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Geografia
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Un passo avanti è un progetto in due volumi per il ripasso estivo, il recupero del secondo quadrimestre e il rientro in classe del prossimo anno scolastico. Si tratta di un percorso comprensivo di brevi spiegazioni teoriche e attività di consolidamento per le seguenti materie: • Grammatica • Epica • Antologia • Storia • Geografia I volumi sono completati da un ricco apparato online composto da video, attività extra e testi di narrativa.
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Marco Colombo - Giovanni Lucchetti Un passo avanti 1 Responsabile editoriale: Beatrice Loreti Art director: Marco Mercatali Responsabile di produzione: Francesco Capitano Impaginazione: Sergio Elisei Illustrazioni: Elisa Bellotti Foto: Shutterstock, Archivio La Spiga Edizioni Progetto grafico copertina: Curviline © 2020 ELI – La Spiga Edizioni Via Brecce, 100 – Loreto info@elilaspigaedizioni.it www.elilaspigaedizioni.it Stampato in Italia presso Tecnostampa - Pigini Group Printing Division - Loreto - Trevi 20.83.282.0 ISBN 978-88-468-4139-1 Le fotocopie non autorizzate sono illegali. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale così come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore.
Le soluzioni si trovano sul sito nella sezione dedicata al docente.
Presentazione Ma cosa sono gli Stati Nazionali? E quali sono i pronomi? Quali sono i settori dell’economia? Sapresti rispondere? Probabilmente su questi argomenti avrai le idee un po’ confuse oppure ti sembrerà di non averne mai sentito parlare. Infatti a causa dell’emergenza che stiamo vivendo non è stato possibile andare a scuola per un periodo davvero lungo. Abbiamo pensato di proporti un breve testo utile per riprendere velocemente le conoscenze apprese nella prima parte di quest’anno scolastico, ma soprattutto per recuperare e approfondire gli argomenti che normalmente si affrontano nella seconda parte dell’anno e che quindi non hai potuto conoscere con calma grazie alle spiegazioni dei tuoi insegnanti. È un percorso che vuole farti fare un passo in avanti in Italiano, Storia e Geografia, così che tu possa riprendere la scuola a settembre con nuovo slancio. Il viaggio si svolgerà in otto step durante i quali potrai metterti alla prova in modo divertente. Troverai letture, ripasso grammaticale e uno spazio per arricchire il tuo vocabolario personale oppure per chiarire alcuni dubbi sull’ortografia. Apprezzerai il gusto della lettura e le differenze tra i vari generi letterari con un occhio particolare alla tua personale produzione scritta. Viaggerai attraverso il tempo: ripercorrerai tutte le tappe più significative, innanzitutto della storia medievale. Incontrerai cavalieri, monaci, papi e imperatori, personaggi ricchi di fascino e vivrai vicende curiose e appassionanti. Documenti e immagini ti faranno entrare in stretto contatto con il lavoro e gli strumenti dello storico. L’avventura sarà anche nello spazio e ti permetterà di scoprire i paesaggi della penisola italiana. Viaggerai tra montagna, collina, pianura e mare e grazie all’aiuto di mappe, carte e fotografie potrai mettere alla prova le tue abilità e conoscenze specifiche. Tutto questo sarà completato dal suggerimento di alcuni clip a cui potrai collegarti facilmente su youtube per gli argomenti fondamentali di cui magari non hai potuto seguire facilmente le lezioni dei tuoi insegnanti. È un modo semplice e immediato che ti permetterà di recuperare queste parti. Chiude il volume una parte pensata per il ripasso che farai in classe all’inizio del prossimo anno e che comprende un’esercitazione di analisi e comprensione del testo, alcuni quesiti di ripasso di grammatica tratti dalle prove invalsi del passato e uno stupefacente QUIZ di ripasso per risolvere l’enigma del castello.
Sei pronto per il tuo passo in avanti? Buon divertimento!
Indice STEP
1
STEP
4
Grammatica
Grammatica
Il verbo (parte I) ................................................................... 6
L’aggettivo ........................................................................... 42
Storia
Storia
La fine dell’Impero romano d’Occidente........................................................................ 10
Geografia Orientarsi .............................................................................. 14 Meridiani e paralleli ........................................................ 15
STEP
2
Grammatica Il verbo (parte II) ............................................................... 18
Storia L’impero bizantino e il tentativo di riunificazione dell’Impero ..................................... 22 I Longobardi ....................................................................... 23
Geografia Le carte geografiche .................................................... 25
STEP
3
Grammatica L’articolo e il nome ........................................................ 30
Storia Il Monachesimo occidentale ................................... 34 L’Islam: la nascita e la prima diffusione ..................................................... 37
Geografia Il paesaggio montuoso e il paesaggio collinare ............................................... 40
Carlo Magno e l’Impero carolingio: splendore e crisi del sistema feudale ............... 47
Geografia Il paesaggio pianeggiante e il paesaggio marino .................................................. 51
STEP
5
Antologia Il racconto fantasy ......................................................... 54 Lo Hobbit ............................................................................. 54
Epica Il poema epico – L’Iliade ............................................ 58 L’antefatto dell’Iliade .................................................... 59
Grammatica Il pronome ........................................................................... 65 L’angolo dell’ortografia: l’accento ...................... 69 Il troncamento e l’elisione ......................................... 70
Storia La rinascita dell’anno 1000 e i Comuni .......... 72 Le Repubbliche marinare.......................................... 73
Geografia L’azione dell’uomo sull’ambiente: il paesaggio urbano ...................................................... 76
STEP
6
Epica
8
Antologia
L’Odissea (parte I) .......................................................... 78
Antologia Il testo descrittivo ........................................................... 83
Grammatica L’avverbio ............................................................................. 87 L’uso del Dizionario (parte I).................................... 90 L’angolo dell’ortografia: le consonanti doppie ................................................... 91 L’uso dell’h .......................................................................... 92
Storia La Chiesa: tra lotta per le investiture e Crociate ............................................................................ 93
Geografia Il clima .................................................................................... 97
STEP
STEP
7
Epica L’Odissea (parte 2) ..................................................... 100
Antologia Il testo descrittivo ........................................................ 105 Il panda gigante ............................................................ 105
Grammatica Le preposizioni .............................................................. 108 L’uso del Dizionario (parte 2) ............................... 111
Storia L’Impero e i Comuni (da Federico I a Federico II) .................................. 113 La nascita delle signorie e degli stati regionali italiani .................................. 115
Geografia L’economia ...................................................................... 119
Il testo poetico ............................................................... 122 Il testo narrativo ............................................................ 126 Il fantasma fedele ........................................................ 126
Grammatica La congiunzione e l’interiezione ........................ 131 Sinonimi e contrari ...................................................... 134 L’angolo dell’ortografia: i gruppi difficili (GN-GNI-NI; LI-GLI)................. 135
Storia L’Europa nel XIV secolo: la crisi di papato e impero ..................................... 136 La nascita degli stati nazionali............................ 138
Geografia L’Italia delle regioni ..................................................... 141
RIPASSO GENERALE Sitografia ........................................................................... 144 Comprensione di un testo narrativo............... 145 Grammatica in stile Invalsi..................................... 149 Gioco finale – L’enigma del castello ............... 154
L’icona rimanda a un video di approfondimento, a un testo o a un’attività che trovi sul sito della casa editrice nella sezione Risorse.
Grammatica
STEP
1
Il verbo (parte I)
Il Piccolo Principe incontrò un mercante di pillole che calmavano la sete. “Perché vendi questa roba?” chiese il Piccolo Principe. “È una grossa economia di tempo” disse il mercante “gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano 53 minuti alla settimana”. “E che cosa se ne fa di questi 53 minuti?” chiese perplesso il Piccolo Principe. “Se ne fa quel che si vuole…” rispose sicuro il mercante. “Io” disse il Piccolo Principe “se avessi 53 minuti da spendere, camminerei adagio, adagio verso la fontana...”
1
5
(Da A. de Saint Exupery, Il Piccolo Principe)
Abbiamo evidenziato tutte le voci verbali del brano. Rileggilo attentamente e rispondi alle seguenti domande. 1 Che cosa hanno in comune i verbi incontrò (riga 1), chiese (riga 2) e disse (riga 3)? a) b) c) d)
Esprimono azioni avvenute in un recente passato. Appartengono alla stessa coniugazione. Esprimono azioni avvenute in un lontano passato. Narrano azioni in terza persona plurale.
2 Il verbo avessi (riga 7) esprime: a) un ordine. b) una possibilità.
c) una certezza. d) una sensazione.
Il verbo è l’elemento fondamentale della frase: può indicare un’azione o un modo di essere. I verbi della lingua italiana appartengono alle declinazioni: -are (ad. es. mangiare), -ere (ad es. temere), -ire (ad es. partire). ATTENZIONE! Essere e avere non appartengono a nessuna delle tre coniugazioni poiché hanno una coniugazione propria.
3 Azioni o modi di essere? Che cosa esprimono le voci verbali evidenziate? Metti una ✘ dove ritieni opportuno. Modi di essere a) Dove hai preso quel martello? b) Giorgio è dispiaciuto. c) Non studio mai dopo cena. d) Ho trovato un ombrello nuovo sul taxi. e) I nonni sono gentili con me.
6
Azioni
STEP
Il verbo (parte I)
Grammatica
1
4 Nel seguente elenco c’è un errore: trovalo e sottolinealo. a) 1ª coniugazione: cantare, comprare, giocare. b) 2ª coniugazione: correre, piangere, leggere. c) 3ª coniugazione: udire, mentire, parlare. I modi verbali sono 7 e si dividono in due categorie: 4 modi finiti (esprimono sempre tempo, persona, numero) e 3 indefiniti (non indicano né persona né numero, a eccezione del participio). MODI FINITI
MODI INDEFINITI
Indicativo: presente, imperfetto, passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro semplice, futuro anteriore. Congiuntivo: presente, imperfetto, passato, trapassato. Condizionale: presente, passato. Imperativo: presente.
Infinito: presente, passato. Participio: presente, passato. Gerundio: presente, passato.
5 Nel seguente elenco c’è un errore: trovalo e sottolinealo. a) Tempi del modo indicativo: presente, imperfetto, passato prossimo, passato remoto, trapassato prossimo, trapassato remoto, futuro semplice, futuro anteriore. b) Tempi del modo congiuntivo: presente, imperfetto, passato, trapassato. c) Tempi del modo condizionale: presente, passato, futuro. d) Tempi del modo participio: presente, passato.
6 Esegui l’analisi delle forme verbali attive come nell’esempio. Voce verbale a) avevano narrato
Coniugazione 1ª
Modo indicativo
Tempo trapassato prossimo
Persona 3ª plurale
b) abbiate valutato c) correndo d) venissero e) stampato f) consigliarono g) cambierebbero h) canteremo i) hai sentito j) avere indagato k) avrebbero comprato l) sottolinea tu m) ebbe riparato n) bevuto
7
STEP
1
Grammatica
Il verbo (parte I)
7 Indica l’analisi corretta della forma verbale “noi avremmo osservato”. a) Voce del verbo osservare, 1ª coniug., modo condizionale, tempo presente, 2ª pers. plur. b) Voce del verbo osservare, 1ª coniug., modo congiuntivo, tempo passato, 1ª pers. plur. c) Voce del verbo osservare, 1ª coniug., modo condizionale, tempo passato, 1ª pers. plur. d) Voce del verbo osservare, 3ª coniug., modo condizionale, tempo passato, 1ª pers. plur.
8 Coniuga i seguenti verbi secondo le indicazioni. a) Verbo saltare, indicativo passato remoto, 1ª p. sing. .................................................................................... b) Verbo segnare, indicativo futuro anteriore, 1ª p. plur..................................................................................... c) Verbo superare, condizionale passato, 2ª p. plur. ........................................................................................... d) Verbo avvitare, congiuntivo imperfetto, 2ª p. sing. ......................................................................................... e) Verbo sorridere, imperativo presente, 2ª p. sing. ............................................................................................ f) Verbo educare, indicativo trapassato remoto, 1ª p. sing............................................................................ A seconda del genere è possibile dividere i verbi in transitivi e intransitivi. • Transitivi: esprimono un’azione che passa (transita) direttamente dal soggetto che la compie all’oggetto che la riceve. Es. Antonio (soggetto) ha comprato una bicicletta nuova (oggetto). • Intransitivi: esprimono un’azione che non passa (non transita) sull’oggetto, ma termina sul soggetto stesso che la compie. Es. L’aereo (soggetto) per New York partirà alle 9.30.
9 Sottolinea in blu i verbi transitivi e in rosso gli intransitivi. a) Lo zio taglia l’erba da due ore. b) Aldo ha smarrito la valigia in aeroporto. c) La casa di Piero è piena di mobili antichi. d) La polizia ha fermato i ladri al casello autostradale. e) Il treno arriverà in perfetto orario. f) I dromedari vivono nei deserti caldi.
g) Tutti i presenti salutarono il regista con un fragoroso applauso. h) Il panorama è offuscato dalla nebbia. i) Il crollo del palazzo è avvenuto attorno alle 15. j) Andrea compra spesso jeans alla moda. k) Mi aiuteresti nella sistemazione della camera? l) Hai conosciuto anche tu l’amico di Marcello?
10 Inventa quattro frasi che contengano verbi transitivi. Per facilitarti il compito ti forniamo un elenco di possibili “oggetti”. un aquilone – il telecomando – quattro chiacchiere – mio fratello – un appartamento Es. Mia cugina sta facendo quattro chiacchiere con le vicine di casa. 1. ................................................................................................................................................................................................................... 2. ................................................................................................................................................................................................................... 3. ................................................................................................................................................................................................................... 4. ...................................................................................................................................................................................................................
8
STEP
Il verbo (parte I)
Grammatica
1
A seconda della forma i verbi si suddividono in attivi, passivi, riflessivi, impersonali. • Attivi: quando il soggetto del verbo compie l’azione. Es: Il pescatore guarda il mare. • Passivi: quando il soggetto del verbo subisce l’azione. Es: Il corso di guida sicura è frequentato da molti automobilisti. ATTENZIONE! Hanno la forma passiva solo i verbi transitivi. • Riflessivi: quando il soggetto compie e nello stesso tempo subisce l’azione. Es: Marco si pettina. ATTENZIONE! Hanno la forma riflessiva solo i verbi transitivi. • Impersonali: quando il verbo non ha un soggetto espresso e si usa soltanto alla terza persona singolare. Es: Si dice che domani il tempo cambierà. ATTENZIONE! Sia i verbi transitivi che gli intransitivi possono avere la forma impersonale.
11 Indica se le seguenti forme verbali sono attive, passive o riflessive. Attiva
Passiva
Riflessiva
a) Il piatto è stato servito dal cameriere. b) Luigi ha prenotato i biglietti per il cinema. c) Dopo la partita Walter si lavò a lungo. d) La legge fu approvata dal parlamento. e) L’azienda sarà acquistata da un imprenditore straniero. f) I turisti hanno comprato molti souvenir della Torre di Pisa. g) L’atleta si tuffò dal trampolino senza esitazione. h) Il cioccolato contiene molte calorie.
12 Quale tra le seguenti frasi contiene un verbo impersonale? a) b) c) d) e) f) g) h) i)
Si voltò di scatto ma non vide nessuno. L’auto è stata acquistata a rate. Dal mare proviene sempre una brezza delicata. È bene dire sempre la verità. Vanessa si lava con un sapone profumatissimo. In questa scuola si studia con impegno. Luca è nato in Inghilterra 12 anni fa. Conviene comportarsi sempre in modo educato. Penso che sia tardi.
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Storia
STEP
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La fine dell’Impero romano d’Occidente
Già a partire dal II-III secolo, l’Impero romano si trovava in condizioni di debolezza rispetto al passato. I fattori che contribuirono al declino e alla sua inevitabile fine furono vari. La gestione di territori così vasti richiedeva una notevole coesione politica e militare. L’esercito romano, che aveva costituito per secoli la vera forza dell’impero, non era più così unito e forte. Infatti, lo Stato si affidava sempre più spesso a truppe di mercenari (soldati a pagamento) reclutati tra i Germani. Ben presto accadde che un numero sempre più consistente di generali e comandanti provenisse da zone dell’Impero molto lontane da Roma e il loro potere personale dava origine a contrasti e incomprensioni con gli organismi politici. D’altra parte, proprio la politica viveva momenti di crisi dovuti alla corruzione dilagante. Nell’intento di governare e controllare in modo più efficiente l’Impero, Teodosio pensò di dividerlo in due parti, che affidò ai suoi due figli: a Onorio spettò l’Impero d’Occidente, ad Arcadio quello d’Oriente (395). L’unità dell’Impero era così stata compromessa per sempre. A tutto ciò si aggiunse la pressione di popoli che abitavano a ridosso del limes (il confine dell’Impero). Queste popolazioni avevano spesso sconfinato all’interno dei territori romani ma erano state sempre ricacciate indietro da un esercito ben organizzato. Ma la massiccia migrazione nell’Europa centrale da parte degli Unni, una popolazione proveniente dalla Mongolia, provocò il conseguente spostamento dei Germani all’interno del limes. I primi a invadere la penisola italiana furono i Visigoti guidati da Alarico che saccheggiarono Roma nel 410, trovando una scarsissima opposizione militare. In seguito fu la volta degli Unni del re Attila che, dopo aver distrutto Aquileia e Milano, minacciavano di proseguire la loro marcia verso la capitale. Secondo la tradizione, il re unno fu fermato grazie all’intervento di papa Leone I che lo convinse a liberare, dietro riscatto, i nobili fatti prigionieri e a non distruggere Roma (452). Dal mare giunse, però, un’altra pericolosa insidia per l’Impero: i Vandali, una popolazione germanica orientale. Questi, dopo aver occupato la Spagna, partirono dalle coste nordafricane alla volta di Roma. La città venne nuovamente saccheggiata. Nel 474, Oreste, generale a capo di un esercito di mercenari, nominò imperatore d’Occidente il figlio Romolo Augustolo ma, solo due anni dopo (476), Odoacre, un altro generale barbaro, lo depose e si rifiutò di nominare un altro imperatore per timore della reazione di Zenone, l’imperatore d’Oriente. Senza una guida politica finiva di fatto l’Impero romano d’Occidente mentre quello d’Oriente rimase in vita ancora a lungo, fino al 1453.
Antico mosaico romano della Villa romana del Casale, a Piazza Armerina, Sicilia.
10
STEP
La fine dell’Impero romano d’Occidente
Storia
1
1 Collega opportunamente la colonna delle cause con quella degli effetti:
Causa
Effetto
a) L’Impero romano è indebolito politicamente e fatica a controllare i suoi immensi territori.
1. I Germani passano il limes.
b) Gli Unni giungono nell’Europa centrale.
3. Il re degli Unni decide di non saccheggiare Roma.
c) Odoacre teme la reazione di Zenone. d) Il papa incontra Attila.
2. Non viene nominato alcun imperatore d’Occidente.
4. Teodosio decide di dividere l’Impero in due parti.
2 Scrivi accanto a ogni data l’evento corrispondente. a) II-III secolo: ...................................................................................................................................................................................... b) 395: ...................................................................................................................................................................................................... c) 410: ...................................................................................................................................................................................................... d) 452: ...................................................................................................................................................................................................... e) 476: ...................................................................................................................................................................................................... f) 1453: ...................................................................................................................................................................................................
3 Chi erano questi personaggi? Collega opportunamente la colonna di destra con quella di sinistra. a) Leone I
1. ultimo imperatore dell’impero romano d’Occidente
b) Attila
2. re dei Visigoti
c) Alarico
3. pontefice che difese Roma dai barbari
d) Romolo Augustolo
4. re degli Unni
Incontro tra Leone il Grande e Attila (affresco di Raffaello, del 1514, Musei Vaticani).
11
STEP
1
Storia
La fine dell’Impero romano d’Occidente
Analisi del documento: la carta dell’Europa La carta raffigura gli spostamenti delle popolazioni barbariche all’interno del territorio dell’Impero all’inizio del V secolo. Come puoi notare i confini vennero attraversati più volte. Il fiume Danubio costituiva il limes naturale che un tempo l’esercito romano riusciva a difendere con efficacia.
4 Osserva attentamente la carta e rispondi alle seguenti domande. a) Chi giunge fino a Roma? b) Chi arriva invece a Ravenna? Roma: ........................................................................................................................................................................................................ Ravenna: .................................................................................................................................................................................................
5 Osserva attentamente la carta e metti una ✘ su VERO o FALSO. a) b) c) d) e) f)
12
La maggior parte delle invasioni giunge da sud. Visigoti e Ostrogoti si sono diretti verso la penisola italiana. L’Impero romano d’Oriente risente in minima parte delle invasioni. Gli Unni provengono da ovest. Angli e Sassoni si stabiliscono in Gallia. I Vandali conquistano le coste nordafricane.
V V V V V V
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STEP
Storia
La fine dell’Impero romano d’Occidente
1
Il metodo dello storico: la datazione e la periodizzazione Saper collocare gli avvenimenti nel tempo è una delle competenze fondamentali dello storico. È, perciò, importante avere un punto di riferimento da cui partire per determinare un “prima” e un “dopo”. Nel mondo occidentale si usa come riferimento la nascita di Cristo (anno 0). Gli anni che seguono questo evento si indicano con la sigla d.C. (dopo Cristo), mentre quelli che lo precedono con a.C. (avanti Cristo). La scoperta dell’America, per esempio, avviene sul finire del XV secolo, esattamente nel 1492 d.C., cioè 1492 anni dopo la nascita di Cristo. Per convenzione i secoli si indicano con i numeri romani. ATTENZIONE! I secoli d.C. iniziano sempre con la cifra 1 e finiscono con la cifra 0, mentre quelli a.C. iniziano sempre con la cifra 0 e terminano con la cifra 1.
Es.
secolo I secolo V secolo X secolo XV secolo
a.C. inizio/fine 100 – 1 500 – 401 1000 – 901 1500 – 1401
d.C. inizio/fine 1 – 100 401 – 500 901 – 1000 1401 – 1500
1 Collega opportunamente la colonna di destra con quella di sinistra. a) secolo
1. 365 giorni
b) giorno
2. 1000 anni
c) lustro
3. 7 giorni
d) anno
4. 100 anni
e) settimana
5. 5 anni
f) millennio
6. 24 ore
2 Inserisci le seguenti date sulla linea del tempo: la distanza tra due linee azzurre corrisponde a 100 anni. 1000 a.C. / 400 d.C. / 750 d.C. / 200 a.C. / 1000 d.C. / 350 a.C. / 500 a.C. / 900 a.C. d.C.
a.C. 0
3 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE, ovvero se indicano situazioni possibili o impossibili. a) b) c) d)
V V V V
Lapo nasce nel 1250 d.C. e muore nel 1180 d.C. Claretta nasce nel 1888 d.C. e muore nel 1950 d.C. Sebastiano nasce nel 23 a.C. e muore nel 48 d.C. Walter nasce nel 15 d.C. e muore nel 34 a.C.
F F F F
4 Quando inizia un secolo? Quando finisce? Scrivi la data d’inizio e di fine negli appositi spazi. a) IV secolo d.C.: inizio ................................. fine ....................................
b) II secolo a.C.: inizio ................................. fine ....................................
c) XIV secolo d.C.: inizio ................................. fine ....................................
d) XVI secolo a.C.: inizio ................................. fine ....................................
13
Geografia
STEP
1
Orientarsi
Orientarsi significa sapere con precisione dove ci si trova rispetto a un punto di riferimento, per esempio capire in quale direzione bisogna andare per raggiungere un certo luogo. Per orientarsi occorre prima di tutto stabilire dove si trova il nord. Per questo può essere molto utile sapere che: 1) il SOLE – alle ore 12 il sole genera ombre rivolte verso nord. Per esempio se piantiamo nel terreno un bastone (gnomone), questo proietterà la sua ombra verso il nord; 2) la STELLA POLARE – di notte nel nostro emisfero (quando è sereno) è ben visibile una stella molto luminosa; è la stella polare che indica il nord; 3) il MUSCHIO – la parte rivolta a nord delle piante è generalmente coperta da muschio; 4) la BUSSOLA – è uno strumento il cui ago calamitato indica sempre il nord. Una volta stabilito dove si trova il nord, potremo facilmente collocare gli altri PUNTI CARDINALI (sud, est, ovest).
1 Completa in modo opportuno le seguenti affermazioni. a) b) c) d) e)
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Si dice nord ma anche ........................................................................................................................................................... Si dice occidente ma anche .............................................................................................................................................. Si dice mezzogiorno ma anche ........................................................................................................................................ Si dice levante ma anche ................................................................................................................................................... Nell’emisfero nord, per orientarmi, di notte uso la ......................................................; di giorno uso il ................................................................. . Sempre posso usare la ................................................................. .
STEP
Orientarsi
Geografia
1
La Terra è una sfera leggermente schiacciata in corrispondenza dei Poli (Polo nord e Polo sud). Le semicirconferenze immaginarie che collegano i due poli sono dette MERIDIANI. Il meridiano fondamentale, di riferimento, è quello di Greenwich (da una località nei pressi di Londra). In totale i meridiani sono 360, 180 a est e 180 a ovest del Meridiano di Greenwich, tutti con la medesima lunghezza. Per mezzo di essi si misura la longitudine. Ci sono poi delle circonferenze immaginarie che corrono parallele tra loro in senso orizzontale, i PARALLELI. Il parallelo di riferimento è l’Equatore che divide la terra in due emisferi: l’emisfero Boreale o nord, e l’emisfero Australe o sud. In totale i paralleli sono 180, 90 a nord e 90 a sud dell’Equatore. Per mezzo di essi si misura la latitudine. L’insieme dei meridiani e dei paralleli forma il RETICOLATO GEOGRAFICO, una rete di linee immaginarie che permette di localizzare un punto sulla superficie terrestre, attraverso le coordinate geografiche (ad esempio, Roma ha coordinate 41° e 53’ nord e 12° e 30’ est). La Terra non è solo idealmente percorsa dal reticolato geografico, ma anche da 24 fusi orari che la suddividono in altrettante zone.
2 Attribuisci i nomi corretti.
15
STEP
1
Geografia
Orientarsi
3 Stabilisci le coordinate geografiche delle città indicate, come nell’esempio. Orientarsi
Roma 41° nord e 12° est Los Angeles .............................................................. New York .................................................................... Rio de Janeiro ......................................................... Londra .......................................................................... Il Cairo ...........................................................................
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Mosca ........................................................................... Bangkok ...................................................................... Pechino ........................................................................ Città del Capo ......................................................... Tokyo ............................................................................. Sydney .........................................................................
STEP
Orientarsi
Geografia
1
4 Risolvi l’enigma del volo Hai deciso di recarti a Londra per un viaggio di affari. Sul sito di una compagnia aerea italiana hai prenotato i biglietti. Al momento di ricontrollare l’avvenuto acquisto ti accorgi di una strana situazione: la durata del viaggio è 2 ore e 40 minuti, ma il volo di andata impiega un’ora e 40 minuti, quello di ritorno tre ore e 40 minuti. Come è possibile? Per aiutarti a risolvere l’enigma, ti diamo un consiglio:
Osserva con attenzione la carta qui sotto:
Soluzione: ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... ......................................................................................................................................................................................................................... .........................................................................................................................................................................................................................
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Grammatica
STEP
2
Il verbo (parte II)
Una particolare categoria di verbi sono i cosiddetti “verbi di servizio”, chiamati così perché svolgono una funzione di aiuto rispetto ad altri verbi. Si possono dividere in: • ausiliari = essere e avere. Sono utilizzati per dare origine ai tempi composti e alle forme del passivo. Es. I nonni sono stati invitati alla festa di compleanno; Giorgio ha trovato un porcino nel bosco. • servili = potere, volere, dovere, sapere, solere e altri simili. Precedono un verbo all’infinito, attribuendogli un significato particolare. Es. Il tema in classe deve essere consegnato entro tre ore; Carla sa nuotare benissimo. • fraseologici = continuare a, cominciare a, smettere di, stare per, accingersi, preferire e altri simili. Si uniscono a un verbo per indicare il modo in cui si svolge l’azione. Es. Smise di nevicare improvvisamente; Con l’arrivo dell’inverno cominciò a fare freddo. Attenzione! Ausiliari, servili e fraseologici perdono queste funzioni quando sono utilizzati come verbi autonomi. Es. Preferisco la montagna al mare; L’allenamento cominciò in orario; Marco non sa niente di meccanica.
1 In quale delle seguenti frasi essere o avere svolgono la funzione di ausiliare? a) L’auto di papà è pronta per la revisione. b) Il cane ha fiutato l’odore di selvaggina. c) La zia è arrivata con l’aereo proveniente da Olbia. d) Si dice che i gatti abbiano sette vite. e) Daniele ha visto Antonio in compagnia di due amiche. f) Luigi è nostro nipote.
2 Indica se le seguenti frasi contengono verbi servili o fraseologici. Servili a) Preferisco nuotare a correre. b) Posso venire con te al cinema? c) Il tempo sta per cambiare. d) Anna vuole imparare a pattinare sul ghiaccio. e) Smettila di ridere! f) Mirko dovrebbe sistemare in fretta la sua camera. g) Gianluca è solito studiare subito dopo pranzo. h) Mia sorella cominciò a preoccuparsi poiché ritardavo.
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Fraseologici
STEP
Il verbo (parte II)
Grammatica
2
3 In quali delle seguenti frasi potere, volere e dovere sono usati come verbi servili? In quali, invece, come verbi autonomi? Servili
Autonomi
a) Ritengo che tu mi debba delle scuse. b) Mi scusi, ma proprio non posso. c) Luca può giocare anche tutta la partita perché si è allenato con costanza. d) Dovrei comprare un nuovo paio di scarponi da montagna per l’escursione sul ghiacciaio. e) Non voglio confusione durante la mia assenza! f) Marta vorrebbe uscire con gli amici quasi tutte le sere.
Come abbiamo già detto, la lingua italiana ha sette modi verbali: quattro finiti e tre indefiniti. • Modi finiti: indicativo, congiuntivo, condizionale, imperativo. • Modi indefiniti: infinito, participio, gerundio. Ogni modo ha particolari caratteristiche di significato e si articola in diversi tempi verbali: MODI FINITI
CARATTERISTICHE
TEMPI VERBALI
Indicativo: (8 tempi verbali)
è il modo della realtà. Esprime fatti del presente, del passato o del futuro. Es. Giorgio gioca a basket.
Tempi semplici: presente, imperfetto, passato remoto, futuro semplice. Tempi composti: passato prossimo, trapassato remoto, trapassato prossimo, futuro anteriore.
Congiuntivo: (4 tempi verbali)
è il modo della possibilità. Esprime desiderio, consiglio, ordine, dubbio, ipotesi. Es. Sebbene ci fosse poco sole, Antonio andò ugualmente in spiaggia.
Tempi semplici: presente, imperfetto. Tempi composti: passato, trapassato.
Condizionale: (2 tempi verbali)
è il modo della possibilità che una cosa avvenga ma solo a certe condizioni (di qui il nome). Es. Se avessi saputo cosa fare, l’avrei fatto sicuramente.
Tempo semplice: presente. Tempo composto: passato.
Imperativo: (1 tempo verbale)
è il modo che esprime un comando o un divieto. Es. Fai prima gli esercizi e poi lo stretching. Attenzione! L’imperativo negativo si esprime con non + infinito. Es. Non toccare la marmitta della moto quando è calda.
Tempo semplice: presente.
19
STEP
2
Grammatica
MODI INDEFINITI
Il verbo (parte II)
CARATTERISTICHE
TEMPI VERBALI
Infinito: (2 tempi verbali)
esprime il semplice significato del verbo. Es. Amare, giocare, cantare.
Tempo semplice: presente. Tempo composto: passato.
Participio: (2 tempi verbali)
ha le caratteristiche sia di un verbo (1) che di un aggettivo (2). Come verbo esprime un’azione o un modo di essere, come aggettivo svolge funzione di attributo. Es. Appresa la notizia della vittoria, tutti cominciarono a festeggiare (1); il calcio è il mio sport preferito (2).
Tempi semplici: presente, imperfetto. Tempi composti: passato, trapassato.
Gerundio: (2 tempi verbali)
esprime un evento, un’azione o uno stato in rapporto con un altro evento presente nella proposizione principale. Il rapporto può essere di causa, mezzo, modo, tempo. Es. Essendo molto stanchi (causa), ci addormentammo subito.
Tempo semplice: presente. Tempo composto: passato.
4 Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. a) Il congiuntivo è il modo della realtà. b) Il participio può svolgere la funzione di verbo o di aggettivo. c) L’imperativo negativo si esprime con non + participio. d) Il semplice significato del verbo è espresso dall’infinito. e) Comandi e divieti sono espressi dal condizionale. f) Il gerundio è un modo che si articola in 4 tempi.
5 Indica in quali frasi è presente un verbo di modo imperativo. a) Mi piacerebbe che fossi meno impulsivo. b) Il generale ordinò ai suoi uomini di ritirarsi. c) Ti consiglio vivamente di ascoltare prima di parlare. d) Per favore, non calpestare il prato! e) I tuoi genitori desiderano che tu faccia sport. f) Ho sbagliato a chiederti di prestarmi il giubbotto. g) Dovresti leggere di più. h) Copriti bene prima di uscire.
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V V V V V V
F F F F F F
STEP
Il verbo (parte II)
Grammatica
2
6 Trasforma le seguenti forme dell’infinito presente in quelle del gerundio (presente o passato). a) Cuocere = ............................................................................................................ (gerundio presente). b) Stare = ................................................................................................................... (gerundio passato). c) Correre = .............................................................................................................. (gerundio presente). d) Avere = .................................................................................................................. (gerundio passato).
