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Erpetologia
GRANDE NELLE DIMENSIONI E BRILLANTE NEI COLORI, UNA VOLTA RAGGIUNTA LA MATURITÀ SESSUALE, TIMON LEPIDUS È TRA LE LUCERTOLE EUROPEE SICURAMENTE LA PIÙ FACILE DA GESTIRE ANCHE IN CATTIVITÀ. ATTENZIONE PERÒ, SI POSSONO DETENERE SOLO I SOGGETTI CON REGOLARE CERTIFICATO
LA LUCERTOLA
OCELLATA
Onkel Ramirez - Pixabay
Serena Sola
Medico veterinario GPCert ExAP e Certificato ESVPS Responsabile Società Italiana Animali Esotici - Regione Veneto La lucertola ocellata (Timon lepidus) è un rettile diffuso prevalentemente nelle zone di macchia mediterranea della penisola iberica e lungo la costa meridionale dei paesi Europei affacciati sul Mar Mediterraneo. In Italia, l’areale della specie si presenta molto frammentato, perché minacciato dalla modifica dell’habitat per l’avanzare dei centri abitati, per l’uso di pesticidi e per i numerosi predatori domestici come gatti e cani, o selvatici come i rapaci diurni e alcuni colubridi. Come tutta l’erpetofauna Europea,
Timon lepidus rientra nelle liste della
Convenzione di Berna, ed è pertanto severamente proibito detenerne esemplari prelevati sul nostro territorio.
Le caratteristiche fisiche
Si tratta della lucertola dell’Europa continentale di dimensioni maggiori, può raggiungere gli 80 cm di lunghezza,
CLASSIFICAZIONE
CLASSE Reptilia ORDINE Squamata
SOTTORDINE Sauria INFRAORDINE Scincomorpha FAMIGLIA Lacertidae
SOTTOFAMIGLIA Lacertinae
GENERE Timon SPECIE T. lepidus
2\3 dei quali di coda. In cattività può vivere dai 10 ai 20 anni. È di robusta costituzione e da adulta presenta una livrea verde acceso con svariate macchie blu ben riconoscibili (gli ocelli, da cui appunto il nome) sui fianchi e sulla schiena. Gli esemplari giovani presentano un colore più scuro, tendente al grigio/marroncino. Il dimorfismo sessuale è molto accentuato negli adulti: il maschio si distingue per la testa larga e massiccia, la base della coda gonfia (per la presenza degli emipeni) e per i pori femorali ben sviluppati. Le femmine, invece, presentano una testa più piccola, e soprattutto molto meno larga. Risulta difficile riconoscere il sesso negli animali giovani e subadulti: ci si basa sempre sulle dimensioni della testa, ma non prima del raggiungimento di un mese di età. Si tratta di un animale molto territoriale: è assolutamente sconsigliato l’inserimento di due maschi adulti in uno stesso terrario, poiché porterebbe a continui combattimenti per il predominio, fino alla morte di uno dei due.
Federico Sarcinella
L’ALIMENTAZIONE
In natura le lucertole ocellate si nutrono prevalentemente di insetti, piccoli mammiferi e frutta matura caduta dagli alberi. In commercio ci sono alimenti adeguatamente preparati e insetti “in scatola” che da un punto di vista sanitario sono più sicuri di quelli allevati. È necessario integrare i sali minerali e il calcio spolverando ad esempio il cibo con un multivitaminico una volta ogni 10-15 giorni. Mai eccedere con l’integrazione, perché si rischia di ottenere un effetto opposto. Gli esemplari adulti e subadulti possono essere nutriti settimanalmente anche con frutta morbida (mela, pera, banana, pesca, mango etc.).
LE PRINCIPALI PATOLOGIE
Almeno un paio di volte all’anno è consigliabile effettuare un esame delle feci e una visita generale da un veterinario esperto di animali non convenzionali. Le principali patologie sono legate a errori gestionali e sono la malattia ossea metabolica (legata a carenza di calcio), forme intestinali, problemi di muta, parassitosi, traumi e costipazione.
