arie del volto enrico de lea

Page 1

ENRICO DE LEA Arie del volto (una sequenza da “Dall'intramata tessitura” - Smasher ed.)


(solstizio ed oltre) Nei giorni, entro cui siedo, la luce avanza e si fa pienezza di senso, di adesione alla terra, al suono suo squillante di mani, di legno, pietra e pane. Fortuna che ti incontro e me ne avvedo.

(tra mare e collina) Presto, ci sono colli da cui planare, ove lambire un mare sempre ignoto, un nastro d’ombra, un lago di lampare, rasenti a pietre, ulivi, ad un vecchio fuoco, esteso al sole, nello scricchio di sciare, limitarsi a quel velame doppio lasciato ai pomeriggi, dove pronti e molli occhi sono i paesaggi, nelle fonti.


(di notte) Visibilmente questa notte piove, al largo del cortile ch’è allagato le terre hanno altre terre da vedere ed i mari sorreggono il creato nelle placente massime, severe all’atomo o all’atollo che ora è dato: rammenta, senza avviso, quasi danza, d’un luminoso volto, in lontananza.

(un’aria, nell’aria) A notte fonda ed in attesa i platani invocano sia luce, sia risveglio, vogliono salutarti intensamente, stringerti le mani tra le mani, assieme al fiume, ad inattesi profumi, tutto uno stupore, come te, come il tuo passaggio d’ogni giorno. Infatti passi e il mondo ti saluta, e anch’io, parlando sempre una parola muta.


(per filo e per segno) Per filo e per segno te lo dico, il film del libro o della storia, del racconto o dell’avvenimento, lo rendo interessante e pure antico, ti parlo della luce del paesaggio, m’affascina ogni verbo, per intero, in questo mi diffondo ad ampio raggio. Mai che ti dica un po’ del tempo vero.

(per vie d’aria) Per catene di sguardi la giornata e la sua luce è innanzi - e arriva il tuo: rapido abbraccia, confonde e colma. Lo prendo, lo raccolgo, lo proteggo in un gesto mio – e provo a rileggerlo nella luce forte che ha emanato: nella via stretta, d’aria, a un lento passo tutto il giorno è avviato.


(a matita) Traccio dei volti sopra certe rocce, per primo il tuo e non lo disconosco, anzi lo guardo, gli parlo a volte, lo nascondo con erbe fresche e rovi, che fan brecce e il disegno e le linee del calcare si confondono nella debolezza della vista, dall’alto di questa fortezza sopra un paesaggio di radici, il mare.

(ventoso) Attraversano, i volti, un raro vento di tramontana che spesso dà la scossa alle dita - su, dimmi, il tuo volto è contento per l’aria che insiste a farsi mossa, che ti dipinge netta nella luce? che ti cuce una veste perfetta? Qui l’aria è ferma, impura come è divenuta la pianura, ed a molto di fresco e nuovo accenna il vento, specie sul tuo volto.


(all’angolo) Potresti concepire un colonnato, perché tra luci e luci appaia forse una figura che apra all’aria i volti, nel settembre inoltrato di calore. Nel suo angolo estremo si potrebbe assestare l’estremo fondamento della giornata, il passo e la vertigine. Ci passi dentro, perché fuori è chiaro, cerchi il muro, rasenti nel continuo travertino quel che permane del passaggio coperto dalle piogge. Ti tradisce una mano che svanisce.

(notturna) Se il tuo volto scompare autunnale dentro un fogliame notturno tra il prato prossimo ed il fiume, da nuovo ed impudente inquisitore voglio imputare ogni colpa alla durissima ombra delle case, a strade strette e gonfie, a distrazioni dal tempo, a bagagli avari, incongruenti e sfalsati come l’occhio. Poi la tua voce rimedia e riappari.


(notizie da una via del centro) T’informo che alle volte il mondo è nuovo. T’informo che ho saperi inusitati, su alberi e su foglie, e sui cartoni lasciati dai dormienti, e sugli spazi là intravisti all’alba. T’informo pure che dimentico e ricordo, che ho mani nascoste nelle tasche. T’informo, inoltre, che - appena ieri indifferente andavo per burrasche.

(a casa, senza i volti) Nelle case di ieri sono i volti senza la libertà del volto vivo, ci ho parlato, in silenzio, senza ascolto, ho raccolto ogni oggetto della vita. Dal lungo buio, e dietro il muro grezzo, sporgendosi di molto, il mare – oscuro.


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.