Rivista Cittadinanza Attiva numero 05

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ANNO XI - NUMERO 2 - FEBBRAIO 2004 - SPED. IN ABB. POST. ART.2 COMMA 20/C, L.662/96 - ROMA - A CURA DI CITTADINANZATTIVA ONLUS - WWW.CITTADINANZATTIVA.IT - UNA COPIA: EURO 1,5

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Emergenza trasporti

Capolinea BILANCIO PARTECIPATO. VOGLIA DI DEMOCRAZIA E RISPOSTA DEI MUNICIPI. A CONFRONTO I CASI DI VICENZA E VIGNOLA

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LIBERTÀ DI INFORMAZIONE. DOPO IL RINVIO ALLE CAMERE DELLA GASPARRI, QUALI SPAZI PER IL 'MEDIATTIVISMO'?

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È soltanto l’inizio SOMMARIO

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All’interno Prove di partecipazione ●

Le città dei bilanci

Capolinea

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Emergenza trasporti

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Informazione ●

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Liberiamoci

Rubriche ● ● ● ●

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Per dirla tutta Pronto tutela Di tutto un po’ Azione

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Anno XI, numero2 - Febbraio 2004 DIRETTORE POLITICO: Teresa Petrangolini DIRETTORE RESPONSABILE: Puccio Corona CONDIRETTORE: Vittorino Ferla SEGRETERIA DI REDAZIONE E UFFICIO STAMPA: Ilaria Donatio IN REDAZIONE: Aurora Avenoso, Mariano Votta UFFICIO MARKETING: Adele Bottiglieri REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON: Agenzia redattore sociale, Comitato Quelli del 118, Forum PA HANNO SCRITTO SU QUESTO NUMERO: Carlo Gubitosa, Cinzia Sciuto, Marcella Cinelli, Maria Vitale, Paola Springhetti, Sabrina Nardi, Tiziana Toto PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE: Emiliana Colucci, Fabio Salamida IN COPERTINA:Illustrazione di Daniela Balsamo DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE: via Flaminia 53, 00196 Roma tel. 06367181 - fax 0636718333 magazine@cittadinanzattiva.it www.cittadinanzattiva.it ABBONAMENTI: Annuale ordinario: Euro 15 Annuale sostenitore: Euro 50 sul c/c postale 22185334 intestato a Fondazione per la cittadinanza attiva–onlus via degli Scialoja, 3 – 00196 Roma Una copia: Euro 1,5 EDITORE: Cittadinanzattiva onlus Registrazione Tribunale n. 00045/94 del Registro della stampa in data 09/02/1994 Sped. in abb. postale comma 20/c art. 2 - L. 662/96 Filiale di Roma STAMPA:I.G.E.R. srl - via C.T.Odescalchi n.67/A

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Per dirla tutta Giustino Trincia

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mergenza trasporti

Il sistema dei trasporti in Italia, come in Europa, è ogni giorno più importante. Tanti gli aspetti della nostra vita - sicurezza, relazioni sociali, economia, salute, ambiente - correlati a questo servizio d’interesse generale. Sul tema il nostro Paese ha accumulato un forte ritardo. I numeri prima che le opinioni lo confermano. La rete ferroviaria italiana è da decenni sempre quella, cioè 16.147 km di linee (10.733 dei quali elettrificati), con appena 6.163 a doppio binario. A cosa dovrebbe servire migliorare il materiale rotabile (cioè le carrozze e i locomotori su cui viaggiamo), se poi i binari su cui transitano LIBERI DI AGIRE Normalmente si pensa che la libertà sia di destra e la solidarietà di sinistra. La libertà viene intesa come libero mercato, Stato minimo, diritti individuali. Solidarietà si sposa invece con welfare state, volontariato, diritti sociali. Il concetto di sussidiarietà orizzontale sconvolge questo schema, e ci dice che le due cose possono stare assieme perdendo le loro caratterizzazioni tradizionali. L’art. 118, u.c., della Costituzione dice infatti che i cittadini, singoli e associati, devono essere favoriti dalle pubbliche istituzioni quando in autonomia svolgono funzioni di tutela dei beni comuni. In pratica, finalmente i cittadini sono liberi di essere solidali e di occuparsi dell’interesse generale, senza che per fare queste cose debbano essere inglobati in norme o schemi istituzionali che ne limitano l’autonomia di azione e senza che lo Stato “se ne vada”, derogando ai suoi doveri di cura e di sostegno dei diritti. Quante volte abbiamo sentito dire: mi piacerebbe fare qualcosa per cambiare la situazione del mio quartiere, ma mi hanno detto che devo far parte di un organismo, chiedere i permessi, fare domanda, entrare in un albo. Inoltre, quale che sia il colore dell’amministrazione c’è sempre un motivo per considerarci o pericolosi comunisti o soggetti di cui non fidarsi perché animati da secondi fini. Con la sussidierà orizzontale, almeno teoricamente, come cittadino dovrei aver riacquistato la mia libertà di agire per occuparmi delle cose che mi circondano: la scuola dei figli, l’ospedale di zona, il giardino pubblico, ecc., senza essere disturbato da questo tipo di sciocchezze. Insomma la Costituzione mi dice che sono legittimato a fare il cittadino attivo - il cittadino sussidiario - nell’interesse della collettività e nessuno mi può dire che non è previsto. E’ evidente che si tratta di una questione così nuova e rivoluzionaria da richiedere un grande lavoro di riflessione, di costruzione di alleanze e di attuazione pratica. Per questo il 12 marzo a Roma Cittadinanzattiva assieme alle associazioni del comitato Quelli del 118 ha promosso la 1° Convenzione della sussidiarietà, dal titolo “L’Italia dei beni comuni”, invitando tutti: le organizzazioni civiche, il mondo della politica, le amministrazioni, l’area del mercato con imprese e sindacati.

DI TERESA PETRANGOLINI

Info: www.cittadinanzattiva.it

sono sempre gli stessi? Nella sola città di Roma, per passare al trasporto su mezzi privati, ogni anno e ormai da dieci anni, aumentano di 30.000 unità le autovetture in circolazione (50.000 nuove immatricolazioni, meno 20.000 rottamazioni), ma il numero delle strade e la disponibilità di parcheggi rimane sostanzialmente identico. Per le linee metropolitane e dei tram, al di là di qualche fermata in più, il discorso non cambia: siamo fermi, come in surplace, da ormai troppo tempo. Perché lamentarsi dunque per l’inquinamento e gli sbalzi del clima se siamo i primi a farci del male da soli? Il nostro trasporto pubblico locale assomiglia ad una campo di battaglia, tante sono le aziende in grave crisi di bilancio finanziaria (circa 7 milioni di euro il deficit complessivo del settore) e i nodi mai sciolti: ritardi nei rinnovi del contratti di lavoro e scioperi selvaggi contro gli inermi cittadini-utenti, parco mezzi molto vecchio, finanziamenti pubblici sempre più all’osso, mancanza di percorsi protetti e preferenziali per alzare la velocità media per km (a volte sarebbe meglio andare a piedi o fare un po’ di footing). Tanti tipi di barriere per l’accesso ai servizi di trasporto per disabili e non (cfr. il dossier Mobilità ad ostacoli presentato dai Procuratori dei cittadini di Cittadinanzattiva nel 2003) e vecchi e nuovi problemi per la sicurezza, fanno infine del nostro sistema dei trasporti una vera emergenza. Tutto ciò avrebbe dovuto sollecitare i diversi livelli di governo - nazionale, regionale e locale - a mettere la questione tra le priorità d’intervento, avviando scelte drastiche ed ormai dovute ispirate al principio: prima i beni comuni, poi gli interessi individuali. In questo scenario il federalismo, con i poteri conferiti alle regioni per siglare i contratti di servizio con le aziende e definire i piani regionali di trasporto e il principio di sussidiarietà circolare introdotto dal nuovo articolo 118 della Costituzione, costituiscono due opportunità nuove per rilanciare una politica dei cittadini in grado di aiutare le stesse politiche pubbliche a colmare il grave ritardo accumulato su questo versante.

