El Tanguero n°9 - Tango magazine (GENNAIO 2013)

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anche il 2012 è finito, per fortuna non insieme al mondo come volevano i Maya! È stato un anno ricco di tango, si sono infatti moltiplicati gli eventi in Italia come in tutto il mondo; ed è oramai un dato di fatto, il tango è in vertiginosa crescita ed espansione, a volte in maniera un po’ disordinata, ma sta comunque crescendo, e aspettando che diventi maturo ci godiamo comunque la bellezza di poterci trovare dall’altra parte del mondo, a Singapore per esempio o in Kenia e poter trovare una milonga! Purtroppo il 2012 è stato anche l’anno di una grave perdita, quella di una persona speciale, grande professionista e splendida mamma, Andrea Missè, di cui ci parla in questo numero Javier Rodriguez, suo ultimo compagno di ballo e a cui dedichiamo uno speciale. È stato anche l’anno della malattia di Felix Picherna, che tutti noi abbiamo seguito con ansia, e che lo ha riportato una volta uscito dall’ospedale nella sua terra natia, l’Argentina. A lui, al quale facciamo tutti gli auguri di una completa guarigione e ad Andrea, grandi icone del tango, vogliamo dedicare il primo numero dell’anno, intervistando le persone a loro care con due articoli dedicati. Per noi della redazione, il 2012 è stato un anno ricco di grandi traguardi, abbiamo incrementato la tiratura numero dopo numero, viste le numerose richieste, ed è cresciuto il numero degli abbonati in tutta Italia ed in Svizzera! Sul sito aumentano ogni giorno le visite ed il numero di tangueri che scaricano la rivista da tutto il mondo. La sorpresa di trovare alcuni numeri della rivista persino in una scuola di tango a Mosca, senza sapere come siano arrivate a più di 3.000 chilometri di distanza, ci fa credere che El Tanguero sia diventato sempre più italiano, sempre più internazionale! Da questo numero, El Tanguero approda in distribuzione anche nelle migliori milonghe e scuole di Milano coprendo l’intera città e l’interland. Un ringraziamento speciale va a Graziella Capelli, amica e stilista che ci aiuterà in questa nuova avventura in terra milanese. Allora non possiamo che augurarvi per il 2013 buon tango e buona lettura! Helga Corpora e Andrea De Dominicis

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El Tanguero Rivista periodica trimestrale di cultura tanguera rioplatense a cura dell’Associazione TangoJazz Scaricabile online Abbonamento annuale €20 per 4 numeri Editore Associazione TangoJazz Direttore editoriale Andrea De Dominicis Direttore artistico Helga Corpora Direttore responsabile Luciana Squadrilli Grafica e impaginazione Montag Frazier Redazione redazione@eltanguero.it Pubblicità e abbonamenti info@eltanguero.it +39.348.2915008 +39.328.4830095 Collaboratori Giulia Zimei Graziella Capelli Alberto Valente Paolino Fierro Carla De Benedictis Mario Abbati Valerio Scarapazzi Memè Daniela Marrone Patricia Müller Donatella Ponterio Pamela Damia Fotografo ufficiale: Claudio Mirabella Stampa Tipografia Publish Villanova di Cepagatti (PE) Reg. al Tribunale di L’Aquila n°6/2010 del 21/07/2010 Iscrizione al ROC n°20287 del 08/11/10

www.eltanguero.it Foto in copertina di Dino Vittimberga Tratta dal libro “Tango Felix el Musicalizador Picherna”. /eltangueroII Con il patrocinio della Ambasciata Argentina Con il patrocinio della Ambasciata dell’Uruguay

Indice il mondo del tango Musicalizador

Felix Rubèn Picherna

Tango de verdad Carlos y Rosa Perez

Speciale

Andrea Missè

Intervista

Duo Fuertes-Varnerin

pag 8 pag 20 pag 28 pag 44

tango arts Musica

I soprannomi del tango

Pintura de tango

pag 24

Juliàn Althabe

pag 48

Oroscotango Facetango

pag 40 pag 34

curiosando News & Pillole Tangueri impossibili Psicotango Facce di Buenos Aires Recensioni Voci di tango Tango e T’ai Chi Chuan

pag 16 pag 36 pag 38 pag 46 pag 50 pag 52 pag 54

tango agenda pag 56 Festivalmap Milonghe / Pratiche / Lezioni pag 58/62


Felix Rubèn Picherna IL MUSICALIZADOR DEI MUSICALIZADOR

il mondo musicalizador del tango

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opo tanti anni trascorsi su e giù per l’Italia, e per l’Europa tutta, il grande Felix Rubèn Picherna, il più grande musicalizador di tutti i tempi ritorna a Buenos Aires. E questa volta il podio della rivista “El Tanguero” è tutto per lui, il custode dell’arte del tango: signor FELIX PICHERNA. Un omaggio che abbiamo voluto condividere con un suo grande amico: Miguel Angel Zotto. E allora come avrebbe fatto Felix, abbiamo preparato la valigia e siamo saliti sul treno per Milano e davanti a un buon caffè, Miguel ci racconta del loro primo incontro.

Miguel: Felix l’ho conosciuto tantissimi anni fa! Me lo ha presentato Toto Cirillo, il padre dell’ultima generazione di dj, un personaggio di Buenos Aires che faceva teatro di strada di giorno e dj di tango la notte. Avevo bisogno di un dj per una festa e Toto non poteva, e mi mandò Felix, da allora iniziò una grande amicizia che dura da 25 anni! Quando mi disse che lo avevano chiamato per venire qui in Italia pensavo che avrebbe fatto i due Festival per cui era stato chiamato e che poi sarebbe ritornato, da allora invece non tornò più a Buenos Aires! E da allora ci siamo incontrati sempre in giro per il mondo, spesso a Roma al “Tanguera”, una delle prime milonghe dov’è andato. La cosa più importante di un artista è quello che lascia alla storia. Ci sono tantissimi dj, tantissimi ballerini, tantissimi cantanti, tantissimi musicisti ma non tutti raccontano la storia del tango, Felix racconta parte della storia del tango. Con il suo metodo di avvolgere le cassette con la matita e di parlare durante la serata ha incantato tutto il pianeta! Soprattutto le donne! Quando lui partì per L’Italia aveva una fidanzata, che sabato dopo sabato si sedeva al solito tavolino accanto


“Il sigaro è amico dell’uomo, gli fa compagnia sempre quando un uomo è solo.”

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“Con il suo metodo di avvolgere le cassette con la matita e di parlare durante le serate ha incantato tutto il pianeta!�

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la consolle, con il suo bicchiere di vino “tinto” e lo aspettava… lo avrà aspettato per anni! Poi un giorno non l’abbiamo vista più! Siamo abituati a vedere Felix con giacca, cappello ed un bicchiere di vino dietro la consolle. Ma chi è Felix Picherna dietro quel personaggio? Felix è personaggio nella vita! Ha una filosofia di vita diversa dal comune, girare per il mondo senza una casa, da solo… è un pezzo del tango, un personaggio unico. Mi ricordo che un giorno alla fine di una milonga, era tardissimo siamo andati a prendere un caffè. Nessuno di noi aveva una macchina, dovevamo prendere il bus, erano circa le 5 della mattina e pioveva… e lui se ne stava tranquillo con il cappello e il sigaro in bocca tutto bagnato dalla pioggia che si stava per rompere, come se nulla fosse continuava a camminare! Quando gli feci notare che il sigaro era tutto bagnato e che poteva buttarlo mi rispose: “il sigaro è amico dell’uomo, gli fa compagnia sempre quando un uomo è solo”. Questa immagine me la ricorderò per sempre. Un uomo di un’altra epoca, con una preparazione musicale incredibile, non solo di tango, ma anche appassionato di jazz e di lirica. Gli ultimi mesi in Italia li ha praticamente trascorsi in ospedale, prima che ripartisse per Buenos Aires vi siete incontrati? Si, abbiamo organizzato una serata qui in accademia prima della sua partenza, era ancora un

po’ debole però è stato bene, triste di andare via dall’Italia ma certo di andare a ricaricare le batterie per poi ritornare! Pensi che ci potrà essere qualche “personaggio” come Felix nel mondo dei musicalizador? Difficile, possono esserci bravi musicalizador, ma quella di Felix è una storia di vita, non solo artistica. Certi personaggi lasciano un messaggio dentro la storia senza pensare e senza fabbricare quel messaggio. Di Felix ce n’è uno solo. Un tanguero di un’altra epoca. Educato da un’altra formazione di vita. Codici di parola, di amicizia di fedeltà… codici che oggi non si trovano facilmente. A febbraio porteremo la rivista El Tanguero a Buenos Aires, e consegneremo personalmente il numero nuovo della rivista a Felix, vuoi lasciargli un messaggio? Che si riprenda prestissimo che il tango e tutti noi lo stiamo aspettando! E anche noi lo aspettiamo a braccia aperte! Ringraziamo Miguel, abbracciamo Daiana e corriamo al Caffe Caribe, storica milonga milanese dove Felix ha lavorato per tanti anni facendo ballare centinaia di tangueri sulle note dei tanghi più belli. Incontriamo l’organizzatrice, Patricia Penalba che ci accoglie con infinita gentilezza.

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PATRICIA PENALBA “Organizzatrice della Milonga ‘Cafè Caribe’ - Milano” Ho conosciuto Felix qui a Milano al vecchio Caffe Caribe, ero andata per vedere Carlos Gavito e mi sono trovata con questo bellissimo ed elegantissimo signore al Bar… ci presentarono amici in comune e da allora nacque una bella amicizia. Spesso veniva al Caffe Caribe come musicalizador e la sera si fermava a dormire a casa mia. Quello che mi faceva più ridere, e che a sua volta mi commuoveva, era che ogni mattina lo trovavo in salotto già vestito con giacca e cappello e vedendomi magari ancora mezza addormentata mi salutava così: “Arrivò Patricia Penalba del mar de la plata, señoras y señores!!!! Jajajaja… a volte lo abbracciavo forte forte, pensando speriamo che continui ad avere quel carattere allegro per altri mille anni, non ha mai smesso di essere Felix Picherna nemmeno nei mesi passati in ospedale. Lui ti ringrazia mille volte anche se gli offri solo un bicchiere d’acqua, un signore d’altri tempi. Sappiamo che durante la sua degenza in ospedale ti sei presa cura di lui, quando l’hanno dimesso che umore aveva? Era contento ed emozionato, tantissimo, ma allo stesso tempo anche tanto triste perché sapeva di lasciare la sua “bella Italia” come diceva sempre lui…

Durante la serata al Caribe, conosciamo Franco Finocchiaro e Dino Vittimberga, reduci dalla presentazione del loro libro, nuovo di zecca: Tango Felix el musicalizador Picherna Come nasce questo libro? Franco: Circa 5 anni fa Dino si presentò a casa mia con una serie di foto bellissime su Felix e da lì nacque l’idea di raccoglierle in un libro e di ambientarlo tra Milano e Buenos Aires. Io mi sono occupato di scrivere i testi e di intervistarlo. I racconti parlano della sua vita a Buenos Aires, quella che non conosciamo. Non è una biografia, diciamo piccoli aneddoti di vita reale e tante suggestioni che hanno dato vita ad una serie di racconti… Un progetto veramente divertente da un lato e misterioso dall’altro, come sempre con Felix non si sa mai dove vuole arrivare, anche quando gli fai delle domande sul tango non ti da una vera e propria risposta, però ti da dei segnali e questa è una cosa incredibile, la sua cultura musicale del tutto intuitiva è straordinaria. Le foto scattate a Buenos Aires sono state fatte durante un viaggio? Dino: Si, durante un viaggio, io lo seguivo giorno e notte, lui instancabile, abbiamo fatto centinaia di foto e alla fine della settimana ero distrutto, l’ho seguito ovunque di giorno e di notte. Tantissima fatica ma vedere Felix nella sua città è stata una cosa molto bella. Abbiamo scattato talmente tante foto che abbiamo già il secondo volume nel cassetto! Felix ha già la sua copia? Certamente! Felix ha vissuto il libro dall’inizio della stesura fino a quando è stato ricoverato. Avremmo voluto pubblicarlo prima ma il grosso problema è stato trovare un editore che credesse nel progetto e alla fine lo abbiamo trovato! Per chi volesse avere una copia del libro? A Milano il libro è ben distribuito e pian piano arriveremo anche in tutte le milonghe italiane. Ad ogni modo per chi volesse ordinarlo o richiedere maggiori informazioni può trovarci sul sito www.tangofelix.it. Una bella serata al Cafè Caribe, racconti suggestivi e “muy buena onda”, torneremo sicuramente! Ripartiamo per Roma soddisfatti e felici, certi di aver raccolto tantissime emozioni… Non potevamo però non finire il nostro viaggio al “Tanguera” la milonga della città eterna dove Felix è stato per tantissimi anni padrone di casa. 12


