Gli inventori del Pensiero
Gli inventori del Pensiero
Armando Massarenti
Armando Massarenti
STRANI TIPI QUESTI FILOSOFI
STRANI TIPI QUESTI FILOSOFI
Strani davvero i primi filosofi raccontati in questo libro. Avevano sempre la testa tra le nuvole. Anzi, tra le stelle! Volevano spiegare tutto e 2500 anni fa hanno capito un sacco di cose ancora oggi importantissime, sul cielo e sulla terra. Un tale si chiamava Talete ed è stato il primo dei filosofi; un altro era Pitagora, vedeva numeri dappertutto, e quando guardava il cielo sentiva suonare dagli astri una musica... celestiale! E anche gli altri - Anassimandro, Eraclito, Parmenide, Zenone, Democrito... che nomi! - non erano da meno.
Buona lettura! Armando Massarenti, filosofo e giornalista, oltre a occuparsi per i bambini degli “Inventori del pensiero”, ha scritto tanti libri, tra cui Il lancio del nano, Istruzioni per rendersi felici e Metti l’amore sopra ogni cosa.
ISBN 978-88-468-3898-8
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€ 6,50 www.leggermente.info Questo volume sprovvisto del talloncino a fianco è da considerarsi campione gratuito fuori commercio.
Filosofica
Gli inventori del Pensiero
Armando Massarenti
STRANI TIPI QUESTI FILOSOFI
Armando Massarenti
STRANI TIPI QUESTI FILOSOFI Gli inventori del Pensiero
Quante invenzioni intorno a te! Le automobili, la tv, i videogiochi, i computer e i telefonini, l’elettricità, senza la quale nessuna delle altre cose potrebbe funzionare. Ma l’invenzione più incredibile è quella che puoi trovare anche dentro di te. È l’invenzione del pensiero. Questa collana ti racconterà la storia di tutti quei personaggi che hanno saputo pensare con la loro testa e senza i quali tutte le scoperte che abbiamo sotto gli occhi non esisterebbero. Si chiamano filosofi ma spesso si confondono con gli scienziati. Ci hanno insegnato a conoscere il mondo, la natura e anche il cuore degli uomini. Le loro avventure sono entusiasmanti. Ma attenzione: sono contagiose! Nessuno dopo averle lette potrà più smettere di pensare con la propria testa.
> Indice < 1
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Un tale di nome Talete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Qui tutti galleggiano . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Benvenuti nel lato oscuro - Eraclito . . . . . . . . . . . . . . . 15 Verso l’infinito e oltre
..............................
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Anassimandro e le tartarughe che reggevano la terra 25 L’essenziale è invisibile agli occhi . . . . . . . . . . . . . . . . . 31 Palle di pongo e mattoncini - Parmenide e Democrito . 35 Mitico Pitagora . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39 Tipi strani ma in gamba - Conclusioni . . . . . . . . . . . . 51 Attività . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56
> Introduzione < Ti è mai capitato di avere la testa tra le nuvole? A me una
volta è capitato quando avevo 6 o 7 anni. Ero dai miei nonni
durante le vacanze estive e stavo andando in bicicletta in una
piccola strada ghiaiosa di campagna. Ero talmente immerso nei miei pensieri che sono andato a un certo punto a sbattere contro una macchina parcheggiata sul bordo della strada.
