Liberalizzazioni Taxi cosa cambia?
Liberalizzazioni, cosa sono? Liberalizzazioni,cambia tutto. Si esprime con queste due parole la portata dei provvedimenti adottati dal Consiglio dei Ministri il 30 giugno 2006. Il pacchetto Bersani, che prende il nome del Ministro dello Sviluppo Economico che lo ha proposto, ha il merito di aver introdotto nel nostro Paese una serie di nuove norme sulla concorrenza e i diritti dei consumatori che cambiano profondamente il rapporto tra cittadino-consumatore e fornitori di servizi.
Diversi i settori interessati da questa “rivoluzione”: dagli ordini professionali ai farmaci, dalla distribuzione commerciale alla produzione di pane, dalle assicurazioni al servizio di taxi, dalle banche ai notai.Unico obiettivo: la concorrenza, quindi maggiore scelta per il consumatore. Per effetto di questo provvedimento, ad esempio, quando acquistiamo un’auto, un motorino oppure una barca non sarà più necessario rivolgersi al notaio per il passaggio di proprietà.
Oppure, potremmo chiudere un conto corrente bancario in qualsiasi momento, senza spiegazioni e soprattutto senza pagare alcuna penale. Ma non finisce qui. Nel settore dell’Rc auto, nasce la figura dell’Agente plurimandatario che offrirà un maggiore assortimento di polizze, anche di compagnie diverse, indirizzando il proprio cliente a quella più idonea.
I vantaggi sono e saranno notevoli: nel caso dei passaggi di proprietà, il consumatore beneficerà di una riduzione dei costi e dello snellimento delle procedure. Che dire, invece, della libertà del correntista di scegliere – quando e come vuole – il conto corrente più conveniente per le proprie tasche? Oppure pensiamo ad un agente assicurativo che confronterà per noi le polizze rc auto – almeno quelle che rientrano nel suo “portafoglio” – offrendoci quella più affine alle nostre esigenze.
Più opportunità, più concorrenza, più diritti. Tutto questo è una vera rivoluzione e al centro – per la prima volta – c’è il cittadino-consumatore.
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Decreto Bersani e potenziamento taxi e trasporto locale Nel pacchetto Bersani sono contenute nuove norme per liberalizzare il settore dei trasporti. I principali obiettivi perseguiti dai provvedimenti del Governo in questo settore sono:
1. incremento della qualità dei servizi di trasporto a livello sia locale che nazionale: particolare importanza rivestono le misure per potenziare il servizio dei taxi e quelli innovativi e l’affidamento a nuovi soggetti privati di ulteriori tratte intercomunali ed interregionali;
2. trasparenza delle tariffe e dei prezzi: sono previsti interventi per garantire una corretta informazione sia sulle tariffe aeree sia sui prezzi praticati dai gestori degli impianti di carburante.
In Italia si è cominciato a parlare di liberalizzazioni e di concorrenza nei primi anni ’90 quando l’autorità antitrust aprì il traffico aereo della Roma-Milano e, su denuncia delle associazioni consumatori, sanzionò le tariffe Alitalia per abuso di posizione dominante. L’antitrust intervenne sulle distorsioni che emergevano nella prestazione del servizio Taxi, sin dall’agosto 1995, segnalando in particolar modo le criticità riguardo l’accesso al mercato e la determinazione delle tariffe.
Prima dell’entrata in vigore del decreto Bersani le prestazioni del servizio taxi erano disciplinate a livello nazionale dalla Legge 21/92.
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I decreti Bersani contengono inoltre altre importanti disposizioni che concernono la mobilità pubblica e privata dei cittadini e dalle quali ci si aspettano positive ricadute in termini di semplificazione della vita dei consumatori e di minori spese come quelle volte a facilitare gli adempimenti a carico degli automobilisti per i passaggi di proprietà e la rottamazione dei veicoli.
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Il Governo ha inoltre presentato un disegno di legge, attualmente all’esame delle Camere (atto Camera 2272) con ulteriori misure di liberalizzazione tra le quali si segnalano: • l’ampliamento del numero degli impianti di distribuzione dei carburanti; • l’incremento del ruolo dei privati nell’utilizzo della rete ferroviaria;
• gli incentivi per lo sviluppo di servizi innovativi nel trasporto pubblico locale (trasporto ecologico e per categorie disagiate, veicoli condivisi etc); • una maggiore concorrenza nella gestione dei servizi aeroportuali; • la semplificazione delle norme sul PRA e sulla circolazione dei veicoli.
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Taxi, i problemi di prima I consumatori e la stessa autorità Antitrust hanno sempre lamentato la scarsezza della offerta di servizio taxi nelle grandi città. La conseguenza era quella di grandi attese e lunghe file di utenti nei punti di snodo (stazioni, aeroporti, centri congressi, etc.) e tariffe sempre in aumento.
All’origine del fenomeno la prassi di limitare il numero delle licenze e di vietare il cumulo di più licenze in capo allo stesso soggetto. Ciò ha dato luogo ad un mercato delle poche licenze con valori economici molto elevati e a tariffe gonfiate dal rapporto non equilibrato tra domanda e offerta del servizio.
Fino all’entrata in vigore del decreto alla fine del turno di servizio l’auto non poteva essere guidata da un altro autista diverso dal titolare della licenza e quindi il numero dei taxi circolanti era limitato al numero dei tassisti in turno.
