Sferisterio2017 parte2

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RASSEGNA STAMPA parte 2-2017 Floriana Tessitore (Skill&Music) | Responsabile Ufficio Stampa | tel. +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | tel. +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata email: info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499


RASSEGNA STAMPA luglio 2017 1 luglio Bell’Italia, “Mezzo secolo di brindisi” Classic Voice, “Puccini in Antartide” Amadeus: “Oriente” a Macerata Arbiter, “L’agenda di Arbiter” Why Marche, “Speciale Macerata Opera Festival” Corriere Adriatico – Macerata, “Gli spettacoli della stagione allo Sferisterio accessibili ai non vedenti e ai non udenti” QN il Resto del Carlino – Macerata, “Percorsi tattili e sopratitoli in inglese. Lo Sferisterio apre ai non vedenti” Cronache Maceratesi, “Macerata opera festival, anteprima al Recina live” Red.presstoday, Si conclude la rassegna ‘Recina Live’” Picchio News, “Macerata, domenica 2 e lunedì 3 luglio gli ultimi spettacoli del Recina live Festival” Cronache Maceratesi, “Da Buenos Aires allo Sferisterio: la vice presidente dell’Argentina prenota un posto all’opera” 3 luglio Ansa, “Macerata Opera live con una App” il Resto del Carlino – Macerata, “Prove della Turandot c’è la visita guidata” Bresciaoggi, “Macerata Opera live con una App” Cronache Maceratesi, “’Opera iPad’ allo Sferisterio” Il giornale di Vicenza, “Macerata Opera live con una App” Il Mascalzone, “Lo Sferisterio diventa anche virtuale” L’Arena, “Macerata Opera live con una App” Macerata Notizie, “L’Opera per tutti; percorsi per non vedenti e non udenti” Picchio News, “Opera iPad e la nuova App: il Macerata Opera Festival lancia il nuovo progetto di innovazione” Ape Musicale, “Il Macerata Opera Festival 2017 è ‘Oriente’” 4 luglio Corriere della Sera – Flash news 24, “Macerata Opera live con una App” QN il Resto del Carlino – Macerata, “Un assaggio di stagione lirica allo Sferisterio” QN il Resto del Carlino – Macerata, “Dietro le quinte dello Sferisterio con ‘Opera iPad’” Corriere Adriatico – Macerata, “Sferisterio, un servizio per non udenti” Cronache Maceratesi, “Allo Sferisterio rotariani da tutta Italia” Picchio News, “Rotary all’opera, il club service richiama allo Sferisterio rotariani da tutta Italia” DomenicoScarlattiUberAlles, “Il Macerata Opera Festival 2017 è ‘Oriente’” 5 luglio Corriere Adriatico – Macerata, “Settecento rotariani allo Sferisterio” Corriereadriatico.it, “Il terremoto fa meno paura. Più prenotazioni negli hotel” Picchio News, “’Cento Mecenati’ per lo Sferisterio: ancora 7 i posti disponibili” 6 luglio QN il Resto del Carlino – Macerata, “Cento Mecenati, parte il conto alla rovescia” QN il Resto del Carlino – Macerata, “Mostra/1 Domani taglio del nastro per l’esposizione dedicata a Tucci” Corriere Adriatico – Macerata, “Arena, sostenitori a quota 93”

Floriana Tessitore (Skill&Music) | Responsabile Ufficio Stampa | tel. +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | tel. +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata email: info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499


7 luglio QN il Resto del Carlino – Macerata, “Botteghino ok: «Venduti 16mila biglietti»”; “I primi passi di Turandot tra tradizione e ricerca. «Raccontiamo l’amore»” L’Eco di Bergamo, “Lirica virtuosa: sponsor e tecnologia. Il modello Macerata anche per Bergamo” 8 luglio QN il Resto del Carlino – Macerata, “Mostra Tucci, si alza il sipario. «Ma serve uno spazio ad hoc»” Vivere Macerata, “Taglio del nastro per la mostra “Tucci l’esploratore” nelle sale dei Magazzini Uto” Cronache Maceratesi, “La mostra di Tucci parte col thè” Emmausonline.it, “Magazzini Uto: inaugurata lamostra “Tucci, l’esploratore dell’anima” Il Giornale del Sud.com, “Inaugurata la mostra Tucci l’esploratore dell’anima” Picchio News, “Tucci l’esploratore dell’anima: inaugurata la mostra a Macerata” 9 luglio Corriere della Sera – Flash News, “Macerata Opera, tutti i cast al lavoro” Cronache Maceratesi, “Macerata Opera Festival: tutti i cast al lavoro” Ansa, “Macerata Opera, tutti i cast al lavoro” Bresciaoggi, “Macerata Opera, tutti i cast al lavoro” ilrestodelcarlino.it,”I cast del Macerata Opera Festival al lavoro: gli scatti delle prove” Il Giornale di Vicenza, “Macerata Opera, tutti i cast al lavoro” La Sicilia, “Macerata Opera, tutti i cast al lavoro” Picchio News, “Macerata Opera Festival: tutti i cast al lavoro” 10 luglio QN il Resto del Carlino – Macerata, “Le prove dello Sferisterio entrano nel vivo” Corriere Adriatico – Macerata, “Una mostra su Tucci, l’esploratore dell’anima” Corrire Adriatico – Macerata, “Sferisterio, al via le prove per tutte le opere. A Macerata è già esplosa la febbre da lirica” OperaClick, “Riccardo Frizza: «Una vacanza a Vienna mi portò verso la direzione d’orchestra»” 11 luglio LaSicilia.it, “Folder Poste 50ma stagione Sferisterio” Ansa, “Folder Poste 50ma stagione Sferisterio” Cronache Maceratesi, “Dopo la Juventus e Vasco Rossi, Poste Italiane celebra lo Sferisterio” 12 luglio QN il Resto del Carlino – Macerata, “Poste Italiane celebra i 50 anni della ripresa dell’opera lirica” Corriere Adriatico – Macerata, “Omaggio delle Poste allo Sferisterio” Corriere Adriatico, “A Macerata la musica è fiaba” Cronache Maceratesi, “Ripartono gli Aperitivi culturali: tutti gli appuntamenti con ‘l’Oriente’” Picchio News, “Macerata, presentati gli Aperitivi culturali 2017” 13 luglio QN il Resto del Carlino – Macerata, “L’Opera da più punti di vista” Il Dubbio, “Il gesuita che insegnò il diritto romano ai mandarini cinesi” Picchio News, “Poste Italiane dedica un folder allo Sferisterio per i 50 anni dalla ripresa della stagione lirica” Vivere Macerata, “Poste Italiane dedica un folder allo Sferisterio per i 50 anni dalla ripresa della stagione lirica” Floriana Tessitore (Skill&Music) | Responsabile Ufficio Stampa | tel. +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | tel. +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata email: info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499


Corriere Adriatico.it, “Da Palazzo Bonaccorsi allo Sferisterio. A Macerata la musica è una fiaba” La Scansione.net, “Poste Italiane dedica un folder allo Sferisterio” Il Giornale del Sud. com, “Presentati gli Aperitivi culturali 2017” La Scansione.net, “Aperitivi culturali a Macerata. Ponte tra Oriente ed Occidente” L’Indiscreto, “Tornano gli Aperitivi culturali a Macerata” 14 luglio Macerata Notizie, “Presentati gli Aperitivi Culturali 2017 a Macerata” 15 luglio Io Donna, “Ozio Creativo. Appuntamenti, eventi, visioni, letture” Ansa, “Ritardi? Ogni minuto in beneficienza” CorriereAdriatico.it, “Lo Sferisterio è subito al top con le anteprime per i giovani” Cronache Maceratesi, “Sferisterio, una donazione all’Anffas per ogni minuto di ritardo” 16 luglio La lettura – Corriere della Sera, “Sommelier e barman tra musica e star. Vini per Ken Russell, a cena con Bruson” Famiglia Cristiana, “Matteo Ricci allo Sferisterio” QN il Resto del Carlino – Macerata, “Tws e Sferisterio per l’Anffas” Corriere Adriatico – Macerata, “Quella favola del bel canto che è Turandot”; “La vicepresidente dell’Argentina cittadina onoraria di Macerata” Cronache Maceratesi, “Sferisterio, le anteprime giovani aprono la settimana dei debutti” Il Mascalzone, “Anteprime Giovani per il via al Macerata Opera Festival” 17 luglio QN il Resto del Carlino – Macerata, Turandot, anteprima giovani. Si alza il sipario sull’opera” Corriere di Siena, “Al Macerata Opera Festival irrompe in scena l’Oriente” Tempo Libero – Corriere, “Al Macerata Opera Festival irrompe in scena l’Oriente” CorriereAdriatico.it, “Con il cuore verso Oriente” Corriere Adriatico – Macerata, “Lo Sferisterio con la lirica fa già record al botteghino”; “La lirica pronta al debutto. Turandot regina d’incassi”; “La scena a Forte e Ricci. «È una donna di oggi»” L’indiscreto, “Sferisterio,somma in beneficenza all’Anfass per ogni minuto di ritardo” Macerata Notizie, “I canecelli dello Sferisterio si aprono alle Anteprime Giovani” Picchio News, “La sfida sulla puntualità tra TWS e Macerata Opera Festival” OperaClick, “Si apre il Macerata Opera Festival 2017 ‘Oriente’” La Scansione.net, “Sfida sulla puntualità tra TWS e Macerata Opera Festival” Cronache Maceratesi, “Micheli lascia la guida dello Sferisterio: «Ma non abbandonerò Macerata»” Cronache Maceratesi, “Prodi e Letta alla prima dello Sferisterio. Nuovo direttore artistico: spunta il nome di una donna” 18 luglio QN il Resto del Carlino – Macerata, “Lirica, cala il sipario su Micheli «Ma continuerò ad aiutare la città»; “L’effetto terremoto non fa paura, gli alberghi in città sono pieni. «Da tutta Europa e dal Giappone»”; “Due nuove produzioni e il ritorno della Traviata di Brockhaus” Corriere Adriatico – Macerata, “Un piano triennale di artisti in residenza, ci sono già tre nomi di primissimo piano”; “Anteprima giovani di Madama Butterfly”; “Sferisterio, Micheli lacia e cambia ruolo. Sarà il creativo dei progetti per la città” 19 luglio QN il Resto del Carlino – Macerata, “Dallo Sferisterio a Macerata 2020. «Un contratto per ogni incarico»”; “Mozzi Borgetti. Si inaugura oggi la mostra dedicata a Beligatti” Floriana Tessitore (Skill&Music) | Responsabile Ufficio Stampa | tel. +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | tel. +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata email: info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499


Corriere Adriatico – Ancora, “Il filone esotico nelle tre opere allo Sferisterio”; “Da Macerata al lontano Oriente. In mostra i viaggi di Fra’ Cassino” Avvenire, “Business e tanto turismo per melomani stranieri” Il Mascalzone, “Si apre il Macerata Opera Festival 2017. ‘Oriente’” Cronache Maceratesi, “Bollani, la prima volta allo Sferisterio: ‘Macerata una città ideale per vivere’” Cronache Maceratesi, “L’opera è anche la mia droga. Micheli? Ha reso Macerata una polis” Cronache Maceratesi, “Aprono gli apertivi culturali in nome di Matteo Ricci” 20 luglio Avvenire, “Matteo Ricci: gesuita da opera” Corriere della Sera, “A Macerata l’opera guarda all’Oriente” Corriere della Sera, “Gli imprevisti a volte si prendono la scena” Red.presstoday.com, “MOF. Settimana inaugurale per il Festival sul tema dell’Oriente” Corriere Adriatico – Macerata, “Non solo lirica. Lo Sferisterio è anche food e appuntamenti” Cronache Maceratesi, “Aperitivi culturali: tutto esaurito sulla via della musica e dei gesuiti” Cronache Maceratesi, “Sferisterio, un direttore musical-artistico da cercare in giro per il mondo” il Resto del Carlino – Macerata, “Amy Stewart, Lucia Annibali, Prodi e Letta. Parata di big per la prima di Turandot”; “Il debutto dello spettacolo su Matteo Ricci”; “E intanto parte la ricerca del successore di Micheli” ilrestodelcarlino.it, “Sferisterio, ecco i vip alla prima della Turandot / Foto e Video” Corriere Adriatico.it, “Macerata, lo Sferisterio apre col botto. La Turandot inaugura la stagione” Cronache Maceratesi, “Giovani rotariani all’Opera per sostenere la ricostruzione” Radio Nuova inBlu, “Sferisterio sold out per la prima della Turandot. Grande attesa per la Madama Butterfly e Stefano Bollani” Vivere Macerata, “Macerata: Turandot una bambina che ha pura di diventare adulta” il Resto del Carlino – Macerata, “Allo Sferisterio come al cinema, applausi alla Butterfly moderna”; “Macerata, il bis di Turandot è da tutto esaurito, ma il soprano va ko” 21 luglio Corriere della Sera, “Palcoscenico sotto le stelle con la Turandot. Poi il fritto misto alla maceratese” QN il Resto del Carlino – Ferrara, “Si alza il sipario allo Sferisterio. C’è la Turandot di Ricci e Forte”; “Turandot, una principessa di ghiaccio. Tocco maceratese alla prima dell’opera”; “Berloffa: «La mia Madama Butterfly e i film americani»”; “Due ex premier, Amy Stewart e la vicepresidente dell’Argentina” Sonar – Corriere Adriatico – Messaggero, “Ecco l’Oriente di Puccini eVerdi così lo Sferisterio si tinge di esotico”; “La Turandot apre l’Arena” Corriere Adriatico – Macerata, “Sferisterio, sindaco entusiasta: «Qualità al top e incassi record”; “Sferisterio mai così forte. Carancini suona la carica”; “Shi apre la stagione lirica nel nome di Matteo Ricci”; “Festa per i 50 anni del Verdicchi doc. Concerti, brindisi e un monumento” Picchio News, “Gli Aperitivi Culturali da giovedì 20 luglio agli Antichi Forni” Vivere Macerata, “’Le genti sono cortesi e affabili’, alla Biblioteca Mozzi Borgetti la mostra dedicata a Fra’ Cassiano Beligatti” AdnKronos, “L’Oriente a Macerata con Sibaldi, Ongaro e Giacobbe” Macerata Notizie, “Si alza il sipario sul Macerata Opera Festival” Vivere Macerata, “’Oriente’ è il tema del Macerata Opera Festival 2017” Picchio News, “Stasera l’eleganza di scena allo Sferisterio per la prima di Turandot – Foto e Video” Picchio News, “Un Bollani ‘doc’ allo Sferisterio aprirà la domenica le contaminazioni lirica-vino” Cronache Maceratesi, “Sferisterio, ecco i 100 mecenati” Floriana Tessitore (Skill&Music) | Responsabile Ufficio Stampa | tel. +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | tel. +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata email: info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499


Cronache Maceratesi, “Shi, il Macerata Opera viaggia in prima classe con Matteo Ricci (Foto)” Cronache Maceratesi, “Turandot ‘prima della prima’: agli Antichi Forni parlano i registi” Cronache Maceratesi Junior, “Allo Sferisterio con mamma e papà, il tuo biglietto costa un euro” Emmausonline.it, “Lo Sferisterio ha i suoi Cento Mecenati” Il Mascalzone.it, “Ecco i Cento Mecenati del 2017” Picchio News, “’Shi’ inaugura la stagione lirica: il commento del maestro Massimo Paolella” Picchio News, “Folder postale dedicato allo Sferisterio, Rotary all’opera e Festival Off, i tanti eventi prima di Madama Butterfly” 22 luglio Corriere della Sera, “‘Lunedì del Festival Off’. Incontro con Igor Sibaldi sulla lampada di Aladino” QN il Resto del Carlino – Macerata, “Stefano Bollani inaugura la serie di concerti in cantina”; “Turandot e il ghiaccio allo Sferisterio. Uno spettacolo senza vie di mezzo”; “Letta, Prodi, Farinetti ed Amy Stewart. Parata di vip”; “Sferisterio pronto a esaltarsi sulle note di Bollani”; “Bollani show per i 50 anni di due vini Doc” Corriere Adriatico – Ancona, “La Butterfly con Siri”; “Turandot, subito sold out”; “Musica, enogastronomia e un pieno di solidarietà”; “In Arena le note diventano un gioco” L’indiscreto, “Sferisterio, ecco i Cento Mecenati del 2017” Cronache Maceratesi, “Applausi per la principessa di ghiaccio ma Turandot perde la strada d’Oriente” Cronache Maceratesi, “Berloffa racconta la sua Butterfly al salotto degli Antichi Forni” Cronache Maceratesi, “Sferisterio, tutto pronto per l’Oriente di Bollani” Il Mascalzone, “Macerata Opera Festival e dintorni” Picchio News, “Va in scena Turandot allo Sferisterio, il commento del maestro Massimo Paolella” Picchio News, “Successo allo Sferisterio per la Turandot rivisitata in chiame psicanalitica” Picchio News, “È online il portale dove prenotare il soggiorno e i biglietti della stagione lirica” Vivere Marche, “Il piano di Bollani per le contaminazioni musica-vino allo Sferisterio: protagonisti Verdicchio di Matelica e Rosso Conero” Vivere Fermo, “Macerata: Turandot una bambina che ha paura di diventare adulta” Vivere Macerata, “Il piano di Bollani per le contaminazioni musica-vino allo Sferisterio: protagonisti Verdicchio di Matelica e Rosso Conero” Picchio News, “Bollani orientale tra opera e vino, un concerto realizzato con IMT 23 luglio Gazzetta di Parma, “Una ‘Turandot’ troppo psicanalitica” il Giornale, “Letta ‘disoccupato’ s’inventa critico musicale” Ansa, “Una Butterfly ‘post bellica’ a Macerata” Ansa, “Turandot ‘psicanalitica’ allo Sferisterio” Cronache Maceratesi, “All’opera e in albergo con un click, il portale che unisce turismo e lirica” La Stampa, “Il gesuita che esplora la Cina cantando” Giornale della Musica, “In prima assoluta un’opera di Boccadoro su Padre Matteo Ricci” Vatican Radio, “Matteo Ricci protagonista in un’opera al Macerata Opera Festival” Circuito Musica, “Guarda all’Oriente la 53esima edizione del Macerata Opera Festival” Famiglia Cristiana, “Un omaggio a Matteo Ricci apre il Festival di Macerata” Circuito Musica, “Si scrive ‘Shi’ e si traduce ‘Così sia’, ‘Si faccia’” Olyrix, “Maria José Siri, 2ème chateuse de l’histoire à interpréter les 2 versions de Madame Butterfly” OperaClick, “Macerata – Teatro Lauro Rossi: Shi (Si Faccia)” Pesaro Notizie, “SHI (si faccia)” Floriana Tessitore (Skill&Music) | Responsabile Ufficio Stampa | tel. +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | tel. +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio - Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 - 62100 Macerata email: info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499


Pesaro Notize, “Turandot? Una donna di oggi che ha paura di crescere” Agi, “Concerti: domani allo Sferisterio il pianista Stefano Bollani” Cronache Maceratesi, “Butterfly: emozione e poesia, la nave del Mof vira finalemente a Oriente” Gli amici della musica, “Turandot è una bambina capricciosa” Picchio News, “Va in sena Madama Butterfly, Maria Josè Siri illumina la seconda serata del Macerata Opera Festival RumorScena, “‘Shi’, il viaggio di Matteo Ricci da Macerata alla Cine dove canta Turandot” ilSussidiario, “Matteo Ricci: nel segno del Signore” Corriere Adriatico. Macerata: “Il cartellone dello Sferisterio avanza a suon di prime”; “Butterfly in scena, sfida” QN il Resto del Carlino, “Stefano Bollani in versione piano solo esplora l’Oriente nella cornice dello Sferisterio”; “Bollani: la mia prima volta in arena. «Aspetto questo momento da anni»; “Allo Sferisterio come al cinema. Applausi alla Butterfly moderna”; “Turandot. Applausi anestetizzanti. Politicamente corretto, ma l’arte è un’altra cosa” La Sicilia, “Una Butterfly ‘post bellica’ a Macerata” Picchio News, “Va in scena Madama Butterfly, Maria Josè Siri illumina la seconda serata del Macerata Opera” Robinson – La Repubblica, “Turandot oggi” Cronache Maceratesi, “I lunedì del Festival Off con Life Strategies” Informazione.it, “La soprano Maria Josè Siri, protagonista assoluta della Butterfly allo Sferisterio di Macerata. Repliche il 6 e 12 agosto” 24 luglio La Gazzetta del Mezzogiorno, “Ricci/Forte, che Turandot” Gli amici della musica, “Sogni di Butterfly nel postribolo” Il Tirreno, “Grande successo per la Butterfly ‘post bellica’” Corriere Adriatico – Macerata, “L’allestimento trasgressivo contestato allo Sferisterio. «Bimbi incappucciati, oscena Turandot”; “«Buffoni, che vergogna. Chiedano scusa» L’anatema di Padre Maggi su Turandot”; “Festival Off, incontro con Sibaldi” Cronache Maceratesi, “Tripudio per l’Oriente di Bollani tra Puccini, “Macelata” e Mario Bros” QN il Resto del Carlino - Macerata, “Sferisterio, il botteghino sorride” Cronache Maceratesi, “Sferisterio, partenza col botto: 207mila euro d’incasso nel primo weekend” Picchio News, “Sferisterio, è la settimana del debutto di Aida” 25 luglio QN il Resto del Carlino – Imola, “Il ritorno di ‘Aida’ con un’anteprima giovani”; “Sferisterio, è record di presenze. «Turandot migliore prima dal 2006»; “Bollani sho tra risate e prodezze musicali”; “Ricci-Forte, adattamento nel mirino «Vergogna»”; “Lirica per i più piccoli e l’antologia su Tucci” Vivere Macerata, “Macerata Opera Festival: i lunedì del Festival OFF con Life Strategies” Picchio News, “Domani torna Shi (Si faccia) al Teatro Lauro Rossi” ilrestodelcarlino.it, “Macerata Opera Festival allo Sferisterio, il botteghino sorride” Corriere Adriatico – Macerata, “Sferisterio, buone le prime. Il belcanto batte paura”; “Sferisterio, serate da record”; “«Spettacolo comico». Turandot nel mirino” Cronache Maceratesi, “Bene le novità nelle opere, ma i bambini ammazzati no” Cronache Maceratesi, “Oriente, amore e rapporti di coppia nei prossimi Aperitivi culturali” Cronache Maceratesi, “Torna Shi al Lauro Rossi, pienone al Buonaccorsi per i Lunedì Off” Red.presstoday.com, “Sferisterio apertura record” Il Mascalzone, “Domani torna Shi (Si faccia) al Teatro Lauro Rossi” Il Mascalzone, “È la settimana del debutto di Aida” Picchio News, “Domani torna Shi (Si faccia) al Teatro Lauro Rossi”

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1 luglio 2017


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SOMMARIO A G O R A’ 8 SGARBI: LE SUE MARCHE 13 SPECIALE: MACERATA OPERA FESTIVAL

8 Direttore Responsabile: Alessandro Moscè REDAZIONE Editor Silvia Brunori Luca Capponi Stefania Cecconi Ilaria Cofanelli Silvia Conti Andrea Cozzoni Paola Donatiello Stefano Longhi Tommaso Lucchetti

PRIMO PIANO

P.13 ANIMA 26 CAMMINANDO A PIEDI 28 SAPORI DA GUSTARE 32 IL CORNO DELL’ABBONDANZA 34 STUPOR MUNDI 36 I SOGGIORNI DI CASANOVA 38 DUE MESSIA 42 DONDERO 44 “FALSO D’AUTORE”

46 RISORGIMARCHE

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Marketing & P.R. Raffaella Scortichini r.scortichini@whymarche.com

66 UNICAM AL PRIMO POSTO 68 ADICONSUM

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Casa Editrice: Theta Edizioni Srl Registrazione Tribunale di Ancona n° 15/10 del 20 Agosto 2010

P.28

Sede Legale: Via Monti 24 60030 Santa Maria Nuova - Ancona www.thetaedizioni.it - info@thetaedizioni.it Stampa: Tecnostampa: Via Le Brecce - 60025 Loreto (AN)

P.52 LE MARCHE DEI LAGHI

I PERCORSI DI WHY MARCHE

SPIRITO 70 POWER SPOTS 74 ELDOMINO 76 TRASLOCARE 78 I CONSIGLI DI BARBANERA 80 EVENTI

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SPECIALE

MACERATA OPERA FESTIVAL

UNO SGUARDO ALL’ORIENTE


S P E C I A L E M A C E R ATA O P E R A F E S T I VA L

SFERISTERIO DI MACERATA, UN PO’ DI STORIA DEL PALCOSCENICO PIÙ AMPIO D’EUROPA Luciano Pavarotti, Katia Ricciarelli, Placido Domingo, Renato Bruson, Mario Del Monaco e Montserrat Caballé sono solo alcuni dei grandi artisti che hanno calcato il palco dello Sferisterio di Macerata, un’arena immensa (lo Sferisterio vanta il palcoscenico più ampio d’Europa, oltre 2500 posti e 104 palchi) e una delle opere più emblematiche del Neoclassicismo europeo. Furono i Cento Consorti, benestanti cittadini maceratesi, a volere la costruzione dell’edificio, completata nel 1829; una struttura teatro di feste, parate equestri, manifestazioni politiche e sportive. Nel Novecento prende campo l’idea di adibire questi spazi all’accoglienza dell’opera lirica e nel 1921 viene rappresentata Aida di Giuseppe Verdi, replicata per 17 serate e goduta da oltre 70mila persone. Venne poi il turno della Gioconda di Ponchielli nel 1922 e da segnalare fu anche l’esibizione, nel 1927, di Beniamino Gigli in un eccezionale concerto vocale-strumentale. Lo Sferisterio rinacque nel 1967, dopo la pausa forzata dovuta al secondo conflitto mondiale. Sotto la guida del direttore artistico Carlo Perucci, si pensò a un nuovo allestimento e a un innovativo apparato illuminotecnico che portarono a una lunga serie di successi, culminata con il Macerata Opera Festival. Grazie all’eccellente acustica naturale, la struttura monumentale ma allo stesso tempo intima, lo Sferisterio diventa ambasciatore dell’arte, della cultura e della tecnica marchigiane. WHY MARCHE | 15


S P E C I A L E M A C E R ATA O P E R A F E S T I VA L

Francesco Micheli

Luciano Messi

Romano Carancini

LA PAROLA AGLI ADDETTI AI LAVORI La 53esima edizione del Macerata Opera Festival porta in scena l’Oriente, arricchendosi di una chicca speciale: si tratta di un’opera pensata dal compositore Carlo Boccadoro su libretto di Cecilia Ligorio dedicata alla figura del gesuita maceratese Matteo Ricci che trascorse gran parte della sua vita in Oriente per studiarne gli usi e i costumi (e per scopi missionari), su invito del Generale dei Gesuiti. “Nella sua storia, Macerata è stata capace di creare cultura – sottolinea il direttore artistico Francesco Micheli – affermandosi anche come luogo del dialogo, di apertura verso realtà differenti, come ci insegna proprio il gesuita Matteo Ricci. Per questo motivo, ancora una volta, sul grande palcoscenico all’aperto al centro della città marchigiana saranno in scena storie e temi che, grazie alla musica e attraverso i nuovi linguaggi espressivi della contemporaneità, riveleranno la loro validità senza tempo. Negli ultimi anni, lo spazio scenico così caratteristico dello Sferisterio, combinato con la progettualità dei team creativi scelti per le produzioni, hanno mostrato come l’innovazione e la ricerca di nuove forme interpretative siano la cifra stilistica più di successo delle produzioni maceratesi”. Non manca neppure quest’anno la collaborazione con altri teatri importanti nella scena artistica sia nazionale che internazionale. Questo per potenziare la forza dei cartelloni e la determinazione di proseguire seguendo un percorso che guarda al panorama lirico europeo. “Le collaborazioni sono ormai un marchio di fabbrica del nostro festival

e costituiscono un sistema di relazioni culturali e un metodo di lavoro che ci caratterizza e ci distingue – dichiara il Sovrintendente dello Sferisterio Luciano Messi –, tutti i titoli del cartellone 2017 nascono come coproduzioni. Sentivamo anche la necessità di tornare a dar vita a una nuova opera, per rinnovare l’impulso nell’ambito della sperimentazione artistica, dedicandola alla figura del gesuita maceratese Matteo Ricci, primo uomo a stabilire un ponte culturale tra occidente e oriente”. Le ultime dichiarazioni sono poi quelle di Romano Carancini, sindaco di Macerata e presidente dell’associazione Sferisterio che conclude: “Avevamo davanti a noi un bivio e dovevamo scegliere se andare verso un consolidamento delle linee individuate nel 2012 o esplorare nuovi orizzonti. Ancora una volta abbiamo scelto di alimentare la forza di questo straordinario progetto, rilanciandolo. Giovani, internazionalizzazione e sperimentazione sono alcune delle parole chiave che ci guideranno ancora. Serve l’aiuto e il sostegno di tutti coloro che fino ad oggi sono stati con noi: Mecenati, amici dello Sferisterio, pubblico, istituzioni, aziende”. Quest’anno il festival si concentra sull’Oriente, terra misteriosa, meta di viaggi di avventurosi e amanti del sapere e della conoscenza, come Matteo Ricci. Non poche le opere che ci hanno fatto conoscere il Paese del Sol Levante, dalla Turandot, a Madama Butterfly fino all’Aida, composizioni in cui l’amore si fonda col dramma e il protagonista è costantemente lacerato tra il dovere e l’affetto.

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S P E C I A L E M A C E R ATA O P E R A F E S T I VA L

LE TRE MAPPE TEMATICHE DEDICATE ALL’ANIMA Se nel 2015 il tema principale attorno cui ruotava il cartellone del Macerata Opera Festival era Nutrire l’Anima, con un chiaro riferimento al soggetto principale dell’edizione 2015 di Expo (Nutrire il Pianeta - Energia per la vita) e nel 2016 (tema Mediterraneo) si è voluto invece puntare l’attenzione sul dramma dei migranti contemporanei con la rappresentazione di tre opere con protagonisti stranieri (Otello, Norma e Manrico del Trovatore), quest’anno si guarda all’Oriente, non solo con Matteo Ricci, ma anche con l’orientalista Giuseppe Tucci e fra’ Cassiano Belligatti che viaggiò, nel Settecento, tra il Nepal e il Tibet con l’unico mezzo a sua disposizione: le proprie gambe.


di Ilaria Cofanelli

UNO SGUARDO AL PROGRAMMA Matteo Ricci, il gesuita che portò l’Occidente in Oriente La figura di Matteo Ricci è unica nel suo genere: egli, nato nel 1552 a Macerata, fu teologo, astronomo, missionario, diplomatico e scienziato. Dopo essere entrato a far parte dell’ordine dei Gesuiti, nel 1577 venne inviato in Oriente come missionario per introdurre il cristianesimo in Cina. L’idea di Ricci era quella di stabilire la propria residenza nel paese orientale per studiarne gli usi e i costumi e, una volta entrato in contatto con quella cultura, cercare di veicolare il messaggio cristiano. Dapprima si concentrò sullo studio della lingua e della scrittura cinese, poi esaminò gli ordinamenti sociali e politici del paese, fino ad arrivare a comporre opere proprio nella lingua del paese in cui era ospitato. Egli contribuì anche a diffondere la cultura occidentale in Cina, mostrando ai mandarini mappamondi, prismi veneziani, orologi, con l’intento di conciliare il Cristianesimo con il Confucianeseimo. Alla sua figura si ispira l’opera Shi (Si faccia), assegnata a Carlo Boccadoro, uno dei compositori più apprezzati anche all’estero, su libretto di Cecilia Ligorio. L’opera, per due pianoforti, percussioni, attore e due baritoni, debutterà il 20 luglio al Teatro Lauro Rossi in prima assoluta. L’Oriente tra l’esploratore Tucci e il missionario fra’ Cassiano Beligatti Tra gli altri appuntamenti del festival sono da segnalare due mostre fotografiche dedicate a due figure che hanno viaggiato in Oriente con la voglia di conoscere mondi sconosciuti. Uno di questi fu l’orientalista maceratese Giuseppe Tucci che organizzò otto spedizioni in Tibet tra il 1928 e il 1956. “Tucci esploratore dell’anima” è il titolo assegnato alla mostra inaugurata il 7 luglio e che si protrarrà fino al 13 agosto presso i Magazzini UTO.

L’esposizione raccoglie fotografie in bianco e nero scattate dall’orientalista e che ritraggono personaggi importanti dell’epoca, da Madre Teresa di Calcutta, a ‘Zam-dpal rgya-tsho, abate del monastero di Kho-Cha, figure che egli incontrò durante i suoi viaggi. Fece tappa in Tibet, in Nepal e in altre zone dell’Asia anche Cassiano Beligatti, frate cappuccino maceratese. “Le genti sono cortesi e affabili” è il titolo della rassegna fotografica e documentale esposta presso la biblioteca Mozzi Borgetti dal 19 luglio al 14 agosto. Oltre al diario originale autografo del frate, sono esposti anche documenti inediti che mostrano il grande amore nutrito da Beligatti nei confronti della cultura orientale, tanto che si premurò di annotare ogni piccolo dettaglio della sua vita nel Tibet di allora. Tre opere per tre donne trait d’union con l’Oriente Le donne sono al centro del Macerata Opera Festival: da Turandot, capolavoro pucciniano affidato al duo di autori registi Ricci/Forte (Gianni Forte e Stefano Ricci) in una innovativa produzione realizzata ad hoc per lo Sferisterio, in cui la drammaturgia che vede protagonista la principessa persiana fredda e regale si unisce a immagini visionarie governate dal ghiaccio e dalla natura. C’è poi Madama Butterfly, opera pucciniana in tre atti affidata a Nicola Berloffa, che mostra il divario fra due mondi completamente diversi, opposti, oltre alla condizione della donna. Cio-Cio-San, sposa giapponese nel secondo dopoguerra a un soldato americano, vivrà una tragedia personale e definitiva. Infine Aida, opera in quattro atti di Giuseppe Verdi affidata a Francesco Micheli. Protagonista è l’oriente di Aida, schiava etiope deportata in Egitto, terra di confine. La sua storia rivive nei particolari orientaleggianti di massa oltre che nell’immensa rappresentazione di forme, colori e significati reconditi che ogni protagonista della storia mette in scena.

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S P E C I A L E M A C E R ATA O P E R A F E S T I VA L

Stefano Bollani

L’INCONTRO CON STEFANO BOLLANI, L’ORIENTALISTA Altro appuntamento del Macerata Opera Festival è quello con Stefano Bollani, pianista eclettico e versatile, capace di passare da un repertorio all’altro (dal classico al jazz, ad esempio) con una facilità unica. Non esistono scalette da seguire durante le sue esibizioni, in cui può accadere di tutto, una sorta di flusso di coscienza che trascina lo spettatore in un vortice di emozioni. Il palcoscenico, per Bollani, è una sorta di tempio terapeutico (“più conveniente di uno psicanalista”, dice); egli è alla continua ricerca di stimoli sia nella musica del passato come in quella del presente, concentrandosi in modo particolare sull’attimo. In occasione del Macerata Opera Festival, Stefano Bollani si esibirà domenica 23 luglio in Piano solo, un omaggio all’arte dell’improvvisazione, cifra caratteristica del suo stile personale. “Una persona totalmente digiuna di musica si commuove sentendo un’aria di Puccini: non capisce esattamente ciò che sta ascoltando. Capita spesso a tutti noi: non sappiamo nel senso più tecnico del termine cosa stiamo ascoltando, ma ci si muove qualcosa dentro, la musica ci colpisce come una freccia”, sostiene l’artista. Bollani orientale: così si intitola l’esibizione pensata per il festival, una serata di improvvisazioni completamente dedicate al tema in un viaggio negli orizzonti musicali che, come per magia, sbarcherà proprio nelle terre del Sol Levante.

BOLLANI TRA OPERA E VINO Il concerto di Bollani del 23 luglio sarà inoltre motivo di festeggiamenti, grazie alla sempre più ricca e articolata collaborazione tra l’Associazione Arena Sferisterio e l’IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini), ci sarà un momento celebrativo per i 50 anni di due DOC: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Il legame fra Oriente e vino nelle Marche è intrinseco alla coltivazione stessa, poiché le vigne crescono proprio rivolte a est per la conformazione orografica della regione, le cui valli corrono perpendicolari alla costa.

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S P E C I A L E M A C E R ATA O P E R A F E S T I VA L

L’ORIENTE SARÀ ANCHE OFF Non è Festival a Macerata senza la rassegna OFF. Sarà ancora una volta proprio l’oriente il file rouge di una serie di eventi settimanali che coinvolgerà Macerata (e non solo) ed i suoi ospiti. I Lunedì, “Da oriente a occidente: viaggio tra mente, corpo e spirito”. I Martedì, “Suoni e parole verso oriente”, una serie di laboratori per bambini e letture musicate. Aperitivi culturali, filosofi, artisti, giornalisti, musicologi, storici si interrogano sull’Oriente e sulle opere in cartellone dal 20 luglio al 13 agosto, ore 12, Antichi Forni. Fiori musicali, concerti da camera 21 luglio al 13 agosto, ore 17. Concerti in Cantina realizzati fra i vigneti delle più suggestive aziende aderenti al consorzio IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini), partner del festival in cui si esibiranno alcuni giovani musicisti del territorio (29 luglio, Azienda Agricola Moroder Montacuto; 30 luglio, Country House Salomone Matelica; 5 agosto, Cantina Bisci Matelica; 6 agosto, Fattoria Le Terrazze Numana; 12 agosto Cantine La Muròla Urbisaglia, 13 agosto Villa Forano Appignano). Lo Sferisterio per i Sibillini, il 10 agosto dal tramonto a mezzanotte: maratona in musica e parole sotto le stelle di San Lorenzo.

L’ATTENZIONE ALL’ACCESSIBILITÀ Il Macerata Opera Festival si distingue non solo per l’offerta culturale e artistica che propone, ma anche e soprattutto per l’attenzione che rivolge ai disabili e alla fruizione degli spettacoli da parte di tutti. In particolare, dal 2008 è attivo un servizio di audio descrizione delle opere in programma pensato per i non vedenti e gli ipovedenti. Non solo. Esiste anche la possibilità di sperimentare, con un percorso tattico rivolto ai non vedenti (ma aperto a tutti), in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero, il tema dell’opera che sarà oggetto di audio descrizione. Le persone potranno così godere comunque dello spettacolo, grazie a dettagliati racconti non solo della trama della rappresentazione, ma anche della scenografia, dei costumi e delle ambientazioni. Per i non udenti, invece, è stato predisposto il servizio di sopratitolazione. Due le novità del 2017: i sopratitoli delle opere saranno tradotti anche in inglese e sarà organizzato anche un percorso tattile (coordinato da un interprete LIS) per i non udenti, alla scoperta del teatro.

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01 Luglio 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)

a cura di Esserci comunicazione

pag. 11

Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.


01 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)

a cura di Esserci comunicazione

pag. 43

Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.


Macerata opera festival, anteprima al Recina live www.cronachemaceratesi.it /2017/07/01/macerata-opera-festival-anteprima-al-recina-live/982343/ SPETTACOLI - Domani e lunedì ultimi due appuntamenti della rassegna al teatro romano di Villa Potenza. Sul palco per un assaggio del Mof l'attrice Maria Pilar Perez Aspa con "Fiori d'oriente"

Con gli ultimi due spettacoli in programma domani e lunedì, 2 e 3 luglio, si chiude il sipario sulla quarta edizione di “Recina live”, il festival organizzato dall’assessorato alla Cultura del comune di Macerata in partenariato con associazione Sferisterio e Amat nell’area archeologica di Helvia Recina. Domani, l’antico teatro romano, a Villa Potenza, si prepara ad ospitare l’anteprima del Macerata opera festival. Alle 21 in scena “Fiori d’Oriente” con arie di Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Georges Bizet. Lo spettacolo è affidato all’attrice Maria Pilar Perez Aspa, che nel 2016 Maria Pilar Perez Aspa ha interpretato “Medea” allo Sferisterio, ed è stato ideato dal direttore artistico Francesco Micheli con la consulenza musicale del segretario artistico Gianfranco Stortoni. Con Maria Pilar Perez Aspa, sul palco ci sono altre tre donne: il soprano Samantha Sapienza, il mezzosoprano Anastasia Pirogova, la pianista Cesarina Compagnoni, insieme alla Salvadei Brass e alla Corale dell’Alto Maceratese diretta da Luciano Feliciani. Il programma raccoglie soprattutto le pagine più celebri delle opere in programma quest’estate allo Sferisterio, senza tralasciare alcuni “classici” molto amati dal pubblico. Dal “Nessun dorma” di Turandot fino all'”Habanera” di Bizet. L’ingresso è gratuito, bisogna prima però ritirare il biglietto alla biglietteria dei Teatri in piazza Mazzini. Lunedì in programma “Piange piange Maria povera donna”, messo in scena dallo Sperimentale TeatroA in coproduzione con il gruppo La Macina con la regia di Allì Caracciolo. Lo spettacolo, in un tempo, nasce dall’organizzazione drammaturgica e scenica del materiale popolare di tradizione orale a soggetto religioso, relativo alla Passione e in particolare alla figura della Madonna. Un materiale che è stato raccolto in molti anni e direttamente recuperato dalla memoria affidata all’oralità, dai due gruppi storici di ricerca e produzione teatrale e musicale: il gruppo La Macina e lo Sperimentale TeatroA. Il testo scenico, interpretato da Maria Novella Gobbi, Gastone Pietrucci, Fabio Bacaloni, e dai musici Marco Gigli (chitarra e voce), Roberto Picchio (fisarmonica) Adriano Taborro (chitarra, violino, flauto e voce), ruota intorno alla figura di Maria, così come è sentita nei secoli dalla pietà popolare che, se da un verso ne celebra l’astratta divinità, dall’altra ne condivide l’esasperata umanità, identificando nel suo dolore il dolore stesso di una umanità trafitta dalla violenza, dalla miseria e dalla solitudine. Il costo del biglietto di ingresso è di 5 euro (posti non numerati). E’ in vendita nella biglietteria dei teatri di piazza Mazzini (sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20) domenica solo pomeriggio (dalle 17 alle 20). 1/1


Si conclude la rassegna «Recina Live» red.presstoday.com /pt_pdf.php Redazione

3/7/2017

Dopo i due appuntamenti del fine settimana, si chiude il sipario sulla quarta edizione di Recina Live, il festival organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata in partenariato con Associazione Sferisterio e Amat nell’area archeologica di Helvia Recina. L’antico Teatro romano, a Villa Potenza, si prepara infatti ad ospitare Piange piange Maria povera donna, messo in scena dallo Sperimentale TeatroA in co-produzione con il gruppo La Macina con la regia di Allì Caracciolo. Lo spettacolo, in un unico tempo, nasce dall’organizzazione drammaturgica e scenica del materiale popolare di tradizione orale a soggetto religioso, relativo alla Passione e in particolare alla figura della Madonna. Un materiale che è stato raccolto in molti anni e direttamente recuperato dalla memoria affidata all’oralità, dai due gruppi storici di ricerca e produzione teatrale e musicale: il gruppo La Macina e lo Sperimentale TeatroA. Il testo scenico, interpretato da Maria Novella Gobbi, Gastone Pietrucci, Fabio Bacaloni, e dai musici Marco Gigli (chitarra e voce), Roberto Picchio (fisarmonica) Adriano Taborro (chitarra, violino, flauto e voce), s’impernia sulla figura di Maria, così come è sentita nei secoli dalla pietà popolare che, se da un verso ne celebra l’astratta divinità, dall’altra ne condivide l’esasperata umanità, identificando nel suo dolore il dolore stesso di una umanità trafitta dalla violenza, dalla miseria e dalla solitudine. Il costo del biglietto di ingresso è di 5 euro (posti non numerati).

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Macerata, domenica 2 e lunedì 3 luglio gli ultimi spettacoli del Recina live Festival APPUNTAMENTI ED EVENTI

di Picchio News

del 01/07/2017

Con gli ultimi due spettacoli in programma domenica e lunedì, 2 e 3 luglio, si chiude il sipario sulla quarta edizione di Recina Live, il festival organizzato dall'assessorato alla Cultura del Comune di Macerata in partenariato con Associazione Sferisterio e Amat nell’area archeologica di Helvia Recina. Domani, l’antico Teatro romano, a Villa Potenza, si prepara ad ospitare l’anteprima del Macerata Opera Festival. Alle 21, lo Sferisterio porta a Recina Live lo spettacolo Fiori d’Oriente con arie di Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini e Georges Bizet. Lo spettacolo è affidato all’attrice Maria Pilar Perez Aspa, amica del Festival maceratese, che nel 2016 ha interpretato “Medea” allo Sferisterio, ed è stato ideato dal direttore artistico Francesco Micheli con la consulenza musicale del segretario artistico Gianfranco Stortoni. Con Maria Pilar Perez Aspa, sul palco ci sono altre tre donne: il soprano Samantha Sapienza, il mezzosoprano Anastasia Pirogova, la pianista Cesarina Compagnoni, insieme alla Salvadei Brass e alla Corale dell’Alto Maceratese diretta da Luciano Feliciani. Il programma raccoglie soprattutto le pagine più celebri delle opere in programma quest'estate allo Sferisterio, senza tralasciare alcuni “classici” molto amati dal pubblico. Si inizia con la Salvadei Brass che interpreta "Nessun dorma" da Turandot di Puccini, la Marcia Trionfale e il Finale atto II da Aida di Verdi. Quindi il coro con "O Signore dal tetto natio" da I Lombardi alla prima Crociata e "Chi del gitano il giorno abbella" da Il Trovatore (entrambe di Verdi). Samantha Sapienza e Anastasia Pirogova si alternano sul palco con "Tu che di gel sei cinta” da Turandot (Puccini), "Stride la vampa" da Il Trovatore (Verdi), "Qui Radames verrà…o Patria mia" dall’Aida (Verdi), Habanera da Carmen di Bizet e "Un bel dì vedremo" da Madama Butterfly di Puccini. Soprano e mezzosoprano cantano insieme il duetto dei fiori, seguite dal coro a bocca chiusa di Madama Butterfly. In chiusura “Va’ pensiero" da Nabucco di Verdi. L’ingresso è gratuito, previo ritiro del biglietto presso la Biglietteria dei Teatri in piazza Mazzini 10. Lunedì in programma Piange piange Maria povera donna, messo in scena dallo Sperimentale TeatroA in co-produzione con il gruppo La Macina con la regia di Allì Caracciolo.

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Lo spettacolo, in un tempo, nasce dall’organizzazione drammaturgica e scenica del materiale popolare di tradizione orale a soggetto religioso, relativo alla Passione e in particolare alla figura della Madonna. Un materiale che è stato raccolto in molti anni e direttamente recuperato dalla memoria affidata all’oralità, dai due gruppi storici di ricerca e produzione teatrale e musicale: il gruppo La Macina e lo Sperimentale TeatroA. Il testo scenico, interpretato da Maria Novella Gobbi, Gastone Pietrucci, Fabio Bacaloni, e dai musici Marco Gigli (chitarra e voce), Roberto Picchio (fisarmonica) Adriano Taborro (chitarra, violino, flauto e voce), s’impernia sulla figura di Maria, così come è sentita nei secoli dalla pietà popolare che, se da un verso ne celebra l’astratta divinità, dall’altra ne condivide l’esasperata umanità, identificando nel suo dolore il dolore stesso di una umanità trafitta dalla violenza, dalla miseria e dalla solitudine. Il costo del biglietto di ingresso è di 5 euro (posti non numerati). E’ in vendita nella Biglietteria dei Teatri di piazza Mazzini (sabato 10/13 – 17/20) domenica solo pomeriggio (17/20).

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Da Buenos Aires allo Sferisterio: la vice presidente dell’Argentina prenota un posto all’opera www.cronachemaceratesi.it /2017/07/01/da-buenos-aires-allo-sferisterio-la-vice-presidente-dellargentinaprenota-un-posto-allopera/980885/ MACERATA - Gabriela Michetti parteciperà alla stagione lirica dell'arena, la notizia, seppur ancora non ufficiale, è confermata. Probabilmente le date saranno a fine luglio per la Turandot e la Madama Butterfly. Vincente il corteggiamento del sindaco Romano Carancini che ha lanciato l'invito dopo che la stessa aveva dichiarato di avere origini maceratesi

di Marco Ribechi La vicepresidente dell’Argentina Gabriela Michetti verrà a Macerata in occasione della stagione lirica. Si attende l’annuncio ufficiale da parte del Comune ma la notizia è ormai certa visto che a rivelarlo sono fonti sudamericane molto vicine alla presidenza. Gabriela Michetti, che negli ultimi mesi ha avuto uno scambio di comunicazioni con il Comune di Macerata, aveva annunciato in passato il suo profondo amore per la città dalla quale, secondo sue stesse affermazioni, proveniva Gabriela Michetti durante un meeting ufficiale uno dei suoi nonni (leggi l’articolo). Per questo il sindaco Romano Carancini, tramite videomessaggio inviato a Buenos Aires grazie alla redazione di Cronache Maceratesi (leggi l’articolo), aveva pensato di invitare la Michetti, anche per mostrarle lo Sferisterio e le attività culturali della città e per rintracciare i suoi parenti ancora presenti sul suolo provinciale.

Gabriela Michetti con il presidente dell’Argentina Macrì

Dopo mesi di indugi, dovuti soprattutto all’agenda della vice presidente sempre molto impegnata, è arrivata la conferma che Gabriela Michetti siederà all’interno dell’arena per assistere a una delle prime che si terranno tra il 20 e il 30 luglio. Una visita attesa e gradita a molti visto che i marchigiani in Argentina rappresentano il 50 per cento di tutti i marchigiani all’estero, inoltre nel territorio regionale ci sono ben 13 comuni gemellati con altrettante realtà argentine. Chissà che l’occasione non possa aprire le porte ad altre iniziative di contatto tra Macerata e il Sudamerica.

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3 luglio 2017


Ansa

Cultura

Macerata Opera live con una App

'Opera iPad' porta spettatori dietro palcoscenico Sferisterio

­ Redazione ANSA ­ MACERATA 03 luglio 2017 14:38 ­

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“Opera iPad” allo Sferisterio www.cronachemaceratesi.it /2017/07/03/opera-ipad-allo-sferisterio/982917/ NUOVA APP - Il Macerata Opera Festival lancia il nuovo progetto realizzato con il Gruppo Med

Immaginate di poter vivere in diretta la nascita di un’opera lirica sul palcoscenico dello Sferisterio: canto, costumi, scenografia, ma anche il lavoro dietro le quinte e nei camerini del Macerata Opera Festival. Un’esperienza unica che chiunque potrà seguire in remoto. Grazie a “Opera iPad”, nuovo progetto realizzato in collaborazione con Med Store. Tutti i giorni per cinque minuti, live sulla pagina Facebook del Macerata Opera Festival, andranno in onda le prove in anteprima e una guida condurrà il pubblico nei luoghi segreti del teatro con interviste in diretta, news e curiosità. L’innovazione digitale non finisce qui. La soluzione più interattiva è la rinnovata App “Sferisterio”, realizzata dal Gruppo Med e disponibile gratuitamente sull’App store per iPhone e iPad. Il Macerata Opera Festival lancia così per il quarto anno consecutivo la nuova stagione lirica su smartphone con una veste rossa in omaggio al tema della stagione 2017 Oriente. Disponibile sia in lingua italiana che in inglese, l’App permette di ricevere aggiornamenti in tempo reale, leggere news, informazioni sui cast e sulle opere in calendario: Shi, Turandot, Madama Butterfly e Aida. Una sezione è interamente dedicata a tutti gli eventi collaterali: concerti, Festival OFF e Notte dell’Opera. Valore aggiunto il Museo virtuale, un lungo viaggio digitale attraverso locandine e immagini nella ricca storia dell’arena maceratese, fin dal 1921, con la prima dell’Aida arrivando ai giorni nostri. “L’innovazione non è mai fine a se stessa – dice Stefano Parcaroli, direttore commerciale del Gruppo Med – oggi più che mai tecnologia e arte hanno la possibilità di esprimersi al meglio in modo rapido e immediato. Gli strumenti di comunicazione che ci vengono messi a disposizione dalle nuove tecnologie ci permettono di aggiungere agli spazi fisici dello Sferisterio uno spazio virtuale che consente di approfondire la visita ma anche di conoscere l’Arena a distanza. Così abbiamo deciso di sposare questa importante iniziativa, oltre a supportare lo Sferisterio da mecenati. Sostenere una delle perle del nostro territorio per una rinascita che parta proprio dalla cultura”. Dall’App si possono inoltre acquistare i biglietti grazie al collegamento diretto con la biglietteria online.

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Lo Sferisterio diventa anche virtuale www.ilmascalzone.it /2017/07/lo-sferisterio-diventa-anche-virtuale/ Redazione

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Opera iPad e la nuova App: il Macerata Opera Festival lancia il nuovo progetto di innovazione, realizzato con il Gruppo Med Macerata – Immaginate di poter vivere in diretta la nascita di un’opera lirica sul palcoscenico dello Sferisterio: canto, costumi, scenografia, ma anche il lavoro dietro le quinte e nei camerini del Macerata Opera Festival. Un’esperienza unica che chiunque potrà seguire in remoto. Grazie a “Opera iPad”, nuovo progetto realizzato in collaborazione con Med Store. Tutti i giorni per cinque minuti, live sulla pagina Facebook del Macerata Opera Festival, andranno in onda le prove in anteprima e una guida condurrà il pubblico nei luoghi segreti del teatro con interviste in diretta, news e curiosità.

L’innovazione digitale non finisce qui. La soluzione più interattiva è la rinnovata App “Sferisterio”, realizzata dal Gruppo Med e disponibile gratuitamente sull’App store per iPhone e iPad. Il Macerata Opera Festival lancia così per il quarto anno consecutivo la nuova stagione lirica su smartphone con una veste rossa in omaggio al tema della stagione 2017 Oriente. Disponibile sia in lingua italiana che in inglese, l’App permette di ricevere aggiornamenti in tempo reale, leggere news, informazioni sui cast e sulle opere in calendario: Shi, Turandot, Madama Butterfly e Aida. Una sezione 1/2


è interamente dedicata a tutti gli eventi collaterali: concerti, Festival OFF e Notte dell’Opera. Valore aggiunto il Museo virtuale, un lungo viaggio digitale attraverso locandine e immagini nella ricca storia dell’arena maceratese, fin dal 1921, con la prima dell’Aida arrivando ai giorni nostri. “L’innovazione non è mai fine a se stessa – dice Stefano Parcaroli, direttore commerciale del Gruppo Med – oggi più che mai tecnologia e arte hanno la possibilità di esprimersi al meglio in modo rapido e immediato. Gli strumenti di comunicazione che ci vengono messi a disposizione dalle nuove tecnologie ci permettono di aggiungere agli spazi fisici dello Sferisterio uno spazio virtuale che consente di approfondire la visita ma anche di conoscere l’Arena a distanza. Così abbiamo deciso di sposare questa importante iniziativa, oltre a supportare lo Sferisterio da mecenati. Sostenere una delle perle del nostro territorio per una rinascita che parta proprio dalla cultura”. Dall’App si possono inoltre acquistare i biglietti grazie al collegamento diretto con la biglietteria online. Chi ha già l’applicazione sul proprio dispositivo, scaricata negli anni precedenti, riceverà la notifica di aggiornamento. Per accedere basta registrarsi o entrare con il proprio profilo Facebook. © 2017, Redazione. All rights reserved.

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3/7/2017

L’Opera per tutti; percorsi per non vedenti e non udenti - Macerata Notizie

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L’Opera per tutti; percorsi per non vedenti e non udenti n pro etto i accessi ilit unico in talia c e uest anno avr anc e un percorso per non u enti con interprete 87 etture

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Se pre pi u erosi i parte ipa ti dai 160 de 014 ai 1 0 de 01 e ai 0 de 016 sara o si ura e te a ora di pi ue i de 017 gra ie a he a arri hi e to dei servi i riservati ai o vede ti. Tra e ovit de 017 i per orsi tatti i tradi io a e te riservati ai o vede ti si aprira o a pu i o dei o ude ti. I 8 ug io prossi o a e 18.1 sar o erto per a pri a vo ta u per orso riservato ai o ude ti o i terprete IS. uesto pro etto un mo ello per tutta talia ha di hiarato C e ancora una volta acerata si imostra avanti a altre realt . l nostro eatro aperto nel senso c e prova e sperimenta imma inan o nuovi servi i e coinvol en o sempre pi so etti acco liente cercan o i in ivi uare sempre nuove nicc ie i persone c e possono avvicinarsi in ualc e mo o al melo ramma e a come valore a iunto l a etto. l nostro un luo o ove lo spettatore si sente voluto ene . e audio des ri io i per etto o ai o vede ti e ag i ipovede ti di godere opera attraverso u a pre isa des ri io e di tutti g i e e e ti visivi de o spetta o o. So o or ite da vivo o u ghe se io i i troduttive he pre edo o i i io di ias u a re ita e or is o o i or a io i o da e ta i per a o pre sio e a storia e a tra a de opera e s e ogra ie i ostu i e a ie ta io i e e hiavi di ettura or ite da registi ostu isti e s e ogra i. a ri e io e de e audio des ri io i avvie e attraverso u a u ia o o auri o are su u settore di 60 posti.

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Opera iPad e la nuova App: il Macerata Opera Festival lancia il nuovo progetto di innovazione APPUNTAMENTI ED EVENTI

di Picchio News

del 03/07/2017

Immaginate di poter vivere in diretta la nascita di un’opera lirica sul palcoscenico dello Sferisterio: canto, costumi, scenografia, ma anche il lavoro dietro le quinte e nei camerini del Macerata Opera Festival. Un’esperienza unica che chiunque potrà seguire in remoto. Grazie a “Opera iPad”, nuovo progetto realizzato in collaborazione con Med Store. Tutti i giorni per cinque minuti, live sulla pagina Facebook del Macerata Opera Festival, andranno in onda le prove in anteprima e una guida condurrà il pubblico nei luoghi segreti del teatro con interviste in diretta, news e curiosità. L’innovazione digitale non finisce qui. La soluzione più interattiva è la rinnovata App “Sferisterio”, realizzata dal Gruppo Med e disponibile gratuitamente sull’App store per iPhone e iPad. Il Macerata Opera Festival lancia così per il quarto anno consecutivo la nuova stagione lirica su smartphone con una veste rossa in omaggio al tema della stagione 2017 Oriente. Disponibile sia in lingua italiana che in inglese, l’App permette di ricevere aggiornamenti in tempo reale, leggere news, informazioni sui cast e sulle opere in calendario: Shi, Turandot, Madama Butterfly e Aida. Una sezione è interamente dedicata a tutti gli eventi collaterali: concerti, Festival OFF e Notte dell’Opera. Valore aggiunto il Museo virtuale, un lungo viaggio digitale attraverso locandine e immagini nella ricca storia dell’arena maceratese, fin dal 1921, con la prima dell’Aida arrivando ai giorni nostri. “L’innovazione non è mai fine a se stessa – dice Stefano Parcaroli, direttore commerciale del Gruppo Med – oggi più che mai tecnologia e arte hanno la possibilità di esprimersi al meglio in modo rapido e immediato. Gli strumenti di comunicazione che ci vengono messi a disposizione dalle nuove tecnologie ci permettono di aggiungere agli spazi fisici dello Sferisterio uno spazio virtuale che consente di approfondire la visita ma anche di conoscere l’Arena a distanza. Così abbiamo deciso di sposare questa importante iniziativa, oltre a supportare lo Sferisterio da mecenati. Sostenere una delle perle del nostro territorio per una rinascita che parta proprio dalla cultura”. Dall’App si possono inoltre acquistare i biglietti grazie al collegamento diretto con la biglietteria online. Chi ha già l’applicazione sul proprio dispositivo, scaricata negli anni precedenti, riceverà la notifica di aggiornamento. Per accedere basta registrarsi o entrare con il proprio profilo Facebook.

