METODO TESSITORE
CODING DELLA DIDATTICA
4 E. Costa • L. Doniselli • A. Taino
AMBITO antropologico • Sussidiario Storia con Quaderno operativo: 120 + 72 pagine • Sussidiario Geografia con Quaderno operativo: 96 + 72 pagine • Quaderno delle Verifiche Storia-Geografia: 48 pagine • Atlante multidisciplinare (ambito antropologico e scientifico): 72 pagine ISBN per l’adozione: 978-88-468-4092-9
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AMBITO SCIENTIFICO • Sussidiario Scienze e Tecnologia con Quaderno operativo: 96 + 72 pagine • Sussidiario Matematica con Quaderno operativo: 144 + 96 pagine • Quaderno delle Verifiche Matematica-Scienze: 48 pagine ISBN per l’adozione: 978-88-468-4093-6
È DISPONIBILE ANCHE LA VERSIONE IN TOMO UNICO ISBN per l’adozione: 978-88-468-4096-7
FLIP POSTER il
CONTENUTI DIGITALI Libri digitali con all’interno: • libro liquido (versione accessibile per alunni con BES e DSA) • AUDIOLIBRI • volumi sfogliabili con esercizi interattivi • esercizi interattivi extra per tutte le materie • attivazione dell’Atlante • simulazione di prove nazionali INVALSI
Benvenuti a VILLA SAPERI! SAPERI! VILLA SAPERI è un ambiente di apprendimento interattivo per ragazzi della Scuola Primaria. Un parco giochi tematico in cui tutto può essere sperimentato sotto forma di gioco e attività. Per l’insegnante è un valido strumento multimediale per la verifica delle competenze dei propri alunni. Realizzato in grafica cartoon e con le più moderne tecnologie informatiche, Villa Saperi offre tanti oggetti digitali didattici, esperimenti e mini-giochi di storia, geografia, matematica, scienze, tecnologia. Miss Velonosa, Madame Plum Cake, Erudito De Sapientis, Clara e Tobia accompagneranno i ragazzi negli ambienti tematici che compongono la villa: dal parco alla bio-area, in un tour educativo ricco di esperienze, divertimento e conoscenze.
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ISBN 978-88-468-4092-9
Questo volume sprovvisto del talloncino a fianco è da considerarsi campione gratuito fuori commercio
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Le carte geografiche Cartografi al lavoro Il linguaggio delle carte geografiche La riduzione in scala Tecnologia
Il cartografo e i suoi strumenti Sintesi
La cartografia
134 L’OROGRAFIA U.A. 2 136
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Le montagne Le montagne d’Italia Le Alpi e le Prealpi Le rocce di Alpi e Prealpi La SkyWay del Monte Bianco
Gli Appennini I vulcani Le Alpi: il clima Le Alpi: flora e fauna Gli Appennini: il clima Gli Appennini: flora e fauna La vita dell’uomo in montagna GeoStoria L’uomo di Similaun Abitare in montagna Le strade di montagna Il lavoro in montagna Il turismo Tecnologia
Dighe per la produzione di energia elettrica Compito di realtà
Flora e fauna delle mie montagne Sintesi
Le montagne Le colline Le colline d’Italia L’origine delle colline Il carsismo Le Grotte di Frasassi
I terremoti Educazione civica
Che cosa fare in caso di terremoto
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La vita dell’uomo in collina Il lavoro in collina Compito di realtà
Una vacanza in agriturismo Sintesi
Le colline Le pianure Il paesaggio pianeggiante L’origine delle pianure La Pianura Padana La pianura: il clima La pianura: flora e fauna Le pianure paludose Cascine e masserie Il lavoro in pianura Compito di realtà
Cascine e masserie Sintesi
Le pianure
194 L’IDROGRAFIA U.A. 5 196
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Le acque dolci I fiumi italiani Il fiume Po Il Tevere: flora e fauna La vita lungo il fiume I laghi italiani Il Lago di Garda: flora e fauna La vita sul lago Le acque sotterranee
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I fiumi e i laghi
U.A. 6 208 209 210 211 212 213 214
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Sintesi
Le acque salate Un insieme di mari diversi Le coste dei mari italiani Il mare: il clima I mari italiani: flora e fauna La vita sul mare Il turismo e i porti Compito di realtà
Il mio mare Sintesi
Le acque salate
Educazione civica
I Parchi Nazionali Le colline italiane: il clima Le colline italiane: la flora Le colline italiane: la fauna
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Geografia è... Il termine geografia deriva dalle parole greche geo (terra) e grafia (descrizione) e indica lʼoggetto di studio di questa disciplina: la descrizione della superficie terrestre.
Che cosa studia la geografia La geografia studia il rapporto tra le caratteristiche di un determinato ambiente naturale, le attività e la cultura degli uomini che lo abitano. La geografia moderna, inoltre, analizza le trasformazioni che l’uomo ha realizzato modificando l’ambiente naturale.
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Chi studia la geografia Un ambiente può essere analizzato da diversi punti di vista: c'è chi studia la flora e la fauna, chi osserva il clima… Ma i veri “esperti” della geografia sono: • il geografo, che osserva, studia, descrive i paesaggi e poi mette in relazione l’ambiente fisico con quello antropico; • il cartografo, che rappresenta il territorio su carte o su strumenti elettronici.
Come si studia la geografia I geografi utilizzano strumenti specifici come immagini, carte e informazioni di carattere geologico. Seguono il metodo geografico, che si basa su tre fasi principali: • osservazione dei paesaggi; • raccolta ed elaborazione dei dati; • interpretazione e spiegazione delle relazioni tra l’uomo e l’ambiente.
Quest’anno inizierai lo studio degli ambienti italiani: imparerai a leggere le rappresentazioni del territorio attraverso le carte geografiche e i nuovi strumenti tecnologici. Ogni paesaggio sarà analizzato da vari punti di vista. In particolare analizzerai la parte fisica del nostro Stato: quali sono le sue montagne, le colline e le pianure, cioè l’ orografia . Studierai anche le sue acque: i fiumi, i laghi e i mari, cioè l’ idrografia . Utilizzando le carte e le mappe potrai immaginare di recarti in quel particolare ambiente, capire qual è il suo clima e vedere gli animali e le piante che lo caratterizzano. Cercherai di capire come l’ambiente circostante condizioni la vita e di come gli uomini si adattino: conoscerai le attività principali, le diverse tipologie di abitazioni, le vie di comunicazione...
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Didattica partecipata Luca vuole vedere la mostra fotografica “La scuola nel mondo” che si tiene in una città diversa dalla sua. Una volta arrivato in città, deve raggiungere la sede della mostra. Quali strumenti sono più adatti per indicargli il percorso da seguire? Osserva le La Scu immagini ola nel M ondo di questa pagina e Alla scop erta d ell scuola in tutto a motiva il mon do le tue scelte. MILAN
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TERRITORIO 02/01/20 16:03
Quando percorri le strade del tuo paese o del tuo quartiere, non hai bisogno di usare strumenti che ti aiutino a orientarti. Se qualcuno ti proponesse di usare una mappa per andare a scuola, probabilmente ti metteresti a ridere perché sai di conoscere bene la strada. Hai mai riflettuto su che cosa significhi “muoversi in un territorio”? Significa avere dei punti di riferimento fissi che ti consentono di orientarti in quello spazio. Quando, però, il territorio che si prende in considerazione diventa più vasto, occorre trovare i punti di riferimento sulle carte geografiche. Le carte geografiche sono gli strumenti della geografia e quest’anno imparerai a leggerle per capire quali sono le caratteristiche di un determinato territorio.
Per costruire le Unità di Apprendimento Competenza fondamentale
Materiali
Orientarsi nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali, e utilizzare il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche.
• Guida insegnante pp. 34-43 • Traguardo Discipline pp. 124-133 • Quaderno operativo pp. 2-11 • Mappe Attive pp. 8-9 • Quaderno delle Verifiche pp. 28-31
Unità di Apprendimento
1. Le carte geografiche • Come si leggono le carte geografiche • La riduzione in scala • Il cartografo e i suoi strumenti
VIDEO
Il territorio
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CARTE GEOGRAFICHE Le
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Metacognizione
Rifletti su ciò che già sai Sulle carte geografiche il territorio è rappresentato in forma ridotta, visto dall’alto e con l’uso di simboli. Le carte geografiche possono essere di tipo diverso. Classe capovolta
Apprendo da solo/a Osserva queste immagini e leggi con attenzione le didascalie.
I Romani disegnavano carte che dovevano servire ai soldati e ai mercanti. Gli elementi più importanti erano le strade, le città, i fiumi e le montagne.
Che cosa hai imparato da solo/a
Lo sviluppo della navigazione ha avuto come conseguenza la necessità di disegnare carte nautiche che riproducessero con precisione le coste del Mar Mediterraneo.
Per quale motivo gli uomini hanno avuto la necessità di compilare e usare le carte geografiche? Immagina di essere un messaggero romano che parte dalle foreste germaniche e arriva a Roma, passando per Mediolanum (Milano) o un marinaio che in lontananza osserva la costa alla ricerca di un approdo. Mettiti nei panni di uno di questi personaggi antichi e disegna la sua mappa.
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Cartografi al lavoro
Le carte geografiche
PARLIAMO di ... Per rappresentare gli ambienti si usano le carte geografiche. Ci sono carte geografiche che forniscono informazioni di tipo diverso. I colori, nelle carte fisiche, danno informazioni sull’orografia e l’idrografia del territorio. Poiché non è possibile rappresentare con una sola carta geografica tutti gli elementi che ci sono su un territorio, i cartografi hanno realizzato diversi tipi di carte che si differenziano tra loro in base alle informazioni che forniscono. Le carte possono essere: fisiche, politiche, fisico-politiche o tematiche. Lo scopo del cartografo è quello di darci una rappresentazione del territorio che sia la più fedele possibile alla realtà. La carta geografica rappresenta un territorio visto dall’alto. In questo modo è possibile osservare una porzione più vasta di territorio.
Come si realizzano le carte geografiche
La carta geografica è: • ridotta, perché lo spazio deve essere ridimensionato pur ripettando le proporzioni tra i vari elementi; • approssimata, perché deve rappresentare una superficie curva su una superficie piana (foglio); • simbolica, perché si usano simboli convenzionali al posto degli elementi reali; • orientata con il Nord in alto, perché sia di più facile lettura.
Le strade dellʼuomo e le “strade” della natura.
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C artografia
Le carte geografiche
Il linguaggio delle carte geografiche PARLIAMO di ... Le carte geografiche sono un “disegno” del territorio che si vuole rappresentare. Per questo il cartografo usa un linguaggio fatto di colori e simboli che sono spiegati in una legenda. Sulle carte geografiche è impossibile disegnare strade, case, monumenti, fiumi, montagne proprio come li vediamo intorno a noi. Ecco perché la carta geografica è simbolica; in essa compaiono colori e simboli o segni convenzionali che raffigurano i vari elementi geografici della realtà. Colori Nelle diverse carte geografiche i colori hanno un’importanza fondamentale. Nelle carte fisiche le macchie di colore indicano se la zona è una pianura (verde), una collina (giallo), una montagna (marrone), un lago (azzurro). Le sfumature dal marrone al giallo per le montagne e dal blu all’azzurro per i mari indicano le diverse altitudini e profondità. Simboli Linee di colore differente indicano i fiumi, i confini, le strade, le ferrovie. Varie forme geometriche sono invece utilizzate per le città, le capitali, i paesi. Legenda I segni convenzionali e i colori sono raggruppati e spiegati in un riquadro della carta geografica che viene chiamato legenda. Accanto a ciascun simbolo usato vi è il nome dell’elemento geografico rappresentato.
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Carte fisiche, politiche, tematiche
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Le carte geografiche
Carte Alcune carte geografiche mostrano gli elementi naturali dell’ambiente rappresentato: fisiche sono le carte fisiche. Quella che vedi qui in basso è la carta fisica della regione Trentino-Alto Adige, una zona particolarmente montuosa delle Alpi. Lo scopo della carta è quello di mettere in evidenza le caratteristiche del territorio. L’uso del colore è quello che più colpisce. Il marrone e le sue sfumature ci dicono immediatamente che siamo in presenza di una zona montuosa. Più il marrone è scuro, più la montagna è alta. Man mano che il marrone diventa più chiaro e arriva a essere giallo, significa che la montagna è più bassa fino a diventare collina. Il verde indica la pianura.
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Carte Le carte politiche rappresentano il terpolitiche ritorio dal punto di vista antropico, cioè mettono in evidenza l’intervento dell’uomo. Usando simboli e colori, indicano i confini, gli Stati, le regioni di uno Stato, le città.
Quaderno operativo, p. 4
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Carte Le carte tematiche rappresentano con tematiche colori o simboli un “tema” relativo a una particolare zona geografica. Ad esempio, possono mettere in evidenza il clima, la produzione agricola o industriale, la densità della popolazione.
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C artografia
Le carte geografiche
La riduzione in scala PARLIAMO di ... Gli elementi rappresentati sulla carta geografica devono essere rimpiccioliti in proporzione. Per conoscere le reali distanze su una carta geografica occorre saper “leggere” la scala di riduzione. Hai già capito che su una carta geografica il territorio deve essere notevolmente ridotto. Il cartografo riduce tutte le dimensioni allo stesso modo per mantenere le proporzioni attraverso la riduzione in scala. La scala di riduzione è sempre indicata sulle carte e può essere in forma numerica o in forma grafica. Scala La scala numerica è espressa dal rapporto tra due numeri, ad esempio 1 : 25 000 (si legge numerica 1 a 25 000). In questo caso, 1 cm della carta geografica corrisponde a 25 000 cm (250 m) nella realtà. Se vuoi sapere qual è la distanza fra due elementi su una carta geografica, misura la loro distanza con un righello. Poi moltiplica il numero che hai ottenuto per quello indicato dalla scala numerica, ad esempio 25 000. Scala Nella scala grafica trovi un segmento suddiviso in parti uguali e sopra c’è scritto quanto grafica vale nella realtà quella parte. 0
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Compito di realtà
Costruisci la pianta di una stanza in scala 1 : 100 (1 cm sulla carta corrisponde a 100 cm, cioè 1 metro nella realtà). Devi procurarti: un foglio di carta quadrettato, un metro, un blocchetto per gli appunti. Indicazioni: • misura un lato della stanza (la misura deve essere in centimetri). • Dividi questa misura per 100 e annota il risultato. • Ripeti la stessa procedura per l’altro lato. • Con le misure che hai ricavato disegna il perimetro della camera. • Misurando e dividendo per 100, trova il punto esatto in cui inserire porte e finestre.
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Per studiare
Organizza le tue conoscenze utilizzando le parole chiave: tipi di carte geografiche Quaderno operativo, p. 5 • scala di riduzione • caratteristiche delle carte geografiche Mappa, Quaderno operativo, pp. 8-9
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande. • Che cosa si intende con l’espressione “riduzione in scala”? • Quanti tipi di scale di riduzione conosci? • Qual è la differenza tra loro?
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Carte Il cartografo sceglie di volta in volta quale scala di riduzione applicare alla carta Is. Orcadi S v e a l a n d Is. Ebridi a grande in base a ciò che deve rappresentare. Esistono carte a grande e a piccola scala. e piccola scala Scozia Le carte a grande scala (1: 5 000) rappresentano una porzione piccola di territop ia n i Gram Götaland I s o l e B r i t a n n i c h e rio e sono molto particolareggiate. Mare del N o rd una porzione grande di Le carte a piccola scala (1: 5 000 000) rappresentano a M Irlanda territorio e sono poco dettagliate. ak
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Tecnologia
Il cartografo e i suoi strumenti La tecnologia è anche al servizio della car- Importanza tografia. Per rappresentare la Terra o alcune della tecnologia sue parti oggi si usano strumenti tecnologicamente avanzati. Le carte geografiche sono sempre state uno strumento importante per rappresentare il territorio. Oggi, grazie a strumenti tecnologici sempre più complessi, il lavoro del geografo e del cartografo è diventato molto più accurato.
Le foto scattate dagli aerei ritraggono una parte ampia del territorio. Questo permette di avere una visione d’insieme della zona che, da terra, sarebbe impossibile.
Le foto da terra mostrano i dettagli di una piccola parte di territorio.
Fotografia In questi anni le apparecchiature fotografiche si sono evolute diventando sempre più precise. Perché sono utili? Le fotografie servono a rappresentare e a studiare, con grande rigorosità, il territorio e le sue modificazioni nel tempo dovute sia a cause naturali sia all’intervento dell’uomo. Confrontare fotografie scattate nello stesso luogo ma in tempi diversi fa capire come e quanto questo sia cambiato.
I droni sono piccoli oggetti volanti, dotati di telecamera Strumenti tecnologici o fotocamera, e sono comandati da terra. Con i droni si possono sorvolare zone impervie o pericolose per poterle osservare con precisione. I satelliti in orbita intorno alla Terra hanno a bordo complesse apparecchiature in grado di inviare agli scienziati dati riguardanti la conformazione terrestre. Questi dati vengono elaborati e, per mezzo di speciali computer, trasformati in immagini di vastissime aree della superficie del globo.
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La cartografia Le carte geografiche
La carta geografica è una rappresentazione del territorio. La carta geografica è: • orientata perché il Nord è sempre in alto; • ridotta perché lo spazio rappresentato è ridimensionato; • approssimata perché la superficie curva è rappresentata su una superficie piana; • simbolica perché gli elementi del territorio sono rappresentati da simboli. Le carte geografiche possono essere: fisiche, politiche, fisico-politiche, tematiche. Il linguaggio delle carte geografiche
Le carte geografiche usano i colori per indicare: • il tipo di territorio (montagna, collina, pianura, mare, fiume, lago); • le regioni di un territorio.
Le sfumature di colore ci dicono se una montagna è più o meno alta, se il mare è più o meno profondo. Le carte geografiche usano linee di colori diversi per indicare: confini, strade, linee ferroviarie, fiumi. Le carte geografiche sono ridotte in scala. La scala di riduzione permette di conoscere la misura della riduzione per calcolare le reali distanze tra due punti. Può essere grafica o numerica.
Gli strumenti del cartografo
I cartografi si avvalgono delle più moderne tecnologie per essere sempre più precisi. Usano complesse apparecchiature fotografiche, droni e satelliti in orbita intorno al pianeta. Quaderno operativo, pp. 10-11
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Didattica partecipata Immagina di dover partecipare a un quiz intitolato “L’orografia dell’Italia”. Quando si parla di orografia si parla di mari, fiumi, laghi o di rilievi? Le Alpi e gli Appennini sono monti o catene montuose? Il fiume Po nasce in montagna e sfocia nel mare: sai come si chiama il territorio che attraversa nel suo percorso? Ora due domande che richiedono un po’ di ragionamento perché forse non riuscirai a dare risposte immediate: • l’alta pianura è una collina? • Se una persona va in vacanza in bassa montagna va in collina?
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L’orografia studia gli ambienti di terra. Il territorio italiano è, per la maggior parte, collinare e montuoso, mentre le zone pianeggianti non hanno un’estensione particolarmente rilevante. La città o il paese in cui abiti si trova in montagna? O in collina? Oppure in pianura? Già lo scorso anno hai studiato le caratteristiche generali delle montagne, delle colline, delle pianure. Quest’anno analizzerai questi ambienti in Italia (dove si trovano, quali sono le loro caratteristiche) e li confronterai. Insomma, imparerai a conoscere il nostro Paese dal punto di vista fisico.
Per costruire le Unità di Apprendimento Competenza fondamentale Individuare i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, di collina, di pianura, vulcanici) con particolare attenzione a quelli italiani; cogliere analogie e differenze con altri paesaggi.
Unità di Apprendimento
2. Le montagne 3. Le colline 4. Le pianure
Materiali • Guida insegnante pp. 44-73 • Traguardo Discipline pp. 134-193 • Flip Poster pp. 7-8 • Quaderno operativo pp. 12-45 • Mappe Attive pp. 14-15, 18-19, 32-33, 42-43 • Quaderno delle Verifiche pp. 32-39 • Atlante pp. 28-35
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L’orografia
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Le MONTAGNE
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Metacognizione
Rifletti su ciò che già sai Le montagne sono rilievi che superano i 600 metri di altitudine sul livello del mare. Gruppi di montagne possono formare massicci o catene montuose. Classe capovolta
Apprendo da solo/a Fotografie, grafici e carte geografiche ci aiutano a capire le caratteristiche del territorio. Occorre saperle leggere per cogliere e comprendere tutte le informazioni che forniscono. Osserva queste immagini, leggi le didascalie e segui le indicazioni. Gruppo del Monte Bianco, in Valle dʼAosta.
Fotografia satellitare dellʼItalia. Questo grafico rappresenta l’orografia del territorio italiano. La parte montuosa occupa poco più di un terzo del territorio italiano.
Che cosa hai imparato da solo/a Riesci a riconoscere sulla fotografia satellitare le due catene montuose dell’Italia? Ripassale sull´immagine con due colori diversi. Colora in marrone la parte del grafico che pensi corrisponda alla percentuale del territorio montuoso italiano.
Appennino Abruzzese. Sullo sfondo il Massiccio del Gran Sasso.
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Le montagne d’Italia
Le montagne
Osservando la carta fisica dell’Italia Alpi e puoi notare che quasi tutte le monta- Appennini gne sono raggruppate in due grandi sistemi montuosi: le Alpi, che costituiscono un confine naturale per lo Stato a nord, e gli Appennini, che percorrono tutta la parte peninsulare. In Italia ci sono altri gruppi montuosi Le montagne che non appartengono a queste due della Sardegna catene; ad esempio le montagne della Sardegna, che si sono formate in tempi molto più antichi. I geologi, studiando le rocce, hanno potuto stabilire che le montagne italiane hanno avuto origine in periodi antichissimi, ma diversi.
Monte Pulchiana, in Sardegna.
Prima c'era il mare Sai già che in tempi molto molto antichi un grande mare si estendeva tra le placche continentali europea e africana. La penisola italiana non esisteva. Ma queste grandi masse di terra non erano ferme. Lentamente si muovevano spostandosi una verso l’altra. Il fondo del mare cominciò a corrugarsi. Se vuoi capire meglio che cosa successe, prova a prendere un foglio e con le mani spingi i bordi uno contro l’altro. Vedrai che il tuo foglio formerà delle pieghe.
Poi si formarono le montagne Allo stesso modo anche il fondo del mare iniziò a “fare delle pieghe”. Quando l’Africa arrivò a scontrarsi con l’Europa queste “pieghe” si innalzarono, si sollevarono sopra il livello del mare, si accavallarono una sull’altra formando prima la catena delle Alpi (tra 80 e 30 milioni di anni fa) e poi quella “più giovane” degli Appennini.
Monti della Laga, Appennino Centrale Abruzzese.
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Lʼorografia
Le Alpi e le Prealpi PARLIAMO di ... Le Alpi sono una catena montuosa che si trova a nord dell’Italia. Le Prealpi corrono parallelamente alle Alpi. Sulle cime più alte si trovano i ghiacciai. Le montagne sono separate da valli di forma diversa. Grigna meridionale, Prealpi lombarde.
Le Alpi Posizione Le Alpi, dalla caratteristica forma ad arco, costituiscono un sistema montuoso che separa la parte settentrionale dell’Italia dal resto dell’Europa e si snoda da ovest verso est. Questa catena montuosa, lunga più di 1 200 chilometri, è formata da montagne altissime, con cime aguzze e frastagliate, alcune delle quali sono ricoperte da ghiacciai e nevai perenni. È solcata da profonde valli percorse spesso da impetuosi torrenti. Struttura Le Alpi non hanno ovunque lo stesso aspetto e la stessa struttura. Le vette più alte, che possono anche superare i 4 000 metri, si trovano a ovest. È in questa parte delle Alpi che si trova la montagna più alta d’Italia, il Monte Bianco, che raggiunge i 4 810 metri e che si trova sul confine tra Italia e Francia. Procedendo verso est, non si hanno più cime così alte; difficilmente superano i 3 000 metri. Pur essendo un’unica catena montuosa, le Alpi si suddividono in tre settori principali, divisi a loro volta in gruppi minori. Le Alpi Centrali (dal Col Ferret al Passo del Brennero) 1372 Vetta d’Italia sono suddivise in: Pennine, Passo del Brennero 2912 1504 Lepontine, Retiche. Passo di Resia s e i t n A e lpi
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Le Alpi Occidentali (dal Colle di Cadibona al Col Ferret) sono distinte in: Marittime, Cozie, Graie.
Le Alpi Orientali (dal Passo del Brennero al Passo di Vrata, in Croazia) si differenziano in Atesine, Carniche e Giulie.
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Oltre i 3000 metri di altitudine la temperatura è Ghiacciai bassa anche durante i mesi estivi; così la neve non riesce a sciogliersi e forma ghiacciai e nevai perenni. Queste imponenti masse di ghiaccio, molto lentamente, tendono a scivolare verso il basso e, con il loro enorme peso, nel corso del tempo, hanno scavato profonde valli a forma di U, chiamate valli glaciali.
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Le montagne
Le valli fluviali, invece, sono più strette e hanno Valli pendii più ripidi. Sono percorse da torrenti che, a causa della forte pendenza, scorrono veloci erodendo il terreno sottostante. Le valli fluviali hanno la caratteristica forma a V.
Il Monviso.
Valle glaciale a U.
Valle fluviale a V.
Le Prealpi
Dove si Le Prealpi sono montagne, non molto elevate, che si trovano ai piedi delle Alpi e si abbassano trovano sempre più verso la pianura. Anche le cime più alte non superano quasi mai i 2 400 metri. Le Prealpi sono disposte quasi parallelamente alle Alpi, ma non ne hanno la stessa lunghezza. Sono del tutto assenti nel versante interno delle Alpi Occidentali, dove quest’ultime arrivano direttamente alla pianura. Come si Le Prealpi vengono distinte in due settori: Prealpi lombarde e Prealpi venete. suddividono Pensiero computazionale
Per studiare • Dove si estende l’arco alpino? • Come sono le cime delle Alpi? • Le cime hanno ovunque altezze simili? • Dove si trovano le montagne più alte? • Come si sono formate le valli a U? E quelle a V? • Che cosa sono le Prealpi? Prealpi venete.
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Lʼorografia
Le rocce di Alpi e Prealpi PARLIAMO di ... Le rocce che formano le Alpi sono diverse tra loro. A ovest si trovano rocce più dure di quelle che ci sono a est. Le Prealpi hanno una conformazione ancora diversa. Alpi Le Alpi si sono formate milioni di anni fa, ma in tempi e modi diversi. Per questo noi oggi possiamo notare che le rocce delle montagne sono di tipo differente; a ovest sono più dure e più resistenti all’erosione. Risalgono a più di 30 milioni di anni fa. Dolomiti A est, dove ci sono le Dolomiti, le rocce sono molto più antiche (la loro origine risale a più di duecento milioni di anni fa) e sono di origine sedimentaria. Infatti provengono dal fondo di un basso e caldo mare tropicale che si è prosciugato e dove, per milioni di anni, si sono depositati e stratificati, cioè sedimentati, resti di organismi viventi. Le Dolomiti sono tra le montagne più belle del mondo. La roccia di cui sono costituite si chiama dolomia, dal nome del geologo francese Déodat de Dolomieu che ne scoprì le caratteristiche. Prealpi Le Prealpi sono composte soprattutto da rocce calcaree, meno dure rispetto a quelle che formano la gran parte delle Alpi. Pareti di roccia dolomitica.
Dolomia.
Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea nel testo in blu come sono le rocce delle Alpi Occidentali, in rosso il nome e le particolarità delle rocce delle Dolomiti e in verde il tipo di roccia che forma le Prealpi.
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Rispondi alle domande e organizza le risposte in un semplice schema. • Dove si trovano le Alpi? • Quali sono le caratteristiche delle Alpi? • Come si dividono le Alpi? E le Prealpi? • Perché ci sono i ghiacci sulle cime più alte? • Milioni di anni fa che cosa c’era al posto delle Dolomiti? • Dove si trovano le montagne formate da rocce molto dure? • Qual è la roccia che forma le Prealpi? Mappa, Quaderno operativo, pp. 14-15
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La SkyWay del Monte Bianco
Tra i ghiacci del Monte Bianco è stata realizzata una modernissima funivia: la SkyWay. Immaginiamo di fare un’escursione con questa avveniristica funivia. Partiamo da Pontal d’Entrèves (Courmayeur) in Italia e, attraverso un percorso mozzafiato, raggiungiamo quasi i 3 500 metri; poi possiamo proseguire e arrivare fino in Francia!
Il percorso in funivia
1. La stazione di partenza di Pontal d’Entrèves ospita i potenti motori che muovono le cabine.
2. La stazione intermedia del Pavillon du Mont Fréty offre viste panoramiche sui versanti di bellissime valli. 3. L’ultima stazione è quella di Punta Helbronner, che riproduce la forma di un cristallo. Da una terrazza panoramica si può godere di una straordinaria vista su alcune delle cime più alte delle Alpi Occidentali.
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Lʼorografia
Gli Appennini PARLIAMO di ... La catena degli Appennini si estende da nord a sud. Le sue cime sono più basse di quelle alpine e, per questo, non ci sono quasi mai ghiacciai. Le montagne della Sardegna non fanno parte delle due catene montuose italiane.
