Catalogo ottaviani

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Premessa Per la mia Attività Artistica in occasione di Mostre o per il mio l’inserimento nei Libri d’Arte , ho dovuto sempre scrivere la mia Biografia testimoniando esclusivamente il mio

“Percorso Artistico” con Mostre Personali, Eventi Artistici Organizzati , partecipazione a Mostre Collettive, Premi ricevuti , Presentazioni ecc. In questo Libro oltre al percorso Artistico voglio documentare anche il mio

“Percorso di Vita” che ne è stato strettamente legato e spesso importante. Molte decisioni di Vita prese in un modo invece che in un altro hanno infatti determinato in maniera essenziale il mio essere Artista. Per questo motivo ho deciso ora di ripercorrere i miei 80 anni di vita tracciando e legando tra di loro in questo Libro i due

” Percorsi ”

Gianni Ottaviani

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Gianni Ottaviani Percorso di Vita e Artistico con Attività svolta a Grottammare e a Milano: Nato a Grottammare nel 1939 mi sono diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e ho vissuto a Roma e Parigi le mie prime esperienze Artistiche, approfondite in seguito con ricerche su antiche tecniche e materiali e dal 1971 mi sono trasferito a Milano. Fin dagli inizi ho alternato la mia attività artistica con quella di curatore e organizzatore di eventi Artistici nazionali e Internazionali.

Grottammare Come Pittore

Attività svolta a

ho esposto in 6 Mostre Personali e 3 Collettive tra cui nel 1968 a New York Come Organizzatore ho Organizzato 6 Edizioni del

“Premio Grottammare di Pittura” 1964-1965-1966-1967-1968-1972 Nella IVa Edizione del 1967 ha partecipato un giovanissimo

Andrea Pazienza

Nella Va Edizione del 1968 hanno partecipato fuori concorso

Guttuso-Fazzini-Brindisi-Tamburi-Ciarrocchi-Monachesi Milano:

Attività svolta a

Come Pittore ho esposto in 106 Collettive e 31 Mostre Personali tra cui nel 1995 “Archeopatie” sponsorizzata dal Comune di Milano al Museo Archeologico di Milano nel 2005 “Archeopatie II” sponsorizzata dalla Provincia di Roma e dalla Regione Lazio al Complesso del Vittoriano di Roma nel 2010 “Archeopatie II” sponsorizzata dal Comune di Grottammare al Museo MIC nel Kursaal di Grottammare nel 2017 “Archeopatie -Tracce di un percorso Artistico-1946-2017” Mostra retrospettiva sponsorizzata dal Comune di Grottammare al Museo MIC nel Kursaal di Grottammare Come Gallerista Nel 1973 ho Aperto e Diretto la Galleria “Studio d’ Arte la Cerva” e poi sono stato Direttore Artistico di due Gallerie Milanesi

“Spazio 12” e “Studio Vespasia”

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Come Ricercatore Nel 1975 ho Effettuato con l’Accademia di Brera di Milano ricerche sulle

“Tracce di Cultura Materiale “ in Val D’Intelvi sugli “Opifici a Forza Idraulica” e nel Piceno sulla “La Costa nel Piceno, ambiente uomini e lavoro” Ho realizzato due Volumetti e esposto tra il 1978 e il 1983 in 9 Mostre in varie Località tra cui al Museo Archeologico di Milano a Fermo, S.Benedetto e Grottammare. Come Organizzatore Sono stato autore di 30 Eventi Artistici Nazionali e Internazionali tra cui : Nel 2005 nominato dalla Direzione del Ministero della Cultura della Turchia sono stato Organizzatore e Presidente della Giuria della

“ Ia Biennale Internazionale d’Arte di Ankara “

Nel 1998 come Presidente dell’Associazione Marchigiani e Umbri di Milano ho organizzato con l’Evento “Al Caro Giacomo” un Omaggio a Giacomo Leopardi con Convegno all’Università Cattolica di Milano a cui hanno partecipato importanti Relatori dell’Università di Bologna e con una Mostra nella stessa sede con la partecipazione di numerosi Artisti Nazionali e Internazionali a cui avevo chiesto d’ inviare idealmente al Poeta una cartolina da “oltre il colle “ Nel 2003 ho organizzato “ al Caro Giorgio” omaggio a Giorgio Gaber con la partecipazione di numerosi Artisti e con Mostre in varie sedi. Nel 2006-2011 ho organizzato un evento Artistico intitolato

“ Trilogia sull’Arte “ “ Il Peso dell’Arte” “Vuoto e Creatività” “Arte Sublimazione e Trasfigurazione “

con Mostre in varie Gallerie Milanesi Hanno scritto presentazioni per le mie Mostre: Ermanno Arslan, Riccardo Barletta, Domizia Carafoli, Cesare Caselli, Claudio Caserta, Maria Corti, Ercole Sori, Mario Rivosecchi, Antonio Rubini, Miklos Varga, Raffaele DeGrada, Giulio Sotris,Valerio Rivosecchi. Recensioni giornalistiche su: Progresso Italo Americano, Il Corriere della Sera, Il Messaggero, Il Resto del Carlino,Milano Mese,Gala International, Il Giornale d’Abruzzo, La Repubblica, Il Giornale di Napoli, Il Mensile di Salerno, Costo Zero, Nuovo Sud, Il Corriere Adriatico.

Info.ottaviani@gmail.com

www.gianniottaviani.it

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Periodo Piceno Parigino 1939-1971 Questo Periodo riguarda il mio vivere a Grottammare, Cittadina in Provincia di Ascoli Piceno dove sono nato nel 1939

fino al trasferimento nel 1971 a Milano.

La mia infanzia è trascorsa nella Casa di via Cairoli con i Genitori Filippo e Ester la Zia Checchina e due Sorelle Barbara e Cristina. L’altra Sorella Elisabetta è nata dopo alcuni anni.

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Il ricordo che ho più vivo di quel periodo è legato al Carnevale perché ogni anno i miei mi mascheravano da ”Sceriffo” con al fianco una enorme fondina vuota di una vecchia Pistola e una Stella al petto. Soprannome che mi rimase per molto tempo.

Altro ricordo è quello legato al Natale dove eravamo impegnati nel fare il Presepe e realizzare con carta e altri materiali e poi dipingere vari Personaggi. Da questa esperienza deriva forse il mio diventare Pittore. Oltre dal fatto che spesso andavo nello studio dello Zio Arturo Danesi che faceva il Pittore e nel 1946 a sette anni mi regalò una vecchia scatola di colori che conservo ancora e con cui tornato a Casa realizzai due quadretti

“Paesaggi “

che ho esposto nel 2017 nella mia Mostra Retrospettiva al MIC di Grottammare.

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A Grottammare ho frequentato prima l’Asilo

poi la Scuola Elementare 1944-1949

e la Scuola Media 1949-1952 Poi a Fermo l’Istituto Tecnico Commerciale 1952-1958 diplomandomi Ragioniere nel 1958.

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“ Zio Nicolì “

Altro ricordo è legato alle festività Natalizie in quanto mio Padre inviava qualche pacco a suo Fratello Nicola per noi “Zio Nicolì” che viveva a Catania con Moglie e Amante da cui ebbe dei Figli e di cui in Famiglia non si poteva parlare .Quando poi venni a conoscenza della sua storia ne fui molto influenzato .Lui era un bravo Disegnatore, Orologiaio e Inventore di vari macchinari.

Si era trasferito in Sicilia dopo essere stato Tenente della Brigata Sassari durante la Prima Guerra Mondiale. Fu decorato per eroismo con una medaglia di Bronzo, due d’Argento e proposto per altra medaglia d’Argento e una d’Oro, ma poi degradato dopo che in occasione del processo in corso a Mantova al Direttore del Giornale dell’Avanti e di un Giornalista per aver scritto e pubblicato una lettera antimilitarista contro la Guerra e contro certi Ufficiali Effettivi dichiarò di averla scritta lui quella lettera e quindi fu processato e degradato. Questo suo sentimento fu avvalorato anche da un episodio avvenuto nella Trincea in cui si trovava davanti al nemico Austriaco, poi descritto dal suo commilitone Emilio Lussu nel suo libro

“Un anno sull’Altipiano”

Emilio Lussu

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Il Libro


Militari della prima Guerra Mondiale Il Libro di Lussu fu poi anche la trama del film di Francesco Rosi

“Uomini Contro”

uscito il 17 Settembre 1970 con la musica di Piero Piccioni

Francesco Rosi

con G.Maria Volontè che interpretava mio zio Nicolì, con lo pseudonimo di Ottolenghi. Ambientato nell’ Altopiano di Asiago durante la Prima Guerra Mondiale, intorno al 1916, il film è incentrato in particolare sul Monte Fior. Esso ripercorre le vicende della Divisione comandata dal Generale Leone, nella quale presta servizio il giovane Sottotenente Sassu, ex studente Universitario interventista fattosi trasferire dal Trentino,dove i combattimenti sono scarsi .Egli è alle dirette dipendenze del Comandante della Compagnia, Tenente Ottolenghi, veterano disilluso della guerra e con idee socialiste che in diverse occasioni si opporrà agli ordini inutili o inutilmente punitivi dei superiori, fino a trovare la morte durante l’ennesimo inutile attacco per la riconquista del Monte Fior.

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Il sottotenente Sassu, durante i mesi di permanenza al fronte, è testimone dell’impreparazione dell’Alto Comando della inadeguatezza degli armamenti, dei tentativi di ribellione dei soldati che, stanchi e stremati dal prolungarsi dei combattimenti, reclamano il riposo e il cambio, repressi con le decimazioni, delle speculazioni sulla produzione degli equipaggiamenti e del dramma continuo che si consuma nella guerra di Trincea , fino a ribellarsi alla follia del Maggiore Malchiodi, che pretende di fucilare un soldato ogni dieci, considerando ribellione la fuga disordinata degli uomini che cercano di sottrarsi al tiro troppo corto dell’ artiglieria Italiana. Il maggiore è poi ucciso dai soldati, incoraggiati dal rifiuto del tenente Sassu ad eseguire l’ordine, ed egli risponde personalmente del comportamento degli uomini con la morte per fucilazione, non prima di avere chiesto la grazia per i suoi soldati che hanno già subito la decimazione in battaglia».

Il Generale Leone durante un’ ispezione alle trincee . Ottaviani lo invitò a guardare il nemico dalla feritoia 14 particolarmente presa di mira dagli Austriaci che aveva già provocato un morto e diversi feriti tra i militari Italiani . Egli aveva sperato che gli Austriaci colpissero il Generale ma con suo disappunto questa volta non centrarono il bersaglio. Il pensiero ricorrente e dichiarato da Ottaviani era anche quello che il vero nemico non era davanti a loro ma nel Quartier Generale di Roma e quindi bisognava fare dietrofront e marciare su Roma. Per tale motivo scrisse poi quella lettera antimilitarista.

