El Tanguero n°11 - Tango magazine (LUGLIO 2013)

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dal 22 al 28 Luglio 2013

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C

he sia arrivata l’estate ce ne siamo accorti tutti, senza bisogno di parlare di mare, sole, vacanze e ombrelloni in questo editoriale estivo! E già perché di colpo il termometro della temperatura è schizzato alle stelle e a noi non resta che boccheggiare! Per fortuna che l’Italia intera pullula di milonghe estive e possiamo ancora permetterci di ballare una tanda senza sudare troppo! Al mare, in montagna o in città anche quest’anno le offerte tanguere sono davvero tante e svariate in tutte Italia… ci chiediamo, non saranno forse troppe? Forse, ma a quanto pare la “opening milonga mania” (e di li a breve “closing”) è un fenomeno che sta colpendo molti, forse troppi. Ma se si impiegassero le energie organizzative last minute e si convogliassero nello studiare di più per far godere meglio il proprio/la propria partner? Sarebbe sicuramente più utie per se stessi e soprattutto per la comunità. Il rischio di questa nuova “mania” va a solo a discapito del nostro amato tango, che milonga dopo milonga fa passare la voglia a chi di voglia ne aveva tanta. Soluzioni? Mhhh a breve sinceramente non ne vediamo, le “guerre” tanguere per chi apre il posto più fashion, più vip, più fresco, più caldo, più colorato, più vicino, più lontano, più bello, più popolare, più simpatico, più alla mano, più ricercato, più economico e… chi più ne ha più ne metta… sono sempre più diffuse e all’ordine del giorno! Prima o poi, quando questi eventi (perché permetteteci non ce la sentiamo di chiamarle più nemmeno milonghe!) si riempiranno di sola gente che con il tango non ha niente a che fare, forse finiranno lasciando spazio a quelli di qualità! E allora gli abbracci veri e la buona musica potranno uscire dal letargo. Speriamo che non passi troppo tempo. Buone vacanze a tutti. Helga Corpora e Andrea De Dominicis

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El Tanguero Anno IV n°11 Luglio-Settembre 2013 Rivista periodica trimestrale di cultura tanguera rioplatense a cura dell’Associazione TangoJazz Scaricabile online Abbonamento annuale cartaceo €20 per 4 numeri Editore Associazione TangoJazz Direttore editoriale Andrea De Dominicis Direttore artistico Helga Corpora Direttore responsabile Luciana Squadrilli Grafica e impaginazione Montag Frazier gianfrancodefelice2012@gmail.com Redazione redazione@eltanguero.it Pubblicità e abbonamenti info@eltanguero.it +39.348.2915008 +39.328.4830095 Collaboratori Giulia Zimei Paolino Fierro Mario Abbati Memè Claudio Mirabella José Capuano Vanna Gasparini Michele Sottocasa Stampa Poligrafica Srl Via Friuli 29, Dalmine (BG) Reg. al Tribunale di L’Aquila n°6/2010 del 21/07/2010 Iscrizione al ROC n°20287 del 08/11/10

www.eltanguero.it /eltangueroII Con il patrocinio della Ambasciata Argentina Con il patrocinio della Ambasciata dell’Uruguay

Indice il mondo del tango Maestri di tango

Juan Carlos Copes e Maria Nieves Rego

Ballare è la poesia dei piedi

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Regina Tango shoes

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Politica e contaminazione nel Tango argentino A tu per tu…

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Musicalizadores: Alfredo Petruzzelli Organizzatori: Claudio Forte

pag 34 pag 35

tango arts Musica

Il Vals Criollo

Gioielli di tango

Fabiana Fusco

pag 18 pag 32

curiosando News & Pillole Tangueri impossibili

Armando lo scrittore

Facetango Recensioni Voci di tango Sopra la panca la ballerina campa…

pag 30 pag 28 pag 26 pag 36 pag 38 pag 40

tango agenda pag 42 Festivalmap Milonghe pag 44/46


Juan Carlos Copes e Maria Nieves Rego Il re e la regina del tango-danza

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maestri il mondo di tango del tango

aria Nieves e Juan Carlos Copes sono stati i pionieri del tango escenario. È stata di certo la coppia più applaudita del mondo e il loro successo sicuramente è dovuto allo spettacolo “Tango Argentino” grazie al quale sono stati ambasciatori del tango in tutto il mondo. Oggi Maria e Juan Carlos non sono più coppia e anche se noi li abbiamo incontrati e intervistati separatamente, in nome del loro amato tango, abbiamo voluto “unirli” ancora una volta. E per noi è davvero emozionante. Maria cosa è il tango per te? Maria: Cos’è il tango per me? Il Tango è la mia anima, così come te lo dico. Se ascolto un tango lo sento dalle unghia dei piedi fino al cuore. E sono sempre agitata quando ballo, anche se sono 60 anni che lo faccio. Io sono nata per ballare il tango e morirei per il mio amato tango! Il tango bisogna sentirlo, vedo molti giovani che ballano benissimo, tecnicamente perfetti (e ti dico subito che il tango che si balla adesso con i piedi in aria non mi piace, perché perde il sentimento del tango, diventa acrobazia) però spesso manca la connessione della coppia, è molto importante questo. Come si trova secondo te questa connessione? M.: Non lo so, è una cosa misteriosa… è uno scambio reciproco di energia tra uomo e donna. Io spesso ho ballato con persone molto brave, ma non mi sentivo bene perché non c’era connessione e poi magari ballavo con qualcun altro e sembrava che ci innamoramorassimo per quanta connessione ci fosse!

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“Tutte le cose belle e tristi incontrate nel mio cammino di tango, sono state con lui, i ricordi non si cancellano”

I ragazzi di oggi secondo me badano troppo all’estetica, e poco alla connessione, troppo alla competizione e poco all’unione! In che senso alla competizione? M.: All’interno della coppia. Spesso vedo competizione e questo non è possibile, la coppia deve stare unita non può esserci competizione, deve apparire come una cosa sola. Invece spesso cercano di primeggiare e non di ballare insieme. Se voi guardate i campionati ci sono tante coppie così. Sia chiaro non parlo dei ragazzi per criticarli, io spero che facciano tesoro delle mie parole, parlo dei ragazzi perché è il tango di oggi. E grazie a loro tango non morirà. Tanti anni fa, quando i giovani non ballavano mi chiedevo spesso, cosa sarebbe accaduto quando Copes e Nieves non avrebbero ballato più. Per fortuna dopo lo spettacolo “Tango Argentino”, e grazie al suo enorme successo, i giovani iniziarono ad interessarsi nuovamente al tango. 9


Lo spettacolo Tango Argentino ha praticamente ridato vita al tango! Juan Carlos.: Si fu un successo incredibile. Avevamo iniziato con una sola settimana allo Chatelet di Parigi nel 1983 ma finimmo per girare il mondo intero. M.: Non potevamo crederlo nemmeno noi. Lì fu la prima volta che mi sentii un artista. I più grandi teatri del mondo, hotel a cinque stelle, truccatori e parrucchieri al seguito, abiti meravigliosi e tutto senza scenografia. Solo un gioco di luci. Il rimbombo degli applausi ancora me lo ricordo… tutti in piedi, incredibile. Il sogno mio e di Copes era sempre stato di fare qualcosa per il tango, affinché lo conoscessero nel mondo e con lo spettacolo “Tango Argentino” ci siamo riusciti. In realtà anche prima Maria Nieves e Juan Carlos Copes avevano lavorato in diversi spettacoli. M.: Si, assolutamente si, il primo spettacolo di tango in assoluto lo ha realizzato Copes. Tutto autoprodotto, con i nostri soldi, che hai tempi erano pochi. Siamo arrivati fino a New York per proporlo e poi siamo dovuti rimanere li per tre anni perché non avevamo i soldi per ritornare. Facevamo audizioni e ci dicevano “very good, very good… I call you…!” ma non ci chiamavano mai! JC.: Mi ricordo che quando arrivai a Broadway con Maria nel 1962 abbiamo dovuto fare i conti con l’attore “Rodolfo Valentino” che di tango non aveva niente ma per il pubblico americano si, era il simbolo del tango! E a noi ci chiamavano i “tangueri veloci” poiché quello che ci distingueva era la velocità. A Buenos Aires tra gli amatori la competizione era prima nella velocità e poi nelle coreografie! Parliamo di competizioni, cosa ne pensate dei campionati voi che siete stati spesso giurati? JC.: Si sono stato in giuria varie volte ma non voglio più farlo per due motivi: primo perché sono sempre il giudice più vecchio e con più esperienza e alla fine mi tocca sempre prendere la decisione finale e vi assicuro che spesso non è facile; secondo perché per me non è importante come una coppia balli il tango, ma quello che trasmettono quando lo ballano! M.: Personalmente i campionati mi piacciono molto ma essere giurato è difficile, io sono 10


