EDITORIALE Fabio Di Rienzo
Le Marche ...le scopriremo all' infinito! Eccoci all' appuntamento tanto atteso da tutta la redazione. Il primo numero di MarcheMag! Come ogni primo numero, veniamo a presentarci ai nostri lettori. Siamo una rivista nata dalla passione di tanti giornalisti che vuole raccontare la nostra bella Regione, senza campanilismi di sorta ma fedeli osservatori e attenti narratori di tutto ciò che quotidianamente ci circonda. MarcheMag è il racconto descritto da un giornalista, che affiancato da un fotografo, percorre la nostra terra in lungo ed in largo, cogliendone ogni aspetto della sua storia passata recente e futura. Un concept editoriale diverso, una lettura della rivista attraverso le immagini fotografiche che ne testimoniano la bellezza, dove leggere diventa un piacere e arrivare alle pagine finali non sia più un problema. Articoli di alto contenuto ma circoscritti nella lunghezza per dare la possibilità al nostro lettore di gustare il " pezzo" all' interno di suggestive immagini. Ci rivolgiamo alla nostra gente attraverso il racconto delle proprie passioni, usi,costumi e tradizioni . Scriveremo di storie e leggende metropolitane di cui il nostro territorio e' ricco, di personaggi diventati famosi all'estero ma che qui sono nati e cresciuti. Scriveremo del mondo dei giovani per cercare di capire come, in che modo , dove e in che cosa i ragazzi marchigiani si muovono, pensano e programmano per il loro futuro. Dialogheremo con le Istituzioni per capire come sostengono e in che modo aiutano la crescita della nostra Regione. Con semplicità, chiarezza e amore per la nostra Regione. Tutto ciò a partire da questo primo numero!
MarcheMag
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Sommario LA COPERTINA
La prima copertina del nostro magazine è dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. La modella è Francesca Onofri, Miss Mamma Italiana in gambe 2010. Non poteva mancare poi il simbolo della nostra Regione protagonista delle celebrazioni. Photographer Aurelio Biocchi Luca Giustozzi Calzature Manas Spa Make Up Alessia Cavalieri
3 - EDITORIALE
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PRIMO PIANO
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FATTI PERSONE & PERSONAGGI
8 - RINASCERE IN SPA 10- MA DOVE VAI...SE IL KETTLEBELL NON CE L’HAI 12- MACERATA UN INNO ALLA BELLEZZA 14- ANCONA QUANDO IL LETTINO NON BASTA PIU’
20- TOMBOLINI: BASTA FISCHI NEL CALCIO E NELLA VITA 24- LARDINI: PURO STILE DI FAMIGLIA 26- REMO GRASSETTI: IL DIRITTO DI DIFENDERSI E IL DOVERE DI SAPERSI DIFENDERE
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STORIE & LEGGENDE
32- FAUSTO MARINCIONI: NEMO PROPHETA IN PATRIA 36- THE NEW WAR
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MONDO GIOVANI
40 - COSPLAY: L’ARTE DI TRAVESTIRSI FA TENDENZA 42 - MARY CHAN ALIAS MARIA EMILIOZZI 48 - UNIVERSITA’ A CONFRONTO
JOURNAL
54 - LE ISTITUZIONI A CONFRONTO 58 - LE PROVINCE E IL TURISMO
MC
MARCHE CITYGUIDE
76 - RAPHAEL GUALAZZI: LATIN PROFESSOR
MARCHEMAG Il magazine delle Marche Mensile anno I n° 01 - Giugno 2011 Vittorio Fabio Di Rienzo direttore@marchemag.it Redazione Ilaria Traditi traditi@marchemag.it Annalisa Appignanesi appignanesi@marchemag.it Gabriele Giangiacomi giangiacomi@marchemag.it Cinzia Pelagagge pelagagge@marchemag.it Daniele Cecconi cecconi@marchemag.it Francesca Onofri onofri@marchemag.it Effezero studio Aurelio Biocchi Luca Giustozzi www.effezerostudio.com Photograph Katiuscia Krones Mark Jones Emanuela Amy Rossi Beatrice Ferri Alessandra Torrisi Monia Orazi Giorgia Giannetti Gabriele Censi Michele Ariorisi Francesca Palmitano Marianna Grellini Pamela Canvari Matteo Aurili Chiara Bonaiuti Paco De Angelis Michele Fulvi Chiara Antonini Pamela Vazzari Joseph Brian Thomas More Annalisa Robolini www.cecconigrafica.it In attesa di registrazione Tribunale di Macerata n°/11 del 06-2011
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PRIMO PIANO
“Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c'è certezza”. Così nella seconda metà del 1400 Lorenzo De Medici cantava l'ineffabile fascino della gioventù, uno dei miti della nostra epoca. Uno stato del corpo e dell'anima che il poeta Sandro Penna definiva "un perenne amare i sensi e non pentirsi". Negli ultimi anni questa rincorsa al voler restare giovani più a lungo possibile, ha avuto un forte slancio, che sul mercato si traduce in un notevole sviluppo del comparto wellness. I servizi offerti dai numerosi centri, sorti negli ultimi anni fino a raggiungere il totale di circa 30 mila imprese a livello nazionale, offrono una vasta gamma di possibilità, per raggiungere una forma ottimale. Anche nelle Marche, l'andamento del settore rispecchia quello a livello nazionale, che ha registrato seimila nuove imprese nate tra il 2004 ed il 2008, pari ad un incremento del 24 per cento. Il settore del benessere si divide tra le palestre, i centri estetici ed i centri benessere, includendo anche il settore del turismo termale. Nelle Marche, i dati Aiceb-Confesercenti (Associazione Italiana Centri Benessere), relativi al 2010, parlano di circa 1064 imprese del settore, con 81 centri benessere pari al 7,6 per cento, 121 palestre pari all'11,4 per cento e 862 centri estetici, pari all'81 per cento. A livello nazionale il settore nelle Marche, rappresenta il 3,5 per cento del mercato italiano, con i centri benessere che sono il 3,3 per cento del totale nazionale. Rilevante la crescita del mercato tra il 2004 ed il 2008, pari al 25 per cento in linea con il trend nazionale e 211 nuove imprese. Il contributo marchigiano alla crescita del settore è stato pari al 3,3 per cento del totale in Italia.
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Ilaria Traditi
La “salus per aquam”, i romani lo sapevano bene, è un vero toccasana per il corpo e per l'anima, in grado di risolvere i problemi più svariati: l'acqua sulfurea per malattie epidermiche, le acque minerali per patologie respiratorie, i fanghi come terapia anti-infiammatoria, anti-dolorifica e rivitalizzante. Nelle Marche, da nord a sud, possiamo trovare diversi centri termali, ma anche centri benessere specializzati. Nel Montefeltro le acque sulfuree dello stabilimento Pitinum Thermae (a Macerata Feltria) promettono miracoli. Ottime per cure inalatorie, fangobalneoterapiche, idropiniche, dermatologiche, per sordità rinogena, vasculopatie e cure ginecologiche sono abbinate a trattamenti estetici e antistress. Inoltre l'acqua della sorgente "Certalto", ad ampio contenuto di magnesio, viene imbottigliata in loco. Chi sogna l'oriente troverà a Jesi il sensuale “Profumo di Hammam”, per farsi avvolgere da caldi vapori, rilassanti e rigeneranti, immersi nelle atmosfere di Damasco. Gabicce Mare farà esplodere la passione nella sensualissima spa “Maison D' O” del Grand Hotel Michelacci, con i suoi trattamenti orientali, 3 piscine, sauna, bagno di vapore e doccia delle meraviglie. Anche l'acqua marina, sfruttando i benefici del sale, è una preziosa alleata del benessere: a Montefano nel centro "Galos" si trovano due grotte di sale, contro i fastidi delle vie respiratorie: è indicata per tutti, dai più piccoli ai più anziani e ideale per gli sportivi, dato che aiuta al reintegro delle energie.
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Mens sana in corpore sano. L'attività fisica migliora il rendimento mentale, facilita la concentrazione e allontana lo stress. Insomma non possiamo prenderci cura del nostro corpo senza passare dall'esercizio, dalla fatica, dal sudore. Le palestre sfornano ogni mese corsi fitness per tutti i gusti, spesso importati dagli Usa. All'ultima edizione di “Rimini wellness”, appuntamento fieristico punto di riferimento per gli sportivi di tutta Italia, c'è stata una vera esplosione di novità. Molte delle quali già pronte da provare nella nostra regione. Protagonista dell'ultima stagione, il Kettlebell Workout una rivoluzione nella metodologia di allenamento: questo nuovo strumento di lavoro (una palla di ghisa con una maniglia), detto anche Girya, è conosciuto fin dall'antichità dai monaci di Shaolin. Consente di ottenere rapidamente dimagrimento (a fronte però di un notevole sforzo fisico), tonificazione e rassodamento, potenziamento e ipertrofia muscolare. Si può provare nelle palestre Robby's a Macerata oppure Millennium ad Ancona. Le antiche tecniche delle arti marziali vengono in aiuto alle donne, per farle sentire più sicure grazie ai corsi di autodifesa femminile. Ad Ascoli Piceno si sperimenta il Metodo Globale di Autodifesa Fijlkam, rientrante nel più ampio programma del progetto “Donna Difesa” organizzato dalla Asd Budo Piceno in collaborazione con il Centro Antiviolenza della Provincia. Durante le lezioni si studia la psicologia dell’aggressore e la reazione dell’aggredito, la legittima difesa e l'eccesso colposo fino all'utilizzo del più pratico e immediato spray al peperoncino. E' in programma presso la palestra di atletica pesante ad Ascoli Piceno. Il corso di autodifesa si può provare anche ad Ancona presso il Centro Studi Arti Marziali John Dee che dal 1998 pratica lo studio di Kali Filippino, Silat Indonesiano, Jeet Kune Do, Ju Jitsu per adulti e bambini.
Ilaria Traditi
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tori. L'Idrokinesiterapia (o riabilitazione in acqua) sfrutta invece il movimento in acqua, efficace per il recupero articolare e funzionale. E passiamo ai massaggi: nel centro Shusa (Potenza Picena) si pratica quello ai vinaccioli di uva rossa per lenire dolori muscolari o articolari e il midhi, l'antica tecnica indiana del “camminare dolcemente sul corpo” con i piedi utilizzati nel massaggio al posto delle mani. E ancora il massaggio thai con fagottini alle erbe thailandesi che aumenta l’attività vascolare e favorisce la liberazione di tossine. Da provare i pompages (movimenti ritmici sulle articolazioni e sui muscoli), il savonnage con sapore nero vegetale (che giova alla pelle e all’umore) e il bagno romano che ricrea l’ atmosfera delle antiche terme. Il fango al platino è un'esclusiva del centro benessere Kimben di Castelraimondo, per massaggi extralusso al diamante e platino che facilitano il metabolismo cellulare e la sintesi delle proteine per una pelle morbida, levigata e straordinariamente luminosa. Nel centro Wabi Sabi di San Ginesio c'è la vasca in legno di inoki, per bagni aromaterapici in stile giapponese degustando il sencha, il tè verde giapponese organico di alta qualità.