7 Completa le seguenti frasi aggiungendo le forme verbali suggerite, come nell’esempio.
funzioni a) Speriamo che ........................................................ tutto alla perfezione (verbo funzionare: modo congiuntivo, tempo presente). b) Se potessimo ........................................................ subito in tuo aiuto (verbo venire: modo condizionale, tempo presente). c) Se ........................................................ del tuo arrivo, sarei venuto a prenderti in stazione (verbo sapere: modo congiuntivo, tempo trapassato). d) ........................................................ pure, l’aspettavamo tutti! (verbo entrare: modo congiuntivo, tempo presente). e) Vuoi che ti ........................................................ a fare i compiti? (verbo aiutare: modo congiuntivo, tempo presente). 8 Coniuga opportunamente le forme verbali ed inseriscile nel cruciverba. • Amare, modo indicativo, tempo presente, H seconda persona plurale • Amare, modo imperativo, T tempo presente, seconda persona singolare N G • Baciare, modo participio, tempo passato R • Chiamare, modo congiuntivo, presente, terza persona singolare • Danneggiare, modo condizionale, C tempo presente, terza persona S plurare • Osare, modo indicativo, P tempo passato remoto, prima persona singolare • Pagare, modo condizionale, tempo passato, prima persona singolare • Pagare, modo indicativo, tempo futuro anteriore, seconda persona singolare • Rubare, modo congiuntivo, presente, prima persona singolare • Scappare, modo congiuntivo, tempo imperfetto, seconda persona singolare • Studiare, modo participio tempo presente
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Storia
STEP
2
L’impero bizantino e il tentativo di riunificazione dell’Impero
1 Completa il testo inserendo le parole mancanti, scegliendole tra quelle di seguito indicate. viceré • Ravenna • Giustiniano • riunificare • Belisario • Vandali • Ostrogoti • Teodorico • 553 • Oriente • religioso • 527 • Bisanzio • diritto Mentre a ovest i regni romano-germanici avevano preso il posto dell’Impero romano d’Occidente, in .. ..................................... l’impero bizantino con capitale Costantinopoli (o .............................) prosperava grazie al potere incontrastato dell’imperatore che si presentava al tempo stesso come capo politico e ................. ................ . Di particolare rilievo fu il regno di .......................................... che governò dal ............... al 565. L’imperatore, uomo ambizioso e appassionato del potere aveva intuito che uno Stato forte aveva bisogno di leggi autorevoli. Così ordinò ai giuristi bizantini di raccogliere le leggi romane in un’opera passata alla storia come Codice di Giustiniano (Corpus Iuris Civilis, cioè “raccolta del diritto civile”). Il Codice di Giustiniano ebbe il merito di disporre in modo ordinato e sistematico il meglio delle leggi della giurisprudenza romana che, altrimenti, sarebbero andate perse o dimenticate: ancora oggi quest’opera viene considerata fondamentale per la storia del ................................... . Ma il grande sogno dell’imperatore era quello di .............................. l’Impero, riconquistando i territori appartenuti all’ex Impero romano d’Occidente. L’esercito bizantino, capeggiato dal generale .......................................... sconfisse i ............................... che occupavano l’Africa settentrionale per poi sbarcare in Italia dove si scontrarono con gli .............................. che occupavano la penisola. La guerra, nota con il nome di greco-gotica (535 – ...............), si rivelò lunga e sanguinosa a causa della tenace resistenza ostrogota. La popolazione era stata messa a dura prova dal conflitto e dalla fame e dovette subire l’imposizione di pesanti tributi da parte di Costantinopoli. Giustiniano nominò capo del regno bizantino in Italia un esarca cioè un ............................ che pose la capitale a .........................................., città che aveva già conosciuto una fioritura economica e culturale come capitale ostrogota del regno di .......................................... . Territorio dell’impero prima di Giustiniano
L’impero di Giustiniano
Territori conquistati da Giustiniano Percorsi di conquista di Giustiniano
Parigi
OCEANO ATLANTICO
Invasioni di altri popoli
REGNO DEI FRANCHI ALEMANNI REGNO DEI SUEBI
Longobardi
Slavi
Ravenna
BASCHI
Avari
REGNO DEI OSTROGOTI
REGNO DEI VISIGOTI
NERO MAR
Cordova
IMPERO PERSIANO
Costantinopoli
Roma
Cesarea di Cappadocia Efeso
1
22
L’esercito di Giustiniano riuscì a conquistare anche la parte meridionale della Spagna, che apparteneva ai Visigoti
REGNO DEI VANDALI
2 Le spedizioni di Giustiniano riuscirono a strappare le coste dell’Africa ai Vandali e l’Italia agli Ostrogoti
GRECIA
MARE
Atene
Antiochia
MEDITERRANEO
ARABI
STEP
I Longobardi
Storia
2
I LONGOBARDI Nel 568 una feroce popolazione barbarica proveniente dalla penisola scandinava, i Longobardi, varcò le alpi orientali e irruppe in Italia, occupando dapprima il Friuli, e in seguito l’Italia settentrionale, che fu strappata ai Bizantini come gran parte dei loro territori. Da qui partirono alla conquista dell’Italia centrale e meridionale, dove fondarono i ducati di Spoleto e Benevento; la penisola fu così divisa in due. Ai Bizantini rimasero Ravenna, le Marche, la Liguria, Roma, Napoli, la Puglia, la Calabria, le isole, mentre il resto del territorio passò sotto il dominio longobardo. Pavia divenne la capitale longobarda. Inizialmente i Longobardi si comportarono con molta durezza verso le popolazioni italiche. La conversione dei Longobardi al cattolicesimo favorì la civilizzazione di questa popolazione. Uno dei segnali di questo fu l’emanazione da parte del re Rotari di un editto, il primo codice di leggi scritte di una popolazione germanica, che contribuì anche a migliorare i rapporti con i latini. Nel frattempo però i Longobardi cercarono di conquistare altri territori in Italia, ai danni dei Bizantini, arrivando così a minacciare Roma e a mettere in seria agitazione il papa. Papa Gregorio II non solo convinse il re longobardo Liutprando a fermare la sua azione, ma riuscì addirittura a far donare alla Chiesa alcuni territori laziali; si formò così il primo nucleo del futuro Stato della Chiesa.
1 Scegli la risposta corretta. 1. l Longobardi erano originari: a) della Scandinavia b) della Germania c) dell’oriente
23
STEP
2
Storia
I Longobardi
2. Nell’Italia centrale i Longobardi occuparono: a) Pavia b) Benevento e Spoleto c) Roma 3. Liutprando dona al papa: a) Spoleto e Benevento b) Roma c) alcuni territori del Lazio 4. I rapporti tra Longobardi e Bizantini furono: a) favoriti dalle conquiste di Liutprando b) ostacolati dall’Editto di Rotari c) favoriti dalla conversione al Cattolicesimo dei Longobardi 5. Chi perse i territori a causa delle conquiste longobarde? a) Il papato b) I Bizantini c) I Visigoti
24
Geografia
STEP
Le carte geografiche
2
Lo studio della geografia comporta non solo la conoscenza degli elementi fisici, politici ed economici della terra, ma anche e soprattutto la capacità di localizzare, cioè di collocare nello spazio, tutti questi elementi. Non ha senso conoscere la geografia fisica (i monti, i mari, i laghi, i fiumi ecc.) e nemmeno quella politica (i confini degli stati, le regioni, le città ecc.) senza sapere dove si trova un monte, una città, un confine. Inoltre risulta più facile ricordare i dati geografici se si conosce anche la loro posizione. Lo strumento indispensabile per questo lavoro di localizzazione è la carta geografica, cioè una rappresentazione grafica e simbolica della superficie della terra in piano e rimpicciolita rispetto alla realtà. Possiamo distinguere le carte in base agli elementi del territorio che vengono evidenziati nella loro rappresentazione della realtà. I principali esempi di carta sono: • le carte generiche che rappresentano genericamente la terra o una parte di essa; • le carte politiche che rappresentano soprattutto le suddivisioni politico-amministrative degli stati (stati, confini, regioni, città ecc.); • le carte storiche che riproducono la situazione di una zona o di uno stato in un determinato periodo e spesso evidenziano luoghi importanti (sedi di battaglie, di scontri politico-religiosi o di congressi e trattati); • le carte fisiche che rappresentano soprattutto gli elementi della geografia fisica (monti, laghi, fiumi, mari, pianure ecc.). Mare della Groenlandia
to di
Stret arca
Danim
ISLANDA
OCEANO ATLANTICO Carta generica dell’Islanda.
Carta fisica della Svizzera.
Carta politica dell’Europa centrale.
Carta storica: le guerre persiane.
25
STEP
2
Geografia
Le carte geografiche
Le carte geografiche sono anche distinte in base alla scala, cioè al rapporto che hanno con la realtà: la scala definisce la riduzione applicata nel passaggio dalle misure reali alla rappresentazione sulla carta. 1 centimetro (cm) rappresentato sulla carta
La scala si definisce in base a un rapporto numerico:
1:10.000
CORRISPONDE A
10.000 centimetri (cm) Le piante e le mappe nella realtà hanno una scala grandissima, cioè da 1:10 a 1:10.000. Sono rappresentazioni di case (rappresentazioni dei locali), di città (vie, piazze, parchi), di piccoli campi in campagna (per opere tecniche).
ESPLORANDO LE CARTE GEOGRAFICHE Sempre in ambito fisico ci sono una serie di carte che evidenziano aspetti più specifici: • le carte idrografiche che evidenziano le acque presenti in una zona (fiumi, laghi, mari ecc.); • le carte orografiche che evidenziano, in particolare, i rilievi montuosi attraverso diversi procedimenti quali, ad esempio, le tinte altimetriche (le regioni pianeggianti sono, generalmente, verdi; le montagne hanno diverse gradazioni di marrone ecc.); • le carte geologiche che rappresentano soprattutto la composizione dei terreni, riportata con colori e simboli diversi (le rocce, le loro caratteristiche; giacimenti minerali e fossili ecc.); • le carte etnografiche che rappresentano la distribuzione dell’uomo su un determinato territorio.
Carta etnografica delle popolazioni germaniche (50 d.C.).
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Carta orografica della Valle d’Aosta.
STEP
Le carte geografiche
Geografia
2
1 Osserva questa pianta di parte della zona 5 di Milano tratta da ‘Google Maps’. Quali informazioni puoi trarre consultando una carta di questo tipo? ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... ......................................................... .........................................................
Le carte topografiche hanno una grande scala, compresa fra 1:10.000 e 1:200.000, sono utilizzate soprattutto per fini turistici ed escursionistici (carte di centri turistici per rilevare gli alberghi e i principali servizi, carte escursionistiche, sciistiche, cicloturistiche che rappresentano sentieri, piste ecc.).
Carta sciistica di Ortisei.
27
STEP
2
Geografia
Le carte geografiche
2 Osserva questa carta escursionistica del Monte Rosa e prova a costruirne una legenda, che riporti i principali elementi. ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................ ............................................................................
Le carte corografiche hanno, invece, una scala media, cioè da 1:200.000 a 1:1.000.000, e sono usate soprattutto come carte stradali. Uno degli atlanti stradali più diffuso in Italia è l’Atlante stradale del Touring Club Italiano che presenta carte (suddivise in pagine) che raffigurano tutto il territorio italiano.
3 Quali vie di comunicazione (es. statali) puoi trovare su questa carta corografica tratta dal programma ‘Microsoft AutoRoute 2002’? ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................
Cosa rappresentano secondo te le sigle A4, A51, A1 ecc.? ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................
E le sigle SP30, SP203? ........................................................................ ........................................................................ ........................................................................
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STEP
Le carte geografiche
Geografia
2
Le carte geografiche in senso stretto hanno invece una scala piccola, superiore a 1:1.000.000, e sono usate per scopi storici, scientifici, geografici, militari.
Carta geografica (storica). L’Italia nel 1843.
4 Osserva la carta dell’Italia e rispondi alle seguenti domande. a) L’Italia del 1843 era unita? ................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................
b) Quali erano le città più importanti? ................................................................................................................................................................................................................... ................................................................................................................................................................................................................... ...................................................................................................................................................................................................................
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Grammatica
STEP
3
L’articolo e il nome
L’articolo è una parte variabile del discorso, che serve a introdurre un nome. Il suo genere e il numero concordano con il nome a cui si riferisce. Gli articoli si dividono in determinativi (il, lo, la, i, gli, le); indeterminativi (un, uno, una) e partitivi (del, della, dei, degli, delle).
1 Nelle frasi seguenti sottolinea in rosso gli articoli determinativi, in blu gli indeterminativi e in verde i partitivi. a) Il cane di Lucia è molto socievole. b) Luca è stato morso da un cane che non aveva mai visto prima. c) Ieri, al cinema, ho visto un film bellissimo. d) La mia sorellina ha dei bellissimi capelli. e) Pierino è andato a comprare del pane.
f) Le farfalle tropicali hanno dei colori molto vivaci. g) Lo zio di Nicola è un importante banchiere. h) Giulia ha bisogno di un litro di latte per la torta. i) Vuoi del latte nel tè? j) Giuseppe è molto abile a lavorare il legno.
2 Inserisci l’articolo determinativo corretto. a) b) c) d) e)
xilofono gnocchi psicologo gesto perle
f) g) h) i) j)
pneumatico gomma foglie mani corso
3 Inserisci l’articolo indeterminativo corretto, mettendo l’apostrofo dove è necessario. a) b) c) d) e)
orso palla zaino vacanza amica
f) g) h) i) j)
festa uovo affresco pantofola oca
Il nome è una parte variabile del discorso, che è usata per indicare una persona, un animale, una cosa, un concetto o un sentimento. I nomi possono variare per genere (maschile o femminile; es.: gatto-gatta) e numero (singolare o plurale; es.: gatto-gatti).
4 Scrivi il plurale dei seguenti nomi. a) b) c) d) e)
30
collega chimico spiaggia ragazza margine
f) g) h) i) j)
città superficie spazio collegio sacco
STEP
L’articolo e il nome
Grammatica
3
5 Nel brano seguente sottolinea in rosso i nomi maschili e in blu quelli femminili. Mowgli non aveva mai visto una città indiana e questa, benché fosse poco più di un cumulo di rovine, appariva ancora magnifica e grandiosa. Un re l’aveva costruita molto tempo prima su una piccola collina. Si distinguevano ancora le strade di pietra che conducevano alla porta distrutta, dove le ultime schegge di legno pendevano dai cardini consunti e arrugginiti. Alberi erano cresciuti dentro e fuori le mura; i merli erano crollati e diroccati e i rampicanti selvatici uscivano dalle finestre delle torri formando folti cespugli contorti sui muri. (Da R. Kipling, Il libro della giungla)
I nomi, in base al loro significato, possono essere divisi in: PROPRI
Indicano persone, animali o cose ben determinati, si scrivono con la lettera maiuscola.
Es. Giorgio, Italia, Fido.
COMUNI
Indicano persone, animali o cose in modo generico.
Es. cane, scuola.
INDIVIDUALI
Indicano una singola persona, un animale o una cosa. Possono essere singolari o plurali.
Es. albero, insetti.
COLLETTIVI
Indicano un gruppo o un insieme di persone, animali o cose.
Es. bosco, sciame.
CONCRETI
Indicano qualcosa che si può vedere, ascoltare, toccare ecc.
Es. ferro, roccia.
ASTRATTI
Indicano un concetto, un’idea, un sentimento ecc.
Es. amore, libertà.
6 Individua e correggi gli errori nell’uso delle lettere maiuscole, nelle seguenti frasi. a) b) c) d) e) f)
I Romani sono un popolo molto antico del lazio. Lucia ha alcuni amici Romani. Hai avvisato marco della festa di sabato? Massimo possiede molti Marchi Svizzeri. I fazzoletti sono nel cassetto di camilla. Quest’anno andremo in vacanza con i rossi.
g) La Rosa è un fiore molto delicato. h) Hai parlato con rosa del tuo problema? i) Per i cristiani le feste più importanti dell’anno sono la pasqua e il natale. j) Il presidente della repubblica ha pronunciato il suo messaggio al Popolo Italiano.
7 Abbina a ciascun nome individuale il collettivo corrispondente. a) mucca b) c) d) e) f) g) h)
nave ape uccello lupo alunno albero soldato
1. branco 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8.
bosco esercito flotta stormo mandria scolaresca sciame
31
STEP
3
Grammatica
L’articolo e il nome
8 Gli stessi nomi possono essere concreti o astratti a seconda del contesto in cui si trovano. Sottolinea i nomi in corsivo, in rosso quando sono astratti, in blu quando sono concreti. a) Il conferenziere ha perso più volte il filo del discorso. b) Alla mamma serve del filo rosso. c) Maria studia legge all’università. d) Il governo ha approvato una nuova legge. e) La freccia colpì il soldato in prima linea.
f) Marco ha molte frecce al proprio arco. g) Il taglio di Lucia era molto profondo. h) Paola ha dato un taglio netto al passato. i) Ogni anno viene assegnato il premio Nobel per la medicina. j) La mamma è andata in farmacia per comprare una medicina per Filippo.
I nomi si possono anche dividere in: PRIMITIVI
Sono nomi che non derivano da nessun altro nome.
Es. cane.
DERIVATI
Sono nomi che derivano da un altro nome e hanno un significato diverso dal nome primitivo da cui derivano.
Es. canile.
ALTERATI
Sono nomi che derivano da un altro nome e hanno un significato simile a quello del nome primitivo da cui derivano. Ne esistono 4 tipi: diminutivi, vezzeggiativi, accrescitivi, peggiorativi.
Es. cagnolino, cagnetto, cagnone, cagnaccio.
COMPOSTI
Sono nomi formati dall’unione di due o più parole.
Es. pescecane.
N.B. Il plurale dei nomi composti segue regole diverse a seconda delle parole che li compongono: nome + nome = plurale del secondo termine = cavolfiori; nome + aggettivo = plurale di entrambi = casseforti; aggettivo + nome = plurale del secondo = francobolli; verbo + nome = plurale del secondo termine se è maschile singolare = parafanghi, altrimenti rimane invariato al plurale = cavatappi; verbo + verbo = invariabili entrambi = lasciapassare; avverbio + verbo = invariabili entrambi = benessere; aggettivo + verbo = invariabili entrambi = quietovivere; preposizione + nome = plurale del secondo termine = sottopassaggi; più parole = invariabili, in genere = nontiscordardimé. In caso di dubbio controlla sempre sul vocabolario.
9 Sottolinea in rosso i nomi alterati e in blu quelli derivati. a) In libreria non ho trovato quel libricino che mi avevi chiesto. b) Anche gli alpinisti più esperti evitano quella zona per i suoi pericolosi crepacci. c) Lucia era presente quando è successo il fattaccio. d) Gli orecchini di Eleonora sono molto preziosi. e) La mamma ha preparato le orecchiette al pesto per cena.
32
f) Paolo è stato a casa diversi giorni per gli orecchioni. g) Quello squadrone vinse il campionato per quattro volte. h) Il frutteto di nonna Eugenia è pieno di mele. i) Il fratellino di Simone è appena nato. j) Marcello mangia un uovo sodo col cucchiaino.
STEP
L’articolo e il nome
Grammatica
3
10 Forma dei nomi composti abbinando le parole della prima colonna con quelle della seconda. a) porta
1. forte
b) capo
2. bottiglie
c) apri
3. panca
d) piano
4. classe
e) cassa
5. pacchi
f) franco
6. scala
g) stuzzica
7. bollo
h) sotto
8. denti
11 Trova l’intruso nei seguenti elenchi di nomi. a) b) c) d) e) f) g) h)
Nomi alterati accrescitivi: portone, macchinone, barone, librone. Nomi composti: tergicristallo, libreria, soprannome, sottoscala. Nomi alterati: palazzaccio, casetta, appartamentino, grattacielo. Nomi derivati: portinaio, fabbro, libraio, autista. Nomi alterati diminutivi: libricino, cagnolino, farina, gattina. Nomi primitivi: mare, onda, ombrellone, sole. Nomi composti: ferrovia, bassopiano, dormiveglia, fondamento. Nomi alterati peggiorativi: cagnaccio, fattaccio, straccio, parolaccia.
12 Individua il plurale sbagliato dei seguenti nomi e correggilo. a) b) c) d) e)
Cassaforte/casseforti. Pianoforte/pianiforti. Portacenere/portaceneri. Bassopiano/bassipiano. Pescecane/pescicani.
f) g) h) i) j)
Ferrovia/ferrovie. Soprannome/soprannomi. Sottopassaggio/sottopassaggi. Copriruota/copriruote. Portafortuna/portafortune.
13 Fai l’analisi grammaticale dei seguenti nomi, specifica se si tratta di nomi comuni o propri, maschili o femminili, singolari o plurali, concreti o astratti, individuali o collettivi, primitivi, derivati, alterati o composti. a) Italia b) fortuna c) portaborse d) gattino e) libertà f) flotta g) giustizia h) borsone i) orecchino j) aria
33
Storia
STEP
3
Il Monachesimo occidentale
1 Completa il testo inserendo opportunamente le parole di seguito indicate. preghiera – 535 – ora et labora – culturale – copiatura – 529 – Subiaco – monachesimo – Bibbia – lavoro – deserto – Norcia – Regola Il .................................................. ebbe origine in oriente nel III-IV secolo quando un certo numero di cristiani avevano abbandonato le loro città, le loro famiglie e le loro abitazioni per vivere in luoghi appartati come il .................................. . I primi monaci eremiti (monaco = colui che vive da solo; eremita = abitante del deserto) si dedicavano in solitudine alla meditazione e alla .......................................... . Il monachesimo occidentale, invece, presentò fin dalle origini caratteristiche ben diverse. San Benedetto da ................................... (Umbria), considerato il “padre” del monachesimo occidentale, dopo aver sperimentato la vita appartata del monaco presso .............................., nel .................. riunì attorno a sé una prima comunità di monaci a Montecassino (Lazio). Aveva così inizio un’esperienza nuova, quella del monachesimo europeo, caratterizzato dalla vita in comune dei religiosi. Al fine di regolare la vita della piccola comunità, nel .............. San Benedetto scrisse un documento detto appunto ............................. che fu approvato dal papa. Il monaco doveva risiedere all’interno del monastero svolgendo sostanzialmente due tipi di attività: la preghiera e il ................................... . Ecco perché la formula latina .................................... .............., cioè prega e lavora, può riassumere efficacemente lo spirito della regola benedettina. La giornata del monaco cominciava molto presto alla mattina ed era scandita da momenti di preghiera e meditazione (solitaria o in comune) e attività lavorative di vario genere. All’interno dei monasteri o abbazie (da abate = capo), si svolgevano lavori umili legati alla quotidianità (agricoltore, falegname, cuoco, erborista, giardiniere ecc.) oppure occupazioni di grande rilievo culturale come quelle della conservazione e della .................................................. di testi sacri, a partire dalla ............................., e testi non religiosi come alcuni classici del mondo romano e greco. Senza il prezioso lavoro degli amanuensi, cioè degli addetti alla copiatura dei manoscritti, moltissime opere di inestimabile valore ............................... non sarebbero giunte fino ai nostri giorni.
San Benedetto si ritira a Subiaco, in un affresco di Spinello Aretino del 1387.
34
STEP
Il Monachesimo occidentale
3
Storia
2 Collega opportunamente le parole della colonna di destra con le definizioni di sinistra. a) abate
1. addetto alla copiatura dei manoscritti
b) regola
2. colui che vive da solo
c) eremita
3. capo della comunità dei monaci
d) amanuense
4. abitante del deserto
e) monaco
5. documento che “organizza” la vita del monaco
Analisi del documento: la pianta di un’abbazia torre
magazzini
alloggio dell’abate
chiesa
stalla
scriptorium chiostro refettorio
dormitorio mura di cinta
foresteria
3 Dopo aver osservato attentamente la pianta dell’abbazia, prova a suddividere gli ambienti destinati all’alloggio, alla preghiera e alle varie attività lavorative. Ti diamo un piccolo aiuto: il chiostro è un cortile interno dove i monaci pregano o meditano passeggiando al coperto. Alloggi e vita in comune
Ambienti di preghiera
Attività lavorative
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
....................................................................
35
STEP
3
Storia
Il Monachesimo occidentale
Analisi del documento: il monaco amanuense Il testo era scritto su fogli di pergamena, un materiale costoso ricavato da pelli di animale: vitello ma più spesso pecora e capra. Il libro era l’insieme di fogli cuciti a mano e si chiamava codice.
Ogni monaco aveva un suo compito: quello raffigurato sta preparando la superficie della pergamena per la scrittura. Il dictator dettava il testo, lo scriptor lo scriveva, il correptor lo correggeva e il miniator lo decorava.
Un robusto leggio di legno sorreggeva la pergamena e gli strumenti di lavoro: coltelli, pietra pomice (rendeva liscia la pergamena), righello e la penna d’oca che veniva intinta nell’inchiostro per la scrittura.
Abbazia benedettina di Einsiedeln, Svizzera.
4 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. a) b) c) d) e) f)
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Ogni monaco si occupava di tutte le fasi di lavorazione di un libro. I libri scritti a mano erano detti codici. La pergamena era un materiale non molto costoso. Il leggio serviva come base di appoggio per materiali e strumenti. Per scrivere era utilizzata una penna d’oca. Ogni volume era cucito a mano da artigiani che si trovavano al di fuori dell’abbazia.
V V V V V V
F F F F F F
Storia
STEP
L’Islàm: la nascita e la prima diffusione
3
LEGGI LA CARTINA
• L’area gialla indica l’Arabia conquistata da Maometto • L’area giallo scuro contrassegna le conquiste dei califfi • La linea rossa mostra i confini dell’Impero bizantino prima delle conquiste arabe
La religione islamica ebbe origine nella penisola arabica grazie alla predicazione del profeta Maometto. Egli nacque alla Mecca nel 570 e nel 595 sposò una donna colta e benestante di nome Khadigia. Poco dopo il matrimonio Maometto ebbe una crisi religiosa, generata dalla visione dell’arcangelo Gabriele, che lo portò a elaborare una vera e propria religione fondata su un’unica divinità (monoteismo): Allah. Attorno al profeta si raccolse rapidamente un gruppo di seguaci detti musulmani, cioè sottomessi a Dio. Nel 622, a causa dell’ostilità dei mercanti della Mecca, Maometto fu costretto alla fuga (ègira) verso Medina. Questa data è divenuta, poi, fondamentale per il mondo islamico in quanto, convenzionalmente, con essa coincide l’anno zero da cui partire per la periodizzazione. Nel 630 egli fece ritorno alla Mecca senza incontrare ostilità e lì morì, nel 632, considerato da tutti “il Profeta” di Allah. Sotto il comando dei califfi, i successori di Maometto, la religione islamica conobbe una straordinaria e rapida espansione. Oltre alla penisola arabica, l’Islàm conquistò, già nel corso del VII secolo, la Persia, la Siria, la Palestina, l’Egitto, una parte dell’Africa settentrionale e la penisola iberica. Le cause di questo fenomeno sono da ricondurre sia alla debolezza dell’impero bizantino e dell’impero persiano, sia alla determinazione e all’entusiasmo che la lotta per la diffusione della propria fede generava nell’esercito.
37
STEP
3
Storia
L’Islàm: la nascita e la prima diffusione
1 Collega opportunamente la colonna di destra con quella di sinistra. a) monoteismo
1. fuga
b) ègira
2. successore di Maometto
c) musulmano
3. religione con un’unica divinità
d) califfo
4. “sottomesso a Dio”
2 Quali furono le “vere” cause della rapida espansione dell’Islàm? a) b) c) d)
V V V V
Capacità di prevedere le mosse del nemico. Debolezza dei Bizantini e dei Persiani. Alleanza con i Franchi. Determinazione dell’esercito.
F F F F
3 Osserva con attenzione la carta geografica alla pagina precedente. Quale tra le seguenti aree geografiche non fu interessata dalla conquista dell’Islàm? a) Spagna. b) Persia.
c) Isole britanniche. d) Egitto.
Analisi del documento: il Corano e la professione di fede islamica Il Corano è il testo sacro dell’Islàm, la parola di Allah rivelata a Maometto, ma messa per iscritto dopo la morte del profeta. È composto di oltre seimila versetti suddivisi in 114 sure (capitoli) che contengono precetti religiosi e concrete indicazioni per la vita dei credenti. I cinque pilastri, cioè le cinque regole, molto note, cui si devono attenere i musulmani sono: professione di fede; preghiera: 5 volte al giorno rivolti verso la Mecca e venerdì in moschea (luogo di culto); l’elemosina ai poveri; digiuno durante il mese di Ramadàn; pellegrinaggio alla Mecca (almeno una volta nel corso della vita). Il primo pilastro dell’Islàm è, dunque, la professione di fede e, in lingua araba, è detto shahada cioè “testimonianza”. La professione di fede islamica, infatti, consiste nel rendere testimonianza che non c’è divinità all’infuori di Allah (monoteismo) e che Maometto (Muhammad) è l’Apostolo di Allah. La formula della professione di fede è: “Attesto che non c’è divinità tranne Allah! Attesto che Muhammad è l’Apostolo di Allah”. (Da www.corano.it).
• • • • •
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STEP
L’Islàm: la nascita e la prima diffusione
Storia
3
4 Quali informazioni si possono rintracciare nell’introduzione al documento? SÌ
NO
a) Le sure sono i capitoli del Corano. b) Il Corano è composto di oltre seimila capitoli. c) La moschea è il luogo di culto dei musulmani. d) Il musulmano deve recarsi alla Mecca almeno una volta nella vita. e) Maometto ha scritto il Corano. f) Il Corano contiene unicamente regole religiose.
5 Individua le affermazioni false in merito alla professione di fede islamica e correggile opportunamente nello spazio sottostante. Le affermazioni corrette non devono essere modificate. a) La professione di fede è il secondo pilastro dell’Islàm. .........................................................................................................................................................................................................................
b) L’Apostolo di Allah è Maometto. .........................................................................................................................................................................................................................
c) Oltre ad Allah esistono altre divinità. .........................................................................................................................................................................................................................
d) La professione di fede è detta shahada cioè “testimonianza”. .........................................................................................................................................................................................................................
La Mecca, la città santa per i musulmani.
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Geografia
STEP
3
Il paesaggio montuoso e il paesaggio collinare
La montagna è un rilievo che si innalza sopra i 600 metri sul livello del mare (mslm). Può avere una o più cime: la cima più elevata si chiama vetta. Quando le cime sono vicine le une alle altre e formano un’area montuosa, si parla di massiccio, se invece si susseguono una in fila all’altra si parla di catena. Le montagne sopra i 3000 m sono spesso coperte da ghiacciai, la cui azione di erosione, unita a quella dei torrenti, lungo il corso di molti anni ha portato alla formazione delle valli. Le colline sono invece rilievi più bassi, tra i 300 e i 600 mslm, con pendii più dolci e verdeggianti. Infatti montagne e colline si distinguono anche per la diversa vegetazione.
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STEP
Il paesaggio montuoso e il paesaggio collinare
Geografia
3
1 Leggi con attenzione le parole che seguono e collegale opportunamente con delle frecce alle immagini. Attenzione! Alcune parole potrebbero appartenere a entrambi i paesaggi.
crinale • casa colonica • parete • vetta • ghiacciaio • agriturismo • versante • sommità catena montuosa • borgo • strada rurale • valle • bosco • pascolo
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Grammatica
STEP
4
L’aggettivo
L’aggettivo è una parte variabile del discorso, che serve ad aggiungere informazioni al nome a cui si riferisce e concorda con esso in genere (maschile o femminile) e numero (singolare o plurale). Se un aggettivo si riferisce a più nomi, che presentano generi e numeri differenti, esso va concordato al plurale maschile. Esistono anche alcuni aggettivi invariabili, che non modificano mai la propria forma (es. pari, dispari, impari, e gli aggettivi che indicano un colore: rosa, blu ecc.). Attenzione! Un caso particolare è costituito dagli aggettivi bello, buono, santo, che modificano la propria forma in base all’iniziale del nome che segue.
1 Completa la tabella, concordando l’aggettivo con il nome che segue. Bello
Buono
Santo
a) ..................................
gioco
a) ..................................
uomo
a) ............................
Anna
b) ..................................
fortuna
b) ..................................
uomini
b) ............................
Carlo
c) ..................................
giocattoli
c) ..................................
anima
c) ............................
Anselmo
d) ..................................
affari
d) ..................................
compito
d) ............................
Pietro e Paolo
e) ..................................
orto
e) ..................................
amiche
e) ............................
donne
2 Completa le frasi, concordando l’aggettivo fra parentesi col nome a cui si riferisce. a) b) c) d) e) f) g) h)
Luca ha portato quattro quaderni ............................. (blu). Lucio ha comprato la verdura ai ............................. (grande) magazzini. La sdraio di Marta è ............................. (vicino) alla mia. I fratelli e le sorelle di Mario sono molto ............................. (simpatico). I pomodori e le carote che hai usato per la minestra erano molto ............................. (gustoso). Oggi la luce del sole è troppo ............................. (intenso). La spiaggia è ............................. (pieno) di ombrelloni ............................. (colorato). Al bar vicino alla spiaggia vendono gelati e granite davvero ............................. (ottimo).
Gli aggettivi si dividono in: qualificativi
42
Definiscono una qualità del nome.
Es. bello, giusto ecc.
possessivi
Indicano una determinazione di possesso.
Es. mio, tuo, suo ecc.
dimostrativi
Esprimono una posizione nello spazio o nel tempo rispetto a chi parla o a chi ascolta.
Es. questo, quello, codesto ecc.
STEP
L’aggettivo
DETERMINATIVI
Grammatica
4
indefiniti
Indicano una quantità indefinita o una qualità generica.
Es. alcuni, poco, altro, tale ecc.
numerali
Esprimono una quantità precisa (cardinali) o un ordine all’interno di una serie (ordinali).
Es. uno, due, (cardinali); primo, secondo, (ordinali) ecc.
interrogativi Indicano una determinazione interrogativa. esclamativi
Esprimono una determinazione esclamativa.
Es. quale?, quanto? ecc. Es. quale!, quanto! ecc.
Attenzione! I determinativi possono essere anche pronomi, sono aggettivi solo quando accompagnano un nome. Es. Molti è aggettivo nella frase: “Ho visto molti bambini”; ma è pronome nella frase: “Molti fra i bambini si sono divertiti”.
3 Nei seguenti gruppi di aggettivi c’è un intruso: trovalo e sottolinealo. Aggettivi qualificativi: a) Bello, divertente, mio, giocoso. b) Vincente, primo, forte, veloce. c) Vicino, lontano, distante, quello.
Aggettivi indefiniti: a) Dieci, alcuni, molti, tale. b) Certi, pochi, tanti, quanti? c) Ogni, ciascuno, qualche, quale!
Aggettivi numerali ordinali: a) Primo, ventiquattro, quarantesimo, ventiduesimo. b) Tre, quarto, sesto, centesimo. c) Decimo, dodicesimo, quattordici, settimo.
4 Nel seguente brano sottolinea tutti gli aggettivi e inseriscili correttamente nella tabella. Sull’opposto pendio scesero in una regione pianeggiante con grandi distese di boschi e molti fiumi, e per queste distese corsero decisi, per ore e ore, mentre il sole saliva sempre più e il giorno diveniva sempre più caldo. Buck aveva una gioia selvaggia. Capiva di rispondere finalmente al richiamo correndo, così, a fianco del suo fratello del bosco, verso il luogo da cui certo quel richiamo veniva. Antichi ricordi lo assalivano adesso, ed egli ne era eccitato come un tempo era eccitato dalla realtà di cui essi erano l’ombra. Aveva già fatto le stesse cose in qualche parte di quell’altro mondo oscuramente rievocato, e le ripeteva adesso correndo libero nell’aperto spazio con la terra vergine sotto i piedi e gli aperti cieli sul capo. (Da J. London, Il richiamo della foresta)
Aggettivi qualificativi
Aggettivi possessivi
Aggettivi indefiniti
Aggettivi dimostrativi
...................................................
...................................................
................................................
.....................................................
...................................................
...................................................
................................................
.....................................................
...................................................
...................................................
................................................
.....................................................
...................................................
...................................................
................................................
.....................................................
...................................................
...................................................
................................................
.....................................................