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Macerata, il programma 2017 dello Sferisterio www.apemusicale.it /joomla/news/33-news2017/4854-macerata-il-programma-2017-dello-sferisterio Pagina 1 di 5

Il Macerata Opera Festival 2017 è “Oriente” Inaugurazione con Shi, una prima assoluta di Carlo Boccadoro dedicata a Matteo Ricci Turandot, Madama Butterfly e Aida allo Sferisterio Protagoniste femminili Irene Theorin, Maria Josè Siri e Maria Pia Piscitelli Arena Sferisterio / Teatro Lauro Rossi, dal 20 luglio al 14 agosto 2017 Oriente a Macerata in pdf Sferisterio Off Il bilancio dello Sferisterio Premio Cultura+Impresa La cultura dopo il sisma La 53ªedizione del Macerata Opera guarda a Oriente e, nel 2017, il Festival diretto da Francesco Micheli presenta, nel magico scenario sotto le stelle dello Sferisterio, tre titoli dal più amato repertorio italiano: Turandot, Madama Butterfly e Aida. Quest'anno la proposta artistica si arricchisce anche di una importante novità: la commissione di una nuova opera al compositore Carlo Boccadoro su libretto di Cecilia Ligorio, dedicata al gesuita maceratese Matteo Ricci: sarà infatti Shi (Si faccia) a inaugurare il festival giovedì 20 luglio nello spazio più raccolto del Teatro Lauro Rossi. «Nella sua storia, Macerata è stata capace di creare cultura – sottolinea il direttore artistico Francesco Micheli – affermandosi anche come luogo del dialogo, di apertura verso realtà differenti, come ci insegna proprio il gesuita Matteo Ricci». Per questo motivo, ancora una volta, sul grande palcoscenico all'aperto al centro della città marchigiana saranno in scena storie e temi che, grazie alla musica e attraverso i nuovi linguaggi espressivi della contemporaneità, riveleranno la loro validità senza tempo. Negli ultimi anni, lo spazio scenico così caratteristico dello Sferisterio, combinato con la progettualità dei team creativi scelti per le produzioni, hanno mostrato come l'innovazione e la ricerca di nuove forme interpretative siano la cifra stilistica più di successo delle produzioni maceratesi. Per consolidare la spinta propulsiva dei cartelloni e la volontà di insistere sul panorama lirico internazionale, sono sempre più frequenti i progetti realizzati con altri importanti teatri italiani ed europei: «Le collaborazioni sono ormai un marchio di fabbrica del nostro Festival e costituiscono un sistema di relazioni culturali e un metodo di lavoro che ci caratterizza e ci distingue – dichiara il Sovrintendente Luciano Messi –, tutti i titoli del cartellone 2017 nascono come coproduzioni. Sentivamo anche la necessità di tornare a dar vita a una nuova opera, per rinnovare l’impulso nell’ambito della sperimentazione artistica, dedicandola alla figura del gesuita maceratese Matteo Ricci, primo uomo a stabilire un ponte culturale tra occidente e oriente». Si conclude con Oriente, nel 2017, il triennio tematico “Mappe dell'anima” iniziato nel 2015 con Nutrire l’Anima, in riferimento al tema di Expo Nutrire il Pianeta - Energia per la vita, seguito nel 2016 da Mediterraneo, il dramma dei migranti contemporanei nelle storie di tre stranieri dell'opera Otello, Norma, e Manrico del Trovatore. «Avevamo 1/3


davanti a noi un bivio – afferma Romano Carancini sindaco di Macerata e presidente dell’Associazione Sferisterio –, e dovevamo scegliere se andare verso un consolidamento delle linee individuate nel 2012 o esplorare nuovi orizzonti. Ancora una volta abbiamo scelto di alimentare la forza di questo straordinario progetto, rilanciandolo. Giovani, internazionalizzazione e sperimentazione sono alcune delle parole chiave che ci guideranno ancora. Serve l’aiuto e il sostegno di tutti coloro che fino ad oggi sono stati con noi: Mecenati, amici dello Sferisterio, pubblico, istituzioni, aziende». Con 2500 posti, 104 palchi e il palcoscenico più ampio d’Europa, dal 1967 lo Sferisterio richiama ogni estate il pubblico più esigente del mondo ad applaudire originali proposte e cast prestigiosi in una struttura monumentale ma intima, che garantisce una perfetta visibilità e un’insuperabile acustica naturale. Con la direzione artistica di Francesco Micheli, dal 2012 si è riusciti a raddoppiare il numero di spettatori paganti e triplicare il sostegno degli sponsor privati, pure in un quadro generale di finanziamenti decrescenti. Inoltre, coniugando flessibilità strutturale e capacità manageriale, sotto la guida del Consiglio di Amministrazione in carica e del Sovrintendente Luciano Messi, dal 2015 lo Sferisterio si autofinanzia per il 56% delle entrate totali, a fronte di contributi pubblici per il 44%. Macerata Opera Festival 2017 guarda a Oriente per raccontare del nostro inesauribile desiderio di varcare i confini, di prendere il largo, di incontrare mondi nuovi, come fece Matteo Ricci. Molti i compositori e le opere capaci di portarci nelle terre remote in cui sorge il sole, astro luminoso e bruciante come il terrore febbrile di Turandot, è un sole pallido come l’alba della vita di una farfalla che muore poco dopo la sua nascita in Madama Butterfly. È l’oriente di Aida, schiava etiope deportata in Egitto, terra di confine. In queste opere i protagonisti vivono divisi fra affetto e dovere, fra amore e patria. L’Oriente, terra esotica e lontana, diventa specchio di drammi sempre più vicini, sempre più attuali. A Matteo Ricci s’inspira Shi (Si faccia) la nuova opera commissionata dal Macerata Opera Festival a Carlo Boccadoro, origini maceratesi e tra i più apprezzati compositori italiani contemporanei, su libretto di Cecilia Ligorio, regista e drammaturga italiana con esperienze significative nei principali teatri europei, sia nel teatro di prosa che in quello musicale. L’opera – per due pianoforti, percussioni, attore e due baritoni – debutta in prima assoluta il 20 luglio al Teatro Lauro Rossi (repliche il 26 luglio, 2 e 9 agosto). L’allestimento è realizzato con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Macerata che cura le scene, i costumi e le luci. Le voci sono di Roberto Abbondanza e Bruno Taddia e la partecipazione dell’attore Simone Tangolo. «Una bella sorpresa per noi lavorare a Shi – afferma la direttrice dell’Accademia delle Belle Arti, Paola Taddei – , si respira un’aria davvero vivificante e, stando in contatto con la Ligorio, abbiamo scoperto aspetti di padre Matteo Ricci nuovi e appassionanti». Turandotdi Giacomo Puccini, nuovo spettacolo in coproduzione con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria, avvia la stagione lirica allo Sferisterio venerdì 21 luglio. L’originale e dissacrante duo di autori-registi Ricci/Forte (Gianni Forte e Stefano Ricci), fenomeno teatrale degli ultimi anni, si cimenta per la prima volta con la regia d’opera; le scene sono di Nicolas Bovey, i costumi di Gianluca Sbicca, sul podio la bacchetta assai esperta di Pier Giorgio Morandi. Nel ruolo della principessa di ghiaccio Irene Theorin, superlativa voce drammatica acclamata nei maggiori teatri del mondo quale eccellente interprete oltre che di questo anche dei principali personaggi femminili wagneriani e straussiani, debutta allo Sferisterio, con al suo fianco Rudy Park (Calaf), Davinia Rodriguez (Liù) e Alessandro Spina (Timur). In scena 21, 29 luglio – 4 e 13 agosto. Per il secondo titolo ancora Puccini e il suo amore per le terre lontane ed esotiche: Madama Butterfly in un allestimento coprodotto con il Massimo di Palermo, firmato dal regista Nicola Berloffa, da Fabio Cherstich per le scene e da Valeria Donata Bettella per i costumi, che posticipano l'azione al Giappone del secondo dopoguerra, momento fortemente significativo del contatto culturale fra Occidente e Oriente. Dopo i successi in Norma la scorsa estate a Macerata e ancora il trionfo per l’apertura della nuova stagione del Teatro alla Scala proprio con lo stesso ruolo pucciniano, torna il soprano Maria Josè Siri; con lei il tenore Antonello Palombi è Pinkerton, Alberto Mastromarino è Sharpless. Manuela Custer è Suzuki, Nicola Pamio è Goro. La direzione è affidata a Massimo Zanetti. In scena 22, 28 luglio – 6 e 12 agosto. 2/3


Il trittico di titoli 2017 si completa con Aida di Verdi nell’applauditissimo spettacolo di Francesco Micheli del 2014, coprodotto con il Comunale di Bologna e andato in scena nel cinquantesimo dello Sferisterio, con le scene di Edoardo Sanchi, i disegni di Francesca Ballarini, i costumi di Silvia Aymonino e le coreografie di Monica Casadei. Sul podio Riccardo Frizza, già apprezzato in Otello nell’estate 2016 e interprete di prestigio internazionale dell'opera italiana. Di grande rilievo è il ritorno per questa produzione di un’altra eccezionale voce femminile, Maria Pia Piscitelli, soprano verdiano di spiccate qualità attoriali e vocali; con lei in scena Stefano La Colla (Radames), Sonia Ganassi (Amneris), già nel ruolo nel 2014, Stefano Meo (Amonasro) e Giacomo Prestia (Ramfis). In scena 30 luglio – 5, 11 e 14 agosto. Sarà Stefano Bollani il protagonista al pianoforte del concerto di domenica 23 luglio (ore 21) con cui si completa il primo weekend musicale del Macerata Opera Festival allo Sferisterio, dopo il debutto delle nuove produzioni Shi (Si faccia), Turandot e Madama Butterfly. Bollani, pianista di raro eclettismo e grande versatilità, rappresenta un’espressione particolarmente attuale della musica d’oggi, per la sua vocazione di attraversamento dei generi – dal repertorio classico al jazz – e di trasformazione dal vivo delle più diverse fonti d’ispirazione, nel corso di performance sempre estremamente coinvolgenti. Il concerto del 23 luglio – dedicato al tema del Festival Oriente – costituisce il momento celebrativo principale dei festeggiamenti organizzati dall’Associazione Arena Sferisterio con IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini) per i 50 anni di due DOC: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Il legame fra Oriente e vino nelle Marche è intrinseco alla coltivazione stessa, poiché le vigne crescono proprio rivolte a est per la conformazione orografica della regione, le cui valli corrono perpendicolari alla costa. A coronamento delle attività di promozione e divulgazione dell'opera nelle scuole del territorio, il progetto Incontra l'Opera rivolto agli istituti superiori e reso possibile grazie al contributo dello sponsor TreValli Cooperlat che ha sostenuto i costi del trasporto dei ragazzi da scuola a teatro durante gli incontri di presentazione. anche nel 2017 ci saranno le anteprime allo Sferisterio dedicate ai giovani: Turandot il 17 luglio, Madama Butterfly il 18 luglio, Aida il 27 luglio. Giovedì 3 agosto sarà infine la Notte dell'Opera: festa cittadina che colorerà di rosso piazze e vie del centro storico, per una serata magica, misteriosa e affascinante come il tema della Stagione, Oriente. I biglietti per tutti gli appuntamenti del Macerata Opera Festival sono in vendita presso le biglietterie del circuito AMAT e vivaticket.it Informazioni sul sito www.sferisterio.it / Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. Indietro Avanti >>

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04 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)

a cura di Esserci comunicazione

pag. 38

Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.


04 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)

a cura di Esserci comunicazione

pag. 40

Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.


04 Luglio 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)

a cura di Esserci comunicazione

pag. 03

Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.


Allo Sferisterio rotariani da tutta Italia www.cronachemaceratesi.it /2017/07/04/allo-sferisterio-rotariani-da-tutta-italia/983430/ VERSO IL MOF - Sono quasi 700 i biglietti prenotati e acquistati in occasione delle prime per il progetto“Rotary All’Opera” . Donate anche sei opere e un bozzetto da mettere all’asta, il raccolto in beneficenza per Anffas

di Maria Stefania Gelsomini Che il Rotary di Macerata leghi il proprio nome allo Sferisterio non è una novità, visto che ormai da diciassette anni porta all’opera in arena soci da tutti i club d’Italia. La notizia è che, rispetto al 2016, quest’anno i rotariani raddoppiano, passando da 300 a quasi 700 (692 per l’esattezza). Due le serate coinvolte: quella del 22 luglio per Madama Buttefly e quella del 21 luglio, che vedrà la partecipazione alla Turandot dei giovani dai 18 ai 30 anni del neonato Rotaract cittadino e di “studenti” di varie Università della terza età da tutta Marco Meldolesi, Maurizio Meldolesi, Romano Carancini, Francesco Micheli e Gianluca Micucci Cecchi Italia. “Partecipiamo il 22 – ha dichiarato il presidente del Rotary Club di Macerata Gianluca Micucci Cecchi – ma in realtà siamo promotori, anche tramite l’Università di tutte le età, di tutte le serate”. Insomma, tanta passione e tanto marketing. Lo dimostra il fatto che la serata del 22, con tanto di cena prevista per gli ospiti a Palazzo Buonaccorsi prima dell’opera, già a inizio maggio era in overbooking. Grande soddisfazione anche da parte di Francesco Micheli: “il fatto che persone di questo territorio fanno proprio il nostro progetto e lo sostengono è prezioso e non scontato, è l’orgoglio di questa terra. Ci sono vicini in maniera intelligente, autentica, profonda e arricchente. I progetti del Rotary sono significativi e rappresentano un sostegno concreto alle nostre attività, anche artistico”. In particolare quest’anno, a sostegno del nuovo progetto Shi, l’opera dedicata a Padre Matteo Ricci, il pittore Maurizio Meldolesi, fratello del past president Rotary Marco Meldolesi, che a Micucci Cecchi ha passato il testimone solo qualche giorno fa, ha voluto realizzare un quadro dedicato al gesuita maceratese e cinque incisioni (acquaforte, acquatinta e punta secca) su carta di un maestro cartaio di Fabriano, che verranno messi all’asta durante la stagione lirica e il cui ricavato sarà devoluto in favore dell’Anffas maceratese, charity partner del MOF 2017. Meldolesi ha concepito due versioni del quadro, intitolato “Il sogno di Matteo Ricci”, che si presta a una doppia interpretazione: un Matteo Ricci più maturo che in Cina ripensa alla sua Macerata e un Matteo Ricci giovane, ritratto con il mappamondo fra i volumi seicenteschi della Biblioteca Mozzi Borgetti, che prevede già il suo futuro in Cina. Gratitudine verso il Rotary è stata espressa anche dal sindaco Carancini, per il suo ruolo straordinario di promozione della stagione lirica e della città in questi ultimi anni, non un semplice affiancamento ma una vera e propria condivisione del progetto, col valore aggiunto della solidarietà.

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Rotary all’opera, il club service richiama allo Sferisterio rotariani da tutta Italia CULTURA E SPETTACOLI

di Picchio News

del 04/07/2017

Il progetto “Rotary All’Opera” doppia il successo del 2016. Dopo la fortunata esperienza dello scorso anno, in cui il Club service maceratese presieduto da Marco Meldolesi aveva portato allo Sferisterio oltre 300 rotariani, quest’anno i numeri sono ancora più alti. L’iniziativa è stata presentata questa mattina dal presidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini, dal direttore artistico del Macerata Opera Festival Francesco Micheli, dal presidente rotariano in carica Gianluca Micucci Cecchi e dal past president Marco Meldolesi. “Questo contributo è prezioso e per niente scontato - afferma Micheli -, il Rotary di Macerata ha valorizzato il nostro progetto estendendolo a tutto il territorio italiano. Il rapporto con i club service mi fa fatto capire quanto è significativo il coinvolgimento del territorio e l’attaccamento allo Sferisterio. Ci aiuta a creare una cornice unica per i nostri spettatori”. Nel fine settimana del debutto della stagione lirica, il Rotary Club di Macerata grazie al supporto dello Sferisterio, porterà in arena persone provenienti da tutta Italia. Sono 692 i biglietti tra venduti e prenotati per le prime rappresentazioni di Turandot, in scena il 21 luglio, e soprattutto per Madama Butterfly, sul palco sabato 22 luglio. Una serata davvero all’insegna del club service. “Voglio mostrare il mio segno di gratitudine per l’attenzione e la sensibilità mostrata - dichiara Carancini -. Il Rotary sta svolgendo un ruolo straordinario nella promozione della stagione lirica e della nostra città”. ll club service di Macerata, fin dalla fine dello scorso anno ha invitato tutti i Rotary d’Italia a trascorrere un fine settimana nella provincia maceratese e una serata magica allo Sferisterio. Per questa occasione è stato coinvolto anche il neonato Rotaract Club, associazione del Rotary dedicata ai giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni. “Il nostro invito che comprende anche la cena a palazzo Buonaccorsi è andato sold out subito - dice soddisfatto Meldolesi - già a maggio avevamo esaurito la disponibilità dei posti”. Oltre ad aver acquistato un numero di biglietti elevato, il club ha promosso una ulteriore azione sempre a sostegno della comunità. Il pittore Maurizio Meldolesi, in occasione della stagione Oriente, ha realizzato un quadro fatto ad olio su tela raffigurante Padre Matteo Ricci e 5 incisioni. I lavori sono stati ispirati dall’opera che il Macerata Opera Festival ha commissionato a Cecilia Ligorio e Carlo Boccadoro: Shi (Si faccia), sulla vita del gesuita nato nella nostra città. Meldolesi ha donato i suoi manufatti e il bozzetto del quadro al Macerata Opera Festival che durante la stagione lirica organizzerà Printed by logico.cloud


un’asta per venderli e devolvere il raccolto in beneficenza al charity partner 2017, Anffas.

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23/ /2017

l Macerata Opera estival 2017

Oriente

nau urazione con hi una prima assoluta di arlo occadoro dedicata a Matteo icci urandot Madama

omenicoscarlattiuberalles La Buona Musica d Il Macerata Opera Festival 2017 è “Oriente” Inaugurazione con Shi, una prima assoluta di Carlo Boccadoro dedicata a Matteo Ricci Turandot, Madama Butterfly e Aida allo Sferisterio Protagoniste femminili Irene Theorin, Maria Josè Siri e Maria Pia Piscitelli Arena Sferisterio / Teatro Lauro Rossi, dal 20 luglio al 14 agosto 2017. 04 martedì Lug 2017 POSTED BY MASSIMILIANO CERRITO IN SENZA CATEGORIA ≈ LASCIA UN COMMENTO Riceviamo e pubblichiamo:

COMUNICATO STAMPA Il Macerata Opera Festival 2017 è “Oriente” Inaugurazione con Shi, una prima assoluta di Carlo Boccadoro dedicata a Matteo Ricci Turandot, Madama Butterfly e Aida allo Sferisterio Protagoniste femminili Irene Theorin, Maria Josè Siri e Maria Pia Piscitelli Arena Sferisterio / Teatro Lauro Rossi, dal 20 luglio al 14 agosto 2017 La 53ª edizione del Macerata Opera guarda a Oriente e, nel 2017, il Festival diretto da Francesco Micheli presenta, nel magico scenario sotto le stelle dello Sferisterio, tre titoli dal più amato repertorio italiano:Turandot, Madama Butterfly e Aida. Quest’anno la proposta artistica si arricchisce anche di una importante novità: la commissione di una nuova opera al compositore Carlo Boccadoro su libretto di Cecilia Ligorio, dedicata al gesuita maceratese Matteo Ricci: sarà infatti Shi (Si faccia) a inaugurare il festival giovedì 20 luglio nello spazio più raccolto del Teatro Lauro Rossi. https://domenicoscarlattiu eralles.wordpress.com/2017/07/0 /il-macerata-opera-festival-2017-e-oriente-inau urazione-con-shi-una-prima-assoluta-di-carlo- occ

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«Nella sua storia, Macerata è stata capace di creare cultura – sottolinea il direttore artistico Francesco Micheli – affermandosi anche come luogo del dialogo, di apertura verso realtà differenti, come ci insegna proprio il gesuita Matteo Ricci». Per questo motivo, ancora una volta, sul grande palcoscenico all’aperto al centro della città marchigiana saranno in scena storie e temi che, grazie alla musica e attraverso i nuovi linguaggi espressivi della contemporaneità, riveleranno la loro validità senza tempo. Negli ultimi anni, lo spazio scenico così caratteristico dello Sferisterio, combinato con la progettualità dei team creativi scelti per le produzioni, hanno mostrato come l’innovazione e la ricerca di nuove forme interpretative siano la cifra stilistica più di successo delle produzioni maceratesi. Per consolidare la spinta propulsiva dei cartelloni e la volontà di insistere sul panorama lirico internazionale, sono sempre più frequenti i progetti realizzati con altri importanti teatri italiani ed europei: «Le collaborazioni sono ormai un marchio di fabbrica del nostro Festival e costituiscono un sistema di relazioni culturali e un metodo di lavoro che ci caratterizza e ci distingue – dichiara il Sovrintendente Luciano Messi –, tutti i titoli del cartellone 2017 nascono come coproduzioni. Sentivamo anche la necessità di tornare a dar vita a una nuova opera, per rinnovare l’impulso nell’ambito della sperimentazione artistica, dedicandola alla figura del gesuita maceratese Matteo Ricci, primo uomo a stabilire un ponte culturale tra occidente e oriente». Si conclude con Oriente, nel 2017, il triennio tematico “Mappe dell’anima” iniziato nel 2015 con Nutrire l’Anima, in riferimento al tema di Expo Nutrire il Pianeta – Energia per la vita, seguito nel 2016 daMediterraneo, il dramma dei migranti contemporanei nelle storie di tre stranieri dell’opera Otello, Norma, e Manrico del Trovatore. «Avevamo davanti a noi un bivio – afferma Romano Carancini sindaco di Macerata e presidente dell’Associazione Sferisterio –, e dovevamo scegliere se andare verso un consolidamento delle linee individuate nel 2012 o esplorare nuovi orizzonti. Ancora una volta abbiamo scelto di alimentare la forza di questo straordinario progetto, rilanciandolo. Giovani, internazionalizzazione e sperimentazione sono alcune delle parole chiave che ci guideranno ancora. Serve l’aiuto e il sostegno di tutti coloro che fino ad oggi sono stati con noi: Mecenati, amici dello Sferisterio, pubblico, istituzioni, aziende». Con 2500 posti, 104 palchi e il palcoscenico più ampio d’Europa, dal 1967 lo Sferisterio richiama ogni estate il pubblico più esigente del mondo ad applaudire originali proposte e cast prestigiosi in una struttura monumentale ma intima, che garantisce una perfetta visibilità e un’insuperabile acustica naturale. Con la direzione artistica di Francesco Micheli, dal 2012 si è riusciti a raddoppiare il numero di spettatori paganti e triplicare il sostegno degli sponsor privati, pure in un quadro generale di finanziamenti decrescenti. Inoltre, coniugando flessibilità strutturale e capacità manageriale, sotto la guida del Consiglio di Amministrazione in carica e del Sovrintendente Luciano Messi, dal 2015 lo Sferisterio si autofinanzia per il 56% delle entrate totali, a fronte di contributi pubblici per il 44%. Macerata Opera Festival 2017 guarda a Oriente per raccontare del nostro inesauribile desiderio di varcare i confini, di prendere il largo, di incontrare mondi nuovi, come fece Matteo Ricci. Molti i compositori e le opere capaci di portarci nelle terre remote in cui sorge il sole, astro luminoso e bruciante come il terrore febbrile di Turandot, è un sole pallido come l’alba della vita di una farfalla che muore poco dopo la sua nascita in Madama Butterfly. È l’oriente di Aida, schiava etiope deportata in Egitto, terra di confine. In queste opere i protagonisti vivono divisi fra affetto e dovere, fra amore e patria. L’Oriente, terra esotica e lontana, diventa specchio di drammi sempre più vicini, sempre più attuali.

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A Matteo Ricci s’inspira Shi (Si faccia) la nuova opera commissionata dal Macerata Opera Festival a Carlo Boccadoro, origini maceratesi e tra i più apprezzati compositori italiani contemporanei, su libretto di Cecilia Ligorio, regista e drammaturga italiana con esperienze significative nei principali teatri europei, sia nel teatro di prosa che in quello musicale. L’opera – per due pianoforti, percussioni, attore e due baritoni – debutta in prima assoluta il 20 luglio al Teatro Lauro Rossi (repliche il 26 luglio, 2 e 9 agosto). L’allestimento è realizzato con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Macerata che cura le scene, i costumi e le luci. Le voci sono di Roberto Abbondanza e Bruno Taddia e la partecipazione dell’attore Simone Tangolo. «Una bella sorpresa per noi lavorare a Shi – afferma la direttrice dell’Accademia delle Belle Arti, Paola Taddei – , si respira un’aria davvero vivificante e, stando in contatto con la Ligorio, abbiamo scoperto aspetti di padre Matteo Ricci nuovi e appassionanti». Turandot di Giacomo Puccini, nuovo spettacolo in coproduzione con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria, avvia la stagione lirica allo Sferisterio venerdì 21 luglio. L’originale e dissacrante duo di autori-registi Ricci/Forte (Gianni Forte e Stefano Ricci), fenomeno teatrale degli ultimi anni, si cimenta per la prima volta con la regia d’opera; le scene sono di Nicolas Bovey, i costumi di Gianluca Sbicca, sul podio la bacchetta assai esperta di Pier Giorgio Morandi. Nel ruolo della principessa di ghiaccio Irene Theorin, superlativa voce drammatica acclamata nei maggiori teatri del mondo quale eccellente interprete oltre che di questo anche dei principali personaggi femminili wagneriani e straussiani, debutta allo Sferisterio, con al suo fianco Rudy Park (Calaf), Davinia Rodriguez (Liù) e Alessandro Spina (Timur). In scena 21, 29 luglio – 4 e 13 agosto. Per il secondo titolo ancora Puccini e il suo amore per le terre lontane ed esotiche: Madama Butterfly in un allestimento coprodotto con il Massimo di Palermo, firmato dal regista Nicola Berloffa, da Fabio Cherstich per le scene e da Valeria Donata Bettella per i costumi, che posticipano l’azione al Giappone del secondo dopoguerra, momento fortemente significativo del contatto culturale fra Occidente e Oriente. Dopo i successi in Norma la scorsa estate a Macerata e ancora il trionfo per l’apertura della nuova stagione del Teatro alla Scala proprio con lo stesso ruolo pucciniano, torna il soprano Maria Josè Siri; con lei il tenore Antonello Palombi è Pinkerton, Alberto Mastromarino è Sharpless. Manuela Custer è Suzuki, Nicola Pamio è Goro. La direzione è affidata a Massimo Zanetti. In scena 22, 28 luglio – 6 e 12 agosto. Il trittico di titoli 2017 si completa con Aida di Verdi nell’applauditissimo spettacolo di Francesco Micheli del 2014, coprodotto con il Comunale di Bologna e andato in scena nel cinquantesimo dello Sferisterio, con le scene di Edoardo Sanchi, i disegni di Francesca Ballarini, i costumi di Silvia Aymonino e le coreografie di Monica Casadei. Sul podio Riccardo Frizza, già apprezzato in Otello nell’estate 2016 e interprete di prestigio internazionale dell’opera italiana. Di grande rilievo è il ritorno per questa produzione di un’altra eccezionale voce femminile, Maria Pia Piscitelli, soprano verdiano di spiccate qualità attoriali e vocali; con lei in scena Stefano La Colla (Radames), Anna Maria Chiuri (Amneris), Stefano Meo (Amonasro) e Giacomo Prestia (Ramfis). In scena 30 luglio – 5, 11 e 14 agosto. Sarà Stefano Bollani il protagonista al pianoforte del concerto di domenica 23 luglio (ore 21) con cui si completa il primo weekend musicale del Macerata Opera Festival allo Sferisterio, dopo il debutto delle nuove produzioni Shi (Si faccia), Turandot e Madama Butterfly. Bollani, pianista di raro eclettismo e grande versatilità, rappresenta un’espressione particolarmente attuale della musica d’oggi, per la sua vocazione di attraversamento dei generi – dal repertorio classico al jazz – e di trasformazione dal vivo delle più diverse fonti d’ispirazione, nel corso di performance sempre estremamente coinvolgenti. Il concerto del 23 luglio – dedicato al tema del Festival Oriente – costituisce il momento celebrativo principale dei festeggiamenti organizzati dall’Associazione Arena Sferisterio con IMT (Istituto Marchigiano https://domenicoscarlattiu eralles.wordpress.com/2017/07/0 /il-macerata-opera-festival-2017-e-oriente-inau urazione-con-shi-una-prima-assoluta-di-carlo- occ

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di Tutela Vini) per i 50 anni di due DOC: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Il legame fra Oriente e vino nelle Marche è intrinseco alla coltivazione stessa, poiché le vigne crescono proprio rivolte a est per la conformazione orografica della regione, le cui valli corrono perpendicolari alla costa. A coronamento delle attività di promozione e divulgazione dell’opera nelle scuole del territorio, il progetto Incontra l’Opera rivolto agli istituti superiori e reso possibile grazie al contributo dello sponsor TreValli Cooperlat che ha sostenuto i costi del trasporto dei ragazzi da scuola a teatro durante gli incontri di presentazione. anche nel 2017 ci saranno le anteprime allo Sferisterio dedicate ai giovani: Turandot il 17 luglio, Madama Butterfly il 18 luglio, Aida il 27 luglio. Giovedì 3 agosto sarà infine la Notte dell’Opera: festa cittadina che colorerà di rosso piazze e vie del centro storico, per una serata magica, misteriosa e affascinante come il tema della Stagione, Oriente. I biglietti per tutti gli appuntamenti del Macerata Opera Festival sono in vendita presso le biglietterie del circuito AMAT e vivaticket.it Informazioni sul sito www.sferisterio.it / boxoffice@sferisterio.it Macerata, 3 luglio 2017 20 e 26 luglio, 2 e 9 agosto, ore 21.00 Shi Opera da camera ispirata alla vita di Padre Matteo Ricci Libretto di Cecilia Ligorio Musica di Carlo Boccadoro Prima esecuzione assoluta Direzione Carlo Boccadoro Regia Cecilia Ligorio Videomaker Igor Renzetti Progettazione di scene, costumi e luci Accademia delle Belle Arti di Macerata Il viaggiatore Simone Tangolo Matteo Roberto Abbondanza L’uomo che guarda Bruno Taddia Pianoforti Andrea Rebaudengo, Paolo Gorini Tetraktis Percussioni Ensemble 21 e 29 luglio, 4 e 13 agosto, ore 21.00 Turandot Opera in 3 atti e 5 quadri su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni Musica di Giacomo Puccini (finale completato da Franco Alfano) Direzione Pier Giorgio Morandi Progetto creativo Ricci/Forte Regia Stefano Ricci Scene e luci Nicolas Bovey Costumi Gianluca Sbicca Movimenti scenici Marta Bevilacqua https://domenicoscarlattiu eralles.wordpress.com/2017/07/0 /il-macerata-opera-festival-2017-e-oriente-inau urazione-con-shi-una-prima-assoluta-di-carlo- occ

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La principessa Turandot Irene Theorin L’imperatore Altoum Stefano Pisani Timur Alessandro Spina Il principe ignoto (Calaf) Rudy Park Liù Davinia Rodriguez Ping Andrea Porta Pang Gregory Bonfatti Pong Marcello Nardis Un mandarino Nicola Ebau Fondazione Orchestra Regionale delle Marche Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” Coro di voci bianche Pueri Cantores “D. Zamberletti” Complesso di palcoscenico Banda “Salvadei” In coproduzione con Teatro Nazionale Croato di Zagabria 22 e 28 luglio, 6 e 12 agosto, ore 21.00 Madama Butterfly Opera in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica Musica di Giacomo Puccini Direzione Massimo Zanetti Regia Nicola Berloffa Scene Fabio Cherstich Costumi Valeria Donata Bettella Luci Marco Giusti Cio-Cio-San Maria José Siri Suzuki Manuela Custer Kate Pinkerton Samantha Sapienza F.B. Pinkerton Antonello Palombi Sharpless Alberto Mastromarino Goro Nicola Pamio Il Principe Yamadori Andrea Porta Lo zio bonzo Cristian Saitta Il commissario imperiale Giacomo Medici Fondazione Orchestra Regionale delle Marche Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” In coproduzione con Teatro Massimo di Palermo 30 luglio, 5, 11 e 14 agosto, ore 21.00 Aida Opera in quattro parti su libretto di Antonio Ghislanzoni. Musica di Giuseppe Verdi Direttore Riccardo Frizza Regia Francesco Micheli Scene Edoardo Sanchi Disegni Francesca Ballarini

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Costumi Silvia Aymonino Luci Fabio Barettin Coreografie Monica Casadei Il Re Cristian Saitta Amneris Anna Maria Chiuri Aida Maria Pia Piscitelli Radames Stefano La Colla Ramfis Giacomo Prestia Amonasro Stefano Meo Un messaggero Diego Gabrieli Una sacerdotessa Federica Vitali Fondazione Orchestra Regionale delle Marche Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” Complesso di palcoscenico Banda “Salvadei” Compagnia Artemis Danza In coproduzione con Teatro Comunale di Bologna Floriana Tessitore – Skill&Music | Responsabile Ufficio Stampa | +39 3387339981 Carlo Scheggia | Ufficio Stampa Istituzionale e locale | +39 3398775717 ufficiostampa@sferisterio.it Associazione Arena Sferisterio – Teatro di Tradizione | Via S. Maria della Porta, 65 – 62100 Macerata info@sferisterio.it | www.sferisterio.it | tel. +39 0733261334-5 | fax +39 0733261499 A

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05 Luglio 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)

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"Cento Mecenati" per lo Sferisterio: ancora 7 i posti disponibili APPUNTAMENTI ED EVENTI

di Picchio News

del 05/07/2017

È iniziato il conto alla rovescia. Sono 93 i donatori che hanno scelto di sostenere lo Sferisterio attraverso il progetto dei Cento Mecenati. A quindici giorni dall’avvio del Festival si sta per chiudere la campagna 2017 delle adesioni. Ancora una volta la società civile, le aziende, le associazioni, le istituzioni mostrano la vicinanza e l’attaccamento alla stagione lirica. Gli ultimi aderenti sono Monica Francalancia, Stefano Clementoni, Angelo Sciapichetti, Paolo Notari, Stefano Gelsomini, Gabriele Ilari, Luciano Pingi, le aziende Eredi Paci Gerardo Srl e Microtel Srl e l’Associazione Amici dello Sferisterio. L’adesione ai Cento Mecenati avviene attraverso la normativa di Art Bonus, ovvero lo strumento creato dal Governo per favorire il sostegno dei privati al finanziamento della cultura che prevede agevolazioni fiscali del 65% in tre anni. Chi decide di sostenere lo Sferisterio con 1000 euro, ne recupera 650 sotto forma di credito d’imposta. Come lo scorso anno, superati i primi cento aderenti, gli altri attenderanno l’uscita di qualcuno (il rinnovo annuale è facoltativo). Il contributo allo Sferisterio può essere versato sia come persona fisica, sia come azienda o associazione. Gli ultimi dieci donatori si aggiungono alla lista annunciata 15 giorni fa: Mario Baldassarri, Rosa Marisa Borraccini, Alfio Caccamo, Gianluca Capitani, Romano Carancini, Gianfranco Cesaretti, Maurizio Cinelli, Renato Coltorti, Andrea Compagnucci, Erminio Copparo, Rosaria Del Balzo Ruiti, Donatella Donati, Giuseppe Falco, Alessio Formica, Fiorenzo Fusari, Guido Guidi, Sabrina Malagrida, Alfredo Mancini, Irene Manzi, Paolo Margione, Andrea Mazzola, Stefano Parcaroli, Lucia Parcaroli, Carla Maria Francalancia, Giacinta Messi, Luciano Messi, Eliana Montebello e Pino Bosco, Stefania Monteverde, Maurizio Mosca, Cristina Nardi, Leonardo Matano, Carlo Matano, Valentina Muccichini, Carlo Alberto Nicolini, Giorgio Piergiacomi, Giuseppe Pietroni, Marino e Gabriella Carbonari, Narciso Ricotta, Lucia Rosa, Amedeo Scauda, Valerio Scheggia, Rita Servidei, Marco Sigona, Giulia Spina, Maria Rosanna Talevi, Franco Teppa, Orietta Maria Varnelli e ci sono due donazioni a nome di Carlo Perucci - Anita Caminada e Alberto Girolami, in loro ricordo. Quindi gli associati Fisiomed e le aziende Artelito Srl, Bf Srl, Calzaturificio Giovanni Fabiani Srl, Eurosuole Spa, FBT Elettronica Spa, Finproject Spa, F.lli Simonetti Spa, ICA Spa, I Guzzini Illuminazione Spa, Lardini Srl, Med Store, Nuova Simonelli Spa, Nuova Veterinaria Srl, Orim Spa, Osteria dei Fiori, Performance Strategies, Rhutten Srl, Sabry Maglieria Srl, Sardellini Costruzioni Srl, Sogesa Srl, Tecne 90 Spa e gli studi Andreozzi & Associati,

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Tartuferi & Associati, Interlex e quello notarile Alfonso Rossi. Sono presenti i due Atenei del territorio, Unicam e Unimc, e l’Accademia di Belle Arti di Macerata. L’elenco si chiude con l’Associazione Evoluzione e Tradizione, il Kiwanis di Macerata, l’Internationale Inner Wheel di Macerata, il Rotary Club di Macerata, il Rotary “Matteo Ricci”.

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06 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)

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08 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)

a cura di Esserci comunicazione

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a lio del nastro per la mostra

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La mostra su Tucci parte col thè www.cronachemaceratesi.it /2017/07/07/la-mostra-su-tucci-parte-col-the/985099/ MACERATA - Inaugurata oggi con i componenti di Arte nomade l'esposizione che presenta fotografie in bianco e nero e reportage delle 8 spedizioni che l'esploratore organizzò e condusse in Tibet tra il 1928 e il 1956

L’inagurazione con i componenti di Arte nomade

Un’inaugurazione informale quella di oggi pomeriggio per la mostra di “Tucci l’esploratore dell’anima” allestita nelle sale dei Magazzini Uto grazie ai componenti dell’associazione Arte nomade Maurizio Serafini, Luciano Monceri, Gianfranco Borgani, Paola Ciccarelli e realizzata con la collaborazione dell’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata, di Macerata Musei e dell’Associazione Arena Sferisterio. Niente taglio del nastro infatti ma una cordiale atmosfera che ha accolto, con un thè cinese offerto dal locale Sotto il ciliegio di piazza della Libertà, un folto gruppo di Al centro, vestito di nero, il sindaco di Macerata, Romano Carancini autorità e appassionati. Presenti il sindaco Romano Carancini, l’onorevole Irene Manzi, il sovrintendente del Mof Luciano Messi, la direttrice dell’Istituzione Macerata Musei Alessandra Sfrappini e una delegazione dell’Ismeo, l’Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente fondato nel 1933 da Giovanni Gentile e GiuseppeTucci per promuovere i rapporti culturali, politici ed economici tra l’Italia ed i paesi asiatici. Alla serata erano presenti Adriano Rossi, Pierfrancesco Callieri, Beniamino Menasecchi e Rosa Maria Cimino. 1/3


La mostra, dedicata a Tucci che caratterizzerà l’estate maceratese e che è stata realizzata in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata, Macerata Musei e l’Associazione Arena Sferisterio, curata dall’Associazione Arte Nomade, presenta fotografie in bianco e nero e reportage delle 8 spedizioni che Tucci organizzò e condusse in Tibet tra il 1928 e il 1956. In esposizione immagini che mostrano i paesaggi del “tetto del mondo”, gli incontri di Tucci, considerato il più importante studioso italiano della’arte e della religione tibetana, con personaggi famosi e importanti come Madre Teresa di Calcutta e il presidente della Repubblica Giovanni Leone o ‘Zam-dpal rgya-tsho, abate del monastero di Kho-Cha ritratto nell’immagine che pubblicizza la mostra. E ancora i famosi “portatori”, gli scavi archeologici in Pakistan, Afghanisan e Iran, scatti che lo ritraggono nelle diverse fasi della sua vita bambino, ragazzo e adulto. La mostra si avvale anche di 5 video costituiti da spezzoni d’epoca che ritraggono Tucci a colloquio Fusco Maraini e con il presidente dell’Isiao Gherardo Gnoli e ancora un filmato frutto del montaggio di foto accompagnate da una voce narrante che recita frasi dello stesso Tucci. Tucci l’esploratore dell’anima ci presenta un uomo ricco di straordinari talenti intellettuali e umani, che conosceva e comprendeva in profondità le culture locali dei Paesi che esplorava anche grazie alla eccezionale padronanza della lingua tibetana e di molti suoi dialetti, oltre che del cinese e del sanscrito. Il suo grandissimo sapere costituisce l’eredità scientifica fondamentale dalla quale continuano a trarre vigore, ancora oggi, gli studi e le ricerche sul Tibet svolte in ogni parte del mondo. La mostra che rimarrà aperta fino al 13 agosto, sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle 16 alle 19, chiusa il lunedì.

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Magazzini Uto: inaugurata la mostra «Tucci, l’esploratore dell’anima» emmausonline.it /2017/07/08/magazzini-uto-inaugurata-la-mostra-tucci-lesploratore-dellanima/ Redazione

8/7/2017

Inaugurazione informale quella di oggi pomeriggio per la mostra di “Tucci, l’esploratore dell’anima” allestita nelle sale dei Magazzini Uto grazie ai componenti dell’associazione Arte nomade, Maurizio Serafini, Luciano Monceri, Gianfranco Borgani, Paola Ciccarelli e realizzata con la collaborazione dell’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata, di Macerata Musei e dell’Associazione Arena Sferisterio. Niente taglio del nastro infatti ma una cordiale atmosfera che ha accolto, con un thè cinese offerto dalla Casa del tè Sotto il Ciliegio di piazza della Libertà, un folto gruppo di autorità e appassionati. Presenti il sindaco Romano Carancini, l’onorevole Irene Manzi, il sovrintendente del Mof Luciano Messi, la direttrice dell’Istituzione Macerata Musei Alessandra Sfrappini e una delegazione dell’Ismeo, l’Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente fondato nel 1933 da Giovanni Gentile e Giuseppe Tucci per promuovere i rapporti culturali, politici ed economici tra l’Italia ed i paesi asiatici. Alla serata erano presenti Adriano Rossi, Pierfrancesco Callieri, Beniamino Menasecchi e Rosa Maria Cimino. La mostra, dedicata a Tucci che caratterizzerà l’estate maceratese e che è stata realizzata in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata, Macerata Musei e l’Associazione Arena Sferisterio, curata dall’Associazione Arte Nomade, presenta fotografie in bianco e nero e reportage delle 8 spedizioni che Tucci organizzò e condusse in Tibet tra il 1928 e il 1956.

In esposizione immagini che mostrano i paesaggi del “tetto del mondo”, gli incontri di Tucci, considerato il più importante studioso italiano della’arte e della religione tibetana, con personaggi famosi e importanti come 1/2


Madre Teresa di Calcutta e il presidente della Repubblica Giovanni Leone o ‘Zam-dpal rgya-tsho, abate del monastero di Kho-Cha ritratto nell’immagine che pubblicizza la mostra. E ancora i famosi “portatori”, gli scavi archeologici in Pakistan, Afghanisan e Iran, scatti che lo ritraggono nelle diverse fasi della sua vita bambino, ragazzo e adulto. La mostra si avvale anche di 5 video costituiti da spezzoni d’epoca che ritraggono Tucci a colloquio Fusco Maraini e con il presidente dell’Isiao Gherardo Gnoli e ancora un filmato frutto del montaggio di foto accompagnate da una voce narrante che recita frasi dello stesso Tucci. Tucci l’esploratore dell’anima ci presenta un uomo ricco di straordinari talenti intellettuali e umani, che conosceva e comprendeva in profondità le culture locali dei Paesi che esplorava anche grazie alla eccezionale padronanza della lingua tibetana e di molti suoi dialetti, oltre che del cinese e del sanscrito. Il suo grandissimo sapere costituisce l’eredità scientifica fondamentale dalla quale continuano a trarre vigore, ancora oggi, gli studi e le ricerche sul Tibet svolte in ogni parte del mondo.

La mostra, che rimarrà aperta fino al 13 agosto, sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle 16 alle 19, chiusa il lunedì.

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Inaugurata la mostra Tucci l’esploratore dell’anima. nau urazione informale uella di o i pomeri io per la mostra di Tucci l’esploratore dell’anima allestita nelle sale dei Ma azzini to razie ai componenti dell’associazione Arte nomade Maurizio era ni Luciano Monceri ianfranco or ani aola iccarelli e realizzata con la colla orazione dell’assessorato alla ultura del omune di Macerata di Macerata Musei e dell’ ssociazione Arena Sferisterio.

Niente ta lio del nastro infatti ma una cordiale atmosfera che ha accolto con un th cinese offerto dalla Casa del tè Sotto il Ciliegio di piazza della Li ert un folto ruppo di autorit e appassionati. resenti il sindaco omano arancini l’onorevole rene Manzi il sovrintendente del Mof Luciano Messi la direttrice dell’Istituzione Macerata Musei lessandra frappini e una dele azione dell’ smeo l’ stituto italiano per il Medio ed stremo Oriente fondato nel 1933 da iovanni entile e iuseppe ucci per promuovere i rapporti culturali politici ed economici tra l’ talia ed i paesi asiatici. lla serata erano presenti driano ossi ierfrancesco allieri eniamino Menasecchi e osa Maria imino. La mostra dedicata a ucci che caratterizzer l’estate maceratese e che stata realizzata in colla orazione con l’assessorato alla ultura del omune di Macerata Macerata Musei e l’ ssociazione rena feristerio curata dall’ ssociazione Arte Nomade, presenta foto ra e in ianco e nero e reporta e delle spedizioni che ucci or anizz e condusse in i et tra il 192 e il 19 6. n esposizione imma ini che mostrano i paesa i del tetto del mondo li incontri di ucci considerato il pi importante studioso italiano della’arte e della reli ione ti etana con persona i famosi e importanti come Madre eresa di alcutta e il presidente della epu lica iovanni http://www.il iornaledelsud.com/?p=263

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nau urata la mostra ucci l’esploratore dell’anima.

Leone o am-dpal r ya-tsho a ate del monastero di ho- ha ritratto nell’imma ine che pu licizza la mostra. ancora i famosi portatori li scavi archeolo ici in a istan f hanisan e ran scatti che lo ritra ono nelle diverse fasi della sua vita am ino ra azzo e adulto. La mostra si avvale anche di video costituiti da spezzoni d’epoca che ritra ono ucci a collo uio usco Maraini e con il presidente dell’ siao herardo noli e ancora un lmato frutto del monta io di foto accompa nate da una voce narrante che recita frasi dello stesso ucci. ucci l’esploratore dell’anima ci presenta un uomo ricco di straordinari talenti intellettuali e umani che conosceva e comprendeva in profondit le culture locali dei aesi che esplorava anche razie alla eccezionale padronanza della lin ua ti etana e di molti suoi dialetti oltre che del cinese e del sanscrito. l suo randissimo sapere costituisce l’eredit scienti ca fondamentale dalla uale continuano a trarre vi ore ancora o i li studi e le ricerche sul i et svolte in o ni parte del mondo La mostra che rimarr aperta no al 13 a osto sar visita ile dal marted alla domenica dalle 16 alle 19 chiusa il luned . ate oria: ultura

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"Tucci l'esploratore dell'anima": inaugurata la mostra a Macerata APPUNTAMENTI ED EVENTI

di Picchio News

del 08/07/2017

Inaugurazione informale quella di venerdì pomeriggio per la mostra di Tucci l’esploratore dell’anima allestita nelle sale dei Magazzini Uto grazie ai componenti dell’associazione Arte nomade Maurizio Serafini, Luciano Monceri , Gianfranco Borgani, Paola Ciccarelli e realizzata con la collaborazione dell'assessorato alla Cultura del Comune di Macerata, di Macerata Musei e dell'Associazione Arena Sferisterio. Niente taglio del nastro infatti ma una cordiale atmosfera che ha accolto, con un thè cinese offerto dalla Casa del tè Sotto il Ciliegio di piazza della Libertà, un folto gruppo di autorità e appassionati. Presenti il sindaco Romano Carancini, l’onorevole Irene Manzi, il sovrintendente del Mof Luciano Messi, la direttrice dell’Istituzione Macerata Musei Alessandra Sfrappini e una delegazione dell’Ismeo, l’Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente fondato nel 1933 da Giovanni Gentile e GiuseppeTucci per promuovere i rapporti culturali, politici ed economici tra l'Italia ed i paesi asiatici. Alla serata erano presenti Adriano Rossi, Pierfrancesco Callieri, Beniamino Menasecchi e Rosa Maria Cimino. La mostra, dedicata a Tucci che caratterizzerà l’estate maceratese e che è stata realizzata in collaborazione con l'assessorato alla Cultura del Comune di Macerata, Macerata Musei e l'Associazione Arena Sferisterio, curata dall'Associazione Arte Nomade, presenta fotografie in bianco e nero e reportage delle 8 spedizioni che Tucci organizzò e condusse in Tibet tra il 1928 e il 1956. In esposizione immagini che mostrano i paesaggi del “tetto del mondo”, gli incontri di Tucci, considerato il più importante studioso italiano della’arte e della religione tibetana, con personaggi famosi e importanti come Madre Teresa di Calcutta e il presidente della Repubblica Giovanni Leone o 'Zam-dpal rgya-tsho, abate del monastero di Kho-Cha ritratto nell’immagine che pubblicizza la mostra. E ancora i famosi “portatori”, gli scavi archeologici in Pakistan, Afghanisan e Iran, scatti che lo ritraggono nelle diverse fasi della sua vita bambino, ragazzo e adulto. La mostra si avvale anche di 5 video costituiti da spezzoni d’epoca che ritraggono Tucci a colloquio Fusco Maraini e con il presidente dell’Isiao Gherardo Gnoli e ancora un filmato frutto del montaggio di foto accompagnate da una voce narrante che recita frasi dello stesso Tucci. Tucci l’esploratore dell’anima ci presenta un uomo ricco di straordinari talenti intellettuali e umani, che conosceva e comprendeva in profondità le culture locali dei Paesi che esplorava anche grazie alla

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eccezionale padronanza della lingua tibetana e di molti suoi dialetti, oltre che del cinese e del sanscrito. Il suo grandissimo sapere costituisce l’eredità scientifica fondamentale dalla quale continuano a trarre vigore, ancora oggi, gli studi e le ricerche sul Tibet svolte in ogni parte del mondo La mostra che rimarrà aperta fino al 13 agosto, sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle 16 alle 19, chiusa il lunedì.

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9 luglio 2017



Macerata Opera Festival: tutti i cast al lavoro www.cronachemaceratesi.it /2017/07/09/macerata-opera-festival-tutti-i-cast-al-lavoro/985467/ VERSO L'OPERA - Shi, Turandot, Madama Butterfly e Aida: le produzioni si stanno preparando per i debutti

Francesco Micheli

Con l’arrivo dei cantati di Aida, tutte le produzioni dello Sferisterio sono in prova. I registi delle quattro opere che andranno in scena dal 20 luglio al 14 agosto stanno lavorando con i rispettivi cast. Cecilia Ligorio, regista di Shi (Si faccia) che apre il Festival al Teatro Lauro Rossi, è impegnata da oltre due settimane per la messa in scena, una prima esecuzione assoluta. Anche Turandot di Puccini, con la coppia Ricci/Forte e Madama Butterfly, sempre di Puccini, con Nicola Berloffa sono all’opera da due settimane, alternandosi sul palco dello Sferisterio, per le prime del 21 e 22 luglio, due spettacoli molto diversi fra loro che cattureranno l’attenzione del pubblico e della critica. Da venerdì in prova anche Aida di Verdi, nell’applauditissima edizione già messa in scena nel 2014 da Francesco Micheli e che tornerà allo Sferisterio il 30 luglio. Il direttore artistico del Macerata Opera Festival e i cantanti sono in prova nella palestra del teatro Don Bosco, in attesa di salire sul palco all’aperto nei prossimi giorni.

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Conto alla rovescia per la stagione dello Sferisterio, le prove entrano le vivo Al lavoro tutti i cast delle quattro opere Pubblicato il 9 luglio 2017 Ultimo aggiornamento: 9 luglio 2017 ore 12:22

cast del

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Nicola Berloffa

Cecilia Lagorio

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cast del acerata pera estival al lavoro gli scatti delle prove Macerata, 9 luglio 2017 - Con l’arrivo dei cantati di Aida, tutte le produzioni dello Sferisterio sono in prova. I registi delle quattro opere che andranno in scena dal 20 luglio al 14 agosto stanno lavorando con i rispettivi cast. PUBBLICITÀ

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onto alla rovescia per la sta ione dello feristerio le prove entrano le vivo - osa are - n itt

Cecilia Ligorio, regista di Shi (Si faccia) che apre il Festival al Teatro Lauro Rossi, è impegnata da oltre due settimane per la messa in scena, una prima esecuzione assoluta. Anche Turandot di Puccini, con la coppia Ricci/Forte e Madama Butter y, sempre di Puccini, con Nicola Berloffa sono all’opera da due settimane, alternandosi sul palco dello Sferisterio, per le prime del 21 e 22 luglio, due spettacoli molto diversi fra loro che cattureranno l’attenzione del pubblico e della critica. Da venerdì in prova anche Aida di Verdi, nell’applauditissima edizione già messa in scena nel 2014 da Francesco Micheli e che tornerà allo Sferisterio il 30 luglio. Il direttore artistico del Macerata Opera Festival e i cantanti sono in prova nella palestra del teatro Don Bosco, in attesa di salire sul palco all’aperto nei prossimi giorni.

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Macerata Opera tutti i cast al lavoro - La icilia

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Macerata Opera, tutti i cast al lavoro 09/07/2017 - 15:30

Si preparano al debutto Shi, Turandot, Madama Butter y e Aida

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MACERATA, 9 LUG - Con l'arrivo dei cantati di Aida, tutte le produzioni di Macerata Opera Festival sono ora in prova. I registi delle quattro opere che andranno in scena dal 20 luglio al 14 agosto stanno lavorando con i rispettivi cast. Cecilia Ligorio, regista di Shi (Si faccia) che apre il Festival al Teatro Lauro Rossi, è impegnata da oltre due settimane per la messa in scena di quella che sarà una prima esecuzione assoluta. Anche Turandot di Puccini, con la coppia di registi Stefano Ricci e Gianni Forte Madama Butter y, sempre di Puccini, con Nicola Berlo a sono in prova da due settimane. Sul palco dello Sferisterio, per le prime del 21 e 22 luglio, si alterneranno due spettacoli molto diversi fra loro. In prova anche l'Aida di Verdi, nell'applauditissima edizione del 2014 di Francesco Micheli e che tornerà allo Sferisterio il 30 luglio. Le prove si svolgono nella palestra del Teatro Don Bosco, in attesa di salire sul palco all'aperto nei prossimi giorni.

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Macerata Opera estival: tutti i cast al lavoro - icchio News - l iornale tra la ente per la ente

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pera estival tutti i cast al lavoro

di PICCHIO NEWS

09/07/2017

Con l’arrivo dei cantati di Aida, tutte le produzioni dello Sferisterio sono in prova. I registi delle quattro opere che andranno in scena dal 20 luglio al 14 agosto stanno lavorando con i rispettivi cast. Cecilia Ligorio, regista di Shi (Si faccia) che apre il Festival al Teatro Lauro Rossi, è impegnata da oltre due settimane per la messa in scena, una prima esecuzione assoluta. Anche Turandot di Puccini, con la coppia Ricci/Forte e Madama Butterfly, sempre di Puccini, con Nicola Berloffa sono all’opera da due settimane, alternandosi sul palco dello Sferisterio, per le prime del 21 e 22 luglio, due spettacoli molto diversi fra loro che cattureranno l’attenzione del pubblico e della critica. Da venerdì in prova anche Aida di Verdi, nell’applauditissima edizione già messa in scena nel 2014 da Francesco Micheli e che tornerà allo Sferisterio il 30 luglio. Il direttore artistico del Macerata Opera Festival e i cantanti sono in prova nella palestra del teatro Don Bosco, in attesa di salire sul palco all’aperto nei prossimi giorni. http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=20

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Macerata Opera estival: tutti i cast al lavoro - icchio News - l iornale tra la ente per la ente

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10 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)

a cura di Esserci comunicazione

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10 Luglio 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)

a cura di Esserci comunicazione

pag. 07

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10 Luglio 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)

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Si a a he adesso er o se pre di i parare da ue i ravi. I uesti gior i i so o visto sei ore de a aster ass he a ie e atti ha te uto a Co ertge ou di A sterda . Ci so o dei segreti he i si porta a asa a he guarda do u a tro direttore. I o s ia e te ua do vedi u a osa he ti pia e e pe si sia giusta ti a orgi he agari tu a a evi s ag iata ui di se hai e apa it di riso ver a a prossi a vo ta a arai i a iera diversa. A e pia e se pre o tissi o vedere a tri direttori dirigere e apir e e ua it . Co e stavo di e do a tro ieri stavo guarda do a aster ass di a ie e atti he ho trovato straordi aria. tre ad essere u gra dissi o direttore d or hestra a he u gra dissi o didatta he ha a apa it di so er arsi su dettag i te i i su ui agari a tri sorvo a o. e o guardare a he ueste ose he posso o se pre ri res are e o os e e e sti o are. No.com/print/interviste/riccardo-frizza-una-vacanza-vienna-mi-port osta te sia o sedi i a i he sto avora 3 do2-verso-la-direzione-dorchestra per e o e se http://www.operaclic

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ite go he e tusias o sia a i a porta te e o da e ta e a tri e ti i si a oiere e. ar se pre e stesse ose dive ta a he pesa te se o uesta i a uesta e i a he ti d e ergia e vog ia. ive tere e u po u a routi e e o sare e e o.

A i i io si ura e te e tappe o da e ta i so o state erdi estiva a pri a edi io e de 001 e e a stessa estate i ossi i pera estiva . Ne 001 diressi igo etto a Par a e poi o Sta at ater he edda vo e aggiu gere i oda ad u estiva he o aveva ir ato ui i ua to aveva appe a as iato a S a a a vo e ar i de uttare o stesso a o e o vo eva he aspettassi a o su essivo. uesti uro o i pri i due i peg i he dettero uo i pu so ai iei i i i di arriera. Poi orse i a eth di Spo eto e 00 . I pri i due a i so o ue i he i ha o atto otare a a ie te usi a e. Sar se pre grato a A erto edda ru o Cag i e a Car o e otti he i dettero ueste pri e possi i it i ua to o a i e o edere opportu it ad u o s o os iuto.

Ne repertorio operisti o erdi o ui he predi igo i asso uto ed autore he ho diretto di pi . o diretto ve ti tito i su ve tisette. u autore he ho re ue tato he ho studiato he ho digerito he sto a ora digere do o sto a ora a gia do ride . Per ovvia e te a he i elcanto di ia o i repertorio ita ia o e opera i repertorio i ui i se to pi a io agio. ti a e te i so o state de e produ io i he so o a date a asta a e e. isog a dire e ri ordare se pre he e opere si a o o i a ta ti e per otte ere u risu tato positivo o da e ta e he tutte e varia i i i gio o u io i o a dovere orga i a io e teatra e u a uo a or hestra u uo oro ed u gra de ast. A ora si ries e a are u o spetta o o he a ia u se so. ua do a a u o di uesti attori o agari o u io a a assi o dive ta di i i e raggiu gere u erto ive o. Per u ti a e te redo di aver atto ua osa di uo o.

V

orse a u ia di a er oor diretta o s orso ar o a e e ia a aria Stuarda a etropo ita . I e tra i i asi i so o state u a o o ita a di eve ti he ha o atto si he i risu tati sia o stati o to positivi.

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stata u po u a ia s e ta o he Ita ia o i a ia vo uto. Ne 007­ 008 d a ordo o a ia a ager de isi di ar i o os ere a estero di aprir i u po a o do Stati iti ra ia er a ia Spag a a o s opo di avere u ri o os i e to i ter a io a e. ui di i i iai a dirigere a o a o resda er i o tutti i teatri di Parigi e ta te a tre itt estere. u u a s e ta he i port o ta o dai teatri ita ia i he tuttavia avevo gi re ue tato a asta a assidua e te ei pri i a i di arriera. Adesso u ritor o... o di o he vog io rie trare per h o e e so o ai a dato ua to e to d estate so o se pre tor ato a Are a a a erata ed a arti a ra a.

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Se o do e a di i o t a stessa. e resto ue o he o ta per e so o i risu tati he otte go e a ro tare u a partitura e ua do i etto di ro te ad u a partitura sia o io e ei i Ita ia o e a estero. a o prossi o diriger tre tito i a e e ia. a e i e u teatro i ui i trovo se pre o to e e u otti o rapporto o or hestra i o os ia o a ia o atto ta te ose a he re e te e te o erti si o i i a he o a i ar o i a. ui di ho uesto rapporto privi egiato o e e ia trovo i sia u a gra de pro essio a it i pia e o to avorare i. or hestra e i oro so o vera e te di a to ive o e ua do si avora si avora seria e te o si perde te po si a o e ose atte e e. a uesto su ede u po i tutti i teatri i ui avoro.

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Si adoro a dare a a erata d estate. i pia e o to a i i a a o a de http://www.operaclic .com/print/interviste/riccardo-frizza-una-vacanza-vienna-mi-port 3 itt 2-verso-la-direzione-dorchestra

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10/7/2017

iccardo S rizza:

na vacanza a ienna mi port

verso la direzione d orchestra

Si adoro a dare a a erata d estate. i pia e o to a itt i i a a o a de e ar he e i i a estiva iero he si respira. i a pia evo e. o s eristerio u o spa io otti o per are usi a a aperto per h a usti a vera e te uo a e si pu avorare e e. e e perso e. e go or ai da 007 ui di uest a o so o or ai die i a i he tor o a a erata o o se utiva e te per a asta a spesso. So o e i e di are Aida o ra es o i he i he ritrovo dopo a u ia di e e ia u regista he i pia e o to e o ui avoro davvero e e. os estate a passo e e ar he.

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Si tor o a a S a a dopo erto de 013 o uesto tito o e i ia o he o si esegue prati a e te ai per h u opera o to o p i ata. o gi o i iato a ri etter i. o avuto u appu ta e to o regista e a he ui sta er a do di ra og iere de e idee per h u a osa a asta a res a. a de isio e stata presa po o pri a de a prese ta io e de a stagio e a a sta pa ui di u a osa piuttosto re e te per tutti. ra i sia o presi estate di te po per poter ragio e su uesta partitura io da pu to di vista usi a e ed i regista da pu to di vista de i posta io e he vuo dare i sia o dati appu ta e to a sette re per apire o e operare.

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No si pu egare he a dare su podio de a S a a a are u opera di erdi o o e i uesto aso a dirigere i Pirata sia u a passeggiata per h o o . C u po pi di a sia rispetto ad a tri o e ti per a sia tutta pri a de o spetta o o. Ne o e to i ui vado su podio e do atta o i di e ti o di tutte e paure e a usi a pre de i sopravve to. Per devo dire he o pi a gra de a sia he avevo i passato ua do avevo e o esperie a ed ero pi giova e. ra se pre ue a giusta ari a adre a i i a he d o sti o o giusto e he se dovesse a are sare e a i e.

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opo a erata i sar a sta a Par a per i estiva erdi. Poi a dr i iappo e per u a Traviata pri a de a i e de a o e poi a o prossi o a ge aio e e raio a Parigi per i ar iere di Sivig ia e poi a pri avera sar tutta ra o a o urigo e e e ia o vari tito i. Sar u periodo o p i ato per h avr Se ira ide a o a o uisa i er a urigo Nor a ed isir d a ore a e e ia. Sar u tour de or e per i te go a ar o.

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og io essere o esto posso dire he so o o to e i e e o to o te to di ue o he sto a e do per h posso ar o ad u otti o ive o per so o o vi to he se ua u o i avesse otato die i a i pri a pro a i e te sarei rius ito a are ua osa di pi . No ho essu tipo di ra ari o per h a vita va o e deve a dare a i eg io os per h ho potuto are u po di gavetta e u po di esperie a. ui di se devo tra iare u i a io i sa do si ura e te positivo. Co e ho detto a i i io di uesta i tervista per e o e se osse i pri o gior o. I atti di o i a io per rispo dere a a tua do a da a tri e ti per e o i sare e essu i a io da are. Se o do e i i a io o dovra o are i posteri. I gior o he o i sar pi ua u o dir si stato edio re u edio u uo direttore stato u ravo direttore stato ravissi o.

S

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I uesto o e to per ese pio sia o i sie e per h avi ia appe a us ita di asa e sta a da do a are a se o da re ita di o iova i ui a Spo eto. Pi tardi partire o per a erata. Appe a i ita a re ita i ettere o i a hi a. ortu ata e te e a he u po per s e ta avi ia o avora tutto a o a tri e ti o si potre e avere u a a ig ia per h gi io avoro tutto a o e se a he ei dovesse ar o sare e i possi i e. A e o he o si avori i sie e per a oi o pia io o e oppie arito e og ie he avora o i sie e. Credo he og u o de a are a propria strada. avi ia sta a e do a sua i a iera a tasti a. Par are di ia og ie se pre o to di i i e per ovvie ragio i. Io so o o to riti o o e stesso e so o o to riti o o ei sia o e tra i auto riti i. Se o do e ei ha u a vo a it o to parti o are di ui orse a gior o d oggi o sia o pi a ituati a se tire. orse sia o u po g o a i ati da pu to vo a e per h se u a vo e u po parti o are e u po i teressa te he es e u da se i ato de e vo i tutte ugua i he i so o oggi a u po paura. ei ha u a vo e o to i teressa te e o to parti o are ha de e ua it de e aratteristi he vo a i he ho ris o trato i po hissi i a tri sopra i ed io ho avorato o pare hi sopra i i uesti sedi i a i. ei sta a e do a sua strada e a a da so a ­ io o i so o ai http://www.operaclic .com/print/interviste/riccardo-frizza-una-vacanza-vienna-mi-port 3 2-verso-la-direzione-dorchestra /6


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iccardo rizza:

na vacanza a ienna mi port verso la direzione d orchestra

sopra i i uesti sedi i a i. ei sta a e do a sua strada e a a da so a ­ io o i so o ai i tro esso e e sue ose ­ ei avora o u suo a ager io o i io. Se i apita di avorare i sie e o e apitato u paio di a i a i u a oh e a a as so o o te to i ue o asio e ei aveva avuto i o tatto pri a di e io ve i hia ato per sostituore u direttore e ei era gi per h aveva o presa due a i pri a. ei a a sua strada e io a io a ia e ua do possia o a ia o i sie e e va a e.

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Noi a ia o uesta a i a he ata i Spag a a e iso e Ca arie e ui di a ia o a reside per h avi ia spag o a. A dia o ua do possia o purtroppo uasi ai.

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No spetta a e dir o. Per i pia e a u i a si vero i pia e o to u a passio e he ata o te po. Na ue ua do o o i ia og ie. ua do giravo i o do da sin le o u i avo. Per ua do si i due pi e o ta te vo te stare a asa e a ora si o e ei o u i ava ho i o i iato io e poi di ri esso ho atta ato a passio e a he a ei. ei o sapeva u i are u a ed ora i ve e eg io di e. ui di sia o due appassio ati uo hi.

A e pia e are i risotti tipi i de a tradi io e o ardo­ve eta ad ese pio i risotto a A aro e u o dei iei pre eriti. Per a io u po di tutto... a parte i do i. o o i do i i ho provato a o ho ta e to.

I verit i pia io o o to a redo he per i do i i vog ia u a pre isa apa it te i a e i sia po o spa io per a a tasia e propor io i i gra i e te perature a te i a i ge era e o da e ta e per are i do i. ua do si viaggia ta vo ta a a o a he g i stru e ti e essari per essere os pre isi.

