MARIA RITA PETRELLA
Grammatica della lingua italiana
Sul sito della casa editrice è scaricabile una sezione dedicata al Lessico, con parte teorica ed esercizi.
Tra le righe Grammatica
Questo volume, sprovvisto del talloncino a fronte, è da considerarsi SAGGIO - CAMPIONE GRATUITO: fuori campo applicazione IVA ed esente da Ddt (Art. 2, c. 3, l.d, DPR 633/1972 e Art. 4, n. 6, DPR 627/1978)
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GRAMMATICA DELLA LINGUA ITALIANA
Una grammatica essenziale della lingua italiana, basata sul metodo induttivo, che parte dall’esempio e dall’osservazione per arrivare alla regola attraverso una ricca e diversificata batteria di esercizi. L’esposizione si avvale di un linguaggio semplice e chiaro, così da permettere agli studenti un uso anche autonomo del testo.
TRA LE RIGHE
Tra le righe
MARIA RITA PETRELLA
TRA LE RIGHE GRAMMATICA DELLA LINGUA ITALIANA
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MARIA RITA PETRELLA
TRA LE RIGHE GRAMMATICA DELLA LINGUA ITALIANA
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I NDICE 1
Fonologia
4
20 Complementi di specificazione e di termine 152
2a Ortografia
9
21 Complementi di causa e di fine
158
2b Ortografia
16
22 Complementi di luogo e di tempo
162
3
Punteggiatura
22
23 Complementi di modo, mezzo, compagnia 167
4
Il verbo
27
5
Le coniugazioni e gli ausiliari
32
24 Complementi di materia, denominazione, argomento 174
6
Uso dei modi e dei tempi
44
7
L’articolo
59
8
Il nome
65
9
L’aggettivo
75
10 Il pronome
90
11 L’avverbio
102
12 La preposizione
25 Complementi di qualità e di quantità
180
26 Complementi di paragone e di vocazione
184
27 Sintassi semplice. Riepilogo
188
28 Sintassi complessa. Principale, subordinata, coordinata 196 29 Subordinate soggettive e oggettive
204
112
30 Subordinate interrogative indirette e dichiarative
210
13 La congiunzione
117
31 Subordinate causali e finali
215
14 L’interiezione o esclamazione
125
32 Subordinate consecutive e temporali
220
15 Conclusione
127
33 Subordinate concessive, modali, strumentali 224
130
34 Subordinate relative e comparative
16 Sintassi semplice. Il predicato
131
35 Subordinata avversativa, esclusiva, eccettuativa 235
17 Il soggetto
138
36 Subordinata condizionale o ipotetica
240
18 Attributo e apposizione
144
37 Discorso diretto e discorso indiretto
245
38 Sintassi complessa. Riepilogo
249
SINTASSI
19 Complemento oggetto, d’agente, predicativo 147
230
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F ONOLOGIA
1. CHE COS’È LA FONOLOGIA? La lingua è un codice costituito da un insieme di segni e regole utili a comunicare e a capirsi. I segni sono sia suoni (o fonemi) sia lettere (o grafemi). La fonologia è la disciplina che studia i fonemi, cioè i suoni nella loro funzione. In italiano i fonemi vocalici sono 7: a (casa), e chiusa (pescare), e aperta (peste), o chiusa (rovo), o aperta (roccia), i (vicolo), u (liuto). I fonemi consonantici sono 21, di cui 16 propri dell’italiano (b, c, d, f, g, h, l, m, n, p, q, r, s, t, v, z) e 5 di origine straniera: j, k, w, x, y.
2. TUTTE LE PAROLE HANNO L’ACCENTO? L’unità base della parola è la sillaba, in genere composta da una vocale e da una consonante. A seconda del numero di sillabe le parole possono essere: monosillabe (ma, chi, fa, con, da), bisillabe (li-bro, tet-to, pas-so, ca-sa), trisillabe (in-di-ce, es-se-re, a-ve-re), quadrisillabe (ta-vo-li-no, car-tel-let-ta, a-scen-so-re), polisillabe (ar-co-ba-le-no, ma-te-ma-ti-ca, por-ta-let-te-re). All’interno delle parole le vocali possono essere atone, cioè prive di accento, o toniche, cioè accentate. Nella parola vestito la e e la o sono atone, mentre la i è tonica. L’accento tonico può cadere sull’ultima vocale (parola tronca) come città, perché, affinché; sulla penultima (parola piana) come borsetta, lavagna, quaderno; sulla terzultima (parola sdrucciola) come cattedra, albero, tavolo; sulla quartultima (parola bisdrucciola) come parlamene, andiamocene. L’accento tonico, che ci permette di evitare una pronuncia scorretta alla Stanlio e Ollio (stùpido e non stupìdo), in genere non viene indicato graficamente, ma in qualche caso è obbligatorio l’accento grafico: • sulle parole tronche, che cioè hanno l’accento sull’ultima sillaba: caffè, città, però, virtù; • su alcuni monosillabi che si scrivono allo stesso modo di altri (omografi) ma che hanno un significato diverso: è (verbo essere) e (congiunzione); né (congiunzione) ne (pronome); là (avverbio) la (articolo o pronome); • su alcuni monosillabi che terminano con due vocali: già, più, ciò; qui e qua non rispettano questa regola.
