Fame 5 - Tentazioni

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Posso resistere a tutto tranne che alla tentazione. ~ Oscar Wilde


di Mila Tenaglia

Cari amici, buon 4716 e ben entrati nell’anno del cane! Un nuovo anno di tentazioni è da poco cominciato! La vostra astrologa preferita è pronta a offrirvi perle di saggezza su come resistere alle insidie che si nascondono in questa nuova era. L’anno del cane è stato accolto in maniera leale e, proprio come i nostri amici a quattro zampe, è pronto a essere fedele ed onesto. I colori fortunati sono: rosso come la tentazione, ma anche come la buona sorte. Infatti, è uso vestirsi e addobbare la casa di questo colore; verde come gli spiedini di grilli parlanti e porpora come le more e i mirtilli mirtillosi tanto cari a Violetta Beauregarde. Ebbene sì, se siete davvero fan di Mila Xiao Dumpling ricorderete che questa citazione è stata già fatta nel precedente numero di FAME. Se così fosse, sarò lieta di mandarvi un pacco omaggio di dumpling della fortuna. Se invece siete sorpresi, ritentate nel prossimo numero e sarete piú fortunati!

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Nella tradizione cinese tutto ruota intorno alla prosperità e alla fortuna. Nel celebrare questa ricorrenza, considerata anche festa della Primavera, è fondamentale passare del tempo insieme al nucleo familiare e stare lontani dalle insidie dei demoni e dei malvagi. Bisogna comportarsi nel miglior modo possibile! Viene infatti riportato nella antica cultura cinese che prima di entrare nella nuova fase lunare bisogna offrire in sacrificio frutta, caramelle e acqua al Dio della Cucina(Zào Wángye. Quindi non sfidate il Dio della cucina e non siate tentati dalla ingordigia della vita, potreste ricevere punizioni divine!

Il Testamento dei Dumpling Sacri Nell’antico libro dei Dumpling Sacri si narra che soprattutto durante il capodanno cinese “Tutto ruota attorno al cibo e ai suoi significati-simboli legati all’omofonia, ovvero all’uguaglianza di suono tra due parole aventi però diverso significato”. Mi raccomando amici miei: non siate tentati da porceddi rosolati e spiedini vitellosi perchè “È cattivo auspicio mangiare carne in quelle giornate”. Badate bene a non esserne ammaliati!


Alessandra De Cristofaro

Il Pesce - ingrediente fondamentale di molte pietanze - ha un suono simile nella lingua cinese alla prosperità… non rimpinzatevi troppo di delfini curiosi (mostri!), pesci gatto, carpe cinese del fango, gamberi e gamberetti o il suono del vostro post abbuffata sarà quello di un pisolino e non del buon auspicio. Uno dei proverbi piú importanti nella cultura cinese è quello rivolto al sacro raviolo dorato: si narra che chi lo trova nel suo piatto avrà nella sua vita ricchezze e tesori - Zhāo cái jìn bǎo (“Apportare ricchezze e tesori”).


È ricorrenza - durante la preparazione all’anno nuovo - mettere sul proprio davanzale una piramide di arance e mandarini, simbolo del capodanno e auspicio di buona fortuna. E se invece questa combo facesse diventare arance e mandarini in arancini? Perdonate il gioco di parole beneamati lettori, meglio rinunciare alle seduzione di traboccanti palle di riso impanate e fritte per rimanere nella insostenibile leggerezza dei mandarini... Ma veniamo al dunque! Come sapete ogni anno è legato a un animale dello zodiaco secondo un ciclo di 12 anni. Siete pronti a leggere i consigli tentacolosi della vostra Mila Xiao? E ricordate, come diceva il nostro caro Oscar Wilde,”L’unico modo per resistere alle tentazioni, è cedervi”. Cominciamo naturalmente dal protagonista dell’anno: Woooofff! 9


