RASSEGNA STAMPA parte 4-2017 Floriana Tessitore (Skill&Music) | Responsabile Ufficio Stampa | tel. +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | tel. +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata email: info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499
RASSEGNA STAMPA agosto 2017 1 agosto Advertiser, “Nuovi media”: i Festival Il giornale dell’arte, “Le quattro vacanze dell’anno” Marieclaire, “10 cose da fare prima che l’estate finisca” Progress, “A zig zag tra classica e popolare” QN Il Resto del Carlino, “Dragoni e kung-fu alla Notte dell’opera. Il centro è un palco” QN Il Resto del Carlino, “Laboratori per bambini e recital nel ‘Martedì off’ di Palazzo Bonaccorsi” Corriere Adriatico, “L’Aida allo Sferisterio, la scena dominata da un portale” Corriere Adriatico Macerata, “La magia dell’Oriente alla Notte dell’Opera” Corriere Adriatico Macerata, “Notte dell’Opera, 46 eventi tra dragoni e leoni d’oriente” Cronache Maceratesi, “Successo bis per l’Aida touch-screen davanti ai divi di Hollywood” Vivere Macerata, “Il 3 agosto la città di colora di rosso con la ‘Notte dell’Opera’” Agor@ Magazine, “Lo Sferisterio per il territorio” Cronache Maceratesi, “Aperitivi culturali, terzo weekend: gli enigmi di Turandot, “La grande A” e l’Oriente” Cronache Maceratesi, “Shi anche per non vedenti: terzo spettacolo al Lauro Rossi” Ilmascalzone.it, “Shi (Si faccia) al Teatro Lauro Rossi” Picchio News, “Domani, 2 agosto, Shi (Si faccia) al teatro Lauro Rossi” Vivere Macerata, “Il 3 agosto la città si colora di rosso con “la Notte dell’Opera” 2 agosto Il Manifesto, “Butterfly, Aida, Turandot. Il paradosso del Femminile nel dramma in musica” QN Il Resto del Carlino, “Padre Matteo Ricci rivive a teatro. In scena la terza replica di ‘Shi’” Corriere Adriatico ed. Ancona, “Al Lauro Rossi va in scena Shi” Cronache Maceratesi, “A Macerata Ongaro, il medico spaziale: “Basta lotta tra medicina occidentale e orientale” Ilmascalzone.it, “Notte dell’Opera internazionale” Cronache Maceratesi, “Notte dell’Opera in rosso, il programma della serata” Red.presstoday.com, “Aperitivi culturali con Panzavolta, Caminito, Ercoli e Donà” Cronachemacertasi.it junior, “Madama Butterfly, una storia senza il lieto fine” Picchio News, “Domani una Notte dell’Opera internazionale: previsti quarantasei eventi tra Centro Storico, Corso Cavour e Cairoli” Facciunsalto.it, “Bimba dagli occhi piani di Malia” 3 agosto Ansa Marche, “Biglietteria Sferisterio 1 mln incasso” QN Il Resto del Carlino, “La Notte dell’Opera tinge Macerata di rosso”, QN Il Resto del Carlino, “La città si colora con la Notte dell’opera” Corriere Adriatico, “Una lunga notte dedicata all’Opera” Primo Piano Macerata, “Per una notte Macerata ha il fascino dell’Oriente” Teatro.it, “La prima volta di Padre Matteo Ricci all’opera” L’Indiscreto Il Quotidiano delle Marche, “Sferisterio, oltre un milione di euro di incasso” Cronache Maceratesi, “Macerata “l’imperatrice” d’Oriente, Foto/Video” Cronache Maceratesi, “Sferisterio, ride la biglietteria: superato il milione di euro” Picchio News, “Sferisterio, biglietteria sopra al milione di euro di incasso” Picchio News, “Sabato a Matelica omaggio a Maria Callas” Cronache Maceratesi, “Omaggio a Maria Callas per il “Concerto in Cantina” di Imt e Sferisterio” Cronache Maceratesi, “Sferisterio, 50 anni fa l’inizio di una sfida risultata vincente”
Floriana Tessitore (Skill&Music) | Responsabile Ufficio Stampa | tel. +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | tel. +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata email: info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499
4 agosto Il Venerdì – La Repubblica, “Turandot e il desiderio rimasto desiderio” Corriere Adriatico Macerata, “Notte dell’Opera vincente. Un pienone per gli eventi” Il Resto del Carlino, “La notte dell’Opera si tinge di rosso. Lanterne e dragoni, invasione cinese” Cronache Maceratesi, “La ‘patente da mattu’ si prende con Giorgio Montanini” Artribune, “Turandot contro Turandot, Ricci/Forte contro Alfonso Signorini” MusiCulturA, “Grande ‘Aida’ tra tradizione e modernità allo Sferisterio” Picchio News, “Aida torna sul palco dello Sferisterio dopo il successo di domenica” Cronache Maceratesi, “Aida torna allo Sferisterio, un sabato di appuntamenti dall’Africa alla voce di Maria Callas” Cronache Maceratesi, “Dalla Sfinge alla Turandot per svelare l’enigma dell’Opera” Cronahcemaceratesi.it, “Folla in rosso alla Notte dell’Opera, Micheli saluta: ‘Ora di trovare nuovi fondi’” Picchio News, “Sabato a Metelica Concerto in Cantina organizzato da IMT e Sferisterio con un omaggio alla Callas” 5 agosto L’Eco di Bergamo, “Un’opera non lirica che indaga nell’intimo di Matteo Ricci” Il Resto del Carlino, “Micheli e la Notte dell’Opera 2018 «Vedremo, c’è bisogno di ricambio» Corriere Adriatico, “Allo Sferisterio ritorna l’Aida” Vivere Macerata, “Domenica Madama Butterfly chiude il terzo fine settimana di recite” Red.presstoday.com, “Il quintetto Gigli per brindare con le doc Rosso Conero e Verdicchio di Matelica” Cronache Maceratesi, “Madama Butterfly torna allo sferisterio: una giornata sotto il Sol Levante” Il Mascalzone, “Domani Madama Butterfly chiude il terzo fine settimana di recite” Picchio News, “Sferisterio, domenica Madama Butterfly chiude il terzo fine settimana di recite” Vivere Macerata, “Macerata: domenica Madama Butterfly chiude il terzo fine settimana di recite” 6 agosto Ansa.it, “Sisma, da domani prenotazioni per Aida” Domenica – Il Sole 24 Ore, “Turandot in formaldeide” QN Il Resto del Carlino - Ancora, “«Concerti in Cantina» alla Terrazze. Una serata speciale per celebrare le doc” QN Il Resto del Carlino – Bologna, “Madama Butterflu dal sapore di cinema” QN Il Resto del Carlino – Macerata, “Butterfly chiude la terza settimana” Corriere Adriatico – Ancora, “Numana. Il Quintetto Gigli” Corriere Adriatico – Macerata, “Sferisterio. In Scena la Butterfly da applausi” Corriere Adriatico – Macerata, “Sferisterio: torna in scena la Butterfly” Tuttoggi.info, “Macerata Opera Festival, trionfa la Turandot di Ricci-Forte il duo “nondissacrante” Aise, “A Macerata serata all’opera per i sindaci e i cittadini delle zone colpite dal terremoto” Picchio News, “Macerata, ai Lunedì, Giuseppe Cesare Giacobbe e il Dharma” 7 agosto QN Il Resto del Carlino – Macerata, “Lirica. “Aida” per i terremotati. Via alle prenotazioni dei biglietti” Corriere Adriatico – Adriatico, “‘Oriente’ a Macerata con Giacobbe” Correre Adriatico – Macerata, “Sferisterio, grandi concerti. La città fa il pieno di turisti” Informazione.it, “Il Macerata Opera Festival per i Sibillini, musica e parole nella notte di San Lorenzo. Pieve Torina, Parco Rodari. Floriana Tessitore (Skill&Music) | Responsabile Ufficio Stampa | tel. +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | tel. +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata email: info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499
Opera World, “Allo Sferisterio di Macerata il debutto registico nella lira di Ricci/Forte” Teatro.it, “Aida nell’era digitale” Classic Voice, “Ricci/Forte propongono un fantasy contemporaneo. Crudele e magico come voleva Puccini” Picchio News, “Ultimi tre Aperitivi Culturali: chiusura domenica con Francesco Micheli” Ansa – Marche, “Sisma, notte di San Lorenzo a Pieve Torina” Cronache Maceratesi, “Sferisterio e cultura, siamo all’opera. Quattro nomi per la direzione: Micheli va ma resta” Cronache Maceratesi, “Sferisterio per i Sibillini: la notte di San Lorenzo a Pieve Torina con una stella della cucina” Cronachemaceratesi.it Junior, “Martino, attore di opera a 5 anni: ‘Mia madre è Madama Butterfly’” MacerataNotizie.it, “Torna lo Sferisterio per i Sibillini a Pieve Torina” Picchio News, “La notte di San Lorenzo a Pieve Torina con Lo Sferisterio per i Sibillini” Cronache Maceratesi, “Aida gratis per i terremotati: al via le prenotazioni per l’opera” Cronache Maceratesi, “I Lunedì del Festival Off. Giacobbe svela la via orientale alla serenità” Cronache Maceratesi, “La tradizione giapponese sulle ali della Butterfly” Cronache Maceratesi, “Una Ferrari per guidare lo Sferisterio” Red.presstoday.com, “Aida: a disposizione i biglietti per i residenti nel cratere” L’Indiscreto, “Sferisterio gratis per i terremotati, al via le prenotazioni per l’Aida” Picchio News, “10 anni di Rematarlazzi spa: il gruppo Comet festeggia tra palazzo Buonaccorsi e lo Sferisterio” Vivere Camerino, “Sferisterio: a disposizione i biglietti gratuiti di Aida per i residenti dei Comuni terremotati” Vivere Macerata, “I Lunedì del Festival Off, ultimo appuntamento con Giacobbe” Cronache Maceratesi, Dai Sibillini a piazza Battisti: brilla sotto le stelle l’ultima settimana del Macerata Opera Picchio News, “Lo Sferisterio per i Sibillini: a Pieve Torina una serata di musica sotto le stelle di San Lorenzo” 8 agosto QN Il Resto del Carlino – Macerata, “Lirica fa rima con solidarietà. Lo Sferisterio a Pieve Torina” Corriere Adriatico – Macerata, “Sferisterio, il palcoscenico è nel carcere” Opera World, “Madama Butterfly: il teatro nel teatro trionfa a Macerata” Cronache Maceratesi, “Diario dallo Sferisterio” Red.presstoday.com, “Sferisterio. Cento Mecenati: intere famiglie hanno aderito all’iniziativa” Scena Illustrata, “Turandot allo Sferisterio Opera Festival” Cronache Maceratesi, “Anniversario allo Sferisterio per la Rema Terlazzi” L’Indiscreto. Il Quotidiano delle Marche, “Lo Sferisterio per i Sibillini: a Pieve Torina una serata di musica sotto le stelle” Picchio News, “Macerata, come i Cento Consorti, intere famiglie hanno aderito ai Cento Mecenati” Vivere Camerino, “Lo Sferisterio per i Sibillini: serata a Pieve Torina” 9 agosto Il Resto del Carlino – Macerata, “Tolentino. Biglietti gratis per l’Aida allo Sferisterio” Il Resto del Carlino – Macerata, “Cala il sipario su Shi: l’ultimo omaggio a padre Matteo Ricci” Il Resto del Carlino – Reggio Emilia, “Ultima occasione per assistere a Shi. L’opera è ispirata alla vita del gesuita Ricci” Corriere Adriatico – Macerata, “Ultima recita di Shi al Lauro Rossi” Corriere Adriatico – Macerata, “Sferisterio, tre mecenati formato famiglia. Sostegno alle attività della stagione lirica” Floriana Tessitore (Skill&Music) | Responsabile Ufficio Stampa | tel. +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | tel. +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata email: info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499
Macerata Notizie.it, “Torna allo Sferisterio per i Sibillini a Pieve Torina” Caseecose.it, “Lo Sferisterio per i Sibillini: a Pieve Torina una serata di musica sotto le stelle di San Lorenzo” Fidest, “Cantare insieme alla bellezza dei Monti Sibillini” 10 agosto Corriere Adriatico – Fermo, “I russi di Rendez-vous da Giovanni Fabiani. Educational tour e serata allo Sferisterio” Corriere Adriatico – Pesaro, “Parole e musica per i Sibillini” QN Il Resto del Carlino – Bologna, “Micheli dallo Sferisterio al Comunale. Il regista sbarca con la sua Aida” Il Resto del Carlino, “L’opera verso il gran finale. Porte aperte ai terremotati” Il Resto del Carlino – Macerata, “Rema Tarlazzi, festa per i dieci anni a Palazzo Buonaccorsi” Il Resto del Carlino – Macerata, “Pieve Torina. Il belcanto al parco Rodari” Scena Illustrata, “Omaggio a Padre Matteo Ricci al Macerata Opera Festival” Corriere Adriatico – Ancora, “Il Macerata Opera Festival a Pieve Torina” Cronache Maceratesi, “Opera Festival: al via l’ultimo weekend. L’Aida apre ai sindaci maceratesi” Il Mascalzone, “Al via il quarto e ultimo fine settimana di opere” Picchio News, “Macerata, venerdì 11 torna in scena Aida allo Sferisterio: ospiti tutti i sindaci della provincia” 11 agosto QN Il Resto del Carlino – Macerata, “Terzo atto per l’Aida di Micheli” Corriere Adriatico, “Macerata Opera Festival. Torna in scena l’Aida” Cronache Maceratesi, “Butterfly saluta lo Sferisterio” Music&Vision, “Psycoanalysis and Turandot” O-Ton, “Aida 4.0 – ein musikalisches Videospiel” Sipario.it, “Macerata Opera Festival 2017 – Turandot di Giacomo Puccini, regia Ricci e Forte” Cronache Maceratesi, “Analisi di un suicidio: il seppuku agli Antichi Forni” Cronache Maceratesi, “Le stelle della lirica sul palco dei Sibillini” Cronache Maceratesi, “Raffaele Curi tra Roma e Macerata: «De Sica, Carla Fendi e quella Bohème…” Macerata Notizie, “Al via il quarto e ultimo fine settimana di opere allo Sferisterio” Picchio News, “Concerti in cantina con IMT e Sferisterio a Urbisaglia e Appignano” Vivere Camerino, “Notte di San Lorenzo dalle mille emozioni a Pieve Torina grazie allo Sferisterio” 12 agosto Ansa, “Quarto sold out per Turandot a Macerata” QN Il Resto del Carlino – Bologna, “Concerto in cantina. Ecco le ‘Pazze dell’Opera’” QN Il Resto del Carlino – Bologna, “Arriva il fenomeno Siri. Ecco Madama Butterfly” QN Il Resto del Carlino – Macerata, “Lo Sferisterio per i Sibillini. Serata di note e solidarietà” Corriere Adriatico, “Doppio appuntamento all’Arena Sferisterio” Corriere Adriatico, “Diverse centinaia di persone all’iniziativa “Fuori porta” del Macerata Opera Festival” Anaclase, “Madama Butterfly opéra de Giacomo Puccini” O-Ton, “Aktionismus ohne Intimität” Radio Nuova in Blu, “Madama Butterfly: ultima replica allo Sferisterio con la straordinaria voce di Maria José Siri” Cronache Maceratesi, “Butterfly, quando Pinkerton scrisse un album rock” Cronache Maceratesi, “Sferisterio, la Turandot dei record verso il quarto tutto esaurito” Cronachemaceratesi.it Junior, “All’opera con mamma e papà: in 720 dicono di sì” Floriana Tessitore (Skill&Music) | Responsabile Ufficio Stampa | tel. +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | tel. +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata email: info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499
La Sicilia, “Quarto sold out per Turandot a Macerata” L’Indiscreto, “Il biglietto costa un euro, 700 bambini scoprono la magia dell’opera” Picchio News, “Sferisterio, Turandot verso il quarto tutto esaurito” Picchio News, “Marco Sigona, il medico di sala del Macerata Opera Festival si racconta: «I miei 40 anni allo Sferisterio»” Picchio News, “Cresce il nuovo pubblico dello Sferisterio: più di 700 bambini all’opera” 13 agosto QN Il Resto del Carlino – Bologna, “Turandot allo Sferisterio. Ma prima ‘Aperitivi culturali’” Corriere Adriatico – Macerata, “Anche i bambini vanno all’opera” Il Resto del Carlino, “Lirica a misura di bambino: 720 i giovani ospiti”; “Da comparsa a medico, una vita in arena. «Ho fatto iniezioni a Massimo Ranieri»”; “Opera, verso il tutto esaurito anche l’ultima Turandot”; “Teatro Lauro Rossi e arena Sferisterio, promozione sinergica per attività e biglietteria” O-Ton, “Unausgegoren revolutionär” Cronache Maceratesi, “Cin cin d’accordo per Micheli: «Lascio un bambino di sei anni che ora può andare a scuola da solo»” Cronache Maceratesi, “Uno spettacolo da’Fata’ chiude i Concerti in cantina” Fidest, “Educational tour al calzaturificio Giovanni Fabiani” Vivere Fermo, “Aida allo Sferisterio: 500 biglietti per i terremotati” Cronache Maceratesi, “Sferisterio, Aida chiude l’Opera e abbraccia 500 terremotati” Picchio News, “Sferisrterio e Vemac invitano 500 terremotati all’ultima recita di Aida” 14 agosto QN Il Resto del Carlino – Macerata, “Ecco l’Aida per i terremotati” Corriere Adriatico, “Micheli: «Lascio lo Sferisterio ma resta il legame con la città»” Corriere Adriatico, “L’ultima serata in Arena dedicata ai terremotati”; “Teatro, intesa per la gestione”; “Sigona e la lirica. Amore lungo 40 anni”; “Sferisterio allo specchio” Macerata Notizie, “Al via il quarto e ultimo fine settimana di opere allo Sferisterio” Scena Illustrata, “Madama Butterfly: un’interprete straordinaria” Cronache Maceratesi, “Opera e Aperitivi Culturali binomio di qualità doc” Fidest, “Una notte di San Lorenzo unica per Pieve Torina” Picchio News, “I numeri del Macerata Opera Festival 2017: record di incassi e di spettatori paganti” Picchio News, “Chiuso con successo il cartellone 2017 degli Aperitivi Culturali di Sferisterio Cultura” Vivere Macerata, “Gli apertivi culturali chiudono con successo” Cronache Maceratesi, “Lo Sferisterio parla tedesco: il documentario del guru Holender sulla tv della Redbull” Cronache Maceratesi, “Sferisterio, chiude la stagione dei record: ‘Scritta la lirica del terzo millennio in Italia’” Cronache Maceratesi, “I numeri del Macerata Opera Festival: record di incassi e di spettatori paganti” 15 agosto Diva e Donna, “L’Aida a Macerata” Il Resto del Carlino – Macerata, “Paura del terremoto? Vince la lirica. «Il festival più seguito di sempre»; “Aperitivi Culturali, un altro successo. «Temi giusti, non solo per melomani»” Corriere Adriatico, “Stagione record per lo Sferisterio. Registrati incassi per 1,2 milioni” Cronache Maceratesi, “Dall’Austria per l’Opera: «Voglio portare pullman di turisti»” Cronache Maceratesi, “Lo Sferisterio abbraccia Francesco” Il Mascalzone, “I dati definitivi del Macerata Opera Festival” Picchio News, “Carancini saluta Micheli dopo sei anni: l’abbraccio di tutto lo Sferisterio nella serata dedicata ai terremotati” Floriana Tessitore (Skill&Music) | Responsabile Ufficio Stampa | tel. +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | tel. +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata email: info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499
16 agosto La nota azzurra, “Sferisterio, record d’incassi e di spettatori paganti per il MOF 2017” Talia.eu, “Macerata Opera Festival: i record dell’edizione 2017” The.blogartpost, “È l’ora della prova” Picchio News, “Record d’incassi e di spettatori paganti per il MOF 2017” Vivere Macerata, “Macerata Opera Festival 2017, record di incassi e di spettatori paganti” 17 agosto Corriere Adriatico – Macerata, “Sferisterio, un’estate da record dopo l’opera i big della musica”; “Sferisterio, l’estate è da record. Dopo la lirica i big della musica”; “L’ovazione dell’Arena per Francesco Micheli” Il Resto del Carlino, “Pubblico e incassi record: l’eredità di Micheli” L’Eco di Bergamo, “Il Macerata Opera Festival incorona Micheli” MusiCulturA, “Shi Si Faccia bellissimo spettacolo in onore di Matteo Ricci” 18 agosto Fidest, “I numeri del Macerata Opera Festival 2017” Vivere Macerata, “Record di incassi e di spettatori paganti per il Macerata Opera Festival” Amadeus, “Con gli occhi pieni di malia: Butterfly allo Sferisterio di Macerata” 19 agosto Fidest, “I dati definitivi del Macerata Opera Festival 2017” 21 agosto Corriere Adriatico - Macerata, “Lirica record allo Sferisterio”; “I lavori allo Sferisterio «Questioni da discutere»” Cronache Maceratesi, “Maestranze dello Sferisterio: “Sul palco anche 50 gradi, soddisfatti per l’intesa sul Lauro Rossi” 23 agosto ResMusica, “Turandot sur un ours, à Macerata” 26 agosto ResMusica, “Une Aida tactile à Macerata” 31 agosto L’ape musicale, “Sferisterio a bocca secca” L’ape musicale, “Sferisterio a bocca secca” – seconda versione
Floriana Tessitore (Skill&Music) | Responsabile Ufficio Stampa | tel. +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | tel. +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata email: info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499
RASSEGNA STAMPA settembre 2017 5 settembre klpteatro.it “Ma tu cosa hai visto? Sulla Turandot di Ricci/Forte con accenni di Butterfly” L’ape musicale, “Per Turandot quattro sold out” 6 settembre L’ape musicale, “Sferisterio a bocca amara”
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01 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)
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Successo bis per l’Aida touch-screen davanti ai divi di Hollywood www.cronachemaceratesi.it /2017/07/31/successo-bis-per-laida-touch-screen-davanti-ai-divi-dihollywood/994724/ MACERATA OPERA - Lo spettacolo del cinquantenario riproposto da Francesco Micheli conferma l'impatto visivo e la grande cura dei particolari. Sul palco del sindaco gli attori John Savage e Blanca Blanco. Grande prova di Anna Maria Chiuri nei panni di Amneris, bella sorpresa il soprano armeno Liana Aleksanyan, che interpreta la principessa etiope
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aida tabocchini (1) In alto la galleria fotografica di Alfredo Tabocchini
di Maria Stefania Gelsomini Seconda marcia trionfale per l’Aida formato touchscreen di Francesco Micheli, che nel debutto di ieri sera allo Sferisterio ha replicato il successo ottenuto tre anni fa. In una serata caldissima e sotto gli occhi entusiasti dei divi di Hollywood John Savage e Blanca Blanco, impegnati in questi giorni a Tolentino nelle riprese della commedia “The mission possible”, invitati speciali nel palchetto del sindaco. Questa Aida, terzo titolo in cartellone della cinquantatreesima stagione del Macerata Opera Festival, realizzata in coproduzione col Teatro Comunale di Bologna, è come tutti sanno la ripresa dello spettacolo che inaugurò nel 2014 il Cinquantenario. L’impatto visivo si compenetra con il pathos della partitura musicale, la forza drammatica dei personaggi avvolti da colori fosforescenti, guidati da un
John Savage alla prima dell’Aida (foto Fabio Falcioni)
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destino inesorabile che li governa e che si manifesta sotto forma di frecce luminose disegnate a terra, investe e colpisce lo spettatore, la cura millimetrica degli spostamenti sul palco inclinato (la tastiera del gigantesco pc portatile su cui la vicenda si iscrive e si inscrive), che fa muovere i cantanti come pedine su una scacchiera, dà il senso dell’interattività fra i personaggi e il pavimento voluta dal regista e ne spiega le dinamiche interiori.
Gli spettacoli naturalmente evolvono nel tempo, e anche in questa Aida, rispetto alla prima edizione, qualcosa è cambiato. C’è più Etiopia laddove c’era più Egitto, e c’è anche, per un omaggio voluto da Micheli alle terre e ai paesaggi colpiti dal terremoto, un richiamo visivo ai Sibillini e alle verdi colline dell’entroterra maceratese. Un richiamo, che è anche simbolico, all’esodo delle tante persone che hanno perso tutto, costrette a sfollare in questi ultimi mesi verso luoghi non propri e verso località di mare, così come gli Etiopi di Aida e di Amonasro dovettero abbandonare la patria rigogliosa per le lande sabbiose e desolate dell’Egitto. Restano i colori forti dello schermo cangiante, il giallo del sole, il rosso dell’amore e del sangue versato in guerra, l’azzurro del cielo stellato, il verde evidenziatore, il fucsia, il viola. Colori che si annullano nel finale in un bianco totale che li ingoia tutti, un bianco irreale dell’aldilà che circonda Aida e Radamés, avviati insieme alla morte, con Amneris sconfitta, in piedi sul bordo del computer, con l’intero Egitto vestito di tuniche candide. In Aida si combattono due conflitti intrecciati fra loro, la guerra fra due popoli e la guerra d’amore in un triangolo di morte, e a volte le proiezioni stilizzate che le raccontano escono fuori dallo schermo del notebook e si riflettono sul muro dello Sferisterio: sono le stelle del cielo, è la rappresentazione dell’universo con le sue costellazioni, sono parole chiave come Nume, Custode, Vindice, o Fortuna, Gloria, Sole, o Trionfo, sono le onde del fiume, le colline etiopi e marchigiane insieme, sono i prigionieri di guerra. Nella cornice raffinata e già consolidata di una scenografia e di un’idea registica vincenti, si inserisce un cast all’altezza. Una bella sorpresa la soprano armena Liana Aleksanyan, chiamata all’ultimo momento a sostituire Maria Pia Piscitelli (già Maria Stuarda con Pizzi allo Sferisterio dieci anni fa, diretta dal maestro Frizza), che ha saputo tratteggiare, prima di tutto con la voce (e con un’ottima dizione), un’Aida dolente e sopraffatta da un destino infausto. Un compito non facile, anche dal punto di vista registico, ma superato senza incertezze e con 36/43
personalità. Ma la vera protagonista di questa Aida sembra essere in realtà la sua antagonista, Amneris. È lei che domina il palco, lei la figlia del re, lei la donna potente e capricciosa che innesca i meccanismi di ogni azione. Senza il suo amore per Radamés, i suoi sospetti gelosi nei confronti dalla schiava-amica Aida, le minacce (“Guai se”, la accompagna come un mantra), le sue reazioni di donna infelice e ferita, la tragedia non si compirebbe. Anna Maria Chiuri, mezzosoprano dal timbro brunito, caldo e potente ma dagli acuti che ricordano i suoi esordi da soprano, ama questo ruolo (lo ha appena cantato all’Arena di Verona e lo ricanterà a Shanghai dopo Macerata) e si vede. La sua Amneris s’impone con autorevolezza dall’inizio alla fine, seguendo un’evoluzione psicologica che dalle altezze del trono d’Egitto la farà cadere nel baratro della disperazione per aver mandato a morte l’uomo di cui è follemente innamorata. Attacca molto bene anche Stefano La Colla, e non è una battuta. Il giovane tenore torinese è al debutto nell’arena maceratese ma vanta già un’avviata carriera a livello internazionale. L’ingresso in scena (“Se quel guerrier io fossi”) è spavaldo e convincente seppure concluda la romanza “Celeste Aida” con una strana mezza voce, e sempre più lo diventa nel corso della recita, quando prende fiducia e spiega una voce cristallina e ricca di squillo, che tiene senza difficoltà gli acuti più ostici. Unico superstite del cast originale è il basso Giacomo Prestia, voce importante che calca ormai da diversi anni i palcoscenici di tutto il mondo: il suo Gran Sacerdote Ramfis è molto presente in scena, e svolge alla perfezione il suo doppio ruolo di lettore e di scriba della storia sul grande libro dei morti. Ottima prestazione anche del basso Cristian Saitta come Re d’Egitto (è anche lo zio bonzo della Madama Butterfly) e del baritono Stefano Meo, che anche grazie a una voce dal timbro scuro e a una presenza scenica imponente, nonostante la giovane età riesce a delineare un Amonasro (il vecchio re degli Etiopi, padre di Aida) molto convincente. Tra i comprimari anche Enrico Cossutta (un messaggero) e Federica Vitali (una sacerdotessa).
Anna Maria Chiuri (Amneris)
Bello vocalmente lo straziante duetto fra le due rivali nel primo atto, ognuna rigorosamente bloccata nella propria metà dello schermo, con Amneris che alla fine al suo passaggio cancella via la metà di Aida, relegata in un angolo. Coinvolgente il concertato del finale primo atto, quando tutti i personaggi cercano in terra qualcosa, siano i segni dell’amore, della patria, della vittoria, con Aida e Amonasro, i nemici d’Egitto, additati da tutti con decine di frecce apparse sul pavimento e la gigantesca scritta Gloria che incombe sui sei protagonisti, disposti in Giacomo Prestia (Ramfis) fila in sei diverse corsie sotto ognuna delle lettere, fino a che quella parola così ingombrante scende e li schiaccia, spingendoli fuori dal computer. All’inizio del secondo atto, c’è tristezza, nostalgia e dolore nella celeberrima aria di Aida “O cieli azzurri”, e c’è felicità e speranza nel duetto con Radames (“Vieni meco insiem fuggiamo”). Quando il comandante viene catturato, Amneris vuole salvarlo ma lui ama la schiava etiope ed è pronto a morire: ecco allora che si ricompone a lettere cubitali il nome di Aida, è lei a vincere. I sacerdoti gli chiedono di discolparsi ma lui tace, e ad ogni silenzio è un pezzo del suo nome a cancellarsi, fino a scomparire. Radamès morirà, Amneris ha perso ed è distrutta. Bello anche il duetto finale Aida-Radamés, con lo schermo del pc che si chiude sopra di loro come la 37/43
pietra tombale, in un’atmosfera rarefatta e quasi soprannaturale (“a noi si schiude il ciel”), con un canto dolce e sublime, finalmente di pace. Pace, l’ultima parola invocata da Amneris che assiste impotente allo spettacolo di morte dei due amanti.
Liana Aleksanyan (Aida) e Cristian Saitta (Re d’Egitto)
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Applausi finali scroscianti per tutti, anche per il direttore d’orchestra Riccardo Frizza, che ritorna a Macerata dopo l’Otello dello scorso anno (più a suo agio in questa Aida che non col Moro di Venezia) e per il cast creativo: alla regia di Francesco Micheli, le scene di Edoardo Sanchi, i disegni di Francesca Ballarini, i costumi di Silvia Aymonino, le luci di Fabio Barettin, le coreografie di Monica Casadei e i nove bravissimi cyber-eroi mimi della Compagnia Artemis Danza, protagonisti nel ballabile che segue la marcia trionfale. Alla Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, al Coro Lirico Marchigiano Vincenzo Bellini e al complesso di palcoscenico Banda Salvadei è affidata come sempre l’esecuzione musicale dell’opera. Repliche il 5, 11 e 14 agosto.
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Blanca Blanco, John Savage, Romano Carancini e sua moglie Betty Torresi (Foto Falcioni)
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Il 3 agosto la citt si colora di rosso con la otte dell
pera
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Il 3 agosto la città si colora di rosso con la Notte dell’Opera 01/08/2017 - I dragoni di Oriente, il 3 agosto, conquistano la città per La Notte dell’Opera. L’edizione 2017 dell’ormai tradizionale manifestazione cittadina inserita nel programma del Macerata Opera Festival e che fa di Macerata la capitale dell’opera per una notte, è ispirata al rosso della tradizione cinese - colore portafortuna, simbolo di felicità e ricchezza nella terra degli Imperatori dell’Est. Pubblico, cantanti, artisti, negozianti, avventori e turisti sono tutti invitati a vestirsi di rosso per essere protagonisti della Notte dell’Opera. A partire dalle ore 19.30, le vie del centro si trasformeranno in un unico palcoscenico a cielo aperto, allestito dall’Accademia di Belle Arti e dall’Istituto Confucio di Macerata, tra suoni, profumi e sapori orientali. Tantissimi gli appuntamenti tra il Centro Storico, Corso Cairoli e Corso Cavour: 46 attività tra spettacoli d’arte, musica e danza e ben 6 diverse proposte per i più piccoli. Lo Sferisterio ospita uno dei più importanti eventi della serata: l’esibizione della scuola di unf Fu di Taicang (città cinese gemellata con Macerata) e del Rose Art Music group insieme a Francesco Micheli. La programmazione segue il modello delle scorse edizioni con una parata pronta a partire in sella al dragone, alle ore 19.30, dal monumento della Vittoria. Alle 20, la s lata per le mura con destinazione lo Sferisterio insieme alla d Auretta Bloom. Al grido di Calaf “Tramontate stelle, all’alba vincerò”, la città darà inizio allo spettacolo dalle ore 20.30. La serata si concluderà a mezzanotte in piazza della Libertà con Francesco Micheli e Oriental’s reggaeton tness sulle parole di Cio-Cio-San: “Badate a me, attenti orsù, uno… due… tre… e tutti giù”. Il Comune di Macerata e l’Associazione Arena Sferisterio hanno lavorato insieme alle associazioni cittadine e al comitato dei rappresentanti dei commercianti per programmare le attività del 3 agosto, rese possibili grazie al supporto di Confcommercio Marche Centrali e bi Banca. L’Accademia di Belle Arti è la risorsa creativa degli allestimenti, ideati da un team di allievi coordinati dal docente Enrico Pulsoni. L’Istituto Confucio metterà a disposizione le lanterne che illumineranno i vicoli della città, il dragone cinese che aprirà il corteo iniziale, mentre il carro, come negli anni precedenti, è realizzato dalla Pro loco di Piediripa. La programmazione musicale è curata da Gianfranco Stortoni. In sei anni, La Notte dell’Opera è riuscita a conquistare migliaia di persone e a far riscoprire la lirica ad un pubblico sempre più ampio, grazie alla creatività e alla sperimentazione che esplodono con tutta la loro carica negli eventi in programma. Appuntamento clou dell’estate, è una vera festa della città in cui tutti possono dare il proprio contribuito offrendo idee e disponibilità a partecipare. La Notte dell’Opera è realizzata dal Comune di Macerata e dall’Associazione Arena Sferisterio con il coordinamento del Servizio Cultura e rapporti, dell’Istituzione Macerata cultura biblioteca e musei, della Meridiana Cooperativa Sociale e di Michela Fulvi.
dallo Sferisterio Opera Festival .sferisterio.it ( http:// .sferisterio.it )
uesto è un comunicato stampa pubblicato il 01-08-2017 alle 09:16 sul giornale del 02 agosto 2017 (http:// letture
.viveremacerata.it/2017-08-02) - 25
In questo articolo si parla di teatro (/tag/teatro), macerata (/tag/macerata), spettacoli (/tag/spettacoli), opera (/tag/opera), Sferisterio Opera Festival (/tag/Sferisterio Opera Festival) (http://vivere.biz/gk ) Lindirizzo breve è http://vivere.biz/aLNb
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http://www.viveremacerata.it/2017/08/02/il-3-agosto-la-citt-si-colora-di-rosso-con-la-notte-dellopera/6483 0
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(https://www.immobiliare.it/agenzie_immobiliari/frimm-roma-via-dei-panfili.html)
ANNO XI Agosto 2017. Direttore Umberto Calabrese
(https://www.immobiliare.it/agenzie_immobiliari/frimm-roma-via-dei-panfili.html)
MAR E
01 AG S
2017 00:00
Lo Sferisterio per il territorio Written by Redazione Spettacolo (/index.php?option=com_k2&view=itemlist&task=user&id=179:redazionespettacolo&Itemid=628) font size
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Due serate all’insegna della solidarietà (11 e 14 agosto) per le popolazioni del maceratese colpite dal sisma: il Comune e la Provincia, in collaborazione con l’Associazione Arena Sferisterio e il sostegno dell’azienda Vemac, hanno deciso di accogliere in occasione dell’Aida al Macerata Opera Festival una rappresentanza di tutta la popolazione che lo scorso anno ha vissuto il dramma del terremoto, forti della convinzione che la musica e la cultura in genere sono alla base delle azioni per la ripresa delle attività quotidiane e per la ricostruzione. Il i a o i a erata oma o Cara i i e il resi e te ella ro i ia i a erata A to io etti ari attra erso i si a i ei om i el ratere a ogliera o simboli ame te il territorio ol ito al terremoto allo eristerio er o i i ere la so is a io e e l orgoglio er i ris ltati ell att ale stagio e el a erata O era esti al a ma i esta io e e o e le ar e al e tro ell i teresse t risti o e lt rale i ter a io ale sia ra te le serate i s etta olo el si golare e a as i a te s a io ello eristerio sia elle merose atti it ollaterali el Festival OFF.
ara o bellissimi mome ti i o i isio e ra le istit io i ma rima i t tto ra le erso e sottoli ea il si a o i a erata oma o Cara i i . ogliamo i ere i sieme al territorio l ltima otte el a erata O era esti al 2017 o i a o e la a ra ei mesi s orsi resti ori agli ar i ello eristerio er testimo iare a to siamo iti . Co gli a tame ti ell 11 e 1 agosto i iara il resi e te ella ro i ia A to io etti ari ogliamo ra or are il oi olgime to i t tto il territorio i ella e la ma i esta io e esti a er e elle a el a ol ogo attra erso la ale la iare messaggio i s era a e si is e alla ostra olo t i ri artire. e arole or i e so o soli ariet oesio e e i i a a . ara o i i e i mome ti ri i ali o e trati sig i i ati ame te alla i e el esti al er abbra io o l si o e ossa seg are l e i io e 2017 el esti al. a rima ata ella ell 11 agosto er l ormai o s eta serata ei i a i el ma eratese e ass me a or i sig i i ato i oesio e er il territorio o o il terremoto ello s orso a o. A soste ere l i i iati a la so iet Atla ti o o era te el settore ell e ergia ri o abile e el ris armio e ergeti o e oltre a rare il rogetto i ri ali i a io e ell ill mi a io e bbli a i a erata a e iso i arte i are alla stagio e o eristi a ma eratese attra erso Art o s imostra o la s a i i a e alle ar e. a se o a i e e ri olta alle om it resi e ti ella o a rossa ella regio e. a olo t el Com e e ella ro i ia ome a e el esti al ella i e i are l ltima serata i esta e i io e 2017 ai itta i i terremotati ome gesto i a etto e soli ariet . ara o messi a is osi io e ir a 00 biglietti er lo s etta olo i Aida el 1 agosto i a a tit e i ita se o o la o ola io e el om e 10 biglietti i o a .000 abita ti 1 biglietti i o a 10.000 abita ti 2 biglietti oltre i 10.000 abita ti . ra ie al sosteg o ell a ie a ema i biglietti er esta a sa so o totalme te grat iti e sar i oltre orga i ato ser i io i a ette a o er oloro e re era o arte all e e to. Nata a es ara el 1 7 ema oggi lea er i Abr o e ar e ella e ita i materiali er l e ili ia o 10 maga i i e s o room e i ati alle i it re i arti olare iastrelle arre o bag o e i issi. Nel maggio 2017 ema e trata a ar arte el gr o ter e ile ato el 1 e i e tato i esto mo o o ei i im orta ti i Italia gra ie alla a illare istrib io e o 7 maga i i er l e ili ia e 11 s o room. a s elta i orga i are este i i iati e er il territorio elle serate o l si e el esti al re isa il so ri te e te ia o essi ri o a il r olo i atali atore ello eristerio attor o al ale i esto aso si aggrega o Atla ti o e ema . gra ie all im eg o i esto art er e ossiamo o rire esto o ti ge te i biglietti omaggio alla o ola io e el ratere. iamo arti olarme te so is atti e al seg ale orte e la iato allo eristerio a sem re e o a ris osta altretta to orte i a ie e e ri ati . a o il terremoto a ol ito esta terra ri or a il irettore artisti o ra es o i eli s bito abbiamo er ato i a ire osa a remmo ot to are. Oggi bello o statare e i a o osi i i ile il a erata O era esti al imostra i go ere i ottima sal te e i essere il maggior mome to i ri as ita. o o arti olarme te eli e e el sto abbra io olletti o oi i er o Aida ella el ro la regia. Nella i e a er ia a i esta raga a etio e i o sa e olme te il ra o to i ta ti omi i e o e ta te erso e e ei mesi s orsi a o o to las iare or atame te la ro ria terra i ro ri borg i i a te oli er a are erso il mare ome Ai a a e a las iato la s a terra rigogliosa erso la sabbia el eserto egi ia o. Nell aria O ieli a rri sembra e rie eggi o i ersi leo ar ia i e il aesaggio ei ibilli i. i iamare i si a i e i itta i i i esti aesi i sembra a sorta i rito i ri o ilia io e tra oi e il territorio. esto il se olo e i a i seg ato e o i soli be i materiali i e l omo e lo eristerio i sembra ottimo l ogo o e oter trarre trime to er la ostra a ima os ome i iara amo all i i io i esto trie io o eristi o
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Published in Spettacolo (/index.php?option=com_k2&view=itemlist&task=category&id=152:spettacolo&Itemid=628) Tagged under Sferisterio (/index.php?option=com_k2&view=itemlist&task=tag&tag=Sferisterio&Itemid=628) territorio (/index.php? option=com_k2&view=itemlist&task=tag&tag=territorio&Itemid=628) musica (/index.php?option=com_k2&view=itemlist&task=tag&tag=musica&Itemid=628) solidarietà (/index.php?option=com_k2&view=itemlist&task=tag&tag=solidarietà&Itemid=628) terremoto (/index.php? option=com_k2&view=itemlist&task=tag&tag=terremoto&Itemid=628)
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Aperitivi culturali, terzo weekend: gli enigmi di Turandot, “La grande A” e l’Oriente www.cronachemaceratesi.it /2017/08/01/aperitivi-culturali-terzo-weekend-gli-enigmi-di-turandot-la-grande-a-eloriente/995418/ MACERATA - Tornano gli appuntamenti curati da Cinzia Maroni agli Antichi forni. Venerdì 4 ospite il filosofo e musicologo Andrea Panzavolta. Sabato 5, si parla della storia di una famiglia italiana nell’Africa coloniale. Domenica arriva Massimo Donà, docente di Metafisica e Ontologia all'Università San Raffaele di Milano
Il prossimo weekend di Opera allo Sferisterio porta a Macerata tre nuovi appuntamenti degli Aperitivi culturali. Gli incontri curati da Cinzia Maroni proseguono per la terza settimana, continuando ad esplorare i temi delle opere del festival attraverso molteplici discipline. Come al solito, gli aperitivi si terranno alle 12 agli Antichi forni. Venerdì 4 il filosofo e musicologo Andrea Panzavolta affronta la questione dell’enigma, prendendo spunto dai quesiti di Turandot. I tre indovinelli che la feroce principessa sottopone a Calaf offrono la possibilità a Panzavolta di fare un excursus storico da Omero a Cinzia Maroni, curatrice degli Aperitivi culturali Shakespeare, passando per Edipo. Nell’incontro di sabato 5 agosto, si parla della storia di una famiglia italiana nell’Africa coloniale in “La grande A”. La scrittrice Giulia Caminito, vincitrice del premio Giuseppe Berto, e la direttrice di Popsophia Lucrezia Ercoli, presentano il romanzo La Grande A, che racconta la vicenda della piccola Giada e di sua madre in Etiopia, terra natia della principessa Aida. Chiude il fine settimana Massimo Donà, ordinario di Metafisica e Ontologia dell’arte all’Università San Raffaele di Milano, che domenica parla delle suggestioni della filosofia orientale nell’arte dei grandi pittori. L’appuntamento “Il mito dell’Oriente nell’Occidente in declino” indaga le influenze della cultura orientale nella musica, nella pittura e nella filosofia della fine dell’Ottocento.
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Shi anche per non vedenti: terzo spettacolo al Lauro Rossi www.cronachemaceratesi.it /2017/08/01/shi-anche-per-non-vedenti-terzo-spettacolo-al-lauro-rossi/995522/ MACERATA - La terza recita dello spettacolo dell'Opera festival andrà in scena domani (mercoledì 2) al teatro Lauro Rossi. Per la prima volta sono previste le audio descrizioni, il servizio gratuito che fornisce a ipovedenti e ciechi una narrazione di ciò che avviene in scena
Terza recita per “Shi (Si faccia)” al teatro Lauro Rossi. Domani (mercoledì 2) alle 21 ritorna in scena la nuova opera da camera di Carlo Boccadoro, per la regia e il libretto di Cecilia Ligorio. Lo spettacolo, commissionato dal Macerata Opera festival, ispirato alla vita di Matteo Ricci, prosegue con successo il racconto del concittadino maceratese. Per la prima volta, per una nuova opera, sono previste le audio descrizioni, il servizio gratuito che fornisce a ipovedenti e non vedenti una dettagliata narrazione di tutto ciò che avviene in scena, durante le pause Una scena dello spettacolo della musica e del cantato. Il servizio è realizzato in collaborazione con l’Università di Macerata, l’Unione italiani ciechi e il Museo tattile Omero. Gli attori Roberto Abbondanza (Matteo), Simone Tangolo (il Viaggiatore) e Bruno Taddia (l’Uomo che guarda) salgono sul palco accompagnati dalla musica dei pianisti Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini e della Tetraktis Percussioni Ensemble (Gianluca Saveri, Giulio Calandri e Cecilia Martellucci). Igor Renzetti cura le proiezioni in scena, mentre l’Accademia di Belle arti di Macerata si occupa delle scene, dei costumi e delle luci. Per sostenere il progetto Mongolfiera di Anffas, con cui si intende attivare un servizio dopo scuola per gli adolescenti con disabilità, parte dell’incasso dell’opera Shi (Si faccia) viene devoluto direttamente al charity partner del 2017. Alla raccolta fondi contribuisce anche il Rotary club “Matteo Ricci” di Macerata, che la scorsa settimana, oltre ad aver acquistato numerosi biglietti, ha messo in vendita due libri – “’70, ’80. Venti anni di comparse allo Sferisterio” e “Letture ricciane” – il cui ricavato è stato destinato ad Anffas Macerata.
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Shi (Si faccia) al Teatro Lauro Rossi www.ilmascalzone.it /2017/08/domani-macerata-1-agosto-2017-al-teatro-lauro-rossi/ Redazione
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Torna in scena l’opera ispirata alla vita del gesuita Matteo Ricci. Per la prima volta per una nuova opera è 2/3
prevista l’audio descrizione Macerata, 1 agosto 2017 – Terza recita per Shi (Si faccia) al Teatro Lauro Rossi. Domani 2 agosto ritorna in scena la nuova opera da camera di Carlo Boccadoro, per la regia e il libretto di Cecilia Ligorio. Lo spettacolo commissionato dal Macerata Opera Festival, ispirato alla vita di Matteo Ricci, prosegue con successo il racconto del concittadino maceratese. Per la prima volta, per una nuova opera, sono previste le audio descrizioni, il servizio gratuito che fornisce a ipovedenti e non vedenti una dettagliata narrazione di tutto ciò che avviene in scena, durante le pause della musica e del cantato. Il servizio è realizzato in collaborazione con l’Università di Macerata, l’Unione Italiani Ciechi e il Museo Tattile Omero.
L’opera di Boccadoro e Ligorio intende tracciare un profilo più esistenziale del personaggio straordinario che è Matteo Ricci, intessuto di scienza, fede, poesia e determinazione del gesuita maceratese – figlio ribelle, avventuriero, viaggiatore, studioso, matematico, filosofo, un teologo, un linguista, un antropologo ante litteram, ma prima di tutto uomo di fede. Il dialogo interiore del gesuita prende corpo e voce attraverso Il Viaggiatore, L’Uomo che guarda e Matteo – tre diversi aspetti della personalità di Ricci: il giovane forte della sua vocazione e della sua scelta di partire; il dubbio e la difficoltà di accettare la vita per come si sviluppa; l’uomo storico, che invecchia e che muore. Alle ore 21, Roberto Abbondanza (Matteo), Simone Tangolo (il Viaggiatore) e Bruno Taddia (l’Uomo che guarda) salgono sul palco, accompagnati dalla musica dei pianisti Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini e della Tetraktis Percussioni Ensemble (Gianluca Saveri, Giulio Calandri e Cecilia Martellucci). Igor Renzetti cura le proiezioni in scena, mentre l’Accademia di Belle Arti di Macerata si occupa delle scene, dei costumi e delle luci. Per sostenere il progetto Mongolfiera di Anffas, con cui si intende attivare un servizio dopo scuola per gli adolescenti con disabilità, parte dell’incasso dell’opera Shi (Si faccia) viene devoluto direttamente al charity partner del 2017. Alla raccolta fondi contribuisce anche il Rotary Club “Matteo Ricci” di Macerata, che la scorsa settimana, oltre ad aver acquistato numerosi biglietti, ha messo in vendita due libri – ’70, ’80. Venti anni di comparse allo Sferisterio e Letture ricciane – il cui ricavato è stato destinato ad Anffas Macerata. © 2017, Redazione. All rights reserved.
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Domani, 2 agosto, Shi (Si faccia) al teatro Lauro Rossi APPUNTAMENTI ED EVENTI
di Picchio News
del 01/08/2017
Terza recita per Shi (Si faccia) al Teatro Lauro Rossi. Domani 2 agosto ritorna in scena la nuova opera da camera di Carlo Boccadoro, per la regia e il libretto di Cecilia Ligorio. Lo spettacolo commissionato dal Macerata Opera Festival, ispirato alla vita di Matteo Ricci, prosegue con successo il racconto del concittadino maceratese. Per la prima volta, per una nuova opera, sono previste le audio descrizioni, il servizio gratuito che fornisce a ipovedenti e non vedenti una dettagliata narrazione di tutto ciò che avviene in scena, durante le pause della musica e del cantato. Il servizio è realizzato in collaborazione con l’Università di Macerata, l’Unione Italiani Ciechi e il Museo Tattile Omero. L’opera di Boccadoro e Ligorio intende tracciare un profilo più esistenziale del personaggio straordinario che è Matteo Ricci, intessuto di scienza, fede, poesia e determinazione del gesuita maceratese - figlio ribelle, avventuriero, viaggiatore, studioso, matematico, filosofo, un teologo, un linguista, un antropologo ante litteram, ma prima di tutto uomo di fede. Il dialogo interiore del gesuita prende corpo e voce attraverso Il Viaggiatore, L’Uomo che guarda e Matteo – tre diversi aspetti della personalità di Ricci: il giovane forte della sua vocazione e della sua scelta di partire; il dubbio e la difficoltà di accettare la vita per come si sviluppa; l’uomo storico, che invecchia e che muore. Alle ore 21, Roberto Abbondanza (Matteo), Simone Tangolo (il Viaggiatore) e Bruno Taddia (l’Uomo che guarda) salgono sul palco, accompagnati dalla musica dei pianisti Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini e della Tetraktis Percussioni Ensemble (Gianluca Saveri, Giulio Calandri e Cecilia Martellucci). Igor Renzetti cura le proiezioni in scena, mentre l’Accademia di Belle Arti di Macerata si occupa delle scene, dei costumi e delle luci. Per sostenere il progetto Mongolfiera di Anffas, con cui si intende attivare un servizio dopo scuola per gli adolescenti con disabilità, parte dell’incasso dell’opera Shi (Si faccia) viene devoluto direttamente al charity partner del 2017. Alla raccolta fondi contribuisce anche il Rotary Club “Matteo Ricci” di Macerata, che la scorsa settimana, oltre ad aver acquistato numerosi biglietti, ha messo in vendita due libri - ’70, ’80. Venti anni di comparse allo Sferisterio e Letture ricciane - il cui ricavato è stato destinato ad Anffas Macerata.
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2/8/2017
Il 3 agosto la citt si colora di rosso con la otte dell
pera
Il 3 agosto la città si colora di rosso con la Notte dell’Opera 01/08/2017 - I dragoni di Oriente, il 3 agosto, conquistano la città per La Notte dell’Opera. L’edizione 2017 dell’ormai tradizionale manifestazione cittadina inserita nel programma del Macerata Opera Festival e che fa di Macerata la capitale dell’opera per una notte, è ispirata al rosso della tradizione cinese - colore portafortuna, simbolo di felicità e ricchezza nella terra degli Imperatori dell’Est. Pubblico, cantanti, artisti, negozianti, avventori e turisti sono tutti invitati a vestirsi di rosso per essere protagonisti della Notte dell’Opera. A partire dalle ore 19.30, le vie del centro si trasformeranno in un unico palcoscenico a cielo aperto, allestito dall’Accademia di Belle Arti e dall’Istituto Confucio di Macerata, tra suoni, profumi e sapori orientali. Tantissimi gli appuntamenti tra il Centro Storico, Corso Cairoli e Corso Cavour: 46 attività tra spettacoli d’arte, musica e danza e ben 6 diverse proposte per i più piccoli. Lo Sferisterio ospita uno dei più importanti eventi della serata: l’esibizione della scuola di unf Fu di Taicang (città cinese gemellata con Macerata) e del Rose Art Music group insieme a Francesco Micheli. La programmazione segue il modello delle scorse edizioni con una parata pronta a partire in sella al dragone, alle ore 19.30, dal monumento della Vittoria. Alle 20, la s lata per le mura con destinazione lo Sferisterio insieme alla d Auretta Bloom. Al grido di Calaf “Tramontate stelle, all’alba vincerò”, la città darà inizio allo spettacolo dalle ore 20.30. La serata si concluderà a mezzanotte in piazza della Libertà con Francesco Micheli e Oriental’s reggaeton tness sulle parole di Cio-Cio-San: “Badate a me, attenti orsù, uno… due… tre… e tutti giù”. Il Comune di Macerata e l’Associazione Arena Sferisterio hanno lavorato insieme alle associazioni cittadine e al comitato dei rappresentanti dei commercianti per programmare le attività del 3 agosto, rese possibili grazie al supporto di Confcommercio Marche Centrali e bi Banca. L’Accademia di Belle Arti è la risorsa creativa degli allestimenti, ideati da un team di allievi coordinati dal docente Enrico Pulsoni. L’Istituto Confucio metterà a disposizione le lanterne che illumineranno i vicoli della città, il dragone cinese che aprirà il corteo iniziale, mentre il carro, come negli anni precedenti, è realizzato dalla Pro loco di Piediripa. La programmazione musicale è curata da Gianfranco Stortoni. In sei anni, La Notte dell’Opera è riuscita a conquistare migliaia di persone e a far riscoprire la lirica ad un pubblico sempre più ampio, grazie alla creatività e alla sperimentazione che esplodono con tutta la loro carica negli eventi in programma. Appuntamento clou dell’estate, è una vera festa della città in cui tutti possono dare il proprio contribuito offrendo idee e disponibilità a partecipare. La Notte dell’Opera è realizzata dal Comune di Macerata e dall’Associazione Arena Sferisterio con il coordinamento del Servizio Cultura e rapporti, dell’Istituzione Macerata cultura biblioteca e musei, della Meridiana Cooperativa Sociale e di Michela Fulvi.
dallo Sferisterio Opera Festival .sferisterio.it ( http:// .sferisterio.it )
uesto è un comunicato stampa pubblicato il 01-08-2017 alle 09:16 sul giornale del 02 agosto 2017 (http:// letture
.viveremacerata.it/2017-08-02) - 25
In questo articolo si parla di teatro (/tag/teatro), macerata (/tag/macerata), spettacoli (/tag/spettacoli), opera (/tag/opera), Sferisterio Opera Festival (/tag/Sferisterio Opera Festival) (http://vivere.biz/gk ) Lindirizzo breve è http://vivere.biz/aLNb
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2 agosto 2017
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Quotidiano
02 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 40
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
02 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Ancona)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 13
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
02 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 05
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
A Macerata Ongaro, il medico spaziale: “Basta lotta tra medicina occidentale e orientale” www.cronachemaceratesi.it /2017/08/02/a-macerata-ongaro-il-medico-spaziale-basta-lotta-tra-medicinaoccidentale-e-orientale/995200/ MACERATA - Protagonista dei lunedì Off a palazzo Buonaccorsi, in un'intervista spiega la sua visione della cura della persona
Ongaro a palazzo Buonaccorsi
di Federica Nardi “La medicina spaziale mi ha portato qui, perché in sei mesi nello spazio si invecchia come in 10 anni”, dice Filippo Ongaro. Adesso non si occupa più da tempo degli astronauti dell’Agenzia spaziale europea ma è un medico funzionale e anti-aging. Anche se “non è così semplice – dice – difficile etichettare. Si tratta della scienza moderna che si sta impossessando di antichi saperi”. Ongaro, primo in Italia a certificarsi in queste discipline e con un decennio di esperienze e 9 libri all’attivo, ha incontrato il
Filippo Ongaro
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pubblico del Macerata opera festival nel cortile di Palazzo Buonaccorsi, durante uno degli incontri del lunedì curati da Life strategies, per parlare di come al giorno d’oggi la scienza e l’antica medicina orientale siano in grado di fondersi per la cura della persona. Una declinazione particolare del tema del Mof che quest’anno è dedicato proprio all’Oriente in tutti i suoi aspetti. Quali sono le differenze tra medicina orientale e occidentale? Il mio punto di vista è che non c’è distanza tra le due se si pensa alla salute in generale invece che alla cura di una malattia. La medicina occidentale è fenomenale nell’intervento sulla malattia ma meno fenomenale quando si parla di salute. Nella medicina orientale che ricomprende molte realtà come la medicina cinese e l’ayurvedica la persona nel suo insieme è più presente. Secondo me sarebbe ormai ora di non fare più questa distinzione ma di parlare di medicina più allopatica e di medicina naturale. La medicina orientale ha quindi anche una componente metafisica? Se vogliamo chiamarla così. Ma il concetto è che non possiamo più dire che una cosa non esiste se non è misurabile. Quindi rientrano anche i lati metafisico, spirituale, energetico. Ci sono prove scientifiche a supporto di queste discipline? Sì, da questo punto di vista ci sono molte conferme. Quindi non si tratta più di una lotta ma piuttosto di un’alleanza tra approccio orientale e occidentale. Si possono applicare entrambi, in tempi differenti della vita di una persona. La medicina funzionale è una versione occidentalizzata e scientifica dell’approccio orientale. Come funziona il lavoro? Curate anche l’aspetto psicologico? Assolutamente, lavoro insieme a mia moglie (Sonia Ongaro, ndr), che è psicologa. Siamo anche entrambi certificati come coach proprio perché siamo consapevoli che servono competenze in psicologia. Il suo approccio è compatibile con la società in cui viviamo? La risposta è no, nel senso che è la medicina funzionale Sonia e Filippo Ongaro nel cortile di palazzo Buonaccorsi non è un metodo che accetta la realtà com’è, ma di cambiamento e compensazione. Ci sono dei problemi nella società e sempre più persone sentono l’esigenza di approcci simili.
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Un caso tipico che vi si presenta? Quello della persona sovrappeso. Vederla dal punto di vista metabolico (dieta ed esercizi) si rivela spesso poco efficace. Noi lo completiamo con un approccio psico-emotivo: non sei triste perché sei sovrappeso ma forse sei sovrappeso perché sei triste. Una cosa non esclude l’altra, ci piace integrare i vari approcci e soprattutto personalizzarli. Il colloquio clinico è sempre preceduto da un questionario di circa 20 pagine su cui basiamo l’intervento, anche in collaborazione con un fisioterapista. E la musica, rientra in questa visione della cura? Sì, perché arriva direttamente alla sfera emotiva superando freni e pregiudizi. Non a caso fa parte di tutti i rituali, come quelli sciamanici. Al giorno d’oggi ha un ruolo importante ma penso che la possediamo poco. Quanti di noi la ascoltano quando ne hanno bisogno?
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Notte dell’Opera internazionale www.ilmascalzone.it /2017/08/notte-dellopera-internazionale/ Redazione
Notte dell’Opera
Alle 21 spettacolo mozzafiato con i “ragazzi volanti” della scuola Kung Fu di Taicang. Quarantasei eventi in città tra Centro Storico, Corso Cavour e Cairoli, gran finale in piazza della Libertà. Tutti invitati a vestire di rosso Macerata, 2 agosto 2017 – Per la prima volta, domani 3 agosto, la Notte dell’Opera assume una dimensione davvero internazionale, unendo due estremità del pianeta, l’Italia e la Cina, Macerata e Taicang. Il tema Oriente che ispira il Macerata Opera Festival 2017 caratterizza anche l’attesa manifestazione che coinvolge la città e si concretizza nella partecipazione di alcuni ospiti provenienti dal continente asiatico, primi fra tutti gli allievi della Kung Fu Taicang No.3 Elementary School, che si esibiranno in uno spettacolo mozzafiato, alle ore 21, allo Sferisterio insieme al gruppo Rose Art Music e con la presenza di Francesco Micheli. «Con questo evento, lanciamo la candidatura di Macerata a capitale italiana della cultura 2020 – afferma il Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Stefania Monteverde – Con il tema Oriente quale migliore occasione per presentare questa sfida». L’edizione 2017 dell’evento clou del Festival Off, che trasforma per una notte Macerata in capitale dell’opera, è ispirata al rosso della tradizione cinese – colore portafortuna, legato alla felicità e alla ricchezza. Tra suoni, profumi e sapori orientali, la manifestazione si aprirà alle ore 19.30, con ritrovo al monumento della Vittoria. Artisti, cantanti, negozianti e avventori sono invitati a vestirsi di rosso per partecipare alla Notte dell’Opera. La serata si svolgerà lungo le strade principali della città che diventeranno un immenso palcoscenico a cielo aperto, grazie agli allestimenti dell’Accademia di Belle Arti e dall’Istituto Confucio di Macerata Com’è ormai tradizione, il corteo, con a capo Francesco Micheli e aperto da un dragone cinese, partirà dal monumento della Vittoria alle ore 20 sulle musiche della dj Auretta Bloom e raggiungerà lo Sferisterio. Sono 46 le performance che, tra spettacoli d’arte, musica e danza, animeranno la serata nel Centro Storico, Corso Cairoli e 1/4
Corso Cavour, secondo il calendario in distribuzione in questi giorni. Si comincia alle ore 20.30, seguendo il grido di Calaf “Tramontate stelle, all’alba vincerò”. La serata si concluderà a mezzanotte in piazza della Libertà con Francesco Micheli e Oriental’s reggaeton fitness sulle parole di Cio-Cio-San: “Badate a me, attenti orsù, uno… due… tre… e tutti giù”. Tra gli eventi da non perdere, alle ore 21, lo spettacolo di danza cinese “Per cavalcare il vento” in piazza Mazzini; alle ore 21.30, il Quintetto Gigli, pianoforte e soprano “Mai nessun m’avrà” in piazza Cesare Battisti; alle ore 22, il concerto lirico Villaincanto “Madama Butterfly” in piazza Vittorio Veneto; alle ore 22.30, il concerto per pianoforte e melodiosa “Gira la cote” in piazza XXX aprile. Il Comune di Macerata e l’Associazione Arena Sferisterio hanno lavorato insieme alle associazioni cittadine e al comitato dei rappresentanti dei commercianti per programmare tutte le attività che caratterizzeranno la Notte dell’Opera del 3 agosto. «Organizzare questo evento è sempre un’attività complessa – dichiara il Sindaco di Macerata, Romano Carancini – È un lavoro di squadra, la cui bellezza si trova nell’intreccio delle numerose trame. Vogliamo far star bene le persone che prenderanno parte alla festa di domani». La manifestazione è promossa dal sovrintendente dello Sferisterio Luciano Messi, dal direttore artistico Francesco Micheli e dal segretario artistico Gianfranco Stortoni, responsabile musicale dell’evento. «È una festa di inclusione, che vuole rendere i valori preziosi dello Sferisterio accessibile a tutti – afferma Micheli – L’opera esce in strada e tutti possono partecipare gratuitamente». L’Accademia di Belle Arti di Macerata è la risorsa creativa degli allestimenti, ideati da un team di allievi coordinati dal docente Enrico Pulsoni, che hanno studiato il logo della manifestazione, costruito i teatrini mobili e creato le sagome dei personaggi principali dell’opera per alcuni photo corner. L’Istituto Confucio metterà a disposizione le lanterne che illuminano i vicoli della città e il dragone cinese che aprirà il corteo iniziale. La Notte dell’Opera è resa possibile grazie al sostegno di UBI Banca e Confcommercio Marche Centrali, partner della serata speciale. «Abbiamo coordinato le attività portando negli esercizi commerciali un kit con manifesti e lanterne rosse – afferma Massimiliano Polacco, Direttore Confcommercio Marche Centrali – e in più abbiamo preparato le maglie rosse da sfoggiare per questa speciale occasione.» Anche domani sarà possibile effettuare donazioni a favore del charity partner 2017, Anffas. Chi vestirà di rosso può avere, inoltre, il 10% di sconto sui biglietti del Festival.
IL PROGRAMMA Corso Cavour: A partire dalle ore 21 e per tutta la serata: DO IL MIO SANGUE. UN INNO ALLA VITA
Avis
Ore 21: O ALLEGRO CINGUETTAR DI GIOVENTÙ concerto lirico Studenti Conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo, ORIENTE FATATO quartetto di flauti F.A.T.A., DOCTOR ZAGOR BAND Ore 22.30: O ALLEGRO CINGUETTAR DI GIOVENTÙ concerto lirico Studenti Conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo, ORIENTE FATATO quartetto di flauti F.A.T.A., OPERA REGGAETON BALLABILE DALL’AIDA Tutti insieme con Miguel Benitez per prepararsi alla mezzanotte in Piazza della Libertà Centro Storico: Ore 18.30: ASPETTANDO LA NOTTE DELL’OPERA laboratorio per bambini Spulla, AMANUARTES ALL’OPERA laboratorio per bambini, PERSONAGGI DELL’OPERA laboratorio per bambini A partire dalle ore 21 e per tutta la serata: OPERA IPAD inside Sferisterio, UN MACERATESE IN ORIENTE incisione – artigianato artistico, CORTILE D’ORIENTE aperitivo orientale con musica Cortile Lauri, STAY HUMAN Croce Rossa, L’ARTE DELLA GEISHA tessuti, acconciature, rito del tè CNA Macerata, STORIE E FIABE D’ORIENTE letture per 2/4
bambini Bottega del libro, DOCUMENTARI D’ORIENTE videoproiezioni, TRUCCO E PARRUCCO OPEN AIR IN ROSSO ORIENTE Confartigianato, TUTTI ALL’OPERA: I COLORI DELL’ORIENTE laboratorio per bambini dai 5 ai 10 anni Ore 21: CHI QUEL GONG PERCUOTERÀ dj set, AD OPERA D’ARTE musica tradizionale cinese e pittura estemporanea Italiano & Co., MADAMA BUTTERFLY rivisitazione sperimentale teatrale, GIRA LA COTE concerto per pianoforte e melodiosa, OPERA IN JAZZ Oriente Express Quartet, “UN BEL DÌ” VIAGGIO NELLA BUTTERFLY MODERNA spettacolo di danza, CHEN NOP TAI CHI esibizione lezione Tai chi CNA Macerata, GLI ENIGMI DELLA PRINCIPESSA la Turandot per bambini da 0 a 99 anni, PRESENTAZIONE DEL LIBRO DELITTO DIETRO LE QUINTE di Jonathan Arpetti e Christina B. Assouad Feltrinelli, GOLFO MISTICO concerto bandistico Officina Musica, OPERA IN JAZZ 3DS Jazz Trio, PER CAVALCARE IL VENTO danza cinese, NOTE D’ORIENTE concerto opera cinese, GILGANESH racconto musicale chitarra e voce recitante, 50 ANNI DI MADAMA BUTTERFLY Associazione Amici dello Sferisterio Ore 21.15: MARCHING BAND & TWIRLING concerto Sis…banda Ore 21.30: BUSCAR EL LEVANTE POR EL PONIENTE coro Pueri Cantores, MAI NESSUN M’AVRÀ Quintetto Gigli, pianoforte e soprano Ore 22: MADAMA BUTTERFLY concerto lirico Villaincanto, MARCHING BAND & TWIRLING concerto Sis…banda Ore 22.15: “UN BEL DÌ” VIAGGIO NELLA BUTTERFLY MODERNA spettacolo di danza Ore 22.30: MADAMA BUTTERFLY rivisitazione sperimentale teatrale, GIRA LA COTE concerto per pianoforte e melodiosa, BUSCAR EL LEVANTE POR EL PONIENTE coro Pueri Cantores, MAI NESSUN M’AVRÀ Quintetto Gigli, pianoforte e soprano, GLI ENIGMI DELLA PRINCIPESSA la Turandot per bambini da 0 a 99 anni, GOLFO MISTICO concerto bandistico Officina Musica, GILGANESH racconto musicale chitarra e voce recitante, ore 23 I VELI DELLA LUNA danza orientale, ALLE PENDICI DI WU DANG SHAN esibizione di arti marziali Ore 23.30: “UN BEL DÌ” VIAGGIO NELLA BUTTERFLY MODERNA spettacolo di danza ore 24: BADATE A ME, ATTENTI ORSÙ, 1… 2… 3… E TUTTI GIÙ con Francesco Micheli e Oriental’s reggaeton fitness itinerante CORO EQUI-VOCI Corso Cairoli: A partire dalle ore 21 e per tutta la serata: PU-TIN-PAO dj set Auretta Bloom, PON PON D’ORIENTE laboratorio per bambini Ore 21: DOLCE NOTTE QUANTE STELLE concerto lirico, GOLFO MISTICO corpo bandistico “Ugo Bottachiari” di Castelraimondo Ore 21.30: OPERA REGGAETON BALLABILE DALL’AIDA Tutti insieme con Miguel Benitez per prepararsi alla mezzanotte in Piazza della Libertà ore 22.30: DOLCE NOTTE QUANTE STELLE concerto lirico, GOLFO MISTICO corpo bandistico “Ugo Bottachiari” di Castelraimondo Mostre aperte: TUCCI L’ESPLORATORE DELL’ANIMA Foto e video dalle spedizioni in Himalaya Magazzini UTO; LE GENTI SONO CORTESI E AFFABILI Il viaggio, lo studio e la missione di Cassiano Beligatti da Macerata, cappuccino nel Tibet e Nepal del XVIII secolo Biblioteca Comunale Mozzi-Borgetti; 3/4
DIETRO LE QUINTE DELL’OPERA CINESE Esposizione fotografica a cura dell’Istituto Confucio di Macerata Teatro Lauro Rossi BIBLIOTECA COMUNALE MOZZI-BORGETTI aperta fino a mezzanotte; SFERISTERIO aperto fino al termine dello spettacolo della scuola di arti marziali di Taicang; PALAZZO BUONACCORSI PALAZZO RICCI aperti fino a mezzanotte. © 2017, Redazione. All rights reserved.
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Notte dell’Opera in rosso, il programma della serata www.cronachemaceratesi.it /2017/08/02/notte-dellopera-in-rosso-il-programma-della-serata/996002/ MACERATA - L'attesa festa che coinvolgerà la città si terrà domani (giovedì 3 agosto) per tutta la serata. Si partirà alle 19,30 con ritrovo al monumento della Vittoria. Mezz'ora dopo prenderà il via il corteo d'apertura condotto dal direttore artistico Francesco Michele "in compagnia" di un grande dragone cinese
La Notte dell’Opera è più internazionale che mai. La festa che coinvolge tutta la città si terrà domani sera. Il tema Oriente che ispira il Macerata Opera festival 2017 caratterizza anche l’attesa manifestazione e si concretizza nella partecipazione di alcuni ospiti provenienti dal continente asiatico, primi fra tutti gli allievi della Kung Fu Taicang No.3 Elementary School, che si esibiranno in uno spettacolo mozzafiato, alle 21, allo Sferisterio insieme al gruppo Rose Art Music e con la presenza di Francesco Micheli. «Con questo evento, lanciamo la candidatura di Macerata La Notte dell’Opera dello scorso anno. Foto di Lucrezia Benfatto a capitale italiana della cultura 2020 – afferma il vice sindaco e assessore alla Cultura, Stefania Monteverde – . Con il tema Oriente quale migliore occasione per presentare questa sfida». L’edizione 2017 dell’evento clou del Festival Off, che trasforma per una notte Macerata in capitale dell’Opera, è ispirata al rosso della tradizione cinese – colore portafortuna, legato alla felicità e alla ricchezza. Tra suoni, profumi e sapori orientali, la manifestazione si aprirà alle ore 19,30, con ritrovo al monumento della Vittoria. Artisti, cantanti, negozianti e avventori sono invitati a vestirsi di rosso per partecipare alla Notte dell’Opera. La serata si svolgerà lungo le strade principali della città che diventeranno un immenso palcoscenico a cielo aperto, grazie agli allestimenti dell’Accademia di Belle arti e dall’istituto Confucio di Macerata.
Com’è ormai tradizione, il corteo, con a capo Francesco Micheli e aperto da un dragone cinese, partirà dal monumento della Vittoria alle 20 sulle musiche della dj Auretta Bloom e raggiungerà lo Sferisterio. Sono 46 le performance che, tra spettacoli d’arte, musica e danza, animeranno la serata nel centro storico, corso Cairoli e corso Cavour, secondo il calendario in distribuzione in questi giorni. Si comincia alle 20,30, seguendo il grido di Calaf “Tramontate stelle, all’alba vincerò”. La serata si concluderà a mezzanotte in piazza della Libertà con Francesco Micheli e Oriental’s reggaeton fitness sulle parole di Cho Cho-San: “Badate a me, attenti orsù, uno… due… tre… e tutti giù”. Tra gli eventi da non perdere, alle 21, lo spettacolo di danza cinese “Per cavalcare il vento” in piazza Mazzini; alle ore 21.30, il Quintetto Gigli, pianoforte e soprano “Mai nessun m’avrà” in piazza Cesare Battisti. Alle 22, il concerto lirico Villaincanto “Madama Butterfly” in piazza Vittorio Veneto. Alle 22,30 il concerto per pianoforte e melodiosa “Gira la cote” in piazza 30 aprile. 1/3
Il Comune di Macerata e l’associazione Arena Sferisterio hanno lavorato insieme alle associazioni cittadine e al comitato dei rappresentanti dei commercianti per programmare tutte le attività che caratterizzeranno la Notte dell’Opera. «Organizzare questo evento è sempre un’attività complessa – spiega il sindaco di Macerata, Romano Carancini – È un lavoro di squadra, la cui bellezza si trova nell’intreccio delle numerose trame. Vogliamo far star bene le persone che prenderanno parte alla festa di domani». La manifestazione è promossa dal sovrintendente dello Sferisterio Luciano Messi, dal direttore artistico Francesco Micheli e dal segretario artistico Gianfranco Stortoni, responsabile musicale dell’evento. «È una festa di inclusione, che vuole rendere i valori preziosi dello Sferisterio accessibile a tutti – afferma Micheli – L’opera esce in strada e tutti possono partecipare gratuitamente». L’Accademia di Belle arti di Macerata è la risorsa creativa degli allestimenti, ideati da un team di allievi coordinati dal docente Enrico Pulsoni, che hanno studiato il logo della manifestazione, costruito i teatrini mobili e creato le sagome dei personaggi principali dell’opera per alcuni photo corner. L’Istituto Confucio metterà a disposizione le lanterne che illuminano i vicoli della città e il dragone cinese che aprirà il corteo iniziale. Anche domani sarà inoltre possibile effettuare donazioni a favore del charity partner 2017, Anffas. Chi vestirà di rosso può avere, inoltre, il 10% di sconto sui biglietti del Festival. Tutto il programma della serata sul sito dello Sferisterio.