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11 luglio 2017


Folder Poste 50ma stagione Sferisterio www.lasicilia.it /news/cultura/94447/folder-poste-50ma-stagione-sferisterio.html MACERATA 11/07/2017 - 17:30

MACERATA, 11 LUG - Poste Italiane ha progettato un folder dedicato allo Sferisterio per i 50 anni dalla ripresa dell'opera lirica nell'Arena maceratese. E' il terzo folder emesso nel 2017: i precedenti sono stati realizzati per la vittoria dello scudetto della Juventus e per Vasco Rossi. Il 22 luglio, prima del debutto di Madama Butterfly, il folder verrà consegnato a Elisabetta Perucci, figlia del direttore artistico Carlo Perucci che prese in mano il Festival nel 1967 e lo guidò per 28 anni. La cartella contiene una cartolina affrancata con un francobollo dedicato a Giuseppe Verdi emesso il 10 ottobre 2013, nel bicentenario della sua nascita, e timbrata con l'Annullo speciale che Filatelia realizzerà per l'evento maceratese; un francobollo dedicato a Luciano Pavarotti emesso il 24 ottobre 2009 in occasione della Giornata della Musica e un altro ancora intitolato a padre Matteo Ricci emesso il 20 aprile 2002 nel 450mo anniversario della sua nascita. LASCIA IL TUO COMMENTO Condividi le tue opinioni su La Sicilia Caratteri rimanenti: 1000 commenti 0 1/1


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­ Redazione ANSA ­ MACERATA 11 luglio 2017 17:17 ­

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Dopo la Juventus e Vasco Rossi, Poste Italiane celebra lo Sferisterio www.cronachemaceratesi.it /2017/07/11/dopo-la-juventus-e-vasco-rossi-poste-italiane-celebra-losferisterio/986468/ MACERATA - Un folder per i 50 anni dalla ripresa della stagione lirica. La speciale edizione filatelica sarà consegnata il 22 luglio prima del debutto di Madama Butterfly a Elisabetta Perucci

Poste Italiane Mercato Privati Filatelia ha progettato un folder dedicato all’Arena maceratese. La società che si occupa della gestione del servizio postale in Italia ha scelto di celebrare i 50 anni dalla ripresa dell’opera lirica allo Sferisterio con questa speciale cartella da collezione. Per Poste Italiane si tratta del terzo folder emesso nel 2017, i precedenti sono stati realizzati per la vittoria dello scudetto della Juventus e per Vasco Rossi. Il 22 luglio, prima del debutto di Madama Butterfly, un Elisabetta Perucci con Luciano Messi, sovrintendente dello Sferisterio rappresentante di Poste Italiane consegnerà il folder a Elisabetta Perucci, figlia di Carlo Perucci, direttore artistico che prese in mano il Festival nel 1967 e lo guidò per 28 anni. La cartella contiene una cartolina affrancata con un francobollo dedicato a Giuseppe Verdi emesso il 10 ottobre 2013, nel bicentenario della sua nascita e timbrata con l’Annullo Speciale che Filatelia realizzerà per l’evento maceratese; un francobollo dedicato a Luciano Pavarotti emesso il 24 ottobre 2009 in occasione della Giornata della Musica; e un altro ancora intitolato a Padre Matteo Ricci emesso il 20 aprile 2002 nel 450° anniversario della sua nascita. Nel folder, anche una citazione di Luciano Pavarotti che definì lo Sferisterio «il più affascinante teatro all’aperto che abbia mai visto, non potrò mai dimenticarlo» e una descrizione storica della struttura, con una breve biografia di Padre Matteo Ricci, in lingua italiana e inglese. In più, un QR Code che consente di collegarsi al sito web dell’Associazione Sferisterio, nel quale gli appassionati possono trovare tutte le informazioni sulle attività e sulla storia dell’Arena. Il folder sarà riprodotto in 5.999 copie, distribuite da Poste Italiane su 500 sportelli filatelici, su 9 uffici specializzati in Filatelia e sul sito di Poste Italiane. Infine, nella giornata del 22 luglio sarà allestito uno spazio nei pressi dell’Arena dove sarà possibile ricevere uno speciale annullo postale ideato apposta per festeggiare i 50 anni dalla riapertura dello Sferisterio.

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12 luglio 2017


12 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)

a cura di Esserci comunicazione

pag. 41

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12 Luglio 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)

a cura di Esserci comunicazione

pag. 11

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a cura di Esserci comunicazione

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Ripartono gli Aperitivi culturali: tutti gli appuntamenti con “l’Oriente” www.cronachemaceratesi.it /2017/07/12/ripartono-gli-aperitivi-culturali-tutti-gli-appuntamenti-conloriente/986650/ MACERATA - Agli Antichi forni ritorna il consueto appuntamento di approfondimento delle opere in programma allo Sferisterio. Dal 20 al 13 agosto dodici incontri con filosofi, registi, giornalisti ed esperti di melodramma per attualizzare e comprendere al meglio le tematiche in gioco

di Marco Ribechi Riparte la stagione lirica dello Sferisterio di Macerata e tornano anche gli appuntamenti di approfondimento del festival Off. Nella cornice degli Antichi forni, dal 20 luglio al 13 agosto, dodici incontri d’autore per analizzare e attualizzare le opere proposte nell’arena seguendo differenti interpretazioni e punti di vista. Anche nella stagione 2017 viene riproposto il consueto e collaudato format tanto apprezzato dal pubblico: prima l’appuntamento culturale con i protagonisti che mettono a disposizione le proprie competenze per analizzare in forma originale il tema del Festival e le singole opere, poi l’aperitivo offerto dagli operatori maceratesi e dalle cantine provinciali. «Gli Aperitivi, che tornano per l’undicesimo anno consecutivo – spiega il sindaco Romano Carancini – 1/3


permettono di approfondire la conoscenza delle opere ma anche delle varie personalità che costellano il mondo della lirica. Permettono di far leggere il Mof in maniera diversa e attraggono vari pubblici, dai melomani ai curiosi, creando così un auditorio più consapevole». Gli appuntamenti si svolgeranno nella galleria degli Antichi Forni che per l’occasione sarà decorata dall’Accademia delle Belle Arti di Macerata. «Nei vari incontri – spiega la curatrice Cinzia Maroni – il melodramma si contamina con altri approcci alla ricerca di un pubblico più ampio e variegato, questo permette una migliore comprensione della stessa opera lirica, all’interno della quale molte discipline si confrontano e si amalgamano». Il direttore della Sagra Musicale Umbra, Alberto Batisti, accompagnato dal compositore Carlo Boccadoro e alla librettista Cecilia Ligorio dell’opera su padre Matteo Ricci Shi (Si faccia), apre il 20 luglio con “Musica e gesuiti fra due secoli e tre continenti”, un appassionante viaggio nell’opera missionaria dei gesuiti musicisti. Il 21 luglio, con “Orientalismo fiabesco e italico dramma”, è la volta del musicologo Enrico Girardi accompagnato dai registi della Turandot Gianni Forte e Stefani Ricci. Il 22 luglio con “Kimono e tailleur” a svelare i segreti delle opere il musicologo Angelo Foletto con il regista della Madama Butterly Nicola Berloffa. Il 28 luglio l’avvocato Marco Mellone affronta il tema dei rapporti matrimoniali tra persone di paesi diversi con “Moglie e buoi dei paesi tuoi?”, l’appuntamento è accreditato dal consiglio dell’ordine degli avvocati per la formazione forense. Il 29 luglio ad approfondire il rapporto tra Puccini e e l’Oriente arriva il professor Adriano Fabris con “Il Tao di Puccini”. Aida protagonista il 30 luglio con l’incontro tra la musicologa Carla Moreni e il direttore Riccardo Frizza che parleranno di “Principesse rivali tra cieli azzurri e pietre fatali”. L’occasione permetterà anche di approfondire la conoscenza della figura di Toscanini di cui ricorrono i 150 anni dalla nascita. Il 4 agosto torna un grande amico degli Aperitivi, Andrea Panzavolta che con “Sciogliere o sopportare l’enigma?” tratta del delicato aspetto della loro risoluzione. La scrittrice Giulia Caminito (che proprio una settimana fa ha vinto il prestigioso premio letterario Giuseppe Berto) e la filosofa Lucrezia Ercoli, direttrice di Popsophia, il 5 agosto con “La grande A” raccontano il Cinzia Maroni, curatrice degli Aperitivi Culturali rapporto degli italiani con l’Africa coloniale. Il musicista filosofo Massimo Donà affronta il 6 agosto “Il mito dell’Oriente nell’Occidente al tramonto” presentando le suggestioni della filosofia orientale nell’arte dei grandi pittori del Novecento.L’11 agosto sarà la volta de “La morte rituale dell’eroe” da Radames a Mishima affrontata con il filosofo Cesare Catà. Il 12 agosto, in occasione anche dei 150 anni dalla nascita del grande Luigi Pirandello Pierfrancesco Giannangeli, esperto di teatro, si occupa di “Pirandellianamente Butterfly”. Infine il 13 agosto la chiusura del festival Off è affidata al direttore artistico Francesco Micheli con “Occidentali’s karma” per un bilancio della stagione, attesa una performance speciale. «Gli Aperitivi sono la manifestazione collaterale della stagione lirica più longeva e riuscita – commenta Il sindaco Romano Carancini con Cinzia Maroni Luciano Messi, sovrintendente dell’Associazione Sferisterio – ha permesso di trasformarla nel festival attuale attivando molte altre collaborazioni successive». Gli incontri, raccolti dallo slogn “Chi sa solo d’opera non sa niente d’opera”sono organizzati dall’Associazione Sferisterio Cultura. (foto di Fabio Falcioni)

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Luciano Messi, sovrintendente dello Sferisterio

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Macerata, presentati gli Aperitivi culturali 2017 APPUNTAMENTI ED EVENTI

di Picchio News

del 12/07/2017

Gli Antichi Forni aprono le loro porte per ospitare una delle iniziative più amate del Festival OFF: gli Aperitivi Culturali. Da più di un decennio, gli incontri organizzati dall’Associazione Sferisterio Cultura, curati da Cinzia Maroni, avvicinano il pubblico a una comprensione più ampia e variegata dei melodrammi della stagione. La programmazione segue l’ormai consolidato format degli scorsi anni: alle ore 12 si comincia con l’appuntamento culturale insieme agli esperti per analizzare il tema del Festival e le singole opere in modo originale, poi si prosegue con l’aperitivo offerto dagli operatori maceratesi e dalle cantine del territorio. “Ogni grande evento a Macerata rappresenta l’identità della città e dentro c’è sempre un angolo che invece rappresenta l’anima, per far leggere l’evento stesso in maniera diversa. Gli Apertivi culturali rispetto al Macerata Opera Festival – ha detto il sindaco Romano Carancini durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione - rappresentano questo. Si tratta dell’iniziativa più longeva, che ruota intorno al festival da 11 anni e che riesce a rappresentare in maniera diversa situazioni che altrimenti non si comprenderebbero e che allo stesso tempo ci permette di conoscere tanti personaggi. Gli Aperitivi stanno dentro la filosofia culturale della città, ci consentono di poter andare oltre l’evento stesso e diventano uno strumento per esplorare, con leggerezza, temi che difficilmente potrebbero essere compresi”. “Le iniziative di Sferisterio Cultura sono state potenziate nei mesi scorsi con tre conferenze di grande successo - ha affermato Cinzia Maroni - dedicate alla presentazione delle opere Turandot, Madama Butterfly, Aida; ciò ha richiesto un ulteriore impegno per la nostra associazione, anche di risorse economiche, purtroppo sempre limitate in tempi così difficili. Siamo comunque orgogliosi di iniziare i prossimi Aperitivi Culturali con un importante appuntamento sulla musica e i gesuiti, in occasione della prima dell'opera sul grande maceratese Padre Matteo Ricci. Gli Aperitivi Culturali si arricchiscono di nuovi protagonisti – ha proseguito la Maroni -. Ai vecchi amici si aggiungono i filosofi Alberto Fabris e Massimo Donà, mentre una giovanissima scrittrice, Giulia Caminito, fresca vincitrice della XXV edizione del prestigioso premio letterario nazionale Giuseppe Berto, ci parlerà dell’Africa vista dagli italiani dell’Impero. Ricorderemo, a 150 anni dalla nascita, Arturo Toscanini che diresse la prima postuma di Turandot alla Scala nel 1926 e a Luigi Pirandello, anche lui nato nel 1867, è dedicato l’appuntamento con Pierfrancesco Giannangeli. Gli enigmi di Turandot, l’harakiri, i matrimoni misti, il Tao, tutto sarà affrontato nella salsa orientale che tanto piace agli occidentali. Un grazie enorme a

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Luciano Messi e al Festival Off, al Comune di Macerata e ai sempre più numerosi sponsor tecnici che allietano la seconda parte dell’aperitivo, un modo per continuare a stare insieme e commentare con un calice, spiegato da Enzo Gironella e con qualche leccornia locale, quello che si è appena ascoltato. Grazie anche all’Accademia di Belle Arti che cura l’allestimento degli Antichi Forni. Chi sa solo d’opera non sa niente d’opera”. La conclusione della conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche la presidente dell’associazione Sferisterio Cultura, Marilena Sparapani, è stata affidata al Sovrintendente dell’Associazione Sferisterio, Luciano Messi: “Un germoglio seminato nel 2006 – ha detto - che ha prodotto energia e ha fatto da battistrada per tante altre manifestazioni che oggi contribuiscono ad arricchire il Macerata Opera festival. Il nocciolo è il legame che in tanti anni ha fatto sì che questa iniziativa sia stata una preziosa compagna di viaggio e continuerà a esserlo, una rassegna arrivata ad un livello di autonomia altissimo”. Gli Aperitivi Culturali sviluppano il tema di questa edizione: Oriente. Il primo incontro estivo del 20 luglio, in concomitanza con la prima di Shi, vede il direttore della Sagra Musicale Umbra Alberto Batisti affrontare il rapporto tra i gesuiti e la musica in compagnia del compositore Carlo Boccadoro e della regista Cecilia Ligorio. Nelle mattinate delle prime (21, 22 e 30 luglio), i tre musicologi Enrico Girardi, Angelo Foletto e Carla Moreni si affiancano ai registi dei tre allestimenti in programma: Ricci/Forte (Turandot), Nicola Berloffa (Madama Butterfly) e Francesco Micheli (Aida). Il 28 luglio, Marco Mellone, esperto di Diritto comparato, si lascia suggestionare dal libretto di Giacosa e Illica per parlare del tema dei rapporti matrimoniali tra persone di paesi diversi. Nella mattinata successiva, Adriano Fabris, ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa, approfondisce il rapporto di Puccini con la cultura e la musica orientale. Il 4 agosto il filosofo Andrea Panzavolta si concentra sulla questione dell’enigma partendo da Turandot e passando per Edipo e Omero. La scrittrice Giulia Caminito e la direttrice del Festival Popsophia Lucrezia Ercoli ripercorrono l’avventura di una famiglia italiana nel corno d’Africa nell’appuntamento del 5 agosto. La prima domenica di agosto, Massimo Donà, ordinario di Metafisica e Ontologia dell’Arte all’Università San Raffaele di Milano, ci presenta le suggestioni della filosofia orientale nell’arte dei grandi pittori del Novecento. L’11 agosto, il filosofo Cesare Catà. si concentra sulla morte rituale dell’eroe, da Radamès a Mishima, a partire dall’harakiri di Madama Butterfly. Pierfrancesco Giannangeli, docente di Storia dello spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Bologna e critico teatrale, si occupa invece del personaggio di Butterfly sotto un punto di vista pirandelliano, nella mattina del 12 agosto. La chiusura degli Aperitivi Culturali del 13 agosto è riservata al direttore artistico Francesco Micheli per un bilancio stagionale con l’incontro Occidentali’s Karma. Ospite d’eccezione allo Sferisterio e agli appuntamenti di Sferisterio Cultura, Stefano Bollani il 23 luglio. Nelle foto: la conferenza stampa di presentazione degli Aperitivi europei con il sindaco Romano Carancini, il sovrintendente dell’Associazione Sferisterio Luciano Messi e la responsabile degli Aperitivi culturali Cinzia Maroni

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13 luglio 2017


13 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)

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oste taliane dedica un folder allo feristerio per i 0 anni dalla ripresa della sta ione lirica - icchio News - l iornale tra la ente per la ente

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Poste Italiane dedica un older allo eristerio per i anni dalla ripresa della stagione lirica di PICCHIO NEWS

11/07/2017

Poste Italiane Mercato Privati Filatelia ha progettato un folder dedicato all’Arena maceratese. La società che si occupa della gestione del servizio postale in Italia ha scelto di celebrare i 0 anni dalla ripresa dell’opera lirica allo Sferisterio con questa speciale cartella da collezione. Per Poste Italiane si tratta del terzo folder emesso nel 201 , i precedenti sono stati realizzati per la vittoria dello scudetto della uventus e per Vasco Rossi. Il 22 luglio, prima del debutto di Madama Butterfly, un rappresentante di Poste Italiane consegnerà il folder a lisabetta Perucci, figlia del direttore artistico che prese in mano il Festival nel 1

e lo guid

per 2 anni Carlo Perucci.

http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=20

&url=https://picchionews.it: 3/attualita/poste-italiane-dedica-un-folder-allo-sferisterio-per-i- 0-anni-dalla-ripres

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oste taliane dedica un folder allo feristerio per i 0 anni dalla ripresa della sta ione lirica - icchio News - l iornale tra la ente per la ente

La cartella contiene una cartolina affrancata con un francobollo dedicato a iuseppe Verdi emesso il 10 ottobre 2013, nel bicentenario della sua nascita e timbrata con l’Annullo Speciale che Filatelia realizzerà per l’evento maceratese un francobollo dedicato a Luciano Pavarotti emesso il 24 ottobre 200 in occasione della iornata della Musica e un altro ancora intitolato a Padre Matteo Ricci emesso il 20 aprile 2002 nel 4 0 anniversario della sua nascita. Nel folder, anche una citazione di Luciano Pavarotti che definì lo Sferisterio il pi affascinante teatro all’aperto che abbia mai visto, non potr mai dimenticarlo e una descrizione storica della struttura, con una breve biografia di Padre Matteo Ricci, in lingua italiana e inglese. In pi , un R Code che consente di collegarsi al sito eb dell’Associazione Sferisterio, nel quale gli appassionati possono trovare tutte le informazioni sulle attività e sulla storia dell’Arena. Il folder sarà riprodotto in .

copie, distribuite da Poste Italiane su 00 sportelli filatelici, su uffici

specializzati in Filatelia e sul sito di Poste Italiane. Infine, nella giornata del 22 luglio sarà allestito uno spazio nei pressi dell’Arena dove sarà possibile ricevere uno speciale annullo postale ideato apposta per festeggiare i 0 anni dalla riapertura dello Sferisterio.

http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=20

&url=https://picchionews.it: 3/attualita/poste-italiane-dedica-un-folder-allo-sferisterio-per-i- 0-anni-dalla-ripres

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oste taliane dedica un folder allo feristerio per i 0 anni dalla ripresa della sta ione lirica 0 0

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http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=21

&url=http://www.viveremacerata.it/2017/07/13/poste-italiane-dedica-un-folder-allo-sferisterio-per-i- 0-anni-dalla

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a alazzo onaccorsi allo feristerio: a Macerata la musica una a a

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Dal 1860 il quotidiano delle Marche

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ue raga i ia atta o dava ti a oi su per e s a ette ripide o o ai o dei i ri i spa a e is ig ia o pia i di studio e strategie per g i esa i. Ne a do po eriggio estivo i te po se ra er arsi si e io e o ra i avvo go o u go i vi o i segreti sa e do a Pia a de a i ert tra e a iate austere de e tro stori o di a erata. Per u a vo ta s eg ia o di o i erpi ar i su per g i erti gradi i i o a teatro auro ossi so o ta te e strade he o vergo o ui aperte a ie o d estate e popo ate da usso deg i stude ti. a a a ar de so e i pri a serata a o i orti e T­shirt s o paio o sostituiti dag i a iti i sati da e i i as ia ti su ta hi a spi o he ti hetta o su se iato. Co i ia a stagio e de o S eristerio. a u ia o i a i esti a a erata a ora dei suoi a ita ti he seguo o o sapevo i e traiettorie usua i dove tra e ise pi e erves e ti de a pri a a se pre apo i o u o stude te pa ido e sudato he si a retta o a spesa i o a a sta a i a itto. L Tra u a setti a a a erata si veste a esta e i si e io de e vie a sera sar a ti a era de a usi a he si a arga de tro ue a gra de s ato a agi a or ata di pa hi verso i ui i gresso i u i ato si a retta o g i spettatori tradi io a i e eo iti e ega ti e asua . a o tras orso a atti ata da turisti i er uda ed espadri as e a Sa a di ea di Pa a o uo a orsi stupiti dava ti a a parata di arro e e a Adora io e dei agi de Ti toretto s ovata e a hiesa de e ergi i poi ri ra ati da aperitivo i pia a aspetta do a tri agi ue i he a o i arose o di e ogior o da a Torre Civi a. hi ha gi vo uto uriosare a o S eristerio o ha respirato vuoto e si e ioso tra e po tro e a i eate e i pa hetti pro ti a essere o upati dava ti a a parete de a s e a he ar da o da e de a ia a di Tura dot. O O Su te a rie te ta te e i i iative di a erata i o a a Notte de pera i 3 agosto. Poi i 10 agosto o S eristerio per i Si i i i da Nuova T I a eta o. e tra o to arato a i usi a e paro e sotto e steo e di Sa ore o ao di Par o odari di Pieve Tori a. I o .s eristerio.it a erata­ estiva ­o .

itor a e o i se a a a i i etta da Sa e edetto i o a o dra

a Sha gai isti a e os opo ita posto ig iore per studiare i i ese

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NOTI IO ET O Su ar osso per i parare ara o e a itt d oro di aha i gitto

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Nissa ­T AI . Pi spa io per vivere a a ig ia.

IL SALVATA

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u ia i trappo ata tra i o ti

http://www.corriereadriatico.it/sonar/via i/sonar_via i_palazzo_ onaccorsi_sferisterio_macerata_festival-2

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a alazzo onaccorsi allo feristerio: a Macerata la musica una a a i i iato a itu er i a ita e t di

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Studiare i ra ese a i Ca ada e a itt doppia di o trea

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A A pera de giova e Ire eo A ea dri o S eristerio u i augurato e 18 per i gio o de a pa a o ra ia e. Ne 1 1 a pri a opera iri a de utta a o S eristerio Aida di erdi 17 serate 70 i a spettatori. uest a o a uasi u se o o tor a i s e a Aida 30 ug io 11 e 14 agosto per a regia de direttore artisti o di a erata pera estiva ra es o i he i. Su podio de a or i ardo ri a. I arte o e prevede a he Tura dot 1 e ug io 4 e 13 agosto e ada a utter y di Pu i i e 8 ug io 6 e 1 agosto . .s eristerio.it.

I ersi e a o o ia e Cartage a per a usare o spag o o dei Carai i

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N Ta ti odi per vivere a erata e o S eristerio. A passeggio e a stage per ese pio a a s operta de o S eristerio segreto u tour guidato ei i e setti a a di estiva a e 18 ve ti spettatori i gresso 10 euro . a visita i 8 e 30 ug io e o Istituto ar higia o di Tute a i i i tutti i i e setti a a di estiva a e 1 per esteggiare 0 a i dopo e pri e due do regio a i erdi hio di ate i a e osso Co ero. I o .s eristerio.it visit. I

© IP

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DIVENTA AN DEL CO

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Sab 15 Tutte le previsioni

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Porto e a ati Sa vi i su tetto de ote ouse

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oste taliane dedica un folder allo feristerio - La cansione.net

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POSTE ITALIANE DEDICA UN FOLDER ALLO SFERISTERIO a specia e edi io e Di Direttore - 11

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La società c e si occ pa de a estio e de ser i io posta e i S eristerio co

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Nel folder, anche una citazione di Luciano Pavarotti c e de isto, o potr

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i da a ripresa de opera irica a o

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La cartella contiene una cartolina a ra cata co 1 otto re

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er oste ta ia e si tratta de ter o o der e esso e

Il 22 luglio, prima del debutto di Madama Butter y,

ita ia a e i

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o S eristerio i più a asci a te teatro a aperto c e a

a descri io e storica de a str tt ra, co

a re e io ra a di adre

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In più, un QR Code c e co se te di co e arsi a sito we de t tte e i or a io i s

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Il folder sarà riprodotto in 5.999 copie, distri

ssocia io e S eristerio, e

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sito di oste ta ia e

http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=1 7&url=http://lascansione.net/featured/poste-italiane-dedica-un-folder-allo-sferisterio/32911

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oste taliane dedica un folder allo feristerio - La cansione.net

In ne, nella giornata del 22 luglio sar a estito posta e ideato apposta per este

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o spa io ei pressi de

re a do e sar possi i e rice ere

o specia e a

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i da a riapert ra de o S eristerio Redazione – la Scansione.net

http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=1 7&url=http://lascansione.net/featured/poste-italiane-dedica-un-folder-allo-sferisterio/32911

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resentati li peritivi culturali 2017

mondosalento.com

ontatti nterviste u licit eporta e ome ronaca Nazionale e ionale ultura ocumentari conomia oto allery olitica alute pettacolo inema eatro port utomo ilismo

eed 12 Lu 2017

Presentati gli Aperitivi culturali li ntichi orni aprono le loro porte per ospitare una delle iniziative pi amate del estival O : li Aperitivi Culturali. a pi di un decennio li incontri or anizzati dall’Associazione Sferisterio Cultura curati da inzia Maroni avvicinano il pu lico a una comprensione pi ampia e varie ata dei melodrammi della sta ione. La pro rammazione se ue l’ormai consolidato format de li scorsi anni: alle ore 12 si comincia con l’appuntamento culturale insieme a li esperti per analizzare il tema del estival e le sin ole opere in modo ori inale poi si prose ue con l’aperitivo offerto da li operatori maceratesi e dalle cantine del territorio. O ni rande evento a Macerata rappresenta l’identit della citt e dentro c’ sempre un an olo che invece rappresenta l’anima per far le ere l’evento stesso in maniera diversa. li pertivi culturali rispetto al Macerata Opera estival ha detto il sindaco omano arancini durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione rappresentano uesto. i tratta dell’iniziativa pi lon eva che ruota intorno al festival da 11 anni e che riesce a rappresentare in maniera diversa situazioni che altrimenti non si comprendere ero e che allo stesso tempo ci permette di conoscere tanti persona i. li peritivi stanno dentro la loso a culturale della citt ci consentono di poter andare oltre l’evento stesso e diventano uno strumento per esplorare con le erezza temi che dif cilmente potre ero essere compresi . Le iniziative di feristerio ultura sono state potenziate nei mesi scorsi con tre conferenze di rande successo ha affermato inzia Maroni dedicate alla presentazione delle opere urandot Madama utter y ida; ci ha richiesto un ulteriore impe no per la nostra associazione anche di risorse economiche purtroppo sempre limitate in tempi cos dif cili. iamo comun ue or o liosi di iniziare i prossimi peritivi ulturali con un importante appuntamento sulla musica e i esuiti in occasione della prima dell’opera sul rande maceratese adre Matteo icci. li peritivi ulturali si arricchiscono di nuovi prota onisti ha prose uito la Maroni -. i vecchi amici si a iun ono i loso l erto a ris e Massimo on mentre una iovanissima scrittrice iulia aminito fresca vincitrice della edizione del presti ioso premio letterario nazionale iuseppe erto ci parler dell’ frica vista da li italiani dell’ mpero. icorderemo a 1 0 anni dalla nascita rturo oscanini che diresse la prima postuma di urandot alla cala nel 1926 e a Lui i irandello anche lui nato nel 1 67 dedicato l’appuntamento con ierfrancesco iannan eli. li eni mi di urandot l’hara iri i matrimoni misti il ao tutto sar affrontato nella salsa orientale che tanto piace a li occidentali. n razie enorme a Luciano Messi e al estival Off al omune di Macerata e ai sempre pi numerosi sponsor tecnici che allietano la seconda parte dell’aperitivo un modo per continuare a stare insieme e commentare con un calice spie ato da nzo ironella e con ualche leccornia locale uello che si appena ascoltato. razie anche all’ ccademia di elle rti che cura l’allestimento de li ntichi orni. hi sa solo d’opera non sa niente d’opera . La conclusione della conferenza stampa alla uale ha partecipato anche la presidente dell’associazione feristerio ultura Marilena parapani stata af data al ovrintendente dell’ ssociazione feristerio Luciano Messi: n ermo lio seminato nel 2006 ha detto che ha prodotto ener ia e ha fatto da attistrada per tante altre manifestazioni che o i contri uiscono ad arricchire il Macerata Opera festival. l nocciolo il le ame che in tanti anni ha fatto s che uesta iniziativa sia stata una preziosa compa na di via io e continuer a esserlo una rasse na arrivata ad un livello di autonomia altissimo . http://www.il iornaledelsud.com/?p=26 2

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resentati li peritivi culturali 2017

li peritivi ulturali sviluppano il tema di uesta edizione: riente. l primo incontro estivo del 20 lu lio in concomitanza con la prima di hi vede il direttore della a ra Musicale m ra Alberto atisti affrontare il rapporto tra i esuiti e la musica in compa nia del compositore Carlo occadoro e della re ista Cecilia Ligorio. Nelle mattinate delle prime 21 22 e 30 lu lio i tre musicolo i nrico irardi Angelo oletto e Carla oreni si af ancano ai re isti dei tre allestimenti in pro ramma: Ricci orte urandot Nicola erlo a Madama utter y e rancesco icheli ida . l 2 lu lio arco ellone esperto di iritto comparato si lascia su estionare dal li retto di iacosa e llica per parlare del tema dei rapporti matrimoniali tra persone di paesi diversi. Nella mattinata successiva Adriano abris ordinario di iloso a morale all’ niversit di isa approfondisce il rapporto di uccini con la cultura e la musica orientale. l a osto il losofo Andrea Pan avolta si concentra sulla uestione dell’eni ma partendo da urandot e passando per dipo e Omero. La scrittrice iulia Caminito e la direttrice del estival opsophia Lucre ia rcoli ripercorrono l’avventura di una fami lia italiana nel corno d’ frica nell’appuntamento del a osto. La prima domenica di a osto assimo onà ordinario di Meta sica e Ontolo ia dell’ rte all’ niversit an affaele di Milano ci presenta le su estioni della loso a orientale nell’arte dei randi pittori del Novecento. L’11 a osto il losofo Cesare Catà. si concentra sulla morte rituale dell’eroe da adam s a Mishima a partire dall’hara iri di Madama utter y. Pier rancesco iannangeli docente di toria dello spettacolo all’ ccademia di elle rti di olo na e critico teatrale si occupa invece del persona io di utter y sotto un punto di vista pirandelliano nella mattina del 12 a osto. La chiusura de li peritivi ulturali del 13 a osto riservata al direttore artistico rancesco icheli per un ilancio sta ionale con l’incontro Occidentali’s arma. Ospite d’eccezione allo feristerio e a li appuntamenti di feristerio ultura te ano ollani il 23 lu lio. ate oria: ultura

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Articoli recenti Macerata: : l sindaco omano arancini riceve la vista del nuovo omandante dei ara inieri Marche Morrissey annulla i concerti italiani. ’ uf ciale il 6 settem re non sar a feristerio Live Macerata rand ri 2017: Ofelia Malinov carica le azzurre alla vi ilia di ina- talia Macerata d’ state al via la ummer school di rs in fa ula

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Pubblicità u licit

Reportage eporta e

http://www.il iornaledelsud.com/?p=26 2

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peritivi ulturali a Macerata. onte tra Oriente ed Occidente - La cansione.net

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APERITI I CULTURALI A MACERATA. PONTE TRA ORIENTE ED OCCIDENTE a pro ra a io e s co so idato or at de i scorsi a est edi io e de pera irica rie te i Direttore

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Come consuetudine da esti a

i, i te a c e

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acerata

i orso o, a a eria de i

pera esti a

17

tic i or i ospiter

a de e più i porta ti e più a ate i i iati e de

or a i ati da associa io e S eristerio c t ra

Curati da Cinzia Maroni, a

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ici ato e i a

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ico a

a co pre sio e più a pia e arie ata dei

e odra

i de a

sta io e La programmazione segue or ai co so idato or at de i scorsi a c t ra i s i ppera

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est edi io e de

Il primo incontro sar dedicato a

pera irica

i, i te a c e

pera S i , c e edr i direttore de a Sa ra

erto atisti a ro tare i rapporto tra i es iti e a

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ia de co positore ar o

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o a i a tic i or i, i tre

Nico a er o a tra

dria o a ris doce te di i oso a a

i ospiti c e co

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Tra le tante novità ci sar a c e ospite d ecce io e o do re

e i ter e ire d ra te

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i aperiti i c t ra i pri a di esi irsi

A spiegare l Aida ci pe ser i direttore artistico ra cesco a e a c rato a c e a re ia de

ic e i

ti o ior o de i aperiti i c t ra i pre isto per i 1 di a osto i

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http://lascansione.net/re ione/macerata/aperitivi-culturali-ponte-oriente-occidente/3292

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peritivi ulturali a Macerata. onte tra Oriente ed Occidente - La cansione.net

Come ogni anno a er esse de i aperiti i ede a part ers ip de stit to e o astro o ici de territorio

arc i ia o di t te a de

i o e dei prodotti

aceratese Armando Biccari

http://lascansione.net/re ione/macerata/aperitivi-culturali-ponte-oriente-occidente/3292

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ornano li peritivi culturali a Macerata - L ndiscreto l uotidiano elle Marche

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o erto dag i operatori a eratesi e da e a ti e de territorio. g i gra de eve to a

a erata rapprese ta ide tit de a itt e de tro

rapprese ta a i a per ar eggere eve to stesso i a iera diversa. pera estiva ha detto i si da o o a o Cara

se pre u a go o he i ve e

i i dura te a o ere

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a i esta io e ­ rapprese ta o uesto. Si tratta de i i iativa pi o geva he ruota i tor o a estiva da 11 a e he ries e a rapprese tare i

a iera diversa situa io i he a tri e ti o si o pre dere

stesso te po i per ette di o os ere ta ti perso aggi.

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iate ei esi s orsi o tre o ere

i te pi os di i i i. Sia o o u i.

i Aperitivi Cu tura i si arri

itri e de a

asio e de a pri a de opera su gra de a eratese Padre atteo

Tura dot a a S a a e 1 es o ia

hi a i i si

e tre u a giova issi a s rittri e iu ia Ca i ito res a

edi io e de prestigioso pre io etterario a io a e iuseppe erto i par er de A ri a vista

dag i ita ia i de I pero. i ordere o a 1 0 a Pier ra

Nomadi sul lungomare e in pia a Nassiriya, scattato lo sgombero

he di risorse e o o i he purtroppo se pre i itate

his o o di uovi protago isti ha proseguito a aro i ­. Ai ve

aggiu go o i i oso i A erto a ris e assi o o vi

esso ­

ue orgog iosi di i i iare i prossi i Aperitivi Cu tura i o u i porta te

appu ta e to su a usi a e i gesuiti i o

a ge i.

he ui ato e 1867 dedi ato appu ta e to o

i e ig i di Tura dot hara iri i atri o i isti i Tao tutto sar a ro tato e a ide ta i.

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Rischia di annegare, raga a trasportata a Torrette Onda di nu ole a an a dal mare, fuggi fuggi in spiaggia Auto contro moto, motociclista in ospedale

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Incidente in superstrada, auto coin olte. Tra co bloccato Ma i incendio in un campo a i itano a Alta, igili del fuoco in a ione

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13/7/2017

ornano li peritivi culturali a Macerata - L ndiscreto l uotidiano elle Marche

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he a A

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or i. Chi sa so o d opera o sa ie te d opera . a o

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he a preside te de asso ia io e S eristerio

Cu tura ari e a Sparapa i stata a idata a Sovri te de te de Asso ia io e S eristerio u ia o essi ger og io se i ato e 006 ha detto ­ he ha prodotto e ergia e ha atto da attistrada per ta te a tre a i esta io i he oggi o tri uis o o ad arri a

hire i a erata pera estiva . I o

io o i ega e he i ta ti

i ha atto s he uesta i i iativa sia stata u a pre iosa o pag a di viaggio e o ti uer a esser o u a

rasseg a arrivata ad u ive o di auto o ia a tissi o . i Aperitivi Cu tura i svi uppa o i te a di uesta edi io e O o

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http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=1

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14 luglio 2017


1 /7/2017

resentati li peritivi ulturali 2017 a Macerata - Macerata Notizie

MacerataNotizie.it Versione ottimizzata per la stampa

resentati g i peritivi u tura i na elle ini iative pi appre 63 etture

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ni ran e evento a acerata rappresenta l i entit ella citt e entro c sempre un an olo c e invece rappresenta l anima per ar le ere l evento stesso in maniera iversa. li Apertivi culturali rispetto al acerata pera estival ha detto C rappresentano uesto. i tratta ell ini iativa pi lon eva c e ruota intorno al estival a anni e c e riesce a rappresentare in maniera iversa situa ioni c e altrimenti non si compren ere tempo ci permette i conoscere tanti persona i. i atti g i aperitivi a da A S

ero e c e allo stesso

o pag a o e opere da pi di u de e io e ve go o orga i ati C urati da Ci ia oro i. I or at se pre o stesso si parte

da e 1 o appu ta e to u tura e i sie e ag i esperti per a a i are i te a de estiva e e si go e opere i odo origi a e poi si prosegue o aperitivo o erto dag i operatori a eratesi e da e a ti e de territorio. e ini iative i

eristerio ultura sono state poten iate nei mesi scorsi con tre con eren e i ran e

successo ha a er ato C e icate alla presenta ione elle opere uran ot a ama utter l Ai a ci a ric iesto un ulteriore impe no per la nostra associa ione anc e i risorse economic e purtroppo sempre limitate in tempi cos i icili. iamo comun ue or o liosi i ini iare i prossimi Aperitivi ulturali con un importante appuntamento sulla musica e i esuiti in occasione ella prima ell opera sul ran e maceratese a re atteo icci .

http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=1920&url=http://www.maceratanotizie.it/30621/presentati- li-aperitivi-culturali-2017-a-macerata

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­ Redazione ANSA ­ MACERATA

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P.I. IT00876481003 ­ © Copyright ANSA ­ Tutti i diritti riservati

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a cura di Esserci comunicazione

Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.


Sferisterio, una donazione all’Anffas per ogni minuto di ritardo www.cronachemaceratesi.it /2017/07/15/sferisterio-una-donazione-allanffas-per-ogni-minuto-di-ritardo/987982/ MACERATA - La sfida lanciata dall'azienda di servizi logistici Trans world shipping che in occasione della prima della Turandot offrirà anche un rinfresco

Sferisterio (foto di Alfredo Tabocchini)

Per ogni minuto di ritardo dell’inizio dell’opera, lo Sferisterio si impegna a versare una somma in beneficenza al charity partner Anffas. Questa l’originale sfida lanciata al Macerata opera festival dall’azienda di servizi Trans world shipping (Tws), che vuole regalare al pubblico un’opera il più possibile puntuale. Organizzazione e puntualità, cardini della politica aziendale, che si sono trasformati in questa originale idea di sponsorizzazione della stagione lirica. Il mondo della logistica somiglia in molti aspetti al teatro: tutto deve accadere nel posto giusto al momento giusto e tutti gli ingranaggi del sistema Giovanni Gaetani, Vittoria Gaetani, Gabriele Gaetani, Daniele Gaetani devono funzionare perfettamente. Tws, compagnia storicamente guidata dalla famiglia Gaetani, invita gli spettatori ad essere in arena alle 21 nelle serate di recita e a prendere comodamente posto. Se l’inizio dello spettacolo è posticipato, il Macerata opera festival si impegna a versare una somma in beneficenza al charity partner Anffas, per ogni minuto di ritardo. L’azienda offrirà anche il rinfresco del dopo opera nella serata di debutto di Turandot. Nel segno della continuità d’azione sociale, il Macerata Opera Festival ha scelto Anffas, come Charity 1/2


partner 2017 e contribuirà al progetto Mongolfiera con cui si intende attivare un servizio dopo scuola, per gli adolescenti con disabilità. Dopo La Lega del Filo d’Oro, Medici Senza Frontiere e Action Aid, lo Sferisterio ha individuato l’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale che, quest’anno a Macerata, celebra anche 50 anni di attività. Sono confermati i vari canali per le donazioni già usati per le precedenti campagne promosse dal Festival negli anni scorsi: all’acquisto del biglietto per ogni spettacolo c’è la possibilità di versare una quota volontaria, sia direttamente in biglietteria che online, e anche durante la Notte dell’Opera potrà essere versato un contributo nelle varie postazioni allestite.

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16 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)

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16 Luglio 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)

a cura di Esserci comunicazione

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17 Luglio 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)

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Sferisterio, le anteprime giovani aprono la settimana dei debutti www.cronachemaceratesi.it /2017/07/16/sferisterio-le-anteprime-giovani-aprono-la-settimana-deidebutti/988273/ FESTIVAL 2017 - Domani, lunedì, si scoprirà il progetto creativo di Ricci/Forte per Turandot. Martedì è la volta di Madama Butterfly con Maria José Siri

Il Macerata Opera Festival si prepara a dare il via alla sua 53a edizione, aprendo i cancelli dello Sferisterio al pubblico delle Anteprime Giovani: si comincia lunedì 17 luglio, alle 21, con Turandot, l’ultima opera di Giacomo Puccini in coproduzione con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria, affidata al più interessante duo di autoriregisti dei nostri giorni, Ricci / Forte che presenteranno il loro inedito progetto creativo modellato sul misterioso personaggio di Turandot e la sua favola. La direzione musicale vede sul podio Pier Giorgio Morandi, che torna in Arena dopo qualche anno. In scena, il soprano Iréne Theorin che, nei panni della principessa Turandot, porrà i suoi enigmi al tenore Rudy Park, interprete di Calaf. Con loro Stefano Pisani (l’imperatore Altoum), Alessandro Spina (Timur), Davinia Rodriguez (Liù), Andrea Porta (Ping), Gregory Bonfatti (Pang), Marcello Nardis (Pong), Nicola Ebau (un mandarino) e Andrea Cultrini (il Principe di Persia). Gianluca Sbicca cura i costumi del nuovo allestimento, mentre scene e luci sono di Nicolas Bovey; Marta Bevilacqua firma i movimenti coreografici. L’esecuzione musicale è affidata alla FORM con il complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”. Completano la produzione il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”, il Coro di voci bianche Pueri Cantores “D. Zamberletti”. Martedì 18 luglio, sempre alle 21, anteprima giovani di Madama Butterfly di Giacomo Puccini, nuovo allestimento del Macerata Opera Festival coprodotto con il Teatro Massimo di Palermo. La direzione musicale è affidata a Massimo Zanetti, mentre la regia è di Nicola Berloffa che sposta la vicenda al 1945; torna allo Sferisterio Maria José Siri che riprende il ruolo di Butterfly dopo il successo alla Scala per l’inaugurazione dello scorso 7 dicembre. Ad affiancare il soprano, nella parte di Pinkerton, c’è il tenore Antonello Palombi e poi Manuela Custer (Suzuki), Samantha Sapienza (Kate Pinkerton), Alberto Mastromarino (Sharpless), Nicola Pamio (Goro), Andrea Porta (il principe Yamadori), Cristian Saitta (lo zio bonzo), Gianni Paci (Yakusidé), Giacomo Medici (il commissario imperiale), Alessandro Pucci (l’ufficiale del registro), Mirela Cisman (la madre di Cio-Cio-San), Silvia Marcellini (la zia), Maria Elena Mariangeli (la cugina) e Martino Compagnucci (Dolore). Le scene sono di Fabio Cherstich, i costumi di Valeria Donata Bettella e le luci di Marco Giusti. Con la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” e il complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”. Le Anteprime Giovani rappresentano il punto di arrivo del progetto Incontra l’Opera che, durante l’anno scolastico, ha coinvolto circa 1200 studenti degli istituti superiori della provincia di Macerata. Dopo una prima fase costituita da una lezione in aula tenuta dal segretario artistico e direttore musicale di palcoscenico Gianfranco Stortoni, i ragazzi hanno seguito l’incontro-spettacolo nei teatri della provincia tenuto dal direttore artistico Francesco Micheli, accompagnato dalla pianista Cesarina Compagnoni e dal soprano Emanuela Torresi. Il progetto è andato avanti, nonostante le difficoltà causate dal terremoto, grazie al sostegno della Trevalli Cooperlat, che si è 1/2


occupata del trasporto degli studenti nei diversi teatri in cui hanno avuto luogo gli incontri.

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Anteprime Giovani per il via al Macerata Opera Festival www.ilmascalzone.it /2017/07/anteprime-giovani-per-il-via-al-macerata-opera-festival/ Redazione

anteprima giovani _ otello

Con le anteprime giovani si apre la settimana dei debutti del Festival 2017 Lunedì si scoprirà il progetto creativo di Ricci/Forte per Turandot Martedì è la volta di Madama Butterfly con Maria José Siri Macerata, 16 luglio 2017 – Il Macerata Opera Festival si prepara a dare il via alla sua 53a edizione, aprendo i cancelli dello Sferisterio al pubblico delle Anteprime Giovani: si comincia lunedì 17 luglio, alle ore 21, con Turandot, l’ultima opera di Giacomo Puccini in coproduzione con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria, affidata al più interessante duo di autori-registi dei nostri giorni, Ricci / Forte che presenteranno il loro inedito progetto creativo modellato sul misterioso personaggio di Turandot e la sua favola. La direzione musicale vede sul podio Pier Giorgio Morandi, che torna in Arena dopo qualche anno. In scena, il soprano Iréne Theorin che, nei panni della principessa Turandot, porrà i suoi enigmi al tenore Rudy Park, interprete di Calaf. Con loro Stefano Pisani (l’imperatore Altoum), Alessandro Spina (Timur), Davinia Rodriguez (Liù), Andrea Porta (Ping), Gregory Bonfatti (Pang), Marcello Nardis (Pong), Nicola Ebau (un mandarino) e Andrea Cultrini (il Principe di Persia). Gianluca Sbicca cura i costumi del nuovo allestimento, mentre scene e luci sono di Nicolas Bovey; Marta Bevilacqua firma i movimenti coreografici. L’esecuzione musicale è affidata alla FORM con il complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”. Completano la produzione il Coro Lirico Marchigiano 1/2


“V. Bellini”, il Coro di voci bianche Pueri Cantores “D. Zamberletti”.

Martedì 18 luglio, sempre alle 21, anteprima giovani di Madama Butterfly di Giacomo Puccini, nuovo allestimento del Macerata Opera Festival coprodotto con il Teatro Massimo di Palermo. La direzione musicale è affidata a Massimo Zanetti, mentre la regia è di Nicola Berloffa che sposta la vicenda al 1945; torna allo Sferisterio Maria José Siri che riprende il ruolo di Butterfly dopo il successo alla Scala per l’inaugurazione dello scorso 7 dicembre. Ad affiancare il soprano, nella parte di Pinkerton, c’è il tenore Antonello Palombi e poi Manuela Custer (Suzuki), Samantha Sapienza (Kate Pinkerton), Alberto Mastromarino (Sharpless), Nicola Pamio (Goro), Andrea Porta (il principe Yamadori), Cristian Saitta (lo zio bonzo), Gianni Paci (Yakusidé), Giacomo Medici (il commissario imperiale), Alessandro Pucci (l’ufficiale del registro), Mirela Cisman (la madre di Cio-Cio-San), Silvia Marcellini (la zia), Maria Elena Mariangeli (la cugina) e Martino Compagnucci (Dolore). Le scene sono di Fabio Cherstich, i costumi di Valeria Donata Bettella e le luci di Marco Giusti. Con la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, il Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” e il complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”. Le Anteprime Giovani rappresentano il punto di arrivo del progetto Incontra l’Opera che, durante l’anno scolastico, ha coinvolto circa 1200 studenti degli istituti superiori della provincia di Macerata. Dopo una prima fase costituita da una lezione in aula tenuta dal segretario artistico e direttore musicale di palcoscenico Gianfranco Stortoni, i ragazzi hanno seguito l’incontro-spettacolo nei teatri della provincia tenuto dal direttore artistico Francesco Micheli, accompagnato dalla pianista Cesarina Compagnoni e dal soprano Emanuela Torresi. Il progetto è andato avanti, nonostante le difficoltà causate dal terremoto, grazie al sostegno della Trevalli Cooperlat, che si è occupata del trasporto degli studenti nei diversi teatri in cui hanno avuto luogo gli incontri. © 2017, Redazione. All rights reserved.

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17 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)

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di Riccardo Regi

A MACERATA - Per chi c’è

stato è impossibile non avere la costante voglia di tornare, per chi non lo ha mai visto è bene che metta in agenda di andare. Lo Sferisterio di Macerata è una “chicca”, uno “scrigno naturale” per le opere liriche. Acustica perfetta e mura che si adattano magicamente e funzionalmente ad allestimenti complessi o minimalisti che l’Opera con la O maiuscola comunque esige. Una Arena progettata nel 1823 nel centro di Macerata e che si è “aperta” alla lirica 50 anni fa e ora conta 2.500 posti, 104 palchi e il palcoscenico più ampio d’Europa. E affascinante per questo mezzo secolo di nuova vita è il programma pensato per il 2017. L’idea di fondo, infatti, è l’Oriente. Un esotismo, una cultura, una “diversità” che ha ispirato capolavori straordinari nella lirica e nei libretti appositamente scritti per una musica diventata immortale. Ma anche un filo genetico, l’Oriente, un Dna naturale che lega Macerata a uno dei suoi figli più illustri, qual è padre Matteo Ricci che nella stupenda città marchigiana nacque nel 1552 e che spirò a Pechino nel 1610 e che dunque visse i fasti della dinastia

Lo straordinario scenario dello Sferisterio ospita tre titoli tratti dal più amato repertorio italiano: Aida, Turandot e Madama Butterfly

Al Macerata Opera Festival irrompe in scena l’Oriente L’omaggio In scena anche l’opera ispirata a padre Matteo Ricci “Shi” (a sinistra) Lo Sferisterio conta 2.500 posti, 104 palchi, ed è il palcoscenico più ampio d’Europa

Ming e che in tempi non certo facili per l’evangelizzazione risultò come uno dei più grandi missionari in Cina. Dunque, la proposta di quest’anno del Macerata Opera Festival ha nelle sue pieghe molteplici significati e rimandi affascinanti: Turandot, Madama Butterfly e Aida.

Mentre a Matteo Ricci s’ispira Shi, opera commissionata dal Macerata Opera Festival a Carlo Boccadoro che è di origini maceratesi e compositore italiano contemporaneo, su libretto di Cecilia Ligorio che a sua volta è regista e drammaturga che ha lavorato nei principali teatri euro-

pei di prosa e musicali. Quattro le date in cui verrà proposta: 20 e 26 luglio, 2 e 9 agosto. E veniamo a Turandot. La prima dell’opera di Giacomo Puccini che vede l’allestimento in coproduzione con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria, è in programma ve-

nerdì 21 luglio. Il duo di autori-registi è composto da Gianni Forte e Stefano Ricci; le scene sono di Nicolas Bovey mentre i costumi di Gianluca Sbicca. La direzione dell’orchestra è affidata al maestro Pier Giorgio Morandi. Le altre date, dopo quella d’esordio, sono il 21, 29 luglio e il 4

e 13 agosto. Per il secondo titolo ancora pucciniano, Madama Butterfly, parliamo di un allestimento coprodotto con il Teatro Massimo di Palermo, firmato dal regista Nicola Berloffa, da Fabio Cherstich per le scene, mentre Valeria Donata Bettella cura i costumi. La direzione è affidata a Massimo Zanetti. In scena il 22, 28 luglio e il 6 e 12 agosto, infine, l’Aida di Verdi. Necessario aprire una parentesi che nelle stesse note dello Sferisterio viene rimarcata: si tratta infatti di una produzione che vede l’allestimento di Francesco Micheli, coprodotto con il Comunale di Bologna, e come recitano orgogliosamente le note stampa del Macerata Opera “è andato in scena nel cinquantesimo dello Sferisterio, con le scene di Edoardo Sanchi, i disegni di Francesca Ballarini, i costumi di Silvia Aymonino e le coreografie di Monica Casadei”. Spettacoli il 30 luglio e il 5, 11 e 14 agosto. “L’Oriente vuol dire cultura in quanto ricerca dell’io pensante” ha scritto Tiziano Terzani nel suo straordinario “In Asia”. Grazie a questa stagione del Macerata Opera potremo provare a cercarlo e, almeno tra le pieghe dello spartito, riuscire a trovarlo. B


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17/7/2017

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17/7/2017

cancelli dello feristerio si aprono alle nteprime iovani - Macerata Notizie

MacerataNotizie.it Versione ottimizzata per la stampa

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he dura te a o s o asti o ha oi vo to ir a . opo u a pri a ase ostituita da u a e io e i au a te uta da segretario artisti o e direttore usi a e di pa os e i o ia ra o Storto i i raga i ha o seguito i o tro­spetta o o ei teatri de a provi ia. Si o i ia a e 1 o uran ot u ti a opera di ia o o Pu i i. I oprodu io e o i Teatro Na io a e Croato di aga ria opera sar a idata a pi i teressa te duo di autori­registi dei ostri gior i i i orte he prese tera o i oro i edito progetto reativo ode ato su isterioso perso aggio di Tura dot e a sua avo a. a dire io e usi a e vede su podio Pier iorgio ora di he tor a i Are a dopo ua he a o. e tre se pre a e 1 i sar a tepri a di a ama utter l o u uovo a esti e to de a erata pera estiva oprodotto o i Teatro assi o di Pa er o. a dire io e usi a e a idata a assi o a etti e tre a regia di Ni o a er o a he sposta a vi e da a 1 4 tor a a o S eristerio aria os Siri he ripre de i ruo o di utter y dopo i su esso a a S a a per i augura io e de o s orso 7 di e re.

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iu ia a di i

a erata Provi

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i ato u ed 17 ug io 017 a e ore 1

a erata pera estiva

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17/7/2017

La s da sulla puntualit tra

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e Macerata Opera estival - icchio News - l iornale tra la ente per la ente

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La s da sulla puntualità tra T estival di PICCHIO NEWS

e

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pera

1 /07/2017

L’azienda di servizi logistici e spedizioni internazionali Trans orld Shipping Spa lancia una sfida allo Sferisterio con la sua partnership per un’opera il pi puntuale possibile. Fondata nel 1

2, T S è una

società di logistica e spedizioni internazionali rinomata per la qualità dei suoi servizi a favore di imprese di ogni dimensione. La curiosa idea di sponsorizzazione verte sui due criteri principali della politica dell’azienda l’organizzazione e la puntualità la seconda conseguenza della prima. Il mondo della logistica somiglia in molti aspetti al teatro tutto deve accadere nel posto giusto al momento giusto e tutti gli ingranaggi del sistema devono funzionare perfettamente. T S, compagnia storicamente guidata dalla famiglia aetani, invita gli spettatori ad essere in arena alle 21 nelle serate di recita e a prendere comodamente posto se l’inizio dello spettacolo è posticipato,

http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=20

&url=https://picchionews.it: 3/attualita/la-s da-sulla-puntualita-tra-tws-e-macerata-opera-festival

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17/7/2017

La s da sulla puntualit tra

e Macerata Opera estival - icchio News - l iornale tra la ente per la ente

il Macerata Opera Festival si impegna a versare una somma in beneficenza al charity partner Anffas, per ogni minuto di ritardo. L’esperienza internazionale e l’eccellenza di T S incontrano l’arte in questa nuova originalissima collaborazione. una sfida al tempo per lo Sferisterio e un modo originale per T S di trasmettere e condividere con un’altra realtà i valori in cui credono, per rendere ancor pi puntuale e organizzata l’opera lirica. L’azienda offrirà anche il rinfresco del dopo opera nella serata di debutto di Turandot.

http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=20

&url=https://picchionews.it: 3/attualita/la-s da-sulla-puntualita-tra-tws-e-macerata-opera-festival

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i apre il Macerata Opera estival 2017 Oriente

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i ap e i Mace a a ien e

pe a e iva

I 0 ug io a auro ossi i augura io e o I 1 ug io de utto di i I

i pri a asso uta di Car o o

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ug io a vo ta di u a a ama utter l i e atogra i a ir ata da Ni o a er o a I 3 ug io per a pri a vo ta a o S eristerio Ste a o o a i

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agi o s e ario sotto e ste e de o S eristerio o e a tepri e de e due uove

produ io i uran ot e a ama utter l prese tate a ag i o tre 1 00 stude ti de a provi e o i sosteg o de o spo sor Tre a i ha ra de attesa per uran ot di Pu u a

o seguito e attivit di or a io e di I

i i o a regia di i

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uista u tura e statu ite se ra Ci e a e Co a­Co a

attuta ra i o o e divise i itari.

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i

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e a prosa he e teatro

usi a e.

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di origi i a eratesi e tra i pi aturga o esperie

e aude go e Pao o 2

0 9

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ori i per ussio i Tetra tis 1/3


17/7/2017

i apre il Macerata Opera estival 2017 Oriente

Per ussio i

se

e attore Si o e Ta go o e due arito i

e agosto. a esti e to rea i

ato o a o a ora io e de A

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ra rie te e

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ade ia di e e Arti di a erata he ura e s e e i ostu i e e

o tro i augura e orga i

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attio i he dia oga o su e aratteristi he de

. I duo di autori­registi rie te e a Ci a sara

tutto de tro a sua testa se o do i o e u a a

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i i u a uova oprodu io e o i Teatro Na io a e Croato di aga ria avvia a stagio e a o

ia

i orte e Ste a o i

i e ta per a pri a vo ta o a regia d opera propo e do o e hiedeva Pu erve o oder o .

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a ita ia o.

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o erto A

i e o e o teatra e deg i u ti i a

o teatro di u a avo a e di u a tre e da eta ora he Tura dot rivive de tro di s

i orte tra ite u a visio e para e a a itata da perso aggi he a protago ista stessa uove

i a a o e sue a

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rito i i ito de tro u aura visio aria.

per orso d i i ia io e he si o pir o

i seri e to di u orpo estra eo ue o di Ca a uo o he a ostri ger a evadere da suo spa io irrea e per us ire i a u e de so e. o spa io e ta e di Tura dot u a distesa di ghia ti ore he possa espa dersi

i si

i i ai suoi i rettisti u a Tura dot attraverso i

osa he a

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io su a ua e og i or a di vita vie e a a i

e as ia dosi a are do a do sia u a tro dive ta do

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ata e ata ogata per adre so re do u

ia es o aste o di arte desti ato a ro are ua do a or a de a ore usser prepote te a e porte . e s e e so o di Ni o as ovey i ostu i di ia u a S i esperta di

ruo o de a pri e

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i i i ag eria i e straussia i de utta a o S eristerio o imur . I s e a 1

i i e i suo a ore per e terre o ta e ed esoti he Ma a a

o i assi o di Pa er o ir ato da regista N

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ug io 4 e 13 agosto.

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i u a esti e to oprodotto

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utter y sog a di dive tare a eri a a e o a attraverso u si

o o ua e i i e a statu ite se di ueg i a

sotto i ea er o a. I teatro de e geishe divie e u i e a per i so dati a eri a i uogo i ui utter y evade attraverso a i dei i

tras essi su o s o do . opo i su

essi i orma a s orsa estate a a erata e a

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. I s e a

C

S

o ei i te ore A

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8 ug io 6 e 1 agosto.

I de utto di a ama utter l sar pre eduto da a prese ta io e di u a opie o te e te tre ra

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io e

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i ia o tor a i sopra o

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u o spe ia e e di u o der i ate i o di Poste Ita ia e i

o o i iuseppe erdi u ia o Pavarotti atteo i

i dedi ati ai i

ua t a

i di attivit o ti uativa

de estiva . Sar S

a hiudere i pri o ee e d di attivit de estiva do e i a 3 ug io ore 1 a o S eristerio. o a i pia ista di

raro e ettis o e gra de versati it rapprese ta u espressio e parti o ar e te attua e de a usi a d oggi per a sua vo a io e di attraversa e to dei ge eri da repertorio assi o a a di per or a

e di tras or a io e da vivo de e pi diverse o ti d ispira io e e orso

e se pre estre a e te oi vo ge ti. I o

o e to e e rativo pri Tute a i i per i 0 a

ipa e dei esteggia e ti orga i

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erto de 3 ug io dedi ato a te a de estiva rie te ostituis e i ati da Asso ia io e Are a S eristerio o I T Istituto

ar higia o di

hio di ate i a e i osso Co ero. I ega e ra rie te e vi o e e ar he i tri se o

a a o tiva io e stessa poi h e vig e res o o proprio rivo te a est per a o or a io e orogra i a de a regio e e ui va i orro o perpe di o ari a a osta. isog er aspettare i i e setti a a su di

de 014 oprodotto o i Co u a e di o og a e a dato i s e a e i

s e e di E podio

essivo per i ter o tito o i s e a a o S eristerio i a di erdi e app auditissi o spetta o o

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i diseg i di gi appre

ato i

i ostu i di S

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e e oreogra ie di

C

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tello e estate 016 e i terprete di prestigio i ter a io a e de opera ita ia a. i gra de

ri ievo i ast o due i te se protago iste e

i i i i sopra o ar e o ia a A e sa ya he de utta e ruo o di Aida e i

http://www.operaclic .com/print/news/si-apre-il-macerata-opera-festival-2017-

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17/7/2017

e

i apre il Macerata Opera estival 2017 Oriente

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eris o oro i s e a S

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Amonasro

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Co i i io deg i spetta o i si avvia o a

he g i Aperitivi u tura i ag i A ti hi or i a ura di Ci

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17/7/2017

o e

da sulla puntualit tra

erritorio

e Macerata Opera estival - La cansione.net

acerata

SFIDA SULLA PUNTUALIT TRA T S E MACERATA OPERA FESTI AL a a part ers ip asce a c riosa idea per o i i ersare a so a i e e ce a a c arit part er Di Direttore - 1

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a ie da di ser i i o istici e spedi io i i ter a io a i ra s part ers ip per

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Fondata nel 992, di o

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a societ di o istica e spedi io i i ter a io a i ri o ata per a

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La curiosa idea di spo sori a io e erte s i d e criteri pri cipa i de a po itica de a ie da or a i a io e e a p seco da co se

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http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=1 7&url=http://lascansione.net/re ione/macerata/s da-sulla-puntualita-tws-opera-festival/32969

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Micheli lascia la guida dello Sferisterio: “Ma non abbandonerò Macerata” www.cronachemaceratesi.it /2017/07/17/micheli-lascia-la-guida-dello-sferisterio-ma-non-abbandoneromacerata/988811/ L'OPERA DEL FUTURO - Oggi l'annuncio del direttore artistico che lascerà la carica a settembre. Resterà come creativo e responsabile dei progetti speciali e affiancherà il Comune nella progettazione culturale per Macerata 2020: "Sono molto grato a questa città e non la posso lasciare dopo i problemi causati dal sisma". Svelati i titoli del cartellone 2018: Elisir d'amore, Don Giovanni e la Traviata degli specchi, grande classico dell'arena. Intanto il botteghino va a gonfie vele: incassati 800mila euro con diverse serate già da tutto esaurito

L’annuncio di Francesco Micheli oggi ai Magazzini Uto

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di Maria Stefania Gelsomini Francesco Micheli lascia lo Sferisterio ma non se ne va da Macerata. Nel giorno dell’inaugurazione ufficiosa della stagione lirica con l’anteprima giovani di Turandot, arriva la notizia ufficiale dell’addio da parte del direttore artistico. Che il suo ciclo fosse ormai concluso, scadenza del contratto a parte (settembre 2017) era nell’aria da tempo, perciò l’annuncio (peraltro carico di commozione) dato stamattina non ha colto nessuno di sorpresa. Ma la notizia è che il congedo non sarà definitivo, dalla città e in particolare dalla politica e dalla programmazione culturale della città. Intanto nel 2018 lo Sferisterio avrà un nuovo direttore artistico, che verrà scelto molto rapidamente, almeno così assicura il sindaco Carancini, non attraverso un bando ma con un “percorso comparativo”. Ancora non è stata fissata una data per la nomina e tantomeno si fanno nomi, ma cosa troverà il nuovo arrivato? Di certo un cartellone già definito dall’attuale direttore artistico, che assicurerà la propria disponibilità e un passaggio delle consegne graduale e non in emergenza, come fu invece nel 2012 quando il giovane regista bergamasco fu chiamato in fretta e furia a sostituire Pizzi. La prossima stagione, in programma dal 20 luglio al 12 agosto 2018, ha già un tema e anche piuttosto provocatorio, seppur provvisorio: “La mia droga si chiama opera” (visto che in tutte e tre le opere si fa uso di sostanza stupefacenti). Due nuove produzioni e un classico: l’Elisir d’amore di Donizetti, Don Giovanni di Mozart e la famosa Traviata verdiana degli specchi firmata da Brockhaus e Svoboda. Alla base tre linee-guida fondamentali: l’orgoglio italiano, titoli non necessariamente di grande repertorio ma che includano la valorizzazione di produzioni cult del glorioso passato dello Sferisterio e una dimensione spettacolare. A dieci mesi dal terremoto che ha sconvolto questo territorio e la vita di tante persone, ancora una volta, in un contesto che presentava mille difficoltà in più rispetto agli anni precedenti, la sfida dello Sferisterio è stata vinta. Oggi, tra biglietti staccati e prenotazioni, molte serate sono vicine al tutto esaurito, il botteghino ha già incassato 800mila euro e si sta avvicinando all’obiettivo dichiarato del milione di euro. E la necessità di allargare gli orari di apertura della biglietteria per le numerose richieste fa ben sperare in questa direzione. Nella sua ultima stagione da direttore artistico, che viene definita da Micheli “un anno zero”, cresce la curiosità per le tre opere che guardano a Oriente, prima fra tutte la Turandot, paragonata addirittura alla Bohème di Ken Russel. Ma oggi contano soprattutto le sue parole di commiato, che puntano sull’emozione e non possono prescindere dal ricordo del terremoto: “il sisma ha messo in difficoltà tutti, ma questa tragedia ha reso ancora più emotivo il mio rapporto col territorio, un grande affetto ricambiato, e sento il dovere e il desiderio di poter fare qualcosa per Macerata e per questa provincia. Sono molto grato per quello che questa città mi ha dato, ma posso e voglio dare altro, lavorare per iniziative più utili al territorio, non necessariamente come direttore artistico, perché la mia natura resta quella di un creativo, di un pazzo visionario, e Macerata ha bisogno di rialzarsi dal sisma con una follia positiva nuova. Posso aiutare più fuori che dentro”. Insomma, confessa Micheli che in fondo, il lavoro in ufficio da programmatore di stagioni liriche, non si 2/4


confà poi tanto alla sua natura, e che preferisce uscire per le strade e le piazze a parlare con la gente. Qui a Macerata è stato inventato il Micheli direttore artistico, da qui è partita una nuova fase della sua carriera che lo ha portato verso altri incarichi e verso altre città, ma a quanto pare l’amministrazione comunale non rinuncia a lui e lo include come attore protagonista nel progetto che porterà alla candidatura di Macerata 2020 capitale della cultura, non a caso declinata sul tema dell’Oriente. Micheli sarà dentro al progetto culturale del territorio con responsabilità e compiti più alti, e sarà anche dentro le prossime stagioni liriche con progetti speciali, tutti ancora da svelare. Romano Carancini ha voluto elencare i meriti di Micheli in questi sei anni: aver accompagnato all’opera, tenendolo a braccetto, ogni singolo cittadino; aver dimostrato che l’opera è di tutti (di ogni ceto sociale e di ogni età) e che lo Sferisterio è un luogo popolare. “Ora i maceratesi amano lo Sferisterio – ha concluso Carancini – e rivendichiamo questa rivoluzione popolare dell’opera”. Ma un ciclo si sta concludendo, il futuro è alle porte e nuove sfide attendono la lirica cittadina. Ora occorrono nuovamente, come fu nel 2012, scelte diverse e inedite, e occorre puntare l’attenzione su ciò che va migliorato. A partire (finalmente!) dalla nomina di un nuovo, e si spera prestigioso, direttore musicale, figura che a Macerata mancava colpevolmente da troppi anni. Altra novità, il progetto “artisti in residenza”, con cantanti di fama internazionale che daranno la propria disponibilità a restare tre stagioni di seguito allo Sferisterio (tre grandi nomi, ancora top-secret, hanno già aderito). Insomma un futuro più ricco in termini di progetti e di persone. Del resto, come conferma l’assessore alla cultura Stefania Monteverde, oggi il 60% delle risorse della politica culturale cittadina è destinato al MOF e lo Sferisterio lavora tutto l’anno, e in quest’ottica “resta una forte collaborazione con Micheli come co-progettatore di un’idea L’assessore alla cultura Stefania Monteverde di città che abbia uno sviluppo a base culturale”. Sulla centralità dello Sferisterio come risorsa del territorio ha insistito il presidente della Provincia Pettinari: “la nostra terra è viva, non deve rinascere perché non è mai morta, ma deve crescere ancora di più, offre tantissime occasioni di vacanza ma anche di lavoro e di studio, la nostra gente soffre ma guarda avanti, si è già rimessa in cammino, l’unione, la compattezza sono i nostri punti di forza”. La sfida per il futuro secondo il soprintendente Messi? Composita: programmazione e struttura devono lavorare insieme con la maggiore efficacia possibile. “Oggi c’è uno Sferisterio dentro e uno Sferisterio fuori – ha detto – per la ricchezza di valore e di proposte sviluppate in questi anni. La progettazione artistica risponde a un territorio sempre più ampio, anche a livello internazionale, ma va sempre più in profondità nella comunità locale. Perciò le attività collaterali, come la formazione dei giovani alla lirica, dovrebbe diventare strutturale. Abbiamo una struttura flessibile che fin qui ha fatto i miracoli, ma ora occorre fare un passo ulteriore”. (foto di Fabio Falcioni)

Luciano Messi, sovrintendente dello Sferisterio

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PROVINCIA E COMUNE – Antonio Pettinari e Romano Carancini

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Prodi e Letta alla prima dello Sferisterio Nuovo direttore artistico: spunta una donna www.cronachemaceratesi.it /2017/07/17/prodi-e-letta-ospiti-alla-prima-dello-sferisterio-nuovo-direttore-artisticospunta-una-donna/988908/ MACERATA OPERA FESTIVAL - I due ex presidenti del Consiglio, ospiti della Fondazione Merloni, assisteranno venerdì sera alla Turandot. Il Cda ha discusso del dopo Micheli

di Federica Nardi È tempo di lirica allo Sferisterio e per la prima delle prime sono in arrivo Romano Prodi ed Enrico Letta. I due ex presidenti del Consiglio, ospiti della Fondazione Merloni, non si sono fatti mancare nemmeno quest’anno un posto in prima fila in arena per assistere all’inaugurazione della stagione del Macerata opera festival che apre il cartellone dedicato all’Oriente con la Turandot di Giacomo Puccini. Già presente insieme a Letta l’anno scorso sul red carpet dell’arena maceratese, Prodi sarà in provincia anche domenica in veste di economista per l’appuntamento a Civitanova con la festa dei 50 anni della Lube (leggi l’articolo).

