Amuleti

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SAI CON CHE COSA TI ADOR NI? Ri fl e ss i o n e s u i s e g ni e si m b o li co n cu i n e l mo n d o c on t e m p o ra n e o ci s i a d o r n a co m e s e f o s s er o i n no c ua b ig i o t t e r ia


I NTROD UZI ONE ul nostro corpo mettiamo vari accessori simbolici. Da secoli nei Paesi cristiani un segno portato come decorazione, e non solamente dai religiosi consacrati, è la croce. Negli ultimi tempi compaiono sul collo, alle orecchie e sulle dita altri simboli.

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Tale situazione ci obbliga a riflettere: che cosa significa portare una medaglietta, un anello o una collana? Mettere la croce vuol dire che riconosciamo Cristo, che siamo Suoi discepoli, che vogliamo vivere secondo il Suo Vangelo. Inoltre indica che Gli chiediamo l’aiuto e la difesa dal male. Gesù, come unico Salvatore del mondo, ha potere su ciò che ci minaccia più di ogni altra cosa, cioè contro le forze diaboliche. Soltanto Lui ha sconfitto la morte ed il peccato. Forse fino ad ora non abbiamo rivolto la nostra attenzione alla questione: che genere 2


di anello o collana portiamo al dito o al collo? Di fronte alla diffusione degli altri segni, diversi da quelli cristiani, e che attualmente ci vengono proposti da vari gruppi e varie sette, cercando di convincerci che è sufficiente che questi oggetti ci piacciano, che siano belli ed attraenti esteticamente, vale la pena controllare quali forze invochiamo adornandoci con simboli a volte molto simili a quelli cristiani, ma che cristiani non sono. Vi invitiamo a conoscere questi simboli.

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L A C R O C E C E L T IC A E’ attribuita alla divinità Odino (Vodano). Simbolizza il ponte verso un altro mondo, caratterizzato da una maggiore energia e conoscenza, e la concordia dell’uomo con l’universo. Le braccia trasversali del segno simbolizzano il mondo immateriale, mentre le sue braccia verticali simbolizzano il mondo fisico, terrestre. A ciò si aggiunge, appoggiato ai bracci, un cerchio, simbolo di unità e di completezza. La croce celtica deriva dalle convinzioni pagane, e oggi viene utilizzata dai neo-pagani e dai nazionalisti. Gli Skin - head utilizzano questo simbolo al posto della svastica, che è vietata. Esiste un modello “cristianizzato” di tale croce con il braccio inferiore allungato. 4



LA CROCE DI NERONE “La croce spezzata”, “La zampa della gallina”, la “Pacifica” (dall’inglese: Peace, ossia: pace), è il segno di riconoscimento dei pacifisti. Questo simbolo occulto è propagato come l’emblema dei movimenti pro-pace. La croce spezzata, ma senza la circonferenza, è il segno della lotta contro il cristianesimo. Nell’occultismo simbolizza la caduta del cristianesimo, è il segno pagano della magia nera, al quale si rifacevano le SS hitleriane. Nel satanismo questo simbolo si utilizza durante la celebrazione delle messe nere. 6



LA STELLA A CI NQUE B RA CCI A Il pentagramma ribaltato costituisce un simbolo di magia nera, e spesso appare con l’inscrizione della testa del caprone, che simbolizza satana e che contemporaneamente è un’allusione che offende Gesù Cristo come capro espiatorio. Questo segno può essere accompagnato da simboli aggiuntivi, come per esempio il 666 o la croce capovolta. Possono comparire su di esso delle lettere ebraiche che rappresentano i quattro elementi della natura e l’anima dell’uomo, e che esprimono la vittoria della materia sullo spirito. Il pentagramma può essere chiuso, ossia circondato da un cerchio singolo o doppio, eventualmente con un serpente che mangia la propria coda. 8