EDUARDO MANFREDI Organizzatore della milonga “Tanguera” – Roma

Il “Tanguera” è stata per tanti anni la casa romana di Felix, e anche adesso che è ritornato a Buenos Aires tutto profuma di lui… raccontaci della prima volta che musicalizzò in questa milonga. Erano le 21:30 di un venerdì di circa quindici anni orsono, l’ingresso in milonga di questo sobrio signore Argentino, da me ascoltato ed apprezzato al festival di Madrid, rappresentava il coronamento di un piccolo sogno, dare al tango romano e forse Italiano la sua prima vera milonga con il suo “piso in madera” e che fosse, solo esclusivamente luogo di Tango . Un tempo si ballava ovunque capitasse, in posti sempre prestati al tango, la musica veniva proposta, tranne qualche rara eccezione, con l’inserimento di un cd nel lettore e quel che andava, andava. Felix è stato il primo vero, stabile, musicalizador, un musicalizador in cui si identificava una milonga e una milonga in cui si identificava un musicalizador. Prese possesso della consolle ed incominciò a proporre il suo tango che è il tango! Così cominciò a sciorinare, incantando il pubblico, i suoi “Attencion allo tango che arriva!”, “Falta el mejor!”, “Muchas gracias parejas de bailarinas!”, “Carlos Di Sarli, Osvaldo Pugliese, Todos hijo de Italiano“ e quando infine declamò sulle note della Cumparsita: “Tango, tango che me ensiste mal…“ un applauso generale sancì la scoperta e la conoscenza di un grande artista. Roma ne rimase incantata. Voi due eravate molto amici, mi racconti qualche aneddoto che ricordi con maggior affetto? Un sabato mattina a conclusione della milonga, mi comunicò che si sarebbe trattenuto a Roma fino alla domenica. Quella mattina-notte l’ospitai a casa mia. Andammo a dormire intorno alle otto del mattino, io mi svegliai all’incirca a mezzogiorno, pregando mio figlio di non far rumore per non turbare il riposo di Felix, che occupava la sua stanza. Andrea mi rispose, che Felix era già uscito, rimasi stupito! Dopo dieci minuti bussarono alla porta, aprii ed era lui. Aveva dormito all’incirca poco più di una ora. Lo rimproverai e mi rispose: “Capo soi diabetico alla mañana tengo che camminar!”. La parola camminar mi condusse lo sguardo ai suoi piedi e notai che indossava un fiammante e bellissimo paio di scarpe inglesi. “Te gustan los zapatos capo? Eran de Felipe, 10 euro capo!”. Come erano di Felipe? “Si Felipe, el muerto”. Chiesi subito spiegazioni, su Felipe e sul suo trapasso a miglior vita. “Yo cammino, 5 km ogni mattina, soi abituato così sin da ragazzo. En Buenos Aires ogni mattina se esce e si cammina por cercar trabaco e bueno, passè dallo ospital de San Giovanni, che bello ospital, mamma mia, che bella l’Italia”. In pratica passando dal complesso ospedaliero di San Giovanni, si ritrovò nella camera mortuaria, chiese che numero di scarpe indossasse Felipe, che stava per essere sigillato, corrispondeva al suo e per 10 euro barattò con l’inserviente le sue scarpe con quelle del morto. Tanto a Felipe non servivano più! Che matto! Eh si Felix Rubèn Picherna, è veramente un personaggio unico, e noi siamo onorati di aver ballato sulla sua musica così tante volte! Helga y Andrea Foto di Dino Vittimberga Tratte dal libro “Tango Felix el Musicalizador Picherna” testi Franco Finocchiaro.

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curiosando news & pillole Weekend d’Arte e Tango Spesso il tango viene proposto in splendide città d’arte che danno la possibilità ai tangueri non solo di ballare ma di conoscere luoghi davvero unici! E a febbraio è la volta di Palermo, la culla della civiltà arabo-normanna. Situata al margine della Conca d’Oro e dominata dal Monte Pellegrino, Palermo accoglierà dal 31 gennaio al 3 febbraio 2013 il 1° International Palermo Marathon Tango Festival e ovviamente la redazione di El Tanguero sarà presente all’evento! Simone Forte e Alessia Russotto sono gli organizzatori di questi 4 giorni full immersion di tango argentino che vedrà come protagonisti delle coppie di maestri davvero formidabili: Miguel Angel Zotto e Daiana Guspero, Sebastian Arce e Mariana Montes, Adrian Veridice e Alejandra Hobert. Ed inoltre, tra milonghe pomeridiane e serali si alterneranno alla consolle DJ di fama internazionale: Supersabino, Mauro Berardi, Ewa Zbrzeska, Valeria Norcia e Sergio Piscitello. Per informazioni più dettagliate visitate il sito www.palermotangofestival.it

IX Fiera del Libro Lunfardo e Tanguero Si è svolta dal 30 novembre al 30 dicembre scorso a Buenos Aires la nona l’edizione della ormai consolidata “Fiera del Libro Lunfardo e Tanguero” organizzata dall’accademia porteña del lunfardo. Un mese pieno di attività intense e importanti in cui ci sono state presentazioni di libri, conferenze e spettacoli musicali e che ha coinciso con il 50° anniversario dell’Accademia. La fiera nasce da un idea di Marcelo Oliveri, giornalista, scrittore e autore di diversi libri di tango con lo scopo di promuovere libri e letteratura tanguera.

Il Tango si festeggia l’11 dicembre! Sapevate che l’11 dicembre si celebra in tutto il mondo “el dia internacional del tango”? Anche Google, il più famoso motore di ricerca del mondo, ha dedicato il suo logo al tango! Questa data per ricordare la nascita di due grandi del tango: Carlos Gardel, “la voz” del tango nato l’11 dicembre del 1890 e Julio De Caro, compositore argentino e punto di riferimento in tutta la storia del tango nato l’11 dicembre del 1899. Oltre a varie iniziative in tutto il mondo anche quest’anno il tango è stato celebrato con una giornata di concerti e spettacoli nella capitale argentina al Luna Park, che per un giorno si è trasformato nella sede di un inimitabile “festival del Tango”.

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Viva il tango, abbasso le diete! Sembra che ballare tango non metta solo di buon umore ma faccia anche perdere calorie! Una tanda fa bruciare circa 100 calorie, 1 ora 450 calorie e chi balla tutta la notte riesce a bruciare ďŹ no a 2500 calorie!!! E allora che aspettiamo? Vamos a bailar!

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Carlos y Rosa Perez

il mondo tango de verdad del tango

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ra i tantissimi artisti invitati al Campionato Europeo di Tango che si è svolto lo scorso luglio a Roma, c’erano anche loro, Carlitos e Rosa Pezez, una coppia di tutto rispetto, tanto amore per il tango e niente spacchi vertiginosi… È davvero emozionante parlare con loro e vedergli brillare gli occhi come (e forse più!) una coppia di giovani tangueri che promuove il proprio tango in giro per il mondo. Raccontateci il vostro inizio, il vostro incontro con il tango… Carlos: Io ho iniziato da giovanissimo nel 1952, per casualità della vita. Allora il tango non si ballava in tutto il mondo, e a Buenos Aires non era nemmeno ben visto, addirittura il “milonguero”, colui che andava nelle milonghe, era considerato una cattiva persona, un malvivente e il tango che si ballava era un tango distinto, un tango camminato. Io ho cominciato a ballare nel mio quartiere tra uomini, non c’erano donne, Rosa l’ho conosciuta quando già avevo 18 anni ad una festa tra amici e da allora sono passati 55 anni… che pazienza! Fu un epoca molto bella quella che abbiamo vissuto noi, la decade del 40 e del 50, un periodo brillante del tango, e grazie allo spettacolo Tango Argentino il tango si fece conoscere anche al di fuori di Buenos Aires ! Dopo che ci siamo sposati nel 1964 abbiamo smesso di ballare per circa 30 anni. Perché avete smesso di ballare per 30 anni? C.: Abbiamo deciso di dedicarci completamente alla famiglia. In quell’epoca non era visto di buon occhio il tango, specialmente se formavi una famiglia, il ballo era solo un intrattenimento, non è come adesso che è diventato un lavoro, credo che solo Carlos Copes ed Eduardo Arquinbau lavoravano con il tango, nessuno di noi aveva lontanamente pensato di insegnare! E poi a quel tempo eravamo già in piena dittatura,


i militari erano contro i testi dei tanghi perché utilizzavano il lunfardo e le milonghe erano proibite perché non ci si poteva riunire, soprattutto per la strada, in più di 3 persone. E quando avete deciso che anche per voi sarebbe diventato un lavoro? Rosa: Nel 1994 siamo tornati a ballare, praticamente 30 anni senza ballare neanche un tango! Abbiamo ricominciato perché andammo a trovare Jose “Lampazo” Vazquez durante una sua lezione, (Jose era il vicino di casa di Carlitos, colui che gli insegnò a ballare), era tanto tempo che non lo vedevamo e ci invitò a ballare un tango. E così abbiamo cominciato ad aiutarlo. C.: Quando “Lampazo” iniziò ad avere problemi di salute noi iniziammo a sostituirlo poiché il suo unico sostentamento erano le lezioni di tango e noi le davamo al suo posto per non fargli perdere il denaro. Noi avevamo un nostro lavoro, per me era una distrazione, quindi iniziammo a insegnare indirettamente perché in realtà i corsi erano di Jose. La sua salute peggiorava, stava un mese bene e due male fino al 1999 anno in cui morì e il presidente del Club Sunderland ci chiese di continuare il suo corso. Da allora cominciammo e dal 2002 ci siamo dedicati al 100% al tango, lasciando il lavoro che avevamo e iniziando a viaggiare per il mondo. Siete stati maestri ti tante coppie giovani che stanno emergendo oggi. C.: Si abbiamo avuto la fortuna di avere parecchi giovani molto dotati che hanno fatto strada, siamo stati maestri di molti campioni. Il primo fu Sebastian Archaval che prese con noi solo una lezione il pomeriggio prima della gara, lo portò Fabian Peralta che era alunno nostro, e secondo Sebastian quel poco che gli abbiamo detto gli servì tantissimo la sera durante la gara. Poi diventò campione Fabian, poi Dante Ezequiel Sanchez, poi ancora Daniel Nacucchio che andava a scuola da un nostro allievo Facundo Gil. E ancora nel 2009 furono campioni Hiroshi e Kioto Yamao una coppia che per cinque anni vennero da noi a prendere lezioni a Buenos Aires. Qual è il segreto per diventare campioni? C.: Nessun segreto… solo un concetto: per il me il tango è tranquillo, nessuna figura, solo camminare… il tango della mia epoca! Noi abbiamo avuta la fortuna e la disgrazia di aver vissuto

l’epoca gloriosa “de verdad” del tango. Dico sorte, perché ho convissuto con grandi ballerini di tango e disgrazia, perchè avendola già vissuta ora non sono più giovane! Jajajaja… Saper trasmettere, questo credo sia la cosa importante, sempre con il sorriso, sempre divertendoci e così gli allievi apprendono. A Buenos Aires vengono tanti orientali a prendere lezioni private e la prima cosa che mi dicono è che vogliono studiare il tango. Quando mi dicono così gli rispondo che sono pazzi, perché non impareranno mai a ballare tango se vengono a studiarlo. Il tango lo apprendi con divertimento innanzi tutto e poi va studiato! Spesso nelle scuole di tango ci sono insegnanti di danza contemporanea che poi sono diventati maestri di tango, si presentano bene, hanno bei locali e per i turisti e per alcuni argentini quello che insegnano li è un bel tango. Sicuramente a loro non piace il nostro tango perché non è spettacolare, camminiamo soltanto! Capite quello che dico? Quando noi abbiamo iniziato a insegnare, dato che non era un lavoro per noi, abbiamo insegnato come pensavamo fosse meglio… si camminava e basta, se avevamo un alunno bene, se ne avevamo cento era lo stesso, abbiamo avuto la fortuna di crescere e oggi abbiamo una classe numerosissima, tra i 60 e gli 80 allievi e si sa che nella nostra lezione si cammina soltanto! R.: Io credo che il nostro tango si basa molto su cose che a noi piacciono: l’abbraccio, la postura, l’eleganza, quello che cerchiamo di trasmettere. È stata la danza della nostra gioventù quindi l’abbiamo dentro! A noi non interessa avere tanta gente ma interessa trasmettere il nostro tango, mai insegnamo una figura se prima non camminano più o meno bene, se non abbracciano più o meno bene perché il tango è all’80% camminare. E camminare include l’abbraccio, l’ascolto della musica, la proiezione del piede… il rimanente 20% sono figure! C.: Bisogna lavorare tanto, per esempio nel 2010 vinse il campionato Sebastiàn Jimènez, lui veniva da noi da quando aveva 14 anni, ha camminato tantissimo, aveva molta predisposizione e ci ha seguito tantissimo. Non ci sono parole per descrivere la sua volontà di voler apprendere tutto. Quindi solo tanto lavoro e poi quello che dico sempre: il tango deve essere un divertimento, connessione tra uomo e donna, in quei tre minu-

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“Il tango è all’80% camminare. E camminare include l’abbraccio, l’ascolto della musica, la proiezione del piede…” ti bisogna pensare di avere tra le braccia la più importante donna del mondo e il più importante uomo del mondo. Questo è che quello che noi cerchiamo di trasmettere e che secondo noi si è perduto, l’abbraccio tra due corpi umani. Secondo voi oggi i giovani pensano più a lavorare con il tango che a divertirsi? R.: Si, ed è un errore, io penso che i ragazzi vogliono lavorare senza faticare troppo, è un lavoro diverso dal lavorare in un’azienda, lavorano di notte, gli piace viaggiare e io penso che sia questo e non il forte amore che hanno per il tango, gli piace iniziare a insegnare per avere la possibilità di viaggiare di avere una vita come dire “più facile”. Voi avete viaggiato tanto in giro per il mondo? Com’è insegnare il tango fuori da Buenos Aires? C.: È bello! Alla fine la gente cerca le stesse cose in ogni parte del mondo e devi sapergliele dare. Si deve avere la predisposizione per poter insegnare, aiutati anche da un pizzico di fortuna e dal cuore, se non ci metti il cuore non si può ballare, ci si muove solamente. Negli ultimi anni si è focalizzata troppo secondo me l’attenzione sulla tecnica, sui passi… io

ho vissuto un’altra epoca del tango, un epoca molto più semplice dove il problema era ballare e conquistare le donne… se ballavi bene c’erano più possibilità di conquista! Il 99% ballava per questo, l’1% perchè veramente gli piaceva ballare! R.: Il tango è il ballo di un popolo ed è la cosa più naturale che c’è; quando si cerca una forma si perde la bellezza naturale, l’essenza del tango. Come vedete il futuro del tango? C.: Io credo che il tango tradizionale si andrà a mescolare con il tango moderno, ci sono alcuni movimenti del tango moderno davvero belli ma che fatti come li fanno rompendo l’abbraccio, storcendosi, non servono, invece aggregandoli al tango tradizionale secondo me possono creare qualcosa di molto bello. Credo che il tango si ballerà sempre di più. Ascoltarli è emozionante quanto vederli tenersi per mano. Si è proprio vero, il loro è un TANGO DE VERDAD! Ringraziamo Barbara Cicero, organizzatrice del Campionato Europeo di Tango, per averci dato la possibilità di incontrare questi due icone del Tango. Helga e Andrea

