L’ARCA DI NOè SPIEGAZIONE E REGOLE AnimAli del deSeRTO
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Disegni: Fabiola Zardoni Ideazione: Erminio Bonanomi Testo della storia: Valerio Ercolani Impaginazione: sr. Francesca Marchelak CSL
Š 2016 by Mimep-Docete ISBN 978-88-8424-400-0
Casa Editrice: Mimep-Docete via Papa Giovanni XXIII, 2 20060 Pessano con Bornago (MI) tel. 02/95741935; 02/95744647 e-mail: info@mimep.it www.mimep.it www.mimepjunior.it
L’ARCA DI NOè Salviamo gli animali dal Diluvio e conosciamo il loro ambiente. Il gioco è stato pensato per conoscere la storia di Noè, che ci suggerisce alcuni insegnamenti: una vita buona e giusta ci rende attenti alla parola di Dio e ai suoi ammonimenti, e questo permette a Noè di salvare l’umanità e il creato dalla distruzione. Chi invece non ascolta la parola di Dio e suoi ammonimenti, va certamente incontro al diluvio che devasta il creato e sommerge la nostra vita di uomo. L’Arca è simbolo della fede in Dio, rifugio e salvezza contro le avversità. L’arcobaleno è simbolo della nuova alleanza e amicizia fra Dio e l’uomo. 3
GIOCATORI: da 2 a 4
CONTENUTO Libro con regole e storia di Noè
92 gettoni con animali
4 segnaposto
come montare i segnaposto 1 dado
= 4
1 tabellone grande L’ AR
CA DI NOè
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4 schede-Arca
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4 quaderni attività
50 carte-domande
ATTIVITà con ANIMALI DEL BOSCO
Quanti giorni impiegò Dio per creare l’Universo?
Dio Eva fece d Cosa damo e ibito? 1) Sei ro eA h 2) Sette c tto p dopo no il fru o 3) Dodici giaro astig man i in c i b m ntra ntramb n ise e e 1) M ) Cacciò dell’Ede o 2 bi tram iardin G l da iede a en tto u 3) D altro fr un 8
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ATTIVITà con ANIMALI DEL DESERTO
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ATTIVITà con ANIMALI DELLA FATTORIA
ATTIVITà con ANIMALI DELLA GIUNGLA
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SCOPO DEL GIOCO Recuperare tutti i 13 gettoni della stessa categoria di animali e colore completando la propria scheda-Arca e formare la frase: L’ARCA DI NOè
SCHEDA- ARCA AnimAli dellA giunglA
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CATEGORIE ANImALI DELLE SCHEDE - ARCA AnimAli del deSeRTO
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PREPARAZIONE * Stendere il TABELLONE grande sul tavolo di gioco. * Posizionare i GETTONI nei cerchi in evidenza sul tabellone grande, distribuendoli in modo casuale e mischiando i colori. * Tutti i gettoni dovranno essere posizionati con la parte dell’animale visibile. I gettoni con Noè e i cibi, vanno invece disposti con la parte bianca visibile. * Se si dovesse giocare con meno di 4 concorrenti, i gettoni vanno comunque posizionati tutti. * Il mazzo di CARTE-DOmANDE bisogna metterlo coperto in mezzo al tabellone grande. * Ogni giocatore dovrà scegliere la propria SCHEDA-ARCA con il segnaposto dello stesso colore. * I segnaposto in proprio possesso, dovranno poi essere posizionati negli spazi agli angoli del tabellone grande in corrispondenza del colore prescelto. 11
CARTE DOmANDE * LE CARTE DOmANDE SONO 50 * Sono ispirate alla storia della Bibbia. * Sono domande semplici alle quali tutti noi possiamo rispondere perché fanno parte della cultura generale. * Ogni carta contiene una domanda con tre risposte, quella sottolineata è la risposta giusta. * Quando giriamo il gettone con la parola DOmANDA, il giocatore che precede dovrà prendere la prima carta del mazzo e leggere la domanda. (vedi pag.16)
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Come si c hiam figli di Ad avano i due amo ed E va? 1) Davide eG 2) Caino e olia Abele 3) Luca e Marco
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REGOLAmENTO * Inizia il più giovane, gli altri seguiranno in senso orario. Al proprio turno, il giocatore deve lanciare il dado e muovere il segnaposto pari al numero uscito sul dado nella direzione che vuole per raggiungere il gettone con il colore corrispondente al colore della scheda-Arca in proprio possesso.
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* Per muoversi, il segnaposto potrà liberamente passare sopra a qualunque gettone colorato, purché venga spostato seguendo i tracciati bianchi di congiunzione. È possibile anche passare più volte sopra gli stessi gettoni per raggiungere quello che si vuole recuperare.