Lago Pietranzoni (Aquila). Sullo sfondo il Massiccio del Gran Sasso.
Posizione Gli Appennini, diversamente dalle Alpi, sono costituiti da serie di catene parallele che percorrono tutta la penisola italiana. Gli Appennini si estendono da nord-ovest a sud-est e hanno una lunghezza simile a quella delle Alpi. Partono dalla Liguria (Colle di Cadibona) e arrivano fino alla Calabria (Aspromonte) di fronte allo stretto di Messina, dove sembra che il mare li inghiotta, per poi riemergere e proseguire in Sicilia. Come si Anche gli Appennini sono divisi in tre grandi blocchi, suddivisi a loro volta in gruppi minori: suddividono • Appennino Settentrionale (Appennino Ligure, Appennino Tosco-Emiliano); • Appennino Centrale (Appennino Umbro-Marchigiano, Appennino Abruzzese); • Appennino Meridionale (Appennino Campano, Appennino Calabro, Appennino Siculo). Posizione La catena appenninica divide la penisola italiana in due versanti: quello tirrenico, più ripido, e quello adriatico, più dolce. Come le Prealpi separano la catena alpina dalla pianura, così gli Appennini sono affiancati da blocchi collinari che ne attenuano gradualmente la discesa verso le coste: si tratta dell’Antiappennino. Vette Le vette delle montagne appenniniche sono generalmente di forma arrotondata e sono decisamente più basse rispetto a quelle delle Alpi. Solo in pochi casi superano i 2 000 metri di altezza. La montagna più alta degli Appennini, nell’Italia peninsulare, è il Gran Sasso che sfiora, ma non raggiunge, i 3 000 metri. L’unica cima che supera i 3 000 metri è l’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa. Pensiero computazionale
Per studiare Sulla carta cerca i nomi dei gruppi montuosi che formano i vari settori degli Appennini.
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Le rocce degli Appennini
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Le montagne
La conformazione rocciosa degli Appennini è diversa da quella alpina. Infatti qui le mon- Rocce tagne sono generalmente caratterizzate da rocce calcaree e argillose. Essendo meno più tenere dure rispetto a quelle delle Alpi, hanno subito un’erosione più incisiva, un arrotondamento delle cime, che sono meno elevate di quelle alpine. Solo nell’Appennino Calabro si trovano rocce dure, formate da granito, più simili a quelle delle Alpi. Nell’Appennino frequentemente si può osservare il fenomeno dei calanchi. Nei periodi di forte pioggia, la scarsa vegetazione, unita al fatto che il terreno è friabile, non protegge i versanti della montagna e il terreno talvolta frana a valle in veri e propri fiumi di fango formando grossi solchi: i calanchi.
Calanchi
Le montagne della Sardegna
Non tutte le montagne italiane appartengono alle Alpi o agli Appennini. Prima della formazione delle due catene montuose, erano già emerse alcune cime della Sardegna, che hanno, quindi, un’origine più antica.
Peer teaching
Insieme agli altri Lavora con un compagno o una compagna. A turno spiegate brevemente: • che cosa sono i calanchi; • come si sono formati; • dove si trovano. Poi confrontate le vostre spiegazioni. Quaderno operativo, pp. 16-17
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Calanchi a Bagnoregio (Viterbo).
Pensiero computazionale
Per la mappa
I Monti di Oliena, in Sardegna.
Rispondi alle domande e organizza le risposte in un semplice schema. • Come si suddividono gli Appennini? • Quali sono i due versanti formati dagli Appennini? • In che cosa si differenziano rispetto alle Alpi? Mappa, Quaderno operativo, pp. 18-19
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I vulcani
PARLIAMO di ... Tra gli Appennini vi sono alcune montagne “anomale”: i vulcani. In Italia i vulcani si trovano nella parte centro-meridionale della penisola. I vulcani possono essere: estinti, quiescenti, attivi. Anche sotto la superficie del mare ci sono vulcani attivi. Un vulcano è un’apertura della crosta terrestre attraverso la quale vengono alla superficie nuvole di vapore, gas, cenere, materiali incandescenti. Vulcani estinti Negli Appennini i vulcani sono numerosi anche se quasi tutti estinti, cioè non presentano più nessuna forma di attività. I loro crateri, spesso, sono diventati laghi dalla caratteristica forma circolare. Vulcani Altri, come il Vesuvio in Campania e Vulcano nelle Isole Eolie, non possono essere considerati quiescenti estinti anche se da molto tempo non danno segni di attività. Sappiamo però che, in profondità, questi vulcani sono ancora “vivi”, come dimostra il fumo che qualche volta esce dal cratere. Sono vulcani quiescenti, che potrebbero risvegliarsi da un momento all’altro. Vulcani attivi Nella parte meridionale della nostra penisola ci sono invece diversi vulcani ancora attivi come l’Etna, lo Stromboli, Vulcano. Vulcani sottomarini
Alcuni vulcani che si trovano sotto la superficie del mare, eruzione dopo eruzione, sono arrivati a emergere, formando isole dalla forma conica. Il fondo dei mari e degli oceani è cosparso di vulcani attivi. Nel Mar Tirreno, sotto la superficie del mare, c’è il cratere di un vulcano attivo di dimensioni gigantesche: il Marsili. Probabilmente si tratta del vulcano più grande d’Europa. Esso si eleva per circa 3 000 metri dal fondo marino e la sua sommità raggiunge i 450 metri circa al di sotto del livello del mare. Secondo studi recenti, questo vulcano si sarebbe attivato negli ultimi due milioni di anni. Il Marsili presenta un’attività eruttiva molto intensa.
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Le montagne cratere principale camino principale lava
serbatoio magmatico cono vulcanico
Che cosa succede nel vulcano Nelle profondità della Terra, dove la temperatura è altissima, ci sono delle conche (serbatoi magmatici) che contengono il magma, formato da rocce fuse che, a causa della presenza di gas, tende a salire verso la superficie lungo un camino principale e altri secondari. Quando il magma, insieme a vapore, cenere e lapilli, esce dal cratere si chiama lava. Poi si raffredda diventando di nuovo roccia solida e forma intorno al cratere un cono vulcanico che diventa sempre più alto a ogni eruzione. Ogni vulcano ha la sua vita: si forma, ha un periodo di attività che può durare migliaia o milioni di anni, infine si esaurisce. Peer teaching
Insieme agli altri Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati: • che cosa sono i vulcani estinti; • che cosa sono i vulcani quiescenti; • quali sono i vulcani attivi.
Dividetevi in gruppi di quattro o cinque bambini/e. Ogni gruppo preparerà uno schema per illustrare i seguenti argomenti: • vulcani attivi in Italia; • vulcani spenti e quiescenti in Italia; • vulcani sottomarini in Italia; • funzionamento del vulcano. Al termine, ogni gruppo, tramite un/una portavoce, esporrà gli argomenti al resto della classe.
Uno dei crateri visitabili dellʼEtna.
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Lʼorografia
Le Alpi: il clima PARLIAMO di ... Il clima delle Alpi cambia con il variare dell’altitudine; più si sale sulla montagna e più la temperatura diminuisce. Oltre una determinata altitudine ci sono le nevi perenni. Le Dolomiti, viste da Cortina DʼAmpezzo.
Temperatura
Il clima sulle Alpi si modifica principalmente con il variare dell’altitudine. Man mano che si sale, il clima cambia come se ci dirigessimo a nord, verso la regione polare. È stato calcolato che, per ogni 100 metri di dislivello, la temperatura scende di qualche grado.
Sopra Sulle alte cime, sopra i 3 000 metri, dove non cresce più la vegetazione, il terreno è ricoperto i 3 000 m perennemente da neve e ghiaccio; qui il clima è molto simile a quello delle zone artiche. Sotto Scendendo sotto i 3 000 metri, il clima è caratterizzato da fresche estati brevi, e con temi 3 000 m porali frequenti, mentre gli inverni sono molto rigidi con abbondanti precipitazioni nevose. A valle Condizioni climatiche molto più secche si riscontrano nelle vallate in cui le precipitazioni (pioggia o neve) sono più scarse. Tuttavia può succedere che due località, pur essendo alla stessa altitudine, abbiano condizioni climatiche un po’ diverse. Questo dipende dal fatto che intervengono altri fattori climatici come l’esposizione al Sole, il vento… Il Gran Zebrù, in Val di Solda.
Una barriera Le Alpi, per la loro conformazione e la grande altezza di molte delle sue cime, influenzano il clima della penisola. Infatti i venti freddi che scendono dalle zone artiche sono fermati dalle montagne che formano una barriera. Anche le nuvole si fermano contro le montagne e scaricano la pioggia nei versanti rivolti a nord.
Il clima dipende: • dall’altitudine, che è l’altezza di un punto a partire dal livello del mare. Più si sale e più le temperature si abbassano; • dalla latitudine, che è la distanza di un luogo dall’Equatore, la linea immaginaria che divide la Terra in due emisferi. Man mano che ci si allontana dall’Equatore il calore diminuisce, passando da temperature molto elevate, a quelle gelide; • dalla vicinanza del mare.
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Le Alpi: flora e fauna
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PARLIAMO di ... Con l’altitudine il paesaggio cambia aspetto. Sulle Alpi si possono trovare quattro fasce di flora e fauna. Ogni fascia ha diverse caratteristiche sia per quanto riguarda la flora sia per quanto riguarda la fauna. Immaginiamo di essere sulle vette più alte delle Alpi: intorno a noi non vediamo vegetazione: ci sono solo rocce e ghiacci. Dalle cime impervie decidiamo di scendere fino a valle. Osserviamo la natura intorno a noi. Cominciamo a scendere fino ai 3 000 metri. Pian piano appaiono i muschi e i licheni, poi troviamo prati di erba non molto alta. È la zona più inospitale della montagna. È il regno di aquile, falchi, stambecchi e vipere. Nella fascia che va dai 3 000 ai 2 000 metri ci sono alberi di piccole dimensioni come il pino mugo. Qui prevalgono gli arbusti come il rododendro, il ginepro e fiori come la stella alpina e la genziana. A questa altitudine vivono marmotte e stambecchi. Il camoscio, il lupo e il cervo sono animali che vivono a 1 500 metri.
In alto, unʼaquila reale. In basso, una marmotta e uno dei fiori tipici dellʼambiente alpino: la genziana.
Scendiamo ancora lungo i versanti della montagna e arriviamo a 1 500 metri. Qui la vegetazione è costituita in gran parte da boschi di conifere: abeti, pini e larici. In questo ambiente si possono trovare camosci, lupi, cervi e, raramente, in alcune zone protette, l’orso. Nelle radure che si aprono tra i boschi cresce ottima erba utilizzata per il pascolo dei bovini. Non ci resta che percorrere l’ultimo tratto della nostra montagna fino al fondovalle. In questa fascia troviamo boschi di alberi ad alto fusto in cui vivono volpi, ghiri e scoiattoli. Nella parte più bassa della montagna ci sono le condizioni adatte alla coltivazione di cereali, soprattutto avena e segale, ma anche di alberi da frutta, viti e ortaggi. Pensiero computazionale
Per studiare Usa questa scaletta per ripetere il testo con parole tue. • I fattori che determinano il clima sulle Alpi. • In che modo la catena alpina influenza il clima. • Come cambia la vegetazione man mano che dalla cima si scende verso valle. • Qual è la fauna che si trova alle diverse altitudini. Atlante, p. 32
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Lʼorografia
Gli Appennini: il clima PARLIAMO di ... Più si va verso sud e più la temperatura sale. Il clima della catena appenninica è influenzato non solo dall’altitudine ma anche da altri fattori: vicinanza del mare, venti e latitudine. Per quanto riguarda il clima degli Appennini, è determinante, come per le Alpi, l’altitudine. Tuttavia, se si osserva la disposizione da nord a sud di questa catena montuosa, si potrà notare che anche la latitudine diventa un fattore molto importante. Il clima caratteristico degli Appennini, in genere, è costituito da inverni freddi e da estati fresche. Nei mesi invernali ci sono molte nevicate sulle cime più elevate. A differenza delle Alpi, le piogge sono abbondanti in autunno e in primavera.
La valle della Camosciara, nellʼAppennino abruzzese.
Il clima della catena appenninica è condizionato anche dalla vicinanza del mare, so- Vicinanza al mare prattutto sulle pendici più basse dove, a estati calde, si alternano inverni miti. Lungo il versante occidentale, quello che si affaccia sul Mar Tirreno, la piovosità è piut- Venti umidi tosto elevata, perché vi arrivano i venti marini carichi di umidità. Sul versante orientale, quello che si affaccia sul Mar Adriatico, le precipitazioni sono Venti secchi meno copiose. Infatti i venti provengono da Nord-Est e, non attraversando vasti mari, non si caricano di umidità. Per questo motivo portano poche nuvole. Alle basse quote, man mano che le montagne scendono verso le coste, e nella parte Latitudine meridionale degli Appennini, il clima è meno rigido. Peer teaching
Insieme agli altri
Appennino Toscano.
Spiega a un compagno o a una compagna per quale motivo sul versante occidentale degli Appennini la piovosità è maggiore rispetto al versante orientale.
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Gli Appennini: flora e fauna
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PARLIAMO di ... Sugli Appennini, con l’altitudine, cambia il paesaggio. Gli Appennini si possono dividere in tre fasce di flora e di fauna. Ogni fascia ha diverse caratteristiche sia per quanto riguarda la fauna sia per quanto riguarda la flora. Ora ci troviamo ai piedi delle montagne appenniniche e immaginiamo di salire fino alla cima. Le caratteristiche della flora e della fauna di queste montagne sono diverse da quelle alpine: dipendono dalla minore altitudine e dalla latitudine, che varia molto da nord a sud. Fino a 1 000 metri crescono boschi di piante ad alto fusto, come castagni, noci, querce, e vivono piccoli animali, come lepri, cinghiali e tassi. Continuiamo a salire e raggiungiamo quasi i 2 000 metri. Se ci troviamo lungo i pendii dell’Appennino settentrionale, intorno a noi vediamo soprattutto boschi di faggi. Sulle cime invece si trovano boschi di conifere, alternati a vasti pascoli. In queste zone trovano rifugio donnole, lupi e, nella zona dell’Appennino Abruzzese, l’orso marsicano. Oltre i 2 000 metri e, quindi, quasi esclusivamente in Abruzzo, la vegetazione si presenta molto simile a quella alpina. Nell’Appennino centro-meridionale, ad altitudini decisamente più basse, incontriamo la macchia mediterranea con oleandri, pini marittimi, ginestre, alloro, mirto. Pensiero computazionale
Per studiare
Donnola.
Orso marsicano.
Bosco di faggi.
Realizza uno schema in cui compaiano gli elementi essenziali del clima alpino e appenninico. Nello schema deve anche esserci la presentazione della flora e della fauna che dipendono dalle situazioni climatiche esposte.
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Antropologia
Bovini al pascolo nella prateria alpina.
La vita dell’uomo in montagna PARLIAMO di ... Per poter vivere in montagna l'uomo ha dovuto superare alcune difficoltà rappresentate dalla conformazione del territorio, dal clima, dalle difficili vie di comunicazione. Le montagne offrono paesaggi spettacolari! Tuttavia la montagna non è sempre un ambiente facile da abitare. È difficile coltivare la terra a causa del clima rigido e dei ripidi pendii. Nelle zone più impervie è difficoltoso spostarsi da un luogo all’altro e, tranne a valle, non ci sono spazi adatti allo sviluppo di grandi centri abitati e di industrie. In queste pagine parleremo dei problemi dell’insediamento umano sulle montagne italiane, ma anche di come l’uomo è riuscito, con il suo ingegno, a superare molte difficoltà. Vedremo anche come lʼuomo, in alcuni casi, con i suoi interventi, abbia danneggiato la montagna.
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Vigne e coltivazioni di mele in Trentino-Alto Adige.
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L’uomo di Similaun
G EO S TORIA
Nel 1991, due alpinisti, durante un’escursione tra i ghiacci del monte Similaun, nelle Alpi Orientali, ritrovarono il corpo mummificato di un uomo con tutti i suoi indumenti e l’equipaggiamento: il ghiaccio, nel corso dei millenni, lo aveva conservato. Fu un evento sensazionale perché si scoprirono i resti di un individuo vissuto più di 5 000 anni fa, nel Neolitico, con i suoi vestiti e oggetti. A quest’uomo venne dato il nome Ötzi. Più antico delle piramidi egizie, Ötzi visse nell’Età del Rame, un’epoca che si può situare nella fase finale del Neolitico. Utilizzava ancora oggetti in pietra, ma possedeva già una “moderna” e preziosa ascia di rame. Infatti le conoscenze tecniche sull’estrazione e la lavorazione dei metalli erano arrivate in Europa dall’Asia Minore da poco tempo.
La valle incontaminata ai piedi del ghiacciaio Giogo Alto Il Similaun (3 607 m) è una montagna delle Alpi Retiche Orientali, in Val Senales. Si trova lungo il confine tra Italia e Austria. La Val Senales, ricca di coltivazioni di meli, arriva fino agli imponenti ghiacciai che le fanno da cornice. Tra le valli dell’Alto Adige, questa è la meno popolosa e la più “intatta”, quella cioè in cui l’intervento antropico è meno evidente. Il monumento nel luogo del ritrovamento di Ötzi.
Dal 1998 la mummia di Ötzi è esposta nel Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano. Viene conservata in una cella frigorifera appositamente progettata ed è visibile attraverso una piccola apertura.
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Antropologia
Lʼorografia
Abitare in montagna PARLIAMO di ... L’uomo è sempre intervenuto sul territorio montano costruendo opere utili a facilitare la sua vita e utilizzando, per quanto possibile, i materiali che il luogo gli offriva. Gli abitanti della montagna hanno imparato a costruire case adatte a ripararli dal freddo. Da sempre, gli abitanti della montagna hanno saputo costruire i loro villaggi superando tutte le difficoltà che l'ambiente prersentava. Uso del Le case dovevano essere costruite in luoghi che non sottraesseterritorio ro terreno prezioso ai pascoli e alle coltivazioni. I montanari cercavano quindi le zone meno fertili o quelle rocciose. Bisognava però fare attenzione che il luogo prescelto fosse al riparo dalle valanghe.
Materiale da Per edificare le abitazioni si utilizzavano i materiali che più facostruzione cilmente si riuscivano a trovare: pietra e legno. Anche la posizione era importante. Infatti le case erano disposte in modo che a tutte potessero arrivare i raggi del Sole.
Alpe di Siusi, Gruppo del Sassolungo.
Posizione In alta montagna non ci sono le grandi città che si trovano sodei paesi prattutto in pianura e, in misura minore, in collina. I centri abitati che si sono formati sono costituiti da piccoli paesi, posti per lo più sul versante soleggiato della montagna o sugli spazi più vasti del fondovalle. Lillianes, in Valle DʼAosta.
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Le montagne
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Le case della montagna
Le case tipiche nelle Alpi Orientali sono costruite quasi interamente in legno. Nelle Alpi Occidentali le case sono su tre piani e solo lʼultimo, in genere, è in legno. Case Ancora oggi, come nel passato, i materiali delle più usati per la costruzione delle abitazioni Alpi Orientali sono il legno e la pietra. Sono materiali facili da reperire nell’ambiente circostante e permettono di costruire case perfettamente integrate nel paesaggio montano. Le case di oggi conservano molte delle caratteristiche di un tempo, anche se dispongono di ogni comodità. Sono costruite prevalentemente con il legno che, essendo un materiale isolante, ripara dal freddo. I soffitti sono bassi e le finestre piccole. Il locale più importante è il soggiorno, detto “stube”. Centro della stube è una grande stufa che riscalda l’ambiente senza emettere fumo. Sopra alla stufa, spesso, c’è un letto.
Case La tipica casa rurale, che si trova nella pardelle Alpi te occidentale delle Alpi, racchiude in un’uOccidentali nica costruzione l’abitazione, la stalla e il fienile. Generalmente la casa è su tre piani. Il piano inferiore è costruito con le pietre, e vi si trova la stalla, vicino alla quale ci sono il soggiorno e la cucina; al primo piano le camere da letto; all’ultimo piano, costruito con il legno, ci sono il fienile e la stanzetta per la conservazione dei viveri. La casa è circondata da un ampio loggiato che, un tempo, era costruito per riparare il fieno dai frequenti temporali estivi.
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Antropologia
Lʼorografia
Le strade di montagna PARLIAMO di ... Per passare più velocemente da un punto all’altro di una montagna sono state costruite particolari vie di comunicazione. Per superare i dislivelli le strade hanno molte curve; le gallerie attraversano le montagne e i viadotti superano le valli. Per facilitare le comunicazioni stradali e ferroviarie in montagna sono state realizzate imponenti strutture che “bucano” le montagne o “sorvolano” profonde valli. Ma come sono le strade normali, quelle che, per unire due paesi, scendono da un versante e salgono su un altro? Naturalmente è impensabile trovare i rettilinei che ci sono in pianura. Per arrivare fino al valico le strade presentano continue curve e, spesso, lunghe serie di tornanti, per mezzo dei quali si possono superare pendenze anche molto elevate.
Tornante: come dice la parola stessa, è una strada che “torna su se stessa”. Sentieri Solo strade più strette, come i sentieri in terra battuta e percorribili unicamente a piedi, salgono fino in cima. Ciascun sentiero ha un numero che lo contraddistingue e che viene indicato su dei cartelli o sugli alberi all’inizio del percorso e agli incroci più importanti. Le Alpi separano l’Italia da altri Paesi europei. Sareb- Valichi e trafori be stato molto complicato superare questa imponente catena montuosa se gli uomini non avessero costruito “passaggi” per potersi muovere agevolmente e velocemente da una parte all’altra. Così sono stati realizzati dei trafori, cioè delle gallerie, che la attraversano. I trafori possono essere stradali o ferroviari. Inoltre sono state sfruttate le caratteristiche del terreno per costruire strade sui valichi, o passi, punti di minore elevazione della catena montuosa.
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Le montagne
Viadotti Non sono solo le alte montagne a rendere difficile il passaggio; a dividere le montagne tra loro ci sono spesso profonde vallate dai pendii particolarmente ripidi. In questo caso è necessario costruire dei viadotti, ponti stradali a più campate. Alcuni di questi viadotti sono davvero impressionanti! Se non fossero sostenuti dalle gigantesche campate, sembrerebbero nastri di cemento sospesi nel vuoto.
Educazione ambientale Il disboscamento
Per costruire strade e case l’uomo modifica la montagna e non sempre valuta correttamente le conseguenze che i suoi interventi possono provocare. Spesso vengono abbattuti boschi interi per fare posto ai terreni coltivati o per ricavare legna sia per la costruzione di case sia per il riscaldamento. Questo fenomeno, il disboscamento, è avvenuto in particolare sugli Appennini. Poiché le rocce di questa catena montuosa sono friabili, è indispensabile la presenza degli alberi che, con le loro radici, bloccano il terreno evitando che le piogge provochino rovinose frane. Le frane non solo distruggono tutto quello che incontrano: coltivazioni, case, uomini e animali, ma portano via anche lo strato superficiale del suolo, quello che contiene tutti gli elementi necessari alla catena alimentare.
Pensiero computazionale
Per studiare • Qual è la caratteristica delle strade di montagna? • Per quale motivo hanno tante curve? • Che cos’è un tornante? • Che cosa sono i sentieri? • Per superare le montagne l’uomo che cosa ha costruito? • E per superare le valli? • Che cosa si intende per disboscamento?
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Antropologia
Il lavoro in montagna PARLIAMO di ... Le difficoltà dovute al clima e al territorio montano, negli anni passati, hanno costretto molte persone ad abbandonare la montagna per trasferirsi altrove. Oggi la situazione economica è profondamente cambiata e molte nuove attività hanno creato maggior benessere. Difficoltà Un tempo i lavori più importanti e diffusi erano quelli legati all’agricoltura e all’aldella vita in levamento di bovini e ovini. Ma per poter sopravvivere con gli scarsi prodotti ottenumontagna ti in questo ambiente, le famiglie, formate da numerosi membri, abitavano insieme, si suddividevano i compiti e usavano il ricavato per provvedere alle necessità di tutti. Spopolamento Con il tempo, però, le abitudini sono cambiate: molti giovani hanno preferito lasciare la montagna e trasferirsi nelle città più grandi per trovare migliori occasioni di studio e di lavoro. In questo modo, diversi borghi si sono lentamente spopolati; in alcuni sono rimaste solo le persone più anziane, altri sono stati completamente abbandonati.
L’economia oggi
Oggi nuove tecniche di lavorazione hanno migliorato e valorizzato la qualità dei prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento dando nuovo impulso a questi lavori. In particolare l’allevamento e l’attività casearia per la lavorazione del latte e la produzione di formaggi e burro hanno avuto un grosso incremento, soprattutto là dove si producono formaggi di particolare pregio. Questi prodotti hanno raggiunto un livello di qualità così elevato che sono richiesti ed esportati anche all’estero.
Agricoltura e allevamento
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L’allevamento in montagna
Alpeggio Sulle Alpi, dove si allevano soprattutto bovini, l’alpeggio è ancora molto diffuso. L’alpeggio consiste nel trasferimento del bestiame, per l’intero periodo estivo, dalle stalle delle fattorie alle aree di pascolo in alta montagna. Queste aree sono dotate di ricoveri per uomini e animali e di locali per la lavorazione del latte e la conservazione dei latticini. I pascoli in alta quota in estate offrono erba fresca e più ricca, mentre in inverno l’alimentazione degli animali è costituita dal fieno. Un alpeggio è autosufficiente, in grado cioè di risolvere tutti i problemi di approvvigionamento: cibo, acqua, legna da ardere. La montagna è un ambiente ideale per l’allevamento sia di bovini sia di ovini perché si sfruttano i grandi spazi in cui cresce molta erba ma che, per l’altitudine e la pendenza, non possono essere utilizzati per l’agricoltura. Ancora oggi sulle Alpi e sugli Appennini molti allevatori usano condurre al pascolo il loro bestiame come facevano i loro padri e i loro nonni.
Transumanza
Il tratturo è un largo sentiero erboso, pietroso o in terra battuta utilizzato in tempi antichi per il passaggio delle greggi. Questi percorsi erano usati dai pastori degli Appennini per compiere la transumanza, ossia per trasferire mandrie e greggi da un pascolo all’altro in zone anche molto distanti tra loro. I tratturi sono diffusi principalmente nell’Italia centro-meridionale.
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Antropologia
Lʼorografia
Il turismo PARLIAMO di ...
L’attività che, più di ogni altra, ha cambiato la vita della gente di montagna è stata il turismo, sia invernale sia estivo.
Il turismo sulle Alpi
Diverse persone passano le loro vacanze invernali sulle Alpi praticando diversi sport; oppure Importanza economica quelle estive facendo escursioni tra i boschi o arrampicate sulle cime delle montagne. del turismo Per soddisfare le esigenze dei turisti sono state create strutture di risalita, piste da sci che si snodano per chilometri, macchinari che producono neve artificiale, rifugi in alta quota, alberghi, ristoranti e nuove abitazioni nei paesi. Il turismo ha portato molti vantaggi all’economia dei paesi montani, ma ha creato anche dei problemi all’equilibrio del territorio, come l’inquinamento dovuto all’aumentato traffico stradale, i rifiuti, il disboscamento per far posto a impianti sciistici e alle grandi strade.
Il turismo sugli Appennini
Negli Appennini, le località attrezzate per il turismo invernale sono molte di meno rispetto a quelle alpine e l’allevamento degli ovini e l’agricoltura rimangono le attività primarie di queste zone. In questi ultimi anni, tuttavia, si va riscoprendo il grande patrimonio di tradizioni e cultura delle montagne appenniniche che, unito alle specialità gastronomiche del territorio, costituiscono una valida attrattiva per il turismo.
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Problemi causati dal turismo
Pensiero computazionale
Per la mappa
Rispondi alle domande e organizza le risposte in un semplice schema. • In che modo l’uomo ha modificato la montagna? • Quali sono gli aspetti negativi del disboscamento? • Quali attività si svolgono in montagna? • Quanta importanza ha assunto il turismo nell’economia della montagna? Mappa, Quaderno operativo, pp. 22-23
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Dighe per la produzione di energia elettrica
Tecnologia
Abbiamo visto in quanti modi l’uomo interviene nel paesaggio montano e ne modifica la struttura. Un altro intervento antropico che produce un forte impatto ambientale è la costruzione di bacini artificiali per la produzione dell’energia idroelettrica. La forza I torrenti che scendono impetuosi dalle montagne costituiscono una risorsa importante per dell’acqua l’industria idroelettrica che trasforma la forza dell’acqua in energia elettrica. Lungo i corsi d’acqua alpini le centrali idroelettriche sono numerose. Sugli Appennini, invece, a causa della scarsa e irregolare portata d’acqua dei fiumi, la costruzione di bacini artificiali è limitata. Dighe Per costruire le centrali l’uomo interviene sull’ambiente: per prima cosa occorre costruire una diga che interrompa il corso del torrente. Si forma, perciò, un lago artificiale in cui viene raccolta una grande quantità di acqua. La diga è costituita da un alto e spesso muro, di forma arcuata, abbastanza forte da resistere alla potenza dell’acqua contenuta nel bacino. Condotte L’acqua del lago, attraverso enormi tubi posti in forte pendenza, le condotte forzate, viene forzate fatta precipitare da grande altezza verso la centrale idroelettrica. Turbine Nella centrale idroelettrica le turbine, messe in funzione dalla forte spinta dell’acqua, producono energia elettrica. Le turbine funzionano un po’ come le pale dei vecchi mulini ad acqua che giravano grazie alla forza della corrente del fiume. Portata d’acqua: quantità di acqua che passa in un punto Lago artificiale di Barcis, in Friuli-Venezia Giulia. del fiume in un tempo stabilito.
