Nardea storia attiva

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S T O R I A

Andrea Oldoni

Nardea L’avventura della libertà IL RACCONTO PERCORSO EDUCATIVO PER RAGAZZI E ADOLESCENTI 1


Testi: Andrea Oldoni Illustrazioni: Rossana Pastori Progetto grafico: sr. Dolores Boitor CSL Le canzoni sul CD sono cantate da: Davide Quieti e Linda Quieti

Š by Mimep-Docete, 2016 ISBN 978-88-8424-393-5

Mimep-Docete via Papa Giovanni XXIII, 2 20060 Pessano con Bornago (Mi) tel. 02/95741935; 02/95744647 e-mail: info@mimep.it www.mimep.it www.mimepjunior.it


La storia attiva “La missione di Nardea” vuole portare i ragazzi ad approfondire temi e valori quali: l’accoglienza e la collaborazione

la pace e l’unità

l’integrazione e la comunione

valori che superano ogni forma di individualismo e razzismo.

Obiettivi Grazie all’ape Nardea e al meraviglioso mondo dell’alveare, i ragazzi sono aiutati a: * riscoprire nel cuore di ogni uomo il desiderio di gioia e libertà come parte integrante dell’esperienza dell’accogliersi, del vivere e del costruire insieme; * ricercare nei fatti quotidiani personali o nelle esperienze di gruppo e comunitarie aneliti di unità che ci fanno essere una “comunità aperta”.

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Contenuti Se guardo dentro di me, io scopro il bisogno di sentirmi accolto e valorizzato per quello che sono (vedi la sofferenza di Nardea e delle sue amiche api nere, relegate nel reparto speciale) Insieme ai ragazzi vogliamo: * scoprire la vita che esplode in loro, le caratteristiche individuali, le differenze, i desideri e le ricchezze che fanno di ognuno una persona ricca e grande; * accogliere e valorizzare le energie fisiche, le capacità intellettive e di amicizia di ognuno, perché si possa esprimere ed affermare attraverso un “fare” ed un operare che lo porti a conoscersi e a lavorare insieme agli altri. Se guardo attorno a me, io scopro: * la diversità fra le persone e i popoli; * le ricchezze che ognuno possiede; * il desiderio di comunione, di uguaglianza e di pace. 4


Maturiamo un rapporto nuovo e aperto che significa ascolto, accettazione, capacità di aiuto e disponibilità a farsi aiutare. * vedi la regina Solitudo che manda Nardea, pur essendo un’ape nera, in missione speciale Riflettiamo su un modo di fare gruppo in cui la disponibilità al dialogo e al confronto sono strumenti per realizzare un progetto che dà gioia e fa crescere tutti. * Nardea si fa aiutare dai sapienti dei tre regni per portare alla Regina i “consigli” necessari per formulare la legge nuova dell’alveare. Scopriamo che la collaborazione per raggiungere una meta comune aiuta ad essere persone aperte, attente e disponibili al sacrificio: nella fatica di ricercare e condividere insieme, individuiamo il nostro appartenere ad un progetto più grande di noi che ha per legge quella dell’amore * la legge nuova dell’alveare. 5



Il reparto speciale

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Il sole, regalando a piene mani i raggi dorati, illuminava il bosco di querce e castagni, in cima ad una piccola montagna della val Seriana. Nel bosco regnava ancora una profonda quiete, interrotta di tanto in tanto dal canto allegro di qualche uccello mattiniero. Nel tronco di una forte e vecchia quercia c’era un grande alveare. E qui inizia la storia che stiamo per raccontare. Nell’alveare abitava uno sciame di api tutte gialle. Quando, per qualche misterioso disegno, alcune api nascevano nere venivano subito rinchiuse in un reparto speciale. Le api nere erano controllate a vista, con il divieto assoluto di uscire dal reparto. Le api nere, infatti, erano considerate api inferiori e venivano scartate e allontanate dal resto dell’alveare, perchÊ ritenute api inutili. 8


Come ogni mattino, l’alveare aveva ripreso vita. Anche nel reparto speciale era suonata la sveglia. Nardea, la più piccola ape nera, dopo aver esitato un po’, si era decisa ad alzarsi per affrontare la nuova giornata. Per le api nere, la giornata sarebbe trascorsa monotona, vuota e senza senso. Quel mattino, però, Nardea aveva qualcosa che le frullava in testa: una gran voglia di uscire da quel reparto, grigio e isolato, e andare a ficcare il naso, o meglio il pungiglione, negli angoli più sconosciuti dell’alveare, di cui non conosceva nulla. A Nardea quella vita, monotona e ripetitiva, non piaceva affatto. Sentiva, dentro il suo cuore, il desiderio di riempire diversamente le giornate e, soprattutto, il bisogno di dare un significato alla sua vita.

