èArea MAGAZINE Anno 2 Numero 6

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finis terrae

antartide ultima chiamata

viaggi

giordania storia e cultura, arte e benessere

viaggi esperienze sensoriali in perù

gorè

bangkok: la protesta delle camicie rosse

intervista arte micro spazi, grandi sogni...

design

il design secondo me

luxury

fabergé quintessenza del lusso

architettura

Mercedes-Benz museum mito e capolavoro

tendenze

lingerie so sweet

life style

fiat500 sassicaia by aznom: ottima annata!

golf

Campionato PGAI a Margara

polo

1st international rome polo challenge

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cool location

TRATTORIA 25, in cucina c’è il circolo

alimentazione

alimentazione consapevole

macondo

se niente importa... e avanzi popolo

cinema

le ragazze sono tornate

moleskine Mimmo Jodice

auditorium

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renato zero, b.b. king

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teatro quirino

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ministra mara carfagna

francesco e il re

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A CURA DI

Maria Laura Cruciani

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In periodi di recessione come questa ci si aspetta che compagnie e negozi possano c h i u d e r e , purtroppo, ma quando è una libreria a cadere vittima del destino fa sempre uno strano effetto. Questa sorte è toccata anche alla libreria esoterica Watkins, che per piu’di cento anni ha commerciato nella storica sede della vittoriana Cecil Court.

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Specializzata in libri s u l l ’ o c c u l t i s m o, sul misticismo e la new age, poteva vantare una collezione impressionante di volumi sulle antiche società segrete, le religioni nel mondo, filosofie, sia in volumi nuovi, sia di seconda mano, ed era possibile trovare anche dei libri antichi, prime edizioni, insomma un paradiso per gli appassionati di questi argomenti. Il piano terra era dedicato a libri sulla meditazione e ultima ma non meno popolare una sezione con manuali su vari sistemi di divinazione, quali rune, tarocchi, pendolini e gli strumenti necessari. Gli impiegati avevano fatto del loro lavoro una passione e sovente li si poteva trovare a conversare con i clienti, esperti della materia. Fra i visitatori più assidui il poeta Yeats ed Aleister Crowley, famoso esoterista soprannominato “l’uomo più malvagio del mondo”.

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Ora questo spazio resterà vuoto, in questa piccola via dove negozietti indipendenti di libri antichi e piccolo antiquariato, l’avevano fatta restare ferma alla fine del 1800 e si spera che non venga aperta una ennesima catena di caffè firmati. Avendo sopravvissuto due guerre mondiali, Watkins Bookshop è alla fine caduto per tasse non pagate dai precedenti proprietari. Forse il negozio online resterà, ma non sarà più la stessa cosa di prima, quando scorrendo le dita sulle brossure dei libri, si scopriva qualche titolo accattivante che doveva essere per forza portato a casa. Se la lettura appassiona sempre meno, noi vogliamo crederci ancora, e restiamo, con questo magazine che vuole essere aperto a tutti, apolitico, apartitico, semplicemente... informazione.

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èArea magazine pubblicazione mensile freepress Anno 2 n° 5, Giugno 2010 Direttore Responsabile: Maria Laura Cruciani Direttore Editoriale: Antonio Feliziani Progetto e Direzione Esecutiva: Alessandro Coccia Coordinamento Editoriale: Stefania Ricci Consulente: Giovanna Amato Amministrazione: Cristina Meloni Editor: 3Aadvertising Registrato presso il Tribunale di Tivoli n. 20/2008 Grafica e impaginazione: IMG.ZEROUNO srl www.img01.com Responsabile Marketing: 335 6156737 Pubblicità: Nancy Amroglini 3933948772, Claudio Maltese 3271418079, Stephanie Mayer 3347975982 Direzione, Redazione e Segreteria: via Montenero, 36 -00012 Guidonia (RM), 388 1185198 – 335 6156 737 – 392 9290702 www.estarea.it info@estarea.it estarea@gmail.com Stampa: Fotolito Moggio Hanno collaborato Angelo Nardi, Donatella Lavizzari, Emma Lanciani, Ente Turismo Giordania, Ente Turismo Perù, Flaminia Colonna Bareti, Giusy Ferraina, M.G, Secondome Edizioni, Raimondo Luciani,Tito Barbini, Ufficio Stampa Auditorium, Ufficio Stampa FIG, Ufficio Stampa Teatro Quirino, K.S. Crediti Fotografici Christies, Ente Turismo Giordania, istockphoto.com, maracarfagna.net, Marco Glaviano, Openmind Consulting, Raimondo Luciani, Scaccini, Secondome Edizioni, Stefano Mileto, Warner Bros Pictures.

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Tutto il materiale cartaceo e fotografico inviato alla redazione non verrà restituito. Tutte le collaborazioni ad articoli o servizi sono considerate a titolo gratuito. La riproduzione di testi e immagini anche parziale deve essere autorizzata dall’editore.


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finis terrae

A CURA DI Tito Barbini

ANTARTIDE

ultima chiamata 12

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alla mia “consapevolezza”, per esigere da me di vivere interamente il presente, di condividere il mondo che mi sta attorno. Quando hai la sensazione di appartenere davvero a un luogo come questo vuol dire che davvero hai fatto un bel pezzo di strada. Intendo, naturalmente, un bel pezzo di strada nei territori della tua anima. Come mi riesce facile ora guardarmi indietro senza che questo mi impedisca di gettarmi nel futuro. Passato e futuro, forse l’ho già detto, sono due facce della stessa medaglia. Un tempo – lo capisco sempre di più e lo capisco meglio proprio stando qui – sia il passato che il futuro, il mio passato e il mio futuro, erano qualcosa di molto spazioso, ma in fondo appena sufficiente per contenere quello che troppo spesso ho chiamato passione e scambiato per passione, pur essendo solo egoismo.

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A tutti coloro che sognano un viaggio in Antartide conviene far presto. Il continente bianco chiuderà presto le porte al turismo di massa per tornare ad essere terra della scienza. Perché la scienza cerca qui le risposte al più grande problema del secolo: il cambiamento climatico. A coloro che non potranno mai andare dedico ogni tanto un capitolo dal mio libro “Antartide, perdersi e ritrovarsi alla fine del mondo” Una linea infinita di tessuto bianco immacolato. Si presenta così, al pomeriggio del mio terzo giorno di navigazione, la costa antartica. Più tardi, scorgo pure le prime creste montagnose gonfie di neve perenne. Il ghiaccio si distacca lentamente ma inesorabilmente dalle alte pareti e cade nei canali con il fragore del tuono. Ognuno di quei tonfi è l’atto di nascita di un iceberg. Sì, proprio così: sotto i miei occhi queste meraviglie della natura cominciano il loro viaggio attraverso gli oceani.

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Sono enormi, sono delle forme più disparate e incredibili. Sono bellissimi. Avanzano lentamente, ombre azzurre e inquietanti, statue scolpite dal vento e dal sole. Architetture oniriche. Ne vedo alcuni che ospitano passaggi, caverne, gallerie, archi e grotte istoriate di stalattiti. Assumono colorazioni che vanno dal bianco latte al celeste, dal raro azzurro intenso fino al rarissimo verde smeraldo. L’emozione mi stringe la gola. Resto come stordito in silenzio, immobile, sul ponte del rompighiaccio per un tempo infinito. Chiudo gli occhi per un istante e cerco di isolarmi dai miei compagni di viaggio. Respiro profondamente poi apro gli occhi. Mi sento proiettato indietro nel tempo, ho la sensazione di tornare alle origini di tutto. Avvolto dall’immenso. Avverto l’indescrivibile percezione di essere giunto sul limite della mia ricerca dell’altrove e dei luoghi ultimi della terra. È davvero straordinario: come se fossi entrato in un sogno in cui precipito dalla Terra e approdo in un pianeta sconosciuto fra gli spazi galattici e siderali, in un’altra dimensione. Devo farmi forza, e forse violenza, per ritornare

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ANTARTIDE, PERDERSI E RITROVARSI ALLA FINE DEL MONDO


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viaggi

A CURA DI

Jordan Tourism Board

GIORDANIA storia e cultura;

svago e

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Esempio di tolleranza e modernità, connubio di pace e stabilità economica, la Giordania, sotto l’impulso del re Adbullah II e della Regina Rania, si è ritagliata un posto di primo piano non solo nell’ambito dei Paesi del Medio Oriente ma anche del mondo intero. Culla dell’umanità, abitata fin dai tempi più antichi, la Giordania offre un viaggio alla scoperta delle radici della storia in cui si fondono mirabilmente cultura e natura, con testimonianze archeologiche straordinarie incastonate in uno scenario naturale solenne e rarefatto, componendo un caleidoscopio di suggestioni indimenticabili. Dagli albori della civiltà, ha giocato un ruolo molto importante nel commercio tra Oriente e Occidente grazie alla posizione geografica, crocevia tra Asia, Africa ed Europa. Questa terra ha ospitato i primi insediamenti umani e oggi è punteggiata di rovine delle più grandi civiltà dell’antichità. La Giordania ha ricoperto un ruolo fondamentale nei periodi dell’impero Romano, della Cristianità, dell’Islam e delle Crociate. Da subito, il visitatore si trova immerso nella storia. Ovunque sono visibili i resti di civiltà da tempo relegate nei libri di storia, ma che ancora sono impresse nel tessuto di questo fantastico Regno e nelle persone che lo abitano a cominciare dall’antica Petra, città dei Nabatei,