più nervosa dei partecipanti. Non è bello perché spesso ci sono almeno cinque coppie di media che meriterebbero il primo posto… e che fai? Solo una può salire sul gradino più alto del podio e ogni anno è sempre più difficile perché ci sono sempre più coppie brave. Quale sono i parametri per giudicare una coppia? JC.: Per me la simbiosi tra uomo e donna, devono diventare un corpo con quattro piedi. Questo è essenziale. La coppia deve ballare soavemente, senza violenza, e soprattutto ballare per se stessa, non per gli altri. M.: L’abbraccio, l’eleganza e soprattutto la connessione della coppia e come mettono i piedi. Spesso tecnicamente ci sono ballerini molto validi, però non mi convincono, finché non mi vengono i brividi alla pelle… quello è il mio parametro, devo vedere una coppia e mi devo emozionare. Perché se mi arriva qualcosa al cuore, vuol dire che anche loro sono cuore e non solo tecnica. Per me la coppia si deve guardare, si deve amare. Come voi un tempo… perché vi siete separati? M.: È una storia che non mi va di raccontare. Lo nomino perché lo rispetto, lo amo per tutto quello che c’è stato, lo amo come maestro e per me è stato il migliore ballerino di tango argentino, un grande creatore, io quando

parlo non posso evitare di nominarlo perché la mia carriera è cresciuta con lui, non ho ballato il tango sola. Tutte le cose belle e tristi incontrate nel mio cammino di tango, sono state con lui, i ricordi non si cancellano. L’altro giorno ho visto ballare il tango Verano porteño ad una coppia di ragazzi. Quel Tango era uno dei nostri cavalli di battaglia, quasi non sono riuscita a vedere la loro interpretazione, mi sono assentata, ascoltavo il brano e rivedevo la nostra coreografia… ed è stato meraviglioso, sono stata trasportata indietro nel tempo, ai giorni degli applausi senza fine! Ma anche oggi è così! Noi ti abbiamo vista due anni fa allo spettacolo che c’è stato all’Obelisco a Buenos Aires e rimanemmo impressionati dai lunghi e forti applausi con i quali la gente ti accolse. Interminabili… M.: È vero, a Buenos Aires quando salgo su un palco, è come una partita di calcio. La gente mi ama tantissimo ancora oggi! Tra le coppie di giovani di oggi, ne hai una che preferisci? M.: Non c’è una sola coppia ma ci sono tantissime coppie che mi piacciono, non faccio nomi perché me ne dimenticherei sicuramente qualcuna ma ce ne sono davvero tanti! Spesso sono nomi che non si conoscono a cui piace ballare e non fare competizioni e non partecipano ai campionati.

“A Buenos Aires quando salgo su un palco, è come una partita di calcio. La gente mi ama tantissimo ancora oggi!” 11


È difficile che tutte le coppie brave ed emergenti diventino “famose”. Alcune si stancano, altre si sposano, altre ancora non hanno voglia di girare il mondo però in questo momento a Buenos Aires ci sono davvero tantissime coppie di giovani molto valide. Il consiglio di Maria Nieves e di Juan Carlos Copes ai giovani che iniziano a ballare il tango oggi. JC.: Per me devono ricordare che le cose più difficili del tango sono le più facili. Saper camminare e saper ascoltare la musica, e interpretarne i particolari. M.: Prima di tutto devono sentire il tango nel cuore. Molti iniziano solo perché pensano di far soldi e decidono di avvicinarsi al tango per questo. Questo non deve succedere. Poi devono cercare la connessione della coppia, cercare l’abbraccio. Se il tango non si balla con il cuore, mai si potrà essere bravi ballerini. E poi imparare a camminare prima di imparare figure. Questo è il miglior consiglio, cuore, camminata e infine figure.

Tornati in redazione ci viene voglia di andare indietro nel tempo e di guardare qualche loro video. Ci sono assoli preziosi, rappresentazioni di gelosia, drammatiche… perché il tango si sa, è carico d’enfasi, rifiuta i mezzi toni e le allusioni. Eppure c’è uno strano contrasto fra la misteriosa sensualità che lo pervade e il modo quasi incorporeo con cui Juan Carlos e Maria realizzano la loro perfetta sincronia, fra la passione e l’esattezza. Chissà se ancora per una volta, per un ultima volta, balleranno insieme… Ringraziamo Barbara Cicero di aver portato in Italia questi due grandi artisti ed aver dato la possibilità a molti tangueri di conoscerli ed apprezzarli. Helga Corpora e Andrea De Dominicis Maria e Juan Carlos nel 1962

Sul palco nel 2010

Negli Stati Uniti nel 1995 Juan Carlos e Maria con Astor Piazzolla



curiosando news & pillole Una buona notizia!

TangoWorld 2013

Amici del tango, il Ministero della Cultura della città di Buenos Aires aveva deciso di togliere i fondi all’“Orquesta Escuela de Tango Emilio Balcarce”. La scuola, ideata 14 anni fa da Ignacio Varchausky, è a oggi la più importante di Buenos Aires per i musicisti di tango. La sua chiusura sarebbe stata una perdita enorme per la gente del posto in generale e per le nuove generazioni di musicisti in particolare, lasciando un vuoto nel prezioso e necessario lavoro per mantenere viva la fiamma della cultura argentina. La richiesta di evitare la chiusura da parte di migliaia di appassionati attraverso la firma di una petizione online ha stimolato il Ministero a trovare una soluzione. L’Associazione TangoVia ringrazia tutti per lo straordinario appoggio ricevuto. Per sapere di più del progetto “Orchestra Escuela de Tango”: www.tangovia.org/orquesta.htm

Dal 4 al 8 settembre la città di Fivizzano ospiterà l’ormai storico Festival Tangoworld giunto quest’anno alla sua quindicesima edizione consecutiva. Nato all’interno del più ampio Musicworld, Festival di Musiche e danze dal mondo, nelle sue passate edizioni Tangoworld ha sempre visto tra i suoi partecipanti i più illustri nomi del tango. Quest’anno il cast artistico è composto da Mariano Chicho Frumboli e Juana Sepulveda, Erna e Santiago Giachello, Nora Witanowsky e Juan Carlos Martinez, Alejandra Sabena. Insieme a loro a completare il cast artisti, la mitica orchestra Hyperion Ensemble, grandi musicalizador e tre coppie emergenti: Helga Corpora e Andrea De Dominicis da L’Aquila, Chloe & Dionisis Theodoropoulos da Atene e Silvia Carlino & Vincenzo Caiazzo da Napoli. Ogni anno Tangoworld convoca in questo piccolo e incantevole borgo della Toscana centinaia di Tangueri provenienti da ogni parte d’Europa, per trascorrere 5 giorni di full immersion nel verde della Lunigiana. Le serate di quest’anno si svolgeranno all’interno del Palazzetto dello Sport di Fivizzano, che permetterà di accogliere comodamente il gran numero di persone che hanno partecipato a Tangoworld nelle scorse edizioni e che sicuramente arriveranno anche quest’anno! Per maggiori informazioni e per il programma completo dell’evento: www.tangoworld.it

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Campioni italiani di Tango!

foto Emanuele Scalise

Francesca Del Buono e Giampiero Cantone

È stata la città di Terracina quest’anno ad ospitare lo scorso maggio il 2° campionato italiano di tango, sub sede ufficiale dei campionati di Buenos Aires, organizzato da Barbara Cicero. Alla fine della kermesse che ha visto gareggiare molte coppie giunte da tutta Italia sono saliti sul podio per la categoria tango salon Michele Lobefaro ed Emanuela Benagiano (Bari), seguiti da Riccardo Ongari e Monica Biasin (Brescia) e da Luca Morale e Francesca Santangelo (Napoli), e per la categoria tango escenario sul podio Giampiero Cantone e Francesca Del Buono (Roma) seguiti dai giovanissimi Simone Facchini e Gioia Abballe (Frosinone) e da Vito Raffanelli e Giorgia Rosello. A tutti loro complimenti!

I primi 80 anni di Horacio Ferrer Feliz cumple Maestro! Lo scrittore e poeta uruguayo Horacio Ferrer che ci ha regalato tra i tanti capolavori “Balada para un loco” e “Chiquilín de Bachín” ha compiuto 80 anni lo scorso giugno! Durante i festeggiamenti al teatro Maipo di Buenos Aires, l’artista ha presentato il suo nuovo album “Flor de tangos e poesie”, sostenuto dal pianista Juan Trepiana. Tantissime iniziative nella capitale argentina e in tutto il mondo per rendere omaggio al Maestro! Un compleanno speciale dunque, e anche noi della redazione di El tanguero non possiamo che fargli i più sinceri AUGURI!

