shmag.it 3
SARDEGNA PREISTORICA auntspray - stock.adobe.com
La Lilliput dei Mammut
di ALBA MARINI
P
iù basso di un uomo e dal peso di circa 7 quintali: ecco come doveva apparire il Mammuthus Lamarmorae, il mammut della Sardegna vissuto circa 50mila anni fa, durante il Pleistocene. È difficile immaginare l’isola sarda, scaldata dai raggi del sole e con temperature particolarmente miti, abitata dagli antenati degli elefanti, coperti da pesanti mantelli di pelo per affrontare il freddo clima di steppe e praterie dell’Era Gla‐ ciale. Eppure i mammut abitarono la Sardegna e, con le loro potenti zanne e la lunga proboscide, si adattarono all’ambiente diventando sempre più piccoli, abitanti stravaganti di una Lilliput che si estendeva dai territori circostanti ad Alghero fino al Sulcis Iglesiente. La denominazione scientifica e il riconoscimento della specie del Mammuthus Lamarmorae si devono allo zoologo e paleontologo svizzero Charles Forsyth Major, che nel 1883 studiò i pochi resti fossili rinvenuti durante gli scavi per la costruzione della strada ferrata a Funtana Morimenta, vicino a Gonnesa. Il piccolo proboscidato della Sardegna ha lasciato però pochissime tracce della sua esistenza e, fino all’anno scorso, i ritrovamenti si limitavano principalmente a qualche dente. Qualche mese fa una tibia di mammut sardo – inizialmente non riconosciuta come appartenente all’elefante – ha risvegliato l’interesse nei confronti di questo animale estinto, per altro riconosciuto come l’unico mammut endemico d’Italia.
Gli unici fossili di mammut nani sono stati ritrovati nelle Channel Island e nel Mediterraneo a Creta e in Sardegna. Ma come e perché questi animali discendenti da una sola specie si sono distinti generando una specie a sé stante più piccola della norma? E soprattutto come i grandi Mammut delle steppe hanno raggiunto l’isola sarda? Queste sono solo alcune delle domande cui i paleontologi cercano di dare risposte, impegnati a ricostruire la carta di identità dell’antico abitante della Sardegna per restituirgli un corpo e una “voce”. La miniaturizzazione dei mammut è frutto di un processo evolutivo che prende il nome di “nanismo insulare”, osservabile su vari mammiferi di grandi dimensioni che abitavano e abitano isole, ma anche aree della Terra difficilmente accessibili come foreste e oasi nel deserto. Gli animali, a causa dell’emarginazione geografica, si incrociano continuamente con individui strettamente imparentati, riducendo il loro pool genetico. Le generazioni successive dei primi mammut giunti in Sardegna tesero a generare individui sempre più piccoli rispetto alla specie originale di appartenenza. Il confronto è impressionante se si pensa all’altezza al garrese di ben 4 metri del Mammut lanoso e a quella del Lamarmorae, che non doveva superare il metro e 50. L’analisi della tibia ritrovata a Gonnesa è un fondamentale passo in avanti per ricostruire con sempre maggior accuratezza altezza e peso di uno dei più piccoli antenati dell’elefante mai ritrovato.
Possiamo immaginare la Sardegna nel Pleistocene come un paradiso popolato da “grandi” lillipuziani e piccoli giganti. Le specie isolane, infatti, non solo furono soggette a nanismo insulare, ma anche al fenomeno opposto: il gigantismo. In assenza di predatori naturali, gli elefanti sardi condivisero il territorio con altri mammiferi endemici: cervi anch’essi di taglia ridotta e roditori ed antenati degli attuali conigli che invece avevano una stazza maggiore rispetto ai loro progenitori continentali. Non resta che ricostruire l’arrivo dei grandi mammut sull’isola. I paleontologi ipotizzano che i progenitori della specie nana siano giunti in Sardegna durante una fase glaciale, quando l’abbassamento del livello del mare determinò un avvicinamento tra le coste sarde e quelle dell’Italia peninsulare. I primi mammut a toccare il suolo sardo sarebbero stati quelli della steppa dell’Europa settentrionale, appartenenti alla specie Mammu‐ thus Trogontherii. Gli studi sulla Lilliput dei mammut del Pleistocene sono solo agli esordi: quando la terrà svelerà nuove tracce, quando le ossa dei piccoli giganti riaffioreranno per raccontarci la loro storia, un altro piccolo tassello sarà aggiunto al puzzle e la Sardegna preistorica troverà la sua collocazione spaziale grazie all’opera rivivificante dei musei, come già avviene nel Museo PAS di Carbonia, che ospita i calchi delle ossa dello stravagante avo degli elefanti.
08
14
S&H MAGAZINE Anno XXIII - N. 260 / Maggio 2018
EDIZIONE SASSARI Direttore Responsabile MARCO CAU Ufficio Grafico GIUSEPPINA MEDDE Hanno collaborato a questo numero: DIEGO BONO, LUIGI CANU, SARA CARDIA, DANIELE DETTORI, NIKE GAGLIARDI, ERIKA GALLIZZI, ALBA MARINI, GIUSEPPE MASSAIU, ANNALISA MURRU, MARCO SCARAMELLA, ENRICO SALIS, MANUELA STACCA Redazione Sassari, Via Oriani, 5/a - tel. 079.267.50.50 Cagliari, tel. 393.81.38.38.2 mail: redazione@shmag.it
05
esse&acca editoria.pubblicità.grafica grafica
Editore ESSEACCA S.r.l.s., Via Oriani, 5/a - Sassari Per la pubblicità: tel. 335.722.60.54
24
Stampa Tipografia TAS S.r.l. - Sassari
06
Social & Web
$ shmag.it facebook.com/sehmagazine twitter.com/sehmagazine @sehmagazine
10 03 Sardegna preistorica La Lilliput dei mammut
05 Oh mio Dio! Gesù è tornato
18 HITWEETS 19 Pac-Pac Un videogioco sulla Sardegna nascosta
06 Nicola Serra
20 Viaggio in Italia
08 Camminando sotto il filo
21 Il misterioso villaggio di Tiscali
Il parkour per promuovere la Sardegna Le marionette di Nadia Imperio
10 Dillo a foto tue
La Sardegna in #hashtag
22 Il dentista risponde Auricoloterapia in odontoiatria
12 Italia Nostra
13 Festa della mamma
24 Dinamo Sassari
Onore alle mamme sarde
14 EN?GMA
Shardana, l’urlo del guerriero
16 FRU 2018
Festival delle Radio Universitarie
Registro Stampa: Tribunale di Sassari n. 324/96. ROC: 28798. © 2018. Tutti i diritti sono riservati. È vietato riprodurre disegni, foto e testi parzialmente e totalmente contenuti in questo numero del giornale.
La Campania
23 Per la barba di Enrico
Da oltre sessant’anni al servizio del paese
issuu.com/esseacca
Consigli di stagione I biancoblù chiudono il campionato guidati da Zare Markovski
26 inSardegna: Eventi del mese 28 GUIDA AI LOCALI
l
in Copertina
EN?GMA
Foto di Riccardo Melosu
shmag.it 5
esempio nel “Credo” c’è il passaggio “di nuovo verrà nella gloria.” E se dovesse di nuovo venire nella gloria, chi lo prenderebbe sul serio? É da lì che ho cercato di costruire tutto quanto. Qual è la tematica principale? Quello che cerco di proporre è il tema dell’indifferenza: che senso ha parlare di una società che si definisce cattolica, cristiana, ed è poi indifferente nei confronti degli altri? Ognuno, poi, può portare a casa la riflessione che preferisce.
di DIEGO BONO
M
ussolini, Hitler, ultimamente, nel cinema, “ritornano” tutti, ma se a camminare nuovamente sulla nostra terra fosse finalmente una figura positiva? Se nei giorni nostri ricomparisse l’incarnazione dell’amore fraterno e della bontà, il “figlio di Dio” in persona, cosa accadrebbe? Giorgio Amato (“Circuito Chiuso”, “The Stalker”, “Il ministro”), regista milanese classe 1969, ma “adottato” dalla città di Porto Torres sin da tenera età, risponde all’annosa questione firmando la sua ultima opera cinematografica: “Oh Mio Dio!”, pellicola autoriale e indipendente che mostra le implicazioni sociali e mediatiche di una probabile riapparizione di Gesù Cristo tra i viventi. Il film, girato interamente a Roma e che mescola sapientemente narrazione cinematografia classica a cronaca
documentaristica, seppur coadiuvato da inevitabili siparietti comici, si allontana dal senso di pura comicità dei colleghi “risorti”, puntando invece sulla riflessione e considerazione realistica di un fatto tanto sbalorditivo; Gesù non è quindi un divertente personaggio confuso dalla modernità, ma un uomo complesso e profondo, il cui obiettivo è rimasto invariato da 2000 anni: diffondere un messaggio di fratellanza e speranza a chi ne ha più bisogno. Sebbene il personaggio di Amato si palesi nei gesti come il biblico figlio di Dio di rosso vestito, camminando sulle acque del Tevere e moltiplicando i pesci di un povero pescatore napoletano, Carlo Caprioli (attore interprete di Gesù) ci mostra una figura più umana che divina (quasi sempre, nel film, il nazareno si pone come “il figlio dell’uomo”), dai pensieri terreni e dalle critiche verso chiesa, società e politica, e venendo a patti con le materie
cardine del nostro tempo come aborto, giornalismo, medicina, tossicodipendenza, immigrazione e persino il web e il mondo digitale. Saranno i suoi concetti e non i miracoli che permetteranno al “salvatore” di circondarsi di dodici attenti seguaci, di una Maria Maddalena (Giulia Gualano) contemporanea e attuale intenta ad affrontare una difficile decisione etica e di una madre amorevole e comprensiva (Anna Maria De Luca nei panni di Maria), in una storia che si ripete per una seconda volta. Ciao Giorgio, una domanda che sorge spontanea: come nasce l’idea per questo film? L’idea nasce durante l’esame di sociologia delle religioni, quando mi sono imbattuto sul tema della “Parusia”, che nel catechismo viene completamente bypassata, ma invece è ben presente nei vangeli. Il ritorno di Gesù è annunciato ed è presente anche nella liturgia cattolica: ad
Pensi che il popolo italiano, dalla forte cultura religiosa, sia pronto a questa rappresentazione di Gesù? In realtà la difficoltà del film sta proprio in questo. Esiste la preoccupazione nel cattolico che sia un film irriverente e nel non cattolico che sia un film religioso, e questo rende la comunicazione su questo film molto difficile. In realtà, vinta la diffidenza iniziale, gli spettatori, sia i credenti che i non religiosi, sono entusiasti. Non volevo fare un film pesante, ho spogliato la figura di Gesù da qualsiasi costruzione teologica e l’ho riportata alla sua essenza e alla sua purezza. È stato difficile per un portotorrese evadere dalla Sardegna ed affacciarsi al cinema “italiano”, dato che, spesso i registi sardi, per forza di cose, sono molto radicati alla Sardegna? Ammiro tantissimo i registi sardi, perché io, pur vivendo a Roma, ho già tante difficoltà a muovermi nel mondo del cinema, non ho idea come possano loro scardinare ed entrare in un sistema piuttosto chiuso. In questo mio ultimo lavoro aveva senso che il ritorno di Gesù avvenisse a Roma, ma spero comunque di poter presto girare un film in Sardegna!
