AVVENTO 2017 giorno per giorno
PAROLA
RIFLESSIONE
PREGHIERA PROPOSITO
Anteprima libretto
Testi e progettazione grafica: sr. Dolores Boitor CSL
Foto sulla copertina: Francesco di Gentile - “Annunciazione� (originale: Galleria Nazionale di Perugia)
ISBN 978-88-8424-441-3
Mimep-Docete via Papa Giovanni XXIII, 2 20060 Pessano con Bornago (Mi) tel. 02/95741935; 02/95744647 e-mail: info@mimep.it www.mimep.it www.mimepjunior.it 2
AVVENTO 2017 giorno per giorno Ascolto della Parola Riflessione Preghiera Proposito personale
L’attesa del ritorno glorioso di Cristo
Alexander Stalnov - Cristo nella sua maestĂ
SETTIMANA
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CA I N E M O D A PRIM nno B 3 dicembre - A
Cominciamo oggi il periodo dell’Avvento. È un tempo di grazia, però è anche un tempo impegnativo. Per poter incontrare il Signore ci dobbiamo impegnare, e dobbiamo impegnarci bene. Tutto dipende dall’apertura del cuore ai doni che lo Spirito Santo vorrà riversare su di noi. Il capolavoro di Dio comincia con il nostro sì!
Mc 13, 33-37 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all’improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!”. 6
VEGLIARE STARE SVEGLI
come?
non addormentarsi - avere un rapporto vivo con Dio - compiere i propri doveri con responsabilità - mantenere viva la speranza del ritorno di Cristo
VEDERE CON GLI OCCHI DI DIO
non fare calcoli umani - vivere nel presente - non vivere di previsioni sulla fine del mondo - non fare compromessi con il male
VEGLIARE è essere sempre pronti ad accogliere Dio, ogni volta che si manifesti.
Perché vegliare? Quando vegliamo, prepariamo il nostro cuore a riconoscere Dio come il Signore di tutta la creazione. Solo Lui può salvarci, e a Lui si deve la nostra fede, speranza e carità. Un giorno il padrone tornerà e come ci troverà: svegli
o addormentati?
Il padrone torna ogni volta che bussa al nostro cuore e chiede il permesso di entrare ed abitarci. Egli viene a donarci la salvezza. Noi dobbiamo solo riceverlo. Per riceverlo bene ci dobbiamo preparare bene. 7
“Veglia chi tiene aperti gli occhi dello spirito per guardare la vera luce; veglia chi conserva il bene operando ciò in cui crede”. s. Beda il Venerabile
Signore Gesù, comincia oggi il tempo dell’Avvento. Ti chiedo aiuto per prepararmi bene a riceverti nel giorno di Natale. Non voglio vivere addormentato. Voglio aspettarti con la porta aperta e offrirti la cena dell’amicizia. Voglio impegnarmi in questo Avvento perché sia, per me e per i miei cari, un tempo di speciale grazia e di conversione del cuore. So che non riuscirò a farlo se non sarò aiutato da Te, mio Dio. Ti offro le mie piccole forze perché le trasformi nella tua potenza. Vieni, o Gesù, io sono pronto ad accoglierti! Amen.
PROPOSITO
scegli il comportamento sul quale vuoi vegliare durante questo Avvento perché il tuo cuore sia pronto ad accogliere il bambino Gesù.
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4 dicembre
1 SETTIMANA
LUNEDÌ
Mt 8, 5-11 Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: ”Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente”. Gli disse: “Verrò e lo guarirò”. Ma il centurione rispose: “Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: ‘Va’!’, ed egli va; e a un altro: ‘Vieni!’, ed egli viene; e al mio servo: ‘Fa’ questo!’, ed egli lo fa”. Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: “In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli”. 9
La FEDE va sempre in coppia con l’ AMORE
GUARIGIONE fisica del servo
spirituale del centurione
L’amore rende il cuore docile e sensibile alla sofferenza dell’altro ed apre la mente, rendendo fertile il terreno, per ricevere Dio, l’unico capace di salvare l’uomo.