CINEMILONGA Piccola storia d’amore, di tango e di vita All’interno della programmazione dell’estate romana al Fontanone del Gianicolo, uno dei luoghi dove il panorama di Roma è davvero meraviglioso, andrà in scena il 2 e 3 agosto lo spettacolo “Cinemilonga, piccola storia d’amore, di tango e di vita” di e con Fatima Scialdone. Il soggetto dello spettacolo si ispira alla canzone “Cinemilonga” di Renato Bonanni che ha composto il brano nel 2011 in omaggio al regista argentino Fernando Birri, in occasione di un incontro alla Casa del Cinema in ricordo del suo grande amico e maestro Mario Verdone. Una storia d’amore raccontata tra teatro, musica tango e cinema,dai toni comici e brillanti a quelli più profondi e reali, offre lo spunto per trattare il tema ben più doloroso della dittatura militare dell’Argentina negli anni ’70, tristemente nota al mondo per la tragedia dei desaparecidos, quei trentamila ragazzi torturati e gettati nei voli della morte nel Mar della Plata e tra di essi le tante ragazze incinte che sono state private dei figli e poi uccise. Alcuni grazie a fortunate situazioni, ma soprattutto al Console italiano Calamai, riuscirono a sfuggire a questo massacro, e i nostri due protagonisti sono proprio uno di questi casi. Gli interpreti dello spettacolo Fatima Scialdone e Luciano Donda saranno affiancati da Renato Bonanni alla chitarra, Anna Fabrizi alla voce, Mariano Navone al bandoneon e Francesco Bancalari al pianoforte. La produzione dello spettacolo è a cura dell’associazione culturale Tango Eventi. 15


“Il Contatto”

20 anni di tango e non sentirli. Una milonga ormai d’epoca.

È opinione comune, per noi Europei, come per amici o ballerini professionisti d’oltreoceano, che varcando la soglia del Circolo di Spinea immediatamente ci si senta immersi in una sorta di familiare benessere tanguero. L’accoglienza calorosa di Silvana e Gilberto, fondatori nel 1993 del circolo, l’arredamento che nel corso del tempo ha assunto un aria “vintage”, l’odore di tango che vi si respira, anche quando la milonga non è in corso è il risultato di una eccezionale perseveranza dei soci fondatori. Amanti del ballo e del Tango in particolare. L’architettura della sala, non a caso, è studiata per poter ottenere da qualsiasi angolazione una perfetta visibilità degli ospiti, non a caso al Contatto la “mirada y cabecéo” sono il metodo d’invito usuale da anni. Ballare su una pista dove si sono avvicendate due generazioni di milongueros, che ha ospitato decine di artisti provenienti da ogni dove è un emozione impagabile. Per chi lo conosce “il circolo”, come amano chiamarlo Silvana e Gilberto, è un abbraccio, si proprio così, la sua conformazione, visto dall’ingresso, visto dal bar, è ad anfiteatro, con la consolle del dj al centro quasi a simulare la testa di questo gigante che “abbraccia” fisicamente i suoi soci avventori. Da la dipartono due basse balaustre che, seguendo con le file di tavolini, ci stringe in una presa quasi inamovibile. L’abbraccio del Circolo. Il nome del luogo d’altronde non è a caso, Contatto. Contatto di persone, di sguardi, di parole nel ballo… nel tango. Ciò lo si fà da ben 20 anni, 20 anni senza mollare la presa, 20 anni di passione, scuola, eventi, grandi maestri, insegnanti, stages, orchestre, compagnie. Amori sono nati e passioni si sono consumate tra queste quattro mura. Interminabili tandas sono state ballate, hanno preso il cursore del mixer tutti o quasi i musicalizadores de tango nazionali ed internazionali… sempre li, con Silvana e Gilberto presenti. E proprio per festeggiare questi 20 anni che dal 14 al 16 giugno si è svolta nel mitico locale la Reunion, 3 giorni di tango per una gran festa milonguera! Michele Sottocasa

Silvana e Gilberto 16

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Marco Evola 3331219840 marcoevola@traspie.it Silvia Tiddi 3455847470 silviatiddi@traspie.it

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Il Vals criollo:

Questo sconosciuto tra arrangiamenti ed orchestrazioni

musica tango arts

Fryderyk Chopin

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otoriamente ai milongueros argentini piace poco il vals. Gerardo Quiroz dice: “el vals es para quien no sabe bailar tango…” A parte Tetè Rusconi che si esibiva sulle note dei vals più belli perché si sentiva “come nelle nuvole”, le esibizioni basate sul vals rispondono probabilmente più a una abitudine a una domanda del pubblico europeo e americano che a una reale scelta dei ballerini. Intanto molte orchestre hanno fatto fortuna grazie al vals o come dice qualcuno al tango vals, sono diventate famose da Canaro sino a Biagi ed a Troilo, così come youtube è pieno di esibizioni di tango vals. Ma ciò che più importa è che alla gente piace il vals forse perché anima la milonga attraverso un cambio di ritmo e di musicalità. Bene, viva il vals! Ma questo sconosciuto, il vals chi è? Ho fatto una ricerca ed ho scoperto quanto segue. La Real Academia Española definisce il valzer come una danza di origine tedesca, che le coppie eseguono con movimento circolare e di traslazione. È accompagnato da un ritmo ternario le cui frasi constano generalmente di 16 battute. La maggior parte degli esperti ubicano la sua nascita nel Tirolo e citano come antecedente la “Volta”, una danza anch’essa in tre tempi del XII secolo. La verità è che nel XIX secolo divenne popolare, rendendo il suo nome definitivo e lo troviamo tanto nella lirica quanto nel balletto. I grandi maestri classici s’imbatterono nel genere creando veri e propri gioielli musicali. Esempi sono: Fryderyk Chopin, con il suo pezzo “Last Waltz”, tra gli altri, Johann Strauss, con il “Danubio blu” o “Il Waltz dell’Imperatore” e Pyotr Tchaikovsky con “Lo


Schiaccianoci”, “La Bella Addormentata” e il “Lago dei cigni”. Questa forma musicale ha caratteristiche diverse a seconda della regione in cui viene adottata e quindi possiamo distinguere: il valzer tedesco, il valzer russo, dal ritmo più marcato, il valzer viennese o valzer austriaco chiamato “a due tempi” in riferimento alla sua coreografia, il valzer americano, che chiamano “Boston” e molti altri. Anche in America Latina, assume forme diverse a seconda di ciascun paese: il valzer ranchero o messicano, il valzer peruviano, dai passi più piccoli, il vals criollo che nel suo sviluppo diventa ciò che alcuni chiamano tango vals per la sua esecuzione nei repertori delle orchestre tipiche, e così via si potrebbero nominare molti altri esempi. A partire dal 1810, il valzer europeo è ballato a Buenos Aires ed a Montevideo, con un picco particolare nelle classi sociali più elevate, sostituendo le vecchie danze e condividendo le piste con altri balli come la polka, lo shotis e l’habanera. Quando la gente comincia ad esprimersi con questo ritmo, si diffonde il vals criollo, in primo luogo tra le corde dei payadores (i menestrelli) e successivamente nelle musiche europee suonate dagli immigrati. Il leggendario Jose Betinotti è un esempio con il suo valzer “Tu diagnóstico”, registrato da Carlos Gardel nel 1922 e riproposto da Aníbal Troilo con il contributo vocale di Francisco Fiorentino nel 1941. I musicisti di tango lo includono nei propri repertori, regalandoci bellissime opere: Gerardo Metallo: “Recuerdo”, Pascual de Gullo: “Lágrimas y sonrisas”, registrato da Eduardo Arolas nel 1914, diventando una hit nella versione di Rodolfo Biagi nel 1941. Juan Maglio “Orillas del Plata”, José Felipetti: “Pabellón de las rosas”, Pedro Datta: “El aeroplano”, una delle prime registrazioni di Francisco Canaro con il suo trio, Rosita Melo: “Desde el alma”, forse uno dei più noti e registrati. Tantissime versioni di antichi vals rinnovati negli arrangiamenti e nell’orchestrazione hanno contribuito alla diffusione più “giocosa” del tango nel mondo.

Tete Rusconi

Come spesso succede nella musica sono le orchestrazioni e gli arrangiamenti a perpetuare un successo di un tempo. Proprio come nella letteratura, qualcuno ha detto che la pubblicazione delle opere musicali rappresenta per l’autore un sollievo, perché così smette di correggerle, nel tentativo di abbellirle. Con una differenza, essendo l’esecuzione tipica di ciascun musicista l’opera può essere eseguita ogni volta in modo diverso, in relazione al suo interprete. La ricerca della perfezione e della non convenzionalità porta al tentativo dell’artista di migliorare il proprio lavoro o quello degli altri, secondo la sua sensibilità ed i suoi criteri estetici. L’espressione “arreglo” (arrangiamento) si riferisce al lavoro che viene fatto sulla partitura originaria del compositore, mentre il

