All'Archimede: Fotografi veneziani 1800, n. 5 e 6 del 2015

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trimestrale n. 5 e 6 / 2015

Associazione Culturale Archivio Carlo Montanaro Direttore responsabile Carlo Montanaro registrato presso il Tribunale di Venezia al n. 2/2014 il 18/01/2014 ISSN 2421-5791

I fotografi veneziani dell’800


L’ASSOCIAZIONE CULTURALE “ARCHIVIO CARLO MONTANARO”

Insegna per “carta da involto” acquaforte 260 x 214 mm Fabrica di Biasio Burlini Ochialer sopra la fondamenta dell’Osmarin a San Provolo in Venezia all’Archimede.

si è costituita in data 24 marzo 2010 presso il notaio Paolo Chiaruttini di Venezia ed è stata registrata al n. 127015. Con il decreto 114 del 23 settembre 2013, in base alla legge regionale 5 settembre 1984, n. 50, art. 41, i fondi e le raccolte documentarie appartenenti all’Archivio Carlo Montanaro di Venezia sono dichiarati di interesse locale. L’Associazione Culturale “Archivio Carlo Montanaro”, ha sede legale in San Polo 896, 30125 Venezia, telefono +39 041 5231299 dov’è collocata anche la redazione di ALL’ARCHIMEDE. L’Associazione sta predisponendo LA FABBRICA DEL VEDERE, la sua sede operativa (spazio pubblico e/o espositivo, biblioteca, videoteca, fototeca, laboratorio, emeroteca, archivio cartaceo, raccolta di oggetti e memorabilia - collezione Trevisan, Montanaro, D’Este -) in Cannaregio, 3857 cap 30121 Venezia, telefono +39 041 5231556.

L’Associazione Culturale “Archivio Carlo Montanaro” può ricevere donazioni e contributi liberali non soggetti a IVA ai sensi dell’art. 4 commi 2 e 4 del DPR 633/72. L’IBAN di Banco San Marco, (gruppo Banco Popolare S.C. AG 9 VE) è IT86H0503402022000000001192, ma si può operare anche tramite PAYPAL collegandosi al sito www.archiviocarlomontanaro.it. L’Archivio Carlo Montanaro ha 94072930277 come Codice Fiscale. acmve@inwind.it facebook archiviocarlomontanaro, cellulare +39 347 4923009. ALL’ARCHIMEDE è il periodico dell’Associazione Culturale Archivio Carlo Montanaro, è stampato in proprio e poi diffuso, non scaricabile, nel sito archiviocarlomontanaro.it. Copyright ©Associazione Culturale Archivio Carlo Montanaro e, ove indicato, dei singoli autori. Chiuso il 26 dicembre 2016.

FOTO E ILLUSTRAZIONI Copertine Archivio Carlo Montanaro tutte le altre illustrazioni appartengono all’ Archivio Carlo Montanaro e/o all’Archivio Alessandro Mander o a fonti di presumibile pubblico dominio.


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Indice Visionando I fotografi veneziani dell ‘800 Frammenti di vita fotografica veneziana Stradario Carlo Naya: catalogo generale del 1877

Visionando...

Il grande ritardo dell’uscita del nuovo numero doppio de L’ARCHIMEDE si ammanta di tristezza. Abbiamo infatti dovuto salutare Diego Padovan, antiquario, esperto e collezionista di cannocchiali ma non solo e Alberto Prandi, amico fraterno, architetto, grafico, storico, divulgatore e docente di fotografia, progettista di mostre, curatore di cataloghi, maestro, fondatore con chi scrive

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e Giovanni Montanaro, dell’Associazione Culturale Archivio Carlo Montanaro che edita questa rivista della quale era anima e direttore editoriale. Un rimpianto che fa fatica a superare l’incredulità per la scomparsa di entrambi. Giovane ed entusiasta, straordinario cacciatore di manufatti d’epoca anche perché ricco di cultura Diego, addormentato e non più risvegliato nella notte del 23 marzo 2016. Riflessivo, accorto, cauto studioso e organizzatore Alberto, che non disdegnava di stupirsi dei risultati delle sua ricerche, che accettava di buon grado di lasciarsi coinvolgere dal mio instancabile, compulsivo eccesso di entusiasmo. Dopo un anno di alti e bassi di salute che parevano superati, se n’è andato sabato 19 novembre. Lasciando tracce indelebili e progetti interrotti. Uno dei quali rappresenta il CENSIMENTO DEI FOTOGRAFI VENEZIANI DELL’800 che, in modo contestuale, inseguivamo da anni. Contestuale in quanto basato, di massima, sulla mappatura dei

segni che gli stessi professionisti avevano prodotto nel tempo in particolare nelle “carte da visita” il più piccolo dei formati (stampa all’albumina incollata su cartone) in uso dedicato sia a copie di immagini disponibili anche in maggiore superficie (dal “formato gabinetto” in su fino all’imperiale”) che alla ritrattistica. Nel retro, questi cartoncini con l’indirizzo del suo stabilimento, eventuali dettagli onorifici e/o le speciali caratteristiche di alcune lavorazioni. Il tutto spesso perfino con una grafica cattivante. Altre indicazioni le abbiamo trovate su altre tipologie di supporti rigidi come, ad esempio, quelli che conservano le stereoscopie. Per completamento e verifica sono state, ancora, consultate e confrontate altre fonti d’epoca come almanacchi e indirizzari, ma anche gli studi specialistici più recenti. Il periodo preso in esame è l’ottocento ma di certo esistono sconfinamenti nel secolo successivo. Fondamentale la partecipazione al progetto e alla redazione di Alessandro Mander, collezionista curioso ed attento, che ha accumulato anche un numero importante di “carte da visita” in buona parte qui di seguito riprodotte. E che ha trovato anche il prezioso Catalogue Général des Photographies Editées par C. Naya, del 1877. Non lo riproduciamo totalmente dal momento che spesso viene indicata solo la lista dei luoghi fotografati e non ci sono descrizioni o dettagli aggiuntivi come nel Catalogo di Carlo Ponti presente nel numero precedente. Mentre son proposte tutte le pagine che offrono presentazioni o tipologie di immagini e materiali esclusivi. Pubblichiamo anche le poche immagini di fotografi o botteghe conservate nell’Archivio. Nonchè uno stradario con la collocazione dei vari atelier in questa nostra Venezia senza tempo.


