EDITORIALE
MARCHEMAG Il magazine delle Marche Mensile anno I n° 02 Luglio - Agosto 2011
Vittorio Fabio Di Rienzo direttore@marchemagazine.com marchemagazine.com Ilaria Traditi i.traditi@marchemagazine.com Annalisa Appignanesi a.appignanesi@marchemagazine.com
Fabio Di Rienzo E' tempo di vacanze anche quest'anno sono arrivate.( finalmente!) La nostra regione si appresta ad accogliere il turista, sia esso forestiero che di casanostra, cercando di offrirgli la migliore accoglienza, attuando tutto ciò che e' possibile per rendere piacevole il suo soggiorno. Sicuramente si dirà che si poteva fare di più, che si poteva fare meglio, che certe soluzioni potevano essere diverse. Si,si,si, ... tutto si poteva fare, ma l' importante é che si é fatto qualcosa di importante. E questo é stato fatto. Sfogliando la nostra rivista vi renderete conto di quante novità si apprestano a sbarcare sulle nostre coste. Un'agenda ricca di appuntamenti che animeranno,giorno dopo giorno,tutto il mese di agosto. Manifestazioni importanti e consolidate dal Jamboree festival di Senigallia al Congresso Eucaristico, dai concerti allo Sferisterio di Macerata al "vivendo il Piceno", dal Nabucco a San Benedetto al Rof di Pesaro, solo per citarne alcune. Un estate ricca di avvenimenti e di iniziative a dimostrazione di come la nostra regione sia viva ed energica, di come ancora una volta si possibile conciliare mare, sole,cultura, enogastronomia e bellezze paesaggistiche uniche al mondo.La Regione,le Provincie,le associazioni e gli operatori turistici hanno lavorato sodo per realizzare programmi ed interventi finalizzati ad un'esclusiva " summer 2011". Ci saranno riusciti? Lo scopriremo presto. Nel nostro girovagare per le Marche abbiamo incontrato tanti personaggi che in qualche modo hanno e continuano a fare la storia della nostra regione. Uomini e donne che con la loro passione ogni giorno cercano di costruire qualcosa di migliore per tutti noi. Ma anche persone comuni, non famose ma non meno importanti per quello che fanno e hanno fatto. Da qui il Top 40, una rubrica semestrale sui talenti emergenti in ogni attività o professione che hanno in comune due cose, di essere tutti nati nelle Marche e di essere sotto i quarant'anni. Giovani potenziali talenti. Una particolare attenzione l'abbiamo voluto riservare ai più piccoli. La rubrica Mondo Bimbi ci farà addentrare nella loro delicata e incantata dimensione, parlandone direttamente con chi se ne intende e lavora per loro, esploreremo gli aspetti giocosi e leggeri dell'infanzia ma anche quelli più importanti e d' attualità . Con Mondo giovani continuiamo a cercare di capire come i nostri ragazzi si rapportano con gli altri, scoprendone le tendenze e le passioni alla luce di fatti e trend tipici della nostra regione. Infine diamo inizio da questo numero alla rubrica "semplicemente delizioso" curata da Carla Saveri, campionessa italiana della cucina per casalinghe 2011, che ci spiegherà come realizzare piatti semplici ma originali. Direi che abbiamo finito e che ci meritiamo di andare in vacanza anche noi, non siete d'accordo? Buona estate a tutti!
Gabriele Giangiacomi g.giangiacomi@marchemagazine.com Margherita Ciacera Macauda m. ciacera@marchemagazine.com Chiara Bianchini commerciale@marchemagazine.com Daniele Cecconi grafica@marchemagazine.com Francesca Onofri f.onofri@marchemagazine.com Ludovico Perfetto Photography Eclod Aurelio Biocchi Luca Giustozzi Katiuscia Krones Mark Jones Emanuela Amy Rossi Beatrice Ferri Alessandra Torrisi Monia Orazi Giorgia Giannetti Gabriele Censi Michele Ariorisi Francesca Palmitano Marianna Grellini Pamela Canvari Matteo Aurili Chiara Bonaiuti Paco De Angelis Michele Fulvi Chiara Antonini Pamela Vazzari Joseph Brian Thomas More Annalisa Robolini www.cecconigrafica.it Reg. Trib. di Macerata n°/42 del 27-06-2011 Sede Legale ed Amministrativa Via Natali ,51 Macerata Sede Operativa Via Carducci 3/A - 60025-Loreto (An) Tel. 071. 976620 - Fax 071.976804 www.marchemagazine.com Stampa Via Brecce - 60025 - Loreto (AN) tel.071 9747511 fax 071 7500092 www.tecnostampa.it info@tecnostampa.it chiuso in redazione il 22 Luglio 2011 Copyright SegniMarcati edizioni tutti i diritti sono riservati Nessuna parte della presente rivista può essere utilizzata e/o riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali senza il consenso dell'editore. Ogni violazione sarà punita a norma di legge.
Si chiama “Sup” la novità dell'estate 2011, la tavola con il remo che sta spopolando anche nella nostra regione. La pratica di pagaiare in posizione eretta su grosse tavole per cavalcare le onde ha origine alle Hawaii, ma la nascita di uno sport vero e proprio, il Sup appunto (da Stand up paddle) è avvenuta molto tempo dopo, intorno agli anni '50 del secolo scorso a Waikiki, con la riscoperta del surf da onda e la nascita della prima generazione di “beachboys”. Lo Standup Paddling, che utilizza semplicemente una tavola da surf e un unico remo abbastanza lungo da poter essere utilizzato mentre si sta in piedi, è ormai uno sport affermato e in piena espansione, con una crescita continua del numero di appassionati ed un'offerta di materiali sempre più completa e innovativa. Rappresenta anche un valido allenamento, dal momento che favorisce l'equilibrio e la coordinazione, rafforzando diverse fasce muscolari. Per ammirarlo dal vivo, appuntamento a settembre a Sirolo, nella spiaggia di San Michele, per la II edizione del "Sirolo Waterman Contest" (data da definirsi,
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sarà pubblicata su "http://www.sirolowatermancontest.it/"www.sirolowatermancontest.it) gara multidisciplinare con campioni di windsurf, kite, wake board e naturalmente sup, e la Moki Sup Cup, contest regionale valido per le qualificazioni al Campionato Italiano 2012. Nascono poi come funghi i “Moki points”, centri di promozione del Sup per grandi e bambi, dove si possono provare e noleggiare le tavole della linea 2011 con la consulenza di supersperti della disciplina. Sono partiti anche i “Moki days”, giornate di prova, didattica e divertimento nelle principali località balneari. Si sono già svolti a Numana, il 21 maggio presso lo stabilimento 30 Nodi, con “Moki race a squadre” nell'ambito del Summer Surf Party, e allo stabilimento G7 sul lungomare nord di Civitanova Marche lo scorso 25 Giugno. Lo scorso 30 maggio è stata inoltre inaugurata la nuova scuola di Windsurf presso lo stabilimento balneare "La Rotonda Gigli" di Marcelli dove a farla da padroni sono proprio i Sup, che grazie alla collaborazione con l'azienda Oxbow sono disponibili per il noleggio.
Story & Editor Ilaria Traditi
Campione pluripremiato, pioniere del sup in Italia, fondatore e presidente della Pwb, scuola windsurf, surf, kite e sup di Portonovo, tristemente distrutta da un incendio l'anno scorso: Carlo Rotelli, detto “Nut”, anconetano, ci svela i segreti del mare. Identikit di un fuoriclasse che dedica la vita al vento e alle onde. Da quanto tempo pratichi Sup? Da 5 anni e completa il mio modo di vivere il mare. Con acqua piatta o con onda posso uscire praticamente tutti i giorni! Ha origini antiche, hawaiiane e polinesiane, all'epoca era permesso solo ai re stare in piedi su di una tavola ed oggi lo possono fare tutti. Negli Stati Uniti il 50% dei praticanti sono donne. Quale filosofia anima questo sport? E' un vero e proprio stile di vita, il contatto con gli elementi e la natura e' molto intenso così come il senso di libertà. Di per se' il surf-style sta nelle onde, nelle albe e nei tramonti, negli amici, nei viaggi e nelle esperienze legate alla ricerca no stop delle condizioni perfette. Ho girato il mondo, conosciuto persone fantastiche e scoperto luoghi che mai avrei potuto visitare senza le mie tavole e vele. Nel tuo caso è diventato un vero e proprio lavoro. Mi ha permesso di affermarmi come sails designer e artworker e collaborare con aziende di riferimento. Oggi sono product manager per una nuova azienda di tavole da Sup, Moki
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Da dove deriva il tuo soprannome "Nut"? Ho la carnagione scura e da bambino stando sempre al mare raggiungevo una tonalità del colore della pelle simile alla famosa cioccolata con le nocciole (ride ndr) Quanti sono gli appassionati dalle nostre parti? Numerosi, considerato che ormai il nostro sport si apprende facilmente. Windsurf e Sup sono in aumento per la loro praticità, il kite e' molto affascinante ma l'unica limitazione sta nel fatto che necessita di aree apposite nei mesi estivi. Bisogna conoscere bene le regole per praticarlo in sicurezza. Qual è il grado di pericolo? Non ci sono particolari pericoli se questi sport vengono praticati con il dovuto rispetto verso il mare, verso gli altri e tenendo sempre presenti i propri limiti. E' indispensabile frequentare un corso con istruttori seri e qualificati, mai iniziare da soli. Si tratta di una disciplina per tutte le tasche o d'elite? Un paio di tavole e vele sono generalmente sufficienti. Questi boardsports sono accessibili a tutti, le scuole forniscono le attrezzature per le lezioni ed il noleggio, ma in ogni caso tutto dipende dal livello a cui lo sport e' praticato. I costi variano a seconda del tipo di attrezzatura: un windsurf si compra con circa 1500 euro, un Sup costa da 1000 in su, un surf dai 500 ai 1000 euro ed un kite completo di tavola intorno ai 1300/1500. Non dimentichiamoci mai comunque che il vento e le onde sono ancora gratuite, e dopo l'investimento iniziale i costi di gestione sono praticamente nulli.
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Il cane è il migliore amico dell'uomo anche in acqua, anzi qui il suo ruolo diventa da "SuperDog". Come definire altrimenti un cane che riesce a trainare in acqua 46 persone per 30 metri? Un record che suscita incredulità ma a raccontarcelo è un ufficiale di marina in congedo con numerosi titoli onorifici e non si può dubitarne: Corrado Garimberti, il mare e i cani sono la sua vita. Ha effettuato circa 500 salvataggi in mare e il suo Pegaso è stato il primo pastore tedesco brevettato per queste operazioni. Nei suoi 10 anni di carriera ha portato felicemente a termine il salvataggio di 4 persone. Dopo la sua scomparsa Corrado gli ha intitolato l'associazione di Soccorso Nautico di Porto Recanati: Pegasus. Si tratta una scuola di addestramento che oggi è un'eccellenza nazionale. Parliamo sempre di cani e uomini che insieme effettuano i salvataggi. L'uso dei cani in mare ha origine in
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Canada con i terranova, in Italia lo ha introdotto il bergamasco Ferruccio Pilenga, soprattutto nelle acque interne. Corrado ha codificato l'addestramento per il soccorso marino con le sue specificità. Il cane più adatto è il labrador ma l'unico limite è il peso: almeno 30/40 chili. Il centro Pegasus ha formato negli anni decine di professionisti, ma anche volontari, del salvataggio in mare che, grazie all'aiuto del cane che effettua il traino (a parte i superdog un normale cane ben addestrato riesce a portare con se 5/6 persone), possono intervenire sul bagnante in difficoltà anche con la tecnica della respirazione artificiale in acqua. La nuova sfida è la preparazione dei cani guida per non-vedenti, perfezionando l’addestramento con la componente acquatica (un primo e, finora, unico esperimento positivo eseguito in Italia).
È forse l'unica cosa che mette tutti d'accordo sulla costa fermana al di là dei campanili. Da Porto Sant'Elpidio a Pedaso, da 10 anni il salvataggio in mare è gestito dalla Confcommercio e dal 1997, in cooperativa, dalla Marina Service. I bagnini salgono sulle 56 torrette, una ogni 1400 metri, tutti i giorni dalle 9 alle 18 (salvo la pausa pranzo in cui il presidio resta al 50%). Una iniziativa nata per l'esigenza di garantire la sicurezza (un obbligo per i gestori dei servizi in spiaggia) in ottemperanza al regolamento della Capitaneria di Porto. L'obiettivo è contenere i costi e assicurare un servizio efficiente, così si è creata anche l'occasione per decine di studenti di guadagnare qualcosa per pagare gli studi. Gli addetti al salvataggio sono infatti tutti giovani dai 16 anni in su che hanno frequentato un corso di abilitazione e conse-
guito il brevetto di salvataggio in mare. Ogni postazione di salvataggio è realizzata da una torretta di avvistamento, sopraelevata di almeno due metri dal piano di spiaggia. La dotazione del bagnino è un’imbarcazione adibita al servizio di salvataggio, un fischietto, un binocolo, una coppia di pinne, una maschera munita di boccaglio, un megafono, un rescue-can e un rullo con 200 metri di cavo di salvataggio di tipo galleggiante dotato di cintura o bretelle. Negli ultimi 7 anni il bilancio degli interventi è di 70 salvataggi effettuati e non si è mai verificato un caso di decesso per mancanza di soccorso. Oltre agli esercizi associati contribuiscono al servizio i comuni di Fermo, Porto San Giorgio e Porto Sant'Elpidio per i tratti di spiaggia libera di loro competenza. Story & Editor Gabriele Censi
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Estate, tempo di vacanze. Al mare, al lago o in montagna sono diverse le possibilità di trascorrere le giornate all’aria aperta, con il rischio di incorrere in alcuni pericoli. Tra tintarella, bagni e insetti, la pelle richiede maggiori attenzioni che in altri periodi dell’anno. Dott. Simonacci per chi trascorre le vacanze al mare o al lago, la problematica più comune è rappresentata dall’eccessiva o impropria esposizione solare. Si parla molto dell’importanza di usare creme schermanti, ma quali caratteristiche devono avere per essere davvero efficaci? E qual’è il loro corretto utilizzo? Il problema dell’esposizione solare nel periodo estivo è un tema che puntualmente ricorre tutti gli anni, quando si avvicinano le vacanze. Per non incorrere in eventi spiacevoli come le scottature, bisogna, innanzitutto, rispettare quelle che sono le regole fondamentali dell’esposizione solare, vale a dire rispettare determinati orari, evitando di stare al sole nelle ore centrali della giornata, portare un cappellino con visiera per riparare il viso dall’esposizione diretta e gli occhiali da sole per proteggere gli occhi. La crema protettiva o schermo solare, è un presidio in più che la ricerca ci ha messo a disposizione per proteggere il nostro corpo. Detto questo, le creme che andrebbero utilizzate, per lo meno nei primi giorni di esposizione, sono quelle a protezione alta, N. 50+, perché dobbiamo dare il tempo alla nostra pelle di adattarsi a questa nuova situazione con la produzione di melanina (abbronzatura). E’ ovvio che non tutti i tipi di pelle hanno questa capacità, per cui le carnagioni chiare hanno una maggiore necessità di utilizzare questi tipi di creme a protezione alta. Le creme a protezione media N. 30, vanno utilizzate in seguito, quando la pelle si è adattata. Protezioni minori hanno poche indicazioni. Non bisogna avare fretta di abbronzarsi!! Tra le creme schermanti sono più indicate quelle che utilizzano un filtro fisico e non chimico e, come ultima raccomandazione, l’effetto protettivo si perde durante la giornata o dopo bagno prolungato, anche se sono indicate come resistenti all’acqua, per cui se si trascorre un’intera giornata al mare, andrebbero applicate più volte, in modo particolare ai bambini. Parlando di bambini, come dosare l’esposizione al sole? E quali sono gli schermi solari adatti? Per quanto riguarda i bambini c’è da dire, prima di tutto, che sotto il primo anno di età va evitata l’esposizione diretta del sole sulla pelle. Per i più grandicelli vanno rispettate le regole di base già esposte con la necessità di tenere una magliettina quando si soffermano a giocare per ore sulla spiaggia. Come schermi solari sono indicati quelli a protezione alta N.50+. Da annotare che le scottature prese in età pediatrica sono la causa della comparsa di numerosi nei in età adulta. Ma se nonostante tutte le caute le prese ci ritrovasse comunque con problemi cutanei legati ai raggi UV, quali sono i rimedi più indicati? Se accidentalmente s’incappa in una scottatura, il primo rimedio è di fare una doccia fresca, per abbassare la temperatura della pelle, poi applicare delle creme antiinfiammatorie a base di cortisone per pochi giorni. Comunque è sempre necessario tenere la pelle ben idratata applicando creme idratanti (dopo sole). Una successiva esposizione può essere fatta dopo alcuni giorni. Nel nostro mare è abbastanza comune incontrare le meduse, come lenire la pelle in caso di puntura? Non esiste un metodo valido in assoluto. Il primo presidio da utilizzare è lavare con acqua di mare, delicatamente, evitando le manovre di sfregamento. L’applicazione di acqua fredda sulla parte lesa o ghiaccio, non tutti sono d’accordo su questo, successivamente può dare beneficio. Mai strofinare la parte con sabbia o altri presidi. Quindi applicare creme antiinfiammatorie (cortisoniche) e lenitive. Per chi si reca in montagna vale sempre la regola di proteggersi dai raggi solari, ma con l’aumentare della quota cresce anche il rischio di incorre in tumori della pelle? Le stesse regole indicate per il mare vanno adottate anche in montagna. Il rischio della comparsa di un tumore della pelle va correlato alla quantità di radiazioni ultraviolette cui si è esposti nel corso della vita e al tipo di pelle (le carnagioni chiare sono ovviamente più esposte a questo rischio per la minore capacità di abbronzarsi) Quindi chi va in montagna non corre un rischio maggiore di chi va al mare. In estate con il caldo e le belle giornate aumenta il pericolo di punture d’insetti come api, calabroni, vespe e zanzare. Questi nella migliore delle ipotesi possono provocare un’orticaria, mentre nei soggetti predisposti possono scatenare un’allergia. Cosa consiglia per ridurre al minimo il rischio di punture? E cosa fare se si viene punti? Le punture d’insetto sono un problema serio, in aumento, soprattutto per la comparsa in questi ultimi anni di nuove varietà come la zanzara tigre. Inoltre con il cambiamento del clima e gli squilibri ambientali prodotti dall’uomo, molti insetti come gli acari vegetali sono diventati più aggressivi e fastidiosi. Per ridurre il rischio di punture è necessario utilizzare dei repellenti da applicare sulla pelle per le zanzare ed evitare di andare nell’erba alta nelle ore calde, per quanto riguarda gli acari. I presidi da utilizzare quando si è punti, sono il ghiaccio per le vespe e i calabroni seguito da creme antinfiammatorie, e, se necessario in caso di reazioni violente, cortisone per via sistemica. Antistaminici e creme lenitive antiprurito per le punture degli altri insetti. Dottore un’ultima battuta. Si parla quasi sempre del sole in termini di effetti negativi per la pelle, ma, preso nelle giuste dosi, quali sono i suoi benefici? Il sole è alla base della vita del mondo animale e vegetale. Senza la luce non vi sarebbe la vita. Quindi gli effetti benefici ci sono. Importante è la produzione di vitamina D che è indotta dall’esposizione ai raggi solari, necessaria allo sviluppo delle ossa e delle Endorfine, sostanze prodotte dal cervello, che svolgono azioni di coordinazione e controllo delle attività nervose superiori.