nota bene Per capire su quale sillaba cade lʼaccento è bene leggere ad alta voce la parola per rendersi conto che non si pronuncia cìtta, albéro, lavagnà, ma città, àlbero, lavàgna. Ricorda, inoltre, che in italiano la maggior parte delle parole è piana, cioè ha lʼaccento tonico sulla penultima sillaba. Saper dividere in sillabe e saper collocare correttamente l’accento sono capacità fondamentali per capire la metrica e quindi per riuscire a comprendere i testi poetici.
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1 F ONOLOGIA
3. CHE COSA SONO IL DITTONGO E LO IATO? Il dittongo nasce dall’incontro delle vocali i e u con un’altra vocale e viene pronunciato con un’unica emissione di voce, quindi le vocali costituiscono un’unica sillaba e non vanno separate: pia-no, uo-mo, que-sto, gio-co. Lo iato è invece l’incontro di due vocali che vengono pronunciate separatamente e quindi costituiscono due sillabe: po-e-ta, cre-a-to, pa-u-ra.
nota bene I dittonghi ie, uo non accentati sono detti dittonghi mobili perché nelle parole derivate il dittongo scompare e rimangono la o e la e: luogo/locale, uovo/ovale.
Il dittongo -ie entra nel suffisso -iere per formare parole che indicano una professione o un’attività umana, come per esempio da barba deriva barbiere, da cassa deriva cassiere.
nota bene Il suffisso è una particella che viene aggiunta alla radice, cioè alla parte fissa della parola base, per formare nuove parole che si chiamano derivate e che assumono significati diversi. La particella posta allʼinizio della parola base si chiama prefisso. Dalla parola gelo, la cui radice è gel-, possiamo ricavare gelato (suffisso -ato) e surgelato (prefisso sur-). È importante conoscere prefissi e suffissi per arricchire il proprio vocabolario ed essere così in grado di comprendere meglio i testi che leggiamo.
Esercizi
1. Nei seguenti vocaboli sostituisci la prima vocale in modo da formare altri vocaboli.
cosa vaso rete cane
___________ ___________ ___________ ___________
rosa rana sale voti
___________ ___________ ___________ ___________
lama cento rima arco
___________ ___________ ___________ ___________
pelle mossa regno matto
___________ ___________ ___________ ___________
2. Nei seguenti vocaboli sostituisci le consonanti sottolineate in modo da formare altri vocaboli. Se non riesci o non conosci il significato delle parole consulta il dizionario.
terza riso corso borsa
___________ ___________ ___________ ___________
gallo matta notare pozzo
___________ ___________ ___________ ___________
corta fallo bollo callo
___________ ___________ ___________ ___________
barca vapore galline ammesso
___________ ___________ ___________ __________
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1 F ONOLOGIA 3. All’interno dei seguenti gruppi di consonanti inserisci le vocali opportune in modo da formare vocaboli corrispondenti alle definizioni. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
Con quello di lana gioca anche il gatto: G M T L È piacevole sostarvi al parco dopo una corsa: P NCH N Non è matita né biro e può essere di tanti colori: P NN È un accessorio tipicamente femminile: B RS TT Ci sono da sci o da montagna: SC RP N In estate li indossano molte persone: B RM D Se è di neve può essere molto pericolosa: V L NG Luogo in cui ci si rifornisce di cibo e non solo: S P RM Chiarisce i dubbi linguistici: D Z N R Esistono da sole e da vista: CCH L _
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R_LL_
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RC_T_
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4. All’interno dei seguenti gruppi di consonanti inserisci le vocali opportune in modo da formare vocaboli di senso compiuto:
d tt r • tr b n l • g c tt l • t rz n • l br tt • st d nt • q v r f c • s rc z • n tt mb l • t mp r l • pr s d nt _
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d rn • gr mm t c
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5. Raddoppia le consonanti dei vocaboli dati in modo da ottenerne altri di senso compiuto. Componi poi una breve frase con ognuno dei vocaboli in elenco e trovati.
capello • caro • rena • polo • rosa • mole • dona • soma • stele • tono • note • resa • nona • copia casa • vile ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________________
6. Dividi in sillabe i seguenti vocaboli:
battibecco reggimento portasci pauroso avveniristico giornalismo temporalesco banalità nuocere paracadutismo 6
______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________
distruzione ingegnere peculiare apparenza appartamento caseggiato aristocratico intelligenza prefazione raccomandazione
______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________
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1 F ONOLOGIA 7. Riordina i seguenti gruppi di sillabe in modo da formare vocaboli di senso compiuto.
