Bernardo Silvano ebolitano, ideatore del mappamondo ®

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Aree museali a EBOLI

Bernardo Silvano un ebolitano geografo, cartografo innovatore del suo tempo creazione di un'area museale

project: Fabio Ciaglia history: Mariano Pastore


Bernardo Silvano

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Introduzione Bernardo Silvano, Geografo e Umanista del Cinquecento, nacque a Eboli intorno al 1465, la città di Parigi gli ha dedicata una strada adiacente alla Biblioteca Nazionale, dove, una sua opera in latino, fa bella mostra: si tratta di un prezioso manoscritto in 4° pergamenato contenente una raccolta di carte tolemaiche miniate dove all’ultimo foglio si legge: “Ex officina: Bernardi Eboliensis, A.D. 1490 ” firmate dal nostro concittadino. Questo illustre figlio di Eboli fino al secolo scorso era uno sconosciuto, perchè alcuni eminenti studiosi gli attribuirono il nome portoghese di Bernard De Silva, nato a Evora città del Portogallo Bernardo Silvano da Eboli, 1511 anche perché essendo nativo di Eboli come lui stesso affermava alla fine dei suoi scritti e delle sue opere geografiche avevano confuso Eboliensis con Ebora città del Portogallo che alla conquista romana assunse il nome di Evora famosa anche per le stamperie attive fin dal XV sec.

Geografo e cartografo Non sappiamo se fosse un laico o un ecclesiastico, nè conosciamo il suo volto, ma è quasi certo che appena finiti gli studi in giovane età si allontanò da Eboli senza mai più tornarci. Nel Cinquecento e Seicento il nome e il cognome, specie gli umanisti, erano soliti latinizzarlo e molto probabilmente non avendo più parenti ad Eboli se ne persero le tracce. E’ stato citato da molti studiosi di Geografia, portò importanti correzioni nelle longitudini e nelle latitudini della carta d’Italia. Almagia Roberto famoso Geografo e Cartografo fiorentino, nella sua monumentale opera Monumenta Italiane Cartographica cosi si esprime parlando di Silvano: Bernardo Silvano è il solo che abbia tentato arditamente un lavoro di correzione generale degli elementi astronomici e delle carte tolemaiche, dandoci cosi per l’Italia, come per altre regioni, una vera rappresentazione nuova. Annotò l’opera di Claudio Tolomeo, che fa parte del volume Claudii Ptolemaei Alexandrini liber geographiae cum tabulis et universali figura et cum additione locorum quae a recentioribus reperta sunt diligenti cura emendatus et impressus e Venetiis per Iacobum Pentium de Leucho Anno Domini M D X I – Die XX Mensis Martii. L’opera, fu presentata dal poeta romagnolo Aurelio Augurelli uomo di vastissima cultura appassionato conoscitore e studioso di opere geografiche che in onore di un cosi vasto lavoro compose trentasette versi nei quali, spiegava al futuro lettore di approcciarsi all’opera serenamente con un giudizio sincero, anche se trovasse cose errate, si deveva ringraziare il Silvano per essere stato il primo ad intraprendere una nuova strada in una materia cosi difficile che altri non avevano mai provato per paura a percorrere.


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Alle stampe fu data in un’edizione scritta interamente in latino che venne pubblicata a Venezia il 20 marzo 1511 in onore del senatore della Repubblica Veneta Giacomo Pentium de Leucho che di li a pochi anni divenne Doge di Venezia. Inoltre, in essa troviamo una carta geografica in cui si nota un’incisione in legno raffigurante un pappagallo del quale il becco e la coda sono stampate in rosso. Si ritiene che in essa sia stata usata per la prima volta la tecnica di dividere una figura animata in due legni per tirarla in due colori sia sul verso e sul recto dei singoli fogli. Scrive, in proposito, un’insigne studiosa, la professoressa Angela Codazzi, quanto segue: Bernardo Silvano da Eboli, al quale si deve questa singolare edizione di Bernardo Silvano da Eboli, Tolomeo, costatata la discrepanza fra le tavole tolemaiche e i dati desumibili dalle 1511 navigazioni moderne, ritenne di correggere quelle, costringendole entro la cornice delle carte nautiche. Alle ventisette carte tradizionali occorre aggiungerne, secondo il Silvano, solo una, per delineare le terre ignote al tempo di Tolomeo; questa viene presentata in proiezione cordiforme. Le ventotto tavole dell’edizione di Tolomeo del 1511 sono incise in legno e per la prima volta sono stampate in due colori e sul recto e sul verso dei singoli fogli.

