The Evil Monkey's Records
MUSICA PER IMMAGINI IMMAGINI PER LA MUSICA GALLERIA MINIMA DI ROCK DESIGN PARTE 1 - MONOGRAFIE
The Evil Monkey's Records
MUSICA PER IMMAGINI IMMAGINI PER LA MUSICA
GALLERIA MINIMA DI ROCK DESIGN
PARTE 1 - MONOGRAFIE
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SOMMARIO
INTRODUZIONE ………………………………………………………………………………………………………….……………………pag. 4
Roger Dean……………………………………………………………………………………………..……………………………………….pag. 8 Progressive landscape negli oceani topografici
Rick Griffin e Stanley Mouse…………………………………………………………………………………………………….…….pag. 21 Il rosso, il nero e lo scarabeo spaziale alla conquista di ‘Frisco
Rodney Matthews e Derek Riggs…………………………………………………………………………………………………….pag. 38 British Heavy Metal a colori
Don Van Vliet…………………………………………………………………………………………..…………………………………….pag. 50 Un pittore dietro l’armonica
Hipgnosis……………………………………………………………………………….……………….…………………………….……….pag. 62 La fotografia dell’impossibile
Neon Park……………………………………………………………………………………………………..……………………………….pag. 90 Una via acida al surrealismo
Sul Web….……………………………………………………………………………………………………..……………………………….pag. 98
MUSICA PER IMMAGINI, IMMAGINI PER LA MUSICA - Introduzione
MUSICA PER IMMAGINI, IMMAGINI PER LA MUSICA Galleria minima di “rock design” Parte 1 - Monografie
Del resto il tempo fa il suo corso, e l’arte di illustrare la musica è messa a dura prova sia dall’ormai incontrastato dominio del video rispetto all’immagine, sia, soprattutto, dal fatto che la musica sempre di più si venderà senza un supporto fisico, riducendo magari le vecchie copertine 31 X 31 cm in qualche
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Introduzione Esistono rari e fortunati casi in cui alcuni album risultano perfetti: dalla produzione, all’affiatamento tra i musicisti, dall’anno o addirittura dal mese dell’uscita, alla puntualità nell’intersecare i movimenti sociali e culturali di un certo spazio e di un certo tempo. Non ultimo elemento di questa virtuosa sciarada: il design e la copertina del disco. Perché ci fu un tempo in cui, a differenza di oggi, le copertine esistevano in carne ed ossa (o colla e cartone) ed erano anzi il primo elemento che il pubblico coglieva del nuovo lavoro dell’artista preferito. Le foto in chiaroscuro dei Rolling Stones, dei Beatles, sulle buste dei 45 o dei 33 giri, erano testimonianza tangibile della presenza dei musicisti tra i solchi neri del vinile. I glifi astratti sugli album di San Francisco di fine anni ’70, fino alle tavole “fumettistiche” e colorate che illustravano la New Wave of British Heavy Metal: perfette per sintetizzare e veicolare nell’istante di uno sguardo le coordinate di un intero movimento. La copertina, anzi, forse inconsciamente, è sempre stata per l’acquirente, un elemento fortemente distintivo e discriminante per riconoscere e apprezzare un album. Alcune, dagli anni ’60 ad oggi, hanno attivamente contribuito alla storia e al mito stesso del rock: la banana dei Velvet Underground, la mucca dei Pink Floyd, la chitarra fracassata dei Clash. Alcuni artisti, designer, illustratori, fotografi, si sono distinti in questo campo per un lavoro personale e fortemente “autoriale”, che pure è stato perfettamente complementare alla musica dei gruppi che si appoggiavano a quel design. Perché anche un logo può fare la differenza: è possibile pensare agli Stones senza “linguaccia” o agli AC-DC senza lampo, o agli Iron Maiden senza “Eddie”?
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MUSICA PER IMMAGINI, IMMAGINI PER LA MUSICA - Introduzione
piccolo avatar sullo schermo di un iPod. Ed è giusto così, perchè la novità tecnologica apre sempre la strada alla novità artistica e culturale. O almeno ce lo auguriamo… Oltre ai lavori di alcuni geni isolati, metal, progressive e psichedelia sono i generi che più hanno beneficiato di artisti e designer illuminati, che ci hanno lasciato i migliori esempi di un’arte minore ma estremamente affascinante. Ripercorrere queste esperienze, in una “galleria minima” e inevitabilmente incompleta, potrà stuzzicare la fantasia o rinverdire la memoria dei tanti per cui la musica non sono solo 7 note, ma interi panorami iridescenti e orizzonti colorati del pensiero. Sommario 1. Roger Dean: Progressive landscape negli oceani topografici 2. Rick Griffin e Stanley Mouse: Il rosso, il nero e lo scarabeo spaziale alla conquista di ‘Frisco 3. Rodney Matthews e Derek Riggs: British Heavy Metal a colori 4. Don Van Vliet: Un pittore dietro l’armonica 5. Hipgnosis: la fotografia dell’impossibile 6. Neon Park: una via acida al surrealismo PICCOLE NOTE METODOLOGICHE Data la vasta ed eterogenea mole delle opere è difficile identificare un unico parametro di “classificazione”; se alcuni generi iper-caratterizzati (Kraut-rock, black metal…) potrebbero essere vere e proprie categorie, e -perché no?- magari essere esplorati in futuro, una suddivisione per autore è di fatto l’unico criterio realmente oggettivo: ogni autore finisce per identificarsi, oltre che con uno stile di disegno, anche con un certo genere musicale, o un certo ambiente culturale, da cui questo criterio assume anche un forte valore artistico. La selezione delle opere deve rispondere di un doppia esigenza: quella di rappresentare nel miglior modo l’autore, ma anche quella di essere ben inquadrata in un contesto musicale riconoscibile e immediatamente riferibile ad una cifra stilistica e culturale precisa. Così le cover scelte di Roger Dean, oltre a valere di per sè stesse (come per tutti gli altri) rappresentano il movimento Progressive inglese dei ’70; quelle della Barckley-Bonaparte di Griffin e Mouse coincidono in buona parte con il genere psichedelico; tra le tavole di Mattews e Riggs si sono privilegiate quelle che meglio esprimono il senso della New Wave of British Heavy Metal. Se all’interno delle varie sezioni l’ordine seguito è tendenzialmente cronologico, le 8 parti non sono inserite su una precisa linea temporale. Alla curiosità dei lettori seguire la trama, e riannodare i fili lungo lo spazio e il tempo di questi affascinanti ensemble. Per quanto riguarda le fonti, è chiaro che una bibliografia verrebbe inevitabilmente a coincidere con la discografia selezionata; oltre alle didascalie di ogni singola immagine, per ogni sezione sono forniti gli estremi di alcuni testi di riferimento. Appare altresì utile citare alcune opere di interesse generale:
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AA.VV. The Greatest Album Covers of All Time, Collins & Brown, 2008 Michael Ochs, 1000 Record Covers, Taschen, 2005
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MUSICA PER IMMAGINI, IMMAGINI PER LA MUSICA - Introduzione
IMMAGINI
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The Velvet Underground and Nico – Omonimo – 1967 The Beatles – Abbey Road – 1969 Grateful Dead – Aoxomoxoa – 1969 Faust – Faust – 1971 Yes – Fragile – 1972 The Clash – London Calling – 1979 Captain Beefheart & his Magic Band – Doc at the radar station - 1980 Radiohead – Hail to the Theif – 2003
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MUSICA PER IMMAGINI, IMMAGINI PER LA MUSICA - Introduzione
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Roger Dean – Progressive landscape negli oceani topografici
1. Roger Dean Progressive landscape negli oceani topografici Artista a tutto tondo, Roger Dean (Ashford, Inghilterra, 1944) è sicuramente il designer che più ha legato il suo nome al periodo aureo del rock degli anni ’70, in particolar modo ai gruppi della corrente “progressive”. La sintonia dell’arte di Dean con questo genere specifico è totale: Dean predilige le grandi costruzioni paesaggistiche dominate della natura e dai suoi elementi, in particolare acqua e aria; alla base del suo tratto c’è sempre una curva come primitiva geometrica da cui derivano innumerevoli declinazioni, capaci di piegarsi di volta in volta alle esigenze dei corpi e delle forme animali, così come all’edificazione di maestosi castelli rocciosi. Rara e quasi sempre sottodimensionata la figura dell’uomo, delle sue opere e delle sue costruzioni. La tavolozza di Dean è quanto mai varia: l’artista predilige i gradienti su tonalità fredde e “minerali”, in particolar modo l’azzurro e il verde. Il tratto è sempre impeccabile e la definizione delle forme immacolata. I soggetti preferiti da Dean derivano da un fantastico mondo immaginario di origine ”Tolkieniana” e a volte fumettistica, popolato da animali fantastici derivati ora dall’incrocio di specie esistenti, ora da pure invenzioni dell’autore. Il lettering tipico dell’autore è morbido ed etereo, derivato in ugual misura dall’artnouveau e dagli artisti psichedelici americani degli anni ’60. Oltre che al disegno, Dean si è nel tempo occupato anche di architettura, cinematografia sperimentale e grafica computerizzata.
BIBLIOGRAFIA E RISORSE INTERNET Roger Dean, Dragon's Dream, Collins Design 2008 Roger Dean, Album Cover Album, Collins Design Roger Dean, Views, Collins Design
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http://www.rogerdean.com/
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Roger Dean – Progressive landscape negli oceani topografici
Gun – Gun (1968) Copertina (fronte) La prima copertina di Dean fu realizzata per un gruppo hard noto per il singolo “Race with the Devil”. Se il disegno è ancora piuttosto grezzo e poco rifinito, la fantasia dell’artista emerge in tutta la sua potenza visionaria
Quella con gli Yes fu la più celebrata e duratura partnership dell’artista inglese, che non si limitò al design di oltre 20 copertine e del logo, ma anche alla scenografia degli stage per i live del gruppo.
Yes – Fragile (1971) Copertina (fronte)
Yes – Close to the Edge (1972) Copertina (fronte)
Yes – Yessong (1973) Copertina (fronte)
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Yes – Relayer (1974) Copertina (fronte)
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Roger Dean – Progressive landscape negli oceani topografici
Yes – Close to the Edge (1972) Copertina interna “Panorama progressivo” con la giusta enfasi sul “bordo” da cui precipitano le acque. L’album è probabilmente il vertice espressivo del gruppo di Howe e Wakeman
Yes – Tales from Topographic Oceans (1973) Copertina (fronte – retro) Paesaggio assemblato con il contributo del gruppo: l’idea del tempio Maya sullo sfundo fu del cantante Jon Andrson
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La collaborazione con i componenti della band andò oltre alla sigla “Yes”, e Dean illustrò numerosi album solisti dei musicisti fino ad anni recenti
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Roger Dean – Progressive landscape negli oceani topografici
Steve Howe – Beginnings (1975) Copertina (fronte)
Rick Wakeman - Return to the Center of the Earth (1999) Copertina (fronte)
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Steve Howe – Beginnings Disegno originale
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Roger Dean – Progressive landscape negli oceani topografici
Rick Wakeman - Return to the Center of the Earth Disegno originale
Gli Uriah Heep furono un gruppo di “hard progressive” sulla scia dei Deep Purple, ma con un immaginario fiabesco e “medioevaleggiante” che ben si associava al disegno di Dean, con cui collaborarono in diverse occasioni.