Come avrò fatto a non vederla! Non mi sono fatto male, per
fortuna, e non sono neppure caduto. Mi ricordo però lo stupore
di trovarmi lì bloccato come uno sciocco con la ruota della bi-
cicletta fermata dall’auto. «Sono proprio stupido!» ho pensato. «Devo stare più attento ed evitare che succeda di nuovo». E
così è stato. Però di avere la testa tra le nuvole mi è capitato altre volte. Ricordo un episodio. Avrò avuto 8 o 9 anni. Tutti gli altri bambini stavano giocando felicemente e rumorosa-
mente nel cortile della scuola durante l’ora di ricreazione. Io
invece mi ero fermato un momento perché, come spesso mi capitava, la mia testa di colpo si era riempita di pensieri. Era
come se gli altri non ci fossero più, o come se li avessi messi per un momento tutti tra parentesi, benché li avessi lì davanti
ben presenti ai miei occhi. Chissà, forse stavo solo rimuginan-
do su qualche argomento che mi aveva colpito durante le ore di lezione, o che magari mi pareva di non aver afferrato. Non ricordo bene. Di fatto comunque avevo, senza alcun dubbio, la
testa tra le nuvole. Quella volta però a riportarmi sulla terra è
stato un evento molto diverso. A farmi ritornare in me è stata la maestra che, al momento di rientrare in classe, mi ha sgrida-
to in maniera molto forte. «Perché?» Mi sono chiesto. Non mi pareva di aver fatto nulla di male. Mi ero solo messo un momento da parte per lasciare spazio ai miei pensieri! Come puoi
immaginare, avevo la sensazione di aver subito un’ingiustizia.
Da bambino mi è capitato diverse volte, e sono certo che sia capitato anche a te. Spero non ti succeda troppo spesso, ma, se
ti capita, approfittane per rifletterci sopra. Quell’urlo della maestra, che non sapeva niente dei miei pensieri e del mio mondo,
per me è stato rivelatore. Mi ha fatto capire che lo spazio per i nostri pensieri è uno spazio un po’ speciale. È importante e
va difeso, anche se da fuori può essere frainteso. Se pensi, possono sgridarti, e forse anche di peggio. Oppure è facile che gli
altri ridano di te, come è capitato al primo “pensatore” della storia che qui comincio a raccontarti.
Armando Massarenti
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>• 1 •< Un tale di nome Talete
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ettiti comodo, rilassato. Niente adulti, insegnanti o
bulli intorno a te. Quindi, tranquillo. Ora sei in un
parco. Dopo aver giocato con i tuoi amici per ore, tra corse a perdifiato, gare in bici, arrampicate e inseguimenti, ti sdrai sull’erba a guardare il cielo. Azzurro, immenso. Ti
sembra infinito, così grande da farti quasi venire i brividi.
Pensa che più di 2 500 anni fa c’erano dei bambini non
molto diversi da te, forse solo un po’ più grandi, che, a
furia di guardare il cielo, di giorno e di notte, perdendosi nei propri pensieri e fissando le stelle, le nuvole, il sole accecante, la luna e gli altri elementi naturali, be’… da grandi sono diventati filosofi.
La filosofia, infatti, na-
sce così: dallo stupore per il
mondo che ci circonda, dal
Strani tipi questi Filosofi <•>
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senso di meraviglia che produceva 2 500 anni fa, come oggi.
I primi filosofi erano precisamente uomini interessati ai feno-
meni della natura, che guardavano in modo nuovo, cercando spiegazioni che non fossero basate sulla magia o sulla religio-
ne, bensì sulla scienza (anche se allora non si chiamava così). Perché esiste il cielo? Come è fatto davvero, e di che
domaNda di tutte le domaNde: c’è uNa legge o uN priNcipio che ci permette di spiegare tutto, ma proprio tutto?
cosa? E l’aria che respiriamo,
e la terra che calpestiamo?
Come mai le cose si trasfor-
mano, cambiano colore, invecchiano? E cosa ci stiamo a fare noi, tu e io, che pure cambiamo, e che da bambini
diventiamo adulti e poi vecchi
e poi moriamo? E come mai io sono io e tu sei tu? Non po-
teva succedere che tu fossi un’altra persona, o addirittura che non fossi mai nato? Che senso ha tutto questo? Questo si chiedevano gli uomini
e ci chiediamo noi ancora oggi.
6 <•> Strani tipi questi Filosofi
Senza dimenticare la domanda delle domande: qual è l’ori-
gine di tutte le cose? O, meglio, c’è una legge o un principio che ci permette di spiegare tutto, ma proprio tutto?
