E’ ormai chiara a tutti la mission del giornale che ho l'onore di dirigere, e così abbiamo incominciato anche in questo numero a girare il nostro territorio alla scoperta di quei antichi mestieri in via di estinzione che nessuno porterà mai avanti. C' era una volta il mastro cartaio, colui che con la carta realizza l'immaginabile e ne abbiamo trovato uno ancora vivente e ci siamo fatti raccontare la sua storia, poi abbiamo dedicato il nostro tempo a cercare di capire se i bambini di questa generazione potranno mai divertirsi giocando con strumenti realizzati a mano da artigiani, e come per incanto ci siamo imbattuti a Serra San Quirico in provincia di Ancona dove, da oltre 10 anni, il paese si trasforma nel paese dei balocchi. Una festa unica che per due giorni consecutivi richiama centinaia e centinaia di bambini da tutte le marche per giocare come si faceva una volta, seduti per terra ad ascoltare il cantastorie, sporcandosi nel disegnare su enormi teli, scivolare lungo pendii con slittini di legno fatti a mano, per arrivare alla piazza centrale del paese e scoprire che il paese dei balocchi ancora esiste. Truccati con in testa grosse orecchie di asino, fermati durante il percorso da gendarmi che chiedono ai bambini la carta si identità obbligatoria fatta all'entrata, e ogni tanto apparire dal nulla Lucignolo con intenti particolari. Mi sono fermato insieme a un mio amico fotografo al quale ho chiesto di immortalare gli occhi stupefatti dei bambini, vedere al largo della strada seduti anziani su antiche sedie di paglia ho capito come le antiche tradizioni non possono e non devono morire. Negli occhi degli anziani si vede la memoria storica del nostro paese, e in quello dei bambini la gioiosità che da a loro uno strumento semplice fatto a mano. Per un giorno non vederli incollati alla televisione a zippare i migliaia di canali dove vengono riprodotti cartoni animati, peggio ancora, giocare con strumenti tecnologici, mi ha fatto capire quali siano i veri valori della nostra terra. Un compito ora ci aspetta, quello di continuare a farsi che queste antiche tradizioni non muoiano, ma anzi, diventino spunti per dare ai nostri figli un educazione basata sulla semplicità Poi il nostro viaggio e' continuato all'incontrare personaggi, giovani emergenti, imprenditori. Abbiamo voluto dedicare in questo numero anche uno speciale Woman for business, raccontando la storia di alcune donne marchigiane che lavorano per realizzare il business di altri. Donne in carriera o donne manager. Semplicemente donne la cui professionalità contribuisce ogni giorno a far crescere e prosperare il business aziendale della nostra regione. Buona lettura.
Vittorio Fabio Di Rienzo Direttore
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URBINO Viale Trieste, 20 - 61121 Pesaro Tel. 0721 34441 Fax 0721 30550 E-mail: alexander@viphotels.it www.alexandermuseum.it
Negli ultimi tempi andare in palestra pare sia diventato più un divertimento che un luogo dove sudare e “soffrire” .Le palestre di una volta erano realizzate in angusti e fantomatici sotteranei o in vecchie cantine dove enormi bilancieri cercavano di darci l'illusione di poter un giorno avere un fisico da fare invidia ai bronzi di Riace. Ore ed ore a sollevare pesi o a eseguire esercizi semplici che ci portavano a eliminare le tossine superflue nel nostro organismo e ci tonificavano il fisico Non esistevano saune, bagni turchi, percorsi benessere e nulla di tutto ciò che servisse di più alla cura del nostro senso estetico ma solo semplici strumenti adatti a potenziare la nostra massa muscolare. Poi nel corso degli anni le palestre hanno preso l’onda tipicamente americana ed è incominciato ad en-
trare nel nostro linguaggio comune la parola “fitness”. Da li in pochi anni abbiamo visto l’apertura di centinaia di centri fitness, iper atrezzati tecnologicamnete e strutturati in “location” di tendenza e alla moda. Addio vecchie cantine e benvenute nuove strutture di desing ! Pensavamo fosse finita e invece eccoci ancora oggi a raccontare le ultime novità in tema di “cura del nostro corpo”. La nostra innata curiosità ci ha spinto ad andare a vedere cosa e in che modo le palestre marchigiane del nuovo millennio propongono per coniugare sport con benessere, abbiamo visto così come tutto sia cambiato da quei lontanissimi manubri e bilancieri, e come la tecnologia e la modernizzazione gli abbia sostituiti. Efficienti tappeti ci fanno camminare per ore ascoltando musica o guardando la televisione, ora non più da soli, ma addirittura in gruppo. Da qui ci siamo posti una domanda, che la palestra di una volta, luogo di solitaria concentrazione solo su sè stessi, sia diventata anche centro di aggregazione sociale? Ci hanno illustrato come in questi ultimi anni all'interno delle palestre il fitness sia diventato un momento in cui centinaia di ragazzi e ragazze, uomini e donne, come in una grande balera si divertono praticando sport. Una delle ultime novità é Reggaeton Fitness; immaginate un sud americano o un brasiliano, con la musica caliente nel sangue che di fronte ad uno specchio, a ritmo di mu-
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sica, esegue coreografie sulle note del Reggaeton di fronte ad un gruppo di persone. Un successo indescrivibile. Termina la lezione con una soddisfazione per i vari partecipanti per aver praticato sport a ritmo di musica divertendosi. Questo nuovo modo di andare in palestra sicuramente unisce il divertimento all’aggrazione sociale. Infatti partecipare a corsi di questo genere favorisce il contatto tra i vari partecipanti i quali poi con i normali social network facebook e twitter continuano la loro conoscenza approfondendo e organizzando anche eventi esterni per ritrovarsi nuovamente tutti insieme. Tutto questo all' Happiness Group incontrando Emanuele Mancini e Claudia Principi, i quali nei loro centri sono attenti costantemente a tutte le ultime novità che possono essere applicate.
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Oggi sembra tutto scontato,
i bimbi a 3 mesi d’età affollano già la piscina con l’ostetrica immersa in acqua, tutti ma proprio tutti i bambini delle scuole elementari imparano nuotare, il nuoto è notoriamente sport, salute benessere guarigione riabilitazione antistress antietà. Moltissimi anziani hanno rotto gli schemi e nuotano e si muovono in acqua, pancioni di ragazze in dolce attesa sbucano dalla superficie, ogni anno nascono e si affinano nuove tecniche che rendono il nuoto più facile e sano. Ma non è stato sempre così. Il Centro Sportivo Baldoni è un raro caso di longevità. Le piscine pubbliche in genere degradano ed abbruttiscono in fretta, In 34 anni nella piscina di Loreto le vasche sono state completamente rinnovate due volte. tutti gli impianti sono all’avanguardia della
tecnologia del settore e tutt’ora è l’unica piscina delle Marche con impianto di disinfezione a raggi ultravioletti che gli permette di avere una qualità dell’aria che si respira facendo sport e dell’acqua davvero sane. Quando il 30 dicembre 1978 si inaugurò il Centro Sportivo Baldoni molti scettici pensarono ad una cattedrale nel deserto, ad un impianto destinato a fallire in poco tempo. E lo era! L’impianto era troppo grosso, troppo bello e situato in una zona poco popolosa con bassissima propensione al nuoto. Un’utopia di un visionario. La situazione era questa: cinque persone in vasca a nuotare e dieci fuori delle vetrate a chiedersi se l’acqua era riscaldata o no, o peggio ancora se tutta quell’umidità avrebbe fatto bene ai loro figli. La scelta che Ido Baldoni si trovò a fare era
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tra chiudere o cambiare la realtà che lo circondava. E cosi in poco tempo una nuova società, la S.S. Nuoto Loreto, un nuovo allenatore da Roma, che sarebbe diventato vice allenatore della nazionale Juniores, diede una svolta definitiva. Da lì iniziarono a svolgersi campionati italiani juniores di nuoto sincronizzato, Campionati Italiani Masters con l’aiuto del Gen. Brenno Bruscantini, campionati italiani acli. Succesivamente la creazione di rivista mensile di sport locale avrebbe portato il nuoto e lo sport nelle case di tutti i cittadini. Una squadra di pallanuoto incominciò a portare gente all’interno del centro dando così inizio ad una lenta, costante ed assidua educazione allo sport. Tutto questo in un tempo in cui se qualcuno correva per strada sicuramente era un ladro che scappava.
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Sono donne che riescono a coniugare la famiglia con il lavoro e fin qui no ci sarebbe nulla di originale o nuovo se non fosse che per il loro alto livello di professionalitĂ contribuiscono in maniera determinante alla crescita del business aziendale in cui operano. Ricoprono cariche dalla massima responsabilitĂ e si inseriscono nel panorama manageriale come un "management al femminile "che ogni imprenditore vorrebbe far parte della propria squadra di dirigenti. Con la loro sensibilitĂ e alta meticolositĂ ogni giorno risolvono problemi , analizzano progetti, inventano idee per far crescere il business aziendale . Ne abbiamo incontrate alcune alle quali abbiamo chiesto di raccontare la loro storia.
Ho immaginato che avere un’agenzia immobiliare in proprio le cose fossero diverse. Una volta che hai un tuo ufficio o studio, sei più libera di gestire il tuo tempo, i tuoi carichi di lavoro,i clienti da seguire, mi aspettavo che questa flessibilità definisse un rapporto migliore tra lavoro e vita familiare. Infondo la libera professione non è vincolata da orari aziendali,sei un po’ imprenditore di te stesso, e ti misuri con i risultati del tuo lavoro, con la tua bravura, non importa se lavorando da casa o in ufficio. Sei continuamente spronata a fare e dare del tuo meglio sempre. Dopo anni di gavetta,ho investito sulla mia carriera, dove famiglia, lavoro e qualità della vita si intersecano irrinunciabilmente. La tenacia, la perseveranza, la determinazione,erano tutto ciò su cui potevo contare,e in un momento non certo roseo per l’economia Italiana, armata di coraggio, decisi di fare il grande passo: la mia agenzia immobiliare JESICASA. Perché questo nome? Perché desidero che chiunque si identifichi nel suo nome, un’agenzia del territorio per il territorio con un team professionale, che da sempre vive, conosce e comprende la Vallesina e il suo comprensorio, capace di ascoltare, rispettare ogni qualsiasi esigenza abitativa, dove ogni acquirente o venditore siano assistiti con la massima competenza e rapporti di valore,con azioni mirate e trasparenza. JESICASA ,è nata tra le mura del centro storico, in un piccolo e accogliete ufficio,senza le consuete vetrine sfavillanti tappezzate di fotografie e proposte immobiliari, ma dove i clienti (dicono) si sentono subito a loro agio,in un luogo intimo e discreto … un po’ come entrassero nella mia casa. E dopo un anno scopro, che quello che credevo fosse il mio tallone di Achille, invece è stata ed è la mia arma migliore.
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uando Fabio mi ha contattata per questo articolo ho creduto si fosse sbagliato! Woman in business io? Forse mi sento più una donna in corriera che in carriera! Poi ho capito che voleva scrivere di donne che col loro lavoro e la loro personalità contribuiscono a dare qualcosa ogni giorno alla nostra regione, e allora ho pensato che – sì – potevo essere io una di quelle Donne. Ebbene… c’era una volta una bambina con gli occhioni azzurri e i boccoli biondi che da grande voleva fare la maestra, come la sua mamma! Già, mia madre, persona di grande spessore, che insieme a mio padre (statale oggi in pensione, piccolo imprenditore da sempre per passione) mi ha trasmesso il senso del dovere e del rispetto, lo spirito di sacrificio. Così oggi, anche grazie a queste linee guida, lavoro nell’ufficio del personale di una delle più belle realtà industriali della nostra regione. Non esisteva 6 anni fa, quando ho iniziato, quell’ufficio che mi hanno incaricato di far nascere e al quale ho dedicato passione e sacrifici. Tutto è iniziato dal diploma, conseguito al Liceo Savoia, in quello che è stato uno dei periodi più belli della mia vita, soprattutto umanamente. Poi è venuta l’Università: Giurisprudenza, a Macerata. Anche se dopo due anni di pratica ho conseguito il titolo di Avvo-
cato, sentivo che la professione non era quello che volevo fare, sentivo che avrei voluto tanto lavorare in azienda, nel campo delle risorse umane, un settore che conoscevo poco ma che mi affascinava molto. Decisi quindi di rimettermi in gioco ricominciando dall’inizio: prima uno stage in una società di consulenza, nella divisione HR, tramutatosi poi in una collaborazione durata 3 anni, e quindi ancora in un trampolino per arrivare nell’azienda dove sono oggi. Era una azienda cliente e voleva creare un ufficio risorse umane interno. Presi di petto la sfida, osteggiata da tutti perché “vai a stare così lontano da casa” e perché “cambiare è sempre un rischio” e ancora perché “dovresti fare l’Avvocato”. Ma io, cocciuta e tenace dalla nascita, attratta nuovamente dal gusto dolce-amaro del mettersi in gioco, scelsi per me stessa, consapevole che poteva essere uno sbaglio, …o forse un successo! Per fortuna è stato così e oggi, in questa realtà a cui ho dato tanto ma che mi ha dato tanto, contribuisco con il mio staff a offrire opportunità. Recita il detto: “Fai un lavoro che ti piace e non lavorerai un solo giorno in tutta la tua vita”. Lo sperimento quotidianamente sulla mia pelle. Certo non è sempre facile, anzi spesso non lo è. Ogni giorno sopraggiungono problemi
nuovi, le situazioni da gestire divengono sempre più complesse, i rapporti umani che questo lavoro sviluppa sono tanti e delicati il più delle volte da gestire. Ed ecco che ho dovuto imparare ad avere pazienza, ad essere diplomatica, a smussare i miei spigoli. Le scadenze da inseguire sono sempre più numerose, spesso il tempo per fare report di lavoro o per aggiornarsi lo si trova solo nel week end, e la mia testa che sforna di continuo idee nuove sapendo che nessuno me le ha chieste ma che se sono interessanti la Direzione le condividerà con me. Ed ecco che nuovi progetti prendono forma! Seppur equivalgono a lavoro in più so che potranno far brillare gli occhi di qualcuno e quello mi ripaga di tutto. E così, anche se sono spesso fuori per lavoro, anche se sono lontana dai miei affetti la gran parte del tempo, anche se non ho un compagno al momento né una famiglia mia ancora, sento di essere una persona realizzata, perché il percorso che ho fatto e che sto facendo mi ha insegnato che cambiamento non è peggioramento ma opportunità, e che non bisogna mai smettere di credere che la vita potrà stupirci positivamente ancora e ancora e ancora…
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i occupo di pianificazione finanziaria della famiglia dal 1997, con la passione per il mare, il sole, la cucina e la “Pizzica”. La mia carriera professionale inizia molto giovane e parte da molto lontano, infatti a diciannove anni mi sono trasferita a Padova dove ho conseguito la laurea in Scienze Statistiche ed Economiche. Da lì è iniziata un lungo e articolato percorso di crescita che come tutti i neolaureati mi ha portato ad avere inizialmente esperienze post lauream presso il dipartimento di Statistica. In quell'occasione sono venuta a contatto diretto con il mondo della finanza. Era il 1997 e quello che mi ha affascinato fin da bambina incominciava piano piano a trasformarsi in una probabile e futura professione. Quello che avrei voluto fare da grande incominciava a prendere forma. Un lungo ma intenso tirocinio formativo mi ha portato ad entrare nel mondo della educazione e pianificazione finanziaria della famiglia. In tale contesto vengo a contatto giornalmente con centinaia di famiglie, ascoltando le loro problematiche, le loro paure e le loro incertezze sul futuro. Prendersi cura dei risparmi che una famiglia è riuscita ad accumulare in anni di lavoro pianificandone
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soluzioni finanziarie che le garantiscano una maggiore tranquillità e sicurezza è il compito che svolgo ogni giorno. In questi momenti di particolare crisi economica in cui incertezze e preoccupazioni sono all'ordine del giorno dei pensieri di ogni famiglia, la mia attività professionale diventa ancora di più un punto di riferimento per loro. Sicuramente l'azienda per cui lavoro, marchio consolidato ormai sul mercato da anni, mi rafforza nel trasmettere alle famiglie quel senso di sicurezza che cercano. Poi ovviamente ci metto del mio, anzi tanto. Prima di tutto la mia faccia. Sono io infatti il punto di riferimento per i miei clienti e la fiducia che riesco a riscuotere da loro è data dal fatto di avere al contempo anche io una famiglia. Riesco in questo modo a percepire in maniera diretta e sulla mia pelle le stesse ansie che nutrono i miei clienti. Avere poi un marito straordinario e due figli meravigliosi mi danno quella carica e quell'energia necessari per affrontare ogni giorno le sfide che la mia professione mi riserva. In tutto questo però cerco sempre di essere me stessa, con il mio carattere, il mio modo di essere e il mio modo di fare.
