Fame n.3 - Cornetti

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«La vita è una combinazione di pasta e magia.» Federico Fellini

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Soniaqq


Minorbeing

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gatto nero fa buon brodo di Camilla Pistacchi illustrazioni di Alessandra De Cristofaro

C’era una volta un Re di una città lontana, una mucca, un fagiolo e una casetta rossa. C’era una volta un naso che scappa e un paese con la S davanti. C’era una volta un principio per ogni fiaba. Ogni favola che si rispetti ha un animale parlante o un oggetto magico, una principessa e un giovane innamorato, un percorso da intraprendere e un destino da salvare. Questi racconti ci hanno aiutato a sognare, a crescere e a capire il mondo. Sarebbe bello poter anticipare il futuro, leggere nelle nuvole o avere sempre con sé un fagiolo magico per evitarci seccature. Bene, non disperiamo. I nostri avi infatti, spinti dalla necessità di dominare o per lo meno anticipare Madre Natura, attribuirono a comuni alimenti capacità soprannaturali. Divenne comune la credenza che la terra offrisse tutto il necessario per prepararsi ad ogni eventualità: la cipolla ad esempio, veniva venerata per la sua capacità di prevedere l’andamento delle piogge e perfino come oracolo d’amore. L’alloro era rinomato per la sua capacità di respingere e sfuggire ai fulmini ed il sale era utilizzato per la sua capacità di allontanare il malocchio e rispondere ad ogni quesito che gli veniva mosso.


Ed ancora: sognare aceto era di cattivo auspicio, come anche sognare carciofi; le uova del sabato portavano fortuna ed il primo uovo deposto di una gallina aveva il potere di aiutare i bambini piccoli ad incominciare a parlare. Baggianate, cialtronerie alla Wanna Marchi diremmo oggi. Ma qui il conto non torna. C’è qualcosa di insopprimibile, di arcaico, di tradizionale e in fondo di irrazionale che non ha intenzione di mutare nell’animo di tutti noi: una memoria misteriosa e incancellabile, su cui magari si scherza ma alla quale pochissimi sarebbero disposti a rinunciare. Senza indulgere nel banale, ma chi sopporterebbe senza batter ciglio l’onta di essere uno tra i tredici commensali tutti vittime di un certo tsunami di sfiga? Piuttosto si invita una persona a caso presa dalla rubrica! Chi non ha mai mangiato lenticchie e zampone o addirittura dodici chicchi d’uva il 31 dicembre col pensiero rivolto a sognanti cascate di monete? A chi non si accende la spia rossa dopo aver rovesciato il sale? Chi non si tocca con la mano sinistra il lobo dell’orecchio con il vino versato sulla tovaglia o infine chi ha il coraggio di capovolgere il pane a tavola, sapendo che un tempo il pane rivoltato era destinato ai boia? Spesso non lo si ammette ma c’è un animo scaramantico in tutti noi. In molte tradizioni italiane il pane non doveva mai mancare nelle case neanche di notte, non solo per la sua funzione di talismano contro le forze maligne e la sfortuna ma soprattutto per averlo a disposizione nel caso che qualcuno necessitasse improvvisamente di estrema unzione. In caso di dipartita di un parente o di una persona vicina era fondamentale come prima cosa mettersi a fare il pane, come “dazio” per l’aldilà e come rito di protezione per i parenti; a prepararlo però non dovevano essere i familiari del defunto, considerati impuri in quanto contaminati dalla morte, bensì i vicini di casa o gli amici. Tutt’ora il calendario dell’anno è un succedersi di feste patronali e sagre, dove l’al di quà e l’al di là dialogano attraverso il cibo in barba ad ogni buon senso. Ecco allora che il due novembre propone quasi ovunque un menù ricco di simboli e sapori arcaici: diffusissime sono le fave dei morti - si dice che le fave racchiudessero le lacrime dei defunti -, dolcetti alle mandorle in omaggio alle anime che vengono a farci visita nel giorno di Ognissanti; le focacce da forno dette le “pitte collure” di Catanzaro; i “pupi di zucchero” siciliani; gli “stinchetti dei morti” dell’Umbria. Saremo pure in pieno Terzo Millennio, ma la superstizione è nata con l’uomo e allora è meglio affrontare la sfiga a stomaco pieno, mangiando le nostre credenze fino all’ultima briciola.