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termine ‘orchestrazione’ fa riferimento agli strumenti scelti per eseguire l’opera. Nella musica classica, è tutto scritto, ed il compositore definisce fino all’ultimo dettaglio, che l’artista rispetta pedissequamente. Al contrario, la musica popolare si basa spesso sulla partitura per pianoforte, che rappresenta una guida per la melodia con alcuni accordi rudimentali. Per questo motivo è necessario darle una forma e smussare musicalmente lo scritto. È necessario fare un arrangiamento. Se l’esecutore o il direttore d’orchestra non è in grado di fare l’arrangiamento, si ricorre a un musicista “arrangiatore”. Il suo lavoro non solo abbellisce l’opera secondo il proprio gusto o la propria ispirazione, alcune volte è una necessità, perché la partitura potrebbe essere molto povera. L’arrangiamento consente alcune modifiche della melodia, negli accordi, nell’armonia, stabilisce i controcanti, le parti soliste dei diversi strumenti, gli adorni. Dispone i “legati” e gli “staccati”, inventa e crea le parti per gli accompagnamenti cantati. In breve, è una ricreazione, un abbellimento del tema originale, ma può anche essere una necessità per le carenze della partitura originale, o per contraddistinguere uno stile. Un buon arrangiatore fa tutto questo senza snaturare la melodia, né lo spirito dell’ope-

ra originale. Oggi è molto comune ascoltare tanghi classici i cui arrangiamenti sono così bizzarri che è impossibile riconoscerne la melodia. Orchestrazione significa, invece, decidere quali strumenti o voci eseguiranno quanto concepito nell’arrangiamento. Si tratta di decidere se una determinata parte sarà eseguita dal violino o dal bandoneon oppure da entrambi. Se un passaggio sarà all’unisono o a voci separate. L’orchestrazione ha anche lo scopo di equilibrare il tutto, dalla struttura al finale del pezzo musicale. Chiaramente l’arrangiamento e l’orchestrazione sono le chiavi che definiscono gli stili delle diverse orchestre. Ciascun Direttore dà all’opera quel “quid” che fa la differenza. Credo che senza l’arrangiamento non ci sia un’esecuzione possibile. L’a r r a n g i a to re significava moltissimo per l’orchestra. Osmar Maderna ha creato lo stile tipico dell’Orchestra di Miguel Calò. Morto lui l’orchestra ha continuato a suonare con lo stesso stile di prima. Lo stesso vale ad esempio per l’Orchestra del Rey del Compas, i cui arrangiamenti cambiarono notevolmente nel periodo compreso tra il 1936 ed il 1955 lasciandone inalterato lo stile. Molti non sanno che una tra i migliori arrangiatori di D’Arienzo fu Hector Varela. Paolino Fierro Salon Baires Napoli

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Ballare è la poesia dei piedi

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allare è la poesia dei piedi” scriveva John Dryden e lo sanno bene tutti i tangueri! E proprio ai piedi dei tangueri che decidiamo di dedicare questo articolo! Tantissime sono oggi le offerte di tutti gli accessori/strumenti tangueri, dalle scarpe, alla moda, ai gioielli rispetto a qualche anno fa, una produzione “Made in Italy tanguera” che offre davvero una ampia scelta. Siamo andati a Cattolica (RN) e abbiamo incontrato Eva Nataraja creatrice del marchio Regina, scarpe e moda tanguera. Chi è Eva Nataraja? Eva: Nasco con l’amore per la danza e per la vita. A sei anni già indossavo le mie prime scarpette rosa con la punta in gesso, nel mio primo viaggio in India tornavo danzando con le cuffiette e da lì venni soprannominata “Nataraja”: Signore della Danza. Ma il mio sogno è sempre stato quello di lavorare nella moda e diventando stilista ho avuto la fortuna di lavorare al fianco di creativi di fama mondiale a Parigi, in Spagna, a Londra, in Germania e Italia!

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Quanto nasce la tua passione per la moda ed il ballo? E.: Dopo tanti anni passati a creare collezioni a pensare sempre a fantasiosi accostamenti di colori e di materiali, lavorando dietro le quinte nelle sfilate Parigine finalmente incontro il tango. Inizio a ballare questa danza con Marco, il mio compagno conosciuto in un viaggio in India, e ci siamo fatti catturare dalla passione! Come nasce l’idea di creare delle scarpe da tango?


A 13 anni ho avuto un grave incidente in moto, che non mi permise più di ballare sulle punte e compromise anche la possibilità di salire sui tacchi. E per ballare il tango servivano i tacchi! Ma la difficoltà di ballarci sopra era inferiore al mio amore per la danza e testardamente continuai a comprare scarpe, quelle che trovavo sul mercato argentino e italiano in quel periodo, ma la situazione peggiorava. Fu allora che decisi di crearmi un paio di scarpe adatto alle mie esigenze e cioè con il comodo cuscinetto sotto la pianta così da non dover soffrire ogni volta che mi toglievo le scarpe da tango! E da li è partito tutto? Si, visto l’esito positivo dei commenti di amiche nel vedere e provare le mie scarpe decisi di creare la prima collezione, era il 2007. Quando nasce il marchio Regina Tango Shoes? Dopo ben 4 anni di prove e ricerche dei difetti (infatti ancora oggi non esiste modello che non sia stato prima provato dai miei piedi o da quelli di Marco!) ballando e ballando su e giù per lo stivale e non solo, decisi di specializzarmi nella produzione artigianale di scarpe da tango. Ho girato alla ricerca dei migliori laboratori artigianali dove il “fatto a mano” è un valore, dove ogni mano che lavora è ricca di segreti per costruire e realizzare al meglio ogni idea dettata dall’esigenza del ballo! Così facendo sono riuscita a coniugare la mia esperienza di stilista e la passione per la danza senza tralasciare il “confort”. E devo dire che ogni nuovo modello mi fa innamorare sempre più di questo “lavoro” dedicando anima e corpo, notte e giorno… Le idee crescono e per fortuna i clienti pure! Ogni ballerino famoso e non che indossa le “Regina” mi rende felice e orgogliosa. Qual è il segreto delle scarpe “Regina” in Italia e nel mondo? Sicuramente l’utilizzo di materiali di qualità, pel-

le e suola morbidissima, in questo modo la scarpa è flessibile e traspirante, il che è un grande vantaggio quando si balla, perché i piedi possano stare più comodi e all’asciutto più a lungo. Inoltre sono perfette per chi non vuole rinunciate ad una scarpa sensuale, ma anche stabile e che permetta una corretta postura e traspirazione del piede. E devo dire con soddisfazione la fama è arrivata anche all’estero, in Inghilterra, in Russia, in Grecia, in Francia, in Spagna, in Polonia, in Ungheria… e nella patria del tango, Buenos Aires! Il marchio “Regina” sta diventando anche moda tanguera, vero? Si, la mia passione per l’abbigliamento è straripata anche nel tango per cui preparatevi anche a vestire Regina Tango Wearing. Un consiglio spassionato alle lettrici di El tanguero. Più che un consiglio un augurio a tutte le tanguere di ballare un buon Tango e di sentirsi una “Regina” ogni volta che entreranno nell’abbraccio di ogni tango! Colgo anche questa occasione per ringraziare voi Helga e Andrea, e tutte le persone che ci vogliono bene, ci seguono e ci aiutano nella realizzazione di questo sogno! Grazie E noi ringraziamo te Eva, per i tuoi sorrisi, per la tua gentilezza e per farci ballare in comodità! Il sito di Eva è www.reginatangoshoes.com Helga e Andrea 23


Emozioni in movimento y

da settembre Lunedì: ore 21-22,30 - INTERMEDI 2 presso: Polisportiva CITTA’ FUTURA Via dell’Arcadia, 108 - Roma (Zona Montagnola)

www.royaltango.it cell 345 9768845

Martedì: orario da definire - PRINCIPIANTI orario da definire - INTERMEDI presso: SPAZIO DIAMANTE Casa delle arti performative Via Prenestina 230B - Roma (Zona Largo Preneste)

Giovedì: orario da definire - PRINCIPIANTI orario da definire - INTERMEDI presso: ALICE TANGO Via Romolo Gessi 6 - Roma (Zona Testaccio)


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curiosando tangueri impossibili Armando lo scrittore

N foto: Laura Sabatino

on manca mai quando organizzano un evento straordinario. Armando, lo scrittore di racconti. Una piccola casa editrice gli ha pubblicato una raccolta di storie di tango e da quel giorno sfrutta qualsiasi occasione per proporre il suo volumetto. Arriva insieme a un tavolino mignon, lo fodera con una tovaglia di velluto rosso, dispone i libri in due pilette e si piazza sulla sua sediola da campeggio, ad aspettare che qualcuno si avvicini. Da quando lo tengo d’occhio non gli ho mai visto vendere una copia. Di solito sta compresso fra stand di scarpe e bigiotteria, la gente gli passa davanti, getta uno sguardo casuale a quei libri,

nel caso migliore c’è chi pesca una copia e la sfoglia con noncuranza, ma poi, immancabilmente, la posa e procede oltre. L’ultima volta è capitato al Salone dei Lampadari, durante il festival. Gli organizzatori hanno sistemato il banchetto dello scrittore a ridosso dello stand di calzature più ingombrante del mercatino, un recinto formato da espositori multipiano e megaschermi informativi. Attorno a quelle scarpe scintillanti si è radunata una folla talmente fitta che dopo un po’ i curiosi hanno invaso lo spazio di Armando. Chi usava la sua sedia per provare i modelli,

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by Memè chi gli poggiava borse e scatole sul tavolino facendogli cascare i libri. Alla fine il povero scrittore non ci ha visto più ed è andato a protestare dalla venditrice. «Scusa» le ha picchiato col dito su una spalla. «Che c’è?» lei si è girata emettendo uno sbuffo di fastidio. «Guarda che sto lavorando.» «Perché, io no?» ha replicato Armando. La tipa si è affacciata oltre lo scrittore e ha inquadrato il suo banchetto desolato. «Ma se non c’è anima viva» gli ha fatto notare. «Mi state col fiato sul collo, tu e i tuoi clienti» è insorto Armando. «Come mi distraggo un secondo mi fregate lo spazio.» «Io che ci posso fare» la signora si è messa a ridere. «Il tango si balla con le scarpe, mica coi libri.» Armando c’è rimasto malissimo. «Se il mio stand pullula di gente e da te non viene nessuno, non è certo colpa mia» ha ripreso la donna, impietosa. «Che non lo sai come funziona il mondo? Il cliente ha sempre ragione.» A quel punto Armando ha girato le spalle ed è tornato al suo banchetto. Ha radunato i libri, li ha riposti nello zaino ed è filato via. L’ho seguito di nascosto fino ai bagni, lui si è chiuso dentro. Ho aspettato più di un quarto d’ora, fuori intanto si era formata la coda. Quand’è uscito, la gente ha reagito con un boato di stupore, tutti che indietreggiavano con le bocche spalancate e gli occhi sbarrati, come se avessero visto un alieno. Invece era lui, Armando. Si era tolto le scarpe. In sostituzione, con un giro multiplo di nastro adesivo, si era appiccicato due copie del suo libro, una sotto un piede, una sotto l’altro. L’ho visto allontanarsi con andatura meccanica, come se fosse zoppo. Però sorrideva.