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La pevonia liporiducente (al centro estetico Blugallery di San Severino Marche) per prepararsi alla prova costume, l'ossigenoterapia (da Portofino's a Civitanova Marche) per migliorare il metabolismo cellulare, la radiofrequenza per contrastare le rughe. A Macerata la cultura del wellness è un elemento imprescindibile nella cura di sé. Presso il centro Somachandra di Corridonia protagonisti il massaggio "nau malish", praticato dalla casta indiana dei barbieri (jati Nau), comunemente offerto per strada e l'hot stone massage, un sentiero di pietre laviche massaggiate e poi posate sui punti chakra per sciogliere le tensioni. Proposta anche la coppettazione, pratica terapeutica della medicina cinese utilizzata per la sua potente azione disperdente e mobilizzante. Farà esplodere la passione il sexy percorso benessere “Intimacy” all'interno del centro My Time di Porto Recanati, dedicato alla coppia nella suite “regina dei vizi”. Per il comparto riabilitativo all'Officina di Fidia (Corridonia) si praticano la tecarterapia e l'idrokinesiterapia. La prima (Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo) stimola energia dall'interno dei tessuti, attivando i naturali processi riparativi e antiinfiamma-
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Cabina, lettino e ombrellone non bastano più. Ad Ancona le spiagge diventano hi-tech, ospitano vasche idromassaggio e percorsi benessere, si trasformano in palestre e centri massaggi. Qualche esempio? A Marcelli di Numana la “Piccola spiaggia” (riconosciuta dalla rivista “Spiagge d'Italia” tra i 10 migliori stabilimenti del Bel Paese) è dotata di servizi esclusivi per il comfort sul bagnasciuga: nell'area benessere, delimitata da fiori tropicali, sono installate 3 vasche idromassaggio con acqua a 32 gradi, una dedicata alla cromoterapia e aromaterapia e uno spazio riservato a due lettini che effettuano un piacevole massaggio shiatsu. Novità a Senigallia, presso l'hotel Terrazza Marconi che sta per inaugurare la spa sulla spiaggia. Gestita sempre dal centro benessere “Spa Marine” la “thalasso spa” darà la possibilità di usufruire direttamente sul bagnasciuga delle coccole e dei trattamenti all'insegna del wellness. In effetti a chi non verrebbe voglia, soprattutto nei mesi più caldi, di immergersi in piscine con idromassaggio e docce multigetto per favorire la microcircolazione? A completare la nuova struttura, una favolosa terrazza panoramica e solarium, dove rilassarsi su chaise longue gustando infusi o tisane. Sempre sulla Spiaggia di Velluto si sta costituendo il consorzio tra gli stabilimenti 67 - 68 (bagni Piccolo Lido), 69 (Bagni Bruna) e il bar Mascalzone sul lungomare Alighieri. “Una sinergia - spiega il titolare del “Piccolo lido” Enzo Monachesi- per ampliare i servizi e offrire qualcosa di diverso”. Come l'area con vasca idromassaggio, divani per il relax, copertura wi fi per collegarsi ad internet.
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La storia di gente comune e di gente famosa, di imprenditori e di artisti, di famiglie storiche e importanti lungo tutta la nostra regione. Raccontare la loro storia vista da un'angolazione diversa, pi첫 informale, pi첫 umana ... pi첫 intima.
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“ ica è facile fare l'arbitro. Tutti cercano di fregarlo”. Tra applausi, richieste di foto e autografi, accolto come una rockstar, l'arbitro Daniele Tombolini ha salutato a fine Aprile gli studenti dell'istituto tecnico Podesti di Ancona in occasione dell'inaugurazione del nuovo edificio. Il testimonial d'eccezione del polo professionale, tutto “di classe A” grazie all'impianto solare termico, l'installazione di caldaie a condensazione, pannelli radianti e un sistema di recupero delle acque piovane, si è intrattenuto tutta la mattinata con i ragazzi, svelando loro le regole del calcio e della vita. “L'arbitro si trova nel mezzo - ha spiegato lo sportivo originario di Loreto- mentre tutti i giocatori cercano di fregarlo. Ecco perché il mio sogno sarebbe quello di scendere in campo e non fischiare mai. Significa che ognuno ha imparato ad assumersi le proprie responsabilità, a fare a meno del controllo. Non ci sarebbe bisogno dell'arbitro se tutti imparassero il rispetto delle regole”. Tombolini, che nel tempo libero si dedica alla sua seconda passione, il vino, producendo nelle colline di Jesi un ottimo Verdicchio, ha già conquistato gli studenti: sarà infatti invitato come superospite alla prossima assemblea d'Istituto.
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Federico Vitali, ha 58 anni, è un Cavaliere del Lavoro con una lunga carriera imprenditoriale ed amministrativa. E' stato anche Presidente di Confindustria Marche e dell'Amministrazione provinciale di Ascoli Piceno (prima della divisione con Fermo). Fondatore della FAAM 37 anni fa, oggi leader nella realizzazione di progetti e soluzioni nel campo degli accumulatori e dei veicoli ecologici, con un fatturato 2010 vicino ai 100 milioni di euro. Del gruppo è amministratore delegato e presidente. Non ha mai lasciato Monterubbiano in provincia di Fermo, nonostante i sempre più frequenti viaggi in Cina dove ha aperto un mercato di grande prospettive. Quanto spazio resta per i propri interessi e la vita familiare in una giornata? Dormo poco, non so se sia una fortuna ma mi permette di alzarmi presto e iniziare la giornata con una corsetta prima di andare in azienda. Vivo tra gli ulivi, la mia è un famiglia di frantoiani, e ho voluto mantenere l'attività, si tratta chiaramente di un hobby anche se abbastanza costoso. Qual'é l'olio più buono? Guardi qualcuno mi ha insegnato che l'olio ha 17 difetti ed un solo pregio: non aver difetti! Quello che non ha difetti è il miglior olio. Dunque un attività di tradizione familiare che la lega al territorio... Le mie radici le conservo soprattutto nell'impresa, l'azienda sta a Monterubbiano e sono convinto che il
legame con il territorio sia un fattore di crescita, chi pensa che andare in Cina fa chiudere le imprese viene smentito dai numeri: eravamo in 95 addetti in Italia nel 1995 quando abbiamo cominciato a lavorare con la Cina ed ora siamo in 350. Lei è sposato ed ha tre figli, Ermanno Enrico ed Elena, tutti con la E, una coincidenza o un vezzo? I primi due sono stati una coincidenza poi abbiamo continuato e per la terza, con mia moglie Manuela, abbiamo scientemente scelto un nome con la E. Ci è piaciuto Elena. Hanno tutti completato gli studi e i primi due di 33 e 32 anni sono impegnati in azienda, ora anche l'ultima di 27 si sta inserendo, i figli debbono fare quello che vogliono e soprattutto quello che sono capaci di fare. Devono dimostrare il loro valore. La sua squadra del cuore? Come si può non essere tifoso dell'Ascoli, ero un grande amico di Costantino Rozzi e uno dei miei figli si occupa tuttora del settore giovanile. Ricordo però le gesta di Sivori e Charles nella Juventus quindi un cuore bianconero comunque. Ma prima ascolano e poi juventino! Mare o monti? Sono un camminatore e amo la montagna, ho fatto tutte le passeggiate segnate sulle carte escursionistiche dei monti Sibillini e dei monti della Laga e poi molte delle Alpi. Al mare mi sacrifico negli ultimi anni per accontentare mia moglie.
Gabriele Censi
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C’è chi è appena arrivato dalla Spagna, chi invece dal Giappone. Siamo a Filottrano in provincia di Ancona nella sala d’aspetto dell’azienda Lardini che, a giudicare dagli arrivi e dalle partenze assomiglia molto a quella di un aeroporto. A colloquio con noi c’è Andrea Lardini, fondatore nel 1978 assieme ai fratelli Luigi, Lorena, e, in seguito, Annarita dell’azienda omonima che conta oggi circa 300 dipendenti, nota eccellenza della sartoria italiana con una produzione di 1600 capi al giorno. Presidente come inizia di solito la giornata? “Ogni mattina appena sveglio non mi faccio mai mancare una bella tazza d’orzo e accendo subito l’ipad per leggere le principali notizie. Poi vado in azienda anche se viaggio molto e sono spesso all’estero. La mia giornata inizia presto e finisce tardi”
Viaggia molto spesso, ma cosa rappresenta ancora oggi per lei Filottrano? “Senza dubbio il mio modo di essere, ogni giorno anche i nostri clienti che vengono qui posso guardare le splendide colline marchigiane che per me da sempre rappresentano un’idea di bellezza unita a semplicità”. Ma a Filottrano quindi alle Marche è legata un po’ tutta la famiglia Lardini, in particolare la sorella di Andrea, Lorena che nonostante l’impegno in azienda non ha mai voluto trascurare l’attività di mamma a tempo pieno: “Vivere nelle Marche- ha detto- è sicuramente servito a favorire un rapporto familiare nel lavoro come nella vita di tutti giorni”.
Gabriele Giangiacomi
Quindi niente tempo libero per famiglia e hobby? “Beh si, rimane poco spazio ma certo non rinuncio a stare con mia moglie Marina e i miei figli Alessio e Filippo nei week-end come pure sono disposto a fare alzatacce per andare a pesca, il mare è la mia grande passione e quando sono in barca riesco finalmente a staccare la spina e a rilassarmi. Spero in futuro che Alessio e Filippo possano sostituirmi nel lavoro così da dedicare qualche giorno in più alla pesca”
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Remo Grassetti, nato a Sarnano in provincia di Macerata 50 anni fa, vive a Fermo e non ha perso il suo legame con la terra di origine nonostante oggi la sua attività lo porta in tutta Italia e all'estero. Ha già alle spalle un trentennale festeggiato lo scorso dicembre con la sua prima passione, il karate, alla quale si è affiancata più recentemente una disciplina diversa ma dalle comuni radici: "la difesa personale". Nel karate è stato campione nazionale e internazionale, che importanza ha l'agonismo in questa arte marziale o sport? L'agonismo è una piccola parte del karate e appunto definirlo sport è improprio, si tratta di una disciplina che insegna dei valori, il rispetto per l'avversario, le regole, l'autocontrollo. Con il karate ci si forma nel carattere e si possono affrontare tutti i combattimenti dell'esistenza. Lei è anche Presidente dell'Accademia Italiana Israeli System of Military Self Defence, di cosa si occupa? La difesa personale è per me un'attività professionale che nasce da un bisogno di impegno sociale, la sicurezza della persona va garantita, in particolare dei soggetti più deboli come le donne. Per questo ho fondato nel 2003 l'Accademia con Ron Kluger, il caposcuola del metodo. Lui è un grandissimo maestro di arti marziali, ed anche segretario generale dell'IBSSA che riunisce gli operatori di sicurezza del mondo. Ma soprattutto è stato istruttore e analista dei programmi delle forze armate israeliane, il suo paese, e sappiamo quanto deve curare questo aspetto.