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Tutti li conoscono ma in pochi sanno della loro origine marchigiana! Eccovi una rassegna dei volti noti piu interessanti della nostra regione
nato a Porto Sant'Elpidio, ha 44 anni, è un conduttore televisivo, imitatore e attore. La sua carriera televisiva inizia nel 1988 con La Corrida. In Rai partecipa a diverse trasmissioni televisive come Stasera mi butto, Ricomincio da due, l'Ottavo nano e Per un pugno di libri, mentre per Mediaset collabora con la Gialappa's Band a Mai dire domenica. Nel 1994 debutta sul grande schermo con Ladri di Cinema di Piero Natoli, in concorso al Festival di Venezia. Nel 2006 riceve una nomination come Miglior Attore non Protagonista ai David di Donatello con il film Il cuore altrove di Pupi Avati.
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Virna Lisi
Valentino Rossi
nata ad Ancona, ha 73 anni, è una delle attrici italiane più note. Ha lavorato in televisione e al cinema con numerosi grandi registi , da Pietro Germi a Luigi Zampa, da Liliana Cavani a Gianni Amelio e Luigi Comencini.
nato ad Urbino, ha 32 anni, è uno dei più grandi motociclisti sportivi di tutti i tempi e uno dei più amati dal pubblico, ha vinto il primo titolo mondiale a soli 18 anni ed è l'unico pilota nella categoria motociclistica ad aver vinto il campionato in 4 differenti classi, 125, 250, 500 e Moto GP.
Massimo Ambrosini
Roberto Mancini
nato a Pesaro, ha 34 anni, è un calciatore, centrocampista e capitano del Milan. È stato il primo capitano nella storia del Milan a sollevare sul campo la Coppa dei Campioni d'Italia, in quanto prima del 2005 non esisteva la cerimonia di consegna del trofeo.
nato a Jesi, ha 46 anni, è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, oggi allenatore del Manchester City. Dopo gli esordi in serie A nel Bologna, passa poi alla Sampdoria dove insieme al compagno di squadra Vialli crea una formidabile coppia di attacco; i due furono ribattezzati i “gemelli del gol”.
Massimo Lopez
Anna Maria Alberghetti
Filippo Magnini
nato ad Ascoli Piceno, ha 59 anni, è un attore e doppiatore italiano. Ha fatto parte dal 1982 al 1994 del famoso “Trio” con Anna Marchesini e Tullio Solenghi, il cui successo televisivo maggiore arriva nel 1990 con “I promessi sposi”, parodia del celebre romanzo di Manzoni che ha fatto ridere l'Italia intera.
ha 75 anni, è nata a Pesaro, è un’attrice e cantante d’opera. Nel 1950 ottiene una piccola parte in E’ arrivato lo sposo, la pellicola di Frank Capra che nel 1952 si aggiudicò un Oscar per la migliore canzone originale, ma la notorietà arriva nel 1953 con Il cammino delle stelle, commedia musicale di Norman Taurog. (foto wireimage)
nato a Pesaro, ha 29 anni, è un campione di nuoto italiano. Inizia la sua carriera come mistista e ranista nuotando per il Pesaro Nuoto. Ha ottenuto vari primati sia in vasca da 50 metri che in vasca da 25 metri. Il 29 luglio 2009, ai Mondiali di Roma in vasca lunga, stabilisce il nuovo primato italiano dei 100 stile libero.
Dante Ferretti nato a Macerata, ha 68 anni, è considerato uno dei più grandi scenografi viventi sia in Italia che all'estero. Ha collaborato con numerosi registi e produzioni hollywoodiane. Ha vinto due premi Oscar: nel 2004 per The Aviator di Martin Scorsese e nel 2008 per Sweeney Todd: il diabolico barbiere di Fleet Street di Tim Burton.
Giuseppe Piccioni nato ad Ascoli Piceno, ha 58 anni, è un regista cinematografico italiano. Nel 1998 ha vinto con il film Fuori dal mondo 5 David di Donatello e altri premi internazionali. Nel 2001 ha partecipato in concorso al Festival di Venezia con Luce dei miei occhi grazie a cui i due protagonisti Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli hanno vinto la MarcheMag Coppa Volpi.
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Il Segway è un mezzo di trasporto a trazione elettrica autobilanciante comandato da sensori che leggono il movimento del corpo umano. Il suo inventore è Dean Kamen ma dopo la bancarotta di quest'ultimo l'impresa venne rilevata da Jimi Eselden, tragicamente scomparso in un incidente. L'idea di modificarlo e di renderlo un mezzo adatto alle persone diversamente abili è venuta a Paolo Badano, imprenditore edile che in seguito ad un incidente di moto è diventato disabile; ricco, bello e famoso, in un secondo gli cambia la vita. Badano però non si arrende, acquista un Segway, prova a inserirci uno sgabello in modo da aggirare il problema della posizione eretta ed è allora che gli viene un'idea: realizzare un Segway per disabili. È il febbraio 2011 e nasce Genny che riscuote subito un successo inaspettato nel mondo dei disabili.
Henry Uncini, fratello del campione di motociclismo Franco Uncini, lui stesso pilota fino alla Formula Tre negli anni '70, ha 58 anni, è nato a Castelfidardo ma vive a Recanati ed è imprenditore per Genny Mobility, l'esclusivo mezzo elettrico autobilanciante, nato dall'incontro con la tecnologia Segway, che semplifica il movimento per le persone diversamente abili. Qual'è il tuo ruolo per Genny Mobility e qual'è la domanda di mercato del prodotto?
Photos: Ludovico Perfetto
Sono socio di Genny insieme a Paolo Badano e distributore per l'Italia. Per Segway dal 2004 ne sono stati venduti circa 400 in Italia ad un prezzo medio di 7.000 euro. Attualmente Genny ha prodotto e consegnato 15 esemplari al prezzo di 10.700 euro. Si tratta di un mezzo di trasporto che ha un mercato potenziale di circa 800.000 disabili. Ben 63 partnership europei ne hanno richiesto un prototipo. Entro sei mesi avremo lo stabilimento di Genny anche nelle Marche e la commercializzazione sarà diretta. Com'è il riscontro di chi ha acquistato Genny? Riceviamo numerosi attestati di stima e di ringraziamento da parte di chi l'ha acquistato. Si tratta di una vera rivoluzione nel mondo dei diversamente abili, di un'alternativa tecnologicamente ed esteticamente avanzata rispetto alla classica sedia a rotelle. I diversamente abili grazie a Genny possono avere una visione della vita diversa, maggiore autonomia di movimento e riacquistare il sorriso
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Editor Paco De Angelis
Marco Benedetti, 36 anni e' il titolare dell balneare più esclusivo di PortoRecanati, approfondiamo con lui la tipicità dello stabilimento. Marco, cosa e' il kiro kiro baech? Il kiro kiro beach e' il balenare che va ad integrare l’ offerta legata al ristorante con la stessa filosofia e lo stesso concept del locale. In che senso? Abbiamo voluto realizzare un balneare che possa offrire ai nostri clienti confort ed eslusività. Ogni cura del particolare e stato studiato per rendere il momento tipicamente balneare anche un momento di relax e di pubbliche relazioni.Una delle caratteristiche del kiro kiro beach e la possibilità di poter ospitare feste private .sono rinomate per esempio le serate a base di paella e sangria con musica dal vivo. Per questo l' idea dei gazebo? Questa è una idea nata da i miei viaggi attraverso il mondo nei quali ho potuto osservare come in determinate spiagge si potesse conciliare lavoro e relax. I gazebo, circondati da palme, infatti permettono di poter accogliere il bagnate sia per il momento tipicamente balnerare che per discutere di lavoro o fare incontri, offrendo altresì un piacevole impatto visivo. La spiaggia e gestita da un bagnino? La cura della spiaggia è affidata alle sapienti mani di Carlo Nunzi, bagnino dalla forte personalità e immensa disponibilità. Una battuta per definire lo stabilimento ? Kiro kiro beach, mare, sole , palme e relax da vivere in un estate sempre troppo breve... Editor M. Fulvi
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Il team di vela Uka Uka Racing di Lorenzo Santini a metà maggio è diventato campione mondiale 2011 nella classe Melges 24 a Corpus Christi in Texas, riconfermandosi una delle formazioni velistiche più forti al mondo. Ne parliamo proprio con l'armatore e drizzista del team velistico marchigiano. Per la terza volta campione del mondo, come ci si sente? Ora bene...Prima forse era più la paura di perdere che quella di poter vincere! Sono orgoglioso di sapere che siamo diventati il team più titolato al mondo nella classe Melges 24 e uno di quelli che ha avuto più vittorie nella vela. Avere un team velico che non ha nemmeno compiuto quattro anni e che è già punto di riferimento in campo internazionale mi rende molto contento. Questa volta non c'è stata storia per gli avversari, qual'è il vostro segreto? La voglia di non mollare mai ed un gruppo sempre unito e affiatato che, sebbene si confronti con dei “mostri” della vela, non ha paura di nessuno, forse solo di noi stessi!
Da Civitanova in giro per il mondo tenendo alta la bandiera della nostra Regione: nondiventerete mica i nuovi testimonial delle Marche? Questo forse no, ma posso dire che in ambito velico è molto più conosciuta Uka Uka Racing che Civitanova Marche e le Marche stesse. Mi dispiace che sia così ed è per questo che cerco sempre di essere un ottimo promotore della mia città e della mia regione all'estero. Da campione sportivo a imprenditore: Lorenzo Santini ha mai un attimo di pace? Effettivamente è sempre più difficile per me avere un attimo di pace! Ma l'organizzazione e la capacità di gestione sono il mio forte perciò questa cosa non mi preoccupa tanto. Progetti in cantiere per il futuro? Al momento siamo in stand by per il futuro. Nella classe Melges 24 se andiamo avanti gli avversari sono sempre meno e andare in una classe nuova vuol dire rimettere in piedi dei meccanismi e delle pianificazioni diverse che stiamo comunque valutando. Editor Margherita Ciacera Macauda
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Marchigiano d'adozione, Ezio Mancini è un agente di commercio nel settore abbigliamento per uomo,, molto particolare, dall'attitudine chic e dallo stile ricercato ed originale, nella vita come nel lavoro. Chi sei, di cosa ti occupi e come vivi il tuo lavoro? Sono Ezio Mancini, ho 56 anni, sono un agente di commercio nel settore abbigliamento per uomo, tratto soprattutto marchi eleganti e di gusto. Trovo che il mio lavoro sia molto piacevole e stimolante, credo in un nuovo concept del “vendere abbigliamento”, in un modo diverso di fare l'agente, meno serioso, più estroverso ed eclettico; a qualcuno piace definirmi un “artista” della vendita, un “ambasciatore” dello stile! Questa mia forma originale e personale di vendita, così atipica, può piacere o meno: o mi ami o mi odi! Come hai iniziato? Sono in attività dal 1988. In particolare da circa sette anni rappresento nella M.U.A.M. il brand “Siviglia”, un'azienda
di abbigliamento per uomo e donna, voluta e portata al successo dalla strepitosa famiglia Bianchetti. Cos'è per te l'eleganza? L'eleganza per me va al di là della mera immagine, è proprio un modo di essere, uno stile di vita che consiste nel cercare di star bene e di far star bene gli altri, di emozionarsi ed emozionare. Nel mio settore sono diventato il “Conte” Mancini perché cerco sempre di mettere in ciò che faccio una nobiltà di presentazione, un'eleganza ricercata. Vivo a Porto Recanati, un posto particolarmente accogliente grazie alle persone che lo vivono e alla variegata scelta di locali. Qui, ho la possibilità di ospitare i miei clienti nell'ambiente più consono, di condividere con loro le mie amicizie, i bei momenti della mia quotidianità. Insomma, meno formalità nella vendita e più convivialità, più semplicità. Ma sempre con eleganza! Signori si nasce e io modestamente...
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Editor Thomas More
Il progetto Santa Cristiana muove i suoi passi per cambiare il volto della costa della Riviera del Conero. Ne parliamo con Pietro Lanari, l'imprenditore che ha voluto fortemente questo progetto. Sig. Lanari, come nasce il progetto Santa Cristiana? Il progetto nasce da lontano: le grosse navi che entravano in porto vedevano la vecchia struttura del Santa Cristiana come un unico edificio chiuso e di non piacevole impatto ambientale. È la costa che cambia? Esatto. La struttura che andremo a realizzare sarà aperta, con punti di aggregazione e ristorazione. Un vero e proprio villaggio per tutti con piscine e tanto verde. Una struttura che avrà accesso direttamente sul mare. Per i giovani il vecchio Santa Cristiana era l'Aqua Discoteca; la futura struttura cosa prevede? Costruiremo delle strutture per i giovani più moderne e al passo con i tempi e che resteranno apertetutto l'anno. Lanari, un imprenditore con “animus”... “Animus” vuol dire coraggio e in questo momento le nostre aziende impegnate a Senigallia così come nel restauro di Villa Bonaccorsi danno lavoro a circa 300 persone tra diretto e indotto. Se, in questo periodo di crisi, non è “Animus” questo!
