Textos italiano curso 2009-2010

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E.O.I. ALBACETE

DEPARTAMENTO DE ITALIANO

CURSO 2009-2010

ESCUELA OFICIAL DE IDIOMAS DE ALBACETE TEXTOS ALUMNOS ITALIANO

1. Su e giù per l'Italia: IL MIO INCONTRO CON L’ITALIA................................................................. 2 L’AREA GEOGRAFICA PIÙ BELLA D’ITALIA: IL LAGO DI COMO ..................... 3 UNA VISITA A ROMA .................................................................................. 4 ROMA......................................................................................................... 5 BENVENUTI A ROMA!................................................................................. 6 SIENA ......................................................................................................... 7

2. Libri... che passione!: IO NON HO PAURA, di Niccolò Ammaniti ................................................... 8 UN POSTO NEL MONDO, di Fabio Volo..................................................... 10 CASTELLI DI RABBIA, d’Alessandro Baricco ............................................... 11

3. Ciak, si gira!: SCUSA MA TI CHIAMO AMORE................................................................. 13 IL POSTINO (E PABLO NERUDA)................................................................ 14

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IL MIO INCONTRO CON L’ITALIA

Mi chiamo Eva Martínez e sono laureata in Giurisprudenza. Attualmente studio l’italiano alla Scuola di Lingue di Albacete. Certamente il mio rapporto con il bel Paese è nato sei anni fa, quando mi sono trasferita in Italia per un anno, per fare l’Erasmus. Ed è stato lì, a Ferrara, che ho sperimentato in prima persona cosa significa avvicinarsi ad un Paese come l’Italia. Quest’esperienza mi ha fatto conoscere la sua ricchezza culturale, la bellezza dei suoi paesaggi e delle sue città, le persone, la geografia, la gastronomia... ma innanzitutto il piacere della musicalità dell’italiano: un buon motivo per mettermi a studiare questa lingua. L’Italia è il Paese con più bellezze maschili e femminili, anche con più stile. I ragazzi indossano abiti di tendenza, mostrano corpi forti e abbronzanti e portano occhiali da sole. Si possono anche vedere delle ragazze snelle dalla pelle abbronzata e vestite sempre alla moda, con alti tacchi a spillo. Agli italiani si sono riconosciuti molti pregi: creatività, simpatia, buongusto... ed altrettanti difetti: disorganizzazione e scarsa affidabilità. Secondo me, l’incontro con una cultura diversa in un Paese come l’Italia porta al desiderio di conoscere di più la lingua italiana. Oggigiorno mi piacerebbe poter parlare, leggere e scrivere meglio, ma sono molto contenta dei miei progressi e della amicizia con “i miei compagni di viaggio”, i quali sono riusciti a contagiarmi la loro passione per la lingua italiana.

Eva Martínez Pérez – 2º Intermedio

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L’AREA GEOGRAFICA PIÙ BELLA D’ITALIA: IL LAGO DI COMO

Questo lago si trova nella regione Lombardia, in territori di comuni appartenenti alle province di Como e Lecco. Ha una superficie di 145,9 kmq. e una profondità massima di 410 m., la maggiore tra i laghi europei - questo lo diceva spesso mio nonno e aveva ragione! È molto caratteristico con la sua forma di “Y” rovesciata ed è interamente circondato dalle montagne. Su questo lago si può navigare. È anche un lago ricchissimo di pesci e sulle sue rive c’è molta vegetazione di tipo mediterraneo (ulivi, limoni, ecc.); lungo la costa ci sono querce, castagni e pini di montagna. Sebbene sia pieno di pesci, in questo lago la figura del pescatore professionista è praticamente scomparsa. Il pesce viene servito frequentemente nei ristoranti. Vicino al lago si trovano altre bellezze storiche, perché nel lago di Como ci sono tanti piccoli paesi molto belli. Possiamo trovare, per esempio, a Cernobbio –per me il più bello- tante ville signorili. Però Bellaggio è la località più famosa, anche con grandi ville e una tipica scalinata piena di negozi. Il lago di Como è una meta turistica molto frequentata e la consiglio a tutti voi!