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Marco Evola 3331219840 marcoevola@traspie.it Silvia Tiddi 3455847470 silviatiddi@traspie.it

Paola Palaia 3397627738 palatango@tiscali.it

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I soprannomi nel tango

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hi è nato al Sud, in qualunque sud del mondo, ha nel proprio DNA una gran familiarità con i soprannomi ovvero con l’associare alle persone un nomignolo che poi si portano dietro per tutta la vita, alcuni sono lusinghevoli, altri molto meno. Alcune volte ce ne rendiamo conto in un momento nefasto, con la morte di queste persone, quando sui manifesti mortuari appare un nome, sconosciuto ai più. Ma a ben vedere al di sotto del nome, in corsivo il più delle volte appare un soprannome “Antonio detto o riggiularo” (il piasterellista)! Immediatamente il lettore è colto dall’effetto sorpresa e la domanda nasce spontanea: Caspita è morto Antonio “o riggiularo”? Questo fenomeno, probabilmente per la forte immigrazione italiana, ha caratterizzato anche il mondo del tango. Molti artisti erano presentati al pubblico con i loro soprannomi ed oggi, nel linguaggio comune, sono ricordati come tali: Pichuco Anibal Troilo, D’Arienzo el rey del compas, etc. Molti hanno familiarità con i soprannomi dei creatori del tango, ma non tutti conoscono ancora la loro vera origine. Ecco perché ho deciso di riproporre alcuni “apodos” non solo degli artisti più popolari, ma anche di coloro che sono ormai quasi sconosciuti e ne vale la pena per curiosità menzionarli. Mentre circolano molte leggende e storie su di loro, alcune storie che qui presentiamo hanno la virtù di essere raccontate per bocca dei loro stessi amici o parenti, ecco perché sono maggiormente azzeccati. Carlos Gardel: El Zorzal Criollo Tra i più conosciuti ci sono quelli attribuiti a Carlos Gardel, da “El Melenudo” a “El Zorzal Criollo” El Zorzal Criollo (il tordo creolo) è sicuramente quello più conosciuto, ma l’elenco è molto lungo: “El Morocho”, “El Morocho del Abasto”, “El Mago”, “El Imbatible”, “El Imbatible de la canción”, “El Inmortal”, “El Invicto”, “El Troesma”, “El Impardable”, “El Inigualable”, “El Ídolo máximo”, “El Inolvidable”, “El Uno”, “El Más Grande”, “El Rey del Tango”, “El cantor de los tres siglos”, “El cantor de la sonrisa eterna”, “El Mito viviente”, “El que cada día canta mejor”, “Don Carlos de Buenos Aires”, “El Inoxidable” e altri ancora. Nel periodo in cui cantava a O’Rondeman lo chiamavano “El Melenudo”. Juan Maglio: Pacho Bandoneonista de la Guardia Vieja da bambino era molto scalmanato a tal punto che il padre italiano gli diceva che era pazzo. Maglio stesso racconta “i miei compagni di gioco, non sapevano pronunciare correttamente la parola «pazzo» come mi chiamava mio padre. Pronunciavano «Pacho»”… A poco a poco, il soprannome si diffuse assieme alla celebrità del maestro, tanto che molti lo nominavano senza conoscere il vero nome. Maglio ha iniziato con un piccolo strumento a 13 tasti a 8 anni, un dono di suo padre. Nel 1909 la frase più comune nei negozi di dischi era “Déme un pacho”. Pacho non aveva che 30 anni. Carlos Di Sarli: El Tuerto (Il Guercio) La storia risale a quando aveva solo 13 anni e si svolge nella sala d’armi del padre a Bahía Blanca, dove ad un dipendente, maneggiando un’arma, accidentalmente partì un colpo ferendo il piccolo Carlos. Il dipendente di nome Robert Bognoni, un uomo molto amato dalla famiglia, in preda alla disperazione lasciò il suo lavoro e la città. Il piccolo fu operato e gli inserirono una placca di platino. Gli fu consigliato di indossare occhiali scuri, cosa che sarebbe poi stata una caratteristica della sua immagine 24


Anibal Troilo: Pichuco In un’intervista rilasciata a Julian Centeya, Troilo afferma: “Il mio soprannome fu pensato prima del nome. Marcos mio fratello è stato il primo figlio e si era deciso che il secondo figlio maschio si sarebbe chiamato come mio padre, Anibal. Ma molto tempo prima già ero Pichuco, perché papà aveva un grande amico che si chiamava in quel modo e gli fece una promessa… e così mi hanno detto che quando mi prese in braccio per la prima volta ho pianto e lui mi ha detto buono Pichuco… buono”. Juan D’Arienzo: “Grillito” e “El Rey del compas” In principio era un violinista, e se c’è qualcosa su cui tutti erano d’accordo era il fatto che fosse un violinista veramente mediocre. Tanto che qualcuno decise di chiamarlo “Grillito”, perché i suoni che provenivano dalle corde del suo violino somigliavano al rumore prodotto da questo insetto. Nel corso del tempo questo soprannome è stato dimenticato e sostituito da “El Rey del compas”, come amava chiamarlo, riferendosi al ritmo piccante che caratterizzava la sua orchestra, il gestore del Club Chantecler. Quest’ultimo detto “el principe Cubano” era anch’egli un musicista e scrisse in onore di D’Arienzo un tango chiamato “El rey del compas” che il maestro registrò nel 1941.

tango musicaarts

Francisco Canaro: “Pirincho” e “El Kaiser” Dal suo libro Memorie: “Al momento del parto, una levatrice di nome Sara si prese cura di mia madre, che quando mi ha visto nascere esclamò: sembra un Pirincho (un uccello con un ciuffo!). Sembra sia nato con i capelli dritti. Prima di darmi un nome già mi chiamavano così”. Nel dizionario Sopena appare: Pirincho, nome dato nel Rio de la Plata ad una sorta di gazza di colore grigio con le ali nerastre. I suoi fratelli ed i suoi musicisti successivamente iniziarono a chiamarlo “El Kaiser” per il suo carattere ed atteggiamento autoritario. Si ricordavano del re Guglielmo I, imperatore di Germania dal 1871 al 1888, la cui azione di governo è stata dura e senza compromessi, ispirata dalla politica del suo cancelliere Bismarck. Un’altra abitudine tipicamente argentina è quella di associare le persone al quartiere di provenienza. In tal senso un altro capitolo sui soprannomi è quello dei “pibe”: Fresedo era il “pibe de la Paternal”, Maffia invece, era il “pibe de Flores”, Carlos Marcucci era il “pibe de Wilde”, Flores e Paternal sono quartieri di Buenos Aires, mentre Wilde è una cittadina a sud di Avellaneda nella provincia di Buenos Aires. Arrivarono a Corrientes da ragazzi con i pantaloni corti per cui il soprannome pibe. Paolino Fierro Salon Baires Napoli

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speciale

Andrea Missè una persona davvero speciale IL RICORDO DI JAVIER RODRIGUEZ

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foto di TangoMaximo

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a quando abbiamo deciso di scrivere un “omaggio”, permetteteci di chiamarlo così, per Andrea Missè ad un anno dalla sua scomparsa, la tristezza è tornata a trovarci, e a ricordarci, parola dopo parola, che il 2 gennaio 2012 il mondo del tango ha perso davvero una stella. E come una stella vogliamo ricordarla e parlare di lei con il suo ultimo compagno di ballo, Javier Rodriguez, con cui formava sicuramente una tra le coppie più prestigiose e rinomate della tradizione del tango argentino. Javier, raccontaci chi era Andrea, e cosa era per te. Andrea era una persona ipersensibile e soprattutto la caratteristica più importante, era molto discreta… non era interessata al minimo pettegolezzo, ha sempre avuto poche amiche ma speciali, non le piaceva socializzare con chiunque, si è sempre trovata meglio con gli uomini. Per me era come una sorella, più che una compagna, era una grande AMICA, abbiamo condiviso tantissimo! Da quando iniziò a ballare con me, veniva anche in vacanza con la mia famiglia ed è stata amata da tutti, poi quando si sposò con mio cugino ed ebbero la bellissima Guadalupe, divenne praticamente membro della mia famiglia e abbiamo vissuto momenti molto belli… Qual è il ricordo che conservi con maggior affetto? Il regalo più grande che mi ha fatto Dio con Andrea, furono gli otto mesi che ballammo con Guadalupe in pancia, Andrea era più bella che mai! Un altro momento unico fu quando nacque Guadalupe e la vidi per la prima volta, era tra le braccia della sua mamma e io non potevo credere che fossero così belle… Quel giorno disgraziato, oltre ad aver spezzato una vita, ne ha cambiate tante altre… e tra queste anche la tua. La mia vita con questa terribile disgrazia, è

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collassata in una telefonata proveniente dalla provincia di La Pampa… Al telefono era mia zia, in macchina con Andrea, Diego (il marito di Andrea) e Guadalupe, che mi informò del terribile accaduto chiedendomi di avvisare la famiglia di Andrea. Dopo aver fatto tutto quello che c’era da fare, oggi nessuno di noi ancora può trovare calma al forte dolore che c’è nei nostri cuori. In un secondo è andata via, in un secondo la vita è cambiata… marito senza sposa, compagno senza compagna, fratelli senza sorella, madre e padre senza figlia, e il dolore peggiore… figlia senza madre, per sempre. Questo è il dolore più grande, che più turba tutti coloro che hanno amato la bella Andrea. Guadalupe era la sua vita. Cosa ti manca più di lei? Da quel momento nella mia vita mi manca una gamba… un braccio… sento che mi man-

ca un 50% che non posso più trovare. La cerco senza rendermene conto, per esempio in cucina, lei era una cuoca straordinaria, oppure quando sono andato al mare in Grecia, andavamo insieme ogni anno. Mi manca e mi mancherà in ogni tango che ballerò perché lei vive in me sempre quando ballo e con tutto il mio dolore so che lei vuole che io balli. Se potessi incontrarla ancora, per un solo momento, cosa vorresti dirle? Se potessi dirle un’ultima cosa dal mio cuore, le direi di stare tranquilla perché dalla mia bocca sua figlia conoscerà solo cose belle della sua mamma e ne sarà orgogliosa. ANDREA GEORGINA MISSE *una persona davvero speciale* ti vogliamo bene e non ti dimenticheremo mai! Helga y Andrea

DUE LEGGENDE DEL TANGO: OSVALDO ZOTTO E TETE RUSCONI Gennaio è purtroppo il mese di due altre ricorrenze tristi per il tango, la morte a soli 46 anni del grande Osvaldo Zotto fratello minore di Miguel Angel Zotto e quella di Tete Rusconi un icona del tango “de verdad”, avvenute a distanza di qualche giorno nel gennaio del 2010. L’intero mondo tanguero è stato sconvolto per la perdita di questi due straordinari tangueri e maestri, che hanno segnato chi in un modo, chi nell’altro il mondo del tango per sempre.

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curiosando tangueri impossibili Enzo il mago della scarpa

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Valerio Scarapazzi, 2012

on è raro, durante una milonga speciale o un festival di tango, inoltrarsi nel mercatino a ridosso della pista e imbattersi nella bancarella di Enzo, il mago della scarpa. È un signore dall’aria distinta sui sessanta, completo gessato su cravatta rossa tinta unita, occhialini rotondi, barba e capelli bianchi tosati stile praticello all’inglese, sembra uscito da una reclame di biscotti per bambini. «Le nostre calzature sono artigianali al cento per cento» mi pare di sentirlo quando pubblicizza il suo prodotto. «Fabbricate a mano a Buenos Aires, montano un plantare antinfiammatorio defaticante, in pratica sono esemplari unici. Ma soprattutto sono magiche.» A quel punto il cliente sorride. «Non solo perché si adattano al piede rispettando l’intera gamma dei canoni anatomici» continua lui, più serio di prima. «Loro entrano talmente in simbiosi con chi le indossa, che ne ereditano pregi e difetti.» Il cliente di solito apprezza la battuta con risatine diplomatiche. «Ha presente i cani?» insiste Enzo senza demoralizzarsi. «Dopo un po’, non si capisce perché, ognuno di loro finisce per somigliare al suo padrone. Ecco, le mie scarpe funzionano allo stesso modo.» L’altro giorno – si ballava all’auditorium – sono capitato da Enzo insieme a Gioia, una tanguera di quelle aggressive e soprattutto poco affidabili, tra quello che dice e quello che fa di solito ci passano

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by Memè

i binari della stazione centrale. Dopo una lunga contrattazione è riuscita a strappare a prezzo vantaggioso un paio di scarpe argento glitterato coi brillantini che emettevano fantasmagorici effetti arcobaleno, i laccetti di pelle con sopra due file di minuscole pietruzze smerigliate che si accendevano e spegnevano a seconda dell’angolo di vista, insomma, uno spettacolo. Un paio d’ore più tardi, Gioia è venuta da me inviperita e mi ha chiesto di accompagnarla alla bancarella di Enzo. «Queste scarpe non funzionano!» ha protestato davanti a lui con voce antipatica. «Due uomini li ho fatti inciampare, a un altro ho rotto i pantaloni. Il piede non obbedisce, fa il contrario di quello che gli ordino.» «Magari anche lei è un po’ così» ha azzardato Enzo, inarcando la bocca in un sorriso. «Le mie calzature imitano il comportamento di chi le porta, gliel’ho spiegato prima.» «Rivoglio indietro i soldi!» «Mi dispiace, non si può» Enzo si è stretto nelle spalline del suo gessato. «Le signore sono scrupolose, se ne accorgono subito se una scarpa è stata usata.» A quel punto Gioia ha girato le spalle e se n’è andata via stizzita. «Le regalo a qualche amica per il suo compleanno» mi ha sussurrato più tardi. «Oppure le rivendo, un centone e ci guadagno pure. Sono furba io, che si crede quello.» Non ho aggiunto nulla, mi sono limitato a guardarle i piedi ancora infilati nelle scarpe abbaglianti di Enzo. Cercando di capire cosa si sarebbero inventate – loro, le scarpe – per dimostrare a Gioia di essere più furbe di lei.