Foto di Claudio Molinaro

POLITICA E “CONTAMINAZIONE” NEL TANGO ARGENTINO

N

(considerazioni di un bandoneonista – milonguero) el suo articolo “Contaminazione

musicale” Ivan Hewitt afferma: ”Uno spettro ossessiona la musica: la contaminazione. Non ha un corpo - non può dire di avere proprie melodie, né proprie armonie, né colori strumentali - ma la sua presenza, a mo’ di fantasma, è ovunque, e si infiltra sopra e sotto ogni categoria musicale. Nella musica da film, nella world music, nel jazz, nel pop, persino nella musica classica si ascolta il suo inconfondibile timbro. Inconfondibile perché la contaminazione, benché non sia nulla di per sé, riesce a trasformare tutto ciò che divora nella propria imprendibile sostanza - in effetti è più un vampiro che un fantasma. Ci sono eccezioni, naturalmente, ma in generale la musica contaminata è l’equivalente musicale del comprarsi un letto in stile Impero e di coprirlo poi con lenzuola decorate in caratteri cinesi. Nella sua ricerca inarrestabile di nuovi sapori, la contaminazione è la perfetta espressione del consumismo…” E ciò è vero soprattutto nei generi musicali, come il tango argentino, in cui, al di là del significato artistico e tecnico delle composizioni, sono rappresentati le memorie e passioni, in una parola,

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l’anima del popolo che le esprime attraverso l’ispirazione dell’autore (“…mezcla de rabia, de dolor, de fe, de ausencia…” misto di rabbia, di dolore, di coraggio e di privazioni… - tratto da “El Choclo” di Enrique Santos Discepolo). La musica e le parole costituiscono, in tal caso, un’unità inscindibile ed immodificabile, proprio perché fotografano esattamente un’epoca, uno stato d’animo, una passione. Cambiarle, quindi, per assecondare il capriccio di un interprete, cantante o musicista che sia, è un atto d’intollerabile violenza, aggravato dalla pretesa giustificazione di “adattarle” alle presunte esigenze del momento: il che costituisce, di per sé, un’ulteriore dimostrazione di arroganza. E’, in altre parole, la pretesa di sottomettere, in pratica di prostituire, l’arte all’interesse concreto, la libertà della creazione e dell’ispirazione alle logiche del “mercatismo”, questo attuale e dilagante cancro politico-economico-sociale, che è la causa principale della progressiva distruzione di quella civiltà che i nostri padri hanno sofferto e faticato per costruire e della continua mortificazione dei valori che da essi ci sono stati tramandati.


Per giustificare ipocritamente lo scempio musicale del tango ho spesso sentito affermazioni del tipo: “Ma così i giovani lo ascoltano e lo ballano più volentieri” e simili. Falso. È vero esattamente il contrario! Personalmente ho assistito all’interessante fenomeno di giovani che dopo aver iniziato a ballare il cosiddetto “tango nuevo” in alcune milonghe di Buenos Aires, insoddisfatti, rifluivano nelle milonghe tradizionali in cerca delle loro origini e della loro identità, proprio come i salmoni, ad un certo momento della loro esistenza, sentono il bisogno di risalire i fiumi per deporre le uova in prossimità delle sorgenti, lì dove essi stessi sono nati. Inoltre, a giudicare dal piacere con cui lo ascoltano e dall’entusiasmo con cui, sempre più numerosi, lo ballano, non si può certo dire che il tango tradizionale ai giovani non piaccia! In una recente intervista, apparsa proprio sulle pagine di El Tanguero, una giovanissima coppia di ballerini, Carlitos Espinoza e Noelia Hurtado, alla richiesta di chi fosse il loro direttore d’orchestra preferito, hanno risposto quasi coralmente: D’Arienzo! Ma allora, perché si insiste nel voler propinare ai giovani modelli che essi non sentono come propri? Lo stesso sta succedendo con le famigerate “gare di tango” che tanto stanno facendo discutere ed hanno finito per dividere gli appassionati in favorevoli e contrari. Anche qui si sta assistendo ad un tentativo di indebita “contaminazione”, questa volta tra tango e sport. È stato affermato, in proposito, che tale assimilazione, culminata, in Italia, con l’assorbimento del Tango Argentino nella Federazione danza sportiva del CONI, corrisponda ad esigenze “politiche”. Altra falsità. Non solo il tango non è politica, ma, spesso, nel corso della sua storia, è stato un veicolo efficacissimo del malumore popolare CONTRO la politica, intesa nell’accezione peggiore del termine (che, semanticamente, significherebbe “arte del buon governare”) per indicare sprechi, corruzione, malaffare e tutta la serie di esecrabili manifestazioni dell’arroganza del potere con cui, purtroppo, alla fine abbiamo dovuto far i conti anche in Italia. Una prova per tutte di ciò che affermo si riscontra nella divertente satira (ma vi sono testi anche più diretti e taglienti) della “letra” di Milonga del ‘900, in cui il protagonista si rivela un vero e proprio maestro dell’opportunismo e dell’”inciucio”. Mi sembrerebbe più corretto, quindi, affermare

che anche il tango (come oggi, purtroppo, molte altre cose) è, spesso, usato a fini “politici” da soggetti che non lo amano (chi ama non usa ma protegge!) e proprio perciò non si fanno scrupoli di servirsene a fini di lucro od autopromozione. Da questa amara ma reale considerazione nasce l’esigenza, per chiunque il tango lo ami sul serio, di proteggerlo e diffonderlo senza secondi fini. Personalmente (e per limitarmi all’esperienza italiana) mi fa ribrezzo pensare che un ente pubblico, dopo tutta una serie di scandali che, nel corso degli anni hanno segnato il suo “patrocinio” (meglio: “ladrocinio”) in ambito calcistico, abbia già allungato le sue avide e sporche mani sul tango argentino, inglobandolo, del tutto arbitrariamente, nella cosiddetta “danza sportiva”! E che, tramite una sua federazione, si sia arrogato il diritto di rilasciare il diploma di insegnanti (bronzo, argento ed oro, come nel liscio!), agli ingenui frequentatori di “corsi di formazione” a pagamento, tenuti spesso da personaggi che col tango hanno poco o nulla a che fare, in quanto mutuati da altri settori della medesima federazione (qualora servisse, ne esistono le prove!) e che, al termine di questi corsi, fungono anche da esaminatori! Ma, tornando alla musica e sempre a proposito di “contaminazione” mi è capitato di leggere un paio di articoli nei quali, con nozioni di teoria musicale e di armonia “moderna” nonché (come anche in politica ed in economia), di sofisticata terminologia esterofila, si sosteneva la validità della fusione tra tango e musica italiana contemporanea. “’Na voce, ‘na chitarra e un poco ‘e luna...”, infatti, forse bastano “....pe’ fa ‘na serenata...”, secondo il vecchio successo di Teddy Reno, ma sicuramente non bastano, secondo me, in una milonga per far ballare tango! Il tango “bien bailable” è, infatti originariamente e tradizionalmente solo quello “instrumental”, o dove il cantor, non è un solista, ma parte integrante dell’orchestra. Ma, in entrambi i casi, il cuore pulsante dell’orchestra di tango è sempre stato “el fuelle” (= il mantice). Non c’è tango ballabile, infatti, dove manca il Bandoneon, strumento simbolo dell’emigrazione dall’Europa (dov’è nato) in Argentina (dove ha conosciuto il suo massimo splendore) e voce insostituibile del dolore, della nostalgia e delle privazioni degli emigranti, principalmente italiani, nella terra dove, grazie soprattutto ad essi, è nato il tango. José Capuano 31


tango arts gioielli di tango Fabiana Fusco

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abiana Fusco espone le prime opere nel 2002 nel jazz club storico della capitale: l’Alexander Platz. Prosegue alternando le collezioni dedicate al jazz a quelle ispirate alla danza ed al teatro cercando di portare le sue creazioni fuori dagli spazi consueti della gioielleria. Ogni gioiello, che sia pezzo unico o serie limitata, rispecchia il mondo affettivo ed introspettivo dell’artista, i suoi interessi ed umori, con il coraggio di mostrare emozioni, sentimenti e visioni con un sorriso. “I miei gioielli sono espressione tangibile di emozioni, sono stralci di pensieri, note sparse di brani più o meno noti che raccontano senza censura e con un sorriso sensazioni e desideri di una giovane donna. In ogni girocollo, anello, bracciale si nasconde una storia nella quale riconoscere parte di sé. Stringono con chi li osserva un rapporto intimo e personalissimo che

