SCUOLA SALERNITANA e MULIERES SALERNITANAE

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SCUOLA SALERNITANA e MULIERES SALERNITANAE

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MEDICINA SCUOLA SALERNITANA e MULIERES SALERNITANAE La Scuola Medica Salernitana è stata la prima e più importante istituzione medica d'Europa nel Medioevo (XI secolo); come tale è considerata da molti come l'antesignana delle moderne università. La Scuola si fondava sulla sintesi della tradizione grecolatina con nozioni provenienti dalle culture araba ed ebraica. Essa rappresenta un momento fondamentale nella storia della medicina per le innovazioni che introduce nel metodo e nell'impostazione della profilassi. L'approccio era basato fondamentalmente sulla pratica e sull'esperienza, aprendo così la strada al metodo empirico e alla cultura della prevenzione. Di particolare importanza, dal punto di vista culturale, è anche il ruolo svolto dalle donne nella pratica e nell'insegnamento della medicina. Le donne che insegnarono e operarono nella scuola erano chiamate Mulieres Salernitanae. Tra le personalità di spicco sono tramandati i nomi di Trotula de Ruggiero,


Rebecca Guarna, Abella Salernitana, Mercuriade, Costanza Calenda. Dall'Historia Ecclesiastica di Orderico Vitale, sappiamo che tra le donne educate nell'ambiente medico salernitano, è da annoverare anche Sichelgaita di Salerno, seconda moglie di Roberto il Guiscardo. Si tramanda inoltre. come illustrato in una miniatura de "Il canone della medicina di Avicenna", che il duca di Normandia Roberto II (figlio di Guglielmo il Conquistatore), colpito da una freccia avvelenata in Terrasanta, durante la prima crociata, fu salvato dalla moglie Sibilla di Conversano, che estrasse il sangue dalla ferita, succhiandolo con la bocca, secondo gli insegnamenti appresi dai medici salernitani, sacrificando la propria vita. La miniatura raffigura la sepoltura di Sibilla e il corteo gratulatorio di Roberto.


La fondazione della scuola risale all'Alto Medioevo e non vi è nessun documento che possa certificare con precisione una data di riferimento. La tradizione, tuttavia, lega la nascita della scuola all'evento narrato da una leggenda. Si racconta che un pellegrino greco di nome Pontus si fermò nella città di Salerno e trovò rifugio per la notte sotto gli archi dell'antico acquedotto dell'Arce. Scoppiò un temporale e un altro viandante malandato, il latino Salernus, si riparò nello stesso luogo; costui era ferito e il greco, dapprima sospettoso, si avvicinò per osservare da vicino le medicazioni che il latino praticava alla sua ferita. Nel frattempo giunsero altri due viandanti: l'ebreo


Helinus e l'arabo Abdela. Anche essi si dimostrarono interessati alla ferita e alla fine si scoprì che tutti e quattro si occupavano di medicina. Decisero allora di creare un sodalizio e di dare vita a una scuola dove le loro conoscenze potessero essere raccolte e divulgate. Solo nel 1200 la scuola salernitana si confrontò con altri centri culturali e in particolare con l'Università di Bologna dove, inoltre, si riprese l'attività di anatomia tramite il medico Mondino de Liuzzi, che fu il primo a portare, in un'aula scolastica, un cadavere per la dissezione a scopo didattico.


TROTULA DE RUGGIERO Trotula de Ruggiero, conosciuta anche con il nome di Trottula, chiamata anche Sanatrix Salernitana (guaritrice di Salerno) è stata un medico italiano che, nell'XI secolo, operò nell'ambito della scuola medica salernitana. Le viene attribuito, pur con qualche controversia, il trattato "De passionibus mulierum ante in et post partum.


