Motology N°5 (2011)

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ROUND 8/9/10/11/12 ottobre 2011

INTERVIEWS: Roberto Rolfo Walter Sciacca ROCKFASHION: Dangerous! ROCKPEOPLE: Jamiroquai ON THE ROAD Magny Cours Imola Trentino

POWERED BY



Sommar 5

EDITORIALE

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THINGS

8-9

FASHIONIST

10-11

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ROCK PEOPLE Jamiroquai

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ciak

25-41

RACING sbk:

BEAUTY

12-19 ROCK FASHION Dangerous! 40-43 interview: Roberto Rolfo

somm


ario

46-49 most wanted: APRILIA RSV4 R APRC

NoveNoveSei edizioNi Ciro MeNottti, 22 - 20129 MilaNo

via

editore/PUBliSHer leo zolea leozolea@Motology.it direttore reSPoNSaBile/editor leo zolea CaPoredattore/editor iN CHieF daNiela BeNazzi daNielaBeNazzi@Motology.it iMPagiNazioNe, graFiCa, PoSt-ProdUzioNe FaBio SalaMida graFiCa@Motology.it redazioNe/editorial oFFiCe redazioNe CeNtrale via arCHiMede, 80 - 20129 MilaNo. tel. +39 02/45479776 Fax +39 02/93664441 www.Motology.it redazioNe@Motology.it

50-53

MOTO TRAVEL: Magny Cours

CollaBoratori/ CoNtriBUtorS valeria gHilardi, FiliPPo Perlavera, aNdrea della FraNCeSCa, taNia FUrlaN, lUCa de PalMa, MarCo MarCello BiNa, FederiCo Porrozzi giorgio BarBier, aleSSaNdro gatti. FotograFie/PHotoS arCHivio NoveNoveSei, leo zolea/MilaNgeleS, FaBrizio Porrozzi/zaC

54-57

MOTO TRAVEL: Imola

diStriBUzioNe e StaMPa/PriNt ProMoCard® via iMPeria 25 20142 MilaNo

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MOTO TRAVEL: Trentino

ProPrietà letteraria ed artiStiCa riServata/ CoPyrigHt NoveNoveSei

mario Motology è UN SUPPleMeNto a Fly//MagaziNe, regiStrazioNe triBUNale di MilaNo N° 560 del 06/09/2004

iSCrizioNe regiStro oPeratori della CoMUNiCazioNe N° 12177iSSN 1970-3066

62-64

AGENDA

CoNCeSSioNaria eSClUSiva PUBBliCità Media Fly Srl - via Ciro MeNotti, 22 - 20129 MilaNo. tel. +39 02/45479776 Fax +39 02/93664441 direzioNe@MediaFly.it



EDITORIALE E’ un 2011 al cardiopalma quello che ci sta regalando la Superbike! Batticuore che viene non solo per le gare da spettacolo che domenica dopo domenica guardiamo con curiosità e interesse, ma anche per i tanti annunci che, inaspettati o meno, finiscono quasi sempre per sorprenderci. “Yamaha lascia il Mondiale” è stato il primo “colpo” di stagione, seguito dai titoli allarmistici di alcuni colleghi “Dorna compra SBK” per finire con quello che, mentre scriviamo, ci giunge in redazione: “James Toseland a causa dell’impossibilità di recuperare l’infortunio al polso, si ritira dall’attività agonistica”!. Ma se è stato più volte spiegato dagli stessi protagonisti che Dorna e Infront Motorsports continueranno a mantenere identità e gestione separate malgrado la confluenza nello stesso fondo, se per Yamaha sembra già essere sul tavolo delle trattative un importante team satellite che rileverà l’intera baracca grazie ad un super sponsor, la notizia di Toseland ha, purtroppo, dell’irrimediabile.

EDITOR Un abbandono prematuro dovuto ad infortunio per un due volte Campione del Mondo come è stato lui, non è affar che ben si digerisce! Conoscendo la sensibilità d’animo di questo ragazzo, immaginiamo non sia stato semplice prendere (e accettare) una simile decisione. Perché se James, Giacomino, Toseland è un ragazzo dall’umanità e dalla cordialità spiccate, in pista combatte con le unghie e con i denti. A lui va il nostro più sentito ringraziamento in quanto appassionati di moto, ma anche un pezzettino del nostro cuore perché è stato proprio James ad inaugurare la nostra attività nel mondo della SBK.

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THIN Divenuto ormai un cult fra sportivi e trenDsetter, il champion Di carrera è realizzato in optyl, uno speciale materiale plastico Dalle elevate qualità, e si presenta con la classica forma a goccia.

gli occhiali più visti sulle griglie Di partenza Delle Due ruote: gli oakley qui in versione black con lenti polarizzate e montatura in o matter®, materiale leggero, resistente e inDeformabile.

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NGS proteggono Dalle raDiazioni solari nocive, Dal freDDo e Dal vento gli speciali occhiali Della linea italia targati salice

il black magic Di briko è un occhiale Dalla linea fashion con trattamento antigraffio e anti-impact stuDiato per la massima resistenza.

intramontabili e ultra leggeri per essere per essere portati comoDamente sotto il casco gli occhiali aviator Di ray ban sono ormai un must.

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theFASHIO

Alexander McQuee femminilità very s Sarà l’effetto Kate Middleton, fatto sta che dopo il regale matrimonio in cui la principessina indossava un abito da sposa disegnato da Sarah Burton per Alexander McQueen, per il marchio inglese si sono riaperte le porte dopo la prematura scomparsa dello stilista. E così la Burton, nuova direttrice creativa della Maison, si è data da fare e per questo autunno-inverno 2011/2012 ha proposto una colle-

Ci piace:

Gli stivali strinGati sono il pezzo cult della collezione: belli sotto una Gonna, ma anche abbinati a skinny pants. ci piacciono in tutte e tre le versioni presentate: nero, bianco e GriGio….. da vere seduttrici. merita un plauso il copricapo che rimanda alle cromature delle amatissime moto.

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Non ci piace:

meno visionaria e spettacolare rispetto alle collezioni create da mcQueen, Quelle di sarah burton sono comunQue creazioni difficilmente portabili nel Quotidiano a meno che non ci si chiami lady GaGa!


IONIST HQueen: ry strong! zione di prim’ ordine con trend im impossibili da sottovalutare. La donna disegnata dall’ ex braccio destro di Alexander McQueen è assolutamente provocante e rock con quelle tonalità scure che si esaltano negli stivali stringati, nei cappotti borchiati e negli accessori dal tocco fetish. Non per forza aggressiva la donna proposta dalla Burton si diverte a giocare in bianco con gonne voluminose e balze, fino a trasformarsi in una sorta di guerriera di un lilla appena accennato che sfida il

freddo. Freddo che la stilista “scon “sconfigge” a suon di pelliccia presente un pò ovunque su colli, cappucci e maniche. Dopo la prima collezione primavera-estate 2011 il nuovo direttore creativo della maison non delude con questa seconda collezione dove, con grande maestria, continua il filo stilistico iniziato da McQueen, senza stravolgere il suo stile, ma aggiungendo, anzi, un tocco personale ad abiti, gonne, giacche e stivali che fasciano il corpo per una moda estremamente femminile e accattivante. 9


eautyB bVEDIAMOCI Non solo da vista, ma anche con lenti fotocromatiche o semplicemente da sole: gli occhiali sono un vero e proprio strumento di sicurezza per chi va in moto by Valeria Ghilardi

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Se è vero che le informazioni maggiori ci vengono dalla vista, sarà facile intuire quanto sia importante vederci bene quando si sceglie di guidare una moto. Avere le giuste cognizioni nella guida di tutti i giorni può aiutare molto a diminuire i rischi legati all’uso della moto su strada. E, se la prima regola è sempre quella di rimanere concentrati per avere una panoramica completa sulle situazioni che possono venirci incontro in qualsiasi momento, è anche vero che bisognerebbe seguire alcuni piccoli suggerimenti per evitare che i nostri occhi incorrano nel cosiddetto “stress visivo”. Lo stress è, infatti, la ri-

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tIyBENE! sposta dell’organismo ad uno stimolo negativo che si manifesta sotto forma di disagio. L’apparato visivo umano si è sviluppato nel corso dei millenni per adempiere a funzioni legate alla vita all’aria aperta, mentre le nuove abilità visive richieste dalla vita moderna vanno in direzione opposta. L’ uso dei computer, o dei moderni smartphone, così come la lettura attenta e la guida in moto o in macchina, sono tutti fattori di potenziale stress che contribuisce ad affaticare il sistema visivo. Ma come individuarlo? Se siete soggetti ad uno di questi sintomi: bruciore, lacrimazione, secchezza oculare, senso di corpo estraneo, fastidio alla luce, dolore oculare associato a mal di testa, visione annebbiata o sdoppiata, frequente chiusura delle pal-

pebre e stanchezza alla lettura, mettetevi il cuore in pace: il vostro apparato visivo è in chiaro sovraccarico. Che fare dunque per ovviare a questo inconveniente? Innanzitutto è bene ricordare che sotto il casco è sempre consigliabile indossare un paio di occhiali (soprattutto in autostrada, dove persino un micro sassolino sollevato dal camion che vi precede, potrebbe trasformarsi in una una scheggia), mentre per ridurre lo stress visivo causato, per esempio, da giornate di forte luminosità sarebbe opportuno utilizzare occhiali con filtri o lenti colorate, la cui assorbenza non superi, però, il 94%. In questo senso le lenti fotocromatiche potrebbero essere un’ ottima soluzione, dal momento che le stesse si scuriscono con l’aumentare della

luminosità, per poi ritornare al loro colore naturale quando la luce diminuisce. Per chi dovesse affrontare viaggi notturni o cumunque con poca luce sono in commercio, poi, delle apposite lenti con trattamento antiriflesso e di colore giallo chiaro che consentono di migliorare concretamente il contrasto luminoso in caso, appunto, di guida notturna. E se, quando si va in moto, è fondamentale essere efficienti a livello visivo è anche opportuno ricordare che avere le giuste cognizioni nella guida di tutti i giorni può aiutare molto a diminuire i rischi legati all’uso della moto su strada. Occhi sempre ben aperti, visiera del casco ben pulita e almeno un dito appoggiato sulla leva del freno anteriore, per eventuali e improvvise frenate. 11


DANG

Occhiali Christian Dior abitO Miu Miu Scarpe Fratelli rossetti caScO hello Kitty

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NGEROUS! Quando un semplice aperitivo in moto prende pieghe pericolose ‌..

