METODO TESSITORE
CODING DELLA DIDATTICA
5 E. Costa • L. Doniselli • A. Taino
AMBITO antropologico • Sussidiario Storia con Quaderno operativo: 120 + 72 pagine • Sussidiario Geografia con Quaderno operativo: 96 + 72 pagine • Quaderno delle Verifiche Storia-Geografia: 48 pagine • Atlante multidisciplinare (ambito antropologico e scientifico): 72 pagine ISBN per l’adozione: 978-88-468-4094-3
U.A.
partecipata
didattica A VOLT O P E CA S S A CL IONE Z I N G ACO T E M teaching IVICA C E ZION A C U ED
peer
AMBITO SCIENTIFICO • Sussidiario Scienze e Tecnologia con Quaderno operativo: 96 + 72 pagine • Sussidiario Matematica con Quaderno operativo: 144 + 96 pagine • Quaderno delle Verifiche Matematica-Scienze: 48 pagine ISBN per l’adozione: 978-88-468-4095-0
È DISPONIBILE ANCHE LA VERSIONE IN TOMO UNICO ISBN per l’adozione: 978-88-468-4097-4
FLIP POSTER il
CONTENUTI DIGITALI Libri digitali con all’interno: • libro liquido (versione accessibile per alunni con BES e DSA) • AUDIOLIBRI • volumi sfogliabili con esercizi interattivi • esercizi interattivi extra per tutte le materie • attivazione dell’Atlante • simulazione di prove nazionali INVALSI
Benvenuti a VILLA SAPERI! SAPERI! VILLA SAPERI è un ambiente di apprendimento interattivo per ragazzi della Scuola Primaria. Un parco giochi tematico in cui tutto può essere sperimentato sotto forma di gioco e attività. Per l’insegnante è un valido strumento multimediale per la verifica delle competenze dei propri alunni. Realizzato in grafica cartoon e con le più moderne tecnologie informatiche, Villa Saperi offre tanti oggetti digitali didattici, esperimenti e mini-giochi di storia, geografia, matematica, scienze, tecnologia. Miss Velonosa, Madame Plum Cake, Erudito De Sapientis, Clara e Tobia accompagneranno i ragazzi negli ambienti tematici che compongono la villa: dal parco alla bio-area, in un tour educativo ricco di esperienze, divertimento e conoscenze.
di storia geografia scienze
tutti insieme
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con
l’educazione civica
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ISBN 978-88-468-4094-3
Questo volume sprovvisto del talloncino a fianco è da considerarsi campione gratuito fuori commercio
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DISCIPLINE . STORIA
Alla classe
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PREZZO MINISTERIALE
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VIDEO
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Storia 2 LE CIVILTÀ DEL MAR EGEO U.A. 1 4 5
GeoStoria
Il Mar Egeo
I Greci
Le Fonti I Greci 6 7 Da un’invasione a una grande civiltà 8 La polis 10 La polis 12 Atene 14 Sparta 16 La vita nella polis Gli dèi dell’Olimpo 18 20 I luoghi sacri 22 La cultura 23 L’arte 24 Il teatro 26 Le Olimpiadi GeoStoria La Grecia al di là del Mar Egeo 28 29 Le colonie 30 Le guerre contro i Persiani 31 La guerra del Peloponneso 32 Compito di realtà Non è una tragedia… preparare una commedia Sintesi I Greci 33
34 35 36 37 38 39
40 41 42 43 44 45
59 60 62 64 66 67
Il mare delle rotte dei mercanti
U.A. 3 68
I Persiani Le Fonti I Persiani GeoStoria
Dall’altopiano ai mari
L’Impero persiano La cultura Persepoli
Le Fonti Le ali nell’arte
I Macedoni Le Fonti I Macedoni
Il regno di Macedonia La falange macedone Alessandro Magno La civiltà ellenistica Sintesi I Persiani • I Macedoni
46 LA PENISOLA ITALICA U.A. 2 48
49 50 51 52 53 54 55 56 57 58
Il cammino dei popoli italici La penisola italica Le tribù del Neolitico I Camuni I Sardi I popoli del nord I Villanoviani I popoli dell’Appennino e della Sicilia Le Fonti Gli Etruschi
Gli insediamenti etruschi Città-stato indipendenti
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La società La religione Tecnologia e arte
Un insediamento etrusco La mia regione… il suo antico popolo Sintesi I popoli italici e gli Etruschi
Roma
69 La storia di Roma in breve GeoStoria Vicino al fiume, vicino al mare 70 71 Romolo e Remo Le Fonti Sette re 72 73 La monarchia 74 I sette re di Roma 76 L’organizzazione sociale 77 La famiglia 79 Essere romani! Le Fonti La Repubblica 80 81 Il governo della Repubblica 82 Le assemblee del popolo 83 Le magistrature 84 La guerra contro i popoli italici 85 L’esercito 86 L’accampamento romano 87 Le navi da guerra 88 Le guerre puniche 90 Il governo dei nuovi territori 91 Le lotte sociali 92 Le case dei Romani 94 Per le vie di Roma 95 La religione 96 Le guerre civili 97 Il primo triumvirato 98 Caio Giulio Cesare 100 Le frasi famose di Cesare 101 Il secondo triumvirato 102 Compito di realtà Questore ieri… questore oggi! Sintesi La Monarchia e la Repubblica 103 Le Fonti L’Impero 104 GeoStoria Le terre dell’Impero 105 106 Ottaviano Augusto 107 Gli imperatori romani 108 Le strade 109 I ponti e gli acquedotti 110 Il foro 112 Le terme 114 Il circo e l’anfiteatro 115 Il Cristianesimo 116 La crisi dell’Impero 117 La divisione dell’Impero 118 I popoli germanici 119 Il villaggio dei Germani Sintesi L’Impero 120
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Didattica partecipata Sulle coste del Mar Egeo sorsero due importanti civiltà. Ricordi quali? Ricordi come erano organizzate le società e quali attività si svolgevano? Il commercio e l’incontro tra i popoli favorirono le conoscenze, l’arte e il modo di vivere insieme? Ricordi le importanti civiltà sorte lungo i fiumi della Mesopotamia? Quali erano gli aspetti principali che differenziavano le civiltà del mare da quelle dei fiumi?
Le civiltà 2 TraguardoDiscipline_Storia_cl5_SUSSI_001-033.indd 2
del
MAR EGEO 28/01/20 17:38
Lungo le coste del Mar Egeo fiorirono grandi civiltà, che furono importanti per tutta l’umanità. Lo scorso anno hai conosciuto la civiltà dei Cretesi (minoica) e quella degli Achei (micenea). Quest’anno inizierai il tuo percorso con lo studio delle civiltà del Mar Egeo: la civiltà greca, la civiltà macedone-ellenistica e la civiltà persiana, che ebbe origine a oriente della Mesopotamia, ma estese il suo dominio fino al Mar Egeo e al Mediterraneo.
Per costruire le Unità di Apprendimento Competenza fondamentale Comprendere avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità, con particolare riferimento alla relazione tra scambio commerciale e progresso culturale.
Materiali • Guida insegnante
approfondimento e sviluppo U.A. 1 • Traguardo Discipline pp. 2-45 • Flip Poster pp. 1-3 • Quaderno operativo pp. 2-17 • Mappe Attive pp. 4-5, 7-8, 14, 17 • Quaderno delle Verifiche pp. 6-9 • Atlante pp. 2-5
Unità di Apprendimento
1. Il mare delle rotte dei mercanti • La civiltà greca • La civiltà persiana • La civiltà macedone
Realtà aumentata
Civiltà del Mar Egeo
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Il MARE delle rotte dei mercanti
to Unità di Apprendimen
1
Metacognizione
Rifletti su ciò che già sai Alcune popolazioni che vivevano sulle coste del mare avevano imparato ad affrontarlo, a navigarlo, a considerarlo una via di comunicazione per raggiungere nuovi mercati dove vendere i propri prodotti. Classe capovolta
Apprendo da solo/a
La costruzione di imbarcazioni robuste e stabili permise di trasportare soldati e prodotti dell’artigianato.
Osserva queste fonti e leggi le didascalie.
Le immagini riprodotte su antichi vasi mostrano come l’abilità degli artigiani si perfezionò fino a raggiungere forme di arte raffinata.
Su una coppa sono rappresentate le lezioni impartite a uno studente. L’istruzione e lo studio acquisirono grande importanza.
Che cosa hai imparato da solo/a Dopo avere letto le immagini e le didascalie, fai delle deduzioni e rispondi alle domande. Lo sviluppo delle conoscenze favorì lo sviluppo del pensiero e cambiò la vita dell’uomo? I sapienti avranno indirizzato le scelte dei potenti? Ora immagina di essere un/una giornalista e scrivi un brevissimo articolo (non più di 70 parole) per esporre le tue deduzioni. Ricorda l’importanza del titolo.
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G EO S TORIA
Il Mar Egeo
Durante l’Età del Bronzo, sulle coste che si affacciavano sul Mar Egeo si stabilirono numerose popolazioni, che si dedicarono alla coltivazione di viti e ulivi e alla navigazione. Gli insediamenti furono possibili perché il clima era mite e le alture delle zone interne erano ricche di boschi che offrivano legname per la costruzione di imbarcazioni. Inoltre, questo mare era ricco di isole che permettevano di navigare a vista, cioè di navigare avendo sempre dei punti di riferimento visibili. Le coste dell’Asia, dove si erano sviluppate le antiche civiltà dei fiumi, non erano molto distanti. Ciò consentiva scambi di prodotti e, naturalmente, anche di conoscenze. Il Mediterraneo orientale divenne un luogo di scambi tra le popolazioni dell’Egeo e i regni della Mesopotamia e dell’Egitto: le diverse culture si fondevano e progredivano grazie a queste continue relazioni.
OGGI
I territori che si affacciano sul Mar Egeo dove si sviluppò la civiltà greca appartengono oggi alla Repubblica Ellenica, quella che noi chiamiamo Grecia.
BULGARIA MACEDONIA
ALBANIA
Salonicco GRECIA
Mar Ionio
Mar ATENE Egeo
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Le
Fonti
I GRECI
Il popolo della democrazia
La civiltà greca ebbe origine dalle civiltà cretese e micenea: da esse acquisì e poi sviluppò la cultura e le usanze. Grazie all’espansione lungo le coste del Mediterraneo e del Mar Nero, i Greci diffusero in tutto l’Occidente la loro lingua, la loro arte e un nuovo modo di intendere il governo di una città-stato: la democrazia.
I resti dell’agorà di Atene.
L’agorà era la piazza dove si radunavano i cittadini ateniesi per discutere i problemi comuni e decidere insieme le leggi. Qui si trovavano anche i sapienti che esponevano pubblicamente le loro idee. È la prima volta nella storia che compare un luogo dove il popolo poteva radunarsi.
Gli artigiani greci furono abilissimi nella produzione di vasi che dipingevano sia con scene di vita quotidiana sia con scene mitologiche. Molti artisti firmarono le loro produzioni e così siamo venuti a conoscenza dei loro nomi. Il vaso che vedi è di Ergotimos e Kleitias, decorato con figure nere, raffigura scene incentrate su Achille, un eroe della mitologia greca.
I Greci furono anche forti guerrieri. Sparta, una delle più importanti città greche, educava i bambini fin da piccoli alla guerra!
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U.
A.
Da un’invasione a una grande civiltà
F atti
1
I Greci
PARLIAMO di ... Le città-stato della civiltà micenea erano spesso in lotta tra loro e si indebolirono. Furono così facilmente conquistate da nuovi popoli che cercavano territori dove espandere il loro dominio. I Micenei, indeboliti dalle lotte tra le diverse città e dalla lunga guerra contro la città di Troia, non riuscirono a contrastare l’avanzata di nuove popolazioni. L’invasione Dal nord Europa giunse nel Peloponneso, la dei Dori parte meridionale della penisola greca, un popolo di cacciatori e pastori, i Dori. Essi utilizzavano il ferro per fabbricare le loro armi e fin da subito si dimostrarono guerrieri molto abili. Gli abitanti del Peloponneso furono sopraffatti: le città caddero in rovina e la gente tornò a vivere nei villaggi, diminuirono i commerci e fu abbandonata anche la scrittura. Iniziò quella che viene chiamata l’età dei “secoli bui”, proprio perché si perse la luce della cultura che era appartenuta ai Cretesi e ai Micenei.
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Gli Elleni Con il passare degli anni gli invasori e gli sconfitti impararono a convivere e formarono un solo popolo: gli Elleni (Greci). Ellade è il nome che essi davano alle terre che abitavano. Gli Elleni non formarono mai un unico Stato perché ciascuna città mantenne sempre la sua indipendenza.
1800 a.C.
1700 a.C.
1600 a.C.
1500 a.C.
1400 a.C.
Per la mappa
Ripeti in modo semplice e coerente come ha avuto origine la civiltà greca tenendo conto dei due punti chiave: fatti • geostoria. Collega le tue conoscenze per individuare le cause e le conseguenze. Mappa, Quaderno operativo, p. 5
1400 a.C. Splendore della civiltà micenea
1900 a.C.
Pensiero computazionale
1200 a.C. Invasione dei Dori
1300 a.C.
1200 a.C.
1100 a.C.
1000 a.C.
Nascita di Cristo
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Antropologia
La polis PARLIAMO di ... Nella Grecia antica la città-stato diventa polis. Le poleis (plurale) si differenziavano per la forma di governo: c’erano poleis oligarchiche, governate dall’assemblea di un ristretto gruppo di cittadini, e poleis democratiche, dove tutti i cittadini maschi e liberi partecipavano all’assemblea. Fregio con Poseidone, Apollo e Artemide.
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Dalla città-stato alla polis
I Micenei che fuggirono dall’invasione dei Dori si rifugiarono sulle coste della sponda orientale del Mar Egeo. Qui fondarono alcune città-stato che in greco avevano il nome di poleis. Con il passare del tempo anche sul territorio della penisola greca sorsero le poleis.
La polis sono i cittadini
Ma la polis era un nuovo modello di città-stato. Non era solo l’insieme delle case, degli edifici pubblici e dei terreni circostanti. La polis divenne molto di più e qualcosa di diverso. La polis era l’insieme di tutti i cittadini. Per la prima volta alla popolazione fu riconosciuta un’importanza e un’identità. Ciascuna polis mantenne la sua indipendenza e spesso furono in lotta tra loro. Si coalizzavano solo quando erano attaccate da un comune nemico proveniente da altri territori.
Aspetti in comune
Le poleis erano diverse l’una dall’altra per tradizioni, ma, al tempo stesso, avevano in comune aspetti importanti: • parlavano la stessa lingua; • usavano la stessa scrittura alfabetica, che avevano imparato dai Fenici e che avevano perfezionato; • avevano la stessa religione, cioè adoravano le stesse divinità.
La dea Atena.
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Antropologia
A.
1
I Greci
U.
Il governo della polis
Le poleis si differenziavano soprattutto per la forma di governo che si diedero. Cittadini All’interno della polis era considerato cittadino solo chi apparteneva a una famiglia originaria del luogo, chi possedeva capi di bestiame o appezzamenti di terreno, chi svolgeva un’attività. Tra i cittadini vi erano forti differenze: i più potenti erano gli aristòi, cioè i ricchi proprietari terrieri, che ricoprivano le cariche politiche. Vi era poi il resto della popolazione libera, i demòi, cioè contadini, artigiani e piccoli commercianti. Aristocrazia Nelle poleis greche il re perse pian piano la sua importanza e a lui si affiancarono le famiglie più ricche e i potenti proprietari di grandi terreni e di molti capi di bestiame. Si trattava di un governo aristocratico, cioè del “governo dei migliori”, che consigliavano e proponevano le leggi al re. Assemblee Per questo vi furono lotte all’interno delle poleis e il potere passò quasi ovunque nelle mani delle assemblee dei rappresentanti eletti dai cittadini. Ma non tutti gli abitanti della città erano considerati cittadini: erano esclusi gli schiavi, le donne e i maschi che non possedevano né terre né armi. Le poleis adottarono nuove forme di governo: • l’oligarchia, che consisteva nel governo di pochi, infatti partecipava all’assemblea un ristretto numero di cittadini; • la democrazia, che era il governo del popolo, perché l’assemblea era formata da tutti i cittadini liberi.
Giovane aristocratico con chitone.
L'aristocrazia: rappresentazione di un banchetto.
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Organizza le tue conoscenze sugli aspetti comuni a tutte le poleis greche e sulle diverse forme di governo. Poi esponi in modo coerente e coeso. Mappa, Quaderno operativo, pp. 4-5
Quaderno operativo, p. 4
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La POLIS La polis sorgeva su un’altura, vicino a un fiume e alla costa. Questa posizione consentiva di avere una difesa naturale, di praticare il commercio marittimo e di assicurarsi riserve d´acqua indispensabili per la vita degli uomini, degli animali e per l’agricoltura. La polis comprendeva il centro abitato, difeso da mura, e i terreni circostanti coltivati dai contadini, dove i pastori pascolavano le greggi.
L’asty era la parte bassa della città, anch’essa circondata da mura. Qui si trovavano le case della popolazione e le botteghe degli artigiani.
Il ginnasio era il luogo in cui i giovani praticano esercizi atletici. Divenne poi anche un luogo dove si tenevano conferenze, lezioni di varie discipline, banchetti e anche rappresentazioni teatrali. La chora erano tutti i terreni che appartenevano alla polis.
Nel porto attraccavano le navi militari e quelle dei mercanti.
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L’acropoli era la parte più alta della città. Era il centro religioso. Qui sorgeva il tempio principale dedicato alla divinità protettrice della polis e i templi delle altre divinità.
L’agorà era la piazza principale, dove i cittadini si radunavano, discutevano di affari, prendevano decisioni che interessavano tutta la comunità. L´agorà era abbellita da portici, statue, fontane. Il teatro sorgeva sulle pendici dell’acropoli. Venivano rappresentati diversi spettacoli: commedie e tragedie.
Nell’agorà si svolgeva il mercato, dove avveniva non solo lo scambio di merci, ma anche quello di informazioni e conoscenze.
Peer teaching
Insieme agli altri Invita un compagno o una compagna a ripassare con te le caratteristiche e le funzioni della varie parti della polis. Ciascuno sceglie quattro luoghi della polis e ne parla nel modo più esauriente possibile.
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Antropologia Atene
Il mare delle rotte dei mercanti
PARLIAMO di ... Atene era una polis che fondava la sua economia sul commercio marittimo. La forma di governo era la democrazia. La democrazia era importante e chi la ostacolava veniva cacciato dalla città.
Ostrakon.
La città Atene sorgeva su un’altura nelle vicinanze del mare e fondava la sua economia sul commercio marittimo. Il territorio circostante era una fertile pianura e i rilievi erano ricchi di foreste, che fornivano legname adatto alla costruzione di navi. Non lontano si trovavano cave di pietra e marmo. Per tutte queste ragioni Atene era una città ricca, divenne presto centro di commerci e anche di scambi di cultura e arte. Democrazia Atene fu una polis democratica. Il governo della città era affidato all’ecclesia, cioè all’assemblea dei cittadini. Aveva una democrazia diretta: le decisioni venivano prese direttamente dagli Ateniesi. L’ecclesia aveva il potere di fare le leggi e: • sceglieva le persone che avevano il compito di farle rispettare, gli arconti; • eleggeva i giudici, che dovevano stabilire torti e ragioni nelle discordie; • eleggeva gli strateghi, che guidavano l’esercito in caso di guerra. Per quanto fosse “democratica”, Atene escludeva dalla partecipazione alla vita politica le donne, gli schiavi e i meteci, cioè gli stranieri che risiedevano in città. Ostracismo Le persone che costituivano una minaccia per la democrazia venivano allontanate con l’ostracismo. L’ostrakon era il coccio di un vaso su cui gli Ateniesi scrivevano il nome della persona che ritenevano pericolosa per la democrazia. Gli ostrakon venivano depositati e una volta all’anno contati. La persona che era stata indicata da almeno 6 000 Ateniesi era allontanata non solo dalla città, ma da tutta la regione per almeno 10 anni. Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati, i compiti di: ecclesia, arconti, strateghi, giudici.
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Antropologia
U.
L’importanza della cultura
A.
1
I Greci
I grandi Chi portò la democrazia ad Atene fu Solone, un arconte che decise di dare più “voce” Ateniesi al popolo facendo partecipare tutti i cittadini maschi e liberi all’elezione dei rappresentanti. Decise inoltre che le leggi dovevano essere raccolte in una costituzione, cioè scritte in modo che tutti potessero conoscerle e rispettarle. Pericle Un altro Ateniese, che portò la città verso un periodo di grande splendore, fu Pericle. Egli stabilì che chi ricopriva cariche pubbliche e lavorava per il bene di tutti dovesse essere pagato. In questo modo anche chi non era ricco poteva essere al servizio della polis. Ad Atene si dava molta importanza alla cultura e all’arte. I suoi governanti fecero costruire templi e teatri. Spesso chiamarono artisti famosi per produrre opere d’arte e abbellire la città. Educazione L’istruzione, riservata ai bambini delle classi più ricche, per i maschi cominciava all’età dei bambini di sei anni, quando ricevevano le lezioni in una scuola pubblica o da un maestro privato, il pedagogo. La scrittura avveniva su tavolette cosparse di cera in modo che potessero essere riutilizzate più volte. I giovani si dedicavano allo studio della matematica, della geografia, dell’astronomia, della medicina. Grande importanza aveva l’arte oratoria, cioè l’arte di saper parlare in pubblico. Le ragazze, generalmente, erano escluse dall’istruzione. Solo in qualche caso veniva loro insegnato a leggere e a scrivere, ma sempre in casa e senza frequentare le scuole come i loro coetanei maschi.
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Per costruire competenze
Rifletti sul significato di democrazia e pensa a chi erano i meteci. Quindi spiega perché Atene non era una polis veramente democratica.
Educazione civica In Italia la democrazia è indiretta: i cittadini italiani che hanno compiuto i 18 anni eleggono i loro rappresentanti. Le elezioni, secondo la Costituzione, devono essere indette ogni 5 anni. Durante le elezioni ciascun cittadino ha a disposizione una scheda sulla quale indica il partito dal quale si sente più rappresentato, cioè che propone un programma che condivide.
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Antropologia
Il mare delle rotte dei mercanti
Sparta
Gherusia
PARLIAMO di ... Sparta era una polis isolata dedita soprattutto alla guerra. La forma di governo era l’oligarchia. L’educazione era rigida e in funzione della preparazione di coraggiosi soldati.
Efori
Sparta sorgeva in una pianura interna, lontana dal mare e racchiusa tra i monti. Per questo i suoi abitanti non si dedicarono mai ai commerci marittimi, ma all’agricoltura, all’artigianato e alla pastorizia. La posizione isolata non favorì gli scambi e i contatti con altri popoli. A Sparta tutte le novità erano guardate con sospetto: per questo non fiorirono l’arte e la cultura come ad Atene. A Sparta vi erano leggi severissime contro le comodità e la ricchezza eccessiva.
Lʼoligarchia
Spartiati
Il governo della città era affidato alla gherusia, un’assemblea di pochi anziani aristocratici, ai quali erano demandate le decisioni importanti e la stesura delle leggi. La forma di governo di Sparta era l’oligarchia, cioè un “governo di pochi”. Gli anziani eleggevano due re, che non avevano grandi poteri di decisione, ma guidavano l’esercito in caso di guerra. Grande importanza avevano gli efori, gli ispettori che controllavano l’operato dei re e che tutelavano gli interessi del popolo.
Perieci
Le classi sociali
A Sparta, diversamente da Atene, i cittadini erano divisi in tre grandi gruppi a seconda dell’attività che svolgevano:
• gli spartiati, poche centinaia di persone, erano i discendenti degli antichi Dori. Erano i più ricchi e possedevano la maggior parte delle terre. Si dedicavano alla guerra e alla politica. • i perieci erano i cittadini liberi, artigiani e piccoli commercianti, che non potevano avere cariche politiche. Avevano però l’obbligo di andare in guerra agli ordini degli spartiati, per difendere la loro città. Iloti
• gli iloti vivevano in condizione di schiavitù e svolgevano i lavori pesanti nei campi.
Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati, che cos’era la gherusia e chi erano gli efori, gli spartiati, i perieci, gli iloti.
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Per costruire competenze
Pensa a che cos’era la gherusia. Pensa a quali erano i compiti del re e degli efori. Quindi spiega perché Sparta era una polis oligarchica.
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Antropologia
A.
1
I Greci
U.
Educare alla guerra Gli Spartani erano spesso in guerra per due motivi fondamentali: conquistare nuovi territori e difendersi dalle popolazioni nemiche. Per questo i giovani dovevano ricevere un’educazione che li facesse diventare perfetti cittadini e ottimi soldati. I bambini restavano con la mamma fino a sette anni, poi Educazione erano affidati a educatori pubblici. Vivevano tutti insieme, dei bambini divisi in squadre, in edifici simili a quelli dei militari. Erano sottoposti a costanti esercizi fisici, a privazioni per imparare a sopportare la fame e la fatica in caso di guerra. A diciotto anni cominciavano ad addestrarsi con le armi e a venti entravano nell’esercito, dove dovevano rimanere per dieci anni. Trascorso questo tempo, potevano sposarsi e acquisivano i diritti politici, per cui potevano far parte della gherusia. Da adulti avevano ancora l’obbligo di mangiare una volta al giorno tutti insieme alla mensa militare. Anche le bambine erano sottoposte a duri esercizi fisici. Educazione Spesso gareggiavano con i maschi nella corsa a piedi e a delle bambine cavallo e addirittura nella lotta. Fin da piccole erano ben nutrite, a volte più dei maschi, perché dovevano crescere robuste. A loro era affidato il compito di fare tanti figli perché la città avesse molti soldati. Particolare di un’anfora con esercitazione di guerrieri.
Peer teaching
Insieme agli altri Formate gruppi composti da femmine e maschi. Ciascun gruppo racconta, esprimendo anche le proprie impressioni, la sua “vita” da bambino/a a Sparta.
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Per confrontare le differenze tra Atene e Sparta organizza le tue conoscenze su ciascuna polis tenendo presente gli aspetti che riguardano i fatti, la geostoria e l’antropologia. Mappa, Quaderno operativo, p. 8 Quaderno operativo, pp. 6-7
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Atlante, pp. 2-3
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La vita nella POLIS Il gineceo, la parte della casa riservata alle donne, si trovava generalmente al piano superiore.
Gli schiavi erano venduti o acquistati in una particolare zona dell’agorà.
In ciascuna casa c’era un telaio per tessere le tele che servivano per confezionare gli abiti. In alcune case, al piano superiore, c’era anche una stanza da bagno con la vasca.
Nel giardino vi era il pozzo per attingere l’acqua.
L’androceo, la parte riservata agli uomini, era al pian terreno e aveva ampie stanze, tra le quali la sala dei banchetti, dove si ricevevano gli ospiti.
La cucina si trovava al pian terreno.
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La casa della gente comune aveva uno o più locali non molto grandi. Per gli artigiani, la casa diventava anche laboratorio e bottega. Le case delle persone più ricche avevano le stanze che si affacciavano su un giardino interno.
Peer teaching
Insieme agli altri Non è possibile vivere realmente come un bambino dell’epoca, ma le conoscenze ti possono consentire di “vivere virtualmente” in una polis. Immagina di essere un bambino o una bambina di una polis e spiega a un tuo amico o a una tua amica come si vive nella tua città.
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Antropologia
Il mare delle rotte dei mercanti
Gli dèi dell’Olimpo
Zeus era la divinità più importante. Padre degli dèi e degli uomini, era il signore dell’Universo. Custode dell’ordine e della giustizia, puniva i malvagi o dimostrava la sua contrarietà per mezzo dei fulmini. L´aquila era il suo animale sacro.
I Greci, come la maggior parte dei popoli dell’antichità, erano politeisti. Credevano in moltissime divinità, immortali e dotate di poteri eccezionali, alle quali attribuivano un aspetto umano. Gli dèi vivevano sul Monte Olimpo, il monte più alto della Grecia, e conducevano una vita simile a quella degli uomini: litigavano, facevano pace, si innamoravano, avevano figli.
Era, moglie di Giove, proteggeva le donne, la famiglia e la maternità. Ermes era il messaggero degli dèi. Era rappresentato con le ali ai piedi. Apollo (o Febo), dio del Sole, della musica e della poesia. Era il protettore degli artisti.
Artemide, la dea della caccia e della Luna, era rappresentata con l’arco, la faretra (il contenitore delle frecce) e una cerva.
Ares, il dio della guerra, era sempre armato.
Afrodite, nata dalla schiuma del mare, era la dea della bellezza e dell’amore.
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Antropologia
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I Greci
Ninfe, Oltre alle divinità più importanti, i Greci credevano nelle Ninfe, entità che promuse, mostri teggevano i boschi e le acque; nelle Muse, custodi delle arti e nei mostri come la Medusa o il Minotauro. Eroi Anche gli eroi ricoprivano un ruolo importante, erano considerati semidei, cioè avevano un genitore o un nonno che era una divinità. Negli antichi racconti greci compiono sempre imprese eccezionali.
Atena, dea della sapienza e della guerra. Protettrice di Atene, indossava spesso l’elmo e portava sempre con sé il suo animale sacro, la civetta.
Achille, figlio del mortale Peleo e della ninfa Teti, è l’eroe acheo nella guerra di Troia.
Amazzoni: popolo di donne figlie di Ares. La loro attività principale era la guerra.
Eracle (o Ercole), figlio di Zeus e Alcmena, era dotato di una forza eccezionale. Affrontò, vincendo, dodici fatiche.
Poseidone, dio del mare. Era sempre rappresentato con il tridente dei pescatori. I naviganti lo invocavano per placare le tempeste. Saper fare p. xx
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Ulisse, nipote di Eolo, dio dei venti, è l’altro eroe della guerra di Troia.
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Antropologia
Il mare delle rotte dei mercanti
I luoghi sacri Il tempio
Ciascuna polis aveva la sua divinità protettrice, alla quale era dedicato il tempio più maestoso che sorgeva sull’acropoli. C’erano poi tanti templi dedicati alle altre divinità. Nei luoghi sacri si svolgevano feste religiose. Erano numerose e consistevano in processioni per portare all’altare gli animali da sacrificare, in manifestazioni di danza, canto e giochi atletici.
Sopra le colonne, all’ingresso del tempio, si trovava il frontone, a forma triangolare. Era riccamente decorato con diversi bassorilievi, mosaici e pitture. Tra tutte le decorazioni, spiccava al centro la statua della divinità a cui era dedicato.
Il peristilio era il colonnato che circondava il tempio.
Al centro della costruzione era situato il naos, la cella dove si trovava la statua della divinità a cui era dedicato il tempio. Questa zona era vietata ai fedeli e potevano accedervi solo i sacerdoti e le sacerdotesse.
Il recinto sacro era il luogo all’interno del quale si trovava il tempio e al quale avevano accesso i fedeli per assistere ai riti.
Pensiero computazionale
Altare di pietra per il sacrificio.
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Per studiare Ripeti in modo semplice quanto hai imparato sulla struttura di un tempio greco. Organizza le informazioni tenendo conto dei seguenti punti chiave: recinto sacro • peristilio • frontone • naos • altare Saper fare p. xx
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Antropologia
Il santuario Nelle poleis o nelle zone a esse circostanti si trovavano altri luoghi sacri: i santuari. Essi, oltre al tempio, ospitavano edifici per la raccolta delle offerte e punti di ristoro per i pellegrini, che giungevano sempre numerosi. Oracoli Nei santuari era possibile interrogare gli oracoli, entità che davano saggi consigli e facevano profezie per il futuro. Gli oracoli erano importantissimi perché nessun Greco avrebbe mai affrontato una qualsiasi impresa senza essere rassicurato o messo in guardia circa le conseguenze delle sue azioni. Indovini Gli oracoli, per rispondere alle richieste dei fedeli, parlavano per mezzo di sacerdoti e sacerdotesse, chiamati indovini. La risposta dell’oracolo era di solito espressa in modo poco comprensivo, perché ovviamente nessuno poteva predire il futuro. Quando la previsione si rivelava sbagliata, la colpa non era della divinità, ma degli uomini che non avevano saputo comprendere le sue parole. Per capire le volontà degli oracoli si esaminavano le viscere degli animali sacrificati, si interpretava il mormorio prodotto dal vento tra le foglie di un albero sacro o l’eco del vento stesso che risuonava in una grotta. L’oracolo più famoso era Pizia, una sacerdotessa che risiedeva nel tempio dedicato al dio Apollo, a Delfi. Quaderno operativo, p. 9
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Santuario di Delfi.
Peer teaching
Insieme agli altri Invita un tuo compagno o una tua compagna a leggere queste frasi. Chiedi poi di dirti quali sono vere e quali false. Se sbaglia, dai tu la risposta corretta. • Ares era il dio della guerra. • Achille era figlio di una dea. • Afrodite era la dea del mare. • Gli oracoli erano piccoli templi. • Nel tempio la statua della divinità era nel naos.
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Antropologia
Il mare delle rotte dei mercanti
La cultura PARLIAMO di ...
L’influenza della civiltà greca è evidente ancora oggi in molti aspetti della nostra cultura. I Greci approfondirono tutti i campi del sapere, svilupparono gli studi della storia, della filosofia, dellʼastronomia. Molte delle parole e delle conoscenze che utilizziamo derivano dalla cultura di quell’antica civiltà.
Platone, filosofo greco.
Un nuovo alfabeto Con la ripresa dei commerci marittimi tornò la necessità di registrare per iscritto contratti e accordi. I Greci adottarono il sistema di scrittura dei Fenici, ma introdussero i segni per indicare le vocali: la lingua scritta corrispondeva a quella parlata. Nacque l’alfabeto: la stessa parola “alfabeto” è formata dall’unione dei nomi delle lettere alfa e beta, che sono la prima e la seconda lettera dell’alfabeto greco.
La filosofia Il termine filosofo significa “amico del sapere”. I filosofi si interrogavano sull’origine del mondo, sui fenomeni naturali, su che cos’è il bene e che cos’è il male. Non credevano nelle spiegazioni fantastiche che davano i miti, ma affrontavano gli studi con metodo. I principali filosofi greci furono Socrate, Platone e Aristotele.
L'astronomia I Mesopotamici e gli Egizi divennero esperti astronomi, ma furono i Greci a porsi per primi degli interrogativi sulla Terra. Anticamente si credeva che la Terra fosse piatta. Eratostene, matematico e geografo, capì che era rotonda e ne stabilì in modo abbastanza preciso le dimensioni. Anche la luce della Luna ha incantato uomini e poeti fin dall’antichità. Anassagora, filosofo greco, sostenne che la Luna non brillava di luce propria, ma rifletteva quella del Sole e spiegò il fenomeno delle eclissi.
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I Greci
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L’arte
Antropologia
PARLIAMO di ... I Greci produssero opere d’arte straordinarie: i templi in marmo, le statue che li abbellivano, i vasi di ceramica… erano capolavori di architettura, scultura, artigianato e pittura. Proporzioni Per i Greci “il bello” non era solo una questione di tra le parti gusto, ma di armonia. Un oggetto per essere bello doveva rispettare alcune regole nelle proporzioni tra le parti. Una statua era perfetta, e dunque bella, se il piede era lungo un sesto dell’altezza, la testa un ottavo e il volto un decimo! Matematica, Gli architetti rispettavano regole numeriche: le colonne sul geometria, lato di un tempio dovevano essere il doppio più una rispetto medicina a quelle della facciata e gli altri elementi lineari dovevano essere multipli del diametro delle colonne. Gli architetti potevano applicare queste regole matematiche e geometriche perché grandi matematici avevano individuato questi rapporti matematici. A Kos, una piccola isola, nacque la prima scuola di medicina grazie a Ippocrate, che per primo studiò in modo scientifico i sintomi delle malattie e il modo di curarle.
Vaso con decorazioni geometriche.