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eletta nel 2007 tra le Sette Meraviglie del Mondo. Il Regno hashemita di Giordania echeggia delle storie riportate nella Sacra Bibbia. Qui hanno vissuto Abramo, Giobbe, Mosè, Ruth, Elia, Giovanni Battista, Gesù, Paolo e molte altre figure bibliche di primo piano. L’Antico Testamento, nelle parole dei profeti Abramo, Giobbe e Mosè, dice che Dio si manifestò all’uomo per la prima

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volta proprio qui, in terra di Giordania. Tra i numerosi luoghi citati dalla Bibbia che si trovano in Giordania, ricordiamo: Il Giardino dell’Eden nell’area oggi conosciuta come Beysan; Betania, il luogo in cui visse Giovanni Battista e dove Gesù venne battezzato; il Monte Nebo da cui Mosè vide la Terra Santa di Canaan; Mukawir, la fortezza di Erode Antipa dove imprigionò e fece


decapitare Giovanni Battista dopo la danza fatale di Salomé; Gadara, oggi conosciuta come Umm Qays, dove Gesù compì il miracolo dei maiali… La Giordania è un paese caratterizzato da un’eccezionale biodiversità. È una terra che offre di tutto: monti ricoperti di pinete, lussureggianti vallate, paludi e oasi, gli incantevoli panorami mozzafiato del Wadi Rum e il caleidoscopico mondo subacqueo del Mar Rosso. Senza dubbio il più importante patrimonio ecologico della Giordania è rappresentato dall’area che si estende lungo la costa orientale del Mar Morto, ma non possiamo mancare di citare la riserva naturale di Dana un paradiso senza eguali, un’oasi di pace e tranquillità immersa in un mondo straordinario di tesori naturali. Visitare questo luogo è un’esperienza che dà un senso alla frase “ritorno alla natura”. Qui potete meditare nella calma immota delle montagne, dormire sotto le stelle, respirare aria pura e trovare refrigerio in brezze frizzantine immergendovi nella natura selvaggia. Immaginate di galleggiare sulle acque calde e salatissime del Mar Morto e di regalarvi un massaggio rilassante per poi concedervi un pasto luculliano in uno scenario esotico. Oppure di camminare in un paesaggio mozzafiato dove i vostri pensieri saranno interrotti solo dal canto degli uccelli e da una brezza gentile. Immaginate di immergervi nelle acque terapeutiche di una sorgente termale, di dormire sotto un milione di stelle o nuotare con i delfini e immaginate i benefici per il vostro benessere generale e per la salute mentale. Con la consapevolezza che le destinazioni turistiche devono essere in grado di offrire molte opportunità diverse, la Giordania ha avviato numerosi progetti che prevedono una combinazione di svago e benessere al fine di assicurare ai turisti un’esperienza unica, profonda e rilassante.

ESEMPIO DI TOLLERANZA E MODERNITÀ, CONNUBIO DI PACE E STABILITÀ ECONOMICA

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Jordan Tourism Board Italy Ente del Turismo della Giordania Italia P.zza Santa Giulia 11 10124 Torino - Italy Tel: +39 01119865942 Fax/Tel: +39 0118128633 W: www.visitjordan.com E: italy@visitjordan.com


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viaggi

A CURA DI Open Mind

Esperienze sensoriali

in PerĂš Per maggiori informazioni www.peru.info/it/

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Se state pensando di regalarvi un viaggio in Perù, fatelo pensando che c’è un modo diverso per scoprire le meraviglie e le tante sorprese che questo fantastico Paese cela gelosamente da secoli: seguite i ritmi e i passi del popolo peruviano, cadenzati dalla calma e dalla serenità, e dedicate qualche giorno alla cura del vostro corpo e ad esperienze sensoriali indimenticabili. Si, perché in Perù esistono centri benessere che offrono trattamenti unici, che difficilmente potrete avere modo di sperimentare altrove perché legati a prodotti esclusivamente locali che crescono tra selva, Ande e Amazzonia e frutto di una tradizione antica, fatta di riti e credenze lontane. Lasciatevi coccolare dall’ospitalità peruviana e abbandonatevi al comfort di moderne strutture come l’Aranwa Sacred Valley hotel o il Sol y Luna Lodge, per una piacevole pausa di benessere e relax! Situato nel cuore della Valle Sacra, in quella che un tempo era la Hacienda Yaravilca, dispone di 115 camere ampie e lussuose, di cui 15 suite, una sala per le colazioni, un ristorante gourmet, un ristorante per vegetariani, un lounge-bar e una cantina con un’ampia selezione di vini. L’Hamay Spa si estende su una superficie di 2.500 mq, dove avrete a disposizione 7 sale per i trattamenti, tre piscine idroterapiche, una doccia Vichy, una sala relax con ossigeno, una camera iperbarica, una sala di yoga, solarium naturale e artificiale, centro fitness. Oltre ai programmi di ringiovanimento, antistress, aromaterapia, riflessologia e alla sauna Inca, potrete scegliere tra una delle due sale di meditazione, la sala del vento e la sala dell’acqua, per un’incredibile esperienza di benessere immersi nella natura. Sol y Luna Lodge è circondato da splendidi giardini e dispone di 28 bungalow o “Muyus”, tutti costruiti con fango, legno, pietra e argilla, con arredi che riflettono lo stile andino, in perfetta armonia con la natura. Il ristorante “Killa Wasi” o Casa della Luna, propone una cucina a base di piatti novo andini che lo chef Nacho Selis MartÌnez prepara sapientemente. All’interno del lodge il ranch “Wayra” o Vento, organizza eccitanti avventure a cavallo. La “Yacu Wasi” Spa o Casa dell’Acqua, situata nel cuore della Valle dell’Urubamba, dispone di palestra, sauna, bagno turco, jacuzzi, una doccia spagnola e un’ampia scelta di terapie per il corpo e il viso, oltre a musicoterapia, idroterapia, aromaterapia e massaggi. Offre inoltre una linea di creme, saponi e olii prodotti direttamente dalla struttura, a base di frutti esotici della selva. Il luogo perfetto per rilassarsi dopo una giornata avventurosa nella Valle e dove poter sperimentare le antiche energie olistiche della Valle Sacra degli Inca.

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gorè

A CURA DI

Stefania Ricci

Bangkok: riparte la protesta delle

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Le “camicie rosse” thailandesi sono tornate in piazza per chiedere le dimissioni del governo di Abhisit Vejjajiva, nuove elezioni e il ripristino della Costituzione sospesa dai militari dopo il colpo di stato del settembre 2007. Migliaia di sostenitori dell’ex premier Thaksin Shinawatra - “l’uomo che voleva farsi re”, secondo i suoi avversari, accusato di lesa maestà, tycoon delle telecomunicazioni spesso

paragonato a Silvio Berlusconi, da quattro anni in esilio tra Londra e Dubai e recentemente condannato a restituire 46 dei 76 miliardi di baht (circa 1,7 miliardi di euro) che, secondo i giudici, sono frutto di “abuso di potere, occultamento di beni e danno erariale” compiuto mentre ricopriva la carica di Primo ministro - hanno affollato le piazze paralizzando il cuore commerciale della capitale thailandese e costringendo decine di negozi ad abbassare le saracinesche. Oltre sessantamila manifestanti hanno annunciato che lasceranno le strade solo quando otterranno la convocazione di elezioni anticipate e le

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dimissioni immediate del primo ministro che giudicano illegittimo e al servizio delle elite del paese. Il pretesto per la nuova ondata rossa si è presentato il 26 febbraio di quest’anno, quando la Corte suprema thailandese ha confiscato più della metà del patrimonio (2,3 miliardi di dollari) dell’ex premier, con la motivazione di averla accumulata abusando del suo potere. «Siamo qui per dichiarare una guerra di classe» ha gridato alla folla Nattawut Saikua, carismatico leader della protesta. «Molti spiegano questa lotta come una disputa tra Thaksin e i conservatori,

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tra il vecchio ordine feudale e il moderno sistema capitalistico. Ma in quest’analisi manca l’elemento fondamentale: la nuova volontà del popolo. Non sto lottando per Thaksin, sto lottando affinché il mio paese divenga una vera democrazia» precisa il dottor Weng Tojirakarn,

anche lui ex attivista del Cpt (nonché ex membro del governo Thaksin). ll governo thailandese, dal canto suo, ha deciso di usare le maniere forti: Le forze di sicurezza “disperderanno i manifestanti che occupano i quartieri turistici e commerciali e arresteranno

SEGNI E SIMBOLI DI QUESTA RIVOLUZIONE CONTRO IL SISTEMA

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i leader” delle camicie rosse, ha detto Satit Wonghnongtaey, stretto collaboratore di Vejjajiva. Da quando è iniziata la protesta, girando nella calda notte di Bangkok ora animata dal popolo dei rossi, si scoprono i segni e i simboli di questa rivoluzione contro il sistema.


