il Giornale delle Assicurazioni Gennaio/Febbraio 2017

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ssicurazioni A giornale delle

GIORNALE DELLE ASSICURAZIONI - MENSILE - ANNO 35 - Poste Italiane SpA - Sped. in A.P. D.L. 353/03 art. 1 comma 1, DCB Verona

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gennaio-febbraio 2017 e 5

In un momento di grandi cambiamenti il mondo assicurativo è chiamato ad affrontare scelte strategiche importanti che muteranno assetti e pesi delle compagnie e riconfigureranno il business, passando dalla antifrode, ai nuovi network di servizi alla insurance technology

Marco Contini

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«Vision strategica, velocità e tecnologia: ecco l’insurance 3.0» Hi Tech

Quando per acquistare una polizza basta uno smartphone


Cerchiamo proprio te Nell’ambito del processo di reclutamento mirato all’ampliamento della rete distributiva, Assicuratrice Milanese cerca nuovi Collaboratori su tutto il territorio nazionale. Assicuratrice Milanese si è da tempo affermata come Compagnia primaria nel mercato della medmal dei medici e professionisti in generale, avendo creato prodotti innovativi e ben strutturati, un back office dinamico frutto di un importante patrimonio e dell’apporto dei principali gruppi assicurativi mondiali. L’attenzione di Assicuratrice Milanese al comparto sanitario è rivolta anche al segmento delle Strutture Sanitarie Private, con coperture assicurative decisamente innovative e globali. Nell’ottica di un lavoro sinergico tra Compagnia e Rete Agenziale è nata MILANESE ACADEMY per offrire il necessario supporto alla rete distributiva: formazione professionale in aula continua: metodi di selezione per l’ampliamento della rete di vendita dell’agenzia, comunicazione innovativa per la vendita, acquisizione nuova clientela, sviluppo portafoglio, profiling del rischio clinico, aree tecnico giuridiche, fidelizzazione della clientela; formazione sul campo, incontri con il Cliente (Ospedale, Clinica, Ambulatorio, Studio professionale, etc.) con il supporto operativo del management di Milanese Academy. per fissare un colloquio marketing@milaneseacademy.it o tel. 3429569730 per fissare un colloquio marketing@milaneseacademy.it o tel. 3429569730


Editoriale

Intesa-Generali, tra luci e ombre Marco Traverso, Direttore responsabile Rosaria Ravasio, Direttore editoriale

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i dice che, una volta che si capì che l'Asse aveva perso la guerra e che Trieste sarebbe presto passata di mano, il management di una nota compagnia triestina fece predisporre quattro bandiere: una inglese, una jugoslava, una sovietica e una americana. Con la rigida consegna di issare il drappo della potenza che avrebbe preso la città. Non sappiamo se questa leggenda abbia davvero fondamenti di realtà. Ma, se fosse trasposta ai giorni nostri, le bandiere da approntare sarebbero quella francese di Axa e quella di Intesa Sanpaolo (la Croce di San Giorgio milanese o il drapó piemontese, scegliete voi). Scherzi a parte, il risiko intorno al Leone di Trieste è stato il vero protagonista dell'inverno assicurativo. Prima sono stati rilanciati gli echi di un interessamento di Axa, già risuonati nel corso dell'estate. Poi è saltato fuori il piano di Intesa Sanpaolo, osteggiato da altri soci forti del gruppo triestino (Unicredit e Mediobanca in primis). Il Panzer Plan di Cà de Sass ha letteralmente spaccato gli analisti. I più si sono dedicati ai rischi di questa maxioperazione: prima di tutto un possibile stop da parte dell'Antitrust, poi un'esposizione eccessiva di Intesa sul mercato italiano, che creerebbe un colosso ad alto rischio sistemico (non solo: uno dei punti deboli rimproverati a Intesa è di essere troppo concentrata sul mercato tricolore). Ancora, la storia non certo brillante delle grandi operazioni passate di bancassurance, i dividendi di Cà de Sass a rischio. Per non parlare del possibile «spacchettamento» del Leone: la parte italiana - e magari anche quella tedesca - a Intesa, quella internazionale a uno o

@marcotraverso75

più aziende interessate (si parla di un'Allianz in pole position). Chi vede rosa, invece, punta sul ritorno sull'investimento a medio o a lungo termine, sui benefici della diversificazione, sui nuovi mercati che si aprirebbero al colosso bancario. A occhio, la schiera di chi storce il naso è più folta. Non ci è dato di sapere se i report che invitano alla cautela abbiano influito o no su quello che stiamo per scrivere: registriamo solo – proprio nel momento in cui il giornale va in stampa – una frenata di Gian Maria Gros-Pietro, presidente del gruppo bancario di Cà de Sass. «Non c'è un'operazione Intesa-Generali«, ha dichiarato a Radiocor. «Ma per ora c'è soltanto un case study». Sarà. Ma la domanda che molti si sono posti è la più logica possibile: perché Intesa avrebbe interesse a prendersi Generali? Sicuramente non è facile credere a un retrogrado appello all'italianità, in un'era in cui il mercato domestico è quello europeo, oppure a echi anti-francesi da disfida di Barletta, per cui sarebbe un pericolo lasciare così tante aziende italiane ai vicini d'Oltralpe. Proprio mentre i fondi del Qatar imperversano, o mentre i renmimbi cinesi si comprano le gloriose squadre milanesi come fossero noccioline. I motivi, ça va sans dire, sono altri. A cominciare dal grande patrimonio immobiliare di Generali, che naturalmente fa gola. E poi c'è il risparmio gestito. Inutile ricordarlo: quelle che negli anni della crisi erano chiamate «attività finanziarie» o, con un gioco di parole, «attività non assicurative delle assicurazioni» sono ormai un elemento di forza delle compagnie. Soprattutto in un momento in cui, un po' per amore e un po' per necessità, si manifesta il fuggi fuggi dal ramo I e l'approdo alle più performanti polizze di ramo III (o il ripiegamento sulle formule ibride). Il Leone ha un'altissima componente di risparmio all'attivo, e un

numero davvero importante di clienti retail che naturalmente mette l'acquolina in bocca a tutti. Per non parlare dei rami danni, che da tempo sono la nuova frontiera della bancassurance. Se aggiungiamo che le assicurazioni hanno navigato tutto sommato bene negli anni di crisi (a differenza delle banche, è persino inutile ricordarlo), vediamo come uno più uno faccia due. E che, nonostante i rischi – altissimi: ci fa paura soprattutto quello sistemico – l'operazione abbia anche alte potenzialità per Intesa. Una vera scommessa. Ma Generali? Davvero a Trieste sarebbero contenti di essere conquistati, dopo quasi due secoli di fiera vita autonoma? Che futuro ci sarebbe per gli agenti, minacciati da un polo enorme di bancassurance? E, ancora di più: che reazioni ci sarebbero allo spacchettamento della compagnia, e alla sua riduzione a «italica cosa»? Questa eventualità andrebbe a cozzare contro la stessa storia di Generali. Una compagnia, ricordiamolo, nata nel 1831 in quella Trieste austriaca che era una delle città più importanti del mondo, grazie alla lungimiranza degli Asburgo, a una brillante borghesia ebraica e a un porto vivace e importante, che prosperava anche grazie alla zona franca voluta da Vienna. Una compagnia che si è poi sviluppata negli anni senza risentire dei cambi di bandiera e di regimi, e che ha incassato la perdita delle attività di oltre cortina dopo la divisione dell'Europa avvenuta con la Guerra Fredda. Una compagnia che ha saputo reagire sbarcando, dall'ex porto franco di Trieste, negli altri continenti, fino a diventare un po' come furono i domini di Carlo V: l'impero in cui non tramonta mai il sole. Sezionare Generali in più asset da vendere vorrebbe dire chiudere, in maniera traumatica, un capitolo importante della storia assicurativa. E della storia della nostra Europa. n gennaio / febbraio 2017

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Sommario

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Assicurazioni giornale delle

gennaio / febbraio 2017

Direttore Responsabile Marco Traverso 02.7218.702 traverso@newspapermilano.it @marcotraverso75

Protagonisti Marco Contini

consulenza strategica

Presente fin dal 1993 sul panorama assicurativo nazionale, dopo una lunga esperienza come ufficiale dei carabinieri, è molto conosciuto per essere stato un precursore dell’antifrode assicurativa

«Vi svelo tutti i segreti per vincere sui mercati» Marco Contini, consulente strategico, gestisce e ha realizzato progetti di riorganizzazione aziendale dai quali stanno emergendo profonde trasformazioni del business. «In un mercato che cambia occorre puntare su vision, velocità, innovazione e attività antifrode» Giorgio Cournier

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Consumatori&Compagnie

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e volete sapere cosa succederà nel mondo assicurativo nei prossimi mesi (ma anche anni) avete due possibilità. O possedete una sfera di cristallo o fate due chiacchiere con Marco Contini. Nel mondo assicurativo è considerato un’istituzione, e non a torto. A dimostrarlo sono gli scenari che dipinge pubblicamente anche nelle sue pagine social - che aggiorna con frequenza giornaliera - e che, guardacaso, si verificano con la puntualità di un orologio svizzero appena revisionato. Dal 1993 sul panorama assicurativo nazionale, con una lunga e intensa esperienza come Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, Contini è molto conosciuto per essere stato un precursore dell’antifrode assicurativa fin da quando la stessa non era ancora vista e valutata con la attuale attenzione. L’aveva capito prima degli altri: le frodi sono uno - se non il problema principale - al quale le compagnie devono fare fronte. E Contini ha intuito che soltanto incrociando i dati, verificando con sistemi evoluti, individuando vere e proprie strutture dedicate è possibile reprimere - o perlomeno arginare - il fenomeno. Non a caso voluto come consulente dai Commissari liquidatori di Progress Assicurazioni e Faro Assicurazioni ha potuto occuparsi in prima persona di criticità aziendali individuando i fattori di vulnerabilità di una impresa assicurativa potendo successivamente partecipare a numerose riorganizzazioni aziendali tese al risanamento e al successivo sviluppo di numerose società assicurative, sia italiane che straniere oggi risanate e rilanciate nel business. Svolge anche intensa attività di for-

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Nuovi scenari da interpretare in un mercato assicurativo in costante sviluppo le strategie possono subire rapidi mutamenti

matore ritenendo la stessa fattore strategico di evoluzione di una impresa oltre a tenere corsi di business strategico presso note Università in Italia . Il Giornale delle Assicurazioni lo ha intervistato su alcuni punti chiave della consulenza strategica. Dottor contini, cosa vuol dire oggi fare consulenza strategica in una compagnia assicurativa? «Difficile riassumere in poche parole un concetto cosi delicato e cosi complesso. Potrei dire “interpretare il volere dell’azionista nell’ambito del suo progetto di svi-

luppo” cosa apparentemente semplice ma molto complessa perché in un mercato assicurativo come quello odierno in continua evoluzione le strategie possono subire repentini mutamenti. Il consulente strategico deve riuscire a coniugare profonda conoscenza del settore in cui opera , elevata capacità relazionale e vision di mercato: la vera strategia si fa anticipando la concorrenza e facendo applicare al management i giusti correttivi prima che lo facciano gli altri. In altre parole la definisco la capacità di “lettura del mercato”».

Ma che lingua bisogna conoscere per «leggere il mercato»? «In termini finanziari viene definito il “Timing“. Chi investe in Borsa sa bene che non importa quanto investi e dove investi ma quando. Anticipare il mercato per essere già posizionati quando il titolo o il settore si muoverà (non necessariamente al rialzo o al ribasso ) è il vero valore aggiunto che determina la differenza. La lettura del mercato non è cosi banale o semplice anche perché pur provenendo da elementi che tutti hanno a disposizione, in quanto pubblici, bisogna riuscire a comporre le tessere del mosaico e dargli forma compiuta. E non tutti ci riescono. Chi ce la fa possiede la vision: la “lettura del mercato». il mondo assicurativo sta cambiando. lei che si occupa di strategie può anticiparci in quale direzione sta andando il settore? «Oggi il mercato assicurativo italiano sta pagando una evidente arretratezza tecnologica rispetto ai competitor internazionali e un esa-

gerato posizionamento del business sul mercato della Rc Auto la cui obbligatorietà ha generato un gap competitivo dovuto alla mancata profittabilità del ramo che sta costringendo, con ritardi enormi, il settore a dover inter venire su vari fronti. Il combined ratio del settore assicurativo sta pericolosamente superando il 100%, la concor renza sul mercato delle polizze sta creando tensione sui prezzi e quello che io definisco l’analfabetismo assicurativo (mancanza di conoscenza delle coperture assicurative alternative alla Rc Auto) non permette di diversificare il business. Questo obbliga il settore a delle scelte obbligate pena rischi elevati di soccombenza davanti anche a scalate finanziarie ostili». Quali sono secondo lei queste scelte obbligate? «Prima di tutto rivisitazione completa delle modalità di vendita delle polizze assicurative con precisi e diretti interventi sulle reti distributive. Oggi uno degli elementi che la consulenza strategica evidenzia è la

estrema diffidenza con cui il cliente assicurativo si avvicina al prodotto che non sia obbligatorio. Bisogna recuperare la fiducia attraverso un cambio di impostazione compagnia/cliente recuperando il concetto di «servizio». Una delle cadute principali delle compagnie assicurative si verifica al momento di fornire una prestazione che in genere è il sinistro. In secondo luogo un miglioramento nei tempi di erogazione del servizio con maggiore velocità nella liquidazione dei sinistri pur mantenendo alti gli standard di controllo sulla veridicità del sinistro . Quanto sopra avviando un miglioramento tecnologico di tutti i processi assicurativi». come è possibile coniugare queste scelte evitando però le frodi che nel settore assicurativo sono molto presenti? «Le frodi assicurative sono il settore dove ho sviluppato una enorme esperienza sia di prevenzione che di repressione. Posso senza margine di errore affermare che le frodi in assicurazioni si stanno spostando verso rami non obbligatori come l’Incendio e il Furto senza trascurare gli Infortuni ed i Trasporti e toccando in maniera preoccupante la sanità. La consulenza strategica sollecita le compagnie a investire in nuovi sistemi antifrode che oggi sono definiti di Business Intelligence, sistemi predittivi che oltre a individuare elementi di criticità sul verificarsi di un sinistro anticipano in qualche modo l’evento o il verificarsi dello stesso. La moderna tecnologia interviene oggi anche su questo . Si può quindi migliorare la qualità di gestione e quindi di liquidazione di un sinistro utilizzando queste nuove metodologie pur mantenendo alti gli standard liquidativi e senza rallentare i processi di gesti-

Intuizioni e «lettura» in un mondo che viaggia alla velocità della luce fondamentale anticipare il cambiamento

gennaio / febbraio 2017

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«Vi svelo tutti i segreti per vincere sui mercati»

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Grafica Silvio Assi (Caposervizio)

Hanno collaborato a questo numero:

Zurich: scoppia la pace tra compagnia e gruppo agenti Maurizio Montagna

Paolo Andreoli, Claudio Cacciamani, Alessandro Chiari, Vincenzo Cirasola, Marco Contini, Giorgio Cournier, Luca Franzi De Luca, Paolo Landi, Michele Languino, Antonio Marini, Alberto Mazza, Massimo Michaud, Gualtiero Messersì, Alessandro Nicolucci, Mario Vatta, Paolo Vinci

Ufficio marketing 0171.392.211, int. 9 (Orario ufficio 8.30 - 12.30) diffusione@newspapermilano.it

Cresce l’interesse per la... Rc Fido

www.newspapermilano.it

Alberto Mazza

Redazione: Corso Turati 25/7, 10128 Torino Sede legale: Via G. Carducci 18, 20123 Milano

Una casa piena di tranelli

Concessionaria pubblicità: Polo Grafico s.p.a. Via G. Agnelli, 3 - 12081 Beinette (CN) Tel.: 0171.39.22.25 Fax: 0171.39.22.12

Antonio Marini

Distribuzione per l’Italia: PRESS-DI s.r.l. Via Mondadori 1 - 20090 Segrate (Mi).

Ambiente e geopolitica spaventano il 2017 Antonio Marini

Tecnologia&Digitale

Rubriche 10 News 12 L’esperto

46

Frodi: siamo tutti ad alto rischio

50

Chi ha paura delle insurtech?

20 Anapa

Alessandro Nicolucci

22 Broker

52

Puntare sull’automazione per migliorare il servizio

Laura Facchin

14 Agenti 19 Sna

23 Aiba 24 Osservatorio sanità

Alberto Mazza

26 Carriere

La app per assicurati che sorride agli agenti

30 Aipai

Alberto Mazza

44 L'approfonfimento

56

Dall’assegno al «mobile wallet»

45 Legal&Commpliance

Guarniero Messersì

59 Hardware & Software

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Fare shopping per colmare il gap

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Redazione Andrea Costa

pentrelli@newspapermilano.it

Scenari

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@mgmontagna

Barbara Pentrelli

Mercato&Polizze

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Coordinamento redazionale Maurizio Montagna 02.7218.710 montagna@newspapermilano.it

assi@newspapermilano.it

Giorgio Cournier

Distribuzione

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Direttore Editoriale Rosaria Ravasio

Alberto Mazza

34 Osservatorio antifrode

66 Il punto

Numeri arretrati: Il triplo del prezzo di copertina attuale al momento dell’ordine. Modalità di pagamento: bonifico bancario ricevimento fattura. Inviare l’ordine via fax al n. 02/7218.708 oppure inviando una mail all’indirizzo: servizioclienti@newspapermilano.it specificando il proprio nome, indirizzo e i numeri richiesti. Non si effettuano spedizioni in contrassegno. Servizio abbonamenti: telefono 199 111 999 (0,12 euro + Iva al minuto senza scatto alla risposta; per i cellulari il costo varia in funzione dell’operatore), fax 030.777.2387 oppure inviare un’e-mail a: abbonamenti@mondadori.it – www.abbonamenti.it o scrivere a: Casella Postale Press-Di Servizio Abbonati c/o CMP Brescia, 25197 Brescia. Il Servizio Abbonati è in funzione dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 19.00. Cambio Indirizzo: l’eventuale cambio indirizzo è gratuito. Informare il Servizio Abbonati almeno 20 giorni prima del trasferimento, allegando l’etichetta con la quale arriva la rivista. Garanzia di riservatezza per gli abbonati L’Editore Newspaper Milano Srl, garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7 del D. leg. 196/2003 scrivendo a Press Di srl – Distribuzione Stampa e Multimedia - Ufficio Privacy – Via Mondadori 1, - 20090 Segrate (Mi). Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Milano il 14 giugno 1980, numero 256. Stampa: Stamperia Artistica Nazionale s.p.a. Sped. in A.P - 45% - art.2 comma 20/b legge 662/96 Verona. ISSN 1120-50077. La testata Giornale delle Assicurazioni è di proprietà della Newspaper Milano Srl.


TROVIAMO I RISCHI PRIMA CHE SIANO DANNI, PARLIAMO. XL Catlin non ha segreti per i suoi clienti e le valutazioni dei nostri periti sono trasparenti. Mettiamo la nostra competenza nel panorama degli immobili commerciali, al tuo servizio per ridurre i rischi per la tua attivitĂ .

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Protagonisti consulenza strategica

«Vi svelo tutti i segreti per vincere sui mercati» Marco Contini, consulente strategico, gestisce e ha realizzato progetti di riorganizzazione aziendale dai quali stanno emergendo profonde trasformazioni del business. «In un mercato che cambia occorre puntare su vision, velocità, innovazione e attività antifrode» Giorgio Cournier

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e volete sapere cosa succederà nel mondo assicurativo nei prossimi mesi (ma anche anni) avete due possibilità. O possedete una sfera di cristallo o fate due chiacchiere con Marco Contini. Nel mondo assicurativo è considerato un’istituzione, e non a torto. A dimostrarlo sono gli scenari che dipinge pubblicamente anche nelle sue pagine social - che aggiorna con frequenza giornaliera - e che, guardacaso, si verificano con la puntualità di un orologio svizzero appena revisionato. Dal 1993 sul panorama assicurativo nazionale, con una lunga e intensa esperienza come Ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, Contini è molto conosciuto per essere stato un precursore dell’antifrode assicurativa fin da quando la stessa non era ancora vista e valutata con la attuale attenzione. L’aveva capito prima degli altri: le frodi sono uno - se non il problema principale - al quale le compagnie devono fare fronte. E Contini ha intuito che soltanto incrociando i dati, verificando con sistemi evoluti, individuando vere e proprie strutture dedicate è possibile reprimere - o perlomeno arginare - il fenomeno. Non a caso voluto come consulente dai Commissari liquidatori di Progress Assicurazioni e Faro Assicurazioni ha potuto occuparsi in prima persona di criticità aziendali individuando i fattori di vulnerabilità di una impresa assicurativa potendo successivamente partecipare a numerose riorganizzazioni aziendali tese al risanamento e al successivo sviluppo di numerose società assicurative, sia italiane che straniere oggi risanate e rilanciate nel business. Svolge anche intensa attività di for-

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Nuovi scenari da interpretare In un mercato assicurativo in costante sviluppo le strategie possono subire rapidi mutamenti

matore ritenendo la stessa fattore strategico di evoluzione di una impresa oltre a tenere corsi di business strategico presso note Università in Italia . Il Giornale delle Assicurazioni lo ha intervistato su alcuni punti chiave della consulenza strategica. Dottor Contini, cosa vuol dire oggi fare consulenza strategica in una compagnia assicurativa? «Difficile riassumere in poche parole un concetto cosi delicato e cosi complesso. Potrei dire “interpretare il volere dell’azionista nell’ambito del suo progetto di svi-

luppo” cosa apparentemente semplice ma molto complessa perché in un mercato assicurativo come quello odierno in continua evoluzione le strategie possono subire repentini mutamenti. Il consulente strategico deve riuscire a coniugare profonda conoscenza del settore in cui opera , elevata capacità relazionale e vision di mercato: la vera strategia si fa anticipando la concorrenza e facendo applicare al management i giusti correttivi prima che lo facciano gli altri. In altre parole la definisco la capacità di “lettura del mercato”».


Marco Contini Presente fin dal 1993 sul panorama assicurativo nazionale, dopo una lunga esperienza come Ufficiale dei Carabinieri, è molto conosciuto per essere stato un precursore dell’antifrode assicurativa

Ma che lingua bisogna conoscere per «leggere il mercato»? «In termini finanziari viene definito il “Timing“. Chi investe in Borsa sa bene che non importa quanto investi e dove investi ma quando. Anticipare il mercato per essere già posizionati quando il titolo o il settore si muoverà (non necessariamente al rialzo o al ribasso ) è il vero valore aggiunto che determina la differenza. La lettura del mercato non è cosi banale o semplice anche perché pur provenendo da elementi che tutti hanno a disposizione, in quanto pubblici, bisogna riuscire a comporre le tessere del mosaico e dargli forma compiuta. E non tutti ci riescono. Chi ce la fa possiede la vision: la “lettura del mercato». Il mondo assicurativo sta cambiando. Lei che si occupa di strategie può anticiparci in quale direzione sta andando il settore? «Oggi il mercato assicurativo italiano sta pagando una evidente arretratezza tecnologica rispetto ai competitor internazionali e un esa-

gerato posizionamento del business sul mercato della Rc Auto la cui obbligatorietà ha generato un gap competitivo dovuto alla mancata profittabilità del ramo che sta costringendo, con ritardi enormi, il settore a dover inter venire su vari fronti. Il combined ratio del settore assicurativo sta pericolosamente superando il 100%, la concor renza sul mercato delle polizze sta creando tensione sui prezzi e quello che io definisco l’analfabetismo assicurativo (mancanza di conoscenza delle coperture assicurative alternative alla Rc Auto) non permette di diversificare il business. Questo obbliga il settore a delle scelte obbligate pena rischi elevati di soccombenza davanti anche a scalate finanziarie ostili». Quali sono secondo lei queste scelte obbligate? «Prima di tutto rivisitazione completa delle modalità di vendita delle polizze assicurative con precisi e diretti interventi sulle reti distributive. Oggi uno degli elementi che la consulenza strategica evidenzia è la

estrema diffidenza con cui il cliente assicurativo si avvicina al prodotto che non sia obbligatorio. Bisogna recuperare la fiducia attraverso un cambio di impostazione compagnia/cliente recuperando il concetto di «servizio». Una delle cadute principali delle compagnie assicurative si verifica al momento di fornire una prestazione che in genere è il sinistro. In secondo luogo un miglioramento nei tempi di erogazione del servizio con maggiore velocità nella liquidazione dei sinistri pur mantenendo alti gli standard di controllo sulla veridicità del sinistro . Quanto sopra avviando un miglioramento tecnologico di tutti i processi assicurativi». Come è possibile coniugare queste scelte evitando però le frodi che nel settore assicurativo sono molto presenti? «Le frodi assicurative sono il settore dove ho sviluppato una enorme esperienza sia di prevenzione che di repressione. Posso senza margine di errore affermare che le frodi in assicurazioni si stanno spostando verso rami non obbligatori come l’Incendio e il Furto senza trascurare gli Infortuni ed i Trasporti e toccando in maniera preoccupante la sanità. La consulenza strategica sollecita le compagnie a investire in nuovi sistemi antifrode che oggi sono definiti di Business Intelligence, sistemi predittivi che oltre a individuare elementi di criticità sul verificarsi di un sinistro anticipano in qualche modo l’evento o il verificarsi dello stesso. La moderna tecnologia interviene oggi anche su questo . Si può quindi migliorare la qualità di gestione e quindi di liquidazione di un sinistro utilizzando queste nuove metodologie pur mantenendo alti gli standard liquidativi e senza rallentare i processi di gestiIntuizioni e «lettura» In un mondo che viaggia alla velocità della luce fondamentale anticipare il cambiamento

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Protagonisti Non si vive di sole auto Il mercato italiano è stato caratterizzato - e lo è ancora - dal settore auto. Ma ora occorre guardare avanti e aumentare quella «cultura assicurativa» che ad oggi è ancora scarsa

si basa la liquidazione di un danno. È un’altra frontiera dove arriveremo ma, ritengo, dove la criminalità è già arrivata. È solo che le imprese assicurative non se ne sono ancora accorte». Lei si è anche occupato molto di crisi aziendali in campo assicuione tecnica. Questo vale per la antifrode informazioni farsi scoprire e chiedere un rativo. Una compagnia assicurativa può sui sinistri ma anche per la antifrode pre- riscatto per far riavere le informazioni ed arrivare ai limiti del default ? ventiva, quella gestibile in fase assuntiva evitarne la perdita. La violazione dei siste- «Purtroppo si. Il mondo assicurativo in Itami oggi è quasi quotidiana e la perdita di lia negli ultimi 15 anni ha subito enormi che rimane il vero cuore del problema». Quindi nuovi modelli antifrode come con- dati potrebbe costare molto ad una azien- cambiamenti non solo nella politica comtrasto delle frodi. Ma cosa sta facendo a da, immaginiamo quanto ad una assicura- merciale e di approccio al cliente ma anzione. La strategia che sto delineando in- che e soprattutto nelle modalità di gestiolivello strategico il settore assicurativo vece per il settore assicurativo è quella di ne di quasi tutti i processi aziendali che sul Cyber Crime ? «Come ho avuto modo già di scrivere e di cominciare a pensare ad individuare, e siano quelli legati alla vendita delle Polizze consigliare alle imprese assicurative fa- conseguentemente bloccare le intrusioni o alla gestione dei sinistri. Sono cambiate cendo leva sul concetto di vision a cui ac- di soggetti che non hanno intenzione di di- le dimensioni delle aziende, sono cambiacennavo prima lo spostamento delle frodi struggere dati o rubarli ma solo “manipo- te e si sono modificate le esigenze del verso altri settori e l’elevata tecnologia uti- larli e modificarli”. Pensiamo a cosa possa mercato, si sono sviluppate idee diverse lizzata anche dai criminali sta delineando voler dire modificare i valori di risarcinella conduzione delle attività aziendali nuovi ambiti di criticità che le imprese non mento di sinistri o i parametri assicurativi passando da una gestione diretta ed interdevono sottovalutare ne trascurare. Ho ri- su polizze quali il capitale assicurato su cui na dei processi ad una successiva fase di levato che il settore oggi è esternalizzazione delle totalmente sprovvisto di Cambiamento in atto attività anche di quelle strategie di intervento pre- Il mondo assicurativo negli ultimi 15 anni ha subito profonde modifiche più strategiche per un sia nel rapporto con i clienti sia nella modalità di gestione dei processi aziendali ventivo e tantomeno di consuccessivo ritorno alla tenimento repressivo per originaria idea di mantequello che identifico stratenere all’interno della sogicamente nel reato di frode cietà tutti i processi. Stiacibernetica o dell’innesto del mo parlando del mercaCyber Crime con le frodi asto italiano, di un mercasicurative». to ancorato alla obbligaPuò approfondire meglio torietà della Polizza Rca questo concetto di frode ase con una scarsa cultura sicurativa collegata con il assicurativa dove divenCyber Crime? ta difficile vendere un «In concreto un hacker che prodotto sia per una anoggi cerchi di violare un sicora incompleta formastema informativo di una zione delle reti di vendiazienda, qualunque essa sia, ta sia per la scarsissima ha un unico interesse che è cultura della prevenzioquello di bloccare i dati e le ne che nel nostro paese