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Mi chiamo Deborah Vico, sono musicista e organizzatrice di eventi musicali ed opero in questo settore da oltre vent’anni anni. Da qualche anno sono anche Personal Coach. Ho iniziato a suonare il pianoforte all’età di 6 anni e da allora la musica non mi ha più abbandonato. Al pianoforte ho accostato il sassofono, strumento che ho sempre amato per la sua capacità di “cantare” come fosse una voce umana. Dopo il diploma di conservatorio, ho avuto la fortuna di suonare in alcuni tra i più prestigiosi teatri del mondo: Carnegie Hall di New York, National Concert Hall di Taipei (Taiwan), Teatro dell'Opera de Il Cairo, Palazzo Nazionale di Lisbona, Gasteig Konzertsaal di Monaco di Baviera etc. Da quindici anni gestisco un portale musicale su Internet www.musica.it, un riferimento per la musica in Italia. Nel 1995, in occasione dei 100 anni della nascita del Cinema, ho fondato un ensemble vocale e strumentale tutto al femminile, grazie all’incontro tra alcune artiste marchigiane: il Nino Rota Ensemble (www.ninorota.it). Un simpatico aneddoto
che amo raccontare al nostro pubblico durante i concerti, parlando della nostra esperienza ultradecennale, è il fatto che il primo concerto in assoluto, è stato ad Ancona. Il secondo concerto eravamo a Stoccolma, poi Lisbona, poi Il Cairo e così via! Dal 1995 ad oggi abbiamo suonato negli Stati Uniti, Svezia, Portogallo, Germania, Francia, Egitto, Bulgaria, Grecia, Turchia, Cina, Brasile (4 tournée), Cipro, Marocco, Libano, Siria, Tunisia, Lussemburgo, Lettonia, Nigeria, Indonesia. Nove anni fa, il Quotidiano Nazionale Il Resto del Carlino, ha deciso di promuovere nelle Marche una rassegna di concerti e spettacoli da offrire ai suoi lettori, con un nobile scopo benefico: raccogliere fondi per la Fondazione Salesi di Ancona. Il giornale mi ha dato l’incarico di curare la direzione artistica dei “Concerti Aperitivo del Carlino”. In nove anni, abbiamo realizzato oltre 100 spettacoli, con l’intervento di artisti sia marchigiani che a livello nazionale: Allevi, Riondino, Nicola Piovani, Elio, Michele Placido, Eugenio Finardi, Antonella Ruggiero,
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Morgan, Enzo Jannacci, Tullio Solenghi, Gene Gnocchi e tantissimi altri. Nel 2007 il Centro Italiano Femminile mi ha assegnato il "Premio Primadonna" per la regione Marche. Nel 2008 ho avuto il "Premio Musica Europa" dal Versilia Jazz Festival e nello stesso anno il "Premio Sonora" per la migliore incisione discografica dell'anno. Da qualche anno, dopo aver frequentato un Master in Coaching tra i più accreditati in Italia, svolgo anche attività come Personal Coach. Per definizione il Coach è colui che spinge le persone a dare il meglio di se stesse, a non mollare mai, soprattutto nei momenti di difficoltà. Aiuta le persone ad uscire dai normali schemi mentali e vedere le cose anche da altre prospettive, arricchendo così la loro “mappa del mondo” in modo che possano prendere decisioni migliori nella vita. Negli ultimi anni, ho avuto modo di lavorare con diversi artisti del mondo dello spettacolo, con ottimi risultati. Chi fosse interessato a saperne di più e a seguire i corsi che organizzo, può visitare il sito www.smartcoaching.it
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hiara Rosiglioli nasce a Venezia 45 anni fa e, dopo essere cresciuta in Belgio per le vicissitudini lavorative di suo padre ed aver iniziato la sua carriera lavorativa presso gli uffici della Comunità Europea, arriva nelle Marche nel 1991 dove continua a svolgere l’attività di impiegata presso l’azienda Duna di Falconara Marittima, curando i rapporti con l’estero. Da impiegata però decide di cambiare la sua vita, perché sempre alla ricerca di nuovi stimoli e convinta che niente sia impossibile se lo si vuole veramente! Dopo un periodo di “gavetta” nel mondo assicurativo passa l’esame da promotore finanziario ed entra nel mondo della finanza, dove per sette anni, malgrado di madrelingua francese, riesce ad arrivare a livelli di dirigente e gestire svariati uffici nonché formare ed inserire decine di collaboratori. La continua ambizione l’hanno portata a spostarsi fino in veneto per poi tornare nelle marche dove la priorità di crescere una figlia, la costringe però a lasciare il lavoro da manager ed
aprire un attività commerciale che, anche se non la soddisfa pienamente, le permette di godersi la sua famiglia. Due anni fa, decide di trasformare la sua passione per i viaggi in un lavoro innovativo che nelle Marche è ancora sconosciuto e apre la sua agenzia on line diventando Consulente per Viaggiare CartOrange. Il Consulente per Viaggiare® è l'agente di viaggio professionista capace di fornire le soluzioni migliori e più in linea con le aspettative del cliente; grazie al Consulente non è più necessario recarsi nell'Agenzia di viaggi negli orari di apertura, perché lui è sempre a disposizione in modo da poter garantire la massima assistenza e professionalità prima, durante e dopo il viaggio. Come sempre, le sue idee sembrano pazze a chi la circonda, ma lei testarda e fiduciosa, segue il suo istinto che le dice che nella vita non ci si deve mai accontentare e si specializza su tutte le destinazioni di punta passando ore intere a studiare e a formarsi, seguendo workshop, aggiornamenti e roadshow in svariate città
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d’Italia, creando viaggi ed itinerari su misura, offrendo così un servizio a 360 gradi ai suoi clienti. L’evoluzione della sua passione per i viaggi e per l’organizzazione fa nascere la collaborazione con Tunde Stift, wedding planner e conduttrice di Planet Moda, con la quale organizza eventi, e aiuta le coppie a programmarsi il matrimonio perfetto e soprattutto il viaggio di nozze ideale. Il suo moto è “Volere è potere” e secondo lei nessuno deve porsi dei limiti perché l’unico limite che noi tutti abbiamo, siamo solo noi stessi! Con l’audacia, la tenacia e la forte motivazione personale ognuno di noi può raggiungere il successo personale cioè realizzarsi e svolgere il lavoro che più lo gratifica facendo si che alla fine questo non sia più un lavoro ma un hobby nel quale si insegue i propri obiettivi divertendosi! Ora è anche impegnata a scrivere un libro che la racconti e che dedica “a tutti quelli che non hanno paura di sognare, non hanno paura di rischiare, semplicemente non hanno paura di vivere ...”
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Story by Paco De Angelis
Giorgio Toccaceli, classe 1943 da Monte San Vito da 4 generazioni è sicuramente un personaggio che oserei definire " eclettico". Fin da bambino la sua passione preferita sono i motori tanto che incomincia a fare il meccanico e nel 1956 si costruisce da solo il primo go-kart. Questa passione viene però interrotta per volontà del padre che invece lo voleva in azienda con lui. Nonostante ciò il suo cuore continua a battere per i motori e un giorno per caso, mentre era fermo ad un passaggio a livello in attesa che passasse il treno, vien affiancato da una macchina straniera, molto particolare, una Morgan , che
partecipava alla classica Mille Miglia. Rimane folgorato dalla vista di questa automobile e fù subito amore verso questa tipologia di autovetture. Incomincia a lavorare in proprio costruendo dal niente una propria impresa di costruzioni, diventando negli anni un punto di riferimento nel mercato immobiliare della zona. Di pari passo coltiva la passione per i motori e nel 1958 compra la sua prima Morgan. Da lì diventa punto di riferimento per tutto il mondo dei mortori partecipando per oltre un decennio a innumerevoli Gran Premi di Formula Uno arrivando a conoscere di persona il
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mitico Enzo Ferrari e i vari piloti che si succedevano alla guida del cavallino di Modena. Un giorno passeggiando per Riccione viene nuovamente colpito dalla vista di alcune auto d'epoca americane come la Corvette, la leggendaria auto di Elvis Presley. Da quella vista nasce l'idea di "vivere" il proprio tempo tempo libero in maniera "alternativa ". Nasce così il "personaggio Giorgio ". Ospite fisso al Summer Jamborre a Senigallia, in abbigliamento tipicamente americano a bordo della sua Corvette o della su Morgan, ascoltando musica americana anni 50! Poi spenti i riflettori , Giorgio
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Toccaceli rimette i suoi abiti da imprenditore edile di successo e ricomincia la sua attività lavorativa. Ma questa è un'altra storia quella che vi abbiamo voluto raccontare è il Giorgio che abbiamo conosciuto una sera d'estate , vestito tipicamente americano a bordo della sua fantastica Corvette che con grande semplicità, ironia e tanta simpatia ci ha fatto rivivere per un momento l'idea che anche nella vita in un modo o in altro tutti quanti siamo fatti per correre. "Born to run Giorgio "!
Dicono“Donne al volante…pericolo costante”, ecco perché, per sfatare questo mito preferisco guidare una motocicletta! Ed eccoci qua dopo 4 anni e 35mila chilometri, in sella alla mia moto, pronta per macinare altri chilometri in giro per l’Italia. Prima di girare l’Italia però, non posso non scoprire i panorami e le curve delle Marche, la nostra bella Regione. Così è nato il mio sito “Amo le Marche in Moto”, dove tra foto, itinerari, video e suggerimenti gastronomici cerco di far conoscere le nostre zone a tutti gli amici motociclisti che troppo spesso passano di qua senza scoprire le bellezze della nostra regione e le attrattive turistiche, uniche ed originali, che essa offre. Forse vi domanderete come tutto è iniziato. Di solito, le donne sono passeggere di baldi giovani in sella a motosportive che mordono l’asfalto. Io invece vado passeggiando in moto, nel mio bel completo di pelle, sapete la sicurezza viene
prima di ogni altra cosa!. Tutta colpa dei ragazzi del Motoclub Dragone di Calcinelli, mi hanno messo la pulce all'orecchio di una normativa che avrebbe cambiato le modalità per ottenere la patente da moto; ho iniziato a frequentare il corso di guida e una volta montata in sella ad un Honda CB 500, la moto è diventata la mia passione. Difficile spiegare come sia diverso il mondo visto da una visiera piuttosto che dal parabrezza di un'auto, come sia diverso vivere attivamente tutto il viaggio, dal momento in cui accendi il motore alla mattina, a che lo spegni al tuo ritorno. Il modo migliore che ho per spiegargelo sono le mie foto e i miei video. E se mi incontrate per strada, salutami come facciamo noi motociclisti: dita a V o lampeggi! Buona Strada! Martina www.amolemarcheinmoto.info
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avventura di Linea2mari, nata dalla collaborazione di due ditte storiche di trasporto persone quali Cardinali di Fermo e S.A.P. di Potenza Picena guidate rispettivamente da Mauro Cardinali e Giovanni Viola, inizia l’8 dicembre 2011 con il nuovo collegamento giornaliero dalle Marche per Caserta, Napoli e Pompei su autobus G.T. dotati di tutti i più moderni comfort di bordo: climatizzazione automatica, poltrone reclinabili, schermi lcd con lettore dvd che proiettano il percorso effettuato dal mezzo come su un aereo di linea. A bordo vengono offerti gratuitamente a tutti i passeggeri caffé espresso e bottigliette di acqua minerale per allietare la durata del viaggio, che in poco più di cinque ore vi porta nelle principali città della Campania. Dagli inizi di giugno 2012 il collegamento si è completato con l’aggiunta di una seconda corsa giornaliera che vedrà servita entro il prossimo mese di settembre anche la città di Salerno. Varie sono state le promozioni offerte alla clientela dal lancio della nuova linea quali, ad esempio, il ritorno gratuito con l’acquisto del biglietto di andata. Particolare attenzione è stata posta nell’offrire gratuitamente il trasporto dei nostri fedeli animali domestici sempre nel rispetto delle più rigorose norme di educazione, igienica e convivenza civile. Inoltre, i minori con meno di cinque anni possono viaggiare gratuitamente al seguito di parenti maggiorenni al fine di agevolare i ricongiungimenti familiari. Molteplici sono le possibilità di acquisto dei biglietti: direttamente sul sito internet www.linea2mari.com con sistema di pagamento sicuro Paypal con carta di credito, attraverso la rete capillare di rivendite autorizzate il cui elenco è reperibile sul sito o per prenotazioni last minute ai numeri telefonici 0733671222 - 3355669424 - 3485131001 3485131010 - attivi 24 ore al giorno per offrire assistenza continua ai potenziali viaggiatori. Infine, a bordo è stata attivato un sistema di bigliettazione elettronica con tablet di ultima generazione per permettere l’acquisto del biglietto anche ai… ritardatari cronici!