María Eugenia Paz – 1º Intermedio

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UNA VISITA A ROMA

Se vogliamo andare a Roma bisogna farsi un’idea generale della città. Una grande città come Roma, ricca di storia, di monumenti antichi, offre tantissime cose da vedere che non è facile decidere dove andare. Resta solo l’imbarazzo della scelta. Forse, per prima cosa, dobbiamo comprare una piantina della città e informarci sui mezzi di trasporto, sui ristoranti... e fare così non è una sciocchezza. Da non perdere sono i monumenti famosi. Il Colosseo è diventato quasi un simbolo dell’eternità dell’urbe. Tutta la parte antica della città è un vero e proprio monumento. La Fontana di Trevi non è così grande come sembra quando la vediamo nei film. In ogni caso, è una fontana bellissima, e soprattutto molto famosa. Le piazze di Roma sono monumentali, con quelle figure barocche piene di immaginazione, fantasia... Un capolavoro come la Pietà lo si può solo vedere se andiamo al Vaticano. Infatti, la Basilica di San Pietro è un altro monumento fondamentale. I Musei Vaticani, se abbiamo il tempo, sono qualcosa di straordinario. Le chiese famose, come Santa Maria la Maggiore, hanno dei dipinti meravigliosi. Insomma, è tutto un insieme di arte, bellezza e storia. E, se si ha qualche giorno in più, si può passeggiare per la città, mangiare in una trattoria, scoprire qualche angolo carino... Ci si può anche fermare davanti alle vetrine, dove si mostrano dei capi d’abbigliamento bellissimi, ma troppo costosi. Roma, come Londra o Parigi, ha dei ponti pieni di storia e di bellezza. Sono dei veri e propri protagonisti silenziosi della vita della città. Ma per vedere tante cose penso sia meglio andarci più di una volta, così non si finirà così stanchi e senza soldi. E si potrà serbare un bel ricordo, ma soprattutto la voglia di ritornarci. Roma ci aspetta sempre!

Mª Ángeles González González – 2º Intermedio

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ROMA

Innanzitutto devo dire che non è stato facile per me scegliere la città italiana sulla quale volevo scrivere. Ma, alla fine, ho scelto Roma, la città eterna. Dicono che “non basta una vita per conoscerla”. Roma è bella, romantica, seducente, indimenticabile. È una città ricca di simboli, effigie, arte, belle chiese... Passeggiare per Roma è come camminare attraverso un museo, dove possiamo trovare capolavori di Michelangelo, Raffaello, Tiziano, Bernini... È un vero e proprio piacere per gli occhi. Inoltre, ad ogni passo troviamo una bella piazza. Ce ne sono tantissime: Piazza Navona, Piazza di Spagna, con la famosa scalinata della Trinità dei Monti, Piazza del Popolo, Piazza Santa Maria in Trastevere... Che ne dite di visitare il Trastevere? Camminando per le sue strade, si trovano tanti bei palazzi come il Quirinale, il palazzo Farnese... e tante fontane, tra cui la più bella è la Fontana di Trevi. Chi non ha visto il film di Federico Fellini “La dolce vita”, con Marcello Mastroianni e Anita Ekberg? Sono tanti i motivi per visitare Roma. E ci sono anche tanti modi di farlo. Io vi consiglio di camminare e camminare, in modo tale da perdervi tra le sue strade. Venite a fare un giro con me? Vi dirò come trascorrere una giornata indimenticabile in questa meravigliosa città. Per cominciare, andremo a visitare la città del Vaticano, il più piccolo Stato libero del mondo. La Città del Vaticano si trova all’interno di Roma e conserva i vantaggi di essere un Paese autonomo, come avere le proprie leggi e istituzioni pubbliche. Luogo principale della Città del Vaticano è Piazza San Pietro, con la bellissima basilica. Non dimenticate i musei Vaticani, il Palazzo del Governatore, i giardini Vaticani e la famosissima Capella Sistina, con i suoi affreschi di Michelangelo. Dopo pranzo, faremo visiteremo il Foro Romano e il Colosseo. E per finire la giornata andremo al Trastevere, uno dei quartieri più vivi e caratteristici della città, dove si possono trovare ristoranti tipici romani come “La Parolaccia”, pizzerie, cinema e mercati. Dunque, finiremo il nostro percorso alla Parolaccia e dopo cena ritorneremo all’albergo stanchi ma felici, con tanta voglia di continuare il giorno dopo il nostro giro per la città di Roma. Llanos Librán Sáinz de Baranda – 2º Intermedio

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BENVENUTI A ROMA!