Nicola Ottaviani con Moglie Maria e Sorella Francesca

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Il Cinema Odeon di Grottammare il mio “Cinema Paradiso” ante litteram Mio Nonno Francesco, Francescuccio per tutti ,aveva aperto nel centro di Grottammare il Cinema Odeon che era molto particolare per via di due scalinate che interne alla sala portavano alla Galleria e quindi spesso gli spettatori si sedevano sugli scalini per vedere il film e poi erano frequenti i commenti ad alta voce specialmente nelle scene osè che venivano a volte censurate. Da una scaletta a pioli interna alla sala andavo da Mauro che proiettava i film e lui mi dava dei pezzi di pellicola che aveva tagliato anche quelli censurati che poi a Casa incollavo e proiettavo agli amici attraverso un proiettore artigianale che avevo costruito con una scatola di scarpe a cui avevo inserito una lampadina con un tubo esterno di cartone dove avevo sistemato una lente.

Bobby l’Americano

Gianni

Foto con Sorelle, Amiche e Bobby l’Amico Americano

Gabriella Cristina

Barbara Bobby Anna Grazia

Nelle mie prime opere ispirate dai Vicoli del Paese Alto di Grottammare, e tecnicamente realizzate con il solo colore Giallo ed eseguite senza l’ausilio di pennelli ma solo con le dita, avevo voluto far percepire un senso di oppressione e di desiderio di evasione oltre ad una infinita tristezza. Molto di tutto questo dipendeva anche dal fatto di dover, in base al mio titolo di studio di Ragioniere , svolgere attività impiegatizia in varie ditte locali. Il senso di soffocamento era simile a quello che provava il mio famoso conterraneo Giacomo Leopardi che amava dire:

“ Nacqui da una famiglia nobile in una terra ignobile”

da cui anelava fuggire anche se io non ho mai considerato la mia terra d’origine così ignobile. Oppure il pensiero malinconico del Poeta del “Pessimismo Cosmico” e che diceva di trovarsi “In mezzo al nulla” Leopardi vuole uscire da quel “centro dell’inciviltà e dell’ignoranza europea” perché sa che al di fuori c’è quella vita alla quale egli si è preparato ad inserirsi con impegno e con studio profondo .

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Come Leopardi era mio intenso piacere rifugiarmi spesso sul colle che sovrasta Grottammare dove seduto in terra potevo intravvedere il mare e dar sfogo ai miei pensieri sull’esistenza e sul contrasto tra la mia attività impiegatizia che ero costretto a fare e il desiderio di dedicarmi completamente all’Arte e come avvenne per Leopardi aspettare la mia occasione per evadere. Dopo i primordiali disegni e tempere su carta degli anni 1946-58, iniziai a dipingere ad olio su tela nel 1959.

Nel Periodo Piceno, che va dal 1959 al 1971, le mie opere sono permeate da una visione figurativa, anche se realizzate in una maniera espressiva particolare e personale. Nelle varie fasi pittoriche o momenti di questo periodo, che definisco delle “Atmosfere” si alternano e a volte si sovrappongono realizzazioni di un intenso colorismo con altre dove è prevalente una monocromia giallo-verdastra. Questo alternarsi stilistico come mia intima esigenza di differenziare i vari tempi, le varie sensazioni e stati d’animo che hanno permeato il mio percorso di vita. Nel 1966 un parziale senso di evasione si verificò in me con il mio Matrimonio avvenuto a Parigi l’8 Settembre nel quartiere di Montmartre ma che poi il ritorno a Grottammare e la ripresa del mio lavoro di Ragioniere mitigò, accrescendo il desiderio di una vita dedicata principalmente all’Arte e alla mia esigenza di essere Artista. La mia produzione rivestirà in questo periodo aspetti urbani di Parigi con i Vicoli di Montmartre , La Senna , Notre Dame, La Torre Eiffel . Nel 1968 gli eventi del Vietnam , gli assassini dei Kennedy, i fatti della Cecoslovacchia e il Maggio Francese mi portarono a realizzare opere piene di tristezza con la stessa tecnica monocromatica che avevo usato per dipingere i Vicoli di Grottammare. Sono sempre stato influenzato dagli eventi vissuti dal trascorrere del tempo e dalle esperienze fatte in luoghi diversi come a Grottammare, Parigi e anche New York dove ho partecipato ad una Mostra Collettiva che doveva tenersi in un importante Centro Espositivo, ma arrivati a New York per l’intervento degli Artisti Americani contrari a quest’evento la Mostra non fu più fatta .Le nostre legittime rimostranze e vari articoli di protesta con intervento di Associazioni Italo-Americane di Ruggero Orlando hanno spinto ad intervenire il Sindaco Lindsay concedendoci il suo campo da Tennis per allestire la Mostra che avvenne sotto una nevicata.

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Questi eventi hanno stimolato in vario modo la mia sensibilità artistica, che di conseguenza ha dato vita ad una diversificata produzione di opere che ho realizzate. In quel momento scrissi anche questo pensiero:

“ .inoltre per il passare del tempo e per le varie situazioni in cui mi sono di volta in volta trovato,in questo mio corpo si sono succeduti vari me stesso con emozioni diverse ma tutti hanno lasciato una traccia indelebile. Come avrei potuto dipingere sempre allo stesso modo ? Il mio percorso artistico è strettamente legato ed influenzato dal mio percorso di vita ed è scandito da “momenti” che a prima vista possono apparire slegati. In effetti sono invece talmente interconnessi che il più delle volte tra un momento e un altro non vi è frattura ma una vera sovrapposizione temporale. Il mio nuovo per originarsi e consolidarsi ha bisogno di nutrirsi del vecchio.”

Questo a testimonianza di una continua verifica e coerente ricerca mai conclusa. Ho sempre avuto infatti una necessità interiore di rimettermi ogni volta in discussione evitando sempre di appiattirmi in una ripetitività stilistica purtroppo richiesta come facile riconoscibilità dal mercato. Ho inoltre sempre avuto “coscienza“ dell’esigenza di un costante e consapevole sguardo al passato e non a caso amo spesso citare questo pensiero di Ranuccio Bianchi Bandinelli:

“Senza la conoscenza del passato l’intelligenza del presente rimane soggettiva,casuale,superficiale, esposta alla fallacia dei miti e priva di radici”

Per svolgere più compiutamente la mia attività di Artista ad un certo momento giudicai opportuno licenziarmi dalla Ditta dove lavoravo per dedicarmi alla Libera professione di Commercialista aprendo anche una piccola Galleria nella Piazzetta del Paese Alto di Grottammare alternandola a quella di Antiquario. Questa ritrovata libertà mi ha permesso di allestire varie mie Mostre Personali,partecipare a numerose Collettive e Organizzare Eventi Artistici Nazionali e Internazionali come varie edizioni del

“Premio Grottammare di Pittura”

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Percorso Artistico e di Vita - Opere e Eventi 1946 Primi quadretti fatti dopo che lo Zio Arturo mi aveva regalato una vecchia cassetta di colori

Paesaggio

1949-1952

Paesaggio

Frequentata Scuola Media a Grottammare Aperto il mio Studio nella vecchia Casa di via Cairoli

1955

Iscritto a IstitutoTecnico Commerciale-Fermo

Figure

Testa con specchio

Natura morta

1958

Figure

Figure allo specchio

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Fiorescenze

Biennale


Conseguito Diploma in Ragioneria

Foto con gli altri Diplomati Frequentato I° Anno di Economia e Commercio all’Università di Roma poi abbandonata

1959

Tristezza

1959

Alba Primo quadro ad olio

Danza

Tristezza

Incontro

Solitudine

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Tristezza


1960

Nudi – Disegni a sanguigna

Galleria Bar Ramona

Tristezza

Bottiglie

Solitudine

Tristezza e Cavallo Blu

Torri di Ascoli

Cavallo Blu Vecchio Incasato

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La Sciabica

Sulla sabbia

Anticaglie


Solitudine – Tristezza

Ragazza

Un raggio

Bottiglie

Marina - Casotti

Notturno

1961

Mostre Collettive a Grottammare 9-23 Agosto Sala Kursaal 27 Agosto Galleria la Civetta Belli-V.Fazzini-Ottaviani-Venieri Fazzini-Ottaviani-Venieri Vicoli di Grottammare Alta

Vicolo e Piazzetta

Verso S.Lucia

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Vicolo Chiuso


al Kursaal

1961-1962

Servizio Militare nll’ Aereonautica a Cuneo-Riformato Dicembre Impiegato al Cantiere Catasta di S.Benedetto del Tronto

“ Atmosfere”

Mostra Personale Sala d'Arte Moretti - S.Benedetto del Tronto 31 Dicembre 1961 – 7 Gennaio 1962

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“Gianni Ottaviani il suo stile è solido e lirico” di Cesare Caselli da La Voce Adriatica del 6 Gennaio 1962

“ E’ la prima personale a S.Benedetto del Tronto.,di un giovane pittore che ama i solitari scorci dei borghi medioevali. L’Artista Grottammarese entra nel vivo di un antico mondo romantico,le viuzze deserte dei suoi vecchi caseggiati emanano ricordi di gesta cavalleresche,di indimenticabili amori di altri tempi. Sulle scalinate,illuminate a tratti da una debole luce lunare,sembra ancora risuonare il calpestio dei passi di un viandante che si perdono nell’oscurità. Nell’evocare queste immagini remote,la superficie cromatica assume una dolce musicalità nei toni sfumati dei bruni schiariti da un tocco di giallo. I borghi emergono nella notte da una campitura nerastra alla quale gradatamente viene conferita la luce. La luminosità sono colpi di polpastrelli, le tonalità, carezze delle dita sulla tela,o leggere pressioni con la radice della mano;le sue opere sono tutte una invisibile impronta digitale, poichè Ottaviani non adopera in tali opere pennello o spatola. Visioni indubbiamente fantastiche anche se tratte dal reale, la personalità dell’artista vi trasfonde la propria sensibilità,carica di un misticismo che rifugge i “molok” della civiltà meccanica. L’incontro con altri soggetti, diversi dall’amato borgo,rivela egualmente l’intensità espressiva dell’artista,sia pure con minore convinzione intrinseca. Il “Paesaggio di Montmartre” eseguito con tinte calde e vibranti pur mantenendo la costante contemplativa del filone pittorico,esula dal “patos” del suo “io” romantico e sofferente. Nelle figure invece , egli vi fa ritorno e nel loro mediato sguardo,ieratico ed allucinato insieme appaiono osservate come i borghi, nella penombra appena rischiarata da un fioco lume. A noi Ottaviani piace quando trasmette sulla tela il suo carattere di muto ed assorto osservatore che ama un mondo perduto, o che,come nei “Vivi di Huè” affronta le bolge e i dolori della civiltà moderna. Soprattutto si apprezzano le sue ruette , i suoi vicoli ciechi,quelle ripide gradinate immerse in una magica atmosfera ai confini del surreale. Chi guarda può immaginarle popolate di gnomi e folletti,di fate e streghe oppure improvvisamente animarsi dello squittire d’un topo, del gracchiare d’un gufo, mentre occhi felini brillano negli angoli più sperduti e bui L’artista rivela la sua vera personalità nel trasformare in termini cromatici questo lato d’intima introversione, di fantasiose rimembranze, ed il pigmento diventa tema. Gli altri sono tentativi ben riuscite di ricerca coloristica,non sono scansioni d’un poetico parlare del cuore. Ma è così che l’artista si matura,è così che approda alle mete pittoriche più impensate;ricerca ed impegno nella strada di una personalità che non scende a compromessi: Ottaviani è indubbiamente, ben avviato il suo stile solido e lirico è garante di approdi più eccelsi. Cesare Caselli

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Nello Studio di Grottammare in via Cairoli

Luglio dimesso dal Cantiere Catasta Impiegato a Dicembre nella Ditta Novelli Legno di S.Benedetto del Tronto

Alcuni Vicoli e le Scalette sono del Paese Alto di Grottammare

Bottiglie con libro

Volto

La Fornace

Illusioni

Figure nella nebbia

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Bottiglie

Ragazza


Alberi nella nebbia

Papa Giovanni XXIII

Vecchio

1963

Volto

Volto

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Pagliai Nello Studio a Grottammare via Cairoli

Aprile dimesso dalla Novelli Legno Maggio Impiegato presso la Farmasan Grossista di Medicinali di S.Benedetto del Tronto

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“ Momenti “ 14-25 Agosto Mostra Personale nella Sala d'Arte Calabresi S. Benedetto del Tr.