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La Start è una società per azioni la quale si occupa principalmente di servizi di trasporto pubblico sia urbano (per le città di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto) che extra urbano a copertura dell’intero territorio piceno, ed attività di noleggio per il settore turistico. Con l’attuale Presidente, Alessandro Antonini, la Società del Piceno ha rivolto particolare attenzione ai collegamenti con Roma, servendo in maniera diretta anche l’aeroporto di Fiumicino tramite 8 coppie di corse giornaliere. Un servizio che ha il carattere della unicità a livello regionale ed è riuscito a soddisfare le esigenze di coloro i quali hanno la necessità di prendere l’aereo evitando, pertanto, l’utilizzo della autovettura. La scelta è stata integrata da un professionale servizio di hostess a bordo dei bus. Altra iniziativa, innovativa ed unica a livello regionale, attivata sempre sotto la guida del Presidente Antonini, è denominata “Start & bike”: essa consiste nella opportunità per gli utenti di viaggiare portando dietro gratuitamente la propria bicicletta; il servizio viene effettuato tramite l’utilizzo di un carrello collegato al bus, in grado di trasportare in sicurezza 35 biciclette. Il servizio, per residenti e turisti, collega Ascoli Piceno con San Benedetto del Tronto. Altre interessanti iniziative sono pronte a partire dalla fine dell’estate 2012.
Alessandro Antonini Presidente
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Emilio Izzi in quel di Piane di Morro, in provincia di Ascoli Piceno, insieme alla direzione commerciale di Massimo Citeroni, porta avanti un azienda artigianale . Nella sua azienda vengono realizzate camicie e abiti su misura partendo da questo concetto : "Il cliente é stilista di sé stesso". Ogni cliente indossa una camica o un abito , unico ed originale, con la particolarità che viene confezioniamo come lui desidera, in tutto e per tutto. Dalla scelta dei tessuti fino all'incisione del proprio nome e cognome sui bottoni. Inoltre i clienti della camiceria Izzi ricevono i propri capi direttamente a domicilio presso la loro abitazione in tutta Italia. Gli obiettivi futuri che questa piccola ma fiorente attività artigianale si prefige di raggiungere nel futuro è quello di consolidare sempre di più la fidelizzazione con i propri clienti attraverso una maggiore efficienza ed efficacia nel realizzare ciò che loro desiderano. In tre parole possiamo descrivere la camiceria Izzi: qualità, servizio e puntualità.
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Story by Paco De Angelis
Sandro Parcaroli, 56 anni, titolare del gruppo Mad store con sede a Pesaro, Ancona, Macerata, Teramo, Ascoli, Civitanova e Perugia è sicuramente un punto di riferimento Apple nelle Marche. Abbiamo chiesto a Sandro di raccontarci come è iniziata la sua avventura. Tutto nasce nel 1982, quando insieme a mia moglie Emanuela a bordo di una Diane 6 ci recammo a Reggio Emilia per conoscere e acquistare i primi prodotti Apple dall' importatore diretto; siamo tornati a casa con i primi tre computer apple e abbiamo iniziato a pensare come, in che modo, e a chi potessero essere proposti. Erano gli anni in cui le Marche erano considerate una zona sismica, e per prevenire o anticipare i terremoti gli ingegneri dovevano eseguire complicati calcoli sismici a mano. Apple aveva sviluppato un sistema che permetteva di effettuare tali calcoli accelerandone il lavoro. Nel 1983 abbiamo proposto a 100 ingegneri tale innovativo sistema informatico riscuotendo un successo aldilà di ogni immaginazione. Seguendo così le orme di Steve Jobs abbiamo proposto i nostri computer a ingegneri, professionisti e università. Nel 1985 ho la fortuna di conoscerlo direttamente e vedere con i miei occhi la prima fabbrica robotizzata al mondo nel settore del elettronica. Rimango affascinato da tale visione e mi ritorna in mente una frase che sentí alcuni anni prima "molte persone vedono le cose così come sono e si chiedono perché, io vedo cose mai esistite e mi chiedo perché no". Da quel momento
abbiamo cominciato ad investire nella tecnologia Apple proponendo i loro prodotti ne settore ospedaliero, in particolar modo abbiamo sviluppato software per centri trasfusionali di tutta Italia, così come anche per i reparti di radiologia. Nel 2007 invece segna l'anno della svolta quando Apple entra nelle case delle persone con l'iPod, in quell anno apro il primo Mad store in Ancona. Ancora una volta guardando quel minuscolo oggetto inventato dalla genialità creativa di Jobs non riesco immediatamente a percepirne la funzionalità, poi mi rendo conto che da li a pochi anni Apple sarebbe entrata prepotentemente e in maniera devastante all'interno di ogni casa del mondo. iPhone,iPad e quant altro ancora, oggi dicono che quell visione era corretta, e noi che l'abbiamo perseguita e sostenuta avevamo ragione. Ora il nostro gruppo costituisce circa il 2% del mercato apple in Italia, con oltre 30.000.000 di euro di fatturato, e quasi 50 collaboratori. Abbiamo un centro assistenza centralizzato, con centro ricerca e sviluppo, ed effettuiamo corsi di aggiornamento continui e costanti per permettere a tutti gli utenti di conoscere a fondo l'utilizzo del mondo Apple. La nostra storia comunque non finisce qui, anzi, con l'entrata in azienda dei miei figli Stefano e Lucia abbiamo lanciato un ambizioso progetto imprenditoriale: quello di aprire 20 negozi nei prossimi due anni. Io ho scritto i primi trenta anni della storia della med store, a loro lascio il compito di scrivere gli ulteriori trenta.
Le nostra Regione è tra quelle al top della classifica italiana per popolazione longeva, sarà perché vi è una cultura alimentare e una qualità di vita più salubre o perché abbiamo una combinazione tra mare ,monti e colline piuttosto unica nella geografia della penisola italiana? Sta di fatto che salute e benessere vanno di pari passo con lo stile di vita della persona, ed il movimento inteso come attività fisica è uno dei fattori più significativi e determinanti per allontanare fattori
di rischio cardiovascolare , derivanti dalla sindrome metaboliche e sedentarietà. La valutazione dello stile di vita rappresenta il momento fondamentale per verificare se si segue un adeguato programma di attività fisica, una appropriata alimentazione oppure si è in difetto. Sulla base delle linee guida internazionali dell’ American College of Sports Medicine (ACSM) è
stato coniato il termine di “Prescrizione Esercizio Fisico” (PEF), all’interno di tale programma viene normalmente stabilita “l’intensità, la durata e la tipologia dell’esercizio stesso “calcolato e personalizzato utilizzando tutti quei parametri necessari per stabilire un percorso di benessere . Ovviamente per verificare che gli obiettivi del programma siano rispettati ed i risultati soddisfacenti è necessario disporre di strumentazione semplice ma efficiente, capace di monitorare le attività, il consumo calorico ed in casi più avanzati il comportamento psicofisico.
ADiTech che dalla sua nascita si occupa di telemedicina, e cioè strumenti e soluzioni per monitorare parametri vitali da remoto, ha messo insieme diverse soluzioni tecnologiche che indossate in modo discreto e non invasivo, monitorano lo stile di vita di una persona. Adatte per atleti che vogliono migliorare le proprie prestazioni , lavorando per sviluppare la resistenza fisica , aumentare i livelli di tolleranza, potenziare le performance cardio respiratorie . Sono strumenti che nascono per la misurazione di frequenza cardiaca, frequenza respiratoria , attività , accelerometria, temperatura, ecc. che combinati con opportuni algoritmi di calcolo possono dare valori di VO2max, carico cardiaco o carico di attività, ed altri elementi utili per una valuta-
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zione del profilo psicofisico dell’atleta. I prodotti ADiTech come la cintura multiparamentrica BioHarness sono comunemente utilizzati nello sport da squadre di calcio dilettantistiche o professionali, anche di Serie A, nelle gare di sci, nelle maratone , con i piloti di F1, F3 , dai ciclisti, ecc. La semplicità d’uso ha fatto si che questi sistemi siano facili e di immediata interpretazione anche dai non addetti. La tecnologia è comunque presente e grazie alle connessioni wireless ed uno smartphone, i dati possono essere trasmessi su web per un monitoraggio “live” o visualizzazioni successive da un trainer remoto. Per persone che vogliono semplicemente tenere sotto controllo il proprio livello di wellness, misurando il movimento, il livello di attività giornaliero, il consumo calorico correlato al proprio metabolismo basale abbiamo introdotto alcune soluzioni ancora più immediati quali gli holter metabolici Aipermon . Inserendo i propri dati personali ed indossando questo piccolo apparato, in meno di quanto uno possa pensare si trova un ”cruscotto” con tutti i suoi dati metabolici e può monitorare in modo immediato o periodicamente il proprio stile di vita. In particolare questi sistemi sono stati uti-
lizzati con successo da alcuni istituti di ricerca in collaborazione con alcune aziende per effettuare uno «screening» metabolico ai propri dipendenti, includendo misurazione delle attività fisica , dei consumi energetici ed altri parametri fisiologici. Intenzione della iniziativa era di delineare il profilo metabolico di un impiegato durante la attività lavorativa e definire lo stile di vita quotidiana (tempo libero più lavoro),
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quale contromisura per combattere lo “stress correlato”. Ad ognuno in base ai risultati è stato associata una attività fisica con un “walking program “ puntualmente monitorato da medici e o nutrizionisti. Lo scopo è ovviamente di indivi-
duare i profili a rischio e suggerire delle soluzioni per prevenire conseguenze cardiovascolari più gravi , generate dalla sindrome metabolica e dovute ad uno stile di vita troppo sedentario. Questi strumenti stanno diventando un punto di attrazione anche nelle palestre , dove per il trainer diventa più facile mostrare con dati misurati quanto si è lavorato durante un allenamento e quali obiettivi sono stati raggiunti, per cui l’utente diventa più conscio della proprie capacità, dei sui rendimenti e sa come fare se vuole perdere peso, come lavorare e con quale impegno. Insomma diventa più partecipe del suo allenamento e vede come il suo corpo reagisce . Infatti , grazie alla tecnologia wireless , è possibile monitorare tutti i parametri vitali in tempo reale e mostrarli su un display. L’atleta può vedere il suo rendimento direttamente mentre si allena, capire se sta dentro i limiti dell’ allenamento o se sta superando le soglie di una attività aerobica, diventa quindi il “cruscotto” del proprio motore. Per concludere una sana longevità necessita di uno stile di vita salubre e oggi la tecnologia con dei semplici strumenti ci aiuta a capire e a raggiungere questo obiettivo, proprio come per i nostri nonni che in campagna ci andavano a piedi tutti i giorni.
La nostra passione nasce dietro i banchi di scuola, sin dagli inizi avevamo come passione il Rap ed eravamo attratti dal mondo Hip-Hop in generale. Il 2006 è l'anno in cui tutto ebbe inizio, due ragazzi amici d'infanzia, Andrea e Daniele, iniziamo a sfidare altri rapper emergenti della zona picena facendo freestyle ( battaglia a suon di rime ). Dentro di noi cresceva incessantemente la voglia di realizzare un lavoro tutto nostro, che andasse oltre al freestyle, per passione e anche per lasciare una nostra impronta. Da lì abbiamo iniziato a guardarci attorno prendendo spunto da tutto ciò che ci circondava, sia in positivo che in negativo. Solo nel 2011 ci sentiamo pronti per avviare una nostra produzione... Così nascono i D-enne-A, il nome deriva dalle prime tre lettere in comune dei nostri nomi, ovvero ANDrea e DANiele. Iniziamo a scrivere testi e a creare basi che calzino a pennello con gli argomenti trattati. Nel frattempo un nostro caro amico tecnico del suono, Massimo Di Domenico, si appassiona ai nostro lavori e si propone per registrare le nostre canzoni. Da quel momento entra a far parte dei D-enne-A anche il nuovo acquisto, rinominato da subito "Max Doppia D". Il gruppo è così composto definitivamente da Andrea Bernardini (J-And) il Rapper, Daniele Fioravanti (Negro) il Beatmaker (compositore di strumentali), Massimo Di Domenico (Max Doppia D ) il Tecnico del Suono. Per noi il Rap è l'unico movimento musicale che non ci pone limite alcuno e tramite quest'ultimo riusciamo a muoverci con agilità tra i vari argomenti che vogliamo trattare riuscendo così a lasciare un segno nel pensiero di chi ci ascolta. Crediamo che il nostro Rap sia differente da quello degli altri perchè è rivolto ad un pubblico vasto e vario e non di nicchia come spesso accade nello scenario Hip-Hop. Tocchiamo argomenti che raccontano storie di vita, la situazione attuale del nostro Paese, sentimenti e passioni, offrendo spesso tributi alla nostra terra: le Marche. All'interno del nostro album sono presenti quattro tracce "speciali", due di esse perchè abbiamo avuto il piacere di collaborare con cantanti concittadini, ovvero Luka Bernardini, Rosa Maria Apicella e Daniele Vittori; le altre due sono "speciali" per il semplice fatto che sono cantate interamente nel nostro dialetto, in tributo alle nostre radici SanBenedettesi. Teniamo inoltre a ricordare la nostra collaborazione con il Club marchigiano No Limits 4x4 derivata dal nostro interesse nei confronti del mondo dei motori al quale abbiamo dedicato un'intera traccia dell'album.
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« E fa saper a' due miglior di Fano a messer Guido e anco ad Angiolello, che, se l'antiveder qui non è vano, gittati saran fuor di lor vasello e mazzerati presso a la Cattolica per tradimento d'un tiranno fello. » (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, canto 28 - versi 76-81) Fano (Fan in gallico-marchigiano) è un comune italiano di 64.342 abitanti[2] della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche. La città, famosa per il suo carnevale, il più antico d'Italia risulta essere la terza città per popolazione della regione Marche, dopo Ancona e Pesaro. Fano è circondata a nordovest dalle colline che degradano dolcemente in prossimità del torrente Arzilla. La città si trova, seppur lievemente, sopraelevata rispetto al livello del mare (Arco di Augusto altitudine 17 m [4]). Il litorale si suddivide in Lido e Sassonia, entrambi con coste basse, la prima sabbiosa, la seconda ghiaiosa. A sud è presente la cosiddetta "Piana del Metauro", una delle poche aree pianeggianti delle Marche, che si espande anche all'interno per alcuni chilometri. La costa meridionale si suddivide in Torrette, Ponte Sasso e Metaurilia, questa ultima fondata dopo un'opera di bonifica del territorio nel 1938, arrivando a comprendere anche parte dell'abitato di Marotta. Confina a nord con il comune di Pesaro; a ovest, confina tramite la valle del torrente Arzilla e le colline che la dividono con quella del Foglia con i comuni di Mombaroccio e Cartoceto; a sud, salendo ripidamente a circa 200m s.l.m. confina con il comune di Piagge, ad est con il comune di San Costanzo salendo alcune dolci colline e con il comune di Mondolfo tramite la frazione di Marotta.
