Ristorante • Pizzeria • Cucina Messicana • Gluten Free
Aperto tutti i giorni a pranzo
Sassari • Via G. Asproni, 18 • 079 273749 CUCINA DA ASPORTO E CONSEGNA A DOMICILIO A PRANZO E A CENA
shmag.it 3
di ALBA MARINI
stock.adobe.com | GIANFRANCO
C
on le misure restrittive antiCovid molte cose sono cambiate, ma le attività all’aperto per ora sono ancora consentite. Quale miglior modo di passare il tempo all’aperto se non con una bella pedalata? Scopriamo in sieme i migliori itinerari da percorrere in bicicletta a Cagliari e dintorni. Non solo andare in bici è un bellissimo passatempo a basso costo e che non inquina, ma è anche un’attività che fa bene alla salute e all’umore. La bicicletta è perfetta per riprendere l’attività fisica, trascurata a causa di una vita troppo sedentaria ai tempi del Covid19. Si tratta infatti di un’attività che può essere svolta a “piccoli passi”, con gradualità, magari cominciando con percorsi facili e brevi. Inoltre, secondo alcuni studi, andare in bici favorisce il rilascio delle endorfine garantendo positività e buonumore. Trattandosi di un’attività da fare all’aria aperta, il ciclismo è anche un alleato prezioso del sole nella produzione di vitamina D, utile per il mantenimento di un adeguato metabolismo del calcio e delle ossa. La bici e, più in generale, l’esercizio fisico migliorano anche la sa lute cardiovascolare perché, aumen tando il carico di lavoro del cuore, de terminano un allargamento del muscolo cardiaco. Ciò significa che il cuore au menta man mano la sua forza di con trazione, diventando più sano e forte, con la conseguente riduzione delle pos sibilità di sviluppare malattie cardiova scolari. Esplorati i benefici del pedalare, entriamo ora nel vivo dei nostri percorsi cagliaritani da affrontare in sella alla propria bici. La città metropolitana di Cagliari (che comprende 17 comuni) è ricca di piste ciclabili e di percorsi alternativi per i ci clisti più esperti. Partiamo dal percorso base, nonché uno dei più famosi. Chi ha la bicicletta almeno una volta nella vita avrà percorso la pista ciclabile che costeggia la spiaggia del Poetto di Ca gliari. Si tratta di una zona molto fre
quentata – anche da corridori e da sem plici passanti – ma perfetta per godersi l’atmosfera di uno dei luoghi di culto dei cagliaritani, che accoglie i numerosi chioschetti nei quali è possibile fermarsi per rifocillarsi dopo una lunga pedalata. Il percorso è lungo circa 3 km e mezzo ed è interamente pianeggiante, quindi perfetto anche per chi è alle prime armi. Dal comune di Quartu è possibile rag giungere il lungomare Poetto attraverso due strade percorribili in bici. La prima è viale Colombo che, con una pista ci clabile, collega la città al mare; la seconda è la strada ciclopedonale su terra interna al Parco di Molentargius. Il Parco di Molentargius, oltre a essere un collegamento ciclopedonale al lun gomare Poetto, costituisce anche un itinerario a sé stante per gli amanti della bici. Grazie alle piste ciclabili co struite per collegare i comuni limitrofi al parco, raggiungere l’area di Molen targius Saline da Quartu, Quartucciu, Selargius e Cagliari è facilissimo. Una
volta dentro sarà possibile muoversi in bici per esplorare gli oltre 1460 ettari di zone umide, avendo l’opportunità di os servare la flora e la fauna tipiche del luogo e fermandosi in particolare per fare qualche tappa di birdwatching. In fatti, il Parco di Molentargius ospita circa 230 specie di uccelli migratori e nidifi canti, tra cui i famosissimi fenicotteri rosa. Come accennato prima, dal parco è possibile anche raggiungere la pista ciclabile del Poetto, facendo una lunga pedalata accompagnati prima dal verde della vegetazione e poi dall’atmosfera rilassata della spiaggia. Attenzione: il parco è chiuso di notte. ...CONTINUA SUL WEB INQUADRA IL CODICE QR CON IL TUO SMARTPHONE PER CONTINUARE A LEGGERE L'ARTICOLO
06
S&H MAGAZINE
Anno XXV - N. 286 / Dicembre 2020 EDIZIONE CAGLIARI+SASSARI
Direttore Responsabile MARCO CAU Ufficio Grafico GIUSEPPINA MEDDE
10
Hanno collaborato a questo numero: SIMONA COLOMBU, FRANCA FALCHI, HELEL FIORI, ALESSANDRO LIGAS, ALBA MARINI, GIUSEPPE MASSAIU, DANIELA PIRAS, RAFFAELLA PIRAS
12
Redazione Sassari, Via Oriani, 5/a - tel. 079.267.50.50 Cagliari, tel. 393.81.38.38.2 mail: redazione@shmag.it
05 03 Cagliari in bici I migliori itinerari da affrontare in sella alla vostra bici
05 Sassari L’emporio della Solidarietà
06 Luna Melis La trap girl inarrestabile vola verso la vetta
07 Clelia Martuzzu La storia sarda raccontata ai bambini
08 Le acque termali di Sardara
13 09 Scienze Come mai non sono ancora stati ritrovati dinosauri “made” in Sardegna?