ri-in-mie-ferdu-ra-pa-smo-ca-tilen-ec-te-celzio-as-cia-so-necon-in-tropor-za-im-tanba-no-ar-le-costru-ne-co-zio-
______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________
na-bi-ne-zio-comdi-tra-ne-ziosti-co-zio-tu-nemi-fiam-ro-fere-ta-netstra-or-li-cheda-do-manno-le-te-fo-
______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________ ______________________
8. Individua e inserisci nella tabella i dittonghi e gli iati presenti nei seguenti vocaboli. In caso di dubbio o di non conoscenza della parola consulta il dizionario.
quartina • poeta • leonessa • fiume • manuale • questione • duellanti • proteina • riunione • perpetuo pianoforte • acquario • giardino • petrolieri • guanti • pagliuzza • qualità • pianura • pazzia biologia • pioggia • allergia DITTONGHI
IATI
9. Ricava i vocaboli derivati dalle parole in elenco, sapendo che il dittongo è mobile, cioè scompare nei derivati.
nuovo buono suono lieto ruota uomo dieci luogo pietra lieve cieco scuola uovo 7
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1 F ONOLOGIA 10. Segna l’accento tonico sulle seguenti parole e classificale in tronche, piane, sdrucciole, bisdrucciole.
importanza • etere • strombettare • sillaba • parlamene • pazzia • comò • purché • suonata • albero albergo • polipo • edera • flacone • guance • sarà • età • presero • salutamelo • università • tavolo preside • caffè • scivolo • attimo • andiamocene • discorso • parola • venerdì TRONCHE
PIANE
SDRUCCIOLE
BISDRUCCIOLE
11. Aggiungi ai seguenti vocaboli il prefisso opportuno e il suffisso -iere in modo da formare altri vocaboli. Se non conosci il significato o hai dei dubbi consulta il dizionario. VOCABOLO BASE
VOCABOLO CON PREFISSO
VOCABOLO CON SUFFISSO
camera barella carcere dogana magazzino banca carrozza barba cassa gioiello
12. Costruisci una frase con ognuno dei vocaboli derivati dell’esercizio precedente. Se non conosci il significato o hai dei dubbi consulta il dizionario. Per riepilogare
13. Risolvi il seguente cruciverba; le iniziali delle parole trovate formano un termine studiato in questo capitolo. 1. 1. È uno dei sette peccati capitali. 2. 2. È un aggettivo che indica qualcuno che non sa. 3. 3. È proverbiale la sua lentezza. 4. Ama stare sui muri e al sole, se viene disturbata si allontana 4. molto in fretta. 5. 5. Ha lo stesso significato di futuro. 6. 6. Ne fa parte il Vecchio Testamento. 7. 7. Nei dipinti viene raffigurata sulla testa dei santi e dei beati. 8
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ORTOGRAFIA
2 a
Prerequisiti • Conoscere i fonemi vocalici e consonantici • Distinguere le sillabe • Riconoscere le parole tronche • Riconoscere iato e dittongo • Conoscere prefissi e suffissi
1. CHE COS’È L’ORTOGRAFIA? L’ortografia è quella parte della grammatica che stabilisce le regole della corretta (orto) scrittura (grafia) delle parole. Gli errori ortografici più frequenti riguardano l’accento (Non amo né la pasta, né il riso, non ne mangio proprio), l’apostrofo (Da un albero qui vicino ho colto un’albicocca), le doppie (Non è giusto soprassedere), l’h (Ah, ai vicini non ho pensato se regalare una pianta o una bottiglia di vino). A questi possono aggiungersi altri errori dovuti alla non conoscenza del vocabolo o alla somiglianza di suono (omofonia) con altre parole (Allora, quando arrivi? In genere viaggio a 50 all’ora).
nota bene Per correggere gli errori di ortografia è bene: • classificare gli errori quando lʼinsegnante restituisce un compito corretto, cercando di capire quali sono i più frequenti, e correggerli riscrivendo la parola; • consultare il più possibile il dizionario della lingua italiana; • leggere molto, qualsiasi cosa piaccia, romanzi, racconti, fumetti, riviste ecc. Questi testi sono scritti in un italiano mediamente corretto e vedere scritta una parola ti consente poi di scriverla correttamente. • rileggere il testo che hai scritto partendo dal fondo e procedendo a ritroso: «… e vissero sempre felici e contenti» va letto «contenti e felici sempre vissero…». In questo modo isoli le singole parole e ti concentri su di esse (cioè sulla forma) senza seguire il senso del discorso (cioè il contenuto).