Nacque a Salerno attorno al 1050, dalla nobile famiglia De Ruggiero, famosa al suo tempo, per aver donato a Roberto il Guiscardo parte dei propri averi per la costruzione del Duomo di Salerno. Grazie alle sue origini, Trotula ebbe l'opportunità di intraprendere studi superiori e di medicina. Sposò il medico Giovanni Plateario, da cui ebbe due figli: Giovanni junior e Matteo, che proseguirono l'attività dei genitori e sono ricordati come Magistri Platearii. Trotula è la più nota tra le mulieres Salernitanae e la sua figura fu celebre nel Medioevo in tutta Europa, in particolar


modo per gli studi legati alla sfera femminile. Le opere di Trotula sulle malattie femminili sono state le prime alla base della moderna medicina. La sua competenza si allargava anche alla chirurgia e alla cosmesi. Trotula ebbe idee innovative sotto molti aspetti. Fra gli aspetti principale della medicina considerava fondamentale la prevenzione e propagava nuovi e per l'epoca insoliti metodi, sottolineando l'importanza che l'igiene, l'alimentazione equilibrata e l'attività fisica rivestono per la salute. Fondamentale era anche un'accurata anamnesi del malato al fine d’individuare la giusta terapia ed evitare l’intervento chirurgico, spesso erroneamente prospettato o attuato dai suoi colleghi maschi. Non ricorse quasi mai a pratiche medievali rivolte all'astrologia, alla preghiera e alla magia. In caso di malattia consigliava trattamenti dolci che includevano bagni e massaggi, in luogo dei metodi radicali spesso utilizzati a quel tempo, come si evidenzia dalla lettura del passo seguente:


"…Poiché, infatti, si doveva praticare un’ incisione a una ragazza che, appunto per un gonfiore del genere, minacciava una lacerazione, Trotula, dopo averla visitata, rimase assai stupita… La fece venire dunque a casa sua per scoprire in un luogo appartato la causa del disturbo… Avendo individuato che il dolore non era causato da una lacerazione o da un ingrossamento dell’utero, ma dal gonfiore, le fece preparare un bagno con un infuso di malva e paritaria, ve la fece entrare e le massaggiò la parte più volte e assai dolcemente per ammorbidire. La fece restare a lungo nel bagno e, quando ne uscì, le preparò un impiastro di succo di tasso barbasso, di rapa selvatica e di farina d’orzo e lo applicò ben caldo per far sparire il gonfiore. Quindi le prescrisse un secondo bagno e la ragazza guarì". I suoi consigli erano di facile applicazione


e accessibili anche alle persone meno abbienti. Le sue conoscenze in campo ginecologico furono eccezionali e molte donne ricorrevano alle sue cure. Fece nuove scoperte anche nel campo dell'ostetricia e delle malattie sessuali. e cercò nuovi metodi per rendere il parto meno doloroso e per il controllo delle nascite.

Si occupò del problema dell'infertilità, cercandone le cause non soltanto nelle donne ma anche negli uomini, in contrasto con le teorie mediche dell'epoca. Annotò queste scoperte nella sua opera più conosciuta il De passionibus Mulierum Curandarum (Sulle malattie delle donne), divenuto successivamente famoso col nome di Trotula Major,


che venne pubblicato insieme al De Ornatu Mulierum (Sui cosmetici), un trattato sulle malattie della pelle e sulla loro cura, detto Trotula Minor.

I due testi erano scritti in latino medievale, una lingua diffusa in tutta l'Europa. Il primo le fu richiesto da una nobildonna e si rivolgeva alle donne, “chĂŠ non parlano volentieri delle loro malattie agli uomini, per un sentimento di pudoreâ€?. La trattazione risulta straordinaria anche perchĂŠ, per la prima volta, un medico parla esplicitamente di argomenti sessuali, senza nessun accento moralistico. Un vero e proprio manuale di ostetricia, ginecologia e puericultura, il primo trattato sistematico di ginecologia attribuibile a una donna, in cui i rimedi e le prescrizioni, talvolta molto semplici, riguardavano le malattie delle donne ed aspetti squisitamente


femminili come il ciclo mensile, la gravidanza, il parto, i rischi del parto, l’allattamento, le difficoltà del concepimento, i disturbi fisiologici, le malattie dell’utero, l’isteria, ma che offriva consigli e suggerimenti su malesseri anche degli uomini, come il vomito, le malattie della pelle e persino i morsi del serpente.

