Theriaké MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE GIOVANI FARMACISTI DI AGRIGENTO
Anno I n. 9 Settembre 2018
Sommario
Rubriche
Attualità
6 Delle Arti
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Il corpo e l’arte
La farmacia: il primo presidio sanitario presente nel territorio Theriaké incontra Claudio Miceli, presidente di A. Ti. Far. Agrigento
10 Fitoterapia&Nutrizione
Integratori alimentari e sport
14 Fitoterapia&Nutrizione
Combattere i disturbi del sonno con i rimedî naturali
18 Apotheca&Storia
La medicina nel Medioevo /1
Responsabile della redazione e del progetto grafico: Ignazio Nocera Redazione: Valeria Ciotta, Elisa Drago, Christian Intorre, Francesco Maratta, Federica Matutino, Giorgia Matutino, Silvia Nocera, Giusi Sanci. Contatti: theriake@email.it In copertina: Vincent Van Gogh. Mezzogiorno – Riposo dal lavoro. 1890. Olio su tela 73x91 cm. Parigi, Musée d’Orsay. Questo numero è stato chiuso in redazione il 25 – 9 – 2018
Collaboratori: Stefania Bruno, Paola Brusa, Laura Camoni, Corrado De Vito, Roberto Di Gesù, Gaetano Di Lascio, Claudio Distefano, Vita Di Stefano, Carla Gentile, Aurelio Giardina, Pinella Laudani, Maurizio La Guardia, Erika Mallarini, Rodolfo Papa, Annalisa Pitino. In questo numero: Valeria Ciotta, Elisa Drago, Silvia Nocera, Rodolfo Papa, Giusi Sanci.
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Attualità
LA FARMACIA: IL PRIMO PRESIDIO SANITARIO PRESENTE NEL TERRITORIO Theriaké incontra Claudio Miceli, presidente di A. Ti. Far. Agrigento impegnano a non effettuare più Presidente, grazie per aver decreti ingiuntivi per accettato di dedicarci un l'eventuale ritardo sui po’ del suo tempo per rispondere alle nostre pagamenti. domande. Cominciamo Il secondo traguardo è stato subito chiedendole quando l'accordo sulla distribuzione e perché ha deciso di dei presidi per i diabetici, occuparsi di attività accordo che successivamente è sindacale a favore dei stato esteso a livello regionale titolari di farmacia. e ad oggi è considerato tra i Sono stato coinvolto migliori d'Italia. nell'elezione del consiglio A. Il terzo è rappresentato dalla Ti. Far. dal presidente di DPC (in questo caso parliamo allora, il dottore Sciortino, di un accordo tra l'assessorato quando ero titolare già da regionale e Federfarma Sicilia), circa 5 anni. che a primo acchito sembrò Eletto consigliere, ho non bellissimo, ma, considerata ricoperto tale carica, se non la necessità da parte ricordo male, per circa due dell'assessorato di effettuare la mandati. Successivamente, distribuzione diretta, ha dato la durante la presidenza del possibilità alle farmacie di dottore Massimo Mazza, fui recuperare l'onorario di nominato dal consiglio distribuzione e mantenere i vicepresidente e tale carica farmaci in farmacia. Anche ho ricoperto per altri due questo ad oggi è tra gli accordi più vantaggiosi a livello mandati. In seguito alle nazionale. dimissioni del dott. Mazza, Quarto traguardo, anche se ho completato il triennio in temporaneo, è stato quello qualità di presidente vicario, della distribuzione delle protesi per colostomia, e finalmente alla nuova tornata elettorale sono stato regolarmente nominato dal consiglio neo-eletto ileostomia ecc., che ha permesso agli assistiti di Presidente effettivo. continuare a ricevere la necessaria Ho avuto quindi, visto l'iter così «… la formazione è importantissima, fornitura, dopo il fallimento della complesso, il tempo di maturare specie in questo periodo di ditta che si occupava della esperienza e senso di distribuzione per conto dell'ASP. responsabilità, vivendo tutte le rinnovamento e di rivalutazione della Purtroppo è durato poco, ma a problematiche della categoria dei professione» livello regionale stiamo lavorando titolari sia nel bello che nel brutto sulla possibilità di effettuare una periodo, quale quello che stiamo attualmente vivendo. DPC per tali prodotti attraverso un accordo con Quali sono stati, in questi anni alla guida di l'assessorato. Federfarma Agrigento, i più importanti traguardi Quinto: il mantenimento, nella nostra provincia e in raggiunti? quella di Palermo, della distribuzione della medicazione, Il primo traguardo è stato quello di riportare i pagamenti delle DCR nella regolarità, con la stipula di un protocollo che impone all'ASP di riconoscere alle farmacie interessi per ritardato pagamento al tasso di Euribor più 2 punti percentuali. Ovviamente le farmacie si
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Attualità il costo che dovrà affrontare la Regione). Per ultimo citerei la riorganizzazione e l'ottimizzazione del nostro ufficio con i due nostri valenti funzionari pronti a dare supporto su qualsiasi problema sia di tipo pratico che legale, grazie all’interfaccia con l'ufficio legale di Federfarma Sicilia. Vorrei infine informarvi sulla proposta del consiglio di costituire una società di servizi, ovviamente dipendente dall'A. Ti. Far., ma di questo parlerò meglio un’altra volta. Cosa pensa dell’impegno dei giovani e delle A. Gi. Far. a favore della categoria, e dell’importanza di formare i giovani colleghi affinché acquisiscano una crescente consapevolezza nell’ambito delle attività professionali? I giovani sono il futuro della categoria, la formazione è importantissima, specie in questo periodo di rinnovamento e di rivalutazione della professione. Sono sicuro che la nuova generazione saprà affrontare i problemi della categoria con competenza e professionalità. Quali sono i progetti che Federfarma Agrigento porterà avanti per il 2019? Li ho già menzionati: allargamento DPC, nuovi accordi su protesi, CUP regionale, rientro di alcune molecole in convenzionata e altro. Come giudica Formare l’Eccellenza, l’esperienza formativa condivisa fino ad oggi con A. Gi. Far. Agrigento? anche se i prezzi non sono altamente remunerativi. Eccezionale, di grande interesse, sicuramente integrativa Sesto. La stipula dell'accordo con il CUP (centro unificato di una formazione universitaria carente, che giustamente prenotazioni n. d. r.), per permettere di effettuare in sarà in futuro integrata. farmacia alcune prenotazioni. Cosa vede nel prossimo futuro Bisogna però notare che «Le parole d'ordine sono: formazione, della farmacia, ovvero, come purtroppo questa iniziativa non è professionalità, competenza, servizi, pensa che si evolverà la partita bene a causa di una farmacia? piattaforma informatica assai assortimento. Solo così potrà essere Le parole d'ordine sono: vecchia e piena di problematiche; contrastato il capitale delle eventuali formazione, professionalità, la responsabilità di ciò, tuttavia, catene» competenza, servizi, è da attribuire all'ASP. Per assortimento, solo così potrà questo motivo stiamo lavorando, a livello regionale, ad essere contrastato il capitale delle eventuali catene. una nostra piattaforma che si interfacci con i sub-CUP Dunque è su questo che deve puntare oggi il delle varie province (se son rose fioriranno, il problema è farmacista per fare della propria farmacia un
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Attualità
