S&H Magazine n. 265 • Ottobre 2018

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THE CORNICIONE

ASA LA PIZZA FATTA IN C ESS DIVENTA BUSIN

di ANNALISA MURRU

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uesta è la storia di un bimbo cresciuto con le mani in pasta e che nell’agosto del 2017, ormai adulto e consapevole di poter realizzare il suo sogno, ha creato una community su Instagram incentrata sulla pizza: The Cornicione. Paolo Putzu oggi ha 31 anni e da tre vive a Zurigo, il cantone tedesco della Svizzera, con la sua compagna e il figlio Nathan. Si definisce sardo come il papà, che è di Calasetta, pur essendo nato in Emilia Romagna da mamma di origine laziale; come mi racconta, la Sardegna l’ha cresciuto dall’età di nove anni fino ai ventisei tra acque cristalline, il profumo della macchia mediterranea e il maestrale, caratteristiche familiari ad ogni sardo espatriato e che Paolo riporta alla mente con forte coinvolgimento emotivo.

Papà a tempo pieno - “Una gran fortuna” -, è laureato in economia e commercio ma sin dai tempi dell’Università quella che inizialmente fu una passione speciale cominciò a diventare qualcosa di più importante. Infatti, dopo una prima esperienza all’interno di una pizzeria, arrivò l’incontro con Gaetano, pizzaiolo campano che tuttora esercita la professione nella zona del cagliaritano. Gaetano è colui che Paolo riconosce come suo unico e vero maestro. Circa otto anni di lavoro a stretto contatto, con collaborazioni più diluite durante il periodo dell’Erasmus in Romania, gli hanno permesso di carpire i segreti per realizzare la pizza napoletana, la regina per eccellenza, quella che si riconosce dalle caratteristiche del cornicione. Proprio da questo aspetto che ad un occhio esperto rivela il livello qualitativo dell’impasto nasce il nome del profilo su Instagram

che, a suon di immagini di succulente pizze e una comunicazione snella e accattivante, ha attirato appassionati della pizza tra i più eterogenei a partire dai neofiti fino ad arrivare ai pizzaioli professionisti. Tutti, ma proprio tutti, possono preparare la pizza in casa facendo anche amicizia tra loro e scambiandosi consigli e dritte per migliorare. In questa sfida consiste la missione di Paolo: fornire le ricette e gli accorgimenti elaborati in anni di esperienza personale che permettano di creare in casa una pizza bella e buona con l’uso di una comune farina commerciale e un forno tradizionale, presente nella maggior parte delle nostre cucine. Fondamentali all’interno della community The Cornicione sono gli ambasciatori, ovvero coloro che supportano Paolo nella gestione dei social e della comunicazione con l’intento di diffondere

i principi cardine della pizza fatta in casa. Sono Giovanni, Teresa, Silvano, Jessica e Domenic e sin da subito si sono contraddistinti per la loro partecipazione entusiasta al progetto. Ma la domanda che tutti i lettori si staranno facendo è: dove trovo la ricetta? Fino a poco tempo fa era possibile scaricarla gratuitamente dal sito web The Cornicione ma attualmente Paolo e il suo team sono al lavoro sulla piattaforma per offrire agli utenti la possibilità di vivere un’esperienza di apprendimento più completa. Si partirà dalle informazioni di base sulla pizza, passando per le diverse tipologie di pizza con le relative ricette e preparazioni; le risorse saranno sia gratuite – come nel caso del blog e della newsletter, per esempio – che a pagamento, con il rilascio di un attestato che darà accesso ad ulteriori progetti ai quali Paolo lavora incessantemente, in un vortice di idee che solo la vera passione può scatenare. “Quello che offrirò non sarà più una semplice ricetta bensì un percorso educativo per chi vuole diventare un esperto della pizza”, anticipa Paolo. Ancora una volta tramite i social un giovane con la giusta grinta e una spiccata capacità comunicativa sta riuscendo a costruire il suo lavoro online unendo magicamente sulla base di un interesse comune tantissime persone dislocate per l’Italia e anche al di fuori perché si sa, la pizza mette tutti d’accordo. Paolo, post dopo post, sta rendendo tangibile ciò per cui, dopo la laurea, realizzò di essere al mondo. Noi amanti della pizza non vediamo l’ora di conoscere il proseguo di questa gustosa avventura culinaria.


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S&H MAGAZINE Anno XXIII - N. 265 / Ottobre 2018 EDIZIONE SASSARI Direttore Responsabile MARCO CAU Ufficio Grafico GIUSEPPINA MEDDE Hanno collaborato a questo numero: LUIGI CANU, SARA CARDIA, DANIELE DETTORI, FRANCA FALCHI, HELEL FIORI, ERIKA GALLIZZI, ALESSANDRO LIGAS, GIANMICHELE MANCA, ALBA MARINI, GIUSEPPE MASSAIU, ANNALISA MURRU, MANUELA PIERRO, MARCO SCARAMELLA, SALVATORE STELLA Redazione Sassari, Via Oriani, 5/a - tel. 079.267.50.50 Cagliari, tel. 393.81.38.38.2 mail: redazione@shmag.it

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Editore ESSEACCA S.r.l.s., Via Oriani, 5/a - Sassari Per la pubblicità: tel. 335.722.60.54

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Stampa Tipografia TAS S.r.l. - Sassari

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Social & Web

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03 03 The Cornicione

La pizza fatta in casa diventa business

05 Sur la Mer

10 acquerelli musicali che raccontano il mare

06 Sinnova

A Cagliari il Salone dell’Innovazione

08 Faccia a faccia con gli Icy Steel Heavy Metal duro e puro

issuu.com/esseacca

18 HITWEETS 19 La via dell’ossidiana L’oro nero di Sardegna

20 Viaggio in Italia L’Umbria

21 Itinerari Alla scoperta del bat-nuraghe Majori

10 Is Mascareddas

22 Il dentista risponde

12 Lo scoutismo in Sardegna 13 A prima vista

23 L’arte del movimento 24 Dinamo Sassari

La magia del Teatro dei Burattini

La Sardegna attraverso gli occhi di una turista

14 Moses Concas

“La musica è uno strumento per abbattere i muri tra le persone”

16 Donne+Donne

Il dolore, la sofferenza e la voglia di rinascita

Registro Stampa: Tribunale di Sassari n. 324/96. ROC: 28798. © 2018. Tutti i diritti sono riservati. È vietato riprodurre disegni, foto e testi parzialmente e totalmente contenuti in questo numero del giornale.

La diga di gomma

Buone indicazioni per coach Esposito, ma ora si inizia a fare sul serio!

26 inSardegna: Eventi del mese 27 Dillo a foto tue 28 GUIDA AI LOCALI

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in Copertina

MOSES CONCAS

Foto di Gianmichele Manca


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Foto Donatello Tore

con una ninnananna (una carezza a tutti coloro che amano ma che non sono ricambiati).” Ogni quintetto è diviso a sua volta in tre movimenti, ove sbavature e dissonanze connotano l’interezza dell’opera. Tutto è misto, sfumato, impalpabile. Da qui la definizione di acque‐ relli e il riferimento alla musica impressionista (Satie, Debussy) dove colore e timbro vengono prima della costruzione sintattica, della forma musicale. Una composizione personale ed evocativa, quindi, che Stefano Tore regala al pubblico sia come opera (Op. 9, completa con dodici movimenti e quattro preludi pensati per voce recitante, eseguita in forma ridotta nel giugno 2017 al Teatro Eliseo di Nuoro) sia come album più “pop”, ovvero con soli dieci movimenti. Il disco Sur La Mer diviene allora altra cosa dall’opera, lo si ascolta camminando con le cuffie, in treno, o leggendo un libro nella tranquillità di casa. Clarinetto in SIb, Sax contralto, viola, violoncello e pianoforte non sono più strumenti in mano ad un Maestro professionista sul palco, ora sono nelle nostre mani che danno suono al nostro moto ondoso emotivo. La musica naviga sugli accordi a pelo d’acqua e riporta a uno stato di grazia primigenia. Ma la vena compositiva di Stefano non è alimentata solo dal proprio vissuto: è infatti recentissima la Prima dello sperimentale Present Tense al Fringe Festival di Amsterdam da parte della compagnia teatrale Orientale Sarda con cui collabora in pianta stabile in qualità di compositore. Lo spettacolo è liberamente ispirato al romanzo Momo del tedesco Michael Ende (autore de La Storia Infinita) e con un mix multimediale tra più arti pone l’accento su come la modernità digitalizzata ci discosti dallo scorrere del Tempo e dal conseguente concetto di Realtà. Per fruire di questo ultimo lavoro in Italia dovremo purtroppo attendere; sul sito web stefanotore.com invece potremo scoprire come acquistare il nuovo disco Sur la Mer (disponibile in mp3 oppure su mitico supporto CD) dopo averlo liberamente ascoltato. Esperienza che difficilmente lascerà indifferenti.

E il tuo mare di che colore è?

SUR LA MER Dieci acquerelli musicali che raccontano il mare di HELEL FIORI

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er chi nasce su un’isola come la nostra, dove acqua e terra fanno l’amore in centinaia di cale è quasi naturale avere un “proprio” mare. Quello di quand’eravamo bambini, dove ad ottobre qualche volta si fa il bagno, e alla sera ci si infila una felpa e poi giù a guardare le stelle. Quel mare che ha la sabbia di perle di quarzo bianche come supernove in miniatura e che in riva ancora pullula di pesci che saltano quando ti avvicini. Per il nostro autore, nato sotto il bacio severo del Monte Ortobene, il mare ogliastrino è stato fuga per i pensieri, sogno di altre identità, abbraccio acquietante e chiamata verso l’Altrove. Chiamata indissolubilmente intrecciata a quella di un’altra gigantesca marea in movimento che insufficientemente definiamo “musica” e che di fatto è infinita espressione umana, mezzo di realizzazione del Sé, viaggio inarrestabile in ricerca della bellezza.

Stefano Tore, classe 1983, appena maggiorenne abbandona la terra madre e comincia la formazione classica incuneato fra le vie storiche di Firenze, in seguito si allontana verso il SAE Institute of London per guadagnare la seconda visione di un approccio scientifico alla disciplina. Ora, tornato a domo, la sua formazione classica/elettronica lo assurge tra i nuoresi più in vista al momento: “Mani d’oro! Sulla tastiera sfiora il divino” dice di lui Marcello Fois nel canone barbaricino TUTTINUORESI (Il Maestrale) ove compaiono personaggi della caratura di Grazia Deledda, Gianfranco Zola, o il regista Giovanni Columbu, del quale Stefano ha firmato la colonna sonora dell’ultimo film, “Surbiles”. Per raccontare l’esperienza di abbandono e ritorno nasce dunque Sur la mer, opera intima costruita come “un insieme di quattro quintetti, – ci spiega Stefano – ed ognuno descrive un punto di vista diverso: Il mare visto dalla terraferma, La terraferma vista dal mare, L’alto mare e Il mare profondo, e può essere letto su vari livelli. L’opera inizia con il richiamo del mare e la sua alba e termina

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iCub. Foto Laura Taverna

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SINNOVA A Cagliari il Salone dell’Innovazione al servizio dell’impresa di ALESSANDRO LIGAS

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tempo di innovazione. L’11 e il 12 di ottobre a Cagliari negli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi, in viale Regina Margherita, si terrà l’appuntamento oramai annuale dell’ecosistema dell’innovazione in Sardegna: Sinnova 2018. L’evento, organizzato da Sardegna Ricerche in collaborazione con l’Assessorato Regionale al Bilancio e alla Programmazione, giunge alla sesta edizione e ha l’obiettivo di far aprire al pubblico, raccontarsi, confrontarsi tra loro, cercare e trovare ulteriori opportunità, le circa cento imprese partecipanti. Saranno l’intelligenza artificiale e la robotica ad aprire la serie di eventi della due giorni dedicata all’innovazione. Un settore di frontiera che ha dei forti legami con la Sardegna. Giorgio Metta, cagliaritano, vice direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e direttore del “iCub Facility” nello stesso istituto dove coordina lo sviluppo del progetto iCub, il robot alto un metro del peso di circa 22 chilogrammi che può vedere, sentire, muoversi, riconoscere gli oggetti e imparare dalla sua esperienza, sarà uno dei protagonisti. Facendo un viaggio a ritroso nelle scorse edizioni, in attesa della sesta, sono diverse le aziende che hanno partecipato e si sono distinte trovando il consenso del pubblico e dei mercati come tanti sono i workshop e i seminari che hanno aiutato gli imprenditori. Colti-

vazioni biologiche, commercio elettronico, app, reti intelligenti, nuove tecnologie e ricerca questi sono soltanto alcuni esempi di settori dei prodotti che sono stati presentati nelle scorse edizioni. La prima edizione del 2013 è stata quella dell’avvio che ha messo le radici per la creazione di una fitta rete di contatti e per aver favorito una maggiore collaborazione tra il mondo dell’impresa e quello della ricerca. Tra le aziende ricordiamo la sassarese PHA.RE.CO essential oils che ha l’obiettivo di studiare, sviluppare e commercializzare fitoterapici naturali innovativi a base di olio essenziale di pompia, efficaci come eutrofici, antinfiammatori, antibatterici ed antivirali, sull’apparato genitale femminile, apparato digerente e respiratorio. L’edizione 2014 è stata caratterizzata dalla presenza di un’intera area dedicata alla fabbricazione digitale. Un intero salone è stato trasformato in un vero e proprio Fablab dove si sono potute scoprire le stampanti 3D e partecipare alla realizzazione di oggetti tridimensionali. Una delle iniziative più seguite della manifestazione è stata la gara di creatività “Make in Sardinia” dove sono stati premiati i progetti di sei maker. Tra questi ricordiamo la Cucina Leggera di Stefano Carta Vasconcellos. Un progetto di una cucina che è possibile assemblare senza viti con il solo incastro di sette elementi, di cui vi abbiamo parlato nel numero di giugno.