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Alberto Prandi (1948 - 2016)

Diego Padovan (1983 - 2016)


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ALL’ARCHIMEDE

Anno II n. 5 e 6 gennaio - giugno 2015

REDAZIONE Direttore: Carlo Montanaro Direttore editoriale: Alberto Prandi Comitato di redazione: Luisa Pagnacco Giovanni Montanaro Questo numero di All’Archimede è stato realizzato con la fondamentale collaborazione di Alessandro Mander che ha messo generosamente a disposizione la sua esperienza e la sua collezione.

TABULA GRATULATORIA Accademia di Belle Arti di Venezia presidente Luigino Rossi direttore Carlo Di Raco Daniela Adamo Michele Alassio Luigi Alberotanza Robin Andriolo Chiara Augliera Lisa Balasso Loredana Balboni Pasinetti Francesco Barasciutti Antonella Barina Etta Lisa Basaldella Camillo Bassotto Guido, Davide Beggio Bruno Bozzetto Marie Brandolini con Beatrice Rosemberg Tinto Brass Gian Piero Brunetta Sandro Busetto Massimo Canella con Maria Luisa Rosso Canella Daniele Capra Gabriella Cardazzo Paolo, Angelica Cardazzo Rosa Cardona

Laura Carlotta Gottlob Piero Casarin con Marina Bassotto Casarin Clarenza Catullo Guido Cecere Centro Tedesco di Studi Veneziani (direttore Sabine Meine) Paolo Cerchi Usai Gian Francesco Chinellato Cineteca del Friuli (Piera Patat con Livio Jacob) Cineteca Italiana (Matteo Pavesi, Luisa Comencini) Gabriele Coassin Piero Costa Roberto Crovato Gianni Da Campo Denis, Giovanna De Cet con Pietro Scapin Maria Teresa De Gregorio Graziela Daldin Elisabetta Di Sopra Pino Donaggio Angelo Draicchio Claudio Emmer Gianpaolo, Fiorenzo Fallani-Center for the Arts Ermanno Tito Ferretti Paolo Garlato Gibba Paolo Gioli Igor Imoff Franco Jesurun con Giuliana Carbi Mario Lanfranchi Eric Lange Marie-Hèlène Lehérissey Méliès Sandro Manoni Beatrice Martin Starewicz Mestiere Cinema Laura Minici Zotti Paola Marzari per Antonio Alessandro Marin Angelo Montanaro Giovanni Montanaro Carlo Naccari con Giorgia Margherita Naim Marilena Nardi Ferruccio Nordio Roberta Novielli con il nonno

Francesco Genovese Pierluigi Olivi Paolo Ongaro Pier Maria Pasinetti Flavia Paulon Vittorio Pavan & Archivio Cameraphoto Ettore Perocco Paola Perugino Paolo Pigozzo Antonio Pintus con Ilaria Gino Piva Roberta Reeder Riccardo Redi Enrico Ricciardi David Robinson Rotary Club Venezia Mario Ruspoli Antonello Satta Gilberto Scarpa David Shepard Angelo Schwarz Orlando Sinibaldi con Carla Giovanni Soccol Duilio Stigher Roberto Vascellari Angelo Tabaro Piero Tortolina Alberto Toso Fei Manuel Vecchina VeneziaViva (Silvano Gosparini, Nicola Sene) Claudio Vinale Norman Witty Philippe Zimmermann Sara Zucchi Valerio Zurlini E a tutti coloro che hanno sostenuto l’Archivio Carlo Montanaro e contribuiscono all’attività espositiva e di studio della Fabbrica del Vedere Stagisti Luca Antoniazzi Riccardo Calvi Assunta Di Martino Paola Granello Giulia Lazzaretto


I fotografi veneziani dell’800 Appare difficile e complesso ricostruire la storia della fotografia a Venezia. Illustri studiosi con in primis Italo Zannier, vi hanno dedicato tempo e passione. Ma, ripercorrendo il loro cammino basandosi magari su testimonianze oggettive come le immagini prodotte dai vari personaggi che si sono dedicati nel tempo all’artigianato fotografico, a tratti c’è da perdersi. Atelier che, mantenendo il medesimo anagrafico, cambiano intestazione, segnalazioni frammentarie, attività che si esauriscono in pochi mesi, combinazioni matrimoniali che stabilizzano interi alberi genealogici. E dietro questo, Venezia. Una città che mantiene da secoli un assetto urbanistico con poche varianti. Addirittura camaleontica nel riacquistare velocemente l’aspetto consueto davanti ad un intervento di restyling di facciata: negozi che nascono e muoiono venendo “riassorbiti” dai muri, dai mattoni, dalle facciate stesse sulle strade, rendendo impossibile l’identificazione dell’attività esercitata. La fotografia in particolare, ha iniziato ad esistere commercialmente provocando lievi indispensabili modificazioni logistiche. Come la nascita dell’ atelier (termine derivato dalla pittura) vetrato che permetteva l’utilizzo della luce naturale, non esistendo altra forma di illuminazione alternativa possibile. Anche se fosse esistita la luce elettrica infatti -nascerà ad ottocento inoltrato e verrà distribuita verso la fine di quel secolo- le emulsioni disponibili non erano sensibili al rosso. Di queste prime fabbriche di immagini rimangono genericamente pochissime tracce ed in particolare a Venezia solo un paio di strutture a suo tempo vetrate sono ancora

identificabili, davanti la Chiesa di San Moisè (Contarini poi con Giacomelli) e in campo San Zaccaria (Jankovich). Mentre sopravvivono indirizzi cui, a volte, non corrisponde più nemmeno il relativo edificio, essendo stata la zona oggetto di un qualche intervento di adeguamento logistico. Come si è detto, gli indirizzi, con, alle volte, dei simboli grafici, con l’aggiunta di dettagli del lavoro e di segnalazioni e menzioni (il progresso veniva ostentato in Mostre e Esposizioni Nazionali ed Internazionali dove potevano essere rilasciate medaglie e nomine particolari che facevano parte del corredo orgoglioso dell’autopromozione) erano stampati in particolare sul retro delle carte de visite. Queste immagini di piccolo formato potevano essere la riproduzione di paesaggi disponibili negli altri formati più grandi, potevano essere la riproduzione di quadri famosi (spesso trasformati a loro volta in incisioni, data l’impossibilità di fotografare nella penombra delle chiese o dei musei) anche quelli disponibili in formati maggiori, e, ancora, potevano essere la presentazione della tipologia dei lavoratori cittadini, magari legati a mestieri tipici, nonché dei personaggi storici (il doge, il gondoliere…) , in questo caso riproducendo illustrazioni. Tutte queste immagini potevano anche essere, pagando qualcosa di più, colorati a mano. Ma l’uso più tipico della carte da visite evolve il concetto di ritrattistica, allargandone l’utilizzo. Nel passato, infatti, solo pittori e scultori potevano eternare le effigi eminentemente dei potenti. Ribadendo il concetto di capolavoro, ovvero di opera unica, irripetibile e costosa, e quindi dedicata a pochi diciamo,

