Mimep ieri e oggi anteprima

Page 1

Immagini e parole per vocazione

Mimep ieri e oggi

50 anni



Immagini e parole per vocazione

Mimep ieri e oggi

50 anni


“MIsit Me Evangelizare Pauperibus” “Euntes, DOCETE omnes gentes”

Lo scopo principale della MIMEP-DOCETE è quello di diffondere la dottrina cattolica, nella fedeltà al Magistero della Chiesa, stampando opere economiche.

4


Promuoviamo i valori cattolici, abbiamo a cuore la Parola di Dio, l’insegnamento della Chiesa e del Papa, l’esempio e la spiritualità dei santi, le testimonianze dei martiri. Sosteniamo l’educazione cristiana, il rispetto della vita, il valore della famiglia, l’espressione culturale e l’impegno sociale che nascono da un’esperienza cristiana viva e da una fede matura.



IERI Nel 1965 a Pessano con Bornago giunge don Massimo Astrua, un sacerdote energico e sempre teso a migliorare la vita del prossimo. L’idea di fondare una casa editrice nasce dal suo desiderio di diffondere la Parola di Dio, dando contemporaneamente lavoro alle ragazze ospiti del Centro Pro Juventute di don Gnocchi, di cui don Astrua è il padre spirituale. Così, nello stesso 1965, nasce la Mimep Docete.

Mimep significa: “Misit me evangelizzare pauperibus” (Lc 4,18) cioè “mi ha mandato ad annunciare la buona notizia ai poveri”. Docete: “Euntes, docete omnes gentes” (Mt 28,19) cioè “andate dunque, ammaestrate tutte le genti”.

7


Don Massimo Astrua è aiutato da un altro sacerdote che con lui fonda la casa editrice Mimep Docete, don Angelo Albani, parroco della chiesa dei Santi Vitale e Valeria a Pessano. Con pochi mezzi ma tanto entusiasmo, i due sacerdoti e amici iniziano a stampare testi religiosi, sussidi didattici, espressi in forma semplice e lineare, accessibili a tutti. Il cuore pulsante della casa editrice è don Massimo. Egli, con una geniale intuizione, comprende i cambiamenti sociali ed elabora libri semplici, popolari. Nei testi cerca di trasmettere con passione l’amore per il Signore e la sua Chiesa. Fin da subito lo scopo principale della Mimep Docete è quello della fedeltà alla dottrina, del vasto apostolato e dell’accessibilità economica. Infatti, per accentuare il primato dell’apostolato, la Mimep Docete cede i suoi libri a prezzi di costo. Quando durante l’udienza presso san Giovanni Paolo II, il Papa venne a conoscere questa finalità evangelica, disse: “Molto bene! Allora guadagneranno le anime!”.

8



Don Massimo Astrua “ “Siamo su una barca che va verso il Cielo. Questa barca è Gesù. Noi chiudiamo gli occhi e lasciamoci condurre da Lui.” Don Massimo Astrua nasce il 2 gennaio 1924 in una famiglia milanese. A 25 anni è ordinato sacerdote. Dopo un periodo trascorso nel seminario minore a Masnago con l’incarico di padre spirituale, diventa vice rettore del collegio di Gorla. Dal 1958 passa all’istituto del Beato Angelico di Milano per poi arrivare nel 1965 a Pessano con Bornago. Qui segue per molti anni i mutilatini del collegio Pro Juventute di don Carlo Gnocchi, lavorando incessantemente anche nella parrocchia dei Santi Vitale e Valeria. Nello stesso 1965 fonda, insieme a don Angelo Albani, parroco di Pessano, la casa editrice Mimep Docete. In un’intervista degli anni ’80, rilasciata al settimanale Radar, don Massimo definisce così l’iniziativa: “Intorno al 1965 abbiamo organizzato una scuola di grafica per poter dare un lavoro ai mutilatini del Don Gnocchi e a coloro che non potevano frequentare regolarmente gli studi. Poiché non avevamo sussidi, abbiamo cominciato a creare delle edizioni”.