Innovatore del suo tempo Bernardo Silvano (1), geografo e umanista, ha quindi presentato per la prima volta una carta stampata in due colori come, appunto, è questa che vedete pubblicata. L’informazione visiva che dà è sufficientemente aggiornata (si osservino Cuba, Hispaniola - Haiti, la Repubblica Dominicana, e la Terra Sanctae Crucis America Meridionale) e la serietà del suo lavoro è manifestata dal lembo orientale dell’Asia, che ha nella figurazione cartografica lo stesso significato che nella prosa hanno i puntini sospensivi. Silvano dedicò il manoscritto della Biblioteca Nazionale di Parigi ad Andrea Matteo Acquaviva, duca d’Atri, Principe di Teramo, Conte di Conversano e Duca di Eboli (quest’ultimo titolo lo acquisì sposandosi, in seconde nozze per entrambi, nel 1509, con Caterina della Ratta e diventandone unico erede alla morte di lei, avvenuta nel 1511), in segno di gratitudine e di riconoscenza. Infatti, nella dedica, Silvano così si esprime: Non perché mio principe possessore di tanti feudi, non per il nome che porti e per le ricchezze possedute, perché ti occupi di letteratura, poesia e ti diletti di Geografia. Un principe è grande per la virtù d’animo e d’intelletto: tutto questo coltivasti, divenendo illustre non solo per vastità di dominio, ma per aver superato molti letterati; sia lungi ogni sospetto di adulazione. Quest’opera è dovuta a te che pazientemente mi esortasti, stimolando il mio ingegno, ed è giusto che sia tu a raccoglierne i frutti. Ad Eboli era in funzione, già nella metà del XV secolo, una tipografia, ubicata o nel Castello o nelle immediate vicinanze, che il duca ampliò per pubblicare le sue opere di letterato che donava ai vari signori e uomini di cultura dei suoi feudi. In questa stamperia Silvano produsse un’opera che si può ammirare nella