Da sinistra Enrico Letta e Romano Prodi l’anno scorso allo Sferisterio

E mentre si susseguono gli annunci dei vip della politica che hanno prenotato un posto all’opera (come la vicepresidente dell’Argentina Gabriela Michetti a cui l’amministrazione conferirà il titolo di cittadina onoraria di Macerata – leggi l’articolo), in casa Sferisterio è stato tempo di novità con il direttore artistico Francesco Micheli che stamattina ha annunciato il termine del suo incarico a settembre (leggi l’articolo). Alla conferenza stampa è seguita la riunione del cda dell’associazione Sferisterio da cui sarebbe emersa la possibilità che posto di Micheli arrivi una donna a prendere le redini della lirica maceratese. Sarebbe il secondo caso nella storia recente dello Sferisterio, che aveva già visto la direzione artistica di Katia Francesco Micheli durante la scorsa edizione della Notte dell’opera Ricciarelli dal 2003 al 2005. Un’eredità non facile da raccogliere: Micheli nei suoi cinque anni di mandato ha saputo tradurre il mondo dell’opera lirica in un linguaggio efficace e popolare, portando ottimi risultati sia a livello di qualità degli spettacoli che di numeri al botteghino.

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18 luglio 2017


Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati

Tiratura: n.d. Diffusione 12/2015: 3.748 Lettori Ed. I 2016: 86.000 Quotidiano - Ed. Macerata

18-LUG-2017 Dir. Resp.: Andrea Cangini

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Tiratura: n.d. Diffusione 12/2015: 3.748 Lettori Ed. I 2016: 86.000 Quotidiano - Ed. Macerata

18-LUG-2017 Dir. Resp.: Andrea Cangini

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Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati

Tiratura: n.d. Diffusione 12/2015: 3.748 Lettori Ed. I 2016: 86.000 Quotidiano - Ed. Macerata

18-LUG-2017 Dir. Resp.: Andrea Cangini

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Si apre il Macerata Opera Festival 2017, “Oriente” www.ilmascalzone.it /2017/07/si-apre-il-macerata-opera-festival-2017-oriente/ Redazione

Macerata Opera Festival

Il 20 luglio al Lauro Rossi inaugurazione con Shi, prima assoluta di Carlo Boccadoro dedicata a Matteo Ricci Il 21 luglio debutto di Ricci/Forte nella lirica con la regia di Turandot allo Sferisterio Il 22 luglio è la volta di una Madama Butterfly “cinematografica” firmata da Nicola Berloffa Il 23 luglio per la prima volta allo Sferisterio Stefano Bollani “Orientale” Macerata – Settimana inaugurale del 53° Macerata Opera Festival, pensato dal direttore artistico Francesco Micheli intorno al tema Oriente: dopo le anteprime giovani delle due nuove produzioni, Turandot e Madama Butterfly, presentate ogni sera agli oltre 1200 studenti della provincia di Macerata che, durante i mesi invernali e con il sostegno dello sponsor Tre Valli, hanno seguito le attività di formazione di “Incontra l’opera”, da domani iniziano le prime. Grande attesa per Turandot di Puccini con la regia di Ricci/Forte che debuttano nella lirica immaginando per la magnetica Iréne Theorin una nuova interessantissima lettura psicanalitica dell’ultima donna pucciniana; tanta aspettativa anche per la Madama Butterfly pensata da Nicola Berloffa nel Giappone del 1945, nel pieno della “conquista” culturale statunitense, fra Cinema e Coca-Cola, con l’intensa Cio-Cio-San di Maria José Siri combattuta fra kimono e divise militari.

L’apertura ufficiale sarà giovedì 20 luglio alle ore 21 al Teatro Lauro Rossi con il debutto di una prima assoluta ispirata a Matteo Ricci: Shi (Si faccia), nuova opera commissionata dal Macerata Opera Festival a Carlo Boccadoro, di origini maceratesi e tra i più apprezzati compositori italiani contemporanei, su libretto di Cecilia Ligorio, regista e drammaturga con esperienze significative sia nella prosa che nel teatro musicale. L’opera – per due pianoforti (Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini), percussioni (Tetraktis Percussioni Ensemble), attore (Simone Tangolo) e due baritoni (Roberto Abbondanza e Simone Taddia) – sarà poi in replica 26 luglio, 2 e 9 agosto. L’allestimento è realizzato con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Macerata che cura le scene, i costumi e le luci; i video sono firmati invece da Igor Renzetti. Nel pomeriggio di giovedì 20 luglio (ore 18; Antichi forni) incontro inaugurale organizzato dall’Istituto Confucio di Macerata su “L’opera fra Oriente e Occidente” con Maria Cristina Pisciotta, Sun Tao e Alberto Mattioli che dialogano sulle caratteristiche dell’Opera di Pechino e del melodramma italiano. Turandot di Giacomo Puccini, una nuova coproduzione con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria, avvia la stagione allo Sferisterio venerdì 21 luglio. Il duo di autori-registi Ricci/Forte (Gianni Forte e Stefano Ricci), fenomeno teatrale degli ultimi anni, si cimenta per la prima volta con la regia d’opera proponendo, come chiedeva Puccini ai suoi librettisti, «una Turandot attraverso il cervello moderno». L’Oriente e la Cina saranno teatro di una favola e di una tremenda metafora che Turandot rivive dentro di sé: «è tutto dentro la sua testa – secondo Ricci/Forte – tramite una visione parallela abitata da personaggi che la protagonista stessa muove come una 1/3


bambina fa con le sue bambole. Un rito infinito dentro un’aura visionaria. Un percorso d’iniziazione che si compirà con l’inserimento di un corpo estraneo: quello di Calaf, l’uomo che la costringerà a evadere dal suo spazio irreale per uscire finalmente alla luce del sole. Lo spazio mentale di Turandot è una distesa di ghiaccio sulla quale ogni forma di vita viene analizzata e catalogata per timore che possa espandersi (cosa che accadrebbe lasciandosi amare, donando sia un altro, diventando madre, soffrendo): un fiabesco castello di carte destinato a crollare quando la forza dell’amore busserà prepotente alle porte». Le scene sono di Nicolas Bovey, i costumi di Gianluca Sbicca, sul podio dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana la bacchetta assai esperta di Pier Giorgio Morandi con il Coro Lirico Marchigiano “Bellini” e i Pueri cantores “Zamberletti” e la Banda “Salvadei”. Nel ruolo della principessa di ghiaccio Iréne Theorin, superlativa voce drammatica acclamata nei maggiori teatri del mondo quale eccellente interprete oltre che di questo anche dei principali personaggi femminili wagneriani e straussiani, debutta allo Sferisterio, con al suo fianco Rudy Park (Calaf), Davinia Rodriguez (Liù) e Alessandro Spina (Timur). Da sottolineare due importanti collaborazioni sul territorio: per i costumi con CM Creazioni e per le scene con Pellegrini Garden. Turandot sarà in scena 21, 29 luglio – 4 e 13 agosto. Per il secondo titolo ancora Puccini e il suo amore per le terre lontane ed esotiche: Madama Butterfly in un allestimento coprodotto con il Massimo di Palermo, firmato dal regista Nicola Berloffa, da Fabio Cherstich per le scene e da Valeria Donata Bettella per i costumi, che posticipano l’azione al Giappone del secondo dopoguerra, momento fortemente significativo del contatto culturale fra Occidente e Oriente. «Butterfly sogna di diventare americana e lo fa attraverso un simbolo quale è il cinema statunitense di quegli anni – sottolinea Berloffa. Il teatro delle geishe diviene un cinema per i soldati americani, luogo in cui Butterfly evade attraverso la finzione dei film trasmessi sullo sfondo». Dopo i successi in Norma la scorsa estate a Macerata e ancora il trionfo per l’apertura della nuova stagione del Teatro alla Scala proprio con lo stesso ruolo pucciniano, torna il soprano Maria Josè Siri; con lei il tenore Antonello Palombi è Pinkerton, Alberto Mastromarino è Sharpless. Manuela Custer è Suzuki, Nicola Pamio è Goro. La direzione è affidata a Massimo Zanetti. In scena 22, 28 luglio – 6 e 12 agosto. Il debutto di Madama Butterfly sarà preceduto dalla presentazione di un annullo speciale e di un folder filatelico di Poste Italiane in 5999 copie (contenente tre francobolli: Giuseppe Verdi, Luciano Pavarotti, Matteo Ricci) dedicati ai cinquant’anni di attività continuativa del festival. Sarà Stefano Bollani a chiudere il primo weekend di attività del Festival domenica 23 luglio (ore 21) allo Sferisterio. Bollani, pianista di raro eclettismo e grande versatilità, rappresenta un’espressione particolarmente attuale della musica d’oggi, per la sua vocazione di attraversamento dei generi – dal repertorio classico al jazz – e di trasformazione dal vivo delle più diverse fonti d’ispirazione, nel corso di performance sempre estremamente coinvolgenti. Il concerto del 23 luglio – dedicato al tema del Festival Oriente – costituisce il momento celebrativo principale dei festeggiamenti organizzati dall’Associazione Arena Sferisterio con IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini) per i 50 anni di due DOC: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Il legame fra Oriente e vino nelle Marche è intrinseco alla coltivazione stessa, poiché le vigne crescono proprio rivolte a est per la conformazione orografica della regione, le cui valli corrono perpendicolari alla costa. Bisognerà aspettare il fine settimana successivo per il terzo titolo in scena allo Sferisterio, Aida di Verdi nell’applauditissimo spettacolo di Francesco Micheli del 2014, coprodotto con il Comunale di Bologna e andato in scena nel cinquantesimo dello Sferisterio, con le scene di Edoardo Sanchi, i disegni di Francesca Ballarini, i costumi di Silvia Aymonino e le coreografie di Monica Casadei. Sul podio Riccardo Frizza, già apprezzato in Otello nell’estate 2016 e interprete di prestigio internazionale dell’opera italiana. Di grande rilievo il cast con due intense protagoniste femminili il soprano armeno Liana Aleksanyan , che debutta nel ruolo di Aida, e il mezzosoprano Maria Teresa Chiuri in quello di Amneris; con loro in scena Stefano La Colla (Radames), Stefano Meo (Amonasro) e Giacomo Prestia (Ramfis). In repliche 5, 11 e 14 agosto. Con l’inizio degli spettacoli si avviano anche gli “ Aperitivi culturali” agli Antichi Forni a cura di Cinzia Maroni: giovedì 20 luglio “Musica e Gesuiti fra due secoli e tre continenti” con Alberto Batisti, Carlo Boccadorio e Cecilia 2/3


Ligorio; venerdì 21 luglio “Orientalismo fiabesco e italico melodramma” con Enrico Girardi, Gianni Forte e Stefano Ricci; sabato 22 luglio “Kimono e tailleur” con Angelo Foletto e Nicola Berloffa. Lo Sferisterio verserà una quota al charity partner 2017 ANFFAS ogni minuto di ritardo che si accumulerà sull’inizio degli spettacoli grazie a un accordo con TWS-Trans Word Shipping spa, azienda marchigiana leader nei trasporti internazionali che compie 25 anni di attività. I biglietti per tutti gli appuntamenti del Macerata Opera Festival sono in vendita presso le biglietterie del circuito AMAT e vivaticket.it Informazioni sul sito www.sferisterio.it / boxoffice@sferisterio.it © 2017, Redazione. All rights reserved.

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Bollani, la prima volta allo Sferisterio: “Macerata una città ideale per vivere” www.cronachemaceratesi.it /2017/07/19/bollani-la-prima-volta-allo-sferisterio-macerata-una-citta-ideale-pervivere/989805/ L'INTERVISTA - Il pianista racconta a Cronache Maceratesi emozioni e sensazioni del concerto che lo porterà in Arena il 23 luglio. La sua improvvisazione sarà legata al tema della stagione dell'opera: l'Oriente

di Federica Nardi Stefano Bollani Macerata ce l’ha nel cuore. Fin dal ‘99 quando a stampare i suoi primi dischi fu proprio Paolo Piangiarelli, deus ex machina della stagione jazz locale. “È una delle città dove ho suonato più spesso, penso sia la dimensione ideale per la vita”, dice il pianista che racconta a Cronache Maceratesi, appena tornato da una tappa del tour estivo a Lione, le emozioni e le sensazioni del concerto che lo porterà allo Sferisterio per il suo “Piano solo”. Con la sfida ulteriore di declinare il one man show interamente improvvisato sul tema della stagione lirica maceratese, Oriente. “Vedremo quello che succede”, promette Bollani, che la città la conosce bene ma lo Sferisterio è un palco che calcherà per la prima volta il 23 luglio. Non è la prima volta che suona a Macerata… È la milionesima volta che torno a Macerata ma allo Sferisterio è la prima. Dovevo suonare nell’arena nel 2008 ma ha piovuto, non parliamo proprio di pioggia quindi. Sono contento comunque, mi era rimasto sul gozzo da 9 anni.

Stefano Bollani

Com’è tornare dopo il terremoto? Pensa che in questo momento le persone abbiano bisogno della bellezza della musica? Il concerto non è legato al sisma, sarei venuto lo stesso. La bellezza e la gioia vanno portate comunque, tanto più se ti chiamano a suonare allo Sferisterio. I concerti “Piano solo” sono improvvisati. Ma questo è legato al tema Oriente, cosa cambia? Voglio declinare il tema in molti modi diversi, basandomi su dei canovacci ma poi inventare e vivere il presente. Cerco un ponte che mi colleghi al mondo orientale ma l’invenzione arriva sul momento. C’è bisogno del pubblico, non ci metterei lo stesso entusiasmo se fossi da solo. Oriente vuol dire molte cose… Vengono in mente il Giappone la Cina, luoghi che hanno musiche molto diverse. E strumenti molto diversi dal pianoforte… 1/3


Sì, principalmente a corda. Ma questo non vuol dire che quella musica non sia riproducibile con il pianoforte o che lo strumento non si possa usare in modo diverso. Si tratta più che altro di strutture musicali da cui prendere ispirazione. Ad esempio puoi scrivere un haiku in occidente, non te lo vieta nessuno, anche se da noi c’è più la tendenza a scrivere lunghi libri di psicologia che poesia sintetiche. Si tratta di strutture mentali oltre che poetiche. E forse è più interessante per noi scrivere un haiku, ci guadagniamo noi nel rapporto con l’oriente. Insomma, pizzicherà le corde? Potrei farlo, è uno dei primi pensieri. Ma non prometto niente perché tutto avviene sul momento. Nessun programma quindi, ma quando le hanno proposto il tema cosa le è venuto in mente? Non c’è un brano che ho associato subito. Mi è venuto in mente un sapore, una sensazione, un mio modo di vederlo. Era il sapore dello zen, dell’importanza del respiro, della meditazione, della concentrazione sul presente. È quello che fa il musicista quando improvvisa, rimane concentrato sul presente perché deve elaborare in quel momento. Vivere il presente vuol dire accettare quello che accade perché può accadere qualsiasi cosa. Magari un errore che subito si capisce che invece è un segnale, un nuovo cammino. L’importante è stare completamente in contatto con te stesso. Quindi si prepara in qualche modo a questi concerti? Non faccio meditazione, non ho nessun rito prima di suonare. La mia forma di meditazione è suonare il piano perché nella testa faccio il vuoto. Divento un canale, c’è una musica che passa e devo fare il possibile per non interferire. Oriente è il tema della stagione lirica di quest’anno. Lei è un appassionato di opera? Non sono un appassionato ma la musica è la musica. E sono comunque interessato quando incontro compositori che utilizzano un mezzo, anche se di quel mezzo non vado matto. Poi le opere le ho viste. La sua preferita? Il Barbiere di Siviglia. È a un livello più alto. Mi piace tanto, mi fa ridere, la trovo sublime e inattaccabile. Rossini è un professionista della musica che si diverte come un matto con raffinatezze musicali che pochi hanno notato all’epoca e pochi continuano a notare. È una comicità vicina alla spiritualità. Di solito alla fine dei suoi concerti “Piano solo” chiede al pubblico di decidere il bis. Se invece fosse il contrario, quale canzone dedicherebbe ai maceratesi? “Volare”, la dedicherei a chiunque. Ma soprattutto a chi ha dei problemi con la terra. Perché c’è qualcosa nel karma di questo posto che ha a che fare con la terra e la canzone è un invito a elevarsi, a vedere le cose da un altro punto di vista. Racconta di un sogno, ma volare è guardare il mondo da lassù, dove è più bello. Parla dell’importanza dei punti di vista. Si fermerà qualche giorno in città? Arriverò dalla Spagna e me ne andrò subito il giorno dopo. D’estate sono sempre in giro a suonare. Non faccio il 2/3


turista ma Macerata mi piace molto, secondo me è la dimensione ideale per la vita. Ho sempre sentito che mi sarebbe piaciuto essere parte di quella comunità . (foto di Valentina Cenni)

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“L’opera è anche la mia droga Micheli? Ha reso Macerata una polis” www.cronachemaceratesi.it /2017/07/19/lopera-e-anche-la-mia-droga-micheli-ha-reso-macerata-unapolis/989709/ MACERATA - In occasione della première al teatro Lauro Rossi di Shi (si faccia) intervista al giornalista de “La Stampa” Alberto Mattioli, un “operoinomane” doc Si apre domani la stagione 2017 del Macerata Opera Festival, che ha scelto il tema Oriente come fil rouge per i titoli in cartellone di quest’anno. Alle già famose Turandot, Madama Butterfly e Aida si aggiunge una nuova opera da camera, ispirata alla vita di Padre Matteo Ricci: SHI (si faccia). In occasione della première al teatro Lauro Rossi dello spettacolo composto da Carlo Boccadoro, per la regia e il libretto di Cecilia Ligorio, abbiamo incontrato il giornalista de “La Stampa” Alberto Mattioli, un “operoinomane” DOC, per parlare dell’imminente stagione lirica maceratese e del panorama operistico di oggi. Da amante dell’opera, quali devono essere, le aspettative di un Festival operistico oggi? “Ci sono diversi modelli di Festival, con obiettivi conseguentemente differenti. Macerata ha una vocazione pop, una connotazione Alberto Mattioli nazionalpopolare. La scelta dei titoli, che devono essere di grande impatto per uno spazio atipico come quello dello Sferisterio, non è banale; gli spettacoli combinano alla scelta di un repertorio popolare di grande richiamo un’attenta cura del dettaglio, che rendono la realizzazione non banale e molto apprezzabile. È importante, e vorrei che si recuperasse, questo ruolo sociale e politico del teatro d’opera, che è sempre stato una caratteristica italiana”. Il Macerata Opera Festival decide di aprire la sua 53° stagione con una nuova opera: SHI (si faccia). Come vede questa decisione? “Sono favorevolissimo a questa scelta. Al giorno d’oggi, si dà poco spazio alla creazione contemporanea, specialmente in ambito operistico. Credo anche che lo spazio del teatro Lauro Rossi sia adatto per un’opera come SHI (si faccia). D’altronde, si parla di un’opera da camera, un genere che è di casa al Lauro Rossi. Grande momento di vita sociale in questo paese e di vita politica perché il teatro nasce per discutere”. Francesco Micheli è ormai conosciuto sia in Italia che all’estero per le sue regie e i suoi progetti legati alla divulgazione del patrimonio operistico italiano. Quale pensa sia il suo apporto al mondo dell’opera in Italia? “Come regista, è uno dei più interessanti. Viene da una generazione di italiani che tentano di pensare a un modo di presentare il repertorio più libero e spregiudicato, senza dimenticare la grande tradizione del melodramma italiano. Come direttore artistico, ha due qualità importanti: riesce sempre a mettere in relazioni le città dove opera con i festival di cui si occupa. È un aspetto chiave perché è fondamentale mantenere rapporto con la comunità locale. Ha trasformato Macerata in una polis dove la collettività partecipa. Altra caratteristica è la sua capacità di mettere insieme cartelloni, (quando anche obbligati) con una serie di intrecci, di intersezioni, di rimandi stimolanti. Francesco è stato capace di presentare l’opera in modo meno ingessato e di far partecipare la popolazione ai Festival con forme nuove”. Il tema di questa stagione lirica è Oriente e il 20 luglio lei sarà ospite a Macerata per una conferenza sui topoi dell’opera cinese e di quella italiana. Riesce a vedere qualche aspetto in comune tra questi due generi di teatro? “Credo che ci siano dei punti di contatto. Il principale è la convinzione da parte del pubblico di credere a ciò che è in scena, per quanto assurdo sia. Tu accetti il pugnalato che canta, invece di morire. Tutto il teatro si costruisce su 1/2


questo, e l’opera ancor di più. Poi la grande capacità del teatro di permettere al pubblico di riconoscersi negli spettacoli e mai in maniera scontata o uguale”. L’opera è una forma d’arte e, come tale, è soggetta a una continua evoluzione. Come pensa stia cambiando il panorama operistico oggigiorno? “Il compito dell’interprete oggi non è quello di replicare all’infinito quel determinato modo di mettere in scena o di eseguire l’opera. Io sono favorevole alle regie moderne perché riescono a trovare nel passato aspetti che nel presente ci parlano più che mai. Bisogna cercare la contemporaneità nel passato. È una grande sfida che vede in primo piano i registi. Molto difficilmente in Italia si riesce a capire questo concetto; si pensa che l’opera sia una cosa molto nostra, che sia un prodotto italiano inventato da italiani, che in qualche modo tende a far prevalere la tradizione. In realtà, però, il pubblico in Italia storicamente è stato attento alle novità e all’originalità. Se ci fissiamo sul fatto che il bello dell’opera sta nel fare le cose come si sono sempre fatte, si blocca l’opera. È una cristallizzazione del melodramma, una musealizzazione del belcanto. E invece, non deve essere così: l’opera non è un reperto da mettere sotto teca, mentre il mondo fuori cambia e si trasforma. Le performing arts (il teatro, il balletto, l’opera) hanno senso soltanto se sono contemporanee. Negli anni ’70, con la rinascita del teatro lirico, si è aperta una stagione di grande creatività, con una moltiplicazione di scuole e di tendenze, che hanno fatto sì che oggi il panorama sia estremamente interessante e che il repertorio sia molto più amplio, con una lettura contemporanea. Non ha alcun senso la riproposizione: il teatro che non fa discutere è un teatro morto”. Il prossimo tema del Macerata Opera Festival è: la mia droga si chiama opera. È d’accordo con l’affermare che il melodramma è simile a una sostanza stupefacente? E soprattutto, la sua droga si chiama opera? “È un tema fatto apposta per me. Credo che l’opera sia un’esperienza totalizzante. È lo spettacolo più assurdo e affascinante inventato dall’uomo, un tipo di teatro dove convenzioni insensate si ammassano (basti pensare che i personaggi cantano invece di parlare). In nessun altro ambiente, si vedono tante professionalità diverse collaborare. È uno spettacolo difficile da realizzare e proprio per questo è una passione totalizzante. Uno non va all’opera così, perché non ha niente da fare. Non è un hobby ma una passione. Per me, si chiama così”.

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Aprono gli Aperitivi culturali in nome di Matteo Ricci www.cronachemaceratesi.it /2017/07/19/aprono-gli-aperitivi-culturali-in-nome-di-matteo-ricci/989411/ MACERATA - Giovedì 20 il primo appuntamento agli Antichi forni con Alberto Batisti, direttore della Sagra Musicale Umbra che affronterà il tema dei gesuiti musicisti

Un momento dell’ultimo appuntamento della passata edizione degli aperitivi culturali: da sinistra il sindaco Romano Carancini, il direttore artistico Francesco Micheli, la curatrice Cinzia Maroni e il sovrintendente Luciano Messi

di Marco Ribechi Opera da capire e da gustare, giovedi 20 alle 12 il primo appuntamento con gli aperitivi culturali. Con l’inizio della stagione lirica 2017 si riparte con i classici incontri di approfondimento degli Antichi forni, che per l’occasione saranno allestiti dall’Accademia delle belle arti di Macerata. Filosofi, artisti, giornalisti, musicologi, storici, avvocati si interrogano sui temi del festival e delle singole opere. Il 20 luglio in occasione della prima di Shi (Si Faccia) Alberto Batisti, direttore della Sagra Musicale Umbra, la più antica rassegna musicale italiana, affronterà il complesso rapporto “Musica e Gesuiti tra due secoli e tre continenti”. Insieme a lui il compositore Carlo Boccadoro e la regista Cecilia Ligorio. Venerdì 21 Enrico Girardi del Corriere della Sera, parlerà di Turandot tra “Orientalismo fiabesco e italico melodramma”, insieme ai registi Ricci e Forte. Sabato 22 luglio Angelo Foletto de La Repubblica si concentrerà sulla Butterfly con “Kimono e tallieur”. Insieme a lui il regista Nicola Berloffa. Gli sponsor tecnici che offriranno il rinfresco al termine di ogni singolo appuntamento sono Il Forno di Matteo, Il Contadino, Centrale Eat. I vini marchigiani saranno presentati da Enzo Gironella.

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Mof. Settimana inaugurale per il Festival sul tema dell’Oriente red.presstoday.com /pt_pdf.php Redazione

20/7/2017

Settimana inaugurale del 53° Macerata Opera Festival, pensato dal direttore artistico Francesco Micheli intorno al tema Oriente: dopo le anteprime giovani delle due nuove produzioni, Turandot e Madama Butterfly, presentate ogni sera agli oltre 1200 studenti della provincia di Macerata che, durante i mesi invernali e con il sostegno dello sponsor Tre Valli, hanno seguito le attività di formazione di 'Incontra l’opera', da domani iniziano le prime. Grande attesa per Turandot di Puccini con la regia di Ricci/Forte che debuttano nella lirica immaginando per la magnetica Iréne Theorin una nuova interessantissima lettura psicanalitica dell’ultima donna pucciniana; tanta aspettativa anche per la Madama Butterfly pensata da Nicola Berloffa nel Giappone del 1945, nel pieno della 'conquista' culturale statunitense, fra Cinema e Coca-Cola, con l’intensa Cio-Cio-San di Maria José Siri combattuta fra kimono e divise militari. L’apertura ufficiale sarà, questa sera, giovedì 20 luglio alle ore 21 al Teatro Lauro Rossi con il debutto di una prima assoluta ispirata a Matteo Ricci: Shi (Si faccia), nuova opera commissionata dal Macerata Opera Festival a Carlo Boccadoro, di origini maceratesi e tra i più apprezzati compositori italiani contemporanei, su libretto di Cecilia Ligorio, regista e drammaturga con esperienze significative sia nella prosa che nel teatro musicale. L’opera – per due pianoforti (Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini), percussioni (Tetraktis Percussioni Ensemble), attore (Simone Tangolo) e due baritoni (Roberto Abbondanza e Simone Taddia) – sarà poi in replica 26 luglio, 2 e 9 agosto. L’allestimento è realizzato con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Macerata che cura le scene, i costumi e le luci; i video sono firmati invece da Igor Renzetti. Nel pomeriggio di giovedì 20 luglio (ore 18; Antichi forni) incontro inaugurale organizzato dall’Istituto Confucio di Macerata su 'L’opera fra Oriente e Occidente' con Maria Cristina Pisciotta, Sun Tao e Alberto Mattioli che dialogano sulle caratteristiche dell’Opera di Pechino e del melodramma italiano.

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Turandot di Giacomo Puccini, una nuova coproduzione con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria, avvia la stagione allo Sferisterio venerdì 21 luglio. Il duo di autori-registi Ricci/Forte (Gianni Forte e Stefano Ricci), fenomeno teatrale degli ultimi anni, si cimenta per la prima volta con la regia d’opera proponendo, come chiedeva Puccini ai suoi librettisti, «una Turandot attraverso il cervello moderno». L’Oriente e la Cina saranno teatro di una favola e di una tremenda metafora che Turandot rivive dentro di sé. Turandot sarà in scena 21, 29 luglio – 4 e 13 agosto. Per il secondo titolo ancora Puccini e il suo amore per le terre lontane ed esotiche: Madama Butterfly in un allestimento coprodotto con il Massimo di Palermo, firmato dal regista Nicola Berloffa, da Fabio Cherstich per le scene e da Valeria Donata Bettella per i costumi, che posticipano l’azione al Giappone del secondo dopoguerra, momento fortemente significativo del contatto culturale fra Occidente e Oriente. In scena 22, 28 luglio – 6 e 12 agosto. Il debutto di Madama Butterfly sarà preceduto dalla presentazione di un annullo speciale e di un folder filatelico di Poste Italiane in 5999 copie (contenente tre francobolli: Giuseppe Verdi, Luciano Pavarotti, Matteo Ricci) dedicati ai cinquant’anni di attività continuativa del festival.

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Sarà Stefano Bollani a chiudere il primo weekend di attività del Festival domenica 23 luglio (ore 21) allo Sferisterio. Bollani, pianista di raro eclettismo e grande versatilità, rappresenta un’espressione particolarmente attuale della musica d’oggi, per la sua vocazione di attraversamento dei generi – dal repertorio classico al jazz – e di trasformazione dal vivo delle più diverse fonti d’ispirazione, nel corso di performance sempre estremamente coinvolgenti. Il concerto del 23 luglio – dedicato al tema del Festival Oriente – costituisce il momento celebrativo principale dei festeggiamenti organizzati dall’Associazione Arena Sferisterio con Imt (Istituto Marchigiano di Tutela Vini) per i 50 anni di due doc: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Il legame fra Oriente e vino nelle Marche è intrinseco alla coltivazione stessa, poiché le vigne crescono proprio rivolte a est per la conformazione orografica della regione, le cui valli corrono perpendicolari alla costa. Bisognerà aspettare il fine settimana successivo per il terzo titolo in scena allo Sferisterio, Aida di Verdi nell’applauditissimo spettacolo di Francesco Micheli del 2014, coprodotto con il Comunale di Bologna e andato in scena nel cinquantesimo dello Sferisterio, con le scene di Edoardo Sanchi, i disegni di Francesca Ballarini, i costumi di Silvia Aymonino e le coreografie di Monica Casadei. Sul podio Riccardo Frizza, già apprezzato in Otello nell’estate 2016 e interprete di prestigio internazionale dell’opera italiana. Di grande rilievo il cast con due intense protagoniste femminili il soprano armeno Liana Aleksanyan, che debutta nel ruolo di Aida, e il mezzosoprano Maria Teresa Chiuri in quello di Amneris; con loro in scena Stefano La Colla (Radames), Stefano Meo (Amonasro) e Giacomo Prestia (Ramfis). In repliche 5, 11 e 14 agosto. Con l’inizio degli spettacoli si avviano anche gli 'Aperitivi culturali' agli Antichi Forni a cura di Cinzia Maroni: giovedì 20 luglio 'Musica e Gesuiti fra due secoli e tre continenti' con Alberto Batisti, Carlo Boccadorio e Cecilia Ligorio; venerdì 21 luglio 'Orientalismo fiabesco e italico melodramma' con Enrico Girardi, Gianni Forte e Stefano Ricci; sabato 22 luglio 'Kimono e tailleur' con Angelo Foletto e Nicola Berloffa. Lo Sferisterio verserà una quota al charity partner 2017 Anffas ogni minuto di ritardo che si accumulerà sull’inizio degli spettacoli grazie a un accordo con TWS-Trans Word Shipping spa, azienda marchigiana leader nei trasporti internazionali che compie 25 anni di attività. 3/4


I biglietti per tutti gli appuntamenti del Macerata Opera Festival sono in vendita presso le biglietterie del circuito Amat e vivaticket.it. Informazioni sul sito www.sferisterio.it / boxoffice@sferisterio.it.

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Aperitivi culturali: tutto esaurito sulla via della musica e dei gesuiti www.cronachemaceratesi.it /2017/07/20/aperitivi-culturali-tutto-esaurito-sulla-via-della-musica-e-deigesuiti/990015/ MACERATA - Si apre con un grande successo il primo degli appuntamenti di approfondimento sul Mof. Nel salotto di Cinzia Maroni gli autori di Shi: "Se l'opera dei primi missionari fosse stata capita oggi vivremo in un mondo migliore"

La squadra del Mof, da sinistra: il sindaco Romano Carancini, Cinzia Maroni, la direttrice dell’Abam Paola Taddei, l’assessore alla cultura Stefania Monteverde, il sovrintendente Luciano Messi e il direttore artistico Francesco Micheli

di Marco Ribechi Gesuiti euclidei vestiti come dei bonzi per entrare a corte dell’imperatore della dinastia dei Ming. Con i versi di una nota canzone di Franco Battiato si possono sintetizzare i contenuti del primo appuntamento con gli Aperitivi Culturali agli Antichi Forni, vero e proprio “centro di gravità permanente” di tutto il festival operistico cittadino. A dare i saluti iniziali al pubblico presente gli artefici del Mof: il sindaco Romano Carancini, l’assessore alla cultura Stefania Monteverde, la direttrice dell’Abam Paola Taddei, il sovrintendente Luciano Messi e 1/5


il direttore artistico Francesco Micheli. Nel salotto di Cinzia Maroni, curatrice della rassegna, siedono invece, oltre all’ospite speciale Alberto Batisti, Cecilia Ligorio e Carlo Boccadoro, rispettivamente regista e compositore dell’opera dedicata a Padre Matteo Ricci “Shi (si faccia)” che proprio questa sera debutterà al teatro Lauro Rossi. «La figura di Ricci mi ha totalmente sorpresa – spiega Cecilia Ligorio – ho avuto bisogno di un intero anno per avere un’idea approssimativa della vastità di contenuti della sua opera. Un giovane avventuriero che parte per un viaggio rivoluzionario senza il consenso del padre e che grazie alla sua intelligenza, cultura e spirito di adattamento riesce ad entrare in un mondo fino ad allora totalmente chiuso. Un personaggio non sintetizzabile che abbiamo scelto di mettere in scena con tre alter ego, tre Mattei che dialogano tra loro mettendo in gioco dubbi, desideri e scelte». «Musicalmente una produzione che preferisco chiamare di teatro musicale – aggiunge Boccadoro – in cui più che i fatti abbiamo cercato di musicare le idee, il pensiero e la filosofia di questo grande uomo». Ad approfondire la figura di Matteo Ricci, ma anche quella dei tanti gesuiti che per mezzo della musica hanno operato una diffusione del cristianesimo è Alberto Batisti, direttore artistico della sagra musicale umbra. «Attualmente la musica nella liturgia religiosa fa rabbrividire – spiega Batisti – è stata privata della dimensione sacra, è fatta di orribili canzonette che sono quasi opera del demonio per quanto lontane da una dimensione spirituale. In passato però era canto, era una forma di devozione che ha seguito un cammino ben preciso. Nel medioevo sono stati i benedettini a scrivere la nostra tradizione musicale. Dal ‘500 i francescani ed in seguito i gesuiti». Padre Matteo Ricci, anch’esso gesuita, portò infatti in cina una spinetta, antico strumento che conquistò l’imperatore. «Ricci aprì le porte a tutta l’azione missionaria gesuita che passava più per l’incontro culturale che per la fede – continua Batisti – Dopo di lui altri importanti gesuiti continuarono l’opera ma questi erano mal visti dai cappuccini e dai lazzaristi perchè avevano accettato il culto degli antenati e altri elementi specifici della cultura cinese. Solo nel 1939 papa Pio XII riconobbe che era corretto parlare la lingua dei popoli nativi tanto che, ad esempio in Sudamerica, vennero addirittura fatte delle composizioni in lingua Guaranì».

Il pubblico agli Antichi Forni

Cecilia Ligorio, Alberto Batisti e Cinzia Maroni

Gesuiti quindi intenti a tessere reti sociali con il mondo ma bloccati da una chiesa eccessivamente conservatrice anche perchè sotto la minaccia del protestantesimo. «Forse se l’opera di Ricci e degli altri gesuiti non fosse stata contrastata oggi ci troveremo di fronte a un mondo diverso – conclude Batisti – dove non si edificano barriere ma al contrario dominerebbero i principi di incontro e reciproca comprensione proprio come suona una dedica di Ricci A tutti quelli che abitano sotto questo cielo e che mettono piede su questa terra ». A chiudere l’incontro, come sempre tutto esaurito, il momento del gusto con un altro Matteo, questa volta di professione non gesuita ma fornaio, autore di liriche gastronomiche accompagnate da calici di buon verdicchio di Matelica molto apprezzato dal pubblico. L’aperitivo di domani sarà dedicato alla Turandot con i due registi Forte e Ricci e il giornalista Enrico Girardi. 2/5


Romano Carancini e Cinzia Maroni

Luciano Messi e Francesco Micheli

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Sferisterio, un direttore musical-artistico da cercare in giro per il mondo www.cronachemaceratesi.it /2017/07/20/sferisterio-un-direttore-musical-artistico-da-cercare-in-giro-per-ilmondo/989881/ PRIMA DELLA PRIMA - Al posto di Francesco Micheli si potrebbe inserire una figura che sappia ricoprire due ruoli. Andrebbe cercato a livello internazionale con la speranza che i giochi non siano già fatti (dopo il Cda è trapelata la figura di una donna). Le anteprime giovani: tra snack, chiacchiere e chi voleva andarsene credendo lo spettacolo finisse al primo atto

di Maria Stefania Gelsomini Il sipario sta per alzarsi sulla 53esima edizione del Macerata Opera Festival, e qualche riflessione già ci scappa. Il pensiero va, pur senza scomodare il coro del Nabucco, sull’ali dorate della musica, la vera protagonista di un festival lirico. O almeno, tale dovrebbe essere. Ecco, si dice che ogni direttore artistico lasci in eredità al teatro e al suo successore una precisa impronta, e così è in effetti. L’impronta che lascerà Francesco Micheli, e la conferma viene per sua Francesco Micheli stessa (più o meno velata) ammissione durante la conferenza stampa di commiato di qualche giorno fa, non sarà quella della musica. Se fuori dallo Sferisterio sarà ricordato per aver messo in atto una vera e propria rivoluzione rispetto ai vecchi schemi, con il coinvolgimento del territorio, dei giovani, con uno spendersi senza sosta in lungo e in largo a parlare d’opera, dentro lo Sferisterio la sua priorità è stata la messa in scena, la ricerca di registi giovani, anche anomali per l’opera, provenienti spesso dalla prosa e a volte alla loro prima esperienza con il melodramma (come per il duo Ricci-Forte della Turandot che debutta venerdì), con risultati non sempre convincenti. Ora, sempre in quella conferenza stampa di commiato, si riconosce che per sei anni l’aspetto musicale non è stato valorizzato al massimo, e che i cantanti sono stati scelti da un direttore artistico tuttofare che però di voci non ne capisce poi così tanto. Si fa un vago mea culpa insomma, annoverando la musica fra le “cose da migliorare” e annunciando la prossima nomina di un direttore musicale. Ammesso e non concesso che una tale riflessione poteva essere avviata anche prima, senza aspettare la fine del mandato (perché nel frattempo la qualità vocale e la qualità musicale dell’orchestra e del coro sono scese precipitosamente), ora per salvarsi allo Sferisterio serve una figura autorevole. Se è vero che lo Sferisterio è ormai diventato (o meglio è ritornato) un teatro internazionale, si merita un direttore musicale di fama internazionale. Sempre nella famosa conferenza stampa, al sindaco Carancini è sfuggito a un certo punto il nome di Kuhn: forse nelle segrete stanze dell’Associazione Sferisterio si è già parlato di lui? Si vedrà. Macerata non deve

Madama Butterfly (foto Alfredo Tabocchini)

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dimenticare la qualità musicale apportata da maestri come Gustav Kuhn e Donato Renzetti, tanto per citarne due di un passato recente. E ora che si vanta di essere un teatro internazionale deve pretendere un’orchestra all’altezza, un coro all’altezza e voci all’altezza, i grandi nomi della scena mondiale ma anche voci emergenti, che non siano solo pedine imposte nei cast dalle agenzie, ma selezionate da esperti prestigiosi. Magari anche rimettendo in piedi il concorso che c’era anni fa, che potrebbe sfornare nuovi talenti a costo zero. Una figura di questo calibro potrebbe allora, perché no, ricoprire il doppio ruolo di direttore musicale e direttore artistico (proprio come fu per Kuhn e Renzetti), con un doppio vantaggio: risparmiare molti soldi e fare in serenità quelle scelte strategiche che possano restituire alle prossime stagioni liriche quell’impronta musicale di qualità che manca. La scelta del nuovo direttore artistico, si è detto, avverrà non tramite un bando ma con un percorso comparativo, e nonostante le bocche cucite qualche nome comincia già a circolare. Ma, e ritorniamo alla riacquistata internazionalità, perché non lanciare almeno un avviso pubblico a carattere internazionale? Gustav Kuhn Perché decidere un nome fra tre curricula come fu nel 2012, quando potrebbero arrivarne sul tavolo decine? E perché non affidare questa scelta a una commissione di esperti? Chi sa che un grande direttore d’orchestra, anche straniero, venga a saperlo, si innamori dello Sferisterio e non decida di voler lavorare qui? Magari anche gratis, non si sa mai, vista la visibilità che nostro malgrado con la sciagura del terremoto abbiamo acquistato in tutto il mondo. Ne avremmo fatto tutti volentieri a meno, ma se dovesse servire a richiamare grandi nomi e aiutare questa città e questo territorio a risollevarsi in grande stile, perché non “approfittarne”? Discorsi e riflessioni che forse resteranno parole al vento se è vero, come sembra da indiscrezioni insistenti degli ultimissimi giorni, che all’interno del Cda dell’Associazione Sferisterio (che verrà convocato presto per decidere in merito) circola già un nome, ed è il nome di una donna (leggi l’articolo). Quindi i giochi sono già fatti? Crediamo di sì ma speriamo di no. Prima della prima, un’ultima dolorosa nota sulle cosiddette anteprime giovani, le vecchie care prove generali ora aperte al pubblico. A parte il fatto che ben oltre la metà di quel pubblico pagante era ben oltre i trent’anni, i giovani seduti nelle due file dietro alla mia hanno dato dimostrazione di non sapere nemmeno perché si trovassero lì. È stato tutto un parlare e ridere a sproposito per l’intera durata della rappresentazione, senza alcun rispetto per l’opera e per gli altri spettatori. Tutto un mangiare, far rumore, esprimere commenti fuori luogo, per essere poi pronti ad andarsene alla fine del primo atto, convinti che l’opera fosse finita. Almeno la storia, a grandi linee, avrebbero dovuto conoscerla, ma è evidente che prima di insegnare una trama ci sarebbe bisogno di insegnare ai ragazzi come si sta a teatro. Altrimenti rischia di essere tutto tempo perso.

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O - pettacoli - ilrestodelcarlino.it

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nrico Letta ha portato a Macerata la direttrice generale dell’Unesco Irina Bo ova. Romano Prodi arriva con la moglie Flavia di C IARA ABRI LLIPubblicato il 21 luglio 2017

Ultimo aggiornamento: 21 luglio 2017 ore 22:33

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Una magni ca immagine dello Sferisterio prima della Turandot (Foto Calavita)

Amy Ste ard e erardo Di Lella (Foto Calavita)

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Macerata, 21 luglio 2017 - Anche Romano Prodi ed nrico Letta alla’apertura della stagione lirica dello Sferisterio di Macerata dove va in scena la T randot Non è assolutamente la prima volta che vengo qui - commenta Enrico Letta -, mi piace moltissimo, e quest’anno sono particolarmente felice di aver portato a Macerata la direttrice generale dell nesco Irina Bo ova. Sono appassionato della lirica e dello Sferisterio, in particolare dell’opera che vedr stasera, la Turandot . Voglio godermi questo momento , si limita a dire Romano rodi accompagnato dalla moglie Flavia Arrivati intorno alle 20, i due e premier ne hanno appro ttato, insieme ai loro accompagnatori, per passeggiare per piazza Mazzini, per poi salire per Piaggia della Torre no a raggiungere palazzo Conventati, dove ad attenderli hanno trova un rinfresco di benvenuto, il sindaco Romano Carancini Presente anche l’e presidente della Regione ianmario Spacca e Ferr ccio De Bortoli. A

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Attivate le mis re di sic re a intorno lo Sferisterio con blocchi di cemento, macchine delle forze dell’ordine di traverso e controlli delle borse.

Macerata, la Turandot allo Sferisterio (Foto Calavita)

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Macerata lo feristerio apre col otto: la urandot inau ura la sta ione

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Giovani rotariani all’Opera per sostenere la ricostruzione www.cronachemaceratesi.it /2017/07/20/giovani-rotariani-allopera-per-sostenere-la-ricostruzione/990016/ MACERATA - Raccolta fondi domani con l'apericena al DiGusto e lo spettacolo danzante prima di assistere alla Turandot

Alcuni componenti del Rotaract

All’Opera per raccogliere fondi per la ricostruzione post sisma. Protagonisti dell’iniziativa sono i ragazzi e le ragazze del Rotaract di Macerata (associazione giovani del Rotary) ha organizzato una serata all’insegna del divertimento e della cultura per domani venerdì 21 luglio. Con la vendita dei biglietti della prima della Turandot di Giacomo Puccini all’Arena Sferisterio, questa associazione, che vanta ragazzi dai 18 ai 30 anni, ha raccolto fondi per il progetto Fenice, un’iniziativa di aiuto nella ricostruzione del nostro territorio, tanto 1/2


bello quanto danneggiato dagli eventi sismici che hanno colpito, nei mesi scorsi, tutto il centro Italia. Il programma: alle 19 apericena al ristorante Di Gusto di Macerata accompagnato dalla musica di Francesco Dj ed un suggestivo spettacolo danzante della compagnia Marche Ottocento della CndsS. Alle 20.30 trasferimento dei partecipanti all’Arena Sferisterio e ingresso allo spettacolo.

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‘Chi ha paura muore ogni giorno’: è di scena 'Turandot' Macerata Opera Festival, Sferisterio, 21 luglio 2017

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Autore Paola Cecchini (/paolacecchini) (/paolacecchini) Giornalista, scrittrice e traduttrice, è appassionata di arte, musica e teatro. Ha pubblicato numerosi libri, presentandoli nei più importanti Istituti Italiani di Cultura in Europa e America...

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Dettagli Creato da Paola Cecchini (/paolacecchini) · Recensione (/articles/category/recensioni)

‘Chi ha paura muore ogni giorno’: è una delle frasi più note del giudice Giovanni Falcone, quella che compare nella scena nale di ‘Turandot’, l’opera pucciniana (libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni) che ha aperto, nella splendida cornice dello Sferisterio, la 53a edizione di ‘Macerata Opera Festival’ 2017. E’ infatti la paura la vera protagonista della più famosa incompiuta del teatro nazionale e non. ‘Turandot? Una donna di oggi che ha paura di diventare adulta, una persona come tante che vive nel regno della sua personale fantasia, che ha sgomento di lasciarsi andare, di lasciarsi amare, di donarsi ad un altro, di diventare madre, in pratica di soffrire’.

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Così i registi Stefano Ricci e Gianni Forte (Ricci/Forte) che si cimentano per la prima volta nel teatro operistico, parlano della loro opera. La nuova produzione, applaudita lungamente dal pubblico e coprodotta con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria, coniuga scene di onirica ispirazione dominate dalla natura e dal ghiaccio (vi compare anche un orso polare) ad una drammaturgia che ha al centro la bella principessa orientale ‘che visse a Pechino al tempo delle favole’, in lotta contro la perenne paura di soffrire. Minimali le scene ( rmate da Nicolas Bovey), prevalentemente composte da quattro grandi armadi trasparenti, mentre Turandot è l’unica a vestire panni regali: tutti gli altri protagonisti (imperatore Altoum compreso) vestono all’occidentale (costumi di Gianluca Sbicca). Sul podio Pier Giorgio Morandi ha diretto con abilità l’Orchestra Regionale delle Marche, il Coro Lirico Marchigiano ‘Bellini’ (istituito ad Ancona nel 1887) a cui va il merito di ampi e spettacolari interventi, nonché i Pueri Cantores ‘Domenichino Zamberletti’ di Macerata. ‘L’opera non si avvale certamente di un’orchestrazione semplice, anzi, è sotto questo pro lo una delle più complesse di Puccini. Vi troviamo di tutto e di più: gong cinesi, tam tam, campane tubolari, xilofono, due arpe veramente un organico colossale’ - ha commentato al riguardo il direttore. Il cast è formato dal soprano svedese Iréne Theorin nel ruolo del titolo, dal tenore sudcoreano Rudy Park (Calaf), da Alessandro Spina in quello del re tartaro spodestato Timur, suo padre, e dal soprano spagnolo Davinia Rodriguez che interpreta Liù, la schiava di Calaf, gura delicata e commovente che nello spettacolo indossa un abito lungo bianco da sposa. La giovane e bella Davinia, reduce dal successo di Donna Elvira nel ‘Don Giovanni’ di Mozart con cui si è aperto il Festival dei Due Mondi 2017, è l’artista che ho apprezzato maggiormente. ‘Penso che l’aspetto più interessante di quest’opera sia la voglia, da parte di Puccini, di andare ben oltre la descrizione del paesaggio esotico - ha commentato al riguardo Francesco Micheli, da sei anni direttore artistico del Festival -In ‘Turandot’, infatti, non è tanto la Cina ‘ sica’ ad apparire ma quella ‘politica’, luogo di assolutismo dispotico in cui la vita e la morte possono dipendere da un capriccio: fa impressione paragonare questa storia di fantasia all’attualità reale di un Paese tanto vicino alla Cina quanto lontano dalla democrazia come la Corea del Nord’. Ci si chiede spesso come mai Puccini non riuscì a terminare l’opera, conclusa successivamente da Franco Alfano, dietro richiesta di Arturo Toscanini e dell’editore Ricordi, sulla base delle af nità che la sua opera 'La Leggenda di Sakuntala' aveva, a loro parere, con il nale incompiuto di Turandot. ‘Puccini era sì gravemente malato ma ci lavorò molto comunque e le 23 pagine di appunti lo testimoniano. Li aveva portati con sé anche in ospedale. Io non credo che non sapesse come concludere:secondo me aveva trovato una propria strada ma poi la malattia fu così pesante che gli impedì sicamente e soprattutto mentalmente di chiudere una storia bella e positiva che parla di futuro, quando per lui il futuro non esisteva già più’ - ha commentato al riguardo il direttore Morandi. L’opera sarà replicata il 29 luglio, 4 e 13 agosto. Data 22/lug/2017

Paola Cecchini (/paolacecchini) ha aggiunto un articolo (/articles/18404/chi-ha-paura-muore-ogni-giorno-e-di-scena-turandot). (/paolacecchini)

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‘Chi ha paura muore ogni giorno’: è di scena 'Turandot' (/articles/18404/chi-ha-paura-muore-ogni-giorno-e-di-scena-turandot) Macerata Opera Festival, Sferisterio, 21 luglio 2017

(/articles/18404/chi-ha-paura-muore-ogni-giorno-e-di-scena-turandot) Data 22/lug/2017 ‘Chi ha paura muore ogni giorno’: è una delle frasi più note del giudice Giovanni Falcone, quella che compare nella scena nale di ‘Turandot’, l’opera pucciniana (libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni) che ha aperto, nella splendida cornice dello Sferisterio, la 53a edizione di ‘Macerata Opera Festival’ 2017. E’ infatti la paura la vera protagonista della più famosa incompiuta del teatro nazionale e non. ‘Turandot? Una donna di oggi che ha paura di diventare adulta, una persona come tante che vive nel regno della sua personale fantasia, che ha sgomento di lasciarsi andare, di lasciarsi amare, di donarsi ad un altro, di diventare madre, in pratica di soffrire’. Così i registi Stefano Ricci e Gianni Forte (Ricci/Forte) che si cimentano per la prima volta nel teatro operistico, parlano della loro opera. La nuova produzione, applaudita lungamente dal pubblico e coprodotta con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria, coniuga scene di onirica ispirazione dominate dalla natura e dal ghiaccio (vi compare anche un orso polare) ad una drammaturgia che ha al centro la bella principessa orientale ‘che visse a Pechino al tempo delle favole’, in lotta contro la perenne paura di soffrire. Minimali le scene ( rmate da Nicolas Bovey), prevalentemente composte da quattro grandi armadi trasparenti, mentre Turandot è l’unica a vestire panni regali: tutti gli altri protagonisti (imperatore Altoum compreso) vestono all’occidentale (costumi di Gianluca Sbicca). Sul podio Pier Giorgio Morandi ha diretto con abilità l’Orchestra Regionale delle Marche, il Coro Lirico Marchigiano ‘Bellini’ (istituito ad Ancona nel 1887) a cui va il merito di ampi e spettacolari interventi, nonché i Pueri Cantores ‘Domenichino Zamberletti’ di Macerata. ‘L’opera non si avvale certamente di un’orchestrazione semplice, anzi, è sotto questo pro lo una delle più complesse di Puccini. Vi troviamo di tutto e di più: gong cinesi, tam tam, campane tubolari, xilofono, due arpe veramente un organico colossale’ - ha commentato al riguardo il direttore. Il cast è formato dal soprano svedese Iréne Theorin nel ruolo del titolo, dal tenore sudcoreano Rudy Park (Calaf), da Alessandro Spina in quello del re tartaro spodestato Timur, suo padre, e dal soprano spagnolo Davinia Rodriguez che interpreta Liù, la schiava di Calaf, gura delicata e commovente che nello spettacolo indossa un abito lungo bianco da sposa. La giovane e bella Davinia, reduce dal successo di Donna Elvira nel ‘Don Giovanni’ di Mozart con cui si è aperto il Festival dei Due Mondi 2017, è l’artista che ho apprezzato maggiormente. ‘Penso che l’aspetto più interessante di quest’opera sia la voglia, da parte di Puccini, di andare ben oltre la descrizione del paesaggio esotico - ha commentato al riguardo Francesco Micheli, da sei anni direttore artistico del Festival -In ‘Turandot’, infatti, non è tanto la Cina ‘ sica’ ad apparire ma quella ‘politica’, luogo di assolutismo dispotico in cui la vita e la morte possono dipendere da un capriccio: fa impressione paragonare questa storia di fantasia all’attualità reale di un Paese tanto vicino alla Cina quanto lontano dalla democrazia come la Corea del Nord’. Ci si chiede spesso come mai Puccini non riuscì a terminare l’opera, conclusa successivamente da Franco Alfano, dietro richiesta di Arturo Toscanini e dell’editore Ricordi, sulla base delle af nità che la sua opera 'La Leggenda di Sakuntala' aveva, a loro parere, con il nale incompiuto di Turandot. ‘Puccini era sì gravemente malato ma ci lavorò molto comunque e le 23 pagine di appunti lo testimoniano. Li aveva portati con sé anche in ospedale. Io non credo che non sapesse come concludere:secondo me aveva trovato una propria strada ma poi la malattia fu così pesante che gli impedì sicamente e soprattutto mentalmente di chiudere una storia bella e positiva che parla di futuro, quando per lui il futuro non esisteva già più’ - ha commentato al riguardo il direttore Morandi.

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Sferisterio sold out per la prima della Turandot. Grande attesa per la Madama Butterfly e Stefano Bollani Scritto da: Redazione

22 luglio 2017

in News

E’ iniziata con un sold out la 53esima edizione del Macerata Opera Festival. Uno Sferisterio gremito per la prima della Turandot di Giacomo Puccini firmata dal duo di autori-registi Gianni Forte e Stefano Ricci che hanno proposto nella serata di ieri una “Turandot attraverso il cervello moderno”. Un allestimento di alto livello che ben esprime gli incubi della protagonista entro una visione parallela: “è tutto dentro la sua testa – hanno spiegato Ricci/Forte – tramite una visione parallela abitata da personaggi che la protagonista stessa muove come una bambina fa con le sue bambole”, spazio mentale dominato dal ghiaccio che ha colpito gli spettatori dell’arena maceratese. Tra i presenti, Romano Prodi ed Enrico Letta, il quale ha parlato dell’ Sferisterio come una vera e propria eccellenza italiana. Insieme a loro hanno partecipato anche una splendida Amii Stewart e il patron di Eataly Oscar Farinetti. Seduti nel parterre anche il direttore artistico del Macerata Opera Festival Francesco Micheli, Governatore delle Marche Luca Ceriscioli, il Presidente della provincia Antonio Pettinari e il primo cittadino di Macerata Romano Carancini.

ULTIMA EDIZIONE GR

Il fine settimana prosegue alle 21:00 di sabato 22 luglio con la Madama Butterfly, allestimento coprodotto con il Massimo di Palermo e firmato dal regista Nicola Berloffa, da Fabio Cherstich per le scene da Valeria Donata Bettella per i costumi, che posticipano l’azione al Giappone del secondo dopoguerra, momento significativo del contatto fra Occidente e Oriente. Domenica 23 luglio lo Sferisterio accoglie Stefano Bollani, pianista di grande versatilità che darà prova del suo eclettismo passando dal repertorio classico al jazz, proponendo una performance estremamente coinvolgente. Il concerto è inoltre occasione di un momento celebrativo dedicato ai 50 anni di due DOC: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero, anch’essi legati, in qualche modo, all’Oriente: le vigne crescono rivolte verso est per conformazione orografica della regione.

INTERVISTE

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Le interviste: – Oscar Farinetti, presidente Eataly – Luca Ceriscioli, Governatore delle Marche

Sottoscritto a Recanati un importante accordo che prevede, attraverso l'affidamento del progetto al FAI, la valorizzazione dell'"Orto delle Monache", una porzione di colle dell'infinito che presto sarà fruibile a tutti. Ascoltiamo la presidente regionale del Fai Alessandra Stipa.