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* Quando il segnaposto si ferma su un gettone con l’animale che non corrisponde al colore e alla categoria prescelta, il giocatore non lo può raccogliere e il gioco passa al concorrente successivo. Se invece si ferma sul gettone desiderato, prima di prenderlo bisogna girarlo. Se sotto si trova l’illustrazione della gabbia, si resta fermi un turno di gioco e il gettone va capovolto di nuovo.
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Se invece si trova la scritta DOmANDA, il concorrente che precede il giocatore di turno dovrà pescare dal mazzo di CARTE-DOmANDE e leggere la domanda. a) Se il giocatore risponde esattamente alla domanda (la risposta giusta è quella sottolineata), dovrà capovolgere di nuovo il gettone senza restare fermo un turno al prossimo giro. b) Se invece sbaglia, dovrà capovolgere di nuovo il gettone e restare fermo un turno, quindi passare il gioco al concorrente successivo. 14
* Se invece sotto il gettone ci dovesse essere una lettera dell’alfabeto, allora bisogna prenderlo e posizionarlo con l’animale visibile sulla propria scheda-Arca nella zona corrispondente. AnimAli del bOScO
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* Quando si raggiunge il gettone con l’illustrazione di Noè, del cibo per gli animali e del cibo per gli umani, bisogna capovolgerlo per scoprire se il colore del bordo corrisponde a quello che serve per completare la propria scheda-Arca.
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* Se corrisponde, allora bisogna tenerlo, altrimenti andrà capovolto di nuovo e si deve passare il turno al concorrente successivo. * VINCE chi per primo completa la propria scheda-Arca, salvando così i propri animali dal Diluvio Universale. 16
L’ARCA DI NOè LA STORIA
U n tempo lontano, quasi all’inizio del mondo, la terra era abitata da tanti animali e da uomini alti come alberi e forti come rocce; insomma, così grandi da essere dei veri giganti. Erano persone strane: creature enormi ma col cuore piccolo e duro come la pietra. Sapevano di essere forti e per questo pensavano di essere anche intelligenti. Ma erano più cocciuti dei somari, più litigiosi delle scimmie, più crudeli delle tigri e più fastidiosi delle mosche.
Pdiassavano il tempo ad arrabbiarsi e a litigare tra loro per un po’ di terra, per una caverna più grande, per una coscia di elefante. Insomma, trasformavano la vita in una guerra! Per loro la cosa più importante era possedere tanti denti di lupo, piume di aquila o sassi brillanti e non si fermavano mai a guardare il cielo o sentire il profumo di un fiore. I loro figli crescevano selvaggi e ognuno, uomo o donna, pensava solo a se stesso. Pensare solo per sé è 18
il sistema migliore per essere sempre senza cuore e di cattivo umore. Nessuno ringraziava mai di nulla e nessuno chiedeva scusa di niente! Ce l’avevano a morte contro tutto e tutti senza accorgersi della bellezza del mondo. Per loro tutto era brutto, forse per questo erano chiamati: Bruti! Ogni mattina si alzavano con la luna storta e se la prendevano con gli stipiti delle porte, infatti, essendo giganti ci sbattevano spesso la testa. Così la mattina, nei loro villaggi, invece del canto del gallo si sentiva: “Ahi! Miseriaccia, ho sbattuto la faccia!!!” E la sera quando andavano a dormire, a causa del buio, inciampavano su qualche gradino di pietra e svegliavano tutti urlando: “Ahi! Accidentaccio, ho sbattuto il polpaccio!” Non avevano mai sul volto un bel sorriso, ma delle smorfie come quando si prende il caffè amaro o come quando viene il mal di pancia!
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al cielo, Dio creatore, vedendoli così egoisti e cattivi, era molto triste per il loro comportamento, ma soprattutto era dispiaciuto perché non cercavano mai la sua compagnia ed erano incapaci di ascoltare la sua voce nel profondo del loro cuore. Aveva 19
inviato angeli messaggeri di pace per insegnare le parole più importanti del mondo: amore, felicità, tenerezza, amicizia, saggezza... Ma nessuno ascoltava gli angeli, anzi, cercavano di abbatterli con le frecce e le lance per fare una bella collezione di piume colorate.