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Flora e fauna delle mie montagne
Compito di realtà
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Se ti è capitato di fare una bella passeggiata in montagna, sicuramente avrai avuto modo di osservare piante, fiori e, forse, qualche animale. Tornando a casa, però, potresti aver dimenticato il nome di piante e fiori che ti avevano particolarmente colpito. Si può rimediare!
CODING Prepara un tuo personale “libro” con delle schede sulle quali riporterai le informazioni relative alla flora e alla fauna che hai osservato. 1 Scegli le piante, i fiori e gli animali che decidi di analizzare. 2 Per ciascuno raccogli immagini e notizie. I tuoi familiari e i tuoi insegnanti ti possono aiutare nella ricerca degli strumenti necessari. 3 Procurati un raccoglitore per fogli ad anelli in cui inserire le schede. Questi sono due esempi di schede, ma se hai altre idee… ben vengano!
La felce
La marmotta
• Nome comune
• Nome comune
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• Nome scientifico (è quello scritto in latino) ...........................................................
• Luogo di ritrovamento
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• Nome scientifico (è quello scritto in latino) ...........................................................
• Luogo di ritrovamento
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• Forma e colore
• Forma e colore
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• Altre informazioni
• Altre informazioni
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Le montagne
} } Sintesi
Le Alpi Si estendono da ovest a est per 1 200 chilometri circa. Si dividono in: • Alpi Occidentali, dove si trovano le cime che superano i 4 000 metri di altezza. Il Monte Bianco è la cima più alta dell’Italia. • Alpi Centrali, a sud delle quali si trovano le Prealpi lombarde. • Alpi Orientali, a sud delle quali si trovano le Prealpi venete. Gli Appennini Si estendono da nord a sud. Si dividono in: • Appennino Settentrionale (Appennino Ligure, Appennino Tosco-Emiliano) • Appennino Centrale (Appennino Umbro-Marchigiano, Appennino Abruzzese). Qui si trova la vetta più alta: Il Corno Grande del Gran Sasso. • Appennino Meridionale (Appennino Campano, Appennino Calabro, Appennino Siculo). Il clima, la flora, la fauna Il clima montano è determinato da: altitudine, latitudine, posizione geografica, esposizione ai venti. Il clima degli Appennini è un po’ diverso da quello delle Alpi per la latitudine e le cime più basse. La flora e la fauna delle Alpi e degli Appennini variano a seconda dell’altitudine, anche se, per le diverse caratteristiche delle due catene montuose, presentano svariate differenze. L’uomo modifica la montagna L’uomo, con i suoi interventi, ha modificato la montagna: sbarrando il corso dei torrenti, ha creato laghi artificiali; “bucando” le montagne, ha costruito trafori e gallerie; per superare valli profonde, ha realizzato viadotti altissimi. Le attività della montagna L’agricoltura e l’allevamento sono ancora attività importanti perché le nuove tecnologie hanno consentito una maggiore e migliore produzione. Il turismo è l’attività che, più di ogni altra, ha cambiato la vita delle popolazioni montane. Il turismo invernale è più importante sulle Alpi. Sugli Appennini i turisti stanno riscoprendo le tradizioni culturali dei borghi antichi. L’alpeggio è il pascolo estivo d’alta montagna. Pastori e animali si trasferiscono dalle stalle ai pascoli attrezzati in alta quota. Flip Poster, p. 7
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Quaderno operativo, pp. 24-25
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Le COLLINE Metacognizione
Rifletti su ciò che già sai
to Unità di Apprendimen
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La collina è un rilievo di altezza compresa tra i 200 e i 600 metri. Sulla sommità della collina in passato sono stati costruiti borghi fortificati. I pendii più dolci e soleggiati ospitano diverse coltivazioni. I pendii più ripidi sono ricoperti in genere da vegetazione spontanea. Classe capovolta
Apprendo da solo/a La collina, sin da tempi molto antichi, è stata considerata un luogo ideale per gli insediamenti umani. Osserva le immagini e leggi con attenzione le didascalie.
Una volta le pianure intorno alle colline erano spesso paludose e malsane.
Oggi molti turisti scelgono di passare una vacanza negli agriturismi della collina.
Il paese di Calcata presso Viterbo. La posizione elevata era un vantaggio per la difesa del villaggio.
Che cosa hai imparato da solo/a Quali sono i motivi che hanno spinto popolazioni antiche e moderne a vivere in collina? Disegna una situazione favorevole alla vita in collina nei tempi antichi e in quelli moderni. Spiega con poche parole perché ciò che hai rappresentato costituisce un aspetto positivo.
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Le colline d’Italia
Le colline
Le zone collinari occupano poco meno della metà del territorio italiano. La collina, quindi, è un ambiente molto diffuso nel nostro Paese. Osserva sulla carta l’estensione delle colline in Italia.
Le colline marchigiane.
Le colline toscane nei pressi di Siena. Le colline laziali. Il paese di Civita di Bagnoregio.
Peer teaching
Insieme agli altri Lavorate a piccoli gruppi. 1 Leggete la carta e cercate i nomi delle colline che fanno parte della regione o della zona in cui abitate. 2 Dopo averli individuati, cercate altre informazioni sulle “vostre” colline: la loro origine; alcuni avvenimenti importanti che vi si sono svolti nel passato; borghi e/o castelli; flora e fauna. 3 Arricchite la ricerca con altre informazioni che pensate siano interessanti al fine del lavoro. Le vostre fonti di informazioni possono essere: esplorazioni sul luogo, racconti di persone bene informate, Internet… 4 Per completare il lavoro corredate la vostra ricerca con immagini significative. Quaderno operativo, p. 27
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Atlante, pp. 30-31
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Lʼorografia
L’origine delle colline PARLIAMO di ... Le colline non sono tutte uguali. Le diverse caratteristiche che le colline italiane presentano sono dovute soprattutto al fatto che hanno origini differenti.
Le colline strutturali Le colline strutturali sono vecchie montagne che, nel corso di milioni di anni, hanno subito l’azione erosiva degli agenti atmosferici e dell’acqua. Per questo si sono abbassate, le loro cime sono state arrotondate e i pendii sono generalmente dolci. Le colline del Chianti, in Toscana, le colline marchigiane e quelle umbre sono esempi di colline strutturali.
Colline umbre.
Le colline di origine tettonica Le colline tettoniche si sono formate in seguito al sollevamento dei fondali marini. Su questi rilievi è possibile rinvenire dei fossili che ci parlano di un lontano passato in fondo al mare. Le Langhe e il Monferrato in Piemonte, le Murge e il Gargano in Puglia.
Conchiglia fossile.
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Le colline
Le colline moreniche Le colline moreniche sono state formate dai ghiacciai. Molti milioni di anni fa i ghiacciai si erano estesi enormemente, raggiungendo la base delle montagne. Essi trascinarono con sé a valle il materiale eroso (detriti). Con l’aumentare della temperatura i ghiacci si sciolsero e lasciarono grandi quantità di detriti: rocce, sassi e ghiaia che formarono le morene. Le colline del Canavese e la Serra di Ivrea in Piemonte e quelle del Garda e della Brianza in Lombardia sono colline moreniche.
La Serra di Ivrea in Piemonte. Colline Metallifere in Toscana.
Le colline vulcaniche In ere antichissime nella penisola italiana vi erano tantissimi vulcani che, con il tempo, si sono spenti. Essi sono stati modellati dall’erosione e sono diventati colline. In alcuni casi il cratere si è riempito di acqua, diventando un lago, e i pendii si sono ricoperti di vegetazione. In tale modo hanno avuto origine le colline vulcaniche. Sono esempi di colline vulcaniche in Italia i Colli Euganei e i Monti Berici nel Veneto, le colline Metallifere in Toscana, le colline del Lazio e della Campania. Anche i colli su cui sorge la città di Roma si sono formati così.
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Organizza ciò che hai appreso sulle colline in un semplice schema. Per ciascun tipo di collina spiega: • come si è formata; • quali sono le caratteristiche; • quali sono le colline di quel genere e dove si trovano. Mappa, Quaderno operativo, p. 32
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Lʼorografia
Il carsismo
Roccia calcarea Grotta
PARLIAMO di ... I fenomeni carsici sono diffusi soprattutto nell’ambiente collinare, nei luoghi in cui ci sono rocce calcaree. Carsismo Nella parte nord-orientale dell’Italia c’è una zona collinare piuttosto arida, il Carso, il cui territorio presenta fenomeni suggestivi. Questi fenomeni sono dovuti alla particolarità del terreno quando viene a contatto con l’acqua. Il Carso non è l’unico luogo in Italia che ha un terreno di questo tipo, ma in questa zona il fenomeno è più esteso che altrove. Da qui deriva il termine carsismo.
Fiume sotterraneo Stalagmiti Stalattiti Terreno impermeabile
Grotte I fenomeni carsici sono presenti nei luoghi in cui ci sono rocce calcaree. In realtà le rocce calcasotterranee ree, di per sé, non sono solubili, cioè non si sciolgono, ma lo diventano quando sono a contatto con l’anidride carbonica contenuta nell’acqua. È per questo motivo che le acque piovane, cadendo e attraversando lo strato superficiale del terreno, sciolgono le rocce calcaree. In questo modo si formano fessure nel terreno, le acque penetrano sotto terra, “consumano” la roccia formando delle grotte. Quando l’acqua incontra terreni impermeabili non penetra più e forma fiumi sotterranei. Stalattiti Lʼacqua, che scende all’interno delle grotte sotterranee, gocciola dal soffitto e vi lascia piccolissimi depositi di minerali. Da questo processo, che dura migliaia e migliaia di anni, si formano le stalattiti. Le stalattiti sono specie di colonne che scendono dal soffitto delle grotte. Stalagmiti La goccia di acqua, dal soffitto, cade sul pavimento dove deposita il minerale che contiene e, sempre in tempi lunghissimi, si formano le stalagmiti. Le stalagmiti si alzano dal pavimento. Qualche volta le stalattiti e le stalagmiti si uniscono formando un’unica colonna. Fiume sotterraneo.
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Le Grotte di Frasassi
Il 27 settembre 1 971 gli speleologi scoprirono l’Abisso Ancona nelle Grotte di Frasassi, uno spettacolare complesso carsico nelle Marche. Nel vasto ambiente sotterraneo si possono ammirare le enormi stalagmiti dette I Giganti, la fiabesca formazione del Castello della fatina e la Sala dell’Orsa. Di particolare interesse è il Gran Canyon, sul cui fondo scorre l’acqua di un fiume sotterraneo, con le Canne d’organo, stalattiti parallele che, se colpite delicatamente, danno suoni diversi. È molto suggestiva anche la Sala Infinito, dove i primi speleologi persero l’orientamento e girarono a lungo prima di riuscire a ritrovare l’uscita.
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Lʼorografia
I terremoti PARLIAMO di ... I terremoti sono eventi catastrofici e sono prodotti dal movimento delle placche nel sottosuolo. In Italia i terremoti avvengono con una fre- Come quenza maggiore rispetto ad altri territori avvengono i terremoti europei e le zone collinari dell’Italia centro-meridionale sono quelle più soggette a subire scosse sismiche. Ma come hanno origine i terremoti? La parte superiore della Terra è suddivisa in Placche due strati che hanno caratteristiche diverse. Lo strato superiore è più rigido, mentre Il terremoto in Italia quello sottostante è “più morbido”. Anche i terremoti che colpiscono l’Italia dipendono dai Lo strato superiore è suddiviso in placche movimenti delle placche. L’Italia, in particolare, si trova che però non sono ferme in un punto, ma proprio tra due grandi placche: quella africana e quella “galleggiano” sulle rocce sottostanti, spoeuroasiatica. I loro movimenti possono provocare improvstandosi di pochi centimetri ogni anno. visi terremoti. Questa carta tematica ci dice quali sono le I terremoti avvengono soprattutto proprio zone in cui è più probabile che si verifichi un terremoto. dove due placche si incontrano perché, sfregando o cozzando l’una contro l’altra, Trento producono onde sismiche. Aosta Il movimento delle placche, in generale, è Milano Trieste lento e impercettibile. Tuttavia può succeVenezia Torino dere che, a causa delle forze interne, avvenBologna Genova ga in modo improvviso provocando così un Firenze terremoto. Ancona Placca Placca
zona ad alto rischio zona a rischio sostenuto zona a rischio modesto zona a rischio basso
Perugia L’Aquila Roma Campobasso
Bari
Napoli Potenza
Cagliari
maggiori terremoti dal 1750 a oggi
Catanzaro
Onde sismiche
Palermo
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Che cosa fare in caso di terremoto
Educazione civica
Nessuno, per ora, è in grado di prevedere quando e dove si verificherà un terremoto. Sappiamo che ci sono zone in cui è più probabile che accada e, per questo, sarebbe bene prendere alcune precauzioni. In Giappone, ad esempio, ci sono tantissimi terremoti, ma in proporzione si verificano meno danni rispetto a quelli che succedono in Italia. Questo perché gli edifici sono costruiti con particolari sistemi antisismici; in questo modo anche alti palazzi o lunghi ponti riescono ad assorbire le scosse sismiche. Ma se ci trovassimo a dover affrontare un terremoto, che cosa potremmo fare per ridurre il rischio di danni alle persone?
REGOLE DA SEGUIRE Non scappare precipitandoti giù per le scale. In un edificio le scale rappresentano un punto debole. Non usare l’ascensore, che potrebbe bloccarsi se si interrompe l’energia elettrica. Cerca un riparo sotto un tavolo o nel vano della porta per evitare che gli oggetti che cadono ti colpiscano. Quando la scossa finisce esci con calma da casa e vai in un luogo aperto lontano da costruzioni.
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Se sei all’aperto, quando arriva la scossa, evita i ponti, sia sopra sia sotto, e stai lontano da case e palazzi.
Se ti trovi in riva al mare, è meglio allontanarsi e cercare riparo in zone interne.
In ogni caso affidati alla protezione di un adulto.
Se non è strettamente necessario,
non usare il telefono
per non intralciare i soccorsi!
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Educazione civica
I Parchi Nazionali Lo Stato italiano, sin dal 1922, ha previsto l’istituzione di aree protette, in cui il territorio, per il suo fragile ecosistema, è tutelato con particolare attenzione perché flora e fauna possano vivere e crescere indisturbate. Sono i Parchi Nazionali e Regionali sia marini sia terrestri. Nella nostra Costituzione è stato inserito un apposito articolo.
Articolo 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Come ci si deve comportare in un parco
• È proibito raccogliere rami, fiori e piante. Per ricordarti della loro bellezza scatta delle foto o fai un disegno. • È proibito, oltre che pericoloso, accendere fuochi. • Per non disturbare gli animali cerca di tenere la voce bassa ed evita qualsiasi rumore. • Non abbandonare eventuali rifiuti, depositali negli appositi raccoglitori.
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Le colline italiane: il clima
Le colline
PARLIAMO di ... Non si può parlare di un ben definito “clima collinare”, come invece si può fare per il mare o la montagna. Il clima delle colline è simile a quello delle zone circostanti: infatti, dipende dalla loro posizione. A differenza delle Alpi e degli Appennini, poiché le colline hanno un’altitudine poco elevata, Quale clima? il clima dipende dalla loro posizione geografica. Se la collina si trova vicino al mare, magari in una regione meridionale, il clima sarà mite anche in inverno e abbastanza caldo in estate. Se invece la collina è in una regione settentrionale e si trova vicino alle montagne, il clima sarà molto più fresco. Le differenze climatiche tra i vari gruppi collinari italiani non dipendono solo dalla latitudine Elementi che e dalla vicinanza o lontananza dal mare. Ci sono altri fattori molto importanti che influisco- influiscono sul clima no sul clima di una determinata collina: • la posizione; Pensiero computazionale • l’esposizione ai raggi del Sole; • il passaggio di venti, che possono essere secchi o, al contrario, Per studiare carichi di umidità e portare nuvole e piogge. Sottolinea nel testo la frase che sintetizza qual è il clima della collina in generale.
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Lʼorografia
Le colline italiane: la flora PARLIAMO di ... La flora spontanea sulle colline è quasi scomparsa a causa dell’intervento dell’uomo. La si può trovare sui pendii poco soleggiati e molto ripidi. Là dove i versanti sono più ripidi e meno esposti ai raggi del Sole, la collina Vegetazione spontanea è ancora oggi caratterizzata da una vegetazione spontanea. I boschi sono formati soprattutto da latifoglie, cioè da alberi a foglia larga. Questi alberi in autunno, prima di perdere le loro foglie, cambiano gradualmente colore offrendo alla vista paesaggi stupendi. Le latifoglie più diffuse sono il castagno, la quercia, il faggio, il noce e il nocUn ramo di mirto. ciolo. Nel sottobosco si trovano arbusti, muschi, funghi e, in alcune località, il prezioso tartufo. Nelle vicinanze del mare le colline sono ricoperte dalla macchia mediterranea formata da piante come: il leccio, l’olivo, l’alloro, il cipresso, il pino marittimo, il mirto e il rosmarino. I territori esposti a sud sono più soleggiati e più adatti all’agricoltura. Spesso Coltivazioni sono stati disboscati per poter ricavare vaste aree da adibire alle coltivazioni. Non tutte le colline sono adatte a essere coltivate. Quando il terreno, per la Colline aride sua conformazione, non trattiene l’acqua piovana, diventa arido e poco fertile. Le zone carsiche sono un esempio di colline difficilmente coltivabili. Anche nelle zone dei calanchi, causati spesso da un eccessivo disboscamento, lo strato superficiale e fertile del terreno è stato portato via dalle piogge rendendolo inadatto alla crescita della vegetazione.
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Per costruire competenze
Per quale motivo, generalmente, la vegetazione spontanea si trova nelle zone più impervie della collina?
Castagne nel proprio riccio.
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Le colline italiane: la fauna
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Le colline
PARLIAMO di ... La fauna selvatica si trova in prevalenza dove c’è vegetazione spontanea. La fauna selvatica è un patrimonio da salvaguardare perché nei decenni scorsi ha rischiato di scomparire. La fauna è strettamente legata alla flora; per questo si può parlare di fauna naturale solamente là dove le colline hanno mantenuto la loro vegetazione naturale perché è qui che gli animali selvatici trovano il nutrimento e l’habitat adatti alla loro sopravvivenza. Nei boschi che si estendono a quote poco elevate si possono incontra- Quote basse re cinghiali, scoiattoli, ricci, ghiri e altri roditori. Se si sale, troviamo lepri, donnole, volpi, faine, ma anche lupi e, ovun- Quote più que, numerosi uccelli tra cui pernici, anitre, quaglie, beccacce, fagiani. elevate La macchia mediterranea è molto ricca di animali selvatici: caprioli, Macchia daini, tassi, testuggini, lucertole e, anche qui, molte specie di uccelli. mediterranea Se si osserva attentamente il suolo, si possono vedere tanti piccoli animali come chiocciole, insetti e lombrichi.
Educazione civica Interventi per salvaguardare flora e fauna
La fauna selvatica, fino a cinquant’anni fa, si stava progressivamente riducendo a causa della distruzione degli habitat. Il numero dei lupi, ad esempio, si era ridotto a un centinaio circa. Grazie agli interventi a protezione di molte specie animali e vegetali e all’istituzione di parchi naturali, molte zone si sono rinselvatichite dando riparo e cibo agli animali, permettendo così la salvaguardia delle diverse specie. Pensiero computazionale
Per studiare Per ciascuna affermazione, indica V (vero) oppure F (falso). • Su tutte le colline è abbondante la vegetazione spontanea.
V
F
• Le parti soleggiate sono state modificate per adattarle alle esigenze degli uomini.
V
F
• Non tutte le colline sono coltivabili.
V
F
• Gli animali selvatici si trovano prevalentemente nei terreni coltivati.
V
F
Quaderno operativo, p. 29
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Atlante, p. 33
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Antropologia
Lʼorografia
La vita dell’uomo in collina PARLIAMO di ... I popoli antichi si insediarono in collina perché era un luogo salubre e perché si potevano avvistare i nemici anche se lontani. Oggi la collina è molto abitata perché offre diversi vantaggi.
Le Langhe in Piemonte.
Vantaggi della collina
Nel passato le alture offrivano notevoli vantaggi: l’ambiente era più salubre rispetto alle pianure, dove si potevano trovare estese paludi malsane. Gli abitanti della collina erano anche protetti dalle esondazioni dei fiumi. La posizione rialzata permetteva loro di controllare il territorio circostante e di avvistare da lontano eventuali nemici. Inoltre, il centro abitato sulla sommità della collina era facilmente difendibile.
Oggi in collina
Il territorio collinare è molto vario e piacevole. Per questo motivo molte persone di città o di zone densamente abitate hanno scelto la tranquillità della collina e vi si sono trasferite. In alcuni casi, però, si è costruito in maniera eccessiva, modificando così il paesaggio.
Le case costruite in collina, che non fanno parte dei borghi, sono casolari o casali. In ge- Case nere la loro costruzione risale a molti anni fa. Oggi, molte di queste case sono state accu- tipiche ratamente ristrutturate e, spesso, hanno perso la loro funzione originaria; sono diventate case da affittare per le vacanze, agriturismi, seconde case. Il casolare è una casa isolata, costruita in pietra, un tempo abitata da una famiglia contadina, la quale viveva a stretto contatto con gli animali che allevava. I casali comprendevano abitazioni per più famiglie di agricoltori. Una parte era destinata a uso abitativo e un’altra serviva da ricovero per gli animali o come magazzino per i prodotti della terra. Sono famosi i casali pugliesi.
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I problemi della collina
Antropologia
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Uno dei più importanti problemi che affligge la collina è il distacco di masse rocciose e Frane fango (frana), che può provocare gravi danni. Le colline sono formate in gran parte da argilla. Questa è una roccia che si sgretola molto facilmente. Da che cosa dipendono le frane? Le frane dipendono da vari fattori: alcuni naturali, altri dovuti alle conseguenze delle azioni umane. La forma della collina (con i suoi pendii più o meno ripidi), la composizione del terreno, le precipitazioni sono tra i fattori naturali; ma il disboscamento e la cementificazione eccessiva sono alcuni dei fattori antropici che alterano l’equilibrio del territorio e contribuiscono al distacco di frane. L’incuria dei boschi è un altro problema della collina. I boschi sono di fondamentale Incuria dei boschi importanza per diversi motivi. Le radici degli alberi trattengono il terreno e ne evitano il dilavamento e il distacco. Inoltre un bosco può essere considerato un vero serbatoio di acqua perché agisce come una spugna: trattiene la pioggia e poi la rilascia lentamente secondo ritmi naturali. Tagliare le piante senza criterio o provocare incendi significa alterare il suo equilibrio naturale e procurare all’ambiente un grave danno. Anche le cave, gli scavi eseguiti dagli uomini per estrarre Cave materiali per l’edilizia o i lavori per costruire strade a mezza costa, possono essere la causa di cedimenti del terreno.
Dilavamento: azione delle acque che scorrono sul terreno in pendenza, portando via alcune componenti importanti.
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Antropologia
Lʼorografia
Il lavoro in collina PARLIAMO di ... L’agricoltura e l’allevamento in collina sono attività importanti così come lo sviluppo di industrie per la trasformazione e conservazione dei prodotti agricoli. Un’attività ancora molto diffusa nelle zone collinari è l’agricoltura. È la conformazione del Agricoltura territorio a determinare la scelta delle colture. Ad esempio, coltivare il grano o altri cereali in collina può essere difficoltoso perché, per questo tipo di coltivazione, è necessario l’uso di grossi macchinari. Per questo in collina si trovano estese coltivazioni di frutta, ulivi e vigneti. Al nord è importante la produzione della frutta, che viene spesso raccolta a mano, come le ciliegie, le mandorle, le mele e le pere. La coltivazione dell’ulivo è prevalente sulle alture del Centro e del Sud, ma anche sulle colline moreniche e in Liguria. La vite è la produzione più tipica della collina ed è diffusa un po’ ovunque in Italia. In alcune parti del sud, in particolare della Sicilia, si coltivano il grano, l’avena, l’orzo. Sui pendii che rimangono più a lungo in ombra, dove cresce la vegetazione spontanea, ci Allevamenti sono numerosi pascoli che permettono un fiorente allevamento di mucche al nord, di pecore, capre e cavalli al centro e al sud. In collina sono sorte molte industrie che lavorano i prodotti derivati dall’agricoltura: oleifici, Industrie aziende vinicole, industrie conserviere e caseifici. Questi prodotti alimentari sono diven- alimentari tati famosi in tutto il mondo per la loro alta qualità. Negli ultimi decenni sono nate piccole industrie e laboratori artigianali, soprattutto sulle colline dell’Italia centrale.
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Quando il pendio di una collina è molto ripido, l’attivi- Terrazzamenti tà agricola è impossibile da praticare. Perciò gli uomini, sin dai tempi antichi, hanno modificato il territorio costruendo i terrazzamenti, che sono dei gradoni rinforzati con muretti di sassi. In questo modo è possibile ottenere delle superfici pianeggianti che rendono i lavori agricoli più agevoli. Oggi purtroppo non sono rimasti molti terrazzamenti. Tuttavia, da qualche tempo sono in atto progetti per valorizzare i terrazzamenti esistenti e si sta riprendendo il lavoro della costruzione dei muretti.
Patrimonio da conservare
Il turismo collinare ha avuto un deciso incremento grazie Turismo al clima mite, alle bellezze paesaggistiche, ai numerosi centri storici e agli eventi culturali che vi si organizzano. In tempi recenti ha avuto grande sviluppo l’agriturismo, una nuova forma di turismo che coinvolge molte aziende agricole. Le aziende agrituristiche offrono una cucina tipica della località, basata su alimenti genuini e di propria produzione. I turisti possonno trascorrere una vacanza immersi nella natura, riscoprire le antiche tradizioni popolari e le diverse botteghe artigiane.
Vita in agriturismo
Nella collina sul Golfo di Salerno (Campania) la quasi totalità delle coltivazioni è su terrazzamento.
Unʼazienda agrituristica.
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Organizza ciò che hai appreso sulle colline in un semplice schema. Spiega: • la vita in collina; • le attività della collina; • i terrazzamenti; • i problemi della collina. Mappa, Quaderno operativo, p. 33
Quaderno operativo, pp. 30-31
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Compito di realtà
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Una vacanza in agriturismo Immagina che sulle colline più vicine al luogo in cui abiti la tua famiglia abbia un bellissimo agriturismo. Il tuo compito è quello di produrre un volantino pubblicitario per invogliare i turisti a passare da voi un periodo di tempo.
CODING 1 Fai un elenco di tutto ciò che può offrire la struttura. Ricorda che sei in collina e quali prodotti offre l’agricoltura. • Casolare immerso nel verde • Stanze ampie e tranquille • ...
2 Cerca delle fotografie che illustrino il luogo, l’edificio, i prodotti, gli animali e le attività che vi si svolgono. Usa la fantasia e cerca su dei volantini o in Internet le immagini che ti servono. • Uova fresche, verdura dell’orto... • Passeggiate a cavallo • Escursioni • ...
3 Per ciascuna immagine, scrivi una frase per spiegare esaurientemente ciò che si vede. La spiegazione deve invogliare il lettore a desiderare di visitare il vostro agriturismo.
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Le colline Le colline sono rilievi che sin dall’antichità sono stati abitati perché offrivano molti vantaggi. Le colline possono avere varie origini: • strutturali: antiche montagne che sono state erose da agenti atmosferici; • tettoniche: formate per il sollevamento del fondale marino; • moreniche: formate dai detriti dei ghiacciai; • vulcaniche: vulcani che con il tempo si sono spenti. Il clima
} } Sintesi
Le colline La flora e la fauna
Un tempo le colline erano ricoperte quasi interamente da boschi, nei quali vivevano molti animali selvatici. Oggi si trovano campi coltivati e pascoli e la fauna naturale è diminuita. L’uomo e le colline Le case tipiche della collina sono i casolari e i casali, un tempo abitati dai contadini. I problemi della collina
Dipende dalla posizione delle colline: infatti cambia soprattutto in base alla latitudine.
Sono dovuti alle frane, che possono verificarsi per cause naturali o per cause antropiche, come il disboscamento.
Il carsismo
Le attività della collina
È un fenomeno che si verifica quando l’acqua si infiltra nel sottosuolo, scioglie le rocce calcaree e scava ampie grotte in cui si formano stalattiti e stalagmiti.
• L’agricoltura (vite, olivo, alberi da frutto) e l’allevamento (bovini e ovini) sono attività importanti. • Piccole e medie industrie come quelle alimentari. • Il turismo è unʼimportante risorsa economica, soprattutto con gli agriturismi.
I Parchi Nazionali e Regionali Sono aree protette in cui il territorio è curato con particolare attenzione per conservarne le caratteristiche.
