Invito alla lettura
• Il lettore è guidato in un percorso costituito da brani sia letterari che memorialistici attraverso tre tappe: - Partenze: il saluto, le attese, le promesse, le prime esperienze di guerra. - Momenti di guerra: i combattimenti, le pause in trincea, l’incontro con il nemico, l’obbedienza e la disobbedienza gerarchica. - Pensieri e opinioni: riflessioni durante e dopo il conflitto. • Focus sui luoghi della Grande Guerra • Approfondimenti online
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sulle tracce della grande guerra
Sulle tracce della GRANDE GUERRA
Marcella Papeschi
Il centenario dello scoppio della prima guerra mondiale è l’occasione per far conoscere ai ragazzi aspetti di una guerra non tanto lontana nel tempo che ha coinvolto, oltre all’Italia, molti altri stati, causando un numero altissimo di vittime. Protagonisti del conflitto sono stati proprio i giovani mandati a combattere contro altri giovani in una guerra non tecnologica, come quelle dei nostri giorni, ma caratterizzata da estenuanti offensive basate sull’eliminazione individuale e mirata dei singoli avversari. Una guerra che, più di altre, mette in risalto il concetto che qualsiasi conflitto è una lotta fratricida contro i nostri simili.
ORA E POI ORA E POI
LeggerMENTE è la nuova collana di narrativa per la scuola secondaria. Il suo obiettivo principale è offrire ai ragazzi libri classici o inediti, storie di attualità o di fantasia, per riscoprire pagina dopo pagina il piacere della lettura.
Marcella Papeschi
Sulle tracce della
GRANDE GUERRA Raccolta antologica di racconti e testi sulla prima guerra mondiale
Introduzione Il 28 giugno 1914 un corteo procede per le vie di Sarajevo, la capitale della Bosnia-Erzegovina, paese annesso da quattro anni all’Impero austriaco. A bordo di un’automobile scoperta siedono l’arciduca Francesco Ferdinando, principe ereditario di Austria-Ungheria, e la moglie Sofia. D’un tratto, dalla folla, due giovani balzano in avanti; uno di essi estrae una pistola e, rapidissimo, spara contro i principi. Nella confusione l’automobile si ferma; sui sedili insanguinati giacciono i due corpi senza vita. A sparare è stato uno studente diciannovenne serbo-bosniaco, Gavrilo Princip. Dietro al gesto omicida c’è una cospirazione preparata da un gruppo nazionalista chiamato Giovane Bosnia, appoggiato dal vicino regno di Serbia la cui politica era fortemente antiaustriaca. Fu questa la scintilla che diede inizio alla tragedia della prima guerra mondiale, un conflitto che costerà all’umanità la morte di 9 milioni di soldati e di 5 milioni di civili. LE CAUSE DELLA GRANDE GUERRA
Causa occasionale
Crisi balcanica e attentato a Sarajevo
Cause di lungo periodo
PRIMA GUERRA MONDIALE
Competizione economica fra gli stati europei Scontro imperialistico e coloniale Nazionalismo
3
Gli schieramenti Triplice Intesa e alleati
Triplice alleanza e alleati GERMANIA AUSTRIA TURCHIA BULGARIA
INGHILTERRA FRANCIA RUSSIA ROMANIA GIAPPONE ITALIA STATI UNITI
LE POTENZE A CONFRONTO ALL’INIZIO DELLA GUERRA Popolazione Soldati Corazzate (in milioni) (in milioni)
Incrociatori Sottomarini
Gran Bretagna
45
0.71
64
121
64
Francia
40
1.25
28
34
73
Russia
164
1.20
16
14
29
USA
92
0.15
37
35
25
Italia
35
0.75
14
22
12
Germania
65
2.20
40
57
23
Austria-Ungheria 50
0.81
16
12
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IL COSTO UMANO DELLA GUERRA Stati in guerra Alleati Russia Inghilterra Francia Italia USA
Forze mobilitate
Caduti
Feriti
Prigionieri/ dispersi
12 000 000 8 900 000 8 500 000 5 600 000 4 350 000
1.700.000 910.000 1.350.000 650.000 126.000
4.950.000 2.100.000 4.260.000 950.000 230.000
2.500.000 190.000 540.000 600.000 4.500
1.770.000 1.200.000 325.000
4.210.000 3.600.000 400.000
1.150.000 2.200.000 27.000
Imperi centrali Germania 11 000 000 Austria-Ungheria 7 800 000 Impero ottomano 2 850 000
4
4
