Tra le righe

Page 1

LUCA CRIPPA GIAN FRANCO FREGUGLIA MAURIZIO ONNIS

TRA LE RIGHE

Approccio graduale ai testi con testo guida iniziale Audioletture integrali dei testi guida Attività didattiche con esercizi in stile Invalsi Percorso grammaticale e lessicale Laboratori di scrittura Liberforum con suggerimenti di lettura e spunti di discussione Ricco apparato multimediale

• Volume A: - narrativa in prosa e in versi - cinema, serie tv e fumetto - testi non letterari - tematiche di attualità

• Volume B: - poesia - canzone - teatro - tematiche di attualità

Volume A + libro digitale ISBN 978-88-468-3251-1 Volume B + libro digitale ISBN 978-88-468-3252-8 Grammatica della lingua italiana ISBN 978-88-468-3306-8 Volume A + B (pack) ISBN 978-88-468-3307-5 Volume A + Grammatica della lingua italiana (pack) ISBN 978-88-468-3308-2 • Guida per il docente ISBN 978-88-468-3253-5 • Percorsi facilitati Quest’opera ha forma mista cartacea e digitale secondo le più recenti disposizioni di legge.

I

A i on ol. 1 izi - v 512 Ed a he 8-3 ig 6 Sp rig 8-4 8 La le 789 TraSBN

Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte, è da considerarsi SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO: fuori campo applicazione IVA ed esente da Ddt (Art. 2, c. 3, l.d, DPR 633/1972 e Art. 4, n. 6, DPR 627/1978)

Tra le righe Volume A + Libro digitale

www.elilaspigaedizioni.it

e 20,90

TRA LE RIGHE LEGGERE, COMPRENDERE, CONOSCERE I TESTI ANTOLOGIA PER IL BIENNIO

TRA LE RIGHE

• • • • • • •

LUCA CRIPPA GIAN FRANCO FREGUGLIA MAURIZIO ONNIS

A

A


Indice

Spezzone film

Brano audio esercizi integrativi

Brano extra

Parte I

Il testo narrativo

1 STORIA E DISCORSO Gli elementi del testo narrativo

C Tecniche di composizione dell’intreccio 28 2

A

La comunicazione letteraria e i suoi due piani: la Storia e il Discorso 2

B

Gli elementi della narrazione 4

C

Il patto narrativo. La comprensione, l’analisi e la riflessione 5

T1 D. DeLillo, Nel Bronx (da Libra) 6

2 LA STRUTTURA DEL TESTO NARRATIVO Struttura-tipo, sequenze, incipit e finale

Il tempo della storia e il tempo del racconto

29

Testo guida

T1 F. Brown, Questione di scala

32

Leggere e comprendere

T2 T. Landolfi, Il racconto del lupo mannaro T3 E. A. Poe, Il ritratto ovale

34

LABORATORIO DI SCRITTURA

10

A La struttura-tipo di un testo narrativo 10 Sequenze, microsequenze e macrosequenze

D

Verifica delle conoscenze e delle competenze

Test d’ingresso

B

Potenziamento di grammatica e lessico

11

C I tipi di sequenze

14

D L’incipit e il finale

15

Il riassunto

38

A Definizione e obiettivi

38

B Il metodo

38

C La scrittura

39

Testo guida

T1 S. Anderson, Partenza (da Winesburg, Ohio) ˇ echov, Gli stivali T2 A. C T3 R. Zreick, Che cos’è l’energia?

40 44

Testo guida

T1 I. Calvino, Il bosco sull’autostrada (da Marcovaldo) 17 Leggere e comprendere

T2 J.R. Mohringer, Mio padre, La voce (da Il bar delle grandi speranze) Verifica delle conoscenze e delle competenze

T3 G. Simenon, Una lettera per il commissario Maigret (da Maigret esita)

21

4 TEMPO, SPAZIO E PERSONAGGI Gli elementi essenziali della storia 48 A Personaggi, eventi e loro contesto

48

B Il tempo

48

C Lo spazio

49

D I personaggi

51

Testo guida

3 FABULA E INTRECCIO Tempo della storia e tempo del racconto

T1 C. Ruiz Zafón, Il Cimitero dei Libri Dimenticati (da L’ombra del vento) 26

A La fabula e l’intreccio

26

B

27

IV Indice

L’alterazione dell’ordine degli eventi nella narrazione

55

Leggere e comprendere

T2 V. Pratolini, Una ragazza (da Mestiere da vagabondo) Verifica delle conoscenze e delle competenze

T3 Il goblin (fiaba celtica)

60


5 MODI DELLA NARRAZIONE Narratore, punto di vista, discorsi e pensieri dei personaggi 64 A Autore, narratore e lettore

64

B Il narratore

65

C La focalizzazione

67

D I discorsi e i pensieri dei personaggi

68

Leggere e comprendere

T2 D. Grossman, Il cane e la sua padrone scomparsa (da Qualcuno con cui correre) Verifica delle conoscenze e delle competenze

T3 J. Joyce, Eveline (da Gente di Dublino) 77

VERIFICA FINALE T1 B. Fenoglio, L’addio (da Un giorno di fuoco) 83

Testo guida

T1 I. Svevo, La tribù

parte ii

71

91

Le forme della narrazione letteraria

6 DAL RACCONTO ORALE ALLA NOVELLA Forme della narrazione breve 94 A

LIBERFORUM

Il fascino, antico quanto l’uomo, del racconto orale

95

C La favola, la fiaba e la leggenda

97 100

Testo guida

T1 G. Boccaccio, I due Cecchi (da Il Decamerone)

103

113

T4 L. Pirandello, La fedeltà del cane (da Novelle per un anno – La vita nuda) 114

D L’epica cavalleresca rinascimentale

129

L’ILIADE

La struttura e l’argomento del poema; La trama; I temi principali

131

Testo guida

133

Leggere e comprendere

T2 La morte di Ettore T3 Ettore e Andromaca

138

La struttura e l’argomento del poema; La trama; I temi principali

122 122

B

124

144

Leggere e comprendere

T4 Odisseo e Polifemo T5 La strage dei Proci T6 Odisseo e le Sirene

146 154

Dal racconto scritto al racconto per immagini

TROY di Wolfgang Petersen EXCALIBUR di John Boorman

A Definizione e caratteristiche Il Vicino Oriente antico: Gilgamesh e la Bibbia

128

L’ODISSEA

Verifica delle conoscenze e delle competenze

7 L’EPICA La grande narrazione antica, medievale e rinascimentale

E L’epica medievale

110

Dal racconto scritto al racconto per immagini

IL DECAMERON di Pier Paolo Pasolini BIANCANEVE di Tarsem Singh

127

T1 Il proemio e l’inizio delle vicende

Leggere e comprendere

T2 La regina Isotta, bella e furba (da Il Novellino) T3 Petronio, La matrona di Efeso (da Satyricon)

126

D L’epica latina: Virgilio

94

B Il mito D La novella

C L’epica greca: Omero

159

L’ENEIDE

La struttura e l’argomento del poema; La trama; I temi principali 160 Verifica delle conoscenze e delle competenze

T7 La morte di Didone 162 Indice  V


8 IL RACCONTO E IL ROMANZO MODERNI L’evoluzione delle forme della narrazione

Testo guida

T1 E. Hemingway, Una storia molto breve 177 (da I quarantanove racconti)

A Il racconto in età moderna 168 B Le origini del romanzo 169 C

Il romanzo tra Settecento e Ottocento

171

D

Il racconto e il romanzo dal Novecento a oggi

174

parte iiI

T2 D. Buzzati, La goccia (da La boutique del nistero) Verifica delle conoscenze e delle competenze

T3 R. Carver, Cattedrale (da Cattedrale) 183

ALLENATI ALLA PROVA INVALSI D. Buzzati, I giorni perduti (da Le notti difficili)

190

Raccontare mondi possibili

9 L’AVVENTURA Incontro al mondo

194

A Definizione e caratteristiche 194 B Lo stile e le tecniche narrative dell’avventura 195 C I grandi classici e la storia dell’avventura 195

T1 M. de Cervantes, Da solo contro due temibili eserciti (da Don Chisciotte della Mancia)

10 IL REALISMO La realtà così com’è

226

A Definizione e caratteristiche 226 B In Francia: il Naturalismo 227 C In Italia: il Verismo 228 C Nel Novecento: il Neorealismo 229 Testo guida

Testo guida

T1 É. Zola, Parigi si sveglia (da L’assommoir) 198

Leggere e comprendere

T2 D. Defoe, Primi giorni sull’isola della disperazione (da Robinson Crusoe) 206 T3 H. Melville, Terzo giorno di caccia (da Moby Dick) 213 > L’avventura oggi 215 T4 C. McCarthy, Diecimila mondi (da Cavalli selvaggi) T5 I. Allende, Fuga dalla prigione del Diablo (da Zorro) Dal racconto scritto al racconto per immagini

MASTER AND COMMANDER di Peter Weir 219 TEX WILLER di Sergio Bonelli Verifica delle conoscenze e delle competenze

T6 E. Salgari, Gli uomini rossi (da Il Corsaro Nero) 220

VI Indice

Leggere e comprendere

168

231

Leggere e comprendere

T2 G. Verga, A spasso sul mare (da I Malavoglia) 238 > Il realismo russo 244 T3 C. Pavese, Il ritorno (da La luna e i falò) 245 T4 A. Munro, Jimmi tiene la bocca chiusa (da Il sogno di mia madre) T5 B. Sidhwa, La vedova bambina (da Acqua)

Dal racconto scritto al racconto per immagini

GOMORRA di Matteo Garrone MADRE MIGRANTE di Dorothea Lange

251

Verifica delle conoscenze e delle competenze

T6 P.P. Pasolini, Riccetto ha fame (da Ragazzi di vita)

252


11 IL ROMANZO DI FORMAZIONE L’avventura di crescere

THE EAGLE di Kevin Macdonald 258

T6 S. Vassalli, Antonia vede per la prima 312 volta le risaie (da La chimera)

A Definizione e caratteristiche 258

B Origini e sviluppo del genere 259 C

Il romanzo di formazione nel Novecento

260

Testo guida

T1 R. Musil, I peggiori della classe (da I turbamenti del giovane Törless) 261 Leggere e comprendere

T2 E. Morante, Il codice della verità assoluta (da L’isola di Arturo) > Adolescenti e giovani nei romanzi

269

di oggi

270

T3 N. Lilin, Il ritorno (da La luna e i falò) 275 T4 K. Hosseimi, La guerra nel cuore (da Il cacciatore di aquiloni) T5 C. Achebe, Okonkwo e suo padre sfortunato (da Il crollo) Dal racconto scritto al racconto per immagini

ARRIETTY - il mondo segreto sotto il pavimento di Hiromasa Yonebayashi

281

THIS IS ENGLAND di Shane Meadows Verifica delle conoscenze e delle competenze

T6 E. Vittorini, È stato un bacio? (da Il garofano rosso)

Verifica delle conoscenze e delle competenze

282

13 IL GIALLO Suspense, misteri e delitti

318

A Definizione e caratteristiche

318

B

319

I grandi classici e le evoluzioni del genere

Testo guida

T1 A. Conan Doyle, La “reazione Sherlock 321 Holmes” (da Uno studio in rosso) Leggere e comprendere

T2 A. Christie, Non si può avere tutte le volte un bel delitto! (da Poirot non sbaglia) T3 F. Durrenmatt, Un grido come di una bestia (da La promessa) > I sottogeneri del giallo T4 L. Blissett, In fuga (da Q) T5 L. Tolstoj, Faccia a faccia con il nemico (da Guerra e pace)

328 333 336

Dal racconto scritto al racconto per immagini

LA RAGAZZA DEL LAGO di Andrea Molaioli 341 THE WIRE di David Simons e Ed Burns Verifica delle conoscenze e delle competenze

12 IL ROMANZO STORICO Il vero e il verosimile

288

A Definizione e caratteristiche

288

B La fortuna e il tramonto del genere: l’Ottocento

289

T6 D. Carrisi, Una stretta di mano (da Il suggeritore)

14 LA FANTASCIENZA Tra scienza e fantasia

348

C Un rinnovato interesse: il Novecento 290

A Definizione e caratteristiche 348

Testo guida

B Le origini e gli sviluppi del genere 350

T1 A. Manzoni, La peste a Milano (da I promessi sposi)

292

Leggere e comprendere

T2 M. Yourcenar, Entrare nella morte a occhi aperti (da Memorie di Adriano) > Il romanzo storico oggi T3 U. Eco, Alla battaglia di Legnano (da Baudolino) T4 L. Blissett, In fuga (da Q)

299 301 305

T5 L. Tolstoj, Faccia a faccia con il nemico (da Guerra e pace) Dal racconto scritto al racconto per immagini

J. EDGAR di Clint Eastwood

311

342

Testo guida

T1 J. Verne, In orbita (da Dalla Terra alla Luna) > Astronauti antichi e moderni

352 358

Leggere e comprendere

T2 I. Asimov, Nella carotide 359 (da Viaggio allucinante) T3 F. Schätzing, La regina prende 365 contatto (da Il quinto giorno) > La fantascienza letteraria italiana 368 T4 V. Evangelisti, Tempo zero (da Cherudek) T5 P.K. Dick, Che effetto fa baciare un androide (da Ma gli androidi sognano pecore elettriche?)

Indice  VII


Dal racconto scritto al racconto per immagini

Verifica delle conoscenze e delle competenze

T6 C.S. Lewis, Un posto dove le cose non accadono (da Le cronache di Narnia – Il nipote del mago)

STAR TREK di Gene Roddenberry 371 MATRIX di Lana e Andy Wachowski

Verifica delle conoscenze e delle competenze

T6 A. E. Van Vogt, Il segreto delle fontane 372 ribollenti (da L’impero dell’atomo)

15 IL FANTASY Dalla realtà alla fantasia

A Definizione e caratteristiche B La storia dell’horror

378

B

379

Testo guida

T1 L. Carroll, E cadeva, cadeva, cadeva (da Alice nel Paese delle Meraviglie) 381 Leggere e comprendere

T2 M. Ende, Atreiu si prepara a partire 387 (da La Storia Infinita) T3 J.K. Rowling, Un cane che ha bisogno di fare del moto (da Harry Potter 393 e la pietra filosofale) > Le antiche fonti del fantasy 395 T4 J.R.R. Tolkien, Shelob (da Il Signore degli Anelli – Le due Torri) T5 L. Troisi, Un magico duello (da Cronache del mondo emerso)

Dal racconto scritto al racconto per immagini

LA COMPAGNIA DELL’ANELLO di Peter Jackson THOR di Stan Lee

parte IV

399

444

A Una vita dedicata alla scrittura

444

B

446

Una scrittura dedicata al senso della vita

Leggere e comprendere

T1 Perché combattere? (da Il sentiero dei nidi di ragno)

VIII Indice

406 407

T1 H.P. Lovecraft, Nella cripta

409

Leggere e comprendere

T2 M. Shelley, Il mostro prende vita (da Frankenstein, o il moderno Prometeo) 418 > Contaminare i generi per ottenere nuovi effetti narrativi 420 T3 S. King, Il babau (da A volte ritornano) 425 T4 B. Stoker, Il vampiro bussa alla finestra (da Dracula) T5 S. Meyer, Inquietanti compagni di scuola (da Breaking dawn) Dal racconto scritto al racconto per immagini

SHINING di Stanley Kubrick NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS di Henry Selick

433

Verifica delle conoscenze e delle competenze

T6 E.A. Poe, Il rumore del cuore (da Racconti del grottesco e dell’arabesco)

434

LIBERFORUM

441

Leggere e comprendere un autore, un’opera, un tema

17 UN AUTORE Italo Calvino

406

Testo guida

378

A Definizione e caratteristiche Gli autori che hanno segnato la storia del genere

16 L’HORROR Fantasie, paure e orrori

400

T2 Il cavaliere presenta... la sua volontà di esistere (da Il cavaliere inesistente) T3 Le città e il cielo; le città continue; le città nascoste (da Le città invisibili)

455

Verifica delle conoscenze e delle competenze

449

T4 Cosimo non scenderà (da Il barone rampante)

460


Guida alla riflessione e al commento

LABORATORIO DI SCRITTURA La riflessione e il commento A Definizione e obiettivi B Il metodo C La rilettura

466 466 467

490

sul romanzo Io e te

491

467

Testo guida

T1 Á. Kristóf, La scure (da La vendetta) T2 R. Kapus´cin´ski, La via per Kumasi (da Ebano) T3 Á. Kristóf, L’arrivo da Nonna (da Il grande quaderno)

Prepara il commento: applica le tue competenze > Un possibile punto di vista unitario

468 471

19 UN TEMA L’umorismo: di tutto si può sorridere

492

A Fa ridere? Fa sorridere? Perché?