TANGUERI NELLA VITA... IL TANGO DI DENTRO ©

Le caratteristiche evolutive ed educative del Tango Argentino applicate alla Vita QUANDO IL TANGO… TI CAMBIA LA VITA!

psicotango

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utti i tangueri sanno quanto il tango modifica la vita ed ognuno potrebbe raccontare una storia… Il Tango ha molte strade, tante quante sono i tangueri. Perché non è solo una danza ma anche un percorso di vita in cui corpo, mente e spirito si integrano naturalmente. Chi inizia a ballare spesso disconosce il ballerino rannicchiato dentro di sè e il tango argentino lo tira fuori. Per le donne in particolare esso riesce a far emergere il femminile più “intenso” e più interno, per questo si può parlare di un “Tango di Dentro”. Dunque si può vedere anche come percorso educativo ed in questo senso si presta moltissimo ad essere utilizzato per la crescita delle persone di qualunque sesso ed età. Essendo un ballo di coppia che si studia anche in gruppo, è un naturale contenitore pedagogico ed anche un “luogo” dove, situazione protetta, si possono sperimentare profondi livelli di intimità con se stessi e con gli altri. E, oggi si sa, l’intimità CURA, perché la creazione dei legami sta alla base del benessere individuale. Nel tango, come in tutte le discipline in cui c’è contatto fisico, si stimolano le produzioni a cascata di ormoni benefici (ossitocina, oppiacei interni come le endorfine ad esempio) che ci dispongono naturalmente al rilassamento e alla condivisione del proprio spazio individuale. Si riescono ad eliminare barriere che a volte nemmeno in anni di lavoro psicologico si riescono minimamamente a scalfire. Mettere insieme psicologia e tango non è certamente una novità, esistono svariate e collaudate esperienze già in atto da molti anni in Argentina e in tutta Europa. Ma si può usare il tango anche per la vita e per la crescita spirituale. Un cammino/percorso interiore di “Tango e Vita” che mette insieme la tecnica del tango con le tecniche di conduzione in gruppo è un percorso attivo,


in cui si mette a confronto la percezione di sè con quella dell’altro e si recupera la dimensione del gioco, che sta alla base dell’improvvisazione nella danza. Trovare un intesa è facile se i conduttori ed i partecipanti ad un lavoro del genere, si rendono disponibili a mettersi in gioco e a perdere un pezzettino di sè per far parte di un gruppo, anche se per un tempo determinato. Per crescere con il tango ci vuole una mente giovane ed un anima antica, che possiamo tradurre in due parole sole: TANGO INTENSO. Alcuni giovani ballerini ne sono “portatori sani” sin dall’inizio, altri lo scoprono in età matura, altri ancora ce l’hanno, anche se non lo ballano. L’intensità è partecipazione profonda ed é un coinvolgimento in cui l’altro sono io, perche nel tango scopro me stesso attraverso l’altro. Per viverlo come percorso è richiesta una certa plasticità ed un attitudine all’intuizione che è un attributo tipicamente femminile, tuttavia è positivo anche per gli uomini che desiderano sperimentare relax interno, dialogo e scambio dei ruoli nel gioco dell’abbraccio in maniera spontanea e non strutturata. Avviene così che anche se non ci si conosce prima, si torna a casa rigenerati e completati. Quando si lavora in gruppo ogni volta si crea un ambiente unico. In effetti questo accade ovunque più di due persone si riuniscano: il segreto sta nel potenziale creato, diverse energie libere di fluire e mescolarsi in un disegno tanguero che è imprevedibile ogni volta. Coltivare il proprio “Tango Intenso” ci aiuta a fare lo stesso con la nostra vita aiutandoci a non seguire schemi già sperimentati. Ci rende piu forti, consapevoli di una determinazione e una identitá particolare, come tutti l’abbiamo, ma di cui

molte volte non siamo coscienti. Allo stesso tempo ci rende piú sensibili perché ti fa ascoltare, registrare e assumere l’altro come una persona con cui costruire, creare qualcosa. Non si fa niente da soli, anzi, uno senza l’altro non è nulla in questo ballo. Applicando il tango alla vita si promuove la conoscenza di se stessi. Perché con il ballo “vengono fuori” le persone, le vedi a distanza come sono attraverso la loro postura, da come si muovono, come si connettono, come sentono la musica o usano lo spazio. Certamente tutto questo può essere anche un punto di partenza per godersi lo stesso tango di più, integrandolo con la vita quotidiana. Altro aspetto importante e vitale del tango è la sua caratteristica di generare una modificazione dello stato di coscienza. Il tango funziona anche nella dimensione spirituale, e quindi può contribuire alla nostra elevazione rendendoci liberi nel senso di lasciare vecchi schemi corporei e seguire verso l’alto una “onda” che non è mentale ma energia pura che può diventare anche un ponte verso l’infinito. Infatti quando si riescono a lasciare i vecchi comportamenti succede che anche le gambe si liberano, e lì... il tuo tango lo vedi, lo vivi, non lo ripeti e basta. È entusiasmante! Insomma c’è un “Tango Intenso” come la vita e con una guida in più é possibile portarlo nei luoghi nascosti o dimenticati che hanno bisogno di più cura. L’anima del tango ci recluta ed è per sua natura itinerante. Sa sempre, se impariamo ad ascoltarla, dove condurci per essere felici e gioiosi con il corpo e con i piedini curiosi che spesso dimentichiamo di avere! Donatella Ponterio

Psicologa y Tanguera www.donneincammino.it donaponterio@gmail.com

Pamela Damia

Ballerina ed Insegnante di Tango www.pameladamia.com.ar pamedamia@hotmail.com Facebook: Tangueri nella vita

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tango arts

Oroscotango Che cosa dicono le tue stelle? Nell’anno dei grandi progetti “balla, balla ballerino non fermarti e prendi il cielo con le mani”, il tango sarà sempre al tuo fianco!

ariete

toro

“Al mio segnale scatenate l’inferno” Come ogni anno tocca a voi, gladiatori dello zodiaco, a rompere le fila e a compiere la rivoluzione 2013. Grandi cambiamenti e ambiziosi progetti saranno le tappe di questi mesi da vivere con un nuovo slancio eroico. Ma voi di coraggio ne avete da vendere quindi non preoccupatevi, l’importante è dare il giusto peso alle questioni di cuore e a quelle della mente. Il tango, per voi, ha tutte le sfumature del rosso: forza, passione e istinto. Ha un ritmo incalzante, capace di infondervi un’energia che trasportate anche fuori la milonga. Quando avete un obiettivo, voi siete come “el huracan”!

Zaino in spalla, scarponcini da trekking ai piedi e iniziate la scalata. Sarà un anno in salita, ma non impossibile quello dei nativi del Toro; un buon alpinista arriva in cima alla vetta grazie alla costanza e alla tenacia, ma lasciano a casa l’ostinazione, sovente vostro difetto. La milonga sarà il vostro rifugio sicuro, il luogo in cui, attraverso il ballo, potrete comunicare i vostri sentimenti nascosti per timidezza e pudore. Amate la tradizione, le cose genuine e semplici, siete un segno di terra e di essa ne dimostrate l’attaccamento e la solidità. A volte vi abbandonate a sentimenti malinconici e nostalgici e vi piace “Volver” con la mente a situazione già trascorse! Vivete il presente!

gemelli

cancro

“Noi siamo figli delle stelle”, cantano in coro tutti i gemelli diretti dal direttore d’orchestra, il maestro Giove. Continua, infatti, almeno fino a giugno, il periodo positivo che vi porterà tanta ricchezza e successo. Attenzione! Non fate gli ingordi, buttandovi in troppi progetti e rischiando di aumentare solo lo stress. Il mondo del tango soddisfa il vostro bisogno sfrenato di relazioni sociali, mettendo in luce le vostre capacità comunicative che si manifestano in sguardi e mirade dirette e spontanee. Ballate, come sempre, esprimendo tutti voi stessi e in quest’anno sotto una “lluvia de estrellas”!

Fate le valigie, lasciate finalmente a casa la vostra amica ansia e salite sul treno della spensieratezza: è il vostro turno! Il 2013 sarà l’anno del cancro. E allora che dire? GO-DE-TE! e divertitevi! Le serate tanguere saranno il vostro luna park, vi butterete con allegria e creatività nei balli e tutti vedranno la vostra gioia sprizzare dai pori. La colonna sonora di questo film meraviglioso? Una milonga! Briosa, dinamica, tonica, con controtempi e minuscoli passi con l’entusiasmo che vi contraddistingue come “Cuando un viejo se enamora”!

21MARZO • 20APRILE

22MAGGIO • 21GIUGNO

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21APRILE • 21MAGGIO

22GIUGNO • 22LUGLIO


parola della nostra

astrolo-tango DANIELA MARRONE

leone

vergine

Ruggite! Non c’è nulla che può farvi paura nella savana 2013, se riuscirete ad essere ottimisti e con determinazione e azione tutti i vostri ostacoli saranno superati. Le leggi della natura sono dure, è necessario, a volte, fare scelte radicali per attuare desiderati cambiamenti. In questa fase di maturazione, tangate più che potete, smussando qualche vostro difetto. A volte, per troppo orgoglio, irruenza e anche un po’ di gelosia sovrastate il vostro partner, invadendo il suo spazio. Ricordatevi sempre che il tango è coppia, un’unione indissolubile, in cui le due parti si esprimono ed esistono l’una attraverso l’altra. Esercitatevi nel vals, “Amor y celos”(versione D’Arienzo) è un binomio che vi ricorda qualcosa?

È l’anno della rivoluzione, dei cambiamenti epocali, delle trasformazioni astrali e la Vergine? A voi nessuno vi smuove, il vostro individualismo vi rende sempre concentrati sui progetti, soprattutto in campo lavorativo. Le vostre pause preferite saranno le serate danzanti, delle lunghe maratone, dove non rinuncerete a nessun ballo. Le stelle ti consigliano di lasciare a casa la timidezza e il vostro senso di perfezione, che vi spinge alla ricerca di purezza formale, attraverso la tecnica e numerose figure stilistiche tipo ganchos, volcadas, calesitas e tanto altro. Il tango ha lo scopo di renderci disarmati, senza controllo, davanti al mondo delle sensazioni. Siamo veramente noi, “Nada mas”!

bilancia

scorpione

“Il cielo è sempre più blu”. Hai speso tanto negli ultimi anni, dubbi, incertezze e ansie ti hanno reso la vita difficile, ma ora giungerai ad un porto sicuro, dove potrai finalmente godere di un giusto riposo. Non prendetevi sempre troppo sul serio e la vostra natura discreta e un po’ distaccata, ma di gran fascino, sarà sopraffatta da incontri sensuali e da batticuore. Dove? Ma ovviamente in milonga! dove siete dei fantastici tangueri/e perché sapete cogliere tutte le sfumature di colore del dipinto tango, da quelle più forti a quelle più dolci. Ballate ogni tango come se fosse l’ultimo: “Bailemos”!

Ci sono delle svolte epocali nella vita di ognuno di noi e quest’anno è il momento, grazie a Saturno, dei nostri amici scorpioncini. Voi, l’araba fenice dello zodiaco, avrete una nuova rinascita e attraverso una meritata consapevolezza raggiungerete la maturità. Finalmente imparerete che le battaglie non si vincono solo con missili e bombe a mano, come voi normalmente avete sempre fatto, ma anche con la costanza, la perseveranza a tanta “Paciencia”. Scegliete voi la versione che più vi piace, quella dolce e melodica di Canaro o quella più ritmata e aggressiva di D’Arienzio, purchè sia “Paciencia”!

23LUGLIO • 23AGOSTO

24SETTEMBRE • 23OTTOBRE

24AGOSTO • 23SETTEMBRE

24OTTOBRE • 22NOVEMBRE

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tango arts

Oroscotango sagittario

capricorno

Sei già nella foresta di Sherwood, ma non sei ancora Robin Hood! Avrete un momento di stop, di confusione, ma alla fine dell’anno verrà in soccorso il vecchio Giove che nel 2014 vi porterà a mettere a segno tutte le frecce del vostro arco. La vostra vita è tendere agli altri, espandervi nel mondo che vi circonda, assetati dalla curiosità. In milonga siete dei leader giocosi che mostrano partecipazione e simpatia verso tutti. Il tango per voi, infatti, è conoscenza, un viaggio per esplorare persone, musiche, sensazioni ed emozioni nuove. Un “Caminito”, appunto!