Cane Siete fedeli e intelligenti, su questo non vi è dubbio. Mi chiedo quanto sarete capaci di resistere a quella polpetta che vi aspetta oltre la muraglia…? Ricordatevi che non è sempre oro quello che luccica. Riflettete bene prima di agire in questa nuova stagione. Nonostante il vostro elemento sia la terra, sarete protetti dal cielo. Topo Caro topolino, la fretta di correre e ripararti sempre in qualche angolo deve portarti a essere piú saggio. L’anno del Cane chiede prudenza e calma per offrirti stabilità! Manterrete un atteggiamento positivo e saggio per distinguere il bene dal male. Il Cane vi guarderà le spalle e vi lascerà prendere quel pezzettino di formaggio che avete puntato da tempo... Bue Sei incredibilmente paziente e hai una grande forza d’animo. Il lavoro duro non ti spaventa. Va ricordato che voi bufali siete socievoli e rilassati, e vi sentite sicuri nella vostra comfort zone. Ma se una nuvola nera di tentazione incombe, vi impegnate a fondo per trovare una soluzione. Tigre Mettete da parte l’orgoglio e l’ambizione, zamponi! Sarà un anno positivo per voi, evitate 10


di essere impulsivi e di cadere nel baratro della fretta, tutto arriverà a suo tempo. Tenete a freno la vostra esuberanza, solo così potrete scorrazzare tranquilli, cari tigrotti. Il vostro ruggito si sentirà eccome! Coniglio Inseguirete la buona sorte ma sarà lei a giocare a nascondino con voi. Insidie e tranelli si nascondono dietro l’angolo, amici morbidi e pelosi, ma non abbattetevi. Rispetto all’anno passato tutto appare in discesa, ma ogni successo dovrà essere guadagnato. Non siate presi dalla cupidigia... Drago Siete l’unica creatura mitologica dello Zodiaco. Siete associati alla forza, alla salute, all’armonia e alla fortuna; combattete la brama degli spiriti maligni. Dovrete essere astuti nel gestire le vostre energie e prendervi cura del vostro corpo e delle sue esigenze. E ricordate: siete i custodi del fuoco creativo, che a volte può essere anche distruttivo. Serpente Siete considerati il piccolo drago, non per niente siete creature sagge e affascinanti. Non siate però troppo ostinati nelle vostre scelte. Si prospetta un anno positivo, a patto che non vi lasciate andare agli eccessi… Sappiate regolarvi e imparerete il valore della misura. 11


Cavallo Equus ferus, la vostra bella criniera deve essere un po’ tenuta a bada. Bisognerà che dominiate il vostro spirito ribelle, e andateci piano con le impennate! Godetevi le vostre scelte senza rimorsi, ma ricordate di galoppare verso prati fioriti e non al denaro, non all’amore (non ancora) né al cielo... Capra Cara capretta, la quiete è la vostra forza. Non lasciatevi trascinare dalle incertezze, e riuscirete a conquistare il mondo! Non avrete bisogno di dare testate nè di belare troppo! L’inventiva sarà la vostra arma contro l’insicurezza. Non fidatevi di Haidi. Scimmia Curiose, socievoli e con una grinta innata. Quest’anno cara scimmia, dovrai imparare a destreggiarti bene tra alberi, liane e jungle di emozioni. Prima di catapultarti in qualcosa rifletti bene e vedrai che saprai raggiungere la sacra e venerabile banana d’oro. Venerabile amica, il segno del cane sarà la tua ombra benevola e complementare. Gallo Pollaio, pollaio delle mie brame, chi è il galletto piú “in” del reame? Porterete avanti a cresta alta gli obiettivi che negli altri anni vi siete prefissati. State attenti a non beccare troppo però: i peccati di gola sono sempre dietro l’angolo, per tanto si consiglia di rimanere piú fedeli alla linea e basta con tutti questi chicchiricchi’ di troppo! 12


Maiale L’anno prossimo è il vostro momento! Sarete pronti, nonostante il vostro essere un po’ burberi, a pianificare tutto ciò che desiderate. Questo vale sia per i piccoli porcellini in via di esplorazione che per i piú grandi con qualche esperienza in piú. Siate realistici e affrontate i vostri dubbi.