In una regione dell’Asia Minore (l’attuale Turchia) chia-
mata Ionia, c’era una volta una città di mare, un posto che
era un vero gioiello (così la definiva un antico viaggiatore, Erodoto), al crocevia tra Oriente e Occidente. Si chiamava
Mileto (vedi cartina). In questa città piena di gente e ricca
di attività e commerci, viveva un tale di nome Talete, considerato il più saggio tra i saggi. C’è chi dice: il primo filo-
sofo. Era un uomo così innamorato del cielo e delle stelle da non guardare dove metteva i piedi, tanto che una volta
cadde in un pozzo (così la storia tramanda, e su questa storia torneremo a breve).
Di fronte alla domanda delle domande – qual è l’origine,
il principio di tutte le cose? – Talete diceva che all’origine di tutte le cose c’è l’acqua.
Ma non l’acqua del pozzo in cui era caduto! L’acqua come principio cosmico, cioè principio dell’universo. Secondo Talete, l’acqua è infatti il principio
(in greco, “archè”) di tutte le cose, e il
nostro filosofo lo affermava facendo una serie di osservazioni che
possono sembrare strane e stra-
Un tale di nome Talete
<•> 7
vaganti, ma che contengono in realtà delle intuizioni che sono state in parte confermate dalla scienza di oggi.
Anche tu sei fatto soprattutto di acqua. Lo sapevi che
l’acqua è una delle principali componenti degli esseri viventi, così importante per la nostra sopravvivenza che lo stesso corpo umano è composto per il 70% da acqua? E che
la vita sul nostro pianeta è effettivamente nata dagli oceani? Ma al di là di queste osservazioni specifiche, il contributo più importante dato da Talete (e dagli altri filosofi di Mileto che vennero dopo di lui, soprattutto Anassimandro) consiste nel fatto che, per la prima volta, fenomeni
misteriosi come l’origine dell’universo o la vita di piante,
uomini e animali, sono stati spiegati facendo riferimento a un elemento fisico che tutti possiamo vedere, e che quindi
possiamo studiare direttamente: per Talete, appunto, l’ac-
qua. Con l’acqua puoi fare anche tu un sacco di cose. Se la metti in freezer la vedi diventare ghiaccio, in una pentola
sul fuoco la vedi trasformarsi in vapore, se ci immergi una patata puoi vedere crescere le radici, e molto altro ancora. La grande novità di Talete è proprio questa: i fenomeni
naturali possono essere compresi come fatti naturali senza
fare ricorso agli dèi. A noi oggi può sembrare una cosa scontata, ma per quei primi filosofi (che dovevano confrontarsi con dei concittadini che magari credevano che
8 <•> Strani tipi questi Filosofi
fosse Giove pluvio, cioè che dona
la pioggia, a far piovere) è stata a tutti gli effetti una rivoluzio-
ne grandissima. I fatti del mondo spiegati attraverso le cose del
mondo – e quindi il Sole, la Luna, il mare, le stelle, il vento, la Ter-
i feNomeNi Naturali possoNo essere compresi come fatti Naturali seNza fare ricorso agli dèi
ra, le nuvole in cielo – parlando cioè esclusivamente dei
fenomeni stessi e non ricorrendo a interventi soprannaturali degli dèi. I lampi, durante un temporale, sono lampi e basta, non sono saette scagliate da Giove!
Dunque, tornando a Talete, la sua attenzione per i
fenomeni naturali era talmente grande che, secondo quanto tramanda la tradizione, nell’antichità si pensava che fosse stato il primo a studiare i corpi celesti, prevedendo le eclissi (la Luna che oscura il Sole, o la Terra che oscura la Luna) e misurando i solstizi (cioè il giorno più corto e il giorno più lungo dell’anno). Inoltre, osservando le ombre e il modo in cui formano
Un tale di nome Talete
<•> 9
dei triangoli, dimostrò il teorema che
porta il suo nome. Non è difficile
immaginare che sia stato proprio in uno di quei momenti di studio
e osservazione che cadde nel poz-
zo, suscitando le risate e l’ironia
di una donna che passava di là. Ce
lo ha raccontato Esopo, il più impor-
tante narratore di favole dell’antichità
(di lui conoscerai di sicuro La volpe e l’uva, Il topo di cam-
pagna e il topo di città, Il lupo e la pecora, e tante altre fa-
vole), e poi anche il grande filosofo Platone, che scriveva: «Una graziosa e intelligente servetta lo prese in giro,
dicendogli che si preoccupava tanto di conoscere le cose
che stanno in cielo, ma non vedeva quelle che gli stavano davanti, tra i piedi».