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prove di partecipazione

C’era una volta

Le Città dei bilanci

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Come rispondono i municipi alla voglia di contare dei cittadini? Come intervenire nella gestione della cosa pubblica? È possibile allargare gli spazi di democrazia? Luci e ombredel Bilancio Partecipativo nell’esperienza di Vicenza e Vignola

Cinzia Sciuto possibile intervenire direttamente nella gestione della cosa pubblica? Èpossibile incidere sulle decisioni di un consiglio comunale chiuso alle richieste dei cittadini? Queste domande sono alla base delle iniziative di un gruppo di cittadini di Vicenza, avviate alla fine del 2002. C’è una conferenza organizzata da persone comuni e aperta alla cittadinanza. Tante persone insoddisfatte della gestione politica della loro città decidono di prendere parola. Numerose le critiche, rivolte non tanto ai contenuti dell’amministrazione, quanto soprattutto alle modalità di esercizio,

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normalmente impermeabili alla partecipazione civica. E così ci si rivede, per scambiarsi idee ed esperienze. Nasce il Gruppo Bilancio Partecipativo. Nel corso del 2003 vengono organizzati altri incontri. In particolare, una conferenza pubblica nella quale i candidati sindaci sono chiamati a confrontarsi con i cittadini (a Vicenza ci sarebbero state in quell’anno le elezioni amministrative) e un’assemblea dal titolo chiaro: La parola ai cittadini. “C’erano 200 persone”, racconta entusiasta Paolo Michelotto,


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RETI E MUNICIPI uno degli ispiratori di queste iniziative, “non si era mai vista a Vicenza tanta partecipazione”. L’assemblea viene gestita secondo regole ferree. Tutti, organizzatori compresi, hanno la possibilità – segnandosi su una lavagna – di prendere la parola per tre minuti, senza eccezioni. Vengono invitati anche l’intera Giunta e tutti i Consiglieri comunali. L’obiettivo è quello di formulare proposte per migliorare la vita di Vicenza e successivamente sottoporle alla discussione del consiglio comunale. “Avevamo studiato nel dettaglio”, spiega ancora Michelotto, “lo Statuto del Comune e avevamo scoperto che bastava la richiesta di tre consiglieri per invitare un semplice cittadino ad esporre una proposta in Consiglio. La nostra idea era quella di individuare la proposta più votata e di portarla alla discussione dell’assemblea consiliare”. Alla fine le proposte formulate sono ben 25, ma si decide di portare avanti le tre più votate. La prima, chiamata Più democrazia, è molto articolata e prevede di installare una webcam nell’aula consiliare e di inserire tutti i documenti utili (compresi i verbali della sedute del Consiglio) sul sito del Comune in modo di consentire a tutti i cittadini di conoscere in tempo reale le attività dell’amministra-

DEMOCRATIZZARE LA DEMOCRAZIA Democratizzare radicalmente la democrazia: Sono le parole con cui Tarso Genro, uno dei protagonisti dell’esperienza dell’Orçamento Partecipativo (Bilancio Partecipativo) di Porto Alegre in qualità di sindaco della città negli anni novanta, sintetizza la funzione principale del Bilancio partecipativo. Porto Alegre, capitale di Rio Grande do Sul, uno dei 26 stati del Brasile, è la città-simbolo di questa nuova formula di gestione politica. In questa città che, contando l’intera area metropolitana, supera i tre milioni di abitanti il processo è iniziato nel 1989 e oggi è un articolato e complesso sistema di partecipazione, pianificazione e controllo popolare. Democratizzare radicalmente la democrazia è anche il nome di una Rete internazionale nata in Francia con lo scopo

di diffondere la conoscenza dell’esperienza di Porto Alegre e di mettere in rete tutte le esperienze simili che sono nate e stanno nascendo in America Latina, Africa ed Europa. “Il cuore del Bilancio partecipativo”, dichiara Giovanni Allegretti, una delle ‘antenne’ italiane della Rete – è l’idea della ‘partecipazione strutturata’. Non si tratta infatti di chiamare di tanto in tanto i cittadini a esprimere pareri, ma creare strutture che forniscano garanzie di reale e costante partecipazione. In Italia c’è il rischio di trasformare questo modello in una mera forma di consultazione, tradendone lo spirito profondo”. In Italia si è anche di recente costituita la rete Nuovo Municipio, di cui fanno parte Università, Municipi e associazioni.

zione. Con la stessa proposta si richiede inoltre l’inserimento nello statuto comunale della possibilità di Referendum, sia abrogativi che propositivi. La seconda proposta, Spazio Giovani, richiede la creazione di uno spazio polivalente che sia gestito dagli stessi utenti e messo a disposizione di singoli e associazioni per l’organizzazione di attività varie. La terza proposta riguarda l’istituzione di un Ufficio Biciclette all’interno dell’amministrazione comunale. Ciascuna di queste proposte viene trasformata in una mozione, presentata, grazie all’appoggio di numerosi consiglieri, al ‘parlamentino’ comunale che le discuterà nelle prossime settimane. Paolo Michelotto parla di “passo storico”. “Tre mozioni”, dice, “nate nelle menti di tre cittadini/associazioni che prima neppure si conoscevano e votate da un'assemblea di circa 200 cittadini, sono state ufficializzate per essere discusse in consiglio comunale. Non era mai successo prima a Vicenza”. Molto diversa è l’esperienza di Vignola, piccolo centro in provincia di Modena. L’amministrazione locale ha inserito nel Bilancio di quest’anno 250 mila euro da investire in un progetto proposto direttamente dai cittadini, realizzando una imponente campagna informativa tramite il giornalino del Comune. Ogni cittadino, sia come singolo che in rappresentanza di associazioni, ha avuto la possibilità di proporre un progetto d’investimento. Il progetto poteva limitarsi all’indicazione dell’idea

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C’era una volta BILANCIO PARTECIPATIVO senza obbligo di allegare ulteriori dettagli proprio per consentire a tutti di avanzare delle proposte. La risposta dei vignolesi è stata significativa. Ben 96 progetti presentati, molti dei quali proposti da più cittadini. Il Comune, dopo uno studio di fattibilità, ne ha selezionati otto. Fra il 13 e il 15 dicembre si è svolta una vera e propria consultazione popolare per decretare il progetto vincitore. Alla votazione potevano partecipare tutti i cittadini a partire dai 16 anni, attraverso apposite urne poste in centro città oppure via internet. Hanno votato in 1038. Alla fine ha vinto, con 346 voti, il progetto presentato dalla Polivalente Olimpia per il miglioramento degli impianti sportivi nell'area Centro Nuoto con la realizzazione di un campo da tennis in erba sintetica, coperto e riscaldato e di un percorso permanente illuminato per jogging. Tutto liscio? Pare proprio di no. Le polemiche non sono certo mancate. Una signora - che insieme ad altri vicini di casa aveva presentato un progetto di sistemazione della pericolosa via modenese (progetto che è arrivato quarto) - è delusa: “È stata una pagliacciata”, afferma indignata, “gran parte dei progetti proposti, compreso il nostro, erano opere di sistemazione neces-