A chi si rivolge l'Accademia? Il primo settore è l'addestramento di tutti gli operatori di sicurezza, Forze Armate, corpi speciali, personale di vigilanza, polizia locale, ma abbiamo programmi per privati cittadini e gruppi. Le donne possono imparare allo stesso modo le tecniche del metodo? Il metodo è accessibile a tutti proprio perché si basa su principi e non sulla tecnica, bastano poche ore di addestramento per ottenere dei risultati. La donna, come chiunque altro viene aggredito sulla strada, non deve affrontare un combattimento ma difendersi: Il concetto di difesa è il cuore del mio operato e si basa su principi naturali. Insomma non bisogna essere dei duri e poi un marchigiano di solito non lo è... Già, le origini sono importanti, ho iniziato da Sarnano affrontando molti sacrifici, ma proprio per l'umiltà e la dignità di queste origini ho fatto la mia strada. Che ero un duro me lo diceva scherzando il maestro Miyahira a Okinawa. A lui, karateka di 80 anni che doveva ancora studiare e imparare, ho intitolato la mia "Karate Do Academy" a Fermo.
Gabriele Censi
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Che cosa sono le leggende metropolitane? Verità o fantasia popolare? Fatti realmente accaduti o mera invenzione? Eventi seri o gravi, scherzi o trovate pubblicitarie? Le leggende metropolitane sono storie vere, hanno avuto davvero luogo e da poco tempo, in un posto non troppo lontano. Per questo affascinano, nonostante la loro scarsa veridicità . In questa sezione di MarcheMag ci dedichiamo alle leggende e alle storie metropolitane di cui è ricca la nostra terra: storie di persone famose all'estero ma nate e cresciute nelle Marche, di fatti misteriosi e incredibili accaduti nei secoli nella nostra regione, di curiosità e aneddoti di quelle storie che hai sentito narrare dai tuoi amici durante le serate in campeggio o intorno al fuoco in spiaggia, o dai tuoi parenti durante i raduni di famiglia
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Lei si rispecchia nel detto “nemo propheta in patria”? Nemo propheta in patria è un titolo che non credo di meritare. Sono troppo idealista per impegnarmi a far prevalere questo o quel gruppo o cercare effimeri riconoscimenti personali. Quando è stato il momento di decidere come spendere il mio tempo in questo mondo ho scelto di impegnarmi per il “greater good”, cercando di capire perché avvengono i disastri e come aiutare le persone coinvolte. Inoltre di quale patria parliamo? La mia patria natia, l'Italia? La mia patria eletta, gli Stati Uniti o la mia patria bioecologica, il pianeta Terra? Finora ho conosciuto una sola razza compatriota, l'Homo sapiens sapiens. Perchè è andato negli Stati Uniti e per quale motivo ha poi deciso di tornare? Nel 1992 decisi di andare in Massachusetts per specializzarmi in geografia ambientale, ovvero lo studio dei disastri naturali e le tecniche per mitigarli, non perché l'Italia non mi dava la possibilità di emergere, ma semplice-
mente perché allora in Italia non vi erano programmi di dottorato di ricerca in questo ambito. Quando nel 2008 con la mia compagna Elena abbiamo deciso di ritornare in Italia (per la prima volta senza il biglietto di ritorno negli Stati Uniti) l'abbiamo fatto per riavvicinarci ai nostri genitori. Certo lasciare New York non è stato facile, ma ogni luogo ha i suoi pregi, basta cercarli. Che cosa ha imparato in questi anni in giro per il mondo? O quali sono i temi che affronta con il suo lavoro? Un territorio è la sintesi dell'interazione dinamica fra processi naturali ed antropici, espressa nell'unicità del suo paesaggio. Più di 20 anni di ricerca in ambito disastrologico (dagli studi presso le università di Urbino e del Massachusetts, al lavoro con il United States Geological Survey - con il governo federale USA, poi con la Long Island University di New York, l'Università Politecnica delle Marche ad Ancona, fino ai progetti con le Nazioni Unite in Sri Lanka, Vietnam e Cina) mi hanno convinto che i disastri naturali
sono la manifestazione più evidente di una errata gestione del territorio da parte dell'uomo. L'illusione di poter vivere in modo “standardizzato” in qualsiasi luogo di questo pianeta può esserci fatale. Il problema di prevenire i disastri ed organizzare una buona protezione civile non è tanto di disponibilità tecnologica, ma di limitazione socio-culturale. Da geografo vedo la prevenzione dei disastri tramite un approccio multi-scala che immagini i processi a livello globale ed agisca sulle dinamiche sociali della comunità locale. Ed il futuro? Per il momento voglio far crescere mio figlio Enrico Thomas alle pendici del Monte Conero nella campagna marchigiana, con la speranza che impari ad apprezzare la bellezza e la fragilità di un territorio. Poi chissà? Il mondo è così grande e così diverso che sarebbe un peccato non continuare ad esplorarlo.
Thomas More
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he cosa hanno in comune Castelfidardo e la leggendaria figura di Toro Seduto? Il capo indiano americano che riuscì a mobilitare più di 3500 guerrieri Sioux e Cheyenne nella famosa battaglia di Little Bighorn, sconfiggendo il colonnello George Armstrong Custer il 25 giugno 1876, possedeva e portava al collo la medaglia della battaglia di Castelfidardo. Per capire il perché dobbiamo fare un salto indietro nella storia. Nella famosa battaglia del 18 settembre 1860, dove si scontrarono gli eserciti del Regno di Sardegna e quello dello Stato Pontificio, parteciparono anche alcuni soldati irlandesi che militavano agli ordini del generale De La Moricière, animati da forti ideali di fede e di lealtà nei confronti di Papa Pio IX. Al termine del conflitto, i soldati più valorosi furono insigniti dal Pontefice di una medaglia su cui era incisa una croce rovesciata. Tra questi anche Myles Walter Keogh, un irlandese che pochi mesi dopo si arruolò al di là dell'oceano per combattere nella Guerra Civile Americana dove perse la vita battendosi coraggiosamente durante un agguato da parte degli indiani a Custer's Point. Di lui non si seppe più nulla fino al 1890, quando con il ritrovamento delle spoglie di Toro Seduto si scoprì sul petto del capo indiano proprio la medaglia di Castelfidardo. Il capo tribù infatti ammirato dall'eroica condotta del milite irlandese, l'aveva sottratta al cadavere e l'aveva custodita gelosamente, credendo si trattasse di un amuleto magico, portandola con sé fino alla tomba.
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raq, Kosovo, Libano Afghanistan, Libia, Sudan: in tutti i luoghi delle missioni militari italiane la nostra regione dà il suo apporto con una peculiarità. Nelle Marche infatti ha sede "l'esercito non violento": si tratta del 28° reggimento "Pavia" di Pesaro, specializzato in comunicazioni operative. Dopo la sospensione della leva obbligatoria, lo storico reggimento è stato riconfigurato nel 2004 in questa nuova formazione. Si tratta di 500 soldati professionisti che usano una potente arma non letale, la comunicazione persuasiva. Un impegno al fianco delle forze internazionali con specificità riconosciute anche in ambito Nato. La radio Herat in Afghanistan attivata nel 2010 (unica nel territorio) o i volantini con un messaggio di pace lanciati su Tripoli sono esempi dell'opera dei reparti del 28° "Pavia". Radio, tv, stampa, volantini, fonia mobile, tutti i mezzi di comunicazione sono usati per ottenere il consenso delle popolazioni civili. Le più moderne tecniche di marketing vengono applicate in situazioni spesso delicate ma con grande efficacia per il successo delle operazioni. Il reggimento raccoglie ufficiali, sottufficiali e volontari da tutta Italia formati nella sede marchigiana e circa il 10% sono nostri corregionali, anche donne.
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GIOVANI: MODE, TENDENZE, CURIOSITA’ NEL MODELLO MARCHIGIANO
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Giovani di tutti i tempi amano il co per cambiare nfine e premono e questa forz le regole del mondo di inquietudin a è da sempre portatrice i, ma anche d tro le richie i novità. D rompere con ste delle nuove generazio ien al domanda di ucune regole consolidate c'i di è la n n u o vo che deve fars zio.Come i gio i spava n i e i g io vanissimi mar giani di ogg sport estremi,i vivono il nostro tempo, d chiag musica, ai vid all'abbigliamento, ai film, li eogiochi, que al contare di più llo che sembrala p e r lo ro . Un viaggio de tro al pianeta ngio alla luce di fa vani analizzandolo tti e di tende nze sempre più e mergenti.
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Arte, trasformismo, creatività, interpretazione e divertimento. Con queste parole può essere riassunta l’essenza del Cosplay. Al motto di puoi trasformarti in ciò che vuoi, i ragazzi, vestono i panni dei loro idoli del mondo dei cartoni animati, fumetti, film e persino videogiochi. Cosplay, letteralmente”recitare in costume” è un neologismo nato negli anni ’90 in Giappone, dove il fenomeno è partito, diffondendosi a macchia d’olio in tutto il mondo, grazie anche alla rete dove conta numerosi Siti, Forum, Community e gruppi sui social network Facebook e Twitter. In Italia le più importanti “vetrine” Cosplay sono le fiere del fumetto “Lucca Comics and Games” e “Romics”, dove questo mondo vitale e variegato si esibisce in allegre sfilate. Nelle Marche il fenomeno ha avuto impulso anche in seguito ai riconoscimenti ottenuti da Maria Emiliozzi, una delle prime cosplayer della regione a rappresentare l’Italia al World Cosplay Summit, l’olimpiade del Cosplay che si tiene annualmente in Giappone. Lo spirito che muove gli appassionati di questo hobby è quello di trasformarsi completamente nel personaggio, non solo vestendone gli abiti, ma soprattutto interpretandolo. Un’interpretazione, che va oltre il semplice costume e che coinvolge il personaggio nella sua totalità, atteggiamenti e movenze inclusi. Non si tratta di una semplice imitazione: il cosplayer come un attore, mette in scena il suo personaggio, costruendolo fin nei minimi dettagli, spesso realizzando da solo costume e accessori con una meticolosità davvero sorprendente. Non solo stile, ma anche divertimento: gli appuntamenti Cosplay rappresentano un’occasione per socializzare con chi condivide la stessa passione, infatti, oltre a travestirsi in occasione di sfilate, gare e giochi di ruolo non è inusuale per i ragazzi partecipare a raduni che pianificano in rete. Proprio per giugno - luglio è previsto un evento, date e location ancora da definire, promosso da Panzai-Co, gruppo nato su Facebook costituito da ragazzi di San Benedetto e Porto Sant’Elpidio.
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Venticinque anni, nata a Loro Piceno ma osimana di adozione, Maria Emiliozzi ha partecipato al World Cosplay Summit del 2007, l’olimpiade del Cosplay che si tiene annualmente nella città di Nagoya, in Giappone. Indossando il costume di Yuuko Hajiwara, un personaggio dei manga giapponesi, ha rappresentato l’Italia alla finale di questa importante competizione internazionale dove viene decretato il miglior Cosplay del mondo. Com’è nata questa tua passione? “È nata per puro caso. Nel 2003 con un gruppo di amici abbiamo partecipato al Lucca Comics and Games, la fiera del fumetto dove c’è una gara dedicata al Cosplay. Non sapevamo neanche cosa fosse ed eravamo abituati a travestirci solo a carnevale. Fin da piccola ho sempre amato i fumetti e l’idea di potermi immedesimare in un personaggio, quindi, saputo che si poteva andare alla fiera mascherati, abbiamo deciso di vestirci come i personaggi del Signore degli Anelli, io impersonavo l’elfo Arwen. Arrivata a Lucca mi sono iscritta alla gara ed ho vinto il premio come miglior personaggio fantasy. Da lì è nato tutto. Ho iniziato ad appassionarmi al Cosplay e a partecipare a numerose competizioni, riuscendo sempre ad ottenere qualche piazzamento. Questi successi mi hanno spinto ad andare al Romics dove sono stata selezionata insieme alla mia amica Verena per partecipare al World Cosplay Summit del 2007”.