Sezione I Partenze La partenza verso mete sconosciute è un momento significativo per ogni individuo: nell’atto di lasciare la casa, gli affetti e le abitudini consolidate si concentrano aspettative, timori, speranze, pensieri anche contrastanti, sentimenti che potranno essere confermati, ridimensionati o addirittura sconfessati dall’esperienza concreta. Molti di quelli che erano partiti per il fronte, volontari o chiamati all’obbligo di leva, erano accompagnati e motivati dalle parole della propaganda bellica impartite da manifesti, comizi e giornali. Echeggiavano ancora negli anziani i racconti e i ricordi delle guerre d’indipendenza. Dall’unità d’Italia erano trascorsi poco più di cinquant’anni e nel mezzo vi erano state le guerre coloniali mirate a conferire prestigio e potenza all’Italia da poco unificata. La Grande Guerra inoltre si presentava come un tipo di conflitto “nuovo”, poiché grazie agli sviluppi tecnici e scientifici, era messo alla prova un considerevole arsenale di armamenti mai utilizzati prima, come gli aeroplani e i grandi cannoni. Questo elemento, insieme agli altri, contribuiva a placare le ansie individuali e a infondere un cauto ottimismo in chi partiva. Non mancavano ovviamente gli scettici e i contrari a una guerra che sembrava del tutto ingiustificata e colma di presagi funesti come poi è effettivamente accaduto. Le pagine che pubblichiamo in questa prima sezione dell’antologia si riferiscono a cronache, diari, o testimonianze di autori e combattenti che hanno voluto narrare la guerra dei diversi eserciti antagonisti.
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I testi si collocano in un periodo non unitario: infatti le partenze avvennero in momenti diversi, perché l’entrata in guerra delle nazioni che man mano vennero coinvolte si susseguirono dal 1914 al 1917. Inoltre, per chi non era stato arruolato sin dall’inizio del conflitto, esisteva la possibilità di essere mobilitato nel corso della guerra per rinforzare truppe decimate dai combattimenti: ciò accadeva in particolare ai riservisti e ai giovani che via via compivano i 18 anni. Differenti furono le reazioni dei richiamati nei diversi paesi. L’annuncio dell’inizio del conflitto in Trentino, territorio allora facente parte dell’impero austro-ungarico, fu salutato con favore da gran parte della popolazione italiana e festeggiato con fiaccolate e musiche di bande militari. Quando tuttavia ciò si concretizzò con la chiamata alle armi, l’euforia cessò e le manifestazioni di entusiasmo lasciarono posto a costernazione e senso di incertezza. Proprio questi sentimenti ritroviamo nelle parole di Augusto De Gasperi in Arrivederci fratello. In Germania invece l’entusiasmo fu maggiore. La Germania era diventata negli anni una grande potenza e vi era ottimismo sulle sorti della guerra. Si prevedeva infatti una rapida vittoria sulla Francia per poi concentrare le forze sul fronte russo. Questo senso di ottimismo si può rintracciare in Martedì 4 agosto 1914, di Peter Englund, il secondo brano di questa antologia. Per quanto riguarda Un tempo era altra cosa di Remarque (la chiamata alle armi per lui avvenne due anni dopo l’inizio del conflitto, perché solo allora aveva compiuto 18 anni), si passa dall’euforia iniziale alla desolazione e all’angoscia alla vista degli orrori che la guerra provocava. 10
Percorsi di lettura
IL CONTENUTO
1 Scegli la risposta corretta. a. Quando Augusto De Gasperi parte per la Galizia? □ Nel 1914. □ Nel febbraio del 1915. □ Nel marzo del 1915. □ Nel 1917. b. Come vengono salutati i soldati che si dirigono alla stazione? □ Con lancio di coriandoli e colpi di cannone. □ Con ghirlande di fiori e una banda musicale. □ Con bandiere alle finestre. □ Con lacrime e sventolio di fazzoletti. c. Come viene descritto dal protagonista ciò che lo aspetta a Vienna? □ Vuoto nero, l’ignoto mostruoso della guerra. □ Un’incognita di armi e gloria. □ L’inizio delle fine. □ La speranza verso la vittoria. d. Come si svolge la conversazione fra Augusto e il fratello Alcide? □ Discutono animatamente sulle ragioni della guerra. □ Si scambiano quattro parole senza significato. □ Conversano amichevolmente sul loro futuro dopo la guerra. □ Parlano delle terribili conseguenze che la guerra potrebbe provocare. e. Come viene definito l’italiano che piange sul treno? □ Nemico italiano. □ Italiano codardo. □ Compagno italiano. □ L’alleato dei Russi.