Numana è una cittadina costiera dell'Adriatico centrale, che sorge alle pendici meridionali del monte Conero. Il territorio di Numana è compreso per il 91,8% all'interno del Parco regionale del Conero. Il centro storico si trova sulla parte denominata Numana alta, in quanto è alla sommità di una falesia a picco sul mare e si può definire quasi in continuità con l'abitato di Sirolo, mentre Numana bassa include la sottostante zona del porto turistico. La spiaggia di Numana alta comprende due baie formatesi a ridosso della falesia: la Spiaggiola e la Spiaggia dei frati, mentre la spiaggia di Numana bassa si estende a sud del porto fino alla frazione di Marcelli. La parte interna del territorio numanese è prevalentemente collinare e qui si trova anche l'altra frazione di Numana, gli Svarchi. Nella parte meridionale del comune di Numana, che corrisponde ai confini meridionali del Parco regionale del Conero[3], si trova la foce del fiume Musone, un'area umida di notevole valenza ambientale e naturalistica. I primi abitanti di questa zona dell'Adriatico furono i Piceni, che occuparono l'attuale zona del porto e una zona interna situata al confine col comune di Sirolo. La città venne in seguito dominata dai Dori, popolazione greca fondatrice della vicina Ancona, per poi passare sotto il controllo romano dopo la battaglia di Sentino (oggi Sassoferrato) nel 295 a.C. Durante il regno di Augusto la cittadina era compresa all'interno della Regio V Picenum (citata fra l'altro da Plinio il Giovane), a cui apparteneva l'attuale costa meridionale marchigiana e la parte settentrionale della provincia di Teramo.
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« La città di Sinigaglia da questa radice de' monti si discosta poco più che il tirare d'uno arco, e da la marina è distante meno d'uno miglio. A canto a questa corre un picciolo fiume, che le bagna quella parte delle mura che in verso Fano riguardano. La strada per tanto che propinqua a Sinigaglia arriva, viene per buono spazio di cammino lungo e monti, e giunta a el fiume che passa lungo Sinigaglia, si volta in su la man sinistra lungo la riva di quello; tanto che, andato per spazio d'una arcata, arriva a un ponte el quale passa quel fiume e quasi attesta con la porta ch'entra in Sinigaglia, non per retta linea ma transversalmente. Avanti a la porta è un borgo di case con una piazza, davanti alla quale l'argine del fiume da l'uno de' lati fa spalle. » (Niccolò Machiavelli, Descrizione del modo tenuto dal Duca Valentino nello ammazzare Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, il Signor Pagolo e il duca di Gravina Orsini) Senigallia o anche Sinigaglia (Snigaja in dialetto gallo-italico marchigiano è un comune italiano di 45.385 abitant della provincia di Ancona nelle Marche, secondo della provincia per numero di abitanti dopo il capoluogo, nonché il sesto più popolato della regione. È una delle principali località turistiche delle Marche, richiamante visitatori da ogni parte d'Italia e d'Europa, anche grazie alla famosa spiaggia detta "di velluto". Dal 1997 Senigallia si fregia ininterrottamente della Bandiera Blu, il riconoscimento che la FEE (Foundation for Environmental Education) rilascia alle località che garantiscono qualità delle acque di balneazione, attenzione alla gestione ambientale, informazione all'utente, servizi e sicurezza in spiaggia.
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La città era un antico possedimento romano, conosciuto come Fanum Fortunae, nome che rimanda al "Tempio della Fortuna", probabilmente eretto a testimonianza della battaglia del Metauro: era l'anno 207 a.C. e le legioni romane sbaragliarono l'esercito del generale cartaginese Asdrubale, uccidendone il condottiero che, dopo aver varcato le Alpi con gli elefanti da guerra, intendeva ricongiungersi al fratello Annibale. La città di Fano conobbe un notevole sviluppo durante il dominio romano grazie alla sua posizione strategica sulla via che congiungeva la valle del Tevere alla Gallia Cisalpina. Nel 49 a.C. Gaio Giulio Cesare la conquistò assieme a Pesaro, dando così inizio alla Guerra Civile contro l'antagonista Pompeo. Solo successivamente Cesare Ottaviano Augusto dota l'insediamento di
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mura di cinta (ancora parzialmente visibili), elevando l'insediamento allo stato di colonia romana col nome di Colonia Julia Fanestris. Alcuni secoli dopo, nel 271 d.C., si svolse nei suoi pressi la Battaglia di Fano che segnò la fine del tentativo degli Alemanni di raggiungere Roma, sconfitti dall'imperatore Aureliano. Durante la Guerra gotica del VI secolo, a causa alla sua posizione nei collegamenti tra nord e sud Italia, venne assediata e devastata dagli Ostrogoti di Vitige (538) e poco tempo dopo ricostruita dall'esercito bizantino di Belisario e Narsete. Successivamente entrò a far parte della Pentapoli marittima (Rimini, Pesaro, Fano, Senigallia, Ancona) di cui era a capo. Subì successivamente l'occupazione dei Longobardi e dei Franchi, fino a quando Ottone III non la donò
a papa Silvestro II. Nel XIII secolo Fano si costituì comune; nel secolo successivo fu per un breve periodo sotto il dominio estense, dopo di che fu dilaniata dalla lotta intestina tra due famiglie: i del Cassero e i da Carignano. Alla fine del XII secolo la città passò sotto il dominio Malatesta di Rimini, grazie ad un complotto ordito da quest'ultimi contro le due famiglie rivali. La famiglia Malatesta rimase al potere nella città fino al 1463, quando Sigismondo Malatesta dovette lasciare Fano al duca di Urbino Federico da Montefeltro dopo un lungo assedio, nel corso del quale fu danneggiato l'Arco d'Augusto, simbolo della città. La popolazione si rifiutò di entrare a far parte del Ducato di Urbino e perciò divenne vicariato ecclesiastico. Durante l'occupazione napoleonica dello Stato
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Pontificio fu saccheggiata e gravemente bombardata dall'esercito del Bonaparte. Partecipò attivamente ai moti risorgimentali con la creazione di governi provvisori. Durante la prima guerra mondiale (1915-1918) subì numerosi bombardamenti navali austriaci ed anche nella seconda guerra mondiale (1940-1945) trovandosi sulla Linea Gotica subì numerose incursioni aeree alleate miranti alla distruzione dei suoi ponti ferroviari e stradali e, da parte dell'esercito tedesco in ritirata, la distruzione di quasi tutti i suoi campanili (tranne quelli di S. Francesco di Paola e di San Marco), della torre civica, del maschio della rocca malatestiana e del suo porto peschereccio, ritenuti dal nemico infrastrutture sensibili[5] da non lasciare nelle mani degli alleati.
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Edifici caratteristici della cittadina di Numana sono il Santuario del Crocifisso ricostruito nel 1968 sostituendo l'edificio attribuito a Pellegrino Tibaldi (del vecchio tempio sono stati salvati parte degli affreschi della volta, opera del pittore Andrea Lilli), custodisce il Miracoloso Crocifisso in legno, che molto probabilmente è stato trasportato in Europa dall'imperatore franco Carlo Magno come dono per papa Leone III; tuttavia, a causa di una tempesta, l'imperatore fu costretto a sostare nella cittadina dove abbandonò il simulacro (ritrovato in mare solo dopo un maremoto che fece franare parte della falesia su cui si estende il borgo antico). Al contrario della seicentesca chiesa di San Giovanni Battista, la moderna parrocchia ha una base ottagonale con un campanile a punta, mentre l'ingresso principale è situato dinnanzi al Palazzo dei Vescovi, sede del comune di Numana. Nel 1500, a causa della de-
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cadenza di Numana, e per la floridezza del vicino castello di Sirolo dove i pellegrini che andavano ad onorare il sacro legno trovavano ospitalità, il Crocifisso fu chiamato erroneamente "di Sirolo". Da qui il detto popolare, una volta molto comune nelle Marche: "Chi va a Loreto e non va a Sirolo / vede la Madre e non il Figliuolo" (A Loreto, come si sa, la leggenda vuole che gli Angeli trasportassero la Casa di Maria su di un colle, dove ora è venerata in un grande Santuario) Arco di torre e acquedotto entrambi testimonianze della dominazione romana, sono situati a poca distanza l'uno dall'altro. L'acquedotto era sotterraneo e venne abbellito nella parte terminale presso la piazza da una fontana ornata di stemmi di epoca posteriore, che ha fornito acqua alla cittadina fino a qualche decennio fa. L'arco è sulla cima del promontorio che domina il porto ed è ciò che rimane del campanile di una chiesa scomparsa o di
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una torre di avvistamento, in seguito al terremoto del 1930. Era usato in origine come avamposto per prevenire gli attacchi dei pirati dal mare Adriatico. La Costarella è una delle vie più tipiche di Numana. Interamente costituita di scalini, un tempo era abitata da pescatori che quotidianamente percorrevano questa scalinata per recarsi al porto. Le case costruite nella tipica pietra del Conero ci riportano a un tempo in cui quella estrattiva era una delle principali attività del Conero. Consorzio Numana Turismo: il Sindaco Marzio Carletti “Credo fortemente che la costituzione del Consorzio sia assolutamente importante per un Comune come Numana così incentrato sul Turismo poiché è proprio grazie al Consorzio che è stato possibile evitare l’apposizione della imposta di soggiorno, e , in un contesto così competitivo come quello del turismo balneare, essere uno dei pochi Comuni a non
applicarla può davvero fare la differenza nella scelta del consumatore oggi più che mai così attento a tutte le voci della “spesa”. Altra cosa importantissima in un Consorzio così strutturato è il ruolo del Comune da identificarsi soprattutto nella sua funzione di supervisore a tutela dell’interesse pubblico e a tutela della trasparenza nella gestiose delle risorse, sia pubbliche che private. Inoltre la presenza del Comune garantisce il fondamentale mantenimento dei rapporti istituzionali con gli altri Enti. Parallelamente resta forte l’impegno dell’amministrazione comunale speso a sostegno dell’attività turistica quale principale economia territoriale e comunale, impegno che si concretizza anche attraverso la realizzazione di opere pubbliche ed interventi di arredo volti ad aumentare la qualità e la fruibilità del territorio. Grazie a questa nuova organizzazione sarà più agevole concentrare i propri sforzi e risorse nella concretizzazione
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di tali opere anche riutilizzando le economie derivanti da questo nuovo assetto.” Continua il Presidente del Consorzio Marco Agazzani "...il consorzio nato nel febbraio del 2012 dalla volontà degli operatori turistici quali Arturo Neumann, Francesca Mazzini, Lucia Tamburini, Paolo Rossi, Gianluca Balducci e Luca Paoliello si pone sulla base del concetto di fare squadra. Ogni operatore , ormai esperto nel suo settore, si integra perfettamente con gli altri operatori per fornire al turista una vacanza completa , migliorandone i servizi offerti specialmente nella qualità e nella efficenza portando al 100% il livello di soddisfazione del cliente. 100% Numana è il nostro slogan e speriamo che possa in futuro diventare 100% Riviera del Conero. In questo modo offriremo al turista sia italiano che straniero una vastità di servizi e di particolarità di cui il nostro territorio è unico e inimitabile.
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A cavallo tra il XIX e XX secolo Senigallia aveva dunque già un'importante valenza turistica che incrementò negli anni successivi: simbolo di questo fenomeno (oltre all'attività del teatro "La Fenice", dotato di un palco di dimensioni simili a quello della Scala) furono lo Stabilimento Bagni (ora edificio vuoto) e la Rotonda a Mare, un tempo palafitta posta davanti allo Stabilimento Bagni a proprio uso e riedificata in cemento armato nel 1933 dopo il terremoto del 1930 nella posizione attuale. A conferma dell'importante ruolo che la città aveva assunto in campo turistico, nel 1928 Senigallia - insieme a Cortina d'Ampezzo venne riconosciuta sede della prima Azienda autonoma di soggiorno e cura d'Italia. Nel frattempo la città continuava a svilupparsi urbanisticamente con i primi quartieri popolari fuori le mura[15] e, segno dei tempi di pace, si decise per l'interramento del vecchio fos-
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sato esterno tutto attorno alla città e anche del canale Penna, situato là dove oggi passa viale IV novembre e che fino ad allora era servito a regolare il flusso delle fiumane che costantemente allagavano la città: ora queste si erano notevolmente ridotte con l'allargamento e l'arginamento del fiume come lo vediamo oggi, avvenuto agli inizi del '900. Fu in questa situazione che Senigallia venne colpita da un fortissimo terremoto il 30 ottobre 1930, i cui danni furono ingenti in tutta la provincia, ma in particolare nella città: il teatro subì gravi danni, il vecchio seminario vescovile dovette essere demolito e trasferito fuori città, la caserma del Regio Esercito (ora della Polizia di Stato) venne seriamente danneggiata, un convento di monache di clausura (dove storicamente avvenne la famosa strage del duca Valentino) fu completamente demolito e fece posto all'attuale scuola elementare G.
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Pascoli, Porta Saffi (situata all'inizio del Corso II giugno) fu demolita. In generale tutta la città soffrì danni tali da rendere necessaria la riduzione di altezza di quasi tutti gli edifici dell'attuale centro storico e un drastico cambiamento della sua morfologia. L'evento sismico ebbe come ulteriore conseguenza l'apertura della città all'esterno, con l'urbanizzazione dell'area a sud delle mura storiche fino alla nuova chiesa di Santa Maria della Neve, la costruzione dei quartieri popolari lungo la Strada statale 16 Adriatica e dell'attuale I.A.C.P. e in generale la costruzione di edifici nella zona fronteggiante il mare, nello stile Art Nouveau che andava di voga in quegli anni. L'apertura della città all'esterno rese ancora più chiara la voga turistica che stava prendendo la città, e purtuttavia manteneva una zona portuale dedita alla pesca assieme al cementificio. Il passaggio del fronte
della prima e seconda guerra mondiale ha lasciato nella città fortunatamente pochi segni: i fori di proiettili che si trovano al Foro Annonario, la demolizione e ricostruzione dei principali ponti cittadini, soprattutto del ponte ferroviario, della Strada statale 16 e del Corso. Successivamente la città attraversò un forte periodo di crescita e segnale della ripresa fu di nuovo e soprattutto il turismo: fu per facilitare ed incentivare la funzione turistica che ci si dotò del Piano Regolatore, che stabilì la vincinanza dell'autostrada alla città (per permettere la vista sul mare agli attraversatori, si disse) e ancora per tutti gli anni cinquanta e sessanta Senigallia rivaleggiava con Rimini come principale centro balneare nazionale, cui si associava la stagione motoristica e di spettacoli. La città nel frattempo si espanse a sud con il quartiere chiamato "le Saline" (in ricordo delle antiche saline che vi
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sorgevano) e il quartiere del "Ciarnin", i due quartieri di "Borgo Molino" e "Borgo Ribeca" verso l'interno e la frazione "Cesanella" (con la sua zona artigianale-industriale) ed il quartiere Cesano a nord. Gli ultimi anni hanno visto eventi importanti per la storia della città, vale a dire l'ingrandimento del porto turistico verso il mare con la sua contestuale separazione definitiva dall'alveo fluviale, che per secoli è stato "il porto" cittadino, e la demolizione dell'immenso complesso di edifici dell'ex cementificio "Italcementi", sempre nella zona porto. I nuovi progetti per quest'ultima area prevedono il collegamento dei lungomari nord e sud della città e la realizzazione di un nuovo parco e di nuovi edifici, compreso un hotel di lusso.