10 Fabrizio “Bibi” Pinna Un travel influencer “nuragico”
12 I cento anni del Cagliari Calcio
esse&acca editoria.pubblicità.grafica grafica
Editore ESSEACCA S.r.l.s., Via Oriani, 5/a - Sassari Per la pubblicità: tel. 335.722.60.54
Stampa Tipografia Gallizzi S.r.l. - Sassari
Dal 1920 ad oggi: la storia del Club rossoblù
13 Laura Saddi Un’artista in continua evoluzione
14 SMART STORIES
Social & Web
@sehmagazine @sehmagazine @sehmagazine
$ www.shmag.it telegram.me/sehmagazine issuu.com/esseacca Registro Stampa: Tribunale di Sassari n. 324/96. ROC: 28798. © 2020. Tutti i diritti sono riservati. È vietato riprodurre disegni, foto e testi parzialmente e totalmente contenuti in questo numero del giornale.
l
in Copertina
LUNA MELIS Foto Chiara Mirelli
shmag.it 5
L’EMPORIO DELLA SOLIDARIETÀ DI SASSARI DIVENTA “BRACCIA TESE” di FRANCA FALCHI
I
l volto più spiccato della povertà è sicuramente la difficoltà nel trovare un lavoro o di mantenerlo. L’attuale emergenza sanitaria poi, in crementa una crisi economica che sembra destinata a estendere lo stato di bisogno. Tra le numerose possibilità di sostegno si distingue l’Emporio della Solidarietà che opera nel quar tiere di San Paolo a Sassari dal 2014. Nato come Caritas parrocchiale, si è sin da subito distinto offrendo un servizio finalizzato alla dignità della persona. Non, quindi, il pacco stan dard con alimenti prestabiliti ma la possibilità di effettuare una vera e propria spesa scegliendo i prodotti davvero necessari alla famiglia. L’Em porio, diretto da Mattia Mulas, è or ganizzato infatti come un vero e pro prio market con tutti i generi ali mentari ma anche prodotti per l’igie ne della casa e della persona, con l’unica differenza che i prezzi, pur corrispondendo alla realtà, sono espressi in crediti. Le famiglie che accedono all’emporio sono dotate di tessera personalizzata tramite la quale, ogni mese, possono usufruire di un numero di crediti bi lanciato alle proprie esigenze. Per questo, il primo passo è un colloquio conoscitivo che determina la tipologia di aiuto necessario, grazie anche al coinvolgimento dei servizi sociali. Con una turnazione quindicinale, i crediti possono essere impegnati negli acquisti e ogni spesa è monitorata da un sistema che, tracciando i prodotti, evita gli sprechi rendendo gli utenti consapevoli e protagonisti della scelta.
L’intento è quello di evitare l’assi stenzialismo e accompagnare le per sone all’autonomia e all’educazione nell’economia familiare. I crediti sono anche frutto di una partecipazione attiva nella comunità. Ogni famiglia beneficiaria contribui sce, secondo le proprie capacità e competenze, al miglioramento degli spazi tramite ore di manutenzione, giardinaggio o collaborazione all’in terno del Centro del Riuso gestito dallo stesso Emporio. Anche l’ap provvigionamento dei prodotti è co munitario, tramite una rete di dona tori che rifornisce volontariamente le scorte a seconda delle necessità. In questi sei anni il sistema si è per fezionato tanto da poter garantire, in alcuni casi, anche il pagamento delle utenze. L’emporio è anche educazione sociale con i progetti rivolti alle scuole come la raccolta di materiale scolastico che ha coinvolto cartolerie e cittadini, come il “Miracolo di Natale”, giornata comunitaria di sensibilizzazione e fratellanza particolarmente coinvol gente o come la “Lampadina sospe sa” che ha visto Sassari tra i primi donatori in Italia. L’Emporio, per il momento, è una realtà di quartiere ma ha come finalità la creazione di una rete cittadina per un intervento globale sulla povertà e la recentissima costituzione in As sociazione di Promozione Sociale “Braccia tese” è il primo passo verso quest’ottica. Rete fatta da empori nei vari quartieri, ma anche da spor telli di consulenza gratuita in vari ambiti per un totale accompagna mento verso una vita dignitosa.