Il centurione del Vangelo di oggi ci insegna come dobbiamo rapportarci con il prossimo, con la sorella/ il fratello che camina accanto a noi. La fede del centurione è una risposta all’amore di Dio, all’amore che sperimenta quando il suo servitore viene guarito. La fede non è un dono che Dio fa all’uomo, ma è piuttosto la risposta dell’uomo al dono di Dio. La guarigione è prodotto dell’amore per il prossimo e della fede in Gesù che può guarire. La fede si presenta sempre in coppia con l’amore. Chiediamoci: qual è la nostra reazione davanti alla sofferenza del nostro prossimo? 10
“Ardi d’amore tu, così sarai in grado di attirare un altro: che egli veda ciò che tu vedi, ami ciò che tu ami, possegga ciò che tu possiedi”. sant’Agostino
O, Gesù, guaritore dei nostri mali fisici e spirituali. Tu sai quanto bisogno abbiamo della guarigione. Siamo malati non solo nel corpo ma soprattutto nell’anima. Solo Tu puoi alleviare le nostre pene e donarci la gioia che dura per sempre. Ti prego oggi anche per le persone malate che conosco. Dona a loro la guarigione non solo fisica ma anche spirituale. Sii loro consolazione nelle sofferenze e donatore di speranza sempre nuova. Tu sei il Dio della salute. Vieni a liberarci dai nostri mali! Amen.
PROPOSITO
prega Gesù perché venga a guarire le persone malate della tua famiglia/comunità. Magari c’è qualche persona inferma per la quale vuoi pregare in modo speciale. 11
SETTIMANA
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MARTEDÌ 5 dicembre Lc 10, 21-24
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: “Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella Tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo”. E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: “Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono”.
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IL PICCOLO
sa di non poter si affida fare niente al più grande, da solo lascia fare a lui
ha il cuore coglie i dettagli libero che ad altri dall’egoismo sfuggono
DIO è TUTTO ed io sono nulla senza di Lui Per fortuna Dio ha messo l’ “1” accanto al mio “0” Insieme siamo
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Facciamo un piccolo esercizio che ci aiuterà a capire più in profondità l’amore che il Padre nutre per ciascuno di noi. Rileggiamo il passo del Vangelo di oggi mettendo al posto della parola “piccoli” il proprio nome: Ti ringrazio Padre perché hai rivelato tutto a me, ................... . Che cosa suscita in noi questa frase? Abbiamo capito che Gesù sta parlando proprio di ognuno di noi? Egli chiama beati i cuori pronti ad accoglierlo, i cuori semplici che non hanno bisogno di grandi miracoli per credere: essi vedono quotidianamente i piccoli miracoli e colgono i segni dell’amore di Dio tracciati nella vita di ogni giorno. 13
“L’ascensore che deve innalzarmi fino al cielo sono le tue braccia, Gesù! Per questo non ho bisogno di crescere. Al contrario, bisogna che resti piccola, che lo divenga sempre più”. s. Teresa di Gesù Bambino
Tu, o Dio sei l’onnipotente. Tu sei fortezza, però nello stesso tempo sei anche tenerezza. Grazie perché ti lasci commuovere dalla mia piccolezza e debolezza. Adesso so che solo in Te troverò la mia forza e la mia vera dignità umana. Tu mi regali questa dignità ogni volta che stendi la mano per aiutarmi ad alzarmi dalla fossa del peccato dove sono caduto per mia colpa. Ti ringrazio e ti lodo per tutti i piccoli miracoli che compi nella mia quotidianità. Vieni, o Gesù, a liberarci dalla nostra debolezza! Amen.
PROPOSITO
chiedi nella preghiera la semplicità del cuore che gioisce davanti ai piccoli segni tracciati da Dio nella quotidianità.
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6 dicembre
1 SETTIMANA
MERCOLEDÌ Mt 15, 29-37
Gesù si allontanò di là, giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele. Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: “Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino”. E i discepoli gli dissero: “Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?”. Gesù domandò loro: “Quanti pani avete?”. Dissero: “Sette, e pochi pesciolini”. Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li
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spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene. vita
d’amore di giustizia di pace di tenerezza
mancanza del cibo che sazi
CIBO
=
=
FAME
appagamento pienezza sostegno
EUCARISTIA
Mangiando l’Eucaristia diventiamo noi stessi “eucaristia” cioè cibo per gli altri.