Vicolo

Insieme(Gesso) H cm 80

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Vicolo


1964 Tra il 1964 e il 1972 ho organizzato per l’Azienda di Soggiorno e per il Comune di Grottammare varie edizioni del

“ Premio Grottammare di Pittura”.

Nell’ Edizione del 1968 hanno partecipato fuori concorso:

P.Fazzini R.Brindisi S.Monachesi O.Tamburi R.Guttuso A. Ciarrocchi

La Giuria Gianni Ottaviani Pericle Fazzini Mario Rivosecchi

Cataloghi del Premio Grottammare 1968-1972

Nell’edizione del 1967 ha partecipato il Giovane Andrea Pazienza nato a S.Benedetto del Tr. nel 1956 e poi diventato famoso come

fumettista - pittore- disegnatore

ma tragicamente scomparso ancora giovane nel 1988

Andrea Pazienza 1965

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1965

Aperto Negozio di Antiquariato nella Piazzetta del Paese Alto di Grottammare e organizzato il Mercatino

“La Piazzetta”

“Atmosfere”

Mostra Personale Sala Odeon Grottammare Affittato appartamento vista mare al Castello di Grottammare

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La Terrazza

Interni

Disegni di esterni della Casa al Castello

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Cavalli nella nebbia

Poveri Ulivi

La danza

Insieme

L'ora della veritĂ

Parigi - A la Gare

Gandria

Fiori neri

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Atmosfera marina

La sciabica

Verso l'Alba

Venezia


Ottobre Dimesso dalla Farmasan – Rimasto Consulente Aperto negozio di Antiquariato a Grottammare bassa Organizzato il

” II° Premio Grottammare “ 1966

8 Settembre - Matrimonio a Parigi alla Mairie del XVIII Arrondissement-Montmartre Organizzato il

”III° Premio Grottammare” Opere su Parigi

Rue Norvins

La Senna

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Le sacre Coeur

Rue Norvins


Ponte sulla Senna

Lungo la Senna

Notre Dame

Altri Paesaggi

Grottammare dal Tesino

Venezia

Marina

Cetara

1967

ltre opere su Parigi

Notre Dame e La Senna

Ponte sulla Senna

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Notre Dame e La Senna


Ancora Consulente alla Farmasan Aperto negozio di Antiquariato in Grottammare bassa Organizzato il

“IV ° Premio Grottammare”

con la partecipazione del giovane Andrea Pazienza. Ricordo che si iscrisse all’ Estemporanea il Pittore Pazienza che inserì nella sezione Giovani il Figlio Andrea di 11 anni. Dopo aver fatto i quadri li riconsegnarono ma mi sembrò improbabile che il quadro del Piccolo Andrea l’avesse fatto lui. Dissi al Padre che non potevo accettarlo perché certamente non poteva averlo fatto Andrea . Il Sig. Pazienza giurò che non era così e che il quadro l’aveva fatto il figlio che era molto bravo. Accettai con riserva l’opera di Andrea che poi fu premiato. Dopo vari anni a Grottammare vollero fare un omaggio a Andrea Pazienza che era nato nel 1956 a S.Benedetto del Tronto e diventato famoso come disegnatore ma che era morto da poco nel 1988 per problemi di droga. In quell’occasione incontrai la Madre di Andrea e parlando con Lei mi raccontò il fatto che anni prima a Grottammare un... Cretino….. dell’organizzazione non voleva accettare l’opera di suo figlio perché non credeva che l’avesse fatta lui. Le dissi che quel…. Cretino…. ero stato io e ridemmo.

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1968

Organizzato il

” V° Premio Grottammare di Pittura” 27 Luglio – 18 Agosto con la partecipazione fuori concorso di :

Guttuso

Mazzon

Brindisi

Ciarrocchi

Fazzini

Il Catalogo

Monachesi

Tamburi

L’ Invito

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Giuria : G.Ottaviani - M.Rivosecchi- P.Fazzini -E. Paoletti-Vagnoni –M. Lupo

Interno della Mostra

Consegna dei Premi Ancora Consulente alla Farmasan

6 Novembre Partecipazione alla Mostra Collettiva a New York

“ Marcket Art Exibition of Italian Artists “

Il Depliant della Mostra

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New York dal Central Park


“Atmosfere sociali - La nuova frontiera “

Sintesi del testo del Prof. Mario Rivosecchi. Poeta,Critico d'Arte ex Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Roma

“….o eventi politici e drammatici di questo periodo,come i fatti della Cecoslovacchia e l'assassinio dei Kennedy. ,la guerra del Vietnam, le marce di Martin Luther King, la nuova frontiera,il maggio Francese ecc. e l'esperienza nel 1968 di una mostra a New York. Questa è la serietà del costruirsi uno stile nel' Ottaviani , di un artista dunque che basa il suo colore su una lirica meditazione feconda, come è possibile vedere già in varie opere, per stretti legami con alcune intramontabili conquiste di un recente passato. Cezanne è maestro a temperamenti classici quanto Van Gogh è a nature romantiche, e Ottaviani è visibilmente e modernamente di indole classica.” Mario Rivosecchi

Vietnam - Polittico composto da 5 Pannelli

I vivi di Huè

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Assassinio di R.Kennedy il Crollo della nuova frontiera

Costiera Amalfitana

I vivi i Huè

Capri

Sorrento

Scalette Mostre Personali

“ Momenti “

“ Atmosfere “

Hotel Carlton Riccione Giugno - Settembre

Galleria d’Arte Guglielmi S.Benedetto del Tr. 13-31 Agosto

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“Gianni Ottaviani - Atmosfere introspettive “ Sintesi del testo di Mario Rivosecchi, Poeta, Critico d'Arte e ex Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma Maggio 1968

“….poco meno di un decennio di meditata elaborazione,in cui lo sperimentare moderne sintesi non ha mai dato motivo ad escogitazioni formalistiche,ma direi piuttosto al tenace proposito di chiarire pittoricamente i risultati di uno spontaneo sentire e interno interrogarsi,che è proprio di Gianni Ottaviani. …..In questo periodo si susseguono varie fasi pittoriche in cui si alternano o si sovrappongono opere realizzate monocramente o a pieni colori in base al suo essere e sentire in quei momenti……….” “………….Ottaviani visualizza,trasfigura e immerge in un’ atmosfera a tratti magica, sognante o inquietanti ambienti urbani emozioni,sentimenti” “….nulla di romantico ma un palpito che ricostruisce monti,chiese,ulivi,fiori.... distese d'acqua,Venezia,marine,volti.....memorie di scorci di Parigi , dove nel 1966 si è sposato, così da risolverle nella loro e essenzialità,espressa senza dar luogo mai ad allettamenti esornativi “ …… Mario Rivosecchi

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1969

Ancora Consulente alla Farmasan Davanti al muro

J.Palach Anche il tuo sangue era rosso

Figura e Lampione

New York

Cecoslovacchia

Figura e Albero

1970

Ancora Consulente alla Farmasan

“ Momenti “

Mostra Personale Galleria d'Arte La Biccherna - Magenta 14 – 29 Novembre

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Pensieri

Figure


Elevatezza con Uccelli

Sulla Sabbia

Nudo-Incisione

Solitudine

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Tristezza


Volo

Solitudine

Nudo disteso sulla Terrazza

Nudo disteso

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Ricordi New York ?

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Periodo di Transizione 1971 - 1974 Nell’Estate del 1971 un mio Amico Dottore che viveva a Milano mi disse che un suo Paziente che aveva una bella Galleria in Via Brera a Milano “Il Castello “, cercava un Direttore Artistico e che se mi interessava poteva presentarmi al Gallerista. A quel punto ne parlai con mia Moglie e ci trasferimmo subito a Milano affittando un appartamento ammobiliato. Il giorno dopo l’arrivo mi presentai al Gallerista ricevendo come risposta che in effetti il mio amico aveva frainteso e che lui cercava un Corniciaio che facesse cornici nel seminterrato della Galleria. A quel punto non volendo tornare indietro e per poter vivere accettai quell’incarico anche perché per fortuna le Cornici le sapevo fare. Ricordo che a quel momento cercai con le mie opere d’ integrarmi interamente nella nuova realtà artistica Milanese, in cui vivevo ma che contenevano ancora , specialmente dopo aver letto il libro di R.Bach “ Il Gabbiano Jonathan Livingston “ il senso della volontà di elevarmi come un Gabbiano, al di sopra del mio quotidiano vivere. Da qui le mie opere intitolate “Elevatezza”. In questo periodo ho realizzato anche opere astratto geometriche intitolate “Histoires” con una nuova esigenza di dialogare con il passato in quanto influenzato da ricerche di Archeologia Industriale e Classica effettuate nell’ambito di un corso dell’ Accademia di Belle Arti di Brera, che avevo iniziato a frequentare nel 1974 diplomandomi nel 1978 con il massimo dei voti . Importante in questo periodo è stato l’aiuto avuto dal mio conterraneo e Collezionista Dr. Dino Cardarelli , Presidente della Feltrinelli, che intervenuto alla mia mostra nella Galleria Plinius di Milano mi aveva chiesto, dopo aver visto i miei quadri, cosa facessi per vivere sapendo che con la sola Arte era problematico. Gli spiegai la faccenda del Corniciaio e a quel punto mi disse di lasciare subito quel lavoro di Corniciaio che facevo per vivere, nella Galleria di via Brera per potermi dedicare completamente alla realizzazione di opere d’Arte. Lui sarebbe passato da me una volta al mese per vedere quello che avevo fatto e sia che prendesse qualcosa che non prendesse nulla mi avrebbe fatto un assegno sufficiente per un mese. E questo fece si presentava ogni mese a casa e seduto nel salotto visionava quello che avevo fatto e poi mi lasciava l’assegno. Purtroppo Cardarelli morì dopo qualche mese e questo mi costrinse a effettuare grazie ad un Amico Preside varie supplenze di Educazione Fisica, di Sostegno Handicappati di Educazione Artistica e di Storia dell’Arte in Scuole Milanesi di vario livello.