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è molto radicata e difficile business aziendale? E in che da modificare.Un analfamodo ? betismo assicurativo che «Abbiamo parlato del concetha modificato gli approcto di servizio come della vaci al mercato e ha generariabile più delicata che oggi to anche molti problemi determina le scelte dell’assial settore che stiamo vicurato verso una azienda vendo in maniera anche piuttosto che un’altra. Migliodrammatica proprio in re servizio fornisco più alta questi mesi. Nel tempo sarà la fidelizzazione e quindi nuove normative Antiil mantenimento del cliente. trust legate alla concorLa strategia che consiglio alle renza del settore assicuimprese è oggi quella semrativo, la esigenza delle pre di più di puntare su Netimprese di crescere semwork di servizi organizzati e pre di più per aumentare multifunzionali che contenle economie di scala e fa- Il pericolo che arriva dalla rete gano tutte le componenti di re massa critica a fronte L’elevata tecnologia utilizzata anche dai criminali sta delineando nuovi rischi gestione di un sinistro. Avere di costi delle polizze semun network che gestisca per pre più bassi e con andaconto della compagnia e in menti tecnici del ramo Rca , quello obbli- za, imperizia, incapacità ed anche collusio- concorso con questa la parte peritale, legatorio, in peggioramento, le esigenze ne (in alcuni casi) non hanno agito per gale, medica ed investigativa diventa semdelle compagnie quotate di dare agli azio- tempo e non sono intervenute a corregge- pre più strategico. Si abbattono molto i conisti dividendi e quindi generare profitti re quelle problematiche che abbiamo so- sti dei servizi, si fornisce un servizio uniannui sempre maggiori o comunque con- pra elencato». co, migliore e nel contempo si possono stanti, l’arrivo sul territorio nazionale di Nuove metolologie di business e nuove controllare più velocemente gli indici di imprese straniere pronte a conquistare un strategie per il mercato assicurativo. Co- efficienza dei processi. Oggi esistono sul fetta del mercato delle polizze, tutto questo me si riesce ad attuarle? mercato network peritali e medico legali ha portato sempre di più le aziende del «La velocità con cui stanno avvenendo i ma non network investigativi ne legali. comparto assicurativo a pensare a Riorga- cambiamenti nel settore assicurativo im- Si dovrebbe andare verso queste solunizzazioni aziendali tese a rimodulare i pro- pone decisioni rapide ed immediate. I ma- zioni e le imprese dovrebbero cercare cessi interni, le metodologie di vendita, gli nager che oggi seguo ricevono da me que- di favorire queste strutture che dareborganigrammi, i processi decisionali, le de- sti consigli. Oggi vince chi è veloce. Vince bero maggiore efficienza e contribuileghe, la gestione dei sinistri e le modalità chi legge meglio il mercato e posiziona la rebbero notevolmente alla riduzione di vendita delle polizze». azienda anticipando gli eventi. Vince chi dei costi oggi principale obiettivo delle Perché si arriva a non intervenire prima ? sceglie la squadra migliore e chi sa farsi imprese». «Il più delle volte, a seguito di miopie Leader della stessa. Vince chi riesce a de- Concludendo: la consulenza strategica aziendali e strategie poco lungimiranti, le legare e a convincere a fare. Vince chi sa quindi come fattore di sviluppo del buriorganizzazioni aziendali vengono decise dire bravo anche a chi lo è senza dare siness assicurativo? con una ritardata tempistica che alcune niente per scontato. Vince chi sa far vince- «Effettivamente è cosi. In questo mervolte portano la società stessa a non gesti- re le paure alla propria squadra. Vince chi cato in cosi evidente e costante riorgare in tempo i problemi minandone la stabi- fa fare cose che la squadra non avrebbe nizzazione si possono trovare opportunità lità e soprattutto a non definire sempre be- mai osato fare vincendone le paure. Per di crescita e porre in essere attività di rafne i confini e la genesi della crisi che in usare una frase famosa dell’allenatore Ve- forzamento delle società stesse. La consusvariati casi è legata a frodi non solo ester- lasco “Chi vince festeggia, chi perde spie- lenza strategica può essere decisiva per ne ma anche interne. Il risultato finale in ga”. Oggi in sostanza si vince e si rimane sviluppare il business. L’importante è il fatalcuni casi accaduti negli ultimi 10 anni ha sul mercato se si crea una squadra compe- tore velocità. I processi di sviluppo se non portato alcune imprese assicurative a do- titiva e motivata. Si vince e si perde tutti gestiti con rapidità e decisione possono ver essere poste dall’Organo di Vigilanza assieme. Ovviamente la squadra interna portare anche al crash aziendale. L’impor(prima l’Isvap ora l’Ivass) in quella posizio- alla azienda deve trovare corrispondenza tante è come sempre la velocità di esecune che si definisce in gergo tecnico LCA nella squadra esterna fatta di reti agenzia- zione della azione e l’affidamento della ge(liquidazione coatta amministrativa) , il si- li e broker , fiduciari e network di servizi stione e risoluzione delle criticità a persononimo del fallimento aziendale, proprio per cui valgono gli stessi principi e criteri ne capaci di risolvere nell’immediato il perché i propri organi amministrativi ( motivazionali che vanno coltivati ed ali- problema unitamente ad un management CDA) e di Controllo ( Collegio Sindacale) mentati». capace di interpetare il cambiamento cocon le relative funzioni di Internal Audit, Lei ha parlato di Network di servizi nel me una opportunità di crescita e non con Compliance e Risk Manager per negligen- mondo assicurativo. Contribuiscono al me solo un ostacolo e un pericolo».

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News

A cura di Alberto Mazza

STRAGE DI BERLINO

Extremus alle prese con la prima richiesta di rimborso A inviarla, un'impresa di decorazioni. Si stima che l'importo da liquidare sia di qualche centinaio di migliaia di euro

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xtremus ha ricevuto la prima richiesta di indennizzo per la strage di Berlino, che lo scorso 19 dicembre ha causato 12 morti e 48 feriti. A inviarla, un'impresa di decorazioni. Si stima che l'importo liquidato sarà di qualche centinaio di migliaia di euro;

l'impresa assicurata, tra l'altro, ha una franchigia attiva di 50.000 euro. La compagnia assicurativa specializzata nella copertura di atti di terrorismo, che ha sede a Colonia, è nata nel 2002 ed è composta da 15 compagnie assicurative e riassicurative: Allianz, Aig Euro-

Antitrust

pe, Deutsche Rück, Devk, Generali Deutschland, Gothaer, Hdi, Mercatino di Berlino Huk-Coburg, Lvm, Münchener Rüch, R+V, raccolta è pari a 44 milioni di Signal Iduna, Swiss Re, Vhv e euro, ben al di sotto dell'obietZurich. Al momento, la sua tivo iniziale di 500. USA

Cancellata una clausola dalle polizze Allianz

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li assicurati Rc auto hanno il diritto di farsi assistere da un professionista in caso di sinistro e di indennizzi. Lo ha deciso l'Antitrust con lo stop a una clausola inclusa nelle polizze Allianz, che obbligava il conducente a "impegnarsi a non affidare la gestione del danno a soggetti terzi che operino professionalmente nel campo del patrocinio". Questa clausola, afferma l'authority nel bollettino del 27 dicembre 2016, “appare vessatoria ai sensi dell'art. 33 comma 1 e comma 2 lettera F e lettera T del codice del consumo". Soddisfazione da Giovanni Polato, Presidente di Aneis (Associazione nazionale esperti infortunistica stradale, che ha invitato: "tutti i soci a proporre immediato reclamo all'Ivass e all'Antitrust qualora le singole imprese di assicurazione non dovessero adeguarsi” alla pronuncia dell'autorità.

“La politica di Trump ci farà bene”

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l mondo assicurativo non dovrebbe aver paura di Donald Trump. A farlo capire è Oliver Bäte, presidente del gruppo Allianz, che non sembra affatto preoccupato per il cambio della guardia alla Casa Bianca. Anzi, tutto l'opposto. Motivo dell'apprezzamento è il programma di Trump sul fisco; “la politica di Trump ci farà molto bene”, ha

Donald Trump

Oliver Bäte

esplicitamente dichiarato il top manager tedesco in un'intervista alla Süddeutsche Zeitung, “perché paghiamo molte tasse negli Stati Uniti”. Più prudenza sul “protezionismo” del neopresidente Usa: secondo Bäte, occorrerà prima capire in che modo questo concetto sarà applicato. Allianz è presente in maniera massiccia sul mercato americano.

Aetna-Humana

“Quella fusione non s'ha da fare”

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l gennaio italiano del settore finance ha avuto, come protagonisti, i rumours su Generali e le sue possibili nozze (prima con Axa, poi con Intesa Sanpaolo). Nel mentre, da oltre oceano rimbalza una notizia su una fusione che è stata bloccata. Si tratta del merger da 34 miliardi di dollari tra Aetna e Humana, due colossi delle assicurazioni sanitarie. A dare lo stop all'accorpamento, il giudice federale John Bates, che ha confermato le osservazioni dell'Antitrust statunitense e le decisioni del dipartimento di giustizia. Secondo il giudice, il mega-accorpamento potrebbe causare un calo dei servizi e un aumento Aetna dei prezzi. A rischio anche l'acquisizione di Cigna da parte di Anthem, che vale 54 miliardi di dollari.

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L’esperto

A cura di Paolo Vinci

normative

La responsabilità professionale degli avvocati: profili assicurativi Le sezioni unite della Cassazione hanno recentemente sancito l'incompatibilità delle formule claims made con la copertura obbligatoria dei professionisti. Il tema delle polizze infortuni

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obbligo asanche della recensicurativo te sentenza delle per gli avvocati esisezioni unite della ste, dal 31 dicemCassazione (6 bre 2012, ma è somaggio 2016), che lo da pochi mesi – ha sancito in termidal 31 maggio ni piuttosto elo2016 – che il miniquenti l’incompatistero della Giustibilità della formula Paolo Vinci è avvocato zia ha trasmesso e docente di Diritto claims made con al Cnf la bozza di sanitario all’università l’assicurazione obdecreto attuativo. Unimeier di Milano bligatoria dei proL’obbligo principafessionisti. Per la le (che riguardava sentenza, la copersia ipotesi di Rc, sia garanzie tura deve essere estesa, anche contro gli infortuni) doveva in- in vantaggio degli eredi, con fatti essere integrato da un de- una retroattività illimitata e con creto attuativo di quel dicastero, un’ultrattività almeno decennale previo parere del Cnf. nel caso in cui il legale cessi la propria attività professionale nel Una mancata attuazione periodo in cui la polizza è attiva. che francamente ha del Secondo le linee guida, non soparadossale, soprattutto alla no ammesse esclusioni sulle tiluce del decreto del 25 febbra- pologie di garanzie: ogni fatto io 2016, n. 47 che richiede tra le colposo deve essere coperto. In regole per l'accer tamento particolare, la copertura riguardell'esercizio della professione da le attività di rappresentanza e proprio l’esistenza di una valida difesa in giudizio e nelle procedure arbitrali, gli atti a ciò preorcopertura assicurativa. Sembra, finalmente, che qualco- dinati, connessi o consequenziasa si stia muovendo. L’obbligo, li, la consulenza o assistenza oltre a garantire il professioni- stragiudiziali, la redazione di pasta, ha una forte componente di reri o contratti, l’assistenza in setutela “esterna”, mirata a garan- de di mediazione o di negoziatire il cliente. Questo principio zione assistita, ma anche attività ispiratore condiziona inevitabil- di custodia di documenti, sommente le polizze, soprattutto me di denaro, titoli e valori ricevuti in deposito dai clienti o dalle nella loro durata. Sembrerebbe profilarsi dunque controparti processuali. incompatibilità con le polizze In caso di responsabilità solidaclaims made, che negli ultimi le, la copertura deve essere gaanni hanno preso il sopravvento rantita, salvo il diritto di regresfino a costituire, a oggi, pratica- so nei confronti dei condebitori mente la totalità dei prodotti in solidali. Nella garanzia saranno circolazione. Questa formula, compresi anche a i danni deriperò, si scontra potenzialmente vanti da fatti colposi o dolosi di con gli interessi dei clienti, forti collaboratori, praticanti, dipen-

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denti, sostituti processuali. La bozza di decreto lascia però due zone grigie dalla portata non indifferente: si tratta della posizione dell’avvocato “mero collaboratore” di uno studio legale, che non abbia clienti propri, e in merito a cui ci si domanda se sia o meno assoggettato all’obbligo assicurativo, e della responsabilità dell’associazione professionale. Più di un dubbio, infatti, sorge in merito alla possibilità che quest'ultima possa assumere essa stessa la qualità di assicurato. Infatti, secondo una pronuncia della Cassazione del 2006, l’associazione tra avvocati, non configurandosi come centro autonomo di interessi dotato di propria autonomia strutturale e funzionale, né come ente collettivo, non assume la titolarità del rapporto con i clienti, in sostituzione o in aggiunta al professionista associato. La polizza poi deve contenere clausole che escludano espressamente il diritto di recesso dell’assicuratore dal contratto a seguito della denuncia di un sinistro o del suo risarcimento, nel corso di durata dello stesso sinistro o del periodo di ultrattività. Norma, questa, molto importante, dal momento che quello del recesso a seguito di sinistro è uno dei maggiori “spauracchi” al riguardo. Non è prevista l’azione diretta nei confronti della compagnia assicurativa da parte del terzo presunto danneggiato: c'è la regola della non opponibilità delle eccezioni contrattuali con franchigie e scoperti come oggetto. Ciò non sembra del tutto coerente, dal

momento che sembra difficile prevedere l’obbligo di pagare un terzo senza potergli opporre franchigie (o scoperti) in assenza di un correlativo diritto risarcitorio direttamente azionabile da questi verso la compagnia. Le parti possono prevedere clausole di adeguamento del premio, in caso di incremento di fatturato, e i massimali minimi di legge (variabili tra un minimo di 500.000 a un massimo di 5 milioni di euro, in funzione del fatturato e delle caratteristiche individuali o collettive del rischio) sono al netto delle spese di resistenza in giudizio. La polizza infortuni rappresenta un altro tema assai delicato del decreto ed una delle novità di maggior portata. Dovrà essere stipulata dall’avvocato a favore suo e di collaboratori, praticanti e dipendenti non coperti dall'Inail. È una copertura limitata agli infortuni durante lo svolgimento dell’attività professionale o in itinere, che prevede dei massimali molto bassi. Questi pongono delicati problemi di correlazione con altre polizze infortuni del professionista (o di chi ne ha diritto), in relazione all’applicabilità del regime di coassicurazione con eventuali altre polizze. Sembrano quindi numerose le questioni che possono essere migliorate e quelle critiche. Non resta che attendere per verificare se anche il Cnf le ravviserà, per consentire al ministero quegli interventi correttivi e specificativi che sembrano quantomai opportuni. n


LOY

®

IL PREMIO PER L’ECCELLENZA NEL SETTORE BANKING & FINANCE

31 MARZO 2017 | MILANO Con il patrocinio

Con il sostegno

Il Centro Studi Alma Iura ha l’onore di promuovere il premio LOY, al fine di riconoscere e celebrare la passione e l’esperienza dei Professionisti, degli Studi e delle Società operativi nel settore bancario e finanziario. LOY, che vanta una Giuria composta da alcuni fra i massimi esperti del mondo universitario, bancario, dei media, dell’economia e di quello legale, ha ottenuto il Patrocinio della Commissione Europea e il sostegno di BANCO BPM. La cerimonia di premiazione si terrà il 31 Marzo 2017 a Milano, e sarà presentata da Giuseppe De Filippi, caporedattore del TG5.

WWW.PREMIOLOY.IT Newspaper Milano è media partner di LOY

Espansione


Agenti

A cura di alberto mazza

FONAGE

Dossier Martinetto: il cda del fondo risponde ad Anapa Il consiglio di amministrazione del Fpa ha dichiarato che esaminerà i profili di legittimità legati alla diffusione del documento. E ha puntualizzato: i richiedenti, se hanno fretta, si rivolgano alla Covip

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on c'è pace per il Fonage. Anche dopo il ritorno del fondo alla gestione ordinaria e l'elezione del nuovo presidente (Francesco Libutti) e del consiglio di amministrazione, lo str umento pensionistico degli agenti è ancora oggetto di polemiche. Questa volta, nel'occhio del ciclone è la richiesta di Anapa, supportata da tre delegati, di poter vedere il dossier del com-

missario Ermanno Martinetto sulle attività di Agenim, società immobiliare controllata dallo stesso fondo. A fine 2016, l'associazione di Vincenzo Cirasola aveva esternato questa esigenza per ben due volte, lamentando una mancata risposta dai vertici del fondo. E una replica è arrivata con l'anno nuovo. Con una nota, in cui il cda comunica che «sta attualmente esaminan-

AGENCY 4.0

Al via la partnership con Agea Salus

C’

è un nuovo partner per Agency 4.0, iniziativa varata dall'agenzia assicurativa Sivinvest con l'obiettivo di rendere più facile il lavoro agli intermediari tradizionali. Si tratta di Agea Salus, società di mutuo soccorso che ha sede a Nerola (Roma). La partnership, che ne segue una raggiunta a fine 2006 con Consel, metterà a disposizione piani sanitari integrativi ai collaboratori della rete agenziale di Agency 4.0. L'offerta, spiega Filippo Buono, presidente di Aglea Salus, si estende anche alle loro famiglie, ed erogherà «prestazioni mediche e diagnostiche integrative dedicate».

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Francesco Libutti

do tutti i profili in merito ad un’eventuale diffusione del documento, con particolare

attenzione alla legittimità di una sua divulgazione, nonché al dovere di riservatezza nei riguardi delle persone citate nel documento stesso. A conclusione dell’istruttoria il cda assumerà le conseguenti determinazioni in merito». Il consiglio di amministrazione ha anche invitato «i richiedenti, qualora ritengano di non poter attendere, ad inoltrare la richiesta direttamente alla Covip».

INTRANET

AssimocoWeb: meno adempimenti per gli intermediari assicurativi

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iù libertà per il cliente e meno adempimenti, ormai inutili, per gli agenti nel portale AssimocoWeb. Lo ha deciso la società assicurativa del Credito cooperativo, cambiando le regole del gioco del suo portale. Ora, gli intermediari potranno effettuare direttamente in fase di emissione l’iscrizione degli assicurati all’area riservata del sito e acquisire il loro via libera a ricevere in digitale la documentazione precontrattuale. L'opzione è limitata ad auto, rami elementari, Tcm di gruppo e Multi Assimoco. «La scelta di implementare in AssimocoWeb questa funzionalità direttamente

La sede di Assimoco

nei flussi emissione/ gestione nasce dai vantaggi che l’iscrizione all’area riservata e la raccolta del consenso alla dematerializzazione delle comunicazioni portano sia al cliente, sia al partner intermediario», ha spiegato una nota della compagnia. L'assicurato potrà dunque consultare i suoi documenti

on line (ma anche altri dati, come il track dei sinistri, le condizioni contrattuali, il valore di riscatto delle polizze vita, le scadenze delle polizze e via dicendo) senza essere costretto a chiederne una copia al suo intermediario. Che, dicono in Assimoco, avrà quindi «più tempo per la consulenza assicurativa».


IVASS

Irregolarità: quante segnalazioni! L e segnalazioni dell’Ivass ness di pertinenza delle poad agenti e clienti sull’ ir- lizze fidejussorie. regolarità di polizze o manca- Le polizze false “giocano” te autorizzazioni di compa- sulla vecchia denominaziognie sono all’ ordine del gior- ne della compagnia (Bta, no. Ma in apertura del 2017, appunto), oltre a un’ altra le segnalazioni sono state sigla, Vig. Secondo l’ Ivass, un vero e proprio fuoco di il logo di Bta potrebbe rifefila. Addirittura quattro nel rirsi a un’ altra compagnia, la Aas Bta Baltic Insurance mese di gennaio. L’ authority è par tita sco- Company, controllata dal prendo – e segnalando - po- gruppo austriaco Vig – Vienlizze fidejussorie contraffat- na Insurance Group Ag e te intestate una compagnia autorizzata in Lettonia, ma con sede a Riga, che si chia- non in Italia. ma Balcia Insurance Se (ex La seconda segnalazione riBta Insurance company). guarda, invece, una vecchia Attenzione: questa assicu- conoscenza delle authority: razione non c’ entra nulla: il sito internet www.studioanzi, è vittima della situa- bovio.com, già segnalato nel zione. Perché le polizze non 2015 e tornato in rete. Il porautentiche non sono state tale presenta lo studio come emesse dalla compagnia lettone. Che è regolarmente autorizzata dall’ auhority del paese baltico e, può svolgere attività assicurativa in Italia in regime di libera prestazione di ser vizi in vari comparti danni. Tra cui il ramo cauzione, che è poi il busi- www.studiobovio.com

un’ agenzia plurimandataria, che distribuisce polizze auto, anche temporanee. Ma l’ indirizzo ripor tato sul sito non corrisponde a un’ azienda di intermediazione. In altri termini, non è un agente. E quindi le polizze che vende non sono autorizzate, e non soddisfano l’ obbligo di assicurazione. Altro giro, altro regalo, si diceva una volta alle lotterie. In questo caso, altro sito, altra irregolarità. L’ indirizzo è, que- La sede dell'Ivass sta volta, www.contibroker.it: come il precedente, cui nomi sono stati pubblianche questo spazio inter- cati sul sito, non sono riconet si presenta come un’ nosciuti dall’ Ivass come agenzia plurimandataria, e agenti. pubblica addirittura un nu- Ultima segnalazione, un almero di iscrizione nel Rui. tro sito assicurativo che Regolare, sì, ma – piccolo vende polizze Rc auto, ma par ticolare – appar tiene a non è iscritto al Rui. Ragun altro agente. Che, con- giungibile all’ indirizzo tattato, si è detto estraneo a www.assicurazionibrevi.it, questo sito. Ciliegina sulla fa riferimento a un’ agenzia tor ta, la sedicente agenzia plurimandataria. Ma l’ Ivass plurimandataria si presenta ha comunicato che l’ attività con il nome di Conti Bro- di intermediazione di queker. Ma i... conti non torna- sto sito non è regolare. no: i titolari della società, i Insomma: acqua in bocca.

AGENTI GROUPAMA

Scelti i rappresentanti territoriali del gruppo

L’

La sede di Groupama

Agit, gruppo agenti Groupama, ha scelto i suoi rappresentanti territoriali. I delegati eletti sono Giulia Galfo (Piemonte e Valle d’Aosta), Erika Spegiorin (Triveneto), Pasquale Rossini (Abruzzo e Molise), Domenico Latronico (Basilicata), Giovanni Costanzo (Calabria), Claudio Napolitano (Campania), Luciano Martini (Emilia Romagna), Dario Gavazzi (Lazio Sud), Matteo Piccinini (Liguria), Simone Soldato (Lombardia), Alessandra Sabrina Rossi (Marche), Giacomo Dipierro (Puglia), Antonello Poeta (Roma e Lazio Nord), Giuliano Melis (Sardegna), Giuseppe Pastorello (Sicilia), Marco Michi (Toscana), e Massimo Marini (Umbria). gennaio / febbraio 2017

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Distribuzione dopo la rottura Estiva

Zurich: scoppia la pace fra compagnia e gruppo agenti I duri contrasti dello scorso agosto sembrano preistoria: le due parti si sono messe a un tavolo e hanno raggiunto un’intesa. Siglando un accordo integrativo triennale che attribuisce agli intermediari benefit e partecipazione agli utili. E torna a riconoscere un ruolo attivo all’organismo aziendale Alberto Mazza

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alla guerra fredda alla pace. In pochi mesi. È successo in casa Zurich dove il contrasto fra compagnia e gruppo agenti, che solo la scorsa estate aveva raggiunto picchi di tensione davvero forti, si è risolto in pacche sulle spalle, sorrisi e strette di mano. E soprattutto in un accordo integrativo che, a sentire i protagonisti di questa vicenda, soddisfa tutti.

Estate calda Ma andiamo con ordine.

E precisamente ai primi di agosto quando, mentre il sole picchia forte e molti stanchi lavoratori si preparano alle meritate ferie, un normale scambio di corrispondenza fa rapidamente degenerare i raporti tra la compagnia e i suoi rappresentanti. Enrico Ulivieri, presidente del Gaz (il gruppo agenti Zurich, appunto), scrive alle agenzie contestando con toni forti alcune scelte della compagnia e mettendo in risalto i punti critici della polizza Zurich Pro. La compagnia, a questo punto, ribatte colpo su colpo: in una lettera scritta a quattro mani e indirizzata loro volta agli intermediari, Domenico Quintavalle e Michele Colio, rispettivamente direttore commerciale e direttore vendite della rete agenti Zurich, alzano a loro volta i toni. Molti intermediari, affondano i due rappresentanti dell’assicurazione svizzera, «hanno espresso apprezzamento per i tangibili segnali di miglioramento e il supporto ricevuto dalla compagnia». E poi, come se già l’antifona non si fosse già chiara da queste parole, proseguono sostenendo che «non esistano più i presupposti per continuare l’attività con il Gaz e le Ct (le commissioni tecniche, ndr). «La nostra risposta», prosegue la lettera, «sarà quella di lavorare duro, intensificare gli sforzi per mi-

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Utili agli agenti «l'accordo prevede la partecipazione degli agenti agli utili che provengono dal ramo auto, Cvt compreso», spiega Enrico ulivieri, presidente del Gruppo agenti Zurich. Questa novità «vedrà coinvolte tutte le strutture distributive di Zurich». Così non sarà nei rami non auto, «che prevede il riequilibrio verso l’alto delle tabelle provvigionali più deboli»

gliorare, incontrando ognuno di voi». Cioè, gli agenti Zurich. Singolarmente.

Inversione a u Questa lettera, che è

vissuta come una sorta di “rottura delle relazioni diplomatiche”, raggiunge vasta eco nel mondo agenziale: incassa la solidarietà di vari gruppi agenti, di Anapa, a cui il Gaz è

iscritto e di cui lo stesso Ulivieri è vicepresidente vicario, e anche di Sna; le dichiarazioni rimbalzano su siti, testate on line e cartacee (il nostro giornale ha trattato l’argomento nel numero di ottobre, a pagina 36). Tutto sembra dunque compromesso. E invece non è così. Perché con i primi freddi scoppia la pace. Compagnia e gruppo agen-


Due presentazioni L’accordo integrativo, presentato il 24 gennaio a Roma e il giorno successivo a Milano, ha visto la presenza di oltre 500 agenti Zurich

presidente del Gruppo agenti Zurich).