Scrive Trotula: "Siccome tali organi sono collocati in parti intime, le donne, per pudore e per innata riservatezza, non osano rivelare a un medico maschio le sofferenze procurate da queste indisposizioni. Perciò la compassione per questa loro disgrazia e, soprattutto la sollecitazione di una nobildonna, mi hanno indotto


a esaminare in modo più approfondito, le indisposizioni che colpiscono più frequentemente il sesso femminile. Dunque, poiché le donne non hanno calore sufficiente a prosciugare l'eccedenza di umori cattivi che si formano quotidianamente in loro e poiché l'innata fragilità non consente loro di sopportare lo sforzo di espellerli naturalmente attraverso il sudore, come fanno gli uomini, allora la natura stessa, in mancanza del calore, ha assegnato loro una forma speciale di purificazione, cioè le mestruazioni,che la gente comune chiama "i fiori". Infatti come gli alberi senza fiori non producono frutti, così le donne senza i propri fiori sono private della facoltà di concepire". Questo passo è tratto dal prologo del De passionibus mulierum ante, in et post partum, l’opera più importante di Trotula. Trotula, in osservanza dell’insegnamento del padre della medicina antica, Ippocrate,scrive inoltre: "Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno ed offesa". Attenta alle afflizioni delle donne, si adoprava sempre per il giovamento del corpo, penetrando nei loro più intimi segreti, procurando, con garbo e discrezione, di offrire un rimedio


per ogni tipo di disturbo che le affliggesse,senza pregiudizi e preconcetti, senza scandalizzarsi su quelli che avrebbero disturbato la morale del tempo, come descritto, ad esempio, nel capitolo De virginitate restituendo sophistice (Come ripristinare ingannevolmente la verginità), in cui offre consigli per sembrare vergini, a chi in tale stato più non si trovava o quello in cui spiega come apportare sollievo ai problemi delle vergini o delle vedove private della regolare attività sessuale: "Ci sono donne cui non sono consentiti rapporti sessuali, vuoi perché hanno fatto voto di castità,vuoi perché sono legate dalla condizione religiosa, vuoi perché sono rimaste vedove. A certune, infatti, non è consentito di cambiare condizione e poiché, pur desiderando il rapporto sessuale, non lo praticano, sono soggette a gravi infermità. Per esse dunque si provveda in questo modo: prendi del cotone imbevuto di olio di muschio o di menta e applicalo sulla vulva. Nel caso che tu non disponga di quest’olio, prendi della trifora magna e scioglila


in un po’ di vino caldo e applicalo sulla vulva con un batuffolo di cotone o di lana. Questo infatti è un buon calmante e smorza il desiderio sessuale placando dolore e prurito".

Sempre nel “De Mulierum passionibus” sono condensati una serie di ammaestramenti, di regole e di rimedi rivolti alla gestante, alla partoriente e alla puerpera ai fini di una buona riuscita della gravidanza. L’ultima parte del testo, riguarda una serie di suggerimenti atti a ricostruire il benessere fisico e psichico della donna e del suo bambino, attraverso la descrizione di alcuni metodi e alcuni accorgimenti atti a preservare la salute del neonato e del bambino, uno spaccato di procedure comunemente eseguite all’epoca evidentemente validate


dall’esperienza. Eccone alcune: "Il cordone ombelicale sia reciso a tre dita dall’addome Appena nato si tenga il bambino con gli occhi coperti e non lo si esponga in luoghi luminosi. Il bambino venga spesso strofinato e tutte le sue membra vengano racchiuse in fasce affinché crescano dritte Vicino a lui si pronuncino cantilene e parole facili, mai cantare con voce aspra o rauca La nutrice deve essere giovane, di colorito chiaro, bianco e rosso, non troppo vicina né troppo lontana al parto, non deve avere mammelle troppo piccole né troppo grandi, ma il petto ampio e sia moderatamente grassa. Quando è giunto il momento di mettere i denti, gli si strofinino ogni giorno le gengive con burro e grasso di gallina e le si ammorbidiscano con acqua d’orzo. Quando comincerà a mangiare si diano al bambino dei bastoncini a forma di ghianda fatti di zucchero e simili e latte, da poterli tenere in mano e giocarci, succhiarli e inghiottire qualcosa. Lo si nutra con petto di pollo, di fagiano e di pernice e quando ha cominciato a mangiare bene, si cominci a sostituire