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Le fave dei morti Ingredienti • mandorle tritate 300 gr • farina di grano tenero 150 gr • pinoli tritati 50 gr • zucchero a velo 150 gr • uova 2 tuorli più 1 intero • una limone biologico • un pizzico di cannella • un goccio di grappa Su di una spianatoia infarinata disponete la farina, le mandorle tritate e setacciate lo zucchero a velo. Unite anche i pinoli ridotti in farina e mescolate le polveri con le mani, formando al centro una fontana. In ultimo unite la scorza grattugiata di un limone biologico (la scorza non deve essere trattata!) e la cannella . Una volta esauriti tutti gli ingredienti, al centro delle fontana versate le uova sbattute con la grappa e iniziate ad impastare con le mani fino ad ottenere un impasto compatto e modellabile. Tagliate un pezzo di impasto alla volta e ricavate un salsicciotto del diametro di 1 cm, quindi dividetelo in tocchetti larghi anch’essi 1 cm . Modellate i tocchetti con le mani dando loro una forma rotonda, simile a quella di una fava e procedete così fino ad esaurire l’impasto. Disponete le palline ottenute su di teglia foderata con carta da forno e infornateli a 180° per 15 minuti: dovranno appena appena essere dorate in superficie ma non troppo colorate.

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Unguento per ungersi e sognare eventi straordinari di Alessandra Romeo illustrazioni di Irene Rinaldi

Difficoltà : Tempo : 3 lune Ingredienti: - 1/2 cucchiaio di giusquiamo - 1/2 cucchiaio di datura stramonio, - 1/2 cucchiaio di belladonna, - 1 sedano, - 7 fave, - 1/2 cucchiaio di succo di papavero sonnifero - un’ombra di aconito La ricetta che sto per rivelarti potrebbe anche essere ingerita, ma per evitarti un pericoloso avvelenamento, ti consiglio di spalmartela sulla pelle, per ottenere il massimo beneficio nel modo più sicuro. Con questo composto otterrai il potere di volare nelle notti di luna piena e frequentare luoghi in cui scoprire cibi prelibati e sapori indescrivibili, ascoltando musica coinvolgente, potrai ballare con giovani amanti e sarai desiderato, amato e ripetutamente posseduto da loro, come ho potuto verificare personalmente. Raccogli in campi incolti e lungo le strade di campagna foglie, semi e sommità di datura e ricordati che tra luglio e ottobre i fiori rimangono chiusi durante il giorno, per poi aprirsi completamente la notte, emanando un intenso e penetrante odore che attira le farfalle notturne. Nello stesso tempo balsamico, raccogli le bacche e le foglie di belladonna negli agrumeti, in zone collinari attorno ai 400 metri di quota; e le foglie e i semi del giusquiamo nero che fiorisce in piena estate, nelle zone campestri. Prepara una tisana con giusquiamo, datura e belladonna. Aggiungi il sedano sminuzzato, le fave che avrai polverizzato in un mortaio. Alla fine versa il lattice uscente del frutto immaturo inciso del papavero, che avrai raccolto nelle notti d’estate in tutte le zone costiere, collinari e di bassa montagna. Infine spolvera il tutto con un po’ di aconito che come l’aglio, è impiegato, secondo la nostra Tradizione, per tenere lontani i vampiri. Emulsiona la tisana con del burro di capra, fino a ridurre il tutto a una mistura oleosa, con la quale ti ungerai le tempie e le ascelle. Dopo tre lune potrai sognare voli selvaggi che ti condurranno a feste capaci di stimolare i tutti i tuoi sensi, in modi mai provati prima.