– Antonio Pettinari, presidente della Provincia di Macerata – Romano Carancini, sindaco di Macerata l nostro sito usa i cookie per poterti offrire una migliore esperienza di navigazione. I cookie che usiamo ci permettono di conteggiare le visite in modo anonimo e non ci permettono in alcun modo di identificarti direttamente. Clicca su "Accetto" per chiudere questa informativa, oppure approfondisci cliccando su "Cookie policy completa". Accetto Cookie policy completa – Francesco Micheli, direttore artistico del Macerata Opera Festival

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Macerata: urandot una am ina che ha paura di diventare adulta

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Alla vice presidente dell’Argentina Marta Gabriela Michetti verrà conferita la ‌ e ti

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Lettera aperta non possiamo fare a meno di chiederci se Avatar usana ossi il Sindaco del Comune di Macerata sia su cientemente

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Sferisterio, un direttore musical-artistico da cercare in giro per il mondo www.cronachemaceratesi.it /2017/07/20/sferisterio-un-direttore-musical-artistico-da-cercare-in-giro-per-ilmondo/989881/ PRIMA DELLA PRIMA - Al posto di Francesco Micheli si potrebbe inserire una figura che sappia ricoprire due ruoli. Andrebbe cercato a livello internazionale con la speranza che i giochi non siano già fatti (dopo il Cda è trapelata la figura di una donna). Le anteprime giovani: tra snack, chiacchiere e chi voleva andarsene credendo lo spettacolo finisse al primo atto

di Maria Stefania Gelsomini Il sipario sta per alzarsi sulla 53esima edizione del Macerata Opera Festival, e qualche riflessione già ci scappa. Il pensiero va, pur senza scomodare il coro del Nabucco, sull’ali dorate della musica, la vera protagonista di un festival lirico. O almeno, tale dovrebbe essere. Ecco, si dice che ogni direttore artistico lasci in eredità al teatro e al suo successore una precisa impronta, e così è in effetti. L’impronta che lascerà Francesco Micheli, e la conferma viene per sua Francesco Micheli stessa (più o meno velata) ammissione durante la conferenza stampa di commiato di qualche giorno fa, non sarà quella della musica. Se fuori dallo Sferisterio sarà ricordato per aver messo in atto una vera e propria rivoluzione rispetto ai vecchi schemi, con il coinvolgimento del territorio, dei giovani, con uno spendersi senza sosta in lungo e in largo a parlare d’opera, dentro lo Sferisterio la sua priorità è stata la messa in scena, la ricerca di registi giovani, anche anomali per l’opera, provenienti spesso dalla prosa e a volte alla loro prima esperienza con il melodramma (come per il duo Ricci-Forte della Turandot che debutta venerdì), con risultati non sempre convincenti. Ora, sempre in quella conferenza stampa di commiato, si riconosce che per sei anni l’aspetto musicale non è stato valorizzato al massimo, e che i cantanti sono stati scelti da un direttore artistico tuttofare che però di voci non ne capisce poi così tanto. Si fa un vago mea culpa insomma, annoverando la musica fra le “cose da migliorare” e annunciando la prossima nomina di un direttore musicale. Ammesso e non concesso che una tale riflessione poteva essere avviata anche prima, senza aspettare la fine del mandato (perché nel frattempo la qualità vocale e la qualità musicale dell’orchestra e del coro sono scese precipitosamente), ora per salvarsi allo Sferisterio serve una figura autorevole. Se è vero che lo Sferisterio è ormai diventato (o meglio è ritornato) un teatro internazionale, si merita un direttore musicale di fama internazionale. Sempre nella famosa conferenza stampa, al sindaco Carancini è sfuggito a un certo punto il nome di Kuhn: forse nelle segrete stanze dell’Associazione Sferisterio si è già parlato di lui? Si vedrà. Macerata non deve

Madama Butterfly (foto Alfredo Tabocchini)

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dimenticare la qualità musicale apportata da maestri come Gustav Kuhn e Donato Renzetti, tanto per citarne due di un passato recente. E ora che si vanta di essere un teatro internazionale deve pretendere un’orchestra all’altezza, un coro all’altezza e voci all’altezza, i grandi nomi della scena mondiale ma anche voci emergenti, che non siano solo pedine imposte nei cast dalle agenzie, ma selezionate da esperti prestigiosi. Magari anche rimettendo in piedi il concorso che c’era anni fa, che potrebbe sfornare nuovi talenti a costo zero. Una figura di questo calibro potrebbe allora, perché no, ricoprire il doppio ruolo di direttore musicale e direttore artistico (proprio come fu per Kuhn e Renzetti), con un doppio vantaggio: risparmiare molti soldi e fare in serenità quelle scelte strategiche che possano restituire alle prossime stagioni liriche quell’impronta musicale di qualità che manca. La scelta del nuovo direttore artistico, si è detto, avverrà non tramite un bando ma con un percorso comparativo, e nonostante le bocche cucite qualche nome comincia già a circolare. Ma, e ritorniamo alla riacquistata internazionalità, perché non lanciare almeno un avviso pubblico a carattere internazionale? Gustav Kuhn Perché decidere un nome fra tre curricula come fu nel 2012, quando potrebbero arrivarne sul tavolo decine? E perché non affidare questa scelta a una commissione di esperti? Chi sa che un grande direttore d’orchestra, anche straniero, venga a saperlo, si innamori dello Sferisterio e non decida di voler lavorare qui? Magari anche gratis, non si sa mai, vista la visibilità che nostro malgrado con la sciagura del terremoto abbiamo acquistato in tutto il mondo. Ne avremmo fatto tutti volentieri a meno, ma se dovesse servire a richiamare grandi nomi e aiutare questa città e questo territorio a risollevarsi in grande stile, perché non “approfittarne”? Discorsi e riflessioni che forse resteranno parole al vento se è vero, come sembra da indiscrezioni insistenti degli ultimissimi giorni, che all’interno del Cda dell’Associazione Sferisterio (che verrà convocato presto per decidere in merito) circola già un nome, ed è il nome di una donna (leggi l’articolo). Quindi i giochi sono già fatti? Crediamo di sì ma speriamo di no. Prima della prima, un’ultima dolorosa nota sulle cosiddette anteprime giovani, le vecchie care prove generali ora aperte al pubblico. A parte il fatto che ben oltre la metà di quel pubblico pagante era ben oltre i trent’anni, i giovani seduti nelle due file dietro alla mia hanno dato dimostrazione di non sapere nemmeno perché si trovassero lì. È stato tutto un parlare e ridere a sproposito per l’intera durata della rappresentazione, senza alcun rispetto per l’opera e per gli altri spettatori. Tutto un mangiare, far rumore, esprimere commenti fuori luogo, per essere poi pronti ad andarsene alla fine del primo atto, convinti che l’opera fosse finita. Almeno la storia, a grandi linee, avrebbero dovuto conoscerla, ma è evidente che prima di insegnare una trama ci sarebbe bisogno di insegnare ai ragazzi come si sta a teatro. Altrimenti rischia di essere tutto tempo perso.

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La magia del grande schermo d’epoca per il debutto maceratese di PI RFRANC SC

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LIPubblicato il 23 luglio 2017

Ultimo aggiornamento: 23 luglio 2017 ore 13:13

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La prima di Madama Butter y (foto Calavita)

La prima di Madama Butter y (foto Calavita)

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Sferisterio, ecco i vip alla pri a della randot e

Macerata, 23 luglio 2017 Ieri sera, il metaforico sipario dello Sferisterio si è alzato sulla seconda, nuova produzione in cartellone in questa edizione 2017 dedicata al tema dell’ riente. ancora una volta si è scelto di attingere agli immaginari orientali di iacomo Puccini con la Madama B tter

. Si è trattato di uno

spettacolo coprodotto col Teatro Massimo di Palermo, dove aveva debuttato a settembre dell’anno scorso. pensare che, prima che fosse designato dagli enti coproduttori, il regista Nicola Berloffa non amava particolarmente Butter y, dal punto di vista teatrale s’intende. Da spettatore diceva qualche tempo fa la trovavo un’opera poco emozionante. Trovavo splendide musica e voci, mentre in teatro c’era come un ltro che mi impediva di partecipare a quello che avveniva sul palcoscenico. Allora, ho pensato che fosse necessario avvicinarla al pubblico, introducendo elementi storicamente pi vicini ed eliminando le incrostazioni . Per questa sua prima volta alle prese con tale opera, Berloffa ha infatti deciso di trasferire l’azione nel 194 , subito dopo la ne della seconda guerra mondiale, in un iappone costretto a subire la dominazione culturale americana. http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/macerata-opera-festival-madama- utter y-1.32 100

Butter y dice il regista 1/


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llo feristerio come al cinema applausi alla utter y moderna - ronaca - ilrestodelcarlino.it

sogna di diventare americana e lo fa attraverso un simbolo quale è il cinema statunitense di quegli anni . Infatti, proprio la magia del grande schermo d’epoca fa in qualche modo da leit motiv allo spettacolo. gli spettatori del debutto maceratese di ieri sera hanno mostrato di gradire molto. Sul palcoscenico dello Sferisterio sono saliti il soprano Maria osè Siri, il tenore Antonello Palombi (Pin erton), Alberto Mastromarino (Sharpless) e Manuela Custer (Suzu i). Il maestro Massimo anetti ha diretto poi la rchestra Filarmonica Marchigiana. Scene di Fabio Cherstich, costumi di Valeria Donata Bettella. Dopo le presenze di venerdì quando a Turandot avevano assistito gli e premier Romano Prodi e nrico Letta, ospiti della Fondazione Merloni, con Paola Severini Melograni, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, gli artisti Amy Ste art e erardo Di Lella, Urgoc Dubrav a, sovrintendente del Teatro Nazionale Croato di agabria che coproduce lo spettacolo, Peter Aufreiter, direttore della alleria nazionale delle Marche di Urbino, l’avvocatessa Lucia Annibali e scar Farinetti, fondatore di ataly ieri in arena l’elenco degli invitati comprendeva monsignor Francisco Fro an Madero, membro della segreteria di Stato vaticana, Mila Brachetti Peretti, presidente corpo infermiere volontarie della Croce Rossa, Carlo Batori, capo dell’uf cio Medio riente del ministero degli esteri, il generale Fernando Nazzaro, comandante della Legione Marche dei carabinieri, e Pasquale Marchese vicedirettore generale delle poste.

Il pubblico dello Sferisterio per il debutto di Madama Butter y (foto Calavita)

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di PI RFRANC SC

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Theorin sostituita da France Dariz di PI RFRANC SC

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Ultimo aggiornamento: 29 luglio 2017 ore 01:19

acerata, allo Sferisterio la pri a della

randot

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Una magni ca immagine dello Sferisterio prima della Turandot (Foto Calavita)

Amy Ste ard e erardo Di Lella (Foto Calavita)

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acerata pera estival allo Sferisterio, il otteg ino sorride

Sferisterio, ecco i vip alla pri a della randot e

Macerata, 29 luglio 2017 - Due notizie riguardano la prima replica della discussa «Turandot» di ricci forte, stasera allo Sferisterio. La prima riguarda la biglietteria: per la prima volta in 2 anni, anche la seconda recita del titolo inaugurale del festival è sold out. L’altra riguarda la protagonista: a causa di un infortunio, Ir ne Theorin non potrà salire sul palcoscenico e al suo posto è stata designata France Dariz. Insieme a lei, in scena Rudy Park (Calaf), Stefano Pisani (l’imperatore Altoum), Alessandro Spina (Timur), Davinia Rodriguez (Li ), Andrea Porta (Ping), regory Bonfatti (Pang), Marcello Nardis (Pong) e Nicola bau (Un mandarino). Sul podio il m Pier iorgio Morandi. La giornata di oggi è ricca di appuntamenti, fra cui il secondo itinerario dei percorsi tattili organizzati in collaborazione con l’Università di Macerata e il Museo Tattile Omero e dedicato a «Turandot» e ai costumi della produzione. Il percorso è dedicato in special modo ai

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bambini, che avranno modo di toccare e indossare i vestiti messi a disposizione. Per informazioni e prenotazioni sui percorsi, contattare arte.accessibile unimc.it. Per gli Aperitivi Culturali agli Antichi Forni curati da Cinzia Maroni, alle ore 12, Adriano Fabris, ordinario di Filoso a morale all’Università di Pisa, è protagonista dell’incontro sul Il Tao di Puccini . In occasione della pubblicazione dei nuovi volumi dell’epistolario pucciniano, Fabris discute il rapporto tra Puccini e la cultura orientale. Nel parco di Villa Cozza, alle 17, ci sono i Fiori Musicali, a cura di Cesarina Compagnoni e con la partecipazione degli studenti del Conservatorio Pergolesi di Fermo. Le iniziative continuano allo Sferisterio, alle 19, con gli aperitivi in loggione dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini. L’evento prevede una verticale di vini, con un sommelier dell’Ais che ne spiega la storia, avendo anche la possibilità di godere del panorama. Per prenotazioni visitare il sito .sferisterio.it visit. In serata, la Turandot potrà essere seguita da non vedenti e ipovedenti grazie alle audio descrizioni.

Una scena di Turandot

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di PI RFRANC SC

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21 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Ferrara)

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19/07/2017

L’iniziativa di Sferisterio Cultura, curata da Cinzia Maroni, arriva alla sua 11 edizione. I primi tre incontri sono dedicati alle tre nuove produzioni del Festival. Ripartono gli Aperitivi Culturali di Sferisterio Cultura, alle 12 agli Antichi Forni, il ciclo di incontri con filosofi, artisti, giornalisti, musicologi, storici, avvocati che si interrogano sui temi del festival e delle singole opere in modo originale per comprendere a fondo le diverse sfaccettature dei titoli in cartellone per la 3 edizione del Macerata Domani 20 luglio, in occasione della prima di Shi (Si faccia), Alberto Batisti, direttore della Sagra Musicale mbra, la pi antica rassegna musicale italiana, affronterà il complesso rapporto tra i gesuiti e la musica Musica e esuiti tra due secoli e tre continenti nell’appuntamento dal titolo Musica e esuiti fra due http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=20

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secoli e tre continenti. Insieme a lui il compositore Carlo Boccadoro e la regista Cecilia Ligorio, creatori della nuova opera da camera sul celebre concittadino maceratese, Padre Matteo Ricci. La giornata di venerdì 21 luglio si apre con nrico irardi. Alle ore 12, il giornalista e musicologo del Corriere della Sera conversa con i registi ianni Forte e Stefano Ricci sulla Turandot di Puccini che metteranno in scena alla sera, in un incontro dal titolo Orientalismo fiabesco e italico melodramma. Ad aprire la giornata di sabato 22 luglio è Angelo Foletto, musicologo e giornalista de La Repubblica , che incontra il regista Nicola Berloffa imono e Tailleur, un appuntamento per approfondire lo spettacolo all’Arena in serata Madama Butterfly di Puccini. L’allestimento degli Antichi Forni per il ciclo degli Aperitivi Culturali è curato dall’Accademia di Belle Arti di Macerata. li sponsor tecnici di questi primi tre aperitivi sono Il Forno di Matteo, Il Contadino e Centrale at. I vini marchigiani forniti a IMT saranno presentati da nzo ironella.

http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=20

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Pubblicato il: 19/07/2017 18:30

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i alza il sipario sul Macerata Opera estival - Macerata Notizie

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Per i se o do tito o a ora Pu i i e i suo a ore per e terre o ta e ed esoti he i u a esti e to oprodotto o i assi o di Pa er o ir ato da regista Ni o a er o a da a io Chersti h per e s e e e da a eria o ata ette a per i ostu i he posti ipa o a io e a iappo e de se o do dopoguerra o e to orte e te sig i i ativo de o tatto u tura e ra ide te e rie te. utter l so na i iventare americana e lo a attraverso un sim olo uale il cinema statunitense i ue li anni sotto i ea er o a . S . Sar S

a hiudere i pri o ee e d di attivit de estiva

S . o a i pia ista di raro e ettis o e gra de versati it rapprese ta u espressio e parti o ar e te attua e de a usi a d oggi per a sua vo a io e di attraversa e to

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i alza il sipario sul Macerata Opera estival - Macerata Notizie dei ge eri da repertorio assi o a a e di tras or a io e da vivo de e pi diverse o ti d ispira io e e orso di per or a e se pre estre a e te oi vo ge ti. isog er aspettare i i e setti a a su essivo per i ter o tito o i s e a a o S eristerio Aida di erdi e app auditissi o spetta o o di ra es o i he i de 014 oprodotto o i Co u a e di o og a e a dato i s e a e i ua tesi o de o S eristerio o e s e e di doardo Sa hi i diseg i di ra

es a a ari i i ostu i di Si via Ay o i o e e oreogra ie di o i a Casadei.

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Stasera l'eleganza di scena allo Sferisterio per la prima della Turandot - FOTO - VIDEO APPUNTAMENTI ED EVENTI

di Francesca Testella

del 21/07/2017

Sfilata di personaggi allo Sferisterio di Macerata questa sera per la prima della Turandot. Imprenditori, personalità politiche e volti noti dello spettacolo si sono susseguiti all'ingresso della casa dell'opera maceratese. Su tutti la notissima cantante Amii Stewart. Gli imprenditori Adolfo Guzzini e Oscar Farinetti si sono detti lieti di investire in un territorio duramente provato come la provincia di Macerata. Altre importanti presenze quelle di Giovanni Fabiani e Francesco Merloni. Per Germano Ercoli l'opera rappresenta un fiore all'occhiello dell'offerta turistica e culturale della nostra Regione. Dello stesso avviso è il presidente di Confindustria Macerata Gianluca Pesarini che ritiene di fondamentale importanza integrare e potenziare i vari elementi dell'economia del territorio. Ludovica de Carolis di Rotarac, presieduto da Carlo Magnanimi ci ha illustrato l'iniziativa dei "Giovani rotariani all'Opera" il cui ricavato sarà destinato a contribuire alla ricostruzione delle zone danneggiate dal terremoto nell'ambito del progetto Fenice. In visita a Macerata anche la cantante internazionale Amy Stewart accompagnata dal chitarrista Gerardo Di Lella. Tra i politici spiccavano le presenze di Romano Prodi e Enrico Letta.

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Un Bollani ‘doc’ allo Sferisterio aprirà domenica le contaminazioni lirica-vino APPUNTAMENTI ED EVENTI

di Picchio News

del 21/07/2017

Sarà il pianoforte di Stefano Bollani, domenica 23 luglio allo Sferisterio di Macerata, ad aprire le contaminazioni musica-vino organizzate per i 50 anni delle doc Rosso Conero e Verdicchio di Matelica dall’Istituto marchigiano di tutela vini in collaborazione con l’Associazione Arena Sferisterio di Macerata. Al one man show di Bollani al Macerata opera festival – dedicato alle 2 chicche autoctone dell’enologia regionale - seguiranno 6 ‘Concerti in cantina’, con il belcanto nelle cantine più prestigiose delle Marche a partire dal 29 luglio: da Montacuto a Matelica, da Numana a Urbisaglia ad Appignano, che chiuderà il programma musicale il 13 agosto. La liaison lirica-vino proseguirà infine per tutta la durata del festival maceratese, quest’anno dedicato all’Oriente - come l’orientamento delle vigne marchigiane -, con gli ‘Aperitivi in loggione’: verticali e degustazioni delle 2 prime Doc regionali guidate (in italiano e in inglese) da sommelier Ais. Per il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Alberto Mazzoni: “Da Mascagni a Verdi fino ai canti popolari il legame tra musica e vino è sempre stato forte. Oggi vogliamo che questo connubio sia decisivo non solo sul piano culturale ma anche per il rilancio socioeconomico delle Marche. Per questo motivo abbiamo puntato molto sulla collaborazione con l’Associazione Arena Sferisterio di Macerata, alla pari con la partnership con Risorgimarche di Neri Marcorè, e la partecipazione al Festival Collisioni”. ‘Piano Solo’ di Stefano Bollani (ore 21) non sarà un tradizionale concerto al pianoforte ma un originale viaggio dell'artista guidato solo dal gusto per l'improvvisazione. Tutto può accadere, in questo medley imprevedibile che può passare da Bach ai Beatles, da Stravinskij ai ritmi brasiliani. Per info e prenotazioni: www.sferisterio.it/macerata-opera-festival/stefano-bollani - www.sferisterio.it/visit

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Amii Stewart, Farinetti, Letta e Prodi Poker di vip alla prima dello Sferisterio (FOTO/VIDEO) www.cronachemaceratesi.it /2017/07/21/amii-stewart-farinetti-letta-e-prodi-poker-di-vip-alla-prima-dellosferisterio-fotovideo/990839/ MACERATA OPERA FESTIVAL - Le immagini e le prime parole all'ingresso in arena per il debutto della Turandot. Tra gli spettatori anche la vice presidente dell'Argentina Gabriela Michetti, da poche ore cittadina maceratese e la direttrice dell'Unesco Irina Bokova venerdì 21 luglio 2017 - Ore 22:44 - caricamento letture L'ingresso alla prima della Turandot

di Alessandra Pierini (Foto Fabio Falcioni) “I will survive”: sono le parole di una canzone di Amii Stewart, sfavillante ospite allo Sferisterio, a dare il senso di una stagione lirica che arriva dopo un anno difficile per il territorio maceratese. Una stagione che guarda ad un Oriente che, mai come in questa edizione, simboleggia la nascita e il risorgere. E’ così che il siparietto all’ingresso della prima della Turandot della cantante dall’inconfondibile caschetto dorato con il direttore artistico Francesco Micheli, in Francesco Micheli con Amy Stewart partenza da Macerata per la prossima stagione, diventa momento di leggerezza ma soprattutto di incoraggiamento. Specialmente perchè accompagnato da interesse e progetti volti a sostenere il Macerata Opera Festival e l’intero territorio. Come ad esempio quello lanciato questa sera da Oscar Farinetti, patron di Eataly, con il suo “mentore” Adolfo Guzzini: «Farò quello che Adolfo mi consiglierà» ha detto, riferendo della sua volontà di valorizzare prodotti dell’entroterra, da Castelsantangelo a Visso e Ussita. O l’intenzione manifestata con forza dall’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, che si definisce “fedelissimo di Macerata”, di consolidare l’immagine dello Sferisterio nel mondo grazie all’intervento del direttore generale dell’Unesco Irina Bokova, presente questa sera in arena con l’altro ex presidente del Consiglio Romano Prodi. «Stiamo sostenendo tutto il territorio ma vogliamo soprattutto che questo meraviglioso teatro diventi punto di riferimento».

Il patron di Eataly Oscar Farinetti con Adolfo Guzzini e Gianluca Pesarini

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E ancora il nuovo amministratore delegato di Banca delle Marche Alberto Pedroli che dà un significato forte alla presenza in arena come sponsor: «Questa serata è un salotto privilegiato per ribadire che anche dopo la fusione Banca Marche vuole continuare a essere la banca del territorio». Mentre lo Sferisterio si popola, in attesa della terza campanella e sul palco loschi figuri in maschera antigas si muovono da una parte all’altra del palco, l’atmosfera che si respira è quella delle grandi occasioni, pur in una generale sobrietà e consapevolezza. Se lo Sferisterio guarda ad Oriente , non sono da meno gli imprenditori di casa nostra. A rappresentarli il presidente di Confindustria Gianluca Pesarini che L’ex presidente del Consiglio Enrico Letta con Francesco Micheli e pensa soprattutto alla Cina e alle tante opportunità Antonio Pettinari offerte «». O come Germano Ercoli, di Eurosuole: «L’Oriente e soprattutto la Cina sono un mistero un po’ come l’opera di questa sera, la Turandot ma tutti noi ci speriamo». Intanto il presidente della Provincia Antonio Pettinari prova a strappare promesse al presidente della Quadrilatero Guido Perosino, ormai suo ospite fisso, entusiasto di essere arrivato da Foligno in 40 minuti: «La superstrada non può terminare col semaforo di Civitanova – ha ribadito “Tonino” – le istituzioni devono ancora fare qualcosa». Tra gli spettatori anche Gabriela Michetti, vice presidente dell’Argentina, da poche ore cittadina maceratese che con l’Oriente ha poco a che fare ma che incarna perfettamente il bisogno di una città come Macerata di aprirsi al resto del mondo, senza perdere di vista le sue radici ben salde. (domani su Cm la recensione della Turandot a cura di Maria Stefania Gelsomini)

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La vice presidente Michetti con i presidenti Ceriscioli e Pettinari e il sindaco Carancini

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Romano Prodi non ha rilasciato dichiarazioni

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L’imprenditore Giovanni Fabiani

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Sferisterio, ecco i 100 mecenati www.cronachemaceratesi.it /2017/07/21/sferisterio-ecco-i-100-mecenati/990585/ MACERATA - Conclusa la campagna tramite Art bonus per sostenere la stagione lirica

I cento mecenati ci sono e si sono incontrati per la prima volta ieri sera in occasione della prima dell’opera Shi (si faccia) al teatro Lauro Rossi di Macerata. Lo Sferisterio ha offerto un aperitivo a palazzo Conventati a tutti coloro che hanno deciso di sostenere la stagione lirica con una donazione attraverso Art Bonus. La campagna dei Cento Mecenati si era conclusa dieci giorni fa. Tra i sottoscrittori anche i due atenei del territorio, Sferisterio (foto di Alfredo Tabocchini) l’Accademia di belle arti di Macerata, l’associazione “Evoluzione e tradizione”, l’associazione “Amici dello Sferisterio”, il Kiwanis di Macerata, l’Internationale Inner wheel di Macerata, il Rotary club di Macerata, il Rotary “Matteo Ricci”. Questa è la lista finale degli aderenti: Mario Baldassarri, Caterina ed Enrico Bigelli, Rosa Marisa Borraccini, Alfio Caccamo, Gianluca Capitani, Romano Carancini, Gianfranco Cesaretti, Maurizio Cinelli, Stefano Clementoni, Renato Coltorti, Erminio Copparo, Rosaria Del Balzo Ruiti, Donatella Donati, Germano Ercoli, Raffaela Ercoli, Silvia Ercoli, Giuseppe Falco, Alessio Formica, Carla Maria Francalancia, Monica Francalancia, Fiorenzo Fusari, Stefano Gelsomini, Guido Guidi, Gabriele Ilari, Sabrina Malagrida, Alfredo Mancini, Irene Manzi, Paolo Margione, Andrea Mazzola, Mario Montalboddi, Stefano Parcaroli, Lucia Parcaroli, Giacinta Messi, Luciano Messi, Eliana Montebello e Pino Bosco, Stefania Monteverde, Maurizio Mosca, Cristina Nardi, Leonardo Matano, Carlo Matano, Valentina Muccichini, Carlo Alberto Nicolini, Paolo Notari, Fabio Paci, Massimo Paci, Giorgio Piergiacomi, Giuseppe Pietroni, Luciano Pingi, Renato Principi, Marino e Gabriella Carbonari, Narciso Ricotta, Lucia Rosa, Amedeo Scauda, Valerio Scheggia, Angelo Sciapichetti, Rita Servidei, Marco Sigona, Giulia Spina, Maria Rosanna Talevi, Franco Teppa, Giancarlo Temperilli, Orietta Maria Varnelli e ci sono due donazioni a nome di Carlo Perucci – Anita Caminada e Alberto Girolami, in loro ricordo. Quindi gli associati Fisiomed e le aziende Artelito Srl, Bf Srl, Calzaturificio Giovanni Fabiani Srl, Centrale Macerata, Eredi Paci Gerardo Srl, Finproject Spa, F.lli Simonetti Spa, ICA Spa, I Guzzini Illuminazione Spa, Lardini Srl, Med Store, Microtel Srl, Nuova Simonelli Spa, Nuova Veterinaria Srl, Orim Spa, Osteria dei Fiori, Performance Strategies, Rhutten Srl, Sabry Maglieria Srl, Sardellini Costruzioni Srl, Sogesa Srl, Tecne 90 Spa e gli studi Andreozzi & Associati, Tartuferi & Associati, Interlex e quello notarile Alfonso Rossi.

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Shi, il Macerata Opera viaggia in prima classe con Matteo Ricci (FOTO) www.cronachemaceratesi.it /2017/07/21/shi-il-macerata-opera-viaggia-in-prima-classe-con-matteo-riccifoto/990378/ INAUGURAZIONE DA APPLAUSI - La cittĂ ha celebrato uno dei suoi figli piĂš illustri con uno spettacolo intenso, raffinato e intelligente. Belle le scenografie realizzate dagli studenti dell'Accademia di Belle Arti. Ospite al Lauro Rossi l'attore Cesare Bocci, testimonial dell'Anffas, charity partner del Mof 2017 e destinatario di parte dell'incasso della serata

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shi 1 (In alto la galleria con le foto di scena di Alfredo Tabocchini)

di Maria Stefania Gelsomini (foto di Fabio Falcioni) “Si faccia” disse il re della Cina, e nel 1601 Padre Matteo Ricci da Macerata poté finalmente entrare con tutti gli onori alla corte di Pechino, preceduto dal suo mappamondo e dai suoi orologi. “Si faccia” disse il re nel 1610, e per la prima volta fu concessa a uno straniero la sepoltura in terra cinese. Una parola, Shi, che racchiude il senso di un viaggio lungo e tormentato per arrivare al cuore di un paese lontano e sconosciuto, l’apertura delle porte della città proibita a un cristiano, che per farsi accettare dai cinesi si è fatto egli stesso cinese. Non poteva esserci modo migliore per inaugurare il Macerata Opera Festival 2017 dedicato all’Oriente. Ieri sera, al teatro Lauro Rossi, Macerata ha celebrato uno dei suoi figli più illustri con uno spettacolo intenso, raffinato e intelligente, che tutti dovrebbero vedere. Un’ora per raccontare un viaggio di trent’anni, la fede, la tenacia, la sofferenza, la modernità di un uomo di provincia che tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, solo grazie alla sua intelligenza e alla sua curiosità, con lo studio e la preghiera, integrandosi, imparando una lingua complicata, vestendosi da mandarino, riesce a penetrare nelle grazie del re e nelle anime dei cinesi convertendoli al 18/28


cristianesimo: “giorno dopo giorno, passo dopo passo, parola dopo parola, uomo dopo uomo”. Un viaggiatore, un letterato e un uomo di scienza: il compositore Carlo Boccadoro e la regista Cecilia Liborio (autrice anche del libretto) disegnano le tappe del percorso umano e personale di Matteo Ricci che vuole arrivare al re e a Dio, Thienzhu il signore del cielo, dalle tempestose traversate per mare all’arrivo a Macao, fino a Zhaoquin, Shaozhan, Nanchino e alla lontana Pechino. Matteo Ricci porta a termine con successo la sua missione, trent’anni per arrivare fin lì, una vita spesa a studiare, conoscere, imparare. “La nostra casa è la Cina ormai”, “Ma avere una casa è sentirsi a casa?”. La Cina non era la sua casa, perché la sua casa era qui, a Macerata, dove c’erano il padre al quale continuava a scrivere lettere, il giardino d’infanzia, tutti i ricordi. Ma la sua grandezza di uomo e di religioso ha fatto sì che quella diventasse la sua ultima dimora, con un privilegio mai concesso ad altri prima di lui. Accanto alla musica incalzante e drammatica, con il compositore Boccadoro a dirigere (Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini al pianoforte, e il Tetraktis Percussioni Ensemble formato da Gianluca Saveri, Giulio Calandri e Cecilia Martellucci) e all’idea registica vincente, il successo dello spettacolo si deve anche alla forte personalità dei tre protagonisti in scena, Matteo, il baritono Roberto Abbondanza, il viaggiatore, l’attore Simone Tangolo e l’uomo che guarda, il baritono Bruno Taddia, che hanno saputo catturare l’attenzione del pubblico con un’interpretazione vibrante e coinvolgente.

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Ma una delle cose più belle di questo Shi sono le scenografie realizzate dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Macerata. Video proiezioni (curate da Igor Renzetti, bellissima quella iniziale della tempesta in mare) e impalpabili pannelli di stoffa, dove si scrivono e cancellano lettere e ideogrammi, i mappamondi disegnati da Matteo, i suoi appunti, le parole del dizionario, sogni, ricordi e paure. I toni seppia, i blu intensi, i gialli delicati hanno vestito con eleganza il dipanarsi della vicenda diventandone parte imprescindibile. Belle le idee, impeccabile la realizzazione. Gli allievi guidati da Enrico Pulsoni (responsabile del progetto), Benito Leonori (responsabile scenotecnica), Giancarlo Colis (responsabile costumi) e Francesca Cecarini (responsabile luci) hanno dato con il loro lavoro un grosso contributo al successo di Shi. Un’autentica ovazione del pubblico ha accolto sul palco l’uscita di tutti i protagonisti di questo spettacolo che il sindaco Carancini, alla fine, ha definito “grandioso”. Ospite d’eccezione in platea, accanto a Carancini, al presidente Pettinari, agli assessori Stefania Monteverde e Federica Curzi, l’attore Cesare Bocci, testimonial dell’Anffas, charity partner del Mof 2017 e destinatario di parte dell’incasso della serata. Per testimoniare, col presidente Marco Scarponi presente ieri sera al Lauro Rossi, l’aiuto che l’Anffas Macerara ha dato alle famiglie in cinquant’anni di vita e per ricordare che quest’anno lo spettatore avrà la possibilità di donare una cifra, pur piccola, nelle buste distribuite ad ogni spettacolo. “Ventitré gli anni che servono per percorrere la strada che porta dall’uomo all’uomo” scrive il viaggiatore Matteo il 30 gennaio 1601. “Sono solo un servo di Dio”, Cesare Bocci, Francesco Micheli e Mario Scarponi “non è nostra questa terra che ho imparato ad amare! Chi non nasce cinese non riposa morto in terra cinese!” si rammarica Matteo morente nel 1610. E invece… Shi, l’uomo è giunto al re, è giunto all’uomo.

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Turandot “prima della primaâ€?: agli Antichi Forni parlano i registi www.cronachemaceratesi.it /2017/07/21/turandot-prima-della-prima-agli-antichi-forni-parlano-i-registi/990522/ MACERATA - Per il secondo appuntamento degli Aperitivi Culturali ospiti Forte e Ricci e il giornalista Enrico Girardi. L'opera, analizzata tra realtĂ e fiabesco, promette delle sorprese nel debutto di questa sera. "E' un viaggio in cui portiamo gli spettatori in alto mare e poi li abbandoniamo a loro stessi"

Da sinistra: Enrico Girardi, Stefano Ricci, Gianni Forte e Cinzia Maroni

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Enrico Girardi

di Marco Ribechi La Turandot è la protagonista del secondo appuntamento con gli Aperitivi culturali agli Antichi Forni di Macerata. Un pubblico come al solito attento ed esigente ha ascoltato Enrico Girardi, giornalista del Corriere della Sera, analizzarne gli aspetti meno conosciuti in un confronto con i registi Stefano Ricci e Gianni Forte naturalmente coordinati da Cinzia Maroni. Spettatori incuriositi da qualche piccola anticipazione di quella che sarà la prima allo Sferisterio che di fatto aprirà oggi “le notti magiche” dell’arena cittadina (ieri il debutto con Shi che però è stato messo in scena al teatro Lauro Rossi). L’analisi di Girardi ha evidenziato gli aspetti problematici dell’opera lasciata incompiuta da Giacomo Puccini ipotizzando una difficoltà compositiva dovuta alla natura mutevole della protagonista. «Il libretto prende spunto da una fiaba teatrale di Gozzi – spiega il giornalista – Puccini prima della morte aveva già ultimato la parte orchestrale tralasciando però il problema della trasformazione intima della Turandot. Questo può significare che lo stesso compositore avesse dei dubbi di difficile soluzione».

Stefano Ricci

Dubbi dati dalla doppia natura dell’opera: da un lato melodramma ma dall’altro anche racconto fiabesco. «Gli aspetti fiabeschi più evidenti sono identificabili nelle regole del gioco dei quesiti – continua Girardi – dal lieto fine nonostante la morte di Liù e dal tempo adimensionale che appunto proietta in una esistenza quasi magica. Allo stesso tempo però la trama originale di Gozzi è stata arricchita da elementi melodrammatici come il personaggio di 2/5


Liù, inizialmente assente, e dalla semplificazione del libretto». Dal concetto di fiabesco parte anche l’analisi dei due registi che questa sera debutteranno nel mondo della lirica. «La fiaba è una rilettura del proprio vissuto e un tentativo di capire l’essenza dell’individuo – spiegano Ricci e Forte – Questa è la molla che ha spinto la nostra produzione. Una indagine psicoanalitica per delineare una nuova figura di donna che è anche il tentativo che emerge dal lavoro pucciniano. Non ci siamo accontentati del personaggio della donna fredda e glaciale che taglia le teste. Ci siamo interrogati sul motivo del suo potere di seduzione collegandolo all’attualità».

Gianni Forte

E proprio l’isolamento dell’individuo moderno potrà essere una chiave di lettura dello spettacolo che sarà proposto questa sera: «La solitudine del tempo presente è uno degli aspetti principali della nostra analisi – spiega Forte – Siamo partiti dalle ferite di questa donna per dare al pubblico la possibilità di fare un viaggio con elementi riconoscibili ma anche machiavellici, portiamo il pubblico in alto mare e poi lo lasciamo lì a cavarsela da solo. La nostra produzione non vuole rompere con la tradizione poichè siamo stati fedelissimi alla partitura originale. Abbiamo però cercato di far andare a braccetto sogno e realtà». L’aperitivo finale, fatto di prodotti locali e genuini, è stato offerto da “Il Contadino” di Corso Cavour, accompagnato da un buon bicchiere di Ribona. Il prossimo appuntamento con gli Aperitivi Culturali è per domani (sabato 22 luglio) alle 12 con Nicola Berloffa, regista della Madama Butterfly e il giornalista di Repubblica Angelo Foletto per anticipare il debutto della seconda opera in programma allo Sferisterio.

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Francesco Micheli

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Lo Sferisterio ha i suoi Cento Mecenati emmausonline.it /2017/07/21/lo-sferisterio-ha-i-suoi-cento-mecenati/ Redazione

21/7/2017

Ecco i Cento Mecenati del 2017. Questa è la lista finale degli aderenti: Mario Baldassarri, Caterina ed Enrico Bigelli, Rosa Marisa Borraccini, Alfio Caccamo, Gianluca Capitani, Romano Carancini, Gianfranco Cesaretti, Maurizio Cinelli, Stefano Clementoni, Renato Coltorti, Erminio Copparo, Rosaria Del Balzo Ruiti, Donatella Donati, Germano Ercoli, Raffaela Ercoli, Silvia Ercoli, Giuseppe Falco, Alessio Formica, Carla Maria Francalancia, Monica Francalancia, Fiorenzo Fusari, Stefano Gelsomini, Guido Guidi, Gabriele Ilari, Sabrina Malagrida, Alfredo Mancini, Irene Manzi, Paolo Margione, Andrea Mazzola, Mario Montalboddi, Stefano Parcaroli, Lucia Parcaroli, Giacinta Messi, Luciano Messi, Eliana Montebello e Pino Bosco, Stefania Monteverde, Maurizio Mosca, Cristina Nardi, Leonardo Matano, Carlo Matano, Valentina Muccichini, Carlo Alberto Nicolini, Paolo Notari, Fabio Paci, Massimo Paci, Giorgio Piergiacomi, Giuseppe Pietroni, Luciano Pingi, Renato Principi, Marino e Gabriella Carbonari, Narciso Ricotta, Lucia Rosa, Amedeo Scauda, Valerio Scheggia, Angelo Sciapichetti, Rita Servidei, Marco Sigona, Giulia Spina, Maria Rosanna Talevi, Franco Teppa, Giancarlo Temperilli, Orietta Maria Varnelli e ci sono due donazioni a nome di Carlo Perucci – Anita Caminada e Alberto Girolami, in loro ricordo. Quindi gli associati Fisiomed e le aziende Artelito Srl, Bf Srl, Calzaturificio Giovanni Fabiani Srl, Centrale Macerata, Eredi Paci Gerardo Srl, Finproject Spa, F.lli Simonetti Spa, ICA Spa, I Guzzini Illuminazione Spa, Lardini Srl, Med Store, Microtel Srl, Nuova Simonelli Spa, Nuova Veterinaria Srl, Orim Spa, Osteria dei Fiori, Performance Strategies, Rhutten Srl, Sabry Maglieria Srl, Sardellini Costruzioni Srl, Sogesa Srl, Tecne 90 Spa e gli studi Andreozzi & Associati, Tartuferi & Associati, Interlex e quello notarile Alfonso Rossi. Sono presenti i due Atenei del territorio, Unicam e Unimc, e l’Accademia di Belle Arti di Macerata. L’elenco si chiude con l’Associazione Evoluzione e Tradizione, l’Associazione Amici dello Sferisterio, il Kiwanis di Macerata, l’Internationale Inner Wheel di Macerata, il Rotary Club di Macerata, il Rotary “Matteo Ricci”. Primo incontro, poi, per i Cento Mecenati del 2017. Ieri sera, prima dell’opera Shi (Si faccia) al Teatro Lauro Rossi, lo Sferisterio ha offerto un aperitivo a palazzo Conventati a tutti coloro che hanno deciso di sostenere la stagione lirica con una donazione attraverso Art Bonus. La campagna dei Cento Mecenati si era conclusa dieci giorni fa Domani mattina 22 luglio, alle 9.10 circa il programma di Radio1 Rai, Inviato speciale con Daniele Morgera, parlerà di questo innovativo progetto che ha ricevuto a maggio anche la menzione speciale da Federculture per il premio Cultura + Impresa 2016. Lo Sferisterio è stato l’unico teatro in Italia ad ottenere un riconoscimento per il concorso dedicato ai migliori progetti di partnership in campo culturale.

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Ecco i Cento Mecenati del 2017 www.ilmascalzone.it /2017/07/ecco-i-cento-mecenati-del-2017/ Redazione

Messi Micheli Carancini

Ieri incontro con i donatori a palazzo Conventati. La campagna annuale si era conclusa dieci giorni fa. Riflettori nazionali per il progetto, domani un servizio su Radio 1 Rai Macerata, 21 luglio 2017 – Primo incontro per i Cento Mecenati del 2017. Ieri sera, prima dell’opera Shi (Si faccia) al Teatro Lauro Rossi, lo Sferisterio ha offerto un aperitivo a palazzo Conventati a tutti coloro che hanno deciso di sostenere la stagione lirica con una donazione attraverso Art Bonus. La campagna dei Cento Mecenati si era conclusa dieci giorni fa.

Questa è la lista finale degli aderenti: Mario Baldassarri, Caterina ed Enrico Bigelli, Rosa Marisa Borraccini, Alfio Caccamo, Gianluca Capitani, Romano Carancini, Gianfranco Cesaretti, Maurizio Cinelli, Stefano Clementoni, Renato Coltorti, Erminio Copparo, Rosaria Del Balzo Ruiti, Donatella Donati, Germano Ercoli, Raffaela Ercoli, Silvia Ercoli, Giuseppe Falco, Alessio Formica, Carla Maria Francalancia, Monica Francalancia, Fiorenzo Fusari, Stefano Gelsomini, Guido Guidi, Gabriele Ilari, Sabrina Malagrida, Alfredo Mancini, Irene Manzi, Paolo Margione, Andrea Mazzola, Mario Montalboddi, Stefano Parcaroli, Lucia Parcaroli, Giacinta Messi, Luciano Messi, Eliana Montebello e Pino Bosco, Stefania Monteverde, Maurizio Mosca, Cristina Nardi, Leonardo Matano, Carlo Matano, Valentina 1/2


Muccichini, Carlo Alberto Nicolini, Paolo Notari, Fabio Paci, Massimo Paci, Giorgio Piergiacomi, Giuseppe Pietroni, Luciano Pingi, Renato Principi, Marino e Gabriella Carbonari, Narciso Ricotta, Lucia Rosa, Amedeo Scauda, Valerio Scheggia, Angelo Sciapichetti, Rita Servidei, Marco Sigona, Giulia Spina, Maria Rosanna Talevi, Franco Teppa, Giancarlo Temperilli, Orietta Maria Varnelli e ci sono due donazioni a nome di Carlo Perucci – Anita Caminada e Alberto Girolami, in loro ricordo. Quindi gli associati Fisiomed e le aziende Artelito Srl, Bf Srl, Calzaturificio Giovanni Fabiani Srl, Centrale Macerata, Eredi Paci Gerardo Srl, Finproject Spa, F.lli Simonetti Spa, ICA Spa, I Guzzini Illuminazione Spa, Lardini Srl, Med Store, Microtel Srl, Nuova Simonelli Spa, Nuova Veterinaria Srl, Orim Spa, Osteria dei Fiori, Performance Strategies, Rhutten Srl, Sabry Maglieria Srl, Sardellini Costruzioni Srl, Sogesa Srl, Tecne 90 Spa e gli studi Andreozzi & Associati, Tartuferi & Associati, Interlex e quello notarile Alfonso Rossi. Sono presenti i due Atenei del territorio, Unicam e Unimc, e l’Accademia di Belle Arti di Macerata. L’elenco si chiude con l’Associazione Evoluzione e Tradizione, ’Associazione Amici dello Sferisterio, il Kiwanis di Macerata, l’Internationale Inner Wheel di Macerata, il Rotary Club di Macerata, il Rotary “Matteo Ricci”. Domani mattina 22 luglio, alle 9.10 circa il programma di Radio1 Rai, Inviato speciale con Daniele Morgera, parlerà di questo innovativo progetto che ha ricevuto a maggio anche la menzione speciale da Federculture per il premio Cultura + Impresa 2016. Lo Sferisterio è stato l’unico teatro in Italia ad ottenere un riconoscimento per il concorso dedicato ai migliori progetti di partnership in campo culturale. © 2017, Redazione. All rights reserved.

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"Shi" inaugura la stagione lirica: il commento del maestro Massimo Paolella CULTURA E SPETTACOLI

di Massimo Paolella

del 21/07/2017

Oggi alle 21.00 inizia la 53° Stagione Lirica. Certo all’insegna di grandi novità e annunciati cambiamenti. Di sicuro fra le novità è da sottolineare la committenza, dopo anni, da parte dell’Associazione Sferisterio, dell’opera SHI (Si faccia), composta da Carlo Boccadoro, che questa sera aprirà la Stagione. Quale miglior occasione per evidenziare, nell’ambito del tema di quest’anno “L’Oriente”, la figura di un nostro celebre concittadino Padre Matteo Ricci (1552-1610). E ancor di più il tributo diventa significativo, in relazione ad un discorso di ottimizzazione delle risorse locali, considerato che il compositore è lui stesso di origini maceratesi. Coinvolgendo, ulteriormente, la sede locale dell’Istituto Confucio, che insieme all’Università degli Studi Macerata sta tessendo relazioni importanti e creando collaborazioni e sinergie significative, auspico che questa bella e mirata operazione di marketing porterà ad un meritato successo allontanando quel senso di isolamento che sta caratterizzando la città in questi ultimi anni. Immerso in queste riflessioni passeggio, in attesa dell’ingresso in sala, nel foyer del Teatro tra il busto imponente del M° Lauro Rossi (1810-1885) e quello più piccolo del M° Lino Liviabella (1902-1964) entrambi maceratesi; entrambi compositori di rilievo e con una nutrita produzione nelle rispettive epoche; entrambi direttori di grandi istituzioni musicali italiane quali i conservatori di Milano, Bologna, Pesaro e Parma. Chissà se si sentono un po’ abbandonati, non molto valorizzati e provano un pizzico di invidia. Li rassicuro subito. Se il riconoscimento popolare di Matteo Ricci avviene dopo soli 500 anni, loro dovranno aspettare ancora un po'. Ma ecco le porte si aprono, corro al mio posto in religioso silenzio. Ho sempre del timore reverenziale per i luoghi dove si fa teatro. Nell’ambito del primo appuntamento degli aperitivi culturali, avvenuto nel pomeriggio di oggi, il M° Micheli, direttore artistico (per l’ultimo anno) di Macerata Opera Festival, ha pronunciato una frase che mi ha molto compito: “Nella Lirica la sensibilità è tutto”. Diciamo che non è facile immaginare quanta gente gira intorno ad un palcoscenico per una qualsiasi rappresentazione teatrale. Le diverse maestranze si impegnano, ognuna per le proprie competenze, affinché si possa ottenere il miglior risultato possibile. L’energia che si manifesta sul palcoscenico è captata, tramite la sfera sensoriale, dai presenti, e le sensazioni percepite, belle o brutte che siano, inevitabilmente vanno ad arricchire e stimolare la sensibilità di ognuno di noi.

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Entrando in teatro si deve rammentare questo e allora è d’uopo entrarci con il dovuto rispetto per il luogo e per le competenze di chi ci lavora. Ma ritorniamo in sala. Non si può parlare del tutto esaurito (i palchi del terzo ordine sono quasi vuoti) ma l’affluenza è numerosa. Teniamo presente che trattasi di opera contemporanea. Diciamo che l’organizzazione è buona, in sala è presente gente elegante, un po’ stravagante. Numerose cariche istituzionali tra le quali il Sindaco Carancini (Presidente dell’Associazione Sferisterio), il Presidente della Provincia di Macerata Pettinari che hanno dialogato animatamente tra loro per tutto il tempo fino all’inizio. Un elemento da evidenziare, di concerto con quanto prima espresso, è il coinvolgimento, in relazione alla Progettazione di scene, costumi e luci, dell’Accademia delle Belle Arti di Macerata che, dopo anni di collaborazioni e tirocini tra le quinte dello Sferisterio, in questa occasione è coinvolta in modo esclusivo. L’Istituzione è presente in maniera imponete tra il pubblico in sala con tutti i suoi esponenti di spicco: Presidente, Direttrice, numerosi professori e un gran numero di studenti. I musicisti sono ai loro rispettivi posti, in scena tutto è pronto, il direttore entra in sala. Lo spettacolo ha inizio. Rimando, per quanto riguarda la trama dell’opera, alle note al libretto di Cecilia Ligorio che spiegano in maniera esaustiva l’impostazione generale del lavoro. In presenza di un’opera nuova è difficile, a meno non si possegga una competenza specifica nell’ambito della composizione contemporanea, dare dei giudizi e dire che possa essere un prodotto che rimarrà o cadrà nel dimenticatoio. Troppi sono i casi in cui ci si è esposti per poi essere terribilmente smentiti dalla storia. Il primo che mi viene in mente è il caso Salieri; compositore acclamatissimo, super elogiato richiestissimo a Vienna (all’epoca centro della musica mondiale) dove era musicista di corte. Le sue opere mandavano in delirio i pubblici dell’epoca, la sua fama ha completamente schiacciato il grande Mozart che è stato costretto a vivere negli stenti. Ora Salieri lo si ricorda solo grazie al film di Milos Forman “Amadeus” dove poi il protagonista è Mozart. Le composizioni di Salieri sono ormai dimenticate, al contrario il genio salisburghese non solo è onnipresente con la sua musica in tutte le sale da concerto e tutti i teatri d’opera mondiali (al Festival dei due Mondi di Spoleto quest’anno hanno rappresentato il Don Giovanni e l’anno prossimo questo titolo sarà presente nella programmazione maceratese), ma la sua produzione è ancora caratterizzata da elementi di un’attualità del tutto sconvolgente. E allora che cosa dire. Beh posso esporre le sensazioni che ho provato. L’idea del protagonista in scena uno e trino, (a seconda del punto di vista del Viaggiatore, di Matteo e dell’Uomo che guarda), anche se non proprio originale, è molto funzionale e, grazie ad una regia equilibrata (Cecilia Ligorio ricopre i ruoli di autore del testo e regista), non genera mai incomprensioni. Gli interpreti rispettivamente Simone Tangolo (attore) Roberto Abbondanza e Bruno Taddia (baritoni) sono assolutamente all’altezza del ruolo che ricoprono. Molto efficaci i cantanti nel duetto della memorizzazione della lingua cinese. Forse il momento migliore dell’opera. L’organico orchestrale, diretto dal compositore Carlo Boccadoro, è composto da due pianoforti (Andrea Rebaudengo, Paolo Gorini) e percussioni (Tetraktis Percussioni Ensemble). Questa tipologia di organico utilizzata in numerose occasioni è molto collaudata nella sua funzionalità. La musica, come ha espresso l’autore, “non è quella delle avanguardie ostili” in effetti non si creano mai sensazioni di disturbo con suoni particolarmente stridenti, acuti o addirittura rumori, ma accompagna i cantanti in modo uniforme. A dire il vero mi sarei aspettato una maggiore ricerca timbrica nella sottolineatura del testo sfruttando il più possibile la potenzialità dei numerosi strumenti che caratterizzano il mondo delle percussioni. Forse si è un po’ abusato della tipologia del tutti insieme con effetto di crescendo e diminuendo creando così un substrato ritmico omogeneo e perdendo, di conseguenza, qualche peculiarità timbrica. Le scene e i costumi, eleganti e raffinati, per mezzo di espedienti tecnologici (proiezioni etc.) sono di sicuro effetto. In fin dei conti, nonostante la contemporaneità dell’operazione, mi sembra che ci sia stata una volontà comune nel rappresentare l’argomento utilizzando stilemi oggettivamente belli, collaudati dalla tradizione, senza osare mai e sfociare nella sperimentazione fine a sé stessa. Lo spettacolo è fruibile e adatto a molti. La durata è di circa un’ora e 15 minuti. Le prossime rappresentazioni il 26 luglio, 2 e 9 agosto sempre al Lauro Rossi.

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Folder postale dedicato allo Sferisterio, Rotary all’opera e Festival Off, i tanti eventi prima di Madama Butterfly CULTURA E SPETTACOLI

di Picchio News

del 21/07/2017

Giornata ricca di eventi domani al Macerata Opera Festival. Prima del debutto alle 21 allo Sferisterio di Madama Butterfly, il Festival Off prende il via a mezzogiorno con gli Aperitivi Culturali, curati da Sferisterio Cultura. Angelo Foletto, musicologo e giornalista de “La Repubblica”, incontra il regista Nicola Berloffa nei locali degli Antichi Forni in Kimono e Tailleur, un appuntamento per approfondire lo spettacolo della serata. A seguito della conversazione, il tradizionale rinfresco offerto dai locali del centro storico. Nel pomeriggio, alle ore 17, i Fiori musicali portano le musiche dei titoli della stagione nella cornice del Parco di Villa Cozza. Il ciclo di recital, a cura di Cesarina Compagnoni, vuole dare un assaggio degli spettacoli in cartellone, disegnando un percorso che guida gli spettatori fino allo Sferisterio. La rassegna è organizzata in collaborazione con il conservatorio di G.B. Pergolesi di Fermo. Le iniziative continuano poi in Arena: alle 18 il percorso nel backstage organizzato dall’Associazione Amici dello Sferisterio che porta il pubblico alla scoperta delle zone più esclusive del Teatro, rievocando i famosi interpreti che hanno solcato il suo palco. Si continua poi alle 19 con un aperitivo sul loggione curato da IMT per il 50° anniversario delle prime DOC marchigiane: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Ingresso a pagamento (20 euro) riservato a venti spettatori al giorno. Per prenotazioni www.sferisterio.it/visit. Domani è anche la giornata del progetto nazionale Rotary all’Opera e della presentazione del folder speciale realizzato da Poste Italiane Mercato Privati Filatelia. Il Rotary club di Macerata ha invitato tutti i rotariani d’Italia a trascorrere un fine settimana allo Sferisterio e nella provincia maceratese, in occasione dei debutti. In 800 persone hanno aderito, un grande successo per il club service che prima dell’opera si ritroverà per un aperitivo offerto dalla chef Rosaria Morganti del ristorante Due Cigni. Per i 50 anni di attività continua dell’opera lirica allo Sferisterio, Poste Italiane Mercato Privati Filatelia ha progettato un folder dedicato all’Arena maceratese, uno speciale evento filatelico per il Teatro maceratese ed un’occasione unica per i collezionisti di francobolli. Printed by logico.cloud


“Nel cinquantesimo anno dalla ripresa dell’attività lirica allo Sferisterio - dichiara il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio, Romano Carancini - Poste Italiane su stimolo dell’Amministrazione comunale ha scelto di celebrare insieme a noi questo anniversario. Siamo particolarmente orgogliosi del progetto anche perchè siamo l’unico Teatro in Italia, nel 2017, ad avere un folder dedicato. Dopo quello che le Poste hanno riservato alla vittoria dello scudetto della Juventus e del concerto di Vasco Rossi, c’è la nostra Arena”. Prima della recita, il direttore commerciale di Poste Italiane Andrea Alfieri consegnerà, il folder a Elisabetta Perucci, figlia dello storico direttore artistico che prese in mano il Festival nel 1967 e lo guidò per 28 anni successivi. La cartella in questione contiene una cartolina affrancata con un francobollo dedicato a Giuseppe Verdi emesso il 10 ottobre 2013 nel bicentenario della sua nascita e timbrata con l’Annullo Speciale che Filatelia ha realizzato per l’evento; un altro dedicato a Luciano Pavarotti emesso il 24 ottobre 2009 in occasione della Giornata della Musica; e un altro ancora intitolato a Padre Matteo Ricci emesso il 20 aprile 2002 nel 450° anniversario della sua nascita. Il tutto accompagnato da una citazione di Luciano Pavarotti che definì lo Sferisterio «il più affascinante teatro all’aperto che abbia mai visto, non potrò mai dimenticarlo» e una descrizione storica della struttura, con una breve biografia di Padre Matteo Ricci, in italiano e inglese. Alla consegna sarà presente anche il Responsabile provinciale di Macerata di Poste Italiane Antonio Grisostomi Travaglini. Il folder presenta un QR Code che consente di collegarsi al sito web dell’Associazione Sferisterio, nel quale gli appassionati possono trovare tutte le informazioni sulle attività dell’Arena. Sono disponibili 5.999 copie del folder, distribuite da Poste Italiane su 500 sportelli filatelici, su 9 Uffici Specializzati in Filatelia e sul sito di Poste Italiane. Nella giornata di domani 22 luglio, c’è la possibilità di ricevere lo speciale annullo postale ideato per lo Sferisterio in uno spazio allestito all’entra dell’Arena, dalle ore 19 alle 24. Inoltre, durante la Notte dell’Opera sarà possibile acquistare i folder presso gli stand di Poste Italiane.

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22 luglio 2017


Dati rilevati dagli Enti certificatori o autocertificati

Tiratura 12/2016: 332.759 Diffusione 12/2016: 318.217 Lettori Ed. II 2016: 2.218.000 Quotidiano - Ed. nazionale

22-LUG-2017 Dir. Resp.: Luciano Fontana

da pag. 45 foglio 1 www.datastampa.it


22 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)

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22 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Reggio Emilia)

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22 Luglio 2017 - Corriere Adriatico (ed. Ancona)

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22 Luglio 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)

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22/7/2017

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22/7/2017

feristerio ecco i ento Mecenati del 2017 - L ndiscreto l uotidiano elle Marche

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Applausi per la principessa di ghiaccio ma Turandot perde la strada d’Oriente (recensione e commenti del pubblico) www.cronachemaceratesi.it /2017/07/22/applausi-per-la-principessa-di-ghiaccio-ma-turandot-perde-la-stradadoriente-la-recensione-e-i-commenti-del-pubblico/990970/ MACERATA OPERA FESTIVAL - Tutto esaurito alla prima dello Sferisterio. L'allestimento innovativo convince più della musica nella rappresentazione psicanalitica di Ricci e Forte. IL VIDEO ALL'USCITA: giudizi positivi e critiche tra gli spettatori intervistati sabato 22 luglio 2017 - Ore 15:00 - caricamento letture Le impressioni raccolte tra il pubblico all'uscita della Turandot dalle telecamere di Cm Tv. «Abbiamo assistito ad un'ottima rappresentazione della Turandot». E' il commento d'autore di Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera

di Maria Stefania Gelsomini La principessa sottovuoto si scongela e conquista uno Sferisterio sold out per la prima della Turandot di Puccini. Ma l’Oriente dov’è? Il progetto creativo del duo della prosa Gianni Forte e Stefano Ricci ha una sua linea ben definita, è curato fin nei minimi dettagli e dà gran risalto alla simbologia, alla psicanalisi e ai movimenti scenici dei personaggi e delle masse. Colore e movimento non mancano. Può piacere o non piacere, potrà forse non soddisfare i palati dei melomani tradizionalisti affezionati a regie classiche, comunque sempre più rare sui palcoscenici lirici di tutto il mondo, però l’idea c’è e c’è tanto lavoro. La ricerca della diversità non è più una novità perciò non stupisce e non disturba, ma le atmosfere orientali, la Turandot andata in scena ieri sera, le ha perse per strada e questa orchestra (che sembra congelata come la principessa) da sola non basta a rievocarle e ad emozionare, pur sotto la guida di un direttore d’orchestra del calibro di Pier Giorgio Morandi. La Turandot immaginata da Ricci e Forte vive negli anni Sessanta del Novecento, in un mondo asettico apparentemente ordinato e perfetto, e si tiene ben isolata dai sentimenti. Turandot, che non vuol finire come la sua ava vittima di violenza ed è decisa a vendicarla, ha paura del contagio dell’amore e se ne tiene a distanza.

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Vive felice e giocosa nel suo finto guscio di plastica colorato, circondata da sudditi telecomandati e altrettanto colorati che si muovono per compiacerla. Turandot è la principessa di ghiaccio che cavalca un enorme orso polare, un po’ Moira degli elefanti, regina del circo dell’apparenza. È un fiore carnivoro che vive in una serra dorata e divora crudele tutti gli innocenti che hanno l’ardire di chiederla in moglie. Turandot ha fatto uccidere decine di pretendenti incapaci di risolvere i suoi tre enigmi, e il loro sangue imbratta quella serra e tutto il suo corpo, fin quando il principe ignoto, il coraggioso Calaf, risolvendo gli enigmi scioglierà quel ghiaccio e laverà via quel sangue, facendola innamorare. Turandot, la soprano svedese Irène Theorin, con un gesto dà inizio alla musica come fosse una festa, ma le note dell’attacco parlano di una tragedia. Le scene sono occupate da quattro megateche dentro cui si muovono anche i personaggi, illuminate da luci verdi, bianche o rosse nei momenti clou del dramma. Una teca contiene nel primo atto l’orso polare, un’altra è una serra piena di piante. Queste teche vengono mosse sul palco da infaticabili mimi-automi in tuta blu, che hanno un ruolo preponderante occupando la scena per tutta la durata dell’opera. Spostano le teche, spingono tavoli e carrelli, controllano e aggiustano i gesti dei sudditi, forniscono loro gli oggetti da tenere in mano, attivano o disattivano l’energia vitale dei personaggi, sedandoli o rianimandoli all’occorrenza. Turandot nel primo atto non canta, eppure è sempre presente in scena. Appare con un abito fucsia sgargiante dal corpetto incrostato di brillanti e lunghi guanti bianchi di seta, dirige le azioni, è il motore di ogni scena. La folla di Pechino è una schiera compatta di uomini e donne vestiti con abiti anni Sessanta di tutti i toni del verde, come sono verdi e rigogliose le piantine coltivate nelle serre. Le donne assomigliano a delle rassicuranti assistenti di volo, con i cappellini da hostess e i tailleur in tinta. 2/7


Tutti i cinesi hanno in dotazione una piantina e un calice, che gli uomini in tuta blu mettono o tolgono in base alle necessità. Timur, il vecchio padre cieco, e la giovane Liù innamorata di Calaf, sono vestiti da sposi. In realtà Timur non è vecchio né invecchiato, e sembra più giovane del tenore coreano Rudy Park, che nella sua carriera quasi decennale ha fatto del ruolo di Calaf uno dei suoi cavalli di battaglia. Mentre padre e figlio si ritrovano in gran segreto e il popolo attende l’esecuzione del principe di Persia che ha osato sfidare Turandot, entrano i bambini vestiti da collegiali, con giacche celesti e pantaloncini blu. Ammirano l’orso nella teca, e pure Timur e Liù, esposti dentro a una vetrina come statue. È l’immagine pura dell’innocenza, cantano un canto soave e delicato (ed è uno dei momenti più belli dell’opera), e la folla chiede la grazia per il piccolo principe, raffigurato non come un giovanotto aitante ma come un bambino, uguale gli altri, chiuso solo dentro una teca. Ma la spietata esecuzione dev’essere compiuta, tutti i bambini, ordinatamente, vengono bendati dalle guardie carnefici e fatti inginocchiare davanti al proscenio, mentre sullo sfondo sfila Turandot in sella all’orso, salutando il suo popolo con la mano come farebbe la regina Elisabetta. È un ingresso fatale per Calaf, che se ne innamora al primo sguardo. Ed è un ingresso fatale per gli innocenti, perché al cenno di Turandot le guardie sparano sui bimbi uccidendoli tutti, per poi sollevarli come pacchi, uno ad uno, e riporli in fila in una delle teche.

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A contrastare la crudezza della scena, irrompono i ministri Ping Pong e Pang, che si presentano come scienziati pazzi in camice bianco intenti a curare e studiare le piantine della serra, scherzando come gli amici di Rodolfo nella soffitta parigina della Bohème. I tre ridono e deridono Calaf innamorato di Turandot, ma sono inquietanti. Neanche le parole di Timur e la confessione d’amore di Liù riescono a persuaderlo (la celebre romanza “Non piangere Liù”). Timur, Calaf e Liù, insieme a Ping, Pong, Pang e alle guardie, sono ormai gli anelli tragici di una catena umana in cui ognuno vuol tirare l’altro dalla sua parte. Calaf sta al centro, tra la vita e la morte, tra Liù e Turandot che guarda la scena nella sua veste sfavillante. Ora le teche si illuminano di una luce di ghiaccio al neon, le piante sono rinsecchite, i bambini morti mostrano sul viso maschere grottesche e tragiche. All’improvviso la catena umana è attraversata da una scossa elettrica e i personaggi come in preda a un delirio cadono a terra rotolando all’indietro, richiamati dalla massa verde delle voci misteriose e lontane che invoca la morte. Così si chiude il primo atto e il secondo si apre con Ping, Pong e Pang abbigliati da pagliacci intenti a truccarsi. Scherzano sul destino di Calaf, pronti a diventare ministri di nozze o di un funerale, e ricordano tutti quelli che Turandot ha già mandato a morte.