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Intervista Mara Carfagna

A CURA DI Angelo Nardi

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1) Innanzitutto Ministro, può indicarci in modo sintetico le questioni di cui si è occupata nella sua attività di governo?

In due anni, il Ministero che ho l’onore di guidare ha affrontato, e lo dico con orgoglio, numerosissime questioni importanti. Il primo anno abbiamo dato la priorità alla tutela delle donne, dei minori, delle persone più deboli, inasprendo le pene per punire violenze e abusi e garantire così maggiore sicurezza. Ha visto la luce un nuovo reato, quello di stalking che colma un vuoto legislativo nel nostro ordinamento giudiziario e offre alle donne gli strumenti per difendersi da chi le molesta e le perseguita. Una normativa che funziona anche da deterrente e come prevenzione di crimini più gravi. Il secondo anno, invece, abbiamo puntato i riflettori su donne e lavoro pensando, insieme ad altri dicasteri, a misure di sostegno alle famiglie e all’infanzia tra cui la tagesmutter, la ‘mamma a domicilio’, e la creazione di nuovi asili nido.

2) Uomo-Donna. C’è uno squilibrio ancora presente nella nostra società che riguarda tanti settori: economicoprofessionale, culturale e nella normalità

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delle interrelazioni con l’altro sesso. Qual è l’ambito più importante in cui può intervenire il suo dicastero? Il Ministero per le Pari Opportunità ha il compito di combattere le discriminazioni e le disparità che ancora esistono tra uomo e donna nella nostra società e in particolare nel mondo del lavoro. Con il piano di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, l’obiettivo è quello di realizzare le condizioni affinché le donne che hanno un’occupazione e una famiglia, dei figli da crescere e da seguire, possano fare entrambe le cose nel migliore dei modi, quindi, riuscire ad essere delle brave mamme senza trascurare la carriera. Un’altra importantissima novità è il recepimento della direttiva 54 che stabilisce pesanti sanzioni per i datori di lavoro che discriminano donne o uomini in base al sesso a partire dall’accesso al lavoro, dalla disparità di trattamento economico, fino alle penalizzazioni dovute a una gravidanza.

3) Quali azioni nella pubblica amministrazione perché ciascuno abbia la possibilità di emergere secondo i propri meriti? Il Governo punta sulla meritocrazia, sulla trasparenza e sulla qualità. Lo dimostrano le riforme messe in campo nella P.A. dal ministro Brunetta che stanno dando risultati positivi e che non sono affatto, come qualcuno può aver

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IL GOVERNO PUNTA SULLA MERITOCRAZIA, SULLA TRASPARENZA E SULLA QUALITÀ.

pensato, punitive nei confronti dei dipendenti pubblici, ma aprono una autostrada verso la carriera ai più meritevoli.

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4) Lei ha esordito come ministro con la legge contro lo stalking. A che punto è la repressione e la prevenzione di questo reato fino pochi anni fa non contemplato nel nostro codice penale? Dai numeri che abbiamo è evidente che era più che necessaria e opportuna l’introduzione del reato. Infatti, secondo i dati delle Forze dell’Ordine, ad un anno dall’entrata in vigore della legge, l’autorità giudiziaria è intervenuta 5.153 volte a seguito di denunce e ci sono stati 942 arresti. Numeri alla mano, bisogna ammettere che la legge ha funzionato benissimo. Il fenomeno deve essere continuamente monitorato perché così è possibile, per alcuni casi, evitare che gli atti persecutori si trasformino e degenerino in crimini più gravi.

5) Un problema delle pari opportunità guarda anche alle barriere architettoniche. Quale azione può svolgere, e ha svolto, il vostro ministero? L’intervento per migliorare la condizione dei disabili è continuo e passa dagli interventi diretti alla moral suasion sugli enti locali, che spesso hanno la responsabilità degli edifici. L’ultimo è stato sull’Anci, perché inviti i Comuni a far accedere i cani guida che accompagnano i non vedenti in tutti gli esercizi commerciali, in deroga ai divieti di non far entrare animali. Sono certa che


un giorno il problema sarà risolto in via definita. E, a questo proposito, abbiamo appena prodotto uno spot televisivo contro la discriminazione nei confronti dei disabili che sarà programmato a giorni su tutte le reti televisive e radiofoniche. 6) Qual è una forma di educazione permanente con la quale si potrebbe diffondere la cultura delle pari opportunità? Educare sin dall’età scolastica al contrasto e al rifiuto di ogni forma di discriminazione. Dai giovani può scaturire e diffondersi nella società una cultura permanente e che sia definitivamente acquisita delle pari opportunità. Insieme al ministro Mariastella Gelmini, abbiamo istituito la Settimana contro la violenza che si svolge ad ottobre nelle scuole e che prevede iniziative ed eventi che vanno in questa direzione: educare i ragazzi alla tolleranza, al rispetto del diverso, alla lotta alle discriminazioni.

7) Nel governo ci sono pari opportunità? Certo, grazie al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e alla sensibilità del nostro partito, il Popolo della Libertà, questo è un Governo nel quale le donne, rispetto agli Esecutivi delle scorse legislature, sono molto valorizzate.

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incontri Musicali

A CURA DI Donatella Lavizzari

ROBBEN

FORD: FEELING THE BLUES Photo by: Raimondo Luciani

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Spesso paragonato a Stevie Ray Vaughan per l’impatto sonoro e il registro vocale che lo caratterizzano, Robben Ford é riconosciuto come uno dei migliori chitarristi mondiali. Membro fondatore degli Yellowjackets, ha collaborato durante la sua lunga e proficua carriera musicale con Burt Bacharach, Randy Crawford, Muddy Waters, Kiss, Jimmy Whiterspoon, George Harrison, Joni Mitchell, Miles Davis, Tom Scott, Santana. La sua musica ha una forte impronta rock-blues contaminata da diversi generi musicali: un cuore blues con ramificazioni swing, funky e fusion. Ciao Robben, come è nata la tua passione per la musica? Tutta la mia famiglia aveva inclinazioni musicali: mio padre Charles era un chitarrista professionista, mio fratello Patrick è un batterista e quello più piccolo Mark è un suonatore di armonica blues. Un vivo interesse e la comprensione degli strumenti a fiato così come una predilezione per il ‘cool jazz’, i suoni di Paul Desmond e le sue registrazioni con il leggendario chitarrista Jim Hall, hanno contribuito ad alimentare la mia attitudine musicale in giovane età. A 10 anni ho iniziato a suonare il sax e a 12 mi sono innamorato della chitarra: mio padre mi ha mostrato qualche accordo ed il resto l’ho imparato da solo.

essere versatile. È stato proprio in quel periodo che George Harrison mi invitò a far parte del suo Dark Horse Tour alla fine di quello stesso anno. Come è stato suonare con Miles Davis? Con Miles è stata una sorta di incoronazione a cavaliere (ride). Lavorare con lui è stato un grande onore per me. Da subito si è instaurato un buon feeling tra noi. Quando hai iniziato la tua carriera solista? Dopo aver suonato con Miles nel 1988 è uscito il mio primo lavoro da solista “Talk To Your Daughter”. (Album innovativo che è stato nominato al Grammy Award nel settore della Best Contemporary Blues Recording).

Che cosa è il blues per te? Ho iniziato ad ascoltare blues da bambino, ero affascinato dai chitarristi blues. È un genere di musica che ti tocca nel profondo, che riesce a scatenare molte emozioni. Quello che chiedo a me stesso e agli altri musicisti è di fare musica esprimendo qualcosa di vero, con un fine emotivo e in un modo spirituale. Suonare blues è come dipingere su una tela usando un’infinità di forme e colori.