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Marco About


CARA MARTA

di Giorgia Canuso

Cara Marta, prima di tutto, voglio che tu sappia che non ho mai conosciuto una donna straordinaria come te. Polpo alla luciana; risotto alle rigaglie; pastiera; tonnarelli cacio e pepe; cassata siciliana; ravioli; torta pasqualina; zuppa di pesce; bollito; sembra che non ci sia niente che tu non sappia cucinare. Tua madre deve averti insegnato proprio bene. Tutta la tua cucina è affascinante, e io sono sopraffatto, dominato, travolto dal sapore inebriante di ogni tuo piatto. Li mangerei tutti, li mangio tutti, e non sono sazio mai. Ogni volta è come se godessi per la prima volta di un orgasmo che nasce sulla lingua e vibrando lungo il palato risale la pelle del volto, drizzando i capelli, scivolando sul pendio della nuca, e percorre tutta la spina dorsale, dandomi i brividi, abbracciandomi come ghiaccio che brucia, come il seno materno. E non si tratta solo del sapore delle tue ricette, ma anche di come ti muovi mentre le prepari, dell'apparente naturalezza dei tuoi gesti, che sembrano tutti ovvi, indispensabili, quando sei tu a farli. Se solo tu ti vedessi, mentre cucini: d'un tratto il tuo corpo diventa incarnazione di tutte le dee della fertilitĂ , di tutto l’amore; e pare che i tuoi movimenti ampi e poetici, le tue dita da baccante stiano evocando la


forza panica e creatrice che anima tutte le pietanze uscite dalla tua cucina. La tua crema pasticcera e il modo in cui, mentre la giri con cura, sembra che questa ti possieda, e scivoli e si mescoli lungo i tuoi fianchi, sulla curva elegante del tuo naso, nel nocciola profondo dei tuoi occhi. Dio, Marta! Il giorno in cui hai preparato quella crema, io ho creduto di morire di desiderio. Se tu solo sapessi, amore mio, quanto ti voglio mentre cucini... È tutto il resto a tradirci: perché ogni volta, appena finito di mangiare le leccornie che mi hai preparato, io trabocco di passione, e mi sento pronto, e ti assalto come fossi la mia ultima meta, la collina su cui fonderò la vita di tutta la mia stirpe. Ma purtroppo, Marta cara, non appena le mani tastano le tue curve, la mia brama di te si spegne, si sazia. E allora ti dico che dobbiamo fermarci, che non mi sento pronto, che per me è troppo presto. E tu forse pensi che io sia sensibile, e ti commuovi, mi rassicuri e dici che mi aspetterai, quando non sai che invece, per scoparmi la moglie del finanziere dell’interno nove, io non ho aspettato neanche un mese. Con lei non è mai stato troppo presto. Si chiama Simona, mette il rossetto anche in casa e ha due bocce sode che ballano il mambo da sole, se le lasci fare. Tu invece pesi novantaquattro chili, Marta, e io con le tue enormi tette flaccide, che a occhi chiusi confondo con le pieghe del grasso che le circonda, proprio non saprei che cosa fare. Mi disturbano, mi repellono,