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Percorsi di lettura
f. Dove passano la notte i soldati a Cracovia? □ In una stazione di posta. □ In un castello. □ Nelle tende. □ In una stazione ferroviaria.
La struttura e il testo
1 Come definiresti il carattere di questa pagina di diario? □ Patetico e sentimentale. □ Distaccato e impersonale. □ Asciutto ma ricco di contenuti personali. □ Ironico e allusivo. Motiva la tua scelta riportando come esempio alcuni frammenti del testo ..........................................................................................
2 Spiega sul quaderno le seguenti frasi: • Il treno parte e noi con esso. Cerchiamo di distrarci e sopportare in fin dei conti la mia disgrazia con disinvoltura.
• Osservai più di una volta il mio compagno italiano piangere in silenzio. Poveretto, non aveva coraggio e non aveva per aggiunta l’aiuto morale che lo sostenesse nella dura prova.
Riflessioni 1 Augusto De Gasperi e il fratello Alcide si ritrovano a Vienna e il loro incontro si svolge scambiando “quattro parole senza significato”. Questo avviene non certo per mancanza di affetto o confidenza. Perché accade secondo te? Ti è mai capitato di faticare a trovare argomenti di conversazione con persone a te care? In quali occasioni? 2 In queste pagine di diario più volte emerge da parte di Augusto il tentativo di non cedere alla tristezza e all’angoscia concentrandosi su particolari attività o pensieri. Riesci a individuare nel testo questi momenti? E tu quali strategie usi per allontanare i pensieri tristi?
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I luoghi della Grande Guerra Titolo
La parola, oltre all’esperienza, è il principale mezzo che ci guida verso la conoscenza. Con le parole nelle pagine di questa antologia è stato possibile avvicinarsi alla Grande Guerra leggendo testimonianze e riflessioni vissute a caldo o mediate dal trascorrere del tempo. Si è trattato di parole scritte, di esperienze fissate su carta e queste sono le sole parole a cui possiamo accedere, dato che quelle espresse oralmente sono impossibili da recuperare essendo passato già un secolo. Ma la parola non è l’unico strumento. Anche con lo sguardo possiamo avvicinarci alle vicende storiche. La prima guerra mondiale può essere vista e ciò può avvenire in diversi modi: attraverso film – a pag. 50 e 51 di questa antologia vi è una selezione di proposte al riguardo – ma anche attraverso un contatto diretto con i luoghi. Vedere paesaggi, costruzioni, oggetti che sono stati protagonisti degli eventi di guerra è un’esperienza molto coinvolgente in cui tutti i sensi vengono impegnati, ma non solo: risulta indispensabile per capire in modo più profondo ciò che abbiamo studiato. 154
Galleria dei Lagazuoi
Arrivederci Fratello
Cominciamo con il localizzare l’area di nostro interesse. Limiteremo le proposte ad alcuni luoghi situati nel nostro paese per rendere possibile anche l’ipotesi di programmare una visita. Opereremo una scelta verso tre mete che ci sembrano interessanti per una visita scolastica. La Grande Guerra in Italia è stata combattuta a Nord Est e precisamente in Trentino, Friuli Venezia Giulia, Veneto e in parte ai confini della Lombardia. La maggior parte dei combattimenti si è svolta sulle montagne e riguardava il Corpo degli Alpini, costituito per lo più da giovani reclutati in quelle zone. Per oltre due anni i soldati sono rimasti in quota combattendo, trasportando materiali, costruendo trincee, barricate, depositi di armi. Italiani e austriaci si sono trovati a combattere anche a 3000 metri di altitudine. Sul massiccio dell’Adamello (fra Lombardia e Alto Adige), nei pressi della Marmolada (tra Trentino e Veneto) e in altre cime dolomitiche, gli Alpini hanno trascorso lunghi periodi nel gelo e negli stenti, con la sola fonte di riscaldamento data dai fornelletti per il cibo e dalla poca legna che riuscivano a reperire a quelle
Camminamento scalpellato nella roccia nella zona del sasso di Stria.