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42 anni nata ad Osimo, Simonetta Giuliodori è Amministratore delegato della G.R. Elettronica srl. L’azienda con sede a Casenuove di Osimo produce schede ed apparati elettronici per clienti leader sul mercato europeo, occupandosi anche di assemblaggio e vendita del prodotto “chiavi in mano”. La sua è una produzione di nicchia che annovera al suo attivo clienti finali in vari ambiti:military, avionica, ricerca fisico - nucleare, medicale e sicurezza. Con i suoi 60 dipendenti ed un fatturato di 11 milioni di euro, la G.R. costituisce una realtà di eccellenza del territorio marchigiano che si contraddistingue per innovazione, coraggio imprenditoriale e cura artigianale del prodotto. Simonetta l’imprenditrice. Come inizia la sua giornata lavorativa? “La mia giornata comincia intorno alle 6.45. Appena arrivo in ufficio controllo e-mail e posta, leggo le notizie da internet e dai giornali e cerco di sbrigare quelle formalità che non riesco a seguire durante la giornata. Ricevo il personale e gli appuntamenti, e poi dedico una parte della mia lunga giornata aicorsi di formazione. Attualmente ne sto seguendo tre: counseling aziendale, controllo di gestione e di riorganizzazione dei flussi aziendali, e lingue straniere, che approfondirò questa estate con un master all’estero. Il rapporto con i dipendenti in particolare è molto importante per me, perché rappresentano una risorsa primaria”. I suoi dipendenti come la vedono? “Credo bene, perché per me non sono solamente dei dipendenti, li considero in primis dei collaboratori. Avendo un buon business ho dovuto chiedere loro parecchi straordinari, però ritengo di aver saputo ripagarli. Oltre alla retribuzione dello straordinario, a Natale ho donato un buono spesa di 100 euro a tutti i dipendenti. Molti si sono commossi e mi hanno ringraziato. Parlando con loro ogni giorno scopro che ci sono tante situazioni difficili, per questo penso sia molto importante saper accogliere e motivare il team. La G.R. Elettronica è stata fondata nel ’90, ma la sua storia è ben più lunga, nasce, infatti, 37 anni fa con l’azienda di cablaggi fondata dai miei genitori, che abbiamo, poi, rilevato. Oltre a mia madre che è tutt’ora al nostro fianco, nel comitato di direzione siamo in tre, io, mio fratello e mio cugino. Ci siamo suddivisi i compiti, io curo la parte amministrativa, le risorse umane e il controllo di gestione, mio fratello segue la parte produttivo-qualitativa, mentre mio cugino quella tecnico-commerciale”. Simonetta la donna. Come si descrive? “Rispetto alla posizione che ricopro, sono molto diversa. Nel lavoro so mettere in riga gli uomini, dal punto di vista personale, invece, sono molto sensibile. Adoro l’arte, soprattutto Klimt. Nella mia casa ho fatto realizzare un quadro raffigurante la scultura “Amore e Psiche” del Canova. Amo la musica, mi piace andare a cavallo e leggo molto, soprattutto libri di psicologia e poesia. Mi piace il balletto, il teatro, ho anche frequentato una scuola di musica. Sono amante della buona tavola, del mangiar sano e del cibo biologico. Mi piace sedermi con jeans e maglietta di fronte a un piatto semplice e genuino, così come regalarmi una cena in abito da sera con piatti light da cucina gourmet, dove è possibile abbinare vini e champagne, che adoro collezionare. Nei fine settimana mi piace ritirarmi nelle Spa per ritrovare il benessere psicofisico tracorpo e mente. Dal punto di vista spirituale coltivo una fede profonda, che mi ha portato ad intraprendere un viaggio in Terrasanta, itinerario che mi regalato emozioni molto intense. Nella vita privata attualmente sono single, la mia azienda è la mia famiglia”. Editor Annalisa Appignanesi
Via Spinsanti, 4 Zona Pip - Casenuove di Osimo Ancona www.grelettronica.it
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I giovani Marchigiani sotto i 40 anni che si sono distinti per particolari iniziative e che, con la loro passione e il loro talento, hanno contribuito alla crescita della nostra regione.
Editor Annalisa Appignanesi
E’ nato a Fano ed attualmente vive a Roma. Diplomato in Regia Cinematografica al Centro Sperimentale di Cinematografia, dal 2005 è Assistente alla Regia di Paolo Sorrentino. Il suo cortometraggio "Sotto il mio giardino" realizzato come Saggio di Diploma al Centro Sperimenta le, nel 2009 ha vinto il Golden Globe come miglior cortometraggio, il "Looking for Genius Award" (Babelgum Film Festival, Cannes 2008) assegnatogli da Spike Lee, Presidente di Giuria della competizione. Questo cortometraggio è stato insignito di più di 40 premi, selezionato in oltre 120 Film Festival internazionali: è tra i cortometraggi italiani più proiettati all'estero di tutti i tempi. Con i suoi lavori, Andrea è stato selezionato in eventi cinematografici di ogni parte del mondo. Attualmente impegnato anche a tenere come docente corsi di Regia e Scrittura Creativa
in Italia e all'estero, ha partecipato a vari eventi e retrospettive, e a tenere seminari ed incontri sui suoi lavori e sul cinema in genere: Italia, New York, New Jersey, California, India, Cina, Ungheria, Macedonia, Slovacchia. Inserito per due edizioni consecutive (2008 e 2009) nell'annuario YOUNGBLOOD, dedicato ai giovani talenti italiani dell'anno, nel 2010 è stato selezionato tra i 200 MIGLIORI TALENTI ad un grande evento avvenuto nella capitale ( TNT TALENT) dedicato a chi si è distinto a livello internazionale nei campi dell'arte, lo sport e la ricerca. Ha appena ultimato di sviluppare la sceneggiatura per due progetti (lungometraggi). "Dear Mr. Obama" – una coproduzione internazionale con gli USA e "La prospettiva dall’alto”. Entrambi scritti con lo sceneggiatore Eros Tubarello.
Nata a Chiaravalle, Benedetta è laureata in Filosofia all'Università di Macerata, dove ha conseguito anche il Dottorato di Ricerca in Filosofia e Teoria delle Scienze Umane. Attualmente è Ricercatore in Filosofia Morale e Professore Aggregato presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Macerata, dove insegna "Etica ed Economia”. È anche titolare di affidamento dei corsi di "Filosofia Morale 1 (M1 e M2)" presso il Corso di Laurea in Filosofia e docente-tutor di coordinamento presso la Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi”, promossa dall’Università degli Studi di Macerata. Ha svolto soggiorni di studio e ricerca all'estero, soprattutto presso la Freie Universität di Berlino, la Radboud University di Nijmegen (Paesi Bassi) e la Chaire Hoover d'éthique économique et sociale dell'Université Catholique de Louvain (Belgio). Ha inoltre svolto e continua a svolgere attività didattica a livello internazionale. In particolare ha tenuto corsi nelle università di Leuven (Belgio) e Nijmegen (Paesi Bassi). È l’unica italiana vincitrice dell’Helen Potter Award 2005 (conferito dall’Association for Social Economics all’autore del miglior articolo pubblicato nella “Review of Social Economy”).
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Di origini osimane, Marco studia prima al Conservatorio di Fermo e poi si diploma a pieni voti presso la Hochschule für Musik and Darstellende Kunst di Heidelberg-Mannheim. Ha all’attivo premi e riconoscimenti in concorsi nazionali e internazionali. Collabora con diverse orchestre sia in Italia che in Germania. Nel 2005 da vita alla Mannheimer Ensemble, orchestra d’archi che raccoglie giovani talenti da tutto il mondo con sede in Germania. Attualmente ricopre il ruolo di primo violino di spalla e si è esibito spesso anche in qualità di solista in sale e festival prestigiosi della Germania, Spagna, Grecia, Romania, Brasile, Russia, Stati Uniti, Cina e Mongolia. Nel 2010 si laurea a pieni voti, sempre all’Università di Mannheim, in Musica con indirizzo pedagogico.Oltre ad essere molto attivo nel panorama classico e didattico, è molto attivo anche in quello jazz e musica moderna in generale. Singolari sono le sue esibizioni col violino elettrico dove mescola elementi di musica classica con effetti moderni creando sonorità molto originali. Collabora spesso con attori e speaker per spettacoli teatrali.
Nato a Palermo vive e lavora ad Osimo da diversi anni. Dopo aver conseguito nel 2001 il Diploma biennale di Visual Designer presso il Centro Sperimentale Design Poliarte di Ancona con la brillante votazione di 110 e lode, la sua formazione si completa con la specializzazione in Tecnico Pubblicitario. Diviene un affermato fotografo conosciuto a livello nazionale, con al suo attivo numerose mostre ed esposizioni. Nel 2010 a New York ha tenuto un’istallazione fotografica presso il nuovo show room Atomic a Time Square, mentre a Londra nelle sale del Cube Gallery tiene la mostra fotografica “La forma dell’invisibile”. Recentemente Vogue Italia lo ha accreditato tra i suoi fotografi ufficiali, per i suoi reportage realizzati tra New York, Tokyo, Egitto e Libano. Dal 2006 è anche accreditato tra i Fotografi Italiani del Pitti Uomo Firenze. Nel corso della sua carriera gli sono stati conferiti numerosi premi di rilievo: 1^ al 25° Concorso Internazionale Fotografico del Salone del Gusto di Torino, 1^ e 2^ al Concorso Fotografico “Paesaggi” e “Protagonisti dello sviluppo” della provincia di Ancona indetto da Assindustria.
Credit: Elisa per Toy-G
Elisa originaria di Jesi, come le pluricampionesse Valentina Vezzali e Giovanna Trillini, fa parte del gruppo sportivo delle Fiamme Oro della Polizia di Stato ed ha un palmarès di tutto rispetto. Dal punto di vista individuale vanta il fresco titolo di campionessa europea a Sheffield 2011, dove ha battuto in finale l’altra azzurra Valentina Vezzali per 10-8. Detiene il titolo mondiale 2010 (Parigi), un bronzo mondiale conquistato nel 2009 (ad Antalia), un Europeo nel 2010 (a Lipsia), ed un argento, sempre Europeo conquistato nel 2006 (a Smirne). E’ medaglia d’oro anche squadre negli ultimi Europei di Sheffield. In finale, Elisa ha trascinato alla vittoria le sue compagne, Vezzali, Errigo e Salvatori, superando la Russia per 45-43. E’ campionessa italiana in carica del fioretto, titolo conquistato a Siracusa, proprio contro la Vezzali ed insieme a lei ha conquistato il titolo mondiale a squadre sia nel 2004 (New York), che nel 2009 (ad Antalia), nonché il titolo Europeo nel 2005 (a Zalaegersberg), nel 2009 (a Plovdiv), e nel 2010 (a Lipsia). Elisa Di Francisca dopo aver inciso a questi ultimi Europei di Sheffield ed a Parigi nel fioretto con l’oro ai Mondiali 2010, sta vivendo una stagione carica di entusiasmo e di successi in vista dei Campionati del Mondo di Catania che si terranno dall’8 al 16 ottobre 2011 e ovviamente delle Olimpiadi di Londra 2012.
Nato e cresciuto ad Osimo, vive a Roma dove lavora come conduttore per l’emittente televisiva TV2000. Le sue esperienze professionali includono anche il teatro musicale e la scrittura di eventi live, ma è soprattutto il mondo della televisione che gli dà la notorietà maggiore. Da marzo a giugno 2010 è il conduttore della trasmissione “Detto tra noi”, in diretta su TV2000 e sempre per la stessa emittente da luglio 2011 è tra i conduttori del programma “Nel cuore dei giorni”. Nelle edizioni 2008, 2009 e 2010, dal Teatro Ariston di San Remo, è tra i conduttori e autori di Jubilmusic – International Christian Music Festival, evento trasmesso da TV2000. Collabora stabilmente con Omnibus, struttura milanese specializzata nella scrittura e nella produzione di grandi eventi ad elevata valenza etica e sociale per il mondo giovanile. Cresciuto nelle fila dei Giovani Scalabriniani, l’ordine religioso che si occupa del servizio pastorale ai migranti, Enrico in occasione delle edizioni 2007 e 2008 dell’Agorà dei Giovani Italiani è stato tra i conduttori del Grande IncontraGiovani, evento che precedeva l’arrivo di Papa Benedetto XVIori e speaker per spettacoli teatrali.
Photo TV 2000 (C)
Nato ad Ancona, nel 2003 si laurea in Lettere Classiche presso l’Università degli Studi di Macerata e nel 2005 ottiene l’abilitazione per l’insegnamento delle materie letterarie e del latino. Trascorre un periodo in Spagna dove insegna presso il Liceo Scientifico Italiano di Barcellona. Nel 2002 per la stamperia dell’Arancio esce il suo primo libro di poesie “Come acqua che riposa…” con il quale ottiene riconoscimenti al Premio Nazionale di Poesia “Minturnae” ed al “Sandro Penna”. Dal 2003 al 2010 è stato voce e chitarra dei Noa Noa. Con la casa editrice Fara ha pubblicato nel 2007 la silloge “Un tramonto sommario”, all’interno dell’antologia del Premio Pubblica con Noi. Sempre nello stesso anno partecipa al Premio Nazionale “Poesia di Strada” di Macerata classificandosi al secondo posto. Accattoli, assieme ad altri poeti marchigiani, viene incluso nella pubblicazione “Porta Marina – viaggio a due nelle Marche dei Poeti” curata da Massimo Gezzi e Adelelmo Ruggieri. Nel novembre del 2009 vince il Premio Rabelais Edizione Speciale e nel 2010 il concorso Arte Ex Tempore.
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Il team “ABERRAZIONI CROMATICHE”, formatosi nel Febbraio di quest’anno a Castelfidardo, è nato da sei ragazzi molto differenti uniti tra loro dalla passione per il video e la fotografia. Il gruppo è composto: da Paco Nobili (Loreto), Omar Cappelloni ( Castelfidardo), Giacomo Giovagnoli ( Castelfidardo), Giacomo Staffolani (Osimo), Andrea Volpini (Recanati), Luca Galluzzi (Castelfidardo), Laura Bastari (Castelfidardo) che è la truccatrice e costumista e Giulia Sbaffo (Loreto) che è la sceneggiatrice. La possibilità di sviluppare tecniche video professionali con le attrezzature fotografiche, ha permesso al gruppo di realizzare video di grande effetto. Il primo progetto del gruppo è stato uno spot per dare risalto alla città di Castelfidardo, in occasione dell'arrivo del Giro d'Italia, il 18 Maggio. Poco dopo la pubblicazione del video, sono stati contattati da Matera città del cinema per partecipare al progetto Basilicata Set, dal 4 all'8 Luglio, dove sono stati ospiti dell'associazione ed hanno girato il loro primo cortometraggio.
Nato ad Osimo (AN), inizia a praticare il ciclismo gareggiando nella categoria dei Giovanissimi. La sua prima società ciclistica è stata la “Kollbar A.C. Notari” nel 1987. La prima vittoria non tarda ad arrivare: fu a Pesaro il 24/05/1987. Dopo 12 anni nelle categorie minori, oltre 100 vittorie e diverse convocazioni nelle nazionali giovanili, nel 1999 passa al professionismo con la “Cantina Tollo” con cui resta 3 anni. In particolare si adopera come utile spalla di Di Luca soprattutto nelle gare a tappe. Nonostante i compiti di gregariato riesce a concludere il Giro con un ventitreesimo posto in classifica. Nel 2002, passa nelle file della forte squadra “Saeco” dove rimane per tre anni ricchi di soddisfazioni. Un capitolo molto importante della sua carriera è stato il Giro d’Italia del 2004 quando ha svolto un ruolo di grande rilevanza al servizio dei suoi due capitani Gilberto Simoni e Damiano Cunego, contribuendo in maniera sensibile alla vittoria finale dell’allora emergente corridore veronese. Ma già nel 2003 avevo fatto da spalla a Gilberto Simoni per la sua vittoria nel Giro. Nel 2006 trova un posto di rilievo in seno all’Acqua & Sapone ed è questa una stagione redditizia anche perché finalmente ha la possibilità di correre libero da impegni di gregariato.