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abitO GeMy Scarpe stuart WeitzMan MOtO yaMaha yzF r1 aKrapoviC

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Guarda il videO daNGerOuS!

Canotta DirK BiKKeMBerGs cOllettOre leo vinCe

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MaScheriNa saliCe treNch BurBerry Stivaletti Calzuro MOtO yaMaha XJ6 “rosa italia” liMiteD eDition

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cappellO teaM honDa Castrol sBK caMicia Johnny laMBs GONNa polo ralph lauren cOMe ciNtura StOla FaBiana Filippi calze CalzeDonia Scarpe FenDi

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servizio: MilanGeles Gli abiti scelti sono una vintage selection Model: elina Blicava agency: Mp ManaGeMent srl special thanks for the location: red point Cafè and negri Motors Milano

pelliccia vintaGe ciNtura MaDe For lovinG Scarpe praDa GuaNti Dainese

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veStaGlia Marlies DeKKers cOMpletO parah Scarpe D&G

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Welcome bac the “Space co Dopo cinque anni di silenzio tornano i Jamiroquai con un nuovo album e nuovi concerti in Italia. By Daniela Benazzi

Motori spinti al massimo e sonorità alle stelle che fanno il pari con l’innalzamento dei giri del contachilometri …. Formula 1, MotoGp e Superbike sono rock per natura tanto che, in occasione del Gran Premio d’Italia, è stato organizzato uno dei tanti F1 Rocks ovvero uno degli spettacolari eventi di musica dal vivo, tenuto nelle città in cui si svolgono le gare di Formu20

la Uno. A Monza, in collaborazione con Live Nation, sono stati invitati sul palco a suonare i Jamiroquai, gruppo britannico attivo dal 1991 guidato dall’eclettico front-man Jason “Jay” Kay, famoso per la sua voce, ma anche per i particolarissimi copricapo che non manca mai di indossare. Il set d’apertura del concerto brianzolo è affidato ai Planet

Funk, una delle band di musica dance-elettronica più importanti degli ultimi dieci anni, che il 20 settembre presenterà, tra l’altro, il nuovo album “The Great Shake”. Mentre scriviamo mancano poche ore all’inizio del concerto allo Stadio Brianteo di Monza dove il piccolo, grande Jason guiderà il suo gruppo sulle note soul, funk e jazz che


ack to cowboys” tutti conosciamo se è vero che il gruppo ha al suo attivo venticinque milioni di album venduti, 159 settimane di presenza nella classifica inglese dei singoli, 5 MTV Awards, e un Grammy. I concerti italiani che, la scorsa primavera, hanno avuto i Jamiroquai come protagonisti ci hanno regalato l’emozione di un Jay Kay più maturo e meno snodato, forse, di quello che si vedeva nel video di Virtual Insanity, ma assolutamente carismatico e, come sempre, vero e proprio “animale” da palcoscenico. A marzo la band ha suonato a Milano deliziando il pubblico con giochi stilistici applicati ai pezzi più conosciuti… lo spettacolo non è mancato e non mancherà questa sera.

IL DISCO

Nel frattempo, per chi aNcora NoN lo avesse fra le maNi, vi preseNtiamo “rock Dust light star”, settimo album Dei Jamiroquai e ritorNo alle origiNi coN taNta voglia Di riappropriarsi Di uN souND più live e meNo iNflueNzato Da uNa proDuzioNe troppo patiNata.

iNtaNto la baND abbaNDoNa la soNy per la uNiversal ma, a parte questo cambiameNto, sembra uN ritorNo al passato malgraDo l’altissima qualità Di tutti i pezzi proposti. sebbeNe il titolo Del Disco strizzi l’occhio aD uN moNDo uN pò più rock, le soNorità soNo sempre molto fuNky e molto Jay k, coN quella sua straorDiNaria capacità Di scrivere e arraNgiare le caNzoNi. molto cariNa “hurtiN’ Dove la chitarra ricorDa uN pò quella Degli ac/Dc, così come il giro Di basso iN “all gooD iN the hooD” rimaNDa a quello Dei queeN iN “aNother oNe bites the Dust”, meNtre la bella “White kNucle riDe”, è uNa vera e propria caNzoNe iN stile fuNk psicheDelico che potrebbe quasi segNare il ritorNo ai giorNi space coWboy! “rock Dust light star” è uN graN bel Disco malgraDo NoN aggiuNga Nulla Di Nuovo a quaNto già fatto coN i preceDeNti lavori. forse NoN bisserà il successo Di “emergeNcy oN plaNet earth” , ma la miscela Di fuNky-rock-DaNce è quella giusta per Dire che i re Del fuNky soNo torNati e lo haNNo fatto alla graNDe!

“ROCk DuSt LIght StaR” tracklist: “rock Dust light star”, “White kNuckle riDe” ,“amoke aND mirrors” ,“all gooD iN the hooD”, “hurtiN’”, “blue skies”, “lifeliNe”, “she’s a fast persuaDer”, “tWo completely DiffereNt thiNgs”, “gooDbye to my DaNcer”, “Never goNNa be aNother”, “hey floyD”

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ciak matrix / Trinity ruba una moto color scarabeo da una bisarca in corsa su un’autostrada. Effettua un breve burn-out per scaldare la gomma posteriore. Nessuno può credere a quello che starà per fare, ma lo fa…Parte a tutto gas e si lancia, con la moto in mezzo al traffico con un salto in stile motocross. L’eroina deve proteggere il “Fabbricante di chiavi” e per questo non può che scegliere, nel mondo di Matrix, una bicilindrica agile e potente come la Ducati 996. Dopo una serie di sorpassi a destra e sinistra, che avrebbero fatto perdere la patente a chiunque in meno di 7 secondi, decide di compiere una inversione a U e ricominciare lo slalom tra le auto, ma questa volta, in senso contrario. In poco meno di 3 minuti di scene estrappolate dal film Matrix Reloaded, la moto di Borgo Panigale riesce a imprimersi nella retina degli spettatori e a farli sognare come solo gli animali indomiti sanno fare. Seppur nella finzione cinematografica abbia mostrato grandi doti di agilità e potenza, la 996, anche nel mondo reale, ha confermato le stesse doti “regalando” 2 titoli WSBK a Fogarty e Bayliss e conquistando ben 3 titoli costruttori tra il 1999 e il 2002. E’ stata decisamente una Purosangue divoratrice di asfalto! Nata nel 1999 come evoluzione della 916 mantiene le stesse linee estetiche, mentre a cambiare sono il motore, che cresce di cilindrata, passando da 916 a 996 cc e la ciclistica diviene più raffinata. Piccoli cambiamenti che rendono una moto già competitiva in un’icona venerata da tutti i motociclisti e i tifosi di questo pianeta. Un gioiello meccanico racchiuso in un guscio carenato raffinatissimo. Seppur il prezzo fosse alto, perchè la qualità si paga, molti motociclisti di fine anni ‘90 ne acquistarono una e tutt’ora è possibile scorgerne qualcuna con il suo inconfondibile rombo nelle giornate di sole. Sì, perchè un gioiello del genere va preservato sia dagli agenti di Matrix che dagli agenti atmosferici! Vero Trinity?

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x / DUCATI 996

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Troy B

Nel 2000 si trova proiettato nel grande Circus Mondiale per sostituire un certo Carl Fogarty e non lo fa rimpiangere, anzi!