il latte delle mammelle, non permettendo che la notte succhi e osservando bene che non venga svezzato nella stagione calda.<br< per="" farlo="" parlare="" correttamente,="" ungi="" il="" palato="" .Per la malattia dei bambini quale può essere una tosse violenta così interveniamo: prendi issopo e timo, fai un decotto col vino e dà da bere. Oppure stemperiamo bacche di ginepro con vino e diamo da bere. Quando nei bambini compaiono piccole pustole, bisogna romperle con sale tritato e fasciare affinché guariscano. A questi bambini non bisogna dare cibi grassi o dolci". Nel XIII secolo le idee e i trattamenti di Trotula erano conosciuti in tutta l'Europa Nel Trotula Minor, il cui vero titolo è De ornatu mulierum (Come rendere belle le donne) l'autrice si occupa della bellezza: scrive di rimedi per il corpo, di pomate e di erbe medicamentose per il viso ed i capelli e dispensa consigli su come migliorare lo stato fisico con bagni e massaggi. Questo argomento non rappresenta un aspetto frivolo dei suoi testi, ma si ispira alla sua arte medica: la bellezza è il segno di un corpo sano e dell'armonia con l'universo.


Scrive Trotula: "Le donne di Salerno pongono una radice di vitalba nel miele e poi con questo miele si ungono il viso, che assume uno splendido colore rosato. Altre volte per truccarsi il viso e le labbra ricorrono a miele raffinato, a cui aggiungono vitalba, cetriolo e un po' di acqua di rose. Fa' bollire tutti questi ingredienti fino a consumarne la metà e con l'unguento ottenuto ungi le labbra durante la notte, lavandole poi al mattino con acqua calda. Questo rassoda la pelle delle labbra e la rende sottile e morbidissima, preservandola da qualsiasi screpolatura, se essa è già screpolata, la guarisce. Se poi una donna vorrà truccarsi le labbra, le strofini con corteccia di radici di noce, coprendosi i denti e le gengive con del cotone;poi lo intinga in un colore artificiale e con esso si unga le labbra e l'interno delle gengive. Il colore artificiale va preparato così: prendi quell'alga con cui i Saraceni tingono le pelli di verde, falla bollire in un vaso d'argilla nuovo con del bianco d'uovo finché sarà ridotta a un terzo,


poi colala e aggiungi prezzemolo tagliato a pezzetti, fa' bollire di nuovo e lascia di nuovo raffreddare. Quando sarĂ il momento, aggiungi polvere di allume, mettilo in un'anfora d'oro o di vetro e conservalo per l'uso". Questo era il modo in cui si truccavano il viso le donne saracene: quando l'unguento si era asciugato, per schiarire il viso vi applicavano qualcuna delle sostanze suddette, come l'unguento di cera e olio o qualcos'altro, e ne risultava un bellissimo colore, misto di bianco e rosato. Citando spesso come fonte autorevole le mulieres Salernitanae, oltre ad impartire insegnamenti sul trucco, suggeriva come eliminare le rughe, il gonfiore dal volto, le borse dagli occhi, i peli superflui e come rendere la pelle bianca e rosea privandola di lentiggini e impuritĂ , far tornare i denti candidi e guarire le screpolature di labbra e gengive. I suoi scritti vennero utilizzati fino al XVI secolo come testi classici presso le Scuole di medicina piĂš rinomate. Il Trotula Maior, in particolare, venne trascritto piĂš volte nel corso del tempo subendo numerose modificazioni, inoltre,