Insomma, anche Talete aveva la testa tra le nuvole. O
forse sarebbe meglio dire “tra le stelle”. E verrebbe anche da dire, con una battuta, che le stelle le ha viste anche facendosi male, precipitando nel pozzo, come succede nei fumetti e nei cartoni animati!
In realtà da sempre la gente comune prende in giro i fi-
losofi, perché da sempre i filosofi sono considerati dei tipi piuttosto strani.
10 <•> Strani tipi questi Filosofi
Ma non bisogna dare troppo retta a quel che dice la
gente. La gente spesso si sbaglia. Di certo si sbagliava, su
Talete, la servetta che lo ha deriso. Talete, infatti, così at-
tento alle cose del cielo, sapeva anche tenere i piedi sal-
damente a terra! Lo rivela quest’altra storia, tramandata da un superpensatore dell’antichità, Aristotele. Aristotele racconta che Talete, per dimostrare che la filosofia non
è una cosa inutile, prevedette grazie ai suoi calcoli una raccolta di olive molto abbondante, e decise di acquistare tutti i frantoi di Mileto e della vicina isola di Chio durante l’inverno. Lo fece in quella stagione perché era un perio-
do di bassa richiesta, il che gli permise di pagarli poco. Quando arrivò poi la stagione della raccolta delle olive e le sue previsioni si avverarono, riuscì a rivendere i frantoi a un prezzo più alto, diventando in questo modo ricchissimo. Altro che filosofo svagato con la testa tra le nuvole! Furono soprattutto i suoi guadagni ad andare alle stelle!
Un tale di nome Talete
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>• 2 •< Qui tutti galleggiano
M
entre sei al parco, sdraiato, impegnato a fissare le nuvole che si muovono nel cielo formando strani di-
segni, e i tuoi amici stanno giocando a calcio, senti un ton-
fo nell’acqua: un tiro troppo forte ha fatto finire il pallone
dritto al centro del laghetto. Eccolo che galleggia in superficie. Lascia perdere l’attaccante troppo impetuoso che
l’ha lanciato e che ora lo deve recuperare. Prova invece a “cogliere la palla al balzo” per continuare a pensare al saggio Talete.
12 <•> Strani tipi questi Filosofi
Se
Talete
avesse assistito
a questa scena,
forse ne avreb-
be approfittato
per spiegarti un’al-
tra delle sue idee su
com’è fatta la realtà. Egli infatti
era convinto che la Terra fluttuasse nell’acqua, come una barca tra le onde del mare. O meglio, visto che stiamo
parlando di palloni: come una sfera (Talete probabilmente
immaginava una forma più simile a un cilindro, ma poco
importa) che galleggia in un oceano immenso, da cui tutto nasce, perché, come abbiamo detto, l’acqua è il principio di tutte le cose.
Bene. Immagina ora che il laghetto si prosciughi e non
rimangano altro che la cavità e la palla che galleggia so-
spesa nel vuoto, senza cadere. Impossibile? Hai ragione, ovviamente non può accadere niente di simile nel nostro parchetto perché, se anche disponessimo di una grossis-
sima pompa per aspirare tutta l’acqua dal lago, potente quanto gli strumenti degli Acchiappafantasmi, e riuscissimo a eliminarla tutta, la forza di gravità farebbe precipitare la palla verso terra.