Demons and Wizard contiene la Hit “Easy Livin'” ed è un disco cristallino ed invernale come la sua copertina.
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Uriah Heep – Demons and Wizard (1972) Copertina (fronte-retro)
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Roger Dean – Progressive landscape negli oceani topografici
Uriah Heep – The Magician’s Birthday (1972) Copertina (fronte-retro) Seguito ideale di Demons and Wizard, la copertina si distingue per il piano monocromatico rosso acceso, un caso isolato nella produzione di Dean.
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Uriah Heep – The Magician’s Birthday (1972) Copertina (particolare)
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Roger Dean – Progressive landscape negli oceani topografici
Negli anni ’70 il nome di Roger Dean è sinonimo di “progressive” a tutti i livelli: dai celebrati Yes fino ad uno stuolo di gruppi oggi considerati minori come Budgie, Gentle Giant, Greenslade, accomunati da una concezione fiabesca e magica della musica. Alcuni elementi del disegno di Dean, come la “divinità” dei Greenslade o gli elefanti degli Obisida sono diventati simbolici più degli album stessi.
Budgie - Never Turn Your Back on a Friend (1973) Disegno originale Il disco più famoso del “power trio” gallese dei Budgie contiene la hit Breadfan, poi ripresa dai Metallica
Gentle Giant - Octopus (1972) Copertina (fronte)
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Gravy Train - Staircase to the Day (1974) Copertina (fronte)
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Roger Dean – Progressive landscape negli oceani topografici
Gravy Train - Staircase to the Day (1974) Copertina (particolare)
Greenslade – Greenslade (1973) Copertina (fronte)
Greenslade – Bedside Manners Are Extra (1973) Copertina (fronte)
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Per questo gruppo progressive, dai toni jazzati e dominato dai synth, Dean elabora un’inquietante divinità silvana dalla molte braccia
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Roger Dean – Progressive landscape negli oceani topografici
Osibisa – Osibisa (1971) Copertina (fronte)
Osibisa – Woyaya (1971) Copertina (fronte)
Osibisa – Woyaya (1971) Copertina (fronte - retro)
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La coppia di disegni per gli Osibisia riflette la provenienza africana del gruppo.
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Roger Dean – Progressive landscape negli oceani topografici
Ramases – Space Hymns (1971) Copertina (fronte)
Budgie – Squawk (1972) Copertina (fronte) Casi piuttosto isolati, queste ultime due opere abbandonano il mondo naturale costruito dalle curve, in favore di linee rette e metalliche e soggetti artificiali.
Dopo quella con gli Yes, la collaborazione più proficua di Dean fu quella con il supergruppo di “art-rock” Asia nei primi anni ‘80. Accanto alla consueta enfasi alle forme curve e al mondo naturale, compaiono forme geometriche pure (la sfera, la piramide) ed elementi artificiali.
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Asia - Asia (1982) Copertina (fronte)
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Roger Dean – Progressive landscape negli oceani topografici
Asia - Alpha (1983) Copertina (fronte)
Asia - Asia Disegno originale
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Il dragone, elemento centrale e dalla straordinaria dinamica, emerge dall’acqua contemplando una sfera; nella tradizione cinese i draghi sono soliti stringere tra le zampe una perla, emblema incorrotto del mondo subacqueo.
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Roger Dean – Progressive landscape negli oceani topografici
Asia - Alpha Disegno originale
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Così come la musica, il disegno di Dean dei primi ’80 sembra evolvere verso territori più industriali e artificiali.
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Roger Dean – Progressive landscape negli oceani topografici
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
2. Rick Griffin e Stanley Mouse Il rosso, il nero e lo scarabeo spaziale alla conquista di ‘Frisco
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Tra il 1966 e il 1970, all’apice dell’ Acid Rock californiano, la Berkley-Bonaparte è la principale agenzia pubblicitaria della Baia e si occupa della promozione dei concerti di locali come il Winterland e il Fillmore, collaborando con comuni di hippies coma la Family dog di Chet Helms. Dello studio fanno parte tra gli altri: Rick Griffin, Stanley Mouse, Victor Moscoso, Alton Kelley. Rick Griffin (18 Giugno 1944 - 18 Agosto 1991) era un surfista di Palo Alto, con un background nell’ambito dei fumetti, che si trasferisce a San Francisco nel 1966; Stanley Mouse nacque a Fresno nel 1940; a metà degli anni ’60 condivide con il futuro disegnatore Alton Kelley le prime esperienze psichedeliche del Red Dog Saloon di Virginia City, per poi trasferirsi a San Francisco sull’onda del “movement”. Le produzioni californiane di fine anni ’60 sono generalmente caratterizzate da colori sgargianti, in particolare nelle scale cromatiche del rosso e del viola, da un lettering elaborato e deformato e da vari riferimenti all’espansione delle coscienze: abbondano i riferimenti all’uso delle droghe, del LSD e non mancano citazioni ad antichi simboli mistici e religiosi. L’arte di Griffin, di Mouse, ma anche di Kelley e Moscoso, è esemplificata, oltre che dalle copertine degli LP, dai poster per i concerti dei più famosi gruppi del periodo: Grateful Dead, Jefferson Airplane, Quicksilver Messenger Service, Steve Miller Band, Love, Doors, Jimi Hendrix Experience: colori e forme dei poster sono l’equivalente su carta delle intricate jam strumentali di questi musicisti. Nell’opera di Griffin sono assemblate le più disparate simbologie: l’occhio celeste è derivato in egual misura (ma con consapevolezza tutta da verificare) dalla tradizione egiziana (occhio di Horus), dal design di Von Dutch e dai “neri” del pittore francese Odilon Redon; il tutto distorto sotto l’ottica religioso-scientifica da LSD. A questo proposito è curioso ricordare come Ed Sanders, importante esponente della contro-cultura Newyorchese di metà anni ’60 e futuro leader dei Fugs, possedesse uno “spazio letterario-vegetariano” che chiamava Peace Eye Bookstore, decorato con svariati simboli derivati dell’ occhio di Horus. Numerosi nell’opera di Griffin anche i simboli solari come le sfere rosse e gli scarabei giganti. Il lettering, che all’origine è un’elaborazione dei caratteri da vecchio west americano, nelle opere migliori è un puro pretesto per la creazione di glifi e arabeschi ermetici alla lettura ma meravigliosi nel comporre pattern colorati ed estremamente liquidi, incorporando elementi arabi, orientali e indiani. Stanley Mouse appare influenzato, oltre che dalla grafica dell’ Art Nouveau, dalle simmetrie centrali e i pattern circolari dei mandala tibetani. Il suo nome è spesso associato ai Grateful Dead, per cui disegnò alcuni famosi poster.
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
BIBLIOGRAFIA E RISORSE INTERNET AA.VV. The Art of the Fillmore: The Poster Series 1966-1971, Thunder's Mouth Press, 1999
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Tutte le immagini dei posters sono tratte dal sito: http://www.wolfgangsvault.com rivenditore ufficiale di tutto il materiale provenienti dagli archivi di Bill Graham, proprietario del Fillmore e uno dei maggiori impresari della storia del Rock.
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
Rick Griffin – Poster – 1967
The Cult – Electric (1987) Copertina (fronte) Rick Griffin – logo Il lettering di Griffin si ispira a volte a tratti arabeggianti ed orientali, fino a comporre delle vere figure e strutture architettoniche con le lettere.
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Arabesco dell’Alahambra
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
Rick Griffin – Poster - Data: 07-09/02/1969 Il Flying Eyeball yeball di Griffin è figlio di numerose e forse inconsapevoli suggestioni.
Eyeball nel logo Von Dutch
Odilon Redon The Eye, Like a Strange Balloon, Mounts Towards Infinity – 1878 Particolare Questo pittore francese, caposcuola del simbolismo, si è celebre per le sinistre figure che popolano alcune sue tele: piante con occhi umani, teste con ali di farfalla, uomini ragno…
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Occhio di Horus
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
I primi lavori di Grifiin, datati 1966-1967 si caratterizzano per l’attenzione al lettering che occupa la gran parte del poster: se le lettere non sono ancora molto distorte la composizione è sempre originale. Rick Griffin - Poster Data: 03-01-1967 Rick Griffin - Poster per lo Human Be-In Data: 14/01/1967
Rick Griffin - Poster Data: 17-11-1967
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Rick Griffin - Poster Data: 1967
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
Rick Griffin Poster Data: 1968
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Regolata da un’attenta simmetria bilaterale, la composizione è un montaggio di disparate simbologie: occhio cosmico, albero della vita, piramide, simboli solari e astrologici.
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
Rick Griffin Poster Data: 12-14/01/1968 Performer: Quicksilver Messenger Service, Kaleidoscope, Charlie Musselwhite, Jerry Abrams Head Lights Luogo: Avalon Ballroom
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Uno dei capolavori di Griffin, il poster riprende elementi delle copertine disegnate per i Quicksilver, nel lettering, e per i Grateful Dead, nel disegno centrale. L’utilizzo di uno sfondo scuro monocromatico e l’esplorazione di tutta la gamma del rosso diventano tratti distintivi dell’artista.
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
Rick Griffin Poster Data: 01-04/02/1968 Performer: Jimi Hendrix Experience, John Mayall & the Bluesbreakers, Albert King, Luogo: Fillmore Auditorium
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La rappresentazione epitomica del “Flying Eyeball”, che sarà poi sempre associato ad Hendrix, headliner delle serate al Fillmore. La versione di Griffin è ben più drammatica ed inquietante del logo Von Dutch. Le prime stampe sono vendute oggi a oltre 1500 dollari su wolfgangsvault.com
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
Rick Griffin – Victor Moscoso Poster Data: 10-12/10/1968 Performer: Jimi Hendrix Experience, Buddy Miles Express, Dino Valenti Luogo: Winterland Rick Griffin – Victor Moscoso Poster Data: 17-19/10/1968 Performer: Iron Butterfly, The Sir Douglas Quintet, Sea Train Luogo: Fillmore West
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La coppia di poster disegnati da Griffin e Moscoso introduce la figura gigante dello scarabeo, mutuato dall’antica cultura egizia, che diverrà poi anche il marchio di fabbrica delle copertine di Stanley Mouse per i Journey. Nel secondo poster, lo scarabeo diviene, nelle parole di Moscoso, “un inceneritore con le corna”. Nel frattempo il lettering di Griffin diventa sempre più elaborato e, a tratti, veramente difficile da decifrare.
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
Rick Griffin Poster Data: 13/06/1969 Performer: Who, Poco, The Bonzo Dog Band Luogo: Hollywood Palladium
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Capolavoro del cromatismo bollente di Griffin; il lettering della parola WHO è costruito per sottrazione dalla colata magmatica liquida che caratterizza la parte superiore. Ritorna la figura dello scarabeo.