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1971

“ Atmosfere” Mostra Personale - Galleria d'Arte Plinius - Milano 30 Gennaio – 10 febbraio

L'Invito

Con l'Artista Vittorio Fazzini

Cavalli nella Nebbia

il Volo

il Volo

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Naviglio Milanese

Cavalli sulla Terrazza

Cavalli con Manichino

Tristezza con Nudo disteso

1972 “ Momenti”

Mostra Personale Galleria Internazionale – Legnano

2 Ottobre – 10 Novembre

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Cavalli sulla Terrazza


“ Momenti” Mostra Personale Sala Odeon - Grottammare

12 – 27 Agosto

Solitudine

Vicolo e scalette

Sulla terrazza

Alberi

Dal Castello

l' Attesa

Paesaggio

1973

Frequentato i Corsi di Nudo -Accademia Belle Arti di Brera Aperta la Galleria Studio d'Arte “La Cerva” a Milano in zona S.Babila

“ Momenti “

Mostra Personale Galleria la Cerva - Milano 25 Maggio – 7 Giugno

Interno della Galleria

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“ Momenti “ Mostra Personale Sala Odeon - Grottammare

L'Invito

Intervistato da un Giornalista

Panoramica della Mostra

Intervento del prof. Mario Rivosecchi ex Direttore dell’Accademia di belle Arti di Roma

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“ Il volo “ Nelle mie opere ho voluto esprimere con coerenza la simbologia alchemica del volo, del volatile assunto a sublimazione della materia.

“….ogni possibilità di volo viene auspicata nel pensiero e nel sogno, sicché l’umano desiderio trascende e realizza la sua ardente spiritualità di elevarsi sempre più oltre, d’essere appunto pensiero e sogno , senza limiti d’orizzonti spirito adunque, senza impaccio alcuno d’ingombrante materia” Così scriveva il Critico d'Arte, Poeta e ex Direttore dell'Accademia di Belle Arti di Roma Mario Rivosecchi, nel presentare nel 1973 una mia Mostra Personale itinerante " Un libro un pittore", realizzata in collaborazione con la Casa Editrice Rizzoli per l'uscita del libro

”Il gabbiano Jonathan Livingston "

di R.Bach. Queste opere sono quindi un simbolo della ricchezza spirituale che l’artista raggiunge, della sapienza della luce di rivelazione e di bellezza estratta con travaglio dalle tenebre della condizione umana : " Il volo nel vuoto rigeneratore ". Allestite 5 Mostre Personali “Un libro un Pittore” ispirate dal Libro “ Il Gabbiano Jonathan Livingston “

di R.Bach

Galleria la Cerva 1-25 Luglio - Milano Sala Odeon 26 Luglio - 15 Agosto - Grottammare Galleria Imperatori 18-26 Agosto - Porto S.Giorgio Galleria d'Arte Guglielmi 1-20 Settembre - S.Benedetto del Tr. Galleria Proposte 22 Settembre - 6 Ottobre - Pescara

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Presentazione del Critico d’Arte prof. Mario Rivosecchi già Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Roma

L’opera pittorica di Gianni Ottaviani si esplica con tale coerenza di ricerca da costituire una eccezione oggi,in cui tanti cosiddetti “artisti”sono come foglie al vento nel seguire lo sterile teorizzare della critica,quasi fossero senza individualità creante.Vari anni orsono mi colpirono,del giovane Pittore, le vie e i muri del Vecchio Incasato di Grottammare, paese caro agli amici scomparsi A.Soldati, Tomea e Birolli, sicchè, tali remote testimonianze di vita,divenivano,nei quadri di Ottaviani , come permeate d’umano. Lo seguii anche nelle successive composizioni, a grande respiro,di nudi, in una severità di spazi che li rendevano apici di dolente perplessità. Oggi, dopo aver studiato con cura il Nudo Femminile all’Accademia di Brera, dimostra di essere conscio di quanto sia necessario il possesso della realtà visibile, per disporne con piena libertà di segni e colori umanamente espressivi. In questa sua produzione recente raggiunge ,in chiarezza di pittorici valori contrastanti,una perplessità di volti inerti sulla respirante bellezza delle fiorenti membra,o in un disperato corpo riverso. La femminilità sognante e materna non trova alimento sulla terra,e fissa il cielo, ove chiarità ed ideali voli rispecchiano la necessità interiore di amore e di maternità, desta e fidente,vive oltre l’evidenza di una gretta realtà.Da ciò l’accostamento che la Casa Editrice Rizzoli ha voluto nell’unire,proprio alla Mostra dell’ Ottaviani, il lancio, in questa sede del libro “Il Gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach, nel quale ogni possibilità di volo viene auspicata nel pensiero e nel sogno, sicché l’umano desio trascende e realizza la sua ardente spiritualità di elevarsi sempre più adunque, senza impedimenti, d’essere appunto “pensiero e sogno”, senza limiti d’orizzonti, Spirito alcuno d’ingombrante materia.

Mario Rivosecchi

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Vari disegni di Nudi eseguiti nel Corso di Nudo dell'Accademia di Brera

da Annigoni

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Cavalli Disegni - Tempere

Cavalli sulla Terrazza - Quadri ad olio

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Volo Solitudine con figura

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1974 Iscritto all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano

e frequentato il primo anno

Nudo - schizzo

Elevatezza Nudi distesi

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Miti

Paesaggio

Paesaggi Memoriali Piceni

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Histoires

Arco

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Histoires-Opera inserita nel Catagogo della Triennale di Milano

Grottammare Agosto 1974

Intervistato dal Giornalista salvatore Mollica

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Periodo Milanese 1974 - 2019 Questo periodo rappresenta la mia maturità artistica e la quasi totale integrazione nel nuovo ambiente in cui ora vivevo , anche attraverso esperienze come Gallerista e come organizzatore di eventi artistici Nazionali e Internazionali . Ora in ogni mia opera integro con un mio stile proprio pittura e scultura che potrei definire “Pittoscultura” e riprendo in questa nuova veste il tema del' Elevatezza, della Solitudine e della Tristezza. Particolari sono i due miei“ Recinti “ realizzati nel 1990-1991 e 1991-1992 e una grande opera in divenire e attualmente formata da 33 pannelli per uno sviluppo di circa 13 mt. x 120 cm ispiratami dal detto Islandese

“Un uomo da solo è un mezzo uomo, un uomo con un Cavallo è un uomo e mezzo” intitolata “Omaggio al Cavallo “

Per realizzarla ho eseguito una ricerca quasi Archeologica di come è stato rappresentato il Cavallo nei vari secoli nell'Arte, nella Pubblicità, nei Giocattoli ecc. partendo dalle Pitture e Incisioni rupestri e riproducendoli su 287 piccole formelle con la stessa tecnica usata per disegnare i reperti dell'Archeologia Classica che è quella del puntinato a china. Formelle che poi ho distribuito sui 33 pannelli . Importanti di questo periodo sono per me le tre mostre Personali allestite:

nel 1995-96 al Museo Archeologico di Milano , nel 2009 nel Complesso del Vittoriano di Roma nel 2010 nel Museo Mic di Grottammare

e la richiesta avuta dal Ministero della Cultura della Turchia nel 2005, di coordinare l'organizzazione della

“Ia Biennale Internazionale d'Arte”

di Ankara e di esserne il Presidente della Giuria. Per superare momenti di crisi creativa ho anche realizzato opere su tavola di sapore Medievale dove ho riprodotto antiche piante di Città , scene Cortesi, Duelli, fatti Religiosi ecc. firmandole con lo Pseudonimo “ Jan Du Chateau ” in ricordo del periodo che ho vissuto nella Casa al Castello di Grottammare. Con queste opere ho anche effettuato alcune mostre in Gallerie di varie Città

1975

Ho frequentato il II° anno dell'Accademia di Belle Arti di Brera

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Sintesi dell'Articolo “Histoires- La Geometria del Sacro” redatto dal Critico Miklos Vargas in occasione della mia Mostra Personale nell’ “Arte Studio La Cerva” di Milano

25 Maggio – 7 Giugno da Gala International n.78 del luglio 1975 ….l’intenzionalità di Gianni Ottaviani è evidente nelle opere strutturate come predelle d’altare. Il segno e la geometria come strutture e codici, forme di contenuti filtrati attraverso il recupero di tradizioni iniziatiche e non come esercizi di stile. L’esigenza di coprire con il certo il continuo variabile ed avventuroso del flusso di realtà che ci investe. L’uomo e il suo problema esistenziale.

“ …...ce désir eperdu de clarté dont l’appel résonne au plus profond de l’Homme “ ne consegue una partecipazione “ mentale “ e “ mnemonica“ alla “ Geometria del Sacro ” singolarmente sollecitata dalla monocromia del segno che traccia sul supporto gessoso l’itinerario di un percorso variabile,sia pure nelle invarianti strutturali,nell’area della primitiva “ coscienza-conoscenza “ della realtà. … le opere di Gianni Ottaviani in oltre quaranta anni di ricerca spaziano in tematiche diversissime a testimonianza dell’interesse dell’artista a decifrare il presente e i suoi enigmi…… …..con il passare degli anni,attraverso diverse sperimentazioni, Gianni Ottaviani concettualizza la spazialità. Già nei Polittici racconta del complesso stato dei rapporti dell’uomo con la sua dimensione. Gli spazi rigorosamente geometrizzati diventano il luogo di psiche. I volumi non sono compattati, ma libra no, dando la speranza di una modificazione infinita del reale attraverso la molteplicità degli stati d’animo. Le tensioni ad annullare l’angustia del reale dai perimetri precostituiti e dai limiti ritenuti invalicabili portano l’artista ad individuare le linee di un confine……Il confine tracciato dall’artista vuole essere,in particolare la sfida per una dimensione aperta,un luogo sempre invisibile alla volontà ed ipotetico,da dover continuare a superare agevolmente nei due sensi. E quanto maggiormente ci si spingerà oltre l’orizzonte tanto più profondamente si sarà riusciti a sprofondare nell’animo memore della sua ragione ma vissuta con le tracce memoriali e gli archetipi della visione cari a Matisse , Kandinskij e Mirò. Uno scavo memoriale, che diventa il paradigma di un periodo considerevole della produzione di Gianni Ottaviani .