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Titolo altitudini. Le montagne sono quindi testimonianza viva e con essa il paesaggio e il clima; il rigido freddo invernale, le sere stellate in estate. Vedere quei luoghi e riflettere sugli eventi a cui hanno fatto da cornice, può essere un’ importante esperienza intellettuale ed emotiva. Proprio considerando il paesaggio come fonte di conoscenza, è nato nel 2002 a Cortina d’Ampezzo (Belluno) il Museo all’aperto della Grande Guerra.1 Il Museo propone, attraverso passeggiate e tratti con teleferiche, la visita in cinque località diverse. • Le Cinque Torri da cui si snodano tracciati di camminamenti e trincee in pietra. • Col di Lana, dalla cui cima è possibile avere uno sguardo d’insieme sulle montagne teatro dei combattimenti nel 1915 e nel 1916.
Dal rifugio Lagazuoi (m 2750) si gode di un vasto panorama che spazia dalle Tofane alla Marmolada. Paesaggio che contrasta con gli ingressi delle caverne, i resti di baracche e le trincee austriache che si trovano sotto il rifugio. Per informazioni: Lagazuoi 5 torri Turismo, Cortina D'Ampezzo www.dolomiti.org
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Arrivederci Fratello
• Lagazuoi sede della galleria più lunga fra quelle conservate, con un dislivello di 635 metri e passaggi con pendenza di 45°. • Edelweiss Stellung: un complesso di sei baracche con cucina, infermeria e dormitori. Qui vengono organizzati dei percorsi interattivi dove il visitatore può indossare un elmetto, assaggiare il rancio, maneggiare il fucile, può caricare sulle spalle lo zaino. • Il sasso di Stria che permetteva di controllare la strada delle Dolomiti e l’accesso alla Val Badia. Oltre a un bellissimo panorama, si possono vedere trincee e gallerie di prima linea austriache, vi è inoltre una galleria a cui si accede attraverso un percorso scalpellato nella roccia. Questi percorsi presentano vari gradi di difficoltà, comprendono passeggiate brevi e passeggiate con forti pendenze e tratti ghiaiosi che vanno affrontate con le dovute attrezzature. I luoghi non sono visitabili per tutti i mesi dell’anno dato che con la neve diventano inagibili. Oltre ai luoghi montani, può essere interessante visitare uno dei molti musei che raccolgono cimeli di guerra. Tra questi segnaliamo il museo di Recoaro Terme (Vicenza) La vita del soldato nella grande Guerra2, utile per conoscere le condizioni in cui si svolgeva la vita quotidiana di migliaia di soldati al fronte. Vi sono raccolti vestiario, oggetti per l’igiene personale, contenitori per cibo, scatolette, materiale medico tra cui strumenti per il pronto soccorso, oggetti per la vita ad alta quota, come ramponi e calzature, piccozze, maniglie per vie ferrate, sci e racchette. Gli oggetti sono in ottimo stato di conservazione perché sono stati trovati in mezzo ai ghiacci. Destano curiosità le scatolette per alimenti con intento patriottico: antipasto Savoia, scatolette di carne Trento e Trieste, alici Garibaldina; creano emozioni le piastrine di riconoscimento, le foto, le lettere dei soldati. La vita del soldato, via Roma, 17 • 36076 Recoaro Terme (VI)
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