Come hai iniziato la tua carriera? Mi sono trasferito nella Bay Area, intorno a San Francisco, e ho iniziato a suonare con mio fratello in una blues band con Charlie Musselwhite. Dopo quest’esperienza ci siamo uniti ad alcuni musicisti per suonare jazz e dopo aver fatto le aperture ai concerti di Jimmy Witherspoon ne siamo diventati la band ufficiale. Era un grande maestro dello swing, il nostro é stato un rapporto vero e profondo, come tra padre e figlio. Quali artisti ti hanno maggiormente influenzato? Mike Bloomfield, il mio “guitar hero” per eccellenza, John Coltrane, Miles Davis e poi Wayne Shorter, Archie Shepp, Ornette Coleman… Come ti descriveresti come musicista? Direi che sono un chitarrista blues anche se per molti anni ho suonato diversi generi musicali con star del pop, jazz, rock e RnB. Tu hai suonato anche con Joni Mitchell? Sì è stato per il tour del 1974 quando Joni era all’apice della sua carriera con l’album Court & Spark. Joni è davvero una grande artista, è geniale. Lavorare con lei è stato fondamentale per la mia evoluzione musicale. Ho imparato a

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arte

A CURA DI M.C.

MICRO SPAZIO,

grandi sogni…

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C’è un “MICRO” spazio, in una delle strade limitrofe a dove già vive il M.A.C.RO (Museo di Arte Contemporanea di Roma) che in pochi, pochissimi metri

quadrati ospita una spensierata artista romana. È lo studio-galleria dove Lilli Carmellini dipinge ed espone. Su strada, a vista. Perché non ci sono segreti nell’esuberante attività di quest’artista. Dipinge per passione. Vera. Coltivata fin dai tempi del liceo artistico ed affiancata per tanti anni alla principale attività di architetto d’interni.

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Oggi dipinge e basta, felice, instancabile, in continua ricerca e con la buona lena di chi deve mettersi in pari del tanto aver aspettato per dare corpo ai sogni, felice di vivere finalmente la propria vocazione. Insegue le idee che le frullano in testa, e spesso comincia più quadri contemporaneamente, perché, dice, è come

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prendere appunti, fissare l’idea. Lo studio è illuminato anche di notte e un piccolo schermo manda in sequenza le opere che per ovvie ragioni di spazio non possono essere tutte esposte. E di giorno la puoi trovare lì, e quando entri lei mette a bagno il pennello e fa una pausa con te e ci puoi parlare, puoi decidere insieme a lei le dimensioni di un quadro che vorresti, puoi spiegarle che il tuo divano è rosso e chiederle che se le viene in mente qualcosa di adatto. E magari vi mettete a vedere le foto di altri quadri che tiene esposti a Scanno, in Abruzzo, l’altro studio-galleria che lei apre nei week-end in montagna. Appena entri quello che capisci subito è che la sua più grande passione sono i Beatles. Li dipinge in tutti modi, in tutti i formati, ci racconta che si è appena conclusa la sua quinta mostra su di loro. E lavora praticamente immersa nella loro musica e nelle loro immagini. Non può smettere. Ogni tanto, però lavora su qualcosa d’altro, prevalentemente sulle Donne. Tante donne, tutte insieme, strette, determinate, donne che hanno un senso comune di appartenenza; o su opere Astratte e Fantasy contagiate quasi sempre da qualche frase o da qualche indizio che ci conduce verso il racconto che l’artista vuole narrare. Perché anche se in termini di immagini, sempre di racconti si tratta, poiché c’è anche la scrittura nella vita di Lilli Carmellini, racconti

brevi e poche (rigorosamente divertenti) poesie. E sono queste storie che nascono dalla sua instancabile fantasia che alimentano e nutrono la tematica della sua pittura e viceversa.

LILLI CARMELLINI è nata a Buenos Aires.Nel 1954. Diplomata al liceo Artistico, vive e lavora a Roma, dove dipinge e scrive. STUDIO-GALLERIA: Via Cagliari 20 Roma STUDIO-GALLERIA: Strada Tanturri 5 Scanno (AQ) www.lillicarmellini.it lilli.it@mclink.it

MYTHICAL

è il titolo della prossima mostra personale di Lilli Carmellini che si terrà dal 14 maggio al 14 giugno a Roma, presso lo spazio CIRCUS in Via della Vetrina 15.

OGGI DIPINGE E BASTA: FELICE, INSTANCABILE.

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design

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Rosi Di Donato

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Il nuovo spazio, p r o g e t t a t o dall’architetto Claudia Pignatale è un contenitore di design “duro e puro”, nel quale gli oggetti sono i veri protagonisti.

La nuova gallery è dedicata ancora di più alle scoperte del mondo del design, ai nuovi designer ed ai nuovi progetti, agli autoproduttori italiani, ed alle edizioni che Secondome produce, promuove ed esporta in tutto il mondo.

Claudia Pignatale, architetto, è una imprenditrice trentenne, che ha voluto concretizzare nella Design Gallery Secondome la sua passione per l’arte e il design. La mission di Claudia è di trasformare la galleria in un polo di attrazione e di attenzione del design per l’Italia centromeridionale, di portare Roma sulla scena del design internazionale ed esportare la creatività italiana nel mondo. Nella Roma esclusiva, quasi segreta, due grandi vetrine su strada. Uno squarcio di luce e di colore tra chiaroscuri barocchi intorno a Piazza dell’Orologio, mura seicentesche di palazzo Boncompagni al 26 di via degli Orsini, Secondome esibisce un genere -il design- che rompe tutti gli schemi. All’interno della galleria si possono ammirare piccole tirature o addirittura pezzi unici dei più grandi nomi del design internazionale, da Alessandro Mendini a Michele De Lucchi, e tutti quelli che Claudia seleziona via via in giro per il mondo. Arrivano dalla Francia le creazioni di Frederique Morrel, visionarie opere fatte a mano in poliuretano espanso rivestite di ricami vintage

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recuperati in giro per il mondo. Elementi di arredo, pouf, poggiapiedi cuscini o curiosi trofei di caccia a parete foderati di stoffe ricamate a mezzo punto, tessuti realizzati con ago e filo tradotti in eccentriche creazioni a metà tra l’arte e il design. La libreria Ortofrutta di Andrea Salvetti in alluminio fuso che riprende le cassette di frutta e verdura montate una sopra l’altra; dello stesso artista la poltrona con fattezze di animale: Secola collezione Monozoo, muflone in fusione di alluminio a cera persa lucidato, realizzata in otto esemplari. Brick and Mortar Sofà, serie di sedie e divani creati dagli ironici Richard Woods e Sebastian Wrong. L’idea dietro a questo incredibile pezzo di arredamento è l’ironia di combinare l’estremo comfort della sedia rispetto alla durezza della stampa del rivestimento. Dal 6 maggio la galleria ospiterà artisti che presenteranno opere di grandi formati come il Mazzolindifiori di Andrea Salvetti, ombrellone formato dall’unione di fiori metallici, il tavolo di silicone di Alessandro Ciffo e gli oggetti in ceramica di Silvia Zotta , vere e proprie opere

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d’arte. Simboli ed elementi che appartengono a un altro mondo riconvertiti in oggetti di design dalla foggia originale, ciò che caratterizza le scelte di Claudia ed entrando nella Design Gallery Secondome, non si può che guardarle ed osservarle con attenzione e crearsi un’opinione che quasi mai è di indifferenza ma sempre di apprezzamento.




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luxury

A CURA DI

Stefania Ricci

Fabergè quintessenza del lusso

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Al 5 di rue Fatio ha aperto la prima boutique europea di Fabergè dal 1917. In quell’anno, la maison fu costretta a calare il sipario sulla sua ultima vetrina internazionale, allora su Bond Street a Londra, a causa della rivoluzione russa. La nuova collezione di gioielli Fabergé, e le celebri uova in oro e preziosi, possono essere acquistati solamente presso il negozio di Ginevra o ordinando online sul sito de Fabergé. Incastonata nel cuore di un palazzo privato, la boutique – ideata dal designer spagnolo Jaime Hayon – è disposta su due livelli. Il piano terra si apre con una vasta hall che espone ogni pezzo in una vetrina propria, al primo piano un salone privato più confidenziale. Il negozio è stato rifinito mettendo insieme l’eccellenza dell’artigianato e materiali estremamente raffinati e preziosi: marmo di Carrara, legni rari e drappi di seta. I mobili, nonché il sistema di illuminazione, sono sottili, sobri e dal design molto semplice. Il soffitto a specchio aggiunge il tocco finale a questa elegante struttura. Un’esperienza gratificante, un tributo perfetto ad uno dei nomi più prestigiosi dell’alta gioielleria. Nulla è stato lasciato al caso, lo scopo era quello di trasformare questo luogo nella quintessenza del lusso e del bello per l’aristocrazia del XXI secolo; una volta entrati vi sembrerà di approdare in un nuovo mondo fatto di riflessi di

luce scintillanti e preziosi. Un’esperienza che solo i veri ricchi potranno permettersi. Per Tatiana Fabergé, pronipote di Peter Carl Fabergé, “sono rare le occasioni nelle quali si può assistere a una svolta della Storia. Peter Carl Fabergé, il mio bisnonno, è morto in Svizzera il 24 settembre 1920, solo pochi anni dopo che la Rivoluzione bolscevica ebbe interrotto le aspirazioni e il successo della maison Fabergé (…) ma quasi 90 anni più tardi, Fabergé fa un ritorno storico in Svizzera”. La nuova collezione presenta ben 100 pezzi, tra spille, bracciali, orecchini e anelli: i prezzi sono piuttosto alti. Qualche esempio? Una spilla a forma di cavalluccio marino incastonata di gemme, costa circa 300.000 euro, un anello a forma di peonia costa invece 400.000 euro. Ma ci sono pezzi ancora più costosi.