Foto Duilio Farina

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La terza edizione, quella svoltasi al Molo Ichnusa, ha affrontato tematiche di estrema attualità per le imprese: dallo storytelling all’e-commerce, dall’Internet of Things alla proprietà intellettuale, per citarne solo alcuni argomenti. La novità è stata la presentazione da parte dell’Assessorato regionale della Programmazione della strategia regionale per l’innovazione, la cosiddetta S3 (Smart Specialisation Strategy) che guida le politiche della ricerca e innovazione dell’Isola nel nuovo periodo di programmazione comunitaria, e dei nuovi strumenti finanziari a disposizione delle imprese. Tra le aziende presenti ricordiamo Lifely di Antonio Solinas, una startup che si occupa dello sviluppo e della commercializzazione di una serie di prodotti nel quale l’affettività e la tecnologia interagiscono fra loro. Come il vaso intelligente WiPot (ve ne abbiamo parlato nel numero di giugno 2015) che comunica al proprietario le sue condizioni, trasmettendo informazioni ad esempio sull’umidità della terra e raccogliendo notizie sul meteo. L’edizione 2016 si è caratterizzata per aver ospitato il Forum sull’internazionalizzazione del settore ICT, con circa 50 imprese e operatori stranieri che hanno avviato rapporti commerciali con le imprese sarde, e per la presenza di alcuni tra i principali colossi dell’industria digitale mondiale che hanno deciso di investire nell’isola come Huawei, Microsoft, gruppo Accenture e Amazon Web Services. Tra le aziende sarde ricordiamo Abinsula. Società nata a Sassari nel 2012, dall’idea di cinque ingegneri tornati nella loro città di origine

dopo diverse esperienze all’estero, offre soluzioni nei campi web, mobile, smart tv e dei sistemi embedded (ossia integrati). L’edizione dello scorso anno è stata caratterizzata dal fatto di essere distribuita su tre giornate invece delle consuete due. La terza giornata è stata dedicata interamente alle scuole che hanno partecipato al programma della Regione Sardegna Tutti a Iscol@ - Linea B2 che ha l’obiettivo di rafforzare il sistema scolastico, migliorare le competenze degli studenti e contrastare il fenomeno della dispersione. Invece tra le tantissime aziende presenti ricordiamo la cagliaritana Nurjana Technologies società di ingegneria dei sistemi specializzata nella concezione, sviluppo e integrazione di sistemi complessi ad alto contenuto tecnologico che è balzata alle cronache per aver sviluppato un software che ha monitorato la caduta della stazione spaziale cinese Tiangong 1. Qualche anticipazione per il 2018. “Come due anni fa - racconta Valter Songini responsabile della comunicazione di Sardegna Ricerche e coordinatore dell’evento - quest’anno torna il tema della internazionalizzazione delle imprese sarde. L’apertura ai mercati esteri è una delle caratteristiche molto importanti per un evento come Sinnova. Per questo abbiamo inserito tra le novità dell’edizione 2018 una serie di incontri chiamati “B2B” (business-to-business) tra le imprese e i centri di ricerca sardi con le imprese estere, sia europee, come la Gran Bretagna, che extraeuropee, come gli Stati Uniti e Israele, solo per citarne alcune, interessate a investire o ad intraprendere rapporti commerciali nell’isola”. “Un’altra novità di quest’anno – prosegue il responsabile della comunicazione – sarà la presenza di brevi seminari formativi, che si rivolgono alle imprese, chiamati “Sinnova Academy”. Durante questi momenti verranno trattati temi di straordinaria attualità come la blockchain, l’economia circolare ma anche l’innovazione nel turismo e l’innovazione nell’agrifood con esperti nazionali di elevata competenza”.


8 S&H MAGAZINE Possiamo affermare che la musica “Metal” vive un momento di totale crisi nel riscontro sui giovani d’oggi? I giovani d’oggi rischiano di distruggere un lascito importante sotto molti punti di vista. Abbiamo molto da cui attingere con internet eppure i ragazzini di oggi non si informano, o meglio, si informano ma non imparano nulla. Il metal è ancora un genere musicale da supporto cd fisico in un mercato che, ormai, non è più richiesto. Il metal urge di nuove leve, al metal servono ragazzi nuovi che seguano una scena o che proprio la creino. Bisogna pero dire che non è tutto “perduto” e che non tutti i ragazzi sono uguali.

“Il nuovo album? Sarà dedicato alla storia di tutta l’umanità.” di SALVATORE STELLA

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rinta, determinazione e grande qualità: vi presentiamo gli Icy Steel, band Heavy Metal originaria di Sassari nata nel 2005. Un progetto artistico cresciuto e maturato con costanza grazie al carisma e l’intraprendenza di Stefano Galeano (chitarra e voce della band). Gli altri componenti, Carlo Serra (basso), Flavio Fancellu (batteria), Marco Scanu (chitarra), hanno permesso alla band di amalgamare un sound unico e tra i più particolari a livello nazionale. Durante questi anni gli Icy Steel hanno avuto l’occasione di esibirsi in vari eventi e, soprattutto, di fare “d’apertura” a

band e artisti nazionali e internazionali tra cui Pino Scotto, Labyrinth e Raven. Ora ci siamo, prossimo album in uscita: sarà un lavoro decisamente particolare e leggermente differente dal lavoro degli anni passati. Un Metal devastante e agguerrito pronto a catturare ancora una volta l’attenzione di tutti. Icy Steel: come nasce l’idea di questo nome così particolare? Il nome Icy Steel nasce dall’esatto connubio tra Icy (gelido) per richiamare un po’ le atmosfere fredde e norrene con tematiche che ci hanno da sempre affascinato ma che, ad oggi, non sono più le sole fonti di ispirazione e Steel (acciaio) che riconduce all’acciaio dell’Heavy Metal più intransigente e puro. Oggi siamo sempre convinti che rappresenti la nostra essenza più pura e profonda senza però proiettare la band al futuro, cosa che gli Icy Steel, seppur rimanendo sempre nel genere, cercano di fare.

Un metal totale, aggressivo, “pestato”, ma allo stesso tempo melodico: vi riconoscete in questo leggero contrasto? La descrizione ci rappresenta davvero bene perché siamo sempre stati questo, Heavy Metal duro e puro, spoglio, roccioso ma sì, melodico e struggente. Possiamo paragonare la nostra musica al guerriero che, duro e vissuto, si commuove sempre guardando un tramonto. Piccola metafora ma che pensiamo renda al meglio. Che ricordo avete del vostro primo concerto live? Ci raccontate quella sera? Il primo concerto degli Icy Steel mette le proprie radici ad un piccolo festival ad Osilo (SS). Ancora non avevamo debuttato con il nostro primo album Icy Steel ma solo con il nostro demo del 2005 quindi, ovviamente, suonammo in maniera piuttosto acerba la nostra set list di massimo 3 pezzi, in un modo abbastanza abbozzato e approssimativo ma al contempo orgoglioso e pieno di cuore.

Nuovo album in uscita: che progetto sarà? Ci date una piccola anteprima? Il nuovo album degli Icy Steel si intitolerà Guest On Earth e racchiuderà al suo interno l’anima di un concept senza però dimenticarsi di essere un album. Guest On Earth sarà un album dedicato alla storia dell’essere umano, alla storia di tutta l’umanità, infatti, nella sua definizione di “concept”, ogni brano sarà dedicato ad una popolazione specifica dell’antichità e, ogni brano avrà in sè alcuni special guest che hanno preso parte a questo progetto. Sarà rilasciato per l’etichetta americana Manifest Records e promosso sia da loro che da Eagle Booking Live Promotion. L’artwork sarà interamente curato da Francesco Porcu sia nelle grafiche che in ogni illustrazione presente e le foto della band sono arrivate dalle sapienti mani di Daniela Manca. Domanda secca: qual è, a vostro avviso, la band metal più “grande e spettacolare” di sempre? Domanda difficilissima, ma all’unisono, omettendo band che meriterebbero di essere messe sullo stesso piano, possiamo dire Judas Priest!



10 S&H MAGAZINE di MARCO SCARAMELLA

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vevate mai notato che, al contrario di molte altre regioni italiane, la Sardegna non gode di una tradizione di burattini e marionette? Fortunatamente, a colmare questa lacuna, ci hanno pensato Tonino Murru e Donatella Pau, rispettivamente, il direttore di compagnia e il direttore artistico di Is Mascareddas, una compagnia viaggiante di marionette e burattini. Recentemente, a causa di un affitto ormai insostenibile, hanno dovuto dire addio al teatro MoMoTi di Monserrato, che per dieci anni è stata la loro casa, e su cui hanno riposto sogni e investito risorse. Nell’attesa che il comune di Cagliari li ospiti in uno spazio adeguato, stanno tornado a Quartucciu, là dove è iniziata la loro avventura e dove, anche grazie alla loro fornita biblioteca, rappresentano un’importante risorsa per il pubblico. La compagnia è nata a Quartucciu nel 1980, grazie a Tonino Murru ed al suo incontro con una compagnia cilena di burattinai, di passaggio in Italia: La Calesita. Tonino collabora con loro per un certo periodo, durante il quale nasce la sua passione per i burattini e per il teatro d’animazione. Donatella arriva nel 1981, fresca di diploma al liceo artistico, scegliendo di mettere in pratica i suoi studi, nell’arte della realizzazione dei burattini. Donatella ci ha raccontato che muoversi in un mondo che non apparteneva alla tradizione sarda, è stata una bella sfida, a partire dalla ricerca del nome per la compagnia. Non facendo parte della tradizione isolana, non esiste una parola in sardo che significhi “burattino” o “marionetta”. Perciò, hanno preso spunto da quel gioco gioioso che si faceva da bambini, quando ci si mascherava con ciò che si tro-

MANI CHE MUOVONO I SOGNI La magia del Teatro dei Burattini di Is Mascareddas

vava in casa, e che i vecchi chiamavano is mascareddas. Frequentare assiduamente un festival mondiale di burattini e marionette che si tiene ogni anno in Francia, ha consentito loro di acquisire una formazione di stampo internazionale. Da quel momento, hanno cominciato a sperimentare forme differenti di arte: dall’utilizzo di

diversi materiali per la realizzazione dei loro burattini (legno, ferro, stoffa, ecc…), alla scrittura di testi drammatici, storici oppure d’invenzione. Inoltre si dedicano, con grande interesse, al filone della musica, utilizzando dei compositori contemporanei e scrivendo anche uno spettacolo sul Jazz, intitolato Una notte in Tunisia.

Dopo essere entrati in contatto con la burattineria tradizionale italiana, la compagnia ha cercato di creare un eroe sardo, che potesse essere affiancato agli altri famosi personaggi regionali, come Pulcinella, Sandrone o Fagiolino. Da questa ricerca è nato Areste Paganòs, eroe buono, legato alla balentia e a tutto ciò che era il banditismo in Sardegna. Areste Paganòs è il protago-


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bile dei due spacconi, riportando la pace nel paese; Areste Paganòs e lo strano caso del paese di Trastullas, liberamente ispirato al racconto “Il bandito municipale” di Giuseppe Fiori, racconta di un paese dove tutto funziona a meraviglia. A Trastullas gli abitanti cominciano, però, a lamentarsi perché non succede mai nulla e perché manca un bandito. Quando il bandito entra in scena, solo il coraggio e l’astuzia di Areste Paganòs potranno risolvere una situazione complicata.

nista di una trilogia criminale sarda, composta da Areste Paganòs e la farina del Diavolo, una storia che prende spunto dalla tragedia shakespeariana di Romeo e Giulietta, che vede in scena Areste Paganòs, figlio di Pulcinella e Belzebù, insieme alle famiglie dei due innamorati, Rocco e Rosina, in lotta tra loro; Areste Paganòs e i giganti, racconta di due ragazzi arroganti e prepotenti, che compiono cattiverie di ogni genere, nel loro paese. Stanchi dei soprusi, gli abitanti decidono di rivolgersi ad Areste Paganòs che, armato di intelligenza e ironia, fronteggia i due bulli. Areste rifiuta qualsiasi prova di forza che i due prepotenti gli propongano, e a sua volta lancia una sfida che, una volta per tutte, riuscirà a cambiare l’atteggiamento depreca-

Grazie a questa trilogia, Areste Paganòs ha vinto molti premi ed è diventato famoso, in Italia e all’estero, come eroe burattinesco della Sardegna. Un altro importante spettacolo, nel repertorio di Is Mascareddas è Venti contrari. Si tratta di un lavoro ispirato all’arte delle sorelle Coroneo che, negli anni della seconda guerra mondiale, hanno creato dei personaggi molto forti ed espressivi. Tonino e Donatella, hanno ricostruito dieci personaggi che cercano di risollevarsi dagli orrori della guerra, e creato una storia con le musiche originali di Tomasella Calvisi e la regia di Karin Koller. Is Mascareddas ha recentemente partecipato al festival internazionale di burattini in Bulgaria, ed è stata ospite al festival Arrivano dal mare di Ravenna. La compagnia è in piena attività da quasi quarant’anni, con numerosi spettacoli in giro per il mondo, seminari e laboratori, perciò si può affermare che anche la Sardegna, può vantare, ormai, una tradizione nella burattineria. Per rimanere sempre aggiornati sulle ultime novità riguardo spettacoli e attività, potete visitare ismascareddas.it, la pagina Facebook e il canale YouTube della compagnia.


