Motology n° 2 (2011)

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INTERVIEWS: Michel Fabrizio Luca Scassa Mitch Pirotta ROCKFASHION: Biker (rs) in love

ROUND 2/4 APRILE 2011

ROCKPEOPLE: Orange Clara Moroni ON THE ROAD Livigno Marocco

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Sommario 5

EDITORIALe

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THINGS

26-27 ROCK PEOPLE Clara Moroni, la Ferrari del rock 30-33 RACING SBK Donington: Have Fun!

8-9

FASHIONIST

10-11 BEAUTY Colpo di testa

34-35 COOMING SOON Round4: Monza 36-39 SBK Interview: Bella Italia: Michel Fabrizio

12-19 FASHION Bike(rs) in love 40-41 SBK Interview: Luca Scassa: the Rocker

somm 20-21 FASHION BACKSTAGE

22-25 ROCK PEOPLE ORANGE: siete pronti a rockare?!

42-43 SBK Interview: Mitch, il rookie con il sogno della top ten


o

44-47 MOST WANTED: Yamaha YZF-R1: che storia!

NoveNoveSei edizioNi Ciro MeNottti, 22 - 20129 MilaNo

via

editore/PUBliSHer leo zolea leozolea@Motology.it direttore reSPoNSaBile/editor leo zolea CaPoredattore/editor iN CHieF daNiela BeNazzi daNielaBeNazzi@Motology.it

48-49

MOTOLOJUNIOR:

50-53 moto TRAVEL: Livigno, il silenzio dell’armonia 54-56 moto TRAVEL: Provato per voi: magico Marocco

iMPagiNazioNe, graFiCa, PoSt-ProdUzioNe FaBio SalaMida graFiCa@Motology.it redazioNe/editorial oFFiCe redazioNe CeNtrale via arCHiMede, 80 - 20129 MilaNo. tel. +39 02/45479776 Fax +39 02/93664441 www.Motology.it redazioNe@Motology.it CollaBoratori/ CoNtriBUtorS valeria gHilardi, FiliPPo Perlavera, aNdrea della FraNCeSCa, taNia FUrlaN, lUCa de PalMa, MarCo MarCello BiNa FotograFie/PHotoS arCHivio NoveNoveSei, leo zolea, MilaNgeleS, FaBrizio Porrozzi/zaC

58-62 MOTO TRAVEL: Quel ramo del Lago di Como

diStriBUzioNe e StaMPa/PriNt ProMoCard® via iMPeria 25 20142 MilaNo ProPrietà letteraria ed artiStiCa riServata/ CoPyrigHt NoveNoveSei Motology è UN SUPPleMeNto a Fly//MagaziNe, regiStrazioNe triBUNale di MilaNo N° 560 del 06/09/2004

mario iSCrizioNe regiStro oPeratori della CoMUNiCazioNe N° 12177iSSN 1970-3066

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AGENDA

CoNCeSSioNaria eSClUSiva PUBBliCità Media Fly Srl - via Ciro MeNotti, 22 20129 MilaNo. tel. +39 02/45479776 Fax +39 02/93664441 direzioNe@MediaFly.it



EDITORIALE 10.000 km di distanza sembrano un’immensità eppure siamo tutti quanti vicini al Giappone ed al suo popolo che in questo tragico momento di dolore soffre in dignitoso silenzio. Il mondo delle corse, dalla SBK alla MotoGp senza dimenticare tutte le altre categorie motoristiche, ha espresso la sua solidarietà agli amici e colleghi giapponesi che attraverso team, piloti, produttori e aziende varie contribuisce alla produzione di quelle competizioni sportive che appassionano milioni di tifosi in tutto il mondo. Nel nostro piccolo ci uniamo a questo sentimento di solidarietà verso tutta la popolazione giapponese la cui operosità si riscontra in tanti oggetti che per noi sono di uso quotidiano: dalle macchine fotografiche, alle videocamere passando per microfoni ed accessori vari, il nostro lavoro è reso possibile dalle attrezzature “Made in Japan”. Lo staff di Motology si aggiunge, dunque, all’abbraccio globale verso la popolazione giapponese. Un sentito ringraziamento va anche ai nostri lettori che tanto hanno apprezzato il lavoro fatto sul primo numero di Motology e che speriamo continuino a seguirci numerosi.

EDITOR 5


THIN 5 “cose” che ti faranno sembrare un vero Motologo!

Buffalo è la giacca B NolaN iN pelle By

liNo e camoscio per daytoNa, la sNeaker di momdesigN progettata per uNa guida performaNte seNza riNuNciare allo stile. ri

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NGS collare, sottocasco o cappello, la sciarpa di tucaNo urBaNo è davvero versatile e irriNuNciaBile per ogNi Biker che si rispetti!

melaNdri e scassa soNo i vostri piloti italiaNi preferiti? immaNcaBile, allora, uNa delle yamaha raciNg t-shirt della liNea paddock.

della liNea suNray, sold out Nel 2010, la Nuova versioNe dell’orologio coN movimeNto automatico a riserva di carica coN lavorazioNe guilloché. By philip watch

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theFASHIO Balmain si re-inventa rock chic Dimenticate il romanticismo e l’eleganza che solitamente si associano ai grandi marchi della moda francese e pensate, invece, ad una rivisitazione di quel look che una innovativa Vivienne Westwood creò negli anni ‘ 70 per Johnny Rotten, Sid Vicious and Company, con accessori sadomaso, lacci, spille da balia, lamette, catene di bicicletta e collari a punte metalliche. La collezione di Balmain per la primaveraestate 2011 non è lontana da quei canoni e, invece del tessuto tartan usato dalla Westwood, impiega la pelle abbinata al blazer con tanto di calze a rete rigorosamente rotte e stiletto d’ordinanza. Uno stile rock chic sottolineato anche dalla musica punkettona che accompagnava le modelle in sfilata e che, ancora una volta, manderà in estasi le fashion victim colpite da Balmainia. 8


HIONIST Ci piace: Un tribUto al pUnk, ecco come si presenta la collezione balmain per la stagione in corso; ci vUole il fisico (e l’atteggiamento giUsto), ma nel complesso le proposte sono interessanti, anche se Una sensazione di dejà vU ogni tanto fa capolino!

Non ci piace: lasciamo il commento ad alberta marzotto che, fresca di pUbblicazione del libro “l’abito fa il monaco” a proposito di balmain dice: “christophe decarnin (direttore creativo del marchio, ndr) è il nUovo profeta della sfrontatezza, più attento al prezzo esorbitante (mai nUlla a meno di tre zeri) che al pregio sartoriale” ecco, appUnto!

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spille da balia, borchie e pelle sono i tratti distintivi della collezione balmain

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auty beCOLPO DI TESTA!

Per la nuova stagione, prendiamoci cura dei nostri capelli e, ricordate, non è il casco a determinare la calvizie! by Valeria Ghilardi

P

Partiamo da una convinzione assolutamente da sfatare: il casco NON fa cadere i capelli! Tranquilli, dunque, perché l’unica affermazione che si può fare in questo caso è che indossare un casco molto stretto e per molte ore consecutivamente può portare ad una temporanea vasorestrizione dei capillari del cuoio capelluto con una conseguente minor irrorazione dei capelli. Di certo questa non è la causa ultima che determina la caduta di capelli, anche perché, lo ripetiamo, per portare ad effetti evidenziabili, si dovrebbe indossare un casco tutti giorni per un periodo di tempo pro-

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tratto, cosa che nemmeno i piloti professionisti fanno! Quello che, invece, ci teniamo a farvi sapere è che alcune ricerche in fatto di capelli evidenziano che il 70% degli uomini fra i 20 e 30 anni soffre di caduta dei capelli, problema che si accentua fra

i 30-40 anni. Fattore genetico, verrebbe da dire; di certo l’approccio giusto è prendersi cura della propria capigliatura, senza nascondere il problema, ma agendo su più fronti: un buon taglio che valorizzi i tratti e prodotti adatti per preservare la


BaByliss E836XE funziona anche sotto la doccia il nuoVo prodotto multiuso per Viso, capelli, barba, corpo e style.