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Story by Cristiana Simoncini
Secondo la tradizione la carta fu prodotta nel 105 d.c. in Cina, ma il suo uso in Europa fu introdotto dagli arabi nel 1150. Le cose cambiarono dal 1268, quando a Fabriano, nella prima cartiera europea, si cominciò a preparare la pasta utilizzando la pila idraulica a magli multipli. Il monopolio della carta italiana durò fino alla metà del XIV secolo, poi nuovi centri sorsero in Francia ed in Germania. Durante la “Rivoluzione Industriale” Fabriano torna ad essere leader nella fabbricazione della carta, grazie alle capacità imprenditoriali di Pietro Miliani che, nel 1782, fonda le Cartiere Miliani. Fin qui la storia di questo prezioso materiale. Ora il presente ed il futuro, di questa pratica artigianale, è legato all’artista artigiano Sandro Tiberi, fabrianese doc, classe 1963, che ha raccolto la sfida della tradizione, che lega da sempre il nome di Fabriano alla carta. La carta a mano è il suo mestiere, ma anche il suo linguaggio artistico. Scrive e crea opere in carta, vuole scoprire tutte le infinite potenzialità creative che la carta a mano offre, cosciente che l’unico limite è la propria fantasia. Ricerca continua ed innovazione, nel rispetto della tradizione, gli hanno permesso di rendere il suo mestiere futuribile ed ha creato, qualche anno fa, un laboratorio artigiano per la fabbricazione di carta fatta a mano, portando all'eccellenza la qualità del prodotto. Dal 2008 è presidente regionale di Confartigianato nel settore Turismo ed Artigianato artistico e nazionale per il settore Vetro Musica ed Arti applicate. Ha anche ottenuto il marchio “Marche Eccellenza Artigiana” conferito dalla Regione Marche alle attività di eccellenza del territorio.
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Story by Gabriele Petromilli
Stando alla “Passio Sanctae Christinae”, un testo risalente ad un’epoca non precedente al nono secolo Cristina, il cui nome significa “fedele di Cristo”, sarebbe stata uccisa durante le persecuzioni dell’imperatore romano Settimio Severo, nel terzo secolo. Il suo culto sarebbe stato molto diffuso nell’Italia centrale durante il Medioevo. Le ossa del suo braccio sarebbero conservate a Sepino nel Molise, mentre l’intero corpo a Toffia, nel Lazio. Perfino la Sicilia rivendica la proprietà del corpo, attualmente composto in un urna all’ interno della cattedrale di Palermo. Il culto di Santa Cristina fu proprio anche dell’Ordine Templare: per esempio, in epoca medievale dentro le mura cittadine Jesi, nella Marca Anconetana, si trovava una chiesa templare a lei intitolata, ma che fu demolita nel XVI secolo. Il ritrovamento delle spoglie mortali di Santa Cristina sarebbe avvenuto in modo davvero rocambolesco. La tradizione popolare sostiene che furono individuate nelle catacombe della chiesa di San Giorgio di Bolsena, città in cui la santa avrebbe vissuto e sarebbe stata martirizzata. Anche il successivo trafugamento delle ossa sarebbe avvenuto in modo romanzesco ad opera di alcuni crociati in partenza per la Terrasanta, i quali avrebbero voluto condurle con loro come talismano in battaglia. I misteriosi crociati - e sono tirati in ballo i Templari - sarebbero stati fermati nel loro intento nel porto di Brindisi dal vescovo locale Bonifacio il quale avrebbe fatto condurre le reliquie a Palermo per proteggerle. Tuttavia non è questa la relazione che lega santa Cristina ai Templari, quanto piuttosto l’essere la santa tradizionalmente considerata patrona dei mugnai: difatti nelle vicinanze della chiesa jesina sarebbe sorto un mulino di proprietà del Tempio. Peraltro molti altri mulini dell’Ordine Templare, sparsi in varie parti d’Italia e d’Europa, portarono l’intitolazione della santa. Un martirio incredibilmente movimentato. Dice il libro della Passio che Cristina fosse stata una giovane di inusuale bellezza convertita al cristianesimo. In padre, certo Urbano, sarebbe stato un alto ufficiale imperiale pagano romano. Per convincerla ad abiurare Cristo, il genitore l’avrebbe rinchiusa nel mulino (altri
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dicono una torre) di proprietà familiare insieme a dodici ancelle. Ma poiché la giovane rimaneva ferma nel suo credo religioso, lo snaturato padre in un primo momento l’avrebbe fatta flagellare, poi l’avrebbe fatta gettare nel lago di Bolsena legata ad una macina di mulino. La Passio dice che tre angeli sarebbe giunti in soccorso di Cristina facendo galleggiare il pietrone nell’acqua, per poi trascinare a riva incolume il corpo della fanciulla. Pentito del misfatto il padre si sarebbe tolto la vita. Ma i successori, tali Dione e Giuliano, avrebbero continuato ad accanirsi contro di lei. Si dice che Dione l’avesse fatta gettare in una caldaia di olio bollente dopo averle fatto recidere seni e lingua. Anche in questa occasione gli angeli sarebbero giunti in soccorso di Cristina mantenendola in vita e, di contro, facendo incenerire Dione da un fulmine durante una battuta di caccia. L’altro persecutore Giuliano, un magister militum, ovvero un comandante militare, in un primo tempo avrebbe fatto sgozzare otto delle dodici amiche di Cristina per intimorirla ma poi, costatando che persisteva nel rifiutare l’abiura alla religione cristiana, la fece gettare in una fossa piena di serpenti velenosi. Gli anomali, ispirati dal Cielo invece di morderla ed di ucciderla si misero a leccarne il sangue fuoriuscito dalle ferite prodotte. Poi Cristina sarebbe stata anche gettata in un forno, dal quale calore sarebbe uscita nuovamente illesa. Alla fine, considerati vani ogni atroce tentativo di procurale la morte, Cristina sarebbe stata legata ad un albero e fatta segno dei dardi e delle lance dei soldati di Giuliano. La figura e le peripezie di questa santa sono ovviamente leggenda. Come è leggenda che proprio sulla macina di mulino con la quale si sarebbe voluto affogarla e con la quale sarebbe stato eretto successivamente un altare, si sarebbe verificato il celebre“miracolo di Bolsena”, durante il quale l’ostia consacrata avrebbe emesso sangue tra le mani di un sacerdote boemo dubbioso della veridicità della consustalizzazione eucaristica del corpo di Cristo
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E’ l’Istituto Savoia Benincasa di Ancona il vincitore della prima edizione dello “School Game”, il Format didattico patrocinato dalla Provincia di Ancona e dal Comune di Ancona. Oro e argento sono andati all’Istituto di istruzione superiore diretto da Alessandra Rucci, che ha conquistato il titolo di “Campione School Game 2012”. Quello in scena nella sala congressi di Banca Marche è stato l’ultimo round di una gara appassionata che ha avuto per protagonisti i maturandi di Ancona, Falconara, Osimo, Castelfidardo, Loreto, Jesi, Chiaravalle, Senigallia, Fabriano e la sede distaccata di Matelica, coinvolti nel nuovo educational patrocinato dalla Provincia. Un totale di 21 istituti superiori che si sono affrontati e confrontati su argomenti di cultura generale e programmi di esame. Per 44 giorni la troupe itinerante ha ricostruito un set televisivo nelle scuole del comprensorio portando tra i ragazzi un modo simpatico e avvincente di approcciarsi allo studio. Un format ispirato ai classici quiz televisivi, che affianca ai metodi tradizionali le potenzialità derivanti della didattica interattiva. Formazione acquisita in classe e sui libri, attenzione ai temi di attualità, elasticità mentale, tempi di risposta e propensione al lavoro di squadra sono stati gli elementi decisivi sui quali si sono misurati un totale di 2mila studenti. Un progetto pilota, prodotto dalla Società Peaktime, che la Planet Multimedia di Milano – progettista del software impiegato nella formulazione del gioco - è ora intenzionata a portare su scala nazionale. La finalità perseguita è infatti valorizzare le conoscenze scolastiche attraverso momenti di confronto che attraggano emotivamente i ragazzi e favoriscano un approccio fresco e stimolante alle materie di studio. Non a caso, tra i tanti premi in palio, la classe vincitrice si è aggiudicata l’“ARS power”, una moderna apparecchiatura per la didattica interattiva, la stessa in uso in molte scuole nord europee e americane, già impiegata con successo nel gioco. Ideato da Peaktime e condotto dai popolarissimi Alvin Crescini e Federico Maria Marrazzo, School Game è in onda tutti i giorni sui canali 11 e 111 di Tvrs (programmazione su www.schoolgame.it).
Oltre 5000 visualizzazioni sul canale YouTube dedicato (Schoolgame Italia), 9000 accessi sul profilo Facebook (School Game), 2000 accessi unici al sito (www.schoolgame.it) e 200.000 telespettatori giornalieri su TVRS: questi sono gli incredibili numeri che hanno decretato il successo dell’iniziativa.La Peaktime, grazie al sostegno già garantito dalla Regione Marche, ha avviato il progetto per il prossimo anno scolastico, che interesserà tutti gli Istituti Scolastici Superiori di Secondo Grado dell’intera Regione, al fine di coinvolgere oltre 10.000 studenti. “E’ l’unico progetto didattico che interessa un numero così alto di studenti - ha detto Alvin Crescini, ideatore del format - . Grazie alla collaborazione delle Istituzioni, dei Dirigenti Scolastici e del Corpo Docente della nostra Regione siamo i capofila , in Italia, di un innovativo metodo didattico che permette ai ragazzi di studiare divertendosi! “
Non capisco proprio chi dice che i giovani d’oggi non abbiamo valori…molti ragazzi credono ancora nel valore dell’amicizia, della famiglia, della sincerità, della giustizia, della lealtà, della solidarietà e del rispetto. I giovani d’oggi sperimentano giorno per giorno la bellezza di avere accanto amici e genitori speciali su cui poter contare. Sono vivaci, allegri, ottimisti, spensierati, molto scherzosi, a volte ingenui e hanno la speranza di credere in un mondo migliore e si impegnano per realizzare progetti e ambizioni. Sicuramente intorno alla nostra generazione ruotano molte tentazioni, come il denaro facile, l’alcool, il fumo, la droga, ma, queste vie di fuga non sono generalizabili dell’intero mondo giovanile. Esistono giovani che credono fortemente in certi valori. Cerco di trasmettere ai ragazzi che conosco le mie idee e i principi su cui sono stata educata. Questo è il modo di crescere insieme. Penso che a volte gli adulti non si rendono conto dei nostri disagi, delle difficoltà che incontriamo giornalmente, delle nostre ansie e delle nostre paure ma si ricordano soprattutto per gli aspetti negativi che la nostra generazione manifesta. Ecco che per loro siamo dei giovani senza speranze e senza futuro. Beh, noi siamo altro. Se molti di noi vivono in modo superficiale è perché sono sfiduciati nel futuro e non hanno ancora trovato il vero senso della vita, le ragioni per cui vale veramente la pena di vivere al meglio ogni avvenimento che accade. Quello di cui avremmo bisogno è qualcuno che diventi per noi una guida che sia il nostro punto di riferimento da seguire. Nella mia esperienza personale, il mio punto di riferimento è mia madre. Lei è sempre presente nei miei momenti difficili, a lei confido e rivelo le mie paure e i miei dubbi. A volte i suoi consigli sono anche più efficaci di quelli degli amici! Mi è vicina anche nei momenti di gioia e felicità e valorizza ogni mia parola o gesto, proprio come gli amici. Adesso è ora di iniziare a camminare, lasciando le mani dei miei genitori, sapendo che se cado loro saranno pronti a rialzarmi e a sostenermi nel mio percorso di vita. Penso che tutti i giovani stiano camminando insieme verso il desiderio di felicità con le stesse aspettative, sogni, paure che li accomunano. La nostra nuova generazione è piena di valori da trasmettere e pronti a dimostrare al mondo chi siamo veramente. Basta entrare nel nostro cuore e scoprire il nostro modo di essere.
L’ultima settimana di luglio In un paese pittoresco che sembra una grande nave di pietra e mattoni incastonata tra il verde dei colli alle falde del monte Murano, si svolge una iniziativa denominata "IL PAESE DEI BALOCCHI". Nata nel 1996, su iniziativa del Comune con l'organizzazione dell'Associazione Teatro Giovani (NDR. Rassegna Teatro della Scuola), è già una tradizione. L'idea che ha mosso questa manifestazione è quella di sfruttare al meglio in senso turistico e culturale, sia la struttura medievale di Serra San Quirico che l'esperienza del teatro come mezzo di comunicazione e di divertimento. Il "Paese dei Balocchi" trasforma il centro storico per cinque giorni: viuzze e piazze vedono migliaia di bambini accomunati ai loro genitori e ai nonni, nel gusto ritrovato del gioco fine a se stesso. Una splendida cornice per una serie di attività condotte da veri esperti dell'animazione. Il segreto de "Il paese dei Balocchi" è proprio nella semplicità e genuinità che avvalendosi dell'esperienza di professionisti della comunicazione e del divertimento rendono tale iniziativa unica e attraente. La manifestazione si articola in spettacoli teatrali per ragazzi, laboratori di costruzione di burattini, di pittura, giochi semplici, antichi ma didattici, tutto all'aperto e gratuito per ricreare l'incanto de "Il Paese dei Balocchi". Alla Dogana si indossano le orecchie da asino e si ritira la propria “Carta d’Identità”. Durante il percorso “gendarmi” chiederanno i documenti e faranno domande ai bimbi per verificarne la autenticità Lo scopo principale della manifestazione è quello di far riscoprire i sogni da bambino che sono sempre presenti in noi.