492

Test

T1 S. Benni, La storia di Pronto Soccorso e Beauty Case (da Il bar sotto il mare) 493

B Le tecniche narrative dell’umorismo 500

18 UN’OPERA Io e te di Niccolò Ammaniti A Invito alla lettura

C Si può ridere di tutto 474 474

Testo guida

T1 L’AVVIO All’appuntamento B La trama C Il segreto del protagonista

475 479 479

Leggere e comprendere

T2 IL PROTAGONISTA L’insetto imitatore 480 D Una svolta positiva T3 RICORDI E SENTIMENTI COMUNI Montagne verdi

485 485

500

Leggere e comprendere

T2 G. de Maupassant, Non c’era nessuno scherzo, appunto (da La burla, 502 in Racconti di provincia) T3 G. Durrell, Simpatici teneri animaletti (da La mia famiglia e altri animali) Dal racconto scritto al racconto per immagini

IO E TE di Bernardo Bertolucci HOLLYWOOD PARTY di Blake Edwards

507

Verifica delle conoscenze e delle competenze

T4 R. Lewis, Non sai che succede in giro per il mondo (da Il più grande uomo scimmia del Pleistocene) 508

Dal racconto scritto al racconto per immagini

IO E TE di Bernardo Bertolucci

parte V

LIBERFORUM

489

517

Cinema, televisione, fumetto

20 IL CINEMA Il racconto per immagini

Glossario 520

A Che cos’è un film

520

B

La scrittura della storia: la sceneggiatura

521

C

Trasformare la storia in immagini: le riprese

522

D Dal montaggio agli effetti speciali

525

E

527

I generi del cinema

529

Dentro il film

T1 T2 T3 T4

Paradiso amaro Rango Cesare deve morire Amarcord

531 533 535

Verifica delle competenze

T4 Cosimo non scenderà (da Il barone rampante)

537

Indice  IX


21 LA SERIALITÀ TELEVISIVA L’appuntamento fisso

540

A Che cos’è la serialità televisiva

540

B I vari formati

541

C Personaggi e storie da amare

543

D I generi della serialità televisiva

545

Glossario

548

22 IL FUMETTO Dentro la nuvoletta

558

A Che cos’è il fumetto 558 B Le caratteristiche più importanti 558 C Il formato 561 D I grandi protagonisti 562 Glossario 565 Dentro il fumetto

T1 Effetto domino (da Nathan Never) 566 T2 Persepolis 570 T3 Leggende urbane (da Dylan Dog) 574 T4 Peanuts

Dentro la serialità televisiva

T1 Homeland

549

T2 Homer contro il 18° emendamento (da I Simpson)

551

T3 Carta o plastica (da C.S.I.)

553

Verifica delle conoscenze e delle competenze

T4 Paperin Meschino (da I Grandi Classici Disney)

T4 Scrubs

Verifica delle conoscenze e delle competenze

T4 Punto di rottura (da Band of brothers)

parte VI

555

ALLENATI ALLA PROVA INVALSI Indagine ISTAT “Aspetti della vita quotidiana” (da www.istat.it)

581

I testi non letterari

I testi d’uso e la loro funzione

23 IL TESTO NARRATIVO NON LETTERARIO Raccontare per informare

586

587

A Funzione

587

B Caratteristiche

587

Testo esempio

T1 T. Terzani, Fame (da «la Repubblica») 588

24 IL TESTO DESCRITTIVO Descrivere per informare o persuadere

25 IL TESTO ESPOSITIVO Esporre per informare

592 592

B Caratteristiche

592

596

B Caratteristiche

596

Testo esempio

T1 F. Amerini, E. Zanette, C. Tincati, M. Dell’Acqua, L’Italia del futuro: risparmio energetico e fonti rinnovabili 597 (da Nel tempo e nello spazio)

593

600

A Funzione

600

B Caratteristiche

600

Testo esempio

Testo esempio

T1 In moto alla corte di Sua Altezza (da In moto sulle Alpi)

596

A Funzione

26 IL TESTO ARGOMENTATIVO Argomentare per convincere

A Funzione

X Indice

578

T1 L. Arruga, Perché piace quel parruccone di Bach (da cultura.panorama.it)

601


27 IL TESTO REGOLATIVO Fornire norme, informazioni e istruzioni

605

A Funzione

605

B Caratteristiche

605

612

B Caratteristiche

612

Testo esempio

T1 Una e-mail a un amico T2 Lettera al Direttore di un giornale T3 Lettera all’Ufficio della Polizia Municipale

Testo esempio

T1 Dal Regolamento di Istituto

A Funzione

606

613 614 615

LABORATORIO DI SCRITTURA

28 IL TESTO INTERPRETATIVO: LA RECENSIONE Interpretare per valutare

608

A Funzione

608

B Caratteristiche

608

Testo esempio

T1 S. Manferlotti, Una storia ucronica (da «IF. Insolito e Fantastico)

29 LA LETTERA E L’E-MAIL Scopi, messaggi, modalità diverse per comunicare

parte VII

609

617

A Definizione e obiettivi

617

B Il metodo

617

C Qualche consiglio per la scrittura

618

Testo guida

T1 TEMA (TIPOLOGIA D), 619 L’intolleranza culturale e religiosa T2 TEMA (TIPOLOGIA D), La crisi economica; La violenza sulle donne 623 T3 M. Marazziti, Pena di morte, ricetta inutile (da «La Stampa»)

ALLENATI ALLA PROVA INVALSI 612

Giovanni Allevi, Ascoli Piceno 624

Temi di attualità

30 SCIENZA E TECNOLOGIA OGGI Prospettive avveniristiche e problemi aperti

Dal racconto scritto al racconto per immagini

628

A Il tema 638 Leggere e comprendere

T1 C. Gorman, La cura della supercolla (da «Le Scienze») 630 T2 G.F. Bignami, La benzina interstellare (da Il mistero delle sette sfere) 634 T3 E. Riboni, Ingegneri, il curriculum ideale (da «Corriere della Sera») 639 T4 L’inquinamento dell’aria uccide 643 (da «la Repubblica») T5 D. Biello, Preparare le città al futuro (da «Le Scienze»)

L’argomentazione

UNA SCOMODA VERITÀ di Davis Guggenheim

647

Verifica delle competenze

Formati un’opinione e intervieni sul tema: il riscaldamento globale T6 V. Robecco, Day after tomorrow, profezia Ny si avvicina (da www.ansa.it) T7 P. Vietti, Il global warming è come il maiale (dal blog “Cambi di stagione”) T8 P. Vietti, La retorica verde di Obama e la balla dell’equilibrio climatico (da «Il Foglio») T9 A. Provenzale e F. Tampieri, Noi sappiamo (da «Sapere»)

648

648

649

650 652

Indice  XI


31 COMUNICARE OGGI Messaggi del nuovo millennio A Il tema

654 654

Leggere e comprendere

T1 R. Cotroneo, Gli scrittori al tempo degli ebook (da «Sette»)

656

T2 B. Severgnini, Il mondo cambia con un’«app». La rivoluzione è racchiusa in un clic (da «Corriere della Sera») 660 T3 F. Cella, Luci, ombre e app: belle foto con lo smartphone (da vitadigitale.corriere.it)

664

T4 Linus, La radio (sul web) batterà la televisione (da «Vita e Pensiero») 669 T5 K. Cukier e V. Mayer-Schoenberger, Una montagna di dati (da «Internazionale») 675

Verifica delle competenze

Formati un’opinione e intervieni sul tema: 676 la comunicazione e i nuovi media T6 S. Cosimi, Il DNA social è in un pugno 676 di hashtag (da «la Repubblica»)

T7 Quanti “mi piace” a catena sul web: l’“effetto gregge” è in agguato 678 (da www.repubblica.it)

T8 A. Pascale, Parla con me (senza twittare). Galateo per tossici del cellulare (da «Corriere della sera»)

678

T9 V. Fraschetti, Fermate Ask, è il regno dei cyberbulli (da «la Repubblica») 680  T10  A. Baduel, Quegli adolescenti fragili chiedono di essere ascoltati (da «la Repubblica»)

XII Indice

682

A Il tema 692 T1 F. Farinelli, L’ora di Costituzione. Il dibattito e i problemi (da «Rocca») 684 T2 V. Onida, A che cosa servono le leggi? 690 (da La Costituzione) T3 L. Ciotti, Educare alla legalità: la diffusione di buone prassi sul territorio (da www.gruppoabele.org ) 694 T4 G. Falcone e M. Padovani, La mafia si può combattere e sconfiggere 700 (da Cose di Cosa Nostra) T5 C. Lucarelli, La storia di Rita, che ha deciso di parlare (da Storie di bande criminali, di mafie e di persone oneste) Dal racconto scritto al racconto per immaginI

Dal racconto scritto al racconto per immagini

THE SOCIAL NETWORK di David Fincher

32 CITTADINI SI DIVENTA Costituzione e legalità

LE VITE DEGLI ALTRI di Florian Henckel von Donnersmarck

704

Verifica delle competenze

Formati un’opinione e intervieni sul tema: la legalità quotidiana T6 Migliaia di studenti contro la mafia per ricordare Falcone e Borsellino (da www.ansa.it) T7 M. Gramellini, Ladri di biciclette (la legge è uguale per tutti?) (da «La Stampa») T8 S. Tamaro, Potevo essere Beatrice (da «Corriere della sera») T9 P. Russo, Droga, cala il consumo. Ma per i ragazzini è boom di spinelli (da «La Stampa»)  T10  E. Santolini, “Non è ribellione. Usano le sostanze per socializzare” (da «La Stampa»)

INDICE DEGLI AUTORI

705

705

706 707

708

709 712


PARTE I

Il testo narrativo

2 l a strut del test tura narrati o vo

1 STORIA E DIS CORSO

3 l a io u ecc b a f intr e

4 , SPAZIO O P TEM GGI E PERSONA

im nar odi d 5 r a z el l a ion e

l’horror: fantasie, paure e orrori  1


1

STORIA E DISCORSO Gli elementi costitutivi del testo narrativo letterario

A La

comunicazione letteraria e i suoi due piani: la Storia e il Discorso

Qualsiasi forma di comunicazione – orale, scritta, visiva ecc. – prevede la presenza di qualcuno che intende comunicare (lo possiamo definire emittente), di un messaggio da esprimere (contenuto in un testo) e di qualcuno cui questo messaggio è destinato (lo possiamo definire destinatario). Anche se le finalità dell’atto comunicativo possono essere diverse (raccontare, informare, convincere, stupire ecc.), i suoi elementi fondamentali rimangono sempre gli stessi: EMITTENTE

testo

destinatario

Si tratta di uno schema valido per ogni tipo di comunicazione. Prendiamo come esempio un semplice testo scritto: la voce Lecco, Territorio che compare sul sito di Wikipedia. 2  Parte I  Il testo narrativo

A

B C

L a comunicazione letteraria e i suoi due piani: la Storia e il Discorso Gli elementi della narrazione Il patto narrativo. La comprensione, l’analisi e la riflessione

Test d’ingresso T1 D. DeLillo, Nel Bronx (da Libra)

Lecco sorge in una conca delimitata dalle Prealpi ad est e dal lago Lario, nel suo tratto terminale del ramo orientale a ovest, nel punto in cui il Lario finisce e l’Adda riprende il suo corso per poi riallargarsi nel Lago di Garlate. Il territorio cittadino è solcato da tre torrenti principali, il Gerenzone, il Caldone e il Bione. Le montagne che circondano la conca naturale dove si adagia l’abitato sono: a nord il Monte Coltignone e il San Martino, a est il Monte Due Mani, il Pizzo d’Erna e il Resegone, a sud il Magnodeno. A ovest, sulla riva destra dell’Adda si trova il Monte Barro. Sull’Adda nei pressi del ponte Azzone Visconti si trova la piccola Isola Viscontea. it.wikipedia.org/wiki/Lecco

Siamo qui in presenza di un emittente non ben precisato (la persona o le persone che hanno curato la voce Lecco, Territorio per l’enciclopedia online Wikipedia) che, attraverso un testo (le parole da lui scritte), comunica informazioni sulla natura di un luogo al destinatario, colui che consulta questa voce sul sito di Wikipedia.


Proviamo ora a leggere un altro (celeberrimo) testo che parla dello stesso luogo. Si tratta dell’inizio del primo capitolo del romanzo I promessi sposi di Alessandro Manzoni: Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un’ampia costiera dall’altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive par che renda ancor più sensibile all’occhio questa trasformazione e segni il punto in cui il lago cessa, e l’Adda ricomincia per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni. La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l’uno detto di San Martino, l’altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega.

Pur trattandosi di due testi che ci “parlano” dello stesso luogo, essi sono stati scritti con intenti diversi e hanno quindi una diversa funzione comunicativa. Il primo è un testo descrittivo, il cui scopo è d’informare sulle caratteristiche geografiche di un territorio. Il secondo è invece un testo narrativo letterario, in quanto: – svolge la funzione tipica di un testo narrativo, quella di raccontare una storia; – presenta la caratteristica propria di un testo letterario, quella di essere scritta con un intento artistico. Ritornando allo schema iniziale della comunicazione, possiamo ora applicarlo in modo specifico alla comunicazione letteraria: autore

testo narrativo letterario

lettore

Alessandro Manzoni, I promessi sposi

Anche in questo caso siamo in presenza di un emittente, questa volta conosciuto (lo scrittore Alessandro Manzoni), che attraverso un testo (le prime righe del primo capitolo) comunica al destinatario (il lettore del romanzo) la descrizione del territorio di Lecco, in cui avranno inizio le vicende raccontate nel romanzo. Ma il modo in cui Alessandro Manzoni parla di questo luogo è molto diverso da quello che possiamo ritrovare nella voce di Wikipedia. Anche a una prima superficiale lettura balza all’occhio che si tratta di due testi che utilizzano modalità molto differenti per descrivere il cosiddetto “ramo” del lago di Como su cui sorge la cittadina di Lecco: – la voce di Wikipedia descrive il luogo in maniera neutra e oggettiva, secondo parametri geomorfologici; – la tecnica utilizzata da Manzoni è simile a quella di una telecamera: quasi come un regista che dirige le riprese di un film, egli conduce lo “sguardo” del lettore da un panorama ampio al più ristretto spazio dove di lì a poco si svolgerà la prima scena del romanzo: l’incontro di don Abbondio con i bravi. Nel secondo caso, dunque, la descrizione del luogo svolge anche la funzione di creare in chi legge una sensazione di attesa. In sostanza, Manzoni non sta solamente illustrando una serie di dati geografici: egli sta già raccontando una storia. Persino gli elementi del paesaggio descritto sembrano prendere vita, come personaggi in carne e ossa.

Come avremo modo di vedere, un testo narrativo letterario può avere un’estensione variabile: può essere cioè lungo come un romanzo o breve come un racconto. Per una piena comprensione della sua natura e della sua struttura, inoltre, va aggiunto che al suo interno si possono riconoscere essenzialmente due piani: la Storia, cioè il contenuto della narrazione: gli avvenimenti, i personaggi, i tempi e i luoghi di cui si parla nel testo (nell’esempio tratto da I promessi sposi, si tratta della presentazione dello scenario che farà da sfondo alle prime vicende raccontate nel romanzo); il Discorso, cioè il modo in cui l’autore sceglie di esprimere il contenuto della narrazione (nell’esempio tratto da I promessi sposi, è l’insieme delle tecniche utilizzate dall’autore per descrivere il “ramo” del lago di Como: le parole usate, la lunghezza e la costruzione delle frasi, i particolari sui quali decide di attirare l’attenzione, il punto di vista da cui li mostra ecc.).

STORIA E DISCORSO Il piano della Storia riguarda il contenuto della narrazione (gli avvenimenti, i personaggi, i tempi, i luoghi...). Il piano del Discorso riguarda invece il modo in cui l’autore sceglie di raccontare e di esprimere il contenuto della narrazione.

