Dizionario delle tipicità lucane IL VINO BASILICATA IGT
AREA DI PRODUZIONE: Basilicata, che corrisponde all’ intero territorio amministrativo delle province di Matera e Potenza. MATERIA PRIMA: uva. Il Disciplinare del Basilicata IGT prescrive che quest’indicazione geografica tipica è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti da vigneti composti per almeno l’85% di uno dei vitigni idonei e/o in osservazione per la Regione Basilicata, con l’esclusione dei vitigni Aglianico e Montepulciano. I vitigni interessati attualmente sono: Aleatico, Ansonica, Asprinio, Barbera, Bombino bianco, Cabernet franc, Cabernet sauvignon, Calabrese, Chardonnay, Ciliegiolo, Cortese, Falanghina, Fiano, Freisa, Garganega, Greco bianco, Greco nero, Malvasia bianca di Basilicata, Malvasia nera di Basilicata, Manzoni bianco, Merlot, Moscato bianco, Müller Thurgau, Nebbiolo, Negroamaro, Negramaro precoce, Pinot bianco, Pinot grigio, Pinot nero, Primitivo, Refosco P.R., Sangiovese, Sauvignon, Syrah, Teroldego, Traminer aromatico, Trebbiano toscano, Verdeca. Le uve dei
vitigni a bacca di colore analogo, non aromatici, idonei e/o in osservazione per la regione Basilicata, possono concorrere fino a un massimo del 15%, da sole o congiuntamente, alla produzione dei vini a marchio “Basilicata IGT”. CERTIFICAZIONE: I vini che possono essere classificati con l’Indicazione Geografica Tipica (IGT) Basilicata possono essere:
rossi, anche nella tipologia frizzante e novello;
rosati, anche nella tipologia frizzante;
bianchi, anche nella tipologia frizzante.
La certificazione “IGT Basilicata” ai vini interessati è stata assegnata con Decreto Ministeriale di novembre 1995. Successive modifiche al Disciplinare dell’IGT Basilicata sono state fatte attraverso altri due Decreti Ministeriali, rispettivamente di luglio 2009, novembre 2011 e marzo 2014.
VARIETÀ VARIETÀ DI VINO ROSSO A MARCHIO “BASILICATA IGT” «BASILICATA» ROSSO Colore rosso rubino Odore complesso, fruttato Sapore armonico, tipico Titolo alcolometrico totale minimo 11,00% vol Acidità totale minima 4,5 g/l Estratto non riduttore minimo 18,0 g/l Resa delle uve massimo l’80% per tutti i tipi di vino «BASILICATA» ROSSO PASSITO Colore rosso più o meno carico tendente al granato Odore caratteristico ed intenso Sapore dolce, armonico e vellutato
Titolo alcolometrico totale minimo 14,50% vol di cui effettivo almeno 13,00 % vol Acidità totale minima 4,0 g/l Estratto non riduttore minimo 25,0 g/l Resa delle uve massimo il 50% VARIETÀ DI VINO ROSATO A MARCHIO “BASILICATA IGT” «BASILICATA» ROSATO Colore rosato cerasuolo Odore intenso, persistente Sapore tipico, caratteristico, secco Titolo alcolometrico totale minimo 11,00% vol Acidità totale minima 4,5 g/l Estratto non riduttore minimo 15,0 g/l. Resa delle uve massimo l’80% VARIETÀ DI VINO BIANCO A MARCHIO “BASILICATA IGT” «BASILICATA» BIANCO Colore giallo paglierino Odore intenso, fruttato Sapore tipico, secco, sapido Titolo alcolometrico totale minimo 10,50% vol Acidità totale minima 5,0 g/l Estratto non riduttore minimo 14,0 g/l Resa delle uve massimo l’80% «BASILICATA» BIANCO PASSITO Colore giallo tendente all’ambra a seconda dell’invecchiamento Odore intenso, fruttato Sapore caratteristico, secco, sapido Titolo alcolometrico totale minimo 13,00% vol di cui effettivo almeno 12,00 % vol Acidità totale minima 4,0 g/l Estratto non riduttore minimo 25,0 g/l Resa delle uve massimo il 50%
TIPOLOGIE DI VINO “NOVELLO” E “FRIZZANTE” A MARCHIO “BASILICATA IGT” I vini a indicazione geografica tipica «Basilicata» prodotti nella tipologia “novello” devono avere il titolo alcolometrico volumico totale minimo dell’11%, mentre quelli prodotti nella tipologia “frizzante” devono avere il titolo alcolometrico volumico totale minimo del 10,5%.