N

Nasce a Taree, in Australia, il 30 marzo 1969 e all’ età di 10 anni inizia i suoi primi passi nel motociclismo con gare di motocross e dirt track, ma presto abbandona perchè non riesce ad emergere e per mancanza di fondi. Di conseguenza inizia a lavorare presso una carrozzeria specializzandosi come verniciatore spray. Nel 1992, a 23 anni, riesce finalmente a tornare nel mondo delle competizioni iscrivendosi nel campionato 250SP australiano e passa, l’anno successivo, nella classe 600. Nel 1997 partecipa come wildcard, in sella a una Suzuki, nel Mondiale Superbike a Phillip Island, classificandosi 5° in entrambe le gare. Le sue prestazioni attirano l’attenzione del team GSE Ducati, che gli offre la possibilità di correre nel BSB britannico. Troy decide di lasciare l’Australia per intraprendere il suo sogno: diventare un pilota professionista. Nel 1999, con una stagione da dominatore, diventa Campione Britannico Superbike e l’anno successivo, dopo il terribile incidente di Fogarty, viene chiamato dalla squadra ufficiale Ducati per sostituire il pilota inglese. Dopo un esordio anonimo a Sugo, si riscatta, pur non vincen-

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y Bayliss do a Monza, e lascia il segno grazie ad uno fra i più bei sorpassi della storia del motociclismo. Supera 4 “Dei” della Superbike alla prima variante di Monza: Edwards, Chili, Yanagawa e Haga. Il pubblico sugli spalti impazzisce! Finirà entrambe le manche in 4° posizione e al termine della stagione si posizionerà sesto in classifica generale, seppur abbia saltato 6 rounds del mondiale. Nel 2001, in sella alla 996 R del team Ducati Infostrada, conquista il suo primo titolo mondiale Superbike evidenziando uno stile di guida particolare... alla “Bayliss”. Una guida con linee aggressive e con una posizione in sella “avvitata” sulla moto lo caratterizzerà per tutta la carriera. Nel 2002, dopo una stagione travagliata, perde il titolo all’ultima gara al termine di una sfida epica a Imola con Colin Edwards. Seppur sconfitto, non trova scuse e ammette la superiorità dell’americano conquistando, con la sua lealtà, il cuore dei tifosi. Nel 2006, dopo 2 stagioni in Motogp, torna in Sbk in sella alla Ducati 999

e diventa immediatamente Campione del Mondo per la seconda volta. Lo stesso anno vince anche l’ultima gara della Motogp a Valencia sostituendo un infortunato Sete Gibernau: l’uomo diventa Leggenda. Nel 2008 arriva la terza laurea mondiale in sella alla Ducati 1098R e dopo aver vinto 3 mondiali Superbike con tre generazioni di Ducati, soddisfatto del suo palmares, Troy decide di ritirarsi dal motociclismo lasciando migliaia di tifosi disperati.

DATI ANAGRAFICI

Nascita: taree, 30 marzo 1969 NazioNalità: australiaNa sopraNNomi: Baylisstic Numeri utilizzati: 1, 21

CARRIERA

esordio: ‘97 come Wild card a sugo stagioNi: 6 (dal 2000 al 2008) scuderie: ducati titoli: 3 (2001, 2006, 2008) gp disputati: 152 gp ViNti: 52 podi: 94 pole positioNs: 26 giri Veloci: 35 ritiro: 2008

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la vigne

l’ ombra di marco 28


netta

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CARLOS CH SCALATA AL SUC Mancano ancora tre round al termine e la matematica dice che Carlos Checa, dopo i risultati delle ultime gare, potrebbe laurearsi Campione del Mondo già ad Imola. Facciamo il punto By FaBio Sicari

M

Mentre voci di corridoio parlano di Team che non parteciperanno - ufficialmente - al Mondiale 2012 (Yamaha sembra fuori dai giochi) e dell’acquisizione di Infront Sports&Media da parte di una società britannica chiamata Bridgepoint (già proprietaria della Dorna) che metterebbe Superbike e MotoGP nelle stesse mani, a noi piace parlare della Superbike fatta di sorpassi e “sportellate” e dei protagonisti che a ogni gara, a ogni curva, ci regalano adrenalina ed emozioni a non finire. Questa Superbike parla della cavalcata del quasi trentanovenne pilota Carlos 30


CHECA: SUCCESSO? Checa che in una sola stagione ha vinto più gare (11 a oggi) di quante non ne avesse vinte finora in tutta la sua carriera; parla dei cuori e del coraggio degli indomiti inseguitori che rispondono ai nomi di Max Biaggi e Marco Melandri che a 3 doppi confronti dalla fine del mondiale lottano contro la matematica e contro lo strapotere del Team Ducati Althea; parla di fortune alterne che vedono piloti come Michel Fa Fabrizio dover scivolare dalla quinta alla sedicesima posizione per un contatto a inizio gara o

come l’indomito Noriyuki Haga che domina una gara resa impossibile dalla pioggia ma che a un giro dall’agognata bandiera rossa, cade e cede lo scettro a un incredulo Sykes che regala così la prima vittoria alla verde moto del Kawasaki Racing Team Superbike e di tanto altro ancora. BRNO Ma andando con ordine, il nostro riepilogo parte dalle 2 gare di Brno, storicamente terra di conquista per il “Cor “Corsaro” dell’Aprilia. Come ci si aspettava da lui in infatti, Gara1 lo ha visto costan costantemente davanti a lottare con Melandri, sotto il controllo rav ravvicinato di un prudente (si fa per dire) Checa, e provare a prendere margine di sicurezza dal pilota ravennaravenna te, senza riuscirriuscir ci, fino a dovergli cedere il gradino più alto del podio a causa di un errore a 2 giri dalla fine della gara. 31


La classifica di Gara1 vede Melandri davanti a Biaggi e Checa, seguiti da un ottimo Michel Fabrizio su Suzuki, dal combattivo Laverty e da un sorprendente Badovini su BMW del Team BMW Mo-torrad Italia. Per la lotta alla vittoria, gara2 ripropone lo stesso copione di gara1: Max e Macho se le danno di santa ragione per fortuna nostra e di tutti gli appassionati di motociclismo!Sorpassi e controsorpassi degni dei 2 campioni protagonisti del duello che qualche tempo fa il grande Giovanni Di Pillo avrebbe definito “AL CARDIOPALMA”. Questa volta però la gara finisce a posizioni invertite e Max restituisce a Macho il secondo gradino del podio che in gara1 gli aveva lasciato l’amaro in bocca. Dietro di loro, il costante Carlos Checa, si “accontenta” di due terzi posti che a Brno, terra ostile per la Rossa di Borgo 32

Panigale, valgono oro ai fini della classifica del Mondiale. In quarta posizione, il ritrovato Michel Fabri Fabrizio su Suzuki del Team Alstare e, a seguire, La Laverty e Badovini ripe ripetono esattamente la prestazione di gara1, ripetendo esatta esattamente i piazzamenti di gara1. SILVERSTONE A Silverstone Checa tira fuori gli artigli e piazza una doppia zampata vincente iniziando a ipotecare seriamente il titolo di Campione del Mondo SBK 2011. Gara1 sfortunata per Max Biaggi al quale, a causa di un contatto, prima si piega e successivamente si spezza, la leva della frizione non permettendogli di lottare per la vittoria e relegandolo a una posizione di rincalzo (finirà undicesimo a oltre 30 secondi da Checa). Ne approfittano quindi sia Checa che, come già detto, vince, che Melandri che con il terzo posto recupera punti


sul campione romano dell’Aprilia. Gara1 sfortunata anche per il compagno di Max, Leon Camier che, nel momento in cui occupa la terza posizione, deve cedere il passo agli avversari a causa di un problema al ride by wire che lo costringe a rallentare. Ottima prestazione anche della wild card, vecchia conoscenza della MotoGP, John Hopkins su Suzuki del Samsung Crescent Racing Team, attualmente terzo nel campionato Superbike Inglese (BSB) a soli 11 punti dal leader (Tommy Hill su Yamaha), che conclude quinto dopo un’ottima partenza e dopo un bellissimo duello sia con Biaggi che con Melandri.Quarta piazza per l’inglese di casa BMW Leon Haslam.All’arrivo: Checa, Laverty, Melandri, Haslam, Hopkins, Guintoli. Podio invariato anche in gara2 con Checa che dopo aver lottato con Laverty, imposta un ritmo insostenibile per il

pilota irlandese (e per gli altri inseguitori) e festeggia con la doppia vittoria, la sua centesima presenza in Superbike. Terzo gradino del podio conquistato da Melandri dopo una serrata lotta con un Biaggi voglioso di riscatto per la sfortuna avuta in gara1 e con Hopkins voglioso di ben figurare davanti al pubblico del Mondiale.Come già detto, podio copia di gara1: Checa, Laverty, Melandri, con Biaggi quarto, Camier quinto e a seguire Guintoli, e Hopkins. NURBURGRING Arrivando ai giorni nostri, il Nurburgring consegna quasi matematicamente il titolo allo spagnolo del Team Althea visto che la sfortuna colpisce ancora Max Biaggi (più specificamente, il suo piede sinistro) sotto forma di carena rimasta in pista dopo un incidente, procurandogli la frattura del metatarso. L’infortunio, occorso durante le prove, blocca Max per tutto il fine settimana e gli impedisce di partecipare a entram entrambe le gare. In gara1 la lotta per la prima posizione vittorioè tra Haga, finora il pilota più vittorio so al Nurburgring con 3 primi posti, e Checa, seguiti dalle due Yamaha di Melandri e Laverty. Haga, forse per il deterioramen deterioramento delle gomme, cede però alla costanza e al ritmo di gara del pilota spagnolo che, come 33


da copione ormai consolidato, va via in solitaria fino a fine gara. Melandri supera Haga portandosi in seconda posizione ma, un dritto permette al giapponese di riagguantare il secondo posto. Podio soltanto temporaneo perchè un prodigioso recupero di Melandri e un fantastico sorpasso all’esterno, consentono al ravennate di conquistare la piazza d’argento, lasciando a Nitro Nori un onorevole terzo posto. Michel Fabrizio, partito dodicesimo dopo una Superpole sottotono, realizza una rimonta che lo vede arrivare fino alla quinta piazza con una grinta e una semplicità (apparente) disarmante; la rimonta però non si concretizza a causa dei dolori al braccio del pilota Alstare causati da un contatto a inizio gara. Michel Fabrizio conclude la gara