Flip Poster, p. 7
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Quaderno operativo, pp. 34-35
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Le PIANURE
to Unità di Apprendimen
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Metacognizione
Rifletti su ciò che già sai La pianura è un vasto territorio che non supera i 200 metri di altezza. In pianura si coltiva con maggiore facilità rispetto alla collina e alla montagna. In tempi moderni in pianura sono sorte numerose città collegate da grandi vie di comunicazione. Classe capovolta
Apprendo da solo/a Molte pianure nel tempo hanno cambiato il loro aspetto. Osserva le immagini e leggi le didascalie.
I terreni paludosi sono un habitat ideale per tante specie animali e vegetali. Fin dai tempi antichi si è cercato di creare canali, argini che potessero far fluire le acque stagnanti.
Il terreno pianeggiante è adatto all’insediamento umano.
Che cosa hai imparato da solo/a Per quale motivo un tempo le pianure erano poco abitate e oggi sono l’ambiente più popolato? Secondo te, ci sono ancora zone in cui è stato conservato l’ambiente naturale? Pensi che sia importante mantenere queste aree? Perché? Scrivi o esponi oralmente per quali motivi è importante mantenere in pianura alcune oasi umide.
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Il paesaggio pianeggiante
Le pianure
PARLIAMO di ... Oggi il paesaggio della pianura è quasi totalmente antropizzato. L’uomo, cioè, ha modificato la pianura dando origine a due diversi tipi di paesaggio: quello agricolo e quello urbano. In pianura il paesaggio agricolo ha sostituito quasi Paesaggio completamente l’ambiente naturale. Infatti, ovunque agricolo si posi lo sguardo, si notano solo terreni coltivati. I campi, con le diverse colture, si susseguono l’uno all’altro in modo ordinato, separati solo da strade o canali per l’irrigazione, qualche volta da filari di alberi. Solo nelle oasi protette è rimasto spazio per la vegetazione spontanea.
Paesaggio La pianura è un ottimo ambiente per courbano struire centri abitati, dalle grandi città ai piccoli paesi, che possono estendersi senza ostacoli in ogni direzione. La pianura, infatti, è un luogo densamente abitato. L’abbondanza di acqua ha consentito all’industria di svilupparsi trovando nel territorio pianeggiante il luogo ideale su cui costruire fabbriche e capannoni. La fitta rete di vie di comunicazione, costituita da strade, autostrade, ferrovie, ha favorito il commercio perché consente di spostare rapidamente le merci da un luogo all’altro. La città di Milano in Lombardia.
Pensiero computazionale
Peer teaching
Per studiare
Insieme agli altri
Usa le parole chiave di questa pagina per sottolineare nel testo le informazioni principali. Poi, con l’aiuto delle parti sottolineate, esponi sinteticamente i contenuti principali di questo argomento.
Insieme ai compagni e alle compagne osserva le fotografie di questa pagina che rappresentano la pianura. Trovate uno slogan che sappia comunicare in poche ma significative parole che cos’è una pianura.
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Lʼorografia
L’origine delle pianure Le pianure alluvionali
PARLIAMO di ... Poiché le pianure hanno caratteristiche diverse in base alla loro origine, per conoscerle è importante sapere come si sono formate.
Per milioni di anni i fiumi hanno eroso dalle montagne enormi quantità di ghiaia, sabbia e altri detriti, trasportandoli e depositandoli a valle o nel mare. L’accumularsi di tutti questi detriti ha riempito il fondale marino dando origine alle pianure. La Pianura Padana è la più estesa tra le pianure alluvionali italiane. Altre pianure di questo tipo sono: il Valdarno e la Maremma in Toscana, l’Agro Romano e l’Agro Pontino nel Lazio, la Piana di Metaponto e quella di Sibari in Basilicata. Quasi tutte le pianure lungo le coste del Mar Tirreno sono alluvionali.
La Maremma in Toscana.
Le pianure vulcaniche La pianura di origine vulcanica è formata dal materiale eruttato dai vulcani nell’antichità. Le ceneri, che si sono depositate con le eruzioni, hanno reso molto fertile il terreno. Pianure vulcaniche sono la Piana di Catania, in Sicilia, ai piedi del vulcano Etna, e la Pianura Campana, che si estende nei pressi del Vesuvio. Quest’ultima è una zona densamente abitata e intensamente coltivata.
La Piana di Catania in Sicilia.
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Le pianure
Le pianure di sollevamento Le pianure di sollevamento si sono formate quando il fondo del mare si è alzato a causa di sconvolgimenti geologici avvenuti all’interno della Terra. Queste pianure sono piuttosto aride e i campi devono essere irrigati con l’acqua dei pozzi o dei canali. Sono pianure di sollevamento la Penisola Salentina e il Tavoliere delle Puglie. Dopo la Pianura Padana, quest’ultima è la più vasta d’Italia e si trova nel nord della Puglia.
Il Tavoliere delle Puglie.
Le pianure tettoniche
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Anche le pianure di origine tettonica sono state originate da particolari movimenti della Terra che però, contrariamente a quelle di sollevamento, hanno provocato lo sprofondamento e l’appiattimento di una parte della crosta terrestre. Il Campidano è la più vasta pianura della Sardegna. È famosa per i suoi stagni, dove vi sostano i fenicotteri rosa.
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Il Campidano in Sardegna.
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Pensiero computazionale
Per studiare Sulla carta scrivi nei riquadri: A se l’origine della pianura è alluvionale, V se è vulcanica, S se è di sollevamento, T se è tettonica. Quaderno operativo, p. 37
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Lʼorografia
La Pianura Padana PARLIAMO di ... La Pianura Padana è la più grande pianura d’Italia. È di origine alluvionale e si divide in alta e bassa pianura. L’alta pianura è arida in superficie, mentre la bassa pianura, quella più vicina al fiume Po, ha un terreno molto fertile.
Taglia ment
La Pianura Padana prende il nome Formazione dal fiume Po, che i Romani chiamava- della Pianura Padana no Padus. Il Po l’attraversa integralUn ramo del fiume Ticino nella Pianura Padana. mente da ovest a est, dove sfocia nel Mar Adriatico. Ancora oggi, come un tempo, il fiume, deposita i suoi detriti Udine I e P Lago di av Pi nell’ultimo tratto del suo viaggio verComo Lago L Maggiore so il mare e così, anno dopo anno, la Lago d’Iseo Bergamo A Treviso Lago di pianura sottrae spazio al mare divenBrescia Garda Novara Milano Verona Padova tando sempre più grande. Ti Venezia cin Lodi Vercelli o Ad Golfo di Venezia Quella che oggi è la più vasta pianura da Pavia Cremona Po Mantova Adige Ogl Rovigo italiana che si estende dal Piemonte Torino io Po Asti Piacenza Po fino al Veneto, allungandosi da ovest Alessandria Ferrara Ren Parma o T Fo a est attraverso quattro regioni, in Reggio i o rm Tar Bo nell’Emilia Mare Adriatico P A Modena P tempi antichissimi non esisteva. Al Bologna E Ravenna N Bassa pianura suo posto c’era il mare, che arrivava N Forlì I Alta pianura sino ai piedi delle Alpi. Con il passare N Rimini I Risorgive del tempo, i detriti portati dai numerosi fiumi hanno colmato questa profonda insenatura formando la grande pianura. Nella Pianura Padana si distinguono due fasce di pianura che sono differenti tra loro per le caratteristiche del terreno: l’alta e la bassa pianura. Ad ige
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Alta e bassa pianura
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Le pianure
Alta L’alta pianura, che si trova ai piedi delle montagne (Alpi e Appennini), è piuttosto arida pianura nello strato superficiale. Il terreno permeabile, formato soprattutto da ghiaia, lascia filtrare l’acqua nel sottosuolo e, per questo, non è particolarmente adatto alle coltivazioni. Ha una leggera pendenza avvicinandosi al fiume Po. Bassa Nella bassa pianura, vicina al fiume Po, il terreno argilloso è più impermeabile e compatpianura to, per questo trattiene e assorbe lentamente l’acqua. Il terreno, quindi, si mantiene molto umido, è fertile e crea le condizioni ideali per l’agricoltura. Fascia delle L’alta e la bassa pianura sono separate dalla fascia delle risorgive. risorgive L’acqua piovana, che nell’alta pianura è penetrata negli strati più profondi del terreno, quando incontra i terreni impermeabili non può proseguire la sua corsa. Quindi riaffiora in superficie formando risorgive, dette anche fontanili. Marcite Sotto terra l’acqua si mantiene a temperatura costante. Questo fenomeno, in agricoltura, è sfruttato per la tecnica delle marcite. Creando una fitta rete di canali, si porta l’acqua a un territorio molto esteso e, regolandone il flusso, se ne fa scorrere un sottile strato sul terreno che, in questo modo, non gela mai; è sempre irrigato ed è così fertile da poter permettere più raccolti durante l’anno. Terreno impermeabile nella bassa pianura.
L’acqua cade sul terreno.
Alta pianura
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Per studiare
Linea delle risorgive
L’acqua risale. L’acqua penetra attraverso il terreno permeabile. Terreno impermeabile Quaderno operativo, p. 38
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Bassa pianura
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande. • Com’è il suolo dell’alta pianura? • L’alta pianura è adatta alle coltivazioni? • Com’è il suolo della bassa pianura? • La bassa pianura è adatta alle coltivazioni? • Come si formano i fontanili? • Che cosa sono le marcite?
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Lʼorografia
La pianura: il clima PARLIAMO di ... La Pianura Padana, per la sua estensione, ha un clima con caratteristiche proprie. È molto umido: freddo e nebbioso in inverno; caldo e afoso in estate. Le altre pianure, invece, risentono dell’influenza del mare. Clima della Pianura Padana
La Pianura Padana ha un clima di tipo continentale: l’inverno è freddo, l’estate è calda. L’umidità dell’aria è elevata durante tutto l’anno: per questo le estati sono afose e d’inverno sono frequenti fitte nebbie. La parte più fredda della regione padana è quella occidentale perché non risente dell’azione marina: l’Appennino Ligure, infatti, ferma i venti tiepidi provenienti dal mare. La regione orientale della pianura beneficia, invece, dell’influenza del Mar Adriatico.
Clima delle altre pianure
La nebbia, caratteristica della Pianura Padana, si forma a causa della forte umidità e dell’assenza di venti. Le Alpi riparano la pianura dai venti che provengono da nord e dal Mar Ligure. L’assenza di vento e la bassa temperatura dei mesi freddi provocano il ristagno dell’umidità. Il vapore acqueo presente nell’aria si condensa e, a contatto con un suolo più freddo, dà origine alla nebbia. Le altre pianure italiane sono meno estese ed essendo quasi tutte vicine al mare godono della sua azione mitigatrice. Tuttavia vi è una differenza tra le pianure che si affacciano sul Mar Adriatico e quelle che si affacciano sul Mar Tirreno. Le pianure adriatiche, in inverno, hanno un clima più rigido perché non hanno nessun riparo dai venti freddi che arrivano dalle zone orientali; quelle tirreniche sono più umide perché i venti che vi giungono portano nuvole cariche di pioggia.
Pensiero computazionale
Per studiare Esponi in modo sintetico e con parole tue: • qual è il clima della Pianura Padana; • come si forma la nebbia; • qual è la differenza di clima tra le pianure costiere adriatiche e quelle tirreniche.
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La pianura: flora e fauna
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PARLIAMO di ... Oggi la vegetazione e la fauna spontanea in pianura sono quasi inesistenti. La maggior parte del suolo pianeggiante è destinata all’agricoltura e all’allevamento. Le piante che oggi crescono nelle pianure italiane Flora della non sono certamente le stesse che vi crescevano nei pianura tempi antichi, quando le terre pianeggianti erano paludose e ricoperte di foreste. Oggi le pianure che, in genere, sono ricche di acqua rappresentano il territorio in cui è maggiormente sviluppata l’agricoltura. La flora spontanea al nord è caratterizzata dalla presenza di pioppi, salici, tigli, aceri. Nelle pianure litoranee del sud, per il loro clima caldo e i lunghi periodi in cui le piogge sono scarse, è diffusa la macchia mediterranea. Un bosco di pioppi.
Fauna della Gli animali che vivevano nelle pianure copianura perte di foreste o nelle zone paludose sono spariti con l’eliminazione di questi ambienti. Oggi gli animali più diffusi sono quelli allevati dall’uomo. In alcune zone protette, però, si trovano ancora aironi, germani e altri uccelli migratori. Nelle campagne l’uso di diserbanti e pesticidi impedisce la presenza di animali selvatici, che faticano a trovare cibo.
Pesticidi: sostanze che servono a eliminare i parassiti dalle piante. Sopra, una volpe rossa. A sinistra, un airone cenerino e un germano reale.
Pensiero computazionale
Per studiare Nel testo sottolinea in rosso le parti che parlano di flora spontanea e in verde quelle che parlano di fauna spontanea.
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Lʼorografia
Le pianure paludose PARLIAMO di ... La pianura, un tempo, non era un ambiente densamente abitato come lo è oggi. Gli svantaggi e i pericoli che presentavano le pianure, soprattutto quelle lungo le coste, erano rappresentati dalle paludi, che rendevano il territorio inabitabile. Con la bonifica sono state rese salubri e adatte alle coltivazioni. Perché le pianure erano paludose
I fiumi che attraversavano le pianure spesso straripavano per le piogge o per lo scioglimento delle nevi e dei ghiacci e, poiché il territorio era pianeggiante, l’acqua non defluiva come avveniva in collina. Così si formavano grandi pozze di acqua stagnante che non riusciva a evaporare del tutto formando le paludi. Le zone paludose non solo non potevano essere coltivate, ma, proprio perché erano così umide, vi prosperava un particolare tipo di zanzara che, con la sua puntura, trasmetteva una malattia, la malaria. Chi ne veniva colpito soffriva di febbri altissime e spesso moriva. Là dove non c’erano paludi, il terreno era ricoperto da foreste di alberi ad alto fusto con un fitto sottobosco.
Zona paludosa.
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Antropologia
Agro Pontino.
La bonifica delle pianure La pianura è diventata il posto ideale in cui vivere in seguito al massiccio intervento dell’uomo, che ha cambiato in modo sostanziale l’aspetto dell’ambiente rendendolo idoneo alle sue necessità. Già i Romani avevano capito l’importanza di bonificare le aree malsane e seppero Bonifica renderle salubri. Con la caduta dell’Impero romano, tali lavori si interruppero e ricomparvero i terreni paludosi. Solo dopo il 1 860 ricominciarono i lavori di bonifica. Fino a 150 anni fa, migliaia di chilometri quadrati di terreno non potevano essere né abitati né coltivati perché paludosi. Per questo motivo sono state effettuate grandi opere di bonifica con l’obiettivo di rendere sfruttabili tutti quei terreni. La bonifica dei suoli consiste nella creazione di canali, che hanno lo scopo di far scorrere le acque evitando il loro ristagno, e di argini per contenere lo straripamento dei fiumi. Scopi della La bonifica delle paludi ha consentito di eliminare malattie, come la malaria. bonifica Molte sono le pianure italiane che sono state bonificate: ad esempio la Maremma, l’Agro Pontino, la Piana di Metaponto, ma anche parti della Pianura Padana nella zona del delta del Po. Peer teaching
Insieme agli altri Lavorate in coppia. Uno/a di voi descrive come si presenta una pianura paludosa e spiega perché non può essere abitata; l’altro/a spiega in che modo avviene la bonifica delle aree paludose.
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Antropologia
Lʼorografia
Cascine e masserie PARLIAMO di ... Le cascine e le masserie sono grandi strutture formate da parti abitabili e parti funzionali al lavoro agricolo, che ha sempre rappresentato l’attività principale della pianura. Masseria tipica della Puglia.
Cascine Un tempo la cascina al nord e la masseria al sud costituivano gli elementi tipici del paesage masserie gio di pianura. Le cascine e le masserie erano strutture di grandi dimensioni in grado di ospitare molte famiglie di contadini. La cascina comprendeva non solo le abitazioni, ma anche le stalle, i fienili, la legnaia, i granai, i locali per la lavorazione del latte. Quelle più grandi avevano anche un mulino e, talvolta, la scuola per i bambini e una cappella. Queste strutture erano sparse in mezzo alla campagna, lontane dal paese. Spesso erano chiuse da mura come difesa dai ladri di bestiame e avevano al loro interno la corte con un pozzo o una fontana; in alcune c’era una torretta dalla quale si poteva controllare il lavoro dei contadini nei campi circostanti. Oggi si incontrano ancora le cascine e le masserie, ma spesso il loro aspetto è cambiato perché sono cambiati la vita e il modo di svolgere i lavori agricoli. Fino ad alcune decine di anni fa, molto del lavoro era fatto manualmente e nei campi si trovavano tanti contadini. Oggi potenti macchinari, guidati da una sola persona, sono in grado di svolgere lo stesso lavoro. I fienili sono stati sostituiti da grandi silos che conservano il foraggio per il bestiame; l’introduzione di moderni macchinari ha cambiato aspetto alle stalle: ogni mucca ha la sua “postazione” e tutto avviene automaticamente, dalla mungitura, alla distribuzione del foraggio, alla pulizia. Cascina Sedone, in provincia di Pavia.
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Per costruire competenze
Per quale motivo un tempo le costruzioni agricole erano grandi e ospitavano diverse famiglie? Perché a volte c’erano anche la cappella e la scuola?
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Atlante pp. 34-35
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Antropologia
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Il lavoro in pianura PARLIAMO di ... Il territorio pianeggiante è facilmente coltivabile. Per questo la pianura è diventata l’ambiente più densamente abitato d’Italia e le attività agricole hanno avuto un forte incremento.
Una risaia.
Agricoltura L’agricoltura praticata nella pianura è di tipo intensivo, ossia sfrutta al massimo la capacità produttiva del terreno; in particolare nella bassa Pianura Padana e nelle pianure pugliesi viene prodotta la maggior parte dei prodotti agricoli necessari al nostro Paese. Una coltura caratteristica della Pianura Padana, soprattutto nella parte occidentale, è quella del riso. Le piantine di riso per crescere hanno bisogno di essere immerse nell’acqua; per questo le risaie si trovano in zone in cui l’acqua è abbondante e si avvale di macchinari moderni, di fertilizzanti e di pesticidi. Agricoltura Ai prodotti dell’agricoltura intensiva, da alcuni anni, si sono affiancati quelli dell’agricoltura biologica biologica, cioè coltivati senza l’utilizzo di prodotti chimici e nel rispetto dell’ambiente. Allevamento Anche l’allevamento di bovini, ovini, suini e pollame è spesso di tipo intensivo, ossia il bestiame non è lasciato libero di pascolare come accade in montagna o in collina. Esso vive in grandi stalle moderne, attrezzate con macchinari computerizzati che aiutano l’uomo nell’esecuzione di molti lavori come la mungitura, l’alimentazione, la pulizia. Industria Il grande sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento incrementano l’industria alimentare per la produzione dei cibi freschi e conservati. Oltre a queste vi sono fabbriche meccaniche che producono diversi tipi di macchinari, fabbriche chimiche, tessili.
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Organizza ciò che hai appreso sulle pianure in un semplice schema. Spiega: • com’erano un tempo le pianure; • la Pianura Padana; • com’è oggi il paesaggio pianeggiante; • clima, flora e fauna; • qual è l’origine delle pianure; • bonifica delle pianure; • quali sono le maggiori pianure italiane; • attività della pianura. Mappa, Quaderno operativo, pp. 42-43 Quaderno operativo, pp. 40-41
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Cascine e masserie
Compito di realtà
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Immagina di dover spiegare ai tuoi amici e alle tue amiche che cosa sono le masserie e le cascine e quali differenze ci sono tra i due tipi di costruzione. Le tue conoscenze, una scheda e alcune immagini ti possono aiutare.
CODING 1 Cerca delle immagini di cascine e di masserie. Ritagliale e incollale su un cartoncino. 2 Prepara uno schema in cui inserirai tutte le caratteristiche dell’una e dell’altra costruzione di pianura. 3 Con l’aiuto delle tue schede, spiega ai compagni e alle compagne le differenze tra cascine e masserie.
Cascina
Masseria
• Caratteristiche:
• Caratteristiche:
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Le pianure
} } Sintesi
Le origini Le pianure italiane occupano poco più di un quinto del territorio. La maggior parte del territorio pianeggiante è di origine alluvionale. Altre pianure sono di origine vulcanica, tettonica o di sollevamento. La Pianura Padana La Pianura Padana è la più estesa d’Italia ed è divisa in alta e bassa pianura. Il suolo dell’alta pianura è ghiaioso, permeabile e poco fertile. La bassa pianura, dove si trovano le risorgive, è la parte più fertile della Pianura Padana. Il clima Il clima della Pianura Padana è molto umido e freddo in inverno, caldo e afoso in estate. Le altre pianure risentono dell’influenza mitigatrice del mare. Le pianure adriatiche sono più fredde di quelle tirreniche. La flora e la fauna
La flora e la fauna spontanee della pianura si possono trovare quasi esclusivamente nelle oasi protette. L’uomo e la pianura Un tempo molte pianure erano zone malsane e paludose. La loro bonifica ha poi reso possibili gli insediamenti umani. Le cascine al nord e le masserie al sud erano le abitazioni tipiche dei contadini. Le attività della pianura In pianura l’agricoltura e l’allevamento del bestiame sono attività svolte in modo intensivo, utilizzando macchinari e tecnologie all’avanguardia. I prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento vengono lavorati negli stabilimenti alimentari. Le numerose industrie producono merci di ogni tipo. Il territorio pianeggiante ha facilitato la costruzione di molte vie di comunicazione: strade, autostrade, ferrovie. I maggiori aeroporti italiani sono stati realizzati in pianura. La possibilità di muoversi con rapidità ha incrementato lo sviluppo del commercio. Flip Poster, p. 8
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Quaderno operativo, pp. 44-45
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Didattica partecipata L’idrografia studia gli ambienti d’acqua. Quando in geografia parliamo di acqua intendiamo sia quella salata che forma mari e oceani sia quella dolce che forma fiumi, laghi... e si trova sopra e sotto il suolo. Se qualcuno ti chiedesse quali sono le differenze e le somiglianze tra fiume, lago e mare, che cosa risponderesti? Sapresti spiegare come si incontrano fiume, lago e mare? Molti fiumi nascono dalle sorgenti. Da dove arriva l’acqua? Sai darti una spiegazione? Perché gli uomini antichi hanno costruito le loro città lungo i fiumi? Per rispondere alle domande osserva le fotografie e ripensa a tutto ciò che già sai in materia.
L’IDROGRAFIA
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Hai già potuto notare, studiando l’orografia dell’Italia, che gli ambienti di terra sono ricchi di acque dolci. Si trovano, infatti, sia acque correnti, come fiumi, torrenti, talvolta anche corsi d’acqua sotterranei, sia acque ferme o stagnanti, come laghi, stagni, paludi. Inoltre, il nostro Paese, essendo una penisola, è quasi completamente circondato dalle acque del mare. Tutta questa abbondanza di acque crea bellissimi paesaggi, molto diversi tra loro: ma soprattutto costituisce un elemento fondamentale per la vita e una risorsa indispensabile per tutti i settori dell’economia della nazione. L’anno scorso hai studiato le caratteristiche generali degli ambienti d’acqua. Quest’anno vedrai dove si trovano in Italia e quali sono le loro particolarità; potrai riflettere su somiglianze e differenze.
Per costruire le Unità di Apprendimento Competenza fondamentale Individuare i caratteri che connotano i paesaggi (di fiume, di lago, di mare…) con particolare attenzione a quelli italiani; cogliere analogie e differenze con altri paesaggi.
Materiali • Guida insegnante pp. 74-95 • Traguardo Discipline pp. 194-216 • Flip Poster pp. 9-10 • Quaderno operativo pp. 46-72 • Mappe Attive pp. 52-53, 61, 69-70 • Quaderno delle Verifiche pp. 40-43 • Atlante pp. 36-43
Unità di Apprendimento
5. Le acque dolci • I fiumi • I laghi 6. Le acque salate • I mari
VIDEO
L’idrografia
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Le ACQUE DOLCI Metacognizione
Rifletti su ciò che già sai
to Unità di Apprendimen
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Sulla superficie terrestre le acque dolci sono distribuite in varie forme: fiumi, laghi... I laghi italiani sono molto diversi tra di loro. Questa diversità dipende dai fattori che hanno dato origine al lago. La posizione, la profondità e la vastità sono alcuni degli elementi che caratterizzano ogni lago. Classe capovolta
Apprendo da solo/a Che cosa ci racconta la forma allungata dei laghi? E quella arrotondata? Che cosa puoi dedurre osservando queste foto, facendo attenzione alla forma che hanno questi laghi italiani e utilizzando le tue conoscenze?
Il Lago di Nemi, come gli altri laghi a forma circolare, è di origine vulcanica: occupa il cratere di un vulcano spento. Il Lago Maggiore, come gli altri vasti laghi dell’Italia settentrionale, ha una forma che si allunga da nord a sud. È situato in una zona un tempo ricoperta da grandi ghiacciai.
Il Lago di Lesina, come gli altri laghi costieri, è diviso dal mare solo da un cordone di sabbia.
Che cosa hai imparato da solo/a Completa brevemente. • I laghi che hanno una forma allungata, come il Lago ..................................................., hanno origine ................................................. • I laghi che hanno una forma arrotondata, come il Lago ..................................................., hanno origine .................................................
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I fiumi italiani
T erritorio
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I fiumi
PARLIAMO di ... I fiumi italiani nascono dalle Alpi e dagli Appennini. I fiumi alpini sono affluenti del Po o immissari dei laghi o si gettano nel Mar Adriatico. I fiumi appenninici sono più brevi e sfociano nel Mar Adriatico o nel Mar Tirreno.
Osservando la carta dei fiumi d’Italia si può subito notare che i fiumi alpini, per la loro disposizione, sono più lunghi di quelli appenninici. Molti concludono il loro corso come affluenti del Po; altri sono emissari e immissari di laghi; altri ancora si gettano direttamente in mare. Il bacino idrografico alpino è uno dei più estesi d’Europa.
I fiumi alpini
I fiumi che scendono dalle Alpi hanno origine da sorgenti o da ghiacciai. Sono alimentati in autunno e in inverno dalle piogge e dalle nevicate; in primavera e in estate dallo scioglimento dei ghiacciai. Per questo motivo hanno, in generale, una portata costante, cioè la quantità di acqua che trasportano durante l’anno non subisce importanti variazioni.
I fiumi appenninici
I fiumi che nascono dagli Appennini hanno per la maggior parte corso breve; sono torrenti più che fiumi veri e propri. Hanno una portata scarsa e irregolare perché sono alimentati solo dall’acqua delle piogge, che in inverno e in autunno sono più intense, ma in estate sono molto scarse. I fiumi che sfociano nell’Adriatico percorrono brevi valli trasversali e, tranne il Reno, non supera- Fiumi del versante adriatico no mai i 200 chilometri. Sul versante tirrenico i fiumi, come il Tevere e l’Arno, sono più lunghi perché nel primo tratto del Fiumi del versante tirrenico loro corso, prima di arrivare al mare, percorrono valli parallele alla catena montuosa.
I fiumi sardi e siciliani
Pensiero computazionale
I corsi d’acqua della Sicilia e della Sardegna sono a carattere torrentizio: pieni d’acqua d’inverno e quasi secchi d’estate a causa delle scarse piogge.
Quaderno operativo, pp. 47-49
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Atlante, pp. 36-37
Per studiare Trova nel testo le informazioni principali per rispondere alla domanda: usa le parole-chiave. • Quali sono le caratteristiche dei fiumi alpini, appenninici e delle grandi isole?
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T erritorio
Lʼidrografia
Il fiume Po PARLIAMO di ...
Il fiume più importante e più lungo d’Italia è il Po, che nasce sulle Alpi piemontesi. Durante il suo corso attraverso la Pianura Padana, raccoglie le acque di numerosi affluenti. Sfocia nel Mar Adriatico con una foce a delta. Il Po nasce a circa 2 000 metri di quota, in Sorgenti località Pian del Re, ai piedi del Monviso. Il primo tratto è impetuoso, ma raggiunge ben presto la Pianura Padana scorrendo verso est. Attraversa quattro regioni prima di arrivare al Mar Adriatico. Quando il fiume percorre la pianura la sua velocità diminuisce e forma grandi meandri, cioè In pianura profonde curve, attraversa importanti città come Torino, Piacenza, Cremona e Ferrara. In questo lungo tratto il Po diventa navigabile. Presso la foce, il corso del fiume si ramifica in tanti canali, che formano il suo vasto delta. Foce Il Po, nel suo viaggio verso il mare, trasporta molti detriti che deposita alla foce. Per questo, avanza di circa 50 metri ogni anno. Il Po è alimentato da ben 141 affluenti che scendono sia dalle Alpi sia dagli Appennini, perciò Affluenti ha affluenti di destra e di sinistra. Quelli di sinistra sono tutti fiumi alpini con portata più costante e dimensioni più grandi. Quelli di destra, che provengono soprattutto dagli Appennini, sono corti, ripidi, con una portata più irregolare. Foto aerea dellʼOasi di Campotto, delta del Po.
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U.
A.