Qui tutti galleggiano
<•> 13
Eppure… Ragionando su uno scenario simile a questo,
sempre nella città di Mileto, pochi anni dopo le scoperte e le indagini di Talete, il suo discepolo più acuto,
Anassimandro, formulò un’ipotesi considerata «una la terra galleggia Nello spazio, sospesa Nel Nulla
delle idee più audaci, rivoluzionarie e portentose dell’intera storia del pensiero umano». Qualcosa che
a noi oggi sembra banale, ma a cui
all’epoca nessuno aveva mai pensato: la Terra galleggia nello spazio,
sospesa nel nulla. Ma lo vedremo meglio tra qualche pagina, quando parleremo, tra l’altro, di… tartarughe.
14 <•> Strani tipi questi Filosofi
Tutte cose cui, ammettilo, non rinunceresti tanto vo-
lentieri. E allora ringraziali questi strani tipi che qui hai conosciuto, questi filosofi da cui tutto è cominciato. Fai come loro: osa pensare con la tua testa. E mi raccoman-
do: cambia idea se ti accorgi che qualcosa non quadra con i tuoi ragionamenti e non si spiega. In loro onore, qualche volta, rinuncia a certe comodità che loro non avevano e non potevano neppure immaginare: fatti portare
per esempio di notte dai tuoi genitori in un bel posto al
buio, dove la luce elettrica non ti impedisce di vedere la volta celeste. Sdraiati su un prato, nel buio più completo. Capirai cosa poteva voler dire per loro pensare e capire il mondo con la testa tra le stelle!
Tipi strani ma in gamba - Conclusioni
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Attività
Spero che attraverso le avventure di quegli strani tipi che erano i primi filosofi tu abbia avuto modo di capire quanto è bello e importante imparare a pensare con la propria testa. Attenzione però: pensare a volte non basta. Quello che ci hanno insegnato alcuni di questi antichi signori è che oltre a pensare dobbiamo anche saper dimostrare che ciò che abbiamo pensato è vero o convincente. Molto spesso per far capire meglio le cose basta imparare a osservarle. Guarda caso, il primo dei filosofi che abbiamo conosciuto, Talete, era anche un grande osservatore. Per lungo tempo si dedicò a osservare le ombre. Il teorema di Talete è stato scoperto così: in ogni ora del giorno, il triangolo che in quel momento si forma se uniamo il punto più alto di un bastone (o di qualunque altra cosa) con l’estremità dell’ombra che il bastone crea attraverso i raggi del sole, ebbene ognuno di questi triangoli rettangoli è simile a tutti gli altri. Nota bene, non è uguale ma è “simile” (i triangoli cioè hanno tutti gli angoli uguali e i lati corrispondenti in proporzione). Il che significa che se conosco la misura della mia ombra paragonata con la mia altezza, posso calcolare l’altezza di un albero o di un campanile, o di qualunque altra cosa semplicemente misurando la sua ombra.
56 <•> Strani tipi questi Filosofi
In uno dei suoi tanti viaggi Talete andò in Egitto e stupì tutti riuscendo a misurare l’altezza delle piramidi attraverso l’ombra che la piramide proiettava sulla terra. Talete operò nel seguente modo. Poggiò un bastone a terra, tenuto in posizione verticale e attese fino al momento in cui, verso la metà della mattina, l’ombra del bastone fosse lunga quanto il bastone stesso. Quando ciò accadde, ordinò a un suo accompagnatore di misurare l’ombra della piramide, perché in quel momento, era lunga quanto la piramide stessa.
1
Se vuoi verificare l’esperienza di Talete, prova a misurare, a qualunque ora del giorno, l’ombra di un campanile e quella di un bastone posto anch’esso in posizione verticale rispetto al suolo.
Osserva il rapporto tra il bastone e la sua ombra. Se, ad esempio, l’ombra del bastone è il doppio del bastone stesso, vorrà dire che anche l’ombra del campanile sarà doppia del campanile stesso. Quindi, per conoscere l’altezza del campanile, bisognerà dividere per due la lunghezza dell’ombra. Se vogliamo dimostrare geometricamente quanto detto dobbiamo osservare la seguente figura.