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Aperitivi culturali con Panzavolta, Caminito, Ercoli e Donà red.presstoday.com /pt_pdf.php Redazione
2/8/2017
Procedono con successo gli Aperitivi Culturali, il ciclo di incontri di Sferisterio Cultura che guidano in modo originale il pubblico verso una comprensione più ampia e variegata del belcanto. Nella settimana della Notte dell'Opera, gli appuntamenti curati da Cinzia Maroni continuano ad esplorare i temi delle opere attraverso molteplici discipline. Venerdì 4 agosto, alle ore 12, gli Antichi Forni, il filosofo e musicologo Andrea Panzavolta affronta la questione dell'enigma, prendendo spunto dai quesiti di Turandot. L'ospite si interroga sul dilemma: Sciogliere o sopportare l'enigma? I tre indovinelli che la feroce principessa sottopone a Calaf offrono la possibilità a Panzavolta di fare un excursus storico da Omero a Shakespeare, passando per Edipo. Nell'incontro di sabato 5 agosto, si parla della storia di una famiglia italiana nell'Africa coloniale in La grande A. La scrittrice Giulia Caminito, vincitrice del premio Giuseppe Berto, e la direttrice di Popsophia Lucrezia Ercoli presentano il romanzo La Grande A, che racconta la vicenda della piccola Giada e di sua madre in Etiopia, terra natia della principessa Aida. Chiude il fine settimana, Massimo Donà, ordinario di Metafisica e Ontologia dell'Arte all'Università San Raffele di Milano, che parla delle suggestioni della filosofia orientale nell'arte dei grandi pittori. L'appuntamento Il mito dell'Oriente nell'Occidente in declino, indaga le influenze della cultura orientale nella musica, nella pittura e nella filosofia della fine dell'Ottocento. In questa settimana l'aperitivo è offerto da Sigi, ristorante Da Silvano e Antica Gastronomia. I video degli altri appuntamenti:
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una storia sen a il lieto fine
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Madama Butter y, una storia senza il lieto ne 0
N POMERIGGIO ALL’OPERA Non tutti i racconti hanno un nale positivo. Ci insegnano ad affrontare la vita, a interpretare la realtà, a fronteggiare i problemi, a trovare le vie d’uscita 2 AGOSTO 2017 - 160 letture
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di Paola Nicolini* (foto di Fabio Falcioni) Lo sai già che le storie non sempre hanno un lieto ne. Così come si dice che “Non tutte le ciambelle riescono col buco” per intendere che non sempre le cose vanno come ci piacerebbe, come vorremmo, come ci aspetteremmo che andassero. Le storie, le narrazioni, le abe hanno proprio questo valore: di farci intravedere la realtà prima che la realtà avvenga, di raccontarci la vita prima che la vita si realizzi,
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di farci immaginare i pensieri e gli stati d’animo prima di provarli di fronte alle http://red.presstoda .com/pt pdf.php pid 1444 url http://www.cronachemaceratesi.it/ unior/2017/08/02/madama-butter
-una-storia-sen a-il-lieto-fine/21 60/
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3/8/2017
adama utter
una storia sen a il lieto fine
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situazioni che le storie raccontano e che la vita stessa potrebbe un giorno o rirci. Nella vita di tutti i giorni, infatti, non sempre le situazioni che viviamo niscono con “e tutti vissero felici e contenti”. Anche se sei una bambina o un bambino lo sai già: qualche volta ci sono circostanze da cui si esce infelici e scontenti. Ci sono quelle più semplici e a rontabili, come quella volta che volevi tanto un giocattolo, ma non è stato possibile comprarlo e te ne sei uscita
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sconsolata dal negozio, piangendo e sentendoti proprio triste. C’è stata quella volta in cui hai trovato il pesce rosso a pancia in su nella sua boccia e ti è stato detto che era morto, che succede, che quando succede ci dispiace e siamo tristi, ma non ci si può fare niente, solo salutarlo e non vederlo più. C’è stata quella volta, più seria, in cui al tuo compagno di banco è morto il nonno e i grandi hanno detto che quando succede si prova un dispiacere tanto grande e tanta, tanta tristezza, perciò bisogna essere più attenti e stare vicino a quell’amichetto, che sta passando un brutto momento. E ancora quella volta che qualcuno che conosci ha avuto la casa danneggiata dal terremoto, ahimè, e adesso vive in una casa piccola piccola, perché non vuole andarsene dal suo paese, e talvolta è sconsolato perché vorrebbe tanto riavere quello che invece è venuto giù. Insomma, accanto a tante vicende per cui si vive felici e contenti, qualcuna nisce in modo diverso. E la storia di Madama Butter y è una di queste. La protagonista, Cio-Cio-San, si era infatti innamorata di un
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marinaio americano, tale signor Pinkerton e, nonostante il parere contrario dei familiari, lo aveva sposato. Di fatto vivevano felici e contenti! Ma un giorno Pinkerton dovette riprendere la via del mare, promettendo a Cio-Cio-San che sarebbe presto tornato. Per Cio-Cio-San iniziò così una lunga attesa, allietata dalla nascita del loro bimbo. Aspettò e aspettò per tre lunghi anni e quando la speranza stava per morire, ecco che un giorno apparve una nave all’orizzonte. Cio-Cio-San era felicissima! Ma il suo sorriso si spense presto, perché Pinkerton, questo imbroglione, aveva sposato nel frattempo una donna americana! Puoi immaginare la so erenza di Cio-Cio-San, che tanto aveva aspettato! Non c’è stato un lieto ne per lei, in questa storia, che è stata messa in scena da Giacomo Puccini in un’opera che in questi giorni è rappresentata all’Arena Sferisterio di Macerata. Ieri pomeriggio, nell’atrio del Palazzo Buonaccorsi, insieme a tanti bambini e bambine (ma anche nonni, zii e genitori), abbiamo ascoltato la storia di Madama Butter y e giocato poi a costruire scenogra e, ricreare i personaggi, fare farfalle di carta, disegnare i luoghi e le persone, mettere insieme le scene nei puzzle. http://red.presstoda .com/pt pdf.php pid 1444 url http://www.cronachemaceratesi.it/ unior/2017/08/02/madama-butter
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adama utter
una storia sen a il lieto fine
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Lo facciamo perché la narrazione della trama dell’opera potrà aiutarti a seguirla meglio se andrai ad assistere a qualche spettacolo allo Sferisterio, una di queste sere. Lo facciamo perché vogliamo che anche tu impari ad avere a che fare con le storie che non hanno un lieto ne. Lo facciamo perché giocare fa bene a grandi e bambini. Lo facciamo perché è importante che anche i più piccoli imparino ad apprezzare e familiarizzare con i
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prodotti più belli e più alti della cultura. Lo facciamo perché ci state a cuore. Ognuno di voi ci sta a cuore. E vi aspettiamo ancora, il prossimo martedì, con la storia di Aida, per ascoltarla e giocare ancora. Vi aspettiamo anche domani pomeriggio, nel giardinetto lungo via Don Minzoni, perché abbiamo pensato a uno spazio di gioco per te durante la notte dell’opera. Chiedi ai tuoi familiari di controllare il programma: il
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divertimento è garantito! *psicologa dello sviluppo e dell’educazione, Università di Macerata
uindici “piccoli” artisti” per una “grande” notte da star 31 LUGLIO 2017
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Alessio allay,consolle Madama Butter una storia senza il lieto 28 LUGLIO 2017ne “I Serranda” sindaco 365 VOLTEdal GRAZIE
“Come ti disegno lo Sferisterio”: da Taicang al liceo artistico Quando il pallone si giocava col bracciale: conosci questo sport? Miti e Dei, un salto nella Treia antica
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Scritto da FEDERICA NARDI
Madama Butterfly, una storia di aola
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Domani una Notte dell’Opera internazionale: previsti quarantasei eventi tra Centro Storico, Corso Cavour e Cairoli APPUNTAMENTI ED EVENTI
di Picchio News
del 02/08/2017
Per la prima volta, domani 3 agosto, la Notte dell’Opera assume una dimensione davvero internazionale, unendo due estremità del pianeta, l’Italia e la Cina, Macerata e Taicang. Il tema Oriente che ispira il Macerata Opera Festival 2017 caratterizza anche l’attesa manifestazione che coinvolge la città e si concretizza nella partecipazione di alcuni ospiti provenienti dal continente asiatico, primi fra tutti gli allievi della Kung Fu Taicang No.3 Elementary School, che si esibiranno in uno spettacolo mozzafiato, alle ore 21, allo Sferisterio insieme al gruppo Rose Art Music e con la presenza di Francesco Micheli. «Con questo evento, lanciamo la candidatura di Macerata a capitale italiana della cultura 2020 – afferma il Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Stefania Monteverde – Con il tema Oriente quale migliore occasione per presentare questa sfida». L’edizione 2017 dell’evento clou del Festival Off, che trasforma per una notte Macerata in capitale dell’opera, è ispirata al rosso della tradizione cinese – colore portafortuna, legato alla felicità e alla ricchezza. Tra suoni, profumi e sapori orientali, la manifestazione si aprirà alle ore 19.30, con ritrovo al monumento della Vittoria. Artisti, cantanti, negozianti e avventori sono invitati a vestirsi di rosso per partecipare alla Notte dell’Opera. La serata si svolgerà lungo le strade principali della città che diventeranno un immenso palcoscenico a cielo aperto, grazie agli allestimenti dell’Accademia di Belle Arti e dall’Istituto Confucio di Macerata Com’è ormai tradizione, il corteo, con a capo Francesco Micheli e aperto da un dragone cinese, partirà dal monumento della Vittoria alle ore 20 sulle musiche della dj Auretta Bloom e raggiungerà lo Sferisterio. Sono 46 le performance che, tra spettacoli d’arte, musica e danza, animeranno la serata nel Centro Storico, Corso Cairoli e Corso Cavour, secondo il calendario in distribuzione in questi giorni. Si comincia alle ore 20.30, seguendo il grido di Calaf “Tramontate stelle, all’alba vincerò”. La serata si concluderà a mezzanotte in piazza della Libertà con Francesco Micheli e Oriental’s reggaeton fitness sulle parole di Cio-Cio-San: “Badate a me, attenti orsù, uno… due… tre… e tutti giù”.
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Tra gli eventi da non perdere, alle ore 21, lo spettacolo di danza cinese “Per cavalcare il vento” in piazza Mazzini; alle ore 21.30, il Quintetto Gigli, pianoforte e soprano “Mai nessun m’avrà” in piazza Cesare Battisti; alle ore 22, il concerto lirico Villaincanto “Madama Butterfly” in piazza Vittorio Veneto; alle ore 22.30, il concerto per pianoforte e melodiosa “Gira la cote” in piazza XXX aprile. Il Comune di Macerata e l’Associazione Arena Sferisterio hanno lavorato insieme alle associazioni cittadine e al comitato dei rappresentanti dei commercianti per programmare tutte le attività che caratterizzeranno la Notte dell’Opera del 3 agosto. «Organizzare questo evento è sempre un’attività complessa – dichiara il Sindaco di Macerata, Romano Carancini – È un lavoro di squadra, la cui bellezza si trova nell’intreccio delle numerose trame. Vogliamo far star bene le persone che prenderanno parte alla festa di domani». La manifestazione è promossa dal sovrintendente dello Sferisterio Luciano Messi, dal direttore artistico Francesco Micheli e dal segretario artistico Gianfranco Stortoni, responsabile musicale dell’evento. «È una festa di inclusione, che vuole rendere i valori preziosi dello Sferisterio accessibile a tutti – afferma Micheli – L’opera esce in strada e tutti possono partecipare gratuitamente». L’Accademia di Belle Arti di Macerata è la risorsa creativa degli allestimenti, ideati da un team di allievi coordinati dal docente Enrico Pulsoni, che hanno studiato il logo della manifestazione, costruito i teatrini mobili e creato le sagome dei personaggi principali dell’opera per alcuni photo corner. L’Istituto Confucio metterà a disposizione le lanterne che illuminano i vicoli della città e il dragone cinese che aprirà il corteo iniziale. La Notte dell’Opera è resa possibile grazie al sostegno di UBI Banca e Confcommercio Marche Centrali, partner della serata speciale. «Abbiamo coordinato le attività portando negli esercizi commerciali un kit con manifesti e lanterne rosse – afferma Massimiliano Polacco, Direttore Confcommercio Marche Centrali – e in più abbiamo preparato le maglie rosse da sfoggiare per questa speciale occasione.» Anche domani sarà possibile effettuare donazioni a favore del charity partner 2017, Anffas. Chi vestirà di rosso può avere, inoltre, il 10% di sconto sui biglietti del Festival.
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2 agosto 2017 di Anna Annaloro Patti (https://www.facciunsalto.it/archives/author/annapatti) per la rubrica Và pensiero (https://www.facciunsalto.it/archives/rubriche/va-pensiero) in Suoni (https://www.facciunsalto.it/archives/category/suoni) Si legge in 2 minuti
Bimba dagli occhi pieni di malia Articolo Precedente (https://www.facciunsalto.it/archives/76704/matrimonio-acolori) Articolo Successivo (https://www.facciunsalto.it/archives/76710/dio-delleautostazioni)
Le verdi coste del Mar Adriatico guardano le terre d’Oriente e la Madonna nera a Loreto richiama i viaggi verso l’est. Centrato sull’attualità e sui sentimenti umani trasversali, il fil rouge che unisce le opere in cartellone quest’anno al Macerata opera festival, suggellate nel ricordo di Padre Matteo Ricci , hanno uno sguardo proteso verso l’Oriente. Quell’oriente descritto nelle opere pucciniane e nell’Aida: il fascino esotico che affascina e seduce.
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Cio Cio San è la farfalla che “resta inflitta” per mano dell’uomo occidentale è la giovane donna pronta per amore a rinnegare gli usi e costumi dei suoi avi, ma che alla fine sceglie la morte nella maniera orientale. L’allestimento di Madama Butterfly allo Sferisterio di Macerata è in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo.
Ho avuto modo quest’inverno di assistere alla regia di NICOLA Privacy & Legale
BERLOFFA. Lo spazio scenico all’aperto dello Sferisterio e la “dolce notte” stellata della città marchigiana accompagnano e rendono più seducente la scena. Indubbiamente tutta la prima parte del primo atto accompagna lo spettatore verso una visione a volte di “maniera” ma sicuramente efficace. Rispetto all’allestimento di Palermo “l’effetto cinematografico” perde parte della sua magia e la scena acquatica durante l’esibizione del celeberrimo coro a bocca chiusa si disperde nello spazio all’aperto. Sul versante vocale MARIA JOSE SIRI si conferma una Butterfly di grande rilievo. La sua voce cristallina, l’emissione sempre corretta ed elegante accompagnata da fraseggio e l’interiorizzazione del personaggio hanno convinto ed emozionato il numeroso pubblico. Anche la Suzuki di Manuela Custer ci è apparsa convincente e dotata di un buon legato. Il tenore invece, anche se dotato di un discreto registro acuto ha delineato un personaggio piuttosto grossolano sia dal punto di vista vocale che scenico.
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ALBERTO MASTROMARINO con l’esperienza, ci ha consegnato un Console compassionevole e sensibile. Il baritono negli anni ha maturato una ricerca psicologica del personaggio da interpretare ed oggi ci consegna in modo convincente uno Sharpless rivolto con empatia verso la tragedia di Butterfly Uno Sharpless che forse così aveva pensato lo stesso Puccini riservando a questo personaggio l’aspetto autobiografico. Durante la nostra chiacchierata il giorno precedente alla recita, Alberto Mastromarino, dimostrando ancora una volta se ciò fosse stato necessario, una sensibilità artistica e una passione sempre rigenerata verso il suo lavoro, ha ipotizzato un antefatto di un amore giovanile e infelice che aveva condizionato la sua permanenza in Giappone alla maniera di Humphrey Bogart in Casablanca; tant’è che in scena con delicatezza, sguardo paterno Privacy & Legale
e sigaretta fumante non solo assiste ma partecipa al dramma rivivendo in parte la sua esperienza giovanile.
Pertanto anche sul piano vocale la “lettura della lettera” è cantata con voce sommessa e solo in alcuni tratti il timbro roboante e sicuro sottolineava le potenzialità vocali del baritono. Alla fine calorosi applausi per tutti e giusta ovazione per la Privacy & Legale
splendida protagonista. Recita del 28 luglio 2017 (Immagini da internet)
facciunsalto anche qui...
(https://www.facciunsalto.it/archives/64283/40484) (https://www.facciunsalto.it/archives/64285/40680) Pat Metheny – Last train home The Rolling Stones – Time is on (https://www.facciunsalto.it/archives/64283/40484) my side (https://www.facciunsalto.it/archives/64285/40680)
(https://www.facciunsalto.it/archives/64149/reinventarsi(https://www.facciunsalto.it/archives/64287/40971) dopo-il-tradimento) Pink Floyd – If
Reinventarsi dopo il tradimento
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Anna Annaloro Patti
Vivo in Sicilia tra il sole e i miei alunni colorati provenienti da tutti i continenti e cerco di trasmettere loro i miei ideali e l’amore per la musica. Una passione che mi è stata trasmessa da mio marito. Lui, tenendomi per mano, mi ha condotto alla conoscenza di un mondo che continua ad essere presente in ogni momento della mia vita. Il mio luogo dell’anima è Vienna, lì ritrovo i sapori e la musica che mi appartiene. La frequentazione di cantanti, dei teatri d’opera in Europa, lo studio dei compositori, la mia attività di presidente di un’associazione culturale che si occupa di musica da vent’anni, mi hanno portato a scrivere di opera lirica per facciunsalto.it alla mia maniera: attraverso i ricordi, l’esperienza e l’amore per il melodramma cercando di trasmettere e contagiare la mia partecipazione emotiva perché credo che… La musica esprime ciò che è impossibile da dire e su cui è impossibile tacere. (Victor Hugo) (https://www.facciunsalto.it/archives/author/anna-patti) altri articoli » (https://www.facciunsalto.it/archives/author/anna-patti)
VÀ PENSIERO (HTTPS://WWW.FACCIUNSALTO.IT/ARCHIVES/RUBRICHE/VAPENSIERO) Và pensiero: riflessioni, ricordi, aneddoti, incontri e fantasie da un palco d'opera. L'opera dentro le mie orecchie per trasferirla a tutti attraverso le descrizioni e le suggestioni che questa forma d'arte suscita agli occhi, le orecchie e l'anima dello spettatore. Privacy & Legale
3 agosto 2017
Ansa
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Bi lietteria feristerio mln in asso Per Turandot ancora tutto esaurito dopo la prima
15:45 03 agosto 2017
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Redazione ANSA MACERATA
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Candidato Pd Ancona, Fabio Ragni, pubblica video omofobo: è polemica 2 o t
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Sisma, 18 mln euro per strade Marche
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03 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Bologna)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 60
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
03 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 40
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
03 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Ancona)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 16
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
a cura di Esserci comunicazione
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
4/8/2017
a prima volta di adre
atteo icci all opera
Home (/) > Recensioni (/recensioni) > La prima volta di Padre Matteo Ricci all'opera
SHI (Si faccia) (http://www.teatro.it/spettacoli/shi-si-faccia)
La prima volta di Padre Matteo Ricci all'opera 03 Agosto 2017
Valutazione:
Francesco Rapaccioni (/la-redazione/francesco-rapaccioni)
Il gesuita Padre Matteo Ricci trascorse oltre trent'anni in Estremo Oriente no ad avvicinarsi all'imperatore che gli concesse, primo uomo non cinese, il diritto alla sepoltura in Cina con le parole, in calce alla sua richiesta in tal senso, Shi (Si faccia) che dà il titolo all'opera. Matematico, losofo, cartografo e tanto altro, Matteo Ricci è ancora studioso assai noto in Cina (con il nome di Li Madou) al punto che la sua tomba è un monumento. Egli introdusse in Cina i fondamenti della geometria euclidea e fu autore delle prime mappe del Celeste impero, avviando anche una prima evangelizzazione in quelle terre. Lodevole dunque l'iniziativa dell'Associazione Sferisterio di commissionare un'opera sulla sua gura all'interno del Festival denominato Oriente.
Perfetta interazione di libretto e musica con la parte scenotecnica
http://www.teatro.it/recensioni/shi-si-faccia/la-prima-volta-di-padre-matteo-ricci-allopera
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4/8/2017
a prima volta di adre
atteo icci all opera
L'opera è stata scritta dal compositore maceratese Carlo Boccadoro, salito anche sul podio: si riconoscono in ussi jazz e contaminazioni con la musica caraibica e orientale nel piccolo organico (due pianoforti e tre percussioni). Particolarmente ef caci ci sono sembrate due scene: l'inizio con la tempesta in mare e il momento in cui il gesuita si sente male. Il libretto di Cecilia Ligorio, anche regista della messa in scena al Teatro Lauro Rossi, si basa sulle lettere di Matteo Ricci e sulle ricostruzioni della sua biogra a ed è perfettamente calzante con la partitura. Forse la gura del protagonista non emerge nella sua effettiva imponenza, ma la suggestione c'è, come la resa della fatica del viaggio, della distanza da casa (geogra ca e culturale), della barriera linguistica (manca persino il termine per dire Dio). Il risultato convince anche per merito dell'apparato scenotecnico curato dall'Accademia di Belle Arti di Macerata (responsabile del progetto Enrico Pulsoni), dove hanno parte importante i video di Igor Renzetti con le riprese della calligra a del protagonista, fra altre proiezioni.
Tre voci e tre corpi per Padre Matteo Ricci Tre protagonisti, sempre in scena, ricostruiscono la gura di Padre Matteo Ricci. Simone Tangolo, attore e danzatore, è Il viaggiatore, il giovane gesuita che parte dal Piceno verso l'ignoto, uomo che “diventa barbaro per amore di Dio”. Bruno Taddia è L'uomo che guarda: il baritono dà voce alle inquietudini e ai tormenti del religioso. Roberto Abbondanza è Matteo da adulto e da anziano, la voce autorevole dello studioso: “Nostro è il tempo della semina, non del raccolto”. Tutti e tre sono perfetti nei ruoli e abbigliati in linea col ritratto noto di Ricci.
Visto il 02/08/2017
http://www.teatro.it/recensioni/shi-si-faccia/la-prima-volta-di-padre-matteo-ricci-allopera
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4/8/2017
a prima volta di adre
OPERA LIRICA
atteo icci all opera
SHI (Si faccia) (/spettacoli/shi-si-faccia)
Informazioni principali Autore: Carlo Boccadoro Regia: Cecilia Ligorio - Benedetto Sicca SCHEDA (/SPETTACOLI/SHI-SI-FACCIA)
Francesco Rapaccioni (/la-redazione/francesco-rapaccioni) Francesco ha tre manie che rasentano la compulsività: viaggi , teatro e libri. Visto così, non si direbbe che da vent'anni è uno stimatissimo giornalista e avvocato. Scrive di prosa n dal giornalino del liceo, e si è avvicinato alla lirica dopo "la prima volta" a Salisburgo con Così fan tutte , la...
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20/8/2017
feristerio oltre un milione di euro di incasso -
Indiscreto Il uotidiano Delle
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ili ne di eur di in ass
ubblicato Gioved 03 Agosto 2017 16:50
isite: 214 T a biglie eria su era il ili ne di eur di in ass la bu na n i ia all ini i della er a se i ana di re i e all eris eri la ri a di ida essa in s ena da ran es i heli d eni a lugli e a laudi a dal ubbli il b eghin del a era a era es i al regis ra ra endu e ren a 1 eur di in ass l rd l ne se i ana s rs sa an he ara eri a dal u esauri annun ia di Turand il se nd nse u i d uell della ri a e er il en ues a re i a segna il igli r in ass s agi nale n 11 ila eur su erand il re eden e di 11 ila
grande a esa er le r ssi e re ra resen a i ni i ini ia r ri da Turand n la regia di i i r e d ani ag s he a in s ena er la er a l a sul al s eni dell eris eri n la sua nu a r ag nis a ran e ari il grande su ess della s rsa re i a il s ran ran ese di re ara a n uis are an ra una l a il ubbli dell rena a era ese ei anni di ala il en re ud Par en re a inia drigue in er re a la s hia a i ei ru li di Ping Pang e P ng r ia ris e i a en e ndrea P r a reg r n a i e ar ell ardis le an il as e an Pisani l i era re l u lessandr ina Ti ur e i la bau n andarin el r ge rea i di i i r e i las e si u a delle s ene e delle lu i ianlu a bi a dei s u i e ar a e ila ua dei i en i s eni i ul di Pier i rgi randi dirige l r hes ra ilar ni a ar higiana e il less di al s eni anda al adei le an la r du i ne il r iri ar higian ellini il r di i bian he Pueri an res a berle i a gi rna a ha in r gra a an he nu er se ini ia i e del es i al i ini ia alle re 12 n gli eri i i ul urali d e il usi l g e l s ndrea Pan a l a ra a la ues i ne dell enig a is irand si all s e a l in sera a s i e si in err ga sul dile a i gliere s r are l enig a re ind inelli he la er e rin i essa s ne a ala r n la ssibili a Pan a l a di are un e ursus s ri da er a ha es eare assand er di el eriggi alle re 17 le n e dei i ri usi ali rie i n la ran uilla a s era del Par di illa a ini ia i a di esarina agn ni in llab ra i ne n il nser a ri Perg lesi di er Pri a dell s e a l di Turand due ini ia i e all eris eri alle re 1 il ur guida in agnia dell ss ia i ne i i dell eris eri nel ba s age dell rena er s rire le ne li i s del Tea r en re alle re 1 a eri i sul l ggi ne rgani a dall s i u ar higian di Tu ela ini er es eggiare i anni delle ri e due della regi ne il erdi hi di a eli a e il ss ner e en re ede una er i ale di ini n un s elier dell ed re la ssibili di g dere del an ra a a a a era ese dai n i ibillini al are dria i
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Macerata “l’imperatrice” d’Oriente, FOTO/VIDEO www.cronachemaceratesi.it /2017/08/03/macerata-limperatrice-doriente-fotovideo/996568/ NOTTE DELL'OPERA - Francesco Micheli ha guidato il corteo da corso Cavour allo Sferisterio sul carro dragone: "Sul futuro vedremo, un anno è lungo a venire". Poi protagonista Taicang in arena e la festa impazza in città giovedì 3 agosto 2017 - Ore 23:17 - caricamento letture Le immagini della partenza della Notte dell'Opera
di Federica Nardi (video di Gabriele Censi, foto di Fabio Falcioni) Il giovedì rosso della Notte dell’opera di Macerata, carico di attese, di musica e spettacoli. E di indizi per il futuro di una manifestazione che ogni anno cambia pelle senza perdere il suo senso: unire la lirica e la tradizione maceratese. Una piccola folla di magliette scarlatte a partire dalle 20 ha seguito il dragone trainato dal mezzo della Proloco di Piediripa “alla conquista dell’Oriente” come ha gridato il direttore artistico Francesco Micheli dal microfono alla partenza da corso Cavour. Davanti al dragone disneyano della proloco anche i leoni e il drago cinese condotto dai figuranti. In centinaia a salutare il passaggio di Micheli e compagnia lungo corso Cavour, affiancando le mura da sole fino allo Sferisterio. La Notte dell’opera è una creatura del direttore artistico uscente ma il sindaco Romano Carancini (ribattezzato scherzosamente “imperatore Carancì” da Micheli), ha rassicurato: “la riproporremo anche l’anno prossimo e potrebbe esserci proprio Francesco alla guida. Oggi è la città ad essere l’imperatrice”.
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L’arrivo allo Sferisterio
Imponente il servizio di sicurezza interforze, coordinato dalla questura di Macerata, schierato per accompagnare la marcia trionfale dell’Oriente. La stessa dell’Aida che ha accolto con le sue note l’arrivo di fronte allo Sferisterio. Un ultimo momento di pathos prima dello spettacolo dei ragazzi e ragazze di Taicang nell’arena lo ha regalato Micheli incitando la folla sul crescendo del Vincerò pucciniano. “Ormai è una signorina adulta – ha detto Micheli sul futuro della manifestazione – può anche fare a meno di papà. Vedremo, un anno è lungo a venire”. Non solo Cina per il corteo ma anche tradizione locale, con il gruppo folkloristico dei Pistacoppi che ha danzato a ritmo animando la rotonda di fronte allo Sferisterio. Ad Romano Carancini accompagnare i giovanissimi (hanno dai 10 ai 12 anni) della Taicang kungfu school new discrict number 3 e l’ensemble Rose art music anche il vice sindaco della città cinese Zhao Jianchu: “Sono arrivato ieri a Macerata – ha detto – ma ho subito capito che è una città che vanta una grande cultura e tradizione storica”. A mezzanotte la chiusura in piazza della Libertà con esibizioni, musica e il saluto del direttore artistico. CONTINUA A LEGGERE
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L’esibizione dei ragazzi e delle ragazze di Taicang allo Sferisterio
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Da sinistra Romano Carancini e Narciso Ricotta
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Sferisterio, ride la biglietteria: superato il milione di euro www.cronachemaceratesi.it /2017/08/03/sferisterio-ride-la-biglietteria-superato-il-milione-di-euro/996293/ MACERATA OPERA FESTIVAL - Grande attesa per le prossime tre rappresentazioni, da domani torna sul palco Turandot. Alle 12 agli Antichi Forni il musicologo e filosofo Andrea Panzavolta protagonista degli Aperitivi Culturali
La biglietteria supera il milione di euro di incasso. È la buona notizia all’inizio della terza settimana di recite allo Sferisterio. Dopo la prima di Aida, messa in scena da Francesco Micheli domenica 30 luglio e applaudita dal pubblico, il botteghino del Macerata Opera Festival registra tra venduto e prenotato 1.044.000 euro di incasso lordo. Il fine settimana scorso è stato anche caratterizzato dal tutto esaurito annunciato di Turandot, il secondo consecutivo dopo quello della prima, e per il momento questa recita segna il miglior incasso France Dariz in Turandot (foto di Alfredo Tabocchini) stagionale con 114mila euro, superando il precedente di 110mila. E c’è grande attesa per le prossime tre rappresentazioni. Si inizia proprio da Turandot, con la regia di Ricci/Forte, domani 4 agosto, che va in scena per la terza volta sul palcoscenico dello Sferisterio con la sua nuova protagonista, France Dariz. Dopo il grande successo della scorsa recita, il soprano francese di prepara a conquistare ancora una volta il pubblico dell’Arena maceratese. Nei panni di Calaf c’è il tenore Rudy Park, mentre Davinia Rodriguez interpreta la schiava Liù. Nei ruoli di Ping, Pang e Pong troviamo rispettivamente Andrea Porta, Gregory Bonfatti e Marcello Nardis. Completano il cast: Stefano Pisani (l’imperatore Altoum), Alessandro Spina (Timur), e Nicola Ebau (Un mandarino). Nel progetto creativo di Ricci/Forte, Nicolas Bovey si occupa delle scene e delle luci, Gianluca Sbicca dei costumi e Marta Bevilacqua dei movimenti scenici. Sul podio, Pier Giorgio Morandi dirige l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e il complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”. Completano la produzione il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”, il Coro di voci bianche Pueri Cantores “D. Zamberletti”. La giornata ha in programma anche numerose iniziative del Festival Off. Si inizia alle ore 12 con gli Aperitivi Culturali, dove il musicologo e filosofo Andrea Panzavolta tratta la questione dell’enigma, ispirandosi allo spettacolo in serata. L’ospite si interroga sul dilemma: Sciogliere o sopportare l’enigma? I tre indovinelli che la feroce principessa sottopone a Calaf offrono la possibilità a Panzavolta di fare un excursus storico da Omero a Shakespeare, passando per Edipo. Nel pomeriggio, alle ore 17, le note dei Fiori musicali riempiono la tranquilla atmosfera del Parco di Villa Cozza. L’iniziativa di Cesarina Compagnoni, in collaborazione con il Conservatorio Pergolesi di Fermo. (foto Alfredo Tabocchini) Prima dello spettacolo di Turandot, due iniziative allo Sferisterio: alle ore 18, il tour guidato in compagnia dell’Associazione Amici dello Sferisterio nel backstage dell’Arena per scoprire le zone off limits del Teatro; mentre alle ore 19, aperitivo sul loggione organizzato dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini per festeggiare i 50 anni delle 1/2
prime due DOC della regione: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. L’evento prevede una verticale di vini, con un sommelier dell’AIS ed offre la possibilità di godere del panorama mozzafiato maceratese, dai Monti Sibillini al Mare Adriatico. Per prenotazioni, visitare il sito.
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feristerio biglietteria sopra al milione di euro di incasso - icchio ews - Il giornale tra la gente per la gente
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MACERATA
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03/08/2017
La biglietteria supera il milione di euro di incasso. È la buona notizia all’inizio della terza settimana di recite allo Sferisterio. Dopo la prima di Aida, messa in scena da Francesco Micheli domenica 30 luglio e applaudita dal pubblico, il botteghino del Macerata Opera Festival registra tra venduto e prenotato 1.044.000 euro di incasso lordo. Il fine settimana scorso è stato anche caratterizzato dal tutto esaurito annunciato di Turandot, il secondo consecutivo dopo quello della prima, e per il momento questa recita segna il miglior incasso stagionale con 114mila euro, superando il precedente di 110mila. E c’è grande attesa per le prossime tre rappresentazioni. Si inizia proprio da Turandot, con la regia di Ricci/Forte, domani 4 agosto, che va in scena per la terza volta sul palcoscenico dello Sferisterio con la sua nuova protagonista, France Dariz. Dopo il grande successo della scorsa recita, il soprano francese di http://red.presstoda .com/pt pdf.php pid 20
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feristerio biglietteria sopra al milione di euro di incasso - icchio ews - Il giornale tra la gente per la gente
prepara a conquistare ancora una volta il pubblico dell’Arena maceratese. Nei panni di Calaf c’è il tenore Rudy Park, mentre Davinia Rodriguez interpreta la schiava Liù. Nei ruoli di Ping, Pang e Pong troviamo rispettivamente Andrea Porta, Gregory Bonfatti e Marcello Nardis. Completano il cast: Stefano Pisani (l’imperatore Altoum), Alessandro Spina (Timur), e Nicola Ebau (Un mandarino). Nel progetto creativo di Ricci/Forte, Nicolas Bovey si occupa delle scene e delle luci, Gianluca Sbicca dei costumi e Marta Bevilacqua dei movimenti scenici. Sul podio, Pier Giorgio Morandi dirige l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e il complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”. Completano la produzione il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”, il Coro di voci bianche Pueri Cantores “D. Zamberletti”. La giornata ha in programma anche numerose iniziative del Festival Off. Si inizia alle ore 12 con gli Aperitivi Culturali, dove il musicologo e filosofo Andrea Panzavolta tratta la questione dell’enigma, ispirandosi allo spettacolo in serata. L’ospite si interroga sul dilemma: Sciogliere o sopportare l’enigma? I tre indovinelli che la feroce principessa sottopone a Calaf offrono la possibilità a Panzavolta di fare un excursus storico da Omero a Shakespeare, passando per Edipo. Nel pomeriggio, alle ore 17, le note dei Fiori musicali riempiono la tranquilla atmosfera del Parco di Villa Cozza. L’iniziativa di Cesarina Compagnoni, in collaborazione con il Conservatorio Pergolesi di Fermo. Prima dello spettacolo di Turandot, due iniziative allo Sferisterio: alle ore 18, il tour guidato in compagnia dell’Associazione Amici dello Sferisterio nel backstage dell’Arena per scoprire le zone off limits del Teatro; mentre alle ore 19, aperitivo sul loggione organizzato dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini per festeggiare i 50 anni delle prime due DOC della regione: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. L’evento prevede una verticale di vini, con un sommelier dell’AIS ed offre la possibilità di godere del panorama mozzafiato maceratese, dai Monti Sibillini al Mare Adriatico. Per prenotazioni, visitare il sito www.sferisterio.it/visit.
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Sarà la voce indimenticabile di Maria Callas a caratterizzare il prossimo appuntamento da non perdere dei Concerti in Cantina promossi da Sferisterio e IMT. Sabato 5 agosto alle ore 17:30 fra i vigneti dell’Azienda Agricola Bisci di Matelica (MC), un omaggio al più grande soprano del Novecento, personaggio ormai mitico non solo nel mondo dell’opera, a quarant’anni dalla scomparsa avvenuta a Parigi il 1 settembre 1977. A lei è dedicato il volume Mille e una Callas. Voci e studi edito dalla casa maceratese uodlibet a cura di Luca Aversano e acopo Pellegrini, che sarà presentato in questa occasione da Pierfrancesco Giannangeli autore, critico e docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e da Carlo Fiore musicologo, critico e docente del Conservatorio di Musica di Palermo. Insieme al curatore acopo Pellegrini, i due studiosi guideranno il pubblico alla scoperta di una protagonista della
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storia musicale, teatrale e sociale del Novecento, il cui profilo, tracciato con ascolti e riflessioni, è fortemente associato ai titoli del Festival 2017, tutti interpretati anche dalla Callas. Il volume raccoglie in 40 pagine una serie di scritti inediti, firmati tra gli altri da Alberto Arbasino, Bruno Bartoletti, Marco Beghelli, Marcello Conati, Filippo Crivelli, Gina Guandalini, ans erner enze, Cesare Orselli, Paolo Poli, Emilio Sala, Franco Serpa, Piero Tosi e Franca Valeri, che delineano un ritratto sfaccettato e complesso della parabola spettacolare di un’artista che conobbe un’ascesa scabrosa bench non avara di riconoscimenti, fino a un culmine breve come tutti i culmini, e una prolungata, malinconica discesa verso una brusca morte misteriosa, che ha ispirato romanzi, poesie, testi teatrali e musicali, spettacoli di danza, film, programmi radiofonici e televisivi. Tutti hanno sentito il suo nome, molti hanno udito la sua voce. Crisalide mutatasi in icona di eleganza femminile, la greco americana si fece italiana, anzi veneta (di Verona) e poi milanese, per finire francese o quasi: l’essenza internazionale del melodramma italiano non poteva essere sancita in forma più apodittica. Il suo canto, ora osannato ora censurato, il suo stile interpretativo paragonato alle grandi voci dell’Ottocento, le sue riconosciute facoltà di attrice hanno riportato prepotentemente l’opera lirica al centro del dibattito intellettuale, hanno aperto nuovi sentieri nel repertorio, hanno contribuito a rafforzare in Italia il ruolo della regia operistica. Maria Callas (1923 1977) è tutto questo. Per la prima volta, filosofi, storici della letteratura, dell’arte, del teatro, del cinema, della danza, della moda, sociologi della comunicazione indagano gli effetti della sua presenza umana e artistica nella sfera dello spettacolo e del costume sociale. Lo studio del lascito artistico è affidato ai musicologi, impegnati anche a delineare possibili metodologie per un terreno di ricerca ancora poco dissodato almeno in Italia quale è l’interpretazione musicale. Dei ricordi parlano testimoni diretti e amici del grande soprano. L Azienda Agricola Bisci è il risultato della passione per il territorio e per la propria terra dei fratelli Giuseppe e Pierino Bisci, che nel 1972 hanno acquistato una proprietà di circa 15 ettari e la hanno trasformata negli anni nell azienda di riferimento nella produzione del Verdicchio di Matelica. Oggi il proprietario è Mauro Bisci, figlio di Giuseppe. L’Azienda si trova appunto a Matelica tra le province di Macerata e di Ancona e copre una superficie complessiva di circa 105 ettari, interamente compresa nel territorio del Verdicchio di Matelica DOC. Dei circa 20 ettari di vigneto, 14 sono coltivati a Verdicchio di Matelica e con uve rosse quali Sangiovese e Merlot, tutti ubicati in media collina ad altitudine variabile tra i 300 ed i 350 metri sul livello del mare, in lieve declivio e completamente esposti a sud. Il tour itinerante dei Concerti in Cantina per i 50 anni delle doc del Rosso Conero e del Verdicchio di Matelica per degustare i vini di tutte le etichette produttrici delle doc iniziativa del Macerata Opera Festival in collaborazione con l’Istituto Marchigiano Tutela Vini prosegue a Numana (AN) domenica agosto, per un appuntamento alla Fattoria Le Terrazze con il uintetto Gigli e lo spettacolo The quintet. Sabato 12 agosto, le sorelle Barbero e il soprano Francesca Lanza presentano Pazze all’Opera presso le Cantine La Mur la di Urbisaglia (MC). Il ciclo di incontri si chiude domenica 13 agosto a Villa Forano, Appignano (MC), con il uartetto F.A.T.A con Note d’Oriente, un recital dedicato alla nazione nipponica, con musiche di autori giapponesi includendo anche qualche sigla di cartoni animati e di videogiochi classici e brani tratti dai titoli della stagione. È possibile consultare il programma completo e prenotare le degustazioni sul sito www.sferisterio.it/festival off 2017. http://red.presstoda .com/pt pdf.php pid 20
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Omaggio a Maria Callas per il “Concerto in Cantina” di Imt e Sferisterio www.cronachemaceratesi.it /2017/08/03/omaggio-a-maria-callas-per-il-concerto-in-cantina-di-imt-esferisterio/996423/ APPUNTAMENTO - Presentazione del libro "Mille e una Callas" edito da Quodlibet nella rassegna con cui si celebrano i 50 anni delle due Doc marchigiane, Rosso Conero e Verdicchio, in programma sabato alle 17,30 all'azienda agricola Bisci a Matelica
Sarà la voce indimenticabile di Maria Callas a caratterizzare il prossimo appuntamento da non perdere dei Concerti in Cantina promossi da Sferisterio e IMT. Sabato 5 agosto alle 17,30 fra i vigneti dell’Azienda Agricola Bisci di Matelica, un omaggio al più grande soprano del Novecento, personaggio ormai mitico non solo nel mondo dell’opera, a quarant’anni dalla scomparsa avvenuta a Parigi il 16 settembre 1977. A lei è dedicato il volume Mille e una Callas. Voci e studi edito dalla casa maceratese Quodlibet a cura di Luca Aversano e Jacopo Pellegrini, che sarà presentato in questa occasione da Pierfrancesco Giannangeli – autore, critico e docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna – e da Carlo Fiore – musicologo, critico e docente del Conservatorio di Musica di Maria Callas con Luchino Visconti e Leonard Berstein Palermo. Insieme al curatore Jacopo Pellegrini, i due studiosi guideranno il pubblico alla scoperta di una protagonista della storia musicale, teatrale e sociale del Novecento, il cui profilo, tracciato con ascolti e riflessioni, è fortemente associato ai titoli del Festival 2017, tutti interpretati anche dalla Callas. Il volume raccoglie in 640 pagine una serie di scritti inediti, firmati tra gli altri da Alberto Arbasino, Bruno Bartoletti, Marco Beghelli, Marcello Conati, Filippo Crivelli, Gina Guandalini, Hans Werner Henze, Cesare Orselli, Paolo Poli, Emilio Sala, Franco Serpa, Piero Tosi e Franca Valeri, che delineano un ritratto sfaccettato e complesso della parabola spettacolare di un’artista che conobbe un’ascesa scabrosa benché non avara di riconoscimenti, fino a un culmine breve come tutti i culmini, e una prolungata, malinconica discesa verso una brusca morte misteriosa, che ha ispirato romanzi, poesie, testi teatrali e musicali, spettacoli di danza, film, programmi radiofonici e televisivi.
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Tutti hanno sentito il suo nome, molti hanno udito la sua voce. Crisalide mutatasi in icona di eleganza femminile, la greco-americana si fece italiana, anzi veneta (di Verona) e poi milanese, per finire francese o quasi: l’essenza internazionale del melodramma italiano non poteva essere sancita in forma più apodittica. Il suo canto, ora osannato ora censurato, il suo stile interpretativo paragonato alle grandi voci dell’Ottocento, le sue riconosciute facoltà di attrice hanno riportato prepotentemente l’opera lirica al centro del dibattito intellettuale, hanno aperto nuovi sentieri nel repertorio, hanno contribuito a rafforzare in Italia il ruolo della regia operistica. Maria Callas (1923-1977) è tutto questo. Per la prima volta, filosofi, storici della letteratura, dell’arte, del teatro, del cinema, della danza, della moda, sociologi della comunicazione indagano gli effetti della sua presenza umana e artistica nella sfera dello spettacolo e del costume sociale. Lo studio del lascito artistico è affidato ai musicologi, impegnati anche a delineare possibili metodologie per un terreno di ricerca ancora poco dissodato – almeno in Italia – quale è l’interpretazione musicale. Dei ricordi parlano testimoni diretti e amici del grande soprano. Il tour itinerante dei Concerti in Cantina per i 50 anni delle doc del Rosso Conero e del Verdicchio di Matelica per degustare i vini di tutte le etichette produttrici delle doc – iniziativa del Macerata Opera Festival in collaborazione con l’Istituto Marchigiano Tutela Vini – prosegue a Numana domenica 6 agosto, per un appuntamento alla Fattoria Le Terrazze con il Quintetto Gigli e lo spettacolo The quintet. Sabato 12 agosto, le sorelle Barbero e il soprano Francesca Lanza presentano Pazze all’Opera presso le Cantine La Muròla di Urbisaglia. Il ciclo di incontri si chiude domenica 13 agosto a Villa Forano, Appignano, con il Quartetto F.A.T.A con Note d’Oriente, un recital dedicato alla nazione nipponica, con musiche di autori giapponesi – includendo anche qualche sigla di cartoni animati e di videogiochi classici – e brani tratti dai titoli della stagione. È possibile consultare il programma completo e prenotare le degustazioni sul sito.
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Sferisterio, 50 anni fa l’inizio di una sfida risultata vincente www.cronachemaceratesi.it /2017/08/03/sferisterio-50-anni-fa-linizio-di-una-sfida-risultata-vincente/995701/ STORIA - Nell’agosto 1967 Otello e Butterfly aprirono la serie ininterrotta di stagioni liriche, ma già un mese prima i maceratesi avevano gremito l’Arena per la tappa del Cantagiro
di Alessandro Feliziani Cinquant’anni fa, il 3 agosto 1967, lo Sferisterio di Macerata si riapriva all’opera lirica. Dopo una lunga pausa, seguita alle prime due stagioni (1921 e 1922), l’Arena maceratese si avviava a diventare – sotto la ultraventennale direzione artistica di Carlo Perucci – uno dei maggiori teatri all’aperto dediti al “belcanto”. Iniziava così “una sfida impegnativa incentrata sul valore culturale e turistico dell’opera lirica”. Da allora una serie ininterrotta di stagioni liriche estive che, nel corso di cinque decenni, ha reso lo Sferisterio di Macerata famoso nel mondo, portando sul palcoscenico dell’Arena star della lirica internazionale, con direttori d’orchestra, registi e scenografi di grande fama. La sera di giovedì 3 agosto di mezzo secolo fa, sotto la direzione del maestro Giuseppe Morelli, prende quindi avvio quella che poi sarà la lunga avventura della lirica maceratese. L’opera di apertura è l’Otello di Verdi con l’interpretazione di uno dei maggiori tenori dell’epoca, Mario Del Monaco. Seconda opera – come avvenuto anche quest’anno – Madama Butterfly, nell’interpretazione del soprano Antonietta Stella, con la direzione di Vittorio Machì. Due opere, due successi (con Butterlfly che riscuote maggiore presenza di pubblico nella replica rispetto alla prima), per una stagione breve (solo quattro recite in tutto) che entusiasma il pubblico maceratese, richiamando appassionati da tutte le Marche e anche diversi stranieri. Tutto si svolge nell’arco di una settimana e anche la stampa locale – almeno Il Resto del Carlino, le cui edizioni del tempo sono conservate nella biblioteca Mozzi Borgetti – pur dando giusto rilievo all’evento, con cronache puntuali di quelle giornate, si limita a parlarne nei giorni della vigilia delle recite e in quelli immediatamente seguenti. Il primo articolo dedicato alla stagione lirica 1967 è di fine luglio, in occasione della conferenza stampa di presentazione e l’ultimo è la foto-notizia del ricevimento di tutti gli artisti in comune da parte del sindaco Giuseppe Sposetti che appena due settimane prima era subentrato ad Elio Ballesi.
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Nel 1967 lo Sferisterio era stato protagonista dell’estate maceratese anche agli inizi di luglio ospitando la terz’ultima tappa del Cantagiro, festival canoro itinerante che, con la direzione di Enzo Radaelli, ebbe grande successo durante tutto il suo periodo d’oro, dal 1962 al 1974. In quella edizione si esibirono allo Sferisterio Adriano Celentano, Rita Pavone, Patty Pravo, Little Tony ed altri cantanti famosi in quegli anni. L’evento richiamò – come si legge nella cronaca de Il Resto del Carlino – un pubblico eccezionalmente numeroso. Quell’anno la stampa locale registrò anche un fatto curioso, segno dei tempi nella Macerata degli anni ’60. Una produzione cinematografica aveva lanciato un annuncio per la ricerca di una ragazza da inserire nel cast di un film accanto a Walter Chiari, Paola Quattrini, Grazia Maria Spina e Aldo Giuffré. I requisiti richiesti erano: età compresa tra i 16 e i 22 anni, bionda, statura media e “lineamenti possibilmente romantici”. L’appuntamento era per le 19 di una sera di luglio in piazza della Libertà, dove il regista Camillo Mastrocinque avrebbe svolto dei provini. Quando il regista e la sua troupe arrivarono in piazza trovarono in attesa tanti “curiosi”, soprattutto uomini, ma nessuna “romantica” ragazza aveva avuto il coraggio – o più probabilmente il permesso dei genitori – di presentarsi per bussare alla porta di un possibile successo cinematografico. (tutte le foto si riferiscono ad articoli pubblicati da Il Resto del Carlino nei mesi di luglio-agosto del 1967)
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04 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)
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La “patente da mattu” si prende con Giorgio Montanini www.cronachemaceratesi.it /2017/08/04/la-patente-da-mattu-si-prende-con-giorgio-montanini/996758/ MATELICA - Tradizionale festa stasera con il comico in piazza. Tra gli eventi del week end le riflessioni di Crepet per la rassegna “Non a voce sola” e un omaggio a Maria Callas A Matelica si sa, chi compie sette giri intorno alla fontana di piazza Mattei riceve la patente da matto: ora a questa divertente tradizione è dedicata anche una festa, in programma stasera venerdì 4 agosto. La prima edizione di “Patente da mattu”, nata da un’idea del Comune di Matelica e organizzata da Scacco Matto onlus in collaborazione con la Pro Loco, i produttori di vino ed i ristoratori, prenderà il via alle 15: da piazza Mattei partirà la “Marcialonga del Verdicchio doc” (iscrizione a pagamento: tel 333.7956113), un percorso attraverso le colline e i paesaggi matelicesi tra degustazioni di prodotti tipici e delle diverse qualità di Verdicchio, toccando le principali cantine produttrici. Una marcia dove la velocità non conta, anzi, a vincere sarà l’ultimo arrivato!
Giorgio Montanini
La sera, tra corso Vittorio Emanuele e piazza Mattei, esibizione degli artisti di strada, street food locale e mercatini dell’artigianato; alle 21 in piazza Mattei la satira pungente di Giorgio Montanini, talento marchigiano noto al grande pubblico per le sue partecipazioni ai programmi Rai Nemico Pubblico e Nemo; seguirà il live dei Casbah Club. Ma soprattutto si potrà ricevere la prestigiosa patente da matto: dalle 19 la Proloco sarà in piazza per assegnare l’ambito riconoscimento a chi si cimenterà nei celeberrimi sette giri attorno alla fontana. I negozi del centro resteranno aperti. Spettacoli ad ingresso libero; info: 333.7956113; facebook: Scacco Matto onlus. Sempre venerdì 4 agosto farà tappa a Matelica “Non a voce sola”, la rassegna di poesia, filosofia, narrativa, arte e musica al femminile, diretta da Oriana Salvucci. Ospite d’eccezione della serata, in programma alle ore 21.15 nella Corte del Museo Piersanti, sarà il noto psichiatra, sociologo e saggista Paolo Crepet. Il suo intervento, dal titolo “Il coraggio di essere se stessi”, ben si coniuga con il fil rouge della rassegna, dedicato alla Potenza del femminile intesa come forza attualizzata delle donne, come libertà di pensarsi e pensare il mondo aldilà degli stereotipi di una società fondata su una visione arcaica dei sessi; al centro, l’esigenza di ritornare al fondamento dell’umana esistenza di donne e uomini e restituire ad ognuno il diritto-dovere di essere se stessi, il coraggio di inseguire un desiderio che sia il proprio e che conduca ognuno, nel rispetto della libertà dell’altro e quindi della differenza, alla realizzazione. Ingresso libero; info: 338 4162283, www.nonavocesola.it . 1/2
Sabato 5 agosto ancora un appuntamento con “Festival Off: Concerto in cantina” a cura di Macerata Opera Festival e Imt, nell’ambito del Verdicchio di Matelica Anniversary. Il brindisi in programma alla Cantina Bisci (ore 17.30) è dedicato alla figura emblematica di Maria Callas, donna e artista, icona di eleganza e incarnazione del melodramma. Il giornalista Pierfrancesco Giannangeli presiede l’appuntamento per la presentazione del libro ‘Mille e una Callas’, a cura di Luca Aversano e Jacopo Pellegrini, in cui filosofi, storici dell’arte e della moda, sociologi e musicologi indagano gli effetti della cantante greco-americana sulla sfera dello spettacolo. Degustazione a pagamento, info e prenotazioni: http://www.sferisterio.it/macerata-festival-off/concerti-incantina.
Paolo Crepet
Matelica dai vigneti
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urandot. icci/Forte contro Alfonso ignorini Artribune
Turandot contro Turandot. Ricci/Forte contro Alfonso Signorini By Giuseppe Pennisi - 4 agosto 2017
Due allestimenti, teatralmente molto di erenti, si confrontano al Festival Pucciniano di Torre del Lago e a quello dello Sferisterio di Macerata. Li abbiamo visti entrambi e questo è il nostro giudizio.
Il nuovo allestimento di Turandot a Torre del Lago era molto atteso per due ordini di motivi: sostituisce quello curato da Maurizio Scaparro, Enzo Figerio e Franca Squarciapino che, varato nel luglio 2008, ha avuto grande successo non solo al Festival Pucciniano ma in una dozzina di teatri in tutto il mondo (prova che Puccini esporta e rende); rappresenta una prova coraggiosa in quanto lo spettacolo è stato a
dato non a un regista di professione, ma
a un giornalista melomane (Alfonso Signorini, direttore del settimanale Chi). Signorini è a
ancato da Carla Tolomei (scene), Cristina Gaeta (coreogra a), Fausta Puglisi (costumi) e
Valerio Al eri (luci). I giornalisti sono versatili e spesso amano la lirica, prima di Signorini già Cristiano Chiarot, dopo avere rialzato le sorti de La Fenice, è stato chiamato a rilanciare il Maggio Musicale Fiorentino. Per Signorini questa bellissima edizione di Turandot può essere l’inizio di una nuova carriera.
http://www.artribune.com/arti-performative/teatro-dan a/2017/08/turandot-giacomo-puccini-ricciforte-alfonso-signorini/
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urandot. icci/Forte contro Alfonso ignorini Artribune
Giacomo Puccini, Turandot. Regia di Alfonso Signorini
QUESTA È TURANDOT La vicenda è nota: la principessa di ghiaccio (che manda al capestro tutti i pretendenti non in grado di risolvere i suoi tre indovinelli) si sgela (e si innamora) di fronte alla prova d’amore della schiava Liù pronta a morire per il principe Calaf. Simbolismo e tardo Romanticismo si intrecciano in un lavoro in cui Puccini incorpora le lezioni del Pelléas et Melisande di Debussy e de La Donna senz’ombra di Richard Strauss. L’allestimento è molto accattivante sotto il pro lo visivo e drammaturgico. La scena unica si apre mostrando il lago da ambedue i lati dell’impianto
sso (una Pechino del regno delle
favole basata su reperti antichi ancora visibili della capitale cinese quali la Porta della città proibita). Colore dominante il rosso delle masse e il bianco di Turandot. Le masse si muovono con agilità encomiabile, Sbandieratori e mimi accentuano il carattere colossal dello spettacolo in un teatro così vasto e per una produzione concepita con aspettative internazionali – è realizzato in collaborazione con l’Opera Nazionale della Georgia. L’allestimento si pone sul solco tradizionale ma ha colpi innovativi. Specialmente nei due duetti Turandot-Calaf (la scena degli enigmi e il
nale in cui avverte l’avanzare dell’eros ) e
nell’uso delle maschere Ping-Pong-Pang (segnatamente nel primo quadro del secondo atto).
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urandot. icci/Forte contro Alfonso ignorini Artribune
Giacomo Puccini, Turandot. Regia di Ricci/Forte. Photo Alfredo Tabocchini
LA VERSIONE DI RICCI/FORTE A Macerata Turandot è vista con gli occhi del duo di teatro sperimentale Ricci/Forte che da qualche tempo ha molto successo in Italia e all’estero. È la prima volta che si accostano al teatro in musica. Come a ermano nel programma di sala, la vicenda è spostata dal “mondo
delle favole” allo “spazio mentale” di Turandot, “una distesa di ghiaccio sulla quale ogni forma di vita viene analizzata e catalogata” per paura di essere posseduta da un uomo e diventare madre. Una lettura, quindi, psicoanalitica, in armonia con gli anni in cui Puccini scrisse l’opera mentre a Vienna Freud iniziava la psicoanalisi. Non è una lettura nuova né originale. Il problema è che il prodotto non è rispettoso del libretto né della musica. Ad esempio, Liù non si suicida ma viene uccisa da una revolverata di Turandot. Turandot non si fa baciare da Calaf al termine del duetto
nale, ma viene stuprata
in una “casa mobile” (sul tipo di quelle costruite per i terremotati), gli scherani di Turandot uccidono tutti i bambini di Pechino per timore che uno di essi, diventato adulto, abbia rapporti con la Principessa di ghiaccio, la quale, dato che la vicenda è ambientata al Polo (o giù di lì), usa come mezzo di trasporto un enorme orso bianco. Tuttavia è piaciuto al pubblico. Che non ha seguito le poche
ebili proteste ma ha applaudito
con calore.
– Giuseppe Pennisi http://www.artribune.com/arti-performative/teatro-dan a/2017/08/turandot-giacomo-puccini-ricciforte-alfonso-signorini/
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urandot. icci/Forte contro Alfonso ignorini Artribune
http://www.puccinifestival.it/ http://www.sferisterio.it/
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Giacomo Puccini, Turandot. Regia di Alfonso Signorini
DATI CORRELATI
Autore Spazio espositivo Indirizzo
Ricci/Forte ARENA SFERISTERIO Via Santa Maria della Porta, 65 (62100) - Macerata - Marche
Giuseppe Pennisi Ho cumulato 18 anni di età pensionabile con la Banca Mondiale e 45 con la pubblica amministrazione italiana (dove è stato direttore generale in due ministeri). Quindi, lo hanno sbattuto a riposo forzato. Ha insegnato dieci anni alla Johns Hopkins University e quindici alla Scuola superiore della pubblica amministrazione; per periodi più brevi a Salerno e a Palermo. Ha scritto una dozzina di testi di economia, pubblicati in Italia, Gran Bretagna, Svizzera e Germania, ed è editorialista economico di un paio di quotidiani. Da quando aveva l'età di http://www.artribune.com/arti-performative/teatro-dan a/2017/08/turandot-giacomo-puccini-ricciforte-alfonso-signorini/
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urandot. icci/Forte contro Alfonso ignorini Artribune
12 anni la sua passione è l'opera lirica (specialmente del Novecento e meglio ancora se contemporanea coniugata con electroacustic e live electronics). Ha contagiato la moglie e in parte i gli. Vaga, quindi, da teatro a teatro. Con un calepino a righe e una matita rossa. Il riposo forzato è in una barcaccia.
http://www.artribune.com/arti-performative/teatro-dan a/2017/08/turandot-giacomo-puccini-ricciforte-alfonso-signorini/
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23/8/2017
Grande “Aida” tra tradizione e modernità allo Sferisterio - MusiCulturA on line
Visita la vecchia versione della rivista su questo indirizzo http://www.musiculturaonline.it/musicult
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Video
Grande “Aida” tra tradizione e modernità allo
Musica e...
Sferisterio
Didattica, cinema, teatro,...
Musica classica News e commenti
Danza News e commenti
Musica live News e commenti
Francesco Micheli, alla regia di “Aida”, propone un’edizione di grande impatto visivo, un grande spettacolo moderno coronato da direzione ra nata e cast di grande livello. Fotogra e di Alfredo Tabocchini
Teatro News e commenti
di Marco Ranaldi
Cinema News, commenti, recensioni
Redazione
4 agosto 2017
Commenti classica, Musica classica
Altre Arti Arti visive, letteratura, festival...
Macerata (30.07.2017). Con Aida, Verdi apre le porte
Libri
a quell’idea di teatro totale che il suo collega
I migliori libri recensiti
germanico Wagner aveva da tempo già creato.
Dischi
L’opera quindi come globalità, come un tutt’uno fra
I migliori dischi recensiti
scena, canto, musica, verso e altro ancora. È quello che più di Wagner e più di Verdi farà Puccini e in
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questo il segno dei tempi ancora oggi lo dimostra.
Corsi musicali e non solo
Concorsi Concorsi musicali e non solo
Quando un regista come Francesco Micheli mette quindi le sue mani su un’opera come l’Aida lo fa da vincitore, anzi, come ci suggerisce un verso dell’opera stessa parte e “torna vincitor”. Micheli quindi va alla radice dell’iconogra a, gioca tutto il
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suo potenziale colto sull’idea di segno, di idioma quasi da trasmettere in trasparenza al numeroso
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pubblico dello Sferisterio di Macerata. Il gioco è tutto lì nel mostrare, nel non aver paura di narrare
Immagini d’archivio
Aida come un’opera del futuro, come l’avrebbero fatta gli americani, quelli però di Broadway. Certo non un musical, anche se gli elementi per la maestosa eleganza del musical classico ci sono tutti, ma una sorta di grand’ opera poco francese e molto italiano. Ed il senso è proprio lì in una scena emblematica come quella di dividere lo schermo in più parti, far girare i protagonisti nel proprio segmento e farli scendere come sarebbe avanzata Mina in Studio Uno sul mitico fondale bianco. È questo il colpo di genio, tradurre in un linguaggio classicissimo e rituale come quello della lirica, ciò che il teatro di rivista italiano è stato capace di produrre nella più grande evoluzione di Antonello Falqui. E allora Micheli si diverte e ci diverte, fa del sacro il vero profano e narra con grande fedeltà al testo l’azione di Ghislanzoni cercando però di attualizzarlo come meglio si può in un’arena estiva, quasi fosse un drive in. Micheli è glio di quella generazione che di ri esso ha vissuto l’avvento dell’evoluzione italiana dello spettacolo leggero nato da quello classico. Pertanto immaginare tutta la scena in un pc aperto, illuminare d’immenso i coristi con gli schermi, portare luce su luce, caricare i protagonisti come personaggi di Stargate, ha reso l’Aida maceratese un vero, imperdibile e autentico
http://www.musiculturaonline.it/grande-aida-tra-tradizione-e-modernita-allo-sferisterio/
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23/8/2017
Grande “Aida” tra tradizione e modernità allo Sferisterio - MusiCulturA on line spettacolo nel 2017. È tutto un movimento, tutta una tensione scenica che si risolve con grandissima pietà nel nale dei due amanti sepolti vivi. Poi come immaginare la famosa scena degli elefanti, odalische, ballerini e ballerine che entrano al suono di una pomposissima e divertentissima marcia se non come dei combattenti dell’esercito di Star Wars? George Lukas sarebbe felice di vedere come la sua visionarietà wagneriana sia penetrata in una visionarietà verdiana. Ma Francesco Micheli ha potuto tanto divertirsi e divertire perché ha trovato un direttore e concertatore come Riccardo Frizza che ha condiviso in pieno la sua idea di spettacolo. Pertanto ottima la parte musicale, la direzione ra nata, garbata, giusta di Frizza che ha condotto benissimo i suoi già di per sé bravi orchestrali della Marchigiana Regionale. Per non parlare dei solisti, tutti all’altezza del compito Cristiana Saitta, Anna Maria Chiuri, Liana Aleksanyana, Stefano La Colla, Giacomo Prestia, Stefano Meo. Che dire poi dei disegni di Francesca Ballarini vero capo d’opera di questa visionaria Aida, disegni sorretti dalle luci di Fabio Barrettin e dai costumi di Silvia Aymonino. Le coreogra e azzeccatissime del corpo di ballo sono state curate da Monica Casadei che ha lavorato con la Compagnia Artemis Danza. Come sempre ottimo il coro lirico Bellini diretto da Carlo Morganti. Ed è quindi nel passato che si trovano le radici per costruire il futuro, partire da ciò che siamo stati per proiettarci verso quello che sarà non eludendo la passione dalla professionalità. Questo è Francesco Micheli.
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Sandro Ballarini · ITIS A.Merloni Fabriano Finalmente si respira sta nuova Mi piace · Rispondi ·
1 · 10 agosto 2017 16:36
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Francesco Micheli
Aida
Macerata Opera Festival
lirica
Arena Sferisterio
Marco Ranaldi
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Aida torna sul palco dello Sferisterio dopo il successo di domenica CULTURA E SPETTACOLI
di Picchio News
del 04/08/2017
Seconda recita per l’Aida di Giuseppe Verdi. Domani 5 agosto alle 21 lo spettacolo di Francesco Micheli che porta la storia della principessa etiope e dell’egiziano Radamès su un laptop, torna allo Sferisterio. L’allestimento ha le scene di Edoardo Sanchi, i disegni di Francesca Ballarini, i costumi di Silvia Aymonino e le coreografie di Monica Casadei. Sul podio Riccardo Frizza, già apprezzato in Otello nella stagione 2016. Liana Aleksanyan interpreta Aida; in scena con lei Stefano La Colla (Radamès), Anna Maria Chiuri (Amneris), Stefano Meo (Amonasro), Giacomo Prestia (Ramfis), Cristian Saitta (il Re), Enrico Cossutta (Un messaggero), Federica Vitali (una sacerdotessa) e la compagnia Artemis Danza. Completano il cast l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro lirico Marchigiano Bellini e la Banda Salvadei. Nella giornata c’è anche un ricco programma del Festival Off. Si inizia alle 12 agli Antichi Forni con gli Aperitivi Culturali a cura di Sferisterio Cultura. Con la scrittrice Giulia Caminito, vincitrice del premio Giuseppe Berto, e la direttrice di Popsophia Lucrezia Ercoli si parla del romanzo La Grande A, che racconta la vicenda della piccola Giada e di sua madre in Etiopia, terra natia della principessa Aida. Alle 17 le note dei Fiori musicali riempiono la tranquilla atmosfera del parco di Villa Cozza. L’iniziativa di Cesarina Compagnoni, in collaborazione con il Conservatorio Pergolesi di Fermo, traccia un percorso musicale che guida il pubblico allo Sferisterio per la recita del giorno. Alle 17.30, invece, il terzo appuntamento dei Concerti in cantina realizzati in collaborazione con IMT. Appuntamento a Matelica, all’Azienda Agricola Bisci, per festeggiare i 50 anni doc del Verdicchio di Matelica, con un omaggio al più grande soprano del Novecento - Maria Callas -, personaggio ormai mitico non solo nel mondo dell’opera, a quarant’anni dalla scomparsa avvenuta a Parigi il 16 settembre 1977. A lei è dedicato il volume Mille e una Callas. Voci e studi edito dalla casa maceratese Quodlibet a cura di Luca Aversano e Jacopo Pellegrini, che viene presentato in questa occasione da Pierfrancesco Giannangeli – autore, critico e docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna – e da Carlo Fiore – musicologo, critico e docente del Conservatorio di Musica di Palermo. Ancora due iniziative prima della recita di Aida: alle ore 18, il tour guidato in compagnia dell’Associazione Amici dello Sferisterio nel backstage dell’Arena per scoprire le zone off limits del Teatro; mentre alle ore 19, aperitivo sul loggione organizzato dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini per festeggiare i 50 anni delle prime due DOC della regione: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero.
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L’evento prevede una verticale di vini, con un sommelier dell’AIS ed offre la possibilità di godere del panorama mozzafiato maceratese, dai Monti Sibillini al Mare Adriatico. Alla rappresentazione di Aida allo Sferisterio partecipano domani anche i soci e le famiglie del Gruppo Comet che festeggia i 50 anni dalla fondazione. L’azienda, fondata nel 1967, ha deciso di celebrare questo anniversario in Arena, in onore di uno dei fondatori, Umberto Mancigotti. Per loro anche visita guidata a palazzo Buonaccorsi, alle ore 19, con una cena a buffet, preparata dallo chef Rosaria Morganti del ristorante Due Cigni. Tra le sedute dello Sferisterio pure degli operatori web, specializzati nel settore SEO che hanno collaborato al rinnovo del sito del Macerata Opera Festival, e che faranno dei live social.
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Aida torna allo Sferisterio, un sabato di appuntamenti dall’Africa alla voce di Maria Callas www.cronachemaceratesi.it /2017/08/04/aida-torna-allo-sferisterio-un-sabato-di-appuntamenti-dallafrica-allavoce-di-maria-callas/997085/ MACERATA - Domani (5 agosto) alle 21 seconda recita per lo spettacolo diretto da Francesco Micheli. Dalle 12 tanti eventi in attesa dell'opera. Alle 12, agli Antichi forni, Aperitivi culturali con la scrittrice Giulia Caminito e il suo libro "La grande A", insieme a Lucrezia Ercoli di Popsophia. Alle 17,30, invece, la terza parte dei Concerti in cantina a Matelica
Una scena dalla prima dell’Aida di Francesco Micheli
Seconda recita per l’Aida. Domani (5 agosto) alle 21 lo spettacolo di Francesco Micheli che porta la storia della principessa etiope e dell’egiziano Radamès su un laptop, torna allo Sferisterio. L’allestimento ha le scene di Edoardo Sanchi, i disegni di Francesca Ballarini, i costumi di Silvia Aymonino e le coreografie di Monica Casadei. Sul podio Riccardo Frizza, già apprezzato in Otello nella stagione 2016. Liana Aleksanyan interpreta Aida. In scena con lei Stefano La Colla (Radamès), Anna Maria 1/2
Chiuri (Amneris), Stefano Meo (Amonasro), Giacomo Prestia (Ramfis), Cristian Saitta (il Re), Enrico Cossutta (Un messaggero), Federica Vitali (una sacerdotessa) e la compagnia Artemis Danza. Completano il cast l’Orchestra filarmonica marchigiana, il Coro lirico Marchigiano Bellini e la Banda Salvadei. Ma il countdown per la serata all’arena inizia già alle 12. Gli Aperitivi culturali di domani vedrà protagonista, agli Antichi forni, la scrittrice Giulia Caminito, vincitrice del premio Giuseppe Berto, e il suo libro “La grande A”. Insieme a lei la direttrice di Popsophia, Lucrezia Ercoli. Alle 17 le note dei Fiori musicali riempiono la tranquilla atmosfera del parco di Villa Cozza. L’iniziativa di Cesarina Compagnoni, in collaborazione con il conservatorio Pergolesi di Fermo, traccia un percorso musicale che guida il pubblico allo Sferisterio per la recita del giorno. Alle 17.30, invece, il terzo appuntamento dei Concerti in cantina realizzati in collaborazione con Imt. Appuntamento a Matelica, all’azienda Agricola Bisci, per festeggiare i 50 anni doc del Verdicchio di Matelica, con un omaggio al più grande soprano del Novecento – Maria Callas -, personaggio ormai mitico non solo nel mondo dell’opera, a quarant’anni dalla scomparsa avvenuta a Parigi il 16 settembre 1977. A lei è dedicato il volume Mille e una Callas. Voci e studi edito dalla casa maceratese Quodlibet a cura di Luca Aversano e Jacopo Pellegrini, che viene presentato in questa occasione da Pierfrancesco Giannangeli – autore, critico e docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna – e da Carlo Fiore – musicologo, critico e docente del Conservatorio di musica di Palermo. Ancora due iniziative prima del’Aida. Alle 18, il tour guidato in compagnia dell’associazione Amici dello Sferisterio nel backstage dell’arena per scoprire le zone off limits del teatro, mentre alle 19, aperitivo sul loggione organizzato dall’Istituto marchigiano di tutela vini per festeggiare i 50 anni delle prime due Doc della regione: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Alla rappresentazione di Aida allo Sferisterio partecipano domani anche i soci e le famiglie del Gruppo Comet che festeggia i 50 anni dalla fondazione. L’azienda, fondata nel 1967, ha deciso di celebrare questo anniversario in Arena, in onore di uno dei fondatori, Umberto Mancigotti. Tra le sedute dello Sferisterio anche alcuni operatori web che hanno collaborato al rinnovo del sito del Macerata opera festival, e che faranno dei live social. (Foto di scena di Alfredo Tabocchini)
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Dalla Sfinge alla Turandot per svelare l’enigma dell’Opera www.cronachemaceratesi.it /2017/08/04/dalla-sfinge-alla-turandot-per-svelare-lenigma-dellopera/996881/ MACERATA - Il filosofo Andrea Panzavolta ha tenuto una conferenza in occasione dell'aperitivo culturale agli Antichi Forni. Una sorta di trattato sulla conoscenza e la ragione dagli antichi greci fino all'opera pucciniana
Andrea Panzavolta e Cinzia Maroni agli Antichi Forni
di Marco Ribechi (Foto di Fabio Falcioni) “L’abisso in cui mi spingi è dentro di te”. Con le immagini e le parole dell’Edipo Re di Pier Paolo Pasolini si apre l’avvincente viaggio nel labirinto della conoscenza e della psiche umana offerto da Andrea Panzavolta al pubblico degli Aperitivi culturali di Macerata. Pubblico coraggioso poichè, come ricorda la stessa Cinzia Maroni, curatrice della rassegna: «Per arrivare agli Antichi Forni avete dovuto attraversare il calore del deserto» alludendo al caldo più che tropicale che regna in città. Ma una volta entrati corpo e mente
Gabriela Lampa legge la poesia “Edipo” del greco Konstantinos Kavafis
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hanno trovato ristoro nella freschezza ambientale e intellettuale dell’incontro che ha ampiamente ripagato le fatiche grazie ai suoi ricchissimi spunti inerenti alla cultura occidentale attraverso i secoli e le arti. Poesia, cinema, mitologia, ermeneutica, psicologia e praticamente ogni altra attività umana che abbia a che fare con la conoscenza. Andrea Panzavolta, musicologo e filosofo non ha celato alcun segreto trasformando l’appuntamento in una lectio magistralis di rara bellezza. Argomento l’enigma e la possibilità di svelarlo alla conoscenza e alla parola umana. Protagonista la fredda Turandot. Punti di partenza il quadro “Edipo e la Sfinge” di Gustave Moreau e la poesia “Edipo” del greco Konstantinos Kavafis, recitata magistralmente da Gabriela Lampa. «Il poeta a differenza del filosofo – spiega Panzavolta – possiede un terzo occhio capace di donare un surplus di chiaroveggenza. Edipo nel quadro non guarda gli occhi della sfinge che lo fissano perchè sa che avrà altri enigmi più complessi da affrontare nella sua vita». Inizia a delinearsi così l’analogia tra la Sfinge e la Turandot: «Entrambe sono vergini continua il filosofo – entrambe guardano, bellissime e impossibili, con freddezza gli occhi di coloro che osano sfidarle. Entrambe hanno voci seducenti ma anche ardue da comprendere. Infine entrambe hanno una doppia natura, per il loro canto si avvicinano agli uomini ma per la loro ferocia sono assimilabili alle bestie». Entrambe sono legate a due divinità apparentemente simili ma anche contrastanti: «La sfinge rimanda al dio Apollo – continua Panzavolta – cioè colui che non nasconde ma parla per enigmi. La Turandot invece è più dionisiaca e anche il suo palazzo richiama il labirinto del Minotauro che appunto la Grecia classica identificava con Dionisio. Questo è un dio della conoscenza ma anche della caccia che insegue le sue prede e le fa a brandelli. Apollo e Dionisio non sono però scindibili, uno si sovrappone all’altro nell’arte di trarre divinazioni e raggiungere la conoscenza». Apollo però possiede un’arma in più, il Logos cioè la parola. «E’ la freccia che gli permette di uccidere e trarre in sciagura gli uomini senza avvicinarsi – precisa il filosofo – Non sono così anche gli enigmi Edipo e la Sfinge di Gustave Moreau della Turandot? Apollo è il dio della conoscenza che però ha bisogno della parola per infonderla agli uomini. Ha bisogno di un medium che la trasmetta e di interpreti che la disvelino. Ma nessuno può dire quale sia l’interpetazione corretta quindi si crea una discordia tra gli interpreti, questa è la trappola della conoscenza». Se da un lato il poeta è colui che per attitudine comprende e svela l’enigma dall’altro l’eccessivo uso della logica filosofica porta alla tracotanza della ragione e alla discordia delle verità. Difendere la propria interpretazione significa creare un idolo feticista e cadere nella cecità. «Tornando alla lirica – aggiunge Panzavolta – Turandot e Calaf sono avviluppati nella loro logica e sono folli per conoscere ciò che non dovrebbe essere svelato. Il finale della Turandot non è glorioso come può sembrare, al contrario i due non hanno capito, al pari di Edipo, quali sono i veri enigmi che dovranno risolvere. L’unico personaggio che ha capito che Apollo parla per enigmi è Liù che fino all’ultimo sostiene l’enigma, quello dell’amore, perchè sa che non si potrà mai intenderlo attraverso una ragione di desiderio. Come afferma anche Ludwig Wittgenstein Su ciò di cui non si può parlare bisognerebbe tacere». Ecco il significato del mito: «E’ un racconto che non smette mai di dire ciò che ha da dire perchè ha uno spazio di oscurità – conclude Panzavolta – vano è quindi il tentativo di razionalizzare l’amore, che, citando Dante Non può comprendere la passione chi non l’ha provata. Così anche la Turandot dirà Il suo nome è amor , colpita dalle frecce di Apollo. E’ questo lo spazio mistico di ciò che non si può dire con il Logos/parola ma 2/3
semplicemente vivere. Ecco svelate le scritte nel tempio di Delfi dove risiedeva l’oracolo del dio Apollo. Da un lato la scritta Conosci te stesso, dall’altro Nulla di troppo vi sia in te ». Terminata la spiegazione il silenzio è rimasto negli Antichi Forni a testimonianza che la lezione di non abusare della parola e della ragione è stata compresa dal pubblico. La seconda parte dell’aperitivo, destinata a soddisfare il corpo, è stata offerta dall’azienda agricola maceratese Sigi di Martina Buccolini le cui pietanze sono state accompagnate da un calice di Ribona. Domani l’aperitivo sarà dedicato all’Africa e al periodo coloniale e post coloniale con la presentazione del testo “La grande A”. Presenti l’autrice Giulia Caminito e la direttrice di Popsophia Lucrezia Ercoli.