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Biblioteca Nazionale di Parigi. È un manoscritto datato 1490 miniato in pergamena che reca impresso: Ex Officina Bernardi Silvani Eboliensis A.D. MCDXC (2). Le altre prove dell’esistenza di questa tipografia le desumiamo dal fatto che Prospero Carovita, patrizio ebolitano e celeberrimo giureconsulto del Regno di Napoli, se ne servì, nella seconda metà del secolo successivo, sotto il principato spagnolo di Ruy Gomez de Silva. Difatti, il 1 giugno 1556, stampò un commento sulla Prammatica Falsorum Testium. Nel 1557, poi, diede alle stampe la Commentaria super Pragmaticam filiorum familias, dedicata a Ruy Bernardo Silvano da Eboli, 1511 Gomez de Silva. Infine, nel 1559, scrisse la Commentaria Super Ritibus Magna Curia, articolati in RITI, ciascuno dei quali è accompagnato da un SVMMARIVM. Il RITVS PRIMVS, scritto e pubblicato ad Eboli, reca, in calce, la data Eboli die prime Martij 1559. L’intera opera fu terminata ad Eboli il 15 agosto 1560. Quanto ricordato attesta con ragionevole certezza che ad Eboli, in quel periodo, esisteva ancora la stamperia che era servita a Bernardo Silvano nel 1490. Molte delle notizie che si hanno su Bernardo Silvano ce le fornisce il grande umanista Roberto Coenalis che lo cita nella sua opera pubblicata a Parigi nel 1557. Dall’Ortelio, nel 1570, fu incluso nell’elenco dei cartografi e geografi nell’opera Theatrum Orbis Terrarum, Antwerp, MDLXX. È poi ricordato da Harrisse nella Biblioteca Americana Vetustissima, New York 1886, dove fa bella mostra il suo mappamondo con la rappresentazione delle nuove terre scoperte nel XV secolo.In Italia, nel 1971, la Curcio Editore gli diede un giusto omaggio, nella pubblicazione: Grande Atlante Internazionale allegando una tavola a colori del suo mappamondo, nel I fascicolo con su impresso Bernardo Silvano da Eboli : Mappamondo moderno, 1511, con il commento, sul recto, della professoressa Angela Codazzi. Nella pubblicazione Eboli tra cronaca e storia pag. 349, tomo 1 l’autore prof. Cosimo Longobardi da una notizia errata dicendo che nel 1971 la città di Eboli intestò lo spazio tra la casa comunale e la scuola media a Bernardo Silvano confondendolo con il patrono del Municipio Romano del popolo “Eburino” Tito Flavio Silvano. Bernardo Silvano è un degno figlio di Eboli che la città ha trattato come un figliastro; ha l’onore di aver avuto intitolata una strada a Parigi e una a Venezia dal secolo scorso, ma ad Eboli la stiamo attendendo da quattro secoli. Questo progetto vuole dar vita alle sue tavole, al suo mappamondo e ai suoi scritti, farli visualizzare ai suoi concittadini utilizzando anche, tra le varie, la tecnica dell'ologramma. 1) Notizie ricavate da: Giulia Guglielmi Zazo, “Bernardo Silvano e la sua edizione della Geografia di Tolomeo”, Rivista Geografica Italiana Torino 1925. 2) Roberto Coenalis, “Gallica istoria dissecta”, tomo 1°, Parigi 1557.


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Un nuovo modello di Museo da realizzare L'evoluzione tecnologica si ripercuote su tutti i sistemi complessi e li cambia riorganizzandoli in modo completamente nuovo; progettare una area museale non è proprio semplice ma proveremo a farlo. Mettere le mani sugli oggetti (hands-on) che i musei espongono, multimedialità, interattività, virtualità, supportati dalle rispettive tecnologie, sono le principali componenti d'innovazione, che hanno favorito il cambiamento dei musei. Da un'analisi del materiale cartaceo disponibile (guide, brochure, cataloghi, ecc.) relativo ai musei più importanti del mondo, e da un esame dei materiali in rete, si individuano una serie di luoghi telematici presenti nei musei che riportiamo di seguito :

INFORMAZIONI GENERALI • Informazioni generali sul museo • Storia del museo • Descrizione della sede o dell'edificio storico • Mappe • Strumenti per esplorare il museo • Sala dell'attualità • Feed-back (con lettere/questionari su carta e/o on-line AMBIENTI • Mostre • Esibizioni • Archivi • Biblioteca • Ambienti formativi • Formazione scolastica


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• Formazione diffusa • Editoria • Servizi del museo • Ecomuseo • Altri musei on-line • Musei virtuali • Risorse on-line Questi ambienti si specializzano, articolandosi, differenziandosi, aggregandosi secondo le esigenze interne al museo stesso o secondo le tecnologie impiegate. Si viene così delineando, a nostro avviso, un nuovo modello di museo, che ingloba il cambiamento producendo non solo nuove modalità di fruizione del bene culturale, ma soprattutto rinnovando le strutture interne del museo stesso: dagli atrii, ai centri di informazione, dalle esibizioni alle metodologie di costruzione delle mostre, dalle modalità di comunicazione ai sistemi di comunicazione coinvolti. Non da ultimo cambiando gli obiettivi stessi del museo che da centro di conservazione, diventa un propulsore dell'innovazione e della diffusione della cultura, si ha a che fare con una istituzione ben diversa dal concetto moderno mentale che ognuno di noi ha interiorizzato visitando i musei. Tale modello di museo organizza e struttura tutti gli elementi soggetti a cambiamento in insiemi organici, che abbiamo pensato di visualizzare attraverso griglie interpretative dei fenomeni e dei processi coinvolti, con un crescendo di complessità, passando cioè dagli elementi di base, e aggiungendo man mano tutto quel complesso di variabili che hanno prodotto le mutazioni. Tali variabili, considerate come ambienti del sistema informativo museale, sono rappresentate come macrostrutture, che comunque possono essere suddivise in modo gerarchico per arrivare alle unità minime di informazione, e possono essere organizzate come un database ipermediale, visitabile dall'utente, e correlabili una all'altra per mezzo di un'organizzazione ipertestuale. In quest'ottica il museo può essere considerato uno strumento di avanzamento delle conoscenze e delle abilità umane e poichè esso offre una vasta gamma di funzioni, attività, esibizioni, oggetti fisici e mentali, può essere rivisto come un sistema complesso, a sua volta composto da un insieme di sottosistemi che comunicano l'un l'altro. Le categorie essenziali di questi cambi organizzativi possono essere: a) sistemi di aumento che migliorano le capacità umane: esempi di tali sistemi possono essere appunto le esibizioni concepite con scopi educativi o ambienti in cui è possibile sviluppare la creatività umana; si