Arte Anche lo studio della medicina influenzò l’arte. La rappresentazione della figura umana nelle opere artistiche divenne più precisa e realistica. Si cominciarono a rappresentare anche i movimenti e le espressioni del volto. La maggior conoscenza dei metalli e la capacità di fonderli per formare le leghe permise la realizzazione di statue non solo in marmo, ma anche in bronzo. Gli studi degli uni aiutavano l’arte degli altri! Pensiero computazionale
La dea Afrodite.
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande. • Come nacque l’alfabeto greco? • Chi erano i filosofi? Quali furono i più famosi? • Che cosa vuol dire che in una statua le parti dovevano rispettare le proporzioni? • Chi fu Ippocrate?
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Antropologia L’attore che interpretava un dio veniva calato dall’alto con una specie di gru.
Skené: la scena, cioè la costruzione che faceva da sfondo. Era utilizzata per riporre gli oggetti utilizzati durante la rappresentazione e come spogliatoio per gli attori.
Gli attori indossavano maschere di creta per amplificare la voce.
Alle autorità erano riservate le prime file delle gradinate.
Altare: ogni rappresentazione iniziava con un sacrificio di animali in onore degli dèi. Coro: gruppo di giovani che cantava e danzava inframmezzando le parti recitate.
Orchestra: lo spazio circolare tra il proscenio e le gradinate.
Proscenio: il palco, cioè lo spazio dove recitavano gli attori.
Koilon: la parte, a gradinata, riservata agli spettatori. Poteva ospitare anche migliaia di persone.
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Antropologia
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Il teatro
I Greci
PARLIAMO di ... Nell’antica Grecia il teatro aveva una funzione educativa. Gli spettacoli, gratuiti, erano organizzati dal governo della città. Le rappresentazioni, i drammi, erano tragedie e commedie. Uno spettacolo Il teatro è un’altra delle grandi invenzioni della cultura greca. per tutti Anche presso le altre popolazioni c’erano spettacoli per divertire, ma con i Greci il teatro assunse un’ulteriore funzione: il teatro serviva anche a educare ed era un diritto per tutti. Drammi Agli spettacoli potevano assistere tutti i cittadini, a qualsiasi classe sociale appartenessero, anche gli schiavi, le donne e i bambini. L’ingresso era gratuito e gli spettatori andavano a teatro all’alba e vi restavano tutto il giorno. Negli intervalli fra le rappresentazioni consumavano il cibo che portavano con sé da casa. Gli spettacoli, che erano chiamati drammi, erano scelti dal governo della città e servivano per far conoscere la storia e i valori comuni. A seconda del contenuto, i drammi potevano essere tragedie o commedie. Le tragedie rappresentavano storie mitologiche spesso molto crudeli e drammatiche. Avevano lo scopo di far riflettere sul destino e sulla vita. Le commedie raccontavano storie della vita di tutti i giorni, parlavano dei difetti degli uomini. Spesso mettevano in ridicolo i potenti e i politici. Avevano lo scopo di divertire. Lo spettacolo In ciascuna festa venivano rappresentate tre tragedie e una comera una gara media in una specie di gara. Al termine, dieci giudici scelti tra i cittadini, premiavano con una corona d’edera l’autore del dramma ritenuto migliore.
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Per spiegare i grandi progressi nella cultura e nell’arte avvenuti durante lo sviluppo della civiltà greca, organizza le tue conoscenze tenendo presente le seguenti parole chiave: scrittura • filosofia • astronomia • matematica • geometria • medicina • scultura • architettura • teatro Mappa, Quaderno operativo, pp. 12-14, 18
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Antropologia
Le Olimpiadi PARLIAMO di ... Le Olimpiadi, i giochi sacri che si svolgevano a Olimpia, erano dedicate a Giove. Alle Olimpiadi partecipavano tutte le poleis, anche quelle delle colonie.
Resti dellʼantica Olimpia.
Olimpiadi Tra le diverse attività, che si svolgevano presso i santuari, avevano grande importanza i giochi. I più importanti erano le Olimpiadi: esse rappresentavano un momento di unione tra le poleis, tanto che si sospendevano anche le guerre per permettere agli atleti di parteciparvi. Le Olimpiadi erano così importanti che i Greci cominciarono a contare gli anni della loro storia a partire dalla prima Olimpiade: 776 avanti Cristo. I giochi olimpici si svolgevano ogni quattro anni nel santuario di Olimpia, dedicato a Giove. Erano riservati ai Greci sia della madrepatria sia delle colonie. Erano esclusi gli stranieri, le donne e gli schiavi. Solo i membri delle classi più ricche partecipavano ai giochi perché erano gli unici a potersi dedicare ai numerosissimi allenamenti. Gare Le gare principali erano le corse con i cavalli e a piedi, il pugilato, il pentathlon, che comprendeva il salto in lungo, la corsa, il lancio del disco e del giavellotto e la lotta. I giochi di Olimpia erano organizzati in estate e duravano quattro o cinque giorni. Pemio I vincitori delle gare olimpiche ricevevano una corona di alloro, simbolo del successo e della celebrità. Al loro ritorno in città venivano festeggiati con feste pubbliche. Per loro si creavano statue o si scrivevano inni e si componevano poesie. Spesso la polis da cui provenivano li ricompensava mantenendoli per tutta la vita. Olimpiadi Le Olimpiadi dell’antica Grecia furono sospese nel 393 d.C. moderne Ripresero nel 1896, quando si disputò la prima Olimpiade moderna ad Atene.
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Come
uno storico
Osserva ciascuna fonte e scrivi a quale specialità si riferisce.
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.............................................. Quaderno operativo, p. 9
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Le Olimpiadi moderne
Antropologia
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I Greci
Per quasi 1 500 anni le Olimpiadi furono dimenticate, fino a quando, alla fine del 1 800, a un nobile francese, Pierre de Coubertin, venne l’idea di riportarle in vita. De Coubertin era assolutamente convinto che lo sport favorisse lo sviluppo fisico e mentale dei giovani. Inoltre, era certo che la competizione sportiva internazionale avrebbe favorito l’amicizia tra i popoli, proprio pensando alla “tregua olimpica” che praticavano gli antichi Greci, cioè la sospensione di tutte le guerre tra le poleis. Nel 1 894 si teneva a Parigi un incontro internazionale sullo sport. De Coubertin presentò il suo progetto di nuove Olimpiadi. L’idea fu accettata e nel 1896 il re di Grecia inaugurò ad Atene la prima Olimpiade moderna. Le moderne Olimpiadi si tengono ogni quattro anni in Paesi diversi e vi partecipano atleti di tutti gli Stati del mondo. La cerimonia di apertura è un vero spettacolo! Si apre con la sfilata degli atleti dei paesi partecipanti, divisi per nazioni. Quando viene suonato l’inno olimpico si issa la bandiera, poi entra la fiaccola, si liberano le colombe in segno di pace e un atleta legge il giuramento olimpico per sottolineare l’impegno di atleti e giudici a rispettare lealmente le regole.
I simboli dei giochi olimpici moderni
• I cinque cerchi: intrecciati tra loro, rappresentano i cinque continenti abitati e l’uguaglianza tra i popoli. • La fiaccola: in ciascuna edizione viene accesa a Olimpia e portata nella città che ospita i giochi da una staffetta di tedofori, atleti “portatori della fiaccola”. • Il braciere: per mezzo della fiaccola, vi viene acceso il fuoco che arderà per tutta la durata dei giochi e che ricorda il fuoco del santuario di Olimpia.
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G EO S TORIA La Grecia al di lĂ del Mar Egeo
colonie greche
Il tempio di Selinunte, in Sicilia.
Le poleis greche si ingrandivano sempre di piĂš, la popolazione aumentava e le poche terre coltivabili non offrivano cibo per tutti. Vi era la necessitĂ di trovare terre fertili al di lĂ del mare. I mercanti, poi, cercavano sempre nuovi mercati per commerciare i loro prodotti e approdi sicuri dove attraccare le loro navi. Questi furono i principali motivi che spinsero piccoli agricoltori, gente senza lavoro e commercianti in cerca di fortuna a intraprendere viaggi verso le sponde del Mediterraneo e del Mar Nero. Come al tempo dei Fenici, chi raggiungeva nuovi approdi fondava una colonia. Quasi tutte le poleis greche avevano colonie. Le colonie avevano la stessa struttura delle poleis greche: sorgevano su alture, accanto al fiume e al mare.
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Le colonie
F atti
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I Greci
Anfora per lʼolio.
PARLIAMO di ... La civiltà greca si espanse nel Mediterraneo e in Italia si svilupparono colonie tanto fiorenti da prendere il nome di Magna Grecia.
Il governo della polis favoriva gli spostamenti: alle persone che decidevano di Poleis partire offriva navi per il trasporto e un aiuto militare per difendere le nuove greche città. In cambio, chi si stabiliva nelle nuove terre si impegnava a commerciare con la madrepatria. Le colonie erano indipendenti, ma mantenevano la stessa organizzazione politica e sociale, conservavano la lingua, la moneta, le abitudini e le divinità della polis d’origine. Anche se erano lontani, continuavano a sentirsi Greci. Nelle colonie c’erano meno differenze tra i ricchi e i poveri. I coloni si distribu- Distribuzione delle terre ivano in parti uguali le terre che occupavano: in questo modo assicuravano a tutti le stesse opportunità e garantivano un certo benessere. Queste nuove migrazioni ebbero conseguenze molto positive. Si diffusero Benefici i prodotti agricoli tipici della Grecia, come il vino e l’olio, e i prodotti di un economici e culturali artigianato raffinatissimo, come vasi, anfore, gioielli. L’effetto più importante fu la diffusione della cultura greca in tutto il bacino del Mediterraneo. Furono introdotti la scrittura e l’uso della moneta al posto del baratto, che ancora era in uso.
La Magna Grecia
Le colonie più prospere sorsero lungo le coste dell’Italia meridionale e della Sicilia perché erano facilmente raggiungibili dalla Grecia, avevano un clima mite e terreno fertile. Sorsero così città che divennero ricche e potenti. Furono costruiti teatri e templi più belli e più grandi di quelli delle poleis d’origine e a queste terre venne dato il nome di Magna Grecia, cioè “grande” Grecia. Le più importanti poleis greche in Italia furono Siracusa, Agrigento, Catania, Messina, Reggio Calabria, Taranto e Napoli.
Pensiero computazionale
Per studiare Per spiegare perché i Greci fondarono le colonie, organizza le tue conoscenze seguendo questo schema: • cause scarsità di terreni fertili • aumento della popolazione • ricerca di nuovi mercati per vendere i prodotti • conseguenze aiuto da parte delle poleis ai cittadini che vogliono trasferirsi • creazione di nuove colonie • diffusione della cultura greca
Parte di affresco ritrovato su una tomba a Paestum.
Atlante, pp. 4-5 Quaderno operativo, p. 10
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F atti
Il mare delle rotte dei mercanti
Le guerre contro i Persiani PARLIAMO di ... Le guerre persiane furono combattute dai Greci contro Dario e Serse, due imperatori persiani che volevano conquistare la Grecia, e si risolsero con la vittoria delle poleis.
Fregio che rappresenta la battaglia di Maratona.
Sbocco nel I Persiani avevano fondato un regno vastissimo, che dalla Persia si era esteso fino alle coste Mediterraneo orientali del Mar Egeo, e avevano tentato più volte di sottomettere le città-stato greche per dominare i commerci sul Mediterraneo. Quando il loro re Dario, il “re dei re”, conquistò alcune colonie greche dell’Asia Minore, queste chiesero alle città-stato greche di intervenire in loro aiuto. Soltanto Atene e poche altre città si impegnarono in una guerra che sembrava persa in partenza data la forza dell’esercito persiano. Nella pianura di Maratona si svolse una grande battaglia: l’esercito ateniese riuscì a sconfiggere quello persiano. Filippide La notizia della vittoria fu portata ad Atene da Filippide che percorse i 40 km di distanza di corsa. Arrivò sfinito e morì subito dopo. In ricordo di quell’impresa oggi alle Olimpiadi si corre la maratona, una gara che ha il percorso lungo quanto la distanza tra Maratona e Atene. I Persiani non si diedero per vinti e dieci anni dopo Serse, il successore di Dario, attaccò nuovamente la Grecia. Il pericolo era grosso: Sparta e Atene, sempre rivali, si allearono per scongiurarlo. Termopili Trecento soldati spartani, guidati da Leonida, nella gola delle Termopili cercarono di fermare i soldati persiani, che erano in numero superiore, ma furono sconfitti. Gli Ateniesi lasciarono la città, che fu incendiata dal nemico, e si rifugiarono sull’isola di Salamina. La guerra continuò per mare. Le navi ateniesi, piccole e più facili da manovrare, ebbero la meglio sulle imponenti navi della flotta persiana. Serse si ritirò e l’anno seguente gli Spartani lo sconfissero definitivamente mettendo fine al sogno dei “re dei re”. 490 a.C. Gli Ateniesi sconfiggono i Persiani a Maratona
500 a.C.
480 a.C. Serse attacca la Grecia 479 a.C. Gli Spartani sconfiggono definitivamente i Persiani
480 a.C.
460 a.C.
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420 a.C.
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Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande. • Perché le colonie greche dell’Asia Minore chiesero aiuto alle poleis in madrepatria? • Chi diede loro aiuto? Come si risolse la guerra? • Chi riprese la guerra contro le poleis? • Che cosa fecero Sparta e Atene? • Quale fu l’esito della guerra?
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La guerra del Peloponneso
F atti
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I Greci
PARLIAMO di ... Nel periodo di massimo splendore della civiltà greca, quello che gli storici chiamano Periodo Classico, le poleis furono impegnate in sanguinose guerre contro nemici esterni e tra di loro. Le guerre del Peloponneso furono combattute tra Sparta e Atene e furono vinte da Sparta. Dopo la vittoria sui Persiani, Atene e Sparta ripresero la lotta per la supremazia nel Peloponneso. Atene, dopo essere stata distrutta dai Persiani, rifiorì Atene più gloriosa di prima. Furono costruiti nuovi templi e sorsero nuove importanti scuole; si rafforzò la democrazia. Il merito fu di Pericle. Infatti questo periodo è ricordato come “Età di Pericle”. Sparta, a sua volta, si considerava potente perché Sparta riteneva di avere un esercito imbattibile, un’organizzazione della società molto rigorosa e legata a severi Pericle. princìpi. Le due poleis, che si erano alleate per sconfiggere il Pensiero computazionale nemico comune, tornarono a combattere tra loro alPer la mappa leandosi ciascuna con città diverse del Peloponneso Per esporre le tue conoscenze sulle più per dominare la penisola. importanti guerre che sostennero le poleis Scoppiò una guerra che durò trent’anni e che vide greche nel periodo di maggior splendore della Sparta vittoriosa. L’esercito spartano, abbattute le loro civiltà, organizza una mappa che tenga presente i seguenti punti: mura di Atene, si impossessò della flotta ateniese e impose il suo modello di governo: l’oligarchia. Finì • guerre persiane per quali motivi furono combattute • quali furono i principali re che così la democrazia nel mondo greco. le scatenarono • quali furono le principali La guerra del Peloponneso indebolì, come era accabattaglie • come finirono duto in altre civiltà, le poleis greche. Quando dal nord • guerra del Peloponneso per quali motivi giunse un nuovo popolo, quello dei Macedoni, esse fu combattuta • come terminò non ebbero la forza di opporsi e furono sopraffatte. Mappa, Quaderno operativo, p. 12
} }
431 a.C. Scoppia la Guerra del Peloponneso
429 a.C. Finisce l’età di Pericle
461 a.C. Inizia l’età di Pericle
500 a.C.
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460 a.C.
404 a.C. Finisce la guerra del Peloponneso
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420 a.C.
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380 a.C.
360 a.C.
340 a.C.
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Non è una tragedia... preparare una commedia
Compito di realtà
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Chissà quante volte ti hanno detto “Su, non farne una tragedia!” quando eri disperato/a perché avevi perso qualcosa o avevi litigato con qualcuno… Bene… e se provassi a “fare“ una tragedia o una commedia per dimostrare che il teatro serve? Sai che nell’antica Grecia il teatro aveva una funzione importante. Sai anche perché e per quale scopo venivano scritte e recitate le tragedie o le commedie.
CODING Metti in scena con il resto della classe una tragedia o una commedia. 1 Costituisci con i compagni e le compagne una compagnia teatrale. 2 Dividetevi in due gruppi: uno metterà in scena una tragedia e l’altro una commedia. 3 Leggete le trame della tragedia e della commedia proposte e inventate i dialoghi. 4 Assegnate i diversi ruoli e imparate le battute. 5 Lenzuola o scampoli di tessuto potranno aiutarvi a realizzare semplici costumi. Non dimenticate le maschere! Ciascun gruppo ora è pronto per rappresentare il suo capolavoro!
Tragedia
Peleo, marinaio di Atene, decide di partire con la sua barca per l’isola di Ios. Il vecchio indovino Tiresia gli consiglia di non prendere il mare perché il dio Poseidone ha chiesto che per un mese nessuna nave salpi dal porto. Peleo urla che il mare è degli uomini ed è disposto ad affrontare Poseidone. Di notte, parte con la sua barca e Poseidone manda una terribile tempesta. Peleo, grazie all’intervento della dea Atena, si salva, ma arriva su un’isola deserta dove dovrà vivere da solo.
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Commedia
Nelios, un commerciante di Itaca, è un uomo avaro e brontolone. Per non spendere, non offre mai banchetti in onore del dio Apollo. I suoi amici lo prendono in giro e gli cantano in coro che il dio lo castigherà. Apollo decide di punirlo: gli buca le tasche, così Nelios perde per strada le sue monete. I suoi amici le raccolgono, organizzano un banchetto e costringono Nelios a fare lo schiavocameriere.
E il pubblico? Avete una vasta scelta: parenti, compagni e compagne di altre classi… Saranno tutti ben felici di scoprire quali magnifici attori siete!
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} } Sintesi
Geostoria
I Greci
• La civiltà greca si sviluppò nel Peloponneso. • La mitezza del clima favorì gli insediamenti. • La presenza di insenature e la scarsità di terreni coltivabili favorirono attività legate al mare e al commercio. I fatti • I Dori conquistarono i territori degli Achei nel Peloponneso. • La civiltà greca nacque dalla fusione dei due popoli. • Il territorio greco era diviso in città-stato indipendenti. • I Greci non formarono mai un unico Stato. • Le città-stato sorsero su alture, in prossimità di corsi d’acqua e del mare. • Le poleis più importanti furono Atene e Sparta. • Le colonie erano poleis in territori lontani dalla Grecia. • La Magna Grecia era l’insieme delle colonie greche in Italia. • Le guerre persiane furono combattute contro Dario e Serse. • La guerra del Peloponneso fu combattuta tra Sparta e Atene. • La Grecia fu assoggettata dai Macedoni. Antropologia • La società era divisa in classi sociali. • La forma di governo di Atene era la democrazia. • Atene privilegiava la cultura. • La forma di governo di Sparta era l’oligarchia. • Sparta privilegiava l’educazione alla guerra. • I Greci erano politeisti. • Gli dèi avevano aspetto umano. Arte e cultura • Architettura: templi, teatri • Scultura • Filosofia • Teatro • Medicina • Matematica e geometria Flip Poster, pp. 1-3
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Le
Fonti
I PERSIANI
Gli eredi degli Imperi babilonesi
La storia dell’Impero persiano è, come altre, la storia dell’unione di popoli. I re persiani capirono che occorreva far convivere pacificamente tutti i popoli sottomessi e organizzare il controllo su vasti territori. I Persiani divennero nemici dei Greci quando con i loro eserciti raggiunsero le sponde dell’Egeo.
Ciro fu “il Grande” re dei Persiani, colui che conquistò terre e popoli fino a raggiungere le coste dell’Asia Minore. Fu il re che costruì il grande Impero persiano. Questa è la sua tomba a Pasargade.
Zaratustra sosteneva l’esistenza di un solo dio. Questo è Naqsh-e-Rostam, la costruzione nella roccia con un tempio a lui dedicato, dove ardeva il sacro fuoco e dove vi erano le tombe dei re persiani.
Rovine di Persepoli, la città che, con le sue spettacolari decorazioni, testimonia la grandezza e la potenza dei re persiani.
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G EO S TORIA
Dall’altopiano ai mari Tra la pianura del Tigri e dell’Eufrate e quella dell’Indo si estende un vasto altopiano che un tempo era chiamato Pars e da cui deriva il nome Persia. Questa regione già nell’antichità era abbastanza ricca di acque e il terreno era sufficientemente fertile. Sugli altopiani della Persia si stabilirono tribù di pastori e agricoltori. Avevano scelto la zona montuosa perché le pianure ai piedi delle montagne erano in parte aride e desertiche, in parte paludose e malsane. Queste tribù, con il tempo, come i popoli mesopotamici, si spostarono verso territori che permettessero condizioni di vita migliori. Occuparono così tutta la Mesopotamia. Nel desiderio di ampliare e controllare territori sempre più vasti si spinsero verso l’India e giunsero fino all’Egitto e all’Asia Minore. Il deserto di Dasht-e Lut, in Iran.
OGGI
Il territorio originario degli antichi Persiani è oggi occupato dalla Repubblica Islamica dell’Iran.
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F atti
Il mare delle rotte dei mercanti
L’Impero persiano
Bassorilievo raffigurante Dario I.
PARLIAMO di ... L’unificazione di due regni, quello dei Medi e quello dei Persiani, e le conquiste di vasti territori determinarono la necessità di una efficiente organizzazione del potere. All’origine il territorio dell’antica Persia era diviso in due regni: quello dei Medi, una popolazione che occupava una regione a nord-est della Mesopotamia e che si era spinta fino all’Indo, e quello dei Persiani, che si erano stanziati al centro dell’altopiano. Ciro Ciro “il Grande”, il re dei Persiani, sottomise i Medi e costruì un grande impero. Con le sue conquiil Grande ste raggiunse le coste dell’Egeo e sottomise le colonie greche. Dario Un suo successore occupò l’Egitto, ma fu Dario I il sovrano che organizzò l’Impero. e Serse Un territorio così vasto, infatti, aveva la necessità di un’amministrazione efficiente. Dario lo divise in satrapie, cioè in province, e scelse due capitali: Susa ed Ecbatana. I satrapi governavano in nome del re. Una rete di spie chiamate “le orecchie del re” informava Dario riguardo a ciò che accadeva nelle sue terre. Per far giungere i suoi ordini in breve tempo in tutti gli angoli dell’impero, Dario fece costruire una fitta rete di strade. La più importante era la Strada Reale, lunga 2600 km: da Susa al Mar Egeo. Lungo il percorso sorgevano 111 stazioni di posta per il cambio dei cavalli. Sovrani Gli imperatori persiani avevano un’autorità assoluta, ma non furono mai crudeli con le popolazioni e potenti sottomesse. Queste potevano conservare le abitudini e la lingua: l’importante era che pagassero i tributi. Il sogno di Dario e di Serse, il suo successore, era quello di conquistare la Grecia, ma entrambi furono sconfitti nelle guerre persiane da Sparta e Atene. 800 a.C. Presenza del regno dei Medi e dei Persiani
1000 a.C.
900 a.C.
800 a.C.
550 a.C. Ciro il Grande unifica i due regni
700 a.C.
600 a.C.
490 a.C. L’Impero Persiano raggiunge la massima espansione con Dario I
500 a.C.
400 a.C.
300 a.C.
200 a.C.
100 a.C.
Nascita di Cristo
Pensiero computazionale
Per studiare
36 TraguardoDiscipline_Storia_cl5_SUSSI_034-067.indd 36
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande. • In quali territori risiedevano i Persiani? • Quali terre occuparono? • Quali furono i principali imperatori? • Che cos’erano le satrapie? • Quale fu l’atteggiamento degli imperatori persiani verso le popolazioni conquistate?
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.AA. . 3 1
Antropologia
U.
La cultura
I Persiani
Arte e scrittura I Persiani avevano grande interesse per l’astronomia, che impararono dai Mesopotamici, per la medicina e per la matematica. Nell’architettura si ispirarono alle grandi opere degli Assiro-Babilonesi, ma arricchirono i loro palazzi di scalinate, portici, tori alati e bassorilievi che raccontavano imprese di re in lotta con i nemici o belve feroci. I Persiani scrivevano su tavolette d’argilla e utilizzavano una nuova scrittura cuneiforme che rappresentava sia le vocali sia le consonanti. La scrittura procedeva da destra a sinistra. Il cilindro di Ciro è un blocco d’argilla con un’iscrizione in scrittura cuneiforme, in cui Ciro legittima la sua conquista della città di Babilonia. È considerato il primo riconoscimento dei diritti umani. Su una parte del cilindro si legge infatti: “Il mio grande esercito marciò pacificamente in Babilonia… Ho rispettato Babilonia e tutti i suoi santuari”.
La religione Inizialmente i Persiani adoravano le forze della natura, ma poi seguirono la dottrina predicata da Zaratustra (che i Greci chiamavano Zoroastro), un saggio che sosteneva l’esistenza di un solo dio sapiente che aveva creato tutto con il pensiero. Il dio diede origine a due spiriti: quando uno di questi si ribellò, iniziò per gli uomini la lotta tra il bene e il male. Il dio più adorato era quello del bene e della luce: Ahura Mazda; più temuto era quello del male e delle tenebre: Ahriman. Chi seguiva il bene sulla Terra sarebbe stato ricompensato dopo la morte; chi si comportava male sarebbe stato punito duramente. Il desiderio di tener fede ai principi di onestà raccomandati da Zaratustra era così forte che i Persiani lasciavano agli stranieri il commercio perché ritenevano che questa attività richiedesse astuzie e comportamenti poco corretti.
Esempio di scrittura cuneiforme dellʼantica Persia.
} }
Pensiero computazionale
Per la mappa
Ripeti in modo semplice e coerente come ha avuto origine e come si è sviluppata la civiltà persiana, tenendo conto dei tre punti chiave: geostoria • fatti • cultura Mappa, Quaderno operativo, p. 14
Rovine dellʼantica Khaiele, edificio di culto zoroastriano, in Iran.
Quaderno operativo, p. 13 Saper fare p. xx
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PERSEPOLI Le rovine dell’antica città di Persepoli sono state dichiarate dallʼUNESCO Patrimonio dell’Umanità. La sua costruzione iniziò sotto il regno di Dario I. Doveva servire per dare ospitalità alle delegazioni straniere che andavano a fare visita e a onorare Dario I.
Scalinata a doppia rampa.
Bassorilievo con leone che aggredisce un toro.
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Le
Fonti
LE ALI NELL’ARTE
Queste fonti ci dicono che le figure con le ali sono presenti già nella cultura assira. Rappresentano il desiderio dell’uomo di volare, la speranza di avere a fianco una figura che protegga dai pericoli e aiuti a percorrere la strada giusta, cercano di spiegare come ci viene data l’energia vitale. Le entità con le ali sono presenti anche nella nostra cultura: sono raffigurate in molte pitture.
Il dio Mercurio per i Greci era un ànghelos, cioè un messaggero, un servitore capace di andare rapidamente da un luogo a un altro. Il dio sumero della saggezza Enki, raffigurato con la barba lunga, i flutti di acqua e i pesci che sgorgano dalle sue spalle, guarda la dea Inanna, la dea alata.
Annunciazione di Cestello (1489-1490 circa), di Sandro Botticelli. È l’angelo, figura con le ali, che porta a Maria la notizia che avrà un figlio.
Un farahawar raffigurato a Persepoli. Secondo Zoroastro, il farahawar rappresenta lo scopo della vita umana, lo spirito che entra in un corpo alla nascita per dargli vita e lo abbandona alla morte quando la vita se ne va.
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Le
Fonti
I MACEDONI
Il popolo di Alessandro Magno
I Macedoni erano una popolazione che si era stabilita sui monti a nord del Peloponneso. Erano guerrieri, conquistarono la Grecia e il territorio dei Persiani, e fondarono un vasto impero.
Rilievo in bronzo che raffigura Alessandro Magno, il re che con le sue grandi imprese volle conquistare l’Impero persiano.
La Battaglia di Isso è un mosaico romano del 100 a.C. La scena ritratta è quella della Battaglia di Isso combattuta da Alessandro Magno (a sinistra nel mosaico) contro Dario III di Persia (a destra).
Filippo II di Macedonia fu il primo importante re macedone che estese il suo regno sulle poleis greche.
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U.
A.
Il regno di Macedonia
F atti
1
I Macedoni
PARLIAMO di ... I Macedoni, comandati dal loro re Filippo II, occuparono le poleis greche, ma rispettarono la loro indipendenza e la loro cultura. I Macedoni erano un popolo molto unito, disciplinato, guidato da un re che governava con il sostegno dei nobili guerrieri. I Macedoni appartenevano alle tribù dei Dori e presero il nome dalla terra in cui si insediarono, la Macedonia. I Greci consideravano i Macedoni “barbari” (dal greco antico “barbàros”, che significa “balbuziente”), cioè stranieri, perché parlavano una lingua diversa dalla loro, sebbene il macedone fosse un dialetto greco.
Moneta dʼoro che ritrae Filippo II.
Filippo II Il primo importante re macedone fu Filippo II. Da piccolo era stato educato in Grecia. Qui aveva conosciuto una grande cultura, ma anche la debolezza delle poleis, che erano in continua guerra tra loro. Salito al trono, con il suo potente esercito, affrontò i Greci e li vinse. Ma Filippo era un sincero ammiratore della civiltà greca: per questo e per motivi strategici non infierì contro i vinti. Restituì addirittura i prigionieri di guerra senza chiedere riscatti. Alleanza Per scongiurare altre guerre, Filippo propose alle poleis un patto. Avrebbe lasciato alle città gretra le poleis che la loro indipendenza; esse in cambio gli avrebbero riconosciuto il titolo di re. Non sarebbero state sottomesse, ma alleate. L’intento del re macedone era quello di unire tutta la Grecia per muovere guerra contro l’Impero persiano. Non riuscì tuttavia a portare a termine il suo progetto perché venne ucciso prima di cominciare la guerra contro i Persiani. 337 a.C. Filippo II unisce le poleis 338 a.C. Filippo II sconfigge le poleis
336 a.C. Filippo II viene ucciso
360 a.C. Filippo II diventa re
500 a.C.
480 a.C.
460 a.C.
440 a.C.
420 a.C.
Pensiero computazionale
400 a.C.
380 a.C.
360 a.C.
340 a.C.
320 a.C.
Corona di Filippo II.
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande. • Da chi discendevano i Macedoni? • Perché i Greci chiamavano “barbari” i Macedoni? • Chi fu il primo importante re macedone? • Perché amava la cultura greca? • Quale atteggiamento ebbe con le poleis greche? Quaderno operativo, p. 15
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Antropologia
Il mare delle rotte dei mercanti
La falange macedone La forza dell’esercito macedone era rappresentata dai soldati e dalla cavalleria. Le vittorie in battaglia di Filippo II furono possibili perché egli diede al suo esercito una particolare formazione: la falange macedone. La falange era un modello di schieramento dei soldati già adottato dagli Spartani; Filippo la organizzò meglio e la rese praticamente imbattibile.
Le file del centro e della retroguardia tenevano le sarisse alzate e oblique. Le abbassavano per colpire i nemici che avessero evitato le lance delle prime file.
La formazione era completata dalla cavalleria, di cui facevano parte i nobili guerrieri.
I soldati erano armati di lance lunghe 5-7 metri, chiamate sarisse. Le prime file avanzavano con le lance abbassate e formavano un muro impenetrabile di punte.
42
Ciascun soldato portava un elmo, una corazza e impugnava lo scudo con la mano sinistra per proteggere dagli attacchi laterali sia il suo corpo sia la metà scoperta del vicino. Ai fianchi il gruppo era protetto da altri soldati con armi più corte pronti per il combattimento corpo a corpo.
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Suonatori di corno o tromba scandivano il ritmo della marcia. Saper fare p. xx
Atlante p. xx
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U.
A.
Alessandro Magno
1
F atti
PARLIAMO di ... Alessandro, il più famoso re macedone, guadagnò il nome di Magno, cioè Grande, per l’eccezionalità delle imprese compiute. Conquistò i territori dei Persiani e governò con saggezza. Alla sua morte l’Impero fu diviso in 4 regni, che poi furono conquistati dai Romani. Quando morì Filippo II, suo figlio Alessandro ereditò il regno a soli vent’anni. Il giovane Il padre lo aveva fatto addestrare nell’uso delle armi e lo aveva affidato al Alessandro grande filosofo greco Aristotele perché ne facesse un uomo saggio e colto. Con la morte di Filippo alcune città greche tentarono di ribellarsi ai Macedoni. Alessandro organizzò una spedizione contro Tebe che aveva dichiarato la pro- Imprese di pria indipendenza. Ne uscì vincitore e fece radere al suolo la città: questa fu Alessandro una terribile lezione per le altre poleis. Ora poteva dedicarsi alla realizzazione del progetto di suo padre: conquistare l’Impero dei Persiani. Con il suo esercito sconfisse re Dario III per ben due volte. Sottomise poi la Fenicia, la Palestina (Terra di Canaan) e l’Egitto. Si addentrò anche nel territorio persiano, giunse a Persepoli e la conquistò. Non si fermò, giunse fino all’Indo. Avrebbe voluto continuare, ma si ammalò di malaria e morì a soli 33 anni. Alessandro tenne uniti i popoli rispettando e fondendo le culture dei popoli Satrapie sottomessi. Mantenne la divisione in satrapie come avevano fatto i Persiani, ma diede il comando a governatori greci e macedoni. Alle popolazioni locali, che conoscevano il territorio e le abitudini della popolazione, riservò però la funzione di amministratori e istituì un’unica moneta che portava la sua effigie. Questo contribuì a creare unità anche nei commerci.
Monete dʼargento con lʼeffigie di Alessandro Magno.
espansione macedone
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Antropologia
Il mare delle rotte dei mercanti
La civiltà ellenistica PARLIAMO di ... Con Alessandro la civiltà greca e quella persiana entrano in contatto, si fondono e danno vita alla civiltà ellenistica.
Archimede.
La civiltà Alessandro desiderava che nei territori da lui governati si desse vita a una civiltà universale, universale cioè composta da tutti gli aspetti positivi delle diverse culture. Diffusione Ma uno degli strumenti più efficaci per unificare i popoli è la lingua: per questo Alessandro della lingua stabilì che nelle scuole si parlasse e studiasse il greco. greca Progressi Le conoscenze progredirono soprattutto in campo scientifico: si fecero scoperte che a noi semdelle brano semplici, ma che con i mezzi a disposizione a quei tempi erano straordinarie. conoscenze Il matematico Euclide fissò nuove regole in geometria; il geografo Eratostene per mezzo di un ingegnoso procedimento riuscì a calcolare quasi perfettamente la circonferenza della Terra. Il fisico Archimede fece studi sul galleggiamento dei corpi. L’astronomo Aristarco affermò per primo che il Sole è fisso nel cielo ed è la Terra a ruotare intorno ad esso. Regni Alessandro non aveva un erede e, quando morì, i generali cominciarono a lottare tra loro per la ellenistici successione. Il vasto Impero venne diviso in quattro regni, detti ellenistici: • il regno di Macedonia; • il regno di Siria e Persia; • il regno d’Egitto; • il regno di Pergamo.
} }
Suddivisione dell’Impero macedone.
Pensiero computazionale
Per la mappa
Ripeti in modo semplice e coerente le informazioni che hai appreso sulla civiltà macedone, tenendo presente i seguenti punti chiave: • geostoria: origine della popolazione • fatti: Filippo II e Alessandro Magno, estensione dell’Impero macedone, regni ellenistici • antropologia: organizzazione dell’Impero, arte e cultura Mappa, Quaderno operativo, p. 17 333 a.C. Alessandro sconfigge i Persiani nella Battaglia di Isso 336 a.C. Alessandro Magno sale al trono
500 a.C.
450 a.C.
400 a.C.
