CheMagazine! - Mediterraneo

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LUCIANO MESSI Il nuovo sovrintendente si presenta FRANCESCO MICHELI Dalla tv allo Sferisterio andata e ritorno CENTO MECENATI Ecco i nuovi paladini al fianco del Festival OPERE E CONCERTI Scopri tutti i protagonisti, gli orari e i programmi





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60_ Otello 34_ I Cento Mecenati

66_ Norma

44_Un nuovo sovrintendente, Luciano Messi

76_ Il trovatore

48_Le storie del Mediterraneo

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SOMMARIO_SUMMARY CHEMAGAZINE!

68_La nostra opera per Maria Lai

51_L’opera in Tv è un successo

70_Gamba debutta allo Sferisterio

52_Incontra l’opera

72_Il Comitato del Cappello per Norma

55_European Opera Days, alla scoperta del belcanto 56_Massimo Bray inaugura il Festival 57_In mostra Il mare, Sesto Continente 62_Azorín: Ho recuperato tutto Shakespeare

78_Ciampa: Lo Sferisterio mi regalerà emozioni 80_Negrin: Il passato uccide il presente 84_Accessibilità, un servizio unico in Italia 87_Festival OFF

94_La Notte dell’Opera 98_Medea, da Cherubini a Pasolini 102_Due concerti da non perdere: Bregović e Bosso 106_Aperitivi Culturali 108_Il mediterraneo e l’impero romano 109_Pomeridiana 111_ #MILIONIDIPASSI: dalla parte di chi fugge da guerre, violenze e povertà

88_I Martedì 64_Frizza, una partitura di enorme fascino

92_I Mercoledì

113_Rossini Opera Festival 2016

Numero 1 Anno X distribuzione gratuita Testata registrata n. 534/06 Tribunale di Macerata

Direttore responsabile Carlo Scheggia Coordinatore editoriale Andrea Compagnucci Editore Esserci SRL Via Einaudi 280 Civitanova Marche tel. 0733817619 www.essercicomunicazione.it Iscrizione ROC n. 14382

Grafica Alberto Brandi Concessionaria Ivo Mario Fabbri Via Marsala 17 - 60121 Ancona Stampa Artelito S.p.A. - Camerino (MC) Redazione Carlo Scheggia, Andrea Compagnucci, Veronica Antinucci Hanno collaborato Gabriele Cesaretti, Andrea De Mauro, Pierfrancesco Giannangeli, Marco Ferullo, Maurizio Verducci, l’ufficio stampa del Rossini Opera Festival e i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi Traduzioni in inglese Elena Di Giovanni Si ringraziano Associazione Arena Sferisterio, Francesca Ballarini, Sofia Fazi, Sara Francia Un ringraziamento speciale al direttore artistico Francesco Micheli e al sovrintendente Luciano Messi

Crediti fotografici Alfredo Tabocchini, fotografo ufficiale del Macerata Opera Festival, Luna Simoncini

È possibile riprodurre, copiare e modificare i testi attribuendone la paternità a Esserci Comunicazione. Non è consentito usare quest’opera per fini commerciali. Questo numero è stato chiuso il 14 luglio L’editore non è responsabile di eventuali variazioni di programma. Rivista realizzata senza contributi pubblici

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30_Un teatro più vicino allo spettatore

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SPECIALE MACERATA OPERA FESTIVAL 2016


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UN TEATRO PIÙ VICINO ALLO SPETTATORE Dalle 20 i parcheggi gestiti dall’APM sono gratuiti. Con Fidoka arriva il metodo “ticketless”: basta file, i biglietti si stampano a casa

APM, l’azienda multiservizi nata nel 1997, continua la sua collaborazione con il Macerata Opera Festival. L’Azienda Pluriservizi Macerata, operante nel settore idrico integrato in otto Comuni del territorio, riveste un ruolo fondamentale nel campo dei servizi pubblici locali a rilevanza economica della provincia ed è una delle imprese locali più solide con uno staff di 160 dipendenti. Arrivata al settimo anno, la storica partnership tra APM e Macerata Opera Festival si rinnova con un sostegno economico e in una serie di servizi logistici ad hoc pensati per dare un supporto concreto alla perfetta riuscita della stagione lirica. Si ricorda, tra i più rilevanti, l’apertura gratuita, dalle 20 alle 8 del mattino seguente, del parcheggio Sferisterio, che si trova nelle immediate vicinanze dell’Arena. Un’agevolazione di grande praticità, che consente

al pubblico di usufruire del parcheggio in totale comodità e che offre un supporto anche ai lavoratori del Festival. Quest’anno si aggiunge agli sponsor anche Fìdoka, il brand già ampiamente conosciuto nel panorama delle telecomunicazioni. Fìdoka srl copre il territorio della regione Marche con oltre 300 stazioni base, concentrandosi nelle zone più remote e meno servite dalla banda larga. L’azienda ha cablato l’intero Sferisterio con un sistema wi-fi che consente l’entrata in Arena attraverso il metodo “ticketless”. Si tratta di un sistema che permette un facile accesso al teatro: gli spettatori possono comprare i propri biglietti online e stamparli da casa, senza dover utilizzare la biglietteria dello Sferisterio. Un servizio ancora più pratico che consente al pubblico di evitare l’attesa in biglietteria e alle entrate dell’Arena.


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Lo Sferisterio ha stretto ancor più i legami con la Cina, sull’esempio storico di Padre Matteo Ricci. Macerata ospita il convegno annuale della Chinese Globalization Association, prestigioso appuntamento internazionale, dal 26 al 28 luglio. Si tratta della prima volta che questo evento di portata mondiale si svolge in Italia, a conferma delle buone relazioni che ci sono tra la Cina e la nostra città. Grazie agli ottimi rapporti instaurati negli anni con l’Università di Macerata, l’Istituto Confucio e la prof.ssa Francesca Spigarelli, la realtà che discute e approfondisce le tematiche che riguardano la Cina nell’epoca della globalizzazione, alla sua decima edizione, arriva a Macerata in piena stagione lirica. Le immagini dello Sferisterio già riempiono la homepage del sito della Chinese Globalization Association, che organizza in

L’Arena ha ricevuto il China Outbound Tourism Quality Service Suppliers, certificato voluto dall’ente cinese per indirizzare i turisti asiatici verso un turismo di qualità

occasione del convegno a Macerata delle visite ad alcune eccellenze del territorio maceratese, sia dal punto di vista storico e culturale, che industriale. Come esempio concreto dell’amicizia tra Macerata Opera Festival e Cina, lo Sferisterio ha ricevuto il China Outbound Tourism Quality Service Suppliers l’ambito certificato voluto dall’ente cinese per indirizzare i turisti asiatici verso un turismo di qualità. Dal 2013 è infatti partito un censimento delle migliori strutture e attrazioni, voluto e seguito anche dall’associazione dei tour operator cinesi (CATS). Attualmente nell’elenco

l’Italia può vantare una settantina di voci, divise in cinque categorie: agenzie viaggi, alberghi, ristoranti, attrazioni e negozi. Una guida con la quale gli operatori cinesi vogliono indirizzare i cinesi in un modo più consapevole. Oltre alla certificazione, lo Sferisterio è stato inserito nel handbook of China outbound quality service, elenco in cui sono presenti tutte le strutture certificate di ogni parte del mondo. Questo elenco viene distribuito ai tour operator cinesi che così possono scoprire le strutture certificate per creare pacchetti turistici orientati alla qualità del servizio.


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EDITORIALE

Carlo Scheggia, Veronica Antinucci, Sara Francia e Andrea Compagnucci (da sinistra a destra), titolari di Esserci Comunicazione, azienda responsabile della comunicazione e marketing del Macerata Opera Festival

Ci sentiamo legati allo Sferisterio e per questo abbiamo investito in un dottorato di ricerca. Insieme all’Università di Macerata lavoreremo in progettualità per i più piccoli legati alla nostra Arena e all’Opera. Scoprite con noi quante meraviglie ci aspettano

Tra le esperienze più belle del 2016 c’è sicuramente lo spettacolo portato in scena allo Sferisterio dai bambini, dai 3 ai 5 anni. In quasi 400 si sono divertiti sul palco: hanno ballato, cantato, suonato, in un’atmosfera magica. E la platea ammirava questo incanto, una meraviglia assoluta. “Mamma opera”, come cita spesso il nostro direttore artistico Francesco Micheli, stava cullando i suoi figli con il cibo più genuino che c’è: la cultura, sotto forma di musica, canto, ballo. Le note de Il trovatore o di qualsiasi altra opera suoneranno familiari a quei bimbi che nel loro percorso di vita, sicuramente incroceranno di nuovo questa musica. Allo Sferisterio o in un altro teatro, in qualche pubblicità, in qualche video. Tutt’altro che noiosa, viva più che mai, l’opera lirica mostra tutta la sua attualità. E allora queste nuove generazioni ci fanno sperare che il futuro sia migliore per la nostra storia culturale, custodi consapevoli di un patrimonio che ci rende unici al mondo.

E ogni volta che ci ripenso mi fa sorridere quel bimbo che, dal palco dello Sferisterio, risponde alla domanda, “Ma tu conosci Giuseppe Verdi?”. “Si, l’ho sentito nominare”. Il futuro. A loro guardiamo in Arena, a loro guardiamo durante la nostra vita di azienda. Pochi mesi fa, Esserci Comunicazione ha vinto il bando Eureka e ha cofinaziato un dottorato di studio con l’Università di Macerata, proprio per lavorare a progetti legati allo Sferisterio rivolti ai più piccoli. Insieme alla prof.ssa Paola Nicolini, docente di Psicologia dello Sviluppo, e alla dottoranda Sara D’Angelo, l’azienda ha investito in questo percorso di ricerca. Cosa ci aspettiamo? Venite a vedere e portate i vostri piccoli: abbiamo preparato per voi degli appuntamenti a Palazzo Buonaccorsi tutti i martedì del Festival e ben tre libri, riduzioni delle opere in cartellone, con le illustrazioni dei bambini delle scuole coinvolte. Carlo Scheggia


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Il progetto si ispira alla storia stessa dello Sferisterio: come fu fatto dai Cento Consorti quasi duecento anni fa, che unirono le forze per edificarlo, l’invito è stato fatto a cento cittadini che sostengano l’Arena con un contributo annuale


In alto Paolo Notari, Giorgio Piergiacomi, Rita Servidei e la serata di lancio del progetto

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Nasce la prima membership del nostro teatro attraverso il progetto dei Cento Mecenati. Lo Sferisterio si conforma a un modello già consolidato nelle più grandi realtà internazionali, che da sempre contano sul fondamentale sostegno economico da parte di persone e imprese, attraverso lo strumento dell’Art Bonus, promosso dal Governo. Si tratta di erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano che prevedono un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato. Donazioni che permettono alle migliaia di spettatori che ogni sera si stringono nell’abbraccio dello Sferisterio di sognare. Il progetto si ispira alla storia stessa dello Sferisterio: come fu fatto dai Cento Consorti quasi duecento anni fa, che unirono le forze per edificarlo, l’invito è stato fatto a cento cittadini che sostengano l’Arena con un contributo annuale di 1000 euro. L’Art Bonus non è solo un regalo per il Macerata Opera Festival, ma per tutti coloro che beneficiano dell’arte. A sorpresa, alcune partecipazioni sono arrivate anche da fuori regione, mentre ci sono degli Amici dello Sferisterio, gruppo di persone affezionate alla stagione lirica, che hanno scelto di diventare donatori e quindi essere più vicini, anche con un sostegno economico importante, all’Arena maceratese. L’adesione ai Cento Mecenati avviene attraverso Art bonus, lo strumento promosso dal Governo per favorire il sostegno dei privati al finanziamento della cultura. Art bonus prevede infatti un’agevolazione fiscale pari al 65% dell’erogazione liberale effettuata, che viene recuperato in tre anni sotto forma di credito d’imposta: quindi, su 1000 euro versati se ne recuperano 650. Le erogazioni possono essere effettuate sia dalle persone fisiche che dai soggetti titolari di reddito d’impresa (società e ditte individuali), preferibilmente attraverso bonifico bancario, specificando la causale Art Bonus – erogazione liberale a favore dell’Associazione Arena Sferisterio per l’organizzazione della Stagione Lirica. Le persone fisiche e gli enti che non esercitano attività commerciali fruiscono del credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi. Più precisamente i soggetti iniziano a fruire della prima quota annuale del credito d’imposta (nella misura di un terzo dell’importo maturato) nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui è stata


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effettuata l’erogazione liberale, ai fini del versamento delle imposte sui redditi; la quota annuale non utilizzata può essere riportata in avanti nelle dichiarazioni dei periodi d’imposta successivi, senza alcun limite temporale. Chi non è riuscito ad essere nei primi cento donatori, deve attendere l’uscita di qualcuno dal gruppo. Il rinnovo annuale è facoltativo. Ai Mecenati va il massimo riconoscimento del Macerata Opera Festival. L’albo dei donatori è presente sul sito

www.sferisterio.it, sui programmi di sala e all’ingresso dello Sferisterio. Ogni anno, il Macerata Opera Festival, organizzerà iniziative e promozioni esclusive riservate ai Mecenati. Tutti i Mecenati ricevono gratuitamente la tessera di Amici dello Sferisterio che da diritto ai vari vantaggi: il diritto di prelazione sull’acquisto di biglietti (o prenotazione per evento gratuito fino a 2), il diritto di acquistare l’esclusivo open da 2 (sconto del 20% sul prezzo del biglietto intero: si possono acquistare due biglietti del settore Platino a 120 euro, invece che 150 euro, oppure due biglietti del settore Oro a 80 euro, invece che 100 euro), l’iscrizione a newsletter degli amici; l’ingresso a una prova di regia o a una prova d’assieme (pochi giorni fa i partecipanti hanno potuto incontrare il direttore artistico e il sovrintendente); il diritto di acquistare due biglietti per una delle anteprime del Festival, recite riservate agli studenti e ai giovani. Nello studio del nuovo statuto dell’Associazione Arena Sferisterio si sta valutando la possibilità di creare la consulta dei Cento Mecenati

I club service che hanno organizzato una conviviale per presentare il progetto dei Cento Mecenati

Il progetto dei Cento Mecenati rappresenta la prima membership dello Sferisterio, sono 100 le persone che hanno deciso di abbracciare l’Arena maceratese. L’adesione è avvenuta attraverso Art bonus, lo strumento promosso dal Governo per favorire il sostegno dei privati al finanziamento della cultura.

I VANTAGGI FISCALI DI ART BONUS


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DA AMICO DELLO SFERISTERIO A MECENATE. LA STORIA DI LUCIA ROSA

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Non ha avuto dubbi Lucia Rosa quando le si è presentata la possibilità di diventare mecenate e così di aiutare il teatro che l’ha fatta innamorare dell’opera. La sua storia con lo Sferisterio è lunga tutta una vita, da quando la piccola maceratese con il suo vestito blu a pois si è affacciata per la prima volta da un palchetto per assistere alla prima delle tante opere che continuano a riempire le sue estati. Da adolescente, nella sua casa di campagna dove passava le lunghe giornate delle vacanze estive, Lucia trascorreva ore ed ore a leggere i libretti delle opere in programma per quella stagione o collezionava vinili delle arie che poi avrebbe ascoltato in Arena. Lo Sferisterio è diventato per lei un momento chiave delle sue estati e un luogo dedicato al rapporto con suo padre, che le aveva tramandato la passione per il belcanto. «Alla fine di ogni edizione non vedevo l’ora di sapere cosa mi aspettasse l’anno successivo, ma purtroppo prima bisognava attendere fino a giugno per saperne qualcosa». Venuta a conoscenza degli Amici dello Sferisterio, gruppo di appassionati di opera o di amanti dell’Arena maceratese, non ci ha pensato due volte e si è subito iscritta, coronando il suo sogno di essere aggiornata periodicamente sulle attività del Festival. Quest’anno, poi, il grande passo verso il mecenatismo: «Ci tengo allo Sferisterio; mi è parsa una cosa naturale – anzi sarebbe stata una contraddizione non farla». La scelta le è sembrata ancor più sensata vista la presenza di Norma, che insieme a Lucia di Lamermoor di Gaetano Donizetti costituiscono il suo duo preferito. «Nelle opere, spesso si riescono a trovare dei personaggi che ci somigliano, degli spaccati di vita simili ai nostri, come fossero degli specchi in cui riusciamo a vederci meglio». Il gesto spontaneo di Lucia Rosa è un dono fatto non solo allo Sferisterio, ma a tutto il pubblico che si stringe con passione per godere della magia del melodramma. Maurizio Verducci


Tra i sostenitori del progetto che hanno aderito nel 2016 ci sono 63 privati, 32 aziende e 5 club service. I privati che hanno sostenuto i Cento Mecenati sono: Associazione Evoluzione e Tradizione, Laura Belletti, Raffaele Berardinelli, Rosa Marisa Borraccini, Lorenzo Bracalente, Alfio Caccamo, Gianluca Capitani, Romano Carancini, Gianfranco Cesaretti, Alberto Girolami, Maurizio Cinelli, Anita Caminada e Carlo Perucci, Renato Coltorti, Andrea Compagnucci, Emilio Copparo, Rosaria Del Balzo Ruiti, Donatella Donati, Giuseppe Falco, Gianfranco Formica, Guido Guidi, Kiwanis Club Macerata, Franco Malagrida, Alfredo Mancini, Giorgio Mancini, Galileo Omero Manzi, Irene Manzi, Paolo Margione, Leonardo Matano, Carlo Matano, Andrea Mazzola, Giacinta Messi, Luciano Messi, Mario Montalboddi, Stefania Monteverde, Maurizio Mosca, Antonio Mucchini, Cristina Nardi, Carlo Alberto Nicolini, Nino Caffè di Dante Pettorossi, Paolo Notari, Osteria dei Fiori, Renato Perticarari, Tonino Pettinari, Giorgio Piergiacomi, Giuseppe Pietroni, Narciso Ricotta, Lucia Rosa, Silvia Santarelli, Amedeo Scauda, Valerio Scheggia, Angelo Sciapichetti, Paolo Serpilli, Luigi Servidei, Andrea Severini, Marco Sigona, Maria Rosanna Talevi, Renzo Tartuferi, Franco

Teppa, Fiorella Tombolini, Orietta Varnelli e Corrado Zucconi. Si aggiungono a questa lista i due Atenei della provincia di Macerata: l’Università degli Studi di Camerino e l’Università degli Studi di Macerata. Invece, le aziende che fanno parte del progetto sono: Arte Lito Srl, Associati Fisiomed Srl, Mario Baldassarri, Bcc di Spello e Bettona, Bf Srl, Calzaturificio Giovanni Fabiani Srl, Cartotecnica Idealbox Srl, Dynaflex Srl, Eredi Paci Gerardo Srl, Eurosuole Spa, FBT Elettronica Spa, F.lli Simonetti Spa, ICA Spa, I Guzzini Illuminazione Spa, Lardini Srl, Med Store, Cooperativa Sociale Meridiana, Nuova Simonelli Spa, Nuova Veterinaria Srl, Orim Spa, Performance Strategies, Fam. Carbonari Marino e Gabriella, Rhutten Srl, S.C.S. Prefabbricati Snc, Sabry Maglieria Srl, Sardellini Costruzioni Srl, Sogesa Srl, Studio Andreozzi & Associati, Studio Legale Interlex, Studio Notarile Alfonso Rossi, Studio Tartuferi & Associati e Tecne90 Spa. I club service che hanno aderito all’iniziativa sono: International Inner Wheel Macerata, Lions Club Macerata Sferisterio, Rotary Club Macerata, Rotary Club Macerata Matteo Ricci e Rotary Club Tolentino.

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CHI SONO I CENTO MECENATI


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LA MIA IDEA DI AZIONARIATO DIFFUSO Una membership fatta con i cittadini per sostenere un teatro costruito e voluto per i cittadini. Da quest’anno, lo Sferisterio avvia un modello già consolidato nelle grandi realtà internazionali, quello in cui i privati cittadini sostengono le istituzioni culturali, alla ricerca di Cento Mecenati. Primo a proporre l’idea di un “azionariato diffuso” è stato un sostenitore storico del Macerata Opera Festival, Maurizio Mosca (nella foto in alto insieme a Francesco Micheli), con l’invito alla città di mobilitarsi per difendere il suo bene culturale e turistico più prezioso e per proteggere una realtà efficiente che riesce a dare spazio e formare artisti e tecnici, specialmente giovani, mantenendo i propri bilanci in equilibrio. «Ci siamo resi conto che il finanziamento pubblico destinato alla cultura diminuisce sempre più di anno in anno - racconta Mosca - . Se non cominciamo a dare una spinta diversa, se non decidiamo di voler proteggere le cose belle che abbiamo, rischiamo di perderle». La missione dei mecenati è quella di proiettare nel futuro l’eccellenza culturale dello Sferisterio, emulando quanto fatto dai Cento Consorti quasi duecento anni fa. Dal 14 marzo scorso, è partita la ricerca dei primi cento aderenti al progetto per finanziare le attività della stagione lirica attraverso le erogazioni previste dall’Art Bonus, lo strumento creato dal Governo per favorire il sostegno dei privati al finanziamento della cultura. L’iniziativa è cresciuta rapidamente e, in meno di quattro mesi, il primo traguardo è stato raggiunto. Maurizio Mosca, felice del risultato del crowdfunding, continua a puntare in alto per il finanziamento dello Sferisterio: «Non abbassiamo la guardia; questo è solo l’inizio di una missione atta a proteggere il bellissimo regalo che i Cento Consorti ci hanno donato».

Ci siamo resi conto che il finanziamento pubblico destinato alla cultura diminuisce sempre più di anno in anno. Se non cominciamo a dare una spinta diversa, se non decidiamo di voler proteggere le cose belle che abbiamo, rischiamo di perderle


Si rinnova anche per la 52a edizione della stagione lirica il fortunato sodalizio tra Macerata Opera Festival e Giovanni Fabiani, che quest’anno diventa mecenate dell’Arena maceratese attraverso l’Art Bonus. Concluso il triennio come world sponsor, durante il quale i rapporti tra lo Sferisterio e la Russia si sono stretti grazie alla collaborazione con il brand di calzature di Fermo, Giovanni Fabiani sceglie il mecenatismo per sostenere le attività di questa edizione. «Per chi come me si occupa di moda, la bellezza è un valore fondamentale che va tutelato, perciò quest’anno ho aderito alla stagione lirica attraverso l’Art Bonus». L’iniziativa promossa dal Governo consente un credito di imposta, pari al 65% dell’importo donato, a chi effettua erogazioni liberali a sostegno del patrimonio culturale italiano. «Dopo tre anni da sponsor ho deciso di diventare donatore perché, oltre agli aspetti commerciali, mi interessano quelli artistici e storici dello Sferisterio». Nelle scorse stagioni, Giovanni Fabiani ha finanziato e sostenuto diversi progetti e iniziative. In occasione dell’Anno Incrociato del Turismo Italia-Russia, l’Ambasciata Italiana in Russia e il Consolato Generale d’Italia hanno rilasciato gratuitamente i visti ai cittadini russi in possesso dei biglietti per lo Sferisterio, operazione resa possibile grazie alla profonda conoscenza che l’azienda ha del panorama russo e che si è sviluppata con una esclusiva “luxury experience”. Altra

importante iniziativa, la masterclass su dizione e stile delle opere italiane tenuta nel giugno 2015 dal direttore artistico Francesco Micheli e dal Maestro Nicola Giuliani al Teatro Bolshoi di Mosca. Giovanni Fabiani continua ad essere un grande esempio di ambasciatore del “made in Italy” nel mondo con i suoi prodotti eleganti, noto anche per la profonda laboriosità nella valorizzazione e promozione delle attività artistiche in ambito nazionale e internazionale.

A lato Giovanni Fabiani allo Sferisterio con sua moglie Patrizia, in alto con il personale di accoglienza

Un triennio da world sponsor, ora Giovanni Fabiani diventa mecenate: «Ho fatto questa scelta di diventare donatore perché, oltre agli aspetti commerciali, mi interessano quelli artistici e storici dello Sferisterio»

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LO SFERISTERIO È BELLEZZA, VA TUTELATO


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UN VIAGGIO SENZA CONFINI Il Macerata Opera Festival festeggia il suo 52° compleanno e vuole farlo sotto la luce di un tema vasto, che crea suggestioni di incontri e scambi: il Mediterraneo. Questo spazio metaforico che unisce e non divide, suggerisce un percorso tematico di ascolto e interpretazione delle tre opere in cartellone, Otello, Norma e Il trovatore, ponendo uno sguardo attento sull’evento artistico-musicale, ma non solo. La stagione lirica maceratese, infatti, sotto la direzione artistica di Francesco Micheli, dal 2012 è progressivamente divenuta modello inedito e virtuoso di contenitore culturale che basa la sua forza sulla contaminazione di diverse forme di espressione artistica e su un approccio a ben più ampio respiro, che tocca il presente e affronta in modo trasversale tematiche che coinvolgono direttamente la nostra società e il nostro mondo interiore ed esteriore. Partiti nel 2012 dal tema Allievi e maestri nell’ottica di restituzione di futuro alle nostre origini, si è passati a una visione artistica che oltrepassa Muri e divisioni di ogni genere e apre lo sguardo a un’interpretazione più ampia dell’opera che di volta in volta può essere donna, nelle sue variegate sfumature, cibo metaforico che permette di Nutrire l’anima, fino a diventare Mediterraneo, tema della stagione 2016, che in tutta la sua attualità ci suggerisce l’ascolto delle voci di un mare che è luogo di incontro e scontro di storie. Questa capacità di proiezione su dimensioni che vanno oltre l’interpretazione artisticomusicale delle opere ha fatto sì che lo Sferisterio sia diventato un importante punto di riferimento sia a livello regionale, come coordinatore del progetto Rete Lirica delle Marche, sia a livello nazionale e internazionale, attraverso una fitta rete di intese e collaborazioni che hanno sortito considerevoli coproduzioni. Vi aspetto quindi all’Arena Sferisterio per compiere insieme un viaggio su acque che non conoscono confini e che ci offrono l’incontro di vite e passioni. Romano Carancini Sindaco di Macerata


Lo Sferisterio è un valore per il nostro territorio. La sua storia, le stagioni liriche passate, il nuovo corso con la direzione artistica di Francesco Micheli, i numerosi artisti che si sono alternati sul palco danno lustro alla città, all’intera regione. Alla sua 52ª stagione lirica, il Macerata Opera Festival si mostra più vivace e dinamico che mai. Basti pensare al progetto di formazione che ha coinvolto gli studenti degli istituti superiori della provincia durante l’anno scolastico, alle collaborazioni con le Università di Macerata e di Camerino, alle iniziative del Festival OFF, terra di sperimentazione, alle opere in scena, sempre innovative, alla partecipazione del territorio e dei Comuni limitrofi. ll Macerata Opera Festival è il nostro “made in Italy”, che crea sviluppo per tutte le Marche. Ogni anno realizziamo a Macerata due nuove produzioni, opere che dopo lo Sferisterio vengono noleggiate da altri teatri, in Italia e all’estero. Il nome del Macerata Opera Festival, le sue caratteristiche, le sue specificità, le sue professionalità vengono così valorizzate e riconosciute nel mondo. Riusciamo a riempire lo Sferisterio in ogni recita portando più di trentamila spettatori, di cui una buona parte giovani under 30. Proseguiamo su questo percorso, sostenendo la cultura, formando nuovo pubblico e promuovendo sempre di più le bellezze della nostra regione. Benvenuti nella terra della musica e degli incanti. Antonio Pettinari Presidente della Provincia di Macerata

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FIERI DEL NOSTRO MADE IN ITALY


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UN NUOVO SOVRINTENDENTE, LUCIANO MESSI


Organizzazione che, pure in quadro in cui le

dell’Arena dallo scorso dicembre. Nell’estate

risorse pubbliche diminuiscono, è riuscita a

del 1993, anno d’inizio della gestione del

rimpiazzarle con introiti altrettanto importanti».

teatro da parte dell’Associazione Sferisterio,

Il sovrintendente specifica come la biglietteria

viene chiamato in ufficio come ‘tuttofare’,

negli ultimi anni sia tornata ad essere la prima

visto il suo interesse fin da giovanissimo per

voce di entrata (in media un milione di euro

le manifestazioni culturali e per la musica.

all’anno) e come si stia lavorato sodo anche nel

Selezionato dall’Amministratore delegato

campo delle sponsorizzazioni e del mecenatismo,

Bruno Mandrelli e dal sovrintendente Claudio

manifestatosi quest’anno nel progetto dei Cento

Orazi per un lavoro stagionale di due mesi,

Mecenati. «Esperienza unica in Italia, in cui

viene richiamato in autunno per collaborare

abbiamo creduto fin dall’inizio e che mi ha visto

con l’Associazione, creando la prima banca

impegnato in prima persona, tra l’altro lanciata

dati del pubblico utilizzando i primi computer dell’ufficio. «Poi è scoccato l’amore, la storia non si è interrotta più». Messi è cresciuto dentro l’Associazione, dal lavoro di segreteria part time, per passare a un contratto a tempo indeterminato, attraverso gli uffici di comunicazione, produzione, sovrintendenza e direzione artistica, fino a questo nuovo incarico. «Essere sovrintendente significa curare il Festival, in ogni sua sfaccettatura coordinando il lavoro di tutte le aree e sostenendo al meglio coloro che contribuiscono alla realizzazione dell’evento». Il sovrintendente diventa lo snodo del lavoro che è alla base della riuscita del Festival, punto di congiunzione tra esigenze artistiche, tecniche, amministrative, di comunicazione, di consolidamento e sviluppo della struttura. A proposito della gestione 2015, Messi sottolinea come l’autofinanziamento abbia superato i fondi pubblici e spiega: «Questo bilancio è la

nella sera del mio compleanno. Un’altra conquista recente su cui credo molto è quella di puntare stabilmente sul noleggio degli spettacoli ad altri teatri e sull’organizzazione di spettacoli in altre sedi. Tutto questo si affianca alle coproduzioni e mette a frutto il patrimonio di allestimenti e la competenza tecnico organizzativa che lo Sferisterio ha sviluppato nel corso degli anni, creando un valore aggiunto in termini economici che sta facendo la differenza. I margini di progressione possono essere importanti. In questo modo possiamo valorizzare sempre di più le risorse umane e il know how del nostro teatro». Luciano Messi è l’efficace rappresentazione delle tante persone che lavorano per la stagione lirica e che portano con professionalità e senso del dovere il proprio contributo prezioso. «Il Macerata Opera Festival può accadere solo a Macerata perché trae forza e identità dal profondo legame tra la nostra terra e lo Sferisterio». Maurizio Verducci

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dimostrazione della grande vitalità della nostra

e Luciano Messi, nuovo sovrintendente

CHEMAGAZINE!

È una storia lunga 23 anni quella tra lo Sferisterio



Luciano Messi, who was appointed General Manager of the Sferisterio festival in December last year, has been with the Associazione Sferisterio for 23 years. In the summer of 1993, when the Associazione first managed the theatre, Luciano, who had always had a great interest for cultural events and music, was hired on a two-month contract as a sort of jack of all trades. He had been selected by Managing Director Bruno Mandrelli and General Manager Claudio Orazi; after the summer, he was hired again and gave life to the first ever audience database, using the very first computers of the Associazione. “That’s when love began, and it has never ceased since”. Luciano can be said to have grown up within the Associazione. He started as a part-time secretary and was then given a permanent contract, working in several offices over time: from communication to production, from general management to artistic direction, up until this new, all-important position. “Being General Manager implies taking care of every aspect of the Festival, supervising all areas of activity and supporting all those who work to make it possible”. A General Manager is a key figure to ensure the festival success. He draws together and supervises all aspects, from communication to visibility, from sustainability to development and budget, not forgetting the artists’ needs. As for the 2015 budget, Messi points out that private funding has overcome State financial support. He observes: “This year’s budget is proof of the great strength and vitality of our organization. Even though public funding was slashed, we managed to replace it with other significant financial resources”. Messi highlights the fact that ticket sales have recently become the main source of income (1 million euros per year), as hardly ever before. He also states that a lot of work has been done with sponsors and other supporters, an effort which can be seen in this year’s project of the Hundred Comrades (Cento Mecenati). “An unprecedented experience in Italy, a project I have always believed in and supported. It was actually launched on my birthday. Another recent achievement is the increase in the hiring out of our productions, the organization of performances elsewhere and the collaborations with other opera producers. Over the years, we have developed artistic, managing and technical skills that can certainly be shared, just like the many valuable productions of the past. This has become added value and is regularly bringing us additional financial resources. I think a lot can still be done in this sense, considering the huge potential of our organization and its wealth in terms of human resources, productions and competences”. Luciano Messi greatly represents all those who work for the opera season, and who make it possible by bringing their own, unique contribution”. Macerata Opera Festival is indeed unique to Macerata, as it grows out of the very special tie between the theatre and the community”. Maurizio Verducci

49 CHEMAGAZINE!

A NEW GENERAL MANAGER, LUCIANO MESSI


CHEMAGAZINE!

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Quinta stagione allo Sferisterio da direttore artistico per Francesco Micheli. Il tema scelto per quest’anno è il Mediterraneo. Micheli, perché questo argomento? «Perché era il momento giusto per fare l’Otello, che mancava da tempo allo Sferisterio e quest’anno ricorre anche l’anniversario shakespeariano. È un tema molto forte, quello dell’extracomunitario che arriva nel nordest italiano per cercare un approdo, ma una cordata di odio lo uccide. L’opera è attuale, è capace di raccontare i conflitti con la musica. Da parte sua, il Mediterraneo è il luogo di tante saghe che hanno preso forma. Ne Il trovatore c’è un’etnia mobile, la cui mobilità semina scompiglio. E questo ci ha portato alla Norma, la cui ambientazione non è mediterranea, ma anche lì il conflitto tra barbari e romani è visto con timore. Comunque il Mediterraneo è il luogo del catanese Bellini e Norma è la madre che arriva quasi a uccidere i propri figli, è quasi una Medea. In queste vicende tutti sono eroi per caso, sono uomini e donne che cercano di sopravvivere. I loro spostamenti creano incontri d’amore, ma questo non basta a frenare un’ondata di odio che travolge tutti». L’opera aiuta a capire l’attualità della storia? «Credo di sì, ci conto. Ed è la ragione della sua longevità. L’opera sarebbe già morta se fosse solo melodie, perché ci sarebbero altre forme di intrattenimento. Invece l’opera è un rito laico che canta i nostri drammi».

LE STORIE DEL MEDITERRANEO E per parlare al pubblico contemporaneo è necessariamente aiutata dalle regie. «Assolutamente, come in questo Festival. Abbiamo, tra l’altro, dei team tutti mediterranei. Debutta allo Sferisterio lo spagnolo Paco Azorín, torna il franco ispanico Francisco Negrin, approdano in Arena i Teatri Alchemici, i cui temi siculo-mediterranei sono il cuore del loro operato». Qual è il bilancio dopo i primi cinque anni della sua direzione artistica? «Abbiamo chiuso la bella stagione del 2015 con una serie di mazzate legate ai tagli che ci sono stati inflitti. E la risposta della società civile è stata molto forte. Su proposta dell’imprenditore Maurizio Mosca sono nati i Cento Mecenati, dimostrazione che il Festival è molto sentito nel territorio. E in Europa ci riservano sempre grande stima e curiosità». Quali sviluppi potrà avere appunto l’iniziativa dei Cento Mecenati? «Sicuramente una condivisione sempre più diffusa sul valore delle scelte del Festival. Vedo anche gli Amici dello Sferisterio diventare una creatura adulta, con una sua vita propria. Quest’anno ci aiuteranno nel Festival OFF, che mi auguro possa diventare la versione operistica e nostrana del Fringe di Edimburgo». Pierfrancesco Giannangeli


Do you think opera helps us grasp the contemporary value of its stories? «I trust it does. And I think this is why opera is still alive today. It would have faded away, giving way to other forms of entertainment, were it only melody. Opera is a non-religious ceremony which spells out our tragedies».

And it talks to today’s audiences through the eyes of stage directors. «Absolutely. And this year’s festival has all Mediterranean directors. Paco Azorin, from Spain, is at the Sferisterio for the first time, whereas Franco-Spanish director Francisco Negrin comes back after three years. Teatri Alchemici, from Sicily, have the Mediterranean at the core of most of their activities». How do you see your work as artistic director, looking back at these five years? «We closed the successful 2015 festival with huge financial cuts. Yet, the local community has responded: businessman Maurizio Mosca suggested that we revamped the Hundred Comrades, and this has aroused great interest and affection from the surrounding territory and communities. In Europe, our festival is the object of curiosity and is held in great esteem». How do you see the Hundred Comrades project evolving in the future? «I think it will lead to a greater sharing of the value and choices made for the festival. I can also see the Sferisterio Friends growing, becoming a more mature entity. This year they will help with the Festival OFF, and I hope this becomes more and more like our own opera-based version of the Edinburgh Festival Fringe». Pierfrancesco Giannangeli

CHEMAGAZINE!

STORIES FROM THE MEDITERRANEAN SEA

Francesco Micheli, why did you choose this theme? «Basically, it was time to bring Otello back to the Sferisterio, and 2016 marks the 400th anniversary of Shakespeare’s death. The story of a migrant reaching Italy’s North East in search for a harbor, to then be killed by people’s hatred, is indeed a compelling one. It is a truly contemporary opera, where conflicts are evoked by music. The Mediterranean has witnessed many a saga, as we know. In Trovatore, we have people on the move, and their very movements create havoc. This has led us to Norma, which is not set in the Mediterranean but whose conflicts between the Barbarians and the Romans cause fear. The Mediterranean is, nonetheless, the cradle of Bellini, and Norma is a frightful mother who almost kills her children, like Medea. In these stories, all characters are casual heroes, men and women who strive to survive. Their movements generate love encounters, but these are not enough to stop the huge hatred which destroys them all».

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Francesco Micheli’s fifth year as Artistic Director at the Sferisterio is devoted to the Mediterranean.



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L’OPERA IN TV È UN SUCCESSO Francesco Micheli è stato scelto da Sky Arte HD come inviato speciale al Festival di Bayreuth 2016, in Germania, per il progetto che lega i maggiori canali televisivi culturali internazionali, che trasmetteranno tutto il ciclo del Ring wagneriano, andato in scena quest’anno.

L’opera entra nelle case dei telespettatori italiani con Francesco Micheli grazie alla trasmissione Sabato in, condotta da Tiberio Timperi e Ingrid Muccitelli e firmata da Michele Guardì. Iniziato sabato 17 settembre, il programma ha permesso al direttore artistico della stagione lirica del Macerata Opera Festival di raccontare il melodramma italiano in modo originale e accattivante, attraverso la narrazione delle trame, la caratterizzazione dei personaggi e l’interpretazione delle arie più celebri. La scelta di invitare Francesco Micheli deriva dal successo e dal coinvolgimento che il regista bergamasco ha ottenuto nel corso della sua carriera nelle attività divulgative e creative, con ampi riconoscimenti da parte del pubblico e della critica. Grazie a RAI1, la platea si è fatta ancor più articolata, fornendo all’opera un’ottima vetrina di divulgazione e coinvolgimento. Obiettivo degli interventi del direttore artistico è quello di far riconoscere agli italiani come l’opera sia un’eredità nazionale collettiva tanto nel linguaggio quanto nella musica. Attraverso il lavoro di Micheli, l’arte del melodramma italiano è riuscita ad avvicinare e a conquistare, con la sua intensità espressiva e il suo messaggio etico e civile, moltissimi telespettatori in tutta la penisola.


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INCONTRA L’OPERA Mai così tanti giovani hanno acquistato un biglietto per le opere in cartellone. Il progetto di formazione di nuovo pubblico li conquista, l’opera raccontata dal Macerata Opera Festival piace e affascina

Un percorso formativo sull’opera lirica lungo tutto l’anno scolastico che ha coinvolto gli studenti delle scuole superiori della provincia di Macerata. Incontra l’Opera da quest’anno si è trasformato in un progetto articolato in tre fasi, trasmesso alle scuole fin dall’inizio dell’anno, che ha previsto un incontro preparatorio tenuto da Gianfranco Stortoni (segretario artistico e direttore musicale di palcoscenico), la conferenza-spettacolo con il direttore artistico Francesco Micheli nel teatro della città e la partecipazione a una delle anteprime giovani allo Sferisterio. La prima fase delle lezioni propedeutiche, condotte dal Maestro Stortoni, ha illustrato l’aspetto musicale del teatro lirico e le fasi di preparazione di una produzione operistica. Per avere un assaggio dell’esperienza registica, ai ragazzi è stato chiesto di rappresentare in pochi minuti un momento simbolo dell’Otello di Giuseppe Verdi, immortalati con foto sui social network con l’hashtag


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#Desdemonavive! La seconda parte del progetto ha visto il diretto artistico del Macerata Opera Festival protagonista dello spettacolo-conferenza volto a presentare al giovanissimo pubblico le tre opere in cartellone e a stimolare la curiosità degli studenti, con esibizioni dal vivo delle più significative arie e contenuti audiovisivi. Inoltre, i ragazzi hanno partecipato attivamente allo spettacolo, fino ad essere chiamati sul palco per vestire letteralmente i panni del Conte di Luna, Azucena e Manrico. Lo scorso aprile, Incontra l’Opera ha poi riservato alla cittadinanza maceratese due appuntamenti serali ad ingresso gratuito al Teatro Lauro Rossi, a cui hanno partecipato il soprano So Eun Jeon e la pianista Cesarina Compagnoni (foto a sinistra). La terza parte del percorso formativo inizia con le anteprime giovani dedicate specificatamente agli under 30 al costo di soli 10 euro, nelle date del 18, 19 e 28 luglio rispettivamente per Otello, Norma e Il trovatore. Le scuole

secondarie che hanno partecipato al progetto Incontra l’Opera sono: l’ITG Bramante di Macerata, l’IIS Varano di Camerino, l’ITCG Antinori di Matelica, l’IIS Filelfo di Tolentino, l’ITCG Corridoni di Civitanova, l’IIS Einaudi di Porto Sant’Elpidio, IPSEOA Varnelli di Cingoli, l’IPSIA Corridoni di Corridonia, l’ITC Gentili di Macerata, i Licei Classico, Scientifico e Artistico di Macerata, l’ITA Garibaldi di Macerata, l’IPS Pannaggi di Macerata e l’IIS Gentili di San Ginesio. “Quest’anno il progetto di Incontra l’opera ha avuto una parte dedicata anche ai più piccoli, grazie al lavoro svolto dall’Istituto Comprensivo Fermi di Macerata. Per la prima volta, le scuole dell’infanzia hanno avuto la possibilità di esibirsi sul palco dello Sferisterio, portando in scena un meraviglioso spettacolo con protagonisti quasi 400 bimbi da 3 ai 5 anni, accompagnati dall’orchestra El Sistema Macerata (foto sopra). Maurizio Verducci


Corso Garibaldi, 37/39 • Ancona • tel. 071 201269 Corso Garibaldi, 21 • Ancona • tel. 071 202443 Via Don Gioia, 3 • Ancona • tel. 071 2072847 Piazza del Comune, 17 • Osimo • tel. 071 7231829


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EUROPEAN OPERA DAYS, ALLA SCOPERTA DEL BELCANTO

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Gli European Opera Days festeggiano la loro decima edizione di iniziative volte ad incoraggiare gli enti lirici di tutto il Vecchio Continente ad accogliere un pubblico sempre più eterogeneo e giovane nei teatri del belcanto. Dal 6 all’8 maggio scorso, lo Sferisterio si è unito al progetto europeo con visite guidate e attività gratuite per grandi e piccoli in tutti i luoghi culturali della città. Il tema di quest’anno, Theatre of the world, intendeva sottolineare la forza e la capacità della musica di parlare oltre le barriere nazionali e le differenze culturali. Alle Giornate Europee dell’Opera hanno collaborato l’Università di Macerata - corso di Psicologia dello sviluppo - ; in particolare con gli studenti Unimc, i dottorandi e la prof.ssa Paola Nicolini, organizzando le attività per bambini del 6 maggio; Macerata Musei ha invece aperto le sue porte per visite guidate con il personale artistico e tecnico del Festival lirico il 7 maggio; e infine Macerata Racconta ha contribuito alla realizzazione del concerto Opera in Giallo al Teatro Lauro Rossi durante l’ultima giornata di domenica 8 maggio. Si aggiunge alle iniziative per rendere l’opera ancora più popolare, anche il progetto in collaborazione con l’Università degli Studi di Macerata che ha coinvolto studenti delle scuole dell’infanzia e primarie di Recanati e del capoluogo di provincia nella riscrittura e nell’illustrazione delle storie di Otello, Norma e Il trovatore. I libretti delle tre opere sono stati adattati e semplificati da alcuni studenti universitari, che li hanno poi letti e mimati nelle classi dei piccoli spettatori.

L’obiettivo del progetto organizzato da Sara D’Angelo, dottoranda nel progetto di ricerca Are-nati: Ampliamento dei pubblici all’Arena Sferisterio, e dalla docente di Psicologia dello sviluppo Paola Nicolini è quello di far conoscere il belcanto ai più piccoli e far loro raccontare le intricate trame dei melodrammi. Risultato dell’iniziativa è la pubblicazione di tre libri che raccontano le storie delle opere di questa stagione con i disegni fatti dai bambini. Un modo, questo, di rendere il messaggio dell’opera ancora più accessibile e immediato e di tramandare al futuro pubblico dello Sferisterio un forte senso di identità e appartenenza al teatro principe delle Marche.


CHEMAGAZINE!

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MASSIMO BRAY INAUGURA IL FESTIVAL Lectio magistralis dell’intellettuale italiano sul Mediterraneo luogo di scambio di culture. Alle 18 del 21 luglio a Palazzo Buonaccorsi Spetta al professor Massimo Bray tagliare il nastro della nuova stagione lirica dello Sferisterio con una conferenza organizzata nel cuore della città. Dopo Dante Ferretti, Massimiliano Fuksas, Lucia Annibali e Vito Mancuso, il testimone passa all’ex Ministro per i Beni e Attività Culturali e del Turismo che dà avvio al Festival, giovedì 21 luglio nel cortile di Palazzo Buonaccorsi, alle ore 18, con una lectio magistralis sul tema Mediterraneo, fil rouge dell’edizione 2016 del Festival. Massimo Bray spiega le parole del Mediterraneo e le analizza come base comune per la costruzione della nostra cultura e per lo scambio di un patrimonio esclusivo ma condiviso tra le sponde. A seguire, alle ore 19, è in programma il taglio del nastro della mostra fotografica Sesto Continente nelle sale attigue al cortile di Palazzo Buonaccorsi. Nel 1991 Massimo Bray comincia a lavorare presso l’Istituto della Enciclopedia Italiana fondato da Giovanni Treccani, dove riveste il ruolo di redattore responsabile della sezione di Storia moderna dell’Enciclopedia Piccola Treccani. Lascia l’Istituto nel 1994, anno della sua elezione al Parlamento, e diventa direttore editoriale. Bray ha seguito il progetto di definire l’Enciclopedia degli italiani online con l’obiettivo di mettere a disposizione di un numero sempre maggiore di utenti un patrimonio culturale di alta qualità. A seguito del suo mandato come Ministro per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo, ritorna nell’Istituto nel marzo 2015 ed è oggi autore di un blog dedicato all’esperienza della cultura sull’edizione italiana di Huffington Post.


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IN MOSTRA IL MARE, SESTO CONTINENTE

CHEMAGAZINE!

Il tema Mediterraneo di questa stagione lirica invita a riflettere sulla situazione attuale del nostro mare, sulla sua storia passata e sul suo possibile futuro. La mostra fotografica dal titolo 6th Continent di “mattia insolera” cattura la realtà moderna del Mediterraneo in 24 stampe a colori e in bianco e nero. Dopo due settimane di navigazione nell’Oceano Atlantico insieme ad un amico, nel 2007, Insolera capisce che alla vita di mare preferisce quella sulla costa. Scende quindi dalla barca nella zona dello Stretto di Gibilterra, un ambiente autenticamente mediterraneo popolato da marinai e portuali, migranti e trafficanti. Durante gli anni successivi, si dedica alla realizzazione di un progetto fotografico su quest’area geografica. Si parte da Barcellona, città ben collegata

SENIGALLIA

Maria Maddalena. Peccato e Penitenza. Da Simone Martini a Canova Loreto, Museo-Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto Dal 3 settembre 2016 all'8 gennaio 2017

Maria. Mater Misericordiae Senigallia, Palazzo del Duca Dal 29 ottobre 2016 al 29 gennaio 2017

Nel 2016 le Marche offrono all’amante della cultura e dell’arte quattro mostre imperdibili a Ascoli Piceno, Loreto, Osimo e Senigallia eventi.turismo.marche.it www.turismo.marche.it numero verde 800.222.111

Le Grandi Mostre del Giubileo della Misericordia nelle Marche

Grafica: Social Media Team Marche

Scarica il coupon per visitarle con ingresso ridotto

Museo Diocesano di Ancona

Chiesa S. Lucia di Montefiore dell'Aso

Simone Cantarini, il Pesarese, Allegoria della Pittura

LORETO

Lotto, Artemisia, Guercino. Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi Osimo, Palazzo Campana Dal 18 marzo al 30 ottobre 2016

Carlo Crivelli, S. Maria Maddalena (particolare) - Trittico di Montefiore

OSIMO

Francesco nell'arte. Da Cimabue a Caravaggio Ascoli Piceno, Pinacoteca Civica - Sala della Vittoria Dal 12 marzo al 31 luglio 2016

Collezione Cavallini-Sgarbi

Caravaggio, San Francesco in Meditazione

Gallerie Nazionali d'Arte Antica di Roma - Palazzo Barberini

ASCOLI PICENO

il mare come un Sesto Continente. La mostra è allestita ai Musei civici Palazzo Buonaccorsi fino al 31 agosto ed è a ingresso gratuito. Durante i Martedì del Festival (26 luglio, 2 e 9 agosto), un’altra mostra di installazioni coreografiche presentate da Ermitage visual and performing art’s dal titolo I corpi poetici anima la Sala dell’Eneide all’interno di Palazzo Buonaccorsi. A seguito delle letture di Enea Migrante, è possibile infatti usufruire di visite guidate nei musei civici di Palazzo Buonaccorsi e ammirare la mostra ideata e creata da Paolo Londi. I corpi poetici si compone di sei installazioni con delle figure geometriche, tre da un lato e tre dall’altro, che riprendono vagamente le forme dei templi o dei luoghi degli oracoli greci e romani. All’interno delle installazioni, si muovono e danzano delle figure stilizzate, che interagiscono con il pubblico e cantano le loro origini mediterranee. Maurizio Verducci

Arazzo da Rubens, Assunzione della Vergine

con le coste mediterranee, e si arriva in 13 paesi diversi, viaggiando su ogni tipo di imbarcazione, dalla barca a vela al cargo, e percorrendo 25.000 km in moto. Nelle sue foto, Insolera raschia via la superficie dei cliché da turista e va oltre le notizie da telegiornale per catturare la vera essenza di questi luoghi. Il Mediterraneo del XXI secolo è diventato un terreno di discordie, un muro dal filo spinato che divide il mondo in Nord e Sud, teatro dei maggiori conflitti contemporanei, passaggio pericoloso per chi fugge la miseria e la guerra. Quello che Mattia Insolera vuole ricordare al pubblico è che il Mediterraneo non è sempre stato cimitero di migranti, ma un mare interno che collegava sponde e culture diverse, una terra fertile per la nascita delle prime civiltà. Il titolo della mostra deriva dalle parole di uno scrittore turco, il Pescatore di Alicarnasso, che considerava il Mediterraneo come un Sesto Continente. Il lavoro di Insolera si prefigura come una ricerca verso ciò che è rimasto della gloria del nostro mare. La sua macchina fotografica punta sulla gente che continua a considerare il mare come un mezzo di trasporto e un’area di scambio, cioè su quella gente che vive ancora




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In alto Jessica Nuccio e Stuart Neill, nelle foto sotto in senso orario Tamta Tarieli, Jessica Nuccio e Davide Giusti; i mimi; Carlo Morganti e Riccardo Frizza. Nella pagina a fianco Roberto Frontali

Coprodotto con il Festival Castell de Peralada, ha vinto il premio Campoamor come “miglior spettacolo del 2015�


Otello di Giuseppe Verdi, in scena il 22 luglio per la prima, è realizzato in collaborazione con il Festival Castell de Peralada, a Girona in Spagna. La regia e le scene sono affidate al quarantenne regista spagnolo Paco Azorín, già vincitore con questa coproduzione del premio Campoamor “miglior spettacolo del 2015”. Con più di cento produzioni all’attivo in ambito teatrale, operistico e della danza, Azorín vanta una lunga collaborazione con Lluís Pasqual e Victor Ullate. I costumi sono disegnati da Ana Garay. Carlos Martos è il coreografo, mentre il disegno luci è di Albert Faura, i video di Pedro Chamizo. La bacchetta del Maestro Riccardo Frizza, grande esperto di repertorio italiano, presenza costante nei principali teatri del mondo, dirige l’esecuzione musicale affidata all’Orchestra Filarmonica Marchigiana, al Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”, al Coro di voci bianche Pueri Cantores “D. Zamberletti” e al Complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”. Tra le voci più attese, quella del tenore americano Stuart Neill nel ruolo di Otello e di Roberto Frontali in quello di Jago. Per la prima volta nel ruolo di Desdemona è il soprano Jessica Nuccio, mentre con Cassio debutta allo Sferisterio il giovane tenore marchigiano Davide Giusti. Completano il cast Tamta Tarieli (Emilia), Manuel Pierattelli (Roderigo), Seung Pil Choi (Lodovico), Giacomo Medici (Montano) e Franco Di Girolamo (Un araldo).

SFERISTERIO 22, 30 luglio / 5, 13 agosto - ore 21 OTELLO di Giuseppe Verdi Libretto di Arrigo Boito Rappresentante CASA RICORDI, Milano Stuart Neill Jessica Nuccio Roberto Frontali Tamta Tarieli Davide Giusti Manuel Pierattelli Seung Pil Choi Giacomo Medici Franco Di Girolamo

Otello Desdemona Jago Emilia Cassio Roderigo Lodovico Montano Un araldo

Direttore Regia e scene Costumi Luci Video Maestro d’armi Maestro del coro Maestro del coro di voci bianche

Riccardo Frizza Paco Azorín Ana Garay Albert Faura Pedro Chamizo Carlos Martos Carlo Morganti Gian Luca Paolucci

Fondazione Orchestra Regionale delle Marche Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” Coro di voci bianche Pueri Cantores “D. Zamberletti” Complesso di palcoscenico Banda “Salvadei” Coproduzione con il Festival Castell de Peralada

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OTELLO


Con questo spettacolo, coprodotto insieme al Festival Castell di Peralada (Girona - Spagna), il regista Paco Azorín ha vinto il premio Campoamor per il miglior spettacolo dello scorso anno.

CHEMAGAZINE!

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Azorín, qual è la sua idea di Otello? «È quella di ritornare all’opera di Shakespeare. L’adattamento di Boito è meraviglioso, ma nel cammino tra Shakespeare e Boito qualcosa dell’originale è rimasto nascosto. Il mio lavoro prima di tutto è stato quello di andare un po’ di più nelle profondità di questi personaggi meravigliosi. La prima meta è stata arrivare lontanissimo con i personaggi e recuperare tutto Shakespeare. Il libretto di Boito è la cosa migliore che si possa fare, ma ha deciso di togliere il primo atto, dove ci sono informazioni importantissime, per esempio sul rapporto tra Otello e Desdemona. Lui è molto più vecchio e al padre di lei non piace proprio». Qual è il risultato sul palcoscenico di questa operazione di scavo? «Il lavoro con i cantanti, che sono veramente bravissimi attori. Siamo partiti dal lavoro con la musica per andare insieme verso un cammino teatrale. Mi piace del primo atto il rapporto di Otello, un uomo di oltre sessant’anni, con questa ragazza. Si capisce che ha paura di perderla, perché lei è giovane, bella, bianca, di buona famiglia. Lui è più vecchio, ed è moro. La differenza di età è meravigliosa e necessaria. Si vede che lui è geloso e che ha paura». E paura è una parola importantissima nel suo lavoro. «Certamente. Otello ha paura dei colleghi, di perdere tutto, della morte, ma anche della vita. Con Shakespeare c’è sempre questo problema: si dice che Otello è la gelosia o Amleto il dubbio, o Jago è il cattivo e basta. Con questi personaggi invece va fatto un lavoro alla ricerca della loro umanità. Per esempio va approfondita la cattiveria, quella che tutti abbiamo dentro di noi. Oppure va letto nell’animo di Desdemona, per renderla più umana e meno santa. Dice Harold Bloom che potrebbe essere possibile la storia d’amore tra lei e Cassio, perché sono entrambi giovani e belli. Quello che va fuggito come il diavolo è lo schematismo, quindi la semplificazione, che di solito si fa con Shakespeare».

AZORÍN: HO RECUPERATO TUTTO SHAKESPEARE

Perché secondo lei il vero protagonista è Jago? «Anche Verdi aveva deciso di intitolare l’opera Jago, ma poi ha cambiato idea. Credo che Verdi abbia capito che se a Otello capita la tragedia, il personaggio che conduce l’opera è però Jago. La sua responsabilità è di essere un regista, di far camminare l’azione. È lui il motore, e il macchinista, che fa muovere tutto, per il suo piacere e perché vuole il potere». Pierfrancesco Giannangeli


AZORÍN: RETRIEVES SHAKESPEARE ENTIRELY

Mr Azorín, what is your idea of Otello? «I tried to recover Shakespeare’s work. Boito’s adaptation is wonderful, but in the passage from Shakespeare to Boito something was hidden, of the original work. My first aim was to explore in depth the personalities of the great characters. I did reach their deepest souls and recovered all of Shakespeare. Again, Boito’s libretto is outstanding, but he has deleted the whole first act, where precious information about the relationship between Otello and Desdemona is provided. For instance, Otello is much older than Desdemona, and her father does not like Otello at all». How is your research effort made visible on the stage? «In my work with the singers, who are all excellent actors. We moved from the music towards true acting. In the first act, I like the relationship between a 60 year-old Otello and a young woman. He is clearly scared of losing her, as she is young, beautiful, white and from a wealthy family. He is much older and black. The age difference is all important, it helps reveal his jealousy and his fear». Fear plays a huge role in your work. «Absolutely. Otello is scared of life, of his comrades, of losing everything, of death as well as life. Shakespeare’s characters are often identified by feelings: Otello stands for jealousy, Hamlet for doubt, Jago for cruelty. I think, on the other hand, that we have to search their personalities and highlight their human traits. Each human being has cruelty within him/ herself. Desdemona, on the other hand, has to be made more human, less of a martyr. Harold Bloom stated that the love story between her and Cassio could have been possible, as they are both young and beautiful. We have to avoid excessive simplification in all possible ways, although this happens very often with Shakespeare». Why do you think Jago is the true protagonist? «Verdi himself wanted the opera to be entitled Jago, then he changed his mind. I think Verdi realized that although Otello is the victim of the tragedy, Jago is the true protagonist. He is responsible for every action, for the story as it unfolds. He is the engine, the story maker, for his own pleasure and to achieve power.». Pierfrancesco Giannangeli

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Sotto Azorín, Roberto Frontali e Davide Giusti

This production, the result of a collaboration with the Castell de Peralada Festival in Girona, Spain, has brought director Paco Azorín the Campoamor prize for best production in 2015.

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Nella pagina a sinistra, in alto Paco Azorín, il regista con Carlos Martos, Giacomo Medici e Franco Di Girolamo


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Riccardo Frizza, sotto con Gianfranco Stortoni e Carlo Morganti. Nella pagina di fianco Jessica Nuccio e Stuart Neill

FRIZZA, UNA PARTITURA DI ENORME FASCINO Il Maestro bresciano torna a Macerata dopo aver diretto pochi mesi fa Maria Stuarda al Metropolitan di New York

Un gradito ritorno allo Sferisterio, dopo la Maria Stuarda del 2007 e vari spettacoli realizzati al Teatro Lauro Rossi, è quello di Riccardo Frizza, che concerterà l’atteso Otello inaugurale dell’edizione 2016 del Macerata Opera Festival. Otello è sicuramente un’opera molto diversa dalla Stuarda: cosa cambia nell’approccio del direttore? «Innanzitutto bisogna lavorare tecnicamente per coprire, con il gesto, tutti gli strumenti, data la particolarità della buca orchestrale. Non ci sono particolari differenze, per le voci, con altri teatri, dato che l’acustica è decisamente buona: bisogna stare attenti e provare bene, semmai, quando sono tutti, coro compreso, sul palcoscenico disposti in lunghezza. Io ho avuto la fortuna di montare a Peralada questo stesso allestimento lo scorso anno e, anche se ci saranno ovviamente delle differenze perché lo Sferisterio è uno spazio scenico molto diverso, mi trovo in sintonia con la visione del regista, che riesce a rappresentare molto bene il succo della drammaturgia di quest’opera». Un luogo comune vuole che con Otello Verdi si “wagnerizzi” nel superamento delle forme chiuse... «Io non sono d’accordo con questa opinione: la volontà di superare e andare oltre i numeri chiusi era presente nell’opera italiana da almeno 50 anni e non solo in Verdi, ma anche nell’ultimo


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Il pubblico conosce e ama Otello per le sue arie più famose, tra cui Esultate, ma ci sono altri momenti strepitosi in quest’opera: c’è, da addetto ai lavori, qualche passaggio che vorrebbe sottolineare e proporre all’attenzione degli spettatori? «Esultate, in fondo, è un brano di sole otto battute: la difficoltà maggiore nel concertare quest’opera è riuscire a rendere le parti più intime, dato che in fondo si tratta di un continuo confronto tra i personaggi, in un susseguirsi di duetti e dialoghi che esigono la capacità di poter evocare questo intreccio di psicologie. Musicalmente Verdi rende tutto questo con un uso raffinatissimo del cromatismo: si sente che ha studiato Wagner non per copiarlo, ma per superarlo. Se dovessi indicare un solo brano direi il quartetto del II Atto: il contrappunto di scrittura è di grandissima complessità ma si stempera nell’estrema fruibilità di un ascolto che non è mai faticoso; la stessa cosa può dirsi dell’Ave Maria, un brano che sembra semplice ma ha una scrittura estremamente raffinata armonicamente». Gabriele Cesaretti

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Donizetti, che in molte sue opere (penso al Dom Sebastien) guarda oltre la struttura a numeri chiusi. Nel caso di Verdi si può dire che questa volontà sia sempre presente nelle sue opere, in particolar modo da Luisa Miller. Quello che semmai ha Otello di nuovo è che nasce in tempi che sono ormai maturi per andare ancora oltre e realizzare una partitura molto complessa e raffinata, di enorme fascino».

FRIZZA AND HIS FASCINATION FOR THE SCORE The Sferisterio warmly welcomes back Maestro Riccardo Frizza, who conducted Maria Stuarda in 2007 and took part in several other productions at the Lauro Rossi theatre in Macerata. This year, Riccardo Frizza is to conduct the much-awaited Otello, to open the 2016 edition of Macerata Opera Festival.

the composer looks beyond closed forms. As for Verdi, he has actually always followed this tendency in his works, especially from Luisa Miller onwards. What’s really new in Otello is that when it was written, times were ripe to move forward and give life to a complex, sophisticated, extremely charming work, just as Otello.”

There is a huge difference between Otello and Maria Stuarda: how does this affect the conductor’s approach? “First of all, a technical effort is required to make movements that are visible for all members of the orchestra, considering the peculiar shape of the pit. As for voices, there is no significant difference with other theatres, as the acoustics is great: special care is needed when rehearsing all together, chorus included, all along the large stage. Luckily, I worked in Peralada last year, with the same production, and the only differences are related to the stage area. I feel perfectly in line with the director’s vision, as it excellently conveys the opera’s dramaturgy.”

Audiences know and remember Otello for its most popular arias, such as “Esultate”, but many are the highlights of this opera: as a true expert, would you recommend any particular section to our audiences? “Esultate is basically a very short aria; what is most difficult in conducting this opera is conveying the intimate parts, as the protagonists confront each other constantly, in a series of duettos and dialogues which give life to this psychologically dense drama. Verdi’s music conveys all of this through a beautiful and sophisticated use of chromaticism: you can tell he had studied Wagner, but not to draw from him, simply to go beyond him. If I were to highlight a section, I would recommend the quartet in Act 2: the structure is extremely complex, but also extremely enjoyable. Listening to it is never tiring. The same goes for the Ave Maria, which may appear simple, but has an extremely sophisticated and refined structure.” Gabriele Cesaretti

There is a tendency to think that Verdi gets close to Wagner with Otello, by overcoming closed forms. “I do not support this view: the Italian opera had been striving to go beyond closed numbers for 50 years, and not just with Verdi. I am thinking of Donizetti’s last works, such as Dom Sebastien for instance, where


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NORMA Sotto Sonia Ganassi e Maria José Siri, Nicola Ulivieri, Daniela Cernigliaro e Federica Parolini. A lato il coro; i registi Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi con Rubens Pelizzari; Michele Gamba

Coprodotta con la Fondazione Teatro Massimo di Palermo. La regia è di Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, due tra gli autori più innovativi nel panorama drammaturgico italiano


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Debutta il 23 luglio la seconda

Daniel Barenboim e collaboratore di

produzione della stagione lirica

Tony Pappano, alla ribalta della cronaca

di quest’anno: Norma, frutto della

nel marzo scorso per la sostituzione

collaborazione con il Teatro Massimo

lampo ne I due Foscari alla Scala.

di Palermo. La regia è di Luigi Di

L’esecuzione musicale è affidata alla

Gangi e Ugo Giacomazzi, due tra gli

Fondazione Orchestra Regionale delle

autori più innovativi nel panorama

Marche, al Coro Lirico Marchigiano “V.

drammaturgico italiano. Federica

Bellini” e al complesso di palcoscenico

Parolini, presenza ormai stabile

Banda “Salvadei”. Il cast di voci, di

allo Sferisterio con La Bohème

particolare rilievo artistico, vede il

“sessantottina” di Leo Muscato del 2012

soprano uruguayano Maria José Siri,

- ripresa con successo lo scorso anno

interprete tra i più richiesti in ruoli

-, cura le scene dell’opera di Vincenzo

sia lirici che drammatici, nei panni

Bellini. I costumi sono di Daniela

della sacerdotessa dei druidi. Pollione è

Cernigliaro, che ha già collaborato

invece interpretato dal tenore Rubens

con Francesco Micheli in Candide a

Pelizzari, mentre il ruolo di Oroveso è

Firenze e a gennaio sarà impegnata in

affidato al basso Nicola Ulivieri e quello

Attila al Comunale di Bologna, mentre

di Adalgisa al soprano Sonia Ganassi.

Luigi Biondi si occupa del disegno

Il cast si completa con Rosanna Lo

luci. La direzione musicale dell’opera

Greco, che interpreta Clotilde, mentre il

è affidata a Massimo Zanetti, giovane

personaggio di Flavio è impersonato da

direttore trentaduenne assistente di

Manuel Pierattelli.

SFERISTERIO 23, 29 luglio / 7 agosto - ore 21 NORMA di Vincenzo Bellini Libretto di Felice Romani Rappresentante CASA RICORDI, Milano Maria José Siri Rubens Pelizzari Sonia Ganassi Nicola Ulivieri Rosanna Lo Greco Manuel Pierattelli

Norma Pollione Adalgisa Oroveso Clotilde Flavio

Direttore Regia Scene Costumi Luci Maestro del coro

Michele Gamba Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi Federica Parolini Daniela Cernigliaro Luigi Biondi Carlo Morganti

Fondazione Orchestra Regionale delle Marche Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” Complesso di palcoscenico Banda “Salvadei” Coproduzione con la Fondazione Teatro Massimo di Palermo


I Teatri Alchemici sono gli artisti siciliani Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, fondatori del gruppo nel 2005 a Palermo.

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Chi è per voi Norma? «È una donna che racchiude tante donne, e per noi una maestra che ci ha portato a conoscere Bellini, un conterraneo. È l’opportunità di conoscere questa musica così universale e così siciliana. Dentro ha Medea, le rabbie tragiche, la passionalità romantica e universale. È una grandissima attrice, in quello che fa è passionale, vera. Per noi uomini è un oggetto di studio enorme. Ed è una madre, e una madre è prima di tutto una donna, che però in questo caso vive la sua vita amplificata». Nella vostra lettura c’è in sottofondo l’opera di una grande artista come Maria Lai. «Per noi Maria era Norma. Abbiamo conosciuto questa donna che ripeteva una cosa per noi diventata fondamentale: non importa se non capisci quello che vedi, basta seguire il ritmo. È la particolarità delle Sibille, delle donne che si accorgono di quello che accadrà. Anche Norma è così, ha il carisma e tiene in pugno il popolo, sa leggere quello che succederà. La sua testa è un grande telaio».

LA NOSTRA OPERA PER MARIA LAI

Così lo Sferisterio diventa la zona sacra dei Druidi, interdetta ai Romani. «È lì che avviene la vita politica, religiosa e sociale. Il popolo barbaro vive la chiusura, ma la loro guida guarda all’esterno. Lavoriamo molto sui luoghi che ospitano i nostri spettacoli. Ancora Maria Lai della sua opera diceva: io ascolto il muro e il muro mi dice cosa fare. È fondamentale seguire il suo suggerimento in questa occasione: l’ambientazione ce l’ha data il libretto, ed è il muro stesso. Se vuoi parlare degli extracomunitari non è necessario ambientare Norma in Siria. È sufficiente raccontare quello che avviene al di qua, la chiusura».


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Cosa vi ha suggerito quindi il muro dello Sferisterio? «Il muro ci ha detto di costruire trappole, reti, e l’arcaicità di Maria Lai ci ha sussurato il resto, con i suoi fili e le sue stoffe, cose antiche che tendono all’universo. Norma è una grande madre ragno che tesse la ragnatela. Tesse, ritesse, cuce: in una parola, trama. Fino a quando la tessitura non è claustrofobica». Qual è il vostro rapporto con l’opera? «Nella prosa dobbiamo caricare i sentimenti, nell’opera ti dà tutto la musica. L’opera è un codice, ma quando tutto rientra nel ritmo - ancora Maria Lai - lo spettatore ci crede. Bisogna sfatare che l’opera sia vetusta, bisogna solo farla atterrare, perché è una cosa molto reale. Prima c’è l’omicidio, poi la marcetta. E questa è la vita». Pierfrancesco Giannangeli

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Nella foto a fianco i due registi Di Gangi e Giacomazzi, sotto Claudia Foresi

OUR OPERA, CELEBRATION OF MARIA LAI Sicilian artists Luigi Di Gangi and Ugo Giacomazzi founded the group Teatri Alchemici in Palermo, in 2005. How do you see Norma? «Norma embodies many a woman, she is to us a mentor, she made us acquaint with Bellini, a man from our land. She has also made us approach this universal, yet deeply Sicilian music. She has a lot of Medea, that tragic rage, that romantic and universal passion. She’s a great actress, she is authentic and puts passion in what she does. For a man, she is a very interesting object of study. She is also a mother, and a mother is a woman, first and foremost. A woman whose life is amplified, in Norma’s case». Your vision of Norma is inspired by the work of a great artist such as Maria Lai. «Maria was Norma for us. We met this woman, and she used to say something which became essential to us: it doesn’t matter if you don’t understand what you see, you only need to follow its rhythm. This is unique to Sibyls, to women who can see what is bound to happen. Norma is like that, she is strong and holds the people in her firm grip, she sees what is coming. Her head is like a big loom». Thus, the Sferisterio arena becomes the sacred land of the Druids, forbidden to the Romans. «This is where political, religious and social life happens. The

barbarian people live in a sort of enclosure, but their leader looks beyond. We do take in due consideration the physical spaces we get to work in. And again, as Maria Lai used to say ,”I listen to the wall and the wall tells me what to do.” This is precisely what we have to do, this one time. The setting is evoked in the libretto itself: the wall. If you wish to talk about migrants, for instance, you do not need to set your performance in Syria. It is enough to tell the story from where you are, to narrate the enclosure». What inspiration did you get from the Sferisterio wall? «The wall told us to build traps. nets. Maria Lai’s primeval spirit has suggested the rest: threads, fabrics, old objects aiming for the universe. Norma is a huge mother spider, weaving her web. She weaves and weaves, she sews. In a word, she builds a structure. Until her weaving becomes claustrophobic». What is your relationship with opera? «With theatre plays, we have to emphasize feelings. With opera, music does it all. Opera is a code, where rhythm provides unity and persuades audiences. We have to overcome the view of opera as an old-fashioned art form and reveal how contemporary and powerful it is. Someone is killed, a march follows. This is life». Pierfrancesco Giannangeli


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Michele Gamba, sotto Rubens Pelizzari e Manuele Pierattelli. Nella pagina accanto Maria José Siri e Sonia Ganassi

GAMBA DEBUTTA ALLO SFERISTERIO Debutta allo Sferisterio Michele Gamba, direttore già presente sul podio dei massimi teatri del mondo. A lui è affidato il compito di concertare un’opera solo apparentemente semplice come è Norma. «Norma naturalmente è un capolavoro del belcanto che ha avuto moltissime interpretazioni illustri e questo ha creato una sorta di strati di tradizione nella partitura, ognuna con una sua ragion d’essere. Oggi possiamo provare a cercare di depurare la lettura da tante tradizioni che sono comunque legittime e ragionate. La difficoltà maggiore è quella di seguire nel modo più organico e sicuro i cantanti. Da questo punto di vista

Norma può essere più difficile della Salomè e l’apparente provocazione si spiega con un materiale orchestrale semplice, fatto di poche note, in cui però ogni nota deve avere un suo significato ben preciso e deve accompagnare il cantante nella linea del belcanto. Accompagnare non significa fare quello che vuol il cantante ma “prendere per mano” l’artista e condurlo per un sentiero. Non è un compito servile ma responsabilizzante. In aggiunta a questo c’è la questione del bilanciamento delle sonorità, bilanciare l’orchestra, evitando suoni roboanti. Bellini è un po’ l’ultimo dei classici e il primo dei romantici».


Come vengono fatte le scelte delle variazioni, delle dinamiche e delle libertà vocali, comunque necessarie nel belcanto? «Ci sono elementi che ci aiutano: l’aumento della tensione drammaturgica può, ad esempio,

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giustificare un leggero aumento dei tempi; bisogna capire se l’armonia, l’orchestrazione ci consentono di prenderci alcune libertà che, comunque, devono avere delle solide ragioni. La questione delle variazioni e dei da capo è speculare: facciamo pochi tagli e le variazioni vengono decise insieme ai cantanti. In generale cerchiamo di ottenere ornamentazioni sobrie senza che ogni assoluta figurazione venga variata. Se c’è una raccomandazione che cerco di darmi è quella di essere sobrio e semplice, cercando di trovare la giusta misura. L’esempio è proprio nel personaggio di Norma, che è una grande eroina tragica ma con una enorme dignità e noi dobbiamo avere la stessa dignità della protagonista nel trattare la partitura». Gabriele Cesaretti

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Quanto influisce la peculiarità dello spazio dello Sferisterio, con la sua buca orchestrale e il suo palcoscenico lungo e stretto? «Io cerco di avere un approccio molto pratico e funzionale, cercando di prendere decisioni che portano a un’esecuzione plausibile senza impormi vincoli concettuali. Lo Sferisterio ha un’acustica molto ricettiva ma è comunque uno spazio all’aperto e bisogna riuscire a concertare nel modo vocalmente più funzionale e più consono per la riuscita dello spettacolo».

GAMBA’S DEBUT AT THE SFERISTERIO Michele Gamba, has been on the most prominent podiums worldwide, and he is to appear at the Sferisterio for the first time, to conduct an only seemingly easy opera such as Norma. “Norma is a belcanto masterpiece, it has been interpreted in countless ways by great artists, and this has led to a number of different traditions, all of them valid and important. Today, we can try to free our reading from all traditions, although they have their great value. What is most difficult, however, is to assist the singers in the smoothest, most thorough way. In this respect, Norma is even more difficult than Salomè; its musical structure is rather simple, with a few notes, and yet each note has its own meaning and must support the singer, in line with the belcanto style. Supporting the singer does not imply doing what he or she likes, but rather taking his/her hand and leading him or her through a path. Moreover, the sonorities need to be balanced, for the whole orchestra, so as to avoid roaring sounds. Bellini is the last of the classics and the first romantic.” What is the impact of the Sferisterio unique space, of its orchestra pit and the long and narrow stage? “I normally opt for practical and functional solutions, I don’t set any conceptual limits and aim to achieve a smooth performance. The acoustics at the Sferisterio is indeed valuable, but it is an open air theatre and, as such, special care has to be taken to ensure the performance success.” How do you make choices in terms of variations, of rhythm and vocal freedom, all essential to belcanto? “Some elements provide support, such as an increase in dramatic tension, which allows for a faster pace. There must be strong reasons for taking any liberties, considering the overall harmony and the whole orchestra. Variations and da capo are clearly related: we hardly ever cut anything and every possible change is discussed with the singers. My guiding principles are simplicity and sobriety. Norma, the protagonist, stands out as a perfect example here: she is a great, tragic heroine, she has huge dignity. The same dignity we need to apply to our reading of the score.” Gabriele Cesaretti


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IL COMITATO DEL CAPPELLO PER NORMA SUL PALCO DELLO SFERISTERIO SI INCONTRANO LA TRADIZIONE MARCHIGIANA DEI CAPPELLAI E L’ESPERIENZA DELLA CELEBRE COSTUMISTA DI NORMA DANIELA CERNIGLIARO. IL COMITATO DEL CAPPELLO HA REALIZZATO I COPRICAPI DELL’OPERA


Un territorio che vanta una tradizione produttiva di oltre un secolo, dal fermano al mondo. Si tratta di 4 comuni con una sola anima: Falerone, Massa Fermana, Montappone e Monte Vidon Corrado. Sono loro i protagonisti della produzione del Cappello, un lavoro artigianale che si è specializzato nel corso degli anni. Le aziende del territorio, attraverso l’azione del Comitato del Cappello, hanno un obiettivo comune: aggredire ancora di più il mercato, soprattutto estero, superando gli individualismi e realizzando iniziative di vantaggio reciproco. In questi Comuni, si è visto crescere un distretto produttivo che dal Sessanta è stato il fulcro dell’economia locale. Le aziende che producono cappelli sono circa 90 e altre 40 sono quelle dell’indotto

tra ricamifici, scatolifici, tintorie, serigrafie, componentistiche: circa 2mila addetti che rappresentano il 65% della forza lavoro locale. Oggi questa magnifica produzione, invidiata e conosciuta in tutto il mondo, rappresenta anche un catalizzatore turistico. Sono numerose le riviste specializzate di settore che hanno riconosciuto il nostro territorio come capitale del cappello e quindi meta di viaggi. Le Marche sono una terra di borghi e tradizioni antiche che incanta i turisti. Il mare, la montagna, i prodotti della terra, il lavoro, la produzione, le persone: tanti ingredienti che messi insieme regalano sensazioni di unicità. Montappone, Massa Fermana, Falerone e Monte Vidon Corrado rappresentano il perno di questo centro produttivo che ha origine nel Settecento,

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MARCHE. LAND OF HATS



77 CHEMAGAZINE! Nella foto la costumista Daniela Cernigliaro in uno dei cappellifici del distretto

con gli artigiani locali che utilizzavano gli scarti di lavorazione agricola per produrre i primi copricapi, intrecciando la paglia. Un’attività che punta le radici già nel 1300, quando l’uso del cappello era legato esclusivamente all’attività agricola. I contadini del fermano iniziarono a intrecciare i gambi mietuti per trasformarli in copricapo ed esiste un documento che ne prova la produzione nel 1716. Montappone, sul finire dell’Ottocento, è stato il primo centro italiano a industrializzarne la fabbricazione. Alla fine degli anni Sessanta, nei quattro comuni si delinea un polo mono settoriale altamente specializzato, la cui creatività e perizia hanno reso famosa questa particolare produzione a livello internazionale. Alla lavorazione artigianale del cappello si è aggiunta quella di accessori, come guanti, sciarpe e scialli. Per tutelare l’attività promozionale dei prodotti, gli imprenditori hanno costituito vari consorzi del cappello, che certificano la

loro artigianalità. Montappone celebra ogni anno, nel mese di luglio anche la tradizione di questa arte, tramandata nel tempo, con l’evento Il cappello di paglia: una riproposizione delle attività, dalla mietitura, all’intreccio fino alla cucitura che ha di fatto reso questo distretto, il “centro internazionale del cappello”. Il cappello è uno degli accessori d’abbigliamento che meglio esprime il segno della personalità di ciascuno ed è per questo che il Comitato del Cappello ha collaborato con la costumista Daniela Cernigliaro per la creazione dei copricapi utilizzati in Norma. La saggezza dei nostri cappellai si lega allo Sferisterio per sposare la vetrina culturale più internazionale che le Marche possono vantare. Opera lirica e moda sono infatti gli unici linguaggi universale del made in Italy nel mondo.


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IL TROVATORE RIPRESA DELL’ APPLAUDITISSIMO SPETTACOLO DEL 2013 IDEATO DAL REGISTA FRANCISCO NEGRIN. OPERA CHE HA INCANTATO IL PUBBLICO CON LA SCENOGRAFIA RICCA DI “COLPI A SORPRESA”

Nelle foto, in senso orario, dall’alto: Daniel Oren, Marco Caria, Piero Pretti e Francisco Negrin. Nella pagina accanto Anna Pirozzi


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Completa il cartellone della 52a edizione Il trovatore di Giuseppe Verdi, ripresa dell’applauditissimo spettacolo del 2013 ideato dal regista Francisco Negrin. Le scene e i costumi sono affidati a Louis Désiré, mentre il disegno luci è curato da Bruno Poet. Sul podio Daniel Oren, il direttore israeliano la cui fama trova riscontro nelle numerosissime produzioni che lo hanno coinvolto in questi anni, dirige la prima rappresentazione del 31 luglio e l’ultima del 12 agosto, sostituito dal Maestro Francesco Ivan Ciampa per la recita del 6 agosto. Si occupa dell’esecuzione musicale la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” e il complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”. La ripresa de Il trovatore riporta allo Sferisterio Anna Pirozzi nei panni di Leonora, ruolo che ha sostenuto anche al Covent Garden di Londra, prima dell’arrivo a Macerata. Applauditissima lo scorso anno nel doppio ruolo in Cavalleria rusticana e Pagliacci, Anna Pirozzi in questa stagione è impegnata anche al Teatro alla Scala nella nuova produzione de I due Foscari. Marco Caria è il Conte di Luna, ritorno gradito come quello per il ruolo di Azucena, sostenuto magistralmente da Enkelejda Shkosa nel debutto del 2013. Il personaggio di Ferrando è interpretato dal basso Alessandro Spina. A impersonare Manrico, invece, è il tenore Piero Pretti, voce agile e sicura, apprezzata in più ruoli nella sua recente carriera.

SFERISTERIO 31 luglio / 6, 12 agosto - ore 21 IL TROVATORE di Giuseppe Verdi Libretto di Salvatore Cammarano Rappresentante CASA RICORDI, Milano

Marco Caria Anna Pirozzi Enkelejda Shkosa Piero Pretti Alessandro Spina Rosanna Lo Greco Augusto Celsi Alessandro Pucci

Il Conte di Luna Leonora Azucena Manrico Ferrando Ines Ruiz Un messo

Direttore Regia Regia Scene e costumi Luci Maestro del coro

Daniel Oren Francesco Ivan Ciampa (6/8) Francisco Negrin Louis Désiré Bruno Poet Carlo Morganti

Fondazione Orchestra Regionale delle Marche Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini” Complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”


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CIAMPA: LO SFERISTERIO MI REGALERÀ EMOZIONI

È il debutto allo Sferisterio. Ha già avuto modo di conoscere lo spazio e/o di assistere a qualche spettacolo? Quali le aspettative e, se ci sono, le paure? «Conosco lo Sferisterio, è un luogo sacro dell’opera con una storia incredibile e che sicuramente mi regalerà tante emozioni. Non ho mai assistito a qualche spettacolo ma riesco già ad immaginare, visualizzare la splendida atmosfera che si creerà durante le recite. Un artista deve avere paura, ma in misura uguale a tutte le emozioni umane. Quando si è sul palcoscenico, qualsiasi esso sia, è necessario vivere tutte le emozioni, percepire tutte le sensazioni ed amplificarle attraverso l’arte perché il fine ultimo è quello stesso di emozionare. Dall’anima, per le anime». Il trovatore è una delle opere più celebri ma al tempo stesso più difficili di Verdi, su cui pesa anche una lunga tradizione esecutiva che, soprattutto nei nostri giorni, si tende a superare per ritornare alla fedeltà al dettato verdiano: come si muoverà in questo senso questa estate? «Il trovatore, per antonomasia, è considerata l’opera del fuoco. In tutta la partitura zampillano e si accendono note infuocate, ora di accompagnamento, ora melodie, ora scintille nascoste che incendiano la musica. Ma allo stesso tempo è l’opera di un poeta, di un uomo che canta accompagnandosi con un liuto. Un’opera che racconta di giovani innamorati, quindi è anche dolce e piena di sfumature delicate. In merito alla fedeltà al pensiero verdiano, ho sempre pensato che l’Arte è soggetta al tempo. Ogni capolavoro d’arte vive insieme all’uomo, e si modifica con esso. Oggi si tende a cercare il pensiero del compositore, si parla di filologia dimenticando completamente un percorso legato alla stessa vita dell’opera d’arte. Le tradizioni devono essere conservate, ma contestualizzate e immerse nel nostro tempo. “Tradizione non è contemplare le ceneri, ma tenere acceso il fuoco”». C’è un passaggio dell’opera che preferisce e che magari ritiene non sia sufficientemente considerato dal pubblico? «Quando inizia il viaggio, quando la prima nota viene suonata, è tutto un divenire. È un discorso che attraversa emozioni, è il potere stesso della musica che, attraverso il pensiero di un genio come Giuseppe Verdi, arriva direttamente al cuore. Non c’è passaggio che preferisco, perché è meraviglioso l’intero viaggio». Gabriele Cesaretti


This is your first time at the Sferisterio. Have you ever been inside the arena? Have you attended any performance? What are your expectations and, if any, your fears? «I know the Sferisterio arena, it is a sacred place for opera, with an amazing history. I am sure it will give me great emotions. I never attended a performance, but I can almost visualize the scene, I can imagine what a performance will be like. Fear belongs to an artist just like every other emotion. On stage, no matter what stage, all emotions have to be experienced, all feelings have to find a space, as the ultimate goal of art is to give emotions. From a soul, to many souls». Trovatore is one of Verdi’s most popular, but also most difficult operas. It has been variously performed over the years, although the tendency today is to recover Verdi’s original intentions. What is your point of view? «Trovatore is dominated by fire. The score is replete with burning notes, be they accompanying notes, melodic notes, or even hidden sparkles which inflame the music. Trovatore is also the story of a poet, a man who sings and plays the lute. It is the story of young people who fall in love, thus a story full of tenderness and delicate nuances. As for my loyalty to Verdi’s intentions, I have always thought that art changes with time. Each work of art lives with men, and with men it changes. Today, we aim to recover the composer’s intentions, we talk about philology but we completely overlook the life and history of the work of art. Traditions have to be preserved, but they have to be revived in line with our own time. Looking at traditions does not mean contemplating ashes; it rather means keeping the fire burning». Is there any part of the opera that you particularly like, or that you think has been generally overlooked by the audience? «When the voyage begins, when the first note is played, it is all a crescendo. A voyage through emotions and the power of music, which through the work of a genius such as Giuseppe Verdi, goes straight to the heart. I can name no special part, I think the whole voyage is just wonderful». Gabriele Cesaretti

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Nella foto, in senso orario, dall’alto: Anna Pirozzi, Adua De Candia, Enkelejda Shkosa e Alessandro Spina. Nella pagina di fianco Francesco Ivan Ciampa

CIAMPA: THRILLS FROM THE ARENA


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NEGRIN: IL PASSATO UCCIDE IL PRESENTE Dopo tre anni dal successo del 2013 torna allo Sferisterio Il trovatore con la regia di Francisco Negrin. L’opera si propone al pubblico nell’impianto dell’edizione originale, con un cast rinnovato. Negrin, quali sono i rischi e quali i vantaggi di una ripresa? «Il rischio è il tempo, perché ne abbiamo pochissimo. Si deve rifare lo spettacolo con nuovi cantanti, dunque per loro è tutto nuovo e devono fare il lavoro in grande velocità. Una produzione che l’altra volta, tre anni fa, è stata realizzata in un tempo normale. Questa è una difficoltà per noi e per l’intero cast. L’altro rischio che esiste sempre è di cucinare un cibo riscaldato. Se avessimo un tempo normale non si farebbe la stessa cosa, ma la si migliorerebbe. Però va bene così, le produzioni hanno questa vita, questo sviluppo. Comunque ci sono anche i vantaggi, che consistono nella possibilità di correggere gli errori: abbiamo avuto tre anni per ripensare a quello che è stato fatto e adesso si può sicuramente renderlo migliore». Qual è l’idea di regia principale? «È quella che il passato viene ad ammazzare il presente e a rendere impossibile il futuro. È infatti il passato a infestare la vita di tutti i personaggi, è come un virus che mangia la vita di tutti i personaggi. Personaggi che vivono attaccati al passato e non hanno libertà di azione e di movimento. I due eroi romantici vivono in una bolla d’amore, ma anche nel loro caso il passato viene a trovarli e a condizionarli. Anche Azucena è totalmente condizionata dal suo passato, è proprio lei che passa l’energia negativa capace di distruggere tutto. Questo è nel libretto, ed è un po’ scomodo». Come tutto questo si traduce nello spettacolo? «Lo spettacolo, da parte sua, vuole rendere visibile questa storia in maniera semplice, sia dal punto di vista narrativo che da quello emotivo. Non c’è niente di simbolico, quanto piuttosto una grande presenza del passato in forma di fantasmi, come ad esempio il coro, formato da uomini morti in tutte le guerre che tornano per veder morire il presente. E poi ci sono altri fantasmi, specifici, che vengono a chiedere vendetta ad Azucena». Insomma, pare di capire che in un’opera come Il trovatore, per come è drammaturgicamente costruita, sia addirittura più importante quello che accade prima che si alzi il sipario, e la difficoltà consista nell’inserire la narrazione del libretto in un contesto più ampio, che precede il racconto scenico. «È questo infatti il problema, nel senso che si racconta molto e si fa poco. È sempre un problema drammaturgico, poiché bisogna far prendere di significato il contesto». Pierfrancesco Giannangeli


Mr Negrin, what are the advantages and the possible risk of a reprise? «The major risk is connected with time, we have very little time. We have to set up the production with brand new singers, everything is new to them and we are working at great speed. A second risk lies in working with something that is not perceived as new. But it’s fine, this is how it goes with productions. A major advantage is that we can correct mistakes. We have had three years to consider what needed changing and we can now improve the overall performance».

NEGRIN: THE PAST DESTROYS THE PRESENT What is the driving principle, for you as director? «The past comes to erase the present and to make the future impossible. The past pesters all characters and, like a worm, it eats up their lives. They all desperately cling to the past and have no freedom of action or movement. The two romantic heroes live in a love bubble, but they are not immune to the past, which influences their choices. Azucena is equally driven by her past, she releases negative energy, which destroys all. This is found in the libretto, and it’s slightly uneasy».

Nella foto dall’alto in basso Enkelejda Shkosa, Augusto Celsi e Leonardo Buratti Nella pagina a fianco foto in alto Francisco Negrin, in basso Rosanna Lo Greco.

How do we see it in the actual performance? «The performance aims to make this story visible in the simplest possible way, in narrative as well as emotive terms. There is no symbolic meaning, it’s just the past that comes back in the form of ghosts. The chorus is made of men who lost their lives in wars and come back to see the present being destroyed. There are other ghosts, too, who come to ask Azucena for revenge». So it seems that for an opera like Trovatore, what happens before the actual performance begins is extremely significant, and that the story featured in the libretto has to find its space in a wider context, which refers to the time before. «This is precisely it. A lot is evoked, but little is done. It is a dramaturgical issue, the context has to acquire meaning». Pierfrancesco Giannangeli

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Three years after the great 2013 success at the Sferisterio, Trovatore is back as part of the 2016 festival programme, with director Francisco Negrin and with a completely renewed cast.




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ACCESSIBILITÀ, UN SERVIZIO UNICO IN ITALIA

Audio descrizioni, sopratitoli e percorsi tattili: lo Sferisterio con la collaborazione di Unimc e il Museo Tattile Omero potenzia il progetto per non far perdere a nessuno l’incanto dell’opera

Le audio descrizioni, la proiezione dei sopratitoli e i percorsi tattili sbarcano di nuovo alla volta del Mediterraneo. Per la sua 52a edizione, il Macerata Opera Festival rinnova e potenzia i progetti di accessibilità in collaborazione con l’Università degli Studi di Macerata e il Museo Tattile Omero per godersi l’opera ad occhi chiusi. Le audio descrizioni, curate da Elena Di Giovanni, permettono agli ipovedenti di non perdersi l’incanto dell’opera attraverso una precisa descrizione di tutto ciò che rappresenta elemento visivo. Il servizio è disponibile per tutte le opere del cartellone: 5 agosto Otello, 6 agosto Il trovatore e 7 agosto Norma. La ricezione avviene attraverso una cuffia mono auricolare su un intero settore di 60 posti e il servizio è completamente gratuito. Le parti introduttive dei titoli in programma, che contengono le informazioni principali degli spettacoli, possono essere scaricate gratuitamente dal sito web dello Sferisterio. Come negli anni passati, è prevista la proiezione dei sopratitoli sul muro di fondo ai lati del palco, strumento utile per i neofiti dell’opera, che svolge la preziosa funzione di rendere accessibili i libretti operistici a tutto il pubblico dello Sferisterio, fondendosi armoniosamente con la scenografia dello spettacolo. A questi progetti, si aggiungono

i tre percorsi tattili (nelle foto gli appuntamenti del 2015), che si svolgono durante il weekend dal 5 al 7 agosto alle ore 18.45. Nati come progetti rivolti alle persone con disabilità visive o di altro tipo, da quest’anno sono dedicati a tutti coloro che vogliono scoprire il dietro le quinte. Il 5 agosto si parte alla scoperta di una delle tre scenografie delle opere, che può essere toccata con mano, illustrata con l’aiuto dei tecnici di palcoscenico. Sabato 6 agosto, il secondo percorso, incentrato sugli abiti di scena e con la collaborazione della


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sartoria, è dedicato ai bambini per visitare sia il teatro che gli spazi dove vengono realizzati i costumi. A disposizione dei bambini, tanti vestiti da toccare e da indossare, con l’ausilio di piccoli modellini in 3D. Il 7 agosto l’ultimo percorso è pensato per gli strumenti dell’orchestra, che saranno messi a disposizione dei partecipanti grazie alla collaborazione della FORM, affinché possano toccarli e sperimentare i loro vari timbri e suoni. I percorsi sono gratuiti e sono aperti a gruppi di massimo 35 persone.

IL TOUR DEL MUSEO TATTILE OMERO Oltre a queste iniziative, il Museo Tattile Omero, lo Sferisterio e il Consiglio Regionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS Marche promuovono un tour guidato all’insegna dell’opera lirica, dell’arte e della natura nelle Marche, pensato appositamente per un pubblico non vedente e ipovedente. Dal 5 all’8 agosto, in concomitanza con le audio descrizioni, è possibile assistere a visite guidate nelle zone di Macerata e Ancona per gli amanti dell’opera, dell’arte e del mare. Il numero massimo di partecipanti è 30 e ciascun non vedente / ipovedente deve provvedere al proprio accompagnatore.


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FESTIVAL OFF

Il dialogo tra opera e territorio trova la sua massima espressione con il Festival OFF, la manifestazione fortemente voluta dal direttore artistico Francesco Micheli, giunta alla sua quinta edizione. L’opera salpa dal suo porto e naviga tra le vie della città in un viaggio fatto di conferenze, recital, mostre e aperitivi che si concentrano sulle storie dei protagonisti dei titoli in cartellone. Come per gli anni passati, la settimana è ricca di appuntamenti: dai martedì con i laboratori per bambini OperAttivaMente e le letture con accompagnamento musicale di Enea Migrante, ai raffinati concerti di Mercoledì al Teatro Lauro Rossi; dagli Aperitivi Culturali agli Antichi Forni, la rassegna

di appuntamenti culturali curata da Sferisterio Cultura, a Pomeridiana, viaggi tra le musiche e le parole del Mediterraneo nel cortile municipale di Macerata. Da non dimenticare i Fiori Musicali nel parco di Villa Cozza a cura di Cesarina Compagnoni e le iniziative del CIF nei giorni di debutto presso la Civica Enoteca Maceratese. Si aggiunge alla ricca proposta culturale la mostra al Palazzo Buonaccorsi 6th Continent di Mattia Insolera. Infine, il 4 agosto la Notte dell’Opera, evento di spicco del programma OFF che ogni anno porta nelle strade della città più di 50mila persone, trasformando Macerata in un enorme teatro a cielo aperto.


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I MARTEDÌ Tre appuntamenti all’insegna di Enea Migrante in collaborazione con il Festival Adriatico Mediterraneo. Per i più piccoli c’è OperAttivaMente, per scoprire le opere giocando e divertendosi

Nelle foto, in senso orario dall’alto, Isabella Carloni, Antonio Lovascio, una installazione di Paolo Londi, Francesco Savoretti, Lucia Bendia, Gionni Di Clemente e due foto di attività con i bambini

Durante i martedì del Festival, tre suggestive letture, tratte dall’Eneide di Virgilio e dal libro Omero, Iliade di Alessandro Baricco, si svolgono nel cortile del Palazzo Buonaccorsi. Il 26 luglio e il 2 e 9 agosto, alle ore 21.30, narrazioni e animazioni su Otello, Norma e Il trovatore vengono dedicate ai più piccoli, per un viaggio all’esplorazione dell’opera con il titolo Enea Migrante. Negli stessi giorni, invece, alle ore 18 ci sono i laboratori per bambini OperAttivaMente, realizzati in collaborazione con il corso di Psicologia dello sviluppo dell’Università di Macerata, al cui termine segue una gustosa merenda offerta da Coldiretti. Il 26 luglio si comincia con l’opera di Baricco letta da Antonio Lovascio, che si concentra sui personaggi di Elena, Pàndaro ed Enea, e con l’accompagnamento musicale del polistrumentista Gionni Di Clemente. Il 2


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agosto, Il poema del furore: Didone e le altre, a cura dell’autrice Isabella Carloni, si concentra sulle emblematiche figure femminili di Virgilio insieme alle musiche del percussionista Francesco Savoretti. Per concludere, il 9 agosto, l’attrice marchigiana Lucia Bendia si dedica al VI canto dell’Eneide, facendo particolare attenzione alla condizione del migrante, e alle parole epistolari di viaggiatori di ogni tempo e luogo col sottofondo della fisarmonica di Christian Riganelli. Al termine dei recital, sono organizzate visite guidate a Palazzo Buonaccorsi, nella cui Sala dell’Eneide Ermitage visual and performing art’s presenta le installazioni coreografiche I corpi poetici, ideate e create da Paolo Londi. Maurizio Verducci

GLI APPUNTAMENTI EXTRA DEL MACERATA OPERA FESTIVAL Oltre alle iniziative del Festival OFF, all’interno della stagione lirica si collocano anche i seguenti eventi:

Lunedì 25 luglio ore 21 - Piazza della Libertà Good Day Sunshine – con i Pueri Cantores 50 anni di Swinging London Lunedì 1 agosto - ore 21.15 - Tolentino Castello della Rancia Speciale Festa dell’Opera Martedì 2 agosto - Ore 21.30 San Severino Marche - La Villa - Cesolo Il trovatore visto da Montale a cinquant’anni dalla pubblicazione degli Xenia Con Francesco Micheli, Francesco Rapaccioni e Giovanni Zampa In collaborazione con i Teatri di San Severino



ARTELITO, LA LITOGRAFIA AL FIANCO DELLO SFERISTERIO Le realizzazioni grafiche non sono solo immagini ma sensazioni, colori ed emozioni Artelito nasce nel 2001 dall’unione di intenti tra la Clementoni S.p.A., leader italiano settore giochi educativi, e la Easypark azienda litografica di Camerino. La scelta strategica alla base fu quella di creare una realtà produttiva dotata delle più moderne tecnologie e delle migliori professionalità del settore litografico, con l’intento di sviluppare e offrire al mercato una qualità di stampa senza uguali. Artelito è oggi un’azienda estremamente dinamica e al passo con le più evolute tecnologie di stampa grazie alle precise scelte strategiche effettuate dal suo Presidente Stefano Clementoni e dall’amministratore delegato Alberto Lucchini. I vertici aziendali sono supportati con grande efficienza dello staff tecnico operativo giovane e motivato composto 40 addetti con un’età media relativamente bassa che si aggira sui 30 anni. Una forza giovane e preparata, formata sotto la guida degli uomini di maggiore esperienza che hanno insegnato ai giovani un mestiere ma soprattutto l’amore per l’arte della stampa, la passione, la cura dei dettagli, la ricerca della perfezione, per trasformare un buon lavoro in un “capo-lavoro”. L’azienda si pone nel mercato come struttura ciclo integrato, con servizi che vanno dalla preparazione grafica alla realizzazione di stampati qualsiasi tipo, dal catalogo di mostre prestigiose, al depliant, ai libri, ai cataloghi di prodotto. Un tipo di struttura questo, che riesce a garantire un prodotto finale dall’elevato standard qualitativo e connotato da un’altissima fedeltà di stampa, valorizzando ancor più il prodotto da riprodurre.

Affidabilità e concretezza dei risultati hanno permesso ad Artelito di diventare in pochi anni un’azienda di riferimento nel proprio settore e di stabilire rapporti ottimi e durevoli con una clientela di assoluto prestigio fatta di grandi marchi di rilevanza, anche internazionale. Arte per passione, arte come modello: l’ARTE è intrinseca nel suo nome non per caso. È proprio la passione per l’arte il filo conduttore di Artelito. Le realizzazioni grafiche non sono fatte solo di immagini, ma anche di sensazioni, di colori e di emozioni. Quelle emozioni che solo l’arte della stampa è in grado di trasmettere. Per di là con le parole del Presidente Clementoni <<crediamo profondamente nel valore della stampa, fatto di un mix unico di competenze, professionalità e tecnologie, necessarie per far trasferire su carta una parola, un discorso, un’immagine, che solo così assumono una consistenza unica e incomparabile. Ne conseguente se i moderni device elettronici potranno fornire nuovi supporti alla lettura, non potranno però che convivere con l’incomparabile emozione degli odori, delle immagini e delle sensazioni tattili che solo la stampa è in grado di creare>. Da qui nasce la naturale propensione e la convinta volontà di Artelito di sostenere la nuova stagione lirica del Macerata Opera Festival, uno dei più prestigiosi appuntamenti marchigiani con l’arte, lo spettacolo e la cultura. Un evento che da anni riscuote un grande successo di pubblico e si conferma come una occasione incomparabile per unire Arte e Creatività per un pubblico vasto di appassionati non solo.


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I MERCOLEDÌ

Nelle foto, in senso orario dall’alto, Maria Letizia Gorga, Veronica Simeoni, Cinzia Pennesi, Giovanni Seneca e l’Orchestrina Adriatica

Iniziativa di alto livello artistico nel panorama del Festival OFF, i Mercoledì presentano recital musicali nella cornice del Teatro Lauro Rossi grazie alla collaborazione con Hera Comm, energy sponsor del Macerata Opera Festival. Tre concerti che attraversano il Mediterraneo, di cui portano sul palcoscenico le musiche più particolari. Il primo appuntamento, il 27 luglio, prevede il concerto di brani originali e arrangiamenti di musiche popolari mediterranee di Giovanni Seneca e Orchestrina Adriatica, in cui la popolarità intesa come capacità di comunicazione nei confronti di un pubblico vasto ed eterogeneo è il filo conduttore. Il 3 agosto si prosegue con Mediterranea, Onde sonore, un viaggio armonico scritto da donne per raccontare l’anima di un femminile che attraverso il Mediterraneo ha saputo abbattere i confini della diffidenza tra le culture. Realizzato con il contributo del Consiglio delle Donne del Comune di Macerata, il melologo in quattro Approdi con Prologo ed Epilogo, composto da Carla Magna, Cinzia Pennesi, Carla Rebora e Roberta Vacca con testi di Maria Letizia


Gorga, viene eseguito in prima assoluta nel teatro maceratese. Chiudono i Mercoledì il mezzosoprano Veronica Simeoni, accompagnata dal pianista Michele D’Elia con il recital Les Nuits d’été, uno spettacolo che vede l’esecuzione di arie dalle opere più famose di Hector Berlioz, Jules Massenet, Camille Saint-Saëns e George Bizet. I tre concerti sono ad ingresso gratuito e i biglietti possono essere prenotati su energia. sferisterio.it e in biglietteria con la possibilità di fare una piccola donazione per Medici Senza Frontiere. Maurizio Verducci

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INGRESSO GRATUITO PER I TRE SPETTACOLI IN PROGRAMMA AL TEATRO LAURO ROSSI, REALIZZATI GRAZIE AL SOSTEGNO DI HERA COMM. CHI PRENOTA IL BIGLIETTO ONLINE PUÒ ANCHE FARE UNA DONAZIONE A FAVORE DI MEDICI SENZA FRONTIERE


L’INVITO PER TUTTI, ORGANIZZATORI E 96

PARTECIPANTI ALLA SERATA È A VESTIRE DI

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COLORE AZZURRO. UNA GRANDE ONDA DEL MEDITERRANEO PER LE VIE DEL CENTRO DI MACERATA

LA NOTTE DELL’OPERA Giovedì 4 agosto le vie di Macerata si riempiono delle atmosfere del Mediterraneo con l’evento più atteso nel cartellone del Festival OFF: la Notte dell’Opera. La serata che trasforma la città in un enorme palcoscenico, e che porta nel capoluogo maceratese oltre 50mila persone, arriva alla sua quinta edizione, dopo Celeste Aida festeggiata nel 2014 e il banchetto di Rigoletto dello scorso anno. Quest’anno il tema è quello del Mediterraneo, mare che unisce tre continenti ed è culla della cultura e civiltà europea. I visitatori, come gli interpreti, sono invitati a vestirsi di blu, per meglio “immergersi” nel mare nostrum. La manifestazione coinvolge molte realtà del territorio, orchestrate in modo armonioso:


dalla direzione artistica al Comune di Macerata, passando per le associazioni dei commercianti del centro storico, Corso Cairoli e Corso Cavour, Confcommercio, Confesercenti, numerose hanno saputo cogliere nella Notte dell’Opera un momento di aggregazione e di promozione

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realtà associative locali e semplici cittadini che

Macerata rinnova la sua partecipazione all’evento curandone le scenografie, e realizzando i teatrini dove si svolgono numerosi appuntamenti. Il programma segue il format delle edizioni passate e con una parata si prepara a salpare alle 19.30 dal monumento alla Vittoria all’inizio di Corso Cavour. Alle 20, si parte con una sfilata lungo le mura, sulla musica della dj Auretta Boom, al grido “Forza ai remi”. La città dà inizio al suo grande spettacolo alle ore 20.30 con esibizioni per il centro storico, Corso Cairoli e Corso Cavour, che si trasformano nelle tre sponde dei continenti bagnati dal Mediterraneo: Europa, Nord Africa e Medio Oriente. Le tre aree del palcoscenico vengono impegnate da attività per più piccoli, perfomance artistiche, esibizioni di danza e di musica ed eventi itineranti. Durante la Notte dell’Opera è anche possibile visitare il museo di Palazzo Buonaccorsi e l’Arena Sferisterio, sulla cui facciata l’Antica Proietteria disegna un video mapping. Le attività per i bambini si concentrano nel Medio Oriente di Corso Cavour per tutta la serata e nell’Europa del centro storico a partire dalle 21, con letture, trucchi, favole, giochi, attività sportive, mostre e laboratori. Navigano per le

Coldiretti rinnova la sua collaborazione con il Macerata Opera Festival per il terzo anno consecutivo. La più importante organizzazione degli imprenditori agricoli italiani porta la propria professionalità agli eventi della stagione lirica, durante i quali è possibile degustare prodotti locali a chilometri zero. Durante la serata della Notte dell’Opera, Coldiretti organizza un mercatino mediterraneo per promuovere i migliori frutti della terra maceratese che danno ricchezza alla dieta mediterranea.

vie della città con esibizioni itineranti il gruppo street dance Ermitage visual and performing arts, il gruppo folcloristico “Li Pistacoppi”, il Coro Equivoci e il Coro “V. Bellini”. Da non dimenticare poi i numerosi eventi che riempiono la città dei suoni, profumi e sapori mediterranei per trasformare Macerata nel bacino che unisce Medio Oriente, Nord Africa ed Europa. La Notte dell’Opera si prospetta come una festa adatta non solo agli amanti dell’opera, ma perfetta per bambini, giovani, famiglie e per tutti coloro che vogliono vivere, per una notte, le avventure che echeggiano nella storia del Mediterraneo. Maurizio Verducci

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culturale importante. L’Accademia di Belle Arti di


in ati bilità z z i l o cia di m anni e p i S ion 25 uz re sol da olt

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CON FEDERALBERGHI PER IL TURISMO GRAZIE ALLA CONFCOMMERCIO MARCHE CENTRALI, È STATO REALIZZATO UN SITO WEB DOVE È POSSIBILE TROVARE LA STRUTTURA RICETTIVA PIÙ ADATTA ALLE PROPRIE ESIGENZE

Nasce sotto il segno del turismo la partnership tra il Macerata Opera Festival e la Confcommercio Marche Centrali. Con questa collaborazione vengono stimolate tutte le strutture ricettive che fanno parte della Federalberghi Marche, l’organizzazione maggiormente rappresentativa degli albergatori della Regione Marche. Federalberghi Marche, infatti, ha realizzato un sito web, raggiungibile anche da quello dello Sferisterio (www.sferisterio.it) dove è possibile trovare la struttura ricettiva più adatta alle proprie esigenze, scegliendo tra sei differenti proposte, tra cui quella legata a Macerata e alla stagione lirica. Un punto di partenza che, nel 2017, vuole già essere strutturato con la possibilità, da parte dell’utente, di poter prenotare direttamente l’albergo e acquistare subito il biglietto per l’opera. Il sistema di booking permetterà anche la realizzazione di pacchetti turistici personalizzati. Il progetto di formazione di nuovo pubblico, che in questi anni sta caratterizzando fortemente il percorso del Macerata Opera Festival, soprattutto verso gli studenti, potrebbe avere un approfondimento anche sul lato turistico, con una speciale introduzione all’opera riservata agli operatori turistici che, in questo modo, avranno la possibilità di offrire informazioni precise, puntuali e corrette ai visitatori e turisti. Il rapporto triennale guarda anche agli associati della Confcommercio nella città di Macerata e allora, quale migliore occasione di visibilità se non nella Notte dell’Opera? Nell’edizione in programma il 4 agosto, la Confcommercio Marche Centrali supporta la festa cittadina come sostenitore, contribuendo al costo del videomapping che ogni anno colora lo Sferisterio e stupisce di meraviglia i partecipanti. Dalla prossima stagione, poi, l’associazione parteciperà attivamente, motivando i propri associati ad essere protagonisti di questa notte che fa registrare a Macerata circa 50mila presenze.


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MEDEA, DA CHERUBINI A PASOLINI

In questa pagina María Pilar Pérez Aspa, a destra Cesare Bocci, Daniela Dessì, Ivan Francesco Ciampa e Dante Ferretti

Una serata che racconta la storia drammatica di una delle più famose protagoniste del teatro greco: Medea, totem della donna migrante. Il Mediterraneo viene raccontato attraverso la sua straziante tragedia, dall’opera musicale di Cherubini al film di Pier Paolo Pasolini con le scenografie di Dante Ferretti, in uno spettacolo ideato dal direttore artistico Francesco Micheli a favore della campagna Milioni di Passi di Medici Senza Frontiere, dedicata alle persone in fuga. In scena allo Sferisterio giovedì 11 agosto alle ore 21, lo spettacolo Medea, da Cherubini a Pasolini guarda a uno dei personaggi più celebri e controversi della mitologia greca, facendo particolare attenzione al senso della migrazione, dell’emarginazione, della diffidenza, del dolore e della morte. Micheli conduce il pubblico in un percorso tra narrazione,


musica, canto e recitazione che unisce simboli e significati, partendo dall’opera settecentesca di Cherubini fino al film di Pier Paolo Pasolini, con le scene di Dante Ferretti e gli abiti originali del cast conservati dal Museo Tirelli.

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Nel ruolo di Medea c’è il celeberrimo soprano Daniela Dessì, mentre in quello di Giasone troviamo l’attore Cesare Bocci, che calca il palcoscenico dello Sferisterio per la prima volta con l’attrice María Pilar Pérez Aspa. Francesco Ivan Ciampa dirige l’Orchestra Regionale delle Marche. Dalla tragedia di Euripide, la narrazione arriva fino a Medici Senza Frontiere, l’organizzazione medico-umanitaria indipendente impegnata nel soccorso e nell’assistenza sanitaria delle popolazioni in fuga da guerre e povertà. Lo spettacolo è anche un’importante occasione di solidarietà: parte del ricavato è a favore di MSF e della campagna Milioni di Passi, che l’organizzazione dedica a migranti e rifugiati in tutto il mondo, dalla Siria al Sud Sudan. I volontari di MSF partecipano nel corso di tutta la manifestazione, raccogliendo le donazioni libere degli spettatori al termine di ogni spettacolo nell’Arena Sferisterio e nel Teatro Lauro Rossi. La serata è realizzata con il contributo di Eurosuole di Germano Ercoli, Charity Sponsor del Festival, e in collaborazione con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, che cura l’anteprima enogastronomica dello spettacolo. Infatti, a partire dalle ore 18.30 in piazza Mazzini, IMT propone degustazioni di vini e assaggi di street food mediterranei realizzati dallo chef stellato Errico Recanati e gli chef siriani dell’Associazione Yalla Yalla per celebrare il dialogo culinario e culturale tra i popoli del Mediterraneo. I biglietti per lo spettacolo sono in vendita al prezzo di 42€, 32€ e 22€. Per ogni biglietto acquistato, 2€ sono devoluti a Medici Senza Frontiere. È possibile donare liberamente all’organizzazione umanitaria nel corso di tutte le sere degli spettacoli allo Sferisterio presso le postazioni dedicate agli operatori di MSF.

L’11 AGOSTO VA IN SCENA LA SERATA SOLIDALE ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON L’IMT, A FAVORE DI MEDICI SENZA FRONTIERE. PRE OPERA IN PIAZZA MAZZINI


Perché rivolgersi a un dentista iscritto ad ANDI?

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EUROSUOLE AL FIANCO DELLE CAUSE SOCIALI DEL FESTIVAL

Eurosuole conferma il suo impegno alle cause

civili che fuggono dai conflitti e lo Sferisterio

sociali del Festival nella veste di charity

intende rafforzare il messaggio di questa

sponsor anche per la 52a edizione del Macerata

organizzazione attraverso la campagna Milioni

Opera Festival. L’azienda di Civitanova Marche

di Passi, progetto con cui si vuole amplificare

DI CIVITANOVA

rappresentata da Germano Ercoli si era già

la voce delle tante persone che fuggono da

resa protagonista negli scorsi due anni con

violenze e persecuzioni, per promuovere un

MARCHE CHE

l’organizzazione di molte attività, tra cui

coinvolgimento attivo da parte della società

le serate Nutrire l’anima, festa marchigiana

civile. Come è avvenuto per le campagne

FESTEGGIA 40 ANNI

da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi e

di Action Aid nel 2014 e della Lega del Filo

Festa per Anita, due momenti celebrativi del

d’oro lo scorso anno, è in cartellone l’11

DI ATTIVITÀ, LEGA IL

progetto Genius loci occasione per dare la

agosto la serata dedicata al Charity Partner,

prova della propria devozione a filantropia e

organizzata grazie al contributo di Eurosuole,

PROPRIO IMPEGNO

cultura. In questo 2016, anno in cui Eurosuole

dal titolo Medea, da Cherubini a Pasolini.

festeggia i 40 anni di attività, lega il suo

Protagonista dello spettacolo, uno dei soprano

AL NUOVO CHARITY

impegno al nuovo Charity Partner dello

più importanti al mondo: Daniela Dessì.

Sferisterio: Medici Senza Frontiere (MSF), la

All’acquisto del biglietto per ogni spettacolo si

PARTNER DELLO

più grande organizzazione medico-umanitaria

può versare una quota per sostenere MSF, sia

indipendente al mondo. L’obiettivo comune è

direttamente in biglietteria che online.

SFERISTERIO: MEDICI

quello di fornire soccorso alle popolazioni in

Un evento che rappresenta un momento di

pericolo, alle vittime di catastrofi di origine

riflessione della 52a edizione del Festival, sia

SENZA FRONTIERE

naturale o umana, e di situazioni di conflitto,

per il suo valore sociale sia per quello culturale

indipendentemente dall’appartenenza

e che conferma come sempre più l’intesa con

politica, militare o religiosa. Da un anno, MSF

Eurosuole sia fruttuosa nel sostenere i tanti

è particolarmente impegnata verso tutti i

progetti sociali.

L’AZIENDA


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DUE CONCERTI DA NON PERDERE: BREGOVIĆ E BOSSO


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QUELLO DI GORAN BREGOVIC´ È UN CONCERTO UNICO REALIZZATO APPOSITAMENTE PER LO SFERISTERIO. EZIO BOSSO ARRIVA IL 14 AGOSTO PER THE 12TH ROOM TOUR

Il Macerata Opera Festival approda sulle coste balcaniche e porta in Arena un concerto speciale con il musicista e compositore Goran Bregovic.´ Accompagnato da un coro tradizionale serbo di voci femminili e dalla Wedding and Funeral Orchestra, il 24 luglio Bregovic´ presenta uno spettacolo realizzato in esclusiva per lo Sferisterio in cui fiati tzigani, polifonie del folclore bulgaro, chitarre elettriche, percussioni ed archi si mescolano per riempire l’abbraccio dell’Arena con echi delle tradizioni religiose cattoliche, musulmane e ortodosse. Oltre ai suo brani più celebri, il musicista serbo propone in anteprima alcune musiche del suo nuovo progetto Three Letters from Sarajevo. Predicatore laico della musica balcanica nel mondo, Bregovic´ è l’emblema di come la mescolanza di culture diverse possa far nascere qualcosa di meraviglioso, capace di preservare il passato e di infondergli nuova linfa vitale. Figlio di una terra dilaniata da conflitti tra gruppi etnici e religiosi diversi, il compositore serbo è la personificazione del messaggio di integrazione che il Macerata Opera Festival vuole proporre al suo pubblico attraverso il tema Mediterraneo. La serata è un momento di riflessione, nella speranza che il linguaggio universale della musica possa diventare uno strumento concreto di mediazione tra quei popoli che troppe volte si scontrano e si allontanano.



CHEMAGAZINE!

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I biglietti per entrambi gli spettacoli possono essere acquistati presso la biglietteria in Piazza Mazzini a Macerata oppure sul sito www.vivaticket.it.

Gran finale per la 52a edizione del Festival insieme ad Ezio Bosso nella serata del 14 agosto. Il pianista, compositore e direttore d’orchestra italiano, apprezzato dal grande pubblico in tutta la sua umanità durante l’apparizione al Festival di Sanremo, arriva a Macerata con The 12th Room Tour. Lo spettacolo propone i brani composti dall’artista torinese nel suo primo album The 12th Room, un doppio cd pieno di pathos in cui Bosso, brano dopo brano, rivive i momenti chiave della sua formazione e la crescita come uomo e artista. Il musicista italiano divide la

Nelle foto in basso Ezio Bosso, in alto Goran Bregović

vita in un viaggio attraverso 12 stanze, dove Bosso entra ed esce, prendendo o lasciando qualcosa. Il suo percorso meta-narrativo porta allo Sferisterio un concerto che racchiude in sé le gioie, le paure e le emozioni che tutti - al di là delle coste del Mediterraneo – viviamo durante il nostro cammino per le dodici stanze della vita. Un concerto, quello di Bosso, che sublima in una sola serata le emozioni di una vita intera, degna conclusione della stagione lirica. I biglietti per entrambi gli spettacoli possono essere acquistati presso la biglietteria in Piazza Mazzini oppure sul sito www.vivaticket.it.


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APERITIVI CULTURALI

Un appuntamento storico che festeggia il suo decennale. Tutti i giorni delle opere, alle 12 il melodramma si contamina agli Antichi Forni

Grande anniversario per una delle iniziative più acclamate del Festival OFF: gli Aperitivi Culturali compiono 10 anni. Dal 2006, gli incontri organizzati dall’Associazione Sferisterio Cultura, curati da Cinzia Maroni, cercano di contaminare il melodramma con altri approcci culturali alla ricerca di un pubblico sempre più ampio e variegato, con l’obiettivo di ottenere una comprensione più profonda del crogiolo di arti che è il teatro lirico. Il format segue il modello degli anni passati: prima l’appuntamento culturale con gli esperti per analizzare in modo originale le opere in cartellone e il tema del festival; poi l’aperitivo offerto dai locali del centro storico e dalle varie cantine della provincia. Tutti i venerdì, sabato e domenica del Festival, alle ore 12, va in scena questo intreccio culturale nei locali degli Antichi Forni. In linea con il tema di Mediterraneo, gli Aperitivi Culturali

si concentrano sulla figura dello straniero e sugli infelici amori tra “diversi” per cultura ed estrazione sociale. Nelle mattinate delle prime (22, 23 e 31 luglio), i registi dei tre allestimenti in programma - Paco Azorín per Otello, Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi per Norma e Francesco Negrin per Il trovatore – si affiancano rispettivamente ai critici musicali delle maggiori testate nazionali Angelo Folletto, Enrico Girardi e Carla Moreni per parlare al pubblico dei temi principi dei tre spettacoli. Il 30 luglio, iI filosofo Umberto Curi, che allo “straniero” ha dedicato uno dei suoi più fortunati lavori, considerando che Otello è un moro e Desdemona una nobildonna veneziana, Manrico è uno zingaro e Leonora una dama di corte, Norma è una sacerdotessa druida e Pollione un proconsole romano, analizza le relazioni tra questi personaggi così diversi al fine di verificare


109 CHEMAGAZINE! Nelle foto, in senso orario, partendo dall’alto: Angelo Foletto, Cinzia Maroni, Cesare Catà, Carla Moreni, Andrea Panzavolta ed Enrico Girardi

se esiste un modo univoco di affrontarli. I rapporti tra stranieri non riguardano soltanto le coppie, ma coinvolgono anche altre relazioni, come quelle tra Jago e il suo comandante Otello e tra loro e Desmedona, che è al centro della lettura di Dostoevskij e Shakespeare da parte dei filosofi Andrea Panzavolta e Cesare Catà, rispettivamente il 5 e 12 agosto. L’esperto di diritto romano Antonello Calore allarga l’orizzonte e si occupa, proprio in ossequio al tema del Festival Mediterrano, dei rapporti tra popoli stranieri all’interno dell’impero romano, partendo dalla relazione tra la sacerdotessa Norma e l’invasore Pollione il 7 agosto. Invece, l’aperitivo del 6 agosto della filosofa Monia

Andreani e del giornalista Lucio Turchetta si concentra sul rapporto madre-figli nella cultura dei gitani e in quella dei druidi, sul perverso rapporto di Azucena con il figlio, sul richiamo a Medea che uccide i suoi figli come vorrebbe fare Norma. Evento d’eccezione l’incontro con Goran Bregović il 24 luglio alle ore 18. Il tema del suo intervento La musica unisce i popoli è il degno corollario per un mare nostrum capace di aggregare e coinvolgere popoli diversi. Infine in chiusura l’intervento del direttore artistico Francesco Micheli Mare Nostrum, con una riflessione sui bilanci e le prospettive del Festival. Maurizio Verducci


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IL MEDITERRANEO E L’IMPERO ROMANO Tra gli Aperitivi Culturali più attesi c’è l’incontro del 7 agosto con Antonello Calore dal titolo Civitas Romana. Il Professore ordinario di Diritto romano presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Brescia, in linea con il tema Mediterraneo, analizza i rapporti tra popoli stranieri all’interno dell’Impero romano, partendo proprio dalla relazione tra la sacerdotessa Norma e il proconsole Pollione nel libretto di Felice Romani. «Siamo abituati a pensare, quando parliamo dello straniero, al migrante. Nella Norma, invece, è diverso: lo straniero è Pollione, incaricato di amministrare il territorio dei Druidi

Tra i locali che aderiscono agli incontri culturali, deliziando il pubblico con aperitivi da leccarsi i baffi, ricordiamo: Il Contadino, Sigi, Marangoni, Di Gusto Italiano, q.b, Verde Caffè, Cartechini, Centrale. eat, Antica Gastronomia, Doppiozero, Il Forno di Matteo, MagaCacao e Coldiretti. Un grazie dovuto anche ai fornitori ufficiali Istituto Marchigiano di Tutela Vini, Roana ed èTV Macerata per conto dei Cesari». Il professor Calore inquadra il problema dello straniero nella cornice di una Roma che è forza espansionistica, il cui rapporto con le popolazioni “barbare” non è semplice da decifrare. «Roma aveva un rapporto attento con i popoli che aveva conquistato in modo tale da poterli utilizzare come baluardo contro le popolazioni ancora non conquistate». Calore presenta l’Impero romano come un’entità sì violenta nella sua espansione, ma sempre rispettosa di nuove e vecchie saggezze. L’accademico originario di Sulmona sottolinea tre sue suggestioni rispetto all’opera di Vincenzo Bellini, che richiamano tutte la cultura classica che ha generato e nutrito la civiltà romana: il rapporto tra Norma e Medea – entrambe donne tradite dal proprio uomo; il rapporto tra rito e passione – l’opera si apre e si chiude con cerimonie come l’immolazione della sacerdotessa colpevole di aver mancato al suo voto di castità; e la rappresentazione del mito di Roma – ricco di tacitismo. Rimane una domanda che Calore condivide con il pubblico: «Alla fine, Norma si sacrifica ma insieme a lei anche Pollione. Il popolo autoctono e il popolo straniero si immolano. Qual è il messaggio di Romani?» Maurizio Verducci


Il Cortile Municipale di piazza della Libertà si riempie dei suoni del Mediterraneo grazie ai concerti di Pomeridiana, a cura di ADAM, fra le molteplici iniziative del Festival OFF. Nei pomeriggi delle Prime, alle ore 19, tre appuntamenti dedicati alla musica e alla letteratura vedono esibirsi musicisti di livello internazionale in un viaggio attraverso il mare nostrum. Il 22 luglio si parte alla volta dell’isola di Cipro insieme alla Ban Ensemble, composta da Angela Benelli (violino), Barbara Piperno (flauto) ed Elisabetta Rossi (arpa). Il giorno successivo, sabato 23 luglio, la pianista Cecilia Airaghi porta il pubblico nell’assolata regione francese della Provenza. Infine, domenica 31 luglio, meta finale del viaggio nella regione basca della Biscaglia con il concerto del Lios Duo, composto da Lucia Galli (arpa) e Federica Torbidoni (flauto). I tre appuntamenti vedono la partecipazione dell’attrice Roberta Sarti, che dà voce ad estratti di poesie e di prosa legati alle regioni mediterranee esplorate. Ad anticipare i tre recital, il 18 luglio alle ore 21.30, nei pressi del laghetto dei Giardini Diaz, l’incontro di poesia tradizionale marchigiana Poeti nel parco dà il via all’itinerario di Pomeridiana.

Dall’alto, in senso orario. Barbara Piperno, Cecilia Airaghi, Elisabetta Rossi e Roberta Sarti

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POMERIDIANA


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Basterà attraversare il centro storico di Sarnano per essere coinvolti in un viaggio nel tempo che riporterà l’antico Borgo al suo fascino originario. A renderlo possibile è Castrum Sarnani, il Medioevo … che ritorna, rievocazione giunta alla sua IX edizione e organizzata dall’Associazione Tamburini del Serafino. La magia avrà inizio sabato 13 agosto alla Chiesa di Santa Maria di Piazza Alta con la cerimonia di benedizione del gonfalone del Serafino. Domenica 14 Agosto sfilerà il corteo storico fino al campo de li giochi: qui le quattro contrade si sfideranno al Palio del Serafino con Tiro alla Fune, Taglio del Tronco, Corsa con l’orcio e Salita al palo (in caso di maltempo il Palio sarà rimandato al 16 agosto).

“CASTRUM SARNANI. IL MEDIOEVO … CHE RITORNA” SARNANO - 9a EDIZIONE 13 agosto 2016 “Benedizione del Palio del Serafino” 14 agosto 2016 “Corteo Storico” e “Palio del Serafino” Dal 17 al 21 agosto “Il Medioevo ... che ritorna” Dal 17 al 21 agosto grazie a Il Medioevo … che ritorna il Borgo sarà animato da spettacoli, mestieri riprodotti, scene di vita medievale e giochi. Per la cena, si sceglierà se gustare un pasto completo alla Taverna della Luna, con ingredienti dell’epoca e servizio in costume; oppure fermarsi nelle Osterie. Il medioevo dei bambini proporrà giochi a tema e per i grandi ci saranno le spiegazioni dell’Accampamento storico animato. Non mancheranno visite guidate del paese e mostre tematiche, nonché il concorso fotografico Imago Sarnani, il Medioevo con i tuoi occhi. Una novità sono i laboratori didattici pomeridiani: miniatura, pittura e scultura. Così l’affascinante storia del paese, gelosamente custodita tra le sue mura, prenderà vita per regalare emozioni.