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li lega ad un ricordo, ad una persona speciale. Nascono principalmente per me ma con il tempo sono diventati i ricordi di bambine ormai cinquantenni con la voglia di salire ancora in altalena! Comunicano in un alfabeto personalissimo un mondo fatto di draghi addormentati sui tetti di Barcellona, suonano tra le dita con la voce di un’orchestra bonsai, accarezzano il collo con l’assolo di un trombettista, navigano su mari d’agata cullati dalle note di un sax in vena di confidenze, piangono in un abbraccio che è già abbandono stretti in un tango. Nulla è lasciato al caso, tutto significa, trasmette, sceglie la propria strada per arrivare dritto al cuore” È possibile scoprire le collezioni dell’artista sul suo sito www.fuscogioielli.com

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A tu per tu con... i Musicalizadores Nome: Alfredo. Età: 62. Temperamento: Passionale, il mi o motto è “Dove c’ è gusto non c’è pe rdenza” come dico no al mio paese d’or igine. Quando e come hai iniziato a mettere musica? La mia storia con il tango nasce nel 1990 e sin da subito ho iniziato a mettere musica per le serate che settimanalmente vedevano riuniti gli appassionati torinesi. Il salto di qualità c’è stato nel 1994 quando è iniziata l’avventura del Cafè Procope: lì ho cominciato davvero a fare il musicalizador. Com’è maturato il tuo approccio alla consolle da allora? All’inizio il problema era la musica (che non c’era): si trovavano solo Piazzolla e Gardel. La mia bulimia di musica mi ha portato in poco tempo ad avere qualche centinaio di cd. Sino al ‘97 scelte musicali un po’ disordinate poi sempre più orientato alle orchestre dell’epoca d’oro 1935-1955. Dal 2000 tandas e cortinas. La tanda di tango del mese di Alfredo Petruzzelli? È di Pedro Laurenz: Garua con Alberto Podestà; Todo con Podestà; Mas solo que nunca con Carlos Bermudez; Llueve otra vez con Bermudez. La tanda di vals e/o milonga del mese di Alfredo Petruzzelli? Vals: Amante corazon (Juan Canaro); Pichon enamorado (Manuel Buzon); Diablesa (Edgardo Donato); Milongas , 3 temi di Juan D’Arienzo : Milonga Querida, Milonga del Recuerdo, La Cicatriz. 3 orchestre che non possono mai mancare nelle tue serate? Carlos Di Sarli, Juan D’Arienzo, Anibal Troilo (ma anche Pugliese, Biagi, Calò, D’Agostino, Tanturi!) Cosa cerchi di trasmettere da dietro la consolle? Cerco di trasmettere l’armonia della serata che deve sempre essere in equilibrio in ogni sua parte: nella singola tanda, nell’alternarsi tra tande lente con quelle più marcate, tra le epoche e le diverse orchestre, tra tande strumentali e cantate. Chi balla deve sentire la differenza tra una serata “scolastica” fatta di “greatest hits” e la mia serata. Festival o milonghe? Dove ti trovi più a tuo agio? Sono a mio agio ovunque ma preferisco le serate tradizionali piuttosto che i festival. C’è una tua serata che ricordi in particolare o alla quale sei rimasto particolarmente legato? Una pomeridiana al Festival di Fivizzano del 2010 con tutta la Sala Operaia che cantava con me “Y todavia te quiero” con battimani finale. L’errore che un musicalizador non dovrebbe fare mai? Perdere di vista l’equilibrio complessivo della serata e sovrappesare alcune orchestre o epoche (penso a Canaro e ai primi anni ‘30).

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A


A tu per tu con... gli organizzatori Nome: Claudio. Età: 30.

Siracusa International Tango Festival 23 - 27 luglio. Quali sono le novità di questa edizione? La novità è soprattutto una, il cambio di location. Quest’anno saremo ospiti della struttura ricettiva più bella e lussuosa del sud italia, il Grand Hotel Minareto, 5 stelle deluxe. Una location da favola con le milongas a strapiombo sul mare guardando la bellezza di Ortigia! Anche quest’anno grande cast e due coppie su tre giocano in casa. Cosa si prova, oltre ad organizzare il festival, a farne anche parte come cast artistico? Si quest’anno per la prima volta, insegneremo anche io e Barbara. Molti ci chiedevano di farlo, e finalmente quest’anno ci siamo decisi. Dato che il festival si svolgerà in un’unica location, avremo meno lavoro e più tempo a disposizione. E poi ci saranno anche Fausto e Stephanie, colonne portanti del nostro festival come organizzazione, che quest’anno saranno insieme a noi anche come maestri. Un’artista che ti piacerebbe, o che ti sarebbe piaciuto chiamare. Un’artista che mi piacerebbe chiamare in assoluto è Alberto Podestà, averlo in una milonga e sentirlo cantare ci porterebbe indietro nel tempo… sarebbe un sogno! La cosa più soddisfacente nell’ organizzare un festival? Guardare i volti delle persone che sorridono mentre ballano durante il festival… Quando molte persone sorridono vuol dire che ho fatto un buon lavoro! La cosa più fastidiosa nell’organizzare un festival? Le lamentele delle persone che non ballano e restano sedute… io che ci posso fare? Un festival è sempre un gran’evento a prescindere o ci sono dei fattori che lo rendono tale? Un evento diventa grande per tanti aspetti: Il primo è la location, poi il cast dei maestri e DJ, la professionalità e il duro lavoro che metti negli anni precedenti e poi, indispensabilissima, tanta FORTUNA! Qual è l’edizione a cui sei più legato? La terza, nel 2009! Eravamo dentro il castello Maniace, una fortuna già solo poter essere dentro. C’era un’atmosfera surreale dentro, magica, irripetibile, e poi Barbara aveva in grembo il nostro piccolino! 3 ragioni per venire al Siracusa International Tango Festival. Beh su tutte la sede delle Night Milongas, una terrazza a strapiombo sul mare, da mozzare il fiato… Poi le milongas pomeridiane, vicino alla spiaggia privata tutta a disposizione del festival. E poi Siracusa, sempre magica tutto l’anno, figuratevi in sinergia con il tango! 2 cose che vorresti si realizzassero quest’anno al festival. Avere un buon equilibrio tra donne e uomini, in modo che tutti possano divertirsi allo stesso modo e che tutti siano felici di tornare l’anno prossimo!

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curiosando recensioni libro • Tango

in scatola

Manuale tattico culinario di sopravvivenza tanguera

di Vanna Gasparini, Ed. Il Fiorino Tango e cucina è sicuramente un connubio che si sposa benissimo. In questo “Manuale tattico culinario di sopravvivenza tanguera” l’autrice racconta in maniera ironica e a volte pungente i rituali legati al tango che tutti coloro che si avvicinano a questa danza hanno sicuramente vissuto. Capitolo dopo capitolo viene ripercorsa la trama del milongueros, dalle prime lezioni di tango alle prime serate danzanti, dalla scelta dell’abbigliamento adatto alla tecnica dell’invito. Sarcasticamente divertenti i racconti che descrivono le “tipologie di tangueri/e” che si posso incontrare all’ordine del giorno nelle milonghe: quelle belle, quelle brave, quelle che te lo invitano, quelle che te lo sfilano, le centrifugate, i maratoneti, quelli di bocca buona, i maestri anche no. A tutti gli episodi sono state abbinate delle ricette che con quelle situazioni hanno qualcosa a che fare: tutte rigorosamente ricette di tanguere amanti della buona cucina. Scrive Franco Finocchiaro nella sua postfazione al libro: “Ragionando sui parallelismi, tra la cucina come laboratorio domestico per i piaceri del gusto e il luogo sociale della milonga con le sue epifanie, i suoi colori, le sue aspettative d’amore, le sue terapie per il mal d’amore, le sue resistenze al disincanto del mondo, mi sembra che l’idea di coniugarli non sia né forzata né capziosa”. “Tango in Scatola”, edito da Edizioni il Fiorino, è il giusto libro da leggere sotto l’ombrellone, divertente e scorrevole! Per maggiori info visita il gruppo “Tango in scatola” su facebook.