1

STORIA E DISCORSO  3


B Gli

elementi della narrazione

La parola “narrazione” deriva dal verbo “narrare”, che, nella sua antica etimologia, significa “far conoscere raccontando”. Un testo narrativo è scritto dall’autore per comunicare a un lettore una storia; il suo scopo essenziale è quello di raccontare una serie di eventi nel loro svolgimento temporale. A volte, inoltre, attraverso questo racconto l’autore intende comunicare al lettore dei contenuti ulteriori, come avremo modo di vedere. Per essere comprensibile, la narrazione di una storia deve possedere i seguenti elementi costitutivi: 1. Trama: il succedersi degli eventi, legati tra loro da rapporti di causa-effetto; 2. Personaggi: le persone o gli esseri animati che fanno procedere la storia, compiendo, subendo o osservando delle azioni; 3. Contesto: un ambiente e un’epoca in cui i personaggi agiscono e gli eventi si succedono; 4. Tempo: la durata della storia (minuti, ore, anni, secoli...); 5. Narratore: la voce che racconta il succedersi degli eventi nella storia. Proviamo a individuare gli elementi tipici della narrazione all’interno della semplice e conosciutissima fiaba di Cappuccetto Rosso. 1. Trama: gli eventi prendono avvio dalla partenza da casa di Cappuccetto Rosso, la protagonista. 4  Parte I  Il testo narrativo

Disobbedendo alla mamma, che le aveva vietato di abbandonare il sentiero, la bimba incontra il lupo, il quale le carpisce con l’inganno delle informazioni. Questi eventi sono cause che produrranno un effetto fatale: il lupo mangerà la nonna e, successivamente, anche la bambina. Solo l’intervento del cacciatore salverà la situazione, con il lieto fine tipico di ogni fiaba. 2. Personaggi: la mamma che ha assegnato un compito da svolgere a Cappuccetto Rosso; il lupo cattivo con cui la bambina si scontra; la nonna che viene divorata dal lupo; il cacciatore che salva nonna e bimba dalla tragica situazione. 3. Contesto: la storia si svolge in un ambiente che, come spesso accade nelle fiabe, viene presentato in maniera vaga e indefinita (il bosco, la casa della nonna). Per quanto riguarda l’epoca a cui risalgono le vicende, la formula classica delle fiabe (“C’era una volta...”) situa gli eventi in un generico tempo lontano. 4. Tempo: i riferimenti del testo, come spesso accade nelle fiabe, non forniscono un’idea esatta della durata della vicenda, che tuttavia si può presumere si svolga nel giro di poche ore, al massimo in una giornata. 5. Narratore: la vicenda è narrata da una voce esterna ai fatti accaduti ai singoli personaggi. Questo esempio ci permette innanzitutto di capire come, per la piena comprensione di un testo narrativo, il lettore debba venire a conoscenza di tutti i suoi elementi costitutivi. Ma spesso il significato di un racconto non si riduce alle sue componenti essenziali: l’autore di un testo narrativo, nell’esporre una storia, intende spesso dire qualcosa di più. Il suo racconto può infatti diventare uno strumento per comunicare al lettore un messaggio, una serie di ideali o valori morali, la sua generale visione del mondo. A volte, attraverso le vicende dei personaggi, egli intende insegnare qualcosa al suo pubblico: per esempio, nel caso di Cappuccetto Rosso, che ci si può salvare anche di fronte ai più spaventosi pericoli; o anche che si può trarre dalla vicenda un insegnamento utile per ogni bambino che deve crescere. Non a caso, nel finale della fiaba, Cappuccetto Rosso pronuncia questa frase: «Mai più correrai sola nel bosco, lontano dal sentiero, quando la mamma te l’ha proibito». Se dunque “narrare” significa “far conoscere raccontando”, la fiaba di Cappuccetto Rosso mostra ai suoi lettori il seguente messaggio: il mondo è pieno di pericoli... bisogna fare attenzione!


1. Comprensione: il lettore deve innanzitutto com-

C Il

patto narrativo. La comprensione, l’analisi e la riflessione

Come abbiamo visto, la comunicazione letteraria consiste nel trasferimento di un messaggio – il racconto di una storia – dall’autore al lettore. Perché la comunicazione avvenga, tuttavia, è necessario che il lettore consideri vera la storia raccontata dall’autore. In fondo, la lettura è proprio questo: accettare di entrare in un mondo immaginario, creato dalla mente di uno scrittore, e credere che ciò che avviene al suo interno sia davvero accaduto (anche quando si tratta di lupi parlanti che mangiano nonne e bambine!), in modo analogo a quanto può succedere nel mondo reale. In tal senso, nella comunicazione letteraria il ruolo svolto dal lettore è molto importante: ogni testo narrativo prende forma e significato nel momento stesso in cui esso viene letto. Si potrebbe anzi dire che il lettore è chiamato a collaborare alla costruzione del testo, interagendo con esso, accettando di entrare nell’universo immaginario costruito dall’autore attraverso quello che viene definito “patto narrativo”: il lettore è disposto a credere a quanto è raccontato nel testo, anche se sa che si tratta del frutto della fantasia e della creatività dell’autore. Una volta “entrato” nel testo, per poterne cogliere appieno il significato, il lettore deve cercare di sviluppare e mettere in pratica una serie di competenze. Eccole qui di seguito, sintetizzate schematicamente.

prendere ciò che gli viene raccontato (la Storia) nel modo in cui gli viene raccontato (il Discorso). A partire da una piena comprensione linguistica delle parole e delle frasi usate dall’autore, il lettore deve cercare di mettere in ordine gli eventi raccontati e riconoscere i rapporti di causa-effetto tra essi. In altre parole, egli deve essere in grado di ricostruire la trama della storia. 2. Analisi: per entrare più a fondo nella struttura del testo narrativo, è essenziale individuare i diversi elementi di cui esso è composto. Potrà sembrare un paradosso, ma solo “smontando” un testo si impara a ricostruirlo, a capirlo pienamente, a farsene un’opinione, ad apprezzarlo. Per giungere a una comprensione profonda, il lettore dovrà dunque essere in grado di riconoscere e analizzare il modo in cui gli elementi narrativi sono disposti nel testo e le tecniche narrative usate dallo scrittore per organizzare il racconto. 3. Riflessione: infine, dopo aver compreso e analizzato il testo, il lettore sarà in grado di riflettere consapevolmente su di esso, di esprimere un’opinione su ciò che ha letto e sulle sensazioni ed emozioni che la lettura gli ha fatto provare.

COMPRENSIONE, ANALISI E RIFLESSIONE Qui di seguito anticipiamo le operazioni che nei prossimi capitoli impareremo a svolgere per cogliere pienamente il significato di un testo narrativo. 1. Comprensione degli elementi > della lingua: lessico, morfologia e sintassi; > della trama: la vicenda, i personaggi e le loro azioni, il contesto (ambiente ed epoca). 2. Analisi della struttura del testo narrativo: > le sequenze e la loro tipologia; > la fabula e l’intreccio; > il ruolo e la funzione dei personaggi; > la voce del narratore e le sue strategie nel raccontare. 3. Riflessione sul contenuto del testo: > collocare il testo nel contesto dell’opera, della vita e dell’epoca dell’autore; > individuare le parti del testo ritenute particolarmente significative; > motivare il grado di apprezzamento della storia letta; > esprimere le sensazioni suscitate dalla lettura, anche in rapporto a esperienze personali.

1

STORIA E DISCORSO  5


test d’ingresso Prima d’inoltrarti nello studio sistematico del testo narrativo letterario, prova a misurarti con le competenze e le abilità di lettore che possiedi attualmente. NOTA BENE Non essendo ancora in grado di affrontare tutte le attività necessarie allo studio del testo narrativo, ci limiteremo per ora a verificare: – il tuo grado di conoscenza e di comprensione della lingua italiana (grammatica e lessico); – la tua abilità a riconoscere alcuni elementi narrativi; – la tua capacità di cogliere i contenuti e di produrre brevi riflessioni.

don delillo ?

T1 T3 nel bronx Il 22 novembre 1963 il presidente degli Stati Uniti d’America John Fitzgerald Kennedy venne assassinato a Dallas da Lee Harvey Oswald, un oscuro personaggio il cui ruolo in quella vicenda non è stato ancora oggi del tutto chiarito. Il romanzo Libra di Don DeLillo ricostruisce la complessa trama e gli intrighi che portarono Oswald a compiere quel terribile gesto, che cambiò per sempre l’America. In questo passo, tratto dall’inizio del romanzo, l’autore narra alcuni episodi relativi all’infanzia dell’assassino.

5

10

15

20

Quello era l’anno in cui viaggiava in metropolitana fino ai confini della città, trecento e più chilometri di binari. Gli piaceva mettersi in testa al primo vagone, le mani premute sul vetro. Il treno squarciava le tenebre. I passeggeri alle varie fermate fissavano il nulla con un’espressione messa a punto negli anni. Gli veniva da chiedersi, sfrecciando davanti a loro, chi fossero realmente. Nei tratti più veloci il suo corpo sussultava. Correvano così forte da far pensare che fossero sul punto di perdere il controllo. Lo stridore arrivava a un parossismo doloroso che lui interiorizzava come una sfida personale. Un’altra curva strappaculo1. Nel rumore di quelle svolte c’era tanto ferro che quasi ne sentiva il sapore, come da bambino, quando ti metti un giocattolo in bocca. Lungo i binari adiacenti, c’erano operai muniti di lanterne. Cercava con gli occhi i topi di fogna. Un decimo di secondo bastava per avere una visione completa di qualcosa. Poi le stazioni dei direttissimi, il cigolio dei freni, i passeggeri ammassati come profughi. Entravano barcollando dalle porte, urtando contro i bordi di gomma, avanzando un centimetro alla volta per ritrovarsi in breve incollati alle pareti, a guardar fuori, oltre le teste più vicine, verso quello sperimentato oblio. Lui non aveva niente a che fare con tutto questo. Viaggiava per viaggiare. Centoquarantanovesima, i portoricani. Centoventicinquesima, i negri. Alla Quarantaduesima strada, dopo una curva che tratteneva un urlo proprio 1 strappaculo: talmente veloce da esercitare una forte pressione e spostare i passeggeri seduti.

6  Parte I  Il testo narrativo


T1 al limite estremo, arrivava la spinta più schiacciante, ventiquattrore , borse della spesa, cartelle di scolari, ciechi, borsaioli, ubriachi. Non gli sembrava strano che la metropolitana contenesse realtà più interessanti che non la famosa città in superficie. Sopra, nel pomeriggio pieno, non c’era niente di importante che non potesse trovare in forma più pura in quelle gallerie sotto le strade.

25

30

35

40

45

50

55

60

Guardavano la televisione, madre e figlio, nella stanza del seminterrato. Lei aveva comprato un filtro a colori per il loro Motorola3. La parte superiore dello schermo era perennemente azzurra, quella centrale rosa, e la fascia più bassa di un verde ondulato. Lui le disse di aver marinato la scuola un’altra volta, di essere andato in treno fino a Brooklyn, dove c’era un uomo con una giacca senza una manica. Fare forca, dicevano da quelle parti. Marguerite pensava che non fosse molto grave perdere un giorno ogni tanto. I suoi compagni lo prendevano sempre in giro e lui sopportava a denti stretti, percorso da una turbolenza, la realtà accettata di un bambino senza padre. [...] In casa non li volevano più, perciò si erano trasferiti in quel seminterrato del Bronx, cucina e camera da letto in un unico locale, dove teste azzurre parlavano dallo schermo del televisore. Quando faceva freddo battevano sui tubi per avvertire l’amministratore. Avevano diritto a una temperatura umana. [...] Il giovedì sera guardavano le serie poliziesche. Racket Squad, Dragnet, e così via. Oltre le inferriate della finestra, la neve cadeva obliqua alla luce del lampione. Il freddo e l’umidità del Nord. Lei tornò a casa e gli disse che dovevano traslocare un’altra volta. Avevano trovato tre stanze nella Centesima e rotti, vicino allo zoo del Bronx, una bella sistemazione per un ragazzino appassionato di animali. Era un appartamento con le stanze che davano l’una nell’altra, in una casa popolare a quattro piani, su una via dall’aspetto sinistro. Un minorato, più o meno coetaneo di Lee, girava a passo zoppo e saltellante, con un granchio vivo rubato al mercato italiano che strofinava sulla faccia ai bambini più piccoli. Questo era uno spettacolo abituale. Anche le sassaiole4 erano abituali. E lo stavano diventando i ragazzi armati di pistole rudimentali fabbricate nel laboratorio della scuola. Una sera dalla finestra vide due ragazzi ficcare il gatto del droghiere dentro un sacco da imballaggio e sbatterlo contro un lampione. Quindi cercava di regolare i propri movimenti con il ritmo della strada. Non andarci da mezzogiorno all’una e dalle tre alle cinque. Imparare a conoscere i vicoli, a sfruttare il buio. Viaggiava in metropolitana. Passava buona parte del tempo allo zoo. C’erano uomini più anziani che non si sedevano sui gradini davanti a casa prima di avere steso accuratamente il fazzoletto sulla pietra grigia. 2 ventiquattrore: valigette portadocumenti. 3 filtro a colori... Motorola: pellicola di plastica colorata che, quando i televisori erano ancora

in bianco e nero, veniva applicata sullo schermo per far apparire le immagini a colori. L’effetto, come si evince dal testo, non era per nulla gradevole. Motorola è una cele-

bre marca di apparecchiature elettroniche (in questo caso, del televisore). 4 sassaiole: ripetuti lanci di sassi tra gruppi di ragazzi.

1

STORIA E DISCORSO  7

Test d’ingresso

2


65

70

Sua madre era piccola e snella, e cominciava a diventare un po’ grigia. Si definiva ironicamente minuta, ma in fondo era convinta di esserlo. Mangiavano guardandosi a vicenda. Lui imparò da solo a giocare a scacchi, con un libro, al tavolo di cucina. Nessuno sapeva quanto gli riuscisse difficile leggere. Lei comperava ninnoli e statuine e dissertava5 sulla propria vita. Lui sentiva i suoi passi, sentiva la sua chiave nella serratura. – Ecco qua un’altra nota, – disse Marguerite, – dove minacciano una convocazione. Mi hai tenuto nascosto le prime? Parlano di una convocazione per assenze ingiustificate, e questo, dicono, sarebbe l’ultimo avviso. Sostengono che da quando siamo arrivati qui non sei mai andato a scuola. Nemmeno un giorno. Non so perché devo venire informata di questo dalle poste degli Stati Uniti. È un colpo, un trauma per il mio sistema nervoso. – E perché dovrei andare a scuola? A scuola non mi vogliono, e a me non piace starci. Perciò è naturale così. D. DeLillo, Libra, traduzione di M. Bocchiola, Torino, Einaudi, 2000

5 dissertava: parlava a lungo.

LINGUA ITALIANA 1 Il termine parossismo (r. 8) nel contesto in cui si trova significa a massima intensità. b tensione psichica. c violenza. d esasperazione. 2 Con la frase I passeggeri alle varie fermate fissavano il nulla con un’espressione messa a punto negli anni (rr. 3-5) il narratore vuole comunicare che i viaggiatori a aspettano impazienti. b non sanno dove guardare. c sono annoiati e infastiditi dal dover prendere il treno. d da anni prendono lo stesso treno. 3 Con la frase cercava di regolare i propri movimenti con il ritmo della strada (r. 55) il narratore vuole farci comprendere che Lee a vuole abituarsi al nuovo ambiente in cui abita dopo il trasloco. b ha paura di ciò che accade in strada e vuole evitare ogni incontro. c vuole affrontare con coraggio i pericoli della strada. d vive in strada in maniera naturale e serena. 4 Nel passo seguente individua gli aggettivi, gli avverbi e le locuzioni avverbiali: Sua madre era piccola e snella, e cominciava a diventare un po’ grigia. Si definiva ironicamente minuta, ma in fondo era convinta di esserlo. Mangiavano guardandosi a vicenda.

8  Parte I  Il testo narrativo


T1 ELEMENTI DELLA NARRAZIONE 5 Il testo che hai letto è suddivisibile in due blocchi narrativi. Nel primo il protagonista e sua madre vivono in un seminterrato; nel secondo si trasferiscono in un nuovo appartamento. Individua i due blocchi e descrivi brevemente che cosa viene raccontato in ciascuno di essi. a da r. ..... a r. .....: ................................................................................................................................................................................

..................................................................................................................................................................................................................

b da r. ..... a r. .....: ................................................................................................................................................................................

..................................................................................................................................................................................................................

6 Prova a descrivere brevemente alcuni tratti che caratterizzano la vita del protagonista: che cosa fa di solito, che cosa vede, di che cosa ha paura, quale rapporto ha con la scuola. .......................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

7 Come definiresti il rapporto tra il protagonista e sua madre? .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

8 Utilizzando anche le parole del testo, prova a individuare e a descrivere brevemente i tratti essenziali degli ambienti in cui vive il protagonista (la città, il quartiere che si vede dalla finestra). .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

9 Dalle descrizioni di ciò che fa il protagonista comprendiamo che la sua storia si svolge a b c d

nell’antichità. nel Medioevo. nel secolo scorso. ai nostri giorni.

10 I fatti narrati in questo testo vengono raccontati a b c d

da un osservatore esterno alla storia. dallo stesso protagonista. dalla mamma del protagonista. da un amico del protagonista.

RIFLESSIONI 11 Quale immagine ti sei fatto del protagonista? Rispondi tenendo conto che in questo passo viene raccontata l’infanzia di un ragazzo che diventerà l’assassino del presidente degli Stati Uniti d’America. .......................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

12 Il brano che hai letto è l’inizio del romanzo Libra di Don De Lillo. Andresti avanti nella lettura del romanzo oppure no? Motiva la tua risposta. .......................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

1

STORIA E DISCORSO  9

Test d’ingresso

..........................................................................................................................................................................................................................