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Miklos Vargas Mostra Personale “Arte Studio La Cerva “ Milano

1976 Frequentato il III° anno dell'Accademia di Belle Arti di Brera realizzate Opere astratto-Geometriche

Histoires

Histoires incisione e cartella

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Figure

I Vivi e i Morti

Mia presentazione per le mostre personali “Zone Rouge”

Galleria Soligo Roma - Galleria La Cerva Milano

Il Segno e la Geometria come strutture e codici , forme di contenuti filtrati attraverso il recupero di tradizioni iniziatiche e non come esercizi di stile. L’esigenza di coprire con il certo il continuo variabile ed avventuroso del flusso di realtà che ci investe. L’Uomo e il suo problema esistenziale. «ce désir éperdu de clarté dont l’appel resonne au plus profond de l’homme « ai limiti dell’ « assurdo » , la zona di lucidità mentale. Gianni Ottaviani

“Zone Rouge”

Galleria Soligo Roma

6 – 24 Marzo

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“Zone Rouge” Arte Studio la Cerva Milano 7-31 maggio

1977 Conseguita la Maturità Artistica da Privatista al Liceo Artistico Hajec Milano

Frequentato il IV anno dell'Accademia di Belle Arti di Brera

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Disgregazione

Insegnato come Supplente Educazione Fisica a Novate Milanese Studio in via Favretto a Milano

1978 Iniziate ricerche sulla Cultura materiale e Archeologia Industriale all’interno dei Corsi dell’Accademia di Brera

“Tracce di Cultura Materiale “ Realizzati due volumetti

“ Opifici a forza idraulica della Val D'Intelvi “ “ La Costa nel Piceno -Ambiente,Uomini e lavoro” In seguito allestite le sefuenti Mostre : Museo Archeologico di Milano – Marzo-Giugno 1983 poi a

Grottammare- S.Benedetto del Tr.-Fermo-S.Fedele Intelvi

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i Volumetti

“ Val D'Intelvi – Opifici a forza Idraulica” Prefazione della Prof.ssa Maria Corti Critica letteraria,Scrittrice,Semiologa Italiana

“ Blocchi di un'antica Fucina , ruote di mulino , canali lavorati nella pietra...eppure dalle fotografie qui riprodotte , dai plastici composti sotto la sapiente guida di Gianni Ottaviani , sono gli antichi , prestigiosi fantasmi del passato della Val d'Intelvi che ci vengono incontro... La cosa più grave è forse, la scomparsa della coscienza dei valori culturali locali; donde la necessità che si moltiplichino opere come questa diretta da Ottaviani....Molto dunque c'è da fare,ma soprattutto è necessaria la coscienza della conservazione dei valori locali,coscienza di cui il presente volume è una suggestiva testimonianza “ Maria Corti

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“La Costa nel Piceno – Ambiente-Uomini e lavoro” Prefazione del Prof.Ercole Sori Docente di Storia Economica – Università di Urbino

“Quale interesse può avere una storia raccontata con agili testi e con immagini , di un tratto di Costa Marchigiana..... L'interesse risiede innanzi tutto nell'ambito geografico scelto:un territorio litoraneo....Sulla costa il rapporto con una particolare risorsa naturale, il mare, provoca specifiche conseguenze economiche....su questo tratto di costa si sviluppa in età contemporanea un rapido processo di urbanizzazione ..La pesca si innesta su un retroterra preesistente e il settore cresce per innovazioni tecnologiche come per l'avvento delle barche a motore. Intere comunità di questo tratto di costa sono per lungo tempo dominate dalla figura del pescatore...Ci troviamo difronte ad un settore in crescita tra '800 e '900...la crescita sembra raggiungere il suo culmine a cavallo della seconda guerra mondiale e poi il relativo declino nel' occupazione della pesca fa sentire il suo peso verso gli anno '50 e coincide con quello più brusco dell'agricoltura marchigiana . In questo senso il settore della pesca e le attività ad essa connesse sono effettivamente un settore di risulta: Bassa produttività del lavoro pieno di miseria e di sfruttamento. Valgano per tutte le immagini del lavoro minorile dei mozzi sui battelli e dei piccoli garzoni nella fabbricazione dei cordami. La velocità di ricambio sociale dovuta alla rapida urbanizzazione , attività economiche diverse rapidamente avvicendatesi fanno della storia sociale urbana e culturale del territorio preso in esame un caso a sé.Vecchio e nuovo hanno coabitato … Questo volumetto può essere dunque un primo tentativo di ricostruzione dello spessore storico sul quale poggia la realtà odierna ….di ciò si potrà giovare s e non la nozione un po' frusta e problematica di “Identità” almeno quella memoria collettiva della società che qui appare rappresentata. Ercole Sori

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Studio in via Favretto a Milano Supplente di Educazione Fisica a Novate Milanese Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Brera con 110 e lode con una tesi sui Musei e sulla Musealizzazione

Scarsa attivitĂ Artistica per Crisi Creativa

1979 Supplente di Educazione Fisica a Novate Milanese Supplente di Educazione Artistica a Cologno Monzese Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano

1980 Supplente di Educazione Artistica a Cologno Monzese Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano

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1981

Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano Supplente di Educazione Artistica al Liceo Artistico Hajech di Milano

“Tracce di Cultura Materiale “

Mostra al Museo Verri di Biassono

1982

Voli interiori

Tristezza con nudo – Incisione

Fatto Supplenze di : Educazione Artistica a Cologno Monzese Disegno al Liceo Artistico Hajech di Milano Disegno e Arte al Magistrale Mantegazza di Milano a Settembre conseguita Abilitazione EDA Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano

1983

Supplente di Disegno al Liceo Artistico Hajech di Milano Disegno e Arte al Magistrale Mantegazza di Milano Sostegno alla Paisiello di Milano

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Mostra al Museo Archeologico di Milano - Maggio - Giugno

“Tracce di Cultura Materiale “

Modellino della Fucina

Interni della Mostra Durante l'Estate Mostre a Grottammare-Fermo-S.Benedetto Tr

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1984

Sostegno alla Gandhi di Milano Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano

Apaes

Figure con colonna

Hanno spezzato le Ali allo Spirito

Volo dal Castello

Autoritratto

Volto con quadro

1985 Immesso il 5 Settembre in Ruolo DOA Sostegno alla Gandhi di Milano Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano In Estate Mostra Personale Sala Odeon Grottammare

Volo

Piceni

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Kosmos e Kaos


Elevatezza

Elevatezza

Volo

Apaes

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Elevatezza


1986 Sostegno alla Gandhi di Milano Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano A seguito della visione di 10 cartoline che accostate rivelavano la Figura di Napoleone le ho reinterpretate realizzando una serie di opere con la tecnica del Collage di foto e disegni

le 10 cartoline Selezione dei Collage realizzati

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1987

Sostegno alla Gandhi di Milano Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano

1988

Sostegno alla Gandhi di Milano

Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano

Dalla terrazza-Il volo

Archeopatie

Nudi – Incisioni

1989

Sostegno alla Gandhi di Milano

Miti Tristezza e volo Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano

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1990 Sostegno alla Gandhi di Milano fino al 29 Settembre Educazione Artistica alle Scuole Medie di Milano: Ricci-Gulli-Einaudi Nello Studio di Corso di Porta Vigentina a Milano

Interno dello Studio

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Frammenti

Elevatezza

Kosmos e Kaos

Solitudine

Apaes

Kosmos e Kaos

Sulla Terrazza del Castello

Volo

Tre Teste dei Cavalli che faranno parte dell'Opera in divenire

“Omaggio Al Cavallo�

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Tracce

Apaes


Archeopatie

Teatrino della memoria

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Educazione Artistica alle Scuole Medie di Milano: Ricci-Gulli-Einaudi

1990-1992 Realizzate due Opere intitolate “Recinto” come luogo d'incontro e scontro tra spirito e materia teatro della coscienza. Teatro originario di riti. Richiudersi nel Recinto ad esplorare se stessi.

Recinto 1 -1990/1991

Recinto 2 – 1991/1992

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1992 1992 in Pensione dalla Scuola dal 9 Settembre Studio in Corso di Porta Vigentina in Ottobre trasferimento a Velletri per entrata in ruolo di Sabine

Riproduzione da Geroglifico

“ L'Arte non ha limiti e nessun Artista possiede la perfezione “. Ptaotep

1993 Studio in Corso di Porta Vigentina Trasferimento a Velletri per ruolo di Sabine

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“Con Enigma “ “ L’ indagine di Gianni Ottaviani” di Claudio Caserta-Critico d’Arte

Mostra personale Spazio Taide Salerno 1-21 Marzo Sintesi della Presentazione di Claudio Caserta

“ In molte opere di Gianni Ottaviani i frammenti di una storia narrata tempo addietro vengono faticosamente composti nella disperata necessità di recuperare una conoscenza della nostra storia,un dato ormai smarrito sotto l’aspetto razionale,che inconsciamente continua a muovere i pensieri e i gesti. In questa ricerca influisce considerevolmente il mito della classicità,vissuto fin dalla sua dimensione totemica.Il tempio, dunque,come micocrosmo,luogo del simbolo e del mistero,dove è dato che tutto si svolga, diventa lo spazio che custodisce una liquidità sacralizzata. A questo il contenente si congiunge al contenuto ed anche il tempio diviene una grande architettura spirituale, Il concetto del sacro e la dimensione dello spirito,più che come dati sovrasensibili calati comunque nel presente,sono evocati come topos memoriale. E’ una memoria che tocca soltanto la ragione dell’essere,che ferma qualche ombra sul terreno soltanto perché vi è rimasta traccia nell’animo. Per questo è necessario il tempo. Il tempo solido del presente. Ed è proprio il presente con il suo linguaggio,i suoi graffiti, il suo gene inserito nella fecondazione ad interrompere l’eternità del tempo. Dalle icone ai templi,Gianni Ottaviani sembra prospettarsi un impegno documentale,con la consapevolezza che “ il documento non è innocuo. E’ il risultato prima di tutto di un montaggio,conscio o inconscio,della storia,dell’epoca, della società che lo hanno prodotto,ma anche delle epoche successive,durante le quali ha continuato a vivere,magari dimenticato,durante le quali ha continuato ad essere manipolato,magari dal silenzio. Il documento è monumento. “E’ il risultato dello sforzo compiuto dalle società per imporre al futuro -volenti o nolenti- quella data immagine di se stessi” (J.Le Goff). Gianni Ottaviani crea,dunque,delle sculture,bozzetti plastici per rappresentazioni grandiose,capaci quasi di condensare in poche immagini le situazioni del tempo. In questi spazi vive in un apparente allestimento museale che finge la fragilità del reperto l’animo dell’uomo imprigionato nella storia. Così librano nello spazio del recinto Sacro frammenti di figurazioni umane, come metope staccate dal frontone dopo un’interminabile stagione pietrificata. Di loro,dopo il travaglio delle età,restano torsi lacerati, smembrati, faticosamente ricostruiti dopo uno scavo doloroso effettuato sulla superficie del reale. Appaiono senza peso disposti al vento come foglie ingiallite. I corpi sono solcati da lacerazioni profonde e lo stesso disco solare della divinità è attraversato da una fratturazione non rimarginabile. Il tempo racconta con Gianni Ottaviani ancora un’altra storia. sua maniera più antica. “Con enigma.” Ptaotep