Riequilibrio

nti decidono di sedersi a un tavolo e trattare. Sono trascorse una manciata di settimane, ma la rottura delle relazioni sembra una cosa del passato. E così, mentre presepi e alberi riempiono le città e la gente affolla i negozi per lo shopping di Natale, Ulivieri e Quintavalle firmano l’accordo. È il 22 dicembre: poco trapela dei contenuti - a parte il miglioramento della parte economica e l’aggiunta di alcuni benefit per le reti - fino alla presentazione, poi organizzata il 24 gennaio a Roma e il giorno successivo a Milano (oltre 500 gli agenti presenti) L’e due convention sono precedute da una nota, diffusa il 9 gennaio, con cui Ulivieri ricorda che «la trattativa non ha avuto un percorso semplice e in alcuni momenti si è andati molto vicini alla rottura definitiva. Per questo abbiamo apprezzato il sostegno di Anapa Rete-impresAgenzia e dei gruppi agenti che ci hanno manifestato ufficialmente la propria vicinanza e disponibilità a “scendere in campo”. Un ringraziamento speciale per il gesto di grande solidarietà va ai colleghi dei gruppi agenti guidati dai presidenti Vincenzo Cirasola (Gagi), Enzo Sivori (Aau), Alessandro Lazzaro (Uaa), Roberto Arena (Gav), Roberto Salvi (Gaat), Let-

terio Munafò (Gaa Amissima), Bruno Coccato (Gaa Cattolica), Massimo Binini (Ga Itas), Umberto D’Andrea (Aaa), Vittorio Giovetti (Galf), Nicola Picaro e Paolo Mordacci (Ga UnipolSai), Jean François Mossino (Ga Sai), Fabrizio Chiodini (Ius Associati), Francesco Bovio (Magap) e Fabrizio Rossi (Gal). A tutti loro va il merito di averci dato il conforto che ci ha permesso di ricostruire una rispettosa relazione industriale con la compagnia». C’è anche spazio per una nota polemica: «allo stesso tempo siamo profondamente rammaricati che ci sia anche chi, scambiando la solidarietà con la propaganda, la riflessione con l’impulsività, il lavoro di squadra col protagonismo ha anteposto altri interessi al sostegno di un gruppo agenti in difficoltà. Innegabilmente l’accordo appena sottoscritto è e rimarrà patrimonio del gruppo agenti Zurich, dei propri iscritti e di chi, alcune settimane fa decise di aiutarci a difendere la nostra rappresentatività». Una stoccata alla dirigenza di Sna, che pur si era dichiarato disposto ad aiutare il Gaz ma che, secondo Ulivieri, non lo ha poi contattato personalmente (a parte una fugace telefonata con il responsabile del comitato Ga, afferma sempre il

Ma quali sono i termini dell’intesa, che ridefinisce la relazione amministrativa ed economica delle agenzie Zurich in Italia? Prima di tutto la sua durata («triennale», ci tiene a precisare Ulivieri, e non più annuale) e la semplificazione che introduce nei rapporti fra l’assicuratore svizzero e i suoi intermediari. «L’accordo è composto di vari capitoli che di fatto interessano l’intera relazione agentecompagnia», puntualizza Ulivieri, «formando una sorta di testo unico al suo interno infatti sono regolate le tutele di previdenza e assistenza e il supporto economico alla gestione amministrativa delle agenzie», oltre a interventi a loro sostegno, siano esse in riorganizzazione o no. C’è poi l’accordo sinistri, a cui si aggiungono «due capitoli più squisitamente economici che sono la partecipazione agli utili Rca e il riequilibrio delle tabelle provvigionali più deboli nei rami non auto». In generale, la maggioranza dei capitoli di questo accordo è aperta tutti gli agenti Zurich, senza distinzioni di ogni tipo. «Pochi gli ambiti che sfuggono a questo principio», aggiunge Ulivieri. Quali? Semplice: la compagnia ha comunicato le risorse disponibili, e partendo di lì «abbiamo cercato di riequilibrare quanto più possibile verso l’alto i mandati provvigionali più deboli, che a oggi rappresentano oltre il 70% delle agenzie Zurich». Vale a dire: in alcuni casi ci saranno più facilitazioni per gli intermediari con meno provvigioni. In altri, il beneficio sarà uguale per tutti.

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Distribuzione È possibile osservare un esempio di questa strategia “segmentata” nella parte riservata agli incentivi economici che, rivela Ulivieri, «prevede una novità molto importante: la partecipazione degli agenti agli utili che derivano dal ramo auto, Cvt compreso. Per i prossimi tre anni, dunque, la compagnia restituirà parte dei profitti agli agenti. Ciò renderà finalmente più coerenti le politiche assuntive di Zurich - poco incline a partecipare alla guerra sui prezzi (di gran moda tra i nostri competitor) - con i risultati economici delle nostre agenzie». La partecipazione agli utili vedrà coinvolte tutte le strutture distributive di Zurich. Ma così non sarà nei rami non auto, «che prevedono il riequilibrio verso l’alto delle tabelle provvigionali più deboli». Per tutti gli agenti Zurich («nessuno escluso», puntualizza Ulivieri) ci sono i benefit relativi al welfare. «In questo caso, la compagnia si fa carico di stipulare a favore di ogni collega agente una polizza temporanea caso morte e una long term care. Questi benefit, oltre che ad apparirci come un giusto riconoscimento al nostro lavoro, sono un chiaro messaggio di quanto, per la compagnia, l’agente tradizionale sia un asset importante e irrinunciabile. E di fatto ricominciano a rendere distintiva la nostra partnership con Zurich Italia». Viene, infine, confermato per tre anni l’accordo sinistri; «a questo si aggiunge il riconoscimento dei maggiori costi che ci derivano da una digitalizzazione sempre più pervasiva».

Segnale politico Il miglioramento

economico c’è stato, dunque. «Sì, e ciò ci soddisfa. Ma politicamente, a nostro parere, c’è un aspetto molto più significativo:

Cambia tutto Dopo aver messo in dubbio la rappresentatività del gruppo agenti, Zurich (a sinistra) ha rovesciato la prospettiva, accettando di ascoltare l’organismo di rappresentanza in un'ottica di confronto

Il giorno X Nella foto, il consiglio direttivo del Gaz il 22 dicembre, giorno della firma. In piedi, da sinistra a destra: Samuele Antinori, Michele Mainolfi, Bruno Corda, Marco Peressi e Annalisa Folli. Seduti, sempre da sinistra a destra: Paolo Revel, Enrico Ulivieri, Marco Manfredini e Giuseppe Lottini

con questo accordo è stata ufficialmente riconosciuta l’importanza - anche strategica - della rete agenziale italiana. Il gruppo Zurich torna a investire negli intermediari tradizionali, nei propri agenti. E ciò, mi creda, non era proprio scontato. Infatti, Zurich, multinazionale di respiro anglo-americano (pur avendo la sede in Svizzera, ndr),

Torna il sereno Da sinistra a destra, Enrico Ulivieri, presidente del Gaz, e Domenico Quintavalle, direttore commerciale di Zurich, al momento della firma dell’accordo. Le forti polemiche tra i due sembrano solo un ricordo

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in questa particolare fase storica avrebbe potuto indirizzare il proprio interesse verso altri canali distributivi, magari meno onerosi e più aggressivi del nostro». Ma non è tutto. «Il Gaz ha ottenuto un ulteriore risultato, che riteniamo il più importante per tutti noi», spiega il suo presidente. «L’estate scorsa la compagnia aveva in dubbio la rappresentatività del gruppo agenti. E ora è stata rovesciata la prospettiva. All’interno dell’accordo triennale è scritto a chiare lettere che la compagnia ascolterà l’organismo di rappresentanza dei propri agenti con un confronto coerente. Il che è un palese riconoscimento della sua rappresentatività e della sua funzione. Un riconoscimento che ristabilisce, dopo le tante “bufere”, una relazione proficua e costruttiva tra rappresentanza e compagnia, che oggi è oggi imprescindibile per affrontare, finalmente insieme, le enormi difficoltà che il mercato ci propon ne quotidianamente».


Agenti

A cura di sna

l Sindacato Nazionale Agenti di Assicurazione

comparazione e concorrenza

Quali limiti per l'intermediario nella sua comunicazione? Il caso spinoso di un agente assicurativo e di una campagna mediatica di dubbia liceità; le reazioni della categoria di Michele languino

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pot tv: un gioramente basata vane cliente si su un presunto ritrova all'improvrisparmio otteviso l’assicuratore nibile da un lato che gli monta sulla con un semplischiena, quest’ultice click, dall'almo è raffigurato tro tramite il con cartella in mamaggior costo no, cappellino causato dalla car nevalesco e presenza di un trombetta, e rimaassicuratore. Michele Languino ne aggrappato alL'inserzione le spalle dell’autopubblicitaria, mobilista finché questo se ne per lo slogan utilizzato («Lilibera gettandolo a terra. berati dal tuo amico assicuL’inserzionista pubblicitario, ratore»), sia per le immagini sorprendentemente, è un che descrivono la figura dell’ agente di assicurazioni, circo- “assicuratore” (dipinto come stanza del tutto omessa nel un soggetto ridicolo, appropromo, quindi appartiene alla fittatore, felice di fare i prostessa categoria professionale pri interessi a scapito di dei soggetti che attraverso il quelli dell’assicurato, risulta messaggio (promosso anche palesemente denigratoria e su sito internet) ridicolizza e offensiva per gli agenti. Queattacca. gli stessi professionisti che quotidianamente con dediTrattasi di pubblicità com- zione e orgoglio del loro parativa? Non crediamo ruolo si recano dai clienti a proprio. Nel caso in esame il prestare assistenza, consuprincipio della sana compara- lenza, e forniscono soluzioni zione viene palesemente viola- ai loro problemi di copertura to; l’enfatizzato risparmio dei assicurativa e previdenziale, servizi offerti rispetto a quelli rispondendo del loro agire degli altri assicuratori (agen- verso consumatori, vigilanti) non è supportato da alcun za, compagnie mandanti, e dato di raffronto né sul prez- rispettando gli obblighi comzo, né sulle caratteristiche por tamentali prescritti da dei ser vizi prestati, né sulla loro oggettiva comparabilità in termini di garanzie, profili di rischio, caratteristiche dell’automobilista e del mezzo assicurato. La comparazione infatti è puramente suggestiva ed emotiva, inte-

codice e regolamenti, ma prima ancora dall’etica professionale). Il D. lgs.145/2007 ha lo scopo di tutelare i consumatori dalla pubblicità ingannevole e dalle sue conseguenze sleali, nonché di stabilire le condizioni di liceità della pubblicità comparativa. A fine 2016 è stato avviato da Agcm nei confronti di questo operatore un procedimento istruttorio volto a valutare l’eventuale esistenza di pratiche commerciali scorrette; Sna ha chiesto ufficialmente che se ne vieti la continuazione e che si adottino relativi provvedimenti sanzionatori; inoltre è intervenuta in audizione a gennaio, a sostegno delle ragioni della categoria. Ma è importante sapere che «prima» di intraprendere le vie legali, Sna ha percorso ogni strada per ricondurre alla ragionevolezza il "collega" proponendo un contatto diretto, dal quale non sono scaturiti esiti positivi, ma ottenendo da una delle compagnie sue partner una decisa presa di distanze dai messaggi commerciali utilizzati per promuovere il proprio servi-

Nel caso in esame, l'enfatizzato risparmio non è supportato da dati di raffronto

zio. Purtroppo l’agente, non essendo iscritto a Sna, non sottoscrive alcun codice deontologico, né tantomeno aderisce a un sistema di valori condiviso, il che avrebbe evitato il prodursi di una simile situazione, favorendo una composizione della vicenda presso organi interni o arbitrali. Ma, al di là del caso di specie, per la cui soluzi one confidiamo nella risposta dell’authority, oggi ci interessa piuttosto riaffermare i valori della correttezza commerciale e della collaborazione tra professionisti, che non possono essere sacrificati da presunte opportunità che la tecnologìa riserva anche alle reti tradizionali, ed in particolare agli operatori più intraprendenti o innovativi. Le linee di tutela della professione si aggiornano, ma rimangono fondate sul presidio del rapporto personale con il cliente, motivo per cui ogni occasione di disintermediazione, promossa dal sistema delle compagnie o, come in questo caso dagli stessi operatori iscritti al Rui, viene attentamente valutata e avversata laddove non corrisponda a una sana competizione. Parità di opportunità, terreno di gioco livellato, informazione al cliente puntuale e corretta: per questo ci impegniamo e rappresentiamo i colleghi. n

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Anapa Scenario

Il continuo progresso tecnologico condannerà anche gli assicuratori? Diversi studi condotti in Europa e negli Stati Uniti ipotizzano un forte decremento della forza lavoro nei prossimi anni, anche se i consumatori considerano ancora fondamentale l'approccio umano tradizionale. Ma se guardiamo in Giappone... di paolo IURASEK

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oche settimane canica e al sar to, fa quotidiani e scomparirà , secondo telegiornali hanno la predizione, anche l’ elencato una decina di assicuratore. Unica professioni a rischio consolazione , forse, il scomparsa, indivifatto non altrettanto duando un possibile evidenziato dai media, decremento della reche la diminuzione lativa forza lavoro pari Paolo Iurasek della forza lavoro preal 28% entro il 2022. La Vicepresidente vista per gli assicuranotizia rimbalzata dal- di Anapa tori dovrebbe aggirarla rete ha in realtà più si intorno al 6%, ben al di una fonte, dall’ Università di di sotto della percentuale indicaOxford al sito americano Care- ta per le altre professioni. Intraercast.com fino all’ indagine sui vedere il futuro ha, da sempre, rapporti tra digitalizazione e di- appassionato il genere umano stribuzione assicurativa di Efma, anche se le previsioni spesso in collaborazione con Roland non si avverano mentre il monBerger. Lo scenario allarmistico do è influenzato, viceversa, da che ha il sapore tragico del defi- fattori o accadimenti che nessunitivo parte dal presupposto che no ha mai saputo immaginare il mondo cambia, anzi è cambia- prima cha accadano. E infatti, l’ to, e che , mutando, finirà per indagine promossa da Efma , l’ modificare priorità ed abitudini associazione di rappresentanza consolidate. europea delle istituzioni finanziarie assicurative e bancarie, in Lo sviluppo delle nuove collaborazione con Roland Bertecnologie ha storicamen- ger dimostra come i consumatote permesso all'umanità di ri considerino ancora fondamenfare grandi progressi e ha ten- tale l’ approccio umano, tradiziodenzialmente migliorato la qua- nale e professionista . Infatti, nolità della vita delle persone modi- nostante le imprese abbiano inficandone le relazioni E’ altret- vestito risorse economiche riletanto vero, però, che nel corso vanti in modelli di business di dei secoli, grazie all’ avvento del- differente accesso più o meno la tecnologia, la società si è tra- diretto, dall’ analisi dei dati sformata e molti lavori, conside- emerge che solo il 4% dei conrati indispensabili per decenni, tratti assicurativi viene sottosono scomparsi facendone emergere di nuovi. Così, insieme al postino, all’ addetto alla lettura dei contatori, al contadino, al giornalista, alle gioiellerie, al boscaiolo, all’assistente di volo, all’ addetto alla lavorazione mec-

scritto in rete nonostante la richiesta di preventivazione on line si attesti al 18% del totale. I sistemi di quotazione via internet sembrano dunque piuttosto orientati a favorire l’ accesso alle informazioni di base e alla conoscenza , più che a concludere contratti veri e propri. Anche perché la tipologia dei rischi semplici prescinde dai calcoli attuariali necessari a conservare l’ equilibrio delle imprese e del mercato e non appare idoneo a sostituirsi immediatamente a criteri di valutazione che devono essere svolti in prossimità. A voler proprio cadere nella tentazione di immaginare il futuro prossimo venturo vale la pena di sottolineare, invece che la digitalizzazione potrebbe avere effetti nel mondo assicurativo «dietro le quinte». E’ forse nei processi e nell’ insieme delle valutazioni fatte a tavolino che la tecnologia potrebbe avere, fin da subito, un impiego volto a migliorare l’ efficienza delle imprese e dell’ offerta al consumatore, non nella determinazione della relazione che rimane personale. La stessa indagine afferma che la maggior parte delle imprese intervistate (il 56%) facenti parte del campione (21 compagnie) sostiene che il grado di efficienza tecnologica e di digitalizzazione dei processi

Solo il 4% dei contratti viene sottoscritto in rete, nonostante la richiesta sia del 18%

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raggiunto sia limitato, ritenendo tale limitazione dovuta a vari fattori tra i quali la mancanza di competenze tecniche sia della rete distributiva sia delle imprese stesse. L’ attenzione è forse quindi maggiormente diretta alla gestione , all’ amministrazione di un rapporto contrattuale, più che alla sua determinazione e coltivazione sul piano relazionale. A questo proposito volgendo lo sguardo a Levante, fa specie la scelta di un’ impresa giapponese che ha licenziato 34 dipendenti sostituendoli con un software di intelligenza artificiale in grado di pensare come un essere umano, valutando e interpretando migliaia di dati ed informazioni complesse come video, certificati medici, denunce e richieste di risarcimento. E un rapporto di Nomura, l’ istituto di ricerca nipponico, rincarando la dose , prevede che circa il 35% degli impiegati giapponesi potrebbe essere sostituito entro il 2035 da robot che ne svolgeranno le funzioni. Vengono in mente le immagini della cinematografia e della letteratura di fantascienza e la considerazione di quanto valga sostituire gli uomini in un mondo di uomini. Per fortuna , c’è anche chi, in controtendenza, immagina un mondo di assicuratori fatti in carne e ossa invece di un mondo privo di assicuratori, che abbiano la capacità e il potere di soddisfare quei bisogni di sicurezza e di certezze che la popolazione mondiale ricerca su ogni fronte. n


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Broker

A cura di alberto mazza

D&O

London Global limited presenta una polizza per gli intermediari La copertura è stata pensata per i titolari delle agenzie e gli organi di gestione di società di brokeraggio, alle prese con aree di rischio sempre maggiori

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ondon Global limited ha presentato sul mercato italiano la sua polizza D&O riser vata agli intermediari assicurativi. In particolare, comunica una nota della società inglese di brokeraggio wholesale, la coper tura è stata creata per i titolari delle agenzie e gli amministratori e componenti degli or-

gani di gestione di società di brokeraggio, «alle prese con aree di rischio sempre più ampie e mutevoli e con regolamenti e discipline normative in costante evoluzione», ha af fermato Tommaso Comelli, cofounder & managing director della società. London Global limited, so-

A marzo tornano in pista i workshop di Roland

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ornano i workshop di aggiornamento professionale targati Roland, dedicati agli intermediari assicurativi, ma rivolti anche anche ad aziende e professionisti. L'edizione 2017 del corso, comunica una nota del broker guidato da Pietro Pipitone, punta a individuare, gestire e prevenire i rischi legali. Gli incontri si svolgeranno a marzo, per la precisione il 16 (a Bologna), il 20 (Torino) e il 23 (Verona). I principali temi trattati saranno: Omicidio Pietro Pipitone stradale: novità, incertezze e maggiori rischi (con Mario Dusi, avvocato del foro di Milano e Monaco di Baviera, come relatore); La responsabilità di sindaci, revisori ed amministratori di società (a cura di Maria Bruccoleri, tributarista a Milano e Palermo) e Nuove forme di rischio per persone e aziende dovute al cyber crime, (tenuto ancora da Dusi).

Al via la partnership con Adp

A

ccordo tra Aon Hewitt, società dell'omonimo broker specializzata nell'health & welfare, e Adp, outsourcer per le risorse umane. L'intesa riguarda una

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Su i ricavi, ma le acquisizioni fanno chiudere in perdita

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icavi a +45%, da 299 a 434 milioni di sterline. Il risultato è stato raggiunto da Hyperion Insurance group limited nell'esercizio 2016. Su anche l'Ebitda (+82%, a 103 milioni di sterline) e il margine Ebitda (dal 19% al 24%); i profitti riferiti alla crescita organica sono stati invece dell’8% (5% nel 2015). Tuttavia, le varie acquisizioni David Howden (prima tra tutte quella di Rkh holdings limited) continuano ad avere riflessi sul conto economico complessivo. In parole più espicite, il 2016 del gruppo guidato da David Howden si è chiuso con una perdita Ifrs pari a 38 milioni di sterline.

olimpia agency-cbl

aon hewitt

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Tommaso Comelli

HYPERION

FORMAZIONE

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cietà fondata nella capitale inglese nel 2015, opera sul mercato dei Lloyd’s come appointed representative di Integro insurance broker limited: già presente sul mercato italiano, è specializzato in responsabilità civile e professionale e tutela alla persona, inclusi i rischi sportivi.

gamma di servizi per il welfare, che puntano a superare le difficoltà legate alla gestione dei dati dei dipendenti e all’integrazione con il calcolo mensile del cedolino.

La collaborazione si rafforza

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limpia agency rafforza la partnership, attiva da sei anni, con il gruppo assicurativo neozelandese Cbl. In particolare, quest'ultima ha firmato un accordo esclusivo di cooperazione per il mercato italiano con la struttura di sottoscrizione. Olimpia agency diventa dunque managing general agent di Cbl Insurance Europe Dac, rappresentanza europea del gruppo neozelandese.


Broker

A cura di Aiba

LA SVOLTA

Mobilità: la rivoluzione è alle porte Al centro dell'annuale congresso Aiba che si terrà a Roma il prossimo 30 marzo ci sarà il tema della assicurazione auto alla luce delle grandi novità tecnologiche del settore dell'automotive

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i svolgerà a via libera alla circolaRoma il proszione di veicoli a guisimo 30 marzo il da autonoma, dando convegno annuale così la possibilità a di AIBA che sarà colossi come Google incentrato sul o Uber di aprire somondo delle assicietà di taxi o servizi curazioni auto che di car sharing a guiLuca Franzi De Luca da autonoma. In Itasi trova al centro di un processo di lia negli ultimi anni è trasformazione, tra innovazione fortemente cresciuto il raggio tecnologica, digitalizzazione del degli spostamenti delle persomercato: sharing mobility, ne, con grandi differenze tra picsmart city, driverless car. L’inno- coli Comuni e grandi città, a vazione è un processo che cam- causa della diversa accessibilità bia la situazione di partenza in ai luoghi di lavoro e dal crescenun determinato arco temporale te numero di famiglie che sono per arrivare a una condizione andate a vivere fuori dalle grandifferente rispetto alla partenza, di aree urbane. Chi abita fuori presumibilmente migliore. Ca- città si muove prevalentemente ratteristiche proprie del settore per ragioni di lavoro o di studio, dell’automotive che rappresenta mentre chi vive tra le mura uril perno di questo cambiamen- bane lo fa principalmente per rato, dove la tecnologia sta met- gioni di gestione familiare. Si tendo in campo tutti gli ingre- tratta di modelli di consumo dienti necessari per fornire ri- molto differenti che dovranno sposte o stimolare nuove esi- essere presi in considerazione genze. dagli assicuratori, attraverso soluzioni sempre più personalizzaNon è un percorso sempli- te. In questa nuova frontiera delce quello dell’innovazio- la mobilità, continua ad aumenne, tantomeno lineare. Al- tare la penetrazione del car shacuni punti fermi dell’evoluzione ring. Secondo i dati dell’Osserdella mobilità sono però ben vi- vatorio della Sharing Mobility, sibili: sviluppo e diffusione delle pr omosso dal Minister o driverless car; nuovi modelli di dell’Ambiente e dalla Fondaziomobilità intelligente e di viabilità ne per lo Sviluppo Sostenibile, urbana; l’evoluzione dell’Inter- tra il 2013 e il 2015 in Italia il nunet of Things; nuova consapevo- mero di veicoli condivisi è qualezza in merito alla sostenibilità. druplicato, e oggi sono circa 700 È chiaro che l’innovazione non mila gli italiani che utilizzano riguarderà solamente i veicoli, circa 6.000 auto condivise in 29 ma anche le strade, il trasporto città italiane, anche se a dominaurbano, i sistemi di navigazione re la partita sono i centri urbani satellitare e molto altro ancora. più grandi. Nella sola Milano si Ad esempio, negli Stati Uniti lo concentra il 40% dell’offerta stato del Michigan ha già dato il complessiva, con 6 operatori

(principalmente Car2go ed, Enjoy). Se il car sharing è un fenomeno destinato a consolidarsi, continua a rimanere sullo sfondo l’aspetto assicurativo, regolarmente trascurato dagli utenti del servizio. Una problematica già sollevata da AIBA che nell’edizione 2015 dell’Osservatorio Auto aveva monitorato le tutele assicurative offerte dai principali operatori del mercato, dando vita a un quadro molto disomogeneo: se tutte le società offrono la garanzia Incendio e Furto, il massimale della Rc Auto varia dai 6 milioni di «Car2Go» ai 25 milioni di «Enjoy» e «Io Guido»: Inoltre la copertura Kasko è prevista da «Car2Go» e «Io Guido», ma non da «Enjoy» e grandi differenze si rilevano anche sul valore della copertura Infortuni del conducente (da 60mila a 500mila euro). Un’altra frontiera interessante è rappresentata dal car pooling che permette di condividere con altre persone uno spostamento. Il più noto degli operatori è BlaBlaCar che conta su oltre 20 milioni di utenti nel mondo, ma molti altri player sono attivi. Insomma, l’espansione della mobilità condivisa è un fenomeno ancora tutto da studiare dalle assicurazioni, che devono adeguarsi a queste nuove dinamiche: aumentano le famiglie che rinunciano alla seconda auto di proprietà, mentre chi utilizza in città il car sharing riduce i chilometri percorsi con la propria auto. E questo a fronte di una raccolta premi del ramo Rc Auto in

calo del 4,0% a fine 2016 con segnali di rallentamento del trend negativo negli ultimi mesi. Il calo della raccolta, secondo le stime di AIBA, dovrebbe proseguire anche nel 2017, sebbene in misura minore (-1,3%). Non una bella prospettiva per gli assicuratori che vedono progressivamente calare la redditività del comparto, principalmente a causa della persistente riduzione della raccolta premi. A fine 2016 il combined ratio risultava infatti pari a 98,9%, in peggioramento rispetto al 93,6% dell’anno precedente. Segnali che fanno presagire una stagione di incrementi tariffari, dopo un lungo periodo di calo dei premi medi.Anche qui la tecnologia digitale è determinante, in quanto permette agli assicuratori di riscrivere il rapporto con i clienti. I segnali di innovazione sono concreti e stanno modificando il profilo del comparto auto. Le prime soluzioni di Rc Auto abbinate a black box graduavano il prezzo della copertura in base alle percorrenze, mentre ora diverse compagnie offrono prodotti che personalizzano la tariffa in funzione dello stile di guida: chilometri percorsi, tipo di strade, fasce orarie di guida, cambi di corsia, accelerazioni e frenate.La scatola nera è solamente un esempio dell’innovazione tecnologica applicata al mondo delle polizze che dovrà fare presto i conti con nuove problematiche che AIBA intende continuare a seguire da vicino, assicurando il proprio contributo tecnico e scientifico allo sviluppo del mercato. n

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Osservatorio sanità

A cura di MARIO VATTA - Studioso di Sociologia del Rischio

L’APPUNTAMENTO

Tutti i segreti del Decreto Gelli Il 30 marzo all’Università degli Studi di Milano si terrà un focus dedicato alla legge che intende riordinare il delicato tema della responsabilità sanitaria di mario vatta Studioso di Sociologia del rischio