1 Nel periodo Andò in America su una nave che partiva da Genova, che partiva da Genova è una a b c d

proposizione proposizione proposizione proposizione

causale. relativa. finale. temporale.

2 Individua le due frasi subordinate nel seguente periodo: Quando cominciò a camminare con le grucce andava lui a misurare le temperature, così Luz non doveva alzarsi dal letto. ................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................................

3 Nel racconto ci sono quattro parole evidenziate. Cerca il loro significato a b c d

rondoni: ........................................................................................................................................................................................................ anestesia: ................................................................................................................................................................................................... grucce: .......................................................................................................................................................................................................... armistizio: ...................................................................................................................................................................................................

Riflessione, ricerca, immagini e scrittura 13 Immagina uno sviluppo diverso per la vicenda: lui non si arrende e... 14 Quale visione della forza dei sentimenti umani emerge da questo racconto? Commenta il tema e confronta le tue impressioni con quelle dei compagni.

15 Immagina due attori dei nostri giorni che potrebbero interpretare molto bene questo racconto; spiega e confronta la tua scelta con quella dei tuoi compagni.

182  Parte II  Le forme della narrazione letteraria


T3 raymond Carver

Cattedrale Carver considerava Cattedrale, il racconto che dà il nome alla raccolta, e la raccolta stessa, tra i suoi scritti migliori: «Tutti i racconti inclusi in questo libro sono più pieni, più ricchi, in un certo senso. E più generosi. Quel racconto mi aveva aperto una nuova strada, e da allora nulla per me è stato più lo stesso». In Cattedrale accompagniamo l’autore in una esperienza molto personale, nella quale egli riesce a coinvolgerci. Possiamo ritrovare lo stesso linguaggio diretto e la stessa efficacia nel descrivere esperienze concrete anche negli altri undici racconti della raccolta.

T3 Cattedrale Una visita occasionale: una sera un amico della moglie del protagonista e narratore viene a cena. È un cieco e il suo modo di conoscere il mondo è del tutto originale. Il protagonista lo scopre facendo una straordinaria esperienza. La cena è terminata, la moglie si appisola sul divano e il protagonista resta in compagnia dell’ospite, l’uomo cieco nei confronti del quale nutre un certo imbarazzo.

T2 Dino Buzzati, La goccia

5

10

15

In tv c’era un documentario sulla chiesa e il medioevo. Non era certo il solito programma televisivo. Volevo guardare qualcos’altro. Ho fatto un giro dei canali. Ma anche sugli altri non c’era niente d’interessante. Così ho rimesso sul primo canale e mi sono scusato con lui. “Non c’è problema, fratello”, ha detto il cieco. “Per me va bene qualsiasi cosa. Quello che vuoi vedere tu, a me sta bene. Imparo sempre qualcosa. Non si finisce mai d’imparare. Non mi farà certo male imparare qualcosa anche stasera. Le orecchie mi funzionano”, ha detto. Se n’è stato zitto per un po’. Era curvo in avanti, con la testa rivolta a me e l’orecchio destro puntato verso l’apparecchio. Un po’ sconcertante. Di tanto in tanto le palpebre gli calavano sugli occhi, ma poi si riaprivano di scatto. Di tanto in tanto s’infilava le dita nella barba e gli dava una tiratina, come se stesse riflettendo su qualcosa di quello che sentiva alla televisione. Sullo schermo, un gruppo di uomini incappucciati era attaccato e tormentato da altri vestiti da scheletri o in costume da diavolo. I diavoli portavano maschere diaboliche, corna e lunghe code. Questa scena faceva parte di una processione. Il commentatore aveva un accento inglese e diceva che la proces-

1 lei: la moglie, che ha invitato il cieco a casa sua.

8

il raCCONTO e il romanzo moderni  183

verifica delle conoscenze e delle competenze

La vita e le opere Raymond Carver nacque nel 1938 nei pressi di Washington, Stati Uniti, da una famiglia molto modesta. Fin da ragazzo dovette aiutare il padre in segheria e poi si pagò gli studi universitari lavorando come bibliotecario e portiere di notte. Coltivò sempre la passione per la scrittura, insegnando in celebri corsi di scrittura creativa e continuando la tradizione degli scrittori americani di stile e contenuti “minimalisti”: narrazioni dal carattere essenziale e spoglio, con temi tratti dalla propria esperienza personale e senza soluzioni da offrire per le grandi domande esistenziali. Carver è stato anche un poeta, ma divenne celebre per le sue raccolte di racconti, alcune delle quali uscite postume, considerate un esempio di stile in tutto il mondo. Tra queste citiamo: Vuoi star zitta per favore? (1976), Di che cosa parliamo quando parliamo d’amore (1981), Voi non sapete che cos’è l’amore (1983), Cattedrale (1983) e Da dove sto chiamando (1988). È morto nel 1988.


20

25

30

35

40

45

50

55

60

sione si svolgeva in Spagna una volta all’anno. Ho cercato di spiegare al cieco quello che succedeva. “Scheletri”, ha detto lui. “Lo so che cosa sono gli scheletri”, ha detto, annuendo. La tv ha fatto vedere questa cattedrale. Poi c’è stata una lunga, lenta carrellata su un’altra cattedrale. Alla fine sul video è apparsa quella famosissima di Parigi, con gli archi rampanti e le guglie che puntano alle nuvole. La telecamera è arretrata per mostrare l’intera cattedrale che si stagliava all’orizzonte. In certi momenti il commentatore inglese restava in silenzio e si limitava a lasciare che la telecamera inquadrasse varie parti della cattedrale. Oppure l’obiettivo vagava per paesaggi rurali, con uomini nei campi che camminavano dietro ai buoi. Finché ho potuto, sono rimasto in silenzio anch’io. Poi mi sono sentito in dovere di parlare. Ho detto: “Adesso stanno facendo vedere l’esterno di una cattedrale. I grondoni, statuette scolpite a forma di mostri. Adesso mi sa che stanno in Italia. Sì, stanno proprio in Italia. Le pareti di questa chiesa sono tutte dipinte”. “Per caso sono affreschi, fratello?”, ha chiesto lui, sorseggiando dal suo bicchiere. Ho allungato la mano per prendere il mio. Ma era vuoto. Ho cercato di ricordarmi tutto quello che potevo ricordare. “Mi stai chiedendo se sono affreschi?”, ho detto. “Bella domanda. Non lo so mica”. Le riprese sono passate a mostrare una cattedrale fuori Lisbona. Le differenze tra la cattedrale portoghese rispetto a quelle francesi o italiane non erano poi così marcate. Eppure c’erano. Riguardavano per lo più gli arredi interni. Poi m’è venuta in mente una cosa e ho detto: “M’è appena venuta in mente una cosa. Ma tu ce l’hai un’idea di che cos’è una cattedrale? Cioè, di che aspetto hanno? Capisci? Se qualcuno ti dice ‘cattedrale’, hai un’idea di che cosa sta parlando? Per esempio, la sai la differenza che passa tra quella e una chiesa battista2?” Lui ha lasciato uscire pian piano del fumo dalla bocca. “So che ci sono voluti centinaia di uomini e cinquanta o cento anni per costruirle”, ha detto. “L’ho appena sentito dire da quel tizio, naturalmente. So che intere generazioni di una stessa famiglia a volte hanno lavorato a una cattedrale. L’ho sentito dire anche questo. Quelli che hanno messo tutto il lavoro della loro vita per cominciarle, non hanno mai visto l’opera finita. Da quel punto di vista, fratello, non è che siano molto diversi dal resto di noi, giusto?” Si è messo a ridere. Poi le palpebre gli sono calate giù di nuovo. Ha tentennato un po’ la testa. Pareva sonnecchiare. Magari stava immaginando di essere in Portogallo. In tv adesso stavano facendo vedere un’altra cattedrale. In Germania, questa volta. La voce dell’inglese continuava a commentare, monotona. “Cattedrali”, ha detto il cieco. Si è tirato su a sedere e ha cominciato a dondolare la testa da una parte all’altra. “Se vuoi sapere la verità, fratello, questo è su per giù tutto quel che so. Quello che ho appena detto. Quello che ho sentito dire da quel tizio. Ma magari me ne puoi descrivere una tu, eh? Vorrei tanto che lo 2 una chiesa battista: la piccola chiesa di una comunità cristiana negli Stati Uniti.

184  Parte II  Le forme della narrazione letteraria


T3

65

70

75

80

85

facessi. Mi piacerebbe un sacco. Se proprio vuoi saperlo, un’idea precisa non ce l’ho mica”. Io mi sono concentrato sull’inquadratura della cattedrale sullo schermo. Come si fa a descriverla, anche a grandi linee? Ma supponiamo che ne andasse della mia vita. Diciamo che un pazzo mi minacciasse, dicendo che dovevo farlo, altrimenti... Ho fissato ancora un po’ la cattedrale prima che l’inquadratura passasse di nuovo al paesaggio circostante. Ma era inutile. Mi sono rivolto al cieco e gli ho detto: “Tanto per cominciare, sono altissime”. Mi sono guardato intorno nella stanza in cerca d’aiuto. “Svettano nel cielo. Sempre più su. Puntate dritte al cielo. Alcune sono così grandi che devono avere questa specie di puntelli. Per sostenerle in aria, per così dire. Questi puntelli si chiamano archi rampanti. Per qualche motivo, mi fanno venire in mente dei viadotti. Ma magari tu non sai nemmeno che cosa sono i viadotti, eh? A volte le cattedrali hanno diavoli e roba del genere scolpiti all’esterno sulla facciata. Altre volte, dame e cavalieri. Non mi chiedere come mai”, ho detto. Lui annuiva. Tutta la parte superiore del corpo sembrava oscillare avanti e indietro. “Non me la sto cavando tanto bene, vero?”, gli ho chiesto. Lui ha smesso di annuire e si è chinato in avanti, sul bordo del divano. Mentre mi ascoltava, continuava a passarsi le dita in mezzo alla barba. Mi rendevo conto che non glielo stavo spiegando tanto bene. Però voleva che andassi avanti lo stesso. Mi sono sforzato di pensare a cos’altro dire. “Sono davvero grandi”, ho aggiunto. “Massicce. Sono fatte di pietra. A volte di marmo. Ai vecchi tempi, quando costruivano le cattedrali, gli uomini volevano essere vicini a Dio. Ai vecchi tempi, Dio era una parte importante della vita di ognuno. Lo si capisce da tutte le cattedrali che costruivano. Scusa”, gli ho detto poi, “ma mi sa tanto che questo è il massimo che posso fare per te. È che 8

il raCCONTO e il romanzo moderni  185

verifica delle conoscenze e delle competenze

Ambrogio Lorenzetti, Gli effetti del buon governo (particolare), 1338-1339, Siena, Sala dei Nove.


90

95

100

non ne sono proprio capace”. “Non ti preoccupare, fratello”, ha detto il cieco. “Ehi, sta’ a sentire. Spero che non ti dispiaccia quello che sto per chiederti. Posso chiederti una cosa? È una domanda semplice, sì o no. Sono solo curioso, senza offesa. Sono ospite a casa tua. Ma permettimi di chiederti: sei in qualche modo religioso? Ti dispiace se te lo chiedo?” Ho scrollato la testa. Ma lui non poteva mica vederlo. Se annuisci o gli fai l’occhietto, per un cieco è la stessa identica cosa. “Mi sa tanto che non ci credo mica. In niente. A volte è dura, sai. Capisci cosa voglio dire? [...] Mi dovrai scusare, ma non ci riesco proprio a spiegarti com’è fatta una cattedrale. Non ne sono proprio capace. Non posso fare meglio di così. [...] Il fatto è che le cattedrali non è che significhino niente di speciale per me. Niente. Le cattedrali. Sono solo cose da vedere in tv la sera tardi. Tutto lì”. [Adesso il cieco chiede all’amico di provare a disegnare insieme una cattedrale.]

105

110

115

120

125

130

Sono sceso in cucina e ho trovato una busta di carta del supermercato che aveva ancora delle bucce di cipolla in fondo. L’ho svuotata scuotendola per bene. L’ho portata di là in soggiorno e mi sono seduto per terra vicino alle gambe del cieco. Ho spostato un po’ di roba, ho allisciato la busta e l’ho stesa sul tavolino. Il cieco si è tirato giù dal divano e si è seduto accanto a me sul tappeto. Ha passato le dita sulla busta. Ne ha sfiorato su e giù i margini. I bordi, perfino i bordi. Ne ha tastato per bene gli angoli. “Perfetto”, ha detto. “Perfetto, facciamola”. Ha trovato la mia mano, quella con la penna. Ha chiuso la sua mano sulla mia. “Coraggio, fratello, disegna”, ha detto. “Disegna. Vedrai. Io ti vengo dietro. Andrà tutto bene. Comincia subito a fare come ti dico. Vedrai. Disegna”, ha detto il cieco. E così ho cominciato. Prima ho disegnato una specie di scatola che pareva una casa. Poteva essere anche la casa in cui abitavo. Poi ci ho messo sopra un tetto. Alle due estremità del tetto, ho disegnato delle guglie. Roba da matti. “Benone”, ha detto lui. “Magnifico. Vai benissimo”, ha detto. “Non avevi mai pensato che una cosa del genere ti potesse succedere, eh, fratello? Be’, la vita è strana, sai. Lo sappiamo tutti. Continua pure. Non smettere”. Ci ho messo dentro finestre con gli archi. Ho disegnato archi rampanti. Grandi portali. Non riuscivo a smettere. I programmi della televisione erano finiti. Ho posato la penna e ho aperto e chiuso le dita. Il cieco continuava a tastare la carta. La sfiorava con la punta delle dita, passando sopra a tutto quello che avevo disegnato, e annuiva. “Vai forte”, ha detto infine. Ho ripreso la penna e lui ha ritrovato la mia mano. Ho continuato ad aggiungere particolari. Non sono certo un artista. Ma ho continuato a disegnare lo stesso. Mia moglie ha aperto gli occhi e ci ha fissato. Si è tirata a sedere sul divano [...]. Ha detto: “Che cosa state facendo? Ditemelo, voglio sapere”.

186  Parte II  Le forme della narrazione letteraria


135

140

145

150

155

Non le ho risposto. Il cieco ha detto: “Stiamo disegnando una cattedrale. Ci stiamo lavorando insieme, io e lui. Premi più forte”, ha detto, rivolto a me. “Sì, così. Così va bene”, ha aggiunto. “Certo. Ce l’hai fatta, fratello. Si capisce bene, adesso. Non credevi di farcela, eh? Ma ce l’hai fatta, ti rendi conto? Adesso sì che vai forte. Capisci cosa voglio dire? Tra un attimo qui avremo un vero capolavoro. Come va il braccio?”, ha chiesto. “Ora mettici un po’ di gente. Che cattedrale è senza la gente?” Mia moglie ha chiesto: “Ma che succede? Robert, che cosa stai facendo? Si può sapere che succede?” “Tutto a posto”, le ha detto lui. “E adesso chiudi gli occhi”, ha aggiunto, rivolto a me. L’ho fatto. Li ho chiusi proprio come m’ha detto lui. “Li hai chiusi?”, ha chiesto. “Non imbrogliare”. “Li ho chiusi”, ho risposto io. “Tienili così”, ha detto. Poi ha aggiunto: “Adesso non fermarti. Continua a disegnare”. E così abbiamo continuato. Le sue dita guidavano le mie mentre la mano passava su tutta la carta. Era una sensazione che non avevo mai provato prima in vita mia. Poi lui ha detto: “Mi sa che ci siamo. Mi sa che ce l’hai fatta”, ha detto. “Da’ un po’ un’occhiata. Che te ne pare?” Ma io ho continuato a tenere gli occhi chiusi. Volevo tenerli chiusi ancora un po’. Mi pareva una cosa che dovevo fare. “Allora?”, ha chiesto. “La stai guardando?” Tenevo gli occhi ancora chiusi. Ero a casa mia. Lo sapevo. Ma avevo come la sensazione di non stare dentro a niente. “È proprio fantastica”, ho detto.

verifica le tue conoscenze

R. Carver, Cattedrale, traduzione di R. Duranti, Roma, minimum fax, 2002 1 Per quale motivo le opere cavalleresche di Chrétien de Troyes venivano chiamate “romanzi”? ..........................................................................................................................................................................................................................

2 Quali tra queste opere possono essere definite antichi esempi di “romanzo”? c Odissea di Omero. a Iliade di Omero. b Satyricon di Petronio. d Le Metamorfosi di Apuleio. 3 Quale opera può essere considerata il primo romanzo moderno? ..........................................................................................................................................................................................................................

4 Individua gli elementi che sono propri del romanzo borghese, dal Settecento in poi. a Predomina l’elemento fantastico ed eroico. b I protagonisti sono eroi che rimangono uguali a se stessi per tutta la narrazione. c I personaggi sono uomini comuni. d Predomina l’elemento realistico. e I personaggi incarnano ciascuno una o poche virtù tipiche. f I protagonisti superano diverse prove, crescendo e cambiando interiormente. g I personaggi sono uomini eccezionali. h Viene approfondita la psicologia dei personaggi.