Da Wikipedia: Il bullismo è una forma di comportamento aggressivo, di tipo abusivo, tramite l'impiego di falsi metodi di opposizione e intimidazione nei confronti di sé stessi o nei confronti dei pari in particolare quando vi è una palese asimmetria di potere; può implicare molestie verbali, aggressioni fisiche, persecuzioni, spesso in base a discriminazioni etniche, confessionali, di genere o di orientamento sessuale Bullismo online...il cyber-bullo utilizza internet per compiere quello che non riesce a esternare nella vita reale: non solo insulta o aggredisce verbalmente in rete, ma, nei casi più estremi, arriva a sostituirsi agli amici sul social network, diffondendo immagini riservate, o raccontando particolare personali ... Oggi il 28% dei ragazzi tra gli 8 e i 17 anni è stato vittima di bullismo online. Molti ragazzi sono consapevoli del problema del bullismo grazie al ruolo informativo delle famiglie e della scuola. Le statistiche rivelano che mentre i ragazzi maschi sono più propensi al bullismo offline, le ragazze agiscono preferibilmente online. In Belgio una mamma ha deciso di pubblicare il filmato in cui
la figlia prende insulti e pugni da una coetanea mentre una terza filmava il tutto: dopo la pubblicazione sul web è partita la denuncia alla Polizia. Oggi che i ragazzi restano in contatto attraverso il cellulare, il pc portatile o i vari tablets attraverso i social networks, le chat e gli sms è più facile che gli atti di bullismo non si fermino con la fine dell'anno scolastico ma che continuino anche nel periodo estivo. Mantenete un dialogo costante con vostri ragazzi e ricordate loro che possono contare sul vostro supporto. Spiegate loro che le regole base dell' anti-bullismo sono: trattare sempre il prossimo con rispetto mantenendo un comportamento riservato, non essere offensivi, non rispondere alle provocazioni lasciando anche la chat se ci si accorge della presenza di cyber-bulli, non usare nickname provocatori, raccontare prontamente a un adulto se si è testimoni o vittime di un episodio di bullismo. Vi ricordiamo che per denunciare una molestia o altri reati che si svolgono nella rete potete andare su https://www.denunceviaweb.poliziadistato.it/
Tutti gli aggiornamenti sulle nostre attività le trovate su www.lineainnocenza.it e su Facebook cliccando “Mi Piace” sulla nostra pagina.
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Lo Studio Dr. Bacchiocchi Danilo è un moderno centro di 300 mq tra Odontoiatria e Medicina che dispone delle più avanzate tecnologie diagnostiche e terapeutiche. Il nostro obiettivo è quello di accogliere i Pazienti (dai bambini agli adulti), in un ambiente professionale e sereno grazie ad un personale qualificato e capace di programmare, in base alle Vostre esigenze, più consulenze nella stessa giornata. Infatti nello Studio sono presenti numerosi professionisti altamente specializzati che si confrontano e collaborano per la risoluzione dei Vostri problemi. In ambito Odontoiatrico ci occupiamo di tutte le specializzazioni del campo: Igiene e prevenzione anche con Ozonoterapia, Conservativa con particolare attenzione per l'estetica e la biologia attraverso la rimozione delle amalgame d'argento in ambiente protetto, Endodonzia, Chirurgia orale e Implantologia, Protesi fissa e mobile, Ortodonzia anche con la rivoluzionaria tecnica dell'Invisaling e lo studio delle malocclusioni, Parodontologia; inoltre, il Nostro Studio è anche un centro di Odontoiatria Pediatrica in cui una Dottoressa perfezionata si occupa con estrema attenzione dei problemi dentali dei bambini e dell'approccio psicologico Tra le novità del 2012: la possibilità di essere sottoposti a test genetici per la prevenzione di numerose patologie dell'intero organismo grazie alla collaborazione del Nostro Studio con l'Istituto di Medicina Genetica Preventiva di Milano diretto dal Prof. Di Fede. Inoltre, il Poliambulatorio diventa, centro di riferimento per tutta la Provincia nel campo della dermocosmetica.
Politica , Istituzioni a Associazioni ci raccontano il loro pensiero e ciò che fattivamente programmano, decidono e propongono per lo sviluppo del nostro Territorio. A volte su argomenti specifici e a volte su tematiche all'ordine del giorno. Ovviamente la pagina di apertura è riservata di diritto alla massima Istituzione della nostra Regione, Il Presidente Spacca. A seguire gli altri massimi organi dell'Assemblea Legislativa dando voce anche ad esponenti dell'opposizione per avere una visone più completa e chiara dell'argomento trattato e le varie posizioni assunte. Tutto questo sempre nel principio della trasparenza e della semplicità senza alimentare polemiche o dibattiti inutili ma raccogliendo pensieri e proposte reali in chiave positiva e propositiva. In un momento in cui la politica non è sicuramente ben vista , vogliamo attraverso queste pagine mettere sempre di più a contattato la gente comune con chi ricopre ruoli amministrativi della cosa pubblica, con l'intento di dare una visone "diversa" del fare politica e ascoltare dalla viva voce dei protagonisti cosa realmente si sta facendo o si intende fare. Alle associazioni o alle Università abbiamo lasciato, di volta in volta, il compito di illustrare i programmi di sviluppo per le nostre aziende, artigiane o industriali , e i percorsi formativi per i nostri giovani studenti, cercando di capire in che direzione sta andando la formazione.
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In un contesto economico difficile con una crisi che non risparmia nessuno, la sfida che dobbiamo affrontare è quella di trasformare gli svantaggi in opportunità di nuova crescita e sviluppo. Lo scenario impone scelte di rigore e progetti selezionati al fine di assicurare i servizi ai cittadini e la soddisfazione dei bisogni di tutta la nostra comunità. In questo senso si è indirizzata l’azione della Regione Marche in questi primi sei mesi del 2012. Innanzitutto si è pensato ai lavoratori in difficoltà con la conferma delle misure anticrisi già messe in campo lo scorso anno. Sul fronte della spending review sono stati focalizzati obiettivi operativi nella prospettiva di una forte responsabilizzazione della macchina burocratica con un’ulteriore riduzione del personale e della spesa del 2% entro il 2012. Un dato significativo che segue quello registrato nel 2010 quando la spesa è passata dal 66,8% del 2008 al 59,5%. Procede a grandi passi anche il piano per le infrastrutture: si lavora sulla Direttissima Ancona-Perugia, il Cipe ha approvato il progetto definitivo della Pedemontana, tratto Fabriano-Matelica; la Fano - Grosseto è stata inserita nelle reti transeuropee e l’affidamento dei lavori al concessionario è previsto entro il 2014. Procedono infine, addirittura con anticipo, i lavori per la terza corsia dell’A 14. E se la crescita di un territorio non può prescindere dallo sviluppo infrastrutturale che determina un profilo irrinunciabile della competitività economica di sistema, altrettanto necessarie sono le reti immateriali e l’innovazione tecnologica. La Regione sta avviando nelle Marche un’infrastruttura Grid computing web 2 e allo stesso tempo guarda alla formazione dei giovani e all’innovazione nelle pmi attraverso la collaborazione instaurata a con il Miur, il Cern e l’Infn. Allo stesso modo prioritario è il sostegno all’internazionalizzazione delle nostre aziende nei Paesi che registrano i più alti tassi di crescita. C’è grande attenzione per la Cina, l’India, il Brasile e gli Emirati Arabi Uniti. Accanto alla vocazione manifatturiera del territorio infine è intenzione della Regione rafforzare anche la vocazione turistica sfruttando al meglio le risorse a nostra disposizione (mare, entroterra, cultura, itinerari religiosi, sport in particolare equestre) per avviare un secondo motore di sviluppo. Il 2012 è un anno difficile, lo sapevamo, e per questo ci siamo attrezzati: difendendo la coesione sociale e la struttura finanziaria potremo continuare a guardare con fiducia al futuro.
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DELEGHE Affari generali, istituzionali e legali - Green economy Internazionalizzazione - Ordinamento dell’informazione e della comunicazione - Persone giuridiche, private e nomine - Programmazione e politica regionale unitaria Rapporti con le istituzioni locali, nazionali, comunitarie ed internazionali - Riforme istituzionali - Sistema informativo statistico - Turismo - Protezione civile, Polizia locale e Politiche integrate per la sicurezza (in collaborazione con il Presidente) - Politiche giovanili - Sport e tempo libero - Impianti e infrastrutture sportive - Diritti e Pari Opportunità CONTATTI www.gianmariospacca.it segreteria.presidenza@regione.marche.it
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La crisi e il ruolo strategico delle Autonomie locali Quello che stiamo vivendo è uno dei periodi storici più delicati che il nostro Paese ricordi dal punto di vista economico, politico e sociale. Innovazione, produttività, diversificazione settoriale, riequilibrio territoriale e ricambio generazionale rappresentano le sfide che la nostra economia sta faticosamente affrontando per evitare il default e, soprattutto, per rilanciare il proprio modello a livello internazionale. Una sfida che non può non vedere in prima linea la Politica e quindi le Istituzioni, chiamate a dare risposte concrete ed immediate per affrontare l'emergenza e predisporre le basi per la ripartenza. In tale contesto, diventa strategico il ruolo delle Autonomie locali e di tutti quei soggetti che possono incidere positivamente sul motore dell’economia reale, ottimizzando le rispettive competenze e rendendo sempre più efficiente la macchina della Amministrazione pubblica. Soltanto l’impegno comune, il lavoro di staff e la marcia convinta verso un obiettivo comune possono consentirci di uscire da una crisi profonda e straordinariamente grave che sta investendo ogni settore dell’economia ed intaccando purtroppo anche aspetti della vita sociale e culturale di questo Paese. Le autonomie locali, le Regioni, le Province ed i Comuni, non devono essere intesi come soggetti astratti, ma come persone, donne ed uomini competenti e capaci che, lavorando in una rinnovata sinergia e con ritrovato spirito, possono e devono contribuire a risollevarci da un momento davvero difficile. Lavorare tutti in una direzione comporta, in primo luogo, la necessità di non farsi abbattere dalle difficoltà e magari anche, ove possibile, fare dei passi indietro e rinunciare a prerogative e “privilegi”. E' dunque tempo che ognuno si assuma le proprie responsabilità: la politica, il mondo dell’impresa, il sindacato, l’associazionismo. E’ necessario, per fare questo, raccordarsi e confrontarsi, con la consapevolezza che non possiamo tentare di uscire dal tunnel della crisi ragionando su teorie vecchie e datate, ma piuttosto escogitando idee innovative da applicare sul campo, rispondendo ai cambiamenti così radicali che hanno caratterizzato la società degli ultimi anni”. CONTATTI www.vittorianosolazzi.com presidente@consiglio.marche.it
La questione energetica, e del reperimento di nuovi fonti, sono uno dei problemi che le società moderne ed industrializzate sono chiamate ad affrontare e risolvere in tempi rapidi ed in maniera efficace, secondo una logica di sostenibilità ambientale. Su tale materia, da più di dieci anni stanno legiferando le istituzioni europee e nazionali. Infatti il D.Lsg 387/2003, recepisce le norme comunitarie relative alla produzione di energia da fonti rinnovabili, quali impianti fotovoltaici, eolici e termici alimentati a biomasse. Nel frattempo la concessione di incentivi statali ha favorito la realizzazione di numerosissimi impianti fotovoltaici, che facilitati da procedimenti autorizzativi snelli e in mancanza di linee guida regionali, hanno in alcuni casi compromesso la bellezza del paesaggio collinare marchigiano. Solo nel settembre 2010, il Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell'Ambiente, ha emanato un Decreto Ministeriale contenete le linee guida per l'autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, previste dalla Legge 244/2007. A seguito del D.M. suddetto, la Regione Marche ha provveduto ad individuare con delibera amministrativa n. 13 del 30/9/2012, la aree non idonee all'installazione di impianti fotovoltaici a terra. Purtroppo però rimane ancora un vuoto normativo per quanto riguarda invece la localizzazione degli impianti termici alimentati a biomasse o biogas, i quali invece, a seguito proprio del calo degli incentivi statali e di una normativa più rigida riguardante il settore fotovoltaico, stanno diventando il nuovo core buisness del settore marchigiano per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Ecco allora, che per evitare una nuova devastazione e spreco del territorio, occorre definire al più presto anche in questo settore delle linee guida e soprattutto individuare le aree non idonee alla installazione di tali impianti, la cui realizzazione deve obbligatoriamente prevedere, rispetto a quanto accade oggi, una maggiore integrazione con il territorio, tenuto conto che gli impianti a biomasse e biogas, implicano un utilizzo consistente di fondi che vengono quindi sottratti alla produzione agricola, un incremento notevole di traffico pesante, la presenza di cattivi odori e di manufatti in cemento armato di notevole impatto. Per tutte queste motivazioni, credo che sia opportuno procedere in maniera più rapida possibile all'individuazione delle aree non idonee anche per quanto riguarda la realizzazione degli impianti termici alimentati a biomasse o biogas, ed in attesa che queste vengano stabilite, sospendere tutti i relativi provvedimenti di autorizzazione, non ancora conclusi, al fine di evitare una compromissione del territorio. Questo è lo scopo che intende raggiungere la proposta di legge che ho recentemente presentato, ora all'esame della IV Commissione, che si compone di soli due articoli, dove all'art. 1 viene stabilito in 120 giorni il termine entro il quale la Giunta dovrà individuare le aree non idonee all'installazione degli impianti a biomasse, mentre l'art. 2 rappresenta una sorta di moratoria, che impedisce il rilascio delle autorizzazioni, sino a che la Giunta non abbia provveduto a quanto previsto dall'art. 1. CONTATTI moreno.pieroni@assemblea.marche.it