6 S&H MAGAZINE
di HELEL FIORI
I
voci in categoria unica), pas sando per Io Canto dove ar riva terza nel 2011, sarà con X Factor che conquisterà il grande pubblico: anche qui conquista la medaglia di bronzo, ma che si tradurrà in un successo senza riserve. “L’animale da palcoscenico” coltivato dal coach Manuel Agnelli dà prova di grande valore, e non lo fa solo nel suo ele mento principe, il canto, ma rie sce a farlo an che come con duttrice (nel 2019 presen ta il daily di X Fac tor)
INQUADRA IL CODICE QR CON IL TUO SMARTPHONE PER CONTINUARE A LEGGERE L'ARTICOLO
Foto Chiara Mirelli
l suo volto resta impres so come un marchio a fuoco, la sua voce sog gioga i pensieri ed annulla ogni distrazione. Luna Melis, trapper diciottenne di Uta, terzo posto rivelazione di X Factor 2018 continua a cen trare il bersaglio. C’è da chiedersi dove nasca il potere di questa giovane donna: “Ho la forza nei ca pelli come Sansone” cantava nel suo inedito Los Angeles rilasciato durante il pro gramma (e che ha appena raggiunto disco di platino), ma per fortuna la sua tena cia e determinazione adom brano le leggende bibliche. Luna è ben piantata nel rea le, la sua giovane età le re gala un’energia esplosiva che il suo carattere saldo tiene proiettata sull’obietti vo. Quale? Cantare è la defi‐ nizione perfetta di “libera‐ zione” – rivela – un qualcosa che mi toglie un po’ tutte le catene, e come ogni essere umano, assaggiato il senso di libertà del fare ciò per cui si è nati, Luna lo difende con le unghie e con i denti. Il ne mico degli artisti è invisibi le? Lei combatte senza pau ra, inarrestabile. Sostenuta dalla sua famiglia fin dal primo concorso (a soli 8 anni vince su quaranta
e volto della pubblicità. Pa rallelamente a questi diver‐ tissement, Luna manda avanti la sua attività canora rilasciando singoli per circa due anni, per racchiuderli fi nalmente nel suo primo EP 2002 per l’etichetta Sony Music Italia prodotto intera mente da Big Fish (amico, confidente, mentore, quasi un secondo padre or mai), coinvolgendo af fermati artisti del gene re come Chadia Rodri guez, Valerio Mazzei, Kayler, Devil A, Enzo Dong e regalandoci due inediti. Trap, certo, ma non solo. Le esperienze di que sti ultimi due anni ce le racconta con un esplo sivo flow a martello addolcito da una vocalità limpida e consa pevole. La Melis, infat ti, è un mam ba letale che ti accorda la grazia, e viaggia veloce tra le emozioni giocando su più generi, dal rap alla dance, dal reggaeton al pop coreano (ge
nere che sta sfondando le barriere del mercato mon diale), dai pezzi allegri fino a misurarsi in melodie più inti me e profonde. I pezzi scritti dagli autori le si cuciono addosso, la sua ver satilità esalta ogni passaggio. Capacità preziosa che sfog gia spostandosi sul campo dell’editoria col suo primo li bro “Forte come un sogno” (2020, Mondadori Electa) dove racconta se stessa di getto, cercando di svelarsi fuori dal palco, dai social, dalla metrica delle canzoni. Spinta più che lecita, consi derando che è diventata una vera icona per i fan under 20. Responsabilità di cui è consapevole: afferma che tutte le esperienze (dai con certi da bambina, all’esibirsi al Forum di Assago e ai Ma gazzini Generali di Milano coronando un sogno, al mi surarsi in altri ambiti come detto) le sono servite e ser viranno a comprendere me glio non solo la sua profes sione, ma anche se stessa e i suoi limiti, così da riuscire a superarli. Concetto ben co nosciuto dai lettori del suo libro, spronati a non arren dersi alle prime difficoltà ed anzi incoraggiati a seguire i propri sogni. E sembra proprio che Luna non abbia intenzione di fer marsi: presta infatti la voce per il musical Barbie Prin cess Adventure (atteso su Netflix nel 2021 ma già tra smesso da Cartoonito) con il brano Questo è il mio mo mento, video già fruibile online. ...CONTINUA SUL WEB
esse&acca
Consul D Data CONSULENZA AZIENDALE + CONTABILITÀ FISCALE
Servizi di elaborazione dati, consulenza a privati, liberi professionisti, aziende, associazioni. PIAZZALE SEGNI, 1 . SASSARI .