Gesù si fa cibo per noi. Vuole saziare la nostra fame d’amore e si dona a noi. Quando mangiamo l’Eucaristia, il Sangue di Gesù comincia a circolare insieme al nostro sangue e il nostro cuore comincia a palpitare degli stessi sentimenti di Dio. L’Eucaristia ci rende immortali e ci dà la forza per lottare contro il male. Siamo noi a decidere se lo vogliamo. Dobbiamo ricordare che chi si ciba di Dio deve vivere questa vita “divinamente”, cioè facendo la volontà del Padre. 16
“Io non gusto più i piaceri della vita; voglio il pane di Dio, che è la carne di Gesù Cristo; voglio come bevanda il suo Sangue, cioè l’amore che non si corrompe”.
sant’Ignazio di Antiochia
O Gesù che dimori sulla nostra terra nell’Eucaristia. Ti ringrazio per questo grande dono e ti chiedo la grazia di potermi cibare di Te ogni volta che sento la fame dell’eternità. Che ogni mia comunione mi riempia di Te e sazi la mia anima con la pace e la gioia eterna. Ti ringrazio, o Signore perché Tu sei la forza nella mia debolezza e l’amore nella mia indifferenza. Voglio vivere sempre in comunione con Te e portarti alle altre anime affamate del vero cibo spirituale. Vieni Gesù e riempici di Te! Amen.
OPOSITO PRchiedi oggi a Gesù di saziare la più grande fame che sta torturando la tua vita spirituale. Se sei in stato di grazia partecipa alla santa Messa e cibati dell’Eucaristia. 17
SETTIMANA
1
GIOVEDÌ 7 dicembre Mt 7, 21. 24-27
Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande”.
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VOLONTÀ DI DIO umiltà
amore
giustizia obbedienza battesimo
fede misericordia
bontà
verità
preghiera Parola di Dio VITA SACRAMENTALE cresima Eucaristia confessione ROCCIA = GESÙ
Che cosa dobbiamo fare per costruire la nostra casa spirituale sulla roccia? Dobbiamo essere coerenti: quello che diciamo con le parole lo dobbiamo fare anche con le nostre azioni. Non basta dire: “Signore, Signore”... C’è bisogno della decisione ferma di vivere la propria vita secondo i progetti di Dio. Facendo così troveremo la nostra felicità e nessuna tempesta potrà rovinare la nostra casa. Costruiamo dunque sulla roccia che è Gesù. Egli renderà forte il fondamento della nostra costruzione e noi non crolleremo mai. 19
“Costruire sulla roccia vuol dire prima di tutto costruire su Cristo e con Cristo, costruire su un fondamento che si chiama Cristo crocifisso. Costruire con Cristo vuol dire fondare sulla sua volontà tutti i propri desideri, le attese, i sogni, le ambizioni e tutti i propri progetti”. Benedetto XVI
O Gesù, tu sei per me roccia di salvezza. Tu sei l’unico mio bene. Voglio costruire la mia vita spirituale sulla tua Parola e sulla volontà del Padre. Non è facile farlo perché sono più inclinato a fare le cose a mio modo. Aiutami a sconfiggere il mio egoismo perché solo allora la mia costruzione non crollerà all’arrivo delle tempeste che scuoteranno la mia vita. Vieni a svelarci la verità! Amen.
PROPOSITO
oggi rifletti su quale fondamento hai costruito la tua casa spirituale. Hai fondato la tua vita sulla volontà di Dio?
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8 dicembre Immacolata Co ncezione
1 SETTIMANA
VENERDÌ
Lc 1, 26-38 In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te”. A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”. Allora Maria disse all’angelo: “Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la
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sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Maria disse: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. E l’angelo si allontanò da lei.