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intende in questo caso parlare di tutti i musei, anche di quelli tradizionali conservativi, purchè abbiano adottato la moderna tecnologia dell'informazione e della comunicazione. b) luoghi logici che si riferiscono a rappresentazioni di ambienti multimediali, ipermediali, virtuali che possono essere creati in un museo e a tutte le attività che gli utenti possono svolgere in questo contesto; c) luoghi fisici che devono prendere in considerazione e correlare appunto gli spazi fisici con i luoghi logici e le attività legate ai sistemi di aumento. Tutti questi ambienti sono raccordati e collegati dai sistemi di comunicazione costituiti dal sistema informativo, infopoints, work-stations, segnaletica, guide, brochure, cataloghi, prodotti editoriali elettronici, ecc. Descriveremo di seguito dettagliatamente tutte le aree da implementare, per fruire di un Museo al passo coi tempi, e che rimarchi la figura "innovativa per l'epoca" del concittadino Bernardo Silvano.

centro servizi

biblioteca mediateca mostre ed esibizioni

editoria

training e formazione

altri musei

archivi e collezioni

centro informazioni

museo globale

Museo di Bernardo Silvano

ecomuseo


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Centro Informazioni Il primo impatto tra il visitatore e il museo è il centro informazioni. Qui il visitatore si aspetta di trovare tutte le informazioni che gli consentiranno di fruire al meglio del museo. Con l'inserimento di punti informativi, di work-stations di vario tipo, di altri strumenti propedeutici per rassicurare il visitatore ed aiutarlo al meglio nella sua visita. La fruizione delle reti telematiche ha ulteriormente allargato la funzione del centro informazioni, consentendo di ampliare la sua funzione e raggiungendo anche gli utenti remoti. Questo luogo ha lo scopo di fornire informazioni preliminari sul Museo e la sua storia, sul modo di raggiungere il museo, sugli strumenti per esplorare il museo e sui principali programmi e attività che si svolgono nello stesso. Inoltre aggiorna l'utente sulle principali notizie culturali, economiche, sociali che avvengono sia nel museo che nel mondo attraverso la sala dell'attualità. Vediamo nel dettaglio come si potrebbe sviluppare un centro informazioni in linea con gli esempi attualmente presenti sui musei in rete.

Storia del museo e della sede che lo ospita La storia del museo e del suo divenire nel corso del tempo ha l'obiettivo di inquadrare il Museo come un luogo dinamico che si trasforma e aiuta nella trasformazione; di solito può essere presentata con immagini, fotografie d'epoca e filmati e può essere organizzata in modo ipertestuale. Nel nostro caso specifico, non abbiamo ancora individuato la sede opportuna per ospitare l'enorme mole di documenti, libri, cartografie, microfilm, e tanto altro ancora; ma sappiamo per certo di dover centralizzare attaverso dei server dedicati (inside e outside), tutte queste info. Usualmente queste informazioni risiedono su un info-center (server) e sono strutturate come slide-show o come presentazioni multimediali . Alcuni centri informazioni dei musei in rete si presentano attraverso le mappe fisiche della sede museale che diventano per l'utente strumenti di esplorazione. Infatti l'utente utilizza sensitive map con le quali può esplorare virtualmente il museo prima di entrarci dentro fisicamente.