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LO SCOUTISMO IN SARDEGNA I LUOGHI E LE STORIE di MANUELA PIERRO

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chi non è capitato d’incontrare per strada un gruppo di ragazzi con il camiciotto azzurro e un fazzolettone annodato al collo? Gli scouts sono riconoscibili soprattutto per la loro uniforme, ma la loro realtà va molto oltre. L’idea del fondatore dello Scoutismo, BadenPowell, era di formare una scuola di civismo attraverso la natura e i boschi. Ben presto, però, egli stesso capì che il grande gioco all’aria aperta era un potentissimo mezzo di educazione. In Sardegna, che si presta particolarmente per la vita scoutistica grazie al suo primato nazionale come patrimonio boschivo e forestale (circa un milione e 240 mila ettari), ci si può imbattere spesso in un campo scout. Ecco alcuni di questi luoghi: ❶ Monte Pisanu (Bono, Bottidda): è una rigogliosa foresta demaniale, perlopiù di lecci, tassi e querce da sughero nel cui cuore sorgono la caserma forestale e un parco avventura, creato per iniziare i giovani all’arrampicata; ❷ Sa Fraigada (Bultei): un tripudio di castagni, pini e tassi che rendono il paesaggio veramente unico e suggestivo. Vi sono punti di sosta e ristoro, percorsi di trekking adatti anche ai bambini e una chiesa antica meta di tutti i visitatori; ❸ Curadureddu (Limbara): senza dubbio è una delle zone preferite dagli scouts. Oltre al territorio adatto ai campeggi e alla maestosità dei pini secolari, a Curadureddu passa un torrente d’acqua fresca e purissima che forma dei laghetti. Uno in particolare è ideale per fare il bagno perché è profondo più di tre metri; ❹ Foresta Anela (Anela, Bultei, Bono): qui sorge la base elicotteristica regionale antincendio, quindi preferita soprattutto dagli scouts impegnati nella protezione civile. Vi sono anche due strutture completamente gestite e curate dalle associazioni MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) e AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) in cui, oltre alla natura mozzafiato, si può godere di casali adatti per le esperienze di bambini più piccoli che non sono ancora pronti per dormire in tenda: la Base Masci (Fertilia) e la Base S. Martino (Abbasanta).

Per capire meglio lo scoutismo abbiamo fatto qualche domanda a Mario, per anni capo di un gruppo scout del sassarese. Ciao Mario, cosa amano gli scouts? Amano stare con gli amici avventurandosi per i boschi, ma lo fanno responsabilmente: sanno cucinare, sanno leggere cartine topografiche, sanno costruirsi comodità usando ciò che la natura offre loro, conoscono i nodi e trovano la strada servendosi di una bussola, sanno seguire le tracce nel bosco e rispettano la natura. Tutto questo è solo uno strumento, il fine è di trasformare un giovane uomo in un buon cittadino del mondo. Durante le vostre avventure, capitano spesso imprevisti? Lo scout cerca di prevenirli e ci riesce quasi sempre. Personalmente, in 35 anni di vita scoutistica, mi è capitato una sola volta di dover gestire un’emergenza. Ti va di parlarcene? Fu durante un campo nell’aprile del 1995: c’era molto caldo e io e i miei tredici ragazzi partimmo per un’escursione sul monte Bruncu Spina, con meta Punta La Marmora. La giornata fu bellissima, portammo a termine tutte le attività programmate. All’imbrunire, durante il fuoco di bivacco e contro ogni previsione meteorologica, la temperatura variò repentinamente da 28 a -7°: una tormenta di neve ci tenne bloccati sulla cima del monte. Trovammo riparo in un casolare abbandonato, ma non fu possibile accendere il fuoco. Il freddo era così intenso che avevamo le sopracciglia giacchiate e i nostri zaini erano diventati un unico blocco di ghiaccio. Ci tenemmo al caldo ballando e cantando. Il giorno dopo, grazie al mio arcaico cellulare, riuscii a parlare con mio padre che diede l’allarme e fummo raggiunti da un allevatore della zona col suo fuoristrada. Che ricordo hanno i tuoi ragazzi di questa esperienza? Ricordano con emozione e nostalgia quegli attimi avventurosi. Un ragazzo comune avrebbe avuto paura, ma non uno scout. Lo scout sorride del cattivo tempo perché, secondo la sua filosofia, si deve buttare sempre il cuore oltre l’ostacolo.


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A prima vista La Sardegna attraverso gli occhi di una turista

Sella del Diavolo, Cagliari. Foto Alessio Orrù

di SARA CARDIA

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ono forse due i momenti più intensi del viaggio: l’attesa e il ricordo. Il primo, sotto forma di una valigia pronta, proietta aspettative edulcorate e speranze di grandi avventure; il secondo, sotto forma di cartolina o foto, ci inebria di gioia e malinconia per quel tempo che è passato troppo lentamente o troppo in fretta. Interessano proprio tutti, persino noi, abitanti della “terra dei turisti”, che turisti però siamo sempre stati, sventolando i 4 mori in giro per il mondo. Eppure forse non ci siamo mai chiesti, o chiesti abbastanza, cosa pensino i nostri ospiti di noi e della nostra terra. Il viaggio della turista giapponese Azusa Miyahara (compiuto quest’estate), come uno specchio, potrà forse renderci in maniera obiettiva quest’immagine, quella dei sardi e della Sardegna, che, in fondo, sono praticamente una cosa sola. Forte di una passione decennale per l’Italia, nata tra le vie suggestive delle città d’arte, nelle note inconfondibili della parlata italiana che l’hanno conquistata convincendola a imparare la lingua, e nei sapori di prodotti tipici unici, organizza autonomamente e annualmente i suoi soggiorni. La Sardegna, meta da lei scelta per quest’anno, aveva esercitato sin da subito un forte fascino: dalla natura, che le trasmetteva quel senso di paradiso selvaggio unico del Mediterraneo, al patrimonio culturale, che vedeva come un’oasi di rispetto e buona conservazione, come se il tempo si fosse fermato, e ancora allo stile di vita e al modo d’essere dei sardi, ritratti nelle sue aspettative come campioni di una gentilezza e semplicità d’altri tempi. Oltre a ciò, era anche un lato squisitamente pratico a portarla fin qui, ovvero la costante voglia di perfezionare il suo italiano – di qui l’attenta ricerca di una scuola valida e alla sua portata a Cagliari, che ha provveduto anche al suo alloggio – e scoprire una cultura totalmente diversa dalla sua e perché no da quella delle altre regioni italiane. Dopo il suo viaggio, cosa le sarà rimasto e che opinioni avrà avuto? Avendola incontrata il giorno della sua partenza e sentendola chiamare

La Marina (dove alloggiava) “il suo quartiere”, un’idea me l’ero già fatta. Ero soddisfatta e orgogliosa, da sarda. Ma non perché avevamo in qualche modo fatto colpo su di lei. Aveva dei ricordi felici, e questo bastava. Alla fine la Sardegna è come te l’aspettavi? Sì, in effetti sono soddisfatta del mio soggiorno in Sardegna. È stata una buona scelta! Quale aspetto ti ha colpito di più e quale di meno? La natura splendida e l’accoglienza della gente mi hanno colpito di più. Invece, mi sembra un po’ un peccato che non ci siano tanti posti dedicati all’arte in generale. Quali differenze hai notato rispetto alle altre regioni d’Italia che hai visitato? Non conosco ancora tutta l’Italia, ma rispetto alle altre regioni che ho visitato, la vita sembra più semplice e autentica in Sardegna, specialmente dal momento che sono attenti a tutelare la natura. Che cosa pensi dei sardi? Ho avuto l’impressione che fossero più discreti e sinceri degli italiani delle altre regioni, sia con le parole che con i gesti. Infatti, fanno attenzione anche a non disturbare la gente. Insomma, sono molto gentili. Che consiglio/i daresti a un turista che vuole visitare la Sardegna? Gli consiglierei di prendersi del tempo per visitare bene l’isola, anche solo per stare in una spiaggia magnifica senza fare niente, assaggiare i piatti tipici, o godersi piccole cose come chiacchierare con i vicini, passeggiare mattina, sera e notte per città sublimi come Cagliari, Alghero, o Bosa, e perdersi in città per poi magari ritrovarsi al bar ecc. Secondo te è una meta a misura di turista o ci sono aspetti che possono essere migliorati? Devo confessare che è veramente scomodo viaggiare in Sardegna senza macchina, perché ci sono tanti posti bellissimi difficili da raggiungere. A volte c’è solo un autobus disponibile per andarci, quindi si è sempre preoccupati del tempo a disposizione. Comunque io, ci ritornerò senza dubbio.


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DI MARCO SCARAMELLA FOTO GIANMICHELE MANCA

MOSES concaS “La musica è uno strumento per abbattere i muri tra le persone”

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eatboxando dentro l’armonica di sua nonna, riesce a dimostrare il proprio talento, grazie al suo stile unico. Innamorato profondamente della musica fin da bambino, e con tre album all’attivo, I Wanna Breathe (2014), Cannonau (2015), Cannonau Spirits (2016), si sta preparando a pubblicare il suo ultimo album Human Revolution. Stiamo parlando di Moses Concas. Lo abbiamo incontrato, nella suggestiva cornice della spiaggia di Porto Ferro, per fare due chiacchiere sulla sua avventura musicale. Raccontaci del tuo percorso artistico Per come la vedo io, il mio percorso artistico è ancora agli inizi. Sono in una completa fase

di sperimentazione. Mi distacco totalmente dall’approccio classico di fare musica, che rispetta gli schemi e le proporzioni. Il mio approccio è rivolto verso l’improvvisazione. Questo nasce dall’esigenza di lasciare un messaggio, che possa far capire alle persone che non è necessario rispettare gli schemi per trasmettere emozioni: l’arte è un veicolo di emozioni e deve essere accessibile a tutti. Ecco perché, per me, la musica è uno strumento per abbattere i muri tra le persone. Quando ti sei avvicinato all’armonica e al beatbox? Sono arrivato al beatbox per la pura necessità fisica di estrapolare il tempo che stava battendo dentro di me, articolandolo per mezzo delle labbra, indipendentemente dall’approccio tecnico dell’Hip Hop school. L’armonica è arrivata a quasi 22 anni, in un periodo in cui avevo bisogno di costruire delle melodie affiancate al beatbox. Così mi venne l’idea di provare con l’armonica di mia nonna, nonostante i suoi accordi non stessero dentro l’ordine dell’Hip Hop. Ho cercato di distaccarmi dal senso del folk o del blues, classici dell’armonica e, quindi, di suonare acquisendo sempre più feeling con lo strumento, piuttosto che prestando attenzione alla tecnica. Col tempo, ho cominciato ad accorgermi che l’accoppiata armonica e beatbox aveva un risvolto positivo, sia sulla mia vita, che sul pubblico. Ad un certo punto ho capito che era il

momento di cambiare armonica, per sperimentare nuove sonorità. Quando ho conosciuto Lee Oskar, armonicista dei War (band statunitense celebre per brani come “Why can we be friends?”) mi avvicinai molto al suo concetto di “uscire fuori dagli schemi”. Comprai un’armonica del suo brand, per poi finire a collaborare con quello che è stato uno dei miei idoli. Spesso mi fa testare nuovi prodotti da sviluppare anche assieme. Hai mosso i primi passi suonando per strada. Cosa ti ha insegnato questa esperienza? Mi ha insegnato che la strada è il mio palcoscenico. La strada mi dà la possibilità di suonare gratuitamente, l’unico compenso che ricevo è l’emozione della gente, e questo mi dona la possibilità di essere me stesso. La strada rappresenta il più bel pubblico, perché la gente si ferma di sua spontanea volontà. Si crea uno spirito di comunione tra loro e me: chi si ferma ad ascoltarmi si rispecchia nella musica che io suono. È bellissimo perché suonare è la prima cosa che mi viene da fare la mattina, appena mi sveglio. Che tipo di strumentazione usi nei tuoi spettacoli? Ci sono tantissime apparecchiature e tipologie di effetti. Per quel che mi riguarda, ho sempre preferito rimanere il più fedele possibile al suono dell’armonica, mantenendo molto bassi i supporti esterni. Nonostante


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tutto, mi piace sperimentare con questi supporti, anche se poi l’uso che ne faccio risulta minimo. Tutto ciò che uso sono una loop station con l’aggiunta di riverberi, un piccolo effetto phaser e degli overlay di armoniche per far crescere il suono e l’atmosfera. Penso che la tecnologia non sia altro che un escamotage dell’uomo. La tecnologia può contribuire molto in termini di emozioni e atmosfera, ma se abusata, può altrettanto appiattire le sensazioni. Fondamentalmente per me la musica, tramite il suono dell’armonica, è la ricerca di un sano contatto acustico col pubblico. Quanto conta la sperimentazione nel tuo processo creativo? Trovo che sia molto importante la sperimentazione di sé stessi, in un palcoscenico come la strada. La musica significa condivisione, significa libertà, è un inno alla gioia nell’accogliere le sfide della vita. Questo è il messaggio che cerco di trasmettere al pubblico, che mi ascolta per le strade. Raccontami cosa rappresenta Londra per te. Non mi riconoscevo nel posto in cui vivevo e, partendo per Londra, sono uscito dalla mia confortzone. Così, ho avuto la possibilità di trasformare la mia sofferenza in voglia di spezzare quella profonda malinconia che provavo nell’essere un immigrato. Ho capito che dovevo vedere altro, prima di poter apprezzare ciò che avevo a casa. Londra mi ha dato la possibilità di non avere scelta. Sono, quindi, riuscito a spostare questa energia positiva, verso la mia musica. Vivere in una città dove convivono così tante etnie e culture, mi ha anche dato la possibilità di aprire la mia mente: mi sono reso conto che al mondo ci sono tante diversità, e che esistono tante cose giuste che prima ritenevo sbagliate e viceversa. Cosa ti ha dato la vittoria ad Italia’s Got Talent?

