Uno spazio sociale

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Il progetto Ztl Wake Up!

Uno Spazio Sociale


Il progetto Ztl Wake Up! 25/10/13

Uno Spazio Sociale Storia di processi creativi di nuovi servizi di interesse collettivo, sviluppati come forme di riutilizzo sociale di spazi della città rimasti abbandonati o caduti in disuso.

“I grandi contenitori urbani, svuotati delle precedenti funzioni, restano per lungo tempo inutilizzati, stretti tra la complessità dei processi di decisione e di progettazione interni all’amministrazione e le attese speculative dettate dal mercato. Finiscono per essere al contempo risorse sottratte alla città e luoghi di insicurezza. Proprio dentro a questo tipo di contenitori possono trovare spazio progetti sociali e culturali.” “Creatività, sfera pubblica e riuso sociale degli spazi” Forme di sussidiarietà orizzontale per la produzione di servizi non convenzionali Paolo Cottino e Paolo Zeppetella, 2009.


Il progetto Ztl Wake Up! La Storia

Ztl wake up: la nostra strada fino a qui La Rete Facciamoci Spazio Le origini del collettivo ZTL Wake UP risalgono al 2009, con la formazione della Rete Facciamoci Spazio. Quell’anno il Centro Giovani, che era di fronte al viene trasferito in dei locali più piccoli. Il vecchio Centro Giovani aveva una saletta che dava ai ragazzi trevigiani la possibilità di organizzare piccoli eventi; con la sua chiusura viene rimosso l’ultimo spazio sociale disponibile in città. La Rete Facciamoci Spazio si forma su idea di Alberto “Dubito” Feltrin, giunta uno spazio che sostituisca la saletta del Centro Giovani. L’amministrazione ci nega con varie scuse l’utilizzo del suolo pubblico a scopo di tenere iniziative di sensibilizzazione, dei cittadini. Dopo molti sforzi riusciamo a ottenere degli incontri con l’assessore alle politiche sociali Michielon e una sua assistente. Ci viene risposto che possono essere messi a disposizione di tanto in tanto alcuni locali, ma solo chiedendo Inoltre non possiamo fare nulla che vada contro l’immagine della giunta, “ad esempio l’organizzazione di cineforum antirazzisti”. Dato che i cineforum razzisti non rientrano nel nostro campo di interesse, decliniamo l’offerta. Il fallimento della via istituzionale e dialogante spinge alcuni membri della Rete a mettere sul tavolo l’opzione dell’occupazione. Ma dopo il mancato raggiungimento degli obiettivi, il gruppo va pian piano sfaldandosi. Gli inizi di ZTL Wake UP Gli ex membri della Rete Facciamoci Spazio e tutti gli altri amici di Alberto tornano assieme in occasione della sua morte a vent’anni nell’Aprile 2012. Vogliamo organizzare un concerto in tempi brevi per ricordarlo, ma il comune oppone un muro burocratico inaggirabile nelle settimane a nostra

e cresciuto a Treviso, viene ricordato a Silea, dove una amministrazione più umana non pone alcun problema alla

L’occupazione dell’ex Telecom Forti del consenso e consci della sordità della giunta, decidiamo di estendere occupazione, che ha luogo il 27 dicembre

esitazioni. Il gruppo che ha organizzato il concerto decide di riprendere la battaglia per il collettivo Zona Temporaneamente Liberata Wake UP. Sono presenti buona parte dei membri della vecchia Rete, ma

buone condizioni ma lo stato di abbandono metà a Tronchetti Provera e per l’altra alla banca d’affari americana Morgan Stanley, tra i massimi responsabili della crisi economica attuale.

non politicizzati e alla prima esperienza con l’impegno nel sociale. Un’ampia

operai, precari/disoccupati e lavoratori del terziario (OSS, pizzaioli, commessi,

dalla Pirelli RE in Olanda per evitare di pagare le tasse in Italia. È infatti Gamma

ZTL realizza tre occupazioni di tre giorni

azioni del proprietario formale, la società immobiliare Tecla.

all’interno del comune: l’ex Telecom di via Dandolo, il campetto delle Stiore e i bastioni Camuzzi. Non chiediamo soldi pubblici, ma solo di poter usare e aprire alla cittadinanza spazi che rimarrebbero Ripuliamo e rendiamo agibili gli spazi occupati, e al loro interno organizziamo eventi musicali e culturali, laboratori e assemblee.

da centinaia di ragazzi, a testimonianza

La recezione sulla stampa e presso bisogna dimenticare che le occupazioni iniziano nel periodo di piena crisi della Lega a causa dei numerosi scandali di corruzione. baluardo dell’ordine e della legalità (anche se ci ha riprovato di recente sperando in preferisce ignorarci.