2. COME SI DIVIDONO CORRETTAMENTE LE SILLABE? La sillaba in genere è costituita dalla combinazione di una consonante e di una vocale, come ad esempio ca-sa, ma-re, te-so-ro; ma le vocali possono costituire da sole una sillaba, come nel caso di a-iuo-la; infine, le consonanti possono essere più di una, come ad esempio stra-da, stra-nie-ro. Le principali regole della divisione in sillabe stabiliscono che: • il dittongo rimane unito: sciar-pa, fie-no. • le vocali di uno iato si separano: ma-e-stra, pa-u-ra. 9
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2/a ORTOGRAFIA • le consonanti doppie si separano su due sillabe: mam-ma, zap-pa. • due consonanti diverse si dividono: im-por-tan-za, cre-den-za. • la vocale all’inizio della parola fa sillaba a sé: e-de-ra, a-des-so.
nota bene Ricorda le regole del raddoppiamento della consonante: • b seguita da -ile non raddoppia: i-ne-so-ra-bi-le, de-si-de-ra-bi-le; • q raddoppia solo in soqquadro, altrimenti il raddoppiamento è dato da -cq: ac-quaz-zo-ne; • g e z seguite da -ione non raddoppiano mai: ra-gio-nie-re, le-zio-ne; • il raddoppiamento avviene anche quando si uniscono una parola che termina per vocale e una che inizia per consonante: soprattutto, contraddire, sopracciglio, cosiddetto.
Alcune parole si scrivono allo stesso modo ma hanno significato diverso in base all’accento, queste parole si chiamano omografe. Ad esempio: Fu soccorsa sùbito (avverbio) perché aveva subìto (verbo subire) un incidente. Non fidarti del correttore ortografico perché corregge solo le forme che non esistono (più/piu, città/citta), ma non è in grado di correggere omografi e omofoni perché esistono e sono legati al senso della frase. Allontano e allontanò, se usate in maniera scorretta, non vengono segnalate. Prova con la frase: Si allontano da casa.
3. QUANDO SI USA L’APOSTROFO? L’apostrofo è un segno grafico che indica la caduta della vocale finale di una parola quando è seguita da una parola che comincia anch’essa per vocale: lo albero = l’albero, quello assessore = quell’assessore, ci erano = c’erano. Questa caduta della vocale si chiama elisione.
nota bene Lʼapostrofo, e non lʼaccento, serve a distinguere monosillabi che hanno lo stesso suono, ma non lo stesso significato: da’ e di’ (imperativi dei verbi dare, dire) si possono confondere con le preposizioni da e di; fa’, sta’, va’ (imperativi dei verbi fare, stare, andare) si possono confondere con fa, sta, va (III persone singolari dellʼindicativo degli stessi verbi).
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2/a ORTOGRAFIA In altri casi, anche se cade la vocale o la sillaba finale atona della parola, non si usa l’apostrofo: questo è il troncamento, obbligatorio nei seguenti casi: • con alcuno, ciascuno, nessuno, buono, uno davanti a parole maschili: buon uomo, ciascun essere, un albero; • con bello, quello, grande e santo davanti a consonante: bel caso, gran segreto, quel tavolo; • con i nomi signore, professore, ingegnere, dottore, suora, frate: signor Vigna, professor Rossi, suor Beatrice, fra Galgario.
nota bene Se hai un dubbio sull’uso dell’apostrofo pensa se la parola abbreviata si può scrivere sia davanti a vocale sia davanti a consonante: quell’attore ma non quell tavolino (in questo caso è elisione), ma buon acquisto e buon consiglio (in questo caso è troncamento).
4. QUANDO SI USA LA LETTERA MAIUSCOLA? La lettera maiuscola segnala che inizia un periodo e evidenzia la parola; è obbligatoria nei seguenti casi: • dopo il punto, dopo i punti esclamativi e interrogativi, dopo i due punti prima del discoso diretto (Mi ha chiesto: “Vieni al cinema? Dopo possiamo andare in pizzeria” ); • con i nomi propri di persona e i soprannomi, animali, luoghi geografici, feste religiose e di divinità (Lorenzo dei Medici detto il Magnifico, il fiume Po, la Pasqua, la Trinità); • nei titoli di opere d’arte (musicali, letterarie) e nei nomi di avvenimenti e periodi storici (la Tosca, il Settecento, l’Illuminismo); • nei nomi di istituzioni importanti e nelle sigle (il Senato, ONU).
nota bene Come si scrivono le parole straniere? Le parole entrate nellʼuso mantengono la forma e il genere (maschile o femminile) della lingua originaria: il film, il surf, il sushi, il cabaret. Al plurale non si aggiunge la -s (a meno che la parola sia arrivata già al plurale come nel caso di blue-jeans) perché in italiano lʼarticolo specifica il numero (singolare o plurale): i film, i flash.