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quanto meno, benestanti. La fotografia invece apre ai più, con tempi ristretti e possibilità di replica. Risparmiando sulle grandi lastre utilizzate che venivano impressionate un pezzetto alla volta, ricavando grandi positivi che, ritagliati ed incollati, moltiplicavano abbattendo i costi, facce, fogge, ruoli, abbigliamenti. Cercando perfino di sconfiggere la corruttibilità del corpo, ritraendo defunti di ogni età alle volte perfino in atteggiamenti para-vitalistici (i cosiddetti postmortem). Spulciando le pubblicazioni specializzate, iniziando dalle opere e/o dai saggi di Italo Zannier, di Alberto Prandi, di Elena Roncaglia, dalle segnalazioni di Adolfo Bernardello, su Indicatori Commerciali ed Annuari di varia provenienza e natura, si può indicare il 1839 come data d’inizio dell’identificazione dell’ing. Malacarne come iniziatore di attività legate alla dagherrotipia. Seguito dal triestino Carlo Gros “si fanno ritratti di qualunque genere con mezzo del dagherrotipo”. Nel 1848 in una nota della polizia si identifica come Maistrello un dagherrotipista che alloggiava all’Albergo Al Cavalletto. Tra i primi fotografi si trovano i nomi di Ferdinand Brosy da Aquisgrana, i Vogel, con il nipote Carlo Reinhardt da Magonza, Jacob August Lorent che usava negativi su carta incerata en amateur. Ma anche firme importanti come Giuseppe Cimetta, Lewis, Bresolin prossimo professore di paesaggio all’Accademia di Belle Arti, Luigi Burlinetto. Nomi che solo in parte troveremo più avanti nella catalogazione alfabetica che segue basata sulle tracce oggettive di esemplari licenziati dai vari atelier e sulle certezze di certe citazioni.


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AGUIARI F.lli NON ESISTE ICONOLOGIA

AGOLINI F.lli Stabilimento Fotografico Platinotipico e di Pittura (Joachino Agolini successore dei F.lli Vianelli) Stab.: Castello, Campo S. Provolo 4711 (dal 1904 al 1927) Dom.: Castello, 4704

ARQUATI Pasquale Stab. : S. Marco, Procuratie Nuove 77 (negozio di G. Jankovich) NON ESISTE ICONOLOGIA

ALINARI F.lli (dal 1900 la ditta è rappresentata dal procuratore Dante Caldini) Stab. : S. Marco, Salizada S. Moisè 1349 - 1350 (dal 1913 la ditta viene affidata ad Osvaldo Bohm) NON ESISTE ICONOLOGIA

ASCHENBRENNER M. Stab. : S. Marco, Ponte dei Dai, Corte Torretta 865 - Treviso

AQUILIN GIOVANNI Stabilimento Fotografico Stab: S.Marco, Merceria dell’Orologio 784 S. Marco, Calle Loredan 4144 (in precedenza T. Sargenti) NON ESISTE ICONOLOGIA

BENZ Guglielmo Stab. : S. Marco, Calle Larga 373


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BERTANI Oreste (fotografo di F. ONGANIA) Stab. : S. Marco, Procuratie Nuove 72 - 74 NON ESISTE ICONOLOGIA

BETTINI Giuseppe - Pittore e Fotografo Stab. : Piazza S. Marco, Calle del Cavalletto N째1099

S. Marco gi첫 del Ponte dei Dai n 844

Gi첫 del Ponte Rosso ai Carmini 2471 NON ESISTE ICONOLOGIA S. Maria Formosa, Calle Orti 5119 (da I. Zannier) NON ESISTE ICONOLOGIA

BERTOJA Pietro S. Maria del Carmine Piazza S. Marco N째69

BETTINI & BONALDI - Fotografi Editori Stab. : S. Marco N. 59 Piazza S. Marco, Calle del Cavalletto 1099

BETTINI Ercole Stab. : S. Marco, S. Luca 4411

BONALDI F. & TARREGHETTA G. (1855)

BONALDI Francesco - Fotografia Bonaldi Pittore e Fotografo - (dal 1852) Stab. : S. Marco, Corte dei Balloni 207


10 COEN Giuseppe Graziano (erede di Beniamino Giuseppe Coen) Stab. : Piazza S.Marco, Procuratie Nuove 43 (dal 1875 al 1879) NON ESISTE ICONOLOGIA

BRESOLIN Giuseppe e Domenico - Pittore Paesista e Fotografo (dal 1854) (Stabilimento rilevato da C. Ponti nel 1865) NON ESISTE ICONOLOGIA

BRUSA Giovanni Battista Stab. : S. Marco, S. Bartolomeo, Corte degli Spiriti 140 S. Pantaleone 3833 - 44 Palazzo Brusa (Rilevò da C. Ponti l’archivio di Domenico Bresolin)

BRESSAN Antonio Mediceo - Studio Artistico Fotografico Stab. : S. Fantino, Calle Minelli 1891 (gli succede Settimio Zepparoni nel 1909)

COEN Beniamino Giuseppe (capostipite Ditta Coen, è medico e pittore) Stab. : Piazza S.Marco, Procuratie Nuove 43 (dal 1875 al 1879) NON ESISTE ICONOLOGIA

Piazza S. Marco, Procuratie Vecchie N°113 (trasloco nel 1879 - chiusura nel 1882) BRESSANIN Sebastiano - Fotografia - (dal 1871) Stab. : S. Marco, Piscina di Frezzeria N° 1670

Piazza S. Marco, Procuratie Vecchie N° 113 (trasloco nel 1879 - chiusura nel 1882)

COEN Colombo e Figlio (Venezia - Trieste) - Stabilimenti Riuniti (Probabili continuatori della Ditta Coen)


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CONTARINI F.lli Marco e Giovanni - Fotografia - (fondata intorno il 1860) Stab. : SS. Filippo e Giacomo, Ponte della Canonica, Corte S. Apollonia N° 4302

S. Marco, Ponte S. Moisè, vicino l’Hotel Bauer 2090

Campo S. Fantin, vicino la farmacia, Calle Minelli 1891

In piazza, vicino l’ufficio postale Recoaro (1878) ( - Fotografia Veneta - forse con tale denominazione, ad iniziare dagli anni 1868 - 69, è sicuramente attivo uno stabilimento che rappresenta una loro filiale “estiva”)