BioKEraclin

di aboca è particolarmente adatto per capelli deboli e tendenti alla caduta. la presenza dell’estratto liofilizzato di menta piperita faVorisce, infatti, un’azione stimolante sulla cute.

salute del capello. Normalmente, poi, il cambio di stagione è un altro fattore da considerare e quindi nessun allarmismo se vi ritrovate qualche capello in più nella spazzola, semmai consideriamo questo periodo dell’anno come momento adatto per prendersi cura dei propri capelli; per farlo saranno sufficienti le normali attenzioni nel lavaggio da abbinarsi a veri e propri trattamenti di bellez-

za da ricercarsi nell’assunzione di integratori ricchi di anti-ossidanti ed elementi nutritivi specifici che, arrivando al follicolo, nutrono il bulbo, aiutandolo a riprendere la sua attività e contemporaneamente contribuendo alla ricostruzione del fusto in formazione. Lo sport, il lavoro, i mille impegni spesso rendono necessari lavaggi molto frequenti: “Per una migliore gestione

e cura anche dei capelli dell’uomo è bene utilizzare uno shampoo specifico, in base al tipo di capello e di cute - ci spiega Gregory, responsabile formazione della catena di saloni Studiò Parrucchieri - “Con lo shampoo adatto si possono lavare anche tutti i giorni, senza danneggiarli.” E allora “diamoci un taglio”, da oggi conosciamo tutti i trucchi per prenderci cura dei nostri capelli!

InnéOv hOmmE TrICO-STIm

sVolGe un’azione in profondità Grazie alla presenza di potenti anti- ossidanti che si opponGono all’effetto nociVo dei radicali liberi dannosi per l’intero orGanismo.

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T-shirT FiUME giUbbino brEMA


BIKE (rs) I N LOVE Lui, Lei e la moto: biker style, sexy mood!

PhoTo MilAngElEs

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sciAllE

lA boTTEgA Di brUnEllA ProTEzionE

DAinEsE


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PAnTs

ThE royAl PinE clUb cAMiciA brEMA scArPE oXs


rEggisEno

MArliEs DEKKErs giUbbino brEMA orologio

QUArTo Di Miglio

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orologio

QUArTo Di Miglio T-shirT TrUE rEligion giUbbino cAnADiEns

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giUbbino rEFrigUE jEAns FrAnKlin MArshAll DEcollETE ViA Uno borrAcciA sigg

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ToP

AgAThA rUiz DE lA PrADA collArE

TUcAno UrbAno

T-shirT PUMA jEAns bErWich

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BACKS

JOE ONATO MASTROD


KSTAGE

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special thanks to JOY MODELS Milano


SIETE PRONTI A Francesco Mandelli e Chicco Buttafuoco, gli Orange, vogliono vederci ballare a suon di rock pezzotto e mocassini!

By Daniela Benazzi

Rock your mocassins, un titolo che, loro stessi, definirebbero “pezzotto” e che invece, all’ascolto, si rivela un album che “spacca” perché è fresco, senza fronzoli, orecchiabile e piacevolissimo, proprio come loro, gli Orange. Li incontriamo a Milano il giorno dopo un loro concerto per parlare dell’ultimo CD, del tour ancora in programma e…… di moto! Francesco e Chicco, partiamo dal titolo del vostro ultimo album: Rock your mocas22

sins….. che cos’è una minaccia? Volete farci ballare? F)In realtà la minaccia è che vogliamo farvi mettere i mocassini! Il titolo è venuto fuori da

questa frase che avevamo in testa da un pò di tempo e che ci sembrava divertente perché è un pò un contrasto, no? Fare rock con i mocassini è una cosa che uno non si


TI A ROckARE?! immagina e che quindi ci faceva un pò ridere, perché, poi, lo spirito della band è proprio questo: due non musicisti che fanno i musicisti! Quindi spero che Rock your Mocassins sia un esortazione al divertimento che poi è anche il messaggio del disco. Alla luce di quanto ci avete appena detto, parliamo del

tour: come sta andando? Vengono a rockare i mocassini? C)Si, si vengono… oltretutto proprio il Rocket, dove ci troviamo ora, è il posto dove abbiamo suonato ieri sera e che era stracolmo; quindi sta andando molto bene e siamo davvero contenti. Rimanendo in tema di tour mi viene in mente che per il vostro primo album, uscito due anni fà, avete fatto al bellezza di 60 date... Francesco Mandelli detto

nongio

C)Si, quelle ufficiali sono 60, ma in realtà ce ne sono state tantissime altre. F) Diciamo che dall’uscita del disco nel 2009 fino al 31 ottobre del 2010, quindi in un anno e mezzo, abbiamo fatto 60 date che per un gruppo italiano indipendente sono moltissime; sarebbero state molte di più se magari non avessimo avuto altri impegni lavorativi, visto che entrambi, facciamo altri lavori… il nostro vero mestiere, insomma! In più ci sono state tutte quelle prima dell’album, dal 2007 al 2009, perché per noi funziona che prima si fanno i tour e poi, alla fine, si fanno i dischi; il nostro vero senso della band è quello di andare in giro, di essere in tournée, di suonare insieme, di incontrare la gente, di andare nei locali, di smontarci e rimontarci gli strumenti come si è sempre fatto. 23


Una vita “on the road” che, in qualche modo si ricollega a quella dei piloti; voi seguite il motociclismo? C)Si si, assolutamente! Intanto la Motogp e la Superbike, sono diventate il nostro rito domenicale; poi ci piace andare sui motorini perché, ovviamente, non siamo dei piloti di moto (risata di entrambi, ndr). F) io, poi, ho in programma questa gara che fanno a settembre sulle Alpi con motorini ad “un tempo” tipo il Ciao con il quale si fanno 130 km e i motorini sono travestiti nella maniera più assurda. Tornando però al tuo discorso, a me il motociclismo piace perché tutto quello che lo circonda è bello, assomiglia veramente alla vita delle rockstar. Mi piace tutta l’estetica del motociclismo, dello stare in giro... è una disciplina sportiva moto affascinante dove, tra l’altro, rischi la vita … insomma i motociclisti sono un pò delle rockstar. Ci piace molto anche il 24

concetto, molto di più nella Superbike che nella Motogp, del pilota un pò selvaggio da un certo punto di vista, magari rispetto alla Formula1 dove invece sono tutti un pò più “pettinati”… e quindi ci piace quando vedi che il pilota è “sporco” , è bello pezzotto, insomma, come il nostro tipo di musica. Io poi sono nato vicino a Monza quindi spesso frequentavo il circuito di Monza che tra l’altro è super affascinante perché è in un Parco, ci sono anni e anni di storia e quindi di imprese epiche. Per me insomma è quello il sapore divertente e interessante dello sport motoristico. E poi quando lui suona la batteria è come se guidasse un trattore, io ho un altra motoretta fra le mani e quindi ci sono un pò dei paragoni rumoristi tra il nostro rock ed un circuito.

enrico ButtaFuoco detto

cHicco


e per vedere il lancio esclusivo della canzone Fatto dagli orange, andate su www.Motology.it sezione video

In effetti Luca Scassa, a Donington, ci diceva che preparare una moto prima della gara è come accordare una chitarra: ci sono i meccanici che fanno la band, le groupies, il pubblico... C) E certo anche loro provano tutte le cose, fanno il sound check come noi F) è vero…. poi però quello che secondo me ci accomuna di più è lo spirito, perché tu puoi anche essere un idraulico e nello stesso tempo essere rock; quindi è l’approccio e una certa filosofia che hanno i piloti a piacerci e nella quale ci riconosciamo tantissimo. A proposito di piloti c’è qual-

cuno che vi piace o che seguite in particolar modo? F) Ma, quando ero piccolo mi piaceva Kevin Schwantz perché c’era quel dualismo Schwantz - Rainey; due scuole di pensiero diverse: Schwantz era quello che andava via dritto, che se cadeva non gli importava nulla e questo era il bello. Poi c’era Rainey, “poraccio”, che era quasi l’automa, quello infallibile e quindi, insomma, preferivo Schwantz. Poi, chiaramente Valentino ha un pò monopolizzato i gusti degli italiani; però devo dire che all’inizio mi piaceva perché quando faceva le sue rappresentazioni a fine gara, per me, che ero un ragazzino, era facile riconoscersi in quell’ approccio al motociclismo basato sul “non prendersi sul serio”... questa è la cosa “figa” secondo me, qualunque cosa tu faccia …

il fatto di non prendersi troppo sul serio. E poi chi altro?... Steve McQueen può considerarsi un pilota di moto? C) Bhè, a me per esempio il primo nome che mi viene in mente quando penso ad un pilota del motociclismo è Cadalora! F) E’ vero! Cadalora, ma anche Randy Mamola, grande, e poi vabbhè anche Carl Fogarty che ha vinto tanto con la Ducati, se non sbaglio dalla fine degli anni ‘90, primi 2000; lui mi piaceva perché era bello ruspante, di certo ad un concerto rock non avrebbe sfigurato… insomma questo è il riferimento dei piloti che ci piacciono di più…. bhè poi ce sono molti altri però, dai, basta! Pensando a questa associazione piloti - rock, quale canzone dedichereste al mondo delle gare? F) Ok, ce l’ho già... se a te va bene Chicco, direi: Black Rebel Motorcycle Club con Whatever Happened To My Rock ‘N’ Roll. 25