Un momento della spiegazione
Martina Buccolini della Sigi
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Folla in rosso alla Notte dell’Opera, Micheli saluta: “Ora di trovare nuovi fondi” www.cronachemaceratesi.it /2017/08/04/folla-in-rosso-alla-notte-dellopera-micheli-saluta-ora-di-trovare-nuovifondi/996865/ MACERATA - Il direttore artistico si congeda: "Serve strutturare l'associazione Sferisterio". La proposta dai commercianti: "Si potrebbero fare più giorni". TUTTE LE FOTO
di Federica Nardi (foto di Fabio Falcioni) “Quando sono arrivato la prima volta a Macerata ho visto una città diffidente e sfiduciata nei confronti dello Sferisterio. La stagione doveva reinventarsi e ora la macchina lavora a pieno ritmo. Al mio successore dico: fai quello che va fatto. È tempo di strutturare l’associazione Sferisterio e di trovare nuovi fondi”. Sono queste le ultime parole di Francesco Micheli da direttore artistico dell’arena Francesco Micheli maceratese a conclusione della terza Notte dell’opera. Ieri Micheli ha salutato la folla in piazza della Libertà tra danze, musica, e giochi di parole che hanno mescolato cinese e dialetto marchigiano, ricordando che il Vincerò della Turandot è la promessa di “vedere un’alba che ci renda sicuri di vincere dopo un anno così buio. 1/21
Una vittoria sulle difficoltà che insieme sarà più facile conquistare”. La Notte dell’opera è un format ormai consolidato e anche se la sensazione di presenti e commercianti è che questa edizione dedicata all’Oriente (che ha acceso di rosso la città e ha visto ben due dragoni sfilare lungo le mura nella tradizionale parata che dà il via alla serata vera e propria – leggi l’articolo), sia stata meno frequentata rispetto a quella dell’anno scorso, già spuntano idee per rilanciare una festa che rappresenta un unicum a livello nazionale. La vera pecca, come puntualizza Paolo Tanoni di Romcaffé, è che “le persone arrivano alle 10 e a mezzanotte è finito tutto”. Insomma una macchina organizzativa imponente (con tutte le realtà coinvolte, compresa Università di Macerata, Accademia di Belle Arti, associazioni di categoria e commercianti), che però si esaurisce in appena due ore. “La notte dell’opera dovrebbe essere come gli aperitivi europei, distribuita in due o tre giorni”, dice Tanoni. Un’idea che potrebbe essere raccolta dallo stesso Micheli se, come ha fatto intuire il sindaco Romano Carancini, resterà alla guida della macchina organizzativa pur non più in qualità di direttore artistico. La risposta di pubblico in ogni caso è stata anche quest’anno notevole. A partire dalle 20 la città si è popolata di visitatori che hanno invaso le arterie principali (corso Cavour e corso Cairoli in primis), chiusi al traffico e ripensati come grandi piazze aperte alle degustazioni e agli spettacoli che hanno puntellato le vie della città. I personaggi di Aida, Turandot e Madama Butterfly si sono trasformati in figuranti e maschere. Confartigianato Benessere ha regalato un nuovo look ai passanti con il Backstage show: acconciature e make up con ventagli, paillettes e colori dell’Oriente per dare un tocco speciale alla serata. La sfida dell’Oriente è stata accettata anche dai commercianti di via Garibaldi, corso della Repubblica e piazza Mazzini che hanno addobbato le vetrine e le strade con nastri e lanterne rosse. Nella città di padre Matteo Ricci il ponte con la Cina è molto più che immaginario. La Notte dell’opera è stata infatti l’occasione per una delegazione della città di Taicang di visitare Macerata e di far conoscere l’arte del Kung fu e della musica orientale nella cornice dello Sferisterio, dove si sono esibiti i ragazzi e le ragazze del Taicang Kungfu school new district number 3 e di Rose art music.
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La voce indimenticabile di Maria Callas è la protagonista del prossimo appuntamento dei Concerti in Cantina promossi da Sferisterio e IMT. Domani 5 agosto alle ore 17:30 fra i vigneti dell’Azienda Agricola Bisci di Matelica, un omaggio al più grande soprano del Novecento. A lei è dedicato il volume Mille e una Callas. Voci e studi edito dalla casa maceratese uodlibet a cura di Luca Aversano e acopo Pellegrini, che viene presentato in questa occasione da Pierfrancesco Giannangeli autore, critico e docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e da Carlo Fiore musicologo, critico e docente del Conservatorio di Musica di Palermo. Proprio uno dei curatori, Aversano, spiega l’origine di questo lavoro. La bibliografia su Maria Callas è molto ampia, cosa contraddistingue e motiva questo nuovo libro? http://red.presstoda .com/pt pdf.php pid 20
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Il libro si apre con una domanda “Ancora un volume sulla Callas?”. uello che contraddistingue questa pubblicazione rispetto le precedenti è il taglio completamente diverso: non si indugia sul gossip o sulle vicende riportate negli anni dai rotocalchi, ma l’oggetto è l’aspetto musicale, teatrale e delle ripercussioni dell’artista sul mondo culturale dell’epoca. È uno studio sulla ricezione del personaggio nei vari settori dell’arte, dal teatro al cinema, dalla lettura alla moda: sono indagati tutti i riflessi di Maria Callas non solo quando era in vita ma anche dopo la sua morte: l’aspetto che trovo più curioso è infatti il continuo interesse verso questa icona anche a distanza di quaranta anni dalla sua morte, dimostrato da drammi e spettacoli ispirati a lei. Il titolo Mille e una Callas vuole sottolineare tutti gli ambiti in cui ha lasciato qualcosa: leggere questo libro è come fare un viaggio nella cultura italiana del secondo Novecento. I critici e i musicologi di oggi non hanno mai ascoltato la Callas dal vivo, come si riflette questo dato nel libro? La grande maggioranza dei 3 autori dei contributi hanno ascoltato la sua voce attraverso registrazioni audio o video e questo rappresenta una diversità dei punti di vista rispetto a chi ha potuto vedere la Callas dal vivo, ma il personaggio è talmente mitizzato che alla fine la sua voce è anche la sua presenza fisica: è una voce che evoca anche il corpo, di cui tanto si è parlato e che ha contribuito alla mitizzazione del soprano per le sue metamorfosi. Si pensi al suo modo di vestire e di truccarsi ispirato a Audrey epburn, suo modello di riferimento che l’ha resa a sua volta modello per le altre donne. Chi non ha potuto ascoltarla in teatro pu comunque rifarsi ad una vastissima discografia che comprende sia registrazioni autorizzate che pirata, diverse delle quali si possono trovare in rete con facilità. Il volume contiene una serie di dettagli su questi aspetti che sicuramente potranno interessare i più curiosi. Quali sono gli elementi più attuali dell'eredità culturale di Maria Callas come cantante e come attrice? Come cantante l’eredità è evidente poich ancora oggi è un punto di riferimento per molti giovani interpreti e lo è stata sin dai tempi della sua esperienza di insegnante alla uilliard School; come attrice si pu dire la stessa cosa: è difficile scindere questi due aspetti della sua carriera perch la Callas racchiude perfettamente queste due anime. Non è stata “semplicemente” un soprano, ma ha avuto un valore molteplice nei vari settori della cultura e dell’arte: è questa la cifra che la contraddistingue e che la rende attuale ancora oggi. Oltre al fatto di costituire un’immagine mitica fuori dal tempo uesta sua arcaica capacità di evocare il mito contrapposta all’essere icona pop. Inoltre ha avuto un ruolo importante nel rilancio di un certo tipo di repertorio, aspetto di grande importanza per la musicologia. Pensate di proseguire nella ricerca sugli interpreti con nuovi convegni e nuovi libri? uesto è un settore di studi poco coltivato in Italia, realtà che si trova un po’ indietro rispetto agli altri paesi europei. Oltre chi ha composto è interessante studiare anche chi la musica poi l’ha eseguita rendendola viva al di là del testo scritto. Abbiamo in preparazione un volume su Arturo Benedetti Michelangeli, altro grande personaggio della storia dell’esecuzione musicale. Il ruolo dell’interprete è fondamentale, per questo abbiamo pensato fosse giusto scrivere un testo scientifico su Maria Callas, perch è un modo per capire la storia della musica non solo come insieme di partiture ma anche come storia di eventi sonori. http://red.presstoda .com/pt pdf.php pid 20
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Quotidiano
Arena Sferisterio
a cura di Esserci comunicazione
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
05 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)
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Domenica
adama utter
chiude il ter o fine settimana di recite
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Domenica Madama Butter y chiude il terzo ne settimana di recite 05/08/2017 - Sul palco dello Sferisterio l’opera di Puccini ambientata nel 1945 messa in scena da Nicola Berloffa. Dalle 12 il Festival Off. Si chiude il terzo
ne settimana di recite con Madama Butter y di Giacomo Puccini. Domenica 6 agosto, di nuovo sul
palcoscenico l’allestimento di Nicola Berloffa ambientato nel 1945, dal sapore cinematogra co. Le scene sono curate da Fabio Cherstich, i costumi da Valeria Donata Bettella e le luci da Marco Giusti. Massimo
anetti dirige l’Orchestra Filarmonica
Marchigiana e il coro lirico “Bellini”. Nei panni di Cio-Cio-San, l’ormai acclamatissimo soprano Maria
os
Siri in scena,
Antonello Palombi (F.B. Pinkerton), Manuela Custer (Suzuki), Samantha Sapienza ( ate Pinkerton), Alberto Mastromarino (Sharpless), Nicola Pamio (Goro), Andrea Porta (il Principe
amadori), Cristian Saitta (lo zio bonzo) e Giacomo Medici (Il
commissario imperiale). A completare il cast, le nove giovani comparse, tra cui alcuni maceratesi nel ruolo dei marinai della nave Lincoln.
un’esperienza bellissima - afferma Matteo Monachesi, uno dei
compagni di viaggio di Pinkerton - perch abbiamo potuto conoscere le dinamiche del teatro dall’interno e dal dietro le quinte . Selezionati attraverso un avviso pubblico, i ragazzi hanno lavorato con Berloffa in vista dello spettacolo che trasforma il teatro dove le geishe si esibiscono in un cinema del dopoguerra per soldati americani. dice Pier Paolo Gesualdi
eccezionale essere qui
il pensiero di stare sullo stesso palcoscenico dove sono passati artisti come Pavarotti o Nureyev è emozionante .
La giornata prende il via alle 12 con il Festival Off . Gli Antichi Forni accolgono Massimo Donà per gli Aperitivi Culturali curati da Sferisterio Cultura. L’ordinario di Meta sica e Ontologia dell’Arte all’ niversità San Raffaele di Milano presenta al pubblico le suggestioni della loso a orientale nell’arte dei grandi pittori occidentali. L’appuntamento Il mito dell’Oriente
nell’Occidente in declino, indaga le in uenze della cultura orientale nella musica, nella pittura e nella loso a della ne dell’Ottocento. Alle 17, i Fiori musicali di Cesarina Compagnoni, in collaborazione con il Conservatorio Pergolesi di Fero, fanno echeggiare le note delle più famose arie operistiche nel parco di Villa Cozza. Allo Sferisterio, due iniziative a pagamento anticipano la recita serale di Madama Butter y : alle ore 18, il tour guidato in compagnia dell’Associazione Amici dello Sferisterio nel backstage del Teatro alla scoperta delle zone più esclusive dell’Arena. Alle ore 19, aperitivo sul loggione organizzato da IMT nell’ambito dei festeggiamenti delle due doc della regione. L’appuntamento prevede una verticale di vini ed offre la possibilità di godersi il paesaggio maceratese. Per chi volesse fare un giro fuori provincia, il Macerata Opera Festival e l’Istituto Marchigiano Tutela Vini hanno organizzato uno dei Concerti in cantina a Numana, nella Fattoria Le Terrazze. Alle 17.30 si esibisce il
uintetto Gigli - composto da Luca Mengoni
(primo violino), Stefano Corradetti (secondo violino), Vincenza Pierluca (viola), Federico Perpich (violoncello) e David Padella (contrabbasso). Segue una degustazione (Il costo è di 15 euro ed è possibile prenotare sul sito
.sferisterio.it/festival-off-2017 (http://
.sferisterio.it/festival-off-2017)).
dallo Sferisterio Opera Festival .sferisterio.it ( http:// .sferisterio.it )
uesto è un comunicato stampa pubblicato il 05-08-2017 alle 17:12 sul giornale del 05 agosto 2017 (http:// letture
.viveremacerata.it/2017-08-05) - 104
In questo articolo si parla di cultura (/tag/cultura), teatro (/tag/teatro), macerata (/tag/macerata), opera (/tag/opera), Sferisterio Opera Festival (/tag/Sferisterio Opera Festival) (http://vivere.biz/gk ) Lindirizzo breve è
http://vivere.biz/aL C
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-chiude-il-ter o-fine-settimana-di-recite/648
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Il quintetto Gigli per brindare con le doc Rosso Conero e Verdicchio di Matelica red.presstoday.com /pt_pdf.php 5/8/2017
Il quintetto Gigli
Brindisi in musica per i 50 anni delle doc del Rosso Conero e del Verdicchio di Matelica. Prosegue domani a Numana, nella Fattoria Le Terrazze, della famiglia Terni “Concerti in cantina”. È la nuova iniziativa del Macerata Opera Festival nata in collaborazione con l’Istituto marchigiano tutela vini, una serie di appuntamenti musicali, nelle cantine più suggestive del territorio fra Ancona e Macerata, per degustare i vini delle più importanti etichette produttrici delle doc. Il secondo appuntamento nella provincia di Ancona è domani, alle ore 17.30, alla Fattoria Le Terrazze di Numana. Il Quintetto Gigli – composto da Luca Mengoni (primo violino), Stefano Corradetti (secondo violino), Vincenza Pierluca (viola), Federico Perpich (violoncello) e David Padella (contrabbasso) – si esibisce per l’occasione in un concerto intitolato The quintet. Il programma musicale prevede una serie di arrangiamenti, scritti appositamente per questa formazione, che attraversa la storia della musica: si parte dal Canone di Pachelbell e dalla Siciliana di Bach, per arrivare a The Typewriter di L. Anderson, passando per la famosissima Eine Kleine Nachtmusik di Mozart e Abbey Road Suite di John Lenno e Paul McCartney. Il concerto vede l’esecuzione di brani di altri autori, come Gardel, Piazzolla, Arlen e Kern. Durante la degustazione che seguirà al termine del concerto, gli spettatori potranno apprezzare le due doc 1/2
marchigiane. Il costo della degustazione è di 15 euro ed è possibile prenotare sul sito www.sferisterio.it/festival-off-2017. Ăˆ disponibile un servizio navetta a pagamento, contattando il numero 335/6109374.
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Madama Butterfly torna allo Sferisterio: una giornata sotto il Sol Levante www.cronachemaceratesi.it /2017/08/05/madama-butterfly-torna-allo-sferisterio-una-giornata-sotto-il-sollevante/997425/ MACERATA - L'opera di Puccini chiude il terzo weekend del festival all'arena. Per tutta la giornata eventi e iniziative anche ispirate ai temi nipponici dello spettacolo. Tra le comparse di domani sera anche dei giovani maceratesi nella parte di marinai americani
Pinkerton e i compagni di viaggio
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Si chiude il terzo fine settimana di recite con Madama Butterfly di Giacomo Puccini. Domani (domenica 6), di nuovo sul palcoscenico l’allestimento di Nicola Berloffa ambientato nel 1945, dal sapore cinematografico. Le scene sono curate da Fabio Cherstich, i costumi da Valeria Donata Bettella e le luci da Marco Giusti. Massimo Zanetti dirige l’Orchestra filarmonica marchigiana e il coro lirico “Bellini”. Nei panni di Cio Cio-San, l’acclamato soprano Maria José Siri. In scena, Antonello Palombi (F.B. Pinkerton), Manuela Custer (Suzuki), Samantha Sapienza (Kate Pinkerton), Alberto Mastromarino (Sharpless), Nicola Pamio (Goro), Andrea Porta (il principe Yamadori), Cristian Saitta (lo zio bonzo) e Giacomo Medici (Il commissario imperiale). A completare il cast, le nove giovani comparse, tra cui alcuni maceratesi nel ruolo dei marinai della nave Lincoln. «È un’esperienza bellissima – afferma Matteo Monachesi, uno dei compagni di viaggio del personaggio di Pinkerton – perché abbiamo potuto conoscere le dinamiche del teatro dall’interno e dal dietro le quinte». Selezionati attraverso un avviso pubblico, i ragazzi hanno lavorato con Berloffa in vista dello spettacolo che trasforma il teatro dove le geishe si esibiscono in un cinema del dopoguerra per soldati americani. «È eccezionale essere qui – dice Pier Paolo Gesualdi – il pensiero di stare sullo stesso palcoscenico dove sono passati artisti come Pavarotti o Nureyev è emozionante».
La giornata prende il via alle 12 con il Festival Off. Gli Antichi Forni accolgono Massimo Donà per gli Aperitivi Culturali curati da Sferisterio Cultura. L’ordinario di Metafisica e Ontologia dell’arte all’Università San Raffaele di Milano presenta al pubblico le suggestioni della filosofia orientale nell’arte dei grandi pittori occidentali. L’appuntamento “Il mito dell’Oriente nell’Occidente in declino”, indaga le influenze della cultura orientale nella musica, nella pittura e nella filosofia della fine dell’Ottocento. Alle 17, i Fiori musicali di Cesarina Compagnoni, in collaborazione con il conservatorio Pergolesi di Fermo, fanno echeggiare le note delle più famose arie operistiche nel parco di Villa Cozza. Allo Sferisterio, due iniziative a pagamento anticipano la recita serale di Madama Butterfly: alle 18, il tour guidato in compagnia dell’associazione Amici dello Sferisterio nel backstage del teatro alla scoperta delle zone più esclusive dell’Arena. Alle 19, aperitivo sul loggione organizzato da Imt nell’ambito dei festeggiamenti delle due doc della regione. L’appuntamento prevede una verticale di vini ed offre la possibilità di godersi il paesaggio maceratese. Per chi volesse fare un giro fuori provincia, il Macerata opera festival e l’Istituto marchigiano Tutela Vini hanno organizzato uno dei Concerti in cantina a Numana, nella fattoria Le Terrazze. Alle 17,30 si esibisce il Quintetto Gigli – composto da Luca Mengoni (primo violino), Stefano Corradetti (secondo violino), Vincenza Pierluca (viola), Federico Perpich (violoncello) e David Padella (contrabbasso). Segue una degustazione (il costo è di 15 euro ed è possibile prenotare sul sito dello Sferisterio). (Foto di scena di Alfredo Tabocchini) Leggi la recensione di Maria Stefania Gelsomini 2/2
Domani Madama Butterfly chiude il terzo fine settimana di recite www.ilmascalzone.it /2017/08/domani-madama-butterfly-chiude-il-terzo-fine-settimana-di-recite/ Redazione Sul palco dello Sferisterio l’opera di Puccini ambientata nel 1945 messa in scena da Nicola Berloffa. Dalle 12 il Festival Off Macerata, 5 agosto 2017Si chiude il terzo fine settimana di recite con Madama Butterfly di Giacomo Puccini. Domenica 6 agosto, di nuovo sul palcoscenico l’allestimento di Nicola Berloffa ambientato nel 1945, dal sapore cinematografico. Le scene sono curate da Fabio Cherstich, i costumi da Valeria Donata Bettella e le luci da Marco Giusti. Massimo Zanetti dirige l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e il coro lirico “Bellini”. Nei panni di CioCio-San, l’ormai acclamatissimo soprano Maria José Siri; in scena, Antonello Palombi (F.B. Pinkerton), Sferisterio Manuela Custer (Suzuki), Samantha Sapienza (Kate Pinkerton), Alberto Mastromarino (Sharpless), Nicola Pamio (Goro), Andrea Porta (il Principe Yamadori), Cristian Saitta (lo zio bonzo) e Giacomo Medici (Il commissario imperiale).
A completare il cast, le nove giovani comparse, tra cui alcuni maceratesi nel ruolo dei marinai della nave Lincoln. «È un’esperienza bellissima – afferma Matteo Monachesi, uno dei compagni di viaggio di Pinkerton – perché abbiamo potuto conoscere le dinamiche del teatro dall’interno e dal dietro le quinte». Selezionati attraverso un avviso pubblico, i ragazzi hanno lavorato con Berloffa in vista dello spettacolo che trasforma il teatro dove le geishe si esibiscono in un cinema del dopoguerra per soldati americani. «È eccezionale essere qui – dice Pier Paolo Gesualdi – il pensiero di stare sullo stesso palcoscenico dove sono passati artisti come Pavarotti o Nureyev è emozionante». La giornata prende il via alle 12 con il Festival Off. Gli Antichi Forni accolgono Massimo Donà per gli Aperitivi Culturali curati da Sferisterio Cultura. L’ordinario di Metafisica e Ontologia dell’Arte all’Università San Raffaele di Milano presenta al pubblico le suggestioni della filosofia orientale nell’arte dei grandi pittori occidentali. L’appuntamento Il mito dell’Oriente nell’Occidente in declino, indaga le influenze della cultura orientale nella musica, nella pittura e nella filosofia della fine dell’Ottocento. Alle 17, i Fiori musicali di Cesarina Compagnoni, in collaborazione con il Conservatorio Pergolesi di Fero, fanno echeggiare le note delle più famose arie operistiche nel parco di Villa Cozza. Allo Sferisterio, due iniziative a pagamento anticipano la recita serale di Madama Butterfly: alle ore 18, il tour guidato in compagnia dell’Associazione Amici dello Sferisterio nel backstage del Teatro alla scoperta delle zone più esclusive dell’Arena. Alle ore 19, aperitivo sul loggione organizzato da IMT nell’ambito dei festeggiamenti delle due doc della regione. L’appuntamento prevede una verticale di vini ed offre la possibilità di godersi il paesaggio 1/2
maceratese. Per chi volesse fare un giro fuori provincia, il Macerata Opera Festival e l’Istituto Marchigiano Tutela Vini hanno organizzato uno dei Concerti in cantina a Numana, nella Fattoria Le Terrazze. Alle 17.30 si esibisce il Quintetto Gigli – composto da Luca Mengoni (primo violino), Stefano Corradetti (secondo violino), Vincenza Pierluca (viola), Federico Perpich (violoncello) e David Padella (contrabbasso). Segue una degustazione (Il costo è di 15 euro ed è possibile prenotare sul sito www.sferisterio.it/festival-off-2017). © 2017, Redazione. All rights reserved.
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Sferisterio, domenica Madama Butterfly chiude il terzo fine settimana di recite CULTURA E SPETTACOLI
di Picchio News
del 05/08/2017
Si chiude il terzo fine settimana di recite con Madama Butterfly di Giacomo Puccini. Domenica 6 agosto, di nuovo sul palcoscenico l’allestimento di Nicola Berloffa ambientato nel 1945, dal sapore cinematografico. Le scene sono curate da Fabio Cherstich, i costumi da Valeria Donata Bettella e le luci da Marco Giusti. Massimo Zanetti dirige l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e il coro lirico “Bellini”. Nei panni di Cio-Cio-San, l’ormai acclamatissimo soprano Maria José Siri; in scena, Antonello Palombi (F.B. Pinkerton), Manuela Custer (Suzuki), Samantha Sapienza (Kate Pinkerton), Alberto Mastromarino (Sharpless), Nicola Pamio (Goro), Andrea Porta (il Principe Yamadori), Cristian Saitta (lo zio bonzo) e Giacomo Medici (Il commissario imperiale). A completare il cast, le nove giovani comparse, tra cui alcuni maceratesi nel ruolo dei marinai della nave Lincoln. «È un’esperienza bellissima - afferma Matteo Monachesi, uno dei compagni di viaggio di Pinkerton - perché abbiamo potuto conoscere le dinamiche del teatro dall’interno e dal dietro le quinte». Selezionati attraverso un avviso pubblico, i ragazzi hanno lavorato con Berloffa in vista dello spettacolo che trasforma il teatro dove le geishe si esibiscono in un cinema del dopoguerra per soldati americani. «È eccezionale essere qui – dice Pier Paolo Gesualdi – il pensiero di stare sullo stesso palcoscenico dove sono passati artisti come Pavarotti o Nureyev è emozionante». La giornata prende il via alle 12 con il Festival Off. Gli Antichi Forni accolgono Massimo Donà per gli Aperitivi Culturali curati da Sferisterio Cultura. L’ordinario di Metafisica e Ontologia dell’Arte all’Università San Raffaele di Milano presenta al pubblico le suggestioni della filosofia orientale nell’arte dei grandi pittori occidentali. L’appuntamento Il mito dell’Oriente nell’Occidente in declino, indaga le influenze della cultura orientale nella musica, nella pittura e nella filosofia della fine dell’Ottocento. Alle 17, i Fiori musicali di Cesarina Compagnoni, in collaborazione con il Conservatorio Pergolesi di Fero, fanno echeggiare le note delle più famose arie operistiche nel parco di Villa Cozza. Allo Sferisterio, due iniziative a pagamento anticipano la recita serale di Madama Butterfly: alle ore 18, il tour guidato in compagnia dell’Associazione Amici dello Sferisterio nel backstage del Teatro alla scoperta delle zone più esclusive dell’Arena. Alle ore 19, aperitivo sul loggione organizzato da IMT nell’ambito dei festeggiamenti delle due doc della regione. L’appuntamento prevede una verticale di vini ed offre la possibilità di godersi il paesaggio maceratese. Per chi volesse fare un giro fuori Printed by logico.cloud
provincia, il Macerata Opera Festival e l’Istituto Marchigiano Tutela Vini hanno organizzato uno dei Concerti in cantina a Numana, nella Fattoria Le Terrazze. Alle 17.30 si esibisce il Quintetto Gigli composto da Luca Mengoni (primo violino), Stefano Corradetti (secondo violino), Vincenza Pierluca (viola), Federico Perpich (violoncello) e David Padella (contrabbasso). Segue una degustazione (Il costo è di 15 euro ed è possibile prenotare sul sito www.sferisterio.it/festival-off-2017).
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6/8/2017
acerata: domenica
adama utter
chiude il ter o fine settimana di recite
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Macerata: domenica Madama Butter y chiude il terzo ne settimana di recite 05/08/2017 - Sul palco dello Sferisterio l’opera di Puccini ambientata nel 1945 messa in scena da Nicola Berloffa. Dalle 12 il Festival Off. Si chiude il terzo
ne settimana di recite con Madama Butter y di Giacomo Puccini. Domenica 6 agosto, di nuovo sul
palcoscenico l’allestimento di Nicola Berloffa ambientato nel 1945, dal sapore cinematogra co. Le scene sono curate da Fabio Cherstich, i costumi da Valeria Donata Bettella e le luci da Marco Giusti. Massimo
anetti dirige l’Orchestra Filarmonica
Marchigiana e il coro lirico “Bellini”. Nei panni di Cio-Cio-San, l’ormai acclamatissimo soprano Maria
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Siri in scena,
Antonello Palombi (F.B. Pinkerton), Manuela Custer (Suzuki), Samantha Sapienza ( ate Pinkerton), Alberto Mastromarino (Sharpless), Nicola Pamio (Goro), Andrea Porta (il Principe
amadori), Cristian Saitta (lo zio bonzo) e Giacomo Medici (Il
commissario imperiale). A completare il cast, le nove giovani comparse, tra cui alcuni maceratesi nel ruolo dei marinai della nave Lincoln.
un’esperienza bellissima - afferma Matteo Monachesi, uno dei
compagni di viaggio di Pinkerton - perch abbiamo potuto conoscere le dinamiche del teatro dall’interno e dal dietro le quinte . Selezionati attraverso un avviso pubblico, i ragazzi hanno lavorato con Berloffa in vista dello spettacolo che trasforma il teatro dove le geishe si esibiscono in un cinema del dopoguerra per soldati americani. dice Pier Paolo Gesualdi
eccezionale essere qui
il pensiero di stare sullo stesso palcoscenico dove sono passati artisti come Pavarotti o Nureyev è emozionante .
La giornata prende il via alle 12 con il Festival Off . Gli Antichi Forni accolgono Massimo Donà per gli Aperitivi Culturali curati da Sferisterio Cultura. L’ordinario di Meta sica e Ontologia dell’Arte all’ niversità San Raffaele di Milano presenta al pubblico le suggestioni della loso a orientale nell’arte dei grandi pittori occidentali. L’appuntamento Il mito
dell’Oriente nell’Occidente in declino, indaga le in uenze della cultura orientale nella musica, nella pittura e nella loso a della ne dell’Ottocento. Alle 17, i Fiori musicali di Cesarina Compagnoni, in collaborazione con il Conservatorio Pergolesi di Fero, fanno echeggiare le note delle più famose arie operistiche nel parco di Villa Cozza. Allo Sferisterio, due iniziative a pagamento anticipano la recita serale di Madama Butter y : alle ore 18, il tour guidato in compagnia dell’Associazione Amici dello Sferisterio nel backstage del Teatro alla scoperta delle zone più esclusive dell’Arena. Alle ore 19, aperitivo sul loggione organizzato da IMT nell’ambito dei festeggiamenti delle due doc della regione. L’appuntamento prevede una verticale di vini ed offre la possibilità di godersi il paesaggio maceratese. Per chi volesse fare un giro fuori provincia, il Macerata Opera Festival e l’Istituto Marchigiano Tutela Vini hanno organizzato uno dei Concerti in cantina a Numana, nella Fattoria Le Terrazze. Alle 17.30 si esibisce il
uintetto Gigli - composto da Luca Mengoni
(primo violino), Stefano Corradetti (secondo violino), Vincenza Pierluca (viola), Federico Perpich (violoncello) e David Padella (contrabbasso). Segue una degustazione (Il costo è di 15 euro ed è possibile prenotare sul sito
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uesto è un comunicato stampa pubblicato il 05-08-2017 alle 17:12 sul giornale del 05 agosto 2017 (http:// letture
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In questo articolo si parla di cultura (/tag/cultura), teatro (/tag/teatro), macerata (/tag/macerata), opera (/tag/opera), Sferisterio Opera Festival (/tag/Sferisterio Opera Festival) (http://vivere.biz/gk ) Lindirizzo breve è http://vivere.biz/aL B
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-chiude-il-ter o-fine-settimana-di-recite/648
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6 agosto 2017
A
A
Sisma Ricostru ione
isma, da domani renota ioni er ida i lietti
eristerio per a itanti cratere
acerata
Redazione ANSA MACERATA 0 agosto 2017 1 :42
E
A A MACERATA A a o a s osso o ota sso t tt g a ag a Co at s s o a o a Ma ata s so a o ogo g tt g at t ss a s os o a Asso a o A a st o a a a a a ta A a 14 agosto t t osso o ss otat a a os sso a g tt a T at Ma ata Co so a a 10 a a ta t so o s o 24 g ss 1 Co o t 5 000 a ta t 10 o o 5 000 a ta t g tt sa a o ass g at as a a o ota o s a st o s tto o a ass o 500 ost ota o osso o ss tt at o a o 12 11 agosto 14 agosto sa o ga ato s o a tta t as o t t otat a o a g o a to a o ta a tt ss a s os o g at ta t a Co t a o t o o st a a tt a a o t ag tto a tt s a osta R R
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Pagina Foglio
06-08-2017 27 1
006475
Data
Codice abbonamento:
Settimanale
06 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Ancona)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 55
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
06 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Bologna)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 60
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
06 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 42
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
06 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Ancona)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 28
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
a cura di Esserci comunicazione
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
06 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 04
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
20/8/2017
acerata pera Festival trionfa la urandot di icci-Forte il duo non-dissacrante - uttoggi
PERUGIA TERNI ASSISI CITTÀ DI CASTELLO FOLIGNO GUBBIO / GUALDO LAGO TRASIMENO ORVIETO SPOLETO VALNERINA TODI UMBRIA | ITALIA | MONDO RUBRICHE Milano Catania
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Solo andata
Solo andata
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SOLO AD AGOSTO 4 ANNI DI MANUTENZIONE ORDINARIA IN AGGIUNTA ALLE PROMOZIONI DEL MESE
Macerata Opera Festival, trionfa la Turandot di Ricci-Forte il duo “nondissacrante” Dopo i successi al Festival di Spoleto con Troilo Vs Cressida, nuova superba regia, nella lirica, del duo di culto del teatro italiano Carlo Vantaggioli - 06 agosto 2017 - 0 Commenti
La VETRINA Di TuttOggi.Info
Seguire da cronisti girovaghi il duo “birbantesco” del teatro italiano, tefano icci e in arte
ianni Forte,
icci Forte nei loro pro uvi di regia è
diventato
ormai
cerebrale,
onirismo
una
sorta
allo
di
stato
dipendenza puro,
dove
appunto la coscienza vigile non ha nulla a che fare. In verità tutti possono vedere “di tutto” nei lavori dell’acclamata coppia di registi, tanto è annullato il senso comune delle cose che invece viene rimasticato secondo i piaceri (lo pensiamo noi ovviamente) che sono alla base della formazione culturale dei due, che farebbero volentieri a meno della responsabilità legata alla grandezza di ciò che “toccano”.
ant l, Il sapore della frutta Fai il test e prova a vincere un materassino Santàl!
Non erano appena passate 2
Diventa BestMBfan Vuoi vincere i GP di Monza e Abu Dhabi? sa l’hashtag BestMBfan Go amilton o GoBottas ADS B
ore dal grande
successo del loro lavoro teatrale Troilo Vs
Cressida al Festival di poleto (C ICC
I) in
luglio, che già i due erano sul palcoscenico dello feristerio di Macerata per costruire la Questo sito utilizza cookie tecnici e di pro lazione propri e di terze parti per le sue funzionalità e per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne Turandot, in programma per la 53 edizione del di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei Macerata pera Festival cookie. k Maggiori informazioni
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20/8/2017
acerata pera Festival trionfa la urandot di icci-Forte il duo non-dissacrante - uttoggi
Non nuovi alla regia lirica, (si ricorda ancora con estremo picere il successo di Christmas Eve, melologo composto da
ndrea Cera, scritto e
messo in scena per la Stagione del
irico
perimentale di poleto del 2015-CLICCA Q I), Ricci-Forte individuano senza colpo ferire la caratteristica portante dell’opera di Puccini, la modernit ,
e
la
sviluppano
secondo
un
linguaggio che i due parlano sin dai primi vagiti. Sarà una nostra personale impressione ma se avessero potuto, Ricci-Forte avrebbero anche messo mano volentieri al libretto dell’opera per scovare qualche anfratto lessicale da riproporre in chiave contemporanea, con la medesima intenzione peraltro che animava lo stesso Puccini quando scrivendo a
enato imoni, autore con
dami del libretto, chiedeva, “ una
iuseppe
Turandot attraverso il cervello moderno, il tuo, d’Adami e il mio”. Tutto questo, è bene chiarirlo una volta per tutte non è dissacrazione (non siamo d’accordo infatti con i testi dello stesso Macerata Opera Festival che
de nisce
i
due
dissacranti)
ne
sensazionalismo da palcoscenico per “colpire” un pubblico paludato o in dolce torpore da amore in nito per Puccini. Non ci troviamo cioè in un contesto letterale del re citare, in nitamente odiato da Carmelo Bene, dove magari, come nel caso di una recente Traviata, Alfredo e Violetta copulano coram populo. Siamo di fronte invece, come abbiamo anche assistito a Spoleto, ad una riscrittura di scena che non
abbandona
mai
l’intenzione
originale
dell’opera, ma ne parla al pubblico con una contemporaneità per immagini e senza invasione nella partitura musicale. La scena è volutamente evocativa, accenna, appare povera e senza motivo, ma d’improvviso vive perchè animata dagli attori o i cantanti o i componenti del coro che diventano scenogra a essi stessi. n gruppo di mimi, presente in scena sin dall’ingresso del pubblico allo Sferisterio,
è il
braccio armato di un protagonista occulto che non è più Turandot, la regina di ghiaccio fondamentalmente cattiva, ma un demiurgo invisibile che tutto sovraintende (gli stessi RicciForte?),
si
muovono
incessantemente
sul
palcoscenico, gestiscono, muovono, spostano, sparano come “l’alito brulicante della vita”, direbbe il poeta Dino Campana. Ma poichè siamo nel freddo animico, ci si deve predisporre
per
sentire
quel
gelo
della
principessa, “ nella tua fredda stanza” canta Calaf nella celebre aria del Nessun dorma. n orso polare diventa un destriero da cavalcare al pari del carro della Regina di ghiaccio trainato dagli orsi nel
lm Le cronache di Narnia. La
Pechino dove scorrazza una simile reggente non può che immaginarsi come una sorta di pianeta ghiacciato di
tar
oth, il
ars e i mimi per
resistere alle variazioni di temperatura indossano tute termiche con cappucci integrali bordati di pelliccia, muniti di occhiali da sci e an bi come nel lm di Lucas. Questo sito utilizza cookie tecnici e di pro lazione propri e di terze parti per le sue funzionalità e per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne Il palazzo imperiale non è certamente il trionfo di di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei incerte cineserie architettoniche, non c’è ombra cookie. k Maggiori informazioni di draghi ne di amme. Ma ci troviamo in una
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acerata pera Festival trionfa la urandot di icci-Forte il duo non-dissacrante - uttoggi
asettica stanza-laboratorio dove per l’incipiente senso di precarietà dovuto al gelo si coltivano piante in serra e si conservano automi senzienti alla Blade Runner che prenderanno vita al bisogno, come accade a
i
e
imur. In verità
l’impressione che abbiamo avuta è che la stanza somigli molto ad una di quelle serre illegali per la coltivazione di canapa indiana, vista anche le evidente presenza di lampadone irradianti. Ma tutte le chiavi di lettura sono ammesse. Il coro indossa costumi anni ’ 0-’50 e tutti sulle tonalità del verde.
n popolo cloro lliano, frutto
degli esperimenti del laboratorio pechinese della principessa Turandot. Il piccolo principe persiano che nel primo atto viene giustiziato dalla crudele principessa per non aver risposto correttamente al gioco dei tre enigmi, si tramuta per la logica della modernità in un insensato omicidio di massa di piccoli innocenti in grembiulino e
occo, giustiziati a
colpi di pistola. Pare che alla prima rappresentazione dell’opera in Macerata un abate marchigiano, o forse maceratese, al compiersi dell’omicidio di massa abbia gridato a gran forza davanti a tutti
“vergogna”, forse pensando con questo che ci si possa emendare anche solo psicologicamente, dagli omicidi contemporanei di tanti piccoli e innocenti “principi persiani” che non vedranno mai più il loro regno. Che dire degli abati di tal fatta? Non sapremmo proprio, non essendo adusi alla sacrestie e ai turibuli. E quando i dignitari di corte Ping, Pong e Pang nel secondo atto prendono coscienza di vivere in un laboratorio per esperimenti, canteranno la loro famosa aria Olà Pang! Olà Pong! vestiti come i clo n nostalgici e tristi di Fellini, che fanno sempre divertire la corte ma pensano ai bei tempi andati, “ o una casa nell’ onan con il suo
laghetto blu, tutto cinto di bambù ”. E la stessa i , appena scongelata dal laboratorio e nalmente in piena umana coscienza, nel terzo atto, pur di difendere il nome di Calaf decide per la morte senza ripensamenti. Ma anche qui la vera responsabile della nefandezza, Turandot, dovrà sbrigarsela da sola a revolverate, se vuole proseguire nella sua trasformazione da fumetto a genio del male. Niente più pugnalata suicida e assolutoria per mano della stessa Liù a sbrogliare le faccende del regno di ghiaccio, ma un assassinio con tanto di pistola gettata lontano da se come un consumato killer. Impagabile la trasformazione
nale di Turandot
che abbandona il giallo imperiale per una palandrana grigia e con Calaf, ormai disvelato come
more per tutti, fugge lontana in una
scena alla Dottor Zivago. In ogni caso sempre di paesaggi ghiacciati si tratta. D’altra parte il libretto parla chiaro al suo inizio,
Pechino al
tempo delle favole . Alla ne sarà chiaro a tutti chi è il vero demiurgo di questo ambaradan. a musica. La più bella e matura, probabilmente, scritta da Giacomo Puccini. Immenso il passaggio musicale della processione per Liù morta “ombra dolente Questo sito utilizza cookie tecnici e di pro lazione propri e di terze parti per le sue funzionalità e per inviarti pubblicità e servizi in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne non farci del male, ombra sdegnosa perdona, di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all’uso dei perdona”, l’ultimo scritto da Puccini in persona cookie. k Maggiori informazioni prima della sua prematura morte.
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20/8/2017
acerata pera Festival trionfa la urandot di icci-Forte il duo non-dissacrante - uttoggi
Come è noto l’opera, su spinta di oscanini e di
rturo
ntonio glio di Giacomo Puccini
fu completata da un
nale scritto da Franco
lfano a cui seguì nel 2001 un nuovo
nale
scritto da uciano Berio, sicuramente il migliore dei due. Solo la musica può essere la giusta chiave di lettura per qualsiasi messa in scena. E in questo lavoro di Ricci -Forte mai per un solo momento la musica è stata al servizio di qualcosa o qualcuno. Tutto nasce e si ricrea intorno alla partitura. E in questo il duo dei registi pseudo-dissacranti non potrebbe essere più tradizionale di così, quasi bacchettoni, quando nel
nale, al coro
munito di lampade da esploratore come novelli Diogene, mentre cantano a tutta voce “Luce del
mondo è amore! E’ Amor!”,
fa esporre dei
cartelli con su scritto “chi ha paura muore ogni
giorno”. E infatti, come nelle migliori favole, vissero tutti felici e contenti.
Nel cast, buon debutto nella parte di Turandot per France Dariz, che ha preso il posto di Iréne Theorin, purtroppo infortunata per un banale incidente. Nella parte di Liù una vecchia conoscenza ed una amica del Festival di Spoleto, Davinia odriguez già protagonista nelle Nozze di Figaro e nel Don
Giovanni, festivalieri. Robusta la presenza e la voce di Calaf.
udy Par -
n pò sottotono Ping, Pang e Pong,
rispettivamente, Andrea Porta, Gregory Bonfatti e Marcello Nardis. Nella parte tutti gli altri, Timur-Alessandro Spina, L’Imperatore
Altoum-Stefano
Pisani
e
un
Mandarino-Nicola Ebau Ottima l’ rchestra regionale delle Marche ed il Coro irico Marchigiano “Vincenzo Bellini” ed il Coro di voci bianche Pueri Cantores “D. Zamberletti” diretti dal M Pier
iorgio Morandi
a tratti prudente ma decisamente pucciniano. iproduzione riservata Foto:
cio tampa Macerata
pera Festival
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acerata pera Festival trionfa la urandot di icci-Forte il duo non-dissacrante - uttoggi
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A MACERATA SERATE ALL’OPERA PER I SINDACI E I CITTADINI DELLE ZONE COLPITE DAL TERREMOTO MACERATA\ aise\ - Due serate all’insegna della solidarietà – quelle dell’11 e del 14 agosto – per le popolazioni del maceratese colpite dal sisma: il Comune e la Provincia di Macerata, in collaborazione con l’Associazione Arena Sferisterio e il sostegno dell’azienda Vemac, hanno deciso di accogliere in occasione dell’Aida al Macerata Opera Festival una rappresentanza di tutta la popolazione che lo scorso anno ha vissuto il dramma del terremoto, forti della convinzione che la musica e la cultura in genere sono alla base delle azioni per la ripresa delle attività quotidiane e per la ricostruzione.Il Sindaco di Macerata, Romano Carancini, e il Presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, attraverso i sindaci dei comuni del cratere, accoglieranno simbolicamente il territorio colpito dal terremoto allo Sferisterio per condividere la soddisfazione e l’orgoglio per i risultati dell’attuale stagione del Macerata Opera Festival, una manifestazione che pone le Marche al centro dell’interesse turistico e culturale internazionale sia durante le serate di spettacolo nel singolare e affascinante spazio dello Sferisterio, sia nelle numerose attività collaterali del Festival OFF.“Saranno bellissimi momenti di condivisione fra le istituzioni, ma prima di tutto fra le persone”, sottolinea il sindaco di Macerata Romano Carancini. “Vogliamo vivere insieme al territorio l’ultima notte del Macerata Opera Festival 2017, confidando che la paura dei mesi scorsi resti fuori dagli archi dello Sferisterio, per testimoniare quanto siamo uniti”.“Con gli appuntamenti dell’11 e 14 agosto – dichiara il presidente della provincia Antonio Pettinari – vogliamo rafforzare il coinvolgimento di tutto il territorio in quella che è la manifestazione estiva per eccellenza del capoluogo, attraverso la quale lanciare un messaggio di speranza, che si unisce alla nostra volontà di ripartire. Le parole d’ordine sono: solidarietà, coesione e vicinanza”.Saranno quindi due i momenti principali, concentrati significativamente alla fine del festival per un abbraccio conclusivo che possa segnare l’edizione 2017 del Festival.La prima data è quella dell’11 agosto, per l’ormai consueta serata dei Sindaci del maceratese, che assume ancor più un significato di coesione per il territorio dopo il terremoto dello scorso anno. A sostenere l’iniziativa è la società Atlantico, operante nel settore dell’energia rinnovabile e del risparmio energetico che, oltre a curare il progetto di riqualificazione dell’illuminazione pubblica di Macerata, ha deciso di partecipare alla 53° stagione operistica maceratese attraverso Art Bonus, dimostrando la sua vicinanze alle Marche.La seconda è invece rivolta alle comunità residenti nella zona rossa della regione. La volontà del Comune e della Provincia, come anche del Festival, è quella di dedicare l’ultima serata di questa edizione 2017 ai cittadini terremotati come gesto di affetto e solidarietà. Saranno messi a disposizione circa 500 biglietti per lo spettacolo di Aida del 14 agosto in una quantità definita secondo la popolazione del comune (10 biglietti fino a 5.000 abitanti, 16 biglietti fino a 10.000 abitanti, 24 biglietti oltre i 10.000 abitanti).Grazie al sostegno dell’azienda Vemac, i biglietti per questa causa sono totalmente gratuiti e sarà inoltre organizzato un servizio di navette ad hoc per coloro che prenderanno parte all’evento. “La scelta di organizzare queste iniziative per il territorio nelle serate conclusive del Festival – precisa il sovrintendente Luciano Messi – rinnova il ruolo di catalizzatore dello Sferisterio, attorno al quale in questo caso si aggregano Atlantico e Vemac. È grazie all’impegno di questo partner che possiamo offrire questo contingente di biglietti omaggio alla popolazione del cratere. Siamo particolarmente soddisfatti che al segnale forte che lanciato dallo Sferisterio, fa sempre eco una risposta altrettanto forte di aziende e privati”.“Quando il terremoto ha colpito questa terra – ricorda il direttore artistico Francesco Micheli – subito abbiamo cercato di capire cosa avremmo potuto fare. Oggi è bello constatare che in un anno così difficile il Macerata Opera Festival dimostra di godere di ottima salute e di essere il maggior momento di rinascita. Sono particolarmente felice che quel sto abbraccio collettivo coinciderà con Aida della quel curo la regia. Nella vicenda verdiana di questa ragazza etiope inconsapevolmente c’è il racconto di tanti uomini e donne, tante persone che nei mesi scorsi hanno dovuto lasciare forzatamente la propria terra, i propri borghi incantevoli per andare verso il mare, come Aida aveva lasciato la sua terra rigogliosa verso la sabbia del deserto egiziano. Nell’aria “O cieli azzurri” sembra che riecheggino i versi leopardiani e il paesaggio dei Sibillini. Richiamare i sindaci e i cittadini di questi paesi ci sembra una sorta di rito di riconciliazione tra noi e il territorio. Questo è il secolo che ci ha insegnato che non di soli beni materiali vive l’uomo e lo Sferisterio ci sembra un ottimo luogo dove poter trarre nutrimento per la nostra anima, così come dichiaravamo all’inizio di questo triennio operistico”. (aise)
7/8/2017
acerata ai uned
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iuseppe esare iacobbe e il Dharma - icchio ews - Il giornale tra la gente per la gente
: 18:00
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CULTURA E SPETTACOLI
CULTURA E SPETTACOLI
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SCUOLA E UNIVERSITÀ
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MACERATA
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L di PICCHIO NEWS
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Ultimo incontro per il ciclo dei Luned , Da Oriente a Occidente: viaggio tra mente, corpo e spirito, organizzato da Life Strategies. Domani 7 agosto, nel cortile di palazzo Buonaccorsi alle ore 21 (ingresso gratuito, con prenotazione obbligatoria su www.sferisterio.it), si parla degli insegnamenti di Buddha come soluzione per una vita serena insieme a Giulio Cesare Giacobbe: Lo stato di buddhità consiste in una serenità interiore costante, indipendente dagli agenti esterni . Nell’intervento dal titolo La via orientale alla serenità, lo psicologo e psicoterapeuta riesuma gli insegnamenti di Buddha, spiegandoli in modo scientifico. Il Dharma è una pratica accessibile a tutti spiega Giacobbe . Conduce alla realizzazione di poteri della mente che non utilizziamo regolarmente: il controllo della mente, la presenza nella realtà, la consapevolezza del cambiamento, la non possessività, http://red.presstoda .com/pt pdf.php pid 20
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7/8/2017
acerata ai uned
iuseppe esare iacobbe e il Dharma - icchio ews - Il giornale tra la gente per la gente
l amore universale . L’autore del best seller Come diventare un Buddha in 5 settimane (Ponte alle Grazie) e di Vademecum antistress (Roi edizioni) parte dalla considerazione che la tensione è il nemico principale della felicità perch crea uno stato di sofferenza. Per eliminare lo stress, Giacobbe sceglie gli insegnamenti di Buddha, unendoli alle più recenti ricerche psicologiche, e spiega i pochi esercizi giornalieri che ci possono permettere di assaporare a pieno i piaceri della nostra esistenza. Giulio Cesare Giacobbe ha svolto attività di ricercatore per il CNR (Centro Nazionale della Ricerca) e di docente in California presso la University of the Americas e presso l’Università di Genova. Conduce, inoltre, seminari pubblici sulle tecniche antistress e sull’evoluzione psicologica in Italia e all’estero. Dopo aver pubblicato numerosi studi di carattere accademico, ha esordito nella saggistica psicologica, scrivendo diversi best seller tra cui Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita. Dopo l’incontro è possibile visitare la Galleria dell’Eneide nel piano nobile dell’edificio, una delle sale più suggestive e belle del centro storico della città.
http://red.presstoda .com/pt pdf.php pid 20
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7 agosto 2017
07 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 36
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
07 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Ancona)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 43
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
a cura di Esserci comunicazione
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Il Macerata Opera Festival per i Sibillini: musica e parole nella notte di San orenzo. Pieve Torina Parco Rodari
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Il Macerata Opera Festival per i Sibillini: musica e parole nella notte di San Lorenzo. Pieve Torina, Parco Rodari – giovedì 10 agosto dalle 19 Un estratto da “Darling. Ipotesi per un’Orestea” con Gianni Forte, coprodotta con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, chiuderà la serata omaggio per le terre ferite dal sisma
Bologna, 07/08/2017 - 19:35 (informazione.it - comunicati stampa - arte e cultura (/comunicatistampa/it/arte%20e%20cultura)) Lo Sferisterio per i Sibillini: musica e parole nella notte di San Lorenzo con l’omaggio di ricci/forte. Un estratto da “Darling. Ipotesi per un’Orestea” con Gianni Forte, coprodotta con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, chiuderà la serata omaggio per le terre ferite dal sisma Partecipa l’associazione Coraggio Marche con lo chef Errico Recanati. Pieve Torina, Parco Rodari – giovedì 10 agosto dalle 19. Il Macerata Opera Festival si fa ancora una volta ambasciatore del territorio marchigiano colpito dal sisma. Giovedì 10 agosto, dalle 19 in poi, nel Parco Rodari di Pieve Torina, lo Sferisterio promuove una maratona di parole e musica per cantare insieme la bellezza dei Monti Sibillini: Lo Sferisterio per i Sibillini. “Questa è la settimana della solidarietà - afferma il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini -: usciamo fuori dall’arena per andare in uno dei comuni più fortemente colpiti da terremoto del 2016, ma anche accogliamo in occasione delle recite di Aida – firmata dal direttore artistico Francesco Micheli –dell’11 e del 14 agosto sia i Sindaci del nostro territorio che 500 abitanti dei comuni del cratere”.
Il palcoscenico per la serata del 10 agosto a Pieve Torina, comune patrocinatore in cui purtroppo si contano il 93% degli immobili inagibili, sarà montato simbolicamente fra le macerie del teatro comunale e la nuova scuola materna già ricostruita; l’iniziativa è coprodotta con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana – presenza fissa alla stagione lirica maceratese –, e in collaborazione con la Salvadei Brass e Sineforma. Partecipano inoltre il quartetto F.A.T.A., Ornitophonica e alcuni artisti impegnati nel Macerata Opera Festival, fra i quali Gianluca Gentili e David Quintili con un lavoro ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino e Gianni Forte che, autore del progetto creativo per Turandot in scena in queste settimane allo Sferisterio, torna dopo 20 anni a venire i panni da attore per leggere il finale di “Darling. Ipotesi per un’Orestea”, testo scritto con Stefano Ricci nel 2015. La narrazione dello spettacolo è affidata al direttore artistico Francesco Micheli. Al fianco dello Sferisterio anche Coraggio Marche ed Errico Recanati, impegnati per la valorizzazione dei produttori enogastronomici colpiti dal sisma. L’associazione Coraggio Marche è infatti una realtà che raccoglie le piccole aziende che rappresentano le eccellenze del territorio scosso dal sisma; lo chef marchigiano stellato Errico Recanati, co-fondatore insieme a Marvel Adv di questo progetto, ha ideato una piattaforma per tutti quei validissimi microproduttori che rischiano di scomparire. Coraggio Marche, che presto sarà una onlus, si sta impegnando per promuovere le produzioni di qualità e la tradizione all’insegna della biodiversità. Nella serata di giovedì 10 agosto lo chef Recanati preparerà un aperitivo composto da un panino ai cereali con ricotta di capra e confettura di mele e peperoncino, una ciabattina croccante con maialino tonnato con giardiniera, e ancora riccioli fumè con pancetta e panna affumicata e una insalata di legumi. Le materie prime provengono da Pieve Torina, Matelica, Amandola, Serrapetrona, Castelsantangelo Sul Nera, San Ginesio e Montemonaco. I prezzi vanno da 5 a 7 euro e l’incasso è destinato ai produttori. La serata musicale è gratuita e aperta a tutti, in un clima assolutamente informale per condividere, in una cornice suggestiva come quella dei Monti Azzurri, la bellezza della notte di San Lorenzo: Lo Sferisterio per i Sibillini vuole dare voce alla terra marchigiana e alla sua gente che non si è fermata e va avanti. Le attività dello Sferisterio per il territorio colpito dal sisma non si fermano e sono prenotabili in tutti gli uffici anagrafe dei Comuni del cratere della provincia di Macerata (ad esclusione del capoluogo) i biglietti gratuiti messi a disposizione dall'Associazione Arena Sferisterio e dall'azienda Vemac per la recita di Aida del 14 agosto. I biglietti possono essere prenotati anche recandosi presso la biglietteria dei Teatri di Macerata negli orari di apertura: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 (piazza Mazzini 10, Macerata). Chi prenota presso la biglietteria dei Teatri può ritirare subito il proprio biglietto, mostrando la carta d’identità, mentre chi lo fa presso il proprio Comune di residenza potrà ritirare il biglietto all'arrivo in teatro. Per i Comuni sopra a 10mila abitanti sono disponibili 24 ingressi, 16 per i Comuni oltre i 5000, 10 per quelli con meno di 5000 http://www.informazione.it/c/ CA802FF-
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abitanti. I biglietti saranno assegnati in base all'arrivo delle prenotazioni, senza distinzione di settore, in base alla disponibilità, fino al raggiungimento di 500 posti. Le prenotazioni possono essere effettuate fino alla giornata di venerdì 11 agosto, alle ore 12. Per lunedì 14 agosto sarà organizzato un servizio navette. Ogni Comune avrà un punto di raccolta per le navette messe a disposizione gratuitamente da Contramobilità, che sosterrà l’intero costo dei trasporti. Sono previste anche due navette che faranno il tragitto dalle città sulla costa dove ad oggi sono ancora ospitati numerosi terremotati. In base alle prenotazioni saranno stabiliti gli orari di partenza.
INFO: Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499 http://www.informazione.it/c/ CA802FF-
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CR TICAS
Allo Sferisterio di Macerata il debutto registro nella lirica di Ricci/Forte By Opera
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7 agosto 2017
I PIÙ LETTI
Las me ores sopranos del mundo en la actualidad
Allo Sferisterio di Macerata il debutto registro nella lirica di Ricci Forte n debutto col botto quello di Ricci Forte, un duo che da anni fa discutere e al contempo trionfa nel mondo del teatro di prosa, e che, per l’occasione, si cimenta nella messa in scena dell’ultimo capolavoro pucciniano.
Today’s best Sopranos
n allestimento questo di Turandot che svela tutte quelle che sono le caratteristiche peculiari della loro regia, i loro tratti distintivi, sebbene, se così si può dire, essi compaiano in forma più attenuata rispetto al consueto, senza espliciti intendimenti di rottura, quasi questo ingresso in campo lirico sia stato eseguito in punta di piedi. La protagonista, che inusitatamente rimane in scena per tutto il corso della rappresentazione, non è altro che una bambina crudele che si ri uta di crescere e, di conseguenza, vuole congelare la realtà circostante governandola secondo il proprio volere. La scena è dominata dal colore bianco del ghiaccio, evocato anche dalla presenza di un enorme orso
An a arteros y onas kaufmann al rescate de una tediosa Forza del Destino en Munich
polare la natura, rappresentata da una piccola serra curata ed inna ata a dovere da Ping Pong e Pang, ma anche gli uomini stessi sono rilegati dal volere della principessa all’interno di enormi teche o gabbie nel corso dell’opera i protagonisti vengono addormentati e risvegliati a comando, fatti riposare da alcuni mimi, guardiani della volontà di Turandot, su tavoli simili a quelli per le autopsie.
Los me ores tenores del mundo de la actualidad: desc brelos en O
http://www.operaworld.es/it/allo-sferisterio-di-macerata-il-debutto-registro-nella-lirica-di-ricciforte/
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Allo feristerio di
acerata il debutto registro nella lirica di icci/Forte - pera
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Las bodas de F garo en El Escorial, veleidades estéticas
Allo Sferisterio di Macerata il debutto registro nella lirica di Ricci Forte Centrale è la scena degli enigmi: la protagonista, chiusa in una delle gabbie, man mano che le sue certezze crollano si immerge in una pozza di sangue di fronte all’amata Calaf scioglie gli enigmi,
COLLETTIVITÀ OPERA WORLD
mentre attorno a lui si contorcono gure maschili che rappresentano i ricordi, i fantasmi dell’anima, il tormento dell’amore, ma anche la sua forza. Ecco dunque che alla
ne del secondo atto le gabbie
parzialmente cadono e l’ingresso della principessa nel mondo degli adulti e della realtà è ormai segnato.
100 Follo ers
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L’idea della donna fredda ed altera che nasconde al proprio interno una psicologia da bambina mai cresciuta, terrorizzata dall’idea di so rire, non è certo nuova, ma la resa scenica di Ricci Forte la rende comunque attrattiva e non banale. Motivo centrale di questa analisi onirico psicanalitica è quello della crudeltà: è ad esempio la stessa Turandot a sparare a Liù, i pretendenti sono, coerentemente con la
LA NOSTRA PLAYLIST
lettura psicologica proposta, rappresentati da una serie di bambini di cui la principessa ordina una strage, la quale verrà eseguita direttamente sul palcoscenico in piena vista, sotto il ri esso impietoso di quelle luci fredde che sono una delle caratteristiche dell’intera rappresentazione. Straordinaria la presenza scenica della Turandot di Irene Theorin che vigila attenta, con un sorriso
Don Carlo / Act 2: "Dio, c… Giuseppe Verdi, Carlo Be… BEST OPERA Duets di o…
davvero glaciale, su tutto il mondo circostante già prima che inizi la rappresentazione notevole la solidità vocale che non teme l’acuto, ma evidenzia al contempo un robusto registro centrale, favorendo una prova di tutto rispetto, priva di cedimenti di sorta. Meno convincente il Calaf di Rudy Park, dotato certo di un volume notevole, ma poco ra nato nel fraseggio e con alcuni acuti intaccati da un non gradevolissimo retrogusto gutturale. Davinia Rodriguez è una Liù corretta, ma con qualche opacità nel registro grave e in quello centrale: veste l’abito da sposa a anco del bravo e giovanissimo Timur di Alessandro Spina che veste, invece, quelli dello sposo. Bene Andrea Porta, Gregory Bonfatti e Marcello Nardis nei panni dei tre ministri sempre in perfetta sintonia. Con loro l’Altoum di Stefano Pisani, il Mandarino di Nicola Ebau e il Principe di Persia di Andrea Cutrini. Bacchetta un poco fredda e asettica quella di Pier Giorgio Morandi alla direzione dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana va riconosciuta certo al direttore una puntuale attenzione alla partitura e alle sue dinamiche, ma la ricerca di sonorità spesso so use in uno spazio vasto e aperto quale quello dello Sferisterio non sempre gli ha giovato. Buona la prova del Coro lirico marchigiano e dei Pueri cantores di Macerata. Simone Manfredini
RICCI FORTE
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OPERA WORLD OPERA
ORLD es la primera revista internacional de pera del mundo.
Dirigida por profesionales de la pera y el periodismo, cuenta con colaboradores de todo el mundo y es seguida por amantes de la pera de los cinco continentes.
http://www.operaworld.es/it/allo-sferisterio-di-macerata-il-debutto-registro-nella-lirica-di-ricciforte/
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Allo feristerio di
acerata il debutto registro nella lirica di icci/Forte - pera
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L’Aida multimediale di Francesco Micheli torna allo Sferisterio
Leo Nucci trionfa nel Rigoletto all’Arena di Verona
Madama Butter y: Il teatro nel teatro trionfa a Macerata
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23/8/2017
Aida nell era digitale
Home (/) > Recensioni (/recensioni) > Aida nell'era digitale
Aida (http://www.teatro.it/spettacoli/aida-51)
Aida nell'era digitale 07 Agosto 2017
Valutazione:
Francesco Rapaccioni (/la-redazione/francesco-rapaccioni)
Torna allo Sferisterio l'Aida con la regia di Francesco Micheli che aveva debuttato tre anni fa in occasione della cinquantesima stagione lirica, anche come celebrazione di quell'Aida rappresentata qui nel 1921, quando il conte Pier Alberto Conti, per amore di un soprano, allestì per la prima volta un’opera allo Sferisterio, stadio per la palla al bracciale progettato giusto cento anni prima, nel 1821, dal settempedano Ireneo Aleandri. Un blog dal libro dei morti La storia è narrata da Ramfis, sacerdote e scriba nell’era digitale, e dallo schermo del computer si trasferisce sul muro dello Sferisterio trasformato in laptop gigantesco. Le immagini sono ispirate al
Libro dei morti e la storia di Aida ne fa parte, per cui i protagonisti si muovono nello spazio di un computer portatile pensato da Edoardo Sanchi (non ci sono comparse, i coristi siedono su sgabelli ai lati con in mano schermi illuminati) e i loro gesti sono inseriti nella grafica di Francesca Ballarini. I movimenti dei cantanti sono essenziali e rarefatti, una sorta di bidimensionalità che si completa con i tratti grafici proiettati sullo schermo e sul muro. I costumi di Silvia Aymonino danno un’idea futuribile dell’ambientazione sia nei materiali che nelle forme con segni in bianco e nero che http://www.teatro.it/recensioni/aida/aida-nellera-digitale
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23/8/2017
Aida nell era digitale
rimandano all'arte di Keith Haring. Anche le coreografie di Monica Casadei, eseguite dalla compagnia Artemis Danza, si radicano nel contemporaneo volendo rendere i movimenti di un animale nella savana e i combattimenti corpo a corpo. Splendide e fondamentali le luci di Fabio Barettin, infinita possibilità cromatica di rendere sempre nuovo e diverso quello che non muta e di dare concretezza e significato agli snodi drammaturgici. Bravi direttore e cantanti Riccardo Frizza è sensibile alle sonorità e ai pesi orchestrali, non eccede mai nel suono e, in questo modo, dà rilievo ai momenti intimi che nell'opera sono dominanti; i tempi sono precisi e ben scanditi dalla Filarmonica Marchigiana, eseguiti con rinnovata energia e bene integrati dalla Banda Salvadei come complesso di palcoscenico. Liana Aleksanyan è una giusta Aida che controlla la voce e trova giuste sfumature per un ruolo sfaccettato. Anna Maria Chiuri è una Amneris sensibile e volitiva, regale sulla scena. Ottima prova per Stefano La Colla: il suo Radames si ammanta di accenti ricercati ed emozionanti. Tonante l'Amonasro di Stefano Meo. Giacomo Prestia, rimasto del cast di tre anni fa, è un corretto Ramfis in doppio ruolo: scriba con giacca e pantaloni, sacerdote in camicione bianco. A completare il cast la Sacerdotessa di Federica Vitali, il Re di Cristian Saitta, il Messaggero di Enrico Cossutta e il Coro lirico marchigiano preparato da Carlo Morganti.
Visto il 05/08/2017 al teatro Arena Sferisterio di Macerata (MC) (/teatri/arena-sferisterio-maceratacartellone)
http://www.teatro.it/recensioni/aida/aida-nellera-digitale
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Aida nell era digitale
OPERA LIRICA
Aida (/spettacoli/aida-51)
Informazioni principali Autore: G. Verdi A. Ghislanzoni Regia: Francesco Micheli Direttore: Riccardo Frizza SCHEDA (/SPETTACOLI/AIDA-51)
Francesco Rapaccioni (/la-redazione/francesco-rapaccioni) Francesco ha tre manie che rasentano la compulsività: viaggi , teatro e libri. Visto così, non si direbbe che da vent'anni è uno stimatissimo giornalista e avvocato. Scrive di prosa fin dal giornalino del liceo, e si è avvicinato alla lirica dopo "la prima volta" a Salisburgo con Così fan tutte , la...
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MACERATA – C’era una volta una ragazzina che gioca a fare la principessa perché non vuole crescere. Ha paura dell’amore. Nel mondo della principessa di gelo tutto è congelato in enormi blocchi di ghiaccio: piante, ori, uomini. Soprattutto uomini. Di qualunque età: al posto del principino di Persia viene trucidata un’intera scolaresca. Nelle favole i bambini vengono imprigionati, mangiati, soggiogati dai grandi. Qui sono immobilizzati sotto teca: la principessa odia la maternità. La Turandot di Ricci/Forte che ha scosso lo Sferisterio a colpi di applausi, polemiche e sold out è un fantasy contemporaneo, popolato da gure inquietanti e spaesate, estreme ma familiari. Televisive e ancestrali. Avete mai visto i loro spettacoli, disturbanti e poetici, violenti ma sognanti? Questa Turandot è una narrazione complessa ma autentica che non tradisce l’essenza, il “cuore”, dell’intenzioni d’autore: la crudeltà, la violenza, immersa in una situazione da aba, irreale e magica. Quanti altri allestimenti – che piacciono ai custodi del vero e della tradizione – hanno proposto una fuorviante Cina paci ca, folclorica, realistica, cioè antipucciniana? Invece il racconto pop e pulp di Ricci/Forte aderisce alla storia, perché di quell’archetipo narrativo è un’ennesima variante. Non importa dunque se al posto di altri mammiferi la del na pechinese cavalca un enorme orso polare. In quell’Antartide che è il suo cuore, raffreddato secondo il libretto dalla “gelida bianchezza della luna”, ci sta. Al centro della so sticata scrittura visiva – sviluppata in scena da Stefano Ricci – c’è un ensemble di guranti tutto al maschile che incarna la volontà di ferro e gli istinti repressi della femminilità: sono loro che surgelano le vittime al comando della Frigida; ma pure spingono – letteralmente – Calaf a farsi avanti. D’altra parte il linguaggio del fantasy “speculativo” sembra fatto apposta per scavare nel profondo della psiche, dare corpo ai traumi e visualizzare metamorfosi interiori. Nella scena degli enigmi la fragile ragazzina di ferro perde la parrucca da lady perfettina, gli abiti e i gioielli da regina dysneyana e affronta la sua prima perdita. La notte in cui “nessun dorma” è un magico jardin
féerique, con ori rossi enormi e uttuanti, da incubo. Solo quando avrà “ucciso”, lei stessa, Liù – il suo modello di donna santa e intangibile – e dopo aver celebrato il suo funerale sarà pronta per amare. “Chi ha paura muore ogni giorno”, dice lo striscione che issa insieme ai suoi coetanei ora diventati grandi: cantano Alfano, ma almeno citano Shakespeare. Il s ic o m at ro na le di Irene Theorin, certo, toglie credibilità a un tale racconto scenico, però la sua voce è indiscutibile: gli acuti sono fendenti e luminosi, e la linea di canto propone morbidezze improvvise e intenzioni liricizzanti da favola, per quanto in lingua e pronuncia indistinguibile e remota. Il Calaf di Rudy Park è più squadrato, possiede lo squillo ma non lo smalto, il piglio, il fascino dell’eroe. E meglio di Liù (Davinia Rodriguez), Timur (Alessandro Spina), Altoum (Stefano Pisani) – tutti e tre deboli, affaticati – fanno le tre maschere di lingua af lata (Andrea Porta, Gregory Bonfatti, Marcello Nardis), impegnate in fantasiosi giochi clowneschi e surreali. Pier Giorgio Morandi ha un’idea “raveliana” dell’opera, e la declina con andamenti prudenti e un’attenzione speciale per i dettagli strumentali e la magia di timbri puri, nuovi per Puccini. Altre letture, più compatte e “orchestrali”, non gli sarebbero state consentite da un Coro e Filarmonica marchigiani – con diversi aggiunti dell’ultim’ora, c’è da credere – un po’ s lacciati e imprecisi. Andrea Estero
(La recensione completa dal Macerata Opera Festival è pubblicata nel numero 220 di “Classic Voice”, settembre 2017)
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ltimi tre Aperitivi ulturali: chiusura domenica con Francesco
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CULTURA E SPETTACOLI
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RUBRICHE
MACERATA
A M di PICCHIO NEWS
C 08/08/2017
Nemmeno il grande caldo della settimana scorsa ha fermato il pubblico degli Aperitivi culturali, organizzati da Sferisterio Cultura e curati da Cinzia Maroni, che continuano ad affollare i locali degli Antichi Forni nei weekend del Festival. Rush finale con gli ultimi tre appuntamenti, due dedicati all’analisi dei temi delle opere in cartellone e il bilancio stagionale di domenica insieme al direttore artistico Francesco Micheli. Venerd 11 agosto, Cesare Catà occupa il palco degli Antichi Forni per parlare della morte rituale dell’eroe. Partendo dall’harakiri di Cio Cio San, il filosofo marchigiano si concentra sul tema del sacrificio con personaggi delle opere in cartellone, come Radamès e Calaf che, con un enigma offre la sua vita a
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ltimi tre Aperitivi ulturali: chiusura domenica con Francesco
icheli - icchio ews - Il giornale tra la gente per la gente
Turandot, arrivando al suicidio dello scrittore giapponese Mishima, icona della cultura nipponica e ultimo epigono del rituale del seppuku (il suicidio del samurai). Sabato 12 agosto, Pierfrancesco Giannangeli analizza l’opera di Puccini con una lente originalissima in Pirandellianamente Butterfly. Il critico teatrale farà un parallelo tra l’umorismo di Luigi Pirandello (di cui ricorre il 150 anniversario della nascita) e la musica di Puccini, a partire da una pièce teatrale che racconta una storia simile a quella di Madama Butterfly. La chiusura degli Aperitivi Culturali del 13 agosto è riservata al direttore artistico Francesco Micheli, con il gran finale Occidentali’s arma, un’occasione per un bilancio della stagione e del ciclo di incontri di Sferisterio Cultura e per una riflessione sul futuro del Macerata Opera Festival. A seguito delle conferenze, i locali del centro storico offrono un rinfresco sempre agli Antichi Forni per discutere di opera davanti ad un bicchiere di vino e qualche assaggio. Si ringraziano gli sponsor tecnici di questa settimana: Di Gusto Macerata, Cartechini Olio e Doppio Zero; oltre che Enzo Gironella per la scelta dei vini. Prima e dopo gli incontri, è possibile visitare la mostra e capsule collection tramando/tremando. L’abito come metafora, in collaborazione con il Museo della Tessitura La Tela e Paolo Trillini. Inoltre, si possono ammirare dei panelli raffiguranti delle foto di personaggi dell’opera cinese e dell’opera occidentale una mostra curata dall’Istituto Confucio di Macerata che mette a confronto i topoi dei due generi di teatro per evidenziare similarità e differenze. Gli allestimenti degli Antichi Forni sono curati dall’Accademia di Belle Arti di Macerata.