Benvenuti a Roma, la città che vanta un primato straordinario, quello di avere la più vasta area archeologica, riconosciuta dall’UNESCO come Patrimonio dell’umanità: il proprio centro storico. Ma Roma non è soltanto un immenso museo a cielo aperto, è molto altro. Ci sono concerti, mostre, gallerie, mercati... E tutto questo fa della capitale una città magica e ospitale tutti i mesi dell’anno. Il Carnevale Romano: L’origine del Carnevale Romano si può far risalire ai riti dell’antica Roma in onore di Saturno, quando ogni sorta di trasgressione era concessa al popolo. La chiesa cattolica ha sempre permesso la celebrazione del Carnevale, soprattutto con il Papa Paolo II (Pietro Barbo). Nel setteottocento, il Carnevale Romano divenne famoso a livello internazionale per la sua bellezza e per la grande partecipazione popolare. Ci venivano anche i più grandi artisti dell’epoca, come Stendhal, Goethe, Dickens. Etimologicamente la parola “carnevale” deriva dal latino ‘carnem levare’, perché anticamente indicava il banchetto di abolizione della carne che si teneva subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. Oggi è per lo più una festa riservata ai bambini con molte attività a loro dedicate e la città viene animata da spettacoli, sfilate e feste in maschera per tutti.

Mª Purificación Trigueros Molina – 1º Intermedio

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SIENA

Siena, la città del Palio: una piazza affollata, cavalli che cavalcano tra la gente, bandiere di colori e vestiti medievali. Questa era l’informazione che avevo di questo luogo prima di andarci in un viaggio d’estate per la Toscana. Prima di partire per l’Italia ero impaziente e curioso di vedere la famosa torre di Pisa o la meravigliosa città di Firenze, ma non potevo immaginare che Siena mi sarebbe piaciuta ancora di più. Dopo aver passato due giorni a Pisa, ho guidato fino a Siena una macchina noleggiata, e così le prime cose che ho visto sono state gli edifici moderni, che sono identici in tutte le città. L’hotel era abbastanza vicino al centro storico, e qui lo stile architettonico non era tanto normale quanto in periferia. Ho lasciato la valigia nell’hotel e mi sono messo a camminare verso il centro per le vecchie strade pedonali, dove gli edifici non erano semplici edifici, ma bellissimi palazzi, e dove la luce del sole appena poteva penetrare. Siena mi si presentava così come un’altra città medievale. Nonostante ciò, la cosa migliore non era ancora arrivata. Dopo alcuni metri di passeggiata su una strada un po’ più ampia, ho svoltato verso un piccolo arco a destra, attraverso il quale la luce entrava nella strada e che mi portava in uno dei luoghi più belli che abbia mai visto, la Piazza del Palio, grande e colorita, e con la sua forma di gonna sotto il campanile che domina l’immagine. Non potevo immaginare questo misto di vastità e strettezza, e la sorpresa ha lasciato il segno nel mio ricordo.

Emeterio Resta Serra 1º Intermedio

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IO NON HO PAURA, di Niccolò Ammaniti