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Stele

Porta della Memoria

1994

Il Piccolo Principe

Elevatezza

Stele

Kosmos e Kaos

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Stele-Cultura Materiale

Stele Piceni-Zone Rouge

Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano

1995 “Archeopatie “

Mostra Personale al Museo Archeologico - Milano 5 Ottobre 1995-27 Ottobre 1996

il Manifesto

Presentazione della Mostra

il Catalogo

Ottaviani con l'Archeologo e Direttore del Museo E.Arslan e il Critico prof.R.Barletta

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“Archeopatie “

Mostra Personale al Museo Archeologico - Milano

“ Viaggio Teatrale nel post-antico” del Prof.Riccardo Barletta Storico e Critico dell’Arte Italo Calvino ha scritto:

“Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire” E allora si può comprendere come un’artista d’oggi,Gianni Ottaviani in questa svolta verso il terzo millennio - un mondo che diventa ogni giorno di più elettronico e viaggia per affollate autostrade multimediali - capti frammenti di quel mondo lontano, inventore della classicità. Poiché essa “non ha mai finito di dire quello che ha da dire” è giusto che qualcuno prolunghi tra di noi, in maniera più o meno particolare, la sua eco. Ecco le “ maniere “ di Gianni Ottaviani.: pittura,scultura, micro-architettura, bricolage, incisione. Il piano stilistico: corporeo accademico, astrattismo-geometrico, astrattismo organico, immagini fotografiche, reperti della civiltà contadina e protoindustriale, linearismo grafico del segno primitivo, cromatismo leggero, luminoso e sottile. Il piano iconico: teatrini, stele, specie di altari o are, templi semplificati muniti di frontone e colonne. “sono un’artista anomalo, un indipendente che rifugge da etichette più o meno forzate” ha confessato di se Ottaviani per questo < navigo > ai margini del sistema con l’angoscia, già espressa, di dover essere forzatamente ripetitivo. Ma ogni vero artista è testardo: ripete il nucleo del suo pensiero profondo, il quale si esprime per simboli. Additò il Poeta romantico Tedesco Novalis : “ la psiche umana si esprime, originariamente, per immagini”. Ottaviani distilla queste immagini per ottenere, alchemicamente, un coagulo emotivo. Nel contempo per porre lo spettatore di fronte ad una realtà provocatrice, perché dimenticata o rimossa: “ I segni del passato.” Osmosi tra i richiami all’antico e all’archeologico ( piccoli corpi mutili,reperti metallici o in terracotta ), ed evocazioni tra il mentale e il concettuale ( forme pure, geometriche ed euclidee, come triangoli , quadrati, semicerchi, forme ricomposte con lacune dopo essere state infrante, disegnate di realtà organica ) . Tre colori simbolici dominano la scena manifesta: Il Celeste morbido e sereno degli altissimi spazi aerei il Giallo luminoso del momento meridiano il Bianco che coagula il tutto dentro la sua primordialità. Che significato dare a ciò ? L’osmosi reale,nella scena occulta, è tra l’ homo faber, produttore degli oggetti, e l’ homo divinans – tramite il ludico paziente giustapporre cosa la cosa –ricercatore della quintessenza. L’antico, conservato e amorosamente preservato, assume così la qualità del sacro e del numinoso. Infatti alla tridimensionalità dello spazio aggiunge un ulteriore elemento – relativo al maestoso fluire vitale della storia. Siamo pertanto di fronte alla raffinata tetradimensionalità del continuum dello spazio tempo, a contatto del quale l’uomo si fa formica e semidio di un gioco superiore, tipico dei rischi dell’Arte” Riccardo Barletta

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Interni

Visitatori Alcune opere esposte

Teatrino della Memoria

Recinto 2

Recinto 1

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con il Dr.Ennio Panfili Direttore Sede RAI di Milano


Testo critico di Ermanno Arslan Archeologo - Accademico dei Lincei già Direttore del Museo Archeologico di Milano ed ex Sovrintendente ai Beni Artistici del Comune di Milano

“Provenendo da esperienze diammetricalmente opposte, io giovane archeologo, lui giovane artista, constatammo ben presto che partecipavamo alle medesime " Archeopatie " e che insieme eravamo testimoni del naufragio del nostro presente, che stava lasciando scorie, brandelli, segni incomprensibili, così come il passato aveva fatto. Capivamo che il passato come il presente dovevano essere ricomposti in unità e continuità. L'Archeologo si riconosceva custode e garante di una stratificazione di memorie che la asettica razionalità della ricerca allontanava dal nostro presente. Accoglieva quindi l'amico che gli proponeva una stratificazione in atto del presente, armonicamente collocata nelle sue opere tra i relitti del naufragio del passato. Con un proposta che faceva riaffiorare un patrimonio di segni semplici e primordiali , da sempre presenti nel profondo dell'anima umana , che restituiva senso ai silenziosi oggetti archeologici fissati alle pareti quasi si volesse impedirne una dissoluzione definitiva . L'Archeopatia , mia e sua , così ben " ingranata " nel flusso degli eventi del nostro contemporaneo , non poteva risolversi nel nulla. Il suo percorso ha infatti isolato, con uno scavo più interiore che materiale in una specie di archeologia dell'anima, i miti essenziali, primordiali. Segni, corpi, animali. Come il Cavallo che viene proposto come metafora di continuità , di misteriosa complicità con la nostra fatica di vivere……….quindi il passato e il presente si manifestano con la medesima forza simbolica, si confondono, convivono, sono complementari, in un percorso creativo che è sempre stato coerente, che non ha visto cambiamenti di rotta. Ottaviani insiste sulla incompletezza e sulla frammentazione, riconoscendo come utopica e impossibile la completezza, l'organicità ….all'armonica ricomposizione di quanto ci giunge dal naufrago dei tempi e del presente mancherà . Gianni Ottaviani non è guarito dall' “Archeopatia”, la coltiva, la sviluppa, l' articola sempre più, su un percorso sempre più labirintico, indicandoci segni, gesti, figure, sempre più semplici, sempre meno comprensibili. Ha terminato il percorso ? Sono sicuro di no. Prosegue e ci chiede di accompagnarlo sempre . Così Ottaviani nella risacca di passato e presente, raccoglie oggetti , cocci, frammenti, ciò che è utile e ciò che non lo è più,il quotidiano e lo straordinario , li mescola ,ce li offre . Ritrova in essi se stesso e invita tutti a ritrovarcisi.” Ermanno Arslan

Concerto dell'Arpista Cecilia Chailly eseguito in occasione dell'Inaugurazione della Mostra

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Performance “ Frammenti “

Ho chiesto ai visitatori all’inaugurazione della Mostra di calpestare una mia opera di Terracotta per frammentarla e poi ad ognuno ho dato in deposito un frammento con la richiesta di riportarlo a fine mostra per ricostruire l'Opera. Con questa richiesta ho inteso evidenziare quello che avviene con le opere del passato che il tempo ha frammentato e che gli Archeologi cercano di ricostruire con i reperti ritrovati ma che non sono mai sufficienti per ricostruirle integralmente ,così come è avvenuto per la sua opera perché a fine mostra sono venuti a mancare vari frammenti e non è stato quindi possibile ricomporre integralmente l'opera.

Raccolta frammenti per la ricostruzione

Ricostruzione dell' Opera

Altre opere esposte

Geometria del Sacro

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Libro della


I vivi di Huè

Percorso della Memoria

Elevatezza

Teatrino-Orologio

Stele Civiltà Picena

Per lavori di restauro delle sale del Museo Archeologico la mia mostra viene sospesa dal 27 Ottobre al 26 Settembre 1996 Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano

1996

26 Settembre ripresa Mostra Personale al Museo Archeologico-Milano

“Archeopatie “

27 Ottobre Termine della Mostra

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Alcune recensioni :

“Archeopatie di Gianni Ottaviani “ Corriere della Sera 17.1.1996

“….incredibile come questo Museo del passato riesca empre ad organizzare egregie mostre di arte contemporanea” F.Bonazzoli “Al Museo Archeologico viaggio nel Post-Antico “ Il Giorno 8.8.1996

“….l’artista marchigiano Gianni Ottaviani coinvolge gli spettatori in un’azione di frammentazione-dispersione-ricostruzione di sue opere” “Archeopatie di Gianni Ottaviani “ Il Giornale 20.8.1996

Affrettatevi che chiudono

“….probabilmente anche le Archeopatie di Gianni Ottaviani lasciano perplessi i profani. Eppure superata la ritrosia iniziale si trovano aspetti tutti da scoprire” F.Petricone “Archeopatie di Gianni Ottaviani “ Mondolibero 12.2.1996

“…in realtà è un artista colto che trae i segni essenziali della sua pittura dalle antichità…è proprio uno che si distingue nel panorama artistico contemporaneo..da qualunque parte si legga in un suo quadro c’è sempre ’io della cosa e il suo contrario: L’ambiguità classica della vera Arte” R.Paglia Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano

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1997

Studio in Corso di Porta Vigentina a Milano Candidato alle Elezioni per il Consiglio Comunale di Milano dal13 Dicembre eletto Presidente dell'Associazione Marchigiani di Milano

Pulsioni ascendenti

1998 ” Al Caro Giacomo” Come Presidente dell’Associazione Marchigiani e Umbri di Milano ho organizzato un Evento Artistico in Omaggio di Leopardi con la partecipazione di numerosi Artisti a cui avevo chiesto d' inviare idealmente una cartolina al Caro Giacomo da oltre il Colle. La Mostra è stata allestita nell’ Aula Magna dell’Università Cattolica di Milano il 10 Dicembre

Il Manifesto con le opere arrivate

l’Invito

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L’Infinito


La presentazione

Cartolina di ringraziamento inviata agli Artisti partecipanti

Le sale espositive

Recanati piazza Il Sabato delVillaggio

Cartolina di ringraziamento inviatami da Vanni Leopardi

� Al Caro Giacomo�

Mostra Collettiva - Sala Pianta Corsico 29 Maggio – 20 Giugno

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9 Agosto 1998 Riconoscimento del Comune di Grottammare

con il Comandante Crucioli come Personaggii Illustri

La Targa

2000 Come Presidente dell'Associazione Marchigiani e Umbri di Milano ho intervistato la Scrittrice di Grottammare Silvia Ballestra.

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24 Novembre 2000 Teatro Strehler-Milano Paolo Rossi mi coinvolge durante il suo spettacolo

“Romeo and Juliet�

chiamandomi sul palco per recitare la parte del Padre di Giulietta.