44 TraguardoDiscipline_Storia_cl5_SUSSI_034-067.indd 44
350 a.C.
323 a.C. Alessandro muore a Babilonia
31 a.C. I Romani conquistano i territori dell’Impero di Alessandro
306 a.C. L’Impero viene suddiviso nei regni ellenistici
300 a.C.
250 a.C.
200 a.C.
150 a.C.
100 a.C.
50 a.C.
Nascita di Cristo
Quaderno operativo, p. 16
28/01/20 18:44
I Persiani
I Macedoni
Geostoria
Geostoria
• Le tribù che diedero origine al popolo persiano vivevano sugli altopiani.
• La Macedonia si trovava a nord della Grecia.
• I Persiani occuparono la Mesopotamia.
• Il territorio montuoso e le paludi costiere impedirono lo sviluppo del commercio.
• I Persiani si spinsero fino al Mar Egeo e il Mediterraneo. Fatti
} } Sintesi
I Persiani e i Macedoni
Fatti
• Ciro “il Grande” unificò il regno dei Medi e dei Persiani e fondò l’Impero persiano. • Dario organizzò l’Impero, suddividendolo in satrapie. • Dario e Serse volevano sottomettere le poleis greche. • Dario e Serse combatterono le guerre persiane contro i Greci e furono sconfitti.
• Filippo II propose un’alleanza tra le poleis greche e assunse il titolo di re. • Alessandro Magno conquistò i territori dell’Impero persiano. • Alla morte di Alessandro l’Impero fu diviso in quattro regni: • regno di Macedonia • regno di Siria e Persia • regno d’Egitto • regno di Pergamo
Religione Arte e cultura • I Persiani seguirono la dottrina di Zaratustra. • Un solo dio diede origine a due spiriti: quello del bene e quello del male. Arte e cultura
• L’ellenismo nacque dall’incontro tra la cultura greca e quella persiana. • Progresso delle scienze: • medicina • matematica • astronomia • filosofia
• Architettura • Medicina • Matematica • Astronomia
Flip Poster, p. 3
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Quaderno operativo, pp. 18-19
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Didattica partecipata La fotografia che vedi qui a lato è la ricostruzione di una palafitta; nella pagina seguente puoi ammirare i resti di un acquedotto romano. Queste immagini ti mostrano il cammino fatto dai popoli italici in un tempo minore rispetto allo sviluppo delle altre civiltà. Ora osserva una carta geografica dell’Italia e prova a rispondere. • Perché in Italia non sono arrivati i popoli più antichi? Quali erano le barriere naturali? • Da dove saranno arrivati i popoli delle civiltà che si erano sviluppate nel Mediterraneo?
La 46 TraguardoDiscipline_Storia_cl5_SUSSI_034-067.indd 46
penisola
ITALICA 23/01/20 18:15
Hai conosciuto le civiltà dei fiumi in Mesopotamia e in Egitto, le civiltà del Mar Egeo, le lontane civiltà dell’Indo, della Cina e della Persia, ma… in Italia? La nostra penisola cominciò a vedere sorgere e fiorire civiltà progredite quando sulle sue coste meridionali e insulari si stabilirono i coloni fenici e greci, che portarono le loro conoscenze e la loro cultura. Furono i Greci a dare un nome a questa terra, perché prima del loro arrivo non ne aveva uno. Dove approdarono i coloni abitavano i Vituli, che i Greci chiamavano “Italòi”, e da questo popolo prese il nome l’Italia. I popoli che abitavano la penisola avevano abitudini e tradizioni, ma non si poté parlare di civiltà finché non si svilupparono quelle degli Etruschi e di Roma.
Per costruire le Unità di Apprendimento Competenza fondamentale Comprendere aspetti fondamentali del passato dell’Italia dal Paleolitico alla fine dell’Impero romano d’Occidente, con particolare riferimento all’influenza e al condizionamento della posizione geografica di un territorio e delle diverse culture.
Materiali • Guida insegnante
approfondimento
e sviluppo U.A. 2, 3 • Traguardo Discipline pp. 46-120 • Flip Poster pp. 4-6 • Quaderno operativo pp. 20-72 • Mappe Attive pp. 28-29, 36-37, 39, 45, 51,
54, 60, 67, 69 • Quaderno delle Verifiche • Atlante pp. 8-17
pp. 10-21
Unità di Apprendimento
2. I popoli italici 3. La civiltà di Roma
Realtà aumentata
La penisola italica
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28/01/20 18:16
Il cammino dei POPOLI
to Unità di Apprendimen
ITALICI
2
Metacognizione
Rifletti su ciò che già sai Le grandi civiltà dei fiumi basavano la loro economia sull’agricoltura; quelle del Mediterraneo sul commercio. E sulla penisola italica? La conformazione geografica particolare, data dalla presenza di catene montuose a nord e lungo la penisola, e le scarse pianure influenzarono lo sviluppo degli insediamenti. Classe capovolta
Apprendo da solo/a Osserva queste fonti e leggi le didascalie.
Elmo villanoviano in lamina di bronzo.
Questa è un’incisione sulla roccia di una popolazione che si era stanziata in una valle alpina dando origine a una civiltà intorno al 1 000 a.C.
Questa statua risale al IV secolo a.C.; è in bronzo ed è stata forgiata da un artista etrusco, cioè che abitava nell’attuale Toscana.
Che cosa hai imparato da solo/a Le fonti che vedi si riferiscono a un arco di tempo piuttosto breve. Rispondi alle domande tenendo conto di quanto ti suggeriscono le immagini e le didascalie. • Mentre nasceva l’agricoltura in Mesopotamia, qual era la principale attività nella penisola italica? • Non sono giunte fino a noi fonti scritte: ciò che cosa indica? • Pensa alla Magna Grecia, rifletti sulle date del periodo in cui sono state prodotte le statue: pensi che gli artisti abbiano influenzato gli artigiani italici?
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La penisola italica
G EO S TORIA
La penisola italica, posta al centro del Mar Mediterraneo, avrebbe potuto essere un ponte naturale tra l’Europa, l’Africa e l’Oriente. Anche il clima particolarmente mite avrebbe potuto favorire grandi insediamenti. Tuttavia il suolo della penisola era prevalentemente montuoso, le pianure scarse, le coste paludose. Le popolazioni, che giunsero nella nostra penisola nel Paleolitico, si stabilirono sulle alture e poi a loro si unirono quelle delle migrazioni seguenti. Nessuna popolazione diede però vita a un unico Stato. Molte regioni italiane devono ancora oggi il proprio nome ai popoli nati da questi incontri. A sinistra, testa in pietra calcarea. Sotto, fibula celtica in bronzo.
Vasi etruschi in terracotta.
Cintura sannita in bronzo.
colonie greche e fenicie
Artefatto nuragico.
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Lapide di una tomba lucana.
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F atti
La penisola italica
Le tribù del Neolitico PARLIAMO di ... Nel periodo della nascita delle grandi civiltà dei fiumi la penisola italica era occupata da tribù che praticavano un’agricoltura ancora primitiva e arretrata o si dedicavano alla pastorizia. Tra il IV e il II millennio a.C., la penisola italica era abitata da tribù che vivevano ancora come quelle dell’epoca neolitica e soprattutto avevano scarsissimi contatti tra di loro. Nessuna popolazione italica conosceva la scrittura. Anche la scoperta della lavorazione dei metalli avvenne molto più tardi rispetto all’uso che già ne facevano gli abitanti della Mesopotamia e dell’Egitto e si limitava al rame e al bronzo. Il sistema delle palafitte dette origine alle Terramare terramare, villaggi delle zone pianeggianti paludose. Le abitazioni erano costruite con questo sistema perché fossero isolate dall’umidità del terreno e difese dalle inondazioni dei fiumi. Gli abitanti avevano come attività principale la caccia, praticata nelle fitte foreste circostanti. Si dedicavano anche all’agricoltura nei campi attorno al villaggio e all’allevamento degli animali. Le civiltà delle terramare si svilupparono nelle zone della Pianura Padana occupate dalle attuali Lombardia ed Emilia. Sui monti dell’Appennino le popolazioni vive- Villaggi della vano in capanne o grotte ricavate sui fianchi montagna delle montagne. Praticavano un’agricoltura molto semplice. Erano principalmente pastori e allevavano ovini, caprini e suini.
Ricostruzione di una palafitta.
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Quaderno operativo, p. 21
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A.
2
Antropologia
U.
I Camuni
I popoli italici
PARLIAMO di ... Durante il Neolitico, il popolo dei Camuni giunse dall’Europa centrale attraversando le Alpi. I Camuni si stabilirono in una valle bresciana che da essi prese il nome di Val Camonica. Queste tribù diedero vita a una delle più importanti civiltà preistoriche non solo d’Italia, ma dell’Europa intera. Le incisioni rupestri sulle pareti rocciose della valle abitata dai Camuni ci hanno fornito importanti informazioni sulle loro abitudini di vita. L’attività principale dei Camuni era la caccia. Con il tempo si dedicarono anche all’agricoltura e alla pastorizia e impararono a estrarre e a lavorare i metalli. Quando impararono a costruire carri trainati da cavalli, si dedicarono anche al commercio. La civiltà dei Camuni durò fino a quando i loro territori furono conquistati dai Romani. Le
Fonti La lavorazione dei metalli permise di fabbricare anche armi.
I Camuni vivevano in capanne.
I Camuni erano abili cacciatori. In questa roccia è incisa la caccia al cervo.
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Antropologia
I Sardi
PARLIAMO di ... Nel Paleolitico alcune tribù raggiunsero la Sardegna. A esse si aggiunsero alcuni gruppi dei Popoli del mare. Costruirono fortificazioni in pietra chiamate nuraghi, da cui prese nome questa civiltà. Questa nuova popolazione diede origine a una delle più interessanti civiltà preistoriche: la civiltà nuragica. Viene chiamata così dai nuraghi, le tipiche costruzioni fortificate, probabilmente le case dei guerrieri, delle quali oggi si possono ammirare più di settemila resti. Gli antichi Sardi praticavano l’agricoltura, la pastorizia e la lavorazione dei metalli. Gli scavi hanno portato alla luce statuette di bronzo che sono state ritrovate in varie località del Mediterraneo: ciò fa pensare che i Sardi fossero anche commercianti e avessero contatti con altri popoli che giungevano dal mare.
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Sopra, complesso nuragico La Prisgiona. Sotto, il nuraghe Santu Antine.
Peer teaching
Insieme agli altri Studia con un compagno o una compagna: uno/a dà informazioni sui Sardi, l’altro/a spiega la struttura del nuraghe. Quaderno operativo, p. 26
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A.
2
Antropologia
U.
I popoli del nord
I popoli italici
PARLIAMO di ... Nell’Italia settentrionale si stabilirono popolazioni che provenivano prevalentemente dal mare e si incontrarono con gruppi provenienti dal nord Europa che scendevano per commerciare i loro prodotti.
Ambra.
Veneti Le tribù che occuparono l’attuale Veneto giunsero dall’Asia Minore. I Veneti fondarono sulla sommità delle alture i castellieri, villaggi indipendenti costruiti per dominare i valichi e le vallate. Allevavano cavalli e commerciavano l’ambra, che compravano dalle popolazioni del nord. L’ambra, una resina fossile, era ricercatissima per fabbricare amuleti, perché si riteneva avesse poteri magici. Vicino ai villaggi sorgevano le necropoli, dove venivano sotterrati i vasi che contenevano le ceneri dei morti.
Stele raffigurante un uomo ritrovata vicino a La Spezia.
Liguri Nelle grotte dei Balzi Rossi, in quelle di Toirano e delle Arene Candide, in Liguria, sono state trovate tracce che testimoniano la presenza dell’uomo sin dall’epoca preistorica. Quando dal nord Europa giunsero alcune tribù, si unirono a quelle locali dando origine alla popolazione dei Liguri. I gruppi che rimasero sulle alture si dedicarono alla pastorizia e all’agricoltura. Per ricavare terreno coltivabile impararono a costruire i terrazzamenti che ancora oggi si vedono nell’entroterra ligure. I gruppi della costa svilupparono i traffici marittimi e divennero marinai e pirati. Non riuscirono però a stringere rapporti con popolazioni più progredite e questo causò il declino della loro civiltà. Necropoli: città dei morti. Erano i cimiteri dell’antichità.
Antica stele ritrovata nei pressi di Verona.
Pensiero computazionale
Per studiare Per ciascuna popolazione, sottolinea nel testo, con i colori indicati, la provenienza e le attività. Poi organizza le informazioni per esporre le caratteristiche dei due popoli.
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Antropologia
La penisola italica
I Villanoviani
PARLIAMO di ... La civiltà dei Villanoviani fu una delle più progredite dell’Italia centrale. L’aspetto più particolare delle loro abitudini era il grande rispetto verso i defunti. Culto dei morti
Scrittura alfabetica
La scoperta della civiltà villanoviana è dovuta al ritrovamento di una necropoli a Villanova, presso Bologna. In questa necropoli le tombe presentavano una caratteristica comune: custodivano urne in terracotta decorate, contenenti le ceneri dei defunti. Le urne avevano la forma di due tronchi di cono ed erano chiuse da un coperchio a forma di scodella (se il defunto era una femmina) o di elmo (se il defunto era un maschio). Venivano racchiuse in lastre di pietra le quali formavano una tomba chiamata a cassetta, in cui si poneva un corredo funerario composto da vestiti, morsi per i cavalli e rasoi a forma di quarto di luna. I Villanoviani praticavano la caccia, la pesca, l’allevamento del bestiame. Conoscevano la lavorazione del bronzo e del ferro, che estraevano dalle Colline Metallifere situate nei pressi del loro territorio. Con il tempo iniziarono a commerciare con altri popoli dai quali impararono l’uso della scrittura alfabetica. I Villanoviani costruirono i loro villaggi nei territori delle attuali Emilia, Toscana e Marche.
Urna con coperchio a forma di scodella.
Recipiente in bronzo con maniglie mobili.
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A.
2
Antropologia
U.
I popoli dell’Appennino e della Sicilia
I popoli italici
PARLIAMO di ... Sull’Appennino vivevano il popolo degli Umbri e quello dei Sanniti. In Sicilia si stabilirono i Siculi, i Sicani e gli Elimi. Umbri Gli Umbri vivevano in un territorio più vasto dell’attuale Umbria. I loro villaggi sorgevano sulle alture ed erano protetti da mura. Di questa civiltà ci sono pervenute le tavole eugubine: sette lastre in bronzo con iscrizioni in umbro e latino, che si riferiscono a cerimoniali religiosi. Sono la testimonianza che gli Umbri avevano appreso la scrittura e dunque erano in contatto con altre popolazioni, probabilmente per mezzo di attività commerciali. Queste tavole descrivono inoltre un popolo progredito, organizzato in città-stato alleate tra loro, che avevano le stesse credenze religiose. Sanniti In Abruzzo, Molise e Campania vivevano i Sanniti. Si dedicavano alla pastorizia. Durante l’estate conducevano le greggi in montagna e al sopraggiungere del freddo invernale le riportavano ai pascoli in pianura. Alcuni dei loro sentieri, chiamati tratturi, sono utilizzati dai pastori ancora oggi. Dovendo difendere il loro bestiame dalle razzie, divennero guerrieri. Non attaccavano mai apertamente il nemico, ma compivano attacchi veloci, seguiti dalla fuga nella foresta. Altri popoli Molte erano le popolazioni che occupavano il territorio dell’Appennino: i Piceni, i Sabini, gli Osci, i Lucani, i Bruzi e gli Apuli. Non riuscirono a evolvere le loro civiltà perché furono poi conquistati da Roma, la città dei Latini, che impose il suo dominio su tutta l’Italia. Popolazioni Anche in Sicilia erano giunte popolaziodella Sicilia ni che avevano attraversato il mare provenendo dalla Spagna e dal nord Africa: i Siculi, i Sicani e gli Elimi. Queste popolazioni avevano contatti con le colonie fenicie e greche, dalle quali impararono a lavorare la creta. Quaderno operativo, p. 23
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Il guerriero di Capestrano raffigura un guerriero degli antichi abitanti dell’Abruzzo con un grande cappello, una collana, dei bracciali e le armi: una corta spada e un’ascia.
Pensiero computazionale
Per studiare Per ciascuna popolazione, sottolinea nel testo, con i colori indicati, le attività e la caratteristica che la contraddistingue. Poi organizza le informazioni per esporre ciò che hai appreso riguardo a: Villanoviani, Umbri, Sanniti, popolazioni della Sicilia.
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Gli ETRUSCHI
Le
Fonti
La prima grande civiltà italica
Gli Etruschi diedero origine alla prima importante civiltà della nostra penisola. Gli storici non sanno ancora affermare con certezza da dove siano arrivati gli Etruschi. Alcuni sostengono che fossero i discendenti dei Villanoviani.
La Chimera di Arezzo è un’opera in bronzo eseguita da artigiani etruschi. La chimera era un mostro mitologico greco che aveva la testa di leone, la coda a forma di serpente e una testa di capra (“chimera” vuol dire capra) che spuntava sulla schiena. Essa dimostra che gli Etruschi avevano contatti con la Magna Grecia. Questo vaso è un bucchero. Si tratta di un caratteristico vaso etrusco di ceramica nera e lucida, ottenuta mediante una cottura particolare. Rappresenta la bravura degli artigiani etruschi e il loro amore per il lusso.
Il Sarcofago degli Sposi è una grande urna cineraria. Rappresenta una coppia di sposi in un momento lieto della loro vita. Da questo reperto si può capire il rispetto e la considerazione in cui erano tenute le donne.
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Gli insediamenti etruschi Le civiltà si sviluppano se nascono in luoghi geograficamente favorevoli. Per quanto riguarda la penisola italica, il luogo che poteva offrire buone opportunità non era la pianura del fiume più grande, paludosa, malsana e difficilmente difendibile, ma il ristretto territorio dell’Etruria. Gli Etruschi si stabilirono nella zona compresa tra i fiumi Tevere e Arno. Costruirono i primi villaggi sulle alture, dove l’ambiente era salubre e facilmente difendibile da incursioni nemiche. Le pianure, infatti, erano paludose e occupate da acquitrini. Gli Etruschi bonificarono molti di questi terreni con canalizzazioni e argini e riuscirono a renderli coltivabili. Il sottosuolo di quei territori era ricco di minerali come rame, oro e, soprattutto, ferro, allora molto prezioso per la produzione di armi. Le coste frastagliate, con golfi e insenature, erano autentici porti naturali indispensabili per tenere al riparo le navi e favorire la navigazione e il commercio. Il terreno del fondovalle e della pianura, percorso da fiumi, era di origine vulcanica, perciò particolarmente fertile; consentiva di praticare l’agricoltura garantendo ottimi raccolti. Queste condizioni ambientali favorevoli permisero agli Etruschi di essere l’unico popolo della penisola italica a contendere alle colonie della Magna Grecia la supremazia nei commerci marittimi.
G EO S TORIA
Nucleo originario (900 a.C.). Massima espansione.
Il fiume Tevere.
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F atti
La penisola italica
Città-stato indipendenti PARLIAMO di ... Coperchio di canopo etrusco. Era il coperchio di un vaso usato come urna ceneraria.
Gli Etruschi divisero il loro territorio di origine, l’Etruria, in dodici città-stato che erano alleate per il commercio. Questa attività li portò a espandere i loro mercati e a combattere con le popolazioni più forti nel commercio: Fenici e Greci.
Città-stato La civiltà etrusca cominciò a svilupparsi circa 2 900 anni fa quando i villaggi si trasformacommerciali rono in città-stato indipendenti. Queste città sorsero in luoghi vicini ai fiumi e alle coste per favorire il commercio dei prodotti agricoli e minerari. In breve tempo diventarono potenze marittime e mercantili. Espansione Ben presto gli Etruschi conquistarono nuovi territori: a nord del Po nella Pianura Padana, a sud in Umbria e fino alle coste della Campania. Gli Etruschi furono spesso in guerra con i Fenici e con i Greci per il dominio dei commerci sul Mar Mediterraneo. Le lotte furono cruente: per questo i Greci consideravano gli Etruschi un popolo di barbari e pirati. Decadenza Le città erano spesso in lotta tra loro e non si coalizzavano contro un nemico comune. Ad esempio, quando la città di Veio fu conquistata da Roma, nessuna città etrusca intervenne in suo aiuto. La mancanza di unità tra le città causò la loro decadenza, così altri popoli iniziarono la conquista dei territori etruschi: le colonie greche occuparono le città del sud, mentre al nord vi fu l’avanzata dei Celti. Roma, poi, assoggettò definitivamente l’Etruria e i suoi abitanti divennero cittadini romani. 616 a.C. Tarquinio Prisco: un etrusco diventa re di Roma 800 a.C. Espansione del dominio etrusco
900 a.C. Primi insediamenti etruschi
1000 a.C.
900 a.C.
800 a.C.
700 a.C.
540 a.C. Gli Etruschi sconfiggono le colonie della Magna Grecia
600 a.C.
500 a.C.
396 a.C. La città di Veio è conquistata dai Romani 89 a.C. Gli Etruschi diventano cittadini romani
400 a.C.
300 a.C.
200 a.C.
100 a.C.
Nascita di Cristo
Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le informazioni principali che riguardano: • l’origine del popolo etrusco; • le città-stato; • l’espansione etrusca; • la decadenza.
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Placche raffiguranti il dio etrusco Usil. Corrispondeva al dio greco Elio, il sole.
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Poi ripeti con parole tue i principali fatti della storia degli Etruschi. Quaderno operativo, pp. 24-25
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Antropologia
U.
La società
Gli Etruschi
PARLIAMO di ... La società era divisa in classi sociali e governata da un re, il lucumone. Lucumone Le città-stato erano governate in origine da un re, il lucumone, che aveva il potere religioso e militare. Un’assemblea di aristocratici controllava le decisioni del lucumone e lo consigliava. Nel periodo di massimo splendore economico i proprietari terrieri e i mercanti vollero contare di più nelle decisioni e affidarono il governo della città a loro rappresentanti. Società Gli aristocratici possedevano la maggior parte delle terre, che venivano lavorate dagli schiavi, e si dedicavano al commercio. Gli uomini liberi non aristocratici potevano possedere terre, lavorare per i nobili, ma non potevano partecipare alla vita politica, possedere armi o dedicarsi al commercio. Donne Particolare per quell’epoca era la condizione delle donne. Godevano degli stessi diritti degli uomini, si occupavano della casa e dell’educazione dei figli, ma spesso affiancavano i mariti nella gestione delle attività commerciali. Una lingua e Le città-stato avevano in comune la lingua e la religione. una religione Ogni anno i rappresentanti delle dodici maggiori città si riunivano presso il santuario del dio Voltumna, dove si svolgevano riti, cerimonie e giochi atletici simili a quelli greci. In queste occasioni si prendevano però anche decisioni importanti per i commerci e si decidevano alleanze e guerre.
Testa di donna etrusca con diadema.
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Per costruire competenze
Sottolinea in verde le similitudini tra la società greca e quella etrusca e in rosso le differenze.
Affresco della Tomba dei Tori a Tarquinia.
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Antropologia
La penisola italica
La religione PARLIAMO di ...
Gli Etruschi erano politeisti, temevano gli dèi e cercavano di interpretare la loro volontà consultando gli indovini.
Modello in bronzo di fegato animale utilizzato dagli arùspici.
Rovine di un tempio etrusco.
La religione etrusca è stata influenzata da quella greca: Tinia e Uni corrispondevano a Zeus ed Era; Mares assomigliava anche nel nome ad Ares, il dio greco della guerra; Nethuns aveva le stesse caratteristiche di Poseidone, il dio del mare; Menrva era la dea della guerra come Atena. Dèi nemici Gli Etruschi pensavano che gli dèi fossero ostili agli degli uomini uomini e decidessero tutto ciò che doveva accadere sulla Terra: non bastavano le preghiere a cambiare il corso delle cose o a ottenere benevolenza. Cercavano, perciò, di conoscere il volere divino per evitare di compiere azioni o assumere comportamenti che potessero irritare le divinità. Interpretare Per questo i sacerdoti praticavano la divinazione, cioè la volontà l’arte di interpretare i segni anche minimi della volondegli dèi tà divina e prevenire situazioni spiacevoli o pericolose. A seconda dei modi che utilizzavano per capire che cosa sarebbe potuto capitare, i sacerdoti erano definiti àuguri o arùspici. Gli àuguri studiavano i fulmini nel cielo e il volo degli uccelli; gli arùspici leggevano il fegato e le viscere degli animali sacrificati. I templi
Anche i templi erano simili a quelli greci, ma non servivano solo per la preghiera e le cerimonie religiose: erano anche luoghi di incontri tra le persone e i mercanti.
Apollo di Veio, particolare della testa della statua in terracotta dipinta.
Pensiero computazionale
Per studiare Rispondi alle domande e poi organizza le risposte in un breve riassunto che illustri le caratteristiche della religione degli Etruschi. • A chi assomigliavano le principali divinità etrusche? • Perché gli Etruschi cercavano di conoscere il volere degli dèi? • Qual era la differenza tra un arùspice e un àugure?
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U.
Tombe come case
Antropologia
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Gli Etruschi
Gli Etruschi consideravano la morte un passaggio verso il proseguimento della vita terrena: per questo costruivano tombe che assomigliavano a vere e proprie case. Esse sorgevano nella necropoli, il luogo dedicato alle sepolture. Diversi tipi di tombe
Le dimensioni e lo stile della tomba dipendevano dall’importanza della famiglia del defunto e al ruolo che aveva avuto nella vita terrena. I più poveri erano sepolti in semplici caverne scavate nella collina. Il defunto veniva cremato e le ceneri venivano poste in urne simili a quelle dei Villanoviani.
Tombe a tumulo
Le tombe a tumulo assomigliavano a quelle dei re micenei. Erano riservate alle famiglie più facoltose e utilizzate per più generazioni. Il sarcofago del nobile etrusco era situato in un locale accanto al grande ambiente circolare coperto dalla cupola. L’accesso alla tomba era da un corridoio aperto o coperto. La tomba veniva poi ricoperta da un tumulo, un “monticello” di pietre e terra nel quale si apriva una porta d’accesso alle stanze sotterranee. Queste erano simili a vere e proprie case: le pareti erano affrescate con scene di vita quotidiana, feste e banchetti. Erano arredate con mobili, oggetti di uso quotidiano che erano appartenuti al defunto, in modo che egli avesse tutto il necessario per vivere bene e nell’agio anche nell’aldilà. Il corpo del defunto veniva deposto in un sarcofago. Spesso sul coperchio era rappresentata la persona deceduta.
Tombe a edicola
La tomba a edicola era una semplice casetta, simile a un tempietto rettangolare in pietra con un’unica stanza.
Sopra: affresco ritrovato nella Tomba del Barone. A sinistra: Necropoli di Cerveteri. Atlante pp. 8-9 Quaderno operativo, p. 26
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Tecnologia
Tecnologia e arte
Lʼarco etrusco veniva costruito partendo dai due estremi e mettendo le pietre laterali una accanto allʼaltra, a secco, ovvero senza calce.
Poi si creava una struttura in legno che serviva a sorreggere lʼarco finché non fosse terminato.
Infine, al centro dellʼarco, si metteva la pietra più importante: la chiave di volta.
Gli Etruschi non costruirono edifici maestosi come le piramidi, le ziqqurat o i templi, ma si dimostrarono esperti architetti e le loro scoperte furono sviluppate dai Romani per la costruzione di ponti, acquedotti e strade. Arco Gli Etruschi introdussero e perfezionarono l’uso dell’arco, che era già utilizzato dai popoli della Mesopotamia. L’arco era una struttura molto resistente perché permetteva di “scaricare” in modo equilibrato il peso della copertura. Fu un’invenzione rivoluzionaria che permise di costruire le porte delle città, ma soprattutto di collegare sponde di fiumi, versanti di colline e quindi migliorare le vie di comunicazione. Per la costruzione dell’arco si utilizzava un’impalcatura in legno. Le pietre erano poste ai lati dell’apertura in ordine una sull’altra. La più importante era la pietra centrale, chiamata chiave di volta, che veniva inserita per ultima. La sua forma a cuneo spingeva contro tutte le altre impedendo che crollassero. Arco etrusco a Tarquinia.
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Tecnologia Fusione dei metalli
Per lavorare il ferro, minerale di cui era ricca l’Etruria, gli Etruschi utilizzarono i forni a doppia camera. I forni per i metalli erano già utilizzati in Mesopotamia, ma i fabbri etruschi li perfezionarono. Nella camera superiore mettevano i materiali metalliferi, in quella inferiore la legna da ardere. Quando il metallo si era raffreddato, per estrarlo, distruggevano il forno.
Il bucchero
Gli Etruschi impararono dai coloni greci a lavorare la ceramica, ma in seguito introdussero una tecnica che rese i loro manufatti assolutamente unici. Utilizzando un particolare tipo di argilla, il bucchero, e mescolandola al carbone, la ceramica diventava nera, lucida e il vaso cotto sembrava di ferro.
L’oreficeria
Gli Etruschi erano abilissimi orefici: sapevano lavorare l’oro con la tecnica della filigrana. Trasformavano il metallo in sottilissimi fili che venivano saldati tra loro. Un’altra tecnica era la granulazione: producevano piccole sfere d’oro, i granuli, che saldavano una vicino all’altra componendo stupende decorazioni.
La scrittura
Gli Etruschi ci hanno lasciato poche testimonianze scritte e di difficile comprensione. Le iscrizioni sono state ritrovate su stele, vasi e cippi che segnavano i confini. Sono per lo più iscrizioni religiose. Gli Etruschi utilizzavano l’alfabeto greco adattato alla loro lingua, che però non è ancora stata decifrata. Bucchero. Fermaglio e collana in oro.
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Ripeti in modo semplice e coerente le informazioni che hai appreso sulla civiltà etrusca tenendo presente i seguenti punti chiave: • geostoria • origine e importanza • fatti: l’espansione dei territori • antropologia: società, religione, culto dei morti, scoperte e tecnologie Mappa, Quaderno operativo, pp. 28-29
Quaderno operativo, p. 27
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Un insediamento
ETRUSCO Cisterne e acquedotti distribuivano l’acqua pulita.
All’estrazione dei metalli nelle miniere lavoravano gli schiavi e i prigionieri. Il materiale metallifero veniva fuso in forni alimentati da legname.
Le cittĂ erano protette da mura.
Le porte presentavano la struttura ad arco, invenzione degli Etruschi.
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Le case erano costruite in mattoni e legno. Il tetto era formato da lastre di terracotta dipinte.
All’esterno della città si trovava la necropoli, la città dei morti. Le strade erano lastricate e si incrociavano perpendicolarmente.
La rete fognaria raccoglieva le acque sporche.
Nelle case dei nobili vi era la sala del banchetto. I commensali mangiavano sdraiati su divani. Peer teaching
Insieme agli altri Immagina di essere una guida e di spiegare la struttura della città, le attività che vi si svolgevano e la vita degli abitanti ai visitatori di un museo in cui è stato ricostruito un insediamento etrusco.
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La mia regione... il suo antico popolo
Compito di realtà
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La tua regione, come tutte le regioni italiane, è stata abitata nel lontano passato da uno dei popoli italici, che magari non le hanno dato il nome, ma sicuramente hanno lasciato le loro tracce.
CODING Progetta un depliant per far conoscere le popolazioni che hanno abitato la tua regione. Prendi un foglio di cartoncino e piegalo in tre parti a fisarmonica in modo da avere sei facce a disposizione. Prepara la copertina 1 • Scrivi il nome e disegna il simbolo della tua regione. • Scrivi il nome della popolazione da cui ha preso il nome o che lì abitava. • Scrivi il tuo nome, il tuo cognome e il nome della tua classe. Prepara le pagine centrali Pagina 2 • Ricerca l’immagine del reperto più significativo di questa popolazione, incollalo e scrivi una breve didascalia con il nome del reperto e il luogo di ritrovamento. Pagina 3 • Fotocopia la carta geopolitica della regione, sottolinea i nomi delle città o degli elementi geografici che fanno riferimento a un popolo e incollala. Pagina 4 • Dopo una breve ricerca sulla popolazione, scrivi in modo sintetico le attività e le abitudini di vita. Pagina 5 • Ricerca su Internet o su depliant di musei presenti nella tua regione immagini relative a questo popolo, incollale e numerale. Pagina 6 • Scrivi delle brevi didascalie per i reperti che hai messo a pagina 5. 2
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Copertina 6
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I popoli italici e gli Etruschi
Geostoria
Etruschi
Sintesi
Popoli italici
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Geostoria
• La scarsità di vaste pianure, i rilievi montuosi e le coste paludose ritardarono lo sviluppo di civiltà.
• Abitavano l’Etruria, compresa tra il Tevere e l’Arno.
• I primi insediamenti furono sulle alture.
• Il territorio era fertile, ricco di minerali e con buoni approdi sul mare.
Fatti Fatti • II primi insediamenti organizzati risalgono al Neolitico: terramare, villaggi sugli Appennini. • Tribù venute dal nord si uniscono a quelle locali: Camuni, Veneti, Villanoviani, Umbri, Sanniti. • Altre tribù giungono dal mare e si uniscono a quelle locali: Sardi, Siculi, Sicani. • Colonie della Magna Grecia. Antropologia
• L’origine degli Etruschi è incerta. • Non formarono un unico Stato. • Il territorio era diviso in città-stato. • Fecero guerre alle colonie fenicie e greche. • Espansero il loro dominio al nord e al sud della penisola italica. • La lotta tra le città-stato causò la decadenza e la conquista romana.
• I popoli italici erano organizzati in tribù.
Antropologia
• La maggior parte di essi conosceva la scrittura.
• Le città-stato erano governate da un lucumone.
• Lavoravano i metalli e commerciavano prodotti artigianali. • Incisioni rupestri dei Camuni, nuraghi dei Sardi, castellieri dei Veneti.
• Gli aristocratici avevano molto potere. • La lingua delle città-stato era comune. • Conoscevano la scrittura. • Erano artigiani e commercianti. • Erano abili architetti, perfezionarono l’arco. • Lavoravano il ferro, l’oro, la ceramica (bucchero). • Erano politeisti, praticavano la divinazione.
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Quaderno operativo, pp. 30-31
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ROMA
to Unità di Apprendimen
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Metacognizione
Rifletti su ciò che già sai Nell’antichità lo sviluppo di una civiltà è sempre avvenuto grazie alla possibilità di avere cibo e materie prime in abbondanza, vie di comunicazione, ma anche un esercito in grado di difendere i confini e di assicurare vasti territori. Classe capovolta
Apprendo da solo/a Osserva queste fonti e leggi le didascalie.
La forza di Roma fu la capacità di organizzare un esercito forte e motivato a combattere per la grandezza della città.
Rovine della città Leptis Magna, in Libia.
Il nucleo originario di Roma era un piccolo villaggio sul colle Palatino, in prossimità del fiume Tevere, nel punto in cui vi era un’isola che ne facilitava l’attraversamento. Rovine della vecchia città greco-romana di Palmira, in Siria.
Che cosa hai imparato da solo/a Sicuramente per noi che viviamo in Italia Roma non è “sconosciuta”. Organizza una mappa mentale, cioè scrivi (anche per mezzo di singoli termini) tutto ciò che ti viene in mente legato alle parole “Antica Roma”. Ordina ciò che hai scritto e poi conserva il foglio. Quando avrai terminato lo studio della civiltà romana confronta ciò che “sapevi” con ciò che hai imparato.
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La storia di Roma
U.