Alessandra De Cristofaro


mi fanno provare imbarazzo per te: mi sento come se, esponendo il tuo corpo al mondo, ai miei occhi, alle mie mani, io ti stessi usando violenza, ti stessi umiliando. Tu non sei come Simona, ben fatta e un po’ mignotta; non sei una donna da scopare a quattro zampe sul divano, mentre il marito è di turno in caserma. Tu sei la mia Marta, e io ti voglio bene per quella che sei; non è colpa di nessuno se sei fatta per essere ammirata, mentre fra i fornelli balli come fossi in un carillon. E in nessun modo questa mia confessione deve farti sentire sbagliata, tutt’altro: il nostro rapporto trova fondamenta solidissime nella mia venerazione del tuo dono, della tua capacità di trasformare due verdure e una testa di merluzzo nel miglior brodo di pesce che io abbia mai assaggiato. Non occorre che noi due ci si tocchi, ci si stringa, ci si voglia più di quanto la mia lingua sappia fare quando lecca il fondo dei piatti che la tua mano le ha servito. Il sesso non ci serve. Noi siamo speciali, siamo l'ingrediente segreto che trasforma un piatto banale in una poesia. Lo zenzero nel tuo astice al sugo è l’emblema di ciò che ci unisce. La tua torta al cioccolato. Quella creatività, quella magia che dalle tue mani scorre e discende su ogni cosa commestibile questo pianeta contenga. Non ci occorre altro, perciò non tocchiamoci, ti prego. Non è una colpa o un fallimento, se i nostri corpi non sono fatti per amarsi. È stata la natura stessa a volerci diversi: io posso mangiare fino a scoppiare, senza ingrassare mai. Ho il metabolismo veloce, ci sono nato.


E tu invece ingrassi anche solo guardandomi mangiare. Penserai che è crudele, lo so, ma io ti desidero come nessuna, mentre la bocca mi gronda dell’ambrosia che sgorga dalla tua cucina, e non ci vedo niente di male, se il nostro diverso metabolismo ci spinge a trovare nuove forme, forme nostre con cui esprimere e vivere l'amore. Possiamo sfidare la natura solo fino a un certo limite, che io non oserei mai varcare, perché non vorrei mai vederti soffrire dell’incompatibilità di questi corpi. Eleviamoci, Marta, e amiamo il filo d’intesa che unisce le nostre anime. Non cediamo al ricatto del sesso, che sporcherebbe l'alchimia che ci ha uniti. Amiamoci così, bruciando di passione al fuoco dei fornelli. E io prometto che alla tua cucina resterò fedele sempre.


Valerio Motta


Soniaqq



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Stefano Moscardini


La Fille Bertha



Iena Cruz



TENTAZIONI (S)AGRESTI Vademècum della festa paesana on the road tra Irpinia e Cilento

di Enrico Di Pietro

Irene Rinaldi

I termini “Sagra” e “Tentazione” hanno entrambi origine religiose: le sagre nascono tradizionalmente dalle feste per commemorare il santo patrono o in occasione di una consacrazione; la tentazione, invece, rappresenta l’istigazione al peccato, al male, da parte del demonio. Chi più indicato di un ateo convinto, quindi, di un soggetto privo di passioni (religiose, sia chiaro, di certo non gastronomiche), per una disamina oggettiva della relazione che intercorre tra le due cose? C’è da premettere che, quando si parla di cibo, la tentazione non può dirsi vera tentazione se non ha l’espressione di John Cleese in The Meaning Of Life,


dove, nei panni di un abile maître, offre, con fare da vero diavoletto tentatore, una mentina ad uno strasazio Signor Creosoto, facendolo letteralmente esplodere. Possiamo dunque affermare che una sagra è tanto più tentatrice quanto più è efficace nel convincere un gruppo di amici a mettersi in macchina e macinare decine di chilometri per raggiungerla, e quanto più è grande la distanza da percorrere, tanto più è efficace la sagra. L’inghippo sta nel fatto che, a grande efficacia, non corrisponde sempre grande efficienza, ovvero la capacità della sagra di soddisfare le nostre aspettative e di mantenere quelle promesse che ci hanno convinti a fare tanta fatica per giungere in sperduti paesini di poche centinaia di abitati, spesso difficilmente raggiungibili tramite sentieri impervi e tornanti scoscesi. In altre parole, la fregatura non è esattamente dietro l’angolo, potresti passare un’ora o più in auto, prima di arrivare e renderti conto in che razza di guaio ti sei cacciato, e che dovrai passarne altrettanto tempo per tirarti fuori da lì. Ma allora come riconoscere le tentazioni alle quali possiamo cedere, da quelle a cui faremmo meglio a resistere? Come riconoscere una sagra efficiente, e quindi una buona o addirittura ottima sagra, da una che probabilmente non lo è, e che andrebbe evitata? Con un’esperienza più che decennale sul campo, sento di potervi fornire delle semplici regole, che non