LAVOCEDEIPIONIERI Di Bilancio Partecipativo in Italia si è iniziato a parlare negli anni novanta. Le città pioniere sono state Pieve Emanuele (Mi) e Grottammare (Ap). Salvatore Amura, assessore alla partecipazione di Pieve Emanuele: “Ci sono due modelli di democrazia. Uno tecnicistico in cui si tratta la cosa pubblica come un’azienda e la si gestisce secondo l’unico criterio dell’efficienza. L’altro partecipativo in cui si pensa che gli amministratori non sono dei capi ed in cui i cittadini sono coprotagonisti della gestione pubblica. Il secondo modello è anche il più difficile da realizzare, ma noi ci stiamo riuscendo. L’idea centrale è che sono i cittadini a fissare le priorità e l’amministrazione mette a disposizione gli strumenti. Sembra una differenza da poco, in realtà è rivoluzionaria”. Massimo Rossi, ex Sindaco ed attuale presidente del Consiglio Comunale di Grottammare: “Gli amministratori non devono essere dei governanti ma dei facilitatori dell’autogoverno dei cittadini. Questa è l’idea che ci guida. A Grottammare il BP è un processo che dura tutto l’anno e si articola in due cicli di assemblee. Sono convinto che è possibile “elevare” il processo decisionale al livello dei cittadini. Quando siamo stati eletti per la prima volta nel 1994 non avevamo alcuna esperienza di amministrazione. Semplificazione e chiarezza sono state le prime cose che abbiamo preteso dai funzionari del Comune”.

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bilancio partecipativo

I Links Chi volesse approfondire la conoscenza delle varie esperienze di Bilancio Partecipativo in Italia e nel mondo può visitare, tra gli altri, i seguenti siti: www.portoalegre.rs.gov.br www.pievealegre.org www.budget-participatif.org

sarie che dovrebbero far parte delle normali attività di un Comune. Far votare ai cittadini se vogliono o no un dosso per far rallentare la velocità su una strada pericolosa per poi magari avere l’alibi che non ha vinto per non realizzarlo mi sembra davvero una presa in giro”. C’è poi chi ritiene che la capacità d’influenza dell’associazione che ha proposto il progetto vincitore, e che tra l’altro ha anche in gestione gli impianti sportivi in questione, non ha consentito un confronto onesto e leale tra i progetti. Anche queste perplessità dimostrano che il Bilancio Partecipativo non soltanto non è facile da definire in maniera univoca, ma può contare esperienze estremamente diverse, sia per la concezione della politica che per il grado di realizzazione. “Al di là delle polemiche, credo che l’iniziativa del Comune rappresenti un primo passo per una gestione partecipativa della città”, afferma Maurizio Galli che, come membro di Legambiente, ha presentato un progetto di risistemazione complessiva della vecchia stazione in vista del prossimo ripristino della linea ferroviaria Vignola-Bologna, progetto che è arrivato secondo. “È vero”, continua Galli, “i limiti sono stati molti. Si dovrebbe pensare per esempio a momenti assembleari per discutere delle priorità per evitare che ciascun gruppo presenti progetti legati ai propri interessi e per impedire che la grande influenza di un’associazione abbia un peso decisivo nelle scelte. Ma questi sono limiti superabili. Spero e credo inoltre che l’amministrazione tenga conto di tutti i progetti presentati al di là dei risultati delle votazioni”. Un processo di partecipazione dei cittadini alla gestione della vita pubblica di una città: questo dovrebbe essere il Bilancio Partecipativo. Ma che significa partecipazione, in che senso i cittadini partecipano, che cosa decidono, come si realizza, sono tutte questioni aperte e non risolte una volta per tutte. ●


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Pronto tutela

◗ PITSERVIZI

Progetto integrato di tutela nei servizi di pubblica utilità Tel. 0636718555 - Fax 0636718333 - pit.servizi@cittadinanzattiva.it - www.cittadinanzattiva.it

Quella tassa tv chiamata canone

altro apparecchio? Enrico, Rieti

Pago regolarmente il canone Rai per l’apparecchio televisivo della mia residenza (a Rieti), ma accendo la televisione solo per vedere film in DVD. Esiste un modo per evitare di pagare quella che ritengo essere una delle tasse più ingiuste? Per motivi di lavoro durante la settimana vivo a Roma, dovrei pagare un secondo canone nel caso in cui decidessi di acquistare un

Purtroppo, secondo la legge, il presupposto per il pagamento del canone è la semplice detenzione di un apparecchio televisivo nella propria abitazione, a prescindere dall’uso che se ne fa. Dopo essersi accertati di aver pagato per intero il canone dell’anno in corso e di non avere altre pendenze con lo Sportello abbonamenti, si può inviare, entro il 31 dicembre a mezzo raccomandata a/r, la richiesta di disdetta a:

RIFERIMENTI UTILI • Agenzia delle entrate: 848 800 444 • Call Center Rai: 199 123 000 (numero a tariffazione specifica: costo massimo da rete fissa 14,26 centesimi al minuto; da rete mobile il costo varia tra 24,17 e 48 centesimi al minuto, con scatto alla risposta tra 12,40 e 30 centesimi, a seconda dell’operatore)

Agenzia delle Entrate - Ufficio Torino 1 - S.A.T. Sportello Abbonamenti TV - Casella Postale 22 - 10121 Torino. In caso di cessione del televisore a terzi, è sufficiente allegare una denuncia di cessione, mentre in caso di suggellazione è necessario versare anche 5,16 Euro a mezzo vaglia postale intestato allo stesso indirizzo.

In base all’art.27 della legge n.223/90, il pagamento del canone TV per l’abitazione primaria consente la detenzione di uno o più apparecchi televisivi ad uso privato da parte dello stesso soggetto o di altri componenti del suo nucleo familiare, anagraficamente inteso, nella propria residenza o dimora, abituale e secondaria.

◗ PITSALUTE Tel.0636718444 - Fax 0636718333 - pit.salute@cittadinanzattiva.it - www.cittadinanzattiva.it Progetto integrato di tutela nei servizi sanitari

Adozion e. costano Quanto i certific ati?

Qualche anno fa mia moglie ed io abbiamo presentato richiesta di adozione e, finalmente, dopo lungo attendere, a maggio una bambina farà parte della nostra famiglia! La procedura di adozione presuppone una marea di cer tificati da presentare, molti dei quali medici. Quello nel quale si attesta che la persona che deve adottare è in condizioni di buona salute generale deve essere rilasciato dal medico di fiducia. Il medico di fiducia di mia moglie glielo ha rilasciato gratuitamente, il mio invece ha preteso 10 Euro. Mi è stato detto che quando si tratta di adozione non si deve pagare nulla. Chiedo delucidazioni in merito. Lamberto, Verona

7 Le certificazioni mediche per l’idoneità all’affido e all’adozione, fino al mese di dicembre 2003, sono state poste a carico della coppia in quanto comprese nell’elenco (Allegato 2 A, lettera e) delle prestazioni totalmente escluse dai livelli essenziali di assistenza (LEA) garantiti ai cittadini di tutto il territorio nazionale. Un recente decreto (il Dpcm del 28/11/2003) reca modifiche ai LEA. Tra queste, una riguarda pro-

prio le certificazioni mediche - ivi comprese quelle relative all’affido e all’adozione - ponendole totalmente a carico del Servizio Sanitario Na-

RIFERIMENTI UTILI • Legge 4 maggio 1983, n. 184 (G.U. n. 133 del 17 maggio 1983): Disciplina dell'adozione e dell'affidamento dei minori. • Dcr del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001: Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza. • Dcr del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 novembre 2003: Modifica al DPCM del 29 novembre 2001 recante definizione dei livelli essenziali di assistenza, in materia di certificazioni.

zionale, quindi gratuite. Il decreto in questione, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 286 il 10 dicembre del 2003, acquisendo efficacia dopo 15 giorni dalla pubblicazione, ha prodotto i suoi effetti a partire dal 25 dicembre 2003. Sul comportamento del suo medico non pende, quindi, nota di demerito se la richiesta del compenso per il rilascio del certificato è giunta prima del 25 dicembre 2003.