STORIA La tradizione vitivinicola in Basilicata ha origini antichissime. Le prime testimonianze a proposito risalgono agli Enotri e ai Lucani, antichi popoli che abitavano nell’Italia meridionale fin dal 1300 a.C. Secondo gli storici l’Enotria era chiamata così a causa dell’eccezionale qualità del vino prodotto in loco. Importanti cambiamenti nelle pratiche di coltura della vite furono introdotte dai Greci, che iniziarono a colonizzare l’Italia meridionale alla fine del II millennio a.C. Numerosi scritti di Plinio, Strabone, Virgilio, Marziale, nonché molti reperti di quell’epoca, hanno rivelato che una viticoltura evoluta era presente in Basilicata fin dal VII secolo a.C. L’Aglianico del Vulture è il vitigno più rinomato di questa regione, ma bisogna ricordare anche una notevole quantità di vitigni a bacca nera e bianca, che spesso erano conosciuti solo con nomi locali e per tanto tempo hanno esercitato un ruolo importante nella viticoltura regionale. Le prime notizie dettagliate e ordinate secondo un criterio scientifico sulla produzione di vini provenienti dai vitigni della Basilicata, risalgono alla “Statistica del Regno di Napoli”, disposta da Gioacchino Murat nel 1811. La prima mostra enologica si tenne nel 1887 a Potenza durante la quale furono presentati vini ottenuti da 30 diverse cultivar. Alla fine del secolo scorso, 154 denominazioni di varietà diffuse nei comuni della Basilicata erano censite. Si può dunque affermare che la Basilicata è tra le più antiche regioni d’Italia a vocazione viticola e che la regione ha una storia vitivinicola plurimillenaria, come hanno testimoniato moltissimi documenti. È da segnalare inoltre che l’economia regionale si è specializzata anche nella produzione dei vini frizzanti e grazie a questo gli operatori vitivinicoli lucani
hanno acquistato una forte notorietà. Tutto ciò dimostra la forte e solida relazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le caratteristiche peculiari del vino “Basilicata”
LAVORAZIONE La vendemmia è la parte fondamentale del processo di produzione di tutti i vini e quindi anche di quelli a indicazione geografica tipica “Basilicata”. Quest’attività si svolge nell’arco di due mesi nel periodo compreso tra agosto e settembre di ogni anno. Le diverse fasi della vendemmia sono qui elencate in ordine cronologico e descritte. -
Raccolta e pigiatura la raccolta dell’uva da vino si effettua quando gli acini raggiungono il giusto grado di maturazione. I grappoli vengono raccolti nelle ore più fresche della giornata e con forbici apposite, dopodiché si selezionano i grappoli privi di muffe e acini. I grappoli selezionati sono adagiati prima in un cesto, poi in cassette dalla capienza di massimo 20 chili ciascuna e infine in carrelli da 2 tonnellate, nei quali sono portati alla pigiatura. Nelle tecniche tradizionali i grappoli di uva raccolti sono schiacciati con i piedi, ma ora di solito nella fase della pigiatura i grappoli sono convogliati in macchine “pigiadiraspatrici”, le quali al tempo stesso separano gli acini dal raspo di ogni grappolo e li schiacciano per ottenere il mosto.
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Fermentazione il mosto che si ottiene con la pigiatura viene pompato in vasche dette “fermentatori” nelle quali avviene la fermentazione, che può essere di tre tipi: in rosso, in bianco e in rosato. La fermentazione in rosso fa rimanere il mosto in contatto con le bucce e i vinaccioli, i semi degli acini dell’uva, permettendo così la dissoluzione dei polifenoli e degli aromi e presenti in queste parti solide dando origine ai vini rossi. La fermentazione in rosato fa macerare queste parti solide nel mosto ma per un periodo relativamente breve, dalle 24 alle 36 ore; questo procedimento si solito dà origine ai vini rosati. La fermentazione in bianco invece separa subito il mosto dalle bucce e i vinaccioli dando dunque origine ai vini bianchi.