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La storia di Roma in breve
F atti
PARLIAMO di ... La storia di Roma abbraccia quasi duemila anni. Si divide in tre grandi periodi storici che indicano la diversa organizzazione politica: Monarchia, Repubblica, Impero. Roma nacque come un piccolo villaggio di pastori che sceglievano come capo una persona saggia e valorosa. Da questo villaggio nacque poi una grande città, che vide importanti cambiamenti nell’organizzazione del potere. La storia di Roma è divisa in tre grandi periodi: • Monarchia: dalla fondazione della città secondo la tradizione (753 a.C.) alla cacciata dell’ultimo re, Tarquinio il Superbo (509 a.C.); • Repubblica: dalla cacciata di Tarquinio (509 a.C.) all’acclamazione di Augusto primo imperatore (27 a.C.); • Impero: dal regno di Augusto alla caduta dell’Impero romano d’Occidente (476 d.C.). La civiltà che nacque e si sviluppò a Roma si espanse in Europa e in tutto il bacino del Mediterraneo, in Asia e in Africa. Roma era definita “Caput Mundi”, cioè capitale del mondo. Noi Italiani siamo i discendenti degli antichi Romani, la nostra lingua è nata dalla loro, il latino, e in quasi tutte le nostre città e i nostri paesi c’è una testimonianza della civiltà romana. 753 a.C. Fondazione della città secondo la tradizione 509 a.C. Cacciata dell’ultimo re, Tarquinio il Superbo
600 a.C.
400 a.C.
Monarchia
Rovine dell’antico Foro a Roma.
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200 a.C. Repubblica
27 d.C. Augusto, primo imperatore
Nascita di Cristo
200 d.C.
476 d.C. Caduta dell’Impero romano d’Occidente
400 d.C.
600 d.C.
800 d.C.
1000 d.C.
1200 d.C.
Impero
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G EO S TORIA Vicino al fiume, vicino al mare La storia delle prime civiltà è la storia di popoli che si sono insediati lungo le rive dei fiumi e poi sulle sponde del mare. Roma sorse in un territorio che riuniva i vantaggi di queste posizioni geografiche. Rumon, “posto del fiume”, è il nome che gli Etruschi diedero al piccolo villaggio originario che divenne poi una potenza: Roma. Alcuni pastori del popolo dei Latini lasciarono i Colli Albani, dove risiedevano, per cercare un luogo che si trovasse in una posizione migliore. Lo trovarono sulla sponda sinistra del Tevere, precisamente sul colle Palatino, e vi costruirono il loro villaggio. Il colle si elevava al di sopra delle pianure paludose e malsane. Da lì si potevano controllare le greggi che si spostavano dai pascoli estivi a quelli invernali. Si controllava la via che collegava l’Etruria, terra degli Etruschi, alle colonie della Magna Grecia. Il fiume Tevere, che scorreva a valle, in quel punto aveva un’isola, l’isola Tiberina, che facilitava l’attraversamento. Il fiume era navigabile fino al mare e dunque era un’ottima via di comunicazione. Inoltre dal mare, attraverso la via che portava alle saline delle zone costiere, giungeva il sale, elemento indispensabile per l’alimentazione, la conservazione dei cibi e l’allevamento degli animali.
Cortile quadrato. Domus Augustana.
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Per esporre le tue conoscenze sull’origine della civiltà romana, organizzale tenendo presente i seguenti punti chiave: • importanza della storia di Roma • geostoria: l’importanza del luogo Mappa, Quaderno operativo, p. 36
Colle Palatino. Domus Augustana.
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3
UU. A.
Romolo e Remo
S toria e storie
Quando Roma diventò la città più forte e ricca del suo tempo sembrò che far risalire le sue origini a un modesto gruppo di pastori fosse poco “nobile”. Si ricorse allora a una leggenda per darle origini divine e gloriose e soprattutto per creare un legame con la civiltà greca, che era stata la culla della cultura e della democrazia. Il capostipite fu riconosciuto in Enea, l’eroe troiano. Enea, eroe troiano, fuggì dall’incendio di Troia e giunse alle foci del Tevere. Suo figlio Iulo fondò la città di Alba Longa e ne affidò il comando a suo figlio Numitore. L’altro figlio, Amulio, gli sottrasse il potere e costrinse Rea Silvia, figlia di Numitore, a diventare sacerdotessa della dea Vesta. Le sacerdotesse non potevano sposarsi e avere figli. Amulio fu così sicuro di non avere qualcuno che rivendicasse il trono. Però Marte, il dio della guerra, si innamorò di lei e dalla loro unione nacquero due gemelli, Romolo e Remo: Amulio ordinò che fossero affogati nel Tevere. L’ordine non fu eseguito, i due gemelli vennero messi in una cesta e affidati alla corrente. La cesta si fermò tra le canne nei pressi del colle Palatino. Una lupa salvò i gemelli, li allattò e si prese cura di loro finché non furono trovati da Faustolo, un pastore. Conosciuta la loro storia, Romolo e Remo uccisero lo zio e decisero di fondare una nuova città. Osservarono il volo degli uccelli per individuare il luogo e stabilire chi dovesse essere il re. Gli dèi decisero: Romolo. Romolo tracciò con l’aratro il confine, ma Remo lo attraversò in segno di disprezzo. Romolo lo uccise e si proclamò re: era il 21 aprile del 753 a.C. I Romani calcolavano gli anni da questa data “ab Urbe condita”, che vuol dire “dalla fondazione dell’Urbe”, cioè della città, perché Roma era la città in senso assoluto! I pittori raccontano Dipinto di Andrea Lucatelli (1695-1741). Il ritrovamento di Remo e Romolo.
Peer teaching
Insieme agli altri Formate un gruppo con tanti componenti quanti sono i personaggi della leggenda. Drammatizzatela inventando dialoghi che chiariscano i passaggi fondamentali della trama. Quaderno operativo, p. 33 Saper fare p. xx
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Le
Fonti
SETTE RE
Tra storia e leggenda
Anche a Roma successe quello che era successo presso altri popoli: nel villaggio il gruppo di pastori eleggeva un capo che fosse la guida saggia e valorosa. Il capo-villaggio pian piano divenne sempre più importante: un re. Questa statua rappresenta la lupa che allatta Romolo e Remo. I due gemelli sono i protagonisti della leggenda che fa da sfondo alla nascita di Roma. Il lapis niger (pietra nera) si trova nel più antico foro (piazza) di Roma. Si dice che sia la pietra che fu messa per coprire la tomba di Romolo, il primo re, che era stata scoperchiata. Accanto a questa pietra vi è un altare con una piccola stele che riporta la più antica scritta in lingua latina.
Affresco di donna musicista e bambina nella Villa a Boscoreale.
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La Monarchia
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La Monarchia
F atti
Statua di senatore.
PARLIAMO di ... Quando Roma si ingrandì e non fu più un villaggio, divenne città-stato. Il modello era vicino a quello della polis: una città comandata da un re controllato dall’assemblea dei cittadini più importanti. Poteri Il re aveva grandi poteri: stabiliva le leggi, guidava l’esercito, era del re la massima autorità religiosa e amministrava la giustizia. Non poteva però trasmettere il titolo ai figli, per cui alla sua morte veniva scelto il successore tra i membri delle famiglie più importanti della città, cioè quelle che possedevano grandi appezzamenti di terreno e greggi, che allora erano la maggiore fonte di ricchezza. Il Senato Queste famiglie stabilirono anche che il re dovesse governare con l’aiuto del Senato (il cui nome deriva da senior, “anziano”), l’assemblea dei capi delle grandi famiglie che, oltre a controllare il sovrano, aveva anche il compito di scegliere il nuovo re. Solo La tradizione ricorda solo sette re, anche se il periodo della mosette re? narchia durò più di 200 anni. È difficile che siano state solo sette persone al comando di una città, se pensiamo anche al fatto che allora la vita era molto più breve rispetto a oggi. Secondo gli storici, i regni dei re di cui sono stati tramandati i nomi corrispondono a momenti significativi o di particolare sviluppo di Roma.
Pensiero computazionale
Per studiare Le informazioni che hai appreso possono essere ordinate con le seguenti parole chiave, che ti aiutano a organizzare una sintesi per esporre le tue conoscenze. • Villaggio (che funzione aveva?) • Re (quali poteri aveva? Come era scelto?) • Senato (da chi era formato? Quali compiti aveva?) • Sette re (a che cosa corrispondono?)
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F atti
Roma
I sette re di Roma PARLIAMO di ... Si ricordano i nomi di sette re che provenivano sia dalla città di Roma sia dai territori confinanti. Il nucleo originario degli abitanti di Roma era formato da persone che provenivano dai colli vicini, ma anche da Latini, Etruschi, Greci. Roma era una città “aperta a tutti”, un miscuglio di genti. Questa sua caratteristica è evidente anche dal susseguirsi di re che provenivano da queste popolazioni. I re Romolo fu il primo re. Alla sua morte i Romani dissero che Marte lo aveva rapito e trasformato nel dio Quirino, il protettore della città. Così la nascita di Roma era avvenuta sotto la protezione del dio della guerra e le sue guerre erano giustificate. II re Dopo di lui, si ricorda Numa Pompilio, che apparteneva al popolo dei Sabini. Egli rafforzò il suo potere religioso innalzando templi e stabilendo cerimonie per il culto degli dèi. III re Tullo Ostilio fu un re guerriero. Desideroso di ampliare il territorio della città, mosse guerra ai popoli vicini. Distrusse Alba Longa, la città della leggenda di Romolo e Remo. IV re Anco Marzio era sabino e segnò il passaggio dalla sola attività di pastorizia al commercio. Infatti, a lui fu attribuita la costruzione del primo ponte sul Tevere: il ponte Sublicio, fatto di legno e corda. Fondò anche il porto di Ostia, il porto di Roma alla foce del Tevere. Circo Massimo, Roma.
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F atti
I pittori raccontano Dipinto di Felice Giani (1758-1823). Numa Pompilio mentre riceve le chiavi di Roma dalla ninfa Egaria.
V re Con Tarquinio Prisco inizia l’influenza degli Etruschi. Questi erano abili architetti, avevano inventato l’arco a volta e con Tarquinio le loro tecniche vennero importate a Roma. Egli fece bonificare alcune paludi e costruire grandi opere: il tempio di Giove Capitolino (così chiamato perché sorgeva sul Campidoglio) e il Circo Massimo; ampliò il Foro (la piazza principale, l’equivalente dell’agorà greca) e, soprattutto, iniziò la costruzione della Cloaca Massima, la rete delle fognature (come nelle città etrusche). VI re Servio Tullio, un altro re etrusco, fece circondare i sette colli con una cinta di mura e riorganizzò l’esercito formando le centurie, gruppi di cento soldati. Stabilì anche che i Romani non erano solo i discendenti delle prime tribù del villaggio da cui aveva avuto origine la città, ma tutti coloro che vi risiedevano. Questa cosa preoccupò gli aristocratici, che temevano di perdere il loro potere. VII re L’ultimo re fu Tarquinio il Superbo. Il soprannome che gli fu dato fa capire quanto fosse odiato dai Romani. Era violento e arrogante e fu costretto a fuggire. Con la sua cacciata ebbe fine la monarchia a Roma. Fine della Con la fine della Monarchia, Roma non era più un vilmonarchia laggio, ma una città che aveva esteso il suo dominio sui colli vicini al Palatino: Campidoglio, Viminale, Quirinale, Esquilino, Celio, Aventino. Quaderno operativo, p. 34
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Campidoglio.
Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande. • Quali sono i sette colli su cui sorse Roma? • Quali furono i sette re? • Per quali motivi ciascuno di essi è ricordato?
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Antropologia
Mosaico con scena rurale.
Roma
L’organizzazione sociale PARLIAMO di ... La società romana era divisa in classi. I patrizi potevano accedere alle cariche pubbliche. I plebei erano la maggior parte della popolazione. Gli schiavi erano i prigionieri di guerra.
Nel periodo della Monarchia la società romana era divisa in due grandi classi sociali. Patrizi I patrizi erano coloro che discendevano direttamente dai patres, i padri che avevano fondato Roma. Proprietari di grandi appezzamenti di terreno, di bestiame e della maggior parte delle saline, godevano di tutti i diritti e potevano ricoprire cariche pubbliche. Plebei I plebei erano il resto della popolazione libera e discendevano da coloro che erano giunti a Roma dai territori vicini. All’inizio erano considerati stranieri: fu il re Servio Tullio che diede loro la cittadinanza romana, ma li obbligò ad armarsi e a impegnarsi nella difesa di Roma. Erano proprietari di piccoli terreni, artigiani e commercianti; potevano possedere anche ricchezze, ma non partecipare alle decisioni pubbliche.
Clientes I clientes, cioè “coloro che ubbidiscono”, erano i plebei che lavoravano per le famiglie patrizie in cambio di protezione e di aiuti economici. Seguivano il loro protettore anche in guerra e lo acclamavano per strada. Quando si intensificarono le guerre, i patrizi ridussero in schiavitù i prigionieri, compresi le donne e i bambini. Diventava schiavo anche chi non riusciva a pagare i debiti. Schiavi Agli schiavi più colti erano affidati compiti di responsabilità: erano insegnanti, architetti, contabili. Il padrone disponeva della vita dello schiavo: poteva venderlo, punirlo, ucciderlo, ma anche restituirgli la libertà in cambio di un riscatto o come premio per l’assoluta fedeltà. In questo caso lo schiavo era chiamato liberto.
I nomi dei patrizi
Ciascun patrizio aveva tre “nomi”: ad esempio Caio Giulio Cesare. Il più importante era il nome, perché era quello che dimostrava l’appartenenza a una gens, cioè al gruppo di famiglie che avevano un antenato in comune (Giulio = Gens Giulia). Il prenome era il nome proprio, cioè il suo nome (Caio). Il cognome indicava la famiglia in particolare (Cesare = famiglia dei Cesari).
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Busto di donna patrizia. Quaderno operativo, p. 35
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Antropologia
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La famiglia PARLIAMO di ... La famiglia era la base della società romana. Pater La società romana si basava soprattutto sulla famiglia. familias All’interno della classe dei patrizi essa comprendeva anche gli schiavi. Il capo indiscusso della famiglia, anche plebea, era il marito, il pater familias. Possedeva tutti i beni di casa, compresi quelli portati dalla moglie con il matrimonio. Una donna poteva sposarsi solo se portava una “dote”, che poteva essere in denaro, in oggetti, in animali. Il pater familias era l’unico che aveva l’autorità per celebrare i riti religiosi in onore degli antenati, i Lari, che, insieme ai Penati, erano molto venerati. Mater La donna, mater familias, esercitava la sua autorità familias con i figli e i servi. Matrimonio Nei tempi della Monarchia la donna viveva in condizione di assoluta inferiorità rispetto all’uomo. Quando era giovane era sottoposta all’autorità del padre; quando si sposava passava sotto l’autorità del marito. Solo in epoca repubblicana acquisì il diritto di ereditare una parte del patrimonio della sua famiglia di origine. Il padre sceglieva il coniuge per i figli. Spesso i matrimoni, che avvenivano quando gli sposi erano ancora in giovane età, erano combinati tenendo conto della posizione sociale delle famiglie.
Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le informazioni principali riguardanti: • il pater familias; • la mater familias; • il matrimonio nell’antica Roma.
} }
Pensiero computazionale
Per la mappa
Per esporre le tue conoscenze sul periodo della Monarchia a Roma organizzale tenendo presente i seguenti punti chiave: • fatti: il governo della città, i re di Roma • antropologia: le classi sociali, la famiglia Mappa, Quaderno operativo, p. 37 Rilievo funerario romano con la rappresentazione della vita in famiglia.
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Antropologia
Busto in marmo di ragazzo romano.
I bambini a Roma Anche a Roma, per ricchi e poveri, la nascita di un bambino era una gioia! Come noi oggi appendiamo al portone della casa i nastri rosa o azzurri per annunciare una nascita, il pater familias esponeva una ghirlanda di fiori e affidava il neonato alla protezione della dea Cunina (da cuna, che vuol dire culla), che doveva cullarlo e calmarlo. I bambini venivano allattati anche fino ai quattro anni, ma sono stati ritrovati “biberon” in pietra utilizzati quando il latte della mamma non era sufficiente. I “crepundia” erano sonaglietti che producevano rumore e rallegravano i neonati. Al collo dei bambini veniva messa la bulla, un portafortuna: in oro per i figli dei patrizi, in tessuto o cuoio per i plebei. La bulla era indossata dai maschi fino ai 17 anni, quando la toglievano per indossare la toga, il vestito dei “grandi”. Le femmine la toglievano nel giorno del matrimonio. I figli dei patrizi, nei primi tempi della Monarchia, ricevevano l’istruzione dal padre. Le famiglie più ricche prendevano al loro servizio un pedagogo, cioè un maestro privato, che generalmente era uno schiavo greco perché la cultura greca era molto stimata. I figli dei plebei imparavano a svolgere il lavoro del padre e raramente erano in grado di leggere e scrivere. Sonaglio in terracotta a forma di maiale.
Cerimonia rituale della sposa: affresco proveniente dalla Villa dei Misteri, Pompei. Sarcofago di un bambino in marmo.
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Essere romani!
S toria e storie
Per esaltare il coraggio, la forza, la lealtà e il senso di giustizia dei loro antenati, gli scrittori romani raccontavano episodi affascinanti e incredibili, che avevano come protagonisti giovani romani. Queste storie dovevano servire come esempio per i cittadini e rafforzare la consapevolezza dell’importanza di “essere romani”! I pittori raccontano
Il ratto delle Sabine
Romolo, quando fondò la sua città, dovette risolvere un grande problema: trovare le mogli per i pastori che erano andati ad abitare sul colle Palatino. Organizzò una festa alla quale invitò i Sabini, gli abitanti di una zona vicina. Ovviamente estese l’invito alle mogli e alle figlie. Mentre la festa era in pieno svolgimento, tra canti e danze, a un segnale convenuto, i giovani romani rapirono le fanciulle e misero in fuga gli uomini. Poco tempo dopo, i Sabini tornarono per liberare le loro donne e vendicare l’affronto subito. Ebbe inizio la battaglia, ma subito le Sabine intervennero per sedarla: si erano affezionate agli sposi romani e non volevano che essi combattessero contro i loro padri e fratelli. Questa pacifica conclusione portò alla fusione dei due popoli.
Dipinto di Peter Paul Rubens (1577-1640). Ratto delle Sabine.
Gli Orazi e i Curiazi
Roma e Alba Longa erano in lotta tra loro. Per evitare spargimento di sangue, fu deciso di affidare le sorti della battaglia a un duello tra i tre guerrieri più forti di ciascuna parte. Gli Orazi, tre fratelli romani, affrontarono i Curiazi, tre fratelli di Alba Longa. L’inizio fu tragico per i Romani: due Orazi vennero uccisi e il terzo si trovò solo. Fuggì e gli avversari lo inseguirono. La sua però non era una fuga, ma un’astuzia: ogni volta che uno dei Curiazi gli si avvicinava, lui si voltava e lo uccideva. Chi fu il vincitore? Il giovane Orazio, naturalmente!
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La REPUBBLICA
Le
Fonti
La costruzione di una potenza
La costruzione di una potenza Con la cacciata di Tarquinio il Superbo, i Romani passarono a una nuova forma di governo: la Repubblica. Il periodo della Repubblica durò cinque secoli. In questo arco di tempo Roma divenne una potenza militare e allargò i suoi domini a tutta la penisola italica, ad alcune regioni dell’Europa e alle coste del Nord Africa.
Durante il periodo della Repubblica il potere passò nelle mani del Senato.
Le legioni romane, cioè l’esercito, furono la base della grande espansione di Roma.
I Romani organizzarono una potente flotta di navi da guerra con le quali combattere sul mare e sconfiggere le colonie fenicie.
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F atti
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Il governo della Repubblica
La Repubblica
PARLIAMO di ... Dopo la cacciata dell’ultimo re, i patrizi che componevano il Senato aumentarono il loro potere. Dalla Monarchia Con la cacciata di Tarquinio il Superbo, i Romani non vollealla Repubblica ro più un re che aveva nelle sue mani il potere assoluto e si ispirarono alla democrazia ateniese, grazie alla quale il popolo (anche se non tutto) eleggeva i suoi rappresentanti. Il re Servio Tullio aveva stabilito che si potessero considerare Romani non solo i discendenti dei padri fondatori, ma tutti coloro che risiedevano nella città. I patrizi temevano che i plebei “avanzassero pretese” di governo e appoggiarono l’insurrezione contro Tarquinio il Superbo. Ne approfittarono per assicurarsi un maggiore potere nel governo della città. Mai più un uomo solo avrebbe preso tutte le decisioni: nasceva così la Repubblica. Il Senato Il Senato concentrò nelle sue mani il potere. I senatori prendevano le decisioni importanti e sceglievano due consoli, che dovevano mettere in pratica le loro linee guida. Due consoli Ai consoli era affidato il compito di far eseguire le leggi, di curare i rapporti con le altre popolazioni e soprattutto il compito delicatissimo di guidare l’esercito. I patrizi decisero che ciascun console aveva diritto di veto, cioè poteva bloccare le decisioni dell’altro se non le riteneva giuste. Questo impediva che uno dei due consoli diventasse troppo potente. Il dittatore In caso di guerra, però, al posto dei due consoli veniva nominato un dittatore, che aveva pieni poteri, quindi poteva prendere decisioni rapide. Il dittatore durava in carica solo sei mesi. Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande. • Dopo la cacciata del re Tarquinio il Superbo chi proponeva le leggi? • Che cos’era il diritto di veto? • Perché fu istituito il diritto di veto? • Perché in caso di guerra il comando dell’esercito veniva assegnato a un solo uomo?
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F atti
Roma
Le assemblee del popolo PARLIAMO di ...
Pensiero computazionale
Ogni classe sociale elegge i propri rappresentanti. La plebe La plebe, che aveva molti doveri e nessun diin rivolta ritto, chiese di avere i suoi rappresentanti in Senato. I plebei avevano partecipato alla guerra senza trarne benefici, perché ciò che veniva tolto al nemico era suddiviso solo tra i ricchi. Così, dopo l’ennesima guerra, crebbe il malcontento: i plebei lasciarono la città e si rifugiarono sul colle Aventino. Menenio Il Senato inviò il console Menenio Agrippa a Agrippa trattare con i plebei. Egli raccontò un apologo (una favola) per far comprendere che tutti dovevano contribuire al bene dello Stato: “Un giorno le braccia, stanche di lavorare per saziare il pigro stomaco, rifiutarono di fornirgli cibo. In breve si accorsero che, se lo stomaco non si riempiva, tutto l’organismo si indeboliva e anche loro perdevano le forze.” In cambio del loro ritorno, Agrippa promise ai plebei la cancellazione di tutti i debiti e l’istituzione di una nuova carica, quella dei tribuni della plebe. Essi potevano opporsi alle leggi ritenute troppo dannose per la plebe. I tribuni della plebe chiesero che le leggi venissero scritte ed esposte. Su 12 tavole di bronzo fu scritto il primo testo delle leggi romane: erano le Leggi delle XII Tavole.
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande. • Perché la plebe si rivoltò contro i patrizi? • Che cosa ottenne in seguito alla protesta? • Quali erano i nuovi organismi che rappresentavano le classi sociali?
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Ripeti in modo semplice e coerente quanto hai imparato, tenendo presente i seguenti punti chiave: • la Repubblica, una nuova organizzazione del potere • le nuove conquiste dei plebei • le assemblee del popolo Mappa, Quaderno operativo, p. 48
Le assemblee La popolazione romana era divisa in classi, del popolo ciascuna delle quali eleggeva i rappresentanti delle assemblee. • Comizi centuriati: era l’assemblea dei Romani più ricchi. • Comizi tributi: era l’assemblea di tutti i cittadini maschi e liberi che abitavano in Roma; eleggevano le cariche minori. • Assemblea della plebe: era composta solo dai plebei ed eleggeva i tribuni della plebe.
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Le MAGISTRATURE I pretori amministravano la giustizia. Due censori stabilivano le tasse da pagare e decidevano i lavori pubblici. Quattro edili sorvegliavano la manutenzione degli edifici pubblici, dei mercati e delle strade. Organizzavano e pagavano gli spettacoli pubblici.
I consoli presenziavano il senato, i comizi e le assemblee popolari. Erano scortati dai littori.
Venti questori custodivano il tesoro pubblico, incassavano i tributi e pagavano gli stipendi ai soldati e ai funzionari. I tribuni della plebe erano i rappresentanti dei plebei.
Pensiero computazionale
Per studiare
Quaderno operativo, p. 38
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Spiega con parole tue i compiti dei seguenti magistrati: consoli, censori, edili, tribuni della plebe, pretori, questori.
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F atti
Roma
La guerra contro i popoli italici PARLIAMO di ... Con l’avvento della Repubblica, i Romani intrapresero lunghe guerre con i popoli confinanti. In pochi anni i territori delle popolazioni dell’Italia passarono sotto il dominio romano. Con la cacciata dei re, i patrizi vollero allargare i loro possedimenti; la conseguenza fu una serie di guerre con i popoli confinanti.
Territori romani dopo il 275 a.C.
Popoli del Lazio I Romani poco alla volta sottomisero i Latini, gli Equi, i Volsci. La sconfitta della città etrusca ed Etruschi di Veio portò Roma ad avere il sopravvento sugli Etruschi. Ma i Romani ebbero anche delle disfatte. La più clamorosa fu quella che avvenne a opera dei Galli, le tribù che provenivano da oltre le Alpi e si erano stanziate nella Pianura Padana. I Galli arrivarono fino a Roma e la saccheggiarono. Roma sconfitta Roma non si diede per vinta e riprese la sua espansione verso sud. Lì abitavano i Sanniti, che furono sconfitti dopo un lungo periodo di guerre. Per completare la conquista del sud rimanevano le colonie greche. Taranto e Pirro L’esercito romano sembrava imbattibile e per questo la colonia di Taranto si alleò con Pirro, il re dell’Epiro, che corrisponde all’attuale Albania. Pirro attraversò il mare, sconfisse i Romani in alcune battaglie, ma perse quella decisiva e dovette lasciare la colonia al dominio di Roma. Con la conquista delle altre popolazioni e delle colonie della Magna Grecia in Calabria, Roma ebbe il controllo di tutta la parte centro-meridionale della penisola. Galli Per occupare i territori a nord dell’Etruria, Roma dovette combattere e sconfiggere i Galli. Pirro.
390 a.C. I Galli saccheggiano Roma 290 a.C. Vittoria sui Sanniti 396 a.C. Sconfitta di Veio 431 a.C. Sconfitta degli Equi e dei Volsci
1000 a.C.
900 a.C.
800 a.C.
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700 a.C.
600 a.C.
500 a.C.
400 a.C.
275 a.C. Sconfitta definitiva di Pirro e Taranto
300 a.C.
200 a.C.
100 a.C.
Nascita di Cristo
Quaderno operativo, pp. 40-41
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Antropologia
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L’esercito
La Repubblica
PARLIAMO di ... Con l’avvento della Repubblica, Roma iniziò la sua imponente espansione. Ciò fu possibile perché seppe organizzare un esercito di soldati addestrati e disciplinati, alla guida del quale c’erano consoli e generali che avevano una grande capacità strategica. Tutti gli uomini in salute, patrizi e plebei, avevano e sentivano il dove- Soldato romano re di far parte dell’esercito. Per combattere era necessario un equipaggiamento che non era offerto dal governo della città, ma doveva essere acquistato da ciascun cittadino che andasse in guerra. I soldati romani erano armati di tutto punto: avevano aste, giavellot- Equipaggiamento ti, spade lunghe e corte, pugnali. Per proteggere il corpo indossavano l’elmo, lo scudo e la corazza. L’equipaggiamento comprendeva ciò che serviva per aprire strade e costruire l’accampamento: pala, corda, piccone. Ciascun soldato portava con sé il cibo per tre giorni. I Romani erano convinti che per creare un esercito forte e unito oc- Disciplina corressero una ferrea disciplina e il senso di obbedienza e di servizio della patria. Essere un soldato romano era considerato un onore. Anche quando ai soldati fu data una paga che ammontava a un soldus (da cui il termine “soldato”), il senso dell’obbedienza e del dovere non vennero mai meno. L’esercito romano era diviso in legioni, cioè gruppi organizzati formati Legione da legionari, soldati che marciavano a piedi, al comando dei centurioni. I cavalieri, soldati a cavallo, appartenevano alle classi più ricche. Vi erano poi i soldati specializzati in alcune tecniche, come i frombolieri, che combattevano con la fionda, e gli arcieri, che usavano archi e frecce. Un ruolo importante avevano i genieri, che costruivano strade per il passaggio delle legioni, ponti, l’accampamento e le macchine da guerra. Gli esploratori procedevano davanti alle legioni per individuare i passaggi migliori e segnalare la presenza di nemici. Pensiero computazionale
Per studiare Spiega che cos’era una legione e qual era il ruolo dei suoi diversi componenti. Quaderno operativo, p. 42
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Antropologia
Roma
L’accampamento romano Le legioni romane si spostavano a piedi compiendo estenuanti marce per raggiungere i luoghi di combattimento. Quando sostavano per periodi più o meno lunghi per presidiare un territorio allestivano un accampamento di tende e, nelle zone di confine, anche in muratura. Molti accampamenti restavano abitati per anni perché le campagne militari duravano a lungo e occorreva controllare le zone conquistate. Quando il grosso dell’esercito si ritirava, alcuni soldati rimanevano sul posto e nascevano città che conservavano la struttura dell’accampamento. L’accampamento, chiamato castrum, aveva forma rettangolare. Era attraversato da due strade principali che partivano dalle quattro porte d’accesso e si intersecavano ad angolo retto.
Al centro si trovava il quartier generale (praetorium) dove alloggiavano i comandanti e dove erano collocati i depositi delle armi. Il cardo correva da nord a sud.
Nell’accampamento si trovavano magazzini per le scorte alimentari, scuderie e anche un’infermeria.
Il decumano da est a ovest. La via che portava alla tenda del comandante era chiamata pretoria.
Una cinta di mura in legno proteggeva l’accampamento. Oltre le mura, spesso veniva scavato un fossato.
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Quaderno operativo, p. 43
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Antropologia
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Le navi da guerra
La Repubblica
I Romani erano molto forti nei combattimenti terrestri, ma volevano esserlo altrettanto in quelli in mare. Il console Caio Duilio trovò la soluzione: combattere per mare non con scontri navali, ma impiegando i fortissimi soldati. Fece preparare una flotta di 120 navi, modificate con il corvo, un ponte mobile.
Il signum era l’insegna della nave. Il rostro era uno sperone in metallo collocato a prua, cioè nella parte anteriore. Aveva più punte, che potevano provocare grandi squarci nelle fiancate della navi nemiche.
Il corvo girava su un perno. Si poteva così manovrare più agilmente.
Le navi da guerra romane avevano vari ordini di remi per aumentare la velocità durante le manovre.
Il corvo era un ponte mobile munito di uncini che si agganciavano ai bordi delle navi nemiche. Quando queste erano vicine, il corvo veniva lasciato cadere. I soldati potevano passare da una nave all’altra e la lotta diventava un corpo a corpo.
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F atti
PARLIAMO di ...
Le guerre puniche
I pittori raccontano Nel dipinto Annibale guida lʼesercito attraverso le Alpi per attaccare i Romani.
Per dominare i commerci sul Mediterraneo, Roma entrò in guerra con Cartagine, la colonia fenicia. Ci vollero tre guerre per sottomettere Cartagine. Il principale condottiero cartaginese fu Annibale. I generali romani furono Scipione “l’Africano” e Scipione Emiliano. Con la conquista della penisola italica, Roma divenne una potenza. Mancava il controllo del commercio in tutto il Mediterraneo: questo fu il nuovo obiettivo del Senato e dei patrizi. Cartagine Il desiderio di conquista delle coste africane rese inevitabile lo scontro con i Puni, nome che i Romani davano ai Cartaginesi. Cartagine, colonia fenicia, nel corso dei secoli aveva occupato, oltre che un lungo tratto della costa occidentale del nord Africa anche territori in Spagna, Corsica, Sardegna e Sicilia. I commerci marittimi l’avevano resa una città ricca e potente. Lo scontro con Roma durò più di cento anni, il tempo di tre guerre. Prima La guerra contro Cartagine doveva essere combattuta sul mare e perciò i Romani avevano guerra costruito una potente flotta. punica Il primo scontro avvenne con la battaglia delle isole Egadi, che vide le navi romane vittoriose. Sicilia, Sardegna e Corsica passarono sotto il controllo di Roma. Seconda I Cartaginesi, sconfitti, decisero di cambiare tattica e di combattere via terra sorprendendo guerra Roma. Guidati da Annibale, attraversarono le Alpi con l’esercito e gli elefanti. Sconfissero punica più volte l’esercito romano, fino ad arrivare in Puglia, dove a Canne annientarono le legioni. Non ebbero il coraggio di attaccare direttamente la città e proseguirono verso sud fermandosi a Capua per riposare. I Romani agirono di astuzia. Sbarcarono in Africa comandati da Publio Cornelio Scipione. I Cartaginesi richiamarono subito Annibale. I due condottieri si scontrarono a Zama, sulle coste africane. Vinse Scipione, che ricevette il soprannome di Africano. Le condizioni di pace furono durissime per i Cartaginesi: dovettero consegnare la loro flotta, rinunciare ai possedimenti in Spagna e in Africa. La condizione più dura fu l’impegno a non fare alcuna guerra senza il consenso di Roma.
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F atti
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3
La Repubblica
U.
Patto Cartagine, per lungo tempo regina del Mediterraneo, non poteva rinunciare ai suoi tradito traffici marittimi e li riprese con grande successo. Roma vedeva con timore questa rinascita dell’avversaria. Quando i Puni non rispettarono il patto e dichiararono guerra a un popolo vicino, i Romani decisero che era giunto il momento di intervenire. In Senato fu pronunciata la famosa frase “Cartagine deve essere distrutta”. Terza L’esercito romano tornò in Africa con guerra punica una spedizione guidata da Scipione Emiliano, figlio adottivo di Scipione l’Africano. Cartagine fu messa sotto assedio e rasa al suolo. Al termine delle guerre, Roma uscì vittoriosa e poté chiamare il Mediterraneo “Mare Nostrum” cioè “Mare Nostro”. Dominio Per conquistare il dominio di tutte nel le terre che si affacciavano sul Mar Mediterraneo Mediterraneo, Roma si scontrò poi con i Greci e i popoli dell’Asia Minore e con gli Iberici, che abitavano l’attuale Spagna.
Rovine di Cartagine. 216 a.C. Battaglia di Canne 202 a.C. Battaglia di Zama
149-146 a.C. Terza guerra punica
241 a.C. Battaglia delle Isole Egadi
500 a.C.
450 a.C.
400 a.C.
350 a.C.
300 a.C.
250 a.C.
264-241 a.C. Prima guerra punica
200 a.C.
150 a.C.
100 a.C.
Quaderno operativo, p. 44
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Nascita di Cristo
218-202 a.C. Seconda guerra punica
} }
Itinerario di Annibale.
50 a.C.
Pensiero computazionale
Per la mappa
Ripeti in modo semplice e coerente le tue conoscenze sull’espansione di Roma, tenendo presente i seguenti punti chiave: • le guerre per la conquista della penisola italica • le guerre per la conquista del Mediterraneo Mappa, Quaderno operativo, p. 45
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F atti
Roma
Il governo dei nuovi territori PARLIAMO di ... Per governare il territorio che diventava sempre più vasto, il governo di Roma istituì le città federate, ai cui cittadini era riconosciuta la cittadinanza romana, e le province. Tutte dipendevano dal governo centrale, ma con obblighi diversi. Città federate
Province
Le vittoriose guerre avevano portato Roma a dominare su un vasto territorio. Fu necessario trovare un modo per controllare e governare questi territori. Nacque un sistema di organizzazione che è giunto fino a noi: le province e la federazione. Le città della penisola diventarono città federate (cioè legate da un patto): erano indipendenti, ma avevano l’obbligo di riconoscere la superiorità di Roma. In caso di guerra, dovevano combattere al suo fianco. Gli abitanti non erano cittadini romani, ma socii: non partecipavano alla vita pubblica. Le province erano le terre al di fuori della penisola italica. La situazione degli abitanti di quei territori era pesante, in quanto dovevano pagare ingenti tributi. Potevano mantenere le loro abitudini, le loro credenze religiose, ma l’importante era che avessero ben chiaro che dipendevano da Roma e che ne erano sudditi. Ciascuna provincia era sottoposta all’autorità di un proconsole romano, che non era retribuito per il suo incarico, ma poteva sfruttare le risorse locali. L’incarico di proconsole era dunque molto ambito: offriva l’opportunità di arricchirsi moltissimo riscuotendo tasse.