10


La realtà della Mimep cresce e si arricchisce di sempre nuove edizioni e collaborazioni. Nel 1980 sono state invitate a venire, dalla Polonia, le prime suore della Congregazione di Maria Vergine di Loreto. Il talento di don Massimo si manifesta semplicemente in tutto, è lui l’anima di ogni cosa all’interno della casa editrice, dalla riparazione delle macchine in stamperia e in legatoria alla stesura dei testi. È lui l’autore di tanti libri, di teologia, catechismo, vita dei santi e padri della Chiesa, adatti sia per gli adulti che per i giovani. Don Massimo ha una grande capacità comunicativa e riesce a rendere comprensibili i concetti sia attraverso un linguaggio semplice che con l’aiuto della grafica. Lo spirito dell’apprendere sempre qualcosa di nuovo lo nutre seguendo la sfida della tecnologia; infatti, realizza i primi film documentari, dove lui stesso è sceneggiatore, regista, attore, disegnatore, ed esecutore di tanti ruoli. Infinitamente innamorato di Gesù, si trova sempre degli esempi da seguire, ed è affascinato dal suo grande santo, san Giovanni della Croce, da cui lo pseudonimo con il quale, a volte, si firma: Jean Marie de La Croix.

11


Dai santi don Massimo è ispirato nello zelo e nel sacrificio; grazie alla Madonna si sente incoraggiato e tenace; per amore misericordioso di Dio è sempre pronto a tutto! Negli ultimi anni della sua vita la malattia gradualmente gli toglie le forze e, con esse, la possibilità di rispondere ai numerosissimi impegni. Tutto ciò gli causa un grande dispiacere. Lui, però, non si arrende mai, e nel suo piccolo studio, con il computer, continua a scrivere libri, non smette di leggere e arricchire le sue già vaste conoscenze, prega e continua la sua missione di sacerdote nella Messa quotidiana e confessando chi ne ha bisogno. Quando non riesce a dormire, di notte registra i suoi pensieri, conferenze che poi le suore hanno trasformato in CD. Diverse crisi fisiche dovute alla malattia gli tolgono man mano anche gli ultimi strumenti di “creazione” del suo genio. Rimane la preghiera, un silenzio in adorazione della Croce nel vero dolore fisico che patisce, e la Santa Messa, alla fine celebrata quasi sul letto, con la voce tremante e le mani, martoriate dagli aghi delle flebo, che spezzavano il pane… le sue mani che non hanno mai smesso di benedire… fino all’8 novembre 2011, giorno in cui ritorna alla casa del Padre.

12



Don Angelo Albani Don Angelo nasce a Carugate il 22 agosto 1919, ultimo di undici fratelli. Da ragazzo divide il suo tempo tra casa, scuola, oratorio e opere parrocchiali. Nei primi anni ’30 inizia a lavorare presso una ditta meccanica di Milano, dove si reca in bicicletta di buon mattino. Terminata la giornata lavorativa, sempre in bicicletta va al seminarietto del Duomo per gli studi di ginnasio e liceo, per poi tornare, la sera tardi, a casa a Carugate, sempre in sella alla sua bicicletta. I nati nel ’19 sono stati tra i più tartassati dalla guerra. A don Angelo tocca, nel 1940 – 1941, affrontare l’esercito francese a Montgenévres, sul “Fronte occidentale”. Poi viene mandato in Albania, dove soffre le tre “F”: Freddo, Fame e Fuoco. Ferito gravemente, è rimpatriato su una nave italiana. Durante il tragitto gli viene amputata la gamba sinistra e mezzo piede destro. Ricoverato all’ospedale di Bari, gli sono riconosciute nel corpo più di 50 schegge metalliche di shrapnel, schegge che porterà nel suo corpo fino alla morte. Rimessosi alquanto in salute tenta di entrare in seminario, ma la strada non è facile, sia per la sua condizione fisica, sia per gli studi non del tutto completati. Alla fine, con un po’ di astuzia riesce a passare tutti gli ostacoli

14


ed è consacrato sacerdote dalle mani del beato Cardinal Schuster, nel 1948. Dopo di che è destinato alla parrocchia di Pessano prima come assistente dell’oratorio e dal 1965 come parroco, per poi restarvi come residente con incarichi pastorali fino alla sua morte. Don Angelo è un servo del Signore silenzioso e tenace, una persona seria e responsabile, convinto di fare del bene anche se si scontra con umiliazioni e critiche. Grazie a lui si costruisce un nuovo asilo parrocchiale, l’attuale “Asilo Modini”. Don Angelo mette fisicamente in piedi – perché per lavorare ci vogliono anche i locali – la realtà della Mimep Docete, permettendo ad essa di crescere e diventare una casa editrice a tutti gli effetti. Si impegna nella distribuzione delle edizioni stampate, le pubblicizza e diffonde, molto spesso anche le protegge da chi cerca di ostacolare questa grande iniziativa. Negli ultimi anni da parroco, don Angelo invita a Pessano le Suore Militanti della Beata Vergine di Gitega, con lo scopo di istruirle in Italia, per poi rimandarle in Burundi a continuare una mansione apostolica nella Chiesa locale.