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Cosa puoi raccontarci di questa esperienza? E cosa ha significato per te rappresentare l’Italia? “E’ stata un’esperienza davvero indimenticabile. Non credevo di riuscire a qualificarmi, perchè c’erano tante altre ragazze più brave e più esperte di me, quindi sono rimasta molto sorpresa. È stato molto emozionante, una delle esperienze più belle che mi potessero capitare. Da subito ci hanno accolto molto calorosamente e per tutto il tempo si è respirato un clima di grande amicizia e solidarietà tra i partecipanti delle diverse nazioni. Anche se alla finale non abbiamo ottenuto alcun piazzamento, perché la gara è stata vinta dalla Francia, mi sono divertita moltissimo e poi è stato un grande onore rappresentare l’Italia”. Come prende forma il tuo personaggio? “Si comincia da zero. Dopo aver scelto il personaggio, inizio ad immaginare il costume, cerco i tessuti e creo gli accessori. Non è solo travestimento, ma anche interpretazione”. E in futuro, quali sono i tuoi progetti? “Per ora sono in un momento di pausa, anche in seguito al cambiamento di residenza che non mi ha lasciato tempo per altro. Però, ho portato con me tutto il necessario per creare alcuni costumi che ho in mente già da tempo, quindi mai dire mai…In ogni caso il Cosplay rimarrà sempre una mia grande passione”.
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Sabato 28 e domenica 29 maggio, nell’ambito della Fiera del Fumetto di Senigallia, si è svolto il primo evento Cosplay, di un certo rilevo, delle Marche. Senigallia, come succede anche nelle altre città italiane dove si tengono gare cosplay, si è colorata di eccentrici personaggi in costume. La due giorni, incentrata sul fantasy, ha registrato una notevole affluenza di pubblico a testimonianza di quanto il fenomeno si sia ormai ampiamente diffuso anche nel nostro territorio. Il richiamo di manga ed anime, però, è andato oltre i confini marchigiani, attirando giovani anche dal vicino Abruzzo. L’evento, organizzato presso il Foro Annonario dal gruppo “SENACOMICS”, in collaborazione con l’associazione culturale “Giovanni Longarini”, il Comune di Senigallia e la Regione Marche, ha visto lo svolgimento di una doppia gara, una nella quale hanno sfilato i cosplayer singoli, e l’altra dedicata ai gruppi. Sul banco dei giurati, nell’arduo compito di valutare i costumi e i loro ‘attori’, è intervenuta un’ospite d’eccezione, Anna Maria Quaresima, costumista delle “Winx” nonché affermata cosplayer. Alla presenza di una folta folla di curiosi, sono state premiate le categorie “Miglior Singolo”, “Miglior Gruppo”, e “Simpatia”. I personaggi maggiormente rappresentati dai giovani cosplayer sono stati soprattutto manga e anime giapponesi. Non sono mancati, però, i richiami al mondo del cinema e dei videogiochi, con alcune eccezioni in chiave più eccentrica. Con indosso i costumi dei loro beniamini, hanno messo da parte la timidezza e si sono cimentati in sfilate, balli e interpretazione, riuscendo a divertire e a catturare l’attenzione del pubblico. Abbandonata per un giorno la quotidianità, hanno preso parte alla gara senza scivolare nella competizione, perché il vero spirito del cosplayer non è vincere, ma esibirsi.
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Conoscere i corsi di studio attivati nelle nostre università utilizzando la voce dei protagonisti che illustreranno l'offerta formativa, a partire dalla singola università o facoltà; questo è utile quando si vuole sapere se, in una certa università, è presente o meno una particolare classe di laurea e se in questa sono compresi determinati corsi di laurea, ma sopratutto quali prospettive dopo la laurea.
“Le prospettive occupazionali per chi frequenta l’università sono buone ancora oggi, nonostante la presenza di un mercato del lavoro fortemente mutato. L’Italia è molto indietro rispetto agli altri paesi per il numero dei laureati e si trova, dunque sguarnita di ‘cervelli’. Nella fascia d’età che va dai 25 ai 64 anni, la nostra nazione mostra solo un 12% di laureati, mentre gli altri paesi dell’indagine Doxa rivelano una percentuale doppia. Bastano questi dati a dimostrare che il percorso universitario rappresenta ancora oggi una scelta fruttuosa, in quanto può offrire opportunità di lavoro più solide rispetto a quelle che si possono conseguire senza avere una formazione universitaria alle spalle. Anche nella grande era della mobilità del lavoro, come l’attuale, chi possiede un titolo di studio universitario è per sua natura più flessibile, avendo maturato la capacità di affrontare problemi sempre nuovi, grazie alla metodologia acquisita nel corso della formazione universitaria. Nelle aziende i laureati sono il settore meno vulnerabile nei processi di riduzione del personale. Quando le imprese licenziano lo fanno sempre andando a colpire la manodopera meno qualificata, perchè nei laureati investono di più e sono, quindi, più restie a disfarsene. Basti pensare a figure professionali quali quelle operanti nel marketing, design o finanza, queste non sono certo sostituibili
con la manodopera a basso costo, ecco perché le aziende cercano di trattenerle. Negli ultimi anni, stiamo assistendo ad un calo nella propensione dei giovani ad iscriversi all’università, calo dovuto sia a scarso orientamento sia a scoraggiamento. Scoraggiamento perché molti ritengono che la laurea oggi non serva più, scarso orientamento, invece, perché spesso scelgono la facoltà senza aver ben chiare quali sono le reali condizioni del mondo del lavoro. In generale le lauree umanistiche registrano una flessione, mentre le scientifiche sono ancora molto richieste, come evidenziato dai livelli occupazionali dei neolaureati. Ancora oggi i laureati in Ingegneria a 3 anni dal conseguimento del titolo universitario mostrano un tasso di occupazione pari al 90%, stesso discorso per la facoltà di Economia e Commercio e ancora di più per Medicina e Chirurgia o Scienze Infermieristiche, che continuano a garantire i tassi di occupazione maggiori, addirittura in termini di mesi se non di settimane dalla laurea. È bene stare attenti ai corsi universitari più semplici che possono sfociare in percorsi paludosi e orientarsi, invece, verso le facoltà scientifiche che, anche se più difficoltose, possono condurre a posizioni professionali più solide”.
“Un sondaggio di questi giorni rivela come i giovani italiani credano meno dei loro coetanei europei nel valore della laurea. Eppure gli anni passati all’Università possono essere il momento cruciale, la fucina della vita di un uomo, direi quasi a prescindere dall’efficacia del titolo che si consegue. Come ci ha detto Umberto Eco durante un recente incontro, la vera formazione si fa la sera davanti a una birra, con altri giovani italiani e stranieri. Come a dire che la «socializzazione» gioca un ruolo fondamentale nella formazione dello studente. E quello di Urbino è un vero e proprio “campus”, un luogo ideale per la condivisione e la creazione delle esperienze umane oltre che culturali. Naturalmente noi ci impegniamo anche direttamente con servizi di assistenza e tutorato e soprattutto con un’attività di placement in continua crescita ed evoluzione: ogni anno allestiamo il Career Day, giunto all’undicesima edizione, ora arricchito dall’adesione ad AlmaLaurea e dall’introduzione del Careers Abroad dedicato alle opportunità di lavoro all’estero. Sono stati particolarmente focalizzati i settori bancari, della moda e del turismo attraverso i temi “Ambiente e Sa-
lute”, “Cultura e sociale”, “Credito e finanza”, “Industria e Artigianato” e “Turismo e commercio”. Quest’ultimo settore, con l’attivazione del partenariato col progetto europeo Leonardo, ci darà la possibilità di internazionalizzare il raggio dei contatti e delle opportunità, specie nel settore della nautica e del turismo da diporto. L’Università di Urbino si rivolge inoltre al mondo del lavoro attraverso contatti mirati e settoriali, con iniziative come “Esplora il mondo del lavoro” e accordi specifici con i centri per l’impiego della Provincia di Pesaro e Urbino. Aderendo al progetto FIXO (Formazione e Innovazione per l'Occupazione) promosso e sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, stiamo rapidamente crescendo come visibilità e strutturazione in modo da consentirci anche una valutazione complessiva più precisa. I risultati, pur in un momento di crisi come quella attuale, ci stanno dando risultati confortanti che ci spingono a proseguire nella direzione che abbiamo intrapreso al momento di affidare i tirocini formativi e il placement a un delegato rettorale di grande esperienza e capacità come il prof. Tonino Pennarelli”. da Stefano Pivato
L’Università di Camerino opera con determinazione affinché la formazione dei propri laureati sia coerente con le prevedibili esigenze del mercato del lavoro, anche progettando i percorsi di studio attraverso un processo di consultazione con le realtà produttive più dinamiche della Regione e non solo. In questo modo si punta ad un pronto inserimento dei giovani e delle giovani nella vita professionale. I dati dell’indagine del Consorzio AlmaLaurea, forse tra i migliori indici della qualità della formazione, confermano ottimi risultati per UNICAM: i laureati del 2009 occupati ad un anno dalla laurea sono il 59%. Particolarmente soddisfacenti sono i dati sui laureati della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute: ad un anno dalla laurea è occupato l’89% dei laureati Unicam, contro il 78% della media nazionale. Analoga considerazione si applica alla Scuola di Scienze e Tecnologie, con i suoi corsi di laurea in informatica, matematica, chimica, fisica, geologia: ad un anno dalla laurea è occupato il 55% dei laureati Unicam, contro il 47% della media nazionale. Per favorire l’incrocio tra domanda
ed offerta, dal 2005, UNICAM ha aderito al Consorzio AlmaLaurea, ed offre così ai suoi laureandi e laureati l’opportunità di rendere maggiormente visibili i propri curricula in Italia ed in Europa. Un ulteriore impegno di UNICAM sul placement è rappresentato dall’annuale appuntamento “Giovani+Università=Lavoro” (GUL è l’acronimo con cui l’iniziativa è conosciuta tra i nostri studenti), il career day UNICAM, al quale, nel 2010, hanno partecipato circa 50 tra aziende ed enti, con stand e presentazioni, ed oltre 1000 laureandi/laureati. E si sta lavorando all’edizione 2011, che è in programma per il prossimo 26 ottobre. I fatti dimostrano che lo stage è un efficacissimo strumento non solo di dialogo fra l’università ed il mondo del lavoro, ma anche di collocamento (placement appunto) per i giovani: in percentuale elevatissima lo stage si risolve in un contratto di lavoro! Abbiamo un obiettivo ambizioso: non solo che tutti i nostri studenti conducano uno stage all’esterno dell’Ateneo, ma che una percentuale crescente di essi lo svolga all’estero.
