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L’Isola di Tavolara
di FRANCA FALCHI
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Se questa storia si trovasse in un libro per bambini, potremmo pensare ad una bella favola, di quelle veramente magiche con tutti gli elementi al posto giusto. C’è un piccolo regno lungo appena sei chilometri, un re senza trono né castello ma con una montagna dalla quale dominare il mare circostante, un paesaggio mozzafiato e animali e piante rari ed esclusivi e, a completare il tutto, una storia unica e ricca di mistero. Siamo nell’Isola di Tavolara, il regno più piccolo del mondo. Sembra frutto di una fervente immaginazione ma corrisponde a realtà. L’isola di Tavolara è davvero un regno con un re, anche se per gli attuali eredi è difficile da dimostrare. Tutto ebbe inizio nel 1806, quandoGiuseppe Bertoleoni, di origini corsogenovesi, un po’ pastore, un po’ contrabbandiere, si stabilì nell’isola dopo un anno trascorso a La Maddalena con le sue due mogli. A Tavolara fu dedito all’allevamento delle capre selvatiche, dette “dai denti d’oro” probabilmente per l’alimentazione a base del giallo elicriso. L’isola al tempo era disabitata e lui, dotandola di tutti i confort, si autopro
clamò proprietario e sovrano con tanto di stemma
e bandiera, tanto che quando Carlo Alberto di Savoia, re di Sardegna, incuriosito dalla sua storia andò sull’isola per conoscerlo, si presentò come suo pari accogliendolo in quel piccolo regno. Tra i due si stabilì una sincera amicizia e dopo giorni dediti alla caccia, alla sua partenza, Carlo Alberto ufficializzò regno e sovrano in una pergamena andata perduta nel tempo. I Bertoleoni però non lasciarono mai l’isola. Erede e attuale abitante, almeno nei mesi estivi, è Tonino Bertoleoni proprietario del punto ristoro situato a Spalmatore di terra, unica piccola lingua di terra pianeggiante (dove è situato anche il cimitero con la sepoltura del suo avo sovrano) ed è lui che spesso accoglie studiosi e visitatori di questo prezioso regno. Ma la vera ricchezza di Tavolara, oltre alla particolarità della sua storia, sta
nelle peculiarità faunistiche
e botaniche che la rendono davvero un luogo esclusivo e magico ad iniziare dall’offerta cromatica del suo paesaggio dove spicca il verde delle essenze vegetali tra l’azzurro cristallino delle sue
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acque e il bianco sfavillante del suo lembo di spiaggia. Situata nel golfo di Olbia, nella costa nord orientale della Sardegna, proprio di fronte a Loiri Porto San Paolo, l’Isola di Tavolara è una montagna calcarea e granitica, alta 560 metri e di forma rettangolare, che spunta in mezzo al mare con le sue rocce impervie e ripide. Nonostante le sue piccole dimensioni, è un’ambita meta turistica sia per gli escursionisti che per gli amanti del relax in barca, nel diving e nello snorkeling, peculiarità che le sono valse l’inclusione nel 1997 nell’Area Marina Protetta di
Tavolara e Punta di Coda
Cavallo e nel 2007 il riconoscimento come Area Specialmente Protetta d’Importanza Mediterranea (ASPIM). Le sue acque sono uno spettacolo magnifico, offerto da una vasta prateria di Posidonia oceanica, pianta marina protetta dalla Direttiva Habitat 92/43 CEE, fondamentale per tutto l’ecosistema marino del Mediterraneo in quanto paragonabile a un bosco terreste sia per produttività che protezione. La sua abbondanza è stato uno dei motori che ha spinto verso l’istituzione dell’Area Marina Protetta.
Popolata da dentici, casta
gnole, cernie e murene, offre ospitalità anche a numerose specie di nudibranchi che fluttuano sia tra le sue fronde che tra la foresta verticale delle gorgonie. Da segnalare la cospicua pre
senza di nacchere, di Patella ferruginea e di cicale ormai a rischio di estinzione al
trove. Poi barracuda, sara
ghi, cospicui banchi di pesci confidenti, cetacei tra i quali delfini costieri, tursiopi,
grampi e capodogli. Diverse sono le osservazioni dell’innocuo e maestoso Squalo elefante. Nelle immersioni in profondità è facile perdersi nell’incanto dei relitti sommersi, tra i quali una motonave da carico, un peschereccio e la Chrisso inabissata di recente dopo esser stata abbandonata intera a seguito del suo incendio. La fauna di Tavolara ha una straordinaria varietà sia in mare che in terra. Punto di collegamento sono le numerose specie di uccelli marini tutelati dalla direttiva comunitaria per le ZPS (Zone a Protezione Speciale) come la Berta minore, il Marangone dal ciuffo o specie che la scelgono per nidificare come la sterna, il fraticello e il raro Gabbiano corso, esclusivo del Mediterraneo. Sulla cima di Tavolara (unica piccola isola del mediterraneo) nidifica l’Aquila reale, mentre è presente anche
qualche coppia di Falco pel
legrino. Tra i limicoli invece troviamo garzette e aironi mentre nella macchia sono abbondanti le piccole specie stanziali e migratrici. Nei sentieri del trekking di montagna non è raro incontrare i mufloni, abili scalatori e equilibristi tra le rocce. Sulla terra ferma domina il paesaggio della macchia con
ginepri secolari, rosmarino,
elicriso e lentisco che conferiscono colori e profumi inebrianti. Sono circa 500 le specie vegetali, alcune delle quali esclusive di questa piccola isola come il rarissimo fiordaliso, ibrido tra la Centaurea filiformis e la Centaurea horrida che solo in questo territorio si trovano a contatto diretto o l’Asperula deficiens (Stellina di Tavolara), pianta in assoluto più rara dell’isola che si trova a vegetare solo sulle sue rupi del versante settentrionale. Di notevole interesse sono anche l’Alyssum tavolarae, identificato qua per la prima volta, il Limonium hermaeum, la Campanula forsythii. Se non fosse già un regno, sembrerebbe un paradiso.
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