È stata una cosa forte dal punto di vista mediatico. Una bellissima parentesi tra tante altre bellissime parentesi: come la soddisfazione ed il rispetto dei miei genitori, dopo una prima titubanza sul fatto che il figlio volesse mollare gli studi di fisica, per andare a suonare per la strada. Questa esperienza mi ha dato sicuramente l’opportunità di mettermi alla prova su tantissimi palchi, sparsi in giro per il mondo, e di confrontarmi con tante tipologie di pubblico: da festival jazz, a serate reggae passando per serate di super lusso. Tutto questo mi ha messo alla prova e mi aiuta a crescere. Che progetti hai per il futuro? Questa domanda mi piace sempre (sorride). Sicuramente, dal punto di vista personale mi piacerebbe creare una famiglia con mia moglie Silvia. Dal punto di vista artistico, invece, il mio obiettivo è quello di continuare lo studio dell’armonica e del beatbox. Vorrei girare il mondo con le mie performance in cerca di nuove ispirazioni e contaminazioni, che mi portino a vincere le mie paure e ad acquisire sicurezza ed umiltà. A novembre farò un piccolo tour a Hong Kong, patrocinato anche dalla Camera di Commercio Italiana, e spero di riuscire a pubblicare per Natale il mio nuovo album Human Revolution. Sto anche per concludere uno spettacolo, che si può definire contemporary art, su cui sto lavorando ormai da qualche anno. Questo show prevede delle parti soliste con armonica e beatbox, loop machine, una parte elettronica e una parte acustica composta da voce, tromba, flauto traverso e chitarra. Ringraziamo Moses per la simpatia e per la disponibilità, e vi ricordiamo che potete seguire i suoi aggiornamenti sul suo sito web mosesconcas.com, sulla pagina Facebook, sul canale YouTube e sul profilo Instagram.


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NE DONNE+DONrina scita Il dolore, la sofferenza e la voglia di nelle foto di Daniela Cermelli

di FRANCA FALCHI

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uardarsi allo specchio e non riconoscersi, vedere la propria fisionomia modificata sino al punto di avere incertezze sulla propria identità, vedersi private totalmente o parzialmente di una parte, simbolo di femminilità, fa spavento. Ancora di più se a tutto questo si unisce la parola Tumore. Il Carcinoma Mammario colpisce sempre più donne, in età sempre più giovane, senza guardare in faccia nessuna, sconvolgendo la loro esistenza e quella di chi gli sta accanto. Con la diagnosi, l’intervento chirurgico, la cura e la riabilitazione si intraprende un percorso di dolore e sofferenza sia fisica che psicologica, e ci si sente sole. La paura cede spesso il passo alla

sensazione di inadeguatezza. Condividere e parlare è un primo passo verso la guarigione, perché inguaribili sono solo il pregiudizio e l’ignoranza che portano alla chiusura ed alla vergogna. E proprio con lo scopo di vincere i tabù, trasmettere speranza e forza, è nato il progetto fotografico Donne+Donne, storie di rinascita, da un’idea della fotografa Daniela Cermelli, nel quale 18 donne, tra i 30 e i 60 anni, colpite da tumore al seno raccontano la loro storia nella malattia. Due immagini per ogni donna, in un percorso di speranza. La prima, in bianco e nero, con le ciminiere di una zona industriale come sfondo, mostra il dolore e la sofferenza; la seconda, con un tiepido colore, davanti ad un’area naturalistica protetta, mostra la voglia di rina-

scita nella via della guarigione. Sono 36 busti nudi dove i crani calvi, i capelli modificati dalla terapia e le cicatrici vengono mostrati con coraggio e senza vergogna. Le devastazioni chirurgiche, le mancanze, gli scavi profondi diventano simbolo della lotta e vengono esibiti con la stessa fierezza di una medaglia conquistata. Immagini forti, senza filtri né veli, che sono un colpo allo stomaco nella loro crudezza ma che, senza scioccare, trasmettono la forza delle donne impegnate nella battaglia che vogliono e possono vincere. Il desiderio di comunicare un messaggio positivo è palese nei loro sorrisi, nei salti e negli sberleffi che rendono quelle menomazioni quasi invisibili. E diventano donne bellissime. In un mondo che esalta la perfezione del corpo, offrendo modelli

ideali sempre più perfetti secondo rigidi canoni estetici, questo progetto vuole scuotere alla riflessione, al confronto ed al dialogo dimostrando che la femminilità e la sensualità di una donna è data soprattutto dal credere in se stessa, dal coraggio di andare contro gli stereotipi e dal sentirsi non perfette ma uniche. Il messaggio del progetto diventa dunque che, con la condivisione, il tumore non fa più paura, si scoprono forze interiori e si vive intensamente amandosi così come si è. La mostra è servita anche da cassa di risonanza nella denuncia a sostegno della Breast Unit a Sassari, per un percorso dedicato alle pazienti oncologiche al seno, dalla diagnosi alle cure, alla riabilitazione, in un sistema sanitario fatto sia di medici specializzati che di umanità. Denuncia anche per i tempi di prevenzione, grande arma per la lotta contro il tumore, fatta con esami costanti sin dall’età dello sviluppo, auspicando un abbassamento di età nello screening per una diagnosi ancora più precoce. In Italia, il Carcinoma Mammario, colpisce una donna su otto, ed ogni anno vengono diagnosticati 46mila nuovi casi. La prevenzione diventa quindi fondamentale per aumentare le possibilità di guarigione. Dal progetto fotografico, nel 2017, è nata l’associazione Donne+Donne (i cui eventi sono costantemente aggiornati sulla pagina Facebook) con lo scopo di dare sostegno e forza alla divulgazione della mostra stessa, con già circa 150 iscritti. Donne+Donne è stato portato in mostra per la prima volta a Sassari nell’Ottobre 2016, proprio nel mese della prevenzione del tumore al seno, diventando in breve tempo itinerante nelle tappe di Olmedo, Ozieri, Alghero, Cagliari e recentemente nel Castello dei Doria di Castelsardo, suscitando ovunque un grande interesse sia da parte delle istituzioni che da residenti, turisti e numerose scolaresche. La mostra sarà ad ottobre a Nuoro nel Teatro Eliseo.



#cinguettii tecnologici a cura di Nikolas Pitzolu

Sony PlayStation Classic MusicLens Apparentemente sembrano dei semplici occhiali da sole ma in realtà vi permettono di ascoltare anche la vostra musica preferita. Sulle stanghette sono presenti degli auricolari fissi all’altezza delle orecchie che, connessi tramite bluetooth, fanno suonare i brani musicali dal vostro smartphone. Sono disponibili in diversi modelli e in tantissimi colori.

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Sony gioca sull’effetto nostalgia e da dicembre venderà la versione miniaturizzata della prima PlayStation di metà anni 90. I CD sono stati mandati in pensione, è compatibile con le oramai diffuse TV piatte e i giochi saranno archiviati nella memoria interna: 20 i giochi preinstallati che spazieranno tra gli storici Final Fantasy VII, Resident Evil 2 e Tekken 3.

Il nuovo smartwatch della Mela mantiene le stesse dimensioni del Watch Series 3 ma ne aumenta la grandezza del display e l’autonomia della batteria. Dispone di una cassa in acciaio e alluminio e di funzioni utili come l’elettrocardiogramma (per ora solo negli USA) e un sensore di cadute che chiama i soccorsi in caso di necessità. Impermeabilità IP68 garantita.

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Samsung QLED TV 8K

Sony Aibo ERS-1000

Samsung non è solo smartphone. Le nuove TV 8K pensano già al futuro e con il loro design si integrano all’interno dell’arredamento domestico o attaccate alla parete come un quadro. Pannelli dalla risoluzione incredibile, luminosità elevatissima e un vero e proprio processore quad core per l’immagine capace di rendere i programmi e video ancora più nitidi.

Il nome è un po’ ambiguo ma è così che si chiama il cagnolino robot dotato di intelligenza artificiale che si appresta ad arrivare sul mercato. È capace di muoversi in autonomia, riconoscere la voce del padrone e interagire “emozionalmente” con esso. I preordini negli USA sono aperti e le consegne sono previste poco prima di Natale.

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Foto Claudio Saba

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Ossidiana maculata. Museo dei minerali, Masullas

LA VIA DELL’OSSIDIANA L’oro nero di Sardegna di ALBA MARINI

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’ossidiana è l’oro nero della Sardegna. Si tratta di una pietra rara, nera ma cangiante e utilizzata dagli antichi nuragici per la fabbricazione degli utensili. Seguendo la sua storia lunghissima, da quando si formò dalle colate laviche fino ai giorni nostri, in cui adorna i gioielli moderni ma anche quelli della tradizione, è possibile ripercorrere la storia delle genti di Sardegna e, specialmente, dei popoli nuragici che abitarono nei pressi del Monte Arci. Il viaggio nella vita dell’ossidiana inizia con la sua nascita. L’oro nero di Sardegna è un vetro vulcanico. La sua formazione è dovuta al raffreddamento rapido della lava a seguito di un’eruzione vulcanica. L’ossidiana si presenta di colore nero, ma non si tratta di un nero uniforme: osservata alla luce la pietra brilla di diversi colori, dal nero al grigio fino al marrone bianco. Ad accorgersi delle potenzialità di questa pietra, particolarmente tagliente, furono i nuragici. Se siti di estrazione di ossidiana si trovano anche a Lipari e a Pantelleria, è fuor di dubbio che i più ricchi giacimenti si trovino nell’area del sardo Monte Arci, nell’entroterra del Golfo di Oristano, nella parte centro-occidentale dell’isola. I nuragici furono i primi a scoprire la via dell’oro nero nel Neolitico, utilizzando questo vetro naturale per la fabbricazione di

armi e strumenti da taglio e preferendolo alla selce. L’ossidiana in questo periodo divenne perfino perno dei commerci con gli altri popoli del Mediterraneo. Il Monte Arci si erge fiero accanto al piccolo paese di Pau, abitato da appena 300 abitanti. Oggi è un pacifico “treppiedi” costituito da tre torrioni basaltici di origine vulcanica, ma in un tempo lontano era un vulcano attivo e quel territorio era l’inferno di fiamme e lava dove l’ossidiana ebbe origine. Nel susseguirsi dei secoli, la via dell’ossidiana è passata dal fuoco alla pace, dalle frecce per colpire gli animali ai gioielli che nella tradizione ornavano i copricapi e i vestiti delle donne sarde. La pietra di fuoco ha assunto presto la forma di gioielli che scacciano il malocchio. Tra gli amuleti il più famoso è Su Coccu. Secondo una tradizione dell’antica Sardegna, ma viva ancora oggi, la pietra nera era sacra ed era per questo incastonata in una base di lamina o filigrana d’argento per dar vita a un portafortuna. Su Coccu è ancora un fiore all’occhiello dell’oreficeria sarda: tramandato generalmente di madre in figlia, rappresenta il dono della protezione materna. Spesso viene appuntato nelle culle dei neonati per scacciare il malocchio e per vegliare su di loro. Come un attento cacciatore, Su Coccu avrebbe il potere di catturare gli occhi invidiosi posatisi sul bambino. Una sola la condizione affinché Su Coccu sia efficace e non si

Ossidiana fiorita. Museo dei minerali, Masullas

rivolti a danno di chi lo possiede: che venga ricevuto in dono. L’ossidiana può essere incastonata in una spilla, in una collana o in un bracciale. Il modo più antico di portare l’amuleto è la spilla, generalmente apposta sul corpetto o sul velo indossato dalle donne, nel rispetto del vestito tradizionale sardo. Su Coccu - che assume nomi diversi a seconda della zona della Sardegna, come Sebegia o Pinnadellu è l’arma perfetta per scacciare animali velenosi e persone negative. Se il problema però non fosse il malocchio ma la solitudine amorosa, la tradizione sarda avrebbe comunque una soluzione. Per richiamare l’amore è appunto possibile optare per Su Coccu, ma in corallo, ma questa, d’altronde, è la storia di un’altra pietra. L’ossidiana ci conduce come in una via della seta nel sentiero che porta dall’antichità all’attualità. Se il Monte Arci con i suoi giacimenti di oro nero di Sardegna ha dato vita a un parco protetto per preservare una delle poche zone italiane in cui l’ossidiana è presente, gli artigiani moderni sono stati capaci di prendere questa pietra lontana del tempo e reinventarla utilizzandola per i gioielli più svariati. Se la spilla di Su Coccu rappresenta la tradizione, i monili dei nuovi orafi che creano orecchini, bracciali, ciondoli e decorazioni rappresentano la capacità della tradizione di reinventarsi utilizzando una pietra nostrana come l’ossidiana.