079.29.18.10
consuldatasas2010@libero.it
shmag.it 7
di DANIELA PIRAS
L
a questione dell’assenza di una storia sarda nella storiografia uffi ciale, e di conseguenza nei libri scolastici, è alla base della scelta della scrittrice di provare in qualche modo a sopperire a tale criticità. Ho incontrato Clelia Martuzzu durante la prima edizione del Festival “Morroculas”, a Torralba, dove è stata invitata a parlare del suo secondo libro “Un volo nel passato”, edito da Condaghes. Le ho chiesto di raccontarci un po’ delle sue pubblica zioni. Come è nata l’idea di scrivere il primo libro, e cosa ti ha convinto a proseguire nella tua ricerca? Tutto è nato per gioco, a seguito delle domande poste da mia figlia al rientro da una gita fuori porta riguardo ai nostri antenati. Pensando di agevolarmi il com pito ho pensato di acquistare un libro, adatto alla sua età, che sinte tizzasse l’argomento. Non avendo trovato nulla di con sono, ho ovviato disegnan do un fumetto dove i per sonaggi, dei bronzetti, spiegavano le vicende sto riche. Ma la consapevolezza che gli antichi Sardi fossero assenti nei libri di testo, mi ha portato a scrivere “Un salto nella Civiltà nuragica”. Credi che la letteratura per l’infanzia possa essere un buon strumen to complemen tare per co struire una for mazione sto rica coscien te della propria realtà? Credo che la narrati va stori ca, al pari del raccon to orale utilizza to dai nostri avi per
trasmettere le proprie consuetudini, sia uno strumento potente ed efficace che consente in maniera accattivante di far rivivere il passato nel mondo odierno, facilitando la comprensione della “Storia Sarda” e rendendo il lettore consapevole della propria identità. Un concetto che mi viene confermato da genitori e inse gnanti, i cui figli o alunni hanno letto “Un volo nel passato”, che mi ringraziano per aver innescato la curiosità per ap profondire la Storia e per aver fatto ger mogliare il desiderio di andare a cono scere i siti archeologici sardi. Hai presentato i tuoi lavori più volte nelle scuole elementari. C’è qualche do manda, tra quelle che i bambini ti hanno posto, che ti ha messo in difficoltà? Negli ultimi quattro anni ho incontrato centinaia di bambini e più volte mi è stato chiesto perché nei libri di scuola non si parlasse della grandezza degli antichi Sardi. È stato complicato sinte tizzare le ragioni di questa ingiusta assenza, ma li ho spronati a guardare le testimonianze la sciate dai nostri avi, le quali sono molto più eloquenti dei libri scritti da chi è ve nuto dopo. In che periodo è ambien tato il tuo ultimo libro “Ri torno a Sulky”? “Ritorno a Sulky” è ambien tato nell’Età del Ferro tra la Terra di Canaan e Sulky. I suoi protagonisti, illustrati da Amelia Sarigu, sono i discen denti dei Shar dana che, tem po prima, as sieme ai Po poli del Mare, devastarono una parte del la Terra di Ca naan, dove si i n s e d i a ro n o e misero radici. Spero possa pia cere e avere lo stesso successo dei precedenti.
8 S&H MAGAZINE
LE ACQUE TERMALI DI SARDARA
STORIA E PROPRIETÀ BENEFICHE di RAFFAELLA PIRAS
piccolo comune di appena quattromila abitanti della pro igenerare il corpo e la vincia del Sud Sardegna, si mente, seguire per tuato proprio al centro del corsi di benessere e Medio Campidano, vicino al bellezza, godere di momenti confine tra le province di Ca di vero relax e, al tempo stes gliari e Oristano. Sardara, un so, fare un viaggio ricco di affascinante borgo con voca storia e cultura alla scoperta zione termale circondato da di importanti resti risalenti siti archeologici e testimo non solo all’epoca romana nianze medievali. ma, addirittura, all’epoca nu Un territorio pianeggiante di ragica. terra argillosa di colore rosso Vivere una simile esperienza e un suggestivo centro storico è possibile recandosi in un caratterizzato da case campi danesi fatte in mattoni di fango che affonda le sue INQUADRA IL CODICE radici nel Medioe QR CON IL TUO vo, quando si svi SMARTPHONE PER luppò sulle colline CONTINUARE A di Monreale que LEGGERE L'ARTICOLO sto paesino dedito
R
all’agricoltura. Appartenente al giudicato di Arborea, è do minato dal Castello di Mon reale, un’imponente fortifi cazione costruita tra il ‘200 e il ‘300, probabilmente proprio dagli Arborea. Ma visitando Sardara è pos sibile andare ancora più lon tano nel tempo, tutta l’area è infatti disseminata di tracce di costruzioni nuragiche, ne cropoli e pozzi sacri. Tra tutti spicca il villaggio nuragico col pozzo sacro di Sant’Anastasia, appartenente al IXVIII secolo a.C., situato all’interno del centro abitato, di fronte al l’omonima chiesetta di San t’Anastasia. Il pozzo, cono sciuto nel periodo nuragico per le proprietà curative della sorgente, è ancora ben con