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
Quicksilver Messenger Service Service (1968) Rick Griffin - Copertina
- Quicksilver Messenger
Ill lettering per il primo album dei Quicksilver sarà ripreso in diversi poster. La stampa delle lettere fu fatta su cartone laminato e riflettente, in rosso e argento, in modo da conferire alle scritte una lucentezza tutta particolare.
Mad River – Mad River (1968) Rick Griffin - Copertina
Grateful Dead – Aoxomoxoa (1969) Rick Griffin - Copertina
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L’arcano palindromo fornisce a Griffin la base per una simmetria bilaterale che regola la composizione; il disegno è derivato dai poster per il tour di inizio 1969. L’album è il culmine psichedelico del gruppo di Garcia, e uno dei capolavori della West Coast.
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
Steppenwolf - Monster Rick Griffin - Copertina (fronte-retro) - Particolare Finita la sbornia psichedelica, Griffin elabora il suo disegno più cupo e satirico per il retro della copertina apribile del quinto LP degli Steppenwolf, band resa famosa dalla celeberrima hit Born to be Wild. La title-track track del presente album, una tirata anti-capitalistica anti e anti-imperialista è il soggetto del “Grand Guignol” di Griffin, che sembra una parodia scanzonata dell’idea medioevale di inferno: diavoli cornuti, fauci spalancate, una truppa di demoni con orecchie da maiale; è multiforme l’aspetto del “Mostro”. “Our cities have turned into jungles And corruption is stranglin' the land The police force is watching the people And the people just can't understand We don't know how to mind our own business 'Cause the whole worlds got to be just like us Now we are fighting a war over there No matter who's the winner We can't pay the cost 'Cause there's a monster on the loose It's got our heads into a noose And it just sits there watching”
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Steppenwolf - Monster
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
Stanley Mouse - Alton Kelley Poster Data: 22-23/07/1966 Performer: Jefferson Airplane, Great Society Luogo: Avalon Ballroom Stanley Mouse - Alton Kelley Poster Data: 112-13/08/1966 Performer: Bo Diddley, Big Brother and the Holding Company Luogo: Avalon Ballroom
Il cerchio, l’ellissi e le loro varie declinazioni sono spesso un elemento baricentrico nelle opere di Mouse che trae ispirazione dai mandala buddhisti.
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Mandala Tibetani
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
Stanley Mouse – Alton Kelley Poster Data: 16-17/09/1966 Performer: Grateful Dead, Oxford Circle Luogo: Avalon Ballroom Edmund J. Sullivan Illustrazione per Rubaiyat Accanto ad un lettering art-nouveau, nouveau, la sconvolgente figura centrale è derivata da un’illustrazione di Edmund J. Sullivan per la raccolta di poemi persiani “Rubaiyat”. ”. Il teschio adorno di rose divenne divenne il logo privilegiato dei Garteful Dead e rimase per sempre nell’immaginario rock.
Guns n’ Roses – Appetite for destruction Robert Williams - Copertina (fronte)
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The Grateful Dead - Grateful Dead (Skull & Roses) (1971) Stanley Mouse – Copertina (fronte)
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
Tra la fine dei ’70 e l’inizio degli ‘80, Mouse disegna le copertine di alcuni dei più fortunati album dei Journey, che divengono così immediatamente riconoscibili grazie agli scenari spaziali metallizzati, alla tavolozza estremamente variegata, al simbolo dello scarabeo alato.
Journey – Infinity (1978) Stanley Mouse – Copertina (fronte)
Journey – Evolution (1979) Stanley Mouse – Copertina (fronte)
Journey – Departure (1980) Stanley Mouse – Copertina (fronte) L’album fu uno dei maggiori successi del gruppo grazie all’hit Anyway You Want It
Journey – Captured (1981) Stanley Mouse – Copertina (fronte)
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Il doppio Live Captured incoronò i Journey sovrani incontrastati del AOR
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
The Grateful Dead – American Beauty (1970) Stanley Mouse – Copertina (fronte)
Mickey Hart - Rolling Thunder (1972) Stanley Mouse – Copertina (fronte) L’esordio solista del batterista dei Grateful Dead è uno dei primi tentativi di world music
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Steve Miller Band – Book of Dreams (1977) Stanley Mouse – Copertina (fronte)
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Rick Griffin e Stanley Mouse – Il rosso, il Nero e lo scrabeo volante alla conquista di ‘Frisco
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Rodney Matthews e Derek Riggs - Heavy Metal a colori
3. Rodney Matthews e Derek Riggs British Heavy Metal a colori
All’inizio degli anni ’80, attenuatisi i fuochi della prima generazione punk, il mercato discografico era pronto per una nuova “big thing”; sempre dall’Inghilterra si impone allora un agguerrito gruppo di band innamorate del vecchio hard rock rivisto con nuove tecnologie produttive e un background culturale che trova ispirazione nella cultura fantasy e nei miti iniziatici dell’adolescenza urbana (maschile): fu la New Wave of British Heavy Metal. Le copertine degli album di questo genere sono un “corpus” piuttosto omogeneo nello stile: colori accesi, alta tecnologia, un po’ manga giapponese, un po’ vecchio fumetto Marvel.
Dal canto suo, Derek Riggs, disegnatore autodidatta nato a Portsmouth nel 1958, pescò il jolly nel 1980, quando la EMI lo contattò per illustrare il primo album di un nuovo gruppo Heavy: gli Iron Maiden. Nacque così una delle collaborazioni più strette e produttive tra un gruppo rock e un designer; Riggs disegnò il logo del gruppo e le cover dei primi 10 LP fino al 1990, formalizzando l’orrorifico e buffonesco personaggio di Eddie, mascotte del complesso e ormai vera icona del rock grazie al successo planetario dei Maiden. Lo stile dell’artista sembra la caricatura del fumetto Marvel anni ’60, calato in ambienti suburbani desolati e futuristici. Tra dischi originali, ristampe CD, singoli e compilation saranno in tutto circa una trentina, ad oggi, gli album della band con artwork di Riggs.
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Tra i tanti autori e le tante opere degne di interesse, Rodney Matthews merita certamente un posto di riguardo per la sua sfrenata fantasia e personalità. Nato a Paulton (Inghilterra) nel 1945, frequenta il West of England College of Art dove è anche membro di svariati gruppi del sottobosco prog; è attivo per tutti gli anni ’70 come illustratore e designer; sarà l’incontro con il metal dei Magnum a fornirgli la giusta ispirazione per i lavori migliori. Il suo stile è la diretta evoluzione di quanto Dean faceva anni prima per il progressive (e anche musicalmente questo genere ha lasciato al metal una buona eredità); sarà Matthews a continuare, dopo Roger Dean, la collaborazione con gli Asia. Laddove i panorami di Dean erano squisitamente naturali, geologici e riferibili agli elementi primari (aria, acqua), Matthews inserisce prepotentemente nei suoi disegni l‘elemento tecnologico, artificiale, meccanico, proiettando in un futuro post-nucleare l’antica tecnologia terrestre. Le sue collaborazioni con Magnum e Asia sono veri e propri cicli monumentali: il tratto è sicuro e preciso, l’attenzione al particolare è a volte maniacale, il colore è metallizzato e patinato.
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Rodney Matthews e Derek Riggs - Heavy Metal a colori
IMMAGINI Dio – Holy Diver (1983) Def Leppard – Pyromania (1983) Judas Preist – Defenders of the Faith (1984)
BIBLIOGRAFA E RISORSE INTERNET http://www.rodneymatthews.com/ Rodney Matthews, Last Ship Home, Sterling 2000 Rodney Matthews , In Search of Forever, Paper Tiger 2000
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http://98.130.155.23/ Derek Riggs Website Martin Popoff, Derek Riggs, Run for Cover: The Art of Derek Riggs, Aardvark Publishing, 2006
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Rodney Matthews e Derek Riggs - Heavy Metal a colori
Scorpions - Lonesome Crow (1972) Rodney Matthews – Copertina (fronte) I primi lavori di Matthews sono in ambito underground tedesco. Lonesome Crow, il secondo album degli Scorpions, è un bell’esempio di hard rock a tinte spaziali.
Amon Duul II – Live in London (1974) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
Nazareth - No Mean City (1978)
La collaborazione con il gruppo hard rock scozzese produsse il fortunato personaggio di “Friendly Fred”, che ebbe poi un certo successo tra poster e gadgets vari, rappresentando in qualche modo l’antesignano di Eddie degli Iron Maiden. L’album continua la proposta heavy iniziata sul precedente Expect no Mercy.
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Rodney Matthews – Disegno originale
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Rodney Matthews e Derek Riggs - Heavy Metal a colori
Nazareth - No Mean City (1978) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
Nazareth – Hair of the Dog (1975) Dave Roe – Copertina (fronte) Questo longevo gruppo scozzese non era nuovo a cover di ispirazione fantasy: il loro grande successo Hair of the Dog presentava un disegno di Dave Roe palesemente ispirato ai paesaggi di Dean
I Magnum erano un gruppo di Hard Rock attivo sin dai primi anni ’70. Arrivarono al successo nel 1982 con Chase the Dragon, top 20 in Gran Bretagna, album che apre la collaborazione con Matthews; il ciclo che questi realizza per il gruppo è egualmente ispirato e Tolkien e D&D, in linea con il nuovo corso della band, convertita alla NWOBHM. Matthews ha disegnato per loro anche in anni recenti, curando la pubblicazione di antologie e box-set retrospettivi.
Magnum – Chase the dragon (1982) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
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Matthews apre la collaborazione con I Magnum con una copertina onirica in puro stile “fantasy”. L’album è un buon mix di sound ’70 e liriche epiche, in stile Rainbow e Dio
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Rodney Matthews e Derek Riggs - Heavy Metal a colori
Magnum – The Eleventh Hour (1983) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
Magnum – On a Storyteller's Night (1985) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
Magnum – Sleepwalking (1992) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
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A ormai 10 anni da Chase the Dragon, il disegno di Matthews per Sleepwalking sembra ispirarsi più ad un incubo di Stephen King che al mondo della Terra di Mezzo
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Rodney Matthews e Derek Riggs - Heavy Metal a colori
Magnum – Mirador (1999) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
Magnum – Archive (2000) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
Diamond Head – Borrowed time (1982) Rodney Matthews – Copertina (fronte) Prima copertina per il gruppo di Harris e Tatler, tra i più preparati e originali esponenti della NWOBHM.
Diamond Head – Am I evil? (1987) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
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Bellissimo esempio di tecnologia animalesca, futuristica e post-nucleare.
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Rodney Matthews e Derek Riggs - Heavy Metal a colori
Praying Mantis – Time tells no lies (1981) Rodney Matthews – Copertina (fronte) Il nome del gruppo suggerisce a Matthews la copertina del primo lavoro della band dei fratelli Troy, autori di un metal molto melodico.
Praying Mantis – Predator in Disguise (1998) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
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Tygers of Pan Tang – Crazy Nights (1981) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
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Rodney Matthews e Derek Riggs - Heavy Metal a colori
Nel 1992 Matthews raccoglie il testimone da Dean alla corte degli ASIA, l’ormai logoro superguppo di Geoff Downes. I disegni sono un’evoluzione tecnologica delle forme naturali di Dean, di cui resta, oltre il logo, l’ispirazione per gli animali immaginifici.