Rappresentazione delle province asiatiche.
Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande. • In quali territori sorgevano le città federate? In quali le province? • Chi comandava nelle province? • Qual era l’obbligo più gravoso che avevano gli abitanti delle province?
Anfiteatro romano ad Arles, in Francia.
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Quaderno operativo, p. 46
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3
Antropologia
U.
Le lotte sociali
La Repubblica
PARLIAMO di ... Le nuove conquiste ebbero forti conseguenze sui rapporti tra le varie classi sociali. La società andava trasformandosi. Diventava sempre più forte la distinzione tra ricchi e poveri e nacquero forti contrasti tra patrizi e plebei. Latifondo Con la guerra aumentarono le terre che, tolte alle popolazioni vinte, non venivano divise equamente. I terreni erano assegnati solo ai grandi proprietari terrieri, così come il denaro andava ai governatori delle città. Si crearono i latifondi, vasti appezzamenti appartenenti a una sola persona. Plebei I piccoli proprietari e i plebei, al contrario, si impoverivano. Per prestare servizio nell’esercito spesso abbandonavano attività e campi e, al ritorno dalla guerra, si ritrovavano senza denaro e senza il necessario per vivere. Commercianti Altri cittadini si erano arricchiti con il commercio dei nuovi prodotti provenienti dalle terre più lontane e volevano partecipare alla vita pubblica. Fratelli Gracco Tra ricchi e poveri a Roma scoppiavano continui disordini, perché la plebe non era più disposta a sopportare le disuguaglianze. Due fratelli romani di famiglia patrizia vollero intervenire in aiuto dei plebei. Tiberio Gracco, eletto tribuno della plebe, riuscì a far votare una legge per distribuire in modo più equo le terre conquistate. Ciascun latifondista non poteva possedere più di una certa estensione di terreno; il resto doveva essere distribuito in piccoli appezzamenti ai cittadini più poveri. I latifondisti non accettarono la riforma e fecero uccidere Tiberio. Dieci anni dopo, Caio Gracco, eletto a sua volta tribuno della plebe, ripropose la legge del fratello Tiberio, ma fu minacciato di morte. Per non cadere nelle mani dei nemici, si fece uccidere da uno schiavo.
La splendida Domus di Julia Felix a Pompei testimonia la ricchezza dei grandi latifondisti.
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Quaderno operativo, p. 47
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Le CASE dei ROMANI La domus era la casa dei patrizi. Era articolata attorno a due spazi aperti.
Il peristilio era il giardino, ornato di colonne e statue, che sorgeva nel retro.
Il triclinio era la sala da pranzo. Vi si svolgevano i banchetti e prendeva il nome dai divani (triclini) sui quali si adagiavano gli ospiti, che mangiavano semisdraiati.
Il larario era l’altare domestico riservato ai riti per i Lari, i defunti, e i Penati, gli spiriti protettori della famiglia.
L’atrio era una sala dove si ricevevano gli amici e i clienti.
L’impluvium era la vasca per la raccolta dell’acqua piovana.
Il vestibolo era la zona di accesso della casa.
Il tablino era lo studio del pater familias. Qui riceveva i clientes e si occupava degli affari.
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Quaderno operativo, p. 58
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L’insula era il “condominio“ della maggior parte della popolazione. Poteva essere alta anche 7 piani. Le insule erano costruite con materiali scadenti, perciò erano soggette a crolli e incendi. Gli appartamenti non avevano acqua corrente né servizi igienici.
Gli alloggi erano grandi nei piani inferiori. Man mano che si saliva le stanze diventavano più piccole.
Al primo piano c’era l’appartamento del padrone dell’insula.
Il cavedio era il cortile interno.
Le tabernae erano le botteghe. Avevano all’interno un soppalco che serviva da deposito o alloggio dell’artigiano e del commerciante.
} }
Per costruire competenze
Immagina di essere una guida e di spiegare la struttura della città, le attività che vi si svolgevano, la vita degli abitanti ai visitatori di un museo in cui è stato ricostruito l’ambiente di una domus e di un’insula.
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Antropologia Rilievo funerario con insegna di una macelleria.
Per le vie di Roma
Un termopolio, il corrispondente del nostro bar.
PARLIAMO di ... La conquista di vasti territori ebbe come conseguenza anche il cambiamento dell’aspetto di Roma. I traffici commerciali si fecero più intensi e Roma divenne una città “moderna”, ricca di botteghe e taverne. Passeggiando per i vicoli stretti ci si poteva fermare in macelleria, dove i pezzi di carne erano appesi ed esposti all’aperto. Vi erano anche le “gastronomie”, dove si potevano acquistare cibi già cotti conservati in vaso di terracotta, esposti sui banconi di pietra. I patrizi, che per la maggior parte erano proprietari dei latifondi, i grandi appezzamenti di terreno, erano tra i pochi a poter fare acquisti. Tutto era possibile a Roma… a patto di avere un sacchetto pieno di monete: asse, denario, sesterzio o aureo!
I tonsores erano i moderni parrucchieri.
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La Repubblica
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A.
3
La religione
Antropologia
I Romani erano politeisti. Molte delle divinità che adoravano furono riprese da quelle greche, cambiandone i nomi. Anche a Roma avevano grande importanza gli àuguri, cioè i sacerdoti che interpretavano il volo degli uccelli, i tuoni e i fulmini per conoscere il volere degli dèi. Il pontefice massimo era colui che metteva in contatto gli uomini e la divinità, officiava tutte le cerimonie ed era una delle cariche più importanti. I Romani erano superstiziosi e utilizzavano i portafortuna.
Hermes - Mercurio, messaggero degli dèi.
Zeus - Giove, padre degli dèi.
Era - Giunone, moglie di Giove.
Atena - Minerva, dea della sapienza e della guerra. Poseidone - Nettuno, dio del mare.
Ares - Marte, dio della guerra. Afrodite - Venere la dea della bellezza.
Apollo - Apollo, dio del Sole, della musica e della poesia.
Quaderno operativo, p. 59
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F atti
Roma
Le guerre civili PARLIAMO di ... Le tensioni scoppiate con le lotte sociali portarono a una grande divisione tra patrizi e plebei, che si divisero in due partiti. Iniziarono così vere e proprie guerre tra i cittadini della Repubblica. Caio Mario.
Due fazioni L’uccisione dei fratelli Gracco segnò l’inizio di una serie di guerre civili, cioè combattute tra i cittadini. Si formarono due partiti: • i popolari, che volevano migliorare le condizioni dei plebei; • gli ottimati, che difendevano i privilegi dei patrizi. Fuori Roma Anche fuori Roma cresceva il malcontento. I socii, cioè i cittadini dei territori italici, avevano combattuto al fianco dei Romani nelle guerre, si erano impoveriti e non avevano ricevuto nessuna ricompensa. Anzi, erano costretti a pagare forti tasse che arricchivano solo i patrizi di Roma. Mario e Silla Gli scontri tra ottimati e popolari videro protagonisti due generali romani e i loro sostenitori: Caio Mario, di origine plebea, e Lucio Silla, di origine patrizia. Caio Mario fece un’importante riforma dell’esercito: i soldati avrebbero ricevuto le armi e una paga giornaliera; in più, in caso di vittoria, sarebbe stato assegnato loro un appezzamento di terreno: fare il soldato diventava così una professione. Molti plebei lo seguirono per avere una fonte di reddito. I due generali, alla testa dei loro eserciti, si scontrarono. Silla ebbe la meglio, restituì il potere ai patrizi, cancellò ogni potere dei tribuni della plebe. Spaventò il Senato evidenziando una situazione di conflitto sia all’interno della città sia nelle province. Lucio Silla. Si fece così nominare dittatore, non per sei mesi, come prevedeva la legge, ma a vita. Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande. • Perché i socii erano malcontenti? • Chi era Mario e che cosa fece? • Chi era Silla e che cosa fece? • Che cos’è una guerra civile? • Quali furono le due fazioni che si formarono dopo la morte dei fratelli Gracco?
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Dopo aver studiato anche la pagina relativa al triumvirato, organizza le risposte dell’esercizio precedente e le nuove informazioni per ripetere in modo chiaro ciò che hai appreso. Mappa, Quaderno operativo, p. 51
Quaderno operativo, p. 51
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A.
3
F atti
U.
Il primo triumvirato
La Repubblica
PARLIAMO di ... Dopo le guerre civili, gli Italici ottennero la cittadinanza romana. Anche gli schiavi, guidati da Spartaco, si ribellarono, ma senza successo. Le continue sommosse portarono alla formazione di un triumvirato, un governo di tre uomini: Pompeo, Crasso e Cesare. Alla morte di Silla, a Roma ricominciarono le lotte tra popolari e ottimati, gli aristocratici. I popoli Ne approfittarono alcune città federate per rivendicare la cittadinanza romana. italici Questo significava per loro: diventano • poter partecipare alle decisioni politiche, economiche e militari; romani • avere ruoli di comando nell’esercito; • poter partecipare, soprattutto, alla spartizione dei bottini di guerra e delle terre conquistate. Inoltre, i più poveri avrebbero potuto ricevere gratuitamente il pane in tempo di carestia. Era una grossa richiesta e ottenerla sarebbe stata una grande conquista! Dopo tre anni di lotte, gli Italici ottennero la cittadinanza. In un clima di insicurezza, gli schiavi videro una buona occasione per ribellarsi e ottenere la libertà. Spartaco A dare il via alla rivolta fu Spartaco, un guerriero ridotto in schiavitù e costretto a fare il gladiatore. Sotto la sua guida, circa 70 000 schiavi per due anni riuscirono a tener testa alle truppe inviate da Roma. Alla fine, però, furono sopraffatti. Il potere A combattere nelle province che si erano ribellate furono mandati due generali, fedeli seguadei generali ci di Silla: Gneo Pompeo e Marco Crasso. Riuscirono vincitori e quando tornarono a Roma furono nominati consoli. Il triumvirato I due però volevano indebolire il Senato e così strinsero un patto di reciproco aiuto con un altro forte generale: Caio Giulio Cesare, appoggiato sia dai soldati che lo avevano seguito nelle sue vittoriose campagne militari sia dai plebei che aveva sempre difeso. Il loro governo prese il nome di triumvirato, dalle parole latine tres (tre) e viri (uomini). Pompeo, Crasso e Cesare si impadronirono del potere e governarono per dieci anni.
Caio Giulio Cesare.
Quaderno operativo, pp. 50-52
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F atti
Roma
Caio Giulio Cesare PARLIAMO di ... Giulio Cesare è uno dei più famosi personaggi della storia. A capo delle sue legioni, combatté contro i Galli e sconfisse i suoi avversari in una guerra civile. Vittorie Caio Giulio Cesare discendeva dalla famosa gens Iulia e, pur essendo un patrizio, si era sempre schierato a favore dei plebei. Ottenne il comando delle truppe che controllavano la Gallia, la regione oltre le Alpi corrispondente all’attuale Francia. In otto anni di guerre Cesare sottomise i Galli che si erano ribellati a Roma, sconfiggendo Vercingetorige, il loro famoso comandante. Occupò anche i territori dei Germani e attraversò il mare per occupare la Britannia. Le vittorie in Gallia procurarono grande fama a Cesare, ma preoccuparono Pompeo, che non si fidava dell’alleato. Quando morì il triumviro Crasso, Pompeo, approfittando del fatto che Cesare fosse in Gallia con i suoi soldati, si fece eleggere console unico. Guerra Cesare decise di tornare a Roma, ma, non essendo più civile contro console, avrebbe dovuto lasciare l’esercito ed entrare Pompeo nella città come privato cittadino. Non ubbidì e marciò su Roma con le sue truppe per fermare Pompeo, che voleva impossessarsi del potere. Scoppiò una nuova guerra civile. Pompeo, sconfitto, si rifugiò in Egitto. Ma i funzionari egizi, per ottenere la riconoscenza di Cesare, lo fecero uccidere. Cesare Cesare fu nominato dittatore a vita e attuò molte dittatore riforme: • distribuì molte terre ai plebei e ai suoi soldati; • raddoppiò la paga dei soldati; • ordinò la costruzione di nuove opere pubbliche a Roma, dando lavoro a molti plebei; • diminuì gli affitti nelle insulae per migliorare le condizioni di vita dei meno abbienti. Ma fece anche interventi non graditi al Senato: chiamò rappresentanti di Italici, Galli e Spagnoli a far parte del Senato; ridusse i poteri dello stesso Senato convocandolo solo per chiedere consiglio, ma riservando a se stesso il diritto della decisione finale.
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U.
La morte L’atteggiamento di Cesare nei confronti del Senato e dei patrizi attirò l’ostilità di molti aridi Cesare stocratici e ricchi proprietari terrieri che volevano riavere gli antichi privilegi. Alcuni di loro, capeggiati da Bruto e Cassio, organizzarono una congiura. Il 15 marzo del 44 a.C. (Idi di Marzo) Cesare morì, pugnalato alle spalle, all’interno del Senato.
A.
3
F atti Cesare Cesare testimoniò le sue imprese in due volumi: il De bello gallico (la guerra contro i Galli) scrittore e il De bello civili (la guerra civile contro Pompeo e il Senato), che sono stati tradotti dal latino e studiati da migliaia di studenti. Dal suo nome gli imperatori romani furono chiamati “Cesari”. I pittori raccontano
Dipinto di Vincenzo Camuccini (1805). L’uccisione di Cesare.
48 a.C. Cesare sonfigge Pompeo 47 a.C. Cesare diventa dittatore 60 a.C. Triumvirato
100 a.C. Nascita di Cesare
100 a.C.
90 a.C.
80 a.C.
70 a.C.
60 a.C.
44 a.C. Assassinio di Cesare
50 a.C.
40 a.C.
30 a.C.
20 a.C.
10 a.C.
Nascita di Cristo
58-52 Cesare combatte in Gallia e sconfigge Vercingetorige
Congiura: accordo segreto per eliminare un personaggio potente o un potere. Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea le informazioni principali che riguardano i paragrafi in cui è stato diviso il testo, poi ripeti ciò che hai appreso. Quaderno operativo, p. 63
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Ripeti in modo semplice e coerente le tue conoscenze sulle lotte sociali e le guerre civili a Roma, tenendo presente i seguenti punti chiave: • il primo triumvirato • Giulio Cesare Mappa, Quaderno operativo, p. 54
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S toria e storie
Le frasi famose di Cesare Veni, vidi, vici
Il regno del Ponto, un territorio dell’attuale Turchia, non aveva mai avuto buoni rapporti con Roma. Il suo re Mitridate era un acerrimo nemico della Repubblica e avrebbe voluto distruggere la città. Per questo combatté contro i Romani ben tre guerre. Alla fine arrivò Cesare che, in una fulminea battaglia, sconfisse Farnace, il figlio di Mitridate. Fu uno scontro sanguinoso, durato cinque ore. Le legioni di Cesare, pur soffrendo molte perdite, annientarono l’esercito di Farnace, che contava circa 20 000 uomini. Dopo la vittoria, Cesare inviò a Roma il famoso messaggio “Veni, vidi, vici” (letteralmente “Venni, vidi, vinsi”): in tre parole comunicò quanto era necessario!
Alea iacta est
Quando Cesare tornò dalla Gallia, Pompeo gli impose di fermarsi con il suo esercito sul fiume Rubicone. Poteva dare quest’ordine perché era console unico. Il Rubicone segnava il confine tra i territori di Roma e quelli della Gallia Cisalpina, cioè al di qua delle Alpi, che era una provincia. Attraversare il fiume, nonostante il divieto di un console, significava invadere il suolo romano, cioè attaccare Roma. Cesare sapeva che cosa poteva comportare, ma non voleva lasciare il potere a Pompeo. Attraversò il fiume e pronunciò la famosa frase: “Alea iacta est” (“Il dado è tratto, gettato”), che significava che non poteva più tornare indietro. Sapeva che la conseguenza inevitabile sarebbe stata la guerra contro Pompeo.
Tu quoque...
Lo storico Svetonio racconta che Cesare morì sotto i colpi di ventitré pugnalate, avvolgendosi compostamente la tunica addosso ed “emettendo un solo gemito al primo colpo, senza una parola”. Poi Svetonio riferisce che quando Cesare si accorse che tra quelli che avevano congiurato contro di lui e che lo stavano assassinando c’era anche Marco Giunio Bruto, suo amato figlio adottivo, esclamò: “Tu quoque, Brute, fili mi!” (“Anche tu, Bruto, figlio mio!”).
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F atti
Il secondo triumvirato PARLIAMO di ... Dopo la morte di Cesare si prospettò il pericolo di una nuova guerra civile. Per scagionarla, si costituì un nuovo triumvirato. L’assassinio di Cesare gettò Roma nello scompiglio. Il popolo, che aveva visto in Cesare un alleato, si sollevò: ritornò il pericolo di una guerra civile. Il Senato si dimostrò incapace di dominare la situazione. I congiurati, che credevano di essere appoggiati dal Senato perché volevano ridare ai senatori l’antico potere, caddero in disgrazia e furono costretti a fuggire. Il momento era veramente difficile: i consoli Marco Antonio e Marco Lepido e il figlio adottivo di Cesare, Ottaviano, presero il potere e insieme diedero vita al secondo triumvirato. Per prima cosa decisero di punire i congiurati che erano fuggiti in Grecia. Li affrontarono e li sconfissero nella battaglia di Filippi.
Il secondo triumvirato
Tornati a Roma vincitori, si spartirono il controllo dei territori: • a Marco Antonio fu affidato l’Oriente; • a Lepido l’Africa; • a Ottaviano l’Italia e le province dell’Occidente. Ben presto, però, ripresero le lotte per la conquista del potere assoluto, soprattutto tra Antonio e Ottaviano, perché Lepido si era ritirato a vita privata. Antonio, per dominare anche sull’Egitto, sposò la regina Cleopatra. Questo scatenò una vera guerra. Le legioni di Ottaviano e quelle di Antonio si scontrarono ad Azio. La vittoria fu di Ottaviano, che tornò a Roma come un trionfatore. Il regno d’Egitto ebbe fine e divenne una provincia romana.
Ancora discordie tra i triumviri
Cleopatra su bassorilievo.
I pittori raccontano Dipinto di Pietro da Cortona (1596-1669). Raffigura Cesare mentre concede il trono a Cleopatra.
Pensiero computazionale
Per studiare Sottolinea nel testo, con i colori indicati, le risposte alle seguenti domande. • Chi furono i tre triumviri? • Chi sconfissero nella battaglia di Filippi? • Che cosa accadde dopo la loro vittoria? • Perché Antonio e Ottaviano si scontrarono? Quaderno operativo, p. 55
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Per costruire competenze
Rispondi alle domande per ricordare quanto hai studiato lo scorso anno. • Come era chiamato il sovrano degli Egizi? • Ci furono altre regine durante l’Impero degli Egizi?
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Questore ieri... questore oggi!
Compito di realtà
} }
Come al tempo dei Romani, anche oggi in una città, nella caserma della polizia, c’è un questore, in un tribunale c’è un magistrato; c’è poi una curia e c’è anche un senato. Ma ai giorni nostri si riferiscono a funzioni diverse.
CODING Conosci e fai conoscere le cariche pubbliche. Questo è un lavoro che puoi eseguire con i compagni e le compagne, suddividendovi le cariche da prendere in considerazione. 1 Cercate sul vocabolario cartaceo oppure online il significato di ciascuna parola.
Pontefice • Magistrato • Questore • Senatore • Pretore • Console • Edile • Tribuno • Cliente
Sicuramente troverete spiegato il significato che si riferisce sia al ruolo che hanno oggi le persone che svolgono quell’attività sia a quello che avevano nell’antica Roma. 2 Preparate un manifesto che possa rendere visibile graficamente per ciascun termine le differenze tra il significato odierno e quello del passato. Ecco alcuni suggerimenti: • scrivete le definizioni;
• rendete più chiare le definizioni corredandole di disegni e foto; • se nel vostro paese o città ci sono persone o luoghi citati nell’elenco, chiedete aiuto all’insegnante, a conoscenti o a pubbliche istituzioni per effettuare interviste che aiutino a chiarire le differenze tra “ieri” e “oggi”. 3 Ora trasformatevi in “tribuni” e spiegate a compagni e compagne di altre classi che cosa vuol dire il titolo: Questore ieri… questore oggi!
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La Monarchia e la Repubblica
} } Sintesi
Geostoria • Il primo nucleo di Roma sorse sul colle Palatino. • Condizioni favorevoli: zona collinare non paludosa, vicinanza del fiume con possibilità di guado dall’isola Tiberina, possibilità di controllo della strada commerciale degli Etruschi, vicinanza al mare e alle saline. Fatti • Un gruppo di Latini si stabilisce sul Palatino. • Il territorio si espande su 7 colli. • Il villaggio riconosce la figura di un re. • La monarchia dura più di 200 anni, ma si ricordano solo 7 re. • Con la cacciata di Tarquinio il Superbo nasce la Repubblica. • Espansione nei territori dei popoli del Lazio: Latini, Equi, Volsci. • Conquista dei territori etruschi. • Conquista di Taranto, dei territori della Magna Grecia e della Pianura Padana. • Tre guerre puniche contro Cartagine. • Le lotte sociali: i fratelli Gracco. • Le guerre civili: Mario e Silla. • Il primo triumvirato: Pompeo, Crasso, Cesare. • Giulio Cesare. • Il secondo triumvirato: Marco Antonio, Marco Lepido, Cesare Ottaviano. Antropologia • La società romana è fondata sulla famiglia. • La società è divisa in classi: patrizi, plebei, schiavi. • Durante la Repubblica il potere è nelle mani del Senato. • Il Senato nomina due consoli che mettono in pratica le leggi decise dal Senato. • I consoli sono aiutati dai magistrati: edili, censori, pretori, questori, tribuni della plebe. • In caso di guerra viene eletto un dittatore. • I patrizi possiedono i latifondi. • In città sono importanti i commercianti. • I plebei vivono nelle insulae. • I patrizi vivono nelle domus e nelle villae. Flip Poster, p. 5
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Quaderno operativo, pp. 56-57
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Le
Fonti
L’IMPERO
La grandezza di Roma
I Romani avevano cacciato Tarquinio il Superbo perché non volevano che un uomo solo comandasse e scelsero come modello la democrazia ateniese. Quando divennero i padroni del mondo allora conosciuto, si ispirarono ai grandi Imperi del passato.
Questi sono i resti del Vallo di Adriano al nord dell’Inghilterra. Il vallo era una barriera difensiva che i Romani costruivano per difendere i confini delle terre conquistate.
Gli anfiteatri furono uno dei luoghi simbolo della Roma imperiale. Vi si svolgevano combattimenti fra gladiatori e fra uomini e belve feroci. Il più famoso fu il Colosseo. La sua costruzione richiese dieci anni di lavoro e per la sua inaugurazione ci furono cento giorni di giochi.
Le popolazioni che erano in prossimità dell’Impero minacciavano i confini e sempre più frequenti erano le guerre per difenderli.
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Rappresentazione di una battaglia tra Romani e Barbari.
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Le terre dell’Impero Dal periodo dei triumvirati al secondo secolo dopo Cristo, Roma raggiunse il massimo della sua espansione. Il suo dominio si estendeva sull’Europa centro-occidentale, orientale e meridionale, sull’Asia Minore (Turchia), sulla Mesopotamia e sull’Africa settentrionale: abbracciava dunque tre continenti. Erano terre che avevano paesaggi e climi molto diversi. Le risorse naturali di questi luoghi erano fonte di ricchezza e Roma dominava tutte le rotte commerciali non avendo rivali né sul mare né sulla terraferma. Controllava i porti del Mediterraneo, del Mar Nero e anche quelli dell’Oceano Atlantico. I Romani, abili costruttori di strade e ponti, resero raggiungibili anche i punti più lontani e con loro iniziò una vera modifica del territorio per l’intervento dell’uomo.
G EO S TORIA
La Colonna Traiana fu realizzata per celebrare la conquista della Dacia da parte dell’imperatore Traiano.
La carta rappresenta il periodo di massima espansione dell’Impero romano. Atlante, pp. 10-11
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F atti
Roma
Ottaviano Augusto PARLIAMO di ... Roma era diventata la nuova superpotenza. Il Senato perdeva la sua influenza e in questo momento di debolezza vi fu un nuovo cambiamento: la Repubblica fu trasformata in Impero con Ottaviano. L’Impero romano durò quattrocento anni e dominò un territorio vastissimo.
Bassorilievo che rappresenta la grandezza dellʼimperatore Ottaviano.
Primo Gaio Giulio Cesare Ottaviano aveva sconfitto tutti i suoi rivali e il Senato gli attribuì diversi imperatore poteri per tutta la vita: console, cioè capo politico, tribuno della plebe, imperatore, cioè capo dell’esercito, pontefice, cioè capo religioso, proconsole di tutte le province. A Ottaviano fu poi conferito anche il titolo di Augusto, cioè “colui che deve essere venerato”. Con Ottaviano Augusto, ricordato anche come Cesare Augusto, termina il periodo della Repubblica e inizia il periodo dell’Impero. Il desiderio più grande di Augusto era riportare la pace e dare un’organizzazione all’Impero. Esercito Per prima cosa riorganizzò l’esercito, che non venne più sciolto alla fine delle guerre, ma si trasformò in esercito di soldati professionisti ben retribuiti. A Roma istituì la figura dei soldati pretoriani, che dovevano difendere l’imperatore e la città. Pax Augusto governò con saggezza, suddivise più equamente romana le tasse e questo diminuì le tensioni interne. L’Impero poté godere di un lungo periodo di pace (pax romana), prosperità e benessere, durante il quale fiorirono le attività commerciali. Roma diventò il modello di un nuovo stile di vita. Acquisirono sempre più importanza i momenti di ritrovo, scambio di idee, vita agiata per i patrizi, che godevano dei benefici delle conquiste. Roma fu abbellita con monumenti ed edifici di pubblica utilità come le terme e gli acquedotti. Pensiero computazionale
Per studiare Rispondi oralmente alle domande, poi organizza le risposte in un breve riassunto. • Chi era Caio Giulio Cesare Ottaviano? • Quali titoli e poteri gli attribuì il Senato? • Come riorganizzò l’esercito? • Che cos’è la pax romana?
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Ottaviano Augusto.
Quaderno operativo, p. 58
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L’Impero
Statua di marmo dellʼimperatore Traiano.
U.
A.
3
Gli imperatori romani
F atti
PARLIAMO di ... Con il tempo il potere degli imperatori crebbe sempre di più, diminuì l’importanza del Senato e andò perduto lo spirito democratico della Repubblica. Le dinastie Dopo la morte di Augusto, si succedettero alcune dinastie di imperatori, cioè di monarchi appartenenti alla stessa famiglia. L’imperatore non era più eletto dal Senato, ma il potere era trasmesso per via ereditaria. Chi riceveva la carica in eredità non sempre si dimostrava capace di governare. Principio Quando le cose divennero quasi insostenibili, il Senato dell’adozione nominò imperatore un uomo saggio: Nerva. Egli introdusse il principio dell’adozione: l’imperatore in vita doveva indicare il suo successore. Questi era scelto in base alle sue doti morali e politiche, veniva adottato e dunque aveva diritto alla successione. Potere Con l’imperatore Traiano l’Impero raggiunse la sua massima dei generali espansione, ma ormai era troppo vasto e difficile da governare. Ovunque aumentavano lotte, sommosse e complotti. I capi militari cercavano di imporre gli imperatori che preferivano con l’appoggio dei soldati, che erano loro fedeli perché potevano saccheggiare le terre conquistate.
14 a.C. Morte di Ottaviano Augusto
Nascita di Cristo
20 d.C.
40 d.C.
60 d.C.
14 d.C.-68 d.C. Dinastia Giulio - Claudia
80 d.C.
100 d.C.
69 d.C.-96 d.C. Dinastia dei Flavi
Pensiero computazionale
Per studiare Rispondi alle domande per organizzare le tue conoscenze. • Che cos’è una dinastia? • Che cos’è il principio di adozione? • Come venivano scelti gli imperatori?
120 d.C.
140 d.C.
180 d.C.
200 d.C.
220 d.C.
96 d.C. - 192 d.C. Dinastia degli Antonini 193 d.C. - 235 d.C. Dinastia dei Severi
} }
Pensiero computazionale
Per la mappa
Ripeti in modo semplice e coerente le tue conoscenze sulla nascita dell’Impero romano, tenendo presente i seguenti punti chiave: il secondo triumvirato • Caio Giulio Cesare • Ottaviano • l’organizzazione dell’Impero Mappa, Quaderno operativo, p. 60
Quaderno operativo, p. 59
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Antropologia
Roma
Le strade
Milio Tutte le strade arrivavano a Roma perché tutte partivano da Roma. Aureo Precisamente dal Milio Aureo, una colonna di marmo rivestita di bronzo situata nel foro. Su di essa erano incise le distanze delle principali città. I Romani impararono dagli Etruschi la tecnologia per la costruzione delle strade e la migliorarono. Spostare Costruirono una fitta rete stradale, non solo per raggiungere e controllare le province più lonmerci e tane dalle quali provenivano i prodotti agricoli, le materie prime e i diversi manufatti, ma anche soldati per far marciare rapidamente le legioni. Lungo le strade, a intervalli di un miglio (1 480 metri), era posta una pietra miliare, che riportava la distanza dal foro. Grande La parola “strada” deriva proprio dal modo romano di costruire le vie: a strati. Per costruire una tecnologia strada si effettuava uno scavo profondo. Nella parte inferiore venivano poste grosse pietre per far scorrere l’acqua in profondità e dare stabilità alla strada. Si riempiva lo scavo con ghiaia e piccole pietre e poi con sabbia per far filtrare l’acqua ed evitare gli allagamenti. Si pavimentava la strada con lastre di pietra disposte a dorso di mulo per far scorrere l’acqua verso l’esterno. La superficie era così leggermente ricurva e l’acqua non ristagnava al centro del tracciato. La via Appia collegava Roma allʼattuale Brindisi.
Pietra miliare.
Canale di scolo dell’acqua.
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Quaderno operativo, p. 61
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A.
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Antropologia
U.
I ponti e gli acquedotti
L’Impero
Dagli Etruschi i Romani impararono a essere abilissimi ingegneri e architetti e a utilizzare l’arco a volta. Grandi edifici Terminate le guerre di conquista, durante gli anni dell’Impero realizzarono imponenti opere che oggi chiamiamo pubbliche perché erano a beneficio di tutti. Ne sono un esempio il Colosseo, le terme e i fori. Quando la popolazione crebbe, a Roma aumentò il bisogno di acqua. Acquedotti Individuata una sorgente, occorreva far giungere l’acqua in città: per questo sorse la necessità di costruire acquedotti. Il tracciato della “strada per l’acqua” si sviluppava in altezza per dare sempre una giusta pendenza e far scorrere l’acqua. Se il percorso presentava difficoltà come dislivelli o un fondovalle da superare, si procedeva alla costruzione di ponti sorretti da archi. Nella parte superiore di questi ponti si creava un canale nel quale l’acqua continuava a scorrere. Il canale veniva coperto per mantenere pulita l’acqua ed evitare furti del prezioso liquido. Nelle vicinanze della città o in luoghi stabiliti all’interno di essa si costruivano grandi cisterne dalle quali partivano tubature in rame o terracotta che distribuivano l’acqua Acquedotto romano alle fontane, alle terme e persino all’interno delle case. a Segovia, Spagna.
Atlante, pp. 14-11
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Il FORO A Roma il foro era il luogo di incontro; l’equivalente dell'agorà nelle poleis greche. Era il centro commerciale, religioso e politico. Ogni mattina gran parte degli abitanti aveva solo un pensiero: andare al foro per vedere persone e per farsi vedere.
La basilica era il luogo dove si tenevano le riunioni pubbliche e si amministrava la giustizia. Sui gradini c’erano le “tabulae lusoriae”, tavole da gioco per biglie, dadi.
La curia era il luogo in cui si riuniva il Senato. All´interno vi erano i seggi dei senatori, il palco per il senatore ”presidente“ e quello per l’imperatore.
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Quaderno operativo, p. 62
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Nel tempio di Saturno era conservato il tesoro dello Stato.
Sotto l’arco di trionfo dovevano passare l’esercito e il generale di ritorno da una guerra vittoriosa per purificarsi dal sangue versato dai nemici. Serviva però anche a celebrare le vittorie delle legioni.
Il suggestum era la tribuna da cui gli oratori parlavano al popolo. Era decorato con i rostri delle navi nemiche.
La Via Sacra era la strada principale che attraversava il foro.
La mensa ponderaria era un bancone di marmo sul quale erano scavati i campioni delle misure che servivano per controllare quelle usate dai commercianti.
Capitolium era il tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva.
Peer teaching
Insieme agli altri Invita un compagno o una compagna a descrivere le diverse parti del foro che tu indicherai (basilica, arco di trionfo…). Poi invertite i compiti.
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Le TERME Le terme erano i bagni pubblici dove ogni giorno i Romani si dedicavano alla cura del corpo e della mente: si incontravano, parlavano di affari, leggevano, facevano ginnastica e si lavavano. Erano aperte a tutti: uomini, donne e anche schiavi. L’ingresso costava molto poco ed era gratuito per bambini, soldati e schiavi.
Il tepidarium aveva una vasca di acqua tiepida. Funzionava da passaggio dal calidarium al frigidarium.
Il calidarium era una sala piena di vapore. Funzionava come le moderne saune.
Una fornace sotterranea produceva aria calda, che veniva incanalata sotto ai pavimenti e in tubature all’interno delle pareti.
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Quaderno operativo, p. 63
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Peer teaching
Il frigidarium era un locale con la vasca di acqua fredda.
Insieme agli altri Suddividetevi in gruppi di cinque bambini e bambine. Due di voi devono immaginare di essere gli addetti alle terme, gli altri devono fingere di visitare per la prima volta le terme. I “visitatori” chiederanno agli “addetti” informazioni sulle diverse parti delle terme e la loro funzione. Gli addetti risponderanno nel modo più preciso possibile. Poi scambiatevi i ruoli.
L’uncotorum era l’ambiente in cui si trovavano i tavoli di marmo per i massaggi.
Nelle botteghe e nelle taverne si consumavano i pasti.
Il gymnasium era la palestra dove si praticavano attività sportive e giochi.
All’entrata c’erano gli spogliatoi, grandi sale con le nicchie per mettere i vestiti. La biblioteca.
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Antropologia
Roma
Il circo e l’anfiteatro Feste Le persone ricche avevano molto tempo libero e lo dedicavano ai divertimenti. A Roma le feste e ricorrenze erano numerose, vi erano quelle religiose (e le divinità erano tante) e quelle che festeggiavano le ricorrenze pubbliche. Nel periodo dell’Impero, ciascun imperatore ne istituiva di nuove per celebrare la propria gloria e per conquistare la simpatia del popolo. Vi erano due luoghi in cui si organizzavano spettacoli di divertimento e che non mancavano mai nelle città romane: il circo e l’anfiteatro. Circo Il circo era il luogo dove si svolgevano le corse con i cavalli. Le gare erano con le bighe (cocchi trainati da due cavalli) o le quadrighe (a quattro cavalli) guidate da un auriga. Il circo sorgeva vicino al palazzo dell’imperatore. Anfiteatro Un altro edificio per i divertimenti era l’anfiteatro, dove si organizzavano spettacoli offerti dall’imperatore o dai ricchi patrizi. Gli spettacoli più graditi dalle migliaia di spettatori erano i combattimenti tra gladiatori e con le bestie feroci. I gladiatori potevano essere sia schiavi sia uomini liberi che avevano commesso dei reati. Negli anfiteatri si svolgevano anche battaglie navali. In questi casi l’arena veniva allagata. Il più famoso anfiteatro romano è il Colosseo. In origine il suo nome era “anfiteatro Flavio”, dal nome della famiglia di imperatori che l’aveva fatto costruire. I Romani cominciarono a chiamarlo Colosseo dopo che l’imperatore Nerone fece collocare una sua colossale statua accanto all’ingresso.