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La maggioranza delle altre api nere aveva accettato la situazione e si era arresa. A Nardea, invece, l’idea di spendere il proprio tempo in quel modo e sacrificare così la vita, non andava giù. Il problema era quello di riuscire ad eludere la sorveglianza e l’attenzione delle altre api che le stavano attorno. Nardea non si lasciò scoraggiare e chiese aiuto alla grande e inseparabile amica Zanzi. “Zanzi, Zanzi, pss…?” - Nardea chiamò, sottovoce, l’amica. “Che c’è Nardea?”- rispose Zanzi. “Zanzi, tu stai male. Devi gridare, dicendo che stai male”. “Io sto benissimo.” - rispose estrerrefatta Zanzi. “Fallo per me.”- le sussurrò Nardea - “Attirerai l’attenzione delle api sorveglianti ed io potrò uscire dal reparto”. “Non è possibile!” - rispose spaventata Zanzi - “Non è permesso a un’ape nera lasciare il reparto speciale. Non si è fatto mai. Noi non siamo come le altre api”. 10


“Non è vero!” - gridò, strozzando la voce dalla rabbia, Nardea - “È la rassegnazione di quelle come te che ha permesso alle api gialle di tenerci in questa situazione. Io non ci sto! Voglio andarmene da qui e scoprire cosa c’è fuori. Voglio essere anch’io un’ape libera”. A lungo, Nardea supplicò l’amica di aiutarla a mettere in atto il suo piano.

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Facciamo una piccola pausa alla fine di questo capitolo e riflettiamo sulle cose che abbiamo imparato dall’ape Nardea. Passando al Quaderno attivo troverai cominciando dalla pagina 5, i concetti base trattati in questo primo capitolo:

la libertà

la tolleranza l’ugualianza tra tutti gli uomini

il rispetto per la libertà dell’altro


Leggendo le riflessioni e rispondendo alle domande del Quaderno attivo, saprai distinguere bene tra i vari tipi di dipendenza e la libertà. Capirai che “i reparti speciali” non sono una soluzione per la pace e l’unità tra i popoli. I giovani non si possono rassegnare davanti alle ingiustizie del mondo perché facendo così uccideranno in se stessi i propri desideri e i propri sogni. Bisogna dare il proprio apporto perché questo mondo diventi più libero e più giusto. Tutti gli uomini sono uguali, anche se sono diversi, perché sono figli di Dio.

Per Dio ogni uomo è suo figlio, e il cuore ha un solo colore: L’AMORE.

PASSA AL QUADERNO ATTIVO: PAGG. 5 - 9



In giro per l’alveare


Le urla di Zanzi risuonavano per tutto il reparto speciale. A Nardea il cuore batteva forte. Quante volte aveva sognato quel momento ed ora, che il sogno si stava avverando, sentiva tanta paura. La giovane ape era decisa a portare a termine la sua impresa. Udì degli strani suoni provenire da dietro una delle pareti del lungo corridoio; Nardea si alzò sulle punte delle piccole zampe e guardò da una piccola fessura. Nardea vide, per la prima volta, un’infinità di api gialle al lavoro: c’erano api che depositavano il polline e il nettare in piccole celle, altre lo lavoravano freneticamente, altre ancora lo trasformavano in miele e, infine, altre che lo trasportavano in appositi contenitori. La giovane ape era meravigliata dal ritmo frenetico con cui le api lavoravano. Nardea rimase nascosta ad osservare attentamente ogni passaggio. Qualcosa, ad un certo punto, la colpì profondamente. Notò che tutte le api avevano una profonda tristezza stampata sul viso e occhi spenti e, alzando lo sguardo al soffitto della grande sala, lesse questa iscrizione a caratteri cubitali: 16