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n mezzo a questi giganteschi esseri abitava anche un uomo piccolo piccolo ma con un cuore grande: un simpatico vecchietto di nome Noè. Aveva una barba bianca e a punta come quella di una capretta, due occhi svegli come quelli di un fringuello e la saggezza di un gufo. Noè non sbatteva mai contro i rami e le porte perché alzava lo sguardo al cielo, non inciampava mai sui sassi perché guardava la terra e le voleva bene. Aveva un bellissimo orto con tanti alberi da frutta: ciliegie rosse, pesche dorate, mele saporite. Di giorno lavorava nei campi, costruiva e inventava attrezzi nella sua bottega, mentre di notte non finiva mai di ammirare le stelle e ringraziare Dio per la bellez20
za del firmamento. Sua moglie ogni tanto gli diceva: “Invece di perdere tempo con le stelle sarà meglio pulire le stalle”. Ma anche la signora Noè era una brava donna e voleva bene a suo marito e ai suoi tre figli. Tra le altre cose era una cuoca straordinaria e il profumo della sua cucina arrivava al naso dei giganti che spesso le rubavano arrosti e crostate senza nemmeno restituire le pentole!
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a famiglia Noè era felice perché sentiva attorno a sé la compagnia di Dio creatore. Il problema di Noè era evitare le liti con i giganti sempre prepotenti e violenti. Non avevano ancora bastonato quel vecchietto solo perché avevano bisogno di qualche attrezzo come ascia, zappa, piccone, coltello e martello. Infatti, i giganti erano così stupidi e fannulloni da non riuscire a costruire un bel niente, mentre Noè era un falegname straordinario e un inventore geniale. 21
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l nostro buon Noè da tempo faceva strani sogni, ma anche profetici e sentiva che stava succedendo qualcosa di brutto, ma non capiva bene che cosa il destino avesse in serbo per lui.
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llora Dio mandò un angelo a cavallo di una nuvoletta bianca come la neve e morbida come la panna. Noè stava cercando di perfezionare una nuova invenzione: una specie di telo verde inchiodato a un palo per proteggersi dal sole. Il vecchio stava pensando tra sé come chiamare quella nuova invenzione. “Ombrello!” suggerì l’angelo. “Non servirà a ripararti dal sole, ma dalla pioggia!” Noè rispose: “Pioggia?! In questo deserto non piove quasi mai !” Ma l’angelo annunciò: “Verrà un grande diluvio e sulla terra pioverà così tanto che tutto sarà sommerso sotto 22
un mare d’acqua. Dio mi ha mandato ad avvertirti perché tu possa avere il tempo di costruire per te, per la tua famiglia e per tutti quelli che con te vorranno salvarsi, una grande Arca!” Noè scosse la testa. “Farò come Dio vuole, ma i giganti non mi daranno retta, anzi, mi prenderanno in giro e nessuno di loro accetterà di salire sull’Arca”.
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llora l’angelo prendendo la via dei cieli, gridò: “Se gli uomini hanno la testa più dura degli animali, gli animali avranno più intelligenza di loro. Chiamali e vedrai che arriveranno!”
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etto questo l’angelo, si avviò sopra il villaggio dei giganti per avvisarli del diluvio, ma appena lo videro cominciarono a scagliare sassi, lance e frecce per ucciderlo e strappargli le piume. Allora l’angelo fece un segno alla sua nuvoletta che scaricò su quella folla arrabbiata una grandinata d’acqua lasciandoli bagnati fradici dalla testa alle mutande! 23
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oè non perse tempo, avvisò sua moglie e i suoi figli Sem, Cam, Iafet e le loro mogli di quello che stava accadendo. Tutti si misero subito al lavoro d’amore e d’accordo . Tagliarono alberi, ne fecero travi e assi, prepararono corde, chiodi, colla, pece e cominciarono a costruire l’Arca. I giganti incuriositi chiesero al vecchio cosa stesse facendo e quando Noè li avvertì di quello che sarebbe successo, tutti si misero a ridere e lo prendevano in giro chiamandolo: L’uomo della pioggia!
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l tempo passava e il cielo diventava sempre più scuro. Anche le facce dei giganti erano sempre più scure e ogni giorno scoppiavano tra loro temporali di urla, grandinate di botte e diluvi di lamenti. Ma nessuno si rivolgeva a Dio e nessuno pensava a Noè.
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opo molto lavoro l’Arca fu pronta. A quel punto Noè prese un corno di ariete e ci soffiò dentro con tutta la sua forza. Il richiamo risuonò su tutta la pianura e dopo pochi minuti successe una cosa incredibile: a due a due, maschio e femmina, tutte le specie di animali della terra arrivarono per salire sull’Arca. C’erano tigri, leoni, bisonti, pinguini e cammelli, elefanti, pantere, 24
scoiattoli, orsi e caprioli, serpenti, ragni e camaleonti. Quando arrivarono le giraffe chiesero a Noè una stanza speciale con la finestra sul tetto e colazione alla mattina sul ponte. Noè si mise a ridere e disse: “Avrete la finestra per metter fuori la testa, in quanto alla colazione divideremo tutti lo stesso pane perché questa non è una nave da crociera ma una scialuppa di salvataggio”.