hanno la presunzione di voler essere necessariamente sempre esatte, ma che possono fungere da utili linee guida nella valutazione del rischio, ognuna supportata da esempi concreti: 1) Evitare gli eventi che hanno nel nome i termini “chiesa, convento, monastero, etc.” (o che, anche se hanno un nome diverso, sono organizzati da istituzioni religiose). Sono tirchi e lesinano su tutto, manca la qualità. Caso emblematico: Sagra dello Struzzo - Cava De’Tirreni (SA) - Del comunissimo roast-beef viene spacciato per carne di struzzo. 2) Evitare gli eventi che non hanno un tema preciso o hanno temi improbabili. Spesso ci trovi un’accozzaglia di cose senza alcun nesso tra di loro, in un miscuglio indiscriminato e disorientante. Fuorvianti. Caso emblematico: Festival dell’Aspide - Roccadaspide (SA) - Puoi trovare da mangiare qualunque cosa, tranne un aspide. 3) Evitare gli eventi che hanno meno di 3 anni di storia alle spalle, in particolare quelli al loro primo anno. La disorganizzazione più assoluta. Attese interminabili. Pietanze che finiscono anzitempo. Caso emblematico: Sagra del Caciocavallo Impiccato a Sant’Agata De’Goti (BN) - 80 km percorsi per scoprire che l’unica cassa presente all’evento


ha una fila larga 5 persone e lunga 100 metri (oltre 2 ore di attesa); altri 80 km per tornare a casa senza aver assaggiato praticamente nulla. La peggior sagra alla quale sia mai stato.

E le tentazioni alle quali cedere invece? Non è questa la pubblicazione adatta a recensire tutte le sagre della zona degne di nota alle quali sono stato, in quanto richiederebbe un intero volume a parte, ma se vi capita di trovarvi nel periodo estivo tra le province di Salerno ed Avellino, tralasciando le più conosciute alle quali potreste già facilmente ritrovarvi, vi segnalo qualche evento un po’ più ricercato: Sagra del Cinghiale - Torchiati di Montoro (AV) Luglio - Ho scelto questa sagra, meno famosa della ben più nota e trentennale Sagra della Nocciola e del Cinghiale di Gaiano, perché si concentra solo sul cinghiale (che è vero cinghiale, diversamente da molte sagre simili), richiama meno gente quindi ci sono meno confusione e meno file da fare, e preparano uno spezzatino molto saporito che metterà d’accordo tutti gli amanti dei maiali setolosi. Festa della Cipolla di Vatolla - Vatolla (SA) Luglio - La cipolla di Vatolla è una particolare varietà di cipolla, dal sapore delicato e molto digeribile, pare non faccia neanche lacrimare quando la si taglia. Per raggiungere il paesino da cui prende il nome, Vatolla appunto, che si trova in cima ad una collina, bisogna affrontare delle


ripidissime salite che metteranno a dura prova le vostre abilità di guidatori, ma per i cipolladipendenti ne varrà sicuramente la pena; lo stesso paese, che è costituito da un’unica strada, è un vero e proprio saliscendi e si percorre interamente in pochi minuti. Consiglio di recarsi sul posto molto presto, verso le 20 al massimo, perché finisce tutto subito. Sagra della Nocciola - Prepezzano (SA) - Settembre/ Ottobre - Si tratta di una sagra decisamente piccola e poco conosciuta, il tutto si svolge in poche centinaia di metri quadri e i piatti che si possono gustare non sono molti. La tentazione che ci porta fin nel cuore dei monti Picentini, è rappresentata in questo caso dai sedani (un tipo di pasta) al pesto di nocciole, talmente buoni che potrebbero tranquillamente essere l’unico piatto proposto, e continuereste a tornarci.