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Ultime fasi della vendemmia le operazioni successive alla fermentazione, ad esempio
quelle
della
spumantizzazione
e
dell’invecchiamento,
servono
a
caratterizzare le diverse tipologie di vino quali “spumante”, “riserva” ecc. -
Uva utilizzata nella vendemmia di norma per produrre vino rosso vengono impiegati gli acini di uva a bacca nera mentre per produrre vino bianco quelli di uva a bacca bianca. Per quanto riguarda la produzione di vino rosato, si solito si utilizza le uve a bacca nera ma a queste si può anche aggiungere le uve a bacca bianca.
PIRAMIDE UNIVERSALE DELLA DIETA MEDITERRANEA Nella Piramide Universale della Dieta Mediterranea il Basilicata IGT si colloca alla base e precisamente: nel comportamento sociale della “convivialità”, nel consumo di questo prodotto quando si passa il tempo “insieme” e nella “tradizione” che bere il vino rappresenta.
GASTRONOMIA E USI I vini a indicazione geografica tipica “Basilicata” possono accompagnare numerosi piatti della cucina lucana e non; gli abbinamenti specifici dipendono dalla diverse tipologie a cui appartengono questi vini. È consigliabile conservare i vini a marchio “Basilicata IGT” in particolare o ogni vino in generale:
In cantina o comunque al buio per evitare il calore che è generato dall’esposizione
alla luce naturale o artificiale e degrada rapidamente il vino;
A una temperatura costante per evitare modifiche organolettiche derivanti da sbalzi
di temperatura;
In un ambiente con umidità stabile intorno al 70%, in quanto in ambiente secco il
tappo di sughero della bottiglia tende a restringersi permettendo il contatto del vino con l’aria e dunque l’accelerazione del processo di ossidazione;
In ambienti ben areati per evitare la formazione di muffe;
Al riparo da odori penetranti e da vibrazioni;
In caso di lunga conservazione, in posizione orizzontale per permettere sempre il
contatto del vino col sughero che fa evitare le infiltrazioni d’aria nella bottiglia. Le condizioni ottimali di conservazione del vino comunque dipendono anche dalle caratteristiche specifiche di ogni prodotto. Nel complesso, è possibile mantenere inalterati e dunque conservare per un tempo più lungo i vini rossi rispetto a quelli bianchi e rosati e il vino in bottiglia rispetto a quello in contenitori più grandi, come ad esempio le damigiane. Infine, è consigliabile conservare i vini bianchi a temperature comprese tra 10 e 12 °C mentre quelli rossi tra 13 e 15 °C. Poiché in un ambiente chiuso la temperatura dell’aria tende ad aumentare dal pavimento al soffitto, risulta utile collocare negli scaffali più bassi gli spumanti e sopra i vini bianchi, in quelli intermedi i rosati e negli scaffali più alti i vini rossi. Il Basilicata IGT come ogni vino è adatto alla dieta vegetariana e anche a quella vegana.