È

stato approvato dal Senato, lo scorso 11 gennaio 2017, il Ddl 2224, meglio conosciuto come «Decreto Gelli», che intende porre finalmente in atto un fondamentale tentativo di riordino del delicato tema della responsabilità sanitaria. Il testo appena licenziato sarà trasmesso alla Camera per la sua approvazione definitiva che in molti danno quasi per scontata proprio perché dalla Camera è partita l’iniziativa legislativa a firma dell’onorevole Gelli. Il tema sarà oggetto di approfondimenti e confronti nel corso di un Focus dedicato che si terrà il 30 marzo 2017 presso l’aula magna dell’Università degli Studi di Milano. Anticipiamo per motivi di spazio solo alcuni stralci degli articoli di maggior impatto assicurativo per sottolineare come tutto l’impianto legislativo meriti particolare studio per le significative innovazioni introdotte. Art.7.(Responsabilità civile della struttura e dell’esercente la professione sanitaria). 1. La struttura sanitaria o sociosanitaria pubblica o privata che, nell’adempimento della propria obbligazione, si avvalga dell’opera di esercenti la professione sanitaria, anche se scelti dal paziente e ancorché non dipendenti della struttura stessa, risponde, ai sensi degli articoli 1218 e 1228 del codice civile, delle loro condotte dolose o colpose. 2. La disposizione di cui al comma 1 si applica anche alle prestazioni sanitarie svolte in regime di libera professione intramuraria ovvero nell’ambito di attività di sperimentazione e di ricerca clinica ovvero

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in regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale nonché attraverso la telemedicina. 3. L’esercente la professione sanitaria di cui ai commi 1 e 2 risponde del proprio operato ai sensi dell’articolo 2043 del codice civile, salvo che abbia agito nell’adempimento di obbligazione contrattuale assunta con il paziente. Il giudice, nella determinazione del risarcimento del danno, tiene conto della condotta dell’esercente la professione sanitaria ai sensi dell’articolo 5 della presente legge e dell’articolo 590-sexies del codice penale, introdotto dall’articolo 6 della presente legge. 4. Il danno conseguente all’attività della struttura sanitaria o sociosanitaria, pubblica o privata, e dell’esercente la professione sanitaria è risarcito sulla base delle tabelle di cui agli articoli 138 e 139 del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, integrate, ove necessario, con la procedura di cui al comma 1 del predetto articolo 138 e sulla base dei criteri di cui ai citati articoli, per tener conto delle fattispecie da esse non previste, afferenti alle attività di cui al presente articolo. 5. Le disposizioni del presente articolo costituiscono norme imperative ai sensi del codice civile. Art. 10. (Obbligo di assicurazione). 1. Le strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private devono essere provviste di copertura assicurativa o di altre analoghe misure per la responsabilità civile verso terzi e per la responsabilità civile verso prestatori d’opera, ai sensi dell’articolo 27, comma 1-bis, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito, con modificazioni,

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dalla legge 11 agosto 2014, n. 114, anche per danni cagionati dal personale a qualunque titolo operante presso le strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche e private, compresi coloro che svolgono attività di formazione, aggiornamento nonché di sperimentazione e di ricerca clinica. La disposizione del primo periodo si applica anche alle prestazioni sanitarie svolte in regime di libera professione intramuraria ovvero in regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale nonché attraverso la telemedicina. Le strutture di cui al primo periodo stipulano, altresì, polizze assicurative o adottano altre analoghe misure per la copertura della responsabilità civile verso terzi degli esercenti le professioni sanitarie anche ai sensi e per gli effetti delle disposizioni di cui al comma 3 dell’articolo 7, fermo restando quanto previsto dall’articolo 9. Le disposizioni di cui al periodo precedente non si applicano in relazione agli esercenti la professione sanitaria di cui al comma 2. 2. Per l’esercente la professione sanitaria che svolga la propria attività al di fuori di una delle strutture di cui al comma 1 del presente articolo o che presti la sua opera all’interno della stessa in regime liberoprofessionale ovvero che si avvalga della stessa nell’adempimento della propria obbligazione contrattuale assunta con il paziente ai sensi dell’articolo 7, comma 3, resta fermo l’obbligo di cui all’articolo 3, comma 5, lettera e), del decretolegge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, all’articolo 5 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 2012, n. 137, e all’articolo 3, comma 2, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158,

convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189. 3. Al fine di garantire efficacia alle azioni di cui all’articolo 9 e all’articolo 12, comma 3, ciascun esercente la professione sanitaria operante a qualunque titolo in strutture sanitarie o sociosanitarie pubbliche o private provvede alla stipula, con oneri a proprio carico, di un’adeguata polizza di assicurazione per colpa grave. 4. Le strutture di cui al comma 1 rendono nota, mediante pubblicazione nel proprio sito internet, la denominazione dell’impresa che presta la copertura assicurativa della responsabilità civile verso i terzi e verso i prestatori d’opera di cui al comma 1, indicando per esteso i contratti, le clausole assicurative ovvero le altre analoghe misure che determinano la copertura assicurativa.Omissis… Art. 11. (Estensione della garanzia assicurativa) 1. La garanzia assicurativa deve prevedere una operatività temporale anche per gli eventi accaduti nei dieci anni antecedenti la conclusione del contratto assicurativo, purché denunciati all’impresa di assicurazione durante la vigenza temporale della polizza. In caso di cessazione definitiva dell’attività professionale per qualsiasi causa deve essere previsto un periodo di ultrattività della copertura per le richieste di risarcimento presentate per la prima volta entro i dieci anni successivi e riferite a fatti generatori della responsabilità verificatisi nel periodo di efficacia della polizza, incluso il periodo di retroattività della copertura. L’ultrattività è estesa agli eredi e non è assoggettabile alla clausola di disdetta. n



Carriere

A cura di ALBERTO MAZZA

aviva

Ai nastri di partenza la nuova organizzazione interna Promossi Vittorio Giusti, che sarà general insurance director, e Andrea Amadei, a capo della rinnovata sezione operations; saranno invece ampliate le mansioni di Alberto Vacca, responsabile del vita

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ittorio Giusti entra nel management team di Aviva con la carica di general insurance director. La nomina si inserisce nella riorganizzazione decisa dalla compagnia inglese nelle aree di business danni e vita in Italia. Il manager riporterà direttamente al ceo Phil Willcock e sarà responsabile dei rami danni, coordinando anche il canale retail.

Giusti, nato nel 1966, ha alle spalle una carriera di circa 20 anni nel mondo assicurativo: par tito come agente, ha poi f o n d a t o u n a La sede italiana di Aviva start up, per poi entrare in Zurich, prima co- Ma il restyling effettuato alla me cio, poi come coo Italia e compagnia inglese non si ferAmerica Latina. ma qui: ad Alberto Vacca,

cbp italia

in Rva con il ruolo di senior account executive linea aziende (2000); è stato poi reclutato da Inser (2005) dove – tra le altre cose – ha seguito la gestione af finity e il fondo di assistenza Previnser. Lavora in Cbp dal 2007, anno dello sbarco in Italia della compagnia: inizialmente amministratore della società, è poi diventato direttore commerciale, con responsabilità dello sviluppo e della gestione clienti. Con la sua promozione, il suo vecchio ruolo viene appunto ricoperto da Mazzotti, 50 anni. Il manager ha iniziato con la bancassurance, nel 1994 in Carivita come product manager prima e responsabile marketing po; qui ha contribuito al lancio delle index e unit linked. Nel 2000 è stato assunto da Europ Assistance, con il compito di sviluppare il portafoglio nel canale bancario; è poi passato alla filiale italiana di Cnp, arrivando, nel 2008, a ricoprire il r uolo di countr y manager. Marcello Mazzotti

bp Italia, succursale dell'omonimo gruppo francese di brokeraggio specializzato sulla linea persona, ha nominato due nuovi top manager. Si tratta di Andrea Bellemo, promosso alla carica di vicedirettore generale della filiale (a diretto riporto del dg Michel Larigauderie) e Marcello Mazzotti, nuovo direttore commerciale. Bellemo, 48 anni compiuti, ha esordito nel mondo assicurativo in Unipol, dove ha lavorato sei anni; trasferitosi

Andrea Bellemo

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che già guidava il comparto vita, è stata aggiunta la responsabilità delle aree assunzioni vita e liquidazioni di questo ramo, ma anche della nuova struttura riassicurazione vita. Andrea Amadei gestirà invece la rinnovata area operations, che avrà un focus particolare su progetti di digitale e innovazione e includerà un'area customer service. amissima

Scocca l'ora di Bellemo e Mazzotti

C

Vittorio Giusti

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Prosegue il reclutamento Amissima ha annunciato due nuove nomine: Antonio Scognamillo, nuovo direttore commerciale, e Paolo Antonio Landi, respon- Scognamillo sabile dello staff statistico-attuariale. Scognamillo ha esordito nel settore assicurativo nel 1998, come ispettore sinistri di Ina Assitalia; passato in Toro due anni dopo, si è poi trasferito, nel 2000, in Lloyd Adriatico. Nel 2006 è approdato in Allianz, da cui proviene; ultima mansione scolta nel gruppo tedesco è stata quella di direttore vendita della controllata Alianz Bank. Landi proviene, invece, dal gruppo Crédit Agricole.


ANIA

Röhler nuovo vicepresidente K laus Peter Röhler, ceo di Allianz, è stato nominato vicepresidente dell'Ania. Lo ha deciso il consiglio direttivo dell'associazione nel corso della sua ultima seduta. Il top manager tedesco sostituisce A n t h o n y Bradshaw. Coadiuverà la presidente Maria Bianca Farina insieme a Philippe Donnet, ceo di Generali e a Giovanni Di Benedetto,

presidente di Itas. Il consiglio Ania ha anche deciso un nuovo ingresso nel suo comitato esecutivo: si tratta di Patrick Cohen, amministratore delegato di Axa Italia.

Maria Bianca Farina

ALBERTO MINALI

Addio,Trieste bella

I Patrick Cohen

Philippe Donnet

IVASS

De Polis segretario generale Cambia il segretario generale dell'Ivass. Corrado Baldinelli, che ha lasciato la carica per tornare in Banca d'Italia, è stato infatti sostituito da Stefano De Polis. Un uomo che, come il suo predecessore, ha una vasta esperienza di supervisione bancaria:

Corrado Baldinelli

Klaus Peter Röhler

l cda delle Generali ha deciso di lasciare a casa, dal 31 genaio, Alberto Minali, ormai ex direttore generale e group cfo del Leone. In tutto, con la rescissione del contratto, il top manager dovrebbe percepire quasi 6 milioni di euro: oltre due lordi di liquidazione, una cifra simile di preavviso, un milione di bonus short term, 500.000 euro per l'impegno di non concorrenza e una cifra da stabilire per long term in-

centive 2014-2016. Per ora, Minali verrà sostituito... a metà: mentre la carica di dg rimarrà, per ora, vacante, il ruolo di group cfo sarà ricoperto da Luigi Lubelli (che prima era group head of corporate finance). nominato con effetto immediato dal cda. Lubelli entrerà a far parte del management committee e gestirà, in qualità di group cfo, tutte le funzioni di primo livello che dipendevano da Minali.

Stefano De Polis

è stato, tra le altre cose: capo dell'unità di risoluzione e gestione delle crisi a Via Nazionale; membro del Supervision and implementation group del Comitato di Basilea e presidente del Pillar 2 working group.

Alberto Minali

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Mercato&Polizze ANIMALI DOMESTICI

Cresce l’interesse per la... Rc Fido Sempre più padroni di cani e gatti cercano coperture di responsabilità civile per gli amici a quattro zampe. Secondo Facile. it, questo mercato ha un valore potenziale di 530mila euro Alberto Mazza Postini La leggendaria inimicizia tra cani e postini ha ispirato scene tra le più esilaranti di film comici e fumetti

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idiosincrasia dei cani per i postini è un po’ un classico di film e fumetti, soprattutto in chiave brillante. In realtà, spesso Fido si limita ad abbaiare ma – non lo si può negare – qualche volta può davvero provocare incidenti per nulla simpatici, soprattutto per il portalettere. Non solo, per giocare, il cane può fare danni in casa. Oppure, in strada, danneggiare un altro animale, magari durante una baruffa “canina”. E così un gatto, o un altro amico a quattro zampe. In questi casi, il mondo assicurativo offre un ventaglio di soluzioni ai padroni degli animali domestici. Al centro dell’offerta ci sono, ovviamente, le copertire di responsabilità civile, che garantiscono da eventuali danni (di vario tipo) provocati dagli amici a quattro zampe.

Danni in casa Giocando, l’animale domestico può fare involontariamente danni in casa

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quotidianità, incluso il rapporto con i nostri animali domestici» .

Razza... E fino a qui ci siamo. Ma

300 euro al mese Per il proprio animale domestico, le famiglie spendono in media 300 euro al mese

Mercato potenziale Ma quanto vale, potenzialmente, il mercato delle Rc per animali domestici? Secondo unos tudio di Facile.it questo business, se adeguatamente sviluppato, potrebbe addirittura superare i 532 milioni di euro. Un valore “da capogiro”, calato in una situazione che vede più di un cittadino su due (55% il dato riportato) possedere un cane o un gatto. E’ pur vero che in un paese sottoassicurato come il nostro, il comparto non è ancora sviluppato a sufficienza, e i dati ricavati restano, come detto, potenziali. Tuttavia, l’interesse per queste coperture sta rapidamente crescendo. «Le assicurazioni per cani e gatti», spiega Giordano Gala, business unit manager di Facile.it, «sono un prodotto sempre più cercato on line e off line. Questo racconta il grande amore degli italiani per i loro animali, ma anche la crescente consapevolezza che le coperture assicurative possono essere un grande aiuto in molti campi della nostra

quanto costa una copertura di responsabilità civile per cani e gatti? Dipende. I fattori chiave da prendere in considerazione per arrivare alla tariffa sono la razza dell’animale e la sua età. Nel primo caso, i gruppi in cui si divide l’universo-animali sono essenzialmente due: le razze a rischio e quelle non a rischio. Una segmentazione che è molto

Giordano gala «Le assicurazioni per cani e gatti», spiega il business unit manager di Facile.it, «sono un prodotto sempre più cercato on line e off line.


Cani poliziotto Di solito gli animali utilizzati per motivi professionali, come i cani poliziotto, non vengono assicurati

Molossoidi, Pittbull e affini Ogni compagnia compila una tabella in cui specifica le razze che ritiene pericolose: assicurare i cani contenuti in questa lista può costare fino al 60% in più. (Nella foto in alto: Trevor Amstaff)

©Attribution 2.0 France - Didi Torterat

importante soprattutto per i cani. Tra ni di cani e gatti che non raggiungono i gli animali ritenuti pericolosi ci sono sei mesi di vita, infatti, sono applicati sempre pitbull, rottweiler e dogo argen- sconti del 50% sul premio base. A quetino; per il resto, ogni compagnia perso- ste riduzioni di prezzo, in teoria, hanno nalizza le tabelle dei cani “rischiosi”. Va- diritto anche gli animali domestici che le a dire: un amico a quattro zampe pe- hanno superato i dieci anni di età. In tericoloso per un’assicuoria, dicevamo, perrazione può non esserché non è per nulla lo per un’altra. scontato che questa L’inclusione o meno fascia sia assicurabile. all’interno delle tabelle Alcune compagnie cambia, e di molto, il (ma non tutte, occorre premio da corrisponprecisarlo) non stipudere. Perché se assiculano infatti polizze se rare un cane (o un gatgli animali hanno suto) non ritenuto agperato gli otto anni di gressivo comporta, soetà, a meno che si tratlitamente, un esborso ti di un rinnovo o che i medio che non arriva a Chi mi assicura? pet siano già coper ti 40 euro il primo anno e Le polizze di responsabilità con la stessa azienda cibile per cani e gatti che hanno si attesta sui 76 euro azienda assicurativa superato i dieci anni costano, dal secondo anno in di solito, il 50% rispetto alle da almeno due anni. poi, una copertura per coperture per animali “di mezza Esclusioni un elemento conside- età”. Ma non tutte le compagnie ed estensiorato “a rischio” può an- li assicurano ni Gli animali domeche costare fino al 60% in più. Una somma che andrebbe ad ag- stici possono essere assicurati non solo giungersi all’importo medio che le fami- per danni a terzi, ma anche per infortuglie spendono per il proprio animale, ni e malattie. Proprio come avviene per gli esseri umani. A meno che gli amici a pari a 300 euro al mese. quattro zampe siano trattati in modo po… Ed età Meno scontate le diffe- co... amichevole: se la compagnia appurenze di prezzi relative all’età dell’ami- ra che l’animale viene maltrattato dal co a quattro zampe. Perché, contraria- padrone, infatti, la copertura perde di mente a quello che si potrebbe pensare, validità. Non assicurabili neppure gli a pagare meno sono i cuccioli: ai padro- animali utilizzati per motivi professiona-

li (come i cani poliziotto, per esempio), né quelli che non risultano iscritti all’anagrafe canina. Stesso discorso per infortuni o malattie derivanti dall’impiego di Fido per la caccia o, come è intuibile, per attività illegali, come i combattimenti clandestini: in questi casi, la liquidazione viene negata. E quando Fido e Miao vanno in ferie? Le assicurazioni offrono soluzioni anche in questo caso. In particolare, le compagnie mettono a disposizione coperture supplementari dedicate appositamente alla copertura degli animali durante le vacanze o gli spostamenti: le polizze viaggio “a quattro zampe” prevedono, tra le altre cose visite veterinarie in altri paeso o un ser vizio di assistenza che ha il compito di informare i padroni se nelle vicinanza ci sono alberghi o altre strutture che permettono n l’accesso agli animali domestici.

Le formule assicurative cxhe tutelano gli animali in vacanza con i loro padroni prevedono servizi come le visite veterinarie in altri paesi o servizi di informazione sulle strutture “pet friendly”

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Periti Periti

A cura di AIPAI

l Associazione Italiana Periti Liquidatori Assicurativi Incendio e Rischi Diversi

NUOVI NODI

La vita del perito RE è sempre più difficile di AURELIO VAIANO

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on l’emanazione dei corsi un Comizione della tato Scientifico, che pronuova normativa pone gli argomenti e vaUni 11628, si defiluta lo sviluppo dei conteniscono le compenuti. Va da sé, poi, che tenze che un proqualora il professionista fessionista deve sia iscritto ad un ordine possedere per po- Aurelio Vaiano professionale, dovrà antere ottenere la Consigliere Aipai che ottemperare agli obcer tificazione e blighi formativi previsti potersi quindi definire «Perito li- dall’ordine di appartenenza. Coquidatore no motor». L’iter con- me si vede, obblighi, e ancora siste anzitutto in un esame cui si obblighi, che rischiano di far appuò accedere dopo aver dimo- parire l’attività professionale del strato di aver seguito corsi di perito no motor sempre più siformazione per un numero di mile ad una corsa ad ostacoli. Si ore che varia in funzione del tito- potrebbe obiettare che in quelo di studio del professionista. sto modo si realizza una selezioUna volta conseguita, la certifi- ne; che chi non supera tutti quecazione va confermata annual- sti ostacoli finalmente non potrà mente, rinnovata dopo cinque svolgere la professione; che anni, e riottenuta ex novo al considerate le tante richieste compimento del decimo anno. che vengono indirizzate oggi al professionista gli si riconoscerà Nascono così nuovi impe- un maggior emolumento, a gni e adempimenti cui il compensazione dell’impegno professionista deve far fronte, dallo stesso sostenuto in termiche si vanno ad aggiungere a quelli ni di tempo (la frequenza ai diche già gli derivavano dalle necessità versi corsi richiede infatti un indi aggiornamento tecnico, fondamen- vestimento in termini di ore per tale per l’esercizio della professione. la frequenza e lo studio) nonché Ma ancora non basta. Recente- in termini economici (i corsi mente, AIPAI è entrata a pieno hanno un costo diretto, nonché titolo nell’elenco delle Associa- di logistica, svolgendosi per lo zioni riconosciute dal MISE e più a Milano e Roma, città spespuò ora attestare le capacità e i so distanti da quelle di residenrequisiti posseduti dai propri so- za del professionista). Viene da ci nello svolgimento della pro- chiedersi : un tale sforzo come fessione. Lo statuto di AIPAI viene, o come verrà ripagato? prevede che, per l’ottenimento e la conservazione dell’attestato Al momento, tutto è in didi idoneità, il socio - che ha già venire,in attesa di risposta sostenuto un esame di ingresso dalle Mandanti. Cambierà all’Associazione, nonché altri qualcosa? Speriamo proprio di esami in itinere - documenti an- sì, e che il cambiamento sia in che di aver seguito ogni anno senso migliorativo, e non pegcorsi attinenti la formazione pro- giorativo come da qualche parte fessionale, per un totale di alme- si paventa, ad esempio, con l’inno 16 ore. Presiede alla valuta- troduzione di sistemi alternativi

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per la gestione e la valutazione dei danni che – a fronte di tutta questa formazione richiesta al corpo peritale - potrebbero in futuro essere gestiti da un idraulico o da un imbianchino, professionisti certamente capaci e competenti nello svolgimento del loro mestiere, ma che non hanno maturato una coscienza assicurativa, né una certificazione di conformità alla norma UNI, né svolto un iter formativo quale quello appena descritto. Speriamo che il comparto assicurativo tenga conto di tutto questo. Diversamente, sarà inevitabile che il professionista finisca per valutare se rinunciare a seguire un percorso formativo così complesso ed oneroso, nel momento in cui comporta impegno ed ostacoli certi, senza al contempo dare alcun ritorno concreto, né essere adeguatamente valorizzato dal mercato. In questo panorama, AIPAI può fare la propria parte e si sta attrezzando quantomeno per facilitare le procedure di acquisizione della certificazione e dei crediti formativi: anzitutto, con l’individuazione di corsi formativi comuni ad altre realtà; ad esempio, un corso seguito da un socio presso il proprio ordine professionale potrà essere valutato dal Comitato Scientifico di AIPAI e, laddove pertinente la professione di perito «no motor», consentire l’acquisizione di crediti utili anche in relazione alle richieste di cui allo statuto dell’Associazione. In definitiva, uno stesso corso potrebbe essere valido per ottenere crediti formativi «utilizzabili» sia nell’ordine professionale di appartenenza che in AIPAI. Allo stato, non

sarà invece possibile - o almeno non se ne intravede la possibilità a breve - il contrario. Allo scopo di favorire l’iter di aggiornamento, verranno poi sempre più organizzati dalle Delegazioni regionali di AIPAI dei workshop distribuiti sul territorio; per chi vi partecipa - una volta ottenuto l’avallo del Comitato Scientifico - potranno essere attribuiti crediti formativi, un modo come un altro per portare i corsi nelle regioni. Per poter accedere alla certificazione di cui alla citata norma UNI, come si è detto, si dovrà dimostrare la frequenza ad ore di formazione; per agevolare chi non dovesse aver già conseguito il numero minimo di ore necessario, sono stati avviati e verranno ulteriormente organizzati corsi specifici dagli enti certificatori, da AIPAI, o da Cineas, Consorzio riconosciuto come idoneo alla formazione. Si sta anche studiando la possibilità di agevolare la formazione dei collaboratori degli studi peritali - un numero di professionisti che si stima possa essere di qualche migliaio - che come gli altri hanno diritto di seguire, possibilmente nel modo meno penalizzante possibile, i corsi di preparazione per il conseguimento della certificazione, così come il successivo iter previsto per poterla conservare. Come si vede, tutta una serie di valide iniziative in itinere, che potranno avere un seguito se il mercato mostrerà interesse in proposito. Diversamente, ed inevitabilmente, tutto verrà visto come una delle tante complicazioni burocratiche, volte a creare centri di costo per alcuni, e benessere per altri. n


Intermediari a cura di

Bridge: chi siamo e come cambieremo Il broker wholesale, specializzato nella Rc professionale e nel settore dell’autotrasporto, si racconta. E ci rivela i suoi obiettivi per il 2017 Poche domande secche curamente quelli per conoscere Bridge, le stranieri e nello specisue specializzazioni e i fico quello anglosassuoi obiettivi. sone. Lavoriamo Prima di tutto: chi è Bridge? molto bene con il Bridge è un wholesale mercato dei Lloyd’s broker snello ed efficace, ma altrettanto bene che ha come prerogativa con compagnie straquella di fornire ai propri niere meno blasonapartner commerciali un te ma altrettanto perservizio veloce e professioformanti e con una nale basato su un’offerta solidità finanziaria ed di prodotti ampia e molto un indice di solvibilità competitiva. che garantiscono ottiAlessandro Cianelli, Quali sono i vostri business di ceo di Bridge mamente i clienti dei riferimento? nostri partner. Il nostro ramo di riferimento è quello delSviluppi 2017, quali novità? le Rc professionali, comprese quelle mePer l’anno appena iniziato avremmo delle diche, ma abbiamo un’offerta competitiimportanti novità; una su tutte, diventereva anche nel settore dell’autotrasporto, mo coverholder dei Lloyd’s con due binsia come Rc autocarri che come merci der; uno sul ramo Property e l’altro sul ratrasportate, oltre ad altri prodotti annesmo Fine Art. si al ramo. Siamo in trattativa anche per altri tre binStiamo lavorando per avere entro metà der Lloyd’s su: Marine, Professional Indem2017 un’offerta in EmissioneFast® di nity e Personal Accident. prodotti nel ramo Property come: AbitaOltre a ciò, mentre questo numero andrà zione, Globale Fabbricati, Attività Comin stampa, stiamo partendo in Emissionemerciali, Artigiano e PMI, Alberghi e Fast® sul ramo Tutela Legale tramite proB&B, Uffici e via dicendo. dotti di una compagnia leader del settore Oltre a ciò, saremo operativi anche con un ed i prodotti a disposizione su MyBridge® prodotto infortuni molto performante semsaranno diversi e su diversi settori, non pre in EmissioneFast®, e una presenza solo professionali. sempre più significativa sul ramo Fine Art. Quali risultati avete ottenuto nell’anno appeCosa intendete per emissione fast? na concluso? Non è altro che un’emissione automatizzaBuoni, abbiamo incrementato la nostra ta delle polizze: tramite MyBridge®, la norete commerciale in maniera considerevostra piattaforma informatica, i nostri partner le andando a raddoppiarla, ad oggi abcommerciali possono preventivare ed biamo oltre 250 partner su tutto il terriemettere le polizze in loro autonomia in torio nazionale e contiamo di arrivare ai maniera molto veloce e soprattutto molto 500 entro il 2018. facile ed intuitiva. A livello di numeri abbiamo incremenCon quali compagnie lavorate maggiormente? tato del 77% il nostro business rispetto Per la tipologia di business che pratichiaal 2015 chiudendo a un portafoglio di mo, i nostri mercati di riferimento sono sicirca 5 milioni di euro senza alcuna

acquisizione diretta. Passiamo al futuro: quali sono i vostri obiettivi per il 2017? Il 2017 sarà un anno molto importante per Bridge, anno in cui, in un certo senso, cambierà volto. Garantiremo alla nostra rete lo standard fin qui adottato ma abbiamo iniziato la fase di strutturazione di tutta la parte dei prodotti diretti e in EmissioneFast®; contiamo di arrivare a fine 2017 con circa 15 prodotti in emissione diretta su diversi rami e con diverse compagnie. Oltre a questo, a partire dalla seconda metà dell’anno, costituiremo Bridge Underwriting Agency una M.G.A. su cui trasferiremo parte delle capacità assuntive adesso in capo alla società di brokeraggio con l’obiettivo di creare una realtà dedicata esclusivamente all’underwriting, alla conoscenza del mercato ed allo studio di nuovi prodotti in nuovi settori. Qual è la carattersitica principale che riconosce in Bridge? Sicuramente la voglia di innovarsi giorno dopo giorno, innovarsi con l’obiettivo di garantire sempre un servizio migliore e non solo dal punto di vista tecnico e di prodotto, ma anche dal punto di vista gestionale dei vari processi, dalla preventivazione al rinnovo all’apertura e gestione sinistri. Ci indichi le tre principali caratteristiche per cui un intermediario dovrebbe collaborare voi? Pur essendo di parte, a mio avviso sono oggettivamente molteplici i plus che riusciamo a garantire ai nostri Partner commerciali, i tre maggiori che riconosco, sicuramente sono: 1. Risposte rapide - siano esse positive o negative; 2. Piattaforma web estremamente performante; 3. Molti prodotti a disposizione, molto performanti e ben remunerati.


