Attraverso lo specchio

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o s r e v Attra lo o i h c c Spe



o s r e v a r tt A lo o i h c c e Sp

“

Da piccola sognavo come una principessa, ma non tutti i sogni si avverano e ora vivo e combatto come una guerriera.�



Dedicato a tutte le nostre

Me



e i r p o r p e l e r a m r o f s a r T e t r a n i i n o i z o em a i f a r g o t o f a l o d n a z z i l uti

Questo l’obiettivo del progetto “Attraverso lo specchio”, realizzato dalla fotografa Rosy Sinicropi con le studentesse del corso di“Operatore al benessere- Erogazione dei trattamenti estetici” di Enaip Borgomanero. 40 autoritratti di ragazze, tra i 14 e i 17 anni, ottenuti secondo il metodo “The Self-Portrait Experience” dell’artista Cristina Nuñez.


DUE CHIACCHIERE CON LA FOTOGRAFA

o r t n o c n i l’

«Un incontro nato per caso. Cercavo di realizzare laboratori di fotografia. Mi sono trovata a lavorare con l’adolescenza. Ne è nato un progetto intimo e intenso. Tutte ragazze. 40 adolescenti. Non credo sia stato un caso, credo che l’incontro con loro sia stato un modo per mettermi a confronto con la mia adolescenza. È come se mi avessero presa, chi con forza, chi con delicatezza, e trascinata in questa fase della vita. Alcune di loro mi hanno accompagnato prendendomi per mano e mostrandomi lati positivi e negativi, un po’ come un moderno Virgilio-donna; altre mi ci hanno scaraventato dentro con forza, in lacrime, di fronte alla realtà, quella senza i logaritmi di Matrix che danno input per vedere le cose con un aspetto più facile da affrontare.»

a z n e i r l’espe a c i f a r g foto

«Ho allestito un set fotografico, secondo la mia visione estetica e ho accolto una per volta le ragazze, cui ho chiesto di esprimere davanti alla macchina fotografica un’emozione. Le ho lasciate sole nella stanza e, una per volta, hanno premuto il bottone del telecomando. Nessuna di loro sapeva esattamente in quale momento la macchina avrebbe scattato. Il processo creativo, a cui l’esperienza apriva un percorso privilegiato per esprimersi, avrebbe colto il momento giusto, potendo così creare la foto perfetta. La loro personale opera d’arte. In pochi minuti si sono immerse, una per volta, come in una caverna, dentro il loro mondo interiore. E quello che ne è uscito è stato meraviglioso. Insieme abbiamo guardato le immagini nate in quei pochi minuti di solitudine e di immersione profonda dentro di sé, scoprendo insieme la grande molteplicità dell’essere umano e trovando in ciascuna di loro quel qualcosa di straordinario che quel giorno, in quel momento, aveva deciso di venire fuori.»


e i r o st le

«Ho visto guerriere, greche e vichinghe; madri forti e vulnerabili; dee, perfette e sbagliate. Ho visto nei loro occhi e nei loro sguardi storie e mondi a me così vicini e così lontani, ma in loro mi sono riconosciuta. Hanno avuto lo spazio per esprimersi e raccontarsi con intensità e coraggio. C’è chi ha deciso di mostrare il frutto della propria esperienza, viscerale e profonda, chi è diventata portavoce di tanti coetanei e adulti, amici e nemici, conoscenti o sconosciuti. Così come chi ha deciso di usare le parole, portando qualcosa di sé a un pubblico che è spettatore ma anche parte degli sguardi, delle parole e delle voci che si possono vedere e ascoltare, perché tutti proviamo paura, rabbia, gioia. Le storie sono le cose che ci uniscono come esseri umani e per quanto le persone che vediamo in una foto o che raccontano un’emozione a parole siano lontane da noi, quante somiglianze ci sono tra i vissuti, le storie, le vicende, i fatti e le emozioni che abbiamo vissuto nelle nostre tante vite!»

e n o i s r e l’inv i l o u r i de

«Non sono una psicologa, sono una fotografa e mi sono posta nei loro confronti come un adulto che avrebbe potuto condurle a scoprire qualcosa in più di sé attraverso un lavoro artistico. Ma i ruoli si sono magicamente ribaltati. Io ero l’adulto solo anagraficamente, perché in questa esperienza mi hanno condotto loro in un viaggio importante. Mi piacerebbe che gli adulti che vedranno queste foto scoprissero quante e quali guide abbiamo intorno a noi. È questo che mi ha colpito: sentirmi guidata in un mondo emotivo nel periodo dell’adolescenza di cui forse ho paura, che ho voluto, per qualche motivo che non capisco, dimenticare e allontanare da me. Ma come un boomerang torna sempre e questa volta si è manifestato con la forma di una guerriera. Potrei essere la loro madre ma qui abbiamo invertito i nostri ruoli. Mi sono chiesta se questo scambio di ruoli sia una condizione in cui, nella realtà, abbiamo condotto i giovani. Presi, come adulti, dal nostro narcisismo e dalla nostra vanità, e convinti di fare del bene ai nostri figli —e in generale a questa generazione— li abbiamo messi al nostro pari, privandoli di figure solide, anche nella loro fragilità, e di punti di riferimento. Non è stata una ricerca scientifica che ha dato dei risultati corretti e indiscutibili. È stata un’esperienza.»