Asia – Aqua (1992) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
Asia – Arena (1996) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
Asia – Aqua (1992) Rodney Matthews – Disegno originale Più evidente, nel disegno intero, il capodoglio meccanico sullo sfondo
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Asia – Archiva 1 (1996) Rodney Matthews – Copertina (fronte)
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Rodney Matthews e Derek Riggs - Heavy Metal a colori
Assieme a quello tra Neon Park e Little Feat, il lavoro di Riggs per il gruppo di Steve Harris è sicuramente il più coerente, distintivo e duraturo rapporto tra designer e band nella storia del rock. A partire dal logo, le copertine dei primi celebri album degli Iron Maiden godono di una omogeneità che le rende immediatamente riconoscibili.
Iron Maiden – Omonimo (1980) Derek Riggs – Copertina (fronte) Esordio della band ed esordio di “Eddie” la mostruosa mascotte del gruppo: uno zombie-punk che suona Heavy Metal! L’idea deriva da un precedente personaggio disegnato da Riggs in piena epoca punk, Electric Mattews.
Iron Maiden – Running Free (singolo) (1980) Iron Maiden – Sanctuary (singolo) (1980) Iron Maiden – Women in uniform (1980) Derek Riggs – Copertina (fronte) Dei tre singoli che accompagnarono il disco d’esordio, Running Free uscì un mese prima del LP e arrivò in classifica al N° 34. Le copertine immergono il gruppo in un ambiente suburbano da horror di serie B, chiaroscuro e violento.
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Iron Maiden – Killers (1980) Derek Riggs – Copertina (fronte)
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Rodney Matthews e Derek Riggs - Heavy Metal a colori
Iron Maiden – The Number of the Beast (1982) Derek Riggs – Copertina (fronte)
Iron Maiden – Piece of Mind (1983) Derek Riggs – Copertina (fronte) Una delle cover più sinistre e inquietanti del primo periodo dei Maiden
Iron Maiden – No Prayer for the Dying (1993) Derek Riggs – Copertina (fronte)
L’immagine su questa compilation è, coerentemente, una summa dei personaggi comparsi negli anni sulle copertine della band.
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Iron Maiden – Best of the beast (1996) Derek Riggs – Copertina (fronte)
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Rodney Matthews e Derek Riggs - Heavy Metal a colori
Oltre alle illustrazioni per i Maiden, Riggs è stato attivo in ambiente metal con design per Budgie e Gamma Ray. Negli ultimi anni ha intrapreso una proficua collaborazione con la band finlandese Stratovarius.
Budgie – Nighflight (1981) Derek Riggs – Copertina (fronte)
Gamma Ray – Power Plant (1999) Derek Riggs – Copertina (fronte)
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Stratovarius – Infinite (2000) Derek Riggs – Copertina (fronte)
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Rodney Matthews e Derek Riggs - Heavy Metal a colori
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Don Van Vliet – Un pittore dietro l’armonica
4. Don Van Vliet Un pittore dietro l’armonica
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Don Van Vliet, meglio noto come Captain Beefheart, fu un personaggio unico nel panorama artistico del secondo ‘900. Considerato oggi uno dei massimi compositori di musica popolare di sempre, grazie a lavori come Safe as Milk e Trout Mask Replica, negli ultimi vent’anni della sua carriera ha volontariamente abbandonato le scene preferendo vivere da eremita nel deserto californiano in compagnia della moglie Jan. Già prodigioso scultore da bambino, col tempo Van Vliet ha preferito all’attività di musicista quella di pittore, iniziata negli anni ‘60 e negli ultimi anni giunta ad una maturazione artistica tale da consentirgli di esporre nelle maggiori gallerie americane. Il suo stile è puro astrattismo, con riferimenti tanto a Pollock quanto a Francis Bacon e Willem DeKoonig; come avvenne per la sua musica, l’isolamento, l’apprendimento auto-didatta, l’ambiente del deserto, ne hanno fatto un’artista unico, cresciuto al di fuori dei “salotti” e circuiti artistici canonici, dotato di una visione fortemente personale della geometria e del cromatismo. Ne risulta una produzione quanto mai unitaria, caratterizzata da colori pastosi, ambigui, spesso desunti dagli ambienti aridi, giustapposti e contrapposti per creare sbilanciamenti e disorientamenti. Le figure, uomini, animali, creature immaginarie, risplendono di un chiaro primitivismo, accentuato dall’utilizzo di supporti inconsueti come legno e pietra. Sono quadri che esaltano il senso rupestre e primordiale dell’artista. A posteriori, il suo lavoro di pittore gli frutterà molto più che quello di musicista, ambito in cui è sempre stato un cronico incompreso. Sì che la sua concezione artistica è straordinariamente coerente ed esplicita, tale da fargli non solo trascendere i generi, ma addirittura da consentirgli di dipingere con i medesimi criteri con cui componeva musica. Van Vliet / Beefheart appartiene a una nuova specie di “Umanista Eremita”. La sua presenza in questa galleria di Rock-Design può sembrare impropria e forse lo è; la sua attività nelle arti visive è sempre stata totalmente autonoma e in nessun modo finalizzata ad illustrare i suoi dischi. A differenza di quella di altri musicisti con il pallino del disegno - i terribili Lennon e Dylan o la brava Joni Mitchell - la sua statura di pittore risplende di luce propria e di conclamata affermazione. Ciò non di meno molte sue pubblicazioni e tante ristampe in CD dei suoi album sono costellate dalle sue forme astratte e dai suoi colori desertici: ciò le rende doppiamente interessanti. E se della musica è già stato scritto tanto, su tutto il resto vale la pene di soffermarsi un po’.
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Don Van Vliet – Un pittore dietro l’armonica
RIFERIMENTI http://www.beefheart.com/index.html E’ il sito più completo sull’opera di Van Vliet/Beefheart, con un’ampia sezione dedicata alla pittura. http://www.artnet.com/artist/17294/don-van-vliet.html http://www.lowegallery.com/artists/index-scrollbar.php?artist=don-van-vliet Martin Strong, The Great Rock Discography, Giunti, 1998 Lester Bangs, Deliri, desideri e distorsioni,Minimun Fax, 2003 (pp.179-195)
I testi delle canzoni sono trascrizioni tratte da http://www.beefheart.com/walker/index.html e da http://www.shiningsilence.com/hpr/lyrics/
IMMAGINI Le immagini tratte dalle copertine degli album sono scansioni da originali; i dipinti sono tratti da: http://www.beefheart.com/runpaint/index.html
LETTURE Mike Barnes - Captain Beefheart: The Biography, Cooper Square Press
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W. C. Bamberger - Riding Some Kind Of Unusual Skull Sleigh: On The Arts Of Don Van Vliet, Bamberger Books
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Don Van Vliet – Un pittore dietro l’armonica
Captain Beefheart and the Magic Band Lick My Decals Off, Baby (1970) Copertina (fronte) Noon bouncin’ ball of warm beside child Deflating ah vegelife puzzle Ah braking ball of wings, legs, leaves, lives, behives Movies from each comb Each pocket ‘n drones bouncin’ cones Prisms that melt flesh ‘n bones Dust ‘n dark dusklite None numb numerals Noon ball warm beside the child Earholes, eye holes, airholes Dance, deflate, inflate meat rainbows Flesh bonnets her hair woven Toes kick dust away Drops Blue, yellow, red, green clocks Her heart pumps, stops, starts, plays, drops Eyes roll Rocks back ‘n forth She played through the sun stuck out her tongue Stood on each of three decals She licked each one (Van Vliet, Senza titolo)
Captain Beefheart and the Magic Band Lick My Decals Off, Baby (1970) Don Van Vliet - Copertina (Particolare - Retro)
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Il primo quadro di Van Vliet su una cover compare nel 1970. Sul retro sono stampate anche alcune poesie surreali dell’artista e considerando che l’album fu preceduto da un “corto” in bianco e nero, Lick My Decals Off testimonia a perfezione “l’artista totale” Van Vliet.
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Don Van Vliet – Un pittore dietro l’armonica
Captain Beefheart and the Magic Band The Spotlight kid (1972) Don Van Vliet - Copertina (fronte + retro) Sul retro della copertina è riportata una serie di 4 dipinti e 4 poesie dedicati ai componenti della Magic Band
Captain Beefheart and the Magic Band - The Spotlight kid (1972) Don Van Vliet - Copertina (retro, particolare) Rockette Morton (basso) The head catatonic from the roller rink rank 'n' rambunctious are employed in this pleasant pussy his crabby whiskers above his feet in glass house sleepers drinks yellow milk from cocker spaniel still life number paintings just another nose in this fine leather coat cat howling on green gravel tar paper the whole world is his walk.
Captain Beefheart and the Magic Band - The Spotlight kid (1972) Don Van Vliet - Copertina (retro, particolare)
Marlin's trot yacht's wave billiard's cue white polas night ribs day sacroiliacs jab heaven's chuckling back relax armadillo xylophone in zodiac 'n' back marimba's back Ed Marimba's back.
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Ed Marimba (batteria)
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Don Van Vliet – Un pittore dietro l’armonica
Captain Beefheart and the Magic Band - The Spotlight kid (1972) Don Van Vliet - Copertina (retro, particolare) Winged Eel Fingerling (chitarra) No B.O. for this boy it's like a winged eel fingerling crawling thru lime jello it's like a chrome black eyebrow rolled out real long a paper brow magnifying glass fried brown, edge scorched, yoked like a squeak from a speaker behing forhead of the time, licorice schtick open tube of valuable JuJuBees.
Captain Beefheart and the Magic Band - The Spotlight kid (1972) Don Van Vliet - Copertina (retro, particolare)
Zoot Horn Rollo (chitarra)
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A triangle fed on a wool table and the velvet home of seven closets chewed zees mended 'n' moved junk 'n' caught fur combs over hair caravans carnivals klans 'n' cracked a clay crimped horn on calico cloister.
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Don Van Vliet – Un pittore dietro l’armonica
Captain Beefheart and the Magic Band Shiny Beast (1978) Copertina (fronte) Sulla cover del travagliato Shiny Beast, già inciso anni prima come But Chain Puller (poi rifiutato dai produttori) compare un dipinto di Van Vliet dal titolo Green Tom. This train with grey tubes that houses people’s thoughts, Their very remains and belongings. A grey cloth patch Caught with four threads In the hollow wind of its stacks Ripples felt fades and grey sparks clacks, Lunging the cushioned thickets. Pumpkins span the hills With orange crayola patches. Green inflated trees Balloon up into marshmallow soot That walks away in forty circles, Caught in grey blisters With twinkling lights and green sashes Uuh Pulled by rubber dolphins with gold yawning mouths That blister and break in agony In souls of rust They kill gold sawdust into dust. (Van Vliet – Bat Chain Puller, Shiny Beast, 1978) Don Van Vliet Green Tom (1976) Olio su masonite 61 x 46cm
Don Van Vliet Senza titolo
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Questo schizzo su un sacchetto del pane compare sul retro di Shiny Beast
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Don Van Vliet – Un pittore dietro l’armonica
Captain Beefheart and the Magic Band - Doc at the Radar Station (1980) Don Van Vliet - Copertina (fronte) Su questo album, che segnò il breve ritorno di Beefheart dopo anni di silenzio, compare il brano “Run Paint Run Run”. In un’intervista con Lester Bangs pubblicata su Village voice nel 1980, a proposito della canzone, Van Vliet sosteneva che “il colore è davvero dotato volontà propria”. Come del resto tutti gli oggetti che ci circondano. Questa visione profondamente “animista” permea tutta la sua produzione artistica e getta nuova luce sui testi surreali delle sue canzoni.