8

il raCCONTO e il romanzo moderni  187

verifica delle conoscenze e delle competenze

T3


applica le tue competenze

Allo scopo di verificare la capacità di applicare le competenze relative al racconto, rispondi alle seguenti domande. In questo modo sarai tu a costruire la scheda “Guida alla lettura”. Struttura, stile e lessico 1 La tua attenzione di lettore si concentra innanzitutto sulla struttura del racconto. Si tratta di una narrazione lineare, che propone un resoconto ordinato delle vicende dall’inizio alla conclusione, oppure essa è caratterizzata da pause, salti temporali, approfondimenti, digressioni? Motiva la tua risposta commentando la serie delle sequenze narrative in cui ti è possibile suddividere il testo. .......................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

2 Una volta individuati la struttura e il ritmo del racconto, rispondi alle domande: quale effetto ottiene l’autore scegliendo tale struttura narrativa? Qual è la tua reazione di lettore a questa strategia dello scrittore? .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

3 Chi è il narratore? ..........................................................................................................................................................................................................................

4 Quale punto di vista emerge nella lettura del testo? Esso è interno o esterno alla vicenda narrata? ..........................................................................................................................................................................................................................

5 Ora poni attenzione al linguaggio e allo stile. Di che tipo è il lessico usato dal narratore? ..........................................................................................................................................................................................................................

6 Scrivi qui sotto tre termini o frasi che esemplificano il tipo di lessico da te individuato. a .................................................................................................................................................................................................................. b .................................................................................................................................................................................................................. c .................................................................................................................................................................................................................. 7 Qual è, a tuo parere, il momento in cui il racconto raggiunge la sua Spannung? Indica di quale sequenza si tratta e riassumila in breve. Da r. ..... a r. ..... : ....................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

8 Passa ora a esaminare il protagonista del racconto. Fornisci, basandoti sulla descrizione di quello che fa e di come reagisce alle vicende, la sua caratterizzazione culturale e psicologica. .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

9 Come vive il coprotagonista, l’ospite cieco, la sua condizione limitata? .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

il racconto 10 Quali caratteristiche stilistiche tipiche del racconto è possibile riconoscere nelle pagine che hai letto? Elencale schematicamente. .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

188  Parte II  Le forme della narrazione letteraria


T3 11 Di a b c d

che

tipo è l’ambiente in cui si muovono i protagonisti? È un ambiente fantastico. È un ambiente comune e reale. È un ambiente storicamente lontano dal presente. È un ambiente indefinito.

Che cosa, nei personaggi e nelle vicende presentati nel testo, è tipico delle caratteristiche del rac 12 conto moderno? .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

13 Quale effetto ottiene, a tuo avviso, la scelta del discorso diretto per riportare le parole dei personaggi? ..........................................................................................................................................................................................................................

temi 14 L’incontro tra due uomini molto diversi e dalle diverse sensibilità: questo è il tema centrale del brano che hai letto. Descrivi come l’argomento viene presentato nel testo. Quali azioni compie il protagonista per farsi comprendere e poi per comprendere il suo ospite? Il valore dell’arte, della storia, delle bellezze che colpiscono l’occhio, ma in realtà coinvolgono tutta 15 la persona. Analizza brevemente questo tema. L’accoglienza del diverso, che ti spinge a far tuo, il più possibile, il suo punto di vista sulle cose: ecco 16 un altro tema sul quale puoi esprimerti.

Grammatica

esercizi integrativi

1 Trova nel testo e riporta qui di seguito tre sostantivi accompagnati da un aggettivo qualificativo in funzione descrittiva o valutativa. a ............................................................................................................................................................................................................................. b ............................................................................................................................................................................................................................. c .............................................................................................................................................................................................................................

2 Svolgi l’analisi logica di queste frasi del racconto: Il cieco ha detto: “Stiamo disegnando una cattedrale. Ci stiamo lavorando insieme, io e lui. Premi più forte”, ha detto, rivolto a me.

3 Svolgi l’analisi del periodo del seguente passaggio: Ci ho messo dentro finestre con gli archi. Ho disegnato archi rampanti. Grandi portali. Non riuscivo a smettere. I programmi della televisione erano finiti. Ho posato la penna e ho aperto e chiuso le dita. Il cieco continuava a tastare la carta. La sfiorava con la punta delle dita, passando sopra a tutto quello che avevo disegnato, e annuiva.

8

il raCCONTO e il romanzo moderni  189

verifica delle conoscenze e delle competenze

..........................................................................................................................................................................................................................


Fotogramma tratto dal film di Vittorio De Sica, La ciociara (1960).

filone meridionalistico inaugurato da Corrado Alvaro e Carlo Levi, vanno tenuti in considerazione anche romanzi come Fontamara (1949) di Ignazio Silone, Le terre del Sacramento (1950) di Francesco Jovine e Le parrocchie di Regalpetra (1956) di Leonardo Sciascia, opere in cui si pone particolare attenzione alla denuncia dei problemi connessi al Sud dell’Italia, alla misera condizione e allo sfruttamento dei contadini. Un ruolo decisivo nella definizione del Neorealismo hanno svolto i romanzi Conversazione in Sicilia (1941) di Elio Vittorini, Cronache di poveri amanti (1947) di Vasco Pratolini e La luna e i falò (1950) di Cesare Pavese ( Il ritorno, pag. 245). Anche in queste opere domina una tematica realistica, ma presentata attraverso la rievocazione della memoria, che trasforma la realtà narrata in una sorta di mito poetico. A questi autori in particolare dobbiamo la scoperta e la traduzione per il pubblico italiano delle opere di grandi scrittori del realismo americano come Ernest Hemingway, John Dos Passos, William Faulkner e John Steinbeck.

Il racconto della guerra e del dopoguerra  Riconducibili alla corrente del Neo-

realismo e strettamente legate all’esperienza della guerra sono le opere di autori che si fanno testimoni, attraverso la propria memoria, di vicende 230  Parte III Raccontare mondi possibili

sia personali sia collettive. Ricordiamo i più significativi: Il sentiero dei nidi di ragno (1947) di Italo Calvino, capolavoro e “manifesto” del Neorealismo ambientato in Liguria all’epoca della Resistenza; Il partigiano Johnny (1968), opera pubblicata postuma di Beppe Fenoglio in cui vengono narrate figure eroiche di partigiani della Resistenza; Se questo è un uomo (1947) di Primo Levi, sorta di romanzodiario in cui viene riportata la drammatica esperienza autobiografica vissuta all’interno di un lager nazista; Il sergente nella neve (1953) di Mario Rigoni Stern, romanzo che narra della drammatica ritirata dell’esercito italiano dal fronte russo; La ciociara (1957) di Alberto Moravia, storia di una madre e di sua figlia, donne che pagano un tragico prezzo alla violenza della guerra. Pur non essendo pienamente inquadrabile nel contesto culturale del Neorealismo, va ricordata anche l’importante presenza letteraria, intellettuale e umana di Pier Paolo Pasolini. Il suo romanzo Ragazzi di vita, pubblicato nel 1955, desta nella società italiana grande scandalo, a causa della crudità dei temi affrontati in maniera fortemente realistica: le condizioni di vita di alcuni ragazzi di una borgata romana, alle prese con la lotta per sopravvivere alla fame e alla miseria, e gli squilibri sociali ed economici dovuti allo sviluppo del secondo dopoguerra ( Riccetto ha fame, pag. 252).


T1 émile zola

L’Assommoir L’Assommoir (in francese “l’ammazzatoio”) è il settimo volume del ciclo dei Rougon-Macquart, pubblicato su una rivista e poi in volume tra il 1876 e il 1877. Zola narra qui la triste storia della giovane lavandaia Gervaise Macquart, che vive a Parigi insieme all’uomo che ama, Auguste Lantier, e ai due figli Étienne e Claude. Appena i soldi finiscono, Lantier scappa con un’altra donna. Gervaise è costretta ad arrangiarsi e trova un uomo, di nome Coupeau, disposto a sposarla; con lui ha un’altra figlia, Nana. Le cose sembrano andare meglio: Gervaise riesce persino ad aprire una lavanderia e a migliorare la sua condizione sociale. Ma Coupeau subisce un incidente sul lavoro e, in attesa di riprendere l’attività, comincia a bere, sprecando i suoi risparmi in una distilleria chiamata “L’Assommoir”. La situazione si complica per il ritorno di Lantier, che approfitta della generosità dell’ex-compagna vivendo presso di lei senza pagare l’affitto e incoraggiando Coupeau a bere ancora di più. Il finale è tragico: Gervaise perde prima il marito, che finisce in manicomio per il suo grave alcolismo e muore, poi la sua lavanderia. Abbandonata da tutti, vive sola in un monolocale cominciando a bere a sua volta, cosa che la porterà alla morte. Il vile Lantier troverà il modo di vivere alle spalle di un’altra donna, che acquista il locale della lavanderia.

T1 Parigi si sveglia Il passo seguente è tratto dal primo capitolo del romanzo. Gervaise Macquart (Gervasia, in questa traduzione italiana) ha atteso inutilmente per tutta la notte il ritorno del suo amante Lantier. Di prima mattina si sporge dalla finestra della misera camera d’albergo in cui abita con i due piccoli figli, alla ricerca dell’uomo che non è ancora rientrato. Assiste così al risveglio di Parigi: l’arrivo in città di una marea di operai e artigiani che, nel loro aspetto e nel loro modo di comportarsi, sono la prova evidente delle misere condizioni in cui vive la classe dei lavoratori.

5

1 percalle: tessuto di cotone leggero. 2 sbocconcellata: il cui orlo è rovinato.

10

Quando, verso le cinque, Gervasia si svegliò con le membra irrigidite e le reni spezzate scoppiò in singhiozzi. Lantier non era ancora rientrato. Era la prima volta che passava la notte fuori! Ella rimase là, seduta sull’orlo del letto, sotto il lembo di percalle1 stinto che pendeva da un’asta attaccata al soffitto con una cordicella. Il suo sguardo, velato dal pianto, andava pian piano compiendo il giro della misera camera mobiliata, il cui arredo era un cassettone di noce al quale mancava un cassetto, tre seggiole impagliate e un tavolino unto e bisunto, su cui era una brocca sbocconcellata2. Per i ragazzi era stato sistemato, proprio a ridosso del cassettone, in modo che diventava quanto mai arduo servirsene, un letto di ferro che occupava i due terzi della stanza. 10

il realismo  231

Testo Guida

La vita e le opere Émile Zola nacque a Parigi nel 1840; si dedicò molto giovane a diversi lavori, tra cui la collaborazione con giornali e riviste. Nel 1867 pubblicò Teresa Raquin, romanzo di un delitto compiuto da due amanti che il senso di colpa rende nemici. Consapevole delle sue capacità di scrittore, Zola progettò di creare un grande ciclo di romanzi che descrivesse globalmente la società francese seguendo le vicende di un’unica famiglia. Il titolo complessivo dell’opera è I Rougon-Macquart, storia naturale e sociale di una famiglia sotto il Secondo Impero. Il riferimento al “Secondo Impero” è all’epoca del regno di Napoleone III (1852-1870), cioè un’età quasi contemporanea allo scrittore e ai suoi lettori. In questo modo Zola voleva realizzare i principi del romanzo naturalista, di cui divenne uno dei principali teorici e maestri. Del ciclo progettato riuscì a pubblicare venti romanzi. All’attività di scrittore egli unì un forte impegno sociale, come quando, nel 1898, si schierò in difesa del capitano Dreyfus, ufficiale francese di origine ebrea ingiustamente accusato di tradimento. Fino al termine della sua vita, avvenuta nel 1903, Zola si dedicò a progetti di scrittura sempre nuovi.


15

Un ambiente è una vita

<

In un angolo, il baule di Gervasia e di Lantier, spalancato, mostrava il grembo vuoto: sul fondo si scorgeva un cappello d’uomo semisepolto sotto camicie e calze sporche. Lungo le pareti, poi, appesi ai mobili, facevano bella mostra uno scialle strappato, un paio di pantaloni smangiati dal fango, gli ultimi cenci che perfino i rigattieri avevano rifiutato3. Sulla mensola del caminetto, tra due candelieri di zinco scompagnati, c’era un mazzetto di polizze del Monte di Pietà4, di un rosa sbiadito. E quella era la migliore camera dell’albergo, la camera del primo piano, che si affacciava sul boulevard5.

Per Zola e gli autori del Naturalismo gli ambienti non sono solo lo sfondo sul quale si muovono i protagonisti della vicenda narrata. Attraverso la descrizione precisa e particolareggiata della stanza in cui vive Gervasia, possiamo conoscere la tristezza e la fatica della sua vita a Parigi: la miseria e l’estrema difficoltà a uscire da essa. »» In che stato sono i vestiti presenti nella stanza? a. Sono puliti e ripiegati in ordine su mensole e armadi. b. Non ci sono vestiti in giro: la famiglia ha solo quelli che ciascuno indossa. c. Sono sporchi, strappati e rovinati. d. Sono in un sacco, pronti per essere lavati.

20

25

30

35

Con le testoline sullo stesso guanciale, intanto, i due piccoli dormivano sodo. Claudio di otto anni, con le manine fuori dalle coperte, respirava calmo calmo; Stefano che di anni ne aveva solo quattro, sorrideva e con un braccio cingeva il collo del fratello. Quando il suo sguardo appannato dalle lagrime si posò sui due piccini, la madre diede ancora in uno scoppio di pianto, che si sforzò, comunque, di soffocare premendosi un fazzoletto sulla bocca. A piedi nudi, poi, senza neanche ricordare di infilarsi le ciabatte che le erano cadute, tornò alla finestra e ricominciò l’attesa perlustrando con gli occhi i marciapiedi fin dove le riusciva di spingere lo sguardo. L’albergo sorgeva sul boulevard de la Chapelle, a sinistra della barriera6 Poissonnière. Era un fabbricato a due piani di un rosso vinaccia, con le persiane imporrite7 dalla pioggia. Sopra una lanterna dai vetri incrinati, si riusciva a leggere tra le due finestre: “Albergo Boncœur, gestito da Marsoullier” a grandi lettere gialle, qua e là cancellate dalla muffa. Gervasia, ostacolata dalla lanterna, si sporgeva comprimendosi il fazzoletto sulla bocca. Guardava a destra, verso il boulevard de Rochechouart, lungo il quale gruppi di macellai, davanti ai mattatoi8, sostavano coi grandi grembiali chiazzati di sangue; e il vento fresco portava a tratti un  fetore , un odore di bestie macellate. Poi guardava a sinistra, dove, prendendo d’infilata un lungo tratto di strada, poteva giungere con lo sguardo fino alla massa biancheggiante dell’ospedale di Lariboisière, allora in costruzione. Percorreva pure con gli occhi, piano piano, da un capo 3 cenci... rifiutato: indumenti ridotti ormai a stracci (cenci), che neppure i rivenditori di cose usate (rigattieri) avevano voluto acquistare. 4 polizze del Monte di Pietà: ri-

232  Parte III Raccontare mondi possibili

cevute di oggetti dati in pegno per avere denaro a prestito. 5 boulevard: in francese, “viale”. 6 barriera: porta delle mura della città, per entrare nella quale occorreva pagare un dazio.

7 imporrite: marcite, porose, ammuffite. 8 mattatoi: luoghi dove si macella il bestiame.


T1

45

50

55

La città è fotografata dall’occhio della protagonista

<

all’altro dell’orizzonte, la cinta daziaria , oltre la quale, di nottetempo, sentiva a volte l’urlo degli assassinati; e frugava gli angoli più reconditi10, le zone più buie, nere di umidità e di sudiciume, col terrore di scorgere da un momento all’altro il corpo di Lantier col ventre squarciato da una coltellata. Quando sollevava gli occhi al di là di quella muraglia grigia e interminabile che circondava la città come una fascia di deserto, scorgeva una grande luce, un polverio di sole11, già animato dal brusio mattutino di Parigi. Ma era sempre alla barriera della Poissonnière che tornava con lo sguardo, il collo proteso, come stordita dall’incessante processione, tra i due tozzi casotti del dazio12, di uomini, di bestie, di carretti che scendevano dalle alture di Montmartre e della Chapelle. Era un diffuso pesticcìo di gregge13, una folla che, di tanto in tanto, gli improvvisi arresti costringevano a dilagare sulla massicciata14, una sfilata interminabile di operai che si recavano al lavoro con gli strumenti sulle spalle e il pane sotto il braccio; e tutto quel serra serra di gente15 si ingolfava dentro Parigi senza interruzione, scomparendovi, inghiottito. [...]