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La Fontana Maggiore di Perugia e a destra la Basilica di San Francesco ad Assisi

di DANIELE DETTORI

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i addentriamo, questo mese, nel cuore della nostra penisola. L’entroterra italiano sa offrire mete turistiche capaci di grandi attrattive, seppure considerate di nicchia rispetto alle città più famose o alle Regioni più estese. Vedremo, invece, come anche l’Umbria regali spaccati di bellezza e cultura tutti da scoprire. La città del cioccolato. Iniziamo da Perugia, il cui centro storico promette una salutare passeggiata tra i luoghi di maggior interesse come la piazza IV Novembre, con la sua monumentale Fontana Maggiore e il duecentesco (ma finito nel ‘400) Palazzo dei Priori, dal caratteristico stile gotico che conferisce alla piazza un fascino arcano. Anche la cattedrale di San Lorenzo si inserisce perfettamente in questa cornice, dalla quale è suggestivo imboccare il corso Vannucci per dedicarsi allo shopping nella via più centrale della città. Impossibile da perdere (ma necessario prenotare), poi, una visita alla Casa del Cioccolato e alla Scuola

del Cioccolato by Perugina. Il noto marchio, infatti, offre la possibilità di un tour presso le sue strutture accompagnato, su richiesta, dall’allestimento di veri e propri corsi per imparare tutti i segreti dell’arte cioccolatiera. Una cura per l’anima. In Umbria sono diversi anche i centri che offrono l’occasione per raccogliersi in preghiera e immergersi in un viaggio alla ricerca della propria essenza spirituale. Intanto Assisi, la città di San Francesco, con la sua basilica duecentesca dove sono custodite le spoglie del santo. Il santuario consta di una struttura realizzata su due livelli che comprendono la chiesa inferiore e quella superiore: quest’ultima, interessata dal tragico crollo in seguito al terremoto del 1997, è stata oggetto di un’opera di restauro di grandissime proporzioni che ha permesso, in parte e tra le altre cose, il recupero di un affresco di Cimabue. Sempre ad Assisi troviamo la Basilica di Santa Chiara che, oltre a raccogliere le reliquie della santa, conserva anche una scarpa appartenuta proprio a San Francesco. Spostandosi più a sud è possibile visitare i centri di Norcia e Cascia,

VIAGGIO IN ITALIA

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Quel viaggio attraverso l’Europa che, nel corso dell’Ottocento, i giovani intraprendevano per conoscere il mondo, lo proponiamo qui lungo il Bel Paese, alla scoperta delle nostre Regioni d’Italia.

UMBRIA il primo noto per il culto di San Benedetto e il secondo per la devozione verso Santa Rita. Entrambi ospitano le rispettive basiliche. Ancora, Orvieto è la città dove viene custodito il corporale del Miracolo di Bolsena. Nel 1263 un sacerdote boemo che officiava messa in quella città fu testimone del sanguinamento di un’ostia consacrata. L’evento condusse, l’anno successivo, all’istituzione della solennità del Corpus Domini da parte del Papa Urbano IV. Ebbene, nel duomo di Orvieto è conservato il telo di lino che avvolse l’ostia del miracolo. Le numerose reliquie custodite nelle varie città e i capolavori dell’arte gotica presenti su tutto il territorio umbro rappresentano tante tappe di un viaggio che, a chi volesse intraprendere una ricerca dai risvolti interiori, consigliamo vivamente di fare. Storia e natura. Colfiorito e San Venanzo sono due territori ricchi di testimonianze archeologiche che provano come questa Regione sia stata oggetto, fin dalla preistoria, di stanziamenti umani. Gubbio, invece, ha ridato alla luce le Tavole eugubine, una

serie di sette scritti su bronzo in caratteri umbri, latini ed etruschi molto importanti, oltre che per il loro contenuto (cerimoniale e rituale) anche per la testimonianza che offrono sull’antica lingua umbra oggi estinta. Tra i Parchi naturali vogliamo invece segnalare quello del Lago Trasimeno, quelli fluviali del Tevere e del Nera e infine il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, quest’ultimo esteso anche nelle Marche. Piatti tipici. Principalmente di origine popolare, la cucina umbra è in grado di soddisfare letteralmente tutti i gusti. Agnolotti, pappardelle e gnocchi sono alcune tipologie di pasta tra le più appetitose seguite, magari nel corso di un pranzo in un agriturismo tipico, da carne di agnello, fagiano o porchetta. Ricchissimo il parterre di formaggi: da quello di fossa (le fosse sono i contenitori di pietra per la stagionatura) a quello alle erbe, e in particolare quello al tartufo, passando per il pecorino e la ricotta di Norcia. Tantissimi anche dolci e vini ma pochissimo lo spazio: non rimane che scoprirli di persona!


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ALLA SCOPERTA DEL

bat-nuraghe majori di ALESSANDRO LIGAS

N

ella letteratura archeologica è sempre stato definito “Majori” per via dei blocchi di pietra di notevoli dimensioni nei primi filari. Già il nome evoca la grandiosità della costruzione e gli enormi massi, appena sbozzati, abilmente e sapientemente messi in posizione circa 3500 anni fa fanno il resto. Stiamo parlando del Nuraghe Majori la costruzione del periodo risalente al bronzo medio (1600 a.C.) più importante e conosciuta in Gallura. È situato a circa due chilometri da Tempio Pausania, in località Conca Marina, nella strada per Palau, in prossimità di una collinetta granitica che si trova a 498 metri di altezza sul livello del mare, ricoperta di un fitto bosco misto di sughera, leccio, roverella, frassino ed ontano e da un sottobosco formato da fillirea, corbezzolo, erica e pungitopo. I primi scavi risalgono al 1986 e sono stati eseguiti dalla dottoressa Angela Antona, della Soprintendenza archeologica Sassari e Nuoro, e poi in un secondo momento nel 1997 e

1998. “Il Nuraghe Majori è di pianta sub-circolare ed è realizzato con blocchi granitici di grandi e medie dimensioni appena delineati e meglio lavorati presso l’ingresso – racconta Miriam Spano archeologa e legale rappresentante della società di servizi turistici “Balares” nata nel 2003 che da allora gestisce il sito –. Il monumento viene definito di tipo misto, poiché presenta sia le caratteristiche del nuraghe a corridoio che quelle del tipo a tholos. Dall’ingresso architravato e sormontato da un finestrello di scarico si accede ad un corridoio, che taglia longitudinalmente la massa muraria, coperto a gradoni tabulari nel tratto retrostante l’ingresso e a sezione a sesto acuto nella restante parte. A destra e sinistra si aprono gli ingressi architravati che immettono rispettivamente in vani di forma ovale con copertura a falsa cupola. In quello di sinistra si apre una cella di pianta ovoidale ugualmente coperta a falsa cupola”. La caratteristica principale del nuraghe di Tempio Pausania, che lo rende un unicum in tutta l’isola, non solo per la sua maestosa struttura, è il fatto che è abitato. In una delle sue stanze,

da metà aprile fino a ottobre, risiede una colonia di pipistrelli: il Rhinolophus hipposideros dal nome italiano curioso, “ferro di cavallo minore”. Sono dei piccoli pipistrelli, tra i più piccoli al mondo, la cui lunghezza arriva a 6 cm, e l’apertura delle ali è di 22 cm, pesa tra i 5 e i 9 grammi, il pelo è chiaro, bianco grigiastro, più scuro nella parte superiore del corpo, che non in quella inferiore. Sono caratterizzati dalla presenza di un’escrescenza nasale appunto a forma di ferro di cavallo. “La vita dei chirotteri è regolata da un ciclo annuale – sottolinea Miriam Spano – durante il quale rimangono attivi per 8-9 mesi dalla primavera all’autunno e in letargo per i restanti 3-4 mesi invernali. Questo ciclo annuale comporta dei movimenti migratori dalle località del letargo a quelle di riproduzione ed è per questo motivo che durante l’inverno non vi sono pipistrelli al Nuraghe Majori, mentre invece partire dal mese di maggio i pipistrelli partoriscono all’interno del sito dando in genere alla luce solo uno o due cuccioli. All’inizio dell’inverno si ritirano in rifugi particolari dove trascorrono un lungo periodo di letargo durante il quale sono inattivi”. La colonia è costantemente monitorata dall’esperto Mauro Mucedda e necessita di particolari accorgimenti tutti volti a tutelare la colonia. “È importante sottolineare questo aspetto - prosegue l’archeologa - tanto che la camera dei pipistrelli è stata chiusa al pubblico e i pipistrelli si possono vedere solo da fuori senza potervi sostare per evitare di disturbare i piccoli abitanti”. I pipistrelli sono stati una vera attrazione quest’estate tanto che sono stati tantissimi i visitatori che si sono messi in fila per poterli vedere, esperti e professionisti ma soprattutto bambini, affascinati dalla novità. Un unicum che richiama e che viene supportato anche da gadget sui pipistrelli grazie al marchio “I love bats” registrato, da poco, alla Camera di Commercio di Sassari.


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Il dentista risponde

Il Dott. Giuseppe Massaiu è un professionista di riferimento e opinion leader in tema di Odontoiatria Naturale e Biologica, insegna in corsi frontali e on-line argomenti clinici ed extra-clinici legati al mondo della Odontoiatria e della Medicina Naturale, Posturale e Olistica oltre che del Management e del Marketing Odontoiatrico.

Curiosità sul mondo odontoiatrico

LA DIGA DI GOMMA: LO STRUMENTO PRINCIPE PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE

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a diga di gomma è uno strumento “storico” dell’odontoiatria, in quanto fu realizzato per la prima volta nel 1864 negli Stati Uniti d’America, eppure anche ora, perlomeno qui in Italia, non sono molti i dentisti a sfruttarla appieno. Ma che cos’è la diga di gomma? Nella pratica è uno strumento di isolamento e protezione. Un sottile foglio di lattice – ma ne esistono ormai di altri materiali per renderla utilizzabile anche ai pazienti poliallergici – che si applica in breve tempo sulle zone della bocca dove si devono effettuare cure endodontiche o di Conservativa, ovvero otturazioni, devitalizzazioni e ricostruzioni. Fu ideata dal dott. Sanford Christie Barnum di New York per ovviare al continuo problema della salivazione dei pazienti durante i suoi interventi. Fu lui a pensare per primo

che, se fosse riuscito ad isolare la zona di operazione, avrebbe ottenuto il duplice risultato di velocizzare e rendere più semplice il proprio lavoro mentre al contempo teneva al sicuro il paziente. La diga di gomma, infatti, evita ingestioni o aspirazioni accidentali di strumenti o liquidi, isola i tessuti molli della bocca, protegge lingua e guance e garantisce comfort sia al paziente che al dentista, che trova un accesso facilitato alla specifica area da trattare. Permette quindi di lavorare in un ambiente isolato e asettico, con il dente che rimane asciutto e non contaminato dai batteri della saliva, riducendo in modo sostanziale il rischio di infezioni e carie secondarie. L’isolamento mediante diga di gomma può riguardare un singolo elemento oppure più denti vicini tra loro, fino a riguardare perfino

un’intera arcata a seconda della complessità dell’intervento che si sta ponendo in essere. In Endodonzia e Conservativa, come in altre branche dell’Odontoiatria Clinica, lavorare in campo asciutto e isolato rappresenta non solo una facilitazione, ma anche una garanzia di successo a lungo termine. Per questo l’utilizzo, da parte di uno studio dentistico, della diga di gomma, testimonia l’alto livello di professionalità e di cure di qualità che quest’ultimo è capace di offrire. Allora perché sono in pochi ad utilizzarla? Da recenti statistiche relative ai questionari sottoposti all’interno della nostra categoria professionale su scala nazionale sono solo tra il 15 e il 20% dei dentisti ad utilizzarla di routine. La risposta è molto semplice, e non riguarda i costi. Principalmente è la pigrizia mentale. Montare la diga, operazione che il 90% delle volte richiede solo pochi minuti, spesso è giudicata una perdita di tempo per gli interventi, oltre che uno strumento in più da “spiegare” al paziente, operazione che richiede appena più tempo. Questo semplice fatto comporta che spesso in uno studio venga acquistato il kit della diga ma poi venga utilizzato raramente, solo per i casi più complessi. Invece la bellezza e la comodità dello strumento è un vantaggio sempre, proprio per gli elementi che ho indicato in precedenza. Sicurezza, nessun dolore e zero rischi per il paziente, tranquillità, maggior visibilità e serenità per il dentista, al costo di una semplice operazione iniziale che, con la pratica, diventa alla fine un semplice automatismo. Testimonianza di ciò è che nelle migliori università al mondo il suo corretto utilizzo e le nuove tecniche e aggiornamenti tecnologici, operativi e dei materiali sulla diga di gomma fanno sempre parte integrante dei corsi di aggiornamento in campo Endodontico e di Conservativa. Ogni mese il Dott. Massaiu risponderà ad uno di voi. Inviate le vostre curiosità all’email dott.massaiu@shmag.it.