collaborazione dei medici, in modo da generare un risparmio in termini di numero di ricoveri e garantendo aderenza alla terapia. Solo così si potranno avere consistenti risparmi della spesa del SSN. Sappiamo che molte farmacie oggi, soprattutto nelle realtà rurali, vivono un momento difficile, quali politiche andrebbero sostenute e portate avanti per supportare e mantenere attive le farmacie dei piccoli centri, tutt’oggi considerate un importante presidio sanitario sul territorio? presidio d’avanguardia? Attualmente lottiamo per il riconoscimento dei nuovi Sì. parametri di calcolo del fatturato che la Regione Su quali temi dovrà, a suo parere, concentrarsi Siciliana non vuole riconoscere, nonostante il parere maggiormente l’attività sindacale a livello del Ministero della Salute. nazionale? Inoltre un supporto importante Sicuramente al rinnovo della «fare della farmacia il primo presidio di di tipo economico è dato da convenzione e all'inserimento Credifarma, del cui c. d. a. ho avuto l’onore di far parte. Oggi, dei servizi della Legge 69 in interfaccia con l'assistito, con la cambiata la compagine convenzionata. La farmacia collaborazione dei medici, in modo da societaria, e dà la possibilità di come primo presidio nel generare un risparmio in termini di numero ottenere finanziamenti a breve territorio a servizio della gente. e medio termine, ma Solo così potrà essere rivalutata di ricoveri e garantendo aderenza alla ovviamente prima di tutto la professione e resa possibile terapia » occorre una gestione attenta ed la sostenibilità delle nostre oculata dell'azienda. aziende. Sappiamo che è un assiduo lettore di Theriaké e E su cosa la politica? che ha plaudito alla nostra iniziativa editoriale, le La politica deve capire che lo sforamento della spesa andrebbe di fare un in bocca al lupo alla nostra farmaceutica non è da attribuire alle farmacie. rivista? Il settore ospedaliero è in perenne perdita; occorre Un grandissimo in bocca al lupo, iniziative di questo territorializzare la farmaceutica e alcune pratiche genere vanno plaudite e supportate, ecco perché l'A. diagnostiche e terapeutiche, fare della farmacia il primo Ti. Far. è e sarà sempre al vostro fianco. presidio di interfaccia con l'assistito, con la
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Delle Arti
IL CORPO E L’ARTE
Rodolfo Papa
L’iconofobia, che ha infettato l’arte, l’ha fatta anche ammalare di incorporeità. Insieme alle immagini, infatti, è caduto in oblio anche il “corpo”. La questione è complessa e particolarmente grave nei confronti dell’arte sacra: l’iconofobia è diventata il (non)linguaggio contemporaneo dell’arte sacra, pur essendo incapace di dire il centro, l’essenza, l’origine e il fine di ogni discorso — e non solo artistico — cristiano, cioè il corpo di Cristo. Esiste uno stretto rapporto tra la pittura e il corpo, tra l’arte di ritrarre il mondo attraverso linee e colori e la corporeità fisica. Tale relazione attraversa gran parte della storia delle arti e raggiunge il vertice proprio nell’arte cristiana. In un testo abbastanza recente, Didi-Huberman si interroga sul rapporto tra corpo e arti, proponendo un percorso di analisi delle relazioni antropologiche cruciali che le immagini intrattengono con il corpo e con la carne, al di là delle usuali nozioni di antropomorfismo o di rappresentazione figurativa. Il significativo titolo del libro è L’immagine aperta. Motivi dell’incarnazione nelle arti visive. La nozione di “immagine aperta” viene spiegata in questi termini: «Noi siamo davanti alle immagini come davanti a strane cose che si aprono e si chiudono alternativamente ai nostri sensi — che si intenda con questo termine un fatto di sensazione o significato, il risultato di un atto sensibile o quello di una facoltà intelligibile. Qui, abbiamo creduto di avere a che fare con un’immagine familiare, ma ecco che a un tratto essa si richiude davanti a noi e diventa l’inaccessibile per eccellenza. Figura 1. Rodolfo Papa. Bozzetto crocifisso, sanguigna e biacca su carta giallina, 50x35, Là — altra versione di questa 1999 coll. priv. inquietante stranezza —, abbiamo sperimentato l’immagine come un ostacolo nascita della Bellezza stessa — viene dunque raccontata insormontabile, un’opacità senza fondo, quando come il dramma metamorfico di una materia abietta: la all’improvviso essa si apre davanti a noi e sembra volerci schiuma vi prende forma» [2]. inghiottire violentemente dentro di sé. Le immagini ci Per comprendere queste implicazioni sulla nascita e abbracciano: si aprono a noi e si chiudono su di noi nella l’identità dell’arte, ricordiamo la storia del mito di misura in cui suscitano in noi qualcosa che potremmo Afrodite nata dalla schiuma, così come la racconta Esiodo: chiamare un’esperienza interiore» [1]. Attraverso questa «Giunse portando la notte il grande Urano, e intorno a “apertura” si dà la possibilità di leggere l’immagine nel Gea bramoso d’amore si distese e dilagò ovunque; ma il contesto del paganesimo come del cristianesimo. Nel figlio si protese dall’agguato con la mano sinistra, e con la contesto del paganesimo, Didi-Huberman affronta la destra impugnò l’orribile falcetto, grande, dai denti relazione tra l’immagine dipinta o scolpita e la carne, nel affilati, e i genitali del padre d’impeto recise, e poi li gettò caso delle sembianze della carne di Afrodite formata dalla via indietro. Ma non sfuggirono invano dalla sua mano: schiuma del mare; scopre così una dimensione metaforica quanti schizzi sprizzarono stillanti di sangue, tutti li nel mondo antico, qualcosa che riesce a rappresentare nel ricevette Gea; col volgere dell’anno generò le Erinni contempo il mito e la corporeità dell’esistenza intesa nel possenti e i grandi Giganti, splendenti nelle armi, che suo magico mistero, infatti «la nascita di Afrodite — la lunghi dardi hanno in mano, e le Ninfe che chiamano
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Delle Arti
non solo sulla bellezza, ma sull’arte stessa: «Se gli scrittori greci e latini a volte ci parlano dei grandi L’AUTORE pittori, quali Zeusi, Parrasio o Apelle, come di autentici Rodolfo Papa, pittore, scultore, teorico, storico e filosofo demiurghi […] è forse anche per riguardo a un atto dell’arte. Esperto mimetico del pittore che non sarebbe solo cura della della XIII forma o della somiglianza, ma pure della formazione, o Assemblea meglio della generazione. Come se fosse stato Generale Ordinaria necessario ripetere, rimettere in gioco la schiuma e lo del Sinodo dei schizzo […]. È altrettanto significativo che i miti Vescovi. Docente di sull’origine della pittura abbiano anch’essi esitato Storia delle teorie spesso tra i paradigmi della macchia e del distacco, estetiche presso dell’immersione materiale e dell’emergenza formale» l’Istituto Superiore [5]. di Scienze Religiose Secondo Didi-Huberman, nel cristianesimo, l’immagine Sant’Apollinare, tenta di superare i limiti dell’imitazione, e si pone in Roma; il Master di stretto contatto con i segni che mutano in sintomi, e la II Livello di Arte e Architettura Sacra dell’Università stessa carne si fa immagine, «perché la carne è Europea, Roma; l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di indistruttibile. È il correlato incredibile, come dice Santa Maria di Monte Berico, Vicenza; la Pontificia Tertulliano stesso, della follia dell’Incarnazione. Il Università Urbaniana, Roma. È Accademico Ordinario Verbo si incarna infatti affinché Gesù si sacrifichi, della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere affinché Gesù muoia; ma Gesù Cristo muore solo per dei Virtuosi al Pantheon. Presidente della Accademia resuscitare; e resuscita solo per salvare l’umanità Urbana delle Arti. donando, con il