Storie sconclusionate

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Gianfranco Liori Alberto Melis

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Storie per crescere Storie per crescere

Gianfranco Liori • Alberto Melis Una raccolta di brevi storie, che parlano di insegnanti molto strani, di ragazzini dispettosi e di situazioni buffe dal finale inaspettato. Storielle comiche che però fanno pensare e riflettere su come a volte la prima impressione possa essere proprio... la più sbagliata! Storie sconclusionate è stato scritto e stampato con accorgimenti particolari per facilitare la lettura. Dalla scelta del lessico, all’utilizzo dei caratteri di stampa ad alta leggibilità, tutto è stato tenuto in considerazione per agevolare e rendere piacevole la lettura. Sul sito www.alberodeilibri.com è disponibile la registrazione audio del testo letto.

Font leggimi.ttf, copyright Sinnos soc. coop. sociale ONLUS 2007 www.sinnos.org ISBN 978-88-468-3464-5

Per tutti i titoli della collana vai al sito: www.alberodeilibri.com

6,00

GIANFRANCO LIORI • ALBERTO MELIS STORIE SCONCLUSIONATE

Storie sconclusionate


indice

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1 • Il mio nuovo compagno di banco 2 • Povera Cecilia! 3 • Tutta colpa di una erre 4 • Una pinocchiata sulla testa 5 • Tema: il rientro dalle vacanze 6 • Il Direttore è un lupo mannaro 7 • Valentina non parla più 8 • Halloween 9 • Il mostro 10 • L’addestramento 11 • La festa a casa di Pam 12 • Il passaggio 13 • L’importante è partecipare 14 • Lucky

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Storia 1

Il mio nuovo compagno di banco Il mio nuovo compagno di banco si chiama Pitzinnu, e le maestre lo hanno preso un po’ di mira. «Pitzinnu, non devi venire a scuola con quelle unghiacce lunghe e nere!» «Pitzinnu, di’ a tuo padre che ti porti dal parrucchiere, hai una zazzera che fa spavento!»

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Storia 1

«Che occhi grandi hai, Pitzinnu!» «È per guardarti meglio!» «Che bocca grande che hai, Pitzinnu!»

GNAM! Pitzinnu si è mangiato maestra Teresa in un solo boccone! Vestiti, scarpe, occhialini e registro compreso. Il giorno dopo è arrivato suo padre. Il dottor Lupo de Lupis si è scusato con le altre maestre. «Non aveva fatto colazione come si deve, ieri» ha spiegato.

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Il mio nuovo compagno di banco

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Storia 5

Tema: il rientro dalle vacanze Oggi al rientro a scuola abbiamo trovato una gran confusione. La solita storia di ogni anno. Da quando l’edificio è stato ceduto nel periodo delle vacanze al Raduno Estivo degli Orchi e delle Streghe, non c’è un settembre che cominci come si deve.

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Tema: il rientro dalle vacanze

Pentoloni di liquidi giallo-verde-moccio in palestra, ragnatele muco-viscidovischiose sulle pareti. Code mozze di lucertola sotto i banchi. Baffi di gatto, occhi di rospo e viscere di scarafaggi dappertutto. Per di piÚ quest’anno gli Orchi e le Streghe si sono dimenticati di sciogliere tutti gli incantesimi.

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Storia 6

Lo abbiamo toccato con le mani sporche di patatine fritte e di torta, gli abbiamo infilato le mentine dentro le tasche, gli abbiamo attaccato la gomma da masticare sotto le scarpe, gli abbiamo perfino alitato sul collo e sulle orecchie.

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Il Direttore è un lupo mannaro

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Alessandro ci pensò un secondo. «Papà, ma è davvero forte! Gli potrei fare tutte le mosse della scuola di Hokuto. E poi gli potrei sparare con la pistola a proiettili esplosivi come in Tomb Raider così il suo sangue può schizzare dappertutto. Cavolo, papà, devo stare sveglio ancora per molto per fare arrivare questo mostro?» «Perché vuoi stare sveglio? Non sei terrorizzato?» Il bambino scosse la testa e se poco prima era quasi rassegnato a doversi addormentare, adesso si sentiva più sveglio che mai, addirittura euforico.

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Storia 10

Un altro giorno mi ha portato in un bosco lontano, e ho trovato la strada per ritornare a casa in soli tre giorni. Neanche allora Ugo mi ha fatto molte coccole. Però stavo migliorando! E oggi è il giorno della terza lezione, e l’addestramento si fa più difficile. Che bello! Siamo di nuovo in campagna, in un posto molto più lontano degli altri. Questa volta Ugo mi ha legato con una corda a un albero. «Vediamo adesso, se ce la fai» ha detto, ed è andato via sgommando e facendo nuvole di polvere.

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L’addestramento

Adesso è già da un po’ che sono qui, da solo, e ho un po’ fame e sete. Ho quasi slegato il nodo, cerco di fare il più in fretta possibile: questa volta voglio proprio meritarmele, le super super coccole del mio padrone.

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