6 S&H MAGAZINE
NICOLA SERRA RKOUR IL PER PROMUOVERE
PA
LA SARDEGNA
shmag.it 7
di ANNALISA MURRU
H
a 21 anni e le idee chiare su cosa vuole dalla vita: “Prima la reflex e il passaporto, poi la patente”. Stiamo parlando di Nicola Serra, atleta di parkour e freerunning che vive a Uta e che proprio dal suo paese ha iniziato a promuovere la Sardegna riprendendosi mentre pratica le due discipline nei luoghi più caratteristici di ogni comune dell’isola. Ha scoperto il parkour, uno sport metropolitano e di efficienza nato in Francia negli anni ‘90, all’età di 15 anni dopo aver trovato per caso su YouTube alcuni video di atleti che praticano quella che dal 2017 è una disciplina sportiva riconosciuta ufficialmente dal CONI. Fino a quel momento aveva provato diversi sport, ma nessuno l’aveva conquistato a tal punto da volersi impegnare in un percorso fatto di innumerevoli tentativi da autodidatta. Inizialmente Nicola si faceva riprendere dagli amici durante le prove tecniche di salti, verticali e acrobazie in genere per valutare i suoi progressi atletici. Ora, a distanza di sei anni da quel colpo di fulmine, la passione per lo sport, la fotografia, l’editing dei video e i viaggi lo rendono il protagonista di un’idea imprenditoriale unica e originale che consente di far conoscere le meraviglie di un luogo attraverso due discipline dinamiche e altamente spettacolari. Ci sono differenze tra il parkour e il freerunning? Sì; il parkour consiste nel muoversi dal punto A al punto B nel modo più veloce e fluido possibile superando gli ostacoli che si incontrano lungo il percorso. Scavalcare un muretto o saltare da un punto a un altro sono movimenti di parkour, per esempio. Il freerunning invece è la parte acrobatica, come le capriole o le verticali. Io faccio un misto delle due discipline e questo mi permette di adattarmi ad ogni ambiente. Come hai imparato? Ho imparato da solo, iniziando a scavalcare muretti e facendo le prime capriole su suoli morbidi come la sabbia o l’erba. Piano piano e dopo svariati tentativi sono migliorato; non
sono mancate le cadute e nemmeno i rischi, ma si deve sbagliare per imparare, è questo il metodo migliore per superare le paure. L’idea di promuovere la Sardegna su YouTube praticando queste discipline nei vari comuni come è nata? Dopo i primi video mi son chiesto: “Ma perché non mostrare anche il luogo in cui faccio parkour e freerunning?”; ho sentito la voglia di portare visibilità al territorio mostrando sia me che il luogo che mi ospita. Così tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 ho iniziato a girare i primi comuni, all’inizio non ero bravissimo ma con il passare del tempo si sono visti i progressi. Quanti comuni hai visitato fino ad ora? Ho visitato 316 comuni su 377. Il video è frutto di una collaborazione con le amministrazioni? Inizialmente non ero conosciuto, facevo i video di mia iniziativa recandomi in bicicletta nei comuni e occupandomi del montaggio e del caricamento su YouTube. Poi però ebbi l’opportunità di essere intervistato per Videolina e la visibilità mi portò a contatto con le amministrazioni comunali che cominciarono a chiamarmi per capire come poter collaborare. Quello che faccio è semplice: mi muovo in bicicletta, se il luogo è lontano chiedo ospitalità in cambio della realizzazione di un video, quindi della promozione; se non posso arrivarci su due ruote la situazione si complica, infatti attualmente mancano all’appello solo i comuni della provincia di Sassari, essendo molto lontani dal mio paese. Per realizzare un video impiego una giornata e comincio le riprese la mattina, girando nei punti più suggestivi e caratteristici, panorami compresi. Arrivo preparato, informandomi su ciò che c’è nel territorio, ma sono coloro che mi ospitano a farmi da guida, indicandomi i luoghi da valorizzare e tenendo la videocamera mentre salto da un punto all’altro. So che sei alla ricerca di collaborazioni al di fuori dell’isola. Il progetto legato alle capitali di tutto il mondo è nuovo e per il momento è autofinanziato e gestito di mia iniziativa con l’obiettivo di aumentare il traffico di visualizzazioni legato ai video girati in Sardegna. Per esempio, di recente sono stato a Bruxelles e chi guarda quel video approda sul mio canale trovando centinaia di contenuti che gli permettono di conoscere il nostro territorio; è una promozione indiretta. Inoltre è un’occasione per entrare in contatto con ragazzi delle altre capitali che praticano questo sport per fare amicizia e perché no, capire come poter organizzare un evento qui in Sardegna per radunarli tutti, così come già accade a Santorini, in Grecia. Il mio sogno è innanzitutto finire di visitare la Sardegna e portare, magari grazie al supporto di uno sponsor, contenuti di maggiore qualità sul canale; vorrei acquistare una reflex che insieme al drone, che già uso, mi permetterebbe di continuare il percorso di promozione con video migliori. Dopo di che, vorrei girare il mondo praticando queste discipline.
8 S&H MAGAZINE di NIKE GAGLIARDI
L
e janas danzano lievi sul palco e da brave ballerine professioniste ci affascinano eseguendo elaborate coreografie. Un pulcino, muovendosi impacciato, prende la rincorsa, apre le ali e... Riuscirà a volare? Alcuni simpatici tenores improvvisano su un repertorio bizzarro e, quando è il momento del numero del trapezista, gli occhi del pubblico non perdono una sola mossa. Quelli appena citati sono solo alcuni dei protagonisti degli sketch che costituiscono lo spettacolo per marionette animate a vista Camminando sotto il filo, “creatura” dell’artista sarda Nadia Imperio, presentato per la prima volta a Sassari lo scorso 25 marzo: facile dimenticarsi che ogni personaggio non vive di vita propria ma che c’è qualcuno a muovere i fili e ad “animarne” ogni movimento, anche il più minuto. È questa la magia di un teatro che, spesso, viene erroneamente considerato mero intrattenimento per l’infanzia: si tratta invece di un linguaggio antico e dalle innumerevoli potenzialità espressive, in grado di emozionare profondamente un pubblico adulto. Nadia, che all’attività di marionettista unisce una ultraventennale collaborazione con la compagnia teatrale La Botte e il Cilindro in qualità di autrice, costumista, realizzatrice di maschere, scene e pupazzi e animatrice in laboratori, ci ha raccontato come si è avvicinata a questa forma d’arte e com’è nato il suo spettacolo, prima prova che la vede nelle vesti di marionettista solista. Come ti sei avvicinata al mondo della marionettistica? Mi sono avvicinata a questo linguaggio, troppo spesso sottovalutato in Italia, grazie all’incontro, nel 2009, con l’artista catalano Toni Zafra e alla
Camminando sotto il filo Tutta la magia del teatro delle marionette nello spettacolo di Nadia Imperio collaborazione con la sua compagnia Teatro de Marionetas. Camminando sotto il filo unisce in sé momenti apertamente comici e altri di grande lirismo, con protagonisti differenti a ogni sketch: è stato concepito così sin dall’inizio? Sì, frequentemente nel teatro delle marionette si alternano sketch diversi che possono essere uniti da un filo conduttore: in questo caso a fare da collante è Nora, unica marionetta dotata di parola, sorta di mio alter ego e “padrona
di casa”. Oltre a essere un personaggio autonomo e importante, introduce i vari numeri che di volta in volta possono essere di stand up comedy, danza o canto in un genere di spettacolo che definisco “cabaret marionettistico”. Nel tuo spettacolo la musica svolge un ruolo di primaria importanza: come lavori alla selezione dei brani musicali? Nella marionettistica c’è una lunga e delicata parte di lavoro artigianale dovuta alla realizzazione della marionetta: il
personaggio viene infatti pensato anteriormente e la costruzione della marionetta dovrà soddisfarne le caratteristiche. Già in questa prima fase capita spesso di sentire un brano musicale e trovarlo adatto all’atmosfera legata a quel particolare personaggio. Ho lavorato a lungo sulla parte musicale di Camminando sotto il filo (tutto lo spettacolo ha avuto una gestazione di due anni) e in genere ogni brano musicale adoperato è il frutto di un lavoro di “vivisezione” e accorpamento di tre o quattro brani musicali differenti che, grazie a un software, vengono rielaborati e resi funzionali al numero in scena e ai momenti che lo costituiscono (ingresso, svolgimento e uscita). Unico brano inedito e completamente originale è quello che accompagna lo sketch dei tenores che, su parole scritte da me, è stato interpretato da Beppe Dettori. Chi volesse seguire le prossime tappe di Camminando sotto il filo può farlo sul blog La poltrona di Nora (lapoltronadinora.blogspot.it) oppure seguendoti su Facebook. Puoi però anticiparci qualcosa rispetto alle prossime rappresentazioni e a nuovi progetti? Questa produzione è già stata presentata in Sud America e tra estate e autunno, adattata anche in altre lingue, avrà occasione di girare attraverso Italia ed Europa toccando i festival dedicati al teatro di figura. Il prossimo spettacolo, in costruzione, sarà destinato a un pubblico adulto e in esso torneranno anche alcuni personaggi presenti in Camminando sotto il filo. Nel frattempo, il blog, oltre a tenere aggiornato il pubblico sulle prossime avventure di Nora e dei suoi compagni di scena, ospiterà contributi e link inerenti a questa affascinante arte.
10 S&H MAGAZINE
Grande Pevero Beach, Gianni Fresi @giannifresi
Nuraghe Sa Fraigada - Sinnai, Giovanni Aledda @octavariumetallus
DILLO A FOTO TUE La Sardegna in #hashtag
Sa Sartiglia di Oristano, Andrea Dex @dexandrea
di SARA CARDIA
Q
uanto era bello inviare le cartoline, condividendo così i momenti più belli dei propri viaggi con le persone care, e quanto era confortante rivolgersi all’agenzia di viaggio per ricevere validi consigli sulle mete che più facevano al caso nostro. Ma non ci sono più i turisti e la promozione turistica di una volta, perché non ci sono più i termini di una volta: “condividere” è diventato un verbo senza coniugazione, rimpiazzato da un tasto universale nei social; la cartolina ormai pensionata si è “pixelizzata” nella cornice di un post; l’hashtag si fa un po’ agenzia di viaggio nel consigliare i viaggiatori indecisi. C’è un nuovo modo di fare turismo e di essere turista, a chilometro e costo zero, – anzi 2.0! – difficilmente spodestabile e che probabilmente non conoscerà mai crisi. Che si tratti di un turista che scopre la sua nuova meta o un amante della propria terra che
professa questo amore diffondendolo post dopo post, Instagram è ormai diventata la vetrina più efficace e forse adatta alla valorizzazione della Sardegna, e i like – ancor meglio dei dati di fatturazione stagionale – parlano chiaro, così come il crescente interesse insito nei commenti degli utenti, turisti in gestazione. Sono tante le pagine che cercano di racchiudere al meglio la bellezza della nostra isola (spesso riuscendoci pienamente) nei propri post. Al primo posto, con gli oltre 148mila follower, @sardegna_official_ (di Enrico Viola e Luca Sannino) propone immagini mozzafiato accuratamente selezionate che portano la firma di fotografi ora professionisti ora amatoriali, turisti entusiasti o sardi perdutamente innamorati. Al secondo posto, con quasi 80mila follower, @lauralaccabadora mette in vetrina un pacchetto completo di immagini suggestive di paesaggi, costumi tradizionali e prodotti gastronomici, seguita dal bronzo di
Spiaggia La Pelosa di Stintino, Gianni Fresi @giannifresi
@sardegna.geographic_official, con 58mila follower. Menzione speciale va infine a @ilsardoviaggiatore.it, che nonostante il numero di seguaci nettamente inferiore alle pagine precedenti, raccoglie le testimonianze dei portatori dei 4 mori in giro per il mondo. Questa valorizzazione a colpi di cuori interessa persino le singole città, anche loro protagoniste di tante pagine. Cagliari, più che con le foto affascinanti delle sue vie, cattura l’attenzione e il follow degli utenti per la sua varietà culinaria, provata dagli oltre 68mila seguaci di @cagliarifood, una raccolta sempre aggiornata dei locali più appetitosi della capitale che mette sotto i riflettori il cibo sfatando la seriosità della cucina pluri-stellata, senza però nulla togliere a una bella vista panoramica dal Bastione su pagine quali @igers_cagliari, @cagliari_capitale e @loves_cagliari. Segue Nuoro, con le più cliccate @igers.nuoro (19mila follower) e @likes_nuoro; Oristano,
shmag.it 11
Grande Pevero Beach - Porto Cervo, Francesco Dettori @francesco__dettori
Parco Di Molentargius, Andrea Mascia @_andreamascia_
con @igersoristano (14mila follower), @likes_oristano e @sartiglia_oristano; e Sassari, con i quasi 17mila follower di @igers_sassari. Altrettanto o se non più popolari sono poi gli hashtag, etichette virtuali che aumentano la visibilità dei post. Tra i più utilizzati alcuni sono ovvi, come #sardegna, presente in circa 6 milioni di post o la sua variante #sardinia con quasi 4 milioni di post, altri insospettabili. Infatti, prima ancora di aspetti principali e caratterizzanti l’isola, il cibo fa ancora una volta da padrone con i 43mila post di #cagliarifoodporn, che soppiantano i successivi gradini di questa classifica semiufficiale. A seguire, paradossalmente, sono #maresardo (15mila post), #sardegnaparadiso, #donnasarda e #linguasarda. Tra like, hashtag, share e no filter, sembra quasi che Instagram non lasci più posto all’espressione verbale, in italiano o sardo.
Scoglio Pan di Zucchero, Gian Marco Leoni @marklions
Teulada, Simon Ska @simonskaphotography
Scorrendo tra i numerosissimi commenti lasciati sotto foto che sembrano troppo belle per essere vere, questa è forse una mezza verità. Di espressioni se ne trovano eccome e nell’intero spettro emozionale: stupore, meraviglia, sorpresa, curiosità (quella di potenziali turisti che chiedono il nome di quest’isola cristallina), e persino indignazione (quella dei conterranei che denunciano l’utilizzo ingannevole delle immagini del nostro mare). È un viaggio immobile quello che si può fare su Instagram, sognato ad occhi ben aperti e in contemplazione di una delle poche bellezze rimaste che non hanno bisogno di ritocchini. I turisti non sono più quella presenza spesso rumorosa che affolla le spiagge e le città sotto la canicola estiva, ma interpreti unici che vedono i nostri paesaggi tramite l’obiettivo della macchina fotografica rendendo loro giustizia e che preferiscono condividerli non più solo con i propri cari, ma
Riu Pitrisconi, Riccardo Corda @rikycorda
specialmente con chiunque sia in linea, talvolta facendo di queste esperienze persino un mestiere. È il caso per esempio di alcuni talentuosi fotoamatori nostrani, un po’ turisti, come Gian Marco Leoni (@marklions), Gianni Fresi (@giannifresi), Andrea Mascia (@_andreamascia_), Giovanni Aledda (@octavariumetallus), Andrea Dex (@dexandrea), Francesco Dettori (@francesco__dettori), Riccardo Corda (@rikycorda) e Simon Ska (@simonskaphotography). Il turismo non è più un ciclo di brochure e spot pubblicitari, ma la praticità e istantaneità di un post, di un like e di un commento, e non è più diretto ai soli viaggiatori stranieri, ma anche e soprattutto a tutti quelli che, pur essendo sardi da generazioni, non conoscono, forse per negligenza, l’intera ricchezza della propria terra. Vedere, apprezzare, commentare, viaggiare, condividere e ripetere, ecco la nuova grammatica del turista social.