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eristerio per i i illini musica per ricominciare
Redazione ANSA MACERATA
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“Sferisterio e cultura, siamo all’opera” Quattro nomi per la direzione: Micheli va ma resta www.cronachemaceratesi.it /2017/08/10/sferisterio-e-cultura-siamo-allopera-quattro-nomi-per-la-direzionemicheli-va-ma-resta/999270/ MACERATA - Spunti, riflessioni e anticipazioni sul futuro della città, candidata a capitale italiana della cultura 2020. Le selezioni per la nuova guida artistica tramite curricula e progetti. Il nuovo ruolo del direttore artistico uscente: "Voglio dare il mio contributo alla ricostruzione che passa anche dalla via spirituale"
“Siamo all’opera”, l’incontro organizzato da Cronache Maceratesi
di Maria Stefania Gelsomini (Foto Fabio Falcioni) Siamo tutti all’opera, per il futuro dello Sferisterio e lo sviluppo culturale della città. Ieri sera in una piazza Cesare Battisti gremita, nel corso del dibattito organizzato da Cronache Maceratesi al quale hanno partecipato, oltre al direttore Matteo Zallocco e alla sottoscritta, il sindaco Romano Carancini, il sovrintendente Luciano Messi, il direttore artistico uscente Francesco Micheli e il vice sindaco Stefania Monteverde, sono emersi alcuni punti fermi sulla programmazione lirica e non solo degli anni a venire. Sul prossimo direttore artistico ancora nessun nome, ma una certezza sul metodo: si parte da una rosa di quattro candidati, due donne e due uomini, selezionati a priori dal cda dell’Associazione Sferisterio, ed è tra questi che verrà nominato entro il mese di settembre il successore di Micheli, sebbene stiano arrivando quotidianamente 1/5
anche diversi altri curricula con autocandidature (che però non verranno evidentemente prese in considerazione). Micheli da parte sua, dopo sei anni, ha confermato la permanenza in città a partire da settembre (alla scadenza del suo contratto) in un ruolo diverso, non ancora definito ufficialmente, ma che lo vedrà “all’opera” a fianco dell’amministrazione comunale come consulente creativo per la candidatura di Macerata a capitale italiana della cultura 2020, “un progetto di sviluppo per la città su base culturale, una sfida sorprendente in un momento non facile per il territorio che unisca cultura e turismo”, come ha dichiarato Stefania Monteverde. “Sono molto colpito dalla gravità delle conseguenze del sisma e mi piacerebbe dare un contributo” ha detto Micheli, “la ricostruzione deve passare dallo sgombero ma anche dal punto di vista spirituale e culturale si può fare molto”. E visto che la cultura a Macerata non può prescindere dallo Sferisterio, suo motore principale, è evidente che il nuovo direttore artistico dovrà agire nel segno della continuità con la precedente gestione, che è stata una gestione innovativa e di rottura rispetto alle precedenti e una gestione, alla fine dei conti, incontrovertibilmente vincente: carta canta, il buco in bilancio è stato risanato, il botteghino ride, le ultime stagioni hanno chiuso col segno più, ha avuto ragione lui, zitti tutti. La strategia per il futuro, perciò, non può non tener conto di tali risultati, che devono essere la base da cui ripartire e su cui costruire un Macerata Opera Festival sempre più prestigioso e incisivo non solo sul territorio, che l’ha ormai acquisito e fatto proprio, ma a livello nazionale e oltre. Magari con la riedizione di un concorso per voci liriche, com’era già in passato, da cui attingere nuovi talenti, con la creazione di un vero e proprio campus musicale, con seminari, workshop e corsi per cantanti e strumentisti (è uno dei sogni per il futuro di cui ha parlato Luciano Messi), con la realizzazione anche di un auditorium per accogliere eventi legati alla musica all’interno del festival, con la nomina di una figura imprescindibile come quella del direttore musicale. Se ne parlerà a partire da ottobre, come ha confermato Carancini: si stanno vagliando senza fretta dei nomi e si punta a una figura di riconosciuta levatura internazionale.
Francesco Micheli con il direttore Matteo Zallocco e Maria Stefania Gelsomini
La prima tappa di un altro progetto futuro è la creazione di un museo virtuale dello Sferisterio, che raccolga le informazioni e le curiosità su tutte le stagioni liriche passate, che dovrebbe diventare poi Il sindaco Romano Carancini e il sovrintendente Luciano Messi un museo vero e proprio allestito in alcuni dei locali all’interno dell’Arena, e costituire la memoria storica della lirica maceratese. I buoni propositi vanno a braccetto con i lusinghieri risultati della stagione da record che sta per concludersi in questa settimana e che ha già registrato oltre trentamila presenze e 1 milione di euro d’incasso (lunedì 14 l’ultima Aida con la presenza delle popolazioni terremotate). Una menzione speciale va a Shi, la nuova produzione commissionata dal Mof e dedicata a Padre Matteo Ricci che tanto è piaciuta al pubblico (ieri sera l’ultima replica al Lauro Rossi), che tanto è stata apprezzata ai cinesi in visita in città e che ha dimostrato l’eccellenza professionale degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. L’augurio è che lo spettacolo possa avere una platea più ampia, e la promessa, da parte del sovrintendente Messi, è di provare a esportarlo in altri teatri. 2/5
Successo senza precedenti anche per Turandot, “l’opera che avrei voluto fare io come regista e che più mi rappresenta” ha dichiarato Francesco Micheli: tre sold-out nelle prime tre recite, ed è già un record assoluto, ma si va verso il tutto esaurito anche per la quarta e ultima recita di domenica prossima. Appena chiusa la stagione che celebra l’Oriente, partirà il viaggio verso est più lungo per Macerata, che ieri con le testimonianze di Padre Matteo Ricci, Giuseppe Tucci, Cassiano Beligatti, oggi con i produttori culturali dell’intera città, proverà a percorrere una nuova via della seta che arriva al 2020. Tra desideri e impegni concreti, sognare non costa nulla. Cominciamo stasera a puntare il naso all’insu e cercare qualche stella cadente.
Il vice sindaco Stefania Monteverde
La platea dell’incontro
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Sferisterio per i Sibillini: la notte di San Lorenzo a Pieve Torina con una stella della cucina www.cronachemaceratesi.it /2017/08/09/sferisterio-per-i-sibillini-la-notte-di-san-lorenzo-a-pieve-torina-conuna-stella-della-cucina/998959/ INIZIATIVA - Giovedì 10 agosto alle 21, il Macerata Opera festival con l’Orchestra filarmonica marchigiana portano nel parco Rodari del comune terremotato uno spettacolo di musica e parole. Dalle 19 lo chef stellato Errico Recanati con l’associazione Coraggio Marche preparerà un aperitivo con i prodotti del territorio
La musica per ricostruire e valorizzare il territorio marchigiano colpito dal sisma. Giovedì 10 agosto alle 21, il Macerata Opera festival con l’Orchestra filarmonica marchigiana portano a Pieve Torina – comune fra i più danneggiati del cratere il 93% degli immobili inagibili – uno spettacolo di musica e parole per trascorrere insieme la notte di San Lorenzo. Il racconto della serata al parco Rodari è affidato al direttore artistico Francesco Micheli, che guida questa maratona per cantare la bellezza dei Monti Sibillini.
Il direttore artistico del Macerata Opera festival, Francesco Micheli
Dalle 19 lo chef stellato Errico Recanati con l’associazione Coraggio Marche preparerà, nella cucina Lube donata per il nuovo asilo appena ricostruito nel parco, un aperitivo con i prodotti del territorio. L’evento “Lo Sferisterio per i Sibillini”, patrocinato dal Comune di Pieve Torina, è coprodotto dallo Sferisterio e dalla Form che partecipa con i suoi musicisti inseriti nelle formazioni della Salvadei Brass e di Sineforma Ensemble. Con loro, sul palcoscenico allestito nel parco Rodari si esibiranno anche il quartetto Fata, Ornitophonica, Tranceltic, la Compagnia dei Folli, alcuni dei solisti del Macerata Opera festival come France Dariz (Turandot), Alessandro Spina (Timur in Turandot), Davinia Rodriguez (Liù in Turandot) e Antonello Palombi (Pinkerton in Madama Butterfly) accompagnati al pianoforte da Simone Savina. Significativi gli interventi di Gianluca Gentili e David Quintili che presenteranno L’atlante di Kublai Kan e un lavoro ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino con il testo letto da Lucia Marinsalta, e da Gianni Forte che torna in scena dopo 20 anni per leggere il monologo di Atena da “Darling. Ipotesi per un’Orestea” di Ricci/Forte. Alla maratona musicale a Pieve Torina hanno aderito anche Coraggio Marche ed Errico Recanati, impegnati nella valorizzazione dei Lo chef stellato Errico Recanati produttori locali colpiti dal sisma. L’associazione Coraggio Marche è infatti una realtà che raccoglie le piccole aziende che rappresentano le eccellenze del territorio scosso dal sisma. Lo chef stellato marchigiano Errico Recanati del ristorante Andreina di Loreto, co-fondatore insieme a Marvel Adv di questo progetto, ha ideato una piattaforma per tutti quei validissimi 1/2
microproduttori che rischiano di scomparire a causa dei danni del terremoto del 2016. Coraggio Marche si sta impegnando quindi per promuovere le produzioni di qualità e la tradizione all’insegna della biodiversità. A Pieve Torina per Lo Sferisterio per I Sibillini, lo chef Recanati preparerà un aperitivo composto da un “panino ai cereali con ricotta di capra e confettura di mele e peperoncino”, una “ciabattina croccante, maialino tonnato con giardiniera”, e ancora “riccioli fumè con pancetta e panna affumicata” e una “insalata di legumi”. Le materie prime provengono da Pieve Torina, Matelica, Amandola, Serrapetrona, Castelsantangelo sul Nera, San Ginesio e Montemonaco. I prezzi vanno da 5 a 7 euro e l’incasso è destinato ai produttori. La serata musicale è gratuita e aperta a tutti.
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10/8/2017
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artino attore di opera a anni:
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Martino, attore di opera a anni: “Mia madre Madama Butter y”
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MACERATA OPERA FESTIVAL Martino Compagnucci è stato selezionato per interpretare il piccolo sul palco dello Sferisterio. il racconto della “vera” mamma Serena: “Si è calato pienamente nella parte grazie ad una squadra fantastica” 10 AGOSTO 2017 - 1.132 LETT RE
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Migliaia di occhi hanno assistito nelle scorse settimane di Macerata Festival allo spettacolo nello spettacolo in Madama Butter y .
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Butter y e Pin erton). In braccio alla sublime Maria osè Siri, ne ha seguito i movimenti con naturalità e, pur non pronunciando neanche una parola, la sua
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presenza scenica è passata tutt’altro che inosservata Il piccolo, nell’ultima recita, domenica scorsa ha persino a errato al momento dei http://www.cronachemaceratesi.it/ unior/2017/08/10/martino-attore-di-opera-a- -anni-mia-madre-e-madama-butter
Palla al bracciale e Volley Lube: a Treia si gioca
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10/8/2017
artino attore di opera a anni:
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saluti la bacchetta del Maestro, salito sul palco, e ha salutato sventolandola in aria come un navigato artista.
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Martino in scena
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In molti si sono domandati se il bambino fosse glio d’arte, se avesse dei genitori sul palco. Niente di tutto questo. Martino Compagnucci,
anni, vive
a Macerata, nella frazione di Villa Potenza. E’ stato scelto durante una selezione.
o letto su Cronache Maceratesi del provino
mamma Serena Cappellacci
racconta la “vera”
e gli ho detto che saremo andati a vedere, senza
creare in lui nessuna aspettativa. Lui mostra doti artistiche, gli piace colorare, disegnare e ho pensato che poteva essere una bella esperienza . Martino è stato scelto ed è iniziata la sua avventura fatta di preparazione, prove, anche nei giorni festivi: Non si è mai lamentato
prosegue la mamma
neanche
quando gli dicevo che non saremmo potuti andare al mare. E’ stata una rivelazione, ci si è dedicato e impegnato. Naturalmente il merito non è stato solo
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suo, è stato fatto un lavoro di squadra incredibile, ha avuto grande attenzione in un clima di con denza .
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Così in breve, il piccolo Martino che non aveva mai ascoltato una canzone lirica è entrato nella parte e ha cominciato a cantare le arie che sentiva sul palco anche a http://www.cronachemaceratesi.it/ unior/2017/08/10/martino-attore-di-opera-a- -anni-mia-madre-e-madama-butter
Palla al bracciale e Volley Lube: a Treia si gioca
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artino attore di opera a anni:
ia madre
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casa, mentre colora o gioca. Dopo la prima
ricorda la mamma
Pin erton (il tenore ntonello
Palombi ndr) è venuto a salutare Martino e lui gli ha detto Ciao pap
. Era
proprio entrato nella parte . Dietro le quinte, in attesa di entrare in scena, nel secondo atto, intorno alle 23, Martino aspetta con la mamma: Ci portiamo giochi e colori per tenerlo sveglio, perchè per lui è piuttosto tardi. Con noi ci sono degli assistenti di scena che non ci lasciano mai . FOTO
Mamma Serena, quindi non lo ha mai visto recitare ma la gioia di vedere il suo grande entusiasmo le basta. Intanto Martino si prepara per l’ultima replica, sabato 12 agosto alle 21 e per portare nel cuore il ricordo di un’esperienza memorabile.
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“ n grande spettacolo c’è” stato 7 GO
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VIDEO D a tredici anni, Alessio alla consolle in piazza Battist 28 LUGLIO 2017 ARTICOLI RECENTI
Martino, attore di opera a 5 anni: “Mia madre è Madama Butter y” n, due, tre stella: 365 VOLTE GRAZIE scie luminose nella notte Palla tamburello, la Treiese si gioca la scudetto Nei panni di Aida: “Non era amica di Amneris perchè avevano lo stesso danzato” Palla al bracciale e Volley Lube: a Treia si gioca
http://www.cronachemaceratesi.it/ unior/2017/08/10/martino-attore-di-opera-a- -anni-mia-madre-e-madama-butter
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3 ore fa
Un piccolo maceratese si fa notare tra soprani tenori e baritoni Macerata pera estival - Sferisterio Serena appellacci
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Scritto da ALESSANDRA PIERINI mamma di Riccardo e esperta di parole. La sua penna è una bacchetta magica, per questo il suo soprannome è “Stilo”. Trasforma l’attualità di Macerata e provincia in articoli
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e racconti avvincenti.
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orna lo feristerio per i ibillini a ieve orina -
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Torna lo Sferisterio per i Sibillini a Pieve Torina a se ata di at ita 2 0 ett re
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commenti
Cultura e Spettacoli ioved 1 agosto, dalle 1 in poi, nel Parco odari di Pieve orina, lo Sferisterio promuove una maratona di parole e musica per cantare insieme la bellezza dei Monti Sibillini e iste i e i i illi i. Il al os e i o er la serata el 10 agosto a ie e ori a om e i i rtro o si o ta o il egli immobili i agibili sar mo tato simboli ame te ra le ma erie el teatro om ale e la ri ostr ita.
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http://www.maceratanoti ie.it/30 62/torna-lo-sferisterio-per-i-sibillini-a-pieve-torina
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La notte di San Lorenzo a Pieve Torina con Lo Sferisterio per i Sibillini APPUNTAMENTI ED EVENTI
di Picchio News
del 09/08/2017
La musica per ricostruire e valorizzare il territorio marchigiano colpito dal sisma. Giovedì 10 agosto alle ore 21, il Macerata Opera Festival con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana portano a Pieve Torina – comune fra i più danneggiati della zona rossa della provincia con il 93% degli immobili inagibili – uno spettacolo di musica e parole per trascorrere insieme la notte di San Lorenzo. Il racconto della serata al Parco Rodari è affidato al direttore artistico Francesco Micheli, che guida questa maratona per cantare la bellezza dei Monti Sibillini. Dalle 19 lo chef stellato Errico Recanati con l’associazione Coraggio Marche preparerà, nella cucina Lube donata per il nuovo asilo appena ricostruito nel parco, un aperitivo con i prodotti del territorio. L’evento Lo Sferisterio per i Sibillini, patrocinato dal Comune di Pieve Torina, è coprodotto dallo Sferisterio e dalla FORM che partecipa con i suoi musicisti inseriti nelle formazioni della Salvadei Brass e di Sineforma Ensemble. Con loro, sul palcoscenico allestito nel Parco Rodari si esibiranno anche il quartetto F.A.T.A., Ornitophonica, Tranceltic, la Compagnia dei Folli, alcuni dei solisti del Macerata Opera Festival come France Dariz (Turandot), Alessandro Spina (Timur in Turandot), Davinia Rodriguez (Liù in Turandot) e Antonello Palombi (Pinkerton in Madama Butterfly) accompagnati al pianoforte da Simone Savina. Fortemente significativi gli interventi di Gianluca Gentili e David Quintili che presenteranno L’atlante di Kublai Kan e un lavoro ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino con il testo letto da Lucia Marinsalta, e da Gianni Forte che torna in scena dopo 20 anni per leggere il monologo di Atena da “Darling. Ipotesi per un’Orestea” di Ricci/Forte. Alla maratona musicale a Pieve Torina hanno aderito anche Coraggio Marche ed Errico Recanati, impegnati nella valorizzazione dei produttori locali colpiti dal sisma. L’associazione Coraggio Marche è infatti una realtà che raccoglie le piccole aziende che rappresentano le eccellenze del territorio scosso dal sisma; lo chef stellato marchigiano Errico Recanati del ristorante Andreina di Loreto, co-fondatore insieme a Marvel Adv di questo progetto, ha ideato una piattaforma per tutti quei validissimi microproduttori che rischiano di scomparire a causa dei danni del terremoto del 2016. Coraggio Marche si sta impegnando quindi per promuovere le produzioni di qualità e la tradizione all’insegna della biodiversità. A Pieve Torina per Lo Sferisterio per I Sibillini, lo chef Recanati preparerà un aperitivo composto da un “panino ai cereali con ricotta di capra e confettura di mele e peperoncino”, Printed by logico.cloud
una “ciabattina croccante, maialino tonnato con giardiniera”, e ancora “riccioli fumè con pancetta e panna affumicata” e una “insalata di legumi”. Le materie prime provengono da Pieve Torina, Matelica, Amandola, Serrapetrona, Castelsantangelo sul Nera, San Ginesio e Montemonaco. I prezzi vanno da 5 a 7 euro e l’incasso è destinato ai produttori. La serata musicale è gratuita e aperta a tutti.
Printed by logico.cloud
10/8/2017
iovanni Fabiani invita i vertici ussi di ende -vous in a ienda
Giovanni Fabiani invita i vertici Russi di Rendez-vous in azienda 09/08/2017 - Educational tour sui materiali di pregio e sulla linea produttiva. Presenti il patron del retailer russo insieme alle 50 migliori store manager dei punti vendita Educational tour al calzaturi cio Giovanni Fabiani. L’imprenditore fermano ha invitato nella sua azienda i vertici di Rendez-vous, la più prestigiosa catena di negozi di scarpe e accessori della Russia. Circa 50 persone sono arrivate in Italia per seguire una lezione, con traduzione simultanea, sui materiali di pregio e sulla linea produttiva: dalla creazione del modello all’assemblaggio di suole e tomaie, per arrivare alle produzioni più ricercate ricche di dettagli con applicazione di decorazioni e ricami che passano attraverso la lavorazione manuale. L’attenzione ai dettagli, uniti alla selezione di pellami e materie prime e al minuzioso controllo di qualità, danno vita a prodotti di altissima fattura che caratterizzano il Made in Marche. Proprio questo modo di lavorare piace alla catena di moda russa che acquista la maggior parte dei prodotti nella nostra regione. Gli ospiti hanno potuto anche effettuare una visita aziendale e vedere da vicino i vari reparti di lavorazione, no al punto vendita e al contatto con il cliente. Dopo il orkshop, Giovanni Fabiani, il più longevo dei Mecenati dello Sferisterio, ha invitato il patron del retailer russo insieme alle 50 migliori store manager dei punti vendita presenti in tutte le grandi città ad assistere alla recita di Madama Butter y a Macerata.
da Carlo Scheggia
uesto è un comunicato stampa pubblicato il 09-08-2017 alle 19:37 sul giornale del 10 agosto 2017 (http://
.viverefermo.it/2017-08-10) - 76 letture
In questo articolo si parla di attualità (/tag/attualit C3 A0), Da Carlo Scheggia Esserci comunicazione (/tag/Da Carlo Scheggia 0D 0A 0D 0AEsserci comunicazione) (http://vivere.biz/gk ) Lindirizzo breve è
http://vivere.biz/aL5g
Commenti
http://red.presstoda .com/pt pdf.php pid 21 6 url http://www.viverefermo.it/2017/08/10/giovanni-fabiani-invita-i-vertici-russi-di-rende -vous-in-a ienda/64
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Aida gratis per i terremotati: al via le prenotazioni per l’opera www.cronachemaceratesi.it /2017/08/06/aida-gratis-per-i-terremotati-al-via-le-prenotazioni-per-lopera/997747/ SFERISTERIO - Biglietti disponibili da lunedì in tutti gli uffici anagrafe dei Comuni del cratere della provincia (ad esclusione del capoluogo) e alla biglietteria dei Teatri di Macerata. Lo spettacolo si terrà il 14 agosto
Una scena dall’Aida di Francesco Micheli allo Sferisterio
Aida gratis per i cittadini terremotati, inizia la distribuzione dei biglietti. Da domani (lunedì 7) sono prenotabili in tutti gli uffici anagrafe dei Comuni del cratere della provincia (ad esclusione del capoluogo) gli ingressi gratuiti messi a disposizione dall’associazione Arena Sferisterio di Macerata e dall’azienda Vemac per la recita di Aida di lunedì 14 agosto (leggi l’articolo). I biglietti possono essere prenotati anche recandosi alla biglietteria dei Teatri di Macerata negli orari di apertura: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 (piazza Mazzini 10). Chi prenota nella biglietteria dei Teatri può ritirare subito il proprio biglietto, mostrando la carta d’identità, mentre chi lo fa nel proprio Comune di residenza potrà ritirare il biglietto all’arrivo in teatro. Per i Comuni sopra a 10mila abitanti sono disponibili 24 ingressi, 16 per i Comuni oltre i 5000, 10 per quelli con meno di 5000 abitanti. I biglietti saranno assegnati in base all’arrivo delle prenotazioni, senza distinzione di settore, in base alla disponibilità, fino al raggiungimento di 500 posti. Le prenotazioni possono essere effettuate fino alla giornata di venerdì 11 agosto, alle 12. Per lunedì 1 sarà organizzato un servizio navette. Ogni Comune avrà un punto di raccolta per le navette messe a disposizione gratuitamente da Contramobilità, che sosterrà l’intero costo dei trasporti. Sono previste anche due navette che faranno il tragitto dalle città sulla costa dove ad oggi sono ancora ospitati numerosi terremotati. In base alle prenotazioni saranno stabiliti gli orari di partenza.
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“I Lunedì del Festival Off” Giacobbe svela la via orientale alla serenità www.cronachemaceratesi.it /2017/08/06/i-lunedi-del-festival-off-giacobbe-svela-la-via-orientale-allaserenita/997704/ MACERATA - Terzo appuntamento della rassegna domani alle 21 a Palazzo Buonaccorsi con lo psicologo best seller
Dopo il successo dei primi due appuntamenti con Igor Sibaldi (scrittore, filologo, biblista e filosofo) e Filippo Ongaro (ex medico dell’agenzia spaziale europea e Direttore dell’Istituto di Medicina Rigenerativa e Anti-Aging) continuano “I Lunedì del Festival Off”, gli incontri dal titolo “Da Oriente a Occidente: viaggio tra mente, corpo e spirito”, organizzati con Life Strategies e Roi Edizioni (casa editrice con sede a Macerata fondata da Marcello Mancini e Sara Pagnanelli) nella meravigliosa cornice dello Sferisterio di Macerata. L’ appuntamento è per domani con lo psicologo best-seller Giulio Cesare Giacobbe che svelerà i segreti de “La via orientale alla serenità“. La tensione e lo stress sono i nemici principali della nostra felicità e lo stato di “buddhità” rappresenta la soluzione per una vita serena. Proprio partendo dagli insegnamenti di Buddha e unendoli alle più recenti ricerche psicologiche anche noi possiamo iniziare a liberarci dalla tensione attraverso un metodo scientifico che, con pochi esercizi giornalieri, ci permette di assaporare a pieno i piaceri della nostra esistenza. Fil rouge de “I Lunedì del Festival Off” è l’Oriente; nel corso degli eventi i top thinker accompagnano il pubblico in un viaggio da Oriente a Occidente tra mente, corpo Giulio Cesare Giacobbe e spirito. Tutti gli incontri iniziano alle 21 e si svolgono nel cortile dello storico Palazzo Buonaccorsi a Macerata.Per prendervi parte è necessario prenotarsi sul sito http://www.sferisterio.it/macerata-festival-off/i-lunedi/
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La tradizione giapponese sulle ali della Butterfly www.cronachemaceratesi.it /2017/08/06/la-tradizione-giapponese-sulle-ali-della-butterfly/997703/ MACERATA - Massimo Donà, ospite degli aperitivi culturali agli Antichi Forni, ha ripercorso il viaggio dei grani artisti europei influenzati dalla creatività orientale. L'appuntamento ha anticipato l'opera in programma allo Sferisterio
Massimo Donà e Cinzia Maroni
di Marco Ribechi
Massimo Donà
(Foto di Fabio Falcioni) La tradizione giapponese come fonte di ispirazione per sovvertire gli schemi occidentali. Da Van Gogh a Puccini, passando per Matisse e Schopenhauer, la grande arte dell’800 e del ‘900 ha utilizzato la creatività orientale per creare le sue avanguardie. Questo il tema dell’Aperitivo culturale agli Antichi Forni di Macerata che anticipa la rappresentazione della Madama Butterfly in programma questa sera. Ospite Massimo Donà, musicista e professore ordinario di Filosofia Teoretica dell’Università San Raffaele di Milano. «Van Gogh, al pari di altri suoi contemporanei – spiega Donà – restò folgorato da alcune stampe giapponesi che in quegli anni andavano di moda e circolavano nei mercatini francesi. In particolare le opere di Utagawa Hiroshige il cui stile apparteneva alla corrente Immagini del mondo fluttuante. Era un tipo di arte che si distaccava molto da quella tradizionale occidentale. Mentre in Europa si cercava di rappresentare l’essenza delle cose, al di là dei cambiamenti, in Giappone scopo dell’arte era restituire un movimento, un divenire».
Il ponte di Shin-Ōhashi sotto la pioggia nella versione di Utagawa Hiroshige (sinistra) e di Van Gogh (destra)
Tre gli elementi che secondo Donà affascinarono il pittore olandese: «La prospettiva ardita e sghemba, 1/2
diversa da quella occidentale, che permetteva di liberarsi da simmetrismi e proporzioni. La così detta veduta a volo d’uccello. La semplicità del colore e il tentativo di far vibrare il quadro. Mentre gli impressionisti avevano abolito i contorni Van Gogh comincia a sottolinearli con tratti neri, usa campiture piatte di colore per non dare profondità, elimina i chiaroscuri». Ecco quindi che le avanguardie della moderna pittura europea si possono rintracciare nella lezione degli artisti orientali. «Cerca di catturare – prosegue Donà – quello che qualche anno dopo Vassily Kandinsky definì movimento puro, cioè la vera realtà delle cose che l’arte statica tende a nascondere. Ben presto il Giappone per Van Gogh passa ad essere da folgorazione artistica a filosofia spirituale e sociale in cui si abbandona l’individualismo per creare quella che l’artista sognava essere una comunità di affiliati».
Così anche Matisse ben presto dichiarerà: «La rivelazione mi è venuta dall’oriente – spiega Donà – e Il pubblico presente all’incontro anche Ci si libera più facilmente quando le proprie convinzioni sono confermate da una tradizione. L’Oriente al contrario dell’Europa non era tormentato dall’innovazione stilistica. Tornando alla Butterfly mentre l’oriente esprime una prospettiva di immutabilità che porta all’estremo sacrificio della protagonista, dall’altro l’occidente è dominato da un desiderio fagocitorio che divora tutto per passare da un giocattolo all’altro». Se le scelte della Butterly sanno di eternità non entrano in contrasto con il desiderio degli artisti di ritrarre il mutamento: «Quella che Schopenhauer definiva volontà è qualcosa che mette tutto in moto pur restando ferma – prosegue il filosofo – è il centro di gravità permanente di Battiato. Non è come la fissità intesa in occidente che crea catene. Musicalmente l’oriente della Butterlfy consente a Puccini di usare strutture armoniche verticali e accordi di sesta che rimandano alla scala pentatonica. Questo tipo di musica permette di abitare il limite, la fluttazione, il terzo spazio che non è né da un lato né dal’altro». L’aperitivo di oggi, accompagnato da un bicchiere di Ribona, è stato offerto dall’antica gastronomia di Mogliano, un’azienda locale che utilizza solo prodotti italiani di prima qualità.
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Una Ferrari per guidare lo Sferisterio www.cronachemaceratesi.it /2017/08/06/una-ferrari-per-guidare-lo-sferisterio/997809/ MACERATA - La nomina potrebbe essere ufficializzata entro Ferragosto. Le candidate più probabili sono la cremonese Cristina Ferrari (avvistata in città all'Arena e al Lauro Rossi) e Barbara Minghetti, numero uno del Teatro sociale di Como
di Maria Stefania Gelsomini La nomina del nuovo direttore artistico del Macerata Opera Festival è imminente, e il nome del successore di Francesco Micheli verrà annunciato a giorni, probabilmente prima di Ferragosto, entro la fine della stagione. Intanto, mentre sta giungendo al termine la terza settimana di programmazione, fervono gli incontri e i confronti nelle segrete stanze dell’Associazione. Bocche cucite e candidati top-secret, ma si fanno sempre più insistenti le voci che a guidare lo Sferisterio, almeno da qui al 2020 (anno di fine mandato del sindaco Carancini), potrà essere una donna. Due i nomi che circolano e che sembrano più papabili di altri: in pole position la Cristina Ferrari cremonese Cristina Ferrari, che nei giorni scorsi è arrivata a Macerata ed è stata avvistata allo Sferisterio e al Lauro Rossi. La Ferrari, con un diploma in pianoforte e uno in canto al Conservatorio, dal 2012 è il direttore artistico della Fondazione Teatri di Piacenza ed ha, come Micheli, il pallino per l’educazione dei giovani all’opera. Ha ricoperto in precedenza altri ruoli simili a Genova, Mantova e Busseto, ha partecipato in qualità di giurata a numerosi concorsi di canto ed è stata direttore artistico di concorsi internazionali canori e musicali (come quello delle Voci Verdiane e il Premio Paganini).
Il nome della seconda candidata in corsa pare sia quello di Barbara Minghetti. Numero uno dell’Aslico, Teatro Sociale di Como, la Minghetti ha ufficializzato proprio qualche giorno fa, a fine luglio, il suo abbandono al vertice del teatro lombardo. Con una laurea in filosofia, un tesserino da giornalista pubblicista e un passato professionale in vari uffici stampa nell’editoria e nel mondo dell’opera, ha collaborato con il Teatro Regio di Parma ed è stata giurata in numerosi concorsi lirici. Vista la formazione e le esperienze lavorative di entrambe, potrebbero forse essere scelte anche per ricoprire il ruolo (mancante e fondamentale) di direttore musicale? O quest’ultimo spetterà a una figura nuova e distinta?
Barbara Minghetti
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Su altri eventuali curricula non è ancora trapelato nulla. E invece, vista l’incidenza di questa nomina nel futuro della lirica maceratese, sarebbe di primario interesse sapere quanti sono i curricula al vaglio, come sono arrivati sul tavolo dell’associazione Sferisterio, chi li ha sponsorizzati: insomma conoscere come è stata selezionata la rosa dei candidati (o, come sembra più corretto, delle candidate). Se il percorso comparativo, come è stato definito dal sindaco Carancini, condivisibile o meno, è ormai una certezza assodata (e anzi, dichiarata apertamente in anticipo), quello che sconcerta in questi giorni è il silenzio assoluto non solo dell’opinione pubblica, di quella Macerata che viene ormai dipinta come affezionata allo Sferisterio e alle sue sorti, ma, cosa ancor più grave, della politica maceratese. Maggioranza e opposizione fanno rima con indifferenza e mancanza di discussione. È come se l’argomento non interessasse a nessuno. Nessuno che esprima un parere o ponga delle domande, nessuno che abbia voglia di approfondire, nessuno che abbia voglia di capire cosa sta succedendo, e perché. Un silenzio che stona fra le note altissime di Verdi e Puccini.
Francesco Micheli, alla sua ultima stagione da direttore artistico
Prodi e Letta alla prima dello Sferisterio Nuovo direttore artistico: spunta una donna
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Aida: a disposizione i biglietti gratuiti per i residenti nel cratere red.presstoday.com /pt_pdf.php Redazione
7/8/2017
Da oggi, lunedì 7 agosto, sono prenotabili in tutti gli uffici anagrafe dei Comuni del cratere della provincia di Macerata (ad esclusione del capoluogo) i biglietti gratuiti messi a disposizione dall’Associazione Arena Sferisterio e dall’azienda Vemac per la recita di Aida del 14 agosto. I biglietti possono essere prenotati anche recandosi presso la biglietteria dei Teatri di Macerata negli orari di apertura: dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 (piazza Mazzini 10, Macerata). Chi prenota presso la biglietteria dei Teatri può ritirare subito il proprio biglietto, mostrando la carta d'identità, mentre chi lo fa presso il proprio Comune di residenza potrà ritirare il biglietto all’arrivo in teatro. Per i Comuni sopra a 10mila abitanti sono disponibili 24 ingressi, 16 per i Comuni oltre i 5mila, 10 per quelli con meno di 5mila abitanti. I biglietti saranno assegnati in base all’arrivo delle prenotazioni, senza distinzione di settore, in base alla disponibilità, fino al raggiungimento di 500 posti. Le prenotazioni possono essere effettuate fino alla giornata di venerdì 11 agosto, alle ore 12. Per lunedì 14 agosto sarà organizzato un servizio navette. Ogni Comune avrà un punto di raccolta per le navette messe a disposizione gratuitamente da Contramobilità, che sosterrà l'intero costo dei trasporti. Sono previste anche due navette che faranno il tragitto dalle città sulla costa dove ad oggi sono ancora ospitati numerosi terremotati. In base alle prenotazioni saranno stabiliti gli orari di partenza. Intanto, la biglietteria ha superato il milione di euro di incasso già dalla scorsa settimana. È la buona notizia data all'inizio della terza settimana di recite allo Sferisterio. Dopo la prima di Aida, messa in scena da Francesco Micheli domenica 30 luglio, infatti, il botteghino del Macerata Opera Festival registra tra venduto e prenotato 1.044.000 euro di incasso lordo.
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7/8/2017
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Commenti:
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10 anni di Rematarlazzi spa: il Gruppo Comet festeggia tra palazzo Buonaccorsi e lo Sferisterio VARIE
di Picchio News
del 07/08/2017
Sabato scorso si sono tenuti i festeggiamenti per celebrare i 10 anni dalla fusione delle società Rema e Tarlazzi, controllate del Gruppo Comet S.p.a. fondato a Bologna nel 1967. Entrambe società marchigiane, la Rema e la Tarlazzi, nascono rispettivamente a Pesaro nel 1974 e a Macerata nel 1925 per poi fondersi nel 2007, dando così vita alla Rematarlazzi S.p.a.. Il Gruppo Comet comprende inoltre la Comet SimeVignuda spa, la Marini-Pandolfi spa e la General Com spa. Per l'occasione sono stati invitati a Macerata tutti i soci. I festeggiamenti sono iniziati con la visita della Pinacoteca e del Museo della Carrozza a palazzo Buonaccorsi dove, a seguire, è stata offerta loro una magnifica cena a buffet preparata dalla nota chef del ristorante "Due Cigni" di Montecosaro, Rosaria Morganti. Per concludere la serata gli ospiti hanno assistito alla rappresentazione dell'Aida, celebre opera lirica di Giuseppe Verdi, nella meravigliosa cornice dell'Arena Sferisterio di cui sono diventati "mecenati", entrando così a far parte di coloro che finanziano e finanzieranno le attività e le iniziative del Macerata Opera Festival.
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7/8/2017
feristerio: a disposi ione i biglietti gratuiti di Aida per i residenti dei omuni terremotati
(http://adv.presscommtech.com/ /delivery/ck.php?oaparams=2 bannerid=3779 zoneid=1946 cb=906844b050 oadest=http://eoloit.solution. eborama.fr/fcgibin/dispatch.fcgi?a.A=cl&a.si=4141&a.te=87&a.ra=906844b050&g.lu=)
(/adv/click/?bid=6033&gid=26)
Sferisterio: a disposizione i biglietti gratuiti di Aida per i residenti dei Comuni terremotati 06/08/2017 - Da luned 7 agosto sono prenotabili in tutti gli u ci anagrafe dei Comuni del cratere della provincia di Macerata (ad esclusione del capoluogo) i biglietti gratuiti messi a disposizione dall Associazione Arena Sferisterio e dall azienda Vemac per la recita di Aida del 14 agosto. I biglietti possono essere prenotati anche recandosi presso la biglietteria dei Teatri di Macerata negli orari di apertura: dal luned al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 (piazza Mazzini 10, Macerata). Chi prenota presso la biglietteria dei Teatri può ritirare subito il proprio biglietto, mostrando la carta d’identità, mentre chi lo fa presso il proprio Comune di residenza potrà ritirare il biglietto all arrivo in teatro. Per i Comuni sopra a 10mila abitanti sono disponibili 24 ingressi, 16 per i Comuni oltre i 5000, 10 per quelli con meno di 5000 abitanti. I biglietti saranno assegnati in base all arrivo delle prenotazioni, senza distinzione di settore, in base alla disponibilità, no al raggiungimento di 500 posti. Le prenotazioni possono essere effettuate no alla giornata di venerd 11 agosto, alle ore 12. Per luned 14 agosto sarà organizzato un servizio navette. Ogni Comune avrà un punto di raccolta per le navette messe a disposizione gratuitamente da Contramobilità, che sosterrà l’intero costo dei trasporti. Sono previste anche due navette che faranno il tragitto dalle città sulla costa dove ad oggi sono ancora ospitati numerosi terremotati. In base alle prenotazioni saranno stabiliti gli orari di partenza.
dallo Sferisterio Opera Festival .sferisterio.it ( http:// .sferisterio.it )
uesto è un comunicato stampa pubblicato il 06-08-2017 alle 16:32 sul giornale del 07 agosto 2017 (http://
.viverecamerino.it/2017-08-07) - 237 letture
In questo articolo si parla di teatro (/tag/teatro), macerata (/tag/macerata), spettacoli (/tag/spettacoli), opera (/tag/opera), Sferisterio Opera Festival (/tag/Sferisterio Opera Festival), arena sferisterio (/tag/arena sferisterio), terremoto centro italia (/tag/terremoto centro italia), comuni terremotati (/tag/comuni terremotati)
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7/8/2017
I uned del Festival ff ultimo appuntamento con iuseppe esare iacobbe
(http://adv.presscommtech.com/ /delivery/ck.php?oaparams=2 bannerid=3779 zoneid=1951 cb=ad6f2942a8 oadest=http://eoloit.solution. eborama.fr/fcgibin/dispatch.fcgi?a.A=cl&a.si=4141&a.te=87&a.ra=ad6f2942a8&g.lu=)
I Luned del Festival Off, ultimo appuntamento con Giuseppe Cesare Giacobbe 06/08/2017 - ltimo incontro per il ciclo dei Luned , Da Oriente a Occidente: viaggio tra mente, corpo e spirito, organizzato da Life Strategies. Luned 7 agosto, nel cortile di palazzo Buonaccorsi alle ore 21 (ingresso gratuito, con prenotazione obbligatoria su .sferisterio.it ), si parla degli insegnamenti di Buddha come soluzione per una vita serena insieme a Giulio Cesare Giacobbe: Lo stato di buddhità consiste in una serenità interiore costante, indipendente dagli agenti esterni . Nell’intervento dal titolo La via orientale alla serenità, lo psicologo e psicoterapeuta riesuma gli insegnamenti di Buddha, spiegandoli in modo scienti co. Il Dharma è una pratica accessibile a tutti spiega Giacobbe . Conduce alla realizzazione di poteri della mente che non utilizziamo regolarmente: il controllo della mente, la presenza nella realtà, la consapevolezza del cambiamento, la non possessività, l amore universale . L’autore del best-seller Come diventare un Buddha in 5 settimane (Ponte alle Grazie) e di Vademecum antistress (Roi edizioni) parte dalla considerazione che la tensione è il nemico principale della felicità perch crea uno stato di sofferenza. Per eliminare lo stress, Giacobbe sceglie gli insegnamenti di Buddha, unendoli alle più recenti ricerche psicologiche, e spiega i pochi esercizi giornalieri che ci possono permettere di assaporare a pieno i piaceri della nostra esistenza. Giulio Cesare Giacobbe ha svolto attività di ricercatore per il CNR (Centro Nazionale della Ricerca) e di docente in California presso la niversity of the Americas e presso l’ niversità di Genova. Conduce, inoltre, seminari pubblici sulle tecniche antistress e sull’evoluzione psicologica in Italia e all’estero. Dopo aver pubblicato numerosi studi di carattere accademico, ha esordito nella saggistica psicologica, scrivendo diversi best seller tra cui Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita. Dopo l’incontro è possibile visitare la Galleria dell’Eneide nel piano nobile dell’edi cio, una delle sale più suggestive e belle del centro storico della città.
dagli Organizzatori
uesto è un comunicato stampa pubblicato il 06-08-2017 alle 16:40 sul giornale del 07 agosto 2017 (http://
.viveremacerata.it/2017-08-07) - 4 letture
In questo articolo si parla di spettacoli (/tag/spettacoli), luned off (/tag/luned C3 AC off), giulio cesare giacobbe (/tag/giulio cesare giacobbe) (http://vivere.biz/gk ) Lindirizzo breve è http://vivere.biz/aL E
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Dai Sibillini a piazza Battisti: brilla sotto le stelle l’ultima settimana del Macerata Opera www.cronachemaceratesi.it /2017/08/07/dai-sibillini-a-piazza-battisti-brilla-sotto-le-stelle-lultima-settimana-delmacerata-opera/998059/ SFERISTERIO - Tre serate dedicate alle popolazioni e alle zone colpite dal sisma: l'evento clou a Pieve Torina del 10 agosto con un canto dal tramonto a mezzanotte, l'Aida dell'11 agosto con la presenza di tutti i sindaci della provincia e l'Aida del 14 riservata agli abitanti dei Comuni terremotati. Mercoledì 9 agosto incontro pubblico organizzato da Cronache Maceratesi
di Maria Stefania Gelsomini Il 10 agosto lo Sferisterio si sposta a Pieve Torina, Comune simbolo della tragedia del terremoto dove il 93 per cento degli immobili risulta inagibile. Tra le stelle della notte di San Lorenzo brillerà anche quella (Michelin) di Errico Recanati, chef del Ristorante Andreina di Loreto. L’ultima settimana del Macerata Opera Festival che si apre oggi e terminerà lunedì prossimo sarà densa di appuntamenti, tra questi anche l’incontro pubblico dal titolo La conferenza stampa di oggi allo Sferisterio per illustrare gli appuntamenti di “Siamo all’opera” organizzato da Cronache solidarietà Maceratesi, mercoledì sera alle ore 21,30 in piazza Cesare Battisti, con la partecipazione di Francesco Micheli, Luciano Messi, Romano Carancini e il direttore Matteo Zallocco. Si parlerà anche della candidatura di Macerata a capitale italiana della cultura. Ormai ribattezzata come settimana della solidarietà, prevede tre serate dedicate alle popolazioni e alle zone colpite dal sisma: l’Aida dell’11 agosto con la presenza di tutti i sindaci della provincia di Macerata, l’Aida del 14 agosto riservata agli abitanti dei Comuni terremotati e l’evento clou di Pieve Torina, “Lo Sferisterio per i Sibillini”. L’ultimo giovedì del Festival, solitamente dedicato alla sperimentazione e al genius loci (le serate in onore di Beniamino Gigli, Anita Cerquetti, Sesto Bruscantini), ora più che mai conferma la propria inclinazione off con questo viaggio verso la montagna, “un canto alla terra” sebbene leopardianamente matrigna, “l’ennesima serata” ha spiegato il direttore Manuela Ercoli con Errico Recanati artistico “in cui il festival cerca di percorrere una strada di frontiera, quella di un territorio devastato”. Sarà una maratona con decine di artisti (la scaletta è in via di composizione per le continue nuove adesioni), una staffetta lunga dal tramonto a mezzanotte in cui musicisti, 1/3
cantanti, orchestrali, attori si passeranno il testimone della solidarietà. Lo Sferisterio si trasferirà per una notte nel Parco Rodari del piccolo comune montano, fra le macerie del teatro comunale e la scuola materna in ricostruzione, per adottare un territorio in ginocchio e aiutarlo a rialzarsi. In realtà sarà l’intero Macerata Opera Festival a mobilitarsi, coi suoi artisti e con le varie compagini che lo arricchiscono, a cominciare dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana, che coproduce lo spettacolo, la Salvadei Brass e l’ensemble Sineforma, il Quartetto F.A.T.A., Ornitophonica, i musicisti Gianluca Gentili e David Quintili, il duo creativo di Turandot Ricci/Forte, la Compagnia dei Folli, con la narrazione drammaturgica guidata da Francesco Micheli. A dare un senso concreto alla solidarietà artistica è la partecipazione di Coraggio Marche e di Errico Recanati, cofondatore del progetto insieme a Marvel Adv. L’Associazione Coraggio Marche Alessandro Gentilucci, sindaco di PieveTorina raccoglie i piccoli produttori d’eccellenza delle zone terremotate a rischio estinzione, e giovedì 10 agosto lo chef stellato preparerà un gustoso aperitivo utilizzando esclusivamente materie prime provenienti da Pieve Torina, Matelica, Amamdola, Serrapetrona, Castelsantangelo sul Nera, San Ginesio e Montemonaco. Per un prezzo da 5 a 7 euro, il cui incasso sarà interamente devoluto agli stessi produttori, si potranno assaggiare un panino ai cereali con ricotta di capra (fatta la momento da un casaro di Matelica), confettura di mele rosa dei Sibillini e peperoncino, una ciabattina croccante con maialino tonnato e giardiniera, dei riccioli di pasta fumè con pancetta e panna affumicata, un’insalata di legumi. La valorizzazione delle eccellenze maceratesi, in campo gastronomico come in quello artistico e musicale, vuole essere l’emblema della coesione di un territorio, la spinta in più verso un futuro positivo dopo il dramma del terremoto. I Martedì Off a palazzo Buonaccorsi giungono al termine con l’ultimo appuntamento di domani martedì 8 agosto. Si inizia con il laboratorio per bambini a palazzo Buonaccorsi. Il ciclo di letture musicate si conclude alle 21 con OrientAbbas, realizzato da Adriatico Mediterraneo Festival. Lo spettacolo è un viaggio nella poesia persiana da Rumi a Kiarostami, omaggio al grande maestro del cinema iraniano. Le musiche di Giovanni Seneca accompagnano le letture di Cosimo Damiano Damato, conducendo il pubblico in un percorso mistico e sensuale nella cultura persiana, attraverso Kayyam, Hafez, Rumi e Abbas Kiarostami, con affondi afro-europei, in una contaminazione fra Mediterraneo e Levante. L’ingresso ai laboratori e ai recital è gratuito. Dopo gli spettacoli, è possibile assistere alle installazioni coreografiche Oriento, presentate da Ermitage visual and performing arts e ideate da Paolo Londi, per celebrare l’arte e la sua capacità di unire tutti i popoli.
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Lo Sferisterio per i Sibillini: a Pieve Torina una serata di musica sotto le stelle di San Lorenzo APPUNTAMENTI ED EVENTI
di Picchio News
del 07/08/2017
Il Macerata Opera Festival si fa ancora una volta ambasciatore del territorio marchigiano colpito dal sisma. Giovedì 10 agosto, dalle 19 in poi, nel Parco Rodari di Pieve Torina, lo Sferisterio promuove una maratona di parole e musica per cantare insieme la bellezza dei Monti Sibillini: Lo Sferisterio per i Sibillini. “Questa è la settimana della solidarietà - afferma il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini -: usciamo fuori dall’Arena per andare in uno dei comuni più fortemente colpiti da terremoto del 2016, ma anche accogliamo in occasione delle recite di Aida dell’11 e del 14 sia i Sindaci del nostro territorio che 500 abitanti dei comuni del cratere”. Il palcoscenico per la serata del 10 agosto a Pieve Torina, comune patrocinatore in cui purtroppo si contano il 93% degli immobili inagibili, sarà montato simbolicamente fra le macerie del teatro comunale e la nuova scuola materna già ricostruita; l’iniziativa è coprodotta con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana – presenza fissa alla stagione lirica maceratese –, e in collaborazione con la Salvadei Brass e Sineforma. Partecipano inoltre il quartetto F.A.T.A., Ornitophonica e alcuni artisti impegnati nel Macerata Opera Festival, fra i quali Gianluca Gentili e David Quintili con un lavoro ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino e Gianni Forte che torna in scena dopo 20 anni per leggere il finale dall’Orestea, nella versione di Ricci/Forte. “Stiamo ancora ricevendo adesioni da parte degli artisti, tra cui la Compagnia dei Folli, grazie anche al Consorzio Marche Spettacolo - dichiara il sovrintendente Luciano Messi - e ci fa piacere ricevere il contributo di tutti”. La narrazione dello spettacolo è affidata al direttore artistico Francesco Micheli. “Portiamo una voce di solidarietà e al tempo stesso un momento di serenità, grazie alla musica” annuncia Antonio Pettinari, vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio. Al fianco dello Sferisterio anche Coraggio Marche ed Errico Recanati, impegnati per la valorizzazione dei produttori enogastronomici colpiti dal sisma. L’associazione Coraggio Marche è infatti una realtà che raccoglie le piccole aziende che rappresentano le eccellenze del territorio scosso dal sisma; lo chef marchigiano stellato Errico Recanati, co-fondatore insieme a Marvel Adv di questo progetto, ha ideato una piattaforma per tutti quei validissimi microproduttori che rischiano di scomparire. Coraggio Marche, che presto sarà una onlus, si sta impegnando per promuovere le produzioni di qualità e la tradizione all’insegna della biodiversità. Nella serata di giovedì 10 agosto lo chef Recanati preparerà un aperitivo composto da un panino ai cereali con ricotta di capra e confettura di mele e peperoncino, una ciabattina croccante con maialino tonnato con giardiniera, e ancora riccioli fumè con pancetta e panna
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affumicata e una insalata di legumi. Le materie prime provengono da Pieve Torina, Matelica, Amandola, Serrapetrona, Castelsantangelo Sul Nera, San Ginesio e Montemonaco. I prezzi vanno da 5 a 7 euro e l’incasso è destinato ai produttori. La serata musicale è gratuita e aperta a tutti, in un clima assolutamente informale per condividere, in una cornice suggestiva come quella dei Monti Azzurri, la bellezza della notte di San Lorenzo: Lo Sferisterio per i Sibillini vuole dare voce alla terra marchigiana e alla sua gente che non si è fermata e va avanti. Le attività dello Sferisterio per il territorio colpito dal sisma non si fermano e sono prenotabili nei Comuni del cratere della provincia di Macerata (ad esclusione del capoluogo) i biglietti gratuiti messi a disposizione dall'Associazione Arena Sferisterio e dall'azienda Vemac per la recita di Aida del 14 agosto. Per i Comuni sopra a 10mila abitanti sono disponibili 24 ingressi, 16 per i Comuni oltre i 5000, 10 per quelli con meno di 5000 abitanti. I biglietti saranno assegnati in base all'arrivo delle prenotazioni, senza distinzione di settore, in base alla disponibilità, fino al raggiungimento di 500 posti. Le prenotazioni presso il proprio Comune di residenza possono essere effettuate fino alla giornata di venerdì 11 agosto, alle ore 12. Per lunedì 14 agosto sarà organizzato un servizio navette. Ogni Comune avrà un punto di raccolta per le navette messe a disposizione gratuitamente da Contramobilità, che sosterrà l’intero costo dei trasporti. Sono previste anche due navette che faranno il tragitto dalle città sulla costa dove ad oggi sono ancora ospitati numerosi terremotati. In base alle prenotazioni saranno stabiliti gli orari di partenza.
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8 agosto 2017
08 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 42
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
08 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 04
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
23/8/2017
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Madama Butter y: Il teatro nel teatro trionfa a Macerata By Opera
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agosto 2017
I PIÙ LETTI
Madama Butter y
Las me ores sopranos del mundo en la actualidad
n Oriente che muore di fronte alla rozzezza e alla prevaricazione di un Occidente ormai privo di valori, una tematica certo già presentissima nel testo di Giacosa-Illica e nella musica di Puccini, ma ben sottolineata con crudezza in questa coproduzione maceratese-palermitana di Madama Butter y, grazie alla regia di Nicola Berlo a. La scena pensata da Fabio Cherstich è ssa e presenta un cinema-teatro con il palcoscenico rivolto verso il pubblico, alcune panche per gli spettatori e, a lato, due portici su cui si aprono piccole stanze celate da porte scorrevoli. Rumorosi giovani marinai americani assistono alla vicenda di Cio-Cio-San quasi fosse una burla, una commediola, senza leggerne lo spessore umano e psicologico sotto i portici laterali alcune donne giapponesi sono costrette a prostituirsi indossando abiti occidentali,
An a arteros y onas kaufmann al rescate de una tediosa Forza del Destino en Munich
rinnegando così di fatto, come farà Butter y, le proprie origini e tradizioni (per convenienza le prime, per cieco amore la seconda). Splendidi i costumi di Valeria Donata Bettella che si inseriscono perfettamente all’interno di un allestimento tutto sommato tradizionale, ma che ben focalizza la sua attenzione sul tema della prevaricazione di un popolo, privo di storia e principi, su un altro che della tradizione e dei valori ad essa connessi ha per secoli fatto la sua bandiera. A tratti il teatro lascia posto al cinema ed ecco ad esempio che, durante il coro a bocca chiusa, appare sullo schermo di fondo la
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illiams coi suoi volteggi acquatici acrobatici: simbolo
Today’s best Sopranos
anch’essa dell’esteriorità artefatta, della forma priva di sostanza proposta dalla cultura occidentale? Non ci è chiaro La regia è abilissima nel muovere masse e protagonisti e nel mutare, nonostante la ssità della scena, ambientazioni e situazioni attraverso un sapiente uso delle luci e con piccoli movimenti degli arredi di scena, così che non vi sono momenti morti o cali di tensione per tutto il corso della rappresentazione.
Los me ores tenores del mundo de la actualidad: desc brelos en O
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23/8/2017
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: Il teatro nel teatro trionfa a
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Las bodas de F garo en El Escorial, veleidades estéticas
Madama Butter y Maria osè Siri, dopo il suo debutto scaligero nel ruolo, si dimostra una Cio-Cio-San straordinaria per intensità interpretativa e per nitore vocale: il fraseggio è curatissimo e la gestualità del viso e del corpo, studiate nei minimi dettagli, contribuiscono non poco a scandagliare ogni lato del suo
COLLETTIVITÀ OPERA WORLD
personaggio creando in sala, soprattutto nel nale, un silenzio vibrante e attonito, carico di emozioni. Al suo anco Antonello Palombi è un convincente Pinkerton, certo non nuovo nel ruolo, dotato di una buona estensione vocale che, solo a tratti, cede leggermente in acuto.
na certa genericità e piattezza
nell’emissione penalizzano in parte lo Sharpless di Alberto Mastromarino che supplisce comunque con
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una prestanza attoriale non da poco. Molto brava anche la Suzuki di Manuela Custer che o re una interpretazione ricca di pathos e so erenza che ben si a anca a quella della Siri. Adeguati tutti i comprimari.
LA NOSTRA PLAYLIST
Buon amalgama e concertazione ricca di chiaroscuri per la bacchetta di Massimo Zanetti alla direzione dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana: l’attenzione della direzione al rapporto buca-palcoscenico ha favorito non poco la buona riuscita del cast vocale. Pregevoli le sottolineature degli aspetti più
Don Carlo / Act 2: "Dio, c… Giuseppe Verdi, Carlo Be…
moderni’ della partitura e gli accenti drammatici privi di qualunque retrogusto stucchevole.
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Ottima anche la prova del Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”. Simone Manfredini
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ORLD es la primera revista internacional de pera del mundo.
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Diario dallo Sferisterio www.cronachemaceratesi.it /2017/08/08/diario-dallo-sferisterio/998387/ MACERATA OPERA - Chiusura con tanti appuntamenti per una stagione lirica dai grandi numeri. Domani sera il dibattito organizzato da Cronache Maceratesi in piazza Battisti e l'ultima di Shi al Lauro Rossi. Aperitivi culturali al rush finale. Successo anche per i LunedĂŹ Off. Le famiglie Parcaroli, Ercoli e Paci aderiscono in blocco ai Cento mecenati
Lo Sferisterio (foto di Fabio Falcioni)
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L’APPUNTAMENTO – “Siamo all’opera” è il titolo dell’incontro organizzato da Cronache Maceratesi, domani sera alle 21,30 in piazza Cesare Battisti negli spazi del locale Di Gusto con la partecipazione di Francesco Micheli, Luciano Messi, Romano Carancini, il direttore Matteo Zallocco e la critica Maria Stefania Gelsomini che segue da anni la lirica per il nostro giornale. Oltre che di opera e dei grandi numeri della stagione in corso, si parlerà anche del cantiere per Macerata 2020 con la candidatura a capitale italiana della cultura, e del futuro direttore artistico che prenderà il posto di Micheli, dopo le anticipazioni del nostro giornale (leggi l’articolo). Micheli resterà a Macerata come consulente dello Sferisterio e creativo per Macerata 2020. Un percorso che sarà illustrato dall’assessore alla cultura Stefania Monteverde. Parteciperà anche il poeta Filippo Davoli con i suoi fotoritocchi dedicati a Macerata e alla sua arena.
APERITIVI AL RUSH FINALE – Nemmeno il grande caldo della settimana scorsa ha fermato il pubblico degli Aperitivi culturali, organizzati da Sferisterio Cultura e curati da Cinzia Maroni, che continuano ad affollare i locali degli Antichi Forni nei weekend del festival (leggi l’articolo). Rush finale con gli ultimi tre appuntamenti, due dedicati all’analisi dei temi delle opere in cartellone e il bilancio stagionale di domenica insieme al direttore artistico Francesco Micheli. Venerdì Cesare Catà parlerà Francesco Micheli con Cinzia Maroni agli Aperitivi culturali della morte rituale dell’eroe. Partendo dall’harakiri di Cio-Cio-San, il filosofo marchigiano si concentra sul tema del sacrificio con personaggi delle opere in cartellone, come Radamès e Calaf che, con un enigma offre la sua vita a Turandot, arrivando al suicidio dello scrittore giapponese Mishima, icona della cultura nipponica e ultimo epigono del rituale del seppuku (il suicidio del samurai). Sabato Pierfrancesco Giannangeli analizza l’opera di Puccini con una lente originalissima in “Pirandellianamente Butterfly“. Il critico teatrale farà un parallelo tra l’umorismo di Luigi Pirandello (di cui ricorre il 150° anniversario della nascita) e la musica di Puccini, a partire da una pièce teatrale che racconta una storia simile a quella di Madama Butterfly. La chiusura degli Aperitivi Culturali di domenica è riservata al direttore artistico Francesco Micheli, con il gran finale “Occidentali’s Karma”, un’occasione per un bilancio della stagione e del ciclo di incontri di Sferisterio Cultura e per una riflessione sul futuro del Macerata Opera Festival. A seguito delle conferenze, i locali del centro storico offrono un rinfresco sempre agli Antichi Forni per discutere di opera davanti ad un bicchiere di vino e qualche assaggio. Si ringraziano gli sponsor tecnici di questa settimana: Di Gusto Macerata, Cartechini Olio e Doppio Zero; oltre che Enzo Gironella per la scelta dei vini. Prima e dopo gli incontri, è possibile visitare la mostra “E capsule collection tramando/tremando. L’abito come metafora”, in collaborazione con il Museo della Tessitura La Tela e Paolo Trillini. Inoltre, si possono ammirare dei panelli raffiguranti delle foto di personaggi dell’opera cinese e dell’opera occidentale – una mostra curata dall’Istituto Confucio di Macerata che mette a confronto i topoi dei due generi di 2/6
teatro per evidenziare similarità e differenze. Gli allestimenti degli Antichi Forni sono curati dall’Accademia di Belle Arti di Macerata. ***
COME I CENTO CONSORTI, INTERE FAMIGLIE HANNO ADERITO AI CENTO MECENATI – Hanno deciso che una donazione era poca. E così alcune famiglie hanno deciso di dare il proprio sostegno allo Sferisterio con più componenti, con genitori che hanno coinvolto i figli nell’ottica di giovani imprenditori vicini al mondo della cultura. Proprio ricalcando lo spirito dei Cento Consorti che, nel 1829, inaugurarono l’Arena maceratese dopo averla finanziata, quasi duecento anni dopo, ci sono dei nuclei familiari, tutti maceratesi, che vogliono far sentire la propria vicinanza alla stagione lirica. Non solo prendendone parte e acquistando biglietti per varie recite, ma aderendo in modo convinto al progetto dei Cento Mecenati.
Germano Ercoli sul palco dell’Arena
Tra di loro, infatti, ci sono le famiglie Parcaroli, Ercoli e Paci che hanno effettuato più donazioni: Stefano e Lucia Parcaroli (figli di Sandro che ha aderito con la sua azienda Med Store), Germano e le figlie Raffaela e Silvia Ercoli, Fabio e Massimo Paci, che contribuiscono anche con la propria società, Eredi Paci Gerardo Srl. Le tre famiglie da anni seguono e sostengono le attività del Macerata Opera Festival; Ercoli, per un triennio è stato il charity sponsor e ha contribuito a tutte le iniziative di carattere sociale e solidale della stagione lirica. Paci ha sempre sponsorizzato lo Sferisterio mentre Parcaroli, con la sua azienda, ha realizzato l’app con cui è possibile La famiglia Parcaroli davanti allo Sferisterio (foto di Fabio Falcioni) consultare il cartellone e il Festival Off dal proprio smartphone. In più, da quest’anno, è stato avviato sempre con Med Store il progetto di Opera iPad: tutti i giorni per cinque minuti, live sulla pagina Facebook del Macerata Opera Festival, vanno in onda interviste, news e curiosità dall’Arena maceratese o dai luoghi del Festival Off. ***
SHI CHIUDE – Ultima occasione per vedere la nuova opera commissionata dal Macerata Opera Festival, Shi (Si faccia), mercoledì 9 agosto. Con la recita della scorsa settimana, a cui hanno assistito la delegazione della città di Taicang e Claudio Giuliodori – ex vescovo di Macerata nonché attuale assistente ecclesiastico generale della Università Cattolica del Sacro Cuore – lo spettacolo di Carlo Boccadoro e Cecilia Ligorio continua ad avere successo di pubblico e critica (leggi la recensione di Maria Stefania Gelsomini ). Ospiti dell’ultima data dell’opera ispirata alla vita di Matteo Ricci, gli alunni cinesi dell’Associazione “Le Antiche Torri” di Sarnano, che offre corsi di lingua e cultura italiana a studenti stranieri, in particolare ai ragazzi provenienti dalla Cina nell’ambito del progetto Marco Polo / Turandot. La loro presenza a Shi (Si faccia) è segno che il legame che 3/6
unisce il territorio maceratese alla Cina è molto saldo e diffuso. Come per tutte le recite precedenti, parte dell’incasso dello spettacolo di Carlo Boccadoro e Cecilia Ligorio viene devoluto direttamente ad Anffas, charity partner del Macerata Opera Festival, per sostenere il progetto Mongolfiera, con cui si vuole attivare un servizio di doposcuola per gli adolescenti con disabilità. Collabora alla raccolta fondi il Rotary Club Macerata “Matteo Ricci” che offre anche la possibilità, in un banchetto al foyer del teatro, di prendere due libri (Letture ricciane e ’70,’80. Venti anni di comparse allo Sferisterio) lasciando una donazione. Shi (Si faccia) impegna sulla scena Roberto Abbondanza (Matteo), Simone Tangolo (il Viaggiatore) e Bruno Taddia (l’Uomo che guarda), che interpretano tre diversi aspetti della personalità del gesuita maceratese. «È un’opera originale che, prendendo il personaggio di Matteo Ricci, parla della contemporaneità, dell’attuale e intensa comunicazione con il mondo cinese – sostiene il baritono Bruno Taddia –. Se una nuova commissione ha un tale successo, significa che è riuscita ad avvicinare il pubblico e a far identificare gli spettatori al tema» Il Teatro Lauro Rossi accoglierà quindi per l’ultima volta uno spettacolo dall’atmosfera onirica, che cerca di tracciare un profilo più esistenziale di Matteo Ricci. L’esecuzione musicale è diretta dal compositore Carlo Boccadoro ed è affidata ai pianisti Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini e al Tetraktis Percussioni Ensemble, composto da Gianluca Saveri, Giulio Calandri e Cecilia Martellucci. Le proiezioni in scena sono curate da Igor Renzetti, mentre l’Accademia di Belle Arti di Macerata ha ideato scene, costumi e luci. Il sindaco Romano Carancini con la delegazione di Taicang
Una scena di Shi (foto di Alfredo Tabocchini)
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Parte dell’incasso viene devoluto all’Anffas, charity partner del Macerata Opera Festival
LUNEDI’ OFF – Si è chiuso ieri sera, il ciclo de “I Lunedì” della rassegna Off del Macerata Opera Festival. Novità del programma estivo 2017 i tre appuntamenti con Igor Sibaldi (24 luglio), Filippo Ongaro (31 luglio) e Giulio Cesare Giacobbe (7 agosto); organizzati da Life Strategies, in collaborazione con Macerata Opera Festival e Roi Edizioni, i tre lunedì del Festival Off sono stati un successo di presenze: 820 quelle complessive con prenotazione (l’evento, sebbene gratuito, era a numero chiuso) e più di 300 le persone in lista di attesa. Il viaggio tra mente, corpo e spirito, suggerito da Life Strategies, ha seguito la rotta dell’Oriente, così come indicata dal Macerata Opera Festival, e invitato ad un percorso di riflessione sui grandi temi della vita, coinvolgendo e appassionando a tal punto da costituire un polo attrattivo per un pubblico non solo maceratese. Stando ai dati raccolti, infatti, il 70% dei partecipanti alle tre serate è giunto a Macerata dalle altre provincie marchigiane e dalle regioni limitrofe. “Con Life Strategies organizziamo tour in tutta Italia”, spiega Marcello Mancini, Presidente del Gruppo Roi e fondatore di Life Strategies. “Era la nostra prima volta a Macerata e sono contento di aver dato un contributo al farsi di questa stagione culturale maceratese”. “Organizzare queste serate a Macerata ci ha riempito di orgoglio”, dice Sara Pagnanelli, vice Presidente Esecutivo del gruppo Roi e co-fondatrice di Life Strategies. “Volevamo fare la nostra parte nell’opera di valorizzazione del territorio e l’abbiamo fatta mettendo in campo la nostra esperienza professionale. Il risultato è stato eccellente” In occasione delle tre serate a Palazzo Buonaccorsi è stata presentata in anteprima nazionale la nuova casa editrice del gruppo Roi Edizioni, che ha come simbolo l’Arena Sferisterio di Macerata. I suoi libri sono da marzo di quest’anno in distribuzione in tutte le librerie d’Italia. “Non poteva che essere il monumento simbolo della nostra città a rappresentare me e Marcello in questo nuovo progetto”, conclude Sara Pagnanelli parlando della nuova casa editrice. “Portiamo in Italia i migliori del mondo, personaggi che, per loro natura, hanno realizzato primati nella 5/6
disciplina in cui si sono cimentati, a livello planetario. Lo facciamo mantenendo ben salde le nostre radici nelle Marche, dove abbiamo deciso di vivere e fondare la nostra impresa. Lo Sferisterio, che eleva Macerata ad un piano internazionale, non poteva che rappresentarci al meglio in questa nuova avventura�.
Sara Pagnanelli
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Sferisterio. Cento Mecenati: intere famiglie hanno aderito all’iniziativa red.presstoday.com /pt_pdf.php Redazione
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Hanno deciso che una donazione era poca. E così alcune famiglie hanno deciso di dare il proprio sostegno allo Sferisterio con più componenti, con genitori che hanno coinvolto i figli nell'ottica di giovani imprenditori vicini al mondo della cultura. Proprio ricalcando lo spirito dei Cento Consorti che, nel 1829, inaugurarono l'Arena maceratese dopo averla finanziata, quasi duecento anni dopo, ci sono dei nuclei familiari, tutti maceratesi, che vogliono far sentire la propria vicinanza alla stagione lirica. Non solo prendendone parte e acquistando biglietti per varie recite, ma aderendo in modo convinto al progetto dei Cento Mecenati. Tra di loro, infatti, ci sono le famiglie Parcaroli, Ercoli e Paci che hanno effettuato più donazioni: Stefano e Lucia Parcaroli (figli di Sandro che ha aderito con la sua azienda Med Store), Germano e le figlie Raffaela e Silvia Ercoli, Fabio e Massimo Paci, che contribuiscono anche con la propria società, Eredi Paci Gerardo Srl.
Da sinistra, Francesco Micheli, Anna Maria Mandese, Germano Ercoli, Antonio Centocanti e Marco Scarponi (foto Simoncini)
Le tre famiglie da anni seguono e sostengono le attività del Macerata Opera Festival; Ercoli, per un triennio è stato il charity sponsor e ha contribuito a tutte le iniziative di carattere sociale e solidale della stagione lirica. Paci ha sempre sponsorizzato lo Sferisterio mentre Parcaroli, con la sua azienda, ha realizzato l'app con cui è possibile consultare il cartellone e il Festival Off dal proprio smartphone. In più, da quest'anno, è stato avviato sempre con 1/2
Med Store il progetto di Opera iPad: tutti i giorni per cinque minuti, live sulla pagina Facebook del Macerata Opera Festival, vanno in onda interviste, news e curiositĂ dall'Arena maceratese o dai luoghi del Festival Off.
La famiglia Parcaroli (foto Falcioni)
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INFORMAZIONE CULTURALE AGOSTO 2017
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INDICE ENERA E
Articoli on-line 1860 Brevi on-line 2080 Articoli visitati 3674559 Connessi 16
Rubrica: SPETTACOLO E COSTUME
INDICE MENSI E EDIT RIA E
RUBRICHE PASSAT E PRESENTE
TURANDOT ALLO SFERISTERIO OPERA FESTIVAL
EVENTI ITINERARI E VIA
I
CINEMA SPETTAC
martedì 8 agosto 2017
di
Renzo Caldarelli
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Anche la terza replica di Turandot ha registrato il tutto esaurito all’Arena Sferisrerio del MOF, dimostrando di essere l’Opera maggiormente seguita dal pubblico, con la novità che il soprano Iréne Theorin è stata sostituita dal soprano France Dariz, nel ruolo di Turandot, a causa di un infortunio fisico. Il progetto creativo dell’edizione messa in scena da Stefano Ricci e Gianni Forte, per la regia dello stesso Ricci, non ha mancato di dividere le opinioni del pubblico in sala in due fazioni: i melomani da una parte e gli altri spettatori dall’altra.