SALUTE E BENESSERE Per parlare degli effetti sulla salute e delle proprietà cosmetiche di un vino come il Basilicata IGT, è necessario descrivere gli effetti sul corpo umano del vino rosso, rosato e bianco in generale, tutte varietà alle quali appartiene questo vino lucano a indicazione geografica tipica. È ben noto che un eccessivo consumo di vino – e più in generale di alcol – ha effetti negativi che possono essere anche gravi e irreversibili, in particolare sul fegato quali cirrosi epatica, epatopatia acuta e cronica, e sul sistema digerente come gastrite, malassorbimento intestinale, pancreatite. Inoltre eccedere nel consumo di vino può annullare gli stessi effetti positivi che può avere un consumo moderato di esso. Premesso ciò, se bevuto in quantità moderate – da 1 a 2 bicchieri al giorno – il vino può avere diversi effetti benefici sulla salute che sono ora descritti. EFFETTI BENEFICI SULLA SALUTE DEL VINO ROSSO Il vino rosso influisce positivamente in diversi modi sulla salute grazie principalmente alla concentrazione di resveratrolo di solito più alta che nel vino bianco. Il resveratrolo è un polifenolo presente soprattutto nella buccia degli acini dell’uva a bacca nera. I principali effetti benefici che il vino rosso ha sulla salute sono elencati qui sotto. -
Combatte il colesterolo e malattie al sistema cardiocavascolare il vino rosso attraverso il resveratrolo abbassa la produzione del colesterolo “cattivo” LDL. In questo modo, diminuisce il rischio di formazione di coaguli nei vasi sanguigni che possono generare pericolose trombosi. Più in generale, il resveratrolo può prevenire diverse malattie al sistema cardiocircolatorio quali in particolare l’infarto, l’ictus e l’arteriosclerosi. Quest’ultima può essere contrastata dall’assunzione giornaliera di quantità moderate di vino rosso anche perché in questo modo si produce ossido nitrico. Questa sostanza favorisce il rilassamento dei vasi sanguigni, che se invece perdono la capacità di rilassarsi provocano la degenerazione delle arterie e dunque l’arteriosclerosi.
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Regola la pressione arteriosa altri effetti benefici del vino rosso sulle arterie sono dovuti al fatto che mentre il consumo eccessivo di alcol genera ipertensione, bere intorno ai 250 ml di vino rosso al giorno viceversa può rivelarsi utile per chi è affetto da questa malattia in quanto ha la capacità di ridurre la pressione delle arterie dopo i pasti.
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È ricco di antiossidanti e combatte i radicali liberi nel vino rosso relativamente alta la presenza di antiossidanti, tra i quali anche il resveratrolo stesso. Grazie a ciò, bere vino rosso in quantità medio – basse ha il vantaggio di ostacolare i radicali liberi, i quali producono danni anche gravi per il corpo umano, come in particolare favorire il tumore e l’invecchiamento delle cellule.
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È in grado di prevenire l’indebolimento cerebrale diversi esperimenti scientifici hanno rivelato che l’assunzione di dosi moderate di vino rosso grazie in particolare alla presenza di zinco e di resveratrolo può influire positivamente sulla memoria nonché prevenire lo sviluppo di malattie neurodegenerative.
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Favorisce l’equilibrio della flora batterica intestinale se da un lato l’assunzione moderata di vino rosso ostacola lo sviluppo di batteri come quelli precedentemente menzionati, dall’altro favorisce quello di batteri probiotici che riequilibrano la flora intestinale.
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Esercita un’azione antibatterica a partire da fine Ottocento numerosi esperimenti scientifici hanno dimostrato che gli antociani, polifenoli fortemente presenti nella buccia delle uve a bacca nera e dunque anche nel vino rosso, hanno la proprietà di attaccare i batteri combinandosi con le proteine batteriche e ostacolando la loro riproduzione.
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Esercita un’azione antivirale in un esperimento del 1977 alcuni medici del Canada hanno messo a contatto il virus della poliomelite e del vino rosso, riscontrando delle reazioni biochimiche tra di esse dopo sole 4 ore che ha rivelato una forte azione antivirale del vino rosso, attribuibile secondo questi specialisti alla presenza dei tannini.