12 S&H MAGAZINE
Italia Nostra violetkaipa - stock.adobe.com
Da oltre sessant’anni al servizio del Paese
di DANIELE DETTORI
D
elle bellezze culturali, naturali e paesaggistiche italiane si è parlato tante volte; non a caso ci autodefiniamo il “Bel Paese”. Ma chi si occupa di tutelare queste bellezze? Chi si fa carico di individuare settori, ambienti, opere d’arte dello sterminato patrimonio italiano e selezionarle per una adeguata valorizzazione? Tra le diverse associazioni attive in questo senso, Italia Nostra Onlus è una tra quelle a noi più vicine. Lo scorso 6 aprile, a questo proposito, è stata inaugurata la nuova sede della sezione di Sassari, in viale Dante 40/a. Abbiamo incontrato il Presidente e le altre figure del direttivo: in presenza di un gustoso buffet destinato al numeroso pubblico intervenuto, abbiamo approfittato per farci illustrare alcune delle opere d’arte che, come nel perfetto spirito di Italia Nostra, accoglieranno ciclicamente i visitatori all’interno dei nuovi locali. Italia Nostra nasce, a livello nazionale, il 29 ottobre 1955. Si tratta, citiamo dalla brochure, della «prima Associazione culturale e ambientalista italiana che si impegna nella difesa del paesaggio e del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione». La si deve all’unione di un gruppo di intellettuali tra i quali Umberto Zanotti Bianco, antifascista, politico e filantropo, e la contessa Desideria Pasolini dall’Onda: furono sette in totale tra letterati, musicologi, ambientalisti ed esponenti, a vario titolo, della cultura umanista di quegli anni. La cultura, quindi, alla base di un progetto destinato a crescere e diffondersi, con oltre duecento sedi, in ogni parte d’Italia. Da subito, anche grazie alla propulsione del boom economico che seguì al dopoguerra, Italia Nostra ha potuto non solo promuovere salvaguardia e valorizzazione ma anche svolgere attività di suggerimento, a livello giuridico, per la creazione di leggi in favore di tali attività: in questo senso si ricordino i possibili sgravi fiscali in caso di manutenzione, le opportunità di effettuare donazioni allo Stato a carattere culturale e la possibilità, per quest’ultimo, di acquisire edifici di interesse storico-artistico. Tra i vari settori di interesse e intervento, Italia Nostra inserisce anche quello relativo a trasporti e ferrovie e all’agricoltura e orti
urbani. Nel primo caso, la Onlus si rende promotrice della cosiddetta “mobilità dolce”, favorendo forme di trasporto sostenibili (sono comprese in questa dicitura, tra le altre, le aree pedonali, le piste ciclabili, le reti ferroviarie correttamente inserite nel contesto urbano/ambientale); per quanto riguarda gli orti urbani è nato addirittura un progetto nazionale rivolto a pubblici e privati per la coltivazione di aree di vario interesse in un’ottica di impiego intelligente, rispetto dei luoghi e possibilità di accorciare la filiera produttiva con il passaggio diretto dei prodotti dall’ortolano al consumatore. Tra le recenti battaglie e iniziative che Italia Nostra ha contribuito a promuovere e sostenere ricordiamo quelle contro le sopraelevate (in particolare a Genova ma più in generale ovunque impattino negativamente sul contesto circostante); quelle contro la cosiddetta “rigenerazione urbana”, alla quale si accompagnano talvolta deprecabili demolizioni nei centri storici e riassetti poco rispettosi della memoria dei luoghi; quelle contro i cosiddetti “piani di rinnovo” delle alberature nei viali cittadini, laddove non si preveda la cura o la sostituzione ponderata degli alberi malati ma un loro abbattimento indistinto; e tante altre. Per prendere visione delle tantissime attività portate avanti da Italia Nostra e per avere un quadro più completo sulla sua storia, sulle sue sezioni e sulle possibilità di diventare associati potete visitare il sito www.italianostra.org. In Sardegna, Italia Nostra è presente con sette sezioni: Cagliari, Carbonia, Iglesias, La Maddalena, Sant’Antioco, Sassari e Sini Cabras – Oristano. La sezione sassarese è stata di recente impegnata su temi molto vicini a quelli di cui abbiamo parlato più sopra, con il proprio appoggio ad altre organizzazioni e associazioni in favore di una nuova vita per il Parco di Bunnari e il rinvaso della diga, o ancora con la collaborazione all’organizzazione della terza edizione del Premio Galleri. La sezione Cagliaritana ha invece realizzato, quest’anno, il quattordicesimo ciclo di conferenze su “Paesaggi, archeologia, beni cul‐ turali e architettonici e ordini monastici nella Sardegna medioevale”.
shmag.it 13
di ALBA MARINI
“I soli grandi uomini della Sardegna sono state donne”
D
(Giuseppe Dessì)
Foto Ilisso Edizioni
elicate figure schive dalle lunghe vesti composte, prima figlie, poi mogli e madri. Nate per essere Penelope, intente a tessere le loro tele d’artista, aspettando un uomo che non tornerà dopo 10 anni di Odissea nel mare, ma a fine giornata, dopo il lungo lavoro in campagna. Questa la grande descrizione della donna sarda fatta dallo scrittore Giu‐ seppe Dessì, scomparso negli anni ‘70. In occasione della Festa della mamma, che quest’anno cade il 13 maggio, non si può non rendere onore alla mamma sarda, diventata nel tempo una figura quasi mitologica: un grande esempio della forza femminile attraverso i secoli. Sono donne, donne dure, forti e risolute, le mamme sarde. L’autore inglese David Her‐ bert Lawrence, quando ancora le donne in Italia non avevano diritto di voto, osservò sull’isola un’armonia tra i sessi non sancita da una legge scritta, ma comunque in vigore. Ciò che Lawrence non colse fu, tuttavia, ciò che stava nascosto sotto ad un velo di dignità profonda: non una leale parità di genere, ma un moderno e pacato matriarcato vigeva e vige segretamente nella famiglia tradizionale sarda. Il matriarcato ha attraversato la storia dell’uomo sull’isola, nel Neolitico era celato sotto la figura rotonda della dea madre, nell’età fenicio-punica sotto il
culto della dea Tanit e nel periodo romano nella predilezione per la dea Cerere. Un segreto che è stato tramandato fino ai giorni nostri, incarnatosi nei lineamenti della padrona di casa, che è davvero regina della sua vita e delle sue arti, che è mamma in tutto ciò che fa: l’accoglienza perfetta, l’ordine rigoroso dei suoi oggetti, i dolci golosi della tradizione, reinterpretati con creatività in ricette sempre nuove. Le donne sarde sono valorose guerriere sul campo dell’arte: dalla mamma della letteratura da Nobel Grazia Deledda, alla
mamma dei fili incantati Maria Lai, fino alle grandi e piccole artiste che nell’ombra raccontano storie, intrecciando cestini e intessendo tappeti. Fierezza. Ecco la parola chiave che ricorre per descrivere le grandi signore di Sardegna, madri di arti antiche, di figli propri o altrui, ma anche moderne rappresentanti di un’eredità che non può che essere impressa nel sangue. Una dignità maestosa permea la più famosa scultura di Francesco Ciusa. Non a caso si tratta di una mamma, “La madre dell’ucciso”. Esposta alla Biennale di Venezia nel 1907, l’opera del grande ebanista nuorese ha contribuito a diffondere il mito della forza della donna sarda. La scultura è
l’aleggiare della morte del proprio frutto. Uno stralcio di vita comune, ciò che molte madri dovettero affrontare in Sardegna nei primi del Novecento. Infatti, le faide tra bande di banditi rivali erano solite portarsi via i figli e lasciare le mamme a guardare in faccia il dolore, raccolte in un signorile e rigoroso silenzio parlante. Una storia che non è lontana da quella della nuorese Tzia Grazia Pusceddu, morta a 70 anni nel 1905 e che - secondo alcune interpretazioni - potrebbe aver ispirato la scultura di Ciusa. La donna perse suo figlio Mauro – detto il Muredda - nelle campagne di Nuoro, in seguito all’agguato di due banditi orgo-
PER LA FESTA DELLA MAMMA, ONORE ALLE MAMME SARDE! estremamente realistica. La donna stringe le ginocchia al petto, socchiude gli occhi in un silenzioso dolore. Indossa il velo di lutto, le rughe profonde raccontano una vita vissuta intensamente. L’intento di Ciusa era quello di rappresentare l’or‐ goglio nella disperazione, l’estremo contegno al-
lesi. Si racconta che la donna, dopo un urlo disperato alla notizia della morte del figlio, si accovacciò accanto al cadavere e rimase a vegliarlo senza proferire parola. Ogni anno, in piena primavera, si celebra l’amore delle madri per le proprie creature. È un amore di smisurata estensione, che i figli ricambiano durante la festa della mamma con biglietti, fiori e cioccolatini. I bambini della Sardegna saranno fortunati, perché potranno scrivere un originale messaggio di auguri: “Onore alla mamma sarda!”. Ma, in fondo, quale mamma che ama i suoi figli non merita stima e rispetto? Un augurio speciale a tutte le mamme del mondo.