miracolo della sua risurrezione, la figura — la profezia, la “norma”, la legge (lex) — della Tra i suoi scritti si contano circa venti monografie e risurrezione finale della quale ogni carne beneficerà. alcune centinaia di articoli (“Arte Cristiana”; “Euntes Tra la nozione del Verbo divino fatto carne e la nozione Docete”; “ArteDossier”; “La vita in Cristo e nella Chiesa”; di carne umana destinata a risuscitare Tertulliano “Via, Verità e Vita”, “Frontiere”, “Studi cattolici”; stabilirà quasi un rapporto di equazione teologica, in “Zenit.org”, “Aleteia.org”; …). ogni caso un rapporto di implicazione necessaria. Se il Come pittore ha realizzato interi cicli pittorici per Verbo si è incarnato per salvare l’uomo, è perché voleva Basiliche, Cattedrali, Chiese e conventi (Basilica di San anche salvare la carne dell’uomo pentito» [6]. Crisogono, Roma; Basilica dei SS. Fabiano e Venanzio, Didi-Huberman giunge così a delineare la relazione Roma; Antica Cattedrale di Bojano, Campobasso; imprescindibile tra il corpo e l’immagine, un rapporto Cattedrale Nostra Signora di Fatima a Karaganda, tra il senso ultimo dell’Incarnazione e la possibilità della Kazakistan; Eremo di Santa Maria, Campobasso; sua rappresentazione come adesione non solo esterna, Cattedrale di San Panfilo, Sulmona; chiesa di san Giulio I ma attraverso una fede “incarnata” nella vita, interiore e papa, Roma; San Giuseppe ai Quattro Canti, spirituale. Attraverso il percorso ermeneutico del testo Palermo; Sant'Andrea della Valle, Roma …). apologetico di Tertulliano, giunge a comprendere il senso dell’esperienza mistica delle stimmate di san Francesco d’Assisi, restituita dalla lettura della Vita Melie sulla terra infinita. E come ebbe tranciato i genitali prima di Tommaso da Celano dove le stimmate vengono con l’acciaio, li scagliò sulla terraferma nel mare dai molti descritte non come fori, ma come “chiodi scuri di carne” flutti; così furono portati sul mare per molto tempo, e (ex eius carne compositos) impressi sulle mani e sui attorno una bianca schiuma sorgeva dall’immortale piedi, in contrasto con il candore dell’incarnato; membro: in essa una fanciulla crebbe» [3]. Tommaso da Celano afferma che tali segni di martirio Secondo Didi-Huberman: «La nascita di Afrodite — la non incutevano orrore, ma conferivano decoro e nascita della Bellezza stessa — viene dunque raccontata bellezza; «in questo senso, la relazione con l’immagine come il dramma metamorfico di una materia abietta: la che la stigmate implica è il contrario di una relazione di schiuma vi prende forma, tra l’untuosità bianca di un specchio. Lo stigmatizzato non imita Cristo nel senso di vortice marino, lo sperma di un dio che muore e lo un “gioco di specchi”: la sua posizione identificatrice è schizzo insanguinato del suo membro mutilato. […] Tutto fondamentalmente diversa. Essa questo, in effetti, ci narra la nascita di Afrodite, la sua «Noi siamo davanti alle immagini come mira, come si è detto, a eccedere l’immagine con l’immagine e violenza, l’onda senza fondo, davanti a strane cose che si aprono e si nell’immagine; a produrre il senza forma, la chiazza di chiudono alternativamente ai nostri mistero di un’intima conversione schiuma, la carne che prende sintomale. Presuppone quindi forma, bianca e rossa allo stesso sensi…» una contorsione introrsa, che tempo, tanto lattiginosa quanto G. Didi-Huberman cerca di superare il di-fronte purpurissa (come più tardi, verrà della visione, di liquefare il soggetto nell’immagine — qualificata la Venere romana). La schiuma sarebbe quindi san Francesco “si cola nelle piaghe di Gesù” —, e poi di proprio la materia di una forma in generazione: sarebbe produrre, dall’interno, l’immagine irrompente di un in qualche modo l’acqua prima di Narciso, l’acqua prima chiodo incarnato […]. Non ci si stupirà del fatto che che si sia del tutto calmata, sbarazzata delle sue chiazze e questa specificità dell’imago, a differenza dello delle sue spumosità rosse o biancastre, l’acqua che non è speculum, se è stata trascurata da numerosi esegeti ancora un piano scintillante, nella quale non si distingue testuali, è stata però profondamente pensata e nulla. In certo qual modo sarebbe l’acqua del neutro, che elaborata nel lavoro della pittura, dal momento che i sta giusto trasformandosi nella formalità di un genere e pittori non smettono di spiegare l’euristica di quello che sta giusto abbozzando la sua possibilità di è l’elemento stesso dell’identificazione stigmatizzante, differenziazione» [4]. Da qui, deriva anche una riflessione
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Delle Arti Cristianesimo, pur nelle sfumature e sottolineature diverse dell’unico mistero: «Nell’articolarsi dei due percorsi tuttavia l’immagine, protesa a consegnare il divino a una visibilità che oscilla tra la divinizzazione radicale della carne e l’antropomorfa riduzione del divino all’umano, darà vita a una sperimentazione a tutto campo delle possibilità anche più estreme insite nell’immagine stessa. Quest’ultima dunque, divenuta
Figura 2. Rodolfo Papa. Cartone preparatorio per il san Francesco della cupola della cattedrale di Bojano (CB), carboncino su carta da spolvero, 4x2 mt. 2001, coll. priv.
Figura 3. Rodolfo Papa, Riflessione sulla Trinità, grafite e biacca su carta tinta, 35x20, 1995. coll. priv.
ormai capace di includere tra i propri soggetti anche lo ossia il visivo e la sua efficacia. Così, la relazione di san stesso orizzonte del divino, diverrà protagonista di un Francesco con l’immagine di Cristo in croce, fin dal XIII inedito e straordinario consolidamento, destinato a secolo, si presenta spesso come una relazione di divenire il presupposto stesso del suo futuro imporsi a incorporazione piuttosto che di faccia a faccia tutti livelli come tramite di comunicazione in grado di speculare» [7]. risultare più efficace di quello offerto dalla parola» [9]. Si fa chiaro come nell’esperienza spirituale e mistica del Il legame tra l’arte sacra e la corporeità è dunque cristianesimo si può rintracciare una parte sostanziale peculiare, ineludibile, inaggirabile: il Verbo che si fa della costituzione di un sistema artistico complesso e carne, si fa anche immagine. compiuto in grado di rappresentare in imagine picta il sensus proprio della fede in Cristo. Ancora DidiBibliografia Huberman scrive: «In genere, il culto del sangue cristico, a partire dal XIII secolo fino all’inizio dell’età barocca, 1. Didi-Huberman G., L’immagine aperta. Motivi sembra andare di pari passo con una dell’incarnazione nelle arti visive [2007] trad. it., Bruno problematizzazione non della Gestalt, ma della Mondadori, Milano 2008, p. 1 Gestaltung. Ossia: come nascono le figure? Quale ne è la 2. Ivi, p 41. causa, non solamente “formale”, ma anche — e forse 3. Esiodo, Teogonia, Mondadori, Milano 2004, pp. 15-17. 4. Didi-Huberman G., L’immagine aperta, pp. 41-42. soprattutto — materiale?» [8]. 5. Ivi, p. 42. Ciò che appare interessante, è che il percorso di Didi6. Ivi, p. 90. Hubermann non è teologico, ma propriamente storico, 7. Ivi, pp. 115-116. antropologico, attento alle implicazioni profonde delle 8. Ivi, p. 117. rappresentazioni in immagini. 9. Bernardi P., I colori di Dio. L’immagine cristiana fra Il rapporto tra immagine e corporeità è centrale sia nella Oriente e Occidente, Bruno Mondadori, Milano 2007, visione occidentale che in quella orientale del pp. X-XI.