servato. All’epoca era definito “fontana dei dolori” talmente era ritenuto prodigioso per curare i mali del corpo, dive nendo meta di pellegrinaggio per malati e sofferenti. Ma fu nel periodo romano che le acque termali acqui starono la loro importanza. I Romani, infatti, nel II secolo a.C., costruirono un insedia mento proprio dove si trova vano le sorgenti calde e, data la vicinanza con la colonia pu nica di nome Neapolis, le an tiche terme romane presero il nome di “Acquae Neapoli tanae”. Nacquero così le più antiche terme romane di tutta l’Isola, i cui resti sono ancora visibili. Nello stesso territorio nel XIII secolo venne realizzato il Santuario di Santa Maria delle Acque, a circa due km a nordovest del paese, lungo la strada per Pabillonis. Que sto santuario mariano era de dicato al culto delle acque terapeutiche. È proprio qui, accanto ai resti delle antiche terme romane, che ancora oggi si trovano gli stabilimenti termali, immersi in un bosco di eucalipti. Le millenarie acque termali di Sardara hanno origine dalla filtrazione delle acque piovane a migliaia di metri di profon dità, per riemergere poi, ric che di minerali, ad una tem peratura compresa tra i 45 e i 60 gradi. Lo stabilimento delle “Antiche Terme” è uno dei due centri termali di Sardara, esiste in fatti un altro impianto che si chiama “Sardegna Termale” che possiede le stesse pro prietà. ...CONTINUA SUL WEB
DINOSAURI “MADE” IN SARDEGNA? di ALESSANDRO LIGAS
I
dinosauri made in Sardinia sono un argomento un po’ “spinoso” per i paleontologi sardi. Sono stati trovati nella penisola italiana, che in teoria si riteneva sino a qualche decennio fa quasi del tutto “sommersa” dal mare, mentre in Sardegna, terra geologica mente molto più antica, non ne sono ancora stati ritrovati. Non mancano in Italia le ricerche sui di nosauri. Sono diverse le località, sia del nord che del sud Italia, che hanno resti tuito fossili di dinosauri o delle loro im pronte. Ma non in Sardegna. “Purtroppo, ad oggi nella nostra isola non sono noti resti fossili o impronte di dinosauri me sozoici (o “dinosauri non aviani”, cioè tutti i dinosauri ad esclusione degli uccelli) – racconta Daniel Zoboli, ricer catore presso il Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università degli Studi di Cagliari –. Le ricerche infatti non hanno dato buoni frutti no nostante le potenzialità di trovarne siano sostanzialmente alte”. È difficile dare una risposta sul perché non sono stati trovati i fossili di un dinosauro in Sardegna nonostante l’isola abbia tutte le caratte ristiche per poter essere territorio fertile per il loro ritrovamento. “Ad oggi – pro segue il ricercatore – gli unici resti di grandi rettili mesozoici (del Giurassico) che sono stati trovati nell’isola sono al cuni denti di ittiosauro rinvenuti nel l’area di Jerzu. Però dobbiamo ricordarci
che gli ittiosauri non sono dinosauri”. I dinosauri sono un gruppo di vertebrati terrestri che si è enormemente diversi ficato durante l’era mesozoica e in parti colare durante i periodi Giurassico (da circa 200 a 145 milioni di anni fa) e Cre taceo (da 145 a 66 milioni di anni fa). “Solitamente quando si pensa ai dinosauri vengono subito alla mente solo i grandi lucertoloni “squamati” che spesso lottano tra loro nei film o che fanno strage di malcapitati umani – sottolinea il ricerca tore –. Vengono erroneamente ritenuti dinosauri anche molti altri animali me sozoici come i rettili volanti (pterosauri) e i rettili marini (ittiosauri, plesiosauri, mosasauri, ecc.). L’immagine che attual mente ha la comunità scientifica su questi animali è in realtà ben diversa. Diversa mente da ciò che si pensa questi animali non si sono affatto estinti 66 milioni di anni fa ma vivono ancora oggi tra noi. Di fatto gli uccelli che volano sulle nostre teste o che spesso finiscono nelle nostre tavole come pietanze non sono altro che un gruppo di dinosauri (l’unico) ad essere sopravvissuto alla grande estin zione di massa che ha interessato la Terra alla fine del periodo Cretaceo”. “I dinosauri – conclude il ricercatore – probabilmente erano presenti in Sarde gna anche se non abbiamo ancora avuto la fortuna di trovare i loro fossili. In molti momenti del Mesozoico l’area sar da era infatti emersa come testimoniano rocce di origine continentale e fossili di piante. Tuttavia, per poter avviare una indagine o un eventuale scavo, sarebbe necessario che nell’area di interesse emergessero evidenze della loro possibile presenza (es. un frammento osseo, un dente). Evidenze che in genere vengono segnalate da amatori o da persone co muni che per puro caso si imbattono in questi fossili e che danno il là alle ricerche. Penso che sia solo una que stione di tempo e che prima o poi qual che fossile di dinosauro verrà alla luce anche in Sardegna”.