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architettura

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Flaminia Colonna Bareti

Mercedes-Benz

museum mito e capolavoro S

Stoccarda. La Casa che ha inventato l’automobile ha creato un museo nel quale è possibile ammirare 120 anni di storia dell’auto. Le prime automobili al mondo costruite da Karl Benz e Gottlieb Daimler, la prima Mercedes ed altri 80 modelli storici che hanno contribuito

a creare il mito della casa automobilistica tedesca.

di tecnologie modernissime ha reso possibile la realizzazione di una geometria così complessa.

Per il museo, progettato dalla “UN studio” degli architetti olandesi di fama mondiale Ben van Berkel e Caroline Bos, sono state utilizzate oltre 110.000 tonnellate di calcestruzzo che su una superficie di 4.800 metri quadri raggiungono un’altezza di 47,5 metri, occupando così uno spazio pari a 210.000 metri cubi.
Solo l’utilizzo

Dalla bozza fino al completamento, il progetto si basa su un modello dati tridimensionale che ha richiesto un totale di 35.000 piani d’opera. L’architettura si sviluppa come un flusso continuo: non esistono sale chiuse ne pareti dritte. Un ascensore conduce al piano più elevato del museo. Da qui due percorsi disposti su ampie

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curve riconducono al punto di partenza. I due percorsi che corrono su nove livelli costituiscono una doppia elica, metafora del patrimonio genetico del marchio. Nel primo percorso sono sette le sale dedicate al mito che raccontano la storia Mercedes-Benz in sequenza cronologica. Nel secondo percorso le autovetture sono suddivise in cinque “Collection” indipendenti che mostrano la gamma dei veicoli in ordine tematico. La nascita del marchio Mercedes, lo sviluppo di motori Kompressor e diesel, le vetture con portiere “ad ali di gabbiano”, gli autocarri a cofano corto degli anni 1950, la sempre crescente importanza dei temi relativi alla sicurezza ed all’ecologia, la presenza globale del Marchio, i veicoli da competizione e da record nell’ultima sala, dove si conclude il percorso museale, veicoli che hanno fatto la storia: il famoso “Millepiedi”, l’autocarro LP 333 e la “papamobile” di Papa Giovanni Paolo II.

in legno delle rampe, combinano un’altissima qualità ad un’immagine sobria. Iniziato nel settembre 2003, terminato in soli tre anni, il nuovo museo dedicato alla leggendaria automobile non solo diverrà un punto di riferimento per il contesto urbano, ma creerà una nuova immagine per la casa tedesca. Un museo immaginato affinché le persone vi si aggirino come in un sogno, dove possano conoscere e ripercorrere le vicende della storia di Mercedes dalla fondazione del marchio fino alle ultime ricerche ed i più futuristici sviluppi tecnologici, che ovviamente possono vedere, ammirare e

Fra le particolarità architettoniche si annoverano sale larghe 33 metri prive di sostegni, in grado di sopportare il carico di dieci autocarri, e gli elementi portanti a doppia curvatura, i cosiddetti “twist”, che ricordano eliche di aerei sovradimensionate e che, per la prima volta, sono stati utilizzati in questa forma ed in queste dimensioni. Nei profili delle finestre sono montati 1.800 vetri triangolari, ognuno diverso dall’altro. Tutti i materiali, dalle lastre in alluminio ai profili delle finestre, dal rivestimento fino al parquet

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toccare con mano. Un luogo in cui il percorso seguito dal visitatore può seguire regole random, dove si è guidati soltanto dall’attrazione prodotta dalla luce e dallo spazio.


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tendenze

A CURA DI

Emma Lanciani

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C’è un mondo al femminile che non conosce crisi, un mondo in cui il desiderio di sensualità e di fascino supera ogni difficoltà è il mondo dell’intimo. Cosa c’è di più appagante di regalarsi, ancor più che di farsi regalare, un capo di lingerie che ti fa sentir bene in ogni momento della giornata. E, ovviamente, anche qui la moda detta le regole. Quest’anno il vento di primavera ha colorato le nuove collezioni di ogni tonalità di blu, dal denim al notte. Nascono così bustini retrò sposati perfettamente a slip dalla vita altissima resi attuali da sexy giochi di trasparenze; versatili sottovesti di seta e di voile da usare sotto capi importanti o per una notte speciale, e un ritorno del pizzo su tutte le linee che esalta il gusto romantico di ogni pezzo. La bella stagione concede comunque uno spazio ai toni accesi del rosa che, uniti ad accenni jungle, danno vita ad abbinamenti ricercati e originali da lasciar intravedere anche sotto tallieur e camicie dal taglio maschile. Cornice ideale a questo scenario restano sempre il bianco e il nero, due elementi che incarnano le due facce dell’universo femminile sempre in equilibrio tra sensualità e purezza, in una sintesi perfetta dell’animo di ogni donna, in ogni età.

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life style

A CURA DI

Alessandro Coccia

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La Aznom, azienda italiana di design, ha realizzato in edizione limitata, un’originale 500 Cabrio allestita in onore di uno di vini italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo: il Sassicaia. Verniciatura bicolore, interni in pregiati pellami, e legno levigato, materiale scelto anche per le calotte degli specchietti retrovisori, per la maniglia del portabagagli e per le modanature laterali, quest’ultime marchiate con il logo Sassicaia. L’essenza selezionata è un forte richiamo alle botti di rovere in cui viene fatto invecchiare l’eccellente vino. Gli esterni sono impreziositi da una serie di particolari realizzati in ottone spazzolato quali: il medaglione con lo stemma del Marchese Incisa della Rocchetta sul montante laterale e la targhetta dell’edizione limitata indicante il numero progressivo assegnato all’autovettura nel portellone portabagagli. Salendo a bordo il lusso raggiunge il top: la pelle pieno fiore di colore beige alternato a quello testa di moro riveste i pannelli delle porte, il volante, il cupolino della strumentazione e i sedili. Il cruscotto è realizzato in legno con il logo Sassicaia inciso a fuoco. Completa l’allestimento il kit di borse Aznom della collezione Gran Tour Sassicaia, che comprende il bauletto e il borsone, che trovano comodamente posto all’interno del baule della piccola cabrio.

Fiat 500 Sassicaia by Aznom:

OTTIMA ANNATA!

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A CURA DI F.I.G.

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Campionato PGAI a Margara: vincono Lorenzo Gagli e Stefania Croce Photo by: Scaccini

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Lorenzo Gagli e Stefania Croce hanno vinto i Campionati della PGA Italiana che si sono svolti sul percorso del Golf Club Margara nell’ambito della 3ª Pro Week Professional Golf. Nel torneo maschile Gagli ha superato con un par alla prima buca di spareggio Federico Colombo con il quale aveva terminato alla pari le 72 buche. Al terzo posto Alessandro Tadini e il brillante neo pro laziale Nunzio Lombardi, al quinto Paolo Terreni, al sesto Marco Soffietti, al settimo

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Emanuele Canonica, al 16° Costantino Rocca. Per il ventiquattrenne fiorentino è il quarto titolo in carriera, dopo i tre conquistati nell’Alps Tour Open de la Mirabelle d’Or, Open La Margherita, Una Hotel Open nel 2007). “Non ho saputo, fino al termine - ha detto Gagli che ha guadagnato 12.500 euro su un montepremi di 70,.000 euro la mia posizione in classifica. Ho giocato con serenità, cosa che ho fatto anche nel play off, ripetendo i colpi effettuati in gara. Devo molto ai consigli che mi ha dato Costantino Rocca, con il quale ho avuto un colloquio di un paio d’ore. Ora non ho più problemi al polso e quindi il gioco è tornato fluido”. Colombo ha tratto buoni auspici dal secondo posto: “Lo spareggio è sempre una lotteria, ma conta il gioco e, sotto questo aspetto sono soddisfatto. Il gran lavoro svolto sta dando i suoi frutti e mi auguro di migliorare ancora nel prosieguo della stagione”. Nel 13° Ladies PGAI Championship Stefania Croce ha vinto per il terzo anno consecutivo eguagliando il record di successi consecutivi detenuto da Isabella Maconi (1997-1999), che però di titoli ne ha conquistati cinque. La bergamasca ha prevalso anche lei in spareggio, superando Sophie Sandolo e Vittoria Valvassori (76 73). “Sono venuta con l’idea di centrare il tris - ha detto Stefania Croce - ed è andata bene. Non ho giocato benissimo, ma era la mia prima gara stagionale, un rodaggio in vista del tour europeo. Ho avuto un momento difficile alla terza buca di play off, quando ho inviato la palla tra le piante con il drive, ma ho effettuato un gran colpo e ho colto il green. Ho salvato il par e ho proseguito insieme alla Sandolo. Nelle altre buche ho sempre puntato per il birdie e sull’ultima è andata bene. Ora comincia il tour europeo e questo risultato mi dà fiducia. La Pro Week Professional Golf e i campionati PGAI saranno al GC Margara per i prossimi due anni.