Cominciano lavori di restauro: disboscamento, pittura dei muri, arredo, ripristino dell’impianto elettrico, ecc. Nel frattempo vengono organizzati gli ormai consolidati eventi. La reazione del vicinato sembra essere positiva, almeno si formano comitati per lo sgombero ma al contrario diversi abitanti ci danno il loro sostegno anche materiale. A chi ci critica per aver violato la legalità e la proprietà privata, rispondiamo che la situazione di abbandono era un “abuso di diritto” e un caso di speculazione

positivo sono avvenuti anche grazie a violazioni della legalità allo scopo di ottenere regole migliori, che i politici che ci attaccano sono gli ultimi a poter dare lezioni di legalità e che la costituzione dice che la funzione sociale della proprietà privata deve essere garantita.


Lo sgombero e la manifestazione con forti pressioni per lo sgombero che avviene dopo un mese ed un giorno di avvio del percorso. Il sabato successivo persone sotto la pioggia scrosciante, che rinvigorisce la determinazione del collettivo a portare avanti nuove iniziative. L’Amministrazione comunale porta grandi responsabilità per lo sgombero che avviene nonostante due grandi assemblee partecipate da centinaia di persone e nonostante si fosse costituito un comitato di garanti esterni al collettivo per cercare una possibile mediazione. Nei giorni precedenti la manifestazione

partono intense provocazioni sia sulla stampa che evoca un pericoloso “assalto” un’assurda militarizzazione del centro città, sia da gruppi di estrema destra che profanano con svastiche e croci celtiche il muro del campetto fuori dal cimitero di Le svastiche coprono un suo vecchio suo ricordo. Il sabato della manifestazione piove città deserta a parte per trecento poliziotti. Nonostante ciò, la partecipazione al corteo La manifestazione si svolge in modo

festoso e senza incidenti, ridicolizzando la campagna di paura montata ai nostri danni dalla giunta. Forte di un consenso che va allargandosi sempre più e dell’ampiamente riconfermatasi chiusura e ottusità della giunta, Ztl si prepara a tornare in grande stile con una nuova occupazione di uno delle decine di grandi immobili abbandonati in città.


Le occupazioni della caserma salsa e dell’ex-ufficio iva Nei mesi seguenti allo sgombero e alla manifestazione Ztl continua a promuovere iniziative in città, riappropriandosi non

sottratta alla città da chi ha interesse a lasciare i luoghi al degrado e all’abbandono.

spazi comuni, delle piazze. In particolare viene organizzata una importante “Lezione aperta” in Piazza dei Signori del Prof. Ugo Mattei, giurista e attivista del movimento per i Beni Comuni.

si basa sul riuso di stabili abbandonati sono una nuova generazione di cittadini che rappresentano l’espressione di una globalizzazione buona, positiva, curiosa e ricca di espressività. Sono dei viaggiatori, per motivi di studio

Nello stesso periodo viene prima riaperta temporaneamente la Caserma Salsa, area

di esperienze ed esempi che si potrebbero riproporre in una città come Treviso.

sulla via Castellana. La prima occupazione in particolare riporta l’attenzione sugli immobili degradati a causa dell’incuria e, organizzando all’interno iniziative e spettacoli di valore, il collettivo mostra

sui loro bisogni, sulle loro proposte e sulle loro richieste la città può e deve interrogarsi per dare risposte concrete, partendo dal dato sicuramente positivo con l’insediamento della nuova amministrazione, si può iniziare a pensare

in maniera diversa, si può iniziare a ricostruire una città nuova e accogliente che possa dare ascolto a tutti coloro che si sono visti innalzare muri e schierare eserciti in risposta a dei bisogni concreti e reali. Abbiamo ritenuto di riportare in sintesi già attuate, in particolare durante l’occupazione dell’ex-Telecom nel mese di gennaio 2013, di fatto costituiscono la dimostrazione concreta della progettualità, della potenzialità, dell’articolazione e della complessità della proposta di Ztl. le considerazioni e le proposte che seguono sono il frutto della discussione, dell’elaborazione ma soprattutto del confronto materiale effettuato durante tali esperienze concrete.


Il progetto Ztl Wake Up! 25/10/13

Premesse I protagonisti del Progetto Ztl I protagonisti del Progetto Ztl sono raggruppabili in due macro categorie: adolescenti, giovani e il “mondo” associazionistico del territorio. I giovani sono cittadini in divenire e sempre più negli ultimi anni hanno visto affermarsi la loro condizione di “precarietà” come una realtà permanente. Infatti se negli anni ’90 e ’00 la precarietà veniva propagandata come una condizione transitoria verso una piena e stabile collocazione occupazionale, abitativa e sociale, sempre più, con lo scoppio e il lungo decorso della crisi, l’accesso stabile al reddito, all’abitazione, ai servizi sociali un miraggio. Questa condizione di precarietà e la pressoché totale mancanza di possibilità formative ad alto livello

ciclo delle scuole superiori, a migrare in altre città, italiane ed europee, per poter proseguire il loro percorso formativo e di vita (sono impressionanti i recenti Questa dinamica porta a un notevole impoverimento del tessuto sociale e culturale della nostra città e ha bisogno di interventi di controtendenza in grado di fornire opportunità e stimoli per ricostruire un solido, potente e “produttivo” tessuto sociale giovanile.