Nella società della conoscenza cresce di più chi possiede più formazione e più “cervelli”. Eppure, il nostro paese ha un tasso di laureati molto inferiore a quello della media dei paesi Ocse. Il nostro sistema economico non sa valorizzare una quota crescente di laureati. Di fronte a questo quadro, l’Università di Macerata sollecita i suoi studenti a fare scelte ben “orientate”, che partano da reali motivazioni, con un occhio al mercato. Un polo universitario, come quello maceratese, specializzato nel campo delle scienze umane e sociali, indica la strada dell’umanesimo che innova verso le nuove tecnologie, le grandi trasformazioni sociali ed economiche. Sono queste le caratteristiche della nostra offerta formativa, sia relativamente ai corsi di laurea sia per quanto riguarda master e corsi di perfezionamento post-lauream, che contano sulla sinergia con istituti e centri di ricerca italiani ed europei nonché con realtà produttive ed enti pubblici. Essi costituiscono la passerella verso il mondo del lavoro nella logica dell’istruzione continua e ricor-
rente (long life learning). Oltre alla formazione, eroghiamo un servizio specializzato che supporta lo studente nell'ingresso nel mondo del lavoro ( HYPERLINK "http://www.unimc.it/ateneo/centri- di-ateneo/cetril" www.unimc.it/ateneo/centri-diateneo/cetril). Il nostro sistema di placement funziona bene, tanto che il nostro è stato l’Ateneo che ha ottenuto più borse di studio, ben 75, tra quelle offerte dalla Regione per tirocini in progetti aziendali innovativi. Offriamo la possibilità di svolgere stage all’interno di enti e aziende selezionati: ogni anno ne eroghiamo più di 1.500 in Italia e all’estero. Abbiamo una banca dati on line per incrociare domanda e offerta di lavoro; una newsletter informa sulle borse di studio, sulle offerte di stage e di lavoro. Ogni anno organizziamo il career day: all’ultima edizione hanno partecipato circa 800 laureati, 550 studenti, 35 aziende. L’Ateneo ha, infine, accolto anche la sfida di innovare le modalità di aggiornamento professionale attraverso servizi di didattica a distanza all'avanguardia.
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Presidente, le Marche, regione a vocazione turistica ? Il turismo è una delle “punte di diamante” del nostro territorio, un nuovo “motore di sviluppo” da affiancare a quello più tradizionale manifatturiero. Un settore in continuo sviluppo: con 1.900 milioni di euro di fatturato, circa il 6% del nostro Pil, 45mila occupati diretti che salgono a 70mila con gli indiretti, il turismo offre un prezioso contributo alla crescita economica delle Marche e, di conseguenza, dell’intero sistema economico-produttivo regionale. E’ per questo che il Governo regionale ha investito e continua a investire molto in quest’area, nonostante i drammatici tagli dei trasferimenti statali (basti considerare che il decreto 78 del 2010 del Governo nazionale ha totalmente azzerato i 21 milioni di euro di risorse per il turismo, lasciando letteralmente a secco il settore). E i risultati dell’attività promozionale messa in campo dalla Regione, del sostegno finanziario alla riqualificazione delle strutture ricettive, della cura dell’ambiente e della valorizzazione del nostro meraviglioso patrimonio paesaggistico-architettonico, non si sono fatti attendere.
2)L’attuale situazione turistica marchigiana… Quello del turismo marchigiano è un trend in costante crescita e in controtendenza rispetto all’andamento complessivo nazionale. I dati lo dimostrano: nel 2010 gli arrivi sono aumentati del +3,76%, le presenze del +3,78%, con segni più che hanno riguardato tutte le cinque province. Particolarmente interessante il dato sui turisti stranieri, con un lusinghiero +7,5% negli arrivi rispetto all’anno precedente e +6,7% di presenze. E il turismo che interessa le Marche non è “mordi e fuggi” come invece a livello nazionale: basti considerare che la permanenza media dei turisti che visitano la nostra regione è di 6,8 giorni, mentre quella nazionale si ferma a 3,7 giorni. C’è un dato su tutti che premia la nostra politica in materia di turismo: in base ai dati Isnart, l’indice che mette in relazione le campagne promozionali e i flussi turistici è nelle Marche all’8%, quattro volte la media italiana. Questo significa che le campagne promozionali avviate dalla Regione hanno funzionato e molto, sia in Italia sia all’estero.
3) Novità particolari per la stagione 2011? L’operazione Dustin Hoffman ha avuto un grande successo e prodotto i frutti sperati: sin dal suo esordio lo spot in cui il premio Oscar declama le bellezze della nostra regione e invita a conoscerla, ha suscitato grande interesse sui media di tutto il mondo. Il clamore è stato seguito da risultati concreti, dall’aumento del numero dei turisti nella nostra regione. E’ per questo che abbiamo riconfermato Dustin Hoffman quale testimonial per il mercato italiano e internazionale, con una importantissima novità per il 2011: una campagna non solo televisiva ma anche su quotidiani e riviste, con foto firmate da Bryan Adams, in cui Hoffman lega la propria immagine a prodotti della regione. Le Marche, oggi, sono sempre più note nel mondo, sono meta ambita dai turisti stranieri come fino a qualche tempo fa lo erano regioni come la Toscana, sono un brand conosciuto e riconosciuto, sono presenti in misura crescente sui più prestigiosi magazine stranieri: di questo non possiamo che andare fieri.
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Assessore, il turismo rappresenta una risorsa importante per la nostra regione, qual’ è la situazione attuale? In questo periodo di grave crisi economica globale, la giunta regionale considera il turismo come nuovo motore di sviluppo dell’economia marchigiana, perché è un importante comparto (costituisce il 6% del nostro PIL), che fornisce benefici anche in maniera indiretta agli altri settori produttivi. Nello scorso anno, di fronte ad un contrarsi generale del movimento turistico, abbiamo riscontrato una crescita significativa, e siamo la regione italiana in cui la durata media del soggiorno è superiore alle altre. L’attenzione verso il prodotto “Marche” è sempre più intensa da parte del pubblico e dei media, e ci aspettiamo per il 2011 una stagione positiva in aumento sulla base anche dell’indagine Trade Marche Italia.
nuova campagna di comunicazione, che mira a promuovere le Marche a 360 gradi, considerando non solo l’offerta turistica, ma tutto ciò che è “made in Marche”: artigianato, industria manifatturiera, prodotti enogastronomici, stile di vita. In più, sulla scia della grande mostra su Lorenzo Lotto tuttora in corso alle Scuderie del Quirinale, stiamo sviluppando una serie di iniziative per attrarre nel nostro territorio (dove, ricordo, Lotto scelse di vivere e lasciò gran parte della sua produzione artistica) quanti vogliano conoscere più da vicino le bellezze artistiche della nostra regione. A settembre poi siamo pronti ad accogliere il Congresso Eucaristico Nazionale, cui parteciperanno migliaia di fedeli, che avranno così occasione di conoscere la nostra regione, in cui le testimonianze d’arte e di architettura religiosa sono così diffuse e belle.
Ci sono novità particolari per la stagione 2011? Dal punto di vista della promozione, abbiamo appena riconfermato Dustin Hoffman come testimonial della Regione Marche, e stiamo avviando la
Cosa si può o si deve fare per rendere le Marche una regione a vocazione turistica? Ma le Marche sono una regione a vocazione turistica! Quale altra regione può vantare un paesaggio così vario e pre-
servato, nel quale, nel giro di pochi chilometri, si può passare da spiagge di ogni tipologia ad un ambiente collinare fatto di città d’arte, panorami mozzafiato, borghi medievali intatti, fino alle montagne piene di verde e natura in cui poter praticare ogni tipo di sport, senza poi contare che la tradizione enogastronomica della nostra regione è di assoluta eccellenza in ambito italiano, unendo rispetto della tradizione a sperimentazioni di alta cucina. Non bisogna dimenticare che un’inchiesta condotta lo scorso anno dal network americano AARP ha indicato le Marche come una delle cinque destinazioni al mondo dove è più piacevole vivere. Chi viene nelle Marche anche solo per un breve periodo si accorge di tutto questo, ne rimane entusiasta e tende a tornare. La questione semmai è un’altra: fermo restando che non abbiamo le caratteristiche per attirare un turismo di massa, tuttavia è necessario continuare a lavorare perché le Marche siano sempre più conosciute, nella loro specifica identità, soprattutto a livello internazionale.
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di Matteo Ricci Presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Il turismo nella nostra regione ha fatto un importante balzo in avanti. Da un paio d’anni finalmente si è deciso di investire in maniera netta sulla promozione delle Marche nel mondo, lo spot di Hoffman ci ha consentito di inserirci in mercati nuovi e del resto la dimensione ottimale per fare promozione è quella regionale. Dal punto di vista provinciale, le grandi affluenze del periodo pasquale e primo maggio testimoniano come il territorio stia costruendo un suo brand turistico, puntando principalmente su sport, cultura ed enogastronomia. Consapevoli che la buona ospitalità cominci con l’informazione e l’accoglienza turistica, abbiamo creato una nuova rete “Iat” facente perno su quattro uffici a Pesaro, Urbino, Fano e Gabicce Mare, che si amplierà con 25 punti informativi e bookshop soprattutto nelle aree interne grazie alla collaborazione pubblico – privato. Qui sarà possibile anche acquistare prodotti tipici di qualità e dell’artigianato artistico, come sta avvenendo a Pesaro dove è stato aperto un nuovo punto di promozione e accoglienza. I turisti, tra cui molti stranieri, in particolare tedeschi e olandesi, scelgono questi luoghi nella consapevolezza di trovare un valore aggiunto: la qualità della vita. Ed essere una provincia che favorisce il benessere è l’elemento a cui teniamo di più. Non a caso abbiamo promosso il “Festival della Felicità” (dal 27 maggio al 5 giugno), che si affianca a tante iniziative importanti a cui collaboriamo come la mostra “Guercino a Fano, tra presenza e assenza”, la miriade di eventi sportivi che fanno da traino a massicce presenze di giovani e meno giovani (finali nazionali di “Ginnastica in Festa” a giugno, ma anche eventi svoltisi tra aprile e maggio come la Festa del Basket a Pesaro, il Super Quad Show a Fano e la cicloturistica di Pasqua a Gabicce Mare). Per non parlare dei tanti appuntamenti enogastronomici. I dati confermano la positività di queste scelte: nel 2010, nella provincia di Pesaro e Urbino, sono stati registrati oltre 675mila arrivi (+ 1,86%) e 4 milioni e 238mila presenze (+1,14%), con un forte incremento di stranieri sia negli arrivi (+4,77%) che nelle presenze (+3,14%). Nelle strutture extra alberghiere (agriturismo, bed & breakfast, country house, campeggi), c’è stato un aumento del 3,68% negli arrivi e 1,19% nelle presenze.