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polo

A CURA DI K.S.

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1st INTERNATIONAL ROME POLO CHALLENGE Coppa della Federazione Polo Italiana ITALY-RUSSIA– USA Sport, convivialità e integrazione alla base dell’evento organizzato da VLADI POLO Associazione il 22- 23 maggio 2010 e che coinvolgerà 15.000 persone. Tra gli ospiti illustri anche il Ministro Giorgia Meloni. Sarà l’Ippodromo Militare “Generale C.A. Pietro Giannattasio” di Roma, prestigiosa sede del Reggimento “Lancieri di Montebello”, la cornice del 1st INTERNATIONAL ROME POLO CHALLENGE Coppa della Federazione Polo Italiana, ITALIA-RUSSIA–USA che VLADI POLO Associazione realizzerà il 22-23 maggio. L’Associazione, forte dei successi conseguiti negli scorsi anni, prosegue nella sua volontà di diffondere la cultura del Polo anche tra i giovanissimi. Ed è propr io a loro che sarà interamente devoluto il ricavato della manifestazione che consentirà la realizzazione del progetto “Visita guidata alle scolaresche 2010”. La manifestazione sarà preceduta da una conferenza stampa il 18 maggio che si svolgerà presso la sede del quotidiano “Il Tempo”, palazzo Wedekind, in piazza Colonna. Saranno presenti il Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, molto ospiti illustri e le principali testate giornalistiche e radiotelevisive sia nazionali sia internazionali. La manifestazione si apre il 22 maggio con l’University Polo Day presso l’Ippodromo Militare “Generale C.A. Pietro Giannattasio”. L’appuntamento è interamente dedicato alla socializzazione del pubblico universitario nel corso dell’allenamento delle squadre. La giornata di sabato continua con l’evento socio-culturale in cui la mostra “Polo & Fashion” del fotografo Marco Glaviano fa da sfondo alla presentazione di atleti di fama internazionale e al Gala dinner che si svolgerà il Grand Hotel Parco dei Principi. La giornata del 23 maggio si svilupperà in modo dinamico strizzando l’occhio alla famiglia

ritrovata e riunita per trascorrere insieme la domenica. Ciascun componente troverà una comoda sistemazione: dall’area Picnic a quella bimbi. Quest’ultimo sito darà modo ai più piccoli di vivere a pieno l’esperienza tramite il battesimo del Pony, inizio di una lunga amicizia con questo nobile animale. All’esibizione dei giovani praticanti seguirà il fashion show e l’incontro on gli atleti. Il Polo match ITALY-RUSSIA-USA, preceduto dall’intervento di Autorità e Istituzioni, permetterà al pubblico di appassionarsi ed avvicinarsi ad una delle più antiche discipline sportive. Un percorso che prosegue, dunque, percorrendo trasversalmente passato, presente e futuro.

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INTERNATIONAL

ROME POLO CHALLENGE

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Photo by Marco Glaviano VLADI POLO Associazione Via d di Santa Chiara, 57 00186 Roma tel. 06 976123322 fax.06 97612698 www.vladi-polo.it info@vladi-polo.it è A R E A

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cool location

A CURA DI

Giusy Ferraina

TRATTORIA

25 in cucina c’è il circolo

Photo by: Stefano Mileto

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Ristorante a due passi dal Pantheon, tra Piazza Navona e Montecitorio, passaggio obbligato per gli amanti del gusto e della buona cucina. In un palazzo del ‘600 nel cuore della Roma barocca, in un grande spazio articolato su due piani ha preso forma uno dei ristoranti più belli della capitale, dove tradizione e modernità si con-fondono, si abbracciano, danno un senso di estemporaneità e, insieme, di adattamento al tempo contemporaneo, reale. Acciaio, rame e tutti gli elementi naturali che compongono la cucina si legano fino a costituire un progetto comunicativo e culinario incomparabile. Un progetto unico nel suo genere presentato dallo chef Fabio Campoli, Presidente del Circolo dei Buongustai, il 14 aprile 2010 alla stampa e agli appassionati gourmet. Il Circolo dei Buongustai, propone in questa esclusiva location, la sua filosofia, le ricette e i menù di Fabio Campoli, eseguiti in modo artigianalmente impeccabile dai migliori allievi dello chef, usciti dalla sua scuola di cucina. Come lo stesso chef ha dichiarato: ”è un progetto che va controcorrente, una sperimentazione non solo gastronomica, che vuole proporre una cucina sana, gustosa e fatta con il cuore da una team affiatato di giovani cuochi, ma è un modo per dimostrare che la cucina di un ristorante può essere una grande cucina anche senza la figura, alle volte esaltata, di uno chef” Trattoria25 ha sposato in toto la filosofia del Circolo dei Buongustai, cucina, accoglienza, ospitalità e forma tutto ubbidisce al motto “intorno alle buone cose…” Al piano terra un’area bar dove consumare un aperitivo, scegliendo un vino tra le innumerevoli etichette piuttosto che un cocktail à la page, tutti rigorosamente accompagnati da deliziosi stuzzichini dello chef. Vero cuore del locale è la splendida e suggestiva cucina a vista dove tutto è meticolosamente selezionato, dalle materie prime ai prodotti tutti rigorosamente artigianali e di nicchia. Come pane, grissini e dolci rigorosamente prodotti in “casa”, una vera delizia del palato, come detta la tradizione.

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CUCINA, ACCOGLIENZA, OSPITALITÀ E FORMA TUTTO UBBIDISCE AL MOTTO “INTORNO ALLE BUONE COSE…”

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alimentazione

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Dott. Raffaele Vincenti

Alimentazione CONSAPEVOLE minerali essenziali e il mineralogramma.

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Il mondo scientifico è sempre più interessato al dosaggio degli elementi minerali come strumento di indagine per comprendere lo stato di salute. Tra i cinquanta e più nutrienti essenziali alla vita ci sono i minerali e sono la categoria numericamente più ampia. Tra questi esistono importanti minerali strutturali rappresentati nel nostro organismo soprattutto nell’apparato di sostegno osteoarticolare (le ossa infatti sono costituite dai Sali calcio). Altri minerali cosiddetti oligoelementi o oligominerali sono invece minerali traccia presenti in quantità piccolissime, ma sono comunque fondamentali per le funzioni vitali dell’organismo. Il mineralogramma è l’analisi degli annessi cutanei (capelli, unghie, peli) proprio dei minerali di struttura e di funzione ed è di grande interesse perché in questi tessuti si depositano i minerali che il corpo ha metabolizzato nell’arco di un periodo abbastanza lungo. In definitiva il dato che si ottiene ci da l’idea della storia metabolica del soggetto nell’arco dei mesi precedenti. Sono stati fino ad oggi dosati almeno una trentina di elementi minerali nel capello in quantità variabili da 0,1 a 100 microgrammi/grammo e molti rapporti tra questi (sodio/potassio e calcio/

magnesio ma anche altri) sono indicativi di alterazioni ormonali e metaboliche prevalenti negli ultimi mesi di vita del soggetto. La rilevazione di squilibri delle concentrazioni di minerali è utile alla comprensione di molti sintomi, dalla stanchezza, all’irritabilità, da un certa predisposizione a malattie, da una certa variazione del metabolismo (soprappeso, obesità ma anche eccessivo dimagramento). Inoltre possono essere individuati gli accumuli di sostanze tossiche a cui possono essere collegati problemi anche gravi e di cui spesso non si riesce ad individuare la ragione. Per esempio l’accumulo di Alluminio e considerato indice di un potenziale disturbo del metabolismo del Calcio, mentre invece l’accumulo di Mercurio è stato correlato ad alterazioni a livello del sistema nervoso e immunologico. Infatti è stato rilevato che alla base dello sviluppo di alcune problematiche organiche ci possa essere anche la carenza o l’eccesso di un minerale essenziale che può determinare il blocco o l’alterazione di alcune funzioni a livello cellulare. Si instaura così un danno primario che, se non risolto, a lungo termine si può ripercuotere su strutture sempre più complesse e importanti. Teniamo conto che la gran parte dei minerali sono fondamentali per il funzionamento di molti sistemi enzimatici o addirittura fanno parte di molecole importantissime come l’emoglobina L’alimentazione consapevole sempre a favorire