Una vita senza emozione è solo un orologio che fa tic tac… allora basta! Ora è il momento di abbandonare l’ambizione, il lavoro e di dedicarvi finalmente al mondo degli affetti e dei sentimenti. Qual è il vostro migliore alleato? Il tango! Siete dei ballerini sinceri e pazienti, ogni vostro abbraccio rappresenta un mondo, un racconto, capace di far emergere la vostra natura più profonda, spesso nascosta. Sarete intensi, seducenti e intimi, ma mai senza la discrezione che vi contraddistingue. Il vostro brano? Ma ovviamente “Una emocion”!

acquario

pesci

21/12/2012 inizia l’Era dell’Acquario. Che vuol dire? Che diventerete degli imperatori e tutti saranno ai vostri piedi come sudditi? Poveri illusi! Sarà l’era di una nuova configurazione planetaria in cui cadranno gli opposti e dominerà un nuovo equilibrio tra razionalità e sentimento. Come degli abitanti di Avatar, meno blu e più goffi, vivrete in una realtà cosmica intelligente in sintonia con voi, gli altri e il mondo. In questa atmosfera rarefatta ballerete vals romantici e celestiali, creando delle coreografie fantasiose e originali, che vi permetteranno di vivere l’anno come in una “Noche de estrallas”!

Segno d’acqua, segno bagnato, segno fortunato! Traghettati da Nettuno approderete in un mare nuovo, vivendo, come solo voi sapete fare, una dimensione magica, tra sogno e realtà. In quest’anno di trasformazione il tango rappresenta il palcoscenico attraverso il quale le vostre esigenze di esibizione verranno colmate. Amate avere i riflettori e gli occhi puntati perché vi piace sentirvi cercati e desiderati. I vostri balli magnetici sono delle vere e proprie performance, un po’ impulsive e disorganizzate, ma è proprio questo che li rende unici. Esibitevi sulle note di “Los mareados” e dominerete la scena!

23NOVEMBRE • 21DICEMBRE

21GENNAIO • 18FEBBRAIO

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22DICEMBRE • 20GENNAIO

19FEBBRAIO • 20MARZO



Duo Fuertes – Varnerín Los pibes de lo valsecito

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n occasione del Buenos Aires Tango svoltosi lo scorso settembre all’auditorium della musica di Roma ci ritroviamo con pochi altri tangueri (è questo è stato davvero un peccato!) al “Club di Tango”, un ambiente caldo e accogliente dove condividere intimi momenti musicali originali e inaspettati. E inaspettato davvero è stato l’incontro di quella sera! Abbiamo avuto il piacere di ascoltare due giovani di grande talento e qualità interpretativa, il duo di chitarra e voce formato da Augustín Fuertes e Ariel Varnerín. Dopo l’incontro/concerto “A dos voces” ci fermiamo a scambiare due chiacchere… Come nasce il duo Fuertes - Varnerín? Augustín Fuertes: Ci siamo conosciuti nel 2000 al conservatorio di Buenos Aires e abbiamo iniziato a studiare alcune materie insieme, con il tempo siamo diventati amici e abbiamo scoperto di avere una passione in comune, ci piaceva cantare tango! Ci incontravamo anche al di fuori del conservatorio, ci scambiavamo informazioni e già l’anno seguente nacque l’idea di formare un duo… Ariel Varnerín: È stato bello “costruire” questo 44

duo, mi ricordo che dopo il conservatorio ci vedevamo a casa di Augustín per studiare, spesso facevamo le cinque di mattina! Il primo pezzo che abbiamo messo su “La Pastora” lo preparammo a distanza, io a Buenos Aires e lui in Messico, dove si trovava per seguire la moglie la ballerina in tournèe. Ognuno studiò le proprie parti e quando tornò dal Messico lo andai a prendere all’aeroporto e in macchina, nel tragitto verso casa, lo provammo e subito funzionò! Da lì in poi iniziammo a preparare altri pezzi; provammo pure a creare un quartetto perché si era prospettata una possibilità di andare in Giappone, ma il repertorio stava prendendo un’altra forma, per cui poi decidemmo di restare in due. Appena pronti 6 pezzi, iniziammo a suonare alle feste che si facevano per le vittorie delle gare di cavalli. A Buenos Aires quando un cavallo vinceva si usava festeggiare con “asado” e musica dal vivo, da lì a poco avremmo conosciuto gente che aveva alcuni contatti con organizzatori di milonghe… Quando avete formato il primo vero repertorio? A.F.: Nel novembre del 2003, abbiamo fatto il primo spettacolo come duo di cantores ac-


stro duo ha ripreso molto da questa idea, perché nessuno dei due è mai libero per “primeggiare” ma tutti e due siamo sempre a disposizione della musica e del duo stesso, come i cantores di una volta stavano a disposizione dell’orchestra. Per questo funziona in milonga! A.F.: Si infatti, per questo e per la semplicità di esecuzione. L’importante è sentire la musica nel cuore, solo così riesci ad “arrivare” agli spettatori. Abbattere la distanza tra musicisti e pubblico, stabilire una comunicazione per arrivare a quella che è la radice del tango, una festa sociale dove si sta tutti insieme, si canta e si balla “juntos”. Ed è incredibile come tutto ciò funzioni in qualunque parte del mondo! E per il futuro, che progetti avete? A.V.: Sicuramente la realizzazione del secondo disco! E poi ritornare nuovamente in Italia. Ci hanno già contattato da tantissime parti d’Europa e del Mondo, e siamo felicissimi, ma venire in Italia a Natale sarebbe un sogno! E per chiunque volesse conoscerli meglio o contattarli può visionare il loro sito www.fuertesvarnerin.com Helga y Andrea foto Gabriella Marino

il mondo intervista del tango

compagnati da tre chitarristi in un ristorante nel quartiere di Palermo, lo spettacolo si chiamava“ Serenata de ensueno“. A.V.: Lì proponevamo un repertorio di serenata degli anni quaranta quando realmente i “cantores” venivano chiamati per far suonare serenate alle promesse spose! Fu così, iniziammo come cantores, e andò alla grande, anche perché quasi nessuno suonava più pezzi da serenata ovvero i pezzi più romantici del tango, principalmente vals. In effetti quando vi abbiamo sentito suonare vals, abbiamo percepito come se venisse fuori l’anima più profonda del duo… A.V.: Non so, è naturale. In realtà noi abbiamo iniziato a preparare tanghi, in seguito milonghe, però con i vals tutto è così spontaneo, ci dà molte possibilità di giocare e di rompere gli schemi tradizionali, e il duo in qualche maniera diventa comico… ci divertiamo tanto noi quanto la gente che ci ascolta. A.F.: Con i vals abbiamo avuto la possibilità di appropriarci dei temi e farli nostri, è un repertorio poco comune e la maniera di suonarli con un tempo molto rapido lo ha reso nostro. A Buenos Aires ci chiamano “Los pibes de lo valsecito!” È la prima volta che venite in Europa. Com’è stata questa esperienza per voi? A.V.: La verità? È stato molto impattante per noi, la gente ci ha dimostrato tantissimo affetto e ci ha accolto benissimo, tutto è speciale qui, il nostro repertorio piace tantissimo e tutto ciò ci dà molta carica e energia. A.F.: In particolare in Italia è stato magico,c’è stato un punto di unione particolare. C’è un legame che lega l’Italia a Buenos Aires e si sente. Ci sentiamo a casa. Ci sono dei cantores a cui vi ispirate, che sono il vostro punto di riferimento? A.V.: Inizialmente ci siamo ispirati a Carlos Dante e Julio Martel, i cantori dell’orchestra di Alfredo De Angelis. Iniziammo a mettere su temi che avevano suonato loro. Di sicuro vocalmente i nostri punti di riferimento furono Floreal Ruiz, Raul Beron, Francisco Fiorentino, il polacco Goyeneche e Gardel ovviamente,cantores con molto stile, molto espressivi e, tranne Goyeneche, tutti tenori che venivano dalla musica lirica. Molti cantores prima di cantare tango cantavano lirica, musica classica. Erano cantores a disposizione dell’orchestra, come fossero strumenti ed il no-

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Le facce di Buenos Aires

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uando penso a come definirla, ogni parola mi sembra inappropriata: non metropoli, né conurbazione, tanto meno megalopoli, ma anche città mi sembra poco. Ogni barrio è quasi una piccola città, diverso anche in modo vistoso dal quartiere vicino. Tanti luoghi differenti, uniti solo per il fatto di trovarsi tutti insieme, sulla riva destra del Rio de la Plata. Le avenidas provano a irrorare il sangue in tutto il corpo della città, mentre gli organi continuano a funzionare in modo specifico. Forse l’unica definizione che mi soddisfa è racchiusa nella sensazione che Buenos Aires sia come un unico grande abbraccio. Sembra strano doverlo sottolineare, per una città smisurata come questa, ma qui capita spesso che la gente, incontrandoti, ti guardi dritto in faccia. Senza esitazione né pudore. È qualcosa di dimenticato. Se incroci lo sguardo di qualcuno, quello diventa un legame che non si scioglie finché le strade non si dividono. Sono tante le descrizioni negative che possiamo collezionare, ma c’è un aspetto che vale ognuno dei chilometri percorsi per arrivare fin qui. Di questo vorrei scrivere, della gente, degli incontri, delle conversazioni, delle facce di Buenos Aires. Per esempio nel colectivo, il bus cittadino, con i suoi riti e le sue esagerate manifestazioni: colori, stridii, nomi e numeri, differen-

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ze e attinenze. Quando guardi in faccia qualcuno nel colectivo di Buenos Aires puoi vedere in trasparenza a prima vista qual è la sua possibile storia: ti confermerà senz’altro, parlandoci, che i suoi nonni erano italiani e i suoi genitori magari anche di due provenienze diverse, o che ha discendenze in altri Paesi d’Europa. Oppure ti mostrerà che viene da una delle diversissime terre che compongono questo mosaico che chiamiamo Argentina. Resta il fatto che, anche se non te lo avesse detto, conoscendo un po’ di storia di questo Paese, lo avresti senz’altro indovinato.


Credo che sia perché qui il mosaico è reale, la mezcla della società bonaerense esiste, ma la faccia non può mentire. Guardando si indovinano perfettamente nei tratti somatici il tano (l’italiano) e lo spagnolo, soprattutto, il tedesco, e poi l’indio, con mille differenziazioni, ma totalmente distinto dagli ‘europei’. A seguire, tutto il multiculturalismo di una capitale da tredici milioni di abitanti. L’integrazione tra diverse provenienze è più rara, ma non impossibile, in questa città che sembra avere come destino quello di permettere incontri che altrove, altrimenti non sarebbero mai stati. Spesso sono rimasta stupita dalla sensazione di non afferrare il senso di alcuni gesti, così semplici, troppo semplici per una che viene dalla faccia complicata della Terra. Compiono ancora con convinzione e con sincerità riti laici di benvenuto, di ospitalità e di addio, come doveva usarsi anche da noi tempo fa. Il che rafforza ogni volta la mia impressione che, per alcuni aspetti e per alcune fasce di popolazione, le lancette dell’orologio siano ferme a un passato che resta come congelato, a causa della necessità del ricordo. Modalità di interazione che a noi sembrano superflue, che appartenevano a un tempo lontano, ma che puoi ancora riconoscere. E che sono di per se stesse un capitale. Sapevo che il tango si era ballato a lungo, prima che nei cabaret cittadini, in posti in cui famiglie e amici si riunivano per riallacciare tempo e legami. Sapevo che alcuni di quei posti esistevano ancora: i vecchi club de barrio tenuti da immigrati italiani, dove la gente strappata alla propria origine andava per condividere la nostalgia. Un posto perfetto per il tango. Ci sono arrivata senza saperlo, ma l’ho riconosciuto subito. In sala già si ballava e tutto mi è sembrato prendere corpo:

le storie dei tangos dentro le storie della gente. Mani ruvide che stringono mani più delicate, corpi più piccoli che ascoltano corpi più massicci, scarpe di un vecchio film che disegnano semplici passi, capelli bianchi e scuri, visi morochos e visi da gringo, visi di nonni e visi di ragazzi, donne truccate e senza trucco, vestiti semplici, senza lustrini, fazzoletti di cotone per asciugarsi e da tendere alla dama. E poi sguardi, sguardi ovunque, sguardi che già ti cercano: bailemos? L’ho notata subito. Balla chiudendo gli occhi. Balla chiudendo gli occhi e aprendo il cuore. Te ne accorgi quando in milonga vedi una donna che balla così. Impossibile toglierle gli occhi di dosso. Infine si è avvicinata, conosceva qualcuno seduto vicino a me. E mi ha detto qualcosa sul tango, sulla vita. Dopo un po’ mi ha detto il suo nome, Malena, e lo ha accompagnato con un gesto seguito da uno sguardo che comprendeva tutta la pista, i tavoli, la milonga, il club, Buenos Aires intera. Malena, grandi occhi neri, capelli neri, piccola ma forte, vive sola su un’isola del Delta. Prende una barca, un treno, e scende in città per andare a ballare il tango. Forte e indipendente, piccola e bellissima. Chissà se canta. Di sicuro lo fanno i suoi occhi. Ah, dimenticavo! Quando sarete a Buenos Aires, provando quella inconfondibile ma inspiegabile sensazione di essere come a casa, di riconoscere anche l’odore delle strade, alzate gli occhi al cielo infinito che la racchiude: è come dischiuso, una faccia amica che vi guarda sempre, che vi ha individuato appena scesi dall’aereo e che non vi lascerà più. Una faccia che riconoscerete al prossimo viaggio, che vi aspetta paziente per stringervi, insieme alla città, nel suo grande abbraccio. Carla De Benedictis

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tango pintura de tangoarts

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Julián Althabe

J

ulian Althabe nasce a Buenos Aires nel 1947, cresce in un contesto artistico, circondato dalle idee e influenze dei movimenti delle avanguardie artistiche argentine degli anni ‘50. La sua prima produzione giovanile di opere e disegni è caratterizzata da soggetti campestri, temi molto caratteristici della pittura figurativa argentina, luoghi nei quali effettivamente passa molta parte della sua infanzia e giovinezza. Negli anni ‘90 inizia anche la sua passione per il tango, il ballo diventa un altro tema preponderante della sua vita e simultaneamente nella sua pittura, l’integrazione con il suo bagaglio pittorico dà vita ad una nuova immagine, di cui la caratteristica più evidente è la purezza delle linee, la bellezza della sintesi di un movimento che attraverso la linea si intuisce e si immagina nel suo completo svolgimento. Le opere degli ultimi anni, dal 2007 ad oggi comprendono tutti questi temi, e sono state esposte nella galleria San Lorenzo a Milano (2007), nel Congreso de la Naciòn a Buenos Aires (2009), nell’Università di Chicago (2010), e in tante milonghe a Roma e a Perugia.