Il Po: una risorsa e un pericolo
T erritorio
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I fiumi
Il Po è sempre stato una risorsa importante per l’economia della Pianura Padana. Era ed è fondamentale per l’irrigazione dei campi, oltre a costituire anche un’importante via di comunicazione. Piene Talvolta, a causa di piogge particolarmente forti, che aumentano la portata del fiume e dei suoi affluenti, il Po comincia a ingrossarsi fino a uscire dagli argini e ad allagare i terreni vicini. Nel corso del tempo si ricordano terribili alluvioni che hanno distrutto coltivazioni, strade e paesi. Argini Per ridurre i danni dello straripamento delle acque, nel corso degli anni lungo il Po sono stati costruiti gli argini. Ma il Po trasporta molto materiale che in parte arriva al mare, in parte si deposita sul fondo; il letto del fiume si innalza e gli argini sono insufficienti a contenere le acque.
Educazione ambientale Che cosa provoca un’alluvione? Alcuni fiumi, a causa di eccezionali precipitazioni, escono dal loro letto, provocando alluvioni. Le piogge, però, non sono l’unico motivo di questi disastri, l’uomo, infatti, ha una grossa parte di responsabilità: getta rifiuti ingombranti nei fiumi, ne devia il corso o lo incanala riducendo la larghezza del letto. Questi interventi se, da una parte, sono funzionali ad alcune necessità, dall’altra stravolgono il corso naturale del fiume che, non avendo più lo spazio necessario, straripa in modo rovinoso.
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Che cosa fare? Chiamare la Protezione Civile, l’organismo che interviene in caso di situazioni di emergenza per garantire l’incolumità delle persone, dei beni e dell’ambiente. All’operatore che risponde va specificato in modo chiaro: • chi sta chiamando; • che cosa sta accadendo; • dove sta succedendo. Quaderno operativo, pp. 50-51
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Numero Unico Europeo per le Emergenze
Pensiero computazionale
Per la mappa
Organizza ciò che hai appreso sui fiumi in un semplice schema. Spiega: • i fiumi alpini; • i fiumi appenninici; • i fiumi sardi e siciliani; • il fiume Po. Mappa, Quaderno operativo, pp. 52-53 Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea le informazioni più importanti che riguardano il corso del Po. Poi esponi con parole tue.
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T erritorio
Lʼidrografia
Il Tevere: flora e fauna
Martin pescatore.
PARLIAMO di ... Il fiume, ad esempio il Tevere, lungo il suo corso percorre ambienti diversi. La flora e la fauna dei fiumi dipendono dagli ambienti che attraversano dalla sorgente alla foce. Il Tevere è il principale fiume dellʼItalia centrale e peninsulare. Le sorgenti del Tevere si trovano sul Monte Fumaiolo, nell’Appennino Tosco-Emiliano, a 1 268 metri di altitudine. L’ambiente circostante è costituito da una folta foresta di faggi, che poi diventa macchia e boscaglia. Quando il fiume comincia a scorrere più lentamente compaiono i pioppi e i salici. Dopo aver attraversato le valli umbre, il Tevere si immette in una gola. Lì la vegetazione assume caratteristiche simili a quelle di un lago. Il fiume giunge poi nella parte della valle a minor pendenza: il paesaggio è di campagna con qualche macchia di vegetazione mediterranea. Tra le specie di piante acquatiche si trovano canne e giunchi. Verso la fine, il Tevere attraversa la città di Roma. In questo tratto le sponde del Tevere sono caratterizzate da argini artificiali con grandi muraglioni. I pesci sono abbondanti nel Tevere: carpe, rovelle, anguille e, verso la foce, ci sono anche specie marine che risalgono il fiume in cerca di cibo. Lungo le rive sono presenti anfibi e rettili; durante i mesi invernali le rive si popolano di uccelli migratori come i cormorani e gli aironi cenerini. Altre specie di uccelli come il martin pescatore, la gallinella d’acqua, il germano reale trovano lì habitat idonei per vivere stabilmente.
Unʼansa del fiume Tevere.
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Per costruire competenze
Qual è il fiume più vicino al tuo paese o alla tua città? Insieme a uno/a o più compagni/e fai una ricerca sulla flora e sulla fauna presenti lungo il corso del vostro fiume.
Il fiume Tevere a Roma.
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Atlante, pp. 38-39
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I fiumi
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La vita lungo il fiume
Antropologia
PARLIAMO di ... In ogni tratto del suo corso, il fiume offre all’uomo possibilità di lavoro. I fiumi sono stati abitati sin da tempi antichissimi: fornivano l’acqua indispensabile per la vita dell’uomo, del bestiame e per l’agricoltura. Il fiume, inoltre, ha sempre rappresentato un’importante via di comunicazione. Molte città italiane sono state edificate sulle rive dei fiumi: Roma, Firenze, Torino per citarne solo alcune. Anche oggi il fiume offre all’uomo molte opportunità di vita, di lavoro e di divertimento. Nel tratto montano, la forza dell’acqua viene utilizzata per produrre energia elettrica. Si praticano anche attività sportive come il rafting e il canottaggio. Lungo il corso medio del fiume, l’acqua viene usata soprattutto per l’agricoltura e l’industria. È incanalata e trasportata anche a diversi chilometri di distanza per irrigare i campi e per alimentare gli impianti industriali. Nelle zone urbane l’acqua dei fiumi viene utilizzata per usi domestici, ma, prima di essere immessa negli acquedotti, dove viene purificata in appositi depuratori. Se le acque del fiume non sono inquinate, si pratica la pesca, in particolare quella sportiva.
Il canale Villoresi e la diga di Panperduto nei pressi di Varese in Lombardia.
Pensiero computazionale
Per studiare Collega le finalità, nella colonna di sinistra, agli interventi dell’uomo sul fiume, nella colonna di destra. • Per l’irrigazione dei campi...
ha realizzato centrali elettriche.
• Per purificare le acque...
ha costruito canali di irrigazione.
• Per distribuire acqua potabile...
ha costruito depuratori.
• Per produrre energia elettrica...
ha costruito acquedotti.
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T erritorio
Lʼidrografia
I laghi italiani PARLIAMO di ... La maggior parte dei laghi dell'Italia sono piccoli e molti si trovano tra le montagne delle Alpi; ma ve ne sono tanti altri, di grandezze diverse, distribuiti su tutto il nostro territorio.
Anche i laghi, come le pianure e le colline, hanno caratteristiche e forme diverse perché differenti sono le loro origini.
Laghi alpini I laghi alpini hanno generalmente dimensioni modeste. Sono stati formati dall’azione erosiva di antichi ghiacciai, i quali hanno lasciato conche, che si sono riempite di acqua.
Laghi prealpini I grandi laghi prealpini, che sono anch’essi di origine glaciale, si trovano nella zona delle Prealpi. I principali sono: il Lago di Garda, il Lago Maggiore, il Lago di Como, il Lago d’Iseo. Sono i laghi più grandi e profondi d’Italia, hanno una forma allungata, perché si sono formati nelle valli lunghe e strette scavate dai ghiacciai di epoche lontanissime. Questi laghi sono alimentati da sorgenti sotterranee e da immissari. Di solito hanno anche un emissario che poi confluisce nel Po.
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A.
Laghi vulcanici
T erritorio
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I laghi
U.
I laghi vulcanici si trovano soprattutto nell’Italia centrale. Sono generalmente profondi, occupano i crateri di vulcani spenti e, per questo motivo, la loro forma è circolare. I più importanti laghi vulcanici sono quelli di Bolsena, di Bracciano (nella fotografia), di Vico, di Albano, di Nemi.
Laghi tettonici Il Lago Trasimeno in Umbria (nella fotografia) è di origine tettonica. Il lago si è formato in epoche remote quando, in seguito ad alcuni sconvolgimenti della crosta terrestre, una conca sprofondò e si riempì di acqua. È il lago più vasto dell’Italia centrale, ma è poco profondo: non più di sette metri. È alimentato dalle piogge e da un canale artificiale che raccoglie le acque di alcuni torrenti.
Laghi costieri I laghi costieri si trovano in prossimità delle coste. Si sono formati lungo un tratto di costa, grazie a cordoni di sabbia, trasportati dalle onde che li hanno separati dal mare. L’acqua di questi laghi è salmastra. I laghi costieri si trovano soprattutto lungo le coste meridionali del Mar Adriatico, come quelli di Lesina (nella fotografia) e di Varano in Puglia.
Laghi di sbarramento Se un fiume viene sbarrato da materiali trasportati da un’alluvione, da frane o dall’uomo con le dighe, non può più proseguire il suo corso e allaga il terreno intorno formando un lago. Il più grande lago di sbarramento è il Lago Omodeo (nella fotografia) in Sardegna.
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Lʼidrografia
Il Lago di Garda: flora e fauna PARLIAMO di ... Il Lago di Garda, essendo molto vasto, influenza il clima del territorio circostante mitigandolo. Perciò la vegetazione e la fauna hanno caratteristiche proprie. Clima
Il Lago di Garda è il più grande lago d’Italia. Si estende tra tre regioni: Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige. Essendo un lago vasto e profondo, contiene una grande quantità di acqua che trasforma il Garda in un “serbatoio” di calore capace di mantenere il clima temperato anche in inverno. Infatti il territorio del Garda ha un ambiente che si avvicina, per condizioni climatiche, a quello mediterraneo. Più la superficie di un lago è vasta, più le sue acque, durante l’estate, riescono a immagazzinare calore, che rilasciano nella stagione fredda. Per questo le zone che circondano il Lago di Garda hanno un clima mite che incide sulla vegetazione spontanea, sulle attività agricole e sulla fauna.
Flora e fauna
Questo clima favorisce la presenza di specie vegetali e animali che sono del tutto assenti nelle vicine regioni della zona prealpina. Si trovano piante come olivi, limoni, aranci. Le sponde del Garda, soprattutto nella parte meridionale, sono cinte da fertili colline ricoperte da vigneti. La vegetazione spontanea è costituita da lecci, cipressi, salici e oleandri. Il Lago di Garda è sempre stato un lago abbastanza ricco di pesci. Le specie presenti sono oltre una trentina. Sulla riva sud-orientale ci sono zone di canneti e giunchi che costituiscono la dimora ideale di bisce, rane, libellule e altri insetti. Intorno al Lago di Garda vivono molti uccelli, come anatre selvatiche, aironi rossi, cigni reali. Malcesine, sul Lago di Garda.
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Cigno reale.
Quaderno operativo, p. 57
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Antropologia U.
La vita sul lago
I laghi
PARLIAMO di ... L’attività più importante del lago è il turismo. I grandi laghi, con il loro clima mite, favoriscono l’agricoltura. Intorno a questi laghi si possono coltivare prodotti che, di solito, richiedono i climi caldi delle zone meridionali. Agricoltura Le sponde dei laghi sono densamente popolate. L’agricoltura, favorita dalle condizioni climatiche, è fiorente. Intorno ai laghi più grandi si trovano coltivazioni di viti, olivi e, in qualche caso, agrumi. La presenza del lago, come abbiamo visto, serve a mitigare i climi freddi.
Limone sul Garda.
Tuttavia, la risorsa principale, soprattutto dei grandi Turismo laghi, è costituita dal turismo. Essi sono ben collegati alle città da vie di comunicazione stradali e ferroviarie. I numerosi turisti sono attratti dalla bellezza del paesaggio, dovuta alla ricchezza di tanti ecosistemi diversi. Anche i piccoli laghi alpini sono meta di escursionisti alla scoperta di paesaggi suggestivi. I principali laghi sono perfettamente attrezzati per rispondere a tutte le esigenze dei turisti. Infatti, oltre al riposo, è possibile divertirsi praticando molte attività all’aria aperta, come la pesca, la vela, il windsurf, lo sci d’acqua, le immersioni subacquee. Si può anche navigare sui laghi con battelli e alisca- Navigazione fi che, in poco tempo, raggiungono tutte le località rivierasche.
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Organizza ciò che hai appreso sui laghi in un semplice schema. Spiega: • l’origine dei laghi italiani; • le caratteristiche dei laghi; • il clima, la flora e la fauna. Mappa, Quaderno operativo, p. 61
Quaderno operativo, p. 59
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T erritorio
Lʼidrografia
Le acque sotterranee PARLIAMO di ... In Italia sono abbondanti le acque che scorrono nel sottosuolo e possono arrivare in superficie in modo naturale attraverso le sorgenti o, artificialmente, per mezzo di pompe.
Grotta di Bossea a Frabosa Soprana, in Piemonte.
Riserve Le acque dolci non si trovano soltanto nei fiumi e nei laghi che vediamo; in Italia le acque d’acqua dolce sotterranee rappresentano la maggiore riserva di acqua potabile; si trovano soprattutto nel sottosuolo nelle zone carsiche e sono molto più abbondanti di quelle che si trovano in superficie. È importante che quest’acqua sia tutelata e protetta da qualsiasi forma di inquinamento. Le acque del sottosuolo arrivano in superficie in modi diversi. Quando, durante il loro percorso rettilineo, incontrano una pendenza del territorio, l’acqua “sbuca” e diventa la sorgente di un ruscello. Oppure è l’uomo, per mezzo di pompe, che fa risalire l’acqua in superficie. Acque calde Nel sottosuolo, a grandi profondità, le rocce possono essere incandescenti e scaldare le acque dal sottosuolo sotterranee formando le acque termali e i geyser. I geyser sono colonne di acqua bollente e vapore che, a intervalli di tempo regolari, risalgono dal sottosuolo creando effetti spettacolari. Gayser.
Pensiero computazionale
Per studiare Utilizzando le parole chiave evidenziate, sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande. • Che cosa sono i geyser? • Perché il vapore che esce dal sottosuolo è bollente?
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Quaderno operativo, p. 60
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I fiumi e i laghi I laghi
I fiumi alpini hanno una portata d’acqua regolare e un percorso piuttosto lungo. I fiumi appenninici I fiumi appenninici, rispetto ai fiumi alpini, sono più brevi e con una portata d’acqua irregolare. Il Po Il Po è il fiume più lungo d’Italia. Nasce sul Monviso, attraversa la Pianura Padana e si getta, con una foce a delta, nel Mar Adriatico. Il Po è alimentato da numerosi affluenti che scendono sia dalle Alpi sia dagli Appennini, perciò ha affluenti di destra e di sinistra. Le acque sotterranee Il sottosuolo italiano, soprattutto nelle zone carsiche, è ricco di corsi di acqua dolce.
Nel sottosuolo si possono formare le acque termali e i geyser, che sono colonne di acqua bollente e vapore. La flora e la fauna
Sintesi
I fiumi alpini
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I laghi italiani hanno origini diverse. • I laghi alpini sono stati formati dall’azione erosiva di antichi ghiacciai e hanno dimensioni modeste. • I laghi prealpini, di origine glaciale, sono i più estesi. • I laghi vulcanici occupano il cratere di vulcani spenti. • I laghi tettonici sono stati formati da movimenti della crosta terrestre. • I laghi costieri si trovano in prossimità della costa divisi dal mare da una striscia di terra. • I laghi di sbarramento possono essere naturali o artificiali. La flora e la fauna I laghi, se abbastanza grandi, influiscono sul clima mitigandolo; per questo, spesso, nella vegetazione delle zone rivierasche prevale la macchia mediterranea. Numerosi sono gli uccelli, come anatre selvatiche, aironi rossi, cigni reali. Le attività del lago Il turismo è una delle attività più importanti. Il clima mite dei grandi laghi favorisce l’agricoltura. Anche la pesca rimane un’attività ancora praticata.
La flora e la fauna cambiano molto tra le sorgenti del fiume e la sua foce. La fauna comprende pesci, anfibi, rettili, uccelli migratori. Le attività del fiume Le acque dolci dei fiumi vengono utilizzate per scopi diversi: per produrre energia elettrica, per l’agricoltura e l’industria, per usi domestici e per la pesca sportiva.
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Le ACQUE SALATE
to Unità di Apprendimen
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Metacognizione
Rifletti su ciò che già sai Il mare è una vasta distesa di acqua salata in cui sfociano i fiumi. Le coste dei mari possono essere alte o basse, rocciose o sabbiose, rettilinee o frastagliate.
Classe capovolta
Apprendo da solo/a Osserva queste fotografie. Quali caratteristiche del mare sono rappresentate?
Il sale si è depositato a causa dell’evaporazione. Ci sono anche leggende che spiegano perché il mare è salato, ne sai qualcuna? Le acque dolci dei fiumi si gettano nel mare. Torre SantʼAndrea (Puglia) nel Mar Ionio.
Che cosa hai imparato da solo/a Il mare è salato. Perché? Chi o che cosa porta il sale nell’acqua del mare? Scrivi le tue ipotesi su un foglio usando non più di cinquanta parole.
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Un insieme di mari diversi
I mari
PARLIAMO di ... Il Mar Mediterraneo circonda la penisola italiana; vicino alle coste i mari si diversificano e ciascuno ha un nome diverso. Mar Sul Mar Ligure si affacciano le coste della Liguria e Ligure parte di quelle toscane. Le coste sono alte, rocciose e frastagliate; infatti formano molte cale, baie e piccole spiagge di ciottoli. Il Mar Ligure in alcuni punti supera i 2 500 metri di profondità. Mar Il Tirreno è il mare più vasto: si trova a sud del Mar Tirreno Ligure, è racchiuso tra le coste della parte occidentale dell’Italia, la costa nord della Sicilia e la parte orientale della Sardegna. Le sue coste sono generalmente basse e sabbiose a nord e rocciose a sud. Mar Il Mar Adriatico bagna tutta la costa orientale della Adriatico penisola italiana. Le coste sono basse e sabbiose, tranne poche eccezioni come il Gargano e il Monte Conero. Nella parte settentrionale importanti tratti di costa sono costituiti da lagune, che sono tratti di mare poco profondi, racchiusi da lembi di sabbia. Mare Il Mare di Sicilia si trova nella parte meridionale dell’idi Sicilia sola. Divide l’isola dall’Africa. Le coste sono prevalentemente basse e sabbiose. Mare di Il Mare di Sardegna si trova a ovest dell’isola, situato Sardegna tra la Sardegna e alcune isole spagnole, le Baleari. Le coste sono in genere alte e rocciose. Mar Il Mar Ionio è a sud della penisola e bagna le coste di Ionio Puglia, Basilicata e Calabria. È il più profondo del Mediterraneo: in più punti raggiunge i 5 000 metri.
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Atlante pp. 40-43
Monte Conero (Marche) nel Mar Adriatico. Spiaggia di Scopello in Sicilia.
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Lʼidrografia
Le coste dei mari italiani PARLIAMO di ...
G. di Trieste
In Italia vi sono quasi 8 000 chilometri di coste: alte e frastagliate, basse e sabbiose. Le due maggiori isole sono la Sicilia e la Sardegna. Vi sono anche isole minori spesso raggruppate in arcipelaghi, soprattutto nel Mar Tirreno.
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Coste rocciose o ghiaiose Coste sabbiose Coste lagunari Coste paludose
Per costa si intende quella linea che separa la terra dal mare. Non tutte le coste, però, sono uguali: ci sono quelle basse e sabbiose e quelle alte e rocciose.
Costa Le coste alte e rocciose sono caratterizzate alta da pareti ripide, erose alla base dal continuo movimento delle onde. Ciò può provocare il crollo della parte superiore sporgente e, così, la costa lentamente si ritira. Questo tipo di costa è molto frastagliato, caratterizzato da insenature: baie, cale, golfi; ma anche da sporgenze, come capi e promontori. Quando le coste sono alte, il mare modella nella roccia archi, scogli e grotte. I tratti di costa alta sono intervallati da piccole spiagge. La costa ligure e buona parte di quella sarda e di quella ionica sono esempi di costa alta. Costa Quando un territorio pianeggiante arriva al bassa mare, le coste sono basse. In genere questa costa, al contrario di quella alta, presenta un aspetto rettilineo ed è poco frastagliata. Un esempio tipico è la costa dell’alto Adriatico.
Isole e arcipelaghi
Nei mari italiani vi sono molte isole che, talvolta, sono raggruppate in arcipelaghi. Appartengono allo Stato italiano le isole più grandi del Mediterraneo: la Sicilia e la Sardegna. La Sardegna si trova al centro del Mar Tirreno e la Sicilia, più a Sud, è vicinissima alla Calabria, separata solo da uno stretto lembo di mare. Intorno alla Intorno alla Sicilia ci sono diverse isole minori: l’arcipelago delle Eolie e Ustica a Nord, quello Sicilia delle Egadi a Ovest; a Sud ci sono le isole di Pantelleria e l’arcipelago delle Pelagie con Lampedusa, che è l’isola più a Sud. Alcune isole sono dei vulcani attivi come Stromboli e Vulcano. Nel Tirreno La maggior parte delle isole e degli arcipelaghi si trova nel Mar Tirreno: c’è l’arcipelago Toscano con l’Isola d’Elba, le isole di Ponza, l’arcipelago Campano con Capri e Ischia. Nell’Adriatico Nel Mar Adriatico, di fronte al promontorio del Gargano, ci sono le isole Tremiti.
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Il mare: il clima
I mari
PARLIAMO di ... Il mare ha un’azione mitigatrice lungo tutte le sue coste. Nelle località marine il clima è più mite rispetto all’entroterra. In estate le aree costiere beneficiano di temperature più fresche di quelle continentali. In inverno, le località marittime godono di un clima meno rigido di quello continentale. L’acqua del mare si riscalda e si raffredda più Clima in inverno lentamente del suolo. e in estate Durante l’estate il mare immagazzina il calore del sole e lo restituisce in inverno rendendo il clima mite. Durante l’estate, invece, poiché l’acqua del mare è più fredda delle terre circostanti, rinfresca l’aria. Brezza In estate, durante il giorno, la terra e l’aria che le sta sopra si riscaldano più rapidamente del di mare mare; l’aria riscaldata è leggera e sale verso l’alto, richiamando al suo posto aria fresca dal mare. Si forma così la brezza di mare, un fresco venticello che mitiga il caldo della costa. Brezza Di notte, l’aria che sta sopra al mare si raffredda più lentamente della terra; così l’aria più di terra calda e più leggera sale verso l’alto e richiama al suo posto aria fresca dalla terra. Si forma in questo modo la brezza di terra che soffia dalla terra verso il mare.
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Lʼidrografia
I mari italiani: flora e fauna Timo in fiore.
PARLIAMO di ... La flora spontanea delle coste lungo i mari italiani è perlopiù rappresentata dalla macchia mediterranea. Nelle acque marine la fauna si è ridotta per l’eccessiva pesca e per l’inquinamento. Nelle acque marine, fin dove arriva la luce solare, crescono diversi tipi di Vegetazione alghe. La presenza delle alghe è molto importante perché dà origine a complessi ecosistemi. Lungo le coste il clima è mite e la vegetazione che prevale è la macchia mediterranea, costituita da pini marittimi, lecci, querce da sughero, corbezzoli, tutte piante ad alto fusto. Il sottobosco della macchia mediterranea è formato da erbe e arbusti come il rosmarino, il timo, l’oleandro. Nelle regioni meridionali della penisola si trovano fichi d’India e agrumi. La fauna che popolava i mari si è ridotta notevolmente in questi ultimi Animali decenni sia a causa della pesca, diventata eccessiva, sia a causa dell’aumentato inquinamento dei mari. I pesci più diffusi sono quelli denominati “pesce azzurro”, cioè sardine, acciughe, sgombri. L’ambiente costiero offre rifugio a diverse specie di animali: piccoli roditori, conigli selvatici, rettili e anfibi. Numerose specie di uccelli come gabbiani, aironi, cormorani, fenicotteri trovano abbondanza di cibo nelle vicinanze del mare.
Cormorano.
Banco di acciughe.
Peer teaching
Insieme agli altri Dividetevi a coppie: uno/a si occuperà della flora marina e l’altro/a della fauna marina. Ogni bambino/a ha a disposizione 6 biglietti: su 5 biglietti disegna una pianta o un animale e scrive i rispettivi nomi. Sul sesto biglietto disegna una pianta o un animale che non appartengono alla flora e alla fauna del mare. A coppie, si scambiano i biglietti e, a turno, si trovano gli errori.
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I mari
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La vita sul mare
Antropologia
PARLIAMO di ... Lungo le coste italiane prosperano molte attività. Le attività tipiche delle zone costiere sono: il turismo, la pesca e l’industria per la lavorazione e conservazione del pesce, le attività portuali, la lavorazione del sale. Per gli abitanti della costa la pesca rappresenta ancora un’importante risorsa economica. Un tempo i pescatori erano molti di più rispetto a oggi. In genere avevano piccole barche che non si allontanavano mai troppo dalla costa. Adesso è cambiato il modo di pescare: ci sono grossi pescherecci sui quali lavorano molte persone. Quando partono per una battuta di pesca rimangono al largo anche per diversi giorni, utilizzano attrezzature moderne, e il pesce che viene pescato è immediatamente surgelato in modo da poterlo conservare a lungo. Questo tipo di peschereccio viene chiamato “nave-fattoria”.
Pesca
In molte località, dove il mare è meno pescoso, si è sviluppata l’itticoltura, cioè l’allevamento di pesci e molluschi. In queste località si è sviluppata anche l’industria di lavorazione e conservazione del pescato.
Itticoltura
Le saline
Un prodotto importante che il mare ci fornisce è il sale, che si separa dall’acqua marina per mezzo dell’evaporazione; questa attività viene svolta nelle saline dell’Italia meridionale e insulare. Le saline si trovano a ridosso delle coste basse in luoghi molto caldi. Sono costituite da una serie di vasche in cui si fa entrare l’acqua del mare solo fino a quando questa raggiunge l’altezza di pochi centimetri. Il forte calore del sole fa evaporare l’acqua lasciando sul fondo il sale grezzo che, successivamente, viene purificato e preparato per la vendita. Le saline più importanti in Italia sono quelle di Margherita di Savoia in Puglia, di Trapani in Sicilia e di Cagliari in Sardegna.
Come funzionano le saline
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Antropologia
Lʼidrografia
Il turismo e i porti
PARLIAMO di ... L’attività turistica si è sviluppata lungo le coste italiane grazie alla bellezza e alla varietà dei suoi paesaggi e al suo clima mite. Dagli anni sessanta del secolo scorso, il turismo ha avuto un fortissimo incremento attirando anche molti turisti stranieri. Per questo oggi rappresenta una delle principali fonti di reddito per gli abitanti delle zone costiere. Per accogliere i numerosi turisti sono state costruite strutture alberghiere, balneari, di ristorazione e tutte quelle attrezzature che servono a rendere piacevole e divertente il soggiorno al mare. I porti In molte città costiere, dove sono presenti golfi e insenature, vi è il porto; certe volte è piccolo e vi trovano riparo le barche dei pescatori e qualche imbarcazione turistica, altre volte è grande e attrezzato per diversi tipi di attività: costruzione e riparazione di navi, carico e scarico di merci e passeggeri. Grandi Nei grandi porti, come quello di Genova o di Trieste o di Livorno, si possono distinguere diporti e verse aree: la zona per le navi che trasportano container, la zona per le petroliere, quella per i porti traghetti e le navi da crociera e la zona per i pescherecci. Una parte del porto è riservata alla turistici Marina Militare. Nelle località turistiche vi sono porti che ospitano imbarcazioni private di tutte le dimensioni.
Il porto di Napoli.
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Ripeti con parole tue in modo coerente quanto hai appreso sugli aspetti fisici e antropologici del mare. Mappa, Quaderno operativo, pp. 69-70
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} } Compito di realtà
Il mio mare Immagina di essere un/una giornalista: prepara un articolo che descriva una località di mare.
CODING 1 Dove si trova la costa di cui vuoi parlare? Com’è? Alta, bassa, sabbiosa, rocciosa…? Fanne una descrizione dettagliata. 2 Aggiungi delle fotografie, meglio se scattate da te, che permettano di vedere tutti i particolari. 3 Non dimenticare di descrivere il clima. Spiega com’è in inverno e come in estate e, per far capire meglio il tuo pensiero, usa delle fotografie. 4 Dal clima, come sai, dipendono flora e fauna. Probabilmente nel luogo di cui ti stai occupando ci sono delle piante o dei fiori particolari. Accanto a ciascuna foto scrivi il nome preciso dei vegetali. 5 Anche i tipi di pesci variano da località a località. Puoi chiedere informazioni a un pescatore o a chi vende il pesce per sapere qual è la specie più diffusa in quel tratto di mare. 6 Infine, occupati delle attività umane: quali sono i lavori più diffusi, quale importanza ha il turismo nella vita della zona. Raccogli tutte le informazioni che riesci a scoprire e che raccontano la vita delle persone del luogo.
Quando hai tutte le notizie riguardanti sia l’aspetto fisico sia quello antropologico del “tuo mare”, puoi raccoglierle in schede, che poi metterai in un raccoglitore, oppure realizzare un video, magari assieme a qualche amico/a. Ci sarà chi si occuperà delle immagini e chi dell’audio.