43
STEP
4
Grammatica
L’aggettivo
5 Nelle seguenti frasi, sottolinea in rosso gli aggettivi numerali cardinali e in blu i numerali ordinali. Fai attenzione a non confondere aggettivi e pronomi. a) b) c) d) e) f) g) h) i) j)
Giulio si classificò primo nella corsa a ostacoli. Ho visto quattro ragazzi entrare in casa. Il quarto era Marco. Maria preparò ventuno focaccine da regalare alle sue amiche. Il centesimo atleta tagliò il traguardo trenta minuti dopo il primo. Le tre cuoche del ristorante sono molto abili a preparare i secondi. Il secondo piatto era il pollo alla cacciatora. I venti bambini si misero in fila per due. La quarta macchina che ha tagliato il traguardo era una Ferrari. I due gemelli Romolo e Remo fondarono Roma. È stata la prima volta che sono entrato in quel posto e sarà anche l’ultima!
6 Nelle seguenti frasi, sottolinea in rosso gli aggettivi indefiniti, in blu gli interrogativi e in verde gli esclamativi. a) b) c) d) e)
Ho preso alcune uova al mercato. Quanti bambini sono usciti da quella porta? Quale auto ha vinto la gara di domenica? Verrò da te un altro giorno. Ogni ora la lancetta dei minuti compie un giro completo.
f) g) h) i) j)
Che gioia rivederti! Quanti ragazzi sono venuti alla festa di ieri! Quale vestito hai scelto? Nel frigorifero è rimasta poca verdura. Molte persone accorsero a vedere la scena.
Gli aggettivi qualificativi possono essere di tre diversi gradi, cioè possono esprimere una qualità in tre modi. GRADO
44
COME SI FORMA
ESEMPIO
Esprime una qualità senza specificarne la misura.
L’aggettivo è così come lo trovi scritto sul dizionario.
Es. giovane.
di maggioranza
Indica una qualità posseduta dal primo termine di paragone a un livello maggiore rispetto al secondo.
Più + forma base dell’aggettivo + di + secondo termine di paragone.
Es. Mario è più giovane di Luigi.
di uguaglianza
Indica una qualità posseduta dal primo termine di paragone a un livello uguale rispetto al secondo.
di minoranza
Indica una qualità posseduta dal primo termine di paragone a un livello minore rispetto al secondo.
Così/tanto + forma base dell’aggettivo + come/quanto + secondo termine di paragone. Meno + forma base dell’aggettivo + di + secondo termine di paragone.
Es. Mario è così (tanto) giovane come (quanto) Luigi. Es. Mario è meno giovane di Luigi.
Positivo
Comparativo
DEFINIZIONE
STEP
L’aggettivo
GRADO Superlativo
DEFINIZIONE
Grammatica
COME SI FORMA
4
ESEMPIO
assoluto
Esprime una qualità posseduta al massimo grado dal nome a cui si riferisce.
Forma base dell’aggettivo + -issimo; oppure molto + forma base dell’aggettivo.
Es. Mario è giovanissimo; oppure è molto giovane.
relativo
Esprime una qualità posseduta al massimo grado, ma solo all’interno di un gruppo di persone o di cose.
Il/lo/la/i/gli/le + più/ meno + forma base dell’aggettivo.
Es. Mario è il più giovane della scuola.
Attenzione! Esistono alcuni aggettivi che, oltre alle forme regolari, presentano forme irregolari di comparativo di maggioranza e di superlativo relativo. Positivo
Comparativo di maggioranza
Superlativo assoluto
buono
più buono – migliore
buonissimo – ottimo
cattivo
più cattivo – peggiore
cattivissimo – pessimo
grande
più grande – maggiore
grandissimo – massimo
piccolo
più piccolo – minore
piccolissimo – minimo
molto
più
moltissimo
poco
meno
pochissimo
alto
più alto – superiore
altissimo – supremo o sommo
basso
più basso – inferiore
bassissimo – infimo
interno
più interno – interiore
intimo
esterno
più esterno – esteriore
estremo
7 Sottolinea gli aggettivi qualificativi e inseriscili correttamente nella tabella. Milano è la città più importante della Lombardia. Matteo è più basso di Marco. Nella nostra classe Luigi è il meno abile in matematica, ma il più bravo in italiano. L’aquila vola altissima sopra le vette delle montagne. Il Monte Rosa è meno alto del Monte Bianco. La volpe astuta è riuscita a fuggire dai crudeli cacciatori. Lucia è tanto bella quanto Marta. La lepre è un animale molto veloce e con lunghissime orecchie. Martino è intelligente come suo fratello. Pamela è meno brava di Roberta a nuotare, ma è un’ottima giocatrice di pallavolo. La strada per entrare in casa dei miei zii è molto stretta: per questo la grande auto di Giuseppe non può arrivarci. l) Le vacanze estive sono le più lunghe e le più divertenti dell’anno. m) I genitori di Camilla sono molto pazienti e non si arrabbiano spesso. n) Le guerre puniche furono uno dei conflitti più lunghi dell’antichità. a) b) c) d) e) f) g) h) i) j) k)
45
STEP
4
Grammatica
Positivo
L’aggettivo
Comparativo
Superlativo
di maggioranza
di uguaglianza
di minoranza
assoluto
relativo
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
...............................
8 Alcune delle seguenti frasi sono corrette, altre sbagliate. Sottolinea e correggi gli errori. a) b) c) d) e) f) g) h) i) j) k)
La pastasciutta al ragù di nonna Ada è ottima. Lucia è una pallavolista migliore di Marta. Messi è il più migliore giocatore del Barcellona. Marco abita a un piano più inferiore del nostro. Abbiamo raggiunto il punto più estremo dell’altopiano. Giovanni è più peggiore di Marco a giocare a pallanuoto. L’esito della tua verifica è molto ottimo. Il livello di quella squadra è assai infimo. Ronaldo è molto superiore a tutti i calciatori portoghesi. Il livello del mare è inferiore rispetto a un’ora fa. Fabio è più migliore di Paolo a disegnare.
9 Esegui l’analisi grammaticale dei seguenti aggettivi. Ricorda di indicare il tipo di aggettivo (qualificativo e determinativo: possessivo, indefinito, numerale, dimostrativo, esclamativo, interrogativo), il genere (maschile o femminile) e il numero (singolare e plurale). Se si tratta di un aggettivo qualificativo, specifica anche il grado (positivo, comparativo o superlativo). a)
Pessimo: ..........................................................................................................................
b) Liberi: ................................................................................................................................. c)
Quali?: ...............................................................................................................................
d) Più giusto di: ................................................................................................................. e)
Nostre: ..............................................................................................................................
f)
Quante!: ...........................................................................................................................
g) Bianchissimo: ...............................................................................................................
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h)
Quelli: .................................................................................................................................
i)
Sommo: ...........................................................................................................................
j)
Altra.......................................................................................................................................
Storia
STEP
4
Carlo Magno e l’Impero carolingio: splendore e crisi del sistema feudale 1 Completa il testo inserendo opportunamente le parole mancanti, scelte tra quelle suggerite qui di seguito. declino • patto • Franchi • funzionari • contee • fedeltà • 814 • investitura • vassallo • feudo • 800 • feudalesimo
Nella notte di Natale dell’................., il papa Leone III incoronò Carlo, re dei ............................., imperatore del Sacro Romano Impero. Carlo Magno organizzò gli immensi territori dell’impero suddividendoli in ................................ e marche che furono governate da cavalieri e nobili fedeli all’imperatore. Questi ultimi erano controllati da ............................................... imperiali, detti missi dominici, che riferivano puntualmente a Carlo Magno ciò che accadeva in ogni singolo territorio. Il sistema di potere si basava sul ........................... che legava l’imperatore al suo .................................... Durante la solenne cerimonia dell’......................................., il vassallo giurava .............................. e aiuto in guerra al signore ed egli, in cambio, gli concedeva un ..........................., cioè un territorio da governare: ecco perché questo sistema politico è definito ........................................... Alla morte di Carlo Magno (.................), il Sacro Romano Impero rimase unito per poco tempo, infatti nell’843 (accordo di Verdun), dopo aspre contese, venne suddiviso in tre parti: la Francia andò a Carlo il Calvo, l’Europa centrale a Ludovico il Germanico, l’Italia e una parte della Germania a Lotario. La fine dell’Impero segnava anche l’inesorabile ............................... del sistema feudale.
Carlo Magno Carlo Magno incoronato imperatore da papa Leone III.
47
STEP
4
Storia
Carlo Magno e l’Impero carolingio: splendore e crisi del sistema feudale
2 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. a) b) c) d) e) f)
Carlo Magno ereditò il Sacro Romano Impero dal padre. Feudo era il nome che comunemente indicava il castello o una fortezza. Il sistema feudale era basato su rapporti di reciproca fedeltà. Con l’accordo di Verdun il Sacro Romano Impero fu diviso in tre parti. Durante l’investitura l’imperatore giurava fedeltà al vassallo. Carlo Magno fu incoronato imperatore nell’814.
V V V V V
F F F F F
V
F
Analisi del documento: la cerimonia dell’investitura La cerimonia dell’investitura costituiva un momento importante per la vita sociale dell’Alto medioevo e perciò non era lasciata al caso ma seguiva un rigido cerimoniale. La preparazione: a partire dalla sera precedente la cerimonia, il feudatario/cavaliere doveva confessarsi, digiunare e passare la notte in preghiera per essere pronto spiritualmente. Il luogo: la cerimonia poteva svolgersi in un castello o un luogo sacro (chiesa, cattedrale ecc.). Le fasi: dopo la celebrazione della messa e la benedizione delle armi, si entrava nel “cuore” vero e proprio della cerimonia che si articolava in tre momenti:
• • •
1. La prova: il signore appoggiava la spada sulla spalla del futuro feudatario che stava inginocchiato davanti a lui. In origine il gesto doveva “provare” la forza fisica del cavaliere. 2. L’omaggio: il feudatario univa le mani e le poneva all’interno di quelle del signore. Il gesto simboleggiava la sottomissione del feudatario. 3. Il bacio: era la fase finale della cerimonia e sanciva il legame di fedeltà tra i due soggetti. Al termine della cerimonia il signore concedeva al vassallo un feudo, cioè un territorio da governare.
48
Figura 1
Figura 2
Figura 3
STEP
Carlo Magno e l’Impero carolingio: splendore e crisi del sistema feudale
Storia
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3 Osserva attentamente l’immagine a pagina 48 e rispondi alle seguenti domande. a) A quale fase della cerimonia si riferisce la figura 2? Omaggio Prova Bacio b) A quale categoria sociale appartengono le persone in piedi? Ecclesiastici Contadini Cavalieri c) Perché il personaggio al centro della scena è inginocchiato? In segno di sottomissione In segno di rispetto In segno di supplica e preghiera d) Indica con una ✘ a quali fasi della cerimonia corrispondono le seguenti affermazioni. Preparazione
Prova
Omaggio
Bacio
1. Indica la sottomissione al signore. 2. È la fase finale della cerimonia. 3. Segna il legame di fedeltà tra signore e feudatario. 4. Il signore pone le sue mani all’esterno delle mani giunte del cavaliere. 5. Serviva a “sperimentare” la forza fisica del cavaliere. 6. Digiuno, confessione e preghiera erano momenti importanti per il cavaliere.
4 Completa il testo inserendo opportunamente le parole mancanti, scegliendo tra quelle di seguito suggerite. Chiesa • bellatores • fedelta • oratores • 962 • Vichinghi • Ottone I • cavalleria • laboratores • Saraceni • privilegio di Ottone • frammentazione • castelli Dopo l’accordo di Verdun, il sistema feudale entrò in crisi per lo strapotere acquisito dai feudatari che rendeva ingovernabile l’Impero a causa della sua estrema ............................... Inoltre, l’Europa dovette fare i conti con una nuova ondata di invasioni: da nord i ..............................., da est gli Ungari e da sud i ................................ Questo portò molti signori a rinchiudersi nei ............................... a scopo difensivo. Venne inoltre rafforzata una nuova classe, quella della ..............................., che doveva difendere i territori da tutte le minacce. La società medioevale risultò così divisa in tre ordini: i ..............................., nobili che si dedicavano alla difesa dei territori del feudo, i ..............................., cioè l’insieme di coloro che si dedicavano a coltivare la terra e ad allevare gli animali e i ..............................., cioè tutti i religiosi che dedicavano la loro vita alla preghiera e all’insegnamento del Vangelo. Con l’elezione dell’imperatore ............................... di Sassonia (...............................), l’autorità imperiale riprese vigore anche grazie alla nomina dei vescovi-conti. L’imperatore tolse i feudi ai conti e ai marchesi, ritenuti infedeli, e li affidò a ecclesiastici (vescovi-conti) che, non avendo figli, non potevano tramandare il feudo facendolo così, di fatto, tornare nelle mani dell’imperatore. Ben presto Ottone I entrò in contrasto con la Chiesa poiché, oltre a eleggere i vescovi-conti, pretendeva di intervenire nell’elezione del papa che doveva essere una persona gradita all’imperatore (...............................); inoltre dopo l’elezione il pontefice avrebbe dovuto giurare ............................... al sovrano. Questo atteggiamento determinerà lo scoppio di uno scontro tra i due poteri forti del Medioevo: la ............................... e l’Impero.
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Storia
Carlo Magno e l’Impero carolingio: splendore e crisi del sistema feudale
5 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. Il sistema feudale entra in crisi rendendo più debole l’Impero. Gli Ungari invasero l’Europa dalle terre del nord. I signori iniziarono a vivere nei castelli per mostrare a tutti il loro potere. La società medievale era divisa in quattro ordini. I vescovi-conti erano nominati dall’imperatore. Ottone I si accordò facilmente con il papa sulla nomina dei vescovi-conti. g) L’imperatore pretendeva di intervenire nell’elezione del papa. a) b) c) d) e) f)
6 Cosa succedeva alla morte di un vescovo-conte? a) Non avendo figli, il feudo veniva ereditato dai fratelli del defunto. b) I figli del vescovo-conte ottenevano il feudo dall’imperatore. c) Non avendo eredi, il feudo tornava all’imperatore. d) L’imperatore nominava vescovo-conte il primo figlio maschio del defunto.
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Geografia
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Il paesaggio pianeggiante e il paesaggio marino
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Le pianure sono territori, con un’altezza inferiore ai 300 mslm, che si sono formati con il deposito del materiale eroso dalle montagne da parte di fiumi, oppure per lo sprofondamento del terreno in seguito ai movimenti della crosta terrestre. Un territorio pianeggiante sopra i 300 m si chiama altopiano. Una pianura posta leggermente sopra il livello del mare è chiamata, invece, bassopiano. Infine, un’area pianeggiante sotto il livello del mare si chiama depressione. Il mare è l’insieme delle acque salate che circondano i continenti e le isole e che costituiscono il 70% della superficie terrestre. Per paesaggio marino intendiamo quello in cui avviene il contatto tra le terre emerse e il mare. Si tratta, quindi, del paesaggio costiero; la costa assume forme e caratteristiche molto diverse, spesso legate all’azione dell’acqua.
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Geografia
Il paesaggio pianeggiante e il paesaggio marino
1 Osserva con attenzione i seguenti paesaggi. Collega con delle frecce i termini, di seguito indicati, alle immagini. Attenzione! Alcune parole potrebbero appartenere a entrambi i paesaggi!
fiume • baia – campo coltivato • porto turistico • canale di irrigazione • costa frastagliata • golfo • imbarcazione turistica • macchia mediterranea • scoglio • argine • strada costiera • villaggio marittimo
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Il paesaggio pianeggiante e il paesaggio marino
Geografia
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2 Scrivi le parole nei punti indicati scegliendo tra: mare, stretto, bocca, pianura. Attenzione: una parola è ripetuta due volte.
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Hai già scelto dove andare in vacanza? .................................................................................................................................. Quale tipo di costa preferisci? Perché? ................................................................................................................................... .....................................................................................................................................................................................................................................
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Antologia
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Il racconto fantasy
Lo Hobbit Di seguito è riportato l’incipit del famoso romanzo di Tolkien Lo Hobbit. L’autore presenta il protagonista, il luogo in cui vive e la sua famiglia.
In una caverna sotto terra viveva uno Hobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, piena di resti di vermi e di trasudo fetido, e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna hobbit, cioè comodissima. Aveva una porta perfettamente rotonda, come un oblò, dipinta di verde, con un lucido pomello d’ottone proprio nel mezzo. La porta si apriva su un ingresso a forma di tubo, come un tunnel: un tunnel molto confortevole, senza fumo, con pareti foderate di legno e pavimento di piastrelle ricoperto di tappeti, fornito di sedie lucidate, e di un gran numero di attaccapanni per cappelli e cappotti: lo Hobbit amava molto ricevere visite. Il tunnel si snodava, inoltrandosi in profondità, anche se non in linea retta, nel fianco della collina (o meglio la Collina, come era chiamata da tutta la gente per molte miglia all’intorno) e molte porticine rotonde si aprivano su di esso, prima da una parte e poi dall’altra. Niente piani superiori per lo Hobbit: le camere da letto, i bagni, le cantine, le dispense (molto numerose), i guardaroba (c’erano camere intere destinate ai vestiti), le cucine, le sale da pranzo, erano tutti sullo stesso piano, anzi sullo stesso corridoio. Le camere migliori erano tutte sul lato sinistro (entrando), perché erano le sole ad avere finestre: finestre rotonde profondamente incassate che davano sul giardino e sui campi dietro di esso, lentamente degradanti verso il fiume. Questo Hobbit era uno Hobbit veramente benestante, e il suo nome era Baggins. I Baggins avevano vissuto nella zona attorno alla Collina da tempi immemorabili, e la gente li considerava molto rispettabili, non solo perché in generale erano molto ricchi, ma anche perché non avevano mai avuto alcuna avventura né fatto niente di imprevedibile: si poteva presupporre l’opinione di un Baggins su un problema qualsiasi senza che ci fosse bisogno di chiedergliela. Questa è la storia di come un Baggins ebbe un’avventura e si trovò a fare e dire cose del tutto imprevedibili. Può anche aver perso il rispetto del vicinato, ma in cambio ci guadagnò… bene, vedrete se alla fine ci guadagnò qualche cosa. La madre di questo nostro Hobbit, così diverso dagli altri – ma che cos’è uno Hobbit? Credo che al giorno d’oggi gli Hobbit abbiano bisogno di essere in qualche modo descritti, dal
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Il racconto fantasy
Antologia
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momento che sono diventati rari e timorosi della Gente Grossa, come ci chiamano. Sono (o erano) gente piccola, alti all’incirca la metà di noi, e più minuti dei Nani barbuti. Gli Hobbit non hanno barba. Del resto, poco o niente di magico c’è in loro, tranne il modo comunissimo in cui spariscono silenziosamente e velocemente quando gente grossa e stupida come me e voi capita lì attorno, facendo il rumore di un elefante, che essi possono sentire a un miglio di distanza. Tendono a metter su un po’ di pancia; vestono di colori vivaci (soprattutto di verde e di giallo); non portano scarpe, perché i loro piedi sviluppano piante naturalmente dure come il cuoio e un vello fitto, caldo e scuro come quello che hanno in testa (che è riccioluta); hanno lunghe, abili dita scure, facce gioviali, e ridono con risa profonde e pastose (specialmente dopo il pranzo, che consumano due volte al giorno, se ci riescono). Adesso ne sapete abbastanza per andare avanti. Come dicevo, la madre di questo Hobbit – di Bilbo Baggins, cioè – era la famosa Belladonna Tuc, una delle tre considerevoli figlie del Vecchio Tuc, capo degli Hobbit che vivevano di là dall’Acqua, cioè oltre il piccolo fiume che scorreva ai piedi della Collina. Si diceva spesso (in altre famiglie) che molto tempo addietro uno degli antenati dei Tuc doveva aver preso in moglie una Fata. Naturalmente questo era assurdo, ma certo v’era ancora qualcosa di non tipicamente Hobbit in loro, e di tanto in tanto qualche membro del clan Tuc partiva e aveva avventure. Spariva discretamente, e la famiglia metteva tutto a tacere; ma rimaneva il fatto che i Tuc non erano così rispettabili come i Baggins, pur essendo indiscutibilmente più ricchi. Non che Belladonna Tuc avesse mai avuto una qualsiasi avventura dopo aver sposato Bungo Baggins. Bungo, cioè il padre di Bilbo, costruì per lei (e in parte col denaro di lei) la più lussuosa hobbitcasa che si potesse trovare sotto la Collina, o sopra la Collina o di là dall’Acqua, e rimasero lì fino alla fine dei loro giorni. Tuttavia, è probabile che Bilbo, l’unico figlio di Belladonna, sebbene fosse e si comportasse esattamente come una seconda edizione del suo solido e tranquillo padre, avesse ereditato dalla parte dei Tuc qualcosa di strano nella sua natura, qualcosa che aspettava solo l’occasione per venire alla luce. L’occasione arrivò solo dopo che Bilbo fu cresciuto, quando aveva circa cinquant’anni, e viveva nella bella casa di suo padre che vi ho appena descritto: quando cioè si era “sistemato” in apparenza per sempre. (Da J.R.R. Tolkien, Lo Hobbit)
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STEP
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Antologia
Analisi e comprensione del testo
1 Chi è il protagonista del brano? a) Bungo Baggins.
b) Belladonna Tuc.
c) Un nano.
d) Bilbo Baggins.
2 Dove vive Bilbo? a) b) c) d)
In una caverna hobbit. In una tana hobbit. In un oblò. In una villa hobbit.
3 Completa la tabella con i dati che puoi ricavare dal brano, formando l’identikit di uno Hobbit. Altezza Abbigliamento Capigliatura e barba Corporatura Piedi Espressione del volto Abitazione Alimentazione
4 Relativamente ai Baggins, nel brano si dice che “la gente li considerava molto rispettabili, non solo perché in generale erano molto ricchi, ma anche perché non avevano mai avuto alcuna avventura né fatto niente di imprevedibile”. Questo ti fa capire che gli Hobbit: a) b) c) d)
sono ricchissimi. amano spostarsi continuamente ed essere sempre in viaggio. non amano le avventure e gli imprevisti. sono gente inaffidabile.
5 Il brano letto è l’esordio di un romanzo fantasy. Questo genere letterario prevede l’utilizzo di personaggi fantastici e immaginari, che si muovono all’interno di uno scenario anch’esso fantastico. Riporta nella tabella seguente i personaggi, le creature e i luoghi di fantasia che vengono citati nel brano. Personaggi
Creature
Luoghi
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Analisi e comprensione del testo
Antologia
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6 Il nome dello Hobbit, menzionato fin dalla prima riga del brano, viene citato dall’autore solo molto più tardi. In questo modo l’autore riesce a: a) b) c) d) e)
confondere il lettore. aumentare la curiosità del lettore. ingannare il lettore. non far capire che cosa succederà dopo. spingere il lettore a continuare la lettura.
V V V V V
F F F F F
7 La forma verbale “si diceva” è: a) passiva.
b) intransitiva.
c) impersonale.
d) riflessiva.
8 Nell’espressione “nella bella casa di suo padre che vi ho appena descritto” la parola sottolineata è: a) pronome relativo. b) congiunzione.
c) preposizione. d) pronome esclamativo.
“I racconti fantasy mi fanno sempre emozionare, perché mi piace immaginare di vivere in quei mondi lontani e pieni di magia”. E tu? Cosa ne pensi del genere fantasy? Esponi brevemente il tuo parere. ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... .......................................................................................................................
Il puzzle della fiaba
SCRIVERE UN RACCONTO FANTASY
Scegli almeno un elemento per categoria tra quelli indicati di seguito e componi un racconto fantasy (lunghezza minima del testo 15 righe).
PROTAGONISTI
ANTAGONISTI
LUOGHI
Crudo Hamming Gondar Romilda Boring Strick
Il drago Sgrunt Il signore delle terre desolate La strega del Nord L’elfo dello stagno stregato Lo scrutatore dell’ignoto
Il mare dell’ipnosi L’orrido delle 7 sorelle La palude infiammata La voragine della desolazione La foresta dei cedri urlanti
MEZZI MAGICI
AIUTANTI DEL BENE
AIUTANTI DEL MALE
L’anello di Soliman La spada dei Troll Il mantello del vegliardo L’arco incantato Il cavallo alato
Lo stregone Citron Il riccio “spara aghi” Il folletto rubacuori Il principe Brag Lo sciamano Puck
I lupi mannari L’ombra dalle 5 vite La vipera delle caverne L’alligatore solitario Il condor dal becco assassino
1. Hai trovato interessanti questi racconti? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 molto). 2. Hai imparato qualcosa di nuovo? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 3. Hai trovato difficile questo brano? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto).
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Epica
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Il poema epico
L’ILIADE L’Iliade è un poema epico greco in versi, diviso in 24 canti o libri. Il titolo significa «vicenda di Ilio», cioè di Troia, chiamata anche Ilio dal nome del suo fondatore llo. Secondo la tradizione è stata scritta dal poeta greco Omero. Ci sono però pochissime notizie su questa figura e alcuni studiosi ritengono che questo poeta non sia mai esistito. L’Iliade parla della guerra di Troia, ma non la racconta tutta: si concentra solo sulle vicende avvenute nel corso di 51 giorni, durante il decimo e ultimo anno di guerra. La guerra degli Achei (Greci), contro la città di Troia è un fatto storico. La città di Troia ostacolava l’espansione commerciale degli Achei a oriente, nel mar Nero. Così gli Achei assediarono, distrussero e incendiarono la città di Troia, probabilmente tra il 1220 e il 1200 a.C. L’archeologo tedesco Heinrich Schliemann ha dimostrato l’esistenza di Troia più volte distrutta e incendiata. Nella seconda metà del XIX secolo, l’archeologo iniziò degli scavi sulla collina di Hissarlik, dove doveva sorgere Troia e scoprì i resti della città di Troia. La guerra di Troia è però legata anche a una leggenda: a causa di Paride, uno dei figli di Priamo, re di Troia. Paride si innamora della bellissima Elena (moglie di Menelao, re di Sparta), promessagli in sposa dalla dea Afrodite. Paride rapisce Elena e la porta con sé a Troia. Allora Menelao, per vendicarsi, chiede l’aiuto di Agamennone, suo fratello, e di tutti i principi achei. Insieme partono per assediare la città di Troia. I personaggi dell’Iliade sono uomini e dei. Gli uomini hanno caratteristiche fisiche e morali eccezionali, quasi sovrumane. Gli dei hanno poteri soprannaturali, ma provano gli stessi sentimenti, le stesse passioni degli uomini. Alcuni dei proteggono e aiutano gli Achei; altri dei proteggono i Troiani. Solo Zeus, che rappresenta la giustizia, non protegge né gli Achei né i Troiani. La vicenda dell’Iliade ruota attorno alla famosa ira di Achille, che scontrandosi contro Agamennone e ritirandosi dalla guerra, porterà molte disgrazie agli Achei.
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Epica
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L’antefatto dell’Iliade
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Il giudizio di Paride Esistono molti racconti di miti e leggende del mondo classico. In questo racconto con uno stile moderno e un po’ scherzoso si spiega l’origine della guerra di Troia. Leggilo con attenzione perché è più serio di quanto sembrerebbe a prima vista e svela alcuni aspetti della mentalità antica. Teti, una delle dee del mare, doveva sposare Peleo re di Ftia1, e tutti gli dei si erano riuniti a festeggiare gli sposi. Fra gli invitati c’era Eros, figlio di Afrodite e, come sua madre, dio dell’amore. Era un bambino biondo, bello e birichino, che scherzava con tutti e portava sempre con sé l’arco e le frecce. Quando voleva che qualcuno, uomo o dio, si innamorasse, scoccava una delle sue frecce e chi veniva colpito s’innamorava immediatamente. Eros, perciò, se ne stava al pranzo di nozze al posto d’onore, accanto alla sposa. Chirone, uno dei centauri2 venuti al banchetto, parlò di Achille che doveva nascere da Teti, dell’eroe biondo che avrebbe meravigliato il mondo col suo valore inarrivabile. Poi Ganimede3, il prediletto di Zeus, versò dalle anfore d’oro il nettare, vino degli dei: tutti gli dei cominciarono allora a mangiare e a bere, e se ne stavano contenti e in pace. Giunse però Eris, la dea della discordia che, rabbiosa per non essere stata invitata, decise di vendicarsi degli dei. Così volò nel giardino delle Esperidi4, dove c’era un albero dalle mele d’oro; colse una mela, ci scrisse sopra qualcosa e tornò nell’Olimpo. Lì, lesta lesta, prima che Eros la vedesse, gettò la mela sulla tavola e scappò via. Quando gli dei videro quella mela d’oro, sentirono il forte desidero di toccarla e di leggere quello che c’era scritto. Perciò si affannavano, gridavano, litigavano… e Eris, da lontano, guardava e se la godeva. Era riuscita a mettere scompiglio nell’Olimpo. Finalmente Zeus, il padre degli uomini e degli dei, prese in mano la mela e lesse quello che c’era scritto: ‘Alla più bella’. Gli dei si quietarono, ma figuratevi un po’ che baccano fecero le dee! Specialmente le più belle: Pallade Atena, Era, moglie di Zeus, e Afrodite. Le tre dee facevano a chi 1 Ftia: città della Tessaglia nella Grecia strillava di più. settentrionale. A un tratto Zeus si alzò in piedi facendo tremare 2 Chirone, uno dei centauri: Chirone sarà il maestro di Achille; i centauri erano esseri l’Olimpo e mettendo tutti a tacere. “La dea più belmitologici, metà uomini e metà cavalli. la” disse Zeus “avrà la mela d’oro. Ma non sarò io a 3 Ganimede: giovinetto bellissimo che fu giudicare né alcuno degli altri dei. Sarà un mortale a rapito da Giove e portato sull’Olimpo perché facesse il coppiere degli dei. fare da giudice. In una capanna, ai piedi del monte 5 4 Esperidi: le tre figlie di Atlante (Egle, Aretusa, Ida ,” continuò Zeus “vive un bellissimo giovinetto Espera) custodi del giardino dove cresceva che si chiama Paride Alessandro. Egli si crede figlio l’albero delle mele d’oro. del pastore Agelao6, ma invece è un principe, figlio 5 Monte Ida: monte dell’Asia Minore, presso Troia. di Priamo, re di Troia. Paride Alessandro giudicherà. 6 Agelao: a lui Priamo aveva affidato Paride, Afrodite, Era e Pallade vadano da lui: Ermes le acallontanandolo da Troia, perché l’oracolo compagni”. aveva predetto che sarebbe stato la rovina della città. Ermes era un dio che aveva le ali ai piedi e faceva le commissioni per gli altri dei. Zeus diede la mela d’oro a
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Epica
L’antefatto dell’Iliade
Ermes, che condusse le tre dee sul monte Ida. L’Olimpo tornò in pace e il pranzo di nozze continuò. Paride se ne stava solo sul prato, all’ombra del faggio antico, quando all’improvviso gli apparve Ermes che gli parlò come se lo conoscesse da molto tempo. “Non spaventarti, Paride Alessandro” disse Ermes “vieni a giudicare le dee che hanno lasciato il cielo per farsi vedere da te. Decidi quale ti pare la più bella e dà a lei questa mela”. Paride alzò gli occhi e guardò stupito le tre bellissime dee. Fino ad allora non aveva mai pensato di essere un grand’uomo, ma adesso gli pareva di diventare il più fortunato tra gli uomini! Invece, povero Paride, stavano per iniziare tutti i suoi guai! Mentre stava in silenzio ad ammirare le tre dee, una di loro, Pallade Atena, lo prese per mano e gli parlò. “Vieni, figlio di Priamo, vieni ad ammirare la dea della guerra e della sapienza. Tu dovrai difendere le mura di Troia; se tu darai a me la mela, io ti farò diventare un uomo saggio, io salverò la tua città e ti farò diventare il più forte fra tutti i guerrieri”. Subito dopo parlò Era. “Guardami, Paride” disse “guarda la sposa di Zeus, del padre degli dei. Tu sei principe e figlio di re, ma io posso farti diventare il re più potente del mondo: tutta l’Asia ti obbedirà se darai la mela a me!” Infine parlò Afrodite. Disse: “O Paride! Guarda Afrodite, la dea del piacere. Tu sei giovane e figlio di re e ti devi divertire. Se darai la mela d’oro a me, ti darò in moglie Elena, la donna più bella del mondo. E tu sarai felice, perché niente è più piacevole che vivere con una bella donna”. Paride guardò Afrodite che sorrideva, era davvero affascinante; l’idea di poter vivere con la più bella donna del mondo lo vinse, ed egli diede ad Afrodite la mela d’oro. Era e Pallade lo fissarono un momento in silenzio, come per rimproverarlo7: poi le tre dee sparirono, 7 per rimproverarlo: d’ora in avanti le due Ermes sparì, e tutti tornarono nell’Olimpo. dee parteggeranno per i Greci e odieranno i Troiani.
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(Riduz. e adatt. da L.Orvieto, Storie della storia del mondo, Giunti)
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Analisi e comprensione del testo
Epica
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1 Quali di questi dei e dee sono stati invitati alle nozze di Peleo e Teti? a) b) c) d)
Paride, Poseidone, Afrodite, Zeus, Eros. Pallade, Poseidone, Afrodite, Zeus, Eros. Pallade, Poseidone, Afrodite, Zeus, Eris. Peleo, Chirone, Afrodite, Zeus, Eros.
2 Dove si svolgono le nozze di Peleo e Teti? a) b) c) d)
Nel giardino delle Esperidi. Nel palazzo di Peleo e Teti. Sull’Olimpo. Nell’isola di Ogigia.
3 Chi “Era un bambino biondo, bello e birichino, che scherzava con tutti e portava sempre con sé l’arco e le frecce”? a) Ganimede. b) Chirone.
c) Paride. d) Eros.
4 Che cosa significa “Egli si crede figlio del pastore Agelao”? a) b) c) d)
Paride essendo cresciuto presso il pastore Agelao crede di essere suo figlio. Paride ha strane idee in testa. Paride si dà delle arie. Agelao crede che Paride sia suo figlio.
5 Ricerca nel testo e scrivi a che proposito sono citate le Esperidi. .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
6 Quale dea pronuncia le seguenti frasi? Afrodite
Pallade Atena
Era
a) Vieni, figlio di Priamo. b) Io posso farti diventare il re più potente del mondo. c) Io ti farò diventare un uomo saggio. d) Niente è più piacevole che vivere con una bella donna. e) Tutta l’Asia ti obbedirà. f) Tu dovrai difendere le mura di Troia.
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Epica
Analisi e comprensione del testo
7 Elenca il nome di almeno tre divinità secondarie citate nel mito. .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
8 Perché Eris lancia la mela d’oro nella sala del banchetto? a) b) c) d)
È gelosa perché anche lei è innamorata di Peleo. Teti le sta antipatica. Vuole vendicarsi perché non è stata invitata alle nozze. È dispettosa di natura.
9 Chi è Ganimede? a) Il messaggero degli dei. b) Il coppiere degli dei.
c) Il portavoce degli dei. d) Il cugino di Teti.
10 Perché Paride decide di dare la mela d’oro ad Afrodite? ............................................................................................ ............................................................................................ ............................................................................................ ............................................................................................ ............................................................................................