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soltanto sedicesimo. Buone notizie per Jonathan Rea, piuttosto in ombra in gara1 ma fresco di rinnovo di contratto con la Honda del Team Castrol Honda. Discorso a sé merita gara2. Le nuvole cariche di pioggia per tutto il giorno, decidono di riversare tutta la loro ira sul circuito del Nurburgring fino a renderlo una piscina a cielo aperto. Le grate poste a margine di tutto il circuito, inizialmente drenano adeguatamente l’acqua che cade copiosa ma a lungo andare nulla possono contro i rivoli che si formano a ogni curva e che, rapidamente, formano pozze d’acqua che rendono la pista impraticabile.Di tutto ciò e dei numerosi piloti che cadono o si ritirano, sembra non accorgersi la direzione gara che, a costo di far


percorrere ai piloti i 3/4 dei giri previsti, mette a repentaglio la loro incolumità. Laverty per primo e successivamente altri piloti chiedono la sospensione e Haga solo sa se non avrebbe voluto che gli avessero dato ascolto!Proprio il pilota giapponese infatti, in testa dall’inizio della gara e, quasi insensibile ai centimetri d’acqua che si accumulavano a ogni tratto di pista, vede svanire il suo ritorno alla vittoria a causa di una scivolata occorsagli proprio durante l’ottavo giro; cioè quello precedente all’esposizione della bandiera rossa!!! (Tutti i miei - pochi - averi in cambio dei pensieri del povero Nitro Nori!!!) Sykes su Kawasaki, che fino ad allora aveva lottato con Guintoli per la seconda posizione, avendo la meglio sul pilota francese, si ritrova così quasi incredulo a vincere gara2 e a regalare al

Kawasaki Racing Team la sua prima vittoria nel mondiale Superbike! Il tutto dopo lo scampato “strike” che l’incolpevole Camier cadendo a fine rettilineo avrebbe potuto causare, falciando i due piloti come birilli (per fortuna né Camier né altri piloti hanno subito conseguenze).Guintoli, e il suo compagno di squadra Smrz, regalano invece al Team Effenbert-Liberty due dei tre gradini del podio. Al termine di gara2: Sykes, Guintoli, Smrz, Rea, Laverty, Melandri, Badovini. Checa si accontenta di un prudente ottavo posto e lascia il Nurburgring con 74 punti di vantaggio (376 contro 302) sul suo diretto inseguitore che è ora diventato Marco Melandri.Nella classifica mondiale, dietro di loro, Biaggi a 281 punti. Nota di merito al Team Manager Althea, Genesio Bevilacqua che commenta dispiaciuto, l’infortunio di Max Biaggi. La matematica ancora rende possibile qualsiasi possibilità visto che a fronte di 74 punti di vantaggio sul secondo, e di 95 sul terzo e di 150 punti ancora a disposizione, non è detta l’ultima, però questo sembra proprio l’anno di Checa e del suo Team al quale va l’in bocca al lupo insieme a quelli per i suoi avversari ai quali chiediamo di continuare a regalarci le emozioni che solo la Superbike sa dare! 35


COOMING SOON… R

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Deve essere nel DNA di Imola la voglia di corse se è vero che fin dall’80 A.C., all’epoca dell’antica civiltà romana, in città si correva con le bighe all’interno di un anfiteatro! Lasciate le bighe, torniamo ai nostri giorni e parliamo di altrettanti ca-

CirCuito Enzo E Dino FErrari

Lunghezza tracciato : 4.959 Km Larghezza pista: da un massimo di 15 mt a un minimo di 10 mt curve a destra 6 - curve a sinistra 10 poLe position: sinistra rettiLineo finaLe: 358 mt Winner 2010 gara 1: carLos checa Winner 2010 gara 2: carLos checa

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valli impazziti, questa volta apparteneti, però, alle rombati moto del Mondiale Superbike. Per il terzultimo round del Mondiale si torna in Italia e ci si sposta propria ad Imola, patria di quel’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, testimone da anni di


… ROUND 11: Imola

gare che hanno contribuito a scrivere la storia negli annali dell’automobilismo e del motociclismo. Il circuito e le strutture annesse sono state oggetto di un piano di riqualificazione e di ammodernamento, iniziato nel novembre 2006 e conclusosi nel settembre 2007, curato dal noto architetto tedesco Hermann Tilke, specializzato nella realizzazione di circuiti automobilistici. Successivamente sono state apportate altre migliorie che nell’estate del 2009 sono state sperimentate in anteprima dai Campioni della Superbike in occasione dei Test ufficiali effettuati prima del

round del Campionato del Mondo Superbike che Imola ha ospitato dal 25 al 27 settembre 2009. L’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari è riconosciuto a livello internazionale come un tracciato molto tecnico, difficile da interpretare, con curve e staccate piuttosto complesse, percorribile ad un ritmo elevato che richiede un elevato profilo professionale. Qui l’anno scorso si festeggiò in anteprima la conquista del Mondiale appannaggio di Max Biaggi sebbene la gara fosse andata a Carlos Checa…. chissà che quest’anno non si invertano i ruoli! 37


ComE arrivarE

La città è servita daLL’autostrada adriatica a14 (BoLogna-taranto) con uscita dedicata. iL circuito si trova a circa 8 Km daLL’uscita autostradaLe ed è faciLmente raggiungiBiLe seguendo i

carteLLi che conducono in centro città. da Lì troverete numerose segnaLazioni che vi condurranno con faciLità aLLa zona deLL’autodromo.

per chi arriva da nord

iL caseLLo aLternativo è casteL s. pietro, mentre per Le provenienze da sud si può uscire a faenza. consigLiamo queste aLternative per iL giorno deLLa gara, quando si prevede un massiccio affLusso di visitatori.

per chi arriva in treno La stazione di imoLa si trova non distante daL centro, a circa 30 minuti di tragitto a piedi daLL’autodromo. gLi aereoporti più vicini, infine, sono queLLo di BoLogna (g. marconi) e queLLo di forLì (L. ridoLfi).

via frateLLi rosseLLi, 2 4002 imoLa (Bo) teL. +39 0542 65511 - fax +39 0542 30420 e-maiL: info@autodromoimoLa.it WeB site: WWW.autodromoimoLa.it

Event Schedule Imola SBK venerdì 23-09-2011

free practice - 12:45/60’ quaLifYing practice - 15:45/60’

saBato 24-09-2011

quaLifYing practice - 10:45/45’ free practice - 13:50/45’ superpoLe (1) - 15:00/14’ superpoLe (2) - 15:21/12’ superpoLe (3) - 15:40/10’

domenica 25-09-2011 Warm up - 09:20/20’ race 1 - 12:00 race 2 - 15.30

inFo CirCuito

autodromo internazionaLe enzo e dino ferrari

INTERVISTA A WALTER SCIACCA

Palermitano, classe 1973, Walter Sciacca è alla direzione dell’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola dal 2009 quando assunse anche la carica di Amministratore Delegato della struttura. Da sempre nel mondo dei motori e delle due ruote, Sciacca ha organizzato con la sua società, la Sciacca Group Srl, più di 1.000 eventi in pista in vari circuiti nostrani ed internazionali. 38

Lo abbiamo incontrato poco prima del Round Imolese della Superbike per una chiacchierata. Direttore del Circuito di Imola dal 2009 ci racconti cosa vuol dire, in termini organizzativi, occuparsi della gestione di una pista. Oltre a quella di Direttore dell’Autodromo, rivesto anche l’incarico di Amministratore Delegato e questo doppio ruolo comporta avere una vi-


sione a 360° di tutti gli aspetti, da quelli amministrativi a quelli organizzativi e logistici. Gestire una struttura così importante come l’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola prevede un impegno notevole ma decisamente stimolante, e i risultati ottenuti fino ad ora stanno ripagando questi sforzi. Tenga presente, tanto per fare un esempio, che per alcuni eventi raggiungiamo i 1200 collaboratori e c’è bisogno di una struttura organizzativa efficiente perché tutto funzioni bene, cosa che si è verificata in questi due anni della mia gestione. Lei è stato uno dei fautori del rientro del Mondiale SBK ad Imola, ci parli di questa avventura. La SBK è la manifestazione motociclistica più importante del nostro calendario: una splendida vetrina per l’ Autodromo, che ha le moto nel suo Dna fin dalla nascita. E’ un’avventura che ha dato grandi soddisfazioni in termini di presenze e di indotto economico generato, e che ha regalato ai tantissimi appassionati sfide sportive davvero epiche: proprio lo scorso anno abbiamo avuto il piacere di veder celebrato nel nostro Autodromo il primo titolo iridato conquistato da un pilota italiano in sella ad una moto italiana, Max Biaggi con l’Aprilia. Fra i tanti eventi organizzati nel mondo delle due ruote, c’è ancora qualcosa che le manca e che vorrebbe fare?