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Nativa di Recanati, è stata selezionata al Padiglione Italia - Marche, in occasione della 54a Biennale dell'Arte di Venezia. Nel 2000 partecipa al workshop organizzato dal Comitato delle pari opportunità di Pesaro, tenuto dall’artista internazionale Betty Bee, incentrato sul tema “Il Femminile”, seguito da una mostra collettiva. Nello stesso anno partecipa al seminario-laboratorio organizzato dall’associazione Zenit di Torino e tenuto dall’artista francese Bernhard Rudiger, incentrato sul tema della visione della realtà. Partecipa ad Arte Padova nelle edizioni 2003 e 2004 con la galleria Van Sent di Ancona. Nel 2003 viene selezionata al premio Arte Mondadori, mentre nel 2006 è selezionata al premio Emilio Rizzi presso la galleria Giobatta Ferrari. Negli anni 2006-2007 le sue opere vengono esposte in una mostra personale alla Galleria 9colonne di Milano. Partecipa ad ArteFiera 2007 a Bologna presso la Fondazione D’Ars Oscar Signorini. Sempre a Bologna prende parte alla mostra collettiva alla Galleria 18. Nel 2008 e 2009 partecipa a due collettive alla Galleria 911 di La Spezia.
Originario di Osimo, Fabrizio è ricercatore presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie dell’Università di Urbino, Dipartimento di Scienze del Territorio, della Vita e dell’Ambiente. Ha vinto il premio “Debutto nella Ricerca” 2011, indetto dall’Eni, riservato ai ricercatori under 30, per la sua ricerca sui foraminiferi bentonici. Questi organismi marini ampiamente diffusi, consentono di stabilire la qualità e lo stato di salute dell’ambiente marino, di lagune e laghi costieri. Frontalini ha collaborato con la University College of London (UK), ed è stato invitato a tenere lezioni al National Oceanographic Center, University of Southampton (UK) e all’University of the Sinos Valley (Brazil). Dal 2008 è co-organizzatore e docente all’International School on Foraminifera, considerata un network internazionale di eccellenza nel campo dei foraminiferi.
Nata a Jesi e cresciuta a Serra San Quirico, attualmente vive a Montefano. Centro boa e difensore centrale, a quattro anni iniziava già i primi corsi di nuoto mentre a sei le prime gare. La sua carriera sportiva è cominciata nello Jesi Nuoto, la futura Marche Nuoto Jesi, con la quale ha vinto vari titoli regionali nelle diverse discipline del nuoto ed ha partecipato ai Campionati Italiani. Il passaggio dal nuoto alla pallanuoto è avvenuto quasi per gioco. La prima squadra é stata il Team Marche Cis Moie, in serie C, per poi passare da subito all'Osimo Nuoto Pallanuoto in serie B e promozione in A2 e successivamente al Circolo Canottieri Ortigia in serie A1. La scalata è stata veloce e Stefania è arrivata in breve tempo a giocare nella massima serie e disputando gare europee di Coppa Len. Nella stagione agonistica 2009-2010 ha militato nella Rari Nantes Bologna e grazie ai risultati raggiunti assieme alle compagne di squadra è stata premiata dalla sezione ligure del Coni come atleta azzurra d'Italia. Nella stagione appena conclusa con la squadra Volturno Sporting Club ha raggiunto la promozione in serie A1.
Da sempre i giovani rappresentano un mondo prezioso carico di speranze e voglia di novitĂ , un pianeta ricco di sfumature e degno di grande e costante attenzione.Con questa rubrica cercheremo di capire come i nostri giovani marchigiani vivono e si rapportano con il mondo di oggi, ne scopriremo le tendenze e le passioni, dall'abbigliamento, agli sport, ai film, alla musica, daremo loro, attraverso le parole dei protagonisti, suggerimenti e consigli su studio e formazione. Un viaggio intorno e dentro il pianeta dei giovani alla luce di fatti e trend della nostra regione.
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giochi in lingua e canzoni ma i L.E prevedono almeno un’ora di conversazione libera in un’atmosfera rilassata. Libero è infatti lo spirito che ha portato alla nascita di questi gruppi ad Ancona e Pesaro grazie soprattutto al contributo dei couchsurfer locali (vedi altro servizio dedicato) cioè di quei marchigiani, e non sono pochi, che hanno fatto dello scambio di ospitalità il proprio stile di vita. Durante i L.E, gli stranieri possono imparare la lingua del Paese d’accoglienza e nello stesso tempo promuovere la loro cultura mentre gli autoctoni hanno l’occasione di conoscere lingue e culture diverse senza muoversi dalla loro città che diventa così un luogo d’incontro internazionale. Le lingue più utilizzate sono inglese, spagnolo e francese ma L.E. fa rima anche con feste a tema dove ognuno cucina per gli altri una pietanza tipica della propria terra, incontri per suonare insieme, viaggi, film e addirittura occasioni di lavoro. Le occasioni di contatto tra molte persone diverse possono diventare infatti anche opportunità di impiego come accade in Spagna dove agli incontri partecipano spesso anche imprenditori interessati a trovare figure madrelingua per le loro attività nel turismo o nella ristorazione in genere. Siete curiosi? Non resta che provare! Story Gabriele Giangiacomi
Illustrazione by Daniele Cecconi
Si chiama Language Exchange ed è il nuovo fenomeno spontaneo esploso in tutta Europa. Una formula semplice: un cocktail di lingue, integrazione, giochi, incontri nei cafè e pub e il tutto incredibilmente gratis. Un nuovo modo di divertirsi, imparare nuove lingue, fare gruppo tra i giovani e non solo provenienti da tutto il mondo. Ad inizio 2010 è nata addirittura una federazione in Francia (www.lei-web.com) con l’obiettivo di coniugare apprendimento linguistico e integrazione attraverso gli scambi e l’accoglienza degli stranieri in una nuova città. Anche le Marche naturalmente sono state contagiate da questo fenomeno con due appuntamenti fissi tutte le settimane: il giovedì a Pesaro al Blu Ice Cafè di viale Trieste 321 e la domenica in versione estiva al Donaflor bagno 28 di Palombina (Ancona). Si ma che si fa? I gruppi di scambio linguistico si incontrano dalle ore 21 in poi e chiunque decida di partecipare, magari dopo essersi iscritto ai gruppi su facebook Ancona Language Exchange e Pesaro Language Exchange (sono già oltre 300 gli iscritti), troverà tavoli, bandiere, molte persone che spesso non si conoscono e parlano lingue diverse e addirittura un aperitivo-cena ad accoglierli. A rompere il ghiaccio pensano solitamente gli organizzatori con
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C’è chi lo fa perché nonostante la crisi economica alla vacanza non si rinuncia mai. Oppure chi lo ritiene addirittura uno stile di vita e si sente più viaggiatore che turista. Sono tanti anche nelle Marche i fedelissimi del couchsurfing (letteralmente ‘Saltare da un divano all’altro’). Per chi non ne avesse mai sentito parlare, si tratta di un’organizzazione internazionale no profit che mette in comunicazione tra loro i viaggiatori con i cosiddetti ‘abitanti del posto’ in più di 230 Paesi in tutto il mondo. Nelle Marche sono centinaia gli iscritti al network "http://www.couchsurfing.org/" attivo dal 2004, che offrono ospitalità, si incontrano per scambi culturali, per fare amicizia,per condividere esperienze o partecipare ai meeting. Ma naturalmente la prima attività rimane quella di viaggiare da couchsurfer (CS) in Italia o all’estero in paesi del tutto sconosciuti dove c’è chi mette
a disposizione gratuitamente una stanza, il divano o anche solo un angolo di giardino dove piantare la tenda. E così può capitare di partire da Polverigi (Ancona) all’avventura con destinazione Mauritius, meta scelta da Gianluca Barbieri, ingegnere di 42 anni, per il suo primo viaggio da CS: “Ho scoperto il couchsurfing per caso due anni fa ascoltando la radio- ha raccontatoe così dopo aver dato un’occhiata al sito web mi sono iscritto. Dopo pochi mesi, ho contattato alcuni CS delle Mauritius perché volevo trascorrere al caldo i miei 10 giorni di ferie invernali. Così sono partito con un biglietto aereo omaggio valido per la ‘bassa stagione’. Non scorderò mai l’ospitalità di Sebastien sin dal mio arrivo, il primo CS ad ospitarmi e a farmi conoscere l’isola. Ho visto luoghi che credo un turista non avrebbe potuto vedere in così poco tempo. Al ritorno ho deciso di diventare host (colui che
ospita) accogliendo in casa mia CS di molte nazionalità, tutti con storie interessanti da raccontare: chi di ritorno da un viaggio di 2 anni in bicicletta per Africa e Asia, chi invece sempre davanti al portatile con chiavetta internet e antenna per non fermare l’attività di broker oppure ancora chi si offriva come‘house-sitter’ ossia come custode di case per viaggiare gratis”. I più temerari si spingono infatti addirittura ad offrire l’intera casa, date un’occhiata al sito "http://www.homelink.it/"www.homelink.it . Rischioso? Non si direbbe a giudicare dalle oltre tremila testimonianze pubblicate online e c’è addirittura chi, come Annalisa Rossi Pujatti ha scritto un libro per raccoglierle dal titolo “Vai avanti tu..poi, se ti trovi bene mi iscrivo anch’io”, avventure di scambio casa con Homelink. Si viaggia così a costi molto bassi con la possibilità di conoscere gente da tutto il mondo, due ingredienti fon-
damentali per le vacanze dei giovani da sempre innamorati del viaggio come opportunità di nuovi stimoli. Ogni iscritto al network del couchsurfing ha un proprio profilo online con tanto di referenze, foto e numero di amici. Molto importanti sono le icone come quella del ‘divano’ che indicano il tipo di disponibilità che si vuole offrire e che può anche tradursi in un semplice caffè insieme tra il viaggiatore e l’abitante del posto per conoscersi, scambiarsi opinioni e consigli.
Sono mesi che politica, mezzi di comunicazione di massa e spesso anche sedicenti studiosi del sistema universitario sembrano colpiti da una sorta di bulimia denigratoria nei confronti dell’Università. Questo bombardamento eseguito da molti opinionisti – che appunto espongono più le loro opinioni che i fatti – è costituito da accozzaglie di luoghi comuni, statistiche travisate, dati parziali che però, ripetuti ossessivamente, creano in una opinione pubblica disorientata una visione dell’Università come il contenitore di tutte le nequizie. Cercherò tuttavia di sfuggire alla facile tentazione di unirmi alla “geremiade” generale che sale dagli Atenei per cercare di confutare con argomenti specifici, razionali e misurabili, il teorema negativo che aleggia su tutte le Università. Spendere meno ma spendere meglio! Questo è lo slogan ripetuto più volte che parte dal falso assunto che l’Italia spenda già abbastanza per l’Università. A parte l’avvilente scarso 1% del PIL speso dal Paese, se si considera la spesa per istruzione terziaria per studente nel corso della intera carriera si scopre che l’Italia investe quasi il 40% in meno della Germania, il 45% in meno dell’Olanda ma anche il 15% in meno della Spagna, come l’OCSE segnala nelle più recenti statistiche. L’Università italiana costa poco, meno che negli altri paesi europei! Un secondo tema riguarda il presunto eccesso di offerta formativa connessa alla moltiplicazione delle Università, delle sedi decentrate e dei corsi di laurea. Anche la polemica sulle proliferazioni è pretestuosa ed infondata, a parte l’evidente processo di transfert per cui la politica (nazionale e locale) che tali eccessi avrebbe prodotto ora cerca di caricarne la responsabilità sugli Atenei. Un altro ritornello insistente è che il numero di corsi di studio (5.500) è raddoppiato, nell’ultimo anno ulteriormente diminuito del 25%. Intanto, per esempio, bisognerebbe sapere che in Germania i corsi sono 9.000 nei soli Atenei, cui si dovrebbero aggiungere i 3.700 delle Fachhochschulen.Un terzo argomento riguarda la inefficienza del sistema sia in termini di produttività nella formazione di capitale umano che di risultati della ricerca. Riguardo alla formazione vengono imputati soprattutto un basso numero di laureati rispetto alla popolazione ed un alto numero di
abbandoni.A parte il deciso miglioramento in termini di numero di laureati conseguente alla riforma, molti dei quali nella durata legale, vanno considerati due fattori non attribuibili agli Atenei quali la mancanza di una vera politica di affermazione del diritto allo studio, che ci vede ultimi in Europa per la spesa per servizi agli studenti, e la assenza di filtri all’ingresso all’Università. Riguardo infine alla produttività della ricerca scientifica basterebbe ricordare che su “Nature” l’analisi di Sir David King, consigliere scientifico del governo inglese, ha mostrato che se si considerano gli articoli scientifici più citati prodotti per singolo scienziato occupato, i ricercatori italiani guadagnano il 3° posto al mondo precedendo USA, Francia e Germania; i dati mostrano una produttività superiore del 40% a quelle dei molto più numerosi colleghi inglesi o tedeschi ed addirittura pari a più di 5 volte quella dei giapponesi. Ma la speciosità denigratoria delle critiche sul tema si smaschera ove si considerino le diverse risposte degli altri paesi europei come noi insoddisfatti dei risultati di queste classifiche. Mentre la Germania ha lanciato un programma aggiuntivo per 2 miliardi di euro per creare Atenei eccellenti e in Francia il governo (di destra) ha ripreso una idea del precedente governo (di sinistra) investendo in 10 atenei 5 miliardi di euro in più, nel nostro Paese la reazione è stata di tagliare del 20% a regime gli investimenti (già bassi) per l’intero sistema universitario. Marco Pacetti Rettore Università Politecnica delle Marche
Per il prossimo anno accademico ci siamo concentrati sui corsi di laurea che hanno forte riconoscibilità, tradizione e suscitano l’interesse degli studenti e delle famiglie, rafforzando i percorsi strutturati di internazionalizzazione. Così, per es., attiveremo a Beni Culturali una doppia laurea magistrale in "Storia dell'arte e Management dei Beni culturali", organizzata con l'Università Pierre-MendèsFrance di Grenoble. Prenderà, poi, il via, nell'ambito della laurea magistrale in “Studi politici e internazionali” di Scienze politiche, un curriculum in inglese su “International economic and trade relations”, per il quale sono già arrivate molte adesioni, in particolare da India e Cina. Per quanto riguarda master e corsi di perfezionamento, Unimc offre una ricca proposta formativa in tutti i settori che caratterizzano l’Ateneo. Qualche esempio: formazione degli insegnanti, diritto sanitario, consulenza del lavoro, factual television, archivi digitali, marketing e direzione aziendale, innovazione nella Pa, risorse umane, L'offerta completa e aggiornata può essere consultata sul sito "http://www.unimc.it/af" www.unimc.it/af a partire da agosto.
Urbino, come tutte le università italiane, si è trovata ad affrontare la razionalizzazione dell’offerta formativa prevista dalla legge di riforma. La flessibilità della nostra risposta si è perciò modulata attraverso tutto il ventaglio delle possibilità offerte dall’alta formazione, mantenendo alti i livelli qualitativi e strutturandoli secondo le esigenze degli studenti, combinate alle segnalazioni del mondo del lavoro e delle imprese del territorio. Se ciò è stato possibile è stato anche grazie alle osservazioni emerse nel Tavolo di Consultazione, a cui partecipano i rappresentanti delle istituzioni locali, del mondo del lavoro e delle realtà produttive del territorio, e di quelle del Consiglio di Amministrazione in cui siedono rappresentanti esterni al mondo accademico. Nel 2011-2012 l’offerta si articolerà dunque attraverso 15 lauree triennali, una Laurea quadriennale a ciclo unico, 19 magistrali di cui quattro quinquennali, 16 master e 17 corsi di perfezionamento. A completare la qualità dell’offerta sono le informazioni e l’assistenza alle procedure di iscrizione garantite dal sito web www.uniurb.it, da anni riconosciuto tra i migliori d’Italia.