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La scena infantile e comica, in contrasto con la tragicità del racconto (“I ministri siam del boia!”), è molto divertente e i tre cantanti sfoggiano ottime doti attoriali e interpretative, oltre che canore, quando armati di retino, ombrellino e martello di gommapiuma tentano di acchiappare le bolle di sapone, o cercano di domare invano tre finti cavallini bianchi scalpitanti. È giunto ormai il momento di Calaf, e l’imperatore Altoum padre di Turandot, in piedi su un tavolo accanto ad altri tavoli dove giacciono esanimi Timur e Liù, lo scongiura di rinunciare e di partire. Ma Calaf insiste, “io chiedo d’affrontar la prova” e Altoum, che viene vestito con una tuta azzurra, collega nella teca posizionata al centro del palco un grosso tubo da cui sgorgano litri di sangue. Una fila di tavoli conduce come una passerella all’ingresso della teca, e Calaf si avvia al suo destino. Compare Turandot avvolta in un abito giallo scintillante, racconta la storia tragica della principessa Lou-Ling (“In questa reggia”) e mette in guardia Calaf (“Gli enigmi sono tre, la morte è una”), che risponde spavaldo “Gli enigmi sono tre, una è la vita!”. In un’atmosfera asettica e sospesa, con le teche infiammate di luce rossa, procedendo verso la teca che contiene Turandot in sottoveste, ormai ricoperta del sangue versato dai suoi spasimanti, il principe ignoto risolve i tre enigmi: speranza, sangue e Turandot. La principessa completamente insanguinata esce dalla teca e resiste a Calaf, che non vuole prenderla con la forza ma per amore e le propone un solo enigma: se riuscirà a scoprire il suo nome prima dell’alba, morirà. Calaf sale sul carro (ops, sull’orso polare) del vincitore e attende l’arrivo del nuovo giorno.

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Turandot, disfatta anche fisicamente, si toglie la parrucca scura col diadema e la getta fra i corpi nudi delle guardie, accatastati ai piedi dei tavoli. Il terzo atto si apre con Liù e Turandot, le due sposine insieme. La principessa in sottoveste coi suoi capelli biondi naturali, che tanto somiglia alla divina Katia Ricciarelli ma davvero poco a una cinese di cinquant’anni fa, pettina e liscia i capelli di Liù rimasta senza velo. Al centro della scena si aggirano dei personaggi in abito scuro con grandi teste rosse e orecchie alla Mickey Mouse, mentre tre di loro in assetto da arrampicata scalano l’interno di una serra. Conducono Turandot dentro la teca a sinistra, avvolgendola con una sciarpa argentata, mentre Liù viene sollevata come un manichino e portata via. È il momento del “Nessun dorma” (con applauso a scena aperta per Rudy Park), poi dell’ingresso di Ping, Pong e Pang, di donne e uomini avvolti in coperte arancioni catarifrangenti simili a quelle che avvolgono la vittima di un incidente stradale, che si posizionano accanto all’orso polare steso a terra, e di uominiragno che camminando all’indietro a quattro zampe portano attaccati al corpo mazzi di palloncini bianchi. Al grido “Voglio Turandot” i palloncini volano in cielo, vengono ricondotti e rianimati i manichini di Timur e Liù e Turandot riappare nell’abito giallo. La principessa vuole il nome di Calaf ma Liù, pronta a morire per custodire il segreto, brandisce una pistola rubata alle guardie minacciando tutti. Tra le due c’è solidarietà in nome dell’amore (“Sì… Principessa… Ascoltami! Tu che di gel sei cinta”), poi anziché uccidersi col pugnale come da libretto, Liù dà la pistola a Turandot che la uccide, ben sapendo che così non saprà mai quel nome. La “Principessa di morte, principessa di gelo” è già innamorata, e rende omaggio a Liù seguendo il corteo funebre con la testa coperta da un velo nero di pizzo e un paio di occhialoni neri da diva americana. Dopo altri tentativi di resistenza, Turandot cede ai baci insistenti di Calaf e le luci si fanno bianche candide. La principessa viene spogliata dei suoi vecchi abiti e resta con una tunica grigia, canta il duetto d’amore con Calaf, che alla fine le fa indossare un vecchio pastrano scuro e un paio di anfibi (“Sei mia! Mia!”) come una Cenerentola al contrario, e le rivela finalmente il suo nome. Nella scena finale di grande impatto emotivo, il popolo vestito di nero sullo sfondo punta delle piccole torce verso il pubblico e scopre alcuni cartelli che compongono una frase: Chi ha paura muore ogni giorno. I colori e la finzione non ci sono più, restano il coraggio e l’essenzialità dei sentimenti.

La soprano Irène Theorin offre nel complesso una buona prova vocale in un ruolo così difficile, senza sbavature né cedimenti, sebbene la sua dizione non sia perfetta (senza i sottotitoli difficilmente si sarebbero capite le parole). Il tenore Rudy Park ottiene consensi grazie a un volume stratosferico, ma emettere suoni e cantare sono due cose diverse. Seppur corretta, non sembra adatta per il ruolo di Liù la voce della soprano spagnola Davinia Rodriguez, che infatti ha molto cantato e canta Mozart e Rossini. Buona prova per il basso Alessandro Spina, un Timur misurato ma poco calato nella drammaticità del personaggio, mentre piuttosto sottotono è apparso l’imperatore Altoum del tenore Stefano Pisani. Un bravo triplo per i tre ministri Ping, Pong e Pang (Andrea Porta, Marcello Nardis e Gregory Bonfatti). Completano il cast il mandarino Nicola Ebau e il principe di Persia Andrea Cutrini, il Coro Lirico Marchigiano Vincenzo Bellini diretto da Carlo Morganti, la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche condotta dalla bacchetta del maestro Pier Giorgio Morandi e il complesso di palcoscenico Banda Salvadei. Una menzione speciale per il delizioso Coro di voci bianche Pueri Cantores D. Zamberletti diretto da Gian Luca Paolucci . La regia dello

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spettacolo, coprodotto col Teatro nazionale Croato di Zagabria, è di Stefano Ricci, le scene e le luci sono di Nicolas Bovey, i costumi di Gianluca Sbicca, i movimenti scenici di Marta Bevilacqua. Repliche il 29 luglio (serata con audio-descrizione), 4 e 13 agosto. Intanto stasera alle 21 di nuovo Puccini, col debutto della Madama Butterfly. (foto di scena di Alfredo Tabocchini)

Amii Stewart, Farinetti, Letta e Prodi Poker di vip alla prima dello Sferisterio (FOTO/VIDEO)

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Berloffa racconta la sua Butterfly al salotto degli Antichi Forni www.cronachemaceratesi.it /2017/07/22/berloffa-racconta-la-sua-butterfly-al-salotto-degli-antichi-forni/991036/ MACERATA OPERA FESTIVAL - Ultimo appuntamento della settimana con gli Aperitivi Culturali di Cinzia Maroni per dare alcune anticipazioni dello spettacolo che questa sera esordirà allo Sferisterio. Ritorna come ospite il giornalista Angelo Foletto

Da sinistra: Angelo Foletto, Cinzia Maroni e Nicola Berloffa

di Marco Ribechi Madama Butterfly protagonista degli Aperitivi culturali in attesa del debutto di stasera allo Sferisterio. Dopo la prima della Turandot (leggi l’articolo) agli Antichi Forni si continua a parlare di Puccini insieme al giornalista Angelo Foletto e al regista Nicola Berloffa. Al centro del dibattito ritorna l’esotismo di cui, proprio ieri, aveva fatto una interessantissima lettura l’ospite Enrico Girardi, oggi seduto in prima fila tra il pubblico. «E’ un esotismo di tutt’altra natura rispetto a quello della Turandot – spiega Foletto – se per la principessa cinese si può parlare di dimensione fiabesca nella Butterfly ha una funzione di estremo realismo. E’ la storia di una donna che passa dall’adolescenza alla maturità, un personaggio che subisce una forte evoluzione psicologica e per questo serviva un’ambientazione forte e decisa. Tra l’altro siamo di fronte a un doppio esotismo: da un lato c’è il Giappone 1/6


che in quegli anni era già molto presente in Europa e rappresentava un mondo lontando e diverso. Ma ci sono anche gli Stati Uniti d’America che sono l’esotico per la Butterly. Un esotico che si illude poter essere il suo mondo di felicità, in questo consiste tutto il suo dramma». Proprio questa dimensione psicologica forte è una delle note che più aveva colpito Puccini. «E’ con il lavoro di David Belasco che c’è un’evoluzione nel ruolo del regista – continua Foletto – l’espressione del sentimento viene affidata alla luce e alle immagini e non alle parole. Anche Puccini, che assiste a questa rappresentazione e ne resta molto colpito, capisce che si può affidare tutta l’espressività alla musica creando anche una fusione tra lo stile occidentale e quello orientale. Non è però un tentativo di mostrare uno scontro di culture. Qui il dramma è solo della protagonista che perde sia le sue radici che il suo nuovo mondo e per questo decide di uccidersi. Si tratta di un’opera musicalmente molto di avanguardia e le sue parti vanno analizzate all’interno di una prospettiva narrativa». Totalmente in sintonia con Foletto il regista Berloffa: «Visto la mia formazione come violoncellista tendo sempre a lasciarmi ispirare dalla drammaturgia musicale prima ancora che dal testo. La mia edizione è stata spostata nel 1945 per infrangere alcune leziosità che si sono create intorno al personaggio. Inoltre il teatro tradizionale è diventato un cinema in cui vengono proiettate delle scene del film “Perdutamente tua” con Bette Davis e alcuni frammenti di musical acquatici. La rappresentazione è in due atti e c’è un lungo momento di buio sul palco accompagnato dalla musica che abbiamo pensato proprio per rapire lo spettatore e dare un momento di riflessione. Il dramma psicologico è la parte più importante dell’opera e per questo abbiamo operato una semplificazione dei costumi pur mantenendoli tradizionali. Lo studio è stato fatto su foto d’epoca dell’occupazione di Nagasaki».

Angelo Foletto

Il pubblico degli Antichi Forni

Insieme all’aperitivo offerto da Centrale.Eat, a base di prodotti a chilometro zero accompagnati da un Il regista della Madama Butterly Nicola Berloffa verdicchio di Matelica per celebrare i 50 anni dalla Doc, è possibile visitare anche l’esibizione curata da Paolo Trillini e Samuela Giustozzi dal titolo “Tramando Tremando”. Un tentivo di interiorizzare i dolori de sisma tramite la creatività delle produzioni di Maria Giovanna Varagona e Patrizia Ginesi del Museo La Tela di Macerata. Un percorso fatto di materiali, tessuti, intrecci davvero particolari e da scoprire. Il prossimo aperitivo culturale è in calendario per venerdì 28 luglio e vedrà la presenza di Marco Mellone che affronterà il tema dei matrimoni misti in un appuntamento dal titolo: “Mogli e buoi dei paesi tuoi?”. L’appuntamento sarà inoltre accreditato per la formazione forense. 2/6


Il momento dell’aperitivo

Le creazioni dell’esibizione Tramare Tremare

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Sferisterio, tutto pronto per l’Oriente di Bollani www.cronachemaceratesi.it /2017/07/22/sferisterio-tutto-pronto-per-loriente-di-bollani/991040/ MACERATA - Domani il pianista si esibirà per la prima volta nell'arena con uno spettacolo totalmente improvvisato e declinato sul tema della stagione lirica. Prima del concerto due appuntamenti alle 18 e alle 19 per scoprire il backstage e degustare i due vini Doc marchigiani che quest'anno festeggiano 50 anni

Domani arriva allo Sferisterio il pianista Stefano Bollani con uno spettacolo pensato per la stagione lirica maceratese (leggi l’intervista). Alle 21, il concerto “Piano solo”, organizzato in collaborazione con Imt (Istituto marchigiano di tutela vini), unirà il pianoforte tradizionale all’arte dell’improvvisazione, declinato nel tema della 53° edizione del Macerata opera festival: Oriente. Il concerto di domani (domenica) costituisce il momento celebrativo principale dei festeggiamenti organizzati Stefano Bollani dall’associazione Arena Sferisterio con Imt per i 50 anni di due Doc: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Il legame fra Oriente e vino nelle Marche è intrinseco alla coltivazione stessa, poiché le vigne crescono proprio rivolte a est per la conformazione orografica della regione, le cui valli corrono perpendicolari alla costa. La musica è come un enorme gioco da re-inventare in continuazione: questo è il messaggio di Stefano Bollani, pianista eclettico e versatile, che trova la sua ispirazione dalle più diverse fonti, attraversando i generi musicali, dal repertorio classico al jazz. Gli stimoli provengono dalla musica del passato come anche (e soprattutto) dal presente. Il palcoscenico, per il pianista, diventa un luogo terapeutico e di apprendimento, dove tutto può succedere. Per Bollani, l’importante non è seguire la scaletta, ma trascinare lo spettatore in un’avventura nuova ogni sera che attraversa i più svariati orizzonti musicali: si può passare da Bach ai Beatles, da Stravinskij ai ritmi brasiliani, con incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta. Nel concerto di Bollani, il riso e l’emozione si mescolano in un flusso di coscienza musicale. Alla fine del concerto, è il pubblico a decidere il bis, e Bollani diligentemente segna ed esegue sul momento i pezzi richiesti in un medley imprevedibile, dove il virtuosismo si unisce all’irriverenza. Prima dell’esibizione di Bollani, due attività animano lo Sferisterio nel tardo pomeriggio. Alle 18, l’associazione Amici dello Sferisterio guida i visitatori nel backstage dell’arena, in una visita attraverso le zone “segrete”, condividendone curiosi aneddoti e rievocando i grandi personaggi del mondo operistico e musicale che vi si sono esibiti. A seguire, alle ore 19, per festeggiare i 50 anni delle prime due doc marchigiane, Imt organizza un aperitivo sul loggione dello Sferisterio per poter godere di buon vino davanti al panorama maceratese, dai monti Sibillini fino al mar Adriatico, con un sommelier dell’Ais che racconta i vini delle Marche, sia in italiano che in inglese.

Bollani, la prima volta allo Sferisterio: “Macerata una città ideale per vivere”

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Macerata Opera Festival e dintorni www.ilmascalzone.it /2017/07/macerata-opera-festival-e-dintorni/ Redazione

marche.italyhotels.it

È online il portale dove prenotare il soggiorno e i biglietti della stagione lirica Dalla collaborazione tra Federalberghi-Confcommercio Marche Centrali e il Macerata Opera Festival è nato il sito marche.italyhotels.it dedicato ai turisti Macerata, 22 luglio 2017 – Per i suoi 30 mila spettatori – residenti fuori regione o turisti internazionali – la Federalberghi-Confcommercio Marche Centrali e il Macerata Opera Festival hanno realizzato un sito Internet (marche.italyhotels.it), un portale per acquistare biglietti e prenotare soggiorni negli alberghi del territorio. Federalberghi Marche ha sviluppato in beta una landing, dove è possibile trovare la struttura ricettiva più adatta alle proprie esigenze, scegliendo tra sei differenti proposte, tra cui quella legata a Macerata e alla stagione lirica. «Vogliamo cogliere tutte le opportunità derivanti da questa partnership con il Macerata Opera Festival – afferma il Prof. Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche Centrali – e come Federalberghi-Confcommercio Marche abbiamo studiato un meccanismo per incentivare l’acquisto dei biglietti e le prenotazioni nelle strutture alberghiere del territorio. A tal fine abbiamo realizzato un sito Internet, marche.italyhotels.it, che sarà una sorta di portale con cui interfacciarsi agevolmente per acquistare biglietti e per prenotare soggiorni nei nostri alberghi. Con questo nuovo strumento di business e di sviluppo dell’incoming vogliamo strutturare ancora di più la nostra collaborazione con lo Sferisterio e puntare a nuove sinergie di rete che diano benefici alle imprese e al nostro territorio». Confcommercio Marche Centrali ha deciso di implementare a livello nazionale un booking che coinvolge tutti gli associati di Federalberghi e di creare da qui un progetto con lo Sferisterio per la promozione dell’intera regione. Dal sito del Teatro, al momento dell’acquisto di un biglietto, se si cerca una camera d’albergo dove alloggiare, si viene automaticamente indirizzati alla nuova landing di Federalberghi-Confcommercio Marche. Un’opzione in più per chi viene all’opera che facilita e migliora il servizio d’accoglienza, vista la crescita del numero di turisti internazionali (per la maggior parte olandesi, tedeschi e belgi) e la conseguente richiesta di strutture. 1/2


Il booking Federalberghi è l’unico raggiungibile dal sito www.sferisterio.it sia nella sezione biglietteria, che nella nuova sezione visit dedicata al turismo e alla scoperta del territorio, ed è l’unico consigliato agli spettatori (non gruppi organizzati) che fanno richiesta alla biglietteria dei teatri. Il progetto, di natura triennale, guarda soprattutto al pubblico che arriva nel capoluogo maceratese proprio nel periodo della stagione lirica, e punta ad aumentare il livello di accoglienza legata al Festival operistico nella totalità del territorio.

Bollani Orientale tra opera e vino, un concerto realizzato con IMT Il primo weekend di recite si conclude con l’esibizione del pianista Stefano Bollani, dedicato al tema dell’edizione 2017 e ai 50 anni di due DOC marchigiane: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero Macerata, 22 luglio 2017 – Domenica 23 luglio arriva allo Sferisterio il pianista Stefano Bollani con uno spettacolo pensato per la stagione lirica maceratese. Alle ore 21, il concerto Piano Solo, organizzato in collaborazione con IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini), che unisce il pianoforte tradizionale all’arte dell’improvvisazione, declinato nel tema della 53° edizione del Macerata Opera Festival: Oriente. Il concerto di domani 23 luglio costituisce il momento celebrativo principale dei festeggiamenti organizzati dall’Associazione Arena Sferisterio con IMT per i 50 anni di due DOC: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Il legame fra Oriente e vino nelle Marche è intrinseco alla coltivazione stessa, poiché le vigne crescono proprio rivolte a est per la conformazione orografica della regione, le cui valli corrono perpendicolari alla costa. La musica è come un enorme gioco da re-inventare in continuazione: questo è il messaggio di Stefano Bollani, pianista eclettico e versatile, che trova la sua ispirazione dalle più diverse fonti, attraversando i generi musicali, dal repertorio classico al jazz. Gli stimoli provengono dalla musica del passato come anche (e soprattutto) dal presente. Il palcoscenico, per il pianista, diventa un luogo terapeutico e di apprendimento, dove tutto può succedere. Per Bollani, l’importante non è seguire la scaletta, ma trascinare lo spettatore in un’avventura nuova ogni sera che attraversa i più svariati orizzonti musicali: si può passare da Bach ai Beatles, da Stravinskij ai ritmi brasiliani, con incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta. Nel concerto di Bollani, il riso e l’emozione si mescolano in un flusso di coscienza musicale. Alla fine del concerto, è il pubblico a decidere il bis, e Bollani diligentemente segna ed esegue sul momento i pezzi richiesti in un medley imprevedibile, dove il virtuosismo si unisce all’irriverenza. Prima dell’esibizione di Bollani, due attività animano lo Sferisterio nel tardo pomeriggio. Alle ore 18, l’Associazione Amici dello Sferisterio guida i visitatori nel backstage dell’Arena, in una visita attraverso le zone “segrete”, condividendone curiosi aneddoti e rievocando i grandi personaggi del mondo operistico e musicale che vi si sono esibiti. A seguire, alle ore 19, per festeggiare i 50 anni delle prime due DOC marchigiane, IMT organizza un aperitivo sul loggione dello Sferisterio per poter godere di buon vino davanti al panorama maceratese, dai Monti Sibillini fino al Mar Adriatico, con un sommelier dell’AIS che racconta i vini delle Marche, sia in italiano che in inglese. © 2017, Redazione. All rights reserved.

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Va in scena Turandot allo Sferisterio, il commento del maestro Massimo Paolella APPUNTAMENTI ED EVENTI

di Massimo Paolella

del 22/07/2017

Il compito del recensore è spesso ingrato. Non è mai piacevole. Ieri allo Sferisterio è andata in scena Turandot di Giacomo Puccini. L’ultimo capolavoro del Maestro composto tra il 1920 e il 1924 e non portato a termine. Puccini, stroncato da un male, lasciò degli appunti per il finale del terzo atto che vennero rielaborati da un suo allievo Franco Alfano. Più tardi un altro compositore italiano Luciano Berio compose una seconda versione del finale ed ora i teatri scelgono l’una o l’altra a seconda della sensibilità e soprattutto della capacità di pagamento dei diritti d’autore che nel secondo caso sono parecchio onerosi. Turandot è una fiaba ambientata in Cina, a Pechino, in un tempo lontano, che narra di una principessa che decide di andar sposa a chi, di sangue nobile, riuscirà a risolvere tre enigmi. Chi fallirà sarà decapitato. Tanti pretendenti persero la vita per lei finché Calaf, figlio di Timur re di Tartaria, non solo scioglie gli indovinelli ma riesce anche a conquistare il suo cuore. Puccini parte da questa semplice storia, piuttosto banale, e realizza un’opera fantastica ricca di notevoli particolarità musicali di assoluta modernità con attenzione particolare a tutte le correnti musicali del suo tempo: Impressionismo, Espressionismo, Seconda Scuola di Vienna. Contemporaneamente riesce a dare un taglio psicologico ai propri personaggi così profondo che ancor oggi il pubblico si riconosce in Calaf, Liù e Turandot stessa. Tutto questo fa si che il nostro Puccini sia considerato un grande protagonista della musica del primo Novecento e la sua opera sia posta tra i titoli che definisco “da far tremare i polsi” tanto è ricca di particolari, di elementi che devono essere evidenziati, di una notevole ricerca timbrica. C’è molto da lavorare con Turandot. Da qualche anno a questa parte si avverte la necessità di stabilire un tema che orienti il pensiero dell’opinione pubblica e faccia da collante a tutto quanto succede durante la stagione, sia in relazione ai titoli delle opere scelte, che ai vari appuntamenti, “eventi” o presunti tali, che fanno da corollario alla loro messa in scena. Il direttore artistico lo erge a filo conduttore e più si rimane sul pezzo più costui acquista in spessore. Il M° Micheli è molto apprezzato per questo. Con mesi di anticipo le varie associazioni locali capitanate dai relativi altisonanti presidenti, ognuna per i suoi iscritti, organizzano incontri e seminari per dimostrare, attraverso erudite e bislacche elucubrazioni, l’attinenza delle scelte fatte al tema principale. Sul fronte della scuola è la stessa istituzione dello Sferisterio che propone altrettanti incontri per attrarre pubblico, per coinvolgere i giovani. Il tema conduttore caratterizza La notte dell’Opera, evento tra il carnevalesco e il conviviale, voluto in città per attrarre pubblico. In verità non ho mai capito precisamente se l’attrazione favorisce lo Sferisterio o le molteplici attività ristoratrici. Il tema della 53° Stagione Lirica maceratese è “L’Oriente”. Quali titoli migliori di Shi (opera Printed by logico.cloud


moderna volutamente commissionata dall’Istituzione), Turandot e Butterfly si potevano scegliere. Riguardo ad Aida qualche problemino di identificazione inevitabilmente si pone. Bene possiamo partire, la serata è calda, lo Sferisterio è quasi pieno e Turandot ci aspetta. Fin da subito noto qualcosa di particolare. All’ingresso fanno, per motivi di sicurezza, aprire borse e borselli. Mi sembra giusto in questo periodo è bene prendere le dovute precauzioni, ma solo dopo essermi seduto noto che dei tizi, brutti ceffi col passamontagna, mi fissano, con aria minacciosa, dal palcoscenico. Tranquilli non hanno eluso la sorveglianza sono uomini di scena. Nell’attesa sfoglio il libretto di sala e tra le note di regia leggo “la nostra ricerca (di Ricci e Forte ideatore del Progetto creativo) si è sviluppata evitando il fardello paesaggistico e oleografico abituale di Turandot (giacché l’orientalismo in sé non era neppure fra gli obiettivi di Puccini), andando dritti al nucleo del dramma: il disgelo di un cuore in inverno. Ma ciò non elude allora Il tema conduttore? Cerco di dare una spiegazione agli scatoloni in scena a metà tra enormi celle frigorifere e delle gabbie visto anche la presenza di un enorme orso bianco. Non voglio e non devo avere pregiudizi. La messa in scena è moderna ma non significa che non possa essere funzionale ed esaltare comunque la musica. Prima dell’inizio, ancora prima che l’orchestra perfezioni l’intonazione, si apre un piccolo siparietto in cui Turandot vestita con abiti che subito hanno portato la mia immaginazione a rievocare Moira Orfei (forse un tributo alla persona scomparsa), si muove su questa distesa bianca e getta del ghiaccio in terra abbassando e seccando tutti i brutti ceffi di prima che ora sembrano alberi. Tranquilli questo sta a rappresentare l’aridità di Turandot donna cinica e senza cuore e amore. Gli orchestrali intonano i rispettivi strumenti. È bene precisare (ma veramente qui siamo all’abc del teatro) che solo ora il pubblico capisce che lo spettacolo ha inizio e si predispone in tal senso. Tutto quello che è successo prima in palcoscenico non conta è come non fatto, viene identificato e percepito al pari di un necessario movimento tecnico. Tant’è che durante lo spostamento precedente il pubblico in sala ha continuato bellamente a parlare ignaro di tutto. Vabbè comunque ora entra il direttore e Turandot inizia. Non ho nulla contro le regie cosiddette sperimentali e le scenografie moderne. Fin quando il loro impatto visivo non lede il contenuto musicale. Non è un caso che il tempo iniziale è risultato lento e tutto l’episodio caratterizzato da una noia mortale. I fattori che incidono in tal senso sono due. Mettiamoci nei panni del direttore d’orchestra che vede, come impatto emotivo, la scenografia e deve decifrarla e capirla. Abbiamo già citato tre frigoriferi-gabbia (in uno c’è l’orso) posti sulla scena in mezzo ai quali si è disposto il coro. I brutti ceffi attraversano in lungo e largo lo spazio. Potete non credermi ma l’effetto confusione è forte al punto che il povero direttore cerca di essere cauto e naturalmente, direi quasi involontariamente, stacca un tempo più comodo per poter seguire il contesto tanto è destabilizzante. Altra motivazione è di carattere più musicale e pragmatico: semplicemente non si è provato abbastanza. Timur (Alessandro Spina) vestito da sposo e Liù (Davinia Rodriguez) in abito bianco con tanto di buochet (forse viene simboleggiato il suo desiderio di sposare Calaf, non so). Oltre loro Calaf (Rudy Park), veramente un Principe ignoto camuffato da compare Turiddu della Cavalleria Rusticana. Tutti e tre si muovono in modo grottesco fino a rasentare il ridicolo. Calaf quando nota Turandot (Irene Theorin) e rimane estasiato dalla sua bellezza canta “il suo profumo è nell’aria e nell’anima”. Il veder sfilare Moira Orfei in groppa all’orso polare non può non suscitare ilarità soprattutto quando il pensiero ci riporta alla scia lasciata dall’animale. Ping, Pong e Pang (rispettivamente Andrea Porta, Marcello Nardis e Gregory Bonfatti) sono vestiti da medici, da clown mentre l’imperatore (Stefano Pisani) in smoking. Questo impatto visivo ha molto influenzato, a mio parere, anche il rendimento musicale. Non sono mancate anche trovate di pessimo gusto. Far morire fucilati, in scena, una schiera di bambini per rappresentare la decapitazione del principe di Persia mi sembra veramente il ricercare l’effetto a tutti i costi in modo grezzo e triviale ancor più degli spogliarelli in scena e dei soliti corpi aggrovellati. Ricordo che è sempre più efficace il non vedere che assistere all’atto vero e proprio. Pensiamo al film Lo squalo. La paura ci assale quando arriva la musica e non vediamo altro che l’abisso; in quel momento la nostra mente costruisce il vero senso di terrore che subisce sempre un ridimensionamento proprio quando appare l’animale. Anzi quando lo si vede, tentiamo di sdrammatizzare uscendo con frasi del tipo “ma guarda quanto è finto etc” e ridendoci sopra. È proprio necessario far morire Liù per mezzo di una pistola? Non va più di moda il coltello in epoca moderna. Eppure i casi di cronaca sono pieni di omicidi per mezzo di quest’arma. Non solo, i signori Forte e Ricci sono andati oltre. Liù non muore di suo pugno ma viene uccisa da Turandot vero scoop derivato da anni di ricerche nel carteggio pucciniano. Vista l’enorme fantasia azzecchiamo almeno il momento. Liù muore mentre ancora il coro la interroga per estirparle il nome di Calaf. Errore grossolano! Comprendo che i personaggi nell’opera non muoiono mai, ma farli morire mentre gli altri interagiscono con loro penso non sia contemplato in nessuna piece teatrale; lo trovo ancor più ridicolo. Printed by logico.cloud


La buona riuscita dello spettacolo è stata inevitabilmente compromessa da tutto questo. Affinché gli interpreti tutti possano essere stati credibili e rendere di conseguenza credibile la lettura registica e scenografica ci sarebbe voluto, senza nessuna certezza nella riuscita, un numero di prove forse quintuplicato rispetto a quelle fatte. Si può eccepire dicendo che non ci sono i soldi per questo. Bene allora bisogna ricorrere a una Turandot più tradizionale o scegliere un altro titolo. E non mi si tiri fuori ancora il tanto declamato - pareggio di bilancio - che come per magia rende tutti gli artefici dei grandi professionisti e geni di teatro. Un pareggio di bilancio che prescinde dal risultato artistico è una mera operazione contabile. Se il risultato è scarso matematicamente si produce diseducazione nel pubblico che assiste a tali rappresentazioni vanificando, in una sola serata tutto quanto fatto a livello di chiacchiere in precedenza. Di conseguenza anche quei soli 100 euro spesi risultano del tutto spesi male. Che salvare di questo spettacolo? Beh di getto direi il coro dei bambini e la Corale Bellini. Il primo perché, dopo la fucilazione, ha capito che è bene impegnarsi, si potrebbe fare una brutta fine. Il secondo ha dato segno di una discreta duttilità vocale. Tra i cantanti salverei Liù e Turandot anche se quest’ultima ha sì voce, ma non si capisce niente di ciò che dice. Perfino la parola Amor, nel finale, è risultata un vocalizzo AAAOOO forse con erre finale. L’orchestra, dove intere sezioni non si sentono, suona sembra in un regime di mezzo forte. Ha uno spettro sonoro molto limitato. Per Turandot serve un po’ più di scaltrezza e magari nel periodo invernale farsi un po’ più le ossa con qualche sinfonia romantica e post-romantica anziché fermarsi sempre al solito Beethoven e Schubert. L’augurio è che la nuova presidenza anziché essere attiva politicamente (in arte non c’è politica di sinistra o di destra che conti ma vale solo il livello artistico) punti ad alzare la qualità musicale e ad ampliare il repertorio orchestrale. Solo questi parametri determinano la validità di un organico. Non basta scrivere sui giornali locali che sono tanto bravi. Vorrei precisare un’ultima cosa relativamente alle note di regia. Benchè gli orientalismi non fossero obiettivo di Puccini, costui con molto garbo ed eleganza ha comunque creato degli stilemi musicali che sono entrati nell’immaginario collettivo ed ora sono considerati esemplari per suscitare il ricordo dell’oriente. Lui nonostante il nucleo del problema fosse stato un altro non ha evitato di occuparsi anche di aspetti ritenuti più marginali (o apparentemente inutili) perché solo così si fanno capolavori. “Chi ha Paura non Vince Mai” è la frase che appare proprio sul finire con cui i registi chiudono l’opera. I coristi ostentando delle luci a led le puntano nel finale in platea. Ciò non è bastato ad aggraziarsi il pubblico nonostante un nutrico gruppo di amici compiacenti. Pochi gli applausi, forse tra i più applauditi il direttore d’orchestra M° Pier Giorgio Morandi. (recensione di Massimo Paolella)

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Successo allo Sferisterio per la Turandot rivisitata in chiave psicanalitica CULTURA E SPETTACOLI

di Picchio News

del 22/07/2017

Applausi a Macerata in uno Sferisterio sold out per Turandot di Puccini, andati soprattutto al soprano IrÊne Theorin (Turandot) e al tenore Rudy Park (Calaf), convincenti nei rispettivi ruoli. Consensi anche per i registi Gianni Forte e Stefano Ricci, che hanno voluto dare all'allestimento della loro prima opera lirica un'impronta psicanalitica che però non ha convinto tutti. Eliminando riferimento alla Cina fiabesca del libretto originale, ricci/forte hanno immaginato per la 'principessa di gelo' un viaggio nell'inconscio che la vede dominare un mondo di false certezze esistente solo nella sua testa e la protegge dalle sofferenze della vita. Piante e bambini, come tutto ciò che cresce e si espande, vengono sul palco uccisi e conservati in teche di ghiaccio, mentre Turandot regna a cavallo di un orso polare su un deserto di gelo, affollato da uomini e donne vestiti con abiti anni '60, ma anche clown, topi ed automi. Battimani anche per il direttore Pier Giorgio Morandi alla guida della Form. (FONTE ANSA)

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È online il portale dove prenotare il soggiorno e i biglietti della stagione lirica ATTUALITÀ

di Picchio News

del 22/07/2017

Dalla collaborazione tra Federalberghi-Confcommercio Marche Centrali e il Macerata Opera Festival è nato il sito marcheitalyhotels.it dedicato ai turisti Per i suoi 30 mila spettatori - residenti fuori regione o turisti internazionali - la FederalberghiConfcommercio Marche Centrali e il Macerata Opera Festival hanno realizzato un sito Internet (marcheitalyhotels.it), un portale per acquistare biglietti e prenotare soggiorni negli alberghi del territorio. Federalberghi Marche ha sviluppato in beta una landing, dove è possibile trovare la struttura ricettiva più adatta alle proprie esigenze, scegliendo tra sei differenti proposte, tra cui quella legata a Macerata e alla stagione lirica. «Vogliamo cogliere tutte le opportunità derivanti da questa partnership con il Macerata Opera Festival – afferma il Prof. Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche Centrali – e come Federalberghi-Confcommercio Marche abbiamo studiato un meccanismo per incentivare l’acquisto dei biglietti e le prenotazioni nelle strutture alberghiere del territorio. A tal fine abbiamo realizzato un sito Internet, marcheitalyhotels.it, che sarà una sorta di portale con cui interfacciarsi agevolmente per acquistare biglietti e per prenotare soggiorni nei nostri alberghi. Con questo nuovo strumento di business e di sviluppo dell’incoming vogliamo strutturare ancora di più la nostra collaborazione con lo Sferisterio e puntare a nuove sinergie di rete che diano benefici alle imprese e al nostro territorio». Confcommercio Marche Centrali ha deciso di implementare a livello nazionale un booking che coinvolge tutti gli associati di Federalberghi e di creare da qui un progetto con lo Sferisterio per la promozione dell’intera regione. Dal sito del Teatro, al momento dell’acquisto di un biglietto, se si cerca una camera d’albergo dove alloggiare, si viene automaticamente indirizzati alla nuova landing di Federalberghi-Confcommercio Marche. Un’opzione in più per chi viene all’opera che facilita e migliora il servizio d’accoglienza, vista la crescita del numero di turisti internazionali (per la maggior parte olandesi, tedeschi e belgi) e la conseguente richiesta di strutture. Il booking Federalberghi è l'unico raggiungibile dal sito www.sferisterio.it sia nella sezione biglietteria, che nella nuova sezione visit dedicata al turismo e alla scoperta del territorio, ed è l'unico consigliato agli spettatori (non gruppi organizzati) che fanno richiesta alla biglietteria dei teatri.

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Il progetto, di natura triennale, guarda soprattutto al pubblico che arriva nel capoluogo maceratese proprio nel periodo della stagione lirica, e punta ad aumentare il livello di accoglienza legata al Festival operistico nella totalitĂ del territorio.

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22/7/2017

l piano di ollani per le contaminazioni musica-vino allo feristerio: prota onisti erdicchio di Matelica e osso onero

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Macerata: urandot una am ina che ha paura di diventare adulta

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Bollani orientale tra opera e vino, un concerto realizzato con IMT APPUNTAMENTI ED EVENTI

di Picchio News

del 22/07/2017

Il primo weekend di recite si conclude con l’esibizione del pianista Stefano Bollani, dedicato al tema dell’edizione 2017 e ai 50 anni di due DOC marchigiane: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero Domenica 23 luglio arriva allo Sferisterio il pianista Stefano Bollani con uno spettacolo pensato per la stagione lirica maceratese. Alle ore 21, il concerto Piano Solo, organizzato in collaborazione con IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini), che unisce il pianoforte tradizionale all’arte dell’improvvisazione, declinato nel tema della 53° edizione del Macerata Opera Festival: Oriente. Il concerto di domani 23 luglio costituisce il momento celebrativo principale dei festeggiamenti organizzati dall’Associazione Arena Sferisterio con IMT per i 50 anni di due DOC: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Il legame fra Oriente e vino nelle Marche è intrinseco alla coltivazione stessa, poiché le vigne crescono proprio rivolte a est per la conformazione orografica della regione, le cui valli corrono perpendicolari alla costa. La musica è come un enorme gioco da re-inventare in continuazione: questo è il messaggio di Stefano Bollani, pianista eclettico e versatile, che trova la sua ispirazione dalle più diverse fonti, attraversando i generi musicali, dal repertorio classico al jazz. Gli stimoli provengono dalla musica del passato come anche (e soprattutto) dal presente. Il palcoscenico, per il pianista, diventa un luogo terapeutico e di apprendimento, dove tutto può succedere. Per Bollani, l’importante non è seguire la scaletta, ma trascinare lo spettatore in un’avventura nuova ogni sera che attraversa i più svariati orizzonti musicali: si può passare da Bach ai Beatles, da Stravinskij ai ritmi brasiliani, con incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta. Nel concerto di Bollani, il riso e l’emozione si mescolano in un flusso di coscienza musicale. Alla fine del concerto, è il pubblico a decidere il bis, e Bollani diligentemente segna ed esegue sul momento i pezzi richiesti in un medley imprevedibile, dove il virtuosismo si unisce all’irriverenza. Prima dell’esibizione di Bollani, due attività animano lo Sferisterio nel tardo pomeriggio. Alle ore 18, l’Associazione Amici dello Sferisterio guida i visitatori nel backstage dell’Arena, in una visita attraverso le zone “segrete”, condividendone curiosi aneddoti e rievocando i grandi personaggi del mondo operistico e musicale che vi si sono esibiti. A seguire, alle ore 19, per festeggiare i 50 anni delle prime due DOC marchigiane, IMT organizza un aperitivo sul loggione dello Sferisterio per poter godere di buon vino davanti al panorama maceratese, dai Monti Sibillini fino al Mar Adriatico, con un sommelier Printed by logico.cloud


dell’AIS che racconta i vini delle Marche, sia in italiano che in inglese.

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23 luglio 2017


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Ovazioni a Maria José Siri, applausi a cast e direttore Zanetti

­ Redazione ANSA ­ MACERATA 23 luglio 2017 13:07 ­

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Piace ma non convince tutti regia Ricci/Forte

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All’opera e in albergo con un click, il portale che unisce turismo e lirica www.cronachemaceratesi.it /2017/07/22/allopera-e-in-albergo-con-un-click-il-portale-che-unisce-turismo-elirica/991048/ MACERATA - Tra gli itinerari tematici della nuova piattaforma di Federalberghi-Concommercio Marche centrali anche quella dedicata alla stagione dello Sferisterio

Il nuovo portale di Federalberghi-Confcommercio Marche centrali

Un solo click per il biglietto dell’opera e la prenotazione in l’hotel. Nasce il portale dedicato ai turisti marche.italyhotels.it, dove è possibile sia acquistare i biglietti per la lirica maceratese che decidere dove soggiornare dopo una serata di musica e spettacolo. L’idea è frutto di una collaborazione tra il Macerata opera festival e Federalberghi-Confcommercio Marche centrali che hanno pensato di dare uno strumento in più ai 30mila spettatori che arrivano da fuori regione o dall’estero per l’appuntamento con la lirica.

La prima della Turandot

Federalberghi Marche ha sviluppato un sistema dove è possibile trovare la struttura ricettiva più adatta alle proprie esigenze, scegliendo tra sei differenti proposte, tra cui quella legata a Macerata e alla stagione lirica. «Vogliamo cogliere tutte le opportunità derivanti da questa partnership con il Macerata opera festival – dice in una nota Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche Centrali – e abbiamo studiato un meccanismo per incentivare l’acquisto dei biglietti e le prenotazioni nelle strutture alberghiere del territorio. Con questo nuovo strumento di business vogliamo strutturare ancora di più la nostra collaborazione con lo Sferisterio e puntare a nuove sinergie di rete che diano benefici alle imprese e al nostro territorio». Confcommercio Marche Centrali ha deciso di implementare a livello nazionale un booking che coinvolge tutti gli 1/2


associati di Federalberghi e di creare da qui un progetto con lo Sferisterio per la promozione dell’intera regione. Dal sito del teatro, al momento dell’acquisto di un biglietto, se si cerca una camera d’albergo dove alloggiare, si viene automaticamente indirizzati alla nuova pagina internet di Federalberghi-Confcommercio Marche. Un’opzione in più per chi viene all’opera che facilita e migliora il servizio d’accoglienza, vista la crescita del numero di turisti internazionali (per la maggior parte olandesi, tedeschi e belgi) e la conseguente richiesta di strutture. Il booking Federalberghi è l’unico raggiungibile dal sito www.sferisterio.it sia nella sezione biglietteria, che nella nuova sezione “visit” dedicata al turismo e alla scoperta del territorio, ed è l’unico consigliato agli spettatori (non gruppi organizzati) che fanno richiesta alla biglietteria dei teatri. Il progetto, di natura triennale, guarda soprattutto al pubblico che arriva nel capoluogo maceratese proprio nel periodo della stagione lirica, e punta ad aumentare il livello di accoglienza legata al festival operistico nella totalità del territorio.

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l esuita che esplora la ina cantando - La tampa

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Il gesuita che esplora la Cina cantando Successo a Macerata per «Shi», la nuova opera di Boccadoro su Matteo Ricci

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Roberto Abbondanza e Bruno Taddia in «Shi» al teatro Lauro Rossi di Macerata

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8 ALBERTO MATTIOLI MACERATA

Pubblicato il 21/07/2017 Ultima modifica il 21/07/2017 alle ore 16:38

Quest’estate la stagione dello Sferisterio di Macerata è incentrata sull’Oriente, dunque le hit scelte per l’«altra» Arena lirica italiana sono tre variazioni sul tema dell’esotismo operistico: «Turandot» e «Madama Butterfly» di Puccini e «Aida» di

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87 LA STAMPA CON TE DOVE E QUANDO VUOI

Verdi. Se il repertorio è forzatamente nazionalpopolare, il direttore artistico Francesco Micheli lo riscatta nel modo di proporlo, svincolato dai cari vecchi trionfalismi tradizionali: per esempio, la nuova «Turandot» che debutta stasera è affidata a due esordienti all’opera come il duo Ricci-Forte. Intorno alle opere ci sono poi molte iniziative risolutamente pop e, al Lauro Rossi, il piccolo e bellissimo teatro cittadino, anche una novità assoluta: «Shi (Si faccia)», opera da camera in cinque scene di Carlo Boccadoro su libretto di Cecilia Ligorio.

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Ovviamente, il tema è sempre quello dell’Oriente. E nella manica di Macerata c’è un asso: Matteo Ricci, il gesuita nato qui (1552-1610) che per quasi trent’anni provò a evangelizzare la Cina. Non ci riuscì, ma gli andò decisamente meglio che ai coevi gesuiti di Martin Scorsese in Giappone: niente martirio, ma la morte naturale a Pechino con l’insigne privilegio di esservi sepolto. Fu la prima volta che venne accordato a un non cinese, e per decisione dell’Imperatore in persona che siglò la «pratica» con un solo ideogramma, appunto «Shi», si faccia. Nel frattempo, padre Ricci aveva imparato la lingua, scritto il primo dizionario http://www.lastampa.it/2017/07/21/spettacoli/palcoscenico/il- esuita-che-esplora-la-cina-cantando-vdm

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l esuita che esplora la ina cantando - La tampa

cinese-lingua occidentale (nella fattispecie, il portoghese), tradotto in mandarino gli «Elementi» di Euclide, costruito mappamondi, orologi e astrolabi, tracciato la mappa del Celeste impero e, en passant, composto musica. Qualsiasi cosa si pensi della Compagnia di Gesù, è innegabile che selezionasse benissimo i suoi uomini. In scena, solo tre personaggi, altrettante proiezioni dello stesso Ricci: Matteo e L’uomo che guarda, entrambi baritoni, e Il viaggiatore, un attore. In buca, solo due pianoforti e tre percussionisti che suonano ognuno una quantità di

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strumenti. A leggerne il soggetto, il libretto di Ligorio sembrerebbe la solita azione senza azione che infesta molte opere di oggi; in scena funziona invece perfettamente, in una continua alternanza di passato e presente, di momenti lirici e altri d’azione, con una Cina che non è mai raccontata direttamente ma sempre attraverso gli occhi meravigliati o sbigottiti degli occidentali (allo stesso modo, alla fine, in cui Puccini in «Turandot» racconta molto più noi che la «China»), il che permette anche di risolvere lo spettacolo in economia, senza Città proibite e folle col codino. Ma sempre con notevole buongusto e un tocco di elegante delicatezza, come dire (e se si può ancora dire, non sarà sessismo?)?, squisitamente femminile. Una produzione molto raffinata. Come raffinata è la partitura di Boccadoro, che ottiene da un organico così ridotto una ricchezza e una varietà timbrica eccezionali. Quella dell’opera, si sa, non è musica assoluta e va valutata non solo con criteri estetici, ma soprattutto drammaturgici. A me pare che qui Boccadoro sia riuscito nell'impresa, oggi tutt’altro che scontata, di scrivere una «vera» opera. La sua musica è capace di descrivere e di raccontare, con grande versatilità, scarti di registro e repentini cambi di atmosfera, come nel finale prima iperdrammatico e poi decisamente patetico (e di notevolissimo effetto), e perfino tocchi di umorismo come il duetto «linguistico» fra i due cantanti, di un’esultanza ritmica quasi rossiniana. Il limite, semmai, è la scrittura vocale, bloccata in un declamato che differenzia poco le due parti vocali, riscattato però dalla naturalezza con la quale si inserisce nel tessuto musicale il parlato dell’attore, perfino in un paio di melologhi con lui che declama sul vocalizzare delle voci, di grande suggestione. Insomma, l’opera viene voglia di riascoltarla; e anche questo è tutt’altro che scontato. Merito certo anche dell’eccellente esecuzione, diretta dallo stesso Boccadoro. Ai tre percussionisti dovrebbero essere riconosciuti gli straordinari, l’attore, Simone Tangolo, non è solo bravo ma anche musicale e i due cantanti, Roberto Abbondanza e Bruno Taddia, non sono solo musicalissimi ma anche ottimi attori, due magnifici artisti, davvero uno meglio dell’altro. Accoglienza molto positiva con tanti applausi e coda benefica a favore dell’Anffas. Si rifà a Macerata il 26 e poi il 2 e 9 agosto e, spero, si rifaccia anche altrove.

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Macerata uarda a Oriente - music approfondimenti

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Oriente il titolo della in uantatreesima edizione del acerata pera estival dal 20 lu lio al 1 a osto con uattro titoli che in modi diversi sono rivolti all’esotico: Madama utter e Turandot di uccini Aida di erdi e S i Si faccia di arlo occadoro opera inau urale commissionata dal estival. Oriente va a concludere il triennio tematico Mappe dell’anima voluto dal direttore artistico rancesco Micheli e iniziato nel 201 con Nutrire l’anima sul tema di po Nutrire il ianeta se uito nel 2016 da Mediterraneo sul tema del dramma dei mi ranti nelle storie dei tre stranieri di Otello Norma e rovatore. l festival voluto dall’ ssociazione rena feristerio or o liosa di chiudere dal 2012 i ilanci in pare io; da due anni l’auto nanziamento i lietteria sponsorizzazioni e rt onus con il pro etto dei ento Mecenati supera con il 6 i contri uti pu lici che hanno visto una pro ressiva diminuzione della sovvenzione e si attestano sul . lla ura del esuita padre Matteo icci matematico e carto rafo di ori ini maceratesi sta ilitosi in ina tra la ne del in uecento e i primi del eicento primo a creare un ponte culturale tra Occidente ed Oriente dedicata S i in prima esecuzione assoluta diretta dall’autore al eatro Lauro ossi. rticolata in cin ue scene su li retto di ecilia Li orio che curer anche la re ia l’opera prevede due voci di aritono Matteo e il suo allievo che saranno o erto ondanza e runo addia e una voce recitante il narratore imone an olo accompa nati da due pianoforti e un ensem le di percussioni. cene costumi e luci sono ideati e realizzati dall’ ccademia di elle rti di Macerata. e ne parla lo stesso autore: l titolo hi che si ni ca si faccia - spie a arlo occadoro- si riferisce alle parole pronunciate dall’imperatore alla morte di Matteo e sono anche uelle che concludono l’opera: l’imperatore acconsente alla sepoltura del monaco nella itt roi ita fatto che non era mai accaduto a nessuno prima di allora come riconoscimento dell’importanza del suo operato. La vicenda inizia con la partenza di Matteo da Macerata; dopo il lun hissimo via io trover un paese si illato secondo le su stesse parole impenetra ile a li occidentali e soltanto con la sua intelli enza e cultura riuscir a con uistarsi la ducia dell’imperatore che li offrir per no di incontrarlo senza per mai presentarsi all’appuntamento. Non c’ nell’opera un vero e proprio dramma si tratta invece di un lavoro per cos dire astratto fondato sulle idee; non amo uindi parlare di opera lirica ma piuttosto enericamente di teatro musicale per sottolineare l’assenza di richiami nostal ici alle opere convenzionali . L’ambienta ione esotica dell’opera resa attraverso ricerche linguistiche o timbriche Non ci sono cineserie n effetti cartolina l’esotismo che viene evocato non strizza l’occhio al pu lico perch sono convinto che li ascoltatori non a iano iso no di analit . Non si tratta neppure per di un’opera d’avan uardia o di retro uardia di arduo ascolto e di dif cile comunica ilit a cominciare dalle linee melodiche che se uono il testo e la essione delle voci senza alzare dal re istro acuto a uello rave e viceversa. l lin ua io uindi astrattamente armonico non rumoristico. e ci sono citazioni si riferiscono al re oriano: nei momenti in cui Matteo pre a cito dei frammenti del Laudario di ortona perch sare e stato poco sensato imitare uesto repertorio . Nella scelta dell’organico stato orientato dall’Associa ione Arena

eristerio

utt’altro: l’ ssociazione mi aveva enerosamente offerto l’orchestra ma ho optato per un piccolo ensem le sce liendo io stesso li interpreti voci e strumenti e cucendo la musica su di loro sulle loro peculiarit tecniche. La ura di Matteo in realt si scompone in tutti e tre i persona i i due aritoni che interpretano il monaco e il suo adepto e la voce narrante che le e le sue lettere. L’ensem le strumentale accanto ai due pianoforti prevede un ricchissimo ruppo di percussioni che non hanno mai un ruolo assordante e chiassoso ma creano piuttosto un supporto discreto e delicato . li altri titoli del festival nascono da coproduzioni: con il eatro Nazionale roato di a a ria per urandot il Massimo di alermo per utter y e il omunale di olo na per ida. Nei cast spiccano alcune voci i note ed apprezzate allo feristerio tra cui Maria os iri nel ruolo di ho ho-san e onia anassi in uello di mneris. e uttano invece nel rande teatro all’aperto Maria ia iscitelli nel ruolo di ida e rene heorin in uello della principessa urandot. ttesa anche per la re ia di ianni orte e tefano icci iovane duo che ha prodotto lavori ori inali e dissacranti nel teatro d’avan uardia e che a Macerata esordisce nella re ia d’opera con urandot. La presenza di iovani artisti la sperimentazione la rilettura di capolavori di repertorio in chiave contemporanea sempre attenta alle randi pro lematiche del mondo di o i e di uelle iovanili sono anche per uesta edizione la cifra della direzione artistica di Micheli.

http://www. iornaledellamusica.it/approfondimenti/?id=1190

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Macerata uarda a Oriente - music approfondimenti

l tema dell’Oriente e del via io sar uello centrale anche per il estival Off ricchissimo di appuntamenti tra i uali mostre di foto ra e sul tema dell’Oriente conferenze e incontri sull’opera cinese e sui rapporti culturali tra Oriente e Occidente in siner ia con l’ stituto onfucio e l’ niversit di echino. l 3 a osto la consueta Notte dell’opera in colla orazione tra omune stituto onfucio onfcommercio associazioni culturali e dei commercianti maceratesi che trasformer la citt in un rande palcoscenico con allestimenti e spettacoli di tematica orientale a cura dell’ ccademia di elle rti. Nella foto d apertura, un ozzetto per Turandot

Lucia ava

2017

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rl - ia ianezza 17 - 101 9 orino - artita

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Matteo icci prota onista in un opera al Macerata Opera estival

Matteo icci prota onista in un opera al Macerata Opera estival on una nuova opera in cui il prota onista il missionario esuita Matteo icci intitolata hi i faccia e commissionata al compositore arlo occadoro si inau ura ioved 20 lu lio al eatro Lauro ossi la nuova edizione del Macerata Opera estival dedicato uest’anno all’ Oriente . l servizio di Luca Pellegrini: 0 00

’ il tema dell’Oriente a esco tra ico o della storia uello scelto dal direttore artistico rancesco Micheli per il Macerata Opera estival e allo feristerio teatro all’aperto unico al mondo con il suo lun o su estivo muro che lo incornicia saranno allestite due opere pucciniane molto orientali per la loro am ientazione che sono la ina per urandot e il iappone per Madama utter y . Ma l’apertura uf ciale del estival nel nome di Matteo icci il rande missionario e scienziato esuita del secolo il cui nome le ato alla ina ove visse e si adoper per dialo are con la cultura cinese. n’opera che Carlo occadoro utilizzando un or anico assai ristretto formato da due pianoforti e numerose percussioni ha composto su li retto di ecilia Li orio. l compositore racconta come nato uesto pro etto: . Nasce da rancesco Micheli direttore artistico del estival sull’Oriente. a voluto fare un pacchetto Maceratese io sono nato a Macerata come Matteo icci e nel rapporto Macerata-Oriente mi sem ra che la storia di Matteo icci sia l’esempio pi luminoso. .

he cosa l’ha affascinata ma iormente della

ura di Matteo icci?

. Ne sapevo poco. Lo conoscevo va amente. oi insieme a ecilia Li orio li rettista e re ista dello spettacolo a iamo cominciato ad approfondire. iamo preso i suoi li ri a iamo letto i suoi scritti ed venuta fuori una ura assolutamente straordinaria un uomo che con la forza dell’intelli enza del pensiero riuscito ad oltrepassare ostacoli apparentemente insormonta ili. a fatto uello che nessuno pensava fosse possi ile fare all’epoca. n ue li anni la ina era completamente si illata come diceva Matteo icci rispetto al resto del mondo. Lui riuscito ad entrare a portare le idee nuove a portare la sua fede nuovi strumenti di conoscenza Non un caso se poi alla ne l’imperatore ha permesso che fosse sepolto nella itt proi ita. Mi risulta sia l’unico italiano a essere sepolto l . .

utto uesto come diventa musica?

. arliamo di teatro musicale non di opera nel senso ottocentesco. iamo evitato i possi ili clich orientali. Nella musica nel testo non ci sono mai riferimenti a uelle cineserie anali. Non a iamo fatto nemmeno una semplice cronolo ia della sua vita. L’opera comincia con il via io che lui fa in mare la tempesta lo avvol e e poi tutte le dif colt che lui incontrer per riuscire a penetrare in uesta cultura che era completamente aliena a ualsiasi cosa di diverso. un’opera sulle idee non un’opera di azione. ra molto dif cile uindi fare un’opera sul pensiero perch nel teatro ci vuole invece dell’azione; non si pu fare solo un’opera statica dove non succede niente. La nostra s da fare un’opera sul pensiero tenendolo sempre a un ritmo molto incalzante tant’ che l’opera dura un’ora e cin ue minuti non di pi . un’opera molto reve compatta e piena di ener ia. .

n scena un attore e due aritoni: che cosa rappresentano?

. utti e tre sono Matteo icci. er uesto si scopre alla ne. L’attore le e dalle lettere di Matteo icci. due aritoni sono apparentemente Matteo icci e un suo discepolo per poi alla ne verr fuori che tutti e tre sono la tras urazione dell’anima di Matteo icci sono la stessa persona. uindi c’ lui in lotta con se stesso che discute con se stesso e solo alla ne riesce a trovare una conclusione di pace. ’ uesto senso di attesa di ricerca verso ualcosa che sem ra impossi ile. Non un’opera reli iosa anche se parla di fede. o non sono una persona reli iosa e non volevo fare un’opera che parlasse di cose di cui non mi intendo. er un’opera dove si vede che lui sostenuto da uesta sua fede incrolla ile che lo fa attraversare ualsiasi dif colt da uelle o

ettive del via io a uelle della diplomazia che lo respin e.

stato anche un rande

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dif colt da uelle o diplomatico.

Matteo icci prota onista in un opera al Macerata Opera estival

ettive del via io a uelle della diplomazia che lo respin e.

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Guarda all'Oriente la 53a edizione del 'Macerata Opera Festival'

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uarda all' riente la

a edi ione del ' acerata pera Festi al'

Macerata, Arena Sferisterio e Teatro 'Lauro Rossi' (20 luglio-14 agosto)

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Autore Paola Cecchini (/paolacecchini) (/paolacecchini) Giornalista, scrittrice e traduttrice, è appassionata di arte, musica e teatro. Ha pubblicato numerosi libri, presentandoli nei più importanti Istituti Italiani di Cultura in Europa e America...

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Guarda all'Oriente la 53a edizione del 'Macerata Opera Festival' (20 luglio-14 agosto). Si debutta uf cialmente giovedì 20 luglio (replica 26 luglio, 2 e 9 agosto) presso il Teatro ‘Lauro Rossi’ con 'Shi (Si faccia), prima assoluta ispirata al gesuita maceratese Padre Matteo Ricci. L' opera è stata commissionata dal Festival (diretto da Francesco Micheli) a Carlo Boccadoro, tra i più apprezzati compositori italiani contemporanei, su libretto di Cecilia Ligorio, regista e drammaturga con esperienze signi cative sia nell’ambito della prosa che nel teatro musicale. Per approfondire l’argomento, l’opera sarà preceduta nel pomeriggio da un incontro organizzato dall’Istituto Confucio di Macerata su ‘L’opera fra Oriente e Occidente’ con Maria Cristina Pisciotta, Sun Tao e Alberto Mattioli che dialogano sulle caratteristiche dell’Opera di Pechino e del melodramma italiano. La stagione allo Sferisterio inizierà venerdì 21 luglio con 'Turandot' di Giacomo Puccini, nuova coproduzione realizzata con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria (repliche 21 e 29 luglio, 4 e 13 agosto). Il duo di autori-registi Gianni Forte e Stefano Ricci, fenomeno teatrale degli ultimi anni, si cimenterà per la prima volta con la regia d’opera proponendo, come chiedeva Puccini ai suoi librettisti, ‘una Turandot attraverso il cervello moderno’. Le scene sono rmate da Nicolas Bovey ed i costumi da Gianluca Sbicca. Sul podio l’Orchestra Regionale delle Marche sarà per l’occasione diretta da Pier Giorgio Morandi, mentre sul palco si avvicenderanno il Coro Lirico Marchigiano ‘Bellini’, i Pueri Cantores ‘Zamberletti’ e la Banda ‘Salvadei’. Il ruolo della principessa di ghiaccio è stato af dato a Iréne Theorin, assieme a Rudy Park (Calaf), Davinia Rodriguez (Liù) e Alessandro Spina (Timur). Puccini ed il suo amore per le terre lontane ed esotiche è di scena anche con il secondo titolo, 'Madama Butterfly', in un allestimento coprodotto con il ‘Massimo’ di Palermo, rmato dal regista Nicola Berloffa, da Fabio Cherstich (scene) e Valeria Donata Bettella (costumi). Le repliche si terranno il 22 e 28 luglio, il 6 e 12 agosto. Il ruolo della protagonista è af dato al soprano Maria osè Siri che torna a Macerata dopo i successi in ‘Norma’ della scorsa estate ed il trionfo nella nuova stagione del Teatro alla Scala con lo stesso ruolo pucciniano. Con lei il tenore Antonello Palombi (Pinkerton), Alberto Mastromarino (Sharpless), Manuela Custer (Suzuki), Nicola Pamio (Goro). La direzione orchestrale è af data a Massimo Zanetti. Il terzo titolo in scena allo Sferisterio è '’Aida' di Verdi nell’applauditissimo spettacolo di Francesco Micheli del 2014 (50 dello Sferisterio), coprodotto con il ‘Comunale’ di Bologna : le scene sono curate da Edoardo Sanchi, i disegni da Francesca Ballarini, i costumi da Silvia Aymonino e le coreogra e da Monica Casadei. Sul podio Riccardo Frizza, già apprezzato nell’Otello dell’estate 2016. Di grande rilievo il cast : il soprano armeno Liana Aleksanyan nel ruolo protagonista ed il mezzosoprano Maria Teresa Chiuri in quello di Amneris. Assieme a loro Stefano La Colla (Radamès), Stefano Meo (Amonasro) e Giacomo Prestia (Ram s). Lo spettacolo sarà replicato il 5, 11 e 14 agosto.

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23/8/2017

Guarda all'Oriente la 53a edizione del 'Macerata Opera Festival'

Stefano Bollani, pianista di raro eclettismo e grande versatilità, sarà l’interprete del concerto che si svolgerà domenica 23 luglio. Dedicato al tema del Festival, l’evento costituirà il momento celebrativo principale dei festeggiamenti organizzati dall’Associazione Arena Sferisterio con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT) per i 50 anni di due DOC: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Con l’inizio degli spettacoli si avvieranno anche gli ‘Aperitivi culturali’ presso gli ‘Antichi Forni’ a cura di Cinzia Maroni: giovedì 20 luglio sarà la volta di ‘Musica e Gesuiti fra due secoli e tre continenti’ con Alberto Batisti, Carlo Boccadorio e Cecilia Ligorio venerdì 21 luglio ‘Orientalismo abesco e italico melodramma’ con Enrico Girardi, Gianni Forte e Stefano Ricci sabato 22 luglio ‘ imono e tailleur’ con Angelo Foletto e Nicola Berloffa. Vi aspettiamo Data 18/lug/2017

Paola Cecchini (/paolacecchini) ha aggiunto un articolo (/articles/18393/guarda-all-oriente-la-53a-edizione-del-macerata-opera-festival). (/paolacecchini)

18 luglio alle 19:36

Guarda all'Oriente la 53a edizione del 'Macerata Opera Festival' (/articles/18393/guarda-all-oriente-la-53a-edizione-delmacerata-opera-festival) Macerata, Arena Sferisterio e Teatro 'Lauro Rossi' (20 luglio-14 agosto)

(/articles/18393/guarda-all-oriente-la-53a-edizione-del-macerata-opera-festival) Data 18/lug/2017 Guarda all'Oriente la 53a edizione del 'Macerata Opera Festival' (20 luglio-14 agosto). Si debutta uf cialmente giovedì 20 luglio (replica 26 luglio, 2 e 9 agosto) presso il Teatro ‘Lauro Rossi’ con 'Shi (Si faccia), prima assoluta ispirata al gesuita maceratese Padre Matteo Ricci. L' opera è stata commissionata dal Festival (diretto da Francesco Micheli) a Carlo Boccadoro, tra i più Mostra di più

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icci apre il Festival di Macerata - Famiglia

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19/07/2017 Un'opera commissionata al compositore Carlo Boccadoro racconta il

grande gesuita maceratese morto in Cina nel 1610. In programma allo Sferisterio i capolavori operistici ambientati in Oriente: Turandot, Madama Butterfly e Aida. Previsto un recital di Stefano Bollani. 0

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Guarda a Oriente la 53a edizione del Macerata Opera Festival. Lo fa proponendo nella cornice unica dello Sferisterio (2.500 posti, 104 palchi e il palcoscenico più ampio d’Europa) , tre capolavori “esotici” della lirica come Turandot, Madama Butterfly e Aida, ma anche rendendo omaggio al più illustre dei maceratesi, padre Matteo Ricci, straordinaria figura di evangelizzatore e di mediatore culturale. Nato nel 1552, il missionario gesuita svolse la sua opera di evangelizzazione prima a Macao e poi, dal 1601 a Pechino, dove fu ben accolto dall’imperatore anche grazie alle sue profonde conoscenze della matematica e dell’astronomia, che contribuì a diffondere con numerose opere nella lingua natale, imparata alla perfezione. Ormai “incinesito”, impeccabile nel suo abito da letterato cinese, Ricci non fece più ritorno in Europa. Egli resterà in Cina fino al giorno della sua morte, l’11 maggio 1610. Oggi la sua tomba si trova a Pechino, nel piccolo cimitero di Tenggong Zhalan, ed è stata restaurata nel 2010, in occasione del quarto centenario della morte. Una statua e una lapide (in parte scritta anche in cinese) rendono onore a Ricci all’ingresso del Duomo di Macerata.