Più che un sogno lo voglio definire un progetto: organizzare una gara con i piloti della MotoGP e della SBK insieme. Una sfida a parità di condizioni tecniche, magari con la stessa marca di moto, con la possibilità di intervenire solo per quel che riguarda la ciclistica. Con questo “regolamento”, chi vince potrebbe dire di essere veramente il migliore. E, per finire, facciamo un fantaSBK….. l’anno scorso ad Imola Carlos Checa vinse entrambe le gare e Max Biaggi si laureò Campione del Mondo…. quest’anno come andrà secondo lei? Si invertiranno i ruoli? Purtroppo Biaggi difficilmente sarà al 100%, a causa dell’incidente patito al Nurburgring, ma sono convinto che darà comunque il massimo perché si corre in Italia, dove ha sempre tantissimi tifosi. Carlos Checa, da parte sua, sta vivendo un momento straordinario della sua carriera, è l’uomo da battere e la pista di Imola ne esalta le doti, come dimostra la doppietta dello scorso anno. Questi due piloti, insieme a Marco Melandri, che corre praticamente in casa e vorrà tenere aperta il più possibile la lotta per il titolo, sono convinto che sapranno regalarci uno spettacolo indimenticabile. 39


COOMING SOON… ROUND 12

F

Forte del titolo di “evento di Superbike meglio organizzato” vinto nel 2009, il circuito di Magny Cours è di certo uno dei più prestigiosi in calendario. Costruito nel 1960 da Jean Bernigaud come sede di una scuola di pilotaggio, da cui sarebbero usciti tra gli altri François Cevert e Jacques Laffite e famoso negli anni per le gare di Formula Uno, il circuito ospita il Mondiale di Superbike dal 2003. L’impegnativo percorso da 4,4 chilometri è sempre stato rinomato per le sue difficoltà nel sorpasso e presenta una varietà di sezioni ad alta velocità e curve impegnative, la maggior parte delle quali denominata con il nome di altri circuiti, come la veloce curva Estoril o il tornantino Adelaide. Tali curve ripro-

Magny Cours

Lunghezza: 4180 m RettiLineo più Lungo: 450 m LaRghezza: 13 m CuRve a sinistRa: 4 CuRve a destRa: 9 poLe position: sinistRa WinneR gaRa 1: C. CRutChLoW WinneR gaRa 2: m. Biaggi

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ducono, solitamente, l’andamento di tornanti presenti in tali circuiti. Magny Cours è un tipico tracciato da Formula1con forti frenate, accelerazioni violente, chicane strette. Per le moto è fondamentale trovare i giusti rapporti del cambio e avere una ciclistica che offra stabilità in staccata e nello stesso tempo sia agile in mezzo alle curve. Il Mondiale SBK terminò qui la sua stagione 2010 con una splen-


… D 12: MAGNY COURS dida tripletta per l’Aprilia Alitalia Racing Team: titolo piloti a Max Biaggi, titolo costruttori e classifica squadre. Ricordiamo con affetto, inoltre, le lacrime di Michel Fabrizio, terzo sul podio di gara 2, a salutare la sua Ducati n° 84.

Info CIrCuIto:

CiRCuit de neveRs magny-CouRs, teChnopoLe 58470 magny-CouRs teL: (33) 86218000 Fax: (33) 86218080

CoMe arrIvare:

Event Schedule Magny Cours veneRdì 30-09-2011

FRee pRaCtiCe - 12:45/60’ quaLiFying pRaCtiCe - 15:45/60’

saBato 01-10-2011

quaLiFying pRaCtiCe - 10:45/45’ FRee pRaCtiCe - 13:50/45’ supeRpoLe (1) - 15:00/14’ supeRpoLe (2) - 15:21/12’ supeRpoLe (3) - 15:40/10’

domeniCa 02-10-2011 WaRm up - 09:20/20’ RaCe 1 - 12:00 RaCe 2 - 15:30

gLi aeRopoRti più utiLizzati peR ReCaRsi a magny-CouRs sono queLLi di paRigi, CLeRmont-FeRRand e Lione. da paRigi: (distanza: 250 km a sud) è suFFiCiente imBoCCaRe La a6 in diRezione Lione e, in seguito, La a77 veRso neveRs, Fino aLL’usCita magny-CouRs. da CLeRmont-FeRRand: imBoCCaRe L’autostRada a71 in diRezione BouRges, e usCiRe a saint-amand. in seguito, entRaRe suLLa stataLe d951 e peRCoRReRLa Fino a sanCoins, dove si imBoCCheRà La n76 Fino a st pieRRe-LemoutieR. da qui, seguiRe La diRezione neveRs Fino a magny-CouRs. da Lione: imBoCCaRe L’autostRada a6 in diRezione paRigi. usCiRe a maCon sud, e seguiRe La n79 Fino a mouLins. da qui inseRiRsi neLLa n7 in diRezione paRigi/neveRs Fino a magny-CouRs.

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R RTO ROBdaEnd o oltr Guar


LFOsi:era… O RreOla vi

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By Marco Marcello Bina

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Trovarsi di fronte a un pilota che ha gareggiato ad ottimi livelli in 250, in MotoGp, Moto2 e in SBK lottando contro i piloti più forti di questo pianeta non è occasione di tutti i giorni. In più se questo pilota ti dà l’impressione di essere mosso dal fuoco della passione per i motori…beh la miscela esplosiva è innescata! Ho incontrato un gentilissimo Roberto Rolfo, pilota Team Pedercini, e chiacchierando come amici di vecchia data è emerso un uomo, uomo vero, mosso da passioni e da desideri. Quali differenze hai trovato guidando prototipi e le derivate di serie? Le 250 e le MotoGp, seppur siano moto diverse, sono costruite essenzialmente per correre in pista. Sono moto molto rigide e con un infinità di regolazioni e quindi più complesse nella messa a punto per sfruttare a pieno il loro potenziale. Le derivate dalla serie, invece, sono comunque moto da gara, ma essendo concepite anche per la strada, hanno un telaio meno rigido e di conseguenza si muovono di più durante la guida al limite.

Amo entrambi i mondi, anche se con i prototipi ho avuto la sensazione di potermi “cucire” la moto addosso, esattamente come un vestito, ed è una sensazione fantastica! Che approccio adotti generalmente quando scendi in pista? Cerco di entrare in pista concentrandomi al 100% sulla mia guida per avere una base solida di riferimento. Che sia una gara, una prova libera o altro, rimango focalizzato su ciò che sto facendo per sviluppare il mio ritmo. Certo, non è facilissimo, perché basta un errore di un pilota davanti per farmi perdere parte della concentrazione, ma questo è ciò che cerco di fare ogni volta che abbasso la visiera. Come ti tieni in forma? Ho diversi metodi. Corsa, bicicletta, un poco di palestra e nuoto sono i miei principali “attrezzi” per tenermi in forma, anche se, soprattutto d’inverno, mi piace fare enduro. Mi aiuta fisicamente, ma soprattutto mi aumenta la sensibilità di guida. Com’è il tuo rapporto con i fans? Il rapporto è decisamente buono, ho un fan club di un centinaio di perso43


ne. Più che fans sono amici, c’e’ un ottimo affiatamento con loro! Spesso mi seguono ed è sempre bellissimo incontrarli! Al di fuori delle gare come ti rilassi? Quando riesco a trascorre del tempo a casa dei miei a Torino, mi piace aiutare mio padre tagliando, con lui, la legna nei boschi e mi piace molto lavorare la terra in un piccolo campo. Sono attività che mi sfogano, mi “puliscono” la mente dalla pressione e mi mettono in contatto con la natura. Poi mi rilassa molto cucinare, non sono uno chef, però qualcosa di buono ogni tanto mi riesce! (ride). Che musica ascolti? Amo tutta la musica brasiliana! SoSo prattutto Samba e Forrò. Ho degli amici in Brasile e di conseguenza sono stato letteralmente “contagiato” dalla loro cultura musicale votata al diverdiver timento e al sorriso. Colore o colori preferiti? Giallo e verde…..e giuro che è un caso siano anche i colori brasiliani! (ride) La moto che ti è rimasta di più nel cuore? Decisamente la moto di mio padre che 44

guidai per la prima volta a 12 anni. La mitica Honda Rc30. Era una belva! Mi divertivo da morire con lei! La teniamo ancora in box e non la venderemo mai, ha troppo valore emotivo per entrambi. Sei legato molto a tuo padre e se non sbaglio è stato proprio lui a infonderti l’amore per le moto… Si, essendo stato pilota in pista e persino campione italiano di gare di salita nell’anno della mia nascita, mi ha insegnato molto e, cosa più importante di tutte, ha acceso in me la passione per il mondo delle moto. Una passione forte che mi muove ancora oggi. Un consiglio per tutti quei ragazzi che si avvicinano alla pista per seguire i tuoi passi o anche solo per hobby? Ragazzi, vi consiglio di imparare senza fretta. Fate tutto con calma, perché solo con la calma potrete assimilare e migliorarvi costantemente. Guidare sempre oltre il vostro limite non vi permette di imparare, anzi spesso porta anche svantaggi cronometrici. Guidate sciolti e rilassati, il tempo verrà fuori da solo!