stock.adobe.com
COME MAI NON SONO ANCORA STATI RITROVATI
shmag.it 9
10 S&H MAGAZINE
FABRIZIO “BIBI” PINNA, UN
TRAVEL INFLUENCER “NURAGICO” di HELEL FIORI
N
ational Geographic, Nature, Airone, riviste specializzate e punto di riferimento globale per tutti i viaggiatori naturalisti. Facile rimanere a bocca aperta da vanti ai bellissimi scenari da ogni parte del mondo, imma gini che non di rado ci hanno impressionato tanto da spin gerci a organizzare un viaggio, o addirittura a cambiare vita per seguire le nostre passioni. La maggior parte delle volte restiamo a guardarle sognanti, convinti che la meraviglia sia sempre lontana, quasi irrag
giungibile, conquistabile solo dopo grandi gesti o importanti impegni finanziari. Invece no. A volte è proprio dietro casa che si scopre la vera meraviglia. Soprattutto per chi vive su una delle terre più antiche d’Europa che an cora oggi mostra con onore le vestigia di antichi popoli quasi sconosciuti. Quindi per noi sardi basta avere uno zaino, un buon navigatore, e tanta voglia di scoperta. Certamente basta a Fabrizio “Bibi” Pinna, trentasettenne di Serramanna (CA), militare tecnico di aeromobili per la
voro ed eccellente escursio nista per passione. L’amore smodato che Fabrizio ha per la Sardegna non si ri solve in bivacco bucolico tra le campagne come per molti di noi: al contrario la sua è una passione consapevole, sorretta da molto studio e ap profondimenti storici, e gra ziata da un gruppo di escur sione tutt’altro che ordinario. “Primo ufficiale” è la sua com pagna Alessandra Cossu, con cui condivide le attività di spe leologia, arrampicata, escur sionismo, e un look da coper tina; la loro “sergente” è Farah, Labrador di sei anni che riesce
ad accompagnarli ovunque, testimoniando che i cani non sono un peso e mostrando che insieme si può davvero creare qualcosa di bello. Perfetta formula che coinvolge sui social più di quarantamila follower (FB @bibipinna, IG @fabrizio_bibi_pinna): ottimo risultato per un Instagram crea to inizialmente da un gruppo di amici a sua insaputa. Rac conta Fabrizio: “Gli scatti al‐ l’inizio erano concentrati più sul mare, ma la gente non ap‐ prezzava. Proprio questo mi spinse a cambiare dando spa‐ zio esclusivamente a quella Sardegna che nessuno calco‐ lava, la Sardegna archeologica, quella che reputo la vera Sar‐ degna. Ci sono voluti quasi tre anni di caricamenti, escursioni, esplorazioni, per far vedere che oltre al mare ci sono altre possibili risorse turistiche.”
shmag.it 11
Il Nuraghe di Is Paras, Isili
Quello che ne è derivato è una bomba di immagini di altissimo livello, visioni aeree di decine di siti archeologici corredate spesso da informa zioni storiche, precisazioni, interrogativi. Non solo una pagina dove l’occhio si bea dei cromatismi, ma dove an che mente e cuore si pongono domande, in cui gli storici possono inanellare interes santi contraddittori su pozzi sacri, domus de janas, nuraghi, mettendoli a confronto per cercare importanti differenze o analogie, monumenti mo strati senza filtri né eccessivi editing per la pubblicazione – “penso che la vera bellezza si catturi al momento dello scatto” sottolinea Fabrizio – scatti che lo hanno messo in luce e fatto diventare amba sciatore Nikon oltre che col laborare con parecchie figure,
Il Pozzo Sacro di Santa Cristina, Paulilatino
tra cui il team che mira a far riconoscere la Sardegna sito patrimonio mondiale Unesco. I luoghi visitati sono spesso fuori dai circuiti noti, ma sono comunque mappati nelle app Wikimapia e Nurnet che Fa brizio ed Ale utilizzano per trovare i siti direttamente mentre sono in viaggio. Illo gico, data la presenza di Fa rah? In realtà, oltre a riuscire a seguirli ovunque, il suo ap porto si è rivelato fondamen tale nella attività parallela di ecopulizia che Fabrizio pone in atto durante le escursioni. Con l’hashtag #unabustape ramica chiedono a tutti di portare con sé una busta per raccogliere la spazzatura che si può trovare durante le gite: “la Sardegna ha bisogno di ognuno di noi e noi abbiamo bisogno della Sardegna” ci esorta Fabrizio.
A sentirlo parlare ci si riscopre innamorati della nostra isola: “Abbiamo un patrimonio ar‐ cheologico unico al mondo, abbiamo foreste millenarie, abbiamo borghi, tradizioni ar‐ caiche, montagne, sistemi car‐ sici tra i più grandi e vecchi d’Europa, abbiamo così tanto che una sola vita non baste‐ rebbe per vedere metà di tutto questo”, e forse per colpa dello “spiaggismo” compulsivo degli anni Ottanta il turismo nell’entroterra è rimasto a lungo un’attività di nicchia; ora si sta assistendo a un’in versione di tendenza, forse grazie ai social o ai programmi divulgativi, che di recente han no risvegliato la bagarre ri guardo i popoli nuragici. Fa brizio ha una sua chiara opi nione: “Credo che i nostri pa‐ dri siano stati il primo grande popolo del Mediterraneo. Un
popolo che viaggiava, com‐ merciava, navigava. 3500 anni fa costruirono strutture spo‐ stando e modellando enormi blocchi di pietra per creare quello che oggi risulta essere il più grande museo a cielo aperto del mondo. Nuraghi alti fino a 25 metri costruiti a secco, pozzi sacri dalla preci‐ sione impressionante, villaggi, tombe e molto altro. L’unica vera risposta a chi definisce i nuraghi solo sassi è questa: uscite, visitate, guardate, vi renderete conto che non sono né sassi né pietre, ma vere opere d’arte.” Il suo consiglio, anche per chi è alle prime armi, è quindi quello di organizzare piccole escursioni e iniziare a scoprire “la Sardegna che si trova alle spalle del mare”. Perfetto, io preparo lo zaino. E tu?