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curiosando recensioni LIBRO • Passione

di Tango

Nato per essere ballo i poeti lo resero canzone

di Alfredo Helman, Ed.Clandestine Alfredo Helman, argentino di nascita ma toscano d’adozione da più di trent’anni, si propone con questo saggio di raccontare la storia del tango e con esso dell’Argentina, attraverso i protagonisti che hanno creato e reso immortale questa musica. Musicisti, cantanti, poeti ed eventi storici si susseguono infarciti da esperienze ed incontri personalmente vissuti dall’autore, seguendo un filo storico preciso e ricco di spunti. Un libro che non pretende di essere un’esaustiva storia del tango, ma che racconta in maniera fluida e piacevole 100 anni e più di tango. Partendo dalle origini, l’autore presenta pionieri come Juan Maglio Pacho, Arolas, Firpo, passando per la nuova guardia con De Caro, Maffia, la scoperta del tango canciòn ed il boom dei cantanti nel tango con il mito di Gardel. Attraverso accadimenti storici di una nazione argentina in continuo divenire, si arriva all’età d’oro degli anni ‘40 con i suoi grandi protagonisti: Pugliese, Troilo, Di Sarli, D’Arienzo, Calò fino ai grandi cantanti degli anni ’60 tra cui spicca il polacco Goyeneche. Capitolo a parte per i poeti e parolieri del tango che l’autore ci racconta anche attraverso la traduzione dei loro testi: Homero Manzi, Enrique Santos Discepolo, Alfredo La Pera, Horacio Ferrer. Il saggio si conclude con la rivoluzione di Piazzolla ed il risorgimento del tango ai giorni nostri. Un libro più che consigliato sia ai neofiti che ai più esperti che vogliono sapere un po’ di più sulla storia del tango ed i suoi protagonisti. www.edizioniclandestine.com

DVD • Tecnica para hombre di Gustavo Benzecry Sabà

de tango

Tecnica para bailarinas di Maria Olivera

Recensiamo due Dvd, uno di tecnica per uomini, l’altro per le donne dei maestri e ballerini argentini Gustavo Benzecry Sabà e Maria Olivera. Dvd girati nel 2012 con un’ottima qualità video e audio in full HD. Entrambi, della durata di 1 ora, sono divisi in capitoli strutturati in lezioni di graduale difficoltà. Nel primo dvd Gustavo, molto preciso e tecnico parla e ci mostra vari esercizi per migliorare l’equilibrio, la camminata, il ritmo ed il giro. A conclusione del dvd alcune sue esibizioni con Maria. Nel secondo dvd Maria tratta con molta semplicità e chiarezza argomenti fondamentali per la donna ed il suo ballo: postura, equilibrio, camminata, pivot e adorni, questi ultimi mostrati con esempi pratici anche durante le sue esibizioni. Entrambi i dvd sono sia in spagnolo che in inglese. Ma grazie alla chiarezza delle spiegazioni ed aiutati dal video, sono facilmente comprensibili anche per chi non parla bene la lingua. Due dvd da consigliare sia per chi vuole migliorare la propria tecnica ed avere degli esercizi utili da poter praticare insieme al video, sia per i maestri che vogliono trovare degli spunti per le proprie lezioni. Entrambi i dvd sono vendibili separatamente sul sito dei maestri: www.tangosalon.com.ar/Tangosalon/Tienda.html 50



Su

dipinto di Jack Vettriano

La turca

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uero.it potrete leg gere il nuo vo racconto d i Mario Ab bati “La donna che ballava il tango in senso orari o” tratto dall’o monimo lib ro. edito da Terre Somm erse


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…la parola ai nostri lettori Mandateci le vostre storie, le vostre poesie, idee, vissuti nel tango, sul tango... e per il tango. Le più belle saranno pubblicate! Potete mandare il vostro contributo a: redazione@eltanguero.it OGGETTO: “Voci di tango”

Durante il mese di ottobre abbiamo avuto ospite a Roma Alejandro Alonso, un simpatico milonghero di Buenos Aires, alunno di Laura Grinbank. Oltre a ballare bene, si diletta a scrivere racconti brevi ambientati nel mondo della milonga portegna. Ne abbiamo letti alcuni e, siccome ci hanno molto divertiti, li vogliamo condividere con voi. Alberto Valente Uffa, che mi metto? È mezz’ora che giro, il letto pieno di vestiti e non mi decido. Il tavolo nella milonga me lo riservano fino alle nove e ancora non mi sono dipinte le unghie. Voglio mettermi le calze da leopardo e il top nero, è un mese che me le sono comprate e ancora non me le sono messe, mi sembrano da gatto. Il mio fondoschiena ha ricevuto sempre molti complimenti, perché non le uso? Le calze li fanno surriscaldare tutti e oggi sono disposta a rimorchiarmi il pelato: Fatto, vanno bene con le scarpe nere e dorate! Eccolo lì, nel posto di sempre, come me, ben in vista. Voglio aspettare la tanda di Pugliese, mi piace di più, però mi sembra che non ce la farò a resistere, il DJ la mette sempre dopo mezzanotte. Non vorrei che la bionda col vestito nero se lo prendesse prima, vedo che lo sta guardando molto. Con la tanda di Di Sarli andrà bene lo stesso e questa arriva sempre prima. Nel frattempo mi voglio intrattenere con i miei preferiti, Carlitos per la milonga ed Ernesto per il vals. Ballare tango con un ballerino mediocre é possibile però la milonga e il vals no, deve essere con i migliori. Ernesto gira molto bene nel vals, quando passiamo di fronte al tavolo del pelato, gli voglio far vedere le mie calze da tutti gli angoli possibili. Il mio preferito balla bene, lui lo sa, è un po’ montato, però, nello stesso tempo, è umile. A me piace, ha i suoi numeri, veste bene e non è di quelli che si vestono di nero e poi ballano male. Il profumo che usa mi fa impazzire, dopo aver ballato con lui, sento il suo odore tutta la notte. Quelli che ballano bene fanno bene l’amore, é una delle “Leggi Milonghere”, sebbene ci siano delle eccezioni. Mi ha raccontato Marita che una volta si è rimorchiato un tipo che ballava come gli Dei, però a letto risultò un disastro. Tuttavia sono eccezioni, io continuo a provare con i buoni ballerini. Sebbene non so, magari un giorno mi innamoro di un “tronchetto”. La bionda col vestito nero sembra una Barbie, in tutte le milonghe con un vestito diverso. Deve avere molti soldi, con quello che costa la roba oggi. Solo di calze una cifra, poi domenica scorsa con un calcio me ne hanno rotto un paio che mettevo la prima volta. Non balla molto, sebbene non sia male. Ecco lì che passa lui. Che eleganza, che abbraccio, come cammina sulla musica! Non lo guardo più, potrebbe rendersi conto che sono surriscaldata per lui. Ah, comincia Di Sarli con Bahìa Blanca. Lo guardo, mi guarda, mi “cabecea” lievemente. Mi alzo aspettando che si avvicini. Ci salutiamo con un ciao secco. Ci abbracciamo. Chiudo gli occhi. La musica comincia a riempirmi l’anima e mi lascio portare dalle braccia sicure del mio amore di questa notte.

Alejandro Alonso

ndo curiosando voci di tango

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curiosando TANGO E T’AI CHI CHUAN una ‘coppia’ insolita

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arlare di Tango (argentino) e T’ai Chi Chuan (cinese), attività diversissime, può sembrare impossibile ed assurdo, ma vediamo… Quando nel 1994 ho ritrovato il tango, questa volta sotto l’aspetto ‘argentino’ e non più ‘standard’, praticavo già da quasi 20 anni il T’ai Chi Chuan. Sicuramente se il tango fosse fatto di soli passi o figure non mi avrebbe toccata così profondamente: qui ritrovavo l’intimità dell’ascolto di sé e dell’ambiente circostante, ma anche del partner; l’allenamento della resistenza psico-fisico-emotiva, della capacità di aspettare serenamente, di non precipitarsi, e dell’altruismo, cioè di sacrificare l’egoismo per inserirsi in qualcosa di più grande, nel caso del tango, nella ronda in sala da ballo. In tutt’e due le attività si mette perciò attenzione al nostro microcosmo ‘spazio-tempo’, raffinando questo in relazione con se stesso, con gli altri e nel tango anche con il ‘partner’ e con la ‘coppia’.

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La pratica del T’ai Chi Chuan permette inoltre al tanguero di conoscere più a fondo se stessi, senza doversi preoccupare di un’altra persona. Conoscendosi meglio, sarà capace di trovare immediatamente, in casi di cosiddetti ‘sbagli’, rimedi in pista con passi e movimenti proseguendo il ballo, ma questo lo avrei appreso solo dopo qualche tempo. Vediamo un attimo più da vicino le due ‘pratiche’: il T’ai Chi Chuan è una ginnastica di salute antichissima, sofisticatissima, che, muovendosi lentissimamente e abbinata ad una respirazione attenta e

consapevole, mette in connessione tutte le parti della persona (corpo, mente, emozioni), l’armonizza e perciò li migliora. Me lo immagino come ‘un’attività solitaria condivisa con l’universo’. Nel tango argentino, ballo di coppia innovativo ancora oggi, la ballerina si muove spesso in modo totalmente diverso dal suo partner, pur (nota bene!) ballando sempre insieme e rimanendo fisicamente ed intimamente connessi. Questo particolare aspetto è ancora oggi unico nel mondo dei balli di coppia


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e di conseguenza lo descrivo come ‘un’attività solitaria condivisa nell’abbraccio’. Tutt’e due le attività si fanno comunque meglio in gruppo: il gruppo T’ai Chi Chuan si muove avanti, indietro e di lato, mentre quello del tango circola intorno ad un centro (quello della sala). Questo movimento circolare richiede una maggiore attenzione. Infatti, spesso è molto difficile mantenere il contatto con tutti gli altri ballerini per le modalità complesse della ronda in sala da ballo. E qui ci colleghiamo al modo di pratica collettivo del T’ai Chi Chuan: ci muoviamo come un corpo unico, appunto compatto, solido. Se il T’ai Chi Chuan viene spesso descritto come ‘meditazione in movimento’, possiamo azzardare chiamando il nostro tango una ‘meditazione in coppia’? Senz’altro in tutt’e due i casi il movimento risulta terapeutico, perciò permettetemi di elencare brevemente i benefici che potete trovare praticando l’uno, l’altro o tutt’e due: Trattandosi di attività lente prolungate nel tempo essi sono adatti anche ai diabetici perché li protegge da cali di zuccheri improvvisi: il fegato viene allenato a cambiare in tempo i grassi richiamati dai depositi lipidici per trasformarli in zuccheri, necessari per nutrire il corpo con energia. Questo fatto può essere sfruttato anche da chi vuole dimagrire. Migliorare l’asse e l’equilibrio porta ad una rieducazione posturale e del movimento in generale, ma permette anche una maggiore sicurezza di se. Allenandosi il tono muscolare delle gambe si ottimizza, condizione indispensabile per combattere anche il famoso mal di schiena. In ambedue le attività dobbiamo ‘inviare, emanare energia’ per garantire il mantenimento dell’assetto iniziale. In un certo senso si tratta di ‘prendere’ il proprio posto!’: nell’ambiente in generale e nel rapporto con gli altri e, nel tango, con il partner nell’abbraccio tanguero. Grazie all’attenzione continua ‘come e dove’ mettere il piede, tutt’e due le pratiche prevengono cadute e perciò sono adatte anche per la terza età. Imparare movimenti sconosciuti, migliora la concentrazione e crea nuove connessioni nervose nel cervello. Infatti, sia il T’ai Chi Chuan che il tango sembrano essere, secondo ultime ricerche, delle ottime prevenzioni contro l’Alzheimer e il Parkinson. Sono attività praticabili per chi soffre di atrosi,

di cardiopatie e di chi ha problemi respiratori. In tutt’e due le attività si respira ‘silenziosamente’, cioè senza muovere il corpo esternamente, con il diaframma, migliorando l’ossigenazione. Nel tango questa respirazione assicura l’insieme dei due ballerini e aiuta a gestire meglio eventuali emozioni eccessive, ansiose. Muovendo il diaframma si produce un leggerissimo basculamento pelvico, che rilassa la schiena, stabilizza la lombare e, incredibile ma vero, tonifica la pancia. Infine, il tutto stimola la circolazione delle endorfine (ormoni della felicità e benessere), che alza inoltre anche le difese immunitarie. Praticando con altri si migliora la socializzazione e il tutto ha un’azione antidepressiva in generale. Studi scandinavi riguardo il tango hanno verificato che abbassa la percentuale dei suicidi ed inoltre combatte l’alcolismo, problema molto serio nel nord Europa. Praticato con musica anche il T’ai Chi Chuan si può intendere, come il tango, come una forma di musicoterapia. Che cosa posso consigliarvi alla fine? Se volete trovarvi vicini, vicinissimi ad una persona, ad altre persone… senz’altro il tango fa per voi. Se avete bisogno di un momento più intimo, solo per voi il T’ai Chi Chuan sarà sicuramente la scelta migliore. Praticati tutt’e due avrete l’opportunità di guardare e riconoscere voi stessi e anche il partner e infine tutti gli altri con calma, senza ansia, oggettivamente e soggettivamente, curando voi stessi e con voi gli altri, abbracciandosi senza tensioni e insicurezze nella ronda e anche fuori di essa. Patricia Müller co-direttrice del centro Ki Dojo Firenze (www.kidojo.it), insegnante di T’ai Chi Chuan, TaoYoga, TaoFit e di tango de Salón Apilado, autrice di vari libri su argomenti taoisti e tangueri.