come altri testi scritti da una donna, venne impropriamente attribuito ad autori di sesso maschile: ad un anonimo, al marito e a un fantomatico medico “Trottus”. Sapiens matrona (secondo la leggenda anche una delle donne più belle del tempo), il suo funerale, avvenuto nel 1097, sarebbe stato seguito da una coda di 3 chilometri. Della sua competenza si legge nella Storia ecclesiastica del monaco anglo-normanno Orderico Vitale (III, pp. 28 e 76 Chibnall, vol. II) a proposito di Rodolfo Malacorona, un nobile normanno che aveva compiuto studi di medicina in Francia, che, giunto in visita a Salerno nel 1059, “non trovò alcuno che fosse in grado di tenergli testa nella scienza medica tranne una nobildonna assai colta”. Nel XIX secolo alcuni storici, tra cui il tedesco Karl Sudhoff, negarono la possibilità che una donna avesse potuto scrivere un'opera così importante e cancellarono la presenza di Trotula dalla storia della medicina. La sua esistenza fu però recuperata, con gli studi di fine Ottocento, dagli storici italiani per i quali l'autorità di Trotula e


l'autenticità delle Mulieres Salernitanae sono sempre state incontestabili.</br<> REBECCA GUARNA Di questo medico si sa poco. Operò nell'ambito della Scuola Medica Salernitana e fu autrice di opere sulle febbri, sulle orine e sull'embrione. ABELLA di CASTELLAMATA detta Abella Salernitana Pubblicò due trattati: De atrabile (Sulla bile nera), e De natura seminis humani (Sulla natura del seme umano). Di queste opere si è persa traccia e il contenuto non è sopravvissuto fino ai nostri giorni. SICHELGAITA DI SALERNO Sichelgaita di Salerno (1036 – 16 aprile 1090) è stata una principessa longobarda, seconda moglie di Roberto il Guiscardo. Figlia di Guaimario IV, principe di Salerno, sposò Roberto il Guiscardo nel 1058, dopo il divorzio di quest'ultimo dalla prima moglie Alberada, attribuito a sospetti di consanguineità.


Il fratello di Sichelgaita, il principe Gisulfo II, manifestò un ostinato rifiuto alle nozze, che furono comunque celebrate. Donna di grande cultura e fermo carattere, seppe affermare la propria personalità a corte ed esercitare una notevole influenza sull'energico marito, che accompagnò spesso nei suoi viaggi di conquista. Si dedicò allo studio della medicina e dell'erboristeria presso la Scuola medica salernitana che all'epoca rappresentava un polo di eccellenza nel campo medico-officinale. Tuttavia le sue conoscenze le costarono un'infamante accusa: quella di aver tentato di avvelenare il figlio che Roberto aveva avuto dal primo matrimonio, Boemondo di Taranto.


SCHOOL Salernitana and mulieres SALERNITANAE

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MEDICINE SCHOOL Salernitana and mulieres SALERNITANAE The School of Medicine was the first and most important medical institution in Europe in the Middle Ages (eleventh century); as such it is considered by many as the forerunner of

modern universities. The school was based on the synthesis of traditional Greek-

with Latin notions derived from Arabic and Jewish cultures. It represents a pivotal moment in history of medicine for introducing innovations in the method and in setting the prophylaxis. The approach was based fundamentally on practice and experience, thus paving the way for the empirical method and culture prevention. Of particular importance, from a cultural point of view, the role played by women in the practice and teaching of medicine. The women who taught and worked in the school were Mulieres Salernitanae calls. Among the prominent figures have been handed down the names of

Trota of Salerno,


Rebecca Garner, Abella Salernitana, Mercuriade, Constance Calenda.

Dall'Historia Ecclesiastical Orderic Vitale, we know that among women

Salerno doctor educated in the environment, is also count Sikelgaita, second wife of Robert Guiscardo. It also handed down. as shown in a thumbnail de "The Canon of Medicine by Avicenna", the Duke of Normandy Robert II (son of William the Conqueror), hit by a poisoned arrow in the Holy Land, during the First Crusade, It was saved by his wife Sybil of Conversano, which drew the blood from the wound,

sucking with the mouth, according to the lessons learned from the doctors Salerno, sacrificing his life. The miniature depicts the burial of Sibilla and Roberto congratulatory parade.