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el frattempo i giganti erano sbalorditi da tutto quel corteo ordinato di animali, ma non osarono fare nulla, tanto erano stupiti e spaventati. Pensarono solo che Noè fosse diventato matto del tutto! La sfilata di animali stava quasi finendo. Ultime arrivarono le due tartarughe e le due lumache. Alle prime gocce, Noè chiuse le porte dell’Arca. La pioggia divenne un acquazzone, poi un temporale, quindi un uragano, infine un Diluvio Universale! I giganti angosciati ripensarono alle parole di Noè, ma invece di chiedere aiuto se la presero gli uni con gli altri. Così si misero a litigare come facevano sempre e alla fine si ritrovarono tutti a scambiarsi botte sulla testa con i piedi a mollo nell’acqua! 26
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a marea travolse anche l’Arca, che però galleggiò sulle onde leggera e veloce come un guscio di noce. Piovve per quaranta giorni e quaranta notti e tutta la terra fu sommersa. Non si vedeva che acqua! Qualcuno potrebbe pensare che anche gli animali si mettessero a litigare: c’erano molti motivi per essere nemici. I lupi dovevano dormire in mezzo ai porcellini, le volpi con le galline, i leoni con gli agnelli e la fame è la bestia peggiore di tutte! Gli elefanti russavano, le iene ridevano sempre, le puzzole puzzavano, le scimmie facevano le boccacce, i pappagalli ripetevano ogni parola cento volte, le giraffe avevano il mal di mare e gli uccelli facevano i loro bisogni sulla testa di tutti! Insomma era una bella Arca di Noè!
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ppure, tra quelle creature così diverse e così selvagge, regnava una grande pace e una perfetta amicizia. 28
Incredibilmente le bestie feroci se ne stavano tranquille e si accontentavano di mangiare patate, fagioli, fave e fieno come tutti gli altri animali. Nessuno si lamentava, ma cercava di dare una mano, anzi, una zampa a chi aveva bisogno di qualcosa. Gli scoiattoli si erano portati una riserva di noccioline tutta per loro, ma dopo qualche giorno regalarono qualche nocciolina agli elefanti. I coccodrilli, con i loro dentoni, spaccavano le noci di cocco dividendole tra le scimmie. E i leoni lasciavano che i topolini si addormentassero sulla loro morbida criniera!
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oi alla fine di quel grande Diluvio Universale, si vide in cielo un bellissimo arcobaleno, che con tutti i suoi colori tracciò un segno di pace fra l’uomo e Dio creatore. Gli animali restarono a guardarlo incantati mentre il sole spuntava all’orizzonte e il vento soffiava via le ultime nuvole. 29
Noè aprì l’Arca e tutti gli animali se ne andarono verso pianure e foreste a iniziare una nuova vita. I suoi figli salutarono gli animali abbracciandoli uno a uno e accarezzando musi, groppe e orecchie. Da quel giorno nessuno sentì più parlare dei giganti prepotenti.
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oè, insieme a sua moglie, ai suoi figli con le loro mogli e nipoti e pronipoti, diede vita ad una nuova umanità. E Dio dal cielo mandò un angelo a portare un dono al vecchio patriarca. L’angelo atterrò sul ponte dell’Arca. Aveva in mano un pugno di terra e in questa terra Noè vide un piccolo seme. L’angelo, senza dir nulla, prese al volo una goccia di pioggia e la fece cadere sulla terra. Il seme, in un baleno, anzi, in un arcobaleno, mise subito un germoglio e due foglioline piccole come due mani e cominciò a crescere così velocemente da meravigliare tutti. La pianticella aveva una vitalità straordinaria. Noè ringraziò, prese quella piantina dalle mani dell’angelo e sentì la voce di Dio che diceva: “Come io ho piantato la vita sulla terra, tu pianterai questa pianta e la chiamerai Vite, poiché crescerà verdissima e veloce ad ogni primavera per dar frutto e allietare il cuore dell’uomo”. Così Noè piantò vigne di uva dolce come il miele e in onore del Dio del cielo chiamò quel frutto: Uva Paradisa! 31
L’Arca di Noè
Salva anche tu gli animali dal Diluvio
UNO STRUMENTO UTILE PER GENITORI EDUCATORI E CATECHISTI Il gioco è stato pensato per conoscere la storia di Noè, che ci suggerisce alcuni insegnamenti: una vita buona e giusta ci rende attenti alla parola di Dio e ai suoi ammonimenti, e questo permette a Noè di salvare l’umanità e il creato dalla distruzione. UN GIOCO PER TUTTI