LA CR OCE CON LA COCCA RD A (detta anche la chiave del Nilo, la chiave della vita, la croce egizi) Questo simbolo deriva dall’antica cultura egizia, dove, sotto forma di geroglifico, simbolizzava l’esistenza, la fertilità e la fecondazione operata dalla divinità Sole. Era legata all’idea di vittoria sulla morte, da cui trae l’origine la denominazione “chiave della vita”. Negli ultimi tempi è diventata il talismano di alcuni gruppi che si occupano di occultismo e di sapere segreto, per i quali simbolizza la dissolutezza sessuale. Rappresenta un segno di disprezzo per la verginità e il simbolo della possibilità di scegliere i propri partner a piacimento. Si tratta del ritorno al paganesimo antico, nel quale venivano praticate le gozzoviglie ed i riti orgiastici ecc… A causa della sua forma che ricorda la croce, talvolta è portata da cristiani inconsapevoli. 10



Y IN G – YA N G Simbolizza l’equilibrio tra forze contrastanti, negative e positive, il campo bianco e quello nero, il bene ed il male. Secondo la “New Age”, Dio e Lucifero si completano, dal momento che le forze contrastanti sono il risultato dell’operare della medesima individualità divina. 12



I L NASTR O I NTR ECCI A TO ’ il simbolo dell’unione sconfinata tra le forze dell’universo, rapporto perfetto, ininterrotto, non negabile. Rappresenta la divinizzazione della forza del mondo materiale.

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L’ ANE LLO DE GLI ATLA NTI i tratta di uno dei mezzi tramite i quali opera il male, la costrizione a seguire satana, ed il rifiuto di Gesù – Unica Salvezza e Difesa dell’uomo. E’ un amuleto insolitamente diffuso nel mondo contemporaneo. Secondo i volantini che lo pubblicizzano, la forza di questo simbolo fornisce una potente protezione che rende intoccabili di fronte alle aggressioni e al male che derivano dall’esterno, in caso di incidenti, furti, maledizioni e malocchi. In tutte queste situazioni, compaiono le caratteristiche radio-estetiche ed occultistiche degli oggetti inanimati. I commercianti degli anelli degli atlanti assicurano che questo talismano crea una protezione insolitamente efficace per contrastare qualsiasi genere di male: le aggressioni, gli incidenti, i furti, ed anche le maledizioni e i malocchi. Inoltre – secondo loro – questo amuleto previene molte (se non tutte) le malattie o perfino libera da

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esse. In una parola, tale anello dovrebbe “portare fortuna”. Molte persone ci credono, poiché lo comprano e lo mettono al dito. Sorge spontaneamente una domanda: che cosa o chi o che forza dovrebbe operare così prodigiosamente in tale talismano? Nel caso di una croce o di una medaglietta benedetta con l’immagine del Signore Gesù, della Madonna o dei santi non c’è problema nel rispondere al quesito: “Perché portiamo questi oggetti di devozione?”. Infatti mettiamo al collo le medagliette come segno del nostro affidamento alla Madonna. La Sua immagine ci aiuta a confidare nella Sua presenza ininterrotta presso di noi, soprattutto quando ci troviamo in situazioni di tentazione, di dubbio, di avversità, ecc… Non crediamo che questa medaglietta ci difenderà “magicamente” dalle aggressioni, dai furti, dalle malattie, ecc…, tuttavia confidiamo con tutto il cuore nel fatto che, durante queste o altre vicissitudini – se la Provvidenza di Dio permetterà che ci 18


colpiscano - non ci succederà la sciagura più vera e peggiore, ossia il rifiuto del Signore e la perdita della vita eterna. Portando al collo una medaglietta non chiediamo di essere “fortunati”, ma di resistere accanto al Signore in ogni situazione, anche in quelle più terribili, poiché rifugiarci in Dio sarà per noi la felicità più grande. Mi chiedo in chi confidano quelle persone battezzate che mettono al dito l’anello degli atlanti o al collo vari simboli occulti? Probabilmente essi stessi non lo sanno esattamente. Comunque, questo amuleto sembra essere il segno della sfiducia in Dio, nostro Padre, nelle cui mani si trova tutta la nostra esistenza. Se ci attendiamo che, adornandoci con questo talismano o qualsiasi altro, saremo condotti al benessere, significa che la nostra fede può essere espressa con le parole: Confidiamo non in Te, o Dio, ma in qualcuno o in qualcosa d’altro, ci aspettiamo che non Tu, ma qualcuno o qualcosa d’altro ci porterà la prosperità. Forse questo genere di 19