CLARA MORONI: LA F E’ così che Vasco Rossi la presenta quando sale sul palco e lei, Clara Moroni, lo ringrazia con il suo “Bambina Brava”. By Daniela Benazzi

Chi conosce Clara sicuramente non potrà non sorridere alla provocazione contenuta nel titolo del suo disco “Bambina Brava”. Perché Clara, che è grintosa, energica, determinata e indipendente, difficilmente si assocerebbe all’idea un pò timida e goffa di una “Bambina Brava” e, invece, scopriamo, attraverso questo album, che anche lei ha avuto i suoi momenti difficili così come le sue conquiste, il tutto narrato a suon di nu-metal, punk, rock, pop e cross over. Sul racconto del suo percorso di crescita nasce, dunque, questo album 26

che contiene 8 brani inediti, di cui ha composto testi e musimusi che, più tre cover di famosi pezzi internazionali “Maniac” di Irene Cara (Flashdance), “Take on Me” degli A-ha e “Because the Night” di Patty Smith - oltre all’adattamen all’adattamento italiano di “Who Knew” di Pink, di diventata “Io Non Piango Più”, primo singolo estratto dal disco e già apprezzato dall’artista americano che le ha fatto i complimenti. L’album include anche un interessante intrecintrec cio rock-rap, con la partecipazione di Don Joe dei Club Dogo, nel pezzo “1000 Notti”. Clara , cresciuta a


LA FERRARI DEL ROCK! suon di Sex Pistols, non è nuova alle collaborazioni importanti dal momento che fino ad oggi vanta lavori con personaggi del calibro di Stadio, Loredana Bertè, Alberto Fortis e Vasco Rossi. Ed è proprio Vasco ad averla soprannominata la “Ferrari del Rock,” per la sua femminilità ma anche per il fatto che basta osservarla per capire che questa donna sprizza rock da tutti i pori! E, per chi ancora non ne fosse convinto, consigliamo l’ascolto di questo “Bambina Brava” che, nel suo insieme, denota la ricerca di un suono fresco e personale, all’avanguardia, e di respiro internazionale. Il sound, creato prima Live e poi registrato, mantiene proprio la caratteristica scarna ma di forte impatto, propria della musica suonata dal vivo dalle band rock. All’’album, pubblicato dall’etichetta indipen-

dente Dmi (e distribuito da Emi), hanno collaborato, alla chitarra: Max b!, Stef Burns, Michele Vanni, Alex Guadagnoli; alla batteria:Andrea

Ge; al basso: Angelo Perini, Gabry Ravaglia; alle tastiere: Max b!, Frank Nemola, Simone Mularoni. Da ascoltare.

bAMbINA bRAvA A TRACKLIsT

RIVOLUZIONE BAMBINA BRAVA MANIAC UNDERGROUND IO NON PIANGO PIU’ TAKE ON ME ACCENDI IL FUOCO NON C’E’ STORIA BECAUSE THE NIGHT SARA’ COME DICI TU I FEEL YOU 1000 NOTTI FEAT DON JOE (CLUB DOGO)

bAMbINA bRAvA bIO

CLARA MORONI, MILANESE, è UNA “SELF MADE wOMAN”, TRA LE

POCHE DONNE MUSICISTE IN GRADO DI CURARE TUTTI GLI ASPETTI DELLA MUSICA: COMPONE, ARRANGIA (FEDELE AL SUO MAC E AI SUOI SINTETIZZATORI) E CANTA. HA STUDIATO PER 7 ANNI CANTO E LIRICA CON FLORIANA CAVALLI, LA STESSA MAESTRA DI ANTONELLA RUGGIERO, HA VISSUTO IN INGHILTERRA DOVE HA FREqUENTATO AMBIENTI LEGATI ALLE TENDENZE MUSICALI PIù INFLUENZATE DALL’ELETTRONICA. DOPO UN’IMPORTANTE ESPERIENZA DI VITA A S. FRANCISCO, DOVE HA VISSUTO PER 4 ANNI ENTRANDO A FAR PARTE DI GRUPPI CHE L’HANNO PORTATA IN TOUR PER STATI UNITI ED AUSTRALIA, è RIENTRATA DEFINITIVAMENTE IN ITALIA. DAL 1993 COLLABORA CON VASCO ROSSI, SIA NEI DISCHI PER LE PARTI DI VOCE FEMMINILE SIA NEI CONCERTI LIVE. E’ ENTRATA A FAR PARTE DEL GRUPPO DI VASCO ATTRAVERSO GUIDO ELMI CHE L’HA SCOPERTA COME CANTANTE E LE HA PRODOTTO DUE ALBUM - “CHI HA PAURA DI CHI” E “SPIRITI” - COME CLARA AND THE BLACK CARS, SPINGENDOLA VERO SONORITà VICINE ALL’HARD ROCK.

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HAVE FUN ! Chi si è divertito di più a Donington? Melandri, Checa e Scassa, of course!

S

Se qualcuno aveva già preparato la stufetta nel motorhome (come ci ha detto Ayrton Badovini del BMW Motorrad Italia), altri sfidavano il celebre brutto tempo inglese con canotte e pantaloncini noncuranti delle temperature che, malgrado i primi giorni, si sono poi notevolmente abbassate nelle giornate di Superpole e gara. Ma a Donington la parola che circolava di più nel paddock e fra i piloti era, senza dubbio, fun: divertimento. Ne sa qualcosa Marco Melandri il quale in una chiacchierata, che potete vedere sul nostro sito, ci aveva con-

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By Benny

fermato la sua voglia di divertirsi unita, aggiungiamo noi, alla grinta scatenata dalle polemiche con il rivale Max Biaggi. Forse con questo mood, Marco ha affrontato la gara di Donington, primo Gran Premio disputato in Europa del Mondiale di Superbike e primo appuntamento importante dopo la tensione respirata nel corso delle giornate che lo hanno preceduto. Come dicevamo le temperature sono drasticamente scese nel week-end di gara rispetto al giovedì e al venerdì di prove, ma le nuvole non hanno di certo impedito a 51.500 spettatori di inter-


N! venire per applaudire i propri campioni e, in particolare, gli idoli di casa. La competizione è stata, come al solito, avvincente, con qualche colpo di scena senza, però, nessuna novità alla classifica visto che Carlos Checa nella Superbike e Luca Scassa nella Supersport, continuano a dominare dall’alto della loro prima posizione. Passo falso, invece, per il Campione del

Mondo Max Biaggi che, causa nervosismo, incappa in una serie di errori che lo fanno terminare settimo in gara 1 e squalificato in gara 2 per non aver rispettato il “ride through”, comminatagli per la partenza anticipata. Bene, invece, per Marco Melandri che in gara 1, al termine di una rimonta che lo ha visto superare tutti i mag maggiori protagonisti del Campionato, riesce a passare, al penultimo giro, anche Jakub Smrz (Ducati Effenbert-Liberty Racing), andando a conquistare il gradino più alto della classifiLuca ScaSSa in piega con La Sua yamaha R6

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ca. La tosse e il raffreddore non gli impediscono di guadagnarsi la seconda posizione in gara 2. Carlos Checa, terzo in gara 1, conferma la sua leadership di classifica con la vittoria, invece, nella gara 2. A Leon Camier (Aprilia Alitalia Racing Team), terzo in gara 2, non sembrava vero di poter festeggiare davanti al suo pubblico, contento anche (ma non troppo) per la quarta posizione del campione di casa, Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport), rallentato da un fuoripista. Incredibile, invece, la sfortuna toccata al Supersonic team di Danilo Soncini, che dopo le ottime prestazioni di MaMa xime Berger nelle prove, partiva bene in gara 1 quando, improvvisamente, il cerchio posteriore della Ducati cedeva, facendo cadere, per fortuna senza concon seguenze, il pilota francese, costretto al ritiro. Stessa sorte anche in gara 2 per problemi alla frizione fatti registrare dopo solo un giro dalla partenza. Sfortuna anche in casa BMW Italia con James Toseland infortunato a causa di una caduta avvenuta durante un test in Spagna e non ancora pronto per la gara di Assen; vuota la sua moto a DoDo nington, mentre in Olanda sarà sostisosti tuito da Barry Veneman, 34 anni, olandese. In Supersport, invece, Luca Scassa si porta a casa la seconda vittoria di stagione con una gara dominata sugli 32

avversari dall’inizio alla fine sebbene, nelle battute finali, il suo compagno di squadra, Chaz Davies, ”ci abbia provato” come ha detto Luca, ma l’attacco è stato presto respinto a favore dell’aretino. Incredibili i distacchi sugli inseguitori che, con oltre venti secondi di ritardo, hanno visto salire sul terzo gradino del podio Gino Rea (Step Racing Team) che ha preceduto Robbin


Harms (Harms Benjan Racing team Honda) e Broc Parkes (Kawasaki Motocard.com). Molti, invece, i piloti che non hanno concluso la gara con 17 arrivati in finale su 27 partiti ed ultima posizione fatta registrare dall’unico vero rookie del Mondiale, Mitchell Pirotta, in sella alla sua Honda CBR600 RR del Kuja Racing.