L’offerta del trasporto locale e urbano, (fino ad ora largamente finanziato da contributi pubblici assai onerosi per le amministrazioni), è giudicata insufficiente dai cittadini. La prima conseguenza è quella di indurre un eccessivo uso del mezzo privato, con appesantimenti del traffico, insufficienza dei parcheggi e grave inquinamento dell’aria nelle città.
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Taxi, i vantaggi di oggi Sono attribuiti ai comuni nuovi strumenti per migliorare la qualità e quantità del servizio: potranno essere concesse nuove licenze Taxi a titolo definitivo o licenze temporanee rilasciate saltuariamente per eventi straordinari; potranno essere inoltre introdotti turni aggiuntivi giornalieri. L’obiettivo è stato quello di riportare il rapporto tra numero di cittadini e taxi circolanti nelle varie città all’interno delle medie europee, dalle quali erano molto lontane.
Inoltre, la revisione del sistema delle tariffe garantirà maggiore trasparenza. Sulla base di tali misure ciascun comune può provvedere a dettare una disciplina specifica idonea a far fronte alle esigenze del territorio.
A pochi mesi dalla conversione in legge del decreto, le principali città italiane hanno cominciato ad accogliere alcuni dei provvedimenti previsti dal Decreto. Ad esempio Roma rappresenta la città in cui le modifiche accolte sono più evidenti: sono stati ampliati i turni esistenti, introdotti turni alternativi e fissata una tariffa unica per gli aeroporti. Inoltre la Giunta ha deliberato l’assegnazione di 1000 nuove licenze a titolo gratuito.
Il comune di Firenze ha deciso di emanare un bando per 90 licenze (60 definitive e 30 temporanee), il prolungamento dell’orario, l’introduzione di altre tipologie di servizio, quali taxi multiplo, collettivo e a richiesta multipla. A Pisa è previsto un aumento di 15 licenze.
In alcune città (Milano, Bologna, Ancona, Perugia) è previsto o è in corso un confronto fra comune e tassisti volto a rendere più efficace il servizio, in altre (Carpi) sono allo studio forme innovative del servizio, a Siena è stata introdotta la possibilità di integrare i turni del conducente con sostituti alla guida.
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A Napoli e a Torino, secondo i rappresentanti dei tassisti, l’offerta risulterebbe superiore alla domanda.
Le delibere che verranno assunte dai singoli comuni consentiranno di ottenere: • un livello di offerta adeguato alla domanda, grazie all’attribuzione di nuove licenze e all’ampliamento dei turni che permetterà una maggior offerta del servizio Taxi (sia per il cittadino che per il turista) principalmente nei grandi punti di snodo; • un regolamentazione delle tariffe; • un maggior impulso all’occupazione.
Con l’introduzione di servizi innovativi (taxi multiplo, collettivo, a richiesta plurima) i cittadini beneficeranno di servizi più economici e flessibili. Il maggior numero di vetture contemporaneamente circolanti grazie ai turni e alle licenze aggiuntive abbrevierà le attese e renderà molto meno costosa la chiamata telefonica dei taxi.
Tutti questi elementi serviranno da stimolo ad utilizzare più frequentemente il taxi preferendolo alle autovetture private con un effetto positivo sulla mobilità cittadina.
È autorizzata l’assegnazione a privati di nuove tratte di trasporto su gomma sia a livello locale (competenza dei Comuni) sia statale (competenza del Ministero delle Infrastrutture). I Comuni potranno prevedere linee aggiuntive di trasporto pubblico di passeggeri svolte anche da soggetti privati senza limitazioni territoriali o temporali.
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La possibilità di usufruire di nuove tratte dei trasporti locali garantirà un servizio più efficiente e la immissione di nuovi servizi costruiti a misura delle effettive esigenze dei cittadini e di specifiche categorie di utenti.
Grazie ai servizi aggiuntivi e alla loro maggiore flessibilità sarà possibile spostarsi più rapidamente, con collegamenti diretti (senza troppe fermate o senza cambi), incontrando la domanda di trasporto pubblico in modo più conveniente e scoraggiando in tal modo l’uso dell’auto privata.
La presenza di un servizio alternativo competitivo dovrebbe indurre anche il servizio pubblico a migliorare la qualità e a sperimentare formule tariffarie più articolate, integrate e innovative. I servizi privati godranno anche essi della possibilità di accedere a comode aree di fermata e di sosta in prossimità di stazioni ferroviarie, aeroporti e porti in modo da poter offrire agli utenti servizi effettivamente concorrenziali con il servizio pubblico.
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Info e link utili SITO WEB PROGETTO www.concorrenzaediritti.it INDIRIZZO E-MAIL info@concorrenzaediritti.it RADIO WEB www.consumerschannel.it
CONSIGLIO NAZIONALE CONSUMATORI UTENTI www.tuttoconsumatori.it MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO www.sviluppoeconomico.gov.it
MINISTERI INFRASTRUTTURE TRASPORTI www.infrastrutturetrasporti.it
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ANTITRUST www.agcm.it
CITTADINO – CONSUMATORE http://cittadinoconsumatore. sviluppoeconomico.gov.it
Progetto finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico
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