Attività
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2
Cruciverba filosofico
1 2 4
5
6
7
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58 <â&#x20AC;˘> Strani tipi questi Filosofi
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Orizzontalì 6 8 9 11
• • • •
Quale animale ha sfidato Achille nella corsa? Che cosa vuol dire in italiano la parola logos? Quanti pianeti conoscevano i Greci? Chi era il discepolo di Talete che ha detto che la terra non poggia da nessuna parte? 13 • I filosofi sono dei tipi che pensano con la propria... 14 • Come si chiamava il nettare degli dèi?
Verticalì 1 2 3 4 5 7 8 10 12
• • • • • • • • •
Mitico autore di un famosissimo teorema Per Pitagora “tutto è ...” C’era una volta un tale di nome... Per Pitagora quella degli astri è celestiale Chi tra gli dèi secondo i Greci faceva piovere? È indivisibile Il contrario della salita Quale filosofo ha detto che tutto scorre? Per Talete era il principio di tutte le cose
Attività
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3
Quando sono nati i nostri amici filosofi?
I filosofi che abbiamo incontrato sono vissuti tra il sesto e il terzo secolo avanti Cristo. Per conoscere la data esatta, esegui queste semplici operazioni. • Talete 6 x 100 = ......... + 40 = ......... • Anassimandro 500 + 100 = ......... + 10 = ......... • Pitagora 5 x 100 = ......... + 40 = ......... + 40 = ......... • Eraclito 5 x 100 = ......... + 35 = ......... • Zenone 400 + 8 = ......... + 9 = ......... • Democrito 400 + 50 = ......... + 10 = ......... Disegna una linea del tempo e inserisci le date che hai scoperto.
60 <•> Strani tipi questi Filosofi
4
Collega i concetti chiave ai rispettivi filosofi.
Acqua
Pitagora
Guerra
Zenone
Numero
Democratico
Atomo
Talete
Movimento
Eraclito
5
Rileggi il paradosso di Achille e illustra il momento che ti ha divertito di piĂš.
AttivitĂ
<â&#x20AC;˘> 61
6
Rifletti e rispondi. Rispondi ora liberamente secondo il tuo pensiero e non quello dei filosofi che hai conosciuto.
• Qual è il filosofo che ti è piaciuto di più? Perché?
..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... • E tu ti senti un po’ filosofo? Quali sono le domande che ti poni
più spesso? ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... • Ti fermi alle apparenze o cerchi di capire fino in fondo quando ti si
presenta un problema? ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... • Hai imparato che bisogna sempre usare la testa prima di agire.
Che cosa è successo quando hai agito d’impulso, senza riflettere? ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... .....................................................................................
62 <•> Strani tipi questi Filosofi
• Qual è il principio di tutte le cose?
..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... • In che modo spiegheresti i fenomeni naturali?
..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... • Perché tutto cambia?
..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... • E cosa resta uguale?
..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... • Ti è mai capitato di avere la testa tra le nuvole? Avevi dei pensieri
o delle domande che ti sembrano filosofiche? Scrivile qui. ..................................................................................... ..................................................................................... ..................................................................................... .....................................................................................
Attività
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Di prossima pubblicazione:
Quel rompiscatole di Socrate
Saperla lunga facendo il finto tonto
Platone e l’uomo invisibile
Storie di Gige, Er, Eros e Psiche
Aristotele
Buoni si nasce o si diventa?
Elementare, Euclide!
Il grande gioco della riga e del compasso
Armando Massarenti Strani tipi questi filosofi Con la collaborazione di Luna Orlando Responsabile editoriale: Beatrice Loreti Redazione: Carla Quattrini Responsabile di produzione: Francesco Capitano Art director: Marco Mercatali Progetto grafico e impaginazione: Curvilinee Illustrazioni: Sara Gavioli Copertina: Curvilinee • Illustrazione: Camilla Garofano ©2019 Eli-La Spiga Edizioni Via Brecce – Loreto Tel. 071 750701 info@elilaspigaedizioni.it www.elilaspigaedizioni.it Stampato in Italia presso Tecnostampa – Pigini Group Printing Division – Loreto – Trevi 19.83.055.0 ISBN 978-88-468-3898-8 Le fotocopie non autorizzate sono illegali. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore.