Rassegna web Macerata Opera Festival 2015

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4/7/2015

Corridomnia Shopping Park nuovo Major Sponsor del Macerata Opera Festival

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Sabato 4 Luglio 2015 ­ ultimo aggiornamento 1:40

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Corridonia, il Corridomnia nuovo Major Sponsor del Mof PER APPROFONDIRE: corridonia, corridomnia, sferisterio

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CORRIDONIA ­ Il Corridomnia Shopping Park ha scelto di legarsi al Macerata Opera Festival. Il parco commerciale alle porte di Macerata ha scelto di impegnarsi attivamente nella tutela e valorizzazione dell’opera e ha presentato la partnership questa mattina con l’imprenditore Alfio Caccamo, l’architetto Mario Montalboddi e il direttore artistico del Macerata Opera Festival Francesco Micheli. Un incontro non casuale, fortemente voluto da entrambe le realtà e che vede nel sostegno a “Incontra l’opera” uno dei punti focali. “Incontra l’opera” è il progetto dello Sferisterio che ha coinvolto 23 istituti scolastici superiori della provincia di Macerata in un viaggio attraverso le quattro opere previste nel cartellone della 51° stagione lirica. A partire dallo scorso marzo, sono stati oltre 3.500 gli studenti coinvolti che hanno potuto scoprire quanto l’Opera, spesso ingenuamente dimenticata, sia una forma d’arte vicina anche ai giovani d’oggi nonostante, a primo acchito, la cosa possa non essere così naturale. Grazie al Corridomnia, i ragazzi sono stati invitati a partecipare a un concorso che permette di vincere biglietti per le serate in cartellone, un iPad Mini, offerto da MedStore, e capi di abbigliamento sportivo. I vincitori saranno premiati il 3 luglio direttamente dal direttore artistico. Il Corridomnia si conferma vicino ai giovani, sia nella scelta degli eventi che organizza per i suoi clienti, sia per la gamma dei marchi presenti al centro commerciale: un luogo dove è possibile incontrarsi, fare acquisti, mangiare e passare in modo originale e divertente il proprio tempo libero. Proprio in quest’ottica si inserisce l’idea di portare l’Opera allo Street Food Party, le tre notti bianche organizzate dal 3 al 5 luglio: ispirata al tema di Expo “Nutrire il Pianeta” e al “Nutrire l’Anima” del Macerata Opera Festival, Corridomnia ha unito il meglio della gastronomia regionale (fritto misto, degustazioni di birra a km 0) e della cultura e dell’intrattenimento intelligente. La presenza del Macerata Opera Festival a questa tre giorni non è affatto scontata. “Seguiamo la stagione lirica da anni ­ afferma Caccamo ­ e ora abbiamo deciso di contribuire a questa eccellenza. Abbiamo organizzato anche una serata qui nel nostro parco commerciale, in omaggio all’opera. Vogliamo crescere con il territorio e investiamo in settori per noi importanti: ambiente, cultura e solidarietà. Sarebbe bello se altri imprenditori facessero come noi”. Dello stesso pensiero Montalboddi: “Questa sponsorizzazione al Macerata Opera Festival non è una voglia del momento, una moda, è il

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4/7/2015

Corridomnia Shopping Park nuovo Major Sponsor del Macerata Opera Festival

Macerata Opera Festival non è una voglia del momento, una moda, è il nostro modo di fare imprenditoria”. La scelta del Corridomnia rivela come l'Opera sia un genere vivo e popolare, che torna nella sua dimensione più ampia, contaminata fra i generi: musica leggera e disco, con un programma anche per i più piccoli. Il parco commerciale, con la collaborazione dello Sferisterio, il 4 luglio ha organizzato una giornata da non perdere: si comincia alle 21 con la Salvadei Brass, uno spettacolo itinerante capace di amalgamare il repertorio operistico con le note e la poesia di Paolo Conte e Fabrizio De Andrè. La Salvadei Brass, come sempre, propone le più belle pagine musicali in arrangiamenti e trascrizioni per ottoni e percussioni. Alle 22.15 è la volta di Niconote e la Limbo Session “Opera Oriented”. Limbo Session “Opera Oriented” è una performance di clima sonoro, un dj set che mixa arie d’opera in parte riprodotte su giradischi e vinile e in parte cantate live, con l’accompagnamento di clarinetto e chitarra per una miscela dallo stile unico. In scaletta anche brani originali tratti dall’ultimo album Alphabe Dream. “Siamo di fronte a una democratizzazione dell’opera e diffusione del melodramma, in spazi inusuali ­ dichiara Micheli ­ . Il contributo del Corridomnia è esteso e significativo: è presente tra l’altro in uno dei progetti a noi più cari, quello formativo rivolto ai giovani. Il concerto di Niconote è l’emblema di questo nostro primo flirt”. Alle 21, e in replica alle 22, infine lo spettacolo de La Luna a dondolo, una narrazione della vicenda che sta alla base dell'opera La Bohème. A fare da contrappunto al racconto, arie scelte per permettere al pubblico di giovanissimi, cui lo spettacolo si indirizza, un primo dolce avvicinamento all’opera.

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Macerata Opera al centro commerciale Serate di gusto e musica al Corridomnia cronachemaceratesi.it /2015/07/01/macerata-opera-al-centro-commerciale-serate-di-gusto-e-musicaal-corridomnia/676438/ di Marco Ribechi La lirica va al centro commerciale, sperimentando e invadendo spazi inusuali. Come nella volontà del direttore artistico del Macerata Opera Festival, Francesco Micheli, il melodramma si sposta dalla sua casa naturale, lo Sferisterio, per contagiare realtà apparentemente distanti. «Negli ultimi anni abbiamo intrapreso un processo di democratizzazione e diffusione dell’opera in spazi L’architetto Mario Montalbaddi, Alfio Caccamo patron del Corridomnia e Francesco Micheli non teatrali – ha detto direttore artistico del Macerata Opera Festival Francesco Micheli – Questo ci ha portato a collaborare con il Corridomnia che ha dato un contributo esteso e continuativo all’attuale stagione lirica. Per prima cosa è stato sostenuto un progetto a cui teniamo molto, quello di educazione musicale e teatrale con le scuole superiori. Con “Incontra l’opera” sono stati coinvolti 23 istituti con oltre 3500 studenti che hanno potuto fare un viaggio attraverso le 4 opere previste in cartellone». La collaborazione continuerà anche nei prossimi giorni grazie ad una serie di eventi in programma a partire da venerdì, data di inizio dei saldi in regione che vedranno lo Street food party animare il Corridomnia. Tre notti bianche dal 3 al 5 luglio ispirate al tema dell’Expo “Nutrire il pianeta” e al “Nutrire l’anima” del Mof. Nelle serate saranno cucinate le pietanze più famose della gastronomia regionale grazie all’arrivo di “Fritto Misto” la popolare rassegna culinaria che per la prima volta lascia la provincia di Ascoli. Il 4 luglio sarà la giornata che vedrà l’Opera protagonista. Si inizeierà con la Salvadei Brass, uno spettacolo itinerante capace di amalgamare il repertorio operistico con le note di Paolo Conte e Fabrizio De Andrè. Alle 22 circa si esibirà Niconote, una dj che contamina in maniera raffinata e creativa la musica lirica con l’elettronica. Alle 21 e alle 22 l’associazione di animazione per bambini La luna a dondolo eseguirà una narrazione basata sulla Bohème. «Sempre più imprenditori hanno capito che è necessario investire sul territorio non solo con elargizioni ma con veri e propri progetti che possano rivitalizzare tutta l’economia – conclude Micheli – Con questa collaborazione il Corridomnia ha la possibilità di elevare il proprio profilo identitario e a noi dell’Opera Festival è permesso di sperimentare e diffondere la cultura della lirica».


Sferisterio: seconda fase per la selezione delle testimonial Giovanni Fabiani cronachemaceratesi.it /2015/07/02/sferisterio-seconda-fase-per-la-selezione-delle-testimonialgiovanni-fabiani/676903/

Al via la seconda fase della selezione delle testimonial di Giovanni Fabiani per la cinquantunesima stagione lirica dello Sferisterio. Dopo le prime audizioni dello scorso sabato nella sede del calzaturificio, ora il risultato finale dipende dai fan sui social network: sulla pagina Facebook Giovanni Fabiani Outlet è possibile indicare la propria preferita tra le tredici finaliste e, in tal modo, suggerire a Giovanni Fabiani la testimonial ideale. La prima scrematura ha ridotto il numero delle papabili testimonial, ma ora la palla passa ai fan social che possono entrare nella gallery sulla pagina Facebook Giovanni Fabiani Outlet e aiutare l’azienda con il proprio voto a selezionare alle piĂš meritevoli. Si tratta di una importante passerella lavorativa per le ragazze, pronte a rappresentare il brand con stile e raffinatezza pur non essendo delle indossatrici professioniste. Tredici le giornate di impegno professionale


richiesto: tutte le serate della stagione lirica allo Sferisterio, compreso il concerto di Einaudi del 19 luglio e l’evento “Nutrire l’anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi”. Per votare da smartphone: http://bit.ly/testimonial-sferisterio-mobile. Per votare dal pc: http://bit.ly/testimonial-sferisterio.


3/7/2015

Seconda fase per la selezione delle testimonial Giovanni Fabiani • Vivere Macerata

Seconda fase per la selezione delle testimonial Giovanni Fabiani Al via la seconda fase della selezione delle testimonial di Giovanni Fabiani per la cinquantunesima stagione lirica dello Sferisterio. Dopo le prime audizioni dello scorso sabato presso la sede del calzaturificio, ora il risultato finale dipende dai fan sui social network: sulla pagina Facebook Giovanni Fabiani Outlet è possibile indicare la propria preferita tra le tredici finaliste e, in tal modo, suggerire a Giovanni Fabiani la testimonial ideale. La prima scrematura ha ridotto il numero delle papabili testimonial, ma ora la palla passa ai fan social che possono entrare nella gallery sulla pagina Facebook Giovanni Fabiani Outlet e aiutare l’azienda con il proprio voto a selezionare alle più meritevoli. Si tratta di una importante passerella lavorativa per le ragazze, pronte a rappresentare il brand con stile e raffinatezza pur non essendo delle indossatrici professioniste. Tredici le giornate di impegno professionale richiesto: tutte le serate della stagione lirica allo Sferisterio, compreso il concerto di Einaudi del 19 luglio e l’evento “Nutrire l’anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi”. Per partecipare alla seconda fase della selezione, votando la preferita, la pagina da visitare è https://www.facebook.com/giovanni.fabianioutlet. dallo Sferisterio Opera Festival www.sferisterio.it

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Questo è un comunicato stampa inviato il 02/07/2015 pubblicato sul giornale del 03/07/2015 - 161 letture - 0 commenti Rilasciato con licenza In questo articolo si parla di attualità, macerata, opera, Sferisterio Opera Festival, teatro. Creative Commons. Maggiori info: L'indirizzo breve di questo articolo è http://vivere.biz/alp1 vivere.biz/gkW

Commenti http://www.viveremacerata.it/index.php?page=articolo&articolo_id=543675

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Artigianato locale per lo Sferisterio Ringhiera liberty in ferro, terracotta e pagliette per Cavalleria Rusticana cronachemaceratesi.it /2015/07/10/artigianato-locale-per-lo-sferisterio-ringhiera-liberty-in-ferroterracotta-e-pagliette-per-cavalleria-rusticana/679912/

La ringhiera confezionata da CNA farà da scenografia a Cavalleria Rusticana e Pagliacci

di Sara Santacchi Nella stagione del Macerata Opera Festival, ormai alle porte, oltre a nutrire l’anima, slogan scelto quest’anno dal direttore artistico Francesco Micheli, saranno nutriti anche gli occhi grazie alle creazioni degli artigiani della provincia che hanno messo a disposizione la propria arte per l’opera lirica. Un connubio perfetto quello che si è rinnovato per il secondo anno consecutivo tra artigianato e cultura attraverso la collaborazione con Cna che ha messo la bellezza delle proprie creazione al servizio dello Sferisterio. La ringhiera che farà da scenografia alle opere Cavalleria Rusticana e Pagliacci, infatti, è stata realizzata proprio dagli artigiani maceratesi. Una creazione in ferro battuto di 25 metri in perfetto stile liberty che, per la prima volta in assoluto, si svela al pubblico ancora prima della prova generale ed “E’ la corona della scenografia”, come l’ha definita il regista Alessandro Talevi. Realizzata da Stefano Bellesi e Massimiliano Lauri non è l’unica creazione che sarà presente nell’Arena. La novità sono anche i sei nuovi cartelli per i palchi e le gradinate realizzati in marmo bianco di Carrara con foglia d’oro su vetro e smalto veneziano di Nice e Square Srl. Un ulteriore aspetto che contribuirà a rendere ancora più bello lo Sferisterio. Rosa Di Chiara, storico cappellificio di Montappone, vestirà di sofisticate “pagliette” alcune delle protagoniste dell’opera. Di Cristina Roibu e Donatella Fogante la deliziosa decorazione delle scale in legno


nell’allestimento del palcoscenico. Da attribuire alla Fogante anche le tazze in terracotta, protagoniste del brindisi di Cavalleria Rusticana. Infine per il secondo anno Leonardo Argenti ripropone il proprio impegno con uno Sferisterio d’argento in scala e in serie limitata che sarà acquistabile durante le notti dell’opera. Presenti questa La conferenza stampa allo Sferisterio di questa mattina mattina all’arena il direttore artistico Francesco Micheli, Loretta Ascani della regione Marche, Federica Carosi (responsabile Cna Artistico e Tradizionale Macerata), Donatella Fogante (artista partecipante al progetto e presidente Cna Artistico e Tradizionale Macerata), e alcuni degli artigiani che hanno preso parte al progetto.


Macerata, il Festival OFF riempie la città oltre lo Sferisterio

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Macerata, il Festival OFF riempie la città oltre lo Sferisterio Mostre, aperitivi, incontri, recital, concerti: oltre 50 eventi in cartellone per il Festival OFF che in un mese anima infiniti luoghi del centro storico di Macerata.

CERCA LO SPETTACOLO Anche quest'anno il Macerata Opera Festival propone un ricco e articolato cartellone per il Festival OFF: oltre 50 appuntamenti, in programma tutti i giorni da martedì a domenica accanto al cartellone ufficiale per le vie, sotto i portici, nei cortili dei palazzi storici, quasi tutto con ingresso gratuito. Il programma di appuntamenti parallelo alla stagione d'opera, ideato dal direttore artistico Francesco Micheli, coinvolge cittadini, associazioni, commercianti, animando per oltre un mese il centro storico di Macerata oltre lo Sferisterio. Si comincia giovedì 16 luglio alle ore 21 al Teatro Lauro Rossi con la lectio magistralis del teologo Vito Mancuso, testimonial del Festival 2015 che inaugura Lo spazio dell'anima, un ciclo di incontri per riflettere intorno al tema del Festival Nutrire l'anima. Poi il concerto di Ludovico Einaudi domenica LO SFERISTERIO, ATTORNO A CUI SI SVOLGE IL FESTIVAL OFF 19 luglio: il pianista e compositore arriva allo Sferisterio accompagnato da un ensemble di archi, percussioni ed elettronica per presentare il suo ultimo lavoro discografico, In a Time Lapse.

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Il mercoledì è Mercoledì Mania al Teatro Lauro Rossi: Rinaldo Alessandrini, clavicembalista e direttore d'orchestra, mercoledì 22 luglio si esibisce al clavicembalo in un raffinato programma barocco dedicato a Bach. Dalla collaborazione con la rassegna di musica contemporanea Nuova Musica nasce l'appuntamento del 29 luglio con il duo Francesco Dillon al violoncello e Emanuele Torquati al pianoforte impegnati in musiche di Arvo Pärt, Šostakovi? e della giovane compositrice italiana Silvia Borzelli. Mercoledì 5 agosto Carmela Remigio, Mimì in Bohéme, è invece protagonista di un recital dal titolo Salotto italiano, accompagnata al pianoforte da Leone Magiera. L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria: grazie all’iniziativa la luce dell'anima di Hera Comm, energy sponsor del 51° Festival, è possibile effettuare la prenotazione con una donazione a favore della Lega del filo d'oro su energia.sferisterio.it, www.lucedellanima.com o in biglietteria. Il giovedì è la serata dei grandi eventi e l’apertura è affidata alla festa cittadina, divenuta ormai l’evento più partecipato della città: la Notte dell’Opera in programma il 30 luglio è ispirata quest’anno al Rigoletto verdiano e alle sue pittoresche scene di convivialità. Come nelle precedenti edizioni il centro storico di Macerata si trasforma in un unico banchetto, inneggiante alla ricca tradizione gastronomica ed enologica locale, con spettacoli musicali e di danza, giochi all’aperto per bambini e adulti preceduti dalla parata in costume lungo le mura della città.

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Grande attesa per la serata dedicata al Genius Loci in programma il 6 agosto: dopo Beniamino Gigli e Anita Cerquetti è la figura del basso maceratese Sesto Bruscantini a essere omaggiata con una serata ideata da Francesco Micheli che diventa anche un’importante occasione di solidarietà a favore di Lega del Filo d'Oro, charity partner della stagione 2015. Proseguono anche quest’anno i format Aperitivi Culturali, a cura di Sferisterio Cultura (alle ore 12), e Pomeridiana, a cura di Adam (alle ore 18). Nei giorni delle rappresentazioni risuonano i Fiori musicali nel parco di Villa Cozza, curati da Cesarina Compagnoni. Iniziativa di grande rilievo sociale è quella dei Percorsi Tattili, realizzati in collaborazione con l'Università di Macerata e il Museo Tattile Omero: un magico viaggio dietro le quinte dello spazio scenico è dedicato ai non vedenti nel weekend 31 luglio - 2 agosto. Due le mostre in città: dal 17 luglio a Palazzo Buonaccorsi apre Germinazioni, che ospita opere di artisti marchigiani contemporanei; il 19 luglio alla Biblioteca Mozzi-Borgetti inaugura il percorso espositivo Lux, a cura di David Miliozzi. Da segnalare inoltre sabato 8 agosto alle ore 18.30, in occasione del 70° anniversario della scomparsa di Pietro Mascagni, la nipote Maria Teresa Mascagni e la pronipote Francesca Albertini Mascagni saranno a Macerata per un incontro dedicato alla figura del compositore in programma nella sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi-Borgetti. Quattro infine gli appuntamenti all’enoteca civica con Opera Prima, Prima dell’Opera... a cura del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio, con momenti musicali all’insegna dell’imprenditorialità al femminile. Programma completo del Festival OFF su www.sferisterio.it Inserita il 10 - 07 - 15 Francesco Rapaccioni

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10/07/15 17:48


La Bohème di Leo Muscato ritorna allo Sferisterio cronachemaceratesi.it /2015/07/12/la-boheme-di-leo-muscato-ritorna-allo-sferisterio/680504/ Ritornano Mimì e Rodolfo a incantare lo

La Bohème di Leo Muscato

Sferisterio. In occasione della 51° edizione del Macerata Opera Festival viene messa in scena La Bohème di Leo Muscato vincitrice nel 2012 del premio Abbiati. L’ingresso in arena, per la prova generale è previsto per giovedì 16, alla vigilia del debutto di Rigoletto. Nei ruoli dei protagonisti Mimì e Rodolfo ci sono il soprano Carmela Remigio, impegnata a Macerata anche nel recital dei Mercoledì Mania “Salotto Italiano”, e Arturo Chacón-Cruz, tenore che si è affermato negli ultimi anni con debutti emozionanti e apparizioni in rinomati teatri e sale da concerto di tutto il mondo. Nel cast anche Larissa Alice Wissel, Damiano Salerno, Andrea Porta, Andrea Concetti, Antonio Stragapede, Alessandro Pucci, Giacomo Medici, Roberto Gattei, Gianni Paci, Giovanni Di Deo. Sul podio David Crescenzi, che torna in veste di direttore d’orchestra allo Sferisterio, dove ha inaugurato la Stagione Lirica 2008 con Cleopatra di Lauro Rossi, in prima mondiale in epoca moderna, con la regia di Pier Luigi Pizzi e con il Soprano Dimitra Theodossiu e dopo la serata in onore del cinquantenario del Festival dello scorso anno. A seguirlo nella direzione è come ogni anno la Form-Orchestra Filarmonica Marchigiana. Sul palco anche il Coro lirico “V. Bellini”, le voci bianche dei Pueri Cantores “D. Zamberletti” e il complesso di palcoscenico Salvadei.


Anteprime Giovani, assaggio della nuova stagione dedicata agli under30 cronachemaceratesi.it /2015/07/13/anteprime-giovani-assaggio-della-nuova-stagione-dedicataagli-under30/680988/ Scalda i motori la 51esima edizione del Macerata Opera Festival che, in attesa del debutto di venerdì, apre per la prima volta i cancelli dello Sferisterio per le consuete Anteprime Giovani. Si parte martedì alle 21 con Rigoletto, lo spettacolo realizzato dal regista fiorentino Federico Grazzini e diretto dal Maestro Lo Sferisterio di Macerata Francesco Lanzillotta. In scena protagonisti Jessica Nuccio, al ritorno allo Sferisterio dopo La traviata dello scorso anno, Celso Albelo e Vladimir Stoyanov, entrambi al debutto a Macerata. Sul palco anche Nino Surguladze, Gianluca Buratto, Leonora Sofia, Mauro Corna, Alessandro Battiato, Ivan Defabiani, Giacomo Medici, Rachele Raggiotti e Silvia Giannetti. In buca, l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, il quadro si completa con il Coro Lirico “V. Bellini” e il complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”. Mercoledì è il turno del dittico verista Cavalleria rusticana-Pagliacci, diretto dal Maestro Christopher Franklin e firmato dal regista itali-sudafricano Alessandro Talevi. Ana Pirozzi e Rafael Davila interpretano i personaggi di Santuzza-Nedda e Turiddu-Canio, con loro in scena anche Chiara Fracasso, Elisabetta Martorana, Pietro Adaini, Marco Caria e Giorgio Caoduro. La produzione si completa con l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, il coro lirico “Bellini”, le voci bianche Pueri Cantores “zamberletti” e il complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”. Giovedì 23 chiude le serate dedicate agli under30 l’Anteprima Giovani di La bohème, lo spettacolo ambientato nella Parigi sessantottina realizzato da Leo Muscato e diretto da David Crescenzi. Carmela Remigio e Arturo Chacón-Cruz sono Mimì e Rodolfo, con loro Larissa Alice Wissel, Damiano Salerno, Andrea Porta, Andrea Concetti, Antonio Stragapede. L’Orchestra Filarmonica Marchigiana e il Coro Lirico “V. Bellini” completa la produzione del capolavoro di Puccini. Prima di tornare a Macerata, Carmela Remigio è impegnata proprio a Parigi in un concerto sotto la Tour Eiffel in occasione dei festeggiamenti per la presa della Bastiglia, diretto da Daniele Gatti con L’Orchestre National de France. Le Anteprime Giovani sono riservate a giovani under30 e a studenti che hanno preso parte al progetto “Incontra l’opera”; per loro è previsto un biglietto al prezzo simbolico di 5 euro. Anteprima riservata anche agli “Amici dello Sferisterio”, che possono partecipare acquistando un biglietto a 10 euro. Sono poche decine i posti ancora disponibili per le Anteprime. Intanto lo Sferisterio si fa sempre più social e dopo il progetto #nutrimilanima e #Rigoletto, per le prime di Rigoletto, Cavalleria rusticana/Pagliacci e La bohème previsto un live tweeting delle tre opere in cartellone: seguendo il profilo Twitter @MacerataOpera o l’hashtag #nutrimilive è possibile prender parte agli spettacoli, dai luoghi meno accessibili al pubblico come il backstage, ai più bei momenti sul


palcoscenico.


Nutrire l’Anima allo Sferisterio con lo Shuttle ilmascalzone.it /2015/07/nutrire-lanima-allo-sferisterio/ Redazione A Macerata con lo Shuttle per la 51ma Stagione Lirica, dal 17 luglio al 9 agosto

San Benedetto del Tronto, 2015-07-13 – Presentato oggi in conferenza stampa il servizio “Sferisterio con lo Shuttle” della Start previsto ogni week-end, dal 17 luglio al 9 agosto, per permettere agli appassionati del Macerata Opera Fesival di raggiungere Macerata al costo di 15 euro. Il servizio è scaturito da un accordo Shuttle tra i comuni di Ascoli, San Benedetto, Macerata, Confindustria Turismo e, per la nostra zona, le fermate saranno Rotonda di Porto D’Ascoli, Hotel Excelsior, Hotel Galileo, Bacio dell’Onda e Sabja. Partiranno in contemporanea due autobus alle ore 18, uno da Ascoli e uno da San Benedetto, per incontrarsi a Grottammare alle 18.30 e poi raggiungere lo Sferiterio alle 20.30. I biglietti possono essere acquistati su www.viaggistart.it e presso le biglietterie autorizzate Start.

un momento della conferenza

Start porta la Riviera delle Palme allo Sferisterio Nuova collaborazione tra l’azienda leader del trasporto locale e il Macerata Opera Festival. Realizzato un servizio di shuttle bus da Ascoli Piceno-San Benedetto per lo Sferisterio le sere d’opera


Macerata 13/07/2015 – Start porta i turisti della Riviera delle Palme al Macerata Opera Festival con un servizio di shuttle bus comodo e conveniente. La nuova importante partnership tra lo Sferisterio e Start spa, azienda leader del trasporto locale e del noleggio bus nel territorio ascolano, è stata presentata questa mattina a San Benedetto del Tronto dal sindaco Giovanni Gaspari, dal primo cittadino di Macerata Romano Carancini, dal presidente Start Pietro Caserta e dal direttore artistico del Macerata Opera Festival Francesco Micheli. “Un collegamento diretto Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto/Macerata in occasione delle serate di opera che consente a turisti e amanti della lirica di poter raggiungere lo Sferisterio – afferma Gaspari – in assoluta comodità e tranquillità”. Dopo la storica linea da Nord che porta turisti e appassionati di opera delle zone tra Rimini e Gabicce a vedere le rappresentazioni a Macerata, ora anche la Riviera delle Palme può vantare un servizio analogo. La partnership tra Start e Sferisterio, che gode del patrocinio dei Comuni interessati, della collaborazione di Confindustria turismo e della direzione tecnica di Robles Tour, rappresenta una importante opportunità per le strutture ricettive di Ascoli, San Benedetto, Grottammare, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, di arricchire la propria offerta di soggiorno degli ospiti con l’ingresso ad uno degli spettacoli della 51ª stagione lirica, che vede in cartellone Rigoletto, Cavalleria rusticana, Pagliacci e La bohème. “Ci riabbracciamo con questo territorio – dice Carancini – e grazie a Start lanciamo una nuova opportunità per tutti coloro che soggiornano o abitano qui nella Riviera delle Palme. Credo sia il punto di partenza di un viaggio molto lungo”.

MOF

I biglietti per il servizio di shuttle bus possono essere acquistati, al costo di 15€, presso tutte le biglietterie autorizzate Start; sul sito www.startspa.it ; tramite telefono al numero 800443040. Grazie alla collaborazione tra Start e Sferisterio inoltre, i biglietti per gli spettacoli della 51ª stagione lirica possono essere acquistati anche presso le biglietterie autorizzate Start. “Nel nostro territorio ci sono numerosi appassionati della lirica – dichiara Caserta – e abbiamo scelto di offrire loro un servizio. In questo modo possono salire comodamente sull’autobus senza pensare al parcheggio una volta arrivati a Macerata o allo stress del rientro a casa dopo la mezzanotte: andare all’opera sarà molto più facile”. Prosegue il direttore Start Alfredo Fratalocchi. “È possibile acquistare il biglietto dell’autobus e quello dello Sferisterio nei nostri 18 punti o direttamente online, al sito www.viaggistart.it”. Conclude Micheli: “Fin dal 2012 abbiamo cercato di aggregare il territorio intorno allo Sferisterio e


collaborare con altri teatri. Si è creato un interesse da parte di critici musicali, amanti dell’opera e di tanti appassionati della cultura: abbiamo reso l’opera accessibile a tutti. La partnership con Start va in questo senso: due realtà regionali importanti che si uniscono per fornire un servizio in più e portare più persone possibile allo Sferisterio. L’opera è popolare, deve essere per tutti”.

MOF


Dal mare allo Sferisterio, Sapore di Mare premia con Rigoletto ilmascalzone.it /2015/07/dal-mare-allo-sferisterio-sapore-di-mare-premia-con-rigoletto/ Redazione di Redazione | in: Cultura e Spettacoli

Si è chiuso venerdì scorso il challenge di Sapore di Mare #ilmegliodelmare. Per il vincitore la possibilità di assistere alla prima di Rigoletto e di partecipare alla cena di gala del Macerata Opera Festival

Macerata Opera Festival

Macerata 13/07/2015 - Si è chiuso lo scorso venerdì #ilmegliodelmare, il challenge Instagram lanciato da Sapore di Mare che invitava gli utenti a raccontare con scatti social cosa significasse per loro il meglio del mare. Il challenge è stato un successo inaspettato e ha avuto molto seguito tra gli utenti e le community italiane degli instagramers: oltre 1.500 i post che dal 25 Giugno, data di inizio de #ilmegliodelmare, si sono susseguiti e che ancora continuano a essere pubblicati, nonostante il challenge sia terminato.

In pochi giorni #ilmegliodelmare si è popolato di scatti di splendidi paesaggi delle nostre spiagge e coste italiane, un tripudio alle nostre acque cristalline, di blu intensi dei fondali, dei rossastri tramonti. Molti scatti di momenti di vita e oggetti legati al mare, come le stelle marine, le conchiglie, foto che raccontano la vita dei pescatori e delle loro barche. Tavole imbandite a regola d’arte pronte per emozionanti cene in riva al mare, che suggeriscono tutti i profumi e i sapori dei menu di pesce. Non da meno sono state le numerose ricette di piatti di mare che dimostrano tutta la passione per la cucina della tradizione, interpretata con presentazioni e abbinamenti da Chef. Di tutte le immagini pubblicate che ci hanno permesso di vivere con gli occhi degli altri il significato del meglio del mare, la foto vincitrice, scattata da Silvano Pierini, si è distinta per aver raccontato la storia che è per Sapore di Mare fonte d’ispirazione quotidiana: “Il meglio del mare è ciò che i pescatori riescono a portare a riva, alle prime luci del mattino, con le loro reti e le loro barche. Nessuna menzogna o artificio”.

Il vincitore ha l’opportunità di vivere due giornate esclusive, ricche di esperienze memorabili a bordo di Sapore di Mare, insieme a una piccola comunità di appassionati di fotografia e di cucina, che si cimenteranno in un divertente social cooking contest per conoscere da vicino la qualità e la bontà che viene dal mare e arriva sulle nostre tavole. Il 16 Luglio è previsto un tour speciale dei luoghi segreti dell’affascinante Arena Sferisterio di Macerata con un aperitivo finale alla Civica Enoteca. Il 17 Luglio il vincitore ha l’opportunità di assistere alla prima di Rigoletto, lo spettacolo che inaugura la 51° stagione lirica, e di proseguire la serata alla cena di gala del Macerata Opera Festival assaporando le pietanze gourmet di Sapore di Mare. Ricerca personalizzata


Cna e Sferisterio nel segno del Made in Italy ilmascalzone.it /2015/07/cna-e-sferisterio-nel-segno-del-made-in-italy/ Redazione Il meglio dell’artigianato locale diventa protagonista sul palcoscenico del Macerata Opera Festival negli allestimenti di Cavalleria rusticana e Pagliacci

Macerata 10/07/2015 – La 51° edizione del Macerata Macerata Opera Festival Opera Festival nel segno dell’eccellenza artigianale marchigiana; è quanto scaturisce dal rinnovato sodalizio tra Sferisterio e CNA, la Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa. Grazie ad un progetto presentato alla Regione Marche e fortemente voluto da entrambe le realtà, per il secondo anno consecutivo si raggiunge l’obiettivo di portare alle luci della ribalta teatrale il lavoro prezioso di tanti artigiani locali che rappresentano il meglio del vero e autentico Made in Italy. La collaborazione tra CNA Artistico e Tradizionale Macerata e Sferisterio consiste nel mettere a disposizione degli scenografi delle opere in cartellone la professionalità, i prodotti, i lavori degli artigiani maceratesi e fermani con il reciproco vantaggio di ottenere una scenografia di grande impatto e qualità e, per le imprese, quello di far conoscere ad un pubblico qualificato, attento al bello, europeo, le tante e numerose eccellenze del territorio marchigiano. La dottoressa Loretta Ascani, che ha portato il saluto dell’assessore Manuela Bora, si è detta orgogliosa dell’impegno della Regione per sostenere il progetto tra CNA e Sferisterio. “È un’opportunità veramente importante, portare su di un palcoscenico unico al mondo e di fronte ad un pubblico numerosissimo alcune delle eccellenze dell’artigianato locale è qualcosa di incredibile. Per questo la Regione ha voluto confermare il proprio impegno in un progetto che reputa fondamentale”.

Una vera e propria osmosi tra mondo delle imprese e mondo dello spettacolo che sottolinea come spesso l’artigianato locale sia una vera e propria arte, tramandata nel corso degli anni di generazione in generazione e arrivata fino ai giorni nostri nelle mani di sapienti artigiani, artisti nel loro lavoro. Sei le imprese che, ognuno secondo le proprie specifiche competenze, hanno aderito al progetto. “Siamo al secondo anno e quindi, grazie anche all’esperienza passata, siamo riusciti a portare avanti questo sodalizio con nuova forza e competenza, riuscendo a coinvolgere nuove eccellenze artigianali”, ha ricordato Federica Carosi (responsabile CNA Artistico e Tradizionale Macerata) che ha presentato i diversi artigiani presenti alla conferenza. Le opere scelte quest’anno sono Cavalleria rusticana e Pagliacci, per le quali sono molte le imprese che hanno deciso di partecipare al progetto: i fabbri Stefano Bellesi e Massimiliano Lauri hanno realizzato l’elegante scenografia in ferro battuto del dittico verista; oltre 25 metri tra ringhiere, cancelli e balaustre, in perfetto stile liberty. Nice e Square Srl, impresa di lavorazione del marmo che già lo scorso anno aveva partecipato al progetto “Marche nelle mani degli artigiani”, ha realizzato le preziose targhe di indicazione dei vari ingressi dell’Arena, utilizzando marmo bianco di Carrara, con lettere incise e numeri in mosaico di marmo nero, cerchi in marmo e smalti veneziani, foglia oro su vetro. Di Chiara Rosa, storico cappellificio di Montappone, ha creato 15 sofisticate “pagliette” (cappelli in


paglia) di diverse misure. Un soffio d’Arte di Rodica Cristina Roibu, decoratrice artistica ha realizzato la deliziosa decorazione delle scale in legno nell’allestimento di palcoscenico delle due opere di Mascagni e Leoncavallo. Donatella Fogante ha creato tazze in terracotta, protagoniste del famoso “brindisi” di Cavalleria rusticana, uno dei momenti più celebri dell’opera che narra le vicende di Turiddu, Santuzza e Lola. Infine Leonardo Argenti rinnova per il secondo anno il proprio impegno nel mondo della lirica realizzando uno Sferisterio d’argento in scala e in serie limitata acquistabile in Arena durante le notti d’opera. Per il regista Alessandro Talevi una collaborazione preziosa, in virtù anche dello stile liberty della scenografia: “Il liberty è uno stile molto particolare, che richiede grande attenzione e perizia. Il contributo dei tanti artigiani è stato importantissimo perchè le loro opere sono veramente splendide e hanno valorizzato al meglio la scenografia.” “L’opera per anni è stata una delle espressioni più pure della creatività italiana e il connubio con l’artigianato è sempre stato vivo, si pensi ai tanti teatri, mi viene in mente quello di Manaus, dove il contributo degli artigiani, spesso italiani, ha permesso di creare un luogo perfetto per mettere in scena i capolavori del melodrama” ha concluso il direttore artistico Francesco Micheli. Una collaborazione veramente innovativa quella tra Sferisterio e CNA, ricca di valori artistici ed umani: la capacità del territorio marchigiano di fare sistema tra tutte le sue eccellenze è uno dei risultati più incredibili che questa partnership ha reso possibile.


14/07/2015

Lo Sferisterio si apre ai giovani Casting

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Lo Sferisterio si apre ai giovani Anteprime riservate agli under 30 delle tre opere in cartellone: si comincia con Rigoletto (martedì 14), poi Cavalleria rusticana / Pagliacci (mercoledì 15), quindi La bohème (giovedì 23) Il Macerata Opera Festival, in attesa dei debutti dei nuovi allestimenti di Rigoletto e Cavalleria rusticana / Pagliacci (venerdì 17 e sabato 18, rispettivamente), propone le consuete Anteprime Giovani. Si inizia martedì 14 alle ore 21 con Rigoletto, spettacolo con regia di Federico Grazzini e direzione di Francesco Lanzillotta. Nel cast Jessica Nuccio, al ritorno allo Sferisterio dopo La traviata dello scorso anno, Celso Albelo e Vladimir Stoyanov, entrambi al debutto a Macerata, Nino Surguladze (Carmen nell'edizione con la regia di Dante Ferretti) e Gianluca Buratto. Poi mercoledì 15 alle 21 il dittico verista Cavalleria rusticana / Pagliacci, diretto da Christopher Franklin e firmato dal regista Alessandro Talevi. Anna Pirozzi e Rafael Davila interpretano i personaggi di Santuzza/Nedda e Turiddu/Canio, con loro in scena anche Chiara Fracasso, Elisabetta Martorana, Pietro LO SFERISTERIO VISTO DALL' ALTO NEL CENTRO STORICO DI Adaini, Marco Caria e Giorgio Caoduro. MACERATA Giovedì 23 chiude le serate dedicate agli under30 l’Anteprima Giovani di La bohème, lo spettacolo ambientato nella Parigi sessantottina realizzato da Leo Muscato e diretto da David Crescenzi. Carmela Remigio e Arturo Chacón­Cruz sono Mimì e Rodolfo, con loro Larissa Alice Wissel, Damiano Salerno, Andrea Porta, Andrea Concetti e Antonio Stragapede. In tutte le produzioni ci sono l’Orchestra filarmonica marchigiana e il Coro lirico marchigiano. Le Anteprime Giovani sono riservate agli under30 e agli studenti delle superiori che hanno preso parte al progetto “Incontra l’opera”; per loro è previsto un biglietto al prezzo simbolico di 5€. Anteprima riservata aperta anche agli “Amici dello Sferisterio”, che possono partecipare acquistando un biglietto a 10 € via internet. Inserita il 13 ­ 07 ­ 15

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Dal mare allo Sferisterio, Sapore di Mare premia con Rigoletto

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Si è chiuso lo scorso venerdì #ilmegliodelmare, il challenge Instagram lanciato da Sapore di Mare che invitava gli utenti a raccontare con scatti social cosa significasse per loro il meglio del mare. Il challenge è stato un successo inaspettato e ha avuto molto seguito tra gli utenti e le community italiane degli instagramers: oltre 1.500 i post che dal 25 Giugno, data di inizio de #ilmegliodelmare, si sono susseguiti e che ancora continuano a essere pubblicati, nonostante il challenge sia terminato.

"Vivere"! Il giornale di domani Vito Mancuso inaugura la nuova stagione del Macerata Opera Festival

In pochi giorni #ilmegliodelmare si è popolato di scatti di splendidi paesaggi delle nostre spiagge e coste italiane, un tripudio alle nostre acque cristalline, di blu intensi dei fondali, dei rossastri tramonti. Molti scatti di momenti di vita e oggetti legati al mare, come le stelle marine, le conchiglie, foto che raccontano la vita dei pescatori e delle loro barche. Tavole imbandite a regola d’arte pronte per emozionanti cene in riva al mare, che suggeriscono tutti i profumi e i sapori dei menu di pesce. Non da meno sono state le numerose ricette di piatti di mare che dimostrano tutta la passione per la cucina della tradizione, interpretata con presentazioni e abbinamenti da Chef. Di tutte le immagini pubblicate che ci hanno permesso di vivere con gli occhi degli altri il significato del meglio del mare, la foto vincitrice, scattata da Silvano Pierini, si è distinta per aver raccontato la storia che è per Sapore di Mare fonte d’ispirazione quotidiana: “Il meglio del mare è ciò che i pescatori riescono a portare a riva, alle prime luci del mattino, con le loro reti e le loro barche. Nessuna menzogna o artificio”. Il vincitore ha l’opportunità di vivere due giornate esclusive, ricche di esperienze memorabili a bordo di Sapore di Mare, insieme a una piccola comunità di appassionati di fotografia e di cucina, che si cimenteranno in un divertente social cooking contest per conoscere da vicino la qualità e la bontà che viene dal mare e arriva sulle nostre tavole. Il 16 Luglio è previsto un tour speciale dei luoghi segreti dell’affascinante Arena Sferisterio di Macerata con un aperitivo finale alla Civica Enoteca. Il 17 Luglio il vincitore ha l’opportunità di assistere alla prima di Rigoletto, lo spettacolo che inaugura la 51° stagione lirica, e di proseguire la serata alla cena di gala del Macerata Opera Festival assaporando le pietanze gourmet di Sapore di Mare.

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VIVERE MARCHE Al Ministero dei Trasporti il primo incontro istruttorio del Presidente Ceriscioli con il Ministro Delrio Corinaldo: 38enne jesino ruba gasolio da un autocarro, arrestato mentre torna a casa a Senigallia Ancona: tenta di gettare cocaina dalla finestra. Pizzicato ed arrestato dalla Mobile anconetano Pesaro, delitto Ferri: il pm chiede l'ergastolo per Donald Sabanov A14: incidente tra due camion nella notte tra Pesaro e Fano Pesaro: schianto sulla panoramica con la moto, muore 35enne di Villa Fastiggi

VIVERE ITALIA

Questo è un comunicato stampa inviato il 14/07/2015 pubblicato sul giornale del 15/07/2015 - 154 letture - 0 commenti In questo articolo si parla di attualità, macerata. L'indirizzo breve di questo articolo è http://vivere.biz/alWt

Germania: condannato Oskar Groening, ''il contabile di Auschwitz'' Rilasciato con licenza Creative Commons. Maggiori info: vivere.biz/gkW

Milano: morti d'amianto, condannati 11 ex dirigenti Pirelli Camorra, chiesto l'arresto per il deputato di Forza Italia Carlo Sarro

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Il Macerata Opera celebra le Marche con un viaggio musicale attraverso i sensi cronachemaceratesi.it /2015/07/16/il-macerata-opera-celebra-le-marche-con-un-viaggio-musicaleattraverso-i-sensi/682192/

La presentazione di questa mattina: al centro l’assessore Moreno Pieroni

Macerata Opera Festival in trasferta ad Ancona per la presentazione della 51ma edizione a palazzo Raffaello in Regione. «Sulla scia di Expo, la stagione lirica ha scelto come tema ‘Nutrire l’anima’, a ricordarci che la lirica è nutrimento, energia vitale che migliora la vita dell’uomo – ha salutato i presenti l’assessore alla Cultura, Moreno Pieroni –Dal Macerata Opera Festival, e dalle molteplici attività che racchiude, viene un segnale di qualità, di innovazione e di ricerca originale che rende la lirica un terreno fertile per la vita culturale della comunità e momento vivace di solidarietà e dialogo anche con le giovani generazioni». Il sindaco di Macerata Romano Carancini, presidente Associazione Arena Sferisterio, Francesco Micheli, direttore artistico Macerata Opera Festival, Alberto Mazzoni, direttore IMT, e Francesco Marchesi, presidente della Lega del Filo d’Oro hanno illustrato le caratteristiche del festival, sottolineando l’importanza della serata di beneficenza e solidarietà del 6 agosto, la “Festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi”, la prima festa in musica sotto il segno dell’enogastronomia ideata in collaborazione con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e dedicata alla Lega del Filo d’Oro. Si tratta di un racconto musicale attraverso le fasi della vita scandito da una parte fondamentale della nostra cultura: la nutrizione. E’ un viaggio attraverso i sensi, una riflessione che


si sposta sui temi che appartengono alle cause della Lega del Filo d’Oro, associazione a supporto delle persone sordocieche e pluriminorate sensoriali. Si celebrano il tatto, l’olfatto e il gusto, in contrapposizione alla filosofia hegeliana che vede nella vista e nell’udito il fulcro della razionalità. Lo spettacolo è scritto a più mani da Francesco Micheli, il direttore artistico del Macerata Opera Festival, Carlo Cambi, giornalista eno-gastronomico, e Andrea Foresi, musicologo e biografo di Sesto Bruscantini, famoso baritono civitanovese riconosciuto in tutto il mondo. La serata, condotta anche da una madrina di eccezione – Lella Costa – è infatti inserita nel progetto Genius loci del Festival, che ha come scopo quello di celebrare i talenti del territorio marchigiano, come lo splendido soprano Anita Cerquetti e il celeberrimo tenore Beniamino Gigli, festeggiati nelle precedenti edizioni del Festival. Sulla scena Celso Albelo, che in questa stagione interpreta il ruolo del Duca di Mantova, in Rigoletto, Alfonso Antoniozzi, allievo pupillo di Sesto Bruscantini, Nino Surguladze, anche lei impegnata nell’opera di Verdi nel ruolo di Maddalena e il pianista Lorenzo Di Bella. Insieme a loro si esibiranno la Fisorchestra Marchigiana, la Junior Band Marchesini, i cori e i gruppi folkloristici di tutta la regione e una speciale sezione ritmica formata da artigiani provenienti da tutta la Regione.

Inoltre, Michele Biagiola, Errico Recanati e Simone Salvini prepareranno un aperitivo stellato da gustare in piazza Mazzini in compagnia dei vini doc delle Marche, mentre, dopo le 21, Biagiola e Recanati insieme a Moreno Cedroni si alterneranno sul palco dello Sferisterio per raccontare le ricette della loro vita, cucinandole dal vivo. La platea durante la presentazione di domani Aprono la serata cinquanta mamme con i loro cinquanta neonati per promuovere l’allattamento naturale, in collaborazione con il Dipartimento materno infantile di Macerata. Ospite d’onore: la campionessa olimpica di scherma Elisa Di Francisca. Nell’acquisto del biglietto è compresa una donazione alla Lega del Filo d’Oro. La serata è realizzata con il fondamentale contributo di Eurosuole, rappresentata da Germano Ercoli, che conferma il proprio impegno nella veste di Charity Sponsor. OPERA FESTIVAL RACCOGLIE FONDI PER LA MUSICOTERAPIA DELLA LEGA DEL FILO D’ORO – Quest’anno il Macerata Opera Festival ha scelto la Lega del Filo d’Oro per mettere insieme musica e solidarietà: l’Associazione infatti potrà beneficiare di una raccolta fondi finalizzata a un’aula per l’attività di musicoterapia all’interno del nuovo Centro nazionale in costruzione ad Osimo. La musicoterapia alla Lega del Filo d’Oro fa parte del percorso di riabilitazione e mira a favorire il rapporto con il mondo esterno. La musica, attraverso le sue vibrazioni, riesce a catturare l’attenzione, stimola le percezioni e


predispone all’esercizio; in questo modo i ragazzi possono acquisire maggiore armonia nei movimenti, maggiore capacità di ascolto e di partecipazione, ottenendo benefici anche per quanto riguarda il linguaggio e la comunicazione. La realizzazione del nuovo Centro nazionale ad Osimo, i cui lavori sono in corso a pieno ritmo, consentirà maggiori servizi per la diagnosi precoce e l’incremento dei posti disponibili presso il Centro di Riabilitazione, con la conseguente riduzione delle lunghe liste di attesa.

Carlo Cambi ha scritto lo spettacolo con il direttore Micheli e il musicologo Foresi

Lo chef Michele Biagiola


Apre il luna park di Rigoletto, clown affiliato di una banda malavitosa cronachemaceratesi.it /2015/07/16/apre-il-luna-park-di-rigoletto-clown-affiliato-di-una-bandamalavitosa/682251/

Una scena del Rigoletto di Grazzini

Rigoletto è un clown, storico affiliato di una banda dedita alla malavita. Un luna park abbandonato rappresenterà il luogo di scontro tra dimensione esteriore e personale dell’uomo moderno. Sarà una messinscena sospesa tra incubo e realtà ad inaugurare domani (venerdì 17 luglio) alle 21 la 51° Stoyanov nei panni di Rigoletto stagione lirica del Macerata Opera Festival. La prima del Rigoletto sarà raccontata e commentata, come tutte le opere in programma, nella recensione di Maria Stefania Gelsomini che sarà pubblicata sabato su Cronache Maceratesi. Rigoletto chiude la “Trilogia popolare” verdiana aperta con Il trovatore nel 2013 e proseguita nell’edizione del cinquantenario con La traviata nel celebre allestimento firmato da Henning


Brockhaus. La regia è affidata a Federico Grazzini, che per la prima volta è chiamato a realizzare un allestimento allo Sferisterio. Sul podio dell’Orchestra Regionale delle Marche Francesco Lanzillotta, a tre anni dal suo debutto, con Il piccolo spazzacamino di Britten. Il trio dei protagonisti vede i ritorni a Macerata di Vladimir Stoyanov e Jessica Nuccio, rispettivamente Rodrigo in Don Carlo nel 2005 e Violetta in La traviata lo scorso anno, e il debutto di Celso Albelo. Nel cast anche Gianluca Buratto, Nino Surguladze, Leonora Sofia, Mauro Corna, Alessandro Battiato, Ivan Defabiani, Giacomo Medici, Rachele Raggiotti e Silvia Giannetti. Con Federico Grazzini hanno collaborato Andrea Belli alle scene, Valeria Donata Belletta ai costumi e Alessandro Verazzi alle luci. Per il regista Federico Grazzini, Verdi ha costruito una drammaturgia musicale che è sintesi prodigiosa tra realtà e simbolo. Nella messinscena emergono questi due livelli nel conflitto tra la dimensione pubblica (associata alla corte e alla maschera sociale del buffone) e quella privata (associata alla paternità) del protagonista. Rigoletto ha un cuore perché è padre, ma il suo lavoro Il regista Grazzini a corte lo ha deformato. Portando avanti il suo progetto di vendetta diventerà carnefice di sua figlia, ma prima di tutto carnefice di se stesso. «Ci siamo ispirati al mondo della malavita ma soprattutto ai super-cattivi dei film di Tarantino – dice Grazzini – perché c’è una forte violenza che regola i rapporti tra i personaggi. È un mondo dalle tinte fosche fatto di depravazioni, noia e brutalità». L’azione si svolge in un luna park abbandonato. I cortigiani sono una banda malavitosa comandata dal Duca. Rigoletto è un clown, affiliato storico della banda. Poco fuori dal piazzale, in una vecchia roulotte vive Giovanna, guardiana del Luna Park. Sparafucile è un venditore di panini e alcolici, la sua taverna è un furgone. Il luna park è il mondo di questi personaggi, un luogo di doppiezza, finzione, specchi, in cui riso e terrore si intrecciano senza soluzione di continuità. Tutta l’opera è allora un monito sul concetto di reponsabilità. Rigoletto non riconoscerà il suo ruolo nella vicenda. Gilda è l’unica, in tutta l’opera, a farsi carico delle colpe altrui e interrompe, per amore, la spirale d’odio innescata con la maledizione. Nella messinscena di Grazzini, Rigoletto si stacca dal cadavere della figlia e immagina un ultimo dialogo con lei. In questa allucinazione Gilda compare come uno spettro. Gilda immaginerà di ballare con l’oggetto dei suoi desideri. Tutta la scena finale sarà una trasfigurazione della precedente: la concretizzazione del peggior incubo di Rigoletto. Terminato l’incubo, Rigoletto si trova con il cadavere di Gilda tra le braccia. Non c’è conforto. Non esiste assoluzione. Solo la disperazione che travolge la sua coscienza dilaniata. Il padre Rigoletto è svanito, giustiziato dalle sue stesse azioni. Alle sue spalle la maschera del Buffone che fa da cornice all’ingresso del Luna park si staglia beffarda. Ghignante e gigantesca come non mai. Accanto al regista si è mosso Francesco Lanzillotta nella direzione musicale di un Rigoletto giocato sui toni scuri dei rapporti tra i personaggi, rapporto dialettico che trova ragione d’essere anche tra l’orchestra e l’azione sul palcoscenico.


Drammaturgicamente è un’opera che ha un senso teatrale molto forte, incentrata sul rapporto padre e figlia in cui tutti i personaggi si affrontanto faccia a caccia e in cui le azioni si susseguono fino al tragico evento finale, in maniera estremamente consequenziale e si sviluppano attraverso un unico filo conduttore. IL CAST – Nel cast voci sicure: insieme a Jessica Nuccio ci sono Celso Albelo, nel ruolo che nel 2006 lo portò all’ attenzione della critica internazionale, il Duca di Mantova inscenato al fianco di Leo Nucci al Festival Verdi a Busseto, ruolo con il quale ha conquistato il pubblico di molti teatri internazionali. Con lui Vladimir Stoyanov, voce vigorosa e ineccepibile, acclamato a Napoli nel 2012 per Traviata, che ritorna a Jessica Nuccio nei panni di Gilda Macerata dopo tantissime apparizioni su palcoscenici quali Teatro alla Scala, la Opernhaus di Zurigo, il Teatro La Fenice, il Metropolitan di New York, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Real di Madrid, la Wienerstaatsoper, la Deutsche Oper e la Staatsoper a Berlino. Regia Federico Grazzini, scene Andrea Belli, costumi Valeria Donata Bettella, disegno Luci Alessandro Verazzi, Il Duca di Mantova Celso Albelo, Rigoletto Vladimir Stoyanov, Gilda Jessica Nuccio, Sparafucile Gianluca Buratto, Maddalena Nino Surguladze, Giovanna Leonora Sofia, Il Conte di Monterone Mauro Corna, Marullo Alessandro Battiato, Matteo Borsa Ivan Defabiani, Il Conte di Ceprano Giacomo Medici, La Contessa di Ceprano Rachele Raggiotti, Un paggio della Duchessa Silvia Giannetti, Fondazione Orchestra Regionale delle Marche. Coro Lirico Vincenzo Bellini, direttore Francesco Lanzillotta.

APERITIVI CULTURALI, GIRARDI E GRAZZINI APRONO LE DANZE – Grande attesa per l’arrivo di uno degli appuntamenti storici della stagione lirica: prendono il via domani gli Aperitivi Culturali agli Antichi Forni. L’associazione Sferisterio Cultura si prepara ad accogliere gli ospiti – filosofi, critici musicali e accademici – che fino al 9 agosto guidano il pubblico in una profonda analisi dei temi del Festival e delle opere in cartellone, accompagnata da un rinfrescante buffet offerto dai nuovi locali gastronomici della città. Un’occasione per scoprire l’opera lirica sotto una nuova luce, attraverso linguaggi diversi ed originali. Il critico musicale del «Corriere della Sera» e docente all’Università Cattolica Enrico Girardi apre le danze, accompagnato dal regista del primo titolo in programma Federico Grazzini, con Rigoletto e la poetica di un Ta-tàa, una discussione sull’allestimento dalle atmosfere pulp di quest’anno. Sabato 18 luglio è invece la volta di Carla Moreni, giornalista esperta musicologa de «Il Sole 24 Ore», e


Alessandro Talevi, regista di Cavalleria Rusticana e Pagliacci, che si concentrano sui due melodrammi veristi con il dibattitoCav&Pag, due schegge di vita. Il giorno a seguire, domenica 19 luglio, con La bellezza nei dettagli. Note su Ludovico Einaudi Gilberto Santini, direttore dell’Amat, traccia un profilo del famoso pianista in vista del suo concerto In a Time Lapse allo Sferisterio. L’aperitivo viene offerto venerdì da Lord Bio, il nuovo locale biologico, vegetariano e vegano Enrico Girardi dello chef Simone Salvini; sabato da Maga Cacao, la caffetteria-laboratorio del cioccolato e dei dolci fatti in casa e domenica da Si.Gi, l’azienda agricola che fornisce prodotti fatti a mano, secondo la tradizione marchigiana. NUTRIRE L’ANIMA – DONNE IN CAMMINO – Opera è anche valorizzazione delle imprese femminili e delle eccelleze enoagroalimentari con l’iniziativa di Camera di Commercio, Comitato per l’imprenditoria femminile e azienda speciale Ex.It. Il primo appuntamento è con “Opera Prima, Prima dell’Opera… Rigoletto” domani dalle 17.30 alle 20 alla civica enoteca con l’esposizione di imprenditrici del settore alimentare. A partire dalle 18, brindisi, musica e interviste con Lorenza Natali. Tre cuoche maceratesi racconteranno la cucina rinascimentale mentre il soprano Lin Xiao Zhang e la pianista Cesarina Compagnoni si esibiranno su arie del Rigoletto. Seguirà la degustazione di Pesce dell’Adriatico e brindisi (GAC Marche Sud). (foto di Afredo Tabocchini)


Sferisterio. Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi ilmascalzone.it /2015/07/sferisterio-nutrire-lanima-festa-marchigiana-da-sesto-bruscantini-a-giacomoleopardi/ Redazione Serata omaggio alle Marche, terra di Bruscantini, sotto il segno dell’enogastronomia ideata in collaborazione con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e dedicata alla Lega del Filo d’Oro

Macerata Opera Festival

ANCONA 16/07/2015 - Giovedì 6 agosto, prima festa in musica sotto il segno dell’enogastronomia ideata in collaborazione con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e dedicata alla Lega del Filo d’Oro, charity partner del Macerata Opera Festival. Si tratta di un racconto musicale attraverso le fasi della vita scandito da una parte fondamentale della nostra cultura: la nutrizione. Concetto già strettamente legato al tema Expo Milano 2015, dove il padiglione delle Marche si fa promotore delle teorie di nutrigenomica, cioè del rapporto tra alimentazione, qualità della vita e longevità. La serata che dà il titolo alla stagione lirica di Macerata – Nutrire l’Anima - è stata presentata oggi in Regione dall’assessore alla Cultura Moreno Pieroni, dal presidente dell’Associazione Sferisterio Romano Carancini, dal direttore artistico Francesco Micheli, dal direttore IMT Alberto Mazzoni e dal presidente della Lega del Filo d’Oro Francesco Marchesi. “La lirica è nutrimento, energia vitale che migliora la vita dell’uomo – ha introdotto Pieroni – Questa tematica, nutrimento e qualità della vita, avrà il suo culmine in questa serata del 6 agosto. Dal Macerata Opera Festival e dalle molteplici attività che racchiude, viene un segnale di qualità, di innovazione e di ricerca originale che rende la lirica un terreno fertile per la vita culturale della comunità e momento vivace di solidarietà e dialogo anche con le giovani generazioni”.

Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi è un viaggio attraverso i sensi, una riflessione che si sposta sui temi che appartengono alle cause della Lega del Filo d’Oro, associazione a supporto delle persone sordocieche e pluriminorate sensoriali. Si celebrano il tatto, l’olfatto e il gusto, in contrapposizione alla filosofia hegeliana che vede nella vista e nell’udito il fulcro della razionalità. Per Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini: “Con questo evento di solidarietà, ispirato ai temi di Expo, celebriamo i talenti e le eccellenze della nostra regione continuando a scommettere sulla contaminazione tra cultura, musica ed enogastronomia. Elementi strettamente collegati, questi, espressione di un territorio unico come le Marche, che siamo fieri di portare su un palcoscenico di livello quale il Macerata Opera Festival”. Lo spettacolo è scritto a più mani da Francesco Micheli, il direttore artistico del Macerata Opera Festival, Carlo Cambi, giornalista eno-gastronomico, e Andrea Foresi, musicologo e biografo di Sesto Bruscantini, famoso baritono civitanovese riconosciuto in tutto il mondo. La serata, condotta anche da due madrine di eccezione – Lella Costa e Maria Pagliato – è infatti inserita nel progetto Genius loci del Festival, che ha come scopo quello di celebrare i talenti del territorio marchigiano, come lo splendido soprano Anita Cerquetti e il celeberrimo tenore Beniamino Gigli, festeggiati nelle precedenti edizioni del Festival. “Questo


progetto si allarga – ha affermato Micheli – ed è una festa non solo nel ricordo di Bruscantini, è un canto alla terra che facciamo con tanti invitati: IMT con cui lavoriamo da anni e la Lega del Filo d’Oro a ricordarci che la nostra meta deve essere alta. La celebriamo all’insegna di due numi tutelari: Giacomo Leopardi e Gioachino Rossini”. Sulla scena Celso Albelo, che in questa stagione interpreta il ruolo del Duca di Mantova, in Rigoletto, Alfonso Antoniozzi, allievo pupillo di Sesto Bruscantini, Nino Surguladze, anche lei impegnata nell’opera di Verdi nel ruolo di Maddalena e il pianista Lorenzo Di Bella. Insieme a loro si esibiranno la Fisorchestra Marchigiana, la Junior Band Marchesini, i cori e i gruppi folkloristici di tutta la regione e una speciale sezione ritmica formata da artigiani provenienti da tutta la Regione. Inoltre, Michele Biagiola, Errico Recanati e Simone Salvini prepareranno un aperitivo stellato da gustarsi in piazza Mazzini in compagnia dei vini doc delle Marche, mentre, dopo le 21, insieme a Moreno Cedroni si alterneranno sul palco dello Sferisterio per raccontare le ricette della loro vita, cucinandole dal vivo. Aprono “le danze” cinquanta mamme con i loro cinquanta neonati per promuovere l’allattamento naturale, in collaborazione con il Dipartimento Materno Infantile di Macerata. Ospite d’onore: la campionessa olimpica di scherma Elisa Di Francisca. Nell’acquisto del biglietto è compresa una donazione alla Lega del Filo d’Oro. La serata è realizzata con il fondamentale contributo di Eurosuole, rappresentata da Germano Ercoli, che conferma il proprio impegno nella veste di Charity Sponsor. L’azienda civitanovese già lo scorso anno si era resa protagonista con l’organizzazione di diverse attività, tra cui la serata Festa per Anita, momento celebrativo del progetto “Genius loci” e occasione colta da Eurosuole per riprovare la propria devozione alle cause sociali con una donazione alla campagna di ActionAid Aida per le donne etiopi.


Macerata Opera Festival, al via la 51ma edizione ilmascalzone.it /2015/07/macerata-opera-festival-al-via-la-51ma-edizione/ Redazione Presentazione della stagione lirica “Nutrire l’anima” e la serata di gala del 6 agosto . Pieroni: “Qualità, innovazione e ricerca originale che rende la lirica un terreno fertile per la vita culturale della comunità”

Ancona, 2015-07-16 - Presentazione della stagione lirica “Nutrire l’anima” e la serata di gala del 6 agosto, questa Nutrire L'Anima mattina in Regione in presenza dell’assessore regionale alla Cultura, Moreno Pieroni, di Romano Carancini, presidente Associazione Arena Sferisterio, Francesco Micheli, direttore artistico Macerata Opera Festival per il secondo anno, Alberto Mazzoni, direttore IMT, e Francesco Marchesi, presidente Lega del Filo d’Oro.

“51ma edizione per Macerata Opera Festival, manifestazione lirica estiva, che sulla scia di Expo 2015 ha scelto come tema ‘Nutrire l’anima’, a ricordarci che la lirica è nutrimento, energia vitale che migliora la vita dell’uomo – ha introdotto nel salutare i presenti l’assessore alla Cultura, Moreno Pieroni – Questa tematica, nutrimento e qualità della vita, avrà il suo culmine nella serata di beneficenza e solidarietà del 6 agosto, la “Festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi”, la prima festa in musica sotto il segno dell’enogastronomia ideata in collaborazione con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e dedicata alla Lega del Filo d’Oro. Quest’anno la stagione lirica si misura con titoli di grande repertorio operistico e dalla forte valenza simbolica – in cartellone Rigoletto di Giuseppe Verdi, Cavalleria rusticana e Pagliacci, di Pietro Mascagni e Ruggero Leoncavallo, e La Bohème di Giacomo Puccini - coinvolgendo melomani, appassionati e visitatori da tutto il mondo attratti dall’evento straordinario che per tradizione si tiene nel bellissimo spazio ottocentesco dello Sferisterio, scrigno prezioso di risorse artistiche e culturali, patrimonio per la città di Macerata e per tutto il territorio regionale. Dal Macerata Opera Festival, e dalle molteplici attività che racchiude, viene un segnale di qualità, di innovazione e di ricerca originale che rende la lirica un terreno fertile per la vita culturale della comunità e momento vivace di solidarietà e dialogo anche con le giovani generazioni”.

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Nutrire l'anima: lectio magistralis al Macerata Opera Festival Il Teatro Lauro Rossi ospita la conferenza dell'ambasciatore del Festival Vito Mancuso su una nuova forma di vivere e mangiare in modo rispettoso della vita e del pianeta. Come ormai tradizione da qualche anno, il Macerata Opera Festival parte, la sera prima della prima, con una figura di riferimento per il contemporaneo: un incontro che declina il tema del festival e al tempo stesso presenta nuovi spunti di riflessione. L'ambasciatore di questa edizione è Vito Mancuso, la cui lectio magistralis nel teatro Lauro Rossi alle 21 è incentrata su “Nutrire l'anima”. Partendo dai suoi precedenti scritti, Io e Dio e Il principio passione, Vito Mancuso guarda il nutrimento, del corpo e dell'anima, anche secondo gli aspetti religiosi e trascendentali. Nella sua recente pubblicazione con Garzanti, Questa vita, l'autore propone una visione della natura che non procede solo per mutazioni casuali e per egoistiche selezioni competitive, ma è soprattutto il frutto di una continua e armoniosa aggregazione il cui senso intrinseco è il bene. Da questa visione "drammaticamente ottimista" (così la definisce l'autore, in quanto unione di logos e caos) in cui la nostra esistenza può sussistere solo in relazione con quella degli altri viventi, Mancuso recupera la possibilità di una rinnovata analogia tra uomo e mondo, da cui deriva un'etica della nutrizione e dell'ecologia capace di purificare il nostro corpo, meglio proteggere e custodire il pianeta, offrirci criteri per un consapevole esercizio della libertà a vantaggio della collettività. In questa prospettiva il valore di un essere umano non dipende da ciò che ha o che sa, ma da quanto riesce a mettersi al servizio di qualcosa di più grande di sé: dalla sua Macerata, il settecentesco Teatro Lauro Rossi capacità di aprirsi all'altro, di abbracciare, di amare. La convinzione di Mancuso che il bene, la bellezza, l’ordine sono consequenziali e interni alla nostra esistenza infonde una nuova possibilità nella vita di ciascuno. L’ingresso al teatro è gratuito ma è richiesta la prenotazione online del biglietto sul sito www.lalucedellanima.com dove è possibile inoltre effettuare una donazione da 2 a 30€ al charity partner della 51° stagione del Macerata Opera Festival, la Lega del Filo d’Oro. Inserita il 16 - 07 - 15 Francesco Rapaccioni

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Un parterre de roi per la prima di Rigoletto accolto dagli applausi

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di Bendetta Lombo MACERATA - E debutto è stato. Una serata incantata, ricca di passione ed emozioni vigorose è stata quella andata in scena ieri allo Sferisterio. Un Rigoletto moderno accolto dagli applausi del pubblico dell'Arena.

Macerata Opera Festival, la prima allo Sferisterio con Rigoletto/GUARDA LE FOTO

La cinquantunesima stagione lirica, la prima dopo l'importante anniversario dello scorso anno, è arrivata portando con sé un carico di aspettative ed entusiasmo per un'opera che ha sicuramente sorpreso. Pareri contrastanti hanno accompagnato la versione pulp dell'opera verdiana "Rigoletto" ma la formula del direttore artistico Francesco Micheli è una garanzia. E ieri prima della prima era palpabile l'emozione del maestro: "Siamo pronti ad affrontare questa nuova sfida. La fortuna ci vede uniti con Expo e ci sentiamo più nuovi che mai. Toccheremo con mano l'energia della grande opera". Il sindaco Carancini e il maestro Micheli hanno accolto gli ospiti: il rettore Unimc Luigi Lacchè, gli imprenditori Giovanni Fabiani, Alfio Caccamo (Corridomnia), Stefano Severini (Romcaffè) il presidente di Confindustria Giovanni Clementoni, Adolfo e Massimiliano Guzzini e Andrea Sasso Ad della Fimag, il direttore della Quadrilatero Fabrizio Romozzi, il presidente della Fondazione Carifermo Alberto Palma, Massimo Mucci (Sapore di Mare), Germano Ercoli e Maurizio Mosca. Tra i presenti anche l'ex sindaco di Ancona e attuale capo della

Verticale sulla scogliera, l'amico lo spinge giù

Rigoletto, un debutto trionfale Oltre dieci minuti di applausi

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segreteria del presidente Ceriscioli Fabio Sturani, la parlamentare Irene Manzi, il prefetto Roberta Preziotti e il questore Leucio Porto, il comandante provinciale dei carabinieri Stefano Di Iulio, il comandante provinciale della Gdf Paolo Papetti, il comandante provinciale dei carabinieri Stefano Di Iulio.

La prima del Rigoletto allo Sferisterio

NOTIZIOMETRO IL RADUNO

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Tour di notte in Vespa dalla Riviera fino a Pesaro e ritorno

Sferisterio 2015: il direttore Micheli "Tradizione, voci celebri e giovani"

Venerdì 17 Luglio 2015 - Ultimo aggiornamento: 18 Luglio, 10:05

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Cavalleria e Pagliacci in stile liberty Il doppio volto del verismo cronachemaceratesi.it /2015/07/17/cavalleria-e-pagliacci-in-stile-liberty-il-doppio-volto-delverismo/682594/

Rafael Dàvila in Pagliacci (Foto di Alfredo Tabocchini)

È l’Italia vista da un figlio di italiani emigrati in Sudafrica quella che Alessandro Talevi porta in scena con Cavalleria e Pagliacci, quella idealizzata e immaginata dai racconti, delle storie dei genitori. La stessa immagine da cartolina, da sogno che spesso accompagna il pensiero che dell’Italia hanno gli stranieri, luogo di bellezza, di arte, d’idillio

La scena finale di Pagliacci (Foto di Alfredo Tabocchini)


e felicità. Ma la bellezza, l’armonia e il folklore si scontrano con quelle che sono le storie reali, i drammi e i dolori di uomini, donne, nella vita di tutti i giorni. Sarà questo il tema della seconda serata del Macerata Opera Festival sulla quale si alzerà il sipario domani, sabato 18 luglio alle 21. In scena allo Sferisterio la nuova produzione del dittico Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. Il nuovo allestimento è a firma del regista italo-sudafricano Alessandro Talevi, al debutto allo Sferisterio. Con Talevi hanno collaborato Madelein Boyd alla scenografia, Manuel Pedretti ai costumi e Alessandro Verazzi alle luci. Sul podio a dirigere l’Orchestra Filarmonica Marchigiana Christopher Franklin, già apprezzato a Macerata nel 2013, in Sogni di una notte di mezza estate, con Lella Costa. Anna Pirozzi e Rafael Dávila vestono i panni dei protagonisti delle due opere. Completano il cast Alberto Gazale, Chiara Fracasso, Elisabetta Martorana, Marco Caria, Pietro Adaini, Giorgio Caoduro, Andrea Cutrini, Francesco Solinas. Sul palco anche il Coro Lirico “V. Bellini” e i Pueri Cantores “D. Zamberletti”. “Come dice il narratore del Prologo di Pagliacci, ha cercato di dipingere uno squarcio di vita – dice Talevi – Questo vuol dire un brutale e sensuale ‘triangolo d’amore’ tra due amanti (tenore/soprano) e un povero disdegnato (il baritono) che finisce con uccidere uno (o due in Pagliacci) degli amanti”. È questa la doppia chiave che Talevi usa per mettere in scena i due titoli veristi: il contrasto tra l’immagine La ringhiera Liberty esotica, idilliaca del Sud immaginato negli ambienti borghesi di fine Ottocento e inizi Novecento del Nord Italia e d’Europa, e la durezza della vita reale di quel mondo contadino fatto di riti arcaici, di drammi e disperazione. Il doppio volto del verismo, secondo Talevi, che sceglie allora di raccontare quel mondo all’interno di una scena Liberty, un grande cerchio, ambientazione cristallizzata, trionfo di immobilità e centro greco entro cui l’azione il dolore prendono forma attraverso le vicende narrate e se in Pagliacci lo spettacolo nello spettacolo assume ancora di più i toni del grottesco nella scelta dei costumi, da questo cerchio/mondo ideale in Cavalleria è estromessa la donna, la traditrice, la fedigrafa Santuzza. Talevi ferma il tempo come in un quadro. La balaustra decorata al centro della scenografia è il filtro per il dolore che traspare dalle due opere. Sul palco protagonista nei ruoli di Santuzza e Nedda è Anna Pirozzi. Il soprano debutta al Macerata Opera Festival nel pieno della sua maturità: a questa prova, seguiranno i debutti nell’Aida diretta da Noseda al Teatro Regio di Torino e, a inizio 2016, il debutto al Teatro alla Scala di Milano, nella parte di Lucrezia Contarini ne I due Foscari. Soprano versatile ed espressivo, voce rivelazione del Festival di Salisburgo nel 2013, dove si è esibita in Nabucco diretta da Riccardo Muti, il suo repertorio spazia dalla parte di Amelia in Un ballo in maschera, debuttata al Teatro Regio di Torino, a Tosca, Leonora nel Trovatore, la Contessa nelle Nozze di Figaro e Desdemona nell’Otello di G. Verdi


CAST – Direttore: Christopher Franklin, regia: Alessandro Talevi, scene: Madeleine Boyd, costumi: Manuel Pedretti, disegno luci: Alessandro Verazzi, Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, Coro Lirico Vincenzo Bellini, Pueri Cantores “D. Zamberletti” Cavalleria rusticana – Santuzza: Anna Pirozzi, Turiddu: Rafael Dávila, Alfio: Alberto Gazale, Lucia: Chiara Fracasso, Lola: Elisabetta Martorana Pagliacci – Canio / Il Alessandro Talevi Pagliaccio: Rafael Dávila, Nedda / Colombina: Anna Pirozzi, Tonio / Taddeo: Marco Caria, Beppe / Arlecchino: Pietro Adaini, Silvio: Giorgio Caoduro, Contadino: Andrea Cutrini, Contadino: Francesco Solinas CORSI E RICORSI STORICI – Cavalleria rusticana torna allo Sferisterio per la quinta volta: il debutto nel 1969 con un allestimento firmato dal regista Maria Sofia Marasca e diretto da Armando Romano. Gastone Limarilli e Carla Ferrario sono i primi Turiddu e Santuzza, che divono la scena con Gloria Foglizzo (Lola), Giovanni Ciminelli (Alfio) e Franca Mo-retti (Mamma Lucia). La prima Cavalleria rusticana maceratese però non è accompagnata da Pagliacci, ma da due balletti: La giara e Il principe Igor. Il dittico verista si compone per la prima volta allo Sferisterio nel 1981, quando sul palco cantano Giorgio Merighi (Turiddu), Angeles Gulin (Santuzza), Giampiero Mastromei (Al-fio), Wilma Borrelli (Lola) e Maria Grazia Allegri (Lucia) diretti da Carlo Franci in uno spettacolo di Fausto Cosentino. Nel 1986 il direttore è Nicola Rescigno, mentre la regia delle due opere è affidata a Ivo Guerra; Bruna Baglioni e Giorgio Merighi sono i protagonisti di quella Cavalleria. L’ultima rappresentazione del capola-voro di Mascagni allo Sferisterio è del 2003 a cura di Massimo Ranieri che firma eccezionalmente una regia operistica con Piergiorgio Morandi sul podio. Nel cast Anna Maria Chiuri, Marianna Cappellani, Luis Lima. Pagliacci fa il suo debutto a Macerata solamente nel 1981 con Carlo Bini e Ilva Ligabue nei panni di Canio e Nedda mentre Juan Pons è Tonio. Nel 1986 i protagonisti della nuova produzione sono Adelaide Negri e John Rawnsley, mentre nell’ultima rappresentazione del 2003 calcano vediamo al centro della scena Amarilli Nizza, Nicola Martinucci e Alberto Mastromarino.

FESTIVAL OFF – Dopo il grande avvio con la lectio magistralis di Vito Mancuso al teatro Lauro Rossi che ha fatto registrare il tutto esaurito (leggi l’articolo) e il debutto con Rigoletto, sabato 18 luglio in attesa della nuova produzione del dittico verista Cavalleria rustica-na/Pagliacci, i capolavori di Pietro Mascagni e Ruggero Leoncavallo che tornano allo Sferisterio dopo l’ultima rappresentazione firmata da Massimo Ranieri nel 2003. Come di consueto, sono molteplici gli appuntamenti del Festival Off che nutrono l’anima di Macerata tra musica, incontri e brindisi conviviali. Alle 12 agli Antichi Forni secondo dei dodici Aperitivi Culturali della stagione con il critico de Il Sole 24 Ore Carla Moreni e il regista di Cavalleria rusticana/Pagliacci Alessandro Talevi dal titolo Cav&Pag, due schegge di vita. In particolare Carla Moreni


affronta il rapporto tra vita reale e melodramma, visto che entrambe le opere traggono spunto da fatti di cronaca. Alle ore 17 è la volta di Fiori Musicali, il leggiadro appuntamento organizzato da Cesarina Compagnoni nella gentile atmosfera del parco di Villa Cozza in cui, in occasione delle serate d’opera, risuonano le arie più belle. Conclude il primo sabato di Festival Off alle ore 19 Pomeridiana, la rassegna curata da Adam Carla Moreni Accademia Delle Arti Macerata. Dopo il viaggio in Irlanda è la volta della Francia; a guidarci nel percorso tra i “trois couleurs” della nazione di Debussy i clarinetti di Chiara Gambini e Simone Polenta.


Nel luna park dello Sferisterio si accende la magia dell’opera cronachemaceratesi.it /2015/07/17/nel-luna-park-dello-sferisterio-si-accende-la-magiadellopera/682717/

Prima dell'opera 2015_Rigoletto_Foto LB (17)


Prima dell'opera 2015_Rigoletto_Foto LB (16)

Sapore di mare e Carancini_Prima dell'opera 2015_Rigoletto_Foto LB

(Guarda la galleria fotografica di Lucrezia Benfatto)

di Alessandra Pierini Il luna park dello Sferisterio ha aperto i battenti. Non appena è scesa la sera si è colorato delle tinte rosate del tramonto, degli abiti scintillanti degli spettatori, poi delle luci della notte e per finire delle note dell’opera, nel culmine del nutrimento per tutti i sensi. E’ iniziata così, all’insegna di un insolito caldo la 51° stagione del Macerata Opera Festival, imperdibile giostra musicale capace di stupire, di


affascinare o di lasciare senza fiato. Impossibile non lasciarsi coinvolgere che sia per assistere a uno spettacolo, per lavorare nei tanti ruoli che ogni anno vanno ricoperti, per criticare con gli amici al bar o semplicemente per guardare, lasciandosi affascinare dal gioco che Macerata ripropone anche quest’anno, nonostante i tagli e le difficoltà. Un’attrazione che può sembrare ogni anno molto simile a se stessa, ma è invece sempre in qualche modo capace di prendere. L’ingresso degli spettatori

Lo sanno bene gli habitué dell’opera, politici, rappresentanti delle istituzioni e imprenditori che da anni partecipano da protagonisti alla prima serata. Lo hanno scoperto questa sera gruppi di stranieri, soprattutto olandesi, e turisti che per la prima volta si sono affacciati nell’arena all’aperto, nata per il gioco della palla al bracciale e trasformata in una regina dell’acustica. Lo hanno riscoperto quelli che mancavano da un po’ e si sono lasciati Da sinistra Francesco Micheli con il prefetto Preziotti e il sindaco Carancini con la moglie nuovamente attrarre. Se ne è accorto anche il direttore artistico Francesco Micheli che nonostante sia ormai da anni a Macerata non riesce a nascondere la tensione.

Sul palco si svela il luna park di Rigoletto, protagonista della prima serata, con un mascherone e i suoi colori. Tutt’intorno gli spettatori attendono. Un’attesa frizzante poi all’improvviso il silenzio, il buio e la magia del teatro.


Nutrire l’anima è il tema di questa stagione. Tanti sono i modi per farlo. Il sindaco Romano Carancini promette di farlo con l’opera: «Siamo in una città piccola ma qui i contenuti sono meno evanescenti che nelle grandi città o ad esempio a Milano dove si sta svolgendo l’Expo». Irene Manzi, parlamentare del Pd, nutre la sua anima andando all’Expo («Ci sono stata questa settimana») e ascoltando buona musica, la vice presidente della Provincia Paola Mariani e l’assessore Leonardo Il luna park di Rigoletto Lippi con l’opera e con la cultura, Sandro Bertini, presidente di Piccole Imprese Confindustria Macerata, con «quei beni immateriali che arricchiscono e facendo cose per la società e per il sociale». C’è anche padre Alberto Maggi del centro studi biblici di Montefano, un vero esperto di anime, che suggerisce di «assorbire il bello intorno a noi, nella natura e nelle persone». La ricetta migliore viene però forse dagli stranieri che, passando le vacanze nelle Marche e venendo allo Sferisterio, afferrano forse con più concretezza, meglio di chi ci vive quotidianmente, il senso di tante ricchezze e valori. La risposte più decisa arriva da un Irene Manzi parlamentare del Pd cinquantenne olandese venuto appositamente in vacanza nelle Marche per assistere ad un Rigoletto. Come nutrire l’anima? «Italian food, beautiful women e opera» (cibo italiano, belle donne e opera ndr) e scoppia in una grande risata.


Turisti olandesi alla prima


Tutto esaurito per Mancuso “Nutrire l’anima è difendere la vita” cronachemaceratesi.it /2015/07/17/tutto-esaurito-per-vito-mancuso-nutrire-lanima-e-difendere-lavita/682391/

Vito Mancuso e Francesco Micheli sul palco del Lauro Rossi

di Maria Stefania Gelsomini L’anima è vita, l’anima spirituale è vita libera. La lectio magistralis del teologo Vito Mancuso al Lauro Rossi ha inaugurato ufficialmente ieri sera la cinquantunesima stagione del Macerata Opera Festival, che da stasera si trasferisce in Arena per la prima del Rigoletto di Giuseppe Verdi. Teatro gremito in ogni ordine di posti con tanti maceratesi (è anche capitato che una ventina di spettatori, pur avendo prenotato, siano rimasti fuori a causa dell’incrocio di tre diversi sistemi di prenotazione), e diversi esponenti della politica cittadina in platea, dal sindaco Romano Carancini agli assessori Stefania Monteverde e Federica Curzi, da Anna Menghi a Carla Messi. Introducendo Mancuso, il direttore artistico Francesco Micheli ha voluto ricordare che l’opera è donna, una signora tanto elegante quanto accogliente accompagnata ogni anno da un “cavaliere” che viene da lontano e che non necessariamente ha a che fare con l’opera stessa. Perciò dopo Dante Ferretti, Massimiliano Fuksas e Lucia Annibali, presente in sala anche ieri sera, quest’anno è la volta del teologo Vito Mancuso, invitato a parlare sul tema del Mof 2015 Nutrire l’anima, perché “l’opera nutre l’anima, ci invita a volare alto” come ha ricordato Micheli. Mancuso ha posto l’attenzione su due interrogativi, guidando un pubblico particolarmente attento


e interessato attraverso argomentazioni di natura teologica e filosofica fino all’esposizione delle TUTTO ESAURITO – Alcune persone che si erano prenotate prenotate sono rimaste fuori dal teatro sue tesi. Queste le questioni: che cosa diciamo quando pronunciamo la parola anima? Come nutrire la nostra esistenza in modo degno della nostra natura di essere liberi e pensanti? Interrogativi mica di poco conto per una torrida serata di metà luglio. “L’anima è una questione che rimanda al rapporto fra linguaggio e realtà” sostiene Mancuso. “C’è la madre vita e ci sono i viventi: è un per un disguido delle biglietterie rapporto di pressione, a volte delicata, a volte potente, a volte irruenta, che appunto crea impressioni sulle menti dei viventi. Con la coscienza di sé, la pressione è diventata espressione: le parole. Ma a quale impressione rimandano termini come anima, spirito, Dio? A quale pressione primordiale? È il processo cosmico che produce la vita. Domandarsi cos’è l’anima riguarda dunque il rapporto fra me e le parole, ma il linguaggio non è retto rispetto al fenomeno, spesso gli esseri umani non vedono ciò che c’è e vedono ciò che non c’è, e ciò vale per i concetti astratti, come giustizia, bellezza, diritti, doveri, Dio o anima.” Perciò, secondo Mancuso, l’anima è la vita, e l’anima spirituale è la vita libera, ovvero la possibilità che ha un pezzo di materia, non libera di per sé, di autodeterminarsi, di esprimere giudizi, opinioni, scelte. E si arriva a parlare di anima per rendere il fenomeno concreto della vita.


La seconda questione: come nutrire la nostra esistenza? Che cosa siamo, qual è la natura della vita umana rispetto all’universo? “L’energia primordiale – sostiene il noto teologo – è uguale per tutti gli enti, ma produce una sfilata di enti tutti diversi”. Le parole chiave sono energia e informazione. “Noi esseri umani, come energia valiamo pressoché zero, ad esempio rispetto al pianeta, al sistema solare, alle galassie, ma dal punto di vista dell’informazione che conteniamo e che possiamo elaborare tutto cambia, perché l’umanità vale molto più di tutte le galassie.” La capacità di elaborare le informazioni rende l’essere umano stupor mundi. La vita è la più grande meraviglia del cosmo, l’unione armoniosa di quattro fenomeni biochimici necessari, ovvero proteine, zuccheri, grassi e acidi nucleici. Ma l’anima è uguale a vita perché qualsiasi oggetto non vivente è inanimato, mentre negli esseri viventi c’è un surplus di energia libera che è la capacità di muoversi, di nutrirsi e di riprodursi: i tre elementi che caratterizzano la vita. Mancuso analizza poi i diversi livelli che dal basso verso l’alto compongono la spirale della vita: il corpo (sòma), la vita naturale, biologica (bios), la vita zoologica (zoé), la vita psichica, l’anima, il carattere (psiché) e lo spirito (nous). “Innamoratevi del cosmo e del processo cosmico – è il suo appello alla platea – perché l’essere umano è il prodotto di un processo cosmico che unisce cielo e terra, e che senza il lavoro di piante, animali e stelle non potrebbe esistere. Noi conteniamo le stelle, conteniamo la vita e la morte delle piante e degli animali, di cui ci nutriamo anche. Il cosmo lavora continuamente dentro di noi, e arriviamo fino al livello più alto, lo spirito, la possibilità di libertà, di creare bellezza, arte, musica, architettura, di fare del bene ma anche di fare del male.” Ed ecco che la lezione di Mancuso arriva al cuore: “amate la materia come mater, come base di un processo che vi porta più in alto, alla libertà, alla mente pensante, allo spirito. Bisogna abbattere il dualismo fra formazione scientifica e umanistica, perché l’anima scaturisce dal basso, dal lavoro costante della materia che produce livelli sempre più informati. Perciò l’anima è la vita nelle sue diverse forme vitali,


e nutrire l’anima è nutrire e proteggere queste diverse forme vitali: il corpo, la pische e lo spirito. Solo così si diventa una persona responsabile, cioè che risponde in modo coerente all’iniziativa della vita. È la fatica e la bellezza di vivere degli esseri liberi e pensanti. A sostegno di questa tesi Mancuso ha letto diverse citazioni, da Feuerbach (“L’uomo è ciò che mangia”) a Gandhi (“Più grossolano è il cibo, più grossolano sarà il corpo”), da Buddah (“Qualunque cosa un monaco frequentemente pensi e consideri, quella diventerà l’inclinazione della sua vita”) a Gesù (“Là dov’è il tuo tesoro sarà anche il tuo cuore”), da Plotino (“Ogni anima diventa ciò che contempla”) a Marco Aurelio (“Ognuno vale tanto quanto le cose di cui si interessa”). Parafrasando, ognuno vale tanto quanto le cose di cui nutre, a livello spirituale. L’essere umano è energia più informazione, e deve nutrirle entrambe con le dosi e nei modi giusti. Il corpo deve essere in forma e così lo spirito, ma la psiche di cosa si nutre? Di emozioni, moderate dalla saggezza. Lo spirito di cosa si nutre? Di ideali, moderati dalla sapienza. Ma per nutrire l’anima dobbiamo anche introdurre il caos, in continua dialettica con il logos, l’ordine, solo così possono esserci movimento ed evoluzione. Il caos, secondo Mancuso è l’ombra di Freud, The dark side of the moon dei Pink Floyd, perché bisogna anche nutrire e fare i conti con il nostro lato oscuro. “Nutrire l’anima è un procedimento complesso, che mi porta a sapere che devo introdurre energia e informazione, logos e caos”. La citazione finale è tratta dal film di Charlie Chaplin Il grande dittatore: “La vita può essere felice e magnifica ma noi lo abbiamo dimenticato”. E invece dobbiamo ricordarlo ogni giorno, perché l’umanità, la bontà e la gentilezza sono la produzione più alta di quello stupefacente lavoro che noi siamo, grazie al lavoro del cosmo.


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RIGOLETTO LO SPETTACOLO Autore: giuseppe verdi Regia: federico grazzini, direttore francesco lanzillotta Genere: opera Compagnia/Produzione: associazione arena sferisterio di macerata Cast: vladimir stoyanov, jessica nuccio, celso albelo, gianluca buratto, nino

surguladze, orchestra filarmonica marchigiana, coro lirico marchigiano Descrizione

nuovo allestimento Scheda spettacolo a cura di Francesco Rapaccioni

Date repliche a cura di Francesco Rapaccioni

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SFERISTERIO v. S. Maria della Porta 65 - Macerata (MC) Tel: 0733 261334 Email: info@sferisterio.it; boxoffice@sferisterio.it Sito Web: www.sferisterio.it OPZIONI Map Satellite

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LE REPLICHE Posizionati sulla data per conoscere orario e prezzo max

In scena dal: 14/07/2015 al: 09/08/2015

Lu 6 13 20 27

LUGLIO 2015 Ma Me Gi Ve Sa 1 2 3 4 7 8 9 10 11 14 15 16 17 18 21 22 23 24 25 28 29 30 31

Do Lu 5 12 3 19 10 26 17 24 31

AGOSTO 2015 Ma Me Gi Ve Sa 1 4 5 6 7 8 11 12 13 14 15 18 19 20 21 22 25 26 27 28 29

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Note per queste repliche 14 luglio anteprima giovani LE RECENSIONI

La recensione di Francesco Rapaccioni Fuori dal luna park Il tema del Festival 2015 è Nutrire l’anima e si richiama a Expo Milano, proponendo quattro titoli in qualche modo legati al cibo: Rigoletto, Cavalleria Rusticana, Pagliacci e Bohème, dopo la straordinaria lectio magistralis inaugurale di Vito

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cibo: Rigoletto, Cavalleria Rusticana, Pagliacci e Bohème, dopo la straordinaria lectio magistralis inaugurale di Vito Mancuso. Francesco Micheli ha poi costruito intorno allo Sferisterio una serie di appuntamenti che completano la programmazione nelle varie ore del giorno e nelle sere in cui non c’è recita in Arena.

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Il Rigoletto che apre la stagione lirica chiude la trilogia verdiana proposta in tre anni ed è un nuovo allestimento. Federico Grazzini ha spostato la vicenda a oggi e l’ha ambientata all’ingresso di un luna park abbandonato, dove si aggira una banda di malavitosi alle dipendenze di un signorotto. La scena fissa di Andrea Belli lascia visibile l’alto muro in mattoni e contorna l’apertura centrale con la bocca spalancata di un pagliaccio. Ai lati tende bicolore a forma di casetta, quelle a strisce bianche e rosse dei circhi per intenderci, con vicino il baracchino dei biglietti. Una roulotte sulla destra e un camioncino-bar sulla sinistra consentono di ricreare la casa di Gilda e la locanda di Sparafucile. Alti lampioni illuminano il piazzale al di fuori del luna park, dove sostanzialmente avviene tutto. I costumi di Valeria Donata Bettella chiariscono il tempo dell’azione e sono appropriati alle scelte registiche e di buon gusto. Perfette le luci di Alessandro Verazzi che, pur privilegiando effetti naturalistici, conferiscono allo spettacolo i toni di una cupa drammaticità che scivola nell’incubo. Grazzini affronta l’opera con coerenza e attinenza a testo e musica. La regia mantiene i caratteri del libretto e i pesi dinamici tra i personaggi che restano praticamente identici. Nessuno stravolgimento, dunque; anzi, la scelta di Grazzini di far apparire in scena nel finale il fantasma di Gilda, che sulla carta poteva lasciare dubbi, ha invece risolto quello che forse è un limite drammaturgico, la lunghezza della scena con Gilda morente dentro il sacco tra le braccia del padre e i suoi acuti a piena voce. L’omicidio avviene nel camioncino di Sparafucile e il sacco viene gettato fuori; Rigoletto resta solo, il furgone pian piano si sposta e, nell’ombra, si vede Gilda in sottoveste bianca, replicata da una controfigura nel sacco: il dialogo tra lei e il padre, perfettamente coerente con le parole cantate, è credibile, emozionante e avvincente. Francesco Lanzillotta sceglie un allargamento dei tempi evidentemente necessario a lasciar spiegare il canto e al raccordo tra l’allungata buca e il grande palco ma l’appiombo non sempre riesce. Il giovane direttore dirige con buon senso della musica e grande sensibilità delle diverse componenti della partitura. Vladimir Stoyanov è Rigoletto, il clown del luna park che si traveste per far divertire la banda di malavitosi e prestare piccoli servizi al suo capo; non ha una vera e propria gobba ma, considerato “diverso” dagli altri, finisce con l’assumere una posa sghemba con le spalle asimmetriche che aumenta man mano che l’opera va avanti e soprattutto quando è in mezzo agli altri. La voce del baritono è morbida e duttile, l’emissione calibrata con buona tecnica e la pronuncia curata; nonostante il peso vocale per il ruolo non sia particolarmente spiccato, si sono apprezzati i lunghi fiati e il modo garbato di porgere il canto in adesione con il personaggio che finisce a braccia allargate davanti alla bocca del clown, che pare urlare all’infinito la maledizione in un incubo senza fine. Durante il prologo Gilda e Giovanna si sistemano nella roulotte trovata per loro da Rigoletto e, in effetti, nel primo atto si fa riferimento al loro recente trasferimento e all’incontro padre-figlia avvenuto qualche settimana indietro. Jessica Nuccio è una Gilda spaesata e che fatica a rapportarsi a un ambiente sconosciuto e chiaramente ostile e violento; il soprano ha voce dolce e buona presenza scenica e, se le agilità in “Caro nome” sono parse leggermente frenate al cospetto dell’ampio spazio aperto, la voce ha pienamente convinto per i toni sinceri e partecipi. Grande merito, nel primo atto, va alla Giovanna di Leonora Sofia, attorialmente straordinaria: gli ampi gesti delle braccia, il muoversi non in linea retta nelle grandi scarpe, il ruolo determinante nei fatti espresso con una mimica facciale intensa. Celso Albelo ha iniziato in maniera cauta per poi fornire una prestazione eccellente con prodiga vocalità; la pienezza del registro centrale dà massimo risalto alla componente lirica e amorosa del canto. Se gli acuti sono muscolari e senza scalfiture, le note piene e sicure si accompagnano a uno stile maturo declinato in dizione perfetta e accompagnato a un ottimo senso della recitazione. Ha conquistato il pubblico, meritatamente, lo Sparafucile di Gianluca Buratto: voce scurissima, da brivido, usata con grande sapienza nei centri spessi e materici e nei gravi ampi e profondi come laghi di notte. Accanto a lui, di gran lusso la Maddalena di Nino Surguladze, abbigliata da prostituta come le altre ragazze su tacchi vertiginosi e con microvestiti che ronzano attorno al furgone-bar. Adeguati vocalmente Alessandro Battiato (Marullo), Giacomo Medici (Conte di Ceprano) e Ivan Defabiani (Matteo Borsa), peraltro assai bravi nella recitazione. Deludente il Monterone di Mauro Corna: il ruolo è breve ma fondamentale per il senso della storia; qui la maledizione è calante e non risuona con tono abbastanza drammatico. Con loro Rachele Raggiotti (Contessa di Ceprano), Vladimir Mebonia (Usciere) e Silvia Giannetti (Paggio della duchessa): “Al suo sposo parlar vuol la duchessa” ben si accompagna al gesto del porgere il cellulare che ha in mano. Il coro lirico marchigiano, preparato da Carlo Morganti, bene esegue il coro a bocca chiusa nella scena della tempesta e degnamente sta in scena in linea con i dettami registici.

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Dopo l’anteprima riservata ai giovani e la prima a cui abbiamo assistito, tre le recite in cartellone (25 e 31 luglio, 9 agosto), una delle quali (31 luglio) con audio-descrizione per i non vedenti. Visto il 17/7/15 a macerata (mc) Teatro: sferisterio Galleria immagini (clicca sull'immagine per ingrandire)

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18/07/2015

Applausi per Rigoletto alla Tarantino ANSA.it Cultura Musica Applausi per Rigoletto alla Tarantino Applausi per Rigoletto alla Tarantino Stupro di gruppo fuori scena non suscita reazioni a Macerata FOTO Š ANSA +CLICCA PER INGRANDIRE Redazione ANSA MACERATA 18 luglio 201512:40 News Suggerisci Facebook Twitter Google+ Altri Stampa Scrivi alla redazione Archiviato in (ANSA) - MACERATA, 18 LUG - Ovazioni, applausi a scena aperta e Sferisterio sold out per Rigoletto di Verdi stile Quentin Tarantino, ambientato in una Luna Park dismesso tra cortigiani narcotrafficanti e prostitute, che ha inaugurato il Macerata Opera Festival. Nel primo atto anche uno stupro di gruppo (fuori scena), che non ha suscitato reazioni negative da parte del pubblico, a differenza di quanto avvenuto nel Guillaume Tell al Covent Garden, dove la violenza era stata mostrata con grande crudezza. RIPRODUZIONE RISERVATA Š Copyright ANSA

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18/07/2015

Cavalleria rusticana e Pagliacci, il dittico verista conquista lo Sferisterio Sferisterio, Cavalleria e Pagliacci conquista il pubblico del Mof PER APPROFONDIRE: Macerata, Opera, Sferisterio, Cavalleria rusticana, Pagliacci Cavalleria rusticana e Pagliacci, il dittico verista conquista lo Sferisterio MACERATA Grande pubblico anche ieri per la seconda delle prime in cartellone allo Sferisterio per il Macerata opera Festival. Circa duemila spettatori hanno accolto entusiasti la prima del dittico verista "Cavalleria rusticana-Pagliacci" in una produzione realizzata dal regista Alessandro Talevi. Un attimo di allarme in platea per un colpo di calore di un orchestrale subito soccorso dallo staff medico presente in Arena. Appena aperti i cancelli dello Sferisterio tra i primi ad arrivare il sindaco Romano Carancini e il direttore artistico Francesco Micheli. Poi il presidente della Regione Luca Ceriscioli ("L'appuntamento con lo Sferisterio lo vivo da anni - ha detto -. Sono queste le cose sulle quali puntare per portare l'immagine delle Marche in Italia e nel mondo") e il presidente Rai, Anna Maria Tarantola. In Arena anche il presidente della Provincia Antonio Pettinari, Hanna Muniz, direttrice del Teatro di Tel Aviv, gli imprenditori Giovanni Fabiani, Alfio Caccamo, Giampiero Vico, Barbara Cacciolari e Simon Bakhchainian. Š RIPRODUZIONE RISERVATA

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21:54 Il leghista Sandro Zaffiri: 21:13 Auto contro moto in superstrada,20:25 Cardiopatica lasciata

Rigoletto fa di necessità virtù Viaggio “low cost” al luna park LA RECENSIONE - La trasposizione del capolavoro verdiano ai giorni nostri del regista Federico Grazzini e un cast di buon livello convincono il pubblico alla prima del Macerata Opera Festival nonostante i limiti di un budget ridotto. Applausi per tutti, in particolare per Rigoletto, Gilda e Sparafucile, il vero fuoriclasse di questa produzione. Non brilla la direzione d'orchestra di Francesco Lanzillotta sabato 18 luglio 2015 - Ore 17:18 - 2.653 letture Tweet

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Lo Sferisterio gremito per la prima del Rigoletto

di Maria Stefania Gelsomini Se di Venere (come di Marte) non si dà principio all’arte, la cinquantunesima edizione del Macerata Opera Festival sfida la scaramanzia di cui

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pure è intriso il teatro, e debutta di venerdì 17 col Rigoletto firmato dal giovane regista toscano Federico Grazzini e diretto dall’altrettanto giovane direttore d’orchestra Francesco Lanzillotta. Diciamolo subito: la recita fila via senza intoppi e il pubblico alla fine applaude, con maggiore o minore intensità, tutti i protagonisti. Il pubblico ha sempre ragione è vero, ma deve anche accontentarsi di quello che offre la piazza. Pardon, l’arena. Il Rigoletto inaugurale è uno spettacolo corretto e onesto nel suo insieme. Convincente non completamente, memorabile non di sicuro. Sia sotto il profilo dell’allestimento, sia dal punto di vista vocale e musicale. È sempre il solito problema: da una prima allo Sferisterio ci si aspetta uno scossone emotivo, una trovata registica geniale, una voce celestiale, un’interpretazione da ricordare negli anni a venire.

Rigoletto e Gilda Ma non è più tempo di cast stellari e di budget astronomici si sa, e anche Rigoletto già gobbo e deforme di suo deve piegarsi sotto i colpi della spietata mannaia chiamata spending review. Con finanziamenti ridotti all’osso andare in scena è già un miracolo, altri non se ne possono pretendere. La parola d’ordine è fare il massimo con il minimo indispensabile. E allora si spiegano scene e costumi al risparmio, che non cambiano mai per tutta la durata dell’opera. L’ingresso centrale è sormontato da un’enorme grottesca maschera con le fauci spalancate, e sul fondo campeggia la scritta luminosa LUNA PARK con qualche lettera fulminata. I colori dominanti sono il rosso, il grigio e il bianco sporco. Ai lati, addossate alla parete di fondo, due gruppi di tende di stoffa a strisce rosse e bianche, con il botteghino della biglietteria sulla sinistra.

Un furgoncino malmesso e una vecchia roulotte, dei lampioni sul palco e due panchine di legno rivolte verso il pubblico completano la scenografia. Quanto ai costumi c’è poco da dire. Rigoletto alterna i suoi poveri abiti civili col costume da pagliaccio, le scarpe lunghe, la marsina rossa e una parrucca scarmigliata. Gilda indossa una sottoveste bianca e una semplice vestaglietta celeste da educanda, tranne nel terzo atto quando è vestita da uomo. Il Duca entra in scena nella festa iniziale con una giacca giallo senape, occhiali da sole e una corona dorata di carta in testa, poi è vestito come un qualsiasi giovane uomo d’oggi, con un paio di occhiali da vista che mette e toglie ogni tanto, chissà perché. Eppure nel secondo atto, quando il Duca si spoglia in scena togliendosi anche le scarpe prima di andare all’incontro

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amoroso con Gilda, gridano vendetta tremenda vendetta quegli orrendi fantasmini bianchi che ha ai piedi, in totale contrasto con la vestaglia rosso fuoco che gli è stata portata come fosse una muleta da matador. Non sarebbe il caso di toglierseli per non ledere in maniera irreparabile un’immagine di spietato macho conquistatore lunga secoli? Molto meglio restare a piedi nudi caro Duca.

Il Duca

Gilda Calzini a parte, continuando a parlare di risparmio, anche i movimenti scenici dei cantanti risultano nel complesso piuttosto statici – a parte una vecchia ma sgambettante Giovanna che non fa che correre avanti e indietro sul palco –, in contrasto con il coro dei cortigiani-malavitosi che avanza sempre in maniera compatta dietro al proprio capobanda (il Duca) come un’agguerrita pattuglia militare, incoraggiandone le bravate e mimando in maniera fin troppo esplicita i racconti delle proprie malefatte, come il discutibile (e inutile?) gesto corale dell’ombrello sfoderato durante il racconto del rapimento dell’amante a Rigoletto. Della lettura registica si è già parlato e scritto nei giorni scorsi: la vicenda si trasferisce dalla corte di Mantova a un malridotto Luna-park dei giorni nostri. La visione di un Rigoletto sospeso fra incubo e realtà annunciata dal regista non apporta chissà quali elementi di originalità. Il conflitto fra la maschera e l’uomo, la netta divisione fra la dimensione pubblica del giullare e quella privata di padre amorevole in Rigoletto non è certo una novità, è ciò che sostanzia l’opera anche quando questa è ambientata nella corte ducale del XVI secolo, senza bisogno di calarsi nella degradata periferia urbana del Duemila. Anche l’ispirazione ai cattivi e violenti dei film di Tarantino non sembra trovare piena corrispondenza con ciò che avviene sul palco. Perché questo branco di criminali e di corrotti senza arte né parte, che si ubriacano e vanno a prostitute, che girano ben vestiti e armati di pistole, che usano violenza a turno alla figlia di Monterone, è poi lo stesso che improvvisa divertenti balletti quasi da avanspettacolo strizzando l’occhio al pubblico e strappando qualche sorriso.

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Gilda e Rigoletto Che poi il Luna-park dove si muove la vicenda del buffone Rigoletto sia luogo per eccellenza di doppiezza e finzione, dove il gioco degli specchi deforma la realtà, appare quasi scontato. Comunque, la trasposizione contemporanea che nel teatro lirico di oggi appare ormai quasi inevitabile non disturba, anche se quella forza narrativa e quella drammaticità di cui le cupe trame cinquecentesche sono cariche, ne risultano un po’ scalfite. L’idea più originale dell’opera, apprezzata anche dal pubblico, si trova alla fine, nell’ultima scena. Il regista Grazzini, grazie a Dio, ci risparmia la solita Gilda moribonda che fuoriesce dal sacco tra mille scomodità (e anche Jessica Nuccio di sicuro gliene è riconoscente), grazie a un riuscito sdoppiamento fra anima e corpo. Quando Rigoletto scopre la terribile verità, che nel sacco non c’è il Duca ma sua figlia colpita a morte da Sparafucile che lui stesso ha pagato e urla “ È dessa!”, al centro della scena compare l’anima di Gilda, in piedi, vestita con la sottoveste bianca. Avanza come un fantasma mentre nel sacco c’è il suo corpo inanimato, e sussurra al padre le ultime parole in un dialogo che diventa immaginario, più che reale in punto di morte. Gilda canta ispirata “Lassù in ciel” e Rigoletto in ginocchio la implora “No, non morir”. Andando verso il sacco dice addio al padre ed esce di scena indietreggiando con passo lento avvolta nella luce, finché la luce si spegne. Gilda è morta. “Ah la maledizione” è l’ultimo grido disperato di Rigoletto, lo stesso della fine del primo atto: ma lì aveva perduto l’onore, qui ha perso la vita di sua figlia, ha perso tutto. La grande maschera tragica che incombe su di lui si illumina di una luce tetra e lo fagocita col suo ghigno mortale.

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I cortigiani

Ma riavvolgiamo il nastro della vicenda per tornare al primo atto. Nel preludio entrano Gilda (Jessica Nuccio) e Giovanna (Leonora Sofia), sua custode e custode del Luna-park, che chiude la ragazza a chiave dentro la roulotte. Entra anche Rigoletto (Vladimir Stoyanov) con una valigia in mano e si siede su una delle panchine, la apre e inizia a truccarsi e a vestirsi da pagliaccio, pronto per entrare in scena. Irrompono ubriachi e molesti i partecipanti alla festa e alcuni di loro, a turno, violentano la figlia di Monterone già abusata dal Duca, chiudendola nella biglietteria, mentre chi resta fuori mima con spavalderia l’atto sessuale in corso. Il padrone del furgoncino, Sparafucile (Gianluca Buratto), apre bottega per vendere cibo e alcolici: i moderni “cortigiani” e le donne di facili costumi che li accompagnano bevono, fanno baccano, accennano a scene di sesso. Il Duca (Celso Abelo) intona la celebre aria “Questa o quella per me pari sono” e mentre canta tutti i suoi compari sono schierati compatti a fare il tifo per lui. Rigoletto rientra con un mazzo di palloncini bianchi e rossi in mano, mentre il Duca corteggia la contessa di Ceprano li tira in aria e alcuni cortigiani spacconi gli sparano con le pistole per farli scoppiare. Nel frattempo Marullo (Alessandro Battiato) racconta ai suoi amici sbigottiti che Rigoletto ha niente meno che un’amante (“Gran nuova, gran nuova”)! E mentre Rigoletto dal canto suo suggerisce al Duca di rapire la contessa di Ceprano, iniziano a deridere il povero conte: “Ah sempre tu spingi lo scherzo all’estremo” rimprovera il Duca al suo buffone. Tutto finisce con “Sì vendetta sì vendetta… tutto è gioia tutto è festa” e la banda di malfattori schierati in fila al centro della scena. In quel momento entra furente il conte di Monterone (Mauro Corna), ma l’atmosfera della corte carica di pathos e di tensione qui si è persa tutta. Rigoletto lo deride (nel “Voi congiuraste…” il baritono bulgaro si cala alla perfezione nel suo ruolo di pagliaccio), e intanto il Duca fuma indifferente su una panchina. Il “Novello insulto!” di Monterone non risuona però terribile come dovrebbe essere, un po’ perché sembra troppo giovane nell’aspetto e un po’ perché vocalmente non risulta perfetto. Lo stesso quando canta “Slanciare il cane a leon morente è vile, o Duca… e tu, serpente, tu che d’un padre ridi al dolore, sii maledetto!”. Dopo il concertato tutti escono e la figlia di Monterone viene caricata a spalla e portata via come un sacco. Rigoletto resta solo sulla panchina, apre la valigia e si sveste mostrando il suo fisico storto e sciancato, è molto turbato (“Quel vecchio maledivami”), mentre dietro passa Sparafucile vestito di nero e si presenta, gli spiega cosa fa e come lo fa, e gli dà un biglietto da visita (“Sparafucil mi nomino…”).

Rigoletto

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Bello il duetto basso-baritono, con un ottimo Buratto che conclude tenendo in maniera impeccabile la lunga nota bassa dell’ultimo Sparafucil. Ma Rigoletto non si toglie dalla testa le parole di Monterone e il suo canto è dolente, l’interpretazione intensa: “O uomini! o natura! Vil scellerato mi faceste voi!… O rabbia! esser difforme, esser buffone! Non dover, non poter altro che ridere!”. È il momento di tornare da Gilda, ancora chiusa nella roulotte. Nonostante le preoccupazioni che lo agitano, racconta con nostalgia e sofferenza alla figlia della madre morta (“Deh non parlare al misero del suo perduto bene…”). Bravi entrambi, la Nuccio (“quanto dolor, quanto dolor”) e Stoyanov (“Culto, famiglia, patria”) offrono una prova convincente, appassionata e senza sbavature nella scena che li vede duettare. Ma l’inganno è dietro l’angolo, come il Duca che arriva e si nasconde con la complicità di Giovanna, a cui pure Rigoletto si raccomanda “Veglia o donna questo fiore” (molto lento musicalmente). Questa, senza scrupoli, prende soldi dall’uno e dall’altro. Il duetto Rigoletto-Gilda continua, e la scena risulterebbe abbastanza statica se Giovanna, preoccupata per la presenza del Duca, non si muovesse avanti e indietro per tutto il palcoscenico. Ciò che manca è il pathos, non si respira l’odore del dramma, e l’orchestra non aiuta. Gilda è innamorata di un giovane sconosciuto visto in chiesa (“Signor né principe io lo vorrei”), e quando il Duca che la ascolta compiaciuto le compare davanti ha una reazione un po’ esagerata: scappa da tutte le parti, lo scaccia, lo spinge, poi si chiude nella biglietteria per la vergogna. Il Duca che deve sedurla canta mellifluo “E’ il sol dell’anima, la vita è amore”, ma con un tempo davvero troppo lento. “Adunque amiamoci donna celeste” la esorta, finché lei cede e si baciano attaccati a un lampione. Ma i due innamorati devono salutarsi per non essere scoperti (“Addio addio speranza ed anima”), è tutto un tira e molla tra i due, con Giovanna che vuole trascinare via Gilda e il Duca che si riavvicina. Anche qui la custode corre dietro ai due in continuazione ma è un movimento un po’ troppo frenetico per una vecchietta malandata qual è, diventa caricaturale, fa gesti plateali con le mani, diventa quasi comica. Bene comunque gli acuti finali.

È il momento del “Caro nome”: la giovane soprano palermitana è precisa, quasi scolastica a volte, canta l’aria con la dovuta dolcezza, tenendo una lunga nota finale molto apprezzata dal pubblico, ma anche qui l’orchestra è troppo lenta. È una Gilda piuttosto infantile quella voluta dal regista, che pensa al suo innamorato e gioca a stare in equilibrio sulla panchina, un’infanzia che presto deve fare i conti con la realtà perché mentre invoca il nome di Gualtier Maldè entrano i rapitori mascherati che la credono l’amante di Rigoletto per rapirla. Scatta l’inganno a Rigoletto, che viene bendato e reso complice del rapimento della sua presunta amante, in realtà sua figlia. L’artificio scenico è reso tramite una scala posta in mezzo al palco, che Rigoletto crede appoggiata al palazzo del conte di Ceprano, sulla quale saltano e fanno capriole i beffardi rapitori. Il primo atto si chiude con la terribile scoperta: la donna rapita è Gilda, e Rigoletto lancia il suo primo urlo di dolore “Ah la maledizione!”. Il secondo atto si apre con un Duca irritato (“Ella mi fu rapita!”) che lancia via gli occhiali e la giacca, canta sulla scala che è rimasta in scena e poi la butta in terra (anche se le mani in tasca stridono un po’ con il suo disappunto). Dopo l’aria “Parmi veder le lagrime”, che Abelo si porta a casa con dignità ma senza cesellarla con raffinate sfumature rientrano i rapitori, che svelano al Duca l’identità della rapita imbastendo un balletto volgare volutamente ridicolo per sfottere il povero Rigoletto. Il Duca non perde tempo e si prepara all’incontro con Gilda, calandosi i pantaloni di schiena (coperto dai suoi complici con la famosa vestaglia rossa) e restando con i sexy fantasmini ai piedi di cui sopra. Dietro le transenne, gli amici lo incoraggiano per quest’ennesima prossima conquista. La drammaticità della situazione cede ancora una volta il passo alla pantomima. “Possente amor mi chiama” finisce col tenore di spalle e un acuto piuttosto urlato e chiuso non alla perfezione.

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Rigoletto e il Duca

Maddalena Rigoletto vestito da pagliaccio entra e comincia il suo amaro battibecco con i rapitori della figlia (“Ch’hai di nuovo buffon?”). A questo punto il paggio della duchessa, una ragazza in abito nero che parla al cellulare, entra cercando il Duca e così Rigoletto scopre che Gilda è dentro con lui. È il momento della rivelazione: “Io vò mia figlia!” e corre per andare da lei ma gli sbarrano la strada. “Cortigiani vil razza dannata” è uno dei momenti più impressionanti e drammatici dell’opera, e Stoyanov sa renderne bene il dolore e l’intensità. Per impedirgli di entrare lo minacciano con le pistole e cerca allora la via della pietà (“Miei signori… perdono… pietate”) ma i criminali gli voltano tutti le spalle. Gilda lo raggiunge con indosso la vestaglia del Duca e padre e figlia restano soli. Lei raccoglie la parrucca che lui si è tolto poco prima e gli confessa tutta la storia (“Tutte le feste al tempio”). Bene la Nuccio e bene Stoyanov (“Piangi, piangi fanciulla”), bello il duetto fra i due, ma tutto risulta un po’ piatto perché ancora una volta troppo lento. All’ingresso di Monterone prigioniero Rigoletto gli assicura, da padre a padre, che lo vendicherà col Duca. Scaglia via con rabbia i panni da buffone e toglie la vestaglia del Duca a Gilda, che si inginocchia e chiede pietà per lui perché lo ama nonostante tutto. Sul muro viene proiettata una luce rossa e l’atto si chiude con il furioso “Sì vendetta tremenda vendetta”.

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Gilda va incontro la maorte nella locanda di Sparafucile Il terzo atto si apre con quattro prostitute sotto ai lampioni e il furgoncino dello street-food di Sparafucile posizionato al centro del palco. Arriva Maddalena (la mezzosoprano georgiana Nino Surguladze) fasciata in un tubino maculato e stivaloni al ginocchio. Il proprietario del furgoncino è suo fratello, che spolvera i due tavolini lì davanti. Arrivano anche Gilda e Rigoletto, che di nascosto vuole mostrare alla figlia la vera indole del Duca (“E l’ami? Sempre”). Sparafucile apre il suo chiosco ambulante, arriva il Duca e gli chiede “tua sorella, e del vino”. Seduto al tavolino canta una delle arie più famose, “La donna è mobile”, e mentre le prostitute se lo contendono con moine e carezze lui non disdegna e beve insieme a loro. Gilda assiste anche al corteggiamento (“Bella figlia dell’amore”) a Maddalena. Dopo il quartetto Gilda-Rigoletto e Duca-Maddalena, sempre di grande effetto, Rigoletto manda via Gilda, e mentre i due futuri amanti si appartano su una panchina il buffone si accorda con Sparafucile e lo paga per ammazzare il Duca. Maddalena che lo vuole salvare (“Povero giovin”) suggerisce al fratello di uccidere Rigoletto al posto suo ma questi rifiuta. Mentre il Duca trova alloggio per la notte e Sparafucile smonta il suo furgoncino, Gilda che è tornata indietro decide di sacrificare la sua vita per salvare quella dell’amato. La tempesta è in arrivo, le luci tremolano e funzionano a intermittenza, Gilda muore così: accoltellata all’interno del chiosco da Sparafucile. Il finale è già raccontato sopra.

Rigoletto piange la morte di Gilda

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Rigoletto incontra il fantasma di Gilda Applausi per tutti, ma in particolare per Rigoletto, Gilda e Sparafucile, il vero fuoriclasse di questa produzione. Il giovane basso Gianluca Buratto non solo non ha sbagliato una nota, ma ha sfoderato una grande sicurezza e una voce davvero bella e potente. Il baritono bulgaro Vladimir Stoyanov, classe 1969, per la seconda volta allo Sferisterio dopo il Don Carlo del 2005, è specializzato nei ruoli verdiani e canterà di nuovo Rigoletto a Firenze il prossimo dicembre. Accanto all’ottima dizione dispone di un bel timbro, anche se non molto scuro. Il volume non è poderoso ma canta con gusto ed eleganza, con la indiscussa capacità di rendere i toni più sofferenti del personaggio. La soprano trentenne Jessica Nuccio, che è stata protagonista lo scorso anno di Traviata e che dal palco dello Sferisterio è ormai lanciata verso una promettente carriera internazionale, è ben centrata nella parte e svolge il suo compito fino alla fine senza incertezza, anche se a volte forse a causa della giovane età e della non lunga esperienza non trasmette quell’emozione che ci si aspetterebbe.

Il tenore spagnolo Celso Abelo, classe 1976, vanta un corso di perfezionamento con Carlo Bergonzi nell’Accademia di Busseto e ha debuttato questo ruolo nel 2006 accanto a Leo Nucci proprio nel Festival Verdi a Busseto. Esordisce tutto sommato bene, dotato di una voce anche potente, ma non dà l’impressione di una grande raffinatezza e di un perfetto controllo nell’emissione dei suoni, a volte un po’ urlati, a volte un po’ nasali nelle note alte, e in certi passaggi che richiederebbero una morbidezza maggiore. Apprezzabile ma senza acuti particolari anche la prova della mezzosoprano di Tbilisi Nino Surguladze, reduce dal successo del Nabucco inaugurale all’Arena di Verona in giugno, dove riprenderà il ruolo in agosto. Completano il cast Mauro Corna (il conte di Monterone), Alessandro Battiato (Marullo), Leonora Sofia (Giovanna), Ivan Defabiani (Matteo Borsa), Giacomo Medici (il conte di Ceprano), Rachele Raggiotti (la contessa di Ceprano) e Silvia Giannetti (un paggio della duchessa). La conduzione del maestro Francesco Lanzillotta, al quale è stata affidata la responsabilità dell’inaugurazione dopo la direzione de Il piccolo spazzacamino di Britten al Lauro Rossi nel 2013, bisogna dirlo, non brilla per vigore e incisività. La lentezza di certi passaggi soprattutto non aiuta a sottolineare il pathos. Considerato uno dei più promettenti giovani direttori nel panorama musicale italiano, Lanzillotta è l’attuale direttore stabile dell’Orchestra Toscanini e ha già collaborato con San Carlo di Napoli, Maggio Musicale Fiorentino e Fenice di Venezia. Della regia di Federico Grazzini si è detto, le scene sono di Andrea Belli, i costumi di Valeria Donata Belletta, le luci di Alessandro Verazzi. (Foto di scena di Alfredo Tabocchini)

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CAVALLERIA RUSTICANA - PAGLIACCI LO SPETTACOLO Autore: pietro mascagni - ruggero leoncavallo Regia: alessandro talevi, direttore christopher franklin Genere: opera Compagnia/Produzione: associazione arena sferisterio di macerata Cast: anna pirozzi, rafael davila, orchestra filarmonica marchigiana, coro lirico

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In scena dal: 15/07/2015 al: 08/08/2015

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LUGLIO 2015 Ma Me Gi Ve Sa 1 2 3 4 7 8 9 10 11 14 15 16 17 18 21 22 23 24 25 28 29 30 31

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Note per queste repliche 15 luglio anteprima giovani LE RECENSIONI

La recensione di Francesco Rapaccioni L'esclusa Secondo nuovo allestimento del Festival 2015, il dittico verista Cavalleria rusticana e Pagliacci va in scena in un nuovo allestimento. La scena di Madeleine Boyd è lineare e vagamente liberty: un piano rialzato scende in una scala curva di

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allestimento. La scena di Madeleine Boyd è lineare e vagamente liberty: un piano rialzato scende in una scala curva di ampi gradini e contorna uno spazio ovale, la piazza di un paese del sud (la Sicilia per Cavalleria Rusticana e la Campania di Piedigrotta per Pagliacci). La balaustra a motivi floreali continua nelle linee circolari del pavimento, spire geometriche di mero decoro oppure inizio di gorgo a cui è impossibile sottrarsi. I costumi di Manuel Pedretti si richiamano a un sud di fine Ottocento, folkloristico idealizzato come in certe cartoline d’epoca. Le luci di Alessandro Verazzi sono antinaturalistiche e preferiscono sottolineare gli snodi drammaturgici invece che il passare delle ore. La regia di Alessandro Talevi non imprime una forte impronta personale: i movimenti sono principalmente dettati dal libretto e i gesti assecondano il canto anche nei minimi dettagli (si nomina la frusta ed eccola in mano ad Alfio). Se questo consente di seguire bene la storia, manca però quel pathos che avvince gli spettatori, in particolare nella pantomima piacevolmente ambientata sul carro di artisti girovaghi e con scene e costumi bidimensionali. Il muro dello Sferisterio viene usato per il gioco delle ombre che rende visibili le azioni solitamente fuori scena, compreso il duello e la morte di Turiddu.

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Christopher Franklin privilegia tinte drammatiche di impronta ottocentesca, evitando agganci col verismo in una messa in scena che preferisce il dato meno realistico. Nel cast ha primeggiato Anna Pirozzi in entrambe le opere: il soprano ha convinto vocalmente e attorialmente. Santuzza è l’esclusa: seduta al di fuori del cerchio, allontanata e spinta a terra dalle donne del paese, condannata a un’esistenza di sguardi sbiechi e malevoli, trova rifugio nel rosario che sempre stringe in mano al punto da vedere la Madonna durante l’Intermezzo che la accompagna in chiesa in una luce azzurrata. Esclusa è anche Nedda che cerca una via di scampo dal quotidiano e finisce col pagarlo con la vita. La Pirozzi ha volume importante e impostata in modo perfetto al fine di rendere ogni sfumatura dei due ruoli; se i centri sono estesi e ben timbrati, gli acuti risuonano sicuri e svettanti e il registro grave ha fascino e peso drammatico. Accanto a lei Rafael Davila garantisce una buona prestazione nei ruoli di Turiddu e Canio; il tenore è dotato di bella voce sia per colore che per spessore ma gli acuti hanno ampie oscillazioni che tuttavia non inficiano i ruoli di cui riesce a cogliere anche i dettagli. In Cavalleria rusticana Alberto Gazale non ha il peso vocale drammatico per convincere in Alfio, mentre sono di ottimo livello, se pur le parti siano di contorno, Elisabetta Martorana (Lola sensuale e spavalda) e Chiara Fracasso (Mamma Lucia dimessa e turbata). In Pagliacci i comprimari sono tutti assai bravi: Marco Caria bene introduce nel Prologo e poi è un Tonio demoniaco e preciso, Pietro Adaini è un Beppe sincero e partecipe e conquista il pubblico con la canzone di Arlecchino cantata dal tetto del carrozzone, Giorgio Caoduro è un Silvio aitante e innamorato. Sempre presente il Coro lirico marchigiano ben preparato da Carlo Morganti (in Cavalleria però pare eccessivo il suo continuo entrare e uscire di scena). Dopo l’anteprima riservata ai giovani e la prima a cui abbiamo assistito, tre le recite in cartellone (24 luglio, 2 e 8 agosto), una delle quali (2 agosto) con audio-descrizione per i non vedenti. Visto il 18/7/15 a macerata (mc) Teatro: sferisterio

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Prima pagina Notizie locali Rubriche Servizi domenica 19/07/2015

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Start porta la Riviera delle Palme allo Sferisterio

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Macerata | Nuova collaborazione tra l’azienda leader del trasporto locale e il Macerata Opera Festival. Realizzato un servizio di shuttle bus da Ascoli Piceno-San Benedetto per lo Sferisterio le sere d’opera.

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Macerata 13/07/2015 - Start porta i turisti della Riviera delle Palme al Macerata Opera Festival con un servizio di shuttle bus comodo e conveniente. La nuova importante partnership tra lo Sferisterio e Start spa, azienda leader del trasporto locale e del noleggio bus nel territorio ascolano, è stata presentata questa mattina a San Benedetto del Tronto dal sindaco Giovanni Gaspari, dal primo cittadino di Macerata Romano Carancini, dal presidente Start Pietro Caserta e dal direttore artistico del Macerata Opera Festival Francesco Micheli. "Un collegamento diretto Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto/Macerata in occasione delle serate di opera che consente a turisti e amanti della lirica di poter raggiungere lo Sferisterio - afferma Gaspari - in assoluta comodità e tranquillità". Dopo la storica linea da Nord che porta turisti e appassionati di opera delle zone tra Rimini e Gabicce a vedere le rappresentazioni a Macerata, ora anche la Riviera delle Palme può vantare un servizio analogo. La partnership tra Start e Sferisterio, che gode del patrocinio dei Comuni interessati, della collaborazione di Confindustria turismo e della direzione tecnica di Robles Tour, rappresenta una importante opportunità per le strutture ricettive di Ascoli, San Benedetto, Grottammare, Porto San Giorgio, Porto Sant'Elpidio, di arricchire la propria offerta di soggiorno degli ospiti con l'ingresso ad uno degli spettacoli della 51ª stagione lirica, che vede in cartellone Rigoletto, Cavalleria

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rusticana, Pagliacci e La bohème. "Ci riabbracciamo con questo territorio - dice Carancini - e grazie a Start lanciamo una nuova opportunità per tutti coloro che soggiornano o abitano qui nella Riviera delle Palme. Credo sia il punto di partenza di un viaggio molto lungo". I biglietti per il servizio di shuttle bus possono essere acquistati, al costo di 15€, presso tutte le biglietterie autorizzate Start; sul sito www.startspa.it; tramite telefono al numero 800443040. Grazie alla collaborazione tra Start e Sferisterio inoltre, i biglietti per gli spettacoli della 51ª stagione lirica possono essere acquistati anche presso le biglietterie autorizzate Start. "Nel nostro territorio ci sono numerosi appassionati della lirica dichiara Caserta - e abbiamo scelto di offrire loro un servizio. In questo modo possono salire comodamente sull'autobus senza pensare al parcheggio una volta arrivati a Macerata o allo stress del rientro a casa dopo la mezzanotte: andare all'opera sarà molto più facile". Prosegue il direttore Start Alfredo Fratalocchi. "È possibile acquistare il biglietto dell'autobus e quello dello Sferisterio nei nostri 18 punti o direttamente online, al sito www.viaggistart.it".

rinnova l'incontro con le Virtù, piatto della tradizione teramana (segue)

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02/05/2015 6° Concorso Letterario Città di Grottammare (segue) 11/04/2015 Grande festa per il compleanno di Crazy Night al Beat disco & dinner (segue) 11/04/2015 6° Concorso letterario Città di Grottammare: a breve i vincitori (segue)

Cultura e Spettacolo

Conclude Micheli: "Fin dal 2012 abbiamo cercato di aggregare il territorio intorno allo feristerio e collaborare con altri teatri. Si è creato un interesse da parte di critici musicali, amanti dell'opera e di tanti appassionati della cultura: abbiamo reso l'opera accessibile a tutti. La partnership con Start va in questo senso: due realtà regionali importanti che si uniscono per fornire un servizio in più e portare più persone possibile allo Sferisterio. L'opera è popolare, deve essere per tutti". Like

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Una serata con il grande jazz Andrea Carnevali

auolcsdiadeiUn' Si è trattato sicuramente di un interessante fuori programma il lungo intervento del Senatore Miguel Gotor sulla riforma della Scuola, in agenda al Senato da lunedì prossimo, in coda all'incontro organizzato dal Club degli Incorreggibili Ottimisti Antonella Roncarolo

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ANSA.it

19/07/2015

Cavalleria-Pagliacci incanta Sferisterio ANSA.it Cultura Musica Cavalleria-Pagliacci incanta Sferisterio Cavalleria-Pagliacci incanta Sferisterio Palco da cartolina in stile liberty conquista pubblico Macerata FOTO Š ANSA +CLICCA PER INGRANDIRE Redazione ANSA MACERATA 19 luglio 201513:35 News Suggerisci Facebook Twitter Google+ Altri Stampa Scrivi alla redazione Archiviato in (ANSA) - MACERATA, 19 LUG - Sferisterio sold out ieri sera per il debutto del dittico Cavalleria Rusticana di Mascagni e Pagliacci di Leoncavallo a Macerata Opera Festival. Il regista italo-sudafricano Alessandro Talevi ha voluto ricreare un Sud da cartolina delineandone i confini storici attraverso una piazza sormontata da una scalinata in stile liberty, per fissare - con effetto a contrasto - l'attenzione drammaturgica sulla dimensione dei sentimenti di passione, gelosia e morte che anima le due opere veriste. RIPRODUZIONE RISERVATA Š Copyright ANSA

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Corriere Adriatico.it

18/07/2015

Rigoletto piace pulp Un debutto trionfale con duemila spettatori Rigoletto, un debutto trionfale Oltre dieci minuti di applausi PER APPROFONDIRE: sferisterio 2015, rigoletto, successo Rigoletto piace pulp Un debutto trionfale con duemila spettatori MACERATA - Oltre dieci minuti di applausi chiudono la prima di Rigoletto allo Sferisterio di Macerata. Inizia nel migliore dei modi la stagione lirica del Macerata Opera Festival che ha visto in platea più di duemila persone, in una serata caldissima. L’opera di Giuseppe Verdi messa in scena dal giovane regista Federico Grazzini convince gli spettatori. Fragorosi applausi per Jessica Nuccio che interpreta il ruolo di Gilda, per Vladimir Stoyanov, Rigoletto, per Celso Albelo, il Duca di Mantova e per Gianluca Buratto nelle vesti di Sparafucile. Molto apprezzata la direzione del maestro Francesco Lanzillotta. Negli ultimi giorni l’opera aveva fatto parlare di sé sui giornali per la scena di stupro e per delle interpretazioni definite "pulp". "È stata una scelta coraggiosa ha affermato il regista Grazzini - ma fa parte della drammaturgia". Inedita la diretta su twitter, Rigoletto infatti è approdato sui social grazie al social team dello Sferisterio che, insieme a Scritture Brevi, ha raccontato l’opera in versione 3.0. Numerosi i retweet a testimonianza di una community molto partecipe e coinvolta. Stasera la diretta viene replicata con Cavalleria rusticana e Pagliacci, per seguirla basta cercare l’hashtag #nutrimilive. Appuntamento alle 21 allo Sferisterio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Boxoffice, risultato positivo per le prime opere in cartellone |...

16:12 Spara al collega in caserma,

15:38 Caldo africano almeno fino al 24 luglio

http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=1444&url=http://...

15:37 Chiusa la World League

15:29 Prime schiacciate a Camerino,

Boxoffice, risultato positivo per le prime opere in cartellone MACERATA OPERA FESTIVAL - Rigoletto e Cavalleria rusticana/Pagliacci convincono il pubblico che con 4000 presenze (176mila euro d'incasso) ha riempito l'Arena il primo weekend. In platea anche la presidente della Rai Anna Maria Tarantola. Trend in aumento per le seconde recite. Le foto del dopofestival domenica 19 luglio 2015 - Ore 20:11 - caricamento letture Tweet

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DOPOFESTIVAL AL BUONACCORSI – Al centro la presidente Rai Anna Maria Tarantola con il vicesindaco Stefania Monteverde, il sindaco Romano Carancini e il presidente della Provincia Antonio Pettinari Il risultato del botteghino nel primo fine settimana conferma la capacità del Macerata Opera Festival di richiamare un pubblico numeroso. Le prime due recite hanno fatto registrare 4000 presenze per un totale di 176mila euro d'incasso; Rigoletto, la nuova produzione firmata dal regista fiorentino Federico Grazzini, è quella che ha riscosso maggior consensi al box office con 2100 biglietti venduti per un incasso complessivo di 95.000 euro, ma tutti i titoli in cartellone dimostrano di essere particolarmente apprezzati dal pubblico. Intanto le seconde recite di Cavalleria rusticana/Pagliacci e Rigoletto, in programma il 24 e 25 luglio, hanno già raggiunto le prime tra prenotazioni e vendite, riprovando il trend positivo emerso già nel primo fine settimana che ha visto, oltre ad un pubblico numeroso e entusiasta, anche diverse personalità di spicco del mondo della cultura tra cui il presidente Rai Anna Maria Tarantola e la regista Alice Rohrwacher, prima italiana a vincere il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes (2014), entrambe presenti allo Sferisterio per il dittico verista allestito del regista italo sudafricano Alessandro Talevi. In platea anche il Governatore delle Marche Luca Ceriscioli. Allo spettacolo, presenti anche 140 membri del Rotary Club provenienti da tutta Italia che sono stati accolti dal direttore artistico Francesco Micheli che ha ricevuto il Paul Harrys dal Rotary Club di Macerata presieduto da Rita Servidei; presente anche il governatore del distretto 2090 (Marche, Umbria, Abruzzo, Molise) Sergio Basti. Per entrambi i debutti delle due nuove produzioni del Macerata Opera Festival, Sapore di Mare, gourmet partner ufficiale della 51 stagione lirica dello Sferisterio, ha portato il meglio del mare nelle due cene di gala del dopo Opera allestite a Palazzo Buonaccorsi. Il modo migliore per brindare al risultato positivo di pubblico del primo weekend.

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Cavalleria – Pagliacci conquista lo Sferisterio | Cronache Mac...

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Confartigianato contro il Governo12:23

Fanno l’autostop per tornare a casa,

11:49 Pubblico internazionale

10:22 Artigiani disoccupati

20:49 La Libreria Mondadori ai saluti:

Cavalleria – Pagliacci conquista lo Sferisterio LA RECENSIONE Il pubblico apprezza l'allestimento classico del regista Talevi e la conduzione d'orchestra del maestro Franklin. Successo personale per la soprano Anna Pirozzi nel doppio ruolo di Santuzza e Nedda. Il secondo titolo del Macerata Opera Festival riceve più consensi del Rigoletto domenica 19 luglio 2015 - Ore 16:52 - caricamento letture Tweet

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PAGLIACCI – Rafael Davila

di Maria Stefania Gelsomini È il classico che non passa mai di moda. Il dittico da cartolina d’antan Cavalleria Rusticana-Pagliacci, a giudicare dagli applausi, piace più del Rigoletto. Un successo, quello decretato ieri sera alla prima dal pubblico dello Sferisterio, dovuto alla combinazione di diversi elementi: un’idea X registica che non indulge a troppi fronzoli e senza strafare sa trovare felici intuizioni, una conduzione musicale intensa e coinvolgente, la voce e il temperamento di Anna Pirozzi, autentica stella di un doppio cast all’altezza del compito. Le opere di Mascagni e Leoncavallo vengono rappresentate in coppia da quando lo stesso Mascagni le diresse insieme alla Scala nel 1926, e il regista sudafricano (ma di papà anconetano) Alessandro Talevi, formatosi alla Royal Academy of Music di Londra, ha saputo imbastire fra l’una e l’altra un filo conduttore tale da farle sembrare due pagine di uno

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stesso racconto. Dimostrando che si può ancora trovare un modo originale e non necessariamente polveroso di riproporre un allestimento tradizionale, una visuale fresca che permetta di innestare lungo la narrazione idee registiche nuove senza stravolgere l'impianto originario del libretto. PAGLIACCI - Rafael Davila Caria, Pirozzi PAGLIACCI – Rafael Davila Marco Caria e Anna Pirozzi L’azione di entrambe viene spostata in avanti di qualche decennio, dalla seconda metà dell’Ottocento ai primi del Novecento, ma si resta nel Meridione d’Italia. Sono memorie da cartolina quelle proposte da Talevi, incorniciate da una grande balaustra di ferro battuto in stile liberty che domina la scenografia. Sono fermi immagine di vecchie foto di famiglia, conservate gelosamente dai figli degli emigrati italiani di fine Ottocento grazie ai racconti nostalgici di genitori e nonni. I paesini della Calabria e della Sicilia nei quali sono ambientate le vicende veriste di Cavalleria e Pagliacci diventano stereotipi folcloristici di un profondo Sud Italia che fu, ma senza caricature o forzature, piuttosto con garbo, affetto e rispetto. Luoghi in cui però, alla bellezza dei paesaggi e al ricordo idealizzato di isole felici, fanno da contrasto sentimenti violenti e drammi d’amore, condizioni di vita aspre tutt’altro che idilliache. Anna Pirozzi Anna Pirozzi La cura particolare nei dettagli, dai costumi ai movimenti di scena, rende il tutto particolarmente gradevole. Le scene di Madeleine Boyd sono sì essenziali ma eleganti e funzionali al racconto, dominate dalla grande ringhiera decorata che incornicia uno spazio soprelevato, un lungo corridoio nel senso della lunghezza che scende con una scalinata fino al palcoscenico. Uno spazio che viene sfruttato al massimo da masse e artisti, specie in Cavalleria. Bell’effetto d’insieme anche per i costumi di Manuel Pedretti, più seriosi e giocati sui toni del bianco e nero in Cavalleria, alleggeriti da bustini, grembiuli e accessori colorati in Pagliacci. Le luci sono disegnate da Alessandro Verrazzi. Entrambe le opere sono affidate alla brillante bacchetta del maestro americano Christopher Franklin, che ha saputo valorizzare i due spartiti con piglio e personalità, e che torna allo Sferisterio a dirigere l’Orchestra Filarmonica Marchigiana dopo Sogno di una notte di mezza estate nel 2013. Franklin, specializzato nel repertorio barocco e contemporaneo, si divide tra lirica e sinfonica, e questo nei preludi e negli intermezzi sinfonici si sente.

CAVALLERIA RUSTICANA – Turiddu e Mamma Lucia

Cavalleria rusticana, melodramma in un atto del compositore livornese Pietro Mascagni su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, rappresentato per la prima volta nel 1890 a Roma, è tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga. L'azione si svolge nel giorno di Pasqua, in un paesino della Sicilia. Il meraviglioso preludio carico di dolcezza, che si fa via via più cupo e drammatico, anticipa i temi più forti dell'opera. Protagonista assoluta è Santuzza, una strepitosa Anna Pirozzi, soprano napoletana dalla carriera in rapida ascesa nei teatri di tutto il mondo dopo il trionfo di due anni fa al Festival di Salisburgo nei panni di Abigaille con Riccardo Muti (nel febbraio 2016 il debutto alla Scala ne I due Foscari accanto a Placido Domingo sotto la direzione musicale di Michele Mariotti). Anna Pirozzi e Fracasso Anna Pirozzi e Chiara Fracasso Una voce calda, imperiosa, impeccabile nella tecnica, emozionante nella sua drammaticità. Santuzza, la giovane contadina fidanzata di Turiddu, entra in scena con un grande fiore in mano e lo posa in terra accanto agli altri già disposti in circolo sul pavimento. Indossa una gonna di colore rosso X la serenata d'amore scuro, un bustino e uno scialletto nero. Sgrana un rosario fra le mani, il suo viso e il suo vagare sono inquieti. In lontananza si sente (la Siciliana) di compare Turiddu a Lola, la donna di cui è da sempre innamorato ma che, al ritorno dal servizio militare, ha scoperto sposata col carrettiere Alfio. È un duro colpo per Santuzza, che assiste folle di dolore e di gelosia all’incontro d’amore clandestino attraverso le ombre giganti dei due amanti ritrovati proiettate sul muro dello Sferisterio. Ma le campane suonano, è un giorno di festa, i contadini accorrono nella piazza del paese, si

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affacciano dalla lunga ringhiera e scendono giù, vestiti con gli abiti buoni, le donne con camicie bianche e gonne nere bordate di rosso e di bianco, gli uomini in giacca o gilet, coppola nera e fazzoletto rosso al collo. Le contadine raccolgono i fiori e ballano in coppia con i mariti intonando un canto soave, "Gli aranci olezzano", e gli uomini rispondono con un canto d'amore ("O belle occhi di sole").

Pagliacci.AnnaPirozzi- A.Tabocchini Tonio confessa il suo sentimento a Nedda Esclusa da questa atmosfera gioiosa, Santuzza che se ne sta in disparte in un angolo. Finito il balletto, quando tutti escono di scena, entra Lucia (il contralto Chiara Fracasso), mamma di Turiddu. Santuzza disperata le chiede notizie del figlio, vuole sapere dov'è ("Dite, mamma Lucia"), la supplica, ma Lucia non lo sa e la invita ad entrare in casa ma Santuzza rifiuta, non può ("Sono scomunicata"). Si viene catapultati in un lampo nel dramma, la tensione è al massimo e la Pirozzi dà subito dimostrazione delle sue qualità vocali (squillo, potenza, bellissimo timbro, non manca nulla) e interpretative. Intanto fa il suo ingresso compare Alfio (il baritono Alberto Gazale) che canta con baldanza l'aria "Il cavallo scalpita", e i paesani gli rispondono con la celeberrima "O che bel mestiere fare il carrettiere". Alfio fa un po' il piacione nel suo elegante abito blu e le donne del paese gli si fanno intorno, ma lui strafottente le avvisa "M'aspetta a casa Lola che m'ama e mi consola". Ma quando chiede a Lucia il vino per la festa e questa gli risponde che se ne occupa Turiddu, le rivela preoccupato di averlo visto la mattina vicino casa sua. CavalleriaGazalePirozzi- Tabocchini Alfio e Santuzza È l’ora di entrare in chiesa per la messa di Pasqua. Il quadro è semplice ma molto suggestivo: tutte le paesane al buio tengono in mano un cero acceso e inneggiano al Signore, mentre gli uomini fanno da corona sulla balaustra. Anche Santuzza, isolata, in ginocchio, canta "Inneggiamo al Signore risorto" ma quando fa per avvicinarsi viene scacciata dalle donne in malo modo. Tutti entrano in Chiesa l’enorme lampadario acceso si intravede oltre l’apertura di fondo restano fuori solo Lucia e Santuzza che finalmente le rivela la verità: Turiddu l'ha disonorata, l'ha illusa, e poi è tornato fra le braccia di Lola. Il suo "M'amò, l'amai" è carico di dolore, impreziosito da un bellissimo acuto finale. Ma vuole supplicare ancora una volta Turiddu (il tenore Rafael Dàvila) e chiede a Lucia di pregare per lei. I due fidanzati si incontrano dando vita a un duetto carico di tensione e di drammaticità. Santuzza gli chiede spiegazioni, dov'è stato, se è stato da Lola, se la ama, ma lui nega, non vuole parlarle. Lo implora in ginocchio ma viene scansata ("Bada Santuzza schiavo non sono di questa vana tua gelosia") e disperata risponde "Battimi, insultami, t'amo e perdono". Elegante nel suo abito viola e con aria impertinente, Lola (il mezzosoprano Elisabetta Martorana) se ne va a messa intonando "Fior di giaggiolo". CavalleriaMartorana- Pirozzi Elisabetta Martorana È il triangolo in scena: le due rivali si stuzzicano, poi Lola se ne va e restano Turiddu e Santuzza, e il duetto cresce di intensità. Alle implorazioni di lei rispondono il rifiuto e il disprezzo di lui, fino alla maledizione ("Bada!", "Dell'ira tua non mi curo", "A te la mala Pasqua, spergiuro!"). In un pianto disperato, Santuzza rivela poi la tresca di Lola e Turiddu ad Alfio ("Turiddu mi tolse l'onore e vostra moglie lui rapiva a me") che promette vendetta ("in odio tutto l'amor mio finì"): è il duetto dei due traditi che prelude alla tragedia. Santuzza però si sente in colpa ("Infame io son"), ed è a questo punto, durante l’intermezzo sinfonico che segue, che il regista Talevi stupisce il pubblico con un piccolo coup de théâtre: in cima alla ringhiera compare la Madonna, una figurina che sembra staccarsi da un quadro, con le braccia aperte, la veste bianca, il manto celeste intessuto d’oro e la corona in testa. Percorre lentamente il corridoio soprelevato e scende verso Santuzza in lacrime, la quale si inginocchia e si prostra ai suoi piedi. Anche Maria si inginocchia e la aiuta a rialzarsi, poi ritorna indietro e la invita a seguirla, finché entrambe scompaiono all'interno della chiesa. Risuonano di nuovo le campane, la Messa è finita, gli uomini e le donne scendono festosi sul palco ("A casa, a casa, amici" "A casa, a casa, amiche"). Fra loro anche Lola e Turiddu, che invita gli amici a bere con uno dei più famosi brindisi della lirica: "Viva il vino spumeggiante, nel bicchiere scintillante". Rafael Dávila, tenore americano cresciuto in Porto Rico, che vanta un repertorio di 60 ruoli e ha già cantato Cavalleria e Pagliacci al San Carlo di Napoli, offre una prestazione generosa e non si risparmia dall’inizio alla fine, la voce ha un bel colore ed è possente ma non priva di qualche problema nella tenuta delle note alte: lo sforzo si sente e il suono spesso balla (come nell’ultimo "S’io non tornassi"). Pagliacci.Pirozzi- A.Tabocchini PAGLIACCI – La commedia nella commedia Quando Turiddu offre del vino anche ad Alfio questi lo rifiuta furioso scagliando in terra il bicchiere, i paesani se ne vanno e i due rivali rimasti soli si affrontano. Il morso dell'orecchio è il segno della sfida di Turiddu, sebbene confessi che il torto è suo, e raccomandi ad Alfio di prendersi cura di Santuzza nel caso dovesse morire. Dopo il doloroso addio a mamma Lucia, e la nuova raccomandazione per Santuzza il duello mortale si compie, con le ombre gigantesche dei due sfidanti proiettate sul muro. Alfio pugnala il rivale, e mentre Lucia e Santuzza pregano cariche d'angoscia irrompe l'urlo agghiacciante di una popolana: "Hanno ammazzato compare Turiddu, hanno ammazzato compare Turiddu!" Le due donne urlano di dolore, e il dramma si compie così, con mamma Lucia accasciata al suolo e Santuzza piegata in ginocchio. Il pubblico riserva lunghi e calorosi applausi a tutti i cantanti, ma il trionfo personale è tutto per Anna Pirozzi che non interpreta Santuzza, è Santuzza. Buone prestazioni anche per il resto del cast, la Lucia di Chiara Fracasso, il compare Alfio di Alberto Gazale, e la Lola di Elisabetta Martorana. CavalleriaDavilabrindisi- Tabocchini Turiddu versa del vino a Lola X

Giusto una mezz’ora di intervallo, e per Anna Pirozzi e Rafael Dávila, impegnati nel doppio ruolo di Santuzza-Nedda e Turiddu-Canio, è subito tempo di trasferirsi dalla Sicilia in Calabria dramma in un prologo e due atti (ma qui ridotto a uno) su musica e libretto di Ruggero Leoncavallo, rappresentato per la prima volta a Milano nel 1892 con la direzione di

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Arturo Toscanini. La scenografia, con la grande ringhiera, è la stessa di Cavalleria. Entrano dai due lati i contadini e le contadine e si abbigliano per la festa di mezz’agosto. Le donne aiutano gli uomini e i bambini, si allacciano i grembiuli decorati in vita, annodano fazzoletti intorno al collo, sistemano cappelli di paglia. Gli abiti seriosi di Cavalleria si arricchiscono di dettagli colorati, di giacche a righe bianche e rosse, di bustini dalle tinte pastello. Nel frattempo il commediante Tonio, affacciato dall’alto, si rivolge al pubblico del paese ("Si può? Si può?… Io sono il Prologo"), enunciando i principi veristi che ispirano l’opera che andranno a presentare. Pagliacci.ScenaFinale- A.Tabocchini Canio accecato dall’ira pugnala Nedda e Silvio Ottimo avvio per il baritono Marco Caria, fin dall’inizio perfettamente dentro la parte, come voce e come interpretazione. I paesani hanno finito di sistemarsi in piccoli gruppi familiari: le donne sedute coi bambini in braccio e i mariti in piedi accanto stanno come al cinema, in una fissità che ricorda le pose delle vecchie foto di famiglia, un’immagine resa ancor più poetica dai toni delicati degli abiti punteggiati di rosa e di albicocca, di giallo oro di celeste e di verde acido. Grande animazione ed esultanza per l’arrivo degli attori, con i bambini che vanno incontro al carro festanti e gli adulti che si apprestano ad assistere allo spettacolo ("Viva Pagliaccio, viva Pagliaccio!"). La scena, pur con pochi elementi, riesce a trasmettere grande allegra e vivacità. Spuntando in cima al carro Canio annuncia alla folla lo spettacolo ("Un grande spettacolo a ventitré ore"). Il tenore Dávila forse un po' stanco comunque non si risparmia, e non si risparmierà da qui alla fine con grande generosità, ciò che lo fa apprezzare dal pubblico e gli fa perdonare dei passaggi non proprio impeccabili. Nel frattempo viene montato il palcoscenico della compagnia ambulante e cominciano le prime schermaglie, scherzose ma non troppo, fra Tonio (innamorato di Nedda) e Canio, gelosissimo di sua moglie, il quale avverte: un conto è il tradimento sulla scena e un altro il tradimento nella vita reale, finché se ne va dopo averla baciata ("Adoro la mia sposa"). Arrivano gli zampognari e risuonano le campane della chiesa "Din don, din don". Nedda è un po' turbata dalle parole del marito e teme che possa scoprire i suoi veri sentimenti, ma poi si lascia andare ai suoi sogni d'amore: è innamorata di Silvio, un giovane paesano. Anna Pirozzi, al debutto come Nedda, è eccellente anche in questo ruolo, molto diverso da quello precedente. Stessa sicurezza e una voce bellissima, che lasciati da parte i toni esplosivi e foschi di Santuzza si immedesima nei toni più melodiosi e leggeri di Nedda ("Ah che bel sole"). CavalleriaDavilaGazale- Tabocchini Il duello finale tra Alfio e Turiddu Mentre canta, quattro bambine alla sua destra e quattro alla sua sinistra muovono delle canne flessuose su cui sventolano degli uccellini ("oh, che volo d'augelli") in un’atmosfera di bucolica serenità, interrotta però dall’arrivo di Tonio deciso confessare il suo sentimento a Nedda ("So ben che difforme, contorto son io"). Anna Pirozzi e il baritono Caria riescono a dare vita a una scena ricca di drammatiche sfaccettature, vocali e psicologiche. La derisione di lei, le minacce di lui fino al maldestro tentativo di baciarla con la forza, Nedda che lo colpisce e lo insulta e Tonio che giura vendetta. Pagliacci.Insieme- A.Tabocchini Pagliacci L’arrivo di Silvio (il baritono Giorgio Caoduro, autore anche lui di una prova dignitosa), riporta in Nedda la felicità. Le chiede di abbandonare tutto e di fuggire con lui ("Decidi il mio destin"), Nedda esita ("Non mi tentar!") ma alla fine gli professa il suo amore e accetta ("Tutto scordiam", cantato con grande eleganza). Non sanno che Canio, avvertito da Tonio, li sta ascoltando di nascosto. Nedda cede all’amore e promette a Silvio di lasciare tutto per lui ("Sì mi guarda e mi bacia! t’amo, t’amo… Sì ti guardo e ti bacio! t’amo, t’amo"). Alle parole di Nedda "A stanotte e per sempre tua sarò", Canio urla furente e Silvio scappa, mentre Tonio se la ride. La lite degenera e non riuscendo a strappare a Nedda il nome dell’amante Canio estrae un coltello ("Svergognata") ma accorre Peppe, lo disarma e cerca di calmare gli animi. È tempo di recitare, la gente aspetta, tutto si risolverà. Anche Tonio lo consiglia di aspettare, per smascherare più tardi l’amante che di sicuro sarà fra il pubblico. Canio deve indossare la sua maschera tragica, il suo costume di scena, è il momento dell’aria più celebre "Vesti la giubba e la faccia infarina. La gente paga e rider vuole qua. E se Arlecchin t’invola Colombina, ridi, Pagliaccio… e ognun applaudirà!". Il pubblico dello Sferisterio applaude a scena aperta, per l’interpretazione più che convincente, per le parole cariche di amarezza, di odio, di sofferenza.

Marco Caria

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Il genio di Leoncavallo e la fantasia di Talevi riescono a stemperare il momento forse più drammatico dell’opera con una scena di estrema tenerezza, una boccata d’aria fresca prima iziosi bambini e mentre il maschietto si siede

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a guardare lo spettacolo, la bimba va a sbirciare dietro il sipario chiuso del teatrino e poi si appropria del piccolo palcoscenico accennando dei passi di danza. L’inchino finale della piccola non può che strappare un sonoro applauso. Ora la commedia nella commedia può avere inizio, il pubblico impaziente si accalca davanti al piccolo palco, e mentre le contadine si accomodano sulle sedie e i bambini si siedono in terra, i contadini si posizionano intorno alla ringhiera ("Ah! s’alza la tela! Silenzio! Silenzio!"). Dentro una finta casetta delle bambole appare Colombina/Nedda, la moglie di Pagliaccio/Canio, sopra al carro spunta Arlecchino/Peppe (il tenore Pietro Adaini) e intona una serenata. Divertente la scenetta fra Colombina e Taddeo/Tonio che tenta invano di sedurla. Sembrano due figurine ritagliate nella carta e si muovono come marionette, Colombina con la sua gonna lunga e rigida, i movimenti a scatti e l’espressione fissa, Taddeo con la sua maschera dipinta e il costume colorato. All’arrivo dell’amato Arlecchino Taddeo si arrende e li lascia soli. I due, proprio come nella realtà Nedda e Silvio, progettano la fuga e Pagliaccio/Canio, sentendo la moglie pronunciare in scena le stesse parole pronunciate al suo amante ("A stanotte, e per sempre io sarò tua"), stravolto dalla gelosia dimentica la recita e si spoglia degli abiti di scena ("No pagliaccio non son"). Nedda è impietrita e anche il pubblico comincia ad allarmarsi per quella veemenza un po’ troppo veritiera. CavalleriaPirozzi- Tabocchini Santuzza Finzione e realtà ormai si intrecciano ("Sperai, tanto il delirio accecato m’aveva"), Canio insulta la moglie chiamandola meretrice abbietta, deciso ad annientarla. I paesani applaudono a tanta immedesimazione, e mentre lei tenta invano di riportare la lite sulla scena, lui la riporta nella vita vera. Vuole quel nome, ormai è furioso "Il nome, o la tua vita". I due si sfidano, Nedda non cede ("Non parlerò a costo della morte") e Canio la accoltella. Gridando aiuto invoca il nome di Silvio, che si slancia sul palco e viene a sua volta accoltellato a morte. A Taddeo non resta che annunciare la tragica conclusione: "La commedia è finita"! Anche Pagliaccio si uccide, prima che il sipario si chiuda per l’ultima volta. Applausi per l’intero cast, completato dai due contadini Andrea Cutrini e Francesco Solinas, dall’Orchestra Filarmonica Marchigiana, dal coro lirico Bellini diretto da Carlo Morganti, dalle voci bianche Pueri Cantores Zamberletti dirette da Gian Luca Paolucci e dal complesso di palcoscenico Banda Salvadei. Repliche il 24 luglio, il 2 e l’8 agosto alle 21. Rigoletto invece tornerà in scena il 25 e 31 luglio e il 9 agosto sempre alle 21, mentre domenica 26 luglio è in programma la prima de La Bohème di Giacomo Puccini per la regia di Leo Muscato, terza opera in cartellone del Mof.

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19:32 Raid a Mogliano,

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Le aberrazioni della scienza aprono “Lo spazio dell’anima” MACERATA OPERA FESTIVAL - La rassegna off prende il via con l'iniziativa alla Civica enoteca lunedì 20 luglio 2015 - Ore 18:03 - caricamento letture Tweet

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Il brindisi inaugurale alla civica enoteca "Le aberrazione della scienza (sono) aberrazioni dell'anima?": sarà questo il tema dell’incontro proposto dalla Camera di Commercio nell’ambito dell’iniziativa “Nutrire l’anima – Donne in cammino”. L’iniziativa si inserisce all'interno della rassegna del Festival Off "Lo spazio dell'anima" curata dall'associazione Praxis, con Luigi De Gennaro, neuropsicologo, docente all'università La Sapienza. L’incontro di martedì 21 luglio alle 21 si svolgerà alla civica enoteca. Conduce Giuliana Giacinti (vice presidente Comitato imprenditoria femminile Camera di Commercio Macerata) con Samuele Cognigni e Paolo Scapellato (associazione Praxis). Un brindisi chiuderà la serata.

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17:40 Coppia non paga soggiorno in hotel:17:34 La qualità della vita maceratese fa scuola a Expo

Il genio della musica barocca accende Macerata Off EVENTI - La seconda settimana di festival propone per "Mercoledì Mania" Rinaldo Alessandrini, direttore di caratura mondiale. Martedì è la volta di Matteo Ricci in Opera e l'incontro con Luigi De Gennaro. Micheli "Non sono concerti laterali ma veri e propri spettacoli imperdibili" lunedì 20 luglio 2015 - Ore 16:31 - caricamento letture Tweet

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Il sindaco Romano Carancini e Francesco Micheli direttore artistico del Macerata Opera Festival di Marco Ribechi (foto di Lucrezia Benfatto) Uno dei più grandi direttori di musica antica al mondo, Rinaldo Alessandrini, si esibirà il 22 luglio alle 21 al Teatro Lauro Rossi di Macerata. Il Festival Macerata Off, che accompagna la stagione lirica dello Sferisterio, già entrato nel vivo con l’acclamato spettacolo di Ludovico Einaudi (leggi l’articolo), sfodera i suoi assi per dimostrare l’assoluto valore degli ospiti coinvolti. Non una programmazione laterale ma un vero contenitore di spettacoli di primo livello, spesso anche unici nel loro genere in tutta la penisola italiana. Un’occasione davvero unica considerando anche la gratuità dell’evento che potrà essere valorizzato da un gesto di beneficenza a favore della Lega del filo d’oro.

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Francesco Micheli Alessandrini, massimo esperto di musica barocca, proporrà una selezione dedicata interamente a Bach, eseguendo al cembalo pezzi come l’Aria variata alla maniera italiana e il Capriccio sopra la lontananza fratello dilettissimo oltre alla Fuga in si minore sopra un tema di Albinoni. In attesa del concerto di Alessandrini, martedì sarà presentata la seconda conferenza organizzata da Praxis con Luigi de Gennaro alle 21 alla civica enoteca maceratese dal titolo “La neurobiologia dell’anima: quando la scienza è incosciente”. In contemporanea al Teatro Lauro Rossi va in scena “Padre Matteo Ricci in opera”, uno spettacolo organizzato dall’Officina Contemporanea di Verona in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano e al Centro Studi Li Madou. La rappresentazione mescola le movenze del teatro tradizionale cinese con la commedia dell’arte in uno spettacolo colorato ed affascinante con 12 personaggi in maschera in scena. Un dramma che parte da un fatto reale descritto da padre Matteo Ricci nei suoi diari, un episodio di aggressione e furto da parte di un ladro. Nello spettacolo i malviventi diventano tre e vengono condannati a morte per il reato, ma grazie all'intercessione del gesuita verrà concessa la grazia. Una sorta di appello contro la pena di morte quello che invoca il regista William Su, toccando un tema molto forte e ancora attuale in un paese come la Cina che nel 2014 si trovava al primo posto per numero di esecuzioni capitali.

Una foto della Bohème di Leo Muscato del 2013 (foto Tabocchini) «All’interno dello Sferisterio stiamo mettendo in scena i più grandi capolavori immortali della cultura italiana – dice Francesco Micheli, direttore artistico del Mof – e il valore degli allestimenti è evidente. Il 23 andrà in scena l’anteprima giovani seguita dalla prima della Boheme di Leo Muscato il 26. Le sere dello Sferisterio sono però accompagnate da spettacoli di altissimo livello del festival Off che purtroppo viene considerato qualcosa di minore. Invece i nostri ospiti sono di caratura internazionale, tra i primissimi al mondo, secondo noi imperdibili». D’accordo anche il sindaco Romano Carancini, in veste di presidente dell’associazione Sferisterio: «Il festival Off è ricco di eventi che potenziano in maniera esponenziale la stagione della lirica. Il concerto di Einaudi ne è un esempio, secondo me tra i primi 10 concerti più belli realizzati nell’arena. Fino al 9 agosto abbiamo una lunga rincorsa che sarà ricca di momenti dello stesso livello».

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Boheme per gli under 30 Sold out per l’anteprima | Cronache...

20:54 Male incurabile,

20:45 Ceccotti all’asta,

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20:43 Commissioni, eletti i presidenti20:39 Aggredito in stazione,20:33 Al via la preparazione del nuovo Mat

Boheme per gli under 30 Sold out per l’anteprima OPERA - Tutto esaurito per lo spettacolo rivolto ai giovani in programma domani (23 luglio) alle 21. Per la prima riservati 100 posti a 1euro acquistando un biglietto da 25 euro. Protagonisti dell'allestimento 68ino firmato da Leo Muscato i cantanti Carmela Remigio e Arturo Chacón-Cruz mercoledì 22 luglio 2015 - Ore 17:36 - caricamento letture Tweet

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La Bohéme di Leo Muscato

Ambientazioni 68ine per l’allestimento di Muscato Se la Traviata Brockaus-Svoboda è diventata uno degli spettacoli storici più visto del Macerata Opera Festival per la portata innovativa dell'allestimento, La Bohème di Leo Muscato si prepara a compiere la stessa impresa. Spettacolo contagioso, colorato, leggero, emozionante, trionfo del mondo giovanile in cui Schaunard suona la chitarra elettrica esprimendo la sua anima rock e Colline trascina i suoi libri in un carrellino.

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Boheme per gli under 30 Sold out per l’anteprima | Cronache...

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Mimì canta seduta in poltrona, con le gambe penzoloni dal bracciolo, una festa al bar diventa un Party in stile musical: i coristi sui cubi, le luci fucsia, gli arredi zebrati come i vestiti dei camerieri, l’albero della cuccagna di Parpignol, i bambini con i palloncini in mano che poi volano nel cielo, hanno reso questa Bohème uno spettacolo da ricordare, da vedere e rivedere. Ambientata nella Parigi sessantottina e bene detta dalle recensioni della stampa nazionale la Boheme è uno spettacolo giovane, vivo e brillante.

Tutto esaurito per l'anteprima Under30 in programma domani 23 luglio alle 21. Per venire incontro alle tante richieste al pubblico under30 sono riservati 100 posti a 1€ acquistando contestualmente uno a € 25. Protagoniste sul palco le voci di Carmela Remigio e Arturo Chacón-Cruz nei coloratissimi panni di Mimì e Rodolfo. Con loro nel cast: Larissa Alice Wissel, Damiano Salerno, Andrea Porta, Andrea Concetti, Antonio Stragapede, Alessandro Pucci, Giacomo Medici, Roberto Gattei, Gianni Paci, Giovanni Di Deo. Le scene sono di Federica Parolini, mentre Silvia Aymonino e Alessandro Verazzi firmano rispettivamente costumi e luci. Sul palco anche i bambini del coro Pueri Cantores “D. Zamberletti”. A dirigere l'Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro Lirico "V. Bellini", e il complesso di palcoscenico Banda Salvadei è il Maestro David Crescenzi. (Foto Alfredo Tabocchini)

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La Bohème di Muscato allo Sferisterio in tutto il suo splendore

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Pubblicato il 22 luglio 2015 da redazione in Musica classica

La Bohème di Leo Muscato debutta domenica 26 luglio all’Arena Sferisterio per il Macerata Opera Festival 2015, un’occasione imperdibile per vedere uno dei capolavori più emozionanti del teatro musicale, messo in scena da uno dei più apprezzati e interessanti registi del panorama internazionale. Un’opera ambientata nella Parigi sessantottina, periodo di

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fermento politico ed esplosione d’idealità, di giovani in piazza e tensioni contrapposte, ma anche di grandi legami, amori e passioni, tutti elementi che si sposano alla perfezione con il mondo musicale e drammaturgico di Bohème, la cui trasposizione sul palcoscenico, attraverso la visione registica di Muscato, è davvero trascinante. In palcoscenico due voci di assoluta bravura: Carmela Remigio e Arturo Chacón-Cruz nei coloratissimi panni di Mimì e Rodolfo. Con loro nel cast: Larissa Alice Wissel, Damiano Salerno, Andrea Porta, Andrea Concetti, Antonio Stragapede,

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La Bohème di Muscato allo Sferisterio in tutto il suo splendore

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Cavalleria Rusticana- Pagliacci Il dittico verista apre il secondo fine settimana dell’Opera MACERATA dopo gli applausi del debutto di sabato scorso tornano allo Sferisterio le opere veriste di Mascagli e Leoncavallo. La giornata di venerdì si aprirà alle 12 con Monia Andreani agli Aperitivi Culturali e prosegue con Fiori Musicali e Pomeridiana che fa tappa in Austria giovedì 23 luglio 2015 - Ore 17:10 - caricamento letture Tweet

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Rafael Davila in Cavalleria Rusticana Il dittico verista Cavalleria rusticana-Pagliacci apre il secondo weekend di Festival venerdì allo Sferisterio. L'allestimento ha debuttato tra gli applausi del pubblico sabato scorso (leggi l’articolo) e vede sul palco, diretti dal Maestro Christopher Franklin, per la regia di Alessandro Talevi, Anna Pirozzi e Rafael Davila che interpretano i personaggi di Santuzza/Nedda e Turiddu/Canio; con loro in scena anche Chiara Fracasso, Elisabetta Martorana, Pietro Adaini, Marco Caria e Giorgio Caoduro. La produzione si completa con l'Orchestra Filarmonica Marchigiana, il coro lirico “Bellini”, le voci bianche Pueri Cantores "D. Zamberletti" e il complesso di palcoscenico Banda "Salvadei". Le opere di Mascagni e Leoncavallo sono state particolarmente apprezzate dal pubblico dello Sferisterio, e anche i risultati di botteghino dimostrano come le vicende di Santuzza, Turiddu, Nedda e Canio facciano ancora breccia tra gli amanti dell'opera.

Pagliacci X

Come di consueto, la giornata di opera si a Ospite di Cinzia Maroni è la filosofa Monia Andreani che approfondisce Le relazioni pericolose suggerite dal dittico verista, ma non solo. La maggior parte delle protagoniste femminili delle opere in cartellone paga con la vita il desiderio di un amore al di fuori delle convenzioni sociali e culturali. Ripercorrendo le storie di Nedda, Santuzza e Gilda

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si affronta il problema delle relazioni di ieri e di oggi. Alle 17 nel parco di Villa Cozza appuntamento con Fiori Musicali, la rassegna curata da Cesarina Compagnoni che conferma l'attenzione del Macerata Opera Festival al problema, mai banale, dell'accessibilità. Alle 19 nel Cortile Municipale in Piazza della Libertà Pomeridiana conclude la lunga giornata di appuntamenti de Festival Off con Marika Tittarelli al flauto traverso e Cecilia Stacchiotti al pianoforte che ci conducono tra le fresche atmosfere dell'Austria, proseguendo così il viaggio tra le musiche e i sapori del mondo. Gli eventi del Festival off sono gratuiti. Foto Tabocchini

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Macerata, in duemila per l'anteprima La Bohème fa il pieno di giovani PER APPROFONDIRE: Sferisterio, Bohème

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MACERATA - Grande successo per l’Anteprima Giovani di La Bohème allo Sferisterio che ha fatto registrare quasi 2000 presenze di cui 1243 Under30.

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In duemila in Arena per l'anteprima La Bohème fa il pieno

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NOTIZIOMETRO IL CONCORSO

Un risultato eccezionale, che premia l’allestimento di Leo Muscato, e torna in scena per la prima domenica 26 luglio dopo il grande successo del 2012. Gli Under30 hanno accolto con grande calore le vicende di Mimì e Rodolfo, interpretati da Carmela Remigio e Arturo Chacón-Cruz, riservato lunghi applausi alle arie più famose, da “Che gelida manina” a “Si, mi chiamano Mimì”. Il pubblico giovane ha apprezzato la coloratissima e divertente regia di Muscato, che rende la storia godibile e fresca con soluzioni da teatro di prosa e da Musical, e la direzione del Maestro David Crescenzi: una Bohème simpatica e irriverente ha conquistato i giovanissimi per la sua energia e originalità. Apprezzamenti anche per i Pueri Cantores “D. Zamberletti”: il coro di voci bianche sul palcoscenico con tanti palloncini colorati ha dimostrato grande preparazione vocale e scenica. Nel cast applauditissima la Musetta di Larissa Alice Wissel ma apprezzamenti per tutto il cast compost da Damiano Salerno, Andrea Porta, Andrea Concetti, Antonio Stragapede, Alessandro Pucci, Giacomo Medici, Roberto Gattei, Gianni Paci, Giovanni Di Deo.

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Leo Muscato “La mia Bohéme nostalgica” | Cronache Maceratesi

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Leo Muscato “La mia Bohéme nostalgica” MACERATA OPERA FESTIVAL, L'INTERVISTA - Il regista torna allo Sferisterio dopo il successo ottenuto nel 2012 con la sua interpretazione dell'opera Pucciniana e racconta lo spettacolo in attesa del debutto di domenica: "Puccini strizza l'occhio ai suoi amici scapigliati che si ispiravano ai bohemien parigini del 1830. Io ho fatto un correlativo, ambientando la Bohème nel Sessantotto" venerdì 24 luglio 2015 - Ore 21:27 - caricamento letture Tweet

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Il regista de La Bohème Leo Muscato di Maria Stefania Gelsomini Mancano due giorni al debutto de La Bohème, in programma allo Sferisterio per domenica 26 luglio. Il capolavoro pucciniano, ripresa del fortunato allestimento del 2012 del regista Leo Muscato, è il terzo titolo in cartellone del Macerata Opera Festival 2015. Ma già ieri sera è andata in scena l’anteprima, la vecchia prova generale che Francesco Micheli ha aperto ai giovani e che è diventata, sotto la sua direzione artistica, una recita aggiunta a tutti gli effetti. In un momento di pausa tra una prova e l’altra abbiamo avuto modo di intervistare il regista Muscato.

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Leo Muscato “La mia Bohéme nostalgica” | Cronache Maceratesi

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Lo Sferisterio durante l’anteprima della Bohéme (foto di Luna Simoncini) È felice di questo ritorno a Macerata? Estremamente felice, soprattutto per l’accoglienza delle persone, di tutti quelli che ci avevano già lavorato, sul palco, negli uffici, e soprattutto del coro, entusiasta di andare a ballare sui cubi! Conosceva lo Sferisterio prima di tre anni fa? Delle attività che si facevano qui ero informato. Ho lavorato spessissimo nelle Marche facendo prosa, e quindi un giorno passai da Macerata con un mio collaboratore e gli dissi vediamo se ci fanno entrare. Era ancora gennaio o febbraio, c’era anche un po’ di neve, non avrei mai detto che un giorno mi sarei trovato su questo palcoscenico a lavorare. Anche grazie a questa Bohème ha vinto il premio Abbiati della critica nel 2013 Una grande soddisfazione certo, anche perché Macerata porta fortuna. A me ha portato molta fortuna: in seguito a questo spettacolo di cui si parlò molto tre anni fa sono arrivati lavori molto prestigiosi, dalla Fenice, al Teatro dell’Opera di Roma, al Regio di Parma.

Carmela Remigio (Mimì) e Arturo Chacón-Cruz (Rodolfo) Con quale aggettivo definirebbe questa sua Bohème? Nel momento in cui ho elaborato questo spettacolo in realtà non avevo nessuna intenzione di fare una versione rivoluzionaria della Bohème. L’idea era proprio quella di cercare quanto più possibile di avvicinarmi a quello che mi sembrava di poter leggere nelle intenzioni dell’autore, ed è stata un po’ come la scoperta dell’acqua calda. La Bohème è ambientata nell’Ottocento, ma l’Ottocento è lungo un secolo e in un secolo succedono tantissime cose. Ricordo il giorno in cui misi la testa su una didascalia stupida, una delle prime del libretto: Parigi 1830. E poi invece l’opera viene rappresentata per la prima volta nel 1896, quindi ti chiedi ma perché Puccini ha messo questa distanza temporale? Ho cercato di capire che cosa succedeva in quegli anni a Parigi e ho scoperto la rivoluzione di luglio (27-28-29 luglio 1830 ndr), con tutti questi studenti che scendevano nelle piazze per cercare di abbattere la monarchia. Poi non ci sono riusciti e quindi è una rivoluzione fallita, però è un momento di rottura. Sia da un punto di vista politico, che di arti visive, che nella musica è un periodo di libertà dei costumi. Puccini aveva fatto parte della corrente artistica degli Scapigliati che in qualche modo si rifacevano a questi bohèmien del 1830, e quando mette in scena l’opera nel 1896 in realtà strizza l’occhio ai suoi amici scapigliati. Quindi, creando questa piccola distanza temporale, lavora su un sentimento nostalgico.

Muscato durante le prove dello spettacolo Perciò la sua regia si ispira a questo? Io ho fatto un correlativo, ambientando la Bohème nel Sessantotto: con una distanza temporale di una quarantina d’anni lo spettatore di oggi si trova con gli stessi presupposti dello spettatore di allora. Noi diciamo il Sessantotto ma è molto generico, è una data simbolica di tutti gli X anni Settanta. Lo spettacolo è molto sgargiante con zeppe e zampe d’elefante, ma nelle vere immagini del Sessantotto tutti gli uomini avevano il dolcevita con la giacchetta, l’immaginario che noi abbiamo è più festoso e colorato di quanto fosse in realtà. Quindi l’aggettivo che più identifica questa Bohème è nostalgica, ho cercato di lavorare su un senso di nostalgia molto forte per un determinato tipo di pubblico che ha vissuto quegli anni, e di riscoperta per i

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Leo Muscato “La mia Bohéme nostalgica” | Cronache Maceratesi

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più giovani che non li hanno vissuti ma a cui sono stati tramandati come anni mitici nei racconti, nelle cose lette, nei film visti. C’è un vecchio corista di Macerata che ha seguito tutte le prove dalla prima all’ultima, sia tre anni fa che quest’anno, e mi ha confermato questo proposito, questa idea, questa sensazione di essere fortemente dentro quell’epoca, e naturalmente mi fa molto piacere.

Alcuni attori del cast Rispetto all’edizione del 2012 ci sono differenze? Piccoli ritocchi che posso vedere solo io. Sono un regista che non impone la sua idea all’interprete ma si adatta all’interprete stesso. Quest’anno abbiamo Rodolfo e Mimì nuovi, Carmela Remigio e Arturo Chacón-Cruz, straordinariamente bravi, quindi per forza qualcosa cambia. La cosa meravigliosa è che si guardano e chiunque al mondo direbbe che sono due innamorati, che fanno sembrare estremamente importante questa storia d’amore, invece sono soltanto due professionisti eccezionali che hanno trovato un feeling molto forte in scena tanto da sembrare due ragazzini diciottenni, perché questa è l’età che hanno Rodolfo e Mimì. Ti vien voglia di abbracciarli, di tenerli insieme, di proteggere questa loro relazione. Cambiano i due protagonisti principali ma c’è la conferma di una parte del cast già consolidato: Damiano Salerno (Marcello), Andrea Porta (Schaunard) e Andrea Concetti (Colline), già presenti nel 2012 Facevo l’attore quindi capisco questi meccanismi: loro non si ricordavano niente, ma stando sul palco si sono guardati in faccia e non facevo nemmeno in tempo a dire facciamo così, e un due tre, è ritornato tutto in una frazione di secondo e con molta più sicurezza da parte loro, perché sapevano già cosa intendevo con quel movimento, quella capriola, quelle cuscinate. A volte la difficoltà è proprio quella di riuscire a comunicare una tua idea ai cantanti che dicono ma perché devo fare questo, non sembrerebbe esserci scritto. All’epoca ricordo che ogni tanto c’erano delle resistenze perché all’inizio non sapevano dove volessi arrivare, e poi specie nel primo e nel quarto atto non stanno fermi un secondo, c’è un lavoro notevole, anche dal punto di vista fisico e del sincrono. Questa Bohème dopo l’estate andrà in tournée, quindi un prodotto del Macerata Opera Festival che viene "esportato" nel resto d’Italia Ripartiamo nei primi di settembre con le prove perché il 2 ottobre debuttiamo a Brescia, poi andremo a Cremona, Como, Pavia e Reggio Emilia per quest’anno, ma in realtà appena si è diffusa la notizia che riprendevamo questo spettacolo al chiuso sono già arrivate altre richieste. Al chiuso, per forza di cose, la formula dello spettacolo deve cambiare perché i teatri hanno 10 metri di boccascena rispetto ai 108 che abbiamo qua. Ma l’essenza è la stessa. Abbiamo già rivisto tutto e abbiamo già risolto le scenografie che saranno solo un po’ diverse. I suoi impegni futuri? Sono appena rientrato dal Festival di Martina Franca col debutto de Le braci di Marco Tutino, spettacolo che sarà ripreso anche a fine ottobre a Firenze (è una coproduzione). Terrò un laboratorio di recitazione per cantanti a Pesaro nella Bottega di Peter Maag, poi ci sarà appunto la ripresa di Bohème nel circuito lombardo e poi vado in Svezia, per Un ballo in maschera coprodotto dalla Svezia e dal Teatro dell’Opera di Roma. Infine uno spettacolo di prosa allo Stabile di Torino e anche il mio primo film, se tutto va bene…

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Alessandrini svela Bach: “Aveva una profonda stima della mu...

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Alessandrini svela Bach: “Aveva una profonda stima della musica italiana” FESTIVAL - Il noto clavicembalista ha aperto la rassegna dei Mercoledì Mania con un concerto al teatro Lauro Rossi dedicato al grande compositore tedesco giovedì 23 luglio 2015 - Ore 20:37 - caricamento letture Tweet

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Il clavicembalista Rinaldo Alessandrini Platea gremita al teatro Lauro Rossi per la serata inaugurale dei Mercoledì Mania. Ad alzare il sipario della rassegna del Festival Off, Rinaldo Alessandrini, fondatore e direttore dell'ensemble Concerto Italiano, tra i principali esperti di musiche di Vivaldi e Bach. Il raffinato clavicembalista e direttore d'orchestra ha intrattenuto per circa un'ora di concerto il pubblico rimasto affascinato dalle note di Johann Sebastian Bach. «La serata si è svolta con l'alternarsi di alti momenti di musica a momenti più leggeri, d'intrattenimento – ha spiegato Alessandrini – , come un concerto che Bach trascrive da un originale vivaldiano. Il compositore tedesco nutriva profonda stima in Vivaldi e in generale per la civiltà musicale italiana, soprattuto quella strumentale».

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Il direttore artistico del Mof, Francesco Mic

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Durante il concerto, Alessandrini si è misurato anche con l'esecuzione di “Capriccio sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo”, un brano corredato da una serie di didascalie che illustrano man mano il significato dei movimenti. «Composto all'inizio del 700 da un Bach giovanissimo – ha spiegato Alessandrini – si dice che sia legato alla partenza del fratello maggiore arruolatosi nell’esercito del re Carlo XII di Svezia, in qualità di oboista. Un capolavoro che annuncia la grandezza del compositore». Il prossimo appuntamento con i Mercoledì Mania è previsto per il 29 luglio alle ore 21, sempre al Lauro Rossi. Saranno protagonisti il pianoforte di Francesco Dillon e il violoncello di Emanule Torquato con “Finger Music”,programma di musiche del Novecento e contemporanee di forte coinvolgimento spirituale ed emotivo. L'ingresso all’evento realizzato in collaborazione con la rassegna di Nuova Musica è gratuito grazie al sostegno di Hera Comm.

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Rigoletto, ritorna allo Sferisterio il “Luna Park” di Grazzini Il Luna Park sospeso tra realtà ed incubo in cui il regista fiorentino Federico Grazzini ha ambientato la nuova produzione di Rigoletto, torna sul palco dello Sferisterio sabato 25 luglio alle 21 per la seconda recita della seconda settimana di Festival. In scena, diretti dalla bacchetta del Maestro Francesco Lanzillotta, Vladimir Stoyanov, Jessica Nuccio e Celso Albelo nei ruoli di Rigoletto, Gilda e del Duca di Mantova. Nel cast anche Gianluca Buratto, Nino Surguladze, Leonora Sofia, Mauro Corna, Alessandro Battiato, Ivan Defabiani, Giacomo Medici, Rachele Raggiotti e Silvia Giannetti. Con Federico Grazzini hanno collaborato Andrea Belli alle scene, Valeria Donata Belletta ai costumi e Alessandro Verazzi alle luci. Completano il cast la Form, il coro lirico “V. Bellini” e il complesso di palcoscenico banda Salvadei. In attesa di nutrire l’anima con la portata principale, come di consueto il Festival OFF offre una serie di stuzzicanti “entrées” a partire dalle ore 12 dove, agli Antichi Forni, Cinzia Maroni ospita agli Aperitivi Culturali il musicologo Alberto Batisti ( storico curatore della Sagra Musicale Umbra, una delle rassegne più antiche e prestigiose in ambito musicale a livello nazionale), che, partendo da un verso dell’opera : “il retaggio d’ogn uomo m’è tolto: il pianto” affronta il profilo psicologico del buffone Rigoletto, costretto a nascondere sempre i propri veri sentimenti. Alle 17 Fiori Musicali torna al parco di Villa Cozza; la rassegna curata da Cesarina Compagnoni allieta gli ospiti della casa di riposo, dimostrando la capacità del Festival di avvicinare la musica a tutti, dai più grandi ai più piccoli. Conclude il programma OFF alle 19 nel Cortile Municipale in Piazza della Libertà Pomeridiana che, dopo aver fatto tappa in Austria, riparte per gli Stati Uniti con Alessandro Seri che presenta i libri “Dieci Bozze” e “Pastorali”. La rassegna è curata dall’Accademia Belle Arti Macerata. Come di consueto, gli appuntamenti del Festival OFF sono gratuiti ad ingresso libero. dallo Sferisterio Opera Festival www.sferisterio.it

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Mimì della Boheme Monsignor Renzo Fratini, nunzio apostolico per la Spagna e il Principato di Andorra, sarà ospite allo Sferisterio per la prima di La Bohème. Originario di Urbisaglia e dal 2009 Nunzio Apostolico per la Spagna, è una delle personalità del mondo cattolico più autorevoli. Ordinato sacerdote nel 1969 dal Vescovo Ersilio Tonini, ha lavorato nel servizio diplomatico della Santa Sede, ed ha offerto il proprio contributo nelle rappresentanze pontificie in Giappone, Nigeria, Etiopia, Grecia, Ecuador, Gerusalemme, Palestina e Francia. Nel 1993 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato Pronunzio apostolico in Pakistan e Arcivescovo Titolare di Botriana, per poi diventare Nunzio in Indonesia nel 1998, a Timor-Est nel 2003 e in Nigeria nel 2004. Una personalità di spicco dal punto di vista umano ed intellettuale che onora lo Sferisterio della sua presenza. Insieme a Monsignor Fratini, ospiti per la prima di La Bohème il Questore Leucio Porto, il Prefetto Roberta Preziotti, il Sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma Carlo Fuortes, il Direttore Artistico dell’Opéra de Nice Adam Marc e il Senatore Francesco Verducci, Vice Presidente della Commissione di Vigilanza della Rai.

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Anche Monsignor Fratini per la prima della Bohème | Cronac...

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Una scena dello spettacolo (Foto Alfredo Tabocchini) Dopo il successo del 2012 La Bohème del regista Leo Muscato (LEGGI L’INTERVISTA), torna sul palco dello Sferisterio. L’allestimento, concepito per l’arena e ambientato in una viva e incandescente Parigi del 1968, si inserisce pienamente tra gli spettacoli più apprezzati e fortunati del Mof e viene riproposto prima di essere ospitato, a partire da ottobre, dai Teatri del circuito lirico lombardo e Reggio Emilia. Per Leo Muscato la scelta di ambientare l’opera durante le rivoluzioni del 1968 è frutto di un’analisi del lato “politico” di Puccini. Quando Puccini cominciò a lavorare su La vie de bohème di Murger era ormai un compositore di successo. Probabilmente in quel soggetto ravvisava un po’ sé stesso all’epoca della Scapigliatura. Quei giovani, animati da un forte sentimento di ribellione e di disprezzo nei confronti della cultura e del perbenismo borghese, avevano desunto il loro nome da una libera interpretazione del termine francese Bohème (vita da zingari), e si erano ispirati alla vita libertaria e anticonformista degli artisti parigini descritta proprio nel romanzo di Murger. Nel momento in cui l’opera di Puccini andava in scena per la prima volta, il sentimento nostalgico per quei tempi passati, era un sentimento diffuso.

L’entrata in scena di Mimì (Foto Alfredo Tabocchini) Da qui la scelta di puntare sulla memoria emotiva degli spettatori, con l’ambientazione sessantottina. I protagonisti dell’allestimento di Muscato, vivono e agiscono in una delle più grandi rivoluzioni culturali del ‘900, decisamente diversa dalla Scapigliatura, ma altrettanto dirompente. E poiché nei primi due quadri appaiono allegri, divertiti, divertenti e spensierati, è difficile immaginarli con i libri di Althusser e di Marcuse nelle tasche. Non è così Mimì. Lei è soggetto storico privilegiato, non astratta categoria dell’anima, ma categoria sociale. Quella che nella seconda metà dell’Ottocento si trova assembrata nelle fabbriche grigie di fumi velenosi e nei sobborghi mefitici delle metropoli industriali. Lei è il movimento reale delle cose, è il sacrificio umano che sorregge l’impalcatura di pensiero rivoluzionario che si muove lungo i binari della storia. E se in questa messa in scena, Rodolfo, Marcello, Schaunard, Colline e Musetta sono forse pretestuosamente “sessantottini”, Mimì è invece la scelta d’elezione del regista. Era operaia e ultima ai tempi di Murger, di Puccini; è un’operaia che soccombe in questa messa in scena, è la morte bianca che affolla i nostri tempi. È stata Mimì a trascinarsi dietro tutti gli altri, per andare a posizionarsi proprio là dove la storia del ‘900 ha tentato la rivoluzione, riuscendovi solo a metà. A dirigere l’Orchestra filarmonica marchigiana è il maestro David Crescenzi, noto al pubblico dello Sferisterio per aver diretto Cleopatra di Lauro Rossi con la regia di Pier Luigi Pizzi, inaugurando la stagione 2008, e lo scorso anno la serata Nozze d’oro, gala per i cinquant’anni del Mof. In palcoscenico Carmela Remigio e Arturo Chacón-Cruz sono i coloratissimi Mimì e Rodolfo. Con loro nel cast: Larissa Alice Wissel, Damiano Salerno, Andrea Porta, Andrea Concetti, Antonio Stragapede, Alessandro Pucci, Giacomo Medici, Roberto Gattei, Gianni Paci, Giovanni Di Deo. Le scene sono X di Federica Parolini, mentre Silvia Aymonino e Alessandro Verazzi firmano rispettivamente costumi e luci. Sul palco anche il Coro Lirico “V. Bellini”, il complesso di paloscenico Banda

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Festival Off e anteprime da sold out, l’Opera conquista la città...

18:46 In manette prostituta e disoccupato,18:35

Università da record

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17:53 Lavori alla rete idrica e si scopre17:33 Maceratese, anche Clemente e Belkaid17:26 L’Unep torna al fresco

Festival Off e anteprime da sold out, l’Opera conquista la città MACERATA - Quasi 2mila presenze alla Bohéme di Leo Muscato dedicata agli under 30 che tornerà in scena per la prima domenica. Domani Alberto Batisti ospite agli Aperitivi Culturali. Nel pomeriggio Fiori Musicali e Pomeridiana con Alessandro Seri venerdì 24 luglio 2015 - Ore 19:26 - caricamento letture Tweet

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Vladimir Stoyanov (Rigoletto) e Celso Albelo (Duca di Mantova) in scena allo Sferisterio Il Luna Park sospeso tra realtà ed incubo di Rigoletto (leggi la recensione di Maria Stefania Gelsomini), torna sul palco dello Sferisterio domani, sabato 25 luglio alle 21 per la seconda settimana del festival dell’Opera. In scena, diretti dalla bacchetta del maestro Francesco Lanzillotta, Vladimir Stoyanov, Jessica Nuccio e Celso Albelo nei ruoli di Rigoletto, Gilda e del Duca di Mantova. Come di consueto il festival Off offre una serie di stuzzicanti "entrées". Domani a partire dalle 12 agli Antichi Forni, Cinzia Maroni ospita agli Aperitivi Culturali il musicologo Alberto Batisti (storico curatore della Sagra Musicale Umbra) che partendo dal celebre verso di Rigoletto: "Il retaggio d'ogn uomo m'è tolto: il pianto" affronta il profilo psicologico del protagonista buffone, costretto a nascondere i propri veri sentimenti. Alle 17 torna al parco di Villa Cozza “Fiori Musicali” rassegna curata da Cesarina Compagnoni per allietare gli ospiti della casa di riposo. Conclude il programma Off alle 19 nel cortile del palazzo municipale in piazza della Libertà “Pomeridiana”. Alessandro Seri presenta i libri "Dieci Bozze" e "Pastorali" per la rassegna è curata dall'accademia Belle Arti Macerata. Tutti gli appuntamenti del festival Off sono ad ingresso libero.

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La Bohéme di Leo Muscato Intanto le anteprime giovani continuano a viaggiare su cifre record. “La Bohéme” firmata da Leo Muscato dedicata agli under 30 ha sfiorato ieri sera le 2mila presenze e tornerà in scena per la prima domenica 26 luglio dopo il grande successo del 2012. I giovani hanno accolto con grande calore le vicende di Mimì e Rodolfo, interpretati da Carmela Remigio e Arturo Chacón-Cruz, riservato lunghi applausi alle arie più famose, da “Che gelida manina” a "Si, mi chiamano Mimì". Apprezzata la regia di Muscato, che rende la storia godibile con soluzioni da teatro di prosa e da musical. Piaciuta anche la direzione del maestro David Crescenzi. Successo per i Pueri Cantores "D. Zamberletti": il coro di voci bianche sul palcoscenico ha dimostrato grande preparazione vocale e scenica. Vista l'affluenza record, per venire incontro alle tante richieste al pubblico Under30 sono riservati altri 100 posti in promozione per la prima del 26: acquistando un biglietto a € 25 se ne potrà ricevere un altro a solo 1 € in più. Foto Tabocchini

Carmela Remigio (Mimì) e Arturo Chacón-Cruz (Rodolfo)

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Grande pubblico per la prima della Bohème

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Sferisterio, una grande cornice di pubblico per la prima della Bohème. Parata di Vip PER APPROFONDIRE: Sferisterio, Bohème

Grande pubblico per la prima della Bohème

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MACERATA - ,La Bohème, ha debuttato allo Sferisterio. Per l'opera pucciniana del regista Leo Muscato è stato un ritorno, dopo il successo di tre anni fa.

Prima della Bohème, grande atmosfera allo Sferisterio/GUARDA LE FOTO

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Civitanova, Futura Festival fa il

27/07/15 10:22


Grande pubblico per la prima della Bohème

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pieno da Rampini a Mirabella passando per i Beatles

L'allestimento ripropone un'incandescente Parigi del 1968, una Parigi rivoluzionaria in cui i protagonisti vivono una delle più grandi rivoluzioni culturali del Novecento. Sul palcoscenico Carmela Remigio e Arturo Chacón-Cruz sono stati i coloratissimi Mimì e Rodolfo Ad assistere all'opera oltre duemila spettatori paganti. Tra i numerosi e illustri ospiti presenti allo Sferisterio per la prima di La Bohème, monsignor Renzo Fratini, nunzio apostolico per la Spagna omaggiato di un libro sull'Aghanistan da Guido Picchio e l'occasione è stata utile per parlare del comune amico peacemaker Andrea Angeli. Poi l'ambasciatore israeliano Naor Gilon. Il suo arrivo non era stato anticipato per motivi di sicurezza e il suo ingresso in Arena è stato accompagnato da uno spiegamento di forze dell'ordine. Ad accoglierlo il sindaco di Macerata Romano Carancini insieme al questore Leucio Porto, al prefetto Roberta Preziotti. Non sono voluti mancare alla prima di La Bohème anche l'attore Cesare Bocci accompagnato dalla moglie, l'assessore regionale Angelo Sciapichetti, il presidente della Provincia Antonio Pettinari e il vice presidente della commissione di vigilanza della Rai Francesco Verducci. Numerosi gli imprenditori presenti: Annarita Pilotti, amministratore delegato Loriblu, Giovanni Fabiani, Donatella Varnelli, Massimiliano Guzzini, Germano Ercoli e Alfio Caccamo. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giornata storica: riaperto il porto antico

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Domenica 26 Luglio 2015 - Ultimo aggiornamento: 23:36

Giurarsi amore eterno sulla spiaggia di Velluto Ecco il primo "sì"

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Alberto Bagnai per lo “spazio dell'anima” del Mof | Cronach...

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Alberto Bagnai per lo “spazio dell'anima” del Mof MACERATA - Martedì l'economista apre la settimana della Notte dell'Opera alla Civica Enoteca con "La natura perversa dell'economia". Giovedì 30 Diego Fusaro in La filosofia nel tempo del pensiero unico. Chiude il 4 agosto Giancarlo Ricci

domenica 26 luglio 2015 - Ore 13:25 - caricamento letture Tweet

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Alberto Bagnai Il Macerata Opera Festival entra nella settimana che porta ad uno degli eventi più attesi della stagione, la Notte dell'Opera. Ad aprire martedì è Lo spazio dell'anima, l'appuntamento curato dall'associazione Praxis che declina il fil rouge del Festival, Nutrire l'anima, attraverso implicazioni filosofiche, economiche e scientifiche. Ospite del terzo incontro in programma è Alberto Bagnai, docente di politica economica alla facoltà di Economia dell'università di Chieti, ma anche autore di numerosi libri, tra cui "Il tramonto dell'euro" e opinionista per Il Fatto Quotidiano e Il Giornale. Dopo Vito Mancuso e Luigi De Gennaro, l'appuntamento è alla Civica Enoteca alle 21 di martedì 28 con “La natura perversa dell'economia”, incontro nel quale Alberto Bagnai coinvolge il pubblico nell'affrontare le tematiche dell'euro e della finanza che da qualche anno a questa parte sono all'ordine del giorno. Giovedì 30 alle 21, la sera della Notte dell'Opera, è la volta di Diego Fusaro, ospite di Paolo Scapellato e Samuele Cognini agli Antichi Forni per La filosofia nel tempo del pensiero unico. Fusaro è filosofo e ricercatore dell'Università San Raffaele di Milano. Saggista e opinionista, nelle sue pubblicazioni ha trattato il pensiero di Marx in un'ottima revisionista, accostando alla critica del sistema capitalistico elementi tratti dalla tradizione X protezionista e nazionalistica, cercando di far Chiude il 4 agosto alla Civica Enoteca alle 21 Giancarlo Ricci, psicoterapeuta e psicoanalista, membro Analista dell'Associazione Lacaniana Italiana di psicoanalisi. Tradimento, inganno e arte del perdono il tema dell'incontro che conclude Lo spazio dell'anima. Tutti gli incontri sono a titolo gratuito.

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Bohéme al debutto, sul tappeto rosso torna l’ambasciatore d’I...

18:10 Via Severini contro via Aleandri17:44 L’Its Recanati porta Loccioni in aula

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17:27 Bombola perde gas sul balcone,17:26 Tardella, si vota sull’incompatibilità

Bohéme al debutto, sul tappeto rosso torna l’ambasciatore d’Israele MACERATA OPERA - Naor Gilon allo Sferisterio per il terzo anno consecutivo. L'ingresso in Arena - blindata dalle forze dell'ordine - con il nunzio apostolico per la Spagna, Renzo Fratini e il sindaco Romano Carancini. Sul red carpet anche l'attore Cesare Bocci, il nuovo prefetto, il questore, molti politici e industriali. Evita i fotografi il direttore artistico Francesco Micheli che ha portato i suoi ospiti Carlo Fuortes (sovrintendente del teatro dell'Opera di Roma) e Massimo Zenobi (direttore marketing del Sistina) direttamente nel palchetto riservato. (FOTO)

domenica 26 luglio 2015 - Ore 23:50 - caricamento letture Tweet

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Lo Sferisterio stasera durante la prima della Bohème

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Bohéme al debutto, sul tappeto rosso torna l’ambasciatore d’I...

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Monsignor Renzo Fratini, l’ambasciatore d’Israele Naor Gilon e il sindaco Romano Carancini

di Claudio Ricci (foto di Andrea Petinari) Dopo le prime di Rigoletto e Cavalleria Rusticana-Pagliacci si è srotolato ancora una volta questa sera, per il debutto della Bohème il tappeto rosso dello Sferisterio. La prima dell’opera pucciniana rivisitata in versione sessantottina dal regista Leo Muscato, (che nel 2012 fece il pieno di applausi proprio a Macerata) è una ghiotta occasione per gli affamati di gossip. Hanno aperto le danze del jet set le autorità. Ormai affezionato all’opera maceratese è tornato allo Sferisterio per il terzo anno consecutivo Naor Gilon, ambasciatore d’Israele in Italia. Con lui, come sempre, la moglie e la figlia. Intorno alla famiglia diplomatica un necessario spiegamento di forze, all’opera già da oggi pomeriggio per mettere in sicurezza l’area intorno all’arena. Tombini chiusi, pattumiere sigillate e cani antiesplosivo per evitare ogni tipo di rischio. L’ambasciatore si intrattiene sul red carpet con l’altro grande atteso della serata, Monsignor Renzo Fratini, nunzio apostolico per la Spagna e il Principato di Andorra, originario di Urbisaglia. Il sindaco Romano Carancini fa da padrone di casa e scambia con i due ospiti, con cui condivide l’ingresso in arena, una breve ed istituzionale conversazione, illuminata da una raffica di flash.

L’attore Cesare Bocci con la compagna Daniela e il presidente della Provincia Antonio Pettinari

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Il prefetto Roberta Preziotti e il questore Leucio Porto Seguono il questore Leucio Porto, il neo nominato prefetto Roberta Preziotti, il senatore e vice presidente della Commissione di Vigilanza della Rai Francesco Verducci, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti. Il presidente della Provincia Antonio Pettinari, arriva accompagnato dall’attore Cesare Bocci (anche lui un affezionato di Macerata e dello Sferisterio) e dalla compagna Daniela. «Ho perso la Bohème l’anno scorso – ha detto Bocci – e non potevo lasciarmi scappare anche questa occasione. Conosco l’allestimento di Muscato anche se non ho mai visto la sua Bohéme e sono molto curioso. Dovevamo ripartire ieri da qui ma ci siamo trattenuti qualche giorno in più proprio per vedere quest’opera». Il direttore artistico Francesco Micheli ha dribblato invece fotografi e giornalisti portando i suoi ospiti d’eccezione Carlo Fuortes sovrintendente del teatro dell'Opera di Roma, e Massimo Zenobi direttore marketing del Sistina di Roma direttamente nel palchetto riservato.

Camilla Console, Susanna Mosca e Federica Nardi, pubblico giovane della Bohème Nel frattempo all’ingresso principale continuava il defilé di industriali, politici, belle donne e molti giovani. Annarita Pilotti, lady Loriblu e il presidente di Assocalzaturifici con la figlia Claudia, il direttore d’orchestra e assessore di Matelica Cinzia Pennesi, il conduttore Rai Paolo Notari, Mister Corridomnia Alfio Caccamo con famiglia, amici e collaboratori, l’architetto Mario Montalboddi, gli imprenditori Germano Ercoli, proprietario di Eurosuole e signora, Massimiliano Guzzini vice presidente del gruppo IGuzzini e non da ultimo il main sponsor della stagione lirica Giovanni Fabiani. «Per me è la prima Bohème – confida Susanna Mosca, insegnante di Macerata – ho visto il Rigoletto all’anteprima e mi è piaciuto quindi torno volentieri a scoprire questa regia di cui mi hanno parlato molto bene». «La Bohème è la mia preferita – rivela invece Camilla Console, fermana, studentessa al Conservatorio di Musica Barocca – è la terza volta che assisto all’opera di Puccini. La prima fu proprio qui a Macerata nel 2012, quando ne rimasi positivamente colpita». Entusiasta il commento di Federica Nardi, musicista, anche lei maceratese che alla fine del primo atto si sbilancia: «Questa Bohème è bella colorata e Musetta è strepitosa. Viva l’amore!». (Domani la recensione della Bohème a cura di Maria Stefania Gelsomini)

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LA BOHÈME LO SPETTACOLO Autore: giacomo puccini Regia: leo muscato, direttore david crescenzi Genere: opera Compagnia/Produzione: associazione arena sferisterio di macerata Cast: carmela remigio, arturo chacon-cruz, larissa alice wissel, damiano salerno,

andrea porta, andrea concetti, antonio stragapede, orchestra filarmonica marchigiana, coro lirico marchigiano Scheda spettacolo a cura di Francesco Rapaccioni

Date repliche a cura di Francesco Rapaccioni

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SFERISTERIO v. S. Maria della Porta 65 - Macerata (MC) Tel: 0733 261334 Email: info@sferisterio.it; boxoffice@sferisterio.it Sito Web: www.sferisterio.it Map Satellite

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LE REPLICHE Posizionati sulla data per conoscere orario e prezzo max

In scena dal: 23/07/2015 al: 07/08/2015 LUGLIO 2015 Lu Ma Me Gi Ve Sa 1 2 3 4 6 7 8 9 10 11 13 14 15 16 17 18 20 21 22 23 24 25 27 28 29 30 31

AGOSTO 2015 Do Lu Ma Me Gi Ve Sa 5 1 12 3 4 5 6 7 8 19 10 11 12 13 14 15 26 17 18 19 20 21 22 24 25 26 27 28 29 31

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Note per queste repliche 23 luglio anteprima giovani LE RECENSIONI

La recensione di Francesco Rapaccioni Trois couleurs Dopo i due nuovi allestimenti di Rigoletto e del dittico Cavalleria Rusticana – Pagliacci, torna allo Sferisterio la splendida Bohème di Leo Muscato che debuttò nel 2012 e vinse il premio Abbiati come migliore regia lirica. A tre anni di distanza lo spettacolo non solo non ha perso nulla della sua intelligente rilettura, ma è parso ancora forte dal punto di vista comunicativo. Prova ne è stata, semmai ce ne fosse stato bisogno, la reazione dei giovani alla generale: risate nei primi

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comunicativo. Prova ne è stata, semmai ce ne fosse stato bisogno, la reazione dei giovani alla generale: risate nei primi due quadri, lacrime nel terzo e nel quarto, applausi scroscianti continui a scena aperta.

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Convince pienamente la scelta di Muscato di ambientare nel Sessantotto parigino l'opera pucciniana, mantenendo totale fedeltà alla storia, al punto che il libretto sembra adattato alla riscrittura di Muscato e invece è tutto originale. Ecco dunque la soffitta, a cui si accede da una botola, che pare un appartamento di giovani universitari: Rodolfo alle prese con il lavoro di giornalista fa ticchettare una “Lettera 22”, Marcello dipinge con lo spazzolone (e il pavimento è coperto da un telo con bave di colore che rimandano a un delicato sogno surrealista ma rivisto con lo sguardo di Jackson Pollock), Schaunard suona la chitarra elettrica esprimendo la sua anima rock e Colline non si separa dai suoi libri trascinandoli in un carrellino. Nel secondo quadro, colorato e divertente, la festa al bar diventa un party di Natale in stile musical: i coristi sui cubi ballano e cantano, gli arredi zebrati come i vestiti dei camerieri, la banda che ricorda i Boney M., l'albero della cuccagna di Parpignol, i bambini coi palloncini in mano che poi volano nel cielo, bianchi, rossi e blu. Il terzo quadro mostra l'altro volto degli anni Sessanta, le proteste operaie e gli scontri con la polizia per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori. Siamo davanti alle fonderie d'Enfer, una lunga barricata confina gli operai dentro la fabbrica, guardati a vista da poliziotti in tenuta antisommossa, mentre gli spazzini sono intenti a rimuovere i cubetti di porfido appena lanciati dai contestatori. Il rimando all'originale è raffinato: un cartellone in un angolo propone il menu del bistrot d'Enfer. Musetta arringa gli operai come una sindacalista, Marcello dorme in un camioncino oltre le barricate. Seduti su una panchina solitaria in proscenio, Mimì e Rodolfo sembrano i celebri fidanzati di Peynet. Nel quarto quadro siamo di nuovo nella soffitta, ma il tempo è trascorso e i ragazzi se ne vanno, imballando i pochi averi dentro scatoloni chiusi con lo scotch che trasportatori in tuta portano via in seguito al pignoramento eseguito da Benoit per il mancato affitto. Il passaggio dal primo momento al secondo momento del quadro è assai efficace, un taglio di luce con effetto cinematografico che porta dalla soffitta alla camera di un ospedale. Rispetto alla scorsa edizione, ha convinto pienamente la scena dell'ospedale sia per i tempi in cui la rappresentazione è ambientata sia per la crudezza del momento che risulta emotivamente ancora più efficace e commovente. La disperazione di Rodolfo diventa straziante nel momento in cui gli amici lo trattengono dall'abbraccio con l'amata, ormai morta. Quindi i quattro ragazzi e Musetta restano in ombra e una lama di luce evidenza la scritta sul muro “combat avec nous pur vivre libre”. La scena di Federica Parolini è perfetta, sobria e colorata al tempo stesso sui toni prevalenti dei tre colori francesi, simbolo universale dei valori fondanti le società contemporanee (i due cambi scena a vista sono essi stessi uno spettacolo), come perfette sono le coreografie: il valzer di Musetta è un momento di altissimo spettacolo; splendidi i costumi di Silvia Aymonino, come splendide sono le luci di Alessandro Verrazzi che, in questa edizione, sono state riviste e rese ancora più incisive a evidenziare i vari momenti e i dettagli dei costumi (ad esempio le cerate gialle degli spazzini all'apertura del terzo quadro, impegnati a raccogliere i sampietrini lanciati per protesta). Leo Muscato è regista sensibile e di grande talento, in grado di applicare la cura attoriale della prosa anche all'opera lirica e così scolpendo personaggi a tutto tondo e conferendo all'azione grande pregnanza drammaturgica. Muscato pone al centro di tutto il ruolo del cantante-attore e ricorre a pochi, economici (ma poeticissimi) elementi per ricreare un mondo. Ben collaborano i cantanti, tutti impegnati in prove attoriali di grande bravura: a ogni movimento ne corrisponde un altro, azione e reazione in ogni gesto in modo da catturare l'attenzione dello spettatore consentendo di seguire perfettamente il dipanarsi della storia raccontata da Puccini.

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David Crescenzi assicura i tempi giusti e crea un buon raccordo tra palco e buca, guidando la Filarmonica marchigiana con impegno. Carmela Remigio e Arturo Chacon-Cruz sono molto affiatati e perfettamente credibili nei ruoli dei protagonisti; se le voci non sono particolarmente grandi, i due cantanti hanno un modo eccellente di porgere il canto e di rendere le pieghe dei personaggi; la Remigio, in particolare, conquista per la sensibilità delle mezze voci e per una linea di canto ferma e ricca di armonici, tesa a rendere una Mimì che si sente inadeguata al cospetto di ragazzi così dotati di talento, lei che, operaia nella fonderia d'Enfer (nel primo quadro indossa il camice azzurro che nel terzo vedremo sulle altre), passa il tempo libero a ricamare i fiori di stoffa. Larissa Alice Wissel è una Musetta di grande bellezza, sicura sulla scena e con voce ampia e sonora. Damiano Salerno ha voce scura che ben si presta al ruolo di Marcello, affrontato con un controllo del proprio mezzo. Andrea Porta è un intenso Schaunard dall'anima rock, il ricciuto Colline di Andrea Concetti non fa fatica nell'aria della zimarra. Con loro, adeguati ai ruoli, Alessandro Pucci (Parpignol), Antonio Stragapede (Benoit) e Giacomo Medici (Alcindoro). A completare il cast Roberto Gattei, Gianni Paci, Giovanni Di Deo, il coro lirico marchigiano preparato da Carlo Morganti, i Pueri cantores Zamberletti e la Banda Salvadei. Dopo l’anteprima riservata ai giovani e la prima a cui abbiamo assistito, due le recite in cartellone (1 e 7 agosto), la prima delle quali con audio-descrizione per i non vedenti. Visto il 26/7/15 a macerata (mc) Teatro: sferisterio Voto:

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Nutrire l’Anima, festa in musica a sostegno della Lega del Filo d’Oro PER APPROFONDIRE: Sferisterio, Lega del Filo dOro, festa

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MACERATA - Il 6 agosto, all’Arena Sferisterio di Macerata, si terrà la prima festa in musica sotto il segno dell’enogastronomia, ideata in collaborazione con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e dedicata alla Lega del Filo d’Oro. La serata, che dà il titolo alla stagione lirica di Macerata - Nutrire l’Anima – vedrà alternarsi musica, approfondimenti gastronomici, danza e letture per attraversare progressivamente le fasi di una vita: dall’allattamento nell’infanzia sino alla vecchiaia, passando per la tanto amata giovinezza.

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Un viaggio attraverso i sensi, una riflessione che si sposta sui temi che appartengono alla causa della Lega del Filo d’Oro, che da oltre 50 anni è al fianco delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. “Siamo onorati di essere Charity Partner della 51a stagione lirica del Macerata Opera Festival 2015 – afferma Rossano Bartoli, Segretario Generale della Lega del Filo d’Oro – e ringraziamo sentitamente l’Organizzazione e gli Sponsor che rendono possibile tutto questo. La serata del 6 agosto sarà una bellissima festa in omaggio alle Marche e confidiamo sulla generosità degli spettatori che avranno l’opportunità di offrire un aiuto concreto alle attività dell’Ente”. E’ possibile donare in biglietteria (parte del ricavato della vendita biglietti andrà devoluto all’Ente), all’ingresso dell’Arena e su crowdfundingsferisterio.unicam.it; la raccolta fondi servirà per la costruzione di un’aula di musicoterapia nel nuovo Centro nazionale della Lega del Filo d’Oro di Osimo. La musicoterapia fa parte del percorso di riabilitazione degli ospiti e mira a favorire il rapporto con il mondo esterno.

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La musica, attraverso le sue vibrazioni, riesce a catturare l’attenzione, stimola le percezioni e predispone all’esercizio; in questo modo i ragazzi possono acquisire maggiore armonia nei movimenti, maggiore capacità di ascolto e di partecipazione, ottenendo benefici anche per quanto riguarda il linguaggio e la comunicazione. La realizzazione del nuovo Centro nazionale ad Osimo, i cui lavori sono in corso a pieno ritmo, consentirà maggiori servizi per la diagnosi precoce e l’incremento dei posti disponibili presso il Centro di Riabilitazione, con la conseguente riduzione delle lunghe liste di attesa.

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Sferisterio, l’anima rivoluzionaria della Parigi sessantottina con La Bohème

Con più di 500 dipendenti, tra operatori specializzati, personale sanitario, psicologi, assistenti sociali ed oltre 600 volontari, la Lega del Filo d'Oro eroga i propri servizi nei Centri di Osimo sede nazionale dell'Ente, Lesmo (MB), Modena, Molfetta e Termini Imerese e nelle sedi territoriali di Roma e Napoli. A breve verrà attivata una nuova sede a Padova. La sordocecità è una combinazione della perdita, totale o parziale, della vista e dell’udito che è di ostacolo o impedisce di svolgere le normali funzioni della vita quotidiana. Quando oltre al deficit visivo o uditivo sono presenti altre minorazioni (motorie, intellettive, danni neurologici, malformazioni scheletriche, ecc.) si ha la pluriminorazione psicosensoriale.

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Notte dell’Opera, scatta il countdown “Venite vestiti di bianco alla festa patronale laica della città” MACERATA - Dalla parata in costume lungo le mura al finale in Piazza Libertà, la notte del capoluogo si tinge dei colori del Rigoletto verdiano. Giovedì 30 luglio quarta edizione per la serata ideata da Francesco Micheli. Dalle 19,30 convivi, danze, canti e giullarate per le strade della città. IL PROGRAMMA

martedì 28 luglio 2015 - Ore 18:13 - 3.049 letture Tweet

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Il direttore artistico Francesco Micheli presenta la Notte dell’Opera

di Maria Stefania Gelsomini La Notte dell’Opera cambia menù e si riappropria della musica, sua musa ispiratrice smarrita fra i fumi di salsicce arrosto e panini alla porchetta. Le critiche alle edizioni precedenti e le dichiarazioni dello scorso anno di Francesco Micheli, che aveva manifestato l’intenzione di rinunciare all’organizzazione dell’evento pur essendone l’ideatore, hanno dato una sferzata benefica all’orgoglio maceratese. Intanto Micheli non ha abbandonato la sua creatura, sebbene abbia continuato a seguirla più da lontano, ascoltando sin dalle prime riunioni lo scorso ottobre, da cittadini e commercianti, le critiche (“qui a Macerata non è difficile – scherza – visto che piovono da tutte le parti, ed è molto utile”), i pareri, le proposte e i suggerimenti in merito a un evento che comporta ormai l’impegno e la gestione corale di tutta la città. L’assessore alla cultura del Comune di Macerata Stefania Monteverde la definisce “una grande festa e un grande lavoro di città” alla quale ciascuno contribuisce con le proprie forze, risorse e passioni, ma lo sforzo organizzativo ed economico poggia su tre grandi pilastri: il Comune di Macerata, l’Associazione Sferisterio e il mondo delle associazioni, culturali e dei commercianti. Il vice presidente dell’Associazione Sferisterio Antonio Pettinari non usa mezzi termini e conferma: “se la manifestazione quest’anno si fa è soprattutto per merito dell’amministrazione comunale, che ha deciso di investire maggiori risorse rispetto al passato.”

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La conferenza di oggi. Da sinistra: Luciano Messi, Francesco Micheli, Gianfranco Stortoni, Romano Carancini e Antonio Pettinari

Il sindaco Romano Carancini definisce la Notte dell’Opera “un momento del Macerata Opera Festival che rappresenta il popolo, che incarna il sogno di vivere la lirica in un clima diverso, spontaneo, dai più piccoli ai più grandi. Senza di lui – e stavolta si riferisce a Micheli – la Notte dell’Opera è come un’opera senza voce”. Ma la voce più forte è quella della lirica, che torna protagonista indiscussa di questa quarta edizione dedicata a Rigoletto, in programma per giovedì 30 luglio lungo le vie e le piazze del centro storico, corso Cairoli e corso Cavour dalle 19.30 fino a notte fonda. “La Notte dell’Opera – puntualizza il direttore artistico – non è più solo un’iniziativa del Macerata Opera Festival, ma vista la dimensione che ha assunto è un’iniziativa dell’intera città. Macerata città della pace è ormai indiscutibilmente anche città della musica e dell’opera, perciò il suo ruolo è quello di una festa patronale laica, in cui tutti i residenti e i visitatori sono riuniti per un comune sentire: la musica ad alto livello.”

Notte dell’Opera, un momento della passata edizione E dovendo riportare la musica al centro della festa, si è pensato bene di affidare la direzione artistica delle varie attività musicali al maestro Gianfranco Stortoni, maceratese doc e attuale direttore musicale di palcoscenico allo Sferisterio: “sta crescendo una tensione – confessa – molto simile ai minuti che precedono l’entrata in scena di una recita, che è allo stesso tempo allettante e preoccupante, perché muove tantissima gente.” Quest’anno si esibiranno e canteranno sui tre palchi principali e nelle altre postazioni dislocate per la città più di cento artisti, con dieci concerti lirici nei vari quartieri e cinque cantanti per ogni palco, più quattro corali, delle quali una viene da Jesi. Contando poi i tecnici, gli addetti a service, luci, audio e gli amministrativi, in complesso si arriva a circa cinquecento persone coinvolte. Risuoneranno per le vie della città quattrocento anni di storia della musica, con un programma pensato come un excursus che dal Rinascimento passa per Verdi e arriva fino al jazz, genere che si presta in maniera particolare alle variazioni, ispirate al compositore di Busseto e a Rigoletto. Persino il saltarello, danza folcloristica locale per eccellenza, sarà ballato sulle note della prima aria di Rigoletto “Questa o quella per me pari sono”, mentre sulle note de “La donna è mobile” verrà danzata una mazurka. Spazio anche al Recitar cantando di rinascimentale ascendenza con le canzoni di De Andrè e la musica di Branduardi. L’altro aspetto privilegiato, accanto a quello musicale, sarà quello mangereccio, gastronomico ed enologico. Per scongiurare l’arrembaggio del magna magna visto nelle edizioni passate, anche il convivo avrà una regia ben definita. Micheli: “dal buio della corte esce la convivialità en plein air, con le lunghe tavolate imbandite su strade e piazze dai ristoratori maceratesi e con le scenografie e le sculture realizzate dall’Accademia di Belle Arti.” Da quest’anno, e per i prossimi a venire, la Notte dell’Opera punta a diventare l’occasione, per la città, di vestirsi a festa, e il colore prescelto per questa edizione è il bianco. Dunque l’invito è di presentarsi alla corte di Rigoletto tutti vestiti di bianco. Per una notte l’opera scenderà dal palcoscenico e trasformerà la città in un palcoscenico: tutto è pronto, che lo spettacolo abbia inizio. ***

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Notte dell’Opera, scatta il countdown “Venite vestiti di bianco ...

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(Foto di Lucrezia Benfatto)

Il sindaco Romano Carancini legge il programma della Notte dell’Opera. Al suo fianco il presidente della Provincia Antonio Pettinari Il Programma Si comincia alle 19.30 con l’invito a corte: per prepararsi al grande banchetto il ritrovo è al monumento della Vittoria. Alle ore 20, Gran Parata con nobili e cortigiani, grandi e piccini si muoveranno lungo le mura fino allo Sferisterio a ritmo della musica di Verdi reinterpretata dalla DJ Auretta Bloom. Alle 20.30 appuntamento con “La reggia del piacer”, momento in cui la città si trasforma in una grande corte rinascimentale allietata da musica, danze e spettacoli. Gran finale previsto a mezzanotte con “Le feste, la danza, ben tutto gli sta”, in piazza della Libertà con i tanti artisti impegnati per tutta la serata e il direttore artistico Francesco Micheli. Corso Cavour In corso Cavour la serata parte alle 21 con “I piccoli cortigiani”, giochi per bambini organizzati da Le Tate e “Noi siamo Rigoletto”, laboratorio per i più piccoli. Segue il gruppo di danza storica Quam Pulchra Es con il ballo “Alla corte del Duca di Mantova” mentre tamburi e danzatrici eseguono “Le fanciulle della corte”. Satira con attori in strada con “Giullari in cerca di un’opera” ma anche scienza con la dimostrazione di nutraceutica “Antiche e nuove scienze per il nutrimento dell’anima”. Si continua quindi tanta musica e il concerto lirico “Cavalieri, dame e signori”, l’operetta “Il canto dei libertini”, il coro Equi-Voci con “I paggi del Duca”, in replica anche alle 22.30. Concludono alle 23 Li Pistacoppi con “Rigoletto folk”. Centro Storico Anche dentro le mura lo spettacolo ha inizio alle 21 con tre attività per bambini: “Alla corte del Duca”; “L’orologio incantato” e “Operiamo rigolettando”. Corsi di arco con “La guardia del Duca” e di trucco e acconciatura in stile con “Trucco e parrucco alla corte del Duca” precedono “Le roi s’amuse”, l’aperitivo con delitto e “Convito a palazzo”, pièce teatrale di CTR. La Banda Salvadei invece porta per strada “Rigo(non)letto, Chi vuol essere direttore, sia”. Si continua con Spettacoli di cortile e “Fiori di virtù”, realizzato dal gruppo di danza Gugliemo Ebreo da Pesaro. Tanta musica risuonerà in centro con i concerti “La taverna di Sparafucile”, “Dame e cavalieri”, “Il salotto a palazzo reale” del Corale Santa Lucia, “I cori alla corte di Mantova” del Coro Sibilla e “Meravigliose donne nella sala grande a palazzo”. Ancora concerti con “Gli archi del Duca” e “Follia di flauti”, ma anche musica elettronica con il dj set di Auretta Bloom. Prevista la performance teatrale MACERATA RINAS(imental)E a cura di Leonardo Gasparri e la proiezione film “Italiani svisti da fuori” alla Biblioteca Mozzi Borgetti. Ancora tanta musica dalle 21.30 con “Keep in time project will meet Verdi” dj set di Djstivo, i Pueri Cantores e Corale Cantando con “I cori alla corte di Mantova”; “Da Bach a Verdi” di Tune Up Group; “Recitar cantando, concerto da De Andrè a Branduardi” di Le Nuvole; “Variazioni sul Rigoletto” di Jo’s friend jazz quintet e “Rigoletto folk” dei Pistacoppi. La serata prosegue dalle 22 con il Coro Sibilla e il coro Equi-Voci, il dj set “Opera music” e la proiezione del film “Italiani svisti da fuori”. Dalle 22.30 i Madrigalisti del Coro Bellini portano “Il salotto a palazzo reale”, e alla stessa ora i concerti “Meravigliose donne nella sala grande a palazzo” e il Corale Santa Lucia che prepara al gran finale in programma a mezzanotte. Corso Cairoli Lungo corso Cairoli si parte a ritmo di danza con “Maledizione, passione, perdono” del Gruppo di danza Albatros e “A diletto dei signori della corte” del Gruppo di danza Rainbow, cui fa eco il video-mapping realizzato da Young Vision. Dalle 21 Simone Maretti racconta Rigoletto in uno spettacolo per bambini, mentre alla stessa ora previsto il coro dei Madrigalisti e Li Pistacoppi. Seguono fino alle 23 il concerto “Rigoletto swing” di Mark Zitti e i Fratelli Coletti, i Pueri Cantores, il Corale Cantando e il concerto lirico “La terrazza nella dimora di Rigoletto”. Mostre, percorsi, conferenze Tra le tante attività della Notte dell’Opera, sono aperte per la serata del 30 luglio la Mostra Germinazioni a Palazzo Buonaccorsi fino alle 24, la mostra “Obiettivo sul fronte” allo spazio ex-Upim e i percorsi espositivi “Le notte di Rigoletto pittori all’opera” alla Galleria Mirionima e “Lux-Colori nutrizionali” alla Biblioteca Mozzi-Borgetti. Diego Fusaro è ospite agli Antichi Forni alle 21 alla rassegna “Lo spazio dell’anima” curato da Praxis, mentre lo Sferisterio resta aperto fino alle 24 per le visite interne. Hera Comm, l’energy sponsor del Macerata Opera Festival, distribuisce lampadine LED già a disposizione nel negozio di Ancona in abbinamento alle offerte luce e gas. A basso consumo con una durata media di 15.000 ore, pari a 10/15 anni, contro le 1.000 delle lampadine ad incandescenza. Le 15.000 ore di durata equivalgono a 5.625 messe in scena di “Rigoletto”, 12.857 di “Cavalleria Rusticana”, 6.923 di “Boheme” e 10.000 di “Pagliacci”. In Piazza della Libertà, Cosmari regala sacchettini di compost mentre infine Sapore di Mare allestisce un photo boot per uno scatto in costume

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mercoledì 29 luglio 2015

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NUTRIRE L’ANIMA, IL 6 AGOSTO MACERATA OPERA FESTIVAL E IMT INSIEME PER LA LEGA DEL FILO D’ORO IN UNA SERATA SOTTO IL SEGNO DI ENOGASTRONOMIA, MUSICA E POESIADA BRUSCANTINI A LEOPARDI, OMAGGIO ALLE MARCHE IN OCCASIONE DI EXPO

Le nostre rubriche

O OK K

(Jesi, 28 luglio 2015). La magia dell’Opera dello Sferisterio incontra le eccellenze marchigiane e il sociale giovedì 6 agostocon “Nutrire l’anima”, serata musicale sotto il segno dell’enogastronomia ideata, in occasione di Expo, da Macerata Opera Festival e Istituto Marchigiano di Tutela Vini – IMT a sostegno della Lega del Filo d’Oro. Uno spettacolo di musica e parole che alle esibizioni abbina approfondimenti gastronomici, show cooking, letture e danze per raccontare, attraverso le stagioni della vita, i temi scelti dalle Marche per Expo Milano 2015: nutrizione, qualità della vita e longevità. “Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi” sarà anche un

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viaggio attraverso i sensi, una riflessione che mette al centro le cause sostenute dalla Lega del Filo d’Oro, associazione a supporto delle persone sordocieche e pluriminorate sensoriali, che quest’anno è charity partner del Festival. Parte del ricavato della serata sarà infatti devoluto alla

1 10 07 76 64 45 5 .

Ristorante Red Fish dà il via al progetto "ITineRed" col primo menù degustazione della cucina tipica e vini della Campania: Vai all'articolo! LINK

L'Autunno a tavola La cucina d'autunno si tinge di colori diversi, da una parte i ricordi estivi sono forti, dall'altra la gastronomia cambia, dando spazio maggiore a piatti più caldi, elaborati e dal sapore più intenso.

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Risotto Sottobosco: la ricetta dei fratelli Costardi presentata al Salone del Gusto di Torino Chistian e Manuel Costardi sono due fratelli chef che lavorano presso le cucine del ristorante stellato Da Cinzia di Verdelli. In occasione del Salone del Gusto che si è tenuto nei giorni scorsi

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Lega del Filo d’Oro per la costruzione di un’aula di musicoterapia nel nuovo centro nazionale. Sul palco dello Sferisterio, oltre ai cantanti d’opera Celso Abelo e Alfonso Antoniozzi, si alterneranno attori come Lella Costa e Maria Paiato (madrine della serata), orchestre, band e chef marchigiani. Tra questi, gli stellati Moreno Cedroni, Errico Recanati e Michele Biagiola che, assieme a Simone Salvini con la sua cucina naturale, sveleranno le ricette-ricordo della loro vita cucinandole dal vivo e abbinandole ad un vino IMT. Ospite d’onore della serata sarà la campionessa olimpica di scherma e ambasciatrice del Verdicchio, Elisa Di Francisca, reduce dalla recente vittoria della medaglia d’oro ai mondiali di Mosca nel fioretto femminile a squadre. Lo spettacolo, scritto da Francesco Micheli, direttore artistico del Macerata Opera Festival, Carlo Cambi, giornalista enogastronomico, e Andrea Foresi, musicologo e biografo di Sesto Bruscantini (famoso baritono civitanovese riconosciuto in tutto il mondo), si inserisce nell’ambito del progetto Genius loci del Festival, con l’obiettivo di celebrare i talenti del territorio marchigiano. Si comincia con il tema dell’allattamento naturale, che vedrà la partecipazione di cinquanta mamme con i loro bambini, in collaborazione con il Dipartimento Materno Infantile di Macerata, per poi proseguire attraverso le diverse fasi della vita, dalla giovinezza alla maturità, fino alla vecchiaia. In scena, Celso Albelo, che in questa stagione operistica interpreta il ruolo del Duca di Mantova in Rigoletto, Alfonso Antoniozzi, allievo pupillo di Sesto Bruscantini, Valentina Mastrangelo e il pianista Lorenzo Di Bella. Insieme a loro si esibiranno anche la Fisorchestra Marchigiana, la Junior Band Marchesini, i cori e i gruppi folkloristici di tutta la regione. L’evento sarà preceduto dagli assaggi street food - a base di prodotti Food Brand Marche - in piazza Mazzini (Macerata) degli chef Biagiola, Recanati e Salvini, in abbinamento a Verdicchio, vino bianco più premiato d’Italia, Colli Maceratesi (Ribona), San Ginesio, Serrapetrona e Vernaccia di Serrapetrona (assaggi aperti al pubblico. Costo: 10 euro. Per chi ha già acquistato il biglietto dello spettacolo il costo è 8 euro). Per Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini: “Con questo evento di solidarietà, ispirato ai temi di Expo, celebriamo i talenti e le eccellenze della nostra regione continuando a scommettere sulla contaminazione tra cultura, musica ed enogastronomia. Elementi strettamente collegati, questi, espressione di un territorio unico come le Marche, che siamo fieri di portare su un palcoscenico di livello quale il Macerata Opera Festival, in occasione dell’anno dell’Esposizione Universale di Milano”. Nell’acquisto del biglietto dello spettacolo (€ 12, 22, 32 - in vendita su www.vivaticket.it e presso la biglietteria dello Sferisterio) è compresa una donazione alla Lega del Filo d’Oro (da € 2 a 12). Per chi acquista il biglietto di Nutrire l’anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi, è prevista una riduzione sul ticket dell’aperitivo. E’ possibile donare anche su crowdfundingsferisterio.unicam.it. La serata è realizzata con il fondamentale contributo di Eurosuole, rappresentata Germano Ercoli, che conferma il proprio impegno come charity sponsor. Per info: www.imtdoc.it; www.sferisterio.it

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Guida ai vini delle piccole isole

L' Editoriale

GUIDA AI MIGLIORI VINI D'ITALIA

Le denominazioni IMT che partecipano a “Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi”:Colli Maceratesi Doc (Ribona), San Ginesio Doc, Serrapetrona Doc, Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico, Verdicchio di Matelica Doc; Verdicchio di Matelica Riserva Docg, Vernaccia di Serrapetrona Docg. Le aziende IMT che partecipano a “Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi”: ·

Alberto Quacquarini

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La Monacesca

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Bisci

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Maraviglia

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Boccadigabbia

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Montesanto

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Borgo Paglianetto

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Cantine Belisario

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Cantina Sant’Isidoro

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I VINI DELLE PICCOLE ISOLE

30/07/15 09:58


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Prosegue su: Sapori e Ricette

Sol&Agrifood

O OK K

.

L’Istituto Marchigiano di Tutela Vini IMT, con 800 aziende associate per 16 denominazioni di

Sul sito di Sol&Agrifood notizie,

origine (di cui 4 Docg), è una realtà unica in Italia nel suo genere, che oggi esprime l’82%

approfondimenti,

curiosità.

dell’export delle Marche. Attraverso i fondi PSR Marche e OCM Vino, IMT ha investito dal 2009

Questa settimana perchè il "cibo

al 2014 in tutto il mondo più di 10,2 mln di euro in promozione (di cui 4,6 milioni investiti

spazzatura" imbroglia il cervello.

direttamente dai produttori). Ammontano a 4,3 mln gli investimenti previsti per l’annualità

L'extravergine che fa bene al

2015.

fegato e il nuovo tappo antifrodi per l'olio nei ristoranti Feed Post

La 51° stagione del Macerata Opera Festival è in programma fino al 9 agosto 2015. Quattro i titoli in cartellone: Rigoletto di Giuseppe Verdi, per la regia di Federico Grazzini - nel cast Vladimir Stoyanov, Jessica Nuccio, Celso Albelo; segue il dittico “verista” costituito da Pagliacci di Ruggero Leoncavallo e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, con la regia di Alessandro Talevi - nel cast Rafael Davila, Anna Pirozzi; completa il programma La Bohème di Giacomo Puccini, ripresa dello spettacolo del 2013 con la regia di Leo Muscato, vincitore del Premio Abbiati - nel cast Carmela Remigio, Arturo Chacòn-Cruz. Per contatto:

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Cibo e musica il 6 agosto a Macerata

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di Davide Eusebi Dall’omaggio di Moreno Cedroni all’infanzia con “Morte alla minestrina”, dedicato a Leopardi, a quello di Michele Biagiola all’adolescenza con “L’orto nel piatto”, passando per la maturità con “L’impero dei sensi” di Errico Recanati, fino a “La natura per amica” di Simone Salvini. Sarà una serata attraverso le stagioni della vita quella di "Nutrire l'anima", il racconto musicale sotto il segno del'enogastronomia ideato, in occasione dell'Expo, da Macerata opera festival e Istituto marchigiano tutela vini a sostegno della lega del Filo d'oro. Uno spettacolo, quello in programma il 6 agosto allo Sferisterio, che a musica e parole abbinerà approfondimenti gastronomici, show cooking, letture e danze per raccontare i temi scelti dalle Marche per l'Expo. Sul palco dello Sferisterio, oltre ai cantanti d’opera Celso Abelo e Alfonso Antoniozzi, alle madrine della serata,Lella Costa e Maria Paiato, orchestre e band ci saranno infatti anche gli chef marchigiani che sveleranno le ricette-ricordo della loro vita cucinandole dal vivo e abbinandole ad un vino IMT. Si parte con Verdicchio dei Castelli di Jesi e “Morte alla minestrina”di Cedroni - una finta minestra ispirata alla poesia di un Leopardi 11enne e realizzata con gli ingredienti prediletti dal celebre poeta marchigiano –.per poi proseguire con Colli Maceratesi (Ribona) per “L’orto nel piatto” firmato da Biagiola. Un piatto vegetale con erbe spontanee, quest’ultimo, che simboleggia‘i fiori dell’adolescenza’e le sue trasgressioni. Recanati con il Verdicchio di Matelica porta invece in scena la Teoria del piacere di Leopardi e la piena maturità della vita, con la sua battuta di carne marchigiana “L’impero dei sensi”, mentre l’accoppiata Salvini – Vernaccia di Serrapetrona racconterà l’età del tramonto, dove la natura diventa amica con una ricetta tutta vegan. Ospite d’onore della serata, sarà la campionessa olimpica di scherma e ambasciatrice del Verdicchio, Elisa Di Francisca, reduce dalla recente vittoria della medaglia d’oro ai mondiali di Mosca nel fioretto femminile a squadre. “Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi” sarà anche un viaggio attraverso i sensi: una riflessione che mette al centro le cause sostenute dalla Lega del Filo d'oro, associazione a supporto delle persone sordo cieche e pluriminorate sensoriali, che quest’anno è charity partner del Festival.Parte del ricavato della serata sarà infatti devoluto alla Lega del Filo d’Oro per la costruzione di un’aula di musicoterapia nel nuovo centro nazionale. Lo spettacolo, scritto da Francesco Micheli, direttore artistico del Macerata Opera Festival, Carlo Cambi, giornalista enogastronomico, e Andrea Foresi, musicologo e biografo di Sesto Bruscantini (famoso baritono civitanovese riconosciuto in tutto il mondo), si inserisce nell’ambito del progetto Genius loci del Festival,con l’obiettivo di celebrare i talenti del territorio marchigiano. L’evento sarà preceduto dagli assaggi di streetfood - a base di prodotti Food Brand Marche -in piazza Mazzini (Macerata) degli chef Biagiola, Recanati e Salvini, in abbinamento a Verdicchio, vino bianco più premiato d’Italia,Colli Maceratesi (Ribona), San Ginesio, Serrapetrona e Vernaccia di Serrapetrona (assaggi aperti al pubblico. Costo:10 euro. Per chi ha già acquistato il

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biglietto dello spettacolo il costo è 8 euro). Per Alberto Mazzoni, direttore dell'Istituto marchigiano di tutela vini: “Con questo evento di solidarietà, ispirato ai temi di Expo, celebriamo i talenti e le eccellenze della nostra regione continuando a scommettere sulla contaminazione tra cultura, musica ed enogastronomia. Elementi strettamente collegati, questi, espressione di un territorio unico come le Marche, che siamo fieri di portare su un palcoscenico di livello quale il Macerata Opera Festival, in occasione dell’anno dell’Esposizione Universale di Milano”. Nell’acquisto del biglietto dello spettacolo (€ 12, 22, 32 - in vendita suwww.vivaticket.it e presso la biglietteria dello Sferisterio) è compresa una donazione alla Lega del Filo d’Oro (da € 2 a 12). Per chi acquista il biglietto di Nutrire l’anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi, è prevista una riduzione sul ticket dell’aperitivo. E’ possibile donare anche sucrowdfundingsferisterio.unicam.it.La serata è realizzata con il fondamentale contributo di Eurosuole, rappresentata Germano Ercoli, che conferma il proprio impegno come charity sponsor.Info www.imtdoc.it oppure www.sferisterio.it

29/07/2015

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Festa marchigiana allo Sferisterio Terzo anno per celebrare il genius loci: Nutrire l'anima da Leopardi a Sesto Bruscantini con due madrine d'eccezione, Lella Costa e Maria Paiato e l'abbinamento con l'enogastronomia marchigiana. Giovedì 6 agosto prima festa in musica sotto il segno dell’enogastronomia ideata con l'Istituto Marchigiano di Tutela Vini e dedicata alla Lega del Filo d'Oro, charity partner del Macerata Opera Festival: un percorso che alterna musica, approfondimenti gastronomici, danza e letture per attraversare progressivamente le fasi di una vita, dall’infanzia alla vecchiaia. Oltre allo spettacolo in Arena, è previsto un aperitivo in piazza Mazzini nel tardo pomeriggio, preparato da chef con eccellenze della cultura gastronomica marchigiana e in compagnia dei vini doc delle Marche. Per chi acquista il biglietto di Nutrire l’anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi, è prevista una riduzione sul ticket dell’aperitivo: un’opportunità per nutrire in modo elegante e raffinato contemporaneamente corpo e anima. Lella Costa La serata è condotta da due madrine di eccezione, le attrici Lella Costa e Maria Paiato. Lella Costa torna allo Sferisterio dopo aver presentato la serata “Festa per Anita” dello scorso anno e “Sogni di una notte di mezza estate” del 2013 in cui recitava nella parte di Puck. maggiori informazioni, prenotazioni e donazioni sul sito dello Sferisterio. Inserita il 30 - 07 - 15 Francesco Rapaccioni

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La notte dell'opera Notte bianca a Macerata sui temi del Rigoletto: il centro città si anima con centinaia di iniziative gratuite per ogni età. Dalla direzione artistica di Francesco Micheli è tradizione a Macerata la Notte dell'Opera, una specie di notte bianca dedicata alla lirica che si ispira a una delle opere in cartellone e “occupa” tutto il centro della città. Dunque anche quest'anno l'evento si ripete: giovedì 30 luglio Macerata diventa un grande palcoscenico a cielo aperto ispirato al Rigoletto verdiano e alle sue pittoresche scene di convivialità. Proprio come nella festa dell'atto primo, alla corte del Duca di Mantova, e nella locanda di Sparafucile, il Centro storico, Corso Cairoli e Corso Cavour si animano di spettacoli musicali e di danza, giochi all’aperto per bambini e adulti, per un banchetto rinascimentale inneggiante alla ricca tradizione gastronomica ed enologica locale e rifinito dalle eleganti scenografie realizzate dall’Accademia di Belle Arti La notte dell'opera negli scorsi anni Macerata. Per l’occasione tutti i negozi resteranno aperti fino a notte fonda e sarà possibile accedere al wi-fi di Macerata tramite il social login: una connessione gratuita attraverso i social per condividere i momenti più belli della serata. Si comincia alle 19.30 con l’invito a corte: per prepararsi al grande banchetto il ritrovo è al monumento della Vittoria. Alle ore 20, Gran Parata con nobili e cortigiani, grandi e piccini si muoveranno lungo le mura fino allo Sferisterio a ritmo della musica di Verdi. Alle 20.30 appuntamento con “La reggia del piacer”, momento in cui la città si trasforma in una grande corte rinascimentale allietata da musica, danze e spettacoli. Gran finale previsto a mezzanotte con “Le feste, la danza, ben tutto gli sta”, in piazza della Libertà con i tanti artisti impegnati per tutta la serata e il direttore artistico Francesco Micheli. Poi tante iniziative in tre diverse zone: centro storico, corso Cavour e corso Cairoli, tutto a ingresso gratuito. Mostre e conferenza completano l'offerta culturale. Maggiori informazioni sul sito www.sferisterio.it

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La Notte di Rigoletto accende le vie del centro di Macerata • ...

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La Notte di Rigoletto accende le vie del centro di Macerata Per la Notte dell’Opera , la festa patronale laica della città, così com’è stata definita dal direttore artistico Francesco Micheli, realizzata con il contributo fondamentale di APM e Banca Marche, Macerata si tinge di bianco per inneggiare a Rigoletto e alle sue pittoresche scene di convivialità. Proprio come nella festa dell'atto primo, alla corte del Duca di Mantova, e nella locanda di Sparafucile, il Centro storico, Corso Cairoli e Corso Cavour si animano di spettacoli musicali e di danza, giochi all’aperto per bambini e adulti, per un banchetto rinascimentale ad omaggio della ricca tradizione gastronomica ed enologica locale e rifinito dalle eleganti scenografie realizzate dall’Accademia di Belle Arti di Macerata. Numerosi i partecipanti che hanno voluto offrire il proprio contributo per l’evento del 30 luglio, ispirandosi al tema Nutrire l'anima , tra cui Hera Comm, l’energy sponsor del Macerata Opera Festival, che distribuisce nella Notte dell’Opera lampadine LED che durano 15 volte di più di quelle ad incandescenza e preservano le risorse del pianeta. Paragonando il numero di ore che le lampadine forniscono si può affermare che equivalgono a 5.625 messe in scena di Rigoletto, 12.857 di Cavalleria Rusticana, 6.923 di Bohème e 10.000 di Pagliacci. Sapore di Mare, gourmet partner ufficiale della 51ª stagione lirica del Macerata Opera Festival , dopo aver portato il meglio del mare nelle due cene di gala del dopo Opera del 17 e il 18 luglio, ha organizzato in piazza Annessione un photo boot per immortalarsi in costumi rinascimentali e condividere la foto sui social con l’hashtag #nutrimilive. Chi accede gratuitamente al wi-fi di Macerata Digitale tramite il social login, ottiene subito il diritto all’acquisto dell'Open da 2 per le opere in cartellone e di un biglietto scontato per la serata del 6 agosto Nutrire l’anima (22€ invece che 32€). Sempre sul tema della stagione, Cosmari, la società pubblica che si occupa della gestione del ciclo integrato dei rifiuti per tutti i Comuni della provincia di Macerata, ha allestito un proprio info point in piazza della Libertà, punto centrale della festa per distribuire materiale informativo e per donare ai partecipanti quale gadget, un piccolo sacchetto contenente compost di qualità, certificato anche per l’agricoltura biologica. Infine IMT, l’Istituto di Tutela Vini Marchigiani, in collaborazione con l’ASI, l’Associazione Italiana dei Sommelier, ha organizzato un simpatico brindisi per 500 persone in piazza Mazzini, per concludere con le eccellenze enologiche della regione la Notte dell’Opera.

dallo Sferisterio Opera Festival www.sferisterio.it

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Questo è un comunicato stampa inviato il 29/07/2015 pubblicato sul giornale del 30/07/2015 - 110 letture - 0 commenti In questo articolo si parla di macerata, opera, Sferisterio Opera Festival, spettacoli, teatro. L'indirizzo breve di questo articolo è http://vivere.biz/amCe

Rilasciato con licenza Creative Commons. Maggiori info: vivere.biz/gkW

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La Notte dell'Opera vestita di bianco per festeggiare Rigoletto

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La Notte dell'Opera vestita di bianco per festeggiare Rigoletto

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Sferisterio, una stagione di grande successo: parlano i protagonisti

Macerata, la Notte dell'Opera conquista tutti

La festa, ideata da Francesco Micheli, direttore artistico di Macerata Opera Festival, si radica sempre più fino a diventare un appuntamento clou dell'estate non solo maceratese.

NOTIZIOMETRO Nutrire l’Anima, festa in musica a sostegno della Lega del Filo d’Oro

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La Notte dell'Opera vestita di bianco per festeggiare Rigoletto Le proiezioni sullo Sferisterio/VIDEO d'apertura/VIDEO

Sferisterio, una grande cornice di pubblico per la prima della Bohème. Parata di Vip

Migliaia di persone, vestite di bianco, come prevedeva il dress code della serata, hanno sfilato per le vie di Macerata fino a notte fonda tra le note di Rigoletto, che risuonavano ad ogni angolo, e le luci proiettate sullo Sferisterio.

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Micheli conduce Macerata alla Corte del Duca: «Questo è il Rinascimento per una notte» Il direttore artistico apre la terza Notte dell'Opera alla testa del corteo che ha attraversato la città da corso Cavour allo Sferisterio. Figuranti, cantanti, ballerini e centinaia di visitatori già dall'ora del tramonto hanno invaso le vie e le piazze del centro - FOTO/VIDEO (Domani il servizio completo con tutte le immagini di una lunga notte che continua anche su Cronache Maceratesi) giovedì 30 luglio 2015 - Ore 21:46 - 2.081 letture Tweet

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di Claudio Ricci

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Micheli conduce Macerata alla Corte del Duca: «Questo è il R...

http://www.cronachemaceratesi.it/2015/07/30/micheli-conduc...

(Foto di Lucrezia Benfatto) GUARDA IL VIDEO Notte dell’opera 2015: il trionfo del bianco e della musica. La terza edizione della festa più popolare della rassegna Off inizia dal Monumento ai Caduti. Già dalle 19,30 le strade e le vie del centro pullulano di visitatori giunti in gran numero e rigorosamente in candida mise come impone il tema di quest’anno, ispirato all’opera regina della 51 esima stagione, Il Rigoletto di Giuseppe Verdi. Ad aprire il corteo che attraversa Corso Cavour per passare in viale Puccinotti e sfociare davanti all’Arena Sferisterio è l’esplosivo istrione Francesco Micheli. “Tutti alla corte del Duca di Mantova” è il grido lanciato dal sapiente banditore. Al suo seguito una schiera di figuranti, ballerini, musicisti, appassionati, curiosi e visitatori provenienti anche da fuori regione. L’evento è ormai più che famoso e già dal suo preludio lascia presagire una lunga notte in cui Macerata si trasforma nell’arena allargata dell’Opera a cielo aperto. “Bella figlia dell’amore”,

“La donna è mobile” sono le celebri arie verdiane che mixate a frenetici innesti di house ed elettro music fanno da colonna sonora al lungo serpentone bianco che passa intorno alle mura storiche. Sono centinaia le persone che si uniscono alla carovana mentre Micheli incalza le signore che si affacciano ai balconi su viale Puccinotti. «Sei più Maddalena o Gilda? urla al microfono il direttore alla bella signora che fa capolino riferendosi alle protagoniste femminile dell’opera in questione. «Maddalena» è la risposta della melomane che sorride a Micheli con scherzosa civetteria. E ancora l’istrione chiama la gente in strada a partecipare alla grande festa: «Gilda non stare chiusa in casa, Giovanna è a dormire, Rigoletto è al lavoro. la festa ti aspetta». Il bianco della carovana guadagna in suggestione con le note rosate del tramonto che anticipa la lunga notte. «Questo è il Rinascimento, per una notte a Macerata. Cosa credevate, sipari di velluto? L’opera è questa e si fa a cielo aperto. Non state chiusi in casa, la musica vi salverà». Il crescendo di adrenalina accompagna il corteo fino allo Sferisterio, dove Micheli invita gli ospiti ad occupare la città e a godersi la magia della festa: «Avete perso l’autobus? Parte il treno della Notte dell’Opera!». Domani il servizio completo con immagini e video di una lunga notte che continua anche su Cronache Maceratesi.

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Micheli conduce Macerata alla Corte del Duca: Questo è il R...

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Finger music a Macerata Concerto al Teatro Lauro Rossi per violoncello e pianoforte con un programma suggestivo e minimalista concentrato sui compositori del nord Europa. Il Teatro Lauro Rossi, un luogo in cui risuona una certa classicità, un teatro di vecchia tradizione col sipario celestepolvere e le poltrone in tinta, ha ospitato Finger Music, secondo appuntamento di “Mercoledì Mania”, parte integrante del Festival Off della stagione dello Sferisterio. Francesco Dillon al violoncello ed Emanuele Torquati al pianoforte hanno scelto compositori minimalisti del Novecento, accomunati dall’essere nati in un regime di estetica musicale ben precisa, il cui clima si presentava sfavorevole a una rivoluzione del linguaggio musicale: Arvo Pärt, Dimitri Shostakovich e una poesia di Tomas Tranströmer composta da Silvia Borzelli. Se dapprima la musica evocava in pieno questa difficoltà alla sperimentazione, il percorso emozionale ha coinvolto anche Emanuele Torquati e Francesco Dillon altri sentimenti: la speranza della possibilità, la felicità della pace e la tristezza della disillusione. Le emozioni erano incentivate dai gesti degli esecutori, soavi al suono soave e duri al tocco duro; le loro bocche a tratti semi aperte erano il portale d’uscita di una musica così controversa e "difficile": un percorso emotivo impegnativo. Il bagliore della luce di scena riflessa sul violoncello fungeva da coreografia, come se le note stesse volessero uscire dalle sonate, delicate e sofferte al contempo, e danzare tra il pubblico. Un pubblico attento e col fiato sospeso fino alla fine, fino a quando, dopo pochi intensissimi secondi dall’ultima nota, è scoppiato in un applauso esplosivo e liberatorio.

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DA BRUSCANTINI A LEOPARDI, OMAGGIO ALLE MARCHE IN OCCASIONE DI EXPO

dal: 3 lug al: 4 set Tutto pronto per Castelli diVini Il 7 ago Scorribanda gastronomica a Recco

Nutrire l'Anima, il 6 agosto Mecerata Opera Festival e IMT insieme per la Lega del Filo d'Oro in una serata sotto il segno di enogastronomia, musica e poesia. La magia dell’Opera dello Sferisterio incontra le eccellenze marchigiane e il sociale giovedì 6 agosto con “Nutrire l’anima”, serata musicale sotto il segno dell’enogastronomia ideata, in occasione di Expo, da Macerata Opera Festival e Istituto Marchigiano di Tutela Vini– IMT a sostegno della Lega del Filo d’Oro. Uno spettacolo di musica e parole che alle esibizioni abbina approfondimenti gastronomici, show cooking, letture e danze per raccontare, attraverso le stagioni della vita, i temi scelti dalle Marche per Expo Milano 2015: nutrizione, qualità della vita e longevità. “Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi” sarà anche un viaggio attraverso i sensi, una riflessione che mette al centro le cause sostenute dalla Lega del Filo d’Oro, associazione a supporto delle persone sordocieche e pluriminorate sensoriali, che quest’anno è charity partner del Festival. Parte del ricavato della serata sarà infatti devoluto alla Lega del Filo d’Oro per la costruzione di un’aula di musicoterapia nel nuovo centro nazionale. Sul palco dello Sferisterio, oltre ai cantanti d’opera Celso Abelo e Alfonso Antoniozzi, si alterneranno attori come Lella Costa e Maria Paiato (madrine della serata), orchestre, band e chef marchigiani. Tra questi, gli stellati Moreno Cedroni, Errico Recanati e Michele Biagiola che, assieme a Simone Salvini con la sua cucina naturale, sveleranno le ricette-ricordo della loro vita cucinandole dal vivo e abbinandole ad un vino IMT. Ospite d’onore della serata sarà la campionessa olimpica di scherma e ambasciatrice del Verdicchio, Elisa Di Francisca, reduce dalla recente vittoria della medaglia d’oro ai mondiali di Mosca nel fioretto femminile a squadre. Lo spettacolo, scritto da Francesco Micheli, direttore artistico del Macerata Opera Festival, Carlo Cambi, giornalista enogastronomico, e Andrea Foresi, musicologo e biografo di Sesto Bruscantini (famoso baritono civitanovese riconosciuto in tutto il mondo), si inserisce nell’ambito del progetto Genius loci del Festival, con l’obiettivo di celebrare i talenti del territorio marchigiano. Si comincia con il tema dell’allattamento naturale, che vedrà la partecipazione di cinquanta mamme con i loro bambini, in collaborazione con il Dipartimento Materno Infantile di Macerata, per poi proseguire attraverso le diverse

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DA BRUSCANTINI A LEOPARDI, OMAGGIO ALLE M...

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fasi della vita, dalla giovinezza alla maturità, fino alla vecchiaia. In scena, Celso Albelo, che in questa stagione operistica interpreta il ruolo del Duca di Mantova in Rigoletto, Alfonso Antoniozzi, allievo pupillo di Sesto Bruscantini, Valentina Mastrangelo e il pianista Lorenzo Di Bella. Insieme a loro si esibiranno anche la Fisorchestra Marchigiana, la Junior Band Marchesini, i cori e i gruppi folkloristici di tutta la regione. L’evento sarà preceduto dagli assaggi street food - a base di prodotti Food Brand Marche - in piazza Mazzini (Macerata) degli chef Biagiola, Recanati e Salvini, in abbinamento a Verdicchio, vino bianco più premiato d’Italia, Colli Maceratesi (Ribona), San Ginesio, Serrapetrona e Vernaccia di Serrapetrona (assaggi aperti al pubblico. Costo: 10 euro. Per chi ha già acquistato il biglietto dello spettacolo il costo è 8 euro). Per Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini: “Con questo evento di solidarietà, ispirato ai temi di Expo, celebriamo i talenti e le eccellenze della nostra regione continuando a scommettere sulla contaminazione tra cultura, musica ed enogastronomia. Elementi strettamente collegati, questi, espressione di un territorio unico come le Marche, che siamo fieri di portare su un palcoscenico di livello quale il Macerata Opera Festival, in occasione dell’anno dell’Esposizione Universale di Milano”. Nell’acquisto del biglietto dello spettacolo (€ 12, 22, 32 - in vendita su www.vivaticket.it e presso la biglietteria dello Sferisterio) è compresa una donazione alla Lega del Filo d’Oro (da € 2 a 12). Per chi acquista il biglietto di Nutrire l’anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi, è prevista una riduzione sul ticket dell’aperitivo. E’ possibile donare anche su crowdfundingsferisterio.unicam.it. La serata è realizzata con il fondamentale contributo di Eurosuole, rappresentata Germano Ercoli, che conferma il proprio impegno come charity sponsor.

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Salvietti e Barabuffi Andrea Zanfi Tra il bianco e il nero Nicola Natili

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Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Gi...

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Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi Biglietteria aperta per la serata di giovedì 6 agosto, prima festa in musica sotto il segno dell’enogastronomia ideata con l'Istituto Marchigiano di Tutela Vini e dedicata alla Lega del Filo d'Oro, charity partner del Macerata Opera Festival. Un percorso che alterna musica, approfondimenti gastronomici, danza e letture per attraversare progressivamente le fasi di una vita: dall’allattamento dell’infanzia alla vecchiaia. Oltre allo spettacolo in Arena, è previsto un aperitivo stellato in piazza Mazzini nel tardo pomeriggio, preparato da chef del calibro di Michele Biagiola, Errico Recanati e Simone Salvini con eccellenze della cultura gastronomica marchigiana e in compagnia dei vini doc delle Marche. Biglietti in vendita su www.vivaticket.it e presso la biglietteria dello Sferisterio. Per chi acquista il biglietto di Nutrire l’anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi, è prevista una riduzione sul ticket dell’aperitivo: un’opportunità per nutrire in modo elegante e raffinato contemporaneamente corpo e anima. La serata è condotta da due madrine di eccezione, le attrici Lella Costa e Maria Paiato. Lella Costa torna allo Sferisterio dopo aver presentato la serata “Festa per Anita” dello scorso anno e “Sogni di una notte di mezza estate” del 2013 in cui recitava nella parte di Puck. Attrice, doppiatrice e scrittrice, Lella Costa è una delle più brillanti monologhiste italiane, oltre ad essere una figura intellettuale concreta e poliedrica. Sul palco anche Maria Paiato, al debutto allo Sferisterio. Maria Paiato vanta una grande attività teatrale e cinematografica, ha lavorato con registi quali Luca Ronconi, Mauro Bolognini, Nanni Loy, Francesca Comencini, Francesca Archibugi e il compianto Carlo Mazzacurati. Nell’acquisto del biglietto è compresa una donazione alla Lega del Filo d’Oro. La serata è realizzata con il fondamentale contributo di Eurosuole, rappresentata da Germano Ercoli, che conferma il proprio impegno nella veste di Charity Sponsor. dallo Sferisterio Opera Festival www.sferisterio.it

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Questo è un comunicato stampa inviato il 30/07/2015 pubblicato sul giornale del 31/07/2015 - 99 letture - 0 commenti Rilasciato con licenza Creative Commons. Maggiori info: vivere.biz/gkW

In questo articolo si parla di macerata, opera, Sferisterio Opera Festival, spettacoli, teatro. L'indirizzo breve di questo articolo è http://vivere.biz/amFP

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Vivere Macerata, supplemento di Vivere Senigallia, testata edita da Edizioni Vivere SRL. Direttore editoriale Giulia Mancinelli, direttore responsabile Michele Pinto. Registrazione presso il tribunale di Ancona n° 20 del 19 Ottobre 2007. Redazione: Via Carracci 4 60019 Senigallia AN Tel. 071.7921452. Progetto grafico: Ilaria Paolucci. Webmaster: Roberto Posanzini. RSS: http://feeds.feedburner.com/viveremacerata. Informativa sulla Privacy. Pubblicità Michele Pinto 380.6026026.

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La Bohème ritorna allo Sferisterio nella prima rappresentazio...

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La Bohème ritorna allo Sferisterio nella prima rappresentazione di agosto MOF - Giornata piena di appuntamenti con gli Aperitivi Culturali che ospitano Alessandro Alfieri, Fiori Musicali, Percorsi Tattili e Pomeridiana. Domani (sabato) per la seconda dell’opera di Puccini previsto un servizio di audio descrizione venerdì 31 luglio 2015 - Ore 20:48 - 557 letture Tweet

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Una scena della Boheme Dopo il boom della prima rappresentazione e dell’Anteprima Giovani, con oltre mille under 30 che si sono immedesimati con la storia dei protagonisti del capolavoro di Puccini, domani alle 21 ritorna in scena La Bohème, nell’allestimento diverte e frizzante firmato da Leo Muscato (leggi la recensione di Maria Stefania Gelsomini). A dirigere l’Orchestra Filarmonica Marchigiana è il Maestro David Crescenzi, noto al pubblico dello Sferisterio per aver diretto Cleopatra di Lauro Rossi con la regia di Pier Luigi Pizzi, inaugurando la stagione 2008, e lo scorso anno la serata Nozze d’oro, gala per i cinquant’anni del Macerata Opera Festival. In palcoscenico Carmela Remigio e Arturo Chacón-Cruz sono i coloratissimi Mimì e Rodolfo. Con loro nel cast: Larissa Alice Wissel, Damiano Salerno, Andrea Porta, Andrea Concetti, Antonio Stragapede, Alessandro Pucci, Giacomo Medici, Roberto Gattei, Gianni Paci, Giovanni Di Deo. Le scene sono di Federica Parolini, mentre Silvia Aymonino e Alessandro Verazzi firmano rispettivamente costumi e luci. Sul palco anche il Coro Lirico “V. Bellini”, il complesso di palcoscenico Banda Salvadei e i Pueri Cantores “D. Zamberletti”. Secondo appuntamento con i Percorsi Tattili che, dopo il tour tra le scene di Rigoletto, tornano per la seconda recita di La Bohème con un viaggio “Alla scoperta degli strumenti”. Piccoli e grandi hanno la possibilità di curiosare tra strumenti musicali, vivendo a pieno l’esperienza dell’opera e dei suoi tanti protagonisti. Degli esperti accompagnano con vivaci narrazioni di tutto ciò che si nasconde davanti e dietro le scene, svelando curiosità e aneddoti che rimangono solitamente nascosti anche al pubblico più attento. Il percorso inizia alle 18.45 ed è organizzato dal Macerata Opera Festival in collaborazione con l’Università di Macerata e il Museo Tattile Statale Omero. Oltre al viaggio dietro le quinte, previsto per La Bohème il servizio di audio descrizione in italiano e in inglese, suddivisa in due grandi sezioni principali: la prima precede l’inizio dello spettacolo, mentre la seconda accompagna l’ascoltatore durante le pause. L’andamento generale dell’opera è invece seguito da descrizioni più brevi che, in maniera precisa ma discreta, guideranno l’ascoltatore senza distrarlo dal piacere della musica. Alle 12 agli Antichi Forni gli Aperitivi Culturali ospitano Alessandro Alfieri in “Illusioni perdute”, mentre alle 17 Cesarina Compagnoni riporta i suoi delicati Fiori Musicali nel Parco di Villa Cozza.

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La Bohème di Leo Muscato allo Sferisterio • Vivere Macerata

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La Bohème di Leo Muscato allo Sferisterio "Che gelida manina! Se la lasci riscaldar. Cercar che giova? Al buio non si trova. Ma per fortuna è una notte di luna, e qui la luna l’abbiamo vicina". È in una calda notte di luna che Rodolfo e Mimì tornano allo Sferisterio per la Bohème del regista Leo Muscato, vincitrice nel 2013 del prestigioso "Premio della critica musicale Franco Abbiati". Sono trascorsi tre anni dal debutto a Macerata di questa Bohème sessantottina e sembra che il suo successo sia in continua crescita. Muscato sceglie di ambientare le vicende nei rivoluzionari anni '70 e la scelta non è casuale, tutt'altro... lo scopo infatti è di farci vivere lo stesso salto temporale che Puccini aveva voluto trasmettere a fine '800 collocando i fatti di Bohème nel 1830 a Parigi, in un periodo di fermento intellettuale, gli anni della scapigliatura. Ogni scena è carica di rimandi agli anni '70, dall'arredamento della soffitta, una sorta di comune in cui vivono i quattro amici bohèmienne (Rodolfo, Marcello, Colline e Schaunard), al Momus, il locale che fa da sfondo alle vicende gioiose del secondo quadro quando Rodolfo presenta Mimì agli amici tra schermaglie amorose e gelosie. Luci che vibrano dal blu elettrico al fucsia, attori in continuo movimento, alberi della cuccagna, paillettes, palloncini multicolore, bambini festanti, costumi da babbo natale e vistose parrucche riccolute, il tutto contornato da complementi di scena rivestiti di una vistosa stampa zebrata... il risultato è un caleidoscopio di luci e colori volutamente caotico che confonde e incanta; per un attimo ci fa vivere l'ebrezza del musical ma è solo un attimo perche con grande maestria Muscato ritorna al registro drammatico, siamo al terzo quadro, i toni cupi della "Fonderie D' Enfer" non fanno presagire nulla di buono,è inverno, è freddo e Rodolfo scopre che Mimì è gravemente malata. Le vicende proseguono allo stesso modo in un crescendo di drammaticità che vede il suo culmine quando Mimì, oramai aggravatasi, viene trasportata sul palco su di un letto d'ospedale, circondata da personale sanitario in divisa; una trasposizione moderna che angoscia proprio per la sua congruenza col presente. A Leo Muscato va il merito di aver "svecchiato" (per usare un termine molto di moda) un'opera senza snaturarla, senza voler dare a tutti i costi "dimostrazioni di stile", rendendo Bohème fruibile a tutti ma rispettandone la drammaturgia. Agli attori va riconosciuta la notevole capacità di coniugare canto, recitazione e scene che li vedono in continuo movimento. Coinvolgenti e davvero credibili nelle dimostrazioni d'amore Carmela Remigio e Arturo Chacón-Cruz nelle vesti dei due protagonisti, Mimì e Rodolfo, con loro nel cast: Larissa Alice Wissel (Musetta), Damiano Salerno (Marcello), Andrea Porta (Schaunard), Andrea Concetti (Colline), Antonio Stragapede (Benoit), Alessandro Pucci (Parpignol), Giacomo Medici (Alcindoro), Roberto Gattei, Gianni Paci, Giovanni Di Deo. Sul palco anche i vivacissimi bambini del coro Pueri Cantores “D. Zamberletti”, A dirigere l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro Lirico “V. Bellini”, e il complesso di palcoscenico Banda Salvadei è il Maestro David Crescenzi. Bohème sarà di nuovo sul palco dello Sferisterio con due repliche, le sere del 1 e 7 Agosto. da Elena Sagrati Tweet Mi piace

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Questo è un comunicato stampa inviato il 31/07/2015 pubblicato sul giornale del 01/08/2015 - 108 letture - 0 commenti In questo articolo si parla di Elena Sagrati, spettacoli. L'indirizzo breve di questo articolo è http://vivere.biz/amIw

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01/08/15 10:10


Il Mof celebra Pietro Mascagni nel 70° dalla scomparsa | Cro...

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00:30 “Bentornato campione del mon

Il Mof celebra Pietro Mascagni nel 70° dalla scomparsa MACERATA - Sabato 8 agosto incontro con le eredi Maria Teresa Mascagni e Francesca Albertini alla Biblioteca Mozzi-Borgetti in occasione dell’ultima recita di Cavalleria Rusticana: dall’opera alle prime colonne sonore, il genio del compositore tra documenti inediti, immagini e racconti domenica 2 agosto 2015 - Ore 16:16 - 308 letture Tweet

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Pietro Mascagni Oggi 2 agosto, giorno della terza rappresentazione di Cavalleria rusticana, ricorre il 70° anniversario della scomparsa di Pietro Mascagni. Macerata Opera Festival celebra l’autore di Cavalleria Rusticana con un appuntamento in programma sabato 8 agosto alle 18,30 alla Biblioteca MozziBorgetti realizzato in collaborazione con il Comitato Promotore Pietro Mascagni: un incontro con le eredi del compositore livornese Francesca Albertini e Maria Teresa Mascagni, che tra video, immagini d’epoca, racconti e letture di scritti ripercorre le tappe della vita di uno dei più importanti artisti del ‘900.Noto al grande pubblico per il capolavoro verista Cavalleria Rusticana, Mascagni è stato uno dei primi autori di colonne sonore per film. In questa occasione saranno infatti proiettati estratti del film “Rapsodia Satanica”, il capolavoro del cinema muto di Nino Oxilia e musicato dallo stesso Mascagni, che la Cineteca di Bologna ha restaurato proprio in occasione del 70° anniversario.

Cavalleria Rusticana Insieme alle nipoti del compositore il direttore artistico Francesco Micheli, leggerà scritti e testi dell’autore e saranno mostrati documenti storici raccolti dal Comitato Promotore Pietro Mascagni. Infine, all’ingresso della Biblioteca saranno esposte le immagini storiche che documentano la presenza di Mascagni a Macerata, grazie alla collaborazione del Centro Studi Carlo Balelli, impegnato in questi giorni nella mostra fotografica “Obiettivo sul fronte” allo spazio ex Upim, e della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti.

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Macerata Opera Festival celebra Pietro Mascagni nel 70° dalla...

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Macerata Opera Festival celebra Pietro Mascagni nel 70° dalla scomparsa Il 2 agosto, giorno della terza rappresentazione di Cavalleria rusticana, ricorre il 70° anniversario della scomparsa di Pietro Mascagni. Macerata Opera Festival celebra l’autore di Cavalleria Rusticana con un appuntamento in programma sabato 8 agosto alle 18.30 alla Biblioteca Mozzi-Borgetti realizzato in collaborazione con il Comitato Promotore Pietro Mascagni: un incontro con le eredi del compositore livornese Francesca Albertini e Maria Teresa Mascagni, che tra video, immagini d’epoca, racconti e letture di scritti ripercorre le tappe della vita di uno dei più importanti artisti del ‘900. Noto al grande pubblico per il capolavoro verista Cavalleria Rusticana, Mascagni è stato uno dei primi autori di colonne sonore per film. In questa occasione saranno infatti proiettati estratti del film “Rapsodia Satanica”, il capolavoro del cinema muto di Nino Oxilia e musicato dallo stesso Mascagni, che la Cineteca di Bologna ha restaurato proprio in occasione del 70° anniversario. Insieme alle nipoti del compositore il direttore artistico Francesco Micheli, leggerà scritti e testi dell’autore e saranno mostrati documenti storici raccolti dal Comitato Promotore Pietro Mascagni. Infine, all’ingresso della Biblioteca saranno esposte le immagini storiche che documentano la presenza di Mascagni a Macerata, grazie alla collaborazione del Centro Studi Carlo Balelli, impegnato in questi giorni nella mostra fotografica “Obiettivo sul fronte” allo spazio ex Upim, e della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti. da Macerata Opera Festival Tweet

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Questo è un comunicato stampa inviato il 02/08/2015 pubblicato sul giornale del 03/08/2015 - 115 letture - 0 commenti In questo articolo si parla di cultura, macerata. L'indirizzo breve di questo articolo è http://vivere.biz/amK4

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Del Vecchio e Quartullo allo Sferisterio per Bohème | Cronac...

http://www.cronachemaceratesi.it/2015/08/03/del-vecchio-e-q...

10:13 Lorenzo Moscoloni, un futuro da Messi09:42 Il menù della Sibilla

Del Vecchio e Quartullo allo Sferisterio per Bohème MACERATA OPERA - Fine settimana ricco di pubblico. In platea per lo spettacolo di Leo Muscato anche il manager della Novaport Italia, in questi giorni impegnato per l’acquisizione dell’aeroporto di Ancona lunedì 3 agosto 2015 - Ore 12:55 - 692 letture Tweet

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Al centro Andrea Del Vecchio col sindaco Romano Carancini (foto Luna Simoncini)

Fine settimana ricco di pubblico quello appena trascorso per il Macerata Opera Festival, che ha visto l’Arena riempirsi quasi in ogni ordine di posto nelle tre serate di rappresentazione e che ha avuto sabato, in occasione di Bohème, il momento di gala più importante con uno Sferisterio quasi sold out e tanti prestigiosi nomi in platea. A fare da “capo fila” al lungo parterre di ospiti il Ceo di Novaport Italia Andrea Del Vecchio. Il manager riminese, in Arena insieme al responsabile marketing del consorzio Grotte di Frasassi, Maurizio Tosoroni, è in questi giorni nelle Marche per procedere all’acquisto da parte del colosso russo Novaport del pacchetto di maggioranza dell’aeroporto di Ancona. Novaport è leader del settore aeroportuale, in Russia controlla direttamente sette aeroporti lontani da Mosca come Novosibirsk, Volgograd, Astrakhan, Chelyabinsk, Chita, Tomsk e Barnaul con partecipazioni in altri dieci. Il nuovo scenario che vede una maggior cooperazione con la Russia inoltre, faciliterebbe anche i rapporto dello Sferisterio che, insieme al world sponsor Giovanni Fabiani, da tre anni è attivo con progetti a Mosca e San Pietroburgo. Proprio quest’anno ha realizzato al Teatro Bolshoi un master class tenuta per il progetto Young Artists Opera Program, mentre nel 2014, grazie alla collaborazione con l’ambasciata a e la regione Marche permetteva ai turisti russi in possesso di un biglietto per il Macerata Opera Festival di non dover pagare il visto per l’Italia. Oltre a Del Vecchio, presente allo Sferisterio per assistere al capolavoro di Puccini l’attore teatrale e cinematografico Pino Quartullo. Quartullo vanta una lunga attività cinematografica e ha lavorato con alcuni dei registi italiani più importanti quali Mario Monicelli, Luigi Magni e Dino Risi.

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Da Leopardi agli chef stellati Allo Sferisterio il meglio delle ...

09:42 Il menù della Sibilla

21:00 Treia si tinge di verde

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20:23 Serrapetrona brinda al suo campione

19:58 Un campo per tre squadre19:57 Incenerimento rifiut

Da Leopardi agli chef stellati Allo Sferisterio il meglio delle Marche MACERATA OPERA FESTIVAL - In arena giovedì 6 agosto la serata di beneficenza in favore della Lega del Filo d'Oro dedicata quest'anno al poeta recanatese, al compositore Gioacchino Rossini e al cantante civitanovese Sesto Bruscantini. Aprirà la serata il pianista Lorenzo DI Bella. Sul palco i pluristellati Michele Biagiola, Moreno Cedroni, Simone Salvini ed Enrico Recanati si esibiranno in un vero show cooking sulle letture di Lella Costa e Maria Paiato. Madrina d'eccezione la campionessa Elisa Di Francisca lunedì 3 agosto 2015 - Ore 17:24 - 1.171 letture Tweet

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Francesco Micheli, Romano Carancini, Alberto Mazzoni, Rossano Bartoli e Andrea Compagnucci presentano l’evento “Nutrire l’anima” di Claudio Ricci (Foto di Lucrezia Benfatto) Un racconto che va dall’infanzia alla vecchiaia passando per l’amata giovinezza attraverso la musica, la poesia, la danza, l’enogastronomia. Uno scopo: la solidarietà in favore di chi, pur nella sfortuna, ha la forza di superare le difficoltà della vita, proprio nel luogo, le Marche, dove si vive meglio e più a lungo in tutta Italia. Sul palco dello Sferisterio giovedì 6 agosto va in scena il terzo capitolo della saga Genius loci del Macerata Opera Festival dedicata negli anni scorsi a Beniamino Gigli e ad Anita Cerquetti. Quest’anno con “Nutrire l’anima festa marchigiana” il festival rende omaggio a Giacomo Leopardi, Gioachino Rossini e Sesto Bruscantini il basso civitanovese scomparso nel 2002 riconosciuto come il miglior Figaro del dopoguerra. La serata di beneficenza in favore della Lega del filo d’oro associazione a supporto delle persone sordocieche e pluriminorate sensoriale è il quid della 51esima stagione operistica maceratese. Una parte dell’incasso della serata sarà devoluta all’organizzazione non profit per la costruzione di una sala dedicata alla musicoterapia nel nuovo centro di Osimo. «Il lavoro di sensibilizzazione che un evento come quello dello Sferisterio può garantire è fondamentale per il personale, i volontari e le famiglie e gli ospiti delle nostre strutture sparse in tutta Italia», spiega il segretario generale della Lega del Filo d’Oro, Rossano Bartoli. Nella “ricetta”, come la definisce lo stesso direttore artistico e conduttore della serata Francesco Micheli , confluiranno tutti gli ingredienti buoni delle Marche, dai vini maceratesi doc (la serata è stata ideata dall’Istituto Marchigiano di Tutela Vini) al genio dei poeti e dei cantanti lirici locali che si uniranno, mixate in un idea del giornalista Carlo Cambi e del musicologo Andrea Foresi, ai talenti della nostra terra, gustosamente rappresentati dagli chef pluristellati Michele Biagiola, Enrico Recanati e Simone Salvini. «Sarà l’ evento di Expo nelle Marche», assicura il direttore dell’Imt Alberto Mazzoni.

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Da Leopardi agli chef stellati Allo Sferisterio il meglio delle ...

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In un filmato Bartoli ha mostrato le attività della Lega del Filo d’Oro con i soggetti sordociechi Come per un piatto ben riuscito, anche nell’esposizione del ricco programma, che sarà ospitato anche ad Expo l’11 ottobre ci vuole ordine. Si parte dalle 18,30 in piazza Mazzini dove i cuochi accoglieranno il pubblico con un aperitivo a base di street food e vini doc delle Marche e dalle 21 insieme all’altra stella della cucina marchigiana, Moreno Cedroni, si alterneranno sul palco dello Sferisterio per raccontare al pubblico la storia del ciclo naturale della vita attraverso i passi delle più celebri opere leopardiane. «Vogliamo dimostrare – ha detto Cambi – che è una forma d’arte con un vantaggio rispetto al melodramma, se il cuoco è bravo finisce sempre bene». Un vero e proprio show cooking con una cucina allestita sul palco dell’arena e le due attrici Lella Costa e Maria Paiato a dettare i tempi dello spettacolo con letture dal “Dialogo della terra e della luna”. Un viaggio attraverso i sensi, una riflessione sulla vita dall’infanzia alla maturità: settanta mamme con i loro neonati saranno sul palcoscenico a favore dell’allattamento naturale, grazie alla collaborazione del Dipartimento Materno Infantile di Macerata; oltre cinquanta anziani, accompagnati sul palco dai sindaci dei comuni della provincia di Macerata -grazie alla collaborazione di Anci Marche- saranno la testimonianza della qualità della vita di una terra meravigliosa.

A sinistra lo chef Michele Biagiola sullo sfondo a destra Celso Albelo tenore Duca di Mantova nel Rigoletto protagonista di “Nutrire l’anima” Sulla scena Celso Albelo, il Duca di Mantova di Rigoletto, e Alfonso Antoniozzi, allievo pupillo di Sesto Bruscantini, canteranno arie e duetti da L’elisir d’amore. Il soprano Valentina Mastrangelo, vincitrice del concorso Anita Cerquetti 2015, sarà la testimonial della Lega del Filo d’oro e interpreterà arie di Massenet. «Non vorrei che si scadesse ancora nella critica dell’opera che tende alla sagra – ha detto Micheli – Quello che facciamo attraverso questa festa è estremamente rivolto alla tradizione. Basti pensare che nei ridotti dei teatri di un tempo erano allestite delle cucine e gli spettacoli terminavano sempre con ricchi banchetti inaffiati da buon vino. L’opera è una vergara autentica che accoglie i propri figli artisti e non per farli stare bene e dare voce anche a chi vive un’esistenza difficile, spesso nella totale indifferenza dell’altro. Se riusciremo a riempire lo Sferisterio dimostreremo quali sono i valori per cui vale la pena vivere».

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Da Leopardi agli chef stellati Allo Sferisterio il meglio delle ...

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Francesco Micheli e Romano Carancini Ad aprire la serata sarà il pianista Lorenzo Di Bella, musicista dalla carriera straordinaria e vincitore, tra l’altro, di concorsi quali Horovitz e Venezia. Ospite d’onore sarà la campionessa olimpica di scherma Elisa Di Francisca, medaglia d’oro ai mondiali a Mosca. Insieme a grandi nomi saliranno sul palco la Fisorchestra Marchigiana, la Junior Band Notaio Augusto Marchesini in collaborazione con la Banda Giovanile delle Marche diretta da Andrea Greganti e i gruppi folkloristici di tutta la Regione: Pistacoppi (Macerata), La Cocolla (Mogliano), Urbanitas (Apiro), Quelli dell’Ara(Filottrano), la Mannola (Amandola), Li Mazzamurelli (Ortezzano) , la Campagnola (Montecosaro e Civitanova), Città di Matelica per una serata che vede più di quattrocento ospiti coinvolti. «Oltre al chiarore del palcoscenico, dobbiamo far splendere la luce dell’anima per noi stessi. Abbiamo sempre cercato di dare davvero un senso forte di vita alle nostre stagioni liriche e mai come quest’anno si prova a cercare questo senso fino in fondo, anche fuori dall’Arena. Questa può essere davvero un’occasione bellissima per dire che expo non è solo a Milano».

Rossano Bartoli, segretario generale della Lega del Filo d’Oro

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Del Vecchio e Quartullo allo Sferisterio per Bohème - Notizi...

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Del$Vecchio$e$Quartullo$allo Sferisterio$per$Bohème

Fine settimana ricco di pubblico quello appena trascorso per il Macerata Opera Festival, che ha visto l’Arena riempirsi quasi in ogni ordine di posto nelle tre serate di rappresentazione e che ha avuto sabato, in occasione di Bohème, il momento di gala più importante con uno Sferisterio quasi sold out e tanti prestigiosi nomi in platea. A fare da “capo fila” al lungo parterre di ospiti il CEO di Novaport Italia Andrea Del Vecchio. Il manager riminese, in Arena insieme al responsabile marketing del consorzio Grotte di Frasassi, Maurizio Tosoroni, è in questi giorni nelle Marche per procedere all’acquisto da parte del colosso russo Novaport del pacchetto di maggioranza dell’aeroporto di Ancona. Novaport è leader del settore aeroportuale, in Russia controlla direttamente sette aeroporti lontani da Mosca come Novosibirsk, Volgograd, Astrakhan, Chelyabinsk, Chita, Tomsk e Barnaul con partecipazioni in altri dieci. Il nuovo scenario che vede una maggior cooperazione con la Russia inoltre, faciliterebbe anche i rapporto dello Sferisterio che, insieme al world sponsor Giovanni Fabiani, da tre anni è attivo con progetti a Mosca e San Pietroburgo. Proprio quest’anno ha realizzato al Teatro Bolshoi un master class tenuta per il progetto Young Artists Opera Program, mentre nel 2014, grazie alla collaborazione con l’ambasciata a e la regione Marche permetteva ai turisti russi in possesso di un biglietto per il Macerata Opera Festival di non dover pagare il visto per l’Italia. Oltre a Del Vecchio, presente allo Sferisterio per assistere al capolavoro di Puccini l’attore teatrale e cinematografico Pino Quartullo. Quartullo vanta una lunga attività cinematografica lascansione.net utilizza i cookies per offrirti un'esperienza di navigazione migliore. Usando il nostro servizio accetti l'impiego di cookie in accordo con la nostra cookie policy. Scoprine di più. Ho capito.

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Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi Posted By Redazione On 3 agosto 2015 @ 17:19 In Cultura e Spettacoli | Comments Disabled

Nell’ultimo appuntamento del progetto triennale “Genius loci” l’omaggio alle Marche, terra di Bruscantini, Leopardi e Rossini. Festa sotto il segno dell’enogastronomia ideata con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini e a favore della Lega del Filo d’Oro, partner non profit del Festival Debutta allo Sferisterio lo spettacolo che sarà ospitato ad Expo l’11 ottobre 2015

Macerata 3 agosto 2015 - Nell’anno di Expo la serata Genius Loci, l’appuntamento annuale del Festival dedicato al genio artistico del territorio in programma giovedì 6 agosto alle 21, guarda al tema dell’esposizione universale, dove il padiglione delle Marche si fa promotore delle teorie di nutrigenomica, del rapporto tra alimentazione, qualità della vita e longevità, con una grande festa musicale dedicata alle Marche e alle sue eccellenze. Lo spettacolo dal titolo Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi è ideato con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini a favore della Lega del Filo d’Oro, charity partner del Macerata Opera Festival, ed è l’anteprima della serata che Regione Marche e Macerata Opera Festival porteranno ad Expo l’11 ottobre 2015. La serata è realizzata con il contributo di Eurosuole di Germano Ercoli, che conferma il proprio impegno nella veste di Charity Sponsor. Ad aprire la conferenza stampa di presentazione della serata è Rossano Bartoli, segretario generale della Lega del Filo d’Oro, che, oltre a ringraziare Sferisterio, IMT e Comune, si è soffermato sul grande lavoro che la Lega ogni anno porta avanti per migliorare le vite delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali: “La Lega del Filo d’Oro cerca di entrare nel mondo di queste persone e portarli verso una vita dignitosa, dove ognuno si esprime per quello che può. Grazie ad un’equipe di personale altamente specializzato, sono stati raggiunti risultati importantissimi, ed è bellissimo veder migliorare le vite di queste persone”. È uno straordinario racconto quello che Francesco Micheli ha scritto con Carlo Cambi, giornalista eno-gastronomico, e Andrea Foresi, musicologo e biografo di Sesto Bruscantini, per celebrare una terra generosa, fertile di eccellenze e di persone fuori dal comune: da Leopardi a Rossini, da Pergolesi a Bruscantini, appunto, il basso di Civitanova Marche scomparso nel 2002, riconosciuto unanimamente come il miglior Figaro del secondo dopoguerra, la cui carriera internazionale è costellata di successi e interpretazioni memorabili, tra queste la prima rappresentazione del Turco in Italia in epoca moderna avvenuta a Roma nel 1950 con la direzione di Gianandrea Gavazzeni e Maria Callas. Per il direttore artistico Francesco Micheli lo spettacolo vuole dare la risposta ad un quesito fondamentale: “Qual è nutrimento dell’anima? L’opera, ma non solo. Da sempre il nostro Festival vuole essere operativo e, per noi, la ricetta per nutrire l’anima è quella di rendere bella la vita delle persone. La serata è suddivisa in quattro stagioni, scandite da quattro maestri del nutrimento insieme a Carlo Cambi e Andrea Foresi. I principali cantori di questa ricetta sono: Leopardi e Rossini. Questi due mondi precipitano nella figura di Sesto Bruscantini, talento in grado di coniugare la parola e la musica“

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fatto di musica, danza e letture, alimentazione e gastronomia. Un viaggio attraverso i sensi, una riflessione sulla vita dall’infanzia alla maturità: settanta mamme con i loro neonati saranno sul palcoscenico a favore dell’allattamento naturale, grazie alla collaborazione del Dipartimento Materno Infantile di Macerata; oltre cinquanta anziani, accompagnati sul palco dai sindaci dei comuni della Provincia di Macerata -grazie alla collaborazione di Anci Marche- saranno la testimonianza della qualità della vita di una terra meravigliosa. La riflessione infine si sposta sui temi e le cause della Lega del Filo d’Oro, associazione a supporto delle persone sordocieche e pluriminorate sensoriali, altra eccellenza del territorio. Una parte dell’incasso della serata sarà devoluto all’organizzazione non profit di Osimo per la costruzione di una sala dedicata alla musicoterapia nel nuovo centro di Ancona.

Due madrine d’eccezione, le attrici Lella Costa e Maria Paiato, leggeranno passi dal Dialogo della terra e della luna e poesie del giovane favoloso di Recanati. Sulla scena Celso Albelo, il Duca di Mantova di Rigoletto, e Alfonso Antoniozzi, allievo pupillo di Sesto Bruscantini, canteranno arie e duetti da L’elisir d’amore. Il soprano Valentina Mastrangelo, vincitrice del concorso Anita Cerquetti 2015, sarà la testimonial della Lega del Filo d’oro e interpreterà arie di Massenet. Ad aprire la serata sarà il pianista Lorenzo Di Bella, musicista dalla carriera straordinaria e vincitore, tra l’altro, di concorsi quali Horovitz e Venezia. Ospite d’onore sarà la campionessa olimpica di scherma Elisa Di Francisca, medaglia d’oro ai mondiali a Mosca.

Insieme a grandi nomi saliranno sul palco la Fisorchestra Marchigiana, la Junior Band Notaio Augusto Marchesini in collaborazione con la Banda Giovanile delle Marche diretta da Andrea Greganti insieme con i cori e i gruppi folkloristici di tutta la Regione: Pistacoppi, La Cocolla, Urbanitas, Quelli dell’Ara, la Mannola, Li Mazzamurelli, la Campagnola, Città di Matelica per una serata che vede più di quattrocento ospiti coinvolti.

In una festa dedicata al nutrimento non può mancare un’altra eccellenza delle Marche: il cibo. Tre chef stellati, Michele Biagiola, Errico Recanati e Simone Salvini accoglieranno il pubblico in piazza Mazzini con un aperitivo dalle 18.30 in compagnia dei vini Doc delle Marche, e dalle 21, insieme a Moreno Cedroni, si alterneranno sul palco dello Sferisterio per raccontare al pubblico le ricette della loro vita, cucinandole dal vivo. Per Alberto Mazzoni, Direttore IMT, “questo sarà l’evento marchigiano per le Marche. Le varie istituzioni coinvolte sono state in grado di creare un sistema unico, capace di comunicare quale sia il valore del cibo, della cultura e della solidarietà nell’anno di Expo. Vogliamo far capire che senza terra non c’è cultura, non c’è futuro. Abbiamo messo insieme tutto il meglio che potevamo dare.”

Dopo il successo della Notte dell’Opera, Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi si prepara ad essere un altro appuntamento imperdibile del Macerata Opera Festival 2015, ed occasione importante per essere protagonisti di un progetto di solidarietà a favore della Lega del Filo d’Oro. A conclusione della conferenza stampa di presentazione è intervenuto il sindaco Romano Carancini, che ha affermato come “oltre al chiarore del palcoscenico, dobbiamo far splendere la luce dell’anima per noi stessi. Abbiamo sempre cercato di dare davvero un senso forte di vita alle nostre stagioni liriche e mai come quest’anno si prova a cercare questo senso fino in fondo, anche fuori dall’Arena. Questa può essere davvero un’occasione bellissima per dire che expo non è solo a Milano. Io credo che sarà un’occasione per fare capire che l’Expo.”

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Biglietti in vendita su www.vivaticket.it e presso la biglietteria dello Sferisterio. Per chi acquista il biglietto di Nutrire l’anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi, è prevista una riduzione sul ticket dell’aperitivo.

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Del Vecchio e Quartullo allo Sferisterio per Bohème Fine settimana ricco di pubblico quello appena trascorso per il Macerata Opera Festival, che ha visto l’Arena riempirsi quasi in ogni ordine di posto nelle tre serate di rappresentazione e che ha avuto sabato, in occasione di Bohème, il momento di gala più importante con uno Sferisterio quasi sold out e tanti prestigiosi nomi in platea. A fare da “capo fila” al lungo parterre di ospiti il CEO di Novaport Italia Andrea Del Vecchio. Il manager riminese, in Arena insieme al responsabile marketing del consorzio Grotte di Frasassi, Maurizio Tosoroni, è in questi giorni nelle Marche per procedere all’acquisto da parte del colosso russo Novaport del pacchetto di maggioranza dell’aeroporto di Ancona. Novaport è leader del settore aeroportuale, in Russia controlla direttamente sette aeroporti lontani da Mosca come Novosibirsk, Volgograd, Astrakhan, Chelyabinsk, Chita, Tomsk e Barnaul con partecipazioni in altri dieci. Il nuovo scenario che vede una maggior cooperazione con la Russia inoltre, faciliterebbe anche i rapporto dello Sferisterio che, insieme al world sponsor Giovanni Fabiani, da tre anni è attivo con progetti a Mosca e San Pietroburgo. Proprio quest'anno ha realizzato al Teatro Bolshoi un master class tenuta per il progetto Young Artists Opera Program, mentre nel 2014, grazie alla collaborazione con l'ambasciata a e la regione Marche permetteva ai turisti russi in possesso di un biglietto per il Macerata Opera Festival di non dover pagare il visto per l’Italia. Oltre a Del Vecchio, presente allo Sferisterio per assistere al capolavoro di Puccini l’attore teatrale e cinematografico Pino Quartullo. Quartullo vanta una lunga attività cinematografica e ha lavorato con alcuni dei registi italiani più importanti quali Mario Monicelli, Luigi Magni e Dino Risi. dallo Sferisterio Opera Festival www.sferisterio.it

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Questo è un comunicato stampa inviato il 03/08/2015 pubblicato sul giornale del 04/08/2015 - 84 letture - 0 commenti In questo articolo si parla di macerata, opera, Sferisterio Opera Festival, spettacoli, teatro. L'indirizzo breve di questo articolo è http://vivere.biz/amOJ

Rilasciato con licenza Creative Commons. Maggiori info: vivere.biz/gkW

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Nutrire l’anima

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Nutrire l’anima Il 6 agosto Macerata Opera Festival e Imt insieme per la Lega del Filo d’Oro in una serata sotto il segno di enogastronomia, musica e poesiada Bruscantini a Leopardi, omaggio alle Marche in occasione di EXPO La magia dell’Opera dello Sferisterio incontra le eccellenze marchigiane e il sociale giovedì 6 agosto con “Nutrire l’anima”, serata musicale sotto il segno dell’enogastronomia ideata, in occasione di Expo, da Macerata Opera Festival e Istituto Marchigiano di Tutela Vini – IMT a sostegno della Lega del Filo d’Oro. Uno spettacolo di musica e parole che alle esibizioni abbina approfondimenti gastronomici, show cooking, letture e danze per raccontare, attraverso le stagioni della vita, i temi scelti dalle Marche per Expo Milano 2015: nutrizione, qualità della vita e longevità. “Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi” sarà anche un viaggio attraverso i sensi, una riflessione che mette al centro le cause sostenute dalla Lega del Filo d’Oro, associazione a supporto delle persone sordocieche e pluriminorate sensoriali, che quest’anno è charity partner del Festival. Parte del ricavato della serata sarà infatti devoluto alla Lega del Filo d’Oro per la costruzione di un’aula di musicoterapia nel nuovo centro nazionale. Sul palco dello Sferisterio, oltre ai cantanti d’opera Celso Abelo e Alfonso Antoniozzi, si alterneranno attori come Lella Costa e Maria Paiato (madrine della serata), orchestre, band e chef marchigiani. Tra questi, gli stellati Moreno Cedroni, Errico Recanati e Michele Biagiola che, assieme a Simone Salvini con la sua cucina naturale, sveleranno le ricette-ricordo della loro vita cucinandole dal vivo e abbinandole ad un vino IMT. Ospite d’onore della serata sarà la campionessa olimpica di scherma e ambasciatrice del Verdicchio, Elisa Di Francisca, reduce dalla recente vittoria della medaglia d’oro ai mondiali di Mosca nel fioretto femminile a squadre. Lo spettacolo, scritto da Francesco Micheli, direttore artistico del Macerata Opera Festival, Carlo Cambi, giornalista enogastronomico, e Andrea Foresi, musicologo e biografo di Sesto Bruscantini (famoso baritono civitanovese riconosciuto in tutto il mondo), si inserisce nell’ambito del progetto Genius loci del Festival, con l’obiettivo di celebrare i talenti del territorio marchigiano. Si comincia con il tema dell’allattamento naturale, che vedrà la partecipazione di cinquanta mamme con i loro bambini, in collaborazione con il Dipartimento Materno Infantile di Macerata, per poi proseguire attraverso le diverse fasi della vita, dalla giovinezza alla maturità, fino alla vecchiaia. In scena, Celso Albelo, che in questa stagione operistica interpreta il ruolo del Duca di Mantova in Rigoletto, Alfonso Antoniozzi, allievo pupillo di Sesto Bruscantini, Valentina Mastrangelo e il pianista Lorenzo Di Bella. Insieme a loro si esibiranno anche la Fisorchestra Marchigiana, la Junior Band Marchesini, i cori e i gruppi folkloristici di tutta la regione. L’evento sarà preceduto dagli assaggi street food - a base di prodotti Food Brand Marche - in piazza Mazzini (Macerata) degli chef Biagiola, Recanati e Salvini, in abbinamento a Verdicchio, vino bianco più premiato d’Italia, Colli Maceratesi (Ribona), San Ginesio, Serrapetrona e Vernaccia di Serrapetrona (assaggi aperti al pubblico. Costo: 10 euro. Per chi ha già acquistato il biglietto dello spettacolo il costo è 8 euro). Per Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini: “Con questo evento di solidarietà, ispirato ai temi di Expo, celebriamo i talenti e le eccellenze della nostra regione continuando a scommettere sulla contaminazione tra cultura, musica ed enogastronomia. Elementi strettamente collegati, questi, espressione di un territorio unico come le Marche, che siamo fieri di portare su un palcoscenico di livello quale il Macerata Opera Festival, in occasione dell’anno dell’Esposizione Universale di Milano”. Nell’acquisto del biglietto dello spettacolo (€ 12, 22, 32 - in vendita su www.vivaticket.it e presso la biglietteria dello Sferisterio) è compresa una donazione alla Lega del Filo d’Oro (da € 2 a 12). Per chi acquista il biglietto di Nutrire l’anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi, è prevista una riduzione sul ticket dell’aperitivo. E’ possibile donare anche su crowdfundingsferisterio.unicam.it. La serata è realizzata con il fondamentale contributo di Eurosuole, rappresentata Germano Ercoli, che conferma il proprio impegno come charity sponsor. Per info: www.imtdoc.it; www.sferisterio.it Per contatto: interCOM – US IMT Ilaria Koeppen 334.3486392 – koeppen@agenziaintercom.it Viviana Laudani 328.7993824 – comunicazione@agenziaintercom.it

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Carmela Remigio al Lauro Rossi con un concerto di Arie da ...

21:13 Tra natura e leggenda21:00 Countdown per Renzo Arbore

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Carmela Remigio al Lauro Rossi con un concerto di Arie da camera italiane MACERATA OPERA FESTIVAL - Ultimo appuntamento con i concerti del ciclo Mercoledì mania. Dopo il successo allo Sferisterio e a Parigi, la Mimì della Bohème vocale impreziosisce il Festival Off. Al pianoforte Leone Magiera. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria martedì 4 agosto 2015 - Ore 15:31 - 338 letture Tweet

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Carmela Remigio allo Sferisterio (foto Tabocchini)

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Carmela Remigio (foto Marco Rossi)

Si conclude mercoledì 5 agosto alle 21 al Teatro Lauro Rossi la fortunata serie di concerti Mercoledì mania. Per il ciclo che ha ospitato Rinaldo Alessandrini e il duo Torquati Dillon con grande successo di pubblico, Carmela Remigio sarà impegnata in un rarissimo programma musicale con arie da camera, accompagnata al pianoforte da Leone Magiera, uno dei maestri più importanti della scena musicale italiana del secondo ‘900. Carmela Remigio è sicuramente tra le voci più belle del belcanto italiano. Dopo il successo allo Sferisterio nel ruolo di Mimì in Bohème, e quello del 14 luglio a Parigi, per il concerto dedicato alla festa nazionale francese diretto da Daniele Gatti (è apparsa accanto a voci della lirica internazionale quali Joyce DiDonato, Natalie Dessay, Anna Netrebko, Olga Peretyatko, Elîna Garanèa, Piotr Beczala, Juan Diego Flórez e Laurent Naouri), Carmela Remigio sarà protagonista di un recital dal titolo Salotto italiano, nella cornice intima e esclusiva del Teatro Lauro Rossi. Ad accompagnarla al pianoforte ci sarà Leone Magiera, collaboratore di maestri come Giulini, Abbado, Solti, Kleiber e von Karajan, con cui ha avuto un rapporto artistico di particolare intensità, e direttore d’orchestra a sua volta con una cinquantina di opere eseguite in teatri di ogni parte del mondo. Un florilegio di arie antiche caratterizza il programma musicale. Dice la Remigio “Io difendo fortemente la produzione vocale italiana, perché è l’espressione della nostra cultura e di quello che è stato il salotto italiano”. La cantante, che ha all’attivo anche due dischi per Decca di Arie di Tosti e di Rossini, sarà interprete di una serie di capolavori di Giuseppe Martucci (Tre pezzi opera 74, Maggiolata, Piano antico, Nevicata), Riccardo Zandonai (L’Assiuolo), Guido Alberto Fano (Falce di luna calante, O strana bimba, Il pomeriggio tacito), Davide Remigio (quando vien la sera) e Francesco Balilla Pratella (La strada bianca), Paolo Tosti (Ideale, Sogno, Anima mia, L’ultimo bacio, Il pescatore canta) e Gioacchino Rossini (Mi lagnerò tacendo, Addio di Rossini, La danza). “Si tratta di piccoli frammenti dove c’è anche un po’ di opera” – dice ancora la Remigio – “ma affrontata in modo meno serioso perché la natura di queste pagine era di divertire”. L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria. Sul sito www.lucedellanima.com è possibile prenotare il tagliando per tutti gli eventi dei Mercoledì Mania e nel contempo effettuare una donazione alla Lega del Filo d’Oro, il charity partner della 51° stagione. I Mercoledì Mania sono sostenuti dall’energy sponsor Heracomm.

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Eurosuole regala lo Sferisterio agli over 65 | Cronache Maceratesi

http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=1444&url=http://...

18:09 “Niente profughi alle ex Casermette”17:46 Escursione notturna al monte Faldobono

17:24 Vede una bici a tre ruote,

Eurosuole regala lo Sferisterio agli over 65 L'azienda civitanovese di Germano Ercoli mette a disposizione 50 biglietti del settore Platino per la serata "Nutrire l'anima" per gli over 65, che possono andare in biglietteria a ritirare i tagliandi gratuitamente martedì 4 agosto 2015 - Ore 17:22 - caricamento letture Tweet

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Germano Ercoli sul palco dello Sferisterio con Francesco Micheli Eurosuole porta le fasce meno abbienti allo Sferisterio. L'azienda civitanovese di Germano Ercoli, charity sponsor della 51 stagione lirica, per la serata "Nutrire l'anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi" del 6 agosto (leggi la presnetazione), mette a disposizione degli over65, cinquanta posti in platea nel settore Platino. I biglietti sono anonimi e potranno essere ritirati, fino ad esaurimento, recandosi in biglietteria per un massimo di due per richiedente. Un'azione degna di nota, quella dell'azienda civitanovese, città natale di Sesto Bruscantini, il "genius loci" omaggiato quest'anno e che chiude il percorso iniziato con Beniamino Gigli e proseguito lo scorso anno con Anita Cerquetti. Un gesto di generosità da parte di Germano Ercoli che regala la magia dello Sferisterio in una notte con e per i marchigiani. L'incasso della serata inoltre sarà parzialmente devoluto alla Lega del Filo d'Oro, che lo stesso Ercoli sosterrà consegnando sul palco un assegno alla testimonial Valentina Mastrangelo. Sul palcoscenico dello Sferisterio insieme al direttore artistico Francesco Micheli presenti le attrici Maria Paiato e Lella Costa; il tenore Celso Albelo; il soprano Valentina Mastrangelo; il pianista Lorenzo Di Bella; gli chef Michele Biagiola, Errico Recanati e Simone Salvini e Moreno Cedroni e infine la campionessa olimpica di scherma Elisa Di Francisca, medaglia d'oro ai mondiali a Mosca. Insieme a grandi nomi saliranno sul palco la Fisorchestra Marchigiana, la Junior Band Marchesini insieme con i cori e i gruppi folkloristici di tutta la Regione: Pistacoppi, La Cocolla, Urbanitas, Quelli dell'Ara, la Mannola, Li Mazzamurelli, la Campagnola, Città di Matelica per una serata che vede più di quattrocento ospiti coinvolti.

Altri articoli su Macerata martedì 4 agosto 2015

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Opera, stagione 2016 a rischio Micheli: “Abbiamo grattato il ...

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Opera, stagione 2016 a rischio Micheli: “Abbiamo grattato il fondo Se tagliano ancora io non ci sto” L'INTERVISTA - Il direttore artistico è soddisfatto per i buoni risultati ottenuti finora a Macerata: "Il festival ha ormai un’identità precisa, gli spettacoli sono occasioni di incontro, di confronto e di dibattito e anche gli appuntamenti dell'off sono sempre molto frequentati". Nota stonata i contributi che diminuiscono di anno in anno: "Finora abbiamo tirato la corda. In questi 3 anni abbiamo visto un trend in crescita del pubblico, un’offerta artisticamente sempre migliore, un carattere di sperimentazione riconosciuto ed esportabile. Più di così non si può tagliare" mercoledì 5 agosto 2015 - Ore 20:57 - 2.031 letture Tweet

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Francesco Micheli, direttore artistico del Macerata Opera Festival

di Maria Stefania Gelsomini (Foto di Lucrezia Benfatto) Una chiacchierata con il direttore artistico del Macerata Opera Festival Francesco Micheli sulla stagione lirica in corso, che sta volgendo al termine tra buoni risultati e grosse difficoltà. Un festival carico di vitalità che a causa del taglio dei fondi pubblici rischia concretamente la chiusura nel 2016, edizione a cui si sta già lavorando con tre opere ispirate al tema del Mediterraneo. E sul futuro della Notte dell’Opera le idee sono chiare: più musica e meno improvvisazione dei commercianti.

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Opera, stagione 2016 a rischio Micheli: “Abbiamo grattato il ...

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Lo Sferisterio gremito alla prima dell’opera Siamo ormai a tre quarti del Festival: non è ancora tempo per un bilancio definitivo, ma qualche considerazione sul percorso fatto finora si può fare: C’è un buon livello di soddisfazione, perché anzitutto dopo quattro anni di alacre lavoro siamo arrivati a una manifestazione con un’identità precisa e che si declina in diversi eventi, che sono le opere ma non solo. E le stesse opere non sono semplicemente degli spettacoli ma delle occasioni di incontro, di confronto e di dibattito da cui poi si diramano le manifestazioni che innervano il festival off. Quello che ormai il pubblico di appassionati e degli addetti ai lavori ci riconosce è un’atmosfera, un sapore tipico di questo festival che si può definire in base a una serie di qualità: vitalità, ricerca, passione, rapporto col territorio, che gli danno una fragranza riconoscibile da tutto il pubblico nazionale e internazionale.

Micheli alla Notte dell’Opera Quindi dopo quattro anni è riuscito a centrare l’obiettivo che si era prefisso? Si, essendo anche la prima volta ho lanciato delle sfide perché avevo delle esigenze chiare ma che non avevo mai soddisfatto non avendo mai fatto questo lavoro. Per cui non mi ero dato dei tempi, non avevo chiarissimo cosa volesse dire realmente. Sono caratterizzato da uno spirito significativamente autocritico e ho goduto quest’anno di un riconoscimento che veniva dall’esterno, sin dalle varie manifestazioni che aprono il festival. Penso alle anteprime per gli studenti, alle prime, all’off che quest’anno è sempre esaurito mentre fino all’anno scorso ha sempre stentato a ingranare: i primi appuntamenti erano sempre poco seguiti perché non era chiarissimo che c’erano, cosa fossero, c’era un problema grosso di informazione. Non è che quest’anno improvvisamente non c’è più, ma c’è ormai un’acquisizione diffusa delle caratteristiche del nostro festival, per cui non è più tanto un lavoro nostro di divulgazione, marketing e comunicazione ma di dialogo tra noi e il nostro pubblico. La gente ci riconosce il piacere di essere qua in un festival che ha dell’unico nella sua briosità, freschezza, passione e professionalità.

Tutti in piedi per Ludovico Einaudi A proposito del festival off, c’è un grande evento domani sera allo Sferisterio (leggi l’articolo). È il coronamento della 51ma stagione, legato all’intento che avevamo di connettere il nostro festival con l’Expo milanese, conservando le dovute differenze di due eventi estivi uno legato all’opera e l’altro all’alimentazione ma con la medesima funzione: il cibo nutre il corpo e l’opera nutre l’anima. E poiché Expo chiede a chi vi partecipa di concentrarsi sulla sperimentazione, proprio perché il mio lavoro allo Sferisterio ha consistito fortemente nel coniugare, rispetto a un genere storicamente definito e con dei canoni intoccabili come l’opera l’innovazione, la sperimentazione e la ricerca di nuove esecutive, ci sembrava che Expo facesse al caso nostro. Quindi ci connettiamo all’Expo sia a distanza, facendo della 51ma stagione una sorta di manifestazione parallela rispetto a quella meneghina, sia direttamente creando uno spettacolo, un’esperienza che nascesse qui e che fosse replicabile a Milano: ed è venuta fuori questa serata, la Festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi. In scena domani sera ci saranno 400 persone perché, se parliamo di nutrimento, ci permettiamo di dare la nostra ricetta di cucina locale marchigiana che però ha sbaragliato il mondo, che coniuga l’eccellenza nella parola e nella musica con Giacomo Leopardi e Gioacchino Rossini, due numi tutelari, e declina il genio di SestoX Bruscantini tramite vari artisti a partire da Alfonso Antoniozzi che è stato suo allievo fino a Celso Abelo che canta quest’anno allo Sferisterio, beniamino di Alfredo Kraus che fu amico di Antoniozzi.

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Opera, stagione 2016 a rischio Micheli: “Abbiamo grattato il ...

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Il direttore del MOF agli aperitivi culturali Un lungo programma ricco di interventi. Di lì in poi decliniamo anche il modello della vita marchigiana portando le cosiddette eccellenze: dall’orchestra di fisarmoniche di Castelfidardo, la Fisorchestra, alla Junior Band della Fondazione Marchesini, a una rappresentanza di tutti i gruppi folcloristici marchigiani, a 70 mamme maceratesi che allattano i loro bambini, a un rappresentante per ogni Comune della provincia di Macerata, ad alcuni tra i più anziani del villaggio, a raccontare che le Marche sono la regione d’Europa di massima longevità e Macerata è la città più longeva delle Marche. Si sta bene, il nutrimento di anima e corpo qua fa bene alle persone, e lo vogliamo cantare. Gli chef stellati scandiranno le quattro stagioni della vita attraverso dei piatti adatti a quelle fasi; Lella Costa e Maria Paiato leggeranno i canti, lo Zibaldone e un’operetta morale (Il dialogo della Terra e della luna) a celebrare le bellezze, le sublimità e gli orrori della vita nel nostro pianeta; la schermitrice Elisa Di Francisca duellerà sulle note di Rossini, e infatti sarà anche la serata che lancia in qualche modo la collaborazione del Macerata Opera Festival con il Rossini Opera Festival di Pesaro, e nella serata che faremo a Expo in qualche modo lo Sferisterio guiderà la narrazione dell’intero territorio marchigiano. Tutto questo ha una finalità benefica, perché il nostro compagno di viaggio quest’anno è la Lega del Filo d’Oro, altra eccellenza nostrana, e tutti i fondi che stiamo raccogliendo tra le serate operistiche, i Mercoledì mania e soprattutto la serata di giovedì, anche grazie a una importante donazione che farà Germano Ercoli, saranno devoluti per la costruzione di una sala di musicoterapia nel centro di Osimo. Il vero successo quindi non sarà solo e tanto sul palcoscenico ma in sala: quanti più saremo a far sentire la nostra vicinanza tanto più faremo vedere come il modello marchigiano è diffuso. Quando si farà la serata milanese? Dovrebbe essere l’11 ottobre, ma uso il condizionale perché le variabili a Expo sono tante. Come va la prevendita dei biglietti per gli spettacoli dell’ultimo weekend? Finora le tre repliche sono andate molto bene, con una media di 2.000 spettatori a recita e per l’ultimo fine settimana le tre si stanno tutte avvicinando al sold-out. Non so se saremo in grado di eguagliare i record dell’anno scorso, però il cinquantenario accade una volta sola e nel 2014 abbiamo battuto tutti i record di pubblico da quando la sala del teatro ha i numeri di adesso.

La Notte dell’Opera 2015 Un suo resoconto sulla Notte dell’Opera 2015? Questa è la prima Notte dell’Opera che mi ha visto più spettatore che attore, ho seguito tutta l’organizzazione e ho dato le linee guida, ho controllato il lavoro della commissione ma l’asse organizzativo e creativo si è spostato più verso le amministrazioni, le associazioni e tre figure di riferimento: Gianfranco Stortoni per la parte musicale, Franziska Kurth per la parte organizzativa e Michela Fulvi da parte dell’amministrazione per gestire i rapporti con commercianti e associazioni. Da un lato vedo come l’evento sta maturando, quindi per certi versi è il primo anno di una seconda fase, che dopo una sperimentazione inizia ad assestarsi con alcune regolarità. Indiscutibilmente si deve e si può fare sempre meglio per un pubblico che è ovviamente molto composito (chi viene appositamente, chi viene perché è curioso ma non ha idea, e chi viene perché si accoda), e bisogna lavorare perché sempre di più al centro dell’attenzione ci sia la musica, bisogna riuscire a fare nelle piazze e nelle strade delle vere e proprie sale da concerto a cielo aperto dove regna X l’ascolto. Quella di quest’anno è stata una fase ancora un po’ ibrida che a me piace molto, perché c’è una vitalità che serpeggia tra il pubblico e i vari artisti che è unica, e fa sì che ogni anno i cantanti che vengono a cantare nelle produzioni e che quella sera partecipano da spettatori rimangano allibiti. Il direttore della Deutsche Oper Cristoph Seuferle è rimasto ammirato, perché una cosa così non l’aveva mai vista in tutto il mondo. Questo ci riempie di gioia, ma

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lo sprone l’anno prossimo è sicuramente più musica e i commercianti sempre più partecipi da subito, più coinvolti, meno improvvisati, con più organizzazione.

Video mapping allo Sferisterio durante la Notte dell’Opera Forse non basta appendere una striscia di stoffa bianca in vetrina per entrare nella corte di Rigoletto… Sappiamo tutti che i mezzi economici non ci sono, le scenografie sono nelle mani dell’Accademia ma non si può delegare tutto a loro: infatti la differenza nelle varie piazze e nelle varie zone si nota dove la nostra iniziativa si sposa con quella dei commercianti, allora si dà l’idea di un grande spettacolo. Laddove invece siamo noi coi nostri musicisti, da soli di fronte a un negozio chiuso o che è aperto giusto per esserci non funziona più e ormai non ha più senso. Una bella sorpresa che ha ricevuto da questa edizione del Festival? In generale, sono arrivato qua con l’insoddisfazione di non vedere una tendenza chiara della regia lirica italiana in questo momento. E quello che a me sta piacendo molto è che Macerata è un luogo dove i giovani talenti in ambito figurativo, teatrale hanno occasione di misurarsi, con uno spazio che chiede loro molto, perché è un teatro di fama internazionale e perché è uno spazio molto atipico, ma che dà loro grande visibilità e l’occasione di osare, perché qui non si può concepire uno spettacolo secondo le convenzioni del teatro al chiuso. Mi piace vedere il clima di bottega, quasi rinascimentale, che coinvolge i giovani registi, e ci metto dentro anche Leo Muscato, che quando è arrivato qua era un affermatissimo regista di prosa ma aveva fatto credo un paio di regie d’opera che ai più erano passate inosservate, e da quel momento l’Italia e non solo non ha potuto fare a meno di constatarlo. Questo spirito a me piace molto ed è stata anche una sorpresa, perché è stato il primo anno in cui mi sono trovato spesso fianco a fianco dei registi a dialogare sulle soluzioni, a proporre, a stupirmi del talento di questi ragazzi.

Invece una delusione, o una brutta sorpresa? I soldi. Questo è un grosso problema, oggi io non so il Fondo Unico dello Spettacolo quanti soldi mi darà. E se taglierà io cosa farò? Ormai i soldi su cui faccio affidamento da parte loro li ho spesi, quindi se taglieranno chiuderò in deficit ed è un peccato mortale, di cui è sì responsabile chi gestisce un bilancio, però già sono pochissimi da diversi anni, da prima che arrivassi c’è un trend di contrazione dei contributi istituzionali, a cui il mio predecessore ha cercato di porre rimedio e anch’io, e ce l’abbiamo fatta. Per certi versi anzi quest’anno il festival off, che ha subito dei tagli drasticissimi perché a malapena avevamo i soldi per fare l’attività istituzionale, forse è il migliore che abbiamo fatto. Però oggi ormai abbiamo grattato il fondo, ogni euro è indispensabile. Non è: se ce li abbiamo lavoriamo un po’ più tranquilli, perché basta tagliare un euro e vuol dire cominciare a non avere i cantanti che oggi ci possiamo permettere. X La situazione dei contributi pubblici è drammatica: la Provincia ha ridotto da 400 a 50mila euro e probabilmente presto sparirà, la Camera di Commercio da 200 a 36mila euro, la Regione dava 300mila euro ma ha annunciato di poter garantire solo un quinto della cifra, infine i 900mila euro erogati dal Fondo Unico per lo Spettacolo non si sa se ve

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(Foto Andrea Petinari) Lo Sferisterio scoppia di salute, perché i numeri sono in costante crescita, abbiamo tomi di rassegna stampa, dove al di là delle produzioni che possono piacere o meno c’è un oggettivo riconoscimento da parte della critica del nostro lavoro. Il pubblico viene sempre più numeroso, sempre più da lontano, sempre più entusiasta, gli sponsor aumentano in maniera esponenziale e ormai siamo vicini alla soglia dei 500mila euro, ma ciò nonostante, se il bilancio dell’anno prossimo fosse quello di quest’anno io non ho le premesse per poterlo fare il festival. Rispetto a tanti miei colleghi che devono tutto alla cattedra che occupano, io sono qui perché ho voglia di esserci non perché ho bisogno di esserci. E quindi se non ci sono le condizioni io non ci sto. Quindi c’è il rischio concreto che l’anno prossimo il festival non si faccia? C’è, anzi ne approfitto e suono un campanello d’allarme sulla sopravvivenza del festival. Finora abbiamo tirato la corda e a fronte di tagli sempre crescenti abbiamo rilanciato con un festival comunque sempre migliore, perché i tre anni appena trascorsi hanno visto un trend sempre in crescita del pubblico, un’offerta artisticamente sempre migliore e sempre più mirata, chiara, forte, un carattere di sperimentazione sempre più riconosciuto ed esportabile. Col 2015 abbiamo toccato il fondo, più di così non si può tagliare, salvo rivedere le leggi ministeriali che ci obbligano a fare tre titoli per esempio, ma nel 2013 che è stato l’anno di due opere “e mezzo” allo Sferisterio, è stato molto interessante però non l’ideale dal punto di vista numerico: tre opere creano dialettica, offerta, il pubblico viene di più, è un’altra cosa, è così che deve essere, sennò è troppo poco per un festival.

Da sinistra Francesco Micheli con il prefetto Preziotti e il sindaco Carancini con la moglie Anticipazioni per la prossima stagione? La stagione 2016 ormai è nota, il tema sarà il Mediterraneo, le opere saranno Carmen (la ripresa del 2012) e due nuove produzioni in coproduzione con altri teatri, Otello e Norma, che non è mediterranea come ambientazione ma lo è il suo compositore Bellini. Lavoriamo sempre di più d’anticipo, abbiamo pochi soldi e i cantanti di nome vengono a un cachet dimezzato rispetto a quello cui sono avvezzi, ma il valore aggiunto che noi diamo è inestimabile. Però vorrei avere cantanti sempre più prestigiosi e soprattutto prenotati sempre più in anticipo, quindi sto già lavorando sulla stagione 2017. Sono stato i giorni scorsi in Spagna a Peralada per il debutto dell’Otello che faremo da noi il prossimo anno. Peralada è un festival di rango stra-internazionale che quest’anno ha in programma un recital di Juan Diego Florez, l’anno scorso di Jonas Kaufmann, e ha avuto in scena il baritono Carlos Alvarez, quindi il top, e nel discorso inaugurale ho sentito il mio collega Oriol Aguilà, direttore artistico del festival, dire parole di autentica soggezione nei confronti del MOF, quindi noi siamo pronti. Sarà una bella occasione di riflessione su quanto il nostro territorio nell’area mediterranea abbia un peso centrale, non solo geograficamente ma anche culturalmente.

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Nutrire l’anima, dallo street food alla Festa allo Sferisterio Serata marchigiana domani (giovedì) con l’aperitivo in piazza Mazzini con gli chef Biagiola, Recanati e Salvini. A seguire lo spettacolo, anteprima della serata in programma l’11 ottobre ad Expo. Nell’acquisto del biglietto dello spettacolo compresa una donazione in favore della Lega del Filo d’Oro mercoledì 5 agosto 2015 - Ore 18:21 - 1.064 letture Tweet

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Piazza Mazzini Ad aprire la sfilata di eccellenze marchigiane è lo street food, a base di prodotti Food Brand Marche, organizzato dall’Istitututo Marchigiano Tutela Vini in piazza Mazzini a partire dalle 18,30 con gli chef stellati Michele Biagiola, Errico Recanati e Simone Salvini. I tre maestri dell’arte culinaria hanno rielaborato alcuni piatti tipici della cucina marchigiana, con Biagiola che propone una “caprese dai mille colori”, Salvini che serve un “bicchierino salato di fagiolo cannellino” e Recanati che propone il suo “Hamburger di carne marchigiana con maionese di lamponi”. A bagnare il ricco menù proposto da tre dei migliori esponenti della cucina marchigiana, i vini di IMT: Verdicchio, Ribona, San Ginesio, Serrapetrona e Vernaccia di Serrapetrona. Il tagliando per partecipare allo street food è di 10 euro, ma per chi ha già acquistato il biglietto dello spettacolo allo Sferisterio il costo è di soli 8 euro. Alle 21 si aprono i cancelli dello Sferisterio per lo spettacolo “Nutrire l’Anima, festa marchigiana da Sesto Bruscantini a Giacomo Leopardi”, ideato con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini anteprima della serata che Regione Marche e Macerata Opera Festival porteranno ad Expo l’11 ottobre 2015. La serata è realizzata con il contributo di Eurosuole di Germano Ercoli, che conferma il proprio impegno nella veste di Charity Sponsor. Nell’acquisto del biglietto dello spettacolo (12, 22, 32 euro – in vendita su www.vivaticket.it e presso la biglietteria dello Sferisterio) è compresa una donazione alla Lega del Filo d’Oro, charity partner della 51° stagione lirica. L’obiettivo è di raccogliere i fondi per la realizzazione di un’aula di musico terapia nella nuova sede nazionale di Osimo. Durante la serata il patron di Eurosuole, Germano Ercoli, consegnerà alla Lega del Filo d’Oro un assegno, ulteriore conferma dell’impegno dell’azienda civitanovese.

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Lella Costa Sul palco, nella serata dedicata al civitanovese Sesto Bruscantini, il direttore artistico Francesco Micheli e Carlo Cambi, ma anche due madrine d’eccezione, le attrici Lella Costa e Maria Paiato, che leggeranno passi dal Dialogo della terra e della luna e poesie del giovane favoloso di Recanati. Sulla scena Celso Albelo, il Duca di Mantova di Rigoletto, e Alfonso Antoniozzi, allievo pupillo di Sesto Bruscantini, canteranno arie e duetti da “L’elisir d’amore” . Il soprano Valentina Mastrangelo, vincitrice del concorso Anita Cerquetti 2015, sarà la testimonial della Lega del Filo d’oro e interpreterà arie di Massenet. Ad aprire la serata sarà il pianista Lorenzo Di Bella, musicista dalla carriera straordinaria e vincitore, tra l’altro, di concorsi quali Horovitz e Venezia. Ospite d’onore sarà la campionessa olimpica di scherma Elisa Di Francisca, medaglia d’oro ai mondiali a Mosca. Insieme a grandi nomi saliranno sul palco la Fisorchestra Marchigiana, la Junior Band Marchesini insieme con i cori e i gruppi folkloristici di tutta la Regione: Pistacoppi, La Cocolla, Urbanitas, Quelli dell’Ara, la Mannola, Li Mazzamurelli, la Campagnola, Città di Matelica per una serata che vede più di quattrocento ospiti coinvolti, tra cui settanta mamme con i loro neonati a favore dell’allattamento naturale, grazie alla collaborazione del dipartimento materno infantile di Macerata e oltre cinquanta anziani (il più anziano ha 101 anni) che saranno accompagnati sul palco dai sindaci dei comuni della provincia di Macerata – grazie alla collaborazione di Anci Marche – per testimoniare la qualità della vita di una terra meravigliosa.

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Il Rigoletto infiamma lo Sferisterio • Vivere Macerata

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Il Rigoletto infiamma lo Sferisterio Proseguono allo Sferisterio le rappresentazioni di Rigoletto del regista Federico Grazzini (è proprio con quest'opera che il direttore artistico Francesco Micheli ha scelto di inaugurare la 51esima stagione lirica) e non si mitiga la curiosità del pubblico che alla seconda replica continua a riempire il grande anfiteatro. Federico Grazzini, come oramai sempre più spesso accade, si discosta dalla tradizione e ci offre un Rigoletto in chiave moderna; siamo in un Luna Park dismesso, circondati da tendoni a righe bianche e rosse, insegne luminose malfunzionanti, un vecchio botteghino su cui lampeggia la scritta "tickets" e una sclacinata roulotte che funge da casa di Gilda. L'atmosfera generale di abbandono generata dall'ambientazione decadente è resa funesta dall'elemento scenico che più di ogni altra cosa caratterizza questo Rigoletto: l'enorme installazione posta al centro del palcoscenico, un imponente e grottesco mascherone a fauci spalancate che sembra la porta di ingresso di un tunnel degli orrori; la soglia da cui gli attori escono come "vomitati" sul palco e nella storia, in un crescendo di fatti drammatici, dallo scherno alle violenze sessuali, fino al rapimento ed omicidio. In linea con l'ambientazione "parco divertimenti", scopriamo fin da subito che il protagonista, il giullare di corte Rigoletto, veste i panni di un clown malconcio, il Duca di Mantova è il capo di una banda di corrotti malavitosi (i cortigiani) e anche Maddalena, Sparafucile e le attrici nel ruolo di prostitute contribuiscono ad accentuare il genere "pulp" voluto dal regista Grazzini: «Ci siamo ispirati al mondo della malavita, ma soprattutto ai super cattivi dei film di Tarantino perché c’è una forte violenza che regola i rapporti tra i personaggi. È un mondo dalle tinte fosche fatto di depravazioni, noia e brutalità» Le vicende di Rigoletto -già da libretto- ruotano attorno alla finzione e ai travestimenti (Rigoletto che è padre della sventurata Gilda ma veste il ruolo di giullare di corte, Il Duca che si presenta come uno studente innamorato a Gilda, la stessa Gilda che sceglie di vestire gli abiti di mendicante per salvare l'amato Duca...) per questo motivo la trasposizione moderna, seppur calzante, sembra forse un po' ridondante ed obbliga il pubblico a fare un doppio sforzo per risalire alla narrazione originale. Gilda vive in una vecchia roulotte, il Duca e i selvaggi cortigiani vanno e vengono da un Palazzo Ducale solo immaginato; nell'ottica di una visione in chiave moderna la scelta forse più coraggiosa, ma anche la più riuscita, è quella di collocare la dimora di Sparafucile in un furgone ambulante, un chiosco per la vendita di panini e bibite, il luogo dove si compie il delitto e Gilda viene pugnalata dal sicario in una sorta di rivisitazione Psyco. Sparafucile, il baritono Gianluca Buratto, colpisce per la voce potente e termina la messa in scena applauditissimo; allo stesso modo Gilda, impersonata da Jessica Nuccio, conquista il pubblico per la vocalità limpida, molto apprezzata in "Caro Nome", la romanza affidata al suo personaggio alla fine del primo atto. Rigoletto è il baritono Vladimir Stoyanov, Celso Albelo riveste il ruolo del Duca di Mantova, Nino Surguladze è Maddalena, ancora sul palco Leonora Sofia (Giovanna) , Mauro Corna (Monterone), Alessandro Battiato (Marullo) e Giacomo Medici (l Conte di Ceprano). Alla direzione dell'Orchestra filarmonica Marchigiana il Direttore Francesco Lanzillotta. E' possibile assistere all'ultima replica di Rigoletto Domenica 9 Agosto. da Elena Sagrati Tweet Mi piace

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Questo è un articolo pubblicato sul giornale del 06/08/2015 - 130 letture - 0 commenti In questo articolo si parla di articolo, Elena Sagrati, musica, opera, rigoletto, sferisterio, spettacoli. L'indirizzo breve di questo articolo è http://vivere.biz/amSo

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Sferisterio sold out per l'ultima di La Bohème | Cronache Mac...

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Sferisterio sold out per l'ultima di La Bohème MACERATA OPERA FESTIVAL - Dopo il successo di Carmela Remigio ai Mercoledì Mania, torna in scena il capolavoro di Puccini che vola verso il sold out. Andrea Panzavolta ospite agli Aperitivi Culturali, mentre Pomeridiana fa tappa in Cina giovedì 6 agosto 2015 - Ore 20:38 - caricamento letture Tweet

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Una delle scene della Boheme L'ultimo fine settimana del Macerata Opera Festival si apre come di consueto agli Antichi Forni alle 12, dove Cinzia Maroni ospita agli Aperitivi Culturali Andrea Panzavolta, giornalista, musicologo e scrittore. Il titolo del suo aperitivo "La stagione dei fiori non finisce mai" evoca la nostalgia della giovinezza così presente nell'opera pucciniana. Alle 17 nella quiete del parco di Villa Cozza ritornano i Fiori Musicali, la rassegna curata da Cesarina Compagnoni. Alle 19 infine nel cortile municipale in piazza della Libertà Pomeridiana, l'appuntamento realizzato da Adam, vola in Cina con i flauti di Claudia Piccinini e Laura Tamburrini. Intanto conclusione appassionata per i Mercoledì Mania che chiudono con venti minuti di applausi e ovazioni per Carmela Remigio e Leone Magiera, interpreti dell'ultimo appuntamento in programma, Salotto Italiano. Il duo ha incantato il Teatro Lauro Rossi con un florilegio di arie antiche da Rossini a Martucci; la partecipazione del pubblico è stata tale da convincere Carmela Remigio a concedere due bis (leggi l’articolo). Accolta da calorosissimi applausi, il soprano si è congedata con Puccini e si appresta all'ultima recita di La Bohème (leggi la recensione di Maria Stefania Gelsomini), lo spettacolo firmato da Leo Muscato che dopo il boom del 2012 ha bissato il successo allo Sferisterio e si appresta a chiudere le repliche con un tutto esaurito. In scena insieme a Carmela Remigio, diretti dal Maestro David Crescenzi, il tenore Arturo Chacón-Cruz. Con loro nel cast: Larissa Alice Wissel, Damiano Salerno, Andrea Porta, Andrea Concetti, Antonio Stragapede, Alessandro Pucci, Giacomo Medici, Roberto Gattei, Gianni Paci, Giovanni Di Deo. Le scene sono di Federica Parolini, mentre Silvia Aymonino e Alessandro Verazzi firmano rispettivamente costumi e luci. Sul palco anche il Coro Lirico "V. Bellini", il complesso di paloscenico Banda Salvadei e i Pueri Cantores "D. Zamberletti". Anche per l'ultima rappresentazione del capolavoro di Puccini, Carmela Remigio indossa in scena delle scarpe realizzate ad hoc dal world sponsor Giovanni Fabiani, sempre più vicino allo Sferisterio e al mondo della musica.

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Chef stellati nel salotto di piazza Mazzini MACERATA - In moltissimi sono accorsi per assaggiare i piatti di Biagiola, Salvini e Recanati (FOTO) giovedì 6 agosto 2015 - Ore 21:25 - caricamento letture Tweet

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Gli hamburger con maionese di lamponi proposti da Errico Recanati La "caprese dai mille colori" di Michele Biagiola, il "bicchierino salato di fagiolo cannellino" di Simone Salvini e l’ "hamburger di carne marchigiana con maionese di lamponi" di Errico Recanati hanno conquistato i palati di quanti, prima di Nutrire l’anima con la Festa marchigiana allo Sferisterio, hanno deciso di deliziare lo stomaco con lo street food proposto dai tre chef stellati in piazza Mazzini a Macerata. A bagnare il ricco menù proposto da tre dei migliori esponenti della cucina marchigiana, i vini di IMT: Verdicchio, Ribona, San Ginesio, Serrapetrona e Vernaccia di Serrapetrona. In moltissimi si sono riversati nel salotto della città trasformandola in un lounge bar a cielo aperto. (Foto di Lucrezia Benfatto)

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La soprano Carmela Remigio ha incantato il pubblico del Lauro Rossi Si è concluso con un lungo e calorosissimo applauso durato venti minuti il recital del soprano Carmela Remigio di ieri al Teatro Lauro Rossi, accompagnata al pianoforte da Leone Magiera. Il soprano ha incantato il pubblico con un programma dedicato al repertorio vocale da camera italiano, in un percorso che da Giuseppe Martucci è arrivato fino a Rossini. Notevole l'interpretazione di Carmela Remigio di arie di Paolo Tosti, celebre autore di romanze da salotto tra fine ottocento e inizi novecento. Un florilegio di capolavori, passando dalla splendida interpretazione di La strada bianca di Francesco Pratella, ha messo in luce le grandi capacità tecniche e vocali del soprano che interpreta Mimì in La Bohème allo Sferisterio: sublime in Mi lagnerò tacendo di Rossini, dai passaggi virtuosistici impegnativi e complessi, cui hanno fatto seguito Addio di Rossini e soprattutto La danza, brano celebre e popolare conosciuto come Tarantella rossiniana. Il pubblico estasiato ha applaudito a lungo e nonostante le difficoltà del repertorio affrontato la cantante ha concesso due bis, regalando ancora una bellissima di Tosti, L’alba separa dalla luce l’ombra e Un bel di vedremo, da Butterfly di Puccini, chiudendo il concerto con l'autore di Bohème, di cui la cantante è Mimì in Arena e la cui ultima replica, in programma domani venerdì 7 agosto, si prepara a registrare il tutto esaurito.

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NUTRIRE L'ANIMA: SUCCESSO DELLA SERATA ALLO SFERISTERIO PER IL FILO D'ORO pubblicato il 07/08/2015

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Qual è l'hotel n. 1 in Dublino? Da €71.00 TripAdvisor Scopri Ora Successo di pubblico per Nutrire l’anima, la speciale serata ideata in occasione di Expo da Macerata Opera Festival e Istituto Marchigiano di Tutela Vini – IMT a sostegno della Lega del Filo d’Oro: all’assegno consegnato da Germano Ercoli, patron del charity sponsor della stagione lirica Eurosuole, si sommano i 4.800 euro raccolti ieri a favore dell’associazione attraverso la vendita dei biglietti e le donazioni spontanee. La serata e la raccolta fondi è stata promossa anche dalla Compagnia delle Opere Marche Sud; Inner Wheel di Macerata; Rotary Club Macerata “Matteo Ricci” e dal Lions Club “Sferisterio” Macerata. Lo spettacolo di musica e parole - al quale hanno partecipato oltre agli chef stellati Moreno Cedroni, Enrico Recanati, Michele Biagiola e Simone Salvini, più di 400 artisti marchigiani - ha registrato 1500 presenze all’interno dello Sferisterio per celebrare le eccellenze delle Marche sotto il leitmotiv del tema expo “Nutrire il pianeta”. Sold out inoltre per gli assaggi street food, con 1200 persone in piazza Mazzini per degustare i piatti a base di prodotti del polo enogastronomico Food Brand Marche, in abbinamento ai vini IMT. “Un grande evento in favore di una buona causa – ha commentato Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini – che per la prima volta ha visto il mondo agricolo marchigiano protagonista su un palco prestigioso come quello del Macerata Opera Festival. Dieci anni fa sarebbe stato impensabile realizzare un evento che riunisse eccellenze vinicole e agroalimentari, sport e solidarietà sotto il comune denominatore della cultura. Oggi è stato possibile grazie alla lungimiranza del direttore artistico del Macerata Opera Festival, Francesco Micheli, ma anche grazie a un grande lavoro di squadra con i produttori vinicoli, gli chef, l’ambasciatrice del Verdicchio, Elisa Di Francisca, le aziende di Food Brand Marche, Bonvinmarche e TreValli Cooperlat, e tutti gli attori del territorio”. Per Rossano Bartoli segretario generale della Lega del Filo D’Oro: “È stata una serata molto bella, dai contenuti interessanti ed è stato un onore per noi essere parte di questa festa per celebrare le eccellenze marchigiane. La grande partecipazione del pubblico ci ha commosso. Ringraziamo tutti coloro che l’hanno resa possibile, in modo particolare IMT e Eurosuole, per la sensibilità dimostrata alla nostra causa, e gli artisti che si sono esibiti a titolo gratuito. Partecipare al Macerata Opera Festival, e in particolare alla serata di ieri 6 Agosto, è stata un’ottima opportunità per comunicare ciò che facciamo da 50 anni a favore delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali”.

Intanto il Festival si avvia alla conclusione con l’ultima rappresentazione di Cavalleria rusticana/Pagliacci, nel nuovo allestimento firmato da Alessandro Talevi e diretto da

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Christopher Franklin. Prima dello spettacolo, incontro alla Biblioteca Mozzi-Borgetti alle ore 18.30 con le eredi di Pietro Mascagni nel 70° anniversario dalla scomparsa dell’autore di Cavalleria rusticana. Come di consueto giornata di rappresentazione che si apre alle 12 con gli Aperitivi Culturali: da Cinzia Maroni è la volta di Lucrezia Ercoli, mentre alle 17 tornano nel Parco di Villa Cozza i Fiori Musicali. Alle 19 Pomeridiana fa scalo in Germania. 0 commenti

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Il ministero taglia i fondi Centomila euro in meno allo Sferisterio

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Macerata, il ministero taglia i fondi Centomila euro in meno allo Sferisterio PER APPROFONDIRE: Macerata, Sferisterio

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MACERATA - Fatto il bilancio, finita o quasi la stagione lirica. Il Ministero ieri sera ha reso noto di aver tagliato 100mila euro sui fondi concessi allo Sferisterio per il 2015. E' il famoso Fus che rappresenta il sostegno pubblico alle attività musicali e teatrali in Italia. Tagli da anni, ora c'è l'assurdo che i tagli drammatici arrivano a stagione non solo impostata ma addirittura finita. Con spese già fatte e impegni da rispettare. Ovviamente nessun politico locale ne ha dato notizia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Civitanova, tragedia in acqua Muore il cuoco di uno chalet

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Sferisterio, 100mila euro in meno dal Ministero Carancini: “I ...

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00:01 Nuovo inceneritore nelle Ma

Sferisterio, 100mila euro in meno dal Ministero Carancini: “I parlamentari intervengano” MACERATA OPERA - La modifica dei parametri nella concessione del Fus fa scivolare l'Arena nella graduatoria nazionale. Si passa dai 900 mila del 2014 agli 805 mila della stagione ancora in corso d'opera. Il Cda presieduto dal sindaco non esclude ricorsi venerdì 7 agosto 2015 - Ore 20:20 - 1.425 letture Tweet

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Il pubblico all’ingresso della prima di Bohème, Il botteghino ha mantenuto le aspettative di Claudio Ricci Un taglio di 95mila euro ai fondi della stagione lirica ancora in atto allo Sferisterio. Lo ha reso noto il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali che ieri, a tre giorni dalla fine del cartellone operistico, ha pubblicato le sovvenzioni del Fus (fondo unico per lo spettacolo che quest’anno ammonta a 16 milioni complessivi) per il sostegno alle attività dei 29 teatri nazionali di tradizione che ne hanno fatto domanda per il 2015. Per Macerata la sovvenzione ministeriale scende dai 900 mila del 2014 agli 805 mila di quest’anno. Una comunicazione giunta solo all’ultimo momento al Cda dell’Associazione, riunito oggi pomeriggio, che si trova alle prese con la chiusura della 51esima domenica con il Rigoletto ma già anticipata dal direttore artistico Francesco Micheli in un’intervista a Cronache Maceratesi (leggi l’articolo). I minori trasferimenti derivano dalla modifica dei parametri di conferimento dei fondi. La graduatoria come modificata dal decreto ministeriale emanato a luglio 2014 ma articolato nella sua fase attuativa solo successivamente prevede l’assegnazione dei punteggi in base a tre parametri: dimensione quantitativa (che include giorni lavorativi, stipendi dei dipendenti, giornate di recita, numero di spettatori) che incide per il 40% sul giudizio complessivo, qualità indicizzata (riempimento degli spettacoli, reperimento di risorse pubbliche e private) altro 30%, qualità artistica assoluta giudicata dalla commissione Musica, influente per il 30%.

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Sferisterio, 100mila euro in meno dal Ministero Carancini: “I ...

http://www.cronachemaceratesi.it/2015/08/07/sferisterio-100-...

Il successo di pubblico non basta alla 51esima stagione operistica. Il ministero ha tagliato i fondi Superano lo Sferisterio tutti quei teatri con più giornate lavorative perché spalmate su tutto l’anno o che hanno avuto maggiore accesso ai fondi statali per motivi imponderabili. In pratica la graduatoria prevede tre suddivisioni in sottogruppi progressivi. La prima suddivisione vede Macerata fuori dal primo sottogruppo (costituito da 5 teatri) di un soffio. Lo Sferisterio scivola così al primo posto del secondo girone dove però le sovvenzioni da ripartire sono tra 9 teatri con conseguente diminuzione delle risorse. Il paradosso è che lo Sferisterio con 24/30 nella qualità artistica supera tutti i teatri del primo gruppo che sono Catania, Parma, Ravenna, Modena e Como. Questi ultimi tre fino all’anno scorso erano sotto a Macerata nella graduatoria ministeriale. Il bilancio tiene grazie ad un solido botteghino che anche quest’anno risulta prima voce di bilancio con l’incasso di un 1 milione di euro. La beffa oltre il danno è che essendo lo Sferisterio uno dei pochissimi tra i richiedenti ad avere un cartellone estivo si trova ora a fare i conti con le minori entrate a stagione ormai conclusa senza che nella classifica il ministero tenga minimamente conto della sua specificità stagionale. Il Cda non ha escluso ricorsi per indurre il Ministero a rivedere la classifica e riconsiderare l’entità della sovvenzione.

Romano Carancini alla prima della Bohème con l’ambasciatore Israeliano Naori Gilon «Faremo un necessario accesso agli atti, analizzeremo e valuteremo e se ci sono le condizioni faremo ricorso – ha detto il presidente dell’associazione Romano Carancini – La stagione 2016 è pronta ma non può essere varata fin quando non avremo la certezza che vi sia un coinvolgimento di tutti gli attori del territorio, a partire dalla Regione che deve spingere sul governo sia per il Mof che per il Rossini Opera Festival per finire con i parlamentari maceratesi che devono prendere atto della difficile situazione dello Sferisterio. La scelta fatta dal ministero ci sembra iniqua sia perché il festival rappresenta un simbolo di rigore nella gestione dei bilanci, sia perché negli ultimi anni ha dimostrato di sapere sperimentare continuando ad attrarre pubblico in musura crescente. Lo dimostra il fatto che l’ultima replica della Bohéme di questa sera ha registrato l’ennesimo il tutto esaurito»

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Ultimo appuntamento col dittico verista Cavalleria rusticana/...

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20:20 Sferisterio, 100mila euro

20:07 Il weekend del divertimento

Ultimo appuntamento col dittico verista Cavalleria rusticana/Pagliacci MACERATA OPERA - Nell'ultimo sabato di Festival appuntamento alla Biblioteca Mozzi-Borgetti con le eredi Mascagni per celebrare l'autore di Cavalleria rusticana nel 70esimo anniversario dalla scomparsa. Alle 21 l'ultima rappresentazione dello spettacolo che ha visto nel liberty, nella delicatezza dei costumi e nelle scene corali il suo punto di forza venerdì 7 agosto 2015 - Ore 21:44 - caricamento letture Tweet

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Una scena di Cavalleria Rusticana Macerata Opera Festival si avvia alla conclusione della 51esima stagione con l'ultima rappresentazione del dittico verista Cavalleriarusticana/Pagliacci, nella nuova produzione firmata da Alessandro Talevi e diretta da Christopher Franklin (leggi la recensione di Maria Stefania Gelsomini). L'ultima chiamata in scena per Cavalleria rusticana è l'occasione per omaggiarne l'autore, Pietro Mascagni, nel 70 anniversario dalla scomparsa con un appuntamento alle 18,30 alla Biblioteca Mozzi-Borgetti realizzato in collaborazione con il Comitato Promotore Pietro Mascagni. Ospiti nella Sala Castiglioni le eredi del compositore livornese Francesca Albertini e Maria Teresa Mascagni che tra video, immagini d'epoca, racconti e letture di scritti, ripercorrono le tappe della vita di uno dei più importanti artisti del 900. Mascagni è noto al grande pubblico per Cavalleria rusticana, ma è stato anche uno dei primi autori di colonne sonore per film e compositore capace di interpretare le emozioni più genuine del pubblico, generando un coinvolgimento emotivo alle vicende della natura umana. Ad aiutare il direttore artistico Francesco Micheli e le nipoti dell'autore di Cavalleria rusticana a ripercorrere la storia umana e artistica di Pietro Mascagni, scritti e testi dell'autore, documenti storici che testimoniano anche la sua presenza a Macerata. Grazie alla collaborazione con il Centro Studi Carlo Balelli, impegnato in questi giorni nella mostra fotografica "Obiettivo sul fronte" allo spazio ex Upim, sono

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Ultimo appuntamento col dittico verista Cavalleria rusticana/...

http://red.presstoday.com/pt_pdf.php?pid=1444&url=http://...

esposte infine immagini storiche del compositore. A seguire, l'ultima rappresentazione di uno spettacolo che ha raccolto consensi diffusi e successi di botteghino, ma che soprattutto si è distinto, anche rispetto alle altre produzioni del Festival, per un'ambientazione classica; una cifra stilistica liberty che per il regista Alessandro Talevi è stata la naturale conseguenza per mettere in risalto come le due opere siano il prodotto di un'epoca specifica, quel primo novecento in cui la borghesia del nord Italia e nord Europa volgeva lo sguardo al Meridione con curiosità e una buona dose di esoticismo. A fare da vera e propria cornice alle appassionate vicende di Turiddu/Santuzza e Canio/Nedda, una tanto imponente quanto fine balaustra decorata in pieno stile liberty, che è il vero filtro per il dolore che traspare nelle due opere in cui la bellezza, l'armonia e il folklore si scontrano con quelle che sono storie reali, i drammi e i dolori di uomini e di donne nella vita di tutti i giorni. Il dramma di Pagliacci è infatti frutto di una storia vera, come affermato dallo stesso autore, Ruggero Leoncavallo, nel prologo della prima andata in scena al Teatro Dal Verme di Milano il 21 maggio del 1892, sotto la direzione di Arturo Toscanini. "Lo squarcio di vita" trovato da Leoncavallo altro non era che un delitto di gelosia avvenuto a Montalto Uffugo e giudicato dal padre dello stesso Leoncavallo, magistrato in Calabria. Ad enfatizzare il contrasto tra realtà e immaginazione, ruolo importante lo giocano i bellissimi costumi realizzati da Manuel Pedretti che abbracciano il palco dello Sferisterio grazie all'ampia presenza di tantissimi artisti del coro che lo rendono un elegante e tenue panorama in Cavalleria rusticana prima, e in un coloratissimo affresco in Pagliacci poi. Il colpo d'occhio e l'alchimia che si creano tra la scenografia liberty di Madelein Boyd, i costumi e i tanti cantanti in scena rendono il dittico verista Cavalleria rusticana/Pagliacci uno spettacolo raffinato e innovativo, pur nella sua accogliente classicità. (Foto Tabocchini) Pagliacci Tabocchini Una scena di Pagliacci

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Successo per 'Nutrire l’anima' allo Sferisterio: raccolti 4.800 ...

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Successo per 'Nutrire l’anima' allo Sferisterio: raccolti 4.800 euro per la Lega del Filo d’Oro Successo di pubblico per Nutrire l’anima, la speciale serata ideata in occasione di Expo da Macerata Opera Festival e Istituto Marchigiano di Tutela Vini – IMT a sostegno della Lega del Filo d’Oro: 4.800 euro i proventi raccolti giovedì (6 agosto, ndr) a favore dell’associazione attraverso la vendita dei biglietti e le donazioni spontanee. Lo spettacolo di musica e parole - al quale hanno partecipato oltre agli chef stellati Cedroni, Recanati, Biagiola e Salvini, più di 400 artisti marchigiani - ha registrato 1500 presenze all’interno dello Sferisterio per celebrare le eccellenze delle Marche sotto il leitmotiv del tema Expo “Nutrire il pianeta”. Sold out inoltre per gli assaggi street food, con 1200 persone in piazza Mazzini per degustare i piatti a base di prodotti del polo enogastronomico Food Brand Marche, in abbinamento ai vini IMT. “Un grande evento in favore di una buona causa – ha commentato Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini – che per la prima volta ha visto il mondo agricolo marchigiano protagonista su un palco prestigioso come quello del Macerata Opera Festival. Dieci anni fa sarebbe stato impensabile realizzare un evento che riunisse eccellenze vinicole e agroalimentari, sport e solidarietà sotto il comune denominatore della cultura. Oggi è stato possibile grazie alla lungimiranza del direttore artistico del Macerata Opera Festival, Francesco Micheli, ma anche grazie a un grande lavoro di squadra con i produttori vinicoli, gli chef, l’ambasciatrice del Verdicchio, Elisa Di Francisca, le aziende di Food Brand Marche, Bonvinmarche e TreValli Cooperlat, e tutti gli attori del territorio”. Per Rossano Bartoli segretario generale della Lega del Filo D’Oro: “E’ stata una serata molto bella, dai contenuti interessanti ed è stato un onore per noi essere parte di questa festa per celebrare le eccellenze marchigiane. La grande partecipazione del pubblico ci ha commosso. Ringraziamo tutti coloro che l’hanno resa possibile, in modo particolare IMT e Eurosuole, per la sensibilità dimostrata alla nostra causa, e gli artisti che si sono esibiti a titolo gratuito. Partecipare al Macerata Opera Festival, e in particolare alla serata di ieri 6 Agosto, è stata un’ottima opportunità per comunicare ciò che facciamo da 50 anni a favore delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali”. da Istituto Marchigiano di Tutela Vini Tweet Mi piace

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Questo è un comunicato stampa inviato il 07/08/2015 pubblicato sul giornale del 08/08/2015 - 89 letture - 0 commenti In questo articolo si parla di attualità, chef stellati, elisa di francisca, IMT, Istituto Marchigiano di Tutela Vini, istituto marchigiano tutela vini, lega Rilasciato con licenza Creative Commons. del filo d'oro, macerata, sferisterio. Maggiori info: L'indirizzo breve di questo articolo è http://vivere.biz/amYM vivere.biz/gkW

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Rigoletto, ultima chiamata in scena: Verdi chiude la stagione d...

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MACERATA - La 51° edizione del Macerata Opera Festival si chiude domenica con l’ultima rappresentazione di Rigoletto, lo spettacolo che ha inaugurato la stagione e che l’accompagna fino all’ultima chiamata in scena. L’ultimo fine settimana di opera è iniziato con il botto di La Bohème che ha registrato il sold out allo Sferisterio e rischia di chiudersi nello stesso modo, con Rigoletto che viaggia a ritmi incessanti al box office. 2356 spettatori e oltre 110.000 euro d’incasso sono i numeri del successo della terza recita del titolo firmato da Leo Muscato nel 2012 e riproposto quest’anno assieme a due nuove produzioni, a testimoniare lo stato di salute del Festival. L’edizione in corso fa registrare, ad oggi, una media spettatori superiore a 2100 presenze per le 11 recite e si appresta ad eguagliare la performance della straordinaria edizione del cinquantenario; una ulteriore conferma, se mai ce ne fosse bisogno, della capacità del Macerata Opera di attrarre costantemente pubblico in Arena, dimostrandosi una delle realtà più virtuose in tal senso.

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Rigoletto (foto A. Tabocchini) La 51 edizione del Macerata Opera Festival si chiude domenica con l'ultima rappresentazione di Rigoletto (leggi la recensione di Maria Stefania Gelsomini), lo spettacolo che ha inaugurato la stagione e che l'accompagna fino all’ultima chiamata in scena. L'ultimo fine settimana di opera è iniziato con il botto di La Bohème che ha registrato il sold out allo Sferisterio e rischia di chiudersi nello stesso modo, con Rigoletto che viaggia a ritmi incessanti al box office. 2356 spettatori e oltre 110.000 euro d'incasso sono i numeri del successo della terza recita del titolo firmato da Leo Muscato nel 2012 e riproposto quest'anno assieme a due nuove produzioni, a testimoniare lo stato di salute del Festival. L'edizione in corso fa registrare, ad oggi, una media spettatori superiore a 2100 presenze per le 11 recite e si appresta ad eguagliare la performance della straordinaria edizione del cinquantenario; una ulteriore conferma, se mai ce ne fosse bisogno, della capacità del Macerata Opera di attrarre costantemente pubblico in Arena, dimostrandosi una delle realtà più virtuose in tal senso.

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Gilda. Con loro in scena anche Gianluca Buratto, Nino Surguladze, Leonora Sofia, Mauro Corna, Alessandro Battiato, Ivan Defabiani, Giacomo Medici, Rachele Raggiotti e Silvia Giannetti.

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