esponenzialmente la presenza di adolescenti migranti nel territorio e nella scuola: la loro condizione implica una notevole trasformazione del tessuto sociale e si caratterizza nelle realtà urbane e stili di vita. Per molti anni le comunità migranti, tanto la prima hanno vissuto pesantissime forme di discriminazione e di esclusione sociale da parte del potere politico amministrativo, esclusione mitigata solamente da parte

di operatori dei servizi, della scuola e soprattutto della società civile. Il Progetto Ztl descritto successivamente, riconosce al mondo giovanile formale e informale la capacità di rivitalizzare e valorizzare potenzialità e risorse esistenti nella comunità di Treviso, possibilità, di espressione e di crescita. Le realtà giovanili con cui intervenire saranno principalmente le situazioni di aggregazione informale e spontanea. L’esperienza sul campo infatti dimostra che la formalizzazione in associazione costituita avviene solo dopo che il gruppo ha sedimentato un vissuto, un’esperienza Al contrario le forme aggregative di gran non riconosciute, temporanee e informali.

appartenenze legate a interessi anche molto diversi come la scuola, i luoghi interesse, le attività del tempo libero, ecc. Questi gruppi informali nascono, scompaiono, si trasformano continuamente in un contesto reso più

trasformano il malessere, l’insofferenza verso la precarietà, il disagio per l’esclusione sociale, in comportamenti “autodistruttivi”. Le politiche ciecamente né affrontato né tantomeno risolto

settori giovanili, e non solo, che praticano i cosiddetti comportamenti a rischio. Dal punto di vista delle strategie operative, il Progetto Ztl si fonda su una dinamica non auto centrata, ovvero rivolta a soddisfare bisogni e richieste da parte del gruppo consolidato. Al contrario tale progetto ha come pilastro fondativo contatto con tutte le realtà aggregative del territorio, e permeabile a positive contaminazioni e stimoli provenienti lo Spazio Sociale sia concepito non solo come produttore di proposte e iniziative, ma anche come catalizzatore di osservazione permanente di tutti i bisogni, le proposte, i cambiamenti che avvengono costantemente nel tessuto giovanile.

partecipativa costituisce la strategia la sedimentazione delle esperienze.

sono costituiti con una base di rivendicazione di soddisfacimento di alcuni bisogni, i gruppi che hanno provato a mettere in discussione le

come portatori di istanze “diverse” o “non compatibili” con l’idea di città conformista, benpensante, razzista ed escludente che ha guidato le politiche

incentivare il protagonismo e l’auto realizzazione dei giovani che progettano e partecipano ai processi decisionali. piuttosto che ad accentrarle, coinvolgendo i singoli come soggetti attivi e come “partner” piuttosto che come “utenti” di uno spazio o di un’iniziativa.

Il lavoro con i gruppi informali

di continuare ad attivare processi di sviluppo, cambiamento e crescita. La costituzione di uno spazio “a bassa soglia”, facilmente attraversabile, e la metodologia partecipativa permettono di implementare la continua creazione

di intervenire con i soggetti con minore potere, con i gruppi che spesso

sperimentare, raggiungere e consolidare la crescita e il “cambiamento”.


Il progetto sentono appartenenti al collettivo Ztl e le realtà giovanili, si vuole promuovere, supportare e favorire l’espressione di capacità e di potenzialità, dando voce e opportunità ai singoli e ai gruppi. È importante anche offrire un’informazione pluralistica e attivante, e partecipazione. L’attenzione sarà posta soprattutto a utilizzare le competenze

ad altri. anni ha portato il Collettivo a realizzare attività rivolte ai giovani ma che hanno portato necessariamente a lavorare anche con gli adulti perché inseriti nel tessuto sociale di una stessa comunità. La caratteristica della solidarietà tra

La progettualità che si sviluppa ha come

e in particolare dei giovani. Tale progettualità implementa percorsi di attivazione dei cittadini che riconoscono i loro bisogni e si attivano per affrontarli. la partecipazione e l’attivazione diretta delle comunità che sono i soggetti stessi del cambiamento.

cultura solidale.

il lavoro di rete con tutti i soggetti coinvolti e il Collettivo, con una presenza costante sul territorio, che si propone di raccogliere le istanze della comunità, rielaborandole per una progettualità

e di comunità portatrici di bisogni anche se possono contraddire

La creazione di semplici occasioni di confronto, scambio e dialogo tra istituzioni e società, tra istanze dal basso

sostanziale le modalità di gestione locale dei problemi collettivi. Invece, per consentire alle energie, alle risorse e alle opportunità presenti nella società ed emergenti dai territori di contribuire pubblica urbana, sembra necessaria l’individuazione di concrete occasioni in cui attori sociali e istituzionali possano di forme di collaborazione e sperimentare praticamente forme di governance per punto di vista un’opportunità interessante dismessi nella città.

cittadine e i giovani sono i committenti dell’Amministrazione comunale e non viceversa. L’interazione tra istituzioni e organizzazioni sociali dimostra come, a certe condizioni, gli spazi dismessi possano funzionare da straordinari magneti delle energie creative presenti sul territorio e da incubatori di progettualità sociale.