FIM WORLD CHAMPIONSHIP


APRILIA RSV LA Nu Nata per essere la migliore in pista, la RSV4 di Aprilia si distingue anche nella versione stradale

Gli appassionati di Superbike già la conoscono e come non potrebbero dal momento che l’Aprilia RSV4 ha dominato il Mondiale dello scorso anno e, con Max Biaggi, sta regalando tante emozioni anche in questo 46


PRC: RSVm4erRo A 1! Nu

2011. Nata, dunque, con l’obiettivo di essere la migliore in pista, fin dal suo arrivo Aprilia RSV4 ha stupito il mondo per le linee, la tecnologia e le prestazioni che regala anche su strada. Con un motore 4 cilindri V di 65° mai visto prima su una sportiva di serie, un telaio degno di una 250 GP, Ride By Wire e sistema multimappa di gestione del motore, la RSV4 raggiunge tutti i traguardi possibili unendo ad un’architettura e a caratteristiche tecniche, direi uniche, una guidabilità portata a livelli del tutto eccezionali. Per guidare una di queste Aprilia non è necessario, infatti, essere dei fuoriclasse perché la versione stradale dotata di APRC (Aprilia Performance Ride Control) consente un esemplare equilibrio dinamico dato dal controllo di trazione regolabile su otto livelli e in grado di auto-ca-

librarsi in base al diverso tipo di pneumatici, oltre che dal controllo dell’impennata, l’asservimento alla partenza e il cambio elettronico. Il pacchetto APRC, un sistema coperto da più brevetti, mette a disposizione dell’utente finale una piattaforma di controlli dinamici derivati direttamente dalla RSV4 Factory SBK iridata di Max Biaggi. Ma la tecnologia di Aprilia RSV4 R APRC non si limita alla gestione elettronica: il V4 65° migliora, infatti, la lubrificazione e riceve rapporti più ravvicinati che ottimizzano l’accelerazione. Il nuovo scarico più leggero e con un avanzato sistema di gestione della valvola parzializzatrice, in accordo con le mappature del Ride By Wire, migliora la respirazione e l’efficienza a tutti i regimi. E,


per finire, le ruote a tre razze sdoppiate sono sensibilmente più leggere rispetto a quelle montate sulla versione precedente. In Aprilia non si sono certo risparmiati sulla componentistica che si attesta ai massimi livelli: la forcella Upside Down e l’ammortizzatore Sachs, entrambi pluriregolabili, sono realizzati su specifiche Aprilia, assicurano il massimo delle prestazioni e trasferiscono un perfetto feedback al pilota che ha sotto controllo ogni situazione. I freni sono Brembo con pinze radiali monoblocco, i cerchi in lega ultraleggeri hanno un nuovo design, l’ammortizzatore di sterzo garantisce una sicurezza ottimale in ogni condizione di guida. Quanto al motore, un 1000 di cilindrata, La nuova RSV4 R APRC riceve numerosi af-

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finamenti figli delle esperienze fatte con la moto ufficiale nel mondiale superbike che lo perfezionano ulteriormente. Il nuovo scarico e le nuove mappature ne ottimizzano l’erogazione. Migliora la lubrificazione nei punti critici, il contralbero ora ruota su cuscinetti a sfera anziché su bronzine ed è stato rivisto il circuito di raffreddamento delle teste, ottimizzando le temperature di esercizio e l’affidabilità nel lungo termine. Derivato dalle competizioni anche il serbatoio che è conformato in modo tale che gran parte del carburante sia alloggiato sotto la sella, ottimizzando quindi il bilanciamento della moto e annullando le differenze di guida tra serbatoio pieno e vuoto. il serbatoio è conformato in modo tale che gran parte del carburante sia alloggiato sotto la sella, ottimizzando quindi il bilanciamento della moto e annullando le differenze di guida tra serbatoio pieno e vuoto. Dopo questa breve presentazione è ovvio pensare che la RSV4 R APRC rappresenti il nuovo riferimento per il segmento delle superbike di grande serie.


Caratteristiche Tecniche Motore: ApriliA 4 cilindri A V longitudinAle di 65°, 4 tempi, rAffreddAmento A liquido, distribuzione biAlbero A cAmme (doHc), quAttro VAlVole per cilindro. Carburante: benzinA senzA piombo alesaggio Corsa: 78 x 52.3 mm Cilindrata: 999.6 cc rapporto CoMpressione: 13:1 potenza MassiMa all’albero: 180 cV (132,4 kW) A 12.250 rpm Coppia MassiMa all’albero: 115 nm A 10.000 rpm aliMentazione: Airbox con prese d’AriA dinAmicHe frontAli. cornetti di AspirAzione Ad AltezzA VAriAbile controllAti dA centrAlinA controllo motore. 4 corpi fArfAllAti WebermArelli dA 48 mm con 8 iniettori e gestione ride-by-Wire di ultimA generAzione. multimAppA selezionAbile dAl pilotA in mArciA: t (trAck), s (sport), r (roAd). aCCensione: elettronicA digitAle mAgneti mArelli integrAtA nel sistemA di gestione motore, con unA cAndelA per cilindro, bobine tipo “stick-coil”. avviaMento: elettrico sCariCo: scHemA 4 in 2 in 1, unA sondA lAmbdA, mono silenziAtore lAterAle con VAlVolA pArziAlizzAtrice comAndAtA dAllA centrAlinA gestione motore e cAtAlizzAtore triVAlente integrAto (euro 3). generatore: VolAno con mAgneti Alle terre rAre dA 420 W lubrifiCazione: A cArter umido con rAdiAtore olio/AriA, doppiA pompA olio (lubrificAzione e rAffreddAmento). CaMbio: estrAibile A 6 rApporti 1°: 38/16

(2.375) 2°: 35/18 (1,944) 3°: 28/17 (1.647) 4°: 32/22 (1.455) 5°: 34/26 (1.308) 6°: 33/27 (1.222) comAndo cAmbio con sistemA elettronico ApriliA quick sHift (Aqs) frizione: multidisco in bAgno d’olio con sistemA AntisAltellAmento meccAnico. trasMissione priMaria: A ingrAnAggi A denti dritti e pArAstrAppi integrAto, rApporto di trAsmissione: 73/44 (1.659). trasMissione seCondaria: A cAtenA: rApporto di trAsmissione: 42/16 (2.625). telaio: regolAbile in Alluminio A doppiA trAVe con elementi fusi e stAmpAti in lAmierA. regolAzioni preViste: • posizione e Angolo

cAnnotto di sterzo • AltezzA motore • AltezzA perno forcellone AmmortizzAtore di sterzo ÖHlins regolAbile sospensione anteriore: forcellA ÖHlins rAcing upside-doWn, steli Æ 43 mm (con trAttAmento superficiAle tin). piedini forgiAti in Alluminio ribAssAti per fissAggio pinze rAdiAli. completAmente regolAbile in precArico molle, estensione e compressione idrAulicA. escursione ruotA 120 mm. sospensione posteriore: forcellone A doppiA cApriAtA in Alluminio; tecnologiA mistA di fusione A bAsso spessore e lAmierA. monoAmmortizzAtore ÖHlins rAcing con piggy-bAck completAmente regolAbile in: precArico mollA, lungHezzA interAsse, idrAulicA in compressione ed estensione. biellismo progressiVo Aps. escursione ruotA 130 mm. freni: ant: doppio disco diAmetro 320 mm flottAnte con pistA frenAnte in AcciAio inox Alleggerito e flAngiA in Alluminio con 6 nottolini. pinze brembo monoblocco A fissAggio rAdiAle A 4 pistoncini Æ 34 mm contrApposti. pAstiglie sinterizzAte. pompA rAdiAle e tubo freno in trecciA metAllicA. post: disco diAmetro 220mm; pinzA brembo flottAnte A 2 pistoncini isolAti Æ 32 mm. pAstiglie sinterizzAte. pompA con serbAtoio integrAto e tubo in trecciA metAllicA. CerChi: ApriliA forgiAti in legA d’Alluminio, completAmente lAVorAti, A 5 rAzze sdoppiAte. Ant.:3.5”x17” post: 6”x17” pneuMatiCi: rAdiAli tubeless. Ant: 120/70 zr 17 post: 200/55 zr 17 (in AlternAtiVA 190/50

zr 17; 190/55 zr 17) diMensioni: lungHezzA mAx: 2040 mm lArgHezzA mAx: 735 mm (Al mAnubrio) AltezzA mAx: 1120 mm AltezzA min dA terrA: 130 mm AltezzA sellA: 845 mm interAsse: 1420 mm AVAncorsA: 105 mm Angolo di sterzo: 24.5° peso seCCo: 179 kg * serbatoio: 17 litri (4 di riserVA). altro: *peso dicHiArAto A secco, senzA bAtteriA e senzA liquidi.