The foundation of the school dates back to the Middle Ages and not

There is no document a date that can accurately certify reference. The tradition, however, links the birth of the school event narrated by a legend. It is said that a greek pilgrim named Pontus you He stopped in the town of Salerno

and he found shelter for the night under the arches of dell'Arce aqueduct. A storm broke out and another shabby wayfarer, the Latin Salernus, He is repaired in the same place; This man was wounded and greek,

initially suspicious, walked over for a closer look medications that Latin practiced his wound. There came two other wanderers: the jew


Helinus and Arabic Abdela.

Although they showed interested in the wound and the eventually discovered

that all four were concerned with medicine. They decided to create a partnership and to create a school

where their knowledge could be collected and disclosed. Only in 1200 the Salerno school was confronted with other cultural centers and where, in particular also with the University of Bologna,

recovered anatomy business through your doctor Mondino de Liuzzi, who it was the first

to bring in a classroom, a corpse for dissection for educational purposes.


Trota of Salerno Trota of Salerno, also known by the name of Trottula, also called Sanatrix Salernitana (healer Salerno) He was an Italian doctor who, in the eleventh century, worked

as part of the medical school of Salerno. The is given, albeit with some controversy, the treaty "De passionibus mulierum ante et post partum.


He was born in Salerno around 1050, by the noble family De Ruggiero, famous in his time for having given to Robert Guiscardo amount of their money for the construction of the Cathedral of

Salerno. Thanks to its origins, Trotula had the opportunity to pursue higher studies and medicine. She married John Platearius doctor, with whom he had two children: John junior, and Matthew, who continued the activities of the parents and are remembered

Magistri as Platearii. Trotula is the best known among the mulieres Salernitanae and his

figure was famous in the Middle Ages in Europe, particularly


way for studies related to the female world. The works of Trotula on female diseases have been the first at the base of modern medicine. His expertise also widened surgery and cosmetics.

Trotula had innovative ideas in many respects. Among the main aspects of medicine considered essential prevention and propagated new and unusual for the era methods, emphasizing the importance of hygiene, nutrition balanced play and physical activity to health. Fundamental was also a careful history of the patient in order to identify the right therapy and avoid surgery often incorrectly implemented or proposed by his male colleagues. He not hardly ever resorted to riots medieval practices

Astrology, prayer and magic. In case of illness treatments advised sweets which included baths and massages, in place of the radical methods often used at that time, as it is evident from reading the following passage:


"... Because, in fact, you had to drill a 'engraving to a girl, for such a swelling of the genre, a threatened laceration, Trotula, after having visited, Lippman was surprised ...

He had it coming to her place to find a secluded spot the trouble ... Having identified that the pain was not caused by a laceration or uterine swelling, but the swelling made her prepare a bath with an infusion of mauve and equal, he let her and rubbed the part several times and very gently to soften. He made her stay long in the bathroom, and when he came out, he prepared a poultice of mullein juice,

wild turnip and barley flour and applied it hot to get rid of the swelling. Then he prescribed a second bathroom and the girl healed ".

His tips were easy to apply


and accessible even to the less affluent. His knowledge in the gynecological field was exceptional and many women resorted to his care. He made new discoveries in the field of obstetrics and sexual diseases. and he tried new methods to make childbirth less painful and for birth control.

He dealt with the problem of infertility, looking for the causes

not only in women but also in men, as opposed to the medical theories of the time. He noted these findings in his work known as the De passionibus Mulierum curandarum (On Diseases of women), who later became famous under the name of Trotula Major,


which it was published along with the De ornatu Mulierum (Sui

cosmetics), a treatise on skin diseases and their cure, said Trotula Minor.

The two texts were written in medieval Latin, a language widespread throughout Europe.