Come agisce Dio nell’anima? GRAZIA DI DIO
ispira/si fa sentire rispo
nde nella libertà
UOMO
restaurazione dell’umanità
Ci potremo meravigliare del modo d’agire di Dio: sceglie Maria, una ragazza semplice, una giovane come tante altre, per essere la madre di Gesù. Non possiamo dimenticare che Maria era libera di dire di “sì” però anche di dire di “no” a Dio. Ella ha scelto di compiere la volontà di Dio Padre: “avvenga per me secondo la tua parola”. 22
La scelta di agire secondo l’ispirazione della grazia divina, deve essere fatta in piena libertà. Dio ci rende liberi e ci ridona la salvezza persa attraverso i nostri peccati. Tutto ciò che dobbiamo fare è dire di “sì” a Dio in ogni circostanza della nostra vita. Tutto comincia con il nostro “sì”. “Stiamo contemplando un mistero d’amore. La ragione umana non riesce a comprendere. Solo la fede può spiegare come una creatura umana sia stata elevata a una dignità così grande da essere il centro d’amore su cui convengono le compiacenze della Trinità divina”.
san Josemaria Escrivà de Balaguer
O Madre Santissima, prega tuo Figlio Gesù perché purifichi il mio cuore da tutto ciò che mi impedisce di compiere la volontà di Dio. Aiutami ad accogliere Dio nella mia vita così come lo hai fatto Tu. Amen.
OPOSITO PRprega Dio perché ti doni un cuore disposto a compiere la volontà divina nella tua vita, perché tu sappia dire sempre di “sì” a Dio, come ha saputo farlo Maria Santissima. 23
SETTIMANA
1
SABATO 9 dicembre Mt 9, 35-38; 10, 1. 6-8
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia ed ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai Suoi discepoli: “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai nella Sua messe!”. Chiamati a sé i Suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia ed ogni infermità. “Rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. 24
MISSIONE nella messe di Dio
pregare
offrire sacrifici
fare il bene
AMARE
portare Gesù agli altri
Ognuno di noi ha la propria missione nella Chiesa e deve esserne cosciente. Come viviamo questa missione nella quotidianità? Tutti siamo chiamati a portare Dio agli altri, ognuno nella propria condizione di vita e secondo le sue possibilità. Gesù ha bisogno di ognuno di noi per poter guarire i malati, per poter annunciare il Vangelo e per poter salvare l’umanità. Quando parliamo di missione, pensiamo, di solito, a grandi cose, ad atti eroici, a sacrifici supremi. Invece, non è proprio così. La missione è anche il sorriso che doni alle persone che incontri lungo il cammino della vita, la parola di consolazione detta nel momento giusto, l’abbraccio amichevole dato a chi ha bisogno di sentire la vicinanza di qualcuno. Sono questi piccoli segni d’amore che costruiscono il regno di Dio sulla terra. 25
“Ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto, Dio mio, me l’avete dato voi! Nel cuore della Chiesa mia madre, io sarò l’amore. Così sarò tutto!”.
s. Teresa di Gesù Bambino
O Gesù, Tu mi hai chiamato a lavorare nella Tua messe. Al principio ti ho risposto con grande entusiasmo. Con il passare del tempo mi sono reso conto che essere missionario non è così facile. Allora ho perso l’entusiasmo e mi sono adormentato nella mediocrità. Aiutami a svegliarmi e a riempirmi d’entusiasmo perché possa portare il tuo amore agli altri. Così come santa Teresa di Gesù Bambino anche io voglio trovare il mio posto nella Chiesa, voglio amare e donare la tua gioia a tutti. Vieni, o Gesù, e donaci il tuo amore! Amen.
PROPOSITO
rifletti sulla missione che hai ricevuto da Dio e su come la porti a compimento: hai trovato il tuo posto nella Chiesa?
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Giovanni di Pietro (Lo Spagna) - Vergine col Bambino
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Un libretto guida sul cammino dell’Avvento. Il percorso quotidiano proposto ci chiama all’ascolto del Vangelo del giorno seguito da una riflessione sugli spunti più importanti che ne emergono. Segue una breve preghiera e il proposito personale della giornata: un piccolo gesto che ci aiuterà a mettere in atto la Parola del Vangelo ascoltata e meditata. Per poter incontrare il Signore ci dobbiamo impegnare, e dobbiamo impegnarci bene. Tutto dipende dall’apertura del cuore ai doni che lo Spirito Santo vorrà riversare su di noi. Il capolavoro di Dio comincia con il nostro sì! Buon cammino di Avvento!
ISBN 978-88-8424-441-3
€ 3,00