RSS 2.0 SITI AMICI a cura di Silvana Carletti (Dir.Resp.) Carlo Vallauri iovanna D'Arbitrio dino rubessi uciano De Vita (Editore) n line copyright 2005-17 by LDVRoma
Ultimo aggiornamento 1 agosto 2017
Altre brevi 16 agosto: PREMIO NANDO SCARFIOTTI A PORTO POTENZA PICENA 15 agosto: AIDA TRIONFA ALLO SFERISTERIO DI MACERATA 14 agosto: MADAMA BUTTERFLY: UN’INTERPRETE STRAORDINARIA 11 agosto: GRANDE SUCCESSO DELLA COMPAGNIA DI PIAZZA ALTA 10 agosto: OMAGGIO A PADRE MATTEO RICCI AL MACERATA OPERA FESTIVAL 1 agosto: LA TORRE CHE RIDE A PORTO POTENZA PICENA 22 luglio: ESTATE ROMANA 2017, ALL’INSEGNA DELLA CULTURA 19 luglio: SORPRESA SUI MONTI DEL TERREMOTO
e
16 agosto 2017
STATISTICHE SITO
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Voglia di puro Relax? Scegli il Picciolo Etna golf Resort. Spa di 1...
La vicenda è stata traslata agli anni sessanta del secolo scorso, in un allestimento minimale, con costumi dell’epoca, rinunciando al tradizionale e sfarzoso allestimento della corte imperiale di Altoun.
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L’inizio dello spettacolo è preceduto da rumorosi “crack” causati dalle spaccature della banchina polare: un gigantesco orso bianco, immacolato nel suo candore e montato su rotelle, fa bella mostra di sé all’interno di un capiente contenitore trasparente e di forma parallelepidica, posizionato accanto ad altri due, dove entrano ed escono guardie di nero vestite ed altri personaggi; un contenitore è
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pieno zeppo di piante tutte uguali e non si sa bene cosa voglia rappresentare, che sia “erba”? Nel complesso è un modo come un altro di rappresentare la freddezza del cuore di Turandot.
Forse sarebbe stato auspicabile accompagnare i biglietti d’ingresso con alcune note di regia, che avrebbero aiutato il pubblico a capire meglio la messinscena, a tutto vantaggio dello spettacolo anche per quanto riguarda le bolle di sapone ed i topi neri con la testa rossa utilizzati nel prosieguo dell’Opera.
Altra sorpresa, in verità abbastanza strana, è la fucilazione dei ragazzi che cantano “Là sui monti dell’est la cicogna cantò …….” ed il loro accurato stipaggio in un contenitore da parte delle guardie, in parte mitigato dalla loro miracolosa resurrezione nel finale del terzo atto. Mentre la sventurata Liù, assassinata con un colpo di pistola dalla perfida Turandot, non ha avuto pari fortuna. Nel complesso l’Opera di Giacomo Puccini, per la parte musico orchestrale e canora, è stata gradita dal pubblico, che ha espresso il suo compiacimento con applausi a scena aperta e nel finale mentre Turandot e Calaf, mano nella mano, abbandonano la corte imperiale correndo a perdifiato verso il loro sogno d’amore.
Apprezzate le interpretazioni di Davinia Rodriguez – Turandot, Rudy Park – Calaf, Alessandro Spina – Timur, Andrea Porta – Ping, Gregory Bonfatti - Pang, Marcello Nardis – Pong, Stefano Pisani – Altoum, ben diretti dal Maestro Pier Giorgio Morandi. La Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” ed i bravissimi componenti del coro di voci bianche Pueri Cantores “D. Zamberletti” hanno ben figurato con il loro alto profilo artistico.
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Prossime repliche, con inizio ore 21.00: Shi (si faccia) – 9 agosto Aida – 11 e 14 agosto Madama Butterfly – 12 agosto Turandot – 13 agosto Informazioni e prenotazioni: boxoffice@sferisterio.it www.sferisterio.it Biglietteria dei Teatri: Piazza Mazzini 10 – 62100 Macerata – Tel (+39)0733. 230735 – FAX (+39)0733.261570
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BURNOUT E MULTITASKING
21 aprile 2017, di simonetta pancotti
terribile... è il male della nostra epoca... Rispondere al messaggio 18 maggio 2013 Pittura Estemporanea al Borgo Sant’Eligio e Piazza Mercato (Napoli) 25 aprile 2013, di Luciano De Vita
Una opportunità per gli artisti poco noti di farsi conoscere. Rispondere al messaggio VIII RASSEGNA INTERNAZIONALE DI ARTE PITTORICA CONTEMPORANEA “PREMIO TARGA D’ORO CITTÀ DI GUBBIO – 2013” 17 gennaio 2013, di matilde orsini
Gentile Artista Melita Gianandrea, E’ con piacere che La invitiamo a partecipare all’VIII RASSEGNA INTERNAZIONALE DI ARTE PITTORICA CONTEMPORANEA - “PREMIO TARGA D’ORO CITTÀ DI GUBBIO – 2013” . L’invito è mirato a 35 Artisti scelti dal Comitato Selettivo composto da ARTEC, C.A.S. e NautArtis. La preghiamo cortesemente di volerci comunicare la Sua decisione in merito anche se negativa, entro il 27 Gennaio. La ringraziamo anticipatamente e porgiamo i più cordiali saluti artistici,
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Anniversario allo Sferisterio per la Rema Tarlazzi www.cronachemaceratesi.it /2017/08/08/anniversario-allo-sferisterio-per-la-rema-tarlazzi/998380/ MACERATA - Prima dell'Aida i soci dell'azienda e le relative famiglie hanno anche visitato palazzo Buonaccorsi
In contemporanea al cinquantenario della riapertura dello Sferisterio, la RemaTarlazzi e il Gruppo Comet celebrano grandi anniversari. il board aziendale – Franco Cossiri, Dino Azzanesi, Mauro Mancigotti, Bruno Renzoni e Orlando Barbaccia – ha organizzato una serata dedicata a tutti i soci e alle loro famiglie per un momento di convivialità e riposo: prima della recita di Aida allo Sferisterio, hanno visitato anche palazzo Buonaccorsi. L’azienda di distribuzione materiale elettrico con sede a Macerata festeggia, infatti, il primo decennio di attività dopo la fusione delle due società storiche marchigiane del settore, la Rema e la Tarlazzi, nate rispettivamente nel 1967 e nel 1925. La costituzione della RemaTarlazzi, con lo slogan “Uniamo le nostre energie”, nasce dall’esigenza crescente di dare risposte sempre più qualificate al mercato dell’installazione e dell’industria. L’azienda vanta 25 punti vendita fra Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio e Molise, 13 showroom di illuminazione e oltre 50mila articoli gestiti a stock e in pronta consegna. Il Gruppo Comet, la prima realtà interamente italiana formata da 1/2
distributori di prodotti per l’installazione elettrica, festeggia i cinquant’anni dalla fondazione. Gli oltre 130 punti vendita del Gruppo effettuano una copertura capillare dell’area Centro-Nord dell’Italia, assicurando alla clientela un servizio personalizzato e tagliato su misura, grazie anche ai rapporti commerciali sviluppati con i produttori primari nazionali e internazionali. Per l’azienda è stata l’opportunità per dare un segno di vitalità, dopo il sisma dello scorso ottobre, per il territorio e per i suoi dipendenti, a cui sarà dedicata una festa il prossimo 10 settembre – una tradizione iniziata da Virgilio Cossiri. È un modo anche di ricordare e onorare Umberto Mancigotti, venuto a mancare lo scorso 17 giugno; un uomo discreto, orgoglioso dell’azienda, di grande umanità, rispetto e fiducia nelle relazioni con i collaboratori interni, i clienti e i partner esterni, ma anche di stima e di amicizia personale, sentimenti che rimangono nel cuore delle tante persone che hanno avuto occasione di conoscerlo e di frequentarlo.
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Macerata, come i Cento Consorti, intere famiglie hanno aderito ai Cento Mecenati ATTUALITÀ
di Picchio News
del 08/08/2017
Stefano e Lucia Parcaroli, Germano, Raffaela e Silvia Ercoli, Fabio e Massimo Paci: genitori e figli, giovani imprenditori, a sostegno della stagione lirica. Hanno deciso che una donazione era poca. E così alcune famiglie hanno deciso di dare il proprio sostegno allo Sferisterio con più componenti, con genitori che hanno coinvolto i figli nell’ottica di giovani imprenditori vicini al mondo della cultura. Proprio ricalcando lo spirito dei Cento Consorti che, nel 1829, inaugurarono l’Arena maceratese dopo averla finanziata, quasi duecento anni dopo, ci sono dei nuclei familiari, tutti maceratesi, che vogliono far sentire la propria vicinanza alla stagione lirica. Non solo prendendone parte e acquistando biglietti per varie recite, ma aderendo in modo convinto al progetto dei Cento Mecenati. Tra di loro, infatti, ci sono le famiglie Parcaroli, Ercoli e Paci che hanno effettuato più donazioni: Stefano e Lucia Parcaroli (figli di Sandro che ha aderito con la sua azienda Med Store), Germano e le figlie Raffaela e Silvia Ercoli, Fabio e Massimo Paci, che contribuiscono anche con la propria società, Eredi Paci Gerardo Srl. Le tre famiglie da anni seguono e sostengono le attività del Macerata Opera Festival; Ercoli, per un triennio è stato il charity sponsor e ha contribuito a tutte le iniziative di carattere sociale e solidale della stagione lirica. Paci ha sempre sponsorizzato lo Sferisterio mentre Parcaroli, con la sua azienda, ha realizzato l’app con cui è possibile consultare il cartellone e il Festival Off dal proprio smartphone. In più, da quest’anno, è stato avviato sempre con Med Store il progetto di Opera iPad: tutti i giorni per cinque minuti, live sulla pagina Facebook del Macerata Opera Festival, vanno in onda interviste, news e curiosità dall’Arena maceratese o dai luoghi del Festival Off.
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8/8/2017
o feristerio per i ibillini: serata a ieve orina
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Lo Sferisterio per i Sibillini: serata a Pieve Torina 07/08/2017 - Il Macerata Opera Festival si fa ancora una volta ambasciatore del territorio marchigiano colpito dal sisma. Gioved 10 agosto, dalle 19 in poi, nel Parco Rodari di Pieve Torina, lo Sferisterio promuove una maratona di parole e musica per cantare insieme la bellezza dei Monti Sibillini: Lo Sferisterio per i Sibillini. “ uesta è la settimana della solidarietà - afferma il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini - usciamo fuori dall’Arena per andare in uno dei comuni più fortemente colpiti da terremoto del 2016, ma anche accogliamo in occasione delle recite di Aida dell’11 e del 14 sia i Sindaci del nostro territorio che 500 abitanti dei comuni del cratere”. Il palcoscenico per la serata del 10 agosto a Pieve Torina, comune patrocinatore in cui purtroppo si contano il 93 degli immobili inagibili, sarà montato simbolicamente fra le macerie del teatro comunale e la nuova scuola materna già ricostruita l’iniziativa è coprodotta con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana presenza ssa alla stagione lirica maceratese , e in collaborazione con la Salvadei Brass e Sineforma. Partecipano inoltre il quartetto F.A.T.A., Ornitophonica e alcuni artisti impegnati nel Macerata Opera Festival, fra i quali Gianluca Gentili e David uintili con un lavoro ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino e Gianni Forte che torna in scena dopo 20 anni per leggere il nale dall’Orestea, nella versione di Ricci/Forte. “Stiamo ancora ricevendo adesioni da parte degli artisti, tra cui la Compagnia dei Folli, grazie anche al Consorzio Marche Spettacolo - dichiara il sovrintendente Luciano Messi - e ci fa piacere ricevere il contributo di tutti”. La narrazione dello spettacolo è a data al direttore artistico Francesco Micheli. “Portiamo una voce di solidarietà e al tempo stesso un momento di serenità, grazie alla musica” annuncia Antonio Pettinari, vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio. Al anco dello Sferisterio anche Coraggio Marche ed Errico Recanati, impegnati per la valorizzazione dei produttori enogastronomici colpiti dal sisma. L’associazione Coraggio Marche è infatti una realtà che raccoglie le piccole aziende che rappresentano le eccellenze del territorio scosso dal sisma lo chef marchigiano stellato Errico Recanati, co-fondatore insieme a Marvel Adv di questo progetto, ha ideato una piattaforma per tutti quei validissimi microproduttori che rischiano di scomparire. Coraggio Marche, che presto sarà una onlus, si sta impegnando per promuovere le produzioni di qualità e la tradizione all’insegna della biodiversità. Nella serata di gioved 10 agosto lo chef Recanati preparerà un aperitivo composto da un panino ai cereali con ricotta di capra e confettura di mele e peperoncino, una ciabattina croccante con maialino tonnato con giardiniera, e ancora riccioli fumè con pancetta e panna affumicata e una insalata di legumi. Le materie prime provengono da Pieve Torina, Matelica, Amandola, Serrapetrona, Castelsantangelo Sul Nera, San Ginesio e Montemonaco. I prezzi vanno da 5 a 7 euro e l’incasso è destinato ai produttori. La serata musicale è gratuita e aperta a tutti, in un clima assolutamente informale per condividere, in una cornice suggestiva come quella dei Monti Azzurri, la bellezza della notte di San Lorenzo: Lo Sferisterio per i Sibillini vuole dare voce alla terra marchigiana e alla sua gente che non si è fermata e va avanti. Le attività dello Sferisterio per il territorio colpito dal sisma non si fermano e sono prenotabili nei Comuni del cratere della provincia di Macerata (ad esclusione del capoluogo) i biglietti gratuiti messi a disposizione dall Associazione Arena Sferisterio e dall azienda Vemac per la recita di Aida del 14 agosto. Per i Comuni sopra a 10mila abitanti sono disponibili 24 ingressi, 16 per i Comuni oltre i 5000, 10 per quelli con meno di 5000 abitanti. I biglietti saranno assegnati in base all arrivo delle prenotazioni, senza distinzione di settore, in base alla disponibilità, no al raggiungimento di 500 posti. Le prenotazioni presso il proprio Comune di residenza possono essere effettuate no alla giornata di venerd 11 agosto, alle ore 12. Per luned 14 agosto sarà organizzato un servizio navette. Ogni Comune avrà un punto di raccolta per le navette messe a disposizione gratuitamente da Contramobilità, che sosterrà l’intero costo dei trasporti. Sono previste anche due navette che faranno il tragitto dalle città sulla costa dove ad oggi sono ancora ospitati numerosi terremotati. In base alle prenotazioni saranno stabiliti gli orari di partenza.
dallo Sferisterio Opera Festival .sferisterio.it ( http:// .sferisterio.it )
uesto è un comunicato stampa pubblicato il 07-08-2017 alle 20:46 sul giornale del 08 agosto 2017 (http:// letture
.viverecamerino.it/2017-08-08) - 1560
In questo articolo si parla di cultura (/tag/cultura), teatro (/tag/teatro), macerata (/tag/macerata), opera (/tag/opera), Sferisterio Opera Festival (/tag/Sferisterio Opera Festival), pieve torina (/tag/pieve torina)
http://vivere.biz/aL 7 http://www.viverecamerino.it/2017/08/08/lo-sferisterio-per-i-sibillini-serata-a-pieve-torina/64 16
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Redazione ANSA MACERATA
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09 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 40
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
09 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Reggio Emilia)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 53
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
09 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 09
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
09 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 09
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
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Cultura e Spettacoli ioved 1 agosto, dalle 1 in poi, nel Parco odari di Pieve orina, lo Sferisterio promuove una maratona di parole e musica per cantare insieme la bellezza dei Monti Sibillini e iste i e i i illi i. Il al os e i o er la serata el 10 agosto a ie e ori a om e i i rtro o si o ta o il egli immobili i agibili sar mo tato simboli ame te ra le ma erie el teatro om ale e la ri ostr ita.
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esta la setti a a della s lida iet a erma il resi e te ell Asso ia io e Are a eristerio omano Carancini s ia a da e i dei i i te e te l iti da te e t del a a
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e delle e ite di Aida dell e del sia i i da i del st te it i e a ita ti dei i del ate e . Al ia o ello eristerio a e Coraggio Marche e i a a i im eg ati er la alori a io e ei ro ttori e ogastro omi i ol iti al sisma. asso ia io e Coraggio ar e i atti a realt e ra oglie le i ole a ie e e ra rese ta o le e elle e el territorio s osso al sisma. e materie prime provengono da Pieve orina, Matelica, Amandola, Serrapetrona, Castelsantangelo Sul era, San inesio e Montemonaco. I re i a o a a 7 e ro e l i asso esti ato ai ro ttori. a serata m si ale grat ita e a erta a t tti. i i iati a atro i ata al comune di Pieve orina e o ro otta o l Orchestra Filarmonica Marchigiana e i ollabora io e o la Salvadei rass e Sineforma. arte i a o i oltre il artetto F.A. .A.,Ornitophonica e al i artisti im eg ati el i
a erata O era esti al ra i ali ia l a e tili e Da i i tili o la oro is irato a e itt isibili i Italo Cal i o e ia i orte e tor a i s e a o o 20 a i er leggere il i ale all Orestea ella ersio e i i i orte.
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b Case Cose o 1 l glio 2017 0 Comme ts
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V A D CO DOM O O O A O O A A CO S VO A CO VOCA O ASS M A b Case Cose o l glio 2017 0 Comme ts
re e te il aso i i all atto ella o o a io e ell assemblea rig ar a te l a ro a io e el re i o to i gestio e l ammi istratore si alleg i oltre all a iso i o o a io e a e il o me to o tabile e sar oggetto i is ssio e ella stessa assemblea.
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Il Co siglio i tato se te a 0 2017 or is e la e i i io e elle i erse str tt re e re isa le regole er reali arle.
Il Macerata Opera Festival si a a
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promuove una maratona di parole e musica per cantare insieme la bellezza dei Monti
b Case Cose o 1 l glio 2017 0 Comme ts
Sibillini: o Sferisterio per i Sibillini.
esso si arla i sit a io i i isagio iss te egli stabili o omi iali i i le s ale om i e go o tras ormate i bi a o gli as e sori s ambiati er ori atoi il giar i o o il ar eggio o omi iale a attato a ormitorio all aria a erta i ri i ti abba o ati ell atrio.
esta la settima a ella soli ariet a erma il resi e te ell Asso ia io e Are a eristerio omano Carancini : usciamo fuori dall’Arena per andare in uno dei comuni pi fortemente colpiti da terremoto del
1 , ma anche accogliamo in occasione delle recite di
Aida dell’11 e del 14 sia i Sindaci del nostro territorio che
abitanti dei comuni del
cratere .
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Il al os e i o er la serata el 10 agosto a ie e ori a om si o ta o il
e atro i atore i
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egli immobili i agibili sarà montato simbolicamente fra le macerie del
teatro comunale e la nuova scuola materna già ricostruita l i i iati a o ro otta o l Or
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eristerio.
http://www.caseecose.it/lo-sferisterio-per-i-sibillini-a-pieve-torina-una-serata-di-musica-sotto-le-stelle-di-san-loren o/
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Al fianco dello Sferisterio anche Coraggio Marche ed rrico ecanati, impegnati per la valorizzazione dei produttori enogastronomici colpiti dal sisma. asso ia io e Coraggio ar
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a ella otte i
igia a e alla s a ge te
e o si ermata e a a a ti. e attività dello Sferisterio per il territorio colpito dal sisma non si fermano e sono prenotabili nei Comuni del cratere della provincia di Macerata (ad esclusione del capoluogo) i biglietti gratuiti messi a disposizione dall’Associazione Arena Sferisterio e dall’azienda Vemac per la recita di Aida del 14 agosto. Per i Comuni sopra a 1 mila abitanti sono disponibili 4 ingressi, 1 per i Comuni oltre i , 1 per quelli con meno di
abitanti. biglietti saranno assegnati in base all’arrivo
delle prenotazioni, senza distinzione di settore, in base alla disponibilità, fino al raggiungimento di
posti. e prenotazioni presso il proprio Comune di residenza
possono essere effettuate fino alla giornata di venerd 11 agosto, alle ore 1 . Per luned 14 agosto sarà organizzato un servizio navette. Ogni Comune avrà un punto di raccolta per le navette messe a disposizione gratuitamente da Contramobilità, che sosterrà l’intero costo dei trasporti. o o re iste a alle itt s lla osta o e a oggi so o a re ota io i sara
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http://www.caseecose.it/lo-sferisterio-per-i-sibillini-a-pieve-torina-una-serata-di-musica-sotto-le-stelle-di-san-loren o/
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onti ibillini Fidest Agen ia giornalistica/press agenc
genzia giornalistica press agenc
uotidiano di informazione
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io ed a osto dalle in poi nel Parco odari di Pie e Torina lo eristerio promuo e una maratona di parole e musica per cantare insieme la elle a dei onti i illini o eristerio per i i illini uesta la settimana della solidariet a erma il presidente dell ssocia ione rena eristerio omano arancini usciamo uori dall rena per andare in uno dei comuni pi ortemente colpiti da terremoto del ma anc e acco liamo in occasione delle recite di ida dell e del sia i indaci del nostro territorio c e a itanti dei comuni del cratere l palcoscenico per la serata del a osto a Pie e Torina comune patrocinatore in cui purtroppo si contano il de li immo ili ina i ili sar montato sim olicamente ra le macerie del teatro comunale e la nuo a scuola materna i ricostruita l ini iati a coprodotta con l rc estra ilarmonica arc i iana presen a ssa alla sta ione lirica maceratese e in colla ora ione con la al adei rass e ine orma Partecipano inoltre il uartetto T rnitop onica e alcuni artisti impe nati nel acerata pera esti al ra i uali ianluca entili e a id uintili con un la oro ispirato a e citt in isi ili di talo al ino e ianni orte c e torna in scena dopo anni per le ere il nale dall restea nella ersione di icci orte tiamo ancora rice endo adesioni da parte de li artisti tra cui la ompa nia dei olli ra ie anc e al onsor io arc e pettacolo dic iara il so rintendente uciano essi e ci a piacere rice ere il contri uto di tutti a narra ione dello spettacolo a data al direttore artistico rancesco ic eli Portiamo una oce di solidariet e al tempo stesso un momento di serenit ra ie alla musica annuncia ntonio Pettinari icepresidente dell ssocia ione rena eristerio l anco dello eristerio anc e ora io arc e ed rrico ecanati impe nati per la alori a ione dei produttori eno astronomici colpiti dal sisma associa ione ora io arc e in atti una realt c e racco lie le piccole a iende c e rappresentano le eccellen e del territorio scosso dal sisma lo c e marc i iano stellato rrico ecanati co ondatore insieme a ar el d di uesto pro etto a ideato una piatta orma per tutti uei alidissimi microproduttori c e risc iano di scomparire ora io arc e c e presto sar una onlus si sta impe nando per promuo ere le produ ioni di ualit e la tradi ione all inse na della iodi ersit ella serata di io ed a osto lo c e ecanati preparer un aperiti o composto da un panino ai cereali con ricotta di capra e con ettura di mele e peperoncino una cia attina croccante con maialino tonnato con iardiniera e ancora riccioli um con pancetta e https://ďŹ dest.wordpress.com/2017/08/0 /cantare-insieme-la-belle a-dei-monti-sibillini/
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antare insieme la belle a dei
onti ibillini Fidest Agen ia giornalistica/press agenc
panna a umicata e una insalata di le umi e materie prime pro en ono da Pie e Torina atelica mandola errapetrona astelsantan elo ul era an inesio e ontemonaco pre i anno da a euro e l incasso destinato ai produttori a serata musicale ratuita e aperta a tutti in un clima assolutamente in ormale per condi idere in una cornice su esti a come uella dei onti urri la elle a della notte di an oren o o eristerio per i i illini uole dare oce alla terra marc i iana e alla sua ente c e non si ermata e a a anti e atti it dello eristerio per il territorio colpito dal sisma non si ermano e sono prenota ili nei omuni del cratere della pro incia di acerata ad esclusione del capoluo o i i lietti ratuiti messi a disposi ione dall ssocia ione rena eristerio e dall a ienda emac per la recita di ida del a osto Per i omuni sopra a mila a itanti sono disponi ili in ressi per i omuni oltre i per uelli con meno di a itanti i lietti saranno asse nati in ase all arri o delle prenota ioni sen a distin ione di settore in ase alla disponi ilit no al ra iun imento di posti e prenota ioni presso il proprio omune di residen a possono essere e ettuate no alla iornata di enerd a osto alle ore Per luned a osto sar or ani ato un ser i io na ette ni omune a r un punto di raccolta per le na ette messe a disposi ione ratuitamente da ontramo ilit c e sosterr l intero costo dei trasporti ono pre iste anc e due na ette c e aranno il tra itto dalle citt sulla costa do e ad o i sono ancora ospitati numerosi terremotati n ase alle prenota ioni saranno sta iliti li orari di parten a oto con eren a T is entr as posted on mercoled a osto a and is led under ronaca e s ostre pettacoli i itions T eatre ontrasse nato da ta elle a cantare monti si illini ou can ollo an responses to t is entr t rou t e eed ou can lea e a response oppure trac ac rom our o n site social net or ti ru ano l identit on o mila am ini s ollati e
mila a risc io malnutri
https://ďŹ dest.wordpress.com/2017/08/0 /cantare-insieme-la-belle a-dei-monti-sibillini/
acuta ra e
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orna lo feristerio per i ibillini a ieve orina -
acerata oti ie
MacerataNotizie.it Versione ottimizzata per la stampa
Torna lo Sferisterio per i Sibillini a Pieve Torina a se ata di at ita 1 ett re
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Cultura e Spettacoli ioved 1 agosto, dalle 1 in poi, nel Parco odari di Pieve orina, lo Sferisterio promuove una maratona di parole e musica per cantare insieme la bellezza dei Monti Sibillini e iste i e i i illi i. Il al os e i o er la serata el 10 agosto a ie e ori a om e i i rtro o si o ta o il egli immobili i agibili sar mo tato simboli ame te ra le ma erie el teatro om ale e la ri ostr ita.
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asso ia io e Are a eristerio a erata O era esti al oma o Cara
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10 agosto 2017
10 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Fermo)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 09
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
10 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Pesaro)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 15
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
10 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Bologna)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 57
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
a cura di Esserci comunicazione
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
10 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 43
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
10 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 55
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
23/8/2017
OMAGGIO A PA R MATT O RICCI A MAC RATA OP RA F STI A - Scena Illustrata
INFORMAZIONE CULTURALE AGOSTO 2017
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INDICE ENERA E
Articoli on-line 1860 Brevi on-line 2080 Articoli visitati 3674559 Connessi 16
Rubrica: SPETTACOLO E COSTUME
INDICE MENSI E EDIT RIA E
RUBRICHE PASSAT E PRESENTE EVENTI ITINERARI E VIA
I
OMA IO A PADRE MATTEO RICCI AL MACERATA OPERA FESTIVAL
CINEMA SPETTAC
E C STUME
UADRIF
I
g o edì 10 agosto 2017
TER A PA INA ETTURE C NSI
IATE
di
Sil ana Carle i
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CU TURA SCIEN A E DINT RNI FI ATE IA IBRI RECENSITI AUT RI
uarta replica dell’opera da camera “SHI” al Teatro Lauro Rossi di Macerata, spettacolo che ha aperto la famosa serie di opere liriche che, come ogni anno, si svolgono nella splendida cornice dello Sferisterio.
FORUM
Ricerca: Ricerca Argomenti Scegli argomento RSS 2.0 SITI AMICI a cura di Silvana Carletti (Dir.Resp.) Carlo Vallauri iovanna D'Arbitrio dino rubessi uciano De Vita (Editore) n line copyright 2005-17 by LDVRoma
Dedicata alla memoria di Padre Matteo Ricci, gesuita maceratese che, verso la fine del 1500, dopo un lunghissimo viaggio per mare e per terra e dopo aver superato enormi difficoltà, riusc a giungere a Pechino e farsi ricevere dall’allora imperatore anli, creando, cos , un primo contatto culturale con quella immensa nazione, grazie ad una conquistata reciproca stima.
Ultimo aggiornamento 1 agosto 2017
e
16 agosto 2017
STATISTICHE SITO
Altre brevi 16 agosto: PREMIO NANDO SCARFIOTTI A PORTO POTENZA PICENA 15 agosto: AIDA TRIONFA ALLO SFERISTERIO DI MACERATA 14 agosto: MADAMA BUTTERFLY: UN’INTERPRETE STRAORDINARIA 11 agosto: GRANDE SUCCESSO DELLA COMPAGNIA DI PIAZZA ALTA agosto: TURANDOT ALLO SFERISTERIO OPERA FESTIVAL 1 agosto: LA TORRE CHE RIDE A PORTO POTENZA PICENA 22 luglio: ESTATE ROMANA 2017, ALL’INSEGNA DELLA CULTURA 19 luglio: SORPRESA SUI MONTI DEL TERREMOTO
Sito realizzato con il sistema di pubblicazione Spip sotto licenza GPL
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Matteo Ricci non era soltanto un convinto gesuita cristiano desideroso di portare la parola di Dio in Cina, ma era anche un grande studioso che compilò un vocabolario italiano - cinese, disegnò un mappamondo senocentrico, introdusse i principi della matematica di Euclide e quelli della filosofia occidentale in quella terra straniera. Si guadagnò la fiducia dell’imperatore anche con gli orologi meccanici da lui costruiti e poté, per la prima volta, fondare una comunità, risiedere a Pechino ed essere sepolto in quella città fino ad allora proibita agli stranieri. L’opera in un atto di Carlo Boccadoro per la regia di Cecilia Ligorio, autrice del testo, ripercorre le tappe di questo viaggio straordinario attraverso musica e parole con uno sfondo di immagini di grandissimo effetto visivo capaci di far partecipare al racconto, in prima persona, lo spettatore.
http://www.scenaillustrata.com/public/spip.php breve220
1/
23/8/2017
OMAGGIO A PA R MATT O RICCI A MAC RATA OP RA F STI A - Scena Illustrata
I TRE PROTAGONISTI
Si condividono, cos , con i protagonisti, il dramma del pericolo, le paure, la tristezza, la delusione, la sofferenza del gesuita e dei suoi compagni superstiti ed assieme il trionfo dell’amicizia, del sacrificio, dell’amore e della speranza: il tutto sotto la luce di Cristo e della sua parola. Ottimi gli attori, da Roberto Abbondanza (Matteo), a Simone Tangolo (Il viaggiatore) e a Bruno Taddia (L’uomo che guarda) accompagnati dal pianoforti di Andrea Rebaudengo e di Paolo Gorini e dalle percussioni del Teatra is Ensemble, diretti dal Maestro Boccadoro.
Uno spettacolo davvero suggestivo e ricco di emozioni, capace di coinvolgere lo spettatore con il racconto musicale di un personaggio mitico ed eroico, tuttora presente nella cultura cinese contemporanea. Una menzione particolare ed un plauso meritatissimo all’Accademia di Belle Arti di Macerata che ha progettato le scene, i costumi e le luci.
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BURNOUT E MULTITASKING
21 aprile 2017, di simonetta pancotti
terribile... è il male della nostra epoca... Rispondere al messaggio 18 maggio 2013 Pittura Estemporanea al Borgo Sant’Eligio e Piazza Mercato (Napoli) 25 aprile 2013, di Luciano De Vita
Una opportunità per gli artisti poco noti di farsi conoscere. Rispondere al messaggio http://www.scenaillustrata.com/public/spip.php breve220
2/
10 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Ancona)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 26
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
Opera Festival: al via l’ultimo weekend L’Aida apre ai sindaci maceratesi www.cronachemaceratesi.it /2017/08/10/opera-festival-al-via-lultimo-weekend-laida-apre-ai-sindacimaceratesi/999408/ MACERATA - Al via il quarto e ultimo fine settimana con l'opera di Verdi diretta da Francesco Micheli. Ospiti tutti i primi cittadini della provincia. Dalle 12 in poi, Aperitivi culturali agli Antichi forni, visita del backstage e degustazioni in loggione
Una scena dell’Aida di Francesco Micheli
Partirà domani l’ultimo fine settimana del Macerata Opera festival. Alle 21, allo Sferisterio si riaccende il grande laptop ideato da Edoardo Sanchi per Aida di Giuseppe Verdi con la regia di Francesco Micheli, sul quale si racconta la storia della principessa etiope attraverso i disegni di Francesca Ballarini. Grazie al supporto di Atlantico srl, alla rappresentazione di Aida sono stati invitati i sindaci della provincia di Macerata (al momento una quarantina i primi cittadini che hanno confermato), una iniziativa ormai consueta che quest’anno assume però un più profondo significato di coesione del territorio dopo il terremoto. Atlantico srl, società operante nel settore dell’energia rinnovabile e del risparmio energetico che cura il progetto di riqualificazione dell’illuminazione pubblica di Macerata, ha deciso di partecipare alla 53esima stagione operistica maceratese attraverso Art Bonus, dimostrando la sua vicinanze alle Marche. Il tenore Stefano La Colla, già apprezzato nel ruolo di Radamès all’Arena di Verona e al teatro San Carlo di 1/2
Napoli, parla dell’allestimento che lo vede protagonista anche del Macerata Opera Festival: «In questo spettacolo, gli interpreti hanno la possibilità di mettersi veramente in gioco e, con i pochi elementi della scenografia, siamo davvero noi a mettere in scena l’opera». Ad affiancare il tenore, c’è il soprano armeno Liana Aleksanyan, al suo debutto nel ruolo di Aida. «C’è una bella energia positiva sul palco che ci permette di esprimerci al meglio – dice La Colla – All’inizio delle prove, Liana era preoccupata, com’è normale in ogni debutto, ma grazie a questa atmosfera che ci coinvolge tutti, siamo riusciti a far passare ogni tensione. E i risultati si sono visti».
Domani in programma anche le consuete attività del Festival Off, che iniziano con gli Aperitivi culturali, alle 12 agli Antichi Forni, organizzati da Sferisterio cultura: Cesare Catà, partendo dall’harakiri di Cio-Cio-San, si concentra sul tema del sacrificio con personaggi delle opere in cartellone, come Radamès e Calaf, che con un enigma offre la sua vita a Turandot, arrivando al suicidio dello scrittore giapponese Mishima, icona della cultura nipponica ed ultimo epigono del rituale del seppuku. Nel pomeriggio, alle 17, i Fiori musicali portano le musiche dei titoli della stagione nella cornice del parco di Villa Cozza. Il ciclo di recital a cura di Cesarina Compagnoni vuole dare un assaggio degli spettacoli in serata, disegnando un percorso che guida gli spettatori fino allo Sferisterio. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il conservatorio Pergolesi di Fermo. Si continua poi in arena con due attività: alle 18 il percorso nel backstage organizzato dall’associazione Amici dello Sferisterio che porta il pubblico alla scoperta delle zone più esclusive del teatro, rievocando i famosi interpreti che hanno solcato il suo palco. Dalle 19 aperitivo in loggione curato da Imt per il 50esimo anniversario delle prime Doc marchigiane: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. (Foto di scena di Alfredo Tabocchini)
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Al via il quarto e ultimo fine settimana di opere www.ilmascalzone.it /2017/08/al-via-il-quarto-e-ultimo-fine-settimana-di-opere/ Redazione
Aida @Alfredo Taocchini
Venerdì 11 torna in scena Aida, ospiti tutti i Sindaci della provincia di Macerata. Per il Festival Off Aperitivi Culturali, visita del backstage e aperitivo in loggione Macerata, 10 agosto 2017 – Venerdì 11 agosto (ore 21), si riaccende allo Sferisterio il grande laptop ideato da Edoardo Sanchi per Aida di Giuseppe Verdi con la regia di Francesco Micheli, sul quale si racconta la storia della principessa etiope attraverso i disegni di Francesca Ballarini. Grazie al supporto di Atlantico srl, alla rappresentazione di Aida sono stati invitati i Sindaci dei Comuni della provincia di Macerata (al momento una quarantina i primi cittadini che hanno confermato), una iniziativa ormai consueta che quest’anno assume però un più profondo significato di coesione del territorio dopo il terremoto dello scorso anno. Atlantico srl, società operante nel settore dell’energia rinnovabile e del risparmio energetico che cura il progetto di riqualificazione dell’illuminazione pubblica di Macerata, ha deciso di partecipare alla 53° stagione operistica maceratese attraverso Art Bonus, dimostrando la sua vicinanze alle Marche.
Il tenore Stefano La Colla, già apprezzato nel ruolo di Radamès all’Arena di Verona e al Teatro San Carlo di Napoli, 1/2
parla dell’allestimento che lo vede protagonista anche del Macerata Opera Festival: «In questo spettacolo, gli interpreti hanno la possibilità di mettersi veramente in gioco e, con i pochi elementi della scenografia, siamo davvero noi a mettere in scena l’opera». Ad affiancare il tenore, c’è il soprano armeno Liana Aleksanyan, al suo debutto nel ruolo di Aida. «C’è una bella energia positiva sul palco che ci permette di esprimerci al meglio – dice La Colla – All’inizio delle prove, Liana era preoccupata, com’è normale in ogni debutto, ma grazie a questa atmosfera che ci coinvolge tutti, siamo riusciti a far passare ogni tensione. E i risultati si sono visti». Completano il cast: Anna Maria Chiuri (Amneris), Stefano Meo (Amonasro), Giacomo Prestia (Ramfis), Cristian Saitta (il Re), Enrico Cossutta (Un messaggero), Federica Vitali (una sacerdotessa) e la compagnia Artemis Danza. La direzione musicale è affidata a Riccardo Frizza che sale sul podio dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro lirico Marchigiano Bellini e la Banda Salvadei. Nella giornata di venerdì 11 in programma le consuete attività del Festival Off, che iniziano con gli Aperitivi Culturali, alle ore 12 agli Antichi Forni, organizzati da Sferisterio Cultura: Cesare Catà, partendo dall’harakiri di Cio-Cio-San, si concentra sul tema del sacrificio con personaggi delle opere in cartellone, come Radamès e Calaf, che con un enigma offre la sua vita a Turandot, arrivando al suicidio dello scrittore giapponese Mishima, icona della cultura nipponica ed ultimo epigono del rituale del seppuku. Nel pomeriggio, alle ore 17, i Fiori musicali portano le musiche dei titoli della stagione nella cornice del Parco di Villa Cozza. Il ciclo di recital a cura di Cesarina Compagnoni vuole dare un assaggio degli spettacoli in serata, disegnando un percorso che guida gli spettatori fino allo Sferisterio. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il conservatorio di G.B. Pergolesi di Fermo. Si continua poi in Arena con due attività: alle 18 il percorso nel backstage organizzato dall’Associazione Amici dello Sferisterio che porta il pubblico alla scoperta delle zone più esclusive del Teatro, rievocando i famosi interpreti che hanno solcato il suo palco. Dalle 19 aperitivo in loggione curato da IMT per il 50° anniversario delle prime DOC marchigiane: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero.
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Macerata, venerdì 11 torna in scena Aida allo Sferisterio: ospiti tutti i sindaci della provincia APPUNTAMENTI ED EVENTI
di Picchio News
del 10/08/2017
Venerdì 11 agosto (ore 21), si riaccende allo Sferisterio il grande laptop ideato da Edoardo Sanchi per Aida di Giuseppe Verdi con la regia di Francesco Micheli, sul quale si racconta la storia della principessa etiope attraverso i disegni di Francesca Ballarini. Grazie al supporto di Atlantico srl, alla rappresentazione di Aida sono stati invitati i Sindaci dei Comuni della provincia di Macerata (al momento una quarantina i primi cittadini che hanno confermato), una iniziativa ormai consueta che quest’anno assume però un più profondo significato di coesione del territorio dopo il terremoto dello scorso anno. Atlantico srl, società operante nel settore dell’energia rinnovabile e del risparmio energetico che cura il progetto di riqualificazione dell’illuminazione pubblica di Macerata, ha deciso di partecipare alla 53° stagione operistica maceratese attraverso Art Bonus, dimostrando la sua vicinanze alle Marche. Il tenore Stefano La Colla, già apprezzato nel ruolo di Radamès all’Arena di Verona e al Teatro San Carlo di Napoli, parla dell’allestimento che lo vede protagonista anche del Macerata Opera Festival: «In questo spettacolo, gli interpreti hanno la possibilità di mettersi veramente in gioco e, con i pochi elementi della scenografia, siamo davvero noi a mettere in scena l’opera». Ad affiancare il tenore, c’è il soprano armeno Liana Aleksanyan, al suo debutto nel ruolo di Aida. «C’è una bella energia positiva sul palco che ci permette di esprimerci al meglio – dice La Colla - All’inizio delle prove, Liana era preoccupata, com’è normale in ogni debutto, ma grazie a questa atmosfera che ci coinvolge tutti, siamo riusciti a far passare ogni tensione. E i risultati si sono visti». Completano il cast: Anna Maria Chiuri (Amneris), Stefano Meo (Amonasro), Giacomo Prestia (Ramfis), Cristian Saitta (il Re), Enrico Cossutta (Un messaggero), Federica Vitali (una sacerdotessa) e la compagnia Artemis Danza. La direzione musicale è affidata a Riccardo Frizza che sale sul podio dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro lirico Marchigiano Bellini e la Banda Salvadei. Nella giornata di venerdì 11 in programma le consuete attività del Festival Off, che iniziano con gli Aperitivi Culturali, alle ore 12 agli Antichi Forni, organizzati da Sferisterio Cultura: Cesare Catà, partendo dall’harakiri di Cio-Cio-San, si concentra sul tema del sacrificio con personaggi delle opere in cartellone, come Radamès e Calaf, che con un enigma offre la sua vita a Turandot, arrivando al suicidio dello scrittore giapponese Mishima, icona della cultura nipponica ed ultimo epigono del rituale del seppuku.
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Nel pomeriggio, alle ore 17, i Fiori musicali portano le musiche dei titoli della stagione nella cornice del Parco di Villa Cozza. Il ciclo di recital a cura di Cesarina Compagnoni vuole dare un assaggio degli spettacoli in serata, disegnando un percorso che guida gli spettatori fino allo Sferisterio. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il conservatorio di G.B. Pergolesi di Fermo. Si continua poi in Arena con due attività: alle 18 il percorso nel backstage organizzato dall’Associazione Amici dello Sferisterio che porta il pubblico alla scoperta delle zone più esclusive del Teatro, rievocando i famosi interpreti che hanno solcato il suo palco. Dalle 19 aperitivo in loggione curato da IMT per il 50° anniversario delle prime DOC marchigiane: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero.
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11 agosto 2017
11 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 42
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
11 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Ancona)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 15
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
Butterfly saluta lo Sferisterio www.cronachemaceratesi.it /2017/08/11/butterfly-saluta-lo-sferisterio/1000052/ MACERATA - Dopo la straordinaria esibizione di domenica scorsa, in cui la voce di Maria Josè Siri nei panni di CioCio-San ha fatto interrompere lo spettacolo per 4 minuti di applausi a scena aperta, domani si terrà la replica finale dello spettacolo di Giacomo Puccini. Per l'occasione, incontri e degustazioni per tutta la giornata
Una scena dal secondo atto di Madama Butterfly (foto di Alfredo Tabocchini)
Ultima recita della Madama Butterfly cinematografica del dopoguerra di Nicola Berloffa, domani (sabato 12). Dopo la commovente interpretazione di “Un bel dì vedremo” della scorsa replica, che si è meritata 4 minuti di applausi interrompendo lo spettacolo, la voce di Maria Josè Siri torna ad incantare il pubblico dello Sferisterio, nel ruolo della geisha Cio-Cio-San (leggi la recensione di Maria Stefania Gelsomini ). In scena con il soprano uruguagio, Antonello Palombi (F.B. Pinkerton), Manuela Custer (Suzuki), Samantha Sapienza (Kate Pinkerton), Alberto Mastromarino (Sharpless), Nicola Pamio (Goro), Andrea Porta (il Principe Yamadori), Cristian Saitta (lo zio bonzo) e Giacomo Medici (Il commissario imperiale). Le scene sono curate da Fabio Cherstich, i costumi da Valeria Donata Bettella e le luci da Marco Giusti. A dirigere l’Orchestra filarmonica marchigiana e il coro lirico “Bellini”, Massimo Zanetti. La giornata di domani è piena di appuntamenti, partendo dall’incontro degli Aperitivi culturali, alle 12, a cura 1/2
di Sferisterio cultura. Pierfrancesco Giannangeli analizza l’opera di Puccini con una lente originalissima in Pirandellianamente Butterfly. Il critico teatrale farà un parallelo tra l’umorismo di Luigi Pirandello (di cui ricorre il 150° anniversario della nascita) e la musica di Puccini, a partire da una pièce teatrale che racconta una storia simile a quella di Madama Butterfly. Si continua nel parco di Villa Cozza, ore 17, con i Fiori musicali, il ciclo di concerti curati da Cesarina Compagnoni, che vede la partecipazione degli studenti del Conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo. Alle 17,30, l’appuntamento di Concerti in cantina è ad Urbisaglia, nelle cantine La Muròla. L’evento è organizzato in collaborazione Imt in occasione dei 50 anni delle doc marchigiane Verdicchio di Matelica e Rosso Conero. La Family Company, risalente alla metà del ‘600, apre le porte della sua cantina al pubblico insieme a Francesca Lanza (soprano), Stella (flauto) e Anna Barbero (pianoforte) per lo spettacolo Pazze all’Opera. Le tre artiste affrontano il tema della follia, riprendendo arie delle eroine romantiche del melodramma ottocentesco. Il programma prevede l’esecuzione di brani strumentali e cantati, tra i quali “Una voce poco fa” da Il barbiere di Siviglia di Rossini, “Der Hoelle Rache” da Il flauto magico di Mozart, “Ardon gl’incensi” da Lucia di Lammermoor di Donizetti e “Glitter and be gay” da Candide di Bernstein. Segue una degustazione. Prima dello spettacolo di Madama Butterfly, due iniziative in arena: alle 18, il tour guidato in compagnia dell’associazione Amici dello Sferisterio nel backstage dello Sferisterio per scoprire le zone off limits del Teatro; mentre alle ore 19, aperitivo sul loggione organizzato dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini per festeggiare i 50 anni delle prime due Doc della regione: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. L’evento prevede una verticale di vini, con un sommelier dell’Ais ed offre la possibilità di godere del panorama mozzafiato maceratese, dai Monti Sibillini al Mare Adriatico. Per prenotazioni, visitare il sito www.sferisterio.it/visit.
Maria Josè Siri nei panni di Cio-Cio-San
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23/8/2017
Giuseppe Pennisi reports from the Macerata Opera Festival
Music and Vision homepage
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Ensemble
Psychoanalysis and 'Turandot' GIUSEPPE PENNISI reports from the Macerata Opera Festival
On 15 July 2017 in the open air 'Sferisterio', the Macerata Opera Festival showed a new staging of Puccini's Turandot. The festival's theme is the 'Orient'. The other two Sferisterio operas are Puccini's Madama Butterfly and Verdi's Aida. The huge arena with a monumental wall and two tiers of large boxes, as well as a balcony, lends itself to colossal staging. I have reviewed Turandot several times, most recently on the occasion of the new production at the Puccini Festival in Torre del Lago ('A Keen Interest', 20 July 2017). As said then, the Puccini Festival production was basically traditional, even though it placed more emphasis than usual on the escalation of erotic attraction during the 'riddle scene' in the second act and the final grand duet. The set of Puccini's 'Turandot' at the Macerata Opera Festival. Photo © 2017 Alfredo Tabocchini
The set of Puccini's 'Turandot' at the Macerata Opera Festival. Photo © 2017 Alfredo Tabocchini. Click on the image for higher resolution Staging for the Macerata production, a joint venture with the Croatian National Theatre in Zagreb, has been entrusted to a couple of experimental theatre specialists — Stefano Ricci and Carlo Forte — who made their names in France but who have had no previous experience of working on opera. They see Turandot as 'a contemporary woman who is afraid to grow up' and who 'lives in her own dream world'. Thus, the 'tale' as Puccini and his librettists (Giuseppe Adami and Renato Simoni) called it, does not take place 'in Peking at the time of the fairy', but in a setting of no clear place and time. It must be close to the North Pole, because file:///C:/ sers/Associazione/ ownloads/M
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23/8/2017
Giuseppe Pennisi reports from the Macerata Opera Festival
there is a lot of ice and the 'Icy Princess' travels on an enormous white bear. In the first act, some of the extras wear fur coats and heavy jackets. In this psychoanalytic treatment, Liù always wears a wedding dress and the rather young looking Timur is in a blue dinner jacket. The libretto has not been formally changed, but Liù does not commit suicide: she is killed by Turandot with a revolver. Also Turandot does not kiss Calaf at the end of the final duet, but she is raped by him in a polar hut. Iréne Theorin in the title role of 'Turandot' at the Macerata Opera Festival. Photo © 2017 Alfredo Tabocchini
Iréne Theorin in the title role of 'Turandot' at the Macerata Opera Festival. Photo © 2017 Alfredo Tabocchini. Click on the image for higher resolution Readers know that I really do appreciate innovative opera staging, providing that it is inline with the libretto and especially with the music. On the one hand, this staging is very dark and bleak from start to end — what happened to the invocation to the moon in the first act, and to the subsequent full moonlight? On the other, it can be applied to just any opera, whatever the subject or the music. Stefano Ricci and Carlo Forte should learn from the Rome open air Puccini festival in 2015, when a psychoanalytic Turandot was presented ('Far from Traditional — Puccini operas in Rome', 27 July 2015). It was faithful to both libretto and music, as well as being very elegant; Denis Krief was the stage director.
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Giuseppe Pennisi reports from the Macerata Opera Festival
Iréne Theorin as Turandot and Davinia Rodiguez as Liù at the Macerata Opera Festival. Photo © 2017 Alfredo Tabocchini
Iréne Theorin as Turandot and Davinia Rodiguez as Liù at the Macerata Opera Festival. Photo © 2017 Alfredo Tabocchini. Click on the image for higher resolution Much to my surprise, there were a few feeble signs of protest, but the audience liked the Macerata production and applauded it. Davinia Rodiguez as Liù, Alessandro Spina as Timur and Rudy Park as Calaf, with extras. Photo © 2017 Alfredo Tabocchini
Davinia Rodiguez as Liù, Alessandro Spina as Timur and Rudy Park as Calaf, with extras. Photo © 2017 Alfredo Tabocchini. Click on the image for higher resolution As for the musical side, Pier Giorgio Morandi was a careful conductor of the Orchestra Regionale delle Marche. Carlo Morganti had some difficulties in handling the 'Vincenzo Bellini' chorus with the necessary discipline. Rudy Park (Calaf) filled the Steristerio with his high register, and received very warm applause after Nessun Dorma. Several Italian opera goers remember Iréne Theroin as Brunhilde in Palermo and Milan and as Turandot in Rome in 2015. She shouted a bit too much in In questa Reggia and in the 'riddle scene'. Davinia Rodriguez was a Liù with a very good voice but poor Italian diction. It is difficult to comment on file:///C:/ sers/Associazione/ ownloads/M
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Giuseppe Pennisi reports from the Macerata Opera Festival
the others due to what was taking place on the stage â&#x20AC;&#x201D; dancers, athletes, a nearly naked man, clowns, etc. Copyright Š 11 August 2017 Giuseppe Pennisi, Rome, Italy ------GIACOMO PUCCINI TURANDOT ITALY << M&V home
Concert reviews
Jennifer Bate >>
'Elgar and Chivalry' by Robert Anderson - available now from Elgar.org
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O-Ton Kulturmagazin mit Charakter
Foto © Sferisterio
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Aida 4.0 – ein musikalisches Videospiel Eingebettet in die heimelige Hügellandschaft thront das mittelalterliche Städtchen Macerata scheinbar unangetastet jeglicher Veränderungen. Die Hauptstadt der gleichnamigen Provinz in der Region Marken verfügt gar über eine eigene Universität. Tradition und ein reiches künstlerisches Erbe Macerata Opera Festival, bestimmen das beschauliche Alltagsleben, noch immer verirren Sferisterio sich nur wenige Touristen in das mittelitalienische Provinzstädtchen. Vor über 100 Jahren hat man begonnen, in der einmaligen Kulisse des Sferisterio Opernaufführungen zu gestalten. Ursprünglich als Sportstadium für das PelottaSpiel gebaut, ist das elliptische Freilufttheater nunmehr ein Anziehungspunkt für Opernliebhaber geworden. Zum 53. Mal finden die Sferisterio-Opernfestspiele statt, diesmal unter dem Motto Oriente – Morgenland. Dementsprechend vermitteln Aida, Madama Butterfly und Turandot das orientalisch exotische Flair. Weitere Rahmenveranstaltungen ergänzen das Programm, einschließlich Konzerte in den malerischen Weinbergen der Umgebung. AIDA (Giuseppe Verdi) Besuch am 11. August 2017 (Premiere am 30. Juli 2017)
Francesco Michele hat in den letzten Jahren die positive POINTS OF HONOR wirtschaftliche und besonders künstlerische Entwicklung des Festivals geprägt. Im Herzen ist er Regisseur und zeigt das in Musik seiner gelungenen, frischen, entstaubten Interpretation. Gesang Regie Geprägt von der langgestreckten Schälen-Bühne, teilt er Bühne geschickt das Geschehen auf. Zentral ziehen zwei weiße Publikum rechteckige Plattformen im ungeraden Winkel die Chat-Faktor Aufmerksamkeit an. Zuerst noch als Leinwand für die eingespielten Videos der Aida-Aufführung von 1921 genutzt, entpuppt sich die Idee des Regisseurs, sobald Ramfis ein Notebook öffnet und scheinbar mit Altägyptischen
Hieroglyphen spielt, die auf die weiße Leinwand übertragen werden. Also schauen die Zuschauer auf ein aufgeklapptes Notebook, und das Geschehen wird wie in einem Zeichentrickfilm der Pop-Art mit realen Darstellern gezeigt. Nubier und Ägypter zeigen sich in kämpferischer Position, tiefblau fließt der Nil über die Bühne, dicht zeigt sich das Gestrüpp an seinen Ufern. Diese visuellen Effekte sind ästhetisch und effektvoll, die Personenregie ist ausgeklügelt auf die Aufstellung und Bewegung wie im Schach ausgelegt. Kunstvoll und schlicht sind die Kostüme von Silvia Aymonino entworfen. Weiß dominiert die Kostüme der Ägypter mit geometrischem, schwarzem Muster in der Innenseite, schwarz mit einem weißen Streifen sind die Kleider der Nubier. So entwickelt sich das Geschehen klar und ohne Schnörkel. Der vielgeplagte Triumphmarsch ist Foto © Sferisterio ein martialisches Ballett von Tänzern im Kostüm vom Krieg der Sterne. Das ägyptische Volk verfolgt das Geschehen auf kleinen Flachbildschirmen, jeder für sich. Erwartungsgemäß schließt sich das Notebook nahezu über dem sterbenden Liebespaar. Eine Gestaltung des heißverehrten Werks Verdis, die Gefallen beim Publikum findet. Ebenso die Sänger. Allen voran Stefano La Colla, der mit seiner breit angelegten Stimme als Radames wahrlich überzeugt. Kräftig und transparent, sicher in der Modulation und dann wieder lyrisch melodiös trifft er alle Facetten seiner Rolle. Liana Aleksanyan ist eine souveräne Aida mit einem hellen, klaren Klang, der etwas mehr Fülle im Ausdruck haben könnte. Dramatik und Kraft, eine breite Stimmführung in allen Lagen besitzt der Mezzo von Anna Maria Chiuri als Amneris. Cristian Saitta ist ein sicherer, präsenter König. Giacomo Prestia begleitet den Abend als zentrale Figur des Abends, sonor wie ein Sprecher, ein Erzähler angelegt. Stefano Meo fehlt als Amonasro die Mächtigkeit und Dramatik. Im Orchestergraben setzt Riccardo Frizza maßvoll Akzente, lässt die Musiker romantisch breit aufspielen und die Bläser zackig militärisch intonieren. So verbinden sich Partitur und Libretto zu einem sinnvollen und harmonischen Gesamteindruck in einer nüchternen, klug angelegten Inszenierung. Helmut Pitsch
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23/8/2017
Macerata Opera Festival 2017 - Turandot di Giacomo Puccini regia Ricci e Forte. -a cura di Marco Ranaldi
Mercoled 23 Agosto 2017
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Macerata Opera Festival 2017 - Turandot di Giacomo Puccini regia Ricci e Forte. -a cura di Marco Ranaldi enerd 11 Agosto 2017
Scritto da Marco Ranaldi
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Turandot regia Ricci e Forte. Foto Alfredo Tabocchini
Macerata pera e ti al 1 randot di iacomo ccini re ia icci e orte icci e orte da tempo ci hanno abituati alle loro regie incredibili sospese nel tempo e in uella dimensione onirica piacevole per molti spiacevole per altri. chiaro che uando rance co Mic eli ha affidato al duo la regia della Turandot di ovvero un motivo di discussione per critici pubblico et similia. po come
ccini si sapeva che la strada intrapresa sarebbe stata discussa
uindi una vera panacea per parlar di
i ne e Bec ett una folle eversione in un imbuto di musical vecchio stile.
Macerata
uello che oggi si direbbe un pretesto per parlare di altro
d
cos
ccini senza parlare di
ccini. icci e orte sono un
uindi che la loro Turandot rappresentata allo Sferisterio di
uindi un modo per sentire
ccini in una ricerca molto interiore. Fra ghiacciai pre
scena che si sciolgono pseudo Isis combattenti che agiscono prima dell opera teche orsi e orsacchiotti la Regina di ghiaccio amata da il suo ultimo alter ego di vero capricorno diventa caramello con uno zucchero filato. uello che parco
d il terrore nasce da ui un po come faceva
l visibile ma che i pi non vogliono vedere. Pertanto la Turandot icci orte
ccini come forse ric
sbalordire su
veramente divertente immersa come poche in una atmosfera da
isne land e da operetta ammiccando non poco proprio al mondo dei cartoon s americani e non per dire anche ai manga l opera si muove come una
macchina di estrema tensione immaginifica giocando sul dentro e sul fuori sul visto e non visto insomma un gioco di scatole che tanto piace. Peccato che non sempre la direzione di
ier
ior io Morandi coincida con l ironia e la proverbiale oniricitĂ del duo terrible. a Turandot del cast doveva essere r ne
eorin ma forse presa da un incauto inconscio una rovinosa caduta non le ha permesso di partecipare ed essere la vera Frozen del gran cir ue orte. Al suo posto una appassionata rance di non trovare.
invece
i
ari molto brava e credibile nel ruolo di donna poco appassionata cos come
come si sa la vera regina delle nubi e della luna interpretata da
a inia
odri
e .
icci e
ccini disperatamente cercava
el grande gioco dei ruoli disillusi
ovviamente Il Principe Rud Park che fa sempre il signor Turandot dimenticando spesso di essere un tenore che deve sostenere un ruolo di incredibile sensualitĂ ed incantamento. orta Bon atti e
ardi
sono Ping Pang Pong che diventano il vero oggetto soggetto dei registi. Poi il resto del cast Pisani
Spina Cutrini reggono le tracce di spirito contrario. Scene e luci di Be ilac
a. Coro
ellini diretto da
icola
Bo er
arlo Mor anti coro di voci bianche diretto da
costumi di ian
ca
ianl ca S icca movimenti coreografici di Marta aol cci. Grande plauso come sempre all Orchestra
Regionale delle Marche. Marco analdi
Ultima modifica il VenerdĂŹ, 11 Agosto 2017 23:02 P TAGS
ICATO I I FATTI
F STI A - RASS G A STAMPA PI R GIORGIO MORA
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ST FA O RICCI
GIA
I FORT
http://www.sipario.it/recensioni/rassegna-festival/item/108 7-macerata-opera-
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Analisi di un suicidio: il seppuku agli Antichi Forni www.cronachemaceratesi.it /2017/08/11/analisi-di-un-suicidio-il-seppuku-agli-antichi-forni/999717/ MACERATA - Il filosofo Cesare Catà analizza il rituale giapponese mettendo in connessione lo scrittore Yukio Mishima e la Madama Butterfly in un avvincente gioco di valori tra occidente e oriente
Cesare Catà e Cinzia Maroni
di Marco Ribechi (foto di Fabio Falcioni) Si apre con un suicidio l’ultima settimana degli Aperitivi Culturali agli Antichi Forni di Macerata. E’ quello dello scrittore giapponese Yukio Mishima che si sottopose a morte rituale nel 1970 come atto di protesta nei confronti della modernizzazione e americanizzazione del suo paese. A parlarne nel salotto di Cinzia Maroni è il filosofo fermano Cesare Catà che recentemente ha pubblicato il suo ultimo libro Efemeridi in cui appunto racconta le ultime ore di 27 grandi scrittori. La morte
Cesare Catà
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del grande letterato giapponese è anche l’occasione per approfondire uno dei temi centrali della stagione lirica dello Sferisterio che vede il sacrificio come macro tematica di tutte e tre le opere in cartellone. In particolare la Madama Butterfly, ambientata in Giappone, racchiude tutto un sistema di valori e di azioni profondamente analizzate dall’ospite filosofo. «La figura di Mishima veicola una profonda contraddizione – spiega Catà – da un lato è il più occidentale degli scrittori giaponesi ma dall’altro ha speso la sua intera vita al recupero della tradizione, della missione della vita del samurai che incarna e secondo la quale si dà alla morte». Mishita nel novembre del 1970 occupa l’ufficio del generale del ministero della difesa. Con un discorso ai giovani e ai militari cerca di riportare, con il suo atto clamoroso, il Giappone verso ciò che si era perso con la modernità. «Era convinto che le sue parole Il pubblico degli Antichi Forni avrebbero generato un moto rivoluzionario – continua il filosofo – invece dopo un primo momento viene quasi schernito dal suo auditorio. Senza demordere continua però nell’atto che già da molto tempo aveva premeditato e, impugnata la lama rituale, compie il Seppuku, cioè un taglio dell’addome da destra verso sinistra e in seguito verso l’alto. Il rituale prevede poi che un aiutante provveda alla decapitazione per limitare le sofferenze ma colui che era stato prescelto non riuscì a concludere l’atto causando grande dolore al povero scrittore». A questo punto entra in scena Cio Cio San, protagonista della Madama Butterfly, anche lei suicida. «Nella cultura giapponese c’era l’idea che la morte fosse il punto di nuovo inizio e per questo poteva essere effettuata ritualmente – spiega Catà – La Madama Butterfly invece si uccide per onore dicendo Con onor muore chi non può serbar vita con onore. Questo perchè le opere pur essendo ambientate in Oriente sono Occidentali quindi il suicidio porta con sé il senso di giustizia della romanità. L’occidente rilegge il suicidio con un’altra lente e diventa centrale il tema dell’onore, una parola chiave molto abusata che in realtà esprime la corrispondenza a Il suicidio rituale di Cio Cio San allo Sferisterio (foto Tabocchini) qualcosa di più grande che forma il consorzio umano. Ha quindi un valore civico e può essere paragonato al suicidio di Bruto secondo Shakespeare. Non c’è più la visione giapponese del nuovo inizio». Così mentre nel paese orientale Mishima cerca di evadere dal giappone modernista e dalla sua deriva nichilista e neocapitalista, tra l’altro senza credere ai principi di democrazia e libertà, dall’altro la Butterfly si uccide perchè disonorata portando a compimento il proprio destino ma allo stesso tempo ricreando un movimento di valori più legati alla cultura europea che a quella orientale. Al termine dell’incontro il consueto aperitivo è stato offerto da DiGusto Macerata che ha proposto una selezione di pietanze a base di prodotti locali accompagnati da un bicchiere di vino di Serrapetrona dove proprio in questi giorni è in scena la sagra della Vernaccia. Domani ospite il critico teatrale Pierfrancesco Giannangeli che farà un parallelo tra l’opera di Luigi Pirandello (di cui ricorre il 150 anniversario della nascita) e quella di Puccini.
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Butterfly saluta lo Sferisterio www.cronachemaceratesi.it /2017/08/11/butterfly-saluta-lo-sferisterio/1000052/ MACERATA - Dopo la straordinaria esibizione di domenica scorsa, in cui la voce di Maria Josè Siri nei panni di CioCio-San ha fatto interrompere lo spettacolo per 4 minuti di applausi a scena aperta, domani si terrà la replica finale dello spettacolo di Giacomo Puccini. Per l'occasione, incontri e degustazioni per tutta la giornata
Una scena dal secondo atto di Madama Butterfly (foto di Alfredo Tabocchini)
Ultima recita della Madama Butterfly cinematografica del dopoguerra di Nicola Berloffa, domani (sabato 12). Dopo la commovente interpretazione di “Un bel dì vedremo” della scorsa replica, che si è meritata 4 minuti di applausi interrompendo lo spettacolo, la voce di Maria Josè Siri torna ad incantare il pubblico dello Sferisterio, nel ruolo della geisha Cio-Cio-San (leggi la recensione di Maria Stefania Gelsomini ). In scena con il soprano uruguagio, Antonello Palombi (F.B. Pinkerton), Manuela Custer (Suzuki), Samantha Sapienza (Kate Pinkerton), Alberto Mastromarino (Sharpless), Nicola Pamio (Goro), Andrea Porta (il Principe Yamadori), Cristian Saitta (lo zio bonzo) e Giacomo Medici (Il commissario imperiale). Le scene sono curate da Fabio Cherstich, i costumi da Valeria Donata Bettella e le luci da Marco Giusti. A dirigere l’Orchestra filarmonica marchigiana e il coro lirico “Bellini”, Massimo Zanetti. La giornata di domani è piena di appuntamenti, partendo dall’incontro degli Aperitivi culturali, alle 12, a cura 1/2
Le stelle della lirica sul palco dei Sibillini (foto) www.cronachemaceratesi.it /2017/08/11/le-stelle-della-lirica-sul-palco-dei-sibillini-foto/999921/
PIEVE TORINA - Una maratona di musica e parole per sostenere le popolazioni colpite dal sisma. Tra i protagonisti Gianni Forte, tornato a calcare la scena dopo 20 anni. Il sindaco Gentilucci: "Da queste note, di fianco all’asilo appena ricostruito, partiamo per la nostra rinascita"
Nella notte delle stelle cadenti sono state le star della lirica maceratese a illuminare il parco Rodari di Pieve Torina con l’iniziativa del Macerata opera festival “Lo Sferisterio per i Sibillini”. La serata di musica e parole dal tramonto a mezzanotte, coprodotta insieme all’orchestra filarmonica marchigiana, è stata presentata dal direttore artistico Francesco Micheli. Insieme a lui, sul palco, tutti gli artisti che si sono esibiti nella maratona musicale, a partire da Gianni Forte che è tornato a calcare un palco dopo 20 anni per leggere il monologo di Atena da “Darling. Ipotesi per
Da sinistra Alessandro Gentilucci, Romano Carancini e Francesco Micheli
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un’Orestea” di ricci/forte. Hanno portato il proprio contributo per il luogo simbolo del terremoto (Pieve Torina ha il 93% degli edifici inagibili) i solisti del Macerata Opera Festival. France Dariz (Turandot), Davinia Rodriguez (Liù in Turandot) e Antonello Palombi (Pinkerton in Madama Butterfly), accompagnati al pianoforte da Simone Savina, i musicisti della Salvadei Brass e della Sineforma Ensemble, il quartetto F.A.T.A., le sorelle Barbero di Ornitophonica, i Trancletic e la Compagnia dei Folli. Significativi gli interventi di Gianluca Gentili e David Quintili che hanno presentato L’atlante di Kublai Kan, un lavoro ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino. Prima della musica, i saluti di Romano Carancini e Alessandro Gentilucci, rispettivamente sindaci di Macerata e Pieve Torina. “Grazie per aver scelto la nostra comunità – ha affermato Gentilucci – e aver portato qui lo spettacolo. Da queste note, di fianco all’asilo appena ricostruito, partiamo per la nostra rinascita”. Allo spettacolo Lo Sferisterio per i Sibillini hanno partecipato anche l’associazione Coraggio Marche, impegnata nella valorizzazione dei produttori locali colpiti dal sisma, e lo chef Errico Recanati. Grande successo per la cena aperitivo che hanno preparato: le scorte sono finite dopo appena 4 ore. L’incasso dell’aperitivo viene interamente devoluto ai microproduttori che hanno fornito le materie prime cucinate poi da Recanati.
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Raffaele Curi tra Roma e Macerata: “De Sica, Carla Fendi e quella Boheme…” www.cronachemaceratesi.it /2017/08/11/raffaele-curi-tra-roma-e-macerata-de-sica-carla-fendi-e-quellaboheme/998895/ INTERVISTA - Il cinema e la lirica nei ricordi dell'attore e regista potentino: "Mi piacciono Ricci/Forte, molto accattivante con grande feeling verso i giovani" di Maurizio Verdenelli Raffaele Curi è un po’ depresso. “L’altro giorno un mio amico mi ha presentato con un certo orgoglio al figlio: ‘Ecco, lui è stato uno degli attori protagonista del film ‘Il giardino dei Finzi-Contini’ con il quale De Sica ha vinto l’Oscar per la regia ed un sacco di altri premi internazionali’”. “Chi? Christian” fa il ragazzo. E tu, Raffaele? “Volevo spiegargli un po’ di storia del Cinema italiano, ma poi ho lasciato perdere … non mi avrebbe capito come tutti i ragazzi per il quale il Verismo fa rima con i film di Natale”. Che hanno un gran successo, tanto è vero che Christian, figlio di Vittorio, alla festa per i 50 anni della Lube ha promesso che la prossima location del cinepattone potrebbe essere Treia o Civitanova.
Maurizio Verdenelli con Raffaele Curi
Ma torniamo a Macerata, alla stagione lirica, Raffaele, di cui per un biennio (1984-’85) sei stato il grande anfitrione. Ed allora il pensiero vola a Carla Fendi, la vicepresidente onoraria del gruppo omonimo d’Alta Moda, deceduta a giugno ad 80 anni… “Già, pochi ricordano (ed infatti nessuno a Macerata l’ha commemorata sotto questo profilo) che a Carla, la quarta delle cinque sorelle Fendi, l’Arena Sferisterio deve tanto: in pratica il primo grande evento che lanciò il teatro all’aperto nel mondo, fino all’Australia: La Boheme di Ken Russell, nel 1984”.
Carla Fendi
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E pure a te, Raffaele, che eri l’uomo-immagine dell’atelier romano… “Si, è vero. Come pierre della stagione lirica, nominato da Davide Calise, assessore/sovrintendente, e come professionista legato al gruppo Fendi. Redassi quindi un progetto di collaborazione che Carla, donna forte, rigorosa, bravissima autorizzò..” Ricordo inoltre due manichini viventi in vetrina, a Roma, che l’anno prima s’erano incontrati per i buoni uffici del gruppo Fendi e poi apprezzati alla corte di Menotti, a Spoleto alla prima di una scandalosa ‘Butterfly’… “Si: io e Ken Russell regista sia della Butterfly spoletina sia della Boheme in Arena eravamo noi i testimonial viventi dello Sferisterio ‘in vetrina’ e della Boheme. E ricordo anche una tua intervista, esclusiva, a Villa Quiete (diretta allora dall’indimenticabile Bernardo Cherchi) con Carla Fendi, che era sulle spine, subito dopo la prima di Boheme…”
Già, perché? “Perché sapeva dei ‘sussurri’ per quella sfilata finale delle pellicce Fendi sul palco attorno alla povera Mimì morta e temeva la tua fama di giornalista-contro. Ma poi lo ‘scandalo’ vero superò tutto: Mimì che moriva per overdose fu al centro anche della querela dell’erede di Puccini, come noto. Comunque voglio chiarire e ribadire un fatto: si deve a Carla Fendi se Russell decise di venire a Macerata che neppure conosceva. Poi a restare ci pensarono Cherchi e il mare di P. Recanati, amato dalla moglie”.
Curi in una trasmissione Rai parla della Boheme di Kern Russel
Con Dante Ferretti, dopo l’intervista pubblica con 2/4
Emanuela Fiorentino in teatro sul grande progetto, poi venuto meno, per dare luce a Macerata? “Ci scriviamo tramite social, ci mandiamo foto. Sono andato a vedere il suo ‘Nerone’ a Roma, siamo sempre grandi amici”. La stagione lirica? “Mi piacciono Ricci/Forte, molto accattivante con grande feeling verso i giovani. Molto performanti. Molto pop. Micheli ha fatto un buon lavoro, anche questo molto pop, con stili diversi. Ed ha fatto il pieno. Io tuttavia ho adorato Pier Luigi Pizzi, un grande artista che ha amato Macerata (città/donna dagli scarsi slanci, come noto). Penso alla tradizione dello Sferisterio ‘grandi firme’: grandi voci, grandi registi che si permise di ‘disdettare’ anche il mio grande amico Dario Argento. Ma basta: aspettiamo l’erede di Micheli e le sue scelte”. Macerata pedonalizzata? “Vivo da tanti anni a Roma e i centri storici li vedo tradizionalmente liberi. E dunque… ma qui so che ci sono problemi per i commercianti”. A Roma? “Grandi novità. Carla Fendi ha finalmente concluso i lavori del palazzo della sua Fondazione (Curi n’è il direttore artistico ndr) sul Palatino, sopra la Bocca della Verità. Cinquemila metri quadrati, due gallerie, materiali duri ed incombenti, e la firma dell’archistar Sean Nouvel. Si inaugura il prossimo aprile con l’Adolescente di Michelangelo ‘prestato’ dall’Hermitage di san Pietroburgo. Inaugurazione con lo spettacolo itinerante di Vincent Gallo con il Balletto di Losanna: un evento stellare”. E tu? “A distanza di tre mesi, andrà in scena uno spettacolo su Giovanna ‘Incoronata&Pazza’ con l’amica carissima Domiziana Giordano o forse l’Oscar Tilda Swinton”. La serata è caldissima, sullo strettissimo vicolo Viscardi, quasi uno slum dickensiano, appena fuori il ristorante Frecandò di Manuela Marino (di cui Curi quando è a Macerata, è cliente fisso) s’affaccia all’improvviso la luna piena. L’attore e regista si munisce di macchina fotografica…’Questa qui neppure a Roma’… Già, Roma?