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INTEGRATORI ALIMENTARI E SPORT
Elisa Drago*
Le motivazioni che spingono gli sportivi ad utilizzare gli integratori sono ovviamente diverse e non sempre giustificabili. La correzione di eventuali squilibri nutrizionali dovuti a consumi eccessivi o diete ipocaloriche, il reintegro di nutrienti, vitamine e minerali persi in conseguenza di un’attività fisica intensa, oppure il maggior fabbisogno proteico in atleti impegnati in sport di potenza rientrano sicuramente nelle pratiche ammissibili e talvolta necessarie; ma l’uso di integratori non dovrà mai porsi come alternativo a corrette abitudini alimentari e ad un sano e attivo stile di vita. Gli integratori alimentari per lo sport comprendono una vasta gamma di prodotti minerali, vitamine, nutrienti energetici, estratti vegetali, aminoacidi, proteine, ergogeni ecc. commercializzati, in genere, al fine di sopperire alle eventuali carenze di uno o più nutrienti, causate da un loro insufficiente apporto con la normale alimentazione, e in tal senso potrebbero essere di aiuto, in ben selezionati casi, per migliorare le condizioni di salute e/o prevenire l’insorgenza di specifiche condizioni patologiche. Nel mondo dello sport, questa particolare categoria di prodotti ha mostrato, negli ultimi anni, un incremento di interesse e sviluppo di dimensioni considerevoli con ottime prospettive future di ulteriore espansione del mercato, soprattutto in relazione alla possibilità di indurre un miglioramento della prestazione sportiva dell’atleta. I principali scopi per cui questi integratori sono prodotti e poi utilizzati nell’ambito sportivo sono: a. aumentare il peso corporeo e le masse muscolari; b. aumentare la forza muscolare; c. favorire la produzione di energia; d. favorire il metabolismo lipidico; e. favorire il recupero, dopo l’attività sportiva [1]. Gli Integratori alimentari sono utilizzati da una parte cospicua della popolazione generale, e le prove disponibili suggeriscono che il tasso di utilizzo è ancora più elevato tra gli atleti [2]. Per gli atleti d'élite, l’utilizzo di integratori è tra il 44 e 100%, anche se la prevalenza dipende notevolmente dal tipo di sport, età, genere, e il livello di competizione. Tscholl e colleghi hanno segnalato un tasso di utilizzo di 1,7 integratori per atleta, sulla base di analisi di quasi 4000 dichiarazioni di atleti del campo e della pista [3]. Una simile analisi presso la Coppa del mondo FIFA 2002 e 2006 ha rivelato un tasso di utilizzo di 1,3 integratori per ogni giocatore nel 2006 rispetto a un tasso di utilizzo di 0,7 per ogni giocatore rilevato nel 2002 [4]. I prodotti finalizzati ad un’integrazione energetica si suddividono essenzialmente in:
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1) Integratori glucidici. Commercializzati solitamente sotto forma di bevande o barrette, sono utili soprattutto per fornire calorie di pronto impiego. Gli integratori glucidici sono costituiti generalmente da monosaccaridi come glucosio e fruttosio, disaccaridi come saccarosio e polisaccaridi come maltodestrine. Le maltodestrine trovano largo impiego negli sport di resistenza per fornire energia a corto-medio termine; rispetto al glucosio le maltodestrine offrono il vantaggio di liberare gradualmente il glucosio stesso contenuto nella molecola, garantendo in tal modo un rifornimento di energia prolungato nel tempo (Figura 1). 2) Vitamine del gruppo B. Sono vitamine idrosolubili che hanno uno stretto legame con il mantenimento delle prestazioni sportive in quanto regolatori del metabolismo energetico; in particolare la tiamina (vitamina B1), piridossina (vitamina B6) e la cobalamina (vitamina B12) risultano indispensabili per la trasformazione di proteine, grassi e carboidrati in energia. Negli sport di resistenza la cobalamina è anche utilizzata, per il suo ruolo nella sintesi dell’emoglobina, a supporto di terapie per l’anemia perniciosa; così come l’acido folico (vitamina B9), che interviene nella formazione dei globuli rossi, è impiegato per correggere le anemie legate a difetti dell’eritropoiesi. Un loro apporto carente può determinare un decremento del rendimento atletico e ostacolare i processi di riparazione del tessuto muscolare, influenzando negativamente la capacità di autoriparazione del corpo. I rischi di carenza riguardano soprattutto gli sportivi che devono tenere sotto controllo il proprio peso ad esempio ginnaste e ballerine, ma anche pugili e in generale tutte quelle persone che pongono un'attenzione esasperata alla forma fisica e al controllo del peso corporeo e che spesso seguono diete troppo rigide e restrittive, squilibrate dal punto di vista nutrizionale (Figura 1). Prodotti con minerali destinati a reintegrare le perdite idrosaline. Contengono elettroliti allo scopo di prevenire la disidratazione e per reintegrare le perdite idrosaline causate dalla sudorazione conseguente all'attività muscolare svolta. Una carenza di acqua è mal tollerata dall’organismo che proporzionalmente al grado di disidratazione riduce la propria capacità di prestazione
*Farmacista
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Figura 1. Maltodestrine e vitamine B1, B6 e B12.
atletica: una perdita del 2% del volume dell’acqua corporea totale del nostro corpo altera la termoregolazione e influisce negativamente sull’efficienza e sulle capacità fisiche; mentre una perdita del 5% comporta il rischio di crampi ed è in grado di determinare una riduzione del 30% della prestazione sportiva; perdite maggiori risultano particolarmente pericolose fino a mettere in serio rischio la vita. Antiossidanti. La supplementazione di antiossidanti è una comune pratica tra atleti professionisti e sportivi dilettanti, e l'offerta di mercato dei vari integratori nutrizionali è immenso [5]. Anche se questi prodotti sono stati propagandati come mezzi per prevenire o ridurre lo stress ossidativo, diminuire i danni muscolari e migliorare le prestazioni di esercizio, manca la prova della loro efficacia. Alti livelli di specie reattive dell'ossigeno (ROS) prodotte nel muscolo scheletrico durante l'esercizio sono stati associati con danno e ridotta funzione muscolare; ma è altrettanto vero che le specie reattive dell'ossigeno (ROS) prodotte durante l'allenamento giocano un ruolo importante nei diversi processi cellulari e, quindi, sopprimendo la loro formazione con alte dosi di antiossidanti si potrebbe avere un impatto deleterio sulla funzione cellulare. Infatti, anche se i ROS sono associati con eventi biologici dannosi, sono anche essenziali per lo sviluppo e il funzionamento ottimale di ogni cellula. Diversi studi hanno dimostrato che la supplementazione di antiossidanti interferisce con l’adattamento cellulare in risposta all’aumento della produzione di ROS le cellule diventano più resistenti agli effetti negativi dello stress ossidativo [6]. Durante il normale metabolismo, l’ossigeno è utilizzato nei mitocondri per la produzione di energia. Nel processo di fosforilazione ossidativa la maggior parte dell'ossigeno consumato è legato all'idrogeno per formare acqua. Una piccola percentuale di ossigeno non è completamente ridotta, e conduce alla produzione di prodotti intermedi dell'ossigeno noti come ROS [7]. Specie reattive possono essere classificate in due categorie: i radicali liberi e derivati non radicali. L'organismo ha sviluppato numerosi meccanismi per proteggersi dagli effetti dannosi dei radicali liberi; esistono per esempio alcuni enzimi in grado di decomporre e sequestrare gli agenti ossidanti.
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Antiossidanti non enzimatici. Glutatione, acido urico, acido lipoico, bilirubina e coenzima Q10; essi provengono da fonti endogene e spesso sono sottoprodotti del metabolismo cellulare. Antiossidanti enzimatici. Sono superossido dismutasi (SOD), catalasi, glutatione perossidasi (GPX) e glutatione reduttasi Antiossidanti derivati dalla dieta. I tocoferoli (vitamina E), acido ascorbico (vitamina C) e carotenoidi (βcarotene) (Figura 2). Vitamina E. Si riferisce ad un gruppo di composti liposolubili che includono tocoferoli e tocotrienoli. L’αtocoferolo è la forma biologicamente più attiva e ha dimostrato di proteggere le cellule dalla perossidazione lipidica; gioca un ruolo nella prevenzione delle malattie croniche associate allo stress ossidativo [8][9]. Vitamina C o acido L-ascorbico è un antiossidante e un cofattore in una serie di reazioni metaboliche essenziali nell'uomo come ad esempio la sintesi del collagene. β-carotene. Appartiene ad un gruppo di pigmenti chiamati carotenoidi. Il β-carotene è il più attivo carotenoide; dopo il consumo si converte in retinolo, una forma prontamente utilizzabile di vitamina A (è il precursore della vitamina A). Oltre alla sua funzione di provitamina, si ritiene abbia proprietà antiossidanti [10], può influenzare positivamente il sistema immunitario e mostra effetti anticancerogeni. Coenzima Q10. Noto anche come ubichinone, è una vitamina liposolubile, sostanza presente nella maggior parte delle cellule eucariotiche, principalmente nei mitocondri. È un componente della catena di trasporto degli elettroni ed è implicato nella produzione di energia di una cellula. La sua forma ridotta, l'ubichinolo, agisce come antiossidante importante nel corpo. Il coenzima Q10 è un composto endogeno, e la sua assunzione alimentare è limitata (Figura 2).
Figura 2. Vitamine C, A, E, e coenzima Q10.