Dalle prime pagine: l’offesa a Crise Dopo il proemio e l’accenno all’ira di Achille, la narrazione dell’Iliade fa un passo indietro, raccontando le ragioni della lite fra l’eroe greco e Agamennone: la causa della contesa risiede nell’offesa che quest’ultimo ha recato a Crise, un sacerdote troiano, protetto dal dio Apollo, che aveva chiesto con suppliche la riconsegna della figlia Criseide. La giovane era stata catturata durante un attacco dei Greci e, diventata schiava, era stata assegnata al capo della spedizione greca. Agamennone respinge con arroganza la supplica di Crise ma, in questo modo, offende il dio Apollo. Per questo il dio invierà una violenta pestilenza che causerà lo scontro tra Achille e Agamennone da cui prenderà avvio e si svilupperà tutta la vicenda dell’Iliade.
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L’antefatto dell’Iliade
La richiesta di Crise
Ma chi tra gli dei li fece lottare in contesa? Il figlio di Zeus e Latona1; egli, irato col re, 10 mala peste nascere nel campo2, la gente moriva, perché Crise l’Atride trattò malamente il sacerdote3; costui venne alle navi rapide degli Achei per liberare la figlia, con riscatto infinito, avendo tra mano le bende d’Apollo che lungi saetta, 15 intorno allo scettro d’oro4, e pregava tutti gli Achei ma soprattutto i due Atridi, ordinatori d’eserciti5: -Atridi, e voi tutti, Achei schinieri robusti6, a voi diano gli dei, che hanno le case d’Olimpo, d’abbattere la città di Priamo, di ben tornare in patria; 20 e voi liberate la mia creatura, accettate il riscatto, venerando il figlio di Zeus, Apollo che lungi saetta.
La reazione d’Agamennone
Allora gli altri Achei tutti acclamarono fosse onorato7 quel sacerdote, accolto quel ricco riscatto. Ma non piaceva in cuore al figlio d’Atreo, Agamennone, 25 e lo cacciò malamente, aggiunse comando brutale: - Mai te colga, vecchio, presso le navi concave, non adesso a indugiare, non in futuro a tornare, che non dovesse servirti più a nulla Io scettro, la benda del dio8! Io non la libererò: prima la coglierà vecchiaia 30 nella mia casa, in Argo, lontano dalla patria, mentre va e viene al telaio e accorre al mio letto9. Ma vattene, non m’irritare, perché sano e salvo tu parta.
La preghiera ad Apollo
Disse cosi, tremò il vecchio, obbedì al comando, e si avviò in silenzio lungo la riva del mare urlante10; 35 ma poi, venuto in disparte, molto vegliardo11 pregò il sire Apollo, che partorì Latona bella chioma: -Ascoltami, Arco d’argento12, che Crisa proteggi, e Cilla divina, e regni sovrano su Tenedo13, Sminteo14, se mai qualche volta un tempio gradito t’ho eretto, 40 e se mai t’ho bruciato cosce pingui15 di tori o capre, compimi questo voto: paghino i Danai16 le lacrime mie con i tuoi dardi17.
La peste
Disse così pregando: e Febo Apollo l’udì, e scese giù dalle cime d’Olimpo, irato in cuore, 45 l’arco avendo a spalla, e la faretra chiusa sopra e sotto: le frecce sonavano sulle spalle dell’irato al suo muoversi; egli scendeva come la notte. Si postò dunque lontano dalle navi, lanciò una freccia, e fu pauroso il ronzio dell’arco d’argento. 50 I muli colpiva in principio e i cani veloci, ma poi mirando sugli uomini la freccia acuta lanciava; e di continuo le pire dei morti ardevano, fitte18. (Estratto da Omero, Iliade, Einaudi)
Epica
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1 Il figlio di Zeus e Latona: è Apollo. 2 mala… campo: scatenò nell’accampamento dei Greci una peste terribile. 3 perché Crise… il sacerdote: perché Agamennone (l’Atride) aveva trattato male il sacerdote Crise, padre di Criseide. 4 avendo…d’oro: tenendo in mano uno scettro d’oro, simbolo della carica di sacerdote, su cui erano avvolte le bende sacre al dio; presso i Greci le bende indicavano anche la condizione di chi rivolgeva una supplica. 5 I due…eserciti: Agamennone e suo fratello Menelao, comandanti di eserciti. 6 schinieri robusti: dalle forti corazze. Gli schinieri sono placche di bronzo che proteggono la parte anteriore della gamba, dal ginocchio al piede. Qui è epiteto dei guerrieri greci. 7 acclamarono… onorato: approvarono che venisse accontentato. 8 che non… del dio!: o non potrai più fare sacrifici al dio Apollo (perché ti ammazzerò). 9 mentre…letto: Agamennone vuole portare in Grecia Criseide e farne la sua schiava e concubina. 10 urlante: rumoroso. 11 il vegliardo: il vecchio. 12 Arco d’argento: si riferisce ad Apollo, detto “Arco d’argento” per la sua abilità con le frecce. 13 Crisa… Cilla… Tenedo: sono località sacre ad Apollo. 14 Sminteo: epiteto attribuito ad Apollo, dal nome Sminte, luogo a lui sacro. 15 t’ho… pingui: ti ho offerto in sacrifico molte cosce grosse (di animali). 16 Danai: altro nome degli Achei. 17 dardi: frecce. 18 Le pire… fitte: numerose cataste di legna bruciavano per incenerire i corpi dei morti.
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STEP
5
Epica
Analisi e comprensione del testo
1 Quale divinità suscita la peste nell’accampamento dei Greci? a) Zeus.
b) Apollo.
c) Ermes.
d) Atena.
2 Perché questa divinità è adirata con Agamennone? .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
3 Che cosa chiede Crise ad Agamennone e quale risposta ottiene? .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
4 Con quale espressione Agamennone chiama Crise? .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
5 Come si comporta Agamennone nei confronti di Crise? .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
6 A quale personaggio è riferita l’immagine “egli scendeva come la notte” (v. 47)?
..........................................................................................................................
Di quale figura retorica si tratta? a) Epiteto.
b) Personificazione.
c) Similitudine.
d) Metafora.
7 È tipico dello stile omerico l’impiego di epiteti che “riassumono” le caratteristiche principali di personaggi e cose. Indica per ciascuno di questi qual è il corrispondente epiteto utilizzato nel testo e che cosa significa, come nell’esempio. a) Navi Epiteto: .veloci ......................................... Significato: . .rapide .................................... b) Apollo Epiteto: .......................................... Significato: ...................................... c) Achei/Greci Epiteto: .......................................... Significato: ......................................
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d) Navi Epiteto: .......................................... Significato: ...................................... e) Latona Epiteto: .......................................... Significato: ......................................
Grammatica
STEP
5
Il pronome
Il pronome è una parte variabile del discorso, che può sostituire un nome o un’altra parte del discorso. In italiano i pronomi si dividono in pronomi personali, relativi, dimostrativi, possessivi, indefiniti, interrogativi, esclamativi.
1 Scrivi nelle parentesi il nome che è stato sostituito dal pronome sottolineato.
Es. Luca ha comprato delle uova, che (le uova) gli serviranno per fare una torta. a) Questo vestito è troppo lungo, quello (........................) è della giusta taglia. b) Io ho portato la mia ricerca, dov’è la tua (........................)? c) A Marco non è piaciuto il cappellino, perché era troppo piccolo per lui (........................). d) Anna è uscita con l’ombrello, ma l’ha (........................) dimenticato a scuola. e) Lucia era entusiasta, quando le (........................) hai dato il tuo regalo.
f) Hai comprato il pane o te ne (........................) sei dimenticato? g) Non ho portato tutti i dolci, ma solo alcuni (........................). h) I ragazzi entrarono quasi tutti, solo uno (........................) restò in cortile. i) Chiara era contenta, perché la professoressa le (........................) ha fatto molti complimenti. j) Giuseppe, resta in casa o ti (........................) ammalerai!
I pronomi personali si dividono in pronomi personali soggetto (io, tu, egli, noi, voi, essi) e complemento (mi/me, ti/te, si/lui/lei, ci, vi, si/loro) in base alla funzione che svolgono all’interno della frase. Questi pronomi possono essere classificati in base alla persona (prima, seconda e terza) e al numero (singolare e plurale). Solo i pronomi di terza persona singolare si differenziano anche in base al genere (maschile e femminile).
SOGGETTO COMPLEMENTO
I persona singolare
II persona singolare
III persona singolare
I persona plurale
II persona plurale
III persona plurale
Io
Tu
Egli, esso, essa (lui, lei)
Noi
Voi
Essi, esse (loro)
Mi, me
Te, ti
Lui, lei, lo, gli, la, le, ne, si
Ci
Vi
Li, le, ne, si, loro
NOTA Lui, lei, loro, in passato, erano usati solo come pronomi personali complemento, ma, ormai da diversi anni, è ammesso il loro uso come pronomi personali soggetto.
65
STEP
5
Grammatica
Il pronome
2 Nelle seguenti frasi sottolinea in rosso i pronomi personali complemento e in blu quelli soggetto. a) Tu sei stato molto scortese a non salutarla. b) Fabiana non ti ha visto l’altro giorno. c) Lucia andò allo spettacolo, ma ne restò delusa. d) Non gli piace mai niente: Francesco è proprio incontentabile! e) Io le ho proposto di fare il bagno, ma aveva mangiato da poco.
f) Io te l’avevo detto: non dovevi fidarti. g) L’ha detto lui in persona. h) Ti dispiace spostarti un po’ a destra? i) Il mare le sembrava uno spettacolo meraviglioso. j) La vetta del monte gli apparve al di sopra delle basse colline.
3 Riscrivi le seguenti frasi sostituendo al nome sottolineato il corretto pronome personale. Es. Giulio è andato al mare = Egli è andato al mare; Ho dato il regalo a Lucio = Gli ho dato il regalo. a) Fabiana ha preparato la crostata. b) Mi sono dimenticata del regalo. c) Hai dato il resto alla mamma? d) Non ho visto i ragazzi arrivare. e) Ho consegnato il pacco ai miei amici.
f) I fantasmi apparvero all’improvviso. g) I ragazzi aprirono subito le caramelle. h) Giuseppe ha portato la sua tenda. i) La torta era davvero buonissima. j) Pamela ha comprato un libro interessante.
I pronomi relativi sostituiscono un nome o un’altra parte del discorso, mettendo in relazione due frasi fra loro. Essi sono: che, cui (invariabili), il quale/la quale/i quali/le quali. Es. In strada c’era un bambino, che giocava. Attenzione! Chi è considerato pronome doppio o misto, perché ha sia la funzione di pronome dimostrativo, sia quella di pronome relativo. Chi può anche essere usato come pronome interrogativo, quando introduce una domanda.
4 Nelle seguenti frasi sottolinea i pronomi relativi. a) Ho visto Luca che passeggiava nel parco. b) Ieri ho incontrato Marta, a cui dovevo restituire il libro che mi aveva prestato. c) Colui che è senza peccato scagli la prima pietra. d) Ieri ho salutato Luca, il quale però non mi ha visto. e) Tommaso non sopporta la luce che entra dalla finestra.
f) Le onde si infrangevano sugli scogli i quali si trovavano vicino alla spiaggia. g) Per fortuna Fabrizio mi ha parlato di quella festa, di cui mi ero completamente scordato. h) Giacomo mi ha parlato della vacanza, che volete fare a giugno. i) Can che abbaia non morde. j) Mi sono scordato il motivo per cui ero venuto.
Attenzione! Che non è sempre un pronome relativo: infatti può essere anche congiunzione o pronome/aggettivo interrogativo o esclamativo. Che è pronome relativo solo quando può essere sostituito da il/la quale − i/le quali.
66
STEP
Il pronome
Grammatica
5
5 Sottolinea che solo quando è un pronome relativo. a) Marco ha detto che andrà lui al supermercato. b) Mario, che è appassionato di elettronica, è bravo ad aggiustare i computer. c) Giulia afferma che è necessario portare più panini al picnic. d) Marcello ha un cane, che è molto intelligente. e) Il pappagallo che si trova allo zoo ripete ogni genere di frase. f) Ilaria, che domani compie gli anni, farà una grande festa. g) Che cosa hai detto? h) Che bello passeggiare nel parco! i) Ho molto apprezzato il regalo che mi hai fatto a Natale. j) La nonna dice sempre che bisogna fare attenzione. I pronomi dimostrativi, possessivi, indefiniti, interrogativi ed esclamativi hanno caratteristiche simili agli aggettivi determinativi, ai quali per lo più corrispondono. L’unica differenza fra pronomi e aggettivi è che gli aggettivi accompagnano un nome, mentre i pronomi lo sostituiscono. Es. La tua penna è nell’astuccio, tua = aggettivo possessivo. Non ho visto la penna di Lucia, ma la tua è nell’astuccio, tua = pronome possessivo. Esistono tuttavia alcuni dimostrativi e indefiniti che possono essere usati solo come pronomi: • dimostrativi: costui, costei, costoro, colui, colei, coloro, questi, quegli, ciò; • indefiniti: uno/a, qualcuno/a, ognuno/a, chiunque, altri, chicchessia, qualcosa, alcunché, niente, nulla.
6 In quale delle seguenti frasi la parola questo è un pronome? a) Questo albergo è molto accogliente. b) Ho scelto questo, perché è il migliore.
c) Ieri sono andato in questo ristorante. d) Questo ragazzo è mio amico.
7 In quale delle seguenti frasi la parola mia è un aggettivo? a) Ho portato la tua borsa ma ho dimenticato la mia. c) Giovanni passa le vacanze da mia mamma. b) La tua auto va a gasolio, la mia a benzina. d) La tua casa è a Genova, la mia a Milano.
8 Sottolinea in rosso gli aggettivi determinativi e in blu i pronomi. a) Marinella è andata a trovare suo fratello. b) Quel signore è stato gentilissimo, non come l’altro. c) Mario ha comprato quello, non questo. d) Quale coperta hai scelto? e) Che spettacolo i fuochi d’artificio di ieri sera! f) Che hai combinato?
Il mio mantello è più caldo del tuo. Chi era costui? Giuseppe ha la tua maglietta. Pietro ha raccolto alcune delle sue cose ed è andato via. k) A Lucia piace molto la pasta, quanta ne ha mangiata ieri! g) h) i) j)
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STEP
5
Grammatica
Il pronome
9 Sottolinea tutti i pronomi presenti nel brano. Il signore e la signora Dursley possedevano tutto quel che si poteva desiderare, ma avevano anche un segreto, e il loro più grande timore era che qualcuno potesse scoprirlo. Loro non credevano che avrebbero potuto sopportare che qualcuno venisse a sapere dei Potter. La signora Potter era la sorella della signora Dursley, ma non si vedevano da anni. […] I Dursley rabbrividivano al solo pensiero di quel che avrebbero detto i vicini se i Potter si fossero fatti vedere nei paraggi. Sapevano che i Potter avevano anche loro un figlio piccolo, ma non lo avevano mai visto. E il ragazzino era un’altra buona ragione per tenere i Potter a distanza: non volevano che Dudley frequentasse un bambino di quel genere. (Da J.K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale)
10 Ora inserisci correttamente nella tabella i pronomi che hai sottolineato negli esercizi 8 e 9. Personali
Relativi
Indefiniti
Possessivi
Dimostrativi
Interrogativi
Esclamativi
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11 Esegui l’analisi grammaticale dei seguenti pronomi. Specifica il tipo di pronome (personale, relativo ecc.), il genere e il numero (solo quando è possibile). Solo per i pronomi personali specifica la persona (prima, seconda o terza) e la funzione (soggetto o complemento). a) uno b) essi c) gli d) mie e) costui f) ognuno g) quanto! h) ciò i) cui j) che?
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STEP
L’angolo dell’ortografia
Grammatica
5
L’angolo dell’ortografia: l’accento Tutte le parole hanno l’accento (accento tonico), ma solo alcune hanno anche l’accento grafico, cioè scritto sulla parola stessa. L’accento grafico è obbligatorio: 1) sulle parole tronche (accentate cioè sull’ultima lettera) di due o più sillabe: sarò, libertà; 2) in alcuni monosillabi come ciò, già, giù, piè, più, può, scià; 3) su alcuni polisillabi per distinguerli dai loro omografi: àncora/ancòra, bàlia/balìa; 4) in alcuni monosillabi che, senza accento, potrebbero essere confusi con parole che hanno la stessa grafia, detti omografi:come né, lì, là, dì.
1 Metti l’accento o cancellalo nelle parole in corsivo. a) E già stata comprata la bicicletta per il compleanno di Giorgio. b) Il giorno e l’alternarsi di di e notte. c) Dì solito non ricevo a quest’ora. d) Ho capito che vuoi essere interrogato! e) Non uscire ché fa freddo. f) Non riesco a venire ne oggi ne domani. g) Nè ho parlato con Antonio proprio stamattina. h) Li ha mandati di la! i) Oggi nessuno mi da ascolto! j) Beatrice si lava i capelli tutte le sere. k) Federica è abituata a bere il te ogni giorno alle cinque, dà vera donna inglese! l) Verrò da voi il prossimo week-end. m) Credo non ne abbia parlato con nessuno.
2 In queste frasi mancano dieci accenti; inseriscili opportunamente. a) Riccardo mi da sempre una mano, e proprio un bravo ragazzo! b) Selene non è venuta a scuola ne ieri ne oggi. c) Giulia ha prestato la gomma all’amica. d) Sara è andata la a cercare le amiche. e) Davide ha rovesciato il tè sulla maglia di Claudia. f) Non passare di li, se non vuoi farti del male! g) Ho saputo che Eleonora e tornata. h) Il buon di si vede dal mattino. i) Se domenica il tempo e bello andremo a sciare. j) Chiara ha dimenticato li l’astuccio e lo zaino.
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STEP
5
Grammatica
L’angolo dell’ortografia
L’angolo dell’ortografia: il troncamento e l’elisione Il troncamento è la caduta di una vocale o di una sillaba alla fine di una parola (che può avvenire anche quando la parola successiva inizia per consonante). L’elisione è l’uso dell’apostrofo tra due parole (la prima deve finire per vocale e la seconda deve iniziare per vocale). Il troncamento è obbligatorio: 1) con dottore, signore, ingegnere, suora e un nome proprio: suor Giovanna; dottor Colombo; 2) con uno e i suoi composti (nessuno, qualcuno, ciascuno, alcuno ecc.): nessun altro; ciascun bambino; 3) con tale, quale e il verbo essere: qual è; tal è; 4) con quello, bello e santo: San Luca; quel cane. ATTENZIONE in particolare a queste eccezioni (sono troncamenti che vogliono l’apostrofo!): 1) po’ (= poco); 2) cinque verbi all’imperativo: da’, di’, fa’, sta’, va’ (che stanno per dai, dici, fai, stai, vai). L’elisione è obbligatoria: 1) con gli articoli singolari UNA, LO, LA e con le preposizioni articolate formate da lo e la (es. dell’, nell’): un’amicizia; l’ozio; dell’uomo; nell’indice ecc; 2) con alcuni aggettivi come bello/a, santo/a, questo/a, quello/a: Sant’Ugo; quest’anno; quell’erba; 3) in espressioni come mezz’ora, senz’altro, quattr’occhi ecc. 4) con CI, DOVE e COME davanti al verbo essere: c’è; dov’è; com’è. ATTENZIONE in particolare a: tutt’uno ma non tuttuno; tutt’oggi ma non tuttoggi; tutt’altro ma non tuttaltro; tuttora ma non tutt’ora.
3 In ogni frase ci sono due parole scritte unitamente come se fossero una parola sola. Riscrivi nell’apposito spazio le due parole distinte, separandole con l’apostrofo. a) Nellarea sciistica delle Dolomiti ci sono moltissime piste. ....................................................................................................................... b) Non sono daccordo con te. .......................................................................................................................
c) Basterebbe allenarsi mezzora al giorno per essere sempre in forma. ....................................................................................................................... d) Giacomo e Luigi non sinteressano mai della mia situazione. ....................................................................................................................... e) Simone ha già letto unaltra pagina. ....................................................................................................................... f) Ho deciso che questinverno andrò spesso a pattinare. ....................................................................................................................... g) Mia nonna ogni settimana fa una visita nella chiesa di Santangelo. ....................................................................................................................... h) Nella chiesa di San Clemente, a Roma, c’è unantica iscrizione. ....................................................................................................................... i) Oggi Carlo ha avuto proprio una bellidea. ....................................................................................................................... j) Matteo parteciperà senzaltro alle gare. .......................................................................................................................
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STEP
L’angolo dell’ortografia
Grammatica
5
4 Nelle seguenti frasi c’è una coppia di parole tra le quali è richiesto un troncamento. Trascrivila, senza inserirvi l’apostrofo. a) Nessuno ragazzo ha svolto i compiti in modo corretto. ....................................................................................................................... b) Suora Elisabetta ha una borsa piena di doni per i suoi bambini. .......................................................................................................................
c) La chiesa di Roma è dedicata a Santo Pietro. ....................................................................................................................... d) Il buono pane di mio nonno è noto in tutto il paese. ....................................................................................................................... e) Giacomo è proprio un buono uomo. ....................................................................................................................... f) Nelle vacanze di Natale è previsto bello tempo. ....................................................................................................................... g) Amedeo crede di essere uno asino, ma non è vero. ....................................................................................................................... h) Nessuno ostaggio sarà liberato prima di pagare il riscatto. ....................................................................................................................... i) Ciascuno ragazzo deve portare l’autorizzazione dei genitori. ....................................................................................................................... j) Abbiamo dormito per due sere al Grande Hotel. .......................................................................................................................
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Storia
STEP
5
La rinascita dell’anno 1000 e i Comuni
Dopo l’anno 1000 l’Europa conobbe un’epoca di rinascita e relativo benessere. La diminuzione delle epidemie e delle guerre e l’utilizzo di nuove tecniche e strumenti agricoli (aratro pesante, tecnica della rotazione triennale) favorirono la crescita della popolazione. Le città tornarono a popolarsi e fiorirono gli affari grazie ai mercanti e agli artigiani che si riunirono in libere associazioni di lavoratori dette corporazioni di arti e mestieri. Proprio nelle città europee, ma soprattutto in quelle dell’Italia centro-settentrionale, nacque il desiderio di liberarsi dal potere dei feudatari o dell’imperatore che detenevano alcuni privilegi esclusivi (battere moneta, riscuotere le tasse, giudicare nei tribunali). I primi comuni desideravano gestire liberamente queste funzioni fondamentali per la vita civile e, perciò, si diedero un governo e delle leggi autonome. Le assemblee di cittadini, dette arengo o parlamento, affidarono il potere a un certo gruppo di consoli, magistrati il cui numero e durata dell’incarico variava a seconda delle esigenze. Di solito i consoli venivano scelti tra i membri delle famiglie più importanti del comune e questo, a lungo andare, condusse a lotte tra opposte fazioni politiche nobiliari. Per questo motivo i comuni cominciarono ad affidare il governo a un podestà, una figura politica dotata di ampi poteri spesso proveniente da un’altra città, che doveva garantire l’ordine pubblico e quindi la governabilità del comune. A livello sociale nel comune si distinguevano quattro diverse classi: i nobili (piccoli e medi feudatari), il popolo grasso (la ricca borghesia organizzata nelle arti maggiori), il popolo minuto (la piccola borghesia organizzata formata da artigiani delle arti minori) e la plebe (operai salariati, servitori e molti contadini). La fioritura e l’espansione territoriale dei comuni condusse, soprattutto nella penisola italiana, a una stagione di sviluppo economico e culturale (pittura, scultura, architettura, letteratura ecc.) ma segnò anche l’inizio di scontri tra Comuni rivali per gli inevitabili conflitti legati alle opposte esigenze di carattere politico e commerciale.
1 Collega opportunamente le frasi indicate nella colonna delle cause con quelle contenute nella colonna degli effetti.
CAUSA a) Espansione dei Comuni italiani. b) Diminuzioni delle epidemie e guerre, sviluppo di strumenti e tecniche agricole. c) Frequenti scontri tra esponenti della nobiltà dei comuni. d) Sviluppo degli affari nelle città, grazie a mercanti e artigiani. e) Fioritura dei comuni italiani. f) Desiderio di libertà e autogoverno da parte delle autorità cittadine.
EFFETTO 1. Formazione dei Comuni. 2. Diffusione dell’arte e della cultura in generale. 3. Scontri con altri Comuni. 4. Ricorso ai podestà. 5. Notevole aumento della popolazione. 6. Nascita delle corporazioni di arti e mestieri.
2 I Comuni desideravano liberarsi dal potere dei feudatari e dell’Imperatore, ottenendo per sé alcuni importanti privilegi: quali? Rintraccia l’informazione nel testo e riportala di seguito. ..........................................................................................................................
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Storia
STEP
Le Repubbliche marinare
5
Lo sviluppo dei traffici commerciali avvenne prevalentemente via mare e fu così che alcune città italiane, Genova, Venezia, Amalfi e Pisa, si arricchirono contendendosi a lungo il monopolio delle principali rotte commerciali del Mediterraneo. Fra l’XI e il XII secolo l’importanza delle Repubbliche marinare crebbe continuamente, ampliando la sfera dei traffici commerciali fino all’Asia e all’oriente, a danno dei mercanti greci, musulmani ed ebrei. Amalfi fu tra le prime a svilupparsi e intrattenne rapporti di scambio con Bizantini e Arabi ma perse la sua importanza a seguito della conquista normanna (1073). Venezia dovette la sua fortuna alla sua posizione geografica e all’intraprendenza della sua classe dirigente. La città ottenne nel 1082 dai Bizantini la cosiddetta Bolla d’oro, un documento che le consentiva libertà di commercio in tutto il territorio bizantino senza l’obbligo di pagare tasse o dazi; inoltre i Veneziani potevano tenere magazzini persino nella lontana Costantinopoli. Le Crociate portarono nuove occasioni di arricchimento ma crearono i presupposti per lo scontro con altre potenze marittime come Genova che estese il suo dominio sul Mediterraneo occidentale, liberandosi dei pirati saraceni grazie all’alleanza con Pisa. Le Crociate furono una grande opportunità commerciale per la città che divenne sempre più ricca e influente fino a scontrarsi con Pisa e Venezia. La grave crisi economica del Trecento e le lotte politiche interne alla Repubblica provocarono un declino della città che ebbe però un altro periodo di splendore nel ‘500, grazie all’alleanza con gli Spagnoli. La Repubblica Pisana nacque nell’XI secolo e inizialmente, grazie all’alleanza con Genova, sconfisse i Saraceni, conquistò la Corsica, ottenendo il controllo del Tirreno. Tra il XII e XIII secolo il potere economico e politico di Pisa si accrebbe notevolmente coi diritti commerciali acquisiti durante il periodo delle Crociate ma ben presto si scontrò con Genova per comuni interessi economici. In sostanza le Repubbliche marinare si scontrarono tra loro a più riprese, fino al progressivo declino di Amalfi e Pisa a favore di Genova e soprattutto di Venezia che divenne la “regina” dei traffici con l’Oriente.
1 Tra le Repubbliche marinare quale divenne la “regina” dei traffici commerciali con l’Oriente? a) Genova.
b) Amalfi.
c) Venezia.
d) Pisa.
73
STEP
5
Storia
La rinascita dell’anno 1000 e i Comuni – Le Repubbliche marinare
2 Quali affermazioni si addicono alle diverse città marinare? Indicale mettendo una croce nella seguente tabella (in un caso è necessario più di una croce per una sola affermazione). Amalfi
Genova
Venezia
Pisa
a) Si arricchirono grazie alle Crociate. b) Fu tra le prime a svilupparsi. c) Andò in declino dopo la conquista normanna. d) Ebbe un secondo periodo di splendore nel ‘500. e) Ottenne la Bolla d’oro. f) Conquistò la Corsica.
Analisi del documento: le nuove tecniche e gli strumenti agricoli Lo strumento basilare per la lavorazione dei campi era l’aratro. Per rendere più agevole il lavoro, i campi avevano forma allungata perché questo consentiva di diminuire il numero dei percorsi fatti per arare e il relativo numero di girate. I rendimenti dei terreni migliorarono con la rotazione biennale e triennale. Con quella biennale il campo veniva suddiviso in due parti: la prima a maggese, cioè a riposo, la seconda seminata a cereali. L’anno successivo si invertivano le parti. Con quella triennale, il terreno veniva diviso in tre parti: una coltivata a cereali invernali (segale e frumento), una a legumi (fave, piselli ecc.), la terza era soltanto arata. L’avvento della rotazione triennale portò vantaggi significativi per l’agricoltura medievale.
Trés Riches Heures du duc de Berry, Folio 3, dei fratelli Limbourg (1385-1416).
1 Rispondi alle seguenti domande scegliendo l’opzione corretta. a) Quale strumento sta utilizzando il contadino? 1. Carro a ruote. 2. Aratro pesante. 3. Vanga.
74
STEP
La rinascita dell’anno 1000 e i Comuni – Le Repubbliche marinare
Storia
5
b) Quale fonte di energia permette il lavoro del contadino? 1. La forza muscolare dell’animale guidata dall’uomo. 2. La forza dell’uomo unita alle ruote dell’attrezzo. c) Il campo si trova: 1. all’interno delle mura di una città. 2. fuori dalle mura cittadine. 3. in prossimità di un fiume.
2 Osserva attentamente lo schema e indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. a) Con la rotazione triennale si coltiva il 50% di superficie di campo ogni anno. b) La rotazione triennale permette due semine l’anno. c) Nella parte lasciata a maggese venivano coltivati alberi da frutto. d) La rotazione triennale consente di ottenere maggiore varietà di prodotti agricoli.
V
F
V
F
V
F
V
F
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Geografia
STEP
5
L’azione dell’uomo sull’ambiente: il paesaggio urbano
I paesaggi presenti sulla terra sono, ormai, quasi interamente modificati dall’azione dell’uomo. Per trovare un paesaggio ancora naturale dobbiamo spingerci in alta montagna, al largo nel mare o in zone in cui la vita umana è pressoché impossibile (poli, deserti ecc.). Il luogo dove sono maggiormente visibili le trasformazioni introdotte dall’uomo è il paesaggio urbano ricco di edifici, strade, piazze, stazioni, parchi, ospedali, cinema, campi sportivi ecc. Di norma, in Italia, si parla di città quando si è in presenza di centri con più di 20.000 abitanti, in cui si concentrano le strutture rispondenti principalmente a tre funzioni: residenziale, economica e politico-amministrativa.
1 Completa il seguente schema relativo al paesaggio urbano, inserendo i termini di seguito indicati. governare • abitare • 20.000 • radiale • popolazione • scacchiera • commercio
CITTÀ 1. Centro abitato con almeno ............................... abitanti e con forte concentrazione di ............................................. . 2. Può avere pianta ............................................., radiocentrica o a ............................................. .
SVOLGE LE FUNZIONI
RESIDENZIALE 3. È ricca, cioè, di edifici dove ............................................. .
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ECONOMICA 4. È ricca, cioè, di strutture per il ............................................. .
POLITICO-ECONOMICA 5. È ricca, cioè, di strutture per ............................................. .
STEP
L’azione dell’uomo sull’ambiente: il paesaggio urbano
Geografia
5
2 Osserva con attenzione questa immagine del paesaggio urbano e inserisci opportunamente i numeri nell’immagine scegliendoli dall’elenco. Attenzione! Ci sono delle parole in più! 1) piazza 2) area commerciale 3) parco cittadino 4) sottopassaggio 5) palazzo dei congressi 6) grattacielo 7) strada principale 8) zona residenziale 9) ponte 10) area più antica
3 Andrai a Roma per visitare la città. Hai deciso di vedere: il Colosseo – San Pietro – il Circo Massimo – la Basilica di San Giovanni – piazza di Spagna – i Musei Vaticani con la Cappella Sistina – San Paolo Fuori le Mura. Ha trovato un albergo a pochi passi dalla fermata della linea B Tiburtina. Pianifica un itinerario per visitare questi monumenti in due giorni, spostandoti in modo ragionevole con la metropolitana. 1° GIORNO: Colosseo – Circo Massimo – San Paolo fuori le mura; al ritorno Piazza di Spagna 2° GIORNO: ................................................................................ ................................................................................ ................................................................................ ................................................................................
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Epica
STEP
6
L’Odissea (parte 1)
Secondo la tradizione l’Odissea è stata composta dal poeta greco Omero.
L’Odissea è un poema epico che narra le avventure di Ulisse (Odisseo per i greci) che, dopo le vicende della guerra di Troia, torna vittorioso con la sua flotta presso l’isola di cui è sovrano, Itaca. Il viaggio di ritorno non sarà però semplice. A causa dell’opposizione di Poseidone, dio del mare, l’eroe acheo ritroverà la propria patria, la fedele moglie Penelope e il figlio Telemaco dopo ben dieci anni di peregrinazioni nel Mediterraneo. Ulisse tornerà a casa da solo, dopo aver perso tutti i suoi compagni d’armi ma anche dopo l’approdo ad Itaca le difficoltà non saranno terminate: dovrà infatti affrontare e sconfiggere i Proci, principi delle isole vicine, che stavano insidiando Penelope per impadronirsi del trono ormai da troppo tempo vacante. Odisseo verrà sostenuto da Atena, sua principale protettrice e sostenitrice, intervenendo nelle vicende in maniera più o meno diretta.
L’opera è composta da 25.000 versi, suddivisi in 24 libri. La struttura del poema si può schematizzare in tre parti: • Libri 1-4: Telemachia, ovvero la narrazione dei viaggi di Telemaco, figlio di Ulisse, alla ricerca del padre. Il giovane, sotto consiglio di Atena, parte alla ricerca del padre disperso. • Libri 5-12: racconto dei viaggi di Ulisse alla corte dei Feaci. Ulisse racconta in prima persona le avventure del viaggio di ritorno da Troia alla corte dei Feaci, un popolo ricco che lo accoglie in modo ospitale e ne faciliterà la ripartenza per Itaca. • Libri 13-24: narrazione del ritorno di Ulisse ad Itaca e della vendetta contro i Proci. Ulisse racconta le sue avventure ai Feaci con grande partecipazione personale. Ulisse mostra commozione e rabbia quando narra di come sia riuscito a sfuggire al ciclope Polifemo. Polifemo, figlio di Poseidone, è un gigante mostruoso con un solo occhio. Vive sull’isola dei Ciclopi, un luogo sconosciuto agli uomini, in cui gli abitanti sono dediti alla pastorizia. Polifemo mostra fin da subito il suo disprezzo per le regole dell’ospitalità, regole care ai greci e gradite a Zeus. Egli è violento, crudele e prepotente: non esita a divorare i compagni di Ulisse, incurante delle parole di Ulisse che lo invitano al rispetto del valore della buona ospitalità. Durante il giorno Ulisse e i suoi compagni sono bloccati nella grotta del ciclope da un grande masso che egli sistema all’uscita quando si allontana per portare al pascolo le capre. Polifemo è sicuro della sua forza ma non ha fatto i conti con Ulisse, “l’uomo dal multiforme ingegno”, un uomo intelligente e furbo in grado di architettare un piano per sconfiggere il ciclope e abbandonare l’isola.