CD • De platino (2012) di El Juntacadaveres Il nome di questo settetto belga-argentino, El Juntacadaveres, ossia la iena, è ispirato all’omonima novella del 1964 dello scrittore Uruguaiano Juan Carlos Onetti. Quattordici le tracce che compongono questo primo lavoro “De platino” registrato nel 2012 in Belgio. Tutti brani originali, composti dal leader Enrique “kike” Noviello, bandoneonista e polistrumentista argentino. Il disco è una commistione di tango elettronico, rock e hip-hop. Scratches, batteria, hammond, rhodes, effetti e strumenti moderni che si uniscono ai più classici piano, basso elettrico, chitarre e bandoneon; sonorità moderne quindi che unite alla voce rap, creano un sound molto metropolitano che richiama i più famosi Gotan Project, Tanghetto e co. ma con una vena extra di Hip-hop che dà a tutto il lavoro un tocco di originalità. Un disco ed un gruppo assolutamente interessante per gli amanti del genere. Per saperne di più o per acquistare il disco visitate il sito: www.eljuntacadaveres.com

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libro • Di

Lama e D’Ocarina

Storie di tango

di Francesco Scarrone, Ed. Gorilla Sapiens Divertente e accattivante “Di lama e d’ocarina” edito dalla Gorilla Sapiens narra le gesta goffamente eroiche di Diego Alvaro de Marenquio Manasero y Gregorio, alla ricerca dei tre elementi che faranno di lui il più grande tanguero della Pampa: un’ombra sul volto, un cerotto sul cuore e una pallina sempre in tasca. Questo almeno è quello che gli rivela un tanguero di passaggio dalla sue parti, e che muore non appena gli ha rivelato il segreto. Per inseguire questo suo sogno il protagonista si lascia alle spalle tutto quel che ha, le pecore, i paesaggi infiniti, le praterie e si dirige in sella a Buenos Aires dove, lo sa per certo, lo attende il suo destino. Partendo da questa maschera donchisciottesca, si aprono le porte di un mondo letterario popolato di figure tracciate nella penombra, ballerini, amanti, poeti, diavoli e streghe. Le loro esistenze, scandite dal ritmo del tango, si condensano nel breve raccontare di perdite e abbandoni, di storie d’amore, di odio, di ballo e di passione. Perché nel cerchio magico di queste storie è di questo che si parla alla fine, della passione che, diversamente dall’amore, tutto consuma e travolge e spesso, al suo passaggio, non lascia niente se non rovine e terra bruciata. Potete acquista il libro direttamente sul sito dell’editore: www.gorillasapiensedizioni.com


voci di tango .it

ltanguero

.e Su www uovo ggere il n ati le te e potr bb A di Mario racconto da o it d e ” “Cannella rse e m m o S Terre

Rapimento L’indice affusolato e disteso precede il polso flesso. L’inquietudine incipria il suo viso di una malinconia appassionata. L’onda, che una ciocca disobbediente disegna sul suo collo, vive della stessa armonia di un impeccabile pivot. Le parole che vorrebbe proferire si fermano nella sua pancia, sembra.

Ma posso leggere il titolo del racconto nel dondolio della minuta caviglia. Mi parla senza dire nulla. Non posso smettere di ascoltarla, scrutandola. Brivido. Sento che quegli occhi mi cercano, mi depredano, mi penetrano. Non intendo parlare, eppure mi ascolta. No. Non spaccare le catene delle convenienze. Non distrarti. Non deludere. Non cercare. Non puoi. Brivido. I suoi occhi si sospendono nei miei. È immobile ora, non parla più. Indugia. Parole d’imbarazzo nel contrarsi delle sue tenere labbra. Lei aspetta. Ascolta. Sorride. I Sig.ri Rovero esultano per la perfetta esecuzione di un gancio. La ragazza dai capelli rossi non deve aver avuto una tanda piacevole. Mauro è ancora catturato dalla compostezza della dama che ha avuto il piacere di invitare. Ancora due passi e sono al suo cospetto. Coraggio, puoi evadere con me, se ne hai voglia. Lei esita, si attarda ancora. Poi, le scapole spingono sulla sedia mentre la schiena s’inarca. Gli occhi sorridono correi. Sprigiona una fragranza educata di orchidea nera. La sua mano ha abbandonato il tavolo e si tuffa delfina nella mia. Tutta la sua vita è nelle mie braccia per i prossimi interminabili

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…la parola

ai nostri lett

ori

Mandateci le vissuti nel ta vostre storie, le vostre poesie, idee ngo, sul tang , Le più belle o... e per il tango. saranno pu bblicate! Potete man dare il vost ro contribut redazione@ o a: eltanguero .it OGGETTO : “Voci di ta ngo”

minuti. Le nostre mani danzano nel segreto, accarezzandosi. La stringo rassicurandola, proteggendola. Mi abbraccia. Rispondono all’abbandono le prime note di un violino furioso. La respiro, possedendola. Silenziosi, all’angolo, abbandoniamo le ultime perdute stanze dell’intelletto e le lorde vite quotidiane. Racconto di sogni e di speranze, di delusioni e consapevolezze. Ascolta, nulla più. Narra di colori e di profumi, di desideri e di graffi al cuore. Trattiene i respiri, si fa muta. Una lacrima. Sorride. Il suo abbraccio è caldo come una casa quando fuori nevica. Lascio che i battiti del cuore cadano a terra, disegnandole la via da percorrere. Tormento e sete di parole. Ecco. Un fresco pensiero s’affaccia sul suo viso. Sorrido. La sua esile vita sussulta nel mio abbraccio. È sola con me mentre tutt’attorno la gente finge. Varia nell’aria il ritmo dei suoi sospiri. I tasti bianchi e neri dello stanco musicista obbediscono ai romantici movimenti del suo petto. Ho paura. La sua voce mi attraversa dentro, come una fantasia proibita. Tremo e non dovrei. Ascolto e non potrei. Questo violino mi disarma. Dipingiamo poesie speziate ad ogni passo. Nostalgie accovacciate negli atri del palazzone dei ricordi. Limpidi progetti ed inesaudite volontà. Non leggermi. Urla le tue parole e non udire le mie. Sto perdendo le vesti che coprono l’anima. Grida, ti prego. Questa fisarmonica mi fiacca. Non voglio più resistere. Portami via con te, tra campi di lavanda e

pomeriggi stanchi. Questa vita, la mia vita, ha già un oceano in cui annegare. Innalzami in un volo che tu solo sai disegnare. Sorrido. Spettatore attonito della sua sapiente leggerezza, della sua innata eleganza, mi ubriaco della sua grande bellezza. Ascoltatrice inconsapevole, rapita, sorpresa, ipnotizzata, custodisco il croscio dei tanti silenzi urlati. Ci respiriamo. Le mani salde. Sorridiamo, figli di preziosi minuti di complicità. Sopiscono le note.

curiosando Eleonora Paglia

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SOPRA LA PANCA LA BALLERINA CAMPA

I

l tango, ballo della passione, ma soprattutto dell’attesa… questo non ce l’hanno detto appena iniziati i corsi, ma l’abbiamo scoperto subito, dopo aver messo piede la prima volta nella milonga. Per noi seguidoras destinate ad aspettare che qualcuno ci inviti, la sedia o meglio la “panchina” è lo spettro di ogni serata danzante. “Stavolta qualcuno mi farà ballare, oppure dovrò stare seduta tutta sera e guardare gli altri volteggiare in pista?” Questa è la domanda che ci facciamo ogni qual volta entriamo in un ambiente, se poi si tratta di un posto nuovo, l’angosciosa domanda diventa ancor più inquietante. Si entra, si dà uno sguardo, si controllano le presenze e s’incomincia a valutare quante tandas riusciremo a mettere nel carnet, si controllano eventuali amici, facce conosciute, se ci sono i famigerati mestri, se ci sono ballerine più brave di noi, più belle, meglio vestite. E questo è solo l’inizio… Poi si cerca la panca e anche questo richiede attenzione strategica. Non possiamo sederci in un posto qualunque, perché se è male illuminato, in seconda fila o nascosto alla vista dei tangueros da ballerine più “in”, la nostra serata è già finita prima ancora d’iniziare: quindi, se non esiste un posto migliore, è meglio restare in piedi. Almeno in piedi possiamo fingere di essere appena scese dalla pista, di stare lì quasi per caso… e magari il ballerino non s’imbarazza e ci invita, ma la panca scomoda o nascosta è la FINE! Se siamo entrate con l’amica, almeno si scambiano due chiacchiere, però è necessario tenere sempre un occhio vigile nel caso ci fosse uno sguardo maschile nei paraggi. Se siamo con il nostro ballerino, diventa IMPORTANTISSIMO fare il primo giro di pista per mettersi in mostra, quindi gli chiederemo molti boleos, ganci, controtempi, cercando di eseguirli al meglio; questo richiamerà l’attenzione e chissà… Però, nonostante tutto questo lavoro, le ballerine sanno perfettamente che la panca è inevitabile, tranne rare eccezioni. Ci sono alcune donne che non sono mai sedute, ballano quasi tutta sera senza per questo essere particolarmente belle o brave, allora iniziamo a chiederci il motivo. Perché lei sì ed io no? Come avrà fatto a ballare con quel maestro che io sto guardando da un’ora? Ah, sicuramente lo conosce… Si tratta di un vero e proprio faticosissimo lavoro… Tratto da: Tango in scatola di Vanna Gasparini Maestra dell’associazione TangoLoco di Reggio Emilia 40