15


Tutta la sua vita è segnata da dolore, impegno e altruismo. È il confessore di tante anime, impegnato nel servizio sacerdotale fino all’ultimo giorno, desideroso di migliorare sempre le condizioni del prossimo, cercando consiglio nella preghiera e nella meditazione. Un operoso e silenzioso servo del Signore. Don Angelo si spegne nella notte del 31 agosto 2004, avendo dato tutta la sua vita per i fedeli di un’unica parrocchia. Il Cardinale Dionigi Tettamanzi, allora arcivescovo di Milano, che celebrò la Santa Messa esequiale, conferì a don Angelo due titoli: “Apostolo del Vangelo” e “Angelo della ospitalità”.

16



Oggi Nel 1980, dalla Polonia vengono invitate a collaborare le Suore della Beata Vergine di Loreto (Suore Loretane). I due fondatori della Mimep Docete non potevano scegliere di meglio: le suore sono esperte di editoria da quando sono state fondate a Varsavia nel 1920.

Con l’arrivo delle suore nasce la necessità di creare degli ambienti di lavoro, dove progettare, stampare e rilegare i libri, e di un convento, dove vivranno e pregheranno le suore. Così, gradualmente, la Mimep si sposta dai locali dell’oratorio parrocchiale nei propri edifici in via Papa Giovanni XXIII.

18



Le Suore Loretane sono adesso le uniche eredi di tutto lo spirito, l’entusiasmo e lo scopo umanitario trasmessi da don Massimo Astrua e da don Angelo Albani. In questo compito non semplice, le religiose rimangono comunque fedeli ai princÏpi dei due sacerdoti fondatori, diffondendo il cristianesimo attraverso la pubblicazione del Vangelo, dei catechismi, dei testi patristici, delle opere di spiritualità . Come don Massimo, stanno al passo con i tempi, e sono attente a tutti i mezzi di apostolato moderno, come ad esempio internet.

20



La Congregazione delle Suore Loretane La Congregazione delle Suore Loretane è stata fondata nel 1920 dal beato don Ignazio Klopotowski, un prete diocesano di origine polacca. Mons. Klopotowski, che già durante la guerra si era totalmente dedicato alla assistenza dei poveri e degli orfani, intuì la necessità di portare alla gente, disorientata da varie ideologie atee, il messaggio divino di Cristo e la testimonianza del Suo amore per gli uomini. Iniziò così quell’umile ma capillare apostolato della buona stampa, scrivendo, stampando e diffondendo gratuitamente migliaia di opuscoli sulle verità cristiane che contribuirono in modo determinante alla salvezza della fede nella sua patria. Fu per proseguire in questa sua opera che egli raccolse intorno a sé le prime Suore, che volle consacrate alla Madonna di Loreto e che chiamò “Loretane”.

22


“Vogliamo formare un gruppo di apostoli della stampa, il quale, servendo questo santo apostolato di insegnamento tramite i mass-media, contribuirà alla diffusione del Regno di Dio sulla terra.” B. Ignazio Klopotowski Fedeli allo spirito del Fondatore, le Suore portano nel mondo la Parola di Dio, stampando e diffondendo libri religiosi. Ogni casa delle Suore è una piccola “casa di Nazaret” che emana attorno l’atmosfera e l’amore della Sacra Famiglia, la quale pone al suo centro Gesù, la Parola incarnata. La più grande eredità che il Fondatore ha lasciato alla sua Congregazione è l’esempio del suo fervente apostolato nell’aiuto dato al prossimo. Egli andava incontro alla gente diffondendo il fuoco ardente di Dio, che desiderava tanto si accendesse nei cuori. Animate dal suo esempio, le Suore Loretane lavorano anche nelle scuole, come catechiste, negli asili, con i più piccoli, e nei centri per gli anziani come infermiere.


L’apostolato della stampa cattolica Il beato don Ignazio Klopotowski è uno dei maggiori rappresentanti del cattolicesimo sociale polacco ed è considerato, fino ad oggi, uno dei più eminenti editori polacchi. Il suo patrimonio letterario è ricchissimo: nei suoi scritti trattò di argomenti teologici, morali, sacerdotali ed ascetici.