Il progetto Ztl Wake Up! Community

La Comunità Il Progetto del Collettivo Ztl fa riferimento che gli individui che lo compongono si approprino del “senso di comunità”.

È un dato soggettivo, un sentimento,

individui e sulla comunità stessa. È il risultato di un investimento affettivo e che porta a forti vissuti di appartenenza, di condivisione e di aiuto reciproco.

e potere. Il presente progetto si fonda mobilitazione di individui e gruppi per produrre un cambiamento verso delle comunità. L’intervento che il Collettivo Ztl promuove “fa leva” proprio sulle carenze processi di attivazione e cambiamento capaci di trasformare, di veicolare i desideri, le passioni, le utopie, i valori, il disagio, i problemi, le crisi che diventano l’attivazione e il cambiamento.” La logica di fondo dell’intervento

agli ambiti di loro interesse. Ciò comporta il supporto, la promozione e la costruzione di strategie mirate ad accrescere la riconoscibilità sociale e il potere con meno possibilità di negoziazione e con meno accesso ai luoghi e ai processi territorio ha come effetto non secondario il rafforzamento del sé gruppale, della propria posizione nel sistema territoriale e delle proprie possibilità di contare nei un atteggiamento possibilista e di scommessa con il futuro.

tesa a promuovere processi di aumento di

territoriale e di partecipare a esperienze dei gruppi del territorio implica costruire le condizioni organizzative e metodologiche che permettano ai diversi di allocazione delle risorse e di scelta politica nella propria comunità, rispetto

Il collettivo Ztl non intende perciò proporre modelli, schemi, direzioni o modalità ma intende attivare processi sociali, aprire spazi, favorire percorsi che permettano agli individui di costruire

la consapevolezza che spesso le cosiddette forme “partecipative” (oggi molto

tentativi da parte di chi esercita il governo di un territorio di aumentare il proprio consenso adottando procedure solo “formali” che nella sostanza non intaccano però il potere di chi amministra. Tuttavia riteniamo sia necessario affrontare

con l’Amministrazione. È fondamentale l’esigenza delle istituzioni di regolare l’uso degli spazi pubblici e di garantirne la fruibilità a soggetti diversi, e la domanda di gruppi sociali che reclamano la possibilità di agire in autonomia.

espropriati di risorse e diritti, nella spinta comuni”, nella consapevolezza che la potenza del lavoro cooperante, in comune, fatto di scatti, accelerazioni, rallentamenti e contraddizioni.


Il progetto Ztl Wake Up! Re-Use, Sociality, Creativity.

Lo spazio sociale e il riutilizzo dei “buchi neri” La città di Treviso ha a disposizione innumerevoli “buchi neri”, spazi vuoti abbandonati e inutilizzati che devono in cuore stesso della città si sono trovate improvvisamente prive di funzioni, diventando contemporaneamente fonte di degrado e opportunità di ridisegno urbanistico, simbolo potente della crisi economica e straordinaria risorsa potenziale per reinventare l’organizzazione della città stessa (Ex-caserma Piave, Ex Consorzio agrario, Ex provincia, Ex Enel, ex caserma Salsa, Ex Caserma dei carabinieri di Viale L’esperienza del riuso risulta rilevante perché facilita l’immaginazione e consente di risparmiare tempo e risorse: rapportarsi

un’idea di progetto, per fare delle prove ed eventualmente riconoscere possibilità e occasioni per correggere il tiro. Gli spazi rendono infatti visibili le possibilità d’azione, sollecitano l’ideazione di soluzioni creative a fronte di vincoli pratici e strutturali, sostenendo forme di bricolage interessanti materiali di innovazione (la

l’uso di una risorsa scarsa, ma anche perché aiuta a esplorare possibili sinergie e interdipendenze tra i diversi attori.

riuso e recupero dell’ex-Telecom da parte

Gli attori dello spazio:

Attraverso gli spazi sono possibili forme di radicamento territoriale, associate a una presenza delle organizzazioni sul

tessuto sociale cittadino, soprattutto con gli studenti, i migranti, i giovani precari

continuativa e con un occhio costantemente rivolto a intercettare stimoli e opportunità da sviluppare in chiave progettuale. Uno

in cui viene concepito come un cantiere permanente aperto a sollecitazioni fondamentale il concetto di condivisione. La condivisione degli spazi tra persone e soprattutto tra progetti che abbiano due ragioni: non solo perché massimizza

può costituire il luogo in cui concentrare le attività e le energie del collettivo con l’intento che tutte le attività siano continuamente riferite alla comunità, a tutta la cittadinanza, riconoscendo