La Belladonna deriva il suo nome botanico dalla moira greca Atropos, (α-τροπος, inflessibile, inevitabile), a cui era stato affidato il compito di stabilire la durata delle vite degli uomini, e porre fine alle loro esistenze, tagliandone il filo. Tutte le sue parti contengono l’atropina, per questo è considerata una delle piante più tossiche nell’emisfero orientale. Le bacche lucide succulenti come grossi mirtilli, sono il pericolo più grande, soprattutto per i bambini. Infatti, hanno un aspetto molto attraente e un sapore dolciastro. Il loro consumo può essere letale anche per un adulto, per questo motivo era impiegata come veleno dai Romani per uccidere le mogli di alcuni imperatori. Il grande erborista del '500, Pietro Andrea Mattioli scrisse "Mangiandosi il suo frutto fa diventare gli huomini come pazzi e furiosi, simili agli spiritati, alle volte ammazza facendo dormire fino alla morte". In chirurgia, prima del Medioevo, era anche comunemente usata come anestetico durante le operazioni. E il nome volgare Belladonna deriva dal gergo popolare veneziano del 1500, in allusione al fatto che il succo delle sue bacche, era usato come collirio dalle dame, per dare risalto e lucentezza agli occhi, sfruttando la capacità dilatative della pupilla, un effetto detto midriasi, sfruttato per le sue virtù cosmetiche. Queste tre piante sono passate alla Storia come i principali ingredienti del famoso unguento delle streghe. In particolare la sensazione di volare è data dalle proprietà narcotiche ed analgesiche del giusquiamo nero. Nel Medioevo fu associato al demonio e per questo era chiamato anche erba del diavolo, perché era utilizzato nei riti magici per invocarlo. Ci furono casi di donne condannate per stregoneria e per devozione a Satana solamente perché nei loro giardini cresceva spontanea questa pianta. Nell'Amleto, Shakespeare fa avvelenare il Re dormiente con il succo di giusquiamo versato nell'orecchio. Infine la datura, facilmente riconoscibile dai fiori bianchi a trombetta e soprattutto dai suoi frutti verdi ricoperti di aculei, i cui semi erano usati dai maghi per le visioni fantastiche e per il loro presunto potere afrodisiaco.


Edoardo de Falchi




Alice Socal







Daniela Tieni


Little Points


Little Points + Pippo Balestra


Misstendo


Cristina Portolano


LA POSTA DI PANESSA

The bitches’ food

aka Meretrici pantagrueliche

Cara Panessa, siamo una coppia in difficoltà, ho bisogno del tuo aiuto. Sono ormai mesi che io (Chiara) vorrei recarmi da un professionista per fruire dei suoi servizi da massaggiatore, essendo io una grande fan dei massaggi. Ho il sospetto che quelli che ricevo dal mio compagno siano solo una pallida imitazione di ciò che potrei provare sotto mani esperte. Andrea però è fermamente contrario e si mostra visibilmente turbato quando gli espongo questo mio desiderio. È convinto che dietro a ogni massaggiatore si nasconda solo un arrapone che si sollazza nel toccare i seni di tutte le giovani ingenue vittime che gli capitano sotto tiro. Sono molto preoccupata, questo argomento sta seriamente compromettendo il nostro rapporto. Sono sicura che saprai come consigliarmi, sono nelle tue mani. Chiara

Dolce chiara e fresca acqua ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir’ mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna, sono convinta che le Tue carni meritino il migliore dei trattamenti. Sono convinta che dovresti essere accudita come un manzo Kobe affinché ogni tuo tessuto si marmorizzi sotto la bellezza dei Tuoi tatuaggi tradizionali un po’ sbiaditi (ripeti con me: je ne regrette rien). Chiara, Panessa Ti è vicina e ha prenotato per Te un ciclo quotidiano di massaggi cabalistici che combinano l’antica arte rabbinica con la smorfia napoletana. Lascia che Andrea continui a dilettarsi con la mascalcia, lui non ci capisce. Ti aspetto. Tua per sempre, Panessa