Manuela Marino con Verdenelli e Curi
“Non si può non vivere a Roma anche se diventa ogni giorno più dura. Ma lì c’è tutta la mia vita, quando da Potenza Picena ebbi il grande lancio con l’Oscar di De Sica (Vittorio, proto ndr). Ho costruito la mia casa su due grandi capolavori ricevuti per caso: un ‘Man Ray’ che mi diede lui stesso per aver posato fotograficamente insieme con le sue opere a Palazzo delle Esposizione in via Nazionale a Roma…” L’altro capolavoro? 3/4
“Un De Chirico, anche questo donatomi da Man Ray al quale a sua volta l’aveva donato il sindaco di Roma. Lo dovevo far sparire, ma non obbedii …”. (foto di Paolo Bravi)
Man Ray
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Cultura e Spettacoli Al via l’ultimo fine settimana di opere allo Sferisterio e a ra o a i ere la tagio e iri a el 2017. i i i ia e er 11 agosto o l’Aida di iuseppe Verdi ra rese ta io e i eata a doardo Sanchi o la regia i Francesco Micheli ella ale si ra o ta la storia attra erso i iseg i i Francesca allarini. ra ie al s orto i Atla ti o srl alla ra rese ta io e so o stati i itati i i a i ei Com i ella ro i ia i a erata i i iati a ormai o s eta e est a o ass me er
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Festival Off o gli Aperitivi Culturali alle ore 12 agli A ti i or i orga i ati a Sferisterio Cultura. Nel omeriggio i e e alle ore 17 i Fiori musicali orta o le m si e ei titoli ella stagio e ella or i e el ar o i illa Co a. Il i lo i re ital a ra i Cesarina Compagnoni ole are assaggio egli s etta oli i serata. conservatorio di . . Pergolesi di Fermo.
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Concerti in cantina con IMT e Sferisterio a Urbisaglia e Appignano CULTURA E SPETTACOLI
di Picchio News
del 11/08/2017
Ultimi due appuntamenti con Pazze all’opera e il quartetto F.A.T.A. Dopo lo spettacolo degustazione delle doc marchigiane: Verdicchio, Rosso Conero e Ribona Ultimi due brindisi in musica per i 50 anni delle doc marchigiane Verdicchio di Matelica e Rosso Conero: sabato 12 e domenica 13 agosto, si concludono i Concerti in cantina, nuova iniziativa del Macerata Opera Festival in collaborazione con l’Istituto Marchigiano Tutela Vini. Sabato 12, l’appuntamento alle 17.30 è a Urbisaglia, presso le Cantine La Muròla. A metà strada tra i Sibillini e l’Adriatico, zona d’eccellenza ai confini della riserva naturale dell’Abbazia di Fiastra, la Muròla possiede circa 500 ettari dell’entroterra maceratese, producendo vini da antiche varietà locali. La Family Company, risalente alla metà del ‘600, apre le porte della sua cantina al pubblico e ospita lo spettacolo Pazze all’Opera con Francesca Lanza (soprano), Stella (flauto) e Anna Babero (pianoforte). Le tre artiste affrontano il tema della follia, riprendendo arie delle eroine romantiche del melodramma ottocentesco. Il programma prevede l’esecuzione di brani strumentali e cantati, tra i quali “Una voce poco fa” da Il barbiere di Siviglia di Rossini, “Der Hoelle Rache” da Il flauto magico di Mozart, “Ardon gl’incensi” da Lucia di Lammermoor di Donizetti e “Glitter and be gay” da Candide di Bernstein. L’ultimo incontro di domenica 13 è invece a Villa Forano ad Appignano, tra le colline maceratesi. Le cantine si trovano all’interno di una antica struttura rurale, sotto il livello del terreno e protette da spesse mura di mattoni, che permettono un ottimale invecchiamento dei vini. Ad intrattenere il pubblico nell’ultima data dei Concerti in cantina, il Quartetto F.A.T.A. (Lucia Paccamiccio, Marta Montanari, Alessandra Petrini, Elisa Ercoli) con Note d’Oriente. Il gruppo di flautiste tutto al femminile propone uno spettacolo improntato sulla musica giapponese, rendendo omaggio ad alcuni dei più amati compositori nipponici: Satoshi Yagisawa, Rjuichi Sakamoto, Ito Yasuhide e Itaru Sakai. Non manca il tributo a Giacomo Puccini e Giuseppe Verdi, e, in tono scherzoso, alle sigle di cartoni animati e ai videogiochi. Durante la degustazione che seguirà al termine dei concerti, gli spettatori potranno apprezzare le due doc marchigiane e la Ribona, un Colli Maceratesi DOC prodotto con uve di Maceratino, antica varietà di uva dell'entroterra maceratese. Il costo della degustazione è di 15 euro ed è possibile prenotare sul sito www.sferisterio.it/festival-off-2017. È disponibile un servizio navetta a pagamento, contattando il numero 335/6109374. Printed by logico.cloud
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B di PICCHIO NEWS
11/08/2017
Ultima recita della Madama Butterfly cinematografica del dopoguerra di Nicola Berloffa, sabato 12 agosto. Dopo la commovente interpretazione di Un bel d vedremo della scorsa replica, che si è meritata 4 minuti di applausi interrompendo lo spettacolo, la voce di Maria osè Siri torna ad incantare il pubblico dello Sferisterio, nel ruolo della geisha Cio Cio San. In scena con il soprano uruguagio, Antonello Palombi (F.B. Pinkerton), Manuela Custer (Suzuki), Samantha Sapienza ( ate Pinkerton), Alberto Mastromarino (Sharpless), Nicola Pamio (Goro), Andrea Porta (il Principe amadori), Cristian Saitta (lo zio bonzo) e Giacomo Medici (Il commissario imperiale). Le scene sono curate da Fabio
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Cherstich, i costumi da Valeria Donata Bettella e le luci da Marco Giusti. A dirigere l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e il Coro Lirico “Bellini”, Massimo Zanetti. La giornata di domani è piena di appuntamenti, partendo dall’incontro degli Aperitivi Culturali, alle ore 12, a cura di Sferisterio Cultura. Pierfrancesco Giannangeli analizza l’opera di Puccini con una lente originalissima in Pirandellianamente Butterfly. Il critico teatrale farà un parallelo tra l’umorismo di Luigi Pirandello (di cui ricorre il 150 anniversario della nascita) e la musica di Puccini, a partire da una pièce teatrale che racconta una storia simile a quella di Madama Butterfly. Si continua nel Parco di Villa Cozza, alle ore 17, con i Fiori musicali, il ciclo di concerti curati da Cesarina Compagnoni, che vede la partecipazione degli studenti del Conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo. Prima dello spettacolo di Madama Butterfly, due iniziative in Arena: alle ore 18, il tour guidato in compagnia dell’Associazione Amici dello Sferisterio nel backstage dello Sferisterio per scoprire le zone off limits del Teatro; mentre alle ore 19, aperitivo sul loggione organizzato dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini per festeggiare i 50 anni delle prime due DOC della regione: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. L’evento prevede una verticale di vini, con un sommelier dell’AIS ed offre la possibilità di godere del panorama mozzafiato maceratese, dai Monti Sibillini al Mare Adriatico. Per prenotazioni, visitare il sito www.sferisterio.it/visit.
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Notte di San Lorenzo dalle mille emozioni a Pieve Torina grazie allo Sferisterio (foto) 11/08/2017 - Clima e atmosfera ideale per la notte dei desideri. Centinaia di persone hanno affollato il parco Rodari di Pieve Torina, n dal tardo pomeriggio, per partecipare all’iniziativa “fuori porta” dal Macerata Opera Festival: Lo Sferisterio per i Sibillini. La serata di musica e parole dal tramonto a mezzanotte, coprodotta insieme all’Orchestra Filarmonica Marchigiana, è stata presentata dal direttore artistico Francesco Micheli. Insieme a lui, sul palco, tutti gli artisti che si sono esibiti nella maratona musicale, a partire da Gianni Forte che è tornato a calcare un palco dopo 20 anni per leggere il monologo di Atena da “Darling. Ipotesi per un’Orestea” di ricci/forte. anno portato il proprio contributo per il luogo simbolo del terremoto (Pieve Torina ha il 93 degli edi ci inagibili) i solisti del Macerata Opera Festival - France Dariz (Turandot), Davinia Rodriguez (Liù in Turandot) e Antonello Palombi (Pinkerton in Madama Butter y), accompagnati al pianoforte da Simone Savina - i musicisti della Salvadei Brass e della Sineforma Ensemble, il quartetto F.A.T.A., le sorelle Barbero di Ornitophonica, i Trancletic e la Compagnia dei Folli. Signi cativi gli interventi di Gianluca Gentili e David uintili che hanno presentato L’atlante di ublai an, un lavoro ispirato a Le città invisibili di Italo Calvino. Prima della musica, i saluti di Romano Carancini e Alessandro Gentilucci, rispettivamente sindaci di Macerata e Pieve Torina. “Grazie per aver scelto la nostra comunità - ha affermato Gentilucci - e aver portato qui lo spettacolo. Da queste note, di anco all’asilo appena ricostruito, partiamo per la nostra rinascita”. Allo spettacolo Lo Sferisterio per i Sibillini hanno partecipato anche l’associazione Coraggio Marche, impegnata nella valorizzazione dei produttori locali colpiti dal sisma, e lo chef Errico Recanati. Grande successo per la cena aperitivo (panino ai cereali con ricotta di capra e confettura di mele e peperoncino ciabattina croccante, maialino tonnato con giardiniera riccioli al fumè con pancetta e panna affumicata insalata di legumi) che hanno preparato: massimo gradimento del pubblico e scorte nite dopo 4 ore. L’incasso dell’aperitivo viene interamente devoluto ai microproduttori che hanno fornito le materie prime cucinate poi da Recanati.
(sotto alcune immagini della serata, clicca sulle foto per ingrandire)
dagli Organizzatori
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12 agosto 2017
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12 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Bologna)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 60
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
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Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
12 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 41
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
12 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 06
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
12 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)
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Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
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adama utter
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Madama Butterfly Madame Butterfly opéra de Giacomo Puccini Macerata Opera Festival Sferisterio 2 ao t 20 opéra (
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Le Macerata Opera Festival, pour sa cinquantetroisième édition programmée autour du thème de l'Orient, a choisi trois très grands titres du répertoire : Madama Butterfly, Turandot et Aida. Dans la nouvelle mise en scène de Nicola Berloffa, en coproduction avec le Teatro Massimo de Palerme, l'action du premier opus se déroule dans l'immédiat aprèsguerre, une ville de Nagasaki peuplée de soldats américains dominateurs au comportement particulièrement arrogant. Au centre de l'immense plateau à ciel ouvert, un cadre de scène où vont et viennent les Japonaises et, en contrebas, des marins soudards assis sur des bancs. Ils boivent, se bagarrent, balancent un peu de bière sur les femmes, dans une franche vulgarité qui accentue constamment le contraste entre les deux mondes. De part et d'autre de ce podium de théâtre, colonnes et paravents figurent des pièces dans lesquelles passent le plus souvent des ombres de prostituées. Au deuxième acte, un projecteur passe quelques courts extraits de films avec Esther Williams, en particulier l'actrice en plongeuse et nageuse sous marine pendant l'attente nocturne chantée à bouche fermée. Mais c'est un écran tout blanc qui fait le fond de décor pendant Un bel di bedremo, l'aria de CioCioSan. On s'éloigne encore de la tradition japonaise pour le finale où Butterfly se suicide en public au lieu de se retirer derrière un paravent. Musicalement, la direction de Massimo Zanetti, aux commandes de l'Orchestra Régionale delle Marche, accuse quelques petits décalages en début de soirée, mais tout rentre rapidement dans l'ordre pour cette quatrième et dernière représentation. Les choristes du Coro Lirico Marchigiano Vincenzo Bellini di Ancona se montrent bien meilleurs en grand ensemble qu’en petits groupes ou par pupitres séparés, les soprani saturant régulièrement dans l'aigu. La force de leur enthousiasme conviant toutefois, on apprécie le bel effet de stéréo lorsqu'ils partent des deux côtés du Sferisterio dans un « Hou ! CioCioSan » qui diminue à mesure que l'éloignement augmente.
alfredo tabocchini
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Déjà titulaire du rôletitre en ouverture de saison de la Scala de Milan, Maria José Siri domine nettement la distribution, voix très homogène sur toute son étendue, bien épanouie dans l'aigu, et diction de qualité. Depuis sa révélation au grand public en 2006 où il avait été poussé sur la scène de La Scala – Radamès en chemise et jeans ! – pour remplacer Roberto Alagna quittant le navire après quelques sifflets des loggionisti, le ténor Antonello Palombi (Pinkerton) a beaucoup perdu. Faisant illusion pendant la moitié du premier acte, en chantant en force, il cale ensuite et détimbre le plus souvent ses aigus. En Sharpless, Alberto Mastromarino fait entendre un instrument très usé et vieilli, tandis que Manuela Custer est plus en place en Suzuki. Les rôles secondaires sont correctement défendus par Nicola Pamio (Goro), Andrea Porta (Yamadori) et Cristian Saitta (Bonzo). IF
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Aktionismus ohne Intimität MADAMA BUTTERFLY (Giacomo Puccini) Besuch am 12. August 2017 (Premiere am 22. Juni 2016) Macerata Opera Festival, Sferisterio
Oriente heißt das diesjährige Motto der MacerataOpernfestspiele. Madama Butterfly von Giacomo Puccini verkörpert hierbei bestens das Land der aufgehenden Sonne. Die Geschichte der jugendlichen Cio Cio San greift ein umstrittenes Thema der japanischen Gesellschaft auf, die Käuflichkeit von Liebe und hier insbesondere der unschuldigen Kindfrauen.
Diesen Missstand greift der Regisseur dieser Neuinszenierung, Nicola Berloffa, zentral in seiner Interpretation an. Die gesamte Geschichte spielt im Ambiente eines schmucklosen Freudenhauses. Nur wenige Details im Bühnenbild von Fabio Cherstich weisen auf japanischexotischen Bezug hin, das aus einer großen Bühne mit seitlich angebauten kleinen Zimmern, die sich mit Schiebetüren öffnen lassen, besteht. Ein paar Holzbänke davor aufgereiht sollen den Zuschauerraum ergeben. Der füllt sich schnell mit amerikanischen Soldaten mit ihren Seesäcken, die scheinbar zur Hochzeit von ihrem Kompagnon Pinkerton mit der schönen, mädchenhaften Geisha Cio Cio San eingeladen sind. Auf der Bühne sammelt sich die Braut mit ihrer Familie in japanischen Kostümen, aber auch mit westlichen Accessoires wie Pelzstola oder modischen Brillen. Goro fungiert als abgebrühter Manager des Etablissements. Der Konsul Sharpless füllt sich sichtlich unwohl in diesem Ambiente. Ein intimes Häuschen, das die Braut ihr eigen nennen darf, taucht nirgends auf. So verbringt sie auch die langen Jahre des Wartens in dieser Umgebung mit ihrer treuen Dienerin und ihrem heranwachsenden Sohn. Auch die Rückkehr Pinkertons findet im Etablissement statt, die im traurigen Selbstmord der Geisha auf der Bühne vor den Augen der anwesenden Soldaten holprig
stattfindet. Durch diese Erzählweise wird sicherlich der Missstand wahrlich bühnenreif angeprangert. Inwieweit Libretto und insbesondere die Musik diese Darstellung unterstützen, ist zweifelhaft. Die lyrisch ergreifenden Momente des Wartens und dessen Erfüllung gehen im hektischen Aktionismus auf der Bühne unter. Ständig tauchen Besucher auf, die mit diversen Damen in den Separees verschwinden, selbst unpassende Ringkämpfe auf den Bänken gesellen sich dazu.
POINTS OF HONOR
Musik Gesang Regie Bühne Publikum Chat-Faktor
Auch die anmutige Darstellung von Maria Jose Siri kann hier nicht zur vollen Wirkung kommen. Fein ist ihr Sopran, leicht spielt er sich in den Höhen und gefühlvoll lässt sie ihn in der Tonfolge in die Tiefe gleiten. Elegant, ohne übertriebene Ausbrüche erfreut sie das Publikum, das viel Szenenbeifall spendet. Manuela Cluster begleitet sie eindrucksvoll als treue Dienerin Suzuki, die sowohl servil, aber auch hilfsbereit durchsetzungsstark in Erscheinung tritt. Plump, passend zur Foto © Alfredo Tabocchini seinem Rollenbild wirkt Antonello Palombi als gefühlloser Soldat Pinkerton, der mit geringer Sensibilität die schicksalshafte Beziehung eingeht. Druck, überdrehte Höhen und trotz Körperfülle wenig Schmelz charakterisieren seine Stimme. Nicola Pamio als Goro und Alberto Mastromarino als Sharpless erfüllen sicher und mit lockerem Spiel ihre Rollen. Massimo Zanetti führt das Orchester mit viel Musikalität und leichter Hand. Die exotischen Harmonien feilt er präzise, die romantischen Orchesterstellen im Zwischenspiel zu dritten Akt lässt er jeden Musiker spürbar auskosten. Die Sänger unterstützt er durch maßvolle Tempi und Lautstärken. Mit der trockenen Akustik des Sferisterio kommt er gut zurecht. Das Publikum findet viel Gefallen an der Regie und der musikalischen Umsetzung und dankt allen mit herzlichem Beifall. Helmut Pitsch
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Home / News / Madama Butterfly: ultima replica allo Sferisterio con la straordinaria voce di Maria José Siri
Madama Butterfly: ultima replica allo Sferisterio con la straordinaria voce di Maria José Siri Scritto da: Redazione
12 agosto 2017
in News
Ultima recita della Madama Butterfly cinematografica del dopoguerra di Nicola Berloffa, stasera allo Sferisterio di Macerata. Dopo la commovente interpretazione di Un bel dì vedremo della scorsa replica, che si è meritata 4 minuti di applausi interrompendo lo spettacolo, la voce di Maria José Siri torna ad incantare il pubblico dello Sferisterio, nel ruolo della geisha Cio-Cio-San. In scena con il soprano uruguagio, Antonello Palombi (F.B. Pinkerton), Manuela Custer (Suzuki), Samantha Sapienza (Kate Pinkerton), Alberto Mastromarino (Sharpless), Nicola Pamio (Goro), Andrea Porta (il Principe Yamadori), Cristian Saitta (lo zio bonzo) e Giacomo Medici (Il commissario imperiale). Le scene sono curate da Fabio Cherstich, i costumi da Valeria Donata Bettella e le luci da Marco Giusti. A dirigere l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e il Coro Lirico Bellini, Massimo Zanetti. Anche oggi sono previsti tanti appuntamenti, partendo dall’incontro degli Aperitivi Culturali, alle 12, a cura di Sferisterio Cultura. Pierfrancesco Giannangeli analizza l’opera di Puccini con una lente originale in Pirandellianamente Butterfly. Il critico teatrale fa un parallelo tra l’umorismo di Luigi Pirandello (di cui ricorre il 150° anniversario della nascita) e la musica di Puccini, a partire da una pièce teatrale che racconta una storia simile a quella di Madama Butterfly. Si continua nel Parco di Villa Cozza, alle 17, con i Fiori musicali, il ciclo di concerti curati da Cesarina Compagnoni, che vede la partecipazione degli studenti del Conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo. Alle 17.30, l’appuntamento di Concerti in cantina è ad Urbisaglia, presso le Cantine La Muròla. L’evento è organizzato in collaborazione IMT in occasione dei 50 anni delle doc marchigiane Verdicchio di Matelica e Rosso Conero. Prima dello spettacolo di Madama Butterfly, due iniziative in Arena: alle 18, il tour guidato in compagnia dell’Associazione Amici dello Sferisterio nel backstage dello Sferisterio per scoprire le zone off limits del Teatro; mentre alle 19, aperitivo sul loggione organizzato dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini per festeggiare i 50 anni delle prime due DOC della regione: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero.
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-ultima-replica-allo-sferisterio-con-la-straordinaria-voce-di-maria- ose-siri/
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Butterfly, quando Pinkerton scrisse un album rock www.cronachemaceratesi.it /2017/08/12/butterfly-quando-pinkerton-scrisse-un-album-rock/997603/ OPERA - Lo spettacolo in scena allo Sferisterio di Macerata (stasera l'ultima recita) è stata ispirazione per l'acclamatissimo disco del 1996 degli Weezer. La travagliata storia del cantante Cuomo Rivers si intreccia con quella del crudele personaggio americano di Puccini. In una delle canzoni più belle della track list però, è l'ufficiale della marina ad aspettare invano l'arrivo di una Cio-Cio-San
di Leonardo Giorgi Se B.F. Pinkerton dopo aver abbandonato Madama Butterfly fosse tornato in America per scrivere un album rock sugli sbagli commessi, che tipo di canzoni avrebbe cantato? Forse è questa una delle domande che frullava in testa nel 1996 a Cuomo Rivers, leader della band Weezer, pietra miliare del rock alternativo. E’ da queste idee che in quell’anno nacque uno dei dischi più misteriosi e acclamati dalla critica di sempre: A sinistra il cantante Cuomo Rivers degli Weezer. A destra il Pinkerton dello “Pinkerton”, un tributo distorto e malinconico spettacolo in scena allo Sferisterio, interpretato dal tenore Antonello Palombi all’opera di Puccini (in scena per l’ultima volta in stagione allo Sferisterio questa sera alle 21), dove il frontman degli Weezer ha raccontato la sua depressione usando numerose immagini e citazioni dell’opera. Un album dalla storia travagliata, che il cantante per anni non ha voluto suonare dal vivo per il ricordo di quel periodo oscuro.
Dopo essere improvvisamente balzati in testa alle classifiche di tutto il mondo con il loro primo disco nel 1994 (intitolato proprio “Weezer”, conosciuto oggi come “Blue album”) grazie a singoli come Undone e Buddy Holly, i componenti del gruppo avevano avuto molte difficoltà a gestire il successo. La canzone Buddy Holly, in particolare, divenne così popolare da essere inserita dalla Microsoft nel disco di installazione di Windows 95 per dimostrare le capacità multimediali del sistema operativo. Tra i musicisti della band, quello più frastornato dalla popolarità era il cantante e chitarrista Cuomo Rivers. Il successo lo portò a una forte depressione e al pesante uso di alcool e antidepressivi. Deciso a ritrovare la serenità decide a sorpresa di iscriversi all’università di Harvard. Paradossalmnete, gli studenti del college, che
La copertina dell’album Pinkerton degli Weezer, 1996
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rappresentavano una fetta importante del pubblico dei Weezer, si ritrovarono a lezione con il loro idolo. Sono in questi mesi che Rivers comincia a pensare al secondo album. L’idea originaria era quella ambiziosa di un concept album ambientato nello spazio. Il progetto non riuscì a decollare e maggior parte dei demo registrati rimasero inutilizzati. Rifugiatosi negli studi e offuscato dalla forte depressione, Rivers sembra ormai vicino a far sciogliere la band dopo le milioni di copie vendute del primo lavoro.
E’ a questo punto che il cantante ha l’illuminazione. Si ricorda di un rito che faceva ogni sera dopo ogni singola data del tour che ha seguito la pubblicazione del primo album: Rivers tornava nella sua stanza, e in completa solitudine, ascoltava un’opera lirica italiana che gli dava «voglia di esplorare la musica, per via della sua profondità, della sua tristezza e tragedia». Quell’opera era Madama Butterfly. «Quando ascoltavo l’opera di Puccini – ha raccontato Rivers nel 2010 a Rolling Stone – ero infatuato della storia di quella ragazza. Mi resi Cio-Cio-San e Pinkerton nello spettacolo in scena allo Sferisterio conto di come gli eventi della mia vita stavano accadendo e come per certi versi ricordavano quello che succedeva nell’opera». Gli Weezer ricominciano allora da capo per il loro album e tengono solo quattro canzoni per il futuro disco, le prime quattro che compariranno nella track list: Tired of sex, Getchoo, No other one e Why bother?. E’ dalla quinta canzone in poi che l’album si avvicina alle tematiche pucciniane. Sei canzoni tra amore, dolore, tristezza, ironia, sesso e tragedia che suggeriscono finalmente agli Weezer il titolo del loro capolavoro: Pinkerton.
Cuomo Rivers paragona il marinaio Pinkerton a una rockstar che trova una donna in ogni posto diverso in cui “approda”
In quelle sei canzoni, il cantante Rivers, ha raccontato negli ultimi anni, mette la sua parte oscura, «la mia parte Pinkerton. Lui è questo marinaio americano che viaggia per il mondo e si ferma in un porto esotico straniero. E lì prova a trovare una fidanzata temporanea per poi ripartire con la nave per la prossima città. Quindi ho pensato tra me e me “wow, non è questo il sogno di ogni rockstar?”. Collegando il mio lavoro a quello di Puccini, questo ha arricchito tutta la cosa e l’ha legata alla tradizione». Pinkerton come una moderna rockstar quindi. Ma il Pinkerton degli Weezer prova un rimorso continuo. Nella delicata canzone 2/3
conclusiva dell’album, chiamata non a caso Butterfly, Cuomo “Pinkerton” Rivers pensa alle sue azioni dopo aver lasciato il Giappone. Il Pinkerton moderno racconta “Ieri ho preso la giara di mia mamma e ho catturato una farfalla / Quando mi sono svegliato oggi e ho controllato il mio animaletto fatato, questo si era seccato, non c’era più dolore nel suo cuore”. Pinkerton poi, citando il dialogo tra Butterfly e l’americano che chiude il primo atto dell’opera, ricorda come “Ogni volta che appendo una cosa che voglio / Questa scivola via, il fantasma scivola via ”. E’ un Pinkerton pentito che alla fine chiede scusa. “Ti ho detto che sarei tornato / quando il pettirosso fa la nidiata / Ma non tornerò mai / Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace”. Tra i tanti riferimenti alla Madama Butterfly, il più originale tra le canzoni dell’album è forse quello contenuto nella canzone Across the sea. Ispirato dalla lettera di una fan giapponese, il cantante degli Weezer sogna una storia alla Butterfly al contrario. Lui, un Pinkerton del rock, che ogni sera cambia donna e città, non aspetta altro che l’arrivo di quella ragazza nipponica che, con la sua purezza e la bella calligrafia, lo passa salvare dall’affollata solitudine che sta vivendo. “Perchè sei così lontana da me? Ho bisogno d’aiuto e tu sei lontana dall’altra parte del mare“. E’ Pinkerton, in questo caso, che aspetta invano la giovane Cio-Cio-San. (Foto di scena allo Sferisterio di Alfredo Tabocchini)
Butterfly saluta lo Sferisterio
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Sferisterio, la Turandot dei record verso il quarto tutto esaurito www.cronachemaceratesi.it /2017/08/12/sferisterio-la-turandot-dei-record-verso-il-quarto-tuttoesaurito/1000291/ MACERATA - Domani ultima occasione per assistere allâ&#x20AC;&#x2122;opera messa in scena da Ricci/Forte. Alle 12 Francesco Micheli conclude il ciclo degli Aperitivi Culturali. Nel pomeriggio Fiori Musicali, Concerti in cantina, aperitivi sul loggione e tour nel backstage dell'arena
Una scena della Turandot
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Dopo tre sold out, la Turandot dei record (leggi la recensione di Maria Stefania Gelsomini) va in scena domani (domenica 13) alle 21 per l’ultima volta in questa edizione allo Sferisterio. L’opera di Giacomo Puccini, secondo il progetto creativo di Ricci/Forte, vede France Dariz nel ruolo della principessa di ghiaccio, affiancata da Rudy Park nei panni di Calaf. Davinia Rodriguez interpreta la schiava Liù, mentre Ping, Pang e Pong sono rispettivamente Andrea Porta, Gregory Bonfatti e Marcello Nardis. Completano il cast: Stefano Pisani (l’imperatore Altoum), Alessandro Spina (Timur), e Nicola Ebau (Un mandarino). Nicolas Bovey firma scene e luci, Gianluca Sbicca i costumi e Marta Bevilacqua i movimenti scenici. Sul palco anche il Coro lirico marchigiano Bellini e il Coro di voci bianche Pueri Cantores Zamberletti diretti rispettivamente da Gian Luca Paolucci. Pier Giorgio Morandi dirige l’Orchestra filarmonica marchigiana e il complesso di palcoscenico Banda Salvadei, un organico di ampie proporzioni – così come voluto da Puccini – che ha dimostrato in quest’opera di onorare al meglio le aspettative del pubblico e della critica. «Quest’anno, la Fondazione orchestra regionale marchigiana (Form) si è rinnovata in modo consistente attraverso audizioni svolte a livello internazionale nell’ottobre 2016 – sottolinea Fabio Tiberi, direttore artistico della Form -, con nuovi e giovani professori d’orchestra estremamente qualificati, provenienti per lo più dalle province marchigiane. Il legame con il territorio è per la Form un elemento importante nella sua attività, lo abbiamo evidenziato anche giovedì scorso coproducendo lo spettacolo “Lo Sferisterio per i Sibillini”».
Aperitivo sul Loggione dello Sferisterio
La giornata di domani inizia alle 12 con gli Aperitivi culturali. Agli Antichi forni c’è il direttore artistico Francesco Micheli, con il gran finale Occidentali’s Karma, un’occasione per un bilancio della stagione e del ciclo di incontri di Sferisterio Cultura e per una riflessione sul futuro del Macerata Opera Festival. Nel pomeriggio, alle 17, le note dei Fiori musicali riempiono la tranquilla atmosfera del parco di Villa Cozza. L’iniziativa di Cesarina Compagnoni, in collaborazione con il conservatorio Pergolesi di Fermo. Alle 17,30 ultimo appuntamento di Concerti in cantina, iniziativa del Macerata Opera festival in collaborazione con l’Istituto marchigiano tutela vini, a Villa Forano ad Appignano, tra le colline maceratesi. Ad intrattenere il 2/3
pubblico il Quartetto Fata (Lucia Paccamiccio, Marta Montanari, Alessandra Petrini, Elisa Ercoli) con Note d’Oriente. Il gruppo di flautiste tutto al femminile propone uno spettacolo improntato sulla musica giapponese, rendendo omaggio ad alcuni dei più amati compositori nipponici: Satoshi Yagisawa, Rjuichi Sakamoto, Ito Yasuhide e Itaru Sakai. Non manca il tributo a Giacomo Puccini e Giuseppe Verdi, e, in tono scherzoso, alle sigle di cartoni animati e ai videogiochi. Durante la degustazione che seguirà al termine dei concerti, gli spettatori potranno apprezzare le due doc marchigiane – Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero – e la Ribona, un Colli Maceratesi Doc prodotto con uve di Maceratino, antica varietà di uva dell’entroterra maceratese. Prima della Turandot, due iniziative ancora allo Sferisterio: alle 18, il tour guidato in compagnia dell’associazione Amici dello Sferisterio nel backstage dell’arena per scoprire le zone off limits del teatro. Mentre alle 19, aperitivo sul loggione organizzato dall’Istituto marchigiano di tutela vini per festeggiare i 50 anni delle prime due Doc della regione. L’evento prevede una verticale di vini, con un sommelier dell’Ais ed offre la possibilità di godere del panorama mozzafiato maceratese, dai Monti Sibillini all’Adriatico. (Foto di scena di Alfredo Tabocchini)
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All opera con mamma e pap : in 720 dicono s
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All’opera con mamma e papà: in 720 dicono s
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MACERATA Grande adesione alla proposta di entrare allo Sferisterio a 1 euro se accompagnati dai genitori. Il mondo della lirica si rivolge al nuovo pubblico anche con laboratori scolastici e con i Marted Off, curati da nimc 12 AGOSTO 2017 - 0 letture
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con la promozione pensata dal Macerata
pera Festival per le famiglie.
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razie al Children Partner reValli Cooperlat, i bambini e i ragazzi al di sotto dei euro.
anni, accompagnati da un adulto con biglietto intero, entrano a
All’opera con mamma e papà: in 720 dicono sì n calcio all’esclusione: 365 VOLTE GRAZIE i ragazzi do n in campo Baby velocisti volano allo Sprinter Day, giovani bagnini crescono Ragazzi-saette tagliano il traguardo: i nomi dei vincitori Martino, attore di opera a 5 anni: “Mia madre è Madama Butter y”
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Il Macerata Opera Festival da anni sta investendo nella formazione di nuovo pubblico, puntando in maniera decisa sui bambini e sugli studenti degli istituti secondari superiori. Durante l’anno scolastico, infatti, lo Sferisterio dedica loro il progetto Incontra l’opera, per presentare in modo coinvolgente i titoli in cartellone nella stagione lirica. La fase conclusiva porta proprio i ragazzi allo Sferisterio, rendendoli spettatori delle anteprime, riservate ai giovani. L
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niversit di Macerata), con le storie adattate per i bambini.
Non una semplice riduzione del libretto delle opere, ma un vero lavoro scienti co sul linguaggio e sulle immagini che portano i bimbi alla scoperta dei titoli operistici attraverso la narrazione. Anche questo lavoro si sviluppa durante l’anno scolastico: i disegni contenuti nei tre libri e relative copertine sono illustrazioni realizzate dai bambini delle scuole
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Martino, attore di opera a 5 anni: 28 LUGLIO 2017 “Mia madre è Madama Butter y”
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All opera con mamma e pap : in 720 dicono s
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coinvolte. In più, nei Martedì del Festival O sono stati proposti dei laboratori con numerose attività creative, partendo proprio dalla narrazione delle tre di erenti storie: Turandot, Madama Butter y e Aida. L’esperienza proseguirà anche il prossimo anno scolastico con le tre nuove opere in cartellone.
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ronache Maceratesi un 3826 Mi piace
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pera, biglietti gratis per i migliori studenti di musica
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19 LUGLIO 2017
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Martino, attore di opera a 5 anni: “Mia madre è Madama Butter y”
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MACERATA, 12 AGO - Dopo tre tutto esaurito, Turandot va in scena il 13 agosto per l'ultima volta in questa edizione del Macerata Opera Festival allo Sferisterio di Macerata e si preannuncia un nuovo sold out. Questa stagione lirica ha ottenuto molto successo e si è contraddistinta anche per un piccolo miracolo: l'aver condotto all'opera, nei tre titoli in cartellone, anche 720 bambini, entrati con un adulto al costo di un euro. Da anni il Macerata Opera Festival investe nella formazione di nuovo pubblico, puntando in maniera decisa sui giovanissimi, ai quali durante l'anno scolastico dedica il progetto Incontra l'opera. La Turandot, secondo | / il progetto Notizie creativo Locali di Ricci/Forte, vede France Dariz nel ruolo della principessa di ghiaccio, Shopping Annunci a
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Sferisterio, Turandot verso il quarto tutto esaurito APPUNTAMENTI ED EVENTI
di Picchio News
del 12/08/2017
Dopo tre sold out, Turandot va in scena domani 13 agosto alle ore 21 per l’ultima volta in questa edizione allo Sferisterio. L’opera di Giacomo Puccini, secondo il progetto creativo di Ricci/Forte, vede France Dariz nel ruolo della principessa di ghiaccio, affiancata da Rudy Park nei panni di Calaf. Davinia Rodriguez interpreta la schiava Liù, mentre Ping, Pang e Pong sono rispettivamente Andrea Porta, Gregory Bonfatti e Marcello Nardis. Completano il cast: Stefano Pisani (l’imperatore Altoum), Alessandro Spina (Timur), e Nicola Ebau (Un mandarino). Nel progetto creativo di Ricci/Forte, Nicolas Bovey firma scene e luci, Gianluca Sbicca i costumi e Marta Bevilacqua i movimenti scenici. Sul palco anche il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” e il Coro di voci bianche Pueri Cantores “D. Zamberletti” diretti rispettivamente da Gian Luca Paolucci. Pier Giorgio Morandi dirige l’Orchestra Filarmonica Marchigiana e il complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”, un organico di ampie proporzioni – così come voluto da Puccini – che ha dimostrato in quest’opera di onorare al meglio le aspettative del pubblico e della critica. «Quest’anno, la FORM si è rinnovata in modo consistente attraverso audizioni svolte a livello internazionale nell’ottobre 2016 – dice Fabio Tiberi, direttore artistico della Fondazione Orchestra Regionale Marchigiana -, con nuovi e giovani professori d’orchestra estremamente qualificati, provenienti per lo più dalle province marchigiane. Il legame con il territorio è per la FORM un elemento importante nella sua attività, lo abbiamo evidenziato anche giovedì scorso coproducendo lo spettacolo Lo Sferisterio per i Sibillini». La giornata di domani inizia alle ore 12 con gli Aperitivi Culturali. Agli Antichi Forni c’è il direttore artistico Francesco Micheli, con il gran finale Occidentali’s Karma, un’occasione per un bilancio della stagione e del ciclo di incontri di Sferisterio Cultura e per una riflessione sul futuro del Macerata Opera Festival. Nel pomeriggio, alle ore 17, le note dei Fiori musicali riempiono la tranquilla atmosfera del Parco di Printed by logico.cloud
Villa Cozza. L’iniziativa di Cesarina Compagnoni, in collaborazione con il Conservatorio Pergolesi di Fermo. Alle 17.30 ultimo appuntamento di Concerti in cantina, iniziativa del Macerata Opera Festival in collaborazione con l’Istituto Marchigiano Tutela Vini, a Villa Forano ad Appignano, tra le colline maceratesi. Ad intrattenere il pubblico il Quartetto F.A.T.A. (Lucia Paccamiccio, Marta Montanari, Alessandra Petrini, Elisa Ercoli) con Note d’Oriente. Il gruppo di flautiste tutto al femminile propone uno spettacolo improntato sulla musica giapponese, rendendo omaggio ad alcuni dei più amati compositori nipponici: Satoshi Yagisawa, Rjuichi Sakamoto, Ito Yasuhide e Itaru Sakai. Non manca il tributo a Giacomo Puccini e Giuseppe Verdi, e, in tono scherzoso, alle sigle di cartoni animati e ai videogiochi. Durante la degustazione che seguirà al termine dei concerti, gli spettatori potranno apprezzare le due doc marchigiane - l Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero - e la Ribona, un Colli Maceratesi DOC prodotto con uve di Maceratino, antica varietà di uva dell'entroterra maceratese. Il costo della degustazione è di 15 euro ed è possibile prenotare sul sito www.sferisterio.it/festival-off2017. È disponibile un servizio navetta a pagamento, contattando il numero 335/6109374. Prima dello spettacolo di Turandot, due iniziative ancora allo Sferisterio: alle ore 18, il tour guidato in compagnia dell’Associazione Amici dello Sferisterio nel backstage dell’Arena per scoprire le zone off limits del Teatro; mentre alle ore 19, aperitivo sul loggione organizzato dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini per festeggiare i 50 anni delle prime due DOC della regione. L’evento prevede una verticale di vini, con un sommelier dell’AIS ed offre la possibilità di godere del panorama mozzafiato maceratese, dai Monti Sibillini al Mare Adriatico. Per prenotazioni, visitare il sito www.sferisterio.it/visit.
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Marco Sigona, il medico di sala del Macerata Opera Festival si racconta: “I miei 40 anni allo Sferisterio” CULTURA E SPETTACOLI
di Picchio News
del 12/08/2017
Quaranta stagioni al servizio dello Sferisterio, da comparsa a medico di sala. Da un modo spensierato di passare le estati cittadine ad un vero e proprio lavoro di responsabilità, Marco Sigona da ormai quattro decadi passa le sue estati nell’Arena maceratese con la passione per l’opera e la vocazione per la medicina. Tutto comincia nel 1978, quando 15enne, un po’ per restare in città d’estate e un po’ per mettersi da parte qualche lira per l’ambito motorino, Sigona fa il suo primo provino da comparsa per il Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi, con la regia di Beppe De Tommasi e la voce del baritono Renato Bruson. «La selezione all’epoca era quasi militaresca: ci mettevano in riga sul prato e il regista ci passava davanti, facendo attenzione alla prestanza fisica. Tutto qui». Così entra tra i soldati dell’opera di Verdi grazie alla sua altezza, che gli garantisce un posto anche tra le comparse di Tosca dell’anno successivo, quando a Macerata arriva la stella luminosa di Placido Domingo. «All’epoca non mi rendevo conto della fama del tenore spagnolo. Avevo notato che lo Sferisterio era pienissimo e da lì ho cominciato a capire di dove effettivamente mi trovavo». Nel 1980, arriva in Arena la Rai per filmare il Barbiere di Siviglia con Leo Nucci e Marilyn Horne: «Davanti ai mostri di metallo che avevano montato in mezzo alla platea, noi comparse ci sentivamo come degli attori; dovevamo seguire sia le indicazioni della regia lirica sia quelle della regia televisiva. È stata una grande emozione». L’ormai 19enne, Sigona inizia a ricoprire il doppio ruolo di comparsa e di capo comparsa, affiancandosi agli amici Paolo Micozzi, Gianni Niccolò, Vincenzo Porzi e soprattutto Fabio Distefani (venuto a mancare recentemente e a cui rende un particolare ricordo). Del 1982, il dott. Sigona menziona la finale dei Mondiali di calcio vista sul loggione con una televisione in bianco e nero e il ritardo fatto fare a Nureyev, che aspettava i tifosi italiani vincitori. Anno chiave della storia dello Sferisterio: 1984. Arriva a Macerata il regista cinematografico Ken Russell con la sua dirompente Bohème, rimasta nella memoria degli spettatori come uno dei momenti artistici più alti dell’Arena maceratese. Lo studente di Medicina 21enne si trova davanti uno dei suoi miti, proprio allo Sferisterio: «Lavorare con un regista che già apprezzavo è stata un’esperienza ineguagliabile e soprattutto ha mostrato al pubblico, come anche a me, un nuovo modo di mettere in
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scena uno spettacolo d’opera trasgressivo, dove Mimì moriva di overdose». Dopo il misero tentativo di ricreare l’esperimento russeliano con la Carmen del 1988 ambientata tra pugili nel Bronx, comincia per lo Sferisterio un periodo di fioritura artistica, dal 1992 al 2002, con la sovrintendenza e la direzione artistica di Claudio Orazi: la Traviata degli specchi di Svoboda, l’iconica Turandot di De Ana e la Tosca dell’accidentale fucilazione. «Ero io l’ufficiale che doveva dare il segnale di sparare ai soldati. Dopo lo scoppio ce ne siamo andati, poi ci siamo accorti che la musica si era interrotta. Sul palco, il tenore Armiliato era a terra che urlava di dolore. In quel momento mi sono reso conto che in Arena non c’era un’adeguata assistenza medica sul palcoscenico e da lì ho avuto l’idea di chiedere a Orazi di diventare una figura stabile di supporto sanitario per gli artisti, e per il pubblico». Nel 1997, Sigona lascia il palcoscenico e si dedica agli interpreti che lo solcano, divenendo il medico di riferimento dello Sferisterio. Oltre a occuparsi di eventuali possibili incidenti in teatro, questa figura è un vero e proprio supporto per gli artisti e le loro necessità mediche. «In questo mio percorso di assistenza sanitaria non sono stato solo ma affiancato, dagli inizi degli anni 2000, dai volontari dell’Associazione Croce Verde Onlus di Macerata (nella quale ricopro il ruolo di Direttore Sanitario), che definisco per il colore delle maglie come “i miei silenziosi angeli custodi bianchi”. Sono infermieri professionali o in pensione, preparati nella tecnica di primo soccorso (BLS). Con un’organizzazione perfetta mi consentono di svolgere un’attività di assistenza e di soccorso durante gli spettacoli, senza che questi vengano assolutamente disturbati nel loro svolgimento». Resta da fare una sola domanda: tornerebbe mai in scena, almeno per un’ultima volta? «Non ci riuscirei. Il palcoscenico è un luogo che non mi appartiene più. Rimane il bellissimo ricordo di tanti anni fa, degli amici e degli artisti conosciuti qui allo Sferisterio».
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Cresce il nuovo pubblico dello Sferisterio: più di 700 bambini all’opera CULTURA E SPETTACOLI
di Picchio News
del 12/08/2017
Sono 720 i bambini che, ad oggi, hanno scoperto la magia dell’opera. Distribuiti in maniera omogena sulle tre opere in cartellone (dai 219 ingressi di Madama Butterfly ai 255 di Aida) sono entrati allo Sferisterio con la promozione pensata dal Macerata Opera Festival per le famiglie. Grazie al Children Partner TreValli Cooperlat, i bambini e i ragazzi al di sotto dei 14 anni, accompagnati da un adulto con biglietto intero, entrano a 1 euro. Il Macerata Opera Festival da anni sta investendo nella formazione di nuovo pubblico, puntando in maniera decisa sui bambini e sugli studenti degli istituti secondari superiori. Durante l’anno scolastico, infatti, lo Sferisterio dedica loro il progetto Incontra l’opera, per presentare in modo coinvolgente i titoli in cartellone nella stagione lirica. La fase conclusiva porta proprio i ragazzi allo Sferisterio, rendendoli spettatori delle anteprime, riservate ai giovani. Per i più piccoli, invece, c’è la preziosa attività dell’Università di Macerata che, con i corsi di Psicologia dell’Educazione e Psicologia dello Sviluppo, guidati dalla prof.ssa Paola Nicolini, ha realizzato tre volumi, editi da EUM (Edizioni Università di Macerata), con le storie adattate per i bambini. Non una semplice riduzione del libretto delle opere, ma un vero lavoro scientifico sul linguaggio e sulle immagini che portano i bimbi alla scoperta dei titoli operistici attraverso la narrazione. Anche questo lavoro si sviluppa durante l’anno scolastico: i disegni contenuti nei tre libri e relative copertine sono illustrazioni realizzate dai bambini delle scuole coinvolte. In più, nei Martedì del Festival Off sono stati proposti dei laboratori con numerose attività creative, partendo proprio dalla narrazione delle tre differenti storie: Turandot, Madama Butterfly e Aida. L’esperienza proseguirà anche il prossimo anno scolastico con le tre nuove opere in cartellone.
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13 agosto 2017
13 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Bologna)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 56
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
13 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 09
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
a cura di Esserci comunicazione
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O-Ton Kulturmagazin mit Charakter
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Unausgegoren revolutionär Die Bühne des Sferisterio ist vollgestellt mit überdimensionalen Schaukästen. Dienstmänner in blauen Overalls schreiten wichtig ohne besonderen Auftrag herum. Prinzessin Turandot im schweren, westlich gestylten Seidenkleid gesellt sich dazu und verteilt Kusshändchen, so auch an den hereinschreitenden Macerata Opera Festival, Dirigenten des Abends Per Giorgio Morandi. Dann verdunkelt Sferisterio sich das Theater und die wohlbekannten Harmonien der letzten unvollendeten Oper des italienischen Meisters des Verismo erfüllen den Raum. Auf der Bühne geht es wenig harmonisch zu. Die Geheimpolizei des chinesischen Kaisers und seiner Prinzessin drangsalieren das Volk, und die wie steife Puppen hereingetragenen Sänger Davinia Rodriguez als Liu im weißen Brautkleid und Alessandro Spina als Timur, hier ausnahmsweise jung und elegant im Smoking, ohne jegliche Sehprobleme. TURANDOT (Giacomo Puccini) Besuch am 13. August 2017 (Premiere am 21. Juli 2017)
Revolutionär versuchen das Kreativteam Ricci und Forte den POINTS OF HONOR beliebten Stoff um die rätselhafte und rätselaufgebende Prinzessin neu zu gestalten. Dabei fallen bekannte Regiemuster Musik von Kollegen wie Fura dels Baus mit an Seilen hängenden Gesang Regie Männern oder die Menschengestalten mit Tierköpfen von Bühne Kryzstoff Warlikowski ins Auge. Die Geschichte wird zur Publikum Traumwelt der jungen eingesperrten Prinzessin. Sie bestimmt Chat-Faktor und steuert von magischer Hand ihre Wachmänner, die das Volk, in verschiedenen Grüntönen mit kleinen Hüten und andere Handelnde auf der Bühne beaufsichtigen. Ping, Pang und Pong treten im zweiten Akt als Clowns auf, Turandot reitet auf einem riesigen Eisbären herein und badet im Blut bei ihrer Fragestunde. Calaf erscheint im
schwarzen, eleganten Anzug, nicht wirklich im Geschehen integriert, tritt sozusagen als neuer Unbekannter in die Traumwelt der Prinzessin. Oder die Lösung ist nicht wirklich ihre Wunschvorstellung. So ist vielleicht auch die überraschende Lösung im dritten Akt zu verstehen, wenn Turandot am Ende Liu mit einem Revolver erschießt, der ihr zuvor von dieser gereicht wurde. Eine romantische Verbindung ist hier nicht das Ende, nein, zum Zeichen der Erkenntnis legt Turandot ihren weltlichen Reichtum ab. Sie wird von Calaf in einen schäbigen schwarzen Mantel und plumpe schwarze Stiefel gesteckt. Die wenig einfallsreichen Kostüme stammen von Gian Lucca Sbicci. Stimmlich lässt die Besetzung im Vergleich zu den anderen Produktionen Wünsche offen. Irene Theorin, ursprünglich für die Rolle der Turandot vorgesehen, verletzte sich und fiel für die meisten Vorstellungen aus. Die junge Französin France Dariz übernahm die anspruchsvolle Aufnahme. Sie meistert die Herausforderung der mächtigen Partie, zeigt aber zu wenig dramatische Präsenz und Angriffslust in der Höhe, sowohl in der Fragestellung der Rätsel als auch in Foto © Alfredo Tabochini Ihrer großen Arie. Der Amerikaner Rudy Park schreit kraftvoll seine vermeintlich italienischen Melodien und zeigt ein stimmliches Potenzial, das an der Technik noch arbeiten muss. Gefühlvoll mit kleiner, verhaltener Sopranstimme erobert Davinia Rodriguez den Zuspruch des Publikums. Ebenso Alessandro Spino mit einem warmen Timbre als Timur. Andrea Porta als Ping, Gregory Bonfatti als Pang und Marcello Nardis als Pong verlieren sich auf der großen Bühne als auch an manchen Stellen der Partitur. Pier Giorgio Morandi zeigt viel Musikalität und Mut in seiner Führung des Orchesters. In der Führung der Instrumente setzt er die dramatischen und romantischen Akzente des Märchens und steuert einen Schuss Exotik bei. Das Volk auf der Bühne, noch in orangefarbene Warndecken gehüllt, macht Fotos und nimmt begeistert Abschied. Der Abschied des Publikums am letzten Aufführungsabend bleibt gespalten, wie am Premierenabend. Begeisterung, Ratlosigkeit oder totale Ablehnung herrschen vor. Auf alle Fälle ist es eine progressive Deutung für ein italienisches Festival und zeigt den künstlerischen Anspruch der Intendanz. Helmut Pitsch
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Cin cin d’addio per Micheli: “Lascio un bambino di sei anni che ora può andare a scuola da solo” www.cronachemaceratesi.it /2017/08/13/cin-cin-daddio-per-micheli-lascio-un-bambino-di-sei-anni-che-ora-puoandare-a-scuola-da-solo/1000571/ SFERISTERIO - Nell'ultimo Aperitivo Culturale il direttore artistico traccia le linee per il futuro del festival: "Resterò come collaboratore". Poi dopo aver dichiarato il proprio orientamento sessuale ha gridato scherzando: "Io e Messi ci amiamo". Crescere sul piano internazionale e capitale della cultura 2020 le sfide da vincere. Arriverà anche un direttore musicale
L’abbraccio tra Francesco Micheli e Luciano Messi
di Marco Ribechi Standing ovation e oltre un minuto di applausi per salutare la star del Macerata Opera Festival. Così il pubblico degli Aperitivi Culturali ha voluto omaggiare nell’ultimo appuntamento agli Antichi Forni il direttore artistico uscente Francesco Micheli, autore della rinascita dello Sferisterio e di tutta la vita culturale della città. Sei anni duri ma anche gonfi di soddisfazioni che Micheli ha voluto condividere con la città che lo ha abbracciato e sostenuto in un rapporto di dare e avere che traccia in maniera indelebile anche le linee guida per il direttore che verrà. Un lavoro matto e disperatissimo, direbbe Leopardi, che ha avuto nell’attività imprescindibile del sovrintendente Luciano Messi la faccia nascosta della medaglia e che ha fatto riacquistare all’arena il prestigio internazionale smarrito. 1/3
«Lascio a Macerata un bambino di sei anni che oggi è in grado di andare a scuola da solo – spiega Micheli che aveva anticipato il suo saluto saluto mercoledì sera nel dibattito organizzato da Cronache (leggi l’articolo) – Da ormai due anni vivo al di sopra delle mie possibilità con una montagna di impegni che mi hanno anche allontanato dalla mia attività principale, quella di regista. Ho svolto con piacere e dedizione tutta una serie di attività anche d’ufficio che sono diventate la parte più onerosa. Credo che sia giunta l’ora che Macerata entri in una programmazione estiva ancora più solida, internazionale, per questo serve una persona che aiuti Messi a rendere l’attività dello Sferisterio stabile per tutto l’anno, anche in inverno».
Francesco Michele con l’assessore alla cultura Stefania Monteverde e il sovrintendente Luciano Messi
In questa direzione vanno due scelte che potrebbero apportare quel carico di energie fondamentali per fare un ulteriore salto di qualità. Da un lato l’affiancamento al direttore artistico di un direttore musicale (come sollecitato su Cronache), dall’altro l’accordo già siglato con cui l’Associazione Sferisterio gestirà anche la stagione del teatro Lauro Rossi (leggi l’articolo). «Abbiamo una macchina che non si tira indietro – spiega Luciano Messi – ma è troppo piccola. E’ cresciuta tantissimo nonostante i tagli ministeriali e due figure sarebbero necessarie per aumentare la qualità e proiettare il Mof nel futuro». Un festival centrale nelle casse dell’amministrazione comunale: «Il 60 per cento degli investimenti culturali vanno all’Associazione Sferisterio – spiega l’assessore alla cultura Stefania Monteverde – ma questo avviene perchè è un contributo strategico per tutta la città. La convenzione per la gestione del Lauro Rossi serve per creare un sistema di teatri cittadini e valorizzare anche in altri ambiti le maestranze che si creano con l’Opera. Oggi Macerata ha bisogno di una fabbrica culturale forte e questo ruolo può essere interpretato dall’Associazione Sferisterio». La sfida è anche quella della capitale della cultura italiana 2020. «E’ una gara virtuosa a cui è importante partecipare – sottolinea Micheli – Macerata può affermarsi come prototipo della città italiana del futuro per la sua bellezza, per il tessuto sociale coeso e per la capacità di rilanciare un territorio in crisi e messo in ginocchio dal sisma. E’ un bel messaggio a cui bisogna credere, sono poche le realtà italiane in cui l’opera, la più grande eredità del Rinascimento, ricopre un ruolo così centrale». La prossima stagione lirica, in cui saranno presentate la Traviata, L’Elisir d’amore e il Don Giovanni vanno proprio nella direzione della Francesco Micheli con Cinzia Maroni sfida. «Sono produzioni inusuali per i teatri all’aperto – spiega Micheli – ma lo Sferisterio è anche uno spazio di grande intimità e si adatta benissimo a queste rappresentazioni. Possono davvero essere un balzo in
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avanti soprattutto sulla scena internazionale. Io resterò a Macerata come collaboratore, sono a disposizione a fare la staffetta con il mio successore accompagnandolo e a continuare il dialogo con l’amministrazione comunale». Lo scopo dichiarato di Micheli in questi ultimi sei anni è stato quello di restituire all’Opera la sua funzione originale: «L’opera è un luogo di libertà e di rivoluzione – osserva Micheli – I nostri padri hanno messo al centro sempre figure che erano marginalizzate. Non a caso quelli che oggi sono grandi classici hanno sempre avuto dei debutti fallimentari per i messaggi critici che esprimevano. Nel dopoguerra invece la lirica è diventata una passerella di moda, il luogo in cui il potere faceva sfoggio del lusso e del conservatorismo. Ambientare le opere in maniera fedele al libretto non è un valore antico ma degli anni ’60. Gli allestimenti proposti allo Sferisterio sono molto legati ai valori originali ricercati Francesco Micheli dai compositori e, in un’epoca in cui l’Occidente è sotto rigurgiti dittatoriali, vogliamo che continui ad essere non il mausoleo della classe borghese ma un luogo di libertà e di valori eversivi a cui tutti possono accedere». Chi sa solo d’opera non sa niente d’opera recita appunto lo slogan degli Aperitivi Culturali che giungono al termine dopo 12 avvincenti appuntamenti. I valori altri nascosti dietro il melodrama sono stati raccontati da registi, direttori d’orchestra, compositori e filosofi attraversando il mondo da Oriente e Occidente e ritorno. Il successo di pubblico ad ogni appuntamento ha dimostrato che gli spettatori sono pronti a cogliere il valore eversivo espresso da Micheli e che a Macerata c’è grande desiderio di Opera anche fuori dalle mura dello Sferisterio. Nel finale il commuovente abbraccio tra Messi e Micheli: «Non ve ne siete accorti ma siamo una coppia, ci amiamo La straordinaria presenza di pubblico agli Antichi Forni per l’ultimo Aperitivo segretamente da sei anni», scherza il direttore Culturale artistico che all’inizio dell’incontro aveva detto «Io sono omosessuale, è la prima volta che lo dichiaro in pubblico, ma penso che se ne fossero accorti tutti». L’incontro si è concluso con il consueto aperitivo questa volta offerto da Doppio Zero e accompagnato da un buon Ribona. L’appuntamento è all’anno prossimo o forse a questo inverno, come lascia intendere la curatrice Cinzia Maroni con un’anticipazione che sa di promessa: «Sul Don Giovanni avremo molto da lavorare, ho già in mente alcuni progetti».
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Uno spettacolo da “Fata” chiude i Concerti in cantina (foto) www.cronachemaceratesi.it /2017/08/13/uno-spettacolo-da-fata-chiude-i-concerti-in-cantina-foto/1000654/ APPIGNANO - All'evento conclusivo di oggi pomeriggio, a Villa Forano, hanno partecipato 140 persone, tra cui tantissimi turisti stranieri. La rassegna si è conclusa con lo spettacolo di musica giapponese a cura del quartetto di flautiste formato da Lucia Paccamiccio, Marta Montanari, Alessandra Petrini ed Elisa Ercoli
L’esibizione del quartetto Fata
(foto di Fabio Falcioni) Grande chiusura per i Concerti in cantina, la nuova iniziativa del Macerata Opera festival realizzata in collaborazione con l’Istituto marchigiano tutela vini. Allo spettacolo conclusivo di oggi pomeriggio, a Villa Forano, hanno partecipato 140 persone, tra cui tantissimi turisti stranieri, che hanno affollato l’atrio della cantina di Appignano per assistere al concerto del quartetto Fata. Quasi un’ora di musica per Lucia Paccamiccio, Marta Montanari, Alessandra Petrini, Elisa Ercoli che hanno proposto Note d’Oriente, concentrato in special modo sulla musica e la cultura giapponese. Il gruppo di flautiste hanno reso omaggio ad alcuni dei più amati compositori nipponici: Satoshi Yagisawa, Rjuichi Sakamoto, Ito Yasuhide e Itaru Sakai. Non è mancato il tributo a Giacomo Puccini e Giuseppe Verdi, con melodie arrangiate da loro stesse delle opere in cartellone allo Sferisterio, da “Nessun dorma” a “Un bel dì vedremo”. Brindisi e degustazione finale con le due Doc marchigiane – lìil Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero – e la Ribona, un Colli Maceratesi Doc prodotto con uve di Maceratino, antica varietà di uva dell’entroterra maceratese. 1/10
Chiara Lucangeli con il quartetto Fata
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ducational tour al cal aturiďŹ cio iovanni Fabiani Fidest Agen ia giornalistica/press agenc
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Educational tour al calzaturi cio Giovanni Fabiani Posted
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Aida allo feristerio: 00 biglietti per i terremotati
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Aida allo Sferisterio: 500 biglietti per i terremotati 13/08/2017 - Musica e mattoni per ricostruire il territorio. Il 14 agosto, il Macerata Opera Festival con il supporto di Vemac, azienda distributrice di materiali per l’edilizia, e la volontà del presidente e vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini e Antonio Pettinari, ha invitato 500 cittadini dei comuni colpiti dal terremoto, ospiti d’onore all’ultima recita di Aida (ore 21).
Dopo la recita di venerd scorso alla quale hanno partecipato tutti i sindaci dei Comuni della provincia di Macerata, grazie al contributo di Atlantico, la serata nale del Macerata Opera Festival è una festa tutta popolare, dedicata a chi ha vissuto il dramma del sisma, forti della convinzione che la musica e la cultura sono alla base delle azioni per la ripresa delle attività quotidiane e della ricostruzione. Nella vicenda verdiana di questa ragazza etiope inconsapevolmente c’è il racconto di tante donne e tanti uomini - spiega il direttore artistico Francesco Micheli - molte persone che nei mesi scorsi hanno dovuto lasciare forzatamente la propria terra, i propri borghi incantevoli per andare verso il mare, come Aida aveva lasciato la sua terra rigogliosa verso la sabbia del deserto egiziano. Nell’aria “O cieli azzurri” sembra che riecheggino i versi leopardiani e il paesaggio dei Sibillini . Ispirandosi all’iniziativa di Thom orke e onny Green ood di organizzare un concerto di bene cenza il prossimo 20 agosto allo Sferisterio, Vemac ha deciso di sostenere il territorio marchigiano, offrendo ai residenti del cratere una serata di musica e spettacolo. Vogliamo anche noi fare qualcosa per le popolazioni colpite dal sisma del 2016 e non c’è niente di meglio che regalare Aida dichiara Federico Nessi, consigliere di amministrazione di Vemac Crediamo nell’alto valore di un’esperienza artistica in un contesto unico come quello dello Sferisterio . Vemac è oggi leader in Abruzzo e Marche nel settore dell’edilizia, con 10 magazzini e 4 sho room uno dei quali a Montecassiano - dedicati alle niture, in particolare piastrelle, arredo bagno e in ssi. Il desiderio è quello di associare la nostra azienda a qualcosa di prestigioso e rappresentativo, come lo Sferisterio afferma Nessi . Vogliamo che Vemac sia un punto di riferimento non solo nei momenti critici di necessità, ma anche nei bisogni di ogni giorno. In occasione della serata conclusiva del Festival, la Contram Mobilità ha organizzato un servizio navetta ad hoc per i partecipanti, sia per l’andata che per il ritorno. I passeggeri dovranno essere muniti di documento di riconoscimento e, al momento dell’arrivo in Viale Trieste, saranno consegnati loro i biglietti. I cittadini che verranno con i propri mezzi potranno ritirare i biglietti presso il botteghino in piazza Mazzini negli orari di apertura della biglietteria e no alle 20.50 della sera dello spettacolo, esibendo il documento di riconoscimento della persona che ha fatto la prenotazione. I posti saranno assegnati a riempimento secondo l ordine di arrivo. Al termine della serata gli autobus ripartiranno da Viale Trieste.
dagli Organizzatori
uesto è un comunicato stampa pubblicato il 13-08-2017 alle 21:51 sul giornale del 14 agosto 2017 (http://
.viverefermo.it/2017-08-14) - 408 letture
In questo articolo si parla di terremoto (/tag/terremoto), macerata (/tag/macerata), spettacoli (/tag/spettacoli), sferisterio (/tag/sferisterio), aida (/tag/aida) (http://vivere.biz/gk ) Lindirizzo breve è
http://vivere.biz/aMbp
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http://www.viverefermo.it/2017/08/14/aida-allo-sferisterio- 00-biglietti-per-i-terremotati/64 881/
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Sferisterio, Aida chiude l’Opera e abbraccia 500 terremotati www.cronachemaceratesi.it /2017/08/13/sferisterio-aida-chiude-lopera-e-abbraccia-500-terremotati/1000617/
MACERATA - Domani (lunedì 14) ultima serata della stagione lirica con un nuovo omaggio ai cittadini delle terre ferite dal sisma in attesa del concerto dei Radiohead del 20 agosto. Francesco Micheli: "Nell’aria “O cieli azzurri” sembra che riecheggino i versi leopardiani e il paesaggio dei Sibillini"
I sindaci della provincia alla replica di Aida di venerdì
Musica e mattoni per ricostruire il territorio. Domani (lunedì 14, ore 21), il Macerata Opera festival con il supporto di Vemac, azienda distributrice di materiali per l’edilizia, e la volontà del presidente e vicepresidente dell’associazione Arena Sferisterio Romano Carancini e Antonio Pettinari, ha invitato 500 cittadini dei comuni colpiti dal terremoto, ospiti d’onore all’ultima recita di Aida (leggi la recensione di Maria Stefania Gelsomini). Dopo la replica di venerdì scorso alla quale hanno partecipato tutti i sindaci dei comuni della provincia, grazie al contributo di Atlantico, la serata finale del festival è una festa tutta popolare, dedicata a chi ha vissuto il dramma del sisma, forti della convinzione che la musica e la cultura sono alla base delle azioni per la ripresa delle attività quotidiane e della ricostruzione. 1/3
«Nella vicenda verdiana di questa ragazza etiope inconsapevolmente c’è il racconto di tante donne e tanti uomini – spiega il direttore artistico Francesco Micheli – molte persone che nei mesi scorsi hanno dovuto lasciare forzatamente la propria terra, i propri borghi incantevoli per andare verso il mare, come Aida aveva lasciato la sua terra rigogliosa verso la sabbia del deserto egiziano. Nell’aria “O cieli azzurri” sembra che riecheggino i versi leopardiani e il paesaggio dei Sibillini».
Una scena dall’Aida di Francesco Micheli allo Sferisterio (foto Tabocchini)
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Ispirandosi all’iniziativa di Thom Yorke e Jonny Greenwood di organizzare un concerto di beneficenza il prossimo 20 agosto allo Sferisterio, Vemac ha deciso di sostenere il territorio marchigiano, offrendo ai residenti del cratere una serata di musica e spettacolo. «Vogliamo anche noi fare qualcosa per le popolazioni colpite dal sisma del 2016 e non c’è niente di meglio che regalare Aida – dichiara Federico Nessi, consigliere di amministrazione di Vemac – . Crediamo nell’alto valore di un’esperienza artistica in un contesto unico come quello dello Sferisterio». Vemac è oggi leader in Abruzzo e Marche nel settore dell’edilizia, con 10 magazzini e 4 showroom – uno dei quali a Montecassiano – dedicati alle finiture, in particolare piastrelle, arredo bagno e infissi. «Il desiderio è quello di associare la nostra azienda a qualcosa di prestigioso e rappresentativo, come lo Sferisterio – afferma Nessi –. Vogliamo che Vemac sia un punto di riferimento non solo nei momenti critici di necessità, ma anche nei bisogni di ogni giorno». In occasione della serata conclusiva del Festival, la Contram mobilità ha organizzato un servizio navetta ad hoc per i partecipanti, sia per l’andata che per il ritorno. I passeggeri dovranno essere muniti di documento di riconoscimento e, al momento dell’arrivo in viale Trieste, saranno consegnati loro i biglietti. I cittadini che verranno con i propri mezzi potranno ritirare i biglietti presso il botteghino in piazza Mazzini negli orari di apertura della biglietteria e fino alle 20,50 della sera dello spettacolo, esibendo il documento di riconoscimento della persona che ha fatto la prenotazione. I posti saranno assegnati a riempimento secondo l’ordine di arrivo. Al termine della serata gli autobus ripartiranno da viale Trieste. Stasera allo Sferisterio l’ultima della Turandot dei record (leggi l’articolo).
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Sferisterio e Vemac invitano 500 terremotati all’ultima recita di Aida APPUNTAMENTI ED EVENTI
di Picchio News
del 13/08/2017
Musica e mattoni per ricostruire il territorio. Il 14 agosto, il Macerata Opera Festival con il supporto di Vemac, azienda distributrice di materiali per l’edilizia, e la volontà del presidente e vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini e Antonio Pettinari, ha invitato 500 cittadini dei comuni colpiti dal terremoto, ospiti d’onore all’ultima recita di Aida (ore 21). Dopo la recita di venerdì scorso alla quale hanno partecipato tutti i sindaci dei Comuni della provincia di Macerata, grazie al contributo di Atlantico, la serata finale del Macerata Opera Festival è una festa tutta popolare, dedicata a chi ha vissuto il dramma del sisma, forti della convinzione che la musica e la cultura sono alla base delle azioni per la ripresa delle attività quotidiane e della ricostruzione. «Nella vicenda verdiana di questa ragazza etiope inconsapevolmente c’è il racconto di tante donne e tanti uomini - spiega il direttore artistico Francesco Micheli - molte persone che nei mesi scorsi hanno dovuto lasciare forzatamente la propria terra, i propri borghi incantevoli per andare verso il mare, come Aida aveva lasciato la sua terra rigogliosa verso la sabbia del deserto egiziano. Nell’aria “O cieli azzurri” sembra che riecheggino i versi leopardiani e il paesaggio dei Sibillini». Ispirandosi all’iniziativa di Thom Yorke e Jonny Greenwood di organizzare un concerto di beneficenza il prossimo 20 agosto allo Sferisterio, Vemac ha deciso di sostenere il territorio marchigiano, offrendo ai residenti del cratere una serata di musica e spettacolo. «Vogliamo anche noi fare qualcosa per le popolazioni colpite dal sisma del 2016 e non c’è niente di meglio che regalare Aida – dichiara Federico Nessi, consigliere di amministrazione di Vemac – . Crediamo nell’alto valore di un’esperienza artistica in un contesto unico come quello dello Sferisterio». Vemac è oggi leader in Abruzzo e Marche nel settore dell’edilizia, con 10 magazzini e 4 showroom – uno dei quali a Montecassiano - dedicati alle finiture, in particolare piastrelle, arredo bagno e infissi. «Il desiderio è quello di associare la nostra azienda a qualcosa di prestigioso e rappresentativo, come lo Sferisterio – afferma Nessi –. Vogliamo che Vemac sia un punto di riferimento non solo nei momenti critici di necessità, ma anche nei bisogni di ogni giorno.» In occasione della serata conclusiva del Festival, la Contram Mobilità ha organizzato un servizio navetta ad hoc per i partecipanti, sia per l’andata che per il ritorno. I passeggeri dovranno essere muniti di documento di riconoscimento e, al momento dell’arrivo in Viale Trieste, saranno consegnati loro i biglietti. I cittadini che verranno con i propri mezzi potranno ritirare i biglietti presso il botteghino in piazza Mazzini negli orari di apertura della biglietteria e fino alle 20.50 della sera dello spettacolo, esibendo il documento di riconoscimento della persona che ha fatto la prenotazione. I posti
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saranno assegnati a riempimento secondo l'ordine di arrivo. Al termine della serata gli autobus ripartiranno da Viale Trieste. Oltre alla serata del 14 agosto, Vemac sponsorizza il ricco programma di concerti dal vivo di Sferisterio live, la rassegna di concerti realizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Macerata insieme all’Associazione Arena Sferisterio, che può essere scoperta seguendo il link http://sferisterio.vemac.it/. L’attività non si ferma.
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14 agosto 2017
14 Agosto 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 34
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
a cura di Esserci comunicazione
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14/8/2017
Al via il uarto e ultimo fine settimana di opere allo feristerio -
acerata oti ie
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l via il arto e lti o ne setti ana i opere allo Sferisterio s
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Cultura e Spettacoli Al via l’ultimo fine settimana di opere allo Sferisterio e a ra o a i ere la tagio e iri a el 2017. i i i ia e er 11 agosto o l’Aida di iuseppe Verdi ra rese ta io e i eata a doardo Sanchi o la regia i Francesco Micheli ella ale si ra o ta la storia attra erso i iseg i i Francesca allarini. ra ie al s orto i Atla ti o srl alla ra rese ta io e so o stati i itati i i a i ei Com i ella ro i ia i a erata i i iati a ormai o s eta e est a o ass me er
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i ro o o sig i i ato i oesio e el territorio o.Nella gior ata i e er 11 i rogramma a e le atti it el
Festival Off o gli Aperitivi Culturali alle ore 12 agli A ti i or i orga i ati a Sferisterio Cultura. Nel omeriggio i e e alle ore 17 i Fiori musicali orta o le m si e ei titoli ella stagio e ella or i e el ar o i illa Co a. Il i lo i re ital a ra i Cesarina Compagnoni ole are assaggio egli s etta oli i serata. conservatorio di . . Pergolesi di Fermo.
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siste un modo per parlare e navigare a meno di ai i se
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ata i ollabora io e o il
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o a om ag ia lo ost i smart Italia. SPO SO
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i o ti a oi i Are a alle 1 il er orso el bac stage organizzato dall’Associazione Amici dello Sferisterio e orta il bbli o alla s o erta elle o e i es l si e el eatro rie o a o i amosi i ter reti e a o sol ato il s o al o. Dalle 1 a eriti o i loggio e rato a I er il 0 a i ersario elle rime DOC mar igia e il er i io i ateli a e il osso Co ero.
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23/8/2017
MA AMA
TT RF
:
I T RPR T STRAOR I ARIA - Scena Illustrata
INFORMAZIONE CULTURALE AGOSTO 2017
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INDICE ENERA E
Articoli on-line 1860 Brevi on-line 2080 Articoli visitati 3674574 Connessi 18
Rubrica: SPETTACOLO E COSTUME
INDICE MENSI E EDIT RIA E
RUBRICHE PASSAT E PRESENTE EVENTI ITINERARI E VIA
I
MADAMA UTTERFL : UN INTERPRETE STRAORDINARIA
CINEMA SPETTAC
E C STUME
UADRIF
edì 1 agosto 2017 di Renzo Caldarelli EVENTI SEGNALATI: Evento avvenuto
I
TER A PA INA ETTURE C NSI
IATE
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CU TURA SCIEN A E DINT RNI FI ATE IA IBRI RECENSITI AUT RI
Rappresentata ieri sera allo Sferisterio dal MOF 2017 (quarta replica), l’opera di Giacomo Puccini si è avvalsa di una protagonista femminile, Maria osé Siri davvero un’eccellente Cio-Cio-San.
FORUM
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Una voce a dir poco perfetta per quel ruolo , capace di passare limpidissima e potente tra mille sfumature, esprimendo sempre tutta la drammaticità del testo.
RSS 2.0 SITI AMICI a cura di Silvana Carletti (Dir.Resp.) Carlo Vallauri iovanna D'Arbitrio dino rubessi uciano De Vita (Editore) n line copyright 2005-17 by LDVRoma
Con lei, il tenore Antonello Palombi - F.B. Pinkerton, Manuela Custer - Suzuky, Alberto Mastromarino - Sharpless, Nicola Pamio - Goro e gli altri componenti del cast: tutti molto convincenti e di consolidata preparazione artistica.