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la corretta fisiologia umana, si pone il problema della valutazione precisa della concentrazione dei minerali nel nostro organismo. È vero che le analisi delle urine e del sangue ci forniscono informazioni su specifici minerali come calcio, sodio, potassio, cloro ma per altri minerali presenti in tracce, comunque importantissimi per le funzioni organiche, non sono individuabili con precisione. Il mineralogramma rappresenta invece un esame di valutazione indiretta dell’eccesso, carenza o maldistribuzione anche di questi minerali. Si può concludere che solo dalla valutazione contemporanea dei risultati di più analisi dei minerali e da un’accurata analisi dello stile di vita del soggetto si può ottenere un quadro completo dello stato di salute di un individuo. Perciò il mineralogramma è un test consigliato almeno 1 o 2 volte l’anno per correggere patologie e prevenirne anche attraverso una semplice correzione dei minerali con integratori adeguati e dieta personale correttiva. Infatti fornisce notizie sullo stato nutrizionale e sulla dieta e permette di attuare un programma di integrazione alimentare appunto personalizzato. È senz’altro quello che intendiamo come alimentazione e prevenzione più consapevole. FARMACIA ROSSETTI Via Maremmana Inf. 300 Villanova di Guidonia (RM) Tel: 0774 32 54 18

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macondo

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Redazione èArea

“Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?”

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Jonathan Safran Foer è tornato in libreria con “Se niente importa (titolo originale Eating Animals)”, un libro che è insieme inchiesta, racconto e testimonianza, e invita

tutti alla riflessione. Questo libro è il frutto di un’indagine durata due anni che l’ha portato negli allevamenti intensivi, visitati anche nel cuore della notte, che l’ha spinto a raccontare le inaudite e inutili violenze sugli animali durante la loro breve vita, a descrivere come vengono uccisi, per diventare il nostro cibo quotidiano. Foer non si limita a descrivere le sofferenze degli animali al mattatoio, ma punta il dito sull’intero sistema di allevamento intensivo e del suo impatto in termini sociali, economici e soprattutto ambientali: l’allevamento industriale risponde perfettamente alla domanda di carne a basso costo, che non ha un buon sapore, non ci fa bene, ma la paghiamo poco. Adesso, in termini monetari. Però la pagano sulla loro pelle gli animali trattati come cose, riempiti di antibiotici ed ormoni, costretti, come i polli, a resistere in cubi di 30 centimetri dove non tramonta mai il sole. La pagheranno cara i nostri figli, in termini di inquinamento ambientale, se è vero che il 51% dei gas serra derivano dall’allevamento (dati World Watch). In un libro che è insieme racconto, inchiesta e testimonianza, Foer invita tutti alla riflessione, indicando nel dolore degli animali – e soprattutto nella nostra sensibilità verso chi è «inerme» e «senza voce» – il discrimine fra umano e inumano, fra chi accetta senza discutere le condizioni imposte dall’allevamento industriale e chi le mette in discussione.

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Jonathan Safran Foer Guanda £ 18

Letizia Nucciotti Stampa Alternativa £ 18

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Un libro anticrisi da usare a tavola. È Avanzi popolo, di Letizia Nucciotti, autrice de ‘L’antichef’. L’idea è semplice e originale, e parte dal presupposto che ‘non si butta via nient È né da tavola né dal frigo. D’altronde, i grandi piatti popolari nascono proprio dalla cucina degli avanzi Dalla paella ad alcune zuppe, spesso le grandi ricette nascono proprio mettendo insieme gli ingredienti che avanzano dopo il pranzo delle feste. In oltre trecento pagine l’autrice ci presenta delle ricette praticissime per riciclare quanto avanzato, inserendo racconti della tradizione e consigli veramente preziosi. Utilissima e ben organizzata è la prima parte del libro, dal titolo La buona spesa. L’autrice, infatti, spiega come fare la spesa per evitare sprechi e poi elenca i vari alimenti, dando le motivazioni della scelta. Forse poche volte ci riflettiamo, ma un buon pasto e un buon risparmio iniziano proprio dalla lista della spesa: La qualità e il costo del pasto si stabiliscono infatti a partire da una spesa ben fatta, a cui abbinare un uso metodico dei prodotti acquistati, quasi sempre utilizzabili fino a completo esaurimento in una infinità di combinazioni piacevoli e diverse (pag. 6).

“Avanzi popolo” è A R E A

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Redazione èArea

LE RAGAZZE sono tornate

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Due anni dopo l’uscita del primo capitolo cinematografico, Carrie, Samantha, Miranda e Charlotte tornano nuovamente sul grande schermo. Le quattro eroine della serie televisiva prodotta dalla HBO ambientata a New York, saranno nelle sale cinematografiche americane a partire dal 28 maggio 2010. La crisi economico finanziaria degli USA farà da sfondo all’atteso sequel. Mr. Big(Chris Noth), l’eterno fidanzato e ora novello sposo di Carrie (Sarah Jessica Parker), travolto dai problemi finanziari sarà costretto a trasferirsi a Londra, e depresso finirà tra le braccia di un’altra donna. Dopo averlo lasciato, Carrie si accorgerà di essere incinta. Charlotte York-Goldenblatt (Kristin Davis) avrà il suo bel da fare nel crescere le sue due figlie, mentre l’incorreggibile stacanovista Miranda Hobbes (Cynthia Nixon) scoprirà finalmente “le virtù del focolare”. La mangia uomini Samantha Jones (Kim Cattrall) si ricongiungerà con Smith Jerrod (Jason Lewis), l’ex fidanzato che ha aiutato a sfondare nel mondo del cinema. Nel film, girato in questa nuova versione tra Abu Dhabi e Manhattan, le ragazze più glamour di New York, saranno impegnate nella vita di tutti i giorni, tra bambini, questioni personali e matrimoniali, con abiti e accessori da favola. Look assolutamente

da sogno, pensati in base al carattere e allo stile di ognuna. Carrie ci mostrerà un look assolutamente glamour e prezioso, non indosserà più le mitiche Manolo Blahnik ma decoltè con tacchi vertiginosi Brian Atwood Loca e sandali Christian Louboutin. Charlotte sarà elegante e sofisticata come sempre, Samantha sensuale ed accattivante mentre Miranda easy e pratica; di Halston Heritage, Dior, Yves Saint Lauren e Chanel gli abiti. L’attesa è alta: le ragazze di Sex and the City 2 ci mostreranno nuovamente i loro vestiti e i loro accessori fantastici, c’è da scommetterci, tutte le fashion addicted uscite dalla sala cinematografica correranno ad affollare le boutique. 415 milioni di dollari incassati 2 anni fa, per un sequel che ambisce ad abbattere il tetto dei 500 milioni, a partire dal prossimo 28 maggio.

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redazione èArea

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Palazzo delle Esposizioni dedica un’importante mostra antologica a Mimmo Jodice , curata da Ida Gianelli e Daniela Lancioni, per celebrare i cinquanta anni di attività del celebre fotografo italiano nato a Napoli settantacinque anni fa. 
In mostra, circa 180 fotografie, scattate tra il 1964 e il 2009, tutte in bianco e nero e stampate per la maggior parte a mano dall’autore. Per prime si incontrano le Sperimentazioni , immagini risalenti agli anni Sessanta, esemplari unici con i quali l’autore sperimenta le possibilità espressive della fotografia. Arriva poi il momento dell’indagine sociale. Sono immagini “ben costruite” (all’opposto della poetica di Cartier-Bresson), tra cui quelle toccanti scattate a Napoli durante l’epidemia di colera. Dal 1978 sparisce, nell’opera di Mimmo Jodice, la figura umana. In Vedute di Napoli , il lavoro dell’artista partenopeo mostra un segno più radicale: alcuni particolari noti, quasi banali, oleografici, del paesaggio napoletano assumono il significato metafisico di vere e proprie icone. In queste fotografie, come nelle successive raccolte sotto il titolo di Rivisitazioni, Jodice non racconta più la scena reale, ma la utilizza per un lavoro di autoanalisi, svelando il dato surreale della vita di tutti i giorni. Con il successivo ciclo Mediterraneo, si arriva alle soglie degli anni Novanta. Sono le immagini tra le più note dell’autore, nelle quali protagonisti sono frammenti o particolari di antiche vestigia esaltati da uno sguardo capace di rivelare presenze magiche e vitali. Così come sorprendentemente vitali sono le fotografie della sezione seguente, intitolata Eden. È la volta, poi, di Natura,sezione nella quale è la vegetazione, coltivata o selvaggia, a essere colta nella sua dimensione estraniante e visionaria. La mostra termina con l’ampia e più recente sezione dedicata al Mare: spiagge, isole, scogli, immagini distillate da ogni presenza urbanistica o umana. Palazzo delle Esposizioni dal 9 aprile all’11 luglio 2010