CONTARINI Giovanni Fotografo - (dal 1880 al 1904) Stab. : S. Moisè, via 22 Marzo 2090, di fronte il Ristoratore Bauer


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CONTARINI e GIACOMELLI (dal 1904) Stab. : Ponte S. Moisè 2090

DAL MISTRO Alessandro Stabilimento Fotografico - Fotografia Veneziana Stab. : Calle Larga S. Marco, Calle Specchieri 652 (dal 1911 apre un esercizio, in nome proprio, sotto la ditta “ De Lorenzo” agli stessi indirizzi)

Calle dell’Angelo N° 403, vicino Calle Larga S.Marco

DAMAD Jacques J. - Fotografia Artistica Veneziana Stab. : Calle Larga S. Marco, Ponte dell’Angelo 403 (in precedenza di A. Perini)

DE LORENZO Stabilimento Fotografico Stab. : Cannaregio, Lista di Spagna 146 - 147 Succur. : Castello, Via Garibaldi 1770


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DE ROSSI Ubaldo & SOLDA’ Giacomo - Studio Fotografico (dal 1899 al 1901) Stab. : Via Garibaldi 1619

DE ROSSI Ubaldo - Studio Fotografico (dal 1901 al 1907) Stab. : Via Garibaldi 1619

DICONE Luigi - Stabilimento Jagher Stab. : Santi Apostoli, Calle Dolfin 5615

DICONE Luigi e JAGHER Carolina - Studio Artistico Fotografico (dal 1893) - Stabilimenti Fotografici Stab. : SS. Apostoli, Calle Ca’ Dolfin 5614 - 15 S. Fantino Calle Minelli 1891

FANTUZZI E. - Fotografia Stab. : Rialto, Riva del Vino


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FIORENTINI P. (Cav.) - Fotografia Stab. : S. Marco Calle S. Basso

FASSINA F. - Fotografo - ( Stereofoto) FILIPPI L. Neg. : Mestre

FAUSTINELLI P. B. Fotografia Radium Stab. : Merceria S. Salvador 4851

FILIPPI Tomaso Neg. : Piazza S. Marco, Procuratie Nuove 61 (nel 1895) Piazzetta dei Leoncini, ex Chiesa S. Basso NON ESISTE ICONOLOGIA

FIORENTINI Stab. : S. Marco, Campo S. Gallo 1120

FOTOGRAFIA POMPEJANA e Sculto - Fotografia Privilegiata Stab. : Piazza S. Marco


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GAJO Fratelli Stab. : Piazza S. Marco 139

FORTI Aurelio Stabilimento Fotografico Stab. : Via Garibaldi 1770

FRUCHTERMANN Adolfo GENOVA Antonio (dal 1896 al 1934 successore dei F.lli Testolini) Neg. : Piazza S. Marco, Procuratie Nuove 66 - 67 (vendita fotografie, quadri, acquarelli ecc.) Gli succede Amedeo Ongania, figlio di Ferdinando NON ESISTE ICONOLOGIA

GAGGIO M. - Studio Fotografico Stab. : Calle Larga S. Marco 407 - 408

FOTOGRAFIA COMMERCIALE Stab. : Fondamenta Tolentini

FROLLO Ettore - Stabilimento fotografico (dal - al 1900) Stab. : S. Croce 853 NON ESISTE ICONOLOGIA

GAGGIO J. (anni 1930) Stab. : S. Maria Formosa, Ponte delle Bande 5267 NON ESISTE ICONOLOGIA

GENOVA Giulio - Fotografo Neg. : Piazza San Marco, Procuratie Vecchie 130


16 JACOBI Carlo Stabilimento Eliotipico a Vapore Stab. : S. Agostino 2351/A ELIOTIPIA NON ESISTE ICONOLOGIA

GIACOMELLI Giacomo (succ. di Giovanni Contarini) Stab. : S. Moisè 2090

JAGHER Carolina - Fotografia Veneta (figlia di Simeone) Stab. : Calle Dolfin, SS. Apostoli 5615

JAGHER Simeone - Fotografia Stab. : - Ponte dell’Olio, S. Giovanni Grisostomo 5788

JAGHER Carolina e DICONE Luigi - Fotografia - (dal 1893) Stab. : SS. Apostoli, Calle Ca’ Dolfin 5614 - 15 NON ESISTE ICONOLOGIA

GIACOMETTI G. - Fotografia Veneziana (presente nel 1874)

GROSS Carlo (1843) Negozio di vendita del Dagherrotipo : Piazza S. Marco NON ESISTE ICONOLOGIA

Calle Dolfin, SS. Apostoli 5615 JANKOVICH Giovanni Premiato Stabilimento Fotografico delle Premiate e Reali Fotografie del Cav. A. Sorgato e del Cav. G. Vianelli Stab. : Campo S. Zaccaria 4696 - 4716


17 Neg. : S. Marco, Palazzo Reale 77 (Dopo il 1890 rileva gli archivi fotografici di A. Sorgato e di G. Vianelli. Il figlio Francesco continuerà l’attività del padre) NON ESISTE ICONOLOGIA

MAROSTICA Giovanni (vendita di fotografie dal 1877) Stab. : Piazza S. Marco, Procuratie Nuove N° 42 NON ESISTE ICONOLOGIA

KIER Michele Stab. : Piazza S. Marco 117 LAFRANCHINI Ippolito - Fotografia Stab. : S. Andrea N° 1441 Verona (a questo indirizzo e probabilmente insieme ad A. Perini) S. Fantin, Calle Minelli 1891

LORENT Jakob August (dal 1852 al 1859) NON ESISTE ICONOLOGIA

MANENIZZA Spiridione - Atelier Fotografico Stab. : Merceria S. Salvador, Calle Fuseri 4951 (dal - al 1864) NON ESISTE ICONOLOGIA

MAZZA Amilcare - Fotografia Toscana Premiato studio fotografico Stab. : Campo S. Bartolomeo, Calle Stagneri 5256

LACOMBE &. C o. - Fotografia Stab. : Ramo Salizzada S. Luca 4215

Stab. : Calle dei Fabbri 909/A S. Fantino, Calle Minelli 1891 (dal 1882 al 1887)


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Piazza S. Marco 75 - 76 - 77 - 78 - 79 bis (dopo il 1869)