14 S&H MAGAZINE
DI MARCO SCARAMELLA FOTO RICCARDO MELOSU
È
tornato come un moderno guerriero Shardana, armato di lancia e di rime affilate. Dopo il successo di Indaco nel 2016, En?gma (al secolo Marcello Scano), storico co-fondatore della Machete Crew insieme a Salmo, Hell Raton e dj Slait, torna sulle scene con un nuovo lavoro, intitolato Shardana. Il secondo album da solista del rapper olbiese, dopo il suo distacco da Machete, è uscito il 23 febbraio scorso, raggiungendo il 7° posto della classifica FIMI nella prima settimana dalla sua uscita. Questo nuovo lavoro, prodotto insieme a Kaizén col quale forma di fatto una nuova piccola crew, è composto da 12 tracce, e vanta prestigiosi featuring con Bassi Maestro, Madman e Gemello. Shardana è un album innovativo e sperimentale, sia per i ritornelli, che per la metrica, per le basi e per le valanghe di citazioni, mai banali, che sono disseminate in tutte le tracce e che è bello riuscire a cogliere. Si tratta di un disco colmo di rabbia, che viene sfogata a denti stretti e senza retorica. En?gma racconta di essere consapevole di sembrare più grande della sua età, non solo fisicamente ma anche caratterialmente, e questo si percepisce in Shardana che pare un disco maturo, di chi ha incassato le proprie esperienze di
vita, ed è riuscito a metabolizzarle mettendole in rima. Abbiamo chiesto ad En?gma di raccontarci qualcosa di sé e del suo nuovo album. Come ti sei avvicinato al rap? Mi è sempre piaciuto scrivere, e quando ho sentito un certo tipo di rap italiano (Tormento, Primo) ho capito che potevo esprimere certe mie emozioni tramite il rap, con un impatto maggiore. Non so dirti bene come o quando, sono cose che istintivamente succedono: ti ritrovi a scrivere in rima e a tempo, capendo di essere anche portato e, divertendoti, comprendi di poter migliorare costantemente in quella roba. Raccontaci il tuo percorso arti‐ stico. Inizio a scrivere le prime robe a Olbia, la mia città natale, e mi faccio da solo nel senso che non ho avuto alcun tipo di contatto con chi ai tempi già faceva rap, tra l’altro da molto prima di me. Questo, francamente, mi ha anche aiutato a sviluppare uno stile personale e poco influenzato da certe dinamiche. Frequentando Milano per motivi di studio, riesco a vedere dal vivo le prime battaglie di free‐ style. Questo mi dà l’opportunità di respirare in prima persona un po’ di reale aria hip‐hop. L’anno della svolta è stato sicuramente il 2010: gli astri si allineano e riesco a stringere sodalizi che mi portano a co-fondare la Machete e a girare
shmag.it 15
SHARDANA
L’URLO DEL GUERRIERO
i palchi di tutta Italia come coprotagonista degli show di Salmo, vedendone da vicinissimo l’ascesa. Da quel momento, artisticamente, non mi fermo un attimo, nel senso che tra Machete Mixtapes (dove ho sempre dato un contributo quantitativamente predominante) e progetti solisti, ogni anno esce qualcosa di mio. Credo di aver fatto un percorso in crescendo, con personalità, carattere e originalità, e ad ogni album ne tocco con mano il riscontro, specie dal 2016, anno nel quale ho lasciato
Machete e sono diventato indipendente e padrone del mio destino a 360 gradi. Dopo il distacco da Machete Crew sembra tu abbia fatto un salto di qualità. Cos’è cambiato da quel periodo? Credo che tecnicamente e musicalmente avrei comunque fatto dei passi avanti consistenti, la questione Machete in mezzo è stata semplicemente un caso. Durante la lavorazione di ogni progetto futuro, cerco sempre di lavorare su quelli che credo siano stati i miei punti deboli in precedenza. Il balzo in avanti maggiore l’ho fatto dietro le quinte, con l’aiuto di Kaizén, col quale abbiamo imparato tante cose, dal punto di vista manageriale, per così dire. Come nasce Shardana? Shardana nasce dalla necessità di farmi sentire ancora dopo Indaco, e di farmi sentire in una chiave più aggressiva. La particolarità, rispetto ai miei precedenti lavori, è che c’è un beatmaker predominante, Kaizén, che questa volta ha dato un valore aggiunto dal punto di vista musicale oltre che dietro le quinte, anche grazie al suo nuovo quartier generale, il K‐ Studio. Cosa vuole comunicare il titolo che hai dato all’album? Vuole essere il perfetto connubio tra il racconto delle mie origini e
lo stampo di questo racconto, ossia l’impeto ritmato che pervade tutto il disco. Da dove nasce la rabbia che si respira in ogni traccia dell’album e verso chi o che cosa è rivolta? È rabbia latente, messa da parte anche negli anni in favore dell’introspezione e della poetica; questa volta l’ho tirata fuori, e l’ho mischiata agli elementi di cui sopra, ma senza un destinatario preciso. C’è critica sociale, critica verso me stesso e verso la vita di tutti i giorni, con emozioni annesse. Raccontaci a grandi linee di cosa parla ogni traccia. Krav Maga, apre le danze in maniera combattiva e ci trovi vari riferimenti alla lotta, ecco. Nuvole & Cupole, è un urlo liberatorio con un ritornello “quasi pop”. Co‐ pernico, è fondamentalmente l’unico brano che nel disco ha un tema fisso, che è l’astronomia. Father & Son, la più “old school” del disco, dove tramite delle metafore sulla famiglia cerco di raccontare un po’ di tutto. Da Vinci, è introspezione aggressiva pura. Che Roba è!?, è un esercizio di stile su una strumentale simil crossover. Francisco Marcelo, rappresenta me al 100%, Francesco e Marcello sono i miei due nomi di battesimo. Malasuerte, è il “rendere donna” la sfortuna in musica. La Cene‐ rentola del Ring, è il mio paragonarmi a James Jay Braddock, pugile
soprannominato “Cinderella Man” dalla cui storia è stato tratto il film. Sobborghi, è intimità astratta in rima, sicuramente il brano più criptico, particolare e personale del disco. Shardana vanta dei featuring im‐ portanti. Che valore hanno per te, e cosa aggiungono al disco? Anzitutto cerco sempre di fare qualcosa di nuovo, e quindi fare collaborazioni inedite. Qui i feat sono diversi tra loro e vanno, appunto, a denotare la mia versatilità e la mia volontà di essere sempre poliedrico e il più vario possibile, cosa che, a mio avviso, ha sempre caratterizzato la mia carriera fino ad oggi. Cosa rappresenta per te questo nuovo album? Quest’album è consapevolezza allo stato puro. Consapevolezza dei miei mezzi, del mio mondo, e delle mie qualità. Ho confermato ulteriormente di essere nel gioco a modo mio, con il mio modo di fare e la mia unicità, quando qualcuno invece poteva pensare che andassi a morire artisticamente, questo album gli urla in faccia il contrario. Per restare informati sulle prossime date live di En?gma potete visitare la sua pagina Facebook, mentre potete trovare l’album in tutti i negozi di dischi e negli store digitali.
16 S&H MAGAZINE
F E S T I VA L D E L L E
RADIO UNIVERSITARIE Cagliari si prepara a ospitare 300 studenti da tutta Italia e non solo
di MANUELA STACCA
L
a radio ne ha passate tante. Dall’avvento della televisione a quello di Internet, in oltre un secolo dalla sua nascita il mondo della radiofonia è stato messo alla prova, sfidato, dato per perso ma mai veramente sconfitto. Anzi, si è evoluto, migliorato, digitalizzato, e oggi si conferma uno dei mezzi di comunicazione più longevi, in perfetta salute. Per dare qualche dato, l’ultima indagine TER (Tavolo Editori Radio) parla di oltre 35 milioni di ascoltatori giornalieri in Italia, con dati in crescita; mentre la diffusione delle web radio aumenta, insieme ai contenuti audio on demand: i pod‐ cast, considerati il nuovo fenomeno di massa. Celebrare il medium allora è quasi d’obbligo. Ed è proprio ciò che da sempre fa il FRU: il Festival delle Radio Universitarie, che per la prima volta approda in Sardegna con tre giorni di eventi, incontri, workshop e musica live. Il FRU è la manifestazione più importante dedicata alla radiofonia universitaria italiana e quest’anno, alla sua 12ª edizione, si terrà a Ca‐ gliari dal 10 al 12 maggio, sotto l’alto patrocinio del Parlamento Eu-
ropeo. Il capoluogo sardo ospiterà 33 radio universitarie nazionali, con 24 ore di diretta condivisa, e circa 300 studenti provenienti da tutta Italia e dal resto d’Europa. Gli studenti saranno i principali protagonisti dell’evento. Ma il FRU non si rivolge esclusivamente ai futuri lavoratori del mondo radiofonico ma anche a tutti i cittadini amanti della radio, della musica e non solo. Si parlerà di nuovi linguaggi espressivi, new media, comunicazione nei social e tanto altro, all’insegna della “contaminazione”, elemento «imprescindibile» per fare radio oggi, come spiega Simone Cavagnino, direttore responsabile di Unica Radio, la webradio dell’Università di Cagliari che ospiterà la nuova edizione. Tema di quest’anno: il viaggio, filo conduttore dell’intero evento e dei numerosi incontri: «Vivendo in Sardegna è inevitabile confrontarsi con il viaggio», dice Cavagnino. Viaggiare significa «scambio, osmosi, è la possibilità di un confronto». Tra gli ospiti più attesi ci sarà Salmo, che aprirà il festival e incontrerà il pubblico per parlare del rapporto tra musica e grafica. Il produttore musicale Paolo Alberto Lodde aka
Dusty Kid invece si racconterà per la prima volta, per approfondire il mondo del producing. Il FRU sarà animato anche da esponenti del mondo del giornalismo, della radio e della cultura, come Anna Piras, direttrice di TG Rai Sardegna, Nicola e Gianluca Vitiello e Michele Wad Caporosso di Radio Deejay. E ancora, Elisabetta Sacchi e Federico Riesi di Radio M2o, Luigi Mameli di Radiolina, lo scrittore Francesco Abate e Alice Soru di Open Campus, solo per citarne alcuni. Attraverso le tavole di discussione, i workshop e i seminari – che si terranno tra i quartieri Marina e Villanova di Cagliari – verrà presentato e sviscerato il lavoro in radio, in tutte le sue fasi. Ci saranno infatti dei laboratori pratici che verteranno sugli aspetti più tecnici: dal cablaggio dei cavi alla messa in onda, dalle tecniche di condu‐ zione all’uso della voce. I giovani, dicevamo, saranno al centro del Festival delle Radio Universitarie. Per anticipare la rassegna, è stata lanciata la campagna social
“Amo fare radio perché...”: gli studenti di RadUni – l’associazione degli operatori radiofonici universitari italiani che dal 2007 organizza il FRU – hanno spiegato, attraverso dei brevi video, la loro passione per il mezzo. Durante il festival, inoltre, si svolgeranno diversi contest rivolti agli studenti, come il miglior programma radiofonico del circuito delle radio universitarie e la miglior voce di RadUni. Quindi musica e intrattenimento ma soprattutto discussione, riflessione e formazione animeranno la nuova edizione del FRU. Per festeggiare il mezzo di comunicazione che non invecchia mai. Perché come dice Cavagnino, ricordando le parole di Gianluca Nicoletti, giornalista e speaker di Radio 24, «La radio [intesa come oggetto concreto, ndr] è morta ma risorta grazie a Internet». E nella sua astrattezza, continua a vivere senza smettere mai di informare, divertire ed emozionare. Che sia attraverso un’app, un social network o uno smartphone.
#cinguettii tecnologici a cura di Marco Cau
QuitNow! Sul podio delle applicazioni per smettere di fumare, facilissima da usare, vi mostra in tempo reale i progressi attraverso grafici in continuo aggiornamento. Il tempo dall’ultima sigaretta fumata (mesi, giorni, minuti e secondi), il numero di sigarette che avete risparmiato ai vostri polmoni e soprattutto quanti soldi avete conservato. Vi permette di condividere stati d’animo, dubbi e obiettivi sulla community e sui social!
Nokia Sleep Questo sottile cuscinetto, se applicato sotto al vostro materasso, è in grado di registrare la qualità del sonno (durata e interruzioni, cicli e il russare). I dati rilevati vengono caricati sull’app Nokia Health Mate (iOS o Android) che vi consentirà di capire realmente la vostra tipologia di sonno ed elaborare contromisure per eventuali problematiche.
€ 99,95
Gratis
Motorola Moto e5 plus Smartphone Android con un enorme display touchscreen da 5,99 pollici (risoluzione 1440x720 pixel) e memoria da 16 GB espandibile fino a 128 GB. La fotocamera da 12 megapixel permette di scattare foto di buona qualità con una risoluzione di 4290x2800 pixel e di registrare video in fullHD alla risoluzione di 1920x1080. Pesa 196 grammi ed disponibile anche in versione dual sim.
€ 169
Xiaomi Mi Smart RearView Mirror Specchietto intelligente con un display da 6,86 pollici (risoluzione 1280x480 pixel) pensato per rendere la guida più sicura e confortevole. L’assistente di guida avanzato (ADAS) anticipa il rischio di collisione frontale ed è in grado di salvare il video degli istanti prima e dopo un impatto. Il sistema aiuta a prevenire anche i colpi di sonno.
In vendita in Cina a € 130 ca.
Logitech G560
Apple nuovo iPad 9,7"
Altoparlanti dedicati al mondo dei videogiocatori con un sistema di illuminazione integrato! Sono equipaggiati con dei led multicolore capaci di visualizzare fino a 16,8 milioni di tonalità cromatiche diverse. Durante videogiochi e film i led delle casse assumono le tonalità delle immagini in riproduzione, portando l’azione fuori dalla cornice del display!
Il nuovo iPad è più versatile e potente che mai; è dotato del chip A10 Fusion con architettura a 64 bit di livello desktop, che offre un utilizzo fluido delle app graficamente più complesse. Lo splendido display Retina da 9,7 pollici garantisce dettagli ultranitidi e colori vividi, ed è dotato di un sensore touch a risoluzione superiore che permette il supporto per Apple Pencil. Presenta un guscio unibody in alluminio, connessione wireless ultraveloce che può fornire connessioni dati cellulari due volte più veloci e una batteria che dura tutto il giorno. Disponibile nei colori argento, grigio siderale e oro.
€ 249
SimLife LED
Ikea Eneby
È un vaso con una lampada a led incorporata che produce un tipo di luce molto simile a quella solare, e permette alla pianta invasata di procedere con il processo naturale di fotosintesi clorofilliana. In pratica è un pronto soccorso portatile per le vostre amiche verdi.
È il primo speaker Bluetooth prodotto dell’azienda svedese. Si può connettere anche tramite jack da 3,5 mm ed è possibile regolare il volume e gli effetti audio direttamente dallo speaker. Disponibile in due versioni, 20x20 cm e 30x30 cm, nelle colorazioni bianco e nero.
$19.99
da € 359 (32GB Wi-Fi)
€ 49,99 - € 89,99
Seguici su Facebook, Twitter e Instagram per scoprire dove acquistare questi prodotti al miglior prezzo!
shmag.it 19
Dubrovnik (in Croazia), che dopo la serie “Il trono di spade”, ha percepito un notevole incremento di visitatori da tutto il globo, portando alla scoperta di “qualcosa di più” oltre draghi e cavalieri.