Il punto di vista di Gervasia è usato quasi come l’obiettivo di una macchina fotografica. Si tratta però di molto più che un semplice scatto di immagini: nel suo sguardo scopriamo spazi, vie, l’aspetto degli edifici, ma percepiamo anche odori e ascoltiamo rumori, persino le urla degli assassinati. Leggendo, la città entra in noi così come assale i sensi della protagonista. »» Sottolinea la parola giusta tra quelle in corsivo: Il quartiere in cui abita la protagonista è povero/ricco, affollato/arioso e sicuro/pieno di pericoli.

60

65

Alla barriera, il pesticcìo di gregge, nel freddo del mattino, non accennava a cessare; fabbri, muratori, verniciatori si distinguevano gli uni dagli altri, i primi dalle casacche turchine, gli altri dai camiciotti bianchi, gli altri ancora perché pendevan loro, di sotto i pastrani16, i lunghi grembialoni. Così di lontano, quella marea di gente aveva un che di grigiastro, un tono neutro, in cui dominavano il turchino stinto e il grigio sudicio. A tratti, un operaio si fermava, si riaccendeva la pipa mentre intorno a lui gli altri continuavano a tirare avanti, senza una risata, senza una parola tra compagni di lavoro, con le guance pallide, il viso proteso verso Parigi, che li inghiottiva uno a uno giù per il faubourg17 Poissonnière, spalancato come una voragine. Alle due cantonate di rue18 de Poissoniers, però, dove si aprivano le due mescite19 che spalancavano allora i battenti alcuni rallentavano il passo; e,

9 cinta daziaria: vedi nota 6. 10 reconditi: nascosti. 11 polverio di sole: l’effetto della luce del sole che, sorgendo, sparge come una polvere luminosa. 12 tozzi casotti del dazio: le piccole costruzioni lungo le mura dove si pagava il dazio per l’ingresso in città.

13 pesticcìo di gregge: il rumore che fanno le pecore in gregge calpestando il terreno. 14 massicciata: parte in ghiaia che sorge ai lati di una strada o di una ferrovia. 15 serra serra di gente: gente che avanza accalcandosi.

16 pastrani: soprabiti molto pesanti. 17 faubourg: in francese, “sobborgo”. 18 rue: in francese, “via”. 19 mescite: luoghi in cui si servono bevande.

10

il realismo  233

Testo Guida

40

9


70

20 a capannelli: a piccoli gruppi.

Parigi è un ventre che divora gli uomini

<

prima di entrare, sostavano sull’orlo del marciapiede, gettando un’occhiata così di lato su Parigi, con le braccia penzoloni, già predisposti a una giornata d’ozio. Davanti ai vari banchi di mescita, la gente, a capannelli20, si pagava a turno da bere, senza pensare ad andarsene, affollando i locali, sputando, tossendo, schiarendosi la gola a furia di bicchierini. Gervasia teneva d’occhio, sulla sinistra della strada, il locale di papà Colombe, dove le pareva di aver visto entrare Lantier [...].

Sotto gli occhi di Gervasia e sotto i nostri stessi occhi di lettori Parigi accoglie gli operai, avviati verso una dura e triste giornata di lavoro. La città li rende tutti uguali, accomunati da un unico destino. Chi si distingue in questo movimento è colui che sosta e cerca una via di fuga nell’ozio e nel bere. »» Completa la frase con gli aggettivi che contribuiscono a delineare l’atmosfera della narrazione: Quella marea di gente aveva un che di ........................................, un tono ...................................... in cui dominavano il turchino .......................................... e il grigio .......................................... .

Guida alla lettura

É. Zola, L’Assommoir, traduzione di L. G. Tenconi, Milano, Rizzoli, 1991

Struttura e stile Il brano riportato è un chiaro esempio di come il romanzo naturalista sia opera di uno scrittore che, come uno scienziato, osserva la realtà in modo distaccato e analitico, senza alcuna partecipazione emotiva né valutazione morale. La narrazione è oggettiva: l’autore scompare e la voce narrante risulta del tutto impersonale. Sono le cose descritte e i personaggi rappresentati a comunicare direttamente al lettore l’idea il più possibile precisa della realtà umana e sociale presa in considerazione. Il linguaggio indugia su particolari dell’ambiente interno e dello spazio esterno, descritti in modo del tutto neutro.

La realtà così com’è: il Naturalismo La rappresentazione degli ambienti e dei luoghi viene fatta attraverso una descrizione minuziosamente realistica. In questo brano possiamo analizzare due spazi: uno interno e uno esterno. In tutto il primo capoverso il narratore, attraverso lo sguardo di Gervasia, indugia sin nei minimi particolari della camera d’albergo in cui essa abita con i suoi figli (Il suo sguardo, velato dal pianto, andava pian piano compiendo il giro della misera

234  Parte III Raccontare mondi possibili

camera mobiliata, rr. 5-6) e l’amante Lantier, che quella notte non è rientrato. Nelle misere condizioni della squallida stanza si riflette lo stato d’animo di angoscia e di solitudine che la donna si trova a vivere; ma la descrizione dell’ambiente è funzionale anche alla connotazione sociale di lei e dei suoi due figli, la cui sorte causa uno scoppio di pianto a fatica trattenuto. A partire dal quarto capoverso (r. 28) il narratore, sempre attraverso gli occhi della protagonista, sposta progressivamente lo sguardo dalla via in cui si trova l’albergo di Gervasia sino ai viali che, da fuori Parigi, conducono in città la folla di operai. Anche in questa seconda parte del brano, la descrizione dello spazio urbano e quella della sfilata interminabile di operai che, come un gregge, si muovono verso il loro destino di fatica e miseria, ha lo scopo di rappresentare fedelmente la realtà economica e sociale del tempo. Le raffigurazioni realistiche dell’ambiente interno e di quello urbano, giustapposte l’una all’altra, suscitano nel lettore una sensazione di squallido disfacimento: il degrado esteriore fa come da cornice al degrado interiore di Gervasia e al degrado sociale della massa che si muove verso la città come un gregge di pecore.


T1 temi Coerente con le premesse teoriche del Naturalismo, in questo passo ma soprattutto nel resto del romanzo, Zola mostra come il carattere della protagonista sia inevitabilmente determinato da fattori sociali: il milieu (ambiente) e il moment (momento storico) della città di Parigi in cui Gervasia si trova ad abitare.

Il decadimento fisico e morale dei ceti più poveri della società viene così denunciato in tutta la sua drammatica realtà: Gervasia sembra condannata all’abbandono e alla solitudine nella sua misera stanza d’albergo, mentre i lavoratori che si recano in città somigliano a delle bestie che si accalcano verso un destino di abbrutimento e povertà.

Comprensione a Che cosa fa Gervasia appena si sveglia? 1 Apre lieta la finestra ma ha subito una brutta sorpresa. 2 Scoppia in singhiozzi per la preoccupazione. 3 Comincia a pensare a come realizzare i suoi progetti. 4 Saluta il suo uomo ed è felice. b Che cosa prova Gervasia osservando i suoi due bambini? 1 Si consola e trae forza dalla loro bellezza. 2 Prova pena, ma subito reagisce a questa impressione. 3 Scoppia in pianto, anche se cerca di non farsi sentire. 4 Scoppia in pianto, facendo svegliare i bambini.

Testo Guida

dentro Il testo

1 Rispondi alle seguenti domande scegliendo l’opzione giusta.

c Dove si trova esattamente l’albergo in cui è situata la stanza di Gervasia? 1 In Place de la Concorde. 2 In un quartiere imprecisato della periferia di Parigi. 3 Sul boulevard de la Chapelle, a sinistra della barriera Poissonnière. 4 Sul boulevard de la Chapelle, a destra della barriera Poissonnière. d Perché Gervasia si comprime il fazzoletto sulla bocca quando si sporge dalla finestra? 1 Perché le arriva l’odore di bestie macellate. 2 Perché vuole impedirsi di urlare il nome del suo amato Lantier. 3 Perché il profumo del pane fresco e dei negozi le ricorda la sua povertà. 4 Perché lì vicino c’è l’ospedale di Lariboisière, dal quale provengono forti odori. e Che cosa circonda la città vista da Gervasia? 1 Una serie di giardini. 2 Una serie di case nuove e colorate. 3 Una serie di orti con contadini al lavoro. 4 L’interminabile cinta daziaria. f A quell’ora del mattino come sono popolate le strade che Gervasia vede dalla finestra? 1 Le strade sono ancora vuote, in quanto è molto presto. 2 Le strade sono già affollate di lavoratori costretti a levarsi all’alba. 3 Le strade sono piene di carrozze di nobili che vanno in campagna. 4 Le strade sono affollate di contadini che si recano al mercato. 2 A che ora ci troviamo, all’inizio del brano letto? a Alle otto di mattina. b Alle nove di sera. c Alle quattro di notte. d Verso le cinque del mattino.

10

il realismo  235


3 In che stato fisico si trova Gervasia al suo risveglio? Per quale motivo? .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

4 Che cosa teme che sia successo a Lantier, visto che non è ancora rientrato? .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

5 Da chi è composto esattamente il “gregge” di persone che Gervasia vede entrare in città? .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

6 Che cosa scopriamo di Parigi da questo brano, grazie alla descrizione dei lavoratori e del tipo di mestiere che essi svolgono? Rispondi distinguendo tra affermazioni vere (V) e false (F). V F

a b c d e f

La La La La La La

città città città città città città

è in piena crisi economica e ci sono poche attività lavorative. è un tipico centro agricolo. è il centro della vita economica della Francia. è in espansione e i lavoratori dell’edilizia sono molti. offre lavoro soprattutto negli uffici. è un porto di mare.

Analisi 7 Il narratore è interno o esterno alla vicenda narrata? a Interno. b Esterno. 8 Di a b c d

chi è il punto di vista e qual è il tipo di focalizzazione? Il punto di vista è del narratore esterno. Il punto di vista è quello della protagonista (focalizzazione interna). La focalizzazione è zero: il narratore sa più dei personaggi. Il punto di vista è del narratore interno.

9 Descrivi le caratteristiche psicologiche di Gervasia. .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

10 Quali elementi della descrizione permettono al lettore di individuare l’epoca in cui è ambientato il racconto? (più di una risposta è corretta) a I particolari delle strade e dei quartieri di Parigi che il lettore può riconoscere. b I discorsi tra gli operai che commentano i fatti del giorno. c Ciò che Gervasia sta leggendo in attesa del suo uomo. d Il fatto che si afferma che l’ospedale di Lariboisière è allora in costruzione. 11 Completa le quattro frasi con le parole che l’autore usa per trasmettere al lettore inquietudine e tristezza. a tre seggiole impagliate e un tavolino ........................................ e ....................................... , su cui era una brocca ..................................................... b frugava gli angoli più ................................................................... , le zone più ................................................................. , ...................................................... di umidità e di ..................................................... c gli altri continuavano a ............................................. .......................................... , senza una ................................... , senza una ........................................... tra compagni di lavoro, con le guance .............................................. d la cinta daziaria, oltre la quale, di .............................................. , sentiva a volte l’urlo degli ...............................

236  Parte III Raccontare mondi possibili


T1 Grammatica e lessico

esercizi integrativi

1 Nella frase quella marea di gente aveva un che di grigiastro, la parte sottolineata è a predicato nominale. b predicato verbale.

2 Trova nel testo e riporta qui di seguito quattro sostantivi accompagnati da un aggettivo qualificativo. a b c d

.............................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................................................................................................

3 Cerca il significato delle parole evidenziate nel testo e scrivilo qui di seguito. membra: ............................................................................................................................................................................................... fetore: .................................................................................................................................................................................................... brusio: ................................................................................................................................................................................................... proteso: .................................................................................................................................................................................................

Riflessione, ricerca, immagini e scrittura 12 Immagina una variante della descrizione: una scena o un particolare del paesaggio (comunque realistici) che improvvisamente dia a Gervasia un piccolo motivo di speranza. 13 Quale visione della vita dei protagonisti e del loro ambiente traiamo dalla lettura di queste pagine? A tuo avviso Zola esagera nei suoi toni o rappresenta davvero la realtà del suo tempo? 14 Cerca in Internet o su riviste una o più foto, oppure un dipinto o il fotogramma di un film che potrebbero rappresentare l’atmosfera riprodotta in questo brano di Zola.

10

il realismo  237

Testo Guida

a b c d


# 31 A Il

A

TITOLO COMUNICARE OGGI Sottotitolo apertura Messaggi del nuovo millennio

tema

Una rivoluzione di mezzi e contenuti Con il percorso di lettura che qui ti proponiamo non intendiamo certo rispondere in maniera esaustiva alla questione su che cosa, nel mondo attuale, significhi comunicare. Le notizie e le esperienze presentate in questo capitolo ci offrono tuttavia la possibilità di riflettere sugli straordinari strumenti di comunicazione che oggi abbiamo a disposizione e su come essi abbiano modificato radicalmente il nostro modo di scambiarci dati e informazioni. L’accelerazione tecnologica di questi ultimi decenni sta dando infatti avvio a un profondo mutamento culturale; così, insieme ai mezzi, stanno cambiando anche i contenuti della comunicazione. I nuovi dispositivi sono strumenti attraverso cui inventare e sperimentare; e i giovani sembrano essere i protagonisti di questa rivoluzione digitale. Sembra che anche l’universo “tradizionale” della letteratura, di cui ci siamo a lungo occupati in quest’antologia, sia oggetto di una profonda 654  Parte I  Il testo narrativo

Il tema

Leggere e comprendere itolo T1 A R. TCotroneo, Gli scrittori al tempo degli ebook (da «Sette») xxxxxxxx T2 BB . TSevergnini, Il mondo cambia con itolo un’«app». xxxxxxx La rivoluzione è racchiusa in un clic (da «Corriere della Sera») C Titolo T3 F . xxxxxxx Cella, Luci, ombre e app: belle foto con lo smartphone D (da Tecniche vitadigitale.corriere.it) xxxxxxxxx T4 Linus, La radio (sul web) batterà la televisione (da «Vita e Pensiero») GUIDA T5 TK ESTO . Cukier e V. Mayer-Schoenberger, Una montagna t1 Autore, Titolodi dati (da «Internazionale») LEGGERE E COMPRENDERE Dal racconto scritto Autore, Titolo alt2 racconto per immagini THE SOCIAL NETWORK di David Fincher VERIFICA DELLE conoscenze Verifica competenze e delledelle COMPETENZE Formati un’opinione t3 Autore, Titolo e intervieni sul tema: la comunicazione e i nuovi media T6 S. Cosimi, Il DNA social è in un pugno Dal racconto di hashtag (da «lascritto Repubblica») al racconto per immagini T7 Quanti “mi piace” a catena sul FILM Autore gregge” è sempre web:dil’“effetto in agguato (da www.repubblica.it) T8 A. Pascale, con me “senza distanzaParla dal bordo twittare”. Galateo 7 mm per tossici del cellulare (da «Corriere della sera») T9 V. Fraschetti, “Fermate Ask, è il regno dei cyberbulli” (da «la Repubblica») T10 A. Baduel, Quegli adolescenti fragili chiedono di essere ascoltati (da «la Repubblica»)

trasformazione, che interessa le sue stesse strutture comunicative. Ben presto gli “scrittori al tempo degli ebook” non si occuperanno solo di parole e, per raccontare le loro storie, sceglieranno forme del tutto inedite ( Gli scrittori al tempo degli ebook, pag. 656). In attesa di diventare “scrittori del futuro”, c’è un intero mondo di scoperte, giochi, attività di ogni genere, tutte a portata di mano, a distanza di un semplice tocco di dita, sui nostri smartphone e tablet. Viviamo ormai nell’epoca delle “app”, e sembra già che non possiamo più farne a meno ( Il mondo cambia con un’«app», pag. 660). Nella loro straordinaria varietà, l’universo delle applicazioni per tablet e smartphone ha trasformato questi dispositivi da semplici mezzi di comunicazione a potenti strumenti creativi. Ciascuno di noi, per esempio, seguendo semplici consigli può diventare – o almeno sentirsi – un mago della fotografia. Certo, senza studio, applicazione e vero talento nessuno potrà realmente affermarsi come un professionista in questo campo. Ma, rispetto al passato, le possibilità


di coltivare la propria creatività si sono moltiplicate a dismisura e sono alla portata di tutti ( Luci, ombre e app: belle foto con lo smartphone, pag. 664). Intanto, il mondo della comunicazione via web riserva sorprese e novità anche per i mezzi di comunicazione tradizionali. La televisione soffre un po’ (e infatti i giovanissimi la guardano sempre meno), mentre la radio sta vivendo un periodo non solo di ripresa ma di forte innovazione, grazie al progresso tecnologico: fare radio via web è più facile, meno costoso e può rivelarsi più “creativo”. Anche in questo caso, tuttavia, sono le idee e la professionalità a contare davvero ( La radio (sul web) batterà la televisione, pag. 669).