Info: Associazione Tamburini del Serafino Tel. 334 7380216 – 338 9584417 Info e prenotazioni Taverna della Luna: 333 6053265 castrumsarnani@gmail.com www.castrumsarnani.org


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#MILIONIDIPASSI:

dalla parte di chi fugge da guerre, violenze e povertà Più di 60 milioni di persone nel mondo sono state costrette ad abbandonare la propria casa per sopravvivere, un’emergenza umanitaria epocale che ha colpito decine di paesi e che in Europa è aggravata dalle politiche dei muri e della deterrenza. Alle persone in fuga, siano sfollati interni, rifugiati nei paesi limitrofi o i richiedenti asilo che in minima parte arrivano in Europa, è dedicata la campagna di Medici Senza Frontiere #MILIONIDIPASSI che vuole restituire umanità al tema delle migrazioni forzate e racconta i passi di chi è costretto a fuggire, i passi degli operatori umanitari per assisterli e quelli che tutti possono fare per sostenere questa azione. Medici Senza Frontiere (MSF) è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo creata da medici e giornalisti nel 1971 e oggi fornisce soccorso in quasi 70 paesi. Negli ultimi anni MSF ha

aumentato i propri sforzi per le popolazioni in movimento, nei paesi di origine, nei paesi confinanti – dove si trova la maggioranza delle persone in fuga – e lungo tutto il percorso verso la salvezza. Oggi MSF offre assistenza medico-umanitaria a sfollati, rifugiati e richiedenti asilo in più di 30 Paesi. Nel 2016 è il Charity Partner del Macerata Opera Festival. FAI UN PASSO ANCHE TU! Mettiti nelle scarpe di chi ogni giorno fugge da guerre e persecuzioni, leggi e ascolta le loro storie, e sostieni l’azione salvavita di MSF. Aiutaci a cambiare prospettiva sulla condizione in cui vivono milioni di persone in movimento. Solo attraverso un cambio di passo infatti possiamo portare i governi a cambiare le loro politiche di assistenza e accoglienza. Firma il nostro appello su www.milionidipassi.it



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Il Festival 2016 metterà in scena tre spettacoli d’opera – La donna del lago e Il Turco in Italia in nuove produzioni, e la ripresa di Ciro in Babilonia – in un contesto di numerose altre iniziative musicali, comprendenti il Festival giovane con il tradizionale Viaggio a Reims dell’Accademia Rossiniana. Le opere della XXXVII edizione La donna del lago - L’opera fu composta per il San Carlo di Napoli nel settembre 1819. Assieme ad Ermione e Maometto II essa costituisce la triade napoletana in cui l’invenzione e lo sperimentalismo rossiniano raggiungono forse gli esiti supremi. Ma la Donna ha un posto particolare anche all’interno del fatidico settennio partenopeo: non tanto per quel certo gentile protoromanticismo naturalistico, alla lontana preludente al Tell, così caro alla tradizione critica e popolare, quanto invece per un vero romanticismo, più autentico e asciutto, fatto di passioni ardenti e generosi impulsi vitalistici, trattenuti a stento dentro una struttura formalmente impeccabile, sebbene qua e là attraversata da frementi slanci di energia. In nessun’altra partitura di Rossini come in questa, ogni frase musicale, ogni verso, ogni nota rimandano a una atmosfera, un colore, un clima del tutto peculiari e inconfondibili: davvero un unicum nel catalogo rossiniano. Resta tuttavia un enigma il fatto che dovranno passare altri dieci anni prima di arrivare alla abbagliante epifania romantica del Guillaume Tell, come pure la circostanza che la Donna segua solo di pochi mesi un altro capolavoro come Ermione, strepitosa fuga in avanti verso il Novecento, con un linguaggio che

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ROSSINI OPERA FESTIVAL 2016


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oggi potremmo definire espressionistico. Non i soli misteri della parabola creativa di Rossini. Prima della Rossini-renaissance l’opera ha avuto solo quattro esecuzioni, fra il 1958 e il 1974, sempre su partiture mutile o gravemente spurie. La prima messa in scena moderna della partitura restituita al testo originale, secondo l’edizione critica della Fondazione Rossini, è avvenuta al Rossini Opera Festival del 1981, ed ha visto due debutti importanti: quello di Maurizio Pollini sul podio d’opera con la Chamber Orchestra of Europe, e quello di Gae Aulenti alla regia

(anche se nessuno dei due proseguirà poi quella esperienza). Gli interpreti erano Lella Cuberli, Martine Dupuy, Philip Langridge, David Kuebler e Luigi De Corato. Di quello spettacolo, benché realizzato con mezzi limitati, vogliamo ricordare la speciale atmosfera poetica, ben rappresentata dal volo di folaghe che in un’alba livida sfioravano la superficie di un lago inquietante e metafisico. Al ricordo di Gae, recentemente scomparsa, abbiamo deciso di dedicare la prossima esecuzione pesarese dell’opera. Lo spettacolo tornò in scena al Rof nel 1983, sempre con Pollini-Aulenti, e una nuova compagnia di canto formata da Katia

Ricciarelli, Lucia Valentini Terrani, Dalmacio Gonzales, Dano Raffanti e Samuel Ramey. Una nuova produzione de La donna del lago fu realizzata al Rof nel 2001 con la regia di Luca Ronconi, che creò un grande spettacolo immerso in una brumosa atmosfera ossianica. Daniele Gatti diresse l’Orchestra del Comunale di Bologna e gli interpreti furono Mariella Devia, Daniela Barcellona, Juan Diego Flórez, Charles Workman e Simone Alberghini. Il Turco in Italia - La partitura fu composta per la Scala di Milano nell’ottobre 1814. Come tutti sanno, l’opera non piacque al pubblico, che la considerò una rimasticatura a specchio


de L’Italiana in Algeri dell’anno prima. Caduto con gli anni questo pregiudizio, ne rimasero in vita altri due. Il primo è che si tratti di una turquerie, per via del titolo e del Quartetto delle maschere. In realtà il protagonista è solo un affascinante straniero che, calato in un ambiente napoletano piccolo borghese, fa innamorare una piccola Bovary, già volubile di suo. L’altro pregiudizio riguarda l’iniziale etichetta di opera buffa. In realtà si tratta

La prima esecuzione del Turco in Italia al Rof è avvenuta nel 1983, con Donato Renzetti alla guida dell’Orchestra Internazionale Jeunesses Musicales e la regia di Egisto Marcucci. La compagnia di canto era formata da Samuel Ramey, Lella Cuberli, Luigi De Corato, David Kuebler, Alessandro Corbelli, Sofia Wada Stillitano, Antonio D’Uva. Lo spettacolo fu replicato nel 1986 con la direzione di Rico Saccani alla guida della London Sinfonietta Opera Orchestra e una compagnia di canto formata da Ruggero Raimondi, Lucia Aliberti, Enzo Dara, Edoardo Giménez, Patrick Raftery, Gloria Banditelli e Jorio Zennaro. Una seconda produzione del Turco è stata realizzata al Rof nel 2002 con la regia di Guido De Monticelli. Dirigeva Riccardo Frizza alla testa dell’Orchestra del Festival. Gli interpreti erano Ildar Abdrazakov, Patrizia Ciofi, Alessandro Corbelli, Matthew Polenzani, Roberto De Candia, Marisa Martins, Alessandro Codeluppi. Lo spettacolo tornò in scena al Rof nel 2007 con la direzione di Antonello Allemandi alla guida dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, e un cast di interpreti formato da Marco Vinco, Alessandra Marianelli, Andrea Concetti, Filippo Adami, Bruno Taddia, Elena Belfiore e Daniele Zanfardino.

Lo spettacolo, affidato alla regia di Davide Livermore, che si ispirò ai tempi del cinema muto, ebbe un particolare successo, completato anche dall’assegnazione del premio Abbiati per i costumi di Gianluca Falaschi. Diresse Will Crutchfield alla guida dell’Orchestra del Comunale di Bologna. Il cast vocale era formato da Ewa Podleś, Michael Spyres, Jessica Pratt, Carmen Romeu, Mirco Palazzi, Robert McPherson e Raffaele Costantini. Il cartellone completo viene presentato nelle pagine seguenti. Gianfranco Mariotti Sovrintendente

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Ciro in Babilonia - La partitura fu composta nel 1812 per il Teatro Comunale di Ferrara. L’esito fu alquanto contrastato, a quanto pare soprattutto a causa del libretto. I giudizi furono perciò divisi, ma Rossini considerò sempre il Ciro come un proprio insuccesso, anche se l’opera ebbe in seguito una discreta circolazione. In tempi moderni Ciro in Babilonia ha avuto solo sporadiche esecuzioni su testi non corretti: l’assenza dell’autografo – tuttora non ritrovato – ha infatti ritardato la redazione di un’edizione critica della partitura, che comunque la Fondazione Rossini ha realizzato cinque anni fa utilizzando copie manoscritte qualificate. Ciò ha consentito al Rossini Opera Festival, nell’agosto 2012, di mettere in scena per la prima volta quest’opera enigmatica nel testo originale, mettendone in luce la modernità e l’inattesa aspra bellezza.

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di una commedia di carattere, con risvolti psicologici buffi ma anche amari: addirittura tragici, come testimonia l’aria finale di Fiorilla, una delle più drammatiche scritte da Rossini. Tutto questo, con la prevalenza di pezzi d’assieme e la particolare finezza del discorso musicale, ha penalizzato per anni la ricezione popolare di quest’opera, oggi approdata stabilmente al rango di capolavoro assoluto.


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Il programma Ho accettato con grande entusiasmo la carica di Direttore artistico del Rof, incarico di grande prestigio ma di grande responsabilità. La linea del Festival, che si è dimostrata vincente nella sua storia, non cambierà e, nel proposito di far conoscere e amare Rossini a tutti, seguiremo la strada di sempre: grandi allestimenti, stelle della lirica e nuove voci. La programmazione della XXXVII edizione del Rof unisce questi elementi. La donna del lago è stata affidata a Damiano Michieletto: il suo riconosciuto talento gli servirà per allestire una delle opere più difficili da mettere in scena. Al suo fianco lo scenografo Paolo Fantin, il costumista Klaus Bruns e il light designer Alessandro Carletti. A dirigere tornerà Michele Mariotti, reduce dai successi in questo titolo al Covent Garden di Londra e al Metropolitan di New York. Nel cast troviamo artisti internazionali con luminosi precedenti al Rof, come Juan Diego Flórez e Michael Spyres, con altri che provengono dall’Accademia Rossiniana, come la scoperta dell’edizione 2015 Salome Jicia, che avrà la responsabilità del ruolo del titolo, Marko Mimica, presente al Rof già da protagonista nel 2015 (il Podestà de La gazza ladra), Ruth Iniesta e Francisco Brito. Debutterà il giovane mezzosoprano in grande ascesa Varduhi Abrahamyan nel ruolo di Malcom. Sul podio de Il Turco in Italia Speranza Scappucci, direttore di crescente prestigio internazionale, guiderà la Filarmonica Gioachino Rossini, una delle due affermate formazioni pesaresi, testimonianza della vitalità musicale del territorio. La regia della nuova produzione sarà di Davide Livermore, che curerà anche le scene. I costumi sono affidati a Gianluca Falaschi, il videodesign a D-Wok e le luci a Nicolas Bovey. Nel cast vocale avremo Erwin Schrott, stella dei principali palcoscenici mondiali, che si presenterà per la prima volta al Rof come protagonista; accanto a lui ritroveremo artisti di primo livello, già presenti nelle nostre programmazioni, come Olga Peretyatko, Nicola Alaimo, René Barbera e Pietro Spagnoli. Completeranno il cast Cecilia Molinari, altra recente scoperta dell’Accademia Rossiniana e il promettente Levy Sekgapane. Ciro in Babilonia vedrà per la prima volta al Rof Jader Bignamini, direttore di fama ormai consolidata. Lo spettacolo di Davide Livermore – con videodesign di D-Wok, scene e luci di Nicolas Bovey, costumi di Gianluca Falaschi –, ispirato ai fasti del cinema muto, riscosse un unanime successo. Tornerà da protagonista la leggendaria Ewa Podleś, insostituibile dopo la sua interpretazione del 2012. Completamente rinnovato invece, secondo consuetudine, il resto del cast vocale: di nuovo a Pesaro un artista molto amato dal pubblico, Antonino Siragusa, e con lui Alessandro Luciano e

Dimitri Pkhaladze. Altro debutto di spicco quello di Pretty Yende, che nonostante la giovane età ha già calcato i palcoscenici della Scala e del Metropolitan. Accanto a lei avremo pure per la prima volta i freschi talenti di Isabella Gaudì, anche lei proveniente dall’Accademia Rossiniana, e Oleg Tsybulko. Il Rof ha voluto celebrare, ma anche celebrarsi, nella ricorrenza del ventesimo anno del debutto di Juan Diego Flórez, artista nato al Rof e presenza costante in tante nostre edizioni. Il concerto attraverserà i dieci titoli d’opera che Juan Diego ha interpretato al Festival. Dirigerà Christopher Franklin, che così ritornerà a Pesaro dopo i suoi ultimi successi internazionali. Parteciperanno amichevolmente a questa serata di festa altri artisti già in cartellone: Salome Jicia, Cecilia Molinari, Olga Peretyatko, Pretty Yende, Nicola Alaimo, Marko Mimica, Pietro Spagnoli e Michael Spyres, nonché Chiara Amarù. Sono in programma due concerti con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica Rossini, l’altra valida formazione pesarese, di lunga militanza al Rof. Il primo sarà diretto da David Parry, già a Pesaro nel 1996 per Ricciardo e Zoraide, e sarà un omaggio al tenore Adolphe Nourrit con la voce di Michael Spyres. Il secondo concerto, diretto dal debuttante al Rof Marco Alibrando, sarà un percorso fra i principali duetti rossiniani tra soprano e mezzosoprano e vedrà la partecipazione di Pretty Yende e di Aya Wakizono, anche lei proveniente dall’Accademia Rossiniana e già affermatasi in teatri prestigiosi. Dei due concerti di Belcanto, il primo sarà affidato a Pietro Spagnoli, artista di brillante carriera apprezzato anche al Festival; al pianoforte Giulio Zappa, nostro collaboratore per tanti anni. Nel secondo concerto Monica Bacelli, raffinata artista che torna al Rof, accompagnata al pianoforte dal talentuoso

Pietro De Maria. Per il filone Rossinimania si è pensato a una immaginaria gara tra Rossini e alcuni dei suoi cantanti che si sono cimentati nella composizione. Abbiamo dunque chiamato questo concerto Il cerchio magico. Abbiamo accostato brani di Maria Malibran, Isabella Colbran, Joséphine Fodor-Mainville, Felice Pellegrini e Pauline Viardot, accanto ad altri che ricordano, o nel titolo o nel tema, pezzi di Rossini. Abbiamo infine affidato questo singolare concerto, che presenta diversi brani totalmente inediti, a validi giovani usciti dall’Accademia Rossiniana quali Ruth Iniesta, Cecilia Molinari, Matteo Macchioni e Marko Mimica sotto la direzione al pianoforte di Carmen Santoro, storica collaboratrice del Rof. L’Accademia Rossiniana diretta da Alberto Zedda, che rappresenta per il Festival una risorsa importantissima nella formazione di nuovi talenti, quest’anno ha segnato un record di domande di adesione. Oltre alla storica produzione de Il viaggio a Reims nel Festival giovane del Rof, ideata da Emilio Sagi e ripresa da Elisabetta Courir, diretta quest’anno da Gabriel Bebeselea, l’Accademia presenterà il consueto concerto finale ma avrà anche un secondo concerto nel cuore del Festival. Per la prima volta al Rof, ne Il Turco in Italia, il Coro del Teatro della Fortuna Mezio Agostini di Fano guidato da Mirca Rosciani. Infine, l’Orchestra – per il ventinovesimo anno consecutivo – e il Coro del Comunale di Bologna, preparato da Andrea Faidutti, parteciperanno al Festival in tre produzioni (La donna del lago, Ciro in Babilonia e concerto Flórez 20). I complessi bolognesi fanno dunque parte a pieno titolo della cifra identitaria del Rof. Con essi abbiamo appena siglato un nuovo accordo per il prossimo triennio. Ernesto Palacio Direttore artistico





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ROSSINI OPERA FESTIVAL 2016 The 2016 Festival will stage three operas – new productions of La donna del lago and Il Turco in Italia, and a revival of Ciro in Babilonia – framed by numerous other musical productions, including the traditional Viaggio a Reims by the Accademia Rossiniana. The operas in the XXXVII Festival La donna del lago - The opera was composed for the San Carlo, Naples in September 1819. Together with Ermione and Maometto II it constitutes the Neapolitan triad in which Rossini’s invention and experimentalism perhaps reach their highest points. But La donna also enjoys a special position among the operas of the legendary seven years that Rossini worked in Naples: not so much for that specially refined naturalistic protoromanticism, a distant foretaste of Tell, so dear to critical and popular tradition, but rather for a true Romanticism, more authentic and clear-cut, made up of ardent passions and generously vivid impulses, only just restrained by an impeccable formal structure, even though here and there quivering dashes of energy break through. In no other of Rossini’s scores shall we find that every musical phrase, every verse, every note breathes an atmosphere, a colour, a climate quite unique and unmistakable: truly this is a unique score in Rossini’s catalogue. However, the enigma still remains that another ten years would have to pass before he arrived at the dazzling Romantic epiphany of Guillaume Tell; equally enigmatic is the fact that La donna comes only a few months after such another masterpiece as Ermione, an astonishing leap forward towards the twentieth century, using a language that today we might define as expressionistic. These are not the only mysteries in Rossini’s creative parabola. Before the Rossini-renaissance the opera was only revived four times between 1959 and 1974, always based on mutilated or seriously spurious scores. The first modern performance of the score as revised according

to the original, in the critical edition published by the Fondazione Rossini, took place at the Rossini Opera Festival in 1981, and was the occasion for two important débuts: that of Maurizio Pollini as an opera conductor with the Chamber Orchestra of Europe, and that of Gae Aulenti as stage director (though neither of them would repeat the experience). The singers were Lella Cuberli, Martine Dupuy, Philip Langridge, David Kuebler and Luigi De Corato. Although this production was realized on a limited budget, we like to recall its specially poetical atmosphere, well represented by the flight of moorhen skimming over the surface of a restless and metaphysical lake in the light of a livid dawn. We have decided to dedicate the forthcoming Pesaro production of the opera to the memory of Gae, who has recently died. The opera returned to Pesaro in 1983, in the Pollini-Aulenti production, and with a new cast consisting of Katia Ricciarelli, Lucia Valentini Terrani, Dalmacio Gonzales, Dano Raffanti and Samuel Ramey. A new production of La donna del lago was staged at the ROF in 2001, directed by Luca Ronconi, who created a great show plunged into a foggy Ossianic atmosphere. Daniele Gatti conducted the Orchestra of the Teatro Comunale, Bologna and the singers were Mariella Devia, Daniela Barcellona, Juan Diego Flórez, Charles Workman and Simone Alberghini. Il Turco in Italia - The score was composed for La Scala, Milan in October 1814. As everyone knows, the opera did not please the audience, who considered that it was nothing more than a mirror-image reproduction of the previous year’s L’Italiana in Algeri. Once time had worn away this prejudice, two others still


remained. One was that it was nothing but a turquerie, an idea springing from the title and from the Quartet of masks. In fact the main character is no more than a fascinating foreigner who, finding himself in a middleclass Neapolitan ambience, attracts a little local Madame Bovary, who is already quite willing. The other prejudice concerns the original label of opera buffa. In fact what we have is a character comedy, with buffo – but also bitter – psychological overtones: even tragic, as we hear in Fiorilla’s final aria, one of the most dramatic ever written by Rossini. All this, together with the prevalence of ensemble numbers and the particular refinement of the musical language, have for many years penalized popular recognition of this opera, which today stands in the ranks of absolute masterpieces. The first performances of Il Turco in Italia at the Rof took place in 1983, with Donato Renzetti conducting the Orchestra Internazionale Jeunesses Musicales and staged by Egisto Marcucci. The cast was made up of Samuel Ramey, Lella Cuberli, Luigi De


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Corato, David Kuebler, Alessandro Corbelli, Sofia Wada Stillitano, Antonio D’Uva. The show was revived in 1986, conducted by Rico Saccani with the London Sinfonietta Opera Orchestra, while the singers included Ruggero Raimondi, Lucia Aliberti, Enzo Dara, Edoardo Giménez, Patrick Raftery, Gloria Banditelli and Jorio Zennaro. A second production of Il Turco was staged at the Rof in 2002 by Guido De Monticelli. Riccardo Frizza conducted the Festival Orchestra. The singers were Ildar Abdrazakov, Patrizia Ciofi, Alessandro Corbelli, Matthew Polenzani, Roberto De Candia, Marisa Martins, Alessandro Codeluppi. This production was revived at the ROF in 2007, conducted by Antonello Allemandi with the Haydn Orchestra of Bolzano and Trento;

the cast consisted of Marco Vinco, Alessandra Marianelli, Andrea Concetti, Filippo Adami, Bruno Taddia, Elena Belfiore and Daniele Zanfardino. Ciro in Babilonia - The score was written in 1812 for the Teatro Comunale, Ferrara. The reception was somewhat mixed, seemingly above all because of the libretto. Although judgments were mixed, Rossini always considered Ciro as a personal failure, even though later the opera was quite widely performed. In modern times Ciro in Babilonia has enjoyed only sporadic revivals based on non-authentic texts: the lack of the autograph score – which still has not been found – has in fact delayed the publication of a critical edition of the score, which, however, the Fondazione Rossini realized five years ago using authenticated manuscript copies. This permitted the Rossini Opera Festival, in August 2012, to stage this enigmatic opera for the first time in its original text, revealing all its modernity and unexpectedly bitter beauty. The show, staged by Davide Livermore, who was inspired by the silent cinema screen, enjoyed a special success, crowned by the conferring of the Abbiati prize for Gianluca Falaschi’s costumes. Will Crutchfield conducted the Orchestra of the Teatro Comunale, Bologna. The singers were Ewa Podleś, Michael Spyres, Jessica Pratt, Carmen Romeu, Mirco Palazzi, Robert McPherson and Raffaele Costantini. The complete prospectus will be outlined in the following pages. Gianfranco Mariotti Sovrintendente


La donna del lago has been entrusted to Damiano Michieletto: his widely recognized talent will serve him in the production of one of the most difficult operas to stage. He will be assisted by Paolo Fantin for the scenery, Klaus Bruns for the costumes and Alessandro Carletti for the lighting. Michele Mariotti will return to conduct the opera, which he has already led with success at Covent Garden, London and the Metropolitan, New York. The cast includes international artists who have already won laurels at the Rof, such as Juan Diego Flórez and Michael Spyres, with others coming from the Accademia Rossiniana, like Salome Jicia, the discovery of the 2015 edition, who will sing the title rôle, Marko Mimica, who sang the Podestà in La gazza ladra in the 2015 ROF, Ruth Iniesta and Francisco Brito. The young mezzo-soprano, quickly rising in her profession, Varduhi Abrahamyan will sing the rôle of Malcom for the first time. Il Turco in Italia will be conducted by Speranza Scappucci, a lady conductor becoming increasingly known internationally. The orchestra will be the Filarmonica Gioachino Rossini, one of the two established Pesaro orchestras testifying to the musical vitality of the area. The new production will be by Davide Livermore, who will also design the sets. The costumes will be by Gianluca Falaschi, the video design by D-Wok and the lighting by Nicolas Bovey. The vocal cast includes Erwin Schrott, star of major theatres all over the world, singing a title-rôle in Pesaro for the first time, and other first rate artists who have already sung in our productions, such as Olga Peretyatko, Nicola Alaimo, René Barbera and Pietro Spagnoli. The cast will be completed by Cecilia Molinari, another recent discovery of the Accademia Rossiniana, and the promising Levy Sekgapane. Ciro in Babilonia will witness the Pesaro début of Jader Bignamini, already a celebrated conductor. The opera, staged by Davide Livermore – with video design by D-Wok, scenery and lighting by Nicolas Bovey, costumes by Gianluca Falaschi – inspired by the triumphs of the silent cinema screen, enjoyed a unanimous success. The legendary Ewa Podleś, irreplaceable after her interpretation in 2012, will return in the title rôle. The rest of the cast, as is customary with us, will be completely renewed: Antonino Siragusa, an artist beloved of audiences here, will return to Pesaro, and with him Alessandro Luciano and Dimitri Pkhaladze.