” i e s e h c a t i v “La Pozzi a - Barbar

Stanca di aspettare che arrivasse un principe azzurro a salvarla, la principessa raccolse tutto il suo coraggio, impugnò la spada e andò dritta verso il drago per ucciderlo. «Non ho più paura di te!» Gli gridò, anche se dentro di sé tremava. Il drago la guardò negli occhi stupito e le disse: «Non c’è davvero alcun bisogno di essere violenti. Io non ti ho detto di rimanere, anzi mi sono sempre chiesto perché restassi così a lungo.» «Bene, allora» rispose la principessa, in grande imbarazzo. E non appena si allontanò dalla tana del drago realizzò che ciò che l’aveva davvero imprigionata erano le sue paure e l’attesa che qualcuno si facesse avanti per salvarla, mentre lei stessa avrebbe potuto salvarsi da sola in qualsiasi momento.




Combatto ogni giorno con la paura che niente e nessuno possa cambiare! Ma vado avanti. Vado avanti come un treno.


o tt a b m o C o n r o i g ogni



o s n i r t S i denti Per ora mi lascio uccidere dall’ansia. Stringo i denti. Io sono una donna forte. Posso farcela.




a c n a m Mi o r i p s e r il Mi viene un nodo in gola. Mi manca il respiro. La paura di non essere capita. La paura di essere giudicata. La paura di non essere all’altezza.



Devo andare via. Non so cosa mi aspetta. Devo tornare! Voglio tornare! Voglio fare quello che ho in mente per la mia vita. So che posso farlo. Ho fiducia in me.


a i c u d i f Ho in me


Tengo tutto dentro Tengo tutto dentro. Come carta che brucia e svanisce da sola.





Merito di meglio. Non voglio piangere nel bagno di nascosto o quando vado a dormire.


o t i r e M o i l g e m i d


e r a d n A i t n a v a sempre

Ho ansia e paura per il futuro. Ho ansia e paura di rimanere sola. Andare sempre avanti. A testa alta. Combattere. Sempre.





e s o c e L o g n e t e ch e m i d dentro

Alcune volte le cose che tengo dentro di me spariscono da sole, come niente fosse, come se si bruciassero da sole. E spariscono— come se nulla fosse successo.





Mi sono guardata negli occhi degli altri e mi sono chiesta: «Da dove arriva tutta questa sofferenza?» «Cos’è tutto questo dolore?» Che poi l’emozione serve a dare anima a ciò che altrimenti sarebbe un corpo vuoto.


o tt u t è ’ s Co questo dolore?





Soddisfazione è non mollare mai Paura è guardarsi dentro Gioia è stare con chi ami Felicità è essere liberi Serenità è dire ciò che pensi Disperazione è avere perso chi ami Euforia è perdere il controllo Rabbia è cadere Felicità è trovare la luce nel buio Disperazione è quando non ti ascolti Disgusto è la falsità Tristezza è non essere capito Paura è rimanere soli Tristezza è tenere duro dentro Disgusto è la realtà Rabbia è adattarsi Euforia è ciò che ami fare Serenità è stare bene Rabbia è non accettare Paura è il domani Gioia è vivere la vita

a r u c i s r e d n e r P e r e d i v è condi . i n o i z o em


CREDITS

i d o tt e g un pro i p o r c i n i S y s Ro a cura del Servizio Comunicazione di Enaip Piemonte, finanziato dalle Acli di Novara con le risorse del 5x1000, annualità 2017 e dal Comune di Briga Novarese, attraverso il Fondo Pagani della Fondazione della Comunità del Novarese.

FOTOGRAFIE & INTRODUZIONE Rosy Sinicropi IMPAGINAZIONE E GRAFICA Laura Calgaro TESTI Studentesse del corso di “Operatore al benessereErogazione dei trattamenti estetici”.



e i z a r G Chiara Barbieri e Lorena Poletti sindaco e assessore alla Cultura del Comune di Briga Novarese Matteo Miglio e la Cooperativa Vedogiovane Enaip Borgomanero la direttrice Luisa Bagna, la tutor Monica Grazioli, le insegnanti Carmela Fiorentino, Francesca Pastore, Mary Abate, Manuela Cerutti, Romina Trombetta. La fotografa Cristina NuĂąez. Le ragazze che hanno partecipato al workshop di autoritratto (con foto, testi e audio) 2A Estetiste Jasmine Barbera, Giorgia Basile ,Roberta Campiglio, Alice Cappelli, Viviana Cassano, Giorgia Castellano, Giada De Mattia, Francesca Ada Ferro, Diletta Giulio, Ginevra Iannucci, Sara Lombardo, Aurora Marceddu, Rosa Beatrice Marotta, Rossella Marotta, Sofia Maura, Silvia Morena, Nicole Manuela Posligua Naranjo, Fiqerete Shaqja, Asia Tornesi 2B Estetiste Sara Bestetti, Mirian Boeddu, Joelle Brocchi, Alice Cai, Marika Caruso, Sharon Caschili, Sofia Ceresa, Alice Costi, Greta Crepaldi, Gaia Vera Croce, Alessandria Formica, Rebecca Gallo, Nicole Novello, Silvia Palumbo, Gaia Santacroce, Alessia Trinca, Athena Trudu, Gaia Zema



Abbiamo mostrato i nostri volti come in uno specchio, anche se in realtà vanno molto oltre, mostrano ciò che non si vede all’apparenza. Devi spostarti dietro allo specchio, con il coraggio di andare dove nessuno guarda, per percepire la parte più vera di te, oppure, come Alice nel paese delle Meraviglie, puoi entrare nello specchio e scoprire un mondo nuovo, una meravigliosa te stessa.”


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