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O MAGONRYGOC GN E LA B

i

Il round n.12 è ormai alle porte e il grande Circus della Wsbk è pronto a sbarcare in Francia, precisamente a Magny-Cours, un piccolo paesino della Borgogna. La pista, sulla quale i piloti si apprestano a correre, è famosa per essere stata il palcoscenico di rimonte clamorose e lacrime di gioia per titoli conquistati. Un tracciato caratterizzano da rettilinei veloci e da curve che spezzano letteralmente il ritmo. Tra i 4411m del tracciato, troviamo una tra le curve più 50

lente di tutto il mondiale: il tornantino Adelaide percorso, dalle attuali Sbk, in prima marcia. Da ricordare i sorpassi “impossibili” di Bayliss, nel 2006, ai danni di Troy Corser e James Toseland che gli consegneranno la vittoria in gara2 tra gli applausi del pubblico. Ok, le gare sono l’ambrosia del nostro mondo, ma cosa si cela al di fuori del circuito? La Borgogna deve il suo nome all’antica popolazione germanica dei Burgundi che nel V secolo


COURS

GNA

fondarono un reame nella Gallia romana centro meridionale. La regione, divisa tra pianure verdeggianti e dolci colline, è ben conosciuta tra gli amanti del vino essendo uno dei luoghi più importanti al mondo per la sua produzione. Una degustazione, al termine di una giornata all’insegna della Sbk, è decisamente d’obbligo! NEVERS Poco distante dal circuito di Magny Cours si incontra la

Una pausa tra i vigneti della regione è d’obbligo dopo una giornata in pista con un occhio anche alla scaramanzia!

cittadina di Nevers, molto frequentata dai pellegrini di tutto il mondo che qui vengono a rendere omaggio alla salma di Santa Bernadetta, la pastorella di Lourdes che dopo le apparizioni della Santa Vergine visse ed operò a Nevers presso il convento delle Suore della Carità come suora infermiera e sagrestana. Per chi volesse visitare il centro storico cittadino consigliamo di dare un’occhiata ai numerosi edifici e palazzi risalenti al periodo compreso tra il 14° e il 51


17° secolo, prima di giungere alla Cattedrale intitolata a Saint Cyr-Sainte Julitte. Altro edifico religioso da visitare è la chiesa di Saint Etienne, che è un esemplare architettonico di stile romanico di Auvergne, con una caratteristica disposizione dell’abside a tre cappelle radiali. Da vedere anche l’imponente Palazzo Ducale, oggi palazzo amministrativo e sede del museo della ceramica, in quanto uno dei migliori esempi di architettura feudale della Francia centrale. La visita può proseguire verso la Porte du Croux che, risalente alla fine del 14 ° secolo, rappresenta una delle testimonianze delle 52

antiche fortificazioni di Nevers, e contiene al suo interno una collezione di sculture e antichità romane. La passeggiata nel centro storico si può concludere con una visita all’ arco di trionfo del diciottesimo secolo, e un’occhiata all’Hotel de Ville (Municipio), edificio moderno contenente una fornita biblioteca. DIJON Per chi, invece, volesse vivere una serata più mondana consigliamo una gita a Dijon (Digione) dove farsi contagiare dalle atmosfere medioeval-universitarie di una cittadina a dimensione di studente. Un antico “castrum”


useful info COME ARRIVARE

Dall’aeroporto parigi-roissy anDare in Direzione suD-est sulla route De FlanDres. proseguire imboccanDo la a6 Direzione lyon. girare a Destra per la a77. prenDere l’uscita 37 verso bourges/la guerche-surl’aubois/challuy/sermoise-surloire e continuare sulla route De sermoise/D13. imboccare la granDe rue/D133. proseguite Fino a raggiungere il circuito circuit Di nevers magny cours.

INFO

circuit De nevers magny-cours, technopole 58470 magny-cours tel: (33) 86218000 Fax: (33) 86218080 http://www.magnyF1.com/

NOLEGGIO AUTO

romano, poi divenuto cittadella medioevale, che misteriosamente svela i suoi segreti ai suoi visitatori solo durante la notte. Molti turisti tornano, ogni anno, per accarezzare una civetta scolpita su un contrafforte della cappella di Notre Dame in quanto , secondo una tradizione medioevale, avrebbe il potere di esaudire i desideri più reconditi. Ricordatevi però di accarezzarla con la mano sinistra, la mano più vicina al cuore. Alcuni cittadini giurano di aver visto dei piloti nelle vicinanze della scultura durante il week end di gara…La civetta avrà donato la vittoria a qualcuno tra loro!?

aeroporto parigi-roissy avis - tel. 0820050505 www.avis.com europcar - tel. 0825358358 http://www.europcar.Fr/ hertz - tel. 0139383838 http://www.hertz.com

HOTELS

chateau De saint augustin 03320 chateau sur allier tel. 04 70 66 42 01 holiDay inn nevers magny cours Ferme Du Domaine De barDonnay 58470 magny-cours tel. 03 86 21 22 33 hotel best western De Diane 38 rue Du miDi - 58000 nevers tel. 03 86 57 28 10

RESTAURANT

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a d imol to ton a tut P

Parli di Imola e la prima cosa che ti viene in mente sono i rombi dei motori, la velocità e l’adrenalina che qui, sulla pista dell’Autodrono Enzo e Dino Ferrari, sono di casa. Ma Imola non è solo e soltanto questo... qui troverete, infatti, natura, arte, eventi di ogni tipo così come importanti realtà produttive che ripongono le basi sia nel nuovo che in solide ed antiche tradizioni agricole. Insomma Imola è una città viva, dove non disdegnare il piacere di sedersi a gustare un’ ottima cucina piuttosto che godersi la quiete di una terrazza sulle verdeggianti colline o, ancora, brindare con gli amici in uno dei tanti locali che di certo non mancano. Il modo migliore per conoscere la città è una lunga passeggiata che vi consigliamo di iniziare proprio dal suo suggestivo centro storico. Qui incontrerete la Rocca che si erge maestosamente a testimonianza di un passato bellicoso. Fondata

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nel XIII secolo, conserva al suo interno una collezione di ceramiche medievali e rinascimentali oltre che armi risalenti al periodo compreso tra il XIV e il XIX secolo. Lasciandosi alle spalle la Rocca proseguite lungo la centralissima via Emilia adornata da palazzi signorili da ammirare per i bei cortili colonnati, gli scaloni scenografici o gli eleganti soffitti affrescati. Giunti all’incrocio con via Verdi vi appariranno: prima il Teatro Comunale e, più oltre, la Biblioteca Comunale. Entrambi gli


ndo

Una terra dove i motori la fanno da padroni circondati dalle bellezze artistiche e territoriali il tutto a suon di buon cibo e ottimo vino.

edifici sono stati ricavati all’interno del complesso dell’ ex convento di San Francesco, uno dei luoghi storici più importanti della città. Sempre sulla via Emilia, al numero 69, impossibile non distinguere la massiccia mole del cinquecentesco Palazzo Sassatelli Monsignanisi e, proseguendo fino al n. 95, come non ammirare la settecentesca Farmacia dell’Ospedale. L’edificio, datato 1794, è rimasto in gran parte intatto nelle suppellettili e nelle decorazioni, restituendo al visitatore l’immagine affascinante di una farmacia settecentesca, con eccezione della facciata rifatta nel 1928. Proprio di fronte all’ingresso della

farmacia si trova, poi, Palazzo della Volpe, edificio terminato nel 1484 su volontà di Girolamo Riario che, volendovi alloggiare ospiti illustri, lo dotò di appartamenti, granaio e scuderie. Seguendo via Orsini, all’angolo con via Quarto, date un’occhiata anche al portale gotico della Chiesa di San Domenico che, opera di Jacopo da Cereto (1340), conserva al suo interno un martirio di S. Orsola eseguito da Ludovico Carracci. Costeggiando l’edificio, passerete un gradevole giardino che vi condurrà al complesso conventuale dei santi Niccolò e Domenico, sede del Museo di San Domenico che ospita al suo interno il Museo Scarabelli, il Museo archeologico e la Pinacoteca civica. Ritornando verso il centro della città, arriverete alla Piazzetta Caduti per la Libertà che, insieme alle altre due centralissime Matteotti e Gramsci, forma storicamente il cuore commerciale della città così 55


come lo ridisegnò Girolamo Riario tra il 1474 e il 1484. Di fronte a voi potrete ammirare il Palazzo Comunale che si presenta ancora oggi costituito da due edifici collegati fra di loro da un voltone sulla via Emilia come nel Medioevo. In piazza Matteotti ornata su due lati da tipici portici, date un’occhiata all’elegante facciata del quattrocentesco Palazzo Sersanti, uno degli esempi maggiormente rappresentativi dell’architettura rinascimentale in città, oltre che uno fra i più bei palazzi della Regione. In via Garibaldi, l’antica via della Fortezza che conduceva alla Rocca, troverete, invece, quello che

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sicuramente è il più particolare e affascinante tra i Musei imolesi: Palazzo Tozzoni, raro esempio di dimora nobiliare in Romagna tra Sette e Ottocento che si presenta al visitatore nel suo aspetto integro, conservando ancora intatti gli ambienti originali con arredi, mobili e suppellettili d’epoca. All’uscita dal palazzo proseguite lungo via Garibaldi fino ad incontare il Duomo dedicato a San Cassiano, fondato tra il 1187 e il 1271 ma riedificato nel Settecento e, dall’altro lato della piazza, il Palazzo Vescovile che ospita il Museo Diocesano dove sono esposte preziose miniature, una importante quadreria e arredi sacri. Inutile, poi, soffermarsi su uno degli Autodromi che ha fatto la storia dei motori in Italia e nel mondo: quell’Enzo e Dino Ferrari tanto amato


dagli appassionati di Formula1 e oggi portato in auge dalle competizioni a due ruote come la Superbike o dai numerosi eventi motoristici che periodicamente vengono organizzati. Infine, come non citare il Baccanale, ovvero l’evento di gran lunga più importante del panorama enogastronomico imolese. Ogni anno a novembre, per due settimane, il culto del mangiare e del bere si coniuga alla cultura e all’arte. Tutta la città è chiamata a partecipare all’evento: i ristoranti preparano menù legati al tema a cui si ispira l’edizione dell’anno, i negozi del centro storico addobbano le loro vetrine ispirandosi al Baccanale e mostre, spettacoli teatrali, concerti, convegni, mercati dei sapori, degustazioni guidate animano la città declinandone la passione per l’arte e per il gusto. Insomma quale miglior cornice di una città in fermento come Imola per le sempre agguerrite e spettacolari gare del Mondiale Superbike!