Informazioni sugli strumenti per esplorare il Museo In questo ambiente gli utenti hanno la possibilità di visionare gli strumenti a loro disposizione nel corso della visita e le digital libraries disponibili nel museo e sulla rete Internet. Anche queste informazioni risiedono su un info-center (server) e sono di tipo multimediale interattivo. Mappe sensitive ed altri links possono legare questi strumenti ad altri ambienti presenti nel museo dove è possibile per l'utente passare da un piano semplicemente informativo ad uno formativo ed esperienzale, ovviamente cambiando livello e


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sistema di comunicazione. Se quest'ultima opzione è concessa l'utente potrà utilizzare specifiche workstation con accesso alla rete telematica ed ai menu generali (accesso selettivo).

Sala dell'attualita' La sala dell'attualità può rappresentare un sicuro luogo di attrazione del museo. Sarebbe molto bello e interessante implementare questa funzione nell'ambito museale. In questa sala troveranno posto giornali e riviste, e vari monitor collegati tramite antenna parabolica e internet ai principali canali televisivi del mondo in modo da avere in tempo reale informazioni su ciò che accade. Inoltre uno spazio sarà riservato per approfondire i vari argomenti di attualità, con l'ausilio di filmati o di conferenze specifiche. In questa ottica il museo prende vita e si allontana dallo stereotipo classico. La rete Intenet consentirà collegamenti telematici in tempo reale con osservatori astronomici e astrofici, laboratori di ricerca, convegni, mostre, ecc. presentando l'intero panorama di ciò che accade nel mondo, e portandolo direttamente dentro le mura del museo del Bernardo Silvano.

Archivi e collezioni Un secondo ambiente soggetto a cambiamento è quello degli archivi e delle collezioni. Si reperiranno tutti gli scritti, le tesi, i libri, e ogni riferimento al noto cartografo, e si rendereanno disponibili e fruibili come in origine (cartacea e lignea) oltre ad essere adaeguatamente digitalizzati. L'introduzione dei cataloghi elettronici consultabili remotamente, la digitalizzazione dei reperti presenti nei musei francesi, compresi quelli conservati nei depositi, la messa online degli oggetti con la possibilità di accedere alle informazioni sia localmente che in remoto ha cambiato radicalmente la struttura, l'organizzazione e la fruizione di questi ambienti del museo. La connessione con Parigi sede dei documenti originali del Silvano, delle mappe e dei suoi tanti scritti. Ovviamente esiste una


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stretta correlazione tra quest'ambiente primario e tutti gli altri presenti nel museo, con particolare riferimento al centro informazioni. Accanto agli archivi tradizionali analogici, sono presenti nei musei rinnovati gli archivi elettronici che organizzano i dati digitalizzati del museo, con la funzione di renderli disponibili all'utente locale o remoto, tramite particolari percorsi o processi di interrogazione. Gli archivi riguarderanno documenti diversificati con testi, foto e immagini, suoni, film e animazioni. In generale l'organizzazione degli archivi testuali non crea alcun problema, vista la scarsa memoria richiesta per l'archiviazione di tali documenti. L'organizzazione ipertestuale di un archivio invece, se contiene un numero molto grande di documenti testuali con molte correlazioni reciproche, è cosa del tutto differente in quanto bisogna creare una precisa architettura di navigazione.

L'archiviazione delle immagini Archiviare le immagini, a causa delle loro dimensioni, rappresenta un problema complesso. E' importante notare che la creazione di un database visivo può riguardare l'intera collezione del museo e non solo la parte esposta, ponendo a disposizione degli studiosi e degli operatori l'immenso patrimonio che molto spesso resta inutilizzato. L'accesso remoto a database museali può anche essere molto efficace per la conservazione, inclusa l'autenticazione. Per la loro diffusione nelle aree museali, si integreranno anche kiosk interattivi.