NAYA Carlo - Fotografie - (dal 1857) Stab. : Campo St. Maurizio 2758 Riva degli Schiavoni No. 4206 (fino al 1864) NON ESISTE ICONOLOGIA

NAYA & SCHOEFFT (probabilmente tra il 1873 e il 1876) Stab. : Piazza S. Marco N° 75 - 76 77 - 78 - 79 bis

Piazza S. Marco, Angolo alle Procuratie Vecchie N°77 - 78 bis (fino al 1869)

ONGANIA Ferdinando - Editore - (Successore dell’editore H. F. Munster) Stab. : S. Marco Procuratie Nuove N° 72 - 74 NON ESISTE ICONOLOGIA


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PAGGIARO Giuseppe Premiato Stabilimento Fotografico Stab. : St. Leonardo, Calle della Masena 1397/A - Mestre, Quattro Cantoni, N° 220

PERINI Fortunato Antonio - Stabilimento Fotografico (dal 1853) Stab. : Calle Larga S. Marco, Ponte dell’Angelo N°403 Neg. : Sotto il Campanile N° 28 - 29

S. Andrea I° Piano N° 1441 Verona (a questo indirizzo e probabilmente insieme adm I. Lafranchini)

Neg. : Sotto il Campanile N°28 - 29, Procuratie nuove N°55

Calle Larga S. Marco, Ponte dell’Angelo N°403 Sotto le Procuratie Nuove N°55

PERINI Luigi - Fotografo - (chimico) Stab. : S. Maria del Giglio 2513


20 QUADRI - TESTOLINI Marianna Stab. : Piazza S. Marco, Procuratie Vecchie 76 (gabinetto raccoglitore rosso) NON ESISTE ICONOLOGIA

REICHARDT Carlo (nipote di Friedrich C. Vogel) Stab. : Palazzo Pisano NON ESISTE ICONOLOGIA

QUARTI F.lli Eugenio e Leopoldo Premiato Stabilimento Artistico Fotografico Stab. : Riva degli Schiavoni, Casa Antonini 4161 (dal 1867 al 1877)

ROSSI Paolo - Fotografia Artistica Stab. : S. Maria Gloriosa dei Frari, Calle Stretta Gallipoli 3024 (insieme a Pietro Zorzetto)

PONTI Carlo - Ottico - Ottico e Fotografo (rileva lo stabilimento di Domenico Bresolin nel 1865 per affidarlo alla direzione di G.B. Brusa) Stab. : Riva dei (degli) Schiavoni, N° 4180 - 4208

SALVIATI Paolo Premiato Stabilimento Fotografico Stab. : Piazza S. Marco, Procuratie Vecchie 76 (da prima del 1876 al 1913) NON ESISTE ICONOLOGIA Riva dei (degli) Schiavoni, N° 4180 - 4208 passato l’albergo Reale Danieli (poi solo 4180) Neg. : Piazza S. Marco, sotto le Procuratie Nuove N° 52 RAVAGNAN G. - Fotografia Stab.: S. Apostoli Calle Dolfin N° 5615


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Piazza S. Marco 44 - 45 (formato gabinetto)

S. Antonin, Calle dell’Arco 3520 (formato gabinetto)

Piazza S. Marco 44 - 45 - 137 NON ESISTE ICONOLOGIA

Stab. : Piazza S. Marco, Procuratie Vecchie 76 (da prima del 1876 al 1913) NON ESISTE ICONOLOGIA

Piazza S. Marco 44 - 45 - 113 (formato gabinetto)

SARGENTI Tommaso (anche Sargenti & Valenzin) Stab. : S. Marco, Calle Larga 373 (in precedenza di G. Benz)

S. Luca Calle Loredan N.°4144


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SCATTOLA Francesco (dal 1893 al 1940) Stab. : S. Marco, Calle Vallaresso 1341

SICCHIERO Pietro - Fotografo Stab. : Frezzeria Calle del Carro N째 1617

PREM. STAB. MERONI. MILANO Campo St. Bartolomeo N째 5256

SORGATO Antonio - Fotografo delle Reali Case Stab. : S. Zaccaria, Campiello del Vin N째 4674 Campo S. Zaccaria N째 4684

SECRETANT Giovanni - Fotografo Stab. : Campo dei Carmini


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STEVANI Vittorio Platinotipia - (dal 1908 al 1953) Stab. : Salizzada S. Stae 1993 (Palazzo Mocenigo)

TIVOLI A. (1904) Stab. : S.M. Formosa 5856

VIANELLI F.lli Giuseppe e Luigi - Fotografia - Stab. : Calle Larga S. Marco

Santa Maria Materdomini 2177 NON ESISTE ICONOLOGIA

Campo San Trovaso Calle della chiesa 1086 NON ESISTE ICONOLOGIA

VALENZIN D. NON ESISTE ICONOLOGIA

S. Zaccaria, Campo S. Provolo 4704

STUDIO ARTISTICO FOTOGRAFICO Stab. : S. Fantino, Calle Minelli 1891

VALENZIN D. & Co. Stab. : Campo S. Luca, Calle dei Fuseri 4268

Campo S. Provolo 4711


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VIANELLI L. & C° - Stabilimento Fotografico Stab. : S. Bartolomeo, Calle Stagneri 5256

VOGEL Friedrich Carl - Fotografia Stab. : Palazzo Pisani, Campo S. Stefano 2809

VIANELLI & MORO - Stabilimento Fotografico -

ZAGHIS Angelo - English e American Store - Kodaks - Lumiére - Baedekers - Tauchnitz ( Editore ) Neg. : Piazza S. Marco 69 - (106) - 139

VOGEL F. & I. - Fotografia - Stab. : Palazzo Pisani, Campo S. Stefano N. 2809

ZEPPARONI Settimio - Fotografia - (succ. di A.M. Bressan) Stab. : S. Fantino, Calle Minelli 1891 (dal 1909 al 1921)

ZORZETTO Pietro - Fotografia Artistica Stab. : S. Maria Gloriosa dei Frari, Calle Stretta Gallipoli 3024 (insieme a Paolo Rossi)


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Frammenti di vita fotografica veneziana

Contarini e Giacomelli, intorno al 1880

Antonio Sorgato

Fotografie Salviati alla caduta del campanile di San Marco,1902


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Foto d’Arte, San Giuliano 695, inizi ‘900

Fotografie Alinari, anni ‘20


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Negozio di Antonio Perini, sotto le Procuratie Nuove 55, fine ‘800

Fotografia Graziadei Cav. Ernesto San Lio anni ‘20

N.B. Sono le uniche immagini ad oggi ritrovate di negozi o fotografi operanti dopo l’inizio del 1900