REGIONE A META’ LEGISLATURA: CONTRADDIZIONI DA SUPERARE PER VINCERE LA CRISI La seconda legislatura del Presidente Spacca è quasi arrivata a metà del suo mandato. Se ripenso i temi e gli argomenti della Campagna Elettorale del 2010 confrontandoli con lo scenario attuale di crisi sembra essere passato un secolo. Tuttavia due anni fa, presentandoci agli elettori, non abbiamo detto tutti le stesse cose; alcuni di noi presentavano e chiedevano riforme e progetti che, se fossero stati attuati in fretta, avrebbero consentito alle Marche di affrontare la crisi in modo più solido e competitivo. Non cerco di iscrivermi alla lista di quelli che dichiarano “lo avevamo detto”. Oggi la drammatica crisi in atto da una “sferzata” all’Ente Regione che, recuperando i ritardi, deve realizzare riforme strutturali che consentono di risparmiare risorse per indirizzarle al sostegno alle imprese ed alle famiglie. Riassumo di seguito i punti che noi dell’opposizione di centro-destra riteniamo fondamentali per tale obbiettivo: riduzione e accorpamento di Enti e Società partecipate della Regione: consideriamo inutile e dispersiva la SVIM con sprechi di risorse e personale non più tollerabili la Riforma della Governance della Sanità è stata avviata con 10 anni di ritardo. Bene le Aree Vaste Provinciali. Ora occorre coraggio per accorpare reparti, servizi e fare chiarezza sul ruolo dei piccoli Ospedali. Non si può più promettere e garantire tutto e tutti. Il cittadino deve avere servizi sicuri che, spesso, l’Ospedale vicino casa non può garantire rivedere l’apparato della Regione! 75 Dirigenti per 1.400 dipendenti (parliamo di quelli al di fuori della Sanità) non sono più accettabili varare la Riforma per la gestione associata dei Servizi dei Comuni. La tutela dei campanili e dei privilegi locali è dannosa, dispendiosa e non garantisce neanche più l’erogazione di servizi in modo efficace e moderno. Per “mettere mano” a questa manovra occorre responsabilità e capacità di superare logiche egoistiche di schieramento e rinunciare alle comode demagogie. Per questo lanciamo un appello al Presidente Spacca per una nuova stagione di “apertura” di un tavolo responsabile con la partecipazione di tutti i gruppi consiliari. CONTATTI francesco.massi@assemblea.marche.it
CORRIDOIO BALTICO-ADRIATICO : UNA GRANDE OPPORTUNITA' PER LE MARCHE Il prolungamento del corridoio infrastrutturale BalticoAdriatico e' una priorità assoluta per la nostra Regione. Oggi più che mai, la classe dirigente politica delle Marche deve compiere un assoluto e coeso sforzo per convincere e vincere il tiepido atteggiamento del Governo Monti. Se dalla Commissione Europea, infatti, giungono segnali rassicuranti per il tramite della delegazione italiana, il Governo romano sembra esser contraddistinto da una atteggiamento di sconcertante approssimazione. Credo ad ogni modo non sia il momento di isterismi nè di paventare le solite barricate di cartapesta. Gli eurodeputati italiani di centrodestra e centrosinistra si sono assunti l'impegno di consolidare la posizione delle Marche con il prolungamento della tratta Varsavia - Ravenna almeno fino ad Ancona. La commissione IV e' costantemente in contatto con Bruxelles per seguire l'iter di approvazione del corridoio in questione che e' stato inserito tra i primi dieci in Europa. Ancona e' già core-network grazie anche alla presenza di una piattaforma intermodale (aeroporto, porto ed interporto) unica sull'Adriatico. Purtroppo, le sviste del Governo Berlusconi hanno contribuito ad aumentare la concorrenza ed incoraggiato la Slovenia a pretendere il proprio aggancio a detto Corridoio con l'individuazione addirittura di una biforcazione. La perdita di tempo e l'incertezza del precedente Governo nell'individuare le priorità stavano seriamente compromettendo gli interessi e le legittime aspettative della nostra Regione. Al Governo Monti, ora, il compito di far capire concretamente e definitivamente le priorità e la propria strategia per il rilancio del versante Adriatico, un rilancio che può portare in dote la possibilità di accedere a una quantità significativa di finanziamenti, il vantaggio di poter pianificare a priori le rotte delle merci e passeggeri e l'opportunità di dotare questa rotta
CONTATTI daniele.silvetti@consiglio.marche.it
Piccoli ospedali, rimpallo governo-regione. Li vogliono chiudere ma non si vogliono assumere la responsabilità. Sanità,D'Anna alla luce dei provvedimenti del Governo va rivisto il Piano Socio Sanitario e i suoi obiettivi. Il disegno di quanto sarebbe avvenuto, specie ai piccoli ospedali, c'era, e rappresentato in uno schizzo nel quale Presidente Spacca aveva disegnato la mappa della sanità, durante la presentazione dei dati del Pne (Piano nazionale sugli esiti), organizzata nell'aprile scorso dalla giunta regionale:” L'alta specialità in un unico centro regionale; le eccellenze in ospedali sul territorio con un'alta capacità di attrattiva”Spacca esordì così a proposito progetto di riforma sanitaria facendo notare la” condivisione da gran parte dei partiti politici, anche dell'opposizione”. In effetti posso testimoniare e quindi confermare tale condivisione emersa anche durante un incontro tra parlamentari e consiglieri regionali delle Marche del Pdl e l' allora Ministro Fazio sulle problematiche della Sanità nelle Marche. Alla mia motivata e documentata e immutata contrarietà alle scelte della Regione Marche il Ministro del centrodestra si disse favorevole al percorso del centrosinistra e alla politica di un ospedale per provincia tesi sostenuta anche dal Coordinatore e Vice coordinatore regionali del Pdl. Tornando a Spacca trasformò in disegno la mappa della sanità che aveva in mente "Un ospedale regionale, quello di Torrette, per l'alta specializzazione garantita. Attorno al capoluogo opereranno altri tre ospedali, con funzione di filtro per le prestazioni di minore complessità (Ancona Sud/Inrca, Jesi e Seni-gallia) e al servizio del territorio metropolitano. Insieme opereranno i presidi a Nord (Pesaro-Fano-Urbino), a Sud (Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto) e quelli di Macerata e Fermo-Civitanova" con la prospettiva evidente di accorpare nel tempo in un'unica struttura o azienda i vari presidi, i definitiva come ha più volte fatto capire Spacca un ospedale per provincia. Dei piccoli ospedali nemmeno l'ombra se non per ricordare che"nelle aree interne esistono una molteplicità di presidi che non hanno una sufficiente dimensione". Ed è sulle dimensioni che oggi si gioca il futuro dei “piccoli ospedali” quelli che anche questo governo ( come il precedente e quello prima ancora) è intenzionato a chiudere . Anzi furbescamente dopo aver annunciato di volerlo fare. Il Governo ha fatto marcia indietro affidando l'ingrato compito alle Regioni. Quelle regioni, come le Marche che consapevolmente hanno svilito e privato , sopratutto gli ospedali dell'entroterra, di quei numeri che nel momento decisionale fanno la differenza. Parentesi, il Santa Croce di Fano è stato sottoposto allo stesso trattamento e nel caso in cui, crisi o non crisi non verrà costruita una nuova struttura farà la stessa fine che fece l'ospedale di Mondolfo dopo l'unione con Fano. Niente di nuovo dunque tutto programmato, tutto concordato da tempo in modo trasversalmente condiviso. Il “gioco” ora è quello del cerino su chi tra stato e regione rimarrà con lo zolfanello in mano. Un gioco rischioso perché se tutti hanno la consapevolezza che è necessario affrontare la crisi e quindi tagliare quanto non necessario è altrettanto chiaro che non si possono tagliare i servizi prima di aver tagliato, tanto per fare un esempio milionario, quelle costosissime convenzioni esterne rivolte ai privati di cui si potrebbe fare benissimo a meno se si utilizzassero a pieno strutture, professionalità e strumentazioni a disposizione della sanità pubblica. Senza dimenticare i 3 milioni e mezzo di euro per la nuova sede dell'area vasta a Fabriano. Tornando ai piccoli ospedali Spacca e Mezzolani non possono far “finta di non sapere”. Spacca in più occasioni o tra le righe l'aveva anticipato. Nel Piano Socio sanitario, era tutto già scritto in modo fumoso e interpretabile a seconda delle situazioni. Morale della favola ci stanno portando verso la fine di una sanità sociale per spalancare le porte al privato. Non lo dicono ma ci stanno lavorando da tempo e pensare che c'è ancora chi crede che la costruzione di un'unico ospedale risolverà tutti i problemi! E' opportuna a questo punto una revisione del Piano Socio Sanitario nel quale si riducano le pagine di chiacchiere e si focalizzino i veri raggiungili obiettivi che vanno discussi partecipati e condivisi dentro e fuori il consiglio regionale. Lo si faccia in modo chiaro conti e dati alla mano. Responsabilmente c'è, ne sono sicuro, la disponibilità ad affrontare questa grave situazione. Non è un caso che anche ieri solo grazie alla responsabilità dei due esponenti di minoranza, D'Anna e Natali, la commissione sanità, com'era accaduto più volte in passato, ha avuto il numero legale per poter avviare e proseguire i lavori che altrimenti si sarebbero dovuti rinviare per la mancata presenza di esponenti della maggioranza.
CONTATTI giancarlo.danna@assemblea.marche.it
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i apre il sipario sul nuovo progetto artistico dell'Ass. Titanus denominatao "GRAN GALA’ – Arte Cultura e Società" che prevede molteplici e diversificate iniziative nell’ambito artistico che si svolgeranno, dal 15 settembre al 21 dicembre 2012, nella Provincia di Pesaro e Urbino ed in particolare a Pesaro con la collaborazione dell’Assessorato alle Attività economiche, Turismo, Sport, Gioco, Comunicazione e Gestione Eventi Speciali. L'intero progetto artistico, ideato da Luca Veneziano, Presidente e Direttore Artistico dell'Ass. Titanus, si avvale di numerosi Patrocini tra i quali quelli della Regione Marche, della Provincia di Pesaro e Urbino e di 50 Comuni della medesima provincia. Il Progetto di che trattasi rimanda ad un messaggio di identità ed unità che testimoni l'impegno di valorizzare il territorio di riferimento come espressione di realtà e peculiarità di tutte le eccellenze che lo compongono. Tutti gli appuntamenti previsti nell'ambito del Festival Titanus si svolgeranno con ingresso gratuito e, in accordo con il Coordinamento Provinciale Telethon, promuoveranno ufficialmente la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi proposta dalla maratona Telethon 2012. Liniziativa è articolata in più fasi una delle quali prevede la realizzazione di eventi, legati da un comune denominatore con
tema “Contaminazioni tra Musica e Arti – Statiche e Dinamiche", che concorreranno anche al recupero delle tipicità e tradizioni locali. L'Ass. Titanus si avvale della medesima struttura organizzativa di elevata professionalità che consta di un esclusivo nucleo artistico, con stabilità pluriennale nell’ambito dello spettacolo, il quale, mediante iniziative di alleanze, coproduzioni e sinergie organizzative e artistiche, ha consentito la realizzazione dei due precedenti "Titanus Festival", progetti entrati ufficialmente anche nel Guinness dei primati, con la pubblicazione nel libro “Guinness World Records 2012” per gli eventi musicali, più partecipati del mondo, che hanno visto coinvolti ben 500 artisti provenienti da tutta Italia. L'intero progetto artistico si scolpirà nella memoria attraverso un elegante volume di 600 pagine, Edizioni Segni Marcati, realizzato con materiale e finiture di pregio, ricco di illustrazioni, disegni e brani che, unitamente alle testimonianze dei protagonisti, rappresenteranno un curioso spaccato di cultura contemporanea per la valorizzazione dell'identità artistica della Provincia di Pesaro e Urbino. Per partecipare ai casting: www.titanuscasting.it Info 3280217549
La città di Pesaro conquista un altro Guinness World Record con la maratona canora svoltasi lo scorso settembre nell’ambito della seconda edizione di 'Titanus Festival', l’evento musicale dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia ideato da Luca Veneziano, direttore artistico dell’associazione di promozione sociale Titanus. Il format celebrativo ha coinvolto 150 giovani artisti di associazioni marchigiane ed è stato organizzato dalla Titanus e dall’assessorato allo Sviluppo economico, Turismo, Sport del Comune di Pesaro con la collaborazione del teatro cinema Astra ed il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La direzione londinese della Guinness World Records ha convalidato la documentazione autenticata dal notaio Stefania Turchetti e le misurazioni effettuate dai cronometristi della Federazione italiana – 'Sezione A. Tura' di Pesaro, coordinati da Cristian Roberti, inviando i certificati Guinness World Records che testimoniano il nuovo record conquistato con la maratona canora che ha visto il cantautore Leonardo Polverelli esibirsi ininterrottamente con 1.259 canzoni, cantate (senza interruzioni) per 101 ore 59 minuti e 15 secondi. Pesaro è l’unica città al mondo che detiene due record per maratone musicali. La prima maratona, organizzata nel 2010 sempre al teatro cinema Astra da Titanus e dall’assessorato che fa riferimento a Enzo Belloni, è stata pubblicata nell’edizione 2012 del 'Guinness World Records'
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e ha coinvolto 389 artisti provenienti da tutta Italia. Lo stesso assessorato e la Titanus organizzeranno in sinergia anche la fase finale della terza edizione di Titanus Festival che, da settembre 2012, metterà in relazione la musica con le arti statiche e dinamiche coinvolgendo numerosi artisti provenienti da tutta Italia ed in particolare dalla regione Marche. L’intero progetto artistico sarà realizzato nel territorio marchigiano con eventi concentrati soprattutto nei Comuni della provincia di Pesaro e Urbino e si avvarrà dei patrocini di numerosi enti territoriali locali. Gli appuntamenti prevedono spettacoli dal vivo, attività espositive e visione di opere d’arte, che si svolgeranno con ingresso gratuito per tutti i cittadini. Nell’ambito del progetto verranno realizzati un volume di grande formato e un docuFilm che racconteranno l’evolversi delle attività artistiche, di intrattenimento e divertimento, dell’intera regione Marche. Tutti gli artisti interessati possono richiedere informazioni alla coordinatrice, Rosy Di Giacomo 3280217549.