Mentre recito

Con Paolo Rossi Alcune mie caricature

Interlenghi -Fermo

Cardarelli - Milano

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Sanna - Nuoro


Autoritratto Presidente dell'Associazione Marchigiani di Milano Studio in Corso di Porta Vigentina fino a Giugno poi in via T.Gulli 60 – Milano

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Omaggio a Calder

Elevatezza

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segue Periodo Milanese 2001-2019 2001

Luglio- Agosto Mostra Jan du Chateau allo Spazio Venieri di Grottammare

2002

Mostre Jan du Chateau Bologna-Ancona-Grottammare-Milano

2003 “ Charta “

13 Novembre-9 Dicembre Mostra Personale Spazio 12 - Milano

Direttore dell Galleria Spazio 12 di Milano 11 Dicembre Organizzata allo Spazio 12 Milano Mostra Collettiva

“ Al Caro Giorgio “ Omaggio a Giorgio Gaber

il Catalogo

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il Manifesto


31 Agosto 2003

2004 “ Charta “

Mostra Personale alla Libreria Rinascita Ascoli Piceno Archeopatie e Napoleon 24 Aprile-21 Maggio

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Tracce-Piceni

SHI

Hanno spezzato le ali allo Spirito

Piceni -Reperti

Verso

Paesaggi Piceni – 1974 -2004 - Polittico mt.3x2 del 1974 sono i tre pannelli colorati – del 2004 quelli bianchi

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” Tracce “

Performance effettuata al Miart di Milano. Dispersione e ricostituzione di un opera d'Arte . Ai visitatori ho chiesto di prelevare una tessera riproducente Marchi della Carta Filigrana di Fabriano e al suo posto ho inserito un’ altra tessera inviatami su mia richiesta da un Artista.

Opera originale

2005

Opera ricostituita

Sono stato invitato dal Critico Philippe Daverio al Padiglione Italia della Biennale di Venezia

“ LA BIENNALE INTERNAZIONALE D’ARTE ”

ANKARA 2005 La Turchia ha proclamato il 2005 anno del “ Grameen Microcredito Turchia ” per la lotta alla povertà nel mondo. Per l‘occasione il Ministero della Cultura ha patrocinato una particolare

“ Biennale Internazionale d’Arte ”

su questo tema organizzata dalla Fondazione TISVA di Ankara. Su richiesta della Direzione del Ministero della Cultura di Ankara sono stato incaricato di organizzare la Biennale con la collaborazione della Dott.ssa Nursen Gungor,Consigliere del Ministero. Presidente è stato nominato il Deputato Aziz Akgul Presidente della fondazione Tisva. Io ho avuto anche l’incarico di presiederne la Giuria. Come Presidente della Giuria ho anche collaborato alla stesura del Regolamento della Biennale. Su richiesta della Direzione ho inoltre nominato altri due Giurati Italiani : L’ Artista Pietro Diana e il Critico Giorgio Seveso. La Biennale è stata inaugurata ad Ankara il 21.11.05.

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Da una mia intervista : Dopo un’iniziale incertezza sono state varie le motivazioni che mi hanno indotto ad accettare la nomina a Presidente della Giuria della Biennale Internazionale d’Arte TISVA di Ankara. la prima è stata quella dello stimolante tema sulla “ povertà nel mondo”, la seconda è stato lo scopo in quanto con i proventi della vendita delle opere, la Fondazione TISVA si prefiggeva di finanziare con microcrediti le donne Turche per aiutarle a portare avanti o ad iniziare piccole attività commerciali. Inoltre mi ha trovato particolarmente sensibile la richiesta di compartecipazione a questo progetto umanitario del Mondo dell’Arte. Sono stato molto lieto Infine che ad organizzare con me e a dirigere la Biennale sia stata nominata una collega artista Consigliere del Ministero , Nursen Gungor ,che ha portando avanti con entusiasmo e competenza l’iniziativa. Per quanto riguarda l’organizzazione ho convenuto, in base agli scopi della Biennale, di lasciare ampia possibilità agli artisti di partecipazione al progetto , evitando per questa edizione ogni forma di selezione. Ho consigliato inoltre, per la difficoltà che hanno molti artisti di lavorare su tema, di affiancare alla sezione a tema una sezione a tema libero ma con la possibilità di partecipare ad entrambe le sezioni. Il risultato è stato inaspettato, infatti hanno partecipato ben 817 artisti di 32 nazioni con più di 1.100 opere, tra cui 350 Italiani, che hanno donato il loro quadro per le finalità umanitarie della Biennale. Questo è stato un gesto che conferma come la cultura e l’arte siano il collante indispensabile per l’armonia e la pace tra i popoli. Altro mio intervento è stato quello di far devolvere i premi in denaro ,a nome dei premiati e ben accettato, ad un progetto di tutela a distanza per la scolarizzazione di bambini del Congo “. Intervenuto all'Inaugurazione, il Presidente del Consiglio ed ora Presidente della Turchia Erdogan si è congratulato con me per l'organizzazione che ha visto la partecipazione dioltre 1.000 Artisti di Varie Nazioni .

il mio Trittico per Biennale di Ankara

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La Giuria

Intervento del Presidente Erdogan

Premiazione di un Artista

Sede della Biennale

Lavori della Giuria

Il mio intervento con l’interprete Eda Hunlu

PersonalitĂ del Governo della Turchia

Con Erdogan e Selva Marsili Moglie dell’Ambasciatore Italiano

Con Selva Marsili e Amina Erdogan

Le Sale della Mostra

Mentre spiego la mia opera al Primo Ministro Erdogan

Con le Interpreti

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Consegna dei Cataloghi agli Artisti Italiani alla Galleria Scoglio di Quarto di Milano


Al termine dell’Inaugurazione si è svolto in onore dell'Italia un Concerto di Musica Operistica Italiana tenuto dalle Allieve della Scuola di Canto di Ankara

Durante il Concerto

Mentre ringrazio le Cantanti

Foto finale con le Cantanti

Modellino dell’Installazione “ Luogo della Memoria ” inserita nella mia Personale del 2017 al Mic di Grottammare

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“ Archeopatie- Al Cavallo” Polittico omaggio al Cavallo 2005-2006 17 Pannelli

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Sviluppo dell'opera in larghezza mt.7 e in altezza mt. 1.20

Il Cavallo è stato fin dagli inizi spesso fonte d’ispirazione per le mie opere poi quando nel 2005 venni poi a conoscenza del detto Islandese :

” Un uomo da solo è un mezzo uomo, un uomo con un cavallo è un uomo e mezzo “

che testimoniava l’importanza avuta dal Cavallo nello sviluppo delle Società ho voluto rendergli omaggio, iniziando una ricerca su come è stato rappresentato il Cavallo nell’arte, nella pubblicità, nei giocattoli ecc. dalla preistoria ad oggi. L’esito di questa ricerca quasi archeologica, mi ha portato a riprodurli graficamente in puntinato, con la tecnica propria della documentazione archeologica, su oltre 100 piccole formelle che ho poi applicato suddividendole su 17 pannelli . Ne è scaturita un’opera della larghezza di mt.7 x 120 di altezza che però sarà in divenire, per la continua scoperta di sempre nuove rappresentazioni del Cavallo.

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2006 ” Al Caro Giorgio”

IIa fase della Mostra collettiva organizzata per onorare Giorgio Gaber 8 – 18 Giugno Palazzo della Ragione – Milano Organizzazione della Trilogia

“Arte - Opere e pensieri” “Il Peso dell’Arte” 2006-2007 Studio Vespasia - Milano Mondadori Multicenter - Milano

“ Vuoto e Creatività “ 2008 Studio D’Ars - Milano

“ Arte Sublimazione e Trasfigurazione” 2011 Chie Art Gallery - Milano

Prima fase

“Il Peso dell'Arte” 2006-2007 ” Il mezzo migliore per sfuggire il mondo dell'Arte; Il mezzo più sicuro per entrare in contatto con il Mondo è l'Arte” Goete Studio Vespasia - Milano 15-30 Giugno

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2007

segue la prima fase de

“ Il Peso dell'Arte”

Mondadori Multicenter - Milano 15-28 Gennaio

“ Il Peso dell'Arte”

Conti - Cantine del Castello - Maggiora (NO) 19 Maggio -17 Giugno

2008

Seconda fase

”Vuoto e Creatività” ”Il Potere del vuoto..il potere della pagina bianca “ Mallarmè

Studio D'Ars - Milano 13-19 Maggio

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“ Gianni Ottaviani – Artista Seminatore” di Grazia Chiesa Art Promoter Studio D'Ars Milano

“ Ottaviani simile alla figura del Seminatore che sparge con amore semi di cultura nel cuore e nella mente dei suoi artisti amici e fa nascere opera d'Arte su temi essenziali e profondi. I frutti sovente di questa semina li elargisce per sostegno di opere umanitarie. Ottaviani sei guida ed esempio per tutti noi. Mite , Creativo , Esemplare.”

In occasione del secondo

“Salone internazionale del Gioiello d'Arte”

tenutosi nella Villa Borromeo di Cassano d'Adda il 15-16 Novembre ho organizzato l’evento Artistico

”L'Arte è una Gioia”

“Ne senza foco. alcun Artista l'Oro al sommo grado suo raffina e fonde “ Michelangelo

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Stratigrafie Memoriali – Gioielli Stratigrafie Memoriali-Labirinto Labirinto con corpo mutile

Targa del Comune di Grottammare

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Stratigrafie Memoriali Alfabeti

Stratigrafie Memoriali Esoteriche

Verso-Piramide

Elevatezza frammenti

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Grottammare Estate 2008 Durante l’evento “Cabaret amore mio” con la partecipazione di Paolo Rossi ho fatto omaggio all’Attore di una mia tavola su Grottammare in ricordo del mio coinvolgimento nello spettacolo “ Romeo and Juliet “ al Teatro Strehler di Milano il 24 Novembre 2000

Consegna della Tavola

Labitinto

Paolo Rossi guarda ammirato la Tavola

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Geometria del Sacro


2009 ” Archeopatie II “

Mostra Personale al Complesso del Vittoriano – Roma 10 – 23 Settembre 2009 Sponsorizzata dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Roma Il titolo di “Archeopatie “ lo avevo coniato in occasione della mia Personale, allestita a cura del Comune di Milano negli anni 1995-1996, nella Sede del Civico Museo Archeologico, per meglio evidenziare la tematica della mia ricerca artistica di quel momento. Titolo che poi ho voluto dare anche a questa mostra personale allestita nella sede del Complesso del Vittoriano e che poi trasferirò il prossimo anno con lo stesso titolo nella sede del Museo Mic di Grottammare a cura del Comune, in quanto ritengo ancora oggi tale ricerca, anche se entrata in una seconda fase, non ancora esaurita. Nuove opere si sono infatti aggiunte a quelle già esposte nelle mostre precedenti. Italo Calvino ha scritto

“ Un classico è un libro che non ha mai finito da dire quello che ha da dire” Definizione che credo quindi di poter far mia in quanto ritengo questa mia ricerca un classico che non finirà mai di dire quello che ha da dire, per la sua complessità e per la sua importanza storica. Nella presentazione della mia mostra Milanese il Critico Prof. Riccardo Barletta aveva definito il titolo che avevo dato di “Archeopatie” con il concetto di :

“ Sentimento forte dell'antico . Ma in un artista moderno “

in cui mi riconosco ancora così come mi riconosco anche nella frase del Prof. Bianchi Bandinelli

“ Senza la conoscenza del passato, l'intelligenza del presente rimane soggettiva, casuale e superficiale, esposta alla fallacia dei miti e priva di radici “ Scavare nella memoria ,documentare,ricostruire e riappropriarsi è fondamentale del mio essere artista. La mia è un'operazione sui frammenti, sui reperti del vissuto in cui siamo immersi e che ognuno di noi si porta dietro spesso nell'inconscio. “Archeologia dell'io” forse l'avrebbe chiamata Freud. Ma tentare di ricostruire integralmente attraverso brandelli del passato la simbologia di alcuni elementi ricorrenti nelle mie opere di questo periodo , chiaramente evidenziata nella presentazione alla Mostra dal' Archeologo Prof. Ermanno Arslan è così definibile: “Il corpo mutile” come percorso dell'uomo lacerato dagli eventi e dal trascorrere del tempo “ Il disco solare” che indica l'aspetto essenziale della vita, la sua complessiva e definitiva globalità. “Il volatile “ assunto a simbologia alchemica del volo nel vuoto rigeneratore. L'aspirazione all'elevatezza.”