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Stradario Una semplice rielaborazione dei dati relativi alle varie imprese artigianali che, nel tempo, si sono succedute in città. Qualche volta nei medesimi fondi che passano di mano in mano e non è dato sempre di conoscere la cronologia dei vari titolari. Altre volte, come si è già detto, aprendo e chiudendo soprattutto piani-terra che, da anonimi, son diventati a tutti gli effetti botteghe, per poi rientrare nell’anonimato, venendo riassorbiti da un tessuto urbano che replica da secoli se stesso. L’indicazione anagrafica viene illustrata da una piantina di Venezia, supplemento de L’ADRIATICO GIORNALE DEL MATTINO, che risale all’inaugurazione della prima Biennale, al 1895. Che viene riproposta ingrandita sul cuore di Venezia, su quella Piazza San Marco elemento storico, religioso, spettacolare e nel contempo commercialmente fondamentale per il lusso e per il turismo. Non a caso nei portici delle procuratie e perfino nelle botteghe esistenti alla base del campanile abbattute nel 1883, si riscontra la più alta concentrazione dell’offerta fotografica. Con la proposta di vendita di copie delle immagini nei vari formati, nelle varie possibilità di colorazione e rilegatura di quelli che divennero ambiti RICORDI DI VENEZIA, che iniziarono a riempire le valige dei sempre più frequenti visitatori, per poi passar la mano a sistemi di stampa via via meno raffinati. Quanto si propone è, come per le “carte da visita” un primo approccio basato sulla verifica di testi e appunti vari e, soprattutto, sull’analisi dei materiali d’epoca appartenenti all’Archivio Carlo Montanaro e alla Collezione di Alessandro Mander. Da questo primo approccio si auspicano ulteriori approfondimenti per arrivare ad una storia possibilmente completa delle immagini riprodotte veneziane. Cannaregio - Fondamenta Nuove, Tommaso Filippi (dopo il 1893?) Cannaregio 146 - 47 - Lista di Spagna, De Lorenzo Cannaregio 1397 - San Leonardo, Calla della Masena Giuseppe Paggiaro (viene daTorino e apre anche a Mestre, “quattro cantoni”) Cannaregio 5615 - Calle Dolfin, G. Ravagnan Cannaregio 5788 - Ponte dell’Olio Simeone Jagher Cannaregio 5615 - Calle Dolfin Simeone Jagher, Carolina Jagher e Luigi Dicone Castello 1619 - Via Garibaldi, Ubaldo De Rossi e Giacomo Soldà (dal 1899, De Rossi solo dal 1901) Castello 1770 - Via Garibaldi, De Lorenzo (succursale) poi Aurelio Forti Castello 3520 - Sant’Antonin Calle dell’Arco, Paolo Salviati prima del 1876 Castello 4161 - Riva degli Schiavoni, Casa Antonini fratelli Eugenio e Leopoldo Quarti (1867 - 1877) Castello 4180 - 4208, poi solo 4180, dopo Bresolin e con la direzione di G.B. Brusa, Carlo Ponti Castello 4206 - Riva degli Schiavoni, Carlo Naya Negozio (fino al 1864) Castello 4674 - San Zaccaria, Campiello del Vin, Antonio Sorgato Castello 4684 - Campo San Zaccaria, Antonio Sorgato (anche Bologna, Modena, Reggio Emilia) Castello 4696 - 4716, Campo San Zaccaria, Giovanni Jankovich (dopo il 1890 rileva Sorgato e Vianelli), gli succede il figlio Francesco Castello 4704 - Campo San Provolo - F.lli Vianelli poi F.lli Agolini (1904 – 1927) Castello 4711 - Campo San Provolo - F.lli Vianelli poi F.lli Agolini Castello 5119 - Santa Maria Formosa Calle Orti Francesco Bonaldi Castello 5856 - Santa Maria Formosa A. Tivoli Dorsoduro - Campo Carmini, Giovanni Secretant Dorsoduro 1086 - Campo San Trovaso, Calle della Chiesa, Vittorio Stevani Dorsoduro 2471 - Ponte Rosso ai Carmini Francesco Bonaldi Dorsoduro 2542 - San Sebastiano Pietro Bertoja Dorsoduro 2895 - Santa Margherita, Giovanni Giambarbieri foto e smalti in porcellana Dorsoduro 3116 - Santa Maria del Carmine San Barnaba Pietro Bertoja Dorsoduro 3833, 3844 - Palazzo Brusa, Giovanni Battista Brusa


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San Marco 28-29 “sotto il campanile�, A. Perini San Marco - Calle San Basso, (Cav) P. Fiorentin San Marco - Piazza San Marco Fotografia Pompejana e Sculto - Fortografia (anche a Napoli) San Marco 42 - Procuratie Nuove, Giovanni Marostica, 1877 San Marco 43 - Procuratie Nuove, Coen Beniamino Giuseppe poi Giuseppe Graziano (1875/1879 poi al 113) San Marco 44 - Procuratie Nuove Giovanni Castelli (1875/76) Salviati, poi aggiungendo il 45 Paolo Salviati) San Marco 52 - sotto le Procuratie Nuove, Carlo Ponti San Marco 53 - Procuratie Nuove, Giovanni Battista Brusa poi Luigi Vendrasco (anni 1888) San Marco 55, Procuratie Nuove, A. Perini San Marco 59 - Piazza San Marco Bettini & Bonaldi San Marco 66 - 67 - Procuratie Nuove Antonio Genova (1896) San Marco 69 - Piazza San Marco Pietro Bertoja poi Angelo Zaghis, editore San Marco 72 , 74 - Procuratie Nuove Ferdinando Ongania (succede a Hermann F. Munster) San Marco 75, 76, 77, 78, 79bis - Piazza San Marco Carlo Naya (dopo il 1869), Naya & Schoefft (tra il 1873 e il 1876) San Marco 76 - Procuratie Vecchie 76, Paolo Salviati (prima del 1875 e fino al 1913?) poi Marianna Quadri-Testolini San Marco 77 - Palazzo Reale, Carlo Naya (negozio (fino al 1869) Jankovich (negozio) San Marco 111 - Piazza San Marco, Testolini Fotografo San Marco 113 - Procuratie Vecchie Beniamino Giuseppe, poi Giuseppe Graziano Coen (1879/1882) poi Paolo Rossi, con Antonio Salviati San Marco 117 - Piazza San Marco, Michele Kier, padre Giuseppe con Melchiorre Fontana, litografi San Marco 130 - Procuratie Vecchie Giulio Genova San Marco 139 - Procuratie Vecchie, Gajo Fratelli, poi Angelo Zaghis