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Pensiero computazionale
Per la mappa
Ripeti in modo semplice e coerente le tue conoscenze sui diversi aspetti della vita degli antichi Romani, organizza ciò che hai appreso seguendo questo schema: • le strade, gli acquedotti • i luoghi pubblici di ritrovo (foro, terme, teatri) Mappa, Quaderno operativo, p. 71
Sopra, il Colosseo. Sotto, il Circo Massimo sul colle Palatino.
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Atlante, pp. 12-13
Quaderno operativo, pp. 64-65
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A.
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Antropologia
U.
Il Cristianesimo
L’Impero
PARLIAMO di ... Con l’espansione dei territori a Roma convissero per lungo tempo molte religioni. Il Cristianesimo, una religione nata in Palestina, dapprima fu osteggiata, ma dopo alcuni secoli divenne la religione ufficiale dell’Impero. Gli abitanti di molte province mal tolleravano il do- Una religione pericolosa minio di Roma. per Roma In modo particolare in Palestina, la terra abitata dagli Ebrei, spesso scoppiavano tumulti e rivolte. Qui, durante il regno di Augusto, nacque Gesù Cristo, che iniziò a predicare l’aiuto reciproco, sostenendo che tutti gli uomini erano uguali davanti a Dio. Le sue parole erano in contrasto con i principi del governo di Roma, che fondava infatti il suo potere sulla schiavitù e sulla forza militare.
Mosaico con pesci. Il pesce è uno dei primi simboli del Cristianesimo. Affresco allʼentrata delle catacombe di Callisto.
Molti Ebrei pensarono che Gesù fosse il Messia in- Il Messia viato da Dio per liberarli. I sacerdoti ebrei temevano che egli minacciasse il loro potere. Divenne ben presto sgradito sia al potere di Roma sia a quello dei sacerdoti ebrei e fu condannato a morte e crocifisso. A Roma il culto di divinità diverse non costituiva un Cristianesimo problema. I problemi nacquero perché i seguaci di Gesù osteggiavano la guerra e la schiavitù, che erano così importanti per Roma. Inoltre i Cristiani si rifiutavano di venerare l’imperatore e ritenevano che tutti gli uomini fossero fratelli. Queste idee furono ritenute molto pericolose e i seguaci di Cristo vennero perseguitati. Quando gli imperatori si resero conto che i Cristiani erano un numero considerevole ed era necessario assicurarsi il loro appoggio per governare senza tumulti, furono sospese le persecuzioni. Le cose cambiarono radicalmente quando l’imperatore Costantino, con un editto, concesse ai Cristiani la libertà di culto, e quando Teodosio proclamò il Cristianesimo religione ufficiale a Roma.
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F atti
Roma
La crisi dell’Impero PARLIAMO di ... La fine del grande Impero non avvenne perché i Romani furono sconfitti in una guerra, ma fu un lento declino dovuto a cause complesse. Debolezza La forza dell’Impero romano fu minata dalla vastidegli tà del territorio, troppo difficile da amministrare, dalla imperatori mancanza di difese ai confini e dalla debolezza degli imperatori. Questa situazione avvantaggiò le popolazioni dei Barbari, che varcarono i confini e misero fine all’Impero. Nel tempo il potere degli imperatori diminuì e diventò sempre più difficile tenere sotto controllo territori tanto vasti e così lontani da Roma, centro del governo. Esercito Le legioni non erano più formate da cittadini di Roma che combattevano per la grandezza e la difesa della loro città. I soldati erano mercenari sia romani sia barbari, cioè arruolati solo per fare il mestiere della guerra. Tasse Le guerre di conquista erano terminate e a Roma arrivavano sempre meno beni sottratti alle popolazioni sconfitte. Occorreva però mantenere l’esercito che pattugliava i vasti confini, i funzionari che amministravano lo Stato e la vita sfarzosa degli imperatori. Per queste ragioni furono aumentate le tasse creando malcontento. Carestie ed I soldati, nei loro passaggi, devastavano i campi e rubavano i raccolti. I contadini, epidemie per paura, abbandonavano le terre. Si verificarono grandi carestie, perché nessuno più si occupava dell’agricoltura. Anche i latifondi rimasero incolti perché la mancanza di prigionieri di guerra non forniva schiavi per il lavoro nei campi. A causa della povertà e della malnutrizione, nelle campagne si propagarono epidemie che fecero numerosi morti. Popolazioni Lungo i confini dell’Impero altre popolazioni , forti e combattive, premevano per ai confini impossessarsi delle terre dei Romani. dell’Impero
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A.
3
F atti
U.
La divisione dell’Impero
L’Impero
PARLIAMO di ... Per governare un territorio così vasto gli imperatori Diocleziano e Costantino modificarono l’organizzazione. L’Impero romano d’Occidente terminò con la deposizione di Romolo Augustolo. Due Dopo un lungo periodo di guerre ai confini, salì al trono l’imperatore Diocleziano. imperatori Egli divise l’Impero in due parti: una occidentale e l’altra orientale. Diocleziano trattenne per sé la parte orientale, che era la più ricca, affidando a Massimiano la parte occidentale. Tetrarchia Ciascun imperatore era aiutato da una persona di sua fiducia, che avrebbe ereditato il titolo di imperatore alla morte di Diocleziano e Massimiano. Questa forma di governo viene chiamata tetrarchia, cioè “governo di quattro persone”. Ancora un Quando salì al trono, Costantino riunì di nuovo nelle sue mani l’Impero e si proclamò unico imperatore imperatore. Spostò la una nuova capitale a Bisanzio e le diede il nome di Costantinopoli, la città di Costantino. Due Imperi Teodosio divise definitivamente il suo territorio in due imperi: l’Impero romano d’Occidente e l’Impero romano d’Oriente. Quando il re barbaro Odoacre, re degli Eruli, giunse a Roma, depose l’imperatore Romolo Augustolo. Ironia della sorte l’ultimo imperatore aveva il nome del primo re e del primo imperatore! Questa disfatta riguardò solo l’Impero romano d’Occidente perché quello d’Oriente non fu minacciato dalle invasioni. La sua storia continuò per circa un millennio. Cadde nel 1 453 d.C. a opera dei Turchi.
Obelisco di Teodosio.
} }
Pensiero computazionale
Per la mappa
Ripeti in modo semplice e coerente le tue conoscenze sull’Impero romano e sulla sua fine seguendo questo schema: • gli imperatori romani: come venivano scelti • la divisione dell’Impero • le cause della sua fine Mappa, Quaderno operativo, p. 69 Quaderno operativo, p. 68
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F atti
Roma
I popoli germanici PARLIAMO di ... I Romani, come i Greci, chiamavano barbari i popoli che non parlavano la loro lingua. I Romani li ritenevano inferiori dal punto di vista della cultura, ma questi popoli erano forti guerrieri e l’esercito romano non seppe tenere loro testa.
I pittori raccontano Dipinto di Thomas Cole (1 801-1 848). La distruzione di Roma da parte dei Visigoti.
Stanziamenti e saccheggi
I popoli germanici erano divisi in molte tribù, che si spostavano quando i terreni non davano più frutti e avevano bisogno di nuove terre e pascoli. Con questi continui spostamenti si erano avvicinati ai territori a nord dell’Impero e spesso oltrepassavano i confini.
Invasioni
Quando gli Unni, una popolazione proveniente dalla Mongolia, occupò le terre dei Germani, questi cercarono riparo nelle terre dell’Impero. L’esercito romano, sempre più debole, non riusciva a contrastare le continue irruzioni di popoli. Le varie tribù pian piano proseguirono sempre più a sud finché Alarico, re dei Visigoti, giunse a Roma e la saccheggiò. Poi arrivarono gli Unni guidati dal terribile Attila, che fu fermato dal papa nella Pianura Padana. Anche i Vandali giunsero a Roma e effettuarono il più terribile saccheggio che la città avesse mai subito. Ancora adesso per indicare una persona che distrugge tutto si dice che è un vandalo!
Regni romano-barbarici
Dopo la caduta dell’ultimo imperatore, l’Impero romano d’Occidente fu diviso in tanti regni che furono detti romano-barbarici. La popolazione era in prevalenza formata dalle tribù locali e germaniche, ma i re, sapientemente, mantennero la cultura, le leggi e parte dell’organizzazione romana. 451 a.C. Gli Unni in Italia 410 d.C. I Visigoti saccheggiano Roma
455 a.C. I Vandali saccheggiano Roma 476 d.C. Fine dell’Impero romano d’Occidente
395 d.C. Divisione dell’Impero
200 d.C.
250 d.C.
300 d.C.
350 d.C.
400 d.C.
450 d.C.
500 d.C.
550 d.C.
600 d.C.
650 d.C.
700 d.C.
Pensiero computazionale
Per studiare
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Utilizzando le parole chiave: Visigoti, Unni, Vandali, Eruli, cerca di raccontare con parole tue l’arrivo dei barbari nei territori dell’Impero romano.
28/01/20 19:04
Un villaggio dei GERMANI I Germani erano seminomadi. Quando si stanziavano in un territorio, costruivano un villaggio di capanne e legno. Praticavano soprattutto la caccia, ma coltivavano anche piccoli appezzamenti di terreno. Spesso si dedicavano al saccheggio di villaggi vicini. Non conoscevano la scrittura e praticavano il baratto. Gli uomini indossavano pantaloni e tuniche o casacche in pelle. I guerrieri e i nobili erano uomini liberi ed eleggevano il re. I contadini erano semiliberi. Non avevano armi e non potevano partecipare alle razzie. I servi erano i prigionieri di guerra o persone catturate durante le razzie. I capi non amministravano la giustizia. I torti si riparavano con la faida, cioè il diritto di vendicarsi anche uccidendo chi aveva fatto un torto. Il guidrigildo era il risarcimento in denaro versato all’offeso o alla sua famiglia. L’ordalia era una prova a cui veniva sottoposto il sospettato: camminare sulle braci e tenere in mano una barra rovente. Chi non superava la prova era colpevole. Frequenti erano anche i duelli. Adoravano Wotan, chiamato anche Odino, dio della guerra, e altre divinità legate alla natura e alla guerra.
Quaderno operativo, p. 70
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L’Impero
} } Sintesi
Geostoria • Roma espande il suo dominio su tre continenti: Europa, Asia, Africa settentrionale. • Il territorio dell’Impero corrisponde a Spagna, Francia, tutta l’Europa centrale fino al fiume Reno, parte dell’Inghilterra, Iraq, Kuwait, parte dell’Iran, coste del Mediterraneo.
Fatti • Caio Giulio Cesare Ottaviano viene nominato imperatore e Augusto dal Senato. Riunisce nelle sue mani tutte le cariche importanti. • Viene introdotto il principio di adozione. • Dall’elezione dell’imperatore da parte del Senato si passa alle dinastie. • Il territorio dell’Impero raggiunge la massima espansione con l’imperatore Traiano. • L’Impero romano si indebolisce. • Diocleziano crea la tetrarchia. • Costantino trasferisce la capitale a Bisanzio. • Teodosio divide l’Impero: Impero romano d’Occidente e Impero romano d’Oriente. • Le popolazioni germaniche premono e oltrepassano i confini dell’Impero d’Occidente. • Odoacre, re degli Eruli, depone Romolo Augustolo, l’ultimo imperatore dell’Impero d’Occidente. • Finisce l’Impero romano d’Occidente e si formano i regni romano-barbarici.
Antropologia • I Romani sono politeisti. • I Romani ereditano le loro divinità dai popoli con i quali vengono in contatto. • In seguito si diffonde il Cristianesimo, osteggiato perché predica la pace e l’uguaglianza tra gli uomini. • A Roma si costruiscono terme, anfiteatri e circhi, edifici ai quali hanno accesso tutti i Romani.
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Flip Poster, p. 6
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Quaderno operativo, pp. 71-72
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Per consolidare le conoscenze
QUADERNO OPERATIVO I GRECI 2 3 4 6
Esopo, lo schiavo
LA PAROLA A UNO SCRITTORE
La nascita della civiltà greca MAPPE ATTIVE
La nascita della civiltà greca
Sparta e Atene a confronto
33
Le origini di Roma
34
La Monarchia
35
La società
Per valutare le competenze
36
MAPPE ATTIVE
Roma
37
MAPPE ATTIVE
La Monarchia
7
MAPPE ATTIVE
Atene e Sparta
38
La Repubblica
8
MAPPE ATTIVE
La civiltà greca
39
MAPPE ATTIVE
La Repubblica
9
Le Olimpiadi
40
La guerra contro i popoli italici
10
Le colonie
11
Le guerre delle poleis
41
Contro gli Etruschi
42
Le legioni romane
43
L’accampamento romano
44
Le guerre puniche
12
MAPPE ATTIVE
Le guerre
I PERSIANI 13 14
45
I Persiani MAPPE ATTIVE
I Persiani
I MACEDONI 15
I Macedoni
16
Alessandro Magno
17
MAPPE ATTIVE
18
VERIFICARE LE COMPETENZE
I Macedoni
I POPOLI ITALICI 20
LA PAROLA A UNO SCRITTORE
21
Le tribù italiche
22
I Camuni e i Sardi
23
I popoli italici
Il grano nella palude
MAPPE ATTIVE
L’espansione di Roma
46
Organizzare il governo dei territori
47
Le lotte sociali
48
Le case dei Romani
49
La religione
50
Le guerre civili
51
MAPPE ATTIVE
Le lotte sociali e le guerre civili
52
Il primo triumvirato
53
Giulio Cesare
54
MAPPE ATTIVE
55
Verso l’Impero
56
Il primo triumvirato e Cesare
VERIFICARE LE COMPETENZE
58 L’Impero 59 60
Gli imperatori romani MAPPE ATTIVE
L’Impero
GLI ETRUSCHI
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Le strade romane
24
Le origini del popolo etrusco
62
Il foro romano
25
La civiltà etrusca
63
Le terme
26
La religione
64
I gladiatori
27
Gli Etruschi: l’arte e la tecnologia
65
Le grandi opere romane
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L’eredità di Roma
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MAPPE ATTIVE
30
VERIFICARE LE COMPETENZE
Gli Etruschi
67 68
GLI ANTICHI ROMANI 32
LA PAROLA A UNO SCRITTORE
Che freddo oggi a Roma!
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70 71
MAPPE ATTIVE
Le grandi opere
La crisi dell’Impero romano MAPPE ATTIVE
La crisi dell’Impero romano
I popoli germanici VERIFICARE LE COMPETENZE
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La parola a uno scritto re
Sicuramente avrai sentito raccontare o avrai letto tante storie. Anche la Storia si può raccontare attraverso “storie” di personaggi, reali, realistici o immaginari.
I GRECI Esopo, lo schiavo I bambini greci, più di duemila anni fa, avevano un libro di scuola pieno di favole: erano storie di animali, lupi e agnelli, gatti e topi, volpi e leoni, cavalli e serpenti. Avevano avventure molto brevi: i lupi mangiavano gli agnelli, ma i topi non si lasciavano ingannare dai gatti, i leoni facevano i re e le volpi erano furbe ma non troppo, e alla fine di ogni storia c’era una morale, perché gli scolari potessero imparare come andava il mondo. E come va, ancora adesso: quelle favole si trovano ancora in libreria e l’autore è Esopo, uno schiavo zoppo, balbuziente e dalla pelle scura: “esopo” significava “negro”, in segno di disprezzo; eppure, nonostante la poca considerazione dei suoi contemporanei, il suo libro è ancora oggi ricordato in tutto il mondo, quasi quanto i poemi di Omero, che cantano le gesta degli dèi e degli eroi. Esopo non aveva voluto scrivere un libro per bambini, ma qualcosa diretto ai suoi compagni di schiavitù, perché imparassero a destreggiarsi in una civiltà diversa da quella del loro Paese d’origine: racconti in cui la giustizia aveva la meglio sul capriccio e la prepotenza e dove ogni animale incarnava una qualità, positiva o negativa. Per questo i Greci hanno collocato Esopo tra i sette sapienti più famosi dell’umanità. Il poeta Fedro, schiavo anche lui, morto cinquant’anni dopo la nascita di Cristo, ha tradotto Esopo in latino, ai tempi dell’antica Roma. Il francese Jean de La Fontaine lo ha messo in rima per il figlio del Re Sole, il Delfino di Francia, nel Seicento. Trilussa lo ha girato in romanesco nel Novecento. Le sue favole non sono fiabe, perché non vi è traccia di magia, né leggende, perché i protagonisti non sono eroi ma gente comune, comuni animali senza gloria. E per questo sopravvivono nel tempo, perché mettono in scena una commedia umana che è sempre la stessa nei secoli. Teresa Buongiorno, La lupa di Roma e le capre di Garibaldi, Fatatrac
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Greci
I
La nascita della civiltà greca 1
Leggi e scrivi al posto giusto:
micenee • Dori • ferro • regno • Elleni • secoli bui • cacciatori • artigianato • pastori I ......................., una popolazione del nord Europa, intorno all’anno 1 000, occuparono il Peloponneso.Grazie alle loro armi di ....................................... sottomisero le città-stato ......................................... Iniziò per i territori greci un periodo di decadenza che è chiamato quello dei “......................................”. I Dori erano ....................................... e ....................................... e non si dedicavano al commercio. Per questo le attività dell’....................................... e commerciali furono abbandonate. Intorno all’anno 800 invasori e sconfitti impararono a convivere. Le tradizioni dei Dori e dei Micenei si mescolarono e si formò il popolo degli ................................... Ebbe così origine la civiltà greca. Le città-stato greche non formarono però mai un unico ........................................ 2
Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata.
A causa della conformazione del territorio, in Grecia sorsero piccoli / grandi stati indipendenti chiamate poleis. Le poleis si differenziavano tra loro per la struttura della città / forma di governo. Nei primi tempi il governo della polis era aristocratico, cioè il re governava da solo / aiutato dal consiglio dei migliori. Quando i mercanti, i proprietari di navi e gli artigiani / i contadini e i pastori divennero importanti per la vita della polis nacquero altre forme di governo. La democrazia prevedeva la partecipazione al governo della città di tutti i cittadini maschi, liberi / tutti i cittadini; l’oligarchia prevedeva la partecipazione solo di alcuni cittadini / dei cittadini eletti dalla popolazione. 3
Per ciascuna affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
• Le poleis sorsero solo sul territorio dell’antica Grecia.
V
F
• La polis era costruita solo vicino al mare.
V
F
• Le poleis spesso entravano in guerra tra loro.
V
F
• Ogni polis aveva la sua lingua.
V
F
• Ogni polis aveva il suo re.
V
F
• Le poleis erano governate da un gruppo di persone e non solo dal re. V
F
• Ogni polis aveva le proprie leggi e il proprio esercito.
V
F
• Nelle poleis tutti i cittadini avevano gli stessi diritti e gli stessi doveri.
V
F
• Nella società delle poleis c’erano gli schiavi.
V
F
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M appe Attive
La nascita della civiltà greca
Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
I GRECI Elleni
da
................................................................................
la civiltà greca ebbe la sua origine nel Peloponneso
GEOSTORIA
condizioni geografiche favorevoli
presenza *1 ...........................................................................................
coste ricche di e *1
rilievi ricchi di *1
................................................................................
.............................................................................
............................................................................
favorirono la navigazione
permisero la costruzione e il perfezionamento delle
........................................................................................................
incrementarono il commercio e la circolazione delle idee grazie a queste condizioni si sviluppò una nuova civiltà *1 Completa
4
le condizioni geografiche che in generale favorirono la nascita delle civiltà del mare (le hai studiate lo scorso anno).
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M appe Attive FATTI conquistarono
i Dori
le città-stato dei
...........................................................................................
finché dalla convivenza dei diversi popoli si formò la stirpe degli Elleni
ANTROPOLOGIA le poleis le
..................................................................................
della Grecia
avevano come modello
quelle dei ..................................................................................
sorgevano
su *2 vicino a un *2 in prossimità del
.................................................................................................................................................... ........................................................................................................
erano
indipendenti
si differenziavano per
*2 ..............................................................................
ma
parlavano *3 utilizzavano la *3 adoravano le stesse
; ; ;
...........................................................................................................
................................................................................... .....................................................................
la forma di governo che poteva essere
:
:
..................................................................................................
..................................................................................................
il “governo dei migliori”, cioè dei capi delle famiglie più ricche che consigliavano il re
il governo di pochi che partecipavano all’assemblea, che faceva le leggi e le faceva rispettare
: il governo del popolo, perché l’assemblea che prendeva le decisioni era formata dai cittadini liberi
..................................................................................................
*2 Pensa
alla difesa, all’elemento essenziale per la vita dei campi e degli animali, alla possibilità di commerciare. *3 Pur essendo spesso in lotta tra di loro, le poleis avevano relazioni e dunque avevano necessità di comunicare.
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Greci
I
Sparta e Atene a confronto 1
Completa scrivendo il nome delle forme di governo. • Ad Atene partecipava al governo della città gran parte della popolazione tranne le donne, gli stranieri e gli schiavi. La forma di governo era la .................................................. • A Sparta il potere era nelle mani di un ristretto numero di persone. La forma di governo era l’........................................................................................................................
2
Colora come indicato:
le affermazioni che si riferiscono ad Atene;
le affermazioni che si riferiscono a Sparta.
Sorgeva vicino al mare.
Sorgeva tra le montagne.
Nell’istruzione si prediligevano la formazione fisica e l’arte militare. L’assemblea dei cittadini era l’ecclesia. 3
Le bambine praticavano lo sport.
Nell’istruzione si dava importanza all’arte, alla filosofia, alla matematica e alle scienze.
L’assemblea dei cittadini era la gherusìa.
Le bambine restavano a casa con la madre.
Leggi le definizioni, poi scrivi il nome della classe sociale e della polis a cui si riferiscono.
• Erano i discendenti degli antichi Dori. • Possedevano terre e ricchezze. • Partecipavano all’assemblea. • Combattevano nell’esercito. • Non avevano diritti. • Lavoravano le terre in condizioni di schiavitù. • Erano artigiani e commercianti. • Erano liberi, ma non partecipavano all’assemblea. • Dovevano combattere in caso di guerra. • Erano gli stranieri che risiedevano in città. • Erano liberi. • Non facevano parte dell’assemblea.
Classe sociale
Polis
...............................................
...............................................
Classe sociale
Polis
...............................................
...............................................
Classe sociale
Polis
...............................................
...............................................
Classe sociale
Polis
...............................................
...............................................
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M appe Attive
Atene e Sparta Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
ATENE
sparta
geostoria
geostoria
sorgeva su un’altura vicino al
..........................................................
fatti
sorgeva su un’altura lontano dal
.................................................................
fatti
forma di governo:
*1 .......................................................................
forma di governo: *2 .......................................................................
due grandi ateniesi: *3 ......................................................... *4 .................................................................
Antropologia Antropologia gli abitanti si dedicavano al ............................................................................................................
importanza della cultura classi sociali: uomini liberi, schiavi (gli stranieri)
......................................................
gli abitanti si dedicavano alla , alla e al .................................................................................................
................................................................................................
.................................................................................................
importanza della preparazione fisica classi sociali: ,
,
................................................
........................................................ .......................................................
*1 Il governo del popolo. *2 Il governo di pochi. *3 Fece partecipare tutti
i cittadini all’elezione dei rappresentanti e raccolse le leggi in una costituzione. *4 Stabilì che chi ricopriva cariche pubbliche dovesse essere retribuito.
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M appe Attive
La civiltà greca
Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
credevano in
LA RELIGIONE i Greci
varie
.....................................................................................................
con aspetto e sentimenti ................................................................................................................
influenzavano la vita degli ........................................................................
erano ........................................................................
organizzavano
giochi in onore degli dèi: i più famosi erano le
.......................................................................
LA CULTURA i Greci
adottarono
introducendo
un sistema di scrittura
iniziarono lo studio della
le
...................................................................
*1 .........................................................................
svilupparono gli studi in *2 .........................................................................
matematica
inventarono il *4 .........................................................................
geometria
che serviva a rappresentare
*3 .........................................................................
*5 ......................................................................... *5 .........................................................................
*1 Quale disciplina cerca di dare risposte ai grandi interrogativi sulla vita? *2 Qual è la disciplina che studia gli astri? *3 La scienza che cura il corpo e del quale fu un esponente illustre Esculapio. *4 La forma d’arte che era ritenuta indispensabile per l’educazione dei cittadini. *5 La rappresentazione di storie drammatiche e comiche.
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Le Olimpiadi 1
I
Greci
Completa ciascuna didascalia, poi collegala all’immagine corrispondente: usa i numeri. 1. I tedofori portavano le .................................................................... che servivano per accendere il fuoco sacro che ardeva per tutto il tempo delle Olimpiadi. 2. Ai vincitori delle gare veniva offerta una corona di .................................................................... 3. Le corse con i .................................................................... si disputavano nell’ippodromo. 4. Le Olimpiadi si aprivano con i sacrifici in onore di .................................................................... 5. I l pentathlon prevedeva .................................................................... specialità : corsa, lancio del disco, lancio del giavellotto, salto in lungo, corsa.
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Greci
I
Le colonie 1
Leggi e scrivi al posto giusto.
Asia Minore • Europa Centrale • Le prime poleis dei Micenei furono fondate sulle coste dell’ ......................................................................... .
dai Cretesi • dai Dori • Le poleis dei Micenei si formarono quando il territorio greco fu invaso
................................................ .
perché la popolazione delle poleis aumentava • per fuggire dalle persecuzioni • In seguito le colonie furono fondate ........................................................................................................................... . 2
Completa indicando con una X.
• Le poleis: mettevano le loro navi a disposizione dei coloni. ostacolavano la fondazione di colonie. • Le colonie nel Mediterraneo furono fondate da: guerrieri e aristocratici. mercanti, artigiani e contadini. • Le colonie: mantenevano forti legami con le poleis d’origine. non avevano più rapporti con le poleis d’origine. • I coloni: imparavano le lingue locali. conservavano la loro lingua.
• Le colonie della Magna Grecia: ostacolarono il progresso delle popolazioni locali. fecero progredire le conoscenze delle popolazioni locali. • Con la fondazione delle colonie nel Mediterraneo: si diffuse la cultura greca. aumentarono le guerre. • Le colonie greche: formarono un grande regno. erano indipendenti.
• Le colonie si sviluppavano perché: le poleis d’origine mandavano i loro esperti. non vi erano conflitti tra le classi sociali. • La Magna Grecia era l’insieme: di tutte le colonie greche. delle colonie greche dell’Italia meridionale e della Sicilia.
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I
Greci
Le guerre delle poleis 1
Ordina cronologicamente i seguenti fatti numerando. Poi inserisci i numeri al posto giusto sulla linea del tempo.
Invasione dei Dori. Guerra del Peloponneso. I Macedoni conquistano le poleis greche. Nascita della civiltà greca. Guerre persiane.
1200 a.C.
2
700 a.C.
490-480 a.C.
338 a.C.
Nascita di Cristo
Colora solo le affermazioni vere.
Le guerre persiane iniziarono quando le colonie greche dell’Asia Minore furono sottomesse dai Persiani. Le guerre persiane terminarono con la vittoria di Sparta e Atene.
3
431-404 a.C.
A Maratona l’esercito ateniese sconfisse i Persiani.
La battaglia di Salamina fu combattuta per mare.
Gli Spartani guidati da Leonida furono sconfitti nella battaglia delle Termopili.
Le guerre persiane furono causate dall’invasione dei territori persiani da parte dell’esercito di Sparta e Atene.
Collega ciascun nome alla definizione corrispondente.
Filippide Leonida Serse Dario
Il re che guidò gli Spartani alle Termopili. Il re dei re. L’imperatore persiano che riprese la guerra contro le poleis. L’uomo che portò ad Atene il messaggio della vittoria di Maratona.
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M appe Attive
Le guerre
Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
LE GUERRE PERSIANE
prima guerra fu vinta
scoppiarono perché da il re *1 conquistò le colonie greche dell’Asia Minore
*2 ..........................................................................................
a Maratona
.........................................................................
seconda guerra combattuta da e *3 il re persiano *4
.......................................................................................................
..........................................................................................................................
contro
...................................................................................................
fu vinta
LA GUERRA DEL PELOPONNESO
dai ; le due battaglie principali furono quelle delle *5 e di *6 .........................................................................
...........................................................................................................
scoppiò tra Sparta e fu vinta
................................................................................................................................................
per ........................................................................
da
la supremazia nel
.....................................................................................
........................................................................
*1 Qual *2 *3 *4 *5 *6
è il nome del re persiano che era chiamato “re dei re”? Fu l’unica polis greca a intervenire in aiuto delle colonie attaccate dai Persiani. Quali erano i nomi delle due poleis sempre in lotta tra loro, ma che si coalizzarono contro il nemico persiano? Quale fu il re successore di Dario? La battaglia terrestre in cui persero gli Spartani guidati da Leonida. La battaglia navale in cui vinsero gli Ateniesi.
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I
Persiani
I Persiani 1
Ricostruisci il racconto dei fatti principali della storia dei Persiani. Scrivi al posto giusto: colonie greche • Medi e i Persiani • Medi • Dario I • Susa ed Ecbatana • satrapie • strada reale • valle dell’Indo
Sugli altopiani della Persia vivevano due popolazioni: i ............................................................................. . Ciro il Grande sottomise i ...................................................., si spinse fino alla .............................................., conquistò anche le ..................................................... dell’Asia Minore. Il suo successore ............................................................................ organizzò il governo dell’Impero: lo divise in ..............................................., cioè province con a capo un funzionario che governava in nome del re. Diede al regno due capitali: ........................................................................................................... e fece costruire la ..................................................... per rendere facili le comunicazioni. 2
Completa indicando con una X. • Inizialmente i Persiani adoravano: le forze della natura. il fuoco.
• Il saggio che predicò una nuova dottrina fu: Ahura Mazda. Zaratustra. • I Persiani pensavano che la vita fosse: un destino voluto dagli dèi. una lotta tra Bene e Male.
• I Persiani coltivavano principalmente due scienze: l’astronomia e la medicina. l’astronomia e l’architettura. • I Persiani adottarono la scrittura: geroglifica. cuneiforme.
Interrogazione scritta
Rispondi in modo sintetico. • Perché i Greci e i Persiani si combatterono? ......................................................................................................................................................................................................
• Perché i Persiani avevano conquistato le colonie greche? ......................................................................................................................................................................................................
• Quale fu la polis greca che per prima sconfisse i Persiani? ......................................................................................................................................................................................................
• Chi erano “le orecchie del re”? ......................................................................................................................................................................................................
• Qual era la città più “spettacolare” dell’Impero persiano? ......................................................................................................................................................................................................
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M appe Attive
I Persiani
Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
I PERSIANI
popolo guerriero amante della cultura si stabilirono
GEOSTORIA si spinsero fino FATTI Ciro il fondò
in
*1 ........................................................................................
......................................................................................................... .........................................................................................................
conquistò i territori dei
*2 “..............................................”
sottomise le *4 dell’Asia Minore
...................................................
Dario I “
*3 .............................................
.........................................................................
tentò di conquistare le poleis
”
.....................................................................................
.........................................................................
divise l’impero in
*5 .........................................................................
riprese le guerre contro le
Serse
ANTROPOLOGIA
religione
seguivano la dottrina di
...............................................
*6 .................................................
*1 Il *2 *3 *4 *5 *6
territorio attraversato dal Tigri e dall’Eufrate. Quale aggettivo gli fu attribuito per sottolineare la sua importanza? Il popolo che abitava la zona desertica degli altopiani. I territori greci in Asia Minore. I diversi territori governati da un satrapo. Il pensatore che i Greci chiamavano Zoroastro.
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I
Macedoni
I Macedoni 1
Completa indicando con una X. • I Macedoni erano discendenti:
dei Dori. dei Cretesi. dei Micenei. dei popoli mesopotamici. 2
• I Macedoni erano chiamati “barbari” dai Greci perché: erano feroci guerrieri. non parlavano la lingua greca. non amavano l’arte. non conoscevano la scrittura.
Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata.
Dopo le guerre con i Persiani, le poleis greche vissero un periodo di pace / ripresero le lotte tra loro. Le poleis diventarono sempre più deboli / forti. Alessandro / Filippo, re di Egitto / Macedonia approfittò della situazione per cercare di conquistare le poleis. Il suo intento era formare un grande regno con un potente esercito per sottomettere i Persiani / Babilonesi. Dopo la conquista macedone, le poleis greche non conservarono / conservarono la loro autonomia. Riconobbero Filippo come loro re / imperatore. Il re macedone ottenne alcune vittorie, ma non riuscì a realizzare il suo sogno di conquistare la Mesopotamia e la Persia perché venne allontanato / assassinato. 3
Ordina cronologicamente i seguenti fatti che riguardano Filippo II di Macedonia numerando. Poi inserisci i numeri al posto giusto sulla linea del tempo.
Filippo II diventa re della Macedonia. Filippo II diventa re delle poleis greche che accettano l’alleanza con lui. Espansione dei primi re Macedoni nei territori a nord del Peloponneso. Filippo II vince le poleis greche. Filippo II muore assassinato.
700 a.C.
360 a.C.
338 a.C.
337 a.C.
336 a.C.
Nascita di Cristo
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Macedoni
I
Alessandro Magno 1
Ordina cronologicamente i seguenti fatti che riguardano Alessandro Magno. Poi inserisci i numeri al posto giusto sulla linea del tempo.
Alessandro sale al trono. Alessandro sconfigge il re Dario di Persia ad Isso. Alessandro muore a Babilonia. Alessandro conquista l’Egitto, la Fenicia e la Palestina.
336 a.C.
2
333 a.C.
332 a.C.
Completa indicando con una X. • Alessandro era: greco. macedone. persiano.
• Alessandro nei territori conquistati fondò: tante città-stato. un impero. una repubblica.
323 a.C.
Nascita di Cristo
• La cultura che nacque dall’unione di quella greca, persiana ed egizia fu chiamata: politeismo. ellenismo. macedone. • Alla morte di Alessandro il suo Impero: si frazionò in tanti regni. rimase unito. fu conquistato da un altro popolo.
• Alessandro governò i territori sottomessi con: saggezza. crudeltà. democrazia. • Nei territori conquistati Alessandro: impose le abitudini e la cultura greca. mantenne le abitudini locali, ma cercò di unificare lingua e cultura. non si curò delle abitudini e delle culture locali.
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M appe Attive
I Macedoni Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
I MACEDONI GEOSTORIA
erano i discendenti dei si erano stabiliti
nella
conquistarono la *2
.........................................................................
FATTI
*1 .........................................................................
..............................................................
si spinsero fino: • al fiume *3 • al Mar *3
.....................................................................
.............................................................................
Filippo II
sconfisse le
..............................................................
..............................................................
Magno
a est a sud
greche
vinse la guerra contro i *4
conquistò i territori dell’impero
.....................................................................
*4 .........................................................................
alla sua morte l’impero fu diviso nei
...................................................
ellenistici
ANTROPOLOGIA Alessandro
unì la
*1 Quale fu la popolazione che è ricordata per i “secoli bui”? *2 I territori fertili dove si erano stanziati i Persiani. *3 Il fiume dove sorse la civiltà degli Indi e il mare dominato *4 L’impero e il popolo di Dario e Serse.
cultura e quella
.................................................................................... ...............................................................................
dai Fenici.
