Quaresima 2019 giorno per giorno

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La meditazione della Parola, che Dio ci dona nella santa Messa quotidiana, ci aiuta a capire qual è il compito che il Signore chiede da noi per ogni giorno specifico. Mettendo in pratica ciò che ci chiede, facciamo diventare realtà il Vangelo proclamato. Così come il Verbo si fece carne per la nostra salvezza, anche noi facciamo diventare “carne” il Vangelo ascoltato. Questo libretto vuole essere una guida per mettere in atto la Parola di Dio donataci durante i quaranta giorni di Quaresima. Il percorso quotidiano proposto: *ascolto del Vangelo del giorno *riflessione sugli spunti più importanti che ne emergono *proposito personale della giornata: un piccolo gesto che ci aiuterà a mettere in atto la Parola del Vangelo ascoltata e meditata. Buon cammino di Quaresima per una Pasqua vera!

quaresima 2019 giorno per giorno PAROLA RIFLESSIONE PROPOSITO

ISBN 978-88-8424-467-3

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ISBN 978-88-8424-467-3 Š2019 by Mimep-Docete

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quaresima 2019 giorno per giorno PAROLA RIFLESSIONE PROPOSITO



Mercoledì delle Cener

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6 marzo

le letture del giorno Gl. 2, 12-18 Mt. 6, 1-6. 16-18

”Or dunque - oracolo del Signore -, ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti. 13Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all’ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male”. 14Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione? Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio. 15 Suonate il corno in Sion, proclamate un solenne digiuno, convocate una riunione sacra. 16Radunate il popolo, indite un’assemblea solenne, chiamate i vecchi, riunite i fanciulli, i bambini lattanti; esca lo sposo dalla sua camera e la sposa dal suo talamo. 12

State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. 2Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 3Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 1

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Ecco arrivato il giorno della salvezza. è questo il momento favorevole per ritornare a Dio con tutto il cuore. Il tempo liturgico della Quaresima è un grande dono di Dio per la Chiesa: bisogna sfruttarlo al massimo per poter ricevere la grazia della redenzione portataci da Gesù. Il Vangelo di oggi è ricco di significati per la vita spirituale. Ci dona molti spunti di riflessione sui nostri atteggiamenti quotidiani. Vorrei soffermarmi su uno degli atteggiamenti sbagliati che è molto comune oggi: l’ipocrisia. L’ipocrita “suona la tromba davanti a sé” perché ha bisogno di essere visto dagli altri, di essere esaltato per il bene che sta facendo per il prossimo. Per ritornare a Dio con tutto il cuore, l’ipocrita deve arrivare al polo opposto dell’ipocrisia: l’umiltà. L’umile conosce la sua debolezza e per questo motivo non esalta la sua persona davanti agli altri; non sente il bisogno di farlo. L’ipocrita diventa umile nel momento dell’accettazione della sua debolezza. è questo il momento favorevole della sua salvezza, quando comincia a conoscere se stesso nella verità. Allora non sentirà più il bisogno dell’accettazione degli altri perché saprà di essere prezioso agli occhi di Dio.

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bontà verso fai un atto di a lasciarti qualcuno senz altri. vedere dagli


giovedì dopo le Cener

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7 marzo

le letture del giorno Dt. 30, 15-20 Lc. 9, 22-25

Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso. 17Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, 18oggi io vi dichiaro che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano.” 15 16

Gesù disse ai suoi discepoli: 22”Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno”. 23 Poi, a tutti, diceva: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. 24Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. 25Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?”.

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Il Vangelo di oggi ci pone una domanda fondamentale per la nostra vita spirituale: che cosa vince l’uomo guadagnando il mondo intero però perdendo la sua anima? A cosa giova il piacere di questa vita se non è un’esistenza vissuta nell’amore verso il Creatore e verso gli uomini? Anche se il benessere materiale continua a durare per qualche anno, un giorno l’uomo si stanca di tutto ciò e rimane da solo davanti al vuoto di una vita sprecata a causa dell’egoismo e della ricerca del piacere. In questo sacro tempo di Quaresima, Dio pone davanti a noi il bene e il male e ci chiede di scegliere. Egli vuole scoprire cosa c’è realmente dentro il nostro cuore. Se, con l’aiuto della grazia, scegliamo il bene, allora dobbiamo esercitarci in tre cose principalmente: amare Dio sopra ogni cosa, obbedire alla sua voce e alle sue ispirazioni, e vivere così una vita in comunione con Lui. Nel Signore incontreremo la nostra vera felicità e la pace profonda dell’anima. era fai una preghi a Dio di affidamento a compiere ed esercitati à di Dio. oggi la volont

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venerdì dopo le Cener

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8 marzo

le letture del giorno Is. 58, 1-9a Mt. 9, 14-15

È forse come questo il digiuno che bramo, il giorno in cui l’uomo si mortifica? Piegare come un giunco il proprio capo, usare sacco e cenere per letto, forse questo vorresti chiamare digiuno e giorno gradito al Signore? 6 Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? 7Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti? 8 Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto. Davanti a te camminerà la tua giustizia, la gloria del Signore ti seguirà. 9Allora invocherai e il Signore ti risponderà, implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”. 5