di Patrizia Casagrande Presidente della Provincia di Ancona
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Il potenziale dei turismi, un capitale da investire “Turismi, più che turismo. Questa è la scelta di campo della Provincia di Ancona per una concezione ampia dell’accoglienza che esalti le differenze espresse dal territorio in tema di formazione professionale, di marketing e prodotti (in senso lato) di qualità. Non a caso, la più recente fase di riordino scolastico ci ha visti promotori dell’introduzione di un indirizzo turistico all’istituto di istruzione superiore Savoia-Benincasa del capoluogo dorico. La perdurante congiuntura negativa ci obbliga a rintracciare nuove linee di sviluppo per il rilancio dell’economia e dell’occupazione. E, facendo ricorso alle tante risorse della nostra provincia, siamo al lavoro per superare il livello teorico e giungere al caso concreto dell’albergo diffuso e della competitività. Gli elementi di attratività dell’area vasta sono molteplici e, tutti, validissimi: itinerari naturalistici, religiosi, enogastronomici e d’arte, eventi culturali, congressi, crociere. Pensare immediatamente al Congresso Eucaristico nazionale risulta quasi scontato, essendo l’evento che ci porterà al centro dell’attenzione nazionale, e non solo. A settembre, si stima l’arrivo di 500 mila pellegrini in provincia, per un’ intera settimana che si concluderà con la visita del pontefice. Un’occasione da non considerare come mera questione di protezione civile, ma come possibilità per lanciare quell’itinerario religioso già ben delineato nei suoi storici punti-chiave: l’unicità di Loreto, la casa di santa Maria Goretti a Corinaldo (già premiato dalla Ue come borgo d’eccellenza), le arti monastiche di Serra de’ Conti, le abbazie e i luoghi di spiritualità disseminati in tutto il territorio, che non prescindono né dall’offerta enogastronomica né dalla quieta bellezza del nostro paesaggio. Una concreta responsabilità politica a cui noi amministratori siamo chiamati a rispondere, per rendere il turismo dell’intera regione un settore trainante dell’economia. Se è vero, com’è vero, che il turismo è fattore trasversale a molti altri (ambiente, urbanistica, trasporti, infrastrutture, cultura, istruzione, sport, agricoltura) è altrettanto reale la necessità di relazione tra istituzioni pubbliche e soggetti privati per costituire una rete dialogante che superi campanilismi e occasionali protagonismi. In virtù di tale convinzione, la Marca Anconetana si è costituito come sistema turistico unico, con l’adesione dei Comuni e della Camera di Commercio, tutti disposti a investire il proprio capitale nell’operazione di valorizzazione. A buon fine sono già andati il concorso di incoming e l’installazione di grandi touch screen informativo-orientativi. E, nonostante gli effetti della crisi, incoraggianti sono i più recenti dati sulle presenze nella riviera del Conero, a Senigallia o alla Gola della Rossa. Non è tutto qui. Abbiamo tante potenzialità da esprimere per sviluppare il settore e creare indotto. A cominciare da eventi culturali ben collaudati come l’unicum del festival Jamboree, di Adriatico Mediterraneo o Poiesis. E, ancora, l’ospitalità di anteprime dei concerti o delle prime d’opera, così come Sensoriabilis (turismo rivolto alla disabilità) e il Museo Omero, in procinto di trasferirsi alla Mole con la sua arte da toccare, costituiscono elementi di un puzzle da comporre e ricomporre all’infinito, in un’unica visione di accoglienza, condita di buona qualità della vita e buona tavola”.
di Piero Celani Presidente della Provincia di Ascoli Qual’ è l’attuale situazione turistica della provincia di Ascoli Piceno? La situazione è buona e in costante miglioramento. Il settore trainante continua ad essere il turismo balneare di carattere familiare. Tuttavia, risulta in forte crescita anche il turismo culturale in città storiche come Ascoli Piceno, Offida, Ripatransone e quello alla scoperta dell’entroterra con i suoi suggestivi paesaggi e risorse naturali. Da un’indagine commissionata dalla Provincia, si rileva che il 25,7% dei turisti, prima dell’estate 2010, aveva già trascorso periodi di vacanza nella provincia di Ascoli Piceno almeno 5 volte e che l’ospitalità, da parte della cittadinanza picena, piace a ben il 93,5% del campione dei visitatori intervistati. Inoltre, molto gradita è l’animazione del territorio con sagre, fiere e rievocazioni storiche. Sono previste novità particolari per la stagione 2011? Ancora una volta l’offerta turistica sarà caratterizzata da eventi sportivi, spettacoli e altri momenti ricreativi particolari legati alla natura e alla storia. Per la zona montana, l’Amministrazione Provinciale ha in programma il festival dell’Appennino con tanti appuntamenti all’insegna della musica, del folclore, delle tradizioni popolari, che si articoleranno tra giugno e luglio. Ad agosto, nella splendida cornice del porto di San Benedetto del Tronto, porteremo la grande lirica con l’opera di Verdi il “Nabucco”, anche in omaggio al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Quali sono gli strumenti più innovativi utilizzati dalla Provincia per promuovere il turismo? Vorrei citare, innanzitutto, il Piano di Marketing Territoriale, elaborato con il contributo scientifico dell’Università Politecnica delle Marche. Tale progetto parte proprio dal turismo, vero valore aggiunto del Piceno che si snoda dalla costa, alla collina fino alla montagna. Il piano non costituisce l’ennesimo libro dei sogni ma individua precisi interventi, alcuni già attuati, per valorizzare e mettere a sistema le risorse del territorio. In particolare, la strategia è quella di costruire un “Marchio per il Piceno” identificativo delle eccellenze locali a beneficio degli operatori turistici e del mondo imprenditoriale. E’ vero che la Provincia di Ascoli Piceno parteciperà a Expò 2015? Sì, la Provincia di Ascoli Piceno ha già deliberato un protocollo d’intesa per la partecipazione del territorio alla grande Fiera Universale di Milano dove il Piceno sarà adeguatamente rappresentato. In quella sede si potranno predisporre dei pacchetti turistici integrati per favorire la scoperta delle nostre splendide realtà da parte dei grandi circuiti turistici internazionali.
di Fabrizio Cesetti Presidente della Provincia di Fermo Un “territorio delle qualità”: è questo l’obiettivo che la nuova Provincia di Fermo si è posta. Ma per far ciò, occorre innanzitutto essere consapevoli del contesto in cui si opera per poi intervenire. In tale ottica, basta allargare l’orizzonte a livello regionale per capire come la Regione Marche sia commercializzata da una quota ristretta di buyer internazionali, perché non conosciuta come destinazione, ed è concentrata su due prodotti: città d’arte e turismo balneare. Grazie alle ultime campagne promozionali poste in essere dalla stessa Regione si è recuperato in notorietà ma, come spesso accade, tale fattore non sempre è sufficiente a generare domanda. La Provincia di Fermo, essendo di nuova costituzione, fa ancora più fatica a posizionarsi sul mercato ma segnali positivi in questo ultime stagioni turistiche si sono avuti, come si evince dagli ultimi dati dell’Osservatorio Regionale sul Turismo. Basti pensare che laddove il trend nazionale in questi ultimi anni ha fatto registrare dati negativi, la Provincia di Fermo, dalla sua istituzione, ha fatto registrare nell’ultimo biennio un +17% di arrivi ed un +8,5% di presenze, con una permanenza media che si è attestata sui 10 giorni. Dati incredibili, che ci spronano a far ancora meglio al fine di consolidare la nostra posizione. Siamo quindi partiti per elaborare un apposito Programma Operativo Turistico provinciale, frutto della concertazione con tutti gli attori del Tavolo Azzurro provinciale (organo di consultazione composta da più di 50 soggetti). Un programma ambizioso, che parte da un fattore imprescindibile ed ineludibile quale, appunto, il “territorio”. L’ospite di oggi chiede di conoscere le abitudini, i sapori, i profumi di una terra… insomma, tutto ciò che lo può render parte integrante della realtà in cui si tuffa per un periodo più o meno lungo. E la Provincia di Fermo sta lavorando per diversificare l’offerta turistica, sviluppando diverse filiere che, se da un lato possano rendere accattivante e coinvolgente il soggiorno, in base alle esigenze che il turista vuole soddisfare, dall’altro abbiano un unico minimo comune denominatore quale l’accoglienza. Prima fra tutte la filiera enogastronomica, grazie al Circuito delle Cucine Tipiche Locali che mira a valorizzare le produzioni tipiche e le tradizioni gastronomiche del territorio attraverso la riscoperta di antichi piatti e l’utilizzo di materie prime di qualità, provenienti da coltivazioni ed allevamenti locali, mettendo in rete Comuni, eventi, ristoratori e produttori che, confluendo in un unico contenitore, offrono ai turisti, ma anche ai residenti, un prodotto completo fatto di svariate iniziative (mercatini, cene tematiche, corsi didattici, escursioni, etc.) lungo tutto l’arco dell’anno. Per maggiori informazioni ed il programma dettagliato degli eventi legati al 2011, basta visitare il sito web www.chimangialafoglia.it. Ma non possiamo dimenticare il connubio turismo/commercio, ineludibile nella Provincia di Fermo. Quando si parla di ciò, si pensa immediatamente alla filiera turistica legata agli outlet con il Distretto della calzatura in primo piano. Il commercio, in tale ottica, deve essere inteso in senso lato, ovvero come un fattore che fa muovere le persone verso una meta attratta dalle eccellenze del posto che non sono solo manifatturiere legate alla calzatura ma molto di più. Parliamo di eccellenze artigianali ma anche enogastronomiche che, messe in rete - cosa sulla quale stiamo lavorando - e veicolate nel giusto modo possono creare un circolo economico virtuoso che non può che non far bene a tutta l’economia del territorio fermano. Fare turismo, in tale contesto, vuol dire coinvolgere tutti i settori della nostra società e della nostra economia: dalla cultura alle attività produttive/artigianali, dalla viabilità all’ambiente, ponendo particolare attenzione all’agricoltura ed ai frutti della terra che si traducono in eccellenze enogastronomiche che debbono essere organizzate e, quindi, commercializzate anche in funzione del turismo, fungendo quindi da attrattiva. Un turismo da concepire a trecentosessanta gradi e per trecentosessantacinque giorni all’anno, migliorando la destagionalizzazione. Una sfida che abbiamo raccolto e che contiamo di vincere anche grazie alla fattiva collaborazione con la Regione Marche, con la quale abbiamo diversi progetti in itinere a partire dal restyling dei Centri di Informazione ed Accoglienza Turistica (IAT), la creazione di una rete di dimore di charme (con relativo sostengo per la messa a regime di una o più strutture per Provincia), lo sviluppo della filiera cicloturistica che ben si addice al nostro territorio, e molto altro ancora. Insomma, c’è ancora tanto da lavorare per rendere sempre più accogliente e fruibile il nostro territorio.