Run paint run run Run paint run run Run paint run run Paint hears this and he begin to run Electric black shadow runs 'cross the sun Run paint run run Run paint run run Hold holes in the world The sun goes down, we'll be done You hoped And you hopped And you hopped And you swung There's my baby standing at the gate Waving, “Come, come.” Paint hears this and he begin to run (Van Vliet – Run Paint, Run Run)
Captain Beefheart and the Magic Band - Doc at the Radar Station (1980)
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Don Van Vliet - Copertina (retro)
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Don Van Vliet – Un pittore dietro l’armonica
L’opera di Van Vliet è un’ode al deserto, all’antropomorfismo di animali e oggetti; forse un atto di accusa alla Società degli Uomini, con cui l’artista ha sempre incontrato insormontabili difficoltà di comunicazione. Perfetta sintonia esiste invece tra i quadri e i testi di molte canzoni, sempre caratterizzati da precise aggettivazioni riguardanti colori, forme e movimenti.
Don Van Vliet Ghost Red Wire (1967) Olio su masonite 61 x 61 cm
Don Van Vliet Senza Titolo (1967) Olio su legno 110 x 56cm
Around the corner the wind blew back follow the yellow brick road It ended up in black on black I was taught the gift of love Smiling children painted joy sunshine bright girl and boy bag of trick s and candy sticks peppermint kite for my toy Yellow brick black on black Keep on walking and don't look back
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(Van Vliet – Yellow Brick Road, Safe as Milk, 1967)
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Don Van Vliet – Un pittore dietro l’armonica
Don Van Vliet When She Dropped The Flower (1969) Acrilico e pastello su vetro 157 x 55.5cm Un aspetto interessante dell’opera di Van Vliet è il rapporto con lo spazio vuoto dello sfondo, ritenuto dall’artista ancora più interessante del primo piano, in quanto ognuno poteva immaginarvi i propri colori e le proprie forme. There's ole Gray with 'er dove-winged hat Threre's ole Green with her sewing machine Where's the bobbin at? Tote'n old grain in uh printed sack The dust blows forward 'n dust blows back And the wind blows black thru the sky And the smokestack blows up in suns eye What am I gonna die? Uh white flake riverboat just flew by Bubbles popped big 'n uh lipstick Kleenex hung on uh pointed forked twig Reminds of the bobby girls Never was my hobby girls Hand full uh worms and uh pole fishin' Cork bobbin' like uh hot red bulb 'n uh blue jay squeaks His beak open an inch above uh creek Gone fishin' for a week Well I put down my bush 'n I took of my pants 'n felt free The breeze blowin' up me 'n up the canyon Far as I could see It's night now and the moon looks like uh dandelion It's black now 'n the blackbird's feedin' on rice 'n his red wings look diamonds 'n lice I can hear the mice toes scamperin' Gophers rumblin' in pile crater rock hole One red bean stuck in the bottom of uh tin bowl Hot coffee from uh krimpt up can Me 'n my girl named Bimbo Limbo Spam
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(Van Vliet - The Dust Blows Forward And The Dust Blows Back, Trout Mask Replica, 1969)
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Don Van Vliet – Un pittore dietro l’armonica
Don Van Vliet Ming Move (1985) Olio e inchiostro su tela 213.4 x 152.4 cm
A Tin Peened Reindeer A tin peened reindeer Metalically hoofed on glass Scorched cotton snowmen edged the corners Flesh coloured powder mountains Yellow lights melts cobwebbed articles Vague wire tunnels resembling Peeled flesh caterpillers Housing very tiny red Christmas tree lights The Nativity scene Re-enacted in Ivory soap A bone shade from age complete With tiny straw manger The Christ child its face replaced by an elephant's head Intricate lace cups each ear and bands the trunk (Van Vliet, 1987) Don Van Vliet Dry Morning Wind That Jingle Like Fish Bones (1987)
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Olio su tela 213 x 152 cm
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Don Van Vliet – Un pittore dietro l’armonica
Don Van Vliet China Pig (1986-‘87) Olio su tela 260 x 193cm China Pig, prima del quadro, è il titolo di una canzone di Trout Mask Replica: un blues asfittico ispirato alla tradizione acustica del delta del Mississippi. I don't wanna kill my china pig No I don't Uh man's gotta live Uh man's gotta eat Uh man's gotta have shoes t' walk out on the street I don't wanna kill my china pig Ell he was uh baby I want yuh t' see I don't wanna kill my china pig Well I used t' go t' school With uh' little red box 'n I used to have m' pig go with me We walked for blocks I don't wanna kill my china pig His tail curled five times in uh circle round It's glazed He's got uh slot in his back flowers grow My china pig be uh quite uh show I don't wanna kill my china pig Woe no My china pig I got him by the snout 'n I takes him by the cuff 'n I whipped out m' fork 'n I poked at um Three hairs laid out on m' floor I remember my china pig I fed the neighborhood It was uh big neighborhood Uh lot uh people liked my pig One little girl used t' put her fingers in his snout I put uh fork in his back I didn't wanna kill my china pig
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(Van Vliet – China Pig, Trout Mask Replica, 1969)
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Don Van Vliet – Un pittore dietro l’armonica
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Quando, a fine anni 60, Storm Thorgerson e Aubrey Powell fondarono lo studio fotografico Hipgnosis derivandone il nome da “hip” (alla moda) "gnosis” (antico movimento filosofico medio-orientale) sembrava l’ennesima futile trovata pseudo-hippy. In realtà, da allora, la storia del “Classic Rock” non sarebbe più stata la stessa. Legando il suo nome a quello di tutti i massimi complessi dell’epoca, dai Pink Floyd ai Led Zeppelin, dai Genesis a Emerson, Lake & Palmer, Thorgerson proiettò il design-rock in un ambito di professionalità ed esattezza formale ancora sconosciuto. Se fino ad allora i grandi capolavori erano limitati a collaborazioni indissolubili (Dean-Yes) o ad ambienti geografico-sociali ristretti (la California del Fillmore e Robert Crumb), la Hipgnosis trovò il metodo per ricostruire un intero LP per immagini, qualunque fosse la musica, chiunque fosse l’autore: un lavoro di sintesi che portava ad isolare pochi concetti o forme chiave che diventavano il volano per rappresentazioni figurative tra le più potenti della musica commerciale contemporanea. Un metodo rigoroso e applicabile in modo estensivo. Thorgerson e Powell erano essenzialmente fotografi e l’immagine fotografica è la base di ogni loro lavoro: un’immagine pulita e nitida che viene però decontestualizzata e rimontata in sfondi inconsueti e cromaticamente sconvolgenti: in parte surrealismo, in parte documentario di eventi improbabili, in parte semplice gusto per la saturazione del colore e lo slittamento della scala cromatica. Un lavoro di fotoritocco e fotomontaggio totalmente “analogico”; Photoshop prima del computer. E se da un lato è la manipolazione dell’immagine su pellicola la chiave del successo di Thorgerson e soci, dall’altro non manca una propulsione creativa che spesso si spinge ad alterare la realtà con installazioni artistiche memori, su piccola scala, degli esperimenti di Christo e della Land Art. Capaci di interagire attivamente coi complessi (per esempio con gli amici Pink Floyd) come di costruire dal nulla veri e propri packaging che sono “concept per immagini”, i creativi della Hipgnosis attraversarono gli anni ’70 producendo decine di cover-art, tutte immediatamente riconoscibili al punto che, nei primi anni ’80 parve formarsi una vera e propria “scuola” derivata dal lavoro di Storm Thorgerson.
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5. Hipgnosis La fotografia dell’impossibile
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Dal canto suo la Hipgnosis si sciolse formalmente nel 1983, lasciando libero il leader Thorgerson di continuare a lavorare in autonomia per alcuni dei maggiori (e dei migliori) gruppi Rock degli ultimi 20 anni. BIBLIOGRAFIA E RIFERIMENTI INTERNET Storm Thorgerson - Eye of the Storm: The Album Graphics of Storm Thorgerson - Sanctuary 1999 Storm Thorgerson, Peter Curzon - Taken By Storm - Vision On 2007 Storm Thorgerson, Aubrey Powell, Paula Scher , Peter Blake , Nick Mason - For the Love of Vinyl: The Album Art of Hipgnosis - PictureBox 2008
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http://www.stormthorgerson.com http://www.hipgnosiscovers.com http://it.wikipedia.org/wiki/Hipgnosis
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Dopo l’esordio del 1969 per il gruppo del batterista Aynsley Dunbar, la Hipgnosis lega subito il suo nome a quello dei Pink Floyd, per I quail realizza alcune copertine entrate nella storia. La collaborazione tra Hipgnosis e il gruppo di Waters continua fino ad oggi con il design di ristampe, DVD e boxset commemorativi.
The Aynsley Dunbar Retaliation Doctor Dunbar's Prescription (1969) Hipgnosis - Copertina (fronte)
Pink Floyd - Ummagumma (1969) Hipgnosis - Copertina
Pink Floyd - Atom Heart Mother (1970) Hipgnosis - Foto originale
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Come annota Storm Thorgerson: “mucca ordinaria, macchina e pellicola ordinarie, foto ordinaria ma straordinario risultato.”
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Pink Floyd - Meddle (1971) Hipgnosis - Copertina (fronte)
Design di forte impatto che caratterizza uno degli album di maggior successo di sempre. Il prisma si riferisce al Light Show che il gruppo utilizzava in live, la continuità dell’iride nella copertina interna ed esterna corrisponde al flusso continuo della musica.
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Pink Floyd - Meddle (1971) Hipgnosis - Copertina
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Pink Floyd – Wish you where here (1975) Hipgnosis - Copertina (fronte)
Pink Floyd - Animals (1977) Hipgnosis - Copertina (fronte)
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Syd Barret – The Madcap Laughs (197) Hipgnosis - Copertina (fronte)
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
All’ inizio dei primi anni ’70 la Hipgnosis realizza diversi lavori per gruppi di Prog, legando il suo nome a molte etichette “underground”.
Cochise - Cochise (1971) Hipgnosis - Copertina (fronte + retro)
La foto fu scattata nel Sahara occidentale, presso Fort Mamid in Marocco; il set fu allestito con palloni gonfiabili di plastica. Servì anche una spazzola per rimuovere le impronte dalla sabbia.
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Nice – Elegy (1971) Hipgnosis – Foto originale (sopra) Hipgnosis - Copertina (fronte) (a lato)
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Quatermass – Quatermass (1971) Hipgnosis – Copertina (fronte+retro) Uno dei grandi capolavori di Storm e soci. La foto originale fu scattata a Londra, ai palazzi governativi di Victoria St. La duplicazione dell’immagine restituisce una forte illusione ottica, quasi fosse un’opera Op-Art. L’aggiunta dell’elemento naturale preistorico è spiazzante. Una premonizione degli attentati del 11 settembre?