Caratteristica del suo apostolato è stata un’azione pastorale ininterrotta ed illimitata, alimentata da una intima e continua unione con Dio e con la Santissima Vergine. Prima che un grande Apostolo, don Ignazio fu un grande Mistico, forse uno dei più grandi che la Polonia abbia espresso in quegli anni, accanto a Padre Massimiliano Kolbe e a suor Faustina Kowalska. Il beato Klopotowski definiva la missione dell’apostolato della stampa “l’ambone dei nostri giorni”, e si riferiva a giornali e libri buoni come a “il pane dell’anima”. Di questo pane della buona stampa, fedele a Dio, c’era un bisogno particolare nell’atmosfera della russificazione della Polonia. Don Ignazio considerava la Parola stampata come il prolungamento dell’ambone, un mezzo per diffondere il Regno di Dio sulla terra, uno strumento nuovo e moderno per la catechesi. La stampa aveva per lui un ruolo missionario.

25


Scriveva su uno dei suoi giornali: “Cercherò di preparare le mie pubblicazioni nel modo più semplice possibile, affinché le intendano i più semplici, quelli che fino ad ora sono stati trascurati dagli scrittori. Voglio che, grazie a queste pubblicazioni, voi stessi imparate a seminare tra di voi l’amore fraterno e l’amore di Dio. Così, tutti insieme, diventeremo una catena forte ed invincibile nel lavoro per la Chiesa e per il bene della Patria”. Questo lavoro era troppo grande per un uomo solo. Egli aveva bisogno d’aiuto. Così, nel 1920 fondò una nuova Congregazione che portasse avanti il suo apostolato anche dopo la sua morte. Le Suore portano avanti il carisma del loro Fondatore, trattandosi di pane buono per l’anima del XXI secolo, tanto assetata di veri valori e della Verità.

26


La Mimep di ieri e di oggi

don Massimo Astrua 1965 - 2011

don Angelo Albani 1965 - 2004

Mons. Enrico Galbiati 1965 - 2004

don Paolo Acquistapace 1965 -

suor Karola 1980 - 1995 2008 - 2011

suor Marietta 1980 - 1986

suor Monika 1981, 1991 - 1994 1998 - 2000

suor Daria 1981 - 1984

suor Ambrozja 1981 - 1992

suor Krzysztofa 1982 - 1992

suor Teresilla 1986

suor Nikodema 1987

suor Daniela 1987 - 1996

suor Alda 1984

suor Witaliana 1984


suor Anita 1990 - 1998 2001

suor Marianna 1991 - 1992 2005

suor Samuela 1991

suor Emanuela 1992 - 1998

suor Chrystiana 1992 2001 - 2002

suor Nulla 1993 - 1994

suor Scholastyka 1993 - 1997

suor Emilia 1994 - 1997

suor Malgorzata 1994 - 2012

suor Szymona 1995 - 2000

suor Urszula 1998 - 2004

suor Edmunda 1999 - 2001

suor Irmina 2000 - 2003

suor Longina 2001 - 2003 2010

suor Florentyna 1995 - 2002


suor Benedykta 2001 - 2002

suor Beniamina 2001 - 2004

suor Gracja 2003 - 2006

suor Kinga 2004 - 2005

suor Lorena 2004 - 2007

suor Dolores 2005 - 2010 2011

suor Franciszka 2007 - 2010 2012

suor Noela 2008 - 2009

suor Terezja 2009

suor Katarzyna 2010 - 2012

suor Assunta 2010 - 2013

suor Aurelia 2012

suor Filipa 2013


“Il libro è il pane dell’anima. Condividetelo con gli altri!” B. Ignazio Klopotowski




“Se andiamo avanti portando il Vangelo, la Parola del Signore, a più gente possibile, in tutto il mondo, siamo certi che il Signore ci aiuterà.” don Massimo Astrua


parole

spiritualitĂ immagini

buona

stampa

bibbia

sussidi santi catechesi

biografie


Casa Editrice Mimep - Docete via Papa Giovanni XXIII, 2 20060 Pessano con Bornago (Mi) tel.: 02/95741935; 02/95744647 e-mail: info@mimep.it www.mimep.it www.mimepjunior.it


50 anni

nel segno della

MIMEP


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.