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Sintesi
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Le acque salate I mari Il Mar Mediterraneo circonda l’Italia su tre lati e prende nomi diversi a seconda delle coste che bagna: • Mar Ligure, con coste alte e rocciose; • Mar Tirreno, il più esteso, con coste sia rocciose sia sabbiose; • Mar Ionio, il più profondo; • Mar Adriatico, con coste prevalentemente basse e sabbiose. Le coste La costa è quella linea che separa la terra dal mare. Le coste italiane possono essere basse e sabbiose oppure alte e rocciose. Quest’ultimo tipo di costa è molto frastagliato ed è caratterizzato da insenature, come baie e golfi, oppure da sporgenze, come capi e promontori. Le isole L’Italia ha due grandi isole, Sicilia e Sardegna, e numerose isole più piccole, a volte raggruppate in arcipelaghi. La maggior parte di queste isole si trova nel Mar Tirreno. Le attività del mare Il mare viene sfruttato per la pesca, per le attività portuali e per il turismo.
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Per consolidare le conoscenze
QUADERNO OPERATIVO
Per valutare le competenze
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La Maremma e la Pianura Padana
39
L’Agro Pontino e il Tavoliere delle Puglie
La prima carta geografica del regno
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Il lavoro agricolo in pianura
3
Gli esperti della geografia
41
Le attività della pianura
4
Le carte geografiche
42
5
La scala di riduzione
6
Le coordinate geografiche
7
Strumenti per orientarsi
LA CARTOGRAFIA
LA PAROLA A UNO SCRITTORE 2
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MAPPE ATTIVE
Le carte geografiche
VERIFICARE LE COMPETENZE
L'OROGRAFIA: LE MONTAGNE LA PAROLA A UNO SCRITTORE 12
Danilo va al nevaio 13
Le Alpi
14
MAPPE ATTIVE
16
Gli Appennini
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Alpi e Appennini
18
MAPPE ATTIVE
Le Alpi e le Prealpi
20
Strade e case di montagna
21
Le attività dell’uomo
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MAPPE ATTIVE
L'uomo modifica la montagna
VERIFICARE LE COMPETENZE
L'OROGRAFIA: LE COLLINE LA PAROLA A UNO SCRITTORE 26
Francone e Pietrone 27
Le colline italiane
28
I terremoti
29
Le colline: flora e fauna
30
I terrazzamenti
31
L’uomo e la collina
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VERIFICARE LE COMPETENZE
L'IDROGRAFIA: I FIUMI LA PAROLA A UNO SCRITTORE 46
Le sponde del fiume 47
I fiumi
48
I fiumi alpini e appenninici
49
I fiumi italiani
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Il fiume Po
51
Gli affluenti del Po
52
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MAPPE ATTIVE
I fiumi d’Italia
VERIFICARE LE COMPETENZE
L'IDROGRAFIA: I LAGHI LA PAROLA A UNO SCRITTORE 56
La leggenda del Lago di Carezza 57
Il Lago di Garda
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Le acque dolci: flora e fauna
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Le attività del lago
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Acque sotterranee
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MAPPE ATTIVE
I laghi d’Italia
VERIFICARE LE COMPETENZE
L'IDROGRAFIA: I MARI LA PAROLA A UNO SCRITTORE 64
Ischia, l’isola dai mille volti
Le colline
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I mari italiani
VERIFICARE LE COMPETENZE
66
I mari e le coste
67
Il clima del mare
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Le attività economiche
MAPPE ATTIVE
L'OROGRAFIA: LE PIANURE LA PAROLA A UNO SCRITTORE 36
Il cavallo della pianura 37
Le pianure
G li Appennini e le montagne della Sardegna
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MAPPE ATTIVE
Le pianure italiane
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MAPPE ATTIVE
I mari d’Italia
MAPPE ATTIVE
Le attività dei mari
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La parola a uno scritto re
Che cosa ci fa un racconto in un libro di geografia?
Gli argomenti delle diverse discipline possono diventare narrazioni. Nei paesaggi che ci circondano alcuni autori hanno ambientato storie belle e interessanti che ci consentono di “vedere” attraverso le parole luoghi e particolari che non conoscevamo.
LA CARTOGRAFIA La prima carta geografica del regno C’era una volta un imperatore che aveva un’alta torre in cima alla quale c’era una stanzetta con quattro finestre aperte ai quattro venti. L’imperatore si richiudeva lì per intere giornate. “Che fa l’imperatore chiuso lassù, nella torre?” si chiedevano i cortigiani. L’imperatore passava le giornate a contare. Affacciato a una delle quattro finestre, con gli occhi strizzati per vedere più lontano possibile, l’imperatore contava i campi, gli alberi, le case, i fiumi che c’erano nel suo regno. Dopo aver contato, annotava ogni cosa in certi suoi libriccini unti e pieni di orecchie per il troppo uso. Un giorno passò sulla sua testa uno stormo di passeri e l’imperatore si mise a contarli. – Milletrecentotrentasette o milletrecentotrentotto? Oh, no! Ho sbagliato il conto! – disse. Il solo pensiero che ci fosse qualcosa nel suo regno che non fosse segnato nei suoi libriccini lo faceva impazzire. Aprì la porta e scese a precipizio le ripide scale della torre. Giunto nella sala del trono chiamò i suoi ministri e ordinò loro che si facesse subito un inventario di tutto ciò che, vivente o inanimato, abitasse nel suo regno. I ministri si grattarono la testa perplessi. Da dove avrebbero incominciato a contare? E quanto era grande il regno? E se una cosa veniva contata due volte? C’era da diventare matti. Un ministro più scaltro degli altri disse che ci voleva una carta sulla quale fossero disegnati tutti i monti, i fiumi, le valli, i boschi, le città del regno. Allora sarebbe stato facile contarli. Gli altri ministri approvarono: che si facesse subito una carta geografica! In un antichissimo monastero, vivevano dei monaci che sapevano disegnare carte geografiche. Quattro di essi furono chiamati a corte e subito si misero al lavoro. Sette anni dopo, la prima carta geografica dell’impero era pronta. Jorge Luis Borge, Storia universale dell’infamia, Adelphi
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Gli esperti della geografia
La
Geografia
Gli scienziati sono coloro che osservano i fenomeni, li studiano e cercano di spiegarli, occupandosi dei diversi aspetti del sapere. 1
Chi sono gli scienziati che si occupano della geografia? Osserva l’immagine e completa scrivendo i loro nomi al posto giusto.
cartografo • geografo
Biologo Studia tutto ciò che riguarda la vita e gli organismi viventi
Geologo Studia la terra, i suoi fenomeni, la sua formazione, le sue trasformazioni nel tempo.
Meteorologo Utilizza i dati registrati dalle stazioni meteorologiche per studiare il clima di una regione.
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Storico
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Studia i reperti storici per ricostruire il passato e, partendo dalle fonti storiche, formula ipotesi su fatti storici passati.
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La
Cartografia
Le carte geografiche
In base ai contenuti, possiamo suddividere le carte geografiche in tre tipi: fisiche, politiche, tematiche. 1
Leggi e collega il tipo di carta alla definizione corrispondente.
carte fisiche
carte politiche
Rappresentano gli elementi naturali di un territorio: montagne, pianure, fiumi, laghi.
Rappresentano la distribuzione su un territorio di un determinato elemento: il clima, la produzione agricola, le lingue, le religioni...
2
carte tematiche
Rappresentano gli elementi antropici di un territorio: i confini di uno Stato o di una regione, le città, le strade...
Scrivi di che tipo di carte si tratta.
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16/12/19 14:53
La scala di riduzione 1
Cartografia
La
Osserva con attenzione queste due zone e rispondi.
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5M a r c h e 16/12/19 14:53
La
Cartografia
Le coordinate geografiche
Per sapere con precisione dove si trova un luogo sul pianeta Terra, è necessario usare il sistema delle coordinate geografiche. I geografi hanno immaginato di dividere la superficie della Terra con una serie di linee orizzontali parallele tra loro. Il punto di partenza è la linea 0, quella dell’Equatore. Ci sono 90 linee orizzontali verso nord e 90 linee orizzontali verso sud. Su queste linee, i paralleli, possiamo misurare la distanza di un punto dall’Equatore, cioè la latitudine. I geografi hanno poi immaginato di dividere la superficie della Terra con linee verticali. Come linea 0 si è scelta la linea che passa per l’osservatorio di Greenwich, a Londra. Ci sono 180 linee verticali a est di Greenwich e 180 linee verticali a ovest. Su queste linee, i meridiani, possiamo misurare la distanza di un punto dal meridiano 0, cioè la longitudine. Immagina di sovrapporre il planisfero dei paralleli e quello dei meridiani. Si ottiene una griglia quadrettata chiamata reticolo geografico. Per individuare un punto sulla superficie terrestre si devono conoscere la longitudine e la latitudine, cioè le coordinate geografiche. 1
Scrivi la latitudine dei punti A, B, C, D e poi la longitudine. Segui l’esempio. OVEST 40°
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B20° 40°
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Reticolo geografico.
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G
60°
Osserva e scrivi le due coordinate geografiche dei punti segnati sul planisfero. NORD
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6 01-25_operative_GEOGRAFIA 4.indd 6
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B
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A: latitudine ........................... longitudine ........................... 45° B: latitudine ........................... 30° D longitudine ........................... 15° C: latitudine EST ........................... C 0° longitudine ........................... 30° 15° 15° 0° D: latitudine ........................... 15° 30° longitudine ........................... 60°
LATITUDINE 40 nord A: ........................... gradi ........................... B: ........................... gradi ........................... C: ........................... gradi ........................... D: ........................... gradi ........................... LONGITUDINE E: ........................... gradi ........................... F: ........................... gradi ........................... G: ........................... gradi ........................... H: ........................... gradi ........................... gradi ........................... gradi ........................... gradi ........................... gradi ........................... gradi ........................... gradi ........................... gradi ........................... gradi ...........................
45°
SUD
16/12/19 14:53
La
Strumenti per orientarsi
Cartografia
Per individuare i punti cardinali, si può ricorrere all’osservazione diretta della posizione del Sole e delle stelle, ma ci sono anche altri strumenti. La rosa dei venti è uno schema che rappresenta i punti cardinali. Prende il nome dal fatto che i punti cardinali sono associati ai venti che provengono da quelle direzioni. La rosa dei venti più semplice è a quattro punte, formata dai soli punti cardinali. Tra questi ce ne sono altri intermedi: nord-ovest, nord-est, sud-est, sud-ovest. La bussola fu inventata dai Cinesi intorno all’anno 1 000. È formata da un quadrante su cui sono indicati i punti cardinali, e da un ago calamitato che può ruotare e che si rivolge sempre verso il Polo Nord. GPS sono le lettere iniziali di Global Positioning System, che significa “sistema di posizionamento globale”. È un sistema che, per mezzo di un apparecchio ricevitore collegato a un insieme di satelliti che orbitano intorno alla Terra, può calcolare la posizione di un luogo e visualizzarla su una mappa. Il sistema GPS può essere installato in diverse apparecchiature: navigatore, smartphone, orologio da polso, computer, tablet. I satelliti che inviano ai nostri apparecchi informazioni sulla posizione di un determinato punto sono detti geostazionari. 1
Leggi il testo e ricava le informazioni necessarie per scrivere il nome di ciascuno strumento. nord nord-ovest
nord-est
ovest
...............................................
...............................................
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sud-ovest
sud-est sud
...............................................
...............................................
7 01-25_operative_GEOGRAFIA 4.indd 7
16/12/19 14:53
M appe Attive Le carte geografiche Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
LE CARTE GEOGRAFICHE
rappresentano un *1 visto
.......................................................................................................
*2
.........................................................................................
sono
*3 .......................................................................
*3 .......................................................................
*3 .......................................................................
Che cosa viene rappresentato nelle carte geografiche? *2 Da dove deve essere visto idealmente lo spazio rappresentato? *2 *3 Scrivi il nome di questo tipo di carta. *1
8 01-25_operative_GEOGRAFIA 4.indd 8
16/12/19 14:53
M appe Attive
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*4 ................................................................................................... :
lo spazio rappresentato è ridimensionato
*4 ................................................................................................... :
si usano simboli al posto degli elementi reali
l’insieme dei simboli si chiama
.............................................................................
*4 ................................................................................................... :
su un foglio si rappresenta una superficie curva
*4 ................................................................................................... :
con il nord in alto, perché sia di più facile lettura
SCALA DI RIDUZIONE
può essere
serve a indicare quante volte la superficie è stata
Scala 1 : 100
*5 .......................................................................................
*6 ............................................................................................
0 km
100 km
200 km
*6 ............................................................................................
*4 In base alla definizione data, scrivi come sono le carte geografiche. *4 *5 Che cosa è “successo” alla superficie rappresentata sulla carta geografica? *5 *6 Scrivi il nome della scala di riduzione. *6
9 01-25_operative_GEOGRAFIA 4.indd 9
02/01/20 13:26
Verificare le competenze 1
Qual è lo scienziato che si occupa dello studio dei paesaggi naturali e dell’insediamento degli esseri umani su un territorio?
A. Biologo. B. Storico. C. Geografo. D. Geologo.
2
Chi è il cartografo?
A. Persona particolarmente esperta nell’uso di carte geografiche. B. Scienziato esperto nello studio e nella realizzazione di carte geografiche. C. Persona in grado di leggere le carte geografiche. D. Studioso del territorio.
3
Scrivi per quale motivo le carte geografiche sono orientate con il Nord in alto. …………………………….....................................................................................................…………………...........................................................................................……..........………………..
4
In una carta fisica il colore blu che indica i mari ha tonalità diverse. Che cosa significa se il colore è chiaro? ………………………………………………................................................................... E se è di un blu più intenso? ………………………………………………............................................................................................
5
Osserva queste carte geografiche. Sotto a ciascuna scrivi di quale carta si tratta.
...............................................
...............................................
...............................................
10 01-25_operative_GEOGRAFIA 4.indd 10
16/12/19 14:53
Verificare le competenze 6
Che cos’è la bussola? …………………………….............................................……………………………………….…………………………….............................................……………………………………….............................
…………………………….............................................……………………………………….…………………………….............................................……………………………………….............................
7
La scala di riduzione...
A. indica di quante volte sono state ridotte sulla carta le misure reali dell’area rappresentata. B. indica di quante volte sono state aumentate sulla carta le misure reali dell’area rappresentata. 8
Quali sono i due modi usati per rappresentare la scala di riduzione? …………………………….............................................……………………………………….…………………………….............................................……………………………………….............................
…………………………….............................................……………………………………….…………………………….............................................……………………………………….............................
9
Che cosa significa l’espressione “una carta geografica è approssimata”?
A. N on è precisa come nella realtà perché una superficie curva viene riprodotta su una piana (il foglio). B. N on è precisa come nella realtà perché una superficie vasta viene riprodotta su una piccola (il foglio). C. N on è precisa come nella realtà perché gli elementi del territorio sono rappresentati con dei simboli. 10
Quale tra i seguenti strumenti non è usato dai cartografi?
A. Macchine fotografiche ad alta precisione. B. Radar. C. Droni. D. Satelliti. 11
Che cos’è la rosa dei venti? …………………………….............................................……………………………………….…………………………….............................................……………………………………….............................
…………………………….............................................……………………………………….…………………………….............................................……………………………………….............................
11 01-25_operative_GEOGRAFIA 4.indd 11
16/12/19 14:53
La parola a uno scritto re
L’OROGRAFIA:
le montagne Danilo va al nevaio
Danilo prese la mulattiera che sale verso la montagna, attraverso un bosco rigoglioso di larici e pini cembri. Ogni volta che iniziava il cammino non poteva fare a meno di guardarsi attorno, respirando benessere e aria pura. Il sentiero era abbastanza agevole e procedeva tra le fitte piante del bosco con continui e brevi tornanti. Partendo dal ponte, aveva di fronte il ghiacciaio della Tribolazione, uno dei tanti che fanno parte del gruppo del Gran Paradiso, luccicante sotto il sole e con le parti in ombra completamente turchine. Il torrente attraeva irresistibilmente il suo sguardo ed egli ne immaginava il percorso gonfio e impetuoso fino alla confluenza con la Dora Baltea. Danilo era abituato alla montagna e quel sentiero che lo portava al casotto, dove suo padre svolgeva la sua attività di guardaparco, lo aveva percorso fin da quando era piccolino. Quando vedeva arrivare su, al rifugio, proprio vicino al casotto di suo padre, i turisti affaticati e stanchi, si meravigliava, perché lui stanchezza non ne provava. Saliva, silenzioso, con passo uguale, cadenzato “come i muli”, soleva dire “un passo dietro l’altro”, ma i muli guardano solo i loro piedi e lui, invece, amava guardarsi intorno, osservare il crescere delle piccole conifere da poco piantate, i preziosi fiori della montagna dai colori intensi e vivi, il muschio basso e umido, i cespugli di ginepro e i rododendri. Quando giungeva al nevaio si fermava a mangiare un panino. Da casa sua il nevaio appariva come una strisciolina candida in mezzo al verde; da vicino era grande come un fiume e la neve era sporca. Man mano che saliva, lo accompagnava il canto degli uccelli. Il bosco diradava e i raggi del sole non più trattenuto dal fogliame lo colpivano in pieno. La natura si trasformava, tutta la vegetazione al di sopra dei duemila metri era a forma di cespuglio, poi diminuiva ancora e non si vedevano che pascoli bassi, costellati da massi, rotolati dal ghiacciaio, divenuti dimora ambita di intere famiglie di marmotte, che sotto vi avevano scavato le loro tane. Carmen Pettoello Morrone, Scapwpa Bouc, scappa!, Sansoni
12 01-25_operative_GEOGRAFIA 4.indd 12
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Le
Le Alpi 1
Montagne
Completa scrivendo al posto giusto:
Alpi Centrali • Alpi Orientali • Alpi Occidentali • Prealpi Lombarde .....................................................
.....................................................
.....................................................
2
.....................................................
Collega.
Pennine • Lepontine • Retiche
3
Alpi Occidentali
Atesine • Carniche • Giulie
Alpi Centrali
Marittime • Cozie • Graie
Alpi Orientali
Osserva il profilo altimetrico delle Alpi e completa scrivendo il gruppo montuoso di appartenenza. Monte Bianco 4 810 m
5 000
2 000
Ortles 3 905 m
Monviso 3 841 m
4 000 3 000
Monte Rosa 4 634 m
Cervino 4 478 m Monte Argentera 3 297 m
Coglians 2 780 m
Pizzo Bernina 4 049 m Marmolada 3 343 m
Monte Canin 2 587 m
1 000 0
Alpi ..................................................
Alpi ..................................................
Alpi ..................................................
13 01-25_operative_GEOGRAFIA 4.indd 13
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M appe Attive Le Alpi e le Prealpi Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
LE ALPI separano l’Italia dall’
............................................................
si estendono da ovest a est
valli a U formate dai
............................................................
valli a V formate dai
............................................................
cime aspre e aguzze
caratteristiche
oltre i 3000 metri ci sono i *1
.............................................................................................................
Alpi Occidentali: rocce più dure e resistenti all’erosione Dolomiti: rocce di origine .....................................................................................................................
le cime più alte superano i metri di altezza .....................................
*1
Da che cosa sono ricoperte le montagne sopra i 3000 metri?
14 01-25_operative_GEOGRAFIA 4.indd 14
16/12/19 14:53
M appe Attive
si dividono in Alpi *2 Sono distinte in: Marittime, Cozie e Graie. .............................................................................................
Alpi Sono distinte in: Pennine, Lepontine e Retiche. .............................................................................................
Alpi *3 Sono distinte in: Atesine, Carniche e Giulie.
.............................................................................................
composte da rocce ...........................................................................................
caratteristiche
LE PREALPI
non superano i 2 000 m
si dividono in
Prealpi a sud delle Alpi Centrali.
:
............................................................................................
*2 *3
Prealpi : a sud delle Alpi Orientali. .............................................................................................
Alpi in cui si trovano le cime che superano i 4000 metri di altezza. Alpi che, nella parte più orientale, difficilmente superano i 2000 metri di altezza.
15 01-25_operative_GEOGRAFIA 4.indd 15
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Montagne
Le
Gli Appennini
Completa scrivendo al posto giusto:
1
Appennino Centrale • Appennino Meridionale • Appennino Settentrionale ........................................................
........................................................
........................................................
Collega.
2
Appennino Settentrionale
Appennino Umbro-Marchigiano, Abruzzese
Appennino Meridionale
Appennino Ligure, Tosco-Emiliano
Appennino Centrale
Appennino Campano, Calabro, Siculo
Osserva il profilo altimetrico e completa scrivendo il gruppo montuoso di appartenenza.
3
4 000 3 000
Gran Sasso 2 912 m
Monte Terminillo 2 213 m
Monte Cimone 2 165 m
Pollino 2 248 m Etna 3 323 m
2 000
La Maiella 2 795 m
1 000
Monte Falterona 1 654 m
0
Appennino .................................. 4
Appennino ..................................
Appennino ..................................
Osserva il grafico e completa.
• La cima più alta dell’Appennino Settentrionale è il monte ................................................................................... • La cima più elevata dell’Appennino Centrale è .......................................................................................................... • La cima più elevata dell’Appennino Meridionale è ...................................................................................................
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Alpi e Appennini 1
Le
Montagne
Colora il quadratino in rosso se la frase si riferisce alle Alpi, in blu se si riferisce agli Appennini.
Si estendono da ovest a est. Alcune cime superano i 4 000 metri di altitudine. La cima più alta è il Monte Bianco. In tutta la catena montuosa vi è un solo piccolo ghiacciaio. Sono un’unica catena ininterrotta. Le cime sono generalmente arrotondate. Sono formati dall’insieme di diverse catene montuose. Sui versanti sono presenti i calanchi, solchi scavati dalla pioggia. 2
Osserva queste immagini e scrivi se si tratta di Alpi o di Appennini.
........................................................
........................................................
........................................................
........................................................
Interrogazione scritta
Rispondi in modo sintetico.
• Quale parte degli Appennini ha rocce e ambienti simili a quelli delle Alpi? ................................................. • A quale altezza su una montagna la vegetazione scompare del tutto? ............................................................ • In quale catena montuosa ci sono cime completamente prive di vegetazione? Perché? ...................... ...................................................................................................................................................................................................................
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M appe Attive Gli Appennini e le montagne della Sardegna Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
GLI APPENNINI da nord-ovest a sud-est, dalla Liguria alla Calabria e continuano in *1
. ..................................................
montagne relativamente giovani
si estendono
caratteristiche
non ci sono cime che superano i metri di altezza ................................................
nell’Appennino Centro-Meridionale ci sono dei , alcuni attivi ................................................................
cime meno elevate rispetto alle Alpi perchĂŠ soggette a forte erosione infatti le rocce, formate da calcare e argilla, sono friabili
calanchi
*1
Dove sembra che il mare inghiotta gli Appennini?
18 01-25_operative_GEOGRAFIA 4.indd 18
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M appe Attive
si dividono in Appennino *2 È distinto in: Appennino Ligure e Appennino Tosco-Emiliano. .............................................................................................
Appennino *2 È distinto in: Appennino Umbro-Marchigiano e Appennino Abruzzese. Qui si trova la vetta più alta: il Corno Grande del Gran Sasso. .............................................................................................
Appennino *2 È distinto in Appennino Campano, Appennino Calabro e Appennino Siculo. ............................................................................................
LE MONTAGNE DELLA SARDEGNA Non fanno parte né delle Alpi né degli Appennini.
*2 *3
Sono le montagne più *3 .............................................................................................
d’Italia.
In base alla descrizione data, scrivi il nome dei tre grandi blocchi degli Appennini. Che particolarità hanno le montagne della Sardegna?
19 01-25_operative_GEOGRAFIA 4.indd 19
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Le
1
Montagne
Strade e case di montagna
Collega ciascuna immagine al nome corrispondente.
tornante
galleria
viadotto
2
valico
sentiero
Osserva l’immagine e rispondi.
• Con quali materiali è costruita questa casa di montagna? Perché? ........................................................ ..................................................................................................... ..................................................................................................... .....................................................................................................
• Dove puoi trovare queste case? ............................... ..................................................................................................... .....................................................................................................
3
Osserva, rifletti e rispondi.
• Se tu volessi costruire una casa su questa montagna, quale punto sceglieresti? Segnalo con una X e motiva la tua scelta. ...................................................................................................................................................................................................................
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Le attività dell’uomo 1
Le
Montagne
Completa scrivendo al posto giusto:
clima • energia elettrica • turismo • pendenza • caduta Sulle montagne non ci sono grandi centri abitati a causa della ........................................................................... del terreno e del ........................................................................... troppo freddo. Sulle Alpi sono state realizzate tante dighe per ricavare ........................................................................... usando la forza della ........................................................................... dell’acqua. L’attività che ha risollevato l’economia montana è il ............................................................................ 2
Osserva queste immagini e rispondi.
• Che cos’è un alpeggio?
........................................................................................................................................................................................................................
• Dove si trovano gli alpeggi?
.......................................................................................................................................................................................................................
• A che cosa serve il tratturo?
........................................................................................................................................................................................................................
• Il tratturo è tipico delle Alpi o degli Appennini? ........................................................................................................................................................................................................................ 3
Osserva queste immagini e scrivi in quale modo l’uomo ha modificato la montagna.
..................................................................
..................................................................
..................................................................
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M appe Attive L’uomo modifica la montagna Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
L’UOMO MODIFICA LA MONTAGNA per migliorare la
viabilità ha costruito trafori
per ricavare
viadotti
ha sbarrato
energia elettrica
*1 ........................................................................
il corso dei torrenti creando dighe
*2 .............................................................................................................
per abitare costruisce
case in legno
tagliando
la legna dei
.........................................
di conseguenza provoca frane
genera
*3 ...........................................................................................................
difficoltà per animali
*1 Oltre *1
ai trafori, che cosa ha costruito l’uomo per superare l’ostacolo costituito da una montagna? *2 Lo sbarramento di un corso d’acqua che cosa provoca? *2 *3 Che cosa succede se si tagliano troppi alberi? *3
22 01-25_operative_GEOGRAFIA 4.indd 22
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M appe Attive LE ATTIVITÀ
determinate da
clima conformazione del territorio
agricoltura
*4 ........................................................................
nuove tecnologie
bovini e ovini
industria *5
..........................................................................
*6 .........................................................................
turismo
turismo invernale
sulle
importante risorsa
.......................................................................
turismo ..............................................................
*7 ..............................................
*4 Quale altra attività del settore primario è importante in montagna? *4 *5 Quale industria usa i prodotti derivati dall’allevamento del bestiame? *6 Come viene chiamato il trasferimento delle mandrie in estate? *7 Su quale catena montuosa è più importante il turismo invernale?
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Verificare le competenze 1
Indica con più X le differenze tra Alpi e Appennini.
Le rocce degli Appennini sono più dure di quelle delle Alpi. Le cime delle Alpi sono più alte di quelle degli Appennini. Sulle Alpi ci sono molti ghiacciai; sugli Appennini uno solo. Le cime degli Appennini sono più aguzze. 2
Indica con una X che cosa hanno in comune Alpi e Appennini.
A. Le catene delle Alpi e degli Appennini hanno lunghezza simile. B. Le cime delle due catene hanno altezza simile. C. Le rocce delle due catene montuose hanno una struttura geologica simile. D. Entrambi sono ricchi di ghiacciai. 3
Quali conseguenze ha la minore altitudine degli Appennini rispetto alle Alpi?
A. Gli Appennini hanno le cime arrotondate. B. I laghi alpini sono più vasti. C. Gli Appennini sono quasi privi di nevai e ghiacciai. D. I fiumi che nascono dagli Appennini sono più corti di quelli alpini. 4
Quando un vulcano non è in fase eruttiva, ma potrebbe svegliarsi da un momento all’altro, si dice che è:
A. attivo. B. quiescente. C. spento. 5
I calanchi sono presenti negli Appennini perché:
A. le rocce di questa catena montuosa non sono molto dure. B. sugli Appennini ci sono pochi alberi. C. sugli Appennini cadono piogge torrenziali. D. i letti dei fiumi appenninici sono soggetti a rovinose piene. 6
Perché il disboscamento è molto dannoso per la montagna?
A. Perché i boschi sono molto belli e, per questo, vanno protetti. B. Perché nei boschi crescono particolari specie di funghi. C. Perché gli animali che in inverno vanno in letargo non potrebbero sopravvivere. D. Perché se non ci fossero le radici degli alberi a trattenere il terreno, si potrebbero verificare pericolose frane.
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Verificare le competenze 7
Nella costruzione delle case di montagna si usa molto legno. Per quale motivo?
A. Perché costa poco. B. Perché le case di legno sono più belle delle altre. C. Perché il legno è un materiale isolante e protegge dal freddo. D. Perché un tempo le case erano fatte di legno e si vogliono mantenere le antiche usanze. 8
In quale fotografia NON vedi elementi antropici? Segna con una X.
9
Per quale motivo gli allevatori in montagna portano le mandrie in alpeggio? ................................................................................................................................................................................................................................. ................................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................................