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emergenza trasporti

Casus belli

Capoline a cura di Mariano Votta

Tra scioperi continui e insufficienza del servizio, per i trasporti è l’ultima fermata... Lo rivelano le segnalazioni degli utenti raccolte dal Rapporto annuale di Pit Servizi. Una rappresentazione del disagio che deve preoccupare 8

tazione ferroviaria di Latina, antivigilia del nuovo anno. Il display avvisa che dei dieci treni in arrivo, quattro portano ritardo. Tra questi non figura l’intercity Torino-Reggio Calabria, previsto per le 13 e 56. A soli cinque minuti dal suo arrivo, la beffa: il treno in questione accusa quindici minuti di ritardo, display scripsit. C’è chi torna in sala d’attesa per risparmiarsi vento e freddo pungente, chi preferisce questi ultimi al cattivo odore che proviene dalla sala (domicilio di extracomunitari e sbandati di turno), nessuno riesce a mascherare il disappunto per l’annuncio dato dal capo stazione: .... “l’intercity è fermo a Roma per guasto e sostituzione locomotore....” “Sicuramente lo sapevano da prima ma ce l’hanno tenuto nascosto fino all’ultimo”, “chissà quando arriverà il treno”, le prime lamentele che si levano al cielo. Il ritardo aumenta, al

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TARIFFE PIÙ ALTE, QUALITÀ AL PALO Dal ’95 ad oggi, a fronte di un aumento medio dei prezzi al consumo del 17,9%, i prezzi per l’acquisto dei mezzi di trasporto privato (automobili, moto, ecc.) sono aumentati solo del 15%, mentre quelli dei servizi di trasporto sono aumentati del 20,7%. In particolare, il maggiore aumento si è registrato proprio per i trasporti urbani multimodali che aumentano il 4,2% più dell’inflazione. Le tariffe crescono, ma agli aumenti non corrisponde un aumento di qualità del servizio: così i mezzi pubblici diventano sempre meno competitivi, né costituiscono una valida alternativa ai sistemi di trasporto privato su gomma.


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SEI DISABILE? NON PUOI PARTIRE... Ancora difficile l’accesso ai trasporti da parte dei disabili. In Italia sono 2 milioni e mezzo, ma solo il 15,6% di loro utilizza il treno (contro il 33,2% di non disabili). Il pullman per il trasporto extraurbano viene sfruttato dal 12% dei portatori di handicap contro il 20% di non disabili. Per gli autobus del trasporto locale, le percentuali sono del 21% per i disabili e del 27% per i non disabili. Male anche le stazioni ferroviarie: su oltre 2700, in Italia solo il 16% è accessibile ai disabili. Fuori portata, infine, le tariffe aeree per i barellati, costretti a spendere tra le quattro e le cinque volte di più rispetto ad un volo ordinario di un singolo passeggero.

pari dell’insofferenza: il display segna prima trenta, poi quaranta minuti di ritardo. Il tempo passa ma le informazioni latitano, poi improvvisamente dall’altoparlante l’avviso dell’immediato arrivo di un treno straordinario per Reggio Calabria, che non figura su alcun display/tabella oraria/avviso. In biglietteria sembrano cadere dalle nuvole: “il treno straordinario sostituisce il treno fermo per guasto?” “Sì, cioè no, non propriamente....” abbozzano poco convinti alla biglietteria. Di fatto, le stazioni in cui ferma non coincidono con quelle del treno fermo a Roma per guasto. Attimi di smarrimento prima di un nuovo avviso”: “...a seguire intercity da Torino per Reggio Calabria”. È il treno per il quale abbiamo la prenotazione, conviene aspettare anche perché, a differenza del treno ‘straordinario’ ferma certamente nella stazione dove ci interessa scendere: “veramente non ferma, ma se lo dice lei...”, lo sconcertante commento del bigliettaio. Da non credere, e infatti non gli crediamo. Si sale in carrozza alle 15.00 per arrivare a destinazione (come già ci era capitato di registrare poco prima per la stessa tratta, lo stesso orario e lo stesso guasto) con oltre un ora di ritardo, pronti a fare richiesta di bonus per il ritardo subito, se non fosse che alla stazione di destinazione i relativi moduli sono finiti.... Ritardi non quantificati, comunicazioni non tempestive agli utenti, treni fantasma, servizi inadeguati, informazioni vaghe (forse che “a seguire” sostituirà “5 minuti”, “fra un po’” prenderà il posto di “15 minuti”?) o addirittura del tutto errate. In una parola, disservizi quotidiani, immancabilmente riproposti, causa scioperi nel settore (autoferrotranvieri, controllori di volo, etc.) nei primi giorni del nuovo anno, tanto per farci capire subito che l’aria che tira è sempre la stessa nel mondo dei trasporti. L’unica certezza, i continui disagi per gli utenti, a dimostrazione di come debole sia la loro (cioè la nostra) tutela nel settore in questione. Possiamo difenderci da tutto ciò? “Bisogna innanzitutto rivendicare gli standard di qualità previsti nei contratti e nelle Carte dei Servizi”, commenta Ettore Lupo, responsabile di Cittadinanzattiva per il settore dei trasporti, “ e denunciare in modo circostan-

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Casus belli

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ziato il disservizio sia alle Divisioni di Trenitalia che agli assessorati regionali”. In un anno, le segnalazioni giunte a Cittadinanzattiva-Pit Servizi e riguardanti il settore dei trasporti hanno avuto ad oggetto, per il 62% dei casi, la scarsa qualità, seguita da inadeguata informazione e trasparenza (17%), controversie (13%), sicurezza (4%), accessibilità (3%). Gli ambiti maggiormente investiti dalle segnalazioni sono stati il trasporto ferroviario (43%), quello aereo (25%) e locale (15%), le stazioni ferroviarie (11%), la rete stradale (3). La qualità del trasporto ferroviario risulta pregiudicata dalla mancanza di una puntuale comunicazione all’utenza, dai ripetuti ritardi, da un inadeguato livello di comfort, dal limitato numero di treni che coprono alcune tratte (locali e regionali) e dalla mancata ottimizzazione delle coincidenze. “Le tariffe crescono”, commenta Ettore Lupo, “ma agli aumenti non corrisponde un aumento di qualità del servizio rendendo dunque i mezzi pubblici sempre meno competitivi e non in grado di costituire una valida alternativa ai sistemi di trasporto privato su gomma”. Anche nel caso delle stazioni ferroviarie la lamentela principale riguarda l’insufficiente informazione fornita agli utenti del servizio (38%). Particolarmente critica è la situazione nelle stazioni disabilitate e non presidiate dove tuttavia transita un gran numero di pendolari. Sempre per quel che concerne le stazioni, oggetto di continue segnalazioni è la situazione igienica (8%) ma soprattutto la mancanza di spazi adibiti al deposito bagagli (23%) e gli ambienti (sale d'aspetto, biglietterie, etc.) assolu-

LE SEGNALAZIONI DEI CITTADINI

Maglia nera negli scioperi Uno sciopero su due avviene nei trasporti. Su 2574 scioperi esaminati nel biennio 2001/2002 dalla Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, ben 1.253 hanno riguardato il settore del trasporto, pari al 49% del totale dei conflitti. Nel 2002, gli scioperi effettuati nel solo settore del trasporto pubblico locale, sono stati oltre 200 su tutto il territorio nazionale, con un incremento del 39% rispetto al 2000. Nelle ferrovie, in caso di sciopero, il servizio maggiormente penalizzato è quello del trasporto locale con soppressioni fino al 100% del servizio. Servizio Trasporto urbano Trasporto ferroviario Trasporto aereo Trasporto marittimo Circolazione e sicurezza stradale Taxi Comunicazioni Igiene urbane e ambientale Enti locali Energie