32 San Marco 207 - Corte dei Balloni, Francesco Bonaldi San Marco 300 - sotto la torre dell’Orologio, Giovanni Brizechel poi Giovanni Zanetti San Marco - Calle Larga San Marco, F.lli Giuseppe e Luigi Vianelli San Marco 373 - Calle Larga Guglielmo Benz, poi Tommaso Sargenti (anche Sargenti & Valenzin) San Marco 383 - Corte Lucatello Ferruzzi Studio Fotografico San Marco 403 - Calle dell’Angelo, A. Perini (dal 1853 anche a Verona), poi Jacques J. Damad, poi Alessandro Del Mistro San Marco 407 - 408 - Calle Larga, M. Gaggio San Marco 652 - Calle Specchieri Alessandro Del Mistro, poi Antonio Del Mistro San Marco 784 - Merceria dell’orologio Giovanni Aquilin San Marco 844 - giù del Ponte dei Dai, Francesco Bonaldi San Marco 865 - Ponte dei Dai Corte Torretta M. Aschenbrenner San Marco 909/A - Calle dei Fabbri, Amilcare Mazza, Fotografia Toscana San Marco 1099 - Calle del Cavalletto Giuseppe Bettini poi Bettini & Bonaldi San Marco 1120 - Campo San Gallo, Fiorentini San Marco 1341 . Calle Vallaresso, Francesco Scattola (dal 1893 al 1940) San Marco 1617 - Frezzeria, Calle del Carro, Pietro Sicchero San Marco 1670 - Piscina Frezzeria, Sebastiano Bressanin (1871), F.lli G.A. Pazienza San Marco 1891 - San Fantino Calle Minelli, Ippolito Lafranchini (anche Verona), Contarini F.lli, Manenizza Spiridione (dal 1882 al 1887), Studio Artistico Fotografico, Antonio Mediceo Bressan, Carolina Jagher e Luigi Dicone (1891), Settimio Zapparoni. San Marco 2090 - Ponte San Moisé, Contarini F.lli (intorno 1860) Contarini & Giacomelli (dal 1904), Giacomo Giacomelli (successore Giovanni Contarini) poi Studio Artistico Fotografico, poi Settimio Zapparoni (1900 - 1921) San Marco 2513 - Santa Maria del Giglio, Luigi Perini San Marco 2699 - San Maurizio Calle del Dose, Colombo Coen 1888 San Marco 2758 - Campo San Maurizio, Carlo Naya, stabilimento San Marco 2809 - Campo Santo Stefano, Palazzo Pisani, Friedrich Carl Vogel poi F. & I. poi Carlo Reichardt San Marco 3780 - San Ben(ned)etto, Palazzo Orfei, anni 1888 San Marco 4144 - Calle Loredan, Aquilin Giovanni già Tommaso Sargenti San Marco 4215 - Salizada San Luca, Lacombe & C° San Marco 4268 - Campo San Luca, Valle dei Fuseri, Valentin D. & C. San Marco 4302 - SS Filippo e Giacomo, Ponte Canonica, Corte S. Apollonia Contarini F.lli (1860?) San Marco 4411 - San Luca, Ercole Bettini San Marco 4841- Merceria San Salvador, Fotografia Radium di Faustinelli P.B. San Marco 4951 - San Salvador Calle Fuseri, Spiridione Manenizza (fino al 1864) San Marco 5256 - Campo San Bartolomeo, Calle degli Stagneri, Francesco Scattola, Vianelli & Moro San Marco 5296 - Campo San Bartolomeo, Calle Stagneri, Amilcare Mazza (Fotografia Toscana) Santa Croce - Fodamenta Tolentini, Fotografia Commerciale Santa Croce 140 - Corte degli Spiriti Francesco Bonaldi Santa Croce 853 - Campiello delle Stroppe Ettore Frollo (chiude 1900) Santa Croce 1993 - Palazzo Mocenigo, Vittorio Stevani Platinotipia dal 1908 al 1953 Santa Croce 2177 - Campo Santa Maria Materdomini, Vittorio Stevani San Polo - Riva del Vin, E. Fantuzzi San Polo 2351/A - Sant’Agostin, Corte Pozzolongo, Carlo Jacobi Eliotipia, Fototipia, Fotozincografia. San Polo 3024 - Santa Maria Gloriosa dei Frari, Calle Stretta Gallipoli, Paolo Rossi, poi Pietro Zorzetto


Carlo Naya Il catalogo generale del 1877 Dopo la laurea in giurisprudenza Carlo Naya (Vercelli 1816 - Venezia 1882) con il fratello Giovanni inizia a viaggiare alla ricerca delle origini delle civiltà, attraversando l’Italia, le principali cittò d’Europa, e poi l’Asia e l’Egitto. Presto, alla passione per la culttura si unisce quella per la nascente fotografia conosciuta a Parigi. I due fratelli aprono un’attività fotografica a Costantinopoli e, alla morte del fratello Giovanni, Carlo decide, tra il 1856 e il 1857, di trasferirsi a Venezia. Nella città dove intorno a Carlo Ponti, ticinese, ottico ma anche fotografo, sta nascendo un notevole gruppo di professionisti, Francesco Bonaldi, Antonio Fortunato Perini, Domenico Bresolin, Pietro Bertoja. Aperto un laboratorio in campo san Maurizio, inizia una sorta di sodalizio proprio con Ponti che inizialmente commercializza le sue vedute. Allarga presto la sfera di interessi alle riproduzioni di opere d’arte e l’attenzione verso molte altre città italiane ricche di tesori. Diventando presto famoso a livello europeo. Non a caso nel 1863 Pietro Selvatico Estense (già direttore dell’Accademia di belle arti di Venezia) lo incarica di documentare lo stato degli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova prima, durante e dopo i lavori di restauro del 1867, e che presenterà all’Esposizione di Parigi del 1867. Con la fine della dominazione austriaca anche la burocrazia di stato subisce cambiamenti. Carlo Ponti aveva brevettato il Megaletoscopio, un apparecchio per foto all’albumina retrodipinte, che permetteva la loro visione singola con effetti di giorno-notte quasi tridimensionali. Lo scadere dei brevetti dovuto all’annessione all’Italia, consente a Naya di replicare l’apparecchiatura (chiamata Aletoscopio) malgrado la denuncia di Ponti. Anche per altre questioni