Archiviazione di filmati e suoni Il problema dell'archiviazione di filmati non è stato ancora risolto in modo soddisfacente a causa della grande quantità di memoria necessaria, pur in presenza di tecniche di compressione efficace. Mentre le tecnologie attuali sono mature per l'archiviazione e la visualizzazione di brevi spezzoni, la tecnologia che consente di avere a disposizione on-line molti filmati di centinaia di ore non è ottimale. Pertanto si può parlare di archiviazione on-line solo per brevi spezzoni filmati rimandando eventualmente ad un catalogo accessibile di film o i documentari completi. In quest'ottica è preferebile la creazione di una digital video


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library fruibile direttamente nel Museo. Per la loro diffusione nelle aree museali, si integreranno anche kiosk interattivi.

Il concetto di Museo degli altri Il museo degli altri è un'altra componente di un moderno museo tecnologico. Infatti il museo non è più isolato dagli altri, ma vive in simbiosi con essi. L'accesso remoto, la telematica e soprattutto la costituzione di reti di musei permettono di legare insieme i patrimoni culturali e le collezioni di musei diversi, permettendo la fruizione di esibizioni virtuali, servizi informativi e la possibilità di godere di tali bellezze anche stando comodamente seduti a casa. Infatti tale struttura si lega fortemente con le esibizioni. Lo scopo di questo luogo è di consentire il collegamento Mappamondo di Bernardo Silvano telematico con altri musei e la consultazione remota di reperti o altro materiale, specie con Parigi e Firenze che detengono la gran parte dell'opera del Silvano. Il concetto di Museo degli Altri è reso possibile dalle nuove tecnologie della Telecomunicazione. La presenza di fibre ottiche diffuse ha consentito l'accesso istantaneo a dati remoti, anche a dati di tipo multimediale. Come evidenziato precedentemente, l'uso di tecnologie avanzate consente l'accesso ai reperti presenti nel museo, ed anche a quei reperti che non sono esposti, ma sono contenuti nei depositi, che molto spesso sono in numero maggiore di quelli esposti. L'oggetto virtuale tende ad assumere un'importanza crescente rispetto al dato reale. A questo punto però l'accesso all'oggetto virtuale non è più legato alla presenza fisica in quel dato museo, ma può avvenire da qualunque parte dove una work-station risulti in collegamento telematico con il server del museo che contiene l'oggetto. Se alcuni dei materiali fossero digitalizzati e arricchiti con suoni e video, vi si potrebbe accedere remotamente come ad una 'collezione virtuale' sulla rete che potrebbe essere collegata a materiali di altre collezioni. Lavorare in questo senso aiuta nella comprensione e nell'approfondimento. Questo permetterebbe ai ricercatori di comparare gli oggetti che sono in differenti musei senza viaggiare o spostare gli oggetti. Potrebbe essere possibile per i visitatori accedere alle collezioni remotamente sulla rete, come sostituto o preparazione alla visita e c'è la potenzialità di collegare la rete alle case o alle scuole. I ricercatori non dovranno viaggiare per esaminare materiali rari, nè più a lungo i materiali rari saranno spostati con la possibilità di essere danneggiati. Queste applicazioni ci avvicineranno sempre più alla realtà del 'museo virtuale' dove non è necessario che l'utente venga al museo, poichè la workstation dell'utente diventa museo, fornendogli con accesso istantaneo le informazioni e gli oggetti che desidera.