Trasporto ferroviario

25 20 15 10 5 0

% fonte Cittadinanzattiva - IV Rapporto Pit Servizi 2002/2003

Servizio Ministeri Sanità Credito Giustizia Scuola Beni prima necessità Sicurezza Enti parastatali Università Enti ricerca

N. scioperi 105 85 60 50 44 31 17 12 5 1

fonte: Procuratori dei Cittadini su dati Commissione di Garanzia relazione 2002 I dati sono relativi al periodo che va dal 1/10/2001 al 9/7/2002

FERROVIE: L’AUDITEL DEI CITTADINI 30

N. scioperi 538 306 286 108 13 2 498 175 120 118

tamente poco confortevoli (23%). In fatto di trasporto aereo, il 32% dei casi consiste in richieste di informazioni sulla Carta dei diritti del passeggero. Le principali aree di criticità, invece, riguardano i ritardi (17%), il fenomeno dell’overbooking (13%), gli eccessivi costi (14%), le interruzioni del servizio (10%), l’insufficienza dei servizi aeroportuali (7%) e la scarsa comunicazione agli utenti (7%). Detto degli scioperi che sin dai primi giorni del nuovo anno hanno vessato gli utenti del trasposto locale (il 13% di essi, non a caso, protesta per la scarsa informazione sulle agitazioni sindacali), i cittadini si lamentano per le frequenti interruzioni del servizio (13%) e soprattutto per l’inadeguato numero di servizi offerti rispetto al bacino dell’utenza (37%). Nello specifico, ci si riferisce all’insufficiente numero di corse che coprono determinate tratte o addirittura alla mancanza di collegamenti per zone più periferiche. In molti continuano a preferire l’uso della propria automobile ai mezzi pubblici visto che viaggiare su questi ultimi è tutto fuorché confortevole. I motivi sono riscontrabili nell’eccessivo sovraffollamento durante gli orari di punta, nelle attese estenuanti (soprattutto durante il week end), nella mancanza di un’adeguata climatizzazione nei periodi estivi, nella scarsa pulizia. Infine, a fronte di un evidente problema di qualità, in molte città si è registrato un aumento del costo dei biglietti che costituisce un ulteriore deterrente all’uso dei mezzi pubblici. Rilevante è l'incidenza delle segnalazioni relative alla sicurezza fisica (13%) che dipendono dalla inadeguatezza ed età delle vetture circolanti. E i trasporti in Italia sembrano sempre più al capolinea. ●


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Di tutto un po’

◗ CONSIGLIPERGLIACQUISTI G.Moro-A.Profumo, Plusvalori. La responsabilità sociale delle imprese, Baldini&Castoldi 2003, € 13,00 “Ciò che è buono per la società è buono anche per l’impresa”: l’ormai nota frase di Kofi Annan rappresenta bene la portata dei cambiamenti in corso nel rapporto tra aziende e cittadini. Il volume affronta questi problemi a partire dalla concretezza dell’esperienza. Il tema della responsabilità sociale dell’impresa è diventato centrale nella costruzione di una nuova sfera pubblica. Nella questione – spesso sottoposta a distorsioni interpretative – va letta la possibilità per le imprese di diventare attori delle politiche pubbliche, occupandosi dell’interesse generale. Non più soltanto la ricerca di un legittimo profitto, la produzione di beni e servizi e la creazione di lavoro. Ma l’assunzione di un impegno preciso – condiviso con altri soggetti – per la promozione di azioni di sviluppo sociale, civile e ambientale volte a fronteggiare problemi emergenti di interesse collettivo. Anche gli interlocutori di questo percorso - governi nazionali e locali, sindacati, dipendenti, organizzazioni civiche e dei consumatori, media, comunità finanziaria – sono chiamati così a reinterpretare il proprio ruolo.

T.Petrangolini, Salute e diritti dei cittadini, Editori Riuniti 2003, € 14,00 Non ci troviamo di fronte a un libro denuncia, un ennesimo elenco di casi di malasanità o un tentativo di alimentare un contenzioso. Questo volume è un vero e proprio libretto di istruzioni per l'uso in campo sanitario. Sapere dove andare, a chi rivolgersi e cosa aspettarsi ogni volta che si varca la porta di un ambulatorio di medicina generale, piuttosto che della Asl o dell'ospedale, è indispensabile per il cittadino, al pari che per il medico o per l'infermiere. Crediamo che la sua lettura sia utile a chiunque, per professione o per necessità, si viene a trovare a contatto con il mondo della sanità. Scritto in modo semplice e immediatamente comprensibile, pratico da consultare, completato con la modulistica per l’autotutela, il volume è integrato da un'appendice contenente, fra l'altro: le leggi che tutelano chi è colpito da malattia; gli indirizzi utili in Italia; i siti internet di maggiore importanza e più facilmente consultabili.

◗ ABUSI&CONSUMI Attenti a quei due...

G.Trincia, Il consumatore attivo, Editori riuniti 2003, € 16,00 Questo testo fornisce informazioni e strumenti utili per rendere più tutelabili i diritti dei cittadini e aprire nuovi spazi di partecipazione civica nei servizi di pubblica utilità. Una guida che - grazie alla sintesi delle principali normative, a esempi di carte di diritti, a un glossario di termini utili e ad alcuni moduli da utilizzare all'occorrenza - si propone di accompagnare il cittadino nella conoscenza base dei trasporti, delle telecomunicazioni, della pubblica amministrazione, dei servizi postali e bancari, dei servizi idrici, elettrici e del gas. La convinzione di fondo è che la conoscenza dei meccanismi e del modo di funzionare di servizi fondamentali possa aiutare a far rispettare i diritti previsti dalle leggi e a promuoverne di nuovi. I consumatori non devono più essere utenti o clienti passivi, ma cittadini attivi, corresponsabili della migliore qualità dei servizi e della tutela dell'interesse generale.

Come difendersi dal cancro ai polmoni? Ecco alcuni utili consigli tratti dal libretto diffuso da CittadinanzattivaTribunale per i diritti del malato, nell’ambito della campagna intitolata Attenti a quei due: • Assumere un atteggiamento responsabile e attento verso la tutela della propria salute. La prima regola è smettere di fumare. Una persona che smette di fumare a 30 anni ha solo il 2% di rischio di sviluppare la malattia; a 40 anni il rischio resta del 3%; a 50 del 6% e a 60 del 10%. • Non tollerare che la propria salute sia messa a rischio da comportamenti scorretti altrui. Verificare che sia rispettato il divieto antifumo nei locali in cui questo sussiste e, se necessario, rivolgersi al funzionario responsabile. • Verificare che l’ambiente in cui si vive o si lavora sia protetto dal gas radon (che ha un peso del 10% in relazione all’insorgenza del cancro al polmone) e, in caso non lo sia o non si sia ancora effettuato un monitoraggio, rivolgersi all’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) della propria regione e sollecitarla a produrre informazione sul tema per i cittadini ed a predisporre gli interventi necessari. • In caso di sintomi o semplicemente per avere informazioni sul cancro al polmone, rivolgersi al medico di famiglia. Nel caso si rendano necessarie Fare impresa, oltre la beneficenza alcune indagini diagnostiche specifiche, ci si può Con la campagna Meno beneficenza, più diritti, 14 organizzazioni della società civile rivolgere al CUP (Centro Unico Prenotazioni) della (Amnesty International, Arci, Azione Aiuto, Banca Etica, Cittadinanzattiva, propria Asl, o all’Urp della stessa Asl. Coordinamento Lombardo Nord Sud del Mondo, CTM Altromercato, Legambiente, Info su http://www.cittadinanzattiva.it/lecampagne/ Libera, Mani Tese, ROBA dell’Altro Mondo, Save The Children, TransFair-Italia, tumore_polmoni/tumore_home.htm Unimondo), vogliono promuovere regole, a livello italiano ed europeo, perchè le imprese adottino comportamenti socialmente responsabili nei confronti delle comunità in cui operano. È per questo che le associazioni promotrici chiedono al governo italiano: • un codice di condotta europeo elaborato dal Consiglio • una base giuridica vincolante per la disciplina delle attività delle imprese all’estero • l’obbligo di presentare rapporti sociali e ambientali, accanto a quelli economici e finanziari • incentivi fiscali e finanziamenti sulla base della condotta socio-ambientale dell’impresa, e, al contrario, fondi negati a chi non raggiunge adeguati standard • che si adoperi affinchè, in sede di acquisti ed appalti, le aziende appaltatrici si diano codici di condotta verificabili da organismi indipendenti. Anche i cittadini possono contribuire, firmando la petizione online sul sito della campagna www.piudiritti.it