Ultimo aggiornamento 1 agosto 2017
e
16 agosto 2017
STATISTICHE SITO
Altre brevi 16 agosto: PREMIO NANDO SCARFIOTTI A PORTO POTENZA PICENA 15 agosto: AIDA TRIONFA ALLO SFERISTERIO DI MACERATA 11 agosto: GRANDE SUCCESSO DELLA COMPAGNIA DI PIAZZA ALTA 10 agosto: OMAGGIO A PADRE MATTEO RICCI AL MACERATA OPERA FESTIVAL agosto: TURANDOT ALLO SFERISTERIO OPERA FESTIVAL 1 agosto: LA TORRE CHE RIDE A PORTO POTENZA PICENA 22 luglio: ESTATE ROMANA 2017, ALL’INSEGNA DELLA CULTURA 19 luglio: SORPRESA SUI MONTI DEL TERREMOTO
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Diretta dal Maestro Massimo Zanetti con la Fondazione Orchestra Reginale delle Marche, il Coro Lirico Marchigiano ”Vincenzo Bellini”, per la regia di Nicola Berloffa, la Butterfly “maceratese”, già rappresentata altre volte nella cornice del grande anfiteatro, all’aperto, in una notte d’estate, presentava tutte le caratteristiche per ottenere un grande successo.
http://www.scenaillustrata.com/public/spip.php breve2211
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23/8/2017
MA AMA
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I T RPR T STRAOR I ARIA - Scena Illustrata
Le scene di Fabio Cherstich erano essenziali e, forse, è mancato l’aiuto di qualche effetto visivo che, da tempo, siamo abituati ad apprezzare anche in opere classiche di grande portata. La triste storia della gheisha Cio-Cio-San e del suo sfortunato amore per F.B. Pinkerton ha coinvolto ed emozionato un pubblico numerosissimo ed attento che ha riservato agli interpreti applausi calorosi e ripetute chiamate sul palcoscenico.
Il Macerata Opera Fesival chiude la stagione 2017, con “Aida”, in modo assai lusinghiero: spettacoli assai apprezzati dal pubblico e dalla critica, teatro sempre al massimo della capienza, cast all’altezza delle migliori tradizioni e botteghino “felice” come non mai.
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BURNOUT E MULTITASKING
21 aprile 2017, di simonetta pancotti
terribile... è il male della nostra epoca... Rispondere al messaggio 18 maggio 2013 Pittura Estemporanea al Borgo Sant’Eligio e Piazza Mercato (Napoli) 25 aprile 2013, di Luciano De Vita
Una opportunità per gli artisti poco noti di farsi conoscere. Rispondere al messaggio VIII RASSEGNA INTERNAZIONALE DI ARTE PITTORICA CONTEMPORANEA “PREMIO TARGA D’ORO CITTÀ DI GUBBIO – 2013” 17 gennaio 2013, di matilde orsini
Gentile Artista Melita Gianandrea,
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Opera e Aperitivi Culturali binomio di qualità doc www.cronachemaceratesi.it /2017/08/14/opera-e-aperitivi-culturali-binomio-di-qualita-doc/1000871/ MACERATA - Con la fine della stagione lirica terminano anche gli appuntamenti degli Antichi Forni che in 11 anni hanno saputo catturare un pubblico sempre crescente di melomani ma anche di persone interessate alle contaminazioni che la lirica intrattiene con altre arti. La curatrice Cinzia Maroni: "Siamo felici per il successo, ci vediamo in inverno"
di Marco Ribechi Chi sa solo d’opera non sa niente d’opera. Con questo slogan programmatico si è concluso l’ultimo appuntamento degli Aperitivi Culturali agli Antichi Forni di Macerata. L’addio di Francesco Micheli, che suona più come un arrivederci (leggi l’articolo), ha incoronato gli incontri dell’Associazione Sferisterio come uno dei motori dell’intero Mof, terreno di approfondimenti, chiarimenti e confronti. Un luogo dove educare lo spirito critico del pubblico, sempre in Cinzia Maroni e Francesco Micheli all’ultimo Aperitivo Culturale della crescita negli 11 anni di storia. «Continuo ad essere stagione 2017 stupita e profondamente grata dell’entusiasmo che la nostra platea dimostra ad ogni data – spiega la curatrice Cinzia Maroni – I 12 appuntamenti che si sono susseguiti hanno visto una partecipazione sempre numerosa ed attenta anche nei giorni di grandissima calura». Un segnale che i temi affrontati incontrano il gusto e l’interesse non solo dei melomani ma anche di un persone attratte dalle contaminazioni che sul tema del festival e delle singole opere hanno saputo svolgere i relatori intervenuti. «Nel percorso tematico che ricalca naturalmente quello della stagione lirica – prosegue Maroni – si sono susseguiti i registi delle opere che hanno potuto raccontare le loro suggestioni nel metterle in scena, intervistati dai musicologi delle più importanti testate italiane. I filosofi hanno parlato dell’Oriente e delle influenze che l’Occidente ha saputo ricavare dal rapporto con paesi “altri”, a partire dall’esperienza unica di Padre Matteo Ricci. E’ stata raccontata l’Africa coloniale e l’eterna lotta dell’uomo con gli enigmi che la vita propone. E’ stato svelato che Butterfly era formalmente sposata con Pinkerton in base alle leggi giapponesi dell’epoca. Sono stati ricordati Arturo Toscanini e Luigi Pirandello a 150 anni dalla nascita. Francesco Micheli ha fatto un bilancio della sua esperienza a Macerata e “svelato” le sue prospettive personali e professionali. Il Vice Sindaco Stefania Monteverde e il Soprintendente Luciano Messi hanno parlato del futuro dei teatri maceratesi». Una serie di vere e proprie lezioni difficili da incontrare in altri festival lirici e che per fortuna non mancano alla stagione dello Sferisterio. Il tutto accompagnato da filmati d’epoca e video inediti montati da Marco Bragaglia e Riccardo Minnucci. Le molte letture sono state affidate alla voce di Gabriela Lampa. «Tutti gli appuntamenti sono stati registrati e presto potranno essere visibili sul canale You Tube Sferisterio Cultura – prosegue Maroni – un modo per renderli fruibili anche nel tempo come approfondimenti disponibili a tutti». Moltissimi gli sponsor tecnici che hanno fatto “cultura” gastronomica sotto la guida di Enzo Gironella, segno di una città e un territorio che collabora con passione. Decine di ragazze e ragazzi, “inviati” da Caterina Ortolani, hanno consentito lo svolgimento ordinato e tecnicamente impeccabile di tutti gli appuntamenti. «Ringrazio l’Associazione Sferisterio e il Comune di Macerata per aver creduto nella iniziativa – conclude Maroni – credo che con pochi mezzi a disposizione abbiamo realizzato molto. Sferisterio Cultura da appuntamento all’anno prossimo con la speranza di poter organizzare anche gli Aperitivi d’Inverno in preparazione delle opere del 2018». 1/2
14/8/2017
na notte di an oren o unica per ieve orina Fidest Agen ia giornalistica/press agenc
Fidest
genzia giornalistica press agenc
uotidiano di informazione
nno
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na notte di San orenzo unica per ieve orina Posted
dest press a enc su luned
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lima e atmos era ideale per la notte dei desideri entinaia di persone anno a ollato il parco odari di Pie e Torina n dal tardo pomeri io per partecipare all ini iati a uori porta dal acerata pera esti al o eristerio per i i illini a serata di musica e parole dal tramonto a me anotte coprodotta insieme all rc estra ilarmonica arc i iana stata presentata dal direttore artistico rancesco ic eli nsieme a lui sul palco tutti li artisti c e si sono esi iti nella maratona musicale a partire da ianni orte c e tornato a calcare un palco dopo anni per le ere il monolo o di tena da arlin potesi per un restea di ricci orte anno portato il proprio contri uto per il luo o sim olo del terremoto Pie e Torina a il de li edi ci ina i ili i solisti del acerata pera esti al rance ari Turandot a inia odri ue i in Turandot e ntonello Palom i Pin erton in adama utter accompa nati al piano orte da imone a ina i musicisti della al adei rass e della ine orma nsem le il uartetto T le sorelle ar ero di rnitop onica i Trancletic e la ompa nia dei olli i ni cati i li inter enti di ianluca entili e a id uintili c e anno presentato atlante di u lai an un la oro ispirato a e citt in isi ili di talo al ino Prima della musica i saluti di omano arancini e lessandro entilucci rispetti amente sindaci di acerata e Pie e Torina ra ie per a er scelto la nostra comunit a a ermato entilucci e a er portato ui lo spettacolo a ueste note di anco all asilo appena ricostruito partiamo per la nostra rinascita llo spettacolo o eristerio per i i illini anno partecipato anc e l associa ione ora io arc e impe nata nella alori a ione dei produttori locali colpiti dal sisma e lo c e rrico ecanati https://ďŹ dest.wordpress.com/2017/08/14/una-notte-di-san-loren o-unica-per-pieve-torina/
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14/8/2017
na notte di an oren o unica per ieve orina Fidest Agen ia giornalistica/press agenc
rande successo per la cena aperiti o panino ai cereali con ricotta di capra e con ettura di mele e peperoncino cia attina croccante maialino tonnato con iardiniera riccioli um con pancetta e panna a umicata insalata di le umi c e anno preparato massimo radimento del pu lico e scorte nite dopo ore incasso dell aperiti o iene interamente de oluto ai microproduttori c e anno ornito le materie prime cucinate poi da ecanati oto entili uintili sine orma uartetto T rodri ue compa nia dei olli T is entr as posted on luned a osto a and is led under ia ia tra el ontrasse nato da ta notte pie e torina san loren o ou can ollo an responses to t is entr t rou t e eed ou can lea e a response oppure trac ac rom our o n site la spia ia italiana c e a tenden a na senten a storica c e decider del uturo dei popoli indi eni rasiliani
https://ďŹ dest.wordpress.com/2017/08/14/una-notte-di-san-loren o-unica-per-pieve-torina/
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I numeri del Macerata Opera Festival 2017: record di incassi e di spettatori paganti CULTURA E SPETTACOLI
di Picchio News
del 14/08/2017
La 53a edizione del Macerata Opera Festival si chiude con ottimi e inattesi risultati sia per gli incassi che per le presenze degli spettatori paganti. Due i record significativi, in un anno difficile per tutto il territorio dopo il pesante sciame sismico del 2016: oltre 1.250.000 euro l’incasso lordo, con più di 31mila spettatori paganti. “Abbiamo consolidato e ampliato il dato del 2016, il migliore fino ad oggi dichiara il sovrintendente Luciano Messi -”. Per la prima volta, un’opera fa registrare quattro tutto esaurito consecutivi: è il caso di Turandot con 8987 presenze paganti”. “La musica ha battuto le preoccupazioni e i dubbi - afferma il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio, Romano Carancini -. Dopo il terremoto avevamo dei dati che ci annunciavano una stagione complicata, ma lo Sferisterio è andato oltre, grazie alla capacità di attrarre pubblici diversi, generazioni differenti che hanno assistito ai vari spettacoli: le opere, lo spettacolo per i Sibillini, il concerto di Bollani, il Festival Off con i nuovi Concerti in Cantina in collaborazione con IMT. Tutto questo è potuto accadere grazie alla maturità del teatro, dell’intero staff che ci ha lavorato. Nel 2017 abbiamo realizzato il record di presenze di spettatori paganti, il mio augurio è che il 2018 sia ancora migliore. Francesco Micheli ci lascia un’identità fortissima”. Interessanti i dati derivanti dalle vendite on line che fanno conoscere in proporzione uno spaccato del pubblico che ha riempito lo Sferisterio durante questo mese di attività: confrontando i dati del 2016 con quelli del 2017 stessi acquisti dal maceratese, in crescita quelli da tutto il territorio nazionale e stabili quelli dall’estero. Il pubblico non organizzato è in controtendenza rispetto ai gruppi, in cui si è notato invece un aumento delle presenze italiane e una diminuzione di quelle straniere, le cui prenotazioni hanno coinciso con le scosse degli ultimi mesi del 2016; tuttavia è stato più vivace che mai l’interesse degli operatori turistici tedeschi e austriaci che sono stati presenti in gran numero durante queste settimane per valutare gli acquisti del 2018. Sui dati positivi interviene anche Antonio Pettinari, vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio: “Superare nei numeri le stagioni positive degli ultimi 6 anni vuol dire che il Macerata Opera Festival è una realtà importante, un evento culturale di riferimento per il pubblico italiano e straniero. Sono molto soddisfatto per la partecipazione di tutta la comunità provinciale e la quarta recita di Aida è l’emblema del legame con il territorio, con il coinvolgimento delle persone che hanno subito più di tutti i danni del terremoto”.
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Va in archivio un’altra stagione piena di soddisfazioni, in cui lo Sferisterio ha offerto oltre un mese di grandi eventi, dalle opere al Festival Off che è uscito anche dalla provincia di Macerata con i Concerti in Cantina. “Il Macerata Opera Festival ha acquisto una prospettiva di guida di impresa della comunità cittadina - sostiene l’assessore alla Cultura, Stefania Monteverde -. Si chiude la stagione lirica, ma sta per partire il cartellone Sferisterio Live, costruito insieme, e in autunno riprende con un fitto calendario di eventi il programma del Teatro Lauro Rossi, che vede la collaborazione dell’Associazione Arena Sferisterio. Insieme si aprono nuovi scenari”. La forza della squadra, il lavoro con il CDA e il coinvolgimento del territorio sono gli elementi che caratterizzano sempre di più la stagione operistica maceratese. “In sei anni abbiamo realizzato una formula che piace molto al pubblico, con ingredienti sani e speciali - dice il direttore artistico, Francesco Micheli - . Il primo è il territorio, e a seguire l’esperienza collettiva che fa interagire i tanti elementi che contribuiscono al risultato finale, un cantiere attivo dove tutti sono importanti. Poi ci sono la presenza dei giovani, che aumentano di anno in anno, e Shi (Si faccia), la nuova commissione del Macerata Opera Festival che ha riscosso un successo incredibile e non scontato. Abbiamo ideato la migliore ricetta per un festival italiano: da domani non sarò più chef ma uno degli ingredienti”. Questa “ricetta” ha portato allo Sferisterio più di 31mila persone paganti. “Nel 2012 abbiamo avuto una stagione analoga - spiega Messi - con 3 opere allo Sferisterio e 12 serate e per questo le compariamo. Quell’anno il titolo più seguito fu La traviata, come quest’anno Turandot; le due produzioni si dividono i miglior risultati. L’incasso totale di Traviata fu di 455.885 euro, mentre quello di Turandot è stato di 449.000 euro, ma questa seconda ha registrato il numero più alto di presenze: 8987 contro gli 8083. L’ultima recita di Turandot ha segnato il terzo risultato per presenze di spettatori paganti da quando abbiamo la nuova pianta, con 2283 biglietti staccati. Il primo posto è della Traviata del 2014 con 2302. Gli omaggi sono in linea con gli altri anni, sempre sotto al 5%”. Felice anche il presidente Anffas, Marco Scarponi: “il mio ringraziamento va allo Sferisterio che ci ha scelto come charity partner 2017 e che ci ha dato l’opportunità di farci conoscere ulteriormente in occasione del nostro cinquantesimo. È il segno che questa città ha l’inclusione e l’accoglienza come elementi identitari”.
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Chiuso con successo il cartellone 2017 degli Aperitivi Culturali di Sferisterio Cultura CULTURA E SPETTACOLI
di Picchio News
del 14/08/2017
Grandissimo successo per il cartellone 2017 degli Aperitivi Culturali di Sferisterio Cultura, curati da Cinzia Maroni. I dodici appuntamenti che si sono susseguiti agli Antichi Forni hanno visto un pubblico sempre numeroso ed attento anche nei giorni di grandissima calura. Segno che i temi affrontati hanno incontrato il gusto e l’interesse non solo dei melomani (moltissimi dei presenti erano a Macerata per assistere alle opere allo Sferisterio) ma anche di un pubblico diverso attirato dalle contaminazioni che sul tema del festival e delle singole opere hanno saputo svolgere i relatori intervenuti. Come sempre i registi delle opere in cartellone - Ricci/Forte, Nicola Berloffa e Francesco Micheli hanno potuto raccontare le loro suggestioni nel metterle in scena, intervistati dai musicologi delle più importanti testate italiane. “I filosofi hanno parlato dell’Oriente e delle suggestioni che l’Occidente ha saputo ricavare dal rapporto con paesi “altri” - afferma la curatrice Maroni - , a partire dall’esperienza unica di Padre Matteo Ricci. È stata raccontata l’Africa coloniale e l’eterna lotta dell’uomo con gli enigmi che la vita propone. È stato svelato che Butterfly era formalmente sposata con Pinkerton in base alle leggi giapponesi dell’epoca. Sono stati ricordati Arturo Toscanini e Luigi Pirandello a 150 anni dalla nascita. Francesco Micheli ha fatto un bilancio della sua esperienza a Macerata e “svelato” le sue prospettive personali e professionali. Il Vice Sindaco Stefania Monteverde e il Sovrintendente Luciano Messi hanno parlato del futuro dei teatri maceratesi”. I filmati d’epoca e i video inediti sono stati realizzati da Marco Bragaglia e Riccardo Minnucci, mentre le letture in tema sono state “interpretate” da Gabriela Lampa. Gli appuntamenti sono stati registrati grazie a Matteo Lorenzini e Emme Tv e presto potranno essere visibili sul canale You Tube di Sferisterio Cultura. Numerosi gli sponsor tecnici che hanno fatto “cultura” gastronomica sotto la guida di Enzo Gironella. “Decine di ragazze e ragazzi, inviati da Caterina Ortolani, hanno consentito lo svolgimento ordinato e tecnicamente impeccabile di tutti gli appuntamenti - prosegue Maroni -. Il nostro ringraziamanto va all’ Associazione Arena Sferisterio e al Comune di Macerata per aver creduto nell’iniziativa. Sferisterio Cultura dà appuntamento all’anno prossimo con la speranza di poter organizzare anche gli Aperitivi d’Inverno in preparazione delle opere del 2018”. Printed by logico.cloud
Chi sa solo dâ&#x20AC;&#x2122;opera non sa niente dâ&#x20AC;&#x2122;opera.
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16/8/2017
li aperitivi culturali chiudono con successo
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Gli aperitivi culturali chiudono con successo 14/08/2017 - Grandissimo successo per il cartellone 2017 degli Aperitivi Culturali di Sferisterio Cultura, curati da Cinzia Maroni. I dodici appuntamenti che si sono susseguiti agli Antichi Forni hanno visto un pubblico sempre numeroso ed attento anche nei giorni di grandissima calura. Segno che i temi affrontati hanno incontrato il gusto e l’interesse non solo dei melomani (moltissimi dei presenti erano a Macerata per assistere alle opere allo Sferisterio) ma anche di un pubblico diverso attirato dalle contaminazioni che sul tema del festival e delle singole opere hanno saputo svolgere i relatori intervenuti. Come sempre i registi delle opere in cartellone - Ricci/Forte, Nicola Berloffa e Francesco Micheli - hanno potuto raccontare le loro suggestioni nel metterle in scena, intervistati dai musicologi delle più importanti testate italiane. “I loso hanno parlato dell’Oriente e delle suggestioni che l’Occidente ha saputo ricavare dal rapporto con paesi “altri” - afferma la curatrice Maroni - , a partire dall’esperienza unica di Padre Matteo Ricci. stata raccontata l’Africa coloniale e l’eterna lotta dell’uomo con gli enigmi che la vita propone. stato svelato che Butter y era formalmente sposata con Pinkerton in base alle leggi giapponesi dell’epoca. Sono stati ricordati Arturo Toscanini e Luigi Pirandello a 150 anni dalla nascita. Francesco Micheli ha fatto un bilancio della sua esperienza a Macerata e “svelato” le sue prospettive personali e professionali. Il Vice Sindaco Stefania Monteverde e il Sovrintendente Luciano Messi hanno parlato del futuro dei teatri maceratesi”. I lmati d’epoca e i video inediti sono stati realizzati da Marco Bragaglia e Riccardo Minnucci, mentre le letture in tema sono state “interpretate” da Gabriela Lampa. Gli appuntamenti sono stati registrati grazie a Matteo Lorenzini e Emme Tv e presto potranno essere visibili sul canale ou Tube di Sferisterio Cultura. Numerosi gli sponsor tecnici che hanno fatto “cultura” gastronomica sotto la guida di Enzo Gironella. “Decine di ragazze e ragazzi, inviati da Caterina Ortolani, hanno consentito lo svolgimento ordinato e tecnicamente impeccabile di tutti gli appuntamenti - prosegue Maroni -. Il nostro ringraziamanto va all’ Associazione Arena Sferisterio e al Comune di Macerata per aver creduto nell’iniziativa. Sferisterio Cultura dà appuntamento all’anno prossimo con la speranza di poter organizzare anche gli Aperitivi d’Inverno in preparazione delle opere del 2018”. Chi sa solo d’opera non sa niente d’opera.
dagli Organizzatori
uesto è un comunicato stampa pubblicato il 14-08-2017 alle 18:06 sul giornale del 16 agosto 2017 (http://
.viveremacerata.it/2017-08-16) - 173 letture
In questo articolo si parla di attualità (/tag/attualit C3 A0) (http://vivere.biz/gk ) Lindirizzo breve è
http://vivere.biz/aMch
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http://www.viveremacerata.it/2017/08/16/gli-aperitivi-culturali-chiudono-con-successo/64
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Lo Sferisterio parla tedesco: il documentario del guru Holender sulla tv della Redbull www.cronachemaceratesi.it /2017/08/14/lo-sferisterio-parla-tedesco-il-documentario-del-guru-holender-sulla-tvdella-redbull/1000780/ MACERATA - L'ex direttore dell'Opera di Vienna, una delle personalità più importanti al mondo per la musica lirica, ha girato una puntata del suo show Kultour mit Holender che andrà in onda ad ottobre sul canale di lingua tedesca Servus. Il programma è seguito da oltre 200mila spettatori
Ioan Holender a colloquio con Francesco Micheli nello Sferisterio (foto di Luna Simoncini)
di Marco Ribechi Lo Sferisterio di Macerata parla tedesco. Ioan Holender, una delle personalità più importanti al mondo per l’opera lirica, ha visitato la città per girare un documentario che andrà in onda ad ottobre nelle televisioni di Austria, Svizzera e Germania. La stagione lirica 2017, forse la stagione dei record, si è chiusa con un grande eco mediatico a livello internazionale conquistando soprattutto i paesi di lingua germanica. Tanti i giornalisti ed esperti giunti nel maceratese per assistere alle tre opere in cartellone e visitare il territorio. Tra questi il guru della lirica Ioan Holender, 84enne di origine rumena vera e propria celebrità nel mondo dello spettacolo. Holender ha diretto per 18 anni l’Opera di Vienna, è attualmente consigliere artistico del Metropolitan di New York e ha amministrato una delle agenzie di spettacoli più importanti al mondo.
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Holender in piazza della Libertà
La celebrità era a Macerata per girare una puntata del suo show televisivo Kultour Mit Holender, una sorta di viaggio nei più importanti festival musicali del mondo. Il programma, realizzato per il canale Servus Tv, il cui proprietario è lo stesso che possiede il marchio Redbull, è seguito da oltre 200mila spettatori di lingua tedesca e va in onda ogni due settimane. Un pubblico altamente specializzato, appassionato di melodramma e con le possibilità economiche e culturali per intraprendere un viaggio al fine di coltivare l’interesse per l’opera. La città quindi andrà in bella mostra ad ottobre, accostata alle capitali mondiali della musica. Holender si è detto molto soddisfatto sia per la bellezza della città che per la programmazione del Mof. Accompagnato da suo figlio ha girato alcune scene nelle location più belle delle città: palazzo Buonaccorsi, il teatro Lauro Rossi, piazza delle Libertà con la Torre dei Tempi e naturalmente lo Sferisterio. In seguito ha poi raggiunto Recanati per visitare la tomba di Beniamino Gigli e il museo a lui dedicato. Lo show di Holender è una vera e propria istituzione nei paesi di lingua tedesca che da sempre vantano una grande ammirazione per la musica lirica e per l’Italia in generale. Il programma potrebbe quindi trasformarsi in un volano per attrarre molti turisti e per incrementare la portata internazionale del festival.
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(foto di Luna Simoncini)
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Sferisterio, chiude la stagione dei record: “Scritta la lirica del terzo millennio in Italia” www.cronachemaceratesi.it /2017/08/14/sferisterio-chiude-la-stagione-dei-record-scritta-la-lirica-del-terzomillennio-in-italia/1001026/ GIU' IL SIPARIO - Francesco Micheli prende commiato da Macerata paragonandosi a uno chef che in questi sei anni ha inventato una ricetta unica. Numeri al di sopra di ogni aspettativa: incasso di 1.250.000 euro e 31.460 spettatori paganti. Il sindaco Carancini confessa: "Con Francesco siamo passati da un litigio clamoroso a una dichiarazione d'amore. La cosa più importante che ci lascia è la credibilità"
ALLO SFERISTERIO – Da sinistra: Antonio Pettinari, Romano Carancini, Francesco Micheli, Luciano Messi, Stefania Monteverde e Marco Scarponi
di Maria Stefania Gelsomini Lacrime di commozione ma anche di gioia per l’addio a Francesco Micheli. Con un incasso lordo di 1.250.000 euro e un totale di 31.460 spettatori paganti, il Macerata Opera Festival 2017 si conferma la stagione dei record, superando tutte le precedenti (da quando il teatro presenta l’attuale pianta). E le cifre snocciolate dal sovrintendente Luciano Messi sono ancora parziali perché mancano i dati dell’ultima Aida di stasera. Francesco Micheli se ne va all’apice dei suoi sei anni di direzione artistica, e non lascia in eredità macerie come altri 1/4
illustri predecessori ma una solida impalcatura per il futuro. Una stagione quasi sold-out nonostante le preoccupazioni, i dubbi e le paure post-sisma, che ha consolidato e ampliato il risultato del 2016 (lo scorso anno l’incasso fu di 1.216.000 euro, gli spettatori paganti 30.175). Fatto mai verificatosi a memoria di sovrintendente il tutto esaurito nelle quattro serate della tanto discussa, amata e odiata Turandot, l’opera che si contende con la Traviata del 2012 (che tornerà nel 2018 ed è attualmente in scena in Messico) i numeri più alti: quell’edizione del capolavoro verdiano diretto da Hanning Brockhaus ha avuto il migliore incasso con 455.885 euro e questa Turandot la segue a ruota con 449.000 euro, ma la batte sugli spettatori con un totale di 8.987 presenze paganti contro le 8.083 di Traviata. E la Turandot 2017 è stata la miglior inaugurazione di sempre, classificandosi in terza posizione assoluta per la maggior presenza di spettatori con 2.283 paganti, dietro solo all’ultima recita di Aida del 2014 (2.299 spettatori) e a una recita di Traviata dello stesso anno (2.302 spettatori). Si danno i numeri a fine stagione ma non sono poi tanti, perché nell’ultima conferenza stampa di Francesco Micheli prevalgono le parole: i ricordi, i risultati raggiunti, le prospettive per il futuro, il racconto di un percorso a ostacoli ma sempre in ascesa, l’orgoglio di una rivoluzione che ha incanalato il teatro in una direzione ben precisa, che la compatta squadra dello Sferisterio vorrà mantenere a tutti i costi nonostante il cambio di capitano (che, si è ribadito oggi, verrà scelto tra una rosa di quattro nomi). C’è commozione, si parla di famiglia, di passione, di comunità, di una squadra di 500 persone in cui tutti, dal vertice fino all’ultima maestranza, sono indispensabili.
Il sovrintendente Luciano Messi
Micheli prende commiato da Macerata paragonandosi a uno chef che in questi sei anni ha inventato una ricetta all’italiana, anzi alla marchigiana, anzi alla maceratese: “abbiamo scritto la manifestazione lirica del terzo millennio in Italia”. Ora, da chef, ritorna semplicemente ad essere uno degli ingredienti. Pochi, Francesco Micheli con il sindaco Romano Carancini buoni e sani. Ma quali sono? Il principale è il territorio, come a Pieve Torina, come la cantina Muròla di Urbisaglia (“mai visto un posto più bello in vita mia”) come il ciauscolo, perché la bellezza, la musica, il piacere di stare insieme sono più potenti del terremoto. Secondo ingrediente l’opera organica, una nuova fase in cui è un cantiere attivo collettivo e democratico, è performante, è interazione. Terzo ingrediente: i giovani, che affollano il loggione, e discutono d’opera. Ma non è solo portarli in teatro, è offrire uno sguardo sull’opera che corrisponde a quello con cui i giovani guardano il mondo oggi, con disincanto, passione, trasversalità, velocità di connessione, con rispetto ma senza pregiudizi. Quarto ingrediente è Shi, che dimostra l’importanza di scrivere opere nuove, e quanto non sia scontato che un pubblico pagante riempia un teatro al chiuso di luglio e d’agosto per veder un’opera sconosciuta dedicata a Padre Matteo Ricci. Quinto ingrediente è lo stesso Micheli, un ingrediente “che se manca lo senti, ma se esageri allappa”, che rivendica per sé un giusto ruolo e una giusta presenza, meno accentratrice e meno ingombrante. Sesto ingrediente il CdA dell’Associazione Sferisterio, i cui componenti Micheli ringrazia uno ad uno, con una menzione speciale per l’unica donna, Orietta Varnelli. I ringraziamenti si sprecano, dalla classe politica locale che agisce sempre “con disinteresse personale” a tutte le persone di Macerata che lo fermano per strada e lo 2/4
salutano dandogli del tu come ad uno di famiglia. Quei cittadini che, secondo Micheli, saranno il comitato di controllo della qualità del futuro MOF. “Più che subire gli eventi – esordisce Carancini – il Macerata Opera Festival ha saputo trascinare lo stato d’animo di una terra che ha vissuto momenti difficili.” Questa in sintesi l’analisi del sindaco: “ciò che emerge, al di là dei numeri, è che lo Sferisterio ormai va oltre, sa attraversare e attrarre generazioni e pubblici diversi, ed è la maturità di questo teatro, che ha saputo affrontare e superare una situazione complicata e il cambiamento che sta avvenendo con serenità, saldezza di nervi e lucidità. Possiamo andare avanti con l’auspicio che il 2018 sia ancora migliore grazie a progetti nuovi e creativi, e all’aiuto di Francesco Micheli”. Eh sì perché “con Micheli”, confessa il primo cittadino, “siamo passati da un litigio clamoroso a una dichiarazione d’amore”, ma ora che i giochi sono fatti e i risultati acquisiti si sta tutti più rilassati, almeno per un po’. “Non piangerò – prosegue – ma la sua partenza è stata una botta! La cosa più importante che ci lascia è la credibilità dello Sferisterio, e un’identità fortissima. La sua uscita non è negativa in sé, il futuro può darci molte opportunità se sapremo dare valore aggiunto alla nostra squadra, perché al di fuori di questo teatro c’è un campo aperto enorme. Rispetto al passato c’è una sterminata possibilità di crescere sul territorio”. Di successo straordinario parla anche il presidente della Provincia Tonino Pettinari: “il Mof è un evento culturale di riferimento a livello nazionale e internazionale, con continue conferme dal 2012 a oggi. È una realtà straordinaria di cui essere fieri, che quest’anno ha visto un coinvolgimento ancora maggiore del territorio e dei giovani, dopo la cancellazione di molti gruppi specialmente dall’estero a causa del terremoto, e la presenza di molti ospiti illustri. Quest’anno il Mof si è integrato così tanto con il territorio che è stato capace di interpretarne, promuoverne le eccellenze, ed essere vicino alle popolazioni più sofferenti, a partire dai concerti in cantina fino all’evento di Pieve Torina. Il Festival appartiene ormai in senso totale a questa comunità, si chiude una stagione ma non questo sentimento, che è il suo valore aggiunto.” Di valorizzazione del rapporto fra Sferisterio e futuro dei teatri della città e del territorio è tornata a parlare Stefania Monteverde, assessore alla cultura impegnata nel progetto triennale di Macerata 2020, la candidatura a capitale della cultura italiana, che riassume l’eredità della direzione di Micheli definendola “un’impresa di comunità, che ci apre al futuro e apre nuove prospettive, dalla stagione invernale al Lauro Rossi, alla cogestione dei teatri, alla crescita dei servizi tecnici”. Grande soddisfazione infine anche per Marco Scarponi, presidente dell’Anffas Macerata, charity partner del MOF che compie i suoi primi 50 anni e grazie a questa collaborazione rafforza la sua presenza sul territorio: “la nostra presenza ci porta a pensare a Macerata anche come la capitale della cultura dell’inclusione”. (foto di Fabio Falcioni)
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Francesco Michele con Marco Scarponi, presidente dellâ&#x20AC;&#x2122;Anffas
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I numeri del Macerata Opera Festival: record di incassi e di spettatori paganti www.ilmascalzone.it /2017/08/i-numeri-del-macerata-opera-festival-record-di-incassi-e-di-spettatori-paganti/ Redazione
MOF, conferenza stampa 14 agosto
Un milione 250 mila euro di incassi al botteghino; oltre 31mila gli spettatori paganti. Per Turandot quattro sold out Macerata, 14 agosto 2017 – La 53a edizione del Macerata Opera Festival si chiude con ottimi e inattesi risultati sia per gli incassi che per le presenze degli spettatori paganti. Due i record significativi, in un anno difficile per tutto il territorio dopo il pesante sciame sismico del 2016: oltre 1.250.000 euro l’incasso lordo, con più di 31mila spettatori paganti. “Abbiamo consolidato e ampliato il dato del 2016, il migliore fino ad oggi – dichiara il sovrintendente Luciano Messi -”. Per la prima volta, un’opera fa registrare quattro tutto esaurito consecutivi: è il caso di Turandot con 8987 presenze paganti”.
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Ricci Forte TURANDOT_Giacomo Puccini_Teatro Sferisterio_Macerata_ph. Alfredo Tabocchini
“La musica ha battuto le preoccupazioni e i dubbi – afferma il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio, Romano Carancini -. Dopo il terremoto avevamo dei dati che ci annunciavano una stagione complicata, ma lo Sferisterio è andato oltre, grazie alla capacità di attrarre pubblici diversi, generazioni differenti che hanno assistito ai vari spettacoli: le opere, lo spettacolo per i Sibillini, il concerto di Bollani, il Festival Off con i nuovi Concerti in Cantina in collaborazione con IMT. Tutto questo è potuto accadere grazie alla maturità del teatro, dell’intero staff che ci ha lavorato. Nel 2017 abbiamo realizzato il record di presenze di spettatori paganti, il mio augurio è che il 2018 sia ancora migliore. Francesco Micheli ci lascia un’identità fortissima”.
Interessanti i dati derivanti dalle vendite on line che fanno conoscere in proporzione uno spaccato del pubblico che ha riempito lo Sferisterio durante questo mese di attività: confrontando i dati del 2016 con quelli del 2017 stessi acquisti dal maceratese, in crescita quelli da tutto il territorio nazionale e stabili quelli dall’estero. Il pubblico non organizzato è in controtendenza rispetto ai gruppi, in cui si è notato invece un aumento delle presenze italiane e una diminuzione di quelle straniere, le cui prenotazioni hanno coinciso con le scosse degli ultimi mesi del 2016; tuttavia è stato più vivace che mai l’interesse degli operatori turistici tedeschi e austriaci che sono stati presenti in gran numero durante queste settimane per valutare gli acquisti del 2018. Sui dati positivi interviene anche Antonio Pettinari, vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio: “Superare nei numeri le stagioni positive degli ultimi 6 anni vuol dire che il Macerata Opera Festival è una realtà importante, un evento culturale di riferimento per il pubblico italiano e straniero. Sono molto soddisfatto per la partecipazione di tutta la comunità provinciale e la quarta recita di Aida è l’emblema del legame con il territorio, con il coinvolgimento delle persone che hanno subito più di tutti i danni del terremoto”. Va in archivio un’altra stagione piena di soddisfazioni, in cui lo Sferisterio ha offerto oltre un mese di grandi eventi, dalle opere al Festival Off che è uscito anche dalla provincia di Macerata con i Concerti in Cantina. “Il Macerata Opera Festival ha acquisto una prospettiva di guida di impresa della comunità cittadina – sostiene l’assessore alla Cultura, Stefania Monteverde -. Si chiude la stagione lirica, ma sta per partire il cartellone Sferisterio Live, costruito insieme, e in autunno riprende con un fitto calendario di eventi il programma del Teatro Lauro Rossi, che vede la collaborazione dell’Associazione Arena Sferisterio. Insieme si aprono nuovi scenari”. La forza della squadra, il lavoro con il CDA e il coinvolgimento del territorio sono gli elementi che caratterizzano sempre di più la stagione operistica maceratese. “In sei anni abbiamo realizzato una formula che piace molto al pubblico, con ingredienti sani e speciali – dice il direttore artistico, Francesco Micheli – . Il primo è il territorio, e a 2/4
seguire l’esperienza collettiva che fa interagire i tanti elementi che contribuiscono al risultato finale, un cantiere attivo dove tutti sono importanti. Poi ci sono la presenza dei giovani, che aumentano di anno in anno, e Shi (Si faccia), la nuova commissione del Macerata Opera Festival che ha riscosso un successo incredibile e non scontato. Abbiamo ideato la migliore ricetta per un festival italiano: da domani non sarò più chef ma uno degli ingredienti”. Questa “ricetta” ha portato allo Sferisterio più di 31mila persone paganti. “Nel 2012 abbiamo avuto una stagione analoga – spiega Messi – con 3 opere allo Sferisterio e 12 serate e per questo le compariamo. Quell’anno il titolo più seguito fu La traviata, come quest’anno Turandot; le due produzioni si dividono i miglior risultati. L’incasso totale di Traviata fu di 455.885 euro, mentre quello di Turandot è stato di 449.000 euro, ma questa seconda ha registrato il numero più alto di presenze: 8987 contro gli 8083. L’ultima recita di Turandot ha segnato il terzo risultato per presenze di spettatori paganti da quando abbiamo la nuova pianta, con 2283 biglietti staccati. Il primo posto è della Traviata del 2014 con 2302. Gli omaggi sono in linea con gli altri anni, sempre sotto al 5%”. Felice anche il presidente Anffas, Marco Scarponi: “il mio ringraziamento va allo Sferisterio che ci ha scelto come charity partner 2017 e che ci ha dato l’opportunità di farci conoscere ulteriormente in occasione del nostro cinquantesimo. È il segno che questa città ha l’inclusione e l’accoglienza come elementi identitari”.
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MOF, conferenza stampa 14 agosto
Š 2017, Redazione. All rights reserved.
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15 agosto 2017
Pagina Foglio
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a cura di Esserci comunicazione
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
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Dall’Austria per l’Opera: “Voglio portare pullman di turisti” www.cronachemaceratesi.it /2017/08/15/dallaustria-per-lopera-voglio-portare-pullman-di-turisti/1000796/ MACERATA - Helmut Pitsch, giornalista specializzato e tour operator, ha identificato la città dello Sferisterio come meta ideale per i viaggiatori d'oltralpe. Il suo entusiasmo è però frenato dalle difficoltà organizzative: "Avete tutto, cultura, cibo, bellezza e clima favorevole. Però dovete lavorare di più sulla promozione del territorio e sul marketing"
Helmut Pitsch mentre consulta del materiale turistico sulle Marche
di Marco Ribechi Dall’Austria a Macerata per portare turisti alla prossima stagione lirica. Helmut Pitsch, giornalista e tour operator del paese d’oltralpe, ha soggiornato tre notti nella città dello Sferisterio per assistere a tutte le opere della stagione lirica e per scoprire il territorio della provincia. Pitsch lavora per due giornali on-line, Opera-online in lingua francese e O-ton-online in lingua tedesca e per l’austriaca radio Klassik. Per tutti questi media ha prodotto una documentazione molto dettagliata sul Mof e contemporaneamente ha raccolto materiale turistico per creare un pacchetto di viaggio per l’agenzia Mondial con cui collabora. «Macerata rappresenta una meta ideale per i turisti austriaci – spiega Pitsch – Viaggio alla ricerca di festival musicali di alta qualità ma non troppo conosciuti. La prima volta che sono venuto a Macerata è stato circa 15 anni fa quando c’era Katia Ricciarelli. Oggi sono ritornato perchè, dopo un periodo in cui lo Sferisterio era praticamente scomparso, i giornali hanno ricominciato a parlare dell’arena che negli ultimi 4 anni è tornata alla ribalta sia per la sua qualità sia per le informazioni e il marketing che prima era quasi totalmente assente». Quello della comunicazione è un difetto che Pitsch ha avvertito molto forte: «Purtroppo il materiale on line è quasi inesistente – commenta il giornalista – Su internet si può trovare il programma ma non è attualizzato. Invece per permettere ai tour operator di organizzarsi è necessario dare la programmazione di tutti gli eventi almeno un anno prima. Si deve lavorare per il futuro. Certo si possono trovare i titoli delle opere ma per esempio è assente tutto il programma del Festival Off che invece ho trovato estremamente affascinante. Credo che oltre alle rappresentazioni il vero gusto italiano dell’opera si può sperimentare negli eccellenti Aperitivi Culturali, nei concerti nelle cantine davvero sublimi e in tutte le attività collaterali alle notti dello Sferisterio. Questo di sicuro piacerebbe molto ai miei clienti perchè oltre alla musica sono alla ricerca di esperienze sul territorio incluse degustazioni di prodotti tipici e visite nella vostra bellissima campagna. Sono tanti eventi unici e a buon mercato di sicuro successo, perchè non li raccontate?». Ottime parole anche per Macerata. «E’ una città fantastica – spiega Pitsch – bellissima e genuina, è incredibile 1/4
che sia così poco famosa. Quello che affascina dell’Italia è che avete così tanta ricchezza, è impossibile conoscerla totalmente. In questo luogo speciale troviamo tutto. Un borgo medioevale, un alto valore artistico con i suoi musei di prima qualità, il teatro Lauro Rossi, fantastico, una zona climatica favorevole, cibo buono e paesaggi incantevoli. I turisti austriaci non chiedono di meglio che queste attrazioni culturali e naturali». Pochi giorni prima di arrivare a Macerata Pitsch ha anche visitato il festival di Verona. «L’Arena è il centro dello spettacolo – continua l’austriaco – ci sono tante comparse, animali, molto sontuoso. A Macerata invece quello che colpisce è la qualità. E’ interessante perchè si presentano tanti giovani artisti talentuosi che un giorno avranno probabilmente una Pitsch agli Antichi Forni mentre ascolta interessato un dibattito degli brillante carriera internazionale. Sono le nuove voci che Aperitivi Culturali saranno le star del futuro. Come Siri oggi o La Scola in passato. E’ una località differente dalle altre case d’opera, offre altre possibilità». Purtroppo le Marche sono ancora troppo poco conosciute. «Credo che sia necessario un rinnovo nella comunicazione turistica – conclude Pitsch – le Marche sono conosciute per il turismo balneare ma oggi non ha più attrattive per noi. Abbiamo Jesolo, molto più vicino che si è rilanciata molto negli ultimi anni, non ha senso venire fin qui per andare al mare. Invece il vostro valore artistico, che è veramente unico, continua ad essere sconosciuto. In questo inserisco anche l’enogastronomia. Sono rimasto sorpeso dai vini marchigiani e dalla grande produzione, mi hanno detto la più grande in Italia. Ad esempio l’Umbria è molto più conosciuta, abbiamo avuto delle settimane di presentazione di prodotti tipici umbri, di quelli marchigiani non ne ho mai viste. Anche la Puglia ha lavorato molto bene negli ultimi anni. Persino il terremoto non è stato associato alla vostra regione ma solamente ad Amatrice. Mi auguro che riusciate ad utilizzare al meglio il vostro potenziale perchè qui ho visto la vera Italia e vorrei portare tanti turisti a scoprire le vostre incantevoli bellezze».
La sala dell’Eneide di palazzo Buonaccorsi
Helmut Pitsch all’incontro con il direttore artistico Francesco Micheli
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Campagna maceratese
Panoramica di piazza della LibertĂ (foto di Lucrezia Benfatto)
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Lo Sferisterio (foto di Alfredo Tabocchini)
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Lo Sferisterio abbraccia Francesco www.cronachemaceratesi.it /2017/08/15/lo-sferisterio-abbraccia-francesco/1001213/ MACERATA OPERA FESTIVAL - Il sindaco Romano Carancini prima dell’ultima recita saluta Micheli dopo sei anni di direzione artistica. L'applauso di tutta l'arena nella serata dell'Aida dedicata ai terremotati. I dati definitivi: un milione264 mila euro di incassi al botteghino; oltre 32mila gli spettatori paganti
Il sindaco Carancini saluto il direttore artistico Francesco Micheli
Si spengono le luci della 53a edizione del Macerata Opera Festival. Dopo i dati provvisori annunciati ieri ecco quelli definitivi, che comprendono l’ultima recita di Aida, andata in scena lunedì 14 agosto: l’incasso lordo è stato di 1.264.039 euro, mentre gli spettatori paganti sono 32.132. Si tratta di due record significativi per lo Sferisterio, in un anno difficile per tutto il territorio dopo il pesante sciame sismico del 2016. Altro dato interessante sono gli omaggi, in costante calo negli anni. Nel 2017 sono stati 1261, il 3,78% rispetto ai biglietti emessi. L’ultima recita di Aida sarà ricordata per più motivi. È stata 1/3
un’ulteriore occasione di vicinanza dello Sferisterio alle terre ferite dal sisma: il Macerata Opera Festival, infatti, con il supporto di Vemac, azienda distributrice di materiali per l’edilizia, e la volontà del presidente e vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini e Antonio Pettinari, ha invitato 500 cittadini residenti nei comuni del cratere che hanno potuto assistere alla rappresentazione dell’opera di Giuseppe Verdi. E grazie anche a Contram Mobilità, che ha coperto tutti i costi, è stato organizzato un servizio navetta ad hoc per i partecipanti, sia per l’andata che per il ritorno. È stata anche l’ultima serata di Francesco Micheli, direttore artistico. Il sindaco Romano Carancini, prima dell’inizio dello spettacolo ha preso il microfono e, davanti a più di duemila spettatori, ha voluto stringere con un abbraccio caloroso colui che negli ultimi sei anni ha diretto il teatro maceratese, proiettandolo ai vertici europei. “È una notte speciale. È la notte di Francesco Micheli il nostro direttore artistico, in particolare perchè per lui sarà l’ultima notte da direttore artistico del Macerata Opera Festival. Dal 20 luglio 2012 quando con lui iniziammo questo incredibile viaggio con la recita della Traviata fino ad arrivare a stasera, 14 agosto 2017, con l’Aida del 50º a firma proprio di Francesco Micheli. Talvolta il destino sa Federico Nessi (Vemac) con Francesco Micheli essere più romantico e puntuale dei nostri desideri. Durante il Festival, soprattutto in questi ultimi giorni, è capitato spesso che lui abbia potuto salutare gruppi, persone, maestranze, ma io ho creduto fosse giusto salutarlo coralmente in questo bellissimo luogo tutti insieme: noi, voi e lo Sferisterio. Con Francesco Micheli il Macerata Opera Festival ha saputo parlare a tutti e in particolare ai nostri giovani. Tra i tanti muri abbattuti in questi anni questo è quello simbolicamente di cui siamo più fieri. Grazie Francesco questa sarà sempre casa tua e noi ti vorremo sempre bene”. Emozionato, Micheli ha abbracciato Carancini e salutato il pubblico che lo ha lungamente applaudito.
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Lâ&#x20AC;&#x2122;ambasciatore dâ&#x20AC;&#x2122;Italia in Croazia Adriano Chiodi Cianfarani con la moglie sul palco del sindaco
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I dati definitivi del Macerata Opera Festival www.ilmascalzone.it /2017/08/i-dati-definitivi-del-macerata-opera-festival/ Redazione
Macerata Opera Festival
Un milione264 mila euro di incassi al botteghino; oltre 32mila gli spettatori paganti. Carancini prima dell’ultima recita saluta Micheli dopo sei anni di direzione artistica. L’abbraccio di tutto lo Sferisterio nella serata dedicata ai terremotati. Macerata, 15 agosto 2017 – Si spengono le luci della 53a edizione del Macerata Opera Festival. Dopo i dati provvisori annunciati ieri ecco quelli definitivi, che comprendono l’ultima recita di Aida, andata in scena lunedì 14 agosto: l’incasso lordo è stato di 1.264.039 euro, mentre gli spettatori paganti sono 32.132. Si tratta di due record significativi per lo Sferisterio, in un anno difficile per tutto il territorio dopo il pesante sciame sismico del 2016. Altro dato interessante sono gli omaggi, in costante calo negli anni. Nel 2017 sono stati 1261, il 3,78% rispetto ai biglietti emessi.
L’ultima recita di Aida sarà ricordata per più motivi. È stata un’ulteriore occasione di vicinanza dello Sferisterio alle terre ferite dal sisma: il Macerata Opera Festival, infatti, con il supporto di Vemac, azienda distributrice di materiali per l’edilizia, e la volontà del presidente e vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini e Antonio Pettinari, ha invitato 500 cittadini residenti nei comuni del cratere che hanno potuto assistere alla rappresentazione dell’opera di Giuseppe Verdi. E grazie anche a Contram Mobilità, che ha coperto tutti i costi, è stato organizzato un servizio navetta ad hoc per i partecipanti, sia per l’andata che per il ritorno. È stata anche l’ultima serata di Francesco Micheli, direttore artistico. Romano Carancini, prima dell’inizio dello spettacolo ha preso il microfono e, davanti a più di duemila spettatori, ha voluto stringere con un abbraccio caloroso colui che negli ultimi sei anni ha diretto il teatro maceratese, proiettandolo ai vertici europei. “È una notte speciale. È la notte di Francesco Micheli il nostro direttore artistico, in 1/2
particolare perchè per lui sarà l’ultima notte da direttore artistico del Macerata Opera Festival. Dal 20 luglio 2012 quando con lui iniziammo questo incredibile viaggio con la recita della Traviata fino ad arrivare a stasera, 14 agosto 2017, con l’Aida del 50º a firma proprio di Francesco Micheli. Talvolta il destino sa essere più romantico e puntuale dei nostri desideri. Durante il Festival, soprattutto in questi ultimi giorni, è capitato spesso che lui abbia potuto salutare gruppi, persone, maestranze, ma io ho creduto fosse giusto salutarlo coralmente in questo bellissimo luogo tutti insieme: noi, voi e lo Sferisterio. Con Francesco Micheli il Macerata Opera Festival ha saputo parlare a tutti e in particolare ai nostri giovani. Tra i tanti muri abbattuti in questi anni questo è quello simbolicamente di cui siamo più fieri. Grazie Francesco questa sarà sempre casa tua e noi ti vorremo sempre bene”. Emozionato, Micheli ha abbracciato Carancini e salutato il pubblico che lo ha lungamente applaudito. © 2017, Redazione. All rights reserved.
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Carancini saluta Micheli dopo sei anni: l’abbraccio di tutto lo Sferisterio nella serata dedicata ai terremotati CULTURA E SPETTACOLI
di Picchio News
del 15/08/2017
Si spengono le luci della 53a edizione del Macerata Opera Festival. Dopo i dati provvisori annunciati ieri ecco quelli definitivi, che comprendono l’ultima recita di Aida, andata in scena lunedì 14 agosto: l’incasso lordo è stato di 1.264.039 euro, mentre gli spettatori paganti sono 32.132. Si tratta di due record significativi per lo Sferisterio, in un anno difficile per tutto il territorio dopo il pesante sciame sismico del 2016. Altro dato interessante sono gli omaggi, in costante calo negli anni. Nel 2017 sono stati 1261, il 3,78% rispetto ai biglietti emessi. L’ultima recita di Aida sarà ricordata per più motivi. È stata un’ulteriore occasione di vicinanza dello Sferisterio alle terre ferite dal sisma: il Macerata Opera Festival, infatti, con il supporto di Vemac, azienda distributrice di materiali per l’edilizia, e la volontà del presidente e vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini e Antonio Pettinari, ha invitato 500 cittadini residenti nei comuni del cratere che hanno potuto assistere alla rappresentazione dell’opera di Giuseppe Verdi. E grazie anche a Contram Mobilità, che ha coperto tutti i costi, è stato organizzato un servizio navetta ad hoc per i partecipanti, sia per l’andata che per il ritorno. È stata anche l’ultima serata di Francesco Micheli, direttore artistico. Romano Carancini, prima dell’inizio dello spettacolo ha preso il microfono e, davanti a più di duemila spettatori, ha voluto stringere con un abbraccio caloroso colui che negli ultimi sei anni ha diretto il teatro maceratese, proiettandolo ai vertici europei. “È una notte speciale. È la notte di Francesco Micheli il nostro direttore artistico, in particolare perchè per lui sarà l'ultima notte da direttore artistico del Macerata Opera Festival. Dal 20 luglio 2012 quando con lui iniziammo questo incredibile viaggio con la recita della Traviata fino ad arrivare a stasera, 14 agosto 2017, con l'Aida del 50º a firma proprio di Francesco Micheli. Talvolta il destino sa essere più romantico e puntuale dei nostri desideri. Durante il Festival, soprattutto in questi ultimi giorni, è capitato spesso che lui abbia potuto salutare gruppi, persone, maestranze, ma io ho creduto fosse giusto salutarlo coralmente in questo bellissimo luogo tutti insieme: noi, voi e lo Sferisterio. Con Francesco Micheli il Macerata Opera Festival ha saputo parlare a tutti e in particolare ai nostri giovani. Tra i tanti muri abbattuti in questi anni questo è quello simbolicamente di cui siamo più fieri. Grazie Francesco questa sarà sempre casa tua e noi ti
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vorremo sempre beneâ&#x20AC;?. Emozionato, Micheli ha abbracciato Carancini e salutato il pubblico che lo ha lungamente applaudito.
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16 agosto 2017
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Sferisterio, record d’incassi e di spettatori paganti per il MOF 2017.
entusiasmo per i record della 53a edizione del Macerata Opera Festival si af anca alla gioia per i risultati di carattere artistico culturale civile ed economico ma anche alle emozioni per l ultima stagione diretta da rancesco raccolto insieme al sindaco sottolineato giovani.
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Aida allo Sferisterio: il terzo titolo in programma a acerata. 27 luglio 2017 n log di informazione musicale
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Macerata Opera Festival: i record dell’edizione 2017 talia.eu /web/macerata-opera-festival-i-record-delledizione-2017/ REDAZIONE
16 agosto 2017
L’entusiasmo per i record della 53a edizione del Macerata Opera Festival si affianca alla gioia per i risultati di carattere artistico, culturale, civile ed economico ma anche alle emozioni per l’ultima stagione diretta da Francesco Micheli che, prima della recita conclusiva di Aida con la sua regia, ha raccolto insieme al sindaco Romano Carancini l’abbraccio caloroso del pubblico. «Con Micheli – ha sottolineato Carancini – il Macerata Opera Festival ha saputo parlare a tutti e in particolare ai nostri giovani. Tra i tanti muri abbattuti in questi anni questo è quello simbolicamente di cui siamo più fieri». Dal 20 luglio (prima assoluta di Shi al Teatro Lauro Rossi) al 14 agosto, si sono avvicendati ben 4 sold-out per Turandot con la regia di Ricci/Forte e considerevoli successi di pubblico e critica anche per Madama Butterfly con Maria José Siri protagonista e la regia di Nicola Berloffa, oltre alla ripresa di Aida con Riccardo Frizza sul podio; a fare da cornice alle serate dello Sferisterio, un fitto calendario di attività collaterali – senza dimenticare la “Notte dell’Opera” – tali da coinvolgere nel Festival non solo Macerata ma anche gran parte del territorio marchigiano della Provincia impegnato nei Concerti in Cantina realizzati con IMT – Istituto Marchigiano Tutela Vini. L’ultima serata del 14 agosto con il capolavoro verdiano sarà ricordata per più motivi: è stata un’ulteriore occasione di vicinanza dello Sferisterio alle terre ferite dal sisma: il Macerata Opera Festival, infatti, con il supporto di Vemac, azienda distributrice di materiali per l’edilizia, e la volontà del presidente e vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini e Antonio Pettinari, ha invitato 500 cittadini residenti nei comuni del cratere che hanno potuto assistere alla rappresentazione dell’opera di Giuseppe Verdi. E grazie anche a Contram Mobilità, che ha coperto tutti i costi, è stato organizzato un servizio navetta ad hoc per i partecipanti, sia per l’andata che per il ritorno. La forza della squadra, il lavoro con il CDA e il coinvolgimento del territorio sono stati elementi caratterizzanti del festival maceratese. «In sei anni abbiamo realizzato una formula che piace molto al pubblico, con ingredienti sani e speciali – ha sottolineato Francesco Micheli –: il primo è il territorio, e a seguire l’esperienza collettiva che fa interagire i tanti elementi che contribuiscono al risultato finale, un cantiere attivo dove tutti sono importanti. Poi ci sono la presenza dei giovani, che aumentano di anno in anno, e Shi (Si faccia), la nuova commissione del Macerata Opera Festival dedicata a Padre Matteo Ricci su musica di Carlo Boccadoro con libretto e regia di Cecilia Ligorio che ha riscosso un successo incredibile e non scontato. Abbiamo ideato la migliore ricetta per un festival italiano: da 1/2
domani non sarò più chef ma uno degli ingredienti». Questa “ricetta” ha portato nel 2017 un pubblico di oltre 32mila persone paganti cui si aggiungono le migliaia di persone che hanno partecipato agli eventi gratuiti, dalla Notte dell’Opera all’emozionante serata “Lo Sferisterio per i Sibillini” a Pieve Torina – comune fra i più colpiti dl terremoto – alle conferenze, ai concerti nelle cantine marchigiane. «Nel 2012 abbiamo avuto una stagione analoga per numero di spettacoli – spiega il sovrintendente Luciano Messi – con 3 opere allo Sferisterio per 12 serate e per questo compariamo i risultati. Quell’anno il titolo più seguito fu La traviata, come quest’anno Turandot; le due produzioni si dividono i miglior risultati di sempre. L’incasso totale di Traviata fu di 455.885 euro, mentre quello di Turandot è stato di 449.000 euro, ma questa seconda ha registrato il numero più alto di presenze: 8.987 contro gli 8.083 del titolo verdiano. L’ultima recita di Turandot ha segnato il terzo risultato per presenze di spettatori paganti da quando abbiamo la nuova pianta, con 2.283 biglietti staccati. Il primo posto è della Traviata con 2.302». La biglietteria del Festival 2017 registra un incasso lordo di 1.264.039 euro, mentre gli spettatori paganti sono stati 32.132 (quasi il 4% in più rispetto al 2016). Si tratta di due record significativi per lo Sferisterio, in un anno difficile per tutto il territorio dopo il pesante sciame sismico del 2016. Altro dato interessante sono gli omaggi, in costante calo negli anni. Nel 2017 sono stati 1261, il 3,78% rispetto ai biglietti emessi. «La musica ha battuto le preoccupazioni e i dubbi – afferma Romano Carancini –. Dopo il terremoto avevamo dei dati che ci annunciavano una stagione complicata, ma lo Sferisterio è andato oltre, grazie alla capacità di attrarre pubblici diversi, generazioni differenti che hanno assistito ai vari spettacoli: le opere, lo spettacolo per i Sibillini, il concerto di Bollani, il Festival Off con i nuovi Concerti in Cantina in collaborazione con IMT. Tutto questo è potuto accadere grazie alla maturità del teatro, dell’intero staff che ci ha lavorato. Nel 2017 abbiamo realizzato il record di presenze di spettatori paganti, il mio augurio è che il 2018 sia ancora migliore. Francesco Micheli ci lascia un’identità fortissima». Interessanti i dati derivanti dalle vendite on line che fanno conoscere in proporzione uno spaccato del pubblico che ha riempito lo Sferisterio durante questo mese di attività: confrontando i dati del 2016 con quelli del 2017 stessi acquisti dal maceratese, in crescita quelli da tutto il territorio nazionale e stabili quelli dall’estero. Il pubblico non organizzato è in controtendenza rispetto ai gruppi, in cui si è notato invece un aumento delle presenze italiane e una diminuzione di quelle straniere, le cui prenotazioni hanno coinciso con le scosse degli ultimi mesi del 2016; tuttavia è stato più vivace che mai l’interesse degli operatori turistici tedeschi e austriaci che sono stati presenti in gran numero durante queste settimane per valutare gli acquisti del 2018. Un ulteriore passo avanti anche per quel che riguarda i servizi di accessibilità che caratterizzano da quasi un decennio: oltre ai collaudati percorsi e servizi per i non vedenti, da quest’anno anche percorsi per i non udenti e l’affiancamento con Anffas, charity partner 2017.
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usica e pettacoli
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Il Macerata Opera Festival si aggiudica quattro sold out riproponendo la urandot di Giacomo Puccini, per la direzione di Pier Giorgio Morandi, in una nuova produzione di Gianni Forte e Stefano Ricci: un allestimento criptico giocato su una simbologia di non immediata comprensione. Ciò che il pubblico vede in scena è la proiezione di quanto anima la mente della principessa: l’ostentata purezza (rappresentata dall’orso), il categorico ri uto sia della maternità (che conduce alla fucilazione del coro di voci bianche) sia delle nozze (verso le quali propende Liù, in abito da sposa). Nonostante l’accurato lavoro compiuto dai registi sulla gestualità e sui movimenti (tutt’altro che banali) il disegno luci monocromatico appiattisce un impianto scenogra co poco allettante (costituito da quattro teche), per non parlare dei costumi borghesi del primo atto, tutti giocati sul verde. Pier Giorgio Morandi, sul podio della Filarmonica Marchigiana si dimostra un professionista sempre attento all’equilibrio tra orchestra e palcoscenico. Propende per ritmi serrati e cerca il più possibile di non coprire le voci, a particolare vantaggio della protagonista femminile: la brava France Dariz (che sostituisce l’indisposta Irene Theorin). Rudy Park (Calaf) ha voce molto generosa in natura: estesa e squillante. Bene il Timur di Alessandro Spina (l’unico, forse, dei personaggi che la regia non riesce a risolvere) e splendida scenicamente Davinia Rodriguez (Liù). Bene tutti gli altri anche se spiace riportare di una prova non memorabile o erta dalla sezione femminile del Coro Lirico “V. Bellini”, che in quest’occasione perde la compattezza che lo contraddistingue.
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Macerata Arena Sferisterio 13 Agosto 2017 T Opera in 3 atti e 5 quadri libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni musica Giacomo Puccini ( nale di Franco Alfano) Turandot Franca Dariz Altoum Stefano Pisani Timur Alessandro Spina Il principe ignoto (Calaf) Rudy Park LiĂš Davinia Rodriguez Ping Andrea Porta Pang Gregory Bonfatti Pong Marcello Nardis n mandarino Nicola Ebau Il principe di Persia Andrea Cutrini Orchestra Regionale delle Marche Coro Lirico Marchigiano V. Bellini Coro di Voci Bianche Pueri Cantores D. Zamberletti Complesso di Palcoscenico Banda Salvadei direttore Pier Giorgio Morandi maestro del coro Carlo Morganti maestro del coro di voci bianche Gian Luca Paolucci progetto creativo Ricci Forte regia Stefano Ricci scene e luci Nicolas Bovey costumi Gianluca Sbicca movimenti scenici Marta Bevilacqua
ph. Alfredo Tabocchini
Taggato Italia (http: theblogartpost.it tag italia ), Lirica (http: theblogartpost.it tag lirica ), Macerata (http: theblogartpost.it tag macerata ), Opera (http: theblogartpost.it tag opera ), Puccini (http: theblogartpost.it tag puccini ), Sferisterio (http: theblogartpost.it tag sferisterio ), Sferisterio Opera Festival (http: theblogartpost.it tag sferisterio-opera-festival ), Turandot (http: theblogartpost.it tag turandot )
Il rinascimento orentino di Bill Viola (http: theblogartpost.it 2017 07 20 billviola )
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L’entusiasmo per i record della 53a edizione del Macerata Opera Festival si affianca alla gioia per i risultati di carattere artistico, culturale, civile ed economico ma anche alle emozioni per l’ultima stagione diretta da Francesco Micheli che, prima della recita conclusiva di Aida con la sua regia, ha raccolto insieme al sindaco Romano Carancini l’abbraccio caloroso del pubblico. Con Micheli ha sottolineato Carancini il Macerata Opera Festival ha saputo parlare a tutti e in particolare ai nostri giovani. Tra i tanti muri abbattuti in questi anni questo è quello simbolicamente di cui siamo più fieri . Dal 20 luglio (prima assoluta di Shi al Teatro Lauro Rossi) al 14 agosto, si sono avvicendati ben 4 sold out per Turandot con la regia di Ricci/Forte e considerevoli successi di pubblico e critica anche per Madama Butterfly con Maria os Siri protagonista e la regia di Nicola Berloffa, oltre alla ripresa di Aida con http://red.presstoda .com/pt pdf.php pid 20
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Riccardo Frizza sul podio; a fare da cornice alle serate dello Sferisterio, un fitto calendario di attività collaterali senza dimenticare la “Notte dell’Opera” tali da coinvolgere nel Festival non solo Macerata ma anche gran parte del territorio marchigiano della Provincia impegnato nei Concerti in Cantina realizzati con IMT Istituto Marchigiano Tutela Vini. L’ultima serata del 14 agosto con il capolavoro verdiano sarà ricordata per più motivi: è stata un’ulteriore occasione di vicinanza dello Sferisterio alle terre ferite dal sisma: il Macerata Opera Festival, infatti, con il supporto di Vemac, azienda distributrice di materiali per l’edilizia, e la volontà del presidente e vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini e Antonio Pettinari, ha invitato 500 cittadini residenti nei comuni del cratere che hanno potuto assistere alla rappresentazione dell’opera di Giuseppe Verdi. E grazie anche a Contram Mobilità, che ha coperto tutti i costi, è stato organizzato un servizio navetta ad hoc per i partecipanti, sia per l’andata che per il ritorno. La forza della squadra, il lavoro con il CDA e il coinvolgimento del territorio sono stati elementi caratterizzanti del festival maceratese. In sei anni abbiamo realizzato una formula che piace molto al pubblico, con ingredienti sani e speciali ha sottolineato Francesco Micheli : il primo è il territorio, e a seguire l’esperienza collettiva che fa interagire i tanti elementi che contribuiscono al risultato finale, un cantiere attivo dove tutti sono importanti. Poi ci sono la presenza dei giovani, che aumentano di anno in anno, e Shi (Si faccia), la nuova commissione del Macerata Opera Festival dedicata a Padre Matteo Ricci su musica di Carlo Boccadoro con libretto e regia di Cecilia Ligorio che ha riscosso un successo incredibile e non scontato. Abbiamo ideato la migliore ricetta per un festival italiano: da domani non sar più chef ma uno degli ingredienti . uesta “ricetta” ha portato nel 2017 un pubblico di oltre 32mila persone paganti cui si aggiungono le migliaia di persone che hanno partecipato agli eventi gratuiti, dalla Notte dell’Opera all’emozionante serata “Lo Sferisterio per i Sibillini” a Pieve Torina comune fra i più colpiti dl terremoto alle conferenze, ai concerti nelle cantine marchigiane. Nel 2012 abbiamo avuto una stagione analoga per numero di spettacoli spiega il sovrintendente Luciano Messi con 3 opere allo Sferisterio per 12 serate e per questo compariamo i risultati. uell’anno il titolo più seguito fu La traviata, come quest’anno Turandot; le due produzioni si dividono i miglior risultati di sempre. L’incasso totale di Traviata fu di 455.885 euro, mentre quello di Turandot è stato di 449.000 euro, ma questa seconda ha registrato il numero più alto di presenze: 8.987 contro gli 8.083 del titolo verdiano. L’ultima recita di Turandot ha segnato il terzo risultato per presenze di spettatori paganti da quando abbiamo la nuova pianta, con 2.283 biglietti staccati. Il primo posto è della Traviata con 2.302 . La biglietteria del Festival 2017 registra un incasso lordo di 1.2 4.039 euro, mentre gli spettatori paganti sono stati 32.132 (quasi il 4 in più rispetto al 201 ). Si tratta di due record significativi per lo Sferisterio, in un anno difficile per tutto il territorio dopo il pesante sciame sismico del 201 . Altro dato interessante sono gli omaggi, in costante calo negli anni. Nel 2017 sono stati 12 1, il 3,78 rispetto ai biglietti emessi. La musica ha battuto le preoccupazioni e i dubbi afferma Romano Carancini . Dopo il terremoto avevamo dei dati che ci annunciavano una stagione complicata, ma lo Sferisterio è andato oltre, grazie alla capacità di attrarre pubblici diversi, generazioni differenti che hanno assistito ai vari spettacoli: le opere, lo spettacolo per i Sibillini, il concerto di Bollani, il Festival Off con i nuovi Concerti in Cantina in collaborazione con IMT. Tutto questo è potuto accadere grazie alla maturità del teatro, dell’intero staff
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che ci ha lavorato. Nel 2017 abbiamo realizzato il record di presenze di spettatori paganti, il mio augurio è che il 2018 sia ancora migliore. Francesco Micheli ci lascia un’identità fortissima . Interessanti i dati derivanti dalle vendite on line che fanno conoscere in proporzione uno spaccato del pubblico che ha riempito lo Sferisterio durante questo mese di attività: confrontando i dati del 201 con quelli del 2017 stessi acquisti dal maceratese, in crescita quelli da tutto il territorio nazionale e stabili quelli dall’estero. Il pubblico non organizzato è in controtendenza rispetto ai gruppi, in cui si è notato invece un aumento delle presenze italiane e una diminuzione di quelle straniere, le cui prenotazioni hanno coinciso con le scosse degli ultimi mesi del 201 ; tuttavia è stato più vivace che mai l’interesse degli operatori turistici tedeschi e austriaci che sono stati presenti in gran numero durante queste settimane per valutare gli acquisti del 2018. Un ulteriore passo avanti anche per quel che riguarda i servizi di accessibilità che caratterizzano da quasi un decennio: oltre ai collaudati percorsi e servizi per i non vedenti, da quest’anno anche percorsi per i non udenti e l’affiancamento con Anffas, charity partner 2017.
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acerata pera Festival 2017 record di incassi e di spettatori paganti
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Macerata Opera Festival 2017, record di incassi e di spettatori paganti 16/08/2017 - Si spengono le luci della 53a edizione del Macerata Opera Festival. Ecco i dati de nitivi, che comprendono l’ultima recita di Aida, andata in scena luned 14 agosto: l’incasso lordo è stato di 1.264.039 euro, mentre gli spettatori paganti sono 32.132. Si tratta di due record signi cativi per lo Sferisterio, in un anno di cile per tutto il territorio dopo il pesante sciame sismico del 2016. Altro dato interessante sono gli omaggi, in costante calo negli anni. Nel 2017 sono stati 1261, il 3,78 rispetto ai biglietti emessi. L’ultima recita di Aida sarà ricordata per più motivi. stata un’ulteriore occasione di vicinanza dello Sferisterio alle terre ferite dal sisma: il Macerata Opera Festival, infatti, con il supporto di Vemac, azienda distributrice di materiali per l’edilizia, e la volontà del presidente e vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini e Antonio Pettinari, ha invitato 500 cittadini residenti nei comuni del cratere che hanno potuto assistere alla rappresentazione dell’opera di Giuseppe Verdi. E grazie anche a Contram Mobilità, che ha coperto tutti i costi, è stato organizzato un servizio navetta ad hoc per i partecipanti, sia per l’andata che per il ritorno. stata anche l’ultima serata di Francesco Micheli, direttore artistico. Romano Carancini, prima dell’inizio dello spettacolo ha preso il microfono e, davanti a più di duemila spettatori, ha voluto stringere con un abbraccio caloroso colui che negli ultimi sei anni ha diretto il teatro maceratese, proiettandolo ai vertici europei. “ una notte speciale. la notte di Francesco Micheli il nostro direttore artistico, in particolare perchè per lui sarà l ultima notte da direttore artistico del Macerata Opera Festival. Dal 20 luglio 2012 quando con lui iniziammo questo incredibile viaggio con la recita della Traviata no ad arrivare a stasera, 14 agosto 2017, con l Aida del 50 a rma proprio di Francesco Micheli. Talvolta il destino sa essere più romantico e puntuale dei nostri desideri. Durante il Festival, soprattutto in questi ultimi giorni, è capitato spesso che lui abbia potuto salutare gruppi, persone, maestranze, ma io ho creduto fosse giusto salutarlo coralmente in questo bellissimo luogo tutti insieme: noi, voi e lo Sferisterio. Con Francesco Micheli il Macerata Opera Festival ha saputo parlare a tutti e in particolare ai nostri giovani. Tra i tanti muri abbattuti in questi anni questo è quello simbolicamente di cui siamo più eri. Grazie Francesco questa sarà sempre casa tua e noi ti vorremo sempre bene”. Emozionato, Micheli ha abbracciato Carancini e salutato il pubblico che lo ha lungamente applaudito.
dal Comune di Macerata .comune.macerata.it ( http://
.comune.macerata.it )
uesto è un comunicato stampa pubblicato il 16-08-2017 alle 12:22 sul giornale del 17 agosto 2017 (http://
.viveremacerata.it/2017-08-17) - 11 letture
In questo articolo si parla di attualità (/tag/attualit C3 A0), macerata (/tag/macerata), comune di macerata (/tag/comune di macerata), francesco micheli (/tag/francesco micheli), macerata opera festival (/tag/macerata opera festival) (http://vivere.biz/gk ) Lindirizzo breve è
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I i faccia bellissimo spettacolo in onore di
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“SHI Si faccia” bellissimo spettacolo in onore di
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Matteo Ricci
Didattica, cinema, teatro,...
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“Shi (Si faccia)”, bellissimo spettacolo in onore di padre Matteo Ricci al Teatro Lauro Rossi di Macerata nell’ambito del Macerata Opera Festival.
D Ne s e commenti
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Redazione
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17 agosto 2017
Commenti classica, Musica classica
Ne s, commenti, recensioni
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è la frase che pronuncia
l’imperatore della Cina quando concede per la prima
Arti visive, letteratura, festival...
volta l’autorizzazione a seppellire uno straniero in
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terra cinese. Si tratta del gesuita maceratese Matteo
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Ricci (1552-1610), matematico, geografo, astronomo
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e musicista che arriva in Cina nel 15 2 con la
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missione d’introdurre la religione cristiana in quel
C
vasto continente. Ricci è stato il primo a compilare
Corsi musicali e non solo
un dizionario cinese-portoghese, a scrivere un
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I Chi siamo, contatti...