Prodotti finalizzati all'integrazione di aminoacidi e derivati. Possono essere prodotti a base di aminoacidi ramificati (leucina, isoleucina e valina), a base di aminoacidi essenziali e altri aminoacidi, o a base di derivati di aminoacidi (creatina e L-carnitina). Aminoacidi ramificati. I principali aminoacidi facenti
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Figura 3. Aminoacidi ramificati e creatina.
parte di questa categoria sono: leucina, isoleucina e valina (Figura 3). I ramificati o BCAA (branched chain amino acids) sono degli aminoacidi che presentano, nella catena carboniosa, una ramificazione; essi sono appartenenti alla categoria degli aminoacidi essenziali cioè quelli che l'organismo non è in grado di sintetizzare partendo da altri aminoacidi e devono quindi essere assunti attraverso l'alimentazione. Gli aminoacidi a catena ramificata hanno caratteristiche particolari: rendono positivo il bilancio di azoto, dimostrando la capacità di ottenere modificazioni significative del profilo aminoacidico anche in situazioni proteocataboliche, stimolando la sintesi proteica nelle situazioni in cui è rallentata. A differenza degli altri aminoacidi, essi vengono catabolizzati direttamente dal muscolo scheletrico, pertanto il loro metabolismo non coinvolge in modo considerevole il fegato, la leucina, anzi, svolge un ruolo inibitore nella formazione di urea a livello epatico ed è per questo che i BCAA vengono prescritti ai pazienti che presentano insufficienza epatica. Gli aminoacidi a catena ramificata costituiscono circa il 20% delle proteine muscolari. Nel muscolo e nel fegato la sintesi proteica è rallentata, sia durante un lavoro muscolare intenso e protratto, sia durante la prima fase del recupero, mentre la degradazione viene accelerata. Questa situazione è probabilmente una conseguenza della diminuzione della concentrazione ematica dell'insulina e di un aumento di quella delle catecolamine. Nella seconda fase di recupero le proteine vengono ricostruite e gli aminoacidi captati dal sangue sono per il 90% ramificati, questo perché il catabolismo durante l'esercizio fisico avviene soprattutto a carico di questi ultimi; in questa fase i BCAA grazie alla loro proprietà di stimolare la sintesi proteica, favoriscono il recupero dalla fatica causata dal catabolismo. A questo proposito bisogna sottolineare che la lisi non avviene solo a causa di eventi microtraumatici; durante l'attività fisica prolungata e di elevato livello, si verifica una situazione simile a quella in cui si trova l'organismo durante il digiuno: dato che questo tipo di lavoro porta verso l'esaurimento delle scorte di glicogeno, il muscolo fa fronte ad un'autolisi dei tessuti proteici dai quali ricava alanina e BCAA da convertire essi stessi in alanina e glutammina, che sono i precursori più importanti della neoglucogenesi formazione di glucosio a partire dagli aminoacidi. Ecco quindi la funzione energetica dei BCAA: la somministrazione di aminoacidi a catena ramificata durante l'attività fisica intensa e prolungata, dovrebbe far
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fronte all'aumentata richiesta di alanina, e la disponibilità di BCAA di origine esogena permetterebbe di limitare il consumo di quelli di origine endogena, diminuendo così l'autolisi delle proteine muscolari durante il lavoro con notevole vantaggio per l'efficienza fisica ed il livello di prestazione. Quindi svolgono funzione anabolica come stimolatore della sintesi proteica e come precursori delle proteine; anticatabolica come inibitore della lisi proteica muscolare; energetica come precursori dell'alanina. La quantità di assunzione giornaliera non deve superare i 5 g, intesi come somma dei tre ramificati, e la leucina deve rappresentare il componente prevalente, con un rapporto di 2:1:1, rispettivamente, tra leucina, isoleucina e valina [11]. Creatina. È un derivato aminoacidico sintetizzato dall’organismo a partire da arginina, glicina e metionina (Figura 3), con funzione di riserva di fosfati energetici a livello muscolare e ottimizzazione della disponibilità di adenosintrifosfato (ATP) necessario per la contrazione muscolare. Il nostro organismo biosintetizza la creatina nel fegato in quantità sufficiente (1 g/giorno), in modo tale che poi possa essere fosforilata e trasformata in fosfocreatina tramite catalisi mediata dalla creatinchinasi (CK) a spese dell’ATP; durante la contrazione muscolare, l’ATP di pronto utilizzo responsabile della disponibilità di energia ma non accumulabile nel muscolo, si trasforma in ADP cedendo il gruppo fosforico; una volta consumato tutto l’ATP disponibile, il nostro organismo provvede a formarne ancora attraverso il consumo di fosfocreatina. La creatina monoidrato è uno dei più popolari integratori alimentari per aumentare forza e potenza negli atleti ed è anche ampiamente usato negli sport di potenza e di squadra che richiedono in tempi ristretti sforzi altamente dispendiosi, in particolare se ripetuti. Una varietà di integratori di Creatina sintetica sono stati sviluppati, tra cui malato di creatina, piruvato di creatina, creatina citrato, chelato di magnesio creatina, creatina etilestere e molti altri. Attestazioni di marketing per questi composti includono migliore solubilità e stabilità in soluzione, migliore assorbimento e biodisponibilità, assorbimento muscolare maggiore e maggior miglioramento delle prestazioni rispetto a creatina monoidrato. Dove queste alternative sono state indagate, tuttavia, nessun beneficio è stato segnalato [12]. C'è un corpo notevole di prove a sostengono che l'integrazione della dieta con creatina monoidrato può aumentare il contenuto di creatina del muscolo scheletrico, migliorare le prestazioni e il recupero durante una varietà di modelli di esercizio differenti [13]. La creatina ha anche dimostrato di avere effetti sul deposito di glicogeno muscolare; questo può essere importante perché la disponibilità di glicogeno è determinante nelle prestazioni di esercizio di resistenza ed il suo esaurimento corrisponde con lo sviluppo di affaticamento muscolare. C'è anche un po' la prova che la creatina può facilitare il recupero di volume muscolare e la capacità funzionale in seguito ad atrofia muscolare indotta dalla immobilizzazione della gamba [14]. Tuttavia, alcuni dati indicano che gli effetti della supplementazione di creatina possono sbiadire dopo due mesi. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che un'integrazione di creatina può potenziare i guadagni di massa senza grasso, forza, potenza muscolare e
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resistenza [14]. L'aumento della massa corporea che spesso accompagna la supplementazione di Creatina può essere desiderabile per molti atleti, ma può essere problematico per quegli atleti che praticano sport pesosensibili. Conclusioni. Al di là del ricorso razionale all’integrazione dietetica, molto spesso gli atleti ricorrono all’assunzione di vere e proprie “megadosi” a scopo ergogenico, sulla cui innocuità a lungo termine per la salute degli atleti esistono pareri discordanti e dubbi a volte più che legittimi. Spesso forti promozioni pubblicitarie su giornali e riviste di fitness, senza alcuna base scientifica, tendono a correlare l’impiego di tali prodotti con il conseguimento di risultati importanti; questo provoca una diffusa disinformazione in materia, che porta gli atleti a cercare di migliorare le proprie prestazioni attraverso l’assunzione di prodotti energizzanti o presunti tali senza tener conto dei rischi o effetti collaterali che questi possono produrre a lungo termine, e senza badare alle evidenze scientifiche relative alla loro reale efficacia. Tale situazione merita la massima attenzione per i possibili abusi o comportamenti inadeguati che possono derivare dall’impiego di supplementi alimentari. Purtroppo questa cultura basata sull’esasperante performance enhancing a tutti i costi rende, nel mondo dello sport, sottile il confine
tra integrazione dietetica e doping. Sono infatti sempre più gli sportivi, sia amatoriali che professionisti, che abbracciano l’idea di migliorare il proprio rendimento grazie all’ausilio di qualcosa di esterno e di cui vanno alla continua ricerca. Spesso l’uso o l’impiego scorretto degli integratori alimentari rappresentano il preambolo, all’interno di un percorso graduale, con cui si arriva all’assunzione di sostanze dopanti, pratiche non solo illegali ma anche scientificamente riconosciute ad alto rischio per la salute. Per questo motivo il farmacista ha un ruolo fondamentale nel sensibilizzare i clienti su queste tematiche: portare a conoscenza dei veri effetti ottenibili con una data integrazione in modo da scongiurare un impiego scorretto di integratori e un’assunzione di megadosi, che molto spesso non coincidono con un aumento delle prestazioni ma con un aumento dei possibili effetti collaterali; e indurre a diffidare di promozioni pubblicitarie spesso presenti su giornali e riviste di fitness che correlano l’utilizzo di alcune sostanze con “effetti miracolosi” senza alcuna base scientifica. Un altro tema fondamentale riguarda la sicurezza degli integratori alimentari: la diversa regolamentazione rispetto ai farmaci, e di conseguenza i controlli e il monitoraggio rendono un integratore alimentare meno sicuro per qualità ed efficacia.