◗ INCAMPA(G)NA

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Informazione

Affari di stato

Liberiamoci 12

Carlo Gubitosa

“Presidente Ciampi, adesso non fermiamoci”. Mentre si torna a discutere la legge Gasparri, l’associazione PeaceLink rivolge un appello al capo dello Stato. Perché si faccia garante della libertà di informazione nel Paese timatissimo Presidente Carlo Azeglio Ciampi, le scrivo a nome dell'associazione PeaceLink, un gruppo di volontari che dal 1991 produce gratuitamente informazioni sulla pace e i diritti umani, diffuse quotidianamente su internet. La sua decisione di rinviare alle camere il disegno di legge sul riassetto del sistema radiotelevisivo ha ridato speranza a molti cittadini che ormai consideravano perduta la battaglia civile per una informazione libera da condizionamenti partitici, economici, affaristici, lobbistici e mafiosi. Sappiamo che il suo gesto ha un valore puramente simbolico, perché con ogni probabilità la legge che lei ha giudicato incostituzionale in alcuni passaggi verrà approvata dopo gli opportuni ritocchi e aggiustamenti, perché questo è quello che prevedono le regole

S

associazione peacelink Telematica per la Pace Volontariato dell'informazione C.P. 2009 - 74100 Taranto http://www.peacelink.it e-mail: info@peacelink.it

delle istituzioni. Tuttavia la forza di questo simbolo e il valore del suo "no" ci aiutano a ritrovare la speranza di consegnare ai nostri figli un ambiente culturale, mediatico e cognitivo libero da tutte quelle forme di inquinamento mentale che sua moglie Franca ha efficacemente sintetizzato col nome di "televisione deficiente". Dalle notizie di agenzia apprendiamo che nel messaggio inviato alle Camere per motivare il rinvio del ddl Gasparri lei ha espresso preoccupazione sul fenomeno della concentrazione del mercato pubblicitario a favore delle concessionarie televisive Sipra e Publitalia, comunicando il timore che "la radiotelevisione, inaridendo una tradizionale fonte di finanziamento della libera stampa, rechi grave pregiudizio ad una libertà che la Costituzione fa oggetto di energica tutela". Purtroppo i problemi dell'appiattimento culturale del piccolo schermo e della concentrazione pubblicitaria non sono le uniche piaghe che affliggono la nostra informazione. Negli ultimi anni abbiamo osservato impotenti l'aumento esponenziale delle tariffe postali che sta stroncando le piccole riviste distribuite solo su abbonamento, la progressiva estinzione delle librerie di quartiere, asfissiate dal-


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Affari di stato le grandi catene come Feltrinelli e Mondadori, la concorrenza sleale delle riviste e dei libri che raggiungono i supermercati e gli autogrill danneggiando i piccoli editori che non possono permetterselo, l'impoverimento del panorama culturale dominato dai grandi gruppi editoriali Rcs, Caracciolo e Mondadori, le concentrazioni di poteri mediatici che non riguardano solo il presidente del Consiglio attualmente in carica, ma anche personaggi come Mario Ciancio, Francesco Gaetano Caltagirone, Cesare Romiti, Maurizio Costanzo, Bruno Vespa e molti altri, le leggi sull'editoria che penalizzano la piccola informazione libera e decentrata e forniscono provvigioni spropositate alle riviste di partito, le azioni legali operate a danno delle piccole "Tv di quartiere", ormai presenti a centinaia nel Paese, che aumentano la biodiversità televisiva con programmi autogestiti e privi di pubblicità, la dubbia costituzionalità di organismi come la Siae che operano la criminalizzazione della condivisione di musica e opere dell'ingegno senza scopo di lucro, l'approvazione della direttiva europea sul copyright che tutela unicamente il diritto al profitto di grosse aziende calpestando i diritti degli utenti e dei consumatori, i monopoli dell'informatica e delle telecomunicazioni che danneggiano la libera iniziativa economica, la palese censura operata su chi viene allontanato dagli schermi televisivi, la più subdola autocensura alla quale sono costretti anche nella stampa più progressista migliaia di giornalisti precari, i progetti di legge per obbligare i siti internet di informazione indipendente a registrarsi come testate giornalistiche, la crescente ingerenza degli inserzionisti pubblicitari nell'attività delle redazioni, la subalternità dell'Italia all'economia e alla cultura statunitense in ambito cinematografico, discografico e informatico, la trasformazione delle notizie in

ALTRINFORMAZIONE

Quella fatta dai cittadini Nel 1969, dopo la strage di Piazza Fontana a Brescia, ci volle un anno perché l’informazione alternativa entrasse in circolo e mettesse in discussione la versione ufficiale: era contenuta in un libro e negli articoli di Camilla Cederna. Nel ’77, quando durante una manifestazione a Roma fu uccisa Giorgiana Masi, ci vollero 24 ore perché l’informazione alternativa entrasse nel circuito: si trattava delle foto di un reporter, Tano D’Amico. Nel 2001, quando a Genova è morto Carlo Giuliani, è bastata un’ora perché la versione ufficiale dei fatti (colpi di incerta origine, forse dei manifestanti) si rivelasse improponibile. Filmati, foto, registrazioni dei protagonisti della contro informazione già giravano in Internet e arrivavano nelle redazioni. Questa interessante cronologia è contenuta nel volume “L’informazione alternativa” (Emi 2002) e bene rende l’idea di quanto questo tipo di informazione sia diventata importante in un momento in cui quella mainstream, veicolata da grandi mezzi di comunicazione, appare irrimediabilmente segnata dalle tendenze alla concentrazione delle testate, dalla sottomissione alle logiche di potere, dall’essere ormai solo un fatto economico che ha perso per strada la sua dimensione culturale. Accanto all’informazione alternativa giocano oggi un ruolo fondamentale i media comunitari, quelli prodotti dai gruppi, dalle associazioni, dalla società civile in generale. Sono portatori di identità sociali, punti di vista, interessi che non coincidono con quelli dei più forti. Possono approfondire temi che non hanno spazio nella comunicazione maistream, mettere in rete persone, favorire la partecipazione. Certo, nella stragrande maggioranza dei casi non hanno soldi, strumenti, strutture, e si arrangiano a mettere insieme professionalità di vario tipo. Ma sono un presidio di democrazia in un contesto mediatico che lo è sempre meno. Sono l’informazione fatta, e non solo fruita, dai cittadini. Davvero non si capisce, allora, perché non vengano mai presi seriamente in considerazione se non dai loro elettori o fruitori; perché non si trovi il modo – e non si desideri trovarlo – di aiutarli a crescere e a migliorare. La controversa vicenda delle tariffe postali è solo un esempio di quanto se ne sottovaluti il ruolo. Altre iniziative si potrebbero prendere ( a cominciare dal destinare ad esse una percentuale delle pubblicità istituzionali) e studiare. Purché si prenda atto del loro valore sociale.