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MILONGHE IN ITALIA

ABRUZZO L’AQUILA La milonga di Camila… Domenica 21.00-02.00 @ Movi dance, via B.Vecchioni 3, Tel. 348.2915008 MONTESILVANO (PE) La milonga di Elsiano Venerdi 22.00-02.00 @ La balera, via F. Cavallotti 9/B, Tel. 328.2840183 MONTESILVANO (PE) Tango Club Sabato (a settimane alterne) 22.00-03.00 @ via verrotti 61, Tel. 368.534592 CHIETI Casa de tango Sabato (a settimane alterne) 22.30-03.00 @ Albergo Abruzzo, via Asinio Herio 20, Tel. 339.2591533 PESCARA Gricel Domenica 21.00-02.00 @ Kidland, via Ravasco 7, Tel. 348.8979928 PESCARA Hawaii Mercoledi 21.30-02.30 @ Le Hawaii, viale Aldo Moro. CALABRIA REGGIO CALABRIA (San Gregorio) La milonga di Reggiotango Venerdi 21.00-01.00 @ Scuola da ballo “Nuova fata morgana”, via delle Industrie 6, Tel. 338.9853711 CASTROLIBERO (CS) Casita Calabriatango Milonga Tradicional Sabato 22.00-03.00@ contradada Motta 10, Tel. 338 4996611 CAMPANIA NAPOLI La milonga porteña Martedi 22.45 @ via G.Capuozzo 52, Tel. 081.2428567 NAPOLI Milonga al Quater Mercoledi 22.00 – 01.00 @ Quater, via Diocleziano 400, Tel. 081.19570369 NAPOLI Salon Baires Venerdi 22.30-03.30 @ Club Majestic, via D.Padula 109, Tel. 348.2622770

NAPOLI Salone Margherita Venerdi 22.30 @ via Verdi 5, Tel. 081.426097 NAPOLI La milonga porteña Sabato 22.30 @ via G.Capuozzo 52, Tel. 081.2428567 NAPOLI Milonga al Quater Domenica 20.00-01.30 @ Quater, via Diocleziano 400, Tel. 08119570369 NAPOLI Salon Baires La Tardecita Domenica 20.00-01.30 @ Salon Baires, via G.Piscicelli, 36 (zona chiaia), Tel. 348.2622770 AVELLINO La milonga di Argentango Venerdi o sabato (settimane alterne) 22.00 @ via Molino Santo Spirito, Tel. 327.06696060 PELLEZZANO (SA) Milonga la Federal Domenica 21.30-01.00 @ Al Palato Fino, Via S. De Vita 5 BATTIPAGLIA (SA) El Abrazo Sabato 22.00-02.30 @ Maminacafè, Tel. 393.388353799 CAPUA (CE) Milonga di Casertango Domenica (l’ultima del mese) 21.30-00.30 @ Ex-Libris, c.so Gran Priorato di Malta, Tel. 0823.622924

PIEMONTE ASTI Milonga alma y pasion Sabato 22.00-02.00 @ via al Mulino 8, Tel. 347.8890073

EMILIA ROMAGNA RIMINI La maquina tanguera Sabato o Domenica 22.00 @via P. Ghinelli 5 Rivazzura di Rimini (RN) Tel. 334.7693051

UMBRIA PERUGIA Milonga del Atardecer Domenica 19.30-24.00 @ via dei mestieri 13, Tel. 348.8762534 PERUGIA Milonga di ASD El Bandoneon 21.00-01.00 @ Music Hall del Giò, via Ruggero D’Andreotto, 19 Tel. 339.1214621/348.7033658 TODI (PG) Milonga a Todi Sabato 21.30-03.00 @ via Giuseppe Mazzini, Tel. 338.5281307 TERNI Interamnatango Domenica 21.30-01.30 @ strada di sabbione 28b, Tel. 333.7825680

LIGURIA GENOVA Milonga Brava Sabato 22.30-03.00 @ Via Sant’Ilario 108 nero, Tel. 349.3782539 LOMBARDIA SOLA (BG) Milonga Malena Venerdi 22.00-02.00 @ via Biagi, Tel. 340.6053315 MARCHE CASTEL DI LAMA (AP) La milonga di tango Rodoldo Domenica 21.00-01.00 @ via 232/ ma - zona industriale Campolungo Tel. 339.4868987 PESARO La casa del tango Venerdì 22.30-03.00 @ via Cattabrighe 21, Tel. 333.4213403

SICILIA PALERMO Milonga dell’Accademia di Danza Sabato 21.30-02.00 @ via D.Trentacoste 36, Tel. 327.3474116 TOSCANA FIRENZE La Milonga di Brozzi Martedì 21.30-00.30 @ via di Brozzi 312, Tel. 055.340166 FIRENZE La milonga del teatro Affratellamento Giovedì 21.30-01.30 @ via Orsini 73, Tel. 055.340166 FIRENZE Milonga delle Caldine Sabato 22.30-03.00 @ via Faentina 183, Tel. 055.340166 FIRENZE Buenos Aires Tango Club Domenica 21.30-01.30 @ via Vittorio Emanuele 135, Tel. 055.496670 FORTE DEI MARMI (LU) La Milonga del Forte (1° e 3° sabato del mese) 22.00-02.00 @ via G. Montauti 6, Tel. 347.6565311

VENETO SPINEA (VE) Contatto Sabato 22.00-03.00 @ via del Commercio 34/b, Tel. 340.7861032 SPINEA (VE) Contatto Domenica 20.00-01.00 @ via del Commercio 34/b, Tel. 340.7861032 VILLORBA (TV) El Garufa tango club Venerdi 22.00-02.00 @ via Everardo 6/b, Tel. 349.8672866


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SALON CAMANA 22.30-02.30 @ Via Palermo 12, BUCCINASCO - Tel. 02.84575261

LA VIRUTA 22.30 @ via Fratelli Gracchi 39/A, CINISELLO BALSAMO - Tel. 340.7101236

MARTEDI

TANGOY 22.30-02.00 @ Via Monza 140, Tel. 334.5240235

LA MILONGA DEL SIO 22.00-02.00 @ Via Temolo 1, Tel. 347.7588350 ARCIBELLEZZA 22.30-01.30 @ Via Bellezza 16/a, Tel. 347.2446899

MILONGHE A MILANO

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VENERDI

LE BANQUE 19.00-02.00 @ via Porrone Bassano 6, Tel. 02.86996565

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LUNEDI

MAISON MILANO 22.30 @ via Montegani 68, Tel. 02.89540234 MERCOLEDI CAFÈ CARIBE 22.30-02.00 @ via Natale Battaglia 12 Tel. 02.312922 LA LIBERTY DI CASA CAMBALACHE 22.30 @ Largo Marinai d’Italia 1, Tel. 333.4711727 LA PRIMA PARADA DEL MIERCOLES 22.30 @ Shangai caffè, via Giovanni Battista Sammartini 124, Tel. 333.6177426

LA LIBERTY DI CASA CAMBALACHE 22.30 @ Largo Marinai d’Italia 1, Tel. 333.4711727 CHE BAILARIN 22.00 @ via G.Watt 5, Tel. 334.9837399 SABATO MILANO MILONGA 21.30 @ Via Riva Di Trento 5, Tel. 333.3749663 LA MARIPOSA 22.00-02.00 @ Via Prandina 31, Tel. 338.2877110 MILONGA DE LAS BRUJAS 22.00 @ Via Granelli 1, c/o Il Maglio, SESTO SAN GIOVANNI Tel. 339.6819769 MILONGA MELOGRANO Venerdi e sabato 21.30 - 02.30 @ via Novara 25 CASTELLANZA (VA) - Tel.331.632105 MILONGA DORADA 21.30-00.30 @ via Amendola 21, PADERNO DUGNANO - Tel. 348.2218996 DOMENICA MILONGA DEL TRENO 21.30 @ via San Gregorio 46, Tel. 02.6700479 SENTIMENTO GAUCHO 21.30 @ c/o Principe - viale Jenner 67, Tel. 02.69018437 59


LUNEDI

GIOVEDI

LA PULPERIA 22.30-02.00 Via L.F. De Magistris 91 • 320.6032732

QUERER 22.00-02.00 P.le K. Adenauer 12 o Via Ciro il Grande 348.3862271 IL GIARDINO DEL TANGO 22.30-03.00 Via degli Olimpionici 7 • 333.1881716 KRIMINAL TANGO (a giovedì alterni) c/o Spartaco 22.00-03.00 Via Selinunte 57

MARTEDI

MILONGHE A ROMA

TANGOFFICINA 21.00-01.30 Via Cupa, 5 06.9374270/360.602693 SAN SALVADOR 21.00-02.00 Via dell’Oceano Atlantico 271 • 339.8209385 IL GIARDINO DEL TANGO La Florcita Porteña (1° e 3° martedì del mese) 22.30-02.00 Via degli Olimpionici 7 333.1881716 ELETTROTANGO@BAR Milonga itinerante 21.00-03.00 335.5913434 MILONGA DOUBLEART (a martedì alterni) 22.00-02.00 via degli Ausoni 84 349.4018084 MERCOLEDI IL GIARDINO DEL TANGO Milonga Sin Rumbo 22.30-03.00 Via degli Olimpionici 7 • 333.1881716 MILONGA STREGATA di M.me Chiffon c/o Barrio Tango 22.30-02.30 Via di Pietralata 135 349.5629314/335.6931526 OBSCURA 23.00-03.30 Via Locri 42 333.2650562 LA MIRADA c/o Los Latinos 22.30 – 03.00 Via della Divina Provvidenza 90 06 66411175 CAFETIN DE ROMA 21.30-01.30 V. Bordoni, 50 347.6937644

VENERDI LA MILONGA DEL BARRIO 22.30-03.00 via di Pietralata 135 • 349.5629314 TANGUERA 22.30-03.00 Via degli Angeli 146 • 346.1411095 MILONGA CLASSICA 22.30-03.00 Viale di Porta Ardeatina 55 • 346.3481823 IL GIARDINO DEL TANGO Milonga dell’Abbraccio 22.30-03.00 Via degli Olimpionici 7 • 333.1881716 LA MILONGA DELLE CILIEGIE (4° venerdì del mese) 22.30-02.00 Via delle Ciliegie 42 • 328.1516410 SABATO RECOLETA 44 22.30-03.00 Via Deserto Di Gobi 44 • 329.2031567 MILONGA CLASSICA 22.30-03.00 Viale di Porta Ardeatina 55 • 346.3481823 CONVENTILLO c/o Arca Dancing 22.30-03.00 Via degli Angeli 146 • 335.435473 IL GIARDINO DEL TANGO Milonga di Tanguedia 22.30-03.00 Via degli Olimpionici 7 • 333.1881716 MILONGA GRICEL 22.00-02.30 Via Filoteo Alberini 53 • 329.9170544 GRAN MILONGA 22.30-04.00 Via della Divina Provvidenza 90 • 06.66411175

ELETTROTANGO@BAR Milonga itinerante 21.00-03.00 • 335.5913434 TANGOFFICINA 22.30-03.00 Via Cupa 5 360.602693/06.9374270 UNA MILONGA SUL MARE (aperta tutto l’anno) c/o Stabilimento Balneare Tirrena 19.30-01.30 Via Zanardelli 76 Anzio (RM) 347.3649296 MILONGA DELLE CILIEGIE (2° sabato del mese) 22.30-02.00 Via delle Ciliegie 42 • 328.1516410 DOMENICA LA MILONGA DEL BARRIO 22.30-03.00 Via di Pietralata 135 • 349.5629314 EL BESO c/o Saturno dancing 20.0002.00 Via Appia Nuova, Km 17.800 • 366.7178018 MILONGA ASSISI 33 20.00-01.00 Via Assisi, 33 338.7440845 CITTÀ DEL TANGO (5 sale con 5 musicalizador) 20:30-04:00 Via del Commercio, 36 • 346.1511095 MILONGA FAMILIARE ARTETOILES (a domeniche alterne) 18.00-21.30 Via di Casal Boccone 102/b • 339.7429160 TANGOFFICINA TE’ TANGO 18.00-21.00 Via Cupa 5 360.602693/06.9374270 MILONGA CRIOLLA 20.30-02.00 Via dei Reti 25 338.3960224 IL MITREO 22.30-02.00 Via M. Mazzacurati 63 • 333.5300844 TANGO BAR 18.30-23.00 Via Macerata 9 06.70301101 ALICE TANGO 20.00-01.30 Via Romolo Gessi 6 • 340.4580573 MOULIN ROUGE 19.00-01.00 via Trionfale 130 /A 340.955 3646