Mercato&Polizze SINISTRI domestici

Una casa piena di tranelli Secondo una ricerca dell’Osservatorio di Sara assicurazioni, il 62% dei cittadini non si sente più sicuro all’interno della propria abitazione. Particolarmente temuta la fuga di gas Antonio Marini

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a casa è – assicurativamente parlando - la nuova auto? Forse la domanda può apparire esagerata. Tuttavia, è pur vero che le polizze abitazione, insieme ad altre coperture, potrebbero occupare (almeno in parte) i vuoti lasciati dall’arretramento dei premi Rca. Parte del merito va, naturalmente, agli oggetti connessi, che stanno contribuendo a cambiare pelle alle coperture dell’abitazione. E ad aggiungere un forte grado di prevenzione a un business, quello assicurativo, storicamente basato sui risarcimenti. Naturalmente, le offerte proposte dalle compagnie si moltiplicano, con la speranza, neanche troppo segreta, che i consumatori abbandonino l’atavica abitudine alla sottoassicurazione.

Colmare i gap Le polizze casa potrebbero contribuire a colmare i vuoti lasciati dal calo dei premi auto

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Inconvenienti evitabili L’abitazione nasconde varie insidie, che è possibile evitare con un alcuni piccoli accorgimenti

Le insidie che non ti immagini Le speranze di una

buona crescita del comparto, che sicuramente qualcuno si aspetta, sono suffragate da una tendenza crescente dei cittadini. Che in casa non si sentono più sicuri. A stabilirlo, uno studio dell’Osser vatorio di Sara Assicurazioni. A dichiarare di non essere tranquilli tra le mura domestiche, secondo la compagnia dell’Aci, è infatti il 62% del campione intervistato. Certo, non tutte le paure possono essere assicurate. Ma molte sì. Per esempio, quelle legate a incidenti per il gas e l’acqua – eventi che, oltretutto, sono strettamente collegati ai nuovi tipi di coper tura, che si basa sugli oggetti connessi. In par ticolare, la fuga di gas è l’incidente domestico più temuto dai consumatori: un inter vistato su due (per la precisione il 51%) ne ha paura. Meno i cittadini terrorizzati da perdite d’acqua (il 30% del campione). Sono invece 26 intervistati su cento a temere szinistri domestici dovuti a distrazione, che possono provocare inconvenienti o danni (anche gravi) sia alla stes-

sa persona (scivolata o inciampo), sia agli oggetti della casa (per esempio, la rottura di un vetro). Una percentuale relativamente bassa, che però sottovaluta un problema più frequente di quanto si creda. Non per niente, secondo i dati dif fusi dall dipar timento di Medicina del lavoro dell’Ispesl (Istituto per la prevenzione e sicurezza del lavoro), i sinistri di questo tipo sono cir-

Ricerca Uno studio dell’Osservatorio di Sara assicurazioni (a fianco) ha indagato il rapporto dei cittadini con gli incidenti domestici e la loro prevenzione


ca 4,5 milioni ogni anno. E ben 8.000 sono mortali. L’incidente domestico che avviene con maggior frequenza è la caduta, che raggiunge il 40% dei sinistri che si verificano dentro casa. Se – come detto – solo il 26% degli intervistati ha espresso timore per questi incidenti, un numero di poco più alto di persone (34%) ha ammesso di non comportarsi in modo adeguato per evitarli, mentre il 28% del campione afferma che questo problema non dipenda solo dai comportamenti individuali, ma anche dalle case non a norma. Infine, c’è anche chi (17%) evidenzia un’insufficienza di informazioni.

Le conseguenze più temute Ma quali sono le conse-

guenze degli incidenti domestici di cui la gente ha più paura? Come è facile capire, sono i danni alle persone, che sono temuti dal 74% del panel. La salute è la prima cosa, ma il portafoglio è pur sempre il portafoglio: il 47% degli inter vistati ha infatti espresso paura di poter subire danni strutturali alla casa - e il 58% di questo gruppo teme di dover spendere soldi per riparare i danni; seguono la preoccupazione che questi incidenti si possano verificare mentre la casa è vuota, per esem-

pio in periodo di ferie (37%) e la paura di dover attendere molto tempo prima di essere in grado di risolvere il problema (36%). Solo per il 18%, tuttavia, il maggior rimpianto è di non essersi tutelati prima. Quali sono i gruppi più a rischio? Secondo un inter vistato su tre, le casalinghe, i bambini e gli anziani. Una risposta facilmente intuibile: le donne di casa passano molto tempo tra le mura domestiche, accrescendo (anche per puro calcolo di probabilità) la possibilità di avere inconvenienti – un’eventualità che diventa più probabile a causa dell’utilizzo regolare e frequente degli elettrodomestici e di materiali come la cera per pulire per terra. Scontate, invece, le ragioni che inseriscono piccoli e anziani nel gruppi più a rischio: i primi perché sottovalutano le conseguenze delle loro azioni, i secondi a causa della deambulazione spesso malferma e la vista debole.

Attenti ai fornelli La fuga di gas è l’incidente domestico più temuto dai consumatori: un intervistato su due (per la precisione il 51%) ne ha paura. Meno i cittadini terrorizzati da perdite d’acqua (30%)

Primo, non farsi male Le conseguenze più temute degli incidenti domestici sono i danni alla persona, di cui ha paura il 74% degli intervistati; segue l’ansia per eventuali danni strutturali alla casa, che non fa dormire sonni tranquilli al 47%

coltelli o detersivi lontani dalla portata dei bambini. L’attenzione di chi ci abita, dunque, potrebbe già diminuire il numero degli incidenti in casa. Gli oggetti connessi, magari abbinati a una polizza, faranno n (almeno in parte) il resto.

Prevenzione In che modo si può evitare gli incidenti domestici? L’Osser vatorio di Sara Assicurazioni suggerisce qualche consiglio di comportamento: indossare calze antiscivolo, e mettere in caCasa connessa sa tappetini che Gli oggetti connessi abbinati a una polizza potrebbero diminuire abbiano la stessa sensibilmente alcune tipologie di sinistri domestici funzione, per evitare cadute; non lasciare il fuoco acceso (candele o caminetti) quando non c’è nessuno in casa; controllare, prima di uscire di casa, che i fornelli siano spenti e che tutti i r ubinetti siano chiusi; non toccare i fili elettrici con le mani bagnate; tener e gennaio / febbraio 2017

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Osservatorio antifrode

A cura di MARCO cONTINI - Manager e Docente in materia di Frodi Assicurative

L’ANALISI

I crash aziendali ed il ruolo cruciale dell’attività di antifrode strategica Nel mondo assicurativo, che ha subito negli ultimi anni enormi cambiamenti, questa pratica può decretare il successo o l’insuccesso di un’organizzazione di Marco Contini Antifraud Manager e Docente in materia di Frodi Assicurative

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n un mercato competitivo e concorrenziale anche le assicurazioni hanno crisi sistemiche. La antifrode strategica può decretare un successo o un insuccesso di una riorganizzazione. Il mondo assicurativo in Italia negli ultimi 15 anni ha subito enormi cambiamenti non solo nella politica commerciale e di approccio al cliente ma anche e soprattutto nelle modalità di gestione di quasi tutti i processi aziendali che siano quelli legati alla vendita delle Polizze o alla gestione dei sinistri. Sono cambiate le dimensioni delle aziende , sono cambiate e si sono modificate le esigenze del mercato , si sono sviluppate idee diverse nella conduzione delle attività’ aziendali passando da una gestione diretta ed interna dei processi ad una successiva fase di esternalizzazione delle attività anche di quelle più strategiche per un successivo ritorno alla originaria idea di mantenere all’interno della società tutti i processi. Stiamo parlando del mercato italiano , di un mercato ancorato alla obbligatorietà della Polizza Rca e con una scarsa cultura assicurativa dove diventa difficile vendere un prodotto sia per una ancora incompleta formazione delle reti di vendita sia per la scarsissima cultura della prevenzione che nel nostro Paese è

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molto radicata e difficile da modificare. Un analfabetismo assicurativo che ha modificato gli approcci al mercato e ha generato anche molti problemi al settore che stiamo vivendo in maniera anche drammatica proprio in questi mesi. Nel tempo nuove normative Antitrust legate alla concorrenza del settore assicurativo, la esigenza delle imprese di crescere sempre di più per aumentare le economie di scala e fare massa critica a fronte di costi delle polizze sempre più bassi e con andamenti tecnici del Ramo Rca, quello obbligatorio, in peggioramento, le esigenze delle compagnie quotate di dare agli azionisti dividendi e quindi generare profitti annui sempre maggiori o comunque constanti, l’arrivo sul territorio nazionale di imprese straniere pronte a conquistare un fetta del mercato delle polizze, tutto questo ha portato sempre di più le aziende del comparto assicurativo ha pensare a Riorganizzazioni aziendali tese a rimodulare i processi interni, le metodologie di vendita, gli organigrammi, i processi decisionali, le deleghe, la gestione dei sinistri e le modalità di vendita delle polizze. Il più delle volte, a seguito di miopie aziendali e strategie poco lungimiranti, le Riorganizzazioni aziendali vengono decise con una ritardata tempistica che alcune volte portano la società stessa a non gestire in tempo i problemi minandone la stabilità e soprattutto a non definire sempre bene i confini e la genesi della crisi che

in svariati casi è legata a frodi non solo esterne ma anche interne. Il risultato finale in alcuni casi accaduti negli ultimi 10 anni ha portato alcune imprese assicurative a dover essere poste dall’Organo di Vigilanza (prima l’Isvap ora l’Ivass) in quella posizione che si definisce in gergo tecnico Lca (liquidazione coatta amministrativa), il sinonimo del Fallimento aziendale, proprio perché i propri organi amministrativi (Cda) e di Controllo (Collegio Sindacale) con le relative funzioni di controllo Internal Audit, Compliance e Risk Manager per negligenza, imperizia, incapacità ed anche collusione (in alcuni casi) non hanno agito per tempo e non sono intervenute a correggere quelle problematiche che abbiamo sopra abbiamo elencato. Le aziende sono macchine non perfette che stando su un mercato in continua evoluzione hanno bisogno di essere governate e guidate adattandosi ai mutamenti del mercato. Il mondo assicurativo sta diventando molto concorrenziale, i costi delle polizze stanno calando e con essi i margini sia delle imprese che degli intermediari (Agenti e Broker) figure anch’esse toccate da una crisi sempre più evidente dove i margini vengono erosi sempre di più e i costi di gestione diventano sempre maggiori. Ultimamente stanno peggiorando anche gli andamenti tecnici cosi che i valori di Combined Ratio del mercato (incidenza percentuale dei costi complessivi per sinistri e spese rispetto al valore dei premi di competenza dell’esercizio) stanno segnalando sempre di più incisivi

ed immediati interventi da porsi in essere. Quello che sta accadendo negli ultimi 2 anni non è altro che un mercato che sta assottigliando la concorrenza, dove le imprese più grosse o con più margini comprano quelle che non vogliono o non posso stare sul mercato. Stessa cosa sta accadendo per gli intermediari che siano agenti o broker. In questo mercato di evidente e costante riorganizzazione di crisi potenziale però si possono trovare opportunità di crescita e porre in essere attività di rafforzamento delle società stesse. La Antifrode Strategica può essere decisiva per individuare ed eliminare le criticità che hanno generato l’inizio del crash. Alcuni processi di crisi aziendale di cui mi sono occupato personalmente come Antifraud Manager per conto dell’azionista come Consulente e per conto dei Commissari nominati dalla Vigilanza per cercare di trovare la soluzione ai problemi generati dalla crisi sono stati generati da frodi. Alcuni dei casi esaminati, non gestiti con rapidità e decisione hanno portato al crash della società target mentre in un altro caso il tempestivo intervento dell’azionista e una immediata e drastica azione di riorganizzazione della società ha permesso non solo di salvare la azienda ma anche di rilanciarla e svilupparla riportandola in Business. L’importante è come sempre la velocità di esecuzione della azione e l’affidamento della criticità a persone capaci di risolvere nell’immediato il problema. n


informazione aziendale

Atradius

Gare, ora le polizze fideiussorie si acquistano on line con Bond@Net® Si tratta di una novità proposta da Atradius per facilitare la partecipazione delle imprese alle gare d’appalto Novità assoluta per il mercato italiano delle fideiussioni assicurative per appalti pubblici. Da oggi le imprese italiane interessate a partecipare alle gare d’appalto, indette da stazioni appaltanti pubbliche, possono accorciare i tempi per la presentazione delle domande di partecipazione alle gare. In loro aiuto arriva il portale Bond@Net®, il sistema informatico messo a punto da Atradius che aiuta a compilare, in modalità assistita, le necessarie polizze fideiussorie, provvisorie e definitive. Bond@Net® è una piattaforma digitale innovativa che consente di operare online in assoluta sicurezza. È stata progettata e realizzata esclusivamente per il mercato italiano da Atradius, il gruppo assicurativo leader a livello mondiale, specializzato in assicurazione del credito commerciale, fideiussioni assicurative e servizi di recupero crediti a livello internazionale. Si aggiunge agli altri sistemi online offerti da Atradius ai propri clienti, come Serv@Net per la gestione della polizza credito, Collect@Net per il recupero dei crediti e la piattaforma di business intelligence Atradius Insights per la gestione dei crediti. Il processo produttivo di polizze per appalti pubblici tramite la piattaforma digitale Bond@Net® (leggi Bondatnet), si apre e si chiude interamente online, con il pagamento del premio di polizza anche con carta di credito e con l’apposizione delle firme digitali di tutti i soggetti interessati alla sottoscrizione del contratto. Ogni polizza, scontati tutti i necessari passaggi tecnici, sarà quindi pronta per essere inoltrata in tempo reale al Beneficiario, che potrà visualizzarne direttamente online i contenuti e verificarne la validità di emissione. Bond@Net®, ottimizza e facilita il rapporto tra gli Intermediari ed i clienti di Atradius, consentendo a

trare in tempo reale al beneficiario la polizza perfezionata, con la possibilità di cogliere con la massima tempestività le opportunità di business. Il portale Bond@Net® è accessibile tramite Internet a qualsiasi ora, giorno della settimana e da qualsiasi postazione informatica, attraverso il sito www.atradius.it. Il portale consente inoltre al cliente Atradius di verificare in ogni La piattaforma facilita il rapporto fra gli intermediari e i clienti di Atradius momento lo stato del proprio portafoglio polizze e delle relative scadenze. «Bond@Net® è stato realizzato per dare una risposta alle esigenze delle imprese nostre clienti o che intendono diventare tali, che partecipano a gare di appalto, spesso con poco tempo questi ultimi, previa autorizzazione all’acces- a disposizione per raccogliere, compilare so, di semplificare la gestione dei propri im- e inoltrare la documentazione richiesta», pegni nella onerosa fase di preparazione dei ha affermato Giuseppe D’Avenio, direttore Ramo Cauzioni di Atradius Italia. «La documenti di gara. In poche parole, i clienti Atradius dopo aver possibilità di richiedere online le polizze convenuto con apposito accordo le condizio- per appalti pubblici - ha aggiunto – tramini migliori di operatività sul portale, potranno te il network di Agenzie Atradius operanvisualizzare immediatamente online la tipo- ti sull’intero territorio nazionale, perfeziologia di polizza di cui hanno bisogno e i rela- narle con firma digitale e pagarle online tivi costi in estrema trasparenza; perfeziona- in una piattaforma trasparente e sicura, re in tempi rapidi il processo d’acquisto della consente di ridurre i tempi per la partecipolizza, pagando direttamente on line il pre- pazione alle gare, con vantaggi e risparmi mio, ed apponendo le firme digitali di tutti i di costi sia per imprese che partecipano soggetti interessati alla sottoscrizione del con- a numerose gare, sia per le imprese con tratto, dunque con certezza dei tempi; inol- esigenze meno frequenti ma di maggiore impegno in termini di valore. Quattro delle 27 Agenzie Atradius sono già operative e possono già offrire il servizio Bond@ Net® e nel corso del 2017 si realizzerà la copertura dell’intera rete agenziale». https://bondatnet.com/login


Prodotti & Servizi

A cura di Alberto mazza

TUTELA LEGALE

Pubblica amministrazione, Arag rinnova la copertura La soluzione è disponibile in due versioni: una base, che assicura la difesa alla Corte dei conti, e una completa, che aggiunge difesa penale, compilazione degli atti, richiesta di risarcimento danni e ricorsi contro sanzioni

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rag rinnova la polizza di tutela legale dedicata a tutti coloro che hanno un contratto di lavoro con la Pa (amministratori, dipendenti, titolari di cariche elettive negli enti pubblici, compresi i medici e gli operatori sanitari) e possono essere sottoposti alla giurisdizione della Corte dei conti. La polizza, denominata Arag Tl amministratori e dipendenti pubblici, è stata studiata per coprire le spese legali e peritali, di giustizia e processuali. Due le opzioni disponibili. La prima, Modulo base, assicura la

difesa per la responsabilità amministrativa in caso di giudizio presso la Corte dei conti. La seconda, Modulo completo, offre la copertura base, ma anche: difesa penale per delitti colposi, contravvenzioni e - in caso di assoluzione - dolosi; richiesta di risarcimento danni; compilazione degli atti per chiamare in causa la compagnia di Rc; ricorso contro sanzioni amministrative (sia relative allo svolgimento dell’attività indicata in polizza, sia pecuniarie di 1.000 euro o più). La copertura può essere attivata solo se l'ente

SOSTENIBILITÀ

UnipolSai mira a certificare la linea risparmio

D

opo aver ottenuto la certificazione per la linea investimenti, UnipolSai vuole raggiungere lo stesso risultato per la gamma risparmio. Lo rivela una comunicazione della compagnia. La prima attestazione La sede di UnipolSai era arrivata nel 2016, quando Bureau Veritas, azienda specializzata nei servizi di controllo, verifica di conformità e certificazione di qualità, aveva dichiarato la linea investimenti dei prodotti vita conforme alle caratteristiche «valore del prodotto, equità e trasparenza». La società aveva messo sotto la lente il catalogo prodotti controllando requisiti e indicatori lungo tutto il processo. Dall’identificazione del bisogno alla gestione del post-vendita.

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pubblico non è vincolato a pagare le spese legali. La polizza offre anche le condizioni aggiuntive Retroattività e Plus. La prima allarga la copertura per la responsabilità amministrativa e la difesa penale anche per fatti avvenuti da uno a cinque anni prima dell'inizio del contratto, a condizione che il cliente venga a conoscenza del sinistro almeno tre mesi dopo quella data. Plus, acquistabile solo con Modulo completo, in-

La sede di Arag

terviene invece in due casi: se l’ente pubblico rifiuta il rimborso delle spese legali sostenute dall’assicurato, sostenendo che non gli sono dovute perché ricopre una carica elettiva pubblica, oppure a integrazione di quanto rimborsato dall’ente, nel caso in cui liquidi solo parzialmente le spese legali. Il cliente può scegliere massimali compresi tra 20.000 e 75.000 euro per sinistro e per anno assicurativo.

DISTRIBUZIONE

Auxilia Finance collocherà le polizze di Afi Esca

A

l via una nuova partnership distributiva. Protagonisti dell'accordo sono Afi Esca - compagnia specializzata nelle polizze per la protezione di famiglia, impresa e finanziamenti guidata dal direttore Italia Pierfrancesco Basilico - e Pierfrancesco Auxilia Finance - società di Basilico intermediazione creditizia controllata dalla Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) e capitanata dal ceo e general manager Samuele Lupidii. Secondo i termini della partnership, a cui le due imprese sono giunte per il tramite del broker Experta di Verona, Auxilia Finance distribuirà le polizze Afi Esca Samuele Lupidii che riguardano il mercato dell’intermediazione creditizia – soprattutto Cpi collegate a mutui ipotecari e finanziamenti in genere, ma anche prodotti stand alone, come le income protection.


UNIT LINKED

Reale punta sugli switch automatici R eale Mutua lancia sul mercato una nuova unit linked a vita intera, legata soprattutto ai mercati azionari. Il prodotto, che si chiama Reale Quota controllata, si rivolge agli investitori con propensione medio-alta al rischio, che cercano il rendimento mediante diversificazione. Sono quattro le linee disponibili, gestite da Banca Reale e con profilo di rischio-rendi-

mento decrescente: Reale Linea mercato globale, Reale Impresa Italia, Reale Linea bilanciata attiva e Reale Linea controllata. La distribuzione tra le varie proposte è decisa dal cliente al momento della sottoscrizione della polizza. Sempre alla firma del contratto, l'assicurato può attivare due meccanismi di switch automatico, che “dirottano” su Reale Linea controllata le altre scelte di investi-

mento se si verificano forti variazioni dei valori dei fondi. Come detto, lo switch avviene in due casi: primo, se il controvalore delle quote messe nel fondo supera del 3% il capitale investito sullo stesso strumento (in questo caso, a essere spostato è il differenziale); secondo, quando il controvalore delle quote che sono nel fondo diminuisce almeno del 20% rispetto al capitale lì investito

(qui, a essere spostato è l'intero importo; vengono poi rese attive successive opzioni di switch volontario).

Thomas Beermann

Matthias Wünsche

tive che offriamo nel settore del car sharing», af ferma Matthias Wünsche, membro del consiglio di amministrazione di Global automotive, Allianz worldwide part-

ners. Non per niente, le due società prevedono, nei prossimi anni, di dare il via a nuove iniziative comuni, sempre utilizzando il modello di car sharing free floating.

La sede di Reale Mutua

IN EUROPA

Awp assicuratore di car2go

U

na copertura automatica verso terzi per ogni cliente di car2go. Lo prevede l'accordo stretto fra Allianz worldwide partners (Awp) e la società di car sharing del gruppo Daimler. L'iniziativa, che è partita lo scorso 1 gennaio, offre ai clienti car2go una polizza di Allianz global assistance (marchio commerciale attraverso cui Awp opera in territorio italiano) ogni volta che noleggiano una vettura. I premi sono stati modellati sulla logica commerciale della società specializzata nelle auto condivise: come il listino di car2go, in-

fatti, anche le coperture assicurative utilizzano una tariffazione “minuto per minuto”. Oltre che in Italia, l'iniziativa è attiva in Germania, Austria, Spagna e Olanda, per un totale di 7.400 veicoli disponibili («1.25 milioni di clienti attivi in 14 location europee», dice Thomas Beermann, ceo di car2go Europe). Tra le due società sono già in corso trattative per espandere la partnership in altri paesi. Il gruppo tedesco ha visto questa par tnership come un'occasione di «espandere il range di soluzioni assicura-

CREDITO AL CONSUMO

Fiditalia-Amissima: una carta revolving per la rateizzazione dei premi Al cancelletto di partenza la carta revolving Amissima, strumento di pagamento emesso, in partnership, da Fiditalia (società di credito al consumo del gruppo So-

ciété Générale) e dall'omonima compagnia assicurativa. La card ha il compito di rendere possibile la rateizzazione del rimborso della polizza, che avverrà su base

mensile. Inoltre, in alcuni periodi dell'anno, saranno attive operazioni commerciali a condizioni promozionali riservate ai sottoscrittori della carta.

La sede di Amissima

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Scenari RISCHI

Ambiente e geopolitica spaventano il 2017 Lo sostiene il Global risk report, previsione annuale sulle minacce planetarie giunto alla dodicesima edizione. La ricerca, a cui hanno contribuito anche Marsh e Zurich, evidenzia anche i timori provenienti dalla polarizzazione della società Antonio Marini

I

rischi internazionali in maggior crescita nel 2017? Quelli legati all’ambiente e alla geopolitica. Senza dimenticare le minacce tecnologiche e sociali, stabili ma ugualmente preoccupanti. Sono queste le maggiori indicazioni scaturite dal Global risk report, ricerca sviluppata dal World Economic Forum con il supporto, per i temi assicurativi, di Marsh & McLennan companies e Zurich insurance group. La ricerca, presentata a Davos in occasione del meeting annuale, ha puntato a esaminare probabilità, potenziale impatto e interconnessioni dei rischi globali nei prossimi dieci anni: in particolare, 750 tra docenti universitari ed esperti della finanza hanno messo sotto esame 30 diverse minacce di portata mondiale, divise a loro volta in cinque grandi gruppi (rischio economico, ambientale, geopolitico, sociale e tecnologico). Oltre a individuare i pericoli globali,

Presentazione Il Global risk report, sviluppato dal World Economic Forum, è stato presentato a Davos in occasione dell’ormai tradizionale meeting che si tiene ogni anno nella località grigionese

sono state identificate anche 13 tendenze che potrebbero essere in grado di ridurne l’impatto o, al contrario, di amplificarlo. Sfide sempre più difficili «Viviamo in un mondo caratterizzato da fenomeni dirompenti, in cui il progresso tecnologico pone sfide sempre più difficili», ha affermato Cecilia Reyes, chief risk officer di Zurich insurance group. «Senza una corretta gestione, ricollocazione e riqualificazione dei lavoratori, la tecnologia cancellerà posti di lavoro più velocemente rispetto a quelli che riuscirà a creare».

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Troppo ricchi o troppo poveri Quali sono, dunque, le insi-

die più pericolose per il 2017? Presto detto: la polarizzazione sempre più marcata della società (con il fenomeno preoccupante della sotto-occupazione), la bassa inclusione sociale e i cambiamenti climatici. In particolare, i rischi ambientali e geopolitici sono in aumento, mentre quelli sociali sono stabili, ma comunque elevati. Proprio come le minacce tecnologiche, “quarto incomodo” di questa lista: anche loro restano alte, soprattutto (ma non solo) a causa dell’aumento di attacchi informatici nel mondo. Ma andiamo un po’ più nel dettaglio. Partendo dal primo rischio globale individuato dal Global risk report: secondo la ricerca, trend di livello planetario come la crescente disparità di reddito e la forte pola-


rizzazione della società hanno innescato, nel corso del 2016, importanti trasformazioni politiche; in assenza di misure necessarie per invertire la tendenza, la situazione, già sufficientemente tesa, potrebbe aggravare i rischi globali nel corso di quest’anno. Naturalmente, le tensioni attuali nelle democrazie occidentali sono al centro dell’attenzione: oltre ai rischi di «disoccupazione o sottoccupazione», è allarme rosso per eventi come «fallimento del governo nazionale», «emigrazione su larga scala» e «profonda instabilità sociale». Di qui si passa alla seconda grande spada di Damocle che incombe sul mondo: l’inclusione sociale sempre più bassa. Il report afferma apertamente che queste insidie possono essere addirittura eliminate o neutralizzate, a patto che si introducano strategie dedicate, mediante anche la cooperazione internazionale e l’elaborazione di piani di lungo periodo.

Sinistri catastrofali Passando a un rischio più

“centrale” per il mondo assicurativo, preoccupano molto gli effetti dei cambiamenti climatici: oltre a evidenziare l’aumento di questo pericolo per il mondo intero, i 750 esperti del mondo accademico e finanziario, per la prima volta in 12 anni di Global risk report, hanno incluso tra le minacce a più elevata probabilità e a più alto impatto tutte e cinque i rischi ambientali conosciuti (eventi atmosferici estremi; disastri naturali; fallimento delle politiche di mitigazione e della capacità di adattamento ai cambiamenti climatici; perdita della biodiversità e collasso dell’ecosistema; disastri ambientali causati dall’uomo). Non solo: per la prima volta, i primi rischi globali in termini di probabilità riguardano eventi meteorologici estremi. Questi sinistri sono compresi anche nel gruppo dei rischi globali più gravi per la combinazione dei loro effetti, insieme a disastri naturali, emigrazione su larga scala, attentati terroristici e attacchi informatici.