First she was asked by a noblewoman and addressed to women, "Why do you not like to talk about their ailments for men, for a feeling of shame. " The treatment is extraordinary because, for first time, a doctor He speaks explicitly about sexual matters, with no moralistic accent. A real manual of obstetrics, gynecology and childcare, the first systematic treatise on gynecology due to a woman, in which the remedies and prescriptions, sometimes very simple, They concerned the issues of women and diseases

exquisitely


women such as menstrual cycle, pregnancy, childbirth, the risks of childbirth, breast-feeding, the difficulties of

conception, physiological disorders, diseases of the uterus, hysteria, but

that offered advice and tips on illness also for men, such as vomiting, skin diseases and even bites snake.

Trotula writes: "Since these organs are placed in intimate parts, women, modesty and innate confidence, dare not reveal to a doctor male the suffering inflicted by these ailments. Thus compassion for their misfortune, and this, mostly the solicitation of a noblewoman, led me


to examine in greater depth, the ailments most frequently affecting the female sex. So, since women do not have enough heat to drain the excess of bad humors that form every day in them and because the innate fragility not It allows them to endure the effort to expel them naturally through sweat, as men do, then nature itself, lack of heat, It assigned them a special form of purification, that is, menstruation, that ordinary people call "flowers". In fact, as no flowers trees do not produce fruit, so women without their flowers are deprived of ability to conceive. " This passage is taken from the prologue of De passionibus mulierum ante, et post partum, the most important work

Trotula. Trotula, in compliance with the teaching of the father of ancient medicine, Hippocrates, also writes: "I will set the standard of living for the benefit of the sick according

my strength and my judgment, I will refrain from harm and offense. "Paying attention to women's afflictions, always adoprava for the benefit of the body, penetrating into their innermost secrets, procuring, with grace and discretion, to offer a remedy


for each type of disorder that ailed without prejudices and preconceptions, no stumble on those who would disturb the morals of the time, as described, for example, in Chapter De virginitate returning sophistice (How to restore deceptively virginity) which offers advice to look like virgins, who in this It was no longer was or the one in which he explains how to bring relief to the problems

the virgins or private widows of regular sexual activity: "There are women that do not allow sexual intercourse, or because They have made a vow of chastity, or because they are related by religious status, either because they have remained

widows.

Certain of them, in fact, is not allowed to change condition and since, while desiring sexual intercourse, do not practice it, They are subject to serious illness.

For them, therefore let this way: take the cotton soaked musk oil or mint and apply it on vulva.

In case you do not have this oil, take the trifora magna and scioglila


in some 'hot wine and apply it on the vulva with a cotton or wool. This fact is a good calming and dampens sexual desire subsiding pain and itching. "

Also in "De Mulierum passionibus" are condensed a series of teachings, rules and remedies aimed at pregnant woman, the mother-to her, for the sake of the success of the pregnancy. The last part of the text, on a number of acts suggestions to rebuild the physical and mental health of the woman and

her child, through the description of some methods and some acts expedients to preserve the health of newborns and children, one procedures insight commonly performed at the time evidently validated


experience. Here are some: "The umbilical cord is severed three fingers from the abdomen Newborn you hold your baby blindfolded and not expose himself in bright places. The child is often rubbed and all its limbs They are enclosed in brackets in order to grow straight Near him they decide chants and easy words, never sing in a harsh and hoarse voice The nurse must be young, pale complexion, white it's red, not too close nor too far childbirth, should not have breasts too small nor too big, but the broad chest and both moderately greasy. When it's time to put your teeth, you rub every day gums with hen butter and fat and you soften with barley water. When you begin to eat you give your child the chopsticks acorn-shaped and the like made of sugar and milk, that you can hold in your hand and play with it, and suck

swallow something. It is nourished with breast of chicken, pheasant and partridge and when he started to eat well, you start replace


milk from the breasts, not allowing the night juices and observing good to be weaned in hot weather. <br <to = "" do = "" = speak correctly, "" = "" ungi = "" the = "" palate = ""

. For child disease which can be

a cough so violent act: take hyssop and thyme, make a decoction with wine and gives drink. Or stemperiamo juniper berries with wine and let to drink. When children appear small pustules, must break them

with crushed salt and wrap in order to heal. These children must not give fatty or sweet foods. "In the thirteenth century the ideas and treatments were Trotula known throughout Europe In Trotula Minor, whose real title is De ornatu mulierum (How to make beautiful women)

The author deals with the beauty writes of remedies for body, ointments and medicinal herbs for the face and hair and dispenses advice

on how to improve the physical baths and massages. This argument is not a frivolous appearance of His lyrics, but it is inspired by its medical art: beauty is the sign of a healthy body and harmony with the universe.