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milonghe ed eventi in italia

ABRUZZO MONTESILVANO (PE) Unicentro Venerdi 22.30-02.00 @ Via Nilo 30, Tel. 085.4685663 CALABRIA SOVERATO (CZ) La milonga Itinerante Domenica 21.30-01.00 @ Lido Miramare, Tel. 338.4996611 PAOLA (CS) La milonga Itinerante Giovedì 21.30-02.00 @ Lido Palm Beach SS 18, Tel. 338.4996611 CROTONE La milonga di Archimede Martedì 23.00-02.00 @ Lido La Ronda, Tel. 338.499661 REGGIO CALABRIA La Milonga di Reggio Tango Venerdì 21.30-01.00 @ Viale Messina, Tel. 338.9853711 CAMPANIA Posillipo (NA) Tardecita di Posillipo Domenica 20.30-01.30 @ Via Tito Lucrezio Caro 40, Tel. 348.2622770 NAPOLI ILVA Porteña (Mon Amour) Venerdì 22.30-03.00 @ via Coroglio, Tel. 329.0638181 Nola (NA) Caravantango Giovedì 21.30-02.00 @ Via Feudo 189, Tel. 333.7151952 LIGURIA Sarzana (SP) Milonga al Jux Tap Live Club Sabato 21.30-03.30 @ Variante Aurelia 159, Tel. 340.7907874 MARCHE Porto San Giorgio (FM) La Milonga di Tangueros Fermo Giovedì 22.00-02.00 @ Gran Caffè

Nautico Lungomare Gramsci sud Tel. 338.8950583 PIEMONTE TORINO El Nido Gaucho Venerdì 22.00-02.00 @ corso Sicilia 50, Tel. 340.3021447 TOSCANA FIRENZE Brozzi d’estate – si balla all’aperto! Martedì e Giovedì 21.30-00.30 @ via di Brozzi 312, Tel. 055.340166 MARINA DI CARRARA La Marquina Tanguera Giovedì 21.00-00.00 @ Bagno Mistral, viale Vespucci 2, Tel. 347.6565311 VIAREGGIO Vertango Venerdì 22.30-02.15 @ via Marco Polo 2, Tel. 339.3277110 UMBRIA Perugia Milonga de Anochecer - Traspiè Domenica 20.30-00.30 @ via Vestricciano Genna, Tel. 348.8762534 VENETO SPINEA (VE) Contattango Giovedì 21.00-23.30 @ Arena piazza Cortina, Tel. 340.7861032 SPINEA (VE) Contatto Sabato 22.00-03.00 @ via del Commercio 34/b, Tel. 340.7861032 SICILIA CATANIA Tango sotto le stelle Martedì 22.00-03.30 @ Viale Kennedy 87, Tel. 347.8800758

SARDEGNA CAGLIARI Ritual de Tango Mercoledì 22.30-00.30 @ Viale La Plaia 23, Tel. 328.4020662 EVENTI SEGNALATI IN GIRO PER LO STIVALE Ascoli Piceno Domenica 14 luglio e Sabato 17 agosto Milonga al Chiostro di San Francesco Tel. 339.4868987 L’Aquila Sabato 3 agosto Milonga al chiaro di stelle a Villa Trabia Via Martin Luther King Tel. 348.2915008 Roma Sabato 13 luglio Notti di Tango Sotto Le Stelle Piazza J.F. Kennedy, 1 Tel. 347.4099140 Roma Sabato 14 settembre Notti di Tango Sotto Le Stelle Piazza Vittorio Tel. 347.4099140 Grottaglie (TA) Giovedì 8 agosto La notte degli Abbracci Piazza Regina Margherita Tel. 339.2685602 Pescara Venerdi 13 e sabato 14 settembre Consultango piazzale Michelucci Tel. 339.3159781


milonghe a roma

LUNEDI’ AI PORTICI 22.30-01.00 Piazza Augusto Imperatore cesaremagrini@yahoo.it MARTEDI’ ALL’OMBRA DEL COLOSSEO 22.30-04.00 Via San Gregorio – Parco del Celio 338.1104076 SAN SALVADOR 21.00-02.00 Via dell’Oceano Atlantico 271 339.8209385 IL GIARDINO DEL TANGO (chiusa ad agosto) La Florcita Porteña (1° e 3° martedì del mese ) 22.30-02.00 Via degli Olimpionici 7 333.1881716 ELETTROTANGO@BAR Milonga itinerante 21.00-03.00 335.5913434 TIBERTANGO (16 luglio) 21.00-01.00 Lungotevere in Augusta MERCOLEDI CONVENTILLO ESTATE c/o Arca Dancing 22.30-03.00 Via degli Angeli 146 335.435473 TIBERTANGO (3 – 10 e 24 luglio) 21.00-01.00 Lungotevere in Augusta

ALICE TANGO ESTATE 22.00-02.00 c/o BAJA -La Terrazza sul Tevere Lungotevere Arnaldo da Brescia IL GIARDINO DEL TANGO (chiusa ad agosto) Milonga Sin Rumbo 22.30-03.00 Via degli Olimpionici 7 333.1881716 GIOVEDI’ ALL’OMBRA DEL COLOSSEO 22.30-04.00 Via San Gregorio – Parco del Celio 338.1104076 QUERER (chiuso la 2° e la 3° settimana di agosto) 22.00-02.00 P.le K. Adenauer 12 o Via Ciro il Grande 348.3862271 IL GIARDINO DEL TANGO (chiusa ad agosto) Cachirulo 22.30-03.00 Via degli Olimpionici 7 3331881716 VENERDI’ TANGUERA BRUJA 22.30-04.00 Viale Appio Claudio 115 346.1411095 BETTINA BEACH (luglio e agosto) 21.00-02.00 Lungomare Amerigo Vespucci, 112 - Ostia

347.4099140 IL GIARDINO DEL TANGO (chiusa ad agosto) Milonga dell’Abbraccio 22.30-03.00 Via degli Olimpionici 7 3331881716 SABATO LA MILONGA DI TRASPIE’ ESTATE 22.00 – 02.00 Via Flaminia 867 333 1219840 CONVENTILLO ESTATE c/o Arca Dancing 22.30 – 03.00 Via degli Angeli 146 335.435473 ALL’OMBRA DEL COLOSSEO 22.30-04.00 Via San Gregorio – Parco del Celio 338.1104076 IL GIARDINO DEL TANGO (chiusa ad agosto) Milonga di Tanguedia 22.30-03.00 Via degli Olimpionici 7 3331881716 UNA MILONGA SUL MARE c/o Stabilimento Balneare Tirrena 19.30 - 01.30 Via Zanardelli 76 Anzio (RM) 3473649296 ELETTROTANGO@BAR Milonga itinerante 21.00 – 03.00 335. 5913434


milonghe a milano

LUNEDI’ Puro Tango 21.30-02.00 @ via Gallarate 200, Milano Tel. 334.9540036 MARTEDI’ Hierba Buena (fino a fine agosto) 22.00-02.00 @ Via Talete, 2 Agrate Brianza (Mi), Tel. 338/9210423 La milonga del Sio (chiusa dal 8 al 22 agosto) 22.00-02.00 @ Via Temolo 1, Tel. 347.7588350 Le Jardin 21.30-02.00 @ Circonvallazione Idroscalo 51, Milano - Tel. 340-9805101 MERCOLEDI’ Cafè Caribe Estivo 22.30-02.00 @ via De Gasperi 14, Corsico (MI) Tel. 334. 9540036 Pensalobien it’s Crazy (chiuso 14 e 21 agosto) 20.00-02.30 @ Via Cavriana 26, Tel. 02.70009831 Palatango 22.00-02.00 @ via degli Alpini 34, Segrate (Mi) Tel. 340.0550400 La Liberty di Casa Cambalache (fino al 7 agosto) 22.30 @ Largo Marinai d’Italia 1, Tel. 333.4711727 VENERDI’

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Palatango 22.00-02.00 @ via degli Alpini 34, Segrate (Mi). Tel. 340.0550400 Che Bailarin (chiusa ad agosto) 22.00 @ via G.Watt 5, Tel. 334.9837399 Milonga Melograno (chiuso dal 3 al 23 agosto) 21.30-02.30 @ via Novara 25, Castellanza (VA) - Tel.331.632105 La Liberty di Casa Cambalache (fino al 9 agosto) 22.30 @ Largo Marinai d’Italia 1, Tel. 333.4711727 SABATO Shanghai Fever Summer Night (chiuso il 17 e il 24) 22.30-04.00 @ Via Giovanni Sammartini 124, Tel. 333.6177426 Milonga Melograno (chiuso dal 3 al 23 agosto) 21.30-02.30 @ via Novara 25, Castellanza (VA) - Tel.331.632105 Milonga Dorada (fino al 22 luglio riprende a settembre) 21.30-00.30 @ via Amendola 21, Paderno Dugnano - Tel. 348.2218996 DOMENICA Palatango 22.00-02.00 @ via degli Alpini 34, Segrate (Mi) Tel. 340.0550400 La Baldosa 20.30-02.00 @ Via Albano 1, Cesano Maderno (MI) - Tel. 348.2791077


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