Uno sguardo sui social network  In questo panorama, configurato dal rinnovarsi continuo dei mezzi di comunicazione, si sono inseriti, da qualche anno a questa parte, i social network. Veri e propri mondi virtuali in cui incontrarsi, discutere, presentare se stessi e le proprie opinioni, i propri

gusti, le proprie abitudini, i social network hanno accumulato negli anni milioni di informazioni, che oggi sono catalogate, studiate, usate per conoscerci meglio e per prevedere quali saranno le nostre scelte e i nostri comportamenti. Tale gigantesca banca dati virtuale dà un potere enorme a chi ha i mezzi di raccogliere, organizzare e sfruttare le informazioni in essa contenute per imporre alla massa di internauti prodotti commerciali e addirittura scelte politiche. In questa direzione sono attualmente in corso ricerche, su cui ci giungono notizie quasi quotidiane ( Una montagna di dati, ). Se questa realtà si configura come una prospettiva inquietante per i prossimi anni, già oggi dobbiamo prestare molta attenzione ai rischi legati alla frequentazione dei luoghi di incontro e comunicazione virtuale: minacce alla privacy, cyberbullismo, eccessiva dipendenza ( T6-T10, pag. 676). Proprio su queste delicate tematiche intendiamo stimolare la tua capacità di informarti, costruire un’opinione motivata ed esprimerla agli altri. 31

comunicare OGGI  655


TESTO ARGOMENTATIVO

T1

Articolo

Roberto Cotroneo

Gli scrittori al tempo degli ebook «Quando nei testi si potranno inserire brani musicali, spezzoni di film o documentari, gli autori dovranno progettare le loro opere in modo nuovo»: il sottotitolo dell’articolo che ti proponiamo evidenzia il fatto che le nuove tecniche di comunicazione, anche in ambito letterario, influenzeranno sempre più la creatività. Addio ai vecchi libri?

5

10

Claude Debussy1 era uno strano compositore. Le sue opere per pianoforte sono inafferrabili, difficili da suonare perché la fusione di note, i pianissimi, non sono scritti con esattezza nella partitura, ma lasciano a chi li esegue un margine ampio di libertà. I Preludi di Debussy sono un capolavoro di ambiguità, e allo stesso tempo sono il racconto in forma di musica di quell’epoca, gli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento, in cui Debussy ha lavorato e vissuto. Lui componeva ispirandosi ai pittori impressionisti, ma anche alla poesia del suo tempo, cominciando da Paul Valéry2. E la musica era il collante di tutto questo. Stava cambiando tutto: la pittura si allontanava sempre più dall’arte figurativa, la musica abbandonava il romanticismo e il postromanticismo3 anticipando i compositori contemporanei, il romanzo si lasciava alle spalle la tradizione per andare quasi a dissolversi nello sperimentalismo di Joyce e di Proust4. E il cinema si imponeva come nuova arte accanto alla fotografia. 1 Claude Debussy: compositore e pianista francese (1862-1918), contribuì a rinnovare il linguaggio della musica all’inizio del XX secolo. 2 Paul Valéry: uno dei più importanti poeti francesi a cavallo

656  Parte VII  Temi di attualità

tra Ottocento e Novecento (18711945). 3 postromanticismo: con questo termine s’intende il protrarsi di alcune tendenze della cultura romantica nella seconda metà del XIX secolo.

4 Joyce e... Proust: l’irlandese James Joyce (1882-1941) e il francese Marcel Proust (1871-1922) sono due autori letterari vissuti, come gli artisti citati sopra, a cavallo dei due secoli, celebri per le loro opere dalla struttura e dallo stile innovativi.


15

20

25

30

35

40

45

50

Dall’inizio alla fine Oggi sta acca­dendo la stessa cosa. Ma in pochi ci fanno caso. Si parla molto di rivoluzione tecnologica, e troppo poco di rivoluzione culturale. Entro pochi anni non saremo più capaci di raccontare una storia, nel senso tradizionale del termine. Una storia che ha un principio, uno svolgimento e una fine. Se questo accadrà sarà perché il mescolarsi dei generi ci sta portando a narrazioni dove non prevale la linearità, ma la circolarità, la contaminazione, l’uso di linguaggi diversi nello stesso testo. Cos’è una storia? È un’esperienza estetica. Si apre un libro e si comincia a leggere, si scorrono le pagine e si entra nel racconto, si rimane sospesi, appassionati, colpiti. Siamo stati abituati fin da piccoli a rac­contare, a mettere su una linea del tempo quello che ci accade. Si dice spesso, quando si pensa di arrivare in fondo ai problemi: spiegami tutto dall’inizio alla fine. E quel “dall’inizio alla fine” è garan­zia di completezza. Oggi siamo passati dal mondo verticale al mondo orizzontale. Si potrebbe dire: spiegami tutto quello che c’è intorno. Ma cosa c’è intorno? Debussy componeva con i quadri degli impres­sionisti negli occhi, Valéry pensava alla musica mentre scriveva le sue poesie. Gli artisti della fine dell’Ottocento che sentivano arrivare i tempi moderni tenevano separati i saperi, e li confrontavano. Restavano dei singoli artisti, capaci di esprimersi con propri mezzi e strumen­ti. Ormai assistiamo a eventi che sono mescolati: fotografia e poesia, video-arte e scultura, letteratura che si serve di immagini, o di installazioni, film per il cinema che seguono percorsi di altre arti. Libri che si possono leggere a ritroso, dalla fine. E saranno i nuovi ebook a fare la differenza. Quando si potranno inserire nei testi brani musicali da ascoltare, spez­zoni di film, documenti che non arricchi­scono e completano il racconto, ma sono parte integrante della struttura del testo. Questo, per esempio, porterà gli scrittori a pensare e progettare le proprie opere in modo nuovo. E non soltanto salteranno i generi, ma il libro diventerà un’altra cosa. Siamo in un periodo storico molto simile a quello che cambiò il mondo alla fine dell’Ottocento. Ma con delle differenze. A quei tempi i cambiamenti erano appan­naggio di élite culturali5. E non erano entrati nelle psicologie collettive6. Oggi le élite sono conservatrici e tradizionaliste e non sanno leggere i tempi. E si trovano di fronte a nuove generazioni estremamente innovative ma che non hanno la forza per imporsi come élite. Ci siamo sentiti ripetere fino allo sfinimento da giovani papà increduli: mio figlio non sa ancora leggere ma è già capace di scaricare applicazioni o video da Youtube. Non è solo una battuta, non è solo lo stupore della modernità. È un nuovo modo di pensare. È una rivoluzione culturale, pri­ma che tecnologica. Dovremmo scrivere, raccontare, fare arte e produrre immagini in modo diverso. «Sette», 26 luglio 2013

5 appannaggio di élite culturali: prerogativa assoluta di un gruppo ristretto di individui, espressione della cultura più alta.

6 psicologie collettive: modi di pensare delle masse.

31

comunicare OGGI  657

Leggere e comprendere

T1


Guida alla lettura

Struttura e stile La tesi espressa dall’autore di questo testo è molto chiara (anche perché messa in evidenza dal sottotitolo, che abbiamo citato nell’introduzione) e gli argomenti che la sostengono sono disposti con ordine e presentati in modo efficace e convincente. Per rafforzare la sua argomentazione l’autore fa riferimento anche all’esempio della storia (il formarsi di una nuova sensibilità culturale alla fine dell’Ottocento) e, nella parte finale del testo, alla sua esperienza personale. Lo stile dell’autore coinvolge il lettore in una riflessione che lo riguarda da vicino e subito; nell’uso dei tempi verbali, infatti, prevalgono il presente e il futuro (soltanto nella parte iniziale l’imperfetto serve a introdurre, quasi come se fosse un antefatto, l’esempio della cultura tra fine Ottocento e inizio Novecento). Inoltre il testo, che procede con frasi brevi e chiare, termina con un’affermazione netta, che mira a stimolare l’immaginazione del lettore.

temi Abbiamo imparato ad apprezzare, nel passato, artisti capaci di rinnovare il modo di fare musica, pittura, poesia, letteratura. L’autore dell’articolo cerca di convincerci che... oggi tocca a noi. Abbiamo certamente a disposizione nuovi mezzi per

fare cultura, ma all’apertura di un nuovo scenario tecnologico non è ancora corrisposta la creazione di opere dalla struttura originale, costruite sfruttando le potenzialità offerte dagli strumenti oggi a nostra disposizione. Più pronte a questa innovazione sembrano essere le giovani generazioni. All’inizio del Novecento, sostiene l’autore, pochi autori isolati (e spesso incompresi dai loro contemporanei) ebbero il coraggio di fare proposte nuove, pur rimanendo, al momento, una piccola élite. Oggi, invece, una grande massa di giovani sa già benissimo usare i nuovi mezzi di comunicazione tecnologica: è necessario che questi giovani trovino la forza di imporsi affinché la rivoluzione tecnologica si trasformi, nella pratica, in rivoluzione culturale. Tra i vari ambiti potenzialmente interessati da questi forti mutamenti l’autore si concentra qui, in particolare, sulla letteratura. Ecco il suo passato: racconti disposti in ordine lineare, dalla prima all’ultima pagina, in un libro di carta. Ed ecco il probabile futuro: storie che possono essere fruite ascoltando una colonna sonora, guardando video, seguendo un certo filo narrativo ma anche “entrando” nella vicenda a partire da momenti successivi, o da episodi che sembrano essere di contorno e invece sono davvero importanti. Insomma: la letteratura dei prossimi anni attende nuovi autori che la reinventino globalmente, proponendo al pubblico opere originali e sorprendenti.

Comprensione

dentro il testo

1 Rispondi alle seguenti domande scegliendo l’opzione giusta. a Q uale musicista degli inizi del Novecento ci fa pensare alla nascita di un nuovo linguaggio creativo? 1 Mozart. 2 Beethoven. 3 Valéry. 4 Debussy. b Di che cosa, secondo l’autore, si parla molto e di che cosa invece troppo poco? 1 Molto di rivoluzione culturale e poco di rivoluzione tecnologica. 2 Molto di nuovi autori di musica e poco di nuovi autori di letteratura. 3 Molto di rivoluzione tecnologica e poco di rivoluzione culturale. 4 Molto di autori del passato e poco di autori innovativi di oggi. c Quale normale richiesta di chi ascolta una storia verrà messa in discussione? 1 Spiegami solo le cose più importanti. 2 Spiegami tutto dall’inizio alla fine. 3 Spiegami solo la conclusione. 4 Spiegami bene l’inizio della storia.

658  Parte VII  Temi di attualità


T1 2 Quali elementi diversi da quelli cui siamo abituati ci saranno nella “nuova” letteratura? .......................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

3 Chi sono i nuovi e naturali fruitori di questo tipo di letteratura? E perché proprio loro? .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

Analisi 4 Spiega perché questo articolo è un testo argomentativo, elencandone schematicamente le caratteristiche. .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

5 Qual è il tono generale del testo che hai letto? Quale effetto produce sul lettore? a È un testo che non ha un centro evidente e propone al lettore considerazioni slegate tra loro, tra le quali si può scegliere quella più convincente. b È un testo ricco di esclamazioni e domande retoriche rivolte al lettore, perché si senta coinvolto. c È un testo ordinato, con uno stile diretto e molti esempi per convincere il lettore. d È un testo freddo e distaccato, che informa il lettore su dati e aspetti della realtà in maniera oggettiva. 6 L’obiettivo di questo testo è di argomentare una tesi in maniera chiara ed efficace. A tuo avviso, lo scopo è stato raggiunto? Motiva la tua risposta. .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

Grammatica e lessico

esercizi integrativi

1 Nel periodo mio figlio non sa ancora leggere, ma è già capace di scaricare applicazioni o video da Youtube, la frase introdotta da “ma” è una proposizione a temporale. b finale. c avversativa. d causale.

2 Cerca il significato dei termini evidenziati nel testo. a b c

compositore: ........................................................................................................................................................................................ sperimentalismo: ............................................................................................................................................................................... contaminazione: .................................................................................................................................................................................

Riflessione, ricerca, immagini e scrittura 7 Sei d’accordo con la tesi espressa da Roberto Cotroneo in questo articolo? Motiva la tua risposta. 8 L’autore esalta il ruolo dei giovani nella prossima rivoluzione culturale. Qual è il tuo parere a tal proposito? 9 Proponi degli esempi di opere artistiche che uniscono insieme più linguaggi: parole, musica, filmati, pittura...

31

comunicare OGGI  659

Leggere e comprendere

..........................................................................................................................................................................................................................


Analisi 5 Spiega perché questo articolo è un testo argomentativo, elencandone schematicamente le caratteristiche. .......................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

6 Scrivi un breve riassunto del contenuto di ciascun paragrafo in cui è diviso il testo. 7 L’obiettivo di Linus è di esprimere in maniera efficace la propria visione dell’attuale mondo della radio. A tuo avviso, è riuscito a raggiungere il suo scopo? Motiva la tua risposta. .......................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

Grammatica e lessico

esercizi integrativi

1 La frase Oggettivamente, fare una web radio è molto semplice contiene un predicato verbale. a nominale. b 2 Aiutandoti con il vocabolario o con altre fonti, spiega con parole tue il significato delle espressioni o dei termini evidenziati nel testo. a cassandre: .......................................................................................................................................................................................................... b avvoltoi: ................................................................................................................................................................................................................. c la cenerentola dei media: ........................................................................................................................................................................... ....................................................................................................................................................................................................................................

d prescindere: .......................................................................................................................................................................................................

Riflessione, ricerca, immagini e scrittura 8 Questo articolo rivela lo stato dei rapporti tra radio e web e indica sviluppi positivi e incoraggianti. Quali considerazioni puoi trarre da quanto viene qui affermato? 9 Qual è il tuo rapporto con la radio? Sei d’accordo che si tratta di un mezzo più usato dai diciotto anni in poi? Che cosa ne dicono i giovani più grandi di te o gli adulti che conosci? 10 Quale opinione hai della posizione che Linus assume verso la fine dell’articolo, nella parte che riguarda i giovani e gli atteggiamenti educativi che gli adulti dovrebbero adottare nei loro confronti?

660  Parte VII  Temi di attualità


Dal racconto scritto al racconto per immagini

The Social Network David Fincher La trama  The Social Network racconta la storia dei primi anni di Facebook, il sito “social” più famoso del web. Tutto comincia nel 2004, quando Mark Zuckerberg, brillante studente d’informatica di Harvard, crea in una sola notte un sito in cui gli studenti possono mettere a confronto le ragazze dell’università e votare la più carina. Il sito ha un tale successo da mandare in tilt i server di Harvard. Da qui alla nascita di Facebook il passo è breve: con l’aiuto dell’amico Eduardo Saverin, che gli offre mille dollari di finanziamento, Zuckerberg crea un sito che mette in connessione tutti gli studenti dell’università. Anche questa volta il successo è enorme e il sito si apre presto agli atenei di Yale, Columbia e Stanford. Altro incontro decisivo è quello con Sean Parker, cofondatore del celebre sito di download musicale Napster, che aiuta Zuckerberg con le sue idee e le sue conoscenze. Facebook decolla, divenendo un fenomeno nazionale e planetario. Ma il film si ferma prima: nel corso della scalata alla gloria, Zuckerberg si è fatto molti avversari e i suoi più cari amici sono diventati i peggiori nemici. Cause in tribunale e risarcimenti milionari chiudono la tumultuosa fase della nascita del social network più popolare del mondo. Nell’ultima scena, Mark invia una richiesta di amicizia alla sua ex ragazza: nel mondo del web, tutto può morire e rinascere a nuova vita.

TITOLO: The Social Network REGISTA: David Fincher SCENEGGIATORE: Aaron Sorkin CAST: Jesse Eisenberg (Mark Zuckerberg), Andrew Garfield (Eduardo Saverin), Justin Timberlake (Sean Parker) DURATA: 121 minuti PAESE D’ORIGINE: Stati Uniti ANNO DI PRODUZIONE: 2010 GENERE: Drammatico

COMUNICARE OGGI  Qual è la distinzione tra vita reale e vita virtuale? Viene da chiederselo ogni volta che apriamo la nostra pagina Facebook e scambiamo messaggi, “mi piace”, link con “amici” che magari non incontriamo da mesi. È vera comunicazione quella scambiata nei social network? O è tutta illusione? Perché Internet ha questa caratteristica: riduce la distanza tra realtà e simulazione sin quasi ad annullarla. Ma qual è il volto autentico delle persone che frequentiamo nei social network? Il web rende tutto stimolante: ma quando ogni cosa sembra interessante, niente lo è davvero. Ecco allora il nostro compito nel mondo dei social network: individuare i nostri bisogni autentici, ciò che ci interessa realmente, e scartare tutto il resto. Mostrare agli altri e a noi stessi il nostro volto più vero: siamo capaci di farlo?