Trotula writes: "Women of Salerno pose a root of clematis in honey

and then with this honey will anoint your face, it takes one

gorgeous pink color. Other times for makeup your face and lips resort to raw honey to which add clematis, cucumber and a bit 'of water roses.

It 'boil all these ingredients up to consume the half and the ointment obtained anoint her lips during the night, then washing them in the morning with warm water. This tightens the skin of the lips and makes it thin,

soft, protecting it from any cracking, if it is already cracked, heals. And if a woman wants to wear makeup lips, rub with bark of walnut roots, covering the teeth and gums with cotton; then shall dip in an artificial color and with it It anoints her lips and the inside of the gums. The artificial color so be prepared: Take quell'alga with which the Saracens

color the skins of green, do it boiled in a clay pot new with the egg white until it is reduced to a third,


colala and then add chopped parsley, is' boil again and let it cool again. When the time comes, add alum powder, put it in gold or glass jar and keep it for use". This was the way in which women wore make-up face Saracen: When the ointment had dried, to lighten the face you were applying any of the above substances, such as the ointment of wax and oil

or something else, and it proved a beautiful color, mixed White and pink. Citing often as the authoritative source mulieres Salernitanae, besides imparting lessons on makeup, suggested how to eliminate wrinkles, swelling of the face, the bags from the eyes, unwanted hair and

how to make white skin and rosy depriving it of freckles and impurities,

make white teeth back and heal the cracks of lips and gums. His writings were used until the sixteenth century as classical texts

to the most famous schools of medicine. The Trotula Maior, in particular, was transcribed more times

over time it is undergoing numerous modifications, Furthermore,


as other texts written by a woman, she was improperly attributed to male authors: an anonymous, her husband and a doctor elusive "Trottus". Sapiens matron (according to legend also one of women the most beautiful of the time), his funeral, which took place in 1097,

It would have been followed by a 3 kilometers queue. Of his competence stated in the Ecclesiastical History the monaco

Anglo-Norman Orderic Vitale (III, pp. 28 and 76 Chibnall, vol. II) about Rodolfo Malacorona, a noble Norman he had done medical studies in France, who arrived on a visit to Salerno in 1059, "He did not find any that were able to stand up to him in medical science but a very cultured noblewoman. " In the nineteenth century, some historians, including German Karl Sudhoff, they denied

the possibility that a woman had been able to write a work so important and they erased the presence of Trotula from history medicine. Its existence, however, was recovered, with the Graduation Nineteenth century,

by Italian historians for whom the authorities and Trotula


authenticity of Salernitanae Mulieres have always been incontestable. </ br <>

REBECCA GUARNA

Of this doctor little is known. He worked within the School of Medicine and was the author of works on fevers, and on urine embryo. ABLE of CASTELLAMATA said Abella Salernitana He published two treatises: De black bile (On the black bile), and De humani nature Seminis (On the nature of the seed

human).

Of these works it has been lost track and the content is not

survived to this day. Sikelgaita Sikelgaita (1036 - 16 April 1090) was a princess Lombard, second wife of Robert Guiscard. Daughter of Guaimario IV, Prince of Salerno, married Roberto Guiscard in 1058, after the divorce of the latter from the first wife Alberada attributed to inbreeding suspects.


Sichelgaita's brother, Prince Gisulfo II, became a stubborn refusal to the wedding, which was still celebrated. Woman of great culture and strong character, knew assert their at court personality and exert considerable influence sull'energico husband, who often accompanied him in his winning travel. He devoted himself to the study of medicine and herbalism

at the Medical School of Salerno at the time He represented

a center of excellence in the medical field-officinale. However his knowledge cost her un'infamante accusation:

that of trying to poison her son Roberto had from his first marriage, Bohemond of Taranto.


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