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Erpetologia

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Bama Pet

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RHACODACTYLUS LEACHIANUS, QUESTO IL SUO NOME SCIENTIFICO, È ENDEMICO NELLE FORESTE LITORANEE DELL’ISOLA SITUATA A EST DELLA COSTA ORIENTALE DELL’AUSTRALIA: È IL PIÙ GRANDE TRA I GECHI DIPLODACTYLIDAE. È UN ANIMALE DI LIBERA VENDITA SECONDO IL REGOLAMENTO CITES

IL GECO GIGANTE DELLA NUOVA CALEDONIA

Serena Sola

Medico Veterinario GPCert ExAP Segretario Società Italiana Animali Esotici Il geco gigante della Nuova Caledonia è un animale arboricolo che predilige ambienti umidi e ricchi di vegetazione fitta dove si può nascondere facilmente; durante il giorno si rifugia nelle cavità dei tronchi o cunicoli, mimetizzandosi con il terreno o con il tronco degli alberi, al riparo dalla esposizione prolungata alla luce diretta del sole. È attivo durante la notte: sono stati registrati dei periodi di attività di circa 11 ore (dal crepuscolo fino all’alba), in cui il geco caccia piccoli insetti e ricerca frutti sugli alberi. Gli esemplari maschi marcano il proprio territorio emettendo dei suoni. Il comportamento di questi gechi varia da esemplare a esemplare. Anche quando si sono acclimatati nell’habitat fornito loro, devono essere maneggiati con cura: se si sentono minacciati tendono a mordere con le loro forti mandibole; anche le loro lunghe unghie, seppur non usate volontariamente per difesa, sono atte a graffiare.

CLASSIFICAZIONE

ORDINE

Squamata

SOTTORDINE Sauria FAMIGLIA Diplodactylidae

GENERE

SPECIE

Rhacodactylus Rhacodactylus Leachianus

Le caratteristiche fisiche

Come dice il suo stesso nome, questo geco raggiunge delle dimensioni molto grandi: arriva a 43 cm di lunghezza inclusa la coda che, da sola, può arrivare a 11,5 cm; il peso si aggira tra i 212 e i 279 grammi, ma alcuni esemplari possono arrivare anche ai 500 grammi. Le differenze di peso, così come anche della colorazione, dipendono molto anche dalla località di provenienza e della linea genetica. Presenta una grossa testa piatta con due occhi laterali; le orecchie sono due fessure orizzontali e strette collocate ai lati del muso, che è molto largo, con due piccole narici all’apice. Gli arti terminano in un palmo ricoperto di setae, delle ventose, che gli consentono di arrampicarsi facilmente su quasi tutte le superfici. Ha fitte e piccole scaglie sulla testa che progressivamente diventano più grandi verso il centro del corpo per poi ritornare piccole e piatte sulla coda. La coda è conica e formata da due sezioni di cui la distale è assottigliata, con la punta smussa. Il colore del geco gigante varia dal grigio al marrone scuro, con piccole macchie bianche che si presentano per tutto il corpo; questi colori permettono al rettile di mimetizzarsi nelle foreste in cui vive. In molti esemplari la parte inferiore del corpo è di colore uniformemente giallo arancio molto marcato. Essendo il geco gigante un animale notturno, presenta delle pupille strette e verticali.

DA RICORDARE

• Il geco gigante può, come meccanismo di autodifesa, staccare la propria coda. Col tempo essa si rigenererà anche se risulterà differente da quella originale. Problemi di questo tipo possono essere legati a scontri con altri gechi presenti nello stesso terrario • R. Leachianus, se ben alimentato e correttamente gestito, è un animale molto vorace e tende a produrre molte feci: fattore da tenere presente per la collocazione del terrario al fine di limitare gli odori sgradevoli ad aree circoscritte della casa. • I soggetti adulti sono molto attivi durante la notte, vocalizzano e saltellano, anche questo elemento va considerato nella scelta dell’ubicazione del terrario.