STATISTICHE

peR gLi amanti dei numeRi ecco un pò di cuRioSità RegiStRate dopo Le gaRe di donington:

• maRco meLandRi conquiSta La Sua pRima vittoRia in SupeRBike: è iL 65° piLota a metteRe a Segno un SucceSSo, iL 40° in oRdine d’età ed iL 10° itaLiano; • caRLoS checa conquiSta iL Suo ottavo SucceSSo peRSonaLe ed iL venteSimo peR La Spagna. Lo SpagnoLo ha vinto cinque deLLe uLtime otto gaRe di campionato, mancando iL podio SoLo in un’occaSione in queSto inteRvaLLo tempoRaLe. checa neL weekend è RiuScito ad aBBatteRe tutti e tRe i pRimati deL ciRcuito: SuL giRo in pRova, SuL giRo in gaRa e SuLLa diStanza;

• JakuB SmRz conquiSta iL migLioR RiSuLtato in caRRieRa, Secondo, ed iL Suo Secondo podio dopo iL teRzo poSto neLLa Seconda gaRa di aSSen deL 2009, un’atteSa di un anno e undici meSi; amieR R conquiSta S iL Suo quaRto podio Sta • Leon camie in SupeRBike, BiSSando SS SSando iL RiSuLtato L Ltato ottenuto L’anno ScoRSo neLL LL’a aLtRo L Ro Lt R ciRcuito R Rcuito di caSa, a SiLve iLveRStone LLve veRStone RS ; L Bandie BandieRa B R ne Ra neRa in gaRa • max Biaggi con La due ha inteRRotto RR RRotto L Sequenza R La RecoRd di tutti i tempi peR gaRe a punti: Ben tRentanove. max andava a punti ininteRRottamente RR RRottamente daLLe gaRe di BRno no deLL 2009;

• noRiyuki haga ha meSSo a Segno, in gaRa uno, iL Suo uo 57° giRo R più veLoce Ro L Loce , aLLungando uLte uLteRioRmente LteRioRmente in cima aLLa Lte LL cLa LLa cLaSSifica LaSS La aSS di tutti i tempi. neL coRSo deLL LL’inteRa R S Ra Stagione 2010 nooRiyuki Riyuki non eRa R Stato Ra S in gRado R Rado di metteRe a Segno egno nemmeno un giRo R veLoce Ro L Loce con La ducati ufficiaLe; ufficia

SUPERSPORT

• Luca ScaSS caSSa ca SSa conquiSta SSa S La Sta L Sua Seconda vitto vittoRia ad un meSe eSatto S Satto daL S SucceSSo in auuStRaLia S Ra St R Lia ed aggiunge aL Suo pa paLmaReS anche L p La pRima Rima poLe in caRRieRa R ; Ra

• Sam Lowe oweS S diventa iL quaRante quaRanteSimo R Rante piLota ad aveR meSSo a Segno un giRo R veLoce neLLa Ro StoRia S Sto toRia deL campionato; pRima pR pReSenza in pRima ima fiLa L peR chaz davie La avieS S;

maxime BeRgeR

Rotta, Rookie Rotta R deLLa categoRia, deLL • mitcheLL piRotta

SupeRato daLLa Sua Ruota poSteRioRe!!

RieSce a concLudeRe La L Sua pRima gaRa in Supe upeRSpoRt R con un 17° poSto Rt S Sto

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COOMING SOON… RO

A

A domanda sul circuito di Monza, la risposta è sempre stata univoca: “Monza is a special place”! I piloti, nostrani e non, amano questo tracciato non solo per la storicità del luogo, ma anche per il contesto paesaggistico in cui è inserito e, non ultimo, per l’impegno fisico che lo stesso richiede. Lo storico circuito di Monza è uno dei più famosi presenti nel calendario delle corse. Situato nella parte boscosa del parco di Villa Reale, subito sopra alla città di Monza, a nord di Milano, con i suoi lunghi rettilinei e le chicane che li 34

uniscono è una delle più emozionanti corse dell’anno. Il percorso, lungo 5,8 chilometri, mette alla prova le prestazioni dei mezzi, dato che i piloti sono alla massima velocità per un’elevata percentuale del giro. Le leggendarie curve Lesmo, Ascari e Parabolica fanno poi da sfondo a emozionanti colpi di scena in cui i piloti costantemente cambiano di posizione per l’intera gara. Trionfo tricolore lo scorso anno con un Max Biaggi vincitore in entrambe le gare e “record man” con la velocità di 326,9 km/h fatti segnare in prova.


… ROUND 4: MONZA Come Arrivare : ArrivAndo dA MilAno

Prendere viAle ZArA in direZione MonZA, Proseguire su Fulvio TesTi, rondò dei Pini, villA reAle. le’nTrATA Per il PArco è quellA dA PorTA vedAno o sAnTA MAriA Alle selve. seMPre dA MilAno si Può Anche ArrivAre dA PiAZZAle loreTo, Proseguire Per viAle MonZA, rAggiungere sesTo sAn giovAnni e dA lì seguire le indicAZioni Per MonZA cenTro, villA reAle.

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hoTel de lA ville viAle reginA MArgheriTA 15 - MonZA (Mi) Tel. +39 039 382581 e-MAil: reservATion@hoTeldelAville.coM euro hoTel residence viA MonZA, 27 - 20049 concoreZZo, MonZA Tel. +39 039 60 441 grAnd hoTel bArone dei sAssj viA PAdovAni, 38 sesTo s. giovAnni (Mi) Tel. +39.02.24114025 FAx +39.02.24114000 e-MAil: AcoPPolino@bAronedisAssj.coM

resTAurAnT

sAinT george PreMier - MonZA PArk (gATe vedAno) Tel. +39 039 320600

venerdì 06-05-2011

Free PrAcTice - 12:45 60’ quAliFying PrAcTice - 15:45 60’

sAbATo 07-05-2011

quAliFying PrAcTice - 10:45 45’ Free PrAcTice - 13:50 45’ suPerPole (1) - 15:00 14’ suPerPole (2) - 15:21 12’ suPerPole (3) - 15:40 10’

doMenicA 08-05-2011 WArM uP - 09:20 20’ rAce 1 - 12:00 rAce 2 - 15:30

AuTodroMo di MonZA

noMe: AuTodroMo nAZionAle lungheZZA del circuiTo: 5793 MeTri curve A desTrA: 8 curve A sinisTrA: 5 reTTilineo del TrAguArdo: 1195 MeTri Winner 2010 gArA 1: MAx biAggi Winner 2010 gArA 2: MAx biAggi

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Bella Italia:

Michel Fab Gli piacciono Phillip Island e Brno, ma non parlando l’inglese, si sente a casa solo in Italia dove si rilassa con le sonorità di Alessandro Mannarino by

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Daniela benazzi


abrizio I

Il bello della Superbike è che ovun ovunque tu vada in giro per il mondo ttrovi rovi sempre un pezzetto di casa, llo o abbiamo pensato noi a Do Donington, ma probabilmenprobabilmen te è stato dello stesso avvi avviso anche Michel Fabrizio, neo arrivato in casa Suzuki dopo l’abbandono del Mon Mondiale da parte del team uffiuffi ciale Ducati Corse. Che Michel fosse simpa simpatico non c’erano dubbi, lo avevamo già adocchiato in mattinata quando, per la tradizionale foto per la stampa, gli impeccabili or organizzatori Inglesi indica indicavano ai piloti su quale moto sedersi e lui: “Ma che c’han c’hanno paura che non conosciamo a moto nostra?” E poi c’è stata la bellissima presen presentazione al Paddock Show davanti al pubblico inglese con intervistatore britannico che a domanda (lunga 3 km) otteneva da Michel sempre la stessa risposta: “yes”!