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La parola a uno scritto re
L’OROGRAFIA:
le colline
Francone e Pietrone C’era in un bosco, su una piccola collina, un boscaiolo che si chiamava Pietrone: tagliava un albero al giorno, e lo portava al paese per venderlo. Su una collina vicina c’era un altro bosco, dove viveva il boscaiolo Francone, che ogni giorno tagliava un albero e ne piantava uno piccolo. Spesso, tornando dal paese, Francone e Pietrone si incontravano e facevano un po’ di strada insieme. – Perché non pianti anche tu un albero, quando ne abbatti uno? – diceva Francone. – Così il bosco non si svuoterà in fretta, e avrai sempre legna nuova. – Il bosco è grande! – rispondeva Pietrone. – Non si accorge degli alberi che taglio! – Pensa agli animali: se tu tagli un albero e non ne fai crescere un altro, resteranno senza casa. – Gli animali scappano: andranno a trovarsi la casa da un’altra parte! – Pensa al terreno: se tu non ripianti gli alberi, prima o poi franerà. – Oh, il terreno è solido: non si metterà certo a ballare per le piante che taglio io! Così Pietrone continuava a tagliare, senza rimboschire. Poco a poco, attorno alla sua casa, gli alberi si fecero radi, e gli animali scappavano. Nessun uccello faceva il nido in quel terreno scoperto; persino le volpi abbandonavano le tane. Un giorno venne una grande tempesta: acqua e tuoni, vento e grandine, pioggia che sembrava la furia del cielo. I pochi alberi che stavano attorno alla casa di Pietrone non trattennero il vento, la tempesta ne abbatté altri, l’acqua, non frenata dalle radici dei tronchi, si mise a scorrere furibonda, il terreno franò, la casa crollò. Pietrone riuscì a scappare: tutto bagnato e stracciato andò nel bosco fitto di Francone, e bussò alla sua porta. – Puoi stare con me, se vuoi – disse Francone. – Lavoreremo insieme: ma a ogni albero che taglieremo ne pianteremo due nuovi: perché si fa presto a tagliare, ma meno presto a crescere. Così fecero, e il bosco rimase grande, folto, forte, pieno di animali, nidi, tane, bacche e ombra profumata. Roberto Piumini, C’era una volta, ascolta, Einaudi Ragazzi
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Le colline italiane 1
Colline
Colora come indicato le seguenti colline:
Monferrato
Colline Campane
Colline del Lazio
Colline del Chianti
Colli Euganei
Le Murge
2
Le
Rispondi e completa indicando con una X.
• Perché le colline un tempo erano più abitate delle pianure? Perché avevano un clima più salubre. Perché c’erano più boschi. P erché era meno faticoso trovare materiali per la costruzione delle case. • Il pendio delle colline italiane generalmente è: a strapiombo. assente. dolce. • Le colline italiane si trovano: nell’Italia Settentrionale. nell’Italia Centrale. nell’Italia Meridionale. in tutto il territorio italiano.
• Le colline moreniche si sono formate milioni di anni fa: a causa dei detriti lasciati dopo lo scioglimento dei ghiacciai. da vulcani che si sono estinti e ricoperti di vegetazione. a causa del sollevamento della crosta terrestre. per l’erosione avvenuta nel tempo di montagne molto alte. • Su una carta geografica fisica le colline sono indicate con il colore: verde. giallo. marrone chiaro. • Le zone collinari occupano: un quinto del territorio. circa un quarto del territorio. poco più di un terzo del territorio. quasi la metà del territorio.
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Colline
Le
I terremoti
Leggi il testo e osserva le immagini.
1
I terremoti hanno origine in un punto chiamato ipocentro, che è situato in profondità. Gli effetti della scossa sono avvertiti in superficie in un punto che prende il nome di epicentro. Tuttavia la zona interessata al fenomeno è molto grande perché le vibrazioni (onde sismiche) si propagano in cerchi concentrici sia verso l’alto sia verso il basso. La parte di superficie che si trova in posizione perpendicolare all’ipocentro risente maggiormente degli effetti sismici, mentre le zone più lontane avvertono onde sismiche sempre più leggere.
Quando un terremoto avviene sotto il mare, può creare enormi onde di maremoto chiamate “tsunami”. Quando raggiungono la costa, gli tsunami possono essere alti anche più di 30 metri, causando danni terribili. IPOCENTRO
Completa scrivendo al posto giusto:
2
onde sismiche • tsunami • scossa • mare • placche • ipocentro • onde Il terremoto è un’improvvisa ............................................ del terreno e parte da un punto sotto la superficie terrestre chiamato .............................................................................................. Si diffonde attraverso le .............................................................................................. I terremoti avvengono soprattutto quando due ............................................ si incontrano. Se il terremoto avviene sotto il ............................................, la massa d’acqua che viene spostata in modo improvviso crea delle ...................................... altissime. Questo fenomeno prende il nome di ......................................... Per ciascuna affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
3
• Il terremoti sono provocati da movimenti che avvengono all’interno della Terra.
V
F
• Il punto dove si origina il terremoto si chiama ipocentro.
V
F
• Le scosse sismiche si avvertono solo in corrispondenza dell’epicentro.
V
F
• Il terremoto ha origine nell’epicentro.
V
F
• In superficie le scosse sono più forti che nell’epicentro.
V
F
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Le
Le colline: flora e fauna 1
L a flora della collina italiana è costituita da piante che vivono a diverse altitudini. Indica con una X le tre piante che non sono tipiche della collina.
abete
stella alpina
cipresso 2
lichene
olivo
noce
castagno
rosmarino
L a fauna della collina è costituita da animali che vivono a diverse altitudini. Indica con una X i tre animali che non sono tipici della collina.
lepre alpina
cinghiale
stambecco
aquila 3
Colline
lepre
volpe
scoiattolo
Lungo i versanti collinari non coltivati quali accorgimenti sarebbero utili per evitare frane e smottamenti? ....................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................
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Colline
Le
I terrazzamenti 1
Leggi il testo. La sistemazione a terrazze prevede innanzitutto la fase che viene chiamata di spietramento del terreno; cioè si devono mettere da parte tutti i sassi che poi verranno utilizzati per costruire i muri “reggipoggio”. Più la pendenza è elevata, più alti saranno i muri. L’acqua piovana potrebbe ristagnare sul terreno danneggiando le colture, perciò si costruiscono dei fossi di scolo che corrono lungo il margine a monte o a valle della terrazza.
2
Numera le fasi della costruzione del terrazzamento. Se necessario, rileggi il testo.
3
Rispondi sul quaderno.
• Perché si costruiscono i terrazzamenti? • Che cosa si usa per sostenere le “terrazze”? • Con che cosa si costruiscono i muri “reggipoggio”? 4
• Che cosa è necessario fare prima di costruire i terrazzamenti? • Perché si devono costruire dei fossi di scolo?
pesso l’uomo modifica il territorio per le proprie necessità, ma talvolta queste opere S danneggiano l’ambiente. Spiega con parole tue quali danni possono procurare:
• il disboscamento: ........................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................
• scavi eccessivi per l’estrazione di materiali per l’edilizia: ......................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................
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L’uomo e la collina 1
Le
Colline
Leggi le parole di un ministro a proposito dei problemi dell’ambiente collinare. “Le frane causate dall’uomo, là dove egli ha modificato indiscriminatamente l’equilibrio del territorio collinare, hanno fatto pagare un tributo pesante di vite umane e ci dicono che stravolgere gli equilibri naturali può essere molto pericoloso anche per l’uomo. Più che intervenire dopo un disastro, occorre ora prevenire il problema. Un bosco, per citare il più comune degli esempi, è importante per l’uomo perché ossigena e umidifica l’aria, trattiene il terreno ed evita il formarsi di frane, consente la sopravvivenza di molti animali. I boschi, soprattutto quelli vicino alle città, svolgono un’importante azione purificatrice: producono ossigeno e immagazzinano l’anidride carbonica. Tagliare i boschi dissennatamente comporta una perdita economica oltre che un danno all’ambiente”.
22
Rifletti e poi rispondi.
• Quali sono le cause naturali di una frana? .................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................
• In quale modo l’uomo contribuisce al verificarsi delle frane? .................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................
• Quali danni causano le frane? .................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................
• Come agisce il bosco sul terreno? .................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................
• In che modo i boschi purificano l’aria? .................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................
• Perché i boschi sono una risorsa economica? .................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................
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M appe Attive Le colline Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
LE COLLINE occupano quasi la metà del territorio italiano
ORIGINE tettonica sollevamento tettonica: del fondale
sono abitate fin dall’antichità
................................................
morenica formata morenica: dai ................................................................
latitudine
clima
dipende da
vulcanica in origine vulcanica: erano dei
vicinanza al
................................................................
......................................
strutturale antiche strutturale: montagne erose da agenti
posizione
................................................................
venti
un tempo ricoperte da *1 dove vivevano animali selvatici
...................................................................................
flora e fauna
oggi ci sono
........................................................
coltivati e pascoli
grotte sotterranee il carsismo
stalattiti *2 ...................................................................................
*1 Com’era la vegetazione spontanea delle colline? *2 Oltre alle stalattiti, nelle grotte carsiche si formano *2
le…
32 26-45_operative_GEOGRAFIA 4.indd 32
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M appe Attive LE ATTIVITÀ si basa soprattutto sulla coltivazione di vite, olivo, alberi da frutto agricoltura *3 .......................................................................... :
per poter
allevamento
turismo: turismo
gradoni costruiti
..........................................................................
*4 .......................................................................... ,
bovini e animali
da cortile
*5 ..........................................................................
PROBLEMI DELLA COLLINA
naturali • c omposizione del terreno • precipitazioni
provocati dall’uomo • disboscamento • cementificazione • scavi
*3 Per coltivare anche i pendii ripidi, che cosa si costruisce? *3 *4 Quali sono gli animali più allevati in collina? *4 *5 Quale tipo di turismo è molto praticato in collina? *5
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Verificare le competenze 1
Le colline italiane hanno origini diverse?
A. No, le colline hanno avuto tutte la stessa origine. B. Sì, perché l’origine dipende dalla latitudine. C. No, perché si sono formate nello stesso periodo. D. Sì, infatti sono diversi i motivi per cui hanno avuto origine. 2
Che cosa ha dato origine alle colline moreniche?
A. Gli agenti atmosferici come vento, pioggia... B. I detriti trasportati dai fiumi. C. I detriti trasportati dai ghiacciai. D. Il corrugamento della crosta terrestre. 3
Quali colline sono i resti di antiche montagne erose dagli agenti atmosferici?
A. Colline vulcaniche. B. Colline strutturali. C. Colline tettoniche. D. Colline moreniche. 4
A quale tipo di colline appartengono le Langhe e Le Murge?
A. Colline vulcaniche. B. Colline strutturali. C. Colline tettoniche. D. Colline moreniche. 5
Il clima è lo stesso su tutte le colline italiane?
A. No, dipende dall’altitudine. B. Sì, perché l’altitudine varia di poche centinaia di metri. C. No, dipende dalla posizione geografica. D. No, dipende esclusivamente dalla latitudine. 6
Che cos’è un terrazzamento?
A. Una sistemazione a ripiani del pendio di una collina. B. Un particolare tipo di coltivazione usato dai contadini della collina. C. Un sistema che gli antichi contadini della collina usavano per coltivare gli ulivi. D. Un modo che si usa ancora oggi per raccogliere l’acqua piovana e usarla per l’irrigazione.
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Verificare le competenze 7
Nelle zone carsiche le colline sono spesso usate come pascolo per gli ovini. Perché?
A. Perché in queste zone cresce un particolare tipo di erba adatta agli ovini. B. Perché le zone carsiche sono molto umide e i pascoli abbondanti. C. Perché le zone carsiche sono brulle, poco adatte all’agricoltura, ma vi cresce erba sufficiente per gli ovini. D. Perché nelle zone carsiche la pastorizia è un’attività tradizionale.
8
Quali erano i motivi per cui, nell’antichità, le colline erano un posto ambito in cui insediarsi? Indica con più X.
Sulle colline l’aria era più salubre. In collina si coltivava più facilmente che in pianura. Dalla cima delle colline si potevano avvistare i nemici con più facilità. I prodotti coltivati in collina erano migliori di quelli coltivati in pianura. In collina non c’erano zone paludose. I paesi della collina potevano difendersi con più facilità dagli assalitori. Il paesaggio della collina era più bello di quello della pianura.
9
Che cosa offre ai turisti la collina? Scrivi brevemente per quali motivi un turista può scegliere la collina come meta delle sue vacanze. ........................................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................................................................................
10
Quali sono le colture più diffuse nella zona collinare? .......................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................
11
Per quale motivo l’allevamento in collina è praticato soprattutto lungo i pendii più ripidi e meno soleggiati?
A. Perché il bestiame potrebbe soffrire per il caldo eccessivo. B. Perché i terreni scoscesi e in ombra non possono essere coltivati, quindi sono adibiti a pascolo. C. Perché sui versanti soleggiati c’è poca acqua per abbeverare gli animali. D. Perché il bestiame si è adattato ai pendii ripidi modificando la struttura degli zoccoli.
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La parola a uno scritto re
L’OROGRAFIA:
le pianure
Il cavallo della pianura Tanti anni fa, in una pianura accanto alla foce di un fiume passava Nettuno, dio del mare, con un tridente in mano, guidando il suo carro tirato da tre cavalli: uno nero, uno rosso, uno pezzato. Era lì per riposarsi le orecchie dal suono continuo delle onde. A un tratto un grido ruppe il silenzio della pianura. Un uomo correva, inseguito da un toro feroce. Nettuno sbuffò, infastidito. Rallentò, accostò il carro all’uomo in fuga e chiese: – Perché strilli a quel modo? – Perché il toro vuole infilzarmi con le corna! – disse. – Perché non corri più forte, invece di strillare? – Io corro, ma intanto chiedo aiuto! – rispose, e riprese a strillare. Nettuno, spazientito, con un tocco del tridente liberò il cavallo nero, che si staccò e continuò al galoppo fra il carro e l’uomo in fuga. – Saltaci sopra e taci! – disse Nettuno. – Te lo regalo. È un cavallo forte, quello fra i tre che corre meglio nei terreni paludosi. L’uomo, senza farselo ripetere, con un salto saltò in groppa al cavallo. Poi si voltò verso Nettuno, e disse: – Se davvero mi regali questo cavallo, fammi un altro piccolo dono! Cambia il colore del suo mantello da nero a bianco. – Non ti piacciono i cavalli neri? – disse Nettuno, aggrottando la fronte. – No. È solo perché, con il manto chiaro, soffrirà di meno sotto il sole, che qui è molto violento. Nettuno sorrise, mosse di nuovo il tridente e il manto del cavallo cambiò colore, passando dal nero al grigio chiaro. Poi il dio del mare scosse le briglie e il carro si allontanò velocissimo nel silenzio. Anche l’uomo, in groppa al cavallo, balzò veloce in avanti, allontanandosi dal toro che lo inseguiva. Da allora in quella grande pianura vivono cavalli che da piccoli hanno il manto nero e da grandi chiaro. In sella hanno uomini che portano tori al pascolo. Li guidano con tocchi di lunghi e sottili tridenti, uguali a quelli di Nettuno. Roberto Piumini, Mille cavalli, Einaudi Ragazzii
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Le pianure italiane 1
Le
Pianure
Con l’aiuto della carta geografica che trovi sul Sussidiario, a pagina 183, individua la posizione delle pianure indicate, scrivendo nei cerchiolini i numeri corrispondenti.
1. Tavoliere delle Puglie 2. Pianura Padana 3. Maremma 4. Campidano 5. Agro Pontino 6. Pianura Campana 7. Piana di Catania 2
Osserva una carta fisica dell’Italia e scrivi quali fiumi attraversano le pianure indicate.
fiume Pianura Padana
........................................................................
Piana del Valdarno
........................................................................
Maremma
........................................................................
Agro Romano
........................................................................
Pianura Campana
........................................................................
3
Per ciascuna affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
• La pianura alluvionale ha avuto origine dall’innalzamento del fondo marino.
V
F
• Molte pianure un tempo erano paludose.
V
F
• Il Tavoliere delle Puglie è la pianura più estesa dell’Italia.
V
F
• La maggior parte del territorio pianeggiante si trova nell’Italia settentrionale.
V
F
• La Pianura Padana si estende su quattro regioni.
V
F
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Pianure
Le
La Maremma e la Pianura Padana
Leggi il testo sulla Maremma e cancella l’alternativa sbagliata.
1
La Maremma è una pianura situata tra la Toscana e il Lazio / le Marche. Questa pianura è di origine tettonica / alluvionale. Un tempo quest’area era ricoperta dal mare. I fiumi, durante il corso del tempo, hanno trasportato i detriti che si sono depositati sul fondo del mare. Il fondo, innalzandosi, ha formato la pianura. In origine questa pianura era paludosa / salubre, e la malaria la rendeva praticamente inabitabile / adatta alle coltivazioni. L’intervento dell’uomo, con la costruzione di canali e altre opere di bonifica, ha trasformato la Maremma in una zona fertile, ricca e produttiva. Il clima di cui gode la Maremma è freddo / mite in inverno perché risente dell’influenza del Mar Tirreno / Adriatico su cui si affaccia. 2
Osserva l’immagine della Pianura Padana e completa scrivendo al posto giusto:
alta pianura • bassa pianura • terreno permeabile • terreno impermeabile • risorgive • fiume Po La Pianura Padana è attraversata dal .......................................................................... È divisa in due parti: .......................................... e ............................................................... Nell’alta pianura il suolo è formato da ....................................................................... poco adatto all’agricoltura. Nella bassa pianura vi è un ................................. ......................................................................... molto più fertile. Le due zone della Pianura Padana sono divise dalla fascia delle .............. ............................, dove l’acqua dal sottosuolo risale in superficie.
Interrogazione scritta
Rispondi in modo sintetico.
• Che cos’è la pianura? ................................................................................................................................................................... • Quali possono essere le origini delle pianure? .............................................................................................................. • Qual è la pianura più estesa dell’Italia? Dove si trova? .............................................................................................. • Qual è la pianura appartenente alla Puglia? .................................................................................................................... • In Italia ci sono pianure formate da terreni paludosi che sono stati bonificati? Ne conosci qualcuna? .................................................................................................................................................................. • Quali sono le principali pianure che si affacciano sul Mar Tirreno? .................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................
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Le
Pianure
L’Agro Pontino e il Tavoliere delle Puglie 1
Colora in rosso il cerchiolino in corrispondenza dell’Agro Pontino e in blu quello in corrispondenza del Tavoliere delle Puglie.
2
Completa scrivendo al posto giusto: paludosa • pianura • canali • zanzara • argini • parco
L’Agro Pontino è una ................................... che si trova sulla fascia costiera del Lazio. Anche l’Agro Pontino era una terra ................................. e infestata dalle ................................ anofele, portatrici di malattie. Le prime bonifiche furono fatte dagli antichi Romani e poi, secoli dopo, da alcuni pontefici. Ma la bonifica più importante fu fatta dal 1926 al 1935. Furono scavati tantissimi ..................................., costruiti ..................................., strade e città, come Latina, che allora si chiamava Littoria. Venne lasciata allo stato naturale soltanto la zona del Circeo, destinata a diventare un ................................... nazionale. 3
Leggi il testo, poi rispondi.
Il Tavoliere delle Puglie è la più grande pianura del Sud d’Italia. È una pianura di sollevamento e si trova in Puglia. Prende il nome dalle “Tavole censorie”, il luogo dove i Romani tenevano i documenti che indicavano i loro possedimenti agricoli. Nel Tavoliere la mancanza di fiumi ha reso il terreno arido. Per questo l’uomo ha dovuto costruire un grande acquedotto per irrigare i campi.
• Come si è formato il Tavoliere delle Puglie? .............................................................................................................................................................................................................
• Qual è l’origine del suo nome? .............................................................................................................................................................................................................
• Per quale motivo è stato costruito un imponente acquedotto? .............................................................................................................................................................................................................
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Pianure
Le
Il lavoro agricolo in pianura
Sono nato in pianura Io sono nato in pianura. Il mio villaggio è un pezzo di storia antica, con gente semplice che si saluta tutte le volte che si incontra per strada. Lavorare la terra era la principale attività della gente e nessuno si lamentava. Io ho imparato a tagliare l’erba con la falce quando avevo appena sei, sette anni. Mi ricordo bene: la falce era più alta di me, e qualche volta anche l’erba era più alta di me! Quant’era faticoso, ma quanto mi piaceva! Portavo a pascolare le capre, poi le mucche e i bufali, andavo a scuola e prendevo dei buoni voti e i miei erano contenti. Fare il contadino, a quei tempi, sicuramente non era facile, come non è facile oggi, ma la vita di campagna era straordinaria. Viorel Boldis, Il fazzoletto bianco, Topittori
1
L’autore del testo che hai appena letto parla del lavoro agricolo al tempo in cui lui era un bambino. Adesso i lavori agricoli sono gli stessi, sono ancora faticosi, ma si usano strumenti diversi. Completa la tabella utilizzando i numeri che si riferiscono al modo di coltivare o allevare antico e le lettere che si riferiscono a quello moderno. Segui l’esempio.
un tempo
oggi
1
C
Trebbiatura
.....................
.....................
Falciatura
.....................
.....................
Allevamento
.....................
.....................
Aratura
40 26-45_operative_GEOGRAFIA 4.indd 40
1
A
2
B
3
C
4
D
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Le attività della pianura
Le
Pianure
Le coltivazioni in serra Quando andiamo a fare la spesa, possiamo comprare la frutta e la verdura che desideriamo anche se è ”fuori stagione”. Succede perché questi prodotti vengono coltivati in apposite serre. La serra è un ambiente artificiale costruito per coltivare piante e fiori ricreando le stesse caratteristiche del loro ambiente naturale. Le serre hanno una struttura in ferro o in alluminio; le pareti e il tetto sono fatti con materiali trasparenti, vetro o plastica, così la luce può entrare all’interno. Inoltre si può regolare il calore e variare il livello di umidità. Il tetto è spiovente e dotato di finestre per permettere l’aerazione.
1
Dopo aver letto il testo, rispondi. • La serra è un ambiente naturale o artificiale? ................................................................................................................ • Perché si coltivano prodotti in serra? .................................................................................................................................. • Quali sono le caratteristiche che deve avere una serra? ..........................................................................................
Interrogazione scritta
Rispondi in modo sintetico.
• Quali sono i vantaggi della pianura? .................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................
• Perché l’uomo ha bonificato la pianura? ............................................................................................................................ • Quali piante si coltivano in pianura? ................................................................................................................................... • Quali allevamenti ci sono in pianura? .................................................................................................................................. ...................................................................................................................................................................................................................
• Che cosa utilizzano gli agricoltori per difendere le piante dai parassiti? ......................................................... ...................................................................................................................................................................................................................
• Che cos’è l’agricoltura biologica? ......................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................
• Quali sono le industrie che si sono maggiormente sviluppate in pianura? .................................................... ...................................................................................................................................................................................................................
• In pianura, per favorire lo sviluppo economico, sono state costruite tante vie di comunicazione. Quali? ...................................................................................................................................................................................................
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M appe Attive Le pianure Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
LE PIANURE
origine
occupano circa un quinto del territorio nazionale
alluvionale *1 alluvionale: trasportati dai fiumi
.....................................................................
vulcanica vulcanica: dei vulcani
.........................................................................................
la pianura più vasta d’Italia è la
........................................................................................................................
alta pianura poco fertile
clima
*2 ..................................................................... : *3 .....................................................................
• t erreno fertile • risorgive
*1 *2 *3
sollevamento l’innalzamento sollevamento: del fondo .....................................................................
Pianura Padana: umido, freddo, nebbioso in autunno e in inverno, afoso in estate le pianure vicine al
flora e fauna
movimenti della superficie terrestre
...............................................
risentono della sua presenza
quelle spontanee sono quasi inesistenti, si trovano nelle oasi protette
Che cosa trasportano e depositano i fiumi? Dalle indicazioni ricava il tipo di pianura. La parte di pianura più vicina al Po prende il nome di…
42 26-45_operative_GEOGRAFIA 4.indd 42
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M appe Attive LE ATTIVITÀ
oggi è un paesaggio
un tempo le pianure erano occupate da paludi malsane e non
*4 ...............................................................................
......................................................................
centri urbani
rese coltivabili da operazioni di *5
campi
...............................................................................
agricoltura allevamento
intensivi: si utilizzano tecniche e macchinari all’avanguardia i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento sono lavorati nelle industrie
...............................................................................
industrie
producono
vie di comunicazione
*4 *5 *6
......................................................................
di ogni tipo
favoriscono il
*6 ...............................................................................
Attualmente com’è il paesaggio pianeggiante? Come si definisce l’opera di risanamento di terreni paludosi? Come sono definiti il trasporto e la vendita delle merci?
43 26-45_operative_GEOGRAFIA 4.indd 43
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Verificare le competenze 1
Indica con più X. La pianura oggi è l’ambiente più adatto per essere abitato perché:
è possibile allargare i centri abitati in ogni direzione. ha un clima mite. il terreno agricolo può essere coltivato anche con grandi macchinari. è più semplice e meno costoso costruire vie di comunicazioni. offre paesaggi belli e suggestivi. le grandi autostrade favoriscono industria e commercio. 2
Quali sono le abitazioni tipiche della campagna? Indica con più X.
A. I rifugi. B. Le masserie. C. Le cascine. 3
D. Le baite. E. Le fattorie. F. Gli chalet.
Per ciascun tipo di pianura, scrivi almeno un nome.
• Pianura alluvionale: ....................................................................................................................................................................... • Pianura vulcanica: .......................................................................................................................................................................... • Pianura tettonica: ........................................................................................................................................................................... • Pianura di sollevamento: ............................................................................................................................................................ 4
Completa.
• La Pianura Padana è di origine ............................................................................................................................................... • La Pianura Padana deve il suo nome al ............................................................................................................................. • Le industrie collegate all’agricoltura sono ....................................................................................................................... 5
Le seguenti espressioni si riferiscono all’alta o alla bassa pianura? Scrivile al posto giusto.
terreno ghiaioso • terreno molto umido • terreno fertile • si trova vicino alle montagne • terreno impermeabile • strato superficiale arido alta pianura
bassa pianura
........................................................................................
........................................................................................
........................................................................................
........................................................................................
........................................................................................
........................................................................................
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Verificare le competenze 6
Perché un tempo molte pianure erano paludose?
A. Perché pioveva molto spesso. B. A causa dello scioglimento dei ghiacciai. C. Perché il terreno pianeggiante non consentiva alle acque di defluire. D. Per la presenza di troppi fiumi. 7
Che cos’è la malaria?
A. È una malattia che può colpire le piante coltivate in pianura. B. È una malattia provocata da un particolare tipo di zanzara che vive nelle zone paludose. C. È una malattia che colpiva i bovini che pascolavano in pianura. D. È una malattia che colpisce gli abitanti della pianura. 8
Il clima delle pianure dell’Italia peninsulare:
A. cambia da zona a zona. B. è uguale in tutte le pianure. C. solo nelle pianure tirreniche è freddo in inverno e ventilato in estate. D. è un clima continentale. 9
Il clima della Pianura Padana:
A. è un clima secco. B. varia procedendo da ovest a est. 10
Il fenomeno atmosferico più caratteristico della Pianura Padana è:
A. la pioggia. B. il vento freddo del nord. 11
C. è un clima continentale. D. è umido in inverno e secco in estate.
C. la nebbia. D. il vento caldo estivo.
Che cosa sono le marcite?
A. Prati nei quali il raccolto si è rovinato a causa delle piogge eccessive. B. Prati sempre coperti da un velo di acqua mai troppo fredda. C. Sorgenti dalle quali affluisce l’acqua penetrata nel sottosuolo nell’alta pianura. D. Un particolare modo di coltivare le piante in uso in tutte le pianure italiane. 12
Completa.
L’allevamento e l’agricoltura della Pianura Padana sono di tipo ............................................................................
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La parola a uno scritto re
L’IDROGRAFIA:
i fiumi
Le sponde del fiume Fuori non c’era il corridoio di casa né le scale né il portone né la strada né la città. C’era una grande pianura tutta di prati a sinistra, e a destra un fiume placido, che faceva rumore d’acqua corrente. Mattia e il nonno erano sulla sponda sinistra. – Questa è la sponda sinistra, vero nonno? – disse Mattia. – Tu dici? – chiese il nonno stringendogli un po’ la mano, ma senza voltarsi. – Come lo sai? – Me l’ha spiegato il papà. – E come si fa a sapere che siamo sulla sponda sinistra? Mattia respirò a fondo e disse: – Bisogna mettersi con la schiena a monte. – Ma non abbiamo montagne dietro. – Si dice così – osservò Mattia. – Vuol dire che bisogna mettersi con la schiena dalla parte da dove l’acqua arriva, come siamo noi. Capisci? – Sì – disse il nonno. – Noi siamo sulla sponda sinistra e quella di là è quella destra. Mattia, per assicurarsi che la spiegazione fosse chiara, chiese: – Capito? – Capito – confermò il nonno. Ci fu un silenzio pieno di sapienza. – E il fiume lo sa? – chiese il nonno. – Lo sa il fiume, che questa è la sua sponda sinistra? Mattia rise. – Chissà se lo sa! – Forse non gliene importa niente... Proviamo a chiederglielo. E Mattia chiese al fiume se sapeva che quella era la sua sponda sinistra, e che quell’altra era la sua sponda destra. Ma il fiume non rispose, e continuò tranquillo a frusciare. Roberto Piumini
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I fiumi 1
I
Fiumi
Collega ciascun termine alla definizione corrispondente.