Ambiente in pericolo Per la prima volta in 12 anni, il Global risk report ha incluso tra le minacce a più elevata probabilità e a più alto impatto tutte e cinque i rischi ambientali conosciuti: eventi atmosferici estremi; disastri naturali; fallimento delle politiche di mitigazione e della capacità di adattamento ai cambiamenti climatici; perdita della biodiversità e collasso dell’ecosistema; disastri ambientali causati dall’uomo

classifica degli incubi che gravano sul pianeta. A renderli, almeno per quest’anno, un po’ meno centrali (ma giusto un po’ meno) è il fatto che non sono in crescita, ma tutto sommato stabili. Anche se, precisa lo studio, restano elevati - per esempio, gli attacchi informatici mostrano un incremento, e si confermano, insieme a frodi e furti di dati, i rischi più probabili nel vasto mondo virtuale. Quella di identificare i pericoli insiti nelle autostrade informatiche è, comunque, ormai una tradizione, che risale ai primordi di questa survey. Nella seconda edizione

del report, che risale al 2006, erano già presenti alcune delle preoccupazioni attuali, e precisamente in uno degli scenari tecnologici considerati, in cui «l’eliminazione della privacy riduce la coesione sociale». La possibilità che gli analisti davano a questo contesto di avverarsi era, in ogni caso, «sotto l’1%». Nel 2013, invece, il report ha discusso il rischio che potessero diffondersi rapidamente false informazioni, osservando anche il generale calo di fiducia (il tema è sorprendentemente attuale: non per niente l’edizione 2017 della ricerca lo ha clas-

Tema ricorrente Già nel 2015, l’allarme del Global risk report si era focalizzato sui temi etici connessi a intelligenza artificiale e biotecnologie

Cyber, il quarto incomodo I rischi cyber, in particolare, rappresentano un po’ il “quarto incomodo” in questa

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Scenari Ottimismo I potenziali benefici dell’innovazione tecnologica sono percepiti come più forti rispetto ai rischi informatici

sificato come «preoccupazione in crescita»). Il report termina l’excursus “storico” con una puntata all’edizione 2015, in cui l’allarme si era focalizzato sui temi etici connessi a intelligenza artificiale e biotecnologie. Anche oggi, il mondo virtuale non fa dormire sonni tranquilli. Ma non è tutto un incubo. La ricerca ha infatti registrato l’ottimismo del campione sul bilancio fra rischi tecnologici e benefici dell’innovazione informatica. Per arrivare a questo risultato, l’inchiesta ha incluso un modulo speciale, con un focus su 12 tecnologie emergenti (stampa 3D, materiali e nanomateriali evoluti, nanotecnologie, intelli-

genza artificiale e robotica, biotecnologie, “cattura” di energia, suo immagazzinamento e trasmissione, nuove tecnologie per computer, blockchain e distributed ledger, neurotecnologie, geoingegneria, sensori “ubiqui” - cioè internet of things -, tecnologie spaziali e realtà virtuale e aumentata), per poi comprendere se c’è più paura per i rischi o entusiasmo per le opportunità. E le risposte, come detto, non hanno dato dubbi: i vantaggi percepiti sono ben maggiori delle minacce, che pure non devono essere sottovalutate. In particolare, i due ambiti che presentano i più alti livelli di rischi/opportunità sono l’intelligenza artificiale e le biotecnologie.

Ricadute sociali Si parlava, po-

Allarme rosso Le tensioni nelle democrazie occidentali sono al centro dell’attenzione: oltre ai rischi di «disoccupazione o sottoccupazione», è allarme rosso anche per eventi come «fallimento del governo nazionale», «emigrazione su larga scala» e «profonda instabilità sociale».

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co fa, del timore per le combinazioni tra rischi, quelle che potenzialmente possono creare molti disastri. Ed è l’unione tra il progresso tecnologico (che, in teoria, è visto come positivo) e alcune delle sue ricadute sociali, ad avere un impatto devastante sull’economia e, in generale, sulla vita della gente. Lo ha sottolineato Cecilia Reyes, chief risk officer di Zurich insurance

group: «viviamo in un mondo caratterizzato da fenomeni dirompenti, in cui il progresso tecnologico pone sfide sempre più difficili», ha premesso. «Senza una corretta gestione, ricollocazione e riqualificazione dei lavoratori, la tecnologia cancellerà posti di lavoro più velocemente rispetto a quelli che riuscirà a creare. I governi non sono più in grado di offrire ai propri cittadini i passati livelli di protezione sociale; mentre sentimenti anti-establishment stanno guadagnando sempre più spazio, con nuovi leader politici che accusano la globalizzazione di aver acuito i problemi sociali: così si innesca un circolo vizioso in cui una crescita economica più bassa amplifica solo le disuguaglianze. La cooperazione diviene dunque fondamentale per evitare un ulteriore deterioramento delle finanze pubbliche e l’amplificazione di disordini sociali». Nel gruppo dei pericoli più importanti sembrerebbero, invece, assenti i rischi economici. Sembra strano, ma proprio dal 2008 questa voce è infatti diventata meno importante: a una prima analisi, il Global risk report evidenzia che questi pen ricoli sono «diminuiti». Rischi economici A una prima analisi, il Global risk report evidenzia che i rischi economici sono diminuiti


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A

fronte delle vo l’accesso a dati di innovazioni terze par ti, come tecnologiche che quelli presenti sui osserviamo, spessocial media. so rimaniamo affa3. Intelligenza scinati dalle nuove artificiale Questa possibilità che si area delle scienze inaprono davanti a formatiche si focaliznoi. La prima reaza sulla creazione di zione è quella di Massimo Michaud, macchine intelligenadottare le nuove Kinetica, in collaborazione ti che lavorano e reatecnologie, ma se, con Sia partners giscono in modo sicome accade atmile agli esseri umatualmente, ci sono molte evolu- ni con riconoscimento vocale, zioni in contemporanea, diventa capacità di apprendimento e di difficile scegliere. Il primo passo risoluzione di problemi. Si tratta è quello di identificare quelle po- di una tecnologia in fase ancora tenzialmente a maggiore impat- iniziale. Da una parte ci sono i to per il settore assicurativo. Ne servizi resi tramite i robo advisor abbiamo selezionate cinque: che danno risposte al cliente senza ricorrere all’intervento 1.Internet of things Permet- umano, come quelli di Clark in te ai vari dispositivi di raccoglie- Germania, broker on line, che re e scambiarsi dei dati e con- offre i prodotti di 160 compasente il monitoraggio che rende gnie. Dall’altra servizi alle imprepossibile la usage based insuran- se, come quello di Cape Analytice. Molto sviluppata nel settore cs, che misura il livello di rischio auto in Italia si sta diffondendo di un immobile al momento delnelle polizze della casa, delle pic- la sottoscrizione. cole imprese e della salute. Ne- 4. Droni Oltre che in agricoltugli Usa, Oscar offre ai propri ra e nella consegna delle merci, clienti degli smartwatches (oro- si incomincia a utilizzarli anche logi connessi) attraverso i quali in assicurazione ai fini ispettivi. registra i dati biometrici per per- BetterView offre i suoi droni per sonalizzare la loro polizza sanita- favorire una migliore informaria. zione al momento della sotto2. Big data and analytics scrizione. DropIn, invece, si foLa raccolta e l’utilizzo di grandi calizza sulla valutazione dei siniquantità di dati interni o raccolti stri. da terze parti consente una mi- 5. Blockchain In una recente gliore qualità delle decisioni. Ag- intervista, Don Tapscott sostiegregatori di dati come Terrene- ne che questa tecnologia, che è labs promettono di rendere più quella che supporta lo scambio rapido il processo di valutazione dei Bitcoin, rivoluzionerà tutte le dei rischi. Società invece come transazioni economiche. Il Carpe Data si sono specializzate blockchain, spiega, è una databanell’offrire al mondo assicurati- se distribuito su milioni e milioni

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di computer. La sua forza è che non richiede strutture centrali per registrare le transazioni. Si serve della crittografia e non è attaccabile in quanto ogni “blocco” della catena è separato, ma coerente con l’intera catena della transazione. Questa piattaforma genera la fiducia tra le parti senza la necessità di un garante centrale. Everledger, Safeshare o Blockverify sono alcune imprese che stanno lavorando alla sua diffusione. Si può già osservare come alcune tecnologie siano più adatte ad alcune aree rispetto ad altre: le blockchain hanno un forte impatto sull’efficienza operativa, così come potenzialmente i robo advisor. Big data e droni possono migliorare in modo significativo le decisioni di sottoscrizione. L’Iot impatta, invece, un po’ su tutte e tre le aree. Può essere applicato, in particolare, per migliorare l’esperienza dei clienti, sia attraverso nuove modalità di accesso all’offerta, sia con il suo arricchimento tramite nuovi servizi. La seconda fase mira alla valutazione dell’impatto dei progetti in corso, o in programma nel prossimo futuro, sulla capacità competitiva dell’impresa. Questo impatto può essere funzionale, strategico o a livello del business model: • Si è di fronte a un impatto funzionale quando l’introduzione della nuova tecnologia comporta un miglioramento che non dà luogo a un vantaggio competitivo duraturo. • L’impatto è invece strategico,

invece, se l’innovazione dà luogo a un vantaggio di costi, differenziazione dell’offerta o possibile dominanza su un determinato segmento di clientela. • Si tratta, infine, di impatto a livello di business model quando l’innovazione che si introduce modifica le regole della competizione in un determinato mercato. • La terza fase, infine, si concentra sulla valutazione delle iniziative proprie e dei concorrenti in grado di avere un impatto strategico o di modificare il business model. In funzione di queste e delle competenze dell’impresa vengono, quindi, definite le priorità strategiche. Il mercato assicurativo diventerà sempre più frammentato: approcci di prodotto, soluzioni adatte a determinati segmenti, si pensi a Jetty che ha come target gli urban millennials, si stanno moltiplicando. Per l’impresa che opera in campo assicurativo, occorre focalizzarsi sulle modifiche in atto dei business model piuttosto che sulle tecnologie sottostanti, perché dai nuovi modelli si generano i nuovi scenari competitivi. Pensiamo a quelli creati dalle piattaforme peer to peer, dalla micro-insurance e dai broker on line che coprono i rischi imprese che minacciano compagnie e intermediari. Avremo modo di riprendere questi temi. Tuttavia, una approfondita riflessione strategica, dinamica e continuativa, ci sembra sempre più indispensabile per le imprese che operano nel settore assicurativo. n


voluntary disclosure

capitali rimpatriati, le prime stime del Ministero

filiali

Volksbank cambia il modello distributivo

l’ora delle fintech

c’è un «rischio Uber» per le istituzioni finanziarie?

giORNALE DELLA bANcA E DELLA FiNANzA - Anno 28 nuova serie, Anno 18 - Mensile - Poste italiane SpA – Sped. in A.P. D.L. 353/03 art. 1 comma 1, Dcb Verona

N.2

Ugo biggeri

| Febbraio 2016 | e 5

L’istituto, in pista dal 1999, finanzia soprattutto il terzo settore, ma si occupa anche di prestiti a imprese e famiglie. E ora, rivela il suo presidente, vuole crescere sul web e reclutare nuovi promotori per espandere la sua presenza sul territorio

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L’approfondimento Xxxxxxxxx

A cura di GIAN CARLO SOAVE - Avvocato in Genova

SANITà

«Con il consenso informato» il paziente diventa consapevole del suo percorso L’informazione adeguata è quella che permette all’ammalato di conoscere sia la diagnosi che la prognosi e di valutare ogni tipo di rischio possibile di gian carlo soave Avvocato in Genova

L’

espressione «consenso informato», in ambito medico, viene usata per indicare l’adesione consapevole e volontaria del paziente all’atto medico proposto, che in tale guisa diviene legittimo. L’obbligo per il medico di ottenere uno specifico assenso all’atto medico ricorre in tutti quei casi in cui, al di là del trattamento terapeutico, si sarebbero perfezionati specifici reati di lesione. Detto obbligo trova riscontro sia nella Carta Costituzionale, (si vedano gli artt. 13 e 32 Cost.), sia nell’art. 50 del Codice Penale «Consenso dell’avente diritto».

In dottrina, tra l’altro, sono state elaborate varie ipotesi circa la natura giuridica del consenso: a) vera e propria causa di giustificazione valida per qualsiasi trattamento sanitario; b) presupposto-limite necessario per la liceità di un’attività giuridicamente autorizzata; c) requisito ordinario imprescindibile di liceità il quale, se non elemento scriminante, risulta condizione necessaria per la validità del trattamento. L’informazione, impregiudicato il requisito della sua completezza, realizza il consenso informato solo nel momento in cui viene resa accessibile all’interessato ed è da esso effettivamente compresa. È, quindi, necessario rapportarla al livello di cultura e di comprensione del paziente. Essa deve essere ve-

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ritiera, serena ed emotivamente equilibrata; tuttavia, in rapporto con la reattività del paziente, potrà essere valutata l’opportunità di non rivelare al malato o di attenuare una prognosi grave o infausta, informandone comunque i congiunti (mentre la loro richiesta non è vincolante per il medico). Per essere legittimamente valido, oltre che informato, il consenso deve essere espresso (e non desunto per facta concludentia) e preferibilmente rilasciato in forma scritta, anche a fini probatori; deve essere personale, non essendo ammissibile alcuna forma di rappresentanza, salve le ipotesi di legge, nonché consapevole (capacità di intendere e volere) e libero ov-

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vero scevro da coartazione, inganno o errore. Deve altresì precedere l’avvio del trattamento ed è suscettibile di revoca. Infine il consenso deve essere specifico, riguardare cioè unicamente la prestazione che viene prospettata al paziente, essendo l’intervento diverso illegittimo, salvo i casi riconducibili allo stato di necessità. Il consenso è acquisito dal medico che esegue il trattamento, ma può essere delegato a qualsiasi medico che dovrà rispettare le opportune direttive quanto alla forma, alle modalità e all’ampiezza dell’informazione da rendere. Peraltro, sia la particolare delicatezza della prestazione medica, sia una espressa condizione apposta

C’è una diversità funzionale tra responsabilità per omessa o insufficiente informazione e responsabilità colposa

dal paziente, possono costituire un limite alla possibilità di sostituzione. Inoltre il consenso dovrà essere acquisito dal sanitario preposto ad ogni singola fase che presenti rischi specifici e distinti (si pensi alla sequela: accertamenti diagnostici, pratica di anestesia, intervento chirurgico), L’informazione adeguata è quella che pone il paziente in grado di conoscere diagnosi e prognosi, metodi di cura a disposizione, nonché di valutare ogni tipo di rischio (ma non anche degli esiti anomali ai limiti del fortuito) e le prospettive della prestazione. È importante sottolineare che il danno derivante dal mancato esercizio del consenso informato, non si riferisce alla correttezza della prestazione sanitaria. L’assenza,infatti,di un valido consenso rende giuridicamente rilevante il trattamento medico-chirurgico, sia esso fausto che infausto, dato che la liceità di una condotta arbitraria non può dipendere dall’esito dell’intervento. Viceversa, il diritto alla prestazione esatta, opera sul diverso piano del risultato che il paziente intende conseguire, sia stato esso correttamente informato o meno. Vi è, dunque, una diversità funzionale tra responsabilità per omessa o insufficiente informazione e responsabilità colposa nell’esercizio della prestazione professionale, espressione della disomogeneità dei beni giuridici tutelati. n


Xxxxxxxxx Law & Compliance

A cura di Laura Opilio e Paolo Scarduelli

l Studio CMS

LA NOVITà

Polizze W&I: che cosa sono e quali vantaggi portano È possibile proteggersi da rischi o perdite legate alla transazione e dalla necessità del venditore di non dover sopportare il costo di futuri sinistri di Paolo Scarduelli e Alina Fabbri

N

egli ultimi munque responsatempi la c.d. bile nei confronti polizza W&I dell’acquirente, (Warranties & Inma l’eventuale perdemnities) sta didita potrà essere ventando sempre coperta dalla polizpiù diffusa e coza). La differenza nosciuta nel pachiave dal punto di norama M&A itavista commerciale l i a n o . Q u e s t o Paolo Scarduelli tra i due tipi di popar ticolare tipo Partner di CMS lizza attiene alla di polizza, giá parte che assume ampiamente difil rischio collocato fuso nel mercato europeo, na- tra quanto stabilito dallo Spa e sce dalla necessità dell’acqui- quanto coperto dalla polizza (ad rente di proteggersi da even- esempio, le responsabilità che tuali rischi o perdite legate al- non sono coperte dalla polizza, la transazione e dalla necessitá oppure non accettate come indel venditore di non dover sop- cluse in copertura dall’assicuraportare il costo di eventuali fu- tore). Per una polizza buyer-situri sinistri. Il perno di questo de sarà normalmente l’acquimeccanismo si fonda sulle rente e, per una polizza seller-siR&W (Representations & de sarà, invece, il venditore. La Warranties) rilasciate dal ven- polizza varia, dunque, in base al ditore e/o dall’acquirente di fatto che alla base vi siano motiun’acquisizione ai sensi vazioni seller-side o buyer-side. dell’accordo di compravendita Analizzando nello specifico la «Spa» (Sale and Purchase struttura di una polizza W&I Agreement). «standard», questa esclude ogni possibile responsabilità scatuLa polizza, infatti, può es- rente da rischi conosciuti, idensere stipulata sia dal ven- tificati mediante una Due Diliditore che dall’acquirente gence oppure tramite riconoscie la relativa copertura si basa mento. Tutto ciò di cui le parti sulle R&W rilasciate rispettiva- sono a conoscenza (e che emermente dal primo o dal secondo; ge dalla DD) viene escluso dalla si tratta delle c.d. polizze W&I polizza. Questo aspetto è fondaseller side o buyer side. Le polizze W&I maggiormente diffuse sono normalmente strutturate come polizze «buyer-side» (cioè il beneficio della polizza sarà a favore dell’acquirente), piuttosto che polizze «seller-side (secondo le quali il venditore è co-

mentale perché difficilmente si potrà usufruire di questo innovativo prodotto se non è stata condotta un’approfondita DD ed analisi in fasi di trattative per lo Spa. È anche possibile ottenere copertura per specifici rischi identificati, ovviamente nell’ambito di una copertura più ampia e ad un costo più elevato. Detto meccanismo viene definito «scrape» ed ha l’effetto di escludere la conoscenza in alcuni punti per determinare se vi è stata una violazione delle garanzie ai fini della polizza oppure no. La polizza W&I normalmente contiene anche una «retention» che corrisponde ad una franchigia al cui raggiungimento l’assicurazione dovrà coprire, al di sotto di tale cifra, invece, non sarà tenuta a coprire nulla. La polizza W&I può essere utilizzata in ogni transazione e, grazie allo sviluppo della comprensione di coloro che la utilizzano, il prodotto può essere adeguato alle esigenze della transazione. La copertura viene utilizzata in modi sempre nuovi ed innovativi, recenti sviluppi hanno visto: gli assicuratori fornire copertura sulla base di un «nil-recourse», cioè nel caso in cui non vi sono protezioni contrattuali da parte

La polizza può essere sottoscritta sia dal venditore che dall'acquirente

del venditore, quando cioè si vende per uscire da una situazione di insolvenza; oppure casi in cui un’unica polizza viene creata al fine di coprire non solo una singola transazione e le relative R&W, bensì una serie di acquisizioni tra loro connesse o simili; nonché l’utilizzo nell’ambito di gare d’appalto, in cui gli appaltatori le utilizzano per innalzare il valore della loro gara, offrendo un prodotto aggiuntivo a garanzia dell’acquisizione.Il prezzo di una polizza W&I dipende dalla natura della transazione da assicurare. Gli assicuratori considerano fattori quali i limiti di polizza, la franchigia richiesta, la natura della società target ed il suo business (inclusa la giurisdizione in cui opera) e l’ampiezza delle garanzie ai sensi dello Spa. Concludendo, quindi, la polizza W&I presenta uno strumento innovativo e dinamico, atto anche a modellarsi in base alle esigenze del cliente. Non solo, permette di intraprendere operazioni di M&A con maggiore sicurezza, potendo affrontare eventuali perdite mediante una polizza assicurativa. In un panorama in cui le transazioni necessitano di sempre nuove sicurezze e stimoli, questo prodotto non può e non deve passare inosservato. Ragion per cui negli ultimi anni si è estremamente sviluppato a livello europeo ed è sempre più conosciuto ed utilizzato dagli operatori nel mercato, da ultimo anche italiani. n

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Tecnologia&Digitale sicurezza

Frodi: siamo tutti ad alto rischio

L’esplosione del digitale ha creato nuovi pericoli. Dall’evoluzione del phishing al ransomware, dai furti di identità alle transazioni fraudolente Laura Facchin @laurafacchin73

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onostante la tecnologia sempre più sofisticata il tema delle frodi, in ambito assicurativo ma anche nell’intero compar to finance e in vari altri settori di busness - resta uno dei nodi più spinosi da risolvere. L e p r o c e d u r e per la pr evenzione fr odi di Experian in Italia esaminano oltre 10 milioni di richieste ogni anno. E puntano ad aiutare le impr ese a rilevar e e prevenire il fenomeno nelle fasi iniziali (sia richieste con carte di credito, sia telefoniche). Nel 2015, l’azienda ha lanciato una procedura legata allo Scipafi, il sistema pubblico di prevenzione: obiettivo del ser vizio è permettere il riscontro dei dati contenuti nei principali documenti d’identità, riconoscimento e reddito, con quelli registrati nelle banche dati degli enti di riferimento (attualmente quelle di Agenzia delle entrate, ministero dell’Interno, ministero delle Infrastr utture e dei Trasporti, Inps e Inail). E i dati fanno riflettere: la percentuale più alta di allarmi (numero di aler t rappor tati al numero di transazioni) in termini di età vede le fasce più a rischio nei giovani e a seguire nelle per-

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Digital disruption «Con la digital disruption, i confini di un tempo non esistono più e la frode viene propagata grazie a due elementi: da una parte la pervasività della tecnologia in molti aspetti della vita quotidiana; dall’altra l’educazione e la cultura della sicurezza della singola persona», sostiene Angelo Padovani, amministratore delegato di Experian Italia

sone più anziane. Le donne, sempre sulla percentuale di allarmi, sono più a rischio rispetto agli uomini, mentre dal punto di vista gegrafico, i primo posti sono occupati dai residenti all’estero e in Alto Adige; nelle prime dieci province ce ne sono, inoltre, otto meridionali e insulari (Napoli, Salerno, Bari, Foggia, Campobasso, Palermo, Catania, Siracusa). BancaFinanza ne ha parlato con Angelo Padovani, amministratore delegato di Experian Italia e con Andrea Prioreschi, direttore information technology e processi di Santander

consumer bank. Quali sono gli ambiti e i settori nei quali siete più attivi con i vostri servizi per la sicurezza informatica? E quanto pesa il settore bancario? Padovani. «In Italia Experian è attiva prevalentemente nel settore del credito, con una crescita negli ultimi anni anche in quelli assicurativo e telecomunicazioni». Quali sono le frodi più pericolose che si sono sviluppate con la digital disruption? Padovani. «Con la digital disruption, i confini un tempo tracciati non esistono più e la frode viene propagata grazie a due elementi: da una par te la per vasività della tecnologia in molti aspetti della vita quotidiana; dall’altra l’educazione e la cultura della sicurezza della singola persona. I rischi maggiori si manifestano con il fur to


d’identità. Si tratta di un’impersonificazione (totale o parziale) e riguarda l’utilizzo indebito di dati che possono essere riferiti a una persona in vita o anche deceduta. Oppure, si manifesta con l’occultamento parziale della propria identità mediante l’impiego, in forma combinata, di dati relativi alla propria persona e l’utilizzo indebito di dati relativi a un altro. Uno dei temi di maggior interesse degli ultimi dieci anni e una delle minacce più serie a livello mondiale è poi il cyber crime. Ogni aspetto della vita quotidiana privata e lavorativa or mai è altamente informatizzato. Tutte le economie mondiali utilizzano la stessa infrastr uttura di base, gli stessi software, hardware e standard, con miliardi di dispositivi connessi. I rischi legati al cyber space sono considerati, secondo una recente ricerca del World economic forum, come tra i maggiori rischi percepiti in termini di impatto e probabilità di verificarsi. Un aspetto collegato al fenomeno del cyber crime è la scarsa trasparenza: anche quando una frode infor matica è ind i v i duata, spesso

Riscatto con bitcoin «Una formula subdola notata recentemente è il blocco Pc e delle aree di rete ad accesso criptato e la conseguente richiesta di riscatto attraverso bitcoin», dice Andrea Prioreschi, direttore information technology e processi di Santander consumer bank (sopra, la sede)

non viene comunicata. Oltre alla violazione della privacy, ci sono altre informazioni che a livello strategico non devono essere divulgate. Quindi, per ragioni competitive queste perdite di dati rimangono confidenziali. Proprio per questo, la maggior parte dei danni che derivano dal cyber crime sono dif ficili da quantificare: questo crea dei rischi nell’ecosistema del business a livello globale e in particolar modo alle Pmi. Inoltre, le frodi di tipo Card Not Present rappresentano il 60% di tutte le perdite connesse all’uso di carte nell’area Emea: le organizzazioni si trovano quindi ad affrontare la sfida di approvare i clienti legittimi e blocca-

re le transazioni fraudolente. Nonostante sia un canale pratico e molto utilizzato, internet è dunque uno strumento sostanzialmente anonimo, che rende sempre più difficile conoscere realmente i clienti. Quindi, gli approcci attualmente adottati in materia di prevenzione delle frodi compor tano spesso un’esperienza negativa per i clienti». Prioreschi. «I maggiori rischi negli ultimi anni sono rappresentati dalla sottrazione delle credenziali degli utenti per l’accesso ai ser vizi di inter net banking e dei dati relativi alle carte di credito attraverso il phishing e l’intercettazione delle comunicazioni (manin-the browser). Un’altra formula subdola notata più recentemente è il blocco Pc e delle aree di rete ad accesso criptato e la conseguente richiesta di riscatto attraverso bitcoin». Quali sono le fonti principali di pericolo per le frodi informatiche? Padovani. «In primo luogo internet, con particolare riferimento alla diffu-

Card not presemt Le frodi di tipo “Card Not Present” rappresentano il 60% di tutte le perdite connesse all’uso di carte nell’area Emea: le organizzazioni si trovano quindi ad affrontare la sfida di approvare i clienti legittimi e bloccare le transazioni fraudolente

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Tecnologia&Digitale Sistema pubblico di prevenzione In Italia opera Scipafi, sistema pubblico di prevenzione che consente il riscontro dei dati contenuti nei principali documenti d’identità, riconoscimento e reddito, con quelli registrati nelle banche dati degli enti di riferimento

sione delle diverse forme di vir us (per esempio malware, ransomware o social engineering) sempre più sofisticati e in continua evoluzione; strettamente collegato all’ambiente internet c’è poi quello delle e-mail. Non solo phishing, ma anche messaggi di posta elettronica, destinati alle aziende. Messaggi che non sono, però, “normali”: infatti, contengono vir us che mirano a bloccare, oppure danneggiare i sistemi informativi che questi stessi malware infettano. In rapida crescita, in parallelo all’aumento dell’utilizzo delle applicazioni mobile, ci sono anche il download fake di app o finte impression pubblicitarie. A monte di tutto, ci sono le debolezze nei processi cor relati alla gestione delle credenziali di accesso, con la duplice sfida, per le aziende, di individuare modelli di gestione per ridurre le complessità per il cliente senza assumere maggiori rischi». Ci sono peculiarità o differenze fra l’Italia e il resto d’Europa? Padovani. «In Italia opera Scipafi, il sistema pubblico di prevenzione che consente il riscontro dei dati contenuti nei principali documenti d’identità, riconoscimento e reddito, con quelli registrati nelle banche dati degli enti di riferimento: attualmente. quelle di Agenzia delle entrate, Minister o dell’inter no, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Inps e Inail. Questo riscontro si configura quindi come ef ficace str umento di prevenzione per i furti d’identità. Siano essi totali o parziali. Il sistema Scipafi è una best practice europea - e tra l’altro, è integrato in tutte le soluzioni Experian che permettono di effettuare il riscontro su questo sistema, sia al momento del controllo dell’anagrafica, sia alla richiesta di credito. In Italia ci sono vincoli sulla privacy tali per cui non si sono costituite ancora schemi di condivisione delle attività so-

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spette antifrode. Quello che si può condividere a livello di attività fraudolente accertata in sede giudiziaria perde di significato. E questo accade a causa dei tempi lunghi che intercorrono dal momento in cui si verifica il tentativo di frode e la chiusura dei procedimenti giudiziari. Con il sistema Scipafi e la sua evoluzione verso la seconda fase di sviluppo si spera di superare questo limite ed avviare una nuova fase nella prevenzione frodi attraverso la condivisione delle richieste di credito sospette. In altri paesi come Gran Bretagna e Spagna, per esempio, sono invece attivi da tempo sistemi di condivisione delle frodi. Il sistema inglese si chiama Cifas ed è aperto sia a istituti bancari, sia a compagnie assicurative». Come supportate le banche sul versante dei modelli antifrode, anche in termini di prevenzione? Padovani. «Abbiamo investito in soluzioni che integrano le differenti fonti dati (pubbliche, proprie, condivise) per controlli a 360 gradi nella prevenzione delle frodi. In particolare, abbiamo potenziato recentemente la nostra soluzione antifrode Detect Plus, che si basa su un patrimonio informativo di decine di milioni di posizioni creditizie del credit bureau Experian Italia. Abbiamo quindi integrato nuovi fonti di dati, come gli archivi Scipafi e i nuovi database per la verifica dell’indirizzo fornito come residenza, che tendono a evidenziare eventuali anomalie come indirizzi vir tuali, uf fici pubblici, indirizzi non associato ad abitazioni o comunque più in generale indirizzi non esistenti. Un ulteriore controllo inserito è quello su numerazione della carta d’identità, data di rilascio e di scadenza, età del richieden-

te al momento del rilascio della carta d’identità e periodo di validità del documento in base alla normativa in vigore al momento dell’emissione della carta d’identità. L’azienda sta anche investendo molte risorse nello sviluppo di modelli analitici focalizzati sul rischio di frode in collaborazione con diversi istituti, con l’obiettivo di realizzare modelli di ottimizzazione dei controlli. Che riducano i “falsi positivi” e allo stesso tempo permettano di concentrare le verifiche sulle pratiche con più alto rischio. Contemporaneamente, stiamo portando anche sul mercato italiano le nostre soluzioni per prevenire le frodi digitali. Quella più recente è Fraudnet. Qual è la sua caratteristica? Padovani. «Che mette al centro delle verifiche antifrode il dispositivo con cui il cliente accede al suo conto on line ed ai ser vizi erogati in rete. Poter accedere alle informazioni dal dispositivo di accesso è infatti un elemento fondamentale per poter identificare i frodatori. I dati forniti durante un login o una transazione potrebbero essere infatti falsi o rubati. Le informazioni che arrivano dal dispositivo invece sono dif ficilmente falsificabili e permettono quindi di avere più dati da analizzare per individuare eventuali incoerenze e far scattare i dovuti allarmi. Le informazioni del dispositivo vengono intercettate in tempo reale per generare un identificativo univoco (device insight Id). In questo modo, il dispositivo viene associato a ogni evento da esso generato, senza richiedere call out, popup o domande supplementari a cui il cliente deve rispondere. Per catturare un truf fatore, bisogna ragionare come lui ed è per questo che Experian si avvale di esperti di frodi: la tecnologia utilizzata in Fraudnet è stata sviluppata dalle stesse persone che hanno passato decenni a contrastare le truffe, insieme a for nitori di ser vizi di pagamento, istituti finanziari ed esercenti in tutto n il mondo.