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2/a ORTOGRAFIA
Esercizi
1.Segna sulle parole in elenco l’accento tonico e, quando necessario, l’accento grafico. Se hai dei dubbi o non conosci il significato della parola consulta il dizionario.
protesta ilarita stazione lampadina anonima pecora lattaio riprendiamocelo lassu album
cioccolato raccogliere giocattolo facolta nuovo libretto giovedi giovane carrello industria
cosi specchio benissimo confusione esempio ilare persuadere rubrica comunita salutatelo
abitare abitano mollica universita Internet futuro romanzo pigrizia camice camicia
2. I seguenti termini sono omografi, cioè hanno significato diverso a seconda dell’accento. Spiega il significato dei due termini. Se hai dubbi consulta il dizionario.
pagano • seguito • principi • esamino • indice • meta • cambiale • merce • agito • rubino • perdono capitano • nettare • gravita • viola 3. Con ognuno dei termini dell’esercizio precedente forma una frase.
4. Nelle seguenti frasi cerchia le forme corrette. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
Era andata più su/sù del previsto. La scuola si trova proprio li/lì vicino. Da qui/quì si domina tutta la vallata. Non ho mai chiesto favori, ne/né ho intenzione di chiederli. Molti anni fa/fà l’istruzione non era obbligatoria. Ho visto Giulia: sta/stà proprio bene. Non do/dò retta ai pettegolezzi. Dentro di se/sé sperava di essere promosso. Da/dà settembre entrerà in vigore la riforma delle pensioni. Alla domanda se sono felice rispondo si/sì.
5. Nelle seguenti frasi segna gli accenti grafici dove mancano. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 12
C’e bisogno di piu entusiasmo nell’affrontare le situazioni. Venerdi andro al mare con i miei amici, la ci divertiremo. Non ci è dato di sapere cio che succedera. Quando arrivo al rifugio era stanco ma molto soddisfatto. Ecco qua i risultati degli esami del sangue. Se continui ad agire cosi non otterrai alcun risultato.
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2/a ORTOGRAFIA 7. 8. 9. 10.
Si dice che la prossima estate sara la piu calda degli ultimi dieci anni. Suono il campanello e chiese di poter entrare. Non so che cosa succedera l’anno prossimo a scuola perché cambierà il dirigente amministrativo. Ne il mare ne l’alta montagna sono adatti alle persone sofferenti di cuore.
6. Nelle seguenti frasi metti l’apostrofo dove è possibile fare l’elisione. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
Cosa è successo tra Giorgio e Luigi? È uscito l’ultimo film di Sean Penn; lo hai visto? La bandiera viene issata sulla asta più alta. Giulia sapeva bene dove era situata la gelateria “Buongusto”. Te lo avevo detto che saremmo arrivati tardi. Piero risolse la situazione con una astuzia notevole. Oggi non ho tempo, ci vedremo una altra volta. Alla vista di quel capitombolo fu colta da una irrefrenabile risata. Provo una antipatia viscerale per i disonesti. Questo anno è stato particolarmente impegnativo per la quantità di lavoro.
7. Nelle seguenti coppie di parole sottolinea la forma corretta e usala per costruire delle frasi. Se sei incerto consulta il dizionario.
d’avvero/davvero • d’intorni/dintorni • daccordo/d’accordo • dappoco/d’appoco • d’avanti/davanti dappertutto/d’appertutto 8. Nelle seguenti frasi alcune parole sono unite, riscrivile a lato separandole con l’apostrofo. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.
Andava almeno a 80 allora in città. Decise di uscire allultimo minuto. Senzaltro gli zii verranno a trovarci. Ci incontreremo unaltra volta per ripassare il programma. Prometto che dora in poi starò più attenta. Non cè più latte. Chi va a comparlo? Quandanche volessi fare un lungo viaggio, non potrei. In mezzora dovrei concludere il compito.
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9. Nelle seguenti frasi sono presenti alcuni errori nell’uso dell’apostrofo, dovuti alla pronuncia uguale di alcune parole. Correggi gli errori dopo aver consultato il dizionario in caso di dubbio. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
Lente per il turismo coordina le attività delle agenzie. Ogni tanto bisogna dare la c’era ai pavimenti. Lago della bussola sembrava impazzito. È necessario l’imitare gli eccessi. La difesa dell’imputato è un po’ l’abile. Durante quella vacanza sera proprio divertito. Il d’osso è un piccolo rialzo del terreno. Luna è l’ora in cui in genere terminano le lezioni. Non devi d’esistere se vuoi raggiungere un buon risultato. Sera molto emozionato alla notizia della vittoria della sua squadra. 13
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2/a ORTOGRAFIA 10. Metti l’apostrofo dove necessario e scrivi accanto se si tratta di elisione o troncamento.
quell utilizzo buon amico buon anno quant altro un anziana sant uomo un ospite simpatica un impegno bell impegno ben arrivato alcun altro quest ultimo buon cuore nessun altro
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11. Nel seguente brano sono state eliminate le maiuscole; reinseriscile dove necessario.