Il terrario

Il geco gigante è una specie longeva e, se tenuto nelle corrette condizioni, può vivere in cattività fino a 20 anni. Necessita di un terrario delle giuste dimensioni, che devono essere regolate in base alle dimensioni via via raggiunte (baby, giovane, adulto): ogni fase di vita presenta infatti delle necessità diverse. 1) Baby. In questa prima fase della sua vita va tenuto in un terrario di piccole dimensioni (20x20x20 cm). In natura, i soggetti appena nati vivono nelle piccole cavità dei rami, senza uscire per non essere predati. In cattività sono molto schivi, si muovono molto poco e vanno manipolati il meno possibile. Dovrebbero restare in questo terrario per circa un anno o fino al raggiungimento dei 50-60 grammi di peso. 2) Giovane. La seconda fase è compresa tra i 50 e i 100 grammi di peso. Anche in questo caso una dimensione eccessiva del terrario potrebbe essere troppo dispersiva per il geco. In terrari troppo grandi potrebbero non ambientarsi bene e non alimentarsi regolarmente. In questa seconda fase la crescita è veloce. Le dimensioni del terrario vanno portate fino a 30x30x30 cm. 3) Adulto. La

terza fase va dai 100 grammi in su. In natura è possibile ritrovarli anche ad altezze superiori a 30 m, le misure minime del terrario per una coppia di Rhacodactylus non dovrebbero essere inferiori a 1m x 50 cm x 2 m. Sarebbe meglio utilizzare dei terrari in rete metallica che garantiscono una miglior areazione.

Gli arredi

Non devono mancare i nascondigli sia verticali che orizzontali: possono essere utilizzati dei manicotti di corteccia di sughero in cui questi rettili si rifugiano durante il giorno e sulla cui superficie possono camminare e saltare con sicurezza. Non deve mancare una vaschetta con l’acqua. La temperatura ottimale è tra 25° e 30°C con un’umidità relativa del 50-75%; un’umidità maggiore è sconsigliata perché, oltre a favorire lo sviluppo di batteri e muffe ambientali, favorisce anche lo sviluppo di micosi sul corpo del geco con esiti anche fatali. Nonostante amino gli ambienti umidi, bisogna ricordarsi che sono arboricoli e che quindi vivono all’asciutto. Anche se sono animali notturni è importante fornire una giusta dose di UVB: in commercio si trovano degli spettri di emissione adeguati a tutti i tipi di rettili, e delle idonee schermature.

L’alimentazione

Rhacodactylus Leachianus è un rettile onnivoro: in natura si adatta all’andamento stagionale privilegiando i frutti maturi e, in loro mancanza, insetti o anche piccoli mammiferi e uccelli. Per gli animali in cattività sono disponibili in commercio degli alimenti adeguatamente formulati e integrati. In aggiunta agli alimenti industriali possono essere somministrati anche dei purè di frutta e dei pezzi di banana con la buccia. Saltuariamente la dieta può includere un cucchiaino di miele con aggiunta di polline. Una volta raggiunta l’età adulta possono essere somministrati anche degli insetti. Importante è fornire un’integrazione di calcio e Vit. D per evitare carenze.

La riproduzione

Il maschio raggiunge la maturità sessuale intorno ai 3/4 anni e si riconosce facilmente dalle femmine per la presenza di due ingrossamenti alla base della coda, gli emipeni, e dei pori femorali che formano una V rovesciata in prossimità della cloaca. Nei soggetti giovani il dimorfismo sessuale è meno evidente e il sessaggio può essere difficoltoso. Per stimolare la riproduzione è possibile ridurre gradualmente la temperatura fino a 20°C nel periodo precedente la formazione delle coppie (Bruma) e alloggiare i Leachianus singolarmente in terrari più piccoli e separati per almeno un paio di mesi. Generalmente il periodo di bruma va da dicembre a febbraio. Verso marzo la temperatura può essere progressivamente aumentata e il maschio e la femmina possono essere nuovamente messi insieme. Per evitare aggressioni e ferimenti, la coppia destinata alla riproduzione deve essere formata da un maschio e da una sola femmina scelta in precedenza. L’accoppiamento spesso avviene anche nella stessa giornata.

È una specie monogama, ovipara e la femmina può deporre anche più volte all’anno. Alcune coppie non danno problemi, altre sono incompatibili. L’incompatibilità di due animali può avere diverse cause. La prima può essere il rifiuto della femmina che, seppure pronta ad accoppiarsi, reputa il maschio debole perché troppo piccolo, giovane o di peso minore della femmina stessa. Un maschio giovane e piccolo può non essere così deciso come un maschio adulto o addirittura “anziano”. Un’altra causa può essere il fatto che la femmina abbia uova ritenute e che quindi non sia in calore. Se la femmina non è ricettiva non accetta di accoppiarsi. ●

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