Tecnologia&Digitale LA SFIDA

Chi ha paura delle insurtech?

Dal 2016 al 2021, i ricavi di queste società dovrebbero salire da 175 a 235 miliardi di dollari. Il dato spaventa le compagnie tradizionali, che saranno costrette ad adattare le proprie offerte per non uscire dal mercato Alessandro Nicolucci

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olte proposte che derivano dalla tecnologia assicurativa sono progettate per rinvigorire alcuni dei metodi e delle pratiche più tradizionali all’interno del settore, tra cui l’acquisto e la distribuzione dei prodotti. Ma in tanti si sono dimostrati impreparati». Ad affermarlo è un ricerca di GlobalData che secondo il suo ultimo rapporto sul tema, ha affermato l’importanza del mezzo digitale come strumento di accoglienza per l’assicurato moderno, sfidando, dunque, quegli operatori più obsoleti che non abbracciano queste nuove tecnologie. In quest’ultimo gruppo, naturalmente, non ci sono le start up insurtech. Che, al contrario, hanno come elemento distintivo quello di fornire ai consumatori

In linea Secondo Thomas McCourtie, analista finanziario presso GlobalData, le insurtech stanno cercando di mettersi in linea con gli altri settori del commercio

un servizio di copertura più rapido e intuitivo, garantendo, al tempo stesso, una maggiore autonomia nei rapporti assicurativi. «L’industria tech sta cercando di mettersi in linea con gli altri settori del commercio», ha commentato Thomas McCourtie, analista finanziario presso GlobalData: «a oggi, è una sorta di aiutante per lo sviluppo di nuove proposte. Proposte che consentono

ai clienti di ottenere una copertura senza la necessità di rivolgersi a un consulente, anche da remoto, e tramite i vari dispositivi mobili. Possiamo trovarne validi esempi nelle molte piattaforme on line o app based peer-to-peer che, incoraggiano gli utenti a raggruppare i file insieme e condividere i rischi collettivamente, spesso senza i servizi di un sottoscrittore».

Nel gruppo degli inseguitori Non è inutile sottolineare come

il mondo della finanza abbia sempre visto di buon occhio questa tecnologia emergente di consumo, che ha molti protagonisti - compresi quelli di retail banking, pagamenti e gestione patrimoniale. In questo modo, i player del settore sono riusciti a sviluppare nuovi servizi e piattaforme, legando i clienti al proprio marchio. Gli assicuratori, invece, sono rimasti indietro nella rivoluzione tech e ora, devono inseguire - inevitabilmente - a ruota. Ma alcuni, all’interno del mondo della polizza, sono riluttanti nei confronti dei nuovi approcci. In molti non sono ancora sicuri dell’impatto del ser vizio; soprattutto, afferma la ricerca, c’è molto timore riguardo il lavoro dietro le quinte. Il cambiamento, quindi, spaventa di per sé anche di più rispetto la tecnologia stessa e c’è chi vede, nell’ insurtech, una minaccia piuttosto che un’opportunità. Riluttanti Gli assicuratori sono rimasti indietro nella rivoluzione tech e ora devono inseguire. Ma alcuni, all’interno del mondo della polizza, sono riluttanti nei confronti dei nuovi approcci

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Le aziende si proteggono ma non si assicurano Senza mediatori Le molte piattaforme on line o peer-to-peer che incoraggiano gli utenti a raggruppare i file insieme e condividere i rischi senza i servizi di un sottoscrittore, incoraggiano i più giovani alla disintermediazione

Crescita esponenziale Ma il

progresso non si può fermare. E neanche le opportunità che porta con sé. Quindi – minaccia o non minaccia, alleate o avversarie – le insurtech cresceranno. Comunque. Il rinnovamento del settore porterà queste nuove piattaforme a raggiungere un progressivo incremento: come afferma l’istituto inglese Juniper research, i loro ricavi saliranno dai 175 miliardi di dollari del 2016 ai 235 del 2021. Una crescita, dunque, superiore al 30% che costringerà i fornitori tradizionali ad adattare inevitabilmente le proprie offerte, per limitare i danni prodotti dall’arrivo nel settore delle giovani e duttili start up. Secondo il rapporto Fintech future, market disruption, leading innovation and emerging opportunities, i principali cambiamenti riguarderanno la personalizzazione del machine learning, gli investimenti in tecnologie blockchain e ovviamente, la crescita n delle applicazioni mobili. Principali cambiamenti Secondo un rapporto di Juniper research, il tech porterà cambiamenti nella personalizzazione del machine learning e negli investimenti in tecnologie blockchain, spingendo anche la crescita delle applicazioni mobili.

Secondo uno studio del Politecnico di Milano, l’80% delle imprese ha sviluppato strategie e procedure dedicate alla protezione della rete. Ma quattro aziende su cinque non acquistano polizze per coprire questo rischio... Giovani: spensieratezza e voglia di esplorare. Giovani: quelli che faranno decollare le insurtech. Almeno, così dice la logica. Ma i consumatori di mezza età, e oltre? Inutile nasconderlo: è da queste fasce di età che proviene una certa resistenza al nuovo, anche se non si deve certo generalizzare. Oltre a una visione generalmente conservativa, i meno giovani hanno sicuramente più timore delle frodi on line. Anche se questa tendenza è più presente nel mondo assicurativo che nel resto del settore finance: il cliente è più diffidente quando si parla di polizze on line che non nel remote banking. Il problema della cyber security è anche un “caso” assicurativo: da una parte, alcune compagnie ammettono che queste polizze potrebbero rappresentare una miniera d’oro, se ben strutturate; dall’altra, però, si fatica ancora a trovare uno standard per affrontare questo comparto. Che necessita di un approccio decisamente tailor made. Per assicurare (ma anche per assicurarsi) occorre conoscere molto bene i rischi. A fare il punto sulla situazione ci ha pensato Assiteca, che ha organizzato un evento sulla cyber security, dal titolo La gestione del rischio nelle imprese italiane. Nel corso del convegno è stata presentata un’indagine, a cura degli osservatori di digital innovation della

School of management del Politecnico di Milano, a cui ha partecipato un campione di 237 aziende italiane. Su questa base, il comitato tecnico scientifico ha definito il ranking delle imprese più virtuose in materia di prevenzione e, tra queste, le 26 finaliste e le vincitrici che sono state premiate a Milano a gennaio. Dunque, se da un lato il report del Politecnico, ha immortalato la reazione delle imprese italiane verso l’evoluzione tecnologica, dall’altro è però emerso che non sempre l’attenzione al digitale si è tradotta nella creazione di ruoli e strutture organizzative. Ma è apparsa assai elevata la consapevolezza in tema di sicurezza informatica: il 67% delle aziende, infatti, ha introdotto sistemi di information security e l’80% ha sviluppato strategie e procedure dedicate alla protezione della rete aziendale. Però, è ancora poco frequente la copertura assicurativa di questi rischi: quattro imprese su cinque, infatti, non hanno paracaduti per il rischio cyber. E addirittura il 36% del campione non considera rilevante il problema, mentre il 22% ritiene il settore di cyber insurance ancora immaturo e l’80%, infine, non conosce le implicazioni del nuovo regolamento europeo in tema di privacy.

Settore immaturo Il 36% delle aziende, afferma una ricerca del Politecnico di Milano (a destra) non considera rilevante il problema della cyber security, mentre il 22% ritiene il le assicurazioni di questi rischi ancora immature e l’80% non conosce le implicazioni del nuovo regolamento europeo in tema di privacy

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Tecnologia&Digitale VITA ramo vita

Puntare sull’automazione per migliorare il servizio A cercare questo risultato sono le stesse compagnie, secondo un’inchiesta di Cetif e Indra su gestione del portafoglio prodotti, governo dei processi distributivi e mitigazione dei rischi operativi nel comparto. Che dice anche... Alberto Mazza

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el nuovo scenario di disruption digitale, con un mercato sempre più volatile, incerto e ambiguo, può una compagnia assicurativa permettersi di bruciare margini in inefficienze? Può permettersi di non offrire un servizio adeguato ai nuovi standard e di gestire il rischio con una miriade di datawarehouse e una reattività stimabile in settimane?». Quella di Paolo Fantoni, manager in Italia del mercato assicurazioni di Indra, è poco più che una domanda retorica di ciceroniana memoria. Perché la risposta è già scritta: non solo per rendere, ma anche per sopravvivere, l’assicurazione contemporanea – come ogni altra azienda, del resto – deve essere reattiva, fornire risposte immediate, pianificare la gestione delle crisi e scegliere le dotazioni informatiche più adatte al nuovo contesto. Nessuno spazio, quindi, per l’approccio conservativo, soprattutto nel ramo vita, perché «è un passo certo verso l’obsolescenza», aggiunge Fantoni: «per questo, è sempre più urgente l’implementazione di nuovi sistemi più flessibili, veloci, orien-

Finalmente protagonista Nei prossimi anni i sistemi a supporto del business vita dovranno cambiare radicalmente, per consentire a un cliente in continua evoluzione di conquistare il centro della scena

tati al clienti e in grado di gestire ogni tipo di prodotto e di rischio». In che modo, dunque, è possibile gestire con un approccio innovativo il portafoglio In partnership La ricerca sullo sviluppo del business vita è stata effettuata da Cetif, Centro di ricerca in tecnologie, innovazione e servizi finanziari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Indra, società di consulenza e tecnologia. Nella foto a fianco, una veduta dell’ateneo di Piazza Sant’Ambrogio

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prodotti, il governo dei processi distributivi e la mitigazione del rischio operativo nel ramo vita? A provare una risposta è stata una ricerca effettuata da Cetif (Centro di ricerca in tecnologie, innovazione e servizi finanziari dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) e Indra (società di consulenza e tecnologia), tra giugno e novembre 2016 su un campione di sette compagnie.

Omnicanalità E il primo fattore evidenziato non è di tipo strettamente tecnologico, ma strategico. Si tratta di un cambiamento di paradigma che, in realtà, è da tempo sulla bocca delle compagnie assicurative: si tratta della cosiddetta or-


Sistemi flessibili e veloci «È sempre più urgente l’implementazione di nuovi sistemi più flessibili, veloci, orientati ai clienti e in grado di gestire ogni tipo di prodotto e di rischio», dice Paolo Fantoni, manager in Italia del mercato assicurazioni di Indra

ganizzazione customer centric. Ecco: sembra di capire che, dopo anni di proclami, è arrivata l’ora di mettere seriamente in pratica questo proposito. Secondo l’inchiesta Cetif/Indra, dunque, nei prossimi anni i sistemi a supporto del business vita dovranno puntare a un’evoluzione, per consentire a un cliente in continua evoluzione di conquistare il centro della scena. Per fare questo, occorrera cambiare prospettiva: il focus, in altri termini, dovrà passare dalla singola polizza, all’insieme dei bisogni assicurativi del cliente. Questo passaggio, quindi, dovrà per forza essere compiuto. Ma come? A parere del panel scelto da Cetif e Indra, la risposta è chiara: mediante l’opportunità, per l’assicurato, di poter accedere a un’ampio ventaglio di servizi in una logica di omnicanalità. Scegliendo in autonomia per quale via avvicinarsi alle offerte della compagnia. Per fare questo, afferma la survey, occorre dare maggior efficienza ai processi, certo. Ma anche rivedere i sistemi informativi, per renderli veloci, accessibili, oltre ad arricchirli di nuove funzionalità. Sembra facile. Ma tra il dire e il fare, come recita un antico proverbio, c’è di mezzo il mare. Un mare pieno di punti critici e di complessità. Prima tra tutte, la difficoltà di esaminare tutti i dati relativi al cliente e le sue necessità, per fornire i servizi pià adatti a lui in una prospettiva di cross e up selling. Come risolvere questo problema? Secondo la ricerca, sono necessari un restyling e un investimento sui sistemi di gestione dell’anagrafica. Sistemi che, al momento, hanno ancora varie lacune rispetto alle funzionalità che saranno sviluppate entro il 2019. Il traguardo che i sistemi di gestione dell’anagrafica e del portafoglio devono raggiungere è la possibilità di oermettere la profilazioAmpia scelta Le compagnie dovranno permettere all’assicurato di scegliere in autonomia con quale canale avvicinarsi alle offerte del ramo vita

vizi. Su questo punto, le assicurazioni sembrano già essere sulla buona strada, Business e Ict Ma l’approccio se è vero che il 70% delle compagnie in“customer centric” non è l’unico fattore tervistate utilizza già tecnologie sufficiendi evoluzione individuato dal report. temente innovative rispetto al proprio tarGrande importanza riveste anche l’auto- get per i processi del ramo vita. Tuttavia, mazione, per quanto riguarda sia la ma- alcune di queste compagnie non hanno nutenzione e la gestioraggiunto la fine del ne del controllo versiopercorso: davanti a loro ne dei prodotti, sia la c’è ancora molta strada, parametrazione e variasia per raggiungere gli zione dei dati. Ci si doobiettivi previsti, sia vrà, dunque, avvicinare per ottenere una piena a questa logica per gli ottimizzazione. eventi ordinari collegaMa, se c’è un 70%, c’è ti alla gestione delle po- Collaborazione anche il rimanente 30% lizze e all’amministra- Per rendere possibili l’automazione . Che sì trova sì sopra la zione del portafoglio. e l’analisi del cliente è necessaria media, ma ha comunla collaborazione fra business Mentre per quelli stra- e Ict, indispensabile anche per poter que necessità di camordinari occorrerà, in- arricchire l’offerta di nuovi servizi biare ancora molto per vece, che i sistemi perraggiungere il proprio mettano la gestione dinamica. target 2019. Queste assicurazioni, comunIn ogni caso, per rendere possibili l’auto- que, vogliono investire nel ramo vita permazione e l’analisi del cliente è necessaria ché lo considerano strategico, provocan– suggerisce la ricerca – la collaborazione do una forte variazione all’attuale mix di fra business e Ict, indispensabile anche portafoglio non solo delle agenzie, ma per poter arricchire l’offerta di nuovi ser- delle stesse aziende assicurative. Ma chi è più ottimista fra le compagnie campione? Chi pensa di farcela nei tempi previsti? In realtà, solo due assicurazioni sono convinte di ottenere un livello di ottimizzazione completo rispetto alle dimensioni di analisi nel 2019, con forti investimenti per riuscire a mettere in atto tutte le funzionalità mappate. Ma non c’è da preoccuparsi: dalle risposte, sembra chiaro che una gran parte delle compagnie è disposta a investire sul vita ha già iniziato il percorso necessario per raggiungere l’obiettivo. A influenzare di più il posizionamento delle assicurazioni, in ogni caso, non sarà tanto la dimensione, n quanto le loro scelte strategiche. ne dell’assicurato e delle sue esigenze.

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Tecnologia&Digitale ramo ALLIANZ

La app per assicurati che sorride agli agenti La compagnia tedesca ha presentato un’applicazione gratuita per la gestione delle emergenze. Che coinvolge attivamente anche gli intermediari Alberto Mazza

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ncora una app nel mondo assicurativo. Questa volta è Allianz Italia a lanciare il suo minisoftware, dedicandolo sia alla clientela, sia ai 3mila agenti che la rappresentano sul territorio. Questo non è un caso, fanno capire alla compagnia tedesca, dato che l’applicazione – che si chiama AllianzNow – è stata presentata in anteprima agli intermediari, «in occasione della convention Allianz Identity del 2 febbraio», dice Klaus-Peter Röhler, amministratore delegato della compagnia. Secondo Röhler, la app – disponibile per Android e iOS - «si candida a essere un vero e proprio game changer per il settore in un’ottica di connected insurance», e punta a offrire agli intermediari un’interazione con la clientela in tempo reale.

Scenari possibili La app in-

terviene nel quadro delle soluzioni assicurative e di assistenza sottoscritte nell’ambito della mobilità, della protezione di casa e famiglia e della salute. Non appena l’assicurato fa log in (utiliz-

Mobilità, casa e salute L’applicazione lanciata da Allianz Italia (qui, la sede) interviene nel quadro delle soluzioni assicurative e di assistenza sottoscritte nell’ambito della mobilità, della protezione di casa e famiglia e della salute.

zando le parole d’accesso per l’area personale nel sito della compagnia o – se non è ancora registrato – creando direttamente un account), ha l’oppor tunità di individuare e gestire l’emergenza senza dover cercare (e, spesso “tradurre”) il contratto di polizza. Il minisoftware cerca di risolvere l’esigenza che si presenta al cliente (un sinistro improvviso, oppure la necessità di utilizzare un servizio della compagnia) offrendo 53 scenari differenti, disegnati sulle siuuazioni più frequenti fra quelle coperte dalle soluzioni Allianz. Una specie di Faq pubblicate per spiegare come muoversi in relazione alle varie emergenze

In anteprima Il minisoftware è stato presentato in anteprima agli intermediari, «in occasione della convention Allianz Identity del 2 febbraio», ha ricordato Klaus-Peter Röhler, amministratore delegato di Allianz Italia

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(per esempio, «Ho avuto un incidente», «Hanno provato a rubarmi l’auto», «La mia casa è stata danneggiata da un incendio», «Ho bisogno di un consulto medico telefonico», «Ho bisogno di assistenza sanitaria mentre sono all’estero» e via dicendo)

«Chiamami» Il meccanismo

della app prevede anche un sistema call me back; la funzionalità prevede che la centrale operativa, attiva 24 ore


Localizzazione In caso di incidente all’auto o alla moto, AllianzNow è predisposta per localizzare la posizione del cliente e metterlo in contatto con i soccorsi

su 24, tutti i giorni, contatti il cliente che ha fatto partire la richiesta dal suo telefonino o tablet (la compagnia promette che la chiamata avvenga non oltre i cinque minuti).

Dopo il sinistro In caso di in-

cidente all’auto o alla moto, la app è predisposta per localizzare la posizione del cliente e metterlo in contatto con i soccorsi; nel mentre, può suggerire le cose da fare con urgenza (come, per esempio, il controllo della copertura Rc auto della controparte). Ma anche rendere disponibile il salvataggio dei documenti che servono per gestire la pratica (la constatazione amichevole e le foto dei danni) e l’attivazione, in modalità automatica, della procedura di segnalazione del sinistro con un click. Il ruolo degli agenti Si parlava degli agenti e del loro ruolo. Ma in che modo gli internediari sono coinvolti in questa app? Presto detto: il minisoftware li informa, in modalità automatica, del sinistro occorso al “suo” cliente, o dell’emergenza in cui lo stesso assicurato si trova. In tempo reale. Il flusso informativo, quindi, raggiunge l’intermediario Allianz nel momento in cui il sottoscrittore ha manifestato il suo problema. Anche negli orari in cui la sua agenzia è chiusa. Secondo le intenzioni della compagnia, questa funzionalità vuole mantenere stretto il legame dell’agente con il cliente, amplificando i punti di contatto e rendendo più forte il rapporto di fiducia.

Anche la famiglia La app

può anche essere utilizzata dalla famiglia dell’assicurato, o da amici e persone di fiducia. Il meccanismo alla base di AllianzNow permette, infatti, all’assicurato di abilitare un familiare o un amico

Video tutorial Per fornire le istruzioni sull’utilizzo della app, la compagnia ha predisposto alcuni video tutorial, disponibili nell’applicazione, sul sito www.allianznow.it (a destra) e su YouTube

all’applicazione, attraverso un invito con il testo già predisposto e inviato via e-mail. Il cliente ha la possibilità di decidere in piena autonomia “chi fa cosa”: cioè, a quale specifico tipo di protezione (e in quali casi) abilitare le persona a cui ha aperto la sua app. Insomma: la classica gestione segmentata delle autorizzazioni. Per esempio: un assicurato ha l’opportunità di abilitare un parente, un vicino di casa o il custode per la protezione della sua casa durante le ferie, ma non ad altre coper ture sottoscritte. Nello stesso modo, un padre che presta l’auto al figlio può includerlo fra le persone che possono utilizzare la app, limitatamente alle emergenze che riguardano la vettura; se il ragazzo dovesse essere vittima di un incidente, sopeattutto di notte, avrà quindi la possibilità di gestire la situazione con AllianzNow

e utilizzarla per chiamare i soccorsi. Per fornire le istruzioni sull’utilizzo della app, la compagnia ha predisposto alcuni video tutorial, disponibili sia nella stessa applicazione, sia sul sito www. allianznow.it, sia su YouTube. Oltre ai video, Allianz ha anche previsto un concorso, con lo scopo di diffondere l’utilizzo della nuova proposta: un concorso dedicato. Per partecipare, è sufficiente fare il download della app dal 1 marzo al 31 ottobre; tra tutti gli utenti che avranno scaricato AllianzNow saranno sorteggiati, ogni mese, 30 buoni regalo Amazon del valore unitario di 100 euro; si terrà poi l’estrazione finale di due autovetture elettriche Bmw i3. I vincitori saranno avvertiti direttamente con notifiche dall’applicazione.

La app che verrà In futuro,

è previsto un ampliamento delle funzionalità all’interno della app. In particolare, sarà disponibile, dentro al minisoftware, il certificato di assicurazione da esibire alla richiesta delle forze dell’ordine; in programma anche l’aggiunta di localizzazione di car rozzerie convenzionate e controllo della copertura Rc auto della controparte in can so di sinistro.