Luigi Lacchè Rettore dell’Università di Macerata
Stefano Pivato Rettore dell’Università di Urbino “Carlo Bo”
Editor Fabio Di Rienzo
Come vivono la loro infanzia i bambini delle Marche? Cosa fanno, cosa amano, come crescono? Cosa riserva loro la nostra regione? Cercheremo di tornar bambini anche noi e di addentrarci nella loro delicata e incantata dimensione, parleremo di giochi e divertimenti a loro dedicati dando direttamente la parola a chi se ne intende e lavora per loro, esploreremo gli aspetti giocosi e leggeri dell'infanzia ma anche quelli piĂš importanti e d'attualitĂ .PerchĂŠ anche il grande mondo dei piĂš piccoli merita spazio e attenzione!
Iginio Straffi, nato a Gualdo (MC) nel 1965, è un animatore, regista e produttore. Presidente e fondatore dello studio di animazione Rainbow, con sede a Loreto, è noto soprattutto per aver creato la serie di animazione delle fatine Winx, tanto amata dalle bambine e dai bambini italiani e non solo. Un enorme successo mondiale e un caso esemplare di merchandising; ne parliamo proprio con il Dottor Straffi. L'hanno definita il Walt Disney italiano, qual è il segreto del suo successo? Ho avuto dei sogni in cui ho creduto e che, impegnandomi, sono diventati realtà. Ho sempre avuto grande passione, disciplina e determinazione nel voler realizzare il mio progetto. Certo, bisogna anche trovarsi al posto giusto nel momento giusto e, se necessario, andare a cercare anche all'estero, esplorare nuovi orizzonti, trovare nuove idee. Come prende forma un cartone animato? All'inizio si crea nella mia testa sotto forma di storia, dopo, se si è in grado di disegnare, si abbozza uno storyboard ed in seguito inizia un lavoro di squadra con centinaia di persone. C'è un disegno che ha realizzato che le è piaciuto particolarmente? Si, è un disegno per teen ager che finora è rimasto nel mio cassetto ma che magari in futuro utilizzerò. Quale argomento tratterà la sua prossima produzione cinematografica con la Raimbow CGI? Le piace occuparsi di questo ambito? Con la Rainbow Academy stiamo lavorando ad un film comico – che dovrebbe essere pronto per il 2012- sul mondo dei gladiatori e dell'antica Roma, sceneggiato da Michael J. Wilson, autore di cartoni come L'era glaciale e Shark Tale. Un film di intrattenimento ma anche un modo per ripensare il sistema produttivo dell'animazione italiana. Mi diverte e mi entusiasma molto fare questo lavoro nella produzione e nella post produzione dei film, è un mondo che mi affascina molto quello del cinema. Come si descrive Iginio Straffi fuori dal mondo Raimbow? Sono un sognatore e un pensatore; fin da piccolo stavo sempre con la testa in movimento e in agitazione! Non sono poi cambiato molto da adulto nel modo di essere e di rapportarmi con gli altri. Un sogno nel cassetto? Il mio più grande sogno è quello di fare un film di grande livello, sul modello de Il Signore degli Anelli e di Harry Potter!
Nel 1967 Mario Clementoni, fondatore dell'omonima azienda recanatese specializzata in giochi da tavola, inventa Sapientino, un gioco educativo e divertente in grado di accompagnare il bambino nel suo percorso di crescita in modo creativo ed istruttivo.Oggi, a distanza di più di 40 anni, l'azienda Clementoni conta 500 dipendenti, filiali commerciali in Spagna, Germania, Francia e Portogallo, una filiale operativa a Hong Kong e un fatturato di circa 104 milioni di euro. Nonostante il successo e la forte vocazione internazionale, l'azienda marchigiana mantiene una spiccata identità “glocal” e un forte un radicamento territoriale: Clementoni è ancora oggi una realtà del gioco tutta italiana.Ne parliamo con Giovanni Clementoni, amministratore delegato di Clementoni giocattoli. In epoca di globalizzazione Clementoni può vantare ben 50 “cervelli interni” nell'area Ricerca e Sviluppo, una scelta ammirevole... Si, nello stabilimento di Recanati abbiamo più di 50 persone, per lo più giovani laureati di varie discipline, che si occupano a tempo pieno della ricerca e dello sviluppo di nuovi giochi. Da molti anni ormai stiamo affinando una metodologia di lavoro finalizzata allo sviluppo di giochi educativi interamente progettati all'interno, che ci consentano di dare al mercato un'offerta in grado di competere anche con le multinazionali che operano in questo settore. Il nostro lavoro è oggi quello di progettare, sviluppare e produrre giochi destinati a sostenere il processo di crescita dei bambini dagli zero mesi agli oltre 10 anni, e per fare ciò ci vuole una conoscenza
specifica e una grande passione, che sono il nostro patrimonio più prezioso. I giochi classici come Sapientino reggono ancora il mercato? Come si pone l'Azienda nei confronti delle nuove tecnologie come iPhone, iPad, ecc.? Sapientino è ancora molto richiesto e competitivo sul mercato. Certo, per chi produce giocattoli c'è un approccio e un'attenzione nuova verso le varie piattaforme multimediali che si sviluppano. I bambini di oggi hanno un approccio più immediato al gioco e imparano presto a usare le nuove tecnologie, ma restano comunque dei bambini. È per questo che i nostri giocattoli sono tecnologicamente avanzati, come ad esempio i computerini della linea Computer Kid o le consolle Plug&Play di Smart TV, ma hanno comunque l'obiettivo di veicolare, attraverso il gioco, importanti contenuti educativi. Attualmente stiamo anche studiando delle applicazioni ad hoc per iPhone e a breve dovrebbe uscire anche Sapientino per iPad. Avete in mente qualcosa di particolare per l'estate 2011? L'estate non è una stagione a cui di solito puntiamo molto, come azienda siamo interessati più al mercato invernale e a quello del periodo natalizio quando i giochi da tavola vanno per la maggiore. Ad ogni modo i nostri giochi si prestano ad essere usati in tutte le stagioni! I vostri giochi hanno sempre una forte componente educativa ed istruttiva, come vi ponete rispetto al mondo della scuola? La scuola per la nostra azienda non è né un campo di applicazione né un mercato di sbocco ma una preziosa fonte d'ispirazione, un importante punto di riferimento per capire come i bambini - a cui i nostri giochi sono dedicati- si muovono, giocano, pensano.
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La meravigliosa costa marchigiana rappresenta uno dei beni paesaggistici più preziosi del nostro territorio. Un bene tanto prezioso, ma anche tanto vulnerabile, esposto com’è alle periodiche mareggiate che colpiscono il litorale. E’ per questo che nel 2005 la Regione si è dotata di un importante ed efficace strumento a difesa delle nostre spiagge, il Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere, l’atto di programmazione con il quale l’amministrazione regionale, senza soluzione di continuità lungo i suoi 172 km di litorale, affronta le problematiche derivanti dall’erosione marina nel rispetto delle valenze ambientali del litorale e delle attività turistiche. Per la redazione di questo prezioso documento è stato seguito, come nello stile del governo regionale, il metodo della concertazione, tanto più importante in un settore in cui si intrecciano molteplici aspetti, dall’ambiente alle attività economiche al turismo. Conciliare le esigenze degli operatori balneari con la difesa del suolo e la qualità ambientale della fascia litoranea è stato uno degli obiettivi principali del Piano che, oggi, può a ragione essere considerato precursore del Protocollo sulla Gestione Integrata delle Zone costiere nel Mediterraneo sottoscritto nel 2008 da 14 Stati, tra cui l’Italia. La nostra “sfida” è stata affrontata proponendo interventi di ricostruzione delle spiagge con lo scopo di difendere le infrastrutture e il patrimonio ambientale, rilanciare le attività turistiche, effettuare la manutenzione delle opere già realizzate. Dal 2004 ad oggi sono stati realizzati circa 700 interventi di difesa costiera che hanno interessato tutto il litorale marchigiano: da Gabicce Mare a San Benedetto del Tronto passando per Senigallia, Numana, Porto Recanati, Civitanova Marche, Grottammare. Solo quest’anno la Regione ha stanziato 2,7 milioni di euro ai quali si aggiungono i 2,3 milioni stanziati ai Comuni, per consentire un avvio di stagione all’insegna della valorizzazione di uno degli asset fondamentali per il nostro turismo.
La stagione turistica estiva che si sta aprendo si presenta sotto i migliori auspici e le Marche possiedono tutte le carte in regola per un’accoglienza turistica all’insegna della qualità e della varietà. Sono state confermate le 16 bandiere blu alle nostre spiagge, e con questo riconoscimento, sui nostri 180 chilometri di costa, possiamo vantare la più alta densità fra le regioni italiane. Ma estate non è solo spiagge e mare: l’entroterra offre mille attrattive, fra città d’arte, castelli, abbazie, campagna, parchi naturali, montagna, e i visitatori possono scoprire fra i nostri paesi le 17 Bandiere Arancioni e i 18 Borghi più belli d’Italia, che confermano che la nostra è una terra di eccellenze diffuse. Per le strutture di accoglienza, a livello regionale stiamo portando avanti, insieme ad ISNART e alle Camere di Commercio, una campagna mirata alla certificazione di qualità delle strutture ricettive; quest’anno ne sono state certificate 112, con un aumento, rispetto allo scorso anno, del 20%. Questi dati testimoniano come la cultura della qualità dell’accoglienza sia un valore in crescita e condiviso da tutti gli operatori del settore alberghi, perché elemento imprescindibile della crescita turistica. La Regione Marche per la stagione 2011 ha messo in campo importanti strategie per favorire l’accoglienza turistica, tutte basate sulle nuove tecnologie, che sono assolutamente indispensabili per il settore. In particolare abbiamo sviluppato un nuovo portale del turismo regionale www.turismo.marche.it da cui si possono contattare le strutture ricettive e procedere direttamente alla prenotazione, e stiamo ormai in dirittura d’arrivo per l’uscita di una applicazione per smartphone in grado di accompagnare il visitatore con tutte le informazioni di carattere turistico e di accoglienza che possano facilitare la sua permanenza nella nostra regione, e l’accesso alle più importanti attrattive. Siamo certi che, attraverso le iniziative messe in campo, il turista sarà sempre più invogliato a scoprire le nostre infinite Marche!
“Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l'ha già creata”. Credo che la sintesi del genio di Albert Einstein stia anche e soprattutto in questo suo originale aforisma, al di là dell'inimitabile mente matematica. Così come mi piace credere, in un gioco di consapevole fantasia, che questa frase l'abbia coniata guardando, magari dalla sommità dei Sibillini, la straordinaria opera che la natura ha realizzato creando le nostre Marche. Le vette, l'entroterra, la costa, il mare. Ogni cosa che puoi immaginare, nelle Marche c'è. Uno scenario unico che va preservato, tutelato e sviluppato. L'Assemblea Legislativa delle Marche, con la recente approvazione di un un innovativo Piano promozionale turistico, ha dimostrato quanto sia strategico l'intero settore e quanto sia vitale per l'intera economia della nostra regione. Un segnale forte che ha sfidato i tagli al bilancio e che ha rafforzato il rapporto con gli operatori, che hanno avuto il merito di adeguarsi alle nuove esigenze del turista, investendo ed offrendo servizi sempre più qualitativi. Una sinergia forte tra pubblico e privato, che è la stessa che deve esistere sempre di più tra costa ed entroterra, al fine di offrire un mix unico che esiste solo nelle Marche. Ma non basta. L'attenzione deve rimanere alta a più livelli e le istituzioni devono fare la loro parte. Come nel caso, parlando sempre delle nostre coste, della direttiva europea “Bolkestein”, in materia di concessioni demaniali marittime. Nel 2015, quando scadrà la proroga delle attuali concessioni, si andrà a gara per la gestione dei tratti di spiaggia sui quali le nostre aziende balneari a conduzione prettamente familiare hanno fatto ingenti investimenti. Per evitare il serio rischio di veder andare in fumo il sacrificio di anni di lavoro e, ancor più, di penalizzare futuri investimenti, la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni – proprio su mia proposta - ha chiesto ufficialmente al Governo italiano di avviare un immediato confronto presso la Commissione Europea affinché riconosca la peculiarità delle coste italiane, prevedendo un'apposita deroga proprio per la specificità delle piccole imprese balneari a conduzione familiare, degli investimenti realizzati e della positiva esperienza e professionalità acquisite dai nostri operatori balneari.La nostra è una regione che il mondo ci invidia. Proteggiamola insieme.