Tavoli di lavoro

e se media e società si parlassero? È nato Me/So, un tavolo di confronto tra Media e Società. Ha sede a Roma, presso l'Associazione della Stampa Romana e vuole denunciare lo scollamento sempre più evidente tra l'Italia raccontata dai media generalisti - giornali e tv - e il pluralismo delle tante realtà operative nel segno della tolleranza, della legalità, della pace. Un gruppo di giornalisti di media tradizionali, complementari e alternativi pronti a confrontarsi, a lavorare insieme sui pregiudizi che rendono poco visibili i tanti fermenti positivi nel nome di una cultura della solidarietà, di cui solo sporadici frammenti fanno notizia.

I giornalisti del tavolo Me/So intendono lavorare su più livelli: - per rieducarsi a riconoscere il "grado di notiziabilità" di un fatto, l'interesse pubblico di una notizia; - per produrre una piattaforma da sostenere con un dialogo continuo tra tutti i soggetti interessati a livello locale, nazionale, europeo; - per convogliare le tante forze che si muovono nell'informazione (giornalisti e fonti) nel campo del sociale, della società civile, dell'associazionismo. In questi mesi i giornalisti di Me/So hanno prodotto documenti e interventi che si possono consultare sul sito: www.meso.splinder.it.

Paola Springhetti, Direttore della Rivista del volontariato

propaganda militare durante le recenti azioni di guerra che hanno coinvolto direttamente o indirettamente il nostro Paese, la scomparsa dagli schermi televisivi delle informazioni sulle manifestazioni sindacali e pacifiste, la trasformazione del servizio pubblico televisivo in un'arena di scontro per la conquista del potere, dove la professionalità dei giornalisti viene soffocata premiando il divismo e la piaggeria, mentre le legittime richieste dei cittadini e della società civile vengono sistematicamente ignorate. Di fronte a tutto questo le chiediamo rispettosamente di non fermarsi e di spingere ancora più in là la sua azione per garantire la libertà di informazione e di espressione nel Paese, denunciando come ha già fatto in altre occasioni non solo le storture e le incostituzionalità della legge Gasparri o di qualunque altra legge illiberale o incostituzionale, ma ogni limitazione del diritto a produrre e ricevere informazioni libere, un diritto che lei stesso ha definito "oggetto di energica tutela" da parte della nostra Costituzione Repubblicana. La situazione eccezionale che le ho descritto le richiederà una eccezionale dose di coraggio e di determinazione, ma nel cercare questo coraggio e questa determinazione deve sapere che avrà dalla sua parte quei milioni di cittadini italiani che vogliono continuare a pensare con la propria testa, liberi da condizionamenti di qualunque provenienza e colore politico. Ringraziandola per l'attenzione che ci ha dedicato, le auguriamo buon lavoro. ●

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Azione!

L’ A G E N D A DEGLI ITALIAN I TUTE LARE I RISP ARM

IATORI. Firm no e alcune as ato a Roma il sociazioni de 19 dicembre i consumator scorso, il prot i (Cittadinan mento difesa ocollo tra Un zattiva, Conf del cittadino icredito Italia consumatori, , Unione Nazi Movimento Co onale Consum indennizzo de atori, Adicon ns i clienti Unicre um at ori, Movisum e Lega Co dito Italiano nsumatori) pr possessori di pegno possa evede modal bond Cirio. Le essere assunt ità di associazioni o da altri istit auspicano ch ut si alla associ i di cr ed ito . e lo stesso im Grazie all’acc azioni firmat arie, alle qual ordo, i risparm i è riconosciut iatori potrann borso che ne a la funzione o rivolgerlla fase di form di assistenza ulazione dell’ sia per la richi accordo risol missione, terz esta di rimutivo. Potrann a tra le parti, o inoltre inte che esaminer rloquire con à le pratiche zione il livello una comcaso per caso di consapevol , considerando ezza da parte per ciascuna del cliente, il vanza dell'in operavestimento in profilo di risch ‘Bond Gruppo io dell'operaz Cirio’ rispetto ione stessa e proporre il rig al portafoglio la rileetto della prop complessivo osta o un inde . La commissi nnizzo. In ogni te. I clienti, ai one potrà caso il titolo Ci quali l’iniziat rio bond rimar iva verrà com unicata con ap rà in possesso 2004, agli op posita lettera eratori del nu del clien, potranno ric mero verde 80 hiedere fino 0.646464, l’i cipare alla pr al nv 27 febbraio ocedura. Le ric io del modulo hieste, per es e dei relativi allegati nece sere prese in tro il 31 marzo ssari per part considerazio 2004. Il ricor ene, dovranno so alla proced pervenire alla ura è gratuito Commissione per il cliente. enInfo: www.citta dinanzattiva. it.

BACHECA .IT

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Parliamo di dipendenze

Una fiera migliora la vita

Tre giorni per discutere del complesso universo delle dipendenze da sostanze. Il carcere, il rapporto tra immigrati e droghe, il rischio di frammentazione dovuto al federalismo, le politiche europee sulla droga. Questi alcuni dei temi del convegno Il sistema di interventi sulle dipendenze: la cornice europea, le evidenze scientifiche e le buone pratiche che si terrà dall'11 al 13 febbraio a Pesaro organizzato da ITACAItalia (associazione europea degli operatori professionali delle tossicodipendenze) e dalla Regione Marche. Info: www.itacaitalia.it

L’handicap non è più un tabù e la necessità di abbattimento delle barriere architettoniche è una priorità. Con questa idea il 13 febbraio si inaugura a Montichiari (Bs) una manifestazione originale: una fiera delle tecnologie per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità. Numerose le sezioni previste – dalla mobilità allo sport alla telefonia – e le iniziative collaterali, come la Scuola per i diritti, che animeranno il Centro espositivo di Montichiari fino al 16 febbraio. Info: www.dishow.com

◗ C AMPANILI BOLOGNA: LOTTA ALLA BICI ‘SCORRETTA’ E’ un po’ provocatoria e sicuramente non troverà il consenso dei patiti delle due ruote ecologiche, ma come negare che talvolta ci imbattiamo in ciclisti davvero indisciplinati? La proposta di imporre la targa per le biciclette, per poter multare anche i ciclisti scorretti, viene da un’associazione nata nel 2001, a Bologna, una delle città con la più alta presenza di bici, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita in città. Bolognaviva invita a votare la proposta online, sul sito www.bolognaviva.org.

PIACENZA: UN MEDIATORE CULTURALE NELLA USL Un mediatore culturale per facilitare l’accesso dei cittadini stranieri alle prestazioni sanitarie. Grazie alla collaborazione tra la Azienda Usl di Piacenza e la Cooperativa sociale Tutti i colori, gli stranieri della cittadina emiliana dall’inizio del 2004, hanno a disposizione una sorta di tutor che potrà aiutarli nella compilazione di moduli o nella richiesta di informazioni. Il servizio di mediazione culturale è garantito di mattina, presso lo Sportello Unico, dalle ore 10 alle 13, e nel pomeriggio, presso l’Ufficio Relazioni con il pubblico, dalle 16 alle 19 dei giorni feriali.