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shmag.it 23

ALESSANDRO MELONI

L’ARTE DEL MOVIMENTO di DANIELE DETTORI

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ualche tempo fa lo abbiamo già incontrato su queste pagine, Alessandro Meloni. In quell’occasione ci parlò di una disciplina tecnica nella quale è specializzato e che, allora, era quasi al suo debutto nella nostra città: il pilates. Questa volta siamo in sua compagnia per conoscere più da vicino un’altra disciplina che, del pilates, costituisce un’evoluzione. Si tratta di quello che lui ha ribattezzato Flow-Ting giocando sulla parola flow (fluido) e la desinenza -ting (da floating, galleggiare). Tale disciplina prende avvio dagli studi e dall’esperienza dell’israeliano Ido Portal, oggi tra i più grandi coach a livello mondiale in quella che lui stesso definisce Movement Culture, la cultura del movimento.

«Da giovanissimo ho seguito diverse discipline», ci racconta Alessandro, «senza però specializzarmi in nessuna. Ho intrapreso il basket, l’hip-hop e altre attività nelle quali non avevo costanza. Poi ho conosciuto il mondo del fitness e, studiando Scienze Motorie a Urbino, ho capito che quella di non essere uno specialista era in realtà la mia fortuna. Avevo sviluppato, infatti, una fantasia motoria e un’esperienza che mi permettevano di conoscere meglio diversi aspetti tralasciati da chi fa uno sport troppo specifico. In questo senso, il pilates mi ha aiutato a superare alcuni limiti tutti interiori che derivavano non dalla mia natura ma dall’essermi posto, da solo, in una determinata condizione.» Così Alessandro, nel suo lavorare “ai e sui limiti” delle diverse discipline, intraprende lo studio della fascia e dei meridiani

miofasciali: in sostanza, un tessuto connettivo fino a poco tempo fa non adeguatamente considerato ma molto importante per quanto riguarda plasticità e fluidità dei movimenti. «È così che sono arrivato a Ido Portal e alla sua metodologia. Ho cominciato seguendo i suoi video online e un prossimo passo consisterà nel ricevere, a cadenza periodica, il protocollo di lavoro da fare, cioè degli esercizi, rispetto al mio obiettivo, sui quali si lavora anche per mesi, perfezionandoli man mano. Dopodiché si spedisce il video di come si esegue l’esercizio e si viene corretti sulla tecnica. Negli anni ho anche seguito quattro dei suoi workshop, lezioni dal vivo che servono soprattutto per capire come insegnare agli altri tali tecniche. Nel corso di un workshop si eseguono anche dodici ore di lavoro pratico. Ido insiste molto sull’importanza di utilizzare attrezzi di fortuna, che quindi abbiano un basso costo e possano essere alla portata di tutti: per esempio una pallina da tennis o un semplice manico di scopa; però quando si vede cosa lui e il suo staff riescono a fare con quegli strumenti si rimane ammirati. Sembra di vedere supereroi in azione.» Allo stato attuale, ci precisa Alessandro, queste tecniche hanno molto successo soprattutto nel nord Europa. Non è un caso, infatti, che si tengano

lì molti degli incontri dal vivo con lo stesso Ido. «Qui da noi c’è un modello più americano, che si basa sull’eseguire esercizi con una macchina, con una meccanica; nel nord Europa si preferisce un approccio più naturalistico. L’unica macchina importante da sapere usare, secondo la loro cultura, è il proprio corpo.» E in effetti, poi, l’importanza e l’utilità di queste tecniche di movimento si misura dai benefici che portano. «Il mio corso si tiene due volte a settimana, in più consiglio di eseguire quotidianamente, a casa, dieci minuti di esercizi al massimo. In due settimane si notano già i primi benefici sulle zone interessate. Si tratta di esercizi adatti a ogni età, dal teenager all’ultrasessantenne, e hanno una grossa utilità anche a livello articolare. Oggi che, per esempio, molte attività si svolgono da seduti, quelle articolazioni e quei muscoli che risultano “viziati” dalla nostra postura ottengono subito sollievo. Ma, più in generale, vale anche per il collo, per la schiena, per le braccia e così via.» Potete incontrare Alessandro Meloni sulle sue pagine Facebook “Alessandro Meloni Sassari Trainer”; Instagram @supermelxx oppure al Garage Sette Movement Box di Sassari.


24 S&H MAGAZINE

Terran Petteway, Jaime Smith e Rashawn Thomas

ARCHIVIATO IL PRECAMPIONATO, LA DINAMO SASSARI “SI BUTTA” SUGLI IMPEGNI UFFICIALI: Buone indicazioni per coach Esposito, ma ora si inizia a fare sul serio!

di ERIKA GALLIZZI. Foto LUIGI CANU

S

i avvicinano, per la Dinamo Banco di Sardegna Sassari, gli impegni ufficiali della nuova stagione, 2018/19. La squadra di coach Vincenzo Esposito si appresta ad iniziare il campionato di Serie A e le gare di qualificazione alla Fiba Europe Cup. Dopo un’ultima parte di estate fatta di duri allenamenti e partite, in preparazione alla nuova stagione agonistica, ormai è ora di allacciare le cinture di sicurezza e partire, verso nuove emozioni colorate di biancoblù e intrise di sudore, gioie e arrabbiature. Si è trattato di un precampionato tutto sommato positivo, nonostante qualche imprevisto e la non possibilità di schierare il roster al completo per tutte le partite né di poterci contare su per l’intera preparazione. Il riferimento è a Dyshawn Pierre, che si è unito alla squadra di recente, dopo gli impegni con la propria Nazionale, a Scott Bamforth, che ha dovuto lasciare il ritiro a metà preparazione anche lui per gli impegni in Nazionale (ma è già rientrato e ha ripreso regolarmente a giocare i tornei) e, soprattutto a Jaime Smith. Per lui la situazione è diversa e, oggettivamente, il playmaker statunitense preoccupa

un pochino. Di fatto, ha giocato una partita e mezza, mentre ha saltato il resto delle amichevoli precampionato, a causa di un infortunio di natura muscolare, del quale la società sassarese non ha fornito particolari dettagli o informazioni. Vista la sua perdurante indisponibilità, il Banco ha messo sotto contratto il play-guardia italo-uruguaiano Luciano Parodi. L’atleta ha giocato, lo scorso anno, nella Serie A argentina con la maglia del Bahia Blanca. Per quanto riguarda le partite, ci sono state belle vittorie (ad esempio con Milano ed il Fenerbahce del mito Zeljko Obradovic) e qualche sconfitta, ma le indicazioni sono state comunque buone. Certo, gli equilibri veri e propri si dovranno ancora trovare, ma si parte da una base interessante. Coach Esposito (che pare abbia avuto uno scontro con il presidente Sardara per via dei numerosi spostamenti della squadra dovuti agli “obblighi” della società nei confronti degli sponsor), viste le assenze, ha dovuto “allungare” un po’ i minutaggi dei presenti e dovrà ricalibrarli, ma si è dichiarato soddisfatto soprattutto del carattere mostrato dalla squadra. Per ciò che concerne i singoli e le new entries, hanno fornito positive prestazioni Terran Petteway e Rashawn Thomas in particolare, e Jack Cooley, dopo una primissima

partita un po’ “contraddittoria” ha poi offerto prove in crescendo. Anche quest’anno la favorita numero uno alla vittoria dello scudetto è l’Olimpia Milano, immediatamente seguita dalla Reyer Venezia, ovvero le due vincitrici degli ultimi due anni. Altre tre squadre che parrebbero avere qualcosina più delle altre sono Brescia, nonostante abbia cambiato molto e che quest’anno avrà anche l’Eurocup, Avellino e la Virtus Bologna. La Dinamo, insieme a Torino e Reggio Emilia viene considerata tra le possibili outsiders, mentre Pistoia, Pesaro, Cantù e Brinidisi sembrano quelle a rischio, avendo, tra le altre cose, rivoluzionato le proprie squadre e dovendo, dunque, “correre” per trovare gli equilibri. Lo start del campionato è fissato per domenica 7 ottobre. Dunque, ormai ci siamo e si inizia a fare sul serio. La Dinamo farà il proprio esordio in trasferta, su un campo, quello di Reggio Emilia, che l’ha vista provare la gioia più grande (e probabilmente irripetibile) della sua storia: la vittoria dello scudetto. Per il secondo turno, invece, i biancoblù scenderanno sul parquet del PalaSerradimigni, per il “lunch match” contro la Openjobmetis Varese. On the road la terza giornata, a Brindisi, mentre il primo mese di


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fatiche terminerà in Piazzale Segni, con la Fiat Torino. In sostanza un avvio non troppo morbido, ma nemmeno così tanto temibile, con due squadre ritenute più o meno dello stesso livello e due di livello inferiore. Sulla carta, poi sarà il campo a dire la propria, anche perché non è poi così strano che le squadre più a rischio siano quelle che partono più forte, proprio per il fatto di dover cercare di fare più punti possibile, sorprendendo quelle più attrezzate soprattutto in periodi non “caldi” della stagione. Anche quest’anno le gare saranno visibili in diretta TV su Eurosport (due partite alla settimana) ed in live-streaming (tutte le gare, di tutti i turni) su Eurosport Player. La novità di quest’anno è Eurosport.com (e l’app blu di Eurosport), dove saranno accessibili tutte le partite in streaming, usando le stesse credenziali di Eurosport Player. Non solo campionato, ma anche Supercoppa e Coppa Italia, Euroleague, Eurocup e Fiba Champions League. Anche RaiSport seguirà il campionato, come di consueto. Ma a proposito di coppa europea, ottobre sarà anche il mese in cui la Dinamo inizierà il suo cammino nella Fiba Europe Cup, o meglio, giocherà il secondo qualification round per cercare di accedere al tabellone della regular season della competizione. Mercoledì 3 ottobre i sassaresi ospiteranno il Benfica, mentre la settimana successiva andranno in Portogallo per il match di ritorno. Infine, sono da segnalare due nuovi sponsor per la squadra biancoblù: Iveco Acentro, che ha firmato un accordo biennale, e OMP Racing con un impegno pluriennale. La prima azienda

e la sua attività sono ben note in tutta la Sardegna, mentre la OMP Racing, che è stata fondata a Genova nel 1973 ed ha ora sede a Ronco Scrivia, è leader mondiale nella progettazione e realizzazione di componenti di sicurezza per competizioni automobilistiche, da tute e abbigliamento ignifugo a sedili, cinture di sicurezza, caschi. Le panchine del PalaSerradimigni, e le “poltroncine” della press room così come della Club House in sede di conferenze stampa, diventeranno caratteristiche sedute degli sport automobilistici. Insomma, quest’anno bisogna tenersi forte, perché l’intenzione parrebbe quella di correre.