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Verificare le competenze 1
Le poleis erano:
A. città-stato governate dallo stesso sovrano. B. città-stato dipendenti da un imperatore. C. città-stato indipendenti. D. città-stato che sorgevano sulle isole. 2
Le poleis avevano:
A. stessa religione, stesso tipo di governo, stessa lingua. B. stessa lingua, stessa religione, stesso sistema di scrittura. C. stessa lingua, stesso tipo di governo, stesso sistema di scrittura. D. stesso sistema di scrittura, stesso tipo di governo, stessa religione. 3
Le poleis:
A. erano pacifiche ma si alleavano per combattere un nemico esterno al territorio greco. B. combattevano spesso tra loro e non si alleavano mai. C. combattevano spesso tra loro ma si alleavano se attaccate da un nemico esterno al territorio greco. D. aiutavano i popoli stranieri a combattere contro altre città-stato nemiche. 4
Le forme di governo di Atene e Sparta erano rispettivamente:
A. democrazia e oligarchia. B. democrazia e impero. 5
C. oligarchia e aristocrazia. D. democrazia e aristocrazia.
Gli spartiati erano:
A. gli schiavi a Sparta. B. i cittadini liberi di Sparta. C. gli abitanti di Sparta che discendevano dai Dori. D. gli stranieri che si erano trasferiti a Sparta. 6
I meteci erano:
A. gli abitanti di Atene che erano nati nella polis. B. gli abitanti di Atene che erano nati in altre polis. C. gli schiavi degli ateniesi. D. i guerrieri ateniesi.
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Verificare le competenze 7
Perché i Greci, come i Fenici, fondarono colonie?
A. Per trovare nuove terre da coltivare e nuovi mercati per vendere i prodotti. B. Per fuggire dalle loro polis. C. Per opporsi ai loro governanti. D. Perché in Grecia il clima era poco favorevole agli insediamenti umani. 8
Le colonie della Magna Grecia erano:
A. quelle nel sud dell’Italia. B. tutte le colonie fondate dai Greci. C. quelle sulle coste del Mar Nero. D. quelle più importanti. 9
Le guerre del Peloponneso furono combattute:
A. da Sparta e Atene contro i Persiani. B. tra Sparta e Atene. C. da Sparta e Atene contro tutte le poleis del Peloponneso. D. da Sparta contro i Persiani. 10
Dopo la guerra contro i Persiani, Sparta e Atene:
A. capirono quanto fosse importante essere sempre alleate tra loro. B. tornarono a contrastarsi per il dominio sulla Grecia, ma senza combattersi. C. combatterono tra loro una guerra per il dominio nel Peloponneso. D. invasero l’Impero dei Persiani. 11
Alessandro Magno:
A. conquistò solo i territori dell’Impero persiano. B. si alleò con i Persiani per sconfiggere le poleis greche. C. conquistò e sottomise solo le poleis greche. D. liberò le poleis greche dal dominio persiano. 12
Alla morte di Alessandro, il suo Impero:
A. ritornò sotto il dominio persiano. B. fu diviso in tanti regni. C. fu diviso in città-stato. D. passò in eredità a suo figlio.
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La parola a uno scritto re
I POPOLI ITALICI Il grano nella palude Il lucumone, cioè il re, di Arretium aveva donato a Thucer e alla sua famiglia un esteso terreno che si trovava proprio in fondo a una valle. Sarebbe stato un bel dono, se il terreno bagnato dal fiume che attraversava quella valle non fosse stato altro che una palude. – Qui crescono solo canne, non possiamo certo piantare il nostro grano! – disse la giovane Velia delusa. Thucer, suo padre, sorrise: – Non ti preoccupare, figlia mia, noi Etruschi abbiamo imparato mille anni fa a regolare le acque dei fiumi, a conservarle o ad allontanarle dalla terra per asciugarla. Detto questo, Thucer il contadino si mise all’opera. Velia osservava ammirata suo padre. Era incredibile vedere quante cose sapesse fare. Alla fine del primo anno la famiglia di Thucer poté consumare i ceci, l’orzo e anche il pane. Non era così buono però, perché suo padre, in quei primi anni di bonifica, doveva piantare una specie di grano che potesse resistere particolarmente bene nelle zone umide. Ma nell’arco di una decina di anni la valle di Thucer non somigliava più alla palude che era stata: il grano cresceva ovunque e il padre di Velia aveva piantato anche l’ulivo e la vite. Il terreno era così fertile che i semi rendevano molto più che altrove. Mercanti romani venivano ogni anno a comprare il grano per l’esercito o per la città e la famiglia di Velia ora stava piuttosto bene, al punto da potersi permettere l’acquisto di alcuni schiavi. Era un benessere però che dipendeva da un lavoro costante e attento per impedire che la valle tornasse a trasformarsi in una palude. Stefano Bordiglioni, Piccole storie del mondo etrusco, Einaudi Ragazzi
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Le tribù italiche 1
2
I
Popoli italici
Completa indicando con una X. • Le prime tribù si stanziarono sulla penisola italica: nel Paleolitico. nel Neolitico.
• Le prime tribù giunsero: dalle montagne. dal mare.
• Le prime tribù evitarono le coste perché: erano paludose. erano già abitate.
• Le tribù italiche: diedero vita a un unico Stato. non diedero vita a un unico Stato.
Completa.
I villaggi che sorsero nelle zone paludose sono stati chiamati dagli storici e dagli antropologi ........................................................... Le case sorgevano su ........................................................... per isolare il terreno dall’............................................................. e proteggere le case dalle ............................................................. dei fiumi. I terramaricoli vissero nella Pianura ................................................................... Le tribù che si stanziarono nelle zone montuose vivevano in ...................................... o .................................... e si dedicavano soprattutto alla ................................................................... Sulla penisola italica si svilupparono le prime civiltà quando le popolazioni entrarono in contatto con gli abitanti delle .................................................................. greche e fenicie. Solo dopo l’arrivo dei Greci la nostra penisola ebbe un nome: .......................................................................... Esso deriva da ................................................................. perché così i Greci chiamarono i Vituli, la prima popolazione con cui entrarono in contatto. 3
In questo disegno che rappresenta un villaggio delle terramare, l’illustratore ha commesso due errori. Individuali e scrivi quali sono. ...................................................................................................... ...................................................................................................... ......................................................................................................
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Popoli italici
I
1
I Camuni e i Sardi
Completa.
Le principali fonti storiche che hanno permesso di conoscere le abitudini di vita dei Camuni sono le ...................................................................................
I Camuni non conoscevano la ........................................................, per cui gli storici non hanno potuto studiare e datare fatti realmente accaduti. Studiando le loro abitudini di vita e i luoghi dove si sono stanziati, si è potuto scoprire che attraversarono le .................................................. e giunsero dall’........................................................................ 2
Osserva le immagini e completa.
Queste fonti appartengono alla civiltà .................................................................. Le statuette ritrovate hanno permesso di capire che i Sardi sapevano lavorare i ................................................................. e che commerciavano con altri popoli perché statuette simili sono state ritrovate in varie località del ......................................... Le abitazioni sono chiamate ................................ e testimoniano che i Sardi vivevano in abitazioni ............................................................, dunque dovevano difendersi da attacchi nemici. La civiltà nuragica è considerata preistorica perché non sono stati trovati documenti ...................................................
Ciò fa supporre che quella popolazione non conosceva la .................................................................
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I popoli italici 1
I
Popoli italici
Collega ciascun testo alla popolazione corrispondente.
Siculi, Sicani Fondarono i castellieri, villaggi indipendenti. Erano famosi per l’allevamento dei cavalli. Commerciavano l’ambra, che compravano dalle popolazioni che vivevano oltre le Alpi.
Alcuni gruppi vivevano sulle alture e si dedicavano all’agricoltura e alla pastorizia. Altri gruppi vivevano lungo la costa e si dedicavano al commercio marittimo.
Vivevano nei territori che ora appartengono all’Emilia. Avevano il culto dei morti, che cremavano e ne seppellivano le ceneri all’interno di urne rinchiuse in cassette.
Sanniti
Liguri
Umbri Vivevano in città-stato che avevano stretto alleanza. Conoscevano la scrittura, come è testimoniato dalle Tavole Eugubine. Villanoviani Erano pastori e divennero guerrieri perché dovevano costantemente difendere il bestiame dalle razzie di altri popoli.
Provenivano dalla Spagna e dal nord Africa. Impararono a commerciare e a lavorare la creta dai Fenici e dai Greci.
Veneti
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Etruschi
Gli
1
Le origini del popolo etrusco
Leggi con attenzione, poi rispondi.
Lo storico greco Erodoto, vissuto nel V secolo a.C., sosteneva che gli Etruschi fossero arrivati in Italia dall’Asia Minore. Si trattava del popolo dei Lidi che, lasciata la loro terra in seguito a una carestia, guidati dal re Tirreno, giunsero sulle coste della Toscana. Questa teoria è supportata da recenti studi sul DNA ricavati da resti umani etruschi. I due storici greci Ellanico e Anticlide, invece, sostenevano che gli Etruschi fossero discendenti dei Pelagi, che lasciarono le loro terre navigando il Mar Egeo e risalendo le coste della penisola italica. Ancora un’altra teoria sostiene che gli Etruschi si siano stabiliti nella Pianura Padana arrivando dall’Europa centrale e qui si sarebbero fusi con i Villanoviani, che già abitavano quelle terre, per dare origine a una nuova civiltà. Infine lo storico Dionigi di Alicarnasso, vissuto al tempo dell’imperatore romano Augusto, riteneva che gli Etruschi fossero autoctoni, cioè originari del luogo in cui abitavano. Gli Etruschi chiamavano sé stessi Rasenna, ma dai Greci erano chiamati Tirreni. Furono i Romani a chiamare Etruria la terra da essi popolata e, quindi, Etruschi, gli abitanti.
• L’origine del popolo etrusco è certa? .................................. • Qual è la teoria che, al momento, è supportata maggiormente da studi scientifici? .........................................................................................................................................................................................................
• Qual era il nome che gli Etruschi davano a se stessi? ........................................................................................ • Quale nome era dato loro dai Greci e da che cosa derivava? .........................................................................................................................................................................................................
• Chi attribuì agli Etruschi questo nome? ..................................................................................................................... 2
Segna con frecce del colore indicato i possibili percorsi effettuati dagli antenati degli Etruschi.
Erodoto
Ellanico e Anticlide
T eoria della fusione con i Villanoviani
Dionigi di Alicarnasso
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La civiltà etrusca 1
Gli
Etruschi
Indica con una X solo le affermazioni vere.
Gli storici sono riusciti a risalire con assoluta certezza alle origini degli Etruschi. Gli Etruschi non conquistarono mai territori posti a nord e a sud dei luoghi dove si erano insediati. Gli Etruschi costituirono un unico regno. Il territorio etrusco era diviso in città-stato. A capo delle città etrusche vi era il lucumone. Il lucumone governava con il sostegno degli aristocratici. Gli Etruschi erano un popolo pacifico. La civiltà etrusca non fu influenzata da quella greca. Gli Etruschi non furono mai assoggettati dai Romani. 2
Ora rendi vere le affermazioni sbagliate, riscrivendole.
....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................
3
Completa i cartellini scrivendo al posto giusto le didascalie corrispondenti alle date segnate sulla linea del tempo.
800 a.C.
700 a.C.
600 a.C.
500 a.C.
400 a.C.
300 a.C.
200 a.C.
100 a.C.
Nascita di Cristo
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
.......................................
Massimo splendore della civiltà etrusca.
Un re etrusco diventa re di Roma.
Inizio del declino della civiltà etrusca.
Gli Etruschi diventano cittadini romani.
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Etruschi
Gli
1
La religione
Collega ciascun nome alla definizione corrispondente.
Tomba destinata ai defunti delle classi sociali più importanti. Àugure
Capacità di interpretare i segni della volontà degli dèi.
Arùspice Necropoli
Sacerdote che interpretava il significato dei fulmini e del volo degli uccelli.
Voltumna
Luogo in cui si edificavano le tombe.
Divinazione
Sacerdote che interpretava il volere delle divinità osservando il fegato e le viscere degli animali.
Tumulo Luogo in cui si radunavano i rappresentanti delle principali città-stato per assistere a riti e giochi atletici.
2
Per ciascuna divinità etrusca, scrivi il nome di quella greca corrispondente.
Zeus, re di tutti gli dèi • Era, moglie di Zeus • Ares, dio della guerra • Poseidone, dio del mare • Atena, dea della guerra
• Mares
. ..................................................... ......................................................
• Menrva
. ..................................................... ......................................................
• Tinia
. ..................................................... ......................................................
• Uni
. ..................................................... ......................................................
• Nethuns
. ..................................................... ......................................................
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Gli
Etruschi
Gli Etruschi: l’arte e la tecnologia 1
er ciascun particolare dell’illustrazione, scrivi a quale aspetto delle conoscenze degli Etruschi P si riferisce.
............................................................ ............................................................
............................................................ ............................................................
............................................................
............................................................
............................................................
............................................................
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M appe Attive Gli Etruschi Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
GLI ETRUSCHI l’origine degli Etruschi è incerta GEOSTORIA si stabilirono nella zona compresa tra i fiumi e ................................................................
si spinsero fino
• a nord nella Pianura *1 .........................................................................................
• a sud in Campania
................................................................
FATTI territorio diviso in .................................................................................
erano spesso in guerra tra loro
non formarono mai un unico
.......................................................................
questo causò la loro decadenza influenzarono la civiltà romana
*1 La
alcuni re romani erano etruschi
pianura attraversata dal Po.
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M appe Attive
ANTROPOLOGIA popolazione divisa in classi sociali
la più importante era quella dei commercianti
governate
città-stato
dal
..................................................................................................
invenzioni e scoperte perfezionarono *2 ...................................................
lavoravano
la lavorazione dei *3
l’oro:
..........................................................
e religione
la ceramica
*4 .................................................................. *4 ..........................................................
erano ..................................................................................
praticavano la àuguri divinazione arùspici
* 2 La struttura architettonica che permetteva di costruire ponti. *3 Ricorda che nel territorio degli Etruschi vi erano miniere. * 4 Scrivi i nomi della lavorazione “a fili” e “a pallini”.
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Verificare le competenze Nella penisola italica non si svilupparono civiltà contemporanee a quelle dei fiumi perché:
1
A. non c’erano fiumi. B. il clima non era favorevole. C. le pianure non erano malsane. D. i popoli non conoscevano l’agricoltura.
Nella penisola italica non si svilupparono i commerci marittimi perché:
2
A. gli abitanti avevano paura del mare. B. le coste non avevano insenature. C. non era possibile ricavare legname per costruire le barche. D. le prime popolazioni non sapevano costruire navi robuste.
Delle prime tribù italiche:
3
A. si hanno solo fonti scritte. B. si hanno fonti visive e materiali.
C. si hanno solo fonti materiali. D. non si hanno fonti.
C. dei Sardi. D. dei Liguri.
Il nuraghe è una costruzione:
4
A. dei Camuni. B. dei Veneti.
Quale tra questi popoli ha conosciuto la scrittura?
5
A. Gli Umbri. B. I Sardi.
C. I Camuni. D. I Liguri.
C. le palafitte dei Terramaricoli. D. le residenze suntuose dei Camuni.
C. le indicazioni per cerimonie religiose. D. l’elenco delle divinità dei popoli italici.
I castellieri erano:
6
30
A. i villaggi dei Veneti. B. i villaggi dei Sardi.
7
Le Tavole Eugubine sono:
A. il codice di leggi degli Umbri. B. la raccolta dei miti degli Umbri.
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Verificare le competenze Gli Etruschi erano organizzati politicamente:
8
A. in una repubblica. B. in un impero.
C. in città indipendenti. D. in città-colonie.
La popolazione etrusca era:
9
10
A. divisa in classi sociali. B. formata solo da liberi cittadini. C. formata solo da liberi cittadini e schiavi. D. divisa tra stranieri e discendenti dai fondatori.
Le donne etrusche erano:
A. libere prima del matrimonio, sottomesse al marito dopo il matrimonio. B. libere solo in famiglia, ma nella vita pubblica dovevano mostrare sottomissione al marito. C. godevano di molte libertà ed erano privilegiate rispetto alle donne di altre popolazioni. D. sottomesse al padre, ma libere dopo la sua morte.
Gli Etruschi:
11
12
13
14
A. non conoscevano la scrittura. B. adattarono la scrittura greca alla loro lingua. C. utilizzavano la scrittura cuneiforme. D. inventarono una nuova scrittura.
Gli Etruschi:
A. erano politeisti e veneravano molte divinità simili a quelle greche. B. erano politeisti e avevano divinità proprie. C. erano monoteisti. D. credevano nelle forze della natura.
I sacerdoti etruschi praticavano la divinazione:
A. per conoscere la volontà degli dèi. B. per incantare i fedeli.
C. per rendere omaggio agli dèi. D. per non provocare l’ira degli dèi.
La maggior parte delle informazioni sulle abitudini di vita degli Etruschi ci provengono:
A. dalle fonti scritte etrusche. B. dalle rappresentazioni trovate sugli affreschi. C. dai testi scritti lasciati da scrittori di altri popoli. D. da incisioni rupestri ritrovate nelle miniere di ferro.
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La parola a uno scritto re
I ROMANI Che freddo oggi a Roma! Un lungo applauso segnò la fine dell’interminabile seduta e i trecento senatori si riversarono in fretta sui gradini della Curia, come uccelli bianchi e rossi all’assalto del becchime. Publio Aurelio Stazio era di pessimo umore. A Roma faceva molto freddo, quell’inverno, e quattro ore di immobilità sulle austere panche di marmo del Senato lo avevano ridotto a un pezzo di ghiaccio. La veste di rappresentanza – tunica con il laticlavio e toga drappeggiata sul braccio scoperto – offriva un ben magro riparo ai morsi del gelo: gli inverni dovevano essere più miti secoli addietro. Giunto all’aperto, un soffio di aria umida lo investì in pieno, e bastò una rapida occhiata ai nuvoloni neri per convincerlo ad allungare il passo verso i lettighieri nubiani (non pensò al freddo che dovevano sentire loro visto che la Nubia è a sud dell’Egitto!) che lo aspettavano al Foro di Augusto. Il senatore, dunque, si precipitò nella portantina chiusa e si rincantucciò sotto le coperte: non appena a casa avrebbe fatto un bagno bollente, sempre che quei fannulloni dei suoi servi si fossero ricordati di accendere la caldaia dell’ipocausto. – Largo alla lettiga di Publio Aurelio Stazio! – gridavano a squarciagola gli schiavi annunciatori, cercando di farsi largo tra il traffico. In breve l’elegante portantina uscì dal caos del centro e cominciò ad arrampicarsi fino alla vetta del Viminale, dove sorgeva la grande domus degli Aurelii. – Benvenuto, padrone! – lo salutò l’ostiarus Fabello. Aurelio ne fu oltremodo stupito: di solito Fabello dormiva della grossa nella sua guardiola di portiere. C’era qualcosa di strano in casa quel giorno, notò il senatore, un silenzio del tutto innaturale. Niente rumori sgradevoli, schiamazzi di servi o litigi di ancelle; non si sentivano neppure gli acuti di Azel, il tonsore siro-fenicio che scorticava le barbe accompagnandosi con il canto per coprire le urla delle sue vittime consenzienti. Forse era opera di quel dannato freddo! Danila Comastri Montanari, Cui prodest?, Hobby & Work
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Le origini di Roma 1
2
I
Romani
Completa indicando con una X.
• I primi Romani erano: pastori. agricoltori. navigatori e commercianti.
• Il popolo che fondò Roma era quello: dei Sabini. degli Etruschi. dei Latini.
• I primi Romani si insediarono sui colli perché: il clima era più salubre. erano fuggiti da un territorio occupato da nemici. i campi erano più fertili.
• Alcuni insediamenti sorsero sull’isola Tiberina perché: era un pascolo sicuro per le pecore. era un luogo ideale per la pesca. consentiva l’attraversamento del Tevere.
• La vicinanza delle saline era importante perché: il sale serviva per mummificare i morti. il sale serviva per conservare i cibi. il sale serviva per cucinare.
• Secondo la leggenda, Roma fu fondata il: 21 aprile 357 a.C. 21 aprile 753 a.C. 21 aprile 537 a.C.
na sola di queste motivazioni che portarono alla fondazione di Roma è falsa. U Indicala con una X.
Il fiume Tevere era navigabile. D al colle Palatino si poteva controllare la via del commercio tra Etruschi e Magna Grecia. I l Palatino era abbastanza vicino al mare per procurarsi il sale, ma sufficientemente lontano dal mare per evitare gli assalti dei popoli del mare. L e persone che si insediarono sul Palatino commerciavano con popoli che vivevano al di là del mare. D al Palatino si potevano controllare le greggi che si spostavano dai pascoli estivi sulle alture a quelli invernali a valle. Il clima sulle alture era salubre.
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Romani
I
La Monarchia
Cancella l’intruso.
1
Aventino
Capitolino
Celio
Albano
Esquilino
Palatino
Quirinale
Viminale
isolvi il cruciverba. Nella colonna evidenziata apparirà il nome della prima forma di governo R della città di Roma.
2
1. Il quarto re di Roma: fece costruire il porto di Ostia, il ponte Sublicio e il primo ponte sul Tevere. 2. Il terzo re: era un re guerriero. Conquistò la città di Alba Longa. 3. Il secondo re: fu un re pacifico. Rafforzò le istituzioni religiose. 4. Il colle su cui sorse il primo nucleo di Roma. 5. Il fratello di Remo.
6. Si chiamava Tarquinio. Fece costruire il foro, il Circo Massimo e la Cloaca Massima. 7. Lo erano, come origine, alcuni re di Roma. 8. Il sesto re di Roma: di origine etrusca, si occupò della difesa della città facendo costruire le mura e organizzando l’esercito. 9. L’ultimo re di Roma. Fu cacciato perché arrogante e violento.
1 2 3 4 5 6 7 8 9
Interrogazione scritta
Rispondi in modo sintetico.
• Che cosa significa il nome Rumon? ...................................................................................................................................... • Chi diede questo nome al primo villaggio? ..................................................................................................................... • Perché è impossibile che i re di Roma siano stati solo 7? ........................................................................................ ...................................................................................................................................................................................................................
• Quali sono i nomi dei sette colli su cui sorse Roma? .................................................................................................. ...................................................................................................................................................................................................................
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La società 1
Romani
I
Collega ciascun nome alla definizione corrispondente.
Erano plebei che si mettevano al servizio di un patrizio in cambio di protezione e denaro.
Plebei
Erano contadini, artigiani, mercanti. Erano cittadini liberi, ma non avevano alcun potere politico.
Liberti Schiavi
Erano i discendenti dei primi abitanti di Roma. Potevano ricoprire cariche pubbliche.
Patrizi Erano gli schiavi a cui il padrone aveva concesso la libertà. Clientes Non avevano potere. Appartenevano al loro padrone che poteva disporre anche della loro vita. 2
Scrivi a quale classe sociale appartiene ciascun personaggio.
Mi chiamo Decius Cornelio Gracco.
Non mi sembra vero: ora posso lavorare solo per me e la mia famiglia! Non guadagno molto, ma almeno ho la mia libertà.
Mi è andata via la voce. Per tutta la mattina ho elogiato a squarciagola il nome di Decius.
Sono stato fatto prigioniero nella guerra contro i Sabini. Mi hanno venduto quattro mesi fa.
..............................................
..............................................
..............................................
..............................................
35 TraguardoDiscipline_Storia_cl5_QUADERNO_001-039.indd 35
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M appe Attive Roma Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
ROMA
è stata definita
*1 .............................................
.............................................
da Rumon
posto del
.......................................................................
...........................................................................................
la sua storia è divisa in .........................
periodi
...........................................................................................
...........................................................................................
secondo la leggenda fu fondata da .......................................................................
e
.......................................
GEOSTORIA sorse sul colle
vicino al fiume
............................................................................
.............................................................................................
vicino al
lontano dalle
era *3 e si poteva attraversare
si aveva a disposizione il *4
*2 ....................................................................
si controllavano
.........................................................
......................................................................................................
...............................................................................................
.............................................................................
e
....................................................................
*1 Il nome significa “Capitale del Mondo”. *2 Le zone acquitrinose. *3 Poteva essere risalito e ridisceso con le barche. *4 La sostanza che permetteva la conservazione di
cibi.
36 TraguardoDiscipline_Storia_cl5_QUADERNO_001-039.indd 36
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M appe Attive La Monarchia Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
LA MONARCHIA Roma è governata da
il periodo della storia di Roma .......................................................................
un
eletto da
*1 .......................................................................................
....................................
FATTI i re furono
Romolo
*2
,
,
,
................................................................. ............................................................... ..............................................................
,
,
.................................................................. .................................................................... ..................................................................
estesero il dominio
su
...................................................................................
colli: Palatino,
*3 .................................................................................., .........................................................................., ..........................................................................,
,
,
......................................................................................... ........................................................................... ..........................................................................
ANTROPOLOGIA
divisa in e *4
*4 .............................................................................
................................................................................................................
la società si fondava sulla
.......................................................................................................
*1 L’assemblea dei discendenti delle famiglie *2 Scrivi i nomi dei sette re di Roma. *3 Scrivi i nomi dei sette colli. *4 Scrivi i nomi delle classi sociali.
fondatrici di Roma.
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Romani
I
La Repubblica 1
Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata.
Nel 509 a.C. i Romani cacciarono Tarquinio Prisco / Tarquinio il Superbo il re sabino / etrusco. Cambiò la forma di governo: dalla Monarchia si passò all’Impero / alla Repubblica. L’assemblea dei cittadini / Il Senato studiava e proponeva le leggi. Il compito di far rispettare le leggi spettava a due consoli / due re eletti dall’assemblea dei patrizi. I consoli erano scelti dai patrizi / plebei e duravano in carica tutta la vita / un anno. Erano i capi dell’esercito / religiosi e tenevano i rapporti con le altre popolazioni. Il compito di occuparsi di tutto ciò che riguardava il funzionamento della città era affidato a magistrati / clientes. 2
Collega il magistrato al compito che assolveva.
Questori
Dittatore
Pretori
Edili
Tribuni della plebe
Censori
3
Riscuotevano i tributi.
Amministravano la giustizia. Duravano in carica un anno.
Diventava console unico in caso di guerra.
Si occupavano della manutenzione delle opere pubbliche. Calcolavano il censo, cioè la ricchezza dei cittadini per stabilire i tributi.
Tutelavano gli interessi dei plebei.
Completa scrivendo il nome che deriva da:
• Senex, “anziano” ............................................................................................................................................................... • Patres, “padri” .................................................................................................................................................................... • Consultor, “consigliarsi, decidere insieme” .........................................................................................................
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M appe Attive
La Repubblica Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
è
LA REPUBBLICA
il periodo della storia di Roma .......................................................................
espande il dominio sulla penisola .......................................................................
FATTI
sul Mar
su parte dell’Europa
.......................................................................
il potere
nelle mani del
di mettere in pratica le sue decisioni
incarica due ....................................................................... ........................................................
che sono sostituiti da un
*1 .................................................................
sono controllati alle assemblee •d della popolazione • dai comizi centuriati • dai comizi tributi • dall’assemblea della
.....................................................
*1 Che titolo aveva la persona a cui *2 Le persone che avevano incarichi *3 Scrivi i nomi dei magistrati.
sono aiutati dai *2 ....................................................................
che sono *3 .................................................................................. ,
censori
.....................................................
...........................................................................................
,
tribuni della ..............................................................................................
si affidava il potere in caso di guerra? specifici.
39 TraguardoDiscipline_Storia_cl5_QUADERNO_001-039.indd 39
23/01/20 19:24
Romani
I
La guerra contro i popoli italici
1
umera le tappe della conquista della penisola italica da parte dei Romani. N Poi riporta ciascun numero sulla carta geostorica corrispondente.
I Romani conquistano le terre dei Sanniti, sconfiggono Pirro e conquistano la città di Taranto e parte dei territori della Magna Grecia. I Romani sconfiggono la città dei Veio e si impadroniscono di tutta l’Etruria. I Romani occupano i territori di Volsci, Equi e Sabini, cioè dominano tutto il Lazio. Più a nord i Romani si impadroniscono della Pianura Padana, abitata dai Galli.
2
Completa, poi esponi a voce la conquista della penisola italica da parte dei Romani.
Dai sette colli su cui era sorta Roma, i Romani estesero il loro dominio su quasi tutto il territorio della penisola ........................................................................................................................................................ Prima sottomisero gli altri abitanti del Lazio: i ........................................................................................................................ Poi combatterono contro gli Etruschi, che sconfissero conquistando la città di ............................................... Per espandersi verso sud ed est combatterono contro i ................................................................................................. Le guerre con questo popolo durarono parecchi anni. Quando i Sanniti vennero definitivamente sconfitti, i Romani entrarono in guerra con le colonie della ............................................... In aiuto della città di ............................................... intervenne il re dell’Epiro ........................................................... I Romani furono in un primo tempo sconfitti, ma poi riuscirono vittoriosi. I Romani continuarono la loro espansione in Italia estendendo i loro domini a nord nella terra dei .......................................................................................................
40 TraguardoDiscipline_Storia_cl5_QUADERNO_040-072.indd 40
23/01/20 19:25
Contro gli Etruschi
I
Romani
Muzio Scevola Caio Muzio, un giovane aristocratico romano, voleva uccidere il re etrusco Porsenna. Entrò di notte nell’accampamento nemico, ma, per errore, uccise un soldato del re. Fu catturato e, per punire la sua mano che aveva commesso quel grave errore, la mise sul fuoco. Porsenna rimase ammirato per tanto attaccamento a Roma e liberò Muzio, che da allora fu chiamato “Scevola”, cioè il “mancino”.
Orazio Coclite Mentre un gruppo di soldati etruschi stava per attraversare il ponte Sublicio e giungere a Roma, Orazio Coclite lo affrontò da solo per dare tempo ai compagni alle sue spalle di tagliare le corde che tenevano il ponte. Quando il ponte crollò, egli si gettò nel fiume e tornò a nuoto a riva.
Clelia I Romani avevano dato in ostaggio a Porsenna dieci ragazze per un patto di pace. Clelia, una di loro, incoraggiò le compagne a fuggire a nuoto attraversando il Tevere perché non c’era più il ponte. Quando arrivarono sull’altra sponda, i Romani le rimandarono a Porsenna per rispettare i patti. Il re etrusco, quando sentì con quanta fierezza Clelia diceva di non essere pentita della fuga, liberò tutte le ragazze, ammirato per il loro coraggio.
Contro Taranto Gli elefanti di Pirro Pirro portò con sé delle speciali “macchine da guerra”: gli elefanti! Questi animali erano stati addestrati per la guerra e portavano sul dorso soldati che potevano colpire dall’alto i nemici. Non c’era ostacolo che non potesse essere abbattuto: erano come carri armati. I Romani all’inizio ne furono terrorizzati, ma poi trovarono il modo per neutralizzarli: li spaventavano con il fuoco, le urla e acuti squilli di tromba. Con questo stratagemma vinsero a Maleventum e il nome del luogo fu cambiato in Beneventum.
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Romani
I
1
Le legioni romane
Indica con X la definizione corretta.
• Un legionario era: un soldato semplice. il capo di una legione. un soldato a cavallo. • Un centurione era: il comandante dei cavalieri. il comandante che addestrava i legionari. il comandante di tutto l’esercito. • Un cavaliere era: un legionario addetto alla cura dei cavalli. un soldato patrizio. un soldato plebeo che aveva acquisito meriti speciali. • Un fromboliere era: un legionario che combatteva con un arco speciale. un legionario che combatteva con la fionda. un legionario che suonava la tromba.
• Un geniere era: un centurione particolarmente esperto. un legionario esperto nella costruzione dei ponti. un legionario incaricato di esplorare i territori. • Un esploratore era: un legionario mandato in avanscoperta. un legionario che controllava le armi. un legionario che portava i messaggi.
Interrogazione scritta
Rispondi in modo sintetico.
• Chi diventava soldato romano? ............................................... ....................................................................................................................
• Chi forniva ai soldati l’equipaggiamento? ......................... ....................................................................................................................
• Da che cosa deriva il termine “soldato”? ........................... ....................................................................................................................
• Che cos’era una legione? ........................................................... ....................................................................................................................
• Chi era il centurione? .................................................................... ....................................................................................................................
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I
L’accampamento romano 1
Romani
isolvi il cruciverba. Nella colonna evidenziata apparirà il nome dell’alloggio R del comandante dell’accampamento.
1. La via che portava alla tenda del comandante. 2. La via che andava da nord a sud. 3. Così i Romani chiamavano l’accampamento. 4. La tenda dove si curavano i feriti. 5. Era scavato attorno alle mura e riempito d’acqua.
6. Il luogo dove si conservavano le armi. 7. Erano in legno e servivano da difesa. 8. I luoghi dove si conservavano i viveri. 9. Vi si alloggiavano i cavalli. 10. La via che andava da est a ovest.
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
2
I n base alle tue conoscenze e alle immagini, collega ciascuna macchina da guerra al nome corrispondente.
catapulta testuggine balista ariete torre con ponte levatoio
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Romani
I
Le guerre puniche Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata.
1
Roma voleva togliere a Cartagine / Veio il primato dell’artigianato / del commercio sul Mar Mediterraneo e sottrarle il dominio su Spagna, Sardegna, Corsica e Sicilia. Cominciò così un lungo periodo di guerre. Le guerre chiamate sannitiche / puniche furono due / tre. La prima guerra fu vinta dai Cartaginesi / Romani e i Cartaginesi persero le isole del Mediterraneo. Durante la seconda guerra, i Cartaginesi erano capeggiati da Scipione / Annibale, che annientò i Romani nella battaglia di Taranto / Canne. I Romani, però, guidati da Publio Cornelio Scipione, detto l’Imperatore / l’Africano, vinsero a Zama / Benevento. Le guerre finirono con la distruzione di Cartagine, avvenuta durante la seconda / terza guerra, a opera di Scipione l’Emiliano. 2
Verifica se sai orientarti sulla linea del tempo. Inserisci le date delle guerre puniche che trovi sul sussidiario a pagina 89.
I guerra punica
300 a.C.
................................
II guerra punica
III guerra punica
200 a.C.
................................
100 a.C.
Nascita di Cristo
................................
Interrogazione scritta
Completa in modo sintetico.
• Roma dopo aver conquistato tutta l’......................................., voleva dominare il Mar .................................................................... • Sulle sponde di quel mare si affacciavano le colonie .......................................................................................................................
• La più importante colonia fenicia era ...................................... .......................................................................................................................
• I Romani chiamavano gli abitanti di Cartagine .................. .......................................................................................................................
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L’espansione di Roma
M appe Attive
Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
L’espansione di Roma le guerre per la conquista
della penisola ...............................................................................................................
contro
di parte dell’Europa contro
i popoli italici, le colonie gli *1
*2 ....................................................................
del Mar .................................................................................
contro *3 ....................................................................
..............................................................
.........................................................................................
le tre guerre .................................................................................
episodi e personaggi
episodi e personaggi
sconfitta di
*6 ......................................................................,
*4 ................................................................................................... ,
*6 ......................................................................,
Porsenna,
*6 ......................................................................,
*5 ...................................................................................................., *5 ...................................................................................................., *5 ....................................................................................................,
*1 Il popolo che aveva dato alcuni re a Roma. *2 Il popolo che abitava nel nord della penisola e oltre le Alpi. *3 La più potente colonia fenicia. *4 La città etrusca. *5 Scrivi i nomi dei protagonisti delle storie che hai letto. *6 Scrivi i nomi dei protagonisti delle guerre puniche.
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Romani
I
Organizzare il governo dei territori 1
Completa collegando in modo opportuno.
Le città della penisola italica erano chiamate
I loro abitanti non erano cittadini romani ma
I territori che Roma conquistò fuori dall’Italia diventarono
socii tributi sudditi città federate
Le province erano governate e amministrate dai province Gli abitanti delle province erano considerati
proconsoli
Gli abitanti delle province pagavano ingenti
Interrogazione scritta
Rispondi in modo sintetico.