di copyright e commercializzazione di immagini (nel frattempo Naya aveva aperto il suo punto vendita in Piazza San Marco) le vie dei due artigiani-commercianti si dividono drammaticamente. Naya oltre all’Aletoscopio, inventa e commericializza altri strumenti atti a spettacolarizzare le fotografie, come il grafoscopio. E punta su formati sempre più grandi (gli “imperiali”, stampati con estrema perizia, speculando sulla visione romantica della serenissima: i “chiari di luna” son doppie esposizioni su carta precolorata blu, artati da un finto cielo notturno e pittoresco. Nel frattempo Naya denuncia i colleghi per il plagio di altre immagini, soprattutto proprio le riproduzioni di opere d’arte, vince altre cause, valendosi della testimonianza di Tommaso Filippi, direttore del laboratorio ma anche eccellente fotografo (inizierà ad eseguire preziose istantanee bloccando quell’attimo fuggente che pareva impossibile da cogliere) nonchè continuatore della sua opera dopo la di lui morte avvenuta nel 1882. E che si metterà in proprio nel 1895 lasciando quello che forse ad oggi è l’archivio fotografico veneziano più conservato e ricco. Filippi è quindi l’autore dell’ultimo Album fotografico firmato Naya commissionato dal Municipio di Venezia in occasione della Esposizione Nazionale Artistica nel 1887 intitolato Isole della laguna di Venezia. La vedova di Carlo Naya Ida Lessiak di origine ungherese, sposa lo scultore Antonio Dal Zotto. Direttore di fatto del laboratorio Naya sarà Antonio Baccheto, assistente di Carlo Naya. Nel 1918 alla morte di Dal Zotto, l’archivio Naya viene acquistato dall’Editore Ferdinando Ongania, e, infine dal fotografo Osvaldo Böhm, i cui eredi ancora lo conservano speriamo ancora a lungo in città.

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Secondo il Dizionario BiograficoTreccani che cita Italo Zannier,Carlo Naya avrebbe pubblicato nel 1864 un primo Catalogo generale, con vedute e riproduzioni fotografiche di dipinti, proposte nei formati 27 x 35, 14 x 18 e ‘carta da visita’. Alle 200 foto di monumenti, chiese, palazzi (in interni ed esterni) e panorami veneziani («Ciascuna con leggenda storica in quattro lingue», com’è specificato nel catalogo), si affiancavano 272 «vedute stereoscopiche» di Venezia, Padova, Torcello, Malta, Napoli, Roma, Palermo e Firenze; 240 «fotografie dei migliori quadri antichi e moderni» custoditi nei musei delle principali città italiane ed europee; 13 «fotografie tratte dagli originali senza alcun ritocco» degli affreschi di Giotto nella cappella degli Scrovegni, in una sezione a parte, che apre il catalogo. Un’immensa mole di materiali e di lavoro avvenuto mentre dovrebbe ancora valere il suo accordo commediale con Ponti. Sempre Zannier indica poi nel 1882 la data di redazione di un secondo catalogo. Non ci è stat o dato di poter consultare le due opere in oggetto. Mentre qui di seguito riproduciamo le parti essenziali di un catalogo mai citato ma ovviamvente esistente, in lingua francese e datato 1877. Non è stato citato in integrale trattandosi spesso solo della enumerazione dei soggetti appartenenti alle varie offerte di tipologie di merce. Sono stati riprodotti gli inizi di ognuno dei capitoli. Il catalogo con la copertina gialla di carta leggera misura cm. 20,5 x 14, ha 116 pagine più la copertina che nella III indica i corrispondenti esteri. Mentre nella IV in un piccolo riquadro c’è chiaramente indicato Imprimeria C.Naya 1877. L’esemplare riprodotto appartiene all’Archivio Alessandro Mander.


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L’ASSOCIAZIONE CULTURALE “ARCHIVIO CARLO MONTANARO”

Insegna per “carta da involto” acquaforte 260 x 214 mm Fabrica di Biasio Burlini Ochialer sopra la fondamenta dell’Osmarin a San Provolo in Venezia all’Archimede.

si è costituita in data 24 marzo 2010 presso il notaio Paolo Chiaruttini di Venezia ed è stata registrata al n. 127015. Con il decreto 114 del 23 settembre 2013, in base alla legge regionale 5 settembre 1984, n. 50, art. 41, i fondi e le raccolte documentarie appartenenti all’Archivio Carlo Montanaro di Venezia sono dichiarati di interesse locale. L’Associazione Culturale “Archivio Carlo Montanaro”, ha sede legale in San Polo 896, 30125 Venezia, telefono +39 041 5231299 dov’è collocata anche la redazione di ALL’ARCHIMEDE. L’Associazione sta predisponendo LA FABBRICA DEL VEDERE, la sua sede operativa (spazio pubblico e/o espositivo, biblioteca, videoteca, fototeca, laboratorio, emeroteca, archivio cartaceo, raccolta di oggetti e memorabilia - collezione Trevisan, Montanaro, D’Este -) in Cannaregio, 3857 cap 30121 Venezia, telefono +39 041 5231556.

L’Associazione Culturale “Archivio Carlo Montanaro” può ricevere donazioni e contributi liberali non soggetti a IVA ai sensi dell’art. 4 commi 2 e 4 del DPR 633/72. L’IBAN di Banco San Marco, (gruppo Banco Popolare S.C. AG 9 VE) è IT86H0503402022000000001192, ma si può operare anche tramite PAYPAL collegandosi al sito www.archiviocarlomontanaro.it. L’Archivio Carlo Montanaro ha 94072930277 come Codice Fiscale. acmve@inwind.it facebook archiviocarlomontanaro, cellulare +39 347 4923009. ALL’ARCHIMEDE è il periodico dell’Associazione Culturale Archivio Carlo Montanaro, è stampato in proprio e poi diffuso, non scaricabile, nel sito archiviocarlomontanaro.it. Copyright ©Associazione Culturale Archivio Carlo Montanaro e, ove indicato, dei singoli autori. Chiuso il 26 dicembre 2016.

FOTO E ILLUSTRAZIONI Copertine Archivio Carlo Montanaro tutte le altre illustrazioni appartengono all’ Archivio Carlo Montanaro e/o all’Archivio Alessandro Mander o a fonti di presumibile pubblico dominio.


trimestrale n. 5 e 6 / 2015

Associazione Culturale Archivio Carlo Montanaro Direttore responsabile Carlo Montanaro registrato presso il Tribunale di Venezia al n. 2/2014 il 18/01/2014 ISSN 2421-5791

I fotografi veneziani dell’800


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