i miei genitori mi hanno chiamato margherita, ma io amo essere chiamata maga o maghetta. i miei compagni di scuola, ironizzando sul fatto che non sono proprio snella, a volte mi chiamano megarita; mio nonno, che è un po’ arteriosclerotico, mi chiama margheritina, ma a volte anche mariella, marisella oppure venusta, che era sua sorella. ma soprattutto, quando sono allegra mi chiama margherita dolcevita. il vigile davanti al quale sfrecciavo in bicicletta mi chiamava vaipianomargh. le insegnanti mi chiamano silenziolaggiù. il mio primo amore, praticamente anche l’ultimo, mi chiamava minnie. viveva con gli zii e aveva una visione disneyana della vita. a quei tempi portavamo tutti e due l’apparecchio per i denti e ci davamo dei baci metallici che sembravano i duelli dell’iliade. eppure li rimpiango. anche a quattordici anni e sei mesi si può rimpiangere. è presto, dite? e se muori a quindici? S. Benni, Margherita Dolcevita, Feltrinelli, Milano 2005
12. Nelle seguenti espressioni non sono presenti le maiuscole; mettile dove necessario, indica quando l’uso è facoltativo e motiva per iscritto la tua scelta. OBBLIGATORIO
i cittadini milanesi fbi dare del lei l’età del rinascimento cri consiglio scolastico regionale i promessi sposi di alessandro manzoni l’ottocento il preside dell’istituto ue
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FACOLTATIVO
MOTIVO
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2/a ORTOGRAFIA 13. Risolvi il seguente cruciverba, alla fine in verticale comparirà un termine utilizzato in questo capitolo. 1. 1. È in parte sinonimo di vecchio ed è il contrario di recente. 2. 2. Ci aspetta alla fine di una gara… se abbiamo vinto. 3. 3. È come dire inizio… 4. 4. Così è il cielo senza nuvole. 5. Luogo in cui si rappresentano opere. 5. 6. Capitale d’Italia. 6. 7. Al cane piace rosicchiarlo. 7. 8. Contrario di feriale. 8. 9. Senza di esso non potremmo vivere. 9. 14. Alcune parole straniere del seguente elenco sono scritte in modo errato; riscrivile accanto.
omlette please tost spray zoom sd rom laser buffet
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jezz biberon hostess mach residence butique news rulotte
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Per riepilogare
15. Rispondi alle seguenti domande. 1. Che cosa significa ortografia? __________________________________________________________________________________
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2. Come si possono correggere gli errori ortografici? __________________________________________________________________________________
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3. Dai una definizione di parola piana, tronca, sdrucciola e fai un esempio per ognuna. __________________________________________________________________________________
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4. Che cosa sono le parole omofone? Fai un esempio. __________________________________________________________________________________
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5. Che cosa sono le parole omografe? Fai un esempio. __________________________________________________________________________________
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6. In quali casi è obbligatorio usare la lettera maiuscola? __________________________________________________________________________________
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7. Perché nel plurale delle parole straniere è scorretto aggiungere la s? __________________________________________________________________________________
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ORTOGRAFIA
b Nel capitolo precedente hai visto che è piuttosto facile commettere errori ortografici e ti sei già esercitato su accenti, apostrofo, maiuscole. Vediamo ora quali sono gli errori più frequenti che riguardano: • parole pronunciate in modo scorretto (come propio invece di proprio, abbile invece di abile) che vengono trascritte così come si pronunciano; • raddoppiamento di consonanti; • dubbi su alcuni grafemi: h, gn, ce, ge, sce, cq.
1. DOPO GN SI DEVE METTERE LA I? La vocale i si mette solo se è accentata, come in compagnia, e nei verbi che terminano in -gnare, -gnere, -gnire, come sogniamo, che voi spegniate. In tutti gli altri casi il gruppo gn si scrive senza la i: ingegnere, congegno, ingegno.
2. SI SCRIVE SCE O SCIE? Si scrive scie solo nelle parole: usciere, scienza (e i derivati: fantascienza, scienziato) e coscienza (e derivati: coscienzioso). In tutte le altre parole si scrive sce: conoscenza, scemenza.
3. SI SCRIVE CE O CIE, GE O GIE? I suoni ce e ge si scrivono in genere senza la i, salvo alcune eccezioni come: superficie, specie, società, cielo, sufficiente, efficiente; igiene, effigie e altre ancora. In caso di dubbio è bene consultare il dizionario.
nota bene Per il plurale delle parole che terminano in -cia o -gia la regola è la seguente: • se la i di -cia o -gia è tonica si mantiene e il plurale è -cie o -gie: farmacia/farmacie, antologia/antologie; • se la sillaba -cia o -gia è preceduta da vocale il plurale è -cie o -gie: camicia/camicie, socia/socie, ciliegia/ciliegie; • se la sillaba -cia o -gia è preceduta da consonante il plurale è -ce o -ge: marcia/marce, denuncia/denunce, pioggia/piogge. Ricorda che quando la sillaba -cia o -gia è allʼinterno di un verbo come baciare, incrociare, mangiare al futuro diventa -ce o -ge: bacerò, incrocerò, mangerò.