Quatermass – Quatermass (CD - 1995) Storm Thorgerson – Copertina (fronte)
Quatermass – Quatermass (CD - 1995) Booklet - Particolare
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Il design della ristampa in CD, curato dallo stesso Thorgerson, comprende un booklet che ben illustra la faccia heavy e tecnologica del gruppo.
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Led Zeppelin – Houses of the Holy (1973) Hipgnosis – Copertina esterna e interna (fronte+retro)
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La doppia immagine sul quinto album dei Led Zeppelin contiene un’ innegabile potenza mistica tanto nella scena quanto nei colori ipersaturi (caldi in un caso, freddi nell’altro). La foto fu scattata in Irlanda, nella zona delle foreste pietrificate di Giants Causeway ( a destra).
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Il binomio Hipgnosis-rock progressivo continua anche alla fine degli anni ’70 quando i designer si avvicinano allo stile AOR molto in voga in America.
Yes - Going for the One (1977) Hipgnosis - Copertina (fronte)
Yes - Tormato (1978) Hipgnosis - Copertina (fronte)
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Styx - Pieces of Eight (1978) Hipgnosis - Copertina (fronte) (sotto)
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Una parte importante del suo lavoro la Hipgnosis lo dedica a gruppi hard-Rock e Metal molto famosi all’epoca come Rainbow, Black Sabbath, Scorpions, Def Leppard, AC-DC, e soprattutto UFO (4 LP tra 1974 e 1979) e Wishbone Ash (addirittura una decina di lavori).
UFO (in senso orario) Phenomenon (1974) Force It (1976) Obsession (1978) Strangers in the Night (1979) Hipgnosis - Copertina (fronte)
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La collaborazione con Hipgnosis corrisponde al momento di maggior successo del gruppo di Way e Mogg, illuminato dalla chitarra del giovane portento biondo Michael Schenker. La copertina di Phenomenon è colorata a mano su uno scatto in bianco e nero; è anche l’unica copertina la cui scena ha un’evidente collegamento con il nome della band, ritraendo l’intromissione di un UFO in un ordinato sfondo medio borghese.
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Black Sabbath – Technical Ecstasy (1976) Hipgnosis - Copertina (fronte) La bella copertina del disco coincide con uno dei momenti artistici peggiori del gruppo. E’ il penultimo album della formazione originale.
Scorpions – Lovedrive (1979) Hipgnosis - Copertina (fronte)
Rainbow – Difficult to cure (1981) Hipgnosis - Copertina (fronte)
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Ultimo album su etichetta Polydor per il gruppo di Blackmore, in un momento di grande instabilità di formazione
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Wishbone Ash - No Smoke Without Fire (1978) Hipgnosis - Copertina (fronte)
Per la band di Andy Powell e Martin Turner, la Hipgnosis illustrò anche le copertine di Pilgrimage (1971) e Argus (1972), i due album migliori del gruppo.
Tra gli innumerevoli art work, quello per Dirty Deeds Done Dirt Cheap degli AC-DC è forse uno dei meno riusciti, sicuramente poco in sintonia con gli accordi grezzi e ripetitivi dei fratelli Young, difficilmente riferibili al sofisticato mondo concettuale di Storm Thorgerson. Molto più efficace era in effetti la cover della prima stampa del disco, pubblicata nel 1976 solo in Australia. La Hipgnosis lavorerà sull’edizione inglese dello stesso anno che sarà poi distribuita in USA solo nel 1981, dopo i successi di Highway to Hell e Back in Black.
AC/DC - Dirty Deeds Done Dirt Cheap (1981) Hipgnosis - Copertina (fronte)
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AC/DC - Dirty Deeds Done Dirt Cheap (1976) Stampa australiana Copertina (fronte)
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Un’altra importante e duratura collaborazione fu quella con i 10cc, un eclettico gruppo di “popprogressivo” capitanato da Graham Gouldman. Tra il 1974 e il 1985, la Hipgnosis si occuperà del design di una decina di album, alcuni dei quali sono tra i migliori lavori dell’equipe di Storm Thorgerson.
10cc - Deceptive Bends (1977) Hipgnosis - Copertina (fronte)
10cc - Bloody Tourists (1978) Hipgnosis - Copertina (fronte)
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10cc - Look Here (1981) Hipgnosis - Poster (inserto del vinile)
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Tra i diversi temi ricorrenti nel design Hipgnosis (la malleabilità e la plasticità della forma, la saturazione del colore…), l’elemento acquatico, lo stato liquido, i colori della scala del blu, ricoprono certo un ruolo importante, offrendo la possibilità di creare suggestivi riflessi e distorsioni nelle immagini.
Argent – In Deep (1973) Hipgnosis - Copertina (fronte)
Catherine Wheel - Chrome (1993) Storm Thorgerson Copertina (fronte)
Pink Floyd - Wish You Were Here (1975) Hipgnosis - Particolare dell’artwork
Def Leppard - High 'N' Dry (1981) Hipgnosis - Copertina (fronte)
Bruce Dikinson Skunkworks (1996) Storm Thorgerson Copertina (fronte)
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Healing Sixes Enormousound (2002) Storm Thorgerson Copertina (fronte)
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Il design Hipgnosis diventa un vero e proprio standard oltreoceano per i gruppi Hard e AOR. Nascono così moltissimi design palesemente ispirate al lavoro del trio. La musica dei Rush in particolare, tecnicamente impeccabile e dai timbri scintillanti, ben si adatta ad uno stile allo stesso tempo fotografico e fantastico.
Rush - A farwell to kings (1977) Hugh Syme - Copertina (fronte)
Rush - Hemispheres (1978) Hugh Syme - Copertina (fronte)
Blue Oyster Cult - Spectres (1977) Copertina (fronte)
Blue Oyster Cult - Imaginos (1988) Arnold Levine - Copertina (fronte)
REO Speedwagon High Infidelity (1980) Kosh - Copertina (fronte)
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REO Speedwagon Good Trouble (1982) Kosh - Copertina (fronte)
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Dopo il formale scioglimento del gruppo, nel 1982, Storm Thorgerson ha continuato a produrre artwork a suo nome. Anche oggi è molto attivo con collaborazioni con i gruppi di punta della scena rock anglosassone. Con l’avvento del CD poi Storm costruisce design a 360° per copertine, booklet, label del CD e singoli.
Dream Theater - Falling Into Infinity (1997) Copertina (fronte) Storm Thorgerson – Design Tony May - Fotografia
The Offsprings – Splinter (2003) Copertina (retro) Storm Thorgerson – Design
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The Offsprings – Splinter (2003) Copertina (fronte)
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Audioslave – Audioslave (2002) Storm Thorgerson , Peter Cuazon Copertina (fronte)
Audioslave – Audioslave (2002) Storm Thorgerson, Peter Curzon Copertina (fronte + retro)
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Oltre alla copertina, Storm Thorgerson e Peter Curzon curarono il design del booklet del CD e della copertina del LP
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
The Mars Volta – Inertiatic ESP (2003) Storm Thorgerson (design) Rupert Truman (foto) Copertina vinile (fronte)
The Mars Volta – Inertiatic ESP (2003) Storm Thorgerson (design) Rupert Truman (foto) Copertina CD (fronte)
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The Mars Volta – The Widow (2005) Storm Thorgerson (design) Rupert Truman (foto)
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
The Mars Volta – The Widow (2005) Storm Thorgerson (design) Rupert Truman (foto) Cover CD singolo
The Mars Volta – Frances The Mute (2005) Storm Thorgerson (design) Rupert Truman (foto) Label del CD
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The Mars Volta – Frances The Mute (2005) Storm Thorgerson (design) Rupert Truman (foto) Label del vinile
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
Muse - Butterflies & Hurricanes (2004) Storm Thorgerson (design) Rupert Truman , Don Abbot (foto) Copertina vinile
Muse - Butterflies & Hurricanes (2004) Storm Thorgerson (design) Rupert Truman , Don Abbot (foto) Copertina DVD
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Muse - Butterflies & Hurricanes (2004) Storm Thorgerson (design) Rupert Truman , Don Abbot (foto) Label del vinile (Lato A)
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
APPENDICE Cronologia parziale di LP e CD con Artwork accrediatato Hipgnosis (1969-2008) (fonte: www.allmusic.com)
1973 - Marvin & Farrar - Marvin & Farrar - Cover Design 1974 - Bad Company - Bad Company - Photography 1974 - Lamb Lies Down on Broadway - Genesis - Design, Photography 1974 - Past, Present and Future - Al Stewart - Cover Design 1974 - Phenomenon [Japan] - UFO - Cover Design 1974 - Phenomenon - UFO - Photography, Cover Design 1974 - Poetry in Lotion - Fumble - Design 1974 - Sheet Music - 10cc - Photography, Sleeve Design
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1969 - Doctor Dunbar's Prescription - The Aynsley Dunbar Retaliation - Design, Photography 1969 - Ummagumma - Pink Floyd - Design, Photography 1970 - Atom Heart Mother - Pink Floyd - Design, Photography, Cover Design 1970 - Cochise - Cochise - Photography, Cover Design 1970 - Madcap Laughs - Syd Barrett - Photography, Cover Design 1970 - Quatermass - Quatermass - Photography, Cover Design 1971 - Asmoto Running Band - Principal Edwards Magic Theatre - Photography, Original Sleeve Design 1971 - Distant Light - The Hollies - Photography, Sleeve Design 1971 - Electric Light Orchestra - Electric Light Orchestra - Sleeve Art 1971 - Elegy - The Nice - Design, Photography 1971 - Meddle - Pink Floyd - Photography 1971 - Quiver - Quiver - Sleeve Art 1972 - Argus - Wishbone Ash - Design, Photography 1972 - Fumble - Fumble - Design 1972 - In the Can - Flash - Photography 1972 - Trilogy - Emerson, Lake & Palmer - Design, Photography, Cover Design 1973 - Ashes Are Burning - Renaissance - Photography, Cover Design 1973 - Dark Side of the Moon - Pink Floyd - Design, Photography 1973 - Houses of the Holy - Led Zeppelin - Design, Photography 1973 - In Deep - Argent - Cover Design 1973 - Live Dates - Wishbone Ash - Concept, Cover Design 1973 - Machine That Cried - String Driven Thing - Cover Art
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