Malvagia Panessa, non so più che pesci prendere. Ho fatto di tutto pur di allontanare il Maligno ma quello non si schioda: appena alzato pasteggio con sette grani di sale grosso, poi ascolto il cd di Eugenio Finardi con la cover di Helter Skelter e


in seguito inserisco la mano per tre volte nel forno e uccido una rondine. Ricordo il convegno che tenesti sull’ovomanzia, in cui spiegasti ai giovani cadetti dell’Annunziatella che per capire se la loro era una vocazione esatta bisognava mettere fuori dalla finestra una bottiglia con acqua e albume d’uovo che avrebbe preso poi la forma della professione che il fato voleva per loro. Lo so Panessa che ora ti arrabbierai, ma io sono vegano e mi chiedevo se l’ovomanzia potesse avere un corrispettivo che non presupponesse l’utilizzo di alimenti crudeli come le cellule gametiche. Bafometto Ipoproteico Mio dolce Bafometto, oggi mi prendi in buona e non ho voglia di portarti rancore… Addirittura ti confesso, mentre arrossisco, che trovo la tua missiva alquanto pruriginosa… Il Maligno infatti è un ospite incantevole che riempie la casa di quella gioia lussuriosa e lasciva che solo i seiseisei sanno apportare. Di quale ospite pensi che parlasse Gino Paoli quando scrisse “Quando sei qui con me, questa stanza non ha più pareti…”? Ad ogni modo, come negarlo? Dopo tre giorni anche il Maligno puzza. E nello specifico di liquidi organici di consistenza liquidoalbuminosa. Spero di essere stata chiara. Ti abbraccio. Panessa

Sottoponi anche tu i tuoi quesiti a Panessa, o mandale una foto per ricevere consigli di stile per apparire sempre più pantagruelica e sempre più meretrice: panessameretrice@gmail.com Alessandra De Cristofaro



Marta Baroni



I liquori. Una storia di gusto e di magia. di Fichi e Alici

I liquori, le bevande “spiritose”, sono una delle gioie che l’inventiva umana riserva al nostro palato. Il piacere che si prova sorseggiando un bicchierino di limoncello o di amaro non necessita di lunghe descrizioni. I liquori fanno parte delle nostre tradizioni più antiche e pochi di noi fanno a meno di un goccio di ammazzacaffè dopo un pasto abbondante. Ma, forse, non tutti ne conoscono l’origine. L’umanità conosce la fermentazione dei cereali e la loro distillazione per trarne alcool fin dall’antichità, ma la sua diffusione in occidente si deve alla Scuola Medica Salernitana che, utilizzando le tecniche di distillazione di origine araba, cominciò a produrre bevande terapeutiche a base alcoolica, chiamate elisir. La parola elisir proviene direttamente dall’ arabo “al iksir” e significa, originariamente, “pietra filosofale”, indica cioè quella magica sostanza che avrebbe potuto tramutare in oro anche una materia vile come il piombo. Nel corso del tempo la parola elisir è stata anche associata al prolungamento della vita o della giovinezza oppure, ancora, all’ottenimento di amori agognati e irraggiungibili. In ogni caso, gli elisir distillati secondo gli insegnamenti della Scuola Medica Salernitana si diffusero ben presto in tutta Europa, grazie agli apotecari dei conventi ed erano prescritti per la cura di svariati disturbi, dalla cattiva digestione alle patologie renali a quelle infiammatorie. Successivamente, poi, la produzione di distillati “ludici”, come i brandy, le grappe, le acquaviti si differenziò sempre più dalla produzione di degli elisir e degli amari, che rimase appannaggio dei farmacisti. Da questa tradizione medicamentosa derivano direttamente i cd. “liquori ad infusione” come gli amari, il rabarbaro, il limoncello, il finocchietto ecc. ecc. Nati come rimedi casalinghi, per la cura di piccoli disturbi, sono, oggi, un complemento gradito di ogni fine pasto.