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2/b ORTOGRAFIA
4. SI SCRIVE SEMPRE MB E MP? Sì, sia se le consonanti sono all’interno della parola, come gamba, ombra, ampolla, sia se la parola è composta dal prefisso in- + parole che iniziano con b e p, come nel caso di impossibile (in+possibile), impagliare (in+paglia). Il nesso nb, np figura solo in qualche parola: saltinbocca, benpensante, Leonbattista e poche altre.
5. UNA SOLA Z O DUE ZZ? La z singola e la doppia si pronunciano allo stesso modo, quindi è necessario stare molto attenti nello scriverle. Gli strumenti per imparare la corretta grafia ed essere in grado di correggere gli errori sono: • la lettura, che consente di visualizzare la grafia di molti vocaboli; • l’uso del dizionario; • l’autocorrezione, secondo il metodo spiegato nel capitolo precedente.
6. DOVE SI METTE LA H? È una lettera muta, sembra poco importante, ma se viene dimenticata è un bel problema. Guarda come può cambiare il significato: da giro a ghiro, da anno ad hanno, da oh a ho. Quindi la lettera h trasforma i suoni dolci ce, ci, ge, gi nei suoni duri che, chi, ghe, ghi; e distingue alcune voci del verbo avere da altre parole con un suono simile.
nota bene In caso di dubbio (anno/hanno, o/ho, a/ha) verifica se la parola ha il significato di possedere, avere; in questo caso si scrive con la h, altrimenti no.
7. COSA USO: C, CQ O QQ? Il suono c duro e il suono q sono identici, la differenza nella grafia nasce dall’origine della parola (etimologia). Cuore deriva dal latino cor e ha mantenuto la c, mentre quoziente deriva dal latino quotiens. Non esiste una regola per distinguere la corretta grafia quindi valgono gli stessi suggerimenti dati per la z: leggere, usare il dizionario, autocorreggere.
nota bene Ricorda che: • la q è sempre seguita dalla u; • lʼunica parola con qq è soqquadro; • in tutti gli altri casi il raddoppiamento è cq: acqua, acquisto e le parole derivate; la I e la III persona singolare e la III plurale del passato prossimo di alcuni verbi: giacere (giacqui, giacque, giacquero), tacere (tacqui, tacque, tacquero), nascere (nacqui, nacque, nacquero), nuocere, piacere.
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2/b ORTOGRAFIA
Esercizi
1. Correggi le parole scritte in modo scorretto.
sciena asciugato sciopero sciegliere pesce incoscenza sciemare
lisciati conoscienza fantascentico scellino scieriffo scendere freccie
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2. Completa le parole inserendo ni o gn. Se hai dubbi consulta il dizionario. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20.
La co ugazione del verbo amare è regolare. Gli accompa atori si annoiavano moltissimo. Leonardo da Vinci fu un vero ge o. Il leone dila a la sua preda in poco tempo. Non conosco quel se ale stradale. L’uomo appartiene al re o animale. La tua soluzione è più inge osa della mia. Ieri si è concluso il conve o dei medici di base. Lo scruti o di fine anno in genere dura a lungo. Laura è stata brava a mantenere il domi o della situazione. Sul suo viso comparve un sogghi o. L’impe o nel nostro lavoro è fondamentale. Non sempre la conse a delle merci è puntuale. Tutti ricordiamo gli inse amenti dei genitori. È veramente inde o fare la spia. Il rista o dell’acqua nei sottovasi danneggia le radici delle piante. È giusto sde arsi di fronte alle ingiustizie. La sta azione dell’economia danneggia tutti. A volte si vergo a chi non è responsabile. La rasse azione non ti fa andare avanti nella vita. _____
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3. Correggi gli eventuali errori sull’uso di ce, cie, cia presenti nelle seguenti parole.
socetà ciance centro accieso artificiere crocera brucerà faccienda inconcepibile
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carciere boccaccie insufficiente efficenza cannucce grattacelo avvinciere bilance quercie
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2/b ORTOGRAFIA 4. Volgi al plurale le seguenti parole.
angoscia pancia denuncia farmacia micia fradicia salsiccia
ferocia cuccia torcia biscia striscia scia camicia
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5. Completa le seguenti parole inserendo ge o gie.
scheg ag an
• giun ggio • greg licato • leg
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re • piog • vali re •
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• frig
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•i lo
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re • bu ne • pre
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• alleg vole • passeg
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rita ro
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6. Usa il prefisso in- davanti ai seguenti termini per ricavare il verbo o l’aggettivo (in genere aggiungendo il suffisso -abile). Se non conosci il significato delle parole consulta il dizionario.