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Vittoriano Solazzi Presidente Consiglio Regionale Marche
Coerentemente con la posizione da tempo assunta in merito ai rigassificatori antistanti la costa marchigiana, nella seduta di mercoledì 6 luglio, ho confermato la linea di contrarietà alla loro realizzazione, e nel caso specifico a quello di Falconara.Questa posizione nasce dall'attenta valutazione rispetto alla mancanza, a mio avviso, di evidenti benefici derivanti da questa tipologia di impianti da un punto di vista ambientale, turistico e occupazionale. Per quanto riguarda l'ipotesi di accordo tra Api e Regione Marche, sottoposto alla valutazione del Consiglio Regionale, in virtù di un principio di responsabilità e di lealtà nei confronti della maggioranza, e particolarmente attento al problema occupazionale legato alla situazione della raffineria, ho ritenuto prima di esprimermi definitivamente con un voto negativo, di presentare un emendamento alla Risoluzione finale, nel quale chiedevo che l'azienda Api, venisse impegnata al rispetto degli impegni presenti nell'accordo, attraverso la sottoscrizione di una fidejussione bancaria a favore della Regione Marche. Questo in considerazione del fatto che il precedente accordo stipulato nel 2003 tra le parti è stato largamente disatteso dall'API. Lo scopo quindi dell'emendamento era quello di tutelare gli interessi preminenti del territorio e dei cittadini. La sua bocciatura, per me ha significato non avere da parte della Regione Marche sufficienti garanzie da parte dell'azienda multinazionale API, e quindi, la Risoluzione finale non poteva che trovare il mio voto contrario. Moreno Pieroni
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Flusso turistico in crescita
Potenziati centri AIT
Cantar lontano, Summer Jamboree e Congresso Eucaristico, gli eventi di punta “Nel pieno della stagione estiva, le conferme arrivano in tempo reale: il flusso turistico nel nostro territorio continua a crescere. A determinare tale successo collaborano diversi fattori, primo fra tutti l’impegno delle istituzioni locali ad investire in un settore ritenuto strategico per l’economia e, quindi, per la tenuta di un tessuto sociale minacciato dalla congiuntura negativa. Consapevoli del fatto che il turismo, per essere trainante, non può essere considerato unicamente come frutto di una buona operazione di marketing, puntiamo tutto sulla qualità della vita nel territorio e sui servizi al cittadino. Cosicché avere unificato il trasporto pubblico del territorio, lavorare alla metropolitana di superficie per l’integrazione ferro-gomma, realizzare tratti stradali (come la nuova Arceviese di collegamento fra la costa e l’entroterra), mantenere in buone condizioni il reticolo viario o inaugurare nuove rotatorie garantisce una fluida mobilità al servizio sia dei cittadini che dei turisti. Senza mai dimenticare la sicurezza sulla strada, fattore imprescindibile per la Provincia di Ancona. Stesso impegno riversiamo nella tutela del demanio idrico e dell’ambiente, per non compromettere quella bellezza e quell’armonia di un paesaggio che, secondo i dati un’inchiesta pubblicata dal New York Time qualche mese fa, fanno desiderare a un gran numero di stranieri di trascorrere nella nostra regione il periodo post-lavorativo. In definitiva, sono molteplici le implicazioni del settore turismo e infinite le sue declinazioni: dalla cultura allo sport, dalla fede all’enogastronomia. Nella stagione estiva, come da tradizione in Italia, nella nostra provincia registriamo il picco delle presenze, dovuto al piacere di stare all’aria aperta, di godere della buona tavola e di itinerari personalizzati, a un gran numero di spettacoli di alto livello, alcuni dei quali del tutto originali come il Cantar Lontano o il Summer Jamboree. Ma l’evento più atteso di quest’anno, al quale ci prepariamo da lunghi mesi, sarà il 25° Congresso Eucaristico Nazionale che, per la prima volta nella sua lunga storia, coinvolgerà le città dell’intera provincia, dove ospiteremo centinaia di migliaia di fedeli. Un congresso che si concluderà con l’omelia di papa Benedetto XVI sulla piattaforma della Fincantieri nel porto di Ancona. Patrizia Casagrande Presidente della Provincia di Ancona
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Siamo nel pieno della stagione turistica estiva 2011 e la Provincia di Fermo, per quanto di sua competenza, non si è fatta trovare impreparata, ponendo le basi per un miglioramento del servizio di informazione ed accoglienza turistica, soprattutto attraverso la gestione dei punti informativi dislocati nell’intero territorio fermano. In primis, attraverso importanti ed improcrastinabili lavori presso i due Centri IAT di Fermo ed, in particolar modo, di Porto San Giorgio. Riguardo a quest’ultimo, nell’attesa di un intervento più corposo che riguarderà anche gli interni del Centro - i cui fondi sono già a disposizione - che verrà posto in essere nel prossimo autunno/inverno, nel frattempo si è realizzato un restyling esterno istallando la nuova vetrata e con essa la nuova insegna dove compare il logo della Provincia di Fermo. Si è provveduto anche a tinteggiare l’esterno della struttura che, con l’apposizione anche delle bandiere della Comunità Europea, dell’Italia e della stessa Provincia di Fermo ha assunto un aspetto ancor più istituzionale. A breve sarà anche pronto una servoscala per l’accesso alla struttura da parte di anziani e disabili. In più, con enorme sforzo e disponibilità del personale addetto sia della Provincia di Fermo, sia del STL Marca Fermana, dall’1 luglio sino al 31 agosto il Centro IAT di Porto San Giorgio porrà in essere un orario esteso rispetto al normale, garantendo l’apertura sino alle 23:00 dal lunedì al sabato, e la domenica dalle 9.30 sino alle 13.30. Riguardo al Centro IAT di Fermo, anche qui al momento si è lavorato sull’esterno nell’attesa di dare il via ad un progetto che, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, darà alla luce una nuova struttura molto più ampia ed accogliente. Anche qui, a livello di orari, nei mesi di luglio ed agosto, vi sarà una estensione per garantire la massima accoglienza ed informazione. Inoltre, per un servizio di informazione capillare su tutto il territorio della Provincia di Fermo, si è supportato il Sistema Turistico Locale Marca Fermana nella copertura dei vari punti informativi sparsi sulla costa, nell’entroterra ed in montagna (più di 13 punti informativi). Dietro a tutto ciò c’è un alacre lavoro dell’Assessorato al Turismo che, grazie al Piano Operativo Turistico della Provincia di Fermo approvato in questi giorni, si è posto degli obiettivi che gradualmente sta raggiungendo. Un piano frutto della concertazione posta in essere con tutti gli attori del Tavolo Azzurro provinciale (organo di consultazione turistico composto da più di 50 soggetti). Un programma ambizioso che parte da un fattore imprescindibile ed ineludibile quale il “territorio”. L’ospite di oggi chiede di conoscere le abitudini, i sapori, i profumi di una terra, vale a dire tutto ciò lo può rendere parte integrante della realtà in cui si tuffa per un periodo più o meno lungo. Fabrizio Cesetti Il Presidente della Provincia di Fermo
Leopardi, lo Sferisterio e i vini Gli ambasciatori del territorio
Chi viene per la prima volta nel maceratese resta felicemente sorpreso, ma prima ancora meravigliato. Meravigliato di non aver conosciuto prima questa realtà dove il mare, l’ineguagliabile paesaggio collinare e montano unito alle incommensurabili ricchezze artistiche fanno del nostro territorio un esempio tra i più affascinanti di integrazione equilibrata uomo-natura.Questo perché l’immagine turistica della provincia deve ancora crescere e farsi conoscere a nuovi flussi turistici. L’Amministrazione provinciale da poco insediatasi intende proporre percorsi pluritematici che coniughino cultura, turismo, gastronomia, ambiente, agroalimentare con particolare attenzione alle sue specialità enogastronomiche e le aree dei prodotti tipici.L’ azione da svolgere cercherà di valorizzare al massimo le risorse territoriali esistenti, presentandole al grande pubblico nel migliore dei modi, e utilizzando anche speciali “ambasciatori” di questa terrà, come Leopardi, lo Sferisterio di Macerata o i vini doc e docg che racchiudono i sapori ed anche alcuni valori di questa terra. Sono fermamente convinto che il settore del turismo, se adeguatamente sostenuto, possa creare sviluppo e nuova ricchezza per questa provincia. Antonio Pettinari Presidente della Provincia di Macerata
Un’offerta turistica a tutto campo Bellezze storico-monumentali, musica e sport
Sport, cultura ed enologia, la ricetta vincente della provincia di Pesaro e Urbino
Come sta andando l’estate 2011 nel Piceno? In riviera si registrano i consueti e sostenuti flussi turistici, con tanti nuclei familiari, provenienti anche dall’estero, che scelgono le località del Piceno. Ma la vera novità è la crescita continua delle presenze nell’entroterra e nei numerosi centri storici. Una crescita determinata anche dalle iniziative promosse dalla Provincia come, ad esempio, i 10 appuntamenti della prima edizione del Festival dell’Appennino, che ha riscosso grande successo di partecipazione ed interesse, facendo il pieno con centinaia di escursionisti coinvolti con spettacoli, dibattiti ed esposizioni eno-gastronomiche per conoscere i paesaggi straordinari delle nostre colline e montagne. Quali sono gli strumenti di promozione messi in campo dalla Provincia per animare il territorio? Sono in fase di distribuzione, nei luoghi di maggiore afflusso e transito, ben 50mila cartine turistiche della provincia tridimensionali sul modello di quelle di località francesi e un opuscolo sugli appuntamenti che, da giugno a settembre, animeranno l’intero territorio. Vorrei anche citare la nuova guida “Il Piceno: l’Italia che non ti aspetti”, che propone 12 itinerari per gustare le bellezze dei 33 Comuni della provincia. Quali sono le novità proposte per la stagione 2011? Dal 28 luglio partirà il progetto “Vivendo il Piceno: sorsi, morsi e percorsi”, che per tutto agosto “convoglierà” i turisti dalla costa all’entroterra attraverso visite guidate, alla scoperta delle bellezze storico-monumentali e degli antichi piatti della cucina picena. Metteremo a disposizione bus che condurranno i turisti verso i centri collinari per poi riaccompagnarli in serata. L’appuntamento clou sarà l’11 agosto, a San Benedetto del Tronto, con la grande lirica del Nabucco nello scenario suggestivo della banchina antistante il Comando della Guardia Costiera. Anche lo sport farà da traino con l’iniziativa del 24 luglio,“Staffettando nel Piceno”, caratterizzata dall’abbinamento tra ciclismo e podismo per vivere il territorio da vicino. Tornerà, infine, la manifestazione “Musica alla cava”. Nello splendido anfiteatro naturale delle cave di travertino di Acquasanta porteremo la musica, per promuovere l’eccellenza della pietra simbolo del territorio. Come si vede, un’azione a tutto campo per un’estate che vedrà l’accoglienza al centro dell’attività della Provincia.
Ricci: Questo territorio offre hai turisti innumerevoli oppurtunità “Il movimento turistico nella provincia di Pesaro e Urbino ha evidenziato ottimi risultati fin dal primo week end di giugno, coincidente con il ponte della Festa della Repubblica, dove si è registrato il tutto esaurito nelle strutture ricettive di Pesaro, Urbino e Fano, con risultati molto buoni anche in quelle extra alberghiere delle aree interne. A livello di ricettività, questo territorio offre ai turisti innumerevoli opportunità: 283 alberghi (due a cinque stelle), 12 residenze turistico - alberghiere, 220 bed & breakfast, 194 alloggi agrituristici, 87 country houses, 8 ostelli della gioventù, 4 rifugi alpini escursionistici, 13 camper service, 9 agricampeggi, 30 aree di sosta, 2 case religiose di ospitalità e tanto altro ancora, soddisfacendo così le esigenze più diverse. Per non parlare degli stabilimenti balnerari, che sono 151 da Gabicce Mare a Marotta. Come emerso dall’indagine “La voce del turista” realizzata la scorsa estate, chi arriva in questa provincia apprezza in primo luogo la qualità della vita, il patrimonio artistico – culturale ed i servizi offerti. Anche quest’anno la Federazione per l’educazione ambientale ha attribuito 4 bandiere blu alle nostre spiagge (Pesaro, Fano, Gabicce Mare e Mondolfo-Marotta), a testimonianza dell’elevata qualità ambientale del territorio. Stiamo puntando molto su sport, cultura ed enogastronomia, ma anche sulle infrastrutture: a febbraio abbiamo inaugurato l’ultimo tratto della pista ciclabile Pesaro – Fano, inserita all’interno della guida ufficiale del Touring Club come una delle cose imperdibili del nostro territorio. In futuro contiamo di prolungare il tratto verso Marotta. Per quanto riguarda le aree interne, c’è già un finanziamento del Comune di Pesaro e dei Comuni della vallata del Foglia per la Pesaro – Rio Salso. E crediamo anche nella possibilità che la vecchia ferrovia Fano – Urbino venga trasformata in pista ciclabile. Le nostre piste sono diventate un valore aggiunto per l’offerta turistica”.
Piero Celani Presidente della Provincia di Ascoli
Matteo Ricci Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino
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Presidente, che cos'è, come nasce e di che cosa si occupa l'EBAM? L'EBAM è un ente bilaterale che trae origine dalla contrattazione nell'Artigianato tra la Confartigianato, CNA, Casartigiani, CLAAI e le Organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL. Nasce per dare risposte concrete a necessità reali di imprese e loro dipendenti attraverso prestazioni di supporto economico finanziate dalla mutualizzazione; EBAM supporta le parti sociali anche nelle aree della Formazione e della Sicurezza sul Lavoro. Da quanto tempo esiste? L'EBAM opera sul territorio marchigiano da oltre 15 anni e da due anni, in base alla Legge 2/2009, integriamo attraverso un sussidio complementare ai lavoratori, l'indennità di disoccupazione INPS per sospensione ai lavoratori; in questo modo la sfera pubblica e quella privata delle imprese si intersecano. Che tipo di prestazioni fornisce l'EBAM? Tra le prestazioni fornite ad imprese e lavoratori quella principale è quella del sostegno al reddito ovvero la copertura in caso di mancanza di lavoro oltre a contributi per l'occupazione aggiuntiva, innovazione tecnologica, assegno per lo studio e rimborsi per le spese mediche. Negli ultimi due anni EBAM ha erogato oltre 3 milioni di contributi ad imprese e lavoratori delle Marche. Qual'è l'attuale situazione delle imprese? L'Osservatorio EBAM sulle Imprese ogni sei mesi ci fornisce dei dati; gli ultimi rilevamenti parlano di un rinnovato ottimismo da parte delle imprese. Nei primi mesi di quest'anno ci sono stati notevoli segni di ripresa, mentre le ultime indicazioni forniscono dati più stabili e una situazione più calma. I dati ci dicono inoltre che c'è un minor ricorso alla sospensione o riduzione dell'orario di lavoro. Con quante imprese avete a che fare nelle Marche? L'ultima rilevazione indica che oltre 10.000 imprese e 44.000 lavoratori delle Marche sono associati al nostro Ente. Si tratta ovviamente solo di imprese artigiane con dipendenti escluse le imprese dell'edilizia e dell'autotrasporto. Come sono i rapporti tra EBAM e le imprese? Esistono delle difficoltà? M.P.: La difficoltà nella gestione delle imprese è pressoché assente e abbiamo anche ottime relazioni con le istituzioni, la Regione, l'INPS e l'INAIL. Ogni anno svolgiamo incontri ufficiali sia con le imprese che con gli operatori del settore (Associazioni e Consulenti) per aggiornamenti operativi e normativi.
Le Marche stanno crescendo e hanno grandi possibilità di sviluppo nel turismo e nella ricettività turistica. Il margine esistente per un'affermazione definitiva del settore è sembrato rimanere a lungo incolmabile ma ora la forbice si sta restringendo grazie soprattutto alla volontà sinergica di operatori, istituzioni e associazioni, Federalberghi-Confcommercio Marche in testa. Quella che è stata imboccata dovrebbe essere la via giusta e potrebbe portarci al raggiungimento di un'accoglienza di grande qualità fondamentale nella ricerca di un posto nel gotha del turismo nazionale ed internazionale. La nostra regione ha doti naturali e strutturali per divenire meta di un turismo complessivo e accessibile, in grado di intercettare tutti i flussi possibili a partire dal turismo di breve/media distanza/permanenza per arrivare ad un turismo più duraturo e di lunga provenienza. Il 2011 è un anno cruciale (le risposte al momento sembrano buone) per il settore che deve rispondere all'inasprirsi della crisi con le proprie forze e con le proprie capacità potenzialmente esaltate dalle strategia di rete e di turismo integrato. Ci stiamo già muovendo per ottimizzare le nostre risorse e per sfuttare, nel senso benevolo del verbo, il nostro territorio su tutti i fronti, dalla natura all'enogastronomia. Le Marche si stanno strutturando dunque e stanno fortificando la spina dorsale del turismo un asse che dovrà fare da tenuta al tessuto socio economico locale. La risposta alla crisi e la ripresa dell'economia passano soprattutto per un rilancio turistico che può creare crescita in termini di occupazione e di sviluppo di tutte quelle potenzialità agganciate ad un futuro legato alle green economy ed all'eco-sostenibilità del nostro territorio. Luciano Pompili, Presidente Federalberghi-Confcommercio Marche
Racconta il tempo degli antichi e la probabile origine del nome di Ancona uno dei reperti archeologici più interessanti delle Marche, a cui è legato un mistero ancora non risolto. Si trova nel museo archeologico di Matelica il cosiddetto Globo, definito dal suo scopritore Danilo Baldini “un computer di pietra”, databile intorno al II secolo d.C., quando la città romana di “Matilica” fu visitata dall’imperatore Adriano (tra il marzo ed il settembre del 127 d.C.). Si tratta di un orologio sferico solare che serviva per calcolare con molta precisione ora, giorno, mese, anno e segno zodiacale e che venne senza dubbio realizzato da studiosi di scuola ellenistica (è infatti inciso per intero con lettere greche). La sua forma sferica nasconde un mistero irrisolto legato al suo uso effettivo, ma molto più misterioso è il luogo in cui il globo era conservato: negli anni si è ipotizzato che si potesse trattare di un palazzo pubblico, una scuola o una residenza illustre.