“Sala delle api operaie: il lavoro nobilita le api.” Nardea cominciò a riflettere su quella scritta e concluse: “Nella misura in cui non le rende schiave”. Nardea era convinta che il lavoro è sì un grande dono, ma nella misura in cui permette di realizzarsi ed esprimersi in dignità e riempie il cuore di gioia e serenità. La giovane ape era persa in questi pensieri, quando udì un forte ronzio. Si staccò dalla fessura e volò via velocemente, verso la fine del lungo corridoio. Svoltò a destra e si trovò in un altro corridoio silenzioso e buio. Il cuore le batteva forte, ma era felice di ciò che stava scoprendo. Nardea vide un’altra fessura. Si avvicinò e sbirciò dentro. La luce non era molta, tuttavia le permetteva di scorgere all’interno, tutte allineate, tante culle con dentro piccolissime larve bianche. Le api infermiere andavano e venivano in assoluto silenzio. 17


Guardò ancora il soffitto e lesse la scritta: “Incubatrice: qui inizia la vita”. Nardea si soffermò a lungo a contemplare le piccole culle e alla fine esclamò: “Quando si nasce si è tutte uguali, ma un istante dopo si è già diverse. Chi riceve sulle spalle un mantello e chi un fardello; solo chi riesce a non identificarsi in ciò che porta esternamente e combatte in tutti i modi per essere se stessa fa della vita una danza di gioia.” L’attenzione di Nardea fu catturata da uno spiraglio di luce in fondo al corridoio e si avviò in quella direzione. La luce proveniva da una grande porta, attraverso la quale alcune api prendevano la rincorsa e sparivano nel vuoto, mentre altre rientravano con dei cesti colmi di polline e nettare. “Dove andranno quelle api? - pensò Nardea - Cosa c’è oltre quella porta?”. 18


La giovane ape non capiva quel via vai di api. In quel momento, si sentì afferrare in malo modo per le zampette. Due api ispettrici le urlarono: “Ape indisciplinata, ti insegniamo noi a non rispettare le regole dell’alveare. Non sai che non è permesso ad un’ape nera uscire dal reparto speciale? Le api nere devono solo obbedire; non possono decidere quando e dove andare, tanto meno desiderare di essere come le api gialle. Le api nere sono solo un peso in più per l’alveare”. Nardea si sentì ferita dalle tremende e cattive parole delle api ispettrici. Lei si sentiva un’ape per nulla diversa da quelle api gialle altere, arroganti e cattive che la stavano sgridando. Le api ispettrici condussero la piccola ribelle davanti ad una splendida porta ricoperta di polline color oro. Tre api sentinelle facevano la guardia. 19


Le api ispettrici consegnarono, in malo modo, Nardea alle sentinelle e scomparvero dietro la porta. La giovane ape si sentiva umiliata, ma non sconfitta. Ora, attendeva di conoscere cosa c’era oltre quella porta cosÏ importante.

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Il secondo capitolo della nostra storia ci parla del lavoro, una delle attività più importanti dell’uomo. Passando al Quaderno attivo troverai cominciando dalla pagina 11, i concetti legati a questo valore della vita:

il diritto al lavoro

la lotta contro la discriminazione e il razzismo

la lotta contro la povertà

il rispetto per la dignità dell’altro


Il lavoro è molto importante nella vita dell’uomo. Ci rende simili a Dio che lavora e agisce sempre per il bene del mondo. Attraverso il lavoro gli uomini costruiscono e contribuiscono al bene della comunità nella quale vivono. Per questo è importante capire che ogni uomo ha diritto a lavorare perché, come dice Papa Francesco, il lavoro “ci ‘unge’ di dignità”. Lavorando possiamo combattere la povertà del mondo.

Il lavoro nobilita l’uomo, fa parte del piano di AMORE di Dio ed è fondamentale per la dignità umana.

PASSA AL QUADERNO ATTIVO: PAGG. 11 - 14 22


Indice Il reparto speciale

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In giro per l’alveare

15

La regina Solitudo

23

Il regno dei fiori

37

Il regno degli animali

47

Il regno dei frutti

59

La legge nuova

69


La storia attiva di Nardea vuole portare i ragazzi ad approfondire temi e valori quali: l’accoglienza e la collaborazione la pace e l’ unità la libertà e la comunione valori che superano ogni forma di individualismo e razzismo.

STORIE ATTIVE

Grazie all’ape Nardea e al meraviglioso mondo dell’alveare, i ragazzi sono aiutati a: * riscoprire nel cuore di ogni uomo il desiderio di gioia e libertà come parte integrante dell’esperienza dell’accogliersi, del vivere e del costruire insieme; * ricercare nei fatti quotidiani personali o nelle esperienze di gruppo e comunitarie aneliti di unità che ci fanno essere una “comunità aperta”.

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