La dimensione del collettivo e dei gruppi

ha, a sua volta, permesso la creazione di nuove reti, non solo tra gli individui, ma anche tra i vari soggetti collettivi per costituire reti di reti sociali.

vita e al ruolo dei gruppi presenti sul tessuto sociale attiene alla loro capacità di attivarsi verso la comunità e superare la “tentazione” di rinchiudersi al proprio interno. fondamentale nella creazione di uno spazio sociale a Treviso: tale SPAZIO

funzionare come ponte nei confronti delle comunità, raccogliendone le istanze, stimolandone la mobilitazione e restituendo i risultati del lavoro svolto. Il Progetto Ztl focalizza la sua attenzione sulle competenze e le capacità delle persone invitando tutti i soggetti a intervenire sul territorio per introdurre contenuti e processi da loro sentiti. Per la sua natura articolata, informale e “tumultuosa”, il Collettivo non potrà che continuare a riattraversare il territorio e tutte le esperienze che emergono con una strategia di lavorare “con” i soggetti del territorio e non “su” o “per” loro.


Attraverso lo Spazio sociale i gruppi giovanili si potranno mobilitare e organizzare, dovranno in sintesi impegnarsi insieme, investire energie, risolvere compiti, assumersi responsabilità, rapportarsi ad altri soggetti. Questi antitesi al disimpegno sociale. Ciò avviene perché i gruppi non devono investire in contenuti e direzioni poste da altri, ma possono realizzare le loro proposte dell’impegno. Lo spazio sociale Wake aperto a tutta la cittadinanza. Le tre parole chiave che lo caratterizzano sono: riuso, sociale, creativo. seguenti attività:

1 — Attività e laboratori artisticoculturali rivolti a tutta la cittadinanza; 2 — Spazi per produzioni artistiche, culturali e musicali; 3 — Spazi di ritrovo per collettivi e gruppi informali del territorio; 4 — Attività di promozione sociale rivolte ai soggetti deboli della città: sportello di segretariato sociale, percorsi formativi, approfondimento sui temi della discriminazione, delle differenze di genere, della pace, ecc.; 5 — Implementazione di attività per la difesa dell’ambiente attraverso la formazione di gruppi di acquisto, la promozione del consumo consapevole, dei prodotti biologici e a km0, il riuso e il riciclo dei materiali considerati

6 — Sperimentazione di nuove forme di welfare dal basso attraverso la creazione di reti di auto-mutuo aiuto e scambio di competenze rispetto a bisogni come la cura di sé, dei minori, degli anziani, degli spazi comuni, ecc.; 7 — Attivazione di un gruppo promotore di attività sportive in un’ottica includente e orizzontale, come forma di aggregazione e veicolo di contenuti di condivisione e di solidarietà.

correlati e interconnessi tra loro in una visione condivisa della ricerca della pratica concreta del miglioramento della intesa come “bene comune”.


Il progetto Ztl Wake Up! Obiettivi

Declinazione degli obiettivi Riferiti ai giovani

Giovani

— Sviluppare la capacità di esprimere bisogni e desideri

— Accrescere la capacità di attingere e gestire le risorse — Accrescere la capacità di accedere alle informazioni

— Sviluppare la capacità di esprimere competenze, potenzialità e creatività dei singoli e gruppi coinvolti nel progetto

— Accrescere la capacità di valorizzare l’esperienza vissuta — Aumentare la capacità di assumersi responsabilità

— Sviluppare protagonismo e capacità decisionali e partecipative

— Aumentare la capacità di lavorare in gruppo

— Sviluppare competenze nell’ideazione, progettazione, organizzazione e realizzazione di attività e iniziative rivolte ai giovani e alla città

— Aumentare la capacità di trasformare le idee in progetti — Aumentare le occasioni di lavoro, formazione e ricerca di gruppo — Aumentare le occasioni di aggregazione e socialità

— Accrescere la rete di rapporti — Aumentare la capacità di lavorare in gruppo su

un obiettivo comune

associazioni — Aumentare l’autonomia operativa e decisionale aumentare la capacità di assumere decisioni e mantenerle

— Sviluppare la capacità di rapportarsi (in termini né troppo restrittivi, normativi,

— Aumentare la capacità di ricercare e gestire le risorse economiche della comunità locale — Aumentare la capacità di gestione delle risorse aumentare la capacità di essere da riferimento per altri ragazzi

Riferiti alla comunità — Diminuire la percezione stereotipata e l’allarme sociale intorno al mondo giovanile

— Aumentare la capacità di fare rete con altri soggetti

da realizzare — Accrescere la percezione del valore e delle potenzialità dei giovani

— Aumentare la capacità di individuare punti di riferimento ed interlocutori riconosciuti aumentare la capacità di comunicare con tali interlocutori