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COMBATTERE I DISTURBI DEL SONNO CON I RIMEDÎ NATURALI
Valeria Ciotta* Insonnia è un termine largamente utilizzato nel linguaggio comune per esprimere una difficoltà, più o meno importante, ad addormentarsi. Inoltre, si parla di insonnia anche per indicare un sonno insufficiente e non riposante, contraddistinto da ripetuti risvegli notturni. L'ansia, lo stress e le tensioni quotidiane costituiscono i principali imputati nell'origine dell'insonnia. Oltre alla componente psicologica, anche altri fattori gravano pesantemente sulla qualità del sonno. Tra questi, ricordiamo: abuso di sostanze eccitanti, alcolismo, ansia, dolore, malattie del sistema nervoso, rumori esterni, sindrome delle gambe senza riposo, sindrome premestruale, sospensione di farmaci ipnotici, tossicodipendenza. Figura 1. Vincent Van Gogh. Mezzogiorno – Riposo dal lavoro. 1890. Olio su Per cercare di arginare il problema, ci sono delle tela 73x91 cm. Parigi, Musée d’Orsay. piccole abitudini di vita quotidiana da seguire. prescrizione medica. Non sempre, infatti, a. Rilassarsi. Lo stress e l'ansia incidono l'insonnia necessita di farmaci per essere curata. negativamente sulla qualità del sonno. b. Praticare yoga o corsi di rilassamento. b. Assumere farmaci sedativi oltre il termine c. Seguire uno stile di vita corretto. stabilito dal medico. Ricordiamo brevemente d. Individuare la causa responsabile dell'insonnia che la somministrazione smodata e sregolata di prima di intraprendere qualsiasi terapia. farmaci ipnotici può creare dipendenza, e. Andare a dormire sempre circa alla stessa ora. eccessiva sedazione, amnesia anterograda, f. Quando l'insonnia dipende da alcolismo o sonnolenza diurna, riduzione delle capacità tossicodipendenza, seguire una terapia cognitive, pericoli durante l'uso di veicoli e farmacologica specifica, eventualmente macchinari. associata ad un supporto psicologico. c. Abusare di farmaci e sostanze anoressizzanti g. Igiene del sonno. (es. anfetamine, efedrina). Ricordiamo, infatti, h. Bere un bicchiere di latte caldo prima del riposo che un effetto collaterale comune di queste notturno. Il latte contiene un amminoacido specialità medicinali è proprio l'insonnia che essenziale (triptofano) in grado di esercitare insorge dopo la decadenza dell'effetto una modesta azione sedativa naturale. stimolante. i. Alzarsi presto alla mattina e andare a dormire d. Dormire durante il pomeriggio. Seppur entro la mezzanotte. estremamente graditi, i "pisolini" pomeridiani j. Quando non si riesce a resistere ad uno possono ripercuotersi negativamente nel sonno spuntino prima di coricarsi (comportamento notturno, ostacolando l'addormentamento comunque errato), preferire frutta o latte caldo. rapido. k. Concentrarsi su qualcosa di piacevole, cercando e. Fumare: la nicotina è uno stimolante. di allontanare le preoccupazioni della giornata. f. Andare a letto stressati ed ansiosi. L'ansia e lo l. Se necessario, utilizzare i tappi per le orecchie. stress non favoriscono il sonno. m. Imparare le corrette tecniche di respirazione, in g. Sedentarietà. modo da favorire il sonno. h. Utilizzare il computer prima di coricarsi: si n. Fare un bagno caldo prima di dormire consiglia di evitare l'uso del computer — o di costituisce un buon rimedio piacevole e limitarne l'utilizzo — prima di riposare. rilassante contro l'insonnia. i. Digiunare. La fame innescata dall'ipoglicemia può causare insonnia. Sarebbe opportuno evitare di: L’alimentazione corretta e l’eliminazione di alcuni cibi a. Assumere farmaci ipnotico-sedativi senza
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favoriscono sicuramente un sonno ordinato e continuo. Evitare di assumere alcolici che creano sonnolenza esclusivamente nel breve termine: in un primo momento, la somministrazione di sostanze alcoliche potrebbe creare un certo desiderio di dormire ma, terminato l’effetto, è assai probabile svegliarsi durante il sonno. Bere tè, caffè, bibite a base di guaranà/mate o ginseng (o altre sostanze nervine) prima di andare a letto può compromettere la durata del sonno. Evitare il consumo di alimenti di difficile digestione — come intingoli, fritture, carboidrati semplici ed alimenti ricchi di grassi — soprattutto prima di coricarsi. I rimedi naturali rivestono un ruolo di primo piano nel trattamento dell'insonnia. Esiste, infatti, un vasto ventaglio di droghe naturali utilissime per favorire l'addormentamento nei pazienti colpiti da insonnia "psicologica". A tale scopo, si consiglia di assumere tisane od infusi formulati con droghe ad azione ipnoticosedativa, di seguito ne ricordiamo alcune. Camomilla (Chamomilla recutita). Con i fiori di camomilla si preparano infusi notoriamente adoperati per le loro virtù blandamente sedative. In realtà la pianta non ha principi attivi ipnoinducenti, come la maggior parte delle erbe officinali che si usano contro l’insonnia, ma, al contrario, ha principalmente proprietà antispasmodiche, cioè produce un rilassamento muscolare, per la presenza nel suo fitocomplesso dei flavonoidi eupatuletina, quercimetrina e delle cumarine. Queste combinazioni di principi attivi rendono la camomilla un ottimo miorilassante, utile in caso di crampi intestinali, cattiva digestione, sindrome dell’intestino irritabile, spasmi muscolari e dolori mestruali, ma anche in caso di tensione nervosa e stress, perché provoca una sensazione di piacevole rilassamento con effetto calmante sul nervosismo e l’ansia. Recenti studi hanno dimostrato anche gli effetti ipoglicemizzanti, utili per abbassare il livello di zuccheri dal sangue, in quanto inibisce la trasformazione del glucosio in sorbitolo, responsabile, quando in eccesso, dei danni agli occhi, reni e cellule nervose, che si riscontrano nelle persone che soffrono di diabete. USO ORALE Preparare un infuso con un cucchiaio raso di fiori di camomilla in una tazza d’acqua. Versare la camomilla nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 5 minuti. Filtrare l’infuso e berlo in caso di tensione nervosa, cattiva digestione e crampi. USO ESTERNO Impacchi con compresse di garza sterile imbevute di infuso sono ottimi per gli occhi stanchi, rossi, o in presenza di congiuntivite, per purificare la pelle e per cicatrizzare le ferite. Melissa (Melissa officinalis). Le
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foglie di melissa, ricche di olio essenziale, che conferisce alla pianta un aroma gradevole e il sapore del limone, sono impiegate negli stati d’ansia con somatizzazioni a carico del sistema gastroenterico. Per la sua azione antispasmodica, antinfiammatoria e carminativa è indicata in caso di dolori mestruali, nevralgie, disturbi della digestione, nausea, flatulenza crampi addominali e colite. Questa pianta è utilizzata anche nel trattamento del mal di testa, quando è causato da tensione nervosa, grazie alla presenza dell’olio essenziale (0,5%) che agisce come calmante sul sistema nervoso, e rilassante su quello muscolare. Il suo uso è particolarmente indicato, perciò, in presenza di un quadro d’irritabilità generale, insonnia causata da stanchezza eccessiva, nervosismo, sindrome premestruale e tachicardia su base funzionale. L'estratto di foglie fresche di melissa possiede attività antivirale, dovuta alla presenza di acidi polifenolici e polisaccaridi, contro Herpes simplex. USO ORALE Preparare un infuso con un cucchiaio raso di foglie di melissa in una tazza d’acqua. Versare le foglie nell’acqua bollente e spegnere il fuoco. Coprire e lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare l’infuso e berlo al momento del bisogno in caso di crampi addominali, colite spastica, nervosismo e nevralgie. Dopo i pasti per digerire. Prima di andare a dormire per usufruire dell’azione rilassante e blandamente sedativa. Passiflora (Passiflora incarnata L.). È una pianta appartenente alla famiglia delle Passifloraceae. Grazie alla sua azione calmante, è uno dei rimedi fitoterapici più utilizzati per i disturbi della sfera nervosa. Le foglie e le parti aeree della passiflora contengono alcaloidi, flavonoidi, fitosteroli, acidi fenoli, cumarine, eterosidi cianogenici, tracce di olio essenziale. I flavonoidi in essa contenuti svolgono un’azione sul sistema nervoso centrale, soprattutto a livello della zona del midollo spinale, adibito al controllo dei movimenti e dei centri del sonno. Recentemente è stato dimostrato che questi principi attivi sono in grado di legarsi ai recettori delle benzodiazepine situati nel cervello, spiegando così l’azione calmante di questa pianta, che e la rende uno dei fitoterapici più utilizzati nei disturbi della sfera nervosa. Le proprietà della pianta sono, essenzialmente, sedative e ansiolitiche, e fanno della pianta un rimedio estremamente efficace nel combattere l'insonnia, perché stimolano un sonno fisiologico senza risvegli notturni, senza produrre senso di intorpidimento mattutino, ed effetti narcotici o assuefazione; in caso di stress, ansia e senso di angoscia; nelle forme di nevrosi isterica, fobica, ossessiva e post traumatica; nei disturbi della menopausa, come nervosismo, irritabilità, depressione, tachicardia, dispnea, vampate di calore, ed è preventiva per gli attacchi di cuore. USO ORALE Tintura madre di passiflora: 30 gocce diluite in acqua da assumere anche 3 volte al giorno; oppure 30-40 prima di andare a dormire.