E così, il buon Michel si è conquistato gli inventori dello humour che lo hanno applaudito con il sorriso sulle labbra, ma anche il pubblico delle corse per la sua sportività nel glissare su ogni possibile polemica in seguito alla toccata con Max Biaggi che gli è costata una caduta e anche qualche costosetto danno alla moto. Michel, insomma, è così: un bravo pilota, ma anche un bravo ragazzo e, per il resto, sapete che vi diciamo? “Ma che ce frega, ma che ce ‘mporta”! Michel dopo il passaggio in Suzuki, diciamo che stai “imparando”, tra virgolette, a conoscere la nuova moto. Come ti trovi? Io leverei le virgolette! In effetti sto imparando perché comunque passare dal bicilindrico al quattro cilindri è un pò dura e poi c’è anche da dire che abbiamo verificato quanto gli altri, Honda, Yamaha e Aprilia, siano migliorati rispetto la scorsa stagione; noi siamo rimasti un pelino indietro sebbene a casa stiano 37


facendo un ottimo lavoro e quindi, speriamo già da questa gara e poi anche dalle prossime, di cercare di tornare alla pari con gli altri. Quali sono le principali differenze tra Ducati e Suzuki? Bhè, ci sono sia differenze di moto38

re che di guida perché le due moto sono completamente differenti. La Suzuki va portata un pò di più di cattiveria rispetto alla Ducati, sopratutto in queste piste così strette dove invece il bicilindrico esce molto bene dalle curve.


Il fatto è che questa mattina, ad esempio, era tutto a posto, ma basta modificare qualcosa che cambia tutto e quindi mi sto impegnando a trovare il feeling con la moto e a mantenerlo anche quando facciamo delle leggere modifiche.

In griglia di partenza ti abbiamo visto più volte con e cuffie alle orecchie. Cosa ascolti per darti la carica? Più che carica uso la musica per isolarmi da tutto quello che c’è intorno. Comunque il cantante che ascoltavo, e che ancora ascolto, è Mannarino che spero conoscano in tanti visto che è anche un amico. La canzone poi, era di quelle che caricano molto: “me so ‘ubriacato”! (ride, ndr) Lo ascoltavi anche a Phillip Island? Eh no, lì non le avevo portate Ci hai detto che Donington non è una delle tue piste preferite, qual’è allora il tracciato che più ti piace? Bhè dove ho sempre fatto podio è Brno, però quella preferita per tutto quello che la circonda è Phillip Island… correre con l’Oceano lì a due passi è davvero bellissimo. E Monza? Monza sì, anche. Le piste italiane sono tutte belle sopratutto per il pubblico che ti fa sentire a casa. E quando gli diciamo che i piloti stranieri ci hanno detto che “Monza is a special place”, lui sorride e ci chiede “ma che vuol dì”? Unico Michel! 39


a c S a c u L the Rocker. “Amongst the wawes” è la colonna sonora di questo suo momento che, ci racconta Luca, spera lo porti alla vittoria del Mondiale.

G

By Daniela Benazzi

Glielo abbiamo detto a Donington e qui lo ribadiamo: Luca Scassa, pilota al vertice della categoria Supersport e conosciuto come “the Rocker”, è il nostro testimonial ideale, non solo per il fatto di essere un pilota vincente, ma perchè alla moto abbina il rock, filosofia altamente condivisa da tutto lo staff di Motology. Apprezzare le cose semplici della vita e goderne appieno la bellezza, ma anche utilizzare la musica per prendere decisioni importanti, questo vuol dire essere rock per Luca che, in Inghilterra, ha deciso di “cavalcare l’onda”, a suon di Pearl Jam! Primo nelle due gare d’esordio con una nuova moto in una nuova categoria; che differenze hai riscontrato rispetto alla scorsa stagione? Intanto dal due sono passato al quattro cilindri, considerando che forse

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dovevo andare al tre! Comunque le differenze sono davvero tantissime: intanto la cilindrata è la metà perché dai 1.200 della Ducati sono passato ai


cassa: 600 della Yamaha; l’utilizzo dei giri del motore è totalmento diverso poiché in Ducati sfrutti più la coppia, qui, invece, la potenza in alto e poi, ovviamente, leggerezza e velocità sono diverse; però in Supersport è tutto più risicato, preciso, ci sono meno margini di errore…. è più difficile forse per i ritmi che stiamo tenendo. E, a livello di elettronica e ciclistica quali sono le differenze fra le due categorie? Intanto di elettronica ne ho più dell’anno scorso! Forse le maggiori difficoltà stanno proprio in questo: ci sono più cose da sistemare a livello elettronico come freno motore, traction control, l’anno scorso non avevo il ride by wire, l’aiuto in partenza...non c’era niente, qui invece è tutto elettronico. Mentre per la ciciclistica era più complicata la SBK perché avevamo più scelta di gomme, mentre qui alla fine sono due, tre quando va bene. Certo ci sono delle differenze, ma sai, quando sei in alto è anche un pò lo stress psicologico a farti sembrare le cose più difficili. Altra differenza rispetto all’anno scorso è che quest’anno hai un compagno di scuderia, come lo vivi? Come uno stimolo o un ostacolo? Uno stimolo lo è perché comunque hai qualcuno che ha la moto come la tua e

quindi a volte può servirti a capire che non stai lavorando al 100%; sinceramente, per quanto mi riguarda, il mio compagno di squadra è uno dei 26 avversari che devo battere. L’obiettivo è stare in testa o comunque nei primi 2 o 3, se lui è davanti o dietro non mi cambia nulla perché, alla fine, devo pensare solo a quello che devo fare io. Il tuo obiettivo per la stagione o anche per le prossime? L’obiettivo della mia vita sarebbe quello di vincere almeno un Mondiale di SBK. E’ una cosa che mi renderebbe davvero felicissimo e sulla quale sto lavorando tanto. L’obiettivo per quest’anno è vincere il mondiale Supersport perché è quello che ci siamo posti con Giuliano Rovelli, il mio team Manager. Non pensiamo ad altro se non a vincere questo Mondiale per tornare, spero insieme a lui, in Superbike e in un paio d’anni iniziare a giocarsi qualche podio. Se avessi dovuto risponderti qualche anno fa ti avrei detto che sarebbe stata una cosa irraggiungibile, ma adesso no, mi sento pronto, sto lavorando tanto, le cose stanno andando bene e speriamo che continui così; e poi il team lavora molto bene, sono bravissimi e, insomma: ho la meglio moto e il meglio team, non ho scuse.... devo vincere! 41


, IL R MITCHLL IL SOGNO DE A T Incontro con Mitchell Pirotta, l’unico vero rookie del Mondiale Supersport di Leo ZoLea

NeLLa foto Mitch Pirotta coN iL teaM aL coMPLeto: thoMas Nicotra, Luca faso, MauriZio cucchiariNi e thoMas caPPeLLetti.

C

Classe 1988, Australiano e con un parrocchetto guanceverdi (Pyrrhura molisane) dal numero 19 sulla pancia come segno distintivo: così si presenta Mitchell Pirotta, neo acquisto del Kuja Racing di Maurizio Cucchiarini per il Mondiale Supersport appena cominciato. Accompagnato dalla bella moglie Courtney e dal sempre sorridente papà, incontriamo Mitch nei box del Kuja a Donington dove, tra il nostro inglese arraffazzonato e la sua stret-

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ta parlata all’ australiana, scopriamo che lui è, in effetti, il vero ed unico rookie della categoria. Mitch, infatti, non ha mai corso sui circuiti europei, ma sempre e solo in quelli australiani dove, tra l’altro, è acclamato come una grande star e dove ha ottenuto risultati importanti. Scopriamo un ragazzo che ha voglia di mettersi in gioco e che non si spaventa nel dire che c’è ancora tanto da lavorare e da imparare perché il suo obiettivo per il 2011 è


L ROOKIE CON A

TOP TEN davvero importante... Mitch, un esordio non proprio fortunato in Australia e tante nuove piste tutte da scoprire. Come è stato il tuo approccio al Mondiale Supersport? Quando ero sulla linea di partenza di Phillip Island ho pensato che il mio sogno si stava realizzando: finalmente potevo partecipare al Mondiale Supersport! Purtroppo gli sforzi dei giorni precedenti sono stati vanificati da un problema meccanico che mi ha obbligato ad abbandonare la gara, ma sono comunque positivo perché ho iniziato a conoscere la mia Honda CBR con la quale ho sempre più feeling. In conferenza stampa ero un pò nervoso, avere vicino Campioni del calibro di Max Biaggi o Carlos Checa più tutte quelle telecamere e macchine fotografiche, è stato davvero incredibile! Come ti sei preparato per questo secondo round a Donington? Dopo Phillip Island sono stato per un pò di giorni a Malta con Courtney, mia moglie, e la mia famiglia per una breve vacanza fra le bellezze storiche dell’isola. Abbiamo, inoltre, trovato un

appartamento nel quale andremo al ritorno da Donington. Oggi hai provato la pista per la prima volta; come ti è sembrata? Mi sono divertito molto perché il tracciato alterna curve veloci a curve lente; bello, mi è piaciuto. Come ti sei trovato con la moto? Credo che il set up che abbiamo trovato sia soddisfacente; ho un pò di problemi con il mio braccio destro per le brusche frenate dovute alla configurazione del tracciato, ma sono molto contento dei progressi fatti in giornata e spero, dunque, di poter ancora migliorare visto il buon feeling che sto acquisendo con la moto. Quale aspettative hai per questa stagione 2011? Vorrei riuscire ad entrare nella top ten dei migliori piloti del Mondiale Supersport. Intanto il buon Mitch ha concluso al 17° posto la sua gara a Donington su 27 piloti schierati in griglia di partenza; ma, come ci aveva detto, “l’importante è ridurre il gap tra il mio tempo e quello dei migliori… la posizione, poi, arriverà”; e, allora, gas Mitch!