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n omaggio a Matteo

icci apre il Festival di Macerata - Famiglia

ristiana

dal punto di vista di chi è in scena: immagini catturate da musicisti, cantanti, figuranti, truccatori… - Il video dello spettacolo con i Google Glass

L’omaggio a Matteo Ricci inaugura il Macerata Opera Festival il 20 luglio, al Teatro Lauro Rossi, con la prima assoluta di un’opera commissionata al compositore Carlo Boccadoro. Boccadoro, anche lui maceratese, 54 anni da festeggiare proprio il giorno della “prima”, è fra i più apprezzati compositori italiani contemporanei. L’opera composta per il Festival di intitola Shi (Si faccia) ed è basata sul libretto della regista e drammaturga Cecilia Ligorio.

Turandot Il capolavoro incompiuto di Puccini diretto da Zubin Metha

L’opera è composta per due pianoforti e percussioni, con la presenza in scena di due voci (i baritoni Roberto Abbondanza e Bruno Taddia) e di un attore (Simone Tangolo). L’allestimento è realizzato con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, che cura le scene i costumi e le luci. I video sono curati da Igor Renzetti.

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La Scala, un'Aida piuttosto mediocre Delusione per la regia di Marco Gandini, ripresa da quella storica e celeberrima di Franco Zeffirelli del 1963, e per la...

Il titolo dell’opera (Shi, si faccia), riprende la disposizione data di suo pugno dall’imperatore Wanli, il quale autorizzò così la sepoltura di Matteo Ricci sul suolo cinese, una eccezione alla legge secolare che prescriveva per gli stranieri morti in Cina il rimpatrio nel paese di provenienza.

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Secondo Boccadoro, il messaggio principale che arriva da Shi è che “culture diverse possono convivere, compenetrarsi e non essere reciprocamente ostili”. L’autrice del libretto, Cecilia Ligorio, spiega: “Il mio intento è proporre una struttura drammaturgica che permetta di restituire un profilo il più articolato possibile di questo uomo straordinario, profilo intessuto di scienza fede, poesia e determinazione, senza però perdere di vista la solitudine, la fatica e le rinunce che comporta il deviare senza concessioni la propria vita a un obiettivo fisso, sia esso religioso, artistico o esistenziale, con la speranza, sempre presente, di riuscire a condividerlo con altri”.

TI SEGNALIAMO

L’opera sarà replicata il 26 luglio, il 2 e il 9 agosto. Il 21 luglio, invece, è previsto il debutto di Turandot, di Giacomo Puccini. Si tratta di una nuova coproduzione con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria. La regia è affidata al duo Ricci/Forte (Gianni Forte e Stefano Ricci), sul podio Pier Giorgio Morandi alla guida dell’Orchestra Regionale delle Marche. Il ruolo di Turandot è affidato al biondissimo soprano svedese Iréne Theorin. Repliche il 29 luglio, 4 e 13 agosto. Il 22 va in scena Madama Butterfly, l’altro capolavoro pucciniano. Il ruolo della sventurata ragazza giapponese sedotta e abbandonata è interpretato da Maria Josè Siri, già applaudita nella prima scaligera del 7 dicembre scorso. La regia è di Nicola Berloffa, sul podio ci sarà Massimo Zanetti. Repliche il 28 luglio, 6 e 12 agosto. Il 30 luglio va in scena Aida, proposta nell’originale e bellissima regia di Francesco Micheli (direttore artistico del Festival maceratese), già vista e applaudita allo Sferisterio nell’estate del 2014. Aida sarà Liana Aleksanyan, Maria Teresa Chiuri vestirà i panni di Amneris, mentre Stefano La Colla impersona Radames, La direzione è affidata a Riccardo. Repliche il 5, 11 e 14 agosto.

LE INIZIATIVE DI FAMIGLIA CRISTIANA

Il 23 luglio saranno protagonisti del Festival Stefano Bollani e il suo pianoforte. Sarà un one man show, senza scaletta e programma di sala, in cui ci sarà grande spazio per l’improvvisazione. L’Associazione Sferisterio ha anche previsto una iniziativa di solidarietà a favore di Anffas, l’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale. Grazie anche alle donazioni del pubblico è previsto il sostegno al progetto “Mongolfiera”, con cui si intende avviare un servizio di dopo scuola per gli adolescenti con disabilità. Con un totale di 17 rappresentazioni fra il 20 luglio e il 14 agosto, una Notte dell’Opera nel centro storico di Macerata, le anteprime per i giovani, una serata a Pieve Torina fra le rovine del terremoto, gli “aperitivi culturali” (il 20 luglio previsto un dibattito su “Musica e Gesuiti fra due secoli e tre continenti”), il Macerata Opera Festival si conferma uno degli appuntamenti culturali più interessanti e vivaci dell’estate. Con il merito, non da poco, di portare pubblico dall’Italia e dall’estero nel territorio ferito dal terremoto. Per fortuna le prenotazioni e le sponsorizzazioni non ne hanno risentito.

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i scri e ‘ hi’ e si traduce ‘Cos sia’ ‘ i accia’ Macerata Opera Festival, teatro 'Lauro Rossi', 20 luglio 2017

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Autore Paola Cecchini (/paolacecchini) (/paolacecchini) Giornalista, scrittrice e traduttrice, è appassionata di arte, musica e teatro. Ha pubblicato numerosi libri, presentandoli nei più importanti Istituti Italiani di Cultura in Europa e America...

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Paola Cecchini (/paolacecchini)

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Dettagli Creato da Paola Cecchini (/paolacecchini) · Recensione (/articles/category/recensioni)

Si scrive ‘Shi’ e si traduce ‘Così sia’, ‘Si faccia’ Prima assoluta dell’opera ispirata alla vita di Padre Matteo Ricci Si scrive ‘Shi’ e si traduce ‘Così sia’, ‘Si faccia’: così si espresse l’Imperatore cinese per permettere al primo straniero di essere seppellito entro la Città Proibita. Era l’11 maggio 1610. Ultimo di 13 gli, glio ribelle, viaggiatore, avventuriero, studioso, matematico, losofo, teologo, linguista, antropologo ante litteram, oltre che uomo di fede. Fu il primo europeo a compiere opera di divulgazione della matematica euclidea in Oriente: di lui parla Franco Battiato nella canzone ‘Centro di gravità permanente’ allorché canta di ‘’gesuiti euclidei, vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori della dinastia dei Ming’. Sto parlando di Padre Matteo Ricci, per il quale Cecilia Ligorio (attrice e drammaturga veronese) ha scritto il libretto dell’opera ‘Shi’ (si faccia)’ che ha inaugurato presso il ‘Lauro Rossi’ la 53a edizione del ‘Macerata Opera Festival’ (repliche il 26 luglio, 2 e 9 agosto). Ne ha curato anche la regia, precisando alla stampa che i tre personaggi contemporaneamente in scena, rappresentano Matteo nelle diversi fasi della vita: il ‘Viaggiatore’ (giovane, in procinto di lasciare Macerata), ‘L’Uomo che guarda’ (che impersona il dubbio, la vulnerabilità, la dif coltà di accettare la vita così come si dipana, indipendentemente dai nostri desideri’) ed in ne Matteo (portatore della storia e della biogra a, l’uomo che invecchia e muore). ‘Il mio intento è stato quello di restituire un pro lo, il più articolato possibile di quest’uomo straordinario - ha commentato la regista- senza mai perdere di vista la solitudine, la fatica, le rinunce che comporta il dedicare senza concessioni la propria vita ad un obiettivo (religioso, artistico o esistenziale) con la speranza, sempre presente, di riuscire a condividerlo con gli altri’. Diciamo subito che è uno spettacolo particolare, un’opera da camera in cinque scene: il compositore Carlo Boccadoro (che ne è anche il direttore) ha evitato il ricorso all’orchestra sinfonica, limitandosi a scrivere per due pianoforti (Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini) ed un ensemble di percussioni (Tetraktis). Non si tratta però di un’opera d’avanguardia o di retroguardia di arduo ascolto e dif cile comunicabilità, a cominciare dalle linee melodiche che seguono il testo e la flessione delle voci, senza balzare dal registro acuto a quello grave e viceversa, come potremmo aspettarci: il linguaggio è piuttosto armonico e facile da recepire. Le uniche citazioni si riferiscono al canto gregoriano: nei momenti in cui Matteo prega, l’autore cita dei frammenti del ‘Laudario di Cortona’, codice musicale manoscritto della seconda metà del III secolo. L’opera che dura settanta minuti, si avvale di un organico assai ristretto formato da due voci di baritono (Roberto Abbondanza e Bruno Taddia) ed una voce recitante (il narratore, Simone Tangolo). ‘Non c’è nell’opera un vero e proprio dramma - ha spiegato Boccadoro, tra i più noti compositori italiani contemporanei ma anche pianista, percussionista e musicologo - si tratta piuttosto di un lavoro per così dire astratto, basato sulle idee, non sull’azione, anche se in teatro l’azione è necessaria. Non si può parlare quindi di opera lirica nel senso ottocentesco del termine, quanto di ‘teatro musicale’, per sottolineare l’assenza di richiami nostalgici alle opere convenzionali. Chi pensava di assistere a cliché orientali (cineserie ed effetti cartolina) o ‘orientalismi da bigiotteria’, è rimasto deluso: l’esotismo evocato non strizza di certo l’occhio al pubblico ma è soffuso ed estremamente raf nato. Bravo il video maker Igor Renzetti e bravi gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Macerata che hanno curato scene, costumi e luci. L’attesa per quest’opera- commissionata espressamente a Boccadoro da Francesco Micheli, direttore artistico del M.O.F. - era grande ed altrettanto grande è stato il successo della prima: il pubblico ha letteralmente inondato di applausi il compositore e la regista che hanno trasmesso un chiaro messaggio di tolleranza e comprensione fra culture diverse, così attuale e prezioso in questo momento. Data 20/lug/2017

Paola Cecchini (/paolacecchini) ha aggiunto un articolo (/articles/18406/si-scrive-shi-e-si-traduce-cosi-sia-si-faccia). (/paolacecchini)

22 luglio alle 20:38

Si scrive ‘Shi’ e si traduce ‘Così sia’, ‘Si faccia’ (/articles/18406/si-scrive-shi-e-si-traduce-cosi-sia-si-faccia) Macerata Opera Festival, teatro 'Lauro Rossi', 20 luglio 2017

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Par Charles Arden

La soprano uruguayenne écrira une ligne dans le grand livre d'histoire de l'opéra avec Madame Butter y de Puccini à Macerata après La Scala. 17

rier 1 0 la cr ation de Madame Butterfly La cala de Milan est n d sastre A oint e P ccini retra aille l re en ro onde r rod isant ne de i e ersion a ec grand s cc s d s le 2 ai de la e ann e rescia trois a tres o t res s i ront de la l e de ce co osite r e igeant

Le 7 d ce bre 201 La cala o rait sa saison a ec la ersion originelle de 1 0 Mise en sc ne ar Al is er anis et dirig e ar iccardo Chaill la re r sentation re oit r s d n art d he re d a la disse ents nota ent gr ce la restation de Maria os iri dans le r le rinci al de Cio Cio an Mada e tter l r la so rano r g a enne crira ne ligne dans le grand li re d histoire de l o ra lors elle inter r tera de no ea ce r le le 22 illet rochain a Festi al d ra de Macerata era dirig e ar Massi o anetti dans la no elle rod ction sign e icola erlo a dont il no s a arl en inter iew de la ersion de 1 0 de en e la r rence Maria os iri sera en e et la re i re chante se de is la cr atrice d r le osina torchio inter r ter les de ersions de Madame Butterfly a r s a oir ait ses d b ts a ec la artition originelle

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rant la rochaine saison 2017/1 d a tres re r sentations de Madame Butterfly cond iront Mar a os iri l ra d tat de ienne l ra d tat de a i re et l Alle and de erlin

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co re gale ent notre recension de sa re ar able restation dans Manon Lescaut de P ccini agistrale ersion de concert Gen e is r serve po r l ad irer en r cital avec rancesco eli le in a tre des C a ps l s es PRODUCTIONS ASSOCIÉES :

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AC TU DES OPÉRAS

G ide des Festi als classi es et l ri es de l t 2017 en ro e

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entaires

ORFEOLILLE

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Le 21/07/2017 à 23:25

Désolé mais cela est faux . La Soprano australienne Cheryl Barker a chanté d abord la première version lors des représentations de l œuvre a l Opera des Flandres dans la mise en scène de Robert Carsten dans les années 90 puis elle a chanté plus tard la deuxième version , traditionnelle entre autres à Amsterdam ! 0

RÉ P ONDRE

CHARLES_ARDEN

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Le 29/07/2017 à 15:02

Merci beaucoup pour cette information passionnante. Maria José Siri semble toutefois la seule à avoir pris le rôle par la 1ère version (hormis la créatrice). 1

RÉ P ONDRE

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ince 1998 on line ROSALBAANGIULI

si faccia (h ps://pesaronotizie.com/2017/07/22/shi-si-faccia/thumbnail_shi-1/)

Alla figura di Padre Ma eo Ricci, matematico e cartografo di origine maceratese stabilitosi in Cina tra la fine del Cinquecento ed i primi del Seicento, primo a creare un ponte culturale tra Occidente ed Oriente, è dedicata Shi (si faccia) in prima esecuzione assoluta al Teatro ‘Lauro Rossi’. Con questo spe acolo (replicato il 26 luglio, 2 e 9 agosto), si è aperta ieri la 53a edizione di ‘Macerata Opera Festival’. Dire a dall’autore Carlo Bocciodoro ed articolata in cinque scene, su libre o di Cecilia Ligorio che ne ha firmato anche la regia, l’opera che dura appena un’ora, si avvale di un organico assai ristre o formato da due voci di baritono (Roberto Abbondanza e Bruno Taddia) ed una voce recitante (il narratore, Simone Tangolo), accompagnate da due pianoforti (Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini) ed un ensemble di percussioni (Tetraktis). Scene, costumi e luci sono ideati e realizzati dall’Accademia di Belle Arti di Macerata. La figura di Ma eo in realtà si scompone in tu i e tre i personaggi (anche se questo si scopre alla fine): i due baritoni che interpretano il monaco e il suo adepto, e la voce narrante che legge le sue le ere. Il titolo ‘Shi’ che significa ‘Si faccia’, si riferisce alle parole pronunciate e scri e di proprio pugno dall’imperatore cinese Wanli de o anche Il Tianzi, figlio del cielo e signore legi imo del mondo, (dinastia Ming) alla morte di Li Mandou (nome cinese del gesuita): l’Imperatore acconsentì alla sepoltura del Monaco nella Ci à Proibita (fa o che non era mai accaduto ad alcuno prima di allora) come riconoscimento dell’importanza del suo operato. ‘E’ una figura assolutamente straordinaria Padre Ricci, nato il 6 o obre 1552 in una nobile e agiata famiglia di Macerata, primo di 13 figli: un uomo che con la forza della propria intelligenza e della propria fede è riuscito ad oltrepassare ostacoli apparentemente insormontabili ed a fare quello che nessuno pensava fosse possibile fare all’epoca in quel Paese ‘completamente sigillato’ rispe o al resto del mondo. Con la sua fede ha sconfi o tu i gli ostacoli. E’ stato un grande diplomatico – ha raccontato il regista alla stampa. ‘Non c’è nell’opera un vero e proprio dramma – ha continuato l’autore – si tra a piu osto di un lavoro per così dire astra o, basato sulle idee, non sull’azione, anche se in teatro l’azione è necessaria. Non si può parlare quindi di opera lirica nel senso o ocentesco del termine, quanto di ‘teatro musicale’, per so olineare l’assenza di richiami nostalgici alle opere convenzionali. https://pesaronotizie.com/2017/07/22/shi-si-faccia/ Chi pensava di assistere a cliché orientali

(cineserie ed effe i cartolina) è rimasto deluso: l’esotismo

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si faccia

Chi pensava di assistere a cliché orientali (cineserie ed effe i cartolina) è rimasto deluso: l’esotismo evocato non strizza di certo l’occhio al pubblico. Non si tra a però di un’opera d’avanguardia o di retroguardia di arduo ascolto e difficile comunicabilità, a cominciare dalle linee melodiche che seguono il testo e la flessione delle voci, senza balzare dal registro acuto a quello grave e viceversa, come potremmo aspe arci: il linguaggio è piu osto armonico e facile da recepire. Le uniche citazioni si riferiscono al canto gregoriano: nei momenti in cui Ma eo prega, l’autore cita dei frammenti del ‘Laudario di Cortona’, codice musicale manoscri o della seconda metà del XIII secolo. Opera indubbiamente originale e piena di energia. Paola Cecchini STORIA

u

licato da rosal aangiuli

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urandot

na donna di oggi che ha paura di crescere

ince 1998 on line ROSALBAANGIULI

urandot crescere

na donna di oggi che ha paura di

(h ps://pesaronotizie.com/2017/07/22/turandot-una-donna-di-oggi-che-ha-paura-di-crescere/tur2/)‘ urandot na donna di oggi c e a aura di di entare adulta una ersona come tante c e i e nel regno della sua ersonale antasia c e a sgomento di lasciarsi andare di lasciarsi amare di donarsi ad un altro di di entare madre in ratica di so rire Così gli innovativi registi Stefano Ricci e Gianni Forte (Ricci Forte) che si cimentano per la prima volta nel teatro operistico, parlano di ‘Turandot’, l’opera che ha aperto ieri, nella splendida cornice dello Sferisterio, la 53a edizione del ‘Macerata Opera Festival’ 2 1 . La nuova produzione – coprodo a con il Teatro Nazionale Croato di agabria coniuga scene di onirica ispirazione dominate dalla natura e dal ghiaccio (vi compare anche un orso polare) ad una drammaturgia che ha al centro la bella principessa orientale ‘che visse a Pechino, al tempo delle favole’, in lo a contro la perenne paura di soffrire. Minimali le scene (firmate da Nicolas Bove ), prevalentemente composte da qua ro grandi armadi trasparenti, mentre Turandot è l’unica a vestire panni regali: tu i gli altri protagonisti (imperatore Altoum compreso) vestono all’occidentale (costumi di Gianluca Sbicca). Sul podio Pier Giorgio orandi ha dire o con abilità l’Orchestra Regionale delle Marche, il Coro Lirico Marchigiano ‘Bellini’ (istituito ad Ancona nel 1 ) a cui va il merito di ampi e spe acolari interventi, nonché i Pueri Cantores ‘Domenichino amberle i’ di Macerata. ‘ o era non si a ale certamente di un orc estra ione sem lice an i so o uesto rofilo una delle i com lesse di uccini Vi tro iamo di tu o e di i gong cinesi tam tam cam ane tubolari ilo ono due ar e eramente un organico colossale – ha commentato al riguardo il dire ore. Il cast è formato dal soprano svedese Ir ne Theorin nel ruolo della protagonista, dal tenore sudcoreano Rud Par ( ala ), da Alessandro Spina nel ruolo di imur e dal soprano spagnolo a inia Rodriguez che interpreta i , la schiava di Calaf, figura delicata e commovente che nello spe acolo indossa un abito lungo bianco da sposa. Davinia, reduce dal successo di Donna Elvira nel ‘Don Giovanni’ di Mozart con cui si è aperto il Festival dei Due Mondi 2 1 , è l’artista che ho apprezzato maggiormente.

https://pesaronotizie.com/2017/07/22/turandot-una-donna-di-oggi-che-ha-paura-di-crescere/ enso c e l as e o i interessante di uest o era sia la oglia da

arte di uccini di andare ben oltre la

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urandot

na donna di oggi che ha paura di crescere

enso c e l as e o i interessante di uest o era sia la oglia da arte di uccini di andare ben oltre la descri ione del aesaggio esotico – ha commentato al riguardo Francesco Micheli, da sei anni dire ore artistico del Festival – n urandot in a i non tanto la ina fisica ad a arire ma uella olitica luogo di assolutismo dis otico in cui la ita e la morte ossono di endere da un ca riccio a im ressione aragonare uesta storia di antasia all a ualit reale di un aese tanto icino alla ina uanto lontano dalla democra ia come la orea del ord Ci si chiede spesso come mai Puccini non riuscì a terminare l’opera (forse la pi famosa incompiuta del teatro musicale mondiale) conclusa successivamente da Franco Alfano, dietro richiesta di Arturo Toscanini e dell’editore Ricordi, sulla base delle affinità che la sua opera a eggenda di a untala aveva, a loro parere, con il finale incompiuto di Turandot. ‘ uccini era s gra emente malato ma ci la or molto comun ue e le agine di a unti lo testimoniano i a e a ortati con s anc e in os edale o non credo c e non sa esse come concludere secondo me a e a tro ato una ro ria strada ma oi la mala ia u cos esante c e gli im ed fisicamente e so ra u o mentalmente di c iudere una storia bella e ositi a c e arla di uturo uando er lui il uturo non esiste a gi i ’ – ha commentato al riguardo il dire ore Morandi. I cartelli sul palco, nella scena finale, sono un chiaro invito al coraggio. Compongono una delle frasi ormai famose del giudice Giovanni Falcone: ‘Chi ha paura muore ogni giorno’. L’opera sarà replicata il 29 luglio,

e 1 agosto.

Paola Cecchini

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oncerti: domani allo feristerio il pianita tefano ollani

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MARCHE (/REGIONI/MARCHE)

Concerti: domani allo Sferisterio il pianita Stefano Bollani SHARE:

(AGI) - Macerata, 22 lug. - Domani arriva allo Sferisterio il pianista Stefano Bollani con uno spettacolo pensato per la stagione lirica maceratese. Alle ore 21, il concerto Piano Solo, organizzato in collaborazione con IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini), che unisce il pianoforte tradizionale all'arte dell'improvvisazione, declinato nel tema della 53esima edizione del Macerata Opera Festival: Oriente. Il concerto di domani costituisce il momento celebrativo principale dei festeggiamenti organizzati dall'Associazione Arena Sferisterio con IMT per i 50 anni di due DOC: il Verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Il legame fra Oriente e vino nelle Marche e' intrinseco alla coltivazione stessa, poiche' le vigne crescono proprio rivolte a est per la conformazione orografica della regione, le cui valli corrono perpendicolari alla costa. La musica e' come un enorme gioco da re-inventare in continuazione: questo e' il messaggio di Stefano Bollani, pianista eclettico e versatile, che trova la sua ispirazione dalle piu' diverse fonti, attraversando i generi musicali, dal repertorio classico al jazz. Gli stimoli provengono dalla musica del passato come anche (e soprattutto) dal presente. Il palcoscenico, per il pianista, diventa un luogo terapeutico e di apprendimento, dove tutto puo' succedere. Per Bollani, l'importante non e' seguire la scaletta, ma trascinare lo spettatore in un'avventura nuova ogni sera che attraversa i piu' svariati orizzonti musicali: si puo' passare da Bach ai Beatles, da Stravinskij ai ritmi brasiliani, con incursioni nel pop o nel repertorio italiano degli anni Quaranta. Nel concerto di Bollani, il riso e l'emozione si mescolano in un flusso di coscienza musicale. Alla fine del concerto, e' il pubblico a decidere il bis, e Bollani diligentemente segna ed esegue sul momento i pezzi richiesti in un medley imprevedibile, dove il virtuosismo si unisce all'irriverenza. Prima dell'esibizione di Bollani, due attivita' animano lo Sferisterio nel tardo pomeriggio. Alle ore 18, l'Associazione Amici dello Sferisterio guida i visitatori nel backstage dell'Arena, in una visita attraverso le zone "segrete", condividendone curiosi aneddoti e rievocando i grandi personaggi del mondo operistico e musicale che vi si sono esibiti. A seguire, alle ore 19, per festeggiare i 50 anni delle prime due DOC marchigiane, IMT organizza un aperitivo sul loggione dello Sferisterio per poter godere di buon vino davanti al panorama maceratese, dai Monti Sibillini fino al Mar Adriatico, con un sommelier dell'AIS che racconta i vini delle Marche, sia in italiano che in inglese. (AGI) Red/Ett 22 luglio 2017 Š

http://www.a i.it/re ioni/marche/2017/07/22/news/concerti_domani_allo_sferisterio_il_pianita_stefano_ ollani-1976063/

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Butterfly: emozione e poesia, la nave del Mof vira finalmente a Oriente www.cronachemaceratesi.it /2017/07/23/butterfly-emozione-e-poesia-la-nave-del-mof-vira-finalmente-aoriente/991376/ RECENSIONE - Scroscianti applausi per tutti i protagonisti. La soprano uruguaiana Maria JosĂŠ Siri meritava l'apertura del Festival. Il Giappone e soprattutto grandi voci per il debutto allo Sferisterio dell'opera di Puccini con la regia di Nicola Berloffa

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di Maria Stefania Gelsomini (foto di Alfredo Tabocchini) Se l’anno scorso meritava l’inaugurazione la Norma con Maria Josè Siri, quest’anno avrebbe meritato l’inaugurazione la Madama Butterfly di Maria José Siri. Emozione, poesia, Giappone e soprattutto grandi voci: finalmente il viaggio del Mof è penetrato nelle pieghe più intime del lontano Oriente. La soprano uruguaiana non canta semplicemente Cio-Cio-San, è la quindicenne Cio-Cio-San, ingenua, illusa e innamorata, delicata e fragile come una farfalla. Affiancata da un cast di ottimo livello la Siri, già acclamata protagonista lo scorso dicembre alla prima della Scala nello stesso ruolo col maestro Riccardo Chailly, tratteggia una superlativa Butterfly, dando voce e corpo, anche attraverso una recitazione magistrale, a ogni singola sfumatura dell’anima. La voce del tenore spoletino Antonello Palombi è una bellissima scoperta per lo Sferisterio, ma non per la Scala: fu lui nel 2006 a sostituire in jeans e maglietta Roberto Alagna nei panni di Radames quando il tenore francese abbandonò 34/38


all’improvviso il palcoscenico subissato dai fischi. Il suo Pinkerton è un conquistatore nato, godereccio, possente e spavaldo, capace però di trasmettere anche i colori del dolore e di un autentico rimorso. La sua voce bella, piena e squillante ha il piglio giusto per esprimerne il carattere, è una sicurezza dall’inizio alla fine e regala al pubblico splendidi acuti, ma non solo. Butterfly vorrebbe assomigliare a una diva del cinema americano, ma è suo malgrado solo la piccola protagonista di un film dal finale tragico. Il regista Nicola Berloffa, insieme allo scenografo Fabio Cherstich, alla costumista Valeria Donata Bettella e al light designer Marco Giusti, ha ambientato la vicenda nell’immaginario, perché immaginario è l’amore che Butterfly crede che Pinkerton provi per lei. E cosa c’è di più irreale delle storie d’amore vissute a teatro e al cinema? Siamo negli anni Quaranta, sulle colline di Nagasaki, la nave da guerra Abramo Lincoln è attraccata in porto e sbarcano in città gli spregiudicati yankee. Nel chiuso del teatrino in cui si svolge il primo atto si consumano gli amori fugaci dei marinai con le giovani geishe. Il contrasto fra i due mondi è evidente: gli americani in divisa con gli zaini in spalla bevono e si ubriacano, fumano, filmano e scattano foto alle ragazze (per una volta sono i giapponesi ad essere fotografati), sono rumorosi e invadenti, mentre il Giappone pervaso d’incenso è silenzio, quiete, sacro rispetto degli antichi rituali. Il tenente della marina degli Stati Uniti Pinkerton ha acquistato una casetta e si accorda con l’avido sensale di matrimoni Goro per celebrare le nozze con la bella Butterfly vantandosene col console Sharpless (il baritono Alberto Mastromarino) appena arrivato (“Dovunque al mondo lo Yankee vagabondo si gode e traffica sprezzando i rischi”): America forever! Nel duetto che segue, Sharpless mette in guardia lo sfrontato tenente, perché Cio-Cio-San ci crede (“Sarebbe gran peccato le lievi ali strappar e desolar forse un credulo cor”), ma è tempo di brindare col whisky alle nozze giapponesi e perché no, anche alle future nozze con una vera sposa americana. Il teatrino si popola di donne giapponesi e di geishe agghindate con splendidi kimono dalle tinte pastello e al centro del palco appare Butterfly, bellissima e vestita di bianco.

Fra inchini e atmosfere rarefatte, rese con luci che restano sempre basse, Cio-Cio-San colma di felicità racconta la storia della sua famiglia al console, poi la scena si anima, con coppiette sedute a guardare lo spettacolo, giapponesi affacciati alle finestre e marinai che si azzuffano. “Badate ella ci crede” continua ad ammonire Sharpless, ma il matrimonio si celebra. Pinkerton festeggia con la bottiglia in mano insieme ai suoi marinai, lasciando la sposa sola 35/38


in disparte, ed ecco che arriva lo zio Bonzo infuriato per le nozze e per la conversione della nipote alla religione dell’americano. Pinkerton lo scaccia via lanciandogli addosso il liquore della bottiglia. Butterfly, che ha rinnegato il proprio Paese e il proprio culto, è stata rinnegata dalla sua famiglia, ma il suo amore è più forte di tutto. Il duetto è per lei un canto d’amore dolcissimo tinto di malinconia, per lui è solo il preludio malizioso a una notte di passione (“Bimba dagli occhi pieni di malia ora sei tutta mia”). Il finale del primo atto, con Pinkerton che bacia la moglie-bambina togliendole la veste e le geishe voltate di schiena per non guardare, fotografa tutta la dolcezza del grande amore di Madama Butterfly, che d’ora in poi vuol essere chiamata signora Pinkerton. Il secondo atto si apre nella sala di un cinematografo, affollato da ragazze giapponesi ormai vestite all’occidentale che amoreggiano con giovani civili e alcuni marinai. Sono passati tre anni, Butterfly è triste, sola e in miseria ma attende con fede incrollabile il ritorno di Pinkerton, mentre la sua fedele Suzuki (la mezzosoprano Manuela Custer) cerca di consolarla. Sullo schermo si proietta un film con Bette Davis, e Butterfly cerca di immedesimarsi e imitarne le movenze, fingendo di fumare. Alla fine del film Suzuki riassetta e pulisce la sala buia pronunciando le sue preghiere. “Un bel dì, vedremo levarsi un fil di fumo” canta Maria José Siri con toccante intensità, trasmettendo alla perfezione le aspettative, la speranza del ritorno e l’attesa della felicità futura del personaggio. Avvia il proiettore, sullo schermo non compaiono immagini, eppure conclude l’aria “io con sicura fede l’aspetto”. Da qui in avanti però gli eventi precipitano rapidamente e la fede di Butterfly, messa di fronte alla terribile realtà, comincia a vacillare: dapprima deve respingere la corte del ricco Yamadori e le velenose insinuazioni di Goro, poi riceve la visita del console con una lettera di Pinkerton che non contiene buone notizie (annuncia il suo ritorno a Nagasaki con la moglie americana), che il pietoso Sharpless non ha il coraggio di leggerle. Ma conosce Dolore, il figlio di Pinkerton, e Butterfly si fa promettere di avvisarlo dell’esistenza del bambino, così tutti e tre potranno andare in America insieme. La nave fa il suo ingresso in porto, Butterfly è agitata e si fa bella, cosparge l’umile casa con i petali dei fiori del suo giardino, vuole dentro tutta la primavera ed è al colmo della felicità, è il riscatto dopo anni di sofferenza (“Ei torna e m’ama!”). Tenera la scena in cui il bambino (il piccolo Martino Compagnucci, bravissimo), ballando contagiato dalla felicità della madre, sparge tutt’intorno petali colorati. Indossato di nuovo l’abito da sposa, e con il viso ravvivato dal trucco, Butterfly accende il proiettore e lo Sferisterio s’immerge nella magia. Una dolce melodia accompagna come una ninna nanna le immagini eteree di Esther Williams, l’attrice americana campionessa di nuoto che negli anni Quaranta e Cinquanta ha spopolato sugli schermi con i suoi balletti e le coreografie dentro e sotto l’acqua. La Williams balla e sorride, leggera e felice, è l’immagine del mare, dell’America, della libertà. È ciò che Butterfly vorrebbe essere, ma la realtà è solo una sfiancante attesa. Butterfly non vedrà mai più il suo grande amore, che raggiunge la casa ma scappa preso dal rimorso (Palombi canta “Addio fiorito asil” con commozione e sincero pentimento).

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Butterfly nell’abito bianco da finta sposa incontrerà la vera moglie americana fasciata in un elegante tailleur nero, e le prometterà di affidarle suo figlio perché diventi, almeno lui, libero e americano. Il dramma si consuma in un crescendo carico di pathos, la musica struggente segue Butterfly negli ultimi estremi gesti. Dice addio al figlio, mettendogli una benda sugli occhi e una bandierina americana in mano. Il suo ultimo saluto alla vita è una danza elegante, è un cerimoniale che si disegna nell’aria con gesti grafici e impalpabili, mentre il pubblico del piccolo cinema si siede per vedere il finale del film. Con la voce disperata di Pinkerton che urla il suo nome, Butterfly alza il pugnale al cielo e il buio che cala improvviso è la compassione che nasconde l’harakiri.

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Scroscianti gli applausi per tutti i protagonisti, che però devono superare un percorso a ostacoli per raggiungere il proscenio compiendo una gimkana fra pedane, scale e le sedie che ingombrano il palco. Trionfano Maria José Siri, Antonello Palombi e Manuela Custer, ottima prova per tutti gli altri componenti del cast, a cominciare dal baritono Alberto Mastromarino, apparso decisamente più in forma rispetto alle ultime apparizioni maceratesi. Applausi per Nicola Pamio (un perfetto Goro), Andrea Porta (il principe Yamadori), Cristian Saitta (lo zio Bonzo), Samantha Sapienza (Kate Pinkerton), Gianni Paci (Yakusidé), Giacomo Medici (il commissario imperiale), Alessandro Pucci (l’ufficiale del registro), Mirela Cisman, Silvia Marcellini e Maria Elena Mariangeli (la madre, la zia e la cugina di Cio-Cio-San), il piccolo tenerissimo Martino Compagnucci (il figlio di Cio-Cio-San). Applausi convinti per il direttore d’orchestra Massimo Zanetti, che alla guida della Fondazione Orchestra Regionale delle Marche ha saputo rendere con la sua conduzione gli stessi toni drammatici, romantici, melanconici e intimi che il regista Berloffa ha impresso alla regia e ai caratteri dei personaggi. A completare il cast, il Coro Lirico Marchigiano Vincenzo Bellini diretto da Carlo Morganti e il complesso di palcoscenico Banda Salvadei. A inizio serata, fuori-programma in platea con il sindaco Romano Carancini, il direttore artistico Francesco Micheli, il responsabile sviluppo commerciale di Poste Italiane Andrea Alfieri ed Elisabetta Perucci, figlia dell’indimenticato artefice della rinascita della stagione lirica maceratese nel 1967 Carlo Perucci, che hanno presentato al pubblico il folder emesso da Poste Italiane per celebrare i 50 anni della ripresa della lirica allo Sferisterio. La Madama Butterfly torna in replica il 28 luglio (serata con audio-descrizione), il 6 e 12 agosto.

Applausi per la principessa di ghiaccio ma Turandot perde la strada d’Oriente (recensione e commenti del pubblico)

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www.gliamicidellamusica.net Pubblicato il 23 Luglio 2017

L'opera incompiuta di Giacomo Puccini ha aperto il Macerata Opera Festival 2017

Turandot è una bambina capricciosa servizio di Simone Tomei MACERATA - Siamo al 21 luglio e prende il via al Teatro Sferisterio il Macerata Opera Festival 2017. Una calda serata estiva ci accoglie nello spazio magico del Festival dedicato quest'anno all'Oriente; un Festival che diventa anche solidarietà attraverso un sodalizio importante con l'Anfass per evidenziare ancor meglio l'idea di condivisione che un evento così importante può comprendere al suo interno. La Turandot di Giacomo Puccini è il titolo che dà l'abbrivio al Festival 2017 ed il pubblico delle grandi occasioni è tutto presente per assistere a questa nuova produzione che porta la firma registica Ricci/Forte realizzata in collaborazione con il Teatro Nazionale Croato di Zagabria. Ebbene una nuova produzione che ci porta nel mondo onirico e fatato di Turandot, nelle pagine della favola di Gozzi, nell'esperienza post-wagneriana di Puccini e in quell'idea di amore che richiede anche il sacrificio. Turandot è l'estrema esperienza del compositore che è stato sempre incline a tentar vie poco calpestate; egli infatti fu affascinato da questa vicenda favolosa ed irreale e ha usato elementi pieni di esotismo inserendovi anche elementi di natura burlesca, che già facevano parte della poetica di Gozzi, per poi virare senza soluzione di continuità nella "... passione di Turandot che per tanto tempo ha soffocato sotto la cenere del suo orgoglio" . (lettera di Puccini al librettista Simoni, 18 marzo 1920). Questa è la Turandot che conosco, questa è la Turandot di Giacomo Puccini, ma di quanto visto nell'emiciclo maceratese, di questi concetti, nemmeno l'ombra. Era stata preannunciata come una regia "alternativa" o "moderna" come spesso si suole dire nel linguaggio teatrale, ma dopo la visione di questa messincena molti dubbi e molte perplessità hanno campeggiato nei miei pensieri. Credo che per dire se una cosa sia bella o brutta - tra l'altro esprimendo quindi concetti molto relativi - vi sia necessità di comprendere, di capire, di entrare nella logica di colui o di coloro che vogliono dirti qualcosa. Con molta buona volontà, nel silenzio della mia intimità, del mio ascolto e con profondo rispetto per il ruolo che rivestivo e per il luogo in cui mi trovavo, ho cercato di godere appieno di quanto avveniva sul palcoscenico senza crearmi dei pregiudizi o delle false convinzioni basati sulle mie conoscenze. Prima di assistere alla recita, come mio solito, non ho letto le note di regia che invece mi hanno fatto compagnia nella notte seguente, proprio per andare a capire con più "verginità" di spirito, il messaggio che si voleva trasmettere allo spettatore. Ebbene alla fine della rappresentazione ho sentito come un moto di stizza nei miei confronti perchè la mia cultura, la mia conoscenza della musica e del melodramma, non erano riuscite a farmi penetrare da questo messaggio; come dicono le tre maschere nel primo atto: Notte senza un lumicino, gola nera d’un camino, son più chiare degli enigmi di Turandot! Un po' come il messaggio Ricci/Forte lo è stato per me.

A questo punto, dunque, non avevo altra scelta che giocarmi la carta delle note di regia e cercare di mettere insieme i


brandelli della mia disperazione per non aver compreso assolutamente nulla di quanto accadeva sul palcoscenico e per provare a cercare quella chiave segreta che potesse aprire lo scrigno della comprensione. Ho letto e riletto, ho cercato di isolare la mente da pregiudizi, abitudini, tradizione, ovvietà, ma non ci sono riuscito... anzi dopo la lettura di queste pagine illustrative sono ancor più sprofondato in uno stato mentale completamente obnubilato e ho dovuto far decantare qualche giorno prima di mettermi nel cimento di scrivere queste righe di commento e di riflessione. Ho pensato più volte in questo tempo a quanto avevo visto e alla fine sono arrivato ad una conclusione tutta mia e quindi non indenne da critica o confutazione: il duo registico Ricci/Forte al debutto nella regia d'Opera, ha voluto mettere in scena una Turandot che vive e campeggia solo nella loro idea, che è frutto forse di qualche esperienza vissuta e che ha segnato il loro spirito e il loro animo a tal punto da dover essere concretizzata sì da dare vita reale a questo dramma/gioia personale. A mio avviso, qui non si trova niente di ciò che compositore e librettisti avevano concepito per questo estremo componimento del Doge lucchese; penso alla frase famosa che Puccini rivolse proprio ad Adami in una lettera del Marzo 1924: "... Penso ora per ora, minuto per minuto a Turandot e tutta la mia musica scritta fino ad ora mi pare una b urletta e non mi piace più. Sarà b uon segno? Io credo di sì" ; quanto entusiasmo, quanta passione, quanta emozione avrà provato lo stesso compositore nel cesellare momento dopo momento quel libretto, quelle parole, quelle didascalie che i due librettisti gli proponevano?

Ho provato a pensare a queste cose dopo la "prima" maceratese e ho sempre più messo a fuoco la convinzione di essermi trovato di fronte ad un egocentrismo registico e al desiderio di mettere in scena qualcosa che nulla ha a che fare con la Turandot di Puccini, bensì un dramma reale o inventato dai due neoregisti d'opera. Posso dire con cognizione di causa che mi sono trovato davanti alla Turandot di Ricci/Forte con la musica di Giacomo Puccini; questa idea che mi sono fatto è riuscita un pochino a rimettermi in pace con me stesso e con il mondo e mi ha dato lo spunto per poter scrivere queste brevi riflessioni che sono doverose per la gentile ospitalità ricevuta e per il diritto di critica che ho sempre fatto con onestà, con il dovuto rispetto e con la ricerca di trasmettere al meglio le emozioni vissute. Tutte le idee espresse nelle note di regia le ho intese quindi come espressioni di due soggetti che hanno voluto dare una loro lettura ad un componimento musicale e letterario che non ne ha assolutamente bisogno, ma che per diritto di creatività, lecito e indiscutibile, hanno voluto stravolgere e reinterpretare. Queste operazioni in Teatro ormai accadono sempre più spesso ed ogni volta, come è giusto che sia, dividono il pubblico e la critica nelle fazioni più disparate; dal mio punto di vista non ho mai criticato in maniera bigotta le cosiddette "regie moderne"... anzi ho sempre cercato di comprenderne il significato più profondo cercando di adattarlo, ove possibile, anche alla nostra realtà nelle sue più variegate sfaccettature. Non capisco il pensiero per il quale per Puccini il melodramma diventa in Turandot, citando le note di regia: "... la possib ilità di indagare in spazi liminari legati al sonno, all'incub o. Il tentativo di governare la Natura, questa capponaia b elluina nella quale la protagonista si è rinchiusa, alimentata da smania di vendetta, diventa un tracciato psicanalitico alla ricerca del senso di amare e lasciarsi amare, una topografia di quella forza generatrice di cui siamo impastati... colpisce il senso del tragico e l'aspetto fiab esco intesto come viatico per un itinerario emotivo dei protagonisti in questa landa riarsa dal rancore...".Una lettura che non aggiunge nulla a quanto è già esperesso nella drammaturgia, ma che nella proposizione del duo Ricci/Forte trova il pretesto per inserire un impianto scenico creato da Nicolas Bovey (che ha curato anche le luci) fuori da ogni umana logica e da ogni contesto seppur reinventato come quello della coppia registica; Turandot è vista come una bambina mai cresciuta e quindi viziata che può disporre di tutto e di tutti; appare in scena sin dall'inizio sconvolgendo quindi la sequenza logica del dramma, entra in immediato contatto con Liù e Timur entrambi vestiti con abiti nuziali; le tre maschere compaiono in scena come giardinieri di vasi sempreverdi in una delle teche che fanno parte della scenografia; un'altra teca contiene un orso polare sul quale Turandot farà una traversata del palcoscenico salutando tutti in pieno stile Moira Orfei condannando a morte il povero Principe di Persia che appare in una teca come un bambino e che all'urlo di morte fa scatenare una raffica di mitragliatrici che stermina l'intero coro delle voci bianche; non manca nemmeno uno stuolo di figuranti - tra l'altro di estrema bravura - che sono vestiti all'inizio con delle tute che richiamano un misto tra ninja ed Isis per poi spogliarsi e diventare corpi flessuosi che si contorcono durante la scena degli enigmi; e per finire la stessa protagonista che spara alla giovane schiava


Liù. Mi scuso con voi se questo mio racconto può risultare farneticante e confuso, ma la mia capacità di scrittura non ha trovato modo più semplice di descrivere un insieme di idee che potevano anche essere valide, ma che hanno mancato, a mio avviso, di uniformità e di organicità spiazzandomi in maniera totale e alterando un'idea già ben radicata e solida riguardante musica e libretto. Concludo per la parte visiva citando Gianluca Sbicca per i costumi che oscillavano da uno stile anni '50 del Novecento ad incursioni più classiche; e per i movimenti scenici Marta Bevilacqua.

Ed ora, per quel che mi resta di sana lucidità e sgombro dalle incursioni registiche, voglio dare spazio alla voce ed alla musica. Ed inizio subito proprio dall'aspetto musicale parlando della concertazione del M° Pier Giorgio Morandi che, alle redini della Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, ha saputo in parte restituire quella pace che la visione mi ha tolto; ottimo per tempi e per dinamiche ha trascinato l'ascoltatore all'interno delle pagine musicali riuscendo a far (ri)scoprire taluni suoni e talune sfumature orchestrali che spesso in un ascolto routinario possono passare in secondo piano; ottimo il rapporto con il palcoscenico - nonostante la fibrillante confusione che ivi si perpretava - trovando sempre quel giusto piglio per accarezzare e accompagnare le voci nel pieno rispetto dei rispettivi ruoli; buono anche l'incastro musicale con il complesso di palcoscenico Banda "Salvadei". Sotto l'aspetto vocale si è imposta senza dubbio Irene Theorin nel ruolo eponimo; una voce corposa e ancora generosa di


armonici che ha donato al personaggio quella verve interpretativa e quel piglio audace che le è proprio; nobile e sontuosa nell'aria di sortita In questa reggia con un fraseggio morbido e una dizione precisa, mentre nella scena degli enigmi, pur rimandendo fedele ad un signorile fraseggio ha perso un tantino l'aspetto della parola con una tendenza progressivamente marcata a procedere nel canto in maniera più vocalizzante. Buona anche la Liù di Davinia Rodriguez per pasta vocale e per ricerca di intenzioni non sempre però andate a buon fine; ha difettato un po' nel fraseggio soprattutto nell'intervento finale prima della morte Tanto amore segreto... tu che di gel sei cinta che è stato avaro di sfumature e di una certa continuità stilistica. Nel ruolo di Calaf il Principe ignoto , il tenore Rudy Park; dall'ultimo ascolto sempre nel medesimo ruolo ho notato un certo declino interpretativo e vocale; da un punto di vista interpretativo ho notato la costante tendenza di un canto monocorde, un po' come se in auto l'acceleratore fosse sempre tenuto premuto fino in fondo, senza andare a cercare quelle finezze o quelle sfumature che sono necessarie specie nel primo atto nell'aria quasi conclusiva Non piangere Liù ; da un punto di vista vocale non sono mancate incertezze e cedimenti specie nella zona del passaggio dove in diverse occasione la voce ha sonoramente "scroccato" - termine usato per il corno quando il suono non esce pulito - mettendo in evidenza un probabile stato insalubre della voce. Scenicamente, nel marasma più totale, si è difeso piuttosto bene risultando abbastanza accattivante nella scena degli enigmi. Buono l'apporto vocale di Alessandro Spina nel ruolo di Timur che ha saputo regalarci una vocalità molto compatta e rotonda con buona capacità di fraseggiare e donare quegli accenti drammatici propri del personaggio. Encomiabili le tre maschere nei cui ruoli si sono cimentati Andrea Porta (Ping), Gregory Bonfatti (Pang) e Marcello Nardis (Pong) che hanno saputo trovare con gusto e con giusto equilibrio l'amalgama vocale necessaria affinchè il loro ruolo, per certi versi comico, con una forte componenente drammatica, potesse emergere nella loro precipuità, visto che da un punto di vista scenico sono stati impegnati in movenze e situazioni molto inconsulte. Completavano il cast un ottimo Nicola Ebau nel ruolo di Un Mandarino , Stefano Pisani come L'Imperatore Altoum e Andrea Cutrini in Il Principe di Persia . Valido l'apporto del Coro Lirico Marchigiano "Vincenzo Bellini" guidato e preparato dal M° Carlo Morganti il quale, a parte qualche sbavatura vocale soprattuto nel primo atto, si è distinto per buona preparazione e per un sicuro approccio allo spartito. Anche il Coro di voci bianche Pueri Cantores "D. Zamberletti", sotto la guida del M° Gian Luca Paolucci si è ben distinto per ottima vocalità e buona interazione con l'orchestra.

Alla fine ci sono stati applausi per tutti da parte di una platea sold-out, nonostante qualche sparuto dissenso alla volta della regia; dissenso che in maniera isolata aveva già fatto capolino durante il primo atto da qualche voce solitaria nei palchetti laterali. Crediti fotografici: Alfredo Tabocchini per Macerata Opera Festival Nella miniatura in alto: i registi Ricci/Forte Sotto: Irene Theorin (Turandot) e Davinia Rodriguez (Liù); Rudy Park (Calaf ) Al centro in sequenza: alcuni momenti dell'opera dove si apprezzano i costumi di Gianluca Sbicca In fondo: una bella panoramica di Alfredo Tabocchini sullo Sferiterio di Macerata


Va in scena Madama Butterfly, Maria Josè Siri illumina la seconda serata del Macerata Opera Festival - FOTO E VIDEO CULTURA E SPETTACOLI

di Sandro Petrone

del 23/07/2017

Dopo la Turandot è l'ora di Madama Butterfly. La grande prova di Maria Josè Siri nei panni di Madama Butterfly ha illuminato la seconda serata del Macerata Opera Festival in uno Sferisterio affollato da un pubblico quanto mai cosmopolita, simbolo del vero tema al centro dell'edizione di quest'anno: il rilancio di Macerata e delle Marche dopo la crisi resa più dura dal terremoto. In un clima mite e piacevole, si è vissuta una partecipazione composta e corale, colorata dagli abiti delle signore di eleganza priva di eccessi, ma ricca di creatività adatta alle abbronzature estive. Tutti all'insegna dell'impegno per la ripresa, dalle istituzioni agli imprenditori, a cui hanno fatto da riferimento la Confindustria e associazioni come il Rotary, pronti a lodare le iniziative in corso ma con l'accento critico di chi chiede più sostegno nel momento dello sforzo straordinario per rimettere in corsa la vita economica della Regione. E proprio lo Steristerio si è fatto simbolo e centro di una cultura da diffondere, come prevede il programma del Festival, in modo da coinvolgere i cittadini e richiamare più visitatori in un turismo in espansione e sempre più diffuso sul territorio marchigiano, come i tanti stranieri in platea ieri sera hanno dimostrato.

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“Shi”: il viaggio di Matteo Ricci da Macerata alla Cina dove canta Turandot www.rumorscena.com /23/07/2017/shi-il-viaggio-di-matteo-ricci-da-macerata-alla-cina-dove-canta-turandot

MACERATA – Il video sull’intero sfondo si riempie di segni astratti e di grandi caratteri cinesi che la musica evoca, fa erompere sia dalle note “amiche” o tese dei due pianoforti (suonati dal vivo da Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini), sia in unisono dalle tre postazioni di percussioni (del Tetraktis Ensemble), piatti, xilofono, tamburi e strumenti esotici, maracas incluse. Tra la musica profonda, composta e diretta da Carlo Boccadoro, e i video di Igor Renzetti si pongono in successione sul palcoscenico del teatro “Lauro Rossi” le fasi salienti della vita di Padre Matteo Ricci nell’opera da camera Shi, “Sia fatto” o “Così sia”, in prima assoluta al Macerata Opera Festival il 20 luglio (repliche il 26; e il 2 e 9 agosto). Quelle fasi sono affidate in cinque scene alle parole dette o cantate sulla base del libretto di Cecilia Lagorio, anche regista. Esse però risultano del tutto svincolate da una drammaturgia, da uno svolgimento, sembrano “appunti” di un diario, per quanto sia il diario di una vita fuori dal comune. Un’avventura unica è stata infatti l’esistenza del gesuita Matteo Ricci, partito dalla sua Macerata nella seconda metà del 1500 e arrivato, verso la fine del secolo, in Cina per restarvi 30 anni con la missione di portarvi il Dio dei cristiani, ma di fatto creatore di un ponte meraviglioso di scambi culturali e umani con l’Oriente. Al punto da meritare dall’Imperatore il privilegio di essere sepolto, primo europeo, in quella terra immensa.

Le stazioni della sua vita eroica e straordinaria dovrebbero essere sostenute dalla presenza e dalle voci dell’attore Simone Tangolo, e dei baritoni Roberto Abbondanza e Bruno Taddia, rispettivamente il Viaggiatore, Matteo, L’uomo che guarda. Ma risultano in sé slegate, se non fosse per i rari momenti di incontro dei tre che – unica idea felice della regia – sfaccettano come un prisma la figura del complesso protagonista in azione, biografia, pensiero. Se le prime due “facce” sono sostenute dal contorno fisico degli interpreti, l’elemento del pensiero, del dubbio intellettuale, della memoria è in gran parte delegato e suggerito solo dalla potenza della musica “filosofica” di Boccadoro.

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SHI foto di Alfredo Tabocchini

La prima di Turandot al Macerata Opera Festival è stata una divertente seduta psicanalitica, da Freud a Lacan, sulle paure di amare o di condividere l’amore, attraverso la principessa di ghiaccio. Tanto da suggerire alla regia la scritta finale sulle mura: Chi ha paura muore ogni giorno. Un orso polare finto; delle teche da esperimenti biologici sovradimensionate; dieci guardie-servi di scena in tenuta da sommossa, poi in mutande; stragi di bambini; Turandot che spara a Liù su richiesta di lei sempre vestita da aspirante sposa; uomini-topi che circondano la principessa proprio mentre Calaf sta intonando il pezzo più famoso e commovente (“il nome mio nessun saprà” “all’alba vincerò” con viscerale, non ufficialmente manifestata nostalgia di Pavarotti da parte del pubblico). Sono queste alcune delle immagini che hanno suscitato applausi o silenzi glaciali da parte degli spettatori dello Sferisterio di Macerata durante la prima del 21 luglio (repliche il 29; 4 e 13 agosto) dell’opera di Giacomo Puccini, regia di Stefano Ricci, progetto ricci/forte. La pratica di affidare opere liriche di tradizione a registi contemporanei è diventata ormai consuetudine – più o meno responsabile. Salva la partitura musicale e il libretto (in questo caso quello di Adami e Simoni, che trovarono un finale alla partitura incompiuta), il resto è “terra di conquista”, libera interpretazione, e a volte il marchio è forte. Lo è per la regia di Stefano Ricci per la Turandot prodotta dal Macerata Opera Festival e dal Teatro Nazionale Croato di Zagabria.

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Turandot foto di Alfredo Tabocchini

Ma appunto, esclusi da rifacimenti e rispettati la musica che è affare del direttore e dell’orchestra, e il libretto che serve ai cantanti, l’operazione registica è risultata molto coerente, sia come cifra riconoscibile e inevitabile, sia come attuazione delle premesse. Non una lettura melodrammatica, ma fiabesca (dalla favola di Gozzi); non psicologica (come ci ha abituato certa regia Novecento), ma psicanalitica. Tra le scene potenti ecco dunque: la forza del Coro che in ricci/forte ha simpatie da tragedia greca; i clowns dei ministri Ping Pong Pang che si sintonizzano, per gli anni Venti in cui fu composta l’opera, sulle contemporanee invenzioni di Mejerchol’d ; le luci finali della storia a lieto fine, che premia lo spettatore teledipendente di oggi ma vede allontanarsi i protagonisti, Turandot e Calaf, per intima ribellione alla logica della telenovela.

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Turandot foto di Alfredo Tabocchini

Visti al Macerata Opera Festival il 20 e 21 luglio 2017

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23 Luglio 2017 - Corriere Adriatico (ed. Macerata)

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Rotariani di tutto il mondo a Macerata per l’opera www.cronachemaceratesi.it /2017/07/23/rotariani-di-tutto-il-mondo-a-macerata-per-lopera/991364/ Visita guidata in città e conviviale con il sindaco nella giornata di ieri prima della Butterfly

Un evento nell’evento la serata del “Rotary all’opera” al Macerata Opera Festival. Oltre 60 rotariani hanno prenotato nei vari alberghi già fin dalla giornata di venerdì. E molti di questi nella mattinata sabato hanno partecipato alla visita guidata della città con appuntamento allo Sferisterio e quindi soste in piazza della Libertà per la visita al teatro Lauro Rossi e per ammirare la torre civica, con l’orologio antico e il carosello degli automi, il palazzo comunale, la loggia dei Mercanti e la prefettura, concludendo la visita nel palazzo Buonaccorsi che ha suscitato un grandissimo interesse in tutti.

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Nel pomeriggio tutti i partecipanti alla serata del “Rotary all’opera” si sono ritrovati nel cortile del palazzo Buonaccorsi per la distribuzione dei biglietti di accesso allo Sferisterio. Ma il momento clou si è avuto alle 19 quando ha preso il via il momento conviviale al quale ha presenziato il sindaco di Macerata, Romano Carancini, ricevuto dal presidente del Rotary Macerata, Gianluca Micucci Cecchi e da tutto il direttivo. Il sindaco si è poi incontrato con il governatore del distretto 2090 del Rotary Valerio Borzacchini, con Jean Marie Poinsard, past governors 2011/2012 del distretto Ile de France Est ed Oise D1770, con il past governatore Paolo Raschiatore e con Gabrio Filonzi, governatore eletto. Nel corso del momento conviviale, apprezzatissimo da tutti i commensali, c’è stato lo scambio dei gagliardetti tra i rappresentanti dei vari Club partecipanti all’evento mentre le autorità hanno avuto espressioni di compiacimento per l’iniziativa del Rotary Macerata, per l’accoglienza ricevuta e per le tante bellezze storiche e architettoniche ammirate nel corso della visita alla città. Al levar delle mense tra i presenti c’è stata una reciproca promessa di ritornare a Macerata anche in occasione della stagione lirica del prossimo anno. Ma ormai si erano fatte le 20,15 e tutti si sono affrettati a raggiungere lo Sferisterio dove puntualmente alle 21 ha preso il via lo spettacolo.

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23 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Imola)

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Una Butterfly 'post bellica' a Macerata www.lasicilia.it /news/cultura/96908/una-butterfly-post-bellica-a-macerata.html MACERATA 23/07/2017 - 13:30

MACERATA, 23 LUG - Lunghissimi applausi per la prima della Madama Butterfly di Puccini allo Sferisterio di Macerata, con con ovazioni e battimani anche a scena aperta per Maria JosĂŠ Siri, protagonista indiscussa della serata, che nel ruolo di Cio-Cio-San ha replicato il successo ottenuto all'inaugurazione della stagione scaligera lo scorso dicembre. Ma anche gli altri hanno fatto la loro parte: Antonello Palombi (Pinkerton), Manuela Custer (Suzuki), Alberto Mastromarino (Sharpless), dal cast, alla brillante direzione d'orchestra di Massimo Zanetti sul podio della Form, al regista Nicola Berloffa con un'indovinata ambientazione, allestita in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo, che sposta la vicenda dal 1904 agli anni dell'occupazione americana del Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale, per meglio delineare lo scontro tra Oriente e Occidente, tra geishe diventate prostitute e immagini dei film di Bette Davis e Esther Williams. Si replica il 28 luglio e il 6 e 12 agosto. LASCIA IL TUO COMMENTO Condividi le tue opinioni su La Sicilia Caratteri rimanenti: 1000 commenti 0 1/1


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Dopo la Turandot è l ora di Madama Butterfly. La grande prova di Maria osè Siri nei panni di Madama Butterfly ha illuminato la seconda serata del Macerata Opera Festival in uno Sferisterio affollato da un pubblico quanto mai cosmopolita, simbolo del vero tema al centro dell edizione di quest anno il rilancio di Macerata e delle Marche dopo la crisi resa pi dura dal terremoto. In un clima mite e piacevole, si è vissuta una partecipazione composta e corale, colorata dagli abiti delle signore di eleganza priva di eccessi, ma ricca di creatività adatta alle abbronzature estive. Tutti all insegna dell impegno per la ripresa, dalle istituzioni agli imprenditori, a cui hanno fatto da riferimento la Confindustria e associazioni come il Rotary, pronti a lodare le iniziative in corso ma con l accento http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=20

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critico di chi chiede pi sostegno nel momento dello sforzo straordinario per rimettere in corsa la vita economica della Regione. proprio lo Steristerio si è fatto simbolo e centro di una cultura da diffondere, come prevede il programma del Festival, in modo da coinvolgere i cittadini e richiamare pi visitatori in un turismo in espansione e sempre pi diffuso sul territorio marchigiano, come i tanti stranieri in platea ieri sera hanno dimostrato.