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STEP
L’Odissea (parte 1)
Epica
6
Ulisse e Polifemo Pensa e ripensa, mi venne un’idea per compiere la mia vendetta e salvare i compagni. Presi un grande tronco di ulivo, gli feci una punta aguzza e lo nascosi con cura. Verso sera, ecco che il mostro ritorna. Rientrato, subito afferra altri due dei miei uomini e li sbrana. 345
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Allora io standogli accanto dissi al Ciclope, tenendo con le mani una ciotola di nero vino: «Su, bevi il vino, Ciclope, dopo aver mangiato la carne umana, perché tu sappia che bevanda è questa che la nostra nave serbava1. Te l’avevo portato in offerta, semmai impietosito mi mandassi a casa. Ma tu sei insopportabilmente furioso. Sciagurato, chi altro dei molti uomini potrebbe venire in futuro da te? perché non agisci in modo giusto». Dissi così, e lui lo tracannò2: gioì terribilmente a bere la dolce bevanda e me ne chiese dell’altro: «Dammene ancora, da bravo, e dimmi il tuo nome, ora subito, che ti do un dono ospitale di cui rallegrarti. Certo la terra che dona le biade3 produce ai Ciclopi vino di ottimi grappoli, e la pioggia di Zeus glielo fa crescere. Ma questo è una goccia di ambrosia e di nettare4!» Disse così, e io di nuovo gli porsi il vino scuro. Gliene diedi tre volte, tre volte lo tracannò stoltamente. Ma quando il vino raggiunse il Ciclope ai precordi5, allora gli parlai con dolci parole: «Ciclope, mi chiedi il nome famoso, ed io ti dirò: tu dammi, come hai promesso, il dono ospitale. Nessuno è il mio nome. Nessuno mi chiamano mio padre e mia madre e tutti gli altri compagni». Dissi così, lui mi rispose con cuore spietato: «Per ultimo io mangerò Nessuno, dopo i compagni, gli altri prima: per te sarà questo il dono ospitale». Disse, e arrovesciatosi6 cadde supino, e poi giacque piegando il grosso collo; dalla strozza7 gli uscì fuori vino e pezzi di carne umana; ruttava ubriaco. E allora io spinsi sotto la gran cenere il palo finché si scaldò: a tutti i compagni feci coraggio, perché nessuno si ritraesse8 atterrito. E appena il palo d’ulivo stava per avvampare nel fuoco, benché fosse verde – era terribilmente rovente –, allora lo trassi dal fuoco. I compagni stavano intorno: un dio ci ispirò gran coraggio. Essi, afferrato il palo d’ulivo, aguzzo all’estremità, lo ficcarono dentro il suo occhio; io, sollevatomi, lo giravo di sopra […]; così giravamo nell’occhio il palo infuocato, reggendolo, e intorno alla punta calda il sangue scorreva.
1 serbava: conservava. 2 lo tracannò: tracannare significa “bere avidamente”. 3 che dona le biade: che produce frumento. 4 è una goccia di… nettare: l’ambrosia è il cibo degli dei e il nettare la loro bevanda. 5 raggiunse… ai precordi: i precordi sono la zona intorno al cuore. L’espressione significa che il Ciclope è completamente ubriaco. 6 arrovesciatosi: rovesciandosi all’indietro. 7 strozza: gola. 8 si ritraesse: si tirasse indietro.
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STEP
6
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Epica
L’Odissea (parte 1)
Tutte le palpebre e le sopracciglia gli riarse la vampa9; quando il bulbo bruciò: le radici gli sfrigolavano10 al fuoco. […] Lanciò un grande urlo pauroso: rimbombò intorno la roccia. Noi atterriti scappammo. Dall’occhio si svelse11 il palo, sporco di molto sangue. Lo scagliò lontano da sé, smaniando12; poi chiamò a gran voce i Ciclopi, che lì intorno in spelonche13 abitavano, per le cime ventose. Quelli, udendo il suo grido, arrivarono chi di qua chi di là e, fermatisi presso il suo antro, chiedevano cosa lo molestasse14: «Perché, Polifemo, sei così afflitto e hai gridato così nella notte divina, e ci fai senza sonno15? Forse un mortale porta via le tue greggi, e non vuoi? Forse qualcuno ti uccide con l’inganno o la forza?» Ad essi il forte Polifemo rispose dall’antro: «Nessuno, amici, mi uccide con l’inganno, non con la forza». Ed essi rispondendo dissero alate parole16: «Se dunque nessuno ti fa violenza e sei solo, non puoi certo evitare il morbo del grande Zeus17: allora tu prega tuo padre, Poseidone signore». Dicevano così, e rise il mio cuore, perché il nome mio e l’astuzia perfetta l’aveva ingannato.
9 gli riarse la vampa: il fuoco gli bruciò. 10 sfrigolavano: crepitavano. 11 si svelse: si strappò via. 12 smaniando: agitandosi. 13 spelonche: grotte. 14 lo molestasse: gli facesse del male. 15 ci fai senza sonno: non ci lasci dormire. 16 alate parole: parole che il vento disperdeva. 17 il morbo… Zeus: probabilmente la follia, a cui non c’è rimedio.
STEP
Analisi e comprensione del testo
Epica
6
1 Ulisse porge il vino al ciclope: come giustifica di averlo portato con sé? a) b) c) d)
sostiene che fosse un’offerta a Zeus dice di averlo portato da Troia sostiene di averlo trovato in terre lontane dice che si trattava di un’offerta per il ciclope
2 Polifemo beve il vino: a) b) c) d)
durante la notte dopo aver mangiato i compagni di Ulisse prima di aver mangiato i compagni di Ulisse all’alba
3 Come reagisce Polifemo dopo aver bevuto una prima volta? a) b) c) d)
non vuole più bere ride in modo sconsiderato chiede dell’altro vino si addormenta
4 Ulisse dice a Polifemo di chiamarsi: a) b) c) d)
re di Itaca “signore degli eserciti” Odisseo Nessuno
5 Polifemo rivela a Ulisse quale sarà il suo dono di ospitalità per lui: di cosa si tratta? Rintraccia l’informazione nel testo e riscrivila nello spazio sottostante con parole tue. .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
6 In quale posizione si addormenta Polifemo? a) b) c) d)
supino, cioè col ventre e il volto verso l’alto sul fianco rannicchiato prono, cioè col ventre e il volto verso il basso
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STEP
6
Epica
Analisi e comprensione del testo
7 Disponi nel giusto ordine le fasi dell’accecamento del ciclope, numerandole da 1 a 7. I compagni scagliano il palo nell’occhio Polifemo si toglie il palo dall’occhio Ulisse gira il palo nell’occhio Ulisse pone il palo di Ulivo sotto la cenere Polifemo urla dal dolore, Ulisse e i suoi compagni fuggono Il palo rovente è tolto dalla cenere L’intero occhio brucia
8 Chi accorre alle disperate grida di dolore di Polifemo? a) Poseidone, padre di Polifemo b) Zeus
c) i ciclopi d) gli uomini che abitano nell’isola
9 Quando Polifemo rivela il nome di quello che l’ha accecato, come rispondono coloro che sono accorsi sul luogo? a) lo aiutano b) chiedono altre informazioni
c) se ne vanno infastiditi d) pregano Poseidone
10 Ulisse è compiaciuto della riuscita del suo piano. La forza del ciclope è stata sconfitta da: a) il potere degli dei b) la volontà del Fato
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c) la collaborazione dei compagni di Ulisse d) l’astuzia di Ulisse
Antologia
STEP
Il testo descrittivo
6
Il testo descrittivo ha lo scopo di comunicare con le parole ciò che percepiamo attraverso i 5 sensi: oggetti, ambienti, mondo vegetale, mondo animale e persone. Leggendo, si riesce ad immaginare ciò che è descritto. Alla base di un testo descrittivo c’è sempre una osservazione attenta della realtà, fatta attraverso i 5 sensi. Ti proponiamo ora due attività: la prima è l’analisi di un buon testo descrittivo, la seconda è invece la tua produzione di un testo. L’autore descrive una pianta facendo emergere la sua stupefacente complessità. Era un olmo contorto. Non diritto e rotondo come di solito sono gli olmi nel loro fusto possente. Questo era in mezzo ai sassi, quasi a dire in mezzo ai guai, nato ai piedi di una roccia; ed appariva subito come un albero straordinario. Quasi una creatura umana; ma vecchia, e insieme piena di uno strano, tormentato vigore1. Ogni parte delle sue membra era come un osso: duro, scabro2, violento, con una pelle3 rugosa e, per tanto patire il sole o la nebbia o il freddo, diventata quasi nera. Nato fra i sassi, da questi era quasi diviso, a non molta distanza dalla radice: e già il fusto, poco dopo sbocciato da terra, era come spaccato, poiché si arrampicava, fra i sassi, con due branche4 possenti, divaricate, a mo’ di gambe, ma poi riunite in un torace da gigante. Più su, sempre contro lo sfondo nero dei sassi, il corpo dell’olmo, pieno di rughe e di bitorzoli5, con le parti ossee in rilievo quasi come quelle di un costato, un poco sbilenco6 come di una creatura crocifissa, si divideva all’improvviso in tre o quattro rami matti, estrosi7 e insieme duri, affannanti8 in direzioni opposte ma tutti verso l’alto, come braccia spalancate per invocare aiuto. Tutta l’intelaiatura9 del corpo, così nelle parti interne che in quelle periferiche, era senza respiro, senza foglie, come morta, ma insieme si sentiva che era in agguato: non per evitare la morte ma per riavere, in quell’inizio ritardato di primavera, la vita. Bonaventura Tecchi L’albero contorto da Storie di alberi e fiori, Bompiani.
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vigore: forza. scabro: ruvido. pelle: corteccia. branche: rami principali. bitorzoli: protuberanze. sbilenco: storto, fatto male. estrosi: bizzarri. affannanti: pieni di sofferenza. intelaiatura: lo scheletro, il telaio.
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STEP
6
Antologia
Analisi e produzione di un testo
1 Quale ordine ha utilizzato l’autore per descrivere l’albero? a) Descrizione generale, radici, fusto, rami, rametti b) Rami, fusto, radici e descrizione di insieme c) Radici, fusto, rami, rametti, foglie
2 Leggendo la descrizione l’albero appare come: a) Un comune albero di pianura b) Un albero piuttosto contorto nella stagione estiva c) Un albero contorto all’inizio della stagione primaverile
3 Di che tipo di pianta si tratta? ..........................................................................................................................
4 Dopo aver riletto attentamente la descrizione scegli quale delle seguenti piante si avvicina di più alla descrizione. Motiva la tua risposta.
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5 Prova a disegnare l’olmo descritto in questo testo.
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STEP
Analisi e produzione di un testo
Antologia
6
6 In questo testo l’autore usa moltissimi paragoni (o similitudini). Cerca nel testo tutte le similitudini e riportale qua sotto. a) b) c) d)
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7 A cosa viene paragonato l’albero descritto? ..........................................................................................................................
Produzione di un testo: DESCRIZIONE DI UNA PIANTA Scegli una pianta che puoi osservare attentamente (può essere sul tuo balcone, nel tuo giardino, in un parco vicino a casa…) e descrivila attentamente, seguendo queste indicazioni. 1. Osserva con attenzione la pianta che hai scelto e annota informazioni. Usa tutti i sensi (tocca la pianta e le foglie, annusa, senti i suoni…)
RADICI:
TRONCO O FUSTO: Come è? (consistenza, colore, odore…)
RAMI: Quanti sono? Come sono?
FOGLIE (Come sono? Colore, forma, consistenza, odore, producono rumori?)
FRUTTI (Come sono? Colore, forma, consistenza, odore, producono rumori?)
ALTRO:
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STEP
6
Antologia
Analisi e produzione di un testo
2. Scrivi una descrizione della tua pianta, inserendo tutte le informazioni che hai raccolto e ispirandoti alla descrizione dell’albero contorto. ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ........................................................................................................................... ...........................................................................................................................
3. Se possibile, completa la tua descrizione con una foglia e con una foto della pianta.
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Grammatica
STEP
L’avverbio
6
L’avverbio è quella parte invariabile del discorso che si aggiunge a verbi, aggettivi, nomi o altri avverbi per modificare o precisare il loro significato. Gli avverbi possono essere divisi in questo modo: DEFINIZIONE
ESEMPI
Avverbi di modo
Esprimono il modo in cui avviene un’azione.
Bene, così, giustamente ecc.
Avverbi di quantità
Esprimono una quantità non ben definita.
Molto, poco, troppo ecc.
Avverbi di tempo
Esprimono il tempo in cui avviene l’azione.
Ieri, dopo, successivamente ecc.
Avverbi di luogo
Esprimono il luogo in cui avviene un’azione o in cui si trova qualcuno.
Qui, sopra, lì, laggiù ecc.
Avverbi di interrogazione
Introducono una domanda diretta.
Perché?, Dove? ecc.
Avverbi di esclamazione
Introducono un’esclamazione.
Come!, Dove! ecc.
Avverbi di valutazione
Affermazione
Si usano per affermare ciò che è espresso dal verbo.
Sì, certo, sicuramente ecc.
Negazione
Si usano per negare ciò che è espresso dal verbo.
No, nemmeno, affatto ecc.
Dubbio
Si usano per esprimere un dubbio.
Forse, magari, quasi ecc.
Gli avverbi di modo e alcuni avverbi di tempo e luogo possono avere, come gli aggettivi, il comparativo di maggioranza, di uguaglianza e di minoranza e il superlativo assoluto e relativo.
1 Nelle seguenti frasi sottolinea gli avverbi e inseriscili correttamente nella tabella. Paola ha svolto molto male il suo compito. Farò certamente quello che mi è stato chiesto. Forse passerò domani: oggi non ci sono riuscito. Parcheggia là questa macchina. Comportati bene alla festa. Perché non mi hai detto nulla? Come sei fortunato a vivere qui! L’imputato fu condannato ingiustamente. Bisogna sempre svolgere seriamente il proprio lavoro. j) Giuseppe è stato troppo gentile in quella circostanza: io mi sarei comportato diversamente. a) b) c) d) e) f) g) h) i)
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STEP
6
Grammatica
L’avverbio
Avverbi di: modo tempo luogo quantità interrogazione esclamazione valutazione
2 Leggi attentamente la frase e poi stabilisci se le affermazioni che seguono sono VERE o FALSE: “Ieri sono andato a scuola molto velocemente, perché ero in ritardo”. a) b) c) d) e) f)
La parola perché è un avverbio interrogativo. È presente un avverbio di tempo. La parola velocemente è un avverbio di velocità. La parola molto è un avverbio di quantità. È presente un avverbio di modo. Non è presente nessun avverbio.
V V V V V V
F F F F F F
3 Gli avverbi di valutazione si distinguono in tre gruppi: individua e distingui gli avverbi di valutazione che esprimono affermazione, negazione e dubbio. Affermazione a) b) c) d) e) f)
Negazione
Dubbio
probabilmente non esattamente eventualmente mica davvero
4 Gli avverbi di modo e alcuni avverbi di tempo e luogo possono avere, come gli aggettivi, il comparativo di maggioranza, di uguaglianza e di minoranza e il superlativo assoluto e relativo. Nelle seguenti frasi individua e distingui gli avverbi al grado comparativo e al grado superlativo. Grado comparativo Grado superlativo a) b) c) d) e)
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Stanotte ho dormito meno profondamente del solito. Dario realizzò il disegno molto rapidamente. Marco è arrivato a casa tardissimo. Devo imparare a scrivere velocemente come mia sorella. L’auto della polizia viaggiava più velocemente di quella dei ladri.
STEP
L’avverbio
Grammatica
6
5 Come per gli aggettivi, anche per gli avverbi esistono comparativi e superlativi irregolari. Completa la tabella, aiutandoti col vocabolario in caso di dubbio. Comparativo di maggioranza
Superlativo
a) bene b) male c) molto d) poco e) grandemente
6 Accanto agli avverbi esistono anche le locuzioni avverbiali, ovvero gruppi di due o più parole che svolgono funzione di avverbio, per es. di solito (locuzione avverbiale di tempo). Nelle seguenti frasi distingui le locuzioni avverbiali di modo, tempo e quantità. Locuzione Locuzione Locuzione avv. avv. di modo avv. di tempo di quantità a) Abbiamo aspettato fin troppo: ora ce ne andiamo! b) Di quando in quando leggo il giornale. c) Sono uscito di corsa dalla classe. d) Fra poco uscirò per allenarmi. e) Non ho per niente sonno. f) Ho sistemato la mia camera in fretta e furia.
7 “Ci” e “Vi” quando significano “in quel luogo” e “ne” quando significa “da quel luogo” costituiscono avverbi di luogo. Nelle seguenti frasi stabilisci quando si tratta di avverbio o di pronome. Avverbio
Pronome
a) Nel frigorifero ci sono delle bibite fresche. b) Ci sapreste dire come arrivare in piscina? c) Sono stanco: me ne vado. d) Imparare a cucinare? Non me ne parlare, non mi piace proprio. e) Vai a New York? Ci vengo anch’io! f) Vi abbiamo visto ieri al cinema.
8 Grazie all’aggiunta di alcuni suffissi, alcuni avverbi possono essere alterati, in senso diminutivo (ad. es. benino), accrescitivo (ad. es. benone), peggiorativo (ad. es. malaccio) e vezzeggiativo (ad. es. pochetto). Nella frase “Mi sembra un po’ prestino per uscire di casa” è presente un avverbio alterato: a) diminutivo.
b) vezzeggiativo.
c) peggiorativo.
d) accrescitivo.
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Grammatica
STEP
6
L’uso del Dizionario (parte 1)
Leggi con attenzione il seguente testo. Pierluigi, o come dicevano tutti Gigi, non era esattamente quel che si dice un alunno modello. Era piuttosto piccolo di statura, magrolino, con due occhi verdi e i capelli rossi e ricci. Fin dalle elementari si era mostrato abbastanza irrequieto e non molto studioso anche se, come dicevano le maestre, era intelligente e curioso. A scuola la sua passione era ridere e far ridere gli altri e pertanto non perdeva occasione di inventare battute, più o meno riuscite, che suscitassero la risata di compagni e dei professori e quando ci riusciva, si sentiva un grande. Quel giorno, di fronte all’immagine di Carlo Martello, re dei Franchi, se ne uscì con una delle sue battute su quello strano appellativo: Martello. Qualcuno accennò a una risata ma la prof. di Storia lo fissò con uno strano risolino stampato sulla bocca e gli disse: “Bravo Gigi, battuta non proprio esilarante”. Gigi ci rimase proprio male e pensò tra sé e sé: “Esilarante? Tutto qui? ”. Mentre la classe tornava in silenzio nella sua mente si insinuava un tarlo: “Che significa esilarante?” Non avrebbe avuto il coraggio di chiederlo a nessuno e il dilemma continuò a tormentarlo persino lungo la strada di casa. Come poteva fare? Come aiutare Gigi? Forse è capitato anche a te di non conoscere il significato di una parola e per questo esistono i dizionari, libri (cartacei oppure online) nei quali sono raccolte (in modo ordinato) e spiegate tutte le parole e le locuzioni di una lingua. Si tratta di un aiuto prezioso per esprimersi con chiarezza sia oralmente che per iscritto. Ecco alcune semplici indicazioni generali per utilizzarlo al meglio: 1. Le parole sono raccolte in ordine alfabetico (a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z). 2. Nella parta alte di ciascuna pagina di sinistra è riportata la prima parola di quella pagina, mentre ogni pagina destra riporta in alto l’ultima parola. Questo ti può aiutare a capire quali parole sono contenute in quelle pagine. 3. Per ogni parola sono fornite una serie di informazioni: la forma base (lemma), la pronuncia e la suddivisione in sillabe, l’etimologia (l’origine della parola), le informazioni grammaticali, la definizione (o significato principale) e i significati secondari, le informazioni circa l’uso (senso figurato, proverbi), i sinonimi/contrari, le forme alterate. Tutto chiaro? Il primo esercizio che ti chiediamo è quello di aiutare il povero Gigi a cercare la parola esilarante. Raccogli alcune semplici informazioni. Cosa significa? A quale categoria grammaticale appartiene? Ha dei sinonimi? Parola
esilarante
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Significato principale
Suddivisione in sillabe
Sinonimi
STEP
L’angolo dell’ortografia
Grammatica
6
L’angolo dell’ortografia: le consonanti doppie In italiano non esistono regole fisse riguardanti il raddoppiamento delle consonanti. L’unico modo per capire quando una consonante va raddoppiata è rifarsi alla sua pronuncia: se la consonante viene pronunciata con un’intensità maggiore, allora è una consonante doppia.
ATTENZIONE! È molto importante, in italiano, la distinzione tra le consonanti doppie e quelle semplici; infatti, la presenza o meno della doppia può modificare il significato di una parola (es. la pala e la palla; caro e carro ecc.). Per evitare alcuni degli errori più comuni bisogna ricordare che la q non raddoppia mai. Unica eccezione a questa regola è la parola soqquadro, in tutti gli altri casi si usa il gruppo cq (es. acqua). Anche la z non raddoppia quando si trova all’interno del gruppo zio, zia, zie (es. grazia, azione, spezie ecc.). La b non raddoppia mai quando è seguita da -ile (es. amabile, rispettabile ecc.). La g seguita da -ion- non raddoppia mai (es. ragioniere, stagionale ecc.).
CACCIA ALL’ERRORE! Sottolinea la parola scritta in modo corretto. a) acquitrino − aqquitrino b) imperdonabbile − imperdonabile c) strazziante − straziante d) guarigione − guariggione e) fattoria − fatoria f) ragione − raggione g) affinché − afinché h) cosicché − cosiché i) pozione − pozzione j) ciottoli − ciotoli
UN DUBBIO ATROCE! 1. Quale fra queste parole è scritta in modo corretto? a) soprattutto b) sopratutto c) soprattuto d) sopratuto 2. Scrivi una frase per ciascuna parola delle seguenti coppie. a) copia − coppia b) fatto − fato c) canne − cane d) palla − pala e) carro − caro f) posso − poso g) tonno − tono
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STEP
6
Grammatica
L’angolo dell’ortografia
L’angolo dell’ortografia: l’uso dell’H La H è una “lettera muta”, cioè che non corrisponde a nessun suono particolare. Si usa in italiano solo in alcuni casi ben definiti: • per trasformare il suono dolce ce/ge/ci/gi nel suono duro che/ghe/chi/ghi (es. chiesa, ghiro ecc.); • per distinguere alcune forme del verbo avere: ho, ha, hanno, hai; • in alcune esclamazioni o interiezioni: ahi, ah, oh, beh ecc.; • in alcuni nomi geografici (es. Rho) e in alcuni cognomi (es. De Mattheis); • in alcune parole straniere, entrate nella nostra lingua (es. hacker, hotel, flash ecc.).
A CACCIA DI VERITÀ! Leggi attentamente la frase che segue e metti una ✘ su Vero o Falso: “Il ragazzo che ci aiuta ce l’hai presentato tu”. a) Le parole che e ce hanno lo stesso significato.
V
F
b) L’unica differenza grafica fra che e ce è la presenza dell’h. V
F
c) La pronuncia di che e ce è identica.
V
F
d) L’h in italiano è completamente ininfluente, la sua assenza non può cambiare il significato di una parola. V
F
e) L’h in italiano può distinguere fra loro due parole, determinando una variazione di significato.
F
V
UN DUBBIO ATROCE! Inserisci l’h solo dove è necessario. a) L’............anno scorso è successo un fatto gravissimo. b) L’............o visto con i miei occhi. c) Il G............iro d’Italia passerà a Milano. d) Mario gioca spesso a ............ockey con gli amici. e) Trascorrerò la notte in ............otel. f) ............anno guadagnato molti soldi in quell’operazione. g) La mia macchina fotografica non ha il flas............ h) A............imé, non sono stato proprio fortunato! i) Chi l’............a visto? j) ............o una zia che vive a Forlì.
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Storia
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La Chiesa: tra lotta per le investiture e Crociate
6
La lotta per le investiture I due poteri “forti” del Medioevo furono indiscutibilmente il Papato e l’Impero. Tra undicesimo e dodicesimo secolo la cosiddetta “lotta per le investiture” vide contrapposti papi e imperatori sul tema dell’elezione di vescovi, abati e chierici. A chi spettava la loro elezione ed eventualmente l’assegnazione di feudi? Papa Gregorio VII scrisse il “Dictatus Papae” (1075), un documento che affermava la superiorità del papa sulle altre autorità, compreso l’imperatore. Per tutta risposta l’imperatore Enrico IV nel 1076, riunì i vescovi tedeschi in assemblea nella città di Worms (Dieta di Worms) e decise la deposizione di papa Gregorio VII. Gregorio VII a quel punto scomunicò Enrico IV. Ebbe così inizio la “lotta per le investiture”, che avrebbe interessato anche i loro successori. Enrico IV, per evitare la ribellione dei nobili causata dalla sua scomunica, fu costretto a chiedere perdono al papa. Attese per tre giorni al freddo fuori dalle mura del castello della contessa Matilde di Canossa, dove il papa alla fine accolse la sua richiesta di perdono e gli revocò la scomunica (1077). Tuttavia poco tempo più tardi Enrico IV, per nulla pentito, fece imprigionare il pontefice a Castel sant’Angelo (Roma) e nominò un altro papa, da cui si fece incoronare. La contesa tra Chiesa e Impero si protrasse ancora finché nel 1122 l’imperatore Enrico V e papa Callisto II firmarono il Concordato di Worms, un documento che stabiliva un accordo tra le parti. In Germania l’imperatore sceglieva i candidati all’elezione (uomini di sua fiducia) e consegnava loro i feudi; in seguito questi uomini di fiducia dell’imperatore venivano nominati vescovi dal papa. In Italia accadeva il contrario: il papa nominava i vescovi e solo dopo l’imperatore assegnava loro i feudi.
1 Quali erano i due poteri più influenti del Medioevo? Rintraccia l’informazione nel testo e scrivila nello spazio sottostante. .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
2 Per quale motivo si accese la contesa tra papi e imperatori? a) b) c) d)
per il controllo dello Stato della Chiesa per le nomine di vescovi, abati e chierici e relativa assegnazione dei feudi per l’elezione dei vescovi per i criteri di elezione imperiale
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STEP
6
Storia
La Chiesa: tra lotta per le investiture e Crociate
3 Completa la seguente tabella relativa al “Dictatus papae”. RISPOSTA a) Quando fu scritto? b) Da chi fu scritto (o ispirato)? c) Cosa affermava?
4 Come rispose Enrico IV al “Dictatus papae”? a) b) c) d)
fece arrestare il papa nominò molti vescovi preparò una spedizione militare contro il papa convocò un’assemblea di vescovi che lo depose
5 Cosa accadde nel castello della contessa Matilde di Canossa? Rintraccia l’informazione nel testo e scrivila nello spazio sottostante. .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
6 La lotta per le investiture ebbe fine con il Concordato di Worms. Completa la seguente tabella come hai fatto nell’esercizio 3. RISPOSTA a) Quando fu scritto? b) Da chi fu firmato? c) Cosa affermava?
In Germania: In Italia:
I protagonisti della lotta per le investiture Gregorio VII ed Enrico IV furono due protagonisti della lotta per le investiture. Il pontefice scomunicò l’imperatore che, per ottenere il perdono dal papa, si recò personalmente a Canossa nel 1077 nel castello della contessa Matilde. L’incontro tra i due non fu inizialmente semplice: Enrico IV dovette attendere al freddo per tre giorni fuori dal castello prima di essere ricevuto da Gregorio VII.
Lo storico incontro tra Matilde di Canossa, l’imperatore Enrico IV e il papa Gregorio VII.
94
STEP
La Chiesa: tra lotta per le investiture e Crociate
Storia
6
Le Crociate Papa Urbano II nel 1095 chiamò a raccolta tutti i cavalieri e i fedeli di buona volontà che intendessero liberare Gerusalemme dalla dominazione turca. Iniziavano così le Crociate (ben 8 in tutto, tra il 1096 e il 1270), spedizioni armate dirette verso un luogo simbolico per la cristianità: il Santo Sepolcro. Oltre a questa motivazione religiosa, vi erano anche ragioni politiche, economiche e sociali: limitare la potenza turca e spingere la violenza dei cavalieri europei verso gli “infedeli”, strappando loro territori e ricchezze. Soltanto la prima crociata ebbe successo (1096-1099) e portò alla formazione dei regni latini d’oriente ma, subito dopo, i turchi rioccuparono di nuovo Gerusalemme. Sul piano militare quindi le Crociate furono un fallimento ma contribuirono alla fioritura dei commerci via mare verso oriente, arricchendo soprattutto Genova e la Repubblica di Venezia che si erano occupate del trasporto delle merci e dei crociati. Ma chi erano questi crociati? Si trattava di gente di vario tipo: persone comuni animate da autentico spirito religioso, cavalieri dai nobili ideali, affaristi senza scrupoli ed individui violenti che miravano a facili guadagni. A volte si trattava di gente umile e disorganizzata, come nel caso della prima crociata (1096) capeggiata da Pietro l’Eremita e dal cavaliere Gualtieri (detto Senza averi), che partì dalla Francia e dalla Germania. In molti altri casi le crociate videro come protagonisti personaggi di rilievo storico come il terribile Saladino che nella terza crociata sconfisse i cristiani e occupò Gerusalemme e altri territori. Non mancarono re e imperatori come Federico I Barbarossa, il re di Francia Filippo II Augusto e il re d’Inghilterra Enrico II (e alla sua morte, Riccardo Cuor di Leone). Un caso del tutto particolare fu quello di Federico II che, dopo essere stato scomunicato da papa Gregorio IX, partì per la Palestina nel 1228, e ottenne la liberazione del Santo Sepolcro in modo pacifico, cioè con un accordo, cosa ritenuta sconveniente e scandalosa. Del tutto particolare fu la partecipazione pacifica di Francesco d’Assisi che partì nel 1219 per la quinta crociata con l’intento di predicare il Vangelo e convertire gli infedeli. Egli riuscì addirittura a farsi ricevere dal sultano al-Malik al-Kamil che mostrò stima verso di lui e lo congedò con doni di riconoscenza.
1 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. a) Gerusalemme è un luogo simbolo della cristianità perché vi è nato Gesù Cristo. b) Urbano II proclama la fine delle Crociate. c) Le Crociate furono 8. d) All’origine delle Crociate c’erano solo cause economiche e politiche. e) Dal punto di vista militare le Crociate furono un disastro. f) Genova e Venezia si arricchirono con le Crociate.
V V V V V V
F F F F F F
95
STEP
6
Storia
La Chiesa: tra lotta per le investiture e Crociate
2 Osserva l’immagine e completa le descrizioni inserendo le parole di seguito indicate. gomito • articolazioni • movimento • battaglia • costosa • ferro • caviglia • bardatura • visione L’elmo doveva proteggere dai colpi ma anche consentire la ............................ del nemico e del campo di ............................
Per garantire una certa libertà di ......................................., le armature erano dotate di giunture mobili nei punti di rotazione delle ...................................: spalla, ............................, polso, bacino, ginocchia, ............................ .
La ................................. del cavallo era molto ............................ e consisteva in elementi di stoffa e protezioni di cuoio o ............................ .
3 Osserva l’equipaggiamento del cavaliere. Quali oggetti servono per difendersi? Quali invece per attaccare? Cerchia in blu quelli per la difesa e in rosso quelli per l’attacco.
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a) Elmo
b) Mazza ferrata
c) Spada
d) Alabarda
e) Scudo
f) Lancia
Geografia
STEP
6
Il Clima
L’Italia è uno stato molto vario dal punto di vista climatico: si possono infatti distinguere nella nostra penisola ben 5 regioni climatiche: 1) la regione alpina, caratterizzata da inverni lunghi, rigidi e nevosi ed estati brevi e fresche; 2) la regione padana, caratterizzata da un clima di tipo continentale con inverni freddi e nebbiosi, estati calde e afose e piogge concentrate in determinati periodi di tempo cui seguono periodi secchi; 3) la regione tirrenica, caratterizzata dal clima mediterraneo con modeste precipitazioni e temperature estive elevate; 4) la regione adriatica, caratterizzata da inverni freddi e secchi ed estati calde e afose con piogge concentrate nelle stagioni primaverili e autunnali; 5) la regione appenninica, caratterizzata da un clima continentale più freddo con possibili nevicate nella stagione invernale.
1 Nella prima colonna sono indicate alcune caratteristiche climatiche italiane. Individua a quali regioni appartengono e metti la ✘ nella colonna appropriata. Caratteristiche climatiche
Regione alpina
Regione padana
Regione tirrenica
Regione adriatica
Regione appenninica
a) Estati calde e afose. b) Inverni rigidi e nevosi. c) Inverni nebbiosi. d) Piogge primaverili e autunnali. e) Modeste precipitazioni. f) Estati fresche. g) Inverni miti.
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STEP
6
Geografia
Il clima
2 Ora colora la carta dell’Italia e la legenda in base alle diverse regioni climatiche.
Regione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Regione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Regione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Regione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Regione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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STEP
6
Geografia
Il clima
GLI AMBIENTI Nel territorio italiano si trovano 4 ambienti, a seconda delle situazioni climatiche: 1) Nella regione alpina troviamo la tundra, la taiga e la foresta temperata. 2) Nella regione padana, oggi fortemente antropizzata, un tempo era diffusa la foresta temperata. 3) Nella regione ligure predomina la macchia mediterranea. 4) Nella regione appenninica troviamo la taiga e la foresta temperata. 5) Nella regione adriatica rimangono zone di foresta temperata, ma oggi gran parte del territorio è occupato da campi temperati. 6) Nella regione mediterranea è ampiamente diffusa la macchia mediterranea.
1 Cerca le seguenti parole relative agli animali di uno degli ambienti climatici italiani. C’è anche una parola intrusa (noia). Con le lettere restanti troverai il nome dell’ambiente a cui appartengono. LICHENE CIVETTA LEMMING ORSO NOIA ALPEGGIO LEPRE
VOLPE TRICHECO BUE RENNA UVA BACCHE STELLA (ALPINA)
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2 Associa le seguenti immagini ai corrispondenti ambienti. a) tundra b) taiga c) foresta temperata d) macchia mediterranea
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Epica
STEP
7
L’Odissea (parte 2)
Se l’Iliade era il poema della guerra, l’Odissea è il poema del viaggio e dell’avventura. Ulisse è un uomo intelligente, intuitivo ma anche calcolatore. Non a caso l’epiteto con cui è noto è “uomo dal multiforme ingegno”, un individuo astuto, curioso e desideroso di conoscenza. L’Odissea è stata scritta certamente dopo l’Iliade perché descrive una realtà sociale meno arcaica e più vicina alla Grecia dell’ VIII sec. a.C. I temi principali che vengono trattati sono: • L’esaltazione dell’intelligenza umana • Il rimpianto della patria • Il desiderio di conoscenza • L’importanza degli affetti e della famiglia • La forza del “destino”, vera e propria divinità greca a cui nessun uomo può opporsi.
Alla fine delle sue avventure nel Mediterraneo, Ulisse torna finalmente a Itaca dove Atena gli suggerisce di attendere a presentarsi alla corte. Infatti i principi Proci che insidiano Penelope per ottenere il trono potrebbero avere facilmente la meglio su di lui. Travestito da vecchio mendicante visita il suo palazzo e vede con i suoi occhi l’atteggiamento prepotente dei Proci. Grazie all’aiuto del figlio Telemaco e di Eumeo, il fedele guardiano dei porci, organizza la vendetta. Alla fine della celebre gara con l’arco decisa da Penelope per stabilire chi meritasse di sposarla, Ulisse chiede di tendere l’arco. In realtà quell’arco poteva essere teso solamente da Ulisse stesso. La gara è presto vinta e il mendicante, dopo aver rivelato alla corte la sua vera identità, dà inizio alla strage. Antìnoo, capo dei Proci, sarà il primo ad essere ucciso.