“Purtroppo le condizioni disagevoli in cui si stava scavando all’epoca Un altro reperto molto simile al globo di Matelica ma di dimensioni doppie è il Globo di Prosymna, rinvenuto nel 1939 in Grecia, tra Argo e Micene. Il suo scopritore Danilo Baldini ha ipotizzato che l'orologio solare sia stato costruito e progettato proprio per essere usato a Matelica, probabilmente in una scuola, ricordando che vari studiosi fanno derivare il nome stesso di “Matilica” da “mathesis”, che in greco significa “studio”, “insegnamento”. In effetti, nel IV sec. a.C., furono molti i greci siracusani che, costretti dalla tirannia di Dionisio, padrone della loro città, fuggirono e si rifugiarono nel Piceno. Molti di loro fondarono poi la città di Ancona, il cui nome deriva da “ankon”, che in greco significa “gomito”: il promontorio su cui sorge la città e il golfo, visti dal mare, somigliano appunto ad un grande gomito. Editor Monia Orazi
Immaginate lo stupore e l'incredulità, nei primi anni dell'800, dei confratelli della Confraternita della “Buona Morte” nel rinvenire, perfettamente conservati, i corpi di 18 persone decedute almeno duecento anni prima. La natura ha giocato a questi cadaveri davvero uno strano scherzo, condannandoli a una sorta di eterno presente. All'epoca del rinvenimento il priore Vincenzo Piccini intuì subito l’importanza della scoperta e da uomo di scienza qual era si dedicò tutta la vita a trovare la formula segreta per poter conservare altri corpi, incluso il suo, che si trova oggi insieme agli altri nella cripta della chiesa. In realtà non c'era nessuna formula segreta da scoprire e solo negli anni ‘60-’70 del Novecento, alcuni biologi hanno dato una spiegazione scientifica del fenomeno, causato da una particolare muffa (hipha bombicina pers) che ha provocato l’essiccazione dei corpi, con tanto di pelle, organi, apparato genitale, capelli. Tutto ha inizio nei primi anni del 1800, quando Napoleone Bonaparte emanò un editto (Saint Cloud) che istituiva i cimiteri extraurbani per ragioni sanitarie. Anche nel piccolo cimitero di Urbania, allora Casteldurante, partirono i lavori di riesumazione dei corpi che
incredibilmente riaffiorarono intatti e che furono poi esposti dietro l'altare della Cappella, da allora ribattezzata Chiesa dei Morti. Ognuno dei 18 personaggi rinvenuti nasconde una storia: c'è il fornaio detto “Lunano” e la donna morta per parto, c'è un giovane accoltellato in una veglia danzante e l’impiccato. Fra tutti spicca la mummia “dello sventurato”, un uomo che fu sepolto vivo in stato di morte apparente e che si risvegliò nella tomba: il raccapricciante “riso sardonico”, il ghigno del terrore e della pazzia, è ancora impresso sul suo volto. Questo insolito museo attira oltre 13 mila visitatori all’anno, oltre a medici e ricercatori che hanno effettuato numerosi studi sui cadaveri per scoprire qualcosa in più dello stile di vita di quel tempo. Per informazioni e orari Ufficio Turismo e Cultura - I.A.T. Informazione Accoglienza Turistica C.so Vittorio Emanuele, 21 - 61049 Urbania (PU). tel. 0722 313140 - fax 0722 313179 "mailto:turicult@comune.urbania.ps.it"turicult@comune.urbania.ps.it . Le Mummie di Urbania - Chiesa dei Morti via F. Ugolini - 61049 Urbania (PU) Editor Ilaria Traditi
Sono tanti i borghi delle Marche che vale la pena visitare per la loro bellezza e per il fascino d'altri tempi che emanano. Uno dei borghi marchigiani dotati di questa indescrivibile magia è sicuramente Montefabbri, frazione del comune di Colbordolo in provincia di Pesaro-Urbino il cui suggestivo castello, protetto da una cinta muraria del XII secolo, svetta incontrastato e solitario così come lo si poteva ammirare nel Medioevo. Un colpo d'occhio notevole che da l'idea di un tempo sospeso e incantato, un'atmosfera quasi da fiaba; non è un caso se questo piccolissimo borgo è stato inserito nel “Club dei borghi più belli d'Italia”. Addentrandosi nel cuore di Montefabbri sono tante le bellezze che si svelano agli occhi del visitatore come l’arco d'ingresso su cui domina la Madonna del latte in pietra arenaria del XV secolo, o la Pieve di San Gaudenzio al cui interno si trovano le più antiche opere decorative in stucco delle Marche, paliotti, pannelli e lapidi risalenti alla fine del XVII secolo. All'interno della Pieve si trova anche una cripta del XII secolo in cui sono custodite le spoglie della patrona del borgo, Santa Marcellina, mentre nella parte alta svetta una torre campa-
naria di 25 m risalente al '400. Pare che sul catino del battistero, ricavato da un cippo marmoreo romano, sia stato battezzato il Beato Giansante Brancorsini di Montefabbri. D'obbligo per chi si trova in zona visitare il comune capoluogo di Colbordolo che sorge nella vallata del fiume Foglia, a metà strada tra Pesaro e Urbino e che offre bellezze architettoniche di rilievo come la torre e le antiche mura del castello risalenti al XII secolo. Per la sua posizione strategica ed elevata che rendeva più facili gli avvistamenti, il borgo fu storicamente conteso tra i Malatesta e i Montefeltro. Colbordolo ha dato inoltre i natali al pittore Giovanni Santi, padre di Raffaello Sanzio, che definì il borgo“el paternal mio nido” e a cui è dedicato l'omonimo Centro Culturale che ospita una mostra documentaria permanente con riproduzioni delle sue opere. Tra i reperti artistici del paesino da segnalare infine la chiesa romanica di San Giovanni Battista dove si può si ammirare una tela di Claudio Ridolfi, la Madonna col Bambino e i Santi (1605). Montefabbri e Colbordolo: “un borgo nel borgo”, una continua sorpresa da scoprire ed ammirare.
Editor Margherita Ciacera Macauda
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Photo Dolce Gianluigi
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Photo Silvia Cingolani
Sono Carla Saveri, ho 52 anni, sono nata e vivo da sempre a Jesi. Come descrivermi con poche parole? Sono innamorata della vita, dinamica ma soprattutto curiosa e sempre pronta a misurarmi con qualsiasi novità mi venga proposta. Sono per temperamento e attitudine innata una “creativa”, ho lavorato in passato con immenso piacere nell’ambito della moda come ricamatrice ed ho avuto la soddisfazione di creare ricami per i più importanti stilisti per poi vederli sfilare nelle più prestigiose passerelle di moda. Sono sposata e ho tre figli, amo lo sport e soprattutto il tennis che in questo momento della mia vita è diventato una vera e propria passione a cui dedico molto impegno. Come tutte voi devo trovare anche il tempo per preparare il pranzo e la cena tutti i giorni per la mia famiglia, cosa che può essere noiosa e assillante per la maggior parte delle donne. Sono cresciuta in una famiglia che mi ha trasmesso la passione per la cucina, per cui la cura e la ricerca del buon cibo sono sempre state prerogative fondamentali. Ho avuto la fortuna di godere per molto tempo del lavoro altrui in cucina, perché ho sempre abitato con una zia bravissima , una mamma altrettanto brava e poi con un marito intenditore e grande cultore del cibo; non avevo così la necessità di cucinare. Gli eventi della vita hanno fatto si che le cose improvvisamente cambiassero e mi sono trovata a dover mettere in atto
tutto quello che per anni avevo inconsapevolmente acquisito.Nemmeno il tempo di rendermi conto di dover essere io a pensare ad organizzare autonomamente il pranzo e la cena, che mi sono ritrovata Campionessa Regionale della Cucina per Casalinghe nel 2010, esperienza bellissima, affrontata con la tranquillità di chi sa che non ha nessuna velleità, ma con l’entusiasmo e il sorriso di chi vuole sempre divertirsi. Da quel giorno è cambiato completamente il mio rapporto con la cucina! Sono l’attuale Campionessa Italiana della Cucina per Casalinghe 2011, titolo che ho conquistato a Pescara il 29 aprile, con infinita incredulità, alla fine di una entusiasmante gara in cui erano rappresentate varie regioni italiane. Io ho rappresentato la mia regione con un piatto tipico del nostro territorio “il coniglio in porchetta”. Ora tutto quello che avevo sempre vissuto come un peso sta diventando una vera e propria passione e il sorriso e il piacere di fare non mi hanno più lasciato. Quello che vorrei trasmettervi con questa rubrica è che anche la cosa più noiosa o ripetitiva che siamo costrette a fare tutti i giorni, come stare ai fornelli, può diventare semplice e piacevole, l’importante è riuscire ad organizzarsi lasciandosi guidare da un po' di creatività e affrontando tutto sempre con il sorriso.
La prima ricetta che vorrei condividere con voi non è quella con cui ho vinto il campionato regionale e nemmeno quella del campionato nazionale, perché entrambe più adatte alla stagione fredda. Ora siamo in estate ed è il mare con i suoi meravigliosi frutti a stuzzicare i nostri palati.Vivendo a Jesi, a pochi chilometri dal mare, le tradizionali ricette della nostra costa sono da sempre arrivate anche nella mia tavola. Oggi vorrei proporvene una che mi è servita ad imparare a mangiare ed apprezzare le cozze quando ero bambina. Le cozze del nostro Conero sono di una qualità speciale ed hanno un sapore molto deciso di mare che può non piacere ai ragazzi e non solo. Io credo che con questa ricetta potrete aiutarli a capire cosa si stanno perdendo!Ora vi spiegherò come fare le cozze gratinate con pomodorini e mozzarella. Inserendo la mozzarella e il pomodoro nella ricetta si riuscirà ad attenuare il deciso sapore della cozza e avremo anche un bell'effetto cromatico. Capisco se i veri cultori della cozza avranno qualcosa da ridire, ma vi assicuro che è un giusto inizio e compromesso per chi è alla scoperta di sapori sempre più decisi. Questo è un piatto che può essere servito come antipasto o come secondo e ovviamente le quantità varieranno a seconda della scelta fatta.Serviranno comunque per quattro persone : 1kg e1/2 di cozze (preferibilmente del Conero) 450 gr di pomodorini 250 gr di mozzarella Pane grattugiato Prezzemolo Aglio, sale, olio q.b. Pulire accuratamente le cozze in modo da eliminare le alghe (ma è molto meglio se, con un bel sorriso, le fate pulire al vostro pescivendolo: lavoro fatto e tempo risparmiato, abbiamo anche tante altre cose piace-
voli da fare!). Ad ogni modo le cozze devono essere belle pulite prima di essere messe dentro una padella dove avrete fatto soffriggere leggermente due spicchi d’aglio scamiciati e un ciuffetto di prezzemolo. Coprite e aspettate che tutte le cozze si siano aperte. Mentre le cozze si raffreddano un po', preparate le “molliche” ossia un trito di prezzemolo, aglio, pane grattugiato, sale e olio (ingrediente indispensabile per tante ricette, che vi consiglio!!). Visto che state sporcando il mix e lavando il prezzemolo, preparatene un grande quantitativo, mettetelo in sacchettini e congelatelo. Non immaginate il piacere che proverete la prossima volta nel trovarvelo pronto senza sporcare nulla e senza sprecare tempo!Mi raccomando lasciatene un po' per questa ricetta! Riprendete le cozze ormai raffreddate e toglietele dal loro guscio, separate le due valve e mantenete quelle più belle e grandi per quando dovrete gratinare il tutto (mi raccomando non buttate il liquido che avrete ottenuto perché servirà in seguito!). Ora concentriamoci sulle cozze. Con operazione quasi chirurgica ma indispensabile dovremo togliere il ciuffetto detto “biffo” su ognuna; dovremo poi tagliare i pomodorini in piccoli pezzi, facendoli scolare su un colino, e possibilmente togliendo più semi possibili, e della stessa misura anche la mozzarella. Unire tutti gli ingredienti aggiungendo anche le molliche, un pizzico di sale e per chi ama il piccante anche un po’ di pepe. Avrete così unito e rigirato bene tutti gli ingredienti al fine di farli amalgamare, ora prendete un po’ di questo composto e riempite tutti i gusci che avevate lasciato da parte disponendoli su una teglia rivestita con della carta da forno.
Quando disponete nelle cozze l'impasto, mi raccomando di fare attenzione che in ogni singolo guscio sia capitato uno o più “cicci” di pomodoro e mozzarella per avere un gusto equilibrato ad ogni singolo boccone!Ok? Bagnate con un pochino di olio e sugo delle cozze filtrato e mettete in forno già caldo a 210 gradi per la gratinatura, lasciate per una decina di minuti, poi mettete la funzione grill. Questa è un'operazione che va seguita con molta attenzione perché la doratura deve essere giusta, non troppa perché seccherebbe il piatto ma nemmeno poca perché non gli
darebbe la giusta croccantezza. A gratinatura completata servite subito prima che si raffreddi. Se volete potete aggiungere un filino d’olio crudo prima di portare in tavola. La ricetta è conclusa, fatemi sapere se vi è piaciuta! Questa è solo la prima...Non perdetevi le altre! A presto, vi saluto con un gran sorriso!!
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RISTORANTE LE COPERTELLE - SERRA SAN QUIRICO Il ristorante deriva il suo nome da "le Copertelle", un camminamento coperto che si snoda lungo la cinta muraria. I piatti proposti si ispirano alla tradizione e alla semplicità della cucina popolare senza tralasciare le eccellenze offerte dal territorio: formaggio di fossa, funghi, tartufi, gamberi e trote di fiume. La scelta dei prodotti, dei condimenti e delle bevande predilige il biologico con la sua naturalezza. Meticolosa è la scelta dei vini così come la cura della loro conservazione che avviene nella cantina posta sotto il ristorante. Le Copertelle hanno ottenuto la “certificazione” IMC dall’Istituto Mediterraneo di Certificazione, secondo il disciplinare “conosci il tuo pasto” . Nell’offerta culinaria del ristorante, si prediligono alimenti e materie prime provenienti da filiere agricole e agro-alimentari di qualità certificata. Tra le specialità per leccarsi i baffi: salumi tipici locali, cerimboli, pasta fresca fatta a mano, tagliatelle ai funghi porcini, pappardelle al sugo d'oca, tagliolini al lardo, ravioli al tartufo nero, stufato di pecora, cinghiale al rosso conero, piccione farcito con porcini e tartufo nero, agnello alle erbe aromatiche, oca arrosto, trippa e coratella di agnello. via G. Leopardi 3° 60048 Serra San Quirico (AN) Tel. 0731.86691 info@lecopertelle.com D’estate aperto tutti i giorni. LA CASCINA DELLE ROSE - FANO A soli 15 km dal mare, un giardino secolare ed una tipica casa contadina di fine ottocento accolgono nel rispetto di una tradizione basata sull’ospitalità e sul piacere di riscoprire i sapori di un tempo. Da mezzo secolo la famiglia Cecconi esprime l’amore e la passione per la cultura enogastronomica locale ricevendo gli ospiti in un ambiente unico e proponendo il meglio della tradizione culinaria del territorio e dei suoi ingredienti. Molti dei prodotti usati provengono da un grande orto che appartiene alla famiglia Cecconi, coltivato a vigneti, ortaggi e grano. Tutto ciò rende possibile a Federico, Michele e al cuoco Andrea, di armonizzare i veri sapori della terra, nella loro diversità, con la capacità e la professionalità che solo anni di esperienza e tradizione possono garantire. Tutta la passione nel piantare, crescere, curare un prodotto, sin dalla semina, diventa così divertimento nel momento in cui si entra in cucina e si aprono decine di opportunità che, la cucina marchigiana, rende possibili. Nasce così una nuova ricetta il cui sapore unico è la somma di tutti questi fattori. Niente trucchi , solo bontà. Via delle Industrie 61040 Sant'Ippolito (PU) Tel. 0721.728197 Chiuso il mercoledì. RISTORANTE DA MARINO - NUMANA Il ristorante “Da Marino”, sulla spiaggia a pochi passi dal porticciolo di Numana, vanta una gestione familiare che si distingue per simpatia e cordialità. Dispone di posti all’aperto sulla spiaggia e coperti nella veranda. Rinomato per le sue specialità a base di pesce freschissimo, i piatti forti sono gli antipasti, ricchi e particolarmente curati conditi con selezionati oli locali, i primi, tra i quali i più apprezzati sono gli gnocchi allo scoglio e gli spaghetti alle vongole serviti sulla tradizionale padella, e il fritto guarnito con delle deliziose zucchine, oltre alle gustose grigliate. Aperto sia a pranzo che a cena si distingue per l’atmosfera rilassante che lo rende adatto sia a romantiche cenette, sia a ristoro dopo una giornata di mare. La selezione di vini contempla sia etichette locali che un’offerta su scala più nazionale. Via Litoranea, 3 60026 Numana (An) Tel. 071.7360111 Aperto da Aprile a Settembre
RISTORANTE IL MOLO - PORTONOVO Situato sulla spiaggia della Baia di Portonovo, il Molo è gestito dalla famiglia Giacchetti da diversi anni. Il titolare, Fabrizio Giacchetti, dall'infanzia assisteva i genitori nel chiosco dove cucinavano pesce per i turisti. Oggi è affiancato dal figlio Giacomo e dal cuoco Simone Baleani. Il locale è semplice, dalla veranda bianca e azzurra che si affaccia sui ciottoli della spiaggia si gode di una vista ineguagliabile. La cucina di mare è tradizionale e si basa sul pescato fresco proveniente da Portonovo e dal Mercato Ittico di Ancona. Le cotture sono semplici ed essenziali, alla griglia o al forno per i pesci più grandi, Spigole o Rombi. Piatti forti del menù il Brodetto, lo Stoccafisso, gli spaghetti ai moscioli, la carbonara di pesce e la chitarrina al nero di seppia con uovo, cubettini di tonno e porro croccante. Una menzione speciale la meritano i tradizionali spaghetti allo scoglio, davvero buonissimi. La scelta dei vini spazia tra oltre 150 etichette, tutte scelte personalmente da Giacomo Giacchetti, sommelier del ristorante. Portonovo di Ancona Tel. 071.801040 info@ilmolo.it Aperto da aprile a ottobre. Chiuso il Martedì. Nei mesi di giugno, luglio e agosto aperto tutti i giorni.