Dove Sono



e volevo anche aggiungere che... Schiave d’amore, disprezzate dai più, quali verità hanno nascosto? Smarrite in un labirinto di bizzarrie, le Streghe hanno creato un ventaglio di analogie incomprensibili e attraversato i secoli, per rendere la loro dissacrante e disumana aspirazione, una forma gloriosa del vivere e del morire, mediante opere in grado di soggiogare un mondo ostile e spaventato che le ha ghettizzate e poi perseguitate per secoli. Con magie e codici segreti, si sono addentrate nel Giardino delle Delizie per indagare la Natura e operare su di essa, allo scopo di elevare lo spirito dell’uomo e riscattarlo dalla materia limitata di cui è composto. Si sono improvvisate “artigiane” di sogni esclusivi e illusioni terrene con incantesimi e pozioni. Nello sforzo di comprendere i sentimenti umani, hanno intrapreso un lavoro minuzioso e delicato nel substrato di ogni indole, approdando alla conclusione che i sentimenti fondamentali, gli unici destinati a far girare il mondo non sono l’amore e l’odio, ma il sesso e il denaro, i due elementi essenziali per ottenere il potere. La padronanza dell’uso delle piante, i semplici, e l’innata curiosità di approfondirne proprietà ed effetti, hanno spinto le herbane a sperimentare su di sé le loro ricette. Questa loro ricerca regala alla scienza medica la scoperta di veleni e droghe per raggiungere stati di ebbrezza, invasamento, erotismo ed esorcizzare solitudini e amarezze. La presunta capacità di volare su un famiglio (un animale) o una scopa e di godere tutti i piaceri orgiastici delle loro riunioni erano gli effetti di queste nuove sostanze psicotrope in grado di provocare visioni mirabolanti. Bramavano il potere di trasformare se stesse, e acquisire i massimi poteri magici, l’immortalità e l’eterna giovinezza, ma solo nel mondo del Sogno, la strega vedeva realizzare i suoi poteri esoterici. In questo modo oltre che farmacologhe ed anestesiste ante litteram, queste donne sono state le prime tossicomani e le prime spacciatrici della storia, sirene che fascinavano con le loro promesse di paradisi artificiali. Alessandra Romeo





e dir ito un t n le i se i di i ha merin entro n n n c a no l ca Per e nei io de o ma z n ch nego rava … a più to ent nd e c r azze ivano ge na, g c g e s l lita u ra i na

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Un’apparizione sacra in un momento di ateismo

Il t fin squ ele i is lla fon c Th i di app o c e ve en he ri d a ng er e

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Al tuo amico vegano servi Un piatto di spaghetti con pomodorelli e peperoncino

Tofu burger con germogli di alfalfa

È più bile proba che… uno Rompere porti specchio sfiga

i azion ttive Le ca ossano ti si p contro tere ifl r et

ISTRUZIONI: Decisamente scaramantico o vagamente ossessivo? Rispondi alle domande seguendo il percorso per decidere da che parte stai.


Da bambino hai sempre aspirato al titolo di: Occhio, malocchio, prezzemolo e... Finocchio!

Aglio. Ripassare in padella e servire ben caldo.

Lanci una monetina, poi al massimo se bari non ti vede nessuno

ua lla t di a a di e i h C onn ra bisn a fattu l i t r leva

ena zi una c Organiz a, ma ti u a casa t siete in he c i g r o c ac 13… Chiami anch e Bruno, il vici no che si accolla volentieri

o Ti trovi nel bel mezz di una discussione particolarmente verbosa su Facebook Abbandoni il campo con superiorità per lavarti il karma

Master di Strega in Alto

a igli ott … b olo una de ul tav a c Ti olio s di

Sei a un bivio fondamentale della tua esistenza, per decidere… Pratichi yoga ascoltando Paolo Fox fino a raggiungere l’Illuminazione