SpuntI per la discussione in classe Ciascuna delle domande seguenti consente di iniziare una discussione in classe sugli elementi fondamentali del tema affrontato nel film. Provate ad avviare quella che più vi piace. »» Il film mostra la solitudine dell’uomo che ha inventato Facebook, il social network più diffuso nel pianeta. Che cosa pensi di questo “paradosso”? »» Fatti raccontare dai tuoi genitori quando hanno scritto l’ultima lettera con carta e penna: che cosa significava per loro comunicare in questo modo con parenti e amici? »» Con una breve ricerca in Internet scoprirai che esistono molti social network: a quali categorie di pubblico si rivolgono e quanti utenti hanno?

31

comunicare OGGI  661


LABORATORIO DI SCRITTURA

A B C

Definizione e obiettivi Il metodo La scrittura

Testo guida T1 S. Anderson, Partenza (da Winesburg, Ohio)

Il riassunto

Laboratorio di scrittura T2 A. Cˇechov, Gli stivali T3 R. Zreick, Che cos’è l’energia?

A Definizione

e obiettivi

Con le conoscenze e le competenze sin qui acquisite, è ora possibile imparare a comporre un riassunto, ovvero la sintesi di un testo, la sua versione in forma ridotta. La funzione del riassunto è di trasmettere le informazioni principali del testo originale con un numero inferiore di parole. Per raggiungere tale obiettivo è necessario mettere in atto le competenze relative alla comprensione di un testo: un riassunto, è ovvio, non può mai presentare idee e contenuti diversi rispetto al testo di partenza! Occorrerà poi iniziare a sperimentare le abilità di sintesi di un testo e, infine, quelle della scrittura.

NOTA BENE Il riassunto non riguarda esclusivamente testi narrativi, quali racconti e romanzi, ma può essere applicato anche alle altre tipologie testuali, come

38  Parte I  Il testo narrativo

per esempio saggi, articoli di giornale, testi scientifici ecc. ( pag. 585). Essere in grado di fare un riassunto, scritto o orale, può dunque essere la fase iniziale per approntare un buon metodo di studio per qualsiasi disciplina.

B Il

metodo

Per riuscire a comporre un buon riassunto, si possono adottare più metodi. Qui ne verrà suggerito uno che fa uso di due operazioni fondamentali da applicare al testo da riassumere. Ciascuna di esse può essere attuata attraverso alcune fasi di lavoro. Eccone un’esposizione sintetica. 1. Distinguere le informazioni principali: a. leggere con attenzione il testo e sottolineare o evidenziare le parti essenziali; b. verificare, attraverso una rilettura delle parti evidenziate (ma anche di quelle ritenute in-


vece meno significative), che una piena comprensione del testo sia garantita. UN SUGGERIMENTO Per essere certi di aver veramente compreso il testo da riassumere e di averne dunque ben sintetizzato le informazioni principali, a volte può essere utile applicare una vecchia ma efficace regola dei giornalisti anglosassoni, detta delle 5W+1H. Essa corrisponde grosso modo al riconoscimento degli elementi fondamentali della narrazione ( pag. 4). WHO: Chi (il personaggio o i personaggi presenti nel testo); WHAT: Che cosa (il fatto o i fatti che costituiscono la vicenda); WHY: Perché (la causa o le cause che danno origine ai fatti); WHEN: Quando (il contesto temporale in cui avvengono i fatti); WHERE: Dove (il luogo o i luoghi in cui sono ambientati i fatti); HOW: Come (il modo in cui avvengono le vicende).

C La 2. Individuare la struttura logica: a. suddividere il testo in sequenze e fornire per ognuna di esse una definizione che ne indichi l’idea centrale; b. individuare la presenza dei connettivi logici, temporali, spaziali ecc. presenti all’interno di ogni sequenza e nei passaggi che vanno da una sequenza all’altra.

CONNETTIVI Sono avverbi, congiunzioni e altre parti del discorso che connettono fra loro elementi interni a una sola frase, ma che possono unire anche periodi e parti più estese del testo. Essi possono essere distinti in numerose categorie e sottocategorie. Queste sono le principali: > i connettivi logici evidenziano rapporti di causa-effetto (e, ma, così, infatti, poiché, benché ecc.); > i connettivi temporali indicano rapporti temporali (mentre, dopo che, quando, infine, poi ecc.); > i connettivi spaziali indicano rapporti spaziali (dove, là, qua, sopra, sotto, verso, dentro, fuori ecc.).

scrittura

A questo punto, individuate le informazioni essenziali e la loro disposizione nella struttura del testo, si può passare alla stesura vera e propria del riassunto. Una sintesi efficace può essere ottenuta cercando di raccordare fra loro le brevi definizioni date alle sequenze, facendo uso dei connettivi logici e temporali individuati. Il testo che ne deriva dovrà essere autonomo ma rispettoso della struttura logica di quello di partenza, corretto nella forma e scorrevole alla lettura. Per ottenere ciò si possono seguire queste regole indicative: usare la terza persona (anche quando il testo da riassumere è in prima persona); usare un tempo verbale coerente in tutto il riassunto (il passato o il presente storico, ossia un presente usato per raccontare eventi passati); usare il discorso indiretto (anche quando vi sono nel testo discorsi diretti); ridurre gli aggettivi al minimo per ottenere un testo oggettivo e impersonale. Di norma, un buon riassunto corrisponde più o meno a un quarto del testo originale. Ma ovviamente non è una regola fissa: può anche accadere che si debba rispettare una precisa consegna, un numero di parole prestabilito, una quantità che varia a seconda della lunghezza del testo originale. LABORATORIO DI SCRITTURA Il riassunto  39


T3

Dylan Dog Leggende urbane (in Dylan Dog, marzo 2013, n. 318, Sergio Bonelli editore)

Paese produttore:

Italia Anno: 1986 - in corso Ideatore: Tiziano

Sclavi AUTORI DI QUESTA STORIA: Tiziano Sclavi

e Giovanni Di Gregorio (testo), Ugolino Cossu (disegni) PROTAGONISTI: Dylan Dog, l’ispettore Bloch, il vice Jenkins Lunghezza: 94

pagine (in bianco e nero)

Il formato e il genere  Le storie di Dylan Dog vengono pubblicate in albi a fumetti di novantaquattro pagine, in bianco e nero, a cadenza mensile dall’ormai lontano ottobre 1986. Le sue avventure appartengono al genere horror, ma sono temperate da una notevole dose di umorismo. Gli albi numero 100, 200 e 300 sono stati pubblicati a colori, così come i numeri celebrativi del decennale e del ventennale della prima comparsa del personaggio. La trama  Dylan Dog incontra per strada una bella ragazza bionda e le dà un

passaggio. I due si rivedono un paio di volte e trascorrono una serata insieme, finché Dylan la seduce e passa con lei la notte. Il mattino dopo la ragazza è sparita e il protagonista scopre di aver perso un rene: una lunga cicatrice corre sul suo fianco. Questa è una delle più classiche leggende metropolitane: la storia di un individuo che si sveglia senza un rene dopo aver passato la notte con una sconosciuta. «È assurdo!», esclama Dylan Dog; eppure a lui è accaduto. Ma è successo davvero? Leggende urbane mette in scena tutte le storie incredibili che circolano nelle nostre metropoli. Affermare che si tratta di stupidaggini è fin troppo facile, ma scoprire se sono vere o false è un compito pericoloso…

I protagonisti  Dylan Dog è per sua stessa definizione un “indagatore dell’incubo”. Vive a Londra e investiga su casi paranormali, combattendo fantasmi, forze demoniache, fenomeni inspiegabili e mostri di ogni tipo, che affronta sempre con una sana dose di scetticismo, salvo poi immergersi con coraggio nel mistero. Lo favorisce in questo lavoro uno speciale “quinto senso e mezzo”, un istinto particolare che lo avvicina alla soluzione dei casi più intricati. Dylan Dog è alto un metro e ottantacinque e indossa sempre giacca nera, camicia rossa e jeans. Subisce costantemente il fascino femminile ed è dotato di ironia e autoironia, grazie alle quali la tensione del racconto horror si alleggerisce e i fenomeni bizzarri e oscuri affrontati dall’investigatore diventano meno inquietanti. Dylan Dog non fuma, è astemio ed è vegetariano. Suona il clarinetto e, tra un caso e l’altro, costruisce il modellino di un veliero.

40  Parte V Cinema, televisione, fumetto


T3 Il lato spiccatamente umoristico della serie è offerto da Groucho, eccentrico aiutante di Dylan Dog. L’ideatore del fumetto, Tiziano Sclavi, ha dato a questo personaggio l’aspetto fisico di Groucho Marx, famoso attore comico statunitense della metà del Novecento, la sua gestualità, il gusto per la battuta surreale e persino le sue passioni, come il sigaro. Groucho è sempre con Dylan Dog, prova per lui un profondo affetto e spesso lo aiuta, inconsapevolmente, a risolvere un caso. L’ispettore Bloch di Scotland Yard è un uomo quadrato e razionale, che ha perso ogni illusione e la capacità di sorprendersi. Nonostante ciò, le indagini di Dylan Dog lo costringono a prendere atto che esiste un mondo oltre la realtà visibile, fatto di eventi inesplicabili e poteri paranormali. È particolarmente legato a Dylan poiché l’ha addestrato quando questi, prima di dedicarsi alla professione privata, era un semplice agente di Scotland Yard. Ora lo affianca nelle sue investigazioni e arresta i delinquenti da lui smascherati. Bloch è vedovo, ha un rapporto complicato con il figlio Virgil e teme costantemente di non arrivare alla pensione. N egli ultimi venticinque anni, Dylan Dog si è affermato come uno dei fumetti più venduti sul mercato italiano. Il suo punto di forza è facilmente identificabile: le indagini di Dylan scavano nel mondo dell’ignoto, del quale tutti abbiamo paura. È l’investigatore dell’incubo che svolge il “lavoro sporco” al posto nostro: noi stiamo comodamente seduti sul divano, a spaventarci e goderci allo stesso tempo le sue avventure. Come accade per questo albo: chi non ha mai sentito parlare di leggende urbane, ridendoci un po’ sopra? Dylan Dog non ha solo l’obiettivo di spaventarci. Vuole anche farci riflettere sul nostro mondo. L’ultima pagina dell’albo ci dice che Dylan è morto, ma anche che egli è vivo. Verità e falsità, realtà e finzione: tutto si mescola, spesso, nella nostra vita. E questo è il messaggio che, ben oltre l’horror, Dylan Dog ci trasmette. Gli albi di Dylan Dog sono ricchi di citazioni letterarie, cinematografiche e musicali. Un esempio è a p. 11 di Leggende urbane: la traduzione italiana del nome del pub dal quale Dylan Dog esce è “Elio e le Storie Tese”, riferimento al notissimo gruppo musicale milanese.

ATTIVITà

1 Nel mondo del fumetto è ancora molto diffuso l’uso del bianco e nero al posto del colore. A tuo parere, che cosa dà in più e che cosa invece toglie questa scelta stilistica? .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

2 Il testo contenuto nel balloon ha a volte dimensioni particolari: le parole sono più grandi e il tratto delle lettere è più spesso. Qual è lo scopo di questa scelta? .......................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

3 Elenca almeno tre leggende urbane di cui sei a conoscenza e poi prova tu a dare una definizione di “leggenda urbana”. Ce n’è una che ritieni vera? .......................................................................................................................................................................................................................... .......................................................................................................................................................................................................................... ..........................................................................................................................................................................................................................

22

il fumetto  41

dentro il fumetto

Perché questo fumetto?


I giorni perduti

5

10

15

20

25

30

35

Qualche giorno dopo aver preso possesso della sontuosa villa, Ernest Kazirra, rincasando, avvistò da lontano un uomo che con una cassa sulle spalle usciva da una porticina secondaria del muro di cinta e caricava la cassa su di un camion. Non fece in tempo a raggiungerlo prima che fosse partito. Allora lo inseguì in auto. E il camion fece una lunga strada, fino all’estrema periferia della città, fermandosi sul ciglio di un vallone. Kazirra scese dall’auto e andò a vedere. Lo sconosciuto scaricò la cassa dal camion e, fatti pochi passi, la scaraventò nel dirupo che era colmo di migliaia e migliaia di altre cassi uguali. Si avvicinò all’uomo e gli chiese: – Ti ho visto portar fuori quella cassa dal mio parco. Cosa c’era dentro? E cosa sono tutte queste casse? Quello lo guardò è sorrise: – Ne ho ancora sul camion, da buttare. Non sai? Sono i giorni. – Che giorni? – I giorni tuoi. – I miei giorni? – I tuoi giorni perduti. I giorni che hai perso. Li aspettavi, vero? Sono venuti. Che ne hai fatto? Guardali, intatti, ancora gonfi. E adesso? Kazirra guardò. Formavano un mucchio immenso. Scese giù per la scarpata e ne aprì uno. C’era dentro una strada d’autunno, e in fondo Graziella, la sua fidanzata, che se n’andava per sempre. E lui neppure la chiamava. Ne aprì un secondo e c’era dentro una camera d’ospedale, e sul letto suo fratello Giosuè che stava male e lo aspettava. Ma lui era in giro per affari. Ne aprì un terzo. Al cancelletto della vecchia misera casa stava Duk, il fedele mastino, che lo aspettava da due anni, ridotto pelle e ossa. E lui non si sognava di tornare. Si sentì prendere da una certa cosa qui, alla bocca dello stomaco. Lo scaricatore stava dritto sul ciglio del vallone, immobile come un giustiziere. – Signore! – gridò Kazirra. – Mi ascolti. Lasci che mi porti via almeno questi tre giorni. La supplico. Almeno questi tre. Io sono ricco. Le darò tutto quello che vuole. Lo scaricatore fece un gesto con la destra, come per indicare un punto irraggiungibile, come per dire che era troppo tardi e che nessun rimedio era più possibile. Poi svanì nell’aria, e all’istante scomparve anche il gigantesco cumulo delle casse misteriose. E l’ombra della notte scendeva. Dino Buzzati, I giorni perduti, in Le notti difficili, Milano, Mondadori, 1971

248  Parte II  Le forme della narrazione letteraria


1. Che cosa contengono le tre casse? prima cassa: ..................................................................................................................................................................... seconda cassa: ................................................................................................................................................................ terza cassa: .......................................................................................................................................................................

3. Alla riga 18 lo scaricatore invita Kazirra a guardare i giorni che ha perso e li definisce “intatti, ancora gonfi”. Questi aggettivi indicano: A. che i giorni sono molto importanti e sono trascorsi da poco tempo B. che i giorni non sono importanti e sono trascorsi da poco tempo C. che i giorni sono molto importanti e sono trascorsi da tanto tempo D. che i giorni non sono molto importanti e sono trascorsi da tanto tempo

4. I due protagonisti del racconto sono presentati in modo essenziale ma efficace. Indica quali caratteristiche si possono attribuire ai due personaggi. Kazirra A

arroganza

B

umiltà

C

rimpianto

D

paura

E

indifferenza

F

decisione

G

imperturbabilità

Scaricatore

5. I luoghi nominati nel racconto sono tutti vaghi e volutamente inquietanti. Cerca nel testo le parole che li definiscono. ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................

249

allenati alla prova invalsi

2. Che cosa prova fisicamente Kazirra di fronte alle tre casse aperte e ai giorni perduti? A. stupore B. angoscia C. rabbia D. rimpianto


6. Nel racconto mancano indicazioni temporali. Quale intenzione può avere questa scelta dell’autore? ­A. La vicenda si riferisce a fatti così lontani nel tempo che è impossibile dire quando sono avvenuti B. La vicenda vuole far riflettere su comportamenti diffusi nella società contemporanea, quindi non è importante indicare il periodo C. La vicenda vuole far riflettere su comportamenti diffusi in ogni epoca, quindi non è importante indicare il periodo D. La vicenda è così assurda e irreale che il tempo non conta nulla

7. Nel testo sono presenti due indicazioni che fanno capire al lettore che Kazirra ha da poco mutato la propria condizione sociale. Individuale e trascrivile. prima indicazione: ...................................................................................................................................................... seconda indicazione: .................................................................................................................................................

8. L’uso del discorso diretto: A. consente di capire meglio la vicenda B. contribuisce a creare un senso di realismo per una vicenda fantastica C. contribuisce a rendere ancora più fantastica la vicenda D. non ha un particolare significato

9. A un certo punto Kazirra, rivolgendosi all’uomo delle casse, passa dal “tu” al “lei”. Individua le righe in cui avviene questo passaggio e spiega perché avviene. ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................

10. Davanti alla consapevolezza di aver perso le vere ricchezze della propria vita, come reagisce il protagonista? A. Si dimostra superficiale anche alla fine, quando propone uno scambio tra quei tre giorni e il denaro B. Si dimostra pentito e infatti propone uno scambio tra quei tre giorni e il denaro C. Si dimostra angosciato e infatti propone uno scambio tra quei tre giorni e il denaro D. Si dimostra stupito e infatti propone uno scambio tra quei tre giorni e il denaro

250  Parte II  Le forme della narrazione letteraria


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.