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Ufficio stampa Auditorium

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Difficile, se non Lunedì impossibile, raccontare Renato Zero in una sola maggio serata. Tante, troppe, sono le sue avventure, i suoi progetti, i suoi Sala Sinopoli lavori. Ma anche i suoi Auditorium sogni e soprattutto Parco Della Musica le sue canzoni. Canzoni che sono entrate di diritto a far parte della cultura popolare italiana, cantate da milioni di voci, da milioni di anime che da anni respirano all’unisono con quella di Zero. Ernesto Assante e Gino Castaldo dedicano l’ultimo appuntamento della stagione di Incontri d’Autore a Renato Zero, che sul palco della Sala Sinopoli proverà a dipingere il suo autoritratto, la storia di una vita che è fatta di musica e di poesia, di melodie e di trasgressioni, di spettacolo e di verità. Quarant’anni di carriera, trenta album incisi, oltre cinquecento canzoni in repertorio, un’incredibile quantità di successi sono le “pietre” sulle quali Zero ha costruito il solidissimo edificio del suo mito.

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La Sala Santa Cecilia ospiterà il leggendario chitarrista blues B.B. King, il re del blues, a ottantacinque anni instancabile concertista e ambasciatore di questa musica in tutto il mondo. Con la sua mitica “Lucille”, una chitarra Gibson ES-355 custom, è diventato un’icona stessa del blues già a partire dagli anni cinquanta, influenzando in più di sessanta anni di carriera generazioni di bluesman in tutto il mondo, collaborando con innumerevoli artisti e suonando un numero enorme di concerti. Ha vinto quattordici volte il Grammy Award. Nella rivista Rolling Stone è stato nominato terzo chitarrista più bravo del mondo. La sua musica ha segnato chitarristi come Jimmy Page, Jeff Beck e Jimi Hendrix. Nato nello stato del Mississipi, Riley King (B.B. sta per Blues Boy) passa molta della sua infanzia vivendo con la madre e la nonna, lavorando come mezzadro, prima di scoprire il suo talento. Inizia la sua avventura musicale cantando in chiesa nei week-end, gradualmente si avvicina alla chitarra blues e jazz, influenzato dal grande Charlie Christian. King comincia a trasmettere la sua musica dal vivo sulla radio di Memphis WDIA come disc-

B.B. King

Domenica

23 giugno

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jokey, una stazione che aveva da poco cambiato la propria programmazione per trasmettere soltanto musica nera, cosa estremamente rara all’epoca. Alla radio King incominciò ad usare il nome The Pepticon Boy, che più tardi divenne “ The Blues Boy from Beale Street” ( il ragazzo del blues di Beale Street) o più semplicemente The Beale Street Blues Boy: ll nome fu poi abbreviato a Blues Boy e, infine, a B.B. Nel 1949 King comincia a registrare canzoni ma il successo arriva nel 1951 con la celebre Three O’Clock Blues che rimane al primo posto in classifica per diciassette settimane. Negli anni cinquanta King diventa uno degli esponenti principali del panorama R&B collezionando una lunga lista di hit, il suo successo non tramonta mai e attraversa gli anni sessanta e settanta. Negli anni ottanta conquista ancora nuove generazioni di fan con “When Love Comes To Town”, suonata insieme agli U2. Nel 2005 festeggia i suoi ottanta anni con un album pieno di ospiti: tra questi Van Morrison, Eric Clapton, Sheril Crow, Mark Knopfler, Gloria Estefan, Elton John.

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Francesco e il RE

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Luciano D’Amico, Giuseppe Cucco, Augusta Bargilli, Francesco Cordella, Giuseppina Mellace, Francesco Pupa, Rodolfo Medina, Enzo d È Liguoro scene e video proiezioni Paolo Calafiore costumi Gabriella Campagna musiche Matteo D’Amico light designer Luigi Ascione regia Geppy Gleijeses

Tours, castello Plessis-du-Parc, albori del Rinascimento. Il re Luigi XI vive imprigionato nella sua dimora spaventato dalla sua malattia, dalla morte, affaticato dall’esercizio del potere. Francesco arriva in Francia e subito ricorda la sua città, Paola, e il suo mare, la vera e unica ricchezza che il povero eremita porta con sé nei suoi viaggi. I due si incontrano davanti al castello e subito, alla vista degli astanti, si presentano come due poli opposti e speculari: il re si inginocchia al cospetto del santo, pregandolo per essere guarito. Il miracolo tuttavia non può avvenire: Luigi non cerca il Dio della misericordia di cui Francesco è portavoce ma il dio che esaudisca il suo personale desiderio di restare attaccato a questa vita. Francesco e il re, scritto da Vincenzo Ziccarelli, è interpretato da un trio di attori d’eccezione formato da Ugo Pagliai, Philippe Leroy e Paola Gassman guidati dalla regia di Geppy Gleijeses. Lo stile recitativo scelto è semplice, asciutto, severo e ironico così come la scenografia, spazio della Storia, della mente e dello scontro filosofico tra Immanente e Trascendente, Religione e Potere. Note di regia:

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Dall’11 al 23 maggio Teatro Stabile di Calabria Ugo Pagliai, Paola Gassman con la partecipazione straordinaria di Philippe Leroy

FRANCESCO E IL RE La vera storia dell’incontro tra Francesco di Paola e Luigi XI di Francia. di Vincenzo Ziccarelli con Antonio Ferrante, Ferruccio Ferrante,

Francesco e il Re di Vincenzo Ziccarelli, è la storia di un viaggio e di un’attesa. Il viaggio di un uomo di 70 anni, Francesco di Paola, santificato in vita, che percorrendo oltre mille miglia, incontrando i potenti del mondo e sbattendo loro in faccia la verità e l’abominia della loro tirannia, va a dire al più potente degli uomini, Luigi XI (che lo attende come il Messia, perché gli allunghi la vita) che la sua esistenza terrena è al termine e che la sola salvezza è nella vita eterna, raggiungibile solo attraverso il pentimento, l’espiazione e la riparazione delle ingiustizie e delle violenze. Bel coraggio Francesco, grande tempra Luigi. Le scene tra i due sono l’esemplificazione dell’eterno contrasto tra Immanente e Trascendente, tra anima e corpo, tra Dio e Re, tra Religione e Potere. Si sparano addosso battute terribili e in quel momento sono l’incarnazione filosofica di due realtà opposte e speculari. Storia vera, ambientata nel Primo Rinascimento, in un’epoca di grandi trasformazioni con un clero corrotto e simoniaco, in mezzo alle pestilenze, alle soglie della scoperta dell’America e della Riforma Luterana. Il nuovo mondo. Francesco è una ventata d’aria pura, degno erede del poverello d’Assisi, predica giustizia sociale e

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pace, si nutre di erbe e vive in povertà come un hippy di 40 anni fa. Il testo è a scene alternate contrapposte, come le “Vite parallele” di Plutarco, fino all’incontro dei due. Lo spettacolo non prevede cambi di scena, è un unico luogo, un terreno lunare, un cretto di Burri, un’increspatura cerebrale. Dietro invece, cambia il mondo, con proiezioni fisse e in movimento che, come in un film o meglio in un quadro astratto, ci riportano i luoghi ma ancor più le angosce, i dubbi, i fantasmi dei protagonisti, che sono Ugo Pagliai, Philippe Leroy e Paola Gassman: terzetto d’attori formidabile per duttilità, disponibilità, carisma e statura interpretativa. È il sogno di ogni regista dirigere un cast di questo livello, completato da 10 ottimi professionisti giovani e meno giovani di cui, e lo dico con orgoglio, 7 calabresi. Abbiamo scelto uno stile di recitazione asciutto, semplice, severo, a volte ironico, ma mai enfatico o sovrabbondante. Un’astrazione poetica, un realismo magico che ci consentissero di evitare i santini e di mettere a fuoco quello sguardo di “humana pietas” che dovrebbe illuminare tutta l’umanità, dal minimo dei minimi al più potente degli uomini.

Ufficio stampa Teatro Quirino Paola Rotunno responsabile 339.3429716 Francesca Melucci Tel 06/6790616 Fax 06/6791346 paolasilvia.rotunno@fastwebnet.it stampa@teatroquirino.it

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