PAC-PAC:
L’AMBIZIOSO VIDEOGIOCO SULLA SARDEGNA NASCOSTA di DIEGO BONO
I
l videogame risulta ad oggi uno dei mezzi più accessibili e dall’espansione più persistente: in Italia, solo nell’ultimo anno, l’industria videoludica ha fatturato più di un miliardo di euro, mentre la sua mirabolante diffusione ha portato il settore ad una crescita del quasi dieci per cento rispetto solo a tre anni fa. Gli elementi base del media “del nuovo millennio” sono la longevità e l’interattività con azioni e ambienti riprodotti digitalmente, un connubio di fattori che permettono, al contrario di opere di intrattenimento più passive quali film e serie tv, di infondere all’utente, se nell’intento dello sviluppatore, una propensione verso l’informazione culturale e artistica con una facilità e efficacia mai vista sino ad ora. È con questo semplice, ma incisivo ragionamento che affonda le radici nella modernità e nella visione attenta del mondo che ci circonda e che ci seguirà, che nasce il visionario progetto sperimentale ideato e realizzato dal dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura dell’Università di Cagliari in collaborazione
con l’ente regionale “Sardegna Ricerche”, supervisionato dai vigili occhi del responsabile scientifico Ivan Blecic (dieci anni da ricercatore ad Alghero per la facoltà di architettura dell’ateneo di Sassari, ora insegnante di estimo e valutazione di piani e progetti presso Ingegneria a Cagliari): “Pac‐ Pac”. Attraverso la più classica delle formule di gioco, quella del “punta e clicca”, modalità che ha cresciuto intere generazioni e fatto esplodere la mania del “videogame” negli anni ‘90 con titoli base del mercato (“The Secret of Monkey Island” o “Myst”, capostipiti del genere presi come ispirazione dallo stesso Blecic), i due videogiochi in progettazione presentano un obiettivo ben preciso, porre la voglia di divertimento a disposizione della scoperta del territorio, tentando di valorizzare le zone ben lontane dai canonici itinerari turistici e dalla vita “glamour” dell’Isola, mostrando, infatti, ai giocatori una Sardegna nascosta, spesso ostile, enigmatica, ma non per questo meno affascinante. L’intento è una diffusione globale dell’opera, che decreterà un’elevata crescita del turismo a seguito della scia di quanto visto su schermo, sulla falsariga di
Tra rompicapi, puzzle ambientali e indovinelli, il giocatore, che in uno dei due videogame prototipo vestirà i panni di un minatore in contatto con la mitologia nuragica grazie ad antichi artefatti, verrà coinvolto in un’attenta analisi dello scenario reale e ad una meticolosa ricerca in prima persona, non semplici ricostruzioni tridimensionali, quindi, ma le immagini vere e panoramiche di cui la nostra Isola dispone, scrupolosamente adeguate all’esperienza elettronica tramite un metodo intelligente e brillante che unisce realismo e ottimizzazione di soldi ed energie. Castiadas, Baunei, San Sperate, Ozieri, il Parco minerario del Sulcis, ma anche sconfinate vallate, le verdi pinete del centro Sardegna che richiamano una terra “fantasy”, baie nascoste degne dei più avventurosi racconti pirateschi, siti archeologici, musei, luoghi figli di antiche e dimenticate civiltà perfette per una sperduta “Lara Croft”, grotte misteriose che i più chiamerebbero “dungeon”, sono solo alcune delle zone d’azione che il progetto intende rendere virtualmente visitabili. Un piano ambizioso, ma attuabile, secondo il professor Blecic, soltanto grazie ad un diligente gioco di squadra tra le principali aziende ed enti sardi che operano nel settore turistico: tutte le società che parteciperanno e hanno intenzione di presentare la Sardegna al mondo, verranno dotate, difatti, di sistemi tecnologici, metodi produttivi e mezzi tecnici per la futura progettazione, lo sviluppo, il rilascio e la distribuzione del proprio “videogame su luogo reale”. Per mezzo di una piattaforma web, e un’applicazione specifica dedicata a tablet e dispositivi mobili, il prodotto potrà essere presentato, catalogato in cloud e condiviso alle grandi masse, dando così vita ad una vera e propria “youtube dei videogiochi”. Il primo rilascio, previsto per l’estate 2018, sembra porre con energia, le basi fondamentali per proiettare la Sardegna, terra di glorioso passato, verso un futuro che è già, oramai, presente.
S. Comugnero - stock.adobe.com
20 S&H MAGAZINE
Quel viaggio attraverso l’Europa che, nel corso dell’Ottocento, i giovani intraprendevano per conoscere il mondo, lo proponiamo qui lungo il Bel Paese, alla scoperta delle nostre Regioni d’Italia.
di DANIELE DETTORI La bellezza è la prima qualità che viene in mente quando si pensa alla Campania. Bellezza dei paesaggi, bellezza dei vicoli caratteristici, bellezza delle persone e degli idiomi. Di contro, in tempi recenti, attraverso i media vengono spesso evidenziati alcuni aspetti fra i più grigi di questa splendida Regione. Come vedremo, la Campania è una terra che sa conquistare: meta di turisti e trovatori, patria di quell’Oro di Napoli che Vittorio De Sica raccontò nel suo film del 1954 e che segnò profondamente la cultura italiana del dopoguerra, ci prepariamo ad accompagnarvi lungo le sue coste e le sue città certi che, almeno una volta nella vita, vorrete visitarla personalmente. Napoli, that’s amore. Cantava così l’indimenticato Dean Martin e la sua voce, che riecheggia come sottofondo di questo paragrafo, ci introduce alla città capoluogo del territorio campano. Già solo Napoli potrebbe impegnare, dal canto suo, tutta la durata del nostro viaggio. Questa città è così ricca e variegata da offrire
attrazioni come fosse un caleidoscopio. Cominciamo con la Spac‐ canapoli, la strada che, vista dall’alto, sembra dividere in due il centro storico cittadino. Qui e lungo i vicoli e le strade laterali potrete toccare con mano l’aspetto più verace della napoletanità: mercatini, venditori ambulanti, bottegai, artigiani; insomma, impossibile andare via senza qualche souvenir. Spostandoci leggermente a sud troviamo un luogo di sicuro interesse turistico: Castel Nuovo, noto anche come Maschio Angioino, il castello medioevale realizzato per volere di Carlo I d’Angiò nel corso del 1200. La struttura si caratterizza per le sue cinque torri e per i suoi interni che, nei secoli, hanno ospitato ambienti civili e religiosi. Oggi vi si trova un piacevolissimo percorso museale multidisciplinare. Più a sud ancora si giunge a Piazza del Plebiscito, una gigantesca area pedonale spesso scelta per grandi eventi televisivi. La piazza prende il nome dal plebiscito che si verificò in città in occasione dell’annessione del territorio (allora Regno delle Due Sicilie) all’ancora informe Stato italiano.
CAMPANIA Possiamo continuare il nostro tour campano scorrendo nella playlist un altro pezzo d’atmosfera. Torna a Surriento, ‘O sole mio, oppure ‘Na sera ‘e maggio se percorriamo da soli, con la nostra auto, le panoramiche marine sul far del tramonto. La costiera amalfitana regala comunque scorci da sogno, a prescindere dal brano selezionato. Patrimonio dell’Umanità dal 1997, la “Amalfi Coast” è un dilungarsi di paesaggi affacciati sul mare, ora dalle rocce fittamente costruite di palazzine multicolore, ora dalle spiagge scelte dai turisti per il mare incantato che le lambisce. Ci troviamo ad Amalfi, naturalmente: costruita in epoca romana, può regalare oggi la suggestiva Grotta dello Smeraldo e il Museo della Carta. Ma anche l’incantata Positano è di strada, con le sue Torri saracene di epoca medioevale e la chiesa de‐ dicata a Maria Assunta, dal quadro che ne fu all’origine e che diede il nome al paese. Si narra infatti che dal dipinto della Vergine, trasportato a bordo di un veliero, i marinai udirono provenire una voce che chiedeva di “posarlo” proprio su quella costa.
Freesurf - stock.adobe.com
Duke - stock.adobe.com
VIAGGIO IN ITALIA Positano. Il Maschio Angioino (sopra)
E ancora la bellissima Pompei, con l’enorme sito archeologico, gli affreschi e le rovine riemersi dopo l’eruzione del Vesuvio del 79 dopo Cristo. Il vulcano stesso, attentamente monitorato perché attivo e piuttosto pericoloso considerata la densità di popolazione ai suoi piedi, è inserito all’interno di un Parco Nazionale che offre percorsi turistici di sicuro interesse naturalistico, geologico e storico. A tavola, guagliò. Una buona visitazione della cucina campana non può che partire dall’ottima pizza napoletana. Tonda, sottile e dai bordi alti, suggeriamo di gustarla Margherita o Marinara, come vuole la tradizione. L’ottimo pomodoro e la gustosa mozzarella di bufala non hanno bisogno di ulteriori accompagnamenti. Dalla cucina regionale campana quella italiana ha attinto poi a piene mani: parmi‐ giana di melanzane, impepata di cozze, ancora le cozze unite alla pasta e fagioli, la mozzarella in carrozza, nascono tutti in quest’angolo dello stivale. E per chiudere in dolcezza, non può mancare un buon babà cotto al forno e immerso nel rum.
shmag.it 21
IL MISTERIOSO VILLAGGIO DI
© sardegnadigitallibrary.it
Freesurf - stock.adobe.com
TISCALI
di MARCO SCARAMELLA
I
l Supramonte si estende dal Gennargentu fino a Orosei, ed è caratterizzato da un territorio accidentato e costituito da gole, grotte, e doline carsiche. A causa dell’asprezza del territorio e della scarsa copertura delle reti mobili, è sconsigliato avventurarsi in escursioni solitarie. È bene, quindi, avvalersi della compagnia di guide professioniste ed esperte, in grado di mostrarci i sentieri e le bellezze nascoste di questo affascinante territorio. Una delle moltissime gemme preziose di questa zona dell’isola, è il Monte Tiscali. Si tratta di una piccola montagna, alta circa
518 metri che si trova nella valle di Lanaittu vicino a Dorgali. A renderla particolare è ciò che si trova presso la sua cima: i resti di un villaggio nuragico nascosto. Il villaggio nuragico di Tiscali è un antichissimo insediamento, costruito all’interno di una dolina formatasi in seguito al crollo del soffitto di quella che, circa 40mila anni fa, era un’enorme cavità carsica. La dolina, uno dei fenomeni più interessanti del carsismo, è sinonimo di valle carsica, ed è una conca chiusa formata da rocce calcaree, dove l’acqua che si deposita, viene assorbita attraverso le pareti in vie sotterrane. È credibile, quindi, che quando duemila anni fa gli uomini che hanno costruito il villaggio siano arrivati in cima al monte Tiscali, abbiano trovato la
zona come la si può ammirare ancora oggi, a parte qualche insignificante crollo successivo. Il mistero che avvolge il villaggio, sta sia nella tecnica costruttiva utilizzata per erigere le abitazioni, che è diversa da quella usata per la costruzione dei classici villaggi nuragici, e anche nel motivo per cui questo villaggio è stato costruito in quel particolare sito, che sembra quasi una fortezza naturale. La dolina rappresentava un luogo straordinariamente adatto ad essere sfruttato come rifugio. In primo luogo, lo si può raggiungere solamente tramite due stretti passaggi che costringono la marcia in fila indiana. Il passaggio occidentale è una difficile strettoia mentre la via orientale è una ripidissima scala di roccia dove si può notare anche la rovina di una capanna posta a protezione di questa via d’accesso. Queste condizioni la rendono una dolina superprotetta e rassomigliante ad un nuraghe naturale. Il sito è di grande interesse anche perché le pareti a strapiombo della dolina, forniscono un’ampia protezione non soltanto dal freddo vento dell’inverno, ma anche dalla calda aria estiva. Questo fa sì che ci sia un microclima adatto al proliferare della vegetazione, e che ne favorisce la crescita anche in modo differente rispetto a quanto accade al di fuori della dolina. La presenza di terebinti, lecci e lentischi secolari, la cui crescita è favorita da questo particolare microclima, ne arricchisce anche il valore dal punto di vista botanico. La meraviglia maggiore di Tiscali è, però, il villaggio, costruito probabilmente nel periodo in cui la Sardegna era oggetto delle mire dell’Impero Romano e ne subiva la conquista. Gli storici Romani, riportano che le truppe imperiali abbiano sempre trovato una strenua resistenza da parte delle popolazioni locali poco inclini a chinare il capo agli invasori. Probabilmente il villaggio di Tiscali, per tutte le caratteristiche appena descritte, veniva utilizzato come baluardo di difesa contro le truppe imperiali romane, sfruttandone la favorevole posizione. Le capanne del villaggio sono costruite a ridosso delle pareti della dolina e si dividono in due gruppi. Dai ruderi, si possono distinguere capanne a pianta cir‐ colare e altre a pianta rettangolare. Le prime erano probabilmente destinate ad uso abitativo, e le seconde fungevano da magazzini e da rifugi per gli animali. Il sito museoarcheologicodorgali.it ci informa che le visite hanno un costo di €5 (biglietto ri‐ dotto €2) e si svolgono con i seguenti orari: da gennaio ad aprile e da ottobre a dicembre dalle 9:00 alle 17:00 e da maggio a settembre dalle 9:00 alle 19:00. L’area di Tiscali è facilmente raggiungibile da Dorgali, passando attraverso la valle di Lanaittu.
esse&acca
Consul D Data CONSULENZA AZIENDALE + CONTABILITÀ FISCALE
Servizi di elaborazione dati, consulenza a privati, liberi professionisti, aziende, associazioni. PIAZZALE SEGNI, 1 . SASSARI .