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Escolzia (Eschscholzia californica). È una pianta della famiglia delle Papaveraceae. Nota per le sue proprietà sedative e ipnoinducenti, è utile contro il mal di testa, i disturbi dell'umore e del sonno, e la pressione alta. Le parti aeree dell’escolzia (stelo e fiore) contengono alcaloidi (0,5%), fitosteroli, carotenoidi e flavonoidi che conferiscono alla pianta proprietà sedative e ipnoinducenti. Gli alcaloidi agiscono sia sull’attività cardiaca, abbassando la pressione; sia sul sistema nervoso centrale, mediante una riduzione dell'attività delle cellule della corteccia cerebrale, inducendo il rilassamento muscolare e stimolando il sonno. L’azione del fitocomplesso consiste nel diminuire il periodo dell'addormentamento e produrre il mantenimento di una buona qualità del sonno per tutta la notte, evitando risvegli improvvisi. L'azione è dovuta alla presenza di alcaloidi (benzilisochinolinici e benzofenantridinici) e in generale all'insieme dei principi attivi, tra i quali spicca la protopina. L’impiego dell’escolzia è quindi indicato in caso ansia, stress, disturbi del sonno (insonnia, risvegli notturni), disturbi psicosomatici, irritabilità, flessione dell'umore, dolori di natura psichica, nervosismo. USO ORALE Preparare un infuso con un cucchiaio raso di sommità fiorite di escolzia in una tazza d’acqua. Versare le sommità nell’acqua bollente, spegnere il fuoco, coprire e lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare l’infuso e berlo, per usufruire dell’azione antispasmodica e sedativa contro l'insonnia Tintura madre di escolzia: 20-30 gocce in un po’ d’acqua 30 minuti prima di andare a dormire. Una o due compresse o capsule di estratto secco 30 minuti prima di andare a dormire. Valeriana (Valeriana officinalis). È una pianta della famiglia delle Valerianaceae ricca di flavonoidi e alcaloidi. Utile per i disturbi del sonno e per l'ansia, è
perfetta anche per la cura dell'intestino irritabile. La radice della pianta, dall’inconfondibile odore sgradevole, contiene oli essenziali (esteri dell'acido valerianico, esteri dell'acido valerico, cariofillene, terpinolene, valerenolo, valerenale e composti diterpenici noti col nome di iridoidi), alcuni alcaloidi (valerina, actinidina, catinina e alfa-pirrilchetone) e flavonoidi (linarina, 6metilapigenina ed esperidina). Il meccanismo d'azione dei suoi costituenti è abbastanza conosciuto. Si deve agli esteri degli acidi valerianici e agli iridoidi la capacità di inibire l'enzima (acido gamma-aminobutirrico transaminasi) preposto alla degradazione metabolica del neurotrasmettitore gamma-aminobutirrico (GABA). Questo mediatore chimico è responsabile nella regolazione dell'eccitabilità neuronale in tutto il sistema nervoso della sensazione di rilassamento anche dell'induzione del sonno. Non a caso, molti farmaci ad azione calmante, miorilassante, anticonvulsivante e ipnotica, agiscono stimolando i recettori del GABA (agonisti recettoriali). Per la presenza di questi principi attivi, la valeriana possiede proprietà sedative, rilassanti e ipnoinducenti, cioè favorenti il sonno. Riducendo il tempo necessario per addormentarsi e migliorandone la qualità, la valeriana è indicata in tutti i suoi disturbi, insonnia e ansia. Ad alte dosi (900 mg al giorno di estratto secco) e per periodi prolungati si sono manifestati casi di delirio con crisi di tachicardia, per questo non bisogna mai superare le dosi consigliate. È controindicata in gravidanza, durante l’allattamento e nei bambini di età inferiore ai 6 anni. La valeriana non dovrebbe essere usata in concomitanza con barbiturici, altri sonniferi e tranquillanti, perché potrebbe verificarsi un potenziamento di questi farmaci. USO ORALE Preparare un infuso con un cucchiaio raso di radice di valeriana in una tazza d’acqua. Versare la valeriana nell’acqua bollente, spegnere il fuoco, coprire e lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare l’infuso e berlo, per usufruire dell’azione antispasmodica e sedativa, prima di andare a dormire. 15-30 gocce di tintura madre in un po’ d’acqua, 30 minuti prima di andare a dormire. Una o due compresse o capsule di estratto secco (massimo 500-600 mg al giorno), 30 minuti prima di andare a dormire.