100
STEP
L’Odissea (parte 2)
Ulisse e la strage dei Proci 35
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Ma feroce guardandoli disse l’accorto Odisseo: «Ah cani, non pensavate che indietro, a casa tornassi dalla terra dei Teucri1, perciò mi mangiate la casa2, delle mie schiave entrate per forza nel letto, e mentre son vivo mi corteggiate la sposa, senza temere gli dèi, che l’ampio cielo possiedono3, né la vendetta, che in seguito potesse venire dagli [uomini. Ora tutti ha raggiunto il termine di morte!». Così disse, e tutti afferrò verde terrore4: ciascuno spiava dove potesse sfuggire alla morte [imminente; 5 Eurimaco solo osò rispondergli e disse: «Se proprio sei l’Itacese Odisseo che ritorna, giustamente rimproveri ciò che facevan gli Achei; sì, molte colpe folli in palazzo, molte nei campi. Ma è caduto colui che era causa di tutto, Antinoo; lui ci istigava a simili azioni, non solo cercando e agognando6 le nozze, ma altro pensando, che non gli ha compiuto il Cronide7; esser fra il popolo d’Itaca ben costruita il sovrano, appena avesse ammazzato con insidia il [tuo figlio8. Ora secondo giustizia è stato ammazzato, ma tu al popolo tuo perdona; noi, rendendoti pubblica ammenda9, per quanto è stato bevuto e mangiato in palazzo, ciascuno a parte una multa di venti vacche pagando, bronzo e oro ti renderemo, finché il tuo cuore si rassereni; prima non merita biasimo l’ira10». Ma feroce guardandolo disse l’accorto Odisseo: «Eurimaco, nemmeno se mi pagate tutti i beni paterni, quanti ora ne avete, e se anche altri aggiungete, nemmeno così le mani mie fermerò dalla strage, prima che tutta l’offesa mi paghino i pretendenti. Ora davanti a voi sta soltanto lottare o fuggire, chi riesca a evitare la morte e le Chere; ma, credo, nessuno potrà sfuggire alla morte [imminente». Così diceva, e subito le loro ginocchia si sciolsero e il [cuore. Ma Eurimaco ancora una volta agli altri parlava: «O amici, quest’uomo non placherà le mani [implacabili, ma, come11 s’è impadronito del lucido arco e della [faretra,
Epica
7
1 Teucri: Troiani 2 la casa: i beni contenuti nella casa 3 che… possiedono: epiteto di frequente riferito agli dèi 4 verde terrore: la paura è spesso definita “verde” in Omero, a causa del pallore del volto di chi la prova 5 Eurimaco: uno dei pretendenti 6 agognando: desiderando ardentemente 7 Cronide: patronimico di Zeus, figlio di Crono 8 il tuo figlio: Telemaco. Antinoo aveva progettato di ucciderlo 9 ammenda: risarcimento 10 prima… l’ira: la tua ira non merita di essere rimproverata, finché non otterrai un pubblico risarcimento 11 come: poiché
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STEP
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Epica
L’Odissea (parte 2)
dalla soglia polita12 tirerà, finché tutti ci avrà finito: pensiamo dunque alla lotta. Snudate i pugnali, parate le mense13, contro le frecce rapida morte14: sopra di lui tutti [piombiamo uniti, potessimo dalla soglia e dalla porta scacciarlo, e correre in città, e subito s’alzasse l’allarme. Allora presto costui tirerebbe per l’ultima volta». Così gridando, snudò il pugnale affilato, bronzeo, a due tagli15, e balzò su di lui paurosamente gridando; ma in quella16 il glorioso [Odisseo scagliava una freccia e lo colse nel petto, sotto la [mammella, nel fegato gli penetrò il dardo rapido: dalla mano lasciò andare a terra il pugnale, rotolò e sulla mensa cadde piegato, i cibi si sparsero al suolo e la duplice tazza17; la terra batté con la fronte, straziato in cuore, e il seggio con tutti e due i piedi scuoteva calciando: sugli occhi gli si versò la tenebra18. (Odissea XXII, 1-88, Traduzione R. Calzecchi Onesti, cit.)
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12 polita: ben levigata; la soglia della sala da pranzo era di legno ben levigato 13 parate le mense: utilizzate le tavole da pranzo per difendervi 14 rapida morte: epiteto di frecce, che danno una morte rapida 15 a due tagli: coltello a doppio taglio 16 in quella: in quel momento, nel frattempo 17 duplice tazza: tazza a due manici 18 la tenebra: la morte
STEP
Analisi e comprensione del testo
Epica
7
1 Quali accuse rivolge Ulisse ai Proci? Indica se le informazioni sono vere o false. a) b) c) d) e)
insidiare le schiave aver distrutto le navi da guerra di Itaca sperperare le ricchezze di Itaca aver ucciso il padre di Ulisse corteggiare Penelope
V V V V V
F F F F F
2 I Proci stanno in silenzio alle violente parole di Ulisse, tranne uno: di chi si tratta? a) b) c) d)
Eumeo Telemaco Eurimaco Antìnoo
3 I Proci danno la colpa del loro atteggiamento ad Antìnoo: con quale obiettivo? a) b) c) d)
convincere Ulisse ad allearsi con loro sollevarsi dalle proprie responsabilità, ripagare Ulisse ed aver salva la vita ripagare Ulisse scaricare su Antìnoo tutte le responsabilità e battersi con Ulisse
4 Come reagisce Ulisse alle offerte dei Proci? a) b) c) d)
le rifiuta con molta rabbia ride prega gli dei risponde con fermezza
5 Eurimaco incita i compagni ad assalire Ulisse: che fine fa? Rintraccia l’informazione nel testo e riscrivila nello spazio sottostante con parole tue. .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
6 Come definiresti l’atteggiamento di Eurimaco e dei Proci? a) b) c) d)
coraggioso superbo vile, codardo leale
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STEP
7
Epica
Analisi e comprensione del testo
7 La vendetta di Ulisse è spietata e rivela alcune caratteristiche dell’eroe greco arcaico. Indica quali caratteristiche mostra Ulisse in questo episodio, sottolineando le parole e le espressioni proposte di seguito. bontà d’animo • crudeltà • volontà di trovare un accordo • buon addestramento militare (mira infallibile) • linguaggio violento • scarsa capacità di predisporre un piano • senso del perdono • disprezzo della propria patria e della propria famiglia
8 Alla nota 7 si spiega che Cronide è il patronimico di Zeus, figlio di Crono. Cosa s’intende quindi per “patronimico”? a) b) c) d)
un nome che rivela particolari capacità di una persona un appellativo dato a partire dal nome del padre il soprannome di un padre un appellativo nobile dato ai personaggi famosi
9 Ulisse si rivolge a qualcuno chiamandoli “cani” (verso 35): di chi si tratta? a) b) c) d)
i servi della corte i nobili di Itaca i Proci i compagni di Telemaco
10 Il testo è stato tradotto in lingua italiana molto tempo fa, perciò il significato di alcune parole è stato spiegato in italiano corrente nelle note. Rileggile con attenzione e completa la tabella riportando il significato delle seguenti parole. Testo a) Es. figlio di Crono, cioè Zeus
Significato Cronide
b)
desiderare ardentemente
c)
Teucri
d)
ammenda
e)
polita
f)
tenebra
11 Il testo offre alcune testimonianze sugli oggetti di uso comune nel periodo arcaico della storia greca. Si parla, ad esempio, di “duplice tazza”: di cosa si tratta? a) b) c) d)
104
una tazza composta da due pareti concave una tazza a due manici un recipiente con due funzioni una tazza utilizzata solo dai re
Antologia
STEP
Il testo descrittivo
7
Il panda gigante Hai mai provato a scrivere una descrizione? Ci sono diverse possibilità; si può descrivere qualcosa in modo assolutamente oggettivo, oppure da un punto di vista soggettivo. Un testo enciclopedico, ad esempio, descrive in modo totalmente oggettivo. Ti propongo di leggere questa descrizione del panda gigante e di provare a individuarne le caratteristiche fondamentali. Il panda gigante (il cui nome scientifico è Ailuropoda melanoleuca) è un grosso orso bianco e nero. Il muso presenta grandi macchie nere attorno agli occhi, che sono rotondi e di colore molto scuro. È lungo 120-150 centimetri, il suo peso varia dai 75 ai 160 kg e può raggiungere i trent’anni di vita. La maggior parte del torace e del muso è bianca; sono invece neri la schiena, le orecchie, le zampe e il suo mantello. Quando è in pericolo si arrampica sugli alberi, così le parti nere della pelliccia si confondono con i tronchi scuri dell’albero. Non ha una buona vista, ma le mascelle sono talmente potenti da riuscire a triturare il metallo. La zampa del panda è costituita da cinque dita più il pollice, un sesto dito che è in realtà un osso del polso modificato: quest’osso, con l’evoluzione, si è allungato e ingrandito, ed è dotato di muscolatura propria. Quando il panda gigante fu visto per la prima volta in Cina, gli scienziati pensarono di inserirlo, con il panda rosso, nella famiglia dei procioni. Ma, confrontando i geni tra specie, hanno deciso di collocarlo nella famiglia degli orsi. I panda giganti vivono nelle foreste di bambù sulle montagne, tra i 1800 e i 3000 metri d’altitudine nella Cina occidentale. Poiché il bambù raramente cresce oltre i 3500 metri, il panda non cerca di andare più in alto. In questi luoghi si trovano foreste temperate, con vegetazione sempreverde, dove il clima è generalmente umido e freddo. È classificato come carnivoro predatore, ma si differenzia dalla maggior parte degli altri carnivori, perché, paradossalmente, non mangia carne. È teoricamente onnivoro, come i suoi parenti orsi, ma in pratica si nutre esclusivamente di bambù, che rappresenta il 99% della sua dieta, infatti ne consuma oltre 15 kg al giorno. Non disdegna di cibarsi di piccoli animali quali lucertole, pesci e roditori, ed è anche molto ghiotto di latte. Il debole apporto energetico di una dieta così povera spiega perché il panda è costretto a mangiare tutto il giorno. Per non riempirsi inutilmente il panda seleziona quello che mangia, prediligendo le foglie e gli steli di bambù. Quando mangia, generalmente, sta seduto; non si arrampica sugli alberi per procurarsi il cibo, bensì per riposare o, altre volte, per mandare richiami ai suoi simili. (Da www.maialino.it)
105
STEP
7
Antologia
Analisi e produzione di un testo
1 L’autore del brano vuole: a) b) c) d)
comunicarci i suoi sentimenti nei confronti dell’animale descritto. fornirci informazioni precise e scientifiche sul panda. descrivere il carattere del panda. convincerci a comprare un panda come animale domestico.
2 Nel brano prevalgono: a) periodi chiari e brevi. b) periodi lunghi e complessi.
c) frequenti domande retoriche. d) lunghi discorsi indiretti.
3 Nel brano sono contenute alcune espressioni tipiche del linguaggio scientifico. Individuale nel seguente elenco (Attenzione! Le risposte corrette sono tre). a) b) c) d)
Ghiotto di latte. Apporto energetico. Famiglia degli orsi. Le parti nere della pelliccia.
e) f) g) h)
Trent’anni di vita. Piccoli animali. Ailuropoda melanoleuca. Mangiare tutto il giorno.
4 In base alle informazioni presenti nel brano, prova a compilare una “carta d’identità” dell’animale descritto. Nome Nome scientifico Famiglia Lunghezza Peso Aspetto fisico Habitat Alimentazione
5 Le macchie nere del panda gli consentono di: a) b) c) d)
sembrare più simpatico. riconoscere altri individui della sua specie. mimetizzarsi fra gli alberi. arrampicarsi sugli alberi.
6 Una zampa del panda ha: a) b) c) d)
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cinque dita. nessun dito. sei dita. cinque dita più il pollice, cioè un osso del polso modificato.
STEP
Analisi e produzione di un testo
Antologia
7
7 Il panda è stato visto per la prima volta in: a) Cina.
b) Europa.
c) America.
d) Africa.
8 Perché gli scienziati hanno deciso di inserire il panda nella famiglia degli orsi? a) b) c) d)
Perché non hanno avuto nessun’altra idea. Per una somiglianza fisica. Perché i suoi geni sono simili a quelli degli orsi. Perché ha quattro zampe.
9 L’espressione “non disdegna di cibarsi” significa: a) b) c) d)
non rifiuta di mangiare. non vuole mangiare. non è abituato a mangiare. non desidera mangiare.
Questo racconto fa capire che ci sono casi in cui è fondamentale essere precisi e rigorosi. Questo vale non solo per una descrizione, ma anche nella vita. E tu, cosa hai imparato leggendo questo brano? ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... ....................................................................................................................... .......................................................................................................................
Giochiamo a descrivere
Scrivere una descrizione oggettiva e una soggettiva Ora scrivi una descrizione oggettiva di almeno 10 righe sul tuo animale preferito (immagina di scrivere per un’importante enciclopedia), e poi fanne una descrizione soggettiva, sempre di almeno 10 righe (immagina di dover convincere i tuoi genitori a comprarti quell’animale). Ricorda che nella descrizione oggettiva devi dare informazioni chiare e precise, cercando di utilizzare le parole tipiche del linguaggio scientifico con periodi brevi e chiari, mentre nella descrizione soggettiva devi esprimere le emozioni e i sentimenti che provi nei confronti dell’animale e descriverne il carattere. 1. Hai trovato interessante questo racconto? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 2. Hai imparato qualcosa di nuovo? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 3. Hai trovato difficile questo brano? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto).
107
Grammatica
STEP
7
Le preposizioni
Le preposizioni servono per legare fra loro parole all’interno di una frase o, più raramente, frasi all’interno di un periodo. Esse si dividono in: ESEMPI
Proprie
Si usano solo come preposizioni.
Semplici
Di, a, da, in, con, su, per, tra, fra.
Articolate (preposizione + articolo)
Della, dalle, sugli, ai, sullo ecc.
Improprie
Sono altre parti del discorso, che possono svolgere la funzione di preposizione.
Lungo, vicino, durante, dietro, prima ecc.
Locuzioni preposizionali
Sono gruppi di parole che svolgono la funzione di preposizioni.
A forza di, in cambio di, vicino a, prima di ecc.
1 La parola “sui” è: a) b) c) d)
una preposizione articolata formata da su + gli. una preposizione semplice. una preposizione articolata formata da su + i. una preposizione impropria.
2 Indica da quali parti siano costituite le seguenti preposizioni articolate. Composizione a) Es. degli
di + gli
b) sulle c) nei d) agli e) alle f) negli
3 Completa le seguenti frasi inserendo negli appositi spazi le preposizioni semplici o articolate più opportune. a) La nonna è andata . . . . . . . . . . . . fioraio . . . . . . . . . . . . comprare i fiori . . . . . . . . . . . . mettere sul balcone. b) La scoperta . . . . . . . . . . . . ruota ha modificato la vita . . . . . . . . . . . . esseri umani. c) Abbiamo trasportato le botti . . . . . . . . . . . . cantina e le abbiamo messe . . . . . . . . . . . . appositi spazi. d) . . . . . . . . . . . . di noi ci sono pochi anni . . . . . . . . . . . . differenza.
108
STEP
Le preposizioni
Grammatica
7
4 Completa le seguenti frasi con le preposizioni (semplici o articolate) proposte. a) Ho completato i compiti per . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) Marta è andata in centro con . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . in . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) Davide corre nel . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dai . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . d) Serena gioca con . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5 Le forme articolate dello, della, dei, degli, delle possono essere usate anche come articolo partitivo. Nella frase “Ho comprato dei pennarelli nuovi” la parola sottolineata è: a) b) c) d)
preposizione articolata preposizione semplice articolo partitivo aggettivo indefinito
6 Inventa tre frasi che contengano ciascuna almeno due preposizioni semplici o articolate a tua scelta. a)
....................................................................................................................... .......................................................................................................................
b)
....................................................................................................................... .......................................................................................................................
c)
....................................................................................................................... .......................................................................................................................
7 La preposizione “per” può assumere significati diversi a seconda dei contesti in cui è inserita. Nelle seguenti frasi stabilisci se sia utilizzata per esprimere una causa, un mezzo, un luogo, un obiettivo. causa
mezzo
luogo
obiettivo
a) Il treno è partito per Roma in perfetto orario. b) La caldaia si è bloccata per un guasto. c) Per la festa di compleanno abbiamo comprato una buonissima torta. d) Inviami i documenti per posta elettronica. e) Il cane è passato velocemente per la porta d’ingresso. f) Laura non si è sentita bene per il caldo.
109
STEP
7
Grammatica
Le preposizioni
8 Nella frase “Marco è arrivato da Luca prima di Carlo, durante le vacanze estive”: a) b) c) d) e) f)
da è una preposizione articolata prima di è una locuzione preposizionale durante è un aggettivo estive è una preposizione impropria da è una preposizione semplice durante è una preposizione impropria
V V V V V V
F F F F F F
9 La maggior parte delle preposizioni improprie sono costituite da avverbi di luogo e di tempo, aggettivi o (raramente) forme verbali. Nelle seguenti frasi individua quando un aggettivo svolge funzione di aggettivo e quando invece costituisce una preposizione impropria. Aggettivo
Preposizione
a) Carlo è entrato in posta prima di me. b) La prima volta che ti ho visto mi sei sembrato subito simpatico. c) Lungo il sentiero non abbiamo incontrato nessuno. d) Ho trovato il film davvero lungo.
10 Le locuzioni prepositive sono costituite in genere da due o più parole. Sottolinea nel seguente elenco le locuzioni propositive (sono 6). alla rinfusa • lontano da • con attenzione • in compagnia di • semplicemente • senza tregua • in quanto a • di buon mattino • a favore di • di buona lena • dalla nostra parte • meno curioso di
110
Grammatica
STEP
L’uso del Dizionario (parte 2)
7
Il dizionario è uno strumento molto utile come abbiamo visto nella sezione di Grammatica dello step 6. Finalmente Gigi ha scoperto cosa significa esilarante, come si divide la parola in sillabe e quali siano i suoi sinonimi. Ormai ha preso l’abitudine di cercare tante bizzarre parole (ottime per le sue battute) sul dizionario che ha imparato ad utilizzare con discreta velocità dopo un po’ di pratica. Ha però notato che ci sono un sacco di strane abbreviazioni, di cui ha trovato le spiegazioni nelle pagine iniziali del dizionario. Ecco le più frequenti: agg. = aggettivo; aus. = ausiliare; art. = articolo; avv. = avverbio; coniug. = coniugazione; cong. = congiunzione; escl. = esclamazione; inter. = interiezione; pl. = plurale; prep. = preposizione; s. f. = sostantivo femminile (nome femminile); poet. = linguaggio poetico; pron. = pronome; s. m. = sostantivo maschile; prop. = proposizione; sing. = singolare; prov. = proverbio; sost. = sostantivo; pref. = prefisso; v. = verbo; suff. = suffisso …e molti altri ancora.
1 Leggi con attenzione la definizione di fine e indica se le affermazioni contenute nella tabella sono vere o false. fine [fì-ne] s.f. [pl. -i] 1. punto o momento in cui una cosa cessa di essere, non è più; la parte terminale 2. morte 3. esito, sorte, conclusione 4. proposito, scopo; 5. (poet.) confine; (prov.) il fine giustifica i mezzi, massima attribuita impropriamente allo scrittore e politico italiano N. Machiavelli (1469-1527) per dire che, pur di raggiungere uno scopo lecito, qualsiasi mezzo, anche illecito, è giustificabile.
a) b) c) d) e) f)
La parola è composta di tre sillabe. La parola non ha il plurale. La parola ha diversi significati. Per i poeti “fine” significa “confine”. Machiavelli ha utilizzato per primo la parola “fine”. Viene spiegato il significato del proverbio.
V V V V V V
F F F F F F
Gigi non si è dimenticato dell’episodio “esilarante” e vorrebbe rispondere alla prof. con una parola altrettanto rara, se non ancora di più. Vorrebbe dirle che parla in modo troppo difficile e che forse gli alunni non la capiscono e non hanno il coraggio di chiedere. Ma quale parola usare per descrivere il linguaggio della prof.? Suo cugino che frequenta l’università, gli ha consigliato uno stranissimo e rarissimo aggettivo che promette di essere quello giusto per stupire i compagni e la prof: criptico. Cioè? Cerca sul dizionario criptico e completa la tabella. Parola
Suddivisione in sillabe
Significato principale
Categoria grammaticale
Sinonimi
criptico
111
STEP
7
Grammatica
L’angolo dell’ortografia
L’angolo dell’ortografia: i gruppi difficili (CIE-CE, GIE-GE) I suoni ce e ge in italiano si scrivono di solito senza la i, ma esistono alcune eccezioni:
• gruppo -cie: cielo, cieco, specie, superficie, società, sufficienza, deficiente, pasticciere, crociera, lanciere, artificiere, braciere, bilanciere ecc. • gruppo -gie: effigie, archibugiere, formaggiera, gorgiera, igiene (e derivati), raggiera. Ricorda che in caso di dubbio è sempre consigliabile controllare sul vocabolario. Le parole che terminano in -cia/-gia conservano la i al plurale solo quando la i è accentata o quando il gruppo -cia/-gia è preceduto da vocale. Es.: farmacia/farmacie; audacia/audacie; ma arancia/arance; provincia/province.
CACCIA ALL’ERRORE! Sottolinea e correggi gli errori. a) b) c) d) e) f) g) h) i) j)
UN DUBBIO ATROCE!
pronuncie messaggero superficie roccie società sufficienza cieco facce pancie gielato
k) l) m) n) o) p) q) r) s) t)
cielo ciliegie cera giesso pasticcere igene acciecante gesto boccie bracere
Forma il plurale delle seguenti parole. Singolare
Plurale
Singolare
a) faccia
h) frangia
b) mancia
i) grigia
c) provincia
j) antologia
d) pelliccia
k) pioggia
e) camicia
l) egregia
f) treccia
m) spiaggia
g) fiducia
n) magia
112
Plurale
Storia
STEP
L’Impero e i Comuni (da Federico I a Federico II) Attorno alla metà del XII secolo l’autorità imperiale perse vigore tanto che l’imperatore Federico I Barbarossa poteva controllare direttamente solo i territori della Germania e dell’Italia settentrionale, mentre Francia e Inghilterra erano governate da dinastie ormai ben consolidate. I comuni del nord Italia, però, intrapresero un processo di liberazione dai privilegi feudali esercitati dall’imperatore (riscossione delle tasse, amministrazione della giustizia, diritto di battere moneta e allargare le mura delle città). Lo scontro tra Federico I e i comuni non tardò a manifestarsi e Milano venne rasa al suolo nel 1162 dalle truppe imperiali. Ma i comuni, organizzati nella Lega lombarda, ottennero una vittoria schiacciante nella battaglia di Legnano (1176) e con la pace di Costanza raggiunsero l’autonomia politica ed economica richiesta, pur riconoscendo ancora, almeno formalmente, l’autorità dell’imperatore. Con l’avvento di Federico II di Svevia, nipote di Federico Barbarossa, la lotta tra comuni e impero riprese vigore. L’imperatore, deciso a sottomettere tutta la penisola italiana, entrò in conflitto con il papa e con i comuni che si unirono in una alleanza (Lega lombarda).
7
Miniatura medievale di Federico I Barbarossa tra i suoi figli, Enrico e Federico.
Nel 1237 la Lega fu sconfitta duramente a Cortenuova, mentre il papa venne assediato a Roma, ma nel 1248 e 1249 l’esercito imperiale fu ripetutamente sconfitto. Il conflitto terminò nel 1250 con la morte dell’imperatore. Con Federico II si spegneva uno dei grandi personaggi del medioevo. Uomo colto, intelligente e amante della cultura, pose le basi per la creazione di uno stato moderno con una serie di leggi che miravano ad accentrare il potere nelle sue mani.
113
STEP
7
Storia
L’impero e i Comuni (da Federico I a Federico II)
Federico II e la falconeria Federico II è stato definito dai suoi contemporanei stupor mundi, cioè “meraviglia del mondo”. In effetti l’imperatore era un uomo intelligente e colto. Tra i suoi passatempi preferiti spiccava quello della falconeria, cioè l’arte della caccia col falcone. A questa nobile arte egli dedicò un vero e proprio trattato, De arte venandi cum avibus, cioè appunto “l’arte della caccia con il falcone”. L’opera consta di un trattato sui sistemi di allevamento, addestramento e impiego di rapaci nella caccia, tutti ampiamente descritti. Oltre alla catalogazione degli uccelli, vengono analizzate le attrezzature per la falconeria, le modalità per catturare i falchi, per il loro addestramento e, infine, i diversi sistemi di caccia.
Ritratto di Federico II con il falco dal De arte venandi cum avibus.
1 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. a) I comuni dell’Italia del Nord volevano l’indipendenza dall’imperatore. b) Federico I Barbarossa sconfigge la Lega lombarda a Legnano. c) Milano viene rasa al suolo da Federico II. d) A Cortenuova Federico II sconfigge la Lega lombarda. e) I comuni si allearono con il papa contro Federico II. f) Federico II era figlio di Federico I.
2 Collega opportunamente la data della colonna di sinistra con l’evento corrispondente nella colonna di destra.
114
a) 1162
1) morte di Federico II
b) 1176
2) distruzione di Milano
c) 1237
3) battaglia di Legnano
d) 1250
4) battaglia di Cortenuova
V V V V V V
F F F F F F
Storia
STEP
La nascita delle signorie e degli stati regionali italiani
7
I comuni italiani, ormai liberi dal dominio imperiale, vissero solo un breve periodo di pace perché presto entrarono in crisi, trasformandosi profondamente. Il popolo minuto (lavoratori delle corporazioni) e il popolo grasso (ricchi borghesi) si scontravano sempre più spesso tanto che, per cercare una pacificazione che garantisse il governo, si affidarono a politici provenienti da altri comuni, detti “podestà”. Le lotte sorte al loro interno fra i vari ceti si conclusero spesso con l’affermazione di ricchi e potenti signori che si impossessarono, con modalità differenti ma con esito simile, delle cariche e dei poteri di governo comunali. Questi signori riuscirono dapprima a trasmettere i loro poteri ai figli inaugurando delle dinastie; nascevano così le signorie. In un secondo momento ottennero l’approvazione dell’imperatore o del papa che conferirono loro anche un titolo nobiliare. In tal modo le signorie si trasformarono in veri e propri principati. Con essi la stagione delle libertà e della democrazia comunale tramontò definitivamente. La penisola italiana del XV secolo risultava pertanto divisa tra signorie, come quella dei Visconti e degli Sforza a Milano, repubbliche, come quella di Genova e Venezia e stati feudali come il Ducato di Savoia, lo Stato della Chiesa o il Regno degli Aragonesi a Napoli. La frammentazione del territorio italiano portò a una serie di conflitti tra singoli stati che terminò solo nel 1454 con la pace di Lodi architettata dal signore di Firenze, Lorenzo de’ Medici, detto “il Magnifico”, che si distinse adoperandosi con successo per difendere l’equilibrio tra gli stati italiani e la conseguente situazione di pace (venne soprannominato “ago della bilancia” della politica italiana). Importante fu anche la sua opera in campo artistico e culturale. Con lui Firenze divenne il più importante centro del Rinascimento italiano. Ma alla sua morte (1492) la situazione precipitò nuovamente e la penisola italiana tornò a dividersi e indebolirsi sempre più. Un fattore di grande instabilità e di tensione sulla scena politica italiana fu costituito dall’irrompere degli eserciti mercenari, compagnie, anche di qualche migliaio di uomini, che combattevano per denaro al servizio dei signori e che spesso erano responsabili di violenze e crudeltà e che fomentavano a loro volta altre tensioni e conflitti. La drammaticità della guerra fu aggravata anche dall’uso sempre più massiccio dell’artiglieria e delle armi da fuoco.
1 Scegli la risposta corretta. a) Il regno di Sicilia e di Sardegna.
b) Il regno di Napoli.
c) Il ducato di Savoia.
2 Sono Stati feudali a) Lo Stato della Chiesa, il regno di Napoli, il Ducato di Savoia b) Lo Stato della Chiesa, il regno di Napoli, il Ducato di Milano c) Lo Stato della Chiesa, le repubbliche di Genova e di Venezia
3 Lorenzo il Magnifico fu signore di: a) Milano.
b) Firenze.
c) Napoli.
115
STEP
7
Storia
La nascita delle signorie e degli stati regionali italiani
4 I mercenari erano: a) Politici provenienti da altri comuni b) Ricchi borghesi c) Eserciti che combattevano per denaro
5 Il popolo minuto era costituito da: a) Lavoratori delle corporazioni.
b) Ricchi borghesi.
c) Abitanti del Regno di Napoli.
6 Completa la tabella inserendo opportunamente i seguenti termini. Papi • Sforza • Medici • Ducato di Savoia • Repubblica di Venezia • Regno di Napoli STATO REGIONALE O SIGNORIA
GOVERNANTI
Ducato di Milano Doge Signoria di Firenze Savoia Stato della Chiesa Aragonesi
7 Completa il seguente schema su Signorie, Repubbliche e Stati feudali, inserendo i termini mancanti. Signori • Ducato • Venezia • Milano • Sicilia • Genova • Napoli • Firenze • Comuni • Oligarchia • Regni • Stato della Chiesa • Feudi L’ITALIA DEL ‘400 SIGNORIE
REPUBBLICHE
STATI FEUDALI
Stati retti da una dinastia di . . . . .................. . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . rimasti, in teoria, liberi dal dominio di un signore
Nel centro-sud: ......................... suddivisi in tanti .........................
La maggiore signoria è . . . . ................... . .
In realtà dominati da un’. . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . di poche famiglie
Dominano prima i Visconti, poi, dal 1450, gli Sforza
116
......................... ........................., . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . (dal 1434 è governata dai Medici)
Vecchio sistema medioevale ........................., . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . aragonese, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . angioina, poi dal 1442, aragonese e . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dei Savoia (Piemonte)
STEP
La nascita delle signorie e degli stati regionali italiani
Storia
7
Analisi del documento: l’Italia dopo la pace di Lodi
La pace di Lodi (9 aprile 1454) pose fine agli scontri tra Venezia e Milano che duravano fin dagli inizi del ‘400. L’importanza di tale evento consiste nell’aver generato una nuova situazione politica in grado di garantire quarant’anni di equilibrio territoriale e favorire lo sviluppo del Rinascimento italiano. Nella seconda parte del ‘400, questo equilibrio perdurò grazie alla politica di Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico.
117
STEP
7
Storia
La nascita delle signorie e degli stati regionali italiani
1 Osserva attentamente la carta geografica e rispondi alle seguenti domande. a) Da chi sono governate la Corsica e la Liguria? .................................................................................................... b) Siena, Lucca e Firenze, tre città toscane, in passato si trovavano sotto il dominio di tre differenti autorità governative. Quali? ........................................................................................................................... c) Visconti e Sforza sono i signori del…? .......................................................................................................................
2 Indica se le seguenti affermazioni sono VERE o FALSE. a) b) c) d)
Lo Stato della Chiesa si estendeva fino a Mantova. Il vicereame spagnolo di Napoli comprendeva gran parte del sud Italia. La Repubblica di Venezia estendeva i propri confini anche oltre gli attuali confini italiani. Il nord e il centro della penisola italiana risultavano meno frammentati del Sud.
La Primavera di Botticelli, 1482 circa. Il quadro fu commissionato da Lorenzo de’ Medici per la sua villa di Castello.
118
V V V V
F F F F
Geografia
STEP
L’economia
7
Le attività economiche si dividono in tre settori: 1) il settore primario che comprende ciò che l’uomo ricava direttamente dall’ambiente (l’agricoltura, la pesca, l’allevamento, l’estrazione mineraria ecc.); 2) il settore secondario che comprende ciò che l’uomo ricava trasformando le materie prime, quindi in particolar modo l’industria; 3) il settore terziario che comprende le attività che forniscono servizi (banche, scuole, ospedali ecc.).
1 Il prodotto finito che noi acquistiamo è spesso frutto di lavori svolti in tutte e tre i settori, quello primario, quello secondario e quello terziario. Consideriamo per esempio il vino e proviamo a vedere quali settori sono coinvolti nelle fasi di produzione e vendita. Inserisci opportunamente le seguenti voci nella tabella: Coltivazione di uva • Etichettamento delle bottiglie • Vinificazione e imbottigliamento • Vendita e commercializzazione • Vendemmia Primario Secondario Terziario
2 Sottolinea quali tra i seguenti ambiti del Terziario sono i più diffusi nell’area padana. produzione vinicola • università • industrie metalmeccaniche • borsa valori • centri di ricerca scientifica • produzione di apparecchiature industriali
119
STEP
7
Geografia
L’economia
3 Osserva le seguenti immagini, scrivi (accanto al numero) che mestiere fanno le persone ritratte e indica con una crocetta se l’attività appartiene al settore primario, secondario o terziario.
1.
4.
Primario
Primario
Primario
Secondario
Secondario
Secondario
Terziario
Terziario
Terziario
.................................
.................................
3.
.................................
Primario
Primario
Primario
Secondario
Secondario
Secondario
Terziario
Terziario
Terziario
.................................
7.
120
2.
5.
.................................
6.
Primario
Primario
Secondario
Secondario
Terziario
Terziario
.................................
8.
.................................
.................................
STEP
L’economia
Geografia
7
4 In Italia il settore con il maggior numero di occupati è il terziario, mentre il primario dà lavoro solo ad una minima parte della popolazione. Osserva attentamente questo grafico ed inserisci opportunamente i nomi dei tre settori.
L’ECONOMIA ITALIANA
4%
27% 69%
Il Made in Italy è considerato, in tutto il mondo, garanzia di qualità e i prodotti DOP IGP rappresentano l’eccellenza della produzione agroalimentare italiana. L’Italia è, infatti, il paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari a Denominazione di Origine Protetta e Indicazione Geografica Protetta riconosciuti dall’Unione Europea: 295 prodotti DOP, IGP, STG (ultima DOP ufficializzata a dicembre la Lenticchia di Altamura) e 523 vini DOCG, DOC, IGT. Sono molti, quindi, i prodotti esportati all’estero e le indicazioni geografiche continuano a rappresentare un fattore chiave della crescita del Made in Italy nel mondo. Qualivita ha stilato la classifica dei 10 prodotti DOP IGP per valore di produzione.