079.29.18.10
consuldatasas2010@libero.it
22 S&H MAGAZINE
Il dentista risponde
Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferi‐ mento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on‐line argomenti clinici ed extra‐clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.
karelnoppe - stock.adobe.com
Curiosità sul mondo odontoiatrico
AURICOLOTERAPIA
E
in odontoiatria
sistono metodi che permettono di ridurre ansia, dolore e portare il paziente ad uno stato di rilassamento senza far intervenire i classici farmaci più o meno potenti? La risposta, in base alla mia esperienza pratica, è sì. Uno di questi sistemi, che mi affascina fin dai primi tempi della mia carriera professionale, è l’auricoloterapia. Complice il vecchio regime di studi universitari che, fino a qualche decennio fa, richiedeva di studiare medicina prima di specializzarsi in odontoiatria, ho avuto modo di sviluppare un profondo interesse per l’approccio olistico nella cura. Per olismo intendo il guardare il paziente in maniera globale, ricercando l’origine del suo
malessere non per forza nel nostro ambito di specializzazione – nel mio caso la bocca – ma andando a guardare oltre, per individuare le cause – e le soluzioni – più adatte al suo caso. Per raggiungere le origini dell’auricoloterapia bisogna muovere da molto lontano. Già gli egiziani, i cinesi e i greci avevano individuato più di duemila anni fa nell’orecchio un organo riflessogeno, a cui erano collegate altre parti del corpo. Da questo rapporto derivava il fatto che, agendo su di esso, si potevano ottenere reazioni benefiche in queste ultime. Lo studio moderno di questa tecnica risale al medico francese Paul Nogier, di Lione, che nel 1951 si accorse che diversi suoi pazienti
affetti da tempo da sciatica e lombalgia, vedevano sparire del tutto il dolore alla schiena dopo una piccola bruciatura all’orecchio, secondo un metodo di cura empirico praticato da secoli in Corsica. Affascinato dalla scoperta, la studiò e analizzò per diversi anni, fino alla pubblicazione di un manuale completo nel 1956, che divenne una vera e propria mappa corporea di patologie e riflesso-terapie a partenza nell’orecchio. Nel caso dell’odontoiatria, le sue tecniche risultano molto utili in diversi momenti delle cure dentali. Innanzitutto è importante l’effetto antidolorifico dopo gli interventi complessi di chirurgia orale, oltre che ridurre in grande misura l’ansia in fase pre, durante e post intervento. In alcuni casi, soprattutto per la piccola chirurgia, può risultare un perfetto analgesico, evitando quindi l’utilizzo della classica anestesia. In genere il suo effetto è rilassante e rasserenante, cosa che ci permette di utilizzarlo quando interveniamo con manipolazioni dell’ATM, ovvero quell’articolazione temporo-mandibolare che causa spesso dolori e disagi nei pazienti gnatologici. Ho constatato con i miei occhi gli effetti sui pazienti ansiosi, spaventati alla sola idea di accomodarsi sulla poltroncina del dentista. Nel loro caso l’effetto ansiolitico, prodotto dal posizionamento nella corretta zona del padiglione auricolare di un minuscolo magnete o seme di vaccaria, oppure un piccolissimo ago, si rivela estremamente efficace. Ovviamente questo approccio non sostituisce mai la tecnica scientifica moderna, ma si accompagna ad essa, supportando l’alta professionalità clinica che il dentista deve sempre mettere in campo, curando con attenzione e fino al minimo dettaglio ogni aspetto della sua preparazione. Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@shmag.it.
www.studiomassaiu.it
C
I
Impronta digitale in 3D Ortodonzia invisibile “Invisalign” Interventi in sedazione cosciente Implantologia avanzata a carico immediato Cura precoce della malocclusione nel bambino 079 273825 | 339 7209756
Sassari | Via Alghero 22 Nuoro | Via Corsica, 15
shmag.it 23
Per la barba di Enrico a cura di Henry Beard
CONSIGLI DI STAGIONE
uno di quei giorni “È stato di marzo quando il sole splende caldo e il vento soffia freddo: quando è estate nella luce, e inverno nell’ombra”
D
(Charles Dickens)
ella primavera adoro il sole che dolcemente accarezza il mio viso, cielo terso, sapore di libertà, voglia di scoprirsi, come se il corpo desiderasse germogliare e mostrarsi dopo mesi di solitudine dietro ai cappotti. Odori e colori tipici ci mostrano, seppur in lontananza, l’arrivo dell’estate. La corsa alle t-shirt, ai bermuda ed alle scarpe senza calze… Parola d’ordine scoprirsi, ma con molta attenzione. La primavera, almeno nei mesi di aprile e maggio, ci investe di belle giornate, corriamo al mare anche solo per un’ora per poterci rigenerare dalle tristi piogge invernali. Tanti e ancor di più i tranelli dietro tutto ciò, influenze e raffreddori non aspettano altro che colpirci per la sola smania di scoprirci. Ebbene, sarebbe, anzi è così facile se con un pizzico di attenzione, godere della primavera senza precluderci alcun giorno se solo tenessimo le giuste accortezze. La fretta, come sapete, è da sempre brutta consigliera, pertanto non abbiatene nel fare il cambio di stagione, giornate fresche dove il maglione ed il giaccone saranno comodi non è escluso che capiteranno.
Col bel tempo e con l’ora legale la voglia di rincasare diminuisce, ma è bene tener presente che se durante il giorno la temperatura sale, la mattina presto cosi come in serata rinfresca, e non poco. Sono questi i due momenti cruciali della giornata che incidono sul raffreddore e nei casi peggiori in influenze varie. Quante volte avrete sentito consigli del tipo “vestiti a strati”, immagino un’infinità. Questo consiglio non intende dire che hai bisogno di chissà cosa, tipo canottiera, t-shirt, camicia, maglione, giacca e pashmina, anche perché ti toccherebbe passare il resto delle giornate a scoprirti e ricoprirti, insomma una totale seccatura. Ma neppure il contrario. I tessuti che dovresti utilizzare almeno in questa fase di transizione tra il freddo invernale ed il caldo
Enrico Salis alias Henry Beard è un social media in‐ fluencer, blogger, modello barbuto e personal shop‐ per, testimonial di molti brand importanti. Un esteta esperto di stile e di tutto ciò che riguarda il lifestyle del gentleman. estivo sono sostanzialmente due: cotone e cashmere. Il primo è fresco e lascia traspirare la pelle. Troviamo capi stupendi quali maglioni, camicie, t-shirt e pantaloni. La varietà è vastissima ed il suo costo è sempre più che abbordabile, si lava con estrema facilità e si asciuga in un batter d’occhio. Il cashmere, decisamente più pregiato rispetto al primo, si pensa sia più adatto alla stagione invernale per la sua peculiarità di mantenere il calore. In realtà è adatto in qualsiasi momento dell’anno, se pensiamo ad una semplice camicia per esempio, la sua capacità di mantenere la temperatura non ci fa percepire gli sbalzi tra la mattina e la sera per l’altissima capacità isolante sia dal freddo che dal caldo. Capi intramontabili ci spianano la strada, senza doverci assillare nelle tendenze del momento e mantenendo uno stile di tutto rispetto, vediamone alcuni: blue jeans, colore fresco e tessuto resistentissimo; salopette a gamba lunga e a gamba corta, decisamente di tessuto jeans, direi che non necessita alcuna recensione ma di un semplice aggettivo, superlativa; t‐shirt di cotone sia girocollo che scollo a v, molto indicato in questo periodo; cardigan in cotone, li adoro, magari in stile navy quindi bianco e blu è perfetto sia sopra una semplice maglietta che da solo; trench, anche questo un capo evergreen stupendo perché primaverile, elegantissimo così come casual a seconda della circostanza e dell’accostamento deciso; aggiungo il giubbino in pelle nero perché non c’è un perché, non deve assolutamente mancare.
Questi son solo alcuni esempi che ti consentono di giocare sul tuo stile in mille modi. I colori delle belle stagioni sono sempre quelli chiari, il senso di freschezza non può certamente attirare un nero o un grigio, ebbene io non la penso proprio così. Premesso che la banalità ahimè è sempre e ovunque, io son però del parere che l’eleganza sia dettata dal bianco così come dal nero, ciò che fa la differenza è il tessuto del capo e non il suo colore. Cari amici vestitevi quindi dei più disparati colori, accostate bianco e nero come verde e rosso, e non date retta alla provincialità del comune vestirsi ma al vostro mood. L’eleganza come lo stile non sta in ciò che indossi bensì in come lo porti!
24 S&H MAGAZINE
LA DINAMO CHIUDE IL CAMPIONATO GUIDATA DA ZARE MARKOVSKI Dimissioni stavolta irrevocabili di Pasquini, ma i playoff rimangono difficilissimi da raggiungere
di ERIKA GALLIZZI. Foto LUIGI CANU Playoff della Serie A di basket ancora a rischio e, per la verità, molto difficili da raggiungere, per la Dinamo Banco di Sardegna Sassari. Un altro mese è passato, ci sono stati dei cambiamenti, ma la situazione è sempre piuttosto complicata e, dopo ormai tanti anni di partecipazione con anche uno storico scudetto messo in bacheca, quest’anno la Dinamo rischia davvero di rimanere fuori dal post-season e di andare in vacanza molto presto, esattamente il 9 di maggio. Una stagione che deve far riflettere, ed in quel caso il tempo per farlo ci sarà, naturalmente partendo dal presupposto che gli obiettivi ufficiali e dichiarati erano l’alta classifica in campionato, un buon cammino in Cham‐ pions League, la partecipazione ed un positivo risultato in Coppa Italia e via dicendo. Ovvero, tutti falliti, per il momento. Il mese di aprile ha portato, in casa Dinamo, tre ko ed una sola vittoria, quindi un bottino piuttosto magro per la classifica. I biancoblù sono stati sconfitti a Brindisi, in casa da Brescia e Venezia, mentre hanno trovato i due punti a Pistoia.
In seguito alla sconfitta sul parquet del Brindisi, Federico Pasquini, che in sala stampa aveva usato parole piuttosto eloquenti (“Devastato, non mi spiego certi errori. Sto sacrificando la mia vita”), si è preso una pausa di riflessione e, subito dopo Pasqua, ha ufficializzato le sue dimissioni dal ruolo di allenatore. Stavolta irrevocabili. Il giorno dopo, il presidente Stefano Sardara, in una conferenza stampa, ha reso noto il nome del nuovo allenatore… Per la precisione, colui che traghetterà la squadra fino alla fine della stagione: il cinquantottenne macedone Zare Markovski. Volto noto a Sassari, per aver già allenato la Dinamo nei primi anni novanta, quando ancora senza patentino valido, guidava le gare seduto in tribuna, alle spalle della panchina sassarese, supportato dall’allenatore locale Giampaolo Doro. Il buon Zare, in ottimi rapporti con la dirigenza biancoblù (è lui che guida la squadra Dinamo All Star Legends nelle partite “amarcord” organizzate già da qualche anno dalla società), avrebbe dovuto allenare quest’anno la Pasta Cellino Cagliari Dinamo Academy, con accordo già trovato e definito, mentre aveva poi scelto di accogliere la chiamata del club turco Trabzonspor. Il coach non sembra co-
shmag.it 25
William Hatcher e Zare Markovski a sinistra munque abbia possibilità di restare sulla panchina del Banco anche l’anno prossimo. Le intenzioni della società, infatti, sembrerebbero diverse e nell’ultimo periodo sono stati fatti tanti nomi. Dai “sogni” Trinchieri e Sacripanti a quello che pare essere il nome realmente cercato dalla dirigenza e “alla portata” sotto tanti punti di vista (uno su tutti il fatto che potrebbero non disputarsi coppe europee): Vincenzo Esposito, attuale allenatore di Pistoia e, come tutti ricordano, ex giocatore di estremo e cristallino talento, quarto marcatore di sempre del campionato italiano e primo atleta tricolore a giocare in NBA. “Per gli amici”, El Diablo. Un carattere focoso ed istintivo in campo, non facilmente gestibile, come capita spesso e volentieri con campioni di quel calibro. Tornando alla presente stagione, l’esordio in panchina di Markovski non è stato fortunato, infatti la Dinamo ha trovato una sconfitta casalinga (76-80), per mano della Germani Basket Brescia dell’amato ex Brian Sacchetti. Dopo una partita equilibrata per lunghi tratti, la formazione lombarda ha rotto l’equilibrio nella seconda parte dell’ultimo periodo e, nel finale, ha beneficiato della freddezza dei fra‐ telli Vitali dalla lunetta. Questo, ennesimo, passo falso ha convinto la dirigenza biancoblù ad “ordinare” una settimana di ritiro al Geovillage di Olbia, per ritrovare un po’ di serenità, concentrazione e focus sul campo da gioco. Tutte cose che lo “scossone” del cambio di panchina, evidentemente, non avevano dato. Anche perché, oggettivamente, sembra avvenuto quando ormai i buoi erano già scappati. Ad ogni modo, l’impegno agonistico successivo ha visto la Dinamo tornare alla vittoria, sul campo della The Flexx Pistoia, con un William Hatcher monumentale (nel suo ruolo di guardia) ed una difesa che, nella seconda parte del match, ha finalmente
funzionato a sufficienza. Il punteggio finale è stato di 80-69. Pistoia decisamente più quadrata nella prima parte di gara, con il Banco che si è “ambientato” via via, trovando la rimonta decisiva nel terzo periodo. La “fuga”, poi, è arrivata negli ultimi 10’, con un Polo‐ nara molto attivo e, come detto, una difesa finalmente efficace. Avversaria di caratura decisamente diversa è stata, poi, quella di una settimana dopo: l’Umana Reyer Venezia. Vice-capolista, con gli stessi punti della capolista Milano, non per caso. Squadra davvero ben costruita e ben organizzata in campo da coach De Raffaele, piuttosto piacevole da vedere giocare, con una circolazione di palla spesso ai limiti della perfezione. La Dinamo se l’è giocata, di fronte ai propri tifosi del PalaSerradimigni, in un match equilibrato per circa 25’, prima che i veneti accelerassero. Un ultimo brivido a circa 2’20” dalla fine, con una tripla di Bamforth, tornato più “brillante” dall’arrivo di Markovski, che riportava il Banco, in rimonta, sul -4, prima che la partita terminasse 92-84 per gli ospiti. La Dinamo si trova attualmente al nono posto in classifica, dunque, per il momento, fuori dal gruppo delle “magnifiche otto” che disputeranno i playoff. Mancano ancora tre partite ed il cammino non è affatto semplice: per la prima gara del “trittico infernale”, che chiuderà il mese di aprile, si andrà ad Avellino (29/04 ore 17:00), che viaggia con 18 vittorie all’attivo al quarto posto. Poi si ospiterà la Dolomiti Energia Trentino (06/05 ore 20:45), che con 32 punti occupa la quinta posizione, infine si apriranno le porte del PalaSerradimigni alla VL Pesaro (09/05 ore 20:30) che ha già fatto un pesante scherzetto ai biancoblù all’andata ed ora, invischiata negli ultimi posti della classifica, si giocherà presumibilmente la salvezza fino all’ultimo secondo dell’ultima partita.