Via della Divina Provvidenza 90 17.30-21.00 con M. Bovini e G. Zimei 339.7177038 via A. Avoli 3/a • 338 5213943 LA PRATICA DEL LUNEDI PRATICA “PROVE LIBERE” 22.30-01.30 PRATICA DI TANGARE con A. Ferrara e P. Buongiorno (1° e 3° sabato del mese) (2° e 4° domenica del mese) 18.00-20.00 Via G. Galilei 57 con R. Buoni e M. Massimetti 21.00-22.30 338.2967846/349.0653609 con A. Lalli e V. Bruno bobabuoni@hotmail.com Via Mazzacurati 63 Via Ruggero di Lauria 22 MARTEDI 339.7177038 PRATICA ALMATANGO PRATICA DI TRASPIÈ PRATICA LIBERA 18.00-20.30 22.30-01.00 VILLA URQUIZA con A.Cuva e M. Straccali con M. Evola e P. Palaia 18.00-20.00 Via A. Da Noli 12 Piazza S. Pancrazio 7 con A. Messina e D. Fortuni 347.6516851 333.1219840 Via della Balduina 255 347.0381668 PRATICA LIBERA VILLA MERCOLEDI URQUIZA PRATICA DI BAIRESTANGO (2° sabato del mese) APERITANGOPRACTICA (3° domenica del mese) 21.00-22.30 DE LAVIOLETA TANGO 18.30-20.30 con A. Messina e D. Fortuni 20.30-23.00 con B. Reynoso e M. Navone con G. Zimei, L. Vai e assistenti Via della Divina Provvidenza Via degli Olimpionici 7 90 • 347.0381668 Via Assisi 33 • 338.5213943 338.5965028 PRATICA A CASA PRATICA DI ALICE TANGO PRATICA DI ARTETOILES DEL TANGO 11.30-14.00 17.00-18.00 18.30-22.00 Via Romolo Gessi 6 con F. Fusaro Via dei Gordiani 401/413 06 45543705 Via di Casal Boccone, 102/b 331.3725008 339.7429160 PRATICA DI TANGOFFICINA PRATICA DI ALICE TANGO 22.00-00.00 PRATICA 17.00-19.00 con C. Frugante DI ORANGOTANGO via Romolo Gessi 6 Via Cupa, 5 • 338.1104076 17.00-20.00 06.45543705 Via Enea 91 VENERDI 349.2942190 PRATICA LIBERA CORRIENTES TANGO PRATICA DELLE CILIEGIE PRATICA DI ROSSOTANGO (2° e 4° sabato del mese) 22.30-00.30 19.30-21.30 17.00-20.00 con D. Coda e C. Di Stefano con A. Mazzetti con F. Valentini e E. Marconi Via delle Ciliegie 42 Via Ostiense 182/I V. L.F. De Magistris 49 328.1516410 347.6251495 328.1610855/347.4401991 SABATO PRATICA DI ALICE TANGO DOMENICA 17.00-19.00 PRATICA DI TANGARE Via Romolo Gessi 6 PRATICA TEA… (due volte al mese) 06.45543705 COME TANGO” 21.00-22.30 (2 domeniche al mese) con A. Lalli e P. Lievore

PRATICHE A ROMA

LUNEDI

Tutti i dati riportati sulla tango agenda sono stati forniti (aggiornati al trimestre in corso) dai diretti interessati. I dati verranno ricompilati da capo dal prossimo numero. Chi non aggiornerà i dati verrà cancellato. La redazione non è pertanto responsabile di eventuali cambiamenti e/o inesattezze. Per inserire e/o modificare i dati scrivere a redazione@eltanguero.it 61


PA = Principianti Assoluti • P(1/2) = Principianti(livello1 o 2) • I(1/2) = Intermedi (livello 1 o 2) • A = avanzati • T(U/D) = Tecnica (uomo/donna) • M = Milonga

LEZIONI A ROMA

LUNEDI

MARTEDI

NORD 19.30-20.45 - B. Reynoso e M. Navone -I2 Via degli Olimpionici 7 20.00-24.00 - Eduardo Moyano - PA Via Donatello 20 20.30-21.30 - A. Grisoni- PA Via F. Alberini 53 20.30-22.00 - F. Valentini e E. Marconi - PA Via E. Siber 20.45-22.00 - E. Pansera e D. Pizzini PA Via degli Olimpionici 7 21.15-22.45 - G. Zimei e M. Bovini - A Via A. Avoli 3a 21.30-22.45 - R. Ricciuti F.Campitelli - PA Via Pelagosa,3 21.30-23.00 - A. Grisoni - P2 Via F. Alberini 53 22.00-23.15 - E. pansera e D. Pizzini I2 Via degli Olimpionici 7

CENTRO 20.15-21.30 - R.Buoni e M. Massimetti - PA Via R. di Lauria 22 21.30-22.45 - R. Buoni e M. Massimetti - I Via R. di Lauria 22

SUD 19.00-20.30 - G. Zimei e assistenti - PA Via Assisi 33 19.00-20.30 - A.Cuva e M. Straccali - PA Via A. Da Noli 12 20.00-21.30 - C. Paolantoni e D. Finamore I2 p.le Adenauer 12 20.30-21.30 - R. Beccarini e V. Abascià - PA Circonvallanzione Appia 107 20.30-21.45 - C. Giuliano e M. Miglioranza - PA Via G.F. Biondi 7 20.30-22.00 - L. Capodaglio e F. Calvieri - PA Via Filarete 7 21.00-22.30 - J. Portas - P2 P.zza L. Sturzo 15 21.00-22.30 -A. Leoni e R. Castrucci - I Via dell’Arcadia 108 21.30-22.45 - R. Beccarini e V. Abascià - I Circonvallanzione Appia 107 21.30-23.00 - C. Paolantoni e D. Finamore PA p.le Adenauer 12 21.45-23.00 - C. Giuliano e M. Miglioranza - I Via G.F. Biondi 7 OVEST 19.30-20.45 - R.Ricciuti e F.Candelori - PA Via Pelagosa, 3 19.30-22.30 - P. Palaia- T Piazza S. Pancrazio 7 21.00-22.30 - A. Messina e D. Fortuna I Via della Balduina 255

NORD 18.45-20.00 - B. Reynoso e M. Navone - P Via degli Olimpionici 7 20.00-21.15 - G. Zimei e assistenti - PA Via degli Olimpionici 7 20.00-21.15 - B. Reynoso e M. Navone - I1 Via degli Olimpionici 7 20.00-21.15 - G. Zimei e assistenti - P2 Via degli Olimpionici 7 21.15-22.30 - B. Reynoso e M. Navone - A Via degli Olimpionici 7 20.00-24.00 - Mauro Barreras e Ambra De Angelis - PA Via Donatello 20 21.30-22.45 - R. Ricciuti F.Candelori - PA Via Pelagosa, 3 21.00-22.30 - A. Grisoni- P1 Via F. Alberini 53 20.30-21.30 - R. Beccarini e P.Moyano - PA Via A. Serra 93B 21.30-23.00 - R. Beccarini e P.Moyano - A Via A. Serra 93B 21.30-22.30 - A. Grisoni -PA Via F. Alberini 53 SUD 13.00-14.00 - M. Straccali - I Via A. Da Noli 12 20.00-21.30 - E. Pansera e D. Pizzini PA Via Angelo Battelli 6 20.30-22.00 - F. Valentini e E. Marconi - PA V. L.F De Magistris 49 20.40-21.50 - J. Portas - PA Via Francesco Gentile 40 21.00-22.00 - M. Straccali - PA Via della Marranella di Marino 46 21.30-23.00 - E. Pansera e D. Pizzini I2 Via Angelo Battelli 6 22.45 - A. Ferrara e P. Buongiorno - I2/A Via Assisi 33 21.30-23.00 - L. Grandi e E. Moyano - I Via dei Cessati Spiriti 89 21.50-23.00 - J. Portas - A Via Francesco Gentile 40

OVEST 20.00-21.15 - M. Evola e P. Palaia - P2 Piazza S. Pancrazio 7 EST 21.15-22.30 - M. Evola e P. 21.30-23.00 - A. Namazi e E. Palaia - I Montanari A Piazza S. Pancrazio 7 Via Macerata 9 21.00-22.30 - A. Messina e D. Fortuna I Via della Balduina 255

62

EST 20.00-21.30 - L. Capodaglio e F. Calvieri - PA Via E. Zago 1 20.00-21.30 - A. Namazi e E. Montanari A Via Macerata 9 21.30-23.00 - L. Capodaglio e F. Calvieri - A Via E. Zago 1 MERCOLEDI CENTRO 19.30-20.45 - C.Frugante e S.Natario - A Via Cupa, 5 20.00-21.15 - S. Tiddi, K. D’angelo e C. Guastalla - P2 Via M. Quadrio 23 20.30-21.45 - R. Beccarini e P.Moyano - I Via Donatello 20 19.30-20.45 - C.Frugante e S. Natario - PA Via Cupa, 5 21.40-23.00 - R. Beccarini e P.Moyano - A Via Donatello 20

21.30-23.00 - L. Capodaglio e F. Calvieri - I Via E. Zago 1 21.30-23.00 - A. Namazi e E. Montanari I Via Macerata 9

VENERDI

GIOVEDI

SUD 19.00-20.00 - M. Straccali - I Via A. Da Noli 12 21.00- 22.30 -J. Portas - PA P.zza L. Sturzo 15

CENTRO 20.30-21.20 - F. Valentini e E. Marconi - PA V. I. Giorgi 52 21.30-22.45 - F. Valentini e E. Marconi -P2/I V. I. Giorgi 52 NORD 20.00-21.15 - G. Zimei e M. Bovini - PA Via A. Avoli 3a 20.00-24.00 - Pablo Moyano e Roberta Beccarini - PA Via Donatello 20 20.30-22.00 - L. Capodaglio e F. Calvieri - PA Via C. Fracassini 60 21.15-22.30 - G. Zimei e M. Bovini - P2 Via A. Avoli 3a 21.00-22.30 - A. Grisoni- PA Via Attilio Bertolucci 51 21.15-22.30 - B. Reynoso - P1 P.zza Mancini 19 21.30-23.00 - L. Capodaglio e F. Calvieri - I Via C. Fracassini 60

NORD 20.00-24.00 - Pablo Moyano e Roberta Beccarini - PA Via Donatello 20 20.30-21.30 - A. Grisoni- PA Via F. Alberini 53 21.00-22.30 - R. Coen e G. Quiroz - I/A Via degli Olimpionici 7 21.30-23.00 - A. Grisoni -I/A SUD Via F. Alberini 53 20.00-21.30 - A. Leoni e R. Castrucci - PA SUD Via V. Brunacci 35 19.00-20.00 - G. Zimei, L. 20.00-21.30 - C. Paolantoni Vai e assistenti - I e D. Finamore I Via Assisi 33 p.le K. Adenauer 12 20.00-21.30 - E. Pansera e 20.15- 21.30 - R. Buoni e M. D. Pizzini A Massimetti -PA Via dei Cessati Spiriti 89 Via Assisi 33 20.00-21.30 - C. Paolantoni 20.30-22.00 - C. Giuliano e e D. Finamore PA M. Miglioranza - I2 p.le K. Adenauer 12 Via di Prato Cornelio 11 20.00-21.30 - J. Portas - PA 21.00-22.00 - M. Straccali - I Via Appia Nuova Km 17.800 Via della Marranella di 20.15-21.30 - C. Giuliano e Marino 46 M. Miglioranza - I1 21.30-23.00 - A. Leoni e R. Via di Prato Cornelio 11 Castrucci - I 21.30-23.00 - C. Giuliano e Via V. Brunacci 35 M. Miglioranza -I2 21.30-22.45 -R. Buoni e M. Via di Prato Cornelio 11 Massimetti - A 21.30-23.00 - E. Pansera e Via Assisi 33 D. Pizzini PA 21.40-23.00 - J. Portas - I Via dei Cessati Spiriti 89 Via Francesco Gentile 40 21.30-23.00 - C. Paolantoni e D. Finamore P2 OVEST p.le K. Adenauer 12 20.00-21.15 - M. Evola e P. Palaia - PA OVEST Piazza S. Pancrazio 7 20.30-22.00 - A. Messina e 21.15-22.30 - M. Evola e P. D. Fortuna PA Palaia - A Via della Balduina 255 Piazza S. Pancrazio 7 21.00-22.30 - A. Messina e EST D. Fortuna P 20.00-21.30 - L. Capodaglio Via della Balduina 255 e F. Calvieri - M Via E. Zago 1 EST 20.00-21.30 - A. Namazi e E. 20.00-21.30 - A. Namazi e E. Montanari PA Montanari PA Via Macerata 9 Via Macerata 9 21.00-21.45 - R. Ricciuti 21.30-23.00 - A. Namazi e E. F.Candelori - PA Montanari I Via Aurelia, 477 Via Macerata 9 347.3902862

CENTRO 19.15-20.30 - C.Frugante - PA Via Cupa, 5

OVEST 20.00-21.15 - M. Evola e P. Palaia - M Piazza S. Pancrazio 7 20.30-22.00 - A. Messina e D. Fortuna PA Via della Balduina 255 21.15-22.30 - M. Evola e P. Palaia - M Piazza S. Pancrazio 7 EST 20.30-21.45 - A.Puca e C. Fortuna Via C.Battisti, snc - Fonte Nuova (RM) - PA 21.45-23.00 - A.Puca e C. Fortuna Via C.Battisti, snc - Fonte Nuova (RM) - I SABATO CENTRO 19.45 -20.30 - C. Frugante -T Via Cupa, 5 NORD 18.15-19.45 -B. Reynoso - P1 Via degli Olimpionici 7 19.45-21.00 - E. Pansera e D. Pizzini PA Via degli Olimpionici 7 21.00-22.15 - E. Pansera e D. Pizzini I1 Via degli Olimpionici 7 DOMENICA NORD 18.30-19.30 - A. AquinoP1/2 (ultima del mese) Via F. Alberini 53 19.30-20.30 - A. Aquino- i/a (ultima del mese) Via F. Alberini 53 SUD 18.00-19.30 - J. Portas PA Via Appia Nuova Km 17.800 18.30-20.00 - E. Pansera e D. Pizzini I1 Via dei cessati spiriti 89 19.00-20.30 - F. Valentini e E. Marconi - PA Via Locri 42 19.30-21.00 - J. Portas I/A Via Appia Nuova Km 17.800 20.00-21.30 - E. Pansera e D. Pizzini I2 Via dei cessati spiriti 89 21.00-22.30 - F. Valentini e E. Marconi - I Via Locri 42




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