Foce che assume la forma di un imbuto. Bacino idrografico Estuario Delta Affluente Meandro Argine
Parete che si trova sui lati di un fiume e impedisce alle acque di uscire dal letto. Può essere artificiale o naturale. Ampia curva che il fiume forma quando scorre lentamente in pianura. Foce che ha la forma di un triangolo che si allunga nel mare ed è formata da isolotti separati da canali. Corso d’acqua che si getta in un altro. Fiumi e affluenti di un determinato territorio.
2
olora in blu il quadratino che si riferisce all’immissario e in giallo quello che si riferisce C all’emissario. Poi rispondi.
• Uno dei fiumi disegnati non è né immissario né emissario. Che cos’è? ......................................................................................................................................................................................... • Qual è il nome dell’emissario del lago di Como? ................................................................................................................................................................................................................... 3
Fai una breve ricerca: scrivi i nomi dei cinque fiumi più lunghi d’Italia e indicane la lunghezza.
1. ............................................................................................................................................................................ 2. ............................................................................................................................................................................ 3. ............................................................................................................................................................................ 4. ............................................................................................................................................................................ 5. ............................................................................................................................................................................
km ........................ km ........................ km ........................ km ........................ km
........................
47 46-72_operative_GEOGRAFIA 4.indd 47
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Fiumi
I
I fiumi alpini e appenninici
Scrivi quali sono le caratteristiche dei fiumi alpini. Poi indica il nome di almeno cinque di essi.
1
.......................................................................................................... .......................................................................................................... .......................................................................................................... ..........................................................................................................
Mar Ligure
M
ar
..........................................................................................................
ria
.......................................................................................................... 2
Ad
tic
o
Scrivi quali sono le caratteristiche dei fiumi appenninici. Poi indica il nome di almeno cinque di essi. ..........................................................................................................
Mar Tirreno
.......................................................................................................... .......................................................................................................... .......................................................................................................... ..........................................................................................................
Mar Ionio
.......................................................................................................... 3
Cerca su una carta fisico-politica dell’Italia il fiume Arno. Poi rispondi.
• Da dove nasce l’Arno? ................................................................................................................................................................ • Quali territori attraversa? .......................................................................................................................................................... ..................................................................................................................................................................................................................
• Quali sono gli affluenti più importanti? ............................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................
• Dove sfocia? ..................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................................. 4
Completa.
• Fiumi che sfociano nel Mar Tirreno: ........................................................................................................................................................ .........................................................................................................................................................................................................................................
• Fiumi che sfociano nel Mar Adriatico: ................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................................
• Fiumi che sfociano nel Mar Ionio: ............................................................................................................................................................
48
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I
I fiumi italiani 1
2
Fiumi
Osserva una carta fisica dell’Italia e, per ciascuna affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
• Il Ticino nasce nelle Alpi ed è immissario ed emissario.
V
F
• L’Arno nasce nelle Alpi e sfocia nel Mar Adriatico.
V
F
• L’Adige nasce negli Appennini e sfocia nel Mar Tirreno.
V
F
• Il Tevere nasce negli Appennini e sfocia nel Mar Tirreno.
V
F
• Il Reno è un affluente del Po.
V
F
• Il Secchia nasce dagli Appennini ed è un affluente del Po.
V
F
• Il Volturno scorre in Sicilia.
V
F
• Il Tirso è un fiume sardo.
V
F
ome si fa a sapere qual è la sponda sinistra e la sponda destra di un fiume? C Scrivilo brevemente (se non lo ricordi, rileggi il racconto a pagina 46).
............................................................................................................................................................................................................................................ ............................................................................................................................................................................................................................................
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16/12/19 14:56
Fiumi
I
1
Il fiume Po
Leggi il testo e cancella l’alternativa sbagliata. Il Po, tra i fiumi italiani, è quello più lungo con i suoi 652 km. Nasce sul Monte Bianco / Monviso a 2020 metri di altezza. Attraversa l’intera Pianura Padana da est verso ovest / ovest verso est e sfocia nel Mar Adriatico / Tirreno con una foce a estuario / delta. Durante il suo percorso il Po trascina a valle moltissimi detriti che deposita sul suo letto, così il fondo si abbassa / si innalza sempre di più e gli uomini, per evitare le alluvioni, hanno dovuto costruire molti canali / argini.
2
Osserva una carta geografica e rispondi.
• Quali altri fiumi, oltre al Po e ai suoi affluenti, scorrono nell’Italia settentrionale? .................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................
• In quale mare sfociano? ..................................................................................................................................................................................
• Quali importanti città si trovano lungo il corso del Po? .................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................
• Quali fiumi sono immissari dei grandi laghi? .................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................
• Quali fiumi sono emissari dei grandi laghi? .................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................
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16/12/19 14:56
Gli affluenti del Po 1
I
Fiumi
Osserva la carta: che cosa rappresenta?
................................................................................................................................................................................................................ ...
2
Scrivi il nome di alcuni affluenti di destra del Po.
.................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................. 3
Scrivi il nome di alcuni affluenti di sinistra del Po.
.................................................................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................................................................. 4
Completa.
• Gli affluenti di sinistra nascono dalle ............................................................................................................................. • Gli affluenti di destra nascono in maggior numero dagli ................................................................................... 5
Perché talvolta il Po esce dagli argini? Che cosa succede in quei casi?
.................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................
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16/12/19 14:56
M appe Attive I fiumi d’Italia Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
I FIUMI D’ITALIA
alpini
appenninici
lunghi
*1 ...........................
hanno origine da
hanno origine da
*2 ............................
*4 ............................ *5 .............................
adriatici
alimentati da scioglimento dei ghiacciai
corso più breve
tirrenici
portata maggiore
corso più lungo e tortuoso scioglimento ghiacciai nella stagione calda
pioggia e neve nella stagione fredda
talvolta a carattere *3 ..............................................
sardi e siciliani ricchi di acqua
quasi sempre secchi
in
in
*6 .......................................
*6 .......................................
*1 Rispetto alla lunghezza, come sono i fiumi appenninici? *2 Da dove hanno origine i fiumi appenninici? *3 Com’è il corso dei fiumi appenninici? *4 *5 Da dove hanno origine i fiumi alpini? *6 Scrivi le stagioni in base alle indicazioni.
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M appe Attive
Il fiume piÚ lungo è il
nasce dal
attraversa
riceve
...............................
*7 .....................................
quattro regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna
numerosi affluenti
di sinistra: sono fiumi alpini
sfocia nel
*7 Da *7
nelle Alpi Cozie
di destra: sono prevalentemente fiumi .................................................................................................
Mar ......................................
foce a
...............................
quale monte nasce?
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Verificare le competenze 1
Scrivi il termine specifico che si riferisce a ciascuna definizione.
• Il punto in cui l’acqua sgorga dal sottosuolo e dà inizio a un corso d’acqua: ....................................................................................................................................................................................................................
• La parte di suolo ricoperta dall’acqua, in cui il fiume scorre: ....................................................................................................................................................................................................................
• Ciascuna delle strisce di terreno che fiancheggiano un corso d’acqua: ....................................................................................................................................................................................................................
• Punto in cui il fiume si immette nel mare: ....................................................................................................................................................................................................................
• Nome che assume il fiume quando entra in un lago: ....................................................................................................................................................................................................................
• Nome che assume il fiume quando esce da un lago: ....................................................................................................................................................................................................................
• Straripamento delle acque che escono dagli argini di un fiume, inondando le zone circostanti: ....................................................................................................................................................................................................................
2
Con l’espressione ”portata d’acqua di un fiume” si intende:
A. la quantità di acqua che il fiume trasporta in un tempo stabilito. B. la velocità della corrente. C. la profondità dell’acqua del fiume. D. la navigabilità del fiume. 3
Torino, Piacenza, Cremona e Ferrara sono città attraversate dallo stesso fiume. Quale?
A. Adige. B. Tevere. C. Arno. D. Po. 4
Ogni anno il delta del Po avanza nel mare di 50 metri. Per quale motivo?
A. A causa della terra che viene gettata dagli uomini per evitare alluvioni. B. A causa dei rifiuti che gli uomini gettano nel fiume e che questo trascina fino alla foce. C. A causa della grande quantità di detriti come ghiaia, ciottoli che il fiume deposita alla foce. D. A causa della sabbia depositata alla foce del fiume dalle correnti marine.
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Verificare le competenze 5
I fiumi che nascono dalle Alpi sono alimentati:
A. solo dai ghiacciai. B. solo dalle piogge. C. solo da sorgenti. D. da ghiacciai, piogge, sorgenti.
6
I fiumi che nascono dagli Appennini e sfociano nel Mar Tirreno:
A. sono fiumi brevi. B. alternano periodi di piena a periodi di siccità. C. hanno un corso abbastanza tortuoso e lungo. D. sono fiumi di grande portata.
7
Gli affluenti di sinistra del Po:
A. sono fiumi appenninici. B. sono fiumi alpini.
8
Il fiume Tanaro (affluente di destra del Po) è un fiume:
A. alpino perché nasce sulle Alpi Liguri. B. appenninico perché è un affluente di destra.
9
Indica con più X. Nel tratto montano dei fiumi si sfrutta la forte pendenza:
per la pesca. per attività sportive (canoa, rafting...). per la produzione di energia elettrica. per la costruzione di canali.
10
Scrivi il nome di almeno tre città che sono attraversate da un fiume. ...........................................................................................................................................................................................................
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La parola a uno scritto re
L’IDROGRAFIA:
i laghi
La leggenda del Lago di Carezza Tanti e tanti anni fa nel Lago di Carezza, ai piedi del Massiccio del Latemar, viveva Ondina, una giovane e bellissima ninfa. Di lei si era innamorato lo stregone del Latemar. Egli cercò in mille modi di rapire Ondina per costringerla a vivere con lui. Ma la dolce ninfa era protetta dagli spiriti buoni del bosco ed era sempre riuscita a sfuggirgli. Un giorno la strega Masarè diede al suo amico stregone un consiglio, cattivo come quelli che solo lei sapeva dare: insieme strega e stregone avrebbero fatto apparire un bellissimo arcobaleno nel cielo sopra Latemar. Ondina non avrebbe resistito alla curiosità e sarebbe venuta fuori dalle acque del lago per osservarlo, creando così l’occasione per rapirla. Avvenne proprio così, con una sola, importante differenza: Ondina, quando uscì dalle acque del lago, si accorse della presenza di quei due esseri malvagi e riuscì a scappare! Lo stregone fu preso da una tremenda rabbia: fece in mille pezzi l’arcobaleno e lo scagliò nelle acque del lago. È così che da quel giorno le acque del lago di Carezza hanno tutti i colori dell’arcobaleno. E. Costa - L. Doniselli - A. Taino
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Il Lago di Garda 1
Utilizza le tue conoscenze e completa.
I
Laghi
Il Lago di Garda è di origine .................................................... Si è formato quando, nell’antichità, i ghiacciai .............. ................................................................................................................... ...................................................................................................................
Quindi la valle in cui si estende ha assunto una forma ................................................................................................................... Il fiume più importante che entra nel lago si chiama. .........................................................................., e quello che esce dal Garda è il .................................................................................... Il lago di Garda a ovest, a sud e a est è circondato da rilievi che arrivano fino a 600 metri, quindi sono ......................................................... A nord i rilievi superano i 600 metri, quindi sono ........................................... Il territorio del Garda è caratterizzato da vegetazione spontanea e da coltivazioni molto importanti per la sua economia. Le coltivazioni spontanee sono: ............................................. ................................................................................................................... ...................................................................................................................
Le coltivazioni agricole sono: ................................................... ................................................................................................................... ................................................................................................................... 2
Rispondi.
• Per quali motivi sulle rive dei laghi, ma anche dei fiumi, ci sono sempre stati insediamenti umani? .................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................
• Quali sono le risorse economiche più importanti per gli abitanti del lago di Garda? .................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................
• Quali differenze ci sono tra un lago alpino e uno prealpino? .................................................................................................................................................................................................................. ..................................................................................................................................................................................................................
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Laghi
I
1
Le acque dolci: flora e fauna
Osserva la vegetazione di questo fiume. Indica con una X le tre piante che non crescono lungo i fiumi e i laghi.
pioppo
pino marittimo
leccio
canne
salice fico d’india
giunco
2
3
Quali di questi pesci non vivono nei fiumi e nei laghi? Indica con una X (sono due).
luccio
anguilla
carpa
trota
pesce gatto
tinca
orata
sardina
Quale di questi uccelli non è tipico dell’ambiente lacustre e fluviale? Indica con una X.
airone
falco
gallinella d’acqua
germano reale
martin pescatore
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Le attività del lago
I
Laghi
Le acque dei laghi sono state sfruttate dall’uomo in vari modi: per l’irrigazione, per la piscicoltura, come vie di comunicazione, come attrazione turistica, per la produzione di energia elettrica. In alcuni casi l’uomo ha compromesso l’equilibrio idrogeologico causando dei veri disastri ambientali.
1
Completa la tabella scrivendo quali sono i vantaggi o gli svantaggi che derivano dalle attività degli abitanti del lago, come nell’esempio.
attività Irrigazione
vantaggi Acqua a disposizione anche nei periodi di siccità. ........................................................
Piscicoltura
......................................................... .........................................................
svantaggi Modificazione dell’ambiente del lago che si può trasformare in acquitrino; anche le specie vegetali e animali in esso presenti scompaiono. Si compromette l’ecosistema perché può accadere che i pesci sfuggiti a un allevamento costituiscano un pericolo per le specie che vivono nel lago. ...................................................................................................
Via di comunicazione
Spostamenti rapidi ed economici.
................................................................................................... ................................................................................................... ...................................................................................................
........................................................
Turismo lacustre
......................................................... .........................................................
Produzione di energia idroelettrica
........................................................ ......................................................... .........................................................
Può portare all’inquinamento delle acque o alla cementificazione di vaste aree per costruire alberghi e strutture turistiche.
Modificazione del paesaggio, scomparsa di paesi, di specie animali e vegetali.
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Laghi
I
1
Acque sotterranee
scrivendo al posto giusto: Completa sottosuolo • piovana • permeabili • fiume • superficie • impermeabile • falde acquifere
L’acqua ............................................................. che cade sulla superficie terrestre scende nel ........................................................ Se trova terreni formati da ghiaia, sabbia o altri terreni ........................................................, continua la sua discesa finché li può attraversare. Quando invece l’acqua incontra uno strato di terreno .........................................................., come quello argilloso, non può più continuare la sua discesa e, se trova delle conche, vi si deposita fino a riempirle, sono le ......................................................... . Oppure, se non può depositarsi, scorre come fosse un ............................................................. sotterraneo. Nel sottosuolo italiano si trova una quantità di acqua dolce maggiore rispetto a quella che c’è in ............................................................. 2
il testo, poi, per ciascun disegno, scrivi se le acque sotterranee escono in superficie Leggi in modo naturale o artificiale.
Le acque sotterranee possono giungere in superficie in due modi: a. per mezzo di pozzi che vengono scavati fino a raggiungere la falda acquifera; poi, per mezzo di pompe, l’acqua sale in superficie; b. l’acqua che scorre nel sottosuolo esce in superficie e dà origine alle sorgenti.
.................................
3
.................................
foto rappresenta un geyser? Indica con una X e spiega che cos’è. Quale
Il geyser è ......................................................................................................................................................................................................
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M appe Attive I laghi d’Italia Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
influenzano il clima
I LAGHI
mite in
.........................................
fresco in sono
conche di acqua
......................................
*1 .......................................
alimentati da: *2 ....................................................................... sotterranee, corsi d’acqua, piogge, ghiacciai hanno
immissari e
.....................................
ORIGINE prealpini origine glaciale *3 .......................................
tettonici di sbarramento
*1 *2 *3
formati da sconvolgimenti della crosta terrestre naturali o artificiali
*3 .......................................
formati lungo la costa da un cordone di sabbia e terra; hanno acque salmastre
*3 .......................................
antichi crateri riempiti da acque; hanno forma circolare
Com’è l’acqua dei laghi? Che cosa alimenta un lago dal fondo del terreno? Quale è il nome di questi laghi in base all’origine?
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Verificare le competenze 1
Che cos’è un lago?
A. Un piccolo mare. B. Un corso d’acqua dolce. C Una conca d’acqua dolce. D. Una conca d’acqua sotterranea. 2
Da che cosa non può essere alimentato un lago?
A. Da un fiume. B. Da un torrente. C. Da sorgenti sotterranee. D. Da un altro lago. 3
Quale tra questi è un lago di sbarramento?
4
Rispondi.
• Come si sono formati i laghi di sbarramento? ...................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................
• Quali sono e dove si trovano i laghi vulcanici più importanti? ...................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................
• Che cosa vuol dire che un lago è di origine tettonica? ...................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................
5
Qual è l’origine dei laghi di Lesina e Varano?
A. Tettonica. B. Di sbarramento. C. Costiera. D. Vulcanica.
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Verificare le competenze 6
Quale tra i seguenti è un lago di origine tettonica?
A. Trasimeno. B. Bracciano. C. Bolsena. D. Vico. 7
L’emissario del lago Maggiore è il fiume:
A. Mincio. B. Adda. C. Oglio. D. Ticino. 8
La forma dei laghi prealpini è:
A. circolare. B. allungata. C. senza particolari caratteristiche. 9
Completa i cartellini scrivendo i nomi dei laghi indicati. Puoi aiutarti usando una carta fisica dell’Italia.
Lago ...............................
Lago di .........................
Lago di .........................
Lago di ......................... Lago ...............................
Lago di .........................
Lago di .........................
Lago di ......................... Lago di ......................... Lago di .........................
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La parola a uno scritto re
L’IDROGRAFIA:
i mari
Ischia, l’isola dai mille volti Per i viaggiatori che nel XIX secolo compivano il gran tour attraverso le principali mete europee, Ischia rappresentava la mitica patria di Nausicaa e il dolce riposo di Ulisse. Era il luogo in cui l’uomo poteva ancora vivere la sua civiltà originaria, una terra mitologica che ciascuno di loro aveva immaginato almeno una volta nei propri sogni. Finalmente anche noi siamo arrivati a Ischia. Appena sbarcati respiriamo già un’atmosfera particolare, più intima, forse dovuta alla forma del porto ricavato all’interno di uno dei cinque crateri vulcanici che compongono l’isola e quindi, diversamente dalla maggior parte dei porti, di forma circolare. E poi i colori, che sembrano stranamente intensi: l’azzurro del mare e i colori pastello delle case. Addirittura ci hanno raccontato che il tufo di Ischia, a differenza del tufo giallo che conosciamo tutti, è verde. Dopo una visita al borgo di Sant’Angelo, ci imbarchiamo nuovamente per raggiungere la spiaggia dei Maronti, più conosciuta come spiaggia delle Fumarole, situata a non più di cinque minuti di navigazione. Apparentemente è una spiaggia come tante altre, piena di ombrelloni, persone che prendono il sole e fanno tranquillamente il bagno; in realtà è davvero particolare. Infatti, precisamente alla sua estremità sinistra, c’è un’area recintata con una scritta: “Attenzione, sabbia a 100 gradi”. Ovunque uno strano fumo fuoriesce dalla sabbia e, sedute su sassi evidentemente meno caldi, alcune persone sono occupate a fare delle inalazioni con il vapore. Scopriamo anche che qualcuno utilizza le elevate temperature che fuoriescono dal terreno per pranzetti insospettabili, composti da uova e patate cotte sotto la sabbia, accuratamente incartate nella stagnola. Licia Colò, Sognando il Kilimangiaro, Rai Eri
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I mari italiani
I
Mari
Utilizza le tue conoscenze sui mari che circondano l’Italia. Completa e rispondi.
1
Mar Ligure Coste alte e rocciose. È molto profondo? ........................................................ Ci sono isole/arcipelaghi? ......................................... Se sì quali? .........................................................................
Mar Adriatico Coste .................................................................................... È molto profondo? ........................................................ Ci sono isole/arcipelaghi? ......................................... Se sì quali? .........................................................................
..................................................................................................
..................................................................................................
Mar Tirreno Coste .................................................................................... Ci sono isole/arcipelaghi? ......................................... Se sì quali? ......................................................................... ..................................................................................................
Mar Ionio Coste .................................................................................... È molto profondo? ........................................................ Ci sono isole/arcipelaghi? ......................................... Se sì quali? .........................................................................
..................................................................................................
..................................................................................................
.........
Interrogazione scritta
Rispondi in modo sintetico.
• Tra i mari italiani qual è il più profondo? ................................................................................................................................
• Quale mare, nella sua parte settentrionale, ha lunghi tratti di costa costituiti da lagune? ................................................................................................................................
• Le lagune sono tratti di mare molto o poco profondi? ................................................................................................................................
• Come sono le coste della Liguria? ................................................................................................................................
• Qual è il mare che si trova nella parte più a sud della penisola italiana? ................................................................................................................................
• Quale tra i mari che circondano l’Italia è il più vasto? ................................................................................................................................
• Quale mare bagna le coste della Sardegna e della Sicilia? ................................................................................................................................
• Su quale mare si affacciano il Gargano e il Monte Conero? ................................................................................................................................
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16/12/19 14:56
Mari
I
I mari e le coste
1
Utilizza le tue conoscenze e completa. L’Italia è una penisola circondata su tre lati dal Mar ..............................................., il quale assume nomi diversi in prossimità delle coste. A partire da ovest: Mar ..............................................., Mar ..............................................., Mar ............................................... e Mar .................................................
2
Osserva e scrivi il nome corrispondente a ciascuna definizione.
Sporgenza montuosa che si spinge nel mare.
Territorio bagnato dal mare su tre lati.
È una grande insenatura della costa.
....................................................
....................................................
....................................................
Striscia di mare che separa due terre.
È un’insenatura della costa con l’imboccatura stretta.
Gruppo di isole vicine tra loro.
....................................................
....................................................
....................................................
Interrogazione scritta
Completa e rispondi indicando con una x.
• Le coste italiane sono lunghe: meno di 7000 chilometri. 6500 chilometri.
poco meno di 8000 chilometri. quasi 10000 chilometri.
• Quale di questi arcipelaghi non si trova intorno alla Sicilia? Isole Eolie. Isole Pelagie.
Isole Tremiti. Isole Egadi.
• In quale mare si trova il maggior numero di isole? Mar Adriatico.
Mar Ligure.
Mar di Sicilia.
Mar Tirreno.
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Il clima del mare 1
I
Mari
Utilizza le tue conoscenze e rispondi. • In che modo il mare influisce sul clima delle zone costiere? ............................................................................................................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................
2
Osserva queste immagini che illustrano il fenomeno della brezza. Spiegalo rispondendo alle domande.
• Durante l’estate, nelle ore pomeridiane, quando il calore è più intenso, terra e acqua si riscaldano nello stesso modo? ............................................................................................................................................... • Che cosa succede alla terra? ................................................................................................................................................... • E all’acqua del mare? ................................................................................................................................................................... • Quale conseguenza provoca questa differenza? .......................................................................................................... • Nelle ore notturne, invece, che cosa succede alla terra? ......................................................................................... • E all’acqua del mare? ................................................................................................................................................................... • Quale conseguenza provoca questa differenza? .......................................................................................................... 3
Completa indicando con una X.
• Il clima delle zone costiere dell’Italia meridionale è: caldo, umido e molto ventoso. mite, secco, per niente ventoso. caldo, secco, con venti provenienti da sud (scirocco).
• Il clima delle zone costiere della parte adriatica rispetto a quella tirrenica ha: inverni più miti ed estati più secche. inverni più freddi ed estati più umide.
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Mari
I
1
Le attività economiche
Collega ciascuna domanda alla risposta corrispondente.
Quali sono le attività principali nelle zone marittime?
Il clima è mite e favorevole, ci sono opportunità di lavoro e il paesaggio è molto bello.
Perché le zone marittime sono densamente abitate?
Il turismo, la pesca e le attività portuali. È diventato la principale attività.
Dove si trovano le principali saline?
A Trapani (in Sicilia) e a Margherita di Savoia (in Puglia).
Che cosa sono le saline?
Sono vasche poco profonde dove l’acqua marina viene fatta evaporare e sul fondo rimane il sale.
Quale importanza ha il turismo nelle zone marittime? 2
ei porti ci sono industrie e attività legate al commercio e al turismo. Collega ciascun tipo di N nave alla funzione corrispondente.
Grandi navi usate per il trasporto delle merci.
Pescherecci Imbarcazioni da diporto
Navi per il trasporto di persone e per il collegamento con le isole.
Petroliere o navi container
Barche private usate dai turisti.
Traghetti
Barche usate dai pescatori per la pesca al largo.
3
sserva una carta politica dell’Italia. Cerca i golfi e scrivi quali O città importanti vi si trovano. Poi fai una ricerca per controllare se quelle città hanno il porto. ........................................................................................................................................... ........................................................................................................................................... ........................................................................................................................................... ........................................................................................................................................... ...........................................................................................................................................
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M appe Attive I mari d’Italia Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
I MARI il mare che circonda l’Italia è il Mar
...........................................
nelle vicinanze delle coste assume nomi diversi Ligure Non ampio, ma
coste alte e
........................................
*1 .............................................
Tirreno È il mare più *2 .............................................
..................................................
coste ...................................................... e sabbiose nel centro-nord, rocciose a .........................................
tra la Liguria, il Mar ................................... e la Corsica a sud del Mar .....................................................
coste a volte alte e rocciose, altre basse e sabbiose
a sud della penisola
Adriatico Poco profondo e più salato degli altri, con zone lagunari.
coste basse e ...................................... quasi ovunque
a ................................................. della penisola italiana
Mar di Sicilia Non è molto profondo.
coste meridionali della Sicilia basse e rettilinee
divide la Sicilia dalle coste settentrionali dell’ *3 .....................................
Mar di Sardegna È un mare molto profondo.
coste della Sardegna occidentale a volte alte, altre volte ...........................................
si estende dalla Sardegna fino alle isole della Spagna
È il mare più profondo.
*1 Quale particolarità ha il Mar Ligure? *1 *2 Qual è la caratteristica del Mar Tirreno? *2 *3 Qual è il nome del continente che si trova
a sud del Mar di Sicilia?
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M appe Attive Le attività dei mari Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
LE ATTIVITÀ itticoltura pesca
nave
industria per la del pesce
......................................................
*1 .................................
grandi porti porti
porti *2 .................................
petroliere, porta container, traghetti, pescherecci, navi militari navi da crociera, imbarcazioni private
le più importanti sono a *3 ..........................
turismo
*1 *2 *3
Margherita di Savoia, Trapani, Cagliari
attività di fondamentale importanza
Qual è il nome dei grandi pescherecci in cui si inizia a lavorare il pescato? Dal tipo di imbarcazioni ospitate ricava il tipo di porto. In queste località si svolge un’importante attività, tipica del mare.
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Verificare le competenze 1
ollega ciascuna isola al mare in cui si trova. Poi colora il cerchiolino con lo stesso colore C assegnato al mare.
Pantelleria Ischia
Mar Adriatico
Tremiti Ustica
Mar Tirreno
Elba Stromboli
Mar di Sicilia
Lampedusa
2
Leggi e completa.
È delimitato a sud dalla costa settentrionale della Sicilia, a ovest dalla costa orientale della Sardegna, a est dalla costa occidentale della penisola italiana, a nord dal Mar Ligure: è il mare ....................................................
3
Quale mare ha lunghi tratti di costa lagunare e paludosa?
A. Mar Ionio. B. Mar Tirreno. C. Mar Ligure. D. Mar Adriatico.
4
Le saline si trovano in luoghi:
A. dal clima non troppo caldo, ma non umido. B. in cui non ha importanza la temperatura, purché sia ventoso. C. dal clima molto caldo e asciutto, meglio se ventoso. D. in cui l’unico elemento importante è che ci siano larghe e lunghe spiagge sabbiose.
5
L’arcipelago più meridionale dell’Italia è:
A. l’Arcipelago Campano. B. l’Arcipelago delle Egadi. C. l’Arcipelago delle Pelagie. D. l’Arcipelago delle Tremiti.
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Verificare le competenze 6
urante l’estate, quando fa molto caldo, lungo la costa si può godere di una piacevole frescura. D Come mai?
A. Soffia la brezza di terra. B. Soffia la brezza di mare. C. L’acqua di mare, che è meno calda della costa, rinfresca la terra. D. Le onde del mare generano aria fresca.
7
Qual è il tipo di flora che cresce lungo le coste italiane?
A. Boschi di conifere. B. Boschi di latifoglie. C. Macchia mediterranea. D. Piante grasse.
8
In quali dei seguenti arcipelaghi ci sono vulcani attivi?
A. Tremiti. B. Arcipelago Campano. C. Pelagie. D. Eolie.
9
Qual è l’isola più importate dell’Arcipelago Toscano?
A. Linosa. B. Lampedusa. C. Elba. D. Capri.
10
Completa scrivendo i nomi dei porti.
Alcuni porti si sono specializzati per svolgere funzioni particolari. Porti in cui: • arrivano e partono merci si chiamano: ........................................................................................................................
• arrivano e partono navi da crociera e traghetti si chiamano: .......................................................................... • arrivano e partono le imbarcazioni dei pescatori si chiamano: .....................................................................
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AMBITO SCIENTIFICO • Sussidiario Scienze e Tecnologia con Quaderno operativo: 96 + 72 pagine • Sussidiario Matematica con Quaderno operativo: 144 + 96 pagine • Quaderno delle Verifiche Matematica-Scienze: 48 pagine ISBN per l’adozione: 978-88-468-4093-6
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