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Virtual Tours e Ologramma del primo mappamondo I musei on-line sono organizzati per fornire agli utenti percorsi sempre più diversificati, veramente coinvolgenti che offrono visioni inedite delle opere e degli autori trattati. L'organizzazione di questi musei elettronici consente di esportare nel mondo il contenuto fisico dei musei stessi e delle collezioni permettendo agli utenti di navigare nei dati stivati. Ciò che succede agli utenti in questi tours virtuali è del tutto simile agli avvenimenti che di solito accadono quando si fruisce una mostra dal vivo. La possibilità nuova è che questa volta il numero di utenti è illimitato, potenzialmente tutti quelli che possono accedere alla rete Internet. Nel nostro museo, attraverso una colonnina di proiezione olografica, rappresenteremo il primo mappamondo realizzato proprio dal nostro concittadino , e che in originale è custodito a Firenze. L'uso dell'ologramma permette di ricreare scene molto realistiche con l'aiuto di tecniche di riproduzione molto sofisticate, e la visualizzazione in 3D del mappamondo realizzato dal Silvano potrebbe suscitare forti emozioni. Facciamo ora anche un esempio di un possibile tour virtuale. Il virtual tour 3D è un viaggio virtuale che permette di visionare a 360° un qualsiasi ambiente reale, con la sensazione di trovarsi all'interno del luogo stesso. Daremo agli utenti globali, la possibilità di visitare le aree espositive di questo Museo, offrendo risorse web, dal sito ufficale del Museo di Bernardo Silvano.

Ecomuseo L'ecomuseo raccoglie all'interno della struttura museale alcune porzioni dell'ambiente esterno e le offre (attraverso l'utilizzo di telecamere remote a brandeggio telegestibili) ai visitatori. E' una finestra sul mondo, un modo di assorbire e connettere il museo all'ambiente. Lo scopo di questo luogo è di aprire il museo al territorio che lo circonda permettendo al visitatore una sua esplorazione attraverso percorsi fisici e virtuali. Tali percorsi forniscono: a) informazioni generali sul territorio; b) informazioni specifiche attraverso mappe territoriali (GIS ecc.); c) informazioni sul territorio da satellite (qualora siano disponibili); d) informazioni su possibili itinerari fisici nel territorio, aprendo a turismo locale


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Alcuni degli itinerari saranno anche disponibili in modo virtuale, e grazie alle nuove tecnologie della comunicazione, sarà anche possibile utilizzare strumenti di telepresenza come visite remote, realizzate con telecamere guidate dal museo. Questo permette la comparazione e l'aggiornamento costante delle informazioni con i contenuti delle banche dati locali o remote che sono state organizzate sull'argomento.

Sperimentazione Come abbiamo già detto in precedenza, il museo, investito pesantemente dall'innovazione tecnologica, con una forte accentuazione sulle funzioni comunicative, permette che esso diventi un centro di ricerca e di sperimentazione di nuove forme di comunicazione, per migliorare la comprensione degli oggetti. Ovviamente il settore editoriale è strettamente collegato all'apprendimento/insegnamento ed a tutti i processi educativi. Tutto questo aiuta a far crescere l'interesse a svariati argomenti, e aiuta la crescita di cultura della popolazione locale. La sperimentazione con gli oggetti migliora l'apprendimento e può cambiare il processo di insegnamento inserendo all'interno di questo ambiente tutto quello che riguarda le tecnologie didattiche multimediali ed ipermediali. Esiste poi una stretta correlazione tra le esibizioni, il modo in cui sono organizzate e un'accurata sperimentazione per ricercare nuove modalità per renderle attrattive, affascinanti e per interessare il pubblico. Il web in tutto questo risulta fondamentale, e quindi il Museo di Bernardo Silvano, avrà tra le sue eccellenze un robusto sito web ricco di multimedialità ed interazione.

Il modello di Museo per Bernardo Silvano Per esempio un'innovazione tecnologica influenza alcuni aspetti espositivi delle mostre che rapidamente aprono alla creazione di nuovi prodotti che vengono inseriti sul mercato; a loro volta tali prodotti sono connessi con l'editoria museale. Di rimando tale editoria influenza la fruizione personalizzata delle collezioni, diffondendosi fra vasti strati di popolazione e sull'organizzazione dei musei virtuali. Da ultimo tutto questo processo incide su alcune modalità comportamentali umane nell'uso di nuovi strumenti. Un ruolo importante nella definizione del modello, è giocato dal comportamento tecnico dell'uomo che si correla con importanti modificazioni dei modelli sociali, sia produttivi che del tempo libero. Non a caso il termine tecnologia si interessa di tutte quelle attività che, partendo da una analisi dei bisogni e delle necessità umane, producono modificazioni nel mondo materiale e sociale: la tecnologia aiuta l'uomo a superare i problemi, aumentando le sue capacità di intervento e migliorando la sua vita. Ogni nuovo strumento riassume e rielabora le esperienze collettive precendenti, preservando, attraverso la tradizione sociale, forma e materiali, metodi di manifattura e d'impiego: tutto ciò viene trasmesso ad ogni nuovo iniziato in una determinata cultura attraverso un apposito training formativo.