I PROSSIMI INCONTRI DI CAMPIONATO 1 Giornata - 7 ottobre ore 17:00 Grissin Bon RE - Banco di Sardegna SS a

2a Giornata - 14 ottobre ore 12:00 Banco di Sardegna SS - Openjobmetis VA 3a Giornata - 21 ottobre ore 18:15 Happy Casa BR - Banco di Sardegna SS 4a Giornata - 28 ottobre ore 18:15 Banco di Sardegna SS - Fiat Torino I PROSSIMI INCONTRI DI FIBA EUROPE CUP

QR2 - Andata - 3 ottobre ore 20:30 Banco di Sardegna SS - SL Benfica QR2 - Ritorno - 10 ottobre ore 20:30 SL Benfica - Banco di Sardegna SS


26 S&H MAGAZINE

inSardegna... I migliori eventi del mese

1, 2 e 4 OTTOBRE. Ivana Spagna in concerto

Fino al 7 OTTOBRE: Cagliari al Teatro Lirico. Stagione lirica e di balletto 2018: “Il Barbiere di Siviglia”, melodramma buffo in due atti, regia, scene, costumi e luci Denis Krief. 1° OTTOBRE: Serrenti in Piazza, ore 22:00. Concerto di Ivana Spagna. Masainas in Piazza, ore 22:00. “Ajò Tour”, concerto di Maria Luisa Congiu. 2 OTTOBRE: Masainas in Piazza, ore 21:45. Concerto di Ivana Spagna. 3 OTTOBRE: Sassari al Teatro Verdi, ore 21:00. XIV edizione rassegna “Voci di Donna”: “Làntias”, Elena Ledda. 4 OTTOBRE: Aglientu in Piazza, ore 21:00. Concerto di Ivana Spagna. Cagliari al Bflat, ore 21:30. IV Festival Internazionale Arpe del Mondo. Dal 4 al 6 OTTOBRE: Cagliari all’ex Manifattura Tabacchi. XII edizione festival delle culture resistenti “Karel Music Expo - In nome del figlio". Dal 4 al 7 OTTOBRE: Neoneli. IX edizione del festival letterario “Licanìas” e della rassegna enogastronomica “Sa Fregulada”. Dal 4 al 12 OTTOBRE: Cagliari. 13ª edizione "Tuttestorie" Festival di Letteratura per Ragazzi. 5 OTTOBRE: Florinas all'Anfiteatro Comunale, ore 21:00. Concerto di Dodi Battaglia. Macomer al Centro Servizi Culturali, ore 21:00. IV Festival Internazionale Arpe del Mondo. 6 OTTOBRE: Sassari a Il Vecchio Mulino, ore 20:30. IV Festival Internazionale Arpe del Mondo. Donigala Fenughedu (OR) in Piazza Chiesa, ore 21:30. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. Domus De Maria in Piazza, ore 22:00. Concerto degli Istentales. Luras in Via Nazionale, ore 22:00. Dj Prezioso, Dj Molella e Roberto Ferrari. 6-7 OTTOBRE: Gavoi, Meana Sardo e Onanì. 23ª edizione di Autunno in Barbagia. 7 OTTOBRE: Cagliari nella Sala Aresu dell’Hotel Regina Margherita, ore 21:00. IV Festival Internazionale Arpe del Mondo. Bolotana in Piazza del Popolo, ore 21:30. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. 9 OTTOBRE: Sedini in Piazza dell’Unione, ore 21:30. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. 9-10 OTTOBRE: Cagliari al Teatro Lirico, ore 19:00 (9 ott) / ore 20:30 (10 ott). “L’ape musicale (IV)”, delizioso pastiche di Lorenzo Da Ponte. 11 OTTOBRE: Sassari al Teatro Verdi, ore 21:00. XIV edizione rassegna “Voci di Donna”: Cristina Benitez e Dario Carbonelli, “Compagnia Flamenco Nuevo”. 11-12 OTTOBRE: Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00 (11 ott) / ore 9:30 ▪ 11:30 (14 ott). “Le tour du monde des danses urbaines en 10 villes”, ideazione, testo e coreografia: Ana Pi, Cecilia Bengolea e François Chaignaud.

5 e 16 OTTOBRE. Dodi Battaglia in concerto

12 OTTOBRE: Alghero al Teatro Civico, ore 19:30. V edizione festival “Més a prop”, encontres amb l’art, la paraula i la música: Presentazione del nuovo libro di poesie “Res no és personal” di Joan-Elies Adell Pitarch. Sassari al Teatro Comunale, ore 20:30. Stagione Lirica e Sinfonica 2018: “L'italiana in Algeri”, di Gioachino Rossini, dramma giocoso in due atti su libretto di Angelo Anelli, regia di Stefano Vizioli ripresa da Pierluigi Vanelli. 13 OTTOBRE: Alghero al Distretto della creatività ResPublica, ore 16:30. V edizione festival “Més a prop”, encontres amb l’art, la paraula i la música: Silvia Rocchi nuove figure nell’illustrazione contemporanea. Sassari in Piazza Madonna del Latte Dolce, ore 21:30. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. Santa Teresa di Gallura in Piazza Vittorio Emanuele, ore 22:00. “Tutta la Vita - Tour 55”, concerto dei Nomadi. Asuni in Piazza, ore 22:00. Concerto degli Istentales. 13-14 OTTOBRE: Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00 (13 ott) / ore 19:00 (14 ott). “Tango glaciale reloaded”, di Mario Martone. Lollove e Orgosolo. 23ª edizione di Autunno in Barbagia. 14 OTTOBRE: Cagliari allo stabilimento balneare “Il Lido”, dalle ore 9:30. 22° Memorial "Augusto Pinna" di RisiKo! Alghero alla libreria Cyrano, ore 12:00. V edizione festival “Més a prop”, encontres amb l’art, la paraula i la música: Silvia Rocchi illustratrice presenta la graphic novel “Brucia”. Sassari al Teatro Comunale, ore 16:30. Stagione Lirica e Sinfonica 2018: “L'italiana in Algeri”, di Gioachino Rossini, dramma giocoso in due atti su libretto di Angelo Anelli, regia di Stefano Vizioli ripresa da Pierluigi Vanelli. Villaputzu in Piazza Marconi, ore 21:30. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. 16 OTTOBRE: Santa Teresa di Gallura in Piazza Vittorio Emanuele, ore 21:00. Concerto di Dodi Battaglia. 18 OTTOBRE: Sassari al Teatro Verdi, ore 21:00. XIV edizione rassegna “Voci di Donna”: “Io, Emanuela. Agente di scorta di Paolo Borsellino”, con Laura Mantovi, regia di Sara Poli. 20-21 OTTOBRE: Belvì e Sorgono. 23ª edizione di Autunno in Barbagia - “Amore ‘e Coro”. 22-23 OTTOBRE: Cagliari al Teatro Massimo, ore 21:00. “Leoni d'oro in Sardegna”: “Pitecus”, di Antonio Rezza e Flavia Mastrella. 25 OTTOBRE: Sassari nella Sala Concerti Pietro Sassu, ore 21:00. XIV edizione rassegna “Voci di Donna”: Duo Celeste Di Meo (violino) - Kwag Jongrey (pianoforte). Nuoro al Teatro Eliseo, ore 21:00. “Leoni d'oro in Sardegna”: “7 14 21 28”, di Flavia Mastrella e Antonio Rezza. 26 OTTOBRE: Sassari al Teatro Verdi, ore 21:00. “Leoni d'oro in Sardegna”: “7 14 21 28”, di Flavia Mastrella e Antonio Rezza.

Fino al 16 DICEMBRE. 23ª edizione di Autunno in Barbagia

27 OTTOBRE: Sassari al Teatro Comunale, ore 20:30. Stagione Lirica e Sinfonica 2018: “La cambiale di matrimonio”, di Gioachino Rossini, farsa comica su libretto di Gaetano Rossi, regia di Matelda Cappelletti e Maria Paola Cordella. Carbonia al Teatro Centrale, ore 21:00. Concerto degli Istentales. Muros in Piazza Repubblica, ore 21:30. Concerto dei Tazenda “Ammajos tour”. 27-28 OTTOBRE: Alghero al Teatro Civico, ore 21:00 (27 ott) / ore 19:00 (28 ott). “Leoni d'oro in Sardegna”: “Pitecus”, di Antonio Rezza e Flavia Mastrella. Aritzo e Ottana. 23ª edizione di Autunno in Barbagia - “Amore ‘e Coro”. 28 OTTOBRE: Sassari al Teatro Comunale, ore 16:30. Stagione Lirica e Sinfonica 2018: “La cambiale di matrimonio”, di Gioachino Rossini, farsa comica su libretto di Gaetano Rossi, regia di Matelda Cappelletti e Maria Paola Cordella.

Mostre Fino al 7 OTTOBRE: Cagliari al Museo archeologico, ore 9:00-20:00, chiuso lunedì. Mostra “Efisio. Martirizzato dai romani, santificato dai cristiani, venerato dai contemporanei”. Fino al 14 OTTOBRE: Olbia al Museo Archeologico, ore 10:00-13:00 / 17:00-20:00, chiuso lunedì e martedì. Mostra “Fellini tra sogno, magia e realtà”. Fino al 21 OTTOBRE: Nuoro al MAN, ore 10:0020:00, chiuso lunedì. Mostra “La Bohème - Henri de Toulouse-Lautrec e i maestri di Montmartre”. Fino al 31 DICEMBRE: Barumini al Centro Giovanni Lilliu, ore 10:00-18:30. Mostra “Nuragica”, il più sorprendente viaggio nel tempo tra ricostruzioni e realtà virtuale. Fino al 31 GENNAIO 2019: Barumini al Centro Giovanni Lilliu, ore 10:00-18:30. Mostra “Marmilla. Nuraghi e castelli nelle terre del grano”. Fino al 7 FEBBRAIO 2019: Oristano all’Antiquarium Arborense, ore 9:00-20:00 (lun-ven), ore 9:0014:00 / 15:00-20:00 (sab-dom). Mostra "Carlo Alberto archeologo in Sardegna. Gli idoli bugiardi". Fino al 28 FEBBRAIO 2019: Oristano all’Antiquarium Arborense, ore 9:00-20:00 (lun-ven), ore 9:00-14:00 / 15:00-20:00 (sab-dom). Mostra “Carlo Alberto archeologo in Sardegna - Gli idoli bugiardi”. Fino al 30 APRILE 2019: Alghero nel complesso “Lo Quarter”, ore 11:00-13:00 / 17:00-23:00. Mostra “Nuragici, un territorio, un’Isola, il Mediterraneo”.

Per segnalarci un evento scrivi a eventi@shmag.it


shmag.it 27

Dillo a foto tue La Sardegna in #hashtag C’è un nuovo modo di fare turismo e di essere turista, a chilometro e costo zero, – anzi 2.0! – che non conoscerà mai crisi! Instagram è ormai diventata la vetrina più efficace e forse adatta alla valorizzazione della Sardegna, e i like parlano chiaro! Raccontaci con le tue foto la Sardegna in tutte le sue sfaccettature taggando il nostro profilo Instagram @sehmagazine e inserendo l'hashtag #shmag all’interno della didascalia con una breve descrizione. Ogni mese pubblicheremo le 4 foto più belle. @naty_curreli_photography $Sedilo

“Nuraghe Iloi al tramonto”. Natascia Curreli

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“Santa Mariaquas 2018”. Andrea Cogoni

@caramellino04 $Alghero

“La quotidianità di un pescatore...”. Claudia Mellino

@bimboinspalla $San Teodoro

“Giovedì di mare, fatto di sole, giochi in spiaggia e belle nuotate”. Mamma Giuseppina e Michele


28 S&H MAGAZINE

Un caffè o un pasto veloce! SA SSA R I Bar Capital

Snack Bar.Ristorante

Via Mosca, 19.  392/9701310 Bidda Bar

Wine Bar.Birreria

Piazza d’Italia, 7.  338/7684283 Cafè Set

Snack Bar.Ristorante

Via Roma, 4.  340/4060745.  Nessuno Caffè Azuni

Snack Bar

Viale Mancini, 13.  347/2389999.  Nessuno Caffè del Corso

Snack Bar.Ristorante

Mini Pub

Snack Bar.Pub

Corso Vittorio Emanuele II, 17.  079/232470.  Domenica

Via Matteotti, 43/a.  342/9404621.  Domenica

Caffè Lounge P

New Life Cafè

Snack Bar.Ristorante

Snack Bar

Via Walter Pasella, 20/a - Li Punti.  347/4095845.  Domenica

Galleria Tanit.  079/262519.  Nessuno Caffè Mokador di Monserràt

Snack Bar.Ristorante

Royal Art Caffè

Snack Bar.Ristorante

Galleria Monserràt.  079/219182.  Nessuno

Viale San Pietro, 27.  331/4490233.  Nessuno

Caffè Theoria

Selfie Caffè

Snack Bar.Lunch Restaurant

Caffetteria

Via Roma, 170.  079/270424 - 366/5446897.  Domenica

Via Tempio, 39/f.  331/9807282

Caffetteria Moriondo

Shardana

Caffetteria.Ristorante

Carletto Cafè

Caffetteria.Snack Bar

Solin

Snack Bar.Ristorante

Via Vardabasso, 5/b.  079/280953.  Nessuno

Via Alghero, 69.  Domenica City Caffè

Snack Bar.Ristorante

Unico Caffè

Snack Bar.Ristorante

Viale Porto Torres, 2/b.  340/1472799.  Domenica

Via Zanfarino, 30.  079/275975.  Domenica E Allora?!