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Amerigo Varotti Direttore provinciale di Confcommercio Pesaro e Urbino e responsabile per il turismo della locale Camera di Commercio è da pochi giorni Segretario Generale di “Confturismo Marche Nord”, la nuova Associazione che rappresenta unitariamente tutti gli imprenditori del turismo (alberghi, campeggi, ristoranti, pubblici esercizi, locali da ballo, b&b). «Il turismo nella Regione Marche sta vivendo un momento che definirei di “grande consapevolezza” E’ finalmente maturata, infatti, la convinzione che il turismo può essere la leva fondamentale di sviluppo della nostra economia. E mentre fino a qualche anno fa la “cultura metalmeccanica e manifatturiera” di cui è ancora impregnata la nostra classe dirigente aveva di fatto relegato il turismo al ruolo di “cenerentolo” dell’economia regionale, negli ultimi anni è emersa con sempre maggiore intensità l’importanza di questo settore per uscire dall’attuale crisi economica e garantire adeguati livelli occupazionali. Prova di questa “scelta” è evidente nel bilancio regionale 2011 che, pur in presenza dei pesanti tagli causati dalle manovre governative ai trasferimenti statali, ha visto un aumento delle risorse per il turismo e la cultura. Due settori che nei prossimi anni potranno veramente essere determinanti per la nostra Regione (e non solo). Accanto a questa consapevolezza viene ribadita (e richiesta con forza dagli imprenditori del turismo) la necessità di forti investimenti sul “brand Marche”. La nostra Regione è una terra straordinaria ricca di grandi opportunità e tipologie d’offerta. E’ purtroppo poco nota, poco conosciuta all’estero ma anche in Italia. Per questo è necessario un investimento pluriennale (condiviso e concordato tra Regione Marche, Associazioni turistiche e Camere di Commercio) in promozione e comunicazione sostenendo, nel contempo, le iniziative che in Italia e all’estero sono svolte dagli operatori turistici. In tal senso nella Provincia di Pesaro e Urbino la grande novità dell’anno 2011 è il forte ruolo che in questo settore ha deciso di assumere la Camera di Commercio che non solo è ormai di fatto rimasto l’unico Ente in grado di sostenere economicamente le tante iniziative di accoglienza ed i tanti eventi turistico-sportivi o turistico-gastronomici che si svolgono sul territorio (unico Ente visto che Provincia e Comuni hanno ben poche risorse a bilancio e taluni Comuni, come Gabicce Mare, ne fanno un pessimo autonomo uso!), ma ha stanziato cospicue risorse per realizzare iniziative promozionali in Italia e all’estero. Dove ovviamente si promuovono le Marche insieme alla Provincia di Pesaro e Urbino (come si è evidenziato nelle recenti iniziative di Kiev e New York)».
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Presidente, il turismo rappresenta una risorsa importante per la nostra regione, qual’ é la situazione attuale? L’artigianato costituisce per il nostro Paese un enorme patrimonio culturale ed economico e rappresenta nel mondo l’emblema del gusto, della creatività, dell’unicità dei prodotti italiani. Crediamo che proprio puntando sulle nostre eccellenze si possa favorire il comparto turistico della nostra regione. Allo stesso modo, riteniamo che sia di primaria importanza offrire sostegno alle imprese che svolgono o che hanno interesse a svolgere la loro attività in ambito turistico. Per tornare ad essere protagonisti nell’ambito del turismo internazionale dobbiamo puntare anzitutto alla crescita competitiva delle nostre imprese e alla qualificazione del sistema di offerta. Occorre instaurare un circolo virtuoso tra valorizzazione del territorio e Made in Italy. Per far questo, l’offerta turistica dovrà essere sviluppata in una logica di integrazione tra le risorse disponibili ed in ogni suo aspetto: artigianato, cultura, ambiente, storia, archeologia, enogastronomia. La valorizzazione dell’artigianato è, infatti, anche valorizzazione dei territori, della cultura, della storia, dello stile e della qualità. Ci sono novità particolari per la stagione 2011? Nasce oggi un turismo di tipo “emozionale” che punta alla “destagionalizzazione”. Abbiamo una rete di Comuni ognuno di essi ricco di tesori artistici e storici da scoprire. Borghi che rischiano l’abbandono, eppure sono premiati per la loro bellezza da riconoscimenti di livello nazionale. Senza contare il fascino delle botteghe artigiane diffuse capillarmente su tutto il territorio. Il viaggiatore vuole conoscere il territorio in tutte le sue sfaccettature, nessuna esclusa. Arte, storia, cultura, natura e sapori. Questi elementi fusi assieme sono fonte di grande fascinazione e si prestano alla creazione di pacchetti turistici mirati e finalizzati a una esperienza completa della ricchezza del territorio così come alla ideazione di eventi a tema. Per questo la Confartigianato per il 2011 punta su un ambizioso progetto: la via maestra. Itinerari tra le eccellenze del nostro territorio, pacchetti integrati che mettono insieme paesaggio, botteghe di artigianato artistico, prodotti tipici e bellezze paesaggistiche. La Confartigianato Regionale come partecipa ai nuovi piani sul turismo? La Confartigianato crede in questo nuovo turismo emozionale e punta a integrare la ricchezza espressa dall’artigianato locale con l’offerta turistica tradizionalmente connaturata al territorio. Il primo grande progetto appunto è LA VIA MAESTRA. Tre itinerari tra storia, arte cultura, dalla Riviera del Cònero alle Grotte di Frasassi. Tutti prevedono come esperienza centrale la visita alle botteghe artigiane di eccellenza mappate per l’occasione. La Via Maestra è il viaggio ideale per il turista che vuole conoscere il nostro territorio in tutti i suoi aspetti: arte, natura, storia, cultura e il patrimonio nascosto e prezioso che vive e pulsa nelle botteghe eccellenti artigiane. Quindi a Giugno ad Agugliano la seconda edizione del GELATO ARTIGIANALE FESTIVAL, che nel 2010 ha attirato 30.000 visitatori. Quest’anno si punta a fare meglio.
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Ci aspettiamo un anno dal trend positivo, nonostante il perdurare della crisi economica a livello nazionale ed internazionale, dal momento che le Marche possono proporre al turista e al visitatore mete straordinarie e un’offerta diversificata di assoluta eccellenza e competitiva nel rapporto qualità-prezzo. Il territorio delle Marche, con il mare, le armoniose colline ed una montagna incantevole è uno dei più attraenti. La stagione estiva Per la prossima stagione estiva i nostri operatori hanno preparato una accoglienza di assoluta qualità: propongono itinerari turistici davvero interessanti che spaziano dall’enogastromia alla natura, dall’incontro con l’arte alla storia, assicurando a tutti gradevoli momenti di benessere e relax. I turisti spostandosi all’interno del territorio delle Marche avranno la possibilità di cogliere le peculiarità di questa meravigliosa regione. Il trekking e le escursioni nei percorsi che si snodano tra le dolci colline marchigiane, riempiranno di emozione coloro che amano la pratica di attività sportive all’aria aperta. Natura, arte, e sport, oltre al buon cibo, troveranno tutto questo. Secondo gli operatori si registra un buon livello di richieste di prenotazione che lascia presagire una positiva stagione. I segnali positivi riguardano non solo le città balneari ma anche gli agriturismi, i B&B di campagna, e gli alberghi delle città d’arte. Al primo posto c’è la domanda per le città balneari, ma natura, relax e buona tavola seguono a ruota. In particolare sono richieste le località tipicamente rurali legate alla “cultura minore”, cucina tipica e sapori genuini, non trascurando l’interesse a visitare borghi medievali e musei meno famosi e tuttavia di grande interesse, oppure a partecipare a feste tradizionali. Prossimo appuntamento importante Il 2011 si presenta carico di aspettative. A settembre, in particolare, ci aspetta un appuntamento importantissimo: si svolgerà nell’Arcidiocesi di Ancona e Osimo il Congresso Eucaristico Nazionale, un evento che, con la presenza del Papa Benedetto XVI, prevede la partecipazione di centinaia di migliaia di fedeli, per i quali l’evento religioso costituirà anche l’occasione per visitare i nostri territori, attraverso percorsi nei luoghi di fede e non solo tante presenze alla quale ci stiamo preparando. Considerazioni finali Il Turismo deve diventare una delle maggiori voci del PIL regionale, un sistema efficiente che sia considerato da tutti Impresa e quindi fonte di sviluppo e occupazione giovanile. Le Marche sono una regione di medie dimensioni, e per noi “fare squadra” è un imperativo categorico e a tutti gli appuntamenti di settore siamo insieme agli operatori incoming, alle agenzie di viaggio e alle associazioni di categoria per promuovere il nostro territorio, le nostre peculiarità e le nostre strutture d’accoglienza. L’Amministrazione Regionale funge da collettore e propulsore, e da parte degli operatori c’è una grande disponibilità a mettersi in gioco e ad affrontare le sfide del mercato globale.
Mirko Carloni il più giovane politico a ricoprire la carica di consigliere Regionale, un passato da Assessore al Turismo del comune di Fano ci racconta come vede il turismo nella nostra regione. Consigliere una fotografia sul turismo delle Marche, a colori o in bianco e nero? Una fotografia a colori ma sfuocata. La nostra regione a mio parere deve risolvere due problemi di fondo, uno in entrata ed uno in uscita. Quello in uscita è determinato dal fatto che ci presentiamo al mondo con una offerta frammentata. Diverse pluralità di immagini a promuovere il nostro territorio finiscono con generare confusione nei confronti del potenziale turista. Il messaggio dovrebbe esse univoco da Pesaro fino ad Ascoli. Dalla costa all'entroterra. E in entrata? Le strutture alberghiere soffrono la mancanza di una normativa adeguata. Per incentivare gli imprenditori ad investire in questo settore occorre snellire e velocizzare la burocrazia esistente che ne ferma fortemente la crescita. Quali dovrebbero essere dei nuovi strumenti di promozione turistica? Sicuramente va incentivata la promozione sui nuovi canali di comunicazione. Intenet e i nuovi strumenti tecnologici dovrebbero essere maggiormente utilizzati e potenziati. Ma secondo Lei , le Marche sono una regione a vocazione turistica ? Secondo me ci sono tutte le potenzialità e le condizioni affinché la nostra Regione lo possa diventare veramente. Le nostre bandiere blu dimostrano che il nostro territorio e' sano, pulito e bello. Se migliorassimo accoglienza, ricettività e promozione saremmo finalmente una Regione e vocazione turistica.