26 S&H MAGAZINE
inSardegna... I migliori eventi di Maggio
5-12 MAGGIO. Tazenda “Ammajos Tour”
30 APRILE‐1° MAGGIO: Quartu Sant'Elena all'Arena Village, dalle ore 17:00. “Poetto Fest 2018". 1° MAGGIO: Cagliari per le vie cittadine, ore 9:00. 362ª Festa di Sant'Efisio. Olbia al Parco Fausto Noce, dalle ore 10:00. VIII edizione “Concerto del Primo Maggio”: Ginevra Di Marco con Cristina Donà, Gazebo Penguins, Vanilla Sky, En?gma + Kaizèn, The Wheelers, Delirio, Mislay. Olmedo in Piazza Giovanni XXIII, ore 22:00. Articolo 31 2.0 in concerto. 2 MAGGIO: Pula in Piazza del Popolo, ore 22:00. Concerto di Marco Carta "Tieniti Forte Tour”. 4 MAGGIO: Cagliari alla The AB Gallery, dalle ore 10:00. “12 Art Hours - Vivi un giorno d'artista” performance di Manu Invisible. 5 MAGGIO: Sassari nella sala concerti del Teatro Verdi, ore 18:30. Concerto "5 maggio" Manzoni e Verdi. Sassari al Teatro Ferroviario, ore 21:00. IV edizione “Tribù Teatrali” - Rassegna Nazionale di Teatro: “Una donna sola”, di Franca Rame, con Francesca Epifani, regia Simona Epifani. Marrubiu in Piazza Amsicora, ore 21:30. Concerto dei Tazenda “Ammajos Tour”. Telti in Piazza, ore 22:00. Danilo Sacco in Tour. 6 MAGGIO: Cagliari a Villa Vivaldi, dalle ore 12:30. “Vignaioli - Vino, musica, storie”. Cagliari al Centro di Produzione per lo Spettacolo “ Intrepidi Monelli”, ore 19:30. IV edizione “Tribù Teatrali” - Rassegna Nazionale di Teatro: “Una donna sola”, di Franca Rame, con Francesca Epifani, regia Simona Epifani. 5‐6 MAGGIO: Cagliari, Sassari, Olbia, Bosa, Gon‐ nosfanadiga, Sant’Antioco, Monastir, Nuraminis, Samatzai, San Sperate, Ussana e Villasor. XXII edizione “Monumenti Aperti”. Bortigali e Lodè. Primavera nel Cuore della Sardegna 2018. 9 MAGGIO: Ardara in Piazza Municipio, ore 22:00. Concerto Radici nel Cemento e Valleskas ska-p tribute. 10 MAGGIO: Cagliari al Bflat Jazz Club, ore 22:00. Samantha Iorio & Kenneth Bailey Trio. Dal 10 al 12 MAGGIO: Cagliari nei quartieri Marina e Villanova. XII edizione del “FRU”, il Festival delle Radio Universitarie Italiane. 12 MAGGIO: Cagliari al Fabrik, ore 21:00. “Shardana Tour 2018”, concerto di En?gma. Cagliari nella Sala dei Ritratti di Palazzo Siotto, ore 21:00. II edizione rassegna pianistica “5×88”: concerto del pianista argentino Gustavo Gini. Olbia al Parco Fausto Noce, ore 21:00. Dodi Battaglia Tour 2018. Carbonia in Piazza Roma, ore 21:30. Concerto dei Tazenda “Ammajos Tour”. Quartucciu al Cueva Rock, ore 22:00. XI edizione “Karel Music Expo”: concerto dei Fuzztones.
18 MAGGIO. Concerto Sarah Jane Morris Trio
12‐13 MAGGIO: Alghero, Porto Torres, Oristano, Sestu, Sanluri, Arbus, Guspini, Quartucciu, San Gavino Monreale, Serramanna, Padria, Usini, Villamar, Villanovaforru e Villasimius. XXII edizione “Monumenti Aperti”. Birori e Loculi. Primavera nel Cuore della Sardegna 2018. Laconi nel Parco Aymerich. Giardini storici di Sardegna "Passeggiate nella Bellezza". Domusnovas. II edizione “Sulcis Iglesiente in Fiore”. 14 MAGGIO: Gesico in Piazza, ore 22:00. Istentales in concerto. 15 MAGGIO: Sassari al Teatro Comunale, ore 21:00. XV edizione “JazzOp”, concerto di Fabio Concato & Orchestra Jazz della Sardegna. Gon‐ nesa. II edizione “Sulcis Iglesiente in Fiore”. 16 MAGGIO: Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00. XV edizione “JazzOp”, concerto di Fabio Concato & Orchestra Jazz della Sardegna. 18 MAGGIO: Cagliari al Bflat Jazz Club, ore 21:00. Sarah Jane Morris Trio. 18‐19 MAGGIO: Alghero negli spazi de Lo Quarter. Rassegna “JazzAlguer - música per tots”: Contest musicale “JazzAlguer Mediterrani”. Dal 18 al 27 MAGGIO: Cagliari al Teatro Lirico. Stagione lirica e di balletto 2018: “Sancta Susanna” opera in un atto, musica Paul Hindemith e “Cavalleria rusticana”, melodramma in un atto, musica Pietro Mascagni, regia Gianfranco Cabiddu. 19 MAGGIO: Tula al Campo Sportivo, ore 22:00. “Tutta la Vita - Tour 55” concerto dei Nomadi. Allai (OR) in Piazza, ore 22:00. Istentales in concerto. 19‐20 MAGGIO: Cagliari all’Hotel Setar, dalle ore 10:00. XII edizione del “Giocomix”, il festival del gioco e del fumetto. Quartu Sant’Elena, Cu‐ glieri, Lunamatrona, Monserrato, Pabillonis, Serdiana, Thiesi e Tortolì‐Arbatax. XXII edizione “Monumenti Aperti”. Siniscola e Triei. Primavera nel Cuore della Sardegna 2018. Musei. II edizione “Sulcis Iglesiente in Fiore”. 20 MAGGIO: Sassari nel centro cittadino. 69ª edizione della Cavalcata Sarda. Quartu Sant'Elena all'Arena Village, dalle ore 10:00. “Degustibus Sardinia Food Festival". Gairo in Piazza, ore 22:00. “Lumeras”, concerto degli Istentales e Maria Luisa Congiu. Dal 24 al 27 MAGGIO: Porto Rotondo. Campionato Italiano di Offshore. Carloforte. XVI edizione del "Girotonno". 25 MAGGIO: Carloforte sul palco in Banchina, ore 21:30. XVI edizione del "Girotonno": Live Show di Fargetta & Prezioso.
19-26 MAGGIO. “Tutta la Vita - Tour 55” concerto dei Nomadi
26 MAGGIO: Sassari in Piazza d’Italia, ore 20:00. XII edizione "Universitari in Piazza": concerto dei Modena City Ramblers. Carloforte sul palco in Banchina, ore 21:30. XVI edizione del "Girotonno": Live Show di Piero Pelù. Ittiri in Piazzale Francesco Deriu, ore 21:30. “Tutta la Vita - Tour 55” concerto dei Nomadi. 26‐27 MAGGIO: Osilo, Ozieri, Ploaghe, Sardara, Selargius, Terralba, Uras, Villacidro e Villamas‐ sargia. XXII edizione “Monumenti Aperti”. Lot‐ zorai. Primavera nel Cuore della Sardegna 2018. Bolotana nel Parco di Villa Piercy a Badde Salighes. Giardini storici di Sardegna "Passeggiate nella Bellezza". Villamassargia. II edizione “Sulcis Iglesiente in Fiore”. 27 MAGGIO: Samassi in Piazza, ore 22:00. Istentales in concerto. 30 MAGGIO: Cagliari all’EXMA, ore 21:00. Rassegna “TeatrExma”: “Gli uomini blu”, di e con Mauro Mou e Silvestro Ziccardi.
Mostre Fino al 13 MAGGIO: Cagliari allo spazio CArteC, ore 10:00-18:00, chiuso lunedì. Mostra “Sénne” di Alessandro Biggio. Cagliari a Palazzo di Città, ore 10:00-18:00, chiuso lunedì. Mostra "La matrice e il segno", restrospettiva dell'artista nuorese Giovanni Nonnis. Cagliari alla Galleria Comunale d'Arte, ore 10:00-18:00, chiuso lunedì. Mostra “Modigliani: Opera sola”. Fino al 20 MAGGIO: Cagliari all’EXMA, ore 9:0013:00 / 16:00-20:00, chiuso lunedì. Mostra “Sguardi sul mondo attuale: #3 Geografie umane”, Arte contemporanea internazionale da una collezione privata in Sardegna. Cagliari al Centro Comunale d'Arte e Cultura Il Ghetto, ore 9:00-13:00 / 16:0020:00, chiuso lunedì. Mostra “Tratti Illustri”, illustrazione contemporanea in Sardegna. Fino al 10 GIUGNO: Nuoro al MAN, ore 10:0013:00 - 15:00-19:00, chiuso lunedì. “L’elica e la luce. Le futuriste. 1912_1944”, mostra dedicata al futurismo e alle donne. Fino al 30 SETTEMBRE: Cagliari al Museo archeologico, ore 9:00-20:00, chiuso lunedì. Mostra “Efisio. Martirizzato dai romani, santificato dai cristiani, venerato dai contemporanei”. Fino al 28 FEBBRAIO 2019: Oristano all’Antiquarium Arborense, ore 9:00-20:00 (lun-ven), ore 9:00-14:00 / 15:00-20:00 (sab-dom). Mostra “Carlo Alberto archeologo in Sardegna - Gli idoli bugiardi”.
Per segnalarci un evento scrivi a eventi@shmag.it
www.radiobellavita.it
Sassari . 98.900 Mhz. Alghero . 97.600 Mhz. www.radiobellavita.it Castelsardo . 103.700 Mhz.
Uffici pubblicitĂ : Sassari . Piazza Castello, 11 . Telefono/Fax 079 231851
28 S&H MAGAZINE
Un caffè o un pasto veloce! SA SSA R I Bar Capital
Snack Bar.Ristorante
Via Mosca, 19. 392/9701310 Bidda Bar
Wine Bar.Birreria
Piazza d’Italia, 7. 338/7684283 Cafè Set
Snack Bar.Ristorante
Via Roma, 4. 340/4060745. Nessuno Caffè Azuni
Snack Bar
Viale Mancini, 13. 347/2389999. Nessuno Caffè del Corso
Snack Bar.Ristorante
Corso Vittorio Emanuele II, 17. 079/232470. Domenica Caffè Lounge P
Snack Bar.Ristorante
Galleria Tanit. 079/262519. Nessuno Snack Bar.Ristorante
Galleria Monserràt. 079/219182. Nessuno
Shardana
Snack Bar.Lunch Restaurant
Caffetteria Moriondo
Solin
Caffetteria.Pasticceria
Via Alghero, 24. 327/5470727
Caffetteria.Ristorante
Cantina Mazzotti
ALGH ERO
Snack Bar.Ristorante
Piazza Mazzotti, 3. 393/2367636. Domenica Carletto Cafè
7000 Caffè
Caffetteria.Snack Bar
Via Alghero, 69. Domenica
Snack Bar.Pranzi Veloci
Via XX Settembre, 94. Domenica sera Alguer Caffè
City Caffè
Snack Bar.Ristorante
Via Zanfarino, 30. 079/275975. Domenica E Allora?!