— Sviluppare la capacità di collaborare con i diversi soggetti: amministratori, associazioni, gruppi formali e informali — Realizzare attraverso il riuso di uno stabile uno spazio aperto a tutta la cittadinanza

— Aumentare la capacità di concretizzare le proposte in eventi Comunità — Aumentare e rendere visibili le occasioni di confronto e interconnessione tra mondo adulto e mondo giovanile — Aumentare la capacità di progettare e realizzare eventi rivolti ai giovani — Aumentare la capacità di condivisione, interconnessione generazionale e messa in comune delle risorse — Aumentare le reti di conoscenza e relazione — Aumentare la capacità di riconoscere e valorizzare le proprie competenze e risorse


Il progetto Ztl Wake Up! Percorsi

Percorsi operativi 1 — Attività e laboratori artisticoculturali rivolti a tutta la cittadinanza e spazi per produzioni artistiche, culturali e musicali. Prestare particolare attenzione e dare spazio adeguato alle forme comunicative artistiche e culturali consente un arricchimento del tessuto cittadino. Nella convinzione che cultura e arte siano elementi indispensabili per l’individuo e la collettività e che i luoghi a esse dedicati siano poco accessibili, se non da fruitori, si intende dare, attraverso la disponibilità dello spazio e la contaminazione tra arti, la

Seguendo la pratica della contaminazione tra ambiti diversi, particolare attenzione di linguaggi innovativi che si incroceranno ad esempio, il laboratorio comunicativo multimediale e la sala prove e studio di registrazione. Azioni previste: — Realizzazione camera oscura; — Realizzazione laboratorio artigianale; — Realizzazione di laboratori espressivi;

operare nel settore culturale e artistico, di poter mettere in pratica tali propensioni.

— Realizzazione di laboratori creativi; — Corsi di riciclo e riuso di materiali

— I promotori e/o produttori di attività artistiche e culturali; a essi viene data la possibilità di mettere in mostra, comunicare ed esporre il proprio operato, consentendo un confronto con il pubblico; — spazi nuovi in città dedicati ad arte e cultura, favoriscono la crescita degli individui, dei gruppi e delle comunità e una forte ricaduta culturale in termini di coinvolgimento e valorizzazione del territorio che le ha espresse.

spesso esclusi dai canali tradizionali e istituzionali. e tempi di formazione articolati in modo da sviluppare le capacità creative, sperimentare e produrre nuove forme di creatività, sostenere e accompagnare le abilità che si manifestano. Ogni azione all’interno dello spazio mira alla promozione delle arti e di tutte le forme di espressione artistica e culturale.

Sarà possibile utilizzare tutte le tipologie di spazio disponibili sulla base dei bisogni dei richiedenti: area esterna, area laboratori o sala conferenze ed eventi. contaminazione e della condivisione con la possibilità da parte di tutti di apportare il proprio supporto anche tecnico e/o creativo nel riuso dello stabile. Azioni previste: — Messa a norma e allestimento di almeno due stanze adibite a “Punto di incontro”;

— Produzione di elaborati e sperimentazione di linguaggi e processi creativi;

— Promozione e informazione delle possibilità di accesso agli spazi;

— Organizzazione di eventi culturali (cineforum, reading, conferenze, ecc);

— Realizzazione di un “calendario” delle disponibilità di utilizzo degli spazi;

— Organizzazione di eventi artistici ed esposizioni (performance, mostre, spettacoli, ecc);

— Attivazione di un’assemblea di gestione degli spazi comunitari.

— Organizzazione di saggi di varie discipline; di intercettare, convogliare, stimolare e valorizzare energie creative nell’ambito dell’espressione artistica e culturale contemporanea. I principali destinatari vogliono essere

2 — Spazi di ritrovo per collettivi e gruppi informali del territorio Questo intervento mira a mettere a disposizione lo spazio a tutti coloro, associazioni o gruppi informali, che ne abbiano la necessità.

— Proposte formative attraverso corsi dedicati. Si vogliono ospitare le esperienze artistiche sia sotto l’aspetto formativo, sia e della produzione, individuale e collettiva. Lo spazio come luogo, anche virtuale, che favorisce confronto, scambio, contaminazione e nascita di iniziative, anche pubbliche, di creatività, arte e cultura. Le azioni proposte si articoleranno secondo due modalità preferenziali: le rassegne culturali e l’organizzazione di proiezioni, mostre e spettacoli.


