Ventimila leghe sotto i mari

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Mauro Martini Raccasi

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Classici Classici

Mauro Martini Raccasi

Un professore, un maggiordomo e un fiociniere si ritrovano prigionieri in un fantascientifico sottomarino. Per i tre inizia una serie di avventure mirabolanti che li porterà a conoscere il geniale e misterioso capitano Nemo e ad attraversare i mari e gli oceani del pianeta tra mille ostacoli e pericoli. Il loro intento, però, fin dall’inizio è uno solo: fuggire! Riusciranno i tre amici a compiere la loro impresa? Uno dei grandi classici di Jules Verne riscritto per portare i ragazzi nel meraviglioso mondo sottomarino in cui è ambientata una delle più fantastiche avventure di tutti i tempi.

MAURO MARTINI RACCASI VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI

Ventimila leghe sotto i mari

Ventimila leghe sotto i mari

ISBN 978-88-468-3455-3

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Mauro Martini Raccasi

Ventimila leghe sotto i mari La madre di tutte le avventure per chi ama il blu degli oceani

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indice cap.1 • Mostro misterioso o mistero mostruoso? cap.2 • Che vandalo, quell’anomalo narvalo! cap.3 • Prigionieri cap.4 • Il capitano Nemo cap.5 • A caccia negli abissi cap.6 • Il cimitero di corallo cap.7 • Lotta con lo squalo cap.8 • I lingotti d’oro cap.9 • Il tesoro in fondo al mare cap.10 • Atlantide cap.11 • Trappola di ghiaccio cap.12 • Tentacoli infernali cap.13 • Vendetta cap.14 • Il malefico vortice

Dossier: Le invenzioni diventate realtà

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Capitolo 1

Mostro misterioso o mistero mostruoso? Il 1866 fu un anno particolare, caratterizzato da uno strano misterioso avvenimento. Di fronte alle coste dell’Oceano Atlantico stava accadendo qualcosa di mai visto. Qualcosa di mostruoso che avrebbe cambiato per sempre il desiderio degli uomini di andar per mare. Dai racconti delle vedette di parecchie navi, ne venivano descrizioni preoccupanti. Sui giornali di bordo i comandanti scrivevano di una massa enorme che filava sotto il pelo dell’acqua, molto più grande di una balena e, ciò che spaventava, molto più veloce. Era affusolata e alle volte fosforescente. Alcune riviste iniziarono a scrivere di serpenti marini. Altri giornali parlarono e illustrarono grandi capodogli divoratori di navi e piovre smisurate che trascinavano i malcapitati marinai nei gorghi verso gli abissi neri dell’oceano. Alla radio voci di burloni parlavano di

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Sapeva che se uno di quei proietti avesse colpito in pieno la chiglia del battello, per noi sarebbe stata la fine. Si volse verso la nave da guerra che continuava a bombardarci: «Nave della nazione maledetta!» inveì. «Non ho bisogno della tua bandiera per riconoscerti! Ti mostrerò la mia!» E spiegò a proravia della piattaforma una bandiera nera, simile a quella che aveva piantato al Polo Sud. In quel momento un proiettile, colpendo obliquamente la chiglia del battello, vi scivolò passando vicino al comandante e andò a perdersi in mare. Il capitano Nemo si strinse nelle spalle, poi si volse verso di me: «Scendete» ordinò. «Insieme ai vostri compagni».

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Le invenzioni diventate realtà Se Jules Verne fosse vivo avrebbe più di 180 anni e potrebbe vedere realizzate molte delle sue fantastiche invenzioni. In Ventimila leghe sotto i mari, scritto nel 1870, il Nautilus è un grande sottomarino elettrico, quando all’epoca l’elettricità era considerata una magia.

In Dalla Terra alla Luna, uscito nel 1865, lo scrittore descrive navicelle spaziali alimentate dalla luce solare. Oggi la tecnologia esiste: sono vele solari come la sonda orbitante Nanosail-D della NASA. Nello stesso romanzo, Verne racconta di proiettili sparati da un grosso cannone con tale forza da vincere la gravità terrestre e usati per trasportare passeggeri fino alla Luna, quelli che oggi chiamiamo moduli lunari, inoltre lo scrittore immagina un’astronave che atterra e galleggia nell’oceano.

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In La giornata di un giornalista americano nel 2889, scritto nel 1889, Verne descrive quotidiani impensabili: giornali che vengono ‘detti’ ogni mattina agli abbonati; in pratica parla del giornale radio che però iniziò a essere trasmesso circa 30 anni più tardi. Nello stesso libro, lo scrittore descrive il fonotelefoto, ovvero, l’apparecchio e la tecnologia che è alla base delle teleconferenze di oggi.

Tuttavia, come spiega Rosalind Williams, storica della tecnologia al Massachusetts Institute of Technology, “Jules Verne predisse molte cose che poi si sono avverate, ma non per magia, solo perché leggeva molto, parlava con gli esperti e sapeva quel che stava succedendo nel mondo”.

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