Anche quest'anno si è approvato il solito Piano turistico fotocopia che non fa che rappresentare l'esistente, senza offrire nulla di nuovo né sul piano della programmazione, né su quello del coordinamento tra soggetti istituzionali e operatori del settore. Chi vive in questa regione percepisce le difficoltà di un turismo sempre più fugace ed effimero, nonostante le bellezze del patrimonio ambientale, paesaggistico ed architettonico siano uniche ed indiscutibili. Discutibili, invece le scelte dell'Esecutivo regionale che da anni trascura gli investimenti mirati, tralasciando di ascoltare le esigenze degli operatori, preferisce elargire cospicui compensi ai protagonisti dell'ormai famoso spot con Dustin Hoffman, sottraendo risorse alla programmazione e al coordinamento. La nostra Regione ha beni artistici, archeologici, cultura, gastronomia e capitale umano che sono veri punti di forza e di eccellenza. Occorre quindi far emergere una potenzialità turistica inespressa, consapevoli che investire nel turismo significa creare sviluppo ed occupazione. Per quanto riguarda Ancona, la mia città, purtroppo assistiamo nei giorni festivi ad una città capoluogo deserta, negozi chiusi e turisti spaesati, testimonianza della completa assenza di una efficace rete di coordinamento e della mancanza di sinergia tra operatori privati e soggetti istituzionali per promuovere e veicolare il turismo in Ancona. Un elevato costo dei parcheggi, una viabilità decisamente carente che permette di far arrivare il traffico ma non permette di sostare, una perenne mancanza di organizzazione di eventi che non dà possibilità di far rivivere il centro soprattutto a livello culturale. Desolante vedere la nostra città deserta la domenica quando arrivano i crocieristi. Non è stato mai attuato un serio piano strategico di rilancio dell'immagine turistica di Ancona, anzi la recente introduzione della tassa di soggiorno, controproducente anche a livello psicologico per coloro che alloggiano nelle strutture del capoluogo, porterà ripercussioni negative, compromettendo l'attività economica delle strutture anconetane in un contesto di mercato già difficile come quello attuale. Un altro ennesimo fattore negativo per l'industria turistica anconeta
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un viaggio attraverso luoghi suggestivi e affascinanti, dimore antiche e moderne costruzioni, aziende particolari e ristoranti tipici
Aperta su 4 punti vendita dislocati in altrettante provincie marchigiane tra Jesi, San Benedetto del Tronto, Civitanova Marche e Grottammare, la Maxicar si pone come punto di riferimento nel mercato dell'auto marchiato Mercedes Benz. L' A. d. Franco Maestri, 62 anni , ferrarese di nascita ma marchigiano d'adozione , dirige una squadra di 81 elementi altamente professionali e specializzati sia nella vendita che nel post-vendita. Sig. Maestri come va il mercato dell'auto nella nostra Regione ? Dopo la crisi mondiale, più precisamente da settembre 2009, il mercato era in crescita rispetto alle normali proiezioni nazionali, trend che si è mantenuto fino al primo quadrimestre del 2010, poi il calo vertiginoso. Dovuto alla crisi in cui versa il nostro Paese? Si e no. Gli episodi internazionali avvenuti in quel periodo, ad esempio le crisi in Grecia e in Irlanda hanno generato nel cliente una immotivata ma naturale paura all'acquisto. Le Marche che è pur una regione notoriamente intraprendente e dinamica però si è fermata ad osservare ciò che stava accadendo in Europa e di conseguenza ha bloccato il trend di crescita degli acquisti. E voi come vi siete organizzati? Per far fronte a questa situazione di empasse abbiamo deciso una forte e radicale riorganizzazione interna, dividendo l'azienda in settori a cui abbiamo delegato la gestione manageriale alle risorse più qualificate e competenti. Questo ci ha permesso di affrontare quel “periodo nero” fornendo al nostro cliente punti di riferimento professionali. Il cliente Mercedes è cambiato? Decisamente. Il nuovo cliente Mercedes, pur continuando a mantenere la filosofia di colui che vuole avere un autovettura di pregio e di immagine, si è pero spostato su segmenti diversi di auto. In che senso ? Se dieci anni fa il cliente tipo Mercedes era proiettato all'acquisto di classi superiori di cilindrata ora il maggior numero di autovetture vendute sono classe A, B e C a dimostrazione che si continua a scegliere autovetture di pregiato design e efficienza ma più contenute nella cilindrata e nel prezzo.
68 MarcheMag
La vostra azienda e' notoriamente marketing oriented, quali strategie adottate ora? Abbiamo rimodulato la nostra strategia di base in modo da poter creare azioni di Marketing specifiche che risultino più incisive e volte a sollecitare costantemente il mercato come, tra le altre, operazioni personalizzate di direct marketing su target ben definiti . Ultimamente, ad esempio abbiamo provveduto alla spedizione di informative promozionali mirate ad oltre 15.000 potenziali clienti divisi in segmenti a cui è stata inviata una proposta personalizzata.. Il fine ultimo di queste azioni di marketing e' quello di comunicare al potenziale cliente la nostra proposta commerciale sia di vendita che di postvendita. Vogliamo mantenere con lui un filo diretto e costante. A tale proposito l'estensione da 2anni a 4 anni della garanzia di assistenza che sarà offerta va in questa direzione. Invece il mercato dell' usato ? Il mercato dell' usato e' in forte crescita anche qui da noi. La casa madre ha strutturato una propria divisione che cura nei dettagli questo segmento sempre più richiesto. Questo perché ..." l'auto nuova e' di tutti mentre l'auto usata e' unica ! " A tal proposito, la Maxicar è attualmente una delle poche Concessionarie “pilota“ in Italia, unica per le Marche, di un nuovo progetto della Mercedes-Benz denominato “First Hand ”. Il futuro come lo vede ? In questo momento storico non si possono fare programmi a lunga scadenza. Gli scenari cambiano di tre mesi in tre mesi; occorre essere sempre pronti e all'altezza della situazione in modo da poter affrontare eventuali variazioni di mercato . Questo e' quello che cerchiamo di fare ogni giorno che entriamo in azienda.
MarcheMag 69
Sul mare a Porto Recanati di fronte al complesso Zeus, tipico borgo marinaro, sorge il Kiro Kiro Restaurant Cafe. Ristorante di pesce volto alla tradizione locale con un’offerta anche per gli amanti della carne. La location, l’illuminazione soft unitamente ad un accurata selezione musicale, conferiscono al locale un anima. Ideale per la cena a lume di candela con la possibilità di un gazebo in spiaggia per l’estate, la terrazza con vista sul Conero, indicato per cene aziendali con saletta privata. Inoltre il Kiro Kiro viene frequentemente scelto come location per servizi fotografici di diversa natura. In estate prende vita la piazzetta con l’aperitivo e cene di gala con cabaret e musica dal vivo. Tutto l’anno l’appuntamento con “Venerdì Suono Live” con le migliori band del centro Italia
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Annalisa Appignanesi
Adagiato su una collina che svetta sulla Val d’Aso, il castello di Moresco, per la sua bellezza è stato inserito nel 2001 tra i “borghi più belli d’Italia. Nonostante le sue piccole dimensioni, conta circa 620 abitanti dei quali solo un centinaio all’interno del borgo, Moresco è comune della provincia di Fermo. Sulla sua origi ne, molto dibattuta, la tesi più accreditata attribuisce al castello di Moresco un’origine autonoma, datata tra l’11° e il 12° secolo, quando proprietari e vassalli, abbandonate le loro abitazioni a valle, si sarebbero trasferiti nella parte più alta della collina per proteggersi dagli attacchi dei saraceni. Completamente fortificato, il castello di Moresco conserva ancora intatta la bellezza di un tempo. Un tempo che sembra essersi fermato e che regala al visitatore la suggestione di un tuffo nel passato. Passeggiando nelle vie del borgo non si può non rimanere colpiti dalla cura e dall’integrità degli ambienti, che insieme alle bellezze del castello ne costituiscono il vero tesoro. La Torre eptagonale, con i suoi sette lati rappresenta senza ombra di dubbio il tratto distintivo di Moresco. Dalla sua sommità, alta 25 metri, si può godere di uno splendido scorcio sul Piceno, che spazia dalle valli arrivando fino giù al mare. Inizialmente costruita per scopi difensivi, è oggi sede museale ed espositiva. Caratteristica anche la Torre dell’orologio, custode dell’accesso al paese, che da sempre con le sue antiche campane, scandisce il tempo nel borgo e nella vallata. Presso il portico, unica testimonianza rimasta della chiesa Parrocchiale di Santa Maria di Castro, è possibile ammirare l'affresco "Madonna in trono con Bambino'', realizzato da Vincenzo Pagani, pittore marchigiano di influenza crivelliana vissuto nel 15° secolo. Lo stesso autore ha lasciato a Moresco altre preziose testimonianze: "Madonna in gloria col Bambino" che si trova nella Sala consiliare di Moresco, "Crocefisso con ai piedi la Vergine" e "Incoronazione della Vergine'', contenuto in un altare di complessa struttura nella chiesa suburbana di Santa Maria dell'Olmo. Storia, cultura, tradizione ed enogastronomia, caratterizzano le numerose iniziative che attirano molti turisti in paese. Tra gli eventi culturali più importanti che si tengono nel mese di agosto, vale la pena ricordare le mostre sulla Torre eptagonale, le commedie dialettali e la Festa patronale, che ricorre il giorno 10. Gli amanti della buona tavola, invece, non potranno restare indifferenti alla Sagra della Polenta con le vongole, che si tiene ad agosto e alla tradizionale Festa del Braciere dell’ultima domenica di ottobre, dove è possibile degustare tra le varie specialità castagne, polenta arrosto e vino novello.
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La sua musica nasce dalla fusione della tecnica Rag-time dei primi anni del '900, con la liricità del Blues, del Soul e del Jazz. Stile molto originale quello di Raphael Gualazzi: vincitore di Sanremo Giovani 2011, eccellenza artistica marchigiana.
Emanuela Amy Rossi
A Sanremo hai ottenuto anche il Premio della Critica e quello della Stampa, come ci si sente ad avere ricevuto così tanti riconoscimenti in un Festival così importante? “Non me l’aspettavo perché non mi ponevo neanche il problema in quanto non credo nel concetto di competizione all’interno della musica, non credo che queste due cose vadano di pari passo. Non ho mai affrontato il Festival con uno spirito competitivo.” Dopo il diploma al conservatorio di Pesaro sono successe tante cose… “Al termine degli studi, ho cominciato a comporre brani fondendo il mio pianismo classico con l’amore per il blues. Ho fatto una prima pubblicazione nel 2005 e mi sono accorto che questo genere musicale era molto simile ad uno già esistente in America che si sviluppò tra la fine degli anni ’10 e gli anni ’40 che si chiama Stride Piano. Finalmente, dopo sei anni, è uscito, il 16 Febbraio, il mio album, “Reality and Fantasy”. La tua cover di Don’t stop, brano degli anni ’70, è stata scelta per lo spot dell’Eni.. “E’ stata una bella soddisfazione!. Ultimamente anche il brano Reality and Fantasy è stato scelto per lo spot Fiat e il brano Follia d’amore per il film Manuale d’amore 3. Sono davvero felice!”. Perché hai scelto proprio la canzone Follia d’amore da presentare al pubblico dell’Ariston? “L’ho reputato il brano migliore perché fonde lo Stride Piano con lo stile tradizionale melodico italiano, perciò rappresenta di più la nostra italianità. Il brano contiene i due ingredienti essenziali nella vita: la follia e l’amore”.
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Le numerose sagre e rievocazioni storiche delle Marche ci danno la possibilità di riscoprire borghi e paesi poco conosciuti e, nel mese di Giugno, sono tanti gli eventi della tradizione popolare. Per gli amanti dell’arte e della cultura non mancano, però, occasioni per scoprire prestigiosi artisti senza dover spostarsi nelle grandi città. Fino al 1 Ottobre, a Fano (PU), si terrà la mostra “Guercino a Fano” nella Pinacoteca San Domenico. Potrete ammirare una rassegna delle opere che l’artista Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino (Cento 1591 – Bologna 1666), realizzò a Fano su commissione delle famiglie notabili della città. Tra le opere in mostra, le pale d’altare “Lo sposalizio della Vergine”, “Angelo Custode” e “San Giovanni Battista alla fonte”, opera quest’ultima che torna per la prima volta a Fano dal lontano 1797, quando fu sottratta dalle truppe napoleoniche per essere poi, dopo varie vicende, ospitata nel Museo “Fabre” di Montpellier (Francia). La mostra “Guercino a Fano” sarà aperta tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle ore 18 alle 22.
Emanuela Amy Rossi
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