12 S&H MAGAZINE
di SIMONA COLOMBU
È
la squadra più amata di tutta l’Isola: il Cagliari, da cent’anni, fa battere il cuore a tutta la Sarde gna. Dalla sua fondazione è passato un secolo, così come dalla sua prima par tita, giocata contro la Torres, e vinta dalla squadra del capoluogo con un 52. La storia del Cagliari è lunga e trava gliata, ricca di alti e bassi, di crisi e di vittorie, proprio come una vera storia d’amore. I tifosi lo sanno, ma non im porta: sono sempre pronti a credere e lottare al fianco dei loro beniamini. Il Cagliari dai suoi inizi ai giorni nostri Il Cagliari esordisce per la prima volta nel campionato nazionale Prima Divi sione nel 1928, classificandosi all’ul timo posto, ma conquistando la quinta posizione l’anno successivo. Sotto la dirigenza dell’allenatore Egri Erbstein, il Cagliari viene promosso in Serie B al l’inizio degli anni ‘30. Purtroppo, pochi anni dopo, il Club deve affrontare una forte crisi economica, che porterà la squadra in retrocessione. È il mo mento di rinascere come le fenici dalle proprie ceneri, e così viene sciolto il Club Sportivo Cagliari, per dare nuova vita all’Unione Sportiva Cagliari, gui data dal presidente Mario Banditelli e dall’allenatore Roberto Orani, che ri portano la squadra in Serie C prima della fine del decennio. Sono gli anni della guerra e il campio nato viene sospeso, così il Cagliari si trova a giocare in Prima Divisione Re gionale. La Seconda guerra mondiale INQUADRA IL CODICE QR CON IL TUO SMARTPHONE PER CONTINUARE A LEGGERE L'ARTICOLO
Il Cagliari Campione d'Italia 1969-70
100 anni del Cagliari Calcio Dal 1920 ad oggi: la storia del Club rossoblù
passa, ed inizia per la squadra un pe riodo altalenante, che la vedrà tornare in Serie B, per poi essere nuovamente retrocessa in C. Solo negli anni ‘50, il Cagliari tornerà finalmente in Serie B, sotto la dirigenza di Cenzo Soro e l’alle natore Federico Allasio. In questi anni spiccano diversi giocatori, tra cui la leggendaria coppia d’attacco Berca rich Gennari, ma non è abbastanza. Nel 1959 la squadra torna di nuovo in Serie C: è arrivato il momento di una rivoluzione tecnica e societaria. Baccio Sorcinelli prende le redini della Società e pian piano si cerca di rimet tere in forze la squadra, riuscendo fi nalmente nel 1964 ad arrivare in Serie A. Il Cagliari affronta il campionato con una squadra inesperta, ma for mata da grandi nomi, come Nenè, Cera e Gigi Riva, che faranno la storia del club sportivo. Trainata dall’indi scussa leadership di Gigi Riva, la squa
dra riesce finalmente a raggiungere il suo obiettivo più grande: nel 1970 ot tiene lo Scudetto, aggiudicandosi il ti tolo di Campioni d’Italia dopo aver battuto il Bari 20. La formazione del 1969/70, che vede in campo Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenghini, Nenè, Gori, Greatti e Riva, dimostra come una pro grammazione saggia ed intelligente dia i suoi frutti. Purtroppo, il posto nel podio durerà poco e il declino della squadra la riporterà in Serie B nel 1976. In quest’anno si conclude anche la carriera da giocatore di Gigi Riva a causa di un infortunio, che però non lo allontanerà dalla squadra. Così il Ca gliari, sotto la guida del presidente De logu, l’allenatore Tiddia, affiancato da Gigi Riva, ritorna in Serie A, grazie ad una delle formazioni più forti che abbia mai avuto. ...CONTINUA SUL WEB
"Il benessere del tuo corpo inizia dalla cura dei tuoi denti"
CONTATTACI! LA PRIMA VISITA È GRATUITA Viale Bonaria 90 Cagliari | Tel. 070 682355 | Cell. 329 7568688 | info@calabresedentalclinic.it
shmag.it 13
Laura Saddi Un’artista in continua evoluzione di DANIELA PIRAS
L
a pittura visiva come arte capace di comuni care e indurre alla ri flessione. Laura Saddi ricorre a diverse tecniche per ottenere tale scopo, poi ché convinta che l’arte sia anche “comunicazione” e, di conseguenza «più modi
conosciamo per comunicare e più alta è la probabilità di arrivare a chi ci interessa». Appassionata di disegno sin da bambina, i fogli di carta hanno rappresentato per lei l’unico posto in cui sentirsi libera, sui quali raccontare storie e costruire un mondo che la rassicurasse. Il mondo di Laura è costituito da una