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Story by David Romano Grande successo per “Music Show Fly to London”, la puntata speciale del programma televisivo “Music Show” in onda su Tv Centro Marche (Canale 10 Digitale Terrestre), condotto da David Romano mentre la regia video è stata curata da Nicola Brignoccolo. Trasferta Londinese dal 27 al 30 luglio scorsi per mostrarci l’atmosfera unica della capitale britannica in queste giornate speciali, mentre è in corso la trentesima edizione dei Giochi Olimpici. Non solo Olimpiadi e movida londinese: le telecamere di “Music Show Fly to London” sono state a Casa Italia in occasione della conferenza stampa organizzata dalla Regione Marche, alla quale hanno partecipato alcune autorità provenienti dalle Marche come l’assessore regionale allo Sport Paolo Eusebi, il dirigente dell’Ufficio Turismo Pietro Talarico e il dirigente del settore Sport Sandro Abelardi. Sono state mostrate le eccellenze e le bellezze paesaggistiche territoriali, il tutto contornato dalla degustazione di alcuni prodotti tipici marchigiani nell’ampio salone a Casa Italia. Inoltre durante la conferenza anche la presentazione del libro “Le Marche a 5 cerchi”, un viaggio nella storia dei campioni Marchigiani raccontato dallo scrittore Andrea Carloni. “Music Show Fly to London” ha soprattutto raccontato la storia di due giovani imprenditori marchigiani, Igor Iacopini e Samuele Ciaralli di Fermo, che hanno deciso di aprire a Monmouth Street (zona Covent Garden) “Rossodisera”, il primo ristorante marchigiano in tutta la Gran Bretagna. Varcata la porta del locale, sembra essere immediatamente teletrasportati nelle nostre terre: un ambiente unico, con un arredamento tipico dei nostri tanti agriturismi caratteristici marchigiani e soprattutto con la possibilità di degustare prodotti freschi del nostro territorio. Se chiedete lumi a un marchigiano sul perché le Marche siano speciali, vi risponderà che potreste trovare tutto quello che cercate, sicuramente molto di piú e molto meglio rispetto ad altri "campanili". Astraendo dall'affetto per il nostro territorio marchigiano e dal suo entusiasmo genuino, si puó comunque dire che é tutto vero, ma a guardar bene manca qualcosa; altrimenti non si spiega il perché le Marche, in tutte le proprie espressioni (turismo, agroalimentare, manifatturiero e quant'altro) non siano in cima alla lista, ma solamente nella metà "buona" della classifica. Probabilmente uno dei fattori che ancora ne ritarda la definitiva legittimazione é l'azione: per dimostrare l'assunto é ancora necessario che il nostro marchigiano valichi i confini regionali e cerchi ulteriori conferme al di fuori di essi. A Londra, con il Rossodisera hanno fatto proprio questo Igor Iacopini e Samuele Ciaralli. Si sono preparati bene sulle eccellenze delle Marche e poi le hanno fatte rivivere sui tavoli del proprio ristorante, fatto di mattoni e pianconi, travi tarlate e piani di faggio, tutti provenienti da una casa di campagna di Ponzano di Fermo, a ben vedere un rudere. Ormai da 6 anni, chi si imbatte in questo strano locale al numero 5 di Monmouth Street di Covent Garden, a soli 2 minuti a piedi dal celebrato British Museum o 5 dalla gloriosa Trafalgar Square, può assaggiare le olive ascolane, i vincisgrassi, il ciauscolo, la
caciotta e molto altro, con un buon calice di Rosso Conero o di Pecorino. Tutto rigorosamente DOC! Non solo. C'è una strana alchimia tra le mura del Rossodisera e il ben preparato staff (in gran parte marchigiano anch'esso) che vi lavora. Tutto racconterà a fondo le Marche, i prodotti e la tradizione in cucina, ma anche la storia e le bellezze naturalistiche, l'alacre genio industriale dei suoi distretti produttivi. E con sempre più frequenza negli anni si sono approfonditi i legami con il territorio attraverso iniziative di promozione in collaborazione con produttori e strutture ricettive (in numerose fiere-evento dal 2009 Igor e Samuele li hanno rappresentati sulla scena londinese), di formazione (a dicembre il progetto Leonardo per gli studenti dell'istituto alberghiero di Loreto in stage). Oggi anche la Regione Marche sostiene l'iniziativa, con il Rossodisera tappa fissa durante le ultime spedizioni oltremanica delle varie delegazioni (WTM 2011, Designer Wedding Show 2011, Casa Italia durante le recenti Olimpiadi) e sottolineate dalle parole di plauso della assessore regionale Paolo Eusebi nella puntata Music Show Fly To London. L'interesse della stampa di settore, attraverso la recensione nella guida "Londra insolita e segreta" (p.47, Jonglez, 2012) della nota giornalista Rachel Howard, ha definitivamente sancito il suo status di ombelico del mondo marchigiano...A Londra. E noi marchigiani ci sentiamo degnamente rappresentati. Molte volte vengono riprodotti alcuni surrogati della cucina tipica italiana quando si è in giro per il mondo, mentre quello che doverosamente dobbiamo sottolineare è la totale freschezza e originalità dei prodotti che il Rossodisera, propone giornalmente nelle due sale in quel di Covent Garden. A far da cornice al Tour di Music Show Fly To London, è stata sicuramente la terza tappa del Gran Galà Dj, curata da Nik Drum Dj. Una molteplicità di suoni ed emozioni non solo musicali per la movida londinese By night; negli anni infatti è diventata sempre di più la capitale europea delle nuove sonorità, esperimenti quasi da laboratorio, per i numerosissimi deejay provenienti da tutto il mondo pronti a cimentarsi nelle innumerevoli feste organizzate da Disco Club e non solo.
Dalle console delle discoteche ci siamo spostati alle console degli chalet che animano le notti afose di questa Summer 2012. Il nostro viaggio, che come anticipato terminerò alla fine di dicembre con una grande kermesse i cui raccoglieremmo tutti i protagonisti inseriti dai dj, ai vocalist ai Pr , in un numero speciale a loro dedicato che coinciderà con una grande festa all'interno di una delle piÚ rinomate discoteche marchigiane. In questo numero abbiamo fatto la conoscenza di Dj Floriano e Dj Gioele Mazza. Nicola Brignoccolo
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Dj Floriano nasce artisticamente nel 1977 come speaker a Radio Marche. Subito dopo nel 1978 con il mio amico da sempre Claudio Ricotti mi sono trovato a Radio Luna uno dei primi network nazionali con una bellissima trasmissione soul funky and disco. Già all’epoca scrutavo nello studio a fianco a quello di trasmissione gli altri DJ che mixavano e registravano le loro trasmissioni. Curioso come sempre ( ancora oggi perché non si finisce mai di imparare) provai i primi mixaggi e già promettevo molto bene. Prima serata in Disco al Black Moon di Ancona e subito dopo resident nella stessa sabato e domenica pomeriggio. Subito dopo resident sabato e domenica pomeriggio al Number One di Senigallia. Come si nota dal curriculum penso di aver lavorato ovunque. Mi ritrovo a tutt’oggi con oltre 6000 vinili e caricati nei vari Pc oltre 1.000.000 di brani per 8 generi
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musicali 70 80 90 2000 commerciale house afro e radio hits . Si mi sono buttato su tutti i generi musicali perche’ penso che se vuoi “ lavorare “ devi essere pronto a tutto. Poi ognuno fa le sue scelte. Certo che se avessi fatto soltanto un genere musicale sarei entrato in un giro sicuramente meno vasto e limitato. Siccome organizzo anche feste private di compleanno di laurea e matrimoni devo essere per forza a 360°. Tirando le somme penso fino ad ora soprattutto di essermi comportato, professionalmente parlando, correttamente e rispettoso di chi ha avuto fiducia del mio operato poi è il pubblico che ha l’ultima parola. Questo è il DJF con i suoi 35 anni di console molto umile ma sicuramente mai pago e pronto a nuovi stimoli… sono uno scorpione e questa è la mia natura (883 la rana e lo scorpione). Alla prossima e buona musica a tutti. Deejay Floriano
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Gioele Mazza nasce a Macerata, nelle Marche, il 26/04/1990. Fin da piccolo è molto affascinato dalla musica e dalla discoteca, tanto é vero che nel 1996 mette i suoi piedini in una nota discoteca del maceratese, ìTartarugaî, dove sua madre lavorava al guardaroba ogni domenica pomeriggio. Gioele è rimasto subito affascinato dallíatmosfera, dalla gente e dai colori della discoteca, infatti, mostrava subito un certo feeling con l’ ambiente che lo circondava. Dal 1996 al 2006 Gioele percorre un viaggio globale nella musica, visto il fatto che era di sua abitudine guardare alla TV tanti programmi inerenti la musica, uno su tutti MTV. In questo arco di tempo Gioele sviluppa una grande Passione per la Musica, ascolta di tutto, dal rock alla RNB, dalla musica Funky alla Dance degli anni 2000 passando per l’Hip Hop. Nel 2005 il piccolo Juke Box (a quei tempi quindicenne) inizia a non accontentarsi più del fatto che poteva solo ascoltare musica, infatti, inizia seriamente a pensare ad un modo con cui poteva trasmettere la sua passione alla gente e cercare di progredire nel viaggio che stava percorrendo. Passò un anno a pensare cosa lo avrebbe fatto felice, in un primo
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momento pensò alla batteria, visto e considerato il fatto che in quel periodo Gioele era più coinvolto dalla musica Rock ma poi, poco prima delle feste di Natale, ebbe l’illuminazione e si decise a chiedere ai propri genitori una Console per DJ. Da quel momento la vita di Gioele cambia, scopre un mondo tutto nuovo, dove il mixare canzoni era una cosa straordinaria che trasportava e dava delle emozioni forti. el 2006 inizia il suo percorso di crescita e maturazione come Dj, lavorando come ìResidentî in alcune discoteche e bar della sua città. Nel 2009 ebbe la possibilità, tramite una famosa agenzia di Dj italiana di andare a lavorare in una delle località più fashion díItalia (Madonna di Campiglio) come Dj Resident in vari locali. Nel 2010 continuò a lavorare a Madonna di Campiglio,ma con uníaltra agenzia (Radio Studio Più). Nel 2011 è tornato a casa ed ora sta lavorando con la discoteca Le Dome,sempre come Dj Resident. Ifine ha iniziato da 1 anno la sua esperienza nel campo delle produzioni musicali, con passione e determinazione sta lavorando per diventare anche un produttore ed esprimere al mondo il suo concetto di House Music!
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Con la collaborazione di Planet Moda tv di Tunde Stift e Musicalbox di Gnesi Maurizio nasce un progetto, Top Model Agency Senigallia. Si occupa di Talent scout selezione modelli, modelle, fotomodelli e fotomodelle da inserire nel mondo della moda, della pubblicità, della tv e dello spettacolo. Il nostro lavoro consiste nella selezione e nella formazione di aspiranti modelli, modelle, fotomodelli e fotomodelle, hostess che desiderano intraprendere l’affascinante mondo della moda e dello spettacolo. Fornisce volti nuovi alle aziende per cataloghi, fitting, show room e sfilate di moda. Gestisce diversi concorsi di bellezza in esclusiva per la regione Marche dando così la possibilità e la visibilità ad ogni ragazza che vorrebbe fare esperienza nel settore della moda. iscrizioni e informazioni: casting@planetmodatv.it organizzazione sfilate / servizio hostess / pubblicità / fotografie
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Ciao tutti lettori di MarcheMag, anche questo mese sono qui per scriverVi di moda e bellezza, proprio come la mia trasmissione Planet Moda tv. “Summer Fashion” il titolo di questo evento che si è svolto 14 luglio a Senigallia, una manifestazione dove la moda è stata protagonista in ogni sue sfaccettature, da location e gastronomia, ai abiti a modelle e modelli belissimi e con un pizzico di profumo dall’ oriente portata dalla bellissima Paola Petrucci ballerina di danza del ventre. Bagni Bora Bora e Ristorante l’Ancora di Doriano Micci e famiglia, dove armonia e relax fa la padrone, è un piccolo paradiso perfettamente ambienta sulla spiaggia di Senigallia, molto ideale per una sfilata di moda intorno la sua piscina. Sono stati protagoniste 8
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modelle e 2 modelli presentando le ultime tendenze di costume da bagno di Yamamay, mentre la novità in assoluta è stata presentata con gli occhiali disegnati da Sergio Casagrande, la nuova linea chiamata “Monco in Piazza”, il momento suggestivo è stata regalata con i bellissimi gioielli dell’ Atelier Nicolini che ha sfilato le proprie creazioni in oro bianco e rosa con diamanti e pietre naturali. Io e il mio staff siamo felici che abbiamo potuto regalare un momento magico ai nostri co-cittadini e anche ai turisti che scelgono le Marche per le loro vacanze. Ciao a tutti…..ci vediamo in tv Stift Tunde
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Vicino ai Monti Sibillini, località Monte Monaco, abbiamo incontrato Angelo e Cinzia Tuccini, titolari da anni della storica Bottega della Cuccagna. La caratteristica di questa " gastronomia del gusto" è quella di aver mantenuto le antiche e nobili tradizioni della cucina marchigiana, entrando si percepisce immediatamente che i prodotti esposti sono direttamente realizzati dalla azienda agricola dei titolari, in particolare siamo colpiti nell'ascoltare Angelo e Cinzia da come viene preparato e realizzato lo gnocco di polenta, soprattutto la particolarità dell'erba usata in questo piatto, chiamata "buon enrico" o "bonus enricus", una particolare erba simile agli spinaci selvatici dalle proprietà diuretiche. Era l'antico pasto dei pastori e ora é diventato una specialità della nostra zona.
L’Accademia Italiana della Cucina, associazione culturale della Repubblica Italiana, ha come suo prioritario scopo e fine quello di salvaguardare e cercare di mantenere viva la cucina italiana di tradizione. Questo fine si cerca di raggiungerlo nella cucina all’interno delle famiglie (cosa sempre più difficile per le. variazioni delle condizioni di vita, per le diverse necessità e possibilità del mondo familiare odierno) ma soprattutto nella ristorazione; in questo campo collaborare e confrontarsi come Raul. Raul Ballarini è il più appassionato e valido cultore della cucina marchigiana delle nostre nonne, dei vecchi sapori; degli ingredienti e delle cotture della tradizione e quindi il nostro punto di riferimento, il più appassionato collaboratore nelle nostre iniziative culturali. La sua cucina rispecchia per intero il suo carattere: Raul è appassionato, caldo negli affetti (specie quelli familiari) cosi come lo è nella ricerca del rispetto assoluto della cucina di tradizione, nell’utilizzo di prodotti ormai in disuso (le erbe del bosco sono una sua esclusiva); Raul è sincero e schietto nel discutere con i suoi clienti ma deciso nello stroncare posizioni superficiali senza logica o da lui non condivise perchè per lui la tradizione in cucina è un vangelo. La sua vita di cuoco e di uomo sempre alla ricerca del meglio, lo ha portato a cambiare spesso il luogo del suo lavoro ma sempre ha lasciato nostalgia per l’alto spessore della sua abilità. Da diversi anni quella casa di legno in mezzo al bosco dove si esplica con la collaborazione della famiglia, è diventato il suo ultimo capolavoro. C’è da essere certi quindi che per noi fortunati che possiamo gustare i suoi sughi (sempre di lenta e lunga bollitura) le sue riscoperte delle ricette tradizionali, le sue variazioni al tema ma sempre utilizzando i prodotti di ”una volta", future esperienze gastronomiche di alto piacere non mancheranno. Raul resterà un punto di riferimento anche per chi della sua famiglia vorrà continuare la sua opera, continuare il suo appassionato lavoro, sempre a “La Pianella” di Serra San Quirico. Se ciò non avverrà anche tra molti anni, visto il suo grande senso dell’amicizia, la sua generosità, saremo noi amici commensali alla sua tavola "familiare" al suo rifugio dove regnerà sempre "la cucina di una volta" e il suo grande calore umano. Mauro Magagnini Consigliere Nazionale e Coordinatore Marche Accademia della Cucina Italiana
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