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I lunedì del Festival Off con Life Strategies www.cronachemaceratesi.it /2017/07/23/i-lunedi-del-festival-off-con-life-strategies/991660/ MACERATA OPERA - Tre incontri gratuiti insieme a tre grandi pensatori contemporanei nel cortile di Palazzo Buonaccorsi dal titolo Da Oriente a Occidente: viaggio tra mente, corpo e spirito. Primo appuntamento domani con Igor Sibaldi

Le settimane del Macerata Opera Festival si aprono con una nuova iniziativa dell’edizione 2017 per il Festival Off: i Lunedì. Il ciclo di incontri Da Oriente a Occidente: viaggio tra mente, corpo e spirito, a cura di Life Strategies (azienda maceratese dedita a corsi di formazione per la crescita personale con i più illustri scienziati, filosofi e psicologi provenienti da tutto il mondo), porta nell’accogliente cortile di palazzo Buonaccorsi tre grandi pensatori dei nostri tempi per discutere del legame che unisce un’estremità del globo all’altra. Alle ore 21, il pubblico è invitato a partecipare alle conversazioni per scoprire gli insegnamenti che l’Oriente può darci per una vita più sana e più luminosa. Domani 24 luglio, primo appuntamento con Igor Sibaldi, esperto di psicologia del profondo e spiritualità, che apre le danze con Dove si nasconde la Lampada di Aladino. Un incontro incentrato sulla filosofia persiana e il suo modo di concepire il desiderio, la libertà e la scoperta di altri mondi. Sibaldi parla della Persia come fonte d’ispirazione per l’Occidente e per gli archetipi delle sue religioni, in special modo del Cristianesimo. Lo scrittore e studioso di teologia, nonché autore di numerosi romanzi e saggi sullo sciamanismo, i testi sacri, le strutture superiori della coscienza, conduce il pubblico in viaggio verso Levante, attraverso la filosofia persiana, per trovare stimoli per la crescita personale. Si prosegue il 31 luglio con il secondo incontro dal titolo La scienza occidentale scopre l’Oriente insieme a Igor Sibaldi Filippo Ongaro, medico certificato nelle pratiche antiinvecchiamento. Il dottore degli astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) analizza con una lente scientifica le antiche tradizioni orientali per migliorare la vita in tutti i suoi aspetti, basandosi su quattro fondamenti: nutrizione, integrazione alimentare, allenamento fisico e meditazione. Ongaro presenta agli spettatori un tipo alternativo di medicina, che cura prima di tutto la persona nel suo insieme per debellare le malattie. Il ciclo di appuntamenti si chiude il 7 agosto con Giulio Cesare Giacobbe, psicologo e psicoterapeuta esperto in filosofia e psicologia orientale. La via orientale alla serenità è il titolo del suo intervento, un’occasione per parlare del buddhismo e di come possa essere una soluzione per una vita più tranquilla. Partendo dalla considerazione che lo stress è uno dei nemici principali della nostra felicità, Giacobbe spiega i piccoli esercizi giornalieri, scoperti già al tempo di Buddha, atti a eliminare definitivamente la tensione per così poter assaporare i piaceri della nostra esistenza. Al termine degli interventi nel cortile di Palazzo Buonaccorsi, è possibile visitare la Sala dell’Eneide nel piano nobile dell’edificio, uno delle sale più mozzafiato nel centro storico della città. L’ingresso agli incontri è gratuito, con prenotazione obbligatoria su www.sferisterio.it. 1/1


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Successo anche per il secondo titolo pucciniano di Macerata Opera Festival

Sogni di Butterfly nel postribolo servizio di Simone Tomei MACERATA - Ed è ancora Oriente al Macerata Opera Festival 2017 la sera del 22 luglio: sale infatti sul palcoscenico la prima rappresentazione di Madama Butterfly di Giacomo Puccini come vivido ricordo e ricorrenza del 50.mo anno dalla ripresa delle stagioni d’opera maceratesi che ebbe come titolo primiero proprio il capolavoro del compositore lucchese. Sapori dell’est, di un Giappone non proprio come quello disegnato dal libretto di Giacosa ed Illica, ma quello di una realtà post bellica del 1945 al tempo dell’invasione americana del paese nipponico; Nicola Berloffa, il regista, vede la storia di Cio Cio San, in un teatro di tradizione giapponese che riempie il centro del palcoscenico ed è luogo dove la protagonista vive la prpria vita tra l’intrattenimento del pubblico e la “vendita” delle geishe; il mondo orientale è fortemente ostentato con i suoi oggetti, i suoi personaggi e le sue tradizioni, ma la sciatteria del luogo - in sostanza un postribolo - diventa anche il nido d’amore dei due protagonisti che in maniera piuttosto sciatta vi consumano la prima notte di nozze. Passano tre anni tra il primo ed il secondo atto e questa evoluzione temporale, nota dolente per molti registi, come evidenzia Berloffa viene così superato: «…nei tre anni che passano tra il primo e il secondo atto questo teatro diventa nella nostra regia un cinema per i soldati americani. Butterfly continua a vivere in quest’amb iente nel quale ha passato una notte con Pinkerton e dove si sono congedati. L’ex teatro diventa per lei sia il luogo della sua finzione che della realtà da lei repressa. Il potere simb olico di questo luogo viene accentuato attraverso alcune sequenze cinematografiche della Hollywood degli anni Quaranta: Butterfly fugge nella finzione dei film trasmessi sullo fondo. La sua speranza vana trova culmine nel Coro a bocca chiusa che diventa un momento di sogno, rispecchiato sullo schermo... Butterfly si crea attraverso questi film un’immagine dell’America che non ha niente a che fare con la realtà in cui sta vivendo. A questo luogo di finzione e di grande speranza rimarrà legata anche nel b reve terzo atto, nel quale tutto il suo mondo finto, sognato e idealizzato perde ogni splendore. Anche i costumi rappresentano quest’idea distorta di un paese quasi paradisiaco immaginato da Butterfly.» Il terzo atto forse è quello più crudo e quello che mette ancor più in evidenza il contrasto tra le due culture; l’America prepotente che ritorna con il falso buonismo di Kate e la pusillanimità di Pinkerton che accompagnato da uno stuolo di marinai - interessati alle geishe lasciate lì tre anni prima - torna al fiorito asil perpetrando il tragico epilogo. Un’idea accattivante che ha trovato però qualche limite e incongruenza in alcune forzature non del tutto pertinenti al discorso drammaturgico intrapreso: mi riferisco ai momenti in cui la protagonista, azionando il macchinario da presa, proietta sullo sfondo degli spezzoni di film di stampo americano in cui la bella Bette Davis è protagonista del film Perdutamente tua oppure quando sempre attraverso lo stesso macchinario, il Coro a bocca chiusa fa da sottofondo alle scena acquatiche dei musical di Esther Williams atti a evocare il sogno del ricongiungimento; sinceramente la scelta di tali immagini ha evidenziato il sogno di Butterfly in maniera poco efficace… anzi direi per nulla. Completavano per la parte visiva gli interventi di Fabio Cherstich per le scenografie, i costumi di Valeria Donata Bettella e per le luci Marco Giusti. Un titolo in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo in cui ha già preso vita quest’opera e che ha visto protagonisti musicali la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” preparato e diretto dal M° Carlo Morganti ed il Complesso


di palcoscenico Banda “Salvadei” alla cui guida ha visto impegnata la bacchetta del M° Massimo Zanetti; la sua direzione non è stata così brillante da poter essere ricordata come una serata musicalmente vivace, soprattutto per i tempi che hanno spesso trovato il limite in andamenti piuttosto lenti e soporiferi; se dal versante delle sonorità sono emersi buoni momenti ed un amalgama con le voci piuttosto equilibrata, il ritmo e l’andamento orchestrale è stato il vero problema di taluni scollamenti tra buca e palcoscenico, con qualche difficoltà palese per i cantanti e per il coro.

Il cast vocale era di tutto rispetto ed ha saputo trovare quell’affiatamento e quell’amalgama necessari affinché anche con una lettura piuttosto lenta, ma comunque non pesante per sonorità, si potesse arrivare ad un bel risultato complessivo. Nel ruolo eponimo il soprano uruguaiano Maria José Siri che, entrando a pieno agio nella mentalità e nelle intenzioni del compositore, ha dato vita a Cio Cio San , la giovane bambina innamorata, con naturalezza e spontaneità; molto delicata, ma non anonima nel suo ingresso, ha saputo ben dosare le sue risorse di bel fraseggio, sentite dinamiche e grande pathos emotivo; la delusione d’amore parte già dalla prima aria del secondo atto, Un b el dì vedremo , per poi incrementarsi in una vis drammatica in crescendo fino al drammatico Tu, Tu, Tu piccolo Iddio ; ebbene la voce salda sicura e con intenzioni sempre determinate ha trovato gli approppriati accenti e le giuste dinamiche per una interpretazione di grande maturità.


La bravura personale della Siri è fuori discussione, ma per poter cesellare un’interpretazione di classe è indubbiamente necessario avere accanto un partner che possa stimolare e far venir fuori le intenzioni più profonde: in questo il tenore Antonello Palombi nel ruolo di Pinkerton è sicuramente stato un valido aiuto infondendo sicurezza scenica e vocale e mettendo in campo un’emissione solida e ben cesellata con attenzione particolare, direi quasi minuziosa, agli accenti e alle intenzioni di ogni frase, di ogni parola; nessun accento è stato “gettato” a caso, ma ogni piccola sfumatura ha trovato una corrispondenza vocale appropriata nel suo canto; ottima la tenuta del fiato e la perfetta dizione che hanno trovato albergo nella prima parte dell’opera per poi virare nel lirismo più pieno e sentito del grande duetto d’amore che suggella la chiusura del primo quadro; ho un bellissimo ricordo proprio di questo duetto perché la maturità artistica delle due voci ha trovato una perfetta sintonia negli accenti, nelle intenzioni e nelle emozioni che vivono i due protagonisti senza mai prevaricare l’una sull’altra, bensì trovando sempre quella comunione di intenti e di emozioni per rendere in tutto il loro splendore le parole cesellate dolcemente dalle note attraverso le quali il Doge lucchese ha scritto la sua storia. Bene anche Alberto Mastromarino nel ruolo di Sharpless che ha dato un vis scenica da grande istrione da palcoscenico; anche vocalmente ha saputo trarre ottimi spunti vocali per non risultare anonimo, ma anzi, trovando una propria definizione ben delineata nella drammaturgia. Il Goro di Nicola Pamio è stato piuttosto ordinario, ma tutto sommato corretto anche se sono mancati quegli accenti più viscidi e sarcastici, caratteristici del personaggio. Navigata ed esperta, Manuela Custer ha declinato il personaggio di Suzuky in maniera veramente espressiva e con tutte le finalità di intenti che possono scaturire dal suo ruolo; struggente il duetto con la protagonista ed altrettanto trascinante il terzetto dell’ultimo atto dove la fermezza vocale e l’intensa cavata hanno cesellato appieno un ruolo spesso sottovalutato; ottimo anche l’approccio scenico. Il resto del cast ha egregiamente coadiuvato i personaggi principali e li cito tutti con plauso e riconoscenza: Kate Pinkerton Samantha Sapienza, Il Principe Yamadori Andrea Porta, Lo zio b onzo Cristian Saitta, Yakusidè Gianni Paci, Il commissario imperiale Giacomo Medici, L’ufficiale del registro Alessandro Pucci, La madre di Cio-Cio-San Mirela Cisman, La zia Silvia Marcellini, La cugina Maria Elena Mariangeli, Dolore Martino Compagnucci. Emiciclo gremito anche per questa rappresentazione, con ovazioni per tutti i protagonisti sul proscenio. Crediti fotografici: Alfredo Tabocchini per il Macerata Opera Festival Nella miniatura in alto: il regista Nicola Berloffa Sotto: Antonello Palombi (Pinkerton) e Maria José Siri (Cio Cio San) Al centro: una panoramica di Alfredo Tabocchini sui costumi di Valeria Donata Bettella Sotto in sequenza: Alberto Mastromarino (Sharpless) e Manuela Kuster (Suzuki); ancora la Siri nel finale dell'opera


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Tripudio per l’Oriente di Bollani tra Puccini, “Macelata” e Mario Bros www.cronachemaceratesi.it /2017/07/24/tripudio-per-loriente-di-bollani-tra-puccini-macelata-e-mariobros/991690/ MACERATA - Il pianista milanese strega il pubblico dello Sferisterio con due ore di concerto. Grazie ad altissimi momenti musicali e battute quasi esilaranti conquista il cuore degli spettatori che lo acclamano a gran voce. Piccolo fuori programma prima dei bis con l'immancabile contestatore di turno

di Marco Ribechi Un solo pianoforte al centro dello Sferisterio, non serve altro a un grandioso Stefano Bollani per ammutolire il pubblico maceratese. Il muro gigante della palla a bracciale, con il quale tanti registi hanno dovuto fare i conti, non spaventa il pianista milanese che decide di fermare il tempo per quasi due ore congelando l’arena in un rapimento interrotto solamente da scroscianti applausi. Uno spettacolo dedicato all’Oriente, in sintonia con la stagione lirica, che non poteva non aprirsi con una delle arie più celebri delle tre opere in cartellone, il Nessun Dorma della pucciniana Turandot. Naturalmente reinterpretata con uno stile inconfondibile. Un Oriente molto 1/2


particolare quello di Bollani giocato tra stereotipi e scherzose battute che lo portano a intitolare una sua composizione “Macelata” proprio in onore della pronuncia cinese della erre. Il Giappone invece irrompe con un brano celebre e inaspettato, la colonna sonora di Super Mario Bros perchè, come afferma lo stesso pianista: «Gli orientali ci hanno insegnato che la realtà non esiste grazie allo zen e ai videogiochi». E con una vivacissima simpatia fatta di battute, scherzi e persino barzellette l’artista ha trasportato il pubblico nel suo mondo incantato dove ogni concetto, ogni sentimento può essere suonato con la leggerezza che solo i grandi musicisti sono in grado di trasmettere. Un continuo rimando tra la profondità della musica aulica e la frivolezza dei pezzi più popolari e inattesi, sempre trasformati in qualcosa d’altro. Un vortice di note intervallate dai vituosismi dell’infinito repertorio nella valigia dell’artista, capace di improvvisare praticamente qualsiasi cosa. E’ il direttore artistico del Mof Francesco Micheli a prendere la parola prima dei bis presentando quelli che definisce due ospiti illustri: il verdicchio di Matelica e il Rosso Conero. Due delle massime espressioni del territorio che proprio in questi giorni festeggiano i 50 anni dall’ottenimento della Doc. Due bottiglie pensate per omaggiare l’artista per il suo concerto. Ma il decantare la Regione non è piaciuto ai soliti contestatori da arena che non hanno perso l’occasione per manifestarsi: un fragoroso “abbiamo pagato” risuona dagli spalti proprio nel momento in cui il presidente dell’Istituto Marchigiano di Tutela dei Vini, sponsor della serata, esclama: «Le Marche hanno bisogno di una identità». Ci pensa il restante pubblico con un catartico battito di mani a dimostrare che l’identità in questione non è quella della maleducazione. Concluso l’evitabile siparietto la musica torna protagonista con un medley improvvisato tra dieci brani scelti a caso dal pubblico. C’è tempo per qualche altra battuta divertente prima della chiusura memorabile dello show con Mattinata di Leoncavallo. «Avrei voluto scrivere io questo brano» spiega Bollani prima di salutare il pubblico che lo ringrazia in un tripudio di bravo e battiti di mani.

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24 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Macerata)

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Sferisterio, partenza col botto: 207mila euro d’incasso nel primo weekend www.cronachemaceratesi.it /2017/07/24/sferisterio-partenza-col-botto-207mila-euro-dincasso-nel-primoweekend/991996/ MACERATA OPERA FESTIVAL - Numeri sorprendenti al botteghino. Turandot miglior prima dal 2006 con 2.222 spettatori paganti per un totale di 110.053 euro ed è già sold out la seconda recita di sabato. Scesi anche gli inviti. Soddisfazione per il successo della Madame Butterfly e per l'exploit di Shi al Lauro Rossi. Carancini: "Risultati straordinari". Francesco Micheli annuncia novità per la sua Aida che debutterà domenica

di Maria Stefania Gelsomini Primo lunedì post-prime ed è già tempo di bilanci. C’è soddisfazione in arena per quello che viene definito dal sindaco Romano Carancini un “risultato straordinario”, per la capacità delle opere di far parlare la città e il territorio, e per i numeri sorprendenti del botteghino. Senza dimenticare l’orgoglio per l’exploit di Shi, il teatro d’opera in onore di Padre Matteo Ricci che ha entusiasmato pubblico e critica. Il Macerata Opera Festival chiude la prima impegnativa settimana di programmazione (quattro gli spettacoli andati in scena, variegati e tutti diversi fra loro) con numeri da record, e si prepara alle prossime con l’entusiasmo e la giusta tensione per portare avanti una stagione partita col piede giusto. Il sovrintendente Luciano Messi ha reso noti i dati relativi al primo weekend. Il numero totale di spettatori 1/3


paganti per Turandot e Madama Butterfly è stato di 4.125, il nuovo record del binomio inaugurale del MOF (supera di tre unità il numero del 2016 relativo a Otello e Norma, che era stato di 4.122), con un incasso pari a 207mila euro. Scesi anche gli inviti, che passano dai 195 complessivi del 2016 ai 191 di quest’anno (miglior dato di sempre). In dettaglio, Turandot si conferma miglior prima dal 2006 con 2.222 spettatori paganti, 111 inviti e 110.053 euro di incasso. Alle inaugurazioni avevano fatto meglio solo il Flauto Magico di Pizzi del 2006 con 111mila euro e la Traviata degli specchi del 2012 con 116mila euro. Ma archiviato con successo il primo weekend, il dato che più fa sorridere il botteghino è il sold-out per la seconda recita di Turandot (29 Romano Carancini e Luciano Messi luglio), con posti ormai disponibili solo nel loggione: per la prima volta in assoluto si registra un sold-out per le prime due recite di un’opera. E la terza replica, prevista per il 4 agosto, è già sopra i 2.000 biglietti acquistati o prenotati. Questa è anche la settimana del debutto del quinto spettacolo del Mof 2017, last but not least, l’Aida di Francesco Micheli, che andrà in scena domenica 30 luglio preceduta dall’anteprima giovani giovedì 27. Il direttore artistico, stavolta nelle vesti di regista, annuncia qualche novità nella ripresa dell’apprezzato e innovativo allestimento che aprì tre anni fa allo Sferisterio la stagione del cinquantenario. Aggiornamenti e arricchimenti nella videografica a cura di Francesca Ballarini, specie nel terzo atto, e una maggiore enfatizzazione del mondo di Aida rispetto al 2014 quando fu privilegiato l’Egitto. Torna a dirigerla il maestro Riccardo Frizza, che ha già lavorato con Micheli anche in Otello e Lucia di Lammermoor, mentre cambiano le due protagoniste: al posto di Fiorenza Cedolins e Sonia Ganassi ci saranno la soprano armena Liana Aleksanyan come Aida (già seconda Butterfly alla Scala), che sostituisce Maria Pia Piscitelli indisponibile per problemi di salute, e come Amneris la mezzosoprano Anna Maria Chiuri, che sta cantando contemporaneamente lo stesso ruolo all’Arena di Verona. Torna anche il basso Giacomo Prestia (Ramfis) nei panni dello scribablogger laico contemporaneo, mentre debuttano Stefano La Colla (Radames), tenore drammatico d’ultima generazione che inaugurò Turandot alla Scala con Chially nella stagione dell’Expo, e il baritono Stefano Meo (Amonasro). Francesco Micheli

Entra nel vivo oggi anche il Festival Off con il primo degli appuntamenti del lunedì dedicati a mente, corpo e spirito curati dall’azienda maceratese Life Strategies, specializzata nella formazione per la crescita personale, di Marcello Mancini e Sara Pagnanelli, fondatori anche della casa editrice ROI edizioni: alle ore 21 a Palazzo Buonaccorsi cresce l’attesa per lo scrittore e studioso di teologia Igor Sibaldi, esperto di psicologia del profondo e spiritualità l’incontro, che terrà una conferenza sulla filosofia persiana dal titolo “Dove si nasconde la lampada di Aladino”. I martedì saranno dedicati ai più piccoli, con un laboratorio su Turandot domani alle 18 a Palazzo Buonaccorsi, dove poi alle ore 21.00 si terrà anche la presentazione del libro a cura di Gianfranco Borgani e Maurizio Serafini 2/3


sulla vita dell’orientalista maceratese Giuseppe Tucci dal titolo “Non sono un intellettuale”, seguito dallo spettacolo Senza Guida, narrazione per parole, musica e video in un atto unico in cui Maurizio Serafini, accompagnato dalle percussioni di David Cervigni, racconta il suo viaggio del 1991 in Birmania. Mercoledì 26 torna al Lauro Rossi l’opera Shi, mentre nel fine settimana sono in programma i percorsi tattili allo Sferisterio in collaborazione con Unimc e Museo Tattile Omero: venerdì 28 visita alle scenografie, sabato 29 ai costumi e domenica 30 agli strumenti musicali. Proseguono intanto gli Aperitivi culturali curati da Cinzia Maroni, ormai un classico di mezzogiorno agli Antichi Forni, e i Concerti in cantina per celebrare i 50 anni delle DOC Verdicchio di Matelica e Rosso Conero, con brindisi musicali nelle più suggestive aziende vinicole marchigiane. (foto di Fabio Falcioni)

Sara Pagnanelli e Marcello Mancini con Micheli, Carancini e Messi

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Sferisterio, è la settimana del debutto di Aida APPUNTAMENTI ED EVENTI

di Picchio News

del 24/07/2017

È la settimana di Aida. L’opera di Giuseppe Verdi nell’applauditissimo spettacolo firmato da Francesco Micheli del 2014, coprodotto con il Comunale di Bologna e andato in scena nel cinquantesimo dello Sferisterio, ritorna allo Sferisterio giovedì 27 luglio per l’anteprima giovani e sabato 30 luglio per il debutto. L’allestimento ha le scene di Edoardo Sanchi, i disegni di Francesca Ballarini, i costumi di Silvia Aymonino e le coreografie di Monica Casadei. “Un modello di spettacolo che nella sua capacità innovativa sa dialogare con le forme del passato – dichiara il direttore artistico Francesco Micheli –. In vista di questa ripresa, l’affresco di scenografie virtuali è stato ampiamente aggiornato”. Sul podio Riccardo Frizza, già apprezzato in Otello nell’estate 2016 e interprete di prestigio internazionale dell'opera italiana. Nel ruolo di Aida, Liana Aleksanyan; con lei in scena Stefano La Colla (Radames), Anna Maria Chiuri (Amneris), Stefano Meo (Amonasro) e Giacomo Prestia (Ramfis). Repliche il 5, 11 e 14 agosto. Risultati di biglietteria Nuovo record di presenze allo Sferisterio per il primo fine settimana di festival con il debutto delle tre nuove produzioni: Shi (Si faccia), Turandot e Madama Butterfly. “Gli spettatori paganti per le due opere in scena, Turandot e Madama Butterfly, sono stati 4125 - dice il sovrintendente Luciano Messi -, con 206.771 euro di incasso, mentre nel 2016 i paganti erano stati 4122 per un incasso di 210.037 euro. Calano, a livello simbolico, gli inviti: 191 contro i 195 del 2016. Turandot è stata la miglior prima dal 2006 con 2222 paganti (il record era dell’Otello con 2157) e 111 inviti, e ha incassato 110.052 euro, terzo incasso di sempre dietro alla Traviata e al Flauto magico. Ma la notizia al momento più importante è che la prossima recita di Turandot, il 29 luglio, è già sold out (solo il loggione è rimasto in vendita per la giornata di sabato): non era mai successo nelle 25 stagioni liriche gestite dall’Associazione Arena Sferisterio che il titolo di apertura registrasse un tutto esaurito simultaneamente alla prima e alla seconda recita, fin dalla data di inaugurazione”. Il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio, Romano Carancini, prosegue: “Questi dati ci soddisfano pienamente e dobbiamo continuare a lavorare come nel primo fine settimana. Il nostro obiettivo è anche quello di coinvolgere la comunità in una discussione e in un dibattito sugli spettacoli. Mi sembra che ci siamo riusciti, far parlare dello Sferisterio alle persone significa entrare dentro al vivo dell’opera”. Printed by logico.cloud


Festival Off Intanto partono le varie rassegna del Festival Off a partire dalla novità del 2017: i Lunedì, a cura di Life Strategies (azienda maceratese dedita a corsi di formazione per la crescita personale con i più illustri scienziati, filosofi e psicologi provenienti da tutto il mondo). Oggi 24 luglio, alle 21 a palazzo Buonaccorsi, arriva Igor Sibaldi, esperto di psicologia del profondo e spiritualità, con Dove si nasconde la Lampada di Aladino. Un incontro incentrato sulla filosofia persiana e il suo modo di concepire il desiderio, la libertà e la scoperta di altri mondi. Sibaldi parla della Persia come fonte d’ispirazione per l’Occidente e per gli archetipi delle sue religioni, in special modo del Cristianesimo. Lo scrittore e studioso di teologia, nonché autore di numerosi romanzi e saggi sullo sciamanismo, i testi sacri, le strutture superiori della coscienza, conduce il pubblico in viaggio verso Levante, attraverso la filosofia persiana, per trovare stimoli per la crescita personale. Martedì 25 luglio, alle ore 18 a palazzo Buonaccorsi, l’appuntamento pensato per i più piccoli, alla scoperta dei titoli in cartellone, insieme agli studenti dei corsi di Psicologia dell’Educazione e Psicologia dello Sviluppo - un’occasione per raccontare, in modo semplice, le storie delle opere in della stagione tra musica e storytelling. Il primo appuntamento per i più piccoli è dedicato a Turandot – tre indovinelli e un’unica soluzione: l’amore. Segue, alle 19, un’appetitosa merenda educativa offerta da Coldiretti e TreValli Cooperlat. In serata, alle ore 21, la presentazione dell’antologia Non sono un intellettuale, a cura di Gianfranco Borgani e Maurizio Serafini, sulla vita del maceratese Giuseppe Tucci, grande esploratore e conoscitore dell’Oriente nonché il più importante tibetologo del suo tempo. A seguire, Senza Guida, una narrazione per parole, musica e video in un atto unico. Maurizio Serafini racconta il suo viaggio nel 1991 nella zona off limits dell’allora chiusa Birmania, ripercorrendo gli incontri fatti con personaggi straordinari. Ad accompagnare la voce, ci pensa il percussionista David Cervigni. Tutti gli appuntamenti del Festival Off sono ad ingresso gratuito. Shi (Si faccia) Dopo aver aperto con successo la 53ª edizione del Macerata Opera Festival, mercoledì 26 luglio torna sul palco del Teatro Lauro Rossi, Shi (Si faccia), l’opera commissionata dallo Sferisterio a Carlo Boccadoro, di origini maceratesi e tra i più apprezzati compositori italiani contemporanei, su libretto di Cecilia Ligorio, regista e drammaturga con esperienze significative sia nella prosa che nel teatro musicale. L’opera – per due pianoforti (Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini), percussioni (Tetraktis Percussioni Ensemble), attore (Simone Tangolo) e due baritoni (Roberto Abbondanza e Simone Taddia), è ispirata alla vita del gesuita Matteo Ricci. L’allestimento è realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Macerata che cura le scene, i costumi e le luci; i video sono firmati invece da Igor Renzetti. La serata di mercoledì è in collaborazione con il Rotary club Matteo Ricci che ha acquistato biglietti per la recita e metterà a disposizione il proprio service per alimentare la raccolta fondi a favore del charity partner della stagione lirica, Anffas. In questa seconda settimana sono in programma i percorsi tattili allo Sferisterio. Da venerdì 28 luglio a domenica 30, il Macerata Opera Festival, in collaborazione con Unimc e il Museo Tattile Omero guida gli spettatori alla scoperta delle scene, dei costumi e della musica. Il percorso è pensato per non vedenti e ipovedenti ma è aperto a tutti, necessaria la prenotazione a arte.accessibile@unimc.it. Nelle stesse serate sono previste le audio descrizioni delle tre opere in cartellone. Nel fine settimana anche tre appuntamenti degli Aperitivi culturali agli Antichi Forni a cura di Cinzia Maroni, mentre parte la nuova rassegna dei Concerti in cantina, brindisi in musica nelle cantine scelte tra le più suggestive delle Marche. Sabato 29 luglio primo appuntamento nell’azienda agricola Moroder

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di Montacuto (An) con la Salvadei Brass e domenica alla country house Salomone di Matelica con Ornitophonica, tra flauti e pianoforte. Questi ultimi due eventi sono a pagamento ed è prevista una degustazione. Informazioni sul sito www.sferisterio.it

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25 luglio 2017


25 Luglio 2017 - Il Resto del Carlino (ed. Imola)

a cura di Esserci comunicazione

pag. 58

Salvo per uso personale e' vietato qualunque tipo di redistribuzione con qualsiasi mezzo.


a cura di Esserci comunicazione

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Macerata Opera estival: i luned del estival O

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Domani torna Shi (Si faccia) al Teatro Lauro Rossi APPUNTAMENTI ED EVENTI

di Picchio News

del 25/07/2017

Da domani 26 luglio l’opera accende il Teatro Lauro Rossi con la seconda recita di Shi (Si faccia), il nuovo spettacolo commissionato dal Macerata Opera Festival all’apprezzato compositore Carlo Boccadoro, e alla regista Cecilia Ligorio. Dopo il successo della prima, lo scorso 20 luglio, l’allestimento ispirato alla vita di Matteo Ricci prosegue nel racconto del suo viaggio ad Oriente. La serata di domani viene realizzata in collaborazione con il Rotary Club “Matteo Ricci” che ha deciso di portare il proprio contributo alla stagione lirica, e in particolare a quest’opera poichè ispirata alla vita del gesuita nato a Macerata e a cui il club ha dedicato il nome. Il Rotary “Matteo Ricci”, presieduto dall’architetto Silvana Lisi, ha acquistato circa cento biglietti per lo spettacolo e si è impegnato nella raccolta fondi a favore del charity partner 2017 del Macerata Opera Festival, Anffas. Al Teatro Lauro Rossi, il club service allestirà un corner dove metterà in vendita dei libri, ad offerta, il cui ricavato sarà donato al partner sociale. Al decimo anno di fondazione, con 40 soci tra uomini e donne, il Rotary Club “Matteo Ricci” organizza numerose attività sul territorio nazionale e internazionale. Non è la prima volta che il club service collabora con lo Sferisterio. Nel 2014, infatti, in occasione della 50ª stagione operistica maceratese, grazie all’allora presidente Marco Sigona (oggi segretario), è stato realizzato un volume che ripercorre le varie edizioni liriche, anno per anno, attraverso il racconto delle comparse dal titolo “’70, ’80. Venti anni di comparse allo Sferisterio”. Un libro che raccoglie numerose foto storiche delle persone che hanno lavorato in Arena e che ha avuto un successo di vendite strepitoso. Il club service ha anche curato la realizzazione di “Letture ricciane”, dedicato al gesuita maceratese. Alle 21, buio in sala per assistere a Shi (Si faccia), uno spettacolo dall’atmosfera onirica che presenta un personaggio straordinario attraverso un libretto che traccia il profilo più esistenziale di Matteo Ricci. Nell’opera di Carlo Boccadoro e Cecilia Ligorio, il dialogo interiore del gesuita prende corpo e voce attraverso Il Viaggiatore, L’Uomo che guarda e Matteo – tre diversi aspetti della personalità di Ricci: il giovane forte della sua vocazione e della sua scelta di partire; il dubbio e la difficoltà di accettare la vita per come si sviluppa; l’uomo storico, che invecchia e che muore. Roberto Abbondanza (Matteo), Simone Tangolo (il Viaggiatore) e Bruno Taddia (l’Uomo che guarda) salgono sul palco del Lauro Rossi, accompagnati dalla musica dei pianisti Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini e della Tetraktis Percussioni Ensemble (Gianluca Saveri, Giulio Calandri e Cecilia Martellucci).

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Igor Renzetti cura le proiezioni in scena, mentre l’Accademia di Belle Arti di Macerata si occupa delle scene, dei costumi e delle luci.

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Macerata Opera estival allo feristerio il otte hino sorride - ronaca - ilrestodelcarlino.it

CRONACA

acerata

pera estival allo Sferisterio, il otteg ino sorride

Superate le 2.220 persone per la prima di Turandot e Madama Butter y di PI RFRANC SC

IANNAN

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Pubblicato il 24 luglio 2017 Ultimo aggiornamento: 24 luglio 2017 ore 09:39

Un momento della Madama Butter y rmata dal regista Nicola Berloffa (foto Tabocchini) 4 min

llo Sferisterio co e al cine a, appla si alla tterfl oderna

Sferisterio, ecco i vip alla pri a della randot e

Macerata, 24 luglio 2017 - In attesa dei dati uf ciali che verranno presentati stamattina, è possibile comunque fare una prima stima delle presenze allo feristerio nei giorni dei debutti delle due nuove produzioni del Macerata Opera Festival venerdì, quando l’arena era pressoch esaurita, anche Madama B tter

. Detto della «Turandot» di

sabato a occhio dava pi o meno la stessa impressione,

anche se forse con qualche biglietto venduto in meno. uindi si pu dire che allo Sferisterio, nel primo ee end di programmazione, c’erano tra le 2.200 e le 2.400 presenze a serata. Per quanto riguarda il concerto di Stefano Bollani, ieri, in mattinata erano stati venduti oltre 1.200 biglietti, MACERATA pertanto, con l’apertura serale del botteghino, facilmente si potrebbe essere arrivati intorno ai 1. 00 spettatori. città il debutto maceratese della Madama Butter y coprodotta Dati in linea con quelli dello scorso anno. Per quanto riguarda ilCambia lato artistico,

con il Teatro Massimo di Palermo, dove era già andata in scena nel settembre scorso, è stato dominato dalla regale voce della soprano uruguaiana Maria os Siri, applauditissima dal pubblico come era già accaduto dodici mesi fa per Norma . Convincente e solido anche l’allestimento rmato dal regista Nicola Berloffa, che ha trasferito una quarantina d’anni pi avanti il tempo dell’opera, ambientandola nel iappone del 194 e rendendo omaggio anche al grande cinema americano. Partendo naturalmente dallo stesso impianto http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=12 3&url=http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/sferisterio-1.32 91 2

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Macerata Opera estival allo feristerio il otte hino sorride - ronaca - ilrestodelcarlino.it

scenogra co di Fabio Cherstich per Palermo, l’ha adattato alle misure dell’arena. A questo proposito appare interessante notare come una certa mitologia del muro dello Sferisterio sia stata disinnescata. Infatti sia per Turandot» che per « utter y le preoccupazioni registiche sono state altre. Il duo ricci forte ha lavorato con grandi teche biancovestite, dentro le quali accadono cose, mentre Berloffa si è concentrato su una specie di elegante e razionale e tension dell’originale palermitano. così il muro è rimasto quello che è, cioè un muro sullo sfondo, affascinante senza terrorizzare. Semmai la questione è un’altra, vale a dire le conseguenze di quel muro, che si materializzano in un palcoscenico dalle dimensioni assurde. Ma meravigliosamente assurdo è tutto il teatro d’opera, dove si canta quando si dovrebbe morire, e così, pur nelle diverse impostazioni, stavolta quello spazio fuori misura tutti l’hanno dominato. In attesa delle prossime rappresentanzioni al via oggi un ciclo di incontri dal titolo «Da Oriente a Occidente viaggio tra mente, corpo e spirito , che occuperanno anche i successivi due lunedì. L’iniziativa è a cura di Life Strategies, la location il cortile di palazzo Buonaccorsi alle 21. Stasera primo appuntamento con Igor Sibaldi - scrittore e studioso di teologia, autore di numerosi romanzi e saggi sullo sciamanismo, i testi sacri, le strutture superiori della coscienza -, autore di un intervento dal titolo Dove si nasconde la lampada di Aladino . Ingresso gratuito, prenotazione su

.sferisterio.it.

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di PI RFRANC SC

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RIPRODUZIONE RISERVATA

V I R AC C O M A N D I A M O (sponsored)

http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=12 3&url=http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/sferisterio-1.32 91 2

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Bene le novità nelle opere, ma i bambini ammazzati no www.cronachemaceratesi.it /2017/07/25/bene-le-novita-nelle-opere-ma-i-bambini-ammazzati-no/991980/ TURANDOT ALLO SFERISTERIO - Dure critiche all'allestimento dei registi Forte e Ricci. Tra i commenti più duri quello del direttore centro studi biblici di Montefano Alberto Maggi: "Indecente, da non vedere". Donatella Donati, uno dei cento mecenati, si oppone ad una delle scene più cruente che vede protagonisti degli infanti" martedì 25 luglio 2017 - Ore 18:41 - caricamento letture I commenti all'uscita della Turandot

Continua a far discutere la versione di Turandot che ha aperto venerdì il Macerata Opera Festival. Molti non hanno gradito gli artifici scenici e delle scelte forti dei registi Stefano Ricci e Gianni Forte: tra queste la morte di Liù per mano della regina di ghiaccio e alcuni momenti particolarmente crudi quale l’esecuzione dei bambini entrati in scena come piccoli collegiali. Tra i più critici c’è Alberto Maggi, direttore del Centro studi biblici di Montefano che ha manifestato il suo sconcerto su facebook: «Una autentica vergogna! Indecente, non ci sono parole per descrivere come l’opera di Puccini sia stata deturpata . Spero che i responsabili prendano atto. Mai sentito gridare tanti buffoni, vergogna. Da non vedere». Anche Donatella Donati, una dei cento mecenati dell’associazione Sferisterio, pur non presente alla rappresentazione, critica le scelte della regia.

di Donatella Donati Ma l’Unicef che ci sta a fare? Quest’interrogativo mi si è posto subito quando ho letto la minuziosa ricostruzione dell’interpretazione della Turandot fatta da nuovi astri, si fa per dire, della regia operistica italiana. Nei teatri di Europa mi è capitato di vedere interpretazioni molto originali delle classiche composizioni degli autori italiani. All’Opera Bastille un Barbiere di Siviglia in chiave talebana negli anni in cui la presenza talebana metteva paura ebbe un successo clamoroso: erano soprattutto i costumi, i nomi cambiati e le architetture ispirate all’Alhambra di Granada che rendevano gradevole una storia più volte ascoltata e Donatella Donati vista. Ma anche il Teatro delle Muse di Ancona non mancò di stupire durante la rappresentazione del Ballo in maschera con delle passeggiate dal significato misterioso su e giù per la scena di giovani adoni completamente nudi.

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Ma i bambini ammazzati no! Quanti ne sono riemersi dalle onde del Mediterraneo annegati e nudi, alcuni con gli occhi spalancati ancora dal terrore, altri già nel rigor mortis, altri che sembravano chiedere aiuto con le braccia tese. Ne abbiamo visti di questi santi corpicini allineati in una specie di scatole che li contenevano gli uni stretti agli altri, ormai irrigiditi e in attesa che qualcuno li potesse riconoscere. Un orrore indimenticabile di cui poco ancora si parla e che è un indelebile marchio della civiltà contemporanea. “Maxima reverentia de betur pueris”, una frase latina che testimonia una Una scena della Turandot lunga attenzione di rispetto sacro che si deve all’infanzia. Per questo mi sembra che la scelta che non voglio neanche ridescrivere per la pena che mi procura è un vulnus nella regia della Turandot allo Sferisterio. Nella mia qualità di mecenate da due anni dell’Associazione Sferisterio, poiché in piccola parte c’è anche il mio denaro in tale detestabile esecuzione, ho il diritto di esprimere un parere probabilmente in contrasto con quello dei soliti omaggianti alle novità pur che siano novità. Il mio accenno all’Unicef è pertinente perché è l’organizzazione mondiale preposta a difendere e promuovere i diritti dell’infanzia e se qualche rappresentante fosse stato presente certo avrebbe espresso il suo malumore, attenuazione di sdegno.

Applausi per la principessa di ghiaccio ma Turandot perde la strada d’Oriente (recensione e commenti del pubblico)

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Oriente, amore e rapporti di coppia nei prossimi Aperitivi culturali www.cronachemaceratesi.it /2017/07/25/oriente-amore-e-rapporti-di-coppia-nei-prossimi-aperitiviculturali/992329/ MACERATA - Seconda settimana di appuntamenti agli Antichi forni. Venerdì 28 l’avvocato Marco Mellone affronta il complesso tema delle unioni tra persone di paesi diversi. Sabato 29 incontro sul "Tao di Puccini" a cura del docente Adriano Fabris dell'Università di Pisa. Domenica 30, in occasione della prima di Aida, arrivano la giornalista de Il Sole 24 ore Carla Moreni e il maestro Riccardo Frizza

Gli aperitivi culturali dello Sferisterio si preparano ad accogliere nuovi ospiti agli Antichi forni di Macerata in attesa della prima recita dell’Aida di Francesco Micheli il 30 luglio. Gli incontri di questo weekend si concentrano sulla contaminazione tra i temi delle opere e del Festival e molteplici discipline. Venerdì 28 l’avvocato Marco Mellone, esperto di diritto matrimoniale comparato, affronta il complesso tema delle unioni tra persone di paesi diversi, un argomento rilevante per la stagione dedicata a Oriente. Lasciandosi suggestionare dal libretto di Carla Moreni, giornalista de Il Sole 24 ore Giacosa e Illica, Mellone si concentra sul matrimonio tra Cio-Cio-San e F.B. Pinkerton nella Madama Butterfly di Puccini, facendo anche qualche accenno al rapporto tra Turandot e Calaf e tra Aida e Radamès. L’appuntamento “Moglie e buoi dei paesi tuoi?” è accreditato dall’Ordine degli avvocati di Macerata ai fini della formazione forense. Adriano Fabris, ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa, è protagonista dell’incontro di sabato 29 dal titolo “Il Tao di Puccini”. In occasione della pubblicazione di nuovi volumi dell’epistolario pucciniano, Fabris discute sul rapporto tra Puccini e la cultura e la musica orientale, focalizzandosi sugli archetipi del Taoismo. Un appuntamento dedicato alla scoperta del profondo interesse e della grande conoscenza del compositore lucchese verso i miti dell’Oriente. La seconda settimana degli aperitivi culturali si chiude con l’incontro di domenica 30 insieme a Carla Moreni e al maestro Riccardo Frizza. In occasione della primadi Aida, la giornalista de Il Sole 24 ore dialoga con il direttore d’orchestra, già ospite a Macerata lo scorso anno con Otello, per riflettere sulla rivalità tra Aida e Amneris nella corsa per conquistare il cuore di Radamès. Oltre alle suggestioni della partitura dell’opera di Verdi, Frizza farà un omaggio ad Arturo Toscanini a 150 anni dalla morte. A seguito delle conferenze, i locali del centro storico offrono un rinfresco sempre nei locali degli Antichi forni per discutere di opere davanti ad un bicchiere di vino e qualche assaggio a cura di Verde caffè, Quanto basta e Maga cacao. Scelta dei vini affidata ad Enzo Gironella.

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Torna Shi al Lauro Rossi, pienone al Buonaccorsi per i Lunedì Off www.cronachemaceratesi.it /2017/07/25/torna-shi-al-lauro-rossi-pienone-al-buonaccorsi-per-i-lunedioff/992468/ MACERATA OPERA FESTIVAL - Per la serata di domani (26 luglio) coinvolto il Rotary club Matteo Ricci

Lunedì Off a palazzo Buonaccorsi

Un pienone mai visto a Palazzo Buonaccorsi. Lo storico edificio maceratese ha ospitato ieri il primo incontro dei Lunedì, curati da Life Strategies, registrando un tutto esaurito. Più di duecento persone hanno affollato il cortile del Buonaccorsi per ascoltare l’intervento di Igor Sibaldi, esperto di psicologia del profondo e spiritualità, dal titolo Dove si nasconde la Lampada di Aladino. Da domani 26 luglio l’opera accende il teatro Lauro Rossi con la seconda recita di Shi (Si faccia), il nuovo spettacolo commissionato dal Macerata Opera Festival all’apprezzato compositore Carlo Boccadoro, e alla regista Cecilia Ligorio. Dopo il successo della prima, lo scorso 20 luglio, l’allestimento ispirato alla vita di Matteo Ricci prosegue nel racconto del suo viaggio ad Oriente. La serata di domani viene realizzata in collaborazione con il Rotary Club “Matteo Ricci” che ha deciso di portare il proprio contributo alla stagione lirica, e in particolare a 1/4


quest’opera poichè ispirata alla vita del gesuita nato a Macerata e a cui il club ha dedicato il nome. Il Rotary “Matteo Ricci”, presieduto dall’architetto Silvana Lisi, ha acquistato circa cento biglietti per lo spettacolo e si è impegnato nella raccolta fondi a favore del charity partner 2017 del Macerata Opera Festival, Anffas. Al Teatro Lauro Rossi, il club service allestirà un corner dove metterà in vendita dei libri, ad offerta, il cui ricavato sarà donato al partner sociale.

Igor Sibaldi

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Una scena della prima di Shi (foto di Alfredo Tabocchini)

Al decimo anno di fondazione, con 40 soci tra uomini e donne, il Rotary Club “Matteo Ricci” organizza numerose attività sul territorio nazionale e internazionale. Non è la prima volta che il club service collabora con lo Sferisterio. Nel 2014, infatti, in occasione della 50ª stagione operistica maceratese, grazie all’allora presidente Marco Sigona (oggi segretario), è stato realizzato un volume che ripercorre le varie edizioni liriche, anno per anno, attraverso il racconto delle comparse dal titolo “’70, ’80. Venti anni di comparse allo Sferisterio”. Un libro che raccoglie numerose foto storiche delle persone che hanno lavorato in Arena e che ha avuto un successo di vendite strepitoso. Il club service ha anche curato la realizzazione di “Letture ricciane”, dedicato al gesuita maceratese. Alle 21, buio in sala per assistere a Shi (Si faccia), uno spettacolo dall’atmosfera onirica che presenta un personaggio straordinario attraverso un libretto che traccia il profilo più esistenziale di Matteo Ricci. Nell’opera di Carlo Boccadoro e Cecilia Ligorio, il dialogo interiore del gesuita prende corpo e voce attraverso Il Viaggiatore, L’Uomo che guarda e Matteo – tre diversi aspetti della personalità di Ricci: il giovane forte della sua vocazione e della sua scelta di partire; il dubbio e la difficoltà di accettare la vita per come si sviluppa; l’uomo storico, che invecchia e che muore. Roberto Abbondanza (Matteo), Simone Tangolo (il Viaggiatore) e Bruno Taddia (l’Uomo che guarda) salgono sul palco del Lauro Rossi, accompagnati dalla musica dei pianisti Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini e della

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Tetraktis Percussioni Ensemble (Gianluca Saveri, Giulio Calandri e Cecilia Martellucci). Igor Renzetti cura le proiezioni in scena, mentre l’Accademia di Belle Arti di Macerata si occupa delle scene, dei costumi e delle luci.

L’attore Cesare Bocci alla prima di Shi

Shi, il Macerata Opera viaggia in prima classe con Matteo Ricci (FOTO)

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Sferisterio apertura da record red.presstoday.com /pt_pdf.php Tiziana Tiberi

25/7/2017

Primo fine settimana da record per la biglietteria del Macerata Opera Festival;con tre applauditissime prime: Shi, Turandot, Madama Butterfly e l’inedito Bollani.

Registrato un nuovo record di presenze, con il miglior risultato di sempre. 'Gli spettatori paganti per le due opere in scena, Turandot e Madama Butterfly, sono stati 4125 – dice il sovrintendente Luciano Messi -, con 206.771 euro di incasso, mentre nel 2016 i paganti erano stati 4122 per un incasso di 210.037 euro. Calano, a livello simbolico, gli inviti: 191 contro i 195 del 2016. Turandot è stata la miglior prima dal 2006 con 2222 paganti (il record era dell’Otello con 2157) e 111 inviti, e ha incassato 110.052 euro, terzo incasso di sempre dietro alla Traviata e al Flauto magico. Anche la prossima recita di Turandot, il 29 luglio, è già sold out (solo il loggione è rimasto in vendita per la giornata di sabato)'.

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Il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio, Romano Carancini, prosegue: 'Questi dati ci soddisfano pienamente e dobbiamo continuare a lavorare come nel primo fine settimana. Il nostro obiettivo è anche quello di coinvolgere la comunità in una discussione e in un dibattito sugli spettacoli. Mi sembra che ci siamo riusciti, far parlare dello Sferisterio alle persone significa entrare dentro al vivo dell’opera'. Questa è la settimana di Aida. L’opera di Giuseppe Verdi nell’ applauditissimo spettacolo firmato da Francesco Micheli del 2014, coprodotto con il Comunale di Bologna e andato in scena nel cinquantesimo dello Sferisterio, ritorna allo Sferisterio giovedì 27 luglio per l’anteprima giovani e sabato 30 luglio per il debutto. L’allestimento ha le scene di Edoardo Sanchi, i disegni di Francesca Ballarini, i costumi di Silvia Aymonino e le coreografie di Monica Casadei. 'Un modello di spettacolo che nella sua capacità innovativa sa dialogare con le forme del passato – dichiara il direttore artistico Francesco Micheli –. In vista di questa ripresa, l’affresco di scenografie virtuali è stato ampiamente aggiornato'. Sul podio Riccardo Frizza, già apprezzato in Otello nell’estate 2016 e interprete di prestigio internazionale dell’opera italiana. Nel ruolo di Aida, Liana Aleksanyan; con lei in scena Stefano La Colla (Radames), Anna Maria Chiuri (Amneris), Stefano Meo (Amonasro) e Giacomo Prestia (Ramfis). Repliche il 5, 11 e 14 agosto. Intanto sono partite le varie rassegna del Festival Off a partire dalla novità del 2017: i Lunedì, a cura di Life Strategies (azienda maceratese dedita a corsi di formazione per la crescita personale con i più illustri scienziati, filosofi e psicologi provenienti da tutto il mondo). Primo incontro a palazzo Buonaccorsi, con Igor Sibaldi. Gli appuntamenti del Martedì a palazzo Buonaccorsi , sono pensati per i più piccoli, alla scoperta dei titoli in cartellone, insieme agli studenti dei corsi di Psicologia dell’Educazione e Psicologia dello Sviluppo – un’occasione per raccontare, in modo semplice, le storie delle opere in della stagione tra musica e storytelling.Tutti gli appuntamenti del Festival Off sono ad ingresso gratuito. Dopo aver aperto con successo la 53ª edizione del Macerata Opera Festival, mercoledì 26 luglio torna sul palco del Teatro Lauro Rossi, Shi (Si faccia), l’opera commissionata dallo Sferisterio a Carlo Boccadoro, di origini maceratesi e tra i più apprezzati compositori italiani contemporanei, su libretto diCecilia Ligorio. L’opera – per due pianoforti (Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini), percussioni (Tetraktis Percussioni Ensemble), attore (Simone Tangolo) e due baritoni (Roberto Abbondanza e Simone Taddia), è ispirata alla vita del gesuita Matteo Ricci. L’allestimento è realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Macerata che cura le scene, i costumi e le luci; i video

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sono firmati invece da Igor Renzetti. La serata di mercoledì è in collaborazione con il Rotary club Matteo Ricci che ha acquistato biglietti per la recita e metterà a disposizione il proprio service per alimentare la raccolta fondi a favore del charity partner della stagione lirica, Anffas. In questa seconda settimana sono in programma i percorsi tattili allo Sferisterio. Da venerdì 28 luglio a domenica 30, il Macerata Opera Festival, in collaborazione con Unimc e il Museo Tattile Omero guida gli spettatori alla scoperta delle scene, dei costumi e della musica. Il percorso è pensato per non vedenti e ipovedenti ma è aperto a tutti, necessaria la prenotazione a arte.accessibile@unimc.it. Nelle stesse serate sono previste le audio descrizioni delle tre opere in cartellone. Nel fine settimana tornano gli Aperitivi culturali agli Antichi Forni a cura di Cinzia Maroni . Venerdì 28 luglio, l’avvocato Marco Mellone, con“Moglie e buoi dei paesi tuoi?” incontro accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Macerata ai fini della formazione forense. Adriano Fabris, ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa, è protagonista dell’incontro di sabato 29 luglio dal titolo Il Tao di Puccini. In occasione della première di Aida,domenica 30 luglio, la giornalista de 'Il Sole 24 Ore' Carla Moreni dialoga col Maestro Riccardo Frizza. Oltre alle suggestioni della partitura dell’opera di Verdi, Frizza farà un omaggio ad Arturo Toscanini a 150 anni dalla morte. Al via questa settimana anche la nuova rassegna dei Concerti in cantina, brindisi in musica nelle cantine scelte tra le più suggestive delle Marche. Sabato 29 luglio primo appuntamento nell’azienda agricola Moroder di Montacuto (An) con la Salvadei Brass e domenica alla country house Salomone di Matelica con Ornitophonica, tra flauti e pianoforte. Questi ultimi due eventi sono a pagamento ed è prevista una degustazione. Informazioni sul sito www.sferisterio.it

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Domani torna Shi (Si faccia) al Teatro Lauro Rossi www.ilmascalzone.it /2017/07/domani-torna-shi-si-faccia-al-teatro-lauro-rossi/ Redazione

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Shi

Per la serata di domani 26 luglio coinvolto il Rotary club Matteo Ricci. Intanto ieri pienone a Palazzo 2/3


Buonaccorsi per il primo Lunedì del Festival Off Macerata, 25 luglio 2017 – Un pienone mai visto a Palazzo Buonaccorsi. Lo storico edificio maceratese ha ospitato ieri il primo incontro dei Lunedì, curati da Life Strategies, registrando un tutto esaurito. Più di duecento persone hanno affollato il cortile del Buonaccorsi per ascoltare l’intervento di Igor Sibaldi, esperto di psicologia del profondo e spiritualità, dal titolo Dove si nasconde laLampada di Aladino. Da domani 26 luglio l’opera accende il Teatro Lauro Rossi con la seconda recita di Shi (Si faccia), il nuovo spettacolo commissionato dal Macerata Opera Festival all’apprezzato compositore Carlo Boccadoro, e alla regista Cecilia Ligorio. Dopo il successo della prima, lo scorso 20 luglio, l’allestimento ispirato alla vita di Matteo Ricci prosegue nel racconto del suo viaggio ad Oriente. La serata di domani viene realizzata in collaborazione con il Rotary Club “Matteo Ricci” che ha deciso di portare il proprio contributo alla stagione lirica, e in particolare a quest’opera poichè ispirata alla vita del gesuita nato a Macerata e a cui il club ha dedicato il nome. Il Rotary “Matteo Ricci”, presieduto dall’architetto Silvana Lisi, ha acquistato circa cento biglietti per lo spettacolo e si è impegnato nella raccolta fondi a favore del charity partner 2017 del Macerata Opera Festival, Anffas. Al Teatro Lauro Rossi, il club service allestirà un corner dove metterà in vendita dei libri, ad offerta, il cui ricavato sarà donato al partner sociale.

Al decimo anno di fondazione, con 40 soci tra uomini e donne, il Rotary Club “Matteo Ricci” organizza numerose attività sul territorio nazionale e internazionale. Non è la prima volta che il club service collabora con lo Sferisterio. Nel 2014, infatti, in occasione della 50ª stagione operistica maceratese, grazie all’allora presidente Marco Sigona (oggi segretario), è stato realizzato un volume che ripercorre le varie edizioni liriche, anno per anno, attraverso il racconto delle comparse dal titolo “’70, ’80. Venti anni di comparse allo Sferisterio”. Un libro che raccoglie numerose foto storiche delle persone che hanno lavorato in Arena e che ha avuto un successo di vendite strepitoso. Il club service ha anche curato la realizzazione di “Letture ricciane”, dedicato al gesuita maceratese. Alle 21, buio in sala per assistere a Shi (Si faccia), uno spettacolo dall’atmosfera onirica che presenta un personaggio straordinario attraverso un libretto che traccia il profilo più esistenziale di Matteo Ricci. Nell’opera di Carlo Boccadoro e Cecilia Ligorio, il dialogo interiore del gesuita prende corpo e voce attraverso Il Viaggiatore, L’Uomo che guarda e Matteo – tre diversi aspetti della personalità di Ricci: il giovane forte della sua vocazione e della sua scelta di partire; il dubbio e la difficoltà di accettare la vita per come si sviluppa; l’uomo storico, che invecchia e che muore. Roberto Abbondanza (Matteo), Simone Tangolo (il Viaggiatore) e Bruno Taddia (l’Uomo che guarda) salgono sul palco del Lauro Rossi, accompagnati dalla musica dei pianisti Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini e della Tetraktis Percussioni Ensemble (Gianluca Saveri, Giulio Calandri e Cecilia Martellucci). Igor Renzetti cura le proiezioni in scena, mentre l’Accademia di Belle Arti di Macerata si occupa delle scene, dei costumi e delle luci. © 2017, Redazione. All rights reserved.

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È la settimana del debutto di Aida www.ilmascalzone.it /2017/07/e-la-settimana-del-debutto-di-aida/ Redazione

Micheli – Mancini – Pagnanelli – Carancini – Messi

Macerata, 24 luglio 2017 – Primo fine settimana da record per la biglietteria; già sold out la seconda recita di Turandot. Giovedì 27 luglio anteprima giovani dell’applauditissimo spettacolo di Micheli del 2014. Parte il Festival Off con i Lunedì insieme a Life Strategies. In programma anche le attività dei Martedì, i nuovi Concerti in cantina, i Percorsi tattili e gli Apertivi culturali. Mercoledì torna Shi (Si faccia) al Teatro Lauro Rossi, una serata in collaborazione con il Rotary Matteo Ricci È la settimana di Aida. L’opera di Giuseppe Verdi nell’applauditissimo spettacolo firmato da Francesco Micheli del 2014, coprodotto con il Comunale di Bologna e andato in scena nel cinquantesimo dello Sferisterio, ritorna allo Sferisterio giovedì 27 luglio per l’anteprima giovani e sabato 30 luglio per il debutto. L’allestimento ha le scene di Edoardo Sanchi, i disegni di Francesca Ballarini, i costumi di Silvia Aymonino e le coreografie di Monica Casadei. “Un modello di spettacolo che nella sua capacità innovativa sa dialogare con le forme del passato – dichiara il direttore artistico Francesco Micheli –. In vista di questa ripresa, l’affresco di scenografie virtuali è stato ampiamente aggiornato”. Sul podio Riccardo Frizza, già apprezzato in Otello nell’estate 2016 e interprete di prestigio internazionale dell’opera italiana. Nel ruolo di Aida, Liana Aleksanyan ; con lei in scena Stefano La Colla (Radames), Anna Maria Chiuri (Amneris), Stefano Meo (Amonasro) e Giacomo Prestia (Ramfis). Repliche il 5, 11 e 14 agosto.

Risultati di biglietteria 1/3


Nuovo record di presenze allo Sferisterio per il primo fine settimana di festival con il debutto delle tre nuove produzioni: Shi (Si faccia), Turandot e Madama Butterfly. “Gli spettatori paganti per le due opere in scena, Turandot e Madama Butterfly, sono stati 4125 – dice il sovrintendente Luciano Messi -, con 206.771 euro di incasso, mentre nel 2016 i paganti erano stati 4122 per un incasso di 210.037 euro. Calano, a livello simbolico, gli inviti: 191 contro i 195 del 2016. Turandot è stata la miglior prima dal 2006 con 2222 paganti (il record era dell’Otello con 2157) e 111 inviti, e ha incassato 110.052 euro, terzo incasso di sempre dietro alla Traviata e al Flauto magico. Ma la notizia al momento più importante è che la prossima recita di Turandot, il 29 luglio, è già sold out (solo il loggione è rimasto in vendita per la giornata di sabato): non era mai successo nelle 25 stagioni liriche gestite dall’Associazione Arena Sferisterio che il titolo di apertura registrasse un tutto esaurito simultaneamente alla prima e alla seconda recita, fin dalla data di inaugurazione”. Il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio, Romano Carancini, prosegue: “Questi dati ci soddisfano pienamente e dobbiamo continuare a lavorare come nel primo fine settimana. Il nostro obiettivo è anche quello di coinvolgere la comunità in una discussione e in un dibattito sugli spettacoli. Mi sembra che ci siamo riusciti, far parlare dello Sferisterio alle persone significa entrare dentro al vivo dell’opera”. Festival Off Intanto partono le varie rassegna del Festival Off a partire dalla novità del 2017: i Lunedì, a cura di Life Strategies (azienda maceratese dedita a corsi di formazione per la crescita personale con i più illustri scienziati, filosofi e psicologi provenienti da tutto il mondo). Oggi 24 luglio, alle 21 a palazzo Buonaccorsi, arriva Igor Sibaldi, esperto di psicologia del profondo e spiritualità, con Dove si nasconde la Lampada di Aladino. Un incontro incentrato sulla filosofia persiana e il suo modo di concepire il desiderio, la libertà e la scoperta di altri mondi. Sibaldi parla della Persia come fonte d’ispirazione per l’Occidente e per gli archetipi delle sue religioni, in special modo del Cristianesimo. Lo scrittore e studioso di teologia, nonché autore di numerosi romanzi e saggi sullo sciamanismo, i testi sacri, le strutture superiori della coscienza, conduce il pubblico in viaggio verso Levante, attraverso la filosofia persiana, per trovare stimoli per la crescita personale. Martedì 25 luglio, alle ore 18 a palazzo Buonaccorsi, l’appuntamento pensato per i più piccoli, alla scoperta dei titoli in cartellone, insieme agli studenti dei corsi di Psicologia dell’Educazione e Psicologia dello Sviluppo – un’occasione per raccontare, in modo semplice, le storie delle opere in della stagione tra musica e storytelling. Il primo appuntamento per i più piccoli è dedicato a Turandot – tre indovinelli e un’unica soluzione: l’amore. Segue, alle 19, un’appetitosa merenda educativa offerta da Coldiretti e TreValli Cooperlat. In serata, alle ore 21, la presentazione dell’antologia Non sono un intellettuale, a cura di Gianfranco Borgani e Maurizio Serafini, sulla vita del maceratese Giuseppe Tucci, grande esploratore e conoscitore dell’Oriente nonché il più importante tibetologo del suo tempo. A seguire, Senza Guida, una narrazione per parole, musica e video in un atto unico. Maurizio Serafini racconta il suo viaggio nel 1991 nella zona off limits dell’allora chiusa Birmania, ripercorrendo gli incontri fatti con personaggi straordinari. Ad accompagnare la voce, ci pensa il percussionista David Cervigni. Tutti gli appuntamenti del Festival Off sono ad ingresso gratuito. Shi (Si faccia) Dopo aver aperto con successo la 53ª edizione del Macerata Opera Festival, mercoledì 26 luglio torna sul palco del Teatro Lauro Rossi, Shi (Si faccia), l’opera commissionata dallo Sferisterio a Carlo Boccadoro, di origini maceratesi e tra i più apprezzati compositori italiani contemporanei, su libretto di Cecilia Ligorio, regista e drammaturga con esperienze significative sia nella prosa che nel teatro musicale. L’opera – per due pianoforti (Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini), percussioni (Tetraktis Percussioni Ensemble), attore (Simone Tangolo) e due baritoni (Roberto Abbondanza e Simone Taddia), è ispirata alla vita del gesuita Matteo Ricci. L’allestimento è realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Macerata che cura le scene, i costumi e le luci; i video sono firmati invece da Igor Renzetti. La serata di mercoledì è in collaborazione con il Rotary club Matteo Ricci che ha acquistato biglietti per la 2/3


recita e metterà a disposizione il proprio service per alimentare la raccolta fondi a favore del charity partner della stagione lirica, Anffas. In questa seconda settimana sono in programma i percorsi tattili allo Sferisterio. Da venerdì 28 luglio a domenica 30, il Macerata Opera Festival, in collaborazione con Unimc e il Museo Tattile Omero guida gli spettatori alla scoperta delle scene, dei costumi e della musica. Il percorso è pensato per non vedenti e ipovedenti ma è aperto a tutti, necessaria la prenotazione a arte.accessibile@unimc.it. Nelle stesse serate sono previste le audio descrizioni delle tre opere in cartellone. Nel fine settimana anche tre appuntamenti degli Aperitivi culturali agli Antichi Forni a cura di Cinzia Maroni, mentre parte la nuova rassegna dei Concerti in cantina, brindisi in musica nelle cantine scelte tra le più suggestive delle Marche. Sabato 29 luglio primo appuntamento nell’azienda agricola Moroder di Montacuto (An) con la Salvadei Brass e domenica alla country house Salomone di Matelica con Ornitophonica, tra flauti e pianoforte. Questi ultimi due eventi sono a pagamento ed è prevista una degustazione. Informazioni sul sito www.sferisterio.it © 2017, Redazione. All rights reserved.

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Domani torna Shi (Si faccia) al Teatro Lauro Rossi APPUNTAMENTI ED EVENTI

di Picchio News

del 25/07/2017

Da domani 26 luglio l’opera accende il Teatro Lauro Rossi con la seconda recita di Shi (Si faccia), il nuovo spettacolo commissionato dal Macerata Opera Festival all’apprezzato compositore Carlo Boccadoro, e alla regista Cecilia Ligorio. Dopo il successo della prima, lo scorso 20 luglio, l’allestimento ispirato alla vita di Matteo Ricci prosegue nel racconto del suo viaggio ad Oriente. La serata di domani viene realizzata in collaborazione con il Rotary Club “Matteo Ricci” che ha deciso di portare il proprio contributo alla stagione lirica, e in particolare a quest’opera poichè ispirata alla vita del gesuita nato a Macerata e a cui il club ha dedicato il nome. Il Rotary “Matteo Ricci”, presieduto dall’architetto Silvana Lisi, ha acquistato circa cento biglietti per lo spettacolo e si è impegnato nella raccolta fondi a favore del charity partner 2017 del Macerata Opera Festival, Anffas. Al Teatro Lauro Rossi, il club service allestirà un corner dove metterà in vendita dei libri, ad offerta, il cui ricavato sarà donato al partner sociale. Al decimo anno di fondazione, con 40 soci tra uomini e donne, il Rotary Club “Matteo Ricci” organizza numerose attività sul territorio nazionale e internazionale. Non è la prima volta che il club service collabora con lo Sferisterio. Nel 2014, infatti, in occasione della 50ª stagione operistica maceratese, grazie all’allora presidente Marco Sigona (oggi segretario), è stato realizzato un volume che ripercorre le varie edizioni liriche, anno per anno, attraverso il racconto delle comparse dal titolo “’70, ’80. Venti anni di comparse allo Sferisterio”. Un libro che raccoglie numerose foto storiche delle persone che hanno lavorato in Arena e che ha avuto un successo di vendite strepitoso. Il club service ha anche curato la realizzazione di “Letture ricciane”, dedicato al gesuita maceratese. Alle 21, buio in sala per assistere a Shi (Si faccia), uno spettacolo dall’atmosfera onirica che presenta un personaggio straordinario attraverso un libretto che traccia il profilo più esistenziale di Matteo Ricci. Nell’opera di Carlo Boccadoro e Cecilia Ligorio, il dialogo interiore del gesuita prende corpo e voce attraverso Il Viaggiatore, L’Uomo che guarda e Matteo – tre diversi aspetti della personalità di Ricci: il giovane forte della sua vocazione e della sua scelta di partire; il dubbio e la difficoltà di accettare la vita per come si sviluppa; l’uomo storico, che invecchia e che muore. Roberto Abbondanza (Matteo), Simone Tangolo (il Viaggiatore) e Bruno Taddia (l’Uomo che guarda) salgono sul palco del Lauro Rossi, accompagnati dalla musica dei pianisti Andrea Rebaudengo e Paolo Gorini e della Tetraktis Percussioni Ensemble (Gianluca Saveri, Giulio Calandri e Cecilia Martellucci).

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Igor Renzetti cura le proiezioni in scena, mentre l’Accademia di Belle Arti di Macerata si occupa delle scene, dei costumi e delle luci.

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