5 Associa questi prodotti alla regione a cui appartengono. a) b) c) d) e) f) g) h) i) l)
Grana Padano DOP Parmigiano Reggiano DOP Prosciutto di Parma DOP Aceto Balsamico di Modena IGP Mozzarella di Bufala Campana DOP Mortadella Bologna IGP Gorgonzola DOP Prosciutto San Daniele DOP Pecorino Romano DOP Bresaola della Valtellina IGP
Emilia Romagna Lombardia Campania Friuli Venezia Giulia Lazio
121
Antologia
STEP
8
Il testo poetico
Il treno degli emigranti Un testo poetico è un componimento breve che ha ritmo a volte lento e a volte rapido e cadenza regolare. Ricorre spesso all’uso delle rime. Ne esistono di vario tipo e argomento. Nell’ambito dei testi poetici esistono le filastrocche. Questa filastrocca di Gianni Rodari ci spinge a riflettere su una tematica molto attuale. L’autore ci parla, infatti, di un emigrante e dei suoi sentimenti, mentre è costretto ad abbandonare il suo paese. Non è grossa, non è pesante la valigia dell’emigrante… C’è un po’ di terra del mio villaggio, per non restare solo in viaggio… 5
un vestito, un pane, un frutto, e questo è tutto. Ma il cuore no, non l’ho portato: nella valigia non c’è entrato. 10
Troppa pena aveva a partire, oltre il mare non vuole venire. Lui resta, fedele come un cane, nella terra che non mi dà pane: un piccolo campo, proprio lassù… Ma il treno corre: non si vede più.
(Da G. Rodari, Filastrocche in cielo e in terra)
122
STEP
Il testo poetico
Antologia
8
Quattro chiacchiere sulle figure retoriche! Allitterazione: ripetizione, in parole diverse all’interno di un verso o di versi successivi, di vocali, consonanti e sillabe che hanno lo stesso suono. Es. rimbombò, rimbalzò. Anafora: ripetizione di una parola, o gruppi di parole, all’inizio di due o più frasi o versi. Serve a dare maggiore incisività a una parola che per il poeta contiene un significato importante. Es. “Tu fiore non retto da stelo, / tu luce non nata da fuoco, / tu simile a stella nel cielo;…” (G. Pascoli, Il sogno della vergine, 39-41). Metafora: consiste nell’usare una parola per esprimere un concetto non perfettamente coincidente con il suo significato abituale. Es. una montagna di compiti. Onomatopea: consiste nell’usare parole in grado di suggerire o riprodurre il suono della cosa che si vuole indicare. Es. nei campi c’è un breve gregre di ranelle. Ossimoro: consiste nell’avvicinare due parole di significato opposto. Es. tacito tumulto; silenzio assordante; ghiaccio bollente. Personificazione: è l’attribuzione di elementi e sentimenti propri dell’uomo a oggetti inanimati. Es. la terra livida, ansante, in sussulto. Similitudine: è un paragone tenuto insieme dalla parola “come”. Es. bello come un dio. Sineddoche: consiste nel nominare una parte per il tutto, è un tipo particolare di metafora. Es. le vele facevano rotta a sud. Sinestesia: consiste nell’avvicinare due parole appartenenti a due mondi sensoriali diversi. Es. ombra silenziosa, ombra accesa.
123
STEP
8
Antologia
Analisi e comprensione del testo
1 Individua quale di queste coppie di parole della filastrocca non forma una rima. a) Pesante – emigrante. b) Frutto – tutto.
c) Cane – pane. d) Lassù – più.
2 Quali di questi oggetti sono contenuti nella valigia dell’emigrante? a) b) c) d) e) f) g) h)
Un telefono. Un po’ di terra. Un pane. Il suo cuore. Un ombrello. Un cuscino. Un vestito. Un frutto.
V V V V V V V V
F F F F F F F F
3 Quale delle seguenti affermazioni è vera? a) b) c) d)
L’emigrante è molto ricco. Il treno è pieno di gente felice e fortunata, che viaggia per andare in vacanza. Il protagonista della filastrocca è addolorato, perché sta abbandonando la propria casa. L’emigrante alla fine non parte, ma resta a casa.
4 Il protagonista della filastrocca è: a) un personaggio completamente inventato. b) un amico dell’autore.
c) un emigrante sconosciuto, simbolo di tutti i migranti. d) non è chiaro chi sia il protagonista.
5 L’emigrante abbandona la sua terra perché: a) era stufo di abitare sempre nello stesso posto. b) lì non aveva più di che mangiare.
c) doveva raggiungere un suo parente in un’altra città. d) gli piaceva viaggiare e vedere posti diversi.
6 L’emigrante dice di non poter portare il proprio cuore in valigia. Per capire quest’espressione non possiamo interpretarla letteralmente: come si chiama questo tipo di figura retorica? a) Anafora. b) Similitudine.
c) Metafora. d) Ossimoro.
7 Che tipo di figura retorica è contenuta nella frase “Lui resta, fedele come un cane”? a) Similitudine. b) Sineddoche.
124
c) Metafora. d) Onomatopea.
STEP
Analisi e comprensione del testo
Antologia
8
8 Quali sentimenti, secondo te, prevalgono nella poesia? a) b) c) d)
Voglia di partire. Amore per la propria terra. Desiderio di arricchirsi. Nostalgia.
V V V V
F F F F
9 “Dà” (v. 12), si scrive con l’accento: a) quando è preposizione. b) in ogni caso.
c) quando è verbo. d) mai, è un errore di stampa.
10 Che cosa significa l’espressione “Non è grossa, non è pesante / la valigia dell’emigrante…”? a) b) c) d)
L’emigrante non ha con sé molti bagagli. L’emigrante ha con sé una valigia di materiale leggero. L’emigrante non ha la valigia. L’emigrante non porta con sé molte cose, perché si farà spedire il resto con un corriere.
Questa filastrocca fa pensare agli emigranti dei nostri giorni, alle fatiche e ai dispiaceri che devono affrontare nell’abbandonare il proprio paese natale. Secondo te l’emigrante della filastrocca è simile a quello attuale? Quali sono le differenze e quali le somiglianze? Rispondi, motivando brevemente. .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
Giochiamo con le rime
SCRIVERE UNA FILASTROCCA
Ora tocca a te. Scrivi una filastrocca su una determinata categoria di persone (bambini, genitori, lavoratori ecc.) e descrivine sentimenti e caratteristiche. Ricorda che la filastrocca è un breve componimento in rima baciata (cioè una rima come quelle presenti nel brano, in cui un verso fa rima col successivo), caratterizzato da un linguaggio semplice e da una lunghezza del verso variabile. 1. Hai trovato interessante questo racconto? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 2. Hai imparato qualcosa di nuovo? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto). 3. Hai trovato difficile questo brano? Dai un voto da 1 a 10 (1 = poco; 10 = molto).
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Antologia
STEP
8
Il testo narrativo
Il testo narrativo è un genere che racconta una storia o delle vicende di cui sono protagonisti uno o più personaggi. In esso ci sono alcuni elementi fondamentali: • Un autore (che talvolta può coincidere col narratore). • Un narratore che può essere interno o esterno. • La trama che prevede una situazione iniziale, uno sviluppo con un fatto centrale attorno a cui ruotano le vicende e una conclusione. • I luoghi (vicini o lontani, reali o fantastici). • Il tempo (più o meno lontano). • I personaggi che si dividono tra quelli principali e quelli secondari. Un testo narrativo può svilupparsi secondo l’ordine cronologico (fabula) o secondo un ordine artificiale scelto dall’autore (intreccio). Ora leggiamo un testo narrativo e analizziamolo con attenzione.
Il fantasma fedele di J. K. Jerome Quando incontrai Johnson la prima volta, ero poco più che un ragazzo. Ero a casa per le vacanze di Natale e, poiché era la Vigilia, avevo avuto il permesso di rimanere in piedi fino a tardi. Quella sera, aprendo la porta per entrare nella mia cameretta, mi trovai a faccia a faccia con Johnson. Mi passò attraverso, e con un lungo, fievole1 gemito dolente scomparve oltre la finestra delle scale. Lì per lì mi spaventai – a quei tempi ero solo uno scolaretto: non mi era mai capitato prima di vedere un fantasma – e avevo un po’ di paura ad andare a letto. Ragionandoci, tuttavia, mi ricordai che gli spiriti potevano fare del male solo ai peccatori, e così mi coricai, sistemai le coperte e subito mi addormentai. Il mattino seguente raccontai a mio padre quanto avevo visto. – Oh, sì, era il vecchio Johnson – rispose. – Non devi averne paura: vive qui. E poi mi raccontò la storia del poveretto. Per quanto si sapeva, Johnson, da vivo, ancora giovane, aveva amato la figlia di un ex inquilino della nostra dimora, una ragazza bellissima di nome Emily. Papà non conosceva il cognome. Troppo povero per sposare la ragazza, Johnson le aveva dato un bacio d’addio, promettendole che sarebbe presto tornato, ed era partito per l’Australia, a cercar fortuna. Ma l’Australia allora era molto diversa da come diventò in seguito. I viaggiatori che si spingevano in quei territori selvaggi erano pochi e rari e, anche quando se ne incontrava uno, gli oggetti personali che gli si trovavano addosso avevano spesso un valore commerciale che bastava a malapena a pagare le spese funerarie del caso. E così Johnson impiegò quasi vent’anni a fare fortuna. Alla fine, comunque, riuscì a portare a termine il compito che si era prefisso sfuggendo con successo alla polizia: lasciò così la colonia senza macchia e tornò in Inghilterra pieno di gioia
126
STEP
Il testo narrativo
Antologia
8
e di speranza, pronto a reclamare la sua promessa sposa. Una volta arrivato alla casa, la trovò silenziosa e abbandonata. Tutto quello che i vicini seppero dirgli fu che, poco dopo la sua partenza, in una notte nebbiosa, tutta la famiglia era sparita senza farsi notare e che da allora nessuno li aveva più visti, né aveva sentito parlare di loro, anche se il padrone di casa e buona parte dei negozianti locali avevano fatto minuziose indagini. Il povero Johnson, folle di dolore, cercò il suo amore perduto per mare e per terra, ma non lo ritrovò mai. Dopo anni di inutili tentativi, ritornò per trascorrere gli ultimi anni della sua vita solitaria nella stessa casa in cui, un tempo, nei giorni felici, lui e la sua amata Emily avevano vissuto tante ore beate. Vi abitò completamente solo, vagando nelle stanze vuote, piangendo e invocando la sua Emily perché tornasse da lui e quando, ormai povero e vecchio, era passato a miglior vita, il suo fantasma aveva continuato con la stessa storia. Era lì, disse mio padre, anche quando aveva preso la casa, motivo per cui l’agente immobiliare gli aveva fatto uno sconto di dieci sterline all’anno sull’affitto. In seguito continuai ad imbattermi in Johnson, anche a tutte le ore della notte, e, per la verità, lo stesso capitava a tutti noi. I primi tempi gli giravamo intorno e ci facevamo da parte per lasciarlo passare, ma quando incominciammo ad abituarci alla sua presenza ci fu chiaro che non c’era affatto bisogno di tante cerimonie, e allora prendemmo ad attraversarlo da parte a parte, direttamente. Non si poteva certo dire che ci stesse troppo tra i piedi. E poi era un vecchio fantasma gentile e innocuo, e a noi tutti dispiaceva moltissimo per lui e condividevamo il suo dolore. In verità, per un po’, fu il beniamino delle signore. La sua fedeltà le commuoveva tanto! Con il passare del tempo, però, cominciò a diventare un po’ seccante. Vedete, quel fantasma trasudava2 tristezza: neppure una stilla3 di allegria, o di cordialità. Impietosiva, ma dava ai nervi. Se ne stava seduto sulla scale a piangere per ore e ore, e ogni volta che ci svegliavamo, di notte, sapevamo con certezza che l’avremmo sentito gironzolare lungo i corridoi, entrare e uscire da ogni stanza, gemendo e sospirando, e così non riuscivamo a riaddormentarci molto facilmente. E, quando davamo una festa, veniva a sedersi fuori dalla porta del soggiorno e singhiozzava tutto il tempo. Non faceva del male a nessuno, questo no, ma faceva calare su tutto una patina di tristezza. – Ah, comincio a essere stufo di questo vecchio scemo – dichiarò mio padre (quando è arrabbiato, come sapete, papà sa essere molto brusco), al termine di una serata durante la quale Johnson era stato più seccante del solito e aveva rovinato una bella partita di whist4, restandosene seduto sul camino a gemere fino al punto in cui nessuno sapeva più qual era il trump5 e neppure che carta era stata giocata. – Dovremo sbarazzarci di lui, in un modo o nell’altro. Magari sapessi come! – Be’ – disse mia madre – non scriverai mai la parola “fine” con lui, stanne certo, finché non avrà trovato la tomba di Emily. È quella che va cercando. Tu trova la tomba di Emily, mettigliela sotto il naso e la pianterà. 1 fievole: debole, leggero. Credimi, è l’unica cosa da fare. L’idea pareva ragionevole, ma il pro2 trasudava: trasmetteva blema era che nessuno di noi sapeva dove fosse la tomba di Emily più in grande quantità. di quanto non lo sapesse lo stesso fantasma di Johnson. Il governa3 stilla: goccia. 4 whist: gioco di carte. tore suggerì di rifilare al poveretto la tomba di qualche altra Emily, 5 trump: asso. ma, a quanto pareva, la sorte aveva voluto che non ci fosse nessuna
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STEP
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Antologia
Analisi e produzione di un testo
Emily seppellita per miglia nei dintorni. Non mi è mai capitato di vedere una zona così totalmente sprovvista di Emily defunte. Ci pensai su per un po’, quindi azzardai anch’io una proposta. – Non potremmo crearne noi una falsa per il vecchio? – indagai. – Sembra un tipo ingenuo. Potrebbe cascarci. E comunque, potremmo almeno provare. – Per Giove, faremo proprio così! – esclamò mio padre e la mattina dopo (c’erano con noi gli operai) allestimmo, in fondo al frutteto, un piccolo tumulo con su una lapide che portava la seguente iscrizione: Consacrato alla memoria di Emily. Le sue ultime parole furono: “Dite a Johnson che l’amo”. – Questo dovrebbe attirarlo, – rifletté papa una volta finito il lavoro, mentre ancora lo esaminava. – Almeno: lo spero proprio. E funzionò! Quella stessa notte lo attirammo sul posto e... be’, ecco, il modo in cui Johnson si buttò su quella lapide e pianse, fu una delle scene più patetiche alle quali abbia mai assistito. Papà e il vecchio Squibbins, il giardiniere, quando lo videro, piansero come bambini. Da allora, in casa, Johnson non ci ha più dato nessun fastidio. Ora trascorre le notti singhiozzando sulla tomba, e sembra perfettamente felice. – È ancora lì? – Oh, sì. La prossima volta che venite a casa nostra vi ci porterò e ve lo mostrerò: normalmente, il suo orario è dalle 10 di sera alle 4 del mattino; il sabato dalle 10 alle 2. Jerome K. Jerome, Storie di fantasmi per il dopocena, La Spiga Edizioni
1 Chi è il protagonista del racconto? ..........................................................................................................................
2 È un personaggio: a) reale
b) fantastico
3 La vicenda è: a) realmente accaduta
b) inventata
c) una fantasticheria
4 Sottolinea nel testo con il verde le situazioni reali e con il rosso quelle irreali (almeno due situazioni per tipo).
Riassumiamo il testo Ci prepariamo ora a fare il riassunto del testo. In un riassunto non possono comparire discorsi indiretti. Ecco alcune indicazioni per trasformare i discorsi diretti in discorsi indiretti: • Spariscono trattini (-) e virgolette (“”) • Gli avverbi di tempo e di luogo devono essere sostituiti con espressioni più generiche. (es. domani diventa il giorno successivo) • I pronomi personali si modificano. (es. Io diventa lui o lei; mi diventa lo) • Il pronome dimostrativo questo diventa quello • I modi e i tempi verbali cambiano (es. il futuro “andrò” diventa condizionale passato “sarei andato”)
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Analisi e produzione di un testo
Antologia
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5 Trasforma i seguenti discorsi diretti in indiretti.
Es. – Oh, sì, era il vecchio Johnson, – rispose. – Non devi averne paura: vive qui. Rispose che era il vecchio Johnson e che non doveva averne paura perché viveva lì. a) – Ah, comincio a essere stufo di questo vecchio scemo, – dichiarò mio padre. .......................................................................................................................
b) – Be’, – disse mia madre, – non scriverai mai la parola “fine” con lui, stanne certo, finché non avrà trovato la tomba di Emily. È quella che va cercando. Tu trova la tomba di Emily, mettigliela sotto il naso e la pianterà. .......................................................................................................................
c) – Non potremmo crearne noi una falsa per il vecchio? – indagai. .......................................................................................................................
d) – Per Giove, faremo proprio così! – esclamò mio padre. .......................................................................................................................
e) – Oh, sì. La prossima volta che venite a casa nostra vi ci porterò e ve lo mostrerò: normalmente, il suo orario è dalle 10 di sera alle 4 del mattino; il sabato dalle 10 alle 2. .......................................................................................................................
6 Occorre poi dividere il testo in sequenze e assegnare a ciascuna un titolo. 1a sequenza
2a sequenza
3a sequenza
4a sequenza
5a sequenza
Titolo: PRIMO INCONTRO CON IL FANTASMA
Titolo:
Titolo:
Titolo:
Titolo:
Da: Quando incontrai A: addormentai
Da:
Da:
Da:
Da:
A:
A:
A:
A:
Personaggi: Un ragazzo e il fantasma Johnson
Personaggi:
Personaggi:
Personaggi:
Personaggi:
Tempo: Notte della vigilia di Natale
Tempo:
Tempo:
Tempo:
Tempo:
Luogo: Cameretta
Luogo:
Luogo:
Luogo:
Luogo:
Idea centrale: la vigilia di Natale un ragazzo incontra per la prima volta un fantasma di nome Johnson.
Idea centrale:
Idea centrale:
Idea centrale:
Idea centrale:
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STEP
8
Antologia
Analisi e produzione di un testo
7 Ora che hai raccolto tutte le informazioni necessarie sottolinea nel testo la frase (o le frasi) che esprime l’idea centrale di ogni sequenza.
Es. 1a sequenza: (vedi testo, parti in verde) 8 Ăˆ il momento di scrivere il riassunto del testo. .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... .................................................................................................................... ....................................................................................................................
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Grammatica
STEP
La congiunzione e l’interiezione
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Le congiunzioni servono per collegare due o più parole all’interno di una frase o due o più frasi fra loro. Esse possono essere: A. coordinanti, quando uniscono due parole o due frasi ponendole sullo stesso piano. Possono essere di vario tipo: Copulative
e, anche, inoltre, né, neanche, nemmeno ecc.
Disgiuntive
o, oppure, ovvero, altrimenti ecc.
Avversative
ma, tuttavia, però, nondimeno, pure, eppure, anzi ecc.
Conclusive
dunque, quindi, pertanto, perciò, allora ecc.
Esplicative/ dichiarative
cioè, ossia, vale a dire ecc.
Correlative
e…e, sia…sia, o…o, sia che…sia che, non solo…ma anche ecc.
B. subordinanti, quando uniscono due frasi ponendo una alle dipendenze dell’altra. Possono essere di vario tipo: Temporali
quando, mentre, finché, appena, ogni volta, prima che ecc.
Consecutive
tanto…che, così…che, a tal punto…che, in modo tale…che ecc.
Dichiarative
che
Concessive
sebbene, nonostante, benchè, quantunque ecc.
Condizionali Modali
se, quando, qualora, condizione che ecc. come, quasi, come se ecc.
Avversative
mentre, quando, laddove ecc.
Comparative
così…come, piuttosto…che, meglio…che, meno…che ecc.
Dubitative
se
Interrogative
come, perché, quando, quanto ecc.
Eccettuative
fuorché, salvo che, tranne che, eccetto che ecc.
Limitative
che, per quanto, in quanto a ecc.
Esclusive
senza, senza che
1 Sottolinea in rosso le congiunzioni coordinanti e in blu quelle subordinanti. a) Marco e Rebecca sono molto amici. b) Quando arrivi, telefonami. c) Spiegami perché non me lo hai detto. d) Ti ho spedito quella lettera, affinché tu sapessi tutto. e) Sono andato in spiaggia, ma lì non c’era nessuno.
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STEP
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Grammatica
f) g) h) i) j)
La congiunzione e l’interiezione
Se Mirella fosse stata furba, non l’avrebbe fatto. Preferisci il gelato o il ghiacciolo? Potevi compiere una buona azione, però non l’hai fatto. Nonostante te l’avessi detto, sei andato ugualmente a casa. Geronimo e Toro Seduto erano famosi capi indiani.
2 Collega in modo opportuno le frasi della prima colonna con quella della terza, utilizzando le congiunzioni coordinanti presenti nella seconda colonna. Colonna 1
Colonna 2 congiunzione
Colonna 3
a) Ludovico vorrebbe tanto continuare a giocare
oppure
compra frutta e verdura.
b) Vai al mercato
perciò
devo allenarmi con impegno.
c) Antonio è interessato alla meccanica
e
suonare strumenti musicali.
d) La consegna avverrà tra quattro giorni
né
è molto stanco.
e) Tra un mese ci sarà la gara di atletica
ma
dà l’impressione di esserlo?
f) Filippo non ama cantare
cioè
Venerdì.
3 Nella colonna 2 dell’esercizio precedente erano presenti diverse congiunzioni coordinanti: classificale a seconda del gruppo a cui appartengono. a) Es. oppure = disgiuntiva b) perciò = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) e = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
d) né = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e) ma = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . f) cioè = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4 Completa le seguenti frasi con le congiunzioni subordinanti proposte. a) Il papà lava l’automobile mentre . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . nonostante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) È possibile arrampicarsi fino alla cima se . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . tranne che . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) Emanuele studia molto sebbene . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . quando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
5 Nell’esercizio precedente erano presenti diverse congiunzioni coordinanti: classificale a seconda del gruppo a cui appartengono. a) Es. mentre = avversativa; nonostante = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . b) se = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ; tranne che = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . c) sebbene = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ; quando = . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . La parola che, oltre che pronome relativo e aggettivo/pronome interrogativo ed esclamativo, può essere anche congiunzione subordinante (es. Lucia afferma che ha fatto tutto ciò che poteva: il primo che è congiunzione subordinante, il secondo un pronome relativo).
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STEP
La congiunzione e l’interiezione
Grammatica
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6 Nelle seguenti frasi sottolinea che solo quando è una congiunzione subordinante. a) b) c) d) e) f) g) h) i) j)
Il cappotto che ho visto era molto bello. Mi hanno promesso che saremmo andati al mare. Che cosa stai facendo? Gli ho risposto che eravamo d’accordo con lei. Paola, che abita vicino a casa mia, viene a scuola con me tutti i giorni. Fabrizio sostiene che riuscirà ad accontentare tutti. L’autobus che passa sotto casa mia è il numero 79. I miei genitori hanno deciso che andranno in Sardegna. La Sicilia, che è chiamata anche Trinacria, è un’isola del Mediterraneo. Che caldo fa in questa macchina!
L’interiezione L’esclamazione (o interiezione) è utilizzata per esprimere sensazioni o emozioni. Viene solitamente posta all’inizio di frasi terminanti con il punto esclamativo. Es. Oh come sarebbe bello! Le esclamazioni si dividono in: • proprie: parole che possono essere solo esclamazioni (es. ahi, ah, beh ecc.); • improprie: altre parti del discorso usate come esclamazioni (es. bravi, forza, salve ecc.); • locuzioni esclamative: gruppi di parole usati come esclamazioni (es. santo cielo, poveri noi, accidenti a te ecc.).
7 Inserisci l’esclamazione che ti sembra più adatta all’inizio delle seguenti frasi. a) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . quanto vorrei essere come lui! b) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . dove andremo a finire! c) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . mi sono fatto male alla gamba! d) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . non c’è più speranza per noi! e) “. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Italia!” Gridavano i tifosi allo stadio. f) “. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . !” disse il vicino uscendo di casa. g) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . che spettacolo meraviglioso! h) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . non mollare proprio adesso! i) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ancora un piccolo sforzo e avremo finito!
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Grammatica
Sinonimi e contrari
Sinonimi e contrari I sinonimi sono parole legate da rapporti di somiglianza di significato, a tal punto da essere sostituite proprio perché hanno significati simili. Invece le parole che esprimono significati opposti si dicono contrari. La consultazione del dizionario ci può aiutare nel rintracciare i sinonimi (Sin.) e i contrari (Contr.) di una determinata parola. Es. profumato agg. profumato […] Sin. fragrante, odoroso; Contr. puzzolente, maleodorante.
8 In ogni gruppo di parole è presente un intruso, cioè una parola che non è legata alle altre da rapporti di sinonimia: sottolineala.
Es. testo, manuale, libro, archivio a) b) c) d)
morbido, tenero, molle, prestante attività, esito, esercitazione, prova felicità, gioia, simpatia, piacere ricco, esuberante, facoltoso, possidente
9 Sostituisci le parole sottolineate con i sinonimi che puoi rintracciare sul dizionario. a) Abbiamo raggiunto la vetta della montagna in sei ore. ( . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) b) Gli esperti sostengono che bere troppe bibite gassate nuoce alla salute. ( . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ) c) Nella vigna mi piace osservare come crescono gli acini d’uva. ( . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . )
10 La formazione dei contrari è possibile anche aggiungendo i prefissi. Completa la tabella con i contrari degli aggettivi proposti formati con i prefissi IN – S – DIS. Es. grato/ingrato. IN
S
a) contento b) onesto c) comprensibile d) educativo e) carico f) civile
11 Completa le parole a partire dalle definizioni date. a) È il contrario di alcolico b) È un sinonimo di supportare c) È un sinonimo di abitazione
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__ __ __ L __ __ __ __ C __ __ O __ __ __ __ __ __ E __ __ L __ __ G __ __
DIS
STEP
L’angolo dell’ortografia
Grammatica
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L’angolo dell’ortografia: i gruppi difficili (GN-GNI-NI; LI-GLI) Il suono gn contenuto in parole come gnomo, spugna, castagna, viene solitamente scritto senza i. Tuttavia questa regola non è sempre valida: infatti, fanno eccezione le parole in cui la i è accentata, come compagnia, e i verbi terminanti in -gnare o -gnere, quando sono seguiti dalla desinenza -iamo (indicativo e congiuntivo presente, I p. plur.), -iate (congiuntivo presente, II p. plur.), come accompagniamo, spegniate. È possibile anche confondere il suono gn con il suono ni, contenuto in parole come macedonia, fandonia, comunione, geranio, genio e molte altre. In questo caso non esistono regole precise alle quali riferirsi per dedurre l’esatta grafia, è perciò necessario, in caso di dubbio, consultare il dizionario. Invece, per evitare di confondere i gruppi li e gli, ricorda che li si usa solo: a inizio parola (lira, liuto ecc.); quando l’accento cade sulla i (cigolio, brontolio ecc.); nei nomi propri di persona (Rosalia, Attilio; eccezione: Guglielmo); in alcune parole che si scrivono ancora con la grafia latina (umiliare, olio, esilio ecc.). In tutti gli altri casi si usa gli: foglia, maglia, taglia, togliere ecc.
CACCIA ALL’ERRORE! Alcune di queste parole sono scritte in modo corretto, altre no. Sottolinea e correggi gli errori. a) foglia k) liana b) oglio l) sbalio c) malione m) travalio d) paglia n) attiglio e) svelia o) figlio f) cornelia p) coniglio g) moglie q) vermilio h) capiliatura r) navilio i) familia s) intruglio j) familiare t) orgoglio
UN DUBBIO ATROCE! Completa le parole inserendo gn, gni o ni. a) fo...........a k) accompa...........are l) patrimo...........o b) pe...........o c) cra...........o m) matrimo...........ale d) ba...........amo n) ba...........o e) ma...........a o) vergo...........a f) co...........o p) i...........orante g) ra...........o q) inse...........amo h) spe...........ate r) novilu...........o i) sma...........a s) giu...........o j) compa...........a t) caro...........a
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Storia
STEP
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L’Europa nel XIV secolo: la crisi di papato e impero
Nel XIV secolo iniziò l’“autunno del Medioevo”, tramonto che riguardò molteplici aspetti. Sul piano politico si registrò la progressiva perdita di potere del papato e dell’autorità imperiale: vi furono imperatori deboli, ridotti a semplici principi al pari dei suoi elettori, che ormai governavano pienamente solo i propri territori tedeschi. Il papato visse in questo periodo la “cattività avignonese”: i papi risiedettero nella città francese sotto il controllo del re di Francia e schiacciati dalla sua politica. Anche dopo il ritorno a Roma della sede pontificia (1377), i problemi per la Chiesa non ebbero fine. Si sviluppò infatti una terribile divisione, lo Scisma d’Occidente che la spaccò in due: da una parte fu eletto un papa italiano, dall’altra un papa francese. Vi furono quindi due Chiese e due autorità. E questo creò grande confusione tra i fedeli. Approfittando di questa situazione, le monarchie presenti si rafforzarono progressivamente e questo portò alla nascita dei primi Stati nazionali europei: Spagna, Francia e Inghilterra. In Spagna già nel XIII secolo, si era sviluppato il lento processo di riconquista del paese con la progressiva cacciata degli Arabi; protagonisti ne furono la figura eroica di El Cid e soprattutto i re di Castiglia e di Aragona. Nel corso del XIV secolo si assiste ad un progressivo rafforzamento del potere reale delle due dinastie. Le due casate si legarono tra loro attraverso un matrimonio e nel 1492 riuscirono a cacciare definitivamente gli Arabi dalla penisola iberica.
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STEP
L’Europa nel XIV secolo: la crisi di papato e impero
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Storia
1 Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. a) Nell’”autunno del Medioevo” il papato si affermò progressivamente sull’impero. b) La “cattività avignonese” seguì lo scisma d’Occidente. c) Durante lo scisma d’Occidente ci furono due papi, quello di Roma e quello di Avignone. d) Al termine della Riconquista, il Regno di Navarra fu annesso a quello di Inghilterra. e) Il Portogallo rimase un’entità politica autonoma. f) Il matrimonio di Isabella di Castiglia con Ferdinando d’Aragona sancì l’unione politica spagnola. g) Uno dei protagonisti della Riconquista fu El Cid. h) Nel 1492 gli Arabi furono definitivamente scacciati dalla Spagna. i) I problemi per la chiesa ebbero fine nel 1377. j) Il processo di Riconquista della Spagna ebbe inizio nel XIII secolo.
V V
F F
V V V
F F F
V V V V V
F F F F F
2 Osserva la carta relativa allo scisma d’Occidente e completa la tabella. Paesi fedeli al papa di Roma
Paesi fedeli al papa di Avignone
...........................................................
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Monumento a El Cid a Burgos.
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Storia
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La nascita degli stati nazionali
In Francia la dinastia dei Capetingi consolidò il suo potere, grazie a grandi sovrani come Filippo II Augusto e Luigi IX, che seppero governare con abilità, dando sacralità al loro potere e costituendo uno stato fortemente accentrato. Filippo IV il Bello completerà quest’opera facendo diventare la Francia una grande potenza sulla scena politica europea. In Inghilterra, dopo che Guglielmo il Conquistatore aveva portato i Normanni sul trono, si realizzò uno stato con caratteristiche diverse: un suo successore, Giovanni Senza Terra, fu infatti costretto dalla nobiltà a concedere la “Magna Charta”. Con essa i nobili e i Comuni limitarono i poteri del sovrano ed ottennero il riconoscimento di vari diritti. Da questo documento nacque poi il Parlamento composto dalla “Camera dei Lords” e da quella dei “Comuni”. L’Inghilterra, in tal modo, si avviò a diventare una monarchia parlamentare o anche costituzionale. La Francia e l’Inghilterra furono coinvolte in un durissimo scontro militare, la Guerra dei Cent’Anni, che durò quasi ininterrottamente dal 1337 al 1453. Si trattava di un conflitto che aveva origine da controversie riguardanti la successione al trono francese, ma che in realtà nascondeva anche ragioni nuove, di tipo economico e politico: i due grandi stati nazionali, in assenza dell’autorità dell’imperatore, si contendevano il predominio sull’Europa. La guerra, inizialmente, vide la netta prevalenza degli inglesi; vi fu poi però la riscossa francese, guidata da un’eccezionale figura femminile, Giovanna d’Arco. Nonostante la cattura e l’uccisione di questa ragazza da parte degli inglesi, alla fine saranno proprio i francesi ad ottenere una schiacciante vittoria. La guerra, unitamente ad altre cause, creò miseria e favorì la diffusione della grande epidemia di peste che si sviluppò in gran parte dell’Europa, raggiungendo il suo culmine nel 1348. La peste trovò una società impreparata ad affrontarla, causò perciò milioni di vittime, devastò la vita sociale nelle città e nelle campagne, creò un clima di diffusa paura di cui anche l’arte dà testimonianza col fiorire delle rappresentazioni delle “danze macabre” e dei “trionfi della morte”. Reazione alla miseria e alla carestia diffuse fu l’esplosione, in molte parti d’Europa, di un insieme di rivolte popolari. Queste rivolte, le prime di questo tipo nel Medioevo, finirono generalmente nel fallimento e con le più brutali repressioni da parte dei nobili. Nel 1453 Costantinopoli fu conquistata dai Turchi Ottomani che diedero inizio ad un tentativo di espansione nei Balcani e nell’Europa sud-orientale, diventando una minaccia sempre più grave per i paesi cristiani.
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La nascita degli stati nazionali
Storia
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3 Associa le persone alle loro caratteristiche. a) Guglielmo il conquistatore b) Giovanni Senza Terra c) Giovanna d’Arco d) Filippo II Augusto e) Filippo IV il Bello
1. protagonista della riscossa francese nella Guerra dei 100 anni 2. sovrano della dinastia capetingia che consolidò il suo potere in Francia 3. sovrano che concesse la Magna Charta 4. sovrano che conquistò il territorio inglese 5. sovrano che rende la Francia una grande potenza
4 Metti in ordine cronologico i seguenti fatti. I Turchi Ottomani conquistano Costantinopoli. I sovrani capetingi danno sacralità al loro potere. I francesi vincono lo scontro con gli Inglesi. Emerge la figura di Giovanna d’Arco. Guglielmo il Conquistatore conquista i territori inglesi Gli Inglesi sembrano avere la meglio sui Francesi Giovanni senza Terra è costretto a concedere la Magna Charta.
Il documento: Giovanna d'Arco Oh, come è stato limpido (il favore del Signore] durante l’assedlo di Orléans dove la sua potenza si è manifestata per la prima volta! [...] Oh Quale onore per iI sesso femminile. Apparve chiaro che Dio l’amava, quando II regno che era stato distrutto, ora veniva conquistato e reso sicuro per tutto quel popolo miserabile da una donna, cosa che cinquemila uomini non sarebbero riusciti a fare [...]. Una ragazzina di sedici anni (non è questo qualcosa di abbastanza soprannaturale?) alla quale le armi non pesano, tanto che sembra che ciò sia frutto della sua educazione, tanto è forte e risoluta! Davanti a lei i nemici vanno fuggendo e nessuno resiste. Lei fa ciò sotto lo sguardo di tutti e spinge i nemici fuori dalla Francia, riconquistando castelli e città. Mai forza fu così grande [...]. Lei è li supremo capitano delle nostre genti coraggiose e abili. Né Ettore né Achille ebbero tale forza! Ma tutto ciò è fatto da Dio, che la guida. (Christine de Pizan, Le Ditié de Jehanne d’Arc)
139
STEP
8
Storia
La nascita degli stati nazionali
5 Dopo aver letto attentamente questo testo, scegli il completamento corretto e rispondi alle domande. 1. In questo testo si parla: a) della regina di Francia b) di Giovanna d’Arco 2. La protagonista, secondo l’autrice del testo, aveva: a) 16 anni b) 37 anni 3. La protagonista è paragonata a: a) Ettore e Achille b) Dio 4. La protagonista era originaria di: a) Parigi b) Orleans 5. La protagonista: a) predicava la pace b) indossava le armi 6. Il testo si limita a narrare i fatti accaduti o è ricco di commenti dell’autore? .......................................................................................................................