Gli si avvicinarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: “Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?”. 15E Gesù disse loro: “Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. 14

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Qual è il digiuno che Dio chiede a noi cristiani di oggi? Noi lo abbiamo ridotto alle cose che mangiamo o non mangiamo. Il digiunare diventa così una pratica meramente materiale che non coinvolge sempre l’anima e la nostra vita spirituale. Ci sono anche coloro che digiunano per il benessere fisico del corpo e della mente. Allora come si deve digiunare per il bene della nostra vita spirituale? Il digiuno non si può ridurre solo al cibo ma deve essere rafforzato dalle azioni buone che facciamo. Anima e corpo devono lavorare insieme per il bene integrale della persona. Dio vuole da noi il digiuno dai pensieri cattivi: dalle invidie, dalle chiacchere vuote e da tutto ciò che ci potrebbe allontanare dal Suo amore. Digiuniamo dal cibo, però anche dal male che c’è nella nostra vita. Solo facendo così riusciremo a digiunare bene perché trasformeremo il digiuno in uno strumento di salvezza per noi e per coloro che ci circondano.

o dal quale scegli il vizi ai. oggi digiuner

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sabato dopo le Cener

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9 marzo

le letture del giorno Is. 58, 9-14 Lc. 5, 27-32

Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono. 12La tua gente riedificherà le rovine antiche, ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni. Ti chiameranno riparatore di brecce, e restauratore di strade perché siano popolate. 13Se tratterrai il piede dal violare il sabato, dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro, se chiamerai il sabato delizia e venerabile il giorno sacro al Signore, se lo onorerai evitando di metterti in cammino, di sbrigare affari e di contrattare, 14allora troverai la delizia nel Signore. Io ti farò montare sulle alture della terra, ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo padre, perché la bocca del Signore ha parlato. 11

Dopo questo egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi!”. 28Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. 29Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e di altra gente, che erano con loro a tavola. 30 I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: “Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?”. 31Gesù rispose loro: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; 32io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano”. 27

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Gesù è venuto a chiamare i peccatori e non i giusti. Ci potrebbe sembrare strana questa scelta del Signore perché contrasta con il modo di pensare dell’uomo di oggi. Nella cultura odierna infatti sono premiati i bravi, che usano la loro intelligenza per arrivare al successo, un successo dal punto di vista mondano. Gesù invece sceglie i più deboli, che non ce la possono fare da soli. L’amore verso l’altro è vero amore solo quando si prende il peso dell’altro sulle proprie spalle, così come ha fatto Gesù portando il peso dei nostri peccati su una Croce. Solo chi ha il coraggio di accettare la debolezza dell’altro può dire di amarlo veramente. L’invito che Gesù ci fa nel Vangelo di oggi è di guardare dentro il nostro cuore per vedere se vi troviamo i sentimenti del “giusto” oppure quelli del “peccatore”. Siamo più propensi a giudicare il prossimo oppure ci rendiamo conto che anche noi sbagliamo ogni tanto ed abbiamo bisogno del perdono degli altri? Gesù è venuto a salvare ogni peccatore sulla terra, quindi è venuto a salvare anche te. ta di oggi vivi la giorna non sforzandoti di o. un ss ne e giudicar

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prima domenica di quaresima

10 marzo

le letture del giorno Dt. 26, 4-10 Lc. 4, 1-13

Rm. 10, 8-13

Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all’altare del Signore, tuo Dio, 5e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. 6Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. 7Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; 8il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. 9 Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. 4

Che cosa dice dunque? Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore, cioè la parola della fede che noi predichiamo. 9Perché se con la tua bocca proclamerai: “Gesù è il Signore!”, e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. 10Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza. 11Dice infatti la Scrittura: Chiunque crede in lui non sarà deluso. 12 Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. 13Infatti: Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato. 8

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Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, 2per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. 3Allora il diavolo gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane”. 4Gesù gli rispose: “Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo”. 5 Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra 6e gli disse: “Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. 7Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo”. 8Gesù gli rispose: “Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”. 9 Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; 10sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano; 11e anche: Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”. 12 Gesù gli rispose: “È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”. 13 Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato. 1

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Gesù fu portato dallo Spirito nel deserto per incontrare il Padre nella preghiera e nel digiuno. Il deserto è una grazia che lo Spirito Santo regala all’uomo in cerca di Dio. Questa prima Domenica di Quaresima siamo invitati anche noi a ritirarci nel deserto del nostro cuore, nella solitudine del nostro esistere quotidiano dove è più facile meditare e gustare la Parola di Dio. Il deserto è il luogo dove, incontrando il Signore, possiamo incontrare noi stessi. In questo deserto però possiamo anche essere messi alla prova attraverso le tentazioni con le quali Satana si sforza di allontanarci da Dio. Le tentazioni ci saranno sempre, la cosa più importante è saperle riconoscere e quindi respingere. Per poter fare tutto ciò abbiamo bisogno dell’esercizio costante della preghiera e della conversione del cuore. Lasciamoci trasformare dalla Parola di Dio e mettiamo in pratica l’amore, giorno per giorno.