Percorsi operativi 3 — Attività di promozione sociale rivolte ai soggetti deboli della città parti permeato dallo spirito di accoglienza. Con tale concetto si vuole esprimere la volontà di creare una “diversa normalità”, in cui il prendersi cura degli altri, in particolar modo delle fasce deboli e dei delegare a persone di buona volontà o a servizi specialistici, ma un impegno di tutti i cittadini. L’intento di

cultura diffusa dell’accoglienza e di un progetto sociale condiviso.

dello spazio previsto consentono di arricchire di valenza comunitaria tale scelta. Lo spazio può diventare punto di accoglienza in alcune ore del giorno dove o semplicemente sole, possano trascorrere dei momenti in compagnia, utilizzare

4 — Implementazione di attività per la difesa dell'ambiente attraverso la formazione di gruppi di acquisto, la promozione del consumo consapevole, dei prodotti biologici e a km 0, il riuso e il riciclo dei materiali considerati “rifiuto”, ecc. Riferendoci alla mission dell’Associazione e studiare la cultura del cibo in tutti i suoi aspetti”, il collettivo intende realizzare un’area adibita a cucina “Centro di cultura per una sana alimentazione” basato sulla promozione e l’utilizzo di prodotti “no Ogm”, biologici e stagionali provenienti

— Organizzazione di serate a tema sui diritti dei migranti, sui temi della discriminazione, delle differenze di genere, sul diritto alla casa;

il periodo invernale; — Realizzazione di un orto comunitario che coinvolga le fasce più deboli della cittadinanza con lo scopo di promuovere l’auto-sussistenza dei soggetti che si attivano nella sua realizzazione.

prettamente legate al settore alimentare ma anche ad altri beni di prima necessità, libri, ecc. I principi ispiratori dei Gas consistono in tre forme di solidarietà: verso i piccoli produttori, verso le economie svantaggiate e i Paesi del Sud del Mondo e tra i consumatori, senza dimenticare

una forma di mercato che si basa su pratiche commerciali etiche e giuste in

a prodotti biologici e Ogm free; allo stesso tempo si intende promuovere il concetto di

trasparenza delle decisioni.

tra produttori e consumatori. Negli ultimi anni, sempre più numerosi sono stati i produttori che hanno optato per la vendita diretta dei propri prodotti, spinti dall’intento di colmare la crescente

conosciuti e scelti con una maggiore corta si stanno diffondendo in modo capillare, con la conseguenza positiva di sensibilizzare il consumatore nei confronti delle problematiche dei territori rurali più prossimi. La recente crisi economica ha messo

— Apertura di uno spazio di accoglienza con orario pomeridiano per l’accoglienza

si apre la possibilità di creare forme

promuovere un’educazione a una sana alimentazione per i giovani e non solo.

e mondo rurale. Azioni previste: — Apertura di uno sportello di segretariato sociale per l’ascolto dei giovani e dei cittadini;

condivisione, comunicazione e scambio

prodotti stagionali, del territorio e senza intermediari. Oltre alla tradizionale forma della vendita diretta, in azienda o in strutture mobili, tra le iniziative più comuni ci sono i mercati contadini.

Questo tipo di commercio si rivolge ai produttori del sud del mondo in maniera paritaria, riconoscendoli come soggetti di una relazione commerciale dignitosa. I consumatori ricoprono un ruolo economiche e politiche dei soggetti coinvolti. Azioni previste: — Messa a norma e allestimento dell’area adibita a “Centro di cultura per una sana alimentazione”;

con l'utilizzo di prodotti no Ogm, biologici e locali; — Creazione di un Gruppo D'Acquisto Solidale (Gas) aperto a tutto il quartiere; mercatino periodico dei produttori locali; organizzazione di serate dedicate alla e “km zero”; — Corsi di cucina vegetariana e vegana; — Corsi di cucina tradizionale;

Il Centro di cultura per la sana — Corsi di cucina etnica; di prodotti e organizzare forme di mercato a cadenza periodica per consentire a un pubblico sempre più vasto di usufruire

— Corso di orticultura biologica; — Organizzazione di cene di quartiere e sociali;

A partire dal 1994, sono nati i Gas, Gruppi tutto il territorio nazionale. La creazione di un Gas all’interno dello spazio permette forme di solidarietà,

— Organizzazione di serate di degustazione di vini e prodotti biologici.


Percorsi operativi 5- Sperimentazione di nuove forme di welfare dal basso attraverso la creazione di reti di auto-mutuo aiuto e scambio di competenze rispetto a bisogni come la cura di sé, dei minori, degli anziani, degli spazi comuni, ecc. — Creazioni di gruppi di auto-mutuoaiuto attraverso la realizzazione di una “banca del tempo” in cui i cittadini e i giovani mettono a disposizione degli altri il proprio tempo e le proprio competenze nella risoluzione dei problemi con un'ottica di scambio reciproco; — Realizzazione di serate a tema con esperti locali come ad esempio medici di base e operatori del consultorio per far conoscere e promuovere i servizi del territorio con particolare attenzione al coinvolgimento dei migranti e delle donne.