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Il modello di punta delle R Series impiega il know how di Motogp e Superbike

YAMAHA YZF-R1: CHE STORIA! YZF-R1 e YZF-R6, non sono soltanto sigle, ma Moto (con la m maiuscola!) che hanno contribuito a scrivere pagine gloriose nella storia del motociclismo. Stiamo parlando, infatti, delle Yamaha derivate di serie da quelle moto che, negli ultimi anni, hanno trionfato ovunque, in MotoGP come in Superbike. Nel 2008 Yamaha ha celebrato il decimo anniversario delle R-Series che, da allora, hanno continuato ad evolversi, “rubando� la tecnologia alle supersportive che siamo abituati a vedere in pista. Nello specifico YZF-R1 si avvicina come non mai alla M1 del campione del mondo in carica di MotoGp, Jorge Lorenzo. Il suo rivoluzionario quadricilindrico in linea adotta un albero a croce con scoppi irregolari, permettendo una erogazione straordinariamente lineare che regala al pilota la sensazione di controllare direttamente la ruota poste--

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R1:

riore. Il motore offre sensazioni inedite, con una gestibilità assoluta e un suono allo scarico che piacerà molto ai riders più estremi. La sua vicinanza con la MotoGP è dimostrata dai 182 CV e dalla coppia di 115,5 Nm che dimostrano quanto sia avanzato questo propulsore creato da Yamaha. La potenza del motore è controllata, poi, dal telaio Deltabox che, rigido e bilanciassimo, permette di non perdere il controllo del mezzo. Ma la novità riguarda gli appassionati di Superbike che potranno acquistare la propria Yamaha YZF-R1 nell’ “edizione limitata Akrapovic”, ricavata direttamente dalla moto Campione del Mondo di Superbike nel 2009 con Ben Spies. Sfruttando la col-

laudata e vincente esperienza di Akrapovic con il team Yamaha Sterilgarda World Superbike, Yamaha Motor Italia propone, dunque, la versione R1 m. y. 2010 abbinata ad un kit di silenziatori racing Akrapovic in carbonio, omologati per l’uso stradale (con DBkiller asportabili) senza mutarne il prezzo di listino al pubblico pari a 16.990 € f.c. La versione Akrapovic di Yamaha R1 sfida i confini prestazionali delle supersportive e, compreso nel prezzo, fornisce anche il copri sellino posteriore monoposto targato Yamaha per dare quel tocco racing in più che non guasta mai! Ricordiamo, però, che l’ offerta di accessori Yamaha su R1 m.y. 2010 versioversio ne Akrapovic (va(va lore commerciale 1.600 €) è dispo disponibile fino al 30 aprile 2011.

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Caratteristiche Tecniche YAMAHA YZF-R1 MOTORE Tipo moTore

CilindraTa alesaggio x Corsa rapporTo di Compressione poTenza massima

Coppia massima lubrifiCazione CarburaTore Tipo frizione sisTema di aCCensione sisTema di avviamenTo sisTema di Trasmissione

Trasmissione finale TELAIO Telaio sospensione anTeriore

esCursione anTeriore avanCorsa avanCorsa sisTema sospensione posT. esCursione posTeriore freno anTeriore freno posTeriore pneumaTiCo anTeriore

pneumaTiCo posTeriore

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raffreddaTo a liquido, 4 Tempi, doHC, Cilindri paralleli inClinaTi in avanTi, 4 valvole. 998 CC 78,0 mm x 52,2 mm

12,3 : 1 133,9 KW (182,1 Cv a 12.500 giri/min (senza airbox in pressione) 115,5 nm a 10.000 giri/min CarTer umido iniezione in bagno d’olio, disCHi mulTipli

TCi eleTTriCo sempre in presa, 6 marCe CaTena delaTabox alluminio forCella a sTeli rovesCiaTi, 43 mm 120 mm 24° 102 mm forCellone osCillanTe 120 mm doppio disCo, 310 mm disCo, 220 mm 120/70 zr17m/C (58W) 190/55 zr17m/C (75W)

DIMENSIONI lungHezza largHezza alTezza alTezza sella base ruoTa alTezza minima dal suolo peso in ordine di marCia (Compreso serbaToio olio e CarburanTe pieno) CapaCiTà serbaToio CarburanTe quanTiTà olio moTore

2.070 mm 715 mm 1.130 mm 835 mm 1.415 mm 135 mm 206 Kg

18,0 liTri 3,7 liTri



motoLO FILIPPO’S PLAYLIST


LOJunior

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Il Silenzio Armonia dell’A Un Viaggio che da Milano raggiunge Livigno attraverso la Svizzera, ma che permette di viaggiare dentro di sé Di Marco Marcello Bina

C

Cosa rende una vita piena? Non lo so, ma sicuramente e’ una domanda a cui non posso rispondere in città. Luogo lastricato di buoni propositi, che ci allontana sempre più dalla natura, nostra vera culla e fonte di armonia. Preso dalla frenesia inizio a rovistare tra i cassetti di casa come se non avessi un domani, apro porte, perlustro centimetro dopo centimetro l’interno di ogni armadio, ma nulla, niente di niente, quell’itinerario non si trova. Mi siedo esausto a terra con le spalle appoggiate alla parete, faccio un lungo respiro e......e rido di gusto! Travolto dal fiume dell’agitazione non mi ero accorto che Kali, il mio cane, mi stava mostrando l’itinerario, custodito fieramente tra le sue fauci. Un chiaro messaggio letteralmente arrivato dalla natura...Afferro il foglio dalla sua bocca e ringraziandolo con una carezza inizio a immergermi mentalmente nell’itinerario: sì, è proprio quello che mi serve per rispondere alla mia domanda! Domani parto, destinazione Livigno! 50

FUGA DALLA METROPOLI Come ogni mattina la sveglia suona inesorabilmente troppo presto, ma oggi il risveglio ha un sapore diverso e velocemente preparo il necessario per il viaggio verso la ricerca della mia armonia. Apro il box e accendo la moto e tra il grigiore cittadino milanese mi dirigo in direzione dei laghi lombardi....si, oggi ho bisogno di ricevere tutto l’aiuto possibile dalla natura, seppur sia conscio di allungare il mio tragitto...ma si sa, la moto si guida con il cuore e non con la ragione. Esco dalla città appena in tempo per veder sorgere il sole da un campo disseminato di aironi, i quali, al mio passaggio, si levano in volo. «Non posso chiedere di meglio come inizio!». Mi immetto nella ss33 in direzione Sesto Calende per poi abbandonarla per la ss69 proseguendo in direzione Luino. Dopo aver giocato per un lungo tragitto con le ombre della moto sull’asfalto alzo lo sguardo e vedo finalmente il Lago Maggiore alla mia sinistra luccica-


re alla luce del sole. Il Lago era ritenuto sacro dai celti, popolo molto legato alla natura, e per questo non poteva mancare tra le mie tappe. Alcune tribù celtiche autoctone ritenevano che chi pregasse il lago con cuore puro potesse chiedere l’esaudirsi di un desiderio. Così, tra il susseguirsi delle bellissime curve della panoramica, per caso o forse per il potere del lago, entro in uno stato di rilassamento tale da farmi sentire tutt’uno con la moto, la strada e l’ambiente circostante...una sensazione fantastica che mi permette di arrivare a Luino con la consapevolezza di chi è fiero del viaggio che ha intrapreso. Luino, (Lüin in dialetto varesotto) antico borgo medievale di origine romana, a pochi chilometri dal confine svizzero, sui declivi prealpini che circondano il Lago Maggiore, citando Hemingway in Addio alle armi:«Vidi uno spacco cuneiforme tra le montagne sull’altra sponda e pensai che dovesse essere Luino». Lascio il lago alle mie spalle risalendo parte del monte che ospita la cittadina e seguo la strada in direzione Lugano. Costeggio il fiume Tresa, confine naturale tra Svizzera e Italia e una volta ar-