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1974 - Thunderbox - Humble Pie - Photography, Cover Design 1974 - Valentine - Roy Harper - Cover Design 1975 - Cordon Bleu - Solution - Design 1975 - Force It - UFO - Photography, Cover Design 1975 - HQ - Roy Harper - Photography, Original Sleeve Design 1975 - Original Soundtrack - 10cc - Cover Design, Booklet Design 1975 - Rush - Strife - Photography, Sleeve Design 1975 - Scheherazade & Other Stories - Renaissance - Photography, Cover Design 1975 - Subtle as a Flying Mallet - Dave Edmunds - Photography, Cover Design 1975 - Tales of Mystery and Imagination - The Alan Parsons Project - Design, Cover Art 1975 - Winkies - Winkies - Design 1975 - Wish You Were Here - Pink Floyd - Design, Photography 1976 - Dirty Deeds Done Dirt Cheap - AC/DC - Photography, Cover Design, Original Sleeve Design 1976 - How Dare You! - 10cc - Design 1976 - Jump on It - Montrose - Design, Cover Design 1976 - Technical Ecstasy - Black Sabbath - Design 1977 - Animals - Pink Floyd - Photography 1977 - Deceptive Bends - 10cc - Cover Design 1977 - Deliverance - Space - Cover Design 1977 - Face to Face - Steve Harley - Cover Design 1977 - Going for the One - Yes - Design, Photography 1977 - I Robot - The Alan Parsons Project - Photography, Cover Design 1977 - Lights Out [Japan Bonus Track] - UFO - Photography, Cover Design 1977 - Livestock - Brand X - Design, Photography 1977 - Magic Fly/Deliverance - Space - Photography, Sleeve Design 1977 - Morrocan Roll - Brand X - Photography 1977 - Peter Gabriel [1] - Peter Gabriel - Cover Design, Cover Art, Original Sleeve Design 1977 - Quark Strangeness and Charm - Hawkwind - Design, Photography 1977 - Sammy Hagar - Sammy Hagar - Design, Photography, Original Sleeve Design 1977 - Songwriter - Justin Hayward - Photography 1977 - Thrillington - Percy Thrillington - Artwork, Cover Art 1978 - Back to the Bars - Todd Rundgren - Photography, Sleeve Design 1978 - Cords [Passport] - Synergy - Cover Photo 1978 - Cords - Synergy - Photography, Cover Design 1978 - David Gilmour - David Gilmour - Cover Design, Cover Photo 1978 - Deadlines - The Strawbs - Cover Design 1978 - Drastic Plastic - Be Bop Deluxe - Photography, Cover Design 1978 - Go 2 - XTC - Design 1978 - Laughing in the Dark [Bonus Tracks] - Pezband - Photography, Cover Design 1978 - Never Say Die! - Black Sabbath - Cover Design 1978 - No Smoke Without Fire - Wishbone Ash - Photography, Cover Design 1978 - Obsession - UFO - Photography, Cover Design 1978 - Peter Gabriel [2] - Peter Gabriel - Design, Photography, Cover Design, Original Sleeve Design 1978 - Song for All Seasons - Renaissance - Design, Photography 1978 - Time Passages - Al Stewart - Design, Photography, Cover Design 1978 - Tormato - Yes - Design, Photography 1979 - Desolation Angels - Bad Company - Photography, Cover Design
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
1979 - Strangers in the Night - UFO - Artwork, Photography, Cover Design 1980 - Animal Magnetism - Scorpions - Photography, Cover Design 1980 - Do They Hurt? - Brand X - Photography, Cover Design 1980 - Peter Gabriel [3-Charisma Germany] - Peter Gabriel - Photography, Cover Design 1980 - Peter Gabriel [3] - Peter Gabriel - Design, Photography, Cover Design, Original Sleeve Design 1981 - Difficult to Cure - Rainbow - Cover Design 1981 - Freedom of Speech - Phantom Band - Photography, Cover Design 1981 - High 'N' Dry - Def Leppard - Cover Design 1982 - Dukes - The Dukes - Cover Art 1982 - King Brilliant - Howard Werth & the Moonbeams - Cover Design 1982 - Straight Between the Eyes - Rainbow - Coordination 1990 - Dark Side of the Moon [Gold Disc] - Pink Floyd - Design, Photography 1992 - Fig. 15 - Human Sexual Response - Cover Design 1992 - Shine On - Pink Floyd - Photography, Cover Design, Sleeve Photo 1994 - Barrett [UK Bonus Tracks #1] - Syd Barrett - Photography, Original Design Concept 1994 - Madcap Laughs [Bonus Tracks #1] - Syd Barrett - Design, Photography 1994 - Madcap Laughs [Bonus Tracks #2] - Syd Barrett - Design, Photography 1995 - Grand Slam: The Best of Babe Ruth - Babe Ruth - Cover Design 1995 - HQ [UK] - Roy Harper - Photography, Sleeve Design 1997 - Michael Schenker Group/M.S.G. - Michael Schenker Group - Design, Photography 1998 - Olivia - Olivia Newton-John - Photography 1999 - Barrett [Japan] - Syd Barrett - Design, Photography 2000 - Phenomenon [2000 Reissue] - UFO - Photography, Cover Design 2001 - Best of Unicorn - Unicorn - Design 2001 - Welcome to the Cruise and Sports Car - Judie Tzuke - Photography, Sleeve Design 2002 - Argus [Bonus Tracks] - Wishbone Ash - Photography, Cover Design 2002 - Close Enough for Rock N Roll [German Bonus Tracks] - Nazareth - Photography, Cover Design 2002 - Electric Warrior [Japan Bonus Tracks] - T. Rex - Layout Design 2002 - Go 2 [2002 Reissue] - XTC - Photography, Sleeve Notes 2002 - New England/Front Page News - Wishbone Ash - Photography, Cover Design 2002 - Trilogy [UK Bonus Track] - Emerson, Lake & Palmer - Photography, Cover Design
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1979 - Freeze Frame - Godley & Creme - Cover Design 1979 - Live Herald - Steve Hillage - Design, Photography 1979 - Lovedrive - Scorpions - Cover Design 1979 - No More Fear of Flying - Gary Brooker - Photography 1979 - Parlez-Vous English? - The Broughtons - Photography, Original Sleeve Design
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
2003 - Cords [Bonus Track] - Synergy - Photography, Cover Design 2003 - Electric Warrior [Expanded] - T. Rex - Cover Layout 2003 - ELO II/The Lost Planet - Electric Light Orchestra - Cover Design 2003 - Going for the One [Bonus Tracks] - Yes - Photography, Cover Design 2003 - Hit [Bonus Track] - Peter Gabriel - Photography 2003 - No Answer [UK Bonus Tracks] - Electric Light Orchestra - Cover Design 2004 - Tormato [Bonus Tracks] - Yes - Photography, Cover Design 2005 - ELO II [UK Bonus Tracks] - Electric Light Orchestra - Cover Design 2006 - David Gilmour [Reissue] - David Gilmour - Cover Design, Cover Photo 2006 - Marvin Welch and Farrar/Second Opinion - Marvin, Welch & Farrar - Photography, Cover Design 2006 - Subtle as a Flying Mallet [Bonus Tracks] - Dave Edmunds - Photography, Cover Design 2006 - Wheelin' 'N' Dealin'/Riding High - Sassafras - Photography, Original Sleeve Design 2007 - Dirty Deeds Done Dirt Cheap/The Razor's Edge - AC/DC - Photography, Original Sleeve Design, 2007 - Force It [Bonus Tracks] - UFO - Photography, Cover Design 2007 - I Robot [Bonus Tracks] - Alan Parsons - Original Sleeve Design 2007 - No Heavy Petting [Bonus Tracks] - UFO - Photography, Cover Design 2007 - Oh by the Way - Pink Floyd - Cover Design 2007 - Pyramid [Bonus Tracks] - Alan Parsons - Photography, Cover Design 2008 - Obsession [2008 Bonus Tracks] - UFO - Photography, Cover Design 2008 - Phenomenon [Bonus Tracks] - UFO - Photography, Cover Design
1969 - More - Pink Floyd - Repackaging 1971 - Relics - Pink Floyd - Design 1973 - Live Dates - Wishbone Ash - Photography 1974 - Sense of Direction - Climax Blues Band - Photography 1975 - Tales of Mystery and Imagination - The Alan Parsons Project - Photography 1976 - New England - Wishbone Ash - Photography 1977 - Animals - Pink Floyd - Organizer 1979 - Harmony of the Spheres - Neil Ardley - Design 1981 - Collection of Great Dance Songs - Pink Floyd - Repackaging 1983 - Making Contact [Japan Bonus Track] - UFO - Photography 1984 - Now Voyager - Barry Gibb - Director 1986 - Gladrags - Katia & Marielle Labèque - Photography 1986 - Train of Thought - Yumi Matsutoya - Director 1987 - Momentary Lapse of Reason - Pink Floyd - Artwork, Art Direction, Concept, Cover Design 1987 - On the Turning Away - Pink Floyd - Design, Photography 1988 - Delicate Sound of Thunder - Pink Floyd - Artwork, Art Direction, Cover Design 1988 - In the Spirit of Things - Kansas - Art Direction 1991 - Laughing on Judgement Day - Thunder - Artwork 1992 - Live Dates [Bonus Track] - Wishbone Ash - Photography 1992 - Shine On - Pink Floyd - Compilation, Art Direction, Concept, Book, Organizer 1993 - Dark Side of the Moon [20th Anniversary Limited Editi - Pink Floyd - Design, Photography 1993 - Try Anything Once - Alan Parsons - Design 1994 - Division Bell - Pink Floyd - Cover Design 1994 - High Hopes/Keep Talking [US] - Pink Floyd 1995 - Da Capo - Renaissance - Cover Design, Picture 1995 - Mirror Mirror [Expanded] - 10 CC - Cover Design 1995 - Pulse [Blinking Cover] - Pink Floyd - Design, Cover Design 1995 - Pulse - Pink Floyd - Design, Cover Design 1995 - Stomp 442 - Anthrax - Design 1995 - Very Best Live - Alan Parsons - Photography, Cover Design 1995 - Waydown [#2] - Catherine Wheel - Cover Design
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Cronologia parziale di LP e CD con Artwork accrediatato Storm Thorgerson (1969-2008) (fonte: www.allmusic.com)
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
1996 - Reasons to Be Cheerful: The Very Best of Ian Dury & t - Ian Dury & the Blockheads - Cover Design 1996 - Skunkworks - Bruce Dickinson - Design 1997 - Adam and Eve - Catherine Wheel - Artwork 1997 - Falling Into Infinity - Dream Theater - Design 1997 - Kashmir: The Symphonic Led Zeppelin - London Philharmonic Orchestra & Scholes - Cover Design 1997 - Mollusk - Ween - Cover Design 1997 - Psychedelicatessen - Moodswings - Design 1997 - Slip, Stitch and Pass - Phish - Cover Design 1997 - Together as One (Luminous) - Moodswings - Design 1998 - Mr. Love Pants - Ian Dury - Cover Design 1998 - Once in a LIVEtime - Dream Theater - Cover Design 1998 - Stomp 442 [Japan] - Anthrax - Cover Design 1999 - Bury the Hatchet [Clean] - The Cranberries - Design 1999 - Pink Bubbles Go Ape [Japan Bonus Track] - Helloween - Photography, Cover Design 1999 - Promises [UK #1] - The Cranberries - Cover Art 1999 - Promises [UK #2] - The Cranberries - Artwork 1999 - Time Machine - Alan Parsons - Cover Design 2000 - Bury the Hatchet [The Complete Sessions - Limited Edi - The Cranberries - Cover Design 2000 - Is There Anybody out There? The Wall: Live 1980-1981 - Pink Floyd - Cover Design 2000 - Wishville [Bonus CD] - Catherine Wheel - Cover Design, Cover Art 2000 - Wishville - Catherine Wheel - Cover Art 2001 - Just Add Life [Expanded] - Almighty - Cover Design 2001 - Relics [Japan] - Pink Floyd - Design 2001 - Stomp 442 [US Bonus Tracks] - Anthrax - Cover Design 2001 - Wake Up and Smell the Coffee [Import Bonus Tracks] - The Cranberries - Cover Design 2001 - Wake Up and Smell the Coffee [Japan Bonus Tracks] - The Cranberries - Cover Design 2001 - Wake Up and Smell the Coffee - The Cranberries - Cover Design 2002 - Audioslave - Audioslave - Art Direction, Cover Art 2002 - Bury the Hatchet [The Complete Sessions] - The Cranberries - Cover Design 2002 - Enormosound - Healing Sixes - Cover Design 2002 - New England/Front Page News - Wishbone Ash - Photography
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1996 - Broken China - Rick Wright - Cover Design 1996 - Just Add Life - Almighty - Cover Design 1996 - Like Cats and Dogs - Catherine Wheel - Design 1996 - On Air - Alan Parsons - Art Direction, Cover Design
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