Immagini d’archivio
Catechismo cattolico in lingua cinese, a costruire mappamondi, orologi e astrolabi, introducendoli in paese che ne ignorava l’esistenza. Egli ha condotto un’opera di evangelizzazione ma soprattutto ha creato un ponte tra la cultura occidentale e la cultura orientale, perché era un uomo che amava la conoscenza e credeva nel valore della cultura come strumento di comunicazione tra i popoli. Lo spettacolo, che si è tenuto nel T giorni
L
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in occasione di
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, è un’opera da
camera in cinque scene composta da C B
per due pianoforti e tre ensemble di
percussioni. Il musicista ha scritto una partitura volutamente priva di orientalismi formata da “una musica come qualsiasi altra
dice il compositore
è
ascoltabile da chiunque, anche da chi non è abituato al linguaggio contemporaneo”. Questo risultato è stato raggiunto, perché la musica non ha mai dominato la scena, ma ha accompagnate le vicende di questa rappresentazione, sottolineando i vari passaggi della narrazione e facendo da supporto al canto. Bello e poetico il libretto scritto da C
L
(autrice anche di una regia molto lineare e
altrettanto e cace), nel quale si è voluto ricreare il percorso di vita di un uomo fatto di scienza e di fede, di determinazione e gusto per la scoperta, ma anche di solitudine, di fatica, di rinunce e dubbi, un uomo tuttavia deciso a sacri care la propria vita per un ideale religioso, artistico, esistenziale, condividendo le proprie speranze e conquiste con i propri compagni d’avventura. La Ligorio ha portato sulla scena tre personaggi che sono altrettante sfaccettature di Matteo Ricci: il viaggiatore rappresenta il Matteo più giovane deciso a partire per seguire la sua vocazione, pronto a superare le asperità e i pericoli del viaggio persino quando la sua nave fa naufragio e lui rimane l’unico superstite ’uo o c e guarda incarna il dubbio, le di coltà a superare gli ostacoli che la vita quotidianamente impone in ne il Matteo storico è l’uomo che s’impegna, lavora, si batte contro le di coltà nonostante lo scorrere del tempo, l’uomo che invecchia e muore, che avverte il peso dei
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tanti fratelli gesuiti che in Cina ha perduto la vita per malattie o per incidenti. Questa trinità onirica
come la de nisce l’autrice
prende vita sulla scena con continui passaggi dalla recitazione al canto secondo la tradizione degli antichi oratori sacri, grazie anche alla presenza di tre bravissimi interpreti: l’attore S viaggiatore), i due baritoni R (Matteo) e B
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“con la stessa tessitura
T
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( ’uo o c e guarda), che dice Carlo Boccadoro
risultano omogeni e praticamente interscambiabili a nché, data l’unicità della persona, le due parti si fondano spesso insieme diventando quasi una voce sola”. La prima scena riguarda la tempesta in mare e il di cile approdo in Cina di Matteo, che promette d’impegnarsi a imparare il cinese per e ettuare la sua missione di evangelizzazione. Nel 15 3 Matteo, che è dotato di una straordinaria memoria, è impegnato a scrivere il dizionario, a inventare ogni tipo di giochi e strattagemmi per apprendere una lingua di cilissima, risolvendo anche il problema di assegnare un nome cinese al Dio dei cristiani: poiché tutti sono gli del Padre nostro che è nei cieli, lo chiameranno ienz u, perché in cinese “tien” signi ca cielo e “zhu” signi ca signore, per cui Dio si chiamerà il “Signore del Cielo”. Si accende un contrasto tra Matteo e L’uomo che guarda, perché questi sostiene che bisogna partire dal popolo per poter penetrare in un paese così misterioso, mentre Matteo a erma che bisogna conquistare il Re e allora tutte le strade dinanzi a loro si sarebbero aperte. Matteo è impegnato nella costruzione di un grande mappamondo da donare all’imperatore della Cina e nalmente arriva la notizia che l’imperatore, ricevuto il dono, vuole conoscere Matteo. Nel 1601 a Matteo è stato concesso di vivere a Pechino, gli hanno aperto le porte della Città Proibita, ma so re di una nuova inquietudine, perché ci sono voluti 23 anni per arrivare n lì e l’imperatore ora vuole degli orologi che lo fanno tanto divertire. Matteo è giunto alla ne del suo tempo (“ il tempo a amato che addenta anche le viscere”), un improvviso malore lo fa cadere a terra ed è consapevole di non aver compito in pieno la sua missione anche se “sente vicino il respiro di Dio. Matteo muore mentre i suoi due compagni pregano per lui e giunge la notizia che per la prima volta l’imperatore ha concesso la sepoltura a chi “s’era fatto cinese e morto era da cinese”. Alla piena riuscita di questo spettacolo hanno contribuito le scene, i costumi e le luci progettate dall’A
B
A
M
: si è trattato
di uno spettacolo nello spettacolo in un continuo caleidoscopio di colori, di un procedere dal giorno alla notte in una successione d’ideogrammi, segni dello zodiaco e costellazioni, mappe geogra che, orologi e mappamondi ottenuta attraverso l’animazione video di I
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I numeri del
acerata pera Festival 2017
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numeri del
acerata
nno
n
pera Festival
Posted by fidest press agency su venerdì, 18 agosto 2017 La 53a edizione del Macerata Opera Festival si chiude con ottimi e inattesi risultati sia per gli incassi che per le presenze degli spettatori paganti. Due i record significativi, in un anno difficile per tutto il territorio dopo il pesante sciame sismico del 2016: oltre 1.250.000 euro l’incasso lordo, con più di 31mila spettatori paganti. “Abbiamo consolidato e ampliato il dato del 2016, il migliore fino ad oggi – dichiara il sovrintendente Luciano Messi -”. Per la prima volta, un’opera fa registrare quattro tutto esaurito consecutivi: è il caso di Turandot con 8987 presenze paganti”.“La musica ha battuto le preoccupazioni e i dubbi – afferma il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio, Romano Carancini -. Dopo il terremoto avevamo dei dati che ci annunciavano una stagione complicata, ma lo Sferisterio è andato oltre, grazie alla capacità di attrarre pubblici diversi, generazioni differenti che hanno assistito ai vari spettacoli: le opere, lo spettacolo per i Sibillini, il concerto di Bollani, il Festival Off con i nuovi Concerti in Cantina in collaborazione con IMT. Tutto questo è potuto accadere grazie alla maturità del teatro, dell’intero staff che ci ha lavorato. Nel 2017 abbiamo realizzato il record di presenze di spettatori paganti, il mio augurio è che il 2018 sia ancora migliore. Francesco Micheli ci lascia un’identità fortissima”.Interessanti i dati derivanti dalle vendite on line che fanno conoscere in proporzione uno spaccato del pubblico che ha riempito lo Sferisterio durante questo mese di attività: confrontando i dati del 2016 con quelli del 2017 stessi acquisti dal maceratese, in crescita quelli da tutto il territorio nazionale e stabili quelli dall’estero. Il pubblico non organizzato è in controtendenza rispetto ai gruppi, in cui si è notato invece un aumento delle presenze italiane e una diminuzione di quelle straniere, le cui prenotazioni hanno coinciso con le scosse degli ultimi mesi del 2016; tuttavia è stato più vivace che mai l’interesse degli operatori turistici tedeschi e austriaci che sono stati presenti in gran numero durante queste settimane per valutare gli acquisti del 2018.Sui dati positivi interviene anche Antonio Pettinari, vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio: “Superare nei numeri le stagioni positive degli ultimi 6 anni vuol dire che il Macerata Opera Festival è una realtà importante, un evento culturale di riferimento per il pubblico italiano e straniero. Sono molto soddisfatto per la partecipazione di tutta la comunità provinciale e la quarta recita di Aida è l’emblema del legame con il territorio, con il coinvolgimento delle persone che hanno subito più di tutti i danni del terremoto”.Va in archivio un’altra stagione piena di https://fidest.wordpress.com/2017/08/18/i-numeri-del-macerata-opera-festival-2017/
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soddisfazioni, in cui lo Sferisterio ha offerto oltre un mese di grandi eventi, dalle opere al Festival Off che è uscito anche dalla provincia di Macerata con i Concerti in Cantina. “Il Macerata Opera Festival ha acquisto una prospettiva di guida di impresa della comunità cittadina – sostiene l’assessore alla Cultura, Stefania Monteverde -. Si chiude la stagione lirica, ma sta per partire il cartellone Sferisterio Live, costruito insieme, e in autunno riprende con un fitto calendario di eventi il programma del Teatro Lauro Rossi, che vede la collaborazione dell’Associazione Arena Sferisterio. Insieme si aprono nuovi scenari”.La forza della squadra, il lavoro con il CDA e il coinvolgimento del territorio sono gli elementi che caratterizzano sempre di più la stagione operistica maceratese. “In sei anni abbiamo realizzato una formula che piace molto al pubblico, con ingredienti sani e speciali – dice il direttore artistico, Francesco Micheli – . Il primo è il territorio, e a seguire l’esperienza collettiva che fa interagire i tanti elementi che contribuiscono al risultato finale, un cantiere attivo dove tutti sono importanti. Poi ci sono la presenza dei giovani, che aumentano di anno in anno, e Shi (Si faccia), la nuova commissione del Macerata Opera Festival che ha riscosso un successo incredibile e non scontato. Abbiamo ideato la migliore ricetta per un festival italiano: da domani non sarò più chef ma uno degli ingredienti”.Questa “ricetta” ha portato allo Sferisterio più di 31mila persone paganti. “Nel 2012 abbiamo avuto una stagione analoga – spiega Messi – con 3 opere allo Sferisterio e 12 serate e per questo le compariamo. Quell’anno il titolo più seguito fu La traviata, come quest’anno Turandot; le due produzioni si dividono i miglior risultati. L’incasso totale di Traviata fu di 455.885 euro, mentre quello di Turandot è stato di 449.000 euro, ma questa seconda ha registrato il numero più alto di presenze: 8987 contro gli 8083. L’ultima recita di Turandot ha segnato il terzo risultato per presenze di spettatori paganti da quando abbiamo la nuova pianta, con 2283 biglietti staccati. Il primo posto è della Traviata del 2014 con 2302. Gli omaggi sono in linea con gli altri anni, sempre sotto al 5%”.Felice anche il presidente Anffas, Marco Scarponi: “il mio ringraziamento va allo Sferisterio che ci ha scelto come charity partner 2017 e che ci ha dato l’opportunità di farci conoscere ulteriormente in occasione del nostro cinquantesimo. È il segno che questa città ha l’inclusione e l’accoglienza come elementi identitari”. (foto: conferenzastampa) This entry was posted on venerdì, 18 agosto 2017 a 00:32 and is filed under Recensioni/Reviews. Contrassegnato da tag: macerata, numeri, opera festival. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, oppure trackback from your own site. « How Germany responds to “blood and soil” politics Dalle ideologie ai valori »
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sei a i a ia eali at a la e ia e lt al li edie ti sa i e s e iali i e il irettore artisti o Francesco Micheli . l i il te it i e a se i e l es e ie a llettiva e a i te a i e i ta ti ele e ti e t i is al is ltat i ale a tie e attiv d ve t tti s i ta ti i i s la ese a dei i va i e a e ta di a i a e i i a ia la va issi e del a e ata O e a Festival e a is ss s ess i edi ile e s tat A ia ideat la i li e i etta e estival italia da d a i sa i e a de li i edie ti . i
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Ago 18, 2017
agosto 2017 nell’arena Sferisterio, l’Oriente celebrato dal Macerata Opera Festival si è tinto dei colori
e delle atmosfere del Sol levante, che già all’inizio del ovecento avevano affascinato Giacomo Puccini tanto da spingerlo a documentarsi puntigliosamente, anche da un punto di vista musicale, per quella che fu, a suo dire, l’opera pi sentita e suggestiva mai concepita. ell’iconograficamente accurato quanto storicamente paradossale allestimento concepito da icola erloffa, la tragedia giapponese della giovanissima Cio-Cio-San, sposata e ripudiata dall’ufficiale F. . Pin erton, su libretto di Illica e Giacosa (dal dramma di David elasco), trasportata dall’inizio del ovecento alla fine della Seconda Guerra mondiale, durante l’invasione statunitense che seguì la sanguinosa resa del Giappone di Hirohito. Seguendo l’ideale pucciniano di naturalismo quasi disarmante , la dicotomia fra tradizione nipponica e modernità
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-allo-sferisterio-macerata
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on gli occhi pieni di malia: utter
allo feristerio di
acerata - elviveremedia.com
statunitense, evidenziata anche grazie ai bellissimi costumi di Valeria Donata ettella, nonch l’attenta ricostruzione del teatro-cinema malfamato ideato da Fabio Cherstich (con le luci di Marco Giusti), adibito all’intrattenimento dei marinai americani e, soprattutto, alle proiezioni dei film di ette Davis ed Esther
illiams, quali chiavi di lettura di quell’Occidente vagheggiato dalla prima signora Pin erton, sono apparsi in
evidente contrasto con le atroci immagini di una agasa i rasa al suolo dal bombardamento atomico del 9 agosto di quello stesso 19 5, citato dal regista. Dal punto di vista musicale, il soprano Maria os Siri, che proprio in questo ruolo ha aperto la stagione scaligera 201 /2017, ha presentato la figura leggiadra della bimba dagli occhi pieni di malia con misura e grande forza drammatica, senza cedere al tradizionale sentimentalismo nei duetti amorosi con Pin erton, interpretato dal bravo Antonello Palombi, nelle nostalgiche scene dell’atto II con la fedele e intensa Suzu i del mezzosoprano Manuela Custer, o nel drammatico confronto con Scharpless (il baritono Alberto Mastromarino). A completare l’ottimo cast, si sono distinti anche icola Pamio nel ruolo di Goro, Andrea Porta in quello del Principe amadori e Cristian Saitta (lo zio bonzo), nonch Gianni Paci ( a usid ), Giacomo Medici (commissario imperiale), Alessandro Pucci (ufficiale del registro), Mirela Cisman, Silvia Marcellini e Maria Elena Mariangeli (rispettivamente la madre, la zia e la cugina di Cio-Cio-San), Samantha Sapienza (Kate Pin erton) e il piccolo Martino Compagnucci (Dolore). Il Coro Lirico Marchigiano Vincenzo ellini , diretto da Carlo Morganti ha restituito con grande efficacia non solo il meraviglioso, acquatico coro a bocca chiusa alla fine dell’atto II, ma anche alla resa scenica dell’atto I. Il diretto Massimo anetti, sul podio della Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, in collaborazione con il complesso di palcoscenico anda Salvadei , ha rigorosamente restituito la complessità dello straordinario tessuto sinfonico pucciniano, investivo da una rigogliosa inventiva melodica e dal riferimento all’immaginario musicale nipponico, in una visione del Giappone non come sfondo oleografico, ma come vero paesaggio dell’anima. Foto di copertina: Maria os Siri
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Dottore di ricerca in Storia della musica e musicologia delle niversità di ParisSorbonne (Paris IV) e Roma "Tor Vergata", alterna l'attività di ricerca sui rapporti tra mito e musica e sulla produzione francese di fin-de-siècle a quella didattica con corsi e seminari presso varie università italiane (Macerata, Tor Vergata, RomaTre). Attualmente è docente di musicologia sistematica presso il Conservatorio "Stanislao Giacomantonio" di Cosenza. Dopo un master in "Redattore culturale nei media" presso l' niversità di rbino "Carlo o", ha collaborato giornalisticamente con le riviste H strio e IL-Intelligence in L festile (magazine del Sole 2 Ore) e Radio Vaticana.
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Fidest
I dati definitivi del
acerata pera Festival 2017
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dati de nitivi del
acerata
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pera Festival
Posted by fidest press agency su sabato, 19 agosto 2017 Carancini prima dell’ultima recita saluta Micheli dopo sei anni di direzione artistica. L’abbraccio di tutto lo Sferisterio nella serata dedicata ai terremotati. Si spengono le luci della 53a edizione del Macerata Opera Festival. Dopo i dati provvisori annunciati ieri ecco quelli definitivi, che comprendono l’ultima recita di Aida, andata in scena lunedì 14 agosto: l’incasso lordo è stato di 1.264.039 euro, mentre gli spettatori paganti sono 32.132. Si tratta di due record significativi per lo Sferisterio, in un anno difficile per tutto il territorio dopo il pesante sciame sismico del 2016. Altro dato interessante sono gli omaggi, in costante calo negli anni. Nel 2017 sono stati 1261, il 3,78% rispetto ai biglietti emessi.L’ultima recita di Aida sarà ricordata per più motivi. È stata un’ulteriore occasione di vicinanza dello Sferisterio alle terre ferite dal sisma: il Macerata Opera Festival, infatti, con il supporto di Vemac, azienda distributrice di materiali per l’edilizia, e la volontà del presidente e vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini e Antonio Pettinari, ha invitato 500 cittadini residenti nei comuni del cratere che hanno potuto assistere alla rappresentazione dell’opera di Giuseppe Verdi. grazie anche a Contram Mobilità, che ha coperto tutti i costi, è stato organizzato un servizio navetta ad hoc per i partecipanti, sia per l’andata che per il ritorno.È stata anche l’ultima serata di Francesco Micheli, direttore artistico. Romano Carancini, prima dell’inizio dello spettacolo ha preso il microfono e, davanti a più di duemila spettatori, ha voluto stringere con un abbraccio caloroso colui che negli ultimi sei anni ha diretto il teatro maceratese, proiettandolo ai vertici europei. “È una notte speciale. È la notte di Francesco Micheli il nostro direttore artistico, in particolare perchè per lui sarà l’ultima notte da direttore artistico del Macerata Opera Festival. Dal 20 luglio 2012 quando con lui iniziammo questo incredibile viaggio con la recita della Traviata fino ad arrivare a stasera, 14 agosto 2017, con l’Aida del 50 a firma proprio di Francesco Micheli. Talvolta il destino sa https://fidest.wordpress.com/2017/08/1 /i-dati-definitivi-del-macerata-opera-festival-2017/
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I dati definitivi del
acerata pera Festival 2017
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essere più romantico e puntuale dei nostri desideri. Durante il Festival, soprattutto in questi ultimi giorni, è capitato spesso che lui abbia potuto salutare gruppi, persone, maestranze, ma io ho creduto fosse giusto salutarlo coralmente in questo bellissimo luogo tutti insieme: noi, voi e lo Sferisterio. Con Francesco Micheli il Macerata Opera Festival ha saputo parlare a tutti e in particolare ai nostri giovani. Tra i tanti muri abbattuti in questi anni questo è quello simbolicamente di cui siamo più fieri. Grazie Francesco questa sarà sempre casa tua e noi ti vorremo sempre bene”. mozionato, Micheli ha abbracciato Carancini e salutato il pubblico che lo ha lungamente applaudito. (foto: aida, ambasciatore d’Italia in Croazia, Adriano Chiodi Cianfarani, nessi) This entry was posted on sabato, 19 agosto 2017 a 00:35 and is filed under Recensioni/Reviews. Contrassegnato da tag: aida, macerata opera, sferiterio. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, oppure trackback from your own site. « Castellum Invests S m 317 in Stockholm’s Leading Car Dealership Cluster In search of silent heroes – from Oslo to Athens »
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21 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)
a cura di Esserci comunicazione
pag. 03
Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.
21 Agosto 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)
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Maestranze dello Sferisterio: “Sul palco anche 50 gradi, soddisfatti per l’intesa sul Lauro Rossi” www.cronachemaceratesi.it /2017/08/21/maestranze-dello-sferisterio-sul-palco-anche-50-soddisfatti-perlintesa-sul-lauro-rossi/1002986/ MACERATA - I lavoratori: "Una splendida estate dal punto di vista artistico è stata ottenuta anche grazie ad enormi sacrifici effettuati da tecnici ed operai" I lavoratori di palcoscenico dello Sferisterio di Macerata esprimono soddisfazione, per le potenzialità occupazionali, riguardo all’accordo avvenuto tra il comune di Macerata e l’associazione Sferisterio per la gestione e la valorizzazione del teatro Lauro Rossi. “Sicuramente azzeccata – scrivono – anche la diversificazione della proposta artistica e culturale che avviene sul palcoscenico dell’ arena al termine della stagione lirica con il coinvolgimento lavorativo ulteriore di alcune figure dei reparti tecnici. Bisogna assolutamente sottolineare che una splendida estate dal punto di vista artistico è stata ottenuta anche grazie ad enormi sacrifici effettuati da tecnici ed operai, che la mole di lavoro è stata Tecnici al lavoro nello Sferisterio decisamente considerevole e che i ritmi di lavoro si sono rilevati molto sostenuti anche con temperature che sul palcoscenico hanno superato i cinquanta gradi. Le maestranze tecniche ritengono che alcune questioni siano da rivedere e da migliorare ma esprimono comunque soddisfazione per l’intenzione espressa pubblicamente da parte di rappresentanti dell’amministrazione comunale di migliorare la difficile situazione lavorativa dei tecnici maceratesi al termine della stagione lirica”.
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urandot sur un ours, à Macerata Par lisabeth Schneiter le 23 août 2017 @ 10h24 dans Festivals,La Scène,Opéra | Pas de commentaire
Au Festival de Macerata dans Turandot, la mise en scène de Ricci/Forte surprend au début et s’essouffle à la fin. Reste la musique… Cinq boites, énormes, démesurées, transparentes, sont posées sur l’immense scène esplanade du Sferisterio. Dans l’une un ours blanc (à la Damien Hirst), dans une autre, moins grande, deux mariés, style gâteau de noces… Pour le metteur en scène Stefano Ricci, qui forme avec Gianni Forte, un duo, Ricci/Forte, connu en Italie pour des mises en scène expérimentales, provocatrices parfois, l’opéra se déroule dans un monde de féérie, et « tout se passe dans la tête de Turandot, comme une vision qui lui permet de faire agir à sa guise les personnages ». Et de fait, ils semblent tous être des marionnettes de Bunraku, manipulées par des sortes de robots vêtus et cagoulés tout de bleu cobalt. Aucune chinoiserie, le thème est le froid, et un bout de banquise grise fait semblant de fondre à l’avant scène. Seule la formalité des costumes de Turandot pourrait rappeler la Chine. L’histoire est connue : la princesse de glace fait tuer ses prétendants, s’ils ne peuvent pas résoudre ses trois énigmes, mais elle fond (de jalousie ?) et tombe amoureuse du prince inconnu, Calaf, qui les a résolues, probablement parce qu’elle voit l’esclave Liu prête à mourir pour lui. Pourquoi Liu estelle costumée en mariée, au bras de Timur, roi de Tartarie en exil et père de Calaf… c’est un des mystères de la mise en scène. Et il y en a beaucoup. Liu, par exemple, ne se suicide pas, elle est tuée par Turandot, d’un coup de revolver. On verra défiler des clowns felliniens, des hommes nus, des enfants sacrifiés, autant de signes hélas dénués intentionnellement de sens, manœuvre qui semble plaire de plus en plus au public. Finalement, le seul élément magique est la musique splendide et émouvante écrite par Puccini peu avant sa mort, particulièrement le chœur pour Liu, mbre dolente, ne nous fait as de mal…. France Dariz, a remplacé dès la seconde représentation Iréne Theorin qui s’est blessée en tombant (pas du haut de l’ours sur lequel Turandot est assise). Impérieuse, elle chante une Turandot un peu mécanique, mais sa voix fluide et souple réussit à percer le carcan de la mise en scène. Une prise de rôle parfaite. Davinia Rodriguez (qui chantait Elvira à Spolète), est acclamée par le public, et merveilleuse dans le rôle de Liu. Rudy Park reste impressionnant dans le rôle qui l’a lancé (en 2008). Sa voix ronde et pleine, sa diction parfaite aussi, ont recueilli beaucoup d’applaudissements, notamment dans essun dorma. Andrea Porta, Gregory Bonfatti et Marcello Nardis sont Ping, Pang et Pong respectivement, drôles et sérieux à la fois. L’Orchestre Régional des Marches, la ChoeurLyrique marchigiane « Vincenzo Bellini » et le Chœur de Voix blanches Pueri Cantores « D. Zamberletti » étaient dirigés par un Pier Giorgio Morandi subtil, éminemment puccinien. r dit hotogra hi ue Alfredo Tabocchini
Article imprimé à partir de ResMusica: http://www.resmusica.com Lien vers l'article: http://www.resmusica.com/2017/08/23/turandotsurunoursamacerata/ Copyright © 2015 ResMusica. Tous droits réservés.
26 agosto 2017
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ne Aida tactile à Macerata Par lisabeth Schneiter le 2 août 2017 @ 5h47 dans Festivals,La Scène,Opéra | Pas de commentaire
ans
da, un immense ordinateur portable fi ure l’univers dans cette dernière mise en scène de Francesco Micheli pour
le Festival d’ péra de Macerata. Au milieu de la vaste scène du Sferisterio, un immense plan incliné se dédouble et s’ouvre lentement pendant l’ouverture de l’opéra, ordinateur portable géant. Des projections animent le mur de fond de scène, hiéroglyphes et autres signes, qui ponctueront l’histoire de l’amour malheureux d’Aida et Radames, racontée par le grand prêtre Ramfis, blogueur moderne, sa tablette à la main, rempla ant l’argile et le stylet. Le chœur aussi, planté sur les côtés, pianote sur des miniordinateurs. Les personnages se meuvent sur l’ordinateur portable géant, tels des curseurs qui font bouger les lignes, et avancer le drame, dans un parti pris résolument multimédia. La reprise de sa mise en scène d’Aida, créée en 2014, a clos l’édition 2017 du MOF, et la collaboration de Francesco Micheli avec ce festival. son actif, un renouveau de l’image, une fréquentation en hausse, et l’ouverture réussie du festival à la ville et à ses habitants. La soprano arménienne Liana Aleksanyan, coiffée à la Mireille Mathieu, est une Aida brillante et sûre, ample, surtout dans la zone aigu centrale. Les duo avec Radames au troisième acte et à la fin de l’opéra, sont très beaux, malgré une certaine raideur de Stefano La Colla, dont la voix homogène, le timbre et le phrasé mettent mieux en valeur ses élans guerriers. Anna Maria Chiuri, joue de son phrasé sensible, pour exprimer les multiples facettes d’Amneris, de l’inquiétude de on hai tu in enfi , à la consternation de Fu la sorte dell armi, dans toute la douleur d’une femme amoureuse rejetée. Stefano Meo a une voix claire, mais semble bloqué sur un volume hyper fort, ce qui fonctionne bien dans l’invocation du troisième acte, mais perd en expression. Le Ramfis de Giacomo Prestia, est parfois vacillant, et Cristian Saitta, sombre voix d’une grande amplitude vocale, campe un Roi imposant. La prêtresse de Federica Vitali est satisfaisante, le messager de Enrico Cossutta, beaucoup moins. L’Orchestre Philharmonique des Marches séduit par sa légèreté et son art du rubato, particulièrement, dans les fameuses Trompettes, le chef Riccardo Frizza, dansant gracieusement sur son podium. L’œuvre échappe ainsi au style trop souvent pompier des interprétations de Verdi. Le Chœur lyrique des Marches Vincenzo Bellini, lui aussi chante tout en nuances et dégradés sonores. Les visions se succèdent, tout devient écran. Radames et Aida chantent leur amour. L’écran se replie sur eux et ils disparaissent dans l’audelà par le trou noir de la porte des morts. r dit hotogra hi ue Alfredo Tabocchini
Article imprimé à partir de ResMusica: http://www.resmusica.com Lien vers l'article: http://www.resmusica.com/2017/08/2 /uneaidatactileamacerata/ Copyright © 2015 ResMusica. Tous droits réservés.
31 agosto 2017
3/9/2017
Macerata, Macerata Opera Festival, 04-06/08/2017
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Macerata, Macerata Opera Festival, 04-06/08/2017 (/joomla/recensioni/34-opera/opera2017/5002macerata-macerata-opera-festival-04-06-08-2017) 31 Agosto 2017
Turandot, foto Alfredo Tabocchini
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Sferisterio a bocca secca di Francesco Lora Turandot, Madama Butterfly e Aida sono spettacoli che restituiscono, quale più quale meno, la crisi identitaria del Macerata Opera Festival, perso dietro regìe di grande battage pubblicitario ma modesto riscontro teatrale, e non abbastanza attento a compulsare il valore dei direttori e dei cantanti coinvolti. Turandot Madama Butterfly Aida MACERATA, 4-6 agosto 2017 – Ritorno di chi scrive all’Arena Sferisterio di Macerata. L’ultima volta era stato nel 2003, per una Lucia di Lammermoor tradizionale (ma non troppo) e positivamente adeguata a ciò che richiedeva quel pubblico, non ignaro ma venuto da tutta Italia a sedersi in una platea dove crescevano alte erbacce; ad attirare c’erano la regìa di Henning Brockhaus e le scene di Josef Svoboda, e c’era soprattutto una protagonista come Mariella Devia. Alla fine del mese, oggi, recensire il Macerata Opera Festival 2017 rimane invece un penoso arretrato dal quale si vorrebbe essere esonerati. Vivacissime sono l’attività e la cronaca da Martina
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Macerata, Macerata Opera Festival, 04-06/08/2017
Franca, Pesaro, Verona e altri luoghi italiani di festival estivi: l’una è apprezzata e l’altra è propagata da un pubblico in dialogo con i cartelloni, ciascuno caratterizzanto in vista di un preciso modo di amare il teatro d’opera. A Macerata oggi si scambiano sguardi imbarazzati con i pochi colleghi critici presenti nello Sferisterio, e non si incontrano i visi noti dei melomani irriducibili che frequentano ogni stagione che conti. Domina invece l’autoreferenza. Per esempio quella che fa esultare la direzione del festival per i 32.132 spettatori paganti e per l’incasso di 1.264.039 di euro; un rapporto in verità non euforizzante: il risultato del vicino e simultaneo ROF di Pesaro vale in proporzione quasi il doppio, benché si tratti di una rassegna allergica a popolari e facili specchietti per le allodole. Il corto circuito maceratese sembra innescarsi – ecco il séguito del ragionamento – alla notizia che una grande percentuale di biglietti (cioè il naturale, sano e indicativo oggetto di commercio tra un’istituzione e il pubblico) è acquistata da sponsor (i quali dovrebbero invece intervenire liberalmente o in cambio di riscontro pubblicitario); tali biglietti sono poi distribuiti gratuitamente a un pubblico benvenuto, senza dubbio, ma casuale, spaesato, attratto più da una mondanità provinciale che dall’essenza e dal valore degli spettacoli, incapace di confrontare quanto visto e ascoltato con la più alta qualità di altre produzioni operistiche fuori Macerata. C’è modo e modo di riempire i teatri e attribuirsi un successo. Come che sia: tema originalissimo del Macerata Opera Festival 2017 era il solito Oriente. In programma, la prima esecuzione assoluta di Shi (Si faccia) di Carlo Boccadoro al Teatro “Lauro Rossi” (20 e 26 luglio e 2 e 9 agosto; appropriato il soggetto sul padre missionario maceratese Matteo Ricci; ma un’opera contemporanea destinata a chi, su un terreno sociale non prima preparato?) e l’abituale terna di titoli loro malgrado arcipopolari e dunque bistrattati nella mediocrità dei teatri all’aperto: Turandot di Puccini (21 e 29 luglio e 4 e 13 agosto), Madama Butterfly dello stesso (22 e 28 luglio e 16 e 12 agosto) e Aida di Verdi (30 luglio e 5, 11 e 14 agosto). Alla maniera di chi vende l’uccello sulla frasca ancor, il botto dell’anno era predisposto nella Turandot con “progetto creativo” di Gianni Forte e Stefano Ricci, regìa di quest’ultimo, scene e luci di Nicolas Bovey, costumi di Gianluca Sbicca e movimenti scenici di Marta Bevilacqua. Due sono le vie drammaturgiche per allestire l’ultimo capolavoro pucciniano senza uscire dal testo: assecondandone il lato orientale, decorativo e meraviglioso, cioè privilegiando il pieno negli occhi del pubblico, ovvero procedendo all’indagine antropologica nei significati oggettivi della fiaba, dove l’antenata cui è stata fatta violenza possiede in anima e corpo Turandot fino all’esorcismo mediante il sacrificio di Liù. Con uno spettacolo gelido e snobisticamente ermetico, dove il letterale è spazzato via senza contraccambio di suggestione o insegnamento, Forte e Ricci hanno ai fatti dimostrato l’impraticabilità della loro terza via: in essa la protagonista è vacuamente «intesa come una donna di oggi che ha paura di diventare adulta e si rifugia nel regno della sua fantasia, sfruttando il proprio straordinario potere immaginifico a suo uso e consumo». Da ciò derivano non tanto concetti inediti quanto immagini come quella del coro di voci bianche fucilato in massa e quella di Turandot che si bagna nel sangue tra un enigma e l’altro; immagini che vorrebbero essere forti e sono invece didascaliche o sciocche o in vista dello scandalo da cavalcare: comunque fuori dall’evidenza testuale, nonché dall’utilità di manomissione del testo. Sarebbe piaciuto dire qualcosa circa la concertazione di Pier Giorgio Morandi, che però è pura routine e fa volare via col raro vento della notte estiva le deboli intenzioni delle quali riferire: sotto la sua guida, l’Orchestra Regionale delle Marche e il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” – poi ritrovati negli altri spettacoli – insieme con i locali Pueri cantores “Domenichino Zamberletti”. Dopoun paio di recite, forfait di Iréne Theorin; perduta la protagonista, certuni hanno proclamato nella “copertura” France Dariz una rivelazione: e si è trattato invece del solito soprano con risorse cospicue (volume) ma generiche (accento, dosaggio, fraseggio, musicalità, recitazione), pronto a spendere il capitale più che a maturare gli interessi. Tale gioco sembra già pervenuto a fase catastrofica nell’ansimante, forzato e approssimativo Calaf di Rudy Park, costretto a evitare le varianti acute che fino a poco tempo fa sapeva scaraventare spavaldamente in aria. Regina della festa è così rimasta Davinia Rodriguez, Liù singolare per via dell’emissione affilata e del timbro vitreo, ma capace della caratterizzazione e della modulazione precluse agli altri.
(/joomla/images/galleriearticoli/2017/opera/sferisterio/turandot/ricciforte(/joomla/images/galleriearticoli/2017/opera/sferisterio/turandot/1_81.jpg) TURANDOT_Giacomo-Puccini_Teatro-Sferisterio_Macerata_ph.1/2 Si è pigliata una boccata d’aria con la ripresa della Madama Butterfly: regìa di Nicola Berloffa, scene di Fabio Cherstich e costumi di Valeria Donata Bettella. Uno spettacolo chiaro, asciutto, che tocca sì il trito tasto del teatro nel teatro, ma con mano leggera e pregnanza visiva, e che senza ombra di horror vacui riempie l’anomalo palcoscenico d’infinita lunghezza. Maria José Siri, come Cio-Cio-San, vi si è eretta a regina dell’intero festival: suo di gran lunga il canto più duttile, sfumato, smaltato, vibrante, risonante, in grado di restituire con l’impegno gestuale un personaggio tutto dignità e foriero di commozione. I panni di Suzuki, a loro volta, cadevano assai bene addosso alla premura vocale e allo zelo scenico di Manuela Custer, e anche Antonello Palombi si faceva valere come Pinkerton dalla facciata opportunamente solare ed espansiva a nascondere il monotono fondo di codardia. Ha sorpreso per originalità Alberto Mastromarino, non più fresco nella linea di canto ma artefice di uno Sharpless maturo, ruvido, severo, attonito più che imbarazzato di fronte alla tragedia della protagonista e indignato più che compagnone di fronte alla leggerezza di Pinkerton. Il resoconto investe di lode anche il concertatore Massimo Zanetti, che a dispetto delle usuali trasandatezze areniane ha qui flesso con tenacia orchestra e coro in ricerche timbriche e in sferze agogiche di compiuto effetto drammatico.
(/joomla/images/galleriearticoli/2017/opera/sferisterio/butterfly/2_76.jpg) 1/2 Doccia fredda alla vigilia della ripresa dell’Aida. Dovevano esserci Maria Pia Piscitelli come protagonista e Sonia Ganassi come Amneris: un assortimento intrigante. Ma, senza giustificazioni, in scena sono salite rispettivamente Liana Aleksanyan e Anna Maria Chiuri. Lunare, delicata e sfuggente la prima, con timbro argenteo benché comune, assai tesa nel salire al Do dell’aria. Impetuosa, sfarzosa e immanente la seconda, con compiaciuta esibizione del registro di petto e in genere di una salute vocale genuinamente areniana. Nessuna forzatura alla propria bella indole lirica fa Stefano La Colla come Radamès: non ne esce una lettura forbita e sottile come avverrebbe sotto il torchio di un Riccardo Muti, ma si gode di spontaneità, naturalezza e dote comunicativa. Qualche incertezza di tono ed estensione nel Ramfis di Giacomo Prestia, che rimane nondimeno una delle più nobili, pastose e ieratiche voci di basso vantate nel contesto italiano. Di modesta estrazione, per contro, l’esitante Amonasro di Stefano Meo. Sul podio direttoriale Riccardo Frizza non ha lasciato ricordo particolare, contentandosi di condurre in porto l’iniziativa dei cantanti e non attuando l’analisi lodata, per esempio, nell’ultimo e gagliardo Attila veneziano [leggi la recensione (/joomla/recensioni/28-opera/opera2016/4001-venezia-attila-13-12-2016)]. Lo spettacolo era quello con regìa di Francesco Micheli, scene di Edoardo Sanchi, disegni proiettati di Francesca Ballarini, costumi di Silvia Aymonino, luci di Fabio Barettin e coreografie di Monica Casadei. L’azione si svolge senza peculiare bussola drammaturgica sulla tastiera di un computer portatile, mentre sul monitor scorrono didascalie dal sapore puerile, a duplicare i sopratitoli e fare prova del quoziente intellettivo del pubblico. Lo si tollera anche perché alla fine – viene detto – il parziale richiudersi del notebook dovrebbe separare lo spazio della tomba da quello del tempio, con un coup de théâtre da far tremare – figurarsi – la memoria di Luca Ronconi; e invece il 5 agosto c’è stato un guasto tecnico: tante scuse alla platea e ritorno a casa a bocca secca. Ma secca.
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Macerata, Macerata Opera Festival, 04-06/08/2017
1/2 le foto Alfredo Tabocchini
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Macerata, Macerata Opera Festival, 04-06/08/2017 www.apemusicale.it /joomla/recensioni/34-opera/opera2017/5002-macerata-macerata-opera-festival-04-06-082017
Sferisterio a bocca secca di Francesco Lora Turandot, Madama Butterfly e Aida sono spettacoli che restituiscono, quale più quale meno, la crisi identitaria del Macerata Opera Festival, perso dietro regìe di grande battage pubblicitario ma modesto riscontro teatrale, e non abbastanza attento a compulsare il valore dei direttori e dei cantanti coinvolti. Turandot Madama Butterfly Aida Il Macerata Opera Festival sulla recensione all'edizione 2017 MACERATA, 4-6 agosto 2017 – Ritorno di chi scrive all’Arena Sferisterio di Macerata. L’ultima volta era stato nel 2003, per una Lucia di Lammermoor tradizionale (ma non troppo) e positivamente adeguata a ciò che richiedeva quel pubblico, non ignaro ma venuto da tutta Italia a sedersi in una platea dove crescevano alte erbacce; ad attirare c’erano la regìa di Henning Brockhaus e le scene di Josef Svoboda, e c’era soprattutto una protagonista come Mariella Devia. Alla fine del mese, oggi, recensire il Macerata Opera Festival 2017 rimane invece un penoso arretrato dal quale si vorrebbe essere esonerati. Vivacissime sono l’attività e la cronaca da Martina Franca, Pesaro, Verona e altri luoghi italiani di festival estivi: l’una è apprezzata e l’altra è propagata da un pubblico in dialogo con i cartelloni, ciascuno caratterizzanto in vista di un preciso modo di amare il teatro d’opera. A Macerata oggi si scambiano sguardi imbarazzati con i pochi colleghi critici presenti nello Sferisterio, e non si incontrano i visi noti dei melomani irriducibili che frequentano ogni stagione che conti.
Come che sia: tema originalissimo del Macerata Opera Festival 2017 era il solito Oriente. In programma, la prima esecuzione assoluta di Shi (Si faccia) di Carlo Boccadoro al Teatro “Lauro Rossi” (20 e 26 luglio e 2 e 9 agosto; appropriato il soggetto sul padre missionario maceratese Matteo Ricci; ma un’opera contemporanea destinata a chi, su un terreno sociale non prima preparato?) e l’abituale terna di titoli loro malgrado arcipopolari e dunque bistrattati nella mediocrità dei teatri all’aperto: Turandot di Puccini (21 e 29 luglio e 4 e 13 agosto), Madama Butterfly dello stesso (22 e 28 luglio e 16 e 12 agosto) e Aida di Verdi (30 luglio e 5, 11 e 14 agosto). Alla maniera di chi vende l’uccello sulla frasca ancor, il botto dell’anno era predisposto nella Turandot con “progetto creativo” di Gianni Forte e Stefano Ricci, regìa di quest’ultimo, scene e luci di Nicolas Bovey, costumi di Gianluca Sbicca e movimenti scenici di Marta Bevilacqua. Due sono le vie drammaturgiche per allestire l’ultimo capolavoro pucciniano senza uscire dal testo: assecondandone il lato orientale, decorativo e meraviglioso, cioè privilegiando il pieno negli occhi del pubblico, ovvero procedendo all’indagine antropologica nei significati oggettivi della fiaba, dove l’antenata cui è stata fatta violenza possiede in anima e corpo Turandot fino all’esorcismo mediante il sacrificio di Liù. Con uno spettacolo gelido e snobisticamente ermetico, dove il letterale è spazzato via senza contraccambio di suggestione o insegnamento, Forte e Ricci hanno ai fatti dimostrato l’impraticabilità della loro terza via: in essa la protagonista è vacuamente «intesa come una donna di oggi che ha paura di diventare adulta e si rifugia nel regno della sua fantasia, sfruttando il proprio straordinario potere immaginifico a suo uso e consumo». Da ciò derivano non tanto concetti inediti quanto immagini come quella del coro di voci bianche fucilato in massa e quella di 1/4
Turandot che si bagna nel sangue tra un enigma e l’altro; immagini che vorrebbero essere forti e sono invece didascaliche o sciocche o in vista dello scandalo da cavalcare: comunque fuori dall’evidenza testuale, nonché dall’utilità di manomissione del testo. Sarebbe piaciuto dire qualcosa circa la concertazione di Pier Giorgio Morandi, che però è pura routine e fa volare via col raro vento della notte estiva le deboli intenzioni delle quali riferire: sotto la sua guida, l’Orchestra Regionale delle Marche e il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” – poi ritrovati negli altri spettacoli – insieme con i locali Pueri cantores “Domenichino Zamberletti”. Dopo la "prima", forfait di Iréne Theorin; perduta la protagonista, certuni hanno proclamato nella “copertura” France Dariz una rivelazione: e si è trattato invece del solito soprano con risorse cospicue (volume) ma generiche (accento, dosaggio, fraseggio, musicalità, recitazione), pronto a spendere il capitale più che a maturare gli interessi. Tale gioco sembra già pervenuto a fase catastrofica nell’ansimante, forzato e approssimativo Calaf di Rudy Park, costretto a evitare le varianti acute che fino a poco tempo fa sapeva scaraventare spavaldamente in aria. Regina della festa è così rimasta Davinia Rodriguez, Liù singolare per via dell’emissione affilata e del timbro vitreo, ma capace della caratterizzazione e della modulazione precluse agli altri.
Si è pigliata una boccata d’aria con la ripresa della Madama Butterfly: regìa di Nicola Berloffa, scene di Fabio Cherstich e costumi di Valeria Donata Bettella. Uno spettacolo chiaro, asciutto, che tocca sì il trito tasto del teatro nel teatro, ma con mano leggera e pregnanza visiva, e che senza ombra di horror vacui riempie l’anomalo palcoscenico d’infinita lunghezza. Maria José Siri, come Cio-Cio-San, vi si è eretta a regina dell’intero festival: suo di gran lunga il canto più duttile, sfumato, smaltato, vibrante, risonante, in grado di restituire con l’impegno gestuale un personaggio tutto dignità e foriero di commozione. I panni di Suzuki, a loro volta, cadevano assai bene addosso alla premura vocale e allo zelo scenico di Manuela Custer, e anche Antonello Palombi si faceva valere come Pinkerton dalla facciata opportunamente solare ed espansiva a nascondere il monotono fondo di codardia. Ha sorpreso per originalità Alberto Mastromarino, non più fresco nella linea di canto ma artefice di uno Sharpless maturo, ruvido, severo, attonito più che imbarazzato di fronte alla tragedia della protagonista e indignato più che compagnone di fronte alla leggerezza di Pinkerton. Il resoconto investe di lode anche il concertatore Massimo Zanetti, che a dispetto delle usuali trasandatezze areniane ha qui flesso con tenacia orchestra e coro in ricerche timbriche e in sferze agogiche di compiuto effetto drammatico.
(ANSA) - MACERATA, 21 LUG - Musica: lirica, Madama Butterfly allo Sferisterio di Macerata. +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++
Doccia fredda alla vigilia della ripresa dell’ Aida. Dovevano esserci Maria Pia Piscitelli come protagonista e Sonia Ganassi come Amneris: un assortimento intrigante. Ma, senza giustificazioni, in scena sono salite rispettivamente Liana Aleksanyan e Anna Maria Chiuri. Lunare, delicata e sfuggente la prima, con timbro argenteo benché comune, 2/4
assai tesa nel salire al Do dell’aria. Impetuosa, sfarzosa e immanente la seconda, con compiaciuta esibizione del registro di petto e in genere di una salute vocale genuinamente areniana. Nessuna forzatura alla propria bella indole lirica fa Stefano La Colla come Radamès: non ne esce una lettura forbita e sottile come avverrebbe sotto il torchio di un Riccardo Muti, ma si gode di spontaneità, naturalezza e dote comunicativa. Qualche incertezza di tono ed estensione nel Ramfis di Giacomo Prestia, che rimane nondimeno una delle più nobili, pastose e ieratiche voci di basso vantate nel contesto italiano. Di modesta estrazione, per contro, l’esitante Amonasro di Stefano Meo. Sul podio direttoriale Riccardo Frizza non ha lasciato ricordo particolare, contentandosi di condurre in porto l’iniziativa dei cantanti e non attuando l’analisi lodata, per esempio, nell’ultimo e gagliardo Attila veneziano [leggi la recensione]. Lo spettacolo era quello con regìa di Francesco Micheli, scene di Edoardo Sanchi, disegni proiettati di Francesca Ballarini, costumi di Silvia Aymonino, luci di Fabio Barettin e coreografie di Monica Casadei. L’azione si svolge senza peculiare bussola drammaturgica sulla tastiera di un computer portatile, mentre sul monitor scorrono didascalie dal sapore puerile, a duplicare i sopratitoli e fare prova del quoziente intellettivo del pubblico. Lo si tollera anche perché alla fine – viene detto – il parziale richiudersi del notebook dovrebbe separare lo spazio della tomba da quello del tempio, con un coup de théâtre da far tremare – figurarsi – la memoria di Luca Ronconi; e invece il 5 agosto c’è stato un guasto tecnico: tante scuse alla platea e ritorno a casa a bocca secca. Ma secca.
le foto Alfredo Tabocchini
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5 settembre 2017
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Ma tu cos’hai visto? Sulla Turandot di Ricci/Forte con accenni di Butterfly Date : 5 settembre 2017
Qualcuno fischia e lancia addirittura qualche grido. Un giornalista della fila davanti, dopo rapido sguardo al vicino, si affanna su whatsapp. Attenzione, vorrei dirgli, non è tutto pubblico d’opera, questo che riempie lo Sferisterio di Macerata con il quarto (strombazzato) tutto esaurito di Ricci/Forte. Ci sono anche spettatori di teatro contemporaneo, ci sono curiosi e forse un’affettuosa piccola claque. Ma i fischi comunque sono “all’americana”: di consenso. Un solo “bu” spunta da destra, senza seguito, e la perplessità è muta. Ben altra è stata la reazione della sala alla messinscena “tradizionale” di “Madama Butterfly”, trasportata nel secondo dopoguerra. Consenso composto, più leggibile. Nella parte della protagonista la star del Macerata Opera Festival, Maria Jose Siri, che Macerata sente un po’ come “sua” per averle fatto esordire con successo “Norma” nella scorsa stagione. Canta una Cio-Cio-San dolce, più sinceramente giovanile che vezzosamente bamboleggiante, morbida di una voce naturale e sana. L’accompagna lo spavaldo Pinkerton di Antonello Palumbo, dal fraseggio personale e spiccato nel principio, ma di atto in atto sempre meno a fuoco.
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La regia di Nicola Berloffa restituisce al testo pucciniano ciò che l’autore, di revisione in revisione, era andato sfumando: il contesto dello scontro di culture, americani contro giapponesi, e il carattere troppo disinvolto, quasi volgare del luogotenente che spadroneggia sul suolo straniero. Nel primo atto, si concede poca intimità ai due novelli sposi, e frotte di marinai e geishe si aggirano sulla scena occasionalmente inquinando il lungo duetto sentimentale dell’opera. L’enorme spazio scenico simmetricamente ripartito riproduce una sorta di teatro in dismissione, genericamente orientale, per evolversi nel secondo e terzo atto in una sala cinematografica, a significare il tentativo della fanciulla giapponese, in attesa del ritorno dello “sposo”, di mutare i propri costumi in quelli americani. Cio-Cio-San da cantatrice s’è fatta proiezionista. La sinfonia di colori che Puccini aveva immaginato nel preludio del terzo atto viene traslata, durante il coro a bocca chiusa del secondo, su proiezioni di sequenze acquatiche di Esther Williams – insospettabilmente funzionali e assonanti. In questo cinema un po’ arrangiato, lo Sharpless efficace di Alberto Mastromarino (timbro molto asciutto ma morbido, e sicuro di una collaudata presenza scenica) tenta, quasi paterno, di mostrare alla fanciulla la vanità delle sue speranze. Grandi applausi alla beniamina di casa, a tutti gli interpreti sul palco (malgrado qualche momento un po’ scoordinato nel coro) e a Massimo Zanetti, che tiene insieme l’orchestra con carattere e sfumature che solitamente non ci si aspetterebbe in un’esecuzione all’aperto. Poi, ventiquattr’ore dopo, la “Turandot scandalosa”, tanto voluta dal direttore artistico Francesco Micheli. E nella larga mezzaluna schiacciata della platea dello Sferisterio, tra il primo e il secondo atto, il pubblico, quello d’opera, si divide in fazioni: qualcuno si accalora («Ma tu cos’hai visto? Eri qui o no? E allora…!») o tace con la fronte corrugata, come quando si rifanno dei conti che non tornano. Un uomo sui trenta, grasso e dalla piccola testa coperta di un tenue piumaggio, si affanna tra i diversi conoscenti sparpagliati per i vari ordini di posti, attraversando i corridoi con passo elastico. Altri gruppi scuotono la testa, gli angoli della bocca verso il basso, l’incomprensione e la rabbia. Due coppie di anziani pensierosi, gli uomini con la testa coperta, le donne serenamente malvestite si interrogano a vicenda: «Ma il Principe di Persia? Tu l’hai visto? Perché sono morti tutti quei bambini? E quei meccanici, e l’orso polare? Le gabbie, le piante di serra…». Un ragazzo, affannosamente in ritardo, porge il biglietto a una maschera, ma è solo una donna in tailleur che lo riguarda silenziosa, senza espressione. Altre ragazze abbronzate, troppo eleganti, lunghe gambe, fumano stropicciando la contromarca o ritagliandosi spazi sghembi nei selfie. Un’anziana giornalista francese sorride, prende appunti. Un altro, con un vaporoso fazzoletto al collo, mi cita la Fura dels Baus, molte idee già viste… Intanto, dietro le quinte, il soprano esordiente nel ruolo, la giovane France Dariz, si guarda nello specchio, mentre le mani della parrucchiera le si affannano sopra. Al suo posto avrebbe dovuto esserci Irene Theorin, ma per un incidente ha potuto cantare solo la prima; così eccola, esordiente nel ruolo, a sostituirla per tutte le successive recite. Musicalmente appare a suo agio, forse manca un po’ di mordente – è più spaventoso ciò che dice, che come lo dice – ma la luce e la morbidezza della voce brillano anche al di là questa cautela. Secondo lo spartito la sua prima nota figura a metà del secondo atto, ma la regia l’ha voluta in scena fin dall’inizio, a cavalcioni di un orso polare e a tenere le fila di un manipolo di sue emanazioni, vestite ora come
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squadre d’assalto, ora come operatori di macchinari, o scienziati di laboratorio, a organizzare l’immenso circo del terrore attorno al regno della principessa di ghiaccio. Turandot: la principessa che non vuole essere amata e uccide ogni pretendente a cui sfugga la soluzione dei tre enigmi che lei gli proporrà.
Poco più in là il tenore coreano, ormai quasi italiano d’adozione, siede forse da solo, chiude gli occhi, guarda dentro di sé ai due atti che ancora l’aspettano. Avrà cantato cento volte quel ruolo, è la sua specialità. Grande, esperto ma giovane, generoso di corpo e di spirito, Rudy Park stasera soffre, lo si sente. Il colore della voce è sempre bellissimo e il volume considerevole, ma l’interpretazione è come incartata in un pesante ponteggio che deve sostenere tutto l’edificio. Un edificio preoccupante. Gli acuti velati e incerti sono presi tutti di forza con uno slancio che gli parte dai piedi e che ogni volta lo fa impennare come in uno strenuo balzo, muscolare, quasi che quella nota lassù si lasciasse raggiungere solo con un morso. «Tu cos’hai visto?» mi chiede l’anziana giornalista francese – un altro atto è passato, siamo alla fine del secondo. Non la Cina, certo, non “il tempo delle favole” che il libretto di Adami e Simoni impostava simbolicamente. E molti passi di testo e didascalie sono ignorati, ma la storia è quella: una donna potente e glaciale scopre l’amore, e con esso la vita, grazie a un ignoto straniero, al suo sentimento immenso imperscrutabile e apparentemente ingiustificato, al suo coraggio. Ma non siamo in quel tipo di regie pretestuose o che navigano provocatoriamente controcorrente. Anzi, talvolta le simbologie rintracciate sono così candide da far sorridere: il ghiaccio per il freddo, i costumi verdi del coro come le piante di serra, innaturali, coltivate a forza di concimi, il sangue in cui la protagonista si intride (primo rapporto sessuale? estasi della carneficina?) nella scena degli enigmi. La Turandot di Ricci/Forte è una regina non invisibile né intoccabile, anzi carnale, fisica e presente: comanda a bacchetta un nugolo di servitori che isolano germi, coltivano piante in serra, muovono e pilotano i personaggi, per un certo periodo incastrano nelle loro maglie persino Calaf e Liù, la dolce schiava che lo ama senza poterne ricevere il contraccambio. Poi nel secondo atto, nella scena degli enigmi a cui la “principessa di gelo” sottopone il principe ignoto, passo dopo passo egli si svincola da quelle forze oscure, se ne libera definitivamente, e quei servitori si spogliano del loro costume da lavoro, sciogliendosi come burattini a cui abbiano tagliato i fili. Ora sono nudi, stremati: resi inutili, uomini addirittura. Tre enormi parallelepipedi trasparenti sono mobili sul palco e ospitano ora i personaggi, ora oggetti scenici, ora i bambini che vengono uccisi nel primo atto, dopo essere stati bendati e fatti inginocchiare. La perfezione tecnica nella gestione degli spazi scenici a cui Ricci/Forte sono arrivati, pur non privi del loro solito armamentario (il bianco abbagliante, le luci glaciali, anche con fonti a vista, come gli enormi panel led, gli animaloni...), è ragione di stupore e conferma insieme, così come alcune trovate che non saprei definire altrimenti: belle, e teatralmente incontrovertibili.
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Il terzo atto: Calaf esce indenne e anzi ristabilito da un “Nessun dorma” ben cantato, che è già metà del successo; Liù si impossessa di una rivoltella e, dopo aver minacciato coro e principessa si suicida così, e il popolo compiange la povera amante, ma non riesce a evitare di scattare foto col cellulare alla salma mentre viene portata a braccia dai soliti servi di Turandot. E il finale: la principessa di gelo “sghiacciata”, spogliata dei protervi abiti da diva, può rimane in una semplice casacca grigia; dietro, il coro che alza e ruota lettera per lettera i cartelli che riportano la sentenza secondo cui: «Chi ha paura muore ogni giorno». Un occhio alla scena, che è cambiata nuovamente, in tutti i parametri, sia cromatici che spaziali (una lunga striscia di tela scura tenuta dal coro in parata, e davanti i protagonisti, tutti in grigio scuro). E un occhio alla frase («Ma che c’entra Borsellino, dimmelo tu!»), che non è una citazione da pagina di giornale né da speciale TV: proprio come la scena dei bambini inginocchiati e giustiziati, essa accende per la prima volta nel cervello un segno nuovo di zecca, di cultura nostra e condivisa, ne sancisce il suo trapasso da memoria storica a racconto mitico. Legandosi senza traumi al coraggio del giovane Principe Ignoto, Calaf. «Cosa ci ho visto io? Tu puoi vederci quello che ti pare, io ti dico com’è stata. Come per tutte le opere, esistono regie “di” e regie “su”. Questa è “su” Turandot. Avresti dovuto vederne le prove. Il progetto è stato fatto a priori, come se non bisognasse badare alle dinamiche di un’opera in musica. Ti faccio l’esempio del coro: non si sapeva che farsene, l’ingombro della sua presenza in scena è stato come una sorpresa, per chi ha pensato la produzione. E così più nel particolare, l’invocazione isolata del Principe di Persia che un corista sbraita in mezzo alla scena, senza senso, mentre la tradizione lo vuole fuori scena. E così anche certi fatti incontrovertibili, anche del libretto: «Il mio vecchio è caduto» dice Liù di Timur, padre di Calaf, vecchio re spodestato (tradizionalmente reso cieco dalle regie), ma il cantante che ne fa la parte non è né vecchio né cade. E…». «Ma tu cosa ci hai visto, in questa Turandot?» mi chiede ingenuamente una giovane amica, sui vent’anni, dopo aver ascoltato lo sfogo del melomane imbucato alle prove. Usciamo da teatro e camminiamo lentamente. «Io ci ho visto un’opera politica - le rispondo -, contemporanea. Turandot incarna gli orrori odierni: stragi di innocenti, bambini, ingegneria genetica sfrenata perché tutto risponda alle nostre necessità. Il cinismo pure è quello di oggi, quello di tutti noi che attacchiamo a parole ciò che ci fa paura ma tiriamo un sospiro di sollievo quando il peggio capita agli altri, e fingiamo partecipazione “immortalando” il dramma altrui – per mai più rivederlo, ovviamente, e consegnarlo al disinteresse con la coscienza pulita. La messinscena nonostante tutto è tradizionale (con mezzi e con un design contemporaneo, certo): c’è il bacio di Calaf a Turandot, e ho detto tutto, il bacio che le fa cadere le ultime difese. È tradizionale e persino didattica: è possibile guardare veramente in faccia l’orrore e sconfiggerlo? Col coraggio si può, solo Calaf ce l’ha avuto, quando tutto il mondo gli andava contro, e ha vinto la sua sfida. Ecco un insegnamento. Va persino un po’ oltre. Nei loro costumi fattisi scuri, quando il grande spettacolo del male è sconfitto (ed è un bene che sia così), il risultato sembra giusto, certo, felice, ma grigio». «Ma le le note di regie parlano di Freud, di un mondo tutto interiore, di Turandot come principessa bambina che rifiuta il mondo adulto…».
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«Ma tu, cosa ci hai visto?», la interrompo. Risponde che non sa, ma c’è qualcosa che l’ha fatto correre velocemente, tra atto e atto, dall’inizio alla conclusione in una grande emozione, fino al finale. «Una cosa che non mi aspettavo, in una regia che tutti dicevano intellettualistica, fredda. Mi è piaciuta, mi ha coinvolta, mi ha fatto pensare e… non so, partecipare». Quali fossero le intenzioni, quali gli strumenti, è questo il teatro. Madama Butterfly cast: Cio-Cio-San Maria José Siri Suzuki Manuela Custer Kate Pinkerton Samantha Sapienza F. B. Pinkerton Antonello Palombi Sharpless Alberto Mastromarino Goro Nicola Pamio Il Principe Yamadori Andrea Porta Lo zio bonzo Cristian Saitta Yakusidé Gianni Paci Il commissario imperiale Giacomo Medici L'ufficiale del registro Alessandro Pucci La madre di Cio-Cio-San Mirela Cisman La zia Silvia Marcellini La cugina Maria Elena Mariangeli Dolore Martino Compagnucci Direttore Massimo Zanetti Regia Nicola Berloffa Scene Fabio Cherstich Costumi Valeria Donata Bettella Luci Marco Giusti Maestro del coro Carlo Morganti Assistente alla regia Sara Vailati Assistente alle scene Sofia Borroni Assistente ai costumi Gaia Tagliabue Assistente ai movimenti mimici Marta Negrini Fondazione Orchestra Regionale delle Marche Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” Complesso di palcoscenico Banda “Salvadei” Coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo Turandot cast: La principessa Turandot Iréne Theorin / France Dariz (29/07 - 4/08 - 13/08) L'imperatore Altoum Stefano Pisani Timur Alessandro Spina Il principe ignoto (Calaf) Rudy Park Liù Davinia Rodriguez
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Ping Andrea Porta Pang Gregory Bonfatti Pong Marcello Nardis Un mandarino Nicola Ebau Il principe di Persia Andrea Cutrini Ancella Catia Cursini Ancella Linda Ferrari Direttore Pier Giorgio Morandi Progetto creativo Gianni Forte e Stefano Ricci Regia Stefano Ricci Scene e luci Nicolas Bovery Costumi Gianluca Sbicca Movimenti scenici Marta Bevilacqua Maestro del coro Carlo Morganti Maestro del coro di voci bianche Gian Luca Paolucci Assistente alla regia Liliana Laera Assistente alle scene Eleonora De Leo Assistente ai costumi Gianluca Carrozza Fondazione Orchestra Regionale delle Marche Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” Coro di voci bianche Pueri Cantores “D. Zamberletti” Complesso di palcoscenico Banda “Salvadei” Coproduzione con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria
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I numeri del Macerata Opera Festival 2017: record di incassi e di spettatori paganti www.apemusicale.it /joomla/news/33-news2017/5011-i-numeri-del-macerata-opera-festival-2017-record-diincassi-e-di-spettatori-paganti
Per Turandot quattro sold out Un milione264 mila euro di incassi al botteghino; oltre 32mila gli spettatori paganti
La 53a edizione del Macerata Opera Festival si chiude con ottimi e inattesi risultati sia per gli incassi che per le presenze degli spettatori paganti. Due i record significativi, in un anno difficile per tutto il territorio dopo il pesante sciame sismico del 2016: 1.264.039 euro l’incasso lordo e 32.132 spettatori paganti. “Abbiamo consolidato e ampliato il dato del 2016, il migliore fino ad oggi - dichiara il sovrintendente Luciano Messi -. Per la prima volta, un’opera fa registrare quattro tutto esaurito consecutivi: è il caso di Turandot con 8.987 presenze paganti”. Altro dato interessante sono gli omaggi, in costante calo negli anni. Nel 2017 sono stati 1261, il 3,78% rispetto ai biglietti emessi. “La musica ha battuto le preoccupazioni e i dubbi - afferma il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio, Romano Carancini -. Dopo il terremoto avevamo dei dati che ci annunciavano una stagione complicata, ma lo Sferisterio è andato oltre, grazie alla capacità di attrarre pubblici diversi, generazioni differenti che hanno assistito ai vari spettacoli: le opere, lo spettacolo per i Sibillini, il concerto di Bollani, il Festival Off con i nuovi Concerti in Cantina in collaborazione con IMT. Tutto questo è potuto accadere grazie alla maturità del teatro, dell’intero staff che ci ha lavorato. Nel 2017 abbiamo realizzato il record di presenze di spettatori paganti, il mio augurio è che il 2018 sia ancora migliore. Francesco Micheli ci lascia un’identità fortissima”. Interessanti i dati derivanti dalle vendite on line che fanno conoscere in proporzione uno spaccato del pubblico che ha riempito lo Sferisterio durante questo mese di attività: confrontando i dati del 2016 con quelli del 2017 stessi acquisti dal maceratese, in crescita quelli da tutto il territorio nazionale e stabili quelli dall’estero. Il pubblico non organizzato è in controtendenza rispetto ai gruppi, in cui si è notato invece un aumento delle presenze italiane e una diminuzione di quelle straniere, le cui prenotazioni hanno coinciso con le scosse degli ultimi mesi del 2016; tuttavia è stato più vivace che mai l’interesse degli operatori turistici tedeschi e austriaci che sono stati presenti in gran numero durante queste settimane per valutare gli acquisti del 2018. Sui dati positivi interviene anche Antonio Pettinari, vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio: “Superare nei numeri le stagioni positive degli ultimi 6 anni vuol dire che il Macerata Opera Festival è una realtà importante, un evento culturale di riferimento per il pubblico italiano e straniero. Sono molto soddisfatto per la partecipazione di tutta la comunità provinciale e la quarta recita di Aida è l’emblema del legame con il territorio, con il coinvolgimento delle persone che hanno subito più di tutti i danni del terremoto”. L’ultima recita di Aida sarà ricordata per più motivi. È stata un’ulteriore occasione di vicinanza dello Sferisterio alle terre ferite dal sisma: il Macerata Opera Festival, infatti, con il supporto di Vemac, azienda distributrice di materiali per l’edilizia, e la volontà del presidente e vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini e Antonio Pettinari, ha invitato 500 cittadini residenti nei comuni del cratere che hanno potuto assistere alla rappresentazione dell’opera di Giuseppe Verdi. E grazie anche a Contram Mobilità, che ha coperto tutti i costi, è stato organizzato un servizio navetta ad hoc per i partecipanti, sia per l’andata che per il ritorno. 1/2
Va in archivio un’altra stagione piena di soddisfazioni, in cui lo Sferisterio ha offerto oltre un mese di grandi eventi, dalle opere al Festival Off che è uscito anche dalla provincia di Macerata con i Concerti in Cantina. “Il Macerata Opera Festival ha acquisto una prospettiva di guida di impresa della comunità cittadina - sostiene l’assessore alla Cultura, Stefania Monteverde -. Si chiude la stagione lirica, ma sta per partire il cartellone Sferisterio Live, costruito insieme, e in autunno riprende con un fitto calendario di eventi il programma del Teatro Lauro Rossi, che vede la collaborazione dell’Associazione Arena Sferisterio. Insieme si aprono nuovi scenari”. La forza della squadra, il lavoro con il CDA e il coinvolgimento del territorio sono gli elementi che caratterizzano sempre di più la stagione operistica maceratese. “In sei anni abbiamo realizzato una formula che piace molto al pubblico, con ingredienti sani e speciali - dice il direttore artistico, Francesco Micheli - . Il primo è il territorio, e a seguire l’esperienza collettiva che fa interagire i tanti elementi che contribuiscono al risultato finale, un cantiere attivo dove tutti sono importanti. Poi ci sono la presenza dei giovani, che aumentano di anno in anno, e Shi (Si faccia), la nuova commissione del Macerata Opera Festival che ha riscosso un successo incredibile e non scontato. Abbiamo ideato la migliore ricetta per un festival italiano: da domani non sarò più chef ma uno degli ingredienti”. Questa “ricetta” ha portato allo Sferisterio più di 32mila persone paganti. “Nel 2012 abbiamo avuto una stagione analoga - spiega Messi - con 3 opere allo Sferisterio e 12 serate e per questo le compariamo. Quell’anno il titolo più seguito fu La traviata, come quest’anno Turandot; le due produzioni si dividono i miglior risultati. L’incasso totale di Traviata fu di 455.885 euro, mentre quello di Turandot è stato di 449.000 euro, ma questa seconda ha registrato il numero più alto di presenze: 8.987 contro gli 8.083. L’ultima recita di Turandot ha segnato il terzo risultato per presenze di spettatori paganti da quando abbiamo la nuova pianta, con 2283 biglietti staccati. Il primo posto è della Traviata del 2014 con 2302. Gli omaggi sono in linea con gli altri anni, sempre sotto al 5%”. Felice anche il presidente Anffas, Marco Scarponi: “il mio ringraziamento va allo Sferisterio che ci ha scelto come charity partner 2017 e che ci ha dato l’opportunità di farci conoscere ulteriormente in occasione del nostro cinquantesimo. È il segno che questa città ha l’inclusione e l’accoglienza come elementi identitari”.
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6 settembre 2017
Il Macerata Opera Festival sulla recensione all'edizione 2017 www.apemusicale.it /joomla/terza-pagina/lettere-in-redazione/5010-il-macerata-opera-festival-sulla-recensioneall-edizione-2017
Sferisterio a bocca amara La recensione Macerata, Macerata Opera Festival, 04-06/08/2017 Il comunicato stampa I numeri del Macerata Opera Festival 2017: record di incassi e di spettatori paganti Gentile direttore, la bocca non è secca ma amara dopo aver letto la recensione di Francesco Lora sulla tua rivista che, nel suo percorso censorio - per certi versi insito nella funzione del critico - ha fornito informazioni tendenziose e non veritiere, equivocando circa la vocazione del Macerata Opera Festival e insinuando opinioni false e lesive dell'immagine del Festival. Le considerazioni iniziali che mettono in rapporto i risultati di pubblico e botteghino di Macerata con Pesaro (senza tralasciare i riferimenti a Verona e Martina Franca) sono vistosamente incongrue perché comparano tre realtà con infrastrutture, assetti amministrativi e statuti completamente diversi. Fa particolarmente male non leggere alcun cenno di apprezzamento nei confronti di un'iniziativa che - ormai a detta di tutti, pubblico, operatori e critici musicali si caratterizza proprio per l'allargamento di prospettive e l'apertura verso il pubblico del territorio, all'infuori da qualsiasi elitarismo e, dopo anni di difficoltà economiche e perdite, ha intrapreso un percorso virtuoso sia gestionale che artistico. È quantomeno ingeneroso continuare a rapportare il festival di oggi con quello del passato: troppe cose in così tanti anni sono cambiate nel mondo della musica, della regia, della gestione, dei fondi, del pubblico. Entro nei dettagli: nego che la grande percentuale dei biglietti (con il record raggiunto quest'anno) sia stata acquistata da sponsor che poi li hanno distribuiti; forse Lora riferiva in maniera incompleta il caso di una singola manifestazione (l'ultima recita dell’Aida, che lui non ha visto) per la quale un unico sponsor privato ha acquistato un gruppo di biglietti (500 su 2500, che sono appena il 20% della capienza e comunque sono acquistati) e li ha offerti tramite le amministrazioni comunali del territorio - ai cittadini residenti in zone colpite dal terremoto, che sono stati avvertiti e coinvolti per tempo. Non mi sembra un gesto deplorevole o criticabile ma il segno tangibile di un festival profondamente radicato nella partecipazione dei privati (oltre il 55% delle risorse viene non da contributi pubblici ma da privati e da proventi di biglietteria) e, in questo caso, di solidarietà collettiva nei confronti di una zona duramente colpita dal terremoto. A Macerata si è fatto di tutto per ristabilire un clima di tranquillità dopo le scosse del 2016 e il loro perdurare nei primi mesi del 2017, fatto che ha coinciso con l'inizio delle prenotazioni turistiche: a dicembre si registrava un crollo del 90% delle presenze, fenomeno che il festival ha ribaltato come dalle dichiarazioni delle Associazioni di categoria. Gli alberghi pieni, i ristoranti altrettanto e i biglietti venduti dimostrano che la vendita è stata diretta e non surrogata come l'articolo purtroppo induce a pensare. L’iniziativa del 14 agosto per Aida non è stata del resto l’unico gesto dello Sferisterio verso il territorio del terremoto, che in inverno è stato coinvolto nella rassegna per le scuole “Incontra l’opera” (con una serie di lezioni-concerto proprio nelle scuole superiori del cratere); il 10 agosto a Pieve Torina (comune con il 93% degli edifici inagibili), si è realizzato “Lo Sferisterio per i Sibillini”, spettacolo con gli artisti del Festival (fra cui Gianni Forte, France Dariz e Davinia Rodriguez) per coinvolgere il più possibile coloro che hanno vissuto il dramma del terremoto. Sorvolo - per rispetto verso l'opinione critica - sulle considerazioni musicali e sulla recensione di Turandot, che un commentatore meno incline al livore avrebbe forse potuto argomentare in modo più circostanziato e con riferimenti testuali motivati; è invece molto spiacevole che dell'allestimento di Aida si siano colti solo aspetti "puerili" anziché una schietta e diretta vocazione narrativa, priva di qualsiasi elemento criptico, che non solo ha ricevuto apprezzamenti da parte dei non pochi "melomani" presenti in tutte le recite, e che Lora forse non ha incontrato, ma 1/2
si ricollega con lo spirito di "opera per il bene comune" che informa il MOF, nel tentativo, a mio avviso attuale, consistente e non demagogico, di coniugare spettacolo, proposte artistiche di nuova concezione e crescita civile collettiva, per di più con energie economiche e masse artistiche meno imponenti di altre realtà. Desta un certo stupore poi la sfiducia che leggo nel ritenere che Shi di Boccadoro (opera per di più non vista da Lora) come qualsiasi titolo contemporaneo, sembri dover passare da una non ben precisata "preparazione" del "terreno sociale", perché questo andrebbe contro sia alla legittima autonomia di visione di qualsiasi direzione artistica, sia alla lecita ambizione di ogni compositore di parlare al pubblico del suo presente. D'altro canto l'allestimento è stato realizzato coinvolgendo due realtà cittadine molto attive come l'Accademia di Belle Arti e l'Istituto Confucio, oltre al fatto che Macerata ospita dall'83 una prestigiosa rassegna di Nuova musica e il Festival ha spesso accolto in precedenza teatro musicale contemporaneo. È un po' affrettata la notazione sulla poca critica presente e sulla presunta "notorietà" dei volti... anche perché i critici dei quotidiani e delle maggiori testate specializzate sono stati quest'anno più presenti del solito lungo le quattro settimane di programmazione. Su Iréne Theorin si sono susseguite varie imprecisioni: nessun forfait dopo la prova generale (come era stato riportato in una prima versione online del pezzo) ma regolare debutto, con successo. La sua presenza a Macerata purtroppo sì è interrotta a causa di un incidente (con conseguente ricovero ospedaliero) nei giorni successivi alla prima che l'ha costretta suo malgrado a rinunciare alle repliche restanti; l'accaduto è stato oggetto di comunicazione e di cronaca giornalistica. La seconda versione in cui si dice, approssimativamente "dopo un paio di recite", è altrettanto erronea, finalmente alla terza versione corretta si arriva a “dopo la prima”. Di nuovo una imprecisione sul cambio di interpreti per Aida: Sonia Ganassi e Maria Pia Piscitelli - annunciate da mesi - hanno entrambe rinunciato all'impegno per motivi di salute e dopo l'inizio delle prove abbiamo annunciato su tutti i mezzi i nuovi cast. Non si è trattato quindi di un cambio "senza giustificazioni" ma, come sai, per la privacy, non possono essere annunciati ulteriori dettagli. In allegato il comunicato del 14 agosto con i risultati di biglietteria e le presenze al Festival 2017 che chiediamo venga anch’esso pubblicato e linkato, con evidenza in homepage e social Grazie per l'attenzione Floriana Tessitore Skill&Music Ufficio stampa dell'Associazione Arena Sferisterio
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