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” Archeopatie II “

Mostra Personale al Complesso del Vittoriano – Roma

Il Vittoriano - Altare della Patria

Ingresso esterno dal lato destro

Pannelli all'Ingresso

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Ingresso interno

Il Manifesto

Il Catalogo Edizione Giorgio Mondadori

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“ Gianni Ottaviani Archeopatie II” di Ermanno Arslan Accademico dei Lincei, Archeologo già Direttore del Museo Archeologico di Milano ed ex Sovrintendente ai Beni Artistici del Comune di Milano Sintesi dal Catalogo della Mostra Personale al Complesso del Vittoriano-Roma

“…..provenendo da esperienze diametralmente opposte, io giovane archeologo, lui giovane artista, constatammo ben presto che partecipavamo alle medesime " Archeopatie " e che insieme eravamo testimoni del naufragio del nostro presente, che stava lasciando scorie, brandelli , segni incomprensibili, così come il passato aveva fatto. Capivamo che il passato come il presente richiedevano rispetto, partecipazione, andavano preservati, ricostruiti, pacificati con il tempo. Dovevano essere ricomposti in unità e continuità. L' archeologo si riconosceva custode e garante di una stratificazione di memorie che la asettica razionalizzalità della ricerca allontanava dal nostro presente. Accoglieva quindi l'amico che gli proponeva una stratificazione in atto del presente, armonicamente collocata nelle sue opere tra i relitti del naufragio del passato. Con una proposta che faceva riaffiorare un patrimonio di segni semplici e primordiali da sempre presenti nel profondo dell'anima umana, che restituiva senso ai silenziosi oggetti archeologici fissati alle pareti ( quasi si volesse impedire ua dissoluzione definitiva ) …..così Gianni Ottaviani proponeva le sue opere come una naturale prosecuzione dell'esposizione museale….L' Archeopatia, mia e sua, così ben "ingranata " nel flusso degli eventi del nostro contemporaneo, non poteva risolversi nel nulla. Il suo percorso ha infatti isolato con uno scavo più interiore che materiale, in una specie di archeologia dell'anima, i miti essenziali, primordiali. Segni, corpi, animali. Come il cavallo che viene proposto come metafora di continuità, di misteriosa complicità con la nostra fatica di vivere…quindi il passato e il presente si manifestano con la medesima forza simbolica, si confondono, convivono, sono complementari, in un percorso creativo che è sempre stato coerente, che non ha visto cambiamenti di rotta… Ottaviani insiste sulla incompletezza e sulla frammentazione, riconoscendo come utopica e impossibile la completezza, l'organicità….all'armonica ricomposizione di quanto ci giunge dal naufragio dei tempi e del presente mancherà sempre qualcosa… così Ottaviani , nella risacca di passato e presente, raccoglie oggetti, cocci, frammenti, ciò che è utile e ciò che non lo è più, il quotidiano e lo straordinario,li mescola, ce li offre. Ritrova in essi se stesso e invita tutti noi a ritrovarcisi. Tutto è inutile e necessario al tempo stesso;Tutto si organizza in un ordine mistico e misterioso… Gianni Ottaviani non è guarito dal' Archeopatia. La coltiva, la sviluppa, la articola sempre più, su un percorso sempre più labirintico, indicandoci segni, gesti, figure, sempre più semplici, sempre meno comprensibili. Ha terminato il percorso ? Sono sicuro di no. Prosegue e ci chiede di accompagnarlo. “

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Ermanno Arslan


Conferenza di Presentazione con Prof.Arslan-Prof.Rivosecchi-Prof.Prestipino

Il Pubblico

Intervista Rai

il Prof.Arslan con dei Visitatori

Visitatori

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Le Sale espositive dislocate su due Piani

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" La macchina del tempo" Di Valerio Rivosecchi

Storico dell'Arte - Docente all' Accademia di Belle Arti di Napoli. Roma - Maggio 2009 Sintesi dal catalogo

“ … .ben più decisiva, anche se meno definibile, è una sorta di memoria genetica ", qualcosa che si annida nelle spirali del DNA di molti artisti Marchigiani. Una malinconia che molti definiscono " Leopardiana ", ma forse nasce prima di Leopardi, e che si cura solo con la lucidità e la leggerezza, con un culto quasi religioso del lavoro, con un fervore creativo che unisce il massimo di spiritualità a una dedizione artigianale totalizzante.. Dunque, già a questa data la singolare " macchina del tempo " che Ottaviani sta mettendo a punto compie le sue prime esplorazioni in un passato che diviene via via più ampio e articolato…Seguendo una sua via personale Ottaviani approda così, molto per tempo,a quell’equazione tra inconscio individuale, inconscio collettivo e memoria storica che è uno dei fondamenti della condizione e della ricerca artistica post-moderna….. Le opere iniziano a costruirsi intorno a frammenti di idee o di miti sopravvissuti al naufragio della storia, ma anche a segni e a forme che appartengono alla vicenda della pittura e della scultura …il suo vagabondaggio nel tempo, più che a uno scavo archeologico, somiglia a una passeggiata lungo il mare dopo una burrasca: c’è sempre una buona dose di imprevedibilità nelle scoperte che si fanno…Alla sottile, evanescente traccia che si viene a costituire tra i frammenti della sua scoperta quotidiana, Ottaviani offre spazi sospesi e aperti alla visione ma connotati da una dichiarata sacralità: Il grande amore per la geometria si condensa nelle forme archetipe della stele,del tempio, del polittico, dell’altare, ed ecco nascere e concretizzarsi le” Archeopatie”…. Da un lato aiutano a leggere il passato come uno sterminato serbatoio di suggestioni la cui portata va molto al di là del loro significato storico, assumendo nel presente il valore di metafore privilegiate di qualcosa di eterno ed immutabile, riposto nel fondo della nostra psiche. Dall’altro appaiono inequivocabilmente attuali, proprio nella loro frammentarietà e fragilità, specchio di una condizione contemporanea che prevede al tempo stesso un inconscio senso di disgregazione e un altrettanto forte desiderio di ricostruire la perduta unità…Si precisa così un altro aspetto delle “Archeopatie”, che sotto questo profilo appaiono, anche, come una riflessione sul linguaggio delle arti visive, le uniche ad avere il privilegio di poter comporre in un unico discorso segni di natura così diversa, oggetti materiali, concetti, gesti, rappresentazioni della realtà apparente e forme astratte. Saper orchestrare le tante diverse suggestioni provenienti dalla storia di questi linguaggi è forse la sfida più difficile della mostra di Ottaviani”. Valerio Rivosecchi

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Prima Performance con l'opera “La Discarica” Ai Visitatori ho chiesto di prelevare alcuni reperti dallo scatolone della “Discarica” contenente elementi di vario genere, come inutilizzabili pennelli , tubetti di colore esauriti e altro che Ottaviani nel tempo ha conservato come ricordo invece di gettarli nella spazzatura . Tali reperti, inseriti in una busta trasparente e da me firmata li ho poi stati donati ai Visitatori in ricordo della mostra.

La Discarica

La busta con i Reperti Visitatori davanti alla Discarica Prelievo dei Reperti

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Seconda Performance con l'opera “Tracce” L' Opera originale è formata da Tessere con la riproduzione di caratteri della Carta Filigranata della Cartiera di Fabriano. Ho invitato i Visitatori a prelevare ognuno una Tessera che poi,inserita in una busta trasparente e da me firmata , gli è stata donata. Questo ha provocato la dispersione dell'opera che però è stata ricostituita con l'inserimento, al posto delle Tessere prelevate, di nuove tessere inviate su mia richiesta da numerosi Artisti Nazionali ed Internazionali.

L'opera originale

Tracce

Spiegazione della performance

L' opera ricostituita

Prelievo delle Tessere

Davanti all'opera ricostruita con l'intervento degli artisti

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“ Archeopatie II”

di Nicola Zingaretti - Presidente della Provincia di Roma

“La Provincia di Roma ha deciso di offrire il suo sostegno all'Esposizione di Gianni Ottaviani “Archeopatie II” allestita al Complesso del Vittoriano, una mostra che ci permetterà di conoscere e ammirare l'opera di questo Artista. Ottaviani fa della sperimentazione, della documentazione,della memoria i tratti caratterizzanti della sua Opera : Un operazione di ricostruzione dei frammenti del vissuto che costituiscono il bagaglio dell'esperienza umana. In questa mostra Personale saranno visibili alcune tra le opere più famose di Ottaviani, insieme ad assolute novità come una grande opera “Omaggio al Cavallo “ e una performance dal vivo che coinvolgerà i visitatori.” Nicola Zingaretti

Recensione sulla Rivista dell'Ass.Marchigiani di Milano

Pagina sulla Rivista “ARTE” Editoriale Mondadori

Alcune opere esposte nella mostra

Recinto 1

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Stele Picena

Porta della memoria

“ Le Archeopatie di Gianni Ottaviani “ di Guido Naum Autore Teatrale – Premio Flaiano 2005

“ Questa nuova Personale di Gianni Ottaviani..è una importante tappa di un cammino che continua e il titolo “Archeopatie” l'ha già usato in una precedente Mostra al Museo Archeologico di Milano..... Ottaviani si è occupato anche di Archeologia Classica ed Industriale ; perciò l'Archeologia , la base su cui fondare ogni nostro oggi e ogni nostro domani ce l'ha nel sangue. Scavare nella memoria , documentarsi ricostruire è essenziale per la sua arte. Ottaviani ricorda volentieri le parole del prof. Bianchi Bandinelli : “ Senza la conoscenza del passato,l'intelligenza del presente rimane soggettiva, causale e superficiale esposta alla fallacia dei miti e priva di radici”. Di lui presentando la Mostra al Civico Museo Archeologico di Milano il Critico Riccardo Barletta ha detto che Ottaviani: “.... ha il sentimento forte dell'antico ma di un Artista moderno” Ottaviani ha esposto per la prima volta in una personale a Roma nel 1976 alla Galleria Soligo di via del Babbuino, ed è felice di tornarci, con questa importante mostra personale al Complesso del Vittoriano “. Guido Naum

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