2002 - Stars: The Best of 1992-2002 - The Cranberries - Design 2002 - Treasure Box: The Complete Sessions, 1991-1999 - The Cranberries - Cover Design 2002 - Wake Up and Smell the Coffee [Bonus CD] - The Cranberries - Cover Design 2003 - Absolution - Muse - Cover Design 2003 - Cyclorama - Styx - Cover Design 2003 - Dark Side of the Moon [SACD] - Pink Floyd - Cover Design 2003 - Rude Awakening [CD & DVD] - Megadeth - Cover Design 2003 - Splinter [Clean] - The Offspring - Design 2003 - Splinter - The Offspring - Design 2003 - Strays [Bonus DVD] - Jane's Addiction - Artwork 2004 - Come Again - Thornley - Artwork 2004 - Cyclorama [DualDisc] - Styx - Cover Design 2004 - Cyclorama [DVD Audio Bonus Videos] - Styx - Cover Design 2004 - Valid Path - Alan Parsons - Cover Art 2005 - 17 - Yourcodenameis: Milo - Artwork 2005 - Frances the Mute - The Mars Volta - Photography 2005 - Greatest Hits [DualDisc] - The Offspring - Art Direction 2005 - Greatest Hits - The Offspring - Art Direction 2005 - Ignoto - Your Codename Is Milo - Cover Art 2005 - Skunkworks [Bonus Tracks] - Bruce Dickinson - Design 2005 - Stories of a Stranger - O.A.R. - Design 2005 - Widow - The Mars Volta - Artwork 2006 - Anthology - Bruce Dickinson - Video Director 2006 - Black Holes and Revelations [CD/DVD] - Muse - Cover Photo 2006 - Black Holes and Revelations [China Bonus DVD] - Muse - Cover Photo 2006 - 2006 - Echoes: The Best of Pink Floyd [Biodegradable] - Pink Floyd - Cover Art 2006 - Greatest Hits [Bonus Track] - The Offspring - Art Direction 2006 - Nine Lives - Robert Plant - Video Director 2006 - Pink Bubbles Go Ape [Bonus Tracks] - Helloween - Design, Photography 2006 - Safety in Numbers - Umphrey's McGee - Photography 2006 - Singles Box Set: 1985-1992 - Helloween - Photography 2006 - Valid Path [DualDisc] - Alan Parsons - Artwork 2007 - Another Animal - Another Animal - Artwork 2007 - Oh by the Way - Pink Floyd - Art Direction, Cover Art Concept, Cover Design 2007 - Piper at the Gates of Dawn [3-CD Deluxe Edition] - Pink Floyd - Photography
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2002 - Rude Awakening - Megadeth - Cover Design 2002 - Stars: The Best of 1992-2002 [Bonus Disc] - The Cranberries - Design
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
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2007 - Piper at the Gates of Dawn [40th Anniversary 2-CD Edi - Pink Floyd - Photography 2008 - Fresh Wine for the Horses [2 CD] - Rob Dickinson - Concept 2008 - Garden of Jane Delawney [Bonus Tracks] - Trees - Photography
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Hipgnosis – la fotografia dell’impossibile
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Neon Park – Una via acida al surrealismo
6. Neon Park Una via acida al surrealismo
Martin Muller nacque a Oakland il 28 dicembre 1940. Lasciata la scuola nel 1956 comincia a frequentare i circoli artistici alternativi di freak e beatnik, avvicinandosi da autodidatta al disegno e alla pittura. Dal 1964 si fa chiamare Neon Park, e in compagnia della seconda moglie Chick Strand, si sposta continuamente tra la California e il Messico, stato che diventerà la sua seconda patria. Dopo anni passati a svolgere piccoli lavori saltuari presso giornali e università, Park comincia disegnare posters per la comune Family Dog di San Francisco; i tempi d’oro della “Summer of Love” sono passati ormai da anni, ma Frank Zappa nota il suo lavoro e lo vuole come illustratore del suo album Weasels Ripped My Flesh, nel 1970. La controversa copertina gli procurò una certa fama in California e quando, a Los Angeles e in modo totalmente casuale, incontrò il cantante e chitarrista Lowell George, leader dei Little Feat, diventò l’artista ufficiale alla corte del gruppo. Il lavoro di Park è inscindibile da quello del complesso di George e Bill Payne, musicisti eclettici e arguti di estrazione zappiana e autori di un rock delle mille contaminazioni e citazioni. Nei 30 anni seguenti Park si occuperà delle copertine di tutti gli album del complesso fino alla sua morte, avvenuta nel 1993 a causa della SLA. Disegnatore di stampo fumettistico, dall’approccio informale e quasi amatoriale, Martin Muller ha saputo costruirsi un immaginario di personaggi e colori immediatamente riconoscibili, ora ispirati ai fumetti Disney, ora ai panorami assolati del Messico tanto amato. “Troppo giovane per essere un beatnik, troppo vecchio per essere Hippie”, come lui stesso si definiva, trovò una strada tutta personale verso un surrealismo ironico, elegante e dalle proporzioni iperboliche. Park intendeva il suo lavoro come una ricerca dei vari e possibili sincretismi tra culture e modi di pensare diversi, muovendosi costantemente per libere associazioni. Nel disegno di Park convivono, a volte in modo casuale o involontario, il Surrealismo di Magritte, il simbolismo di Bosch e Redon e la Pop-Art disneyana, amalgamate da una solida matrice di acido psichedelico. Dopo la morte prematura dell’artista, i Little Feat, suoi veri unici compagni d’avventura, privati anch’essi da tempo di Lowell George (morto nel 1979), gli tributarono un omaggio pubblicando il doppio album Live from Neon Park (1996).
RIFERIMENTI E RISORSE INTERNET AA.VV, Somewhere Over the Rainbow: The Art of Neon Park, Last Gasp, 2001 http://books.google.com/books?id=91C9CCqlvMEC&dq=neon+park&hl=it&source=gbs_navlinks_s
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http://www.tedalvy.com/neon.htm
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Neon Park – Una via acida al surrealismo
Frank Zappa Weasels Ripped My Flesh (1970) Neon Park - Copertina (fronte)
Little Feat Sailin' Shoes (1972) Neon Park – Copertina (fronte) (a destra)
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Neon Park – Copertina (fronte + retro) (sotto) Uno dei capolavori di Park, non privo di un raffinato senso umoristico nella fetta mancante della Torta, che ne sintetizza l’ambiguità sessuale.
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Neon Park – Una via acida al surrealismo
Little Feat Dixie Chicken (1973) Neon Park – Copertina (fronte)
Little Feat Feats Don't Fail Me Now (1974) Neon Park – Copertina (fronte)
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Little Feat The Last Record Album (1975) Neon Park – Copertina (fronte)
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Neon Park – Una via acida al surrealismo
Little Feat Time Loves a Hero (1977) Neon Park – Copertina (fronte)
Neon Park – Copertina (fronte + retro) (sotto) Evidente l’ispirazione messicana nel paesaggio e nelle architetture.
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Little Feat Waiting for Columbus (1978) Neon Park – Copertina (fronte)
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Neon Park – Una via acida al surrealismo
Little Feat Waiting for Columbus (1978) Neon Park – Copertina (particolare)
La parodia sexy del fumetto Disney è un trademark di Park
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Little Feat Down on the Farm (1979) Neon Park – Copertina (fronte)
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Neon Park – Una via acida al surrealismo
Little Feat Hoy-Hoy! (1981) Neon Park – Copertina (fronte)
Little Feat Let It Roll (1988) Neon Park – Copertina (fronte)
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Little Feat Representing the Mambo (1989) Neon Park – Copertina (fronte)
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Neon Park – Una via acida al surrealismo
Little Feat Shake Me Up (1991) Neon Park – Copertina (fronte)
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Lowell George Thanks I'll Eat It Here (1979) Neon Park – Copertina (fronte)
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Neon Park – Una via acida al surrealismo
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Appendice – Sul Web
MUSICA PER IMMAGINI IMMAGINI PER LA MUSICA GALLERIA MINIMA DI ROCK DESIGN PARTE 1 - MONOGRAFIE
…sul web… Il presente catalogo è derivato dai post pubblicati sul blog:
The Evil Monkey's Records Links in dettaglio: Roger Dean http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2011/09/musica-per-immagini-roger-dean.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2011/10/roger-dean-gallery-parte-1-1968-1972.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2011/10/roger-dean-gallery-parte-2-1972-1983.html Rick Griffin http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2011/10/musica-per-immagini-rick-griffin-e.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2011/11/rick-griffin-fillmore-art-gallery.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2011/11/rick-griffin-cover-art-gallery.html Stanley Mouse http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2011/10/musica-per-immagini-rick-griffin-e.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2011/11/stanley-mouse-art-gallery.html
Derek Riggs http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2011/12/musica-per-immagini-rodney-matthews-e.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2012/01/derek-riggs-gallery.html
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Rodney Matthews http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2011/12/musica-per-immagini-rodney-matthews-e.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2011/12/rodney-matthews-gallery-pt1.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2011/12/rodney-matthews-gallery-pt2.html
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Appendice – Sul Web
Don Van Vliet http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2012/02/musica-per-immagini-don-van-vliet.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2012/02/don-van-vliet-album-art-gallery.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2012/02/don-van-vliet-art-gallery.html Neon Park http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2012/03/musica-per-immagini-neon-park.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2012/03/neon-park-album-art-gallery.html
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Hipgnosis e Storm Thorgerson http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2012/03/musica-per-immagini-hipgnosis.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2012/03/hipgnosis-album-art-gallery-1969-1973.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2012/04/hipgnosis-album-art-gallery-1974-1981.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2012/04/hipgnosis-album-art-gallery.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2012/04/storm-thorgerson-art-gallery.html http://theevilmonkeysrecords.blogspot.it/2012/04/storm-thorgerson-art-gallery-appendice.html
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http://theevilmonkeysrecords.blogspot.com/ 09/2011 – 05/2012