giornata re vivi questa tentazioni spingendo le lontanarti al che possono simo. per il pros dall’amore

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11 marzo

lunedì le letture del giorno Lv. 19, 1-2. 11-18 Mt. 25, 31-46

Il Signore parlò a Mosè e disse: 2”Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo. 18 Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore. 1

Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. 32Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, 33e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 34Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, 35perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. 37Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? 39Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. 40E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. 31

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Il Signore Gesù si identifica con i più piccoli, con i disprezzati ed emarginati dalla società. Il povero che manca del necessario per vivere con dignità è “sacramento” di Gesù Cristo, cioè immagine di Cristo. Il Vangelo di oggi ci invita ad essere prossimo del bisognoso, a trattare i poveri ed emarginati con lo stesso amore con il quale trattiamo Dio. L’amore per Dio si misura con l’amore verso il prossimo. è questo il criterio con il quale saremo giudicati nel giorno del giudizio finale. Allora, fermiamoci un attimo per mettere sulla bilancia l’amore che mostriamo al nostro prossimo. Dobbiamo tenere conto del fatto che l’amore non è teoria ma concretezza, atteggiamenti visibili e tangibili. Non basta sentire, bisogna far visibile l’amore che si sente nel cuore. Decidiamoci di amare gli altri così come li ama Gesù. Allora diventeremo santi, così come Santo è il Signore. i “piccoli” aiuta tutti i e incontrera bisognosi ch o. o cammin oggi sul tu

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12 marzo

martedì le letture del giorno Is. 55, 10-11 Mt. 6, 7-15

Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, 11così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata. 10

Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. 8Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. 9 Voi dunque pregate così: 7

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, 10venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. 11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano, 12e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, 13e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; 15ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe. 14

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Il Vangelo di oggi ci invita a meditare sul nostro modo di pregare. La preghiera fatta con il cuore non rimarrà inascoltata. Dio prende sul serio le parole che noi pronunciamo durante la preghiera. Quindi badiamo bene perché la nostra preghiera non contenga parole sprecate. Per capire cosa sia una parola sprecata, la dobbiamo paragonare alla Parola che esce dalla bocca di Dio, che non ritorna al Signore senza aver compiuto ciò che ha annunciato. Così, anche le nostre parole devono essere espresse in opere concrete: ciò che promettiamo a parole lo dobbiamo compiere. Facciamo oggi un esame di coscienza sulle parole che usiamo, non soltanto nella preghiera ma anche nei nostri dialoghi con gli altri. Ciò che diciamo agli altri è veramente quanto sentiamo nel profondo del nostro cuore? le ne alle paro fai attenzio e ch e on rs le pe che usi con oggi. incontrerai

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13 marzo

mercoledì le letture del giorno Gio. 3, 1-10 Lc. 11, 29-32

Fu rivolta a Giona una seconda volta questa parola del Signore: 2”Àlzati, va’ a Ninive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico”. 3Giona si alzò e andò a Ninive secondo la parola del Signore. Ninive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. 4Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: “Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta”. 5 I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. 1

Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: “Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. 30Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 31Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 32Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona. 29

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Come una volta al tempo di Gesù, anche oggi la gente si accalca per vedere segni e miracoli. L’uomo, a causa della sua natura umana, ha bisogno di “vedere” ciò in cui crede. è molto facile credere quando si sperimenta tangibilmente ciò in cui si crede. Però la vera fede richiede l’oscurità del dubbio e la consapevolezza che con le nostre sole forze non siamo capaci di affidarci a Qualcuno che non si fa visibile e tangibile. La fede, quindi, è dono di Dio. Il Vangelo di oggi ci insegna a non chiedere troppi segni a Dio e ad avere il coraggio di affidarci a Lui anche nei momenti più oscuri della vita. Solo così la nostra fede si rafforzerà e non avremo più bisogno di “toccare” per “vedere” i miracoli che Dio compie in noi. Allora tutta la nostra vita sarà un grande segno per noi e per gli altri. a bro di Gion leggi il li ie gl vi lle mera e medita su a ll ne compiuto che Dio ha sua vita.

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La meditazione della Parola, che Dio ci dona nella santa Messa quotidiana, ci aiuta a capire qual è il compito che il Signore chiede da noi per ogni giorno specifico. Mettendo in pratica ciò che ci chiede, facciamo diventare realtà il Vangelo proclamato. Così come il Verbo si fece carne per la nostra salvezza, anche noi facciamo diventare “carne” il Vangelo ascoltato. Questo libretto vuole essere una guida per mettere in atto la Parola di Dio donataci durante i quaranta giorni di Quaresima. Il percorso quotidiano proposto: *ascolto del Vangelo del giorno *riflessione sugli spunti più importanti che ne emergono *proposito personale della giornata: un piccolo gesto che ci aiuterà a mettere in atto la Parola del Vangelo ascoltata e meditata. Buon cammino di Quaresima per una Pasqua vera!

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