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Apotheca&Storia
LA MEDICINA NEL MEDIOEVO /1
Giusi Sanci* Il Medioevo è quel periodo storico poteva opporsi alla sua volontà. Così anche il diffondersi che va da lV secolo al XV secolo. In delle epidemie era visto e accettato con rassegnazione. In particolare ci si riferisce all'età contrasto alla concezione di Ippocrate (IV-V sec a. C.) che compresa tra la caduta considerava le malattie non attribuibili a cause e volontà dell'Impero Romano d'Occidente, soprannaturali. Furono ad un certo punto soprattutto i nel 476 d. C., e la scoperta monaci ad occuparsi dei malati poiché si credeva che, dell'America nel 1472. L'età essendo l'uomo costituito da anima e corpo, la sua salute medioevale dura quindi dieci non dovesse più dipendere dal medico laico (che elargiva secoli e per convenzione viene cure inefficaci e pericolose) ma da un religioso a cui Dio suddivisa in 2 parti: l'Alto Medioevo (476-1000 d. C.) e il aveva concesso i poteri taumaturgici atti a sanare l'anima. Basso Medioevo (1000-1492 d. C.). Per la cura dei malati oltre che l'impiego di minerali e del In questo periodo nascono e si sviluppano la medicina riposo venivano utilizzate svariate piante tra cui le più monastica, la medicina e l'alchemia araba le cui nozioni utilizzate sono la menta, il papavero, l'aloe, il finocchio, il nel corso del tempo si integreranno e si fonderanno tra giusquiamo, la canfora, lo zolfo. Le proprietà curative loro. La più importante istituzione medica medioevale è delle piante vengono osservate non solo sulla base sicuramente la Scuola Medica Salernitana, fondata nell’XI secolo a Salerno. In questa città giunsero i testi medici dei grandi luminari arabi Avicenna e Averroè che avevano fatto proprie le teorie dei grandi medici greci come Ippocrate e Galeno, teorie andate perse in occidente a causa degli avvenimenti che seguirono la fine dell'Impero Romano e l'avvento del cristianesimo, che diede spazio alla diffusione e alla conservazione dei testi sacri, a scapito di quelli pagani. La medicina monastica, l'alchemia araba e la Scuola Salernitana sono argomenti che verranno approfonditi singolarmente nei prossimi articoli. Con la caduta dell'Impero Romano e l'affermazione del Cristianesimo anche la Figura 1. Codice Sercambi. La peste. Lucca, Archivio di Stato. medicina greco-romana subisce un processo di dall'esperienza, anche in base alla cosiddetta dottrina decadenza. La grande stagione della medicina del mondo della signatura secondo la quale segni esteriori della antico subì nei primi secoli del Medioevo due potenti pianta (forma, colore, struttura) che richiamano parti del attacchi che vennero da fronti diversi, cioè dal corpo umano sono il miglior medicamento in caso di un cristianesimo e dalle invasioni dei popoli del nord. Le loro stato morboso. Secondo questa teoria Dio ha posto culture germaniche tendevano da una parte a limitare ed nelle piante che Egli stesso ha creato, un segno, che se emarginare la cultura romana mentre dall'altra il ben interpretato può essere curativo. In base a questa cristianesimo portava un nuovo messaggio: la vita è cosa ipotesi, ad esempio la Pulmonaria officinalis, le cui foglie a effimera perché l'uomo è solo un pellegrino sulla terra, macchie bianche assomigliano ai polmoni di un paziente sottoposto al dolore, alla malattia e alla morte quale pena malato, era ritenuta utile nella cura delle patologie per il peccato originale. In una visione di questo genere la polmonari, mentre la radice dell'orchidea, che ricorda la medicina, di fatto, sembrava essere una cosa superflua. In forma del testicolo, potenzierebbe la sessualità, la particolare nell'Alto Medioevo si diffonde la concezione celidonia curava l'itterizia per l'analogia con il succo e i della malattia come prova o punizione imposta da Dio e la fiori di colore giallo, mentre il cavolo rosso sanava le cura del malato come atto di charitas, l’assistenza del ferite perché del colore del sangue. Alla base della malato consiste quasi esclusivamente nell'accudirlo medicina medioevale vi era la "la teoria degli umori" di amorevolmente e nell'invocare per lui l'aiuto di Dio e dei Santi. Era infatti diffuso il convincimento che se Dio aveva *Farmacista deciso di prendere la vita di un ammalato il medico non
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Figura 3. Ammalati di peste bubbonica. Bibbia di Toggenburg 1411.
Ippocrate che sosteneva che in ogni uomo si trovassero quattro umori o fluidi principali: bile nera, bile gialla, flegma e sangue prodotti dai vari organi del corpo. Secondo questa teoria, una persona era in buona salute soltanto quando esisteva un equilibrio tra questi elementi; in caso contrario insorgeva la malattia che poteva essere curata attraverso la dieta, le medicine e l'eliminazione dei liquidi corporei. La diagnosi consisteva principalmente nel considerare l'aspetto del malato, nell'ispezione di urina, feci e sangue e nell'esame del polso. L'uroscopia era il mezzo diagnostico preferito, per cui colore, odore, densitĂ , sapore delle urine del paziente erano esaminati per la formulazione della terapia. Nel Medioevo il medico, eseguita la diagnosi, prescriveva delle terapie che comprendevano la chirurgia, i salassi e l'uso di sanguisughe per ridurre gli eccessi di sangue, la cauterizzazione di ferite, l'induzione del vomito o fare clisteri e in fine nella somministrazione di sostanze medicinali. Di fronte alle malattie gravi non esistevano rimedi efficaci ed allora si utilizzavano preghiere, esorcismi, incantesimi e formule magiche. La pratica farmaceutica consisteva nel mescolare adeguatamente sostanze e derivati di origine animale, vegetale e minerale. Con il termine medicamentum o medicina simplex si indicavano principalmente le erbe medicinali, ma anche le sostanze animali e minerali; dalla miscelazione di piĂš semplici nascevano i medicamenti composti. I medicamenti venivano applicati direttamente come ad esempio le foglie di iperico sulle ferite come cicatrizzanti, le foglie di alloro sull'ombelico per i dolori addominali oppure come linimentum (erbe medicinali fatte macerare nell'olio), sotto forma di unguenti, in cui le erbe polverizzate venivano miscelate con lardo, burro o
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altro grasso animale riscaldato, che una volta raffreddato raggiungeva la consistenza semisolida, ma anche sotto forma di impiastri (erbe ridotte in polvere e applicate sulla pelle) e cataplasmi in cui la massa erbacea veniva posta tra due pezze di tela. I medicamenti erano preparati anche per essere ingeriti come decotti e infusi ottenuti
Figura 4. Consulto medico. Miniatura XIV secolo.
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Figura 5. Domenico di Bartolo. Cura degli ammalati, (1440-47), Pellegrinaio di Santa Maria della Scala, Siena
facendo bollire le parti della pianta in acqua, oppure fatte macerare nel vino, birra o aceto, ottenendo così bevande ed elisir. Un aspetto positivo nel contesto abbastanza desolante della medicina dell'epoca, è la comparsa dei primi ospedali. Gli hospitalia si basavano sul concetto di hospitalitas cioè sull'accoglienza, assistenza e ospitalità degli ammalati e dal cristianesimo viene considerato come un servizio reso al bisognoso. Sorgevano a ridosso di monasteri e chiese ed erano principalmente un rifugio per i vecchi, gli infermi ed i pellegrini. Negli ospedali medioevali non esiste specializzazione medica che corrisponda alla diversificazione dei pazienti ospitati, si delinea invece un ideale di carità e assistenza. Il loro modello strutturale prevede un giardino con piante medicinali, l'infirmarium (cioè l'infermeria), un cubiculum valde infirmorum dedicato ai malati gravi, un ambiente dedicato ai salassi e uno dedicato all'armarium pigmentorum et librorum cioè spazi dedicati ai
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medicamenti e ai libri. Nel Basso Medioevo ed in particolare a partire dalla seconda metà dell'anno mille si comincia ad avere una lenta ricrescita sia culturale che nella scienza medica; in questo periodo e si fece sempre più netta la distinzione tra medici (che si interessavano degli organi interni) e chirurghi (che curavano l'esterno del corpo). La formazione del medico prevedeva un corso di studi di sei anni (come sancito nella bolla papale di Clemente V), mentre per diventare chirurgo bisognava ricevere una preparazione empirica basata su abilità ed esperienza nel maneggiare i bisturi. Una delle prime Università a sorgere fu quella di Napoli, voluta dal re Federico II di Svevia, il quale incoraggia il pensiero scientifico ed inserisce nel corpo normativo (Costituzione di Melfi) un decreto secondo il quale nessun medico può esercitare la professione se non laureato alla Scuola Medica di Salerno e stabilendo pene severe per i ciarlatani. Nel corso del XIII e XIV secolo nasce anche quella che verrà chiamata
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Figura 6. Magister Faragius (Ferraguth). Tacuinum Sanitatis. XIV secolo.
"tecnica farmaceutica" con il compito di perfezionare il modo di preparare le varie formulazioni medicamentose perché siano adatte ad essere somministrate nella forma più opportuna. Nasce quindi in Italia la figura del farmacista o speziale, fino al 1100
non distinta da quella del medico, ed il Collegio degli Speziali, che ebbe il riconoscimento ufficiale nel 1429; da questo momento in poi fu infatti vietata ai medici la preparazione dei farmaci.
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