rivato a Ponte Tresa attraverso, come dice anche il nome del comune, un ponte e su di esso trovo la dogana Ita Italo-Svizzera. ALPI ELVETICHE Dopo un piccolo controllo di routine da parte dei doganieri sono in Svizzera e noto, a meno di un giro di ruota dall’Italia, che qui l’ordine è ritenuto quasi al livello di uno sport nazionale. Ogni filo d’erba è posizionato ad arte nella sua aiuola ben delimitata, ogni mozzicone di sigaretta e’ ben adagiato negli appositi cestini e ogni strada possiede una superficie perfetta come un tappeto da biliardo. Che strano contrasto con il Paese da cui vengo! Rialzo il cavalletto con il piede e riparto in direzione Lugano e mi trovo di fronte uno spettacolo stupendo....Un lago verde come solo i laghi alpini possono permettersi. Chiedo informazioni ad un passante e scopro, scatenando l’ilarità generali dei presenti, che quello davanti a me è il Lago di Lugano. Un’immensa distesa d’acqua verde. Un verde intenso che ti entra negli occhi e fà vibrare l’anima. Attratto da questo spettacolo decido di proseguire il piu’ possibile il mio itinerario sulla panoramica del lago per assaporare tutte le curve e godermi ogni 51


sfumatura dello specchio d’acqua allo stesso momento. Un lago che mi rimarrà nel cuore, un compagno di viaggio silenzioso, ma che sapeva come attirare la mia attenzione in ogni modo. Arrivato a Lugano mi districo velocemente nel suo traffico, se si può parlare di traffico in Svizzera, e mi dirigo verso Valsolda per passare di nuovo il confine e tornare in Italia. Passato il confine ritorno al solito disordine italiano e mi immetto nella ss340, la quale mi culla tra le sue curve a largo respiro, fino a Porlezza. Qui, il mio viaggio con il lago di Lugano si conclude, ma lo saluto felice di aver condiviso con lui tanta strada. Dopo un breve tragitto nella Val Menaggio mi ritrovo a Menaggio, piccolo paese caratteristico per le sue costruzioni di chiara origine medioevale e per la sua posizione a strapiombo sul lago di Como. Una piccola sosta e’ d’obbligo per fare due passi tra i vicoli suggestivi di questa località. Proseguo in direzione di Dubino divertendomi come un fanciullo tra le diverse curve che la mia bicilindrica fagocita con estrema facilità. Dopo un po’ di strada percorsa “in compagnia” del lago di Como, lo saluto e proseguo verso Chiavenna. Non faccio in tempo a distogliere la mia attenzione dal lago che incontro paesini caratterizzati da bellissimi edifici in pietra grigia e da simpatici anziani vestiti in costume tradizionale. «Che bello viaggiare!» Commento sotto il casco tra me e me. Supero Chiavenna sulla ss37 in direzione di Castasegna e arrivo a una nuova dogana per rientrare in Svizzera. Ed ecco la Svizzera che ogni mangiatore 52

di cioccolato si immagina! Una Svizze Svizzera verde fatta di pascoli e strade tortuose che si inerpicano verso passi godibili d’estate e impraticabili d’inverno. La moto sotto di me sembra aver trovato il suo habitat naturale tra le innumerevoli curve e tornanti che mi separano da Silvaplana, paesino del Canton Grigioni situato a 1.816 m e bagnato da un piccolo laghetto. Arrivo dopo 6 km da Silcaplana a St.Moritz, rinomata località di villeggiatura situata in Alta Engadina, sulla sponda sinistra dell’Inn. Godo di un paesaggio mozzafiato osservando i campanili del borgo che esili si allungano come abeti verso il cielo. Qui, seppur sia estate, inizio a sentire freddo e decido di indossare una felpa in piu’ sotto il mio giaccone imbottito. Prossima tappa Passo Bernina (2.323 m) e lì il freddo non perdona. In prossimità di Pontresina mi accorgo di esser sceso fino a 1777m, ma e’ solo un istante perchè la strada inizia a scalare, come non mai, le montagne, che fiere si ergono davanti a me. Incontro sulla mia via il famoso trenino rosso del Bernina che valica le alpi svizzere. Un paesaggio spettaco-


sare prima il cartello “Italia” e poi quello di Livigno.. Spengo la moto, scendo, mi sdraio nel mezzo di un campo d’erba appena tagliata e assaporo il silenzio assordante che avevo tanto ricercato. Il silenzio dell’armonia. ROAD BOOK Milano/0 *PrenDere la ss33 in Direzione sesto calenDe/angera sesto calenDe/60 *Proseguire in Direzione luino/laveno tenenDo il lago

lare: una intera vallata verde percorsa da un trenino rosso e disseminata qua e là da innumerevoli mucche al pascolo... qualcosa che ti rimane nel cuore. Dopo qualche minuto di strada con pendenze tra il 7 e il 12% circa raggiungo orgoglioso il Passo Bernina e mi immetto con entusiasmo nella vallata che lo divide dal Passo della Forcola. VALLI INCANTATE Il paesaggio e’ surreale. Una strada grigia, esile che si tuffa nella valle come un torrente circondato da migliaia di massi grigi posizionati su un prato immenso. “Il Paradiso delle marmotte”. Procedendo a velocità ridotta ne osservo una, che mi introduce con un fischio, per poi scappare in una buca vicina. Mi sento un ospite o peggio un figliol prodigo che ritorna nel mondo da cui si era allontanato. Un luogo che silenziosamente mi riassorbe nell’armonia di un tempo lontano, quasi dimenticato dal mio cuore. Un luogo dove la frenesia data dal tempo non esiste. In questo stato di riflessione arrivo al Passo della Forcola e spaesato mi ritrovo a oltrepas-

seMPre sulla sinistra luino/104 *svoltare in Direzione Ponte tresa e DoPo aver suPerato la Dogana seguire le inDicazioni Per lugano lugano/128 *iMMettersi in Direzione Menaggio DoPo aver Passato nuovaMente la frontiera.tenere seMPre il lago Di lugano sulla Destra Menaggio/156 *Proseguire in Direzione DuBino sulla ss340 DuBino/185 *Percorrere la ss36 in Direzione chiavenna e st.Moritz st. Moritz/253 *Proseguire verso Passo Bernina/forcola Di livigno livigno/298 *fine itinerario

DOVE MANGIARE E DORMIRE st. Moritz hotel chesa guarDalej ch-7512, chaMPfer- st.Moritz tel. +41 (0) 81 836 63 00 hotel, ristorante con all’interno

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PROVATO PER VOI

MAROCCO U

Un angolo di terra sospeso tra mito e realtà con i suoi colori intensi, i suoi profumi di spezie e la natura che abbaglia: questo, è in sintesi, il Marocco una delle mete predilette dai motociclisti italiani che, in sella ad una due ruote, si possono immergere nelle suggestioni della cultura marocchina, così piena di tradizioni, calore e magia. Iniziamo il nostro tour dalla luminosa Casablanca che riflette la luce del sole attraverso le sue case color latte, mentre la magica Marrakech, detta anche la “perla del Sud”, con i suoi sontuosi riad, gli splendidi giardini e i colorati vicoli della medina, incanta e seduce da secoli chi la scopre per la prima volta. Proseguendo il viaggio verso Sud lungo la via del deserto, attraverso paesaggi suggestivi e meravigliose kasbah – le tradizionali cittadelle fortificate – si scoprono città dal sapore antico come Ouarzazate, Zagora ed Erfoud. Nella cornice surreale di Merzouga, al confine col Sahara, la natura offre nelle prime ore del mattino il meraviglioso spettacolo del sorgere del sole dietro le linee morbide delle dune. Ed

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è proprio questo l’itinerario che vi proponiamo, quello che va a toccare la parte più selvaggia e meno turistica del Marocco.