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Scintille di Libertà By Marco Marcello Bina

N

Non conosco molti modi per evadere dalla città. Certo, l’immaginazione può portarti ovunque, ma poter fuggire dalla metropoli in sella a una moto.... beh è decisamente ciò di cui ho bisogno! Avete mai avuto la sensazione di essere ospiti di una città che non vi appartiene più? Criminalità, crisi economica e telegiornali hanno reso gli occhi della gente sempre più tristi. Ormai le persone che incontro si dirigono al lavoro a testa bassa immaginando le stesse catastrofi che leggeranno, a breve, sui loro giornali preferiti. Ok, la situazione

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mondiale non è delle migliori, ma provate a passare attraverso un parco giochi o per un passo di montagna e scoprirete che i bambini e i motociclisti hanno degli occhi diversi. Entrambi riescono ancora a conservare una scintilla di una luce che la città non conosce. Una luce che nasce da chi si sente vivo...dentro. Mi siedo in sella, accendo la moto e la mia mente si svuota istantaneamente da qualsiasi pensiero. Oggi la mia destinazione sarà sentirmi vivo e incontrare persone vive su uno dei miei passi preferiti: il Passo di Lavazè. Esco velocemente dalla


à metropoli e mi dirigo in direzione del lago di Garda per raggiungere la città di Arco. Borgo affascinante con il suo castello medioevale,ultimo baluardo del mondo urbanizzato di fronte al “selvaggio” Trentino. Per questo motivo il mio itinerario partirà da qui. Esco dalla urbe e un sorriso si disegna sul mio volto mentre la natura inizia già ad abbracciami con i suoi alberi e con i suoi profumi. La moto si inerpica dolcemente su un colle e raggiungendo il paesino di Cavedine ammiro il lago omonimo, di un color turchese intenso, nella vallata alla mia sinistra. Dopo qualche

minuto riprendo il mio viaggio discendendo l’altura e dopo qualche goccia di pioggia mi ritrovo a Vezzano. Il profumo di terra bagnata si fa sempre più 59


insistente nel mio naso finchè ad un tratto scompare. Per un attimo non capisco cosa sia successo, ma percorro una curva e scopro di star entrando in Trento. Qualche sguardo triste incrocia il mio raggiante, ma purtroppo non scorgo nemmeno la minima scintilla di vitalità nei loro occhi. Un po’ rassegnato proseguo imboccando la SS12 in direzione di Lavis, ma la situazione non cambia, anzi, sarà la pioggia scrosciante, ma qui tutti sembrano decisamente arrabbiati. Persone che si riparano sotto le tettoie con facce truci, mai un sorriso divertito, nemmeno una smorfia ironica, nulla! Sperando fosse solo un momento sfortunanto oriento la mia ruota anteriore verso Faver e il tempo, quasi delicatamente, migliora mostrando, in parte, dei timidi 60

raggi di sole. L’ asfalto si riscalda e inizio a notare sulle strade i primi motociclisti. Qualche saluto in sella per sentirsi ancora più parte di un’ elite e arrivato nei pressi di Segonzano, ecco le piramidi che fanno capolino tra le nuvole! Per chi non le conoscesse, sono un capolavoro geologico della natura di origine glaciale. Le Piramidi di terra di Segonzano sono creste rocciose conoidali di circa 20m di altezza che sembrano posizionate ad arte per incantare i visitatori. La strada prosegue sinuosa e danzante come non mai finchè il paese di Capriana mi accoglie nella Val di Fiemme. Ed ecco tornare quel profumo di natura! Un profumo forte, inebriante e carico di vita. Guarda caso, attraversando i piccoli centri urbani della zona, inizio a notare i primi sorrisi tra la gente... Raggiunto e superato


Cavalese, la mia convizione di essere nel posto giusto si fa sempre più prevalente. Sarà intuito o altro, ma la voglia di raggiungere il Passo di Lavazè cresce sempre più dentro di me. Tra un’ infinità di curve simil-paraboliche serpeggianti tra i boschi centenari, la mia mente inizia a spaziare finchè, ormai convinto di essere parte della natura stessa, incontro un cartello: Passo di Lavazè.Scendo dalla moto ancora entusiasta per il percorso e, per la prima volta dalla mia partenza, scorgo dei bambini giocare a pallone in un prato. Il paesaggio è affascinante. Uno, massimo due rifugi con ristorante annesso, una distesa verde e un laghetto, al centro, con qualche mucca che pascola pacifica.Il Paradiso? Forse sì. Faccio appena in tempo a togliere il casco e sento una voce alle mie spalle “Signore? Siamo dispari, giochi con noi?”. “Tolgo gli stivali e arrivo! Ma vi avviso, sono forte a calcio!” rispondo appoggiando la moto alla stampella laterale. Motociclisti e bambini....forse possiedono soltanto gli stessi occhi, ma per me condividono anche lo stesso cuore. Un cuore colmo di libertà...

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ARCO// PRendeRe lA SS45biS e imbOCCARe lA viA SAn mARtinO in diReziOne bRAilA //bRAilA PROSeguiRe veRSO vezzAnO vezzAnO // RiPRendeRe lA SS45biS diReziOne tRentO //tRentO immetteRSi nellA SS612 veRSO CAvAleSe //CAvAleSe SeguiRe PeR PASSO di lAvAzè

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AGENDA FIERE

011 EICMA 2

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VIAGGI

in moto queli it t t otocicletta” è e im R “diari della m ri op pr i ne annoverare

e/Monti da d’Elba. moto, scoconsueto Mar Capo S. Andrea all’ Isola sella alla loro Un anello in o di i biker che, in gere fino Ili tti un el tu gi r ot r H pe i pe ll’ a ar da re lo proposto inimi particol alture di Capo Sant’And m i ne to ia stud lle Un itinerario a partendo da rone. da veri cenllezze dell’isol al Monte Pe un aperitivo priranno le be po per poi risalire sin su prezzo di 4 e al intiva di Hi st tti di no am ia 5 C or ti di st ospi a Marina e prosegue la offre ai suoi ch el I ot H io l’H ch ne mar Per l’occasio a novità del Beer, l’ultim tauri: un’ Hi e. in W i H e Hi Bar Restaurant, bre l 19 settem quando: da 2011 e br to ot al 15 Ilio el ot H Elba /it/ dove: Isola d' otelilio.com .h w w w :// tp info: : ht

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CONCE RTI

Dream Theate r Freschi fr eschi

del nuov storica fo o album rm ti che tocc azione del panora appena pubblica herà 3 citt to m à italiane: a prog-metal, to i Dream Theater de spetta rna in Ita colo , la più gra Po lia nuovo alb con un set molt rdenone, Milan o e Perug con una serie di nde e o partico um. I big conceria la li . settembre re che rip Il gruppo etti per i nu ro p n line www ei punti vendita au ovi concerti sara porrà i vecchi su romette grancc nn .ticketon torizzati e.it Azalea P o in vendita dall essi e i pezzi del romotio n, Box O e ore 10:00 del 1 quando& 0 ffice e su dove: 20 l circuito febbraio on21 febbra Pordenone, Pala io sp 22 febbra Assago (MI), Med ort Forum io, Perug iolanum ia Forum , PalaEvan biglietti gelisti e info: w ww.ticket one.it

CINEM A

L'alba del pian eta dell e scimm Della seri e il “Pian ie eta delle ganza del sc im l’u

telligenza omo provoca un mie” torna un film a catena d nel quale di e specie do elle scimmie e d i un cam venti che è la cau l’arrom biamento sa Assistere inante del pianet nel nostro dell’ina. mo alle a zio ruolo di tradita d agli uom ni di Caesar, la pri ini , si rib ma scim razza alla m el la per co ia intellig libertà e n alla resa GENER dei conti durre la propria ente, che, spettaco con l’Uo E: Dram lare mo. m DURA TA: 105 atico, Fantascien za Min USCIT A CINE MA: 23 /09/2011

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