pacco bottiglia ponderare pagare paura possesso bocca busta paziente perfetto burro battere bavaglio palpare barbaro colla
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7. I seguenti gruppi comprendono parole che non solo si scrivono diversamente, ma hanno anche significati molto diversi. Con ogni termine costruisci una frase; consulta il dizionario in caso di dubbio. a. b. c. d. e. f. g. h.
rosa, rossa, rozza poso, posso, pozzo risa, rissa, rizza speso, spesso, spezzo maso, masso, mazzo cose, cosse, cozze mese, messe, mezze tossi, tossì, tozzi
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2/b ORTOGRAFIA 8. Inserisci nelle seguenti parole z o zz.
istru ione • ra ista • commo ione • avari ia • terrori are • pa ia • cora iere corru ione • carro iere • interru ione • tappe iere • intera ione • immondi ia indu ione • abru ese • interse ione • affe ionata • ini iativa • me o no ione • sghigna are • na ione • emo ione • stravi io • noti ia ____
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9. Nel seguente brano mancano ho/o, ha/a; inseriscili dove necessario.
allungato il capino fuori come una tartaruga primavera, e visto vari tipi di camion. Scaricavano lastroni di vetro, tubi e blocchi di cemento, e anche lavandini e piastrelle. Allora capito. Da tempo sapevamo che qualcuno aveva comprato il terreno vicino al nostro per costruirci una casa. Ero eccitatissima, avrei voluto svegliare mamma il nonno i miei fratelli, ma era tardi e così fischiato per chiamare Pisolo e lui è venuto.
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S. Benni, Margherita Dolcevita, op. cit.
10. Completa le seguenti frasi scegliendo tra hai, ai, ahi, anno, hanno, o, ho, oh. 1. Luca mi
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convinto:
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genitori bisogna dar retta, spesso
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ra-
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la-
gione. 2. Durante l’
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Laura e Giorgia
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studiato poco, mentre tu
vorato bene. 3. ! Stai attento, mi colpito 4. Finalmente smesso di pensare solo 5. I tuoi di lamento non piacciono ___________
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6. 7.
gomiti. tuoi problemi. tuoi amici che durante l’
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ti sono stati vicino. ! Oggi tempo: posso andare al cinema a sentire un concerto. L’istruttore mi riferito che vinto il primo premio campionati regionali dell’ scorso. riflettuto a lungo, ma non ancora deciso se partire restare. è un’esclamazione di dolore di stupore? ragazzi non interessa molto la lettura; altri interessi, come la musica lo sport.
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8. 9. 10.
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11. Costruisci delle frasi con le seguenti coppie di vocaboli; se non ne conosci il significato consulta il dizionario.
sciocco/schiocco • getta/ghetta • fungi/funghi • lungi/lunghi • giaccio/ghiaccio • cosce/cosche bocce/bocche • foce/foche • giro/ghiro 12. Inserisci negli spazi cu, qu, ccu, cqu, qqu. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 20
Per anto si sia bravi, è difficile stare in e ilibrio su un piede solo. L’a isto non mi ha soddisfatto, indi riporterò la borsa di oio in negozio. L’a a è un bene prezioso, è necessario perciò costruire buoni a edotti. Nella gara hai a isito un cospi o vantaggio. Il ladro ha messo a so adro tutto, ha anche prodotto uno s arcio in un dipinto. Il artetto di archi ha suonato la sinfonia in modo molto a rato. _____
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2/b ORTOGRAFIA 7. L’anti ariato ha attirato est’anno molti visitatori e a irenti in fiera. 8. I artieri periferici sono oggetto di spe lazioni edilizie. 9. È necessaria la fre enza alle lezioni per in adrare correttamente le _____
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s ola. 10. L’incontro con gli interlo
estioni della
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tori stranieri è stato profi
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o.
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13. Correggi gli errori relativi all’uso di cu, qu, ccu, cqu, qqu. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
Il cuesito che hai posto non mi sembra innoquo. La mia casa e la squola sono ecuidistanti dal centro. A fine mese mia zia deve risquotere la pensione. In estate i gelati si scuagliano molto in fretta. Non trovo più il tacquino con tutti i numeri di telefono. Per riconcquistare la forma molte persone frequentano le terme. I cavalli irrecuieti possono diventare pericolosi. La questione è risolta: non lascerò più a socquadro la mia stanza. Una persona qualuncuista non si preoccupa degli altri. La cuotazione delle azioni in Borsa è improvvisamente scesa.
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Per riepilogare
14. Rispondi alle seguenti domande facendo degli esempi. 1. Quando il gruppo gn è seguito dalla i? __________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________
2. Quali sono le parole che si scrivono con il gruppo scie? __________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________
3. In quali casi il plurale delle parole che terminano in -cia, -gia è -cie, -gie? __________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________
4. Davanti a b e p ci vuole sempre la m? __________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________
5. Come fai a capire se in una frase devi scrivere a/ha, anno/hanno? __________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________
6. Il raddoppiamento di q è quasi sempre qq? __________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________ __________________________________________________________________________________
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