La stabulazione
Per una coppia adulta di Timon le dimensioni minime della teca devono essere circa di 1 metro di lunghezza per 50 cm di altezza e 50 cm di profondità. È necessario fornire più nascondigli possibili dove le lucertole possano sentirsi al sicuro e rifugiarsi in caso di pericolo, questo anche nella stabulazione all’interno del pet shop, in modo da garantire al pet la possibilità di nascondersi e mantenere la sua privacy ovvero una condizione di benessere. Possono essere utilizzati rami, cortecce, radici e rocce laviche. Tutti questi accessori sono di facile reperimento nei pet shops. Le rocce devono essere ancorate in maniera stabile per evitare crolli. L’utilizzo di piante vive all’interno va valutato attentamente, in quanto le Timon amano scavare nel substrato e spesso le “sradicano” o danneggiano. Non deve mancare un recipiente con acqua sempre fresca e pulita. Queste lucertole sono delle ottime saltatrici: in natura riescono a compiere dei salti impressionanti per catturare farfalle e altri insetti; è per questo che il terrario deve avere un’altezza adeguata. Dato che si tratta di una specie molto robusta, può essere alloggiato all’aperto nel caso si viva in zone con un clima mite, oppure si può optare per questa soluzione durante la stagione estiva.
Il substrato
Le Timon sono abili scavatrici e necessitano di almeno 5-6 cm di substrato; questo può essere un mix di torba acida e fibra di cocco. Una volta alla settimana si può bagnare con un apposito nebulizzatore per mantenerlo morbido. Meglio evitare l’utilizzo di terra o sabbia in quanto possono essere facilmente ingerite, dando origine a gravi fenomeni ostruttivi. Particolare attenzione, per lo stesso motivo, va posta durante la somministrazione di cibo vivo come tarme della farina o caimani, poiché possono interrarsi ed essere ingeriti insieme al substrato. In caso di somministrazione di tale tipo di alimento, si consiglia di utilizzare dei recipienti adeguati in modo da evitare che si verifichi l’ingestione del substrato insieme alle prede.
La temperatura e l’umidità
Come tutti i rettili sono animali ectotermi: non hanno la capacità di regolare la temperatura corporea in
Kit - Pixabay
maniera autonoma. Per svolgere correttamente tutte le loro funzioni biologiche e fisiologiche necessitano quindi di un corretto range termico: un range di temperatura nel quale le difese immunitarie, la digestione e le altre funzioni fisiologiche lavorano in maniera corretta. Il gradiente termico deve essere il più simile possibile a quello naturale: vivendo in areali dal clima temperato necessitano di una temperatura compresa tra i 26°C e i 32°C (Hot spot) di giorno e un’escursione termica notturna di circa 10°C. A meno che la temperatura di casa non scenda la notte sotto i 20°C non sarà necessario un ulteriore riscaldamento. Le fonti di calore devono essere posizionate da un lato del terrario in modo tale da creare una zona più fresca dove eventualmente l’animale può spostarsi dopo essersi termoregolato. Esistono oggi in commercio termometri digitali laser molto precisi. Necessita di un’umidità di circa il 7075%, fondamentale per svolgere correttamente la muta senza incorrere in problemi di disecdisi. Si può nebulizzare l’interno del terrario una volta al giorno, preferibilmente la sera, ma solitamente è sufficiente posizionare nella zona più fresca del terrario una bacinella d’acqua piuttosto capiente, che oltre a provvedere a mantenere il corretto tasso di umidità, sarà utilizzata dagli animali come abbeveraggio. In commercio esistono dei sistemi automatici di nebulizzazione che possono essere molto utili.
L’illuminazione
Come per la maggior parte dei rettili diurni è indispensabile una fonte luminosa a emissione di radiazioni UVB (con emissioni comprese tra il 5 e il 10%) e UVA. La luce solare è comunque ancora insostituibile anche dalle più moderne attrezzature: per sintetizzare una corretta dose giornaliera di vitamina D3 sono sufficienti 5 ore di esposizione diretta alla luce solare, mentre è necessario un tempo maggiore per quella artificiale, almeno 12. Le radiazioni UVA influenzano il comportamento riproduttivo e la percezione degli oggetti e dei colori. Le UVB invece sono essenziali nel processo di attivazione della vitamina D. La Vit. D gioca un ruolo essenziale nel metabolismo del calcio, aumentandone l’assorbimento intestinale e favorendo la mineralizzazione ossea. In base al tipo di lampada ed allo spettro di emissione, la distanza tra fonte luminosa e animale non dovrà essere generalmente inferiore ai 40 cm e non dovranno esserci pannelli di vetro o plastica a schermare le radiazioni.
Le lampade hanno solitamente una durata di 5-6 mesi, ma alcune (lampade a vapori di mercurio) hanno una durata maggiore, fino a un anno. ●
Federico Sarcinella