atteggiamento dell’anima non avrà come risultato immediato il fatto di trascurare le pratiche religiose, ma la fede viva inevitabilmente si trasformerà nel “praticare” il cristianesimo con un cuore lontano dal Signore. Però, la religiosità separata dalla fiducia in Dio diventa vuota. Che valore avrebbe la preghiera “Padre Nostro” se non venisse vivificata dallo spirito che ci rende figli di Dio? La speranza che un anello magico ci proteggerà dalle avversità e ci garantirà la prosperità è un imbroglio che si basa sulla tendenza di noi uomini a credere, a volte, in qualsiasi cosa. Tuttavia ci domandiamo: durante l’esistenza si può essere protetti da ogni contrarietà, difficoltà e sofferenza? L’esperienza quotidiana convince ciascuno di noi quanto sia inverosimile ed irreale tale possibilità, che nessun amuleto potrà cambiare. Ma l’attaccamento a tale talismano, una fiducia ingenua nella sua efficacia, distrugge la capacità di fronteggiare le 20


situazioni avverse in modo cristiano, ossia per mezzo della fede per cui ogni croce nella quotidianità porta con sé un significato profondo e salvifico. Molte volte non notiamo questo senso, tuttavia proprio allora la fiducia nell’Amore Divino risulta essere uno strumento che salva la vita, nonostante la sensazione di abbandono e di solitudine. Proprio tale tessuto importantissimo e delicatissimo della nostra religiosità, ossia la capacità di affidarci fiduciosamente a Dio, viene danneggiato e distrutto se noi cristiani ci adorniamo con un amuleto. La devastazione nell’ambito della nostra anima e del nostro corpo di solito non si nota immediatamente; tuttavia accade in modo inevitabile, ed una delle sue prime conseguenze negative è un’invincibile avversione nei confronti della preghiera. Gradualmente compaiono anche angosce ingiustificate, e misteriose sofferenze fisiche e psichiche. Inoltre chi porta al dito l’anello degli atlanti rivolge molto facilmente la propria attenzione agli oroscopi, ai 21


tarocchi, alla magia, o ad altre simili pratiche che si trovano in aperta contraddizione con il Primo Comandamento. L’anello degli atlanti è un accessorio molto noto ai sacerdoti esorcisti (perlomeno in Polonia). Di solito si trova all’inizio del percorso intrapreso dagli individui che si interessano di varie forme di occultismo; quest’ultimo, a sua volta, li rende indemoniati. Nel caso di una ragazza diciannovenne si può scoprire con grande chiarezza fino a che punto lo spirito maligno ha mostrato il suo dominio su di lei, proprio perché ella da qualche anno portava al dito ininterrottamente l’anello degli atlanti. Per la liberazione della propria anima la giovane fece molto: si confessò, poi nonostante la lotta interiore rinunciò alle pratiche occulte, e fece perfino la Comunione. Tuttavia, quando le veniva chiesto di togliere dal dito tale anello, nascondeva continuamente le mani e protestava febbrilmente urlando e contorcendo il viso in modo innaturale. Questa 22


ragazza è di nuovo terribilmente perseguitata dal diavolo ed attualmente si trova presso un istituto psichiatrico. li amuleti, anche se sembrano essere innocui, per mezzo del loro simbolismo costituiscono la luce verde – come nel semaforo – che si accende per permettere la venuta dello spirito maligno e non per Dio. Anche l’anello degli atlanti non è altro che il segno dell’apertura e dell’appartenenza all’universo del male, a noi particolarmente avverso. In quanto creature redente, non dobbiamo, nemmeno nel modo apparentemente più innocente, aver a che fare con il mondo in cui regna il diavolo.

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