stregua variegata di mes opachi, tumefatti, malinco saggi che riescono a colpire nici, imprigionati, eppur, in per il loro forte impatto vi maniera prepotente, vivi. È sivo, obbligandoci a cercare una storia che racconta di risolvere un enigma al della caccia all’untore, della quale sembra voglia sotto diffidenza reciproca, della porci. Ha una produzione paura di ciò che non si cono frenetica, è un fiume in sce, della sofferenza dovuta piena di idee e progetti. Na all’impossibilità del contatto vigando tra le sue opere, ci umano, della capacità di si trova a fantasticare osser conservazione del corpo e vando i collage realizzati per dello spirito. È come un il progetto “Adesso. In so pugno nello stomaco, provo speso”, lanciato da Annarita cato da un film reale a cui Punzo e Giuseppe Serra i non vorremmo più assistere. quali, durante il lockdown «La velocità dei media as della scorsa primavera, sieme ai continui aggiorna hanno invitato una rosa di menti e dirette ministeriali e artisti a condividere nella re sanitarie hanno evidenziato lativa pagina Facebook i la come la nostra vita fosse vori realizzati o attinenti a precaria, in continua evolu quel periodo. Partecipa con “Diario di quarantena”, una zione e pericolo, illuminata ogni tanto da qualche mes serie di immagini realizzate saggio di speranza – precisa con una tecnica mista: col lage di giornali e autocertifi –. Ai continui buoni propo siti si accompagnavano cazioni in vigore durante azioni da vigilantes e calun quel periodo. «Durante la nie che hanno rivelato tutta quarantena ho realizzato l’ipocrisia e la grettezza delle illustrazioni in cui ho espresso sensazioni ed emo dell’animo umano». Nonostante trovi le catego zioni del momento – spiega rie un po’ limitanti, la defini –. La carta che ho utilizzato zione nella quale la pittrice è l’ultima pagina dedicata alle note di una piccola enci di Sinnai si identifica di più è clopedia del ’68 e, solo negli quella data da Ivana Salis, ultimi due lavori, la pagina una delle curatrici con la di rilegatura di un’enciclope quale ha collaborato, che dia medica del 1980». l’ha descritta come apparte Spiegare con le parole, altro nente a un surrealismo co smico di matrice canale comunicativo del l’arte, le sue opere, non è fa leopardiana. cile. Il rischio è quello di ...CONTINUA SUL WEB finire con il sem plificare un la voro tutt’altro INQUADRA IL CODICE che semplifica QR CON IL TUO bile. Tra le realiz SMARTPHONE PER zazioni di “Diario CONTINUARE A di quarantena” LEGGERE L'ARTICOLO scorrono volti www.studiomassaiu.it
I
Impronta digitale in 3D Interventi in sedazione cosciente Implantologia avanzata a carico immediato Cura precoce della malocclusione nel bambino Ortodonzia invisibile con mascherine trasparenti Sassari | Via Alghero 22 Nuoro | Via Corsica, 15 079 273825 | 339 7209756 Informazione sanitaria a carattere informativo non promozionale e non suggestivo secondo il comma 282 della legge 248 del 04/08/2006 - Direttore Sanitario Andrea Massaiu Odontoiatra, Iscr. Albo Odontoiatri di Sassari n° 623
Smart Stories
14 S&H MAGAZINE
di SIMONA COLOMBU
“Quella notte non cadrà”
In radio e su tutte le piattaforme digitali, il nuovo singolo di Paolo Palumbo e Achille Lauro.
di RAFFAELLA PIRAS
Una speranza nella cura del coronavirus All’Ospedale Brotzu di Cagliari cominciano le donazioni del plasma dei pazienti guariti.
del DOTT. G. MASSAIU
Il protossido e la cura senza ansia e dolore
La sedazione cosciente può essere utilizzata nella maggior parte degli interventi odontoiatrici come le detartrasi, le estrazioni e l’implantologia.
di SIMONA COLOMBU
Il laboratorio SarGrav e l’Einstein Telescope
La miniera di Sos Enattos è uno dei due siti candidati per ospitare il pro getto dell’Unione Europea per la rilevazione delle onde gravitazionali.
INQUADRA IL CODICE QR CON IL TUO SMARTPHONE PER LEGGERE L'ARTICOLO
NUOVA TECNOLOGIA indolore | più efficace | senza controindicazioni
new
new
new