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Col revamping produzione a +35% per centrale FV da 10 MWp PAG
COL REVAMPING PRODUZIONE A +35% PER CENTRALE FV DA 10 MWP
NEI PRIMI TRE MESI DEL 2021 ESAPRO È INTERVENUTA SU UN PARCO SOLARE UTILITY SCALE REALIZZATO A NARDÒ (LE) NEL 2011. L’AZIENDA HA SOSTUITO TUTTI I COMPONENTI (MODULI, INVERTER E MONTAGGIO) E INSTALLATO UN NUOVO SISTEMA DI ALLARME A DOPPIO LIVELLO. IL TUTTO CON TEMPI DI RIENTRO PREVISTI IN SOLI 3,5 ANNI
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Negli ultimi mesi si è parlato tantissimo delle opportunità del revamping e del repowering del parco fotovoltaico esistente in Italia, soprattutto per il contributo che queste attività potrebbero offrire per il raggiungimento degli obiettivi del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec). Il piano, infatti, chiede al solare di passare dagli attuali 21,6 GW a 55 GW entro il 2030. Ma il raggiungimento di questi numeri sarà possibile soprattutto attraverso la realizzazione di grandi impianti a terra, che oggi sono però frenati da burocrazia e autorizzazioni. Proprio per questo si stima che dei 55 GW entro il 2030, 20 GW potrebbero essere legati ad attività di revamping, e tra i 2 e i 7 GW ad attività di repowering del parco esistente.
SOSTITUZIONE TOTALE
Un esempio virtuoso di revamping degli ultimi mesi è quello eseguito da Esapro a Nardò, in provincia di Lecce. Per l’azienda si tratta di un intervento da record, mai realizzato prima in Italia, che è stato in grado di incrementare di addirittura il 35% le performance dell’impianto fotovoltaico. Il progetto di riqualificazione si riferisce ad un impianto da 10 MWp di potenza installato nel 2011, in regime di Terzo Conto Energia e acquisito nel
Dati Tecnici
PRIMA DELL’INTERVENTO
Località: Nardò (LE) Potenza impianto: 10 MWp Tipologia di impianto: impianto a terra con struttura di montaggio fissa Anno di installazione: 2011 Sistema incentivante: 4° Conto Energia Numero moduli: 42.250 moduli da 225 Wp Numero inverter: 15 Inverter centralizzati 630E/500 – 1.000V DC Numero sistemi di montaggio: 8.946 pali Problematiche: eccessivo derating, hot spot moduli e delaminazione Performance Ratio ultimo anno: 65%
INTERVENTO
Tipologia: sostituzione totale di tutti i componenti dell’impianto Tempistiche: tre mesi Addetti ai lavori: 4 progettisti, 1 project manager, 2 capi cantiere, 60 tecnici qualificati
DOPO L’INTERVENTO
Potenza impianto: 10 MWp Numero moduli: 29.900 moduli JinkoSolar da 465 Wp Numero inverter: 54 inverter di stringa Huawei da 185 kW Numero sistemi di montaggio: installazione nuova struttura ad inseguimento Convert (3.655 pali di fondazione e 550 tonnellate di acciaio) Sistemi di sicurezza: installate 50 telecamere perimetrali a inseguimento e 28 coppie di barriere combinate MW/IR Aumento produzione: +35% Tempi di rientro dell’investimento: 3,5 anni
HANNO PARTECIPATO
L’INTERVENTO IN “TIME LAPS”
MAGGIORE SICUREZZA
SPAZIO INTERATTIVO Guarda il video
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2019 dal fondo Ardian. La centrale evidenziava importanti problematiche di underperformance, soprattutto per anomalie sui moduli. Attraverso l’utilizzo di droni attrezzati con termocamere e indagini basate sulla fluorescenza ai raggi UV sono state infatti segnalati gravi fenomeni di hot spot e di delaminazione. Nell’ultimo anno il performance ratio era al di sotto del 65%. Dopo l’analisi preliminare, il proprietario ha scelto di effettuare un intervento radicale di revamping, volto non solo a recuperare le performance originarie dell’impianto, ma anche ad incrementarne la resa grazie all‘adozione delle più recenti innovazioni tecnologiche di settore. Il team progettuale, composto da Esapro e da Energy Management Services, la piattaforma italiana di Ardian, coadiuvato da Netplan Consulting, ha scelto di procedere con la totale rimozione dell’impianto preesistente, basato su tecnologia fissa ed equipaggiato con inverter centralizzati, optando per l’installazione di un impianto con tecnologia ad inseguimento monoassiale e inverter di stringa con efficienza di conversione superiore al 98%. In particolare, sono stati rimossi 42.250 moduli fotovoltaici da 225 Wp e installati circa 30mila pannelli JinkoSolar da 465 Wp di potenza. Sostituzione totale anche sul fronte degli inverter: per agevolare i futuri interventi di manutenzione ordinaria sull’impianto, Esapro ha deciso di passare da una struttura con inverter centralizzati a una configurazione con convertitori di stringa. Così l’azienda ha rimosso 15 inverter centralizzati sostituendoli con 54 inverter di stringa Huawei da 175 kW. Originariamente l’impianto era costituito da strutture di montaggio fisse. Tra le opere di bonifica rientra anche la rimozione di 8.946 pali, per un totale di 1.300 tonnellate di acciaio, che sono stati sostituiti con 3.655 tracker Convert, per un totale di 550 tonnellate di acciaio. Grazie a queste opere, nei primi mesi di funzionamento l’impianto ha generato il 35% in più di energia pulita.
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L’intervento di revamping, eseguito durante la stagione invernale per sfruttare al meglio il periodo di massimo irraggiamento che va dalla primavera a fine estate, non si è limitato al solo campo fotovoltaico ma è stato esteso anche ai sistemi di security. In particolare, è stato installato un nuovo sistema di allarme a doppio livello, costituito da videosorveglianza attraverso analisi delle immagini e rilevatori di movimento con tecnologia combinata IR/MW. In termini economici, il revamping realizzato a Nardò è foriero di grandi benefici: secondo le stime effettuate da Esapro, infatti, l’investimento per l’intera operazione si ripagherà nel giro di 3,5 anni. E ciò non solo in virtù del miglioramento delle performance dell’impianto, ma anche della maggiore affidabilità dei componenti utilizzati. «Siamo orgogliosi dei risultati che abbiamo raggiunto, è probabilmente il più grande intervento di revamping su impianto a terra mai realizzato in Italia» commenta la direzione tecnica di Esapro. «Le soluzioni che abbiamo adottato a Nardò dimostrano come il revamping rappresenti un’importante opportunità per l’incremento di rendimento ottenibile. I componenti oggi sono più affidabili e performanti rispetto al passato e ci consentono di ripensare l’intero progetto, trovando soluzioni correttive a difetti progettuali quali ad esempio il layout stesso. Riteniamo sia la strada più sicura e proficua per dare nuovo valore agli impianti fotovoltaici meno recenti».
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