• Perché dopo le conquiste il Senato sentì la necessità di riorganizzare il modo di controllare le terre sottomesse? ........................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................
• Qual era l’impegno più gravoso che dovevano assumere le città federate? ...................................... .........................................................................................................................................................................................................
• Che cosa non potevano fare i socii? .......................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................
• Perché la carica di proconsole era molto ambita? ............................................................................................. .........................................................................................................................................................................................................
• Che cosa era permesso fare agli abitanti delle province? ............................................................................. .........................................................................................................................................................................................................
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I
Le lotte sociali 1
Romani
Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata.
Le terre conquistate ai nemici dopo le guerre di espansione erano destinate ai patrizi / plebei. I vasti appezzamenti di terreno appartenenti a una sola persona erano i pascoli / latifondi. I commercianti, dopo le guerre di espansione che aveva intrapreso Roma, volevano partecipare alla spartizione dei terreni / alla vita pubblica. 2
Collega l’inizio di ciascuna frase alla sua conclusione.
portò a una guerra civile. I patrizi... I piccoli proprietari e i contadini... L’aumento delle disuguaglianze...
3
avevano tratto vantaggio dalle guerre ed erano diventati latifondisti. avevano abbandonato le terre per andare in guerra e si erano impoveriti al termine delle guerre puniche e di espansione.
Per ciascuna affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
• Caio e Tiberio Gracco erano tribuni della plebe.
V
F
• I fratelli Gracco appoggiarono i plebei nella richiesta di distribuire le terre conquistate durante le guerre di espansione.
V
F
• Il Senato si dimostrò subito disponibile alle richieste di Tiberio Gracco.
V
F
• La legge agraria di Tiberio Gracco prevedeva che tutte quante le terre conquistate fossero distribuite solo ai plebei.
V
F
• Tiberio Gracco, dopo molte lotte all’interno del Senato, riuscì a far approvare la sua legge agraria.
V
F
• Tiberio fu ucciso. V
F
• Caio Gracco ripropose la legge del fratello.
V
F
• Caio Gracco fu ucciso come il fratello.
V
F
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Romani
I
1
Le case dei Romani
Per ciascuna immagine, scrivi se si tratta di una domus o di un’insula.
..............................................................
2
3
..............................................................
Scrivi I se l’affermazione si riferisce all’insula, D se si riferisce alla domus.
Poteva essere alta anche 7 piani.
Non aveva servizi igienici.
Aveva un giardino interno.
Le stanze erano tutte confortevoli.
Ospitava una sola famiglia.
Vi si potevano trovare i clientes del proprietario.
Al piano terra vi erano le tabernae.
Aveva tante stanze con funzioni diverse.
Poteva avere i servizi igienici.
Aveva tante stanze abitate da famiglie diverse.
Un altro tipo di abitazione era la villa rustica, cioè la casa dei ricchi proprietari terrieri che vivevano in campagna. Osserva l’immagine e scrivi i numeri al posto giusto. 1. residenza del proprietario e della famiglia 2. r esidenza degli schiavi e dei lavoratori dell’azienda 3. z ona dedicata alla lavorazione dei prodotti
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La religione
I
Romani
Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata.
1
Nei primi tempi della loro storia i Romani veneravano gli antenati, i Lari / gli Oracoli, e gli spiriti protettori della casa e della famiglia, gli Auguri / i Penati. In ogni casa c’era un tempietto, il larario / triclinio, davanti al quale il pontefice / pater familias celebrava riti. Quando i Romani vennero a contatto con altre popolazioni / nuovi sacerdoti ne assimilarono le divinità. In particolare ripresero le divinità egizie e sumere / etrusche e greche. 2
Per ciascuna divinità greca, scrivi il corrispondente nome romano. Poi collega all’immagine corrispondente: usa i numeri.
1. Z eus ……………………………………........................... 2. E ra ……………………………………............................. 3. A res ……………………………………........................... 4. A frodite …………………………………...................... 5. P oseidone ……………………………......................... 6. Hermes …………………………………....................... 7. A tena ……………………………………........................
Interrogazione scritta
Rispondi in modo sintetico.
• Chi era il pontefice massimo? .............................................................................................................................................. ...............................................................................................................................................................................................................
• Perché era chiamato con questo nome? ....................................................................................................................... ...............................................................................................................................................................................................................
• Chi erano gli àuguri? ................................................................................................................................................................. ...............................................................................................................................................................................................................
• Che cosa usavano i Romani per scacciare la cattiva sorte? ................................................................................. ...............................................................................................................................................................................................................
• Quale era l’atteggiamento dei Romani nei confronti delle religioni degli altri popoli? ...................... ..................................................................................................................................................................................................
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Romani
I
Le guerre civili 1
Scrivi al posto giusto: Silla • ottimati • Mario • popolari • dittatore • Mario
• Il partito che difendeva i privilegi dei patrizi: ................................................................................................................. • Il partito che difendeva gli interessi dei plebei: ............................................................................................................ • Il generale di origine patrizia: ................................................................................................................................................. • Il generale di origine plebea: .................................................................................................................................................. • Il titolo che assunse Silla e si attribuì per tutta la vita: ............................................................................................... • Formò l'esercito e stabilì una paga per i soldati: .........................................................................................................
2
Risolvi il cruciverba. Nella colonna evidenziata apparirà il nome di un importante personaggio.
1. Il Lucio Cornelio, capo del partito degli ottimati, rivale di Mario. 2. Gneo, seguace di Silla, vittorioso nelle guerre in Oriente. 3. Il capo del partito dei popolari, rivale di Silla.
4. I fratelli che si schierarono in favore dei plebei. 5. Il governo di tre persone. 6. Il ruolo che assunse Silla a vita. 7. Il primo nome di Cesare (prenome). 8. Il secondo nome di Cesare (nome).
1 2 3 4 5 6 7 8
3
Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata. • Il personaggio apparso nella colonna colorata era un liberto / uno schiavo che guidò la rivolta degli schiavi / dei tribuni della plebe.
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M appe Attive
Le lotte sociali e le guerre civili Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
LE LOTTE SOCIALI
LE GUERRE CIVILI causate dal
malcontento della popolazione si formarono i latifondi
due partiti
impoverirono .................................................................................
piccoli proprietari terrieri e
...........................................................................................
con a capo Caio
.................................................................................
con a capo
..........................................................
.................................................................................
che furono difesi dai alla loro morte scoppiarono fratelli
...........................................................
la rivolta degli
la rivolta nelle
.................................................................................
.................................................................................
che furono domate da Gneo e Marco
............................................................................................... .................................................................................
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Romani
I
Il primo triumvirato
Indica con una X il significato di “guerra civile”.
1
Guerra combattuta contro i cittadini di uno Stato straniero. Guerra combattuta tra gli abitanti di uno stesso Stato. Guerra in cui non ci sono troppe stragi o troppi feriti. Guerra che dura poco e giunge a un accordo tra le parti. 2
Completa indicando con una X.
• Il triumvirato era: il governo di tre patrizi. il governo di tre plebei. il governo di tre socii. un governo di tre persone. • I socii erano: le persone che componevano il triumvirato. i cittadini delle città dei popoli italici. gli abitanti delle province. gli stranieri che facevano affari con i Romani.
Giulio Cesare
• Del primo triumvirato facevano parte: Gneo Pompeo, Caio Mario, Caio Giulio Cesare. Gneo Pompeo, Lucio Silla, Caio Giulio Cesare. Gneo Pompeo, Marco Giunio Bruto, Caio Giulio Cesare. Gneo Pompeo, Marco Crasso, Caio Giulio Cesare.
Interrogazione scritta
Rispondi in modo sintetico.
• Perché nei socii cresceva il malcontento dopo le guerre di espansione? I socii erano sempre più scontenti perché ............................................................................................................................................................................. • Chi erano Mario e Silla? Caio Mario era .................................................................................................................................................................................. Silla era ................................................................................................................................................................................................. • Quale importante riforma dell’esercito fece Caio Mario? Caio Mario stabilì che .................................................................................................................................................................. • Qual è l’importante conquista degli abitanti delle province? ................................................................................ • Che cosa fece Spartaco? Spartaco .............................................................................................................................................................................................. • A quali generali si affidò il Senato per domare le sommosse? Il Senato ............................................................................................................................................................................................... • Per quale motivo Pompeo e Crasso cercarono l’alleanza con Cesare? Pompeo e Crasso ...........................................................................................................................................................................
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I
Giulio Cesare 1
2
Romani
Per ciascuna affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
• Caio Giulio Cesare apparteneva a una famiglia patrizia.
V
F
• Cesare osteggiava le richieste dei plebei.
V
F
• Cesare lasciò il racconto delle sue imprese in due libri.
V
F
• I Galli erano tribù che non avevano mai attaccato Roma.
V
F
• Il Senato romano appoggiò sempre Giulio Cesare.
V
F
• Pompeo non si fidava di Cesare.
V
F
Metti in ordine cronologico gli eventi che riguardano la vita di Caio Giulio Cesare: usa i numeri.
Cesare si fece nominare dittatore a vita. Cesare conquistò tutta la Gallia e i territori fino al fiume Reno. Cesare fu assassinato da alcuni nobili, capeggiati dal figlio adottivo Bruto. Cesare fu eletto console ed ebbe il comando delle truppe della Gallia romana. Cesare si alleò con Pompeo e Crasso formando il triumvirato. 3
Osserva la linea del tempo a pagina 99 del Sussidiario. Scrivi al posto giusto le date dei fatti principali della vita di Giulio Cesare. Poi mettili in ordine: usa i numeri.
100 a.C. • 60 a.C • 58-52 a.C. • 48 a.C. • 47 a.C. • 14 marzo 44 a.C. Triumvirato.
.......................
Assassinio di Cesare.
.......................
Nascita di Cesare.
.......................
Cesare diventa dittatore.
.......................
.......................
esare combatte in Gallia C e sconfigge Vercingetorige.
.......................
esare sconfigge C Pompeo. Interrogazione scritta
Rispondi in modo sintetico.
• Perché Cesare ruppe l’alleanza con Pompeo? ............................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................
• Che cosa accadde a Pompeo dopo che Cesare lo sconfisse? .............................................................................. ...................................................................................................................................................................................................................
• Quali importanti riforme attuò Giulio Cesare dopo che si fece eleggere dittatore a vita? ................... ...................................................................................................................................................................................................................
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M appe Attive
Il primo triumvirato e Cesare
Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
Gneo e Marco
............................................................................................
volevano indebolire il Senato
............................................................................
insieme a Caio Giulio
..............................................................
formarono il primo
..........................................................
fu uno scrittore
un dittatore
un generale
sconfisse i Galli scrisse i resoconti delle sue imprese
attuò molte riforme occupò i territori dei Germani
De Bello Gallico: guerra contro i
..........................................................
De Bello Civili: guerra contro e il Senato ..................................................................................
54 TraguardoDiscipline_Storia_cl5_QUADERNO_040-072.indd 54
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I
Romani
Verso l’Impero 1
2
Che cosa accadde dopo la morte di Giulio Cesare? Colora solo le affermazioni vere.
A Roma tornò la pace.
Si ripresentò il pericolo di una guerra civile.
Il Senato ritornò a essere importante.
Il Senato nominò un dittatore.
Si costituì il secondo triumvirato.
Tornò la Monarchia.
Completa indicando con una X. • Ottaviano era:
Ottaviano Augusto
il figlio di Cesare. il figlio adottivo di Cesare. il nipote di Cesare. il fratello di Cesare.
• Il secondo triumvirato era composto da: Marco Antonio, Marco Giunio Bruto, Gaio Cassio. Marco Antonio, Marco Lepido, Caio Giulio Cesare Ottaviano. Gneo Pompeo, Marco Licinio Crasso, Marco Antonio. Giulio Cesare, Caio Giulio Cesare Antonio, Marco Tullio Cicerone. • Gli assassini di Cesare furono sconfitti a: Maratona. Filippi.
Zama. Azio.
• Dopo la battaglia di Azio finì definitivamente: il regno di Macedonia. l’Impero babilonese. il regno d’Egitto. l’Impero di Alessandro Magno. 3
Collega il triumviro al territorio che gli fu affidato.
Caio Giulio Cesare Ottaviano
Oriente
Marco Lepido
Africa
Marco Antonio
Italia e le province dell’Occidente
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28/01/20 19:14
Verificare le competenze I re di Roma furono:
1
A. sicuramente più di sette. B. sicuramente sette. 2
3
C. sicuramente meno di sette. D. molto probabilmente più di sette.
I re di Roma furono:
A. Palatino, Campidoglio, Viminale, Quirinale, Esquilino, Celio, Aventino. B. Romolo, Porsenna, Annibale, Cesare, Muzio Scevola, Caio Gracco, Brenno. C. Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo. D. Remo, Romolo, Enea, Numitore, Faustolo, Amulio, Iulio. I consoli erano:
A. le due persone che dovevano riscuotere le tasse. B. le due persone a cui il Senato affidava il compito di mettere in pratica le leggi. C. le due persone che avevano il compito di aiutare il re nel governo. D. le due persone che difendevano i plebei.
I tribuni della plebe erano:
4
5
6
A. i luoghi dove si facevano i processi ai plebei. B. i rappresentanti dei plebei in Senato. C. i rappresentanti dei plebei nelle cerimonie. D. i nemici dei plebei. Il diritto di veto era:
A. la possibilità di votare contro le decisioni. B. la possibilità di votare sempre.
C. la possibilità di trasgredire le leggi. D. la possibilità di non votare.
Nelle guerre di espansione nella penisola italica, i Romani:
A. non vinsero mai contro gli Etruschi. B. non riuscirono a scacciare i Galli da Roma.
C. vinsero contro il re Pirro. D. sconfissero i Cartaginesi.
C. i Cartaginesi. D. i Galli.
Le guerre puniche furono combattute contro:
7
A. gli Etruschi. B. la Magna Grecia.
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Verificare le competenze Le guerre puniche furono combattute:
8
A. per il dominio dei commerci sul Mediterraneo. B. perché i Romani e i Cartaginesi erano popoli guerrieri. C. perché i Cartaginesi avevano rubato l’aratro con cui Romolo e Remo avevano tracciato i confini della città. D. perché i Cartaginesi avevano invaso la penisola italica con il loro esercito. Il comandante cartaginese che giunse in Italia durante la seconda guerra punica fu:
9
A. Scipione l’Emiliano. B. Scipione l’Africano.
C. Annibale. D. Pirro.
I fratelli Gracco proposero:
10
A. una riforma del Senato. B. una riforma agraria a favore dei patrizi. C. una riforma del pagamento dei tributi. D. una riforma agraria a favore dei plebei. Spartaco era:
11
A. uno schiavo che aveva tradito i suoi seguaci. B. uno schiavo che era stato liberato dal suo padrone. C. uno schiavo che aveva combattuto per i fratelli Gracco. D. uno schiavo che aveva guidato gli schiavi alla conquista della libertà. Alla morte di Cesare:
12
A. iniziò l’Impero. B. si formò il secondo triumvirato. C. tornò la Monarchia. D. fu nominato un dittatore. Indica con una X solo le affermazioni giuste. Giulio Cesare:
13
A. fece parte del primo triumvirato. B. sconfisse i Galli. C. non combatté mai contro Pompeo. D. diventò imperatore.
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E. fu nominato dittatore. F. fu assassinato. G. si inimicò il Senato.
57 23/01/20 19:25
Romani
I
1
L’Impero
Indica con una X l’affermazione sbagliata. • Gaio Giulio Cesare Ottaviano viene nominato imperatore:
subito dopo la morte di Cesare. dopo aver sconfitto i suoi rivali Marco Antonio e Marco Lepido.
• A Ottaviano vengono assegnati poteri per tutta la vita: dal popolo. dal Senato. • Ottaviano viene chiamato Augusto, che significa: che deve essere venerato. che ha tutti i poteri. • Ottaviano Augusto viene eletto imperatore, che significa: capo dell’esercito. capo assoluto del Senato. • Ottaviano Augusto: favorisce un lungo periodo di pace. invade la Gallia. 2
Leggi il brano dello storico romano Svetonio su Ottaviano. Poi rispondi.
A quattro anni perse il padre. A sedici anni indossò la toga virile e fu gratificato di ricompense militari, in occasione del trionfo di Cesare in Africa, senza nemmeno aver preso parte alla guerra, a causa dell’età. In seguito, quando suo zio partì per la Spagna, contro i figli di Pompeo, lo seguì quasi subito, benché convalescente da una grave malattia, passando, con una debole scorta, attraverso strade infestate da nemici e facendo anche naufragio. Così si fece molto apprezzare da Cesare, che lodò subito non solo la sua coraggiosa indole, ma anche l’arditezza del suo viaggio. Non appena seppe che Cesare era stato ucciso e che era stato nominato suo erede, rivendicò la sua eredità, nonostante le esitazioni di sua madre. Da quel tempo, procuratosi un esercito, governò lo Stato prima con Marco Antonio e Marco Lepido, poi con il solo Antonio e infine da solo.
• Ottaviano è nato nel 63 a.C.: in che anno ha indossato la toga virile, cioè il vestito degli adulti? .................................................................................................................................
• Cesare fu ucciso alle Idi di Marzo del 44 a.C.: quanti anni aveva Ottaviano in quella data? .................................................................................................................................
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28/01/20 19:15
Gli imperatori romani
I
Romani
Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata.
1
La cittadinanza romana dava il diritto di essere cittadino / suddito di Roma. Le persone che avevano la cittadinanza avevano dei diritti / doveri: per esempio dovevano pagare le tasse o fare il servizio militare. Ma avevano anche alcuni doveri / diritti: per esempio il diritto di essere giudicati e processati secondo le leggi dello Stato e non secondo le più ingiuste leggi locali, il diritto di accedere alle cerimonie religiose / cariche pubbliche, cioè la possibilità di diventare dipendenti dello Stato. Le persone che vivevano in Italia / Asia Minore nell’88 a.C. avevano avuto la cittadinanza romana. In seguito, tutti gli abitanti delle province dell’Impero aspiravano ad avere la cittadinanza romana. L’imperatore Romolo / Caracalla la concesse anche a tutti coloro che vivevano nelle province dell’Impero. 2
Completa indicando con una X. • Durante l’Impero: fu abolito il Senato. diminuì l’importanza del Senato. aumentò il potere del Senato.
• Gli imperatori di una dinastia: erano eletti allo stesso anno di età. provenivano dalla stessa città. appartenevano alla stessa famiglia.
• Verso la fine dell’Impero i generali dell’esercito: persero il loro potere. aumentarono il loro potere. riconobbero solo il potere del Senato.
• L’imperatore Caracalla concesse la cittadinanza romana: a tutti gli abitanti dell’Impero. a tutti gli uomini dell’Impero. a tutti gli uomini liberi dell’Impero. Interrogazione scritta
Rispondi in modo sintetico.
• Come avveniva la successione al trono imperiale nei primi secoli dell’Impero? ........................................ ...................................................................................................................................................................................................................
• Che cosa fece l’imperatore Nerva? ...................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................
• Perché i soldati dimostravano più fedeltà ai generali che agli imperatori? ................................................... ...................................................................................................................................................................................................................
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M appe Attive
L’Impero
Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
L’IMPERO alla morte di Cesare Marco
, Marco
..........................................................
..........................................................
, Ottaviano
formarono
..........................................................
si combatterono e
il secondo
Ottaviano divenne
..........................................................
..........................................................................................
termina la
..................................................................................
e nasce l’
...................................................................................................
gli imperatori si succedettero per
..........................................................
per
..........................................................
per elezione da parte dei ...................................................................................
durante l’Impero
venne estesa la cittadinanza a
.......................................................................................
il territorio di Roma raggiunse la massima
si costruirono grandi
..........................................................
..........................................................................................................
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I
Romani
Le strade romane Scrivi al posto giusto: eserciti • rettilinei • controllo • gallerie • ponti • scambi commerciali L’importanza delle vie di comunicazione fu da subito chiara ai Romani. Attraverso di esse si potevano effettuare ...................................................................................., per vendere e comprare merci: grano, prodotti artigianali, metalli... Gli ............................................................... potevano procedere a marce forzate più velocemente, potevano spostarsi con rapidità e si poteva mantenere il ............................................................ dei territori più lontani. Le strade romane erano generalmente lunghi ................................................................................... che permettevano spostamenti veloci anche di carri. Per superare le difficoltà che presentava il territorio costruivano ...................................................... sui fiumi, viadotti e scavavano ................................................................................... nelle montagne. 1
Inserisci le lettere che si riferiscono ai diversi strati della strada romana.
2
A pietre e grossi sassi B ciottoli, ghiaia C sabbia D pietre levigate Completa indicando con una X. • Gli strati di ciottoli e sabbia servivano per: alzare il livello della strada. far filtrare l’acqua ed evitare che si fermasse in superficie.
3
4
• Le strade erano lastricate in superficie per: renderle più belle. rendere più agevole il passaggio.
• Le pietre levigate erano disposte a: dorso di mulo. ferro di cavallo. • La pietra miliare indicava: la distanza di un miglio. la distanza dal Foro romano.
Il nome veniva dato alle vie con motivazioni diverse legate alla loro funzione. Collega ciascuna via alla motivazione per cui è stata costruita.
Latina
Portava alla città di Ardea.
Salaria
Fu iniziata dal console Gaio Aurelio Cotta.
Ardeatina
Era la strada attraverso la quale arrivava il sale.
Aurelia
Portava ai territori dei Latini.
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Romani
I
1
Il foro romano
Scrivi al posto giusto:
arco di trionfo • curia • mensa ponderaria • tabulae lusoriae • Capitolium • Via Sacra • suggestum ............................................... ............................................... ...............................................
...............................................
............................................... ............................................... ...............................................
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I
Le terme 1
Romani
Risolvi il cruciverba. Nella colonna evidenziata apparirà il nome di una delle terme romane più famose.
gymnasium • tabernae • frigidarium • calidarium • biblioteca • unctorum • caldaia • acquedotto • tepidarium 1. La vasca di acqua calda. 2. Il sistema di tubature che portava l’acqua a Roma. 3. La vasca di acqua fredda. 4. La vasca di acqua tiepida. 5. La sala dove i Romani si facevano “ungere” con massaggi a base di olii profumati.
6. Il nome dei “ristoranti” delle terme. 7. Il luogo dove si trovavano i “libri” per mantenere la mente in allenamento. 8. Permetteva di scaldare l’acqua. 9. La palestra per gli esercizi fisici.
1 2 3 4 5 6 7 8 9
2
Osserva le immagini e scrivi, secondo te, di che cosa si tratta e a che cosa serviva.
A
A B C
B
C
.................................................................................................................................................................................................... .................................................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................
63 TraguardoDiscipline_Storia_cl5_QUADERNO_040-072.indd 63
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Romani
I
1
I gladiatori
Leggi il testo, poi rispondi.
Gli spettacoli dei gladiatori romani ebbero origine con gli Etruschi, che li usavano nelle cerimonie funebri insieme ai banchetti e alle danze in onore del defunto. Si svolgevano nell’anfiteatro ed erano annunciati da “manifesti” scritti sulle pareti degli edifici pubblici e privati. Iniziavano al mattino con una parata dei combattenti, che sfilavano in ordine militare, accompagnati da suonatori. Facevano il giro dell’arena, salutavano pubblico e autorità. Seguivano combattimenti “finti” ed esibizioni di animali esotici ammaestrati. Il vero spettacolo di lotta era al pomeriggio: si scontravano combattenti con diversi tipi di armature e diversi stili di combattimento. I vincitori erano premiati e raggiungevano anche una grande popolarità. Se il gladiatore era uno schiavo, dopo dieci vittorie diventava libero e poteva decidere di continuare a combattere per denaro.
• Come venivano annunciati gli spettacoli dei gladiatori? ............................................................................................................................................................................
• Quando si svolgeva il vero spettacolo di lotta? ............................................................................................................................................................................ 2
Scrivi il numero corrispondente al modo di combattere tipico di ciascuno.
1. G ladiatore molto robusto che portava in testa un grande elmo e usava anche lo scudo. 2. L ottatore che combatteva con il gladio, una spada corta.
Reziario
Trace
3. Gladiatore che combatteva con la rete. 4. G ladiatore che portava elmo e scudo di dimensioni ridotte: basava la sua lotta sull’agilità del movimento.
Mirmillone
Gladiatore
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I
Le grandi opere romane 1
Romani
Le seguenti frasi danno informazioni NON vere. Correggile riscrivendole in modo corretto. 1. Gli acquedotti erano le piazze della città. 2. I fori ricordavano le vittorie e le conquiste di generali e imperatori. 3. Nel sottosuolo si svolgevano i combattimenti tra i gladiatori. 4. Le basiliche erano i luoghi dove si adoravano le divinità. 5. I templi erano i luoghi dove si svolgevano le assemblee pubbliche. 6. Nel Circo Massimo scorrevano le cloache, cioè le fognature. 7. Nel Colosseo si svolgevano le corse delle quadrighe. 8. Gli archi di trionfo portavano l’acqua nella città.
1. ................................................................................................................................................................................................................. 2. ................................................................................................................................................................................................................. 3. ................................................................................................................................................................................................................. 4. ................................................................................................................................................................................................................. 5. ................................................................................................................................................................................................................. 6. ................................................................................................................................................................................................................. 7. ................................................................................................................................................................................................................. 8. ................................................................................................................................................................................................................. 2
Di quale edificio si tratta? Scrivi il nome.
.....................................................
.....................................................
.....................................................
.....................................................
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Romani
I
L’eredità di Roma 1
Leggi i testi, poi rispondi.
Durante il periodo della Repubblica Roma aveva notevolmente ingrandito i suoi domini. Con l’esercito romano arrivavano nelle zone conquistate anche la lingua, le abitudini, la religione, la cultura e le leggi romane. Le popolazioni assorbirono molti aspetti del modo di vivere romano. Questi aspetti hanno segnato la storia della nostra civiltà e sono giunti fino a noi.
Le lingue neolatine Il primo aspetto rilevante fu la lingua. Il latino era parlato dai Romani e le popolazioni conquistate dovettero impararlo. In seguito, però, i linguaggi locali influenzarono il latino e nacquero l’italiano, il francese, lo spagnolo, il portoghese, il rumeno. Queste lingue sono dette “neolatine” perché derivano dal latino.
L’alfabeto Delle 26 lettere dellʼalfabeto internazionale, 22 provengono dall’alfabeto latino. I nomi dei giorni della settimana e di alcuni mesi ricordano le divinità romane: martedì e marzo da Marte, mercoledì da Mercurio, giovedì da Giove, venerdì da Venere, giugno da Giunone.
La scuola Il nostro modello di scuola deriva da quello dell’antica Roma. Anche a Roma l’istruzione era divisa in tre gradi, ma non era obbligatoria. Vi accedevano solo i giovani delle classi privilegiate. Il Ludus litterarius era la Scuola Primaria. La giornata iniziava all’alba, le lezioni si tenevano in piccolissimi locali aperti sulla via e i maestri erano… severissimi. Un modo per educare era infatti la frustata con una verga! Verso i 13 anni iniziava l’istruzione impartita dal grammaticus, che insegnava greco, storia, geografia, ma soprattutto la retorica, cioè l’arte di parlare in pubblico. Per l’ultimo livello di istruzione interveniva il rethor (ancora oggi chi sta a capo dell’università è il rettore), che insegnava l’eloquenza, cioè l'arte di esporre bene le proprie idee.
• Il latino era parlato solo dai Romani? ................................................................................................................................. • Che cosa sono le lingue neolatine? ..................................................................................................................................... • In quanti gradi era divisa l’istruzione a Roma? ............................................................................................................... • Che cos’è la retorica? ..................................................................................................................................................................
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Le grandi opere
M appe Attive
Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
LE GRANDI OPERE
.................................................................................
per: • muovere l’esercito • collegare le • far circolare le merci
..................................................................................................
ponti
per superare i
.............................................................................................
.................................................................................
per trasportare l’acqua nelle città
.................................................................................
per la vita pubblica e per riunirsi
.................................................................................
per gli spettacoli
.................................................................................
per il benessere e la salute
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Romani
I
La crisi dell’Impero romano 1
Leggi il testo.
I Visigoti giunsero in Italia, guidati dal re Alarico, e nel 408 d.C. strinsero d’assedio Roma. Dopo circa due anni di trattative, Alarico non ottenne il pagamento di alcun tributo da parte dell’imperatore e quindi diede ordine ai suoi soldati di attaccare Roma. Era il 24 agosto del 410 d.C.: Roma fu sottoposta a un terribile saccheggio, che durò tre giorni. Anche se non era più la capitale dell’Impero, Roma aveva un valore simbolico enorme. Il saccheggio della città fu perciò uno shock terribile per tutto il mondo romano. Ricordò l’invasione dei Galli guidati da Brenno nel 390 a.C. Il 2 giugno del 455 i Vandali di Genserico espugnarono Roma, saccheggiandola per quattordici giorni. Papa Leone I implorò Genserico di non distruggere Roma e di non uccidere i suoi abitanti. Genserico acconsentì, ma i Vandali comunque razziarono l’oro e l’argento, depredarono di ogni ricchezza il palazzo imperiale, spogliarono i templi, come quello di Giove Capitolino. Migliaia di cittadini romani, di ogni età, furono fatti prigionieri. 2
Colora in giallo la causa e in verde la conseguenza.
Diminuì il numero dei prigionieri di guerra.
Ci furono meno schiavi.
Occorrevano ingenti somme per mantenere l’esercito.
Si propagarono epidemie di malattie. Si aumentarono le tasse.
Ci fu povertà e mancanza di cibo. I contadini abbandonavano le campagne.
3
La produzione agricola diminuì e vi furono carestie.
Per ciascuna affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
• I confini dell’Impero romano erano soggetti alle invasioni dei popoli barbari.
V
F
• I popoli barbari conquistati accettavano pacificamente le abitudini romane.
V
F
• Gli imperatori erano sempre più deboli e non erano capaci di avere autorità.
V
F
• Il Senato riacquistò il suo antico potere.
V
F
• I generali delle legioni si sentivano forti perché avevano dalla loro parte i soldati. V
F
• I generali volevano decidere chi doveva diventare imperatore.
V
F
• L’esercito non era più importante. V
F
• I generali dell’esercito aiutavano e sostenevano l’imperatore.
F
V
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M appe Attive
La crisi dell’Impero romano Completa la mappa e utilizzala per ripetere le tue conoscenze.
LA CRISI DELL’IMPERO
fu causata da
presenza di soldati
aumento delle
carestie ed
arrivo di
......................................................................................
..................................................................
..........................................................
.............................................................................
i popoli ...........................................................................
per scongiurare la fine
l’imperatore divise l’Impero e istituì la
..................................................................................
...................................................................................................
l’imperatore riunificò l’Impero e portò la capitale a
....................................................................................
..................................................................................
l’imperatore divise l’Impero definitivamente ......................................................................................
Impero romano d’
Impero romano d’
che ebbe fine
cadrà
con la deposizione di
a opera dei Turchi
................................................................
................................................................
.............................................................................
..........................................................................................
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Romani
I
1
I popoli germanici
Indica con una X le principali cause delle invasioni barbariche.
Le tribù germaniche oltrepassavano i confini dell’Impero per cercare nuove terre. I Romani volevano conoscere le nuove tribù. I Romani pensavano che le tribù dei Germani fossero pacifiche e non si opponevano. L’esercito romano era debole e non più organizzato. I soldati dell’esercito non erano più solo romani, ma mercenari. I soldati romani volevano ribellarsi a Roma. 2
Collega ciascuna didascalia all’immagine corrispondente: usa i numeri.
1. Il baratto era la forma di commercio. 2. La lavorazione dei metalli forniva armi forti e robuste. 3. I sacerdoti invocavano le forze della natura. 4. L’ordalia era una forma di amministrazione della giustizia.
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Verificare le competenze 1
2
Per ciascuna affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
• I Romani non sapevano costruire strade. V
F
• Il foro era il luogo pubblico dove si trovava il mercato e dove si svolgevano le cerimonie religiose e le assemblee pubbliche.
V
F
• Alle terme avevano accesso solo i patrizi.
V
F
• Il “milio aureo” era la colonna da cui si partiva per misurare la distanza da Roma.
V
F
• Le tubature degli acquedotti che arrivavano a Roma scorrevano nel sottosuolo.
V
F
• L’anfiteatro Flavio fu soprannominato Colosseo perché era grandissimo.
V
F
Completa indicando con una X.
• Quando Diocleziano divenne imperatore per poter governare un impero così vasto: nominò quattro generali a capo dell’esercito e li inviò nelle regioni più lontane dell’Impero. Questi generali avevano potere assoluto e potevano prendere le decisioni necessarie senza consultarlo. Questa forma di governo fu chiamata tetrarchia. nominò imperatore un altro generale dandogli il titolo di Augusto. I due imperatori scelsero due Cesari in modo che più persone potessero distribuirsi gli oneri del governo. Questa forma di governo fu chiamata tetrarchia. • L’imperatore Costantino per difendere i confini orientali dell’Impero: fuggì con il suo esercito da Bisanzio a Roma. Da allora Bisanzio fu chiamata Costantinopoli per ricordare la fuga dell’imperatore. spostò la capitale da Roma a Bisanzio, che in suo onore fu chiamata Costantinopoli. • L’imperatore Teodosio capì che non era più possibile tenere unito l’Oriente e l’Occidente, quindi: stabilì che alla sua morte gli succedessero i suoi due figli: uno imperatore della parte orientale e uno di quella occidentale dell’Impero. stabilì che i suoi due figli governassero a turno perché uno potesse andare nelle province d’Oriente e d’Occidente a controllare i territori. 3
I Romani adoravano:
A. un solo dio. B. le forze della natura.
4
Il primo imperatore romano fu:
A. Romolo. B. Giulio Cesare.
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C. gli spiriti del Bene e del Male. D. molte divinità.
C. Ottaviano Augusto. D. Romolo Augustolo.
71 28/01/20 19:24
Verificare le competenze Come erano chiamati i popoli che vivevano oltre i confini dell’Impero romano?
5
A. Barbari. B. Mercenari.
C. Liberti. D. Legionari.
Come era chiamato il governo di quattro persone?
6
A. Oligarchia. B. Triumvirato.
C. Tetrarchia. D. Democrazia.
Qual è il nome dell’imperatore che istituì questa forma di governo?
7
A. Augusto. B. Cesare.
C. Costantino. D. Diocleziano.
Dove spostò la capitale l’imperatore Costantino?
8
A. Ad Alba Longa. B. A Bisanzio.
C. A Milano. D. A Roma.
Quando cominciarono a scarseggiare i soldati romani, nell’esercito furono arruolati:
9
10
A. soldati barbari. B. mercenari barbari. C. legionari. D. soldati imperiali.
L’ultimo imperatore dell’Impero romano d’Occidente fu:
A. Romolo Remo. B. Remo Augusto. C. Cesare Augusto. D. Romolo Augustolo. I regni romano-barbarici furono chiamati così perché:
11
A. i re erano romani, ma le leggi erano quelle dei barbari. B. i Romani ubbidivano alle leggi romane e i barbari a quelle del loro popolo. C. furono mantenute le leggi romane, ma i re erano barbari. D. ai territori vennero dati nomi barbari.
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METODO TESSITORE
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AMBITO antropologico • Sussidiario Storia con Quaderno operativo: 120 + 72 pagine • Sussidiario Geografia con Quaderno operativo: 96 + 72 pagine • Quaderno delle Verifiche Storia-Geografia: 48 pagine • Atlante multidisciplinare (ambito antropologico e scientifico): 72 pagine ISBN per l’adozione: 978-88-468-4094-3
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AMBITO SCIENTIFICO • Sussidiario Scienze e Tecnologia con Quaderno operativo: 96 + 72 pagine • Sussidiario Matematica con Quaderno operativo: 144 + 96 pagine • Quaderno delle Verifiche Matematica-Scienze: 48 pagine ISBN per l’adozione: 978-88-468-4095-0
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