Via Carbonazzi, 18. 079/274247. Domenica Lotto, Totocalcio, Superenalotto, Totip
Snack Bar.Griglieria.Paninoteca
Piazza Sulis, 8. 334/1190962. Nessuno
Caffetteria.Focacceria
Caffetteria.Cocktail Bar
Via Usai, 31. 340/1793656. Domenica Il Caimano Distratto
Snack Bar.Gelateria
Piazza Civica, 15. 079/9336617 Ciau Ciau
Via Tempio, 7/b. 340/8522748. Domenica. Live music Havana
Snack Bar
Bastioni Magellano, 10. 079/976541. Nessuno Carlos Primero
Snack Bar.Tabacchi.Ricevitoria
Funky Stuff
Snack Bar.Gelateria
Via Don Minzoni, 4. 079/5622648. Nessuno Cafè Latino
Snack Bar.Ristorante
Via Verona, 31. 079/275394. Nessuno
Cyrano
Wine Bar.Libreria
Via Vittorio Emanuele II, 11. 079/9738303. Domenica Il Milese
Snack Bar.Focacceria
Via Garibaldi, 11. 079/952419. Martedì Cocktail Bar.Live Music
Piazza Tola, 9. 079/6018742. Nessuno
La Pantera Rosa Cafè
Snack Bar
Via Asfodelo, 9. 348/1445906. Domenica Snack Bar.Ristorante
Predda Niedda Strada 2. 079/2670000. Domenica Jro Caffè
L’Altra Vineria
Wine Bar
Via Principe Umberto, 68. 079/6014954. Nessuno
Snack Bar.Tabacchi
Via Carlo Fadda, 14. 079/2857065. Nessuno New Life Cafè
Snack Bar.Ristorante
Vanilla Cat
Via Torino, 12/A. Domenica
Il Posto di Altogusto
Snack Bar.Birreria
Via Vardabasso, 5/b. 079/280953. Nessuno
Via Roma, 170. 079/270424 - 366/5446897. Domenica
Family Cafè
Caffetteria
Via Tempio, 39/f. 331/9807282 Via Asproni, 6/a. 328/2679594
Caffè Mokador di Monserràt Caffè Theoria
Selfie Caffè
Maracaibo
Cocktail Bar
Via Lido, 15. 349/1707383. Nessuno. Live music Snack Bar
Via Walter Pasella, 20/a - Li Punti. 347/4095845. Domenica
Orange
Snack Bar.Ristorante.Pizzeria
Via XX Settembre, 2/4. 346/5944925. Nessuno. Live music
| BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE |
COLAZIONI APERITIVI PRANZI VELOCI
rinfreschi e buffet per i vostri eventi
Sassari . Viale San Pietro 27 Tel. 331 4490233 Sa Madrighe
PO R T O T O R R ES
Pizzeria
Via Milano, 5. 348/1486966 San Sebastian
Bar Galleria
Snack Bar
Via Sassari, 61. 079/9145349. Domenica Cristallo
Ristorante.Pizzeria.Spaghetteria
Via Asproni, 18. 079/273749. Gluten free Spaghettoria S’Artea
Snack Bar.Pasticceria
P.zza XX Settembre, 12/14. 079/514909. Lun sera. Live music Falò Cafè
Snack Bar.Ristorante
Via Mare, 12. 079/5902793. Domenica
Spaghetteria
Via Arborea, 2/b. 079/4922209 - 392/7683669 Speed Date
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Predda Niedda Strada 8. 079/262520. Nessuno St. Joseph Pub
Gold Bar
Cocktail Bar
Piazza Garibaldi, 11. 346/0900514. Nessuno
Pub.Pizzeria.Paninoteca
Via Asproni, 20/22. 079/272455. Nessuno Tritus
Ristorante.Pizzeria
Via Asproni, 2. 079/274052. Nessuno
S E NN O R I & S O R S O Buena Vista Cafè Cafè Cattari
Caffetteria
Via Marina, 37 - Sorso. 079/3055088. Lunedì Ibiscus Cafè
Snack Bar.Paninoteca
Via Cottoni, 17 - Sennori. 079/361512. Nessuno New Zanzibar
Al Refettorio
Ristorante
Vicolo Adami, 47. 079/9731126. Nessuno Al Vecchio Mulino
Ristorante.Pizzeria
Via Don De Roma, 3. 079/977254 Bontà Sarda
Snack Bar
Via Roma Superiore, 164 - Sennori. 349/7274524 Nord Ovest
A LG HER O
Snack Bar
Via Cottoni - Sennori. 079/362273. Lunedì
Ristorante.Pizzeria
Via Don Minzoni, 183. 079/984860. Consegna domicilio Casablanca
Snack Bar.Ristorante
Marina di Sorso - Sorso. 393/9237057 - 393/9252759
Ristorante.Pizzeria
Via Principe Umberto, 76. 079/6015123 Cohiba
Ristorante.Birreria
Via Pola, 12 - Fertilia. 079/932004. Nessuno
Dove mangiamo?
Da Bruno
SASSARI
Hot Ciccia
Ristorante.Pizzeria
S.S. S.M. La Palma - Fertilia. 079/930098. Nessuno Hopera
Ristorante.Pizzeria.Snack Bar
Piazza Civica, 23. 079/4804011. Nessuno Ristorante
Via Eleonora D’Arborea, 12. 079/9739239
Bakkus
Ristorante.Pizzeria
Il Capricorno
Pizzeria.Paninoteca
Via Diez, 60. 079/986225. Mer. Consegna domicilio
Corso Angioy, 6. 079/230448. Nessuno Bella Bè Ristorantino
Ristorante
Il Pavone
Ristorante
Piazza Sulis, 3. 079/979584
Via Usai, 8. 079/4816373. Domenica Il Posto
Ristorante.Pizzeria
Janas Restaurant
Ristorante
Via Principe Umberto, 23/25. 079/9337101. Nessuno
Via Enrico Costa, 16. 079/233528 La Gourmerì
Insalateria
La Botteghina
Ristorante.Pizzeria al metro
Via Cagliari, 8. 079/6045543 - 392/1302898. Sab, Dom
Via Principe Umberto, 63. 079/9738375. Martedì
La Perla Rosa
La Lanterna
Ristorante.Pizzeria
Ristorante.Pizzeria
Via IV Novembre, 63. 079/281255. Mar. Consegna domicilio
Via Giovanni XXIII, 82/a. 079/978556. Lunedì
La Pinta
La Lepanto
Ristorante.Pizzeria
Via Saffi, 27. 079/236903. Martedì. Consegna domicilio
Via Carlo Alberto, 135. 079/979116. Martedì
Panefratteria
La Pergola
Cucina Tipica Sarda
Ristorante.Pizzeria
Viale I Maggio, 3. 079/950531. Nessuno
Via Carlo Alberto, 2. 079/9330921. Lunedì Royal Art Caffè
Ristorante
Ristorante.Snack Bar
Viale San Pietro, 27. 331/4490233. Nessuno
La Saletta
Cucina Tipica Sarda
Via Kennedy, 27/b. 079/4125748 - 348/0171332. Lunedì
Chiusura Informazioni aggiuntive
30 S&H MAGAZINE
Speedy Gonzales
Pizzeria.Paninoteca
Via Libio, 75. 079/5047066. Consegna domicilio
SEN N ORI & SORSO Arte Pizza
Pizzeria
Via Fiorentina, 42 - Sorso. 079/350502 Felix
Pizzeria
Via Fiorentina, 73 - Sorso. 079/350193. Consegna domicilio Harley Pizza
Pizzeria
Via Roma, 159 - Sennori. 079/362346 Pizzeria 2000
Pizzeria
Via Roma Inferiore, 60 - Sennori. 079/362271. Lunedì Le Nouveau Gourmand
Tavola Calda.Gastronomia
Il Veliero
Pizzeria
Via Ciriaco Carru, 2. 079/240443. Lun. Consegna domicilio
Via Asfodelo, 43. 079/9739506 Lo Smeraldo
Pizzeria
La Divina
Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia
Via Carbonia, 36. 079/5907611. Consegna domicilio
Via Chiarini, 1. 389/4512350 - 324/0815157. Consegna domicilio
Miques De Mirall
La Scacchiera
Ristorante.Pizzeria.Lounge Bar
Pizzeria
Via Manno, 14. 079/977991 - 347/5844475. Martedì
Via Giagu, 17. 079/2829023. Lun. Consegna domicilio
Ristorante Gioberti
Mela Mangio
Cucina Marinara
Sergio’s
Pizzeria.Ristorante
On The Road
Gelateria Bosisio
Gastronomia.Paninoteca
Via XX settembre, 41/a. 079/983434. Consegna domicilio
Via Mazzini, 13/a. 079/235296. Domenica
Trattoria Cavour
Pianeta Pizza
Cucina Tipica Sarda e Marinara
Via Cavour, 110. 079/9738762 - 392/6110258. Lunedì
Il Corallo 2
Ristorante.Pizzeria
Via Benedetto Croce, 2. 079/9401201 - 339/5640157. Lun La Rosa Dei Venti
Ristorante.Pizzeria
Via Ettore Sacchi, 20. 079/502590. Nessuno Li Lioni
Pasticceria Sias
Pizzeria Cocco
Via Baldinca, 67 - Li Punti. 079/399310 - 393/9242341. Lun
Pizzeria al Taglio.Fainè
Central Pub
Pizzeria
Via De Andrè, 19. 079/299930. Consegna domicilio Refral Da Renato
Azzurra
Ristorante
Loc. Badde Cossos - Sennori. 079/360245. Lunedì Ristorante.Pizzeria
Via Roma Inferiore - Sennori. 347/1416411. Mercoledì La Cantera
Ristorante.Pub
Via Roma, 145 - Sennori. 349/3018347. Martedì
A LG HER O El Davalito
Ciro
Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia
Pizzeria
Ichnos Express
Pizzeria.Paninoteca
Via Don Minzoni, 102. 079/6011160. Pizze senza glutine La Nuova Delizia
Pizzeria
Via Goceano, 15. 079/985082. Lun. Consegna domicilio La Perla Nera
Take away o domicilio
La Piadina del Pozzo
Piadineria.Paninoteca
Via Minerva 25. 079/4921239. Mer. Consegna domicilio Pizzeria.Paninoteca
Pazzi per la pizza
Pizzeria
Via Galilei, 4. 079/9739232. Nessuno. Consegna domicilio Poppys
Popcorneria
Via Majorca, 79. 348/5183922. Nessuno
SASSARI
Tria Street Food Pizzeria
Gastronomia
Via Misericordia, 23. 347/5992956
Via Mastino, 23. 079/280727. Dom. Consegna domicilio Pizzeria.Paninoteca
Via Napoli, 6/b. 079/2826049. Consegna domicilio Il Vagabondo
Gelateria
Piazza Civica, 33. Nessuno
Pizzeria
Via Perantoni Satta, 1. 079/271939. Lun. Consegna domicilio
PO R TO TO R R ES Pizza Loca
P ORTO TORRES Il Capriccio
Gelateria
C.so V. Emanuele, 114. 340/1844835. Nessuno
Pizzeria.Gastronomia
Via Oristano, 13/15. 079/9739132. Consegna domicilio
Piazza Ginnasio. 079/975177. Mer. Consegna domicilio
C’è Pizza per Te
Pasticceria
Via Sassari, 35/b. 079/979960. Lunedì Gelateria Arcobaleno
Via Maiorca, 33. 079/980057
Pata Pizza
Al Caminetto
Gelateria
Via Roma, 36. Nessuno. Prodotti vegan e per celiaci
Via Marconi, 132. 079/952309. Martedì. Consegna domicilio
Via Roma, 158 - Sennori. 327/7625970
Girasole
ALGH ERO
Paninoteca
Via Roma, 118. 079/2670032. Nessuno
I Gemelli
Ristorante.Pub
Da Vito
Gelateria
Piazza Castello, 4/b. 079/236075. Nessuno
Pizzeria.Paninoteca
S E NN O R I & S O R S O
Pasticceria
Slurp
Pizzeria Luna e Sole
S.S. 131 km 224,4. 079/502286 - 340/5226468. Mercoledì C.so V. Emanuele, 158. 079/5048034 - 392/1880422. Mar
Pasticceria
Via degli Astronauti, 2/b. 079/291272. Lunedì
Via Attilio Deffenu, 5/b. 079/2006777. Consegna domicilio
Cucina Tipica Sarda
Pepito Pizza
Gelateria
Via Brigata Sassari, 71. 079/232406. Nessuno Pagoda
Pizzeria
Via Rosello, 25. 079/238052. Domenica Emiciclo Garibaldi, 7. 079/234240. Nessuno
PO R T O T O R R ES
SASSARI
Pizzeria.Paninoteca
Corso Angioy, 5. 345/3383330. Nessuno
Via Gioberti, 40/42. 079/4922406. Lunedì
Qualcosa di dolce?
Pizzeria.Paninoteca
Via Veneto, 7. 079/5042012. Nessuno. Consegna domicilio
Per l’inserimento in questa guida contattaci allo 079.267.50.50