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Un bisogno fondamentale dell'uomo è quello di poter comunicare con altri soggetti della propria specie: anche il più raffinato degli strumenti di comunicazione inventato dall'uomo, il linguaggio, è in correlazione ed è nato nel medesimo tempo in cui l'uomo apprendeva a costruire utensili. Per cui in sintesi una visita fisica, sarà sempre preferibile ad una visita virtuale. Attualmente il panorama di strumenti a nostra disposizione è cresciuto in modo vertiginoso, soprattutto per quanto riguarda gli strumenti di comunicazione. La rete informativa esistente nel mondo, e nel campo della ricerca scientifica in particolare, serve ad allargare a dismisura le capacità umane. Si può dire che si è venuto a costituire un enorme serbatoio di "pensiero pensato", o di cultura, cui anche l'uomo comune può accedere. Inoltre l'aggiornamento costante, il contatto con i nodi nevralgici di produzione delle informazioni (Centri di ricerca, Università, altri Istituti) deve diventare normale prassi di lavoro sia per i soggetti che fanno ricerca, sia per coloro i quali svolgono altre attività all'interno di contesti sociali e produttivi.

Mostre ed esibizioni La rivoluzione multimediale, l'accesso virtuale agli oggetti, l'accento sulla comunicazione hanno comportato dei cambiamenti sia negli aspetti organizzativi delle esibizioni, che nelle fasi di implementazione delle mostre. Nella fase di progettazione di un'esibizione potrà essere organizzata, attraverso gli strumenti e le metodologie, con un corrispettivo virtuale. Inoltre l'introduzione di oggetti virtuali consente la creazione di percorsi diversificati, in quanto le informazioni possono essere organizzate gerarchicamente o analogicamente, ed eventualmente anche in forma ipermediale, consentendo di liberare l'utente delle tipiche costrizioni della presentazione lineare. Se tutte le esibizioni del museo avranno queste caratteristiche, lo stesso museo si presenterà come una grande banca dati ipermediale accessibile remotamente da tutti gli utenti. Si pensi alla realtà aumentata, e alla possibilità di un tour virtuale fruibile, indossando dei semplici occhiali . La funzione di questi ambienti multimediali è quella di intrattenere ed istruire. Particolari link possono rimandare ad approfondimenti degli argomenti su cui l'esibizione è centrata e quindi avere funzioni formative molto avanzate per gli utenti. Fanno parte di questo ambiente le mostre ed esibizioni, e il museo virtuale.


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Secondo i più moderni criteri psicopedagogici le mostre dovrebbero utilizzare strumenti multimediali per rafforzare la comunicazione del messaggio, permettendo un'interazione proficua dell'utente con l'oggetto esposto. Potremo usare ad integrazione del dettaglio, beacon o qr code, che effettuano un redirect ad altri siti, per aggiungere ulteriori dettagli. Di solito tutte le informazioni risiedono in una work station posta all'interno del tradizionale percorso fisico. In questo caso tale strumento permette un approfondimento e una contestualizzazione della mostra stessa. Oppure può verificarsi che tutto il percorso fisico sia organizzato in modo digitale, per cui l'utente può fruire la mostra interamente dalla work station, che in questo caso non sarà di consultazione ma interamente dedicata. Si favoriranno all'interno del museo, la creazione di mostre e di aree dedicate al tema cartografico e geografico, ricordando che Bernardo Silvano è stato un uomo che ha innovato molto al suo tempo.


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