6- Attivazione di un gruppo promotore di attività sportive in un'ottica includente e orizzontale, come forma di aggregazione e di veicolo di contenuti di condivisione e di solidarietà. Lo sport rappresenta un forte elemento di aggregazione sociale, portatore di valori e insegnamenti importanti, i concetti di spirito di gruppo e di rispetto dell'avversario. Il progetto punta a sottolineare la valenza educativa delle attività sportive. Lo sport non rappresenta solo un momento di svago, ma uno degli aspetti fondamentali per la crescita individuale all'interno di un contesto sociale. la convivenza e lo scambio tra soggetti di cultura ed età differenti; il ruolo dello all’autocontrollo, alla gestione della si prevede la realizzazione di eventi

— Serate di approfondimento sulle tematiche legate allo sport; organizzazione di tornei non agonistici. — Le attività possono variare in corso d’opera a seconda delle proposte dei fruitori della palestra.

Per la realizzazione di tutti i percorsi citati, lo spazio dovrà avere le seguenti caratteristiche: 1- Una sala con capienza di almeno 300 posti per lo svolgimento delle attività pubbliche rivolte alla cittadinanza: spettacoli, assemblee, convegni, ecc.; 2- uno spazio da adibire a bar e cucina per la zona ristorazione, fondamentale stesso e per la promozione di una sana cultura alimentare; tutte le attività concernenti la gestione dello spazio e uno per lo Sportello di Segretariato sociale rivolto al pubblico; 4- Almeno altre tre stanze per i laboratori permanenti artistici, musicali, le esposizioni, aula studio, libreria e biblioteca; 5- Almeno due servizi igienici di cui uno per disabili. Il collettivo Ztl mette a disposizione per la realizzazione del Progetto tutti i soggetti aderenti ognuno con le proprie competenze e si rende disponibile a espletare tutti la messa a norma dello spazio che verrà concesso: impianto elettrico e idraulico, piccoli lavori di muratura, norme di sicurezza, dichiarazioni di conformità e agibilità, nonché a farsi carico di tutti gli allestimenti e delle utenze (gas, elettricità,

La prospettiva del riuso, infatti, può essere assunta come una straordinaria occasione e alla manipolabilità degli spazi si possono mettere alla prova nuove forme e nuovi contenuti dell’azione pubblica locale, ricercando forme sinergiche e creative di integrazione tra funzioni eterogenee e tra dimensioni diverse. Il collettivo metterà a disposizione un gruppo di referenti per curare ogni forma di comunicazione con l'Amministrazione comunale. Lo spazio sarà gestito attraverso le assemblee settimanali del Collettivo aperte a tutti i soggetti interessati a partecipare. La base di partenza saranno le esperienze delle lotte per lo spazio sociale che hanno permesso al

necessaria alla futura gestione di uno spazio di aggregazione permanente. L'Assegnazione formale dello spazio sarà formalizzata con uno o più soggetti associativi riuniti allo scopo. Tali soggetti saranno i responsabili nei confronti dell'Amministrazione Comunale. La gestione vera a propria e il Coordinamento di tutte le attività saranno in carico di un'Assemblea di Gestione di cui faranno parte i membri delle Associazioni e tutti i soggetti collettivi e individuali che hanno dato e daranno vita al percorso di Ztl Wake Up. Come illustrato in precedenza, la gestione avverrà attraverso la partecipazione e non la delega.

la responsabilità di apertura e chiusura, la gestione del punto ristoro, dei pubblici spettacoli e di tutte le attività rivolte

si deve collocare una felice combinazione di interessi e motivazioni diverse: da una parte le esigenze e i bisogni di una parte di cittadinanza che rivendica spazi

comunicate in base alle caratteristiche dello spazio e alle proposte che saranno messe in campo. Un'attenzione particolare verrà dedicata

a intervenire su certi settori della domanda di certe parti della città. L’aspetto ritenuto più interessante con riferimento alla dimensione creativa

si cercherà di mantenere un rapporto di collaborazione, evidenziando come uno spazio sociale possa essere uno strumento di incontro tra mondo giovanile e mondo adulto. Il riuso di uno stabile abbandonato

tanto la numerosità e la varietà delle

l’occasione di emersione e sviluppo dei

piuttosto l’originalità della combinazione tra diverse funzioni all’interno dello spazio (laboratori, area studio, sala prove, orti

stesso che si può tradurre in iniziative artistico-culturali destinate ad arricchire

ai giovani, con attività esplicitamente sociale e all’educazione al benessere inteso come una corretta gestione del proprio corpo. Azioni previste: — Corsi di arti marziali, discipline orientali, yoga; — corsi di ginnastica; tornei di calcetto, pallacanestro e pallavolo;


"Ci sono o non ci sono proprietari assenteisti che lasciano “incolti” i loro spazi vaghi dentro la città, ben dentro la città, una città che ha persone che hanno bisogno di case, di spazi pubblici, di verde? E non è giusta dunque una battaglia contro l’assenteismo dei proprietari fondiari urbani(anche quelli pubblici se è il caso), cominciando con l’occupazione e l’uso di quegli spazi? Penso che si potrebbe estendere il principio di "chi inquina paga" anche a "chi abbandona paga". Il tema del riuso è strategico!". Arnaldo Bibo Cecchini


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