La storia è ambientata ad Acqua Traverse, un piccolo villaggio italiano, nella soffocante estate dell´anno 1979. La Scuola Elementare è finita ed i bambini giocano tutti i giorni nei campi di grano o restano annoiati nella piazzetta principale. Il narratore di questa storia, e protagonista principale, è un ragazzino chiamato Michele Amitrano, un bambino di nove anni che abita con i suoi genitori, Anna e Pino, e la sua piccola sorella Maria. Il suo tempo trascorre tra amici, giochi, biciclette, gare a ostacoli e qualche volta deve compiere le sfide proposte. Un pomeriggio, Michele ed i suoi amici avevano deciso di esplorare una vecchia casa abbandonata. – Questa avventura origina tra gli amici una sfida per Michele.- Lui, da solo, in questa casa, la cui apparenza incuteva paura, trovò per terra una strana fossa occulta da una lacerata coperta di plastica. Fu subito preso dalla curiosità, nonostante avesse visto che sotto la coperta c´era qualcosa di strano, una visione orribile. All´interno della la fossa c´era un bambino, un ragazzino più o meno come lui, ma troppo magro, sporco e quasi nudo. Michele aveva deciso di mantenere questo segreto, di non dirlo a nessuno, neanche alla sua famiglia. Per Michele era molto difficile trovare il motivo per il quale un bambino sarebbe potuto restare in un posto sìmile. Così, ogni giorno, Michele faceva il stesso tragitto per portare al suo nuovo amico tutto quello che di nascosto poteva ‘rubare’ dalla cucina di sua madre. Poco a poco, tra di loro nacque una amicizia. Michele gli domandava il suo nome (Filippo Carducci), la sua età, dove abitava, come era la sua casa, la sua città, cosa conosceva e studiava, come era la sua scuola e se aveva degli amici; allo stesso modo, lui gli raccontava come era la sua vita in campagna. Una sera arrivarono alla casa di Michele, strani colleghi di suo padre. Quella notte stessa, scoprì che tutta quella gente insieme ai suoi genitori erano i responsabili del rapimento di Filippo. Avevano sequestrato il suo amico e estorcevano denaro alla famiglia di Filippo. Dopo un tempo Michele ascoltò l´intenzione degli adulti d´ammazzare il ragazzino. Spaventato da questa notizia, il bambino decise di andare a liberare il suo amico. In 8


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piena notte Michele arrivò al nuovo posto dove era nascosto Filippo, un luogo scosceso fra le rocce. Il padre di Michele furioso con gli altri coleghi, aveva preso un arma e camminò fino al nascondiglio dove avevano spostato a Filippo. Nel buio il padre di Michelle, che non sapeva che suo figlio fosse con Filippo, sparò al bambino, ma si sbagliò e in realtà ferì suo figlio, Michele. A mio avviso, il finale di questa storia collega il coraggio di un bambino, la protezione dell´amicizia e in fine il potere di una promessa.

Marian Oliver Álvarez – 2º Intermedio

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UN POSTO NEL MONDO, di Fabio Volo

L’idea ricorrente è la ricerca della propria felicità, dell’altra metà e di noi stessi. L’autore vuole trasmettere che non dobbiamo accontentarci di una vita che non è piena. Bisogna essere coraggiosi e cambiare la nostra vita, anche se la paura ci blocca, se non siamo felici. Se non vogliamo bene a noi stessi, se non ci amiamo, se non troviamo “la nostra strada” non siamo in grado nemmeno di dare la felicità agli altri. Un giorno Federico, stufo di fare sempre le stesse cose, decide di viaggiare, di vedere il mondo, e scopre subito che se siamo veramente decisi a trovare la nostra strada, le cose cominciano ad accadere, appaiono davanti a noi, sebbene all’inizio ci sembrino strane e perfino ci spaventino. La cosa importante è veramente sconfiggere la paura; poi ci aspettano tantissimi aspetti di noi stessi che non conosciamo, che sono nascosti dentro di noi. Così Federico si “innamora” di se stesso e diventa anche capace di amare realmente e pienamente un’altra persona, Sophie, ma tenendo anche la sua indipendenza. Il rapporto tra Michele e Federico è quello di due veri amici. Federico parte prima alla ricerca della sua felicità ma nonn dimentica mai il suo migliore amico, anzi, cerca sempre di aprirgli gli occhi e di aiutarlo a fare come ha fatto lui. Ed è evidente quanto sia profonda la loro amicizia quando, dopo la morte di Fede, Michele dice che Fede è, e sarà sempre, dentro di lui, perché gli ha dato la vita, una seconda vita. Lo ha aiutato a scoprire l’altra metà di sé. Michele è meno coraggioso di Federico perché per lui l’esperienza della morte di sua madre lo ha sempre fermato. L’idea di “cambiamento” gli fa paura finché il suo amico non gli dà una spinta. In ogni caso, con le ragazze ha successo ma se ne stanca poco dopo aver cominciato un rapporto con loro. Comunque non è nemmeno soddisfatto della sua vita. Come a Federico, gli manca qualcosa. Federico, invece, conta da sempre sul sostegno di suo padre per fare qualsiasi cosa. È divertente, più sicuro di sé, interessante. Senza dubbio consiglierei la lettura di questo libro perché mi sembra una meravigliosa combinazione di serietà e umorismo, di cose profonde e di cose quotidiane. E soprattutto ci dà un consiglio per la nostra vita e ci presenta un bell’esempio di amicizia; proprio tutto quello che dovremmo cercare ed avere nella nostra vita. A. Tomás García de los Salmones – 1º Avanzato