Campione di Specchio Riflesso

ndi Nasco ia ed s i n g o formi e tras ena c la tua ffet bu n u in iedi all’imp

o end fac per i d e te Rim schet i bru tutt

re a casa Per arriva tto assare so tua devi p ppoggiata la a a una sca e... malament Prendi il raccordo pur di evitarla

Ci passi sotto e al massimo ti gratti

Il tuo amuleto preferito è…

Il cornetto rosso, anzi no, la mano di Fatima, anzi no…

Non esistono amuleti, solo sfighe

Ti gratti, male non fa, e continui il flame

Gina Gendel

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A - Verace: rovesciare il sale La tua superstizione è verace come il fatto che rovesciare il sale porti male, ma il tuo antidoto è molto semplice: due pizzichi all’indietro e un bel paio di corna o un “tiè” ti tolgono d’impiccio. Se devi, sai come vincere le tue paure, che poi rispuntano fuori sotto forma di pruriti e gastriti, ma questa è un’altra storia. Dici spesso quello che pensi e non ami le complicazioni, a parte quelle che riesci, puntualmente, a crearti da solo.

B - Mistica: spezzare i noodle Più che superstizioso a volte sei mistico, con qualche deriva new age. Non credere che sia una bella cosa, però, accollarsi la sfiga di mezzo mondo mentre cerchi di stare al passo con il tuo io interiore. La tua superstizione ideale è l’evitare di spezzare i noodle, che in Oriente simboleggia l’accorciarsi la vita. Ora che lo sai, puoi cancellare la prenotazione da quel giapponese fighissimo e far felice la nonna e anche noi, strafogandoti di supplì.

C - Random: trasportare banane in nave Come i gatti che saltano quando li sorprendi con un cetriolo alle spalle durante i pasti, anche tu ti ritrovi attratto e spaventato da qualcosa di completamente casuale, specialmente nelle fasi di pessimismo cosmico. La credenza che però forse ancora ti manca ma puoi fare tua - è il divieto assoluto di trasportare banane in nave. I marinai inglesi lo evitavano come la peste. Qual è il senso? Dopo anni di ricerche di possibili spiegazioni si è appurato che non ne abbia nessuno. Inquietante, vero?


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Illustrazione di copertina

Alessandra De Cristofaro ............ Alessandra De Cristofaro - illustratrice.....................................alessandradecristofaro.com Alessandra Romeo - erborista........................................................Erboristeria del Pigneto Alice Socal - fumettista..................................................................................alicesocal.de Camilla Pistacchi - chef di Verde Pistacchio...................................via Ostiense 181, Roma Cristina Portolano - fumettista.........................................................cristinaportolano.com Daniela Tieni - illustratrice................................................................danielatieni.blogspot.it Dove Sono - fumettista..................................................................facebook.com/dovesono Edoardo De Falchi - artista....................................................................... 1nd3x.com/2/3/ Fichi e Alici .................................................................................................. fichiealici.com Gina Gendel - giornalista............................................................acontinentalbreakfast.com Il Pistrice - illustratrice......................................................................................pistrice.com Irene Rinaldi (yoirene) - illustratrice...............................................................yoirene.com Little Points - illustratrice..................................................................littlepoints.blogspot.it Marco About - illustratore..............................................................marcoabout.tumblr.com Marta Baroni - fumettista............................................................................martabaroni.it Minorbeing - fotografa......................................................................moltitudo.tumblr.com Misstendo - illustratrice..................................................................behance.net/misstendo Panessa - meretrice.................................................................panessameretrice@gmail.com Patrizio Anastasi - illustratore.............................................................turquoiseisland.com Pippo Balestra - scrittore...............................................................rivistacostola.blogspot.it Soniaqq - illustratrice.........................................................................................soniaqq.it


Questo numero è dedicato al Fantasma Formaggino.


Fame è una produzione Y&A ♼ (Yoirene & Alessandra De Cristofaro)


Finito di stampare a caso Aprile 2016, Roma



famefanzine.tumblr.com


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