EFFETTI BENEFICI SULLA SALUTE DEL VINO BIANCO Consumare uno o due bicchieri al giorno di vino bianco può avere effetti positivi sul cuore, sui vasi sanguigni e anche sui reni. Ciò è stato recentemente dimostrato da alcune ricerche scientifiche coordinate da Alberto Bertelli dell’Università Statale di Milano. Tali sperimentazioni hanno rivelato che un acido fenolico presente nel vino bianco, l’acido caffeico, è in grado dimettere a disposizione dell’organismo maggiori quantità di ossido nitrico, generando così effetti cardioprotettivi e nefroprotettivi. I vantaggi dell’ossido nitrico su sistema cardiocircolatorio e reni erano già stati scoperti da Louis Ignarro, vincitore del premio Nobel per la Medicina nel 1998 proprio per questa scoperta. Un altro effetto positivo dell’acido caffeico è stato dimostrato da uno studio scientifico condotto dal Dipartimento di Anatomia dell’Università di Milano e da quello di Neuroscienze dell’Università di Pisa. Secondo questo studio scientifico, l’acido caffeico e il tirosolo, altra sostanza presente nel vino bianco, riescono a diminuire segnali cellulari infiammatori che causano malattie come l’artrite reumatoide e l’osteoporosi. Il vino bianco esercita una forte azione antibatterica grazie al lavoro dei leucoantociani, appartenenti alla famiglia dei polifenoli. Inoltre, bevendo vino bianco è possibile prevenire l’indebolimento cerebrale probabilmente grazie alla presenza di zinco. Ad esempio, uno studio condotto nel 1997 su oltre 3700 soggetti di oltre 65 anni ha dimostrato che il vino bianco previene il morbo di Alzheimer o lo attenua in misura dell’80%. EFFETTI BENEFICI SULLA SALUTE DEL VINO ROSATO Un consumo moderato dell’alcol presente nel vino rosato permette di diluire il sangue e diminuire la quantità del colesterolo “cattivo” LDL. Ciò rende possibile ridurre il rischio di infarto, ictus o di malattie del sistema cardiovascolare. Quest’effetto positivo del vino rosato è da attribuire principalmente all’azione esercitata dai polifenoli presenti dentro di esso. Il vino rosato ha un potere antinfiammatorio grazie a diversi composti chimici presenti dentro di esso. In questo modo è possibile diminuire ad esempio il rischio di artrite reumatoide. Fin qui risulta evidente che gli effetti sulla salute delle diverse varietà di vino rosso, bianco e rosato sono simili tra di loro. Una caratteristica che invece sembra essere peculiare dei vini rosati è quella di agire da calmante naturale rallentando i battiti cardiaci generando dunque
sensazioni rilassanti, grazie ad un’azione psicologica combinata di alcol e colore sul cervello.
COSMECEUTICA Il vino può far valere sue importanti proprietà cosmetiche sia se è bevuto – sempre in quantità moderate – che se è applicato su viso e corpo da solo o come componente base di altri prodotti. I diversi vini rossi, rosati e bianchi hanno diverse composizioni chimiche, ma sono tutti caratterizzati da polifenoli, i quali non sono altro che antiossidanti naturali presenti nelle piante. Questi antiossidanti hanno la capacità di contrastare l’invecchiamento delle cellule. La pelle perde la sua consistenza e in essa compaiono macchie e rughe quando le sue cellule invecchiano. È per questo che bere ogni giorno uno o due bicchieri di vino come ad esempio il Basilicata IGT può avere effetti benefici anche sulla pelle. Per quanto riguarda l’utilizzo di prodotti per viso e corpo a base di vino, questa è una tipologia di cura cosmetica sviluppata in Francia e negli Stati Uniti ed ora diffusa in tutto il mondo. In particolare, numerosi centri benessere e strutture turistiche in Europa e in America effettuano trattamenti estetici di vinoterapia. Una vinoterapia a base di vino rosso dovrebbe aiutare la circolazione, mentre a base di vino bianco rendere la pelle più luminosa. I sostenitori della vinoterapia ritengono che impiegare vino puro o prodotti a base di esso su viso e corpo ringiovaniscono la pelle, la idratano, aiutano ad eliminare le sue cellule morte e favoriscono una sua maggiore tonicità e consistenza.
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SERVIZI E REPORTAGE Servizio di “LaNuovaTv Basilicata” sull’evento di degustazioni di vini lucani “Vino sotto le stelle” a Viggiano: https://www.youtube.com/watch?v=gljLHZoOdxo (consultato il 2 agosto 2016) Servizio di “TRM network” sul salone “Basilicata food & wine” a Tito Scalo: http://www.trmtv.it/home/attualita/2009_11_13/4064.html. (consultato il 1 agosto 2016) Servizio su “L’Autentica”, vino bianco dolce e passito della categoria “Basilicata IGT”: https://www.youtube.com/watch?v=XTA8t1KyCBM (consultato il 2 agosto 2016) Vini, oli e formaggi della Basilicata a “Buongiorno Regione”: https://www.youtube.com/watch?v=M5gDbt2jq3k (consultato il 2 agosto 2016)