Another outstanding first appearance here will be that of Pretty Yende, who despite her youth has already sung at La Scala and the Metropolitan. First appearances will also be made by the fresh talents of Isabella Gaudì, another graduate of the Accademia Rossiniana, and Oleg Tsybulko. The Rof has decided to celebrate the twentieth anniversary of the début of Juan Diego Flórez, artistically speaking born here at the Rof, and a frequent participator year by year: a double celebration, the artist and the Rof itself. The concert will feature excerpts from the ten operas that Juan Diego has sung at the Festival. It will be conducted by Christopher Franklin, who will thus be returning to Pesaro after his recent international successes. Other artists featured in this year’s programme will take a friendly part in the proceedings: Salome Jicia, Cecilia Molinari, Olga Peretyatko, Pretty Yende, Nicola Alaimo, Marko Mimica, Pietro Spagnoli

and Michael Spyres, as well as Chiara Amarù. The Orchestra Sinfonica Rossini, the distinguished second orchestra of Pesaro, for years busy at the Rof, will be featured in two concerts. The first will be conducted by David Parry, who has already conducted Ricciardo e Zoraide in Pesaro in 1996, and will be dedicated to the tenor Adolphe Nourrit, featuring Michael Spyres. The second concert, conducted by Marco Alibrando, who is making his début at the Rof, will be dedicated to the more important Rossini duets for soprano and mezzo-soprano, featuring Pretty Yende and Aya Wakizono, another graduate of the Accademia Rossiniana who has already sung in leading theatres. Of the two Bel Canto concerts, the first will be given by Pietro Spagnoli, an artist with a brilliant career who has had his successes here at the Festival; he will be accompanied at the piano by Giulio Zappa, who has been working with us for many years. In the second concert Monica Bacelli, a distinguished artist who is returning to the Rof this year,

will be accompanied by the talented pianist Pietro De Maria. For our Rossinimania series we have decided to imagine a contest between Rossini and some of his singers who have turned composers. We have therefore entitled this concert Il cerchio magico [the magic circle]. We have placed pieces by Maria Malibran, Isabella Colbran, Joséphine Fodor-Mainville, Felice Pellegrini and Pauline Viardot beside others which, either in their title or their theme, recall compositions by Rossini. Finally, we have entrusted this unusual concert, including numerous unpublished pieces, to worthy graduates of the Accademia Rossiniana such as Ruth Iniesta, Cecilia Molinari, Matteo Macchioni and Marko Mimica, accompanied at the pianoforte by Carmen Santoro, for years a collaborator with the Rof. The Accademia Rossiniana, directed by Alberto Zedda, which represents a highly important resource for the Festival in the formation of new specialized talents, has this

year received a record number of applications. Besides the historic production of Il viaggio a Reims in the Festival giovane of the Rof, created by Emilio Sagi and rehearsed by Elisabetta Courir, conducted this year by Gabriel Bebeselea, the Accademia will present its usual concluding concert but will also offer a second concert in the middle of the Festival. The Chorus of the Teatro della Fortuna Mezio Agostini, Fano, directed by Mirca Rosciani, will sing in Il Turco in Italia for the first time at the Rof. Finally, the Orchestra – for the twenty-ninth consecutive year – and Chorus of the Teatro Comunale, Bologna, prepared by Andrea Faidutti, will take part in three Festival productions (La donna del lago, Ciro in Babilonia and the Flórez 20 concert). The Bologna forces, therefore, have all the right to be considered an integral part of the Rof. We have just signed a new three-year contract with them. Ernesto Palacio Artistic Director

CHEMAGAZINE!

It is with the greatest enthusiasm that I have accepted the post of Artistic Director of the Rof, a post conferring great prestige but also great responsibility. The Festival’s line, which has historically proved to be a winning one, will not change and, with the aim of making Rossini known and loved by all, we shall follow the road we have always travelled: great productions, great opera stars and new singers. The programming of the XXXVII edition of the Rof unites these elements.

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The programme




128 CHEMAGAZINE!

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica

Programma

XXXVII Edizione Pesaro, 8~20 agosto 2016

Adriatic Arena - Opere

Teatro Rossini - Opere

Teatro Rossini - Opere

Lunedì 8 agosto, ore 20.00 Giovedì 11 agosto, ore 20.00 Domenica 14 agosto, ore 20.00 Mercoledì 17 agosto, ore 20.00

Martedì 9 agosto, ore 20.00 Venerdì 12 agosto, ore 20.00 Lunedì 15 agosto, ore 20.00 Giovedì 18 agosto, ore 20.00

Mercoledì 10 agosto, ore 20.00 Sabato 13 agosto, ore 20.00 Martedì 16 agosto, ore 20.00 Sabato 20 agosto, ore 20.00

LA DONNA DEL LAGO Melodramma in due atti di Andrea Leone Tottola Musica di Gioachino Rossini Edizione critica della Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di H. Colin Slim

IL TURCO IN ITALIA Dramma buffo per musica in due atti di Felice Romani Musica di Gioachino Rossini Edizione critica della Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di Margaret Bent

CIRO IN BABILONIA Dramma con cori per musica in due atti di Francesco Aventi Musica di Gioachino Rossini Edizione critica della Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di Daniele Carnini e Ilaria Narici

Direttore MICHELE MARIOTTI

Direttore SPERANZA SCAPPUCCI

Regia DAMIANO MICHIELETTO

Regia e Scene DAVIDE LIVERMORE

Scene PAOLO FANTIN

Videodesign D-WOK

Costumi KLAUS BRUNS

Costumi GIANLUCA FALASCHI

Progetto luci ALESSANDRO CARLETTI

Progetto luci NICOLAS BOVEY

Personaggi e interpreti Giacomo V-Uberto JUAN DIEGO FLOREZ Duglas MARKO MIMICA Rodrigo MICHAEL SPYRES Elena SALOME JICIA Malcom VARDUHI ABRAHAMYAN Albina RUTH INIESTA Serano / Bertram FRANCISCO BRITO Elena anziana GIUSI MERLI Malcom anziano ALESSANDRO BALDINOTTI

Personaggi e interpreti Selim ERWIN SCHROTT Fiorilla OLGA PERETYATKO Geronio NICOLA ALAIMO Narciso RENE BARBERA Prosdocimo PIETRO SPAGNOLI Zaida CECILIA MOLINARI Albazar LEVY SEKGAPANE

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA Maestro del Coro ANDREA FAIDUTTI Nuova coproduzione con Opéra Royal de Wallonie-Liège

CORO DEL TEATRO DELLA FORTUNA M. AGOSTINI Maestro del Coro MIRCA ROSCIANI FILARMONICA GIOACHINO ROSSINI

Direttore JADER BIGNAMINI Regia DAVIDE LIVERMORE Videodesign D-WOK Scene e Progetto luci NICOLAS BOVEY Costumi GIANLUCA FALASCHI Personaggi e interpreti Baldassare ANTONINO SIRAGUSA Ciro EWA PODLES Amira PRETTY YENDE Argene ISABELLA GAUDI Zambri OLEG TSYBULKO Arbace ALESSANDRO LUCIANO Daniello DIMITRI PKHALADZE ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA Maestro del Coro ANDREA FAIDUTTI Produzione 2012

Nuova coproduzione con Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia

In collaborazione con Museo Nazionale del Cinema, Torino


Teatro Sperimentale Festival giovane

Pianoforte ANNA BIGLIARDI

Teatro Rossini Festival giovane Giovedì 11 agosto, ore 15.00 Venerdì 12 agosto, ore 11.00 Lunedì 15 agosto, ore 11.00 IL VIAGGETTO A REIMS Gioco lirico integrato per bambini A cura di GIADA CAMBIOLI ELISABETTA TAMBURELLO MARCO ROVETI LORENZO PISCOPIELLO Iscrizioni a numero chiuso per bambini dai 6 ai 10 anni Info: tel. 346 4947469 ilviaggetto@gmail.com

Teatro Rossini Festival giovane Venerdì 12 agosto, ore 11.00 Lunedì 15 agosto, ore 11.00 IL VIAGGIO A REIMS Cantata scenica Libretto di Luigi Balocchi Musica di Gioachino Rossini Edizione critica della Fondazione Rossini, in collaborazione con Casa Ricordi, a cura di Janet Johnson Direttore GABRIEL BEBESELEA Elementi scenici e Regia EMILIO SAGI Ripresa della Regia ELISABETTA COURIR Costumi PEPA OJANGUREN Interpreti dell’Accademia Rossiniana ORCHESTRA SINFONICA G. ROSSINI Produzione 2001, riallestimento

CHEMAGAZINE!

ACCADEMIA ROSSINIANA

129

Lunedì 18 luglio, ore 20.00 Concerto conclusivo Sabato 13 agosto, ore 11.00 Auditorium Pedrotti Concerto vocale


INFORMAZIONI PRENOTAZIONI

CHEMAGAZINE!

130

BIGLIETTERIA Tel: +39 0721 3800294 Fax: +39 0721 3800220 Dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 boxoffice@ rossinioperafestival.it

Il Rossini Opera Festival è una fondazione promossa dal Comune di Pesaro, dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, da Intesa Sanpaolo e dalla Fondazione Scavolini. Auditorium Pedrotti - Concerti Giovedì 11 agosto, ore 16.30 Mercoledì 17 agosto, ore 16.30 CONCERTI DI BELCANTO 11 agosto PIETRO SPAGNOLI Giulio Zappa pianoforte Musiche di C.W. Gluck, G. Giordani, G. Rossini, F.L. Gassman, W.A. Mozart, D. de Séverac, F. Poulenc, G. Verdi 17 agosto MONICA BACELLI Pietro De Maria pianoforte Musiche di G. Rossini, F. Schubert

Teatro Rossini - Concerti Domenica 14 agosto, ore 16.00 DUETTI AMOROSI Direttore MARCO ALIBRANDO PRETTY YENDE soprano AYA WAKIZONO mezzosoprano ORCHESTRA SINFONICA G. ROSSINI Musiche di G. Rossini da Zelmira, La scala di seta, Le Comte Ory, La Cenerentola, La gazza ladra, Adelaide di Borgogna

Auditorium Pedrotti - Concerti Martedì 16 agosto, ore 11.00 ROSSINIMANIA Il cerchio magico Pianoforte CARMEN SANTORO Interpreti RUTH INIESTA, CECILIA MOLINARI, MATTEO MACCHIONI, MARKO MIMICA Musiche di G. Rossini. M. Malibran,

Il Festival si avvale della collaborazione scientifica della Fondazione Rossini.

I. Colbran, J. Fodor-Mainvielle, F. Pellegrini, P. Viardot

INCONTRI a cura della Fondazione Rossini

Teatro Rossini - Concerti

Domenica 7 agosto, ore 11.00 Sala della Repubblica del Teatro Rossini

Il Festival 2016 si attua con il contributo di:

Per l’ascolto della Donna del lago Conversazione di Ilaria Narici con Michele Mariotti e Damiano Michieletto

Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Comune di Pesaro, Regione Marche, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro;

Lunedì 8 agosto, ore 11.00 Sala della Repubblica del Teatro Rossini

con l’apporto di: Nuova Banca Marche, Intesa Sanpaolo;

Per l’ascolto del Turco in Italia Conversazione di Damien Colas

con la collaborazione produttiva di: Fondazione Teatro Comunale di Bologna;

Giovedì 18 agosto, ore 16.00 HOMMAGE A NOURRIT Direttore DAVID PARRY MICHAEL SPYRES tenore ORCHESTRA SINFONICA G. ROSSINI Musiche di L. Cherubini, G. Rossini, D.F. Auber, J.F. Halévy, G. Pacini. G. Donizetti, L. Niedermeryer

Adriatic Arena - Concerti Venerdì 19 agosto, ore 20.30 FLOREZ 20 Direttore CHRISTOPHER FRANKLIN JUAN DIEGO FLOREZ con la amichevole partecipazione di CHIARA AMARU, SALOME JICIA, CECILIA MOLINARI, OLGA PERETYATKO, PRETTY YENDE, NICOLA ALAIMO, MARKO MIMICA, PIETRO SPAGNOLI, MICHAEL SPYRES

Martedì 9 agosto, ore 17.00 Sala della Repubblica del Teatro Rossini Gioachino racconta Rossini Presentazione di Sergio Ragni del quarto volume dell’epistolario di Gioachino Rossini “Lettere e documenti”

Mercoledì 10 agosto, ore 11.00 Sala della Repubblica del Teatro Rossini Domenico Barbaja. L’impresario e l’uomo Conversazione di Philip Eisenbeiss

con la partecipazione di: Abanet Internet Provider, Carifano, Harnold’s, Grand Hotel Vittoria - Savoy Hotel - Alexander Museum Palace Hotel, Hotel Excelsior, Ratti Boutique, Retina Web Agency; collaborano: AMAT-Associazione marchigiana attività teatrali, AMI-Azienda per la mobilità integrata e trasporti, ASPES Spa, Azienda Ospedaliera San Salvatore, Centro IATInformazione e accoglienza turistica, Conservatorio di musica G. Rossini.

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA Maestro del Coro ANDREA FAIDUTTI

Presidente Matteo Ricci, Sindaco di Pesaro

Musiche di G. Rossini da Il signor Bruschino, Il barbiere di Siviglia, Otello, Le Comte Ory, Zelmira, La donna del lago, La Cenerentola, Il viaggio a Reims, Matilde di Shabran, Guillaume Tell

Direttore artistico Ernesto Palacio

Videoproiezione in diretta in Piazza del Popolo in collaborazione con il Comune di Pesaro

Sovrintendente Gianfranco Mariotti

Direttore dell’Accademia Rossiniana Alberto Zedda www.rossinioperafestival.it


52a Stagione Lirica | 22 Luglio - 14 Agosto

DATA

giovedì 30 giugno

ORA E LUOGO ore 21.15 Teatro Helvia Recina

lunedì 18 luglio

ore 21 Sferisterio

martedì 19 luglio

ore 21.30 Giardini Diaz

giovedì 21 luglio

venerdì 22 luglio

EVENTO Anteprima

Festa dell’Opera

ORA E LUOGO

DATA

venerdì 5 agosto

OTELLO

Anteprima giovani

ore 21 Sferisterio

NORMA

ore 18 Cortile Palazzo Buonaccorsii

Lectio magistralis MEDITERRANEO del direttore dell’Istituto Treccani, Massimo Bray

ore 19 Musei Civici Palazzo Buonaccorsi

Inaugurazione mostra fotografica 6th Continent

ore 12 Antichi forni

Il colore della gelosia

ore 17 Parco di Villa Cozza

Fiori musicali

ore 19 Municipio

Pomeridiana

sabato 6 agosto

Aperitivi culturali

domenica 7 agosto

ore 12 Antichi forni

Nessun dorma c’è Norma

ore 17 Parco di Villa Cozza

Fiori musicali

ore 19 Municipio

Pomeridiana

martedì 9 agosto

Organizzato insieme alla Bocconi Alumni Association A seguire, Brindisi in musica

mercoledì 10 agosto La musica unisce i popoli

lunedì 25 luglio

ore 21 Piazza della Libertà

50 anni di Swinging London

martedì 26 luglio

ore 18 Palazzo Buonaccorsi ore 21 Palazzo Buonaccorsi ore 21 Teatro Lauro Rossi

Aperitivi culturali

Fiori musicali

ore 12 Antichi forni

Civitas Romana

ore 17 Parco di Villa Cozza

Fiori musicali

ore 18 Palazzo Buonaccorsi

OperAttivaMente

Good Day Sunshine - con i Pueri Cantores

Nuits d’été

venerdì 12 agosto

ore 12 Antichi forni

Put out the light (and the music)

ore 17 Parco di Villa Cozza

Fiori musicali

ore 12 Antichi forni

Mare nostrum

ore 17 Parco di Villa Cozza

Fiori musicali

Aperitivi culturali

Enea Migrante

I Mercoledì

Anteprima giovani

Norma, Notturno Neoclassico

ore 17 Parco di Villa Cozza

Fiori musicali

ore 12 Antichi forni

Lo straniero

ore 17 Parco di Villa Cozza

Fiori musicali

ore 12 Antichi forni

Luna, amore, fratelli

ore 17 Parco di Villa Cozza

Fiori musicali

ore 19 Municipio

Pomeridiana

lunedì 1 agosto

ore 21.15

Speciale Festa dell’Opera

martedì 2 agosto

ore 18 Palazzo Buonaccorsi

IL TROVATORE Aperitivi culturali

sabato 13 agosto

Aperitivi culturali

Aperitivi culturali

Aperitivi culturali

domenica 14 agosto

I Brindisi in musica Opera prima, prima dell’opera sono organizzati da Camera di Commercio di Macerata, Comitato Imprenditoria Femminile ed EX.IT

Tutto il Festival OFF in città è GRATIS!

Ore 18 Civica Enoteca Maceratese Brindisi in musica

Opera prima, prima dell’opera…

ore 21 Teatro Lauro Rossi

I Mercoledì

Giovanni Seneca & Orchestrina Adriatica

ore 12 Antichi forni

ore 21.30 San Severino Marche, La Villa - Cesolo

Enea Migrante

Eneide Canto dei Transiti

ore 21 Teatro Lauro Rossi

Omero, Iliade di Alessandro Baricco

ore 21 Sferisterio

ore 21 Palazzo Buonaccorsi

Laboratori per bambini

Laboratori per bambini

venerdì 29 luglio

Tolentino, Castello della Rancia

Aperitivi culturali

giovedì 11 agosto

OperAttivaMente

giovedì 28 luglio

mercoledì 3 agosto

Aperitivi culturali

ore 17 Parco di Villa Cozza

ore 21 Palazzo Buonaccorsi

ore 18 Antichi forni

domenica 31 luglio

ore 12 Antichi forni

Aperitivi culturali

Opera sostenibile in territori sostenibili

sabato 30 luglio

Fiori musicali

Anteprima giovani

Ore 18 Civica Enoteca Maceratese Incontro con Paola Dubini,

mercoledì 27 luglio

ore 17 Parco di Villa Cozza

Aperitivi culturali

Pomeridiana

Opera prima, prima dell’opera…

domenica 24 luglio

Di Jago, Dostoevskij e di altri demòni

Poeti nel parco

Ore 18 Civica Enoteca Maceratese Brindisi in musica

sabato 23 luglio

EVENTO

ore 12 Antichi forni

OperAttivaMente Laboratori per bambini Enea Migrante

Il poema del furore: Didone e le altre Il Trovatore visto da Montale: a cinquant’anni dalla pubblicazione degli Xenia con Francesco Micheli, Francesco Rapaccioni e Giovanni Zampa in collaborazione con i Teatri di San Severino

I Mercoledì

Mediterranea, Onde sonore

giovedì 4 agosto

Biglietteria dei teatri - Piazza Mazzini 10 (T. 0733/230735 - F. 0733/261570) Orario di apertura: dal 1° giugno al 10 agosto, dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. La domenica dalle 17 alle 20. Nei sabati e domeniche di spettacolo, apertura anticipata alle 9.30, riservata alla fila per il loggione, e chiusura posticipata all’inizio dello spettacolo. )



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