VOI : MAGICO

O

Un viaggio tra le sabbie del deserto del Marocco fino a raggiungere la via più amata dai motociclisti

SuggeStivi paeSaggi Si alternano attraverSando il deSerto marocchino

Quel Marocco tanto amato dai motociclisti, per le splendide strade panoramiche e ben asfaltate che salgono oltre i 2000 mt di altezza, per poi

ridiscendere, dopo ben 5 ore di tor tornanti, fino a Ouarzazate. Partendo dal crocevia delle valli di Draa, Dadès e Zis, proprio al confine con il grande Sahara, vi consigliamo di fermarvi a visitare le splendide casbah di Taourirt e di Aith Benhaddou che si trova a circa 20 minuti dalla città. Qui vi ritroverete in quel castello di sabbia e terra, circondato da mandorli in fiore, che è stato teatro di film quali “Lawrence d’Arabia”, “Tè nel deserto”, ed anche “Il Gladiatore”, “Re Salomone”, “Alexander” e “Kundun”. 55


Proseguendo il viaggio lungo questa valle vi ritroverete ad Erfoud, l’anticamera di un deserto appena accennato da timide dune di sabbia e dalla presenza di qualche palma qua e là. Qui, lontani dalle strade asfaltate e con all’orizzonte solo morbide e impalpabili colline di sabbia, rimarrete incantati dai colori del tramonto o, se decidete di passare la notte in uno degli accampamenti berberi, lo spettacolo del sole che risorge dopo una notte tempestata di stelle. Ricordate che l’escursione termica nel deserto, passa dai 40 gradi diurni ai 5 gradi notturni: è consigliato, dunque, l’utilizzo di una maglia e di un paio di calze piuttosto pesanti. Superate le dune di Merzouga, vi ritroverete lungo uno stretto nastro di terra asfaltata che conduce verso la strada maestra fino a Rissani, un villaggio berbero famoso per i suoi datteri e per la sua piccola fabbrica di marmo ricco di inclusioni fos56

sili. Sulla strada più a sud, che riconduce a Ouarzazate, si incontra Agdz, famosa per l’antica kasbha del XIII secolo chiamata El Kissane, dal nome della montagna che la protegge: Jebel Kissane. Proseguendo, il paesaggio assume tonalità più scure che si lasciano alle spalle i colori del deserto. E’ così che ci si ritrova nel Marocco più vero, quello fatto di bambini allegri che giocano per strada con ruote di bicicletta senza raggi, di donne con coloratissimi jellaba, che preparano profumate tajine nelle cucine delle loro case fatte di terra cruda e paglia e di uomini, con la pelle cotta dal sole e lo sguardo profondo ed enigmatico, come questa magica terra. per informazioni: ente nazionale per il turiSmo del marocco via larga, 23 -20122 milano tel. + 39 02.58303633 /02.58303756 fax + 39 02.58303970 email info@turiSmomarocco.it Sito www.viSitmorocco.com



quel ramo del

lago di com Il Mondiale Superbike arriva a Monza: approfittiamone per una gita sul lago by

Luca De PaLma

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In primavera i colori del lago diventano unici e l’atmosfera che si crea sulle sue rive, indimenticabile. Stiamo parlando di Como, le cui mura medievali cingono l’ospite sospingendolo verso le acque del lago omonimo sui cui dolcemente si adagia. Vista la prossimità con il Parco e, dunque, con il circuito di Monza vi consigliamo un soggiorno sulle sponde del lago, giusto per apprezzare in pieno la bellezza paesaggistica della Brianza. Affascinante in ogni stagione, Como e il suo lago offrono ogni genere di opportunità al visitatore, dai percorsi archeologici nel Parco della Spina Verde che sovrasta la città, a quelli enogastronomici legati ai prodotti a marchio “Sapori di Terra Sapori di Lago”, da quelli del divertimento (basti pensare al vicinissimo Casinò di Campio58

ne d’Italia, il più grande d’Europa, progettato dall’autorevole architetto Botta) a quelli culturali delle grandi mostre ospitate nella bellissima Villa Olmo o a quelli architettonici razionalisti di Terragni. Si possono seguire gli itinerari legati all’antica arte della lavorazione della seta con visita d’obbligo al Museo Didattico ad essa dedicato oppure quelli sportivi con i campi da golf più rinomati al mondo (Menaggio & Cadenabbia Golf Club e Villa d’Este


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omo SuggeStivi e inconfonbiLi Scorci DeL Lago Di como.

solo per citarne due), alternandoli magari a quelli dedicati al benessere delle SPA dei grandi alberghi, consorziati nella CIA –Como Imprenditori Alberghieri- che da più di due secoli fanno dell’ospitalità e

dell’accoglienza il loro leitmotiv. Per chi vuole dedicarsi allo shop shopping, proponiamo una passeggiata per le caratteristiche vie del centro storico cittadino, partendo da piaz piazza del Duomo ove si può ammirare la maestosa cattedrale con la cupo cupola del Juvara, sulla cui facciata spic spiccano il bellissimo rosone, le vetrate artistiche e le due edicole con i due busti di Plinio il Vecchio e Plinio il Giovane scolpiti dal Rodari. Uscendo dalla città e costeggiando il lago si può intuire, attraverso i loro giardini l’eleganza delle ville delle grandi famiglie italiane o delle star di Hollywood (come George Clooney) oppure ancora di personaggi appartenenti al mondo dell’alta finanza (come Sir Richard Branson) 59


o a quello dello sport (come David Beckam, José Mourinho o, per restare in tema moto, Ben Spies), che hanno scelto proprio le sponde lariane per trascorrere in tranquillità le proprie vacanze o stabilirvi la propria residenza. E, per godere appieno di cotanta bellezza, vi consigliamo di raggiungere il vicinissimo paese di Brunate a bordo della caratteristica funicolare che in 7 minuti vi condurrà a 700 metri di altezza per farvi ammirare dallo splendido belvedere il primo bacino del Lago di Como. A pochi minuti dal centro del borgo vi aspetta il maestoso Faro Voltiano, dalla cui sommità si vede per60

sino Milano! Non lasciatevi sfuggire, poi, l’occasione di una piacevole crociera a bordo dei battelli della flotta della Navigazione Laghi! Potrete continuare a scoprire i suggestivi paesini che si affacciano lungo le coste, cullati dalle onde di quello che è il terzo lago più grande d’Italia, noto in tutto il mondo per le scene apparse in film del calibro di Guerre Stellari, James Bond, o Ocean Twelve. In alternativa al battello potrete effettuare la vostra gita sul lago anche con l’auto e scoprire, così, della vita contadina che ancora oggi caratterizza le aziende agricole a condu-


zione famigliare o degli alpeggi ricchi di piccoli laghi e di una flora e di una fauna ancora selvaggia o, ancora, delle valli dell’alto lago che scendono sino alle rive del Lario. Da non perdere inoltre, le passeggiate dei percorsi di trekking che conducono dalla Valle d’Intelvi sino al confine con la Svizzera, o a quelle del Triangolo Lariano sino al versante del ramo di Lecco. Gli amanti del cicloturismo troveranno tanti itinerari da scoprire oltre che il Museo del Ciclismo del Ghisallo o, ancora, il Santuario della Madonna, patrona dei ciclisti, dalla cui sommità si può ammirare uno splendido panorama di

“quel ramo del lago di Como” dove il grande Alessandro Manzoni ambientò I promessi sposi. E, se siete fortunati, incontrerete anche il Campione del mondo SBK 2009, Ben Spies, che, in perfetta tenuta da ciclista, si mantiene in forma per il nuovo incarico in MotoGp a fianco di Jorge Lorenzo. Per informazioni sul territorio, prenotazioni congressi, meeting, incentives ed eventi sul lago di Como: mizar via 5 giornate, 2r 22012 cernobbio (como), itaLia teL. +39 031 342025 fax. +39 031 342015 Sito: www.mizarconventionS.com

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AGENDA ciclista o t o preM l e d ' egri Motors, o Ufficiale N nati delle due ri na Il Giovedi io ss ce io Con ti agli appass e con il suo -

EVENTI

ca Primo in llaborazion amenti dedi ofessionisti. or Italia, in co rie di appunt te ai piloti pr ga ntamenle Yamaha Mot del Motociclista”, una se pu ità ap o os ri vedì perienze e cu p secret l’ospite del prossim es no ci senta “Il Gio vi da to noscere più tre è ancora ruote per co Scassa, men le è stato Luca le. ia ec sp to ta vi apri ma per il 28 to in program no gio e 30 giug aprile, 26 mag zano (MI) oz 28 R o: , 55 nd ia ua os Q br Quando: Via Valleam .it è af no C t ila in -m fe Dove: Red Po w.redpointca 7535623 ww Info: Tel. 02/5

IONI SPOSIZ FIERE/E

motori 2011 i d a r r e tomot ifestazione au Modena portante man a grande mostra ori”, la più im un Mot enti: irna “Terra di ese denso di appuntam a anche l’arr l 6 maggio to in Ferrari, m ù di un m ni Pi nan A partire da r”. ll’a 30 ai de e n tr ei ne ol na “en pl trascorso la rievocazio bilistica italia hieri, che ha zo Ferrari e stimoni ngegner Forg useo Casa En iosi viali di Modena, te dedicata all’I iglia con l’omaggio al M or gl i i ist on ag M e e prot vo della Mill e farà tornar cittadino, ch i. o. tico circuito at ss pa l ” dei motor gare de eri: la “Furia delle più belle gner Forghi ge ’in “L e n esposizion l 6 maggio co erta fino al 12 giugno Quando: da e” ap tr ol e i ar rr Fe Trent’anni di odena M Dove: città di motori.com odenaterradi Info: www.m

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