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Tecnologia&Digitale HI TECH

Dall’assegno al «mobile wallet»

Anche nel settore assicurativo cresce l’interesse verso il mondo del pagamento in mobilità Guarniero Messersì

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li strumenti di pagamento digitale, ovvero i software, le app e gli apparecchi che consentono di effettuare transazioni di denaro usando lo smartphone o il computer, sono ormai una realtà consolidata in moltissimi settori del mercato. Con il telefonino possiamo pagare al supermercato, fare

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il pieno dal benzinaio, comprare l’abbonamento del bus. I biglietti del treno e persino raccogliere i soldi per organizzare una grigliata tra amici. Era inevitabile che a questa offerta così ampia di

opportunità si aggiungessero prima o poi anche i servizi assicurativi. Anzi, a dire il vero, pur se tradizionalmente conservative, alcune compagnie di Assicurazione questa volta hanno giocato

Moneta corrente addio? I nuovi sistemi di pagamento digitale consentono di dematerializzare tutte le transazioni


Basta un touch Con le piattaforme studiate ad hoc è possibile collegare il proprio conto o la propria carta di credito e pagare con un gesto

d’anticipo e nella maggior parte dei casi hanno saputo approfittare delle possibilità di «semplificazione» offerte dai pagamenti digitali, ben prima di altri soggetti. L’interesse dimostrato è stato così evidente da aver attirato l’attenzione di alcune aziende che producono soluzioni e piattaforme di digital payment e averle indotte a proporre soluzioni ad hoc per il mondo assicurativo. È il caso del consorzio Movincom, una delle realtà più grandi in Italia ad occuparsi di pagamenti mobili (dall’inglese «mobile payments» o «mPayments», ossia i pagamenti digitali che avvengono attraverso smartphone) che ha sviluppato soluzioni dedicate al settore. La prima - Insurance Smart Payment - è una piattaforma «pronta all’uso» progettata per consentire agli agenti di condurre attraverso un solo device, il loro tablet, tutto il processo di gestione del cliente, dal preventivo alla stipula della vendita per mezzo della firma certificata grafometrica, senza doversi dotare di ingombrante strumentazione come numerosi Pos. Utilizzando questo canale l’agente può sfruttare tutti i vantaggi del mpayment i termini di comodità, semplicità e sicurezza, mantenendo sempre la relazione vis a vis con il cliente. Le altre soluzioni proposte dal Consorzio, che ha la propria sede a Torino, città famosa di certo più per l’industria che per il digitale, ma che negli ultimi anni ha saputo cambiare la propria vocazione trasformandosi in uno dei centri più vivaci dell’innovazione italiana, prevedono l’integrazione del pagamento Bemoov (il circuito di mobile payment creato dallo stesso Consorzio Movincom) direttamente nell’app della compagnia attraverso il plug-in Bemoov. Oppure l’invio al cliente, in prossimità della scadenza della polizza, di un sms contente un paylink dal quale è possibile comodamente completare il pagamento con una user experience semplice e sicura. Sempre attraverso questi strumenti, la compagnia può inoltre gestire e rafforzare la relazione con il cliente utilizzando notifiche push e sms pre e post sca-

denza polizza. Vittoria Assicurazioni ha recentemente adottato entrambe le soluzioni ed offre ai clienti della compagnia una serie di servizi utili tra cui la visualizzazione delle scadenze (con notifiche) e la possibilità di pagare le rate delle polizze tramite l’app MyVittoria utilizzando naturalmente il circuito Be-

La prima Insurance Smart Payment è stata progettata per migliorare l’interazione fra gli agenti e la loro clientela

moov. L’attività delle compagnie sul versante del digital payment, però non si ferma alle applicazioni, lato utente o lato business che siano. Molte grandi realtà si stanno guardando intorno e stanno facendo ricerche, per comprendere come sviluppare un sistema di digital e mobile payment proprietario. La possibilità di realizzare un circuito di pagamento a marchio della compagnia, da gestire come si vuole e soprattutto da offrire ai propri clienti - negozi, ristoranti e locali, ma anche professionisti e lavoratori autonomi - per metterli in grado di accettare pagamenti digitali, sembra essere l’obiettivo di medio periodo di molte realtà del settore assicurativo e bancario. Un servizio di questo genere, in effetti, garantisce molti ritorni in termini non solo economici, ma anche di fidelizzazione del cliente, di marketing, di allargamento del bacino di utenza e

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Tecnologia&Digitale L’esempio L’app messa a punto dalla Compagnia Vittoria Assicurazioni, che permette di pagare le polizze attraverso il plugin di Bemoov

molto altro. Il dilemma che i CEO delle grandi compagnie e degli istituti bancari interessati a dotarsi di strumenti di mobile payment stanno affrontando riguarda la realizzazione della piattaforma. La scelta è tra sole due opzioni: Sviluppare ex novo una propria piattaforma di pagamento, facendosi carico dei costi di produzione e di mantenimento o acquistare un sistema «già pronto», risparmiando molto tempo e risorse e per di più accedendo a un pubblico già fidelizzato in precedenza. Ogni soluzione ha i suoi pro e i suoi contro, ma per ora la direzione intrapresa dalle realtà che si sono già attivate, sembra essere quella dell’adozione di piattaforme esistenti. Tra i pochissimi in grado di offrire soluzioni in tal senso a banche ed assicurazioni troviamo ancora una volta il consorzio Movincom, con la propria piattaforma Wallet Bemoov. E se a questo punto state iniziando a pensare che questo articolo sia «di parte», poichè citiamo sempre le stesse realtà, tenete conto che in Italia il digital payment è ancora in una fase relativamente embrionale e i soggetti in grado di dare servizi di di-

gital payment b2b a grandi aziende e assicurazioni si contano si e no sulle dita di una mano. In ogni caso la piattaforma Wallet Bemoov offre alle compagnie e alle banche l’opportunità di diventare emettitori di wallet (dall’inglese portafoglio o «borsellino», è il sistema che

Una realtà in espansione Sono sempre di più i beni e i servizi che si possono pagare attraverso gli strumenti digitali

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abilita il cliente a ricevere ed effettuare pagamenti digitali) a proprio brand e titolarità. In questo modo si evitano tutti i costi di sviluppo necessari a costruire da zero un circuito e si può approfittare anche degli esercenti che vendono servizi o beni, già attivi all’interno del circuito (in Bemoov sono già disponibili oltre 1.200 servizi diversi). In poco tempo, un paio di settimane, secondo le dichiarazioni del produttore e con una spesa relativamente contenuta, si può quindi iniziare a offrire, ai propri clienti, servizi di mPayment a proprio marchio su un circuito collaudato e funzionante. Chi emette il wallet, cioè chi offre il servizio, ottiene vantaggi economici dalle transazioni che i propri utenti fanno su altri esercenti, esattamente come accade sui circuiti di carte di credito per gli emittenti, ad esempio. In più la piattaforma Wallet Bemoov dispone di un Payment Gateway multi-acquiring integrato, in grado di generare risparmi tra il 20% e il 30% sulle transazioni con carte di credito. Inoltre l’emittente del wallet ha la possibilità di tracciare un profilo dei propri clienti, imparando a conoscerli e a conoscerne le necessità. La disponibilità di simili informazioni apre a strategie di marketing che stanno diventando una realtà sempre più affermata e che a breve si imporranno come condizione necessaria per riuscire a competere sul mercato. Infine, tra i vantaggi che si ottengono a emettere wallet, ma anche ad utilizzare pagamenti digitali, se si è dei normali commercianti o professionisti, c’è la fidelizzazione. Le iniziative possibili in questo senso sono numerose: dalla possibilità di of frire un cashback ai clienti più affezionati, fino a quella di offrire promozioni e sconti ritagliate sulle esigenze di chi utilizza il wallet della compagnia. L’entrata delle assicurazioni in questo mercato è ancora un processo aperto e i wallet assicurativi non ci sono ancora. Siamo solo agli inizi. Non resta che aspettare per capire come evolverà la situazione e capire chi, per primo, deciderà di tenn tare questo salto.


Hardware&Software

A cura di alessAndro nicolucci

ACCORDO

Octo-Lv Broker mettono l'auto sotto controllo L'azienda informatica fornirà all'intermediario di Liverpool una gamma di servizi telematici per la valutazione del rischio e la gestione dei sinistri

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cto Telematics ha firmato un'intesa con Lv = Broker. Secondo i termini dell'accordo, l'azienda specializzata in ser vizi per il mondo assicurativo e automobilistico, fornirà all'intermediario di Liverpool una gamma di servizi telematici, per consentire all'assicurato-

re una valutazione del rischio più accurata e una semplificazione nella gestione dei sinistri. Octo fornirà dunque un ecosistema telematico con sensori di posizione, punteggio del comportamento di guida, piattaforma per la prima notifica di sinistro e recupero del

veicolo rubato. Come parte dell'offerta per i clienti, l'applicazione mobile di guida fornirà agli automobilisti anche statistiche di utilizzo e un elenco viaggi. Ciò contribuirà a educare e migliorare il comportamento di guida degli automobilisti attraverso ricompense. ROUTER

OPERAZIONI

TeamDev fa il suo ingresso nell’acceleratore Eit digital

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eamdev, scale up italiana che ha sviluppato la piattaforma di big data WiseTown, entra a far parte dell’acceleratore Eit Digital. Con questa operazione, la società vuole accrescere la propria presenza in Europa, soprattutto in paesi come Spagna, Francia, Germania e Olanda. TeamDev entrerà anche a far parte del Digital cities action line, programma che sfrutta la trasformazione digitale delle città attraverso interazioni centralizzate, partecipative e collaborative tra tutti i suoi protagonisti: pubblica amministrazione, fornitori di servizi, aziende e cittadini.

La sede di Teamdev

Due novità da Netgear

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etgear, fornitore di piccole soluzioni di networking, ha presentato due nuovi prodotti per il mercato italiano. Si tratta dello smart router wi fi Nighthawk x10 Ad7200 (r9000) e del modem router Nighthawk x8 Ac5300 Tri - band wi fi vdsl / adsl (D8500). Il primo, che ha conquistato il Ces 2017 best of innovation award, combina un processore Quad Core 1.7Ghz e l’architettura Quad stream wave 2 wi fi con una velocità di 802.11ad, in modo da poter beneficiare della velocità wireless combinata fino a 7.2Gbps. La tecnologia mu-mimo supporta lo streaming simultaneo, mentre il wi fi 160MHz raddoppia la velocità per i dispositivi mobili. Le quattro antenne esterne attive amplificano il segnale wi fi del Nighthawk X10 per massimizzare la copertura e il throughput. Il prodotto, inoltre, supporta anche Plex media server con una trascodifica per lo streaming 4k ultra-smooth, anche per i dispositivi collegati da remoto. Il modem router Nighthawk X8 invece è tri-band, dotato di un processore 1.4Ghz dual core, e a differenza dell’omonimo router integra il modem con supporto Adsl / Adsl2 / Adls2 + e velocità vdsl / vdsl2.

CLOUD

Teradata lancia il datawarehouse as a service

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eradata, società specializzata in soluzioni analytics, sta espandendo la sua offerta di cloud gestito in Europa, grazie al lancio del data

warehousing as a service, originariamente lanciato negli Stati Uniti nel 2013. Questo servizio sarà fornito in abbonamento forfettario.

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Hardware&Software

A cura di alessAndro nicolucci

file sharing

La varesina Elmec lancia il guanto a Dropbox e Google Drive E

lmec informatica, impresa varesina specializzata nella condivisione dei file, ha lanciato la sfida ai giganti del settore It con mDrive, soluzione che punta a coniugare la sicurezza del server aziendale con le caratteristiche del cloud. Questa offerta ha una nuova logica rispetto a servizi come Dropbox e Google Drive: è stata infatti studiata per rendere accessibili

- anche da remoto - i documenti conservati sul file server delle aziende. Infatti, è l’azienda a controllare l’accesso e il possesso dei dati e non la singola persona, come avviene con gli altri sistemi. Il ser vizio dell'azienda varesina è folder centrico – i dati sono cioè organizzati in una o più cartelle, a cui gli utenti hanno accesso secondo i permessi aziendali.

La sede di Elmec

ricerca opinion matter-panasonic

«I dispositivi mobili sostenibili fanno anche risparmiare» ggi le aziende europee rispar miano il 30% della spesa annuale per i dispositivi mobili, grazie all’introduzione di una strategia sostenibile». Ad affermarlo è una ricerca indipendente, condotta da Opinion Matters e su incarico di Panasonic business, che ha coinvolto buyer It di 1.000 aziende tra Francia, Spagna, Svezia e Gran Bretagna. Il campione ha evidenziato che valutando con attenzione i propri acquisti di dispositivi mobili, le imprese avrebbero la possibilità di estendere mediamente di quasi due anni la durata di notebook, tablet, ibridi e palmari d’ufficio. I fattori trainanti per l’implementazione di questa strategia sono di carattere finanziario. Infatti, il risparmio sul costo totale di proprietà che deriva dall'utilizzo prolungato di questi dispositivi è di gran lunga l’aspetto più impor tante al

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momento di valutare una strategia orientata alla sostenibilità. I tipi di risparmio che più attraggono le aziende? Sono soprattutto quelli associati alla riduzione della spesa per l’acquisto di nuovi dispositivi: questa risposta ha ottenuto il 42% di ri-

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sposte positive. Seguono il contenimento dei costi per le batterie (38%), e la diminuzione del costo totale di proprietà dei dispositivi (37%). E non è tutto. Oltre il 97% dei buyer del settore, infatti, ha sostenuto che un It mobile e sostenibile è «im-

portante», o «estremamente impor tante» per il suo business. A oggi, l’85% delle aziende ha introdotto una strategia sostenibile dedicata al proprio parco digitale - e nel 64% dei casi questa svolta si è verificata negli ultimi tre anni.


DRIVER

Amd completa l’aggiornamento trimestrale di Radeon pro software A md ha annunciato il consueto aggior namento trimestrale dei suoi driver. I nuovi Radeon pro software enterprise driver 17.q1, rivolti agli utenti professionali, propongono diverse funzionalità tramite il ser vizio pro reLive. Nel dettaglio, il prodotto sfrutta le soluzioni all’inter no di applicazioni Cad, come i software di visualizzazione e prototipizzazione. Inoltre, velocizza il trasferimento dei dati quan-

do si condividono flussi di registrazioni e immagini catturate all’interno di applicazioni professionali, con una riduzione stimata del 3% dell’impatto sulle performance. Questa versione di Radeon, come le precedenti, suppor ta la tecnologia per la realtà virtuale Amd LiquidVr; questa ha l'obiettivo di consentire la gestione di flussi di lavoro di contenuti in Vr.

CYBER ATTACCHI

PAPERLESS

Apave si difende con l'enterprise immune system

A

pave, società francese specializzata in risk management con oltre 10.000 impiegati e più di 130 uffici nel mondo, si è affidata alla tecnologia enterprise immune system e alla tecnologia di self learning di Darktrace per difendere la propria rete dai cyber-attacchi. Basato sul machine learning e su studi di matematica probabilistica appositamente

La sede di Amd

sviluppati da esper ti dell’Università di Cambridge, l’enterprise immune system apprende il comportamento normale di ogni utente, dispositivo e dell’intera rete nel suo complesso. In questo modo, può individuare automaticamente, sul nascere, eventuali anomalie in tempo reale e aller tare l’azienda prima che si possa verificare un’eventuale crisi.

Sace Bt accelera sulla dematerializzazione Sace Bt, specializzata nell’assicurazione dei crediti commerciali, ha ampliato l’impiego della firma digitale e la gestione in paperless di tutto il suo pacchetto, attraverso il portale LeOn. Dalle polizze cauzioni, al rischio tecnologico fino al ramo danni.. Queste soluzioni hanno lo scopo di consentire alle aziende assicurate di gestire l’emissione e l’archiviazione delle polizze direttamente on line e di verificare in tempo reale i documenti e lo stato della pratica.

Apave

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Tecnologia&Digitale Strategie

Fare shopping per colmare il gap Nella digital transformation, il settore è in forte ritardo. Lo ha ammesso la maggioranza delle compagnie intervistate per una ricerca di Willis Towers Watson e Mergemarket. Per recuperare, metà delle aziende assicurative pensa di ricorrere ad almeno un’acquisizione Alberto Mazza

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ivoluzione digitale. Da un po’ di tempo a questa parte, questo termine è un vero e proprio tormentone nel settore assicurativo (e non solo). Si susseguono dichiarazioni, conferenze e studi su questo problema, che segnalano il ritardo delle compagnie in questo processo, lo minimizzano, sottolineano che l’avvicinamento delle compagnie a questo approccio non è unitario (c’è chi è più avanti e chi più indietro) o

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descrivono le magnifiche sorti progressive della new insurance. Insomma: sembra non esserci una filo rosso, né una tendenza condivisa. Tuttavia, un trend lo si può ricavare: quello assicurativo è uno dei più esposti alla rivoluzione

digitale, che cambierà non solo i suoi prodotti, ma il suo stesso core business. Passando dalla mera liquidazione alla prevenzione, grazie anche agli oggetti connessi. Ciò significa che il mondo della polizza cambierà pelle, forse come

Cambiamento radicale Quello assicurativo è uno dei più esposti alla rivoluzione digitale, che cambierà non solo i suoi prodotti, ma il suo stesso core business. Passando dalla mera liquidazione alla prevenzione, grazie anche agli oggetti connessi.


Sempre avanti “Chi dovesse esitare correrà il rischio di rimanere indietro e di non riuscire a catturare le future generazioni, così come i policy holder più giovani che potranno essere più coinvolti attraverso la digitalizzazione”, dice Fergal O’Shea, Emea life insurance M&A leader di Willis Towers Watson

nessun altro. Eppure, le compagnie sono ancora nelle retrovie, anche a causa di un approccio tradizionalmente conservativo - anche se sembrano aver intuito le enormi potenzialità di questo nuovo approccio. E’ proprio sulla dicotomia fra le enormi potenzialità della digital revolution e il ritardo delle assicurazioni che si concentra un’indagine di Willis Towers Watson in collaborazione con Mergemarket, che nel 2016 hanno intervistato 200 senior manager del mondo della polizza per capire se l’atteggiamento del settore nei confronti delle tecnologie digitali è cambiato. E per comprendere in quale misura le compagnie stanno cercando di adeguarsi al nuovo corso mediante strategie di fusioni e acquisizioni.

“Siamo indietro” E i risultati del sondaggio parlano da soli. Le assicurazioni, infatti, riconoscono di avere accumulato molto ritardo nell’adozione di queste tecnologie digitali. Nel dettaglio, ben il 74% delle compagnie intervistate pensa che il mondo assicurativo abbia fallito nel suo ruolo di leadership nell’innovazione digitale. E lo spiegano con una certa dose di riluttanza (quel rifiuto dell’innovazione e del cambiamento che a lungo ha contraddistinto buona parte del settore), ma anche con le nuove regolamentazioni e i costi (alti) da sostenere. Ragione, questa, che ha spesso costituito un freno - il 24% ha espressamente citato, come causa ostante, “l’or-

dine di grandezza dell’investimento richiesto”. Freno anche dai “ lunghi tempi richiesti per la commercializzazione di nuove tecnologie”, citato dal 32% del campione. Ma le compagnie interpellate non si limitano a riconoscere i loro errori, e tanto meno a piangere sul latte versato, ma vogliono mostrare una volontà di cambiamento. Che li spinge a definire “prioritari” gli investimenti in digitalizzazione. Adeguarsi, dunque, o rimanere indietro. Non per niente, quasi la metà delle assicurazioni interpellate prevede di crescere nel digitale mediante un’operazione di M&A: il 49% del panel, infatti, ha messo in conto un’acquisizione nei prossimi tre anni. Di questo gruppo, il 14% prevede addirittura di incamerare più di una società. “Le compagnie assicurative riconoscono l’importanza di costruire un’infrastruttura digitale sostenibile per incrementare il coinvolgimento dei clienti e per rinforzare il canale distributivo, che deve essere sempre più indirizzato verso l’innovazione, le joint venture e le attività di M&A”, sostiene Fergal O’Shea, Emea li-

fe insurance M&A leader di Willis Towers Watson. “Chi dovesse esitare correrà il rischio di rimanere indietro e di non riuscire a catturare le future generazioni, così come i policy holders più giovani che potranno essere maggiormente coinvolti attraverso la digitalizzazione”.

Distribuzione Clienti e distribuzione, si è detto. Entrambi i gruppi, sembra di intuire dall’indagine, rivestono un’importanza fondamentale nell’applicazione del nuovo approccio. Non per niente, la ricerca evidenzia che il 94% delle compagnie intervistate è convinto che la distribuzione rappresenterà l’area in cui le tecnologie digitali avranno il più grande impatto nei prossimi cinque anni. Oltre all’intermediazione, le priorità strategiche delle assicurazioni comprendono anche il claim processing, il loss adjustment e il customer management. “La distribuzione è un tema ricorrente per le compagnie che si misurano con il panorama digitale”, afferma, a questo proposito, Andy Staudt, Emea property&casualty insurance leader di Willis Towers Watson, “ed evidenzia come questo canale possa offrire nuove vie di accesso al mercato e nuove chiavi per costruire solide relazioni con i consumatori di prodotti e servizi”.

Nelle retrovie Le assicurazioni riconoscono di avere accumulato molto ritardo nell’adozione delle tecnologie digitali. Nel dettaglio, ben il 74% delle compagnie intervistate pensa che il mondo assicurativo abbia fallito nel suo ruolo di leadership nell’innovazione digitale

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Tecnologia&Digitale Tema ricorrente “La distribuzione è un tema ricorrente per le compagnie che si misurano con il panorama digitale”, afferma, a questo proposito, Andy Staudt, Emea property&casualty insurance leader di Willis Towers Watson

Secondo il 77% delle assicurazioni incluse nel campione, i canali di vendita web e mobile saranno le tecnologie chiave dei prossimi due anni. Ruolo molto importante, nel prossimo quinquennio, anche i big data, l’automazione, i robot-advisor e i robot-sensors.

Da maglia nera a maglia rosa? Se ne parla da tempo:

dato che è uno dei settori più in ritardo, la galassia assicurativa potrebbe, una volta colmato il gap, sfruttare lo slancio per passare rapidamente tra i leader dell’innovazione. Anche la ricerca Willis Towers Watson-Mergemarket conferma questa opinione: quasi metà delle compagnie interpellate (il 45%) è convinto che nei prossimi anni il settore assicurativo sarà quello trainante; un altro 45%, invece, pensa che a giovare di più della digitalizzazione saranno le star t up. Mentre soltanto l’8% ritiene che le grandi società tecnologiche siano una vera mi-

Tecnologie chiave Secondo il 77% delle assicurazioni incluse nel campione, i canali di vendita web e mobile saranno le tecnologie chiave dei prossimi due anni. Ruolo molto importante, nel prossimo quinquennio, anche i big data, l’automazione, i robot advisor e i robot sensors.

naccia per il settore. E questo malgrado le dot.com (guidate da Google e Facebook) siano percepite come futuri concorrenti. “Gli assicuratori”, aggiunge O’Shea: “devono trovare nuovi modelli di business per ampliare la loro base clienti attraverso le nuove tecnologie. I cambiamenti di business sono necessari per l’innovazione di prodotto, per un più efficace coinvolgimento delle future generazioni di policyholders e per migliorare il valore del ciclo di vita del cliente e i margini di profitto”.

Doppio salto Una volta colmato il gap, le assicurazioni potrebbero sfruttare lo slancio per passare rapidamente tra i leader dell’innovazione. Anche la ricerca Willis Towers Watson-Mergemarket conferma questa opinione: quasi metà delle compagnie interpellate (il 45%) è convinto che nei prossimi anni il settore assicurativo sarà quello trainante

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Tecnologie emergenti

Le compagnie hanno anche individuato un’altra, importante sfida legata al digitale e colma di grandi opportunità: la creazione di efficienze operative in tutte le aree del business, che gestirà non solo i costi, ma ottimizzerà i processi per rafforzare in maniera poderosa la customer experience. Aggiunge Staudt “strumenti e tecnologie emergenti sono stati fino ad ora spesso ignorati dagli assicuratori, così che i modelli di innovazione esterni sembrano rappresentare l’unica via per migliorare le tecnologie digitali. Si prevede che questo porterà a un’ondata di nuove attività di M&A negli anni a venire”. In par ticolare, l’elemento decisivo dell’innovazione assicurativa è, secondo le compagnie intyerpellate dai ricercatori, lo sviluppo di analytic tools. E questa volta il settore non è messo poi così male. Molte compagnie, infatti, ritengono di aver già fatto progressi determinanti in questo ambito. In particolare, il 91% del campione sta cercando di capire come ottenere più informazioni dirette dalla clientera. Il 79% sta utilizzando, a questo fine, i social network, mentre il 53% sta cercando dati pubblici in nuovi modi. n


E non finisce qui... All’Hotel Principe**** puoi trovare animazione gratuita per i bambini e cena in saletta dedicata ai più piccini, assistiti dalla nostra animatrice Viviana. L’Hotel si trova a pochi passi dagli impianti di risalita del comprensorio sciistico “Riserva Bianca” in una posizione unica Al Limone Palace*** puoi trovare la comodità della posizione centralissima, del servizio navetta gratuito messo a disposizione dalla struttura per le piste da sci, dei vantaggi di un Residence con le caratteristiche di un Hotel ad un prezzo eccezionale Via Genova 45 12015 Limone Piemonte (CN) Tel. (+39) 0171 92389 Fax (+39) 0171 927070 info@grandhotelprincipe.com

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Il Punto Scenario

Ecco che (ri)emergono le casse mutue Ai propri iscritti possono offrire sia coperture assicurative e previdenziali, sia garanzie per l'accesso al microcredito. Ma le compagnie non devono considerarle concorrenti o nemiche, ma utili alleate nella diffusione della cultura previdenziale di CLAUDIO CACCIAMANI

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utti per Si pensi alle casse uno e uno sanitarie, ai fondi per tutti» è il motpensione integrato dei Moschettivi aziendali e alle tieri al ser vizio forme di tutela dei del Re di Francia familiari dei diLuigi XIII. Nella pendenti. Tuttaperdurante crisi via, la dimensione economica e di spesso ridotta delfor te riduzione le aziende italiane del credito, ai pri- Claudio Cacciamani le costringe o a vati come alle Professore ordinario di desistere da tali Economia degli intermediari a z i e n d e , e s s o finanziari all’università iniziative, essendo sembra costituire degli studi di Parma necessaria una l’essenza dell’afmassa critica mifermarsi di nuove nima spesso non forme di finanziamento. Si penindifferente, o a consorziarsi si al crowdfunding, alle garancon altre imprese, magari dello zie collettive per l’ottenimento stesso distretto, al fine di potedi finanziamenti, alla raccolta re raggiungere, appunto, una di fondi da soci, clienti e fornidimensione ottimale. tori svolta dalle cooperative e dai consorzi. Lo stesso fenomeno sta difA livello assicurativo, i rischi di fondendosi presso i distretuna riduzione del welfare e le ti produttivi, per i quali incertezze economiche semun’adeguata tutela da specifici brano riportare in auge il motrischi non è sempre possibile to, soprattutto in realtà non o, meglio, sostenibile dalla sinmetropolitane, sia per le imgola azienda. Si pensi al rischio prese sia per i privati. In tali ambientale, per il quale conaree la conoscenza reciproca e sorzi tra aziende dedicati allo la valutazione di «affidabilità» smaltimento dei rifiuti e al tratè basata su una componente intamento dei residui di lavoradissolubile del peer to peer, zione, possono provvedere alla che rende assai basso il rischio conseguente assicurazione a di fenomeni oppor tunistici. favore dei consorziati, attivanConsiderando le aziende, si inidola o in sostituzione di quella zia a diffondere l’esigenza di singola aziendale o in aggiunta strumenti assicurativi-previa questa. denziali-sanitari che possano, Per quanto riguarda i soggetti da una parte, erogare prestaprivati, ancora una volta in realzioni integrative non strettatà non metropolitane e nei picmente monetarie ai dipendencoli centri urbani, spesso legati, dall’altra, fidelizzare le perte ad associazioni o banche losone chiave a fianco dell’imcali, stanno (ri)emergendo in prenditore. tutto il loro ruolo le Casse mu-

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tue. Queste affondano le loro radici agli inizi dell’800, in quello spirito di solidarietà e mutualità che fece poi affermare le banche cooperative popolari e rurali e artigiane. Tipicamente, le casse mutue possono offrire ai propri iscritti sia coperture assicurative e previdenziali sia garanzie per l’accesso al microcredito o a forme semplici di finanziamento, quali l’assicurazione nel caso di perdita del posto di lavoro, i piani di accumulo destinati all’educazione dei figli, le prestazioni sanitarie non complesse. Il rischio corso da questi soggetti, appunto in quanto basato sul principio della mutualità e della valutazione peer to peer, è basso. D’altro lato, fanno della vicinanza al territorio e agli iscritti e alla soddisfazione mirata di specifiche necessità il loro punto di forza. Come già sta avvenendo nel mondo del credito, le sfide di questo fenomeno sono rivolte a tutti i soggetti del settore assicurativo. Per le autorità di vigilanza si pongono contemporaneamente due obiettivi in conflitto tra loro. Da un lato, occorre vigilare tali istituti assicurativi e previdenziali in modo efficace. Dall’altro, tuttavia, è necessario incentivare comunque forme e tecniche che aiutino aziende e privati ad af frontare la crisi economica, ottenendo coperture e prestazioni che altrimenti non avrebbero o non sarebbero in grado di ottenere dal

mercato. In relazione a ciò, si tratta di utilizzare strumenti di supervisione proporzionati alle entità vigilate e agli obiettivi mutualistici perseguiti. Per gli intermediari, tali istituti possono costituire un bacino di clienti a cui proporre in modo mirato soluzioni assicurative e previdenziali che i singoli non acquisterebbero autonomamente per la debole forza contrattuale, la scarsa cultura del rischio e la bassa capacità di risparmio e di finanziamento. In ciò, gli intermediari diverrebbero partner insostituibili al fianco di tali operatori. Infine, le compagnie di assicurazione non devono vedere in tali soggetti un concorrente o, peggio, un nemico, ma un utile alleato nel diffondere capillarmente sul territorio la cultura assicurativa e previdenziale, seppure in forma mutualistica. In questo modo, si (ri)aprirebbero interessanti e, probabilmente, remunerativi segmenti di mercato, che mai si sarebbero accostati autonomamente all’offerta tradizionale. Dopo alterne vicende, che lo aveva visto in alcuni casi contrapposto ai Moschiettieri, il Cardinale Richelieu riconosce comunque i servigi di questi e, soprattutto, di D'Artagnan, nominandolo loro luogotenente. L’epilogo delle avventure dei Moschettieri induca gli attori del mercato assicurativo a non osteggiare, ma, anzi, a fornire un, seppur «vigile», incentivo alla nuova primavera di questo fenomeno. n


hôtel & spa des pÊcheurs

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