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CASTELLI DI RABBIA, d’Alessandro Baricco

Questo libro scritto da Alessandro Baricco, famoso scrittore italiano, e pubblicato nel 1991, fa una bella descrizione d´una piccola città inventata del centro di Europa, durante la generazione del 1800, chiamata Quinnipak. Il libro è composto di sette capitoli. L´autore frammescola il panorama industriale di quest´epoca assieme alle storie con diversi personaggi, sebbene all´inizio siano indipendenti fra di loro, man mano che la trama va avanti, tutti finiscono con uno stesso finale. La storia principal ha questi personaggi: Dan Rail, Signore della città, magnate di una importante industria di cristallo, mondialmente riconosciuta per la delicatezza e bellezza dei suoi prodotti. Questo curioso personaggio viaggia continuamente alla ricerca di nuovi progetti. In questa occasione vuole sviluppare un importante progetto; costruire un binario fino a un imponente Palazzo da Cristallo, sebbene quest´idea l´obbliga ad allontanarsi dalla sua amata moglie. Alessandro Baricco

Jun Rail, moglie di Dan Rail, donna di una straordinaria bellezza e ammirata da tutti. Mormy, figlio illegittimo del Signor Dan Rail, un piccolo bambino nato da una relazione con un´altra donna di colore durante uno dei suoi viaggi. Mormy è un personaggio molto importante della storia principale tra Dan e Jun Rail, specialmente, quando lui arriva a Quinnipak con l´intenzione di rimanere con suo padre ed abitare con lui e Jun Rail. Questo ragazzino è diverso dagli altri bambini della città, ha un carattere molto riservato, praticamente non parla con nessuno e soltanto gli piace osservare tutti i cittadini. Altri personaggi che intervengono in questo libro sono: Pekish, strano musicista, inventore del ‘Umanònofo’, strumento musicale per cercare una nota musicale inesistente. La vedova Abegg e il suo figlioccio chiamato Pehnt, scrittore giovane che cerca il suo destino attraverso l´intaglio di una vecchia giacca d´uomo.

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Hector Horeau, celebre architetto ossessionato con il vetro. Hector Horeau lavorerà insieme a Dann Rail nella costruzione di un palazzo tutto fatto di cristallo, conosciuto come il ‘ Crystal Palace’. A mio avviso, la lettura di questo libro è stata difficile, poiché i capitoli non erano legati l´uno con l´altro, l´autore alterna delle storie e presentazioni dei personaggi, mescolando dei tempi (futuro, passato e presente); alcuni capitoli erano una dettagliata descrizione della macchina di treno e la sua funzione ma senza indagare sui protagonisti neanche sulla trama, per questi motivi mi è stato complicato scoprire e seguire l´argomento principale e le storie dei suoi personaggi. Nonostante ciò, credo che l´autore racconti a proposito dei desideri e delle fantasie delle persone, della maturità personale ed emotiva, e infine dell´accettazione dei propri destini.