RISTORANTE LA TERRAZZA – ANCONA Affacciato sul porto di Ancona, dalla sua terrazza si può godere di un panorama unico sul Duomo e sui quartieri storici della città. La suggestiva ambientazione sul mare, regala la sensazione di mangiare sul ponte di una nave e di essere in partenza per una crociera. Dal 1969 il ristorante propone ottime specialità di pesce, le cui ricette sono tramandate da generazioni ai membri della famiglia Carluccio, che lo gestiscono. Il menù, che include sia pesce che carne, propone piatti tipici della cucina marchigiana. Le modalità di cottura dei pesci sono diverse: griglia, forno, vapore e acquapazza. Tra le specialità di pesce sono rinomati gli antipasti caldi e freddi, i ciabattoni allo scoglio, lo stoccafisso all'anconetana, il rombo alle verdure gratinate e il brodetto all'anconentana. Ottima anche la pizza cucinata nel forno a legna. La cantina dei vini propone un’ampia scelta di etichette selezionate dal sommelier. Il locale è dotato di un’ampia sala banchetti climatizzata adatta anche a cene aziendali. Si mangia nella terrazza coperta sia in estate che in inverno. Molo S. Maria snc Ancona (AN) Tel. 071.54215 Aperto tutto l’anno.
RISTORANTE OPERA NOVA DELLA MARCA –VARANO, ANCONA Eleganza e riservatezza contraddistinguono il Ristorante Opera Nova della Marca, inserito nella splendida cornice naturale del Parco Del Conero, nella frazione di Varano. L’ambiente unico si fonde nel gusto di una cucina raffinata ispirata alla tradizione. I giovani titolari Mauro e Stefano accolgono gli ospiti con cura rendendo ogni cena un momento conviviale. La cucina stagionale, estremamente curata, è arricchita nei sapori dall'ausilio di erbe aromatiche coltivate in giardini di proprietà. Stefano, il cuoco, realizza menù stagionali, mentre Mauro, sommelier propone una vasta gamma di ottimi vini rigorosamente regionali. I piatti tipici vanno dai tagliolini al pecorino e menta, ai spaghetti con salsiccia e spaccasassi, filetto in crosta di goletta e coniglio disossato al finocchietto selvatico cotto a bassa temperatura. Infine i dolci sono prodotti nella cucina dell'OPERA NOVA DELLA MARCA. Varano, Ancona, Via Varano 127, Parco del Conero Tel. 071.2861093 info@operanovadellamarca.it Aperto tutte le sere, chiuso il lunedì. Domenica aperto anche a pranzo.
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Corrado Cori esordisce negli anni '70 fondando Radio Incontro per poi continuare a Radio Veronica, una delle emittenti radiofoniche allora più ascoltate. Avvera poi il suo sogno di lavorare in una grande discoteca come dj: nel 1989 viene chiamato alla consolle della Discoteca Odissea di Ancona, una delle più grandi e belle della regione. Per tutti gli anni '90, in pieno boom di musica house, si diverte a proporre i suoi dj set e a coinvolgere migliaia di persone in numerose discoteche come Aqua, Shalimar, Miu J'adore, We Can Dance, Pascià ecc. Con l'arrivo del nuovo millennio si dedica a Live Enjoy Association e a E20Divertenti, lavorando sempre alle consolle più prestigiose del centro Italia. Ad accompagnarlo in tutti questi anni c'è sempre un amico fedele: il suo sax tenore.
Riccardo Santarelli aka Ricky Esse, nasce ad Osimo nel 1979. Inizia a muovere i primi passi nel mondo dei dj all'età di 13 anni e oggi può vantare 16 anni di carriera professionale in questo settore. A partire dal 1995 è stato infatti dj resident presso alcuni tra i migliori locali delle Marche. Attualmente è dj resident da due stagioni presso la nota discoteca Baia Imperiale di Gabicce Mare (PU). Il genere musicale che propone durante i suoi dj set è r'n'b, house/ commerciale e hit radio. Ricky ha avuto inoltre molte esperienze in radio e dal 2000 al 2005 ha fatto parte dello staff di Radio Linea Network di Civitanova Marche. Oggi collabora con molte Radio e Web radio marchigiane e non. Ha curato inoltre come dj numerose serate “Extra Date” tra cui serate di beneficenza per i comuni terremotati in Abruzzo e la Notte Bianca di Ancona e Pesaro.
Enrico Filippini muove i suoi primi passi musicali nel 1975 da “Radio Centrale” di Ancona per poi passare al mondo della discoteca nel 1976 come dj resident. Nel frattempo coltiva la sua passione per la chitarra e per gli strumenti più all'avanguardia come synth e batterie elettroniche. Nel 1978 inizia il suo lavoro al “Tartaruga” di Macerata dove, oltre a mixare, suona e produce musica. Nel 1982 arriva al “Karibù” di Senigallia dove rimarrà in modo stabile fino al 1988. Parallelamente al lavoro di dj collabora con molte discoteche sparse per tutta la regione e produce jingles radiofonici e spot pubblicitari per radio e tv, tra cui la sigla del Tg4 e la sigla di Studio Sport di Italia Uno. A partire dal 1999 e per i 10 anni successivi cura inoltre tutta la veste musicale di RAI-Radio 2. Continua a tutt'oggi il suo lavoro di dj e produttore di musica per radio e tv.
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Photography Eclod
A dodici anni dalla prima edizione il Summer Jamboree si è conquistato la fama di evento di punta dell’estate italiana, attestandosi anche a livello mondiale quale terzo riferimento per il genere. Un fenomeno che porta ogni anno a Senigallia oltre 150 mila presenze, provenienti da ogni parte del mondo. Come spiega questo successo? La manifestazione è cresciuta un po’ alla volta e mi fa piacere che sia arrivata a riscuotere un così ampio consenso. Il Summer Jamboree, però, non è solo musica, vuole essere uno spaccato di un’epoca, a cavallo tra gli anni ’40 e ’50, dove emerge in primis la musica, ma ci sono anche il design, la moda e il ballo, il tutto combinato con un rigore che ci siamo imposti nel ripercorrere la tradizione. Lo stesso rigore e attenzione li abbiamo messi anche nella proposta culinaria del festival, per questo chi viene al Jamboree non trova i soliti panini, ma una cucina che ripropone i sapori dell’America multietnica, così come per la sfilata di auto d’epoca, tutte rigorosamente pre ‘69. Perché a suo tempo avete scelto proprio gli anni ’40 e ’50? È stata una scelta dettata un po’ dalla passione per questa epoca e un pò per quello che ha rappresentato e rappresenta tutt’ora. Gli anni ’40 e ’50 sono stati un crocevia fondamentale per moda, design e musica e molti, a distanza di tempo, attingono ancora oggi a questo periodo estremamente fertile. Storicamente si veniva dalla guerra e c’era una grande voglia di ricostruire e di divertirsi e questa voglia riemerge ancora oggi. È anche per questo che il Summer Jamboree, riscuote tanto successo. Insomma, un cocktail ben riuscito dove gli ingredienti sono miscelati con sapienza… Il nostro obiettivo è di guidare la gente di oggi alla riscoperta della musica e della cultura dell’America degli anni ’40 e ’50 e l’esserci imposti un rigore nella scelta dell’offerta al pubblico si è rivelata una mossa vincente. I fattori che hanno contribuito a questo successo sono poi anche altri, tra i quali l’ufficio stampa che ha sempre lavorato molto bene, la grafica ammiccante e il fatto che non abbiamo mai lavorato sui luoghi comuni, evitando così di scivolare nella banalità e questo ci ha permesso e ci permette di raccontare ancora molte storie. Il Burlesque e l’Hawaian party sono diventati un must del Summer Jamboree… Siamo stati i primi a lanciare il Burlesque in Italia e a portare Dita Von Teese nel nostro paese due anni prima che lo facesse il Festival di San Remo. Cerchiamo sempre di anticipare e riscoprire le mode ed è stato quasi naturale per noi proporre il Burlesque. Nello show di quest’anno si esibiranno tre artiste di alto livello sul panorama internazionale, due inglesi e una tedesca. Confermato anche l’Hawaian party che è uno degli appuntamenti del festival che assieme al Burlesque va per la maggiore. Gli altri classici sono il Dance Camp, corsi di ballo gratuiti con insegnanti e bal-
lerini provenienti da tutto il mondo, la gita a Corinaldo e il mercatino vintage. Quali sono le novità di questa dodicesima edizione? La novità fondamentale è che il progetto non muta. Il format è sempre lo stesso, però rinnovato e alla continua ricerca di quelle “chicche” che nessun altro in Italia propone. Per questa edizione siamo riusciti a ripescare personaggi come Lloyd Price, noto interprete di “Personality”. Mi viene in mente che Frank Sinatra diceva di lui che era un intrattenitore strepitoso. Poi abbiamo rispolverato The Bobbettes e The Cleftones, due quartetti neri che propongono dal Rhythm and Blues al Doo wap e che in nessun altro festival italiano si possono trovare. E poi altri personaggi veramente famosi che però nessuno conosce in Italia, come ad esempio Si Cranstoun, artista inglese che molto gettonato nelle classifiche pop e che aprirà il concerto di Lloyd Price. Per rendere tutto più popolare possibile abbiamo cercato di ridurre al massimo il costo di questi due eventi, mentre la piazza rimane sempre gratuita. Qual è il tema di questa edizione? Quest’anno è in primo piano il contributo che la cultura afroamericana ha dato al rock and roll. Come affermò il grande dj Alan Freed, il rock and roll ha avuto origine dall’unione della “mano bianca” e della “mano nera”. Noi abbiamo voluto dedicare il festival in misura maggiore alla “mano nera” e al Rhytm & Blues. E’ per questo che gli eventi di punta del Summer Jamboree vedono artisti come Lloyd Price e i quartetti neri. In queste dodici edizioni lei ha incontrato molte leggende, qual’è l’artista che l’ha più colpita e perché? Probabilmente i Comes, il gruppo di Bill Haley, che si è esibito nel 2004. E’una delle band che mi ha emozionato di più. Mi ha colpito molto la semplicità e la modestia con cui dopo 60 anni vanno ancora in giro a suonare il rock. In chiusura, può raccontarci qualche retroscena curioso del festival? Ce ne sarebbero molti. Mi viene in mente l’episodio in cui Ray Campi aveva perso l’aereo e non riuscivamo più a contattarlo oppure quello in cui Freddy Ball dopo aver partecipato all’Hawaian party affermò “quando ritorno in America dirò che le Hawaii non sono in America , ma a Senigallia”. Editor Annalisa Appignanesi
Editor Monia Orazi Nelle radio impazza “Scende la pioggia (da un’ora)”, l’ultimo singolo in cui la cantautrice marchigiana Serena Abrami duetta con Max Gazzè. Ventisei anni, Serena Abrami abita a Civitanova Marche dove è nata. Diventa nota al grande pubblico nel 2008, dopo aver partecipato alla seconda edizione del talent show X Factor ed esser stata selezionata tra oltre 25 mila provini. A dieci anni vince il suo primo concorso canoro; da anni si esibisce con la sua amata band in piazze, locali e teatri. Nel suo album “Lontano da tutto”, oltre ai brani scritti da lei, c’è anche l’omonimo pezzo scritto da Niccolò Fabi, ma c'è anche “Tutto da rifare”, una canzone scritta per lei da Ivano Fossati, che l’ha “scoperta” nella seconda edizione di X Factor. Quest'anno Serena ha partecipato a Sanremo nella categoria “Nuove proposte”, classificandosi al quarto posto. Quali sono i tuoi progetti per questa estate? “Ho in programma un'estate piena di eventi, dalle serate con la mia band, durante le quali presento il disco, alla partecipazione ai concerti di Luca Barbarossa. Sono anche impegnata nel progetto “Eratosthenes il volto della terra”, in cui mi cimento a cantare in greco antico. Mi metto in gioco su più fronti, ma il lavoro cantautoriale è quello più impegnativo. Continuo a scrivere canzoni con Mauro Rosati, che da otto anni condivide con me questo percorso artistico”. Due chicche su Ivano Fossati e Max Gazzè visti da vicino... “Di Fossati ammiro il modo di parlare e di stare in mezzo alla gente, il suo essere una persona molto naturale e bella; ha scritto una canzone per me, credendo in questo progetto. Max Gazzè ha una parola per tutti, riesce a concedersi senza timori e sembrare lo stesso un artista affermato. Due persone che hanno comportamenti umili, che riescono a mantenere i piedi per terra e a lavorare sodo, ricordandosi da dove vengono, questo secondo me rappresenta la loro forza”.
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Come ti rapporti con la notorietà che stai avendo, soprattutto dopo Sanremo? “Cerco di essere sempre coerente con me stessa. Per andare avanti la prima cosa in cui credo è restare onesti con se stessi e con gli altri. Avere credibilità e coerenza ti ripaga, al di là della fama o dell’emozione di salire su un palco”.
Editor Emanuela Amiy Rossi Si chiamava Popstar ed era, nel 2001, uno dei primi talent show di Mediaset in cui si cercavano ragazze che sapessero cantare e ballare. La finalità era quella di formare una girl band composta da cinque cantanti tra i 18 e i 24 anni; ai provini parteciparono in sei mila. Marcella Ovani, pesarese, classe 1982, aveva appena raggiunto la maggiore età quando vinse il talent e divenne una delle cinque ragazze della band Lollipop.
Raccontaci l’esperienza più bella nelle Lollipop Sono tante in realtà. Le più importanti sicuramente il Festivalbar e il Festival di Sanremo: avevo l’adrenalina a mille ma vivevo tutto con molta spensieratezza! Ricordo in particolare la nostra prima esibizione fatta per i giornalisti, ma anche la realizzazione dei videoclip, le prove in studio, la scelta degli abiti per Sanremo...Davvero tante esperienze bellissime!
È vero che fu tua madre ad iscriverti al concorso di Italia 1? Cosa hai provato quando ti hanno comunicato di essere stata scelta? Si, andò così: un giorno, tornata da scuola per pranzare con i miei genitori, mia mamma mi disse che il giorno seguente l’avrei dovuta accompagnare a Bologna per una visita medica. Solo in macchina scoprii che aveva telefonato al numero visto in tv per partecipare ai provini del nuovo talent. Quindi devo ringraziare lei! Non credevo di potere arrivare fino alla fine. Tempo prima avevo avuto diverse delusioni in campo musicale e non speravo più di poter fare grandi cose. Alla finale mi sono trovata ad uno spareggio con un'altra ragazza, e mi sentivo molto fragile, la tensione accumulata per mesi di selezioni stava arrivando! Ma ho tirato fuori la grinta e ho detto: “Voglio quel posto nel gruppo”, così ho cercato di dare il meglio che potevo. Quando ho capito che sarei entrata nelle Lollipop ero al settimo cielo! Ho ancora i brividi a pensarci!
Qualche tempo dopo la vostra esibizione al Festival di Sanremo del 2002 il gruppo si è sciolto…Cosa hai provato? Sanremo è sempre stato il mio sogno. L’obiettivo più grande che potessi raggiungere. Purtroppo si è rivelato una delusione poiché cantare e ballare su un palco così importante e con una preparazione di soli 15 giorni non è stato facile. Dal mio punto di vista non eravamo ancora pronte per quell’evento ma i produttori hanno voluto mandarci lo stesso senza pensare ai danni che si sarebbero potuti creare. Qualche tempo dopo Sanremo, il gruppo si è sciolto. Io per prima non credevo più alla band. È stata dura perché mi avevano spezzato un sogno, ma le Lollipop non avevano più ragione di esistere. Rifaresti questa esperienza? Assolutamente si! Rifarei tutto ciò che ho fatto, è stata un'esperienza unica che in pochi hanno la fortuna di vivere...Sono stata fortunata!