Mauro Lenci


Valerio Motta


di Gina Gendel disegni Irene Rinaldi

Datti un punto per ogni domanda a cui rispondi Sì

1. Dopo il bis viene il tris? 2. Smacchi abitualmente macchie di sugo prima di caricare la lavatrice? 3. Meglio un uovo oggi di una gallina domani? 4. Ti hanno mai pescato con le mani nella Nutella? 5. Conosci l’espressione “doppia panna” e la usi spesso? 6. Desideri mai il piatto degli altri, dopo aver ordinato il tuo? 7. Provi compassione per la mozzarella light?


Ora assegnati un punto per ogni domanda a cui rispondi No

1. Sei spesso a dieta? 2. Eviti i fritti, gli intingoli e, in generale, ogni altro piacere della vita? 3. Avresti rifiutato la mela di Eva? 4. Le salse sono un optional? 5. Mangi solo quando hai fame? 6. Tra la cicala e la formica sei del team di quest’ultima? 7. Se dici di no, è no? Somma il punteggio a quello ottenuto in precedenza e leggi il risultato nella pagina successiva.

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Da 11 a 14 punti Tentar non scuoce “A che serve resistere a una tentazione? Tanto, ce n’è subito un’altra.” Hai fatto tuo il motto di Mae West, una donna di successo che, giustamente, nella vita non ha mai detto no a una seconda porzione di lasagne. Anche tu non ti neghi un bel bis, lasciando che delle calorie si preoccupi qualcun altro.

Da 5 a 10 punti Scadere in tentazione “Posso resistere a tutto tranne che alla tentazione”. Anche tu avrai letto questa frase di Oscar Wilde sulla carta dei Baci Perugina e ti sarai trovato d’accordo, finendo di conseguenza l’intera scatola dei cioccolatini. Purtroppo poi ti penti, ma questo è un altro discorso.

Da 0 a 4 punti Ritenta sarai più affamato “L’uomo migliore è quello che non si è mai inchinato di fronte a una tentazione materiale” diceva Fëdor Dostoevskij, che non doveva proprio essere l’anima della festa ai pranzi in compagnia. Non preoccuparti, non lo sei neanche tu visto che cerchi di trattenerti a tutti i costi, e il brutto è che ci riesci.

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Edoardo De Falchi



Patrizio Anastasi

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ILLUSTRAZIONE DI COPERTINA - Irene Rinaldi FOTO RISGUARDIE - Stefano Moscardini

Mila Tenaglia - giornalista.............................................................tenaglia.mila@gmail.com Alessandra De Cristofaro - illustratrice..................................alessandradecristofaro.com Marco About - illustratore ............................................................marcoabout.tumblr.com Giorgia Canuso - traduttrice......................................................giorgia.canuso@gmail.com Valerio Motta - fotografo................................................................instagram.com/redzelig Soniaqq - illustratrice .......................................................................................soniaqq.com Little Points - illustratrice .................................................................littlepoints.blogspot.it Stefano Moscardini - fotografo.....................................................stefanomoscardini.com La Fille Bertha - illustratrice.......................................................................lafillebertha.com Iena Cruz - mural artist.....................................................................................ienacruz.com Enrico Di Pietro..........................................................................................instagram.com/enricodipietro Irene Rinaldi - illustratrice.................................................................................yoirene.com Federica Madonna - tatuatrice............................instagram.com/federicamadonnatattoos Mauro Lenci - chef............................................................................foodfighters@hotmail.it Edoardo De Falchi - artista.................................................................................1nd3x.com Gina Gendel - giornalista............................................................acontinentalbreakfast.com Patrizio Anasasi - illustratore..............................................................turquoiseisland.com


Questo numero è dedicato all’attore e scrittore statunitense Vincent Price e alla sua voce tentatrice. Noto per le sue interpretazioni in numerosi film dell’orrore, si dedicò anche a condurre “Cooking with Vincent Price”, una trasmissione di cucina. Suo nonno, V.C.Price, fu l’inventore del “lievito del dott.Price”, la prima crema di lievito tartaro.






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