Snack Bar.Ristorante

Via Verona, 31.  079/275394.  Nessuno Family Cafè

Snack Bar.Birreria

Via Asproni, 6/a.  328/2679594

Via Torino, 12/A.  Domenica

ALGH ERO

Snack Bar.Tabacchi.Ricevitoria

Via Carbonazzi, 18.  079/274247.  Domenica  Lotto, Totocalcio, Superenalotto, Totip

7000 Caffè

Funky Stuff

Alguer Caffè

Snack Bar.Pranzi Veloci

Via XX Settembre, 94.  Domenica sera

Caffetteria.Focacceria

Snack Bar.Gelateria

Via Tempio, 7/b.  340/8522748.  Domenica.  Live music

Via Don Minzoni, 4.  079/5622648.  Nessuno

Gatto Fuori

Cafè Latino

Snack Bar.Paninoteca

Snack Bar

Via Carlo Felice, 5/a.  320/1158672.  Nessuno

Bastioni Magellano, 10.  079/976541.  Nessuno

Havana

Cyrano

Caffetteria.Cocktail Bar

Via Usai, 31.  340/1793656.  Domenica Il Caimano Distratto

Cocktail Bar.Live Music

Piazza Tola, 9.  079/6018742.  Nessuno Jro Caffè

Viale Umberto I, 106.  348/8856886

Il Milese

Snack Bar.Focacceria

Via Garibaldi, 11.  079/952419.  Martedì Snack Bar.Tabacchi

Via Carlo Fadda, 14.  079/2857065.  Nessuno La Catrina

Wine Bar.Libreria

Via Vittorio Emanuele II, 11.  079/9738303.  Domenica

Il Tocco del Prete

Birreria

Piazza Teatro, 1.  342/1673408.  Nessuno Mexican Bar

La Pantera Rosa Cafè

Via Asfodelo, 9.  348/1445906.  Domenica

Snack Bar


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| BAR | RISTORANTI | PIZZERIE | PANINOTECHE | PUB | GASTRONOMIE | GELATERIE | PASTICCERIE |

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Sassari . Viale San Pietro 27 Tel. 331 4490233 Maracaibo

Cocktail Bar

La Gourmerì

Insalateria

Hot Ciccia

Ristorante

Via Lido, 15.  349/1707383.  Nessuno.  Live music

Via Cagliari, 8.  079/6045543 - 392/1302898.  Sab, Dom

Via Eleonora D’Arborea, 12.  079/9739239 - 340/7193041

Orange

La Perla Rosa

Il Capricorno

Snack Bar.Ristorante.Pizzeria

Via XX Settembre, 2/4.  346/5944925.  Nessuno.  Live music

P O R T O T O R R ES Bar Galleria

Snack Bar

Via Sassari, 61.  079/9145349.  Domenica Cristallo

Piazza XX Settembre, 12/14.  079/514909.  Lun sera.  Live music Snack Bar.Ristorante

Via Mare, 12.  079/5902793.  Domenica Gold Bar

Cocktail Bar

Piazza Garibaldi, 11.  346/0900514.  Nessuno

La Pinta

Il Pavone

Ristorante.Pizzeria

Via Saffi, 27.  079/236903.  Martedì.  Consegna domicilio

Piazza Sulis, 3.  079/979584

Nama Sushi

La Lanterna

Ristorante di Sushi.Sake Bar

Via Alghero, 19.  079/4925297.  Lunedì Cucina Abruzzese

Via Siotto Pintor 2/f.  079/261073.  Lunedì Panefratteria

Cucina Tipica Sarda

Via Carlo Alberto, 2.  079/9330921.  Lunedì Pizzeria

Via Milano, 5.  348/1486966 Via Asproni, 18.  079/273749.  Gluten free

Snack Bar

Via Cottoni - Sennori.  079/362273.  Lunedì

La Lepanto

Ristorante

Via Carlo Alberto, 135.  079/979116.  Martedì La Pergola

Ristorante.Pizzeria

Viale I Maggio, 3.  079/950531.  Nessuno Cucina Tipica Sarda

Via Kennedy, 27/b.  079/4125748 - 348/0171332.  Lunedì Tavola Calda.Gastronomia

Via Asfodelo, 43.  079/9739506 Lo Smeraldo

Spaghetteria

Via Arborea, 2/b.  079/4922209 - 392/7683669 Speed Date

Ristorante.Pizzeria

Via Giovanni XXIII, 82/a.  079/978556.  Lunedì

Le Nouveau Gourmand Ristorante.Pizzeria.Spaghetteria

Spaghettoria S’Artea Buena Vista Cafè

Ristorante

La Saletta

Sa Madrighe

San Sebastian

S E NN O R I & S O R S O

Pizzeria.Paninoteca

Via Diez, 60.  079/986225.  Mer.  Consegna domicilio

Osteria Piega Snack Bar.Pasticceria

Falò Cafè

Ristorante.Pizzeria

Via IV Novembre, 63.  079/281255.  Mar.  Consegna domicilio

Pizzeria

Via Carbonia, 36.  079/5907611.  Consegna domicilio Mami

Ristorante.Pizzeria.Snack Bar

Ristorante.Pizzeria

Via Catalogna, 4.  375/6263023.  Nessuno

Predda Niedda Strada 8.  079/262520.  Nessuno

Mandiga

Via Marina, 37 - Sorso.  079/3055088.  Lunedì

St. Joseph Pub

Via Vittorio Emanuele, 27.  079/979476.  Giovedì

Ibiscus Cafè

Via Asproni, 20/22.  079/272455.  Nessuno

Cafè Cattari

Caffetteria

Snack Bar.Paninoteca

Via Cottoni, 17 - Sennori.  079/361512.  Nessuno New Zanzibar

Pub.Pizzeria.Paninoteca

Miques De Mirall

Trattoria Loludà Snack Bar

Via Roma Superiore, 164 - Sennori.  349/7274524

Trattoria

Mos Tapas Restaurant

Tritus

Via Carducci, 3.  346/4952795

Ristorante.Pizzeria

Ristorante.Pizzeria

Corso Angioy, 6.  079/230448.  Nessuno Bella Bè Ristorantino

Ristorante

Via Usai, 8.  079/4816373.  Domenica Borgo di Torre Tonda

Ristorante.Pizzeria

Via Torre Tonda, 24/26.  079/232777 - 333/8513317.  Nessuno Bowling

Trattoria Cavour

Ristorante.Pizzeria

Via Luna e Sole, 1.  079/9145265.  Nessuno Bull Pizza

Pizzeria

Cucina Tipica Sarda e Marinara

Via Cavour, 110.  079/9738762 - 392/6110258.  Domenica Ristorante.Pizzeria

Al Vecchio Mulino Bakkus

Pizzeria.Ristorante

Via XX settembre, 41/a.  079/983434.  Consegna domicilio

A LG HER O Al Refettorio

Ristorante.Taperia

Sergio’s

Vicolo Adami, 47.  079/9731126.  Nessuno

SASSARI

Ristorante.Pizzeria.Lounge Bar

Via Manno, 14.  079/977991 - 347/5844475.  Martedì

Via Rockefeller, 59.  366/3765294.  Domenica Via Asproni, 2.  079/274052.  Nessuno

Dove mangiamo?

Fast Food

P ORTO TORRES Ristorante.Pizzeria

Da Teseo

Via Don De Roma, 3.  079/977254 Bontà Sarda

Ristorante.Pizzeria

Via Don Minzoni, 183.  079/984860.  Consegna domicilio Borgo Antico

Ristorante

Piazza della Misericordia.  079/4925370.  Lunedì CriBu’s

Ristorante.Pizzeria

Via Valverde, 42.  079/982890.  Consegna domicilio Da Bruno

Ristorante.Pizzeria

Ristorante.Pizzeria

Via dell’Autonomia, 4.  079/508106.  Giovedì Fainè Genovese

Faineria

Via Sassari, 100.  360/911924.  Nessuno Il Corallo 2

Ristorante.Pizzeria

Via Benedetto Croce, 2.  079/9401201 - 339/5640157.  Lun Il Gobbo

Ristorante

Via Sassari, 57.  079/512464.  Mercoledì La Rosa Dei Venti

Ristorante.Pizzeria

Viale Mameli, 12.  389/0095343.  Consegna domicilio

S.S. S.M. La Palma - Fertilia.  079/930098.  Nessuno

Via Ettore Sacchi, 20.  079/502590.  Nessuno

Il Posto

Hopera

Li Lioni

Via Enrico Costa, 16.  079/233528

Ristorante.Pizzeria

Ristorante.Pizzeria.Snack Bar

Piazza Civica, 23.  079/4804011.  Nessuno

Cucina Tipica Sarda

S.S. 131 km 224,4.  079/502286 - 340/5226468.  Mercoledì


 Chiusura  Informazioni aggiuntive

30 S&H MAGAZINE

by Raul

dal 1990

PIZZA AL METRO E TRADIZIONALE CONSEGNA A DOMICILIO

Tel. 339 5754 542 ALGHERO . VIA MAZZINI, 83

Pepito Pizza

Pizzeria.Paninoteca

Il Veliero

Pizzeria

C.so V. Emanuele, 158.  079/5048034 - 392/1880422.  Mar

Via Ciriaco Carru, 2.  079/240443.  Lun.  Consegna domicilio

Piazza Garibaldi

La Divina

Ristorante.Pizzeria.Steak House

Pizzeria.Paninoteca.Gastronomia

La Scacchiera

S E NN O R I & S O R S O Central Pub

Ristorante.Pub

Via Roma, 158 - Sennori.  327/7625970 Ristorante

Loc. Badde Cossos - Sennori.  079/360245.  Lunedì Ristorante.Pizzeria

Via Roma Inferiore - Sennori.  347/1416411.  Mercoledì La Cantera

Ristorante.Pub

Via Roma, 145 - Sennori.  349/3018347.  Martedì Sobremesa

Ristorante.Pizzeria

Via Roma, 196 - Sennori.  353/3851684

SEN N ORI & SORSO Pizzeria

Via Giagu, 17.  079/2829023.  Lun.  Consegna domicilio

Arte Pizza

Mankittu’s

Via Fiorentina, 42 - Sorso.  079/350502

Pizzeria.Paninoteca

C.so Margherita di Savoia, 37.  079/9146525 Pizzeria.Paninoteca

La Piramide

On The Road

Via Marina, 23 - Sorso.  079/350913 - 328/9344311.  Lunedì

Gastronomia.Paninoteca

Pizzeria 2000

Pizzeria Cocco

Via Roma Inferiore, 60 - Sennori.  079/362271.  Lunedì

Pizzeria al Taglio.Fainè

Emiciclo Garibaldi, 7.  079/234240.  Nessuno Via Rosello, 25.  079/238052.  Domenica Pizzeria Luna e Sole

Pizzeria

Via De Andrè, 19.  079/299930.  Consegna domicilio Paninoteca

Qualcosa di dolce?

Pizzeria

Corso Trinità, 5/a.  342/1210626.  Mar.  Consegna domicilio

Farina d’Oro

Big Pizza

Pizzeria al metro.Paninoteca

I Gemelli

Via Marconi, 132.  079/952309.  Mar.  Consegna domicilio

Il Mammuth

Ichnos Express

Piazza Azuni, 13.  079/238977.  Domenica Il Vagabondo

Pizzeria

Via Perantoni, 1.  079/271939.  Lun.  Consegna domicilio

Pasticceria

Pasticceria Sias

Pasticceria

Via Baldinca, 67 - Li Punti.  079/399310 - 393/9242341.  Lun

Pizzeria

Viale San Francesco, 33.  079/4802384.  Mercoledì Pizzeria.Paninoteca.Cucina Vegana

Pasticceria.Caffetteria

Via IV Novembre, 10/E.  392/5458610.  Domenica Via degli Astronauti, 2/b.  079/291272.  Lunedì

Via Mazzini, 83.  339/5754542.  Consegna domicilio Pizzeria

Athena’s Bakery Pagoda

A LG HER O Pizzeria.Paninoteca

Pizzeria

SASSARI

Route 66

SASSARI Via Napoli, 6/b.  079/2826049.  Consegna domicilio

Pizzeria.Paninoteca

Via Mazzini, 13/a.  079/235296.  Domenica

Via Roma, 118.  079/2670032.  Nessuno

C’è Pizza per Te

Pizzeria

Via Roma, 159 - Sennori.  079/362346

Corso Angioy, 5.  345/3383330.  Nessuno

Refral Da Renato

Take away o domicilio

Pizzeria

Harley Pizza

Mela Mangio

Da Vito

Pizzeria.Paninoteca

Via Libio, 75.  079/5047066.  Consegna domicilio

Via Chiarini, 1.  389/4512350.  Consegna domicilio

Piazza Garibaldi, 13.  079/501570.  Nessuno

Girasole

Speedy Gonzales

Via Don Minzoni, 102.  079/6011160.  Pizze senza glutine La Nuova Delizia

Pizzeria

Via Goceano, 15.  079/985082.  Lun.  Consegna domicilio La Perla Nera

Pizzeria.Gastronomia

Via Oristano, 13/15.  079/9739132.  Consegna domicilio La Piadina del Pozzo

ALGH ERO

Pizzeria.Paninoteca

Piadineria.Paninoteca

Azzurra

Gelateria

Via Roma, 36.  Nessuno.  Prodotti vegan e per celiaci Ciro

Gelateria

Piazza Ginnasio, 4.  392/5406448 Ciro

Pasticceria

Via Sassari, 35/b.  079/979960.  Lunedì

Via Minerva 25.  079/4921239.  Mer.  Consegna domicilio

Gelateria Arcobaleno

Pata Pizza

Piazza Civica, 33.  Nessuno

Pizzeria.Paninoteca

Gelateria

Piazza Ginnasio.  079/975177.  Mer.  Consegna domicilio

P ORTO TORRES PO R TO TO R R ES Il Capriccio Il Drago

Pizzeria.Paninoteca.Cucina Vegana

Via Ponte Romano, 54.  328/5639782.  Consegna domicilio Pizza Loca

Pizzeria.Paninoteca

Via Veneto, 7.  079/5042012.  Nessuno.  Consegna domicilio

Gelateria.Creperia

Via Lungomare, 32/b.  340/1844835.  Nessuno C.so V. Emanuele, 114.  340/1844835.  Nessuno

Per l’inserimento in questa guida contattaci allo 079.267.50.50



Tel. 0783 296417 Te


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