Marian Oliver Álvarez - 2º Intermedio

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SCUSA MA TI CHIAMO AMORE Questo film è arrivato al cinema lo scorso 30 aprile e rappresenta l´adattamento cinematografico del famoso Best-Seller di Federico Moccia “Scusa ma ti chiamo amore”. Durante cento minuti questa commedia romantica mette in scena una moderna percezione dei rapporti sentimentali delle persone adulte, dei giovani ed inoltre dell` amore. La trama è semplice; un attraente ragazzo (Alessandro Belli) si è lasciato con Elena, la sua fidanzata da molto tempo, quindi deve iniziare una nuova vita senza di lei. I giorni trascorrono tra il suo lavoro come pubblicitario di un’importante azienda, gli amici e i loro consigli e indubbiamente la solitudine del suo appartamento. Ma, tutto cambia il giorno in cui Alex ha uno sfortunato incontro con una bella ragazzina, Nikki, un’adolescente di diciassette anni, allegra e molto divertente, che vive il tempo al massimo e crede nell´amore a prima vista. Da questo momento in poi, il loro futuro diventerà completamente diverso. Il film racconta questa “pazzia di amore” tra Alex, trentasettenne, responsabile e con una vita in ordine e Nikki, studentessa dell´ultimo anno del Liceo Classico che abita con i suoi genitori. Ci mette di fronte alla difficoltà di iniziare una relazione sentimentale dopo la rottura di un fidanzamento, nonostante la differenza d´età, d´opinione e l´influenza degli amici; l´accettazione dei genitori, i pregiudizi sociali, la diversa visione del mondo e dell´amore. Inoltre presenta la scelta di cambiare la mentalità sulla vita e riavere l´entusiasmo e l’ottimismo necessari per fare cose di pari passo con i tempi, cose che avevano messo da parte o avevano sostituito per lo stress, una eccessiva responsabilità sul lavoro e anche la voglia di controllare praticamente tutto quello che succedeva intorno a loro. Insomma, “Scusa ma ti chiamo amore”, è un film piacevole, dove si può vedere l´espressione dell´amore dei ‘cittadini italiani’ e una visione ottimista dei diversi tipi di rapporti sentimentali tra gli adulti e tra i giovani, tutto sempre con un bel sorriso.

Marian Oliver Álvarez – 2º Intermedio 13


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IL POSTINO (E PABLO NERUDA)

Nel 1994, il regista Michael Radford girò Il Postino (e Pablo Neruda) con soggetto di lui stesso e secondo la libera interpretazione dell’opera letteraria di Antonio Skármeta, scrittore cileno ben noto tra di noi dopo aver ottenuto il Premio Planeta qualche anno fa. L’elenco di attori è stato molto ben disegnato, con l’attore francese Philippe Noiret nel ruolo del poeta, ma soprattutto l’interpretazione di Massimo Troisi come il Postino. Un personaggio delicato, tenero, sensibile, che in un modo pacifico si ribella contro il suo destino: essere pescatore nell’isola dove abita, un’isola bella, nascosta, quasi pura, dove gli abitanti hanno ancora bisogno del battello-cisterna per il loro approvvigionamento d’acqua. La storia, non reale, racconta l’esilio che Pablo Neruda con sua moglie Matilde soffrono negli anni cinquanta per motivi politici. Lo stato italiano accetta il soggiorno del poeta in Italia, fissando la sua residenza nell’isola del nostro postino. Dato che il poeta riceverà posta da tutti i paesi del mondo, anche telegrammi e pacchi, l’ufficio postale è costretto a cercare un postino per coprire questo servizio. Con una musica di chiara influenza argentina, in particolare si ascolta la voce del cantante Carlos Gardel, il regista comincia a raccontare la storia in un modo lentissimo ma senza perdere mai la cadenza e il ritmo. Il rapporto tra i due personaggi diventa con il tempo simile a quello tra un insegnante ed il suo allievo. Il postino diventerà poeta come Pablo Neruda, e anche comunista.

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Per completare la storia, ci mancava l’amore e, come no, ci mancava la Beatrice (interpretata da Maria Grazia Cucinotta). Un’altra volta, in un batter d’occhio, il regista torna alla letteratura: Beatrice, l’amore, il Dante, i poeti... Il postino e il poeta diventano amici per tutta la vita; il postino è ormai riuscito a diventare poeta, ha trovato l’indipendenza morale attraverso la letteratura, più precisamente attraverso la poesia, e la lotta politica. E muore in un modo tragico mentre faceva un discorso politico davanti a migliaia di manifestanti. Purtroppo la realtà supera sempre la finzione e il grandissimo attore Massimo Troisi morì per problemi cardiopatici nello stesso anno in cui aveva interpretato sicuramente il ruolo della sua vita. Un film bellissimo che tutti dovrebbero guardare!!! Andrés García Ferrer – 2º Intermedio

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