BACHECA .EU Donne mediterranee

EducAzione

Si terrà a Cipro dal 5 al 7 marzo la Conferenza Gender in Mediterranean: emerging practices and discourses. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con il British Council, è promossa dal Mediterranean Institute of gender studies, una organizzazione non-profit cipriota che promuove la discussione di temi sociali, politici ed economici relativi soprattutto – anche se non esclusivamente – alle donne. La conferenza prevede dibattiti, tavole rotonde, workshop con la presenza di studenti, attivisti, rappresentanti di ong, artisti ma anche semplici cittadini. Info: www.medinstgenderstudies.org

Originale iniziativa di ACTIONAID – una ong britannica – che mette a disposizione di singoli insegnanti e di intere scuole materiale di formazione su temi di interesse sociale. L’ultima idea, che sarà presentata l’11 e il 12 marzo all’Education Show 2004, è un ‘pacchetto’ sull’AIDS dal titolo Pandemic: global health and HIV. Il pacchetto contiene un cd-rom con materiale interattivo, letture, video e guide per l’insegnante e tratta sia gli aspetti più strettamente scientifici che quelli culturali e sociali del problema. Tutti i materiali realizzati da ACTIONAID sono forniti alle scuole gratuitamente. Info: http://www.actionaid.org/schoolsandyouth/citizenship/downloads.shtml


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Azione!

EN M I V O IN M

TO

Una locomotiva per la Sicilia Decine di cartoline sono state inviate dai cittadini di Modica, su iniziativa di Cittadinanzattiva, all’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Gianfranco Cimoli, con la richiesta che venga restituita alla città la locomotiva a vapore 740.244. Da qualche anno la stessa è in deposito presso le officine di Falconara per essere riparata, ma la riparazione non è ancora terminata. Adesso la comunità di Modica preme per il ripristino della locomotiva che potrebbe essere utilizzata come treno storico-turistico per la Val di Noto e contribuire così allo sviluppo turistico del sudest della Sicilia.

“Rimbocchiamoci le maniche”

Re di Roma contro Bingo

Il comitato di quartiere “San Francesco” di Torremaggiore, in provincia di Bari, aderente a Cittadinanzattiva, è impegnato da anni per la salvaguardia del suo quartiere e la riqualificazione dell’area “Parco della Quercia”. Il comitato non vede ora di buon occhio il progetto comunale di trasformazione dell’area, valutandolo “poco rispettoso dell’ambiente”. Per questo, riferendosi all’art. 118 della Costituzione che promuove l’”autonoma iniziativa dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale”, i cittadini hanno realizzato una serie di interventi, autonomamente e senza oneri per l’amministrazione comunale, per riqualificare la zona in cui vivono.

Continua la battaglia del Comitato Re di Roma che, con l’appoggio di Cittadinanzattiva, sta lottando per riportare il popoloso quartiere romano alla normalità, dopo che la Sala Bingo più grande d’Italia ne ha sconvolto la vita. Inquinamento acustico e luminoso, parcheggi sempre più affollati, tormentano i residenti che, uniti, chiedono al Comune di intervenire per rispettare i diritti dei cittadini. Cittadinanzattiva aveva chiesto che anche per il Bingo di Roma, così come accaduto in Emilia Romagna e Lombardia, fosse istituita una commissione apposita per valutare l’impatto ambientale della costruzione. Ma invano. Ora non resta che ottenere la delocalizzazione della struttura.

Profitto etico

Psoriasi: problema medico e sociale

Etica ed profitto sono in totale contraddizione? L’AssoEtica è convinta di no e per diffondere i fondamenti di un’etica degli affari organizza il secondo Master in Business Ethichs Management dal titolo Profitto etico: l’ethics officer creatore di valore. Il corso, patrocinato dal comune di Milano, si terrà nella prossima primavera e avrà una durata di 160 ore distribuite in 20 giornate. Molti i nomi di spicco coinvolti, tra cui Antonio Tricarico, presidente della Campagna per la riforma della Banca Mondiale. Il Master è a pagamento ma sono previste borse di studio. Info: www.assoetica.it

Tratterà di tutti gli aspetti legati alla psoriasi il III Congresso internazionale Psoriasi: problema medico e sociale. Confronto tra pazienti, medici, politici ed operatori socio-sanitari promosso dalla ADIPSO che si terrà dal 12 al 14 febbraio a Roma. Tra i temi in discussione: le nuove cure sperimentate negli ultimi anni, l’adeguatezza delle strutture, gli aspetti economici ed organizzativi della gestione dei pazienti, il rapporto tra psoriasi e diritti umani, l’influenza della malattia sulla qualità della vita, il rapporto medicopaziente. Info: www.adipso.org

◗ FATTO

◗ DA FARE

Oppeano (Verona): fiori nei vostri cannoni. Da casa di un malavitoso a centro per l’infanzia. Grazie all’opera di confisca nascerà il primo asilo pubblico nel comune di Oppeano, con il nome di Fior di fragola. Per sottolineare il fine sociale dell’iniziativa, la gestione della struttura, dai servizi educativi a quelli di cucina e pulizia, è stata affidata alla cooperativa sociale Azalea di Verona. Ripabottoni (Campobasso): una scuola dopo il terremoto. La scuola elementare e media Paolo Gamba, gravemente danneggiata dal terremoto del Molise del 2002, è stata interamente ristrutturata grazie alla partnership fra la locale assemblea di Cittadinanzattiva e due importanti realtà industriali, la Sygenta e la Boeing. Due nuove aule saranno destinate alle attività multimediali ed informatiche.

Roma: macchinari inutilizzati. Da più di due anni i nuovi macchinari per il reparto di radiologia del Policlinico Umberto I giacciono imballati e dunque inutilizzati, perchè gli ambienti in cui dovrebbero essere inseriti sono privi delle radioprotezioni necessarie. A denunciarlo è la sezione del Tribunale per i diritti del malato. Milano: una casa per il Brecht. Il circolo culturale Bertolt Brecht cerca una nuova sede. L’immobile in cui attualmente risiede è stato messo in vendita dalla cooperativa che lo gestisce. Chiunque volesse aiutare lo storico circolo milanese, che conta su 155 soci e offre anche corsi di italiano per stranieri, può farlo chiamando lo 02/26820454 o firmando la petizione online su www.bertoltbrecht.it/raccoltafirme

Studenti e conflitti

‘Allenarsi’ all’Europa

Quali sono le prospettive del conflitto israelopalestinese? A chiederselo, stavolta, non sono uomini di stato ma studenti europei, israeliani e palestinesi. Dal 29 febbraio a 7 marzo si troveranno ad Amsterdam per discutere anche il ruolo che l’Unione Europea dovrebbe svolgere nella gestione del conflitto. L’iniziativa, il cui obiettivo di fondo è far confrontare studenti israeliani e palestinesi mettendo ciascuno nella condizione di comprendere il punto di vista dell’altro, è organizzata dal Forum degli studenti europei. Info: www.aegee-amsterdam.nl

Un vero e proprio “allenamento” per diventare cittadini europei doc. Lo organizza a Dublino la sezione irlandese dell’European Movement. Il training course prevede numerosi appuntamenti ognuno dei quali dedicato a temi diversi. Il 19 febbraio si tratterà delle modalità di accesso ai fondi europei, il 20 delle politiche ambientali, il 25 verrà presentata una vera e propria ‘guida all’uso’ dell’Unione Europea ed infine il 27 si discuterà delle politiche sociali e del lavoro. Info: http://www.europeanmovement.ie

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Dulcis in fundo CAMPAGNA 2004

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Campagna promossa da Cittadinanzattiva, Quelli del 118 e Gruppo di Frascati


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