6 Per quali motivi Giovanna d’Arco è considerata un’eroina? .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... .......................................................................................................................... ..........................................................................................................................
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Geografia
STEP
L’Italia delle regioni
8
La Costituzione della Repubblica Italiana suddivide il territorio in grandi territori: le regioni. Alcuni articoli della Costituzione (art. 114 – 133) stabiliscono i poteri che possono avere le regioni sia a livello politico che a livello amministrativo. In ogni regione i cittadini eleggono un Consiglio regionale che deve fare le leggi e un Presidente di regione. Una regione, per esempio, può avere ampi poteri per quanto riguarda la sanità oppure il trasporto pubblico ma non lo può avere invece per la scelta della moneta o per la difesa del territorio nazionale perché queste ultime sono competenze dello Stato centrale. Le regioni italiane sono 20, suddivise in enti più piccoli: 88 province (tra cui 2 autonome del Trentino Alto Adige e 6 liberi consorzi comunali siciliani) e 14 città metropolitane. Ogni regione ha un proprio capoluogo di regione (ad. es. Firenze per la Toscana o Napoli per la Campania). Alcune regione sono dette “a statuto speciale”, cioè hanno particolari privilegi legati alla loro posizione geografica periferica oppure alle minoranze linguistiche che vivono nel territorio. Sono Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna. E’ interessante osservare che gli alunni della Valle d’Aosta e del Trentino Alto Adige studiano rispettivamente il francese e il tedesco accanto all’italiano, come segno di un’importante eredità storica e culturale.
141
STEP
8
Geografia
L’Italia delle regioni
1 Indovina il nome delle regioni italiane a partire da due indizi. Potrà esserti certamente utile l’osservazione della carta geografica oppure qualche rapida ricerca in rete. INDIZIO 1: è bagnata dal Mar Ionio INDIZIO 2: confina a Est con la Puglia a) Regione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . INDIZIO 1: confina con Marche Toscana e Lazio INDIZIO 2: il suo nome è composto da sei lettere b) Regione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . INDIZIO 1: Genova è il suo capoluogo INDIZIO 2: confina con la Francia c) Regione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
2 Rileggi il testo l’Italia delle regioni e indica se le seguenti affermazioni sono vere o false. a) Le regioni sono 21. b) Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Veneto sono regioni “a statuto speciale”. c) Ogni regione ha un proprio Consiglio regionale. d) Le regioni decidere in merito alla moneta. e) La suddivisione territoriale in Regioni è stabilita regolata dalla Costituzione. f) Ogni regione ha un proprio presidente.
V
F
V V V V V
F F F F F
3 Completa la tabella inserendo i nomi delle regioni, oppure dei capoluoghi di regione. Potrebbe esserti utile fare una rapida ricerca in rete. Regione a)
Marche
b) c) d)
142
Capoluogo Campobasso
Calabria Bologna
STEP
L’Italia delle regioni
Geografia
8
L’Italia delle regioni Dal punto di vista politico-amministrativo l’Italia è divisa in 20 regioni; 5 di esse sono a statuto speciale (Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna), cioè godono di privilegi per la loro posizione periferica o per la presenza di minoranze linguistiche. B A
D
C
F
E
L G
M
I H
O
R
S
P Q
N
V T
U
4 Indica il nome corretto di ogni regione scrivendo in ogni quadratino la lettera corrispondente. VALLE D’AOSTA
EMILIA ROMAGNA
CAMPANIA
PIEMONTE
TOSCANA
PUGLIA
LOMBARDIA
MARCHE
BASILICATA
LIGURIA
UMBRIA
CALABRIA
VENETO
LAZIO
SICILIA
TRENTINO ALTO ADIGE
ABRUZZO
SARDEGNA
FRIULI VENEZIA GIULIA
MOLISE
143
SITOGRAFIA Forniamo un elenco di siti consultabili su youtube e volumi in formato pdf con audio scaricabili dal sito www.leggermente.info
STEP Epica
5 Iliade Introduzione https://youtu.be/0g9DP6kvwRs Iliade L’offesa a Crise https://youtu.be/czTDbKSA7lQ PDF con audiolibro ascoltabile del testo di narrativa L’IRA DI ACHILLE
Grammatica pronome https://youtu.be/qyGOh2nxB8Q Storia
STEP Epica
la rinascita dell’anno 1000 https://youtu.be/zegrWsa5Cmg repubbliche marinare e comuni https://youtu.be/BORvzxfzCYU
6 Odissea Introduzione https://youtu.be/yKYDhG4DPLQ Odissea Ulisse e Polifemo https://youtu.be/vOXnWifBovE
Grammatica avverbi https://youtu.be/vJkpO1XlPkg Storia
STEP Epica
Lotta per le investiture https://youtu.be/u6C2gvevf1U Le crociate https://youtu.be/Y7Sd3vIE34g PDF con audiolibro ascoltabile del testo di narrativa UNA MISSIONE SPECIALE
7 Odissea 3 https://youtu.be/oe-ajfDXro4 PDF con audiolibro ascoltabile del testo di narrativa LA STORIA DI ODISSEO
Grammatica preposizioni https://youtu.be/4_7JoYUS8XU Storia
STEP
Federico II e gli stati regionali https://youtu.be/txECo-JZzlU
8
Antologia PDF con audiolibro ascoltabile del testo di narrativa STORIE DI FANTASMI
PER IL DOPOCENA
Grammatica le congiunzioni https://youtu.be/xLnCezPpkw0 Storia
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gli stati nazionali https://youtu.be/1lNDhb_13NI
Comprensione del testo
RIPASSO FINALE
Una storia da non credere Leggi il testo con attenzione.
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La crostata al ribes di Paula era famosa in tutta la città. C’erano le coccarde dei premi vinti alle fiere di paese per provarlo. Anche ora che era rimasta sola nella casa che il marito aveva lasciato da molti anni e la figlia da un paio, Paula non mancava mai di preparare e sfornare le sue leggendarie crostate quasi ogni giorno. In una vita spesa tra il lavoro di impiegata in Comune e la solitudine della casa vuota, una fetta di quella torta, alla sera davanti al televisore, era una consolazione. Anche per questo Paula rimase interdetta e turbata quando una sera, rientrata a casa, aprì la dispensa dove conservava la torta e trovò la tortiera ripulita. Pensò a topi, a scoiattoli, a procioni, agli animaletti ingordi e astuti che popolavano il suo giardino, ma un’ispezione alla casa la convinse che ben altri animaletti avevano divorato il dolce. I cassetti erano aperti, le ante degli armadi spalancate, le sue borsette frugate. In quella casa era entrato un ladro. Non aveva rubato niente, spiegò più tardi Paula allo sceriffo, anche perché c’era ben poco da rubare. Ma quando aveva trovato la crostata di ribes, se l’era spolverata tutta. “Succede, succede”, le spiegò lo sceriffo. “Non sono ladri di professione, ma vagabondi che entrano in casa e spesso si accontentano di mangiare qualcosa. Non si preoccupi più di tanto”. Paula non si preoccupò più di tanto. Preparò un’altra torta, anche per distrarsi, la chiuse nella dispensa e cercò di dimenticare l’incidente. La sera successiva entrò in casa, andò diritta alla dispensa, la aprì. La tortiera era vuota. Il ladro di crostate aveva colpito ancora. Forse un’altra si sarebbe agitata, ma non Paula. Cucinò un’altra torta di ribes, la sistemò nella dispensa, andò al lavoro, rientrò la sera. Anche quella crostata era sparita. Alla quinta crostata sparita, decise di andare a fondo del mistero. Rientrò a casa in anticipo. A piccoli passi furtivi, con il cuore in gola, girò dietro la sua villetta, - si avvicinò alla finestra della cucina sul retro e guardò dentro. Seduto al tavolo, calmo e goloso, un uomo stava divorando la crostata, con sistematica intensità. Paula picchiò sul vetro. L’uomo si fermò di colpo, l’ultima fetta a mezz’aria tra la tortiera e la bocca. Non accennò neppure a fuggire. Ripose la fetta e sembrò sgonfiarsi. Paula entrò in casa e lo affrontò. Aveva capito che quel ladro di torte non doveva essere un criminale pericoloso e che forse, in quel suo continuo tornare sul luogo del delitto, c’era, più che voglia di crostata, voglia di farsi prendere. “Se le piacciono tanto le mie crostate avrebbe potuto anche dirmelo senza entrare ogni volta da una finestra” gli disse tranquilla Paula “cucinare è il mio hobby e gliene avrei preparate quante ne voleva”. Ma l’uomo scosse la testa e, dopo essersi ripulito gli angoli della bocca dalle ultime briciole appiccicose, cominciò a raccontare. Si chiamava Chuck ed era un viaggiatore di commercio fallito, Era disoccupato ed era divenuto un vagabondo che rotolava come quei cespugli senza radici, spinti dal vento. Non era un ladro, né un criminale, e avrebbe volentieri ripagato Paula facendo lavoretti in casa. Se lei non lo avesse denunciato, avrebbe dormito la notte nel ricovero per senza tetto di una chiesa e avrebbe lavorato per lei, durante il giorno.
145
RIPASSO FINALE
Comprensione del testo
Voi avreste accettato? Paula accettò. E continuò a sfornare crostate fino a quando, un paio di mesi dopo il loro incontro in cucina, Chuck le fece una proposta. “Le tue torte sono troppo deliziose”, le disse, “perché siano sprecate con amici, vicini e in fiere di paese. Perché non ne prepari un campione e io vado in giro a cercare di venderle a supermercati e pasticcerie, in città?” Scettica, lei accettò. Chuck prese in prestito la sua macchina e partì verso la città. Scomparve per una settimana. Poi arrivò una telefonata. Era lui. “Saresti in grado di sfornare dieci torte al giorno?” le chiese. “Credo di sì.” “Bene, perché ho trovato una catena di pasticcerie che le vuole comprare. Se venderanno bene ne compreranno molte altre.” Paula si tuffò nel forno e cominciò a sfornare. Le torte andarono a ruba. Dieci mesi dopo quella telefonata, Paula lasciò la sua piccola casa e il Comune per trasferirsi in una grande casa alle porte della città, con magazzino e cucine annesse. La “torta del ladro”, come l’hanno chiamata, si vende a centinaia nei supermercati e il ladro di ieri è diventato l’amministratore della sua società con 12 dipendenti. Stanno per lanciare una linea di biscotti. Per ora vivono ancora separati, lei nella nuova casa, lui in un appartamento in affitto. Ma quasi tutte le sere, dicono i vicini, lui torna a dormire da lei. Quei due, sicuramente, stanno cucinando qualcosa.
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50
55
(Riduzione da: Vittorio Zucconi, Storie da non credere, Milano, Einaudi scuola, 2001)
Affronta ora le domande di comprensione. Leggile una per una, ma prima di rispondere rileggi la parte di testo cui sono riferite. Le note a fianco ti faranno da guida. 1 Le crostate di Paula erano conosciute ed apprezzate da tutta la città. Ciò è testimoniato: a) Dalle parole dello sceriffo. b) Dai comportamenti di Chuck. c) Dai premi vinti alle fiere di paese. d) Dai complimenti dei vicini.
2 “Paula rimase interdetta” (riga 7), cioè: a) Terrorizzata. b) Sorpresa. c) Offesa. c) Ammirata.
3 Paula quasi ogni giorno preparava una crostata: a) Perché era molto golosa. b) Per passare il tempo libero in modo piacevole. c) Per la figlia, che ormai viveva da sola. d) Per godersi, alla sera, una fetta di torta.
146
Per rispondere rileggi le righe 1 e 2: l’informazione viene data in modo esplicito, devi solo riconoscerla.
La domanda ti chiede il significato della parola “interdetta”. Puoi ricostruirlo pensando alla reazione di Paula davanti alla tortiera vuota.
Per rispondere rileggi le righe 4, 5 e 6: dovrai ricostruire il significato di quella breve parte di testo.
Comprensione del testo
4 Scoperto il primo furto, Paula si rivolge allo sceriffo, il quale:
RIPASSO FINALE
L’informazione è data in modo esplicito nel testo, anche se l’autore usa parole leggermente diverse. Rintracciale nelle righe 15-16-17.
a) Non le crede e non dà importanza al fatto. b) La tranquillizza dicendole che probabilmente non si tratta di un vero e proprio ladro. c) Ritiene che il furto di una torta non sia niente di grave e la tranquillizza. d) Le dice che si tratta di un vagabondo e che quindi lui non ci può fare niente.
5 A un certo punto della storia Paula decide di andare a fondo e scoprire il mistero. Una sera ritorna quindi a casa in anticipo. Quante crostate aveva preparato fino a quel momento? .............................................................................
6 Che cosa indica il participio passato “seduto” alla riga 25? a) Poiché si era seduto. b) Quando si sedette. c) Dopo essersi seduto. d) Mentre era seduto.
7 A che cosa si riferisce il pronome “lo” (riga 29)? a) Al furto. b) Al criminale. c) Al ladro di torte. d) Al fatto accaduto.
8 L’espressione “rotolava come quei cespugli senza radici, spinti dal vento” (righe 36-37) significa: a) Era spinto da una forza incontrollabile. b) Girava senza una meta precisa. c) Non sapeva ciò che faceva. d) Si muoveva camminando in modo incerto.
9 Alla riga 41 trovi scritto: “Paula accettò”. Riscrivi nelle righe qui sotto che cosa Paula accettò. ............................................................................. .............................................................................
Per rispondere devi contare il numero di crostate preparate da Paula. Attento a non confondere questa informazione con il numero di crostate sparite: di queste ultime il testo dice che sono cinque.
La domanda indaga la tua competenza linguistica. Per rispondere prova a sostituire il participio passato con ognuna delle quattro possibili risposte. Quale risulta plausibile?
Per rispondere rileggi la frase di riga 29: “Paula entrò in casa e lo affrontò”. Chi affrontò Paula?
L’espressione ha un significato figurato che puoi comprendere ragionando sulla vita di Chuck, il vagabondo.
La domanda ti chiede di ricostruire il significato di una parte di testo e di riportarlo negli spazi vuoti. Trovi l’informazione nelle righe 36-40 che precedono la frase. La tua risposta è corretta solo se riporta in modo completo la proposta di Chuck.
147
RIPASSO FINALE
Comprensione del testo
10 Qual è il soggetto sottinteso della frase “Stanno per lanciare una linea di biscotti” (riga 54)? a) I supermercati. b) Una catena di pasticcerie. c) I 12 dipendenti della società. d) Paula e Chuck con la loro azienda.
11 All’ultima riga si dice “Quei due, sicuramente, stanno cucinando qualcosa”. Si intende dire che: a) Si stanno innamorando. b) Stanno sperimentando nuove ricette. c) Stanno progettando nuove imprese. d) Stanno diventando amici.
12 Quali dei seguenti aggettivi più si adattano a descrivere il carattere di Paula? a) Ansiosa e golosa. b) Coraggiosa e dinamica. c) Testarda e fifona. d) Sbadata e ingenua.
13 Il comportamento di Chuck dimostra che si tratta: a) Di un disoccupato disposto a lavorare. b) Di un fannullone che approfitta degli altri. c) Di un ladro che si è pentito. d) Di un vagabondo in cerca di fortuna.
14 Il racconto è tratto da una raccolta intitolata “Storie da non credere”; si tratta infatti: a) Di una storia senza alcun senso. b) Di fatti ambientati in un mondo dì fantasia. c) Di fatti che difficilmente accadono. d) Di fatti che potevano succedere solo in un lontano passato.
15 Quale proverbio meglio rappresenta il senso del racconto? a) Chi la fa, l’aspetti. b) Oltre il danno, anche la beffa. c) Non tutto il male viene per nuocere. d) Chi perde ha sempre torto.
La ricerca del soggetto ti aiuta a comprendere il significato della frase. Per rispondere devi rileggere le righe precedenti.
L’autore usa in modo ironico un’espressione figurata. Per coglierne il senso rifletti sulle righe 56 e 57.
La domanda ti chiede di ricostruire il contenuto del testo e di esprimere una interpretazione. Se non sai quale risposta scegliere procedi per esclusione: quali aggettivi non si adattano a Paula?
Per rispondere alla domanda dovrai integrare più informazioni, sparse in diverse parti del testo. Non esprimere una tua valutazione, cerca piuttosto che cosa ti dice il brano.
La domanda ti chiede di esprimere un’interpretazione del testo. Prima di rispondere ti può essere utile una rapida rilettura.
Per rispondere dovrai ricostruire il significato globale del testo e farne una tua sintesi da confrontare con i quattro proverbi proposti.
Dopo aver risposto a tutti i quesiti rivedi il tuo lavoro verificando le tue scelte una per una. 148
Grammatica
RIPASSO FINALE
Verifichiamo le tue competenze grammaticali Verifica ora se il ripasso di grammatica fatto quest’estate ha funzionato. Ti proponiamo alcuni esercizi tratti dalle prove nazionali di prima media somministrate in passato. ORTOGRAFIA E PUNTEGGIATURA
1 Nelle frasi che seguono cerchia la parola corretta di ogni coppia. a) L’insegnante di inglese da/dà un testo da/dà leggere a casa. b) Non so se/sé mio padre mi porterà con se/sé allo stadio. c) Mi piacerebbe essere la/là a giocare con loro, ma ho ancora una pagina di storia da studiare, e finché non la/là finisco non posso uscire. Prova Invalsi classe prima a.s. 2010-2011
2 In ognuna delle coppie di frasi che seguono indica la frase corretta. Metti una crocetta per ogni riga. Prestami la palla di cuoio Qual’è la differenza L’yogurt scade domani Ho fatto una bella interrogazione in scienze e) Questo film è veramente eccezzionale a) b) c) d)
Prestami la palla di quoio Qual è la differenza Lo yogurt scade domani Ho fatto una bella interrogazione in scenze Questo film è veramente eccezionale Prova Invalsi classe prima a.s. 2011-2012
3 Nella frase che segue abbiamo tolto gli spazi tra una parola e l’altra e cancellato tutti gli accenti e gli apostrofi. Quifaunpofreddo:nonceilriscaldamento?
Riscrivi la frase in modo corretto. ...........................................................................................................................
Prova Invalsi classe prima a.s. 2011-2012
4 In quale delle seguenti frasi la punteggiatura è usata correttamente? a) b) c) d)
Il proprietario disse che, quel quadro non lo avrebbe venduto per niente al mondo. Ieri pomeriggio, rovistando in un vecchio baule in soffitta, ho ritrovato i miei giocattoli. Il gatto, si nascose dietro l’albero, per tendere un agguato all’uccellino. La mamma ha preso i soldi per comprare, due quaderni, tre penne, una matita e un album da disegno. Prova Invalsi classe prima a.s. 2010-2011
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RIPASSO FINALE
Grammatica
MORFOLOGIA
5 Nell’elenco che segue vi sono parole variabili e invariabili. Vicino a ognuna delle parole variabili riscrivi la parola in un’altra forma possibile. (Non scrivere nulla vicino alle parole invariabili). Parole
Altra forma
Es.: perduto
perduta
a) chi b) montagna c) magnifico d) mentre e) uno f) domani g) salta! Prova Invalsi classe prima a.s. 2011-2012
6 In ciascuno dei seguenti gruppi di parole, c’è una parola il cui significato comprende tutte le altre. Indica quale. Osserva bene l’esempio iniziale. A
B
C
D
E
Es.
Rosa
Garofano
Fiore
Viola
Giglio
a)
Cannone
Arma
Spada
Pugnale
Pistola
b)
Leone
Gatto
Tigre
Felino
Leopardo
c)
Albero
Pino
Quercia
Olmo
Abete
d)
Lombardo
Veneto
Siciliano
Umbro
Italiano
e)
Rosso
Giallo
Verde
Blu
Colore
Prova Invalsi classe prima a.s. 2009-10
7 Quale delle seguenti frasi contiene sia un aggettivo indefinito sia un aggettivo possessivo? a) b) c) d)
Qualche volta un sorriso illuminava il suo volto malinconico. Niente e nessuno avrebbero potuto convincere mia madre a rinunciare al suo progetto. Qualcuno improvvisamente bussò alla nostra porta. Il loro appartamento era così grande che tutti ne rimanevano stupiti. Prova Invalsi classe prima a.s. 2009-2010
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Grammatica
RIPASSO FINALE
8 Nel periodo: «Il vecchio pescatore passava ore e ore sulla riva del mare; gli piaceva guardare i gabbiani che volavano sopra le onde», in quale modo e tempo sono coniugati i verbi sottolineati? a) b) c) d)
Congiuntivo imperfetto Indicativo imperfetto Indicativo passato prossimo Congiuntivo passato Prova Invalsi classe prima a.s. 2009-2010
9 Leggi questo testo: Io e Lucia cominciammo a scaldarci per la gara di corsa. Molti atleti erano già arrivati. — Volete iscrivervi? — Giorgia ci indicò un tavolino davanti al quale erano in coda gli altri partecipanti. Ci mettemmo in fila. — Come vi chiamate? — ci domandò la donna al tavolo. — Giacomo e Lucia — dissi. — Numeri 14 e 15. Buona fortuna! — rispose lei. Qualcuno mi chiamò mentre mi sistemavo dietro la linea di partenza.
Indica con una crocetta il tempo dei verbi riportati nella tabella. Presente
Imperfetto
Passato remoto
Passato prossimo
Trapassato prossimo
a) Cominciammo b) Erano arrivati c) Volete d) Indicò e) Erano f) Mettemmo g) Vi chiamate h) Domandò i) Dissi l) Rispose m) Chiamò n) Mi sistemavo
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RIPASSO FINALE
Grammatica
Indica con una crocetta la persona dei verbi riportati nella tabella. 1° persona 2° persona 3° persona 1° persona 2° persona 3° persona singolare singolare singolare plurale plurale plurale a) Cominciammo b) Erano arrivati c) Volete d) Indicò e) Erano f) Mettemmo g) Vi chiamate h) Domandò i) Dissi l) Rispose m) Chiamò n) Mi sistemavo Prova Invalsi classe prima a.s. 2010-2011
10 In quale delle frasi seguenti il verbo è in forma riflessiva? a) b) c) d)
Piero non si reggeva in piedi. In questo locale non si fuma. Dalla finestra si vede uno splendido panorama. Da molto tempo in casa nostra non si prepara questo piatto. Prova Invalsi classe prima a.s. 2009-2010
11 Completa la frase seguente con il verbo indicato tra parentesi nella forma corretta. Se non lo avessi visto con i miei occhi, non ci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (credere). Prova Invalsi classe prima a.s. 2009-2010
12 Tra le frasi seguenti scegli quella in cui c’è un verbo intransitivo. a) b) c) d)
Giovanni ieri ha dormito tutto il giorno. Al mercato la carne è venduta a un prezzo più basso. Oggi mio padre ha comprato due giornali. Le valigie sono state caricate direttamente in macchina. Prova Invalsi classe prima a.s. 2011-2012
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Grammatica
RIPASSO FINALE
13 La parola “che” si trova in ognuna delle due frasi riportate in tabella, ma appartiene, nei due casi, a categorie grammaticali differenti. Indica per ogni frase a quale categoria grammaticale appartiene “che”. A Nome
B Pronome
C D Congiunzione Preposizione
1. Il film che abbiamo visto ieri era davvero divertente. 2. Ti ho detto un mucchio di volte che non devi far tardi. Prova Invalsi classe prima a.s. 2009-2010
14 Leggi la frase che segue. «Fa molto freddo, tuttavia non avvertiamo alcun fastidio perché l’appartamento è ben riscaldato». Indica la categoria alla quale appartengono le parole elencate nella tabella. Metti una crocetta per ogni riga. Congiunzione
Avverbio
Aggettivo
a) tuttavia b) alcun c) perché d) ben Prova Invalsi classe prima a.s. 2010-2011
15 Leggi il seguente periodo di due frasi: «L’astronave comparve rotonda nel cielo e lentamente calò sul prato».
Ora indica fra i periodi nella tabella - tutti di due frasi, ma di significato ogni volta diverso - quello che è composto con parole dello stesso tipo (es.: verbo, articolo, ecc.) e disposte esattamente nello stesso ordine del periodo sopra. a) La bambina entrò curiosa nella grotta e immediatamente trovò l’acqua. b) La maestra uscì sorridendo dalla classe e soddisfatta tornò a casa. c) Il babbo arrivava stanco ma felice e volentieri giocava con i bambini. d) La barca filava rapida sulle onde e subito arrivò al porto. Prova Invalsi classe prima a.s. 2009-2010
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RIPASSO FINALE
Quiz
L’enigma del castello Al Castello di Galeotto e Belinda, è successo un fatto terribile: il principe Clodoveo, figlio di Galeotto e Belinda, è stato rapito. I genitori sono disperati: non sanno chi sia stato e dove si trovi il loro figlio. Aiutali a risolvere questa terribile situazione.
Innanzitutto bisogna orientarsi nel castello: associa in modo corretto le parole, di seguito indicate, alle parti numerate sul disegno, in questo modo sara’ piu’ facile muoversi per effettuare le ricerche. pozzo • mastio • porta a saracinesca • mura fortificate • cammino per la ronda • bandiera • merli • ponte levatoio • fossato • torrione • alta corte • feritoia • bassa corte
1. .................................................................................................... 2. .................................................................................................... 3. .................................................................................................... 4. .................................................................................................... 5. .................................................................................................... 6. .................................................................................................... 7. ....................................................................................................
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Quiz
RIPASSO FINALE
Dai un’occhiatina nel TORRIONE, quella torre rotonda, grossa e massiccia, costruita a difesa del castello. È oscura e maleodorante e si fa molta fatica a proseguire nella ricerca; però osserva in un angolo la pergamena che dice:
Se il principe Clodoveo vuoi trovare questo messaggio devi decifrare; non sarà un lavoro semplice da fare: le lettere devi rintracciare, nelle varie zone del castello vai a cercare.
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14
1
13
1
16
12
3
2
6
18 17
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6
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1,
14’
2
1
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9
7
10
7
6
14
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10
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1’
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6
15
1,
16
7
12
6
9
10
7
12 13
7
10
6
12 17
7
4
7 10
7
4
9
7
10
6
1.
6
7
15
7
7
14
5
7
14
1
1
L’enigma è risolto!
155
RIPASSO FINALE
Quiz
A questo punto bisogna esplorare le varie aree del castello e cercare di recuperare le lettere per decifrare il messaggio. Scegli pure l’ordine che preferisci per esplorare i luoghi. Buona fortuna! POZZO − Presso il pozzo c’è una giovane e bella donna che sta attingendo l’acqua e che canticchia: “il numero 9 corrisponde all’iniziale della regione italiana in cui nasce il fiume Po”.
MASTIO − Questa torre, la più alta di tutte, ha la porta d’ingresso sbarrata. Per il momento è impossibile entrare. Peccato, da lassù si potrebbe esplorare dall’alto l’intera area del castello!
MURA FORTIFICATE − Presso le mura che circondano il castello sembra non esserci nulla di interessante, anzi no. Inciso sul muro, in un angolo, c’è questo enigma: “Carlo Magno fu incoronato imperatore del sacro romano impero da Leone ........... : C”.
Hai capito cosa significa? Che se sai quale papa ha incoronato Carlo Magno, sai a quale numero corrisponde la C; per esempio, se è Leone VII, allora la C sarà il 7.
FERITOIA − Incastrata nella feritoia c’è una pergamena un po’ sgualcita, ma ancora leggibile che dice: “anagramma queste lettere per trovare i due nomi dell’ultimo imperatore dell’Impero romano d’Occidente: oloRmo ustAluogo”. La prima lettera trovata corrisponde al numero 10 e l’ultima al numero 1.
FOSSATO − Presso il fossato sta pescando Pier, il figlio lo lo so, io lo so, del giullare di corte, che dice scherzando: “lo al numero 7 corrisponde la congiunzione più usata nella lingua italiana”.
156
Quiz
RIPASSO FINALE
BASSA CORTE − Oggi la parte bassa della corte del castello è deserta o quasi; in fondo è seduta una vecchina, che dice di conoscere 4 lettere, ma ti farà sapere quali sono solo se risolvi questo cruciverba verbale! Nelle caselle colorate la lettera inserita corrisponde al numero indicato.
CRUCIVERBA 1
15 2
3
4
5
6
7
18 8
9
2 10
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
Voce del verbo AMARE, modo indicativo, tempo passato remoto, 2ª pers. sing., attivo. Voce del verbo LODARE, modo imperativo, tempo presente, 2ª pers. sing, attivo. Voce del verbo CHIEDERE, modo congiuntivo, tempo presente, 3ª pers. plur., attivo. Voce del verbo ESSERE, modo indicativo, tempo imperfetto, 2ª pers. sing, attivo. Voce del verbo SENTIRE, modo condizionale, tempo presente, 1ª pers. sing, attivo. Voce del verbo MANDARE, modo indicativo, tempo futuro semplice, 2ª pers. plur, attivo. Voce del verbo RUGGIRE, modo gerundio, tempo presente, attivo. Voce del verbo LEGGERE, modo participio, tempo passato. Voce del verbo PORTARE, modo indicativo, tempo passato prossimo, 3ª pers. sing, attivo. Voce del verbo AMARE, modo infinito, tempo presente, attivo.
157
RIPASSO FINALE
Quiz
ALTA CORTE − Nella parte alta del castello si sta svolgendo il mercato. Sono presenti molte persone che urlano frasi strane e apparentemente senza senso; tra tutte sembra interessante quello che dice Saladino, mercante arabo di “la M corrisponde al numero delle risposte false al mio quiz!”. stoffe: “l QUIZ a) b) c) d) e) f) g) h) i) j) k) l)
Il limes è la massima espansione dell’Impero Romano. La caduta dell’Impero romano d’Oriente avviene nel 476 d.C. Dopo la caduta dell’Impero nell’area occidentale nascono i regni romano-germanici. La regola dei monaci benedettini era fondata sul motto ora et labora. L’ègira è avvenuta nel 622 d.C. Il Ramadam è il mese di digiuno dei musulmani. Carlo Magno è stato incoronato imperatore nella notte di Natale dell’800. Missi dominici è sinonimo di vassalli. Il successore di Carlo Magno fu Ottone I. Le Crociate puntavano alla riconquista cristiana di Gerusalemme. Urbano II ha proclamato la fine delle Crociate. Federico I è detto “Barbarossa”.
V V V V V V V V V V V V
F F F F F F F F F F F F
PONTE LEVATOIO − L’addetto al ponte levatoio dice che il numero corrispondente alla lettera D è contenuto in questa favola: è il numero più alto tra tutti quelli citati. Ecco il suo racconto: “Una sera la volpe vide in fondo a un pozzo il grosso cerchio della luna; così tondo e giallo le sembrò un formaggio. Dei due secchi che servivano ad attingere l’acqua, uno stava in alto, tenuto sospeso dall’altro che stava in basso. La volpe affamata entrò nel secchio superiore e subito si trovò in fondo al pozzo. Si accorse allora del suo errore e subito fu colta dal timore: sarebbe potuta risalire soltanto se un altro animale affamato, attirato dall’immagine del falso formaggio, fosse entrato nell’altro secchio riportando il suo verso l’alto. Quattro giorni stette dentro al buco nero senza che un cane la vedesse. Il tempo fece il suo mestiere e in cinque notti l’astro circolare si era ridotto a una mezzaluna. La volpe era disperata quand’ecco che passò di là un lupo affamato e si fermò a contemplare quel luccicante oggetto. – Amico mio – gridò la volpe – voglio offrirti da mangiare. Vedi questa cosa accanto a me? È un formaggio eccellente e squisito, fatto col latte di tredici mucche famose e, se qualcuno un po’ sofferente ne mangiasse un pochino, sarebbe subito risanato, tant’è gustoso. Vedi, io stessa ne ho uno spicchio rosicchiato ma ne resta, se ti va, un bel boccone prelibato. Scendi a gustarlo: ho lasciato un secchio apposta per te. – L’imbroglio funzionò; il lupo, sciocco, si lasciò ingannare: nel secchio entrò e, il suo peso, la volpe in alto riportò”.
158
(Rid. e adatt. da J. de La Fontaine, Il lupo e la volpe)
Quiz
RIPASSO FINALE
MERLI − I merli, a prima vista, sembrano tutti uguali ma a uno sguardo più attento si può vedere che ce n’è uno verniciato di fresco. Su di esso è inciso uno strano schema con un’iscrizione che dice: “cancella i nomi delle 20 regioni italiane, le caselle rimaste conterranno la vocale che corrisponde al numero 5 e la consonante che corrisponde al numero 14”. Attento! Una regione è stata inserita due volte.
CRUCIPUZZLE
L
O
M
B
A
R
D
I
A
M
O
L
I
S
E
A
B
T
A
A
S
A
P
I
E
M
O
N
T
E
Z
A
R
S
L
I
S
A
R
D
E
G
N
A
C
I
S
E
I
F
C
A
U
M
B
R
I
A
V
A
O
I
N
L
R
I
A
B
R
U
Z
Z
O
E
L
M
L
T
I
I
L
A
L
T
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S
C
A
N
A
A
I
I
C
U
I
L
I
G
U
R
I
A
E
B
R
C
N
A
L
A
A
P
U
G
L
I
A
T
R
C
A
O
T
I
C
A
M
P
A
N
I
A
O
I
H
T
V
A
L
L
E
D
A
O
S
T
A
L
A
E
A
E
M
I
L
I
A
R
O
M
A
G
N
A
BANDIERA − Sulla bandiera è stato scritto questo indovinello: “il numero 6 corrisponde alla lettera iniziale della risposta corretta al seguente quesito: Che cos’è l’orogenesi?” 1. Insieme dei fenomeni che danno origine alle montagne. 2. Scienza che studia il formarsi dei filoni d’oro nelle miniere. PORTA A SARACINESCA − Legato alla saracinesca c’è un asse su cui è stato inciso: “il 16 è la lettera iniziale della categoria grammaticale indispensabile perché esista una frase”.
159
RIPASSO FINALE
Quiz
CAMMINO PER LA RONDA − Sul percorso non si vede nulla di interessante, ma c’è la sentinella, appassionata di epica antica, che si dice disposta a rivelare 4 lettere se completi il CRUCIMITO in modo corretto.
CRUCIMITO 1
I
19
2
M 3
A
12 4
5
Z
17 6
7
8
P
L
11
C
O 9
M
10
E
1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10.
160
Narciso vede la sua riflessa nel lago. Il figlio mostruoso di Pasifae. Aiuta Teseo col celebre filo. La dea dell’oltretomba. Il re degli dei. Vi è stato rinchiuso il Minotauro. Il popolo a